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Annuario statistico della Ragioneria
Generale dello Stato Anno 2016
Luglio 2016
Questa pubblicazione rientra nel Programma Statistico Nazionale.
I dati possono essere riutilizzati liberamente secondo i termini della licenza Italian Open Data License (IODL 2.0).
ANNUARIO STATISTICO 2016
5
INDICE
Presentazione .......................................................................................................... 11
Principali risultati ...................................................................................................... 14
Schema dei dati presentati ........................................................................................ 16
CAPITOLO 1 - Conti di cassa delle Amministrazioni pubbliche ...................................... 19
1.1 - I conti di cassa del Settore pubblico ................................................................. 22
1.2 - Il conto di cassa del Settore Statale ................................................................. 28
CAPITOLO 2 - Bilancio dello Stato .............................................................................. 34
2.1 - Le Entrate....................................................................................................... 39
2.2 - Le Spese ......................................................................................................... 49
2.3 - Il conto del patrimonio.................................................................................... 84
CAPITOLO 3 - La spesa statale regionalizzata .............................................................. 91
CAPITOLO 4 - La tesoreria dello Stato ...................................................................... 107
4.1 - La gestione complessiva della tesoreria dello Stato ......................................... 107
4.2 - I flussi finanziari tra l’Italia e l’Unione Europea ............................................... 119
CAPITOLO 5 - Personale dipendente delle Amministrazioni pubbliche ......................... 131
CAPITOLO 6 - Mutui contratti dagli enti territoriali .................................................... 146
CAPITOLO 7 - Politiche di sviluppo socio-economico cofinanziate dall’Unione Europea ............................................................................................................. 156
Glossario e link utili ................................................................................................ 173
Indice analitico ....................................................................................................... 201
ANNUARIO STATISTICO 2016
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INDICE DELLE TAVOLE
CAPITOLO 1 - Conti di cassa delle Amministrazioni pubbliche
Tavola 1.I: Principali saldi di finanza pubblica. Anni 2013-2015 (dati in milioni di euro e in % di PIL) ............................................................................................................... 21
1.1 - I conti di cassa del Settore pubblico
Tavola 1.1.1: Conto di cassa del settore pubblico. Anni 2013–2015 (dati in milioni di euro) ...................................................................................................................... 24
Tavola 1.1.2: Conto consolidato di cassa delle Amministrazioni centrali. Anni 2013–2015 (dati in milioni di euro) ..................................................................................... 25
Tavola 1.1.3: Conto consolidato di cassa delle Amministrazioni locali. Anni 2013–2015 (dati in milioni di euro) .............................................................................................. 26
Tavola 1.1.4: Conto consolidato di cassa degli Enti di previdenza. Anni 2013–2015 (dati in milioni di euro) ..................................................................................................... 27
1.2 - Il conto di cassa del Settore Statale
Tavola 1.2.1: Copertura del fabbisogno del Settore statale. Anni 2013–2015 (dati in milioni di euro) ......................................................................................................... 32
Tavola 1.2.2: Conto di cassa del Settore statale - rappresentazione secondo gli standard GFSM2001. Anni 2013-2015 (dati in milioni di euro) ................................................. 33
CAPITOLO 2 - Bilancio dello Stato
Tavola 2.I: Saldi del bilancio dello Stato, previsioni e stanziamenti definitivi di competenza. Anni 2006-2015 (dati in milioni di euro) ................................................ 35
2.1 - Le Entrate
Tavola 2.1.1: Previsioni definitive, accertamenti e versamenti del bilancio dello Stato per titolo. Anni 2006-2015 (dati in milioni di euro) .......................................................... 41
Tavola 2.1.2: Confronti annuali tra previsioni definitive e risultanze di gestione per titolo e categoria. Anni 2013-2015 (dati in milioni di euro) ................................................. 42
Tavola 2.1.3: Confronti annuali tra previsioni definitive e risultanze di gestione per titolo e categoria. Anni 2013-2015 (valori percentuali) ........................................................ 45
Tavola 2.1.4: Indicatori gestionali per titolo e categoria. Anni 2013-2015 (valori percentuali) .............................................................................................................. 48
2.2 - Le Spese
Tavola 2.2.1: Stanziamenti definitivi, impegni e pagamenti totali del bilancio dello Stato per titolo. Anni 2006-2015 (dati in milioni di euro) .................................................... 53
Tavola 2.2.2: Scostamento tra stanziamenti iniziali e stanziamenti definitivi di competenza, per Missione e tipologia di variazione di bilancio Anno 2015 (dati in milioni di euro) ............................................................................ 54
Tavola 2.2.3: Scostamento tra stanziamenti iniziali e stanziamenti definitivi di cassa, per Missione e tipologia di variazione di bilancio Anno 2015 (dati in milioni di euro) ............................................................................ 55
Tavola 2.2.4: Stanziamenti definitivi e risultati di gestione del bilancio dello Stato per missione e programma. Anno 2015 (dati in milioni di euro) ........................................ 56
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Tavola 2.2.5: Stanziamenti definitivi e risultati di gestione del bilancio dello Stato per titolo e categoria economica. Anni 2013-2015 (dati in milioni di euro) ....................... 64
Tavola 2.2.6: Stanziamenti definitivi e risultati di gestione del bilancio dello Stato per Amministrazione. Anni 2013- 2015 (dati in milioni di euro) ........................................ 67
Tavola 2.2.7: Indicatori gestionali per missione e programma. Anno 2015 (valori percentuali) .............................................................................................................. 70
Tavola 2.2.8: Indicatori gestionali per titolo e categoria economica. Anni 2013-2015 (valori percentuali) .................................................................................................... 78
Tavola 2.2.9: Stanziamenti definitivi e risultati di gestione della spesa delle amministrazioni centrali dello Stato per missione secondo la classificazione di bilancio del 2015. Anni 2010-2015 (dati in milioni di euro) ..................................................... 80
2.3 - Il conto del patrimonio
Tavola 2.3.1: Riassunto delle attività e passività dello Stato per tipologia. Anni 2006-2015 (dati in milioni di euro) e variazioni annue ......................................................... 85
Tavola 2.3.2: Attività e passività dello Stato per tipologia. Anni 2013-2015 (dati in milioni di euro) ......................................................................................................... 86
Tavola 2.3.3: Attività e passività dello Stato secondo l’Amministrazione che le ha in gestione. Anni 2013-2015 (dati in milioni di euro) ..................................................... 87
Tavola 2.3.4: Aumenti e diminuzioni delle attività e delle passività. Anno 2015 (dati in milioni di euro) ......................................................................................................... 88
Tavola 2.3.5: Attività e passività dello Stato per voce. Anni 2014-2015 (datiinmigliaia di euro) ...................................................................................................................... 89
CAPITOLO 3 - La spesa statale regionalizzata
Tavola 3.I: Distribuzione per categoria economica e area geografica delle spese finali regionalizzate al netto degli interessi sui titoli di Stato. Anno 2014 (valori in percentuale della spesa regionalizzata) ......................................................................................... 93
Tavola3.II: Distribuzione per missione e area geografica delle spese finali regionalizzate al netto degli interessi sui titoli di Stato. Anno 2014 (valori in percentuale della spesa regionalizzata) .......................................................................................................... 94
Tavola 3.1: Spesa finale al netto degli interessi sui titoli di Stato per regione. Anni 2005–2014 (dati in milioni di euro) ..................................................................................... 96
Tavola 3.2: Spesa corrente al netto degli interessi sui titoli di Stato per regione. Anni 2010-2014 (dati in milioni di euro) ............................................................................ 98
Tavola 3.3: Spesa in conto capitale per regione. Anni 2010-2014 (dati in milioni di euro)99
Tavola 3.4: Analisi dei pagamenti del bilancio dello Stato di parte corrente per regione e categoria economica al netto degli interessi sui titoli di Stato. Anno 2014 (dati in migliaia di euro) ...................................................................................................... 100
Tavola 3.5: Analisi dei pagamenti del bilancio dello Stato in c/capitale per regione e categoria economica. Anno 2014 (dati in migliaia di euro) ....................................... 101
Tavola 3.6: Analisi dei pagamenti del bilancio dello Stato per regione e per missioni e programmi al netto degli interessi sui titoli di Stato. Anno 2014 (dati in migliaia di euro) ........................................................................ 102
Tavola 3.7: Spesa finale al netto degli interessi sui titoli di Stato. Graduatorie regionali. Anno 2014 ............................................................................................................. 106
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CAPITOLO 4 - La tesoreria dello Stato
4.1 - La gestione complessiva della tesoreria dello Stato
Tavola 4.1.1: Movimento generale di cassa. Anni 2006-2015 (dati in milioni di euro) 111
Tavola 4.1.2: Gestione della tesoreria dello Stato. Partite debitorie e creditorie. Anni 2006–2015 (dati in milioni di euro) ......................................................................... 113
Tavola 4.1.3: Gestione della tesoreria dello Stato. Stock di debiti e di crediti al 31 dicembre. Anni 2006-2015 (dati in milioni di euro) .................................................. 117
4.2 - I flussi finanziari tra l’Italia e l’Unione Europea
Grafico 4.2.I. Posizione netta dell’Italia. Versamenti, accrediti e movimenti netti. Anni 2000-2015 (dati in milioni di euro). ......................................................................... 119
Tavola 4.2.1: Versamenti dell'Italia all’Unione Europea per tipologia di risorsa. Anni 2000-2015 (dati in milioni di euro) .......................................................................... 125
Tavola 4.2.2: Accrediti dell'Unione Europea all'Italia per fonte finanziaria. Anni 2000-2015 (dati in milioni di euro) ................................................................................... 126
Tavola 4.2.3: Accrediti dell'Unione Europea all'Italia per area geografica. Anni 2000-2015 (dati in milioni di euro) ................................................................................... 127
Tavola 4.2.4: Accrediti dell'Unione Europea all'Italia per area geografica e fonte finanziaria. Anni 2000-2015 (dati in milioni di euro)................................................. 128
CAPITOLO 5 - Personale dipendente delle Amministrazioni pubbliche
Grafico 5.I: Numero di occupati a tempo indeterminato. Anni 2002-2014 ................ 134
Grafico 5.II: Unità annue di personale flessibile. Anni 2002-2014 ............................. 134
Grafico 5.III: Costo del lavoro. Anni 2002-2014 (dati in milioni di euro) .................... 134
Tavola 5.1: Pubblico impiego. Principali variabili per comparto. Anni 2006-2014 ....... 138
Tavola 5.2: Numero di occupati e unità annue di personale per comparto e per tipologia di rapporto di lavoro. Anni 2012-2014 .................................................................... 139
Tavola 5.3: Oneri che concorrono a formare il costo del lavoro per comparto. Anni 2012–2014 (dati in milioni di euro) ......................................................................... 141
Tavola 5.4: Retribuzioni medie per comparto e per voce di spesa. Anni 2012–2014 (dati in euro) .................................................................................................................. 143
Tavola 5.5: Personale in servizio al 31 dicembre per regione. Anni 2012-2014 .......... 145
CAPITOLO 6 - Mutui contratti dagli enti territoriali
Grafico 6.I: Mutui concessi alle Amministrazioni regionali e agli Enti locali. Anni 2002-2014 (dati in milioni di euro) ................................................................................... 148
Grafico 6.II: Debito residuo al 1° gennaio delle Amministrazioni regionali e Enti locali. Anni 2002-2015 (dati in milioni di euro) .................................................................. 148
Tavola 6.1: Mutui concessi e debito residuo al 1° gennaio per tipologia di ente. Anni 2002-2015 (dati in milioni di euro) .......................................................................... 150
Tavola 6.2: Mutui concessi e debito residuo al 1° gennaio per regione e tipologia di ente. Anni 2012-2015 (dati in milioni di euro) ......................................................... 151
Tavola 6.3: Mutui concessi agli enti territoriali per oggetto del mutuo e tipologia di ente. Anni 2012 – 2014 (dati in milioni di euro) ............................................................... 152
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Tavola 6.4: Mutui concessi nell'anno 2014 per oggetto del mutuo e classe di enti (dati in milioni di euro) ................................................................................................... 153
Tavola 6.5: Rate di ammortamento dovute dagli Enti territoriali nell'anno 2014 per oggetto del mutuo e classe di ente (dati in milioni di euro) ....................................... 154
Tavola 6.6: Debito residuo degli Enti territoriali al 1° gennaio 2015 per oggetto del mutuo e classe di ente (dati in milioni di euro) ......................................................... 155
CAPITOLO 7 - Politiche di sviluppo socio-economico cofinanziate dall’Unione Europea
Tavola 7.1: Importi programmati per area geografica. Anni 2000-2015 (dati in milioni di euro) .................................................................................................................... 159
Tavola 7.2: Importi programmati per area geografica e intervento. Anni 2008-2015 (dati in milioni di euro) ................................................................................................... 163
Tavola 7.3: Spese sostenute per area geografica. Interventi UE programmazione 2000/2006, 2007/2013 e 2014/2020 (dati in milioni di euro) ................................... 169
Tavola 7.4: Spese sostenute per area geografica e intervento. Interventi UE programmazione 2000/2006, 2007/2013 e 2014/2020 (dati in milioni di euro) ......... 170
PRESENTAZIONE
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Presentazione
L’obiettivo istituzionale del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato è quello di garantire la corretta programmazione e la rigorosa gestione delle risorse pubbliche. La produzione e la diffusione di dati relativi alle grandezze e agli andamenti della finanza pubblica sono parte integrante di questa funzione.
La Ragioneria è preposta al monitoraggio degli obiettivi di finanza pubblica e dei flussi di cassa e alla predisposizione e gestione del bilancio dello Stato e del conto del Patrimonio; partecipa alla formazione, esecuzione e certificazione del Bilancio dell'Unione Europea e alla valutazione dei suoi riflessi sulla finanza nazionale; verifica l’avanzamento dei programmi comunitari; effettua rilevazioni in materia di personale delle pubbliche amministrazioni; contribuisce all’analisi e alla verifica della spesa pubblica.
Da queste attività deriva un patrimonio informativo che può contribuire considerevolmente all’analisi e alla formazione delle politiche pubbliche.
L’Annuario mira a fornire una visione d’assieme delle statistiche prodotte dalla Ragioneria, che dia conto delle attività svolte e, soprattutto, ne faciliti la comprensione da parte di tutti i soggetti interessati.
Nel documento viene dedicata particolare attenzione alla definizione dei raccordi tra le variabili: ciò per consentire, anche all’utente non specializzato, una lettura delle relazioni tra le quantificazioni presentate nelle diverse sezioni. Un capitolo iniziale fornisce, in un quadro sinottico, una rappresentazione grafica di tali relazioni che supporta la lettura dei diversi capitoli del volume. In ogni capitolo sono previsti appositi riquadri metodologici che danno sinteticamente conto delle caratteristiche delle informazioni oggetto del volume, nonché delle relazioni con le altre parti dell’Annuario. Il testo si conclude con un glossario che definisce le voci presentate nelle tavole.
La diffusione di informazioni in serie storica consente l’analisi delle dinamiche dei diversi fenomeni di finanza pubblica così come emergono dai dati di consuntivo registrati negli ultimi anni.
Si è individuata una struttura-tipo del set di tavole presentate in ciascun capitolo: la prima tavola copre una serie storica estesa (generalmente a partire dall’anno 2006 nel volume cartaceo e dal 2002 nella sezione del sito istituzionale del Dipartimento) relativamente alle variabili più rilevanti; seguono alcune tavole più articolate relative all’ultimo triennio disponibile e, infine, una o più tavole di dettaglio, con riferimento all’anno più recente.
All’Annuario si associano varie altre pubblicazioni di carattere più specifico, quali quelle sul bilancio dello Stato, la Legge di stabilità e le manovre di finanza pubblica, sulla spesa sanitaria, sugli andamenti di lungo periodo della spesa previdenziale e socio-sanitaria, sugli ordinamenti e sui costi del lavoro pubblico, sulla spesa pubblica delle
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amministrazioni dello Stato, su quella statale regionalizzata, sul confronto con il contesto europeo, sui mutui contratti dagli enti territoriali per il finanziamento degli investimenti, sui rapporti finanziari tra Italia e Unione europea.
Lo sforzo è quello di fornire agli specialisti e all’opinione pubblica informazioni approfondite e facilmente fruibili su tutti gli ambiti economico finanziari in cui la Ragioneria Generale dello Stato è presente.
Il Ragioniere Generale dello Stato
PRESENTAZIONE
13
Avvertenze
Note e segni convenzionali
I dati riportati nel presente volume sono tutti valori assoluti in milioni, salvo diversa specificazione. Nelle tavole sono utilizzati i seguenti segni convenzionali:
- “0”: il fenomeno esiste ma presenta un valore arrotondato inferiore all’unità - Trattino “-“: il fenomeno non esiste o presenta valore nullo - Cella vuota “ “: nel caso di rapporti il cui denominatore è nullo Le composizioni percentuali sono arrotondate automaticamente alla seconda cifra
decimale. Il totale dei valori percentuali così calcolati può risultare non uguale a 100.
Ripartizioni geografiche
Nord
Articolazione territoriale che comprende: Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna e le Province Autonome di Trento e Bolzano.
Centro
Articolazione territoriale che comprende: Toscana, Umbria, Marche e Lazio.
Sud
Articolazione territoriale che comprende: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
ANNUARIO STATISTICO 2016
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Principali risultati
• Il fabbisogno del Settore pubblico nell’anno 2015 è stato pari a 51.993 milioni (3,2 per cento del PIL), in miglioramento rispetto al 2014 di 18.138 milioni (70.131 milioni, 4,4 per cento del PIL), con incassi pari a 805.102 milioni e pagamenti pari a 857.095 milioni. Il saldo al netto degli interessi è stato positivo (avanzo primario) per 24.831 milioni.
• Nel 2015 il bilancio dello Stato ha registrato un saldo netto da finanziare pari a 65.551 milioni, con entrate pari a 559.157 milioni (di cui 478.138 per entrate tributarie, 70.861 per entrate extra-tributarie e 10.158 per altre entrate finali) e spese pari a 624.708 milioni (di cui 582.392 per spese correnti e 42.316 per spese in conto capitale).
• Il conto generale del patrimonio dello Stato al 31.12.2015 riporta, per le attività, risultanze contabili complessive pari a 962.609 milioni (di cui 657.100 per attività finanziarie, 301.269 per attività non finanziarie prodotte e 4.240 per attività non finanziarie non prodotte) e per le passività finanziarie, un importo pari a 2.721.031 milioni.
• Le spese finali dello Stato nel 2014, al netto di quelle per interessi sui titoli di Stato, sono attribuite al Nord per il 37,5 per cento, al Centro per il 24,9 per cento e al Sud per il 37,6 per cento.
• La gestione della tesoreria dello Stato ha registrato nel 2015 incassi per 3.182.575 milioni e pagamenti per 3.144.248 milioni. Unitamente alla gestione di bilancio si è avuto un movimento generale di cassa di 3.954.104 milioni in entrata e 3.957.152 milioni in uscita: conseguentemente il saldo del conto disponibilità del tesoro è peggiorato di 3.047 milioni.
• Nel 2015, l’Italia, a fronte di versamenti al bilancio generale dell’Unione Europea per un importo complessivo pari a di 16.180 milioni, ha ricevuto contributi per un totale di 11.480 milioni. L’Italia ha, quindi, registrato un saldo netto negativo di circa 4.700 milioni.
• Nel 2014, le oltre 10 mila amministrazioni pubbliche rilevate dal Conto annuale occupavano circa 3,3 milioni di dipendenti a tempo determinato e indeterminato con una spesa annua di 159 miliardi.
• Il debito residuo per mutui al 1° gennaio 2015 ammontava per le regioni a 14.306 milioni e per gli enti locali a 42.140 milioni.
Summary of highlights
• The Public sector cash borrowing requirement was 51,993 million euro in 2015 (3.2 per cent of GDP), down from 4.4 per cent in 2014. Revenues amounted to 805,102 million and expenditures to 857,095 million. The primary balance was +24,831 million.
• In 2015, the State budget recorded a net balance of -65,551 million euro, revenues amounting to 559,157 million (of which 478,138 due to tax revenues, 70,861 to no tax current revenues and 10,158 to other final revenues) and expenditures to 624,708
PRESENTAZIONE
15
million (of which 582,392 due to current expenditure and 42,316 to capital expenditure).
• In the State balance sheet on December 31st 2015, assets added up to 962,609 million euro (of which 657,100 million were financial assets, 301,269 million were non-financial produced assets and 4,240 million non-financial non-produced assets) and financial liabilities amounted to 2,721,031 million.
• In 2014, 37.5 per cent of the final State expenditure, excluding interest on State bonds, was disbursed in the North of Italy, 24.9 per cent in the Center, 37.6 per cent in the South.
• In 2015, the operations of the State Treasury gave rise to inflows for 3,182,575 million euro and outflows for 3,144,248 million. Jointly with the State budget operations, the overall cash flows were 3,954,104 million as concerns revenues and 3,957,152 million as concerns expenditure: as a consequence the Treasury availability account decreased by 3,074 million.
• The net contribution to the general budget of the European Union for Italy was 4,700 million euro in 2015, due to contributions in favor of the EU of 16,180 million euro and to transfers from the EU of 11,480 million.
• General Government bodies employed around 3.3 million people in 2014, including open ended and fixed term contracts. Expenditure for personnel amounted to 159 billion euro.
• The stock of outstanding loans to Regions at 01.01.2015 was 14,306 million euro, while the stock of outstanding loans to local bodies was 42,140 million.
ANNUARIO STATISTICO 2016
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Schema dei dati presentati
Lo schema sinottico dei dati presentati fornisce una visione d’insieme del patrimonio informativo messo a disposizione nell’annuario, dando conto delle relazioni che intercorrono tra i dati forniti nelle varie sezioni del volume.
Lo schema individua un nucleo centrale, il quadro di finanza pubblica, nel quale sono rappresentati i flussi informativi prodotti dalla Ragioneria Generale dello Stato e direttamente destinati alla costruzione dei conti di cassa delle amministrazioni pubbliche, dal lato della formazione e dal lato della copertura. Tali conti si alimentano principalmente con i dati provenienti dal bilancio dello Stato e dalla tesoreria statale, nei quali a loro volta confluiscono quelli sui flussi finanziari da e verso la UE.
Una seconda sezione dello schema, riportata sulla destra del nucleo centrale, contiene le altre elaborazioni presentate nel volume, i cui dati non concorrono direttamente alla costruzione del quadro, ma riguardano comunque aspetti connessi ai fenomeni in esso rappresentati. E’ il caso ad esempio della spesa statale regionalizzata, che ripartisce territorialmente la voce dei pagamenti per spese finali del bilancio dello Stato, o del conto annuale, che fornisce informazioni in merito al pubblico impiego e alla spesa per il personale delle amministrazioni pubbliche.
Ai fini di una rappresentazione completa del processo di costruzione del quadro di finanza pubblica, lo schema mostra come tale processo benefici anche di dati provenienti da fonti non incluse nell’annuario, anche prodotte da enti esterni alla Ragioneria Generale dello Stato, relative principalmente ai flussi di cassa delle altre Amministrazioni pubbliche.
Dal lato della formazione, si possono menzionare i flussi relativi agli enti territoriali, rilevati mediante il sistema SIOPE, agli enti previdenziali, agli enti del comparto della Sanità, ad altre amministrazioni centrali e locali. Dal lato della copertura, le informazioni fanno riferimento, prevalentemente, a dati forniti dalla Banca d’Italia.
Oltre a fornire una rappresentazione dei raccordi logici tra le diverse informazioni, lo schema fornisce, attraverso opportune forme grafiche, indicazioni sulla natura delle differenze nelle quantificazioni e nelle classificazioni che si possono riscontrare tra informazioni riguardanti fenomeni simili ma registrati da fonti diverse. Nei singoli capitoli, attraverso appositi box metodologici, si descrivono più dettagliatamente i raccordi tra le variabili presentate nelle diverse sezioni dell’annuario.
SCHEMA DEI DATI PRESENTATI
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ANNUARIO STATISTICO 2016
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Nello schema sono infatti individuate tre tipologie di relazioni tra le informazioni reperibili nelle diverse sezioni. In particolare:
1. Nel caso in cui due variabili sono congiunte da una linea continua ( ), si intende indicare che il dato di origine confluisce nella variabile di destinazione senza alcuna modifica. E’ il caso dei dati della spesa statale regionalizzata che coincidono totalmente con quelli rinvenibili nelle uscite del bilancio dello Stato, sia in termini di quantificazione, che di classificazione economica e funzionale. In tali casi, dove il dato sia fornito con il medesimo livello di disaggregazione, sarà possibile verificare l’uguaglianza tra i dati riportati in sezioni differenti del volume;
2. Nel caso in cui due variabili sono congiunte da una linea composta da trattini e punti ( ), si intende indicare che il dato di origine confluisce nella variabile di destinazione con alcune modifiche nei caratteri distintivi. Ad esempio i dati del bilancio dello Stato confluiscono nei quadri di finanza pubblica essendo, in alcuni casi, sottoposti ad una riclassificazione della natura economica dei flussi. Ciò si spiega con la necessità di garantire una maggiore raccordabilità dei dati sottostanti al calcolo del saldo di cassa con le informazioni relative agli altri aggregati con cui tale saldo viene usualmente posto a confronto, quale ad esempio l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche.
3. Nel caso in cui due variabili sono congiunte da una linea composta da soli punti ( ), si intende indicare che il dato di origine, pur riguardando il medesimo fenomeno, non confluisce direttamente nella variabile di destinazione. Ad esempio, i dati sul costo del personale riportati nel conto annuale sono costruiti con una logica differente (in quanto, ad esempio, l’insieme dei comparti di contrattazione non coincide con il settore delle amministrazioni pubbliche ) rispetto a quelli sui redditi da lavoro dipendente riportati nei quadri di finanza pubblica, pur essendo entrambi relativi al fenomeno del pubblico impiego.
Alcune linee sono rappresentate come frecce: in tal caso si intende indicare, oltre alla presenza di un raccordo logico tra le due fonti, che i dati della prima alimentano la seconda.
CONTI DI CASSA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
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CAPITOLO 1 - Conti di cassa delle Amministrazioni pubbliche
I saldi riportati nella tavola 1.I riguardano i saldi di cassa del settore pubblico e di conto economico delle Amministrazioni Pubbliche (AP), in valore assoluto e in percentuale
del PIL1.
I saldi di cassa riportati sono il Saldo di parte corrente, il Saldo primario e il Fabbisogno di cassa del Settore Pubblico (saldo negativo).
I saldi del conto economico presenti nella tavola sono il Saldo di parte corrente, il Saldo primario e l’indebitamento netto nominale delle AP (saldo negativo in quanto il complesso delle spese eccede il complesso delle entrate). In aggiunta all’Indebitamento netto nominale sono, inoltre, riportati l’Indebitamento netto strutturale (in rapporto al PIL), al netto delle misure una tantum e corretto per gli effetti del ciclo economico, e il debito delle AP (in rapporto al PIL), che insieme, rappresentano i principali parametri di riferimento per le politiche di convergenza dell’Unione Monetaria Europea (UEM) e in
particolare del rispetto del Patto di Stabilità e Crescita2.
Per quel che riguarda i saldi di cassa, dall’analisi dei dati della tavola 1.I emerge che:
a. il saldo di parte corrente continua nel 2015 a contrassegnarsi con segno negativo, registrando, tuttavia, un miglioramento di oltre 20 miliardi attestandosi a -7.657 milioni. Un miglioramento del saldo di parte corrente non si registrava dal 2012.
Sull’andamento del saldo del 2015 ha inciso l’allargamento, a seguito del passaggio al SEC 2010, del perimetro delle unità istituzionali rilevate dall’ISTAT (la c.d. Lista S 13) per la compilazione delle statistiche di finanza pubblica. L’allargamento del perimetro di rilevazione ha determinato un aumento più che proporzionale degli incassi (36,7 miliardi; +4,8% sul 2014) rispetto ai pagamenti correnti (circa 16,7 miliardi; +2,1% rispetto al 2014).
L’evoluzione positiva degli incassi correnti è spiegata, in particolare, dai maggiori trasferimenti correnti dalle imprese (un aumento di oltre 4 miliardi con una variazione
rispetto al 2014 del 74 per cento), nonché dagli incassi tributari3.
b. il saldo primario, si attesta nel 2015 a 24.831 milioni, in miglioramento di oltre 11 miliardi rispetto al 2014, quando ha segnato un miglioramento di circa 3,2 miliardi rispetto al 2013;
1 I principali saldi di finanza pubblica per il triennio 2013-2015 sono anche pubblicati nel Documento di economia e finanza
(DEF) 2016.
2 Sull’implementazione del Patto di Stabilità e Crescita si veda, da ultimo, European Commission, “ Vade mecum on the
stability and Growth Pact – 2016 edition”, Institutional Paper 021, March 2016
3 Sulla crescita dei Trasferimenti dalle imprese incide l’ingresso nella Lista S 13 della Cassa conguaglio del settore elettrico.
Tale inclusione ha comportato anche un aumento degli incassi tributari, in quanto si registrano in tale voce gli introiti relativi alla componente tariffaria A3. Cfr. DEF Sezione II “Analisi e tendenze della Finanza Pubblica”, par. IV.1.
ANNUARIO STATISTICO 2016
20
c. il fabbisogno di cassa del Settore Pubblico misura l’eccedenza delle erogazioni sugli incassi derivanti dalle operazioni correnti, in conto capitale e finanziarie del settore pubblico. Nel 2015 il fabbisogno si attesta a 51.993 milioni (-3,2 per cento del PIL), in miglioramento di oltre 18 miliardi rispetto al 2014.
Con riferimento al conto economico si rileva che:
a. il saldo di parte corrente, corrispondente al “risparmio pubblico” si attesta nel 2015 a 19.002 milioni (1,2 per cento del PIL), in aumento di oltre 14,7 miliardi rispetto al 2014, quando il saldo è aumentato, nel confronto con l’anno precedente, di circa 2,8 miliardi. Il risultato positivo del 2015 è riconducibile a un’evoluzione sostenuta delle entrate correnti (+1,2 per cento rispetto al 2014) e alla riduzione contenuta delle spese correnti (-0,7 per cento). In valori assoluti, le entrate correnti sono aumentate di circa 9,2 miliardi, riconducibili per 5 miliardi alle entrate tributarie e per 4,2 miliardi ai contributi sociali. La dinamica positiva delle entrate tributarie è riconducibile alla variazione delle imposte dirette (+4,4 miliardi; + 1,9 per cento rispetto al 2014). Nel comparto delle spese correnti (pari a 759.684 milioni), la voce più consistente, relativa alle prestazioni sociali (pari a 332.985 milioni), è risultata in aumento di oltre 6 miliardi rispetto all’anno precedente. Tale incremento risulta più che compensato dalla riduzione di altre voci. Segnatamente, nel 2015, continua la riduzione della spesa per interessi passivi scesa a 68.440 milioni, da 74.340 milioni del 2014 (-5,9 miliardi; -7,9 per cento rispetto all’anno precedente). Altra voce in riduzione rispetto al dato del 2014 sono i redditi da lavoro dipendente (-1,1 per cento);
b. il saldo primario, la cui voce è costituita dall’indebitamento al netto della spesa per interessi, è positivo dal 2010, attestandosi nel 2015 a 26.052 milioni, pari al 1,6 per cento del PIL;
c. L’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche rappresenta il saldo finale del conto economico delle AP ed è calcolato dall’ISTAT sulla base dei criteri della
competenza economica definiti dalle regole del SEC 20104. Il risultato per l’anno 2015
è di un rapporto indebitamento netto/PIL pari al 2,6 per cento a fronte del 3,0 per cento del 2014. In termini assoluti, l’indebitamento netto è migliorato di 6,5 miliardi rispetto all’anno precedente passando da 48.936 milioni del 2014 a 42.338 milioni del 2015.
L’indebitamento netto strutturale, corretto per il ciclo e al netto delle misure una tantum, nel 2015 è risultato essere pari a -0,6 in percentuale del PIL, in discesa di 2 decimi di punto rispetto al 2014.
Il debito pubblico rappresenta lo stock delle passività finanziarie lorde delle Amministrazioni pubbliche. I dati del debito per le Amministrazioni Pubbliche sono di fonte Banca d’Italia, e sono al lordo degli interventi di sostegno finanziario all’Area euro. Rispetto al 2014, il debito pubblico è aumentato nel 2015 di 35.467 milioni, segnando un rallentamento nella crescita rispetto alla variazione registrata tra il 2014 e il 2013 (oltre 66 miliardi). L’attenuazione dell’incremento di volume del debito, rispetto agli scorsi anni è imputabile in parte alla tenue ripresa dell’economia, e in parte alla discesa dei tassi di interesse sui titoli di debito: questi fattori si sono riflessi in un rapporto debito/PIL giunto al 132,7 nel 2015, cresciuto di soli due decimi di punto percentuale rispetto al 2014, mentre nel biennio precedente l’incremento è stato di 3,5 punti percentuali.
4 Sistema adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio con Regolamento UE n. 549/2013 del 26 giugno 2013.
CONTI DI CASSA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
21
Tavola 1.I: Principali saldi di finanza pubblica. Anni 2013-2015 (dati in milioni di euro e in % di PIL)
*I valori dei saldi del Conto economico delle Amministrazioni pubbliche sono di fonte ISTAT “Notifica dell’indebitamento netto e del debito delle Amministrazioni pubbliche secondo il Trattato di Maastricht – anni 2012-2015“, 21 aprile 2016 . Tali valori sono altresì riportati nel DEF 2016, Sezioni I e II. ** I valori del Debito (a lordo dei sostegni) sono fonte Banca d’Italia “Finanza pubblica, fabbisogno e debito”, n. 4 (gennaio 2016) e n. 24 (maggio 2016
2013 2014 2015
Saldo di parte corrente -22.878 -27.725 -7.657
(in % di PIL) -1,4 -1,7 -0,5
Saldo al netto delle partite finanziarie -62.184 -63.204 -46.821
(in % di PIL) -3,9 -3,9 -2,9
Saldo primario 10.249 13.699 24.831
(in % di PIL) 0,6 0,8 1,5
F abbisogno del set tore pubblico -73.248 -70.131 -51.993
(in % di PIL ) -4,6 -4,4 -3,2
Saldo di parte corrente 1.204 4.254 19.002
(in % di PIL) 0,1 0,3 1,2
Saldo primario 30.487 25.404 26.052
(in % di PIL) 1,9 1,6 1,6
Indebitamento net to della PA * -47.455 -48.936 -42.388
(in % di PIL ) -2,9 -3,0 -2,6
Indebitamento net to della PA corret to per il c ic lo
e al net to delle una tantum (in % del PIL ) -0,7 -0,8 -0,6
Debito (a lordo dei sostegni)** 2.068.722 2.136.204 2.171.671
(in % di PIL) 128,5 132,5 132,7
PIL nominale 1.609.462 1.611.884 1.636.372
Sa ld i d i c a ssa del set tore pubblico
Sa ld i de l conto e conomico de l le Amminis tra z ioni Pubbl iche
De bi to pubbl ico
ANNUARIO STATISTICO 2016
22
1.1 - I conti di cassa del Settore pubblico
I dati presentati in questo capitolo sono tratti dal Documento di Economia e Finanza
2016 e dal Rapporto sul saldo di cassa del settore statale5.
