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Autorizzazione CNS/CBPA/RO/001AP/06 del 27/09/06 - Lo Sportello del Consumatore - Mensile - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A.P. – 70% - CNS Rovigo - Testata registrata presso il Tribunale di Rovigo n. 4/2006 del 25/09/2006 - Contiene I.R. Programma generale di intervento 2005 - 2006 della Regione Veneto realizzato con l’utilizzo dei fondi del Ministero delle Attività Produttive n. (02) febbraio 2007 Nuova guida ADICO Mutui: Spese Detraibili In molti ci chiedono informa- zioni sulla detraibilità delle spese relative al mutuo ipo- tecario contratto. Ecco allora alcune brevi indicazioni per orientare il consumatore. Ad oggi, in base alla normative vigente, quando si richiede un mutuo ipotecario risulta- no detraibili le seguenti spe- se “accessorie”: 1) l’onorario del notaio per la stipula del contratto di mu- tuo; 2) le spese di perizia; 3) le spese di istruttoria; 4) la commissione richiesta dagli istituti di credi- to per la loro attività di intermediazione; 5) l’imposta per l’iscrizione di ipoteca; 6) l’imposta sostitutiva sul capitale prestato. Non sono ammessi alla detrazione gli inte- ressi pagati a fronte di un prefinanziamento acceso per finanziare un mutuo ipotecario in corso di stipula. L’importo massimo com- plessivo di spesa su cui applicare la detra- zione è di 3.615,20 E. per ciascun contrat- to di mutuo, per cui la detrazione non può essere superiore a 686,89 E., pari al 19% di 3.615,20 E.. In caso di più cointestatari il tetto massimo di spesa detraibile deve es- sere suddiviso tra tutti gli intestatari. Presidente ADICO Carlo Garofolini Nell’ambito della campagna di informazione sul corretto utilizzo degli elettrodomestici, av- viata dall’Adico con il contributo dell’Asses- sorato alle Attività Produttive della Regione Veneto, è stata presentata a Mestre la “Gui- da all’elettrodomestico ecologico”. L’opuscolo è stato realizzato con l’obiettivo di formare all’uso consapevole dell’elettro- domestico ed al corretto comportamento da tenere quotidianamente tra le mura do- mestiche. Si tratta di 28 pagine, farcite di informazioni e consigli, volte a limitare gli spechi e l’inquinamento ambientale; capaci di spingere agli acquisti intelligenti. Un sus- sidio utile, che insegna a leggere l’etichetta apposta sull’elettrodomestico e permette al consumatore di valutare, sin dal momento dell’acquisto, le caratteristiche di consumo e le reali potenzialità di risparmio economico. Spesso il cittadino, confrontando i prezzi di mercato, per risparmiare è portato a prefe- rire l’acquisto di modelli di elettrodomestici che costano meno. Una attenta valutazione può, invece, dimostrare che i modelli più ef- ficienti, seppure più costosi, nel lungo perio- do ripagano in termini di sicurezza e rispar- mio energetico. Spendere meno e vivere meglio è possibi- le, senza rinunciare ai piaceri della moderna tecnologia, semplicemente modificando le proprie abitudini e ponendo maggiore atten- zione su quali elettrodomestici comprare e su come utilizzarli. È possibile fare molto per ottenere maggiore sicurezza ed un risparmio energetico misurabile sia a livello individuale, con sensibili riduzioni delle tanto temute bol- lette da pagare, sia a livello nazionale, dan- do il proprio contributo a che non si ripeta la spiacevole esperienza del black out. La guida può essere richiesta gratuitamente alla segreteria nazionale dell’Adico: Via Volturno 33 a Mestre Tel. 041.5349637 [email protected] Bruno Candita Sembra proprio che nelle nostre “ridenti” città, poter affittare o addirittura comprare casa, sia solo un lusso che in pochi ormai possono permettersi. L’Italia è uno dei Paesi UE dove il caro-affitto è tra i più pesanti. Diventato quasi insoste- nibile. Secondo i vari rapporti Censis vi sa- rebbe una fetta di italiani che è rimasta fuori dal giro dei proprietari di casa e che vive in abitazioni in affitto. Da anni si assiste ad un progressivo incremento dei prezzi che non ha eguali in altri Paesi. Mercato com- pletamente senza regole, con prezzi altis- simi rispetto alla metratura, alle condizioni e all’ubicazione degli appartamenti. In molti casi sembra di trovarsi davanti alle inserzioni degli affitti e/o vendite delle zone più presti- giose di Hollywood. L’incidenza del canone su un reddito di 15mila euro annui varia dal 40 all’80%, costituendo il fattore di spesa fondamentale per chi non può permettersi una casa di proprietà. L’alto costo degli af- fitti, un’offerta troppo bassa, una normativa che vincola i contratti ad una durata esage- rata, la mancanza di sgravi fiscali per i pro- prietari sono alcune delle motivazioni all’ori- gine della situazione attuale. Cifre, queste, L’editoriale: La casa? Un lusso per pochi! che si traducono in buone notizie per chi ha scelto il mercato immobiliare come forma di investimento: adattando di volta in volta il canone di locazione, si arriva ad una reddi- tività “non disprezzabile”, già al netto di tutte le spese. Ben diversa è la situazione vista dall’ottica degli inquilini. Affitto impagabile. Nel vero senso del termine, ha raggiunto di- mensioni intollerabili, tante sono le famiglie che non ce la fanno a pagarlo e in alcuni casi ci si trova davanti al bivio: pagare l’affit- to o mangiare? Senza parlare di coloro che vengono “sbattuti fuori”, sfrattati o costretti a sopravvivere in tuguri a dir poco fatiscenti con la totale assenza dei minimi requisiti di agibilità. Secondo l’ISTAT, una buona fetta dei cit- tadini che hanno subito il forte peso del- l’inflazione, cade nella fascia dei redditi medi, medio-bassi o bassi del tutto. Vicini alla soglia della povertà. Mica tutti barboni, extracomunitari e disoccupati cronici. No, anche famiglie del cosiddetto ceto medio. Penalizzazione dovuta in gran parte all’ele- vato peso delle spese per l’abitazione. È evidente ormai l’assenza di una normativa che regoli in modo efficace il mercato degli affitti, come è evidente l’insufficienza del- l’intervento delle Istituzioni a sostegno delle fasce più deboli della popolazione. Da più parti si propone una norma che consenta agli inquilini di detrarre dal reddito l’affitto pagato. Sarebbe l’unico modo per far emergere il “nero” e forse lo sconfigge- rebbe definitivamente. Direttore Editoriale Chiara Paparella

