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FORMAZIONE
CONOSCENZEEXTRA CURRICOLARI
26 - 06 - 1988Alba, (CN)
PAOLO TAVERNA
LINGUISTICHE
INFORMATICHE
Italiano : madrelinguaInglese : intermedioSpagnolo : avanzato
Francese : basico
Office Word, Excel, Power Point
Adobe Photoshop, Indesign, Illustrator
Autocad 2d - 3d, Google Sketchup, 3dsMax
Adobe After Effect, Premiere, Ableton Live
Via Vanchiglia 25, TorinoVia Fontana 17/c, Roddi Diploma di Maturità Classica
Liceo Classico G.B. Gandino, Bra
TotocCollaboratore : consulenza, comunicazione e gestione nel campo degli affitti temporanei.Referenti : Arch. Roberto Navone
Travesia de AmereidaCollaboratore : progettazione e costruzioneReferenti : Andres Garces, Salvador Zahr
t’n’t - Light InvasionFondatore : istallazioni artistiche temporanee(Paratissima 2012, 16 Alfieri, Cantiere 25, centro storico di Alba)
Laurea Triennale in Scienze dell’ArchitetturaPolitecnico di Torino
Laurea Magistrale in ArchitetturaPontificia Universidad Catolica de Valparaiso
Laurea Magistrale in ArchitetturaPolitecnico di Torino Double
DegreeProject
2008
2015
2013
2012
2012
2014
2015
grafica
disegno e rendering
video - audio editing
QUEBRADADENTRO LA
FILADELFIASTADIO
FROM
QUILOMBOO
LIGHT INVASION
VIDEOMAKINGFOTOGRAFIA
TO-
MONTAGGIOSCATOLA DI
CONNETTIVITESSUTI
ROSSOIL FILO
INFO
ACCAD
EMICO
AMBITO
CONCORSI E SPER
IMEN
TAZIONE
VALPARAISO
TORINO
MONCENISIO
PARATY
TORINO
TORINO
SKOPJE
SANTENA
progetto territoriale per la città dimenticata
tra storia e innovazionerecupero di un ‘icona urbana
conversione di aree militarie sviluppo territoriale alpino
autocostruzione in una comunità etnica
istallazioni temporaneetra luce e architetture effimere
riconversione ed efficienza energetica
dalla città al quartiere,alternative per la trasformazione
spazio pubblico e partecipazionescenari futuri in piazza
architettura e città
architettura e dettaglio
progetto digruppo
progettovincitore
4
34
40
46
52
58
12
20
28
INDICE
DENTRO LA QUEBRADAPROGETTO TERRITORIALE
PER LA CITTA’ NASCOSTA
Politecnico di Torino, Ead PUCV Tutors : Franceca Governa, Salvador Zahr Maluk
CILEVALPARAISO
Tesi Doppia Laurea Magistrale
QUEBARADA JAIME
4
L’OBIETTIVO PRIMARIO E’ DIMOSTRARE CHE E’ POSSIBILE PENSARE AD UNA SPAZIALITA’ E AD UN’ ABITABILITA’ ALTERNATIVA A QUELLA OSSERVA-TA. UNA SFIDA GIOCATA CON E CONTRO LA VERTICALE, DI CONTENIMENTO OROGRAFICO E RIDEFINIZIONE MORFOLOGICA, UTILE ALLA CREAZIONE DI UN IMPIANTO BASICO PER LO SVILUPPO DELLE PRATICHE OSSERVATE. ALI-MENTANDO UN RAPPORTO DI TIPO INCLUSIVO TRA CITTA’ E QUEBRADA CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA DISPOSIZIONE DI SERVIZI E SPAZI PUBBLICI.
La spinta all’urbanizzazione che investe Valparaiso durante i secoli pre-senta ancora oggi un limite netto e riconoscibile, dove si divide la città visibile da quella invisibile. Al di sopra di questa linea la quebrada cam-bia volto. Il posizionamento e la precarietà delle queste costruzioni, la mancanza di un sistema di mobilità adeguato, l’abbondanza di terreni abbandonati e la presenza di numerose micro-discariche, definiscono una condizione di estrema vulnerabilità. Il 12 aprile 2014 il più grande in-cendio in area urbanizzata della storia del Cile trasforma quelli che si pre-vedevano come rischi e problematiche in realtà violenta e innarrestabile.
Il progetto di tesi nasce a conclusione di un percorso di Doppia Laurea Ma-gistrale effettuato tra le città di Torino e Valparaiso, con il fine di risponde-re ad un problema reale che si manifesta con sempre più impeto: la con-dizione socio-spaziale in progressivo e inarrestato deterioramento delle “quebradas”, gole impervie che tagliano l’anfiteatro collinare cittadino.
