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Architecture Portfolio_ Paolo Taverna

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FORMAZIONE

CONOSCENZEEXTRA CURRICOLARI

26 - 06 - 1988Alba, (CN)

PAOLO TAVERNA

LINGUISTICHE

INFORMATICHE

Italiano : madrelinguaInglese : intermedioSpagnolo : avanzato

Francese : basico

Office Word, Excel, Power Point

Adobe Photoshop, Indesign, Illustrator

Autocad 2d - 3d, Google Sketchup, 3dsMax

Adobe After Effect, Premiere, Ableton Live

347 [email protected]

Via Vanchiglia 25, TorinoVia Fontana 17/c, Roddi Diploma di Maturità Classica

Liceo Classico G.B. Gandino, Bra

TotocCollaboratore : consulenza, comunicazione e gestione nel campo degli affitti temporanei.Referenti : Arch. Roberto Navone

Travesia de AmereidaCollaboratore : progettazione e costruzioneReferenti : Andres Garces, Salvador Zahr

t’n’t - Light InvasionFondatore : istallazioni artistiche temporanee(Paratissima 2012, 16 Alfieri, Cantiere 25, centro storico di Alba)

Laurea Triennale in Scienze dell’ArchitetturaPolitecnico di Torino

Laurea Magistrale in ArchitetturaPontificia Universidad Catolica de Valparaiso

Laurea Magistrale in ArchitetturaPolitecnico di Torino Double

DegreeProject

2008

2015

2013

2012

2012

2014

2015

grafica

disegno e rendering

video - audio editing

QUEBRADADENTRO LA

FILADELFIASTADIO

FROM

QUILOMBOO

LIGHT INVASION

VIDEOMAKINGFOTOGRAFIA

TO-

MONTAGGIOSCATOLA DI

CONNETTIVITESSUTI

ROSSOIL FILO

INFO

ACCAD

EMICO

AMBITO

CONCORSI E SPER

IMEN

TAZIONE

VALPARAISO

TORINO

MONCENISIO

PARATY

TORINO

TORINO

SKOPJE

SANTENA

progetto territoriale per la città dimenticata

tra storia e innovazionerecupero di un ‘icona urbana

conversione di aree militarie sviluppo territoriale alpino

autocostruzione in una comunità etnica

istallazioni temporaneetra luce e architetture effimere

riconversione ed efficienza energetica

dalla città al quartiere,alternative per la trasformazione

spazio pubblico e partecipazionescenari futuri in piazza

architettura e città

architettura e dettaglio

progetto digruppo

progettovincitore

4

34

40

46

52

58

12

20

28

INDICE

DENTRO LA QUEBRADAPROGETTO TERRITORIALE

PER LA CITTA’ NASCOSTA

Politecnico di Torino, Ead PUCV Tutors : Franceca Governa, Salvador Zahr Maluk

CILEVALPARAISO

Tesi Doppia Laurea Magistrale

QUEBARADA JAIME

4

L’OBIETTIVO PRIMARIO E’ DIMOSTRARE CHE E’ POSSIBILE PENSARE AD UNA SPAZIALITA’ E AD UN’ ABITABILITA’ ALTERNATIVA A QUELLA OSSERVA-TA. UNA SFIDA GIOCATA CON E CONTRO LA VERTICALE, DI CONTENIMENTO OROGRAFICO E RIDEFINIZIONE MORFOLOGICA, UTILE ALLA CREAZIONE DI UN IMPIANTO BASICO PER LO SVILUPPO DELLE PRATICHE OSSERVATE. ALI-MENTANDO UN RAPPORTO DI TIPO INCLUSIVO TRA CITTA’ E QUEBRADA CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA DISPOSIZIONE DI SERVIZI E SPAZI PUBBLICI.

La spinta all’urbanizzazione che investe Valparaiso durante i secoli pre-senta ancora oggi un limite netto e riconoscibile, dove si divide la città visibile da quella invisibile. Al di sopra di questa linea la quebrada cam-bia volto. Il posizionamento e la precarietà delle queste costruzioni, la mancanza di un sistema di mobilità adeguato, l’abbondanza di terreni abbandonati e la presenza di numerose micro-discariche, definiscono una condizione di estrema vulnerabilità. Il 12 aprile 2014 il più grande in-cendio in area urbanizzata della storia del Cile trasforma quelli che si pre-vedevano come rischi e problematiche in realtà violenta e innarrestabile.

Il progetto di tesi nasce a conclusione di un percorso di Doppia Laurea Ma-gistrale effettuato tra le città di Torino e Valparaiso, con il fine di risponde-re ad un problema reale che si manifesta con sempre più impeto: la con-dizione socio-spaziale in progressivo e inarrestato deterioramento delle “quebradas”, gole impervie che tagliano l’anfiteatro collinare cittadino.