Antiossidanti in Alimentazione · Autorizzazione CNS/CBPA/RO/001AP/06 del 27/09/06 - Lo Sportello del Consumatore - Mensile - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A.P. – 70% -

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Page 1: Antiossidanti in Alimentazione · Autorizzazione CNS/CBPA/RO/001AP/06 del 27/09/06 - Lo Sportello del Consumatore - Mensile - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A.P. – 70% -

Autorizzazione CNS/CBPA/RO/001AP/06 del 27/09/06 - Lo Sportello del Consumatore - Mensile - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A.P. – 70% - CNS Rovigo - Testata registrata presso il Tribunale di Rovigo n. 4/2006 del 25/09/2006 - Contiene I.R.

Programma generale di intervento 2005 - 2006 della Regione Veneto realizzato con l’utilizzo dei fondi del Ministero delle Attività Produttive

lo (sportello) del consumatore

pagina(quattro)

Bambini: Una sfida per i mediaIl recente messaggio del Papa “I bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per l’educazione”, non si limita a trattare della formazione dei bambini, ma invoca una for-mazione dei professionisti dei media. L’industria dei media non può sottrarsi agli imperativi etici della propria responsabilità di fronte alla società civile e gli utenti dei me-dia non devono ignorare il corrispondente vincolo etico della partecipazione attiva e critica. Si tratta di produrre programmi ec-cellenti perché «ponendo i bambini di fronte

a quello che è esteticamente e moralmente eccellente, essi vengono aiutati a sviluppa-re la propria opinione, la prudenza e la ca-pacità di discernimento». La dignità del bambino esige rispetto, at-tenzione alla sua fragile personalità che è in formazione e non deve essere com-promessa da spettacoli gratuiti di violenza e sesso: «Ogni tendenza a produrre pro-grammi - compresi film d’animazione e vi-deogame - che in nome del divertimento esaltano la violenza, riflettono comporta-

menti antisociali o volgarizzano la sessualità umana, è perversione, ancor di più quando questi programmi sono rivolti a bambini e adolescenti».L’educazione, afferma il Pontefice, deve promuovere il contatto dei giovani con l’arte e con opere di bellezza. «È qui importan-te riconoscere il valore fondamentale del-l’esempio dei genitori e i vantaggi nell’in-trodurre i giovani ai classici della letteratura infantile, alle belle arti e alla musica nobile». L’educatore deve porsi il problema dell’am-

biente mediale in cui crescono i ragazzi, dei suoi linguaggi e della sua cultura. Accanto alle competenze tradizionali del “leggere e scrivere” ogni ragazzo deve imparare ad essere cittadino, aiutato in questo compito da scuola e famiglia. Gli obiettivi della Media Education devono essere accompagnati da strategie e per-corsi. Il Papa ne ha indicato uno: la via della bellezza. «Scegliere deliberatamente, tutto quello che è buono, vero e bello».