Il progetto viene pensato in fasi cronologiche di sviluppo e possibile co-struzione. Inizialmente si prevede la progettazione e il consolidamento del versante maggiormente popolato, riposizionando le famiglie colpite dal sinistro e accogliendo gli abitanti riconosciuti in condizioni di occupa-zione abusiva ed estrema vulnerabilità. In risposta alla necessità di ricosti-tuire un corridoio biotico di tipo nativo, differente da quello osservato di tipo pirogeno, l’intero intervento si focalizza sul recupero vegetale e idri-co del fondo vallivo. Il successivo consolidamento del versante occiden-tale termina per raddoppiare la densità abitativa iniziale. Gli strumenti a disposizione per la progettazione e il calcolo pressappoco matematico di questi spazi sono parte fondamentale del patrimonio storico e archi-tettonico della città: muri di contenimento, scale e rampe. Il caso studio e le modalità di progetto sono state introdotte come argomento per lo sviluppo di alcune unità di progetto all’interno dell’istituto ospitante.
QUEBRADA JAIME
CENTROCITTA’
ZONAPATRIMONIALE
ESTENSIONEINCENDIO
1 042 Ha
5
CERROLAS MONJAS 3
CERROLA CRUZ1
FONDOVALLIVO2
1
2
3
CONSOLIDAMENTOCITTA’ REGOLARE
RIDEFINIZIONE ISOLATICOLPITI DALL’INCENDIO
RIPOSIZIONAMENTOFAMIGLIE IRREGOLARI
RIPOSIZIONAMENTOFAMIGLIE IRREGOLARICONSERVAZIONEISOLATI REGOLARI
30%58%
70%
100%
42%PUBBLICO
PUBBLICO
PUBBLICO
PRIVATOPRIVATO
1 070
376
RECUPERO BIOTICO DEL FONDO VALLIVO
OSSERVAZIONE SOCIO-SPAZIALE
INTRODUZIONE SERVIZIVEGETAZIONE AUTOCTONA
GESTIONE CORSO D’ACQUA
AMPLIAMENTO
FASICRONO
TIPOLOGICHE
RECUPEROESISTENTE
6
CERROLA CRUZ
CERROLA CRUZ
FONDOVALLIVO
CERROLAS MONJAS
CERROLAS MONJAS
FONDOVALLIVO
SPAZIO PUBBLICOEINFRASTRUTTURA
EDIFICATO SPAZIO PRIVATOE
SEZ. C-C
SEZ B-B
1
11
2
33
3
2 2
1 2 3
MASTER
PLAN7
SUDDIV. MINIMA MACRO/LOTTISUP. TOTALE D’INTERVENTO
SUP. SPAZIO PUBBLICOSUP. SPAZIO PRIVATO
SUPERF. MASSIMA EDIFICABILE
SLP MASSIMA
ALTEZZA MASSIMADENSITA ABITATIVA
DISPOSIZIONI FACCIATE
450 m81 000 m
50 606 m30 394 m
197,3 px/ha197,3 px/ha
100 %
300 %
10 m14 m
fronte continuo
su fronte strada inferiore
QUEBRAR=ROMPERE
-ROTTURASEGMENTO
SPACCATURA
LINEA SPEZZATAQUEBRADA
8
R.M.
R.M.S R.P.RESIDENZIALEMONOFAMILIARESERVIZI RESIDENZIALE
PLURIFAMILIARE
R.M. R.M. R.M.
R.M.
R.M.
R.P.
R.P.
R.P.
S.
S.
S.
S.
S.
9
SCATOLA DI MONTAGGIORICONVERSIONE
ED EFFICIENZA ENERGETICA
Politecnico di Torino Tutors : David Bodino, Silvia Belforte, Andrea Bocco
ITALIATORINO
Unità di progetto, Tecnologia2012
AURORALA RELAZIONE TRA MATERIA, STRUTTURA E FORMA COSTITUISCE L’ ORIZ-ZONTE PER UN EDIFICIO RESIDENZIALE CARATTERIZZATO DA UNA NOTEVOLE COMPLESSITA’ SPAZIALE OTTENUTA ATTRAVERSO UN METODO DI PREFAB-BRICAZIONE. L’ELEMENTO SCATOLARE TRASPOSTO IN FACCIATA SCANDISCE UN NUOVO RITMO CHE, CONCORDE CON LA STRUTTURA PREESISTENTE, SOSTITUISCE L’ORIZZONTALITA’ DEL MANUFATTO INDUSTRIALE CON UNA DINAMICA DI VOLUMI ADDIZIONATI O SOTTRATTI AL CORPO PRINCIPALE.
La richiesta di un edificio che coniughi al meglio efficienza energetica, sem-plicità e rapidità in fase di costruzione e una particolare attenzione alle ca-ratteristiche ambientali, porta alla contrapposizione tra l’impianto struttu-rale esistente in calcestruzzo, trasposto in primo piano a definire lo spazio utile all’edificazione, e il nuovo volume in legno. Optando per la tecnica co-nosciuta come “Cross Lam” o “X-Lam”, declinata in soluzione scatolare, si controventano e rinforzano le componenti verticali con solai infinitamen-te rigidi. Un edificio compatto e orizzontale come ponte tra il patrimonio industriale cittadino e la crescente necessità di architetture sostenibili.
