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1 I N QUESTO NUMERO 1/2 Guatemala: le testimonianze di Lorenzo e Chiara !!! 3 Congo: apertura della sede ANPIL a Kinshasa 5/7 Haiti: progetti realizzati ed esperienze dei volontari 8 Paraguay : l’esperienza di Tatiana e Fabio … 11 12 Progetti per il 2014 Agenda/ Lettera ad ANPIL/ Congo: Dennis racconta… (Lorenzo ) A.N.P.I.L. News numero 32 www.anpil.org settembre 2013 GUATEMALA : da Torino…a Tecpan !!! Lorenzo, studente universitario a Torino, racconta la sua esperienza a servizio dei più piccoli, in GuatemalaIl Guatemala lascia troppe impressioni, troppe immagini, troppe emozioni ... Allora non si può far altro che portarsi tutto dentro- anche quando si è tornati a casa- e riprendere in mano la propria vita con occhi diversi, occhi cambiati, occhi…nuovi. Sono occhi, quelli miei, che hanno visto, ottomila chilometri più a Ovest di casa, la povertà, l’ingiustizia, la fame e la denutrizione così radicata in bambini piccolissimi che, forse, vorrebbero chiudersi per non guardare altro o, solamente, piangere. Il Guatemala è una contraddizione che si comprende solo provandola a vivere: nelle grosse città la gente vive abbastanza bene (sempre in base agli standard locali). Ma appena si fa qualche passo più in là verso le colline ondulate e scoscese si viene accolti da case di fango con tetti in lamiere, da visi lunghi e tristi che però non recriminano mai alzando la voce o mugugnando per ciò che gli manca e che sanno stare bene anche con quel poco che possiedono. I Guatemaltechi sanno anche ringraziarti per il tuo piccolo contributo, nonostante ti presenti a loro con scarponcini da montagna e felpe calde e confortevoli, con panini impacchettati nello zaino mentre il loro cibo del giorno a stento sarà un pugno di riso ciascuno. Sì, perché poi il Guatemala è anche una questione di persone, di rapporti istantanei, a volte, ma molto, molto coinvolgenti ed impressivi. Nonostante la povertà si respirano gentilezza e generosità, caratteristiche che i locali hanno eletto a fondamento del loro comportamento e che ormai praticano con naturalezza verso chiunque. E poi…ci sono i bambini, il vero obiettivo che spinge a prendere la decisione di partire dall’Italia. Sono piccoli ma, nella loro ingenuità ed inconsapevolezza di essere tanto poveri e malati, riescono a ricambiare tutto l’impegno che si investe per loro, molto semplicemente, con un sorriso o un gesto d’intesa. A volte sono troppo timidi per dire “grazie” ma è ciò che si fa per loro che ripaga totalmente tutte le energie spese in una causa buona e giusta come quella. Spesso i bambini Guatemaltechi (soprattutto quelli del Centro di Recupero Nutrizionale, dove si sono svolte parte delle attività di Anpil) sono troppo piccoli per saper già parlare; così si instaura con loro un linguaggio speciale fatto di occhiate complici, gesti, versi indistinti. Ognuno di questi gesti è un mattone che si pone su altri mattoni, nella costruzione e nella crescita del bambino. E’ un processo lungoma quando si guardano negli occhi i bambini che si incontrano ogni giorno nel Centro, viene facile immaginarli cresciuti, donne e uomini veri, felici, finalmente usciti dalla malattia. Probabilmente i volontari che hanno contribuito al risultato, non potranno constatare di persona una tale conquista. Ma spesso le cose più belle si compiono senza riceverne il merito... Carissimi Amici, ecco a voi un ANPIL NEWS da record : 12 pagine !!! Tante testimonianze dei volontari partiti in missione con ANPIL quest’estate (oltre 40 !) e il resoconto dei Progetti che sono stati realizzati. Inoltre l’apertura della Sede Anpil a Kinshasa, in Congo, la spedizione e l’arrivo dei beni inviati con il container in Haiti e infine alcuni Progetti di ANPIL per il 2014. Grazie a tutti voi !!!. Il vostro affetto e la concretezza di ANPIL sono la testimonianza che cambiare le cose è possibile : poche chiacchiere, molti fatti ! Buona Lettura ! Tutti insieme possiamo fare GRANDI COSE !!!

A.N.P.I.L. News · grande vociare, si sono accalcati per un festoso straripante. Non solo nel rivedere volti già visti, ma soprattutto per ciò che quel luogo rappresenta: segno

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I N Q U E S T O N U M E R O

1/2 Guatemala: le testimonianze di Lorenzo e Chiara !!!

3 Congo: apertura della sede ANPIL a Kinshasa

5/7 Haiti: progetti realizzati ed esperienze dei volontari

8 Paraguay : l’esperienza di Tatiana e Fabio …

11

12

Progetti per il 2014

Agenda/ Lettera ad ANPIL/ Congo: Dennis racconta…

Selezionare la prima casella di testo spostando il

puntatore sul bordo finché non viene visualizzata una

freccia a quattro punte, quindi fare clic sul bordo. Fare

clic con il pulsante destro del mouse, scegliere Crea

collegamento con un’altra casella, quindi fare clic nella

casella che si desidera collegare alla prima. Ripetere

questo procedimento per creare collegamenti con altre

caselle di testo.

Digitare il testo dell’articolo nella prima casella. Quando

la casella si sarà riempita il testo continuerà a scorrere

nelle altre caselle di testo collegate. Per indicare che un

articolo continua in un’altra pagina, inserire una piccola

casella di testo sotto la casella principale, scegliere lo

stile Passa a e digitare “Continua a p.” Scegliere

Riferimenti incrociati dal menu Inserisci, quindi

selezionare “Titolo” nella casella di riepilogo a discesa

“Tipo” e “Numero pagina” nella casella “Inserisci

riferimento a”. Selezionare il titolo successivo nella

casella di riepilogo “Per il titolo”, quindi fare clic su

Inserisci.

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collegata applicandovi colori, sfondi, bordi e altra

formattazione. Selezionare la casella di testo che si

desidera formattare e fare doppio clic sul bordo per

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testo. Se si desidera modificarne il colore o i bordi,

scegliere la scheda Colori e linee. Per modificarne le

dimensioni, le proporzioni o la rotazione, scegliere la

scheda Dimensioni. Per modificare la posizione della

casella di testo rispetto alla pagina, scegliere la scheda

Posizione. Se intorno alla casella di testo è presente

dell’altro testo e si desidera modificarne la disposizione,

scegliere la scheda Disposizione testo. Se si desidera

formattare tutte le caselle di testo di un articolo, è

necessario formattarle singolarmente, in quanto la

(Lorenzo )

A.N.P.I.L. News numero 32 www.anpil.org settembre 2013

GUATEMALA : da Torino…a Tecpan !!!

