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ASSESSORATO PROVINCIALE ALL’AGRICOLTURAnum
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PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
mensile di economia e tecnica per un’agricoltura moderna al servizio del consumatore e dell’ambientewww.trentinoagricoltura.net
Progetto leader in Val di Sole
Interventi a favore delle aziende agricole
La zanzara tigre
Meli resistenti alla ticchiolatura
TERRATRENTINA
Mensile di economia e tecnicadell’agricoltura
Organo dell’Assessorato provincialeall’agricoltura di Trento
Reg. Trib. Trento n. 41 del 29.8.1955
Direttore responsabileGiampaolo Pedrotti
Coordinatore tecnicoSergio Ferrari
Segreteria di redazioneDaniela Poletti
RedazionePiazza Dante, 1538100 TRENTO
Tel. 0461 494614 492670Fax 0461 494615
COMITATO DI DIREZIONE
Mauro FezziDipartimento agricoltura e alimentazione
Fabrizio DagostinServizio aziende agricole e territorio rurale
Marta Da ViàServizio promozione delle attività agricole
Alberto GiacomoniAgenzia provinciale per i pagamenti
Giovanni De SilvestroServizio promozione delle attività agricole
Giuliano DorigattiServizio aziende agricole e territorio rurale
Romano MasèDipartimento risorse forestali e montane
Corrado ZanettiUffi cio stampa P.A.T.
Marina MonfrediniFondazione E. Mach – IASMA
Silvia CeschiniUffi cio stampa
Fondazione E. Mach – IASMA
Fotocomposizione e stampaESPERIA Srl
Via G. Galilei, 45 - LAVIS (TN)
PRIMO PIANO 3 Progetto Leader Plus assegnato alla Val di Sole
LEGGI E PROVVEDIMENTI 9 Interventi a favore delle imprese agricole nel 2009
14 Progetti presentati da cooperative agricole
15 Vini a denominazione d’origine. Affi date alla CCIAA le attività di controllo
INIZIATIVE DIDATTICHE16 Educazione sensoriale ed alimentare
nelle scuole superiori
EVENTI 17 Premio al miglior vigneto di Marzemino
“La vigna eccellente”
EVENTI 19 Mostra-Concorso dei formaggi di malga
della Provincia di Trento
EVENTI 23 Miele Trentino
MELINDA25 Melinda festeggia 20 anni di vita operosa
26 Il consorzio From si propone alla Russia
27 In tempi di crisi vince la qualità
FRUTTICOLTURA BIO28 Varietà di melo resistenti alla ticchiolatura
INSETTI PERICOLOSI32 La biologia della zanzara tigre
34 L’esperto risponde alle vostre domande
NOTIZIE36 Notizie da “Europe Direct”
39 Notizie dalla Fondazione E. Mach /IASMA
41 Cambio di vertice all’Istituto Agrario
CIBO E SALUTE43 Vino: da killer del fegato ad elisir di giovinezza?
ORTO E DINTORNI45 Le cime di rapa
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Prodotto stampato da Esperia Srl, azienda certificata FSC, Iso9001 e Iso14001
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L’evoluzione del mercatoLa moderna frutticoltura è sem-pre più indirizzata verso la ricer-ca di nuove varietà che possano affi ancare, in prospettiva anche sostituire, l’attuale assetto varie-tale. Ad accelerare i nuovi orien-tamenti produttivi contribuiscono in maniera determinante anche i grossi interessi che ruotano at-torno al lancio di nuove varie-tà protette da brevetti, royalties ed altre formule vincolanti, che in genere fanno riferimento alle grandi imprese vivaistiche e/o commerciali. Ingenti capitali ven-gono investiti nella promozione di nuove cultivar con l’obiettivo di imporre sul mercato le nuove selezioni, inducendo il consuma-tore ad apprezzare e ricercare la mela con le caratteristiche propa-gandate. Si prospetta, in defi ni-tiva, una marcata accelerazione nella proposta di nuove varietà di mele che porterà, come prima conseguenza, ad un più rapido ricambio delle cultivar sul merca-to, fatta salva la quota destinata agli “estimatori irriducibili”. Dif-fi cilmente, ad esempio, si potrà assistere ad una stagione duratu-ra e redditizia come quella che ha contraddistinto fi nora la Gol-den Delicius. In questo quadro in costante evoluzione si stanno affacciando anche varietà nuove che, oltre a rispondere agli indi-
Le attuali selezioni hanno dimostrato, oltre alla resistenza alla ticchiolatura, di poter reggere il confronto con quelle normalmente coltivate sotto il profi lo tecnico-agronomico e sensoriale. Unico aspetto negativo: il carattere resistenza è sostenuto da un solo gene.