L’immobile di cui sono previsti il recupero e il cambio di destinazione si trova nel quartiere Aurora, all’angolo tra via Pisa e via Perugia. Un fab-bricato di tipo industriale del 1950 circa con una SLP di 1265 mq. L’u-bicazione risulta strategica data la vicinanza al centro storico e a vari progetti di trasformazione e rigenerazione urbana in atto nel quartiere.
Il nuovo edificio prevede al suo interno dodici unità abitative poste al primo e al secondo piano, accessibili tramite due vani scala speculari. Il piano terra ospita vari spazi comuni ad uso degli utenti come lavande-ria, aree relax, cucina e zona pranzo, che invitano verso un grande giar-dino interno, suddiviso tramite percorsi in aree ludiche e orti urbani. Il tetto, al di sopra del quale si prevede la disposizione di pannelli solari ancorati alla struttura esistente, è completamente percorribile e si pre-senta in gran parte come tetto-giardino, attrezzato con sedute e piante di piccola dimensione. Per la definizione dell’involucro verticale ester-no vengono confrontate due possibili soluzioni, considerando impatto ambientale e caratteristiche energetiche di ogni singolo componente. La soluzione adottata è caratterizzata per la sua quasi totalità dall’assen-za di collanti e resine artificiali, composta da materiali completamente biodegradibili e riutilizzabili forniti da produttori vicini all’area di progett
12
PARETE PERIMETRALE- perlinato in larice 20 mm- pannello isolante fibra di legno 20mm- pannello multistrato strutt. in legno 165 mm- intercapedine isolata per impianti 40mm- pannello cartongesso 13 mm
COPERTURA- perline di bamboo termotrattato 20 mm- travi in legno 20mm- supporti regolabili in materiale plastico- struttura esisteste in calcestruzzo armato- scossalina in rame 2%- ipermeabilizzante in propilene 1 mm- massetto di pendenza 2%- impermeabilizzante e barriera al vapore- isolante acustico in fibra di vetro 30 mm- pannello isolante fibra di legno 100 mm- pannello multistrato strutt. legno 185 mm- pannello cartongesso 20 mm
SOLAIO ATTACCO A TERRA- perline in larice 2400x240x21 mm- riscaldamento radiante 50 mm- isolante termico fibra di legno 40 mm- massetto leggero 70 mm- guaina impermeabilizzante- tirante in acciaio- isolante termico fibra di legno 100 mm- impermeabilizzante in propilene 1 mm- massetto in cls 180 mm- foglio isolante- fondazione cls areato con vespaio 510 mm- rete elettrosaldata- casseri modulari 500x500 mm- magrone 100 mm
SISTEMA DI OSCURAMENTO- scossalina in rame- avvolgibile orientabile 175x175 mm- lamelle rotaz. 65 150x60x10 mm- serramento legno con telaio 70 mm- guarnizione di tenuta- vetro camera basso emissivo
SOLAIO CALDO-CALDO- perline in larice 2400x240x21 mm- riscaldamento radiante 50 mm- isolante termico fibra di legno 40 mm- isolante acustico in fibra di vetro 30 mm- massetto leggero 70 mm- pannello multistr. strutt. legno 185 mm- pannello cartongesso 20 mm
AGGANCIO PORTAFINESTRA- dormiente 290x160 mm- schermo tenuta al vento- tasselli meccanici 10x300 mm
CANALIZZAZIONE ACQUE PIOVANE- guaina impermeabilizzante 4 mm- polistirolo 40 mm- barriera geosintetica bentonitica- pozzetto raccolta acque piovane
2
1
6
3
4
5
7
SEZ. LONGITUDINALE PROSP. PRINCIPALE
DETTAGLIO PIANTA PIANO PRIMOSTRATIGRAFIA
15
PARETESTUDIO
PERIMETRALE
a
b
c
d
1
1
1
4
2
5
3
6
a
c
d
b
b
2
2
3
3
4
4
5
6
6
Perlinato in larice
Listelli di abete (40 x 60 mm)
Segheria Valle Sacra Castellamonte (IT) - 43,04 kmDiemme Legno Pontebba (IT) - 511,19 km
INTERNO
INTERNOESTERNO
ESTERNO
Diemme Legno Pontebba (IT) - 511,19 km
Manifattura MaianoCapalle (IT) - 377,3 km
Pannello in fibra di legno (20 mm) Celenit Onara di Tombolo (IT) - 410,57 km
Isolante in fibra di canapa (60 mm)listelli di abete (60 x 40 mm)
Isolante in fibra di canapa (100 mm)listelli di abete (100 x 40 mm)
Pannello multistrato di legno (165 mm)
6
4 53
1
1
2
0,190 W/(m2K)
13,25 h
00
17,21 h
0,165 W/(m2K)
NUOVASTRATIGR.