Tali dati sono relativi ai risultati registrati per il settore pubblico negli anni 2013-2015, articolati per sottosettore-istituzionale: Amministrazioni Centrali, Locali ed Enti di Previdenza.
Nel 2015 il fabbisogno del settore pubblico si è attestato a 51.993 milioni, (2,0 per cento del PIL), in riduzione di 18.138 milioni rispetto al valore rilevato nel 2014 (70.131 milioni, pari al 4,4 per cento del PIL).
L’analisi per sottosettore evidenzia, per le Amministrazioni Centrali, un fabbisogno di 60.212 milioni, in riduzione di 14.661 milioni rispetto all’importo di 74.873 milioni rilevato nel 2014; le Amministrazioni locali hanno riportato un saldo positivo pari a 8.219 milioni, con un incremento di 3.476 milioni rispetto al 2014.
Nel confronto con l’anno precedente, la contrazione del fabbisogno del Settore Pubblico è riconducibile all’evoluzione favorevole registrata negli incassi finali, in parte attenuata dall’incremento dei pagamenti finali.
Gli incassi finali, pari a 805.102 milioni, risultano più elevati di 38.219 milioni rispetto al 2014, per effetto dell’incremento registrato negli incassi correnti e, in particolare negli incassi tributari (+22.555 milioni). Tale incremento si determina anche per la considerazione degli introiti relativi alla componente tariffaria A3, contabilizzati a partire dal 2015. Alla crescita degli incassi correnti concorrono anche gli incassi per contributi sociali (+3.635 milioni) ed i trasferimenti da altri soggetti (+5.637 milioni), prevalentemente imputabili all’aumento dei trasferimenti provenienti da imprese e estero. Risultano in aumento anche gli incassi per partite finanziarie, che si attestano a 4.961 milioni (+3.212 milioni). In riduzione, invece, gli incassi in conto capitale (-1.718 milioni rispetto al risultato del 2014).
I pagamenti finali risultano pari a 857.095 milioni, con un incremento di circa 20miliardi rispetto al livello registrato nel corrispondente periodo del 2014 (837.014 milioni), a seguito dei maggiori esborsi effettuati per pagamenti correnti (+16.657 milioni). In particolare, a fronte del netto calo registrato nelle erogazioni per interessi passivi (-7.000 milioni) e della sostanziale stabilità della spesa per il personale, si riscontra un generale andamento crescente nelle altre voci di pagamenti correnti, più sostenuto nel caso dei trasferimenti ad altri soggetti (+12.675 milioni) e degli altri pagamenti correnti (+5.920 milioni). La crescita dei trasferimenti ad altri soggetti è il risultato delle maggiori erogazioni a favore di famiglie (+10.029 milioni) e imprese (+3.710 milioni) e dei minori trasferimenti verso estero (-1.064 milioni). I maggiori trasferimenti a famiglie sono connessi sia ai pagamenti effettuati a partire da agosto per far fronte alla rivalutazione delle pensioni sancita dalla sentenza 70 del 2015 della Corte Costituzionale, sia al riconoscimento per l’intero periodo del Bonus di 80 euro, che nel 2014 è stato erogato solo a partire dal mese di maggio. Si registra un incremento anche per i pagamenti per acquisto di beni e servizi (+4.752 milioni), su cui ha inciso, da un lato, l’inclusione tra le amministrazioni centrali dei pagamenti effettuati dal Gestore dei Servizi Elettrici e dall’altro
5Integrato ai sensi dell’art. 14, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.
CONTI DI CASSA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
23
i risparmi realizzati dalle Amministrazioni locali. I pagamenti in conto capitale si attestano a 44.121 milioni, in aumento di circa 2.000 milioni, mentre quelli per partite finanziarie crescono di circa 1.500 milioni. Il risultato registrato per i pagamenti in conto capitale è determinato in prevalenza dai maggiori trasferimenti in conto capitale a altri soggetti (+1.829 milioni), interamente a beneficio di imprese, e in misura minore agli altri pagamenti in conto capitale (+347 milioni). Gli investimenti fissi lordi fanno registrare una leggera contrazione (-209 milioni).
ANNUARIO STATISTICO 2016
24
Tavola 1.1.1: Conto di cassa del settore pubblico. Anni 2013–2015 (dati in milioni di euro)
2013 2014 2015 2014-2013 2015-2014 2014/2013 2015/2014
Incassi corrent i 759.112 758.460 795.185 47,3 47,1 48,6 - 652 36.724 - 0,1 4,8
Tributari 475.913 476.501 499.057 29,7 29,6 30,5 588 22.555 0,1 4,7
Contributi sociali 210.580 210.122 213.757 13,1 13,0 13,1 - 458 3.635 - 0,2 1,7
Trasferimenti da altri soggetti 29.975 30.592 36.230 1,9 1,9 2,2 618 5.637 2,1 18,4
Trasferimenti da famiglie 13.445 14.980 14.852 0,8 0,9 0,9 1.535 - 128 11,4 - 0,9
Trasferimenti da imprese 4.408 5.568 9.694 0,3 0,3 0,6 1.160 4.126 26,3 74,1
Trasferimenti da estero 12.122 10.045 11.684 0,8 0,6 0,7 - 2.078 1.639 - 17,1 16,3
Altri incassi correnti 42.644 41.244 46.141 2,7 2,6 2,8 - 1.400 4.897 - 3,3 11,9
Incassi in conto capitale 7.207 6.675 4.957 0,4 0,4 0,3 - 532 - 1.718 - 7,4 - 25,7
Trasferimenti da altri soggetti 3.019 2.544 2.398 0,2 0,2 0,1 - 475 - 145 - 15,7 - 5,7
Trasferimenti da famiglie 704 688 620 0,0 0,0 0,0 - 17 - 68 - 2,4 - 9,9
Trasferimenti da imprese 2.269 1.794 1.729 0,1 0,1 0,1 - 475 - 65 - 20,9 - 3,6
Trasferimenti da estero 46 62 50 0,0 0,0 0,0 16 - 12 35,0 - 19,9
Altri incassi in conto capitale 4.188 4.131 2.559 0,3 0,3 0,2 - 57 - 1.572 - 1,3 - 38,1
Incassi part ite f inanziarie 3.665 1.748 4.961 0,2 0,1 0,3 - 1.916 3.212 - 52,3 183,7
Incassi f inali 769.983 766.883 805.102 48,0 47,6 49,2 - 3.100 38.219 - 0,4 5,0
Pagament i corrent i 781.990 786.185 802.842 48,7 48,8 49,1 4.195 16.657 0,5 2,1
Personale in serv izio 161.563 158.930 159.246 10,1 9,9 9,7 - 2.633 316 - 1,6 0,2
Acquisto beni e serv izi 133.352 132.857 137.609 8,3 8,2 8,4 - 495 4.752 - 0,4 3,6
Trasferimenti a altri soggetti 367.014 369.176 381.851 22,9 22,9 23,3 2.163 12.675 0,6 3,4
Trasferimenti a famiglie 324.842 328.117 338.147 20,2 20,4 20,7 3.276 10.029 1,0 3,1
Trasferimenti a imprese 23.427 22.076 25.785 1,5 1,4 1,6 - 1.351 3.710 - 5,8 16,8
Trasferimenti a estero 18.745 18.983 17.919 1,2 1,2 1,1 238 - 1.064 1,3 - 5,6
Interessi passiv i 83.497 83.830 76.824 5,2 5,2 4,7 333 - 7.006 0,4 - 8,4
Altri pagamenti correnti 36.564 41.392 47.311 2,3 2,6 2,9 4.828 5.920 13,2 14,3
Pagament i in conto capitale 46.512 42.154 44.121 2,9 2,6 2,7 - 4.358 1.966 - 9,4 4,7
Investimenti fissi lordi 28.685 25.651 25.442 1,8 1,6 1,6 - 3.034 - 209 - 10,6 - 0,8
Trasferimenti a altri soggetti 15.678 15.230 17.059 1,0 0,9 1,0 - 448 1.829 - 2,9 12,0
Trasferimenti a famiglie 1.437 1.999 1.846 0,1 0,1 0,1 562 - 153 39,1 - 7,7
Trasferimenti a imprese 13.467 12.584 14.856 0,8 0,8 0,9 - 883 2.272 - 6,6 18,1
Trasferimenti a estero 774 647 357 0,0 0,0 0,0 - 127 - 290 - 16,4 - 44,8
Altri pagamenti in conto capitale 2.149 1.273 1.619 0,1 0,1 0,1 - 876 347 - 40,8 27,2
Pagament i part ite
f inanziarie14.467 8.675 10.133 0,9 0,5 0,6 - 5.793 1.458 - 40,0 16,8
Pagament i f inali 842.969 837.014 857.095 52,5 51,9 52,4 - 5.955 20.081 - 0,7 2,4
Saldo di parte corrente -22.878 -27.725 -7.657 - 1,4 - 1,7 - 0,5 - 4.847 20.068 21,2 - 72,4
Saldo primario 10.511 13.699 24.831 0,7 0,8 1,5 3.188 11.132 30,3 81,3
Saldo -72.986 -70.131 -51.993 - 4,5 - 4,4 - 3,2 2.855 18.138 - 3,9 - 25,9
PIL 1.604.478 1.611.884 1.636.372
in % del PIL
20152013
V ariaz ioni A ssolute V ariaz ioni %
2014
CONTI DI CASSA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
25
Tavola 1.1.2: Conto consolidato di cassa delle Amministrazioni centrali. Anni 2013–2015 (dati in milioni di euro)
2013 2014 2015 2014-2013 2015-2014 2014/2013 2015/2014
Incassi corrent i 422.286 421.598 455.698 26,3 26,2 27,8 -689 34.101 -0,2 8,1
Tributari 370.133 368.339 390.590 23,1 22,9 23,9 -1.794 22.250 -0,5 6,0
Contributi sociali - - - - - - - -
Trasferimenti da amministrazioni
pubbliche 6.330 7.624 9.824 0,4 0,5 0,6 1.294 2.200 20,4 28,9
Trasferimenti da altri soggetti 29.255 29.722 35.559 1,8 1,8 2,2 467 5.837 1,6 19,6
Trasferimenti da famiglie 13.256 14.861 14.726 0,8 0,9 0,9 1.605 -135 12,1 -0,9
Trasferimenti da imprese 3.892 4.830 9.167 0,2 0,3 0,6 938 4.338 24,1 89,8
Trasferimenti da estero 12.107 10.032 11.666 0,8 0,6 0,7 -2.075 1.634 -17,1 16,3
Altri incassi correnti 16.568 15.912 19.726 1,0 1,0 1,2 -656 3.813 -4,0 24,0
Incassi in conto capitale 3.121 3.725 2.234 0,2 0,2 0,1 604 -1.491 19,4 -40,0
Trasferimenti da amministrazioni
pubbliche 329 250 695 0,0 0,0 0,0 -79 445 -24,0 178,0
Trasferimenti da altri soggetti 20 15 27 0,0 0,0 0,0 -5 12 -25,1 78,4
Trasferimenti da famiglie - - - - - - - -
Trasferimenti da imprese - 1 27 - 0,0 0,0 1 26 3.657,2
Trasferimenti da estero 20 14 - 0,0 0,0 - -6 -14 -28,7 -
Altri incassi in conto capitale 2.771 3.460 1.512 0,2 0,2 0,1 688 -1.948 24,8 -56,3
Incassi part ite f inanziarie 5.032 3.037 3.395 0,3 0,2 0,2 -1.994 357 -39,6 11,8
Incassi f inali 430.439 428.360 461.327 26,8 26,6 28,2 -2.079 32.967 -0,5 7,7
Pagament i corrent i 455.674 461.431 485.877 28,4 28,6 29,7 5.757 24.446 1,3 5,3
Personale in serv izio 90.603 89.803 91.077 5,6 5,6 5,6 -799 1.274 -0,9 1,4
Acquisto di beni e serv izi 15.605 15.342 25.408 1,0 1,0 1,6 -263 10.066 -1,7 65,6
Trasferimenti a amministrazioni
pubbliche 211.235 212.688 215.034 13,2 13,2 13,1 1.453 2.346 0,7 1,1
Trasferimenti a altri soggetti 36.020 38.424 48.501 2,2 2,4 3,0 2.404 10.078 6,7 26,2
Trasferimenti a famiglie 5.657 10.036 15.796 0,4 0,6 1,0 4.379 5.760 77,4 57,4
Trasferimenti a imprese 11.632 9.440 14.795 0,7 0,6 0,9 -2.193 5.356 -18,9 56,7
Trasferimenti a estero 18.730 18.948 17.910 1,2 1,2 1,1 218 -1.038 1,2 -5,5
Interessi passiv i 78.831 79.448 73.375 4,9 4,9 4,5 617 -6.073 0,8 -7,6
Altri pagamenti correnti 23.381 25.726 32.481 1,5 1,6 2,0 2.345 6.755 10,0 26,3
Pagament i in conto capitale 28.409 23.634 23.536 1,8 1,5 1,4 -4.775 -98 -16,8 -0,4
Investimenti fissi lordi 8.478 8.783 7.017 0,5 0,5 0,4 304 -1.766 3,6 -20,1
Trasferimenti a amministrazioni
pubbliche 9.978 4.950 4.871 0,6 0,3 0,3 -5.028 -79 -50,4 -1,6
Trasferimenti a altri soggetti 9.861 9.800 11.586 0,6 0,6 0,7 -61 1.786 -0,6 18,2
Trasferimenti a famiglie 196 758 736 0,0 0,0 0,0 562 -22 286,7 -2,9
Trasferimenti a imprese 8.902 8.407 10.503 0,6 0,5 0,6 -495 2.096 -5,6 24,9
Trasferimenti a estero 763 635 347 0,0 0,0 0,0 -128 -288 -16,8 -45,4
Altri pagamenti in conto capitale 91 101 62 0,0 0,0 0,0 10 -39 10,7 -38,8
Spese part ite f inanziarie 25.625 18.168 12.126 1,6 1,1 0,7 -7.457 -6.042 -29,1 -33,3
Pagament i f inali 509.708 503.233 521.539 31,8 31,2 31,9 -6.475 18.306 -1,3 3,6
Saldo di parte corrente -33.388 -39.834 -30.179 -2,1 -2,5 -1,8 -6.446 9.655 19,3 -24,2
Saldo primario -438 4.575 13.163 -0,0 0,3 0,8 5.014 8.588 -1.143,9 187,7
Saldo -79.269 -74.873 -60.212 -4,9 -4,6 -3,7 4.396 14.661 -5,5 -19,6
PIL 1.604.478 1.611.884 1.636.372
20152013 2014 in % del PIL V ariaz ioni A ssolute V ariaz ioni %
ANNUARIO STATISTICO 2016
26
Tavola 1.1.3: Conto consolidato di cassa delle Amministrazioni locali. Anni 2013–2015 (dati in milioni di euro)
2013 2014 2015 2014-2013 2015-2014 2014/2013 2015/2014
Incassi corrent i 228.105 231.717 235.117 14,2 14,4 14,4 3.612 3.401 1,6 1,5
Tributari 105.780 108.162 108.467 6,6 6,7 6,6 2.382 305 2,3 0,3
Contributi sociali 17 20 21 0,0 0,0 0,0 3 1 17,6 5,0
Trasferimenti da amministrazioni
pubbliche 97.612 98.910 101.723 6,1 6,1 6,2 1.298 2.813 1,3 2,8
Trasferimenti da altri soggetti 718 869 671 0,0 0,1 0,0 151 -198 21,0 -22,8
Trasferimenti da famiglie 189 119 126 0,0 0,0 0,0 -70 7 -36,9 5,9
Trasferimenti da imprese 516 737 527 0,0 0,0 0,0 221 -210 42,8 -28,5
Trasferimenti da estero 13 13 18 0,0 0,0 0,0 -0 5 -1,1 38,4
Altri incassi correnti 23.978 23.756 24.235 1,5 1,5 1,5 -223 480 -0,9 2,0
Incassi in conto capitale 14.503 8.499 8.213 0,9 0,5 0,5 -6.003 -286 -41,4 -3,4
Trasferimenti da amministrazioni
pubbliche 9.978 4.950 4.871 0,6 0,3 0,3 -5.028 -79 -50,4 -1,6
Trasferimenti da altri soggetti 2.999 2.529 2.371 0,2 0,2 0,1 -470 -157 -15,7 -6,2
Trasferimenti da famiglie 704 688 620 0,0 0,0 0,0 -17 -68 -2,4 -9,9
Trasferimenti da imprese 2.269 1.793 1.702 0,1 0,1 0,1 -476 -91 -21,0 -5,1
Trasferimenti da estero 26 48 50 0,0 0,0 - 22 2 84,6 4,2
Altri incassi in conto capitale 1.526 1.021 971 0,1 0,1 0,1 -505 -50 -33,1 -4,9
Incassi part ite f inanziarie 15.509 14.829 10.968 1,0 0,9 0,7 -681 -3.860 -4,4 -26,0
Incassi f inali 258.117 255.044 254.299 16,1 15,8 15,5 -3.072 -746 -1,2 -0,3
Pagament i corrent i 220.348 223.375 216.172 13,7 13,9 13,2 3.027 -7.203 1,4 -3,2
Personale in serv izio 67.961 66.451 65.203 4,2 4,1 4,0 -1.509 -1.249 -2,2 -1,9
Acquisto di beni e serv izi 115.684 115.814 110.073 7,2 7,2 6,7 130 -5.741 0,1 -5,0
Trasferimenti a amministrazioni
pubbliche 905 2.439 5.651 0,1 0,2 0,3 1.534 3.212 169,5 131,7
Trasferimenti a altri soggetti 18.115 18.683 16.854 1,1 1,2 1,0 569 -1.830 3,1 -9,8
Trasferimenti a famiglie 7.138 6.867 6.624 0,4 0,4 0,4 -271 -243 -3,8 -3,5
Trasferimenti a imprese 10.969 11.791 10.221 0,7 0,7 0,6 823 -1.570 7,5 -13,3
Trasferimenti a estero 8 25 8 0,0 0,0 0,0 17 -17 212,5 -68,0
Interessi passiv i 5.349 5.422 4.553 0,3 0,3 0,3 73 -869 1,4 -16,0
Altri pagamenti correnti 12.335 14.565 13.839 0,8 0,9 0,8 2.230 -727 18,1 -5,0
Pagament i in conto capitale 28.296 23.785 25.643 1,8 1,5 1,6 -4.511 1.858 -15,9 7,8
Investimenti fissi lordi 19.774 16.195 17.732 1,2 1,0 1,1 -3.579 1.537 -18,1 9,5
Trasferimenti a amministrazioni
pubbliche 329 250 695 0,0 0,0 0,0 -79 445 -24,0 178,0
Trasferimenti a altri soggetti 5.817 5.430 5.473 0,4 0,3 0,3 -387 43 -6,7 0,8
Trasferimenti a famiglie 1.241 1.241 1.110 0,1 0,1 0,1 0 -131 0,0 -10,6
Trasferimenti a imprese 4.565 4.176 4.353 0,3 0,3 0,3 -388 176 -8,5 4,2
Trasferimenti a estero 11 12 10 0,0 0,0 0,0 1 -2 9,1 -16,7
Altri pagamenti in conto capitale 2.376 1.911 1.743 0,1 0,1 0,1 -466 -167 -19,6 -8,8
Pagament i part ite f inanziarie 3.189 3.141 4.265 0,2 0,2 0,3 -48 1.124 -1,5 35,8
Pagament i f inali 251.833 250.301 246.080 15,7 15,5 15,0 -1.532 -4.221 -0,6 -1,7
Saldo di parte corrente 7.757 8.342 18.945 0,5 0,5 1,2 585 10.604 7,5 127,1
Saldo primario 11.633 10.166 12.772 0,7 0,6 0,8 -1.467 2.606 -12,6 25,6
Saldo 6.283 4.743 8.219 0,4 0,3 0,5 -1.540 3.476 -24,5 73,3
PIL 1.604.478 1.611.884 1.636.372
20152013 2014 in % del PIL V ariaz ioni A ssolute V ariaz ioni %
CONTI DI CASSA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
27
Tavola 1.1.4: Conto consolidato di cassa degli Enti di previdenza. Anni 2013–2015 (dati in milioni di euro)
2013 2014 2015 2014-2013 2015-2014 2014/2013 2015/2014
Incassi corrent i 327.175 326.822 330.457 20,4 20,3 20,2 -353 3.635 -0,1 1,1
Tributari - - - - - - - -
Contributi sociali 210.563 210.102 213.736 13,1 13,0 13,1 -461 3.634 -0,2 1,729
Trasferimenti da amministrazioni
pubbliche 113.623 113.778 113.315 7,1 7,1 6,9 155 -463 0,1 -0,4
Trasferimenti da altri soggetti 2 1 - 0,0 0,0 - -1 -1 -50,0
Trasferimenti da famiglie - - - - - - - -
Trasferimenti da imprese - 1 - - 0,0 - 1 -1
Trasferimenti da estero 2 - - 0,0 - - -2 -
Altri incassi correnti 2.987 2.941 3.406 0,2 0,2 0,2 -46 465 -1,5 15,8
Incassi in conto capitale 327 387 262 0,0 0,0 0,0 60 -125 18,3 -32,3
Trasferimenti da amministrazioni
pubbliche - - - - - - - -
Trasferimenti da altri soggetti - - - - - - - -
Trasferimenti da famiglie - - - - - - - -
Trasferimenti da imprese - - - - - - - -
Trasferimenti da estero - - - - - - - -
Altri incassi in conto capitale 327 387 262 0,0 0,0 0,0 60 -125 18,3 -32,3
Incassi part ite f inanziarie - - 1.890 - - 0,1 - 1.890
Incassi f inali 327.502 327.209 332.609 20,4 20,3 20,3 -293 5.400 -0,1 1,7
Pagament i corrent i 324.423 323.055 326.881 20,2 20,0 20,0 -1.368 3.826 -0,4 1,2
Personale in serv izio 3.000 2.675 2.966 0,2 0,2 0,2 -325 291 -10,8 10,9
Acquisto di beni e serv izi 2.063 1.701 2.128 0,1 0,1 0,1 -362 427 -17,5 25,1
Trasferimenti a amministrazioni
pubbliche 5.425 5.185 4.177 0,3 0,3 0,3 -240 -1.008 -4,4 -19,4
Trasferimenti a altri soggetti 312.879 312.069 316.496 19,5 19,4 19,3 -810 4.427 -0,3 1,4
Trasferimenti a famiglie 312.046 311.214 315.726 19,4 19,3 19,3 -832 4.512 -0,3 1,4
Trasferimenti a imprese 826 845 769 0,1 0,1 0,0 19 -76 2,3 -9,0
Trasferimenti a estero 7 10 1 0,0 0,0 0,0 3 -9 42,9 -90,0
Interessi passiv i 114 59 72 0,0 0,0 0,0 -55 13 -48,2 22,0
Altri pagamenti correnti 942 1.366 1.042 0,1 0,1 0,1 424 -324 45,0 -23,7
Pagament i in conto
capitale 433 674 694 0,0 0,0 0,0 241 21 55,5 3,0
Investimenti fissi lordi 433 674 694 0,0 0,0 0,0 241 21 55,5 3,0
Trasferimenti a amministrazioni
pubbliche - - - - - - - -
Trasferimenti a altri soggetti - - - - - - - -
Trasferimenti a famiglie - - - - - - - -
Trasferimenti a imprese - - - - - - - -
Trasferimenti a estero - - - - - - - -
Altri pagamenti in conto capitale - - - - - - - -
Pagament i part ite
f inanziarie 2.646 3.481 5.034 0,2 0,2 0,3 835 1.553 31,6 44,6
Pagament i f inali 327.502 327.209 332.609 20,4 20,3 20,3 -293 5.400 -0,1 1,7
Saldo di parte corrente 2.752 3.767 3.576 0,2 0,2 0,2 1.015 -191 36,9 -5,1
Saldo primario 114 59 72 0,0 0,0 0,0 -55 13 -48,4 22,7
Saldo - -0 0 - -0,0 0,0 -0 0 -175,8
PIL 1.604.478 1.611.884 1.636.372
20152013 2014 in % del PIL V ariaz ioni A ssolute V ariaz ioni %
ANNUARIO STATISTICO 2016
28
1.2 - Il conto di cassa del Settore Statale
Di seguito si riportano i dati relativi al settore statale per gli anni 2013-2015 secondo lo standard previsto dal Fondo Monetario Internazionale (FMI). Tali dati sono oggetto di specifica pubblicazione mensile da parte dell’Ispettorato Generale per la Contabilità e la Finanza Pubblica – I.Ge.Co.Fi.P del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato.
Il comparto del Settore Statale circoscrive una componente significativa delle Amministrazioni Centrali, sotto-settore del Settore Pubblico. Esso comprende il Bilancio dello Stato consolidato con le operazioni della tesoreria statale. Il saldo tra gli incassi e i pagamenti di tale comparto, se negativo, si definisce fabbisogno ed esprime le esigenze di copertura finanziaria dello Stato, mediante il ricorso al mercato(vedi tavola1.2.1).
La copertura del fabbisogno è composta dalla differenza tra le operazioni di accensione e rimborso dei prestiti dello Stato, dalla variazione delle giacenze sui conti correnti presso la tesoreria statale intestati a soggetti esterni alla Pubblica
Amministrazione6, cui si aggiungono, inoltre, i prestiti accesi da soggetti esterni alla
Pubblica Amministrazione per i quali sia stato riconosciuto un effettivo impegno al relativo rimborso da parte dello Stato, ovvero quelli contratti dai soggetti medesimi, nonché da soggetti pubblici, attualizzando i contributi statali.
Il saldo di cassa del Settore Statale, determinato dalla differenza tra gli incassi e i pagamenti di parte corrente, in conto capitale e del saldo delle partite finanziarie, ha fatto registrare nel 2015 un disavanzo pari a 59.079 milioni, inferiore di 16.675 milioni rispetto a quello del 2014. Tale dato concorre al disavanzo del settore pubblico che, come si è visto nel paragrafo precedente, è pari a 51.993 milioni.
Nella tabella che segue si evidenzia un disavanzo pari a 59.691 milioni nel 2014 e 53.235 milioni nel 2015. La differenza rispetto al disavanzo del settore statale citato prima è da ricondursi alla diversa modalità di rappresentazione contabile adottata dal Fondo Monetario Internazionale. Nell’ambito dei prospetti contabili peculiari del GFSM2001, le attività finanziarie poste in essere dalla pubblica amministrazione rientrano, infatti, in un concetto di copertura diverso e più ampio di quello ad oggi adottato nell’ambito del settore pubblico. Il saldo di cassa, dal lato della formazione, secondo gli standard del FMI, si esaurisce nella differenza tra le partite correnti e in conto capitale, determinando, di fatto, una proxy di cassa dell’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche.
La differenza nei saldi è quindi attribuibile al saldo delle partite finanziarie, che tra il
2014 e il 2015 ha mostrato un miglioramento (+10.219 milioni)7.
Tra gli incassi, si è registrato l’incremento delle imposte al lordo dei rimborsi e delle
6 Al netto della variazione del conto disponibilità e di altre partite minori.
7 Nel 2014 si sono registrati gli esborsi di circa 2.800 milioni relativo alla quota di sottoscrizione del capitale del Meccanismo
Europeo di Stabilità (MES) (Legge 23 luglio 2012 n. 116) e di circa 12.400 milioni per le anticipazioni fornite agli enti territoriali per fornire la liquidità necessaria ai pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione (Decreto Legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito con modificazioni in Legge 6 giugno 2013, n. 64). Nel 2015 si è registrato l’esborso di circa 3.750 milioni per le anticipazioni fornite agli enti territoriali, oltre il finanziamento alle Regioni per il rimborso anticipato di loro titoli obbligazionari.
CONTI DI CASSA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
29
compensazioni, principalmente per le maggiori riscossioni dell’IRPEF8, dell’IVA
9 e per la
variazione di aliquota sulla tassazione dei proventi derivanti dalla partecipazione ad OICVM di diritto estero . In aumento anche i trasferimenti correnti dall’Unione Europea (+1.624 milioni) per la riattivazione di flussi finanziari già sottoposti a procedura di sospensione. Tra i pagamenti, risultano in diminuzione i trasferimenti agli enti di previdenza (-468 milioni), agli enti locali (-1.569 milioni) e ad altre amministrazioni locali ad esclusione di regioni e spesa sanitaria (-1.487 milioni), anche per il riversamento su
conti di Tesoreria delle disponibilità liquide detenute dalle Camere di Commercio10
. Si riducono, inoltre, i trasferimenti verso l’Unione Europea (-1.015 milioni) e la spesa per interessi tra cui quella sui conti correnti di tesoreria statale (-1.738 milioni). In aumento i trasferimenti alle famiglie (+5.739 milioni), parzialmente per il riconoscimento del bonus di
80 euro11
, oltre alle somme destinate ai rimborsi ed alle compensazioni di imposta
(+11.566 milioni)12
e i trasferimenti a Ferrovie (+1.012 milioni) e a Poste S.p.A. (+1.062
milioni)13
.
8 Riconducibile principalmente agli effetti delle disposizioni del D.Lgs n. 175/2014 relative al modello di versamento delle
imposte.
9 Dovuta anche all’applicazione del meccanismo dello “Split Payment”, Legge 23 dicembre 2014 n. 190.
10 Legge 23 dicembre 2014 n. 190.
11 Decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito con modificazioni in Legge 23 giugno 2014, n. 89.
12 Come per l’IRPEF riconducibile principalmente agli effetti delle disposizioni del D.Lgs n. 175/2014 relative al modello di
versamento delle imposte.
13 Pagamento di arretrati sul contratto di programma dal 2012.
ANNUARIO STATISTICO 2016
30
ASPETTI METODOLOGICI
Per fabbisogno del Settore Pubblico si intende il risultato del consolidamento tra i flussi di cassarelativi agli incassi e ai pagamenti (di parte corrente, in conto capitale e legati a operazioni finanziarie) effettuati dagli enti componenti il Settore Pubblico nel periodo in esame (tavola1.1.1). Il conto consolidato di cassa qui indicato è riferito al Settore Pubblico, che allo stato attuale rappresenta un universo quasi coincidente con il comparto della pubblica amministrazione della lista S13. I dati relativi ai diversi livelli di governo sono stati aggregati in modo da rappresentare i tre sottosettori dell’Amministrazione centrale, locale e degli Enti di previdenza.
La tavola1.2.2contiene la classificazione del conti di cassa del settore statale secondo lo standard del Fondo Monetario Internazionale: il Government Finance Statistics Manual (GFSM). Il GFSM descrive un sistema statistico integrato per la produzione dei dati di finanza pubblica per il settore delle pubbliche amministrazioni, coerente con gli indirizzi forniti dal sistema di contabilità nazionale delle Nazioni Unite (System of National Accounts - SNA) e dal manuale SEC10 che, del SNA, costituisce la trasposizione a livello europeo, pur mantenendo rispetto a questi una modalità di presentazione delle informazioni differente. Il saldo risultante dallo Statement of Sources and Uses of Cash presentato in questo capitolo approssima il saldo di cassa al netto delle partite finanziarie.
Per fabbisogno del settore statale si intende il saldo di cassa (fabbisogno/avanzo) quale risultato del consolidamento tra i flussi di cassa del bilancio dello Stato e della tesoreria statale. Esso esprime il fabbisogno da finanziare attraverso emissioni di titoli di Stato e altri strumenti a breve e lungo termine (art. 44, comma 1, legge 196/2009).
CONTI DI CASSA DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
31
SCHEMA SINOTTICO DEI DATI PRESENTATI
Formazione del fabbisogno
Quadro di finanza pubblica
Spesa statale regionalizzata
Politiche di sviluppo della UE
Conto Annuale
Mutui degli Enti Locali
Altre elaborazioni
Copertura Finanziaria
Uscite Totali Entrate Totali
Flussi finanziari da/per la UE
Tesoreria statale
Bilancio dello Stato - Entrate -
Bilancio dello Stato - Uscite -
RACCORDI CON ALTRE VARIABILI
I dati presentati in questo capitolo provengono da fonti diverse: alla produzione del conto del settore statale concorrono i dati di Corte dei Conti, TAR, Agenzie fiscali e Presidenza del Consiglio dei Ministri unitamente ai dati del bilancio dello Stato, ai flussi di tesoreria e al conto dei flussi da/verso l’Unione Europea, riconducibili alla sezione centrale dello schema sinottico qui presentato.
Gli altri dati che concorrono alla produzione del conto del settore pubblico sono tratti da fonti interne e esterne alla Ragioneria Generale dello Stato, non oggetto di specifico approfondimento nel presente annuario.
I dati di Regioni, Sanità, Comuni e Province, Altri enti pubblici consolidati sono ottenuti mediante il SIOPE (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici), un sistema di rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti effettuati dai tesorieri di tutte le amministrazioni pubbliche.
I dati degli enti di previdenza e assistenza sociale derivano da elaborazioni sui flussi di cassa, Rendiconti Generali inviati alla Ragioneria Generale dello Stato direttamente dagli enti.
Alla formazione del comparto degli altri enti pubblici consolidati concorrono altri enti non territoriali della pubblica amministrazione.
ANNUARIO STATISTICO 2016
32
2013 2014 2015
F ORMA Z IONE Saldo Set tore Statale -80.417 -75.754 -59.079
Titoli a breve termine -10.020 -15.603 -10.422
Titoli a medio-lungo termine 107.361 89.769 34.652
Titoli esteri -3.673 -1.571 17.188
Altre operazioni -13.251 3.159 17.661
Totale Copertura 80.417 75.754 59.079
COPERTURA
Tavola 1.2.1: Copertura del fabbisogno del Settore statale. Anni 2013–2015 (dati in milioni di euro)
BILANCIO DELLO STATO
33
Tavola 1.2.2: Conto di cassa del Settore statale - rappresentazione secondo gli standard GFSM2001. Anni 2013-2015 (dati in milioni di euro)
2014-2013 2015-2014
Ent rate di cassa relat iv e alle
at t iv ità operat iv e733.468 730.114 759.707
Imposte 469.622 464.406 489.547 -1,1 5,4
Contributi sociali 210.563 210.103 213.736 -0,2 1,7
Trasferimenti da organizzazioni
internazionali12.098 10.024 11.648 -17,1 16,2
Trasferimenti da altre amministrazioni
pubbliche7.376 8.948 10.454 21,3 16,8
Altre entrate 33.809 36.633 34.322 8,4 -6,3
Pagament i di cassa relat iv i alle
at t iv ità operat iv e786.173 784.126 808.472
Redditi da lavoro dipendente 84.727 83.884 84.841 -1,0 1,1
Consumi intermedi 11.770 11.929 12.133 1,4 1,7
Interessi 79.872 80.825 74.041 1,2 -8,4
Contributi 6.823 5.347 6.070 -21,6 13,5
Trasferimenti a organizzazioni
internazionali17.151 17.195 16.180 0,3 -5,9
Trasferimenti a altre amministrazioni
pubbliche200.026 192.496 200.677 -3,8 4,3
Prestazioni sociali 317.581 321.167 331.440 1,1 3,2
Altri pagamenti 68.223 71.283 83.090 4,5 16,6
Saldo delle operazioni relat iv e alle
at t iv ità operat iv e-52.705 -54.012 -48.765
Saldo delle at t iv ità non prodot te 5.683 5.679 4.470
A cquisto di at t iv ità non
f inanziarie5.683 5.679 4.470
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T ransazioni 2013 2014 2015
Percentage change
ANNUARIO STATISTICO 2016
34
CAPITOLO 2 - Bilancio dello Stato
I dati presentati in questo capitolo sono tratti dal rendiconto generale dello Stato e riguardano il periodo 2006 – 2015.