Il progetto viene pensato in fasi cronologiche di sviluppo e possibile co-struzione. Inizialmente si prevede la progettazione e il consolidamento del versante maggiormente popolato, riposizionando le famiglie colpite dal sinistro e accogliendo gli abitanti riconosciuti in condizioni di occupa-zione abusiva ed estrema vulnerabilità. In risposta alla necessità di ricosti-tuire un corridoio biotico di tipo nativo, differente da quello osservato di tipo pirogeno, l’intero intervento si focalizza sul recupero vegetale e idri-co del fondo vallivo. Il successivo consolidamento del versante occiden-tale termina per raddoppiare la densità abitativa iniziale. Gli strumenti a disposizione per la progettazione e il calcolo pressappoco matematico di questi spazi sono parte fondamentale del patrimonio storico e archi-tettonico della città: muri di contenimento, scale e rampe. Il caso studio e le modalità di progetto sono state introdotte come argomento per lo sviluppo di alcune unità di progetto all’interno dell’istituto ospitante.

QUEBRADA JAIME

CENTROCITTA’

ZONAPATRIMONIALE

ESTENSIONEINCENDIO

1 042 Ha

5

CERROLAS MONJAS 3

CERROLA CRUZ1

FONDOVALLIVO2

1

2

3

CONSOLIDAMENTOCITTA’ REGOLARE

RIDEFINIZIONE ISOLATICOLPITI DALL’INCENDIO

RIPOSIZIONAMENTOFAMIGLIE IRREGOLARI

RIPOSIZIONAMENTOFAMIGLIE IRREGOLARICONSERVAZIONEISOLATI REGOLARI

30%58%

70%

100%

42%PUBBLICO

PUBBLICO

PUBBLICO

PRIVATOPRIVATO

1 070

376

RECUPERO BIOTICO DEL FONDO VALLIVO

OSSERVAZIONE SOCIO-SPAZIALE

INTRODUZIONE SERVIZIVEGETAZIONE AUTOCTONA

GESTIONE CORSO D’ACQUA

AMPLIAMENTO

FASICRONO

TIPOLOGICHE

RECUPEROESISTENTE

6

CERROLA CRUZ

CERROLA CRUZ

FONDOVALLIVO

CERROLAS MONJAS

CERROLAS MONJAS

FONDOVALLIVO

SPAZIO PUBBLICOEINFRASTRUTTURA

EDIFICATO SPAZIO PRIVATOE

SEZ. C-C

SEZ B-B

1

11

2

33

3

2 2

1 2 3

MASTER

PLAN7

SUDDIV. MINIMA MACRO/LOTTISUP. TOTALE D’INTERVENTO

SUP. SPAZIO PUBBLICOSUP. SPAZIO PRIVATO

SUPERF. MASSIMA EDIFICABILE

SLP MASSIMA

ALTEZZA MASSIMADENSITA ABITATIVA

DISPOSIZIONI FACCIATE

450 m81 000 m

50 606 m30 394 m

197,3 px/ha197,3 px/ha

100 %

300 %

10 m14 m

fronte continuo

su fronte strada inferiore

QUEBRAR=ROMPERE

-ROTTURASEGMENTO

SPACCATURA

LINEA SPEZZATAQUEBRADA

8

R.M.

R.M.S R.P.RESIDENZIALEMONOFAMILIARESERVIZI RESIDENZIALE

PLURIFAMILIARE

R.M. R.M. R.M.

R.M.

R.M.

R.P.

R.P.

R.P.

S.

S.

S.

S.

S.

9

10

SCATOLA DI MONTAGGIORICONVERSIONE

ED EFFICIENZA ENERGETICA

Politecnico di Torino Tutors : David Bodino, Silvia Belforte, Andrea Bocco

ITALIATORINO

Unità di progetto, Tecnologia2012

AURORALA RELAZIONE TRA MATERIA, STRUTTURA E FORMA COSTITUISCE L’ ORIZ-ZONTE PER UN EDIFICIO RESIDENZIALE CARATTERIZZATO DA UNA NOTEVOLE COMPLESSITA’ SPAZIALE OTTENUTA ATTRAVERSO UN METODO DI PREFAB-BRICAZIONE. L’ELEMENTO SCATOLARE TRASPOSTO IN FACCIATA SCANDISCE UN NUOVO RITMO CHE, CONCORDE CON LA STRUTTURA PREESISTENTE, SOSTITUISCE L’ORIZZONTALITA’ DEL MANUFATTO INDUSTRIALE CON UNA DINAMICA DI VOLUMI ADDIZIONATI O SOTTRATTI AL CORPO PRINCIPALE.

La richiesta di un edificio che coniughi al meglio efficienza energetica, sem-plicità e rapidità in fase di costruzione e una particolare attenzione alle ca-ratteristiche ambientali, porta alla contrapposizione tra l’impianto struttu-rale esistente in calcestruzzo, trasposto in primo piano a definire lo spazio utile all’edificazione, e il nuovo volume in legno. Optando per la tecnica co-nosciuta come “Cross Lam” o “X-Lam”, declinata in soluzione scatolare, si controventano e rinforzano le componenti verticali con solai infinitamen-te rigidi. Un edificio compatto e orizzontale come ponte tra il patrimonio industriale cittadino e la crescente necessità di architetture sostenibili.

L’immobile di cui sono previsti il recupero e il cambio di destinazione si trova nel quartiere Aurora, all’angolo tra via Pisa e via Perugia. Un fab-bricato di tipo industriale del 1950 circa con una SLP di 1265 mq. L’u-bicazione risulta strategica data la vicinanza al centro storico e a vari progetti di trasformazione e rigenerazione urbana in atto nel quartiere.

