38
Alessandro Pinto [email protected] Dipartimento di Medicina Sperimentale Sezione di Fisiopatologia Medica, Scienza dell’Alimentazione ed Endocrinologia MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO

A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

  • Upload
    others

  • View
    14

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Alessandro Pinto

[email protected]

Dipartimento di Medicina Sperimentale

Sezione di Fisiopatologia Medica, Scienza

dell’Alimentazione ed Endocrinologia

MISURA DEL DISPENDIO

ENERGETICO

Page 2: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Componenti del dispendio energetico

Misura del dispendio energetico (MB & DE-AF)

Variazioni in relazione a obesità, DCA e decremento

ponderale ?

Quando e perché misurare?

Dispendio energetico

1

2

3

4

Page 3: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Componenti del dispendio energetico

Misura del dispendio energetico (MB & DE-AF)

Variazioni in relazione a obesità, DCA e decremento

ponderale ?

Quando e perché misurare?

Dispendio energetico

1

2

3

4

Page 4: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

termogenesi

da alimenti (TE-AL)

dispendio

energetico

da attività

fisica (DE-AF)

metabolismo

basale (MB)

DIS

PE

ND

IO E

NE

RG

ET

ICO

TO

TALE

(DE

T, k

cal/

24

h)

7-13 % 20-40 % 60-75 %

È noto che in individui sani esista una notevole variabilità interindividuale che incondizioni di apporti energetici e attività fisica controllati varia di circa il 7-18%, a cuidev’essere aggiunta la variabilità associata all’efficienza con cui viene svolta l’AF e allacomposizione della dieta.

Page 5: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

� Il fabbisogno energetico viene definito come “la quantità di energia

di origine alimentare (apporto energetico) necessaria a compensare

il dispendio energetico, cosi da mantenere le dimensioni, la

composizione corporea e un auspicabile e necessario livello di

attività fisica conforme ad un buono stato di salute a lungo termine.

� Ciò include anche l’energia necessaria per la crescita ottimale e lo sviluppo dei

bambini, per la deposizione dei tessuti durante la gravidanza e per la secrezione di

latte durante il periodo di allattamento compatibile con un buono stato di salute sia

della madre che del bambino”.

Fabbisogno energetico reale di un individuo

dev’essere definito sulla base della misura del dis pendio energetico individuale

Page 6: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

termogenesi

da alimenti

dispendio

energetico da

attività fisica

metabolismo

basale

misura del dispendio

energetico

Page 7: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

EQUAZIONI PREDITTIVE PER IL CALCOLO

DEL METABOLISMO BASALE

Page 8: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

At the group level, the traditional Harris-Benedict and WHO equations were the most

accurate. However, these equations did not perform well at the individual level. As fat-

free mass increased, the prediction equations further underestimated RMR. (Flack KD,

Siders WA, Johnson L, Roemmich JN. Cross-Validation of Resting Metabolic Rate Prediction Equations. J Acad Nutr

Diet. 2016 Sep;116(9):1413-22)

Page 9: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

The Mifflin St. Jeor equation is confirmed as a useful prediction equation for resting

metabolic rate in community-living ambulatory adults of various body sizes, though the

Livingston equation is similar. Accuracy rate is lower in obese than non-obese people,

and so an obesity-specific equation is proposed. This equation needs validation before

it is adopted for clinical use. (Frankenfield DC. Bias and accuracy of resting metabolic rate equations in

non-obese and obese adults. Clin Nutr. 2013 Dec;32(6):976-82)

From these data we can conclude that even though the average values obtained with

the equations utilized to predict the REE for this population, showed good correlation

with those by IC, as they had the best comparative absolute results, however they

demonstrated an unacceptable variability when matched to the measured REE values.

(Alves VG, da Rocha EE, Gonzalez MC, da Fonseca RB, Silva MH, Chiesa CA. Assessement of resting energy

expenditure of obese patients: comparison of indirect calorimetry with formulae. Clin Nutr. 2009 Jun;28(3):299-304)

When examining the entire sample, the Harris–Benedict, Mifflin, and WHO/FAU/UNU

equations yielded similar levels of agreement with the MedGem® measured RMR.

However, clinical judgment and caution should be used when applying these prediction

equations to special populations or small groups. (Hasson RE, Howe CA, Jones BL, Freedson PS.