Interessano per il momento il comparto della frutticoltura biologica
Varietà di meloresistenti alla ticchiolatura
Dott. Federico Bigaran, P.a. Giuseppe Visintainer
Uffi cio per le produzioni biologiche / PAT
Golden Orange in piena produzione
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Tecnici in visita alla stazione CReSO di Manta (CN)
spensabili requisiti agronomici e organolettici richiesti, hanno per prerogativa la caratteristica di es-sere resistenti alla ticchiolatura. Sono varietà selezionate, anche in tempi recenti, con l’intento di coprire il gap qualitativo inizial-mente dimostrato dalle varietà resistenti alla ticchiolatura nei confronti delle cultivar standard.
Le prospettive futureLe attuali selezioni di cultivar ticchiolatura – resistenti hanno dimostrato di poter reggere il confronto, sotto il profi lo tecni-co-agronomico e sensoriale, con quelle normalmente coltivate. La loro caratteristica di resistenza alla ticchiolatura diventa un ele-mento aggiuntivo che valorizza ulteriormente le qualità intrinse-che della mela e non rappresenta il solo requisito che ne giustifi -chi la scelta. In defi nitiva i tem-pi sono maturi per l’inserimento delle varietà ticchiolatura resi-stenti nel novero delle proposte varietali per dare una valida op-portunità a chi desidera rivedere l’attuale impostazione delle linee di difesa fi tosanitaria. Il miglio-ramento qualitativo delle varietà ticchiolatura-resistenti in questi ultimi anni è stato tale che alcuni autorevoli personaggi del setto-re (uno per tutti il prof. Sansa-vini – “Liste varietali fruttiferi 2008”), ipotizza che in prossimo futuro tali varietà contribuiranno in maniera determinante al cam-biamento dell’attuale assortimen-to varietale melicolo.Nel settore viticolo, particolar-mente sensibile al discorso della qualità della produzioni, in sinto-nia con quanto accade nel resto d’Europa, sono state introdotte nel “Registro nazionale delle va-rietà di vite” due nuovi vitigni, Bronner e Regent, resistenti alla peronospora. Tale crittogama considerata la principale malat-tia fungina che colpisce la vite
può essere paragonata, pur con i dovuti distinguo, alla ticchio-latura del melo in relazione ai danni potenziali ed all’impegno richiesto per la difesa. Il fatto che in un settore strettamente legato alla tipicità del prodotto ed alle tradizione locali si siano aperte le porte a vitigni con caratteri di resistenza alla più diffusa critto-gama, è da considerarsi un no-tevole passo in avanti nella dire-zione della riduzione dell’uso dei fi tofarmaci, con tutte le positive implicazioni collegate. La diffusione di varietà resistenti alle principali malattie, sia per il settore frutticolo come per altri settori, potrebbe essere un’effi -cace risposta alle legittime istan-ze sollevate da più parti per una reale riduzione dell’impatto ambientale che l’attività agricola comporta, consentendo una ri-duzione drastica dei trattamenti, specie nelle situazioni di elevata confl ittualità (centri abitati, aree ricreative, strade a forte per-correnza...). Inoltre, in partico-lar modo nelle aree coltivate in forte pendenza, il venir meno della frequente necessità di trat-tare tempestivamente, anche in
situazioni ambientali avverse, può contribuire a diminuire sen-sibilmente il rischio di incidenti agricoli. Oltre a quanto esposto non sono da trascurare, in sede di valutazione complessiva nella scelta di una varietà ticchiola-tura-resistente, i minori costi di produzione dovuti alla drastica riduzione degli interventi fi tosa-nitari richiesti.