Il nuovo edificio prevede al suo interno dodici unità abitative poste al primo e al secondo piano, accessibili tramite due vani scala speculari. Il piano terra ospita vari spazi comuni ad uso degli utenti come lavande-ria, aree relax, cucina e zona pranzo, che invitano verso un grande giar-dino interno, suddiviso tramite percorsi in aree ludiche e orti urbani. Il tetto, al di sopra del quale si prevede la disposizione di pannelli solari ancorati alla struttura esistente, è completamente percorribile e si pre-senta in gran parte come tetto-giardino, attrezzato con sedute e piante di piccola dimensione. Per la definizione dell’involucro verticale ester-no vengono confrontate due possibili soluzioni, considerando impatto ambientale e caratteristiche energetiche di ogni singolo componente. La soluzione adottata è caratterizzata per la sua quasi totalità dall’assen-za di collanti e resine artificiali, composta da materiali completamente biodegradibili e riutilizzabili forniti da produttori vicini all’area di progett

12

+ +

50 m 77 m 100 m2 2 2

SEZ. C-C

SERVIZICOMUNI via Pisa

via Perugia

13

A A

B B

B

B

A

CCC

PIANTA PIANO TERRA

SEZ. B-B

PIANTA PIANO PRIMO

14

PARETE PERIMETRALE- perlinato in larice 20 mm- pannello isolante fibra di legno 20mm- pannello multistrato strutt. in legno 165 mm- intercapedine isolata per impianti 40mm- pannello cartongesso 13 mm

COPERTURA- perline di bamboo termotrattato 20 mm- travi in legno 20mm- supporti regolabili in materiale plastico- struttura esisteste in calcestruzzo armato- scossalina in rame 2%- ipermeabilizzante in propilene 1 mm- massetto di pendenza 2%- impermeabilizzante e barriera al vapore- isolante acustico in fibra di vetro 30 mm- pannello isolante fibra di legno 100 mm- pannello multistrato strutt. legno 185 mm- pannello cartongesso 20 mm

SOLAIO ATTACCO A TERRA- perline in larice 2400x240x21 mm- riscaldamento radiante 50 mm- isolante termico fibra di legno 40 mm- massetto leggero 70 mm- guaina impermeabilizzante- tirante in acciaio- isolante termico fibra di legno 100 mm- impermeabilizzante in propilene 1 mm- massetto in cls 180 mm- foglio isolante- fondazione cls areato con vespaio 510 mm- rete elettrosaldata- casseri modulari 500x500 mm- magrone 100 mm

SISTEMA DI OSCURAMENTO- scossalina in rame- avvolgibile orientabile 175x175 mm- lamelle rotaz. 65 150x60x10 mm- serramento legno con telaio 70 mm- guarnizione di tenuta- vetro camera basso emissivo

SOLAIO CALDO-CALDO- perline in larice 2400x240x21 mm- riscaldamento radiante 50 mm- isolante termico fibra di legno 40 mm- isolante acustico in fibra di vetro 30 mm- massetto leggero 70 mm- pannello multistr. strutt. legno 185 mm- pannello cartongesso 20 mm

AGGANCIO PORTAFINESTRA- dormiente 290x160 mm- schermo tenuta al vento- tasselli meccanici 10x300 mm

CANALIZZAZIONE ACQUE PIOVANE- guaina impermeabilizzante 4 mm- polistirolo 40 mm- barriera geosintetica bentonitica- pozzetto raccolta acque piovane

2

1

6

3

4

5

7

SEZ. LONGITUDINALE PROSP. PRINCIPALE

DETTAGLIO PIANTA PIANO PRIMOSTRATIGRAFIA

15

VIA PERUGIA

VIA PERUGIA

16

PARETESTUDIO

PERIMETRALE

a

b

c

d

1

1

1

4

2

5

3

6

a

c

d

b

b

2

2

3

3

4

4

5

6

6

Perlinato in larice

Listelli di abete (40 x 60 mm)

Segheria Valle Sacra Castellamonte (IT) - 43,04 kmDiemme Legno Pontebba (IT) - 511,19 km

INTERNO

INTERNOESTERNO

ESTERNO

Diemme Legno Pontebba (IT) - 511,19 km

Manifattura MaianoCapalle (IT) - 377,3 km

Pannello in fibra di legno (20 mm) Celenit Onara di Tombolo (IT) - 410,57 km

Isolante in fibra di canapa (60 mm)listelli di abete (60 x 40 mm)

Isolante in fibra di canapa (100 mm)listelli di abete (100 x 40 mm)

Pannello multistrato di legno (165 mm)

6

4 53

1

1

2

0,190 W/(m2K)

13,25 h

00

17,21 h

0,165 W/(m2K)

NUOVASTRATIGR.