Lorenzo, studente universitario a Torino, racconta la sua esperienza a servizio dei più piccoli, in Guatemala…

Il Guatemala lascia troppe impressioni, troppe immagini, troppe emozioni ... Allora non si può far altro che portarsi tutto dentro- anche quando si è tornati a casa- e riprendere in mano la propria vita con occhi diversi, occhi cambiati, occhi…nuovi. Sono occhi, quelli miei, che hanno visto, ottomila chilometri più a Ovest di casa, la povertà, l’ingiustizia, la fame e la denutrizione così radicata in bambini piccolissimi che, forse, vorrebbero chiudersi per non guardare altro o, solamente, piangere. Il Guatemala è una contraddizione che si comprende solo provandola a vivere: nelle grosse città la gente vive abbastanza bene (sempre in base agli standard locali). Ma appena si fa qualche passo più in là verso le

colline ondulate e scoscese si viene accolti da case di fango con tetti in lamiere, da visi lunghi e tristi che però non recriminano mai alzando la voce o mugugnando per ciò che gli manca e che sanno stare bene anche con quel poco che possiedono. I Guatemaltechi sanno anche ringraziarti per il tuo piccolo contributo, nonostante ti presenti a loro con scarponcini da montagna e felpe calde e confortevoli, con panini impacchettati nello zaino mentre il loro cibo del giorno a stento sarà un pugno di riso ciascuno. Sì, perché poi il Guatemala è anche una questione di persone, di rapporti istantanei, a volte, ma molto, molto coinvolgenti ed impressivi. Nonostante la povertà si respirano gentilezza e generosità, caratteristiche che i locali hanno eletto a fondamento del loro comportamento e che ormai praticano con naturalezza verso chiunque. E poi…ci sono i bambini, il vero obiettivo che spinge a prendere la decisione di partire dall’Italia. Sono piccoli ma, nella loro ingenuità ed inconsapevolezza di essere tanto poveri e malati, riescono a ricambiare tutto l’impegno che si investe per loro, molto semplicemente, con un sorriso o un gesto d’intesa. A volte sono troppo timidi per dire “grazie” ma è ciò che si fa per loro che ripaga totalmente tutte le energie spese in una causa buona e giusta come quella. Spesso i bambini Guatemaltechi (soprattutto quelli del Centro di Recupero Nutrizionale, dove si sono svolte parte delle attività di Anpil) sono troppo piccoli per saper già parlare; così si instaura con loro un linguaggio speciale fatto di occhiate complici, gesti, versi indistinti. Ognuno di questi gesti è un mattone che si pone su altri mattoni, nella costruzione e nella crescita del bambino. E’ un processo lungo…ma quando si guardano negli occhi i bambini che si incontrano ogni giorno nel Centro, viene facile immaginarli cresciuti, donne e uomini veri, felici, finalmente usciti dalla malattia. Probabilmente i volontari che hanno contribuito al risultato, non potranno constatare di persona una tale conquista. Ma spesso le cose più belle si compiono senza riceverne il merito...

Carissimi Amici,

ecco a voi un ANPIL NEWS da record : 12 pagine !!! Tante

testimonianze dei volontari partiti in missione con ANPIL

quest’estate (oltre 40 !) e il resoconto dei Progetti che sono stati

realizzati. Inoltre l’apertura della Sede Anpil a Kinshasa, in

Congo, la spedizione e l’arrivo dei beni inviati con il container in

Haiti e infine alcuni Progetti di ANPIL per il 2014.

Grazie a tutti voi !!!.

Il vostro affetto e la concretezza di ANPIL sono la testimonianza

che cambiare le cose è possibile : poche chiacchiere, molti fatti !

Buona Lettura !

Tutti insieme possiamo fare GRANDI COSE !!!

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(Chiara)

Uno dei problemi che abbiamo riscontrato è che la mamme Maya non sono abituate a spendere il loro tempo a far giocare il loro bambino o a coccolarlo. Loro interpretano il ruolo di mamma come un “controllare” affinché i loro

piccoli non si facciano male, senza interagire mai costantemente con loro. Quindi ogni volontario è una vera e propria boccata d’aria per questi bambini assetati di stimoli nuovi. Stare con loro è un po’ il preludio ad essere papà o mamme, una lente di ingrandimento su cosa significhi dedicare gran parte della propria vita ad uno o più capolavori la cui buonuscita dipende in gran parte da noi. Tutto il resto è Guatemala: strade ripidissime che si fondono con il cielo; nuvole dalle forme più accattivanti che, da un momento all’altro, possono trasformarsi in poderosi acquazzoni; saluti

amichevoli verso gli sconosciuti incrociati per strada che non si rivedranno mai più; il brivido dei petardi, scoppiati anche nel bel mezzo della notte, loro unico simbolo di festa o forse unico loro modo di farsi sentire da un mondo sempre più sordo; donne e uomini che non hanno smesso di tramandarsi la tradizione Maya dei loro padri; vulcani imponenti e colossali a perdita d’occhio; mercati coperti, vere e proprie cittadine commerciali ricche di odori, colori e sapori solamente Guatemaltechi. Questo, e non solo, si può dire che sia stata l’esperienza con ANPIL in Guatemala per me. Ho ricevuto molto. E’ un’esperienza che cambia e che ti porta a credere di più nella Vita e nel Mondo, perché grazie ad essa riscopri - e forse conosci davvero - la Vita e il Mondo. Lorenzo