I suddetti dati, esposti nella tavola 2.I, si riferiscono sia alle entrate che alle spese del bilancio dello Stato e sono aggregati secondo un criterio che evidenzia la loro natura economica. Nella tavola 2.I sono riportati, inoltre, alcuni indicatori rappresentativi dell’andamento del bilancio dello Stato.
Sulla base della normativa contabile, ed in particolare delle disposizioni dettate dall’articolo 25, comma 7, della legge n. 196 del 2009, il primo degli indicatori è il risparmio pubblico che consente di conoscere il grado di copertura degli oneri derivanti dal funzionamento corrente dell’apparato dello Stato. Esso misura, se positivo, la quota di risparmio prodotta e, se negativo, la quota di risparmio assorbita. Come si evince dalla tavola, gli unici esercizi in cui si è registrato un risultato positivo sono il 2007, pari a 15.959 milioni, il 2012, per 25.896 milioni, il 2013 per 16.307 milioni e il 2014 per 8.205 milioni, mentre nel 2015 si registra un saldo negativo pari a 33.393 milioni.
Il successivo indicatore è rappresentato dall’indebitamento netto, che costituisce il saldo del conto economico e misura l’eccedenza della spesa rispetto alle risorse a disposizione, includendo anche quelle in conto capitale, da finanziare attraverso la vendita di attività o l’aumento delle passività finanziarie. A causa dell’eccedenza delle spese sulle entrate, tale saldo mostra sempre un risultato negativo con un picco nel 2009 pari a -74.144. Nell’esercizio 2015, il valore registrato è pari a -66.019 milioni.
Un altro indicatore da considerare è il saldo netto da finanziare, ottenuto aggiungendo, al saldo precedente, spese ed entrate per attività finanziarie. L’importo di tale saldo è espressamente indicato nell’articolo 1 della legge di stabilità. Tale importo non può essere modificato nel corso dell’esame parlamentare del provvedimento. Esso costituisce il vincolo attorno al quale viene strutturata la manovra di finanza pubblica recata dal bilancio dello Stato. Negli anni presi a riferimento il saldo netto da finanziare ha registrato il miglior risultato nell’esercizio 2012, con un valore di -18.492 milioni.
Infine l’ultimo indicatore differenziale è rappresentato dal ricorso al mercato, anch’esso indicato nell’articolo 1 della legge di stabilità, che esprime il risultato differenziale tra il totale delle entrate finali (escluse quelle per accensione prestiti) ed il totale delle spese (incluso il rimborso dei prestiti). Il risultato peggiore si è registrato nel 2015 (-298.613 milioni), mentre il risultato migliore si è avuto nell’esercizio 2007 (-223.640 milioni).
BILANCIO DELLO STATO
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La serie storica completa, a partire dal 2002, può essere consultata sul sito istituzionale della Ragioneria Generale dello Stato al seguente link: http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Pubblicazioni/Pubblicazioni_Statistiche/Annuario-statistico-RGS/
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ANNUARIO STATISTICO 2016
36
ASPETTI METODOLOGICI
ENTRATE
I dati di bilancio relativi alle entrate si riferiscono al consuntivo e vengono esposti per competenza e cassa. I prospetti illustrativi che seguono riportano le previsioni e le risultanze di gestione distinte per i tre livelli di aggregazione.
Nel primo livello si ha una suddivisione per titoli: 1) Tributarie; 2) Extra-tributarie; 3) Alienazione e ammortamento dei beni patrimoniali e riscossione di crediti; 4) Accensione di prestiti. Al secondo livello è esposta la distinzione tra entrate ricorrenti ed entrate non ricorrenti. Al terzo livello è evidenziata la tipologia dell’entrata.
Si segnala che per un confronto tra gli esercizi anteriori al 2009 è stato utilizzato provvisoriamente un criterio di analisi legato alle tradizionali categorie di entrata, in quanto solo a partire dall’esercizio finanziario 2008 è stata introdotta la nuova struttura di bilancio che prevede la classificazione tra entrate “ricorrenti” e “non ricorrenti” e per diverse tipologie di cespite.
SPESE
I dati di bilancio relativi alle spese sono dati da consuntivo e vengono esposti per voci economiche e per missioni e programmi.
Con riferimento alle voci economiche, le spese sono ripartite nei tre titoli. Alcune tabelle espongono le spese ripartite tra il titolo I “spese correnti” e il titolo II “spese in conto capitale, al netto del titolo III “rimborso di prestiti”. Al secondo livello è esposta la distinzione dei titoli secondo le categorie, che corrispondono ai principali aggregati economici previsti dalla classificazione SEC 95.
In relazione alle spese per missioni, il documento espone un aggregato che raffigura le 34 missioni che rappresentano aggregati omogenei di attività dirette al conseguimento degli obiettivi definiti nell’ambito della singola missione. I dati di bilancio evidenziano le risorse stanziate per perseguire le specifiche finalità.
A partire dal 2008, il bilancio dello Stato è classificato per missioni e programmi al fine di meglio rappresentare tramite il prospetto contabile le finalità della spesa: la legge n. 196/2009 stabilisce come unità di voto parlamentare il programma. Nel corso del tempo, l’articolazione per programmi del bilancio ha subito variazioni in termini di numerosità, denominazioni e contenuti, con riflessi anche sull’aggregato più ampio delle missioni. Le revisioni sono in parte legate all'istituzione e soppressione di programmi di spesa ma anche alla riorganizzazione delle strutture amministrative che la gestiscono e a successivi affinamenti nel contenuto.
Il dato riclassificato presentato nella tavola 2.2.9 di questo annuario consente un confronto in serie storica della spesa del bilancio dello Stato, in particolare per quanto attiene a una lettura per missioni e programmi. La
BILANCIO DELLO STATO
37
ricostruzione in serie storica è stata effettuata riconducendo le singole unità gestionali del bilancio (i piani gestionali) di ciascun esercizio alla classificazione per missioni e programmi adottata nella legge di bilancio 2015. Nel caso di piani gestionali scorporati in più programmi da un anno all'altro, si assume che la ripartizione delle risorse sia proporzionale a quella del 2015.
Se, da una parte, il dato del Conto consuntivo del bilancio espone le scelte di rappresentazione effettuate per ciascun esercizio finanziario, dall’altra, la ricostruzione in serie storica rende significativo il confronto a parità della classificazione del bilancio.
Ulteriori indicazioni sulla metodologia di stima per la riclassificazione in serie storica, tavole e database elaborabili per effettuare elaborazioni ed estrazioni personalizzate sono disponibili nell’area della pubblicazione “La spesa delle Amministrazioni centrali dello Stato” al link:http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Pubblicazioni/Pubblicazioni_Statistiche/La-spesa-delle-amministrazioni-centrali/
PATRIMONIO
I dati contenuti nelle tabelle inerenti il conto generale del patrimonio sono dati consuntivati nella parte II del Rendiconto generale dello Stato; essi corrispondono alle voci economiche previste dalla classificazione SEC95 e si riferiscono ai componenti attivi e passivi significativi del patrimonio, illustrati in base alla voce e secondo i Ministeri che li hanno in gestione.
In altra tavola sono esposte le attività e le passività, sia finanziarie che patrimoniali, con le variazioni derivanti dalla gestione del bilancio e quelle verificatesi per qualsiasi altra causa, così come previsto dall’art.36, comma 3, della Legge 31 dicembre 2009, n.196.
L’art. 3 del Decreto Interministeriale 18 aprile 2002 stabilisce i criteri di valutazione degli elementi patrimoniali secondo le indicazioni contenute nell’allegato 3 del medesimo decreto.
ANNUARIO STATISTICO 2016
38
SCHEMA SINOTTICO DEI DATI PRESENTATI
Formazione del fabbisogno
Quadro di finanza pubblica
Spesa statale regionalizzata
Politiche di sviluppo della UE
Conto Annuale
Mutui degli Enti Locali
Altre elaborazioni
Copertura Finanziaria
Uscite Totali Entrate Totali
Flussi finanziari da/per la UE
Tesoreria statale
Bilancio dello Stato - Entrate -
Bilancio dello Stato - Uscite -
RACCORDI CON ALTRE VARIABILI
Il bilancio dello Stato rappresenta lo strumento principale, ma non esclusivo, di prelievo e redistribuzione di risorse nei confronti del sistema economico. Il fabbisogno del settore pubblico, come si evince dallo schema, è in larga parte finanziato ricorrendo al bilancio dello Stato:
- sia direttamente attraverso i flussi di entrata e uscita del bilancio;
- sia indirettamente.
Per quanto concerne i trasferimenti del bilancio dello Stato che indirettamente finanziano il fabbisogno del settore pubblico si considerano:
- i trasferimenti effettuati alle Amministrazioni centrali, in primis Corte dei Conti, TAR, Agenzie Fiscali e Presidenza del Consiglio dei Ministri;
- i trasferimenti che alimentano una parte dei conti di Tesoreria. Tra le due gestioni si instaurano rapporti di carattere contabile, legati alla discrasia temporale tra il momento in cui si verifica il flusso finanziario di riscossione o pagamento e quello in cui la partita viene contabilizzata.
- erogazioni a favore di Regioni alimentati dal bilancio statale, che si conciliano perfettamente sia a livello di quantificazione, che a livello di classificazione economico e funzionale;
- versamenti al bilancio UE, vale a dire flussi disposti per finanziare le spese del bilancio comunitario, che trovano conciliazione con il Bilancio dello stato solo al termine del periodo di programmazione di riferimento.
BILANCIO DELLO STATO
39
2.1 - Le Entrate
La revisione della struttura del bilancio dello Stato, applicata a partire dal 2008 e proseguita con le novità introdotte dalla legge 31 dicembre 2009, n. 196 (Legge di contabilità e finanza pubblica), ha inciso sulla struttura classificatoria delle entrate.
Per effetto della suddetta legge, dal primo gennaio 2010, le entrate dello Stato sono ripartite in:
a. titoli, a seconda che siano di natura tributaria, extra-tributaria o che provengano dall'alienazione e dall'ammortamento di beni patrimoniali, dalla riscossione di crediti ovvero dall'accensione di prestiti ;
b. ricorrenti e non ricorrenti, a seconda che si riferiscano a proventi la cui acquisizione sia prevista a regime ovvero limitata ad uno o più esercizi;
c. tipologie, ai fini dell'approvazione parlamentare e dell'accertamento dei cespiti;
d. categorie, secondo la natura dei cespiti;
e. capitoli, eventualmente suddivisi in articoli secondo il rispettivo oggetto, ai fini della rendicontazione.
E’ inoltre prevista una classificazione economica conforme ai criteri adottati in contabilità nazionale per i conti del settore della pubblica amministrazione.
Ciò premesso, si rappresenta che, nelle tavole di seguito indicate, sono esposti i dati previsionali e le risultanze di gestione delle entrate distinti per:
- titoli di entrata (tavola 2.1.1) esercizi finanziari dal 2006 al 2015;
- titoli e categorie (tavole 2.1.2, 2.1.3, 2.1.4) esercizi finanziari dal 2012 al 2015.
Nel 2015, per le entrate complessive (Titoli dal I al IV), risultano versamenti totali pari a 771.529 milioni, mentre per le entrate finali, (Titoli I, II e III) i versamenti totali risultano pari a 511.987 milioni, in aumento del 5,7 per cento rispetto agli incassi del 2014 (pari a 484.306 milioni), dovuto, in prevalenza, all’andamento degli incassi tributari a fronte di una sostanziale invarianza di quelli del Titolo II.
Con riferimento agli accertamenti , nel 2015, per le entrate complessive, si rileva un ammontare pari a 829.108 milioni, in diminuzione rispetto agli accertamenti registrati nel 2014 (pari a 840.160 milioni). Di contro, gli accertamenti delle entrate finali, pari a 569.566 milioni, presentano nel 2015 un aumento complessivo di 19.379 milioni rispetto all’anno precedente, da imputarsi agli aumenti degli accertamenti del Titolo I – Entrate tributarie (per l’importo di 16.924 milioni) e del Titolo III – Alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti (per l’importo di 3.239 milioni), mentre, di segno contrario, è l’andamento degli accertamenti registrati per il Titolo II – Entrate extra-tributarie che, infatti, presentano un flessione pari a 784 milioni rispetto all’anno precedente.
Con riferimento al Titolo I, nel 2015 gli incassi totali (449.786 milioni) aumentano del 5,7 per cento rispetto a quelli del 2014 (425.588 milioni) e del 5,1 per cento rispetto a quelli del 2013 (427.901 milioni). La principale componente è costituita dalla Categoria I, che comprende i principali tributi diretti quali l’IRPEF, l’IRES e le imposte dirette sostitutive. Per tale categoria, i versamenti (pari a 249.634 milioni) rappresentano, infatti, nel 2015, il
ANNUARIO STATISTICO 2016
40
55,5 per cento del totale delle entrate tributarie, mentre, rispetto alle entrate finali, l’incidenza è pari al 48,7 per cento.
Gli accertamenti tributari sono risultati pari a 477.178 milioni, inferiori rispetto alle previsioni definitive
di competenza per circa 960 milioni, in particolare, per effetto della riduzione rilevata sia per le imposte dirette (Categoria I), per circa 182 milioni, sia per le imposte indirette, (Categorie da II a V) per complessivi 778 milioni. Queste ultime si concentrano, in particolare, nella Categoria III (relativa alle imposte sulla produzione e sui consumi), la cui differenza rispetto alle previsioni è risultata pari a 1.234 milioni, e nella Categoria V (relativa alle entrate da giochi, lotto e lotterie), con una differenza pari a milioni 1.254, solo in parte compensate dai risultati positivi rispetto alle attese rilevati nella Categoria II (relativa a tasse e imposte sugli affari), per 1.575 milioni, e nella Categoria IV (relative alle entrate da Monopoli), per 135 milioni.
Il grado di realizzazione delle previsioni, infatti, per la categoria dei tributi diretti si attesta al 99,9 per cento, così come risulta la pressoché completa realizzazione delle stime per le Categorie II e IV. Il grado di realizzazione si attesta, invece, su valori inferiori per la Categoria V, pari al 90,2 per cento, e alla Categoria III, con un rapporto del 96,4 per cento. In termini di cassa, le percentuali di realizzazione si attestano su valori ben inferiori per tutte le categorie.
Con riferimento alle entrate extra-tributarie (Titolo II), nel 2015 gli incassi totali ammontano a 53.441 milioni, in aumento dello 0,3 per cento rispetto a quelli del 2014 (53.280 milioni) e del 2 per cento rispetto a quelli del 2013 (52.406 milioni). In costante riduzione, invece, nel triennio 2013-2015, gli accertamenti che, in valore assoluto, ammontano nel 2015a 83.603 milioni, con una riduzione di 784 milioni rispetto al valore del 2014 (84.387 milioni) e di 2.062 milioni rispetto a quello del 2013 (85.665 milioni). Si rileva, inoltre, che, nel 2015, l’incidenza di tali entrate rispetto al totale delle entrate finali, in termini di cassa si attesta su una percentuale di circa il 10 per cento, mentre, in termini di competenza, la percentuale aumenta al 15 per cento.
Relativamente al Titolo III, nel triennio 2013-2015 si rileva un andamento positivo dei versamenti totali, i quali raggiungono l’importo di 8.760 milioni nel 2015, a fronte di 5.438 milioni del 2014 e di 3.358 milioni del 2013. Tale aumento è determinato, in buona misura, dall’aumento degli incassi della Categoria XIII (Vendita di beni e affrancazione di canoni) che, nel 2015, sono risultati pari a 6.620 milioni, rispetto a quanto affluito nel 2014, pari a 3.504 milioni, e nel 2013, pari a 1.657 milioni.
Per quanto riguarda i residui attivi, alla fine dell’esercizio 2015 la gestione ha determinato l’importo complessivo di 208.260 milioni, in riduzione di 867 milioni rispetto a quanto rilevato al termine dell’esercizio 2014. Gli effetti di tale riduzione si riscontrano nel Titolo I (-4.287 milioni) compensati, in prevalenza, dall’aumento registrato nel Titolo II (3.395 milioni) e, sebbene in misura più contenuta, nel Titolo III (25 milioni).
BILANCIO DELLO STATO
41
Tavola 2.1.1: Previsioni definitive, accertamenti e versamenti del bilancio dello Stato per titolo. Anni 2006-2015 (dati in milioni di euro)
La serie storica completa, a partire dal 2002, può essere consultata sul sito istituzionale della Ragioneria Generale dello Stato al seguente link: http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Pubblicazioni/Pubblicazioni_Statistiche/Annuario-statistico-RGS/
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Previsioni Definitive CP 402.348 28.698 3.332 235.595 669.972
Accertamenti 429.363 48.759 1.921 182.127 662.170
Previsioni Definitive CS 390.711 26.353 3.332 266.175 686.571
Totale Versato 398.826 27.557 1.906 182.127 610.416
di cui: Versato in c/competenza 387.027 26.621 1.902 182.127 597.677
Previsioni Definitive CP 440.510 33.216 6.368 211.314 691.408
Accertamenti 444.168 49.382 6.121 182.747 682.418
Previsioni Definitive CS 424.522 28.000 6.368 258.204 717.094
Totale Versato 417.843 26.442 6.110 182.747 633.143
di cui: Versato in c/competenza 404.740 24.988 6.104 182.747 618.580
Previsioni Definitive CP 453.581 32.572 3.478 242.724 732.354
Accertamenti 446.165 49.400 2.182 222.489 720.236
Previsioni Definitive CS 434.305 25.605 3.478 290.426 753.814
Totale Versato 422.639 30.569 2.155 222.489 677.853
di cui: Versato in c/competenza 406.684 29.144 2.145 222.489 660.462
Previsioni Definitive CP 441.152 36.174 2.916 296.073 776.316
Accertamenti 439.017 66.150 2.630 269.718 777.514
Previsioni Definitive CS 420.024 29.629 2.866 353.111 805.630
Totale Versato 414.010 39.583 2.609 269.718 725.920
di cui: Versato in c/competenza 395.782 38.074 2.601 269.718 706.175
Previsioni Definitive CP 443.440 34.929 2.196 288.861 769.425
Accertamenti 441.614 61.791 1.921 272.921 778.247
Previsioni Definitive CS 418.392 26.900 2.186 347.067 794.545
Totale Versato 408.952 33.335 1.855 272.921 717.063
di cui: Versato in c/competenza 392.655 31.793 1.850 272.921 699.220
Previsioni Definitive CP 452.261 37.623 3.354 243.223 736.461
Accertamenti 452.731 65.698 3.313 228.422 750.165
Previsioni Definitive CS 423.953 27.035 3.355 303.042 757.384
Totale Versato 415.649 33.770 3.238 228.422 681.080
di cui: Versato in c/competenza 397.921 32.085 3.235 228.422 661.663
Previsioni Definitive CP 482.459 51.885 2.442 266.672 803.458
Accertamenti 463.769 74.076 7.947 239.784 785.575
Previsioni Definitive CS 450.057 34.504 2.442 339.086 826.090
Totale Versato 426.006 37.776 7.896 239.784 711.462
di cui: Versato in c/competenza 404.223 35.956 7.889 239.784 687.852
Previsioni Definitive CP 470.025 75.045 3.785 249.632 798.487
Accertamenti 464.884 85.665 3.442 264.847 818.839
Previsioni Definitive CS 436.389 55.717 3.785 321.986 817.876
Totale Versato 427.901 52.406 3.358 264.847 748.512
di cui: Versato in c/competenza 405.343 49.820 3.354 264.847 723.364
Previsioni Definitive CP 478.538 72.897 6.500 290.692 848.628
Accertamenti 460.253 84.387 5.546 289.973 840.160
Previsioni Definitive CS 444.526 52.534 6.500 363.199 866.760
Totale Versato 425.588 53.280 5.438 289.973 774.279
di cui: Versato in c/competenza 399.720 48.478 5.425 289.973 743.595
Previsioni Definitive CP 478.138 70.861 10.158 304.652 863.809
Accertamenti 477.178 83.603 8.785 259.542 829.108
Previsioni Definitive CS 447.580 52.902 10.158 364.084 874.724
Totale Versato 449.786 53.441 8.760 259.542 771.529
di cui: Versato in c/competenza 416.797 48.666 8.751 259.542 733.756
2013
2014
2015
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2006
ANNUARIO STATISTICO 2016
42
Tavola 2.1.2: Confronti annuali tra previsioni definitive e risultanze di gestione per titolo e categoria. Anni 2013-2015 (dati in milioni di euro)
T itolo e Categoria
Residui al
31/12
Prev isioni
def init iv e
CP
Prev isioni
def init iv e
CS
A ccertatoTotale
V ersato
di cui
V ersato CP
T itolo I - Ent rate t ributarie 137.890 470.025 436.389 464.884 427.901 405.343
Categoria I - Imposte sul patrimonio e sul reddito 55.999 259.368 234.103 252.634 236.494 224.934
Categoria II - Tasse e imposte sugli affari 63.513 153.448 145.077 154.769 136.550 128.465
Categoria III - Imposte sulla produzione, sui consumi e
dogane 14.818 35.209 35.209 36.137 33.100 32.071
Categoria IV - Monopoli 1.274 10.926 10.926 10.375 10.404 9.854
Categoria V - Lotto, lotterie ed altre attiv ità di
giuoco 2.286 11.075 11.075 10.969 11.352 10.020
T itolo II - Ent rate ext ra- t ributarie 122.852 75.045 55.717 85.665 52.406 49.820
Categoria V I - Proventi speciali 216 812 812 677 672 633
Categoria V II - Proventi di serv izi pubblici minori 37.482 33.096 23.423 27.093 17.724 16.498
Categoria V III - Proventi dei beni dello Stato 659 349 350 413 386 376
Categoria IX - Prodotti netti di aziende autonome ed
utili di gestioni 0 1.806 1.806 2.249 2.249 2.249
Categoria X - Interessi su anticipazioni e crediti vari
del Tesoro 10.150 4.819 2.858 4.704 2.315 2.107
Categoria XI - Ricuperi, rimborsi e contributi 73.171 31.932 24.237 48.415 27.048 26.135
Categoria XII - Partite che si compensano nella spesa 1.172 2.231 2.231 2.115 2.012 1.821
T itolo III - A lienazione ed ammortamento di
beni pat rimoniali e riscossione di credit i 382 3.785 3.785 3.442 3.358 3.354
Categoria XIII - Vendita di beni ed affrancazione di
canoni 2 1.315 1.315 1.658 1.657 1.657
Categoria XIV - Ammortamento di beni patrimoniali - 1.024 1.024 300 300 300
Categoria XV - Rimborso di anticipazioni e crediti vari
del Tesoro 380 1.445 1.445 1.484 1.401 1.397
T itolo IV - A ccensione di prest it i - 249.632 321.986 264.847 264.847 264.847
Totale Ent rate 261.124 817.876 798.487 818.839 748.512 723.364
(segue)
2013
BILANCIO DELLO STATO
43
segue Tavola 2.1.2: Confronti annuali tra previsioni definitive e risultanze di gestione per titolo e categoria. Anni 2013-2015 (dati in milioni di euro)
T itolo e Categoria
Residui al
31/12
Prev isioni
def init iv e
CP
Prev isioni
def init iv e
CS
A ccertatoTotale
V ersato
di cui
V ersato CP
T itolo I - Ent rate t ributarie 112.393 478.538 444.526 460.253 425.588 399.720
Categoria I - Imposte sul patrimonio e sul reddito 45.059 266.543 241.115 244.865 228.600 216.514
Categoria II - Tasse e imposte sugli affari 50.893 154.128 145.544 158.266 138.702 130.169
Categoria III - Imposte sulla produzione, sui consumi e
dogane14.050 36.039 36.039 35.465 35.448 32.936
Categoria IV - Monopoli 1.287 10.735 10.735 10.370 10.357 9.836
Categoria V - Lotto, lotterie ed altre attiv ità di
giuoco1.105 11.093 11.093 11.287 12.480 10.265
T itolo II - Ent rate ext ra- t ributarie 96.249 72.897 52.534 84.387 53.280 48.478
Categoria V I - Proventi speciali 222 743 743 721 715 697
Categoria V II - Proventi di serv izi pubblici minori 34.023 32.604 22.016 25.293 18.017 14.578
Categoria V III - Proventi dei beni dello Stato 678 412 415 419 393 383
Categoria IX - Prodotti netti di aziende autonome ed
utili di gestioni0 1.678 1.678 1.952 1.952 1.952
Categoria X - Interessi su anticipazioni e crediti vari
del Tesoro8.088 4.609 2.626 5.843 3.217 3.053
Categoria XI - Ricuperi, rimborsi e contributi 52.020 30.395 22.600 47.872 26.764 25.817
Categoria XII - Partite che si compensano nella spesa 1.217 2.456 2.456 2.288 2.223 1.997
T itolo III - A lienazione ed ammortamento di
beni pat rimoniali e riscossione di credit i485 6.500 6.500 5.546 5.438 5.425
Categoria XIII - Vendita di beni ed affrancazione di
canoni1 3.868 3.868 3.503 3.504 3.503
Categoria XIV - Ammortamento di beni patrimoniali - 1.081 1.081 357 357 357
Categoria XV - Rimborso di anticipazioni e crediti vari
del Tesoro483 1.552 1.552 1.686 1.578 1.565
T itolo IV - A ccensione di prest it i - 290.692 363.199 289.973 289.973 289.973
Totale Ent rate 209.126 866.760 848.628 840.160 774.279 743.595
2014
ANNUARIO STATISTICO 2016
44
segue Tavola 2.1.2: Confronti annuali tra previsioni definitive e risultanze di gestione per titolo e categoria. Anni 2013-2015 (dati in milioni di euro)
T itolo e Categoria
Residui al
31/12
Prev isioni
def init iv e
CP
Prev isioni
def init iv e
CS
A ccertatoTotale
V ersato
di cui
V ersato CP
T itolo I - Ent rate t ributarie 108.106 478.138 447.580 477.178 449.786 416.797
Categoria I - Imposte sul patrimonio e sul reddito 43.144 259.645 245.114 259.462 249.634 230.480
Categoria II - Tasse e imposte sugli affari 49.189 160.511 144.484 162.086 144.616 133.477
Categoria III - Imposte sulla produzione, sui consumi e
dogane13.330 34.613 34.613 33.379 33.353 32.136
Categoria IV - Monopoli 1.295 10.581 10.581 10.716 10.705 10.169
Categoria V - Lotto, lotterie ed altre attiv ità di
giuoco1.146 12.788 12.788 11.534 11.478 10.534
T itolo II - Ent rate ext ra- t ributarie 99.644 70.861 52.902 83.603 53.441 48.666
Categoria V I - Proventi speciali 171 808 808 664 655 638
Categoria V II - Proventi di serv izi pubblici minori 35.697 30.736 22.439 26.708 19.822 16.423
Categoria V III - Proventi dei beni dello Stato 700 398 402 379 356 348
Categoria IX - Prodotti netti di aziende autonome ed
utili di gestioni0 1.545 1.545 1.623 1.623 1.623
Categoria X - Interessi su anticipazioni e crediti vari
del Tesoro8.376 4.907 2.586 5.183 2.554 2.348
Categoria XI - Ricuperi, rimborsi e contributi 53.518 29.910 22.565 46.632 26.038 25.100
Categoria XII - Partite che si compensano nella spesa 1.182 2.558 2.558 2.413 2.393 2.186
T itolo III - A lienazione ed ammortamento di
beni pat rimoniali e riscossione di credit i510 10.158 10.158 8.785 8.760 8.751
Categoria XIII - Vendita di beni ed affrancazione di
canoni2 7.244 7.244 6.620 6.620 6.619
Categoria XIV - Ammortamento di beni patrimoniali - 946 946 366 366 366
Categoria XV - Rimborso di anticipazioni e crediti vari
del Tesoro508 1.969 1.969 1.799 1.775 1.765
T itolo IV - A ccensione di prest it i - 304.652 364.084 259.542 259.542 259.542
Totale Ent rate 208.260 874.724 863.809 829.108 771.529 733.756
2015
BILANCIO DELLO STATO
45
Tavola 2.1.3: Confronti annuali tra previsioni definitive e risultanze di gestione per titolo e categoria. Anni 2013-2015 (valori percentuali)
T itolo e Categoria
Residui al
31/12
Prev isioni
def init iv e
CP
Prev isioni
def init iv e
CS
A ccertatoTotale
V ersato
di cui
V ersato CP
T itolo I - Ent rate t ributarie 52,8 58,9 53,4 56,8 57,2 56,0
Categoria I - Imposte sul patrimonio e sul reddito 21,4 32,5 28,6 30,9 31,6 31,1
Categoria II - Tasse e imposte sugli affari 24,3 19,2 17,7 18,9 18,2 17,8
Categoria III - Imposte sulla produzione, sui consumi e
dogane5,7 4,4 4,3 4,4 4,4 4,4
Categoria IV - Monopoli 0,5 1,4 1,3 1,3 1,4 1,4
Categoria V - Lotto, lotterie ed altre attiv ità di
giuoco0,9 1,4 1,4 1,3 1,5 1,4
T itolo II - Ent rate ext ra- t ributarie 47,0 9,4 6,8 10,5 7,0 6,9
Categoria V I - Proventi speciali 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1
Categoria V II - Proventi di serv izi pubblici minori 14,4 4,1 2,9 3,3 2,4 2,3
Categoria V III - Proventi dei beni dello Stato 0,3 0,0 0,0 0,1 0,1 0,1
Categoria IX - Prodotti netti di aziende autonome ed
utili di gestioni0,0 0,2 0,2 0,3 0,3 0,3
Categoria X - Interessi su anticipazioni e crediti vari
del Tesoro3,9 0,6 0,3 0,6 0,3 0,3
Categoria XI - Ricuperi, rimborsi e contributi 28,0 4,0 3,0 5,9 3,6 3,6
Categoria XII - Partite che si compensano nella spesa 0,4 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3
T itolo III - A lienazione ed ammortamento di
beni pat rimoniali e riscossione di credit i0,1 0,5 0,5 0,4 0,4 0,5
Categoria XIII - Vendita di beni ed affrancazione di
canoni0,0 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2
Categoria XIV - Ammortamento di beni patrimoniali - 0,1 0,1 0,0 0,0 0,0
Categoria XV - Rimborso di anticipazioni e crediti vari
del Tesoro0,1 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2
T itolo IV - A ccensione di prest it i 31,3 39,4 32,3 35,4 36,6
Totale Ent rate 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
(segue)
2013
ANNUARIO STATISTICO 2016
46
segue Tavola 2.1.3: Confronti annuali tra previsioni definitive e risultanze di gestione per titolo e categoria. Anni 2013-2015 (valori percentuali)
T itolo e Categoria
Residui al
31/12
Prev isioni
def init iv e
CP
Prev isioni
def init iv e
CS
A ccertatoTotale
V ersato
di cui
V ersato CP
T itolo I - Ent rate t ributarie 53,7 56,4 51,3 54,8 55,0 53,8
Categoria I - Imposte sul patrimonio e sul reddito 21,5 31,4 27,8 29,1 29,5 29,1
Categoria II - Tasse e imposte sugli affari 24,3 18,2 16,8 18,8 17,9 17,5
Categoria III - Imposte sulla produzione, sui consumi e
dogane6,7 4,2 4,2 4,2 4,6 4,4
Categoria IV - Monopoli 0,6 1,3 1,2 1,2 1,3 1,3
Categoria V - Lotto, lotterie ed altre attiv ità di
giuoco0,5 1,3 1,3 1,3 1,6 1,4
T itolo II - Ent rate ext ra- t ributarie 46,0 8,6 6,1 10,0 6,9 6,5
Categoria V I - Proventi speciali 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1
Categoria V II - Proventi di serv izi pubblici minori 16,3 3,8 2,5 3,0 2,3 2,0
Categoria V III - Proventi dei beni dello Stato 0,3 0,0 0,0 0,0 0,1 0,1
Categoria IX - Prodotti netti di aziende autonome ed
utili di gestioni0,0 0,2 0,2 0,2 0,3 0,3
Categoria X - Interessi su anticipazioni e crediti vari
del Tesoro3,9 0,5 0,3 0,7 0,4 0,4
Categoria XI - Ricuperi, rimborsi e contributi 24,9 3,6 2,6 5,7 3,5 3,5
Categoria XII - Partite che si compensano nella spesa 0,6 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3
T itolo III - A lienazione ed ammortamento di
beni pat rimoniali e riscossione di credit i0,2 0,8 0,7 0,7 0,7 0,7
Categoria XIII - Vendita di beni ed affrancazione di
canoni0,0 0,5 0,4 0,4 0,5 0,5
Categoria XIV - Ammortamento di beni patrimoniali - 0,1 0,1 0,0 0,0 0,0
Categoria XV - Rimborso di anticipazioni e crediti vari
del Tesoro0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2
T itolo IV - A ccensione di prest it i 34,3 41,9 34,5 37,5 39,0
Totale Ent rate 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
(segue)
2014
BILANCIO DELLO STATO
47
segue Tavola 2.1.3: Confronti annuali tra previsioni definitive e risultanze di gestione per titolo e categoria. Anni 2013-2015 (valori percentuali)
T itolo e Categoria
Residui al
31/12
Prev isioni
def init iv e
CP
Prev isioni
def init iv e
CS
A ccertatoTotale
V ersato
di cui
V ersato CP
T itolo I - Ent rate t ributarie 51,9 55,4 51,2 57,6 58,3 56,8
Categoria I - Imposte sul patrimonio e sul reddito 20,7 30,1 28,0 31,3 32,4 31,4
Categoria II - Tasse e imposte sugli affari 23,6 18,6 16,5 19,5 18,7 18,2
Categoria III - Imposte sulla produzione, sui consumi e
dogane6,4 4,0 4,0 4,0 4,3 4,4
Categoria IV - Monopoli 0,6 1,2 1,2 1,3 1,4 1,4
Categoria V - Lotto, lotterie ed altre attiv ità di
giuoco0,6 1,5 1,5 1,4 1,5 1,4
T itolo II - Ent rate ext ra- t ributarie 47,8 8,2 6,0 10,1 6,9 6,6
Categoria V I - Proventi speciali 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1
Categoria V II - Proventi di serv izi pubblici minori 17,1 3,6 2,6 3,2 2,6 2,2
Categoria V III - Proventi dei beni dello Stato 0,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
Categoria IX - Prodotti netti di aziende autonome ed
utili di gestioni0,0 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2
Categoria X - Interessi su anticipazioni e crediti vari
del Tesoro4,0 0,6 0,3 0,6 0,3 0,3
Categoria XI - Ricuperi, rimborsi e contributi 25,7 3,5 2,6 5,6 3,4 3,4
Categoria XII - Partite che si compensano nella spesa 0,6 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3
T itolo III - A lienazione ed ammortamento di
beni pat rimoniali e riscossione di credit i0,2 1,2 1,2 1,1 1,1 1,2
Categoria XIII - Vendita di beni ed affrancazione di
canoni0,0 0,8 0,8 0,8 0,9 0,9
Categoria XIV - Ammortamento di beni patrimoniali - 0,1 0,1 0,0 0,0 0,0
Categoria XV - Rimborso di anticipazioni e crediti vari
del Tesoro0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2
T itolo IV - A ccensione di prest it i - 35,3 41,6 31,3 33,6 35,4
Totale Ent rate 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
2015
ANNUARIO STATISTICO 2016
48
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BILANCIO DELLO STATO
49
2.2 - Le Spese
Nel corso del tempo sono state definite varie metodologie di classificazione della spesa pubblica: accanto alla tradizionale classificazione economica per titoli e categorie, definita in coerenza con il Sistema europeo dei conti SEC , secondo il contenuto economico della spesa, nel 2008 è stata introdotta una classificazione per missioni e programmi.
le “Missioni” , che esprimono le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica;
i “Programmi” , attraverso i quali si realizzano concretamente le Missioni, rappresentano aggregati omogenei di attività svolte all’interno di ogni singola Amministrazione, allo scopo di perseguire obiettivi ben definiti nell’ambito delle finalità istituzionali, riconosciute al Dicastero competente.