Tiziana Candita

Niente più “sballo”!Il cioccolato fa beneChe il cioccolato faccia bene all’umore è noto da tempo, tuttavia una ricerca austra-liana dimostra che fa bene anche al cuore, come effettivo coadiuvante della funzionali-tà dei vasi sanguigni, e quindi nell’abbassa-mento della pressione. Quindi il cioccolato si riappropria del titolo di “cibo degli dei”. Gli scienziati del Centro di ricerca sulla Fi-siologia nutritiva dell’Università dell’Australia meridionale hanno scoperto che il cacao, ricco in flavonoidi, rilassa i vasi sanguigni e neutralizza i radicali libe-ri, responsabili del precoce invecchiamento cellulare. I componenti chimici del ca-cao sono simili ad altri po-lifenoli che si trovano nella buccia e nei semi dell’uva. Per questo mangiare cioc-colato fa bene alla circola-zione allo stesso modo di bere il famoso ‘bicchiere di vino al giorno’. Studi precedenti condotti negli Stati Uniti suggerivano

che i flavonoidi nel cacao possono miglio-rare le funzioni cerebrali e ritardare l’invec-chiamento. Tali studi fanno infatti ipotizzare che i flavonoidi aumentino l’afflusso di san-gue al cervello e possano giovare in alcuni disturbi vascolari. Tutto questo, però, è vero solo nel caso delle varietà di cioccolato più concentrate, in cui il cacao rimane l’ingre-diente principale.

Elisa Garofolini

Si chiama “Raggio di vita” il bicchiere anti-sballo che sarà prodotto e messo in com-mercio in tutta Europa dall’imprenditore veneto Gigi Stecca. Il noto mastro birraio, proprietario della pizzeria “Michelangelo da Vinci” di Villamarzana (Ro), dopo anni di prove e sperimentazioni è riuscito a dimo-strare, dati alla mano, che il bicchiere da lui ideato è in grado di abbassare il tasso alcolemico della birra.La tecnica messa a punto da Stecca con-siste nel versare la birra in particolari calici di cristallo dotati di una forma non casuale, che liberano la bevanda dall’anidride carbo-nica, diminuendo di conseguenza la veico-lazione dell’alcol etilico nel sangue.Ora che le prove e i test confermano la scientificità di questa teoria, il suo impegno si orienta verso l’educazione al bere dei più giovani e la sigla di un accordo commercia-le con la Arc International, azienda leader per la produzione di vetro e cristalli.Ma il bicchiere e la tecnica di mescita non incidono solo sull’abbassamento del teno-re alcolico. La birra versata ed ossigenata

nel bicchiere si presenta con un gusto più esalato, soprattutto dei malti, e maggiore digeribilità. Il bicchiere, disponibile in diver-se forme e dimensioni, è dotato all’interno di raggiere in forma a spirale che dal fondo del bicchiere arrivano fino ad un terzo circa della coppa. Se ad una prima vista la cosa può apparire un elegante fregio decorativo, ben presto ci si accorge che quelle tracce in rilievo servono per ben altro. Versata la bevanda, infatti, è necessario cominciare a ruotare il bicchiere con il suo contenuto. Inoltre, tenendo per alcuni minuti il bicchie-re tra le mani, grazie al vetro sottilissimo, si riesce a portare la birra il più vicino possibi-le all’ottimale temperatura di degustazione, ovvero attorno ai 16-18° C.Ora comincia la fase più importante dell’im-pegno portato avanti da Gigi Stecca, far co-noscere i benefici di questo che è destinato a diventare un importante strumento per i pubblici esercizi. “Raggio di vita” sarà com-mercializzato a partire dalla fine del 2007.

Marco Di Lello

n. (02) febbraio 2007

Nuova guida ADICOMutui: Spese DetraibiliIn molti ci chiedono informa-zioni sulla detraibilità delle spese relative al mutuo ipo-tecario contratto. Ecco allora alcune brevi indicazioni per orientare il consumatore. Ad oggi, in base alla normative vigente, quando si richiede un mutuo ipotecario risulta-no detraibili le seguenti spe-se “accessorie”:1)l’onorario del notaio per la

stipula del contratto di mu-tuo;

2)lespesediperizia;3)lespesediistruttoria;4)lacommissionerichiestadagliistitutidicredi-

toperlaloroattivitàdiintermediazione;5)l’impostaperl’iscrizionediipoteca;6)l’impostasostitutivasulcapitaleprestato.

Non sono ammessi alla detrazione gli inte-ressi pagati a fronte di un prefinanziamento acceso per finanziare un mutuo ipotecario in corso di stipula. L’importo massimo com-

plessivo di spesa su cui applicare la detra-zione è di 3.615,20 E. per ciascun contrat-to di mutuo, per cui la detrazione non può essere superiore a 686,89 E., pari al 19% di 3.615,20 E.. In caso di più cointestatari il tetto massimo di spesa detraibile deve es-sere suddiviso tra tutti gli intestatari.

Presidente ADICO

Carlo Garofolini

Nell’ambito della campagna di informazione sul corretto utilizzo degli elettrodomestici, av-viata dall’Adico con il contributo dell’Asses-sorato alle Attività Produttive della Regione Veneto, è stata presentata a Mestre la “Gui-da all’elettrodomestico ecologico”. L’opuscolo è stato realizzato con l’obiettivo di formare all’uso consapevole dell’elettro-domestico ed al corretto comportamento da tenere quotidianamente tra le mura do-mestiche. Si tratta di 28 pagine, farcite di informazioni e consigli, volte a limitare gli spechi e l’inquinamento ambientale; capaci di spingere agli acquisti intelligenti. Un sus-sidio utile, che insegna a leggere l’etichetta apposta sull’elettrodomestico e permette al consumatore di valutare, sin dal momento dell’acquisto, le caratteristiche di consumo e le reali potenzialità di risparmio economico. Spesso il cittadino, confrontando i prezzi di mercato, per risparmiare è portato a prefe-rire l’acquisto di modelli di elettrodomestici che costano meno. Una attenta valutazione può, invece, dimostrare che i modelli più ef-

