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A.S. 2018-2019
classe 3B
GEOMUSICA
Viaggio nelle tradizioni musicaliextraeuropee
Ciao mi chiamo Takara e ho venti anni.Il mio paese è il Giappone
e questa è la mia città,Kyoto, dove ci vivo con mia madre. Lei è un'insegnante di Kotoed io una suonatrice. Quando da piccola vedevo mia madre cheinsegnava ad usarlo ad altri ragazzi mi mettevo da parte e miesercitavo anche io finchè all’età di otto anni, più o meno, losapevo suonare alla perfezione.
Questa sono io con il mio Koto.Esso ha tredici corde uguali che vengono suonate con un plettro.Nella nostra tradizione, il Koto, rappresenta un drago disteso, lacui parte superiore, con la cassa armonica, è la schiena del dragomentre le estremità dello strumento rappresentano la testa e lacoda. Esso è di derivazione cinese e, come nella foto, viene
poggiato a terra e suonato in ginocchio. Il koto, lungo più di duemetri, è realizzato, solitamente, in legno di paulonia e, quello piùdiffuso in Giappone si chiama So. In Giappone esistono 2 tipi di musica, quella pop le cui cantanti sichiamano(aidru kashu) e quella tradizionale (hogaku) collegata airiti religiosi e sociali, alla letteratura ed alla danza del paese. Lamusica giapponese tradizionale è sempre stata collegata ai riti edè per questo che sono molto più attenti alle parole che allamusica. La musica giapponese è conosciuta specialmente per lacolonne sonore e musiche di sottofondo di videogiochi e cartonianimati. La maggior parte del popolo, me in particolare, va mattoper il karaoke, una forma di spettacolo dilettantistico di canto subase musicale, che si svolge in bar e piccole discoteche.Un brano molto famoso giapponese è Momiji, il cui significatoindica la tradizione tipica del Giappone di andare a visitare iluoghi in cui le foglie degli alberi diventano rosse inautunno, infattiil suo significato letterale è “caccia alle foglie rosse”. Il testo èmolto pittoresco e ci permette di immaginare facilmente i colorivivaci delle foglie in autunno.Questa canzone descrive le bellezzedella natura nella stagione dei colori autunnali.I Compositori: Teiichi Okano / Compositore: Okano KoichiComposta nell’anno: 191
https://it.wikipedia.org/wiki/Autunnohttps://it.wikipedia.org/wiki/Autunnohttps://it.wikipedia.org/wiki/Autunno
Ciao, mi chiamo Thiago, ho 18 anni e sono nato nella città diBuenos Aires. Suono il Bandoneon fin da piccolo ed ancora oggi mi esercitoogni giorno per migliorarmi sempre di più.
Questa invenzione diede al mondo musicale uno strumento nobilee di facile trasporto, motivo per cui fu adoperato nelle processionireligiose. In seguito, sempre per queste sue caratteristiche, fuutilizzato per eseguire musiche popolari e ballabile. Faccio lezionipomeridiane il martedì ed il giovedì con il maestro Luca, un allievodel maestro Astor Piazzolla, che mi fa migliorare ogni giornosempre di più. Astor ha rivoluzionato il tango e che ha dato
nuova vita e nobiltà a questo genere di musica: nacque il giorno11 marzo 1921 a Mar del Plata, in Argentina. Nel 1924 sitrasferisce con la sua famiglia a New York per poi tornarenuovamente nel Sud America nel 1936, questa volta a BuenosAires.Qui, ancora giovanissimo, intraprende la carriera musicale.Riconosciuto da subito come uno straordinario solista dibandoneon, inizia il suo Libertango,forse il suo pezzo più noto. InLibertango il bandoneon di Piazzolla suona delle melodie noncaratteristiche del Tango tradizionale ed infatti apre le porte alTango Nuevo. Il titolo ha origine dalla fusione delle paroleLibertad (libertà in spagnolo) e la parola Tango.Naturalmente, questo non mancò di suscitare rimostranze edisapprovazione da parte di alcuni conservatori, senza capire chein realtà l'arte di Piazzolla collocava il Tango definitivamente al dilà del tempo e dello spazio, offrendo una dimensione colta eassolutamente nobile a quella tradizione.Con la sua opera, il passionale musicista argentino ha dimostratoche il tango può essere un'espressione eterna dello spiritoumano.Malato di cuore, Astor Piazzolla si è spento il 4 luglio del 1992.Libertango dà il nome all’album di cui è il brano principale, albumla cui grande diffusione da notorietà e fa conoscere AstorPiazzolla a tutta l’Europa e gli apre le porte per la fama mondialeche raggiungerà. Libertango venne inciso a Milano nel 1974.Il Tango è nato più di un secolo fa grazie all'incontro di varieetnie e diverse culture provenienti da tutto il mondo.La parola "TANGO" era riferita ad un tipo di percussione usatadagli afro-americani intorno al 1820. Il ballo che, almeno inapparenza porta lo stesso nome, si diffuse sessant'anni dopo.
In origine gli strumenti musicali del Tango erano, infatti, ilpianoforte, la chitarra e il flauto che, in combinazione con lediverse tradizioni musicali degli immigrati, produssero unosviluppo della Milonga che si avvicinava al Tango, così come oggilo conosciamo. La musica era per gli immigrati la possibilità di dimenticare ledifficoltà del presente e di sognare un futuro migliore. Era molto suonato il BANDONEÒN, una sorta di fisarmonica,amato dagli Italiani, ma originario della Germania. Con l'introduzione dei particolari timbri musicali del bandoneòn ilTango venne a perdere la sua apparenza gioiosa per acquisireuna sonorità più corposa e accorata che meglio andava adescrivere le emozioni che la canzone voleva esprimere. La storia del tango continua ogni giorno nelle più piccole sale deipiù sperduti villaggi così come sulle piste da ballo delle piùimportanti competizioni internazionali.