GUATEMALA : la fratellanza supera povertà e miseria

L’esperienza di Chiara, giovane universitaria, in missione a Tecpan…

La cosa che colpisce di più del Guatemala è il colore verde. Verde come la speranza, brillante, pura e avvolgente. Tecpan, la città che è stata per due settimane il nostro rifugio, è circondata da campi, montagne e prati. Proprio tra quelle montagne vive la popolazione che abbiamo incontrato in questa esperienza. Insieme all’infermiere Elmer partiamo su un Pick-up e percorriamo strade tortuose per arrivare alla prima famiglia,

il primo bambino che dobbiamo visitare. Da una bassa casetta di terra e lamiera, poco illuminata, esce una bambina dai capelli neri. All’inizio non sembra contenta di vederci e un po’ diffidente si nasconde dietro al padre. Elmer con gentilezza la visita, controlliamo il peso e l’altezza, elementi essenziali per capire lo stato della denutrizione che affligge tanti bambini in Guatemala. Noi volontari le sorridiamo, dicendo qualche semplice parola in spagnolo. Piano piano Silvia Marisol sorride: che soddisfazione! Dopo di lei il giro continua e anche noi acquistiamo confidenza, cercando di animare con allegria i bimbi che incontriamo. Visitare le comunità è un’esperienza unica che ti permette di esplorare e conoscere la realtà di

questo paese e delle persone che ci vivono. In particolare di chi è più indifeso, i bambini, che non hanno potuto scegliere

dove nascere, né sono responsabili delle condizioni in cui crescono. Famiglie poverissime, che però non mancano di offrirti una piccola sedia quando ti vedono arrivare. Donne, madri e bambine che si occupano dei fratellini più piccoli, che a quattordici anni si sposano già, che quando dici “vengo dall’Italia” loro pensano sia negli Stati Uniti. Avere la consapevolezza che un semplice sorriso per loro fosse qualcosa di grande, questa è stata una delle cose che abbiamo imparato. Essere lì era motivo di gioia per noi e per loro. Al Centro di Recupero Nutrizionale è stato difficile farsi accettare e interagire con i bambini, ci sembrava di non servire, di non produrre risultati. Ma che emozione quando hanno imparato a riconoscerci, a fidarsi e lasciarsi andare. Giocavamo con loro, ci occupavamo di renderli allegri e cantare ninna nanne. Questa esperienza, questo evento accaduto nelle nostre vite ci ha insegnato a non arrendersi di fronte alle situazioni che appaiono irrecuperabili; ci ha insegnato che la fratellanza supera povertà e miseria; che ci vuole la pazienza e l’umiltà quando sei davanti a qualcuno che non si fida di te, perché accetti la tua mano tesa ad aiutarlo. Il sole cala sul Guatemala, il buio copre i prati verdi, ma anche nella notte la speranza risplende e con lei la voglia e la forza di donare noi stessi per il prossimo, per un bambino, per il futuro. Chiara

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(Certificato di Accreditamento)

CONGO : E’ nato un fiore di nome ANPIL-Congo !!!

ANPIL ha ottenuto il riconoscimento dal Governo del Congo e ha inaugurato la sede ufficiale a Kinshasa.

Si è proprio cosi! E’ nato un fiore. Un piccolo germoglio è sbocciato in un vicolo sterrato, polveroso, di Masina, uno dei tanti Comuni che costituiscono l’agglomerato urbano di Kinshasa. Una stanza spartana, un computer intermittente, che funziona nei pochi momenti di erogazione dell’elettricità, rappresenta quel fiore sbocciato, luogo d’inizio di una nuova avventura emozionante. E’ la Sede ufficiale di ANPIL CONGO, crocevia di ciò che è stato fatto in questi anni, ma soprattutto forza propulsiva di ciò che può essere fatto in futuro. La sede è stata inaugurata a fine luglio, senza alcun taglio di nastro, né brindisi solenne, né inviti spediti. L’inaugurazione è avvenuta spontanea: il nostro arrivo è stato un richiamo per molti che, che con grande vociare, si sono accalcati per un festoso saluto. Per noi, increduli “visitatori bianchi” un’emozione straripante. Non solo nel rivedere volti già visti, ma soprattutto per ciò che quel luogo rappresenta: segno tangibile di una cooperazione, di una presenza che da alcuni anni, a fatica, ci accomuna con la gente del luogo. Un piccolo spazio ancora disadorno, ma già pieno di umanità, di abbracci, di sguardi, di schiamazzi di

bimbi; un luogo d’incontro di una umanità che a volte sembra persa nel vuoto, perché priva di una speranza futura. Dopo anni di “silenziosa presenza” ed attiva collaborazione, utile alla costruzione di legami di fiducia, ANPIL ha ottenuto dal Governo della Repubblica Democratica del Congo il documento ufficiale di Accreditamento; valido riconoscimento della persistente cooperazione sostenuta in questi anni. E’ ancora un piccolo fiore, che rappresenta la nostra presenza, l’esserci di tutti: le famiglie che ci aiutano con il Sostegno a Distanza, i volontari che periodicamente si avventurano in Congo, i donatori che hanno permesso di costruire spazi vivibili per i bambini. Abbiamo iniziato in sordina, in luoghi inaccessibili, in agglomerati urbani privi di acqua e di luce, ma pieni di vivacità e voglia di vivere.

Abbiamo toccato la fame, le malattie, la povertà estrema, ma abbiamo scoperto la luce nello sguardo dei bimbi. Quella luce che ci ha permesso di credere, ma soprattutto di chiedervi un aiuto, un sostegno, un impegno, una presenza. Il Sostegno a Distanza, straordinario strumento di cooperazione, permette a molti bambini una tutela minima dei loro bisogni: l’istruzione, il cibo, spazi più vivibili. Ma siamo ancora lontani da una vita dignitosa, siamo all’inizio di un cammino pieno d’ impegni. La sede, il nostro logo, sono ora un segno tangibile di una presenza, di una condivisione; è una speranza di esserci in un luogo lontano, anni luce, dal nostro modo di vivere. E’ un fiore ancora piccolo, che ha bisogno di linfa attiva per crescere; che ha bisogno della nostra presenza, del vostro aiuto, della passione di tutti. Michele

(Paul, ragazzo Sostenuto a Distanza da ANPIL da quando era bambino nell’Orfanotrofio di Mwene Ditu: oggi frequenta l’Università a Kinshasa)

(Il Team ANPIL davanti alla sede ANPIL di Kinshasa)

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HAITI : Ristrutturazione della Scuola Hibiscus !!!

Ecco le immagini dei lavori completati durante il mese di Agosto nella scuola dei nostri bambini Sostenuti a Distanza…

Carissimi amici sostenitori: promessa mantenuta ! Come sapete nella cittadina di Bon Repos, sobborgo di Port au Prince, Capitale di Haiti, si trova la scuola Hibiscus, scuola materna ed elementare, con cui ANPIL ha cominciato a collaborare a seguito del tragico terremoto del 2010. L’aiuto di ANPIL è cominciato dapprima col permettere ai tanti bambini del quartiere di frequentare la scuola e provvedere al loro sostegno scolastico e poi, gradualmente, di pensare a migliorare la struttura e le attrezzature per rendere l’intervento educativo degli insegnanti più efficace e completo. Per questo motivo ANPIL aveva pianificato per il 2013 i seguenti interventi : ricostruire il muro di cinta crollato con il terremoto, ripitturare tutta la scuola (interno , esterno e le aule) e piastrellare tutti i pavimenti della struttura (aule, corridoi e sale comuni). In Italia è stata avviata la raccolta fondi necessaria e soprattutto la raccolta concreta del materiale necessario a realizzare il Progetto (taniche di vernice, colla per le piastrelle, piastrelle, etc….). Tutti questi aiuti sono stati poi inviati in Haiti con un container, spedito nel mese di luglio 2013 (vedi pag.6).