Nelle tavole di seguito indicate, si analizzano gli stanziamenti definitivi (cassa e competenza), gli impegni e i pagamenti del bilancio dello Stato relativi all’esercizio finanziario 2015, nonché agli esercizi precedenti, distinti in:
Titoli di spesa (tavola 2.2.1);
Missioni e Programmi (tavole 2.2.2, 2.2.3, 2.2.4, 2.2.7 e 2.2.9);
Categorie economiche (tavole 2.2.5 e 2.2.8);
Amministrazioni (tavola 2.2.6).
Dall’analisi dei dati esposti in tavola 2.2.1, si evidenzia, relativamente alle variabili analizzate (stanziamenti definitivi di competenza e cassa, impegni e pagamenti) , un trend crescente nel periodo 2006-2009. Dal 2009 al 2011 si è registrata una riduzione a cui fa seguito, nel biennio successivo, un aumento dei livelli di spesa, che si attestano sui valori più elevati dell’intero periodo analizzato. Tale aumento è attribuibile principalmente alle spese per trasferimenti agli enti previdenziali, per interessi e per acquisizioni di attività finanziarie (in particolar modo per spese volte ad assicurare agli enti territoriali la liquidità necessaria per i pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili).
Più in dettaglio, la spesa presenta un totale complessivo di pagamenti per il 2015 pari a 812.904 milioni.
Concentrandosi poi sulla spesa finale, si nota come gli stanziamenti di competenza passino da 479.382 milioni nel 2006 a 624.708 milioni nel 2015, che rappresentano anche il valore minimo e il valore massimo del periodo. Analogo andamento crescente si riscontra nell’ambito dell’impegnato, che rappresenta in media il 97,8 per cento degli stanziamenti definitivi di competenza, e per il pagato, che ne costituisce a sua volta il 90,9 per cento circa dello stanziamento definitivo di cassa.
Lo stanziamento definitivo è il risultato delle modifiche apportate, nel corso dell’esercizio, all’iniziale allocazione di risorse approvata dal Parlamento con la legge di bilancio. Tali modifiche includono le variazioni apportate con legge di assestamento, quelle derivanti da nuove leggi (intervenute dopo la legge di assestamento), dalla reiscrizione di residui passivi perenti, dalla riassegnazione di entrate, dalla ripartizione di fondi e da variazioni compensative effettuate dalle amministrazioni nell’ambito delle flessibilità di bilancio. Nelle tavole 2.2.2 e 2.2.3 si analizza tale aspetto, rappresentando lo scostamento tra gli stanziamenti iniziali e gli stanziamenti definitivi (cassa e competenza)
ANNUARIO STATISTICO 2016
50
della spesa complessiva del bilancio dello Stato per Missione relativamente all’esercizio finanziario 2015 evidenziando la tipologia di variazione di bilancio intervenuta.
Come indicato nella tavola 2.2.214
, la previsione iniziale di competenza è passata da 847.313 milioni a 857.771 milioni (con un incremento pari all’1,2 per cento); la variazione con segno negativo è pari complessivamente a -2.510 milioni, di cui -773 milioni dovuti alla legge di assestamento 2015 e -1.737 milioni per riduzioni apportate da nuove leggi di spesa. Tale variazione è più che compensata da nuove risorse per riassegnazioni di entrate ai capitoli di spesa per un importo di 12.968 milioni. Le missioni che sono state maggiormente interessate da un incremento sono: Politiche economico-finanziarie e di bilancio (+25.115 milioni), Politiche previdenziali (+3.306 milioni) e Istruzione scolastica (+1.528 milioni). Hanno visto, invece, una riduzione della spesa stanziata le missioni Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali (-15.566 milioni) e Debito pubblico (-5.769 milioni).
Dal lato degli stanziamenti di cassa, rappresentati nella tavola 2.2.3 15
, si registra un incremento complessivo della previsione iniziale di 35.404 milioni (pari al 4 per cento) dovuto a riduzioni apportate da nuove leggi di spesa per -1.916 milioni, più che compensate dalle variazioni di assestamento (pari a +24.353 milioni) e dalle riassegnazioni di entrate (pari a +12.968 milioni). Gli incrementi nella legge di assestamento sono dovuti prevalentemente all’aumento delle somme necessarie al pagamento dei residui passivi per assicurare agli enti territoriali la liquidità necessaria al pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili, alle ulteriori risorse da destinare alle Regioni per ripristinare le risorse rimodulate dai capitoli relativi alla compartecipazione IVA e dal Fondo sanitario nazionale (utilizzate, per aumentare le dotazioni del Fondo per assicurare agli Enti Territoriali la liquidità
14 In coerenza con quanto previsto dalla Legge di stabilità 2015 approvata dalle Camere, per il 2015 gli
stanziamenti comprendono anche 5 milioni di euro - in termini di competenza e di cassa - relativi alle spese
correnti per Trasferimenti correnti a imprese della missione "Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto", programma "Sviluppo e sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo e per vie d'acqua interne", del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tali importi non sono indicati nella Legge di bilancio
2015-2017 ma sono stati successivamente rettificati con la Legge di assestamento. Nella tavola pertanto gli stanziamenti iniziali tengono conto anche dei 5 milioni di euro per la missione “Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto” mentre il valore indicato delle variazioni di assestamento è stato nettizzato di pari importo. Le operazioni relative al fondo di riserva delle spese impreviste dello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle Finanze sono state considerate come variazioni compensative. Il fondo ha la funzione di assicurare, a tutte le amministrazioni, le risorse finanziarie necessarie per fronteggiare eventi eccezionali e non prevedibili al momento della programmazione finanziaria del bilancio con riferimento alle tipologie di spesa indicate nell’elenco 2 allegato allo stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze e che non
impegnino i bilanci futuri con carattere di continuità. 15
In coerenza con quanto previsto dalla Legge di stabilità 2015 approvata dalle Camere, per il 2015 gli stanziamenti comprendono anche 5 milioni di euro - in termini di competenza e di cassa - relativi alle spese correnti per Trasferimenti correnti a imprese della missione "Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto", programma "Sviluppo e sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo e per vie d'acqua interne", del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Tali importi non sono indicati nella Legge di bilancio 2015-2017 ma sono stati successivamente rettificati con la Legge di assestamento. Nella tavola pertanto gli stanziamenti iniziali tengono conto anche dei 5 milioni di euro per la missione “Diritto alla mobilità e sviluppo dei sistemi di trasporto” mentre il valore indicato delle variazioni di assestamento è stato nettizzato di pari importo. Le operazioni relative allo fondo di riserva delle spese impreviste dello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle Finanze sono state considerate come variazioni compensative. Il fondo ha la funzione di assicurare, a tutte le amministrazioni, le risorse finanziarie necessarie per fronteggiare eventi eccezionali e non prevedibili al momento della programmazione finanziaria del bilancio con riferimento alle tipologie di spesa indicate nell’elenco 2 allegato allo stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze e che non impegnino i bilanci futuri con carattere di continuità.
BILANCIO DELLO STATO
51
necessaria al pagamento di debiti), alle maggiori dotazioni sui capitoli di trasferimenti alle famiglie e ai maggiori contributi agli investimenti alle imprese.
Le missioni che sono state maggiormente interessate da un incremento dello stanziamento iniziale di cassa sono: Politiche economico-finanziarie e di bilancio (+25.964 milioni), Competitività e sviluppo delle imprese (+7.308 milioni) e Politiche previdenziali (+3.389 milioni). Hanno visto, invece, una riduzione della spesa stanziata le missioni Debito pubblico (-5.292 milioni) e Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali (-4.313 milioni).
In generale, per la missione Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali, si rileva una ricomposizione dell’aggregato di spesa, per circa 15 miliardi, derivante dalla riallocazione delle regolazioni delle entrate erariali per le Regioni Sicilia, Friuli Venezia Giulia e province autonome Trento e Bolzano in relazione alle compensazioni fruite dai contribuenti delle citate autonomie in sede di versamenti unificati F24 e agli accantonamenti effettuati negli anni pregressi per il concorso delle autonomie alle manovre di finanza pubblica, nella categoria delle poste correttive e compensative delle entrate, in un capitolo di spesa di nuova istituzione destinato ai recuperi tributari effettuati nei confronti delle suddette regioni e province autonome da versare all’entrata del bilancio dello Stato. La riduzione che si osserva per gli stanziamenti della missione Debito pubblico è invece dovuta all’adeguamento delle spese per interessi al nuovo profilo, minore, dei tassi vigenti sui mercati internazionali.
Nell’ambito dell’ammontare complessivo della spesa pubblica distinta per missione (tavola 2.2.4), quelle che hanno assorbito maggiori risorse finanziarie nel 2015 sono:
Debito pubblico, di competenza esclusiva del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che concerne i rimborsi del debito statale e le spese per interessi ed è la missione finanziariamente più rilevante e rappresenta il 35 per cento della spesa complessiva;
Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali, che rappresenta il 13,4 per cento circa della spesa, e si riferiscono principalmente a trasferimenti dello Stato a favore degli Enti Locali in attuazione del federalismo amministrativo e fiscale. La parte più consistente delle risorse della missione è concentrata nel programma “Federalismo”, che, nel 2015, presenta impegni e pagamenti pari, rispettivamente, a 69.665 milioni e 57.427 milioni (rispettivamente, il 59 e il 53 per cento del totale degli impegni e dei pagamenti della missione);
Politiche previdenziali, che rappresenta il 12,5 per cento circa della spesa, a titolo di trasferimenti a fondi e casse previdenziali. Il programma finanziariamente più significativo è “Previdenza obbligatoria e complementare, assicurazioni sociali”, di competenza del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che assorbe oltre l’87 per cento sia degli impegni che dei pagamenti;
Politiche economico-finanziarie e di bilancio, che rappresenta l’11 per cento della spesa, relativa alle restituzioni e rimborsi d’imposta. Nell’ambito della missione il programma finanziariamente più rilevante è “Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsi di imposte“ che costituisce oltre il 71 per cento degli impegni e oltre il 72 per cento dei pagamenti del totale della missione;
Istruzione scolastica, 5,3 per cento circa del totale della spesa, connessa al finanziamento dell’istruzione primaria e secondaria. Nell’ambito della missione il programma di spesa più rilevante è “Istruzione secondaria di II grado” (impegni e pagamenti rispettivamente per 14.273 milioni e 14.110 milioni),
ANNUARIO STATISTICO 2016
52
seguito da “Istruzione primaria” (impegni e pagamenti per circa 13.000 milioni) e da “Istruzione secondaria di I grado” (impegni e pagamenti per oltre 9.000 milioni).
Le missioni indicate, assieme ad altre, quali L’Italia in Europa e nel mondo. Giustizia, Ordine pubblico e sicurezza e Istruzione universitaria sono quelle che, con riferimento all’esercizio finanziario 2015, presentano i livelli più elevati in termini di capacità di impegno e di capacità di spesa complessiva (tavola 2.2.7).
Con riferimento alla capacità di spesa complessiva, le categorie economiche che hanno registrato i valori più elevati sono i redditi da lavoro dipendente e gli interessi passivi e redditi da capitale, in quanto spese di natura obbligatoria, e le risorse proprie Unione Europea, relative a spese derivanti dalla partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito comunitario.
Relativamente all’ammontare complessivo della spesa pubblica distinta per categorie economiche (tavole 2.2.5 e 2.2.8), prendendo a riferimento le spese finali dell’esercizio finanziario 2015, le categorie economiche che hanno assorbito maggiori risorse finanziarie sono:
Trasferimenti correnti ad Amministrazioni pubbliche, pari a 254.147 milioni, che rappresentano il 42,33 per cento del pagato per spese finali;
Redditi da lavoro dipendente, pari a 86.953 milioni, che rappresentano il 14,5 per cento circa del pagato per spese finali;
Interessi passivi e redditi da capitale, pari a 74.563 milioni, che rappresentano il 12,42 per cento del pagato per spese finali.
Riguardo, infine, l’ammontare complessivo della spesa pubblica distinta per Amministrazioni (tavola 2.2.6), al Ministero dell’Economia e delle Finanze è attribuibile la parte preponderante, in misura pari al 68 per cento circa nel 2015 in termini di pagato, anche in considerazione del fatto che tale dicastero gestisce la componente della spesa relativa al debito pubblico; seguono, con importi decisamente più contenuti, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che assorbono, rispettivamente, il 15 e il 7 per cento circa del totale dei pagamenti .
Per quanto riguarda i dati esposti in tavola 2.2.9, che riporta in serie storica gli stanziamenti definitivi e i risultati di gestione della spesa delle amministrazioni centrali dello Stato per missione riclassificati secondo la struttura del bilancio del 2015, si evidenzia una crescita della spesa complessiva nel periodo 2008-2015.
Le missioni che hanno avuto un maggiore incremento della spesa nel periodo 2008-2015, dal lato della competenza, sono Competitivita' e sviluppo delle imprese (con un aumento di oltre il 200 per cento), nonché Politiche per il lavoro, Casa e assetto urbanistico, Energia e diversificazione delle fonti energetiche e Sviluppo e riequilibrio territoriale (con un aumento di ben oltre il 100 per cento). Tra le missioni che nel medesimo periodo hanno registrato un decremento della spesa emergono invece Regolazione dei mercati (con una diminuzione di circa il -90 per cento), Turismo (circa -70 per cento), nonché Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche e Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente (circa -40 per cento). Analoga situazione si presenta per la parte di cassa, con differenze nelle percentuali di variazione.
BILANCIO DELLO STATO
53
Tavola 2.2.1: Stanziamenti definitivi, impegni e pagamenti totali del bilancio dello Stato per titolo. Anni 2006-2015 (dati in milioni di euro)
La serie storica completa, a partire dal 2002, può essere consultata sul sito istituzionale della Ragioneria Generale dello Stato al seguente link: http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Pubblicazioni/Pubblicazioni_Statistiche/Annuario-statistico-RGS/
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Stanziamenti Definitiv i CP 439.558 39.824 479.382 189.124 668.506
Impegni 428.139 38.954 467.094 163.620 630.714
Stanziamenti Definitiv i CS 444.711 51.759 496.469 190.571 687.040
Totale Pagato 421.831 37.971 459.802 158.149 617.951
di cui: Pagato in c/competenza 400.729 19.965 420.695 156.727 577.422
Stanziamenti Definitiv i CP 457.767 54.773 512.540 191.194 703.734
Impegni 437.189 53.157 490.346 164.199 654.545
Stanziamenti Definitiv i CS 465.602 69.048 534.650 193.386 728.036
Totale Pagato 430.276 45.685 475.961 166.990 642.951
di cui: Pagato in c/competenza 410.959 23.951 434.910 161.222 596.132
Stanziamenti Definitiv i CP 489.192 64.850 554.042 194.473 748.516
Impegni 472.685 63.052 535.737 184.808 720.544
Stanziamenti Definitiv i CS 499.285 76.061 575.346 194.460 769.806
Totale Pagato 463.065 60.957 524.021 187.853 711.874
di cui: Pagato in c/competenza 440.693 38.999 479.692 184.167 663.859
Stanziamenti Definitiv i CP 497.582 60.706 558.288 215.960 774.248
Impegni 481.578 58.913 540.492 176.141 716.633
Stanziamenti Definitiv i CS 511.155 73.193 584.348 216.592 800.940
Totale Pagato 469.577 53.670 523.247 176.103 699.350
di cui: Pagato in c/competenza 444.681 31.864 476.545 175.473 652.018
Stanziamenti Definitiv i CP 491.816 52.548 544.363 224.954 769.317
Impegni 474.662 52.282 526.944 188.435 715.380
Stanziamenti Definitiv i CS 499.808 67.795 567.603 225.627 793.229
Totale Pagato 452.441 51.547 503.988 189.104 693.092
di cui: Pagato in c/competenza 430.121 30.137 460.258 188.435 648.693
Stanziamenti Definitiv i CP 490.490 48.813 539.303 197.216 736.519
Impegni 472.320 48.502 520.822 186.135 706.957
Stanziamenti Definitiv i CS 503.924 56.278 560.203 197.216 757.419
Totale Pagato 471.545 47.830 519.375 186.012 705.387
di cui: Pagato in c/competenza 440.524 30.433 470.957 186.012 656.969
Stanziamenti Definitiv i CP 508.448 46.830 555.277 248.404 803.681
Impegni 489.351 45.653 535.004 214.334 749.337
Stanziamenti Definitiv i CS 520.744 55.454 576.198 248.533 824.731
Totale Pagato 482.885 47.558 530.442 213.934 744.376
di cui: Pagato in c/competenza 461.321 32.203 493.524 213.792 707.317
Stanziamenti Definitiv i CP 528.763 71.280 600.043 199.492 799.535
Impegni 510.835 71.175 582.010 170.973 752.983
Stanziamenti Definitiv i CS 543.817 74.946 618.762 200.042 818.805
Totale Pagato 499.799 60.813 560.612 171.089 731.701
di cui: Pagato in c/competenza 473.327 50.563 523.890 170.579 694.469
Stanziamenti Definitiv i CP 543.231 77.538 620.769 226.890 847.658
Impegni 526.195 76.830 603.025 207.562 810.587
Stanziamenti Definitiv i CS 554.369 84.082 638.451 227.144 865.595
Totale Pagato 503.709 59.406 563.115 207.618 770.732
di cui: Pagato in c/competenza 476.907 49.893 526.799 207.197 733.996
Stanziamenti Definitiv i CP 582.392 42.316 624.708 233.063 857.771
Impegni 569.801 41.310 611.111 215.520 826.631
Stanziamenti Definitiv i CS 600.135 60.124 660.259 233.437 893.696
Totale Pagato 555.063 45.199 600.262 212.642 812.904
di cui: Pagato in c/competenza 521.708 26.386 548.094 212.286 760.380
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(1) La Missione ha cambiato denominazione nel 2015; in precedenza era denominata "Diritto alla mobilità" (2) La Missione ha cambiato denominazione nel 2015; in precedenza era denominata "Istruzione universitaria"
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To
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ANNUARIO STATISTICO 2016
64
Tavola 2.2.5: Stanziamenti definitivi e risultati di gestione del bilancio dello Stato per titolo e categoria economica. Anni 2013-2015 (dati in milioni di euro)
Residui
Iniz iali
Stanziament i
def init iv i CP
Stanziament i
def init iv i CSImpegnato
Totale
Pagato
di cui
Pagato CP
T itolo I - Spese corrent i 51.042 528.763 543.817 510.835 499.799 473.327
Redditi da lavoro dipendente 2.062 87.922 88.417 87.206 87.300 85.912
Consumi intermedi 2.767 12.761 14.002 12.183 11.564 9.458
Imposte pagate sulla produzione 21 4.730 4.739 4.706 4.710 4.682
Trasferimenti correnti ad Amministrazioni pubbliche 39.277 244.234 247.187 243.493 234.927 216.536
Amministrazioni centrali 474 9.200 9.578 9.110 9.225 8.766
Amministrazioni locali 23.252 119.524 120.623 119.157 112.560 103.895
- Regioni 21.116 97.764 98.148 97.421 92.908 85.794
- Comuni e Province 884 7.037 7.310 7.027 4.985 4.595
- Enti produttori di serv izi sanitari 179 273 322 273 262 161
- Enti locali produttori di serv izi economici e di
regolazione dell'attiv ità economica
- Enti locali produttori di serv izi assistenziali,
ricreativ i e culturali 744 7.378 7.677 7.372 7.421 6.669
- Comuni e Province-Devoluzione di Tributi erariali 330 7.071 7.167 7.064 6.984 6.677
Enti di prev idenza 15.551 115.510 116.986 115.226 113.143 103.875
Trasferimenti a famiglie e istituzioni sociali private 661 4.394 4.751 4.228 4.125 3.701
Trasferimenti correnti a imprese 1.879 6.640 7.054 5.790 5.895 4.759
Trasferimenti correnti a estero 150 1.778 1.783 1.703 1.577 1.511
Risorse proprie Unione Europea - 18.600 18.600 17.622 17.622 17.622
Interessi passiv i e redditi da capitale 262 89.883 90.083 81.869 81.966 81.712
Poste correttive e compensative 2.628 54.938 57.076 50.483 48.923 46.693
Ammortamenti - 1.024 1.024 300 300 300
Altre uscite correnti 1.334 1.859 9.100 1.253 891 441
T itolo II - Spese in conto capitale 24.593 71.280 74.946 71.175 60.813 50.563
Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni 4.919 6.551 7.246 6.541 5.763 3.180
Contributi agli investimenti 4.443 13.873 15.899 13.862 14.388 11.397
Amministrazioni centrali 831 8.826 8.691 8.826 8.426 7.813
Amministrazioni locali 3.612 5.043 7.205 5.033 5.960 3.581
- Regioni 2.691 2.202 3.260 2.203 2.532 1.407
- Comuni e Province 583 2.063 3.077 2.052 2.803 1.702
- Enti produttori di serv izi sanitari 67 25 25 25 4 2
- Enti locali produttori di serv izi economici e di
regolazione dell'attiv ità economica 235 737 802 736 582 465
- Enti locali produttori di serv izi assistenziali,
ricreativ i e culturali 36 16 42 16 39 6
Enti di prev idenza e assistenza sociale - 3 3 3 3 3
Contributi agli investimenti ad imprese 4.014 11.217 12.119 11.148 9.751 6.983
Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali
private 114 54 151 54 99 45
Contributi agli investimenti a estero 381 770 779 769 763 757
Altri trasferimenti in conto capitale 9.838 11.851 11.404 11.838 5.000 3.602
Acquisizioni di attiv ità finanziarie 883 26.964 27.347 26.964 25.049 24.598
T itolo III - Rimborso passiv ità f inanziarie 682 199.492 200.042 170.973 171.089 170.579
Totale spesa f inale 75.634 600.043 618.762 582.010 560.612 523.890
Totale spese 76.316 799.535 818.805 752.983 731.701 694.469
(segue)
T itolo e categoria economica
2013
BILANCIO DELLO STATO
65
segue Tavola 2.2.5: Stanziamenti definitivi e risultati di gestione del bilancio dello Stato per titolo e categoria economica. Anni 2013-2015 (dati in milioni di euro)
Residui
Iniz iali
Stanziament i
def init iv i CP
Stanziament i
def init iv i CSImpegnato
Totale
Pagato
di cui
Pagato CP
T itolo I - Spese corrent i 51.042 543.231 554.369 526.195 503.709 476.907
Redditi da lavoro dipendente 1.974 87.417 87.751 86.538 86.497 85.301
Consumi intermedi 3.288 12.639 13.664 12.284 11.657 9.093
Imposte pagate sulla produzione 33 4.707 4.744 4.659 4.680 4.642
Trasferimenti correnti ad Amministrazioni pubbliche 38.066 252.207 257.456 250.612 235.880 217.889
Amministrazioni centrali 367 9.007 9.058 8.888 8.864 8.516
Amministrazioni locali 23.417 121.192 125.522 119.909 110.312 100.947
- Regioni 19.437 103.768 104.893 102.627 90.696 85.027
- Comuni e Province 2.677 2.616 4.950 2.527 4.586 2.172
- Enti produttori di serv izi sanitari 165 584 641 584 550 417
- Enti locali produttori di serv izi economici e di
regolazione dell'attiv ità economica - 0 0 0 0 0
- Enti locali produttori di serv izi assistenziali,
ricreativ i e culturali 732 7.418 7.833 7.416 7.396 6.641
- Comuni e Province-Devoluzione di Tributi erariali 406 6.806 7.205 6.755 7.083 6.689
Enti di prev idenza 14.282 122.008 122.876 121.815 116.704 108.426
Trasferimenti a famiglie e istituzioni sociali private 809 10.449 11.019 10.330 5.025 4.467
Trasferimenti correnti a imprese 1.637 6.069 6.471 5.521 5.129 4.461
Trasferimenti correnti a estero 229 1.836 1.897 1.755 1.748 1.593
Risorse proprie Unione Europea - 18.000 18.000 17.659 17.659 17.659
Interessi passiv i e redditi da capitale 162 90.792 90.795 81.073 80.992 80.845
Poste correttive e compensative 3.907 55.986 56.120 54.182 53.598 50.179
Ammortamenti - 1.081 1.081 357 357 357
Altre uscite correnti 936 2.048 5.372 1.225 486 422
T itolo II - Spese in conto capitale 32.657 77.538 84.082 76.830 59.406 49.893
Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni 5.257 5.536 6.555 5.527 5.290 2.700
Contributi agli investimenti 5.285 13.537 15.822 13.517 12.892 10.004
Amministrazioni centrali 1.799 8.809 9.264 8.808 8.463 7.370
Amministrazioni locali 3.486 4.729 6.558 4.710 4.429 2.634
- Regioni 2.402 1.294 2.812 1.295 1.945 825
- Comuni e Province 523 2.751 2.937 2.732 1.781 1.365
- Enti produttori di serv izi sanitari 44 19 25 19 9 1
- Enti locali produttori di serv izi economici e di
regolazione dell'attiv ità economica 389 579 607 578 552 382
- Enti locali produttori di serv izi assistenziali,
ricreativ i e culturali 127 86 177 86 143 61
Enti di prev idenza e assistenza sociale 0 0 0 0 0 0
Contributi agli investimenti ad imprese 5.514 10.371 10.920 10.344 8.491 6.420
Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali
private 64 254 302 252 300 246
Contributi agli investimenti a estero 203 644 650 641 645 626
Altri trasferimenti in conto capitale 13.538 10.268 10.747 9.620 5.245 3.811
Acquisizioni di attiv ità finanziarie 2.796 36.929 39.085 36.928 26.542 26.086
T itolo III - Rimborso passiv ità f inanziarie 517 226.890 227.144 207.562 207.618 207.197
Totale spesa f inale 83.699 620.769 638.451 603.025 563.115 526.799
Totale spese 84.216 847.658 865.595 810.587 770.732 733.996
(segue)
T itolo e categoria economica
2014
ANNUARIO STATISTICO 2016
66
segue Tavola 2.2.5: Stanziamenti definitivi e risultati di gestione del bilancio dello Stato per titolo e categoria economica. Anni 2013-2015 (dati in milioni di euro)
Residui
Iniz iali
Stanziament i
def init iv i CP
Stanziament i
def init iv i CSImpegnato
Totale
Pagato
di cui
Pagato CP
T itolo I - Spese corrent i 67.565 582.392 600.135 569.801 555.063 521.708
Redditi da lavoro dipendente 1.651 87.432 87.908 86.966 86.953 86.100
Consumi intermedi 3.676 13.261 14.454 12.866 11.722 9.205
Imposte pagate sulla produzione 19 4.748 4.767 4.718 4.722 4.698
Trasferimenti correnti ad Amministrazioni pubbliche 48.980 271.467 274.845 271.213 254.147 235.229
Amministrazioni centrali 405 9.334 9.414 9.313 9.058 8.694
Amministrazioni locali 30.202 126.441 129.220 126.310 114.783 104.734
- Regioni 28.561 107.107 108.970 107.023 95.736 86.810
- Comuni e Province 565 6.060 6.324 6.017 5.723 5.509
- Enti produttori di serv izi sanitari 200 276 328 276 256 171
- Enti locali produttori di serv izi economici e di
regolazione dell'attiv ità economica 0 1 1 1 1 1
- Enti locali produttori di serv izi assistenziali,
ricreativ i e culturali 799 7.337 8.019 7.333 7.865 7.085
- Comuni e Province-Devoluzione di Tributi erariali 77 5.660 5.579 5.660 5.203 5.158
Enti di prev idenza 18.373 135.693 136.210 135.590 130.306 121.801
Trasferimenti a famiglie e istituzioni sociali private 6.262 14.025 20.246 13.800 19.345 13.331
Trasferimenti correnti a imprese 1.606 7.782 9.017 7.670 7.001 5.865
Trasferimenti correnti a estero 203 1.908 1.942 1.860 1.868 1.705
Risorse proprie Unione Europea - 17.900 17.900 16.785 16.785 16.785
Interessi passiv i e redditi da capitale 240 80.857 80.985 74.523 74.563 74.336
Poste correttive e compensative 4.047 79.330 79.905 77.571 76.754 73.514
Ammortamenti - 946 946 366 366 366
Altre uscite correnti 879 2.737 7.220 1.464 838 572
T itolo II - Spese in conto capitale 45.226 42.316 60.124 41.310 45.199 26.386
Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni 5.056 5.601 7.244 5.417 4.918 2.638
Contributi agli investimenti 18.062 21.464 23.664 20.750 18.873 13.604
Amministrazioni centrali 15.233 14.355 15.050 13.681 12.690 8.546
Amministrazioni locali 2.828 7.104 8.610 7.065 6.179 5.054
- Regioni 672 1.922 2.122 1.898 1.426 1.220
- Comuni e Province 1.573 4.587 5.725 4.573 4.168 3.474
- Enti produttori di serv izi sanitari 35 30 31 30 9 6
- Enti locali produttori di serv izi economici e di
regolazione dell'attiv ità economica 438 491 598 490 480 309
- Enti locali produttori di serv izi assistenziali,
ricreativ i e culturali 110 74 135 74 97 46
Enti di prev idenza e assistenza sociale - 4 4 4 4 4
Contributi agli investimenti ad imprese 7.365 9.415 12.221 9.365 10.387 6.555
Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali
private 11 245 238 240 236 234
Contributi agli investimenti a estero 197 664 702 664 351 302
Altri trasferimenti in conto capitale 3.671 3.426 4.247 3.374 3.514 2.097
Acquisizioni di attiv ità finanziarie 10.865 1.500 11.809 1.500 6.919 955
T itolo III - Rimborso passiv ità f inanziarie 462 233.063 233.437 215.520 212.642 212.286
Totale spesa f inale 112.792 624.708 660.259 611.111 600.262 548.094
Totale spese 113.254 857.771 893.696 826.631 812.904 760.380
T itolo e categoria economica
2015
BILANCIO DELLO STATO
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ANNUARIO STATISTICO 2016
80
Tavola 2.2.9: Stanziamenti definitivi e risultati di gestione della spesa delle amministrazioni centrali dello Stato per missione secondo la classificazione di bilancio del 2015. Anni 2010-2015 (dati in milioni di euro)
2010 2011 2012 2013 2014 2015
Organi costituzionali, a rilevanza
costituzionale e Presidenza del Consiglio dei
ministri
3.267 2.913 2.854 2.711 2.716 2.681
Amministrazione generale e supporto alla
rappresentanza generale di Governo e dello
Stato sul territorio
540 695 607 560 557 597
Relazioni finanziarie con le autonomie
territoriali116.342 112.951 113.565 123.959 131.319 115.591
L'Italia in Europa e nel mondo 25.452 26.018 26.586 29.024 26.111 25.904
Difesa e sicurezza del territorio 22.059 22.443 21.670 21.667 20.568 20.470
Giustizia 7.676 8.427 8.125 8.173 8.044 8.320
Ordine pubblico e sicurezza 11.180 11.738 11.424 10.976 11.073 11.446
Soccorso civ ile 5.072 5.434 4.939 4.988 5.149 4.320
Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca 1.259 981 1.102 1.135 952 1.015
Energia e diversificazione delle fonti
energetiche284 259 488 301 549 660
Competitiv ita' e sv iluppo delle imprese 7.039 4.667 4.995 6.326 12.340 17.165
Regolazione dei mercati 76 48 67 65 27 40
Diritto alla mobilita' e sv iluppo dei sistemi di
trasporto (1)11.139 10.383 11.402 14.377 12.969 11.711
Infrastrutture pubbliche e logistica 5.895 3.643 4.776 4.421 4.763 4.900
Comunicazioni 1.337 1.482 1.006 1.160 1.428 1.071
Commercio internazionale ed
internazionalizzazione del sistema produttivo268 152 155 140 163 263
Ricerca e innovazione 3.298 3.056 2.849 3.456 2.904 2.869
Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e
dell'ambiente1.209 1.053 806 796 1.028 1.322
Casa e assetto urbanistico 587 481 499 597 830 1.873
Tutela della salute 1.123 1.065 1.111 1.105 1.148 1.633
Tutela e valorizzazione dei beni e attiv ita'
culturali e paesaggistici1.678 1.721 1.698 1.601 1.669 1.592
Istruzione scolastica 45.094 42.899 42.230 42.139 42.463 43.116
Istruzione universitaria e formazione post-
universitaria (2)8.522 8.144 8.199 7.795 7.886 7.780
Diritti sociali, politiche sociali e famiglia 31.701 31.215 31.028 32.690 33.728 34.889
Politiche previdenziali 72.697 72.522 80.936 88.360 93.054 106.073
Politiche per il lavoro 5.283 6.040 5.686 9.175 10.110 10.589
Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti 1.724 1.652 1.679 1.698 2.390 2.279
Sviluppo e riequilibrio territoriale 2.453 7.596 3.329 8.120 5.966 6.012
Politiche economico-finanziarie e di bilancio 66.660 63.469 65.442 77.668 82.336 93.126
Giovani e sport 793 666 623 635 698 688
Turismo 73 31 25 30 199 29
Serv izi istituzionali e generali delle
amministrazioni pubbliche2.839 2.141 2.247 1.959 1.910 1.843
Fondi da ripartire 4.571 4.109 4.974 2.700 3.672 3.392
Debito pubblico 300.127 276.426 336.558 289.029 316.939 312.511
Totale complessiv o 769.317 736.519 803.681 799.535 847.658 857.771
(1) La Missione ha cambiato denominazione nel 2015; in precedenza era denominata "Diritto alla mobilità" (segue)
(2) La Missione ha cambiato denominazione nel 2015; in precedenza era denominata "Istruzione universitaria"
MissioneStanziament i def init iv i di competenza
BILANCIO DELLO STATO
81
segue Tavola 2.2.9: Stanziamenti definitivi e risultati di gestione della spesa delle amministrazioni centrali dello Stato per missione secondo la classificazione di bilancio del 2015. Anni 2010 -2015 (dati in milioni di euro)
2010 2011 2012 2013 2014 2015
Organi costituzionali, a rilevanza
costituzionale e Presidenza del Consiglio dei
ministri
3.263 2.913 2.808 2.708 2.714 2.681
Amministrazione generale e supporto alla
rappresentanza generale di Governo e dello
Stato sul territorio
499 684 577 516 547 580
Relazioni finanziarie con le autonomie