ficienti, seppure più costosi, nel lungo perio-do ripagano in termini di sicurezza e rispar-mio energetico.Spendere meno e vivere meglio è possibi-le, senza rinunciare ai piaceri della moderna tecnologia, semplicemente modificando le proprie abitudini e ponendo maggiore atten-zione su quali elettrodomestici comprare e su come utilizzarli. È possibile fare molto per ottenere maggiore sicurezza ed un risparmio energetico misurabile sia a livello individuale, con sensibili riduzioni delle tanto temute bol-lette da pagare, sia a livello nazionale, dan-do il proprio contributo a che non si ripeta la spiacevole esperienza del black out.La guida può essere richiesta gratuitamente alla segreteria nazionale dell’Adico:Via Volturno 33 a MestreTel. [email protected]

Bruno Candita

Sembra proprio che nelle nostre “ridenti” città, poter affittare o addirittura comprare casa, sia solo un lusso che in pochi ormai possono permettersi.L’Italia è uno dei Paesi UE dove il caro-affitto è tra i più pesanti. Diventato quasi insoste-nibile. Secondo i vari rapporti Censis vi sa-rebbe una fetta di italiani che è rimasta fuori dal giro dei proprietari di casa e che vive in abitazioni in affitto. Da anni si assiste ad un progressivo incremento dei prezzi che non ha eguali in altri Paesi. Mercato com-pletamente senza regole, con prezzi altis-simi rispetto alla metratura, alle condizioni e all’ubicazione degli appartamenti. In molti casi sembra di trovarsi davanti alle inserzioni degli affitti e/o vendite delle zone più presti-giose di Hollywood. L’incidenza del canone su un reddito di 15mila euro annui varia dal 40 all’80%, costituendo il fattore di spesa fondamentale per chi non può permettersi una casa di proprietà. L’alto costo degli af-fitti, un’offerta troppo bassa, una normativa che vincola i contratti ad una durata esage-rata, la mancanza di sgravi fiscali per i pro-prietari sono alcune delle motivazioni all’ori-gine della situazione attuale. Cifre, queste,

L’editoriale: La casa? Un lusso per pochi!che si traducono in buone notizie per chi ha scelto il mercato immobiliare come forma di investimento: adattando di volta in volta il canone di locazione, si arriva ad una reddi-tività “non disprezzabile”, già al netto di tutte le spese. Ben diversa è la situazione vista dall’ottica degli inquilini. Affitto impagabile.Nel vero senso del termine, ha raggiunto di-mensioni intollerabili, tante sono le famiglie che non ce la fanno a pagarlo e in alcuni casi ci si trova davanti al bivio: pagare l’affit-to o mangiare? Senza parlare di coloro che vengono “sbattuti fuori”, sfrattati o costretti a sopravvivere in tuguri a dir poco fatiscenti con la totale assenza dei minimi requisiti di agibilità.Secondo l’ISTAT, una buona fetta dei cit-tadini che hanno subito il forte peso del-l’inflazione, cade nella fascia dei redditi medi, medio-bassi o bassi del tutto. Vicini alla soglia della povertà. Mica tutti barboni, extracomunitari e disoccupati cronici. No, anche famiglie del cosiddetto ceto medio. Penalizzazione dovuta in gran parte all’ele-vato peso delle spese per l’abitazione.È evidente ormai l’assenza di una normativa che regoli in modo efficace il mercato degli

affitti, come è evidente l’insufficienza del-l’intervento delle Istituzioni a sostegno delle fasce più deboli della popolazione.Da più parti si propone una norma che consenta agli inquilini di detrarre dal reddito l’affitto pagato. Sarebbe l’unico modo per

far emergere il “nero” e forse lo sconfigge-rebbe definitivamente.

Direttore Editoriale

Chiara Paparella

I radicali liberi dell’ossigeno (ROS) sono specie altamente reattive, presenti in na-tura, caratterizzate da un’emivita breve e coinvolte in numerose reazioni. Negli ulti-mi anni, si è diffuso il concetto secondo il quale è importante la presenza di una con-

centrazione elevata di antiossidante nel sito in cui avviene la degradazione prodotta dai radicali.

Studi svolti da diversi gruppi di ricerca (Pac-ker, Evans e Sies) hanno evidenziato che

il ruolo degli antiossidanti è quello di coo-perare nel mantenimento del bilancio tra le specie ridotte e quelle ossidate prodotte dall’organismo; così molti antiossidanti ope-rano con meccanismi diversi ma in modo sinergico per mantenere lo stato non-ossi-dato delle diverse componenti cellulari.