Ad aspettare tutte le attrezzature per cominciare i lavori c’era un gruppo dei volontari italiani, capeggiati dall’inossidabile Giorgio, che si è messo subito al lavoro trasformando giorno dopo giorno, l’aspetto della scuola.

Più delle parole contano i fatti e le immagini che vogliamo presentarvi…….

LA STRUTTURA La scuola ha un aspetto diverso con la pittura e le piastrelle.

LE AULE Ogni aula è stata colorata con un colore diverso.

IL MURO DI CINTA Al posto di un telo in plastica…finalmente un muro in mattoni e cemento a garantire la sicurezza della scuola.

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I VOLONTARI ITALIANI AL LAVORO

(Giorgio, dipendente di EDIPOWER, alla direzione dei lavori)

HAITI : cosa porteremo con noi…

Condividiamo con voi le bellissime di riflessioni di Melania che ha partecipato al 2° gruppo di volontari in Haiti…

Porteremo con noi un piccolo angolo di questo mondo, ce lo porteremo dentro, serbandolo prezioso per quando ne avremo più bisogno e saremo ormai lontani da qui. Lo porteremo con noi, nel suo indissolubile quanto acerbo connubio di placida tranquillità e ritmo sfrenato, di silenzio assoluto e confusione incontrollata. Lo porteremo con noi e ce lo terremo stretto, cercando di attingere il più possibile da quelle piccole, semplici leggi di vita, le poche che in così poco tempo siamo riusciti ad apprendere, quei principi propri di una realtà così lontana da quella a cui ormai abbiamo fatto il callo, eppure così travolgente, nella sua unicità. Haiti, tra i suoi sogni di cristallo, così belli e al tempo stesso così fragili, nella propria precarietà senza tempo; Haiti nella propria frustrazione e la propria rabbia, giustificate da una consapevolezza recondita, sepolta nel profondo. E poi ci sono loro, loro che fanno la differenza, loro che sono la differenza. Loro che con un sorriso, un gioco, una treccina hanno la

capacità straordinaria e meravigliosa di rimescolare le tua priorità nel giro di poche ore. Loro, per i quali tutto è più semplice, per i quali le differenze ci sono, sì, ma non possono che essere motivo di spunto, di intercambiabilità, di confronto. Loro, ed i loro bellissimi occhi color carbone, lucidi, tristi, sorridenti, assonnati, divertiti, pronti a depredarti l’anima senza chiedere permesso, sporchi di sabbia e di terra, scatenati, pieni di vita. Occhi consapevoli ed innocenti, occhi ingenui e occhi che conoscono più di quanto dovrebbero. Occhi meravigliosi. Ed è quando ti corrono incontro, urlando e saltandoti addosso, che viene a galla quel piccolo fastidio che sentivi da un po’, posato sonnacchiosamente sul fondo dello stomaco, e che sapevi essere lì, in potenza, pronto a salire a galla: “Me lo merito?”. Ed è in quell’istante che prendi coscienza del fatto che per quanto tu possa essere partito deciso a darti da fare, alla fine è stato Haiti ad aver fatto qualcosa

per te; realizzi di essere tu quello che riceve. E sai che vuoi portare tutto con te, nella testa i pensieri, nei polmoni gli odori, nel sangue il ritmo, nel cuore il ricordo; nulla merita di essere dimenticato.

Melania

(Giovanni e Michele: preziosissima manovalanza )

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CONTAINER PER HAITI : Agosto 2013

Inviato n° 1 container da 40 piedi in Haiti. Oltre 24 tonnellate di aiuti distribuiti.

Abbiamo portato e distribuito materiale per le seguenti missioni :

Grazie a :

Maretti Eraldo donazione

EDIPOWER pittura, piastrelle, giocattoli

CEACOLOR di Lonate Pozzolo pittura, attrezzature, materiale vario

Mobilificio BUSNELLI di Venegono Inferiore 10 materassi nuovi

I Colori della Fisascat (Milano) donazione

Enzo Iacchetti Felpe, Polo, T shirt

MAJOR s.r.l. di Castano Primo (MI) T shirt

PROGETTO MODA di Lainate (MI) T shirt

Impresa Edile G.M.G di Giovanni Vazzano di Cameri colla per piastrelle

Fam. Baraldi e tutti gli Amici di Pieve di Cento Raccolta vestiti, giocattoli, cibo

Istituto GONZAGA dei Fratelli delle Scuole Cristiane di Milano Raccolta vestiti, giocattoli, cibo

M.Q.F. Sport di Bra donazione

Don Luciano Allais donazione

Prota Giurleo Paolo donazione

Ringraziamo inoltre :

-Fam. BOGA (Mobilificio di Tradate), proprietari del deposito di Tradate, punto logistico INDISPENSABILE, -Salvatore Antonio per il prezioso e fondamentale lavoro di assistenza.

-GRI Gio Batta e tutti i suoi amici per la presenza sempre puntuale ed ‘energica’ nel caricare i containers. -Giorgio Tacchi, che oltre a impacchettare e caricare il container lo ha anche …scaricato in Haiti ! -Associazione Pane Condiviso -A tutti gli ANPIL BOYS e ANPIL GIRLS per essere sempre presenti nel momento del bisogno !!!!!

Grazie a tutti quelli che, inevitabilmente, ma non volutamente, abbiamo dimenticato…..