E allora che sia di nuovo tango, e se tango ha da essere, non sipuò non parlare (di nuovo) di Carlos Gardel, che compose questobrano indimenticato e indimenticabile, che si intitola "Por unacabeza".A dire il vero, sia il testo che la musica, nelle versioni originali (adifferenza di quanto accade per l’imbattuto "Volver", di cui misono occupato alcune settimane fa) non sono molto convincenti.
C’è voluto un sublime Al Pacino in "Scent of a Woman" a riportarein auge una musica che, opportunamente eseguita e arrangiata,fa attorcigliare le budella e pensare che il tango è passione vera,è struggimento estremo, è musica, ma prima ancora è viscere, èqualcosa che ti ribolle e che si danza con figure precise.La colonna sonora del film, dunque, valorizza in pieno un branodivinamente eseguito.
Ciao mi chiamo Mario Tronco,ho 40 anni e faccio parte dell’Orchestra di piazza Vittorio e suonoil Fender Rhodes che è un particolare tipo di pianoforte elettrico.Il suo suono caratteristico è stato usato spesso nella musica jazze rock a partire dagli anni sessanta.L'Orchestra di PiazzaVittorio è un'orchestra multietnica nata nel 2002 all'internodell'Associazione Apollo 11, un progetto sostenuto da artisti,intellettuali e operatori culturali che hanno voluto valorizzare ilrione Esquilino di Roma, dove gli Italiani sono una minoranzaetnica. L'Orchestra rappresenta una realtà unica: è la prima esola orchestra nata con l'auto-tassazione di alcuni cittadini che hacreato posti di lavoro e relativi permessi di soggiorno pereccellenti musicisti provenienti da tutto il mondo e promuove laricerca e l'integrazione di repertori musicali diversi e spessosconosciuti al grande pubblico, costituendo anche un mezzo direcupero e di riscatto per artisti stranieri che vivono a Romatalvolta in condizioni di emarginazione culturale e sociale. Dal2002 ad oggi oltre 100 musicisti provenienti da aree geografiche e
https://it.wikipedia.org/wiki/Pianoforte_elettricohttps://it.wikipedia.org/wiki/Romahttps://it.wikipedia.org/wiki/Esquilinohttps://it.wikipedia.org/wiki/Etniahttps://it.wikipedia.org/wiki/Anni_1960https://it.wikipedia.org/wiki/Rockhttps://it.wikipedia.org/wiki/Jazzhttps://it.wikipedia.org/wiki/Suono
da ambiti musicali molto diversi tra loro ci siamo incontratirealizzando progetti creativi e professionali che spesso hannocostituito per loro opportunità che spesso hanno costituito per loroopportunità di riscatto sociale.
Oggi, grazie al contributo della Fondazione Cultura e Arte, sonoresi possibili numerosi progetti ai quali teniamo particolarmente: laricerca di nuovi musicisti, lo studio di repertori tradizionali, lacreazione e la produzione di nuove musiche originali,l’approfondimento delle relazioni con le comunità di immigrati e lestrutture di accoglienza operanti in Italia, gli interventi laboratorialinelle scuole.
https://www.orchestrapiazzavittorio.it/fondazione-cultura-e-arte/https://www.orchestrapiazzavittorio.it/fondazione-cultura-e-arte/
Il più bel spettacolo che abbiamo fatto è:
Il Giro del Mondo in 80 Minuti, un concerto scenico che raccontadi un viaggio nell'umanità attraverso il modo di fare e vivere lamusica dell'Orchestra di Piazza Vittorio.
Una nave in partenza per destinazione ignota, l'unica condizioneper potersi imbarcare è portare con sé una canzone. Il tempostringe, tra mille peripezie e colpi di scena, i viaggiatori-musicistisalgono a bordo e si raccontano con melodie di luoghi e ricordilontani. Ogni storia è un mondo che l'Orchestra accoglie in unemozionante mosaico di suoni ed immagini per scoprire infine cheabbiamo tutti una storia da raccontare.
Ciao,mi chiamo Mei e sono una suonatrice di Erhu (ovvero unviolino). Io vivo in Cina e devo dire che è un paese pieno ditradizioni. Ho iniziato a suonare l’Erhu con alcuni miei amici circatre anni fa. Una sera era stato organizzato un concerto, a cuiparteciparono molte persone, dove i musicisti che ne facevanoparte stavano suonando l’Erhu. Vedendo questo strumento e ilsuono che emetteva io e i miei amici ce ne innamorammo, cosìdecidemmo di imparare a suonarlo da soli. Pochi giorni dopo ciprocurammo l’Erhu e con molto sforzo e impegno imparammo asuonare un brano chiamato “LIFT your veil “. Lift Your Veilchiamato anche " Solleva il Velo e Lasciami vedere il tuo viso " èuna canzone tradizionale Uyghur da la provincia cinese delloXinjiang . È stato originariamente scritto in lingua uigura . Le sueparole furono tradotte in lingua cinese e rese popolari in Cina dal
cantautore cinese Han Wang Luobin . La canzone è stata usatadalla ginnasta artistica cinese Jiang Yuyuan in una serie dicompetizioni internazionali d'élite, incluse le Olimpiadi estive del2008 , in cui la sua squadra nazionale ha vinto la medaglia d'oroa tutto tondo. Ora però vi parlo della musica in generale nel mio paese: in Cina,tradizionalmente, si fa risalire l’origine della musica divina allacosmologia e all’astrologia, con racconti mitici. L’origine dellamusica è riconosciuta ai tre imperatori leggendari : Fu Xi, Huangdie Shun. A Fu Xi è attribuita l’invenzione guqin(strumento a corda)e della musica li ben(porre le basi). Huangdi ha inventato lamusica xian shi (benessere universale), Shun invece ha inventatoil paxiao (strumento a fiato),lo shenge (strumento a fiato) e lamusica shao (grande concordia). Si narra inoltre che Ling lun,ministro dell’imperatore giallo, costruì sui monti Kunlun dei flauti dibambù che riproducevano il suono fondamentale. Con essielaborò altri 12 suoni base per imitare il verso di numerosi uccelli,fra cui quello della fenice maschio e femmina.