Un esempio di antiossidante è rappresen-tato dalla vitamina E. Essa è considerata un’importante molecola in grado di limitare la perossidazione dei lipidi che costituisco-no le membrane cellulari. La vitamina E è una molecola lipofila e per questa sua ca-ratteristica è immagazzinata soprattutto nel tessuto adiposo, nel fegato e nei muscoli. Il termine vitamina E è generico, ed è usato per indicare una famiglia di sostanze lipo-solubili distinguibili in due gruppi: tocoferoli e tocotrienoli. I tocotrienoli si differenziano dai tocoferoli per le insaturazioni che pre-sentano sulla catena, mentre all’interno di ciascuna classe le differenze sono determi-nate dal numero e dalla posizione dei grup-pi metilici sull’anello aromatico.

Tuttavia, l’attività della vitamina E è stretta-mente correlata all’attività dell’acido ascor-

bico (vitamina C). Questa vitamina idrosolu-bile è presente nel citosol cellulare e rende possibile la rigenerazione della vitamina E. Questo dimostra quanto sia importante il ruolo di una piccola molecola antiossidante come l’acido ascorbico nei meccanismi di regolazione delle funzioni biologiche dell’or-ganismo.

Un’altra categoria di composti naturali an-tiossidanti sono i carotenoidi, molecole lipofile a lunga catena, con 40 atomi di carbonio e numerose insaturazioni. Sono molecole ampiamente distribuite in natura, collocate nei complessi proteina-pigmen-to fotosintetico di piante, batteri fotosinte-tici, funghi ed alghe e svolgono un ruolo importante nel proteggere le cellule e gli organismi dalle ossidazioni, in particolare da quelle fotoindotte. Il licopene, presente nel pomodoro, è sicuramente il più attivo, seguito dal betacarotene (che ritroviamo in numerosi vegetali giallo-arancio come le carote e la zucca).

Dott. Elena Besco

Antiossidanti in Alimentazione

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Tutta l’Europa è ricchissima di prodotti ali-mentari, tuttavia quando un prodotto diven-ta conosciuto al di fuori dei confini nazionali si trova in un mercato in cui altri prodotti si definiscono genuini e ostentano uno stes-so nome. Questa concorrenza sleale, sco-raggia i produttori e risulta fuorviante per i consumatori. Per questa ragione nel 1992 la Comunità Europea ha creato alcuni siste-mi noti come DOP, IGP e STG (Specialità Tradizionale Garantita) per promuovere e tutelare i prodotti agroalimentari.

La Denominazione d’Origine Protetta (DOP) identifica la denominazione di un prodotto la cui produzione, trasformazione ed elabo-razione devono aver luogo in un’area geo-grafica determinata e caratterizzata da una perizia riconosciuta e constatata.

In l’Indicazione Geografica Protetta (IGP), il legame con il territorio è presente in alme-no uno degli stadi della produzione, della trasformazione o dell’elaborazione del pro-dotto. Inoltre, il prodotto gode di una certa fama.

Una Specialità Tradizionale Garantita (STG) non fa riferimento ad un’origine ma ha per

Comunità Europea, prodotti e marchioggetto quello di valorizzare una composi-zione tradizionale del prodotto o un metodo di produzione tradizionale.

Sono stati messi in atto questi sistemi eu-ropei per sviluppare e proteggere i prodotti alimentari, incoraggiare le diverse produzio-ni agricole, proteggere i nomi dei prodot-ti contro gli abusi e le imitazioni e aiutare i consumatori fornendo loro delle informazio-ni sul carattere specifico dei prodotti.

Accanto a questi marchi troviamo anche il marchio biologico che nel marzo 2000 la Commissione Europea ha introdotto.Il logo recante la dicitura “Agricoltura biolo-gica - Regime di controllo CE” [Regolamen-to (CEE) n. 2092/91], concepito per essere utilizzato su base volontaria dai produttori i cui metodi di produzione e i cui prodotti sono stati sottoposti a un controllo e sono risultati conformi alle norme UE.

Per ulteriorni informazioni, sono disponibili di seguito alcuni link, dove i consumatori, possso capire meglio le motivazioni dell’uti-lizzo dei marchi e non solo.

Filippo Dalla Villa

DOP, IGP e STG http://ec.europa.eu/agriculture/foodqual/quali1_it.htm

Agricoltura Biologica http://ec.europa.eu/agriculture/qual/organic/index_it.htm

Informazioni generali http://ec.europa.eu/agriculture/foodqual/index_it.htm

Diversi cittadini lamentano di ricevere multe dai Vigili urbani per istallazione abusiva di pannelli solari sul tetto dell’abitazione. Que-sti interventi dei Vigili avvengono sempre in seguito a denunce di vicini, ma in effetti i pannelli solari rientrano fra gli “impianti tec-nologici” previsti dall’articolo 2, coma 60, della legge n. 662/1996, la cui istallazione è subordinata alla cosiddetta DIA, ovvero la “denuncia di inizio attività” per le modifiche immobiliari che va fatta al Comune.Si tratta di un’autodichiara-zione di inizio lavori alla qua-le va allegata una relazione firmata da un tecnico abili-tato alla progettazione, allo scopo di mettere in grado la pubblica amministrazione di identificare la tipologia della modifica immobiliare.Se il Comune non risponde negativamente entro ven-ti giorni, si possono iniziare i lavori. Sono soggetti alla DIA anche altri interventi

come: installazione impianti di condiziona-mento; opere di manutenzione straordina-ria, restauro e risanamento conservativo; recinzioni, muri di cinta e cancellate; opere interne di singole unità immobiliari che non comportino modifiche della sagoma e dei prospetti e non rechino pregiudizio alla sta-tica dell’immobile; parcheggi nel sottosuolo del lotto su cui insiste il fabbricato.