STRATIGR.INIZIALE

TRASMITTANZA TERMICA

SFASAMENTO

CONDENSA

SCHEMA DI MONTAGGIO

NUOVA STRATIGRAFIA

PESO (t) COSTI (t) PEI (MJ)

PANNELLO STRUTTURALE

TRAVERSI DI ABETEISOLANTE DI CANAPA

PANNELLO PROTETTIVOIN FIBRA DI LEGNO

PERLINE DI LARICE

MONTANTI DI ABETEISOLANTE INFIBRA DI CANAPA

1%

17%

57% 87%

13%

77%

9%3%4%

7%

10%

6%

9%

RINNOVABILE

17

VIA PE

RUGIA

18

TESSUTI CONNETTIVIDALLA CITTA AL QUARTIERE

ALTERNATIVE PER LA TRASFORMAZIONE

Politecnico di Torino Tutors : Massimo Crotti, Giovanni Ferrero

UN ASSE TRASVERSALE CONTINUO E ARTICOLATO CHE RIDISTRIBUISCE SPAZI E VIABILITA’ COLLEGANDO I DUE BOULEVARD PRINCIPALI E ACQUI-STANDO, IN POTENZA, IL RUOLO DI CENTRO GRAVITAZIONALE DELL’INTERA AREA. Al UN PROGETTO CARDINE DI TIPO RESIDENZIALE E DOTATO DI SER-VIZI, LA CUI MORFOLOGIA, INCASTRO DI VOLUMI PURI E FORME SCOM-POSTE, RISPECCHIA LA VOLONTA’ E LA NECESSITA’ STESSA DI CONNETTE-RE LE DIFFERENTI IMMAGINI SPAZIALI E SOCIALI CHE LA CITTA’ RIFLETTE.

Le problematiche riscontrate sono principalmente legate al sovrapporsi di matrici insediative, sociali e funzionali sviluppatesi istituzionalmente o spontaneamente in particolari momenti storici, che determina varie ob-solescenze, sia in termini di edificazione che di spazio pubblico. Dal Bou-levard Nord al Boulevard Sud l’individuazione delle problematiche legate alla viabilità, il disegno a scala urbana, il riconoscimento e il recupero de-gli spazi residuali, precedono la definizione delle aree di possibile edifica-zione, quattro in totale. La nuova traccia urbana si fa tessuto connettivo sfruttando i vuoti e creando percorsi di tipo veicolare, ciclabile e pedonale.

Il progetto si sviluppa all’interno di una più ampia collaborazione tra il Poli-tecnico di Torino e l’Università di Skopje, mirato all’individuazione di possi-bili alternative al nuovo e anacronistico piano regolatore, il quale prevede l’esproprio e la demolizione in “tabula rasa” di vaste porzioni di territorio all’interno del perimetro urbano della multietnica capitale macedone.

Sin da subito si prevede l’articolazione del progetto in tre tappe cro-nologiche. Come progetto cardine si propone, quindi, la totalità degli interventi in termini di spazio pubblico insieme all’individuazione di un area di possibile edificazione disposta in posizione centrale rispet-to alla nuova traccia urbana. L’intervento approfondito si compone di tre tipologie residenziali unifamiliari che, accoparte in sequenza creano combinazioni volumetriche differenti e una tipologia di edifici per ap-partamenti, nei quali, al piano terra, è prevista la disposizione di ser-vizi, in particolar modo a contatto con l’asse di percorrenza principa-le. Particolare attenzione è stata prestata al rapporto tra i volumi, tra costruito e non, dallo studio delle matrici insediative esistenti deriva la proposta di uno spazio-quartiere l forte dinamismo a creare spazi che si inseriscano gradualmente tra le geometrie nette della città pia-nificata e contemporanea e gli spazi frammentati di quella spontanea.

MACEDONIASKOPJE

Unità di progetto2013

BLV SUD

20

RIPETIT

IVA

SPONTA

NEA

RAZION

ALISTA

BLVD NORD

BLVD SUD

FIUM

E VARD

AR

SPONTANEA

RIPETITIVA

RAZIONALISTA

RAZIONALISTA

CARDINE

MATRICIIMMAGINEINSEDIATIVEURBANA

RESIDENZIALE SERVIZI+

RAZIONALISTA

RAZIONALISTA

FIUME VARDAR

SPONTANEA

PROGETTO

CONNESSIONE

21

ASSI D

IREZIO

NALI

CONSO

LIDAMENT

O

VIABILITA’

RIDEFINIZIONE

RECUPERO

CONNESSIONE

ISOLATI

FASI

AREE R

ESIDUA

LI

INTERV

ENTO

BLVD SUD

BLVD NORD

FIUME VA

RDAAR

SPONTANEA

RIPETITIVA

RAZIONALISTA

RAZIONALISTA

70%4.9525% 17%

2

22%

26.188,4 m

22

COSTRUITO

SEZ. A-A

SEZ. B-B

PLANIMETRIA

ZENEVSKA

DEMIR TRAJKOV

NON COSTRUITO

DESTINAZIONE

AREE VERDI

ORIENTAMENTO

TRANSITO

NUCLEI E FLUSSI

SPAZIO PRIVATO

COMMERCIALE

PUBBLICO

EVENTUALE

RESIDENZIALE

PRIVATO

REGOLARE

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VISTA

TRIDIM

ENSION

ALE

PROGET

TO DET

ONANTE

RAPPORTO SPAZIALE

RAPPORTO SPAZIALE

PUBBLICO-PRIVATO

PUBBLICO-PRIVATO

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EDIFICIO PER APPARTAMENTISEZ. A-A