STRATIGR.INIZIALE
TRASMITTANZA TERMICA
SFASAMENTO
CONDENSA
SCHEMA DI MONTAGGIO
NUOVA STRATIGRAFIA
PESO (t) COSTI (t) PEI (MJ)
PANNELLO STRUTTURALE
TRAVERSI DI ABETEISOLANTE DI CANAPA
PANNELLO PROTETTIVOIN FIBRA DI LEGNO
PERLINE DI LARICE
MONTANTI DI ABETEISOLANTE INFIBRA DI CANAPA
1%
17%
57% 87%
13%
77%
9%3%4%
7%
10%
6%
9%
RINNOVABILE
17
TESSUTI CONNETTIVIDALLA CITTA AL QUARTIERE
ALTERNATIVE PER LA TRASFORMAZIONE
Politecnico di Torino Tutors : Massimo Crotti, Giovanni Ferrero
UN ASSE TRASVERSALE CONTINUO E ARTICOLATO CHE RIDISTRIBUISCE SPAZI E VIABILITA’ COLLEGANDO I DUE BOULEVARD PRINCIPALI E ACQUI-STANDO, IN POTENZA, IL RUOLO DI CENTRO GRAVITAZIONALE DELL’INTERA AREA. Al UN PROGETTO CARDINE DI TIPO RESIDENZIALE E DOTATO DI SER-VIZI, LA CUI MORFOLOGIA, INCASTRO DI VOLUMI PURI E FORME SCOM-POSTE, RISPECCHIA LA VOLONTA’ E LA NECESSITA’ STESSA DI CONNETTE-RE LE DIFFERENTI IMMAGINI SPAZIALI E SOCIALI CHE LA CITTA’ RIFLETTE.
Le problematiche riscontrate sono principalmente legate al sovrapporsi di matrici insediative, sociali e funzionali sviluppatesi istituzionalmente o spontaneamente in particolari momenti storici, che determina varie ob-solescenze, sia in termini di edificazione che di spazio pubblico. Dal Bou-levard Nord al Boulevard Sud l’individuazione delle problematiche legate alla viabilità, il disegno a scala urbana, il riconoscimento e il recupero de-gli spazi residuali, precedono la definizione delle aree di possibile edifica-zione, quattro in totale. La nuova traccia urbana si fa tessuto connettivo sfruttando i vuoti e creando percorsi di tipo veicolare, ciclabile e pedonale.
Il progetto si sviluppa all’interno di una più ampia collaborazione tra il Poli-tecnico di Torino e l’Università di Skopje, mirato all’individuazione di possi-bili alternative al nuovo e anacronistico piano regolatore, il quale prevede l’esproprio e la demolizione in “tabula rasa” di vaste porzioni di territorio all’interno del perimetro urbano della multietnica capitale macedone.
Sin da subito si prevede l’articolazione del progetto in tre tappe cro-nologiche. Come progetto cardine si propone, quindi, la totalità degli interventi in termini di spazio pubblico insieme all’individuazione di un area di possibile edificazione disposta in posizione centrale rispet-to alla nuova traccia urbana. L’intervento approfondito si compone di tre tipologie residenziali unifamiliari che, accoparte in sequenza creano combinazioni volumetriche differenti e una tipologia di edifici per ap-partamenti, nei quali, al piano terra, è prevista la disposizione di ser-vizi, in particolar modo a contatto con l’asse di percorrenza principa-le. Particolare attenzione è stata prestata al rapporto tra i volumi, tra costruito e non, dallo studio delle matrici insediative esistenti deriva la proposta di uno spazio-quartiere l forte dinamismo a creare spazi che si inseriscano gradualmente tra le geometrie nette della città pia-nificata e contemporanea e gli spazi frammentati di quella spontanea.
