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rosina-rossini
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Autostima benessere successo formativo
Cos’è l’autostima?
Il valore che si attribuisce a sé come persona
Risponde alla domanda:
“quale è il mio valore come
persona?”Mi reputo una persona di valore.
Mi capita di pensare che sono un/a buono/a a nulla.
Ho un atteggiamento positivo nei riguardi di me stesso/a.
Self esteem questionnaire (Rosenberg, 1997)
Cos’è l’autostima?
Come attribuisco valore a me stesso?
Sé reale – percepito
percezione che il soggetto ha delle abilità, qualità,
caratteristiche che possiede
Sé idealeimmagine delle abilità, qualità o
caratteristiche che il soggetto
desidererebbe avere (struttura
motivazionale-identitaria)
Cos’è l’autostima?
Scarto tra sé percepito (reale) e sé ideale (Pope, McHalee Craighead, 1992)
Bassa autostima
media autostima
alta autostima
Autostima = Rapporto tra desideri, aspettative
e risultato
Autostima alta
Es. desidero andare bene a scuola e ottengo un buon votoDesidero averi molti amici e sono popolare in gruppo
Autostima bassa
Es. desidero andare bene a scuola e ottengo un cattivo votoDesidero averi molti amici ma non frequento nessuno Punto cruciale: quale è il valore assegnato alle
diverse esperienze?
Prospettiva unidimensionale vs multidimensionale
L’autostima è una
oppure
ci sono molteplici autostime?
Prospettiva unidimensionale vs multidimensionale
La ricerca psicologica propende per la prospettiva multidimensionale
Se il nostro scopo è comprendere la relazione tra autostima e comportamento, allora è più utile la prospettiva che considera l’autostima (o il concetto di sé) in differenti domini di esperienza.
Classificazione Bracken
Classificazione di Pope (1992)
•Ambito
sociale
•Ambito
scolastico
•Ambito
familiare
•Ambito
corporeo
Classificazione di Harter
Il self-concept – concetto di sé
•Il sentimento personale di competenza nei domini che ognuno sente di particolare importanza•La quantità di supporto sociale che uno riceve dagli altri
•Competenza scolastica•Competenza atletica•Accettazione sociale*•Aspetto fisico*•Condotta comportamentale•Amicizia intima•Romantic Appeal•Competenza nel lavoro •Autostima globale
Classificazione di Harter
L’autoefficacia percepitaCostrutto introdotto da Bandura:
Valutazione della propria capacità di perseguire un obiettivo specifico
La valutazione della propria capacità di realizzare un compito è determinante per la sua riuscita
Quanto sono capace di …Avere amiciImparare la matematicaRiuscire nello sportControllare la rabbia Ecc.
L’autoefficacia percepita
Un elevato livello di autoefficacia ci porterà ad affrontare compiti nuovi e stimolanti, lievemente al di sopra delle nostre capacità e ci proteggerà in caso di insuccesso.
Un basso livello di autoefficacia ci spingerà ad affrontare compiti semplici e ripetitivi con conseguenze catastrofiche in caso di insuccesso.
Autostima globale
Bacchini: Ricerca PRIN 2005
Esiste un chiaro rapporto tra autostima globale e risultati scolastici: dati su ragazzi del 1° anno di scuola superiore
Chi viene prima?
Prestazione scolastica
Autostima scolastica
T1-SC
T2-SC
T3-SC
T1-Perf
T2-Perf
T3-Perf
Valorizzazione di sè
(+ blue paths: SC Perf➔ )
Sviluppo di abilità (+ red paths: Perf SC)➔
Effetti reciproci (+ blue & rosso)
Modello di reciprocità causale
Marsh, 2006)
Itinerari dell’autostima scolastica
Quanto valgo a scuola?
Che opinione ho di me in matematica?
Che opinione ho di me nelle materie letterarie?
Itinerari dell’autostima scolastica
Secondo Shavelson e colleghi (1976) il concetto di sé accademico è dato dalla media dei concetti di sé in una serie di domini specifici (es. sé verbale e sé matematico).
Tuttavia, i dati di ricerca mostravano che il sé verbale e quello matematico erano piuttosto distinti per cui non esisteva realmente un concetto di sé accademico unitario.
Italiano o matematica?
Il più delle volte gli studenti che vanno bene in
matematica vanno bene anche in Italiano ma, di
solito, nonostante i risultati scolastici possano
essere buoni per entrambe le materie, i rispettivi
concetti di sé (verbale e matematico) non sono
entrambi positivi.
Di solito gli individui si vedono come persone
“matematiche” o persone “verbali”.
Il modello dello schema di riferimento
Interno/Esterno (I/E)
Il modello I/E di Marsh
Se io sono lo studente più brillante nella mia classe avrò un positivo self-concept scolastico
Il primo della classe
Confronto esterno (E)
Confronto esterno (E)
processo esterno (normativo): il soggetto valuta i propri risultati scolastici confrontando se stesso con i suoi compagni di corso o in rapporto ad alcuni criteri generali di valutazione.
Pertanto se il soggetto si percepisce migliore dei suoi compagni allora tenderà a formare un sé accademico positivo in quella specifica materia.
Confronto interno (I)
Se la matematica è la materia
scolastica in cui vado meglio, avrò un
positivo self-concept in matematica
anche se io non sono particolarmente
bravo a scuola”.