Accuracy of four resting metabolic rate prediction equations: effects of sex, body mass index, age, and

race/ethnicity. J Sci Med Sport. 2011 Jul;14(4):344-51.)

.

…………………………………………………

Page 10: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

apporto

energetico

dispendio

energetico

per eccessoper difetto

MALNUTRIZIONEvariazione delle riserve

Page 11: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Componenti del dispendio energetico

Misura del dispendio energetico (MB & DE-AF)

Variazioni in relazione a obesità, DCA e decremento

ponderale ?

Quando e perché misurare?

Dispendio energetico

1

2

3

4

Page 12: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

MIS

UR

A D

EL

DIS

PE

ND

IO E

NE

RG

ET

ICO m

isu

re d

ire

tte

d

el

calo

re r

ila

scia

to

da

ll’o

rga

nis

mo

calorimetria diretta

mis

ure

in

dir

ett

e

de

ll’e

ne

rgia

p

rod

ott

a

valutazione

dell’ossigeno utilizzato per

ossidare i nutrienti

calorimetria indiretta

camera calorimetrica indiretta

metodi

non-calorimetrici:

relazione tra fenomeni

fisiologici e dispendio

energetico

acqua doppiamente marcata

frequenza cardiaca

pedometri ed accelerometri

ArmBand

(Sensor Medics Italia, s.r.l)

Page 13: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

CALORIMETRIA

INDIRETTA

Si basa sul principio che nell’organismo l’ossido-riduzione dei

substrati energetici contenuti negli alimenti avvenga attraverso

reazioni stechiometricamente conosciute in cui si consuma O2 e si

produce CO2 in proporzione alla sintesi di ATP.

Page 14: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

QR

Page 15: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico
Page 16: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

CALORIMETRIA INDIRETTA

1 Fattore STPD = [1-(PW/P)](P/760)[273/(273+T)];PW = pressione di vapore; P = pressione atmosferica; T = temperatura (° Kelvin).

Sistema a calottina metabolica - ventilated hood

� casco canopy a bolla con telo rimovibile posto sul capo del soggetto che si trova in posizione supina di riposo;

� rilevatori di pressione, temperatura e umidità per misurare le variabili ambientali, al fine di correggere il

volume di aria espirata condizioni standard di temperatura, pressione e umidita (STPD1, O°C, 760 mmHg, 0%

di umidità relativa);

� pompa (ventilatore) permette di variare il flusso all’interno della calottina, introducendo aria ambiente nel

casco; l’aria atmosferica si diluisce, quindi, con l’espirato del paziente;

� le concentrazioni dei gas dell’aria espirata vengono campionate all’uscita del casco, e i campioni di questa

miscela sono inviati agli analizzatori di tipo paramagnetico per l’analizzatore di O2 e a infrarossi per la CO2, e

la concentrazione è confrontata con quella dell’aria ambiente inspirata;

� il volume di aria ventilata è misurata da una turbina digitale bidirezionale (flussimetro);

� collegamento al PC per la visualizzazione e l’elaborazione dei dati.

Tali sistemi permettono la misura dei costi

energetici a riposo o in attività statiche, calcolati

determinando il flusso di aria e la concentrazione

di O2

e CO2

dell’aria in entrata e in uscita.

Page 17: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

• Il paziente dev’essere a digiuno da 12-14 ore

• Il paziente non deve aver ingerito caffè o fumato nelle 4 ore

precedenti il test;

• L’ambiente attorno al paziente durante il test deve essere in

condizioni di totale rilassamento psicologico e fisico;

• Il paziente deve rimanere in stato di riposo e non parlare durante

il test;

• Il paziente non deve aver fatto esercizio fisico intenso nelle 12 ore

prima del test;

• Recente Review dell’American Dietetic Association conferma che

20/30 min di attesa prima del test, e una durata tot del test di 15

min (5+10) sono sufficienti a fornire una misura molto accurata

del REE;

• Se non si rispettano le condizioni standardizzate il risultato che si

ottiene e approssimativamente il 10% più alto rispetto al

metabolismo basale misurato in modo corretto.

Raccomandazioni prima del test

Page 18: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

La formula più nota e più

utilizzata e quella di Weir

(1949)

� Equazioni simili sono state sviluppate anche da altri autori con piccole

differenze nei coefficienti dell’equazione dovuti a diverse ipotesi circa la

composizione in carboidrati, grassi e proteine.

� Nelle normali condizioni comportano differenze < 3%.