COMBINAZIONI RESIDENZE MONOFAMILIARI

PROSP. OVEST PROSP. SUD

PROSP. OVESTPROSP. OVEST

UNIFAMILIARI

APPARTAMENTI

APT/SERVIZI

PROSP. NORD PROSP. EST

PLANIMETRIAZENEVSKA

25

STUDIO VOLUMETRICO

STUDIO VOLUMETRICO

UNIFAMILIARE TIPO 1UNIFAMILIARE TIPO 2

UNIFAMILIARE TIPO 3

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ROSSOSPAZIO PUBBLICO E PARTECIPAZIONE

SCENARI FUTURI IN PIAZZA

Politecnico di Torino, Comune di Santena Tutors : Liliana Bazzanella, Giuseppe Roccasalva

FILOIL

ITALIASANTENA

Workshop Integrato

PIAZZA MARTIRITRE AREE ATTRAVERSATE DA UN FILO MATERICO CHE RELAZIONA LE PARTI DI UN TUTTO ETEROGENEO. COME FRAMMENTI DI ATTIVITA’ CHE RITRO-VANO IL LORO ASSETTO IDEALE LUNGO UN PERCORSO CENTRALE DOVE RI-ACQUISTANDO VALORE SULLA SCENA URBANA. ATTIVITA’ E PRATICHE INTE-RAGENTI CHE PRENDONO POSTO IN SPAZI E TEMPI GRADUALI CON IL FINE DI CONSOLIDARE E RAFFORZARE I CARATTERI DI QUESTO SPAZIO PUBBLI-CO E INDIVIDUARE UN FUTURO PER UN VUOTO URBANO IN ABBANDONO.

Piazza Martiri, ex area mercatale, fronte privilegiato del Castello Cavour e cuore rappresentativo della città di Santena, è un luogo che conserva po-che di quelle caratteristiche che l’immaginario collettivo attribuisce allo spazio pubblico. Il percorso di osservazione, di ascolto e di confronto con i diversi attori e utenti ha permesso l’individuazione di alcune potenzialità latenti attorno alle quali gravitano le attività e le aspettative dei cittadini, dove un ambiente sociale attivo in grado di agevolare l’interazione e l’in-tegrazione tra le diverse realtà socio-culturali ed economiche risulta es-sere obiettivo primario e al contempo condizione preliminare necessaria.

Il progetto si sviluppa all’interno di una continua collaborazione tra il Poli-tecnico di Torino e le amministrazioni di alcuni comuni piemontesi, mira-ta alla riflessione e alla proposta di possibili scenari per la trasformazione di alcuni centri cittadini. L’approccio al caso studio prevede particolare at-tenzione a processi che favoriscano la partecipazione della cittadinanza.

Uno spazio espositivo per la valorizzazione del patrimonio storico e cul-turale del Castello, la promozione di diverse attività ricreative e didat-tiche in collaborazione con gli istituti scolastici adiacenti alla piazza, e affiancato ad un’area in posizione centrale. Quest’ultima si compone di un palco permanente, elemento scultoreo e cono prospettico, dotato di una grande superficie predisposta ad accogliere il pubblico e rispondere ad esigenze diversificate. Da qui si articola un sistema di sedute installa-to su aree verdi preesistenti, che, in relazione agli esercizi commerciali, prevede spazi utilizzabili come dehors. In ultimo si prevede un area in cui mantenere parte della superficie destinata a parcheggio, trasfor-mandola temporaneamente e in relazione agli orari scolastici, in uno spazio ludico. L’intero intervento propone una strategia graduale d’u-so e trasformazione dello spazio che mira ad una progressiva riappro-priazione e valorizzazione oltre alla pedonalizzazione dell’intera piazza.

28

LUDICO

PERCORSO

TEMPORANEA

SCUOLE

ESPOSITIVOEVENTILEISURE

Via

Vitto

rio V

enet

oVia Milite Ignoto

transito eventuale

Via

Cavo

ur

Via Pezzana

A

C

B

SEDUTE

SEDUTE

STRUTTURAPALCO

DEHORS

DEHORS

DEHORS

INFO POINT

PARCHEGGI

PARCHEGGI

SEZ AA SEZ BB

FIL ROUGE

PERCORSOINTERAZIONE

AREE VERDI

AREE VERDI

palco palco

Chiesa S.S. Pietro e Paolo

percorso dehorsludico

seduteespositivo temporanea

pannello

eventi leisure

sedute sedutedehors dehors porticocommerciale

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DEHORS

DEHORS

PALCO

LUDICO

PERCORSO ESPOSITIVO AREA EVENTI E LEISURE LUDICO TEMPORANEAA B C

conversione temporanea aree di parcheggiorecupero aree verdi esistentisedute mobili con pannelli espositivi

inserimento palcoRICOMPORRE

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CITTADINIAMMINISTRAZIONE

ENTI

ASSOCIAZIONIPROFESSIONISTI

FASICRONOLOGICHE

Via Milite Ignoto

FRONTE

COMM

ERCIALE N

ORD

FRONTE COMMERCIALE SUD

Chiesa S.S.