Ciao, mi chiamo Ayelen ed ho 25 anni.Vivo nella città Virginia nella popolazione dei Mingo, un popoloNativo americano d'origine irochese, migrato nella regionedell'Ohio.
Le cerimonie pubbliche, in particolare la danza del sole, servironoa creare nei gruppi legami più saldi e un obiettivo comune. Allabase di questo rituale vi è il concetto di autosacrificio, delladonazione che ogni danzatore fa del proprio corpo e del propriosangue attraverso il danzare per diversi turni al giorno,digiunando durante i quattro giorni e, soprattutto, l'ultimo giornoper mezzo della trafittura rituale: al danzatore vengono infilati duepezzetti di osso di bisonte acuminati, dopo che sono stati praticatidelle incisione con un bisturi (un tempo con artigli di aquila) sottola pelle del petto; i due ossi vengono legati a delle funi annodateall'albero sacro (di solito un pioppo di tipo cottonwood) posto alcentro dello spazio consacrato in cui si svolge il rito; colui cheballa si deve liberare tirando le funi e strappando le proprie carni.Il dolore prodotto è molto forte e spesso i danzatori riescono asopportarlo solo cadendo in una sorta di trance in cui possonoricevere delle visioni. Durante tutta la danza i danzatori soffiano inun fischietto ricavato da un osso di aquila, alternando fischi ritmaticon i passi a fischi continui. I passi della danza sono semplici enon coreografici, quasi come una marcia sul posto. Il danzatore,in questo rito, è come un'aquila che vola verso il sole: con ilfischietto fatto d'osso d'aquila, produce un suono stridente elamentoso imitando in un certo modo il volo dell'aquila, con lepiume che porta nelle mani.
La nostra musica è monofonica anche se ci sono notevolieccezioni. La musica nativa tradizionale prevede i tamburi mapochi altri strumenti, anche se i flauti vengono impiegati da alcunigruppi. La tonalità di questi flauti non è molto precisa e dipendedalla lunghezza del legno usato e dalla grandezza della mano delsuonatore.La forma più diffusa di musica pubblica è il pow-wow. Durantequesta manifestazione, così come nell'annuale Gathering ofNations ad Albuquerque nel Nuovo Messico, membri di gruppi disuonatori di tamburi si siedono in cerchio intorno a un grandetamburo, mettendosi a suonare all'unisono mentre cantano nelleloro lingue native e i danzatori colorati ballano in senso orariointorno ai suonatori.
Nella mia tribù, utilizzo i sonagli, davvero molto raffinati e sonorealizzati utilizzando una varietà di materiali naturali come ilguscio di tartaruga, cuoio, pergamena, lavoro tallone e piumenativi americane. Pelliccia, frange, semi, rocce, corna, ossa egusci sono utilizzati per creare quel unico stile indiano. Perle diargilla, mais blu, manzanita semi o piccole pietre lisce comequelle che si trovano vicino all'apertura di un formicaio, anche avolte vengono collocati in sonagli per creare il suono unico.
Nella nostra tradizione la funzione essenziale di una maschera,almeno nella maggioranza dei casi, non è quella di nasconderel’identità di chi la indossa, ma piuttosto di esprimerne l’interiorità,la sua più intima essenza. Oltre a ciò, le maschere tradizionaliaiutano a comprendere la cultura del nostro popolo che le hacreate. Ogni maschera/costume, è una preziosa opera diartigianato, a volte affascinate, a volte terrificante, ma semprericca di significato.
Ciao! io mi chiamo Beatriz Santos, ho 16 anni e sono una
ballerina brasiliana. più precisamente sono una ballerina di
samba. Mia nonna e mio nonno erano tutti e due insegnanti di
samba, mia mamma e mio padre hanno preso strade diverse, loro
sono insegnanti di salsa. Io ho ripreso la strada dei miei nonni.
Quando ero piccola accompagnavo sempre mia nonna nella sua
scuola di danza a pochi chilometri da casa. Mi divertivo a provare
con lei e le sue alunne i passi di samba e devo ammettere che
ero bravina. Continuai fino a oggi e ora sono una ballerina di fama
mondiale .
Come in foto la samba è uno stile musicale e di danza originario
del Brasile.
il samba si sviluppò come genere alternativo di musica all'inizio
https://it.wikipedia.org/wiki/Stile_musicalehttps://it.wikipedia.org/wiki/Brasilehttps://it.wikipedia.org/wiki/Danzahttps://it.wikipedia.org/wiki/Danza
del xx secolo a Rio de Janeiro sotto la forte influenza degli
afrobrasiliani immigrati dallo stato brasiliano di Bahia.
Il samba nasce a Salvador Bahia, il porto dove venivano sbarcati
gli schiavi rapiti nell'Africa occidentale. Significativamente nei testi
del samba si ritrovano le divinità e il poeta Vinìcius de Morae con
il chitarrista Baden Powell rivendicarono tale origine scrivendo
afro-samba dedicati agli dei del candomblé.