MACEDONIASKOPJE
Unità di progetto2013
BLV SUD
20
RIPETIT
IVA
SPONTA
NEA
RAZION
ALISTA
BLVD NORD
BLVD SUD
FIUM
E VARD
AR
SPONTANEA
RIPETITIVA
RAZIONALISTA
RAZIONALISTA
CARDINE
MATRICIIMMAGINEINSEDIATIVEURBANA
RESIDENZIALE SERVIZI+
RAZIONALISTA
RAZIONALISTA
FIUME VARDAR
SPONTANEA
PROGETTO
CONNESSIONE
21
ASSI D
IREZIO
NALI
CONSO
LIDAMENT
O
VIABILITA’
RIDEFINIZIONE
RECUPERO
CONNESSIONE
ISOLATI
FASI
AREE R
ESIDUA
LI
INTERV
ENTO
BLVD SUD
BLVD NORD
FIUME VA
RDAAR
SPONTANEA
RIPETITIVA
RAZIONALISTA
RAZIONALISTA
70%4.9525% 17%
2
22%
26.188,4 m
22
COSTRUITO
SEZ. A-A
SEZ. B-B
PLANIMETRIA
ZENEVSKA
DEMIR TRAJKOV
NON COSTRUITO
DESTINAZIONE
AREE VERDI
ORIENTAMENTO
TRANSITO
NUCLEI E FLUSSI
SPAZIO PRIVATO
COMMERCIALE
PUBBLICO
EVENTUALE
RESIDENZIALE
PRIVATO
REGOLARE
23
VISTA
TRIDIM
ENSION
ALE
PROGET
TO DET
ONANTE
RAPPORTO SPAZIALE
RAPPORTO SPAZIALE
PUBBLICO-PRIVATO
PUBBLICO-PRIVATO
24
EDIFICIO PER APPARTAMENTISEZ. A-A
COMBINAZIONI RESIDENZE MONOFAMILIARI
PROSP. OVEST PROSP. SUD
PROSP. OVESTPROSP. OVEST
UNIFAMILIARI
APPARTAMENTI
APT/SERVIZI
PROSP. NORD PROSP. EST
PLANIMETRIAZENEVSKA
25
ROSSOSPAZIO PUBBLICO E PARTECIPAZIONE
SCENARI FUTURI IN PIAZZA
Politecnico di Torino, Comune di Santena Tutors : Liliana Bazzanella, Giuseppe Roccasalva
FILOIL
ITALIASANTENA
Workshop Integrato
PIAZZA MARTIRITRE AREE ATTRAVERSATE DA UN FILO MATERICO CHE RELAZIONA LE PARTI DI UN TUTTO ETEROGENEO. COME FRAMMENTI DI ATTIVITA’ CHE RITRO-VANO IL LORO ASSETTO IDEALE LUNGO UN PERCORSO CENTRALE DOVE RI-ACQUISTANDO VALORE SULLA SCENA URBANA. ATTIVITA’ E PRATICHE INTE-RAGENTI CHE PRENDONO POSTO IN SPAZI E TEMPI GRADUALI CON IL FINE DI CONSOLIDARE E RAFFORZARE I CARATTERI DI QUESTO SPAZIO PUBBLI-CO E INDIVIDUARE UN FUTURO PER UN VUOTO URBANO IN ABBANDONO.
Piazza Martiri, ex area mercatale, fronte privilegiato del Castello Cavour e cuore rappresentativo della città di Santena, è un luogo che conserva po-che di quelle caratteristiche che l’immaginario collettivo attribuisce allo spazio pubblico. Il percorso di osservazione, di ascolto e di confronto con i diversi attori e utenti ha permesso l’individuazione di alcune potenzialità latenti attorno alle quali gravitano le attività e le aspettative dei cittadini, dove un ambiente sociale attivo in grado di agevolare l’interazione e l’in-tegrazione tra le diverse realtà socio-culturali ed economiche risulta es-sere obiettivo primario e al contempo condizione preliminare necessaria.
Il progetto si sviluppa all’interno di una continua collaborazione tra il Poli-tecnico di Torino e le amministrazioni di alcuni comuni piemontesi, mira-ta alla riflessione e alla proposta di possibili scenari per la trasformazione di alcuni centri cittadini. L’approccio al caso studio prevede particolare at-tenzione a processi che favoriscano la partecipazione della cittadinanza.
Uno spazio espositivo per la valorizzazione del patrimonio storico e cul-turale del Castello, la promozione di diverse attività ricreative e didat-tiche in collaborazione con gli istituti scolastici adiacenti alla piazza, e affiancato ad un’area in posizione centrale. Quest’ultima si compone di un palco permanente, elemento scultoreo e cono prospettico, dotato di una grande superficie predisposta ad accogliere il pubblico e rispondere ad esigenze diversificate. Da qui si articola un sistema di sedute installa-to su aree verdi preesistenti, che, in relazione agli esercizi commerciali, prevede spazi utilizzabili come dehors. In ultimo si prevede un area in cui mantenere parte della superficie destinata a parcheggio, trasfor-mandola temporaneamente e in relazione agli orari scolastici, in uno spazio ludico. L’intero intervento propone una strategia graduale d’u-so e trasformazione dello spazio che mira ad una progressiva riappro-priazione e valorizzazione oltre alla pedonalizzazione dell’intera piazza.
28
LUDICO
PERCORSO
TEMPORANEA
SCUOLE
ESPOSITIVOEVENTILEISURE
Via
Vitto
rio V
enet
oVia Milite Ignoto
transito eventuale
Via
Cavo
ur
Via Pezzana
A
C
B
SEDUTE
SEDUTE
STRUTTURAPALCO
DEHORS
DEHORS
DEHORS
INFO POINT
PARCHEGGI
PARCHEGGI
SEZ AA SEZ BB
FIL ROUGE
PERCORSOINTERAZIONE
AREE VERDI
AREE VERDI
palco palco
Chiesa S.S. Pietro e Paolo
percorso dehorsludico
seduteespositivo temporanea
pannello
eventi leisure
sedute sedutedehors dehors porticocommerciale
29
DEHORS
DEHORS
PALCO
LUDICO
PERCORSO ESPOSITIVO AREA EVENTI E LEISURE LUDICO TEMPORANEAA B C
conversione temporanea aree di parcheggiorecupero aree verdi esistentisedute mobili con pannelli espositivi
inserimento palcoRICOMPORRE
30
CITTADINIAMMINISTRAZIONE
ENTI
ASSOCIAZIONIPROFESSIONISTI
FASICRONOLOGICHE
Via Milite Ignoto
FRONTE
COMM
ERCIALE N
ORD
FRONTE COMMERCIALE SUD
Chiesa S.S.