Bruno Candita

Danni o furti dei mezzi nei parcheggi privatiNel caso si dovessero verificare spiacevoli situazioni quali danni o furti di mezzi custo-diti in un parcheggio privato, nonostante l’esposizione di cartelli che sollevano il ge-store da ogni responsabilità, i clienti hanno diritto ad un risarcimento. Tutto ciò è stato stabilito dalla Terza sezione civile della Cor-te di Cassazione che ha rigettato il ricorso del titolare di un garage condannato dalla Corte d’Appello di Bari al risarcimento per oltre settemila euro ad un suo cliente al quale era stata rubata l’auto.

La Suprema Corte, nella sentenza n. 5837, ha condiviso la decisione dei giudici bare-si rilevando che “l’offerta di prestazione del parcheggio, cui segue l’accettazione at-traverso l’immissione del veicolo nell’area, ingenera l’affidamento che in essa sia compresa la custodia restando irrilevanti eventuali condizioni generali di contrat-to predisposte dall’impresa che gestisce il parcheggi che escludano un obbligo di custodia poiché - per il modo rapidissimo in cui il contratto si conclude - è legittimo

ritenere che tale conoscenza sfugga all’ utente”. Non hanno valore gli avvisi esposti nel parcheggio che sollevano il gestore da re-sponsabilità in caso di furto o danni ai mezzi custoditi: per i supremi giudici sono irrile-vanti in quanto “trattandosi di clausole one-rose assolutamente nulle in base all’articolo 1341 c.c.”, quest’ultimo fa riferimento alle condizioni generali di contratto. Ogni eventuale clausola di esclusione del-la responsabilità del gestore, concludono i

giudici di Piazza Cavour, nel caso di furto o danni al veicolo, avendo carattere ves-satorio, è quindi inefficace, qualora non sia stata approvata dai clienti per iscritto. Il gestore del parcheggio si è trovato quindi nella condizione di dover pagare sia il risar-cimento dell’auto rubata al proprio cliente, sia le spese processuali nonché duemila euro relative alle spese di giudizio in cas-sazione.

Alberto Garbellini

Come si sa, il ricorso a finanziamenti e pre-stiti rateali da parte della famiglie per l’acqui-sto di beni e servizi o semplicemente per far fronte al “caro-vita” è in continuo aumento. Non sempre capita tuttavia che il rimbor-so del prestito alla banca o alla finanziaria avvenga regolarmente, vuoi perché a fine mese i soldi per pagare la rata non ci sono, vuoi magari a causa del disguido bancario o postale che ha impedito l’incasso regola-re della rata. Le conseguenze di tali ritardi possono essere pesanti!In primo luogo si rischia di vedersi revocare il “beneficio del termine”, cioè la possibilità di rimborsare il prestito appunto con co-modi pagamenti rateali mensili. Quasi tutti i contratti prevedono infatti che “il mancato pagamento di una o due rate comporta la facoltà per la società di dichiarare a carico del Cliente la decadenza del beneficio del termine”.In secondo luogo la società finanziaria, in genere senza nemmeno chiedere i motivi del ritardato pagamento, declassa la posi-zione del consumatore ad “incaglio” e dà subito mandato ad una società di recupero credito esterna di avviare la procedura di

Finanziamenti: Il rimborso regolare delle raterecupero dell’intero debito residuo. Conse-guenza: il consumatore si vede recapitare una lettera-monitoria in cui la società di re-cupero crediti - quindi non più la finanzia-ria - lo intima di rimborsare non solo le rate insolute, bensì anche l’intero debito resi-duo. Il consumatore d’ora in avanti si vede costretto quindi a trattare con un soggetto che non è più la società che gli ha erogato il credito, bensì con una società terza, con sede magari in una diversa città. Non solo! A volte, nel tentativo di ripristinare con detta società il beneficio del termine di cui detto, al consumatore viene chiesto il rilascio di cambiali, a “garanzia” dei pagamenti futuri. Per non parlare poi degli interessi di mora, delle spese di recupero e delle ulteriori spe-se che gli vengono addebitate a seguito del ritardo. Insomma….un macello! Ultimo ma non ultimo: la “lista dei cattivi pa-gatori”. Ne abbiamo già parlato in passato. Il rischio molto concreto di un ritardo nel pagamento di un finanziamento è quello di finire nelle banche dati che rilevano rischi finanziari. In pratica si viene censiti, con tan-to di nome e cognome, all’interno di ban-che-dati, in qualità di cattivi pagatori. Sono

banche dati che servono al sistema banca-rio e finanziario per identificare coloro che non hanno adempiuto correttamente alle proprie obbligazioni di rimborso di un cre-dito. Il guaio è che si rimane censiti anche per anni e questo può causare noie infinite

quando si ha poi bisogno di richiedere un prestito o un mutuo presso un altro sogget-to finanziatore.