territoriali114.728 110.179 112.696 123.736 130.032 115.455
L'Italia in Europa e nel mondo 23.573 24.994 24.699 27.877 25.623 24.704
Difesa e sicurezza del territorio 21.957 22.428 21.654 21.654 20.545 20.228
Giustizia 7.516 8.408 7.733 7.988 7.857 8.268
Ordine pubblico e sicurezza 10.852 11.498 11.175 10.743 10.861 11.237
Soccorso civ ile 5.007 5.428 4.866 4.839 5.041 4.210
Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca 1.261 974 1.095 1.126 948 1.010
Energia e diversificazione delle fonti
energetiche283 259 487 298 543 656
Competitiv ita' e sv iluppo delle imprese 6.788 4.414 4.967 6.110 12.208 17.070
Regolazione dei mercati 72 45 66 64 27 39
Diritto alla mobilita' e sv iluppo dei sistemi di
trasporto (1)11.048 10.218 11.047 14.306 12.839 11.644
Infrastrutture pubbliche e logistica 5.883 3.616 4.705 4.408 4.751 4.849
Comunicazioni 1.336 1.476 1.003 1.110 1.407 1.069
Commercio internazionale ed
internazionalizzazione del sistema produttivo267 150 154 138 162 262
Ricerca e innovazione 3.284 3.039 2.843 3.455 2.898 2.848
Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e
dell'ambiente1.167 1.015 786 778 1.003 1.294
Casa e assetto urbanistico 586 478 499 598 830 1.854
Tutela della salute 1.116 1.067 1.094 1.096 1.152 1.619
Tutela e valorizzazione dei beni e attiv ita'
culturali e paesaggistici1.656 1.739 1.679 1.570 1.617 1.596
Istruzione scolastica 44.057 42.779 42.394 42.465 42.313 43.361
Istruzione universitariaIstruzione universitaria e
formazione post-universitaria (2)8.544 8.080 8.185 7.788 7.875 7.774
Diritti sociali, politiche sociali e famiglia 31.184 31.012 30.846 32.348 33.463 34.686
Politiche previdenziali 71.921 72.108 80.862 88.155 92.986 105.984
Politiche per il lavoro 5.215 5.983 5.625 9.103 10.064 10.537
Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti 1.725 1.651 1.674 1.676 2.384 2.277
Sviluppo e riequilibrio territoriale 2.430 7.569 3.326 8.116 5.377 5.338
Politiche economico-finanziarie e di bilancio 64.987 58.875 59.356 71.254 79.412 90.945
Giovani e sport 788 662 623 634 698 687
Turismo 73 31 25 30 199 30
Serv izi istituzionali e generali delle
amministrazioni pubbliche2.718 2.047 2.147 1.871 1.832 1.759
Fondi da ripartire 1.498 1.165 1.840 1.340 2.148 1.433
Debito pubblico 258.095 259.970 295.798 253.084 288.232 288.645
Totale complessiv o 715.380 706.957 749.337 752.983 810.587 826.631
(1) La Missione ha cambiato denominazione nel 2015; in precedenza era denominata "Diritto alla mobilità" (segue)
(2) La Missione ha cambiato denominazione nel 2015; in precedenza era denominata "Istruzione universitaria"
MissioneImpegni
ANNUARIO STATISTICO 2016
82
segue Tavola 2.2.9: Stanziamenti definitivi e risultati di gestione della spesa delle amministrazioni centrali dello Stato per missione secondo la classificazione di bilancio del 2015. Anni 2010 -2015 (dati in milioni di euro)
2010 2011 2012 2013 2014 2015
Organi costituzionali, a rilevanza
costituzionale e Presidenza del Consiglio dei
ministri
3.499 3.246 2.914 2.752 2.725 2.705
Amministrazione generale e supporto alla
rappresentanza generale di Governo e dello
Stato sul territorio
558 713 612 572 559 603
Relazioni finanziarie con le autonomie
territoriali114.065 115.404 114.552 124.982 137.183 126.846
L'Italia in Europa e nel mondo 27.022 26.146 26.488 29.105 26.174 25.948
Difesa e sicurezza del territorio 22.521 23.729 22.689 22.245 21.575 21.877
Giustizia 8.262 8.681 8.499 8.396 8.282 8.415
Ordine pubblico e sicurezza 12.237 12.374 11.990 11.497 11.363 11.935
Soccorso civ ile 6.001 6.269 6.078 5.560 5.221 4.449
Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca 1.664 1.244 1.316 1.230 1.061 1.203
Energia e diversificazione delle fonti
energetiche341 364 580 388 778 1.079
Competitiv ita' e sv iluppo delle imprese 9.715 5.632 5.814 6.801 12.965 23.378
Regolazione dei mercati 103 66 71 82 73 36
Diritto alla mobilita' e sv iluppo dei sistemi di
trasporto (1)14.277 14.411 13.909 14.948 13.275 13.932
Infrastrutture pubbliche e logistica 6.875 4.705 5.830 5.349 5.631 5.193
Comunicazioni 1.522 1.545 1.583 1.233 1.619 2.409
Commercio internazionale ed
internazionalizzazione del sistema produttivo305 209 184 163 191 263
Ricerca e innovazione 4.347 3.771 3.453 3.777 3.710 3.725
Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e
dell'ambiente1.851 1.474 1.334 1.032 1.136 1.563
Casa e assetto urbanistico 757 866 562 731 852 2.671
Tutela della salute 1.708 1.433 1.184 1.132 1.164 1.821
Tutela e valorizzazione dei beni e attiv ita'
culturali e paesaggistici1.828 1.922 1.859 1.716 1.770 1.673
Istruzione scolastica 45.812 43.685 42.408 42.431 43.071 43.883
Istruzione universitariaIstruzione universitaria e
formazione post-universitaria (2)10.165 8.687 8.601 8.251 8.408 8.479
Diritti sociali, politiche sociali e famiglia 32.308 32.214 32.050 33.225 34.440 35.436
Politiche previdenziali 72.852 77.377 81.234 88.350 92.990 106.169
Politiche per il lavoro 5.838 6.111 7.054 10.615 10.833 11.077
Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti 1.785 1.913 1.748 1.741 2.531 2.579
Sviluppo e riequilibrio territoriale 2.774 4.574 3.108 7.076 5.231 6.012
Politiche economico-finanziarie e di bilancio 71.434 64.794 66.779 81.652 83.795 94.223
Giovani e sport 843 724 635 658 707 697
Turismo 73 31 25 30 199 92
Serv izi istituzionali e generali delle
amministrazioni pubbliche3.089 2.459 2.471 2.029 2.004 1.993
Fondi da ripartire 5.777 3.966 10.450 9.451 6.895 8.345
Debito pubblico 301.021 276.680 336.667 289.605 317.187 312.987
Totale complessiv o 793.229 757.419 824.731 818.805 865.595 893.696
(1) La Missione ha cambiato denominazione nel 2015; in precedenza era denominata "Diritto alla mobilità" (segue)
(2) La Missione ha cambiato denominazione nel 2015; in precedenza era denominata "Istruzione universitaria"
MissioneStanziament i def init iv i di cassa
BILANCIO DELLO STATO
83
segue Tavola 2.2.9: Stanziamenti definitivi e risultati di gestione della spesa delle amministrazioni centrali dello Stato per missione secondo la classificazione di bilancio del 2015. Anni 2010 -2015 (dati in milioni di euro)
2010 2011 2012 2013 2014 2015
Organi costituzionali, a rilevanza
costituzionale e Presidenza del Consiglio dei
ministri
3.323 3.230 2.857 2.740 2.714 2.694
Amministrazione generale e supporto alla
rappresentanza generale di Governo e dello
Stato sul territorio
501 689 572 525 544 572
Relazioni finanziarie con le autonomie
territoriali103.275 110.158 107.998 115.162 111.185 108.906
L'Italia in Europa e nel mondo 24.669 25.040 24.484 27.799 25.608 24.714
Difesa e sicurezza del territorio 20.678 22.826 22.337 21.643 21.126 20.655
Giustizia 7.928 8.282 7.827 7.937 7.676 7.780
Ordine pubblico e sicurezza 10.923 11.587 11.307 10.900 10.971 11.214
Soccorso civ ile 5.468 5.658 5.573 5.194 4.968 4.151
Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca 1.329 1.145 1.149 1.039 929 972
Energia e diversificazione delle fonti
energetiche245 277 494 167 273 458
Competitiv ita' e sv iluppo delle imprese 7.900 5.018 5.093 5.972 6.463 22.031
Regolazione dei mercati 78 57 48 38 62 18
Diritto alla mobilita' e sv iluppo dei sistemi di
trasporto (1)10.080 12.648 11.327 12.672 11.447 11.845
Infrastrutture pubbliche e logistica 3.232 3.424 4.565 3.853 4.402 3.725
Comunicazioni 1.369 1.183 1.398 978 561 2.116
Commercio internazionale ed
internazionalizzazione del sistema produttivo230 196 136 147 184 198
Ricerca e innovazione 3.669 3.260 3.178 3.035 2.878 3.076
Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e
dell'ambiente1.335 1.182 1.034 815 738 980
Casa e assetto urbanistico 575 792 536 567 775 1.758
Tutela della salute 1.000 1.104 913 915 1.004 1.401
Tutela e valorizzazione dei beni e attiv ita'
culturali e paesaggistici1.639 1.766 1.761 1.534 1.581 1.583
Istruzione scolastica 44.468 43.310 42.150 42.235 42.055 42.803
Istruzione universitariaIstruzione universitaria e
formazione post-universitaria (2)9.415 8.532 8.072 7.808 7.899 8.280
Diritti sociali, politiche sociali e famiglia 30.909 31.501 31.481 32.417 33.762 34.093
Politiche previdenziali 62.372 70.156 78.152 86.743 88.367 101.676
Politiche per il lavoro 4.157 6.024 6.771 8.611 9.388 9.388
Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti 1.561 1.836 1.653 1.618 2.234 2.433
Sviluppo e riequilibrio territoriale 2.078 3.030 3.104 2.961 1.602 4.780
Politiche economico-finanziarie e di bilancio 66.378 58.460 59.489 69.556 78.241 89.474
Giovani e sport 838 719 628 648 698 667
Turismo 73 31 25 30 24 48
Serv izi istituzionali e generali delle
amministrazioni pubbliche2.032 2.211 2.148 1.738 1.790 1.817
Fondi da ripartire 616 365 415 473 374 790
Debito pubblico 258.751 259.691 295.699 253.230 288.210 285.809
Totale complessiv o 693.092 705.387 744.376 731.701 770.732 812.904
(1) La Missione ha cambiato denominazione nel 2015; in precedenza era denominata "Diritto alla mobilità"
(2) La Missione ha cambiato denominazione nel 2015; in precedenza era denominata "Istruzione universitaria"
MissioneTotale pagament i
ANNUARIO STATISTICO 2016
84
2.3 - Il conto del patrimonio
Il conto generale del patrimonio (parte IIa del rendiconto generale dello Stato)
rappresenta il documento contabile che, annualmente, fornisce la situazione patrimoniale dello Stato alla chiusura dell’esercizio.
L’articolo 36, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n.196 “Legge di contabilità e finanza pubblica”, stabilisce che, nel conto generale del patrimonio dello Stato, sono comprese le attività e le passività finanziarie e patrimoniali con le variazioni derivanti dalla gestione del bilancio e quelle verificatesi per qualsiasi altra causa, nonché la dimostrazione dei vari punti di concordanza tra la contabilità del bilancio e quella patrimoniale.
Inoltre, il conto generale del patrimonio dello Stato, in attuazione delle disposizioni derivanti dall’applicazione degli articoli 13 e 14 del decreto legislativo 7 agosto 1997, n.279, risponde ad una impostazione tesa a fornire una maggiore significatività dei valori rappresentati dalle consistenze patrimoniali, con riferimento all’economicità della gestione patrimoniale ed espone, pertanto, i conti accesi ai componenti attivi e passivi significativi del patrimonio, raccordati con il SEC95, come specificato negli allegati 1 e 2 al decreto interministeriale del 18 aprile 2002.
Nelle tavole 2.3.1, 2.3.2, 2.3.3 e 2.3.5 sono riportati i dati delle attività e passività dello Stato distinti per livello SEC95, per tipologia, secondo i Ministeri che li hanno in gestione e per voce, evidenziando, per l’esercizio 2015, un peggioramento patrimoniale di 66.846 milioni rispetto all’esercizio precedente, determinato da una diminuzione delle attività per 5.957 milioni e da un aumento delle passività per 60.889 milioni, tale da portare l’eccedenza complessiva delle passività, al termine dell’esercizio, a 1.758.422 milioni.
Analizzando tali risultanze contabili nel dettaglio, si rileva che le attività finanziarie hanno presentato una diminuzione complessiva di 11.941 milioni, passando da 669.041 a 657.100 milioni, caratterizzata dalla diminuzione registrata nelle attività finanziarie di breve termine (-19.825 milioni), che risulta compensata in parte dall’aumento registrato nelle attività finanziarie di medio – lungo termine (+7.885 milioni).
Le attività non finanziarie prodotte hanno riportato un incremento di 6.040 milioni, mentre per le attività non finanziarie non prodotte si è registrata una diminuzione di 56 milioni.
Le passività finanziarie, da una consistenza di 2.660.142 milioni, sono passate ad una consistenza di 2.721.031 milioni, con un incremento di 60.889 milioni, al quale hanno contribuito in aumento gli incrementi registrati nei debiti a medio – lungo termine (per 36.453 milioni), nei debiti a breve termine (+22.136 milioni), mentre si è registrato un incremento delle anticipazioni passive (+2.300 milioni).
Nella tavola 2.3.4, infine, tramite i risultati differenziali degli aumenti e delle diminuzioni delle attività e delle passività, viene data contezza del peggioramento patrimoniale complessivo, determinato in 66.846 milioni, ricavato dal totale scaturito dalla variazione in aumento apportata al patrimonio dall’esercizio di bilancio (+2.477 milioni) e dalle diminuzioni apportate dalla variazione dovuta alle operazioni patrimoniali con riflessi sul bilancio (-32.845 milioni) e dalla variazione netta verificatasi negli elementi patrimoniali (-36.478 milioni).
BILANCIO DELLO STATO
85
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La serie storica completa, a partire dal 2002, può essere consultata sul sito istituzionale della Ragioneria Generale dello Stato al seguente link: http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Pubblicazioni/Pubblicazioni_Statistiche/Annuario-statistico-RGS/
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Tavola 2.3.2: Attività e passività dello Stato per tipologia. Anni 2013-2015 (dati in milioni di euro)
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A TT IV ITA ' 999.008 968.565 962.609
A tt iv ità f inanziarie 704.453 669.041 657.100
Biglietti monete e depositi - - -
Titoli diversi dalle azioni 4.071 1.071 -
Azioni ed altre partecipazioni 256.321 260.390 263.047
Quote di fondi di investimento - - -
Crediti 384.886 344.579 324.754
Anticipazioni attive 58.544 62.380 68.157
Altri conti attiv i 631 621 1.142
A tt iv ità non f inanziarie prodot te 290.355 295.228 301.269
Capitale fisso 125.234 127.254 129.163
Scorte 836 821 808
Oggetti di valore 164.285 167.153 171.298
A tt iv ità non f inanziarie non prodot te 4.200 4.296 4.240
PA SSIV ITA ' 2.561.001 2.660.142 2.721.031
Passiv ità f inanziarie 2.561.001 2.660.142 2.721.031
Debiti 2.525.006 2.624.748 2.683.337
Anticipazioni passive 35.995 35.394 37.694
BILANCIO DELLO STATO
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A zioni ed alt re partec ipazioni 260.390 263.047 2.657
Azioni quotate 10.460 10.252 -208
Azioni non quotate 64.603 66.503 1.900
Altre partecipazioni 185.327 186.292 965
Quote di fondi di inv est imento - - -
Credit i 344.579 324.754 -19.825
Crediti di Tesoreria 135.452 116.494 -18.958
Residui attiv i per denaro presso gli agenti della riscossione 41.509 37.290 -4.219
Residui attiv i per denaro da riscuotere 167.618 170.970 3.352
A nt ic ipazioni at t iv e 62.380 68.157 5.777
Fondi di garanzia 3.251 3.234 -17
Fondi di rotazione 4.382 4.152 -230
Fondi scorte 129 136 7
Crediti ad enti pubblici ed istituti di credito 42.771 45.844 3.073
Crediti ad aziende ed enti privati 933 1.005 72
Altre anticipazioni attive 10.914 13.786 2.872
A lt ri cont i at t iv i 621 1.142 521
Fondo ammortamento titoli 1 512 511
Valore commerciale dei metalli monetati 620 630 10
A t t iv ità non f inanziarie prodot te 295.228 301.269 6.041
Capitale f isso 127.254 129.163 1.909
Abitazioni 1.367 1.246 -121
Fabbricati non residenziali 34.619 34.975 356
Beni immobili di valore culturale 20.827 21.129 302
Altre opere 4.078 4.070 -8
Diritti reali di godimento sui beni altrui 114 115 1
Impianti, attrezzature e macchinari 4.193 3.999 -194
Mobili ed arredi 750 687 -63
Materiale bibliografico 75 71 -4
Mezzi di trasporto 3.311 3.249 -62
Armi e armamenti militari 44.787 46.269 1.482
Equipaggiamenti e vestiari 8.711 8.770 59
Strumenti musicali 9 8 -1
Coltivazioni ed allevamenti 4 4 -
Altri beni materiali prodotti 4.396 4.404 8
Beni immateriali prodotti 13 167 154
Scorte 821 808 -13
Materie prime e prodotti intermedi 801 788 -13
Prodotti in corso di lavorazione 15 15 0,00
Prodotti finiti 5 5 -
Ogget t i di v alore 167.153 171.298 4.145
Beni mobili di valore culturale, biblioteche ed archiv i 167.058 171.203 4.145
Altri oggetti di valore 95 95 0
A t t iv ità non f inanziarie non prodot te 4.296 4.240 -56
Terreni 4.200 4.112 -88
Giacimenti 96 128 32
Risorse biologiche non coltivate 0 0 -
(segue)
ANNUARIO STATISTICO 2016
90
segue Tavola 2.3.5: Attività e passività dello Stato per voce. Anni 2014-2015 (dati in migliaia di euro)
2014 2015 di ffe re nze
PA SSIV ITA ' 2.660.142 2.721.031 60.889
Passiv ità f inanziarie 2.660.142 2.721.031 60.889
Debit i 2.624.748 2.683.337 58.589
Debito fluttuante 173.758 162.187 -11.571
Conti correnti di tesoreria 297.975 316.003 18.028
Incassi da regolare 2.801 936 -1.865
Altre gestioni di tesoreria 122.927 140.694 17.767
Residui passiv i 113.254 113.031 -223
Debiti redimibili 1.664.910 1.707.296 42.386
Altri debiti 249.123 243.190 -5.933
A nt ic ipazioni passiv e 35.394 37.694 2.300
LA SPESA STATALE REGIONALIZZATA
91
CAPITOLO 3 - La spesa statale regionalizzata
I dati presentati in questo capitolo sono tratti dalla pubblicazione “La spesa statale regionalizzata” e riguardano l’articolazione della spesa dello Stato per regione. I flussi sono registrati al momento della loro regolazione per cassa e riguardano pertanto i pagamenti del bilancio statale. Le tabelle sono articolate secondo le principali dimensioni del bilancio dello Stato, ossia secondo la classificazione amministrativa, per ministero, quella economica, per categoria, e quella funzionale, per missione e programma.
Le tabelle contengono una parte non regionalizzata costituita da una componente di erogazioni ad altri enti o a fondi alimentati dal bilancio statale, che non sono regionalizzati in quanto nella pubblicazione (a cui si rimanda) si fornisce la ripartizione territoriale delle spese direttamente erogate da tali enti e fondi, e da una componente di flussi non regionalizzati in senso stretto, di cui fanno parte pagamenti non regionalizzabili per natura (come i flussi destinati all’estero) o per mancanza di informazioni sufficienti.
I pagamenti complessivi del bilancio dello Stato sono passati, tra il 2005 e il 2014, da 406,6 a 500,1 miliardi. La quota degli stessi che viene allocata alle singole regioni è intorno al 44-45 per cento. La parte principale della quota non regionalizzata è composta dalle erogazioni ad enti e fondi.
Una prima analisi a livello di macroarea della spesa allocata alle singole regioni (tavola 3.I) consente di quantificare nel 38,2 per cento la quota di spese correnti (al netto degli interessi sui titoli di Stato) relativa alle regioni del Nord, a fronte di un 23,7 per cento nel Centro e di un 38,1 per cento nel Sud. Per la spesa in conto capitale tali percentuali sono pari al 30,6per il Nord, al 36,4 per il Centro e al 33 per il Sud. Nelle regioni del Centro risultano concentrate le spese legate alla produzione del servizio pubblico (spese di personale e acquisti di beni e servizi) oltre ai trasferimenti alle amministrazioni centrali, il che si spiega in larga misura con la presenza nel Lazio di buona parte delle amministrazioni statali, mentre le restanti spese di trasferimento sono maggiormente allocate alle regioni del Nord e del Sud.
I dati a livello di missione (tavola 3.II) mostrano come siano particolarmente elevate le quote del Nord per le missioni Infrastrutture pubbliche e logistica (63,6 per cento), Diritto alla mobilità (47,5 per cento)e Ricerca e innovazione (46,6 per cento); le missioni più concentrate nel Centro sono Organi costituzionali (oltre il 99 per cento), L’Italia in Europa e nel mondo (96,2 per cento) e Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (82,6 per cento), mentre al Sud sono le missioni Sviluppo e riequilibrio territoriale (88,6 per cento), Fondi da ripartire (56,4 per cento) e Politiche Previdenziali (45,4 per cento).
Per quanto riguarda la parte corrente (tavola 3.2), le regioni a cui afferisce la spesa più rilevante sono il Lazio (circa 29 miliardi nel 2014, pari al 14,8 per cento della spesa regionalizzata), la Lombardia (circa 21 miliardi pari all’10,5 per cento) e la Sicilia (circa 20 miliardi, pari al 10,0 per cento). Le categorie economiche di parte corrente maggiormente significative sono i Trasferimenti ad altre amministrazioni pubbliche, principalmente Regioni ed Enti Locali, e i Redditi da lavoro dipendente (tavola 3.4). Per quanto riguarda la parte capitale (tavola 3.3), le regioni che registrano la spesa più elevata sono il Lazio (6,7
ANNUARIO STATISTICO 2016
92
miliardi nel 2014, pari al 31,8 per cento della spesa regionalizzata), Sicilia e Campania (1,9 miliardi in ciascuna delle due regioni pari al 9,2 per cento).
La tavola 3.7 presenta le graduatorie delle regioni relativamente alle spese finali al netto degli interessi sia in termini assoluti, che pro-capite e in rapporto al PIL. Relativamente ai valori assoluti, le graduatorie riprendono i dati già commentati in precedenza; in termini pro-capite, le regioni con i valori più elevati sono la Provincia Autonoma di Bolzano (8.964 euro nel 2014), la Provincia Autonoma di Trento (7.638 euro) e la Valle d’Aosta (7.475 euro). Per quanto riguarda i dati in rapporto al PIL, la graduatoria è guidata dalla Sardegna, con un valore pari al 27,2 per cento, seguita dalla Calabria (26,8 per cento) e dalla Sicilia (25,9 per cento).
NOTA BENE: È attualmente in corso una revisione delle serie storiche della spesa statale regionalizzata a partire dal 2008: tale attività sarà ultimata entro la fine del corrente anno. I dati costruiti secondo la nuova impostazione metodologica sono stati già pubblicati con riferimento agli anni 2013 e 2014. Pertanto, le tavole in serie storica del presente volume (tavole 3.1, 3.2 e 3.3), espongono i dati relativi agli anni fino al 2012 nella versione precedente alla revisione e quelli relativi al 2013 sia nella versione precedente che in quella successiva alla revisione: ciò al fine di consentire di apprezzare l’effetto della revisione su tale anno, l’unico al momento disponibile nelle due versioni. Il dato 2014 è coerente con quello 2013 post revisione.
LA SPESA STATALE REGIONALIZZATA
93
Tavola 3.I: Distribuzione per categoria economica e area geografica delle spese finali regionalizzate al netto degli interessi sui titoli di Stato. Anno 2014 (valori in percentuale della spesa regionalizzata)
Dati provvisori. * L’incidenza della spesa non regionalizzata sulle singole categorie si trova nelle tavole 3.4 e 3.5
Nord Cent ro Sud ITA LIA
Redditi da lavoro dipendente 33,9 26,4 39,7 100,0
Consumi intermedi 19,6 55,8 24,6 100,0
Imposte pagate sulla produzione 34,4 25,9 39,7 100,0
Trasferimenti correnti ad Amministrazioni pubbliche 42,5 19,3 38,2 100,0
Amministrazioni centrali 26,3 55,1 18,5 100,0
Amministrazioni locali 43,5 17,0 39,5 100,0
- Regioni 44,0 15,6 40,4 100,0
- Comuni e Province 40,1 21,1 38,8 100,0
- Enti produttori di serv izi sanitari 62,0 28,6 9,4 100,0
- Enti prod. serv izi econ., ass. culturali e altro 42,2 26,7 31,1 100,0
Enti di prev idenza 43,8 11,8 44,4 100,0
Trasferimenti a famiglie e istituzioni sociali private 27,7 39,7 32,6 100,0
Trasferimenti correnti a imprese 40,3 27,1 32,6 100,0
Trasferimenti correnti a estero 23,2 67,4 9,4 100,0
Risorse proprie Unione Europea - - - -
Interessi passiv i e redditi da capitale al netto degli interessi sui titoli di Stato 35,6 17,9 46,4 100,0
Poste correttive e compensative - - - -
Ammortamenti - - - -
Altre uscite correnti 22,6 26,3 51,1 100,0
T itolo I - Spese corrent i al net to degli interessi sui t itoli di stato 38,2 23,7 38,1 100,0
Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni 39,4 26,7 33,9 100,0
Contributi agli investimenti 35,8 18,8 45,3 100,0
Amministrazioni centrali 49,2 45,3 5,5 100,0
Amministrazioni locali 27,2 18,3 54,5 100,0
- Regioni 27,5 13,7 58,8 100,0
- Comuni e Province 21,0 23,0 56,0 100,0
- Enti produttori di serv izi sanitari 45,7 50,9 3,4 100,0
- Enti prod. serv izi econ., ass. culturali e altro 56,7 14,2 29,1 100,0
Enti di prev idenza 53,2 34,9 11,8 100,0
Contributi agli investimenti ad imprese 58,5 20,8 20,7 100,0
Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private 31,7 53,7 14,6 100,0
Contributi agli investimenti a estero - - - -
Altri trasferimenti in conto capitale 31,3 14,3 54,4 100,0
Acquisizioni di attiv ità finanziarie 16,5 57,0 26,5 100,0
T itolo II - Spese in conto capitale 30,6 36,4 33,0 100,0
Spesa f inale al net to degli interessi sui t itoli di stato 37,5 24,9 37,6 100,0
Categoria economicaA rea geograf ica
*
ANNUARIO STATISTICO 2016
94
Tavola3.II: Distribuzione per missione e area geografica delle spese finali regionalizzate al netto degli interessi sui titoli di Stato. Anno 2014 (valori in percentuale della spesa regionalizzata)
Dati provvisori. * L’incidenza della spesa non regionalizzata sulle singole missioni si trova nella tavola 3.6.
Nord Cent ro Sud ITA LIA
Organi costituz. a rilevanza costituz. e PCM 0,4 99,1 0,5 100,0
Amm. Gen. e supporto rappres. gen. del Governo e dello Stato sul
territorio36,1 26,5 37,4 100,0
Relaz. finanz. con autonomie territoriali 40,5 19,5 40,0 100,0
L'Italia in Europa e nel mondo 2,8 96,2 0,9 100,0
Difesa e sicurezza del territorio 26,1 34,3 39,6 100,0
Giustizia 31,8 23,8 44,4 100,0
Ordine pubblico e sicurezza 30,9 33,3 35,8 100,0
Soccorso civ ile 39,1 27,2 33,7 100,0
Agricoltura politiche agroalimentari e pesca 24,7 64,7 10,5 100,0
Energia e diversificaz. delle fonti energetiche 18,8 70,8 10,5 100,0
Competitiv ita' e sv iluppo delle imprese 28,9 40,8 30,2 100,0
Regolazione dei mercati 13,8 82,1 4,0 100,0
Diritto alla mobilita' 47,5 24,3 28,2 100,0
Infrastrutture pubbliche e logistica 63,6 12,8 23,7 100,0
Comunicazioni 35,9 28,5 35,6 100,0
Commercio internaz. ed internazionalizzazione del sistema produttivo 18,9 77,9 3,2 100,0
Ricerca e innovazione 46,6 44,2 9,2 100,0
Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente 22,1 49,7 28,2 100,0
Casa e assetto urbanistico 46,7 26,7 26,6 100,0
Tutela della salute 10,3 70,0 19,7 100,0
Tutela e valorizzaz. beni e attiv ita' culturali e paesaggistici 30,7 38,8 30,5 100,0
Istruzione scolastica 39,8 19,1 41,0 100,0
Istruzione universitaria 41,7 26,7 31,5 100,0
Diritti sociali, politiche sociali e famiglia 34,9 38,0 27,1 100,0
Politiche previdenziali 30,3 24,3 45,4 100,0
Politiche per il lavoro 36,7 25,7 37,7 100,0
Immigrazione accoglienza e garanzia dei diritti 32,3 27,2 40,5 100,0
Sviluppo e riequilibrio territoriale 5,5 5,8 88,6 100,0
Politiche economico-finanziarie e di bilancio 29,2 48,1 22,7 100,0
Giovani e sport 30,1 67,1 2,9 100,0
Turismo 14,4 85,6 0,0 100,0
Serv izi istituzionali e generali delle amm. Pubbliche 6,8 82,6 10,6 100,0
Fondi da ripartire 6,0 37,5 56,4 100,0
Debito pubblico 31,4 24,5 44,1 100,0
A rea geograf icaMissione
*
LA SPESA STATALE REGIONALIZZATA
95
SCHEMA SINOTTICO DEI DATI PRESENTATI
Formazione del fabbisogno
Quadro di finanza pubblica
Spesa statale regionalizzata
Politiche di sviluppo della UE
Conto Annuale
Mutui degli Enti Locali
Altre elaborazioni
Copertura Finanziaria
Uscite Totali Entrate Totali
Flussi finanziari da/per la UE
Tesoreria statale
Bilancio dello Stato - Entrate -
Bilancio dello Stato - Uscite -
ASPETTI METODOLOGICI
La regionalizzazione della spesa statale si basa principalmente su informazioni disponibili presso il Data Warehouse della Ragioneria Generale dello Stato e riguardanti gli aspetti territoriali della spesa. In particolare sono note la tesoreria centrale o provinciale erogante, l’area di intervento, la ragioneria provinciale competente, la residenza del beneficiario. Un sistema di regole di attribuzione consente di tenere in conto tutti gli elementi informativi menzionati al fine dell’appropriata individuazione della regione di riferimento.
Laddove le informazioni presenti nel sistema informatico della RGS non consentono tale individuazione, ulteriori elementi sono acquisiti direttamente dai soggetti coinvolti nel processo di spesa (ministeri e altri enti centrali, Banca d’Italia, imprese pubbliche).
Rimane comunque una quota di spesa non regionalizzabile. Si tratta soprattutto di pagamenti per loro natura non attribuibili ad alcuna regione, quali le spese dirette all’estero, le partite correttive e compensative delle entrate e gli ammortamenti. Sono poi individuate numerose voci di importo modesto per le quali il recupero degli elementi informativi necessari presenta problemi insormontabili dal punto di vista operativo.
Il criterio adottato per la attribuzione dei pagamenti ai territori è quello dell'allocazione fisica dei fattori produttivi impiegati per la produzione di servizi e per gli investimenti, mentre le spese di trasferimento sono regionalizzate secondo la localizzazione del beneficiario.
RACCORDI CON ALTRE VARIABILI
I dati della regionalizzazione della spesa statale sono pienamente coerenti con quelli relativi ai pagamenti del bilancio dello Stato, sia dal punto di vista della quantificazione che delle classificazioni economiche e funzionali. La spesa oggetto di regionalizzazione è quella finale, al netto cioè del titolo III – Rimborso di Prestiti.
ANNUARIO STATISTICO 2016
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La serie storica completa, a partire dal 2002, può essere consultata sul sito istituzionale della Ragioneria Generale dello Stato al seguente link: http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Pubblicazioni/Pubblicazioni_Statistiche/Annuario-statistico-RGS/
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* Stima provvisoria La serie storica completa, a partire dal 2002, può essere consultata sul sito istituzionale della Ragioneria Generale dello Stato al seguente link: http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Pubblicazioni/Pubblicazioni_Statistiche/Annuario-statistico-RGS/
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Tavola 3.7: Spesa finale al netto degli interessi sui titoli di Stato. Graduatorie regionali. Anno 2014
Dati provvisori
Lazio 36.070 Bolzano 8.964 Sardegna 27,19
Lombardia 22.625 Trento 7.638 Calabria 26,82
Sicilia 21.811 Valle D'Aosta 7.475 Sicilia 25,95
Campania 21.335 Lazio 6.133 Trento 22,85
Puglia 13.906 Friuli Venezia Giulia 5.203 Bolzano 22,68
Veneto 13.507 Sardegna 5.101 Molise 22,51
Piemonte 12.608 Sicilia 4.282 Basilicata 21,46
Emilia Romagna 11.924 Molise 4.241 Campania 21,39
Toscana 11.343 Calabria 4.143 Puglia 20,96
Sardegna 8.486 Basilicata 3.938 Valle D'Aosta 20,33
Calabria 8.197 Abruzzo 3.903 Lazio 19,58
Friuli Venezia Giulia 6.391 Campania 3.637 Friuli Venezia Giulia 18,18
Liguria 5.586 Liguria 3.519 Abruzzo 16,97
Abruzzo 5.202 Puglia 3.400 Umbria 12,73
Bolzano 4.635 Umbria 3.108 Marche 11,70
Marche 4.522 Toscana 3.023 Liguria 11,62
Trento 4.100 Marche 2.914 Toscana 10,44
Umbria 2.784 Piemonte 2.846 Piemonte 9,98
Basilicata 2.274 Veneto 2.741 Veneto 9,14
Molise 1.332 Emilia Romagna 2.681 Emilia Romagna 8,27
Valle D'Aosta 960 Lombardia 2.265 Lombardia 6,28
Italia (spesa reg.ta) 219.598 Italia (spesa reg.ta) 3.612 Italia (spesa reg.ta) 13,58
Italia 500.089 Italia 8.227 Italia 30,92
Regioni ( in ordine decrescente)
Spesa ( in milioni di euro) Spesa per abitante ( in euro) Spesa in % del Prodot to interno lordo
LA TESORERIA DELLO STATO
107
CAPITOLO 4 - La tesoreria dello Stato
4.1 - La gestione complessiva della tesoreria dello Stato
La struttura dei flussi finanziari secondo la classificazione formale utilizzata in questa sede mostra una sostanziale omogeneità degli andamenti nel corso degli anni, con movimentazioni riferite alla gestione di tesoreria che assumono un’incidenza rilevante (circa l’80 per cento del totale dei flussi finanziari) rispetto a quelle relative alla gestione del bilancio statale. Ciò deriva dall’eterogeneità e dalla numerosità delle movimentazioni imputate alla gestione di tesoreria, alcune riconducibili comunque al bilancio dello Stato (somme gestite dai funzionari delegati su contabilità speciali, pagamenti anticipati dalla tesoreria per conto del bilancio), altre riferite a enti e società che detengono in tutto o in parte disponibilità liquide depositate presso la tesoreria statale, altre ancora collegate alla gestione del debito fluttuante. Con riferimento a quest’ultima componente, poi, il rinnovo ripetuto nel corso dell’anno di prestiti a breve o brevissimo termine può dare origine a movimenti finanziari reiterati, con un’influenza significativa sulla grandezza delle movimentazioni. Anche nell’anno 2015, come nel 2014, l’incidenza della gestione di tesoreria rispetto a quella del bilancio statale, è pari a circa l’85 per cento del totale dei flussi finanziari, per i motivi che saranno di seguito illustrati.