Pietro e Paolo
31
STADIO FILADELFIATRA STORIA E INNOVAZIONE
RECUPERO DI UN’ICONA URBANA
Partecipanti : Paolo Taverna, Luca Tallarita, Nisia Spagnolo, Stan Arch. Fondazione Filadelfia, Comune di Torino
ITALIATORINO
Concorso di idee
FILADELFIALE LINEE GUIDA PER IL PROGETTO DI UNO SPAZIO CONTEMPORANEO ED EF-FICIENTE NASCONO DALL’IMPIANTO STORICO E DALL’ORTOGONALITA’ DEL TESSUTO URBANO. L’INTERVENTO SI COLLOCA IN UN TENTATIVO DI RECU-PERO DI UN’AREA URBANA DI GRANDE IMPORTANZA STORICA E SOCIALE, CERCANDO LA RICONOSCIBILITA’ DEI DIFFERENTI SPAZI MANTENENDO UN CARATTERE UNITARIO E SCULTOREO CON UN GIOCO RICORRENTE E QUA-SI OSSIMORICO DI PERMEABILITA’ IN TERMINI DI FORMA E DI MATERIA.
Alla radice vi è la ricerca di spazi aggregativi fortemente connessi tra loro, facilmente accessibili da abitanti del quartiere e appassionati, al fine di riportare in vita uno spazio troppo a lungo dimenticato, tentando così di favorire una tensione continua, forte e vibrante tra lo stadio, il territorio urbano ed extra-urbano. Il dialogo con il passato entra in campo attraver-so i resti delle storiche tribune affiancate ai nuovi spalti, la cromia tipica della società e caratteristica delle antiche facciate in laterizio viene resti-tuita dal nuovo impianto in acciaio cor-ten, sul quale si snoda velo sfac-cettato in policarbonato, relazione in trasparenza di interni ed esterni.
Il progetto partecipa al concorso bandito dalla Fondazione Filadelfia per la progettazione di un nuovo stadio con capienza di circa 30.000 spetta-tori e di un campo adiacente per gli allenamenti. Su modello inglese si prospetta la creazione inglobata di spazi commerciali e di una foreste-ria con spazi dedicati ai settori giovanili della società sportiva Torino F.C.
Al piano terra si cerca un livello di massima permeabilità tra gli ambienti: il museo si accosta alle tribune, le quali garantiscono ai tifosi la vicinanza al terreno di gioco da tutti i lati del campo, la disposizione di uno spazio commerciale che costituisce uno dei due fronti pivilegiati del complesso, su via G.Bruno dotato di un ampio camminamento esterno. Al di sopra delle tribune si staglia la copertura che ospita uno spazio vetrato in posi-zione centrale adibito a esposizioni temporanee, sala per le telecronache o spazio “vip” per eventi sportivi e, lateralmente le sale stampa. Due gran-di terrazzi semi-pubblici a coronamento dei volumi che attraverseranno verticalmente tutto l’edificio, a contatto con essi posizionata un’ulteriore tribuna esterna con affaccio sul secondo campo, utilizzabile anche per eventi all’aperto. L’introduzione di tetti vedi permette la raccolta delle acque piovane indirizzate ad un pozzo di accumulo con il fine di ridur-re le spese di manutenzione legate all’irriagazione di entrambi i campi.
34
FROM TOEX AREE MILITARI
SVILUPPO TERRITORIALE-
Partecipanti : Paolo Taverna, Matteo Zerbi, Filippo Ranalli, Luca Tallarita, Anna Sicuro, Giulia Isgrò Architecture for Humanity
FRANCIAITALIA -MONCENISIO
FORTE VARISELLODAL CONFINE COME LINEA IMMATERIALE, LIMITE DI UNA SUPERFICIE CON-TROLLATA DA UN SOGGETTO AD UNA LINEA MATERIALE, CENTRO DI UN AREA CONDIVISA DALLE COMUNITA’. ATTRAVERSO UN TURISMO ECOLO-GICO A BASSA VELOCITA’ E RAMIFICATO SUL TERRITORIO. IL MANUFATTO INTERAMENTE CONSERVATO DIVENTA CENTRO FOCALE ALL’INTERNO DEL QUALE SI INSERISCE AD INCASTRO IL NUOVO INTERVENTO CHE SFRUTTA LE APERTURE CON MODULI AFFIANCABILI E GESTIBILI IN VARIE COMBINAZIONI.
Il Forte Varisello, situato sul monte Moncenisio, vicino alle sponde del omonimo lago artificiale, diventa avamposto di frontiera dopo la cessio-ne della regione della Savoia alla Francia, tra il 1877 e il 1880. Dopo la seconda guerra mondiale il forte conosce l’abbandono e lo spopolamen-to come tutta l’area alpina circostante. Alla radice vi è la volontà di favo-rire una crescita economica, paesaggistica e culturale fine e causa di uno scambio tra le culture e le popolazioni; potenzialità latente del sito che nel corso dei secoli ha registrato egemonia tanto italiana quanto france-se, abbracciando nel tempo entrambe le tradizioni, le lingue, i racconti.