Pietro e Paolo

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SPAZIO EVENTI E LEISURE

SPAZIO EVENTI E LEISUREAREA LUDICA

32

STADIO FILADELFIATRA STORIA E INNOVAZIONE

RECUPERO DI UN’ICONA URBANA

Partecipanti : Paolo Taverna, Luca Tallarita, Nisia Spagnolo, Stan Arch. Fondazione Filadelfia, Comune di Torino

ITALIATORINO

Concorso di idee

FILADELFIALE LINEE GUIDA PER IL PROGETTO DI UNO SPAZIO CONTEMPORANEO ED EF-FICIENTE NASCONO DALL’IMPIANTO STORICO E DALL’ORTOGONALITA’ DEL TESSUTO URBANO. L’INTERVENTO SI COLLOCA IN UN TENTATIVO DI RECU-PERO DI UN’AREA URBANA DI GRANDE IMPORTANZA STORICA E SOCIALE, CERCANDO LA RICONOSCIBILITA’ DEI DIFFERENTI SPAZI MANTENENDO UN CARATTERE UNITARIO E SCULTOREO CON UN GIOCO RICORRENTE E QUA-SI OSSIMORICO DI PERMEABILITA’ IN TERMINI DI FORMA E DI MATERIA.

Alla radice vi è la ricerca di spazi aggregativi fortemente connessi tra loro, facilmente accessibili da abitanti del quartiere e appassionati, al fine di riportare in vita uno spazio troppo a lungo dimenticato, tentando così di favorire una tensione continua, forte e vibrante tra lo stadio, il territorio urbano ed extra-urbano. Il dialogo con il passato entra in campo attraver-so i resti delle storiche tribune affiancate ai nuovi spalti, la cromia tipica della società e caratteristica delle antiche facciate in laterizio viene resti-tuita dal nuovo impianto in acciaio cor-ten, sul quale si snoda velo sfac-cettato in policarbonato, relazione in trasparenza di interni ed esterni.

Il progetto partecipa al concorso bandito dalla Fondazione Filadelfia per la progettazione di un nuovo stadio con capienza di circa 30.000 spetta-tori e di un campo adiacente per gli allenamenti. Su modello inglese si prospetta la creazione inglobata di spazi commerciali e di una foreste-ria con spazi dedicati ai settori giovanili della società sportiva Torino F.C.

Al piano terra si cerca un livello di massima permeabilità tra gli ambienti: il museo si accosta alle tribune, le quali garantiscono ai tifosi la vicinanza al terreno di gioco da tutti i lati del campo, la disposizione di uno spazio commerciale che costituisce uno dei due fronti pivilegiati del complesso, su via G.Bruno dotato di un ampio camminamento esterno. Al di sopra delle tribune si staglia la copertura che ospita uno spazio vetrato in posi-zione centrale adibito a esposizioni temporanee, sala per le telecronache o spazio “vip” per eventi sportivi e, lateralmente le sale stampa. Due gran-di terrazzi semi-pubblici a coronamento dei volumi che attraverseranno verticalmente tutto l’edificio, a contatto con essi posizionata un’ulteriore tribuna esterna con affaccio sul secondo campo, utilizzabile anche per eventi all’aperto. L’introduzione di tetti vedi permette la raccolta delle acque piovane indirizzate ad un pozzo di accumulo con il fine di ridur-re le spese di manutenzione legate all’irriagazione di entrambi i campi.

34

35

PROSP. INTERNO

PROSP. VIA FILADELFIA

PROSP. VIA G. BRUNO

SEZ. C-C’

SEZ. D-D’

36

VIA G. BRUNOFRONTE COMMERCIALE

CAMPO PRINCIPALE

37

CAMPO PRINCIPALE

FRONTE CAMPO SECONDARIO

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FROM TOEX AREE MILITARI

SVILUPPO TERRITORIALE-

Partecipanti : Paolo Taverna, Matteo Zerbi, Filippo Ranalli, Luca Tallarita, Anna Sicuro, Giulia Isgrò Architecture for Humanity

FRANCIAITALIA -MONCENISIO

FORTE VARISELLODAL CONFINE COME LINEA IMMATERIALE, LIMITE DI UNA SUPERFICIE CON-TROLLATA DA UN SOGGETTO AD UNA LINEA MATERIALE, CENTRO DI UN AREA CONDIVISA DALLE COMUNITA’. ATTRAVERSO UN TURISMO ECOLO-GICO A BASSA VELOCITA’ E RAMIFICATO SUL TERRITORIO. IL MANUFATTO INTERAMENTE CONSERVATO DIVENTA CENTRO FOCALE ALL’INTERNO DEL QUALE SI INSERISCE AD INCASTRO IL NUOVO INTERVENTO CHE SFRUTTA LE APERTURE CON MODULI AFFIANCABILI E GESTIBILI IN VARIE COMBINAZIONI.

Il Forte Varisello, situato sul monte Moncenisio, vicino alle sponde del omonimo lago artificiale, diventa avamposto di frontiera dopo la cessio-ne della regione della Savoia alla Francia, tra il 1877 e il 1880. Dopo la seconda guerra mondiale il forte conosce l’abbandono e lo spopolamen-to come tutta l’area alpina circostante. Alla radice vi è la volontà di favo-rire una crescita economica, paesaggistica e culturale fine e causa di uno scambio tra le culture e le popolazioni; potenzialità latente del sito che nel corso dei secoli ha registrato egemonia tanto italiana quanto france-se, abbracciando nel tempo entrambe le tradizioni, le lingue, i racconti.