Nell’ambito delle partite debitorie, le voci di maggiore rilevanza sono quelle relative alla categoria “Conti di tesoreria e contabilità speciali”, che assorbono tra il 75 per cento e l’83 per cento dei movimenti finanziari complessivi, mentre le movimentazioni riferite al debito fluttuante si attestano su una percentuale variabile tra il 13 e il 20 per cento. Nel corso degli anni, e fino al 2011,la categoria delle “Altre partite” ha assunto un valore sempre più residuale, tenuto conto che l’informatizzazione delle procedure di tesoreria e l’utilizzo del bonifico per finalizzare i pagamenti hanno consentito di ridurre in maniera rilevante il ricorso da parte della Banca d’Italia agli “Ordini di pagamento per trasferimento fondi”. Significative discontinuità nel trend omogeneo dei dati sono rilevabili in conseguenza di fatti riorganizzativi che hanno modificato sostanzialmente detti andamenti. Un incremento rilevante di questa voce è stato invece registrato nel 2012, ma si tratta di un fatto di natura eccezionale e di carattere meramente contabile. Si può notare, infatti, come nel corso del 2014 e del 2015 si sia registrata una nuova contrazione della voce in questione.
Nell’ambito delle partite debitorie le discontinuità più rilevanti hanno riguardato:
l’abrogazione del vincolo di destinazione gravante sulla raccolta dei conti correnti postali della clientela privata e il conseguente obbligo per Poste Italiane di investire detti fondi in titoli governativi dell’area euro. A seguito di tale innovazione, in attuazione di una specifica norma della legge finanziaria per il 2007, nel 2007 le movimentazioni riferite alla voce “Conti correnti postali” (per la quale sono generalmente rilevati saldi positivi: incassi>pagamenti) hanno fatto registrare un saldo negativo di oltre 30 miliardi;
ANNUARIO STATISTICO 2016
108
il ricorso a operazioni di emissione di prestiti a carattere transitorio sul mercato monetario (voce “Operazioni sul mercato finanziario (raccolta)”), attuata a partire dall’anno 2007, per coprire momentanei squilibri di cassa;
il passaggio in tesoreria unica mista di tutti gli enti territoriali a partire dal 1° gennaio 2009, che ha comportato una forte riduzione delle movimentazioni sulle contabilità speciali di tesoreria unica, in quanto una parte rilevante dei finanziamenti ricevuti dagli enti, e precisamente la quota che non proviene direttamente dal bilancio statale, non transita più sui conti intestati agli enti in essere presso la tesoreria statale. Ciò ha comportato una riduzione di circa il 60 per cento delle movimentazioni registrate su queste contabilità tra il 2008 e il 2009;
la sospensione della tesoreria unica mista dal mese di gennaio 2012 e l’assoggettamento al regime di tesoreria unica nel corso del 2012 dei dipartimenti universitari e delle istituzioni scolastiche, che hanno determinato un rilevante incremento delle movimentazioni delle contabilità speciali di tesoreria unica;
la rilevazione a partire dal mese di dicembre 2011 delle partite riferite alla voce “Titoli emessi da esitare”;
l’assoggettamento al regime di tesoreria unica, nel corso del 2015, delle Camere di Commercio.
Per quanto riguarda le partite creditorie, la voce maggiormente significativa è quella delle “Partite da regolare”, le cui movimentazioni si attestano intorno al 90 per cento del complesso fino a tutto il 2010. La modifica delle modalità di gestione della liquidità e di funzionamento del conto Disponibilità del tesoro , a partire dal mese di dicembre 2011, ha modificato sostanzialmente questa incidenza.
Per la voce “Partite da regolare” si osserva che nel corso degli anni si è fortemente accresciuta la disponibilità di informazioni, che dal 2006 in poi ha consentito di fornire un’analisi delle diverse componenti più dettagliata rispetto agli anni precedenti. In particolare a questo proposito si segnala che fino all’anno 2005, in sede di elaborazione dei dati per il rendiconto generale dello Stato, i pagamenti da regolare per i quali non era disponibile un dettaglio venivano “registrati” sotto la voce “titoli stralciati in corso di regolazione”. La maggiore analiticità di informazioni acquisita dal 2006 ha consentito di superare questa pratica operativa.
Nell’ambito delle partite creditorie una discontinuità rilevante è da segnalare per la voce “Anticipazioni a Regioni per finanziamento spesa sanitaria”. La procedura di trasferimento alle Regioni dei finanziamenti destinati alla Sanità adottata a partire dall’anno 2009, ha infatti consentito di ridurre drasticamente le anticipazioni di tesoreria a favore delle medesime Regioni. I relativi pagamenti, che costituiscono le anticipazioni concesse, sono infatti passati da 70 miliardi nel 2008 a 24 miliardi, in media, nel periodo 2009 - 2015.
La revisione delle modalità di funzionamento del conto Disponibilità del tesoro, conseguente all’attuazione dell’art. 47 della legge 196/2009, ha portato dal 2011 alcune modifiche nella rappresentazione delle partite debitorie e creditorie che riguardano:
1. la rilevazione tra i debiti di tesoreria – altre operazioni – dell’importo dei titoli di spesa emessi e già contabilizzati come pagamenti per il bilancio statale (ovvero già
LA TESORERIA DELLO STATO
109
addebitati sui rispettivi conti di tesoreria), ma non ancora esitati, cioè materialmente
pagati dalla tesoreria statale16
.
2. la rilevazione tra i crediti di tesoreria delle partite relative alla gestione della liquidità in esubero rispetto al limite remunerato che può essere detenuto sul conto
Disponibilità del tesoro 17
e che si concretizzano in operazioni di impiego sul mercato monetario.
16 Si tratta dei pagamenti da effettuare in contanti non ancora riscossi dai beneficiari, dei pagamenti aventi data di
esigibilità 31 dicembre, quando tale data cade in una giornata non lavorativa, delle regolazioni contabili (es. sistemazione anticipazioni di tesoreria) disposte con titolo di spesa, preso in carico ma non ancora finalizzato da parte della tesoreria statale.
17 L’Indirizzo della Banca Centrale Europea del 20.02.2014 all’art. 5 ha previsto che giornalmente l’ammontare complessivo
dei depositi overnight di tutte le amministrazioni pubbliche presso una Banca Centrale Nazionale – e quindi anche il conto Disponibilità del tesoro – eccedente il valore più elevato tra: a) euro 200 milioni; ovvero b) lo 0,04 per cento del prodotto interno lordo dello Stato membro nel quale la Banca Centrale Nazionale ha sede, è remunerato a un tasso di interesse dello zero per cento.
ANNUARIO STATISTICO 2016
110
SCHEMA SINOTTICO DEI DATI PRESENTATI
Formazione del fabbisogno
Quadro di finanza pubblica
Spesa statale regionalizzata
Politiche di sviluppo della UE
Conto Annuale
Mutui degli Enti Locali
Altre elaborazioni
Copertura Finanziaria
Uscite Totali Entrate Totali
Flussi finanziari da/per la UE
Tesoreria statale
Bilancio dello Stato - Entrate -
Bilancio dello Stato - Uscite -
ASPETTI METODOLOGICI
Le grandezze complessive dei flussi della tesoreria statale esposte nelle tavole 4.1.1 e 4.1.2 sono desunte dalla rendicontazione mensile e annuale resa dalla Banca d’Italia quale organismo cui è affidato il servizio di tesoreria.
La tavola4.1.1 (Movimento generale di cassa) riporta sinteticamente tutti gli incassi e i pagamenti effettuati tramite la tesoreria statale e imputati alla gestione del bilancio, ovvero a quella della tesoreria. Lo sbilancio del movimento di cassa complessivo si concretizza in una variazione delle somme depositate sul conto Disponibilità del tesoro , incrementale nel caso di avanzo, decrementale nel caso opposto.
Per la gestione di tesoreria la tavola 4.1.2 riporta una sintesi degli incassi e dei pagamenti riferiti alle partite debitorie e creditorie della gestione nei confronti del bilancio statale o di soggetti diversi, di massima enti e organismi pubblici, ma anche società private titolari di conti aperti presso la Tesoreria statale.
Per le voci i cui flussi sono riportati nella tavola 4.1.2, la tavola 4.1.3 fornisce lo stock delle partite debitorie e creditorie alla fine di ogni esercizio.
RACCORDI CON ALTRE VARIABILI
Tra la gestione del bilancio e quella della tesoreria si instaurano rapporti di carattere contabile, legati alla discrasia temporale che può generarsi tra il momento in cui si verifica il flusso finanziario di riscossione o pagamento e quello in cui la partita viene contabilizzata. Sul fronte delle entrate le partite sospese riguardano generalmente fondi che affluiscono alla tesoreria e costituiscono giacenze temporanee, depositate ad esempio su contabilità speciali, destinatea tramutarsi in entrate di bilancio. Dal lato delle uscite, invece, fenomeno più rilevante è quello dei pagamenti da regolare, cioè pagamenti anticipati dalla tesoreria per conto del bilancio dello Stato.
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La serie storica completa, a partire dal 2002, può essere consultata sul sito istituzionale della Ragioneria Generale dello Stato al seguente link: http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Pubblicazioni/Pubblicazioni_Statistiche/Annuario-statistico-RGS/
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La serie storica completa, a partire dal 2002, può essere consultata sul sito istituzionale della Ragioneria Generale dello Stato al seguente link: http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Pubblicazioni/Pubblicazioni_Statistiche/Annuario-statistico-RGS/
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4.2 - I flussi finanziari tra l’Italia e l’Unione Europea
La presente sezione espone i dati relativi ai movimenti finanziari intercorrenti tra l’Italia e l’Unione Europea.
Tali flussi si sostanziano nei versamenti disposti dall’Italia per finanziare le spese del bilancio comunitario rivolte a realizzare le politiche dell’Unione Europea nonché ad assicurare il funzionamento delle istituzioni comunitarie e negli accrediti effettuati dall’Unione Europea, in favore dell’Italia, per concorrere alla realizzazione di molteplici interventi, nell’ambito delle politiche di sviluppo perseguite dall’UE in base al Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.
Dal raffronto annuale delle grandezze relative ai movimenti in uscita (ossia i versamenti effettuati dall’Italia al bilancio comunitario) ed i movimenti in entrata (costituiti dalle somme accreditate all’Italia a fronte dell’attuazione degli interventi finanziati dall’Unione Europea) scaturisce la posizione netta dell’Italia nei confronti dell’UE. La relativa serie storica è rappresentata nel grafico che segue.
Grafico 4.2.I. Posizione netta dell’Italia. Versamenti, accrediti e movimenti netti. Anni 2000-2015 (dati in
milioni di euro).
L’andamento dei dati esposti nel grafico è determinato, per un verso, dai parametri che disciplinano, a livello comunitario, la quantificazione della contribuzione del nostro paese al bilancio comunitario, essenzialmente legati alla dimensione del reddito nazionale, dall’altro, dai criteri di ripartizione delle dotazioni complessive dei fondi comunitari tra le regioni europee e dalla capacità di utilizzo di tali risorse.
Nel corso dell’ultimo esercizio, il 2015, l’Italia a fronte di versamenti al bilancio generale dell’Unione Europea per un importo complessivo pari a 16.180,01 milioni , ha
ricevuto contributi per un totale di 11.479,63 18
. Nel corso del 2015, l’Italia ha, quindi, registrato un saldo netto negativo di circa 4.700 milioni. Tale posizione negativa è in linea con il trend avviato a partire dal 2008, peggiorativo rispetto al periodo precedente (anni 2000-2007) in cui invece la posizione netta dell’Italia si assestava, in media, intorno ai 3.200 milioni. Tale variazione di tendenza si può giustificare alla luce dell’allargamento dell’Unione ai nuovi paesi, che ha determinato un innalzamento della contribuzione del
18Il totale dei contributi ricevuti dall’Italia comprende esclusivamente gli importi transitati per il Fondo di Rotazione. La
Commissione europea, invece, nelle Relazioni finanziarie che annualmente rendicontano i flussi finanziari tra l’Unione Europea e gli Stati membri considera, tra i fondi assegnati all’Italia, anche quelli relativi a programmi comunitari che non transitano per il Fondo di Rotazione.
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nostro paese al bilancio comunitario e a cui si è aggiunta la riduzione delle risorse trasferite al nostro paese, a fronte degli interventi comunitari attivati. Il dato del 2015 presenta una differenza positiva di oltre 2,6 miliardi rispetto al 2014 determinata da una riduzione dei versamenti complessivi al bilancio comunitario (pari a circa 1 miliardo), e da un consistente aumento degli accrediti a favore del nostro paese di circa 1,6 miliardi.
Per quanto attiene il lato delle uscite, i dati relativi ai versamenti dell’Italia all’UE sono esposti nella tavola 4.2.1 distintamente per le Risorse Proprie Tradizionali, la risorsa IVA e la risorsa basata sull’RNL (Reddito Nazionale Lordo).
La voce Risorse Proprie Tradizionali (attualmente costituita da dazi doganali e contributi alla produzione di zucchero e derivati) ricomprende le somme versate all’UE sulla base dell’esistenza di uno spazio doganale unificato e costituisce circa il 10,5 per cento delle risorse versate nel 2015 al bilancio comunitario. Rispetto al 2014, si registra un incremento dell’11,4 per cento dei contributi versati legato all’aumento del gettito relativo al transito delle merci di provenienza extracomunitaria.
Gli importi dei versamenti classificati sotto la voce Risorsa IVA si riferiscono ai contributi versati all’UE, applicando l’aliquota uniforme di prelievo pari allo 0,30 per cento sulla base imponibile nazionale armonizzata. Il dato relativo al versamento della Risorsa IVA è superiore a quello dell’anno precedente per circa 416 milioni, pari ad oltre il 21 per cento. Le risorse versate ogni anno a titolo di tale risorsa dipendono, oltre che dalla crescita o diminuzione della base imponibile, dai conguagli positivi o negativi relativi alla revisione delle basi imponibili degli anni precedenti. Nel 2015 si è verificata una determinazione della base imponibile effettiva inferiore alla stima precedente, sia una revisione al ribasso delle basi imponibili degli anno precedenti. Di conseguenza, l’Italia ha beneficiato di un cospicuo conguaglio sulla risorsa IVA.
La Risorsa RNL (Reddito Nazionale Lordo), definita anche “Risorsa complementare”, è commisurata alla quota parte dei RNL nazionali sul RNL comunitario e consiste in un vero e proprio esborso di fondi aggiuntivi da parte degli Stati membri, finalizzato a finanziare le spese di bilancio non coperte dalle Risorse Proprie Tradizionali e dalla Risorsa IVA. I versamenti effettuati dall’Italia a titolo di Risorsa RNL, pari a 12.934 milioni per l’anno 2015, rappresentano la più importante voce di risorsa pari a quasi l’80 per cento di tutta la contribuzione italiana. Rispetto al 2014, si è registrato un decremento pari a circa il 5,6 per cento degli oneri a carico dell’Italia per effetto delle differenze, nei due anni considerati, dei conguagli positivi e negativi per revisione delle basi imponibili degli anni precedenti, a fronte di una sostanziale stabilità del livello dei pagamenti da finanziare..
Per quanto attiene, invece, ai movimenti registrati in entrata, le tavole 4.2.2 e seguenti espongono secondo diverse prospettive (fonte di finanziamento, area geografica e area/fonte finanziaria) le somme trasferite dall’UE a valere sulle risorse finanziarie che l’Unione destina agli Stati membri nell’ambito del perseguimento delle finalità di sviluppo socio-economico previste dal trattato.
Le voci di entrata più consistenti attengono, sul piano generale, ai contributi erogati per la realizzazione delle azioni previste dalla Politica Agricola Comune (PAC) finanziate attraverso il FEAGA, istituito dall’articolo 2, paragrafo a), del Regolamento (CE) del Consiglio del 21 giugno 2005, n.1290 e che finanzia, a partire dall’1/1/2007, in sostituzione del FEOGA Garanzia, le spese sostenute dagli Stati membri per le tipologie di spesa previste dalla normativa comunitaria. Le risorse che affluiscono all’Italia per l’attuazione della PAC) sono pari mediamente a circa 4,5 – 5 miliardi.
In questo ambito, la Commissione Europea, individuati gli stanziamenti necessari
LA TESORERIA DELLO STATO
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nell’ambito del bilancio comunitario, nel corso dell’esercizio finanziario di riferimento, li mette a disposizione degli Stati membri, mediante pagamenti mensili. Tali risorse vengono successivamente trasferite, previa indicazione di AGEA -Organismo di coordinamento -agli organismi pagatori incaricati dell’attuazione dei predetti interventi.
Per la restante parte dei finanziamenti comunitari, la quota prevalente dei contributi assegnati inerisce il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).Nel 2015 le risorse rimborsate sono state pari a circa 4,1 miliardi, ben al di sopra degli importi medi annuali che si collocano tra gli 1,4 e i 3 miliardi. Tale situazione è stata determinata dalla contemporanea chiusura del periodo di ammissibilità della spesa relativa ai programmi del periodo di programmazione 2007/2013, con conseguente incremento dei rimborsi effettuati dall’Unione Europea, ed dalla approvazione dei programmi del nuovo periodo di programmazione 2014/2020, con conseguente accredito delle anticipazioni delle risorse comunitariea valere su tali programmi. Il Fondo Sociale Europeo (FSE), il cui range di valori si muove, nel periodo di riferimento, tra i 400 e i 1.500 milioni ha fatto registrare accrediti per oltre 996 milioni. Tali risorse finanziano l’attuazione degli interventi di sviluppo socio-economico, attivati dalle Amministrazioni nazionali e regionali, nell’ambito degli appositi programmi operativi.
Le risorse attribuite all’Italia per lo sviluppo rurale, finanziate dal FEOGA Orientamento per la programmazione 2000/2006 e dal FEASR per i due successivi periodi di programmazione, hanno fatto registrare accrediti pari a circa 1.340 milioni.
Le risorse attribuite per le politiche della pesca finanziate dal FEAMP per il periodo di programmazione 2014/2020 e dallo SFOP e dal FEP per i periodi precedenti, hanno fatto registrare accrediti pari a circa 42 milioni.
Un’ulteriore voce di entrata è costituita dalle risorse erogate dall’UE a valere sulle altre linee del bilancio comunitario che hanno una incidenza minore; nel 2015 si sono attestate ad oltre 316 milioni.
In generale, si tratta di somme trasferite all’Italia per finanziare numerosi progetti comunitari di modesta entità finanziaria, perlopiù gestiti dalle Amministrazioni centrali dello Stato, su tematiche attinenti ai settori rientrati nelle proprie specifiche competenze.
Nel corso del 2015, sono affluiti circa 170,25 milioni dal fondo YEI (Youth Employement Initiative) a seguito dell’adozione, da parte della Commissione europea, del programma operativo nazionale per l'implementazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile. Il programma operativo dovrà contribuire ad attuare la riforma su scala europea volta ad assicurare che ogni giovane riceva un'offerta qualitativamente valida di lavoro, di istruzione o di formazione entro quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'abbandono dell'istruzione formale.
La distribuzione degli accrediti comunitari per area geografica, evidenzia l’ammontare dei finanziamenti di cui sono stati destinatari gli specifici programmi realizzati per sostenere lo sviluppo socio economico delle singole regioni/aree di intervento.
Infine, stante la peculiarità di ciascuno strumento finanziario, rispetto agli obiettivi e alle tipologie di azioni finanziabili, attraverso i dati della tavola 4.2.4 è possibile desumere le informazioni necessarie per analizzare la tipologia di azioni che all’interno di ciascuna area geografica ha ricevuto finanziamenti comunitari.
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122
ASPETTI METODOLOGICI
Tutti i dati esposti si basano su informazioni presenti sul sistema informativo della Ragioneria Generale dello Stato ‐ IGRUE e riguardano i flussi finanziari intercorrenti tra l’Italia e l’Unione Europea. Dal raffronto tra le grandezze relative a tali flussi, deriva la cosiddetta posizione netta dell’Italia. determinata dalla differenza tra i movimenti in uscita (ossia i versamenti effettuati dall’Italia al bilancio comunitario) ed i movimenti in entrata (costituiti dalle somme accreditate all’Italia a fronte dell’attuazione degli interventi finanziati dall’Unione Europea).
Sul piano dei versamenti al bilancio UE, l’articolazione esposta nella tavola 4.2.1 rispecchia la ripartizione delle risorse in:
• Risorse Proprie Tradizionali riscosse dagli Stati membri per conto della Comunità e versate direttamente alle casse comunitarie, previa deduzione del 25 per cento a titolo di rimborso delle spese di riscossione. Esse sono rappresentate dalle seguenti voci di risorsa:
- dazi doganali percepiti sulle importazioni delle merci provenienti dai paesi extracomunitari;
- contributi provenienti dall’imposizione di diritti alla produzione dello zucchero e dell’isoglucosio.
• Risorsa IVA, costituita da un contributo a carico di ciascuno Stato membro, determinato dall’applicazione di un’aliquota uniforme sulle basi imponibili nazionali;
• Risorsa RNL (Reddito Nazionale Lordo), commisurata alla quota parte dei RNL nazionali rispetto al RNL comunitario, finalizzata a finanziare le spese di bilancio non coperte dalle altre risorse.
La tavola 4.2.2 espone l’articolazione, per fonte finanziaria, delle risorse accreditate all’Italia negli anni 2000‐2015. Per quanto riguarda gli accrediti disposti dall’UE a valere sul FEAGA, i Fondi strutturali, il FEASR e il FEP, il FEAD ed lo YEI tenuto conto che ciascuna fonte comunitaria è finalizzata al finanziamento di specifiche tipologie di azioni, i dati prospettati nella presente tavola, consentono di individuare la misura dei contributi assegnati per la realizzazione delle specifiche finalità a cui ciascuna fonte finanziaria è rivolta.
Per la voce residuale “Altro” trattasi di accrediti attribuibili a diverse linee del bilancio comunitario deputate a finanziare diversificate finalità e che vengono attribuite all’Italia per la realizzazione di numerosi progetti contraddistinti da specifici obiettivi.
La tavola 4.2.3 espone la distribuzione territoriale delle risorse accreditate all’Italia negli anni 2000-2015. Tale distribuzione riguarda, in particolare, gli accrediti a valere sui Fondi strutturali, sul FEASR e sugli strumenti di politica della pesca (SFOP, FEP e FEAMP), che vengono attivati nell’ambito di specifici programmi a titolarità regionale. Per quanto attiene invece gli accrediti corrisposti in attuazione dei programmi gestiti dalle Amministrazioni centrali o i programmi che coinvolgono diverse regioni, questi sono sintetizzati nella voce complessiva “Amministrazioni Nazionali/Multiregionali” non essendo definita la ripartizione territoriale, se non a livello delle successive erogazioni in favore dei beneficiari finali.
LA TESORERIA DELLO STATO
123
Analogamente, per quanto riguarda le risorse destinate a realizzare le azioni PAC, attraverso il FEAGA (ex FEOGA Garanzia) viene indicata un’unica voce “FEOGA Garanzia / FEAGA” in cui sono allocati gli accrediti disposti dall’UE. Anche in tal caso, infatti, la ripartizione per territorio viene effettuata in sede di successiva erogazione ai beneficiari finali.
Infine, nella voce residuale “Altri accrediti” sono riportati i movimenti in entrata disposti a valere sulle altre linee del bilancio UE per l’attuazione di una varietà di singole azioni comunitarie, per le quali, parimenti, la distribuzione territoriale è possibile solo dopo che sia avvenuto il concreto trasferimento delle somme agli aventi diritto.
La tavola 4.2.4 riporta i dati relativi alle risorse accreditate dall’UE all’Italia nel periodo 2000-2015, disaggregate per area territoriale e fonte di cofinanziamento UE. Gli accrediti corrisposti in attuazione dei programmi gestiti dalle Amministrazioni Centrali o i programmi che coinvolgono diverse regioni, sono sintetizzati, come nella tavola 4.2.3, nella voce complessiva “Amministrazioni Nazionali/Multiregionali”. Ciò vale anche per la voce “Altri accrediti” che racchiude i movimenti in entrata disposti a valere sulle altre linee del bilancio UE per l’attuazione di una molteplicità di azioni comunitarie.
ANNUARIO STATISTICO 2016
124
SCHEMA SINOTTICO DEI DATI PRESENTATI
Formazione del fabbisogno
Quadro di finanza pubblica
Spesa statale regionalizzata
Politiche di sviluppo della UE
Conto Annuale
Mutui degli Enti Locali
Altre elaborazioni
Copertura Finanziaria
Uscite Totali Entrate Totali
Flussi finanziari da/per la UE
Tesoreria statale
Bilancio dello Stato - Entrate -
Bilancio dello Stato - Uscite -
RACCORDI CON ALTRE VARIABILI
La presente sezione espone
dati riguardanti i flussi di cassa intercorrenti a livello generale tra lo Stato e la UE.
I flussi UE in uscita (versamenti dell’Italia al bilancio comunitario) risultano commisurati, limitatamente alle voci delle Risorse Proprie Tradizionali, al flusso informativo proveniente dall’entrata del bilancio dello Stato, e per le Risorse IVA ed RNL allerichieste mensili della Commissione europea, mentre quelli in entrata (accrediti UE) sono determinati dalla Commissione: sulla base delle spese rendicontate a valere sugli interventi comunitari; sulla base delle anticipazioni conseguenti alle decisioni di approvazione dei programmi Il dato degli accrediti UE può essere in qualche misura raccordato con quello delle spese annuali sostenute dai beneficiari titolari degli interventi UE esposto nel capitolo 7 “Politiche di sviluppo socio economico cofinanziate dall’Unione Europea”. In ogni caso i dati esposti nella presente sezione (parte accrediti) e in quella correlata tematicamente (capitolo 7) ritrovano una riconciliazione globale soltanto al termine del periodo di programmazione di riferimento, allorché tutte le risorse stanziate avranno formato oggetto, da un lato, di spesa e di rendicontazione e, dall’altro, di approvazione e liquidazione da parte delle istituzioni comunitarie.
La sezione “Politiche di sviluppo socio economiche cofinanziate dall’Unione Europea”, pur essendo correlata dal punto di vista tematico, espone i dati di competenza riguardanti:
gli stanziamenti annuali previsti dai piani finanziari dei programmi approvati dall’UE per l’Italia (cfr. tavole sugli importi programmati);
le spese annuali sostenute dai beneficiari titolari dei singoli interventi realizzati con il concorso delle risorse comunitarie.
LA TESORERIA DELLO STATO
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Tavola 4.2.1: Versamenti dell'Italia all’Unione Europea per tipologia di risorsa. Anni 2000-2015 (dati in milioni di euro)
. Risorse
Proprie
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Risorsa
I.V .A .
Risorsa
R.N.L. Totale
2000 1.489 4.198 5.326 11.014
2001 1.404 4.960 5.236 11.600
2002 1.071 4.010 6.225 11.306
2003 1.123 3.567 7.758 12.448
2004 1.242 3.170 8.628 13.040
2005 1.350 3.033 9.747 14.130
2006 1.583 2.909 9.458 13.950
2007 1.696 2.920 9.226 13.842
2008 1.658 4.118 9.490 15.266
2009 1.510 2.348 11.149 15.007
2010 1.672 1.694 11.523 14.889
2011 1.745 1.812 12.658 16.215
2012 1.567 2.294 12.112 15.973
2013 1.428 1.904 13.818 17.150
2014 1.518 1.970 13.700 17.188
2015 1.692 1.554 12.934 16.180
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PERSONALE DIPENDENTE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
131
CAPITOLO 5 - Personale dipendente delle Amministrazioni
pubbliche
Molti eventi hanno influenzato gli andamenti nell’intervallo temporale di riferimento, quali la nascita di nuovi comparti, il passaggio di enti tra comparti, l’ingresso o l’uscita di enti dal contesto del pubblico impiego, il recepimento di norme (restrizioni sulle assunzioni, attuazione di programmi di stabilizzazione del lavoro precario, etc.). Solo gli eventi più rilevanti sono sinteticamente descritti nel seguito.
Si segnala come gli andamenti registrati siano solo in minima parte influenzati dal progressivo ridursi, fin quasi ad azzerarsi, delle inadempienze.
Consistenza del personale
Sebbene siano espressi in unità di misura differenti (persone al 31/12 per il tempo indeterminato e anni uomo per il personale flessibile costituito da: tempo determinato, formazione, e lavoro, interinali e lavoratori socialmente utili), e dunque l'operazione di somma non sia propriamente corretta, considerando nel complesso il personale a tempo indeterminato e quello flessibile, negli anni considerati si osserva un andamento a fasi alterne.
Nei primi tre anni (vedi grafici 5.I e 5.II) il livello complessivo è stabilmente sopra i 3,6 milioni di occupati. In questi primi anni si assiste tuttavia ad una variazione della composizione interna tra il personale a tempo indeterminato, che si riduce di circa 27.000 unità, e il personale con rapporto flessibile che, dopo una piccola riduzione iniziale, arriva nel 2006 ad avere il suo anno di massimo dell’intera serie, con circa 475.000 unità. Da notare che a partire dal 2004 al movimento nel personale con rapporto flessibile contribuisce la graduale eliminazione del personale di leva.
Il 2006 rappresenta l'anno di massimo per il totale dell’occupazione pubblica, di non
molto inferiore al precedente massimo raggiunto nel 2002 19
. Contribuiscono a questo risultato le circa 16.000 unità censite per la prima volta come dipendenti delle province autonome di Trento e Bolzano ma impiegate nella scuola.
Nel 2007 l’occupazione stabile continua a diminuire, ed anche quella flessibile inverte la tendenza, sia per il minor ricorso al personale non di ruolo della scuola, sia per il definitivo assestamento degli allievi e volontari delle Forze Armate e dei Corpi di Polizia che, negli anni successivi, oscilleranno di pochissimo rispetto al valore raggiunto nel 2007, per diminuire ancora in modo consistente solo nel 2012.
La riduzione generalizzata del personale flessibile iniziata nel 2007 si manifesterà per
19 Ad esclusione dei grafici i dati per gli anni precedenti al 2006 sono resi disponibili sul sito.
ANNUARIO STATISTICO 2016
132
tutti gli anni restanti, a tratti con vistose accelerazioni, legate anche alle particolari limitazioni imposte all’utilizzo di questo personale, per arrestarsi solo nell’ultimo anno della serie e manifestando anzi un leggero incremento nel 2014, in parte dovuto all’ingresso nella rilevazione del nuovo gruppo di enti inseriti nell’elenco Istat denominato “lista S13” e non già presenti negli altri comparti.
La dinamica delle diverse serie è spesso impressa dal comparto Scuola; nessuno dei restanti comparti ha movimenti tali da compensare interamente quelli del comparto Scuola che, da solo, costituisce un terzo del pubblico impiego.
Questo comparto nei primi tre anni perde circa 19.000 unità di ruolo, raggiungendo nel 2006 il minimo dell’occupazione a tempo indeterminato, ulteriormente ridotto solo a partire dal 2009. Fa però un maggior ricorso al personale non di ruolo per 49.000 unità, ed infatti arriva a toccare, nel medesimo anno, il massimo assoluto dell’intero periodo, oltrepassando le 250.000 unità di tempo determinato.
Nella prima metà della serie, la Sanità presenta un consistente incremento nell’utilizzo del personale flessibile, che raggiungerà il massimo nel 2008, per poi ridursi progressivamente senza però tornare sui livelli di inizio periodo.
Nel 2008 prosegue più timidamente la tendenza alla riduzione complessiva del personale impiegato dalle amministrazioni pubbliche, ma con un consistente travaso dal personale flessibile a quello a tempo indeterminato operato attraverso le stabilizzazioni.
La riduzione del personale a tempo indeterminato che si era arrestata nel 2008 riprende l’anno successivo in modo consistente, nonostante il processo di stabilizzazione non sia ancora concluso. Per la prima volta nel decennio il personale di ruolo della scuola scende sotto le 900.000 unità ed il personale non di ruolo sotto la soglia delle 200.000 unità, soglia costantemente superata a partire dal 2004.
In questi anni un ruolo importante è stato giocato dal processo di razionalizzazione avviato con le misure di cui all’art. 64 della legge 6 agosto 2008, n. 133, essenzialmente dovute al compimento del processo di stabilizzazione del personale precario ed alle restrizioni sulle assunzioni che hanno fortemente penalizzato i comparti dei Ministeri, degli Enti Pubblici non economici e dell’Università.
Nel 2010 tutti i comparti manifestano la tendenza alla diminuzione del personale sia a tempo indeterminato che flessibile, con la sola eccezione del comparto Ricerca che mantiene una sostanziale stabilità. Per la Scuola, il valore raggiunto nel 2010 nel personale di ruolo rappresenta il minimo dell’intero decennio.
Nel 2011, solo la Scuola e la Ricerca presentano valori del personale a tempo indeterminato in ripresa, mentre tutti gli altri comparti presentano delle riduzioni più o meno marcate. Senza l’ingresso nella rilevazione della Regione Siciliana anche gli Enti Locali presenterebbero una consistente riduzione del tempo indeterminato. Per il personale con contratti flessibili, il 2011 è il primo anno nel quale si scende al di sotto del valore di 300.000 unità, valore ridotto di oltre un terzo rispetto a 5 anni prima. In particolare, la Scuola raggiunge il suo valore minimo (136.000 unità) che è quasi dimezzato rispetto al massimo del 2006.