� La formula di Weir e stata proposta anche in una forma semplificata:

� tralasciare la correzione per il metabolismo proteico comporta una sovrastima di

solo l’1% per ogni 12,3% dell’energia totale come proteine.

� considerando che le variazione dell’equivalente calorico di 1L O2 in relazione all’RQ

sono modeste, il tralasciare la misura della CO2 comporta un errore vicino all’1,2%

con una sottostima per RQ particolarmente elevati e sovrastima a RQ bassi.

Page 19: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

DISPENDIO

ENERGETICO

DISPENDIO

ENERGETICO

CALORIMETRIA INDIRETTA

Quark C12x/T12x manuale utente, I Edizione - 05/2008 Copyright © 2008 COSMED

Page 20: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

I costi energetici di ogni singola

attività possono essere espressi

come:

multipli MB (PAR)MET - Metabolic

EquivalenT

FAO/WHO/UNU (2004)Vaz et al (2005)

Ainsworth et al, 2011Ridley et al, 2008Harrel et al, 2005

Stima del costo energetico da attività fisicaIl costo energetico di una singola attività fisica corrisponde al DE che si osserva quando essa

e svolta secondo modalità e ritmo normali;

- notevole variabilità interindividuale (età, abilita specifica, allenamento ecc.)

- generalmente espresso come l’incremento del dispendio energetico legato a una

determinata attività fisica rispetto al metabolismo di base e quindi come multiplo del MB

(in alternativa come MET)

Page 21: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

I costi energetici espressi come

multipli del MB (Physical Activity Ratio,

PAR) sono disponibili in tabelle

presenti nel documento

FAO/WHO/UNU del 2004 e nel lavoro

di Vaz et al. (2005):

il PAR, ad esempio, e intorno a 3-4

volte il MB per l’attività “camminare” e

fra 6 e 10 per l’attività “correre”.

Page 22: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Stima del dispendio energetico totale da attività fisica

La valutazione complessiva del DE-AF (dispendio energetico totale da attività fisica) è

possibile sulla base della registrazione delle attività fisiche svolte, del loro costo

energetico e del tempo ad esse dedicate.

La registrazione delle attività svolte e del tempo ad esse dedicato può essere effettuato

mediante il diario o il recall di attività:

Se non si dispone di

informazioni dettagliate si

può far riferimento ai

valori medi dell’uso del

tempo della popolazione

italiana derivanti dalle

indagini ISTAT (2009).

Accanto all’uso dei diari è molto diffuso l’uso di vari questionari le cui domande sono

rivolte a indagare il tipo, la frequenza, l’intensità e la durata delle differenti attività fisiche

di un individuo.

Page 23: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Il dispendio energetico totale (DE tot) e calcolato sommando i costi energetici totali di

ciascuna attività ottenuti moltiplicando il tempo giornaliero speso in una determinata

attività (t1, t2, ...tn) per il suo costo energetico (DE attività):

I costi energetici di attività possono essere direttamente misurati o ricavati dalla

letteratura.

Page 24: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Stima del dispendio energetico totale da attività fisica.

Un indicatore del DE-AF di comune utilizzo e dato dal livello di attività fisica (LAF, o

Physical Activity Level, PAL): si tratta di un numero puro, cioè una grandezza

adimensionale, che si calcola dal rapporto DET/MB, presentando in genere valori

compresi fra 1,4 a 2,0.

Il LAF giornaliero rappresenta il dispendio energetico sull’intero arco della giornata

espresso come multiplo del MB (LAF = DE 24 ore/ MB 24 ore).

Il MB può essere misurato o predetto, il DE24ore è stimato ponderando i costi energetici

delle singole attività e il tempo dedicato a ciascuna attività secondo la formula che segue.

Page 25: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Esempio di distribuzione delle attività derivate dall’indagine dell’uso del tempo per

la popolazione italiana in accordo a differenti LAF.

Page 26: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

LAF significato

1,20 – 1,27 LAF di sopravvivenza, completa inattività fisica e dipendenza da terze persone

1,40LAF di mantenimento, condizione minima di autosufficienza (autonomia nelle attività più semplici della vita quotidiana, ad es. cura dell’igiene personale)

> 2,5Individui estremamente attivi al momento della misura con valori non sempre indicativi della attività fisica abituale

4,5 -4,7 Periodi di impegno fisico eccezionale quali corse in bicicletta a tappe o traversate artiche

Il LAF può essere utilizzato per definire differenti livelli di

sedentarietà/impegno motorio.