Il progetto viene presentato al concorso “UNrestrected Acces” bandito da Architecture For Humanity per la riconversione di un area militare in uso o dismessa a discrezione dei partecipanti. Si auspica particolare at-tenzione al paesaggio circostante e alle matrici storiche e sociali, culturali ed economiche. Progetto cardine motore di incontri e non più di scontri.

Il complesso è suddiviso in due parti che presentano funzioni differenti: la prima, della quale si prevede l’utilizzo durante tutti i mesi dell’anno, ospi-ta al suo interno, grazie al nuovo intervento, spazi per il pernottamento, la ristorazione e la ricreazione, oltre a moduli dedicati alla produzione di prodotti tipici (prodotti caseari, conserve, liquori, erbe mediche), un museo e spazi per workshop e laboratori. La seconda di cui si prevede l’utilizzo durante il solo periodo estivo, è dotata di un piccolo orto bota-nico e di un giardino pensile. L’intervento, pensato in forma modulare, in modo da essere flessibile, pratico, composto da unità trasportabili e rico-noscibili una volta a contatto con la preesistenza. (legno lamellare, legno compensato, vetro, isolante naturale, lamiera ondulata). Il progetto pre-vede la produzione autonoma di energia rinnovabile: Kitegen per la pro-duzione di energia eolica, energia solare, fotovoltaico e raccolta delle ac-que piovane attraverso il riutilizzo di un vecchio serbatoio di stoccaggio.

40Concorso di idee

PIANTE TIPO

CAMERA TRIPLACAMERA DOPPIA

CUCINABIBLIOTECA

SEZ. CORTE INTERNA

AREA SVAGO

SALA DA PRANZO

STANZA TRIPLA

CUCINA

STANZA DOPPIA

BIBLIOTECA

SPACES

COMMUNEHOSTEL

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STRUTTURA COMPONIBILE

SEZ. CORTE INTERNA

PIANTA PIANO PRIMO

MODULE

MUSEUM

ENERGY

FORM A

ND S

PACE

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Forte Roncia : Ranger Station

Passo delle Finestre : extraction of peat

Osservatorio Varisello : ichthyic wildlife control

Tagliata Forte Cassa : equipement repair andFirst Aid Centre

Centro 18 : Link BetweenGround and Water

FROM

TOA MATERIAL ONE, CENTRE OF AN AREA SHARED BY COMMUNITIES

IMMATERIAL BOUNDARY, BORDER OF AN AREA CONTROLLED BY INDIVIDUALS

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O QUILOMBOAUTOCOSTRUZIONE

IN UNA COMUNITA’ ETNICA

Ead PUCV, Quilombo de Campinho Tutors : Andres Garces Alzamora, Salvador Zahr Maluk

BRASILEPARATY

Travesia de Amer

INDIPENDENCIACAMPINHO DALE COSTRUZIONI, LIEVI E APERTE, ASSECONDANO UN PERCORSO ALL’INCON-TRO CON LA FORZA DELLE RADICI. ATTRAVERSO LA MASSIMA SEMPLICITA’ COSTRUTTIVA SI CERCA LA COMPLEMENTARIETA’ TRA SPAZI APERTI E CHIUSI, COSTRUITI E NON. LEGNO TERRA E BAMBU’ GESTISCONO LA PERMEABILITA’ SECONDO LA MATRICE ESTERNO-PATIO-INTERNO. I PORTALI CHE CARATTE-RIZZANO TRE INTERVENTI FUORIESCONO LIEVEMENTE E VERTICALMEN-TE DALLA VEGETAZIONE PERMETTENDONE IL RICONOSCIMENTO VISIVO.

I quilombo costituirono un’importante forma di resistenza, lontani dai centri urbani, in zone di difficile accesso e nascosti nelle foreste, si tra-sformarono in comunità dedite all’economia di sussistenza, riproduzio-ni parziali di organizzazione sociale d’origine africana. In accordo con gli abitanti si definisce come volontà e necessità primaria il rapido appren-dimento e la proposta di alcune semplici migliorie a tecniche di costru-zione autoctone per poter garantire una semplice manutenzione, assi-milazione e replica degli stessi così che, gli abitanti, seguano prendendo parte in modo integrale e attivo alla progettazione e alla costruzione.

L’esperienza sul campo avviene in occasione di un viaggio annuale pro-mosso dalla PUCV di Valparaiso, attraverso la quale si prospetta la cono-scenza e la cooperazione con un particolare realtà socio-culturale del continente americano. I “quilombo” sono comunità originariamente for-mate da schiavi africani fuggiti alla prigionia nel Brasile d’epoca schiavista.