proposte operativeA seguito delle considerazio-ni sopra esposte, un gruppo di tecnici composto, oltre che dagli scriventi, da tecnici della Fonda-zione E. Mach di S. Michele a/Adige (Tommaso Pantezzi, Pier-luigi Magnago, Alex Bertolini) si è posto l’obiettivo di verifi care la possibilità di proporre l’adozione di cultivar resistenti alla ticchio-latura di più recente introduzio-ne nelle nostre realtà frutticole. Sono stati contattati agricoltori e responsabili commerciali locali per verifi care la loro disponibili-tà nell’avviare un progetto pilota che prevede la messa a dimora di piante delle varietà resistenti alla ticchiolatura attualmente più promettenti (Crimson Crisp, Da-
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risposte avute nei territori mag-giormente vocati, non sempre sono stati incoraggianti ed all’al-tezza delle generali aspettative ed hanno lasciato intendere una radicata diffi denza verso propo-ste che, pur ritenute interessanti, non sono in linea con l’attuale impostazione produttiva e com-merciale. Interesse invece è stato manifestato da produttori biolo-gici e cooperative di altre zone frutticole provinciali.Nell’ambito di tale iniziativa sono stati contattati diversi tecni-ci di altre Regioni per avere un quadro più completo dell’attua-le situazione in questo settore e raccogliere maggiori ragguagli tecnici sulle varietà resistenti di recente introduzione.
Visita a realtà frutticole del cuneeseAl fi ne di approfondire l’argo-mento, è stata organizzata una visita presso il CReSO (Centro Ricerche per la Frutticoltura) di Manta, nel cuneese, in occasione della giornata di “Presentazione delle più recenti cultivar di melo resisitenti alla ticchiolatura” dove sono stati illustrati i dati produt-
tivi e qualitativi della varietà in osservazione presso l’azienda annessa al centro. Sono state prese in considerazione varietà già diffuse (Gold Rush, Golden Orange, Topas...), altre di nuo-va introduzione (Modì, Dalinette Choupette, Crimson Crisp) e al-tre ancora in osservazione (Luna, Juliet, Sirius, Collina..). In linea di massima sono state espresse, da relatori e partecipanti, parole di incoraggiamento verso queste varietà che si ritiene possano for-nire una risposta adeguata, oltre che sotto il profi lo sanitario, an-che sotto l’aspetto merceologico e commerciale. Rimane la per-plessità sulla persistenza nel tem-po del fattore di resistenza, lega-to per lo più ad un unico gene (gene Vf) acquisito dalla varietà nel corso dei vari incroci attra-verso i quali è stata costituita. Vi è infatti l’ipotetico rischio che, in situazioni di forte pressione del patogeno dovuta a particolari condizioni ambientali, la resisten-za possa essere aggirata da parte di particolari razze di ticchiolatu-ra (Razza 6 e 7) in grado di supe-rare la resistenza mono-genetica. Al fi ne di superare tale rischio, la ricerca è indirizzata a proseguire
nel lavoro di selezione di cultivar a resistenza poligenica orizzonta-le che dovrebbero dare maggio-re sicurezza nel mantenimento dei caratteri di resistenza. A conclusione dei lavori in aula, è stata effettuata una visita all’im-pianto di Crimson Crisp presso l’azienda frutticola biologica ge-stita da Sergio Bunino e familiari. Il frutteto di 3.000 mq allevato su portainnesto M9 (selezione Pa-jam 1) ed attualmente al quinto anno di impianto (sesta foglia), presenta piante ben sviluppate, con un buon carico produttivo stimato attorno ai 25 Kg/pianta. I frutti di colore rosso brillante, esteso ed uniforme, con la parte non esposta giallo - paglierino, si presentano omogenei e di pez-zatura media. La polpa è