Sono stati individuati quattro valori esemplificativi

tenendo conto sia del LAF che si osservano nella

popolazione adulta, sia di quelli che corrispondono ad

un’attività fisica auspicabile:

Page 27: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Componenti del dispendio energetico

Misura del dispendio energetico (MB & DE-AF)

Variazioni in relazione a obesità, DCA e decremento

ponderale ?

Quando e perché misurare?

Dispendio energetico

1

2

3

4

Page 28: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

de Zwaan M, Aslam Z, Mitchell JE. Research on energy expenditure in individuals with eating

disorders: a review. Int J Eat Disord. 2002

AN

Il MB è in assoluto ridotto vs controlli normopeso ed è positivamente correlato con il

peso corporeo e la FFM. Dopo correzione per FFM la differenza si annulla, in molti

studi, sebbene in altri si riduce ma non si annulla, suggerendo l’esistenza di

meccanismi metabolici di adattamento. Non è noto in che misura dipenda dalla

riduzione delle massa muscolare o degli organi.

Il MB aumenta nella fase di rialimentazione in misura non proporzionata all’aumento

del peso e della FFM. Tale incremento sarebbe minore in AN precedentemente

obese. Un’accurata determinazione del MB è opportuna per stabilire l’adeguato

apporto di E necessaria per il recupero ponderale, evitando l’overfeeding. (El Ghoch

M, et al, Int J Food Sci Nutr. 2012 Nov;63(7):796-801.)

TDEE può risultare aumentata, in relazione all’AF (Zipfel S, et al. J Eat Disord. 2013

Sep 4;1(1):37)

Termogenesi indotta dalla dieta: risultati controversi;

QR tende ad essere più elevato a digiuno e dopo carico di glucosio (minore costo E

della lipogenesi)

BNDati controversi probabilmente in relazione a peso e BMI, recente assunzione di

cibo, bulimic eating pattern ….

BEDNon sono disponibili sufficienti studi. Le variazioni sarebbero imputabili all’obesità

più al BED (Raymond NC, et al, Obesity (Silver Spring). 2012 Apr;20(4):765-72)

Page 29: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Caloric restriction (CR) and weight loss are associated with decreases in resting

energy expenditure (REE) and adaptive thermogenesis (AT).

Adaptive thermogenesis (AT) is the fat-free mass (FFM)–independent reduction of

resting energy expenditure (REE) to caloric restriction (CR).

AT attenuates weight loss and favors weight regain. Its variance, dynamics, and

control remain obscure. This effect is seen with diet, exercise, pharmacologic, and

surgical interventions.

The extent of AT relates to the degree of energy deficit, and it reduces the

magnitude of the negative energy balance.

In obese patients, AT might persist beyond weight loss. It has been hypothesized

that AT favors weight instability and regain.

By contrast, AT may be beneficial in patients with anorexia nervosa in whom the

metabolic adaptation favors weight gain during refeeding.

Page 30: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

The quantification of Adaptive Thermogenesis - AT - is important when considering

the thrifty gene hypothesis, the modeling of weight change in response to changes

in energy intake, weight loss, and a disproportional regain of FM in patients with

anorexia nervosa and weight-reduced obese patients and modern concepts of

bioenergetics as target for obesity treatment.

In the Minnesota Starvation Experiment, REE declined by 39% or 600 kcal/d.

Approximately 35% of the starvation induced fall in REE (i.e.,w200 kcal/d) was

independent of losses in FFM.

In a subsequent study on 3 wk of semistarvation, AT reached 73% of the fall in REE.

With weight recovery, REE increased and surpassed that in the prestarvation state.

In another seminal study, Leibel et al.showed that a 10% weight reduction and

subsequent stabilization yielded an AT between 54 and 137 kcal/d.

Metabolic adaptation, a phenomenon referring to changes in energy expenditure that

are disproportionate to the changes in metabolic mass during dynamic phase of weight

change, also complicates the interpretation of the role of RMR in obesity.

Page 31: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Overview about metabolic adaptation with

weight loss and during maintenance of

reduced body weight.