Nel 2012 è proseguita la riduzione del personale pubblico, con un tasso di decremento che è tornato ad avvicinarsi a quello degli anni precedenti. In termini assoluti – e sempre considerando i nuovi ingressi - in soli sei anni il pubblico impiego ha perso circa 200.000 unità.
Anche nel 2013 è proseguita la contrazione del personale, ma con variazioni molto
PERSONALE DIPENDENTE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
133
contenute all’interno dei singoli comparti, mentre nel 2014 la riduzione è tornata ad essere consistente, sebbene sia mascherata dall’estensione della rilevazione al nuovo gruppo di enti della lista S13..
Nel complesso, il comparto sicurezza–difesa, che ha beneficiato di specifici interventi, ha manifestato una crescita notevole a metà del periodo considerato per effetto della “professionalizzazione”. Gli Enti Pubblici non economici ed i Ministeri e gli altri comparti del settore statale hanno subito una contrazione del personale a tempo indeterminato pari rispettivamente al 26 per cento ed al 15 per cento della loro consistenza iniziale. In quest’ultimo comparto, anche il personale con contratti flessibili, che aveva una consistenza apprezzabile in valore assoluto, si è ridotto ad un terzo del contingente dell’inizio del decennio. I restanti comparti hanno un andamento in riduzione per il personale flessibile con delle oscillazioni per quel che riguarda il tempo indeterminato.
ANNUARIO STATISTICO 2016
134
Grafico 5.I: Numero di occupati a tempo indeterminato. Anni 2002-2014
Grafico 5.II: Unità annue di personale flessibile. Anni 2002-2014
Grafico 5.III: Costo del lavoro. Anni 2002-2014 (dati in milioni di euro)
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2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Numero di occupati a tempo indeterminato
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Costo del lavoro
PERSONALE DIPENDENTE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
135
Costo del lavoro
La principale determinante che spiega l’andamento del costo del lavoro va ricercata nell’applicazione delle norme contrattuali. Oltre alla normale corresponsione di benefici per i bienni economici, la tardiva sottoscrizione dei rinnovi contrattuali ha dato sovente luogo all'erogazione di consistenti somme a titolo di arretrati. Da ciò scaturisce il tipico andamento a dente di sega della spesa dei singoli comparti: notevoli incrementi nell'anno di applicazione, stasi o leggera crescita nei successivi o, in qualche caso, riduzione se gli arretrati corrisposti sono stati particolarmente rilevanti. Inoltre, nel caso in cui i rinnovi contrattuali si siano avuti negli ultimi giorni dell’anno, il loro effetto va ricercato nell’anno successivo in virtù del criterio di cassa seguito dalla rilevazione del conto annuale. Lo sfasamento temporale nella sigla e nell'applicazione dei contratti può compensare l’andamento dei rinnovi dei singoli comparti con un risultato più lineare al livello generale di pubblico impiego.
Negli anni 2009 e 2010 è stato completato l’iter contrattuale del quadriennio 2006-2009 per la quasi totalità dei comparti, per alcuni dei quali gli effetti in termini di spesa si sono prolungati nell’anno 2011. Nonostante l’applicazione dei corrispondenti benefici economici e del pagamento degli arretrati contrattuali, la spesa del 2011 è più bassa rispetto ai quattro anni precedenti.
Per il successivo triennio contrattuale 2010-2012, l’articolo 9, comma 17, del decreto legge 78/2010 ha sancito il blocco della contrattazione del pubblico impiego – in seguito ulteriormente prorogato - prevedendo l’attribuzione della sola indennità di vacanza contrattuale. La spesa del 2012 ha così presentato una vistosa riduzione, proseguita nei due anni successivi, con il valore del 2014 che senza l’ingresso dei nuovi enti nella rilevazione si attesterebbe su un livello assoluto inferiore a quello del 2007. Rispetto al 2009 – l’anno in cui la spesa è stata massima – al netto dei nuovi enti, nel 2014 sono stati spesi per il pubblico impiego circa 12,5 miliardi in meno.
Oltre ai nuovi ingressi nella rilevazione, che incrementano la spesa conosciuta attraverso il conto annuale, diversi altri fattori influenzano l'andamento della spesa, quali l'evoluzione della consistenza del personale, ivi comprese le mutazioni della sua composizione interna ad opera delle progressioni di carriera, e l’applicazione di contratti integrativi con utilizzo anche dei risparmi di gestione per l’incentivazione della produttività.
La riduzione registrata negli ultimi anni è conseguenza diretta della normativa di contenimento della dinamica della spesa che ha caratterizzato gli ultimi anni, che ha riguardato tutti i possibili fattori di crescita.
A partire dai primi anni l'andamento del costo del lavoro risente anche del progressivo impegno sostenuto per le missioni internazionali di pace.
Come per la consistenza del personale, anche nel caso della spesa è l’andamento del comparto della Scuola che detta il segno e buona parte delle dimensioni delle variazioni di tutto il pubblico impiego.
ANNUARIO STATISTICO 2016
136
ASPETTI METODOLOGICI
Nel presente capitolo è illustrata una descrizione sintetica dei risultati, per gli anni dal 2006 al 2014, della rilevazione Conto Annuale, effettuata dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato ai sensi del titolo V del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. E' una rilevazione di tipo censuario che coinvolge oltre 10 mila amministrazioni pubbliche che hanno occupato nell’ultimo anno circa 3,3 milioni di dipendenti a tempo determinato e indeterminato con una spesa di circa 159 miliardi.
Le informazioni acquisite costituiscono la base conoscitiva per il referto della Corte dei conti al Parlamento sul costo del lavoro che comprende anche un’apposita sezione dedicata all’analisi della contrattazione integrativa in applicazione dell’art.40-bis del citato decreto legislativo 165/2001.
Oltre alla consistenza e struttura del personale in servizio ed al suo costo – che insieme permettono il calcolo delle retribuzioni medie pro-capite - le variabili rilevate sono: assenze retribuite e non retribuite; turn-over e mobilità; età anagrafica e anzianità di servizio; titoli di studio; distribuzione geografica; fondi della contrattazione integrativa.
Nei dati presentati non sono comprese alcune tipologie di personale quali i supplenti brevi per la scuola, i cui dati disponibili sono limitati alle relative spese; i professori e ricercatori a contratto, circa 18.000 unità impiegate nell'università con contratti da 60 ore annue.
PERSONALE DIPENDENTE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
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SCHEMA SINOTTICO DEI DATI PRESENTATI
Formazione del fabbisogno
Quadro di finanza pubblica
Spesa statale regionalizzata
Politiche di sviluppo della UE
Conto Annuale
Mutui degli Enti Locali
Altre elaborazioni
Copertura Finanziaria
Uscite Totali Entrate Totali
Flussi finanziari da/per la UE
Tesoreria statale
Bilancio dello Stato - Entrate -
Bilancio dello Stato - Uscite -
RACCORDI CON ALTRE VARIABILI
Le principali differenze tra i
dati del Conto annuale e quelli del Rendiconto generale dello Stato sono riconducibili ai seguenti elementi.
La voce di primo livello del Rendiconto generale denominata “Redditi da lavoro dipendente” è suddivisa in quattro sottovoci (retribuzioni in denaro, retribuzioni in natura, contributi sociali effettivi, contributi figurativi a carico del datore di lavoro), mentre nel Conto annuale la stessa macrovoce è composta da elementi differenti (retribuzioni lorde lavoratori dipendenti, oneri sociali a carico del datore di lavoro, benessere del personale, somme rimborsate ad altre amministrazioni per spese di personale, rimborsi ricevuti da altre amministrazioni per spese di personale).
Nel Conto annuale, nella voce “retribuzioni lorde lavoratori dipendenti” sono comprese sia le retribuzioni in denaro che quelle in natura; nella voce oneri sociali sono compresi i soli contributi sociali effettivi a carico delle Amministrazioni. Nel totale del costo del lavoro dipendente i dati di Conto annuale comprendono anche le spese per la formazione, e le spese per missioni e indennità di trasferimento del personale in servizio - che nel Rendiconto generale dello Stato sono classificate come “consumi intermedi” - e non comprendono la spesa per il vestiario che è invece considerata nei dati di Rendiconto.
Nel Conto annuale non sono incluse le spese per lo stipendio e per gli altri assegni corrisposti ai ministri e ai sottosegretari, nonché quelle per il c.d.
personale in ausiliaria20
inclusi invece nel Rendiconto.
Il diverso grado di dettaglio e l’universo di riferimento non perfettamente coincidente costituiscono le principali differenze riscontrabili fra il costo del personale rilevato dal Conto annuale e la voce “Personale” del Conto di cassa consolidato del settore pubblico.
20 Al raggiungimento dei limiti di età per il collocamento obbligatorio in quiescenza (od in altri casi particolari disciplinati
dalla legge), il personale militare (Forze armate e Corpi di polizia ad ordinamento militare), ha la possibilità di transitare in ausiliaria per un periodo massimo di 5 anni (a seconda del grado rivestito al momento del congedo), previa disponibilità ad essere richiamato in servizio per le esigenze dall’amministrazione. Nel periodo di ausiliaria, in aggiunta al trattamento di quiescenza provvisorio, viene corrisposta una specifica indennità pari al 50% della differenza tra il predetto trattamento e quello spettante al parigrado in servizio. Al termine del periodo di ausiliaria, la pensione definitiva viene calcolata considerando anche il periodo trascorso in tale posizione e la percezione della relativa indennità.
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La serie storica completa, a partire dal 2002, può essere consultata sul sito istituzionale della Ragioneria Generale dello Stato al seguente link: http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Pubblicazioni/Pubblicazioni_Statistiche/Annuario-statistico-RGS/
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PERSONALE DIPENDENTE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
145
Tavola 5.5: Personale in servizio al 31 dicembre per regione. Anni 2012-2014
% Totale % Totale % Totale
Abruzzo 2,25 72.784 2,23 71.891 2,23 72.022
Basilicata 1,06 34.209 1,07 34.574 1,06 34.338
Calabria 3,51 113.364 3,47 111.901 3,49 112.785
Campania 9,14 294.922 9,09 293.102 9,09 293.883
Emilia Romagna 7,02 226.638 7,02 226.388 6,55 211.635
Friuli Venezia Giulia 2,64 85.350 2,66 85.594 2,64 85.353
Lazio 12,24 395.000 12,31 396.879 12,49 403.650
Liguria 3,04 98.008 3,04 97.929 3,06 98.967
Lombardia 12,58 406.155 12,72 409.903 12,72 411.019
Marche 2,52 81.219 2,51 81.063 2,54 82.137
Molise 0,59 19.177 0,59 19.090 0,58 18.902
Piemonte 6,81 219.739 6,78 218.507 6,82 220.428
Puglia 6,47 209.025 6,45 207.808 6,39 206.686
Sardegna 3,36 108.383 3,38 109.071 3,46 111.791
Sicilia 8,85 285.748 8,74 281.766 8,74 282.623
Toscana 6,41 207.006 6,41 206.636 6,40 206.830
Umbria 1,53 49.339 1,53 49.266 1,54 49.760
Valle d'Aosta 0,37 11.889 0,37 11.903 0,38 12.188
Veneto 6,95 224.387 6,95 223.987 7,06 228.325
Provincia Autonoma di Trento 1,19 38.513 1,22 39.374 1,36 43.986
Provincia Autonoma di Bolzano 1,24 40.105 1,22 39.481 1,15 37.086
Totale Italia 99,77 3.220.960 99,77 3.216.113 99,76 3.224.394
Estero 0,23 7.478 0,23 7.325 0,24 7.695
TOTA LE PUBBLICO IMPIEGO 100 3.228.438 100 3.223.438 100 3.232.089
201420132012Regione
(*) E' compreso il personale a tempo determinato di scuola e AFAM, gli alliev i e volontari dei Corpi di polizia e delle Forze armate. Le
differenze con i totali della Tav. 5.1 sono dovuti a dati errati o mancanti sulla distribuzione territoriale del personale.
ANNUARIO STATISTICO 2016
146
CAPITOLO 6 - Mutui contratti dagli enti territoriali
Le informazioni presentate in questo capitolo sono tratte dalla pubblicazione “Indagine sui mutui contratti dagli enti territoriali per il finanziamento degli investimenti” e riguardano il debito finanziario contratto dalle regioni e province autonome e dagli enti locali. Sono fornite informazioni sulle concessioni di mutui, sullo stock di debito residuo e sulle rate di ammortamento.
Per quanto riguarda le Amministrazioni regionali, tra il 2002 e il 2014, il debito residuo è passato da 6.522 milioni a 15.190 milioni. Le concessioni annue hanno registrato valori compresi tra un minimo di 222 milioni nel 2014 e un massimo di 4.143 milioni nel 2008 (Tavola 6.1).
L’analisi dei dati relativi agli enti locali (province, comuni e comunità montane) evidenzia un aumento del debito residuo che dai 40.610 milioni del 2002 passa ai 44.537 milioni del 2014. Relativamente alle concessioni annue, il valore più basso si osserva nell’anno 2013 con 628 milioni mentre quello più alto è del 2003 con 7.388 milioni (Tavola 6.1).
La dinamica annuale delle predette variabili nell’arco del periodo analizzato è riportata nei grafici 6.I e 6.II nonché nelle tavole del presente capitolo.
Nell’ultimo anno oggetto di rilevazione, il 2014, le concessioni di crediti alle amministrazioni regionali sono risultate pari, come rilevato, a 222 milioni a fronte dei 461 milioni dell’anno precedente con una diminuzione pari al 51,8 per cento mentre gli enti locali mostrano un livello di nuove concessioni pari a 923 milioni, superiore rispetto ai 628 milioni rilevati nel 2013 (+47,1 per cento) (Tavola 6.1).
La distribuzione territoriale del debito residuo delle Amministrazioni regionali pone in luce che, nel 2014, i valori più elevati risultano essere quelli di Piemonte, Lazio, Sicilia e Lombardia mentre per gli enti locali l’indebitamento presenta valori più elevati in Lombardia, Lazio, Piemonte e Campania (Tavola 6.2).
Nel 2014, le concessioni per tipologia di opera mostrano, per le amministrazioni regionali, l’importo più elevato, pari a 222 milioni, nella tipologia “Opere varie” (si rinvia al glossario per il contenuto di tale voce), invece per gli enti locali queste si concentrano maggiormente nella tipologia “Viabilità e Trasporti” (332 milioni) (Tavola 6.3). L’ammontare delle concessioni distinto, invece, per classe di enti risulta più elevato nei comuni capoluogo (509 milioni) e nei comuni con popolazione inferiore a 20.000 abitanti (183 milioni) (Tavola 6.4).
La distinzione per classe di enti, ancorché con il solo dettaglio tra mutui per opere pubbliche e per altri scopi, è fornita per il debito residuo e per le rate di ammortamento. Dall’esame dell’esposizione debitoria si evince che al 1° gennaio 2015, le quote maggiori di indebitamento gravano sui comuni con popolazione inferiore a 20.000 abitanti (16.252 milioni), seguiti dalle amministrazioni regionali (14.306 milioni) (Tavola 6.6).
MUTUI CONTRATTI DAGLI ENTI TERRITORIALI
147
Nell'anno 2014 l’ammontare globale delle rate d’ammortamento si è attestato per le amministrazioni regionali a 1.693 milioni, di cui 1.177 per la quota capitale e 516 per la quota interessi, mentre per gli enti locali le rate di ammortamento ammontano a 4.776 milioni, di cui 2.986 per la quota capitale e 1.790 per la quota interessi (Tavola 6.5).
ANNUARIO STATISTICO 2016
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MUTUI CONTRATTI DAGLI ENTI TERRITORIALI
149
ASPETTI METODOLOGICI
L’Indagine ha per oggetto i mutui concessi da un campione significativo di banche residenti in Italia alle Regioni, alle Province autonome e agli enti locali per il finanziamento degli investimenti: relativamente a ciascun anno sono rilevati, oltre all’ammontare dei mutui di nuova concessione, lo stock del debito residuo al 31 dicembre e le rate di ammortamento in scadenza, distinte per quota capitale e quota interessi.
Le informazioni sono disponibili con il dettaglio per classe di ente beneficiario (amministrazioni regionali e province autonome, amministrazioni provinciali; comuni capoluogo; comuni non capoluogo con popolazione superiore a 20.000 abitanti; comuni non capoluogo con popolazione inferiore a 20.000 abitanti; comunità montane), per Regione e per oggetto del mutuo secondo l’articolazione per tipologia di opera illustrata nel glossario.
I mutui rilevati sono esclusivamente quelli per finalità di investimento, intendendosi esclusi quelli per ristrutturazione di operazioni già in essere o ripiano di disavanzi o perdite di gestione. Sono rilevati i soli finanziamenti il cui onere rimane a carico diretto degli stessi Enti mutuatari, con esclusione quindi dei mutui a carico dello Stato o di enti diversi.
RACCORDI CON ALTRE VARIABILI
I dati dell’Indagine non trovano corrispondenza con altre informazioni incluse nell’annuario. Nello schema dei quadri di finanza pubblica secondo cui il fabbisogno può calcolarsi dal lato della formazione o dal lato della copertura, i fenomeni rilevati costituiscono strumenti finanziari di debito attivati dalle Amministrazioni territoriali per la copertura degli oneri derivanti dalle spese di investimento.
Formazione del fabbisogno
Quadro di finanza pubblica
Tesoreria statale Conto Annuale
Politiche di sviluppo della UE
Mutui degli Enti Locali
Altre elaborazioni
Copertura Finanziaria
Uscite Totali Entrate Totali
Bilancio dello Stato - Entrate -
Flussi finanziari da/per la UE
Bilancio dello Stato - Uscite -
Spesa statale regionalizzata
SCHEMA SINOTTICO DEI DATI PRESENTATI
ANNUARIO STATISTICO 2016
150
Tavola 6.1: Mutui concessi e debito residuo al 1° gennaio per tipologia di ente. Anni 2002-2015 (dati in milioni di euro)
debito residuo
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Mutui concessiDebito residuo
al 1° gennaioMutui concessi
Debito residuo
al 1° gennaio
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2003 2.515 7.898 7.388 41.868
2004 1.498 9.504 7.141 44.084
2005 1.657 10.758 6.127 47.504
2006 3.622 11.692 6.109 49.706
2007 1.569 14.081 4.184 48.004
2008 4.143 14.649 4.269 49.386
2009 952 15.578 3.904 50.039
2010 2.382 15.679 3.087 50.918
2011 1.964 17.120 1.888 50.982
2012 446 17.438 1.443 50.165
2013 461 16.528 628 47.025
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MUTUI CONTRATTI DAGLI ENTI TERRITORIALI
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CAPITOLO 7 - Politiche di sviluppo socio-economico
cofinanziate dall’Unione Europea
I dati presentati in questo capitolo sono relativi alla programmazione ed all’attuazione finanziaria dei programmi cofinanziati dall’Unione Europea dei cicli di programmazione comunitaria 2000/2006, 2007/2013 e 2014/2020.
I dati di programmazione derivano dalle decisioni di programmazione (rimodulate, eventualmente, da successive riprogrammazioni annuali) emesse dalla Commissione Europea; i dati di attuazione sono trasmessi bimestralmente dalle amministrazioni titolari dei programmi al sistema informativo dell’Ispettorato Generale per i Rapporti Finanziari con l’Unione Europea – IGRUE della Ragioneria Generale dello Stato.
Dati di programmazione
Una quota consistente delle risorse comunitarie è rivolta a realizzare la politica di coesione economica e sociale, quale espressione della solidarietà verso le aree meno sviluppate dell’Unione Europea, lo sviluppo rurale e della pesca.
Alle risorse comunitarie si aggiungono specifiche quote di cofinanziamento a carico del bilancio nazionale, attivate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze –Ragioneria Generale dello Stato (IGRUE) sulla base di criteri stabiliti in sede CIPE, nonché contributi delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano. Infine, per i soli programmi della programmazione 2000/2006, il quadro finanziario dei programmi comprende anche la esplicitazione della quota contributiva a carico del settore privato.
Per quanto riguarda la programmazione 2014/2020, i fondi strutturali (FESR e FSE) sostengono gli obiettivi: “Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione” e “Cooperazione territoriale europea”. Come per il precedente periodo di programmazione, il FEASR sostiene i programmi di sviluppo rurale ed il FEAMP (in sostituzione del FEP)) sostiene il programma nazionale per il settore della pesca. Le risorse per l'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione sono ripartite fra le seguenti tre categorie di regioni: meno sviluppate (in Italia sono: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), regioni in transizione (Molise e Sardegna), regioni più sviluppate (le restanti regioni del centro nord e le province autonome di Trento e Bolzano).
Si tratta, nello specifico di: 58 programmi operativi cofinanziati dal FESR e/o dal FSE (di cui 11 gestiti da Amministrazioni centrali, 39 da Regioni/Province autonome, 8 programmi relativi all’obiettivo “Cooperazione territoriale”); 23 programmi operativi cofinanziati dal FEASR (di cui 2 gestiti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - MIPAAF - e 21 dalle Regioni/Province autonome) e un programma - gestito dal MIPAAF - cofinanziato dal FEAMP. Complessivamente, sui programmi italiani 2014-2020 sono allocati circa 43,7 miliardi di risorse comunitarie e 34 miliardi di cofinanziamento nazionale pubblico.
Gli importi programmati dal 2000 al 2015, suddivisi per area geografica, sono
POLITICHE DI SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO COFINANZIATE DALL’UNIONE EUROPEA
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riportati nella tavola 7.1.
La tavola 7.2 presenta i dati di programmazione 2007/2013, suddivisi per area geografica e fondo, ed evidenzia che, nel complesso, i maggiori contributi sono a beneficio dei programmi cofinanziati dal FESR, destinati agli interventi in infrastrutture, investimenti produttivi, aiuti alle piccole e medie imprese.
Dati di attuazione
Le tavole 7.3 e 7.4 espongono i dati dell’avanzamento dei programmi operativi, ossia gli importi delle spese sostenute per la realizzazione dei progetti beneficiari dei finanziamenti.
Si precisa che, in entrambe le tavole, per le annualità dal 2007 al 2010 i dati delle spese sostenute derivano dalla somma delle spese della programmazione 2000/2006 (che hanno continuato ad operare fino alla definitiva chiusura dei programmi) e della programmazione 2007/2013. A partire dall’annualità 2011 i dati di attuazione sono relativi esclusivamente alla programmazione 2007/2013.
Dall’analisi dei dati esposti nelle suddette tavole, risultano andamenti crescenti negli anni 2011 e 2012 e, una leggera flessione delle spese nel 2013 e un nuovo incremento nelle annualità 2014 e 2015.
Si rappresenta che i valori negativi delle spese sostenute dalla Regione Abruzzo FSE e dalla P.A. di Bolzano FSE sono conseguenti a processi di riprogrammazione dei rispettivi Programmi Operativi. Infatti, i valori finanziari programmati al 31/12/2015 diminuiscono, rispetto a quelli al 31/12/2014, di 39,92 milioni di euro per l’Abruzzo FSE e di 48,86 milioni di euro la P.A. di Bolzano, con il conseguente spostamento dei progetti e dei relativi pagamenti ad altri strumenti programmatici, quali il Piano di Azione Coesione.
ANNUARIO STATISTICO 2016
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SCHEMA SINOTTICO DEI DATI PRESENTATI
Formazione del fabbisogno
Quadro di finanza pubblica
Spesa statale regionalizzata
Politiche di sviluppo della UE
Conto Annuale
Mutui degli Enti Locali
Altre elaborazioni
Copertura Finanziaria
Uscite Totali Entrate Totali
Flussi finanziari da/per la UE
Tesoreria statale
Bilancio dello Stato - Entrate -
Bilancio dello Stato - Uscite -
ASPETTI METODOLOGICI
I dati esposti si basano su informazioni presenti sul sistema informativo della Ragioneria Generale dello Stato – IGRUE e riguardano gli aspetti programmatici e di avanzamento finanziario delle politiche di sviluppo socio-economiche cofinanziate dall’Unione Europea.
La definizione di programmi pluriennali di sviluppo (regionali, multi regionali, nazionali) rappresenta uno dei principi basilari di tali politiche. Dal punto di vista finanziario, la programmazione si sostanzia nella messa a disposizione di risorse comunitarie, nazionali pubbliche ed, eventualmente, private, suddivise nelle annualità e nelle priorità in cui si articolano i programmi.
Sono noti, pertanto, per ogni area geografica:
• gli stanziamenti annuali distinti in comunitari, nazionali pubblici e privati ed il fondo strutturale di riferimento;
• l’avanzamento annuale della spesa sostenuta in attuazione di tali politiche, anch’essa distinta per fondo strutturale di riferimento.
Tutte le informazioni relative agli aspetti programmatici sono tempestivamente aggiornate dalle amministrazioni titolari dei singoli programmi; i dati di avanzamento sono trasmessi, dalle stesse amministrazioni titolari dei singoli programmi, con cadenza bimestrale al sistema informativo IGRUE.
RACCORDI CON ALTRE VARIABILI
La presente sezione, pur essendo correlata dal punto di vista tematico con la sezione “Flussi UE” (parte accrediti), se ne differenzia poiché espone i dati di competenza in luogo dei dati di cassa.
Le due serie di dati possono ritrovare una riconciliazione globale soltanto al termine dei periodi di programmazione di riferimento, allorché tutte le risorse stanziate avranno formato oggetto, da un lato, di spesa e di rendicontazione e, dall’altra, di approvazione e liquidazione.
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GLOSSARIO
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CAPITOLO 8 - Glossario e link utili
AGGREGAZIONI DI ENTI PUBBLICI
Settore statale Il Settore Statale è un conto di cassa che deriva dal consolidamento delle transazioni
registrate nel Bilancio dello Stato e nella gestione della Tesoreria statale.
Settore pubblico Il settore pubblico è costituito dal settore statale, dai comuni, dalle province, dalle
regioni, dalle comunità montane, dalle ASL, dagli enti previdenziali, dagli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, dagli enti di ricerca, dalle aziende ospedaliero-universitarie, dalle università, dalle camere di commercio, dagli enti portuali, dall’Anas S.p.A., dal Gestore del Servizio Elettrico e dagli altri enti di cui alla legge n. 70/75. La legge di contabilità e finanza pubblica del 31 dicembre 2009, n. 196, così come modificata dalla legge del 7 aprile 2011, n. 39, ha previsto la coincidenza tra l’universo del settore pubblico e l’insieme delle Amministrazioni Pubbliche, definite dall’Istat secondo i criteri di classificazione delle unità istituzionali previsti dal sistema europeo dei conti.
Amministrazioni pubbliche (PA) Il settore delle Amministrazione pubbliche comprende le unità istituzionali che, sulla
base delle definizioni di cui agli specifici regolamenti comunitari, rientrano nella lista predisposta e aggiornata annualmente dall’ISTAT (art. 1, comma 2, legge 196/2009).
Figura 1: Schema dei settori e sottosettori della PA
Sotto-settori delle Amministrazioni pubbliche Il settore delle Amministrazioni pubbliche si articola in tre sottosettori:
Amministrazioni centrali (comprendente lo Stato, gli organi costituzionali e di rilievo costituzionale, gli altri enti la cui competenza si estende su tutto il territorio nazionale), Amministrazioni locali (comprendente le Regioni, gli enti locali, gli enti sanitari, gli altri enti
Amministrazioni centrali dello Stato (Ministeri)
Organi costituzionali
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Corte dei Conti,
TAR, Consiglio di Stato, Agenzie fiscali
Altri enti dell'Amministrazione centrale (CNR, ENEA,
ISTAT, CONI, CRI,…)
Regioni
Sanità (ASL, IRCCS, Policlinici e Aziende ospedaliere
Enti locali (Province e Comuni)
Altri enti dell'Amministrazione locale (Università,
Camere di Commercio,…)
INPS, INAIL, INPDAP, INPGI, …
SETTORE STATALE
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aventi competenza su una porzione del territorio nazionale) ed Enti di previdenza (comprendente tutte le unità istituzionali – sia di livello centrale che di livello locale - la cui attività principale consiste nell’erogare prestazioni sociali agli individui che ne hanno diritto e che normalmente si finanziano attraverso contributi a carattere obbligatorio).
SALDI E OPERAZIONI
Saldi del bilancio dello Stato L’art. 25 della legge n. 196/2009 indica i risultati differenziali (Risparmio pubblico,
Indebitamento o accreditamento netto, Saldo netto da finanziare o da impiegare e Ricorso al mercato) riportati nel quadro generale riassuntivo del bilancio dello Stato, che si ottengono aggregando (per titoli e categorie) le spese e le entrate.
Risparmio pubblico E’ il saldo della parte corrente del bilancio che si ottiene dalla differenza tra le
entrate correnti (tributarie ed extratributarie) e le spese correnti. Se positivo (le entrate sono maggiori delle spese) misura la quota di risorse correnti destinabile al finanziamento di nuovi oneri. Se negativo (le entrate sono minori delle spese), esprime l’ammontare delle risorse necessarie a coprire gli oneri correnti. Riferito ai conti consolidati del Settore pubblico, il saldo misura, quando è positivo (avanzo corrente), la quota di risparmio generata dai settori intestatari dei conti; quando è negativo (disavanzo corrente), la quota di risparmio assorbita dagli stessi settori.
Indebitamento o accreditamento netto del bilancio dello Stato Rappresenta il risultato differenziale tra le entrate finali e le spese finali, escluse le
operazioni finanziarie (concessione e riscossione di crediti, partecipazioni azionarie e conferimenti, accensione e rimborso di prestiti). Il saldo che, se positivo, corrisponde ad un accreditamento mentre, se negativo, da luogo a indebitamento evidenzia il risultato delle operazioni di bilancio di natura economica. L’indebitamento netto esprime l’eccedenza della spesa rispetto alle risorse a disposizione, che può essere finanziata attraverso la vendita di attività o con l’aumento delle passività.
Saldo netto da finanziare o da impiegare Risulta dalla differenza tra tutte le entrate e tutte le spese , al netto delle operazioni
di accensione e rimborso di prestiti. Come tale, corrisponde alla somma dell’indebitamento netto e del saldo delle partite finanziarie. Il livello massimo del saldo netto da finanziare in termini di competenza è espressamente indicato nel disegno di legge di stabilità (art. 11, comma 3, legge 196/2009) e non può essere modificato nel corso dell’esame parlamentare del provvedimento.
Ricorso al mercato Risultato differenziale tra il totale delle entrate finali (escluse quelle per accensione
prestiti) ed il totale delle spese (incluso il rimborso dei prestiti). Come tale, corrisponde alla somma del saldo netto da finanziare e del rimborso prestiti ed esprime l’ammontare di risorse che devono essere reperite per finanziare la differenza fra entrate e spese. Come il saldo netto da finanziare, anche questo saldo, nel suo livello massimo, è determinato dalla legge di stabilità e non può essere modificato nel corso dell’esame parlamentare del provvedimento.
Saldo primario Saldo (disavanzo/avanzo) delle operazioni correnti, in conto capitale e di carattere
finanziario al netto dei pagamenti degli interessi.
GLOSSARIO
175
Saldo delle partite finanziarie Risultato differenziale tra il totale delle entrate ed il totale delle uscite registrate nel
conto finanziario. Nel conto finanziario si distinguono il conto delle transazioni in attività finanziarie (a volte, per brevità, le attività finanziarie sono definite semplicemente “partite finanziarie”) e quello delle transazioni in passività finanziarie. Le principali transazioni in attività finanziarie riguardano, rispettivamente in uscita e in entrata, acquisizioni e cessioni di partecipazioni al capitale di società, concessioni e rimborsi di crediti, aumenti e diminuzioni di depositi bancari. Le principali transazioni in passività finanziarie riguardano le obbligazioni e i prestiti finanziari contratti dallo Stato, oltre ai depositi presso la tesoreria dello Stato.
Saldo di cassa del Settore pubblico Il fabbisogno di cassa del settore pubblico è il risultato della gestione di cassa dei
comparti di riferimento, considerando gli incassi e i pagamenti, correnti e in conto capitale, compresa la variazione delle attività finanziarie.
Saldo di cassa del Settore Statale Il saldo di cassa del Settore Statale è il risultato del consolidamento tra i flussi di
cassa del bilancio dello Stato e della tesoreria statale. Se negativo, esprime il fabbisogno da finanziare attraverso emissioni di titoli di Stato e altri strumenti a breve e lungo termine (art. 44, comma 1, legge 196/2009). Se positivo, esprime la disponibilità di cassa del settore per il quale è calcolato. Il saldo del Settore Statale include, inoltre, le seguenti operazioni:
incassi e pagamenti relativi ad operazioni tra Stato e soggetti esterni alla Pubblica Amministrazione (ad esempio l’Unione Europea) che detengono le proprie disponibilità in conti accesi presso la tesoreria statale;
operazioni finanziarie relative a investimenti per opere pubbliche/forniture militari ed altri impieghi effettuate da soggetti esterni alla Pubblica Amministrazione tramite l’attualizzazione di contributi statali ovvero l’accensione di prestiti per i quali sia stato riconosciuto un effettivo impegno al relativo rimborso da parte dello Stato.
Indebitamento o accreditamento netto delle Amministrazioni Pubbliche E’ il saldo del conto economico delle amministrazioni pubbliche, compilato
annualmente dall’ISTAT sulla base delle regole previste dal Sistema dei Conti Nazionali. Tale saldo risulta dalla differenza tra le entrate finali e le spese finali al netto delle operazioni di natura finanziaria, prendendo a riferimento il momento in cui si compie ciascuna operazione (competenza economica) piuttosto che quello in cui la transazione avviene formalmente o dà luogo a regolazione finanziaria. Il valore dell’indebitamento netto nominale rileva ai fini della procedura europea per deficit eccessivo.
Indebitamento o accreditamento netto delle Amministrazioni Pubbliche
corretto per il ciclo e al netto delle una tantum Il saldo del conto economico corretto per gli effetti del ciclo economico e per gli
effetti delle misure una tantum (entrate e spese straordinarie). Tale indicatore esprime la situazione strutturale dei conti pubblici coerente con il prodotto potenziale dell’economia.
Debito pubblico Il debito pubblico è pari al valore nominale di tutte le passività lorde consolidate
delle Amministrazioni pubbliche. Il calcolo si basa sui criteri settoriali e metodologici indicati nel Regolamento del Consiglio delle Comunità Europee n. 2223 del 1996 relativo al sistema europeo dei conti nazionali e regionali (SEC) e nel Regolamento comunitario n.
ANNUARIO STATISTICO 2016
176
479/2009 relativo alla Procedura per i disavanzi Eccessivi (EDP). Gli strumenti finanziari inclusi nel debito pubblico sono: depositi, monete, titoli obbligazionari e prestiti.
Pagamenti finali Sono costituiti dalla somma dei pagamenti correnti e di quelli in conto capitale,
comprensivi delle operazioni di natura finanziaria.
Incassi finali Risultano dalla somma degli incassi correnti e di quelli in conto capitale, comprensivi
delle operazioni di natura finanziaria.