(si carica a Tradate) (si scarica in Haiti) (si distribuisce)

Nome scuola/missione Località Kg di materialeScuola "Institution Mixte Hibiscus" (partner di ANPIL) Bon Repos (Port au Prince) 12.500

Orfanotrofio "Bon Berger" (partner di ANPIL) Port au Prince 300

Orfanotrofio "Montesinos" (partner di ANPIL) Titanien (Cabaret) 300

Missionarie della Chiesa (partner di ANPIL) Mole S. Nicolas 1.500

Scuola di Tendron (partner di ANPIL) Tendron (isola della Tortuga) 2.500

Scuola di Palmiste-F.S.C. (partner di ANPIL) Palmiste (isola della Tortuga) 3.000

ANPIL sede centrale Port au Prince 2.800

Padre Giuseppe Noli Mare Rouge 775

Suor Anna Durante Port au Prince 804

Don Mauro Brescianini Mare Rouge 178

24.657

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HAITI : Partire in missione ???? Perché no ?…

Raffaella, volontaria di Savona, detta anche ‘zia Raffy’, ci porta in Haiti a condividere le sue emozioni…

Parlare della mia esperienza ad Haiti non è facile… Mi sembra sempre che non ci siano parole capaci di descrivere in maniera esauriente ciò che ho provato nelle 3 settimane di permanenza nel Paese. Tantissime sono state le sensazioni e le emozioni vissute. Pura energia che mi ha riempito il cuore e la mente e che mi accompagna ancora adesso nonostante sia tornata a pieno nella quotidianità della mia vita. L’esperienza del volontariato è stato un viaggio che non ha appagato solo gli occhi, come quando si è semplicemente turisti, è stato qualcosa di più profondo che mi ha permesso di entrare in contatto con la realtà, la cultura e il popolo haitiano. Mentre le immagini di paesaggi mozzafiato e spiagge da sogno, nella mente, finiscono poi per sovrapporsi l’una all’altra, i legami affettivi che sono nati con le persone incontrate resteranno ben definite ed indelebili per sempre. Sembra ieri quando leggendo l’Anpil News in cui si proponeva “Mission is

Possible” mi sono detta “perché no?”. Ci sono momenti nella vita nei quali ho bisogno di fare cose vere ed autentiche ed era proprio uno di quei momenti. Mi sono così trovata con i miei 8 fantastici compagni d’avventura (in parte conosciuti all'incontro a Milano, altri conosciuti in aeroporto se non direttamente ad Haiti!) a condividere spazi, a lavorare, a gestire le faccende domestiche e a organizzare le attività per i bimbi della scuola Hibiscus. Ognuno di noi, con le proprie attitudini e abilità ha dato il suo sincero contributo e il risultato è stato un successo! L’entusiasmo era tale da non farci sentire la stanchezza, il caldo, il mal di schiena dopo le ore passate ogni giorno sul tap tap (il mezzo pubblico locale più usato). Bastava entrare nella scuola perché tutto passasse. Magia dei bimbi, dei loro sorrisi smaglianti, dei loro occhietti vispi, delle testoline piene di treccine colorate e delle loro braccine… meglio dire “tentacoli” costantemente avvinghiati al collo. Con i loro canti e balli sono stati capaci di creare un’energia incredibile e contagiosa. Grande è stata anche la soddisfazione nel vedere i lavori di tinteggiatura e di rivestimento che avanzavano. Anche se i lavori erano ancora in corso, la scuola aveva già cambiato volto. E che dire di Haiti... per me è stata un’autentica sorpresa. Nonostante quella che è l'immagine internazionale e l'opinione pubblica a riguardo di questo Paese, grazie alla mia esperienza ho conosciuto una terra bella e naturale, un popolo orgoglioso che ha superato catastrofi come uragani e terremoti capace di vivere una dignitosa povertà, capace di ricambiare ogni mio sorriso, capace di urlarci da una moto in corsa “siete i benvenuti, questa è casa vostra!”. Haiti mi ha avvolta in un caldo ed inebriante abbraccio regalandomi emozioni uniche, offrendomi molteplici spunti di riflessione sulla mia vita, sul mondo in cui vivo e rafforzando la certezza che viaggiare aiuta a diventare "menti pensanti" e farlo aiutando le persone meno fortunate di noi rende anche "più belli"!! Raffaella

PARTI CON ANPIL ! - Campi Estivi 2014 -

HAITI, GUATEMALA, PARAGUAY, CONGO e MOZAMBICO

Non esiste limite di età

(basta solo aver compiuto 16 anni !)

Chiama e chiedi informazioni:

3403658008 (Massimiliano); email: [email protected]

E’ un’ esperienza che consigliamo di fare almeno 1 volta nella Vita.

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PARAGUAY : un’esperienza che mi ha reso felice…

Tatiana, 16 anni, ha vissuto l’esperienza in missione ad Asuncion, presso la scuola “La Salle” dei Fratelli delle Scuole Cristiane

Domenica 7 luglio sono arrivata all’aeroporto di Asuncion; i responsabili Anpil, Paul e Patrizia, sono venuti a prendermi per accompagnarmi alla Missione di Fratel Arsenio, nella quale avrei soggiornato. Ad appena 10 minuti dal centro di Asunciòn, in una realtà completamente diversa, alla scuola “La Salle” si stava organizzando una festa del quartiere: alcune famiglie avevano preparato da mangiare, i bambini di tutte le classi facevano balletti vestiti con i costumi tipici del Paraguay e il ricavato sarebbe stato diviso tra queste persone. Il giorno dopo gli alunni più grandi della scuola hanno portato me e altri due volontari italiani (Fabio e Alessandro) a visitare il quartiere e abbiamo visto che a causa delle abbondanti piogge, il fiume che attraversa il Paraguay aveva sommerso le case vicine agli argini e molte famiglie avevano dovuto abbandonarle e andare a

vivere in case di cartone e legno lungo una strada, fangosa e piena di sporcizia. L’immondizia e le fognature che non funzionano, allagano spesso le strade contribuendo al diffondersi di malattie. Una realtà che mi ha davvero impressionato ! Nelle due settimane trascorse in Paraguay, la giornata dei bambini ospiti della scuola, e quindi anche di noi volontari ANPIL, iniziava alle 8.00 per finire alle 16. La parte della giornata che preferivo di più era il momento in cui ci mettevamo in cerchio e pregavamo ringraziando Dio per tutto quello che ci dà e tutti, così, approfittavano di questo momento per pregare per la propria famiglia. Durante la giornata cercavamo di organizzare attività ludico-didattiche per due gruppi di bambini: uno della mattina e uno della sera: circa un’ora e mezza di laboratorio con ciascun gruppo; il resto della giornata erano solo giochi! I bambini erano felicissimi e questo non poteva che rendere felice anche me !