Il progetto viene presentato al concorso “UNrestrected Acces” bandito da Architecture For Humanity per la riconversione di un area militare in uso o dismessa a discrezione dei partecipanti. Si auspica particolare at-tenzione al paesaggio circostante e alle matrici storiche e sociali, culturali ed economiche. Progetto cardine motore di incontri e non più di scontri.
Il complesso è suddiviso in due parti che presentano funzioni differenti: la prima, della quale si prevede l’utilizzo durante tutti i mesi dell’anno, ospi-ta al suo interno, grazie al nuovo intervento, spazi per il pernottamento, la ristorazione e la ricreazione, oltre a moduli dedicati alla produzione di prodotti tipici (prodotti caseari, conserve, liquori, erbe mediche), un museo e spazi per workshop e laboratori. La seconda di cui si prevede l’utilizzo durante il solo periodo estivo, è dotata di un piccolo orto bota-nico e di un giardino pensile. L’intervento, pensato in forma modulare, in modo da essere flessibile, pratico, composto da unità trasportabili e rico-noscibili una volta a contatto con la preesistenza. (legno lamellare, legno compensato, vetro, isolante naturale, lamiera ondulata). Il progetto pre-vede la produzione autonoma di energia rinnovabile: Kitegen per la pro-duzione di energia eolica, energia solare, fotovoltaico e raccolta delle ac-que piovane attraverso il riutilizzo di un vecchio serbatoio di stoccaggio.
40Concorso di idee
PIANTE TIPO
CAMERA TRIPLACAMERA DOPPIA
CUCINABIBLIOTECA
SEZ. CORTE INTERNA
AREA SVAGO
SALA DA PRANZO
STANZA TRIPLA
CUCINA
STANZA DOPPIA
BIBLIOTECA
SPACES
COMMUNEHOSTEL
41
STRUTTURA COMPONIBILE
SEZ. CORTE INTERNA
PIANTA PIANO PRIMO
MODULE
MUSEUM
ENERGY
FORM A
ND S
PACE
42
Forte Roncia : Ranger Station
Passo delle Finestre : extraction of peat
Osservatorio Varisello : ichthyic wildlife control
Tagliata Forte Cassa : equipement repair andFirst Aid Centre
Centro 18 : Link BetweenGround and Water
FROM
TOA MATERIAL ONE, CENTRE OF AN AREA SHARED BY COMMUNITIES
IMMATERIAL BOUNDARY, BORDER OF AN AREA CONTROLLED BY INDIVIDUALS
43
O QUILOMBOAUTOCOSTRUZIONE
IN UNA COMUNITA’ ETNICA
Ead PUCV, Quilombo de Campinho Tutors : Andres Garces Alzamora, Salvador Zahr Maluk
BRASILEPARATY
Travesia de Amer
INDIPENDENCIACAMPINHO DALE COSTRUZIONI, LIEVI E APERTE, ASSECONDANO UN PERCORSO ALL’INCON-TRO CON LA FORZA DELLE RADICI. ATTRAVERSO LA MASSIMA SEMPLICITA’ COSTRUTTIVA SI CERCA LA COMPLEMENTARIETA’ TRA SPAZI APERTI E CHIUSI, COSTRUITI E NON. LEGNO TERRA E BAMBU’ GESTISCONO LA PERMEABILITA’ SECONDO LA MATRICE ESTERNO-PATIO-INTERNO. I PORTALI CHE CARATTE-RIZZANO TRE INTERVENTI FUORIESCONO LIEVEMENTE E VERTICALMEN-TE DALLA VEGETAZIONE PERMETTENDONE IL RICONOSCIMENTO VISIVO.
I quilombo costituirono un’importante forma di resistenza, lontani dai centri urbani, in zone di difficile accesso e nascosti nelle foreste, si tra-sformarono in comunità dedite all’economia di sussistenza, riproduzio-ni parziali di organizzazione sociale d’origine africana. In accordo con gli abitanti si definisce come volontà e necessità primaria il rapido appren-dimento e la proposta di alcune semplici migliorie a tecniche di costru-zione autoctone per poter garantire una semplice manutenzione, assi-milazione e replica degli stessi così che, gli abitanti, seguano prendendo parte in modo integrale e attivo alla progettazione e alla costruzione.
L’esperienza sul campo avviene in occasione di un viaggio annuale pro-mosso dalla PUCV di Valparaiso, attraverso la quale si prospetta la cono-scenza e la cooperazione con un particolare realtà socio-culturale del continente americano. I “quilombo” sono comunità originariamente for-mate da schiavi africani fuggiti alla prigionia nel Brasile d’epoca schiavista.