Bruno Candita

La Merz per AISMMEE’ una delle neo-mamme più famose d’Italia, quella che ha prestato la sua fama all’Asso-ciazione Italiano per lo Studio delle Malattie Metaboliche Ereditario Onlus - AISMME a sostegno dell’importante campagna nazio-nale di sensibilizzazione.Saranno infatti la voce ed il sorriso di Ales-sia Merz i protagonisti degli spot audio e video che promuoveranno l’allargamento dello screening neonatale.Da mamma informata, la showgirl sapeva prima della nascita del suo Niccolò che in tutte le strutture neonatali italiane è già da tempo eseguito obbligatoriamente lo screening neonatale, che individua quat-tro malattie genetiche ereditarie attraverso la tempestiva analisi una goccia di sangue prelevata dal tallone di ogni neonato tra le 48esima e la 72esima ora di vita: una semplice operazione che permette di indi-viduare gravi patologie prima che queste si manifestino. Alessia Merz è così divenuta testimonial di questa campagna che mira ad individua-re - sempre attraverso la stessa goccia di

sangue del neonato - circa quaranta ma-lattie metaboliche ereditarie, ossia disturbi dovuti ad alterazioni genetiche che posso-no causare gravi handicap neurologici ed intellettivi ed in alcuni casi anche la morte improvvisa del lattante: disturbi che, se in-dividuati tempestivamente, possono esse-re trattati in modo adeguato, nei casi meno gravi anche con semplice terapia farmaco-logica e/o diete. L’applicazione dello screening metabolico allargato a tutti i nuovi nati potrebbe rap-presentare un avanzamento importante nell’ambito della prevenzione di massa per le circa 600 malattie metaboliche eredi-tarie conosciute, di cui soffre un neonato su 500 anche se solo un caso su quattro viene, oggi, prontamente riconosciuto. Ma, soprattutto consentirebbe di ridurre i rischi di disabilità e di morte a causa di tragedie oramai prevedibili, consegnando ai bambi-ni malati ed alle loro famiglie una diagnosi chiara e precoce che garantirà loro un futu-ro più sereno.Informazioni sul sito: www.aismme.org

Dispersione idricaIn alcune città italiane aprire il rubinetto si-gnifica provocare il consumo di quasi il doppio dell’acqua che effettivamente esce dallo stesso rubinetto. Questo a causa del-le perdite nelle tubature. Il problema delle perdite nella rete idrica è grave e riguarda buona parte delle città ita-liane, lungo tutta la Penisola. Il 44% delle 89 città per cui è stato possibile fare una sti-ma nel rapporto Ecosistema Urbano 2007, perde più del 30% dell’acqua che immette

in rete. A Cosenza l’acqua andata dispersa rappresenta addirittura il 70% di quella im-messa in rete; a Latina il 66%. La città del Nord che vanta le maggiori perdite lungo la propria rete idrica è Belluno con il 52% di dispersioni di rete. In Italia, ogni giorno, si consumano circa 200 litri d’acqua potabile a testa, molto di più di quella di cui realmente necessite-remmo. Solitamente si tratta di acqua che viene prelevata da pompe, talvolta trattata

in impianti, analizzata in la-boratori sofisticati, distribuita in tutte le nostre case e che, infine, dovrà essere depura-ta prima di venire restituita ai fiumi o al mare. Sprecare un bene prezioso e soprattutto esauribile come l’acqua è purtroppo molto facile: ad esempio un semplice rubi-netto che perde una goccia di acqua ogni 5 secondi, in un anno può disperdere sino a ben 2000 litri di acqua.

Via libera alla vendita di “bibite spazzatura” colorate d’arancia senza contenere nean-che l’ombra del succo di agrume naturale. La spiacevole novità è prevista in un dise-gno di legge dell’Unione Europea che an-drebbe a modificare la legge 3 aprile 1961, n° 286, recante la “Disciplina delle bevande analcoliche vendute con denominazioni di fantasia”. Con l’approvazione di questo provvedimen-to sarebbe possibile produrre e vendere bi-bite di fantasia con l’aroma ed il colore delle arance, ma senza alcuna garanzia sulla loro reale presenza nella bottiglia. Si tratta di un via libera a bibite che contengono sopratut-to zucchero, aromi e coloranti invece della frutta vera, con un inganno all’insaputa dei consumatori grandi e piccini.La messa in commercio di questo genere di bibite, rappresenta un danno per la salu-te dei cittadini che consumano meno pro-dotti naturali, che si tradurrebbe in un grave danno economico per le imprese agricole impegnate nella coltivazione degli agrumi. Con la nuova norma verrebbe abroga-