AT refers to (i) the resting (or non-

activity-related) component of EE

including resting energy expenditure

(REE), as well as the diet-induced

thermogenesis (DIT), and (ii)

nonresting component (i.e. activity-

related energy expenditure, AEE,

which is further divided into exercise

and non-exercise activity

thermogenesis, EAT and NEAT) of

total energy expenditure (TEE)

Page 32: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Indirect calorimetry is the most commonly used method to measure energy expenditure in

the research setting. By measuring oxygen consumption and carbon dioxide production,

indirect calorimetry provides minute-by-minute energy expenditure data that makes it the

most valuable tool to distinguish the various components of energy expenditure, that is,

sleeping and resting metabolic rate, thermic effect of food and the energy cost of activity.

Importantly, such measures also provide information on energy substrate utilization.

Here we summarized some of the research that revealed resting metabolic rate,

spontaneous physical activity and respiratory quotient as key metabolic predictors of

weight gain and obesity.

Recent studies using indirect calorimetry in response to mid-term fasting or overfeeding

have identified 'thrifty' and 'spendthrift' phenotypes in people who differ in propensity to

weight gain.

We propose the use of indirect calorimetry data as a basis for personalized interventions

that may be efficacious in slowing down the rise of global obesity.

Page 33: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Major factors involved in body weight

regulation.

It is shown on the left as absolute intake in

kilojoules and on the right the oxidation of

each macronutrient as a percentage of its

respective store in the body.

Because carbohydrate, protein and alcohol

stores and oxidation rates are tightly

regulated on a daily basis, any inherent

differences between energy intake and

energy expenditure therefore predominantly

impact body fat stores.

During overfeeding (shown in gray), the

oxidation of carbohydrate and protein is

increased to compensate for the increased

intake, yet fat oxidation is not equally

coupled with its intake. Thus, if sustained fat

kilojoules are stored, fat stores will expand,

which then leads to weight gain.

Page 34: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Energy metabolism research using indirect calorimetry has so far provided evidence for

some key metabolic predictors of obesity:

1. Resting metabolic rate: A meta-analysis by Astrup et al. showed that formerly obese

individuals, compared with those who have never been obese, had a lower RMR after

adjusting for body size and composition. A study freported that RMR was still markedly

reduced 6 years after intensive diet and exercise regimens despite significant weight

regain. Such dissociation of RMR from metabolic mass is likely driven by changes in

cellular bioenergetics (for example mitochondrial efficiency), which represent a

defensive mechanism to restore the body mass to the pre-weight change state.

2. Spontaneous physical activity: data suggest that SPA in the confinement of a small

respiratory chamber is a good indicator of an individual’s propensity to locomotion.

3. Twenty-four-hour respiratory quotient (RQ): high fasting RQ was a predictor of

increased body weight. Changes in RQ in response to day-to-day variations in energy

balance are primarily driven by adjustments of carbohydrate and protein oxidation for a

tight regulation of the storage of these two energy substrates. As a consequence,

positive or negative energy balance is mostly buffered by changes in fat balance .

Page 35: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Energy metabolism research using indirect calorimetry has so far provided evidence

for some key metabolic predictors of obesity:

(1) Resting metabolic rate

(2) Spontaneous physical activity

(3) Twenty-four-hour respiratory quotient (RQ)

Page 36: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Componenti del dispendio energetico

Misura del dispendio energetico (MB & DE-AF)

Variazioni in relazione a obesità, DCA e decremento

ponderale ?

Quando e perché misurare?

Dispendio energetico

1

2

3

4

Page 37: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Quando e perché misurare?

• Quando sussistono condizioni che implicano alterazioni della

composizione corporea tali da compromettere la stima del MB attraverso

equazioni di predizione

• In situazioni critiche quali la fase di rialimentazione dopo un periodo di

severa restrizione calorica

• In presenza di alterazioni metaboliche che possono fare ipotizzare una

ridotta flessibilità metabolica

• Verificare (migliorare?) la compliance all’intervento dietoterapico o

studiare le possibili cause di una risposta inadeguata

• impostare un protocollo di prevenzione?

• studiare l’impatto di specifici regimi dietoterapici o trattamenti

farmacologici?

Page 38: A.PINTO MISURA DEL DISPENDIO ENERGETICO SISDCA · calorimetria indiretta camera calorimetrica indiretta metodi non-calorimetrici: relazione tra fenomeni fisiologici e dispendio energetico

Alessandro Pinto

[email protected]

Dipartimento di Medicina Sperimentale

Sezione di Fisiopatologia Medica, Scienza

dell’Alimentazione ed Endocrinologia

grazie per l’attenzione