Agogo: è una delle percussioni più conosciute: sono due
campanacci accordati su due note di altezza diversa che nella
confusione degli arrangiamenti ritmici non passano certamente
inascoltati. Per la verità non si tratta di una percussione come un
altra che fa “ rumori” ma è appunto una percussione intonata che
ha la funzione d aggiungere varietà al resto.
https://it.wikipedia.org/wiki/Baden_Powell_de_Aquinohttps://it.wikipedia.org/wiki/Vin%C3%ADcius_de_Moraeshttps://it.wikipedia.org/wiki/Vin%C3%ADcius_de_Moraeshttps://it.wikipedia.org/wiki/Salvador_di_Bahiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Salvador_di_Bahiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Salvador_di_Bahiahttps://it.wikipedia.org/wiki/Bahia_(stato)https://it.wikipedia.org/wiki/Rio_de_Janeirohttps://it.wikipedia.org/wiki/Rio_de_Janeirohttps://it.wikipedia.org/wiki/XX_secolohttps://it.wikipedia.org/wiki/Poeta
Ciao, io sono uno dei tanti spettatori del concerto di STING,all’interno del concerto, tra le varie canzoni, ce n’é una che mi hacolpito particolarmente. Questa canzone si intitolava “They dancealone” che in italiano significa “Loro ballano da sole”.
Quindi dopo aver ascoltato molte volte la canzone sono andato acercare il significato della musica e a cosa si riferisse. Ho scoperto chela canzone si riferiva alla tragedia dei desaparecidos avvenute neglianni tra il 1976 e il 1983 in Argentina. Il vocabolo desaparecidos, si riferisce alle persone che furonoarrestate per motivi politici, o anche semplicemente accusate di averecompiuto attività "anti governative" dalla polizia dei regimi militariargentino, cileno e di altri paesi dell'America latina, e delle quali sipersero in seguito le tracce.Tipico del fenomeno dei desaparecidos fu la segretezza con cuioperarono le forze governative; gli arresti e i sequestri avvenivanospesso di notte e in genere senza testimoni, così come segretorimaneva tutto ciò che seguiva all'arresto; le autorità non fornivano aifamiliari la notizia degli avvenuti arresti e gli stessi capi di imputazioneerano solitamente molto vaghi. Della maggioranza dei desaparecidosnon si seppe effettivamente mai nulla e solo dopo la caduta del regimemilitare e il ritorno alla democrazia, con la pubblicazione del rapportoNunca más (Mai più), che permise la ricostruzione di una parte degliavvenimenti e della sorte di un certo numero di "scomparsi", fu possibileconoscere che molti di loro furono detenuti in campi di concentramentoe in centri di detenzione clandestini, torturati e infine assassinatisegretamente, con l'occultamento delle salme in fosse comuni o gettatinell'Oceano Atlantico o nel Río de la Plata con i cosiddetti voli dellamorte. ·Questultima è proprio la canzone che mi aveva colpito di più delconcerto di STING. In particolare ci sono alcune frasi che sono scrittenel testo della canzone.
https://it.wikipedia.org/wiki/Nunca_m%C3%A1shttps://it.wikipedia.org/wiki/Processo_di_riorganizzazione_nazionalehttps://it.wikipedia.org/wiki/Voli_della_mortehttps://it.wikipedia.org/wiki/Voli_della_mortehttps://it.wikipedia.org/wiki/R%C3%ADo_de_la_Platahttps://it.wikipedia.org/wiki/Oceano_Atlanticohttps://it.wikipedia.org/wiki/Omicidiohttps://it.wikipedia.org/wiki/Torturahttps://it.wikipedia.org/wiki/Campo_di_concentramentohttps://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_sporca#La_segretezzahttps://it.wikipedia.org/wiki/America_latinahttps://it.wikipedia.org/wiki/Cile_di_Pinochet
“They're dancing with their fathersThey're dancing with their sonsThey're dancing with their husbandsThey dance aloneThey dance aloneIt's the only form of protest they're allowed”.Questa parte di testo significa che erano un popolo oppresso e questoce lo fa capire proprio l’ultima frase, che dice “la danza è l’unica formadi protesta che gli è permesso svolgere”. Ed è proprio questa la frasechiave, la frase che ci fa riflettere, e che ci fa dire che deve proprioessere brutto essere un popolo oppresso e senza diritti.Quindi esposti i fatti, e dopo aver spiegato cosa sono le desaparecidos,vi saluto e spero che vi sia stato di aiuto per il vostro bagagliopersonale.
Ciao, sono Kalidou, ho 17 anni e sono un percussionista. Il miopaese è l’Africa. Vivo in Benic a Ganvie. Ho iniziato a suonare gli strumenti a percussione circa a 11 anni,vi presento la musica del mio paese: la nostra musica èestremamente eterogenea, in quanto riflette varietà etniche,culturali e linguistiche del nostro continente. É soprattuttocaratterizzata dal ritmo frenetico emesso dai nostri tamburi.L’espressione “musica africana” viene talvolta usata anche inmodo più specifico per riferirsi alla musica dell’Africasubsahariana, essendo la tradizione musicale del Nord Africaessenzialmente sovrapponibile a quella meridionale. Elementimediorientali si trovano anche nella musica dei popoli della costaest del continente, che risente anche di influenze indiane,persiane e in generale degli effetti degli scambi commerciali eculturali sull’Oceano Indiano. In ogni caso, anche all’interno di
queste tre aree principali esiste una grandissima diversificazionedegli stili sia della musica etnica tradizionale che della musicamoderna. Quest'ultima risente praticamente ovunquedell'influenza della musica leggera europea e statunitense. D'altraparte, la diaspora africana e il conseguente diffondersi in Americaed Europa della tradizione musicale africana ha influito in mododeterminante sullo sviluppo della musica leggera occidentale.Nell'Africa subsahariana la musica e la danza sono quasi sempreelementi centrali e fondamentali della cultura dei popoli, e sonodotati di grande valore sociale e religioso. Ogni etnia ha unapropria tradizione musicale così come ha una propria tradizioneletteraria e un proprio insieme di regole e credenze; ogni grupposociale possiede un repertorio musicale di riferimento e deisottogeneri appropriati a determinate celebrazioni o anchesemplicemente attività quotidiane come il raccolto nei campi e losmistamento delle riserve alimentari. Ciò che si ritrova sempre inogni variante musicale, a prescindere dallo scopo per cui vieneprodotta, è la caratteristica poliritmia, la capacità cioè disviluppare contemporaneamente diversi ritmi e di mantenerli inmodo costante ed uniforme, senza che uno prevarichi su di unaltro. Una particolare funzione sociale è rappresentata dallepercussioni e dalle campane che in molte zone vengono utilizzaticome strumenti di comunicazione. La musica è, ad esempio, unadelle pratiche più note e più impiegate da un poeta cantoreproprio perché in molti contesti le relazioni sono spesso basatesull'impatto emozionale. Anche il canto è molto diffuso e rivesteuna funzione sociale importantissima, durante i funerali, adesempio, per ripercorrere le tappe dell'esistenza del defunto.