Grazie alla maestra Ninfa, che insegna nella scuola e ci ha assistito nelle attività, ho conosciuto alcune famiglie e le loro situazioni: praticamente la prima settimana, non mi vergogno a dirlo, ho pianto sempre ! Mi faceva tanto male vedere quelle persone in quello stato, quei bambini che a scuola erano felici e a casa soffrivano per mille disagi: mi sentivo impotente. Ma li ammiravo tutti perché nonostante i mille problemi e la povertà, loro vivevano sereni e non si disperavano, cosa che invece nel nostro paese succede spesso poiché interiormente non si è forti abbastanza da sperare in un cambiamento… Li ammiro tutti perché nonostante non abbiano niente, ringraziano il Signore per quel poco che hanno e che

condividono con gli altri. E’ stata un’esperienza indimenticabile: mi sono affezionata molto ai bambini e non vedo l’ora di ritornare in missione. Stare insieme a loro mi ha fatto capire cosa voglio fare nella mia vita, mi sono sentita piena dentro e soddisfatta aiutandoli come potevo. Non mi sentivo così felice da tanto tempo!

Grazie ad Anpil che mi ha dato questa grandissima opportunità.

Tatiana

PARAGUAY : imparare a dare il giusto valore alle cose…

La riflessione di Fabio, 16 anni, che ha vissuto l’esperienza di Asuncion, presso la scuola “La Salle”

Passare due settimane in Paraguay è stata un’esperienza indimenticabile. Ho imparato molte cose e tra queste che nella vita non bisogna avere molto per essere felici. Svegliarsi ogni mattina e vedere tutti i bambini della scuola La Salle sorridere, aver voglia di giocare e imparare, mi ha trasmesso delle emozioni indimenticabili. La partenza per l’Italia è stata un momento particolarmente difficile. Tante lacrime da parte dei bambini, ma anche da parte nostra e dagli assistenti della scuola. Ho imparato a dare il giusto valore alle cose e mi sono veramente accorto della fortuna che ho. Un’esperienza assolutamente da ripetere e da raccontare. Fabio

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HAITI : un’esperienza unica

Francesca, studentessa di 4a Liceo a Milano, ha vissuto l’esperienza del campo in Haiti. Ecco le sue riflessioni……

Haiti è stata un' esperienza unica : non è come ti immagini che sia. Ghephana, Francesca, Cleberson, Jennifer e tutti i bambini che abbiamo conosciuto vivono tutti i giorni in una città dove la polvere e lo smog non ti fanno respirare. Di sera la cappa di smog è talmente fitta da non far vedere l' orizzonte ed è un vero peccato : Haiti è bellissima. Le cascate, il mare...il paesaggio é sempre diverso ed emozionante. Non era semplice arrivare alla scuola Hibiscus dove facevamo attività con i bambini. La mattina è stato faticoso fare un'ora a bordo del 'tap tap', camionetta tutta sgangherata utilizzata per il trasporto pubblico, ma poi, arrivata alla scuola, ritrovavo tutte le energie cantando con i bambini, vedendo come ballavano e come ci prendevano in giro quando a ballare eravamo noi. È stato davvero bello capire che si

stavano affezionando a noi italiani e rendersi conto che anche tutti noi eravamo già innamorati pazzi di loro. Era sempre dura lasciarli il venerdì pomeriggio sapendo che li avremmo rivisti solo dopo il week end. Partendo dall’Italia per il mio viaggio, pensavo che abituarsi al clima, al cibo o al non poter bere acqua corrente dal rubinetto come faccio in Italia sarebbe stato difficile…, ma questa è la realtà che i bambini vivono tutti i giorni. Quindi ho capito non solo quanto sono fortunata, ma anche che non ho nessun diritto di lamentarmi per quello che ho, o che penso di non avere… L’ultimo giorno di attività nella scuola ho provato la tristezza di baciarli e farli giocare, sapendo che era il nostro ultimo giorno alla scuola, scrivere i numeri di cellulare per poterli risentire. È stato questo il passo più faticoso da fare. Haiti mi ha fatto vedere il mondo da un' altra prospettiva; mi ha dato più di quanto io, in quelle 3 settimane, abbia dato a lei. E’ stata davvero un’esperienza unica che consiglio di vivere ! Grazie ANPIL !!! Francesca

HAITI : L'Antoniana di Como dona le

divise ai bambini di Haiti

Consegnate alla scuola Hibiscus di Port-au-Prince

Piuttosto che lasciare le vecchie divise di basket in soffitta a prendere polvere, meglio donarle ai bambini di Haiti. Una bella iniziativa quella del Basket Antoniana Como che grazie alla collaborazione con ANPIL di Milano, ha consegnato in loco 50 maglie e 30 calzoncini delle divise degli

anni scorsi, che ormai, per questioni di modello o di sponsor, non erano più utilizzabili. Le magliette dell’Antoniana, di taglie svariate dal minibasket agli adulti, sono giunte a destinazione nella scuola Hibiscus di Port-au-Prince per la gioia di bambini e ragazzi. Promotori Stefano Rossi, allenatore dell’Antoniana, e Valentina, una volontaria comasca dell’ANPIL. “Abbiamo imbarcato le divise a giugno su una nave container e ad agosto sono giunte a destinazione e distribuite dai volontari dell’Anpil in una scuola della capitale.” Per noi dell’Antoniana erano divise che non usavamo più, ma abbiamo pensato che grazie alla collaborazione di Valentina, che si è recata ad Haiti con altri italiani per alcune settimane di volontariato, potessero diventare utili ai bambini del posto per fare sport o anche solo per vestirsi. Dopo tanti anni di fiere partite sui campi da basket comaschi, ora queste maglie sono in dono nella Scuola Hibiscus. Un grazie al presidente dell’Antoniana, all’Associazione ANPIL e ai volontari. “Avevamo intenzione di spedire anche palloni e canestri ma è stato troppo complicato, magari ci riproveremo. Speriamo infatti che sia l’inizio di una lunga collaborazione fra Antoniana Como e Haiti nel nome della solidarietà”. Simone Clerici

HAITI

H armonie et contradiction

A ccompagnées par

I mages que

T rasmettent

I nfinie Esperance

Vivaci colori

Caotici rumori. Sguardi penetranti

Occhi sognanti. Semplici gesti

Infiniti ed onesti. Odori intensi

Che risvegliano i sensi. Paesaggi incantati Luoghi tormentati.

Un popolo coraggioso

Che lotta per un domani dignitoso.

Valentina e Miriam

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HAITI : voglio ritornare in Haiti !