soda, croccante, succosa, aromatica, caratteristiche che conferiscono alla mela un sapore equilibrato. La particolarità di questa cultivar, oltre ad avere un peso specifi co elevato, è quella di presentare un’allegagione monocorimbo, vale a dire la formazione di un frutto, massimo due, per mazzet-to fi orale. Questa particolare predisposizio-ne naturale alla regolazione della produzione fa sì che non si ren-dano necessari interventi di dira-damento nè in fase di fi oritura nè manuali in presenza dei frutticini ed inoltre garantisce negli anni una costante carica produttiva. Crimson Crisp, oltre alla resisten-za alla ticchiolatura, manifesta in quegli ambienti scarsa predi-sposizione agli attacchi di oidio. L’epoca di maturazione anticipa di circa 5 giorni quella di Golden Delicius.Altra cultivar ticchiolatura resi-stente che trova consenso tra gli sperimentatori ed i produttori della zona e la Dalinette Chou-pette, con epoca di maturazione posticipata di 3 settimane circa la Golden delicius. Il frutto si pre-Titolare e visitatori nell’azienda biologica Bunino
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senta di pezzatura medio-grossa, di colore rosso violaceo ad ele-vata conservabilità. La polpa è soda, croccante, succosa, di un buon sapore acidulo-aromatico. La pianta è di facile gestione e ben predisposta a produrre con continuità. Questa varietà, grazie alle sue qualità organolettiche, trova al momento molti estima-tori in Francia tanto che l’attuale offerta insuffi ciente, ha fatto sali-re le quotazioni ben oltre i prezzi usuali.Tra le varietà emergenti nel cam-po delle cultivar resistenti alla tic-chiolatura va citata Modì, varietà disponibile all’interno di un club specifi co di coltivazione, Modì Europa, che fa capo al consorzio C.I.V. Modì viene raccolta una settimana prima di Golden deli-cius, si presenta di colore rosso intenso, poco striato. Di pezza-tura media e forma allungata, il frutto presenta una polpa soda, croccante, di sapore equilibrato. La pianta, di vigore contenuto, è caratterizzata da una produttività elevata e costante.Sono in corso valutazioni da par-te dei tecnici per impostare, an-che in Trentino, unaprova dimostrativa di coltivazio-ne in pieno campo, in diversi ambienti produttivi, delle varità ticchiolatura resistenti più inte-ressanti. Per questa ragione sono state contattate aziende frutticole
biologiche che nella primavera 2010 metteranno a dimora asto-ni delle varietà resistenti sum-menzionate allo scopo di poter effettuare rilievi e valutazioni sul posto. Rimane sottinteso che,
pur operando in questa prima fase nell’ambito di una gestione biologica, le esperienze ed i dati raccolti potranno avere una rica-duta per tutto il mondo frutticolo locale.
Particolare della produzione di Crimson Crisp
❍ La Fondazione dei Bellat di Borgo Valsuga-na ha messo anche quest’anno a disposizione dei produttori di mais da polenta Caldonazzo Spin un locale attrezzato per l’essiccazione della granella e la sua conservazione in silo fi no al mo-mento della molitura. Il locale si trova all’interno del fabbricato centrale dell’azienda Spagolle.
❍ L’idrovora di Mattarello è stata completa-
ta e collaudata in settembre e sarà inaugurata entro novembre 2009. Il controllo ha riguar-dato in particolare il funzionamento delle tre pompe della capacità singola di sollevamento di 2500 litri di acqua al secondo. Il manufat-to serve un bacino di 2 mila ettari che com-prendono l’area di Trento sud ed il versante che scende dalla Marzola. Il funzionamento dell’idrovora è completamente automatizzato.
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