La nostra musica tradizionale è caratterizzata dall'utilizzo diparticolari strumenti musicali, spesso prodotti con materiali
naturali come zucche, corna, pelli,conchiglie. Il grande numero di tamburiusato nella musica tradizionale africanainclude il tama (tamburi parlanti), ilbougarabou e il djembe nell'Africaoccidentale, tamburi ad acqua nell'Africacentrale. Il djembe è un tamburo a caliceoriginario dell’Africa occidentale. Esso è composto da un calice in legnoricoperto da pelle di capra o più raramentedi mucca e da un sistema di tiraggio della
pelle stessa, formato da corde e da cerchi metallici. Vienesuonato a mani piene e ha tre colpi principali, lo slap (suonoacuto), il tone (suono medio) ed il bass (suono basso).
Questo sono io che suono il Djembe con alcuni dei miei amici.
Ciao mi chiamo Michaele e sono un guerriero Maori.Siamo un popolo polinesiano e viviamo in Nuova Zelanda.Prima di combattere contro gli altri popoli noi facciamo una danza che si chiama haka. Per impararla servono questi elementi: Pukana: gli occhi dilatatiWhetero: la "linguaccia", in segno di sfida (viene fatta solo ad altri uomini)Ngangahu: simile al Pukana, ma con anche l'emissione di un verso acuto e stridulo[3]Potete: chiusura degli occhi in alcuni momenti della danza (fatto solo dalle donne)
Miriam MakebaCiao, mi chiamo Miriam Makeba e sono nata il 4 marzo1932 in Sudafrica a Johannesburg. Sono una cantante dijazz e world music. Questa sono io che cantai con DizzieGillespie in concerto a Deauville il 20 giugno 1991.
Iniziai a cantare a livello professionale negli anni cinquanta, con il
gruppo Manhattan Brothers per poi fondere una propria band, The
Skylarks, che univa jazz e musica tradizionale sudafricana. Nel
1959 cantai nel musical jazz sudafricano King Kong insieme a
Hugh Masekela, che poi divenne mio marito. Cominciai ad
ottenere molto successo ma, con l’esilio imposto dal governo di
Pretoria, non potevano tollerare che fossi diventata il simbolo di un
popolo oppresso. Restai lontana dal mio paese per ben 30 anni e
per me fu una sofferenza enorme. Nel 1960 partecipai al
documentario anti-apartheid Come Back, Africa e fui invitata al
festival del cinema di Venezia. Una volta arrivata in Europa decisi
di non ripartire. Mi trasferii a Londra a Londra dove conobbi Harry
Belafonte, che mi aiutò a trasferirmi negli Stati Uniti. Nel 1966
ricevetti il Grammy per la migliore incisione folk per l’album An
Evening with Belafonte/Makeba, insieme a Belafonte. L’album
trattava temi politici relativi alla situazione dei neri sudafricani sotto
il regime dell’apartheid.
Questa sono io nel 1968 quando successero
molte cose: sposai l’attivista per i diritti civili
Stokely Carmichael, l’evento generò
controversie negli Stati Uniti, e i miei contratti
discografici furono annullati. Carmichael ed io
ci trasferimmo in Guinea. Mi separai da
Carmichael nel 1973 e continuai a tenere
concerti in Africa, Sudamerica ed Europa.
Purtroppo nel 1985 morì la mia unica figlia Bongi, così mi trasferii
a Bruxelles. Nel 1990 Nelson Mandela mi convinse a rientrare in
Sudafrica. Nello stesso anno partecipai al Festival di Sanremo. Nel
1992 recitai nel film Sarafina nel ruolo della madre della
protagonista. Il 16 ottobre 1999 fui nominata Ambasciatrice di
buona volontà dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per
l’alimentazione e l’agricoltura. Nel 2004 mi classificai al 38° posto
nella classifica dei “grandi sudafricani”.