Clotilde, studentessa di 4a Liceo a Milano, ci racconta il contrasto tra il nostro Mondo e quello di Haiti……

L’impatto appena uscita dall’aereo, una volta atterrata a Port au Prince, capitale di Haiti, mi ha molto impressionato : caldo soffocante, luce del sole fortissima e tanto tanto rumore. Non era esattamente una prima impressione da togliermi il fiato e l’uscita dall’aeroporto ha forse peggiorato le mie sensazioni, dopo essermi ritrovata in mezzo a tanta gente che urlava in una lingua sconosciuta, con un rumore perenne di clacson in sottofondo e un livello di smog nettamente superiore a quello milanese. Sarei tornata a casa molto volentieri, soprattutto durante il tragitto verso Casa Italia quando la povertà della città mi ha colta alla

sprovvista e mi ha fatto sperare con tutta me stessa che fosse solo un incubo. Ma non era un incubo : era tutto reale !. Tolto il forte impatto con una realtà che non è la mia e che, non nego, mi ha fatto dubitare di poter resistere lì tre settimane, il mio soggiorno ad Haiti è stata una delle esperienze migliori della mia vita. Se chiudo gli occhi riesco a rivedere tutto così nitidamente: la grande piazza di Champ de Mars, la confusione del Mache en Fer, le rovine della Cattedrale e tutti i posti a noi familiari per quelle tre settimane con i loro profumi e rumori. Uno dei ricordi più vivi di quella vacanza è il nostro arrivo alla scuola Hibiscus: dopo un’ora abbondante di un infernale viaggio in Tap Tap, con lo stomaco annodato e tanta curiosità mista a paura per un incontro che mi avrebbe cambiata per sempre, abbiamo varcato il cancello della scuola. Ad attenderci una cinquantina di bambini che

molto timidamente ci aspettavano in fondo ad un piccolo portico. Ancor prima di salutarci si sono sistemati su un traballante palco nel piccolo cortile e tutti insieme ci hanno cantato una canzone di benvenuto. Poi sono subito corsi verso di noi per abbracciarci , per ricevere una carezza, un bacio o anche solo un sorriso accompagnato da un tenero “bonjour”. Le tre settimane che abbiamo passato con loro mi hanno portato a voler bene a quei bambini in un modo che non avrei mai pensato possibile, i loro sorrisi mi accompagnano sempre e ogni volta che chiudo gli occhi, vedo i loro grandi occhioni neri e tanti ricordi divertenti affiorano alla mia mente. Fare attività con loro tutti i giorni, che fosse il giorno delle perline, quello degli scoobydoo piuttosto che quello delle mini olimpiadi, mi ha insegnato quanto importante sia la possibilità per quei bambini di non passare tutta l’estate in mezzo alla loro povertà, quanto sia fondamentale per loro sapere che qualcuno li ama ed è li solo per stare in loro compagnia. Credo che nonostante io a loro abbia lasciato affetto, amore, giochi e risate, loro hanno lasciato molto di più: mi hanno insegnato l’importanza delle cose semplici, ad essere felice con poco e a smetterla di lamentarmi e a pensare positivo. Stare a contatto con persone, in questo caso bambini, che riescono ad essere felici con così poco fa riflettere e credo che l’insegnamento che loro hanno passato a me dovrebbe essere passato anche qui. Non è sempre stata un’esperienza facile: ci sono stati giorni in cui le comodità di casa nostra ci mancavano, in cui la povertà che ci circondava rendeva tutto più difficile, ma il pensiero che al mattino dopo quei grandi sorrisi ci attendevano a scuola faceva passare tutto. Le loro lacrime l’ultimo giorno di attività ancora mi rattristano e salutarli salendo sul tap tap è stato un momento che non avrei mai voluto affrontare. Ma come dicono gli haitiani, con grande fede e ottimismo, ci rivedremo un giorno “si Dieu veut”. Quello che abbiamo capito noi alla fine del nostro viaggio è che decidere di partire per Haiti è prendere la decisione consapevole di farsi rubare un pezzo di cuore per donarlo per sempre a questi straordinari bambini, mentre nel mio cuore resteranno per sempre, i loro baci, i loro sguardi e i loro sorrisi; la bellezza dell’isola e la gentilezza degli haitiani.

CONGO : GRAZIE RICCARDO !!!!!!!!!!!

Dedicata a Riccardo Tambini, 7 anni, la Targa di ringraziamento per la l’amicizia e la generosità dimostrata…..

Finalmente ce l’abbiamo fatta !!!! Con quasi un anno di ritardo e mille difficoltà, siamo riusciti finalmente a dare testimonianza del bellissimo gesto che Riccardo Tambini ha voluto compiere nei confronti dei bambini del Congo. In questi anni il piccolo Riccardo (piccolo, ma con un cuore grande così !!!) ha voluto, con l’aiuto molto ‘consistente’ di mamma e papà, donare ai tanti bambini dell’orfanotrofio di

Mwene Ditu la possibilità di vivere in un ambiente migliore. Per questo, grazie proprio all’aiuto di Riccardo, stiamo finendo di completare alcuni lavori per il nuovo dormitorio per arredarlo e renderlo perfettamente agibile e confortevole. E proprio nel dormitorio brilla ora la targa a lui dedicata ! Grande Riccardo !!!

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CONGO

“Progetto Acqua” : 27.000 €

In Congo l’accesso all’acqua potabile rappresenta un privilegio per pochi fortunati. L’obiettivo è realizzare una struttura di raccolta e distribuzione di acqua potabile e igienicamente

sicura, al servizio dell’Orfanotrofio di Mwene Ditu e della comunità locale. Interventi previsti : cisterne per la raccolta di acqua, dispositivi per il trattamento, controllo della qualità, servizi igienici, tubazioni. Cominceremo con la costruzione delle cisterne. Responsabile del Progetto : Nathalie Leiba

HAITI “Manutenzione Scuola Hibiscus” : 15.000 €

Il Progetto prevede la realizzazione della cucina e delle toilettes destinate ai bambini.

Attualmente la cucina e i bagni sono costituiti da una tenda e da pozzi perdenti, con gravissime carenze igieniche. Questi due interventi completano la ristrutturazione della scuola già avviata nel 2011-2013. La scuola è frequetata da circa 100 bambini: 60 sostenuti a distanza da famiglie italiane. Responsabile del Progetto: Frederic Widny, resp. ANPIL in Haiti.

GUATEMALA Allevamenti domestici di polli: 160 € per singolo allevamento (40 allevamenti : 6.400 €)

Il Progetto prevede la realizzazione di 40 allevamenti domestici di polli destinati a 40

famiglie rurali della comunità maya. In Guatemala la denutrizione è una piaga sociale causata da una alimentazione concentrata sul mais e priva di proteine, fondamentali nella crescita dei bambini. L’allevamento consente alla famiglia di disporre di carne, uova e di avviare un piccolo commercio di polli da vendere al mercato.