Dopo un confronto integrato con gli abitanti che quotidianamente agisco-no con soluzioni pratiche operando a livello di sopravvivenza, dimostran-do come siano assolutamente in grado di provvedere alla costruzione e al mantenimento della propria abitazione, si prevede il progetto e la costru-zione di alcuni spazi posti all’entrata del villaggio di tipo ludico-contempla-tivo che possano ospitare eventi di vario genere, oltre al progetto di una casa dell’artigianato. Quest’ultima prevede al suo interno spazi adibiti alla produzione, allo stoccaggio e alla vendita dei prodotti che per la maggior parte derivano dalla lavorazione di fibre vegetali. La coltivazione in forma comunitaria di semenze, bambù, legna, banani e palme, permette il repe-rimento immediato di tutti i materiali necessari alle costruzioni compo-ste esclusivamente di legno, terra, bambù e foglie di banano. Al termine dell’esperienza sul campo si vedono realizzati: un area ludica con giochi per bambini, un belvedere e una parte del complesso per l’artigianato.
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rivestimento in bambù(30 mm)
rete da pollaiocon intonaco in
terra cruda(10 mm)
montanti e traversi in bambù
(20+20 mm)
terra cruda compressa
(50 mm)
traversi emontanti in bambù(20+20 mm)
intercapedine d’aria+staffe(20 mm)
montanti in legno(3,5 mm)
ESTERNO
INTERNO
STRATIGRAFIA
PARETE
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MATERIALI
PREPARAZIONE
TAGLIO E TRASPORTO DEL BAMBOO
NODI E INCASTRI
DIMENSIONAMENTOMONTANTI E TRAVERSI
TERRA E BAMBOOPARETE ESTERNAVECCHIA CASA DELL-ARTIGIANATO
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LIGHT INVASIONISTALLAZIONI TEMPORANEE
TRA LUCE E ARCHITETTURE EFFIMERE
Paolo Taverna, Luca Tallarita, Nisia Spagnolo, Stan Architettura
ITALIATORINO
Istallazioni temporanee
RIFUNZIONALIZZARE TEMPORANEAMENTE LO SPAZIO INTERVENUTO E FORNIRE UNA POSSIBILITA’ DI REINTERPRETAZIONE QUALITATIVA DELLO STESSO, ATTRAVERSO L’INSERIMENTO DI FORME LEGGERE, CORPI EFFIMERI E RICONOSCIBILI ACCOSTATI ALL’UTILIZZO DI DIFFERENTI TECNICHE DI ILLU-MINAZIONE. LE OPERE VENGONO ASSEMBLATE MANUALMENTE, COMPO-STE DA MATERIALI POVERI E DI RECUPERO E SORGENTI LUMINOSE A BAS-SO CONSUMO, CONIUGANO ATTENZIONE ECOLOGICA E BUDGET RIDOTTI
Alla radice vi è una riflessione sulle qualità intrinseche degli spazi e dei luoghi relazionate alla loro interpretazione e percezione da parte dell’os-servatore. La natura stessa di un’installazione temporanea permette l’analisi di tre momenti principali: prima-durante-dopo. Questa suddi-visione, all’apparenza piuttosto arbitraria, permette di formulare delle considerazioni tanto sullo spazio intervenuto quanto sulle modalità d’in-terazione tra persone, manufatto e ambiente circostante in rapporto a questi tre momenti. Al di là di forma e materia vi è dunque uno studio che utilizza il contrasto come metodo, strumento esplorativo e cognitivo.
Il collettivo nasce nel 2011 in occasione della decima edizione di pa-ratissima per la quale il collettivo propone la rivisitazione tempora-nea di una corte interna in accordo con gli utenti della stessa, al fine di incentivare piccole azioni, riflessioni sulla trasformazione. Il progetto viene selezionato e premiato trai sedici vincitori della manifestazione.
Grazie alla collaborazione con alcuni studi e fornitori di prodotti di illumi-notecnica è possibile vagliare, caso per caso, le opzioni e le migliori alter-native per la resa desiderata e il miglior rapporto resa-prezzo-dispendio energetico. Nel corso dei progetti realizzati si vedono impiegati: mate-riali plastici di recupero, tra cui cinquemila bottiglie raccolte grazie alla collaborazione dei futuri utenti, materiale tessile di recupero, legno di recupero, illuminazione di tipo led e al neon di varia cromia, lampade con luce wood, sistemi di proiezione e trasmissione audio-video etc... Generalmente l’installazione viene suddivisa in sezioni, precedentemen-te prototipata, prodotta con uno studio di montaggio e successivamen-te replicata e assemblata interamente o parzialmente in loco, al fine di garantire la massima rapidità durante il montaggio, fase particolarmen-te importante nel momento in cui si opera in spazi aperti o pubblici.
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METHAMORFOSYS
MORNING FRAMES
PIAZZA CASTELLO
TRASFORMAZIONE
FABER COMPETITION
LA
TORINO
TORINO 2012
tesi di laurea triennale
montaggiomodellazionepost produzione
audio producingmontaggio
animazione