Ciao mi chiamo Abasi , sono
Africano e vengo da Benin un paese molto povero con molti
abitanti e una superficie piccola. La nostra lingua ufficiale è il
francese, il mio paese precedentemente veniva chiamato
Dahmey , Benin si affaccia sul Golfo del Benin , dove la costa
misura 120 KM e confina a ovest con il togo a est con la Nigeria e
a nord con il Burkina faso e il Niger . io sono un Griot . il termine
“griot” è attestato nella lingua francese come “guriot” e trae molto
probabilmente la sua origine dalla parola portoghese
“criado”servitore”la prima fonte scritta in cui si trova questa
espressione è un racconto di un viaggio in Senegal di Alexis du
Saint Lo. Nelle lingue africane ci si riferisce al griot anche con altri
termini come Djeli,Djali,igiiw in arabo . La parola djeli nelle diverse
varianti significa “ trasmissioni attraverso il sangue“ e si riferisce
al modo in cui le conoscenze dei griot vengono tramandate da
padre in figlio. Infatti il griot svolge un ruolo di conservatore della
tradizione orale degli avi e i alcuni contesti storici pre coloniali
aveva anche il ruolo di interprete ed ambasciatore. Questo
complessa arte si basa su un uso molteplice e poliedrico della
narrazione. Gli strumenti di cui si avvale un griot sono altrettanto
poliedrici essendo per questa figura a metà strada fra l’attore, il
musicista, il narratore, il poeta. l’accompagnamento musicale
riveste un ruolo particolarmente importante che si avvale in
particolare di quattro strumenti: kora,balafon,m’bira e il djambe .
Ciao mi chiamo Ela ed il mio paese è l’India, ho iniziato ad
esibirmi a Bollywood come cantante circa 5 anni fa.
Bollywood è un cinema a se, che fa desiderare, a chi
assiste, di scoprire al di là dei pregiudizi un mondo ricco di
cultura e tradizione. La maggior parte di questi film hanno
delle scene con coreografie calcolate al millimetro e
accompagnate da canzoni integrate alla sceneggiatura.
Vi presento la musica del mio paese del mio paese: essa è
caratterizzata da melodie, alle quali si attribuiscono poteri
soprannaturali. E’ divisa in 24 quarti di tono detti rut. Nella
musica tradizionale non esistono elementi temporali (come
le battute); al contrario quella moderna è sviluppata su 2
elementi, il raga e il tala.
I nostri strumenti principali sono: partendo dal Vina
che è il più antico strumento a corde, il Sitar un’altro strumento a
corde e infine il Sarang che è il più rappresentativo. Una delle
nostre canzoni ,per me la più bella , è ly-o-lay-ale-loye che è una
canzone liberatoria. Ha un testo molto ridotto mentre, la musica
ricorda molto quella delle popolazioni native americane.
Ciao ,mi chiamo Jescaren,ho 22 anni e sono un ballerino
indonesiano di saman,il mio hobby e ballare e con la musica mi
diverto e mi riesco a sfogare, il mio paese è l’Indonesia.
Questo è il mio posto preferito dove io mi esibisco con il mio
maestro di danza Saman .
Il mio maestro ed io usiamo in particolare
diversi strumenti come ad esempio il
BAMBOO INDONESIANO, un oggetto fatto di
legno, composto con le canne di bamboo.
Il secondo strumento è il GONG, uno
strumento di ferro, sopra lo strumento ci
sono forme o immagini di ferro
E infine usiamo il METALLOFONO,
fatto anch’esso di ferro, è
come uno xilofono, solo più naturale
con il legno.
La nostra orchestra è il Gamelan.
Mi chiamo Bill Brown e sono un chitarrista
country.
Io vivo in Texas uno stato situato negli Stati Uniti
d'America, questo paese è soprannominato Lone Star State
(Stato della stella solitaria) e il suo motto è Friendship (amicizia).
Si trova nella parte meridionale del Paese; confina a sud con il
Messico, a est con Louisiana e Arkansas, a nord-est con
l'Oklahoma e a ovest con il Nuovo Messico. Con 696.241 km
quadrati è il più grande Stato dopo l'Alaska, mentre con
27.695.284 abitanti è il secondo più popoloso dopo la California.
La capitale è Austin, mentre la città più popolosa è Houston.
Quasi la metà dei texani vive nelle aree urbane di Dallas-Fort
Worth e Houston.La parola Texas deriva da táysha, che nella
lingua parlata dai nativi americani Hasinai significa "alleati" o
"amici".
Musica
Il country, anche detto country music, country and western o
country-western, è il risultato dell'unione di forme popolari della
musica americana sviluppatasi nel sud degli Stati Uniti. Viene
spesso identificato come un genere musicale a sé stante. Si
sviluppa grazie agli influssi della musica tradizionale del sud
caratterizzata da violino e banjo, anche chiamata Old Time Music.
Il banjo in italiano bangio è un cordofono di origini africane, già
popolare tra i neri americani durante la Guerra di secessione
americana nella sua versione a cinque corde e da allora
largamente usato nella musica tradizionale nordamericana.
COUNTRY ROAD
Country road è una canzone scritta da John Denver, pubblicata
nel 1971. La canzone riguarda la strada di campagna della
Virginia Occidentale e i paesaggi che le circondano, con una
continua richiesta del protagonista di condurlo a casa
Ciao mi chiamo Aleandro e sono un insegnante di musica alla
scuola Che Guevara in Cile. Lunedì scorso ho partecipato a un
concerto degli Inti Illimani il mio gruppo preferito e sono riuscito a
farmi una foto con Jose Vargas. Gli Inti Illimani sono un gruppo
vocale e strumentale cileno nato nell’ ambito del movimento della
Nueva Canciòn Chilena e tuttora attivo, seppur diviso in due
gruppi, Inti-Illimani e Inti Illimani Historico. Costretti all’esilio in
conseguenza del golpe cileno del 1973 sono rientrati in patria nel
1988 dove hanno proseguito la loro attività musicale anche
attraverso un rinnovamento nel repertorio e nella composizione
del gruppo stesso. Il gruppo si forma nel 1967, all’interno
dell'Università Tecnica di Santiago del Chile, con un continuo
avvicendarsi di elementi al suo interno nei primi anni. Dopo le
tournée in Sud America,arriva nel 1973 la prima in Europa,
durante la quale gli Inti Illimani divengono esuli forzati a causa del
colpo si Stato di August Pinochet. In questo lungo arco di tempo, i
musicisti inizialmente vivono a Genzano di Roma per poi stabilirsi
nella capitale. Da dove appoggeranno le campagne per la
restaurazione della democrazia nel loro paese d’ origine.