Responsabile del Progetto: Lorenzo Ossoli, collaboratore ANPIL in Guatemala. HAITI “Cooperativa Mototaxi” : 15.000 € (progetto su 3 anni : totale 45.000 €)

Il Progetto prevede l’avviamento di una cooperativa di mototaxi

destinata ai giovani di Haiti. I primi bambini sostenuti a distanza da ANPIL sono diventati ormai adulti e ANPIL vuole offrire loro l’occasione per avviare una attività lavorativa per essere autosufficienti e mantenere le loro famiglie. La cooperativa ha anche come scopo quello di impiegare parte degli utili nei Progetti che ANPIL ha sul territorio.

Il Progetto comprende l’acquisto di mototaxi e le pratiche legali per l’immatricolazione. I Mototaxi saranno intestati ad ANPIL-sede di Haiti che vigilerà sul loro corretto utilizzo. Responsabile del Progetto: Mardochée Racine, collaboratore ANPIL in Haiti.

(per maggiori dettagli, consulta il sito www.anpil.org)

Per DONAZIONI

n° conto corrente postale : 42136200

IBAN : IT49A 03069 09465 0000 26291186 Banca : INTESASANPAOLO

COME PUOI AIUTARCI A REALIZZARE I PROGETTI ?

-con donazioni

-indicandoci persone che possono aiutarci -trovando Aziende che possono essere nostri sponsor

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CONGO : Quando partire è solo una questione di…cuore…

Dennis racconta la sua esperienza a Mwene Ditu

Quando Francesca, volontaria ANPIL, mi ha proposto di andare a Mwene Ditu, non ho avuto esitazione: "Sì", ho risposto ! Partire, rappresentava per me la chiusura di un cerchio magico che, circa 15 mesi prima, mi aveva permesso di conoscere la persona meravigliosa di cui mi sono innamorato. Quel posto, così spesso descritto nei racconti di Francesca e Nathalie, Presidentessa di ANPIL, lo avevo immaginato sulla base di analoghe esperienze africane, ma, come spesso accade, la realtà ha superato ogni più profonda aspettativa: è un luogo davvero magico. Cosa lo renda così attraente è difficile da spiegare; non ha bellezze paesaggistiche tipiche del continente africano, non ha quella calorosa e coinvolgente atmosfera che caratterizza l'immaginario dei popoli africani e nemmeno sono presenti quelle tipologie di etnie che, con suoni e colori, affascinano i turisti più esigenti. È semplicemente un luogo vero. Così come è vero ciò che ANPIL ha costruito in questo luogo così sperduto, ostile e difficile da trovare persino con google maps! Solo chi ama profondamente l'Africa può prendere in considerazione l'idea di sviluppare un progetto in questa zona: chi ha la fortuna di poter trascorrere qui anche un breve periodo, è decisamente un

privilegiato. Il disagio e la fatica per raggiungere Mwene Ditu trovano la ricompensa negli occhi di quei bambini che ti urlano amore da ogni poro della loro pelle; una pelle così bisognosa d'amore da rendere impossibile trattenere la commozione durante gli abbracci che ti regalano spontaneamente per il solo fatto di essere li con loro. Al termine dell'esperienza si erge sopra la tua testa il più enorme dei punti di domanda: da un lato vorresti fare di tutto per rendere la vita migliore ai quei bambini, dall'altro ti rendi conto che qualsiasi cosa tu faccia, serve davvero a poco. La soluzione la trovi negli occhi sereni di Francesca e Nathalie: solo chi ha dedicato tempo, forze, risorse e sacrifici a Mwene Ditu, conosce le dure regole che governano qui i rapporti di forza tra le persone. E con la loro dolcezza e tutto il loro amore per questi luoghi, ti guidano: ANPIL sa cosa fare e lo fa molto bene. Posso solo dire : aiuta ANPIL è farai la cosa giusta. A me resta la gioia di aver vissuto una fantastica esperienza che, molto egoisticamente, mi farà stare bene per molto tempo: nei momenti in cui vivrò le inevitabili convulsioni isteriche prodotte della centrifugata vita milanese, pensare ai bambini di Mwene Ditu regalerà al mio viso un sorriso ebete ma pieno di gioia, pensando a quali siano le cose che veramente sono importanti per una vita

felice con...godimento totale! Veramente felice come vera è ANPIL. Dennis

GRAZIE ANPIL !

Volevo ringraziare di cuore l'ANPIL. Ha cambiato la mia vita. L'impegno, la missione ed il duro lavoro quotidiano di ANPIL mi ha permesso di essere ammessa in una delle università più prestigiose di Londra, la Royal Holloway University of London. Quando sono stata contattata mi avevano scritto

che solo con un certo punteggio sarei riuscita ad essere ammessa ma, una volta usciti i risultati, mi sono trovata quattro punti al di sotto della soglia minima richiesta per l'ingresso. Mai mi sarei aspettata di ricevere una lettera dall'università in cui avevano deciso di ammettermi grazie alle mie "straordinarie qualità non-accademiche" dopo aver visionato il mio curriculum vitae. E' grazie all'esperienza del Guatemala, all'opportunità di presentare una conferenza a 3.500 medici e le varie esperienze di vita resemi tutte possibili dall'ANPIL che sono stata accettata lo stesso incondizionatamente. Vorrei trasmettere l'orgoglio e la soddisfazione di tutto ciò che ho vissuto grazie ad ANPIL alle generazioni che mi seguiranno. ANPIL sarà sempre con me, come io mi sentirò sempre parte di ANPIL. Dunque, GRAZIE DI CUORE, porterò ANPIL a Londra con me e spero di poter essere sempre un esempio all'altezza

della straordinarietà di questa associazione e di tutti coloro che si dedicano ogni giorno e fanno parte di questo incredibile esercito di invisibili che si impegnano a rendere questo mondo migliore.

Nicole

24/10 – 31/10 – 7/11 - 12/11 Corso Preparativo all’Adozione “L’Adozione in presenza di figli naturali o già adottati” Corso in 4 serate.

Per informazioni sui corsi del percorso ADOTTIVO:

3802818654 (dott. Michele Augurio) [email protected]

21/10-31/10 15a Mostra Missionaria “Sulla Fame Non si Specula”, c/o Ist. Gonzaga-v. Vitruvio 41-Milano (8-19 continuato)

Vendita di oggetti equo-solidali e di artigianato provenienti

dai Paesi del Sud del Mondo