Confronto interno (I)
Processo interno: il soggetto valuterà i suoi risultati in una specifica materia con i suoi stessi risultati ottenuti in altre materie.
Sse la materia in cui è più bravo è la matematica, svilupperà un concetto di sé più elevato nell’ambito matematico, mentre avrà un concetto accademico verbale meno positivo.
Pagella: •Italiano 9•Storia 9•Latino 9 •Matematica 6
Autostima in matematica = 0
Autostima in matematica = 10
Pagella: •Italiano 4•Storia 4•Latino 4 •Matematica 6
Confronto interno (I)
Il modello I/E di Marsh
Il paradosso è che gli effetti dei successi in matematica determinano innalzamenti positivi e significativi del concetto matematico di sé. Così come effetti dei successi verbali determinano innalzamenti positivi e significativi del concetto verbale di sé.
Gli effetti dei successi in matematica determinano decrementi significativi del concetto verbale di sé. Così come effetti dei successi verbali determinano decrementi significativi del concetto matematico di sé.
Big fish little pond effect
“pesce grande in una piccola pozza”
Big fish little pond effect
Il BFLPE si verifica quando studenti con uguali abilità presentano:
•concetti di sé accademici bassi se comparano se stessi con studenti più abili
•alti concetti accademici di sé se comparano se stessi con studenti meno abili.
Big fish little pond effect
Studenti con abilità medie che
frequentano scuole molto
prestigiose (dove la media generale
degli altri studenti è alta)
svilupperanno un concetto di sé
accademico sotto la media.
Big fish little pond effect
Studenti con abilità medie che
frequentano scuole poco
prestigiose (dove la media generale
degli altri studenti è bassa)
svilupperanno un concetto di sé
accademico sopra la media.
Big fish little pond effect
Pertanto, il concetto di sé dipende non
solo dai propri risultati accademici, ma
anche dai risultati generali dei
compagni di classe e in generale dei
pari che frequentano la stessa scuola.
Fronteggiare l’insuccesso
3 principali strategie:
•Le attribuzioni causali
•La fuga dal compito
•I meccanismi compensativi
Fronteggiare l’insuccesso: attribuzione causale
INTERNA ESTERNA
STABILE ABILITA’ DIFFICOLTA’
INSTABILE IMPEGNO FORTUNA-CASO
Fuga dal compito
DINAMICA FRUSTRAZIONE-STIMA DI SE’:
prestazione scolastica negativa
sentimento di essere rifiutato nell’ambiente
scolastico
svalutazione del sistema scolastico
ricerca di altri campi in cui rinforzare la stima di sé
(Modello di Fynn)
Fuga dal compito
DINAMICA PARTECIPAZIONE-
IDENTIFICAZIONE:
disaffezione progressiva al sistema scuola con cui
non ci identifica (ruolo importante delle attività
extracurriculari)
I meccanismi di compensazione
L’autostima accademica viene dissociata
dall’autostima globale
Mancata identificazione con il sistema scuola
I meccanismi di compensazione
Pessimismo auto difensivo (Norem & Cantor, 1986):
e` probabile che gli studenti accademicamente talentuosi, che in media hanno alte aspettative rispetto alle loro capacità accademiche, possano strategicamente abbassare le aspettative nei confronti dei loro successi accademici; questo, al fine di proteggersi dalle conseguenze di un fallimento e di innalzare maggiormente l`autostima in caso di successo accademico.
I meccanismi di compensazione
Il pessimismo difensivo è definito una strategia
di problem solving (Leahy, 2002), così come
l’evitamento ed il ritiro: nascondersi ed evitare
per paura di fallire.
“meglio aver paura che buscare” (proverbio toscano)
Strategie di rinforzo autostima
Gli studenti, per maturare un atteggiamento positivo verso lo studio, devono poter fare esperienza di essere competenti. L'insegnante può intervenire dicendo: "Dimmi dove ti senti maggiormente in difficoltà. Quali sono le cose che ti sembrano più complesse?... " deve consentire allo studente di fare un'analisi accurata dei problemi, per arrivare a riconoscere zone di competenza e zone di incertezza: "qui mi sento bravo, qui no". Lavoro con lo studente su ciò che sa fare meglio (es. l`italiano), spingendolo gradualmente verso gradini più alti (difficili ma raggiungibili) e ipotizzo che questa carica motivazionale possa spingersi nelle altre discipline.
Riconoscere e accogliere le difficoltà
Strategie di rinforzo autostima
Valorizzare le aree in cui lo studente è maggiormente competente
Role playing o altri esercizi che consistono nel far assumere un punto di vista positivo ai soggetti per incrementare la sensazione di fiducia. Può essere utile chiedere agli allievi di raccontare le esperienze che costituiscono per loro un motivo di orgoglio e soddisfazione personale, evidenziando le caratteristiche positive, le doti personali.
Strategie di rinforzo autostima
“Prendersi cura dell’allievo!”Valorizzare le abilità di competenza sociale e le relazioni fra pari.Ridurre la distanza tra attività curriculari ed extracurriculariValorizzare le competenze in campo atleticoValorizzare i prodotti degli allieviPresentazione pubblica dei prodottiRidimensionare ideali irrealimodificazione l’autopercezione negativa Potenziare le abilità