to l’articolo nel quale si prevedeva che “le bevande analcoliche vendute con deno-minazioni di fantasia, il cui gusto e aroma fondamentale deriva dal loro contenuto di essenze di agrumi, o di paste aromatizzanti di agrumi, non possono essere colorate se non contengono anche succo di agrumi in misura non inferiore al 12 per cento”. Dodi-ci per cento che non a caso è la quota di aranciata finora presente in molte bevande gassate vendute per aranciata. Nell’Unione Europea non tutti auspicano la crescita di una maggiore trasparenza dell’in-formazione su cibi e bevande ed è evidente il contrasto esistente tra quanto previsto dal disegno di legge in questione e le iniziative attuate per educare e promuovere, a partire dall’alimentazione, stili di vita maggiormente corretti. Anche in questo caso è indispen-sabile intervenire nelle case e nelle scuole per suggerire una maggiore attenzione alla qualità delle bevande ed ai cibi sani, come frutta e verdura locale e di stagione, che troppo spesso mancano dalle tavole.

Chiara Paparella

La finanziaria 2007 ripropone la possibilità di destinare il cinque per mille dell’IRPEF a de-terminate associazioni o enti. Il contribuen-te può farlo tramite il Modello 730 o Unico, apponendo la propria firma ed indicando il codice fiscale dell’ente beneficiario. I possibili destinatari sono: a) ONLUS; coo-perative sociali; associazioni di promozione sociale; associazioni e fondazioni ricono-sciute che operano nei settori di assisten-za sociale, socio-sanitari, beneficenza, istruzione, formazione, sport dilettantistico,

tutela – conservazione - promozione del patrimonio storico ed artistico, tutela e valo-rizzazione della natura e dell’ambiente, pro-mozione della cultura e arte, tutela dei diritti civili, ricerca scientifica e interesse sociale (art. 10 D.Lgs. 460/97); b) Enti di ricerca scientifica ed Università; c) Enti di ricerca sanitaria.Per rientrare tra i beneficiari, queste organiz-zazioni devono iscriversi entro il 30 marzo, utilizzando il modello messo a disposizione sul sito dell’Agenzia delle Entrate che, entro

“5 per mille”: A chi destinarlo?l’11 aprile, pubblicherà l’elenco di tutti i sog-getti ammessi. Copia della ricevuta di iscri-zione telematica e dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che attesta il possesso dei requisiti dovranno essere inoltrate alla competente Direzione regionale dell’Agen-zia delle Entrate entro il 30 giugno.

Andrea Campi

Bevande “Spazzatura”DIA per i Pannelli Solari

Utente
mezzi nei parcheggi privati finanziamento è quello di che rilevano rischi censiti, con tanto all’interno di banche- pagatori. Sono La Merz per AISMME E’ una delle neo-mamme più famose d’Italia, quella che ha prestato la sua fama all’Associazione Italiano per lo Studio delle Malattie Metaboliche Ereditario Onlus - AISMME a sostegno dell’importante campagna nazionale di sensibilizzazione. Saranno infatti la voce ed il sorriso di Alessia Merz i protagonisti degli spot audio e video che promuoveranno l’allargamento dello screening neonatale. Da mamma informata, la showgirl sapeva prima della nascita del suo Niccolò che in tutte le strutture neonatali italiane è già da tempo eseguito obbligatoriamente lo screening neonatale, che individua quattro malattie genetiche ereditarie attraverso la tempestiva analisi una goccia di sangue prelevata dal tallone di ogni neonato tra le 48esima e la 72esima ora di vita: una semplice operazione che permette di individuare gravi patologie prima che queste si manifestino. Alessia Merz è così divenuta testimonial di questa campagna che mira ad individuare - sempre attraverso la stessa goccia di sangue del neonato - circa quaranta malattie metaboliche ereditarie, ossia disturbi dovuti ad alterazioni genetiche che possono causare gravi handicap neurologici ed intellettivi ed in alcuni casi anche la morte improvvisa del lattante: disturbi che, se individuati tempestivamente, possono essere trattati in modo adeguato, nei casi meno gravi anche con semplice terapia farmacologica e/o diete. L’applicazione dello screening metabolico allargato a tutti i nuovi nati potrebbe rappresentare un avanzamento importante nell’ambito della prevenzione di massa per le circa 600 malattie metaboliche ereditarie conosciute, di cui soffre un neonato su 500 anche se solo un caso su quattro viene, oggi, prontamente riconosciuto. Ma, soprattutto consentirebbe di ridurre i rischi di disabilità e di morte a causa di tragedie oramai prevedibili, consegnando ai bambini malati ed alle loro famiglie una diagnosi chiara e precoce che garantirà loro un futuro più sereno. Informazioni sul sito: www.aismme.org idrica andata dispersa 70% di quella immessa 66%. La città del perdite lungo la Belluno con il 52% di consumano circa testa, molto di realmente necessiteremmo. tratta di acqua che talvolta trattata analizzata in laboratori sofisticati, distribuita nostre case e che, essere depurata venire restituita ai mare. Sprecare un prezioso e soprattutto come l’acqua è molto facile: ad semplice rubinetto perde una goccia ogni 5 secondi, in disperdere sino litri di acqua.