Nel 1973, quando il gruppo è in tournée in Italia, dunque al
momento del colpo di stato, la formazione è la seguente: Max
Berrù Carrion, José Miguel Camus Vargas, Jorge Coulòn
Larrañaga, Horacio Durán Vidal, Horacio Salinas Alvarez, José
Seves Sepúlveda.Tale formazione rimarrà stabile fino al 1978.
Tra il 1998 ed il 20044, in tempi e circostanze diverse sono usciti
dal gruppi tre componenti ( José Seves, Horacio Salinas e
Horacio Duran )
Nel 2004 Horacio Duran, con Salinas e Seves, formano un nuovo
gruppo, denominato Inti Illimani Historico. Gli Inti Illimani
utilizzano un parco di strumenti vario provenienti dalla tradizione
popolare.chitarra, tiple, charango, cuatro,sikus, quena, rondador,
bombo leguero, zampona, maracas.
Mi chiamo Alessia.
Dieci anni fa decisi di
dedicarmi, insieme alla
danza, anche a
un’attivitá che fosse
piú fisica. Tramite un
amico conobbi la
CAPOEIRA, un’arte
brasiliana ora molto
piú conosciuta che a quei tempi, e mi ci buttai a capofitto con 3
allenamenti a settimana per due anni. Con me iniziò anche una
mia amica, ci allenammo insieme e man mano abbiamo
imparato e ci siamo pure date qualche botta, ma fa parte del
gioco!
Fu un percorso fatto di sudore, confronto con gli altri,
apprendimento, comprensione di una cultura e della storia
brasiliana. E di ascolto: ascolto del proprio corpo, ascolto del
Maestro ascolto della musica. La musica è l’anima della roda e
per la capoeira il ritmo è dato dal berimbau che ognuno deve
saper interpretare in modo personale, pur attenendosi alle regole
che il ritmo stesso impone.
Dopo quei due anni ci rinunciai: la capoeira non faceva per me.
Ma faceva decisamente per Elena, che invece per questi ultimi 10
anni ha continuato con passione e dedizione, fedelissima a
quell’arte e al gruppo col quale avevamo iniziato: il Centro
Cultural Senzala de Capoeira guidato da Contramestre Boneco.
Ora lei è corda blu! Nella capoeira si indossa una corda intorno
alla vita, di un colore diverso a seconda dell’esperienza dei
capoeiristi: per esempio, nel gruppo Senzala la corda bianca è
quella dei principianti. Poi si riceverà la gialla dopo qualche anno
di allenamento e gli allievi graduati indossano la blu, fino alla
rossa che è la corda dei Mestre. Però i colori e la graduazione
delle corde varia da un gruppo all’altro. Considerata la
particolarità della disciplina ho deciso di intervistare la mia amica
per farmi raccontare la sua esperienza e tutto quello che ha visto
e imparato in 10 anni di allenamenti, il punto di vista di un’italiana
che pratica un’arte .
Ciao mi chiamo Zahara e sono una suonatrice di darbuka. Vivo a
Fes una città del Marocco. Ho iniziato a suonare la darbuka a 12
anni, perché nella mia famiglia è tipico suonarlo. La darbuka è
uno strumento a percussione, usato molto nella musica popolare
del nord Africa. Questo strumento è di terracotta, sostenuto da un
alto piede e aperto sul fondo con larga apertura chiusa da pelle
animale, tradizionalmente di pesce o capra. Solitamente questo
strumento viene tenuto sotto il braccio per poterlo suonare in
piedi, per essere liberi di muoversi o danzare a ritmo del tamburo.
Vi presento la musica del mio paese : la musica marocchina è
strettamente legata alla danza ed è molto presente nella vita
quotidiana dei abitanti nelle feste familiari, nelle nozze, nei compiti
domestici e perfino nelle partite di calcio.
La musica e le danze nel mio paese sono generalmente divise in
3 gruppi:
Musica di influenza araba ,classica e origine andalusa .
Musica berbera , nelle tribù e musica popolare moderna.
La musica andalusa è tipica del nord del Marocco .
Musica berbera, con molte varietà visto che dipende dalle diverse
tribù berbere.
Ciao, mi chiamo Peter, ho 18 anni e sono giamaicano.
Sono un grandissimo fan del cantante reggae Bob Marley, infatti
sono andato al suo ultimo concerto, in cui ha cantato la canzone
“No woman no cry”.
Il reggae è un genere musicale originario della Giamaicadiscende dallo ska, ma si è sviluppato come una variante del
rocksteady.
Questa musica è solitamente accostata a periodi e movimenti
giunti successivamente deviando e filtrando il genere musicale
verso altre strade, completamente opposte a quelle delle sue
origini. Bob Marley, principale esponente del genere, trasformò il
reggae non solo sotto l'aspetto musicale e ritmico, ma lo diffuse
come culto vero e proprio, cambiando notevolmente quelle che
erano le radici. Il nome Reggae infatti è dispregiativo, coniato
dagli inglesi, per deriderlo.
Dal 29 novembre 2018 entra nei Patrimoni orali e immaterialidell’
Umanità UNESCO.
No Woman, No Cry è una canzone reggae, i cui diritti sono statiregistrati a nome di Vincent Ford, ma venne resa famosa da Bob
Marley e il suo gruppo, The Wailers.