Dopo un confronto integrato con gli abitanti che quotidianamente agisco-no con soluzioni pratiche operando a livello di sopravvivenza, dimostran-do come siano assolutamente in grado di provvedere alla costruzione e al mantenimento della propria abitazione, si prevede il progetto e la costru-zione di alcuni spazi posti all’entrata del villaggio di tipo ludico-contempla-tivo che possano ospitare eventi di vario genere, oltre al progetto di una casa dell’artigianato. Quest’ultima prevede al suo interno spazi adibiti alla produzione, allo stoccaggio e alla vendita dei prodotti che per la maggior parte derivano dalla lavorazione di fibre vegetali. La coltivazione in forma comunitaria di semenze, bambù, legna, banani e palme, permette il repe-rimento immediato di tutti i materiali necessari alle costruzioni compo-ste esclusivamente di legno, terra, bambù e foglie di banano. Al termine dell’esperienza sul campo si vedono realizzati: un area ludica con giochi per bambini, un belvedere e una parte del complesso per l’artigianato.

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rivestimento in bambù(30 mm)

rete da pollaiocon intonaco in

terra cruda(10 mm)

montanti e traversi in bambù

(20+20 mm)

terra cruda compressa

(50 mm)

traversi emontanti in bambù(20+20 mm)

intercapedine d’aria+staffe(20 mm)

montanti in legno(3,5 mm)

ESTERNO

INTERNO

STRATIGRAFIA

PARETE

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MATERIALI

PREPARAZIONE

TAGLIO E TRASPORTO DEL BAMBOO

NODI E INCASTRI

DIMENSIONAMENTOMONTANTI E TRAVERSI

TERRA E BAMBOOPARETE ESTERNAVECCHIA CASA DELL-ARTIGIANATO

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LINEE

MONTAGGIO

TAGLIO E TRASPORTO DEL BAMBOO

TAGLIO E TRASPORTO DEL BAMBOO 50

LIGHT INVASIONISTALLAZIONI TEMPORANEE

TRA LUCE E ARCHITETTURE EFFIMERE

Paolo Taverna, Luca Tallarita, Nisia Spagnolo, Stan Architettura

ITALIATORINO

Istallazioni temporanee

RIFUNZIONALIZZARE TEMPORANEAMENTE LO SPAZIO INTERVENUTO E FORNIRE UNA POSSIBILITA’ DI REINTERPRETAZIONE QUALITATIVA DELLO STESSO, ATTRAVERSO L’INSERIMENTO DI FORME LEGGERE, CORPI EFFIMERI E RICONOSCIBILI ACCOSTATI ALL’UTILIZZO DI DIFFERENTI TECNICHE DI ILLU-MINAZIONE. LE OPERE VENGONO ASSEMBLATE MANUALMENTE, COMPO-STE DA MATERIALI POVERI E DI RECUPERO E SORGENTI LUMINOSE A BAS-SO CONSUMO, CONIUGANO ATTENZIONE ECOLOGICA E BUDGET RIDOTTI

Alla radice vi è una riflessione sulle qualità intrinseche degli spazi e dei luoghi relazionate alla loro interpretazione e percezione da parte dell’os-servatore. La natura stessa di un’installazione temporanea permette l’analisi di tre momenti principali: prima-durante-dopo. Questa suddi-visione, all’apparenza piuttosto arbitraria, permette di formulare delle considerazioni tanto sullo spazio intervenuto quanto sulle modalità d’in-terazione tra persone, manufatto e ambiente circostante in rapporto a questi tre momenti. Al di là di forma e materia vi è dunque uno studio che utilizza il contrasto come metodo, strumento esplorativo e cognitivo.

Il collettivo nasce nel 2011 in occasione della decima edizione di pa-ratissima per la quale il collettivo propone la rivisitazione tempora-nea di una corte interna in accordo con gli utenti della stessa, al fine di incentivare piccole azioni, riflessioni sulla trasformazione. Il progetto viene selezionato e premiato trai sedici vincitori della manifestazione.

Grazie alla collaborazione con alcuni studi e fornitori di prodotti di illumi-notecnica è possibile vagliare, caso per caso, le opzioni e le migliori alter-native per la resa desiderata e il miglior rapporto resa-prezzo-dispendio energetico. Nel corso dei progetti realizzati si vedono impiegati: mate-riali plastici di recupero, tra cui cinquemila bottiglie raccolte grazie alla collaborazione dei futuri utenti, materiale tessile di recupero, legno di recupero, illuminazione di tipo led e al neon di varia cromia, lampade con luce wood, sistemi di proiezione e trasmissione audio-video etc... Generalmente l’installazione viene suddivisa in sezioni, precedentemen-te prototipata, prodotta con uno studio di montaggio e successivamen-te replicata e assemblata interamente o parzialmente in loco, al fine di garantire la massima rapidità durante il montaggio, fase particolarmen-te importante nel momento in cui si opera in spazi aperti o pubblici.

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2013ALBACOMETE

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PARATISSIMA

TORINO 2012LIGHTCOURT

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ALFIERI

TORINO 2012

16CUBE INTRUSION

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FOTOGRAFIA VIDEODIGITALE

MAKING-

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METHAMORFOSYS

MORNING FRAMES

PIAZZA CASTELLO

TRASFORMAZIONE

FABER COMPETITION

LA

TORINO

TORINO 2012

tesi di laurea triennale

montaggiomodellazionepost produzione

audio producingmontaggio

animazione

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INTERNIFOTOGRAFIA

D’ARCHITETTURA

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ESTERNIFOTOGRAFIA

D’ARCHITETTURA

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grazie per l’attenzione .