La canzone fece una prima volta il giro del mondo nel 1974 grazie
https://it.wikipedia.org/wiki/Patrimoni_orali_e_immateriali_dell'umanit%C3%A0https://it.wikipedia.org/wiki/Patrimoni_orali_e_immateriali_dell'umanit%C3%A0
all'album registrato in studio Natty Dtread. Tuttavia è forse più
conosciuta la versione live contenuta nell'album del 1975 Live!,
versione che è stata inserita nel greatest hits Legend. Sebbene
sia stata scritta da Bob Marley stesso, i diritti d'autore di questa
canzone furono intestati a "V. Ford". La versione di Marley and
the Wailers di No Woman, No Cry occupa il numero 37 nella Lista
delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone.
ORIGINI DELLA MUSICA DELLE HAWAI
La storia della musica hawaiana non si può racchiudere
unicamente nella steel guitar, ma ha origini lontane che nel corso
dei secoli hanno attraversato vari stadi evolutivi, pur rimanendo
sempre fortemente legati alle abitudini, ai costumi e alle tradizioni
locali , e mantenendo sempre al suo interno delle peculiarità
uniche e indistinguibili . Due sono i punti cardini alla base di
questo processo evolutivo : le antiche tradizioni delle isole
polinesiane , ossia il gruppo etnico predominante di quell’ area
geografica le cui vie commerciali iniziavano ad attraversare le
isole dell’oceano diverse centinaia di anni fa , e il periodo del
colonialismo, che ha contribuito all’arrivo sulle isole diverse
tipologie di strumenti fino ad allora sconosciuti. In principio vi
erano strumenti artigianali ottenuti direttamente dagli enormi
quantitativi di materie prime, legno su tutte, disponibili sulle isole,
tra i quali gli strumenti a percussione erano senza dubbio i più
prodotti utilizzati; strumenti come il Garamuts, realizzato da
tronchi di alberi cavi, o come il Kundu, un tamburo con la forma di
una clessidra con pelli di lucertola o di serpente tese ad una delle
due estremità, utilizzati principalmente per accompagnare i balli
delle tipiche danzatrici Hula. Ma anche strumenti a fiato come il
fangufangu, una particolare versione di flauto da suonare
soffiando con il naso e una delle più antiche tradizioni
dell’arcipelago, caratterizzato a volte da quattro e a volte da
cinque fori più uno posto nella parte sottostante, vicino
all’apertura per il naso.
Ciao, mi chiamo Yolanda ed
ho 23 anni. Vivo nella città dell’Avana. Faccio la ballerina di salsa
da quando ero piccola, è sempre stato un mio sogno diventare
come mia madre… una ballerina di salsa molto conosciuta in tutto
il mondo. Nel mio quartiere l’Avana vieja si vive in una jam
session, e le numerose influenze culturali le garantiscono varietà
e colore. Rumba, jazz, son, thrash metal, qui da me non manca
mai nulla. Cuba avrà anche affrontato un cinquantennio di sacrifici
e carenze, ma la cultura non le è mai mancata. Mentre l’economia
zoppicava e stagnava, le arti e la musica in particolare
prosperavano, sostenute dal governo, dai talenti locali e da un
substrato culturale straordinareamente vivace. Questa fertilità è
particolarmente evidente all’Avana, una città grandiosa,
decadente,generosa e ricca di personalità che di recente ha
riscoperto il suo spirito imprenditoriale. La capitale risuona
dunque di musica ; un misto inestricabile di influenze spagnole,
africane,francesi, nord-americane e indigene si è combinato in
ritmi inconfondibili. E non dovete neanche andare a cercarli:
dance, rock e son rimbombano a ogni angolo. C’è il jazzista
armato di trombone che si esercita sull’argine marino, il
percussionista che si esibisce in un rituale della Sànteria. Il
manestrello che seduce i turisti cantando di Che Guevara, il
crooner ottantenne che ripropone la sua versione di “Bèsame
mucho”, e il quartetto thrash metal che ruggisce versi rivoluzionari
in spagnolo. La musica qui non si ferma mai anzi è sempre piu
viva. L’Avana è una piccola città ,eppure produce ritmi inebranti.
Vi do un piccolo consiglio, passeggiate le sue stradine e
assaporateli tutti da Benny morè all’hip hop, dal jazz alla
charanga, dalla rumba alla salsa, dovresti farvi un tuffo sarà
fantastico.
Gli strumenti tipici cubani sono: il tres, i timbales, il guiro , i
cajones, le congas, il cencerro e infine il mio preferito, le claves.
Le claves sono due corti legnetti percossi uno sull’altro e
rappresentano il riferimento ritmico di tutti gli altri strumenti. Sono
ispirate alla tradizione africana, sembra derivino dalle caviglie
marinare. Attualmente ne esistono due versioni: la clave criolla e
la clave africana. Se vi piace molto la musica Cuba è il posto
giusto per voi.
Ciao mi chiamo
Compay Segundo
e sono stato un
compositore,
musicista e cantante
cubano di Son
cubano e di Bolero
latinoamericano.
Compay, composi la
mia prima canzone a
quindici anni mentre
a tredici iniziai a
suonare il clarinetto,
passando poi alla
chitarra e
all’armonico. Molte sono le formazioni alle quali feci parte prima di
formare il duo ‘Los Compadres’ con il quale ebbi un grande
successo popolare.
Negli anni ’50 fondai i ‘Compay y Su Grupo’ ma successivamente
il nostro nome fu dimenticato e, pur continuando a suonare,
lavorai in una fabbrica di sigari. La mia seconda giovinezza e la
fama insperata, giunse quando oramai ero pensionato, fu
riscoperto da Wim Wenders che mi contattò per partecipare al
film Buena Vista Social Club con il quale vinsi numerosi Grammy.
Molti furono i concerti che dal 1997 mi videro impegnato all’età di
93 anni insieme ad altri arzilli vecchietti con i quali formavamo il
gruppo dei Buona Vista, con i quali illuminai il mondo con le
vecchie sonorità cubane.