Copertura del saldo di cassa del settore statale La copertura del saldo di cassa del Settore Statale è data dalla differenza tra le
operazioni di accensione e rimborso prestiti dello Stato, dalla variazione delle giacenze sui conti correnti presso la tesoreria statale intestati a soggetti esterni alla Pubblica Amministrazione, al netto della variazione del conto disponibilità e di altre partite minori.
La copertura del saldo del Settore Statale include, inoltre, i prestiti accesi da soggetti esterni alla Pubblica Amministrazione - relativi a investimenti per opere pubbliche/forniture militari - per i quali sia stato riconosciuto un effettivo impegno al relativo rimborso da parte dello Stato, ovvero quelli contratti dai soggetti medesimi, nonché da soggetti pubblici, attualizzando contributi statali.
Altri incassi La voce si riferisce prevalentemente ad incassi ancora in corso di attribuzione al
momento della rilevazione.
Altri pagamenti
La voce si riferisce a pagamenti ancora non attribuiti al momento della rilevazione.
Partite finanziarie La voce comprende per gli incassi gli introiti derivanti da riscossione di crediti a
fronte di mutui accesi a favore di Amministrazioni locali ed altri soggetti interni ed esterni alla Pubblica Amministrazione (inclusa l’eventuale estinzione anticipata degli stessi); per i pagamenti gli apporti al capitale sociale delle società partecipate e le erogazioni di mutui a favore dei soggetti sopra indicati.
BILANCIO DELLO STATO
Disegno di legge di bilancio Il disegno di legge di approvazione del bilancio di previsione è formato sulla base
della legislazione vigente, tenuto conto dei parametri indicati dalla decisione di finanza pubblica.
Legge di bilancio Legge con la quale viene adottato il bilancio di previsione dello Stato: essa fissa i
limiti ed i contenuti della gestione finanziaria dello Stato e ne autorizza l’esecuzione. La legge di bilancio è formata apportando al disegno di legge di bilancio le variazioni determinate dalla legge di stabilità.
Legge di assestamento di bilancio Legge che, in corso di gestione, autorizza l’adeguamento degli stanziamenti del
bilancio di previsione dello Stato in relazione anche della consistenza dei residui attivi e
GLOSSARIO
177
passivi accertati in sede di rendiconto dell’esercizio precedente e alle eventuali nuove o diverse esigenze emerse nel corso della gestione svolta.
Rendiconto generale dello Stato Documento che mostra i risultati della complessiva gestione svolta nell’anno
finanziario, con distinto e simultaneo riferimento alle gestioni di competenza, di cassa e dei residui (conto del bilancio), e delle variazioni intervenute nel patrimonio dello Stato per effetto della gestione del bilancio o anche per altre cause (conto generale del patrimonio).
Esercizio finanziario Complesso delle operazioni di gestione del bilancio - vale a dire di esecuzione delle
previsioni di entrata e di spesa - svolte nell'anno finanziario, la cui durata coincide con l’anno solare.
Amministrazioni centrali dello Stato Le Amministrazioni centrali dello Stato sono quelle per cui identificata con uno
specifico stato di previsione della spesa nel bilancio. Vengono dette anche Ministeri.
Missione Unità di classificazione del bilancio che rappresenta le funzioni principali e gli
obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica. Forniscono una rappresentazione politico-funzionale del bilancio, necessaria per rendere più trasparenti le grandi voci di spesa e per meglio comunicare le grandi direttrici di azione. Le missioni possono essere attribuite ad un singolo ministero o a più ministeri. Il bilancio viene presentato in base alle missioni a partire dal 2008.
Programma Unità di classificazione del bilancio sottostante le missioni. Rappresentano aggregati
omogenei di attività svolte per il perseguimento di predefiniti obiettivi. Ciascun programma rappresenta un prodotto e/o servizio o un intervento nell’economia e nella società. Di norma, i programmi sono specifici di ciascuna Amministrazione; in taluni limitati casi, sono condivisi tra più Amministrazioni.
Categoria economica Unità di classificazione del bilancio basata sulla natura economica. Per la spesa, le
categorie sono raggruppamenti di uscite aventi ad oggetto oneri di identico contenuto economico. Per le entrate, le categorie corrispondono alle imposte dirette e indirette (entrate tributarie), ai proventi extra-tributari, all’alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti, nonché all’accensione di prestiti.
Per saperne di più:
Home page del sito della Ragioneria Generale dello Stato
http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/index.html
Bilancio in rete
http://dwrgsweb-lb.rgs.mef.gov.it/DWRGSXL/pages/index.jsp
Bilancio finanziario
http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Attivit--i/Bilancio_di_previsione/Bilancio_finanziario/2016/
Finanza pubblica
ANNUARIO STATISTICO 2016
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http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Attivit--i/Vigilanza-/
La spesa delle amministrazioni centrali dello Stato
http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Pubblicazioni/Pubblicazioni_Statistiche/La-spesa-delle-amministrazioni-centrali/
ENTRATE
Entrate correnti Sono le entrate tributarie ed extra-tributarie e sono derivate dalla applicazione delle
principali forme di imposizione fiscale, nonché dalle altre entrate (interessi ed altri proventi da tariffe, multe, canoni, ecc.). Coincidono sostanzialmente con le entrate iscritte nei primi due titoli dello Stato di previsione dell'entrata (titolo I: "Entrate tributarie", titolo II: "Entrate extra-tributarie").
Entrate in conto capitale Sono le entrate derivanti essenzialmente dall’alienazione di beni pubblici.
Coincidono con le entrate iscritte nel terzo titolo dello Stato di previsione dell'entrata "Alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti".
Titolo I – Entrate tributarie Comprende le imposte dirette (imposte sul patrimonio e sul reddito) e le imposte
indirette (imposte sugli affari, imposte sulla produzione, sui consumi e dogane, monopoli, lotto, lotterie ed altre attività di gioco).
Titolo II – Entrate extra-tributarie Comprende i proventi speciali, i proventi di servizi pubblici minori, i proventi dei beni
dello Stato, i prodotti netti di aziende autonome ed utili di gestione, gli interessi su anticipazioni e crediti vari del Tesoro, i recuperi, rimborsi e contributi e le partite che si compensano nella spesa.
Titolo III - Alienazione ed ammortamento di beni patrimoniali e riscossione di crediti Comprende la vendita di beni ed affrancazione di canoni, l’ammortamento di beni
patrimoniali, il rimborso di anticipazioni e crediti vari al Tesoro.
Titolo IV -Accensione di prestiti Indica l’ammontare delle operazioni di indebitamento a medio e lungo termine o
"patrimoniali", con esclusione di quelle di durata inferiore all’anno (vedi “debito fluttuante”).
Entrate finali Rappresentano la sommatoria dei primi tre titoli delle entrate di bilancio. Esse
rappresentano le risorse definitivamente acquisite (o da acquisire) al bilancio per il raggiungimento dei fini istituzionali. Si definiscono, per contro, "strumentali" o di finanziamento le operazioni di accensione di prestiti (titolo IV) (vedi "saldo netto da finanziare"). Le entrate finali nette sono le entrate finali depurate di quelle per la riscossione di crediti (vale a dire dell'ammontare della categoria 15, che individua le risorse provenienti allo Stato dalla sua attività di intermediazione finanziaria).
GLOSSARIO
179
Entrate complessive Rappresentano il totale dei quattro titoli di entrata.
SPESE
Classificazione della spesa secondo l'analisi economica La classificazione adottata per rappresentare la natura economica della spesa è
conforme ai criteri adottati in sede di contabilità nazionale per i conti del settore delle Amministrazioni pubbliche (SEC95). Con essa la spesa viene ripartita in titoli e categorie.
Titolo I - Spese correnti Sono le spese destinate alla produzione ed al funzionamento dei vari servizi statali,
nonché alla redistribuzione dei redditi per fini non direttamente produttivi.
Titolo II - Spese in conto capitale Individuano tutte le spese che incidono direttamente o indirettamente sulla
formazione del capitale nazionale.
Titolo III - Rimborso passività finanziarie E’ l’aggregato delle spese per l’estinzione dei prestiti contratti dallo Stato.
Spesa finale Rappresenta la somma dei primi due titoli di spesa del bilancio (spese correnti e
spese in conto capitale). Rappresenta le somme necessarie all’amministrazione per perseguire i propri scopi o fini istituzionali, al netto del rimborso delle passività finanziarie.
Spesa complessiva Rappresenta la somma delle spese finali e di quelle per il rimborso di prestiti.
Classificazione della spesa secondo la natura della autorizzazione In base alla fonte legislativa che regola la spesa, questa viene classificata come
fattore legislativo o onere inderogabile. Le spese residuali sono considerate come fabbisogno.
Rimodulabilità Le spese rimodulabili sono spese non aventi natura obbligatoria che sono a
disposizione di ciascuna amministrazione, che può articolarle in modo discrezionale, per la propria gestione, ripartendole nell’ambito di ogni missione tra i programmi di spesa, ritenuti prioritari tenendo conto delle proprie finalità istituzionali e strategiche.
Le spese non rimodulabili sono spese di natura obbligatoria per le quali le amministrazioni non hanno la possibilità di esercitare un effettivo controllo, in via amministrativa, su tutte le variabili che concorrono alla loro formazione, allocazione e quantificazione.
Fattore legislativo Spese autorizzate da espressa disposizione legislativa che ne determina l’importo,
considerato quale limite massimo di spesa, e il periodo di iscrizione in bilancio.
Oneri inderogabili Spese vincolate da meccanismi stabiliti dalla legge, o parametri stabiliti dalla legge o
da altri atti normativi, che ne regolano autonomamente l’evoluzione. Figurano tra gli oneri inderogabili, ad esempio, i diritti sociali stabiliti per norma e le spese che derivano da obbligazioni contrattuali (come quelle relative ai contratti collettivi nazionali di lavoro).
ANNUARIO STATISTICO 2016
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Fabbisogno Spese non predeterminate legislativamente che sono quantificate tenendo conto
delle esigenze delle amministrazioni. In genere, si tratta delle spese di funzionamento dei ministeri.
VARIABILI DELLA GESTIONE DEL BILANCIO
Stanziamento di competenza Somma iscritta in bilancio relativa a spese che rappresenta, con riferimento
all'esercizio finanziario, il limite massimo degli impegni effettuabili.
Previsione di competenza Somma iscritta in bilancio relativa all’ammontare indicativo degli accertamenti
realizzabili, con riferimento all'esercizio finanziario.
Stanziamento di cassa Somma iscritta in bilancio relativa a spese che rappresenta, con riferimento
all'esercizio finanziario, rispettivamente, l’ammontare indicativo degli incassi realizzabili ed il limite massimo dei pagamenti effettuabili.
Previsione di cassa Somma iscritta in bilancio relativa all’ammontare indicativo degli incassi realizzabili,
con riferimento all'esercizio finanziario.
Stanziamento/Previsione iniziale - Disegno di legge di Bilancio (1°, 2° e 3° Anno) Stanziamenti di spesa e previsioni di entrata, come risultano iscritti nel disegno di
legge di bilancio per i tre esercizi finanziari successivi.
Stanziamento/Previsione iniziale - Legge di bilancio (1°, 2° e 3° Anno) Stanziamenti iniziali e previsioni di entrata, come risultano iscritti nella legge di
bilancio per i tre esercizi finanziari successivi. Essi sono dati dagli stanziamenti iniziali inseriti nel disegno di legge di bilancio comprensivi degli effetti della successiva manovra.
Variazioni di assestamento Sono le variazioni agli stanziamenti iniziali ed alle previsioni di entrata introdotte
dalla legge di assestamento.
Variazioni di bilancio Variazioni agli stanziamenti di competenza (e/o di cassa) del bilancio apportate nel
corso della gestione per diverse motivazioni: per provvedere all’applicazione dei provvedimenti legislativi come la legge di assestamento e altre successive leggi con effetti sulla spesa; per consentire la reiscrizione di residui perenti, per riassegnare entrate, per ripartire fondi ed effettuare altre variazioni compensative nell’ambito della flessibilità consentita.
Perenzione amministrativa Si tratta dell’eliminazione dalla contabilità finanziaria dei residui passivi decorso un
determinato periodo di tempo stabilito dalla legge. La perenzione amministrativa, fino alla decorrenza dei termini per la prescrizione, non comporta la decadenza del diritto del creditore; pertanto le somme eliminate, ove vengano richieste dal creditore, devono essere reiscritte in bilancio per essere pagate.
GLOSSARIO
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Reiscrizione residui Somme reiscritte nel bilancio per essere pagate al creditore che ne abbia fatto
richiesta. Si applica alle somme eliminate dalla contabilità finanziaria per effetto di perenzione amministrativa e fino alla decorrenza dei termini per la prescrizione. Vi si provvede tramite due fondi specifici le cui dotazioni sono determinate dalla legge di bilancio.
Riassegnazione delle entrate Provvedimenti amministrativi di variazione al bilancio - attuati in forza di speciali
disposizioni legislative – con i quali il Ministro dell’economia e delle finanze attribuisce a taluni capitoli di spesa somme in precedenza affluite in entrata. Se l’afflusso in entrata è successivo al 31 ottobre, la riassegnazione ai pertinenti capitoli di spesa avviene nel bilancio dell'anno successivo.
Riparto di fondi Si tratta di variazioni compensative di specifici capitoli del bilancio dello Stato le cui
dotazioni a inizio anno sono indistinte. Le risorse vengono ripartite tra finalità e/o tra amministrazioni pubbliche in base a una decisione dei Ministeri competenti o, più generalmente, in base a una decisione negoziata con altri attori istituzionali (quali la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti locali, sindacati, altro).
Variazioni compensative Istituto della contabilità pubblica che prevede la possibilità di trasferire somme da un
capitolo ad un altro lasciando inalterato il totale della spesa. Possono essere adottate tra le dotazioni finanziare di ciascun Programma, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze su proposta dei Ministri competenti, restando comunque precluso l’utilizzo degli stanziamenti di spesa in conto capitale per finanziare spese correnti (articolo 33, comma 4, della legge 31 dicembre 2009, n. 196). Inoltre, all’interno di ciascun Programma il Ministro competente può disporre variazioni compensative di bilancio tra capitoli appartenenti allo stesso macroaggregato.
Previsioni definitive Dati esposti nel Rendiconto generale dello Stato. dalle previsioni di entrata iniziali
stabilite dalla legge di bilancio, modificate dalle variazioni, legislative e/o amministrative, intervenute nel corso dell'esercizio finanziario. I dati si riferiscono sia alla competenza che alla cassa.
Stanziamenti definitivi Dati esposti nel Rendiconto generale dello Stato. Risultano dagli stanziamenti iniziali
stabiliti dalla legge di bilancio, modificati dalle variazioni, legislative e/o amministrative, intervenute nel corso dell'esercizio finanziario. I dati si riferiscono sia alla competenza che alla cassa.
Impegni Obbligazioni giuridicamente perfezionate assunte dallo Stato sugli stanziamenti di
competenza (con esclusione dei fondi speciali e di riserva), come risultano dal Rendiconto generale dello Stato (art. 34, legge 31 dicembre 2009, n. 196).
Pagamenti totali Erogazioni complessive effettuate da parte della tesoreria e da altri agenti pagatori
dello Stato, quali gli uffici del Registro, gli uffici postali etc., come risultano dal Rendiconto generale dello Stato. Possono realizzarsi mediante: mandato diretto; ordine di accreditamento; ruolo di spesa fissa; mandati speciali.
ANNUARIO STATISTICO 2016
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Pagamenti in conto competenza Pagamenti sugli stanziamenti di competenza, come risultano dal Rendiconto
generale dello Stato.
Pagamenti in conto residui Pagamenti sui residui provenienti dagli esercizi precedenti, come risultano dal
Rendiconto generale dello Stato.
Accertamento Corrisponde al momento in cui l’amministrazione determina la ragione del credito
dello Stato, il suo ammontare e la persona del debitore, e quindi iscrive nella sua contabilità l’ammontare del credito che viene a scadere entro l’esercizio.
Riscossione Acquisizione e realizzo dei crediti accertati tramite pagamento da parte del debitore,
di quanto dovuto. Può essere effettuato per il tramite di agenti designati da leggi o regolamenti nelle forme e nei modi da essi disciplinati o in modo diretto.
Versamento E' la fase conclusiva del ciclo delle entrate e corrisponde alle somme effettivamente
acquisite dallo Stato; è disposto dagli agenti della riscossione o direttamente dai debitori, presso le tesorerie dello Stato.
Versamento in conto competenza Effettivo incasso di quanto accertato nell’esercizio finanziario.
Versamento in conto residui Effettivo incasso di quanto accertato in esercizi finanziari precedenti a quello di
riferimento.
Residui passivi Corrispondono a somme impegnate e non pagate alla fine dell’esercizio; tali somme
rappresentano un debito delle Stato nei confronti di terzi.
Residui attivi Corrispondono a somme accertate (e riscosse o rimaste da riscuotere) ma non
ancora versate alla fine dell’esercizio; tali somme rappresentano un credito dello Stato nei confronti di terzi.
Capacità di impegno Rapporto tra impegni e stanziamenti definitivi, per misurare la capacità
dell'amministrazione ad assumere impegni nell'anno corrente. L’indicatore assume valori compresi tra 0 e 100. Si hanno, in casi limitati, valori superiori a 100 qualora si verifichino eccedenze di impegno solo per le spese aventi natura obbligatoria.
Capacità di accertamento Rapporto tra accertamenti e previsioni definitive, per misurare la capacità
dell'amministrazione a riconoscere i diritti ad esigere somme nell'anno corrente. L’indicatore assume valori compresi tra 0 e 100. Si possono avere valori superiori a 100 qualora si verifichino eccedenze di accertamenti.
Capacità di spesa complessiva Rapporto tra pagamenti totali e massa spendibile, dove per massa spendibile si
intende la somma degli stanziamenti definitivi e dei residui iniziali, per misurare la capacità
GLOSSARIO
183
dell'amministrazione di far fronte agli impegni correnti e passati attraverso i pagamenti nell'anno corrente. L’indicatore assume valori compresi tra 0 e 100.
Capacità di realizzazione complessiva dell’entrata Rapporto tra versamenti totali e massa acquisibile, dove per massa acquisibile si
intende la somma delle previsioni definitive in conto competenza ed in conto residui, per misurare la capacità dell'amministrazione di realizzare le somme accertate nell’esercizio corrente e/o provenienti da esercizi passati attraverso i versamenti, in conto competenza ed in conto residui, nell'anno corrente. L’indicatore assume valori compresi tra 0 e 100.
Smaltimento dei residui Rapporto tra pagamenti in conto residui e residui iniziali, per misurare la capacità
dell'amministrazione di assolvere agli impegni passati attraverso i pagamenti nell'anno corrente. L’indicatore assume valori compresi tra 0 e 100; si hanno, in casi limitati, valori superiori a 100. Nello stesso esercizio finanziario possono infatti presentarsi pagamenti in conto residui superiori ai residui iniziali registrati in bilancio, per effetto di modifiche intervenute sui residui nel corso dell’anno a seguito di variazioni di bilancio che hanno comportato compensazioni tra programmi. Lo stesso può accadere a seguito di modifica dell’assegnazione dei capitoli di spesa tra le amministrazioni e conseguentemente tra i programmi nel caso di accorpamenti e/o scorpori tra amministrazioni.
Smaltimento dei residui attivi Rapporto tra i versamenti in conto residui e i residui iniziali, per misurare la capacità
dell'amministrazione di provvedere alla riscossione dei residui attivi provenienti dagli esercizi precedenti attraverso i versamenti in conto residui nell'anno corrente. L’indicatore assume valori compresi tra 0 e 100.
Smaltimento degli impegni nell'anno di competenza Rapporto tra pagamenti in conto competenza e impegni, per misurare la capacità
dell'amministrazione di assolvere agli impegni correnti nell'anno corrente. L’indicatore assume valori compresi tra 0 e 100.
Riscossione degli accertamenti nell'anno di competenza Rapporto tra versamenti in conto competenza e accertamenti, per misurare la
capacità dell'amministrazione di esazione delle somme accertate nell'anno corrente. L’indicatore assume valori compresi tra 0 e 100.
PATRIMONIO DELLO STATO
Abitazioni Voce dell’attivo patrimoniale che comprende: fabbricati civili ad uso abitativo, inclusi
gli alloggi di servizio; fabbricati rurali ad uso abitativo; fabbricati gestiti dagli enti per l’edilizia residenziale pubblica e dagli enti territoriali.
Accertamenti di bilancio Si riferiscono alle fasi di gestione dell’entrata e della spesa mediante le quali, sulla
base di idonea documentazione, vengono individuati il debitore ed il creditore nonché la relativa somma da incassare e da pagare.
Altre anticipazioni attive Articolazione della voce “Anticipazioni attive” che comprende le anticipazioni
diverse da quelle incluse nella voce.
ANNUARIO STATISTICO 2016
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Altre gestioni di tesoreria Voce del passivo patrimoniale riguardante disponibilità di fondi costituite a vario
titolo presso la tesoreria dello Stato.
Altre partecipazioni Voce dell’attivo patrimoniale che comprende ad esempio fondi di dotazione e
partecipazioni in organismi internazionali.
Altri beni materiali prodotti Voce dell’attivo patrimoniale che comprende: diritti reali di godimento su beni altrui;
materiale bibliografico; strumenti musicali; coltivazioni ed allevamenti; altre opere.
Altri conti attivi Voce dell’attivo patrimoniale che comprende il fondo ammortamento titoli e il valore
commerciale dei metalli monetati, per le cui definizioni si rimanda alle apposite voci.
Altri debiti Voce residuale del passivo patrimoniale relativa a passività diverse dalle monete in
circolazione e i residui passivi perenti di parte corrente e capitale.
Altri oggetti di valore Voce dell’attivo patrimoniale che comprende gli oggetti di valore non altrove
classificati, quali gli oggetti da collezionare e i gioielli di valore rilevante in pietre e metalli preziosi.
Anticipazioni attive Voce dell’attivo patrimoniale che comprende: fondi di garanzia; fondi di rotazione;
crediti concessi ad enti pubblici e ad istituti di credito; crediti concessi ad aziende ed enti privati, altre anticipazioni attive, per le cui definizioni si rimanda alle apposite voci.
Anticipazioni passive Voce del passivo patrimoniale che comprende: mutui e altri crediti concessi a
governi esteri o ad enti diversi.
Armi e armamenti militari Voce dell’attivo patrimoniale che comprende: armi leggere; armi pesanti; mezzi
terrestri, aerei e navali da guerra.
Attività Rappresentano la voce attiva del conto del patrimonio. Sono entità che fungono da
riserva di valore, su cui si esercitano diritti di proprietà e da cui possono essere tratti benefici economici derivanti dal detenerli o dall’usarli per un periodo di tempo. Comprende attività finanziarie e attività non finanziarie per le cui definizioni si rimanda alle apposite voci.
Attività finanziarie Mezzi di pagamento e altri crediti che danno al detentore il diritto a ricevere uno o
più pagamenti senza contropartita da altre unità.
Attività finanziarie a breve termine Articolazione delle attività finanziarie che comprende: biglietti, monete e depositi;
crediti di tesoreria e residui attivi, per le cui definizioni si rimanda alle apposite voci.
GLOSSARIO
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Attività finanziarie a medio-lungo termine Articolazione delle attività finanziarie che comprende: titoli diversi dalle azioni; azioni
ed altre partecipazioni; quote di fondi di investimento; anticipazioni attive ed altri conti attivi, per le cui definizioni si rimanda alle apposite voci.
Attività non finanziarie Voce che comprende attività prodotte e non prodotte, per la cui definizione si rinvia
alle apposite voci. Possono essere materiali o immateriali.
Attività non finanziarie non prodotte Attività non finanziarie che non si originano come output del processo di
produzione ma, principalmente, come effetto di processi naturali (terreni, giacimenti) o di azioni legali o contabili (brevetti, contratti trasferibili).
Attività non finanziarie prodotte Attività non finanziarie che si originano come output del processo di produzione.
Includono il capitale fisso, le scorte e gli oggetti di valore, per le cui definizioni si rimanda alle apposite voci.
Azioni ed altre partecipazioni Attività finanziarie che rappresentano diritti di proprietà su società e in genere
danno diritto a partecipare agli utili e al patrimonio netto in caso di liquidazione.
Azioni non quotate Azioni il cui prezzo non è fissato dalla Borsa valori né da mercati secondari.
Azioni quotate Azioni il cui prezzo è fissato dalla Borsa valori o da mercati secondari.
Beni immobili di valore culturale Voce dell’attivo patrimoniale che comprende beni immobili di interesse artistico e
archeologico.
Beni immateriali Voce dell’attivo patrimoniale che comprende: diritti di sfruttamento (prospezioni
minerarie) e opere dell’ingegno (software; originali di opere artistiche e letterarie non soggette a tutela).
Beni mobili di valore culturale, biblioteche ed archivi Voce dell’attivo patrimoniale che comprende: beni storici; beni artistici; beni demo-
etno-antropologici; beni archeologici; beni paleontologici; beni librari; beni archivistici; opere di restauro.
Biglietti, monete e depositi Voce dell’attivo patrimoniale che comprende le attività finanziarie immediatamente
liquidabili (quali monete, banconote e depositi a vista) e altri depositi.
Capitale fisso Voce dell’attivo patrimoniale che comprende gli attivi non finanziari prodotti,
utilizzati ripetutamente e continuamente nel processo produttivo.
Conti correnti di tesoreria Passività verso gli enti intestatari di conti correnti presso la tesoreria dello Stato.
Titolari dei conti correnti di tesoreria possono essere amministrazioni ed aziende autonome dello Stato, enti pubblici, istituti ed aziende di credito. Tali conti sono gestiti
ANNUARIO STATISTICO 2016
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dall’Amministrazione centrale della Banca d’Italia ed utilizzati dai titolari per effettuare pagamenti per loro conto mediante ordinativi emessi sulle varie tesorerie.
Crediti Voce dell’attivo patrimoniale che comprende: crediti di tesoreria e residui attivi per le
cui definizioni si rimanda alle apposite voci.
Crediti ad aziende ed enti privati Articolazione della voce “Crediti” che comprende mutui e altre operazioni di
finanziamento erogate ad aziende e ad altri soggetti privati.
Crediti ad enti pubblici ed istituti di credito Articolazione della voce “Crediti” che comprende mutui e altre operazioni di
finanziamento erogate ad altre Amministrazioni pubbliche o ad istituti di credito.
Crediti di Tesoreria Rappresentano i pagamenti effettuati dalla tesoreria dello Stato per conto del
bilancio e per compiti di propria pertinenza (Banca d’Italia, pagamenti da regolare, pagamenti da rimborsare sui conti correnti rispettivi, altri crediti). Tali operazioni riguardano principalmente gli interessi dei B.O.T. fino al momento della scadenza, i sospesi di tesoreria; le sovvenzioni del Tesoro alle Poste italiane S.p.A., le anticipazioni alle regioni per il finanziamento della spesa sanitaria e il saldo, a credito del Tesoro, del conto corrente per il servizio di tesoreria;
Debiti Voce del passivo patrimoniale che comprende: debito fluttuante; conti correnti di
tesoreria; incassi da regolare; altre gestioni di tesoreria; residui passivi; debiti redimibili; altri debiti per le cui definizioni si rimanda alle apposite voci.
Debiti a breve termine Articolazione della voce “Debiti” che comprende: debito fluttuante; conti correnti di
tesoreria; incassi da regolare; altre gestioni di tesoreria; residui passivi per le cui definizioni si rimanda alle apposite voci.
Debiti a medio-lungo termine Articolazione della voce “Debiti” che comprende: debiti redimibili e altri debiti, per
le cui definizioni si rimanda alle apposite voci.
Debiti redimibili Articolazione della voce “Debiti a medio-lungo termine” che comprende i BTP, i
CCT e i prestiti esteri.
Debito fluttuante Articolazione della voce “Debiti a breve termine” che comprende buoni ordinari del
Tesoro, risparmio postale e buoni fruttiferi postali.
Eccedenza delle passività Aggregato dato dalla differenza tra le attività finanziarie e le passività finanziarie alla
fine di ogni esercizio finanziario.
Equipaggiamenti e vestiario Voce dell’attivo patrimoniale che comprende: equipaggiamenti civili;
equipaggiamenti logistico-militari; vestiari civili; vestiari militari.
GLOSSARIO
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Fabbricati non residenziali Voce dell’attivo patrimoniale che comprende: fabbricati civili adibiti a fini
istituzionali, quali uso governativo e caserme; fabbricati commerciali; fabbricati rurali; fabbricati industriali e costruzioni leggere; opere destinate al culto; opere di manutenzione straordinaria.
Fondi di garanzia Articolazione della voce “Anticipazioni attive” che comprende: fondi destinati ad
interventi di subentro al debitore nel pagamento delle rate relative a passività finanziarie.
Fondi di rotazione Articolazione della voce “Anticipazioni attive” che comprende fondi destinati a
concedere crediti a soggetti terzi e che si finanziano con i rimborsi degli stessi.
Fondo ammortamento titoli Fondo istituito con la legge 27ottobre1993, n. 432, destinato alla riduzione dello
stock dei titoli di Stato e, con la modifica introdotta dalla legge 23 dicembre1996, n. 662, anche all'acquisto di partecipazioni azionarie possedute da società di cui il Tesoro è azionista unico, al fine di agevolarne la dismissione. Le risorse che lo alimentano sono principalmente costituite dai proventi delle dismissioni di partecipazioni delle società detenute dal Tesoro. E’ un’articolazione della voce “altri conti attivi”.
Giacimenti Articolazione della voce “Attività non finanziarie non prodotte” che comprende:
riserve di carbone, di petrolio e di gas naturale; riserve di minerali metalliferi; riserve di minerali non metalliferi.
Impianti, attrezzature e macchinari Voce dell’attivo patrimoniale che comprende: macchinari per ufficio; impianti e
macchinari per locali ad uso specifico; hardware; altri impianti e macchinari; attrezzature; attrezzature e macchinari per altri usi specifici.
Incassi da regolare Voce del passivo patrimoniale che comprende gli ordini di pagamento per
trasferimento fondi.
Materie prime e prodotti intermedi Articolazione della voce “Scorte” che comprende materiale per laboratori e per
officine.
Mezzi di trasporto Voce dell’attivo patrimoniale che comprende: mezzi di trasporto stradali leggeri;
mezzi di trasporto stradali pesanti; mezzi di trasporto aerei; mezzi di trasporto marittimi; altri mezzi di trasporto.
Miglioramento (+)/peggioramento (-) patrimoniale Saldo che indica la variazione annua dell’eccedenza passiva derivata dalla somma
algebrica degli aumenti e dalle diminuzioni del patrimonio.
Mobili e arredi Voce dell’attivo patrimoniale che comprende: mobili ed arredi per ufficio, per alloggi
e pertinenze, per locali ad uso specifico; altri mobili ed arredi per uso specifico.
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Oggetti di valore Voce dell’attivo patrimoniale che comprende: beni mobili di valore culturale,
biblioteche ed archivi; pietre e metalli preziosi; oggetti di antiquariato e altri oggetti di valore.
Operazioni patrimoniali con riflessi sul bilancio Ammontare delle entrate e delle spese per “movimenti compensativi patrimoniali”,
ovvero tutte le variazioni che – nella parte delle entrate – hanno registrato diminuzioni di attività o aumenti di passività patrimoniali, mentre - nella parte delle spese –tutte le variazioni che hanno registrato aumenti di attività o diminuzioni di passività.
Passività Rappresentano la voce passiva del conto del patrimonio. Si tratta di passività di
natura finanziaria per la cui definizione si rimanda alla voce “attività finanziarie”, in quanto le tipologie degli strumenti contenuti in questa voce sono le medesime con la sola differenza derivante dal fatto che in questo caso lo Stato risulta debitore anziché creditore.
Prodotti finiti Articolazione della voce “Scorte”, relativa a prodotti la cui lavorazione è terminata.
Prodotti in corso di lavorazione e intermedi Articolazione della voce “Scorte”, relativa a prodotti la cui lavorazione deve ancora
essere terminata.
Quote di fondi di investimento Voce dell’attivo patrimoniale relativa ad attività finanziarie emesse da istituti
finanziari aventi il compito esclusivo di investire fondi nei mercati monetari, finanziari e immobiliari.
Reali aumenti/diminuzioni di patrimonio Aumenti e diminuzioni del patrimonio depurati dai passaggi compensativi tra poste
patrimoniali.
Residui attivi Corrispondono a somme accertate ma ancora da riscuotere alla fine dell’esercizio e
a somme accertate e riscosse ma non ancora versate alla fine dell’esercizio.
Residui attivi per denaro da riscuotere Articolazione della voce “Residui attivi” relativa ad entrate accertate ma non
riscosse.
Residui attivi per denaro presso gli agenti della riscossione Articolazione della voce “Residui attivi” relativa ad entrate accertate e riscosse ma
non versate.
Residui passivi Voce del passivo patrimoniale relativa a spese impegnate ma non ancora pagate
dallo Stato (residui propri) o da assegnazioni di bilancio conservate per legge in attesa di una loro specifica destinazione (residui di stanziamento).
Risorse biologiche non coltivate Articolazione della voce “Attività non finanziarie non prodotte” relativa a animali o
piante sui quali insistono diritti di proprietà
GLOSSARIO
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Scorte Voce dell’attivo patrimoniale relativa ad attività prodotte detenute per la vendita,
per l’uso nella produzione o per un altro uso in un periodo successivo. Comprendono: materie prime, prodotti intermedi, in corso di lavorazione e finiti per le cui definizioni si rimanda alle apposite voci.
Terreni Articolazione della voce “Attività non finanziarie non prodotte” relativa ad aree su
cui sono esercitati diritti di proprietà, esclusi edifici e altre strutture situati su di esse. Comprende le aree edificabili, le aree assoggettate a vincoli urbanistici preordinati all'esproprio, i terreni sottostanti a fabbricati ed altre opere, i terreni coltivati, i parchi con relative acque di superficie, le aree archeologiche e i terreni sottoposti a tutela, gli altri terreni con relative acque di superficie.
Titoli diversi dalle azioni Voce dell’attivo patrimoniale relativa ad attività finanziarie negoziabili che non
garantiscono al detentore diritti di proprietà nell’unità che li emette.
Trasformazione di elementi patrimoniali Modifica del regime giuridico che disciplina gli elementi attivi e passivi del
patrimonio.
Valore commerciale dei metalli monetati Articolazione della voce “Altri conti attivi” relativa al valore delle monete e del
bronzital utilizzato per la loro produzione.
Per saperne di più:
Conto generale del patrimonio dello Stato
http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Attivit--i/Rendiconto/Conto_del_bilancio_e_Conto_del_patrimonio/2014/Conto_generale_del_patrimonio/
REGIONALIZZAZIONE DELLA SPESA
Spesa regionalizzata Pagamenti del bilancio dello Stato che, nel processo di regionalizzazione della spesa
statale, sono attribuiti ad uno dei territori delle 21 Regioni e Province autonome. L’attribuzione ai territori regionali avviene secondo il criterio dell’allocazione fisica dei fattori produttivi impiegati per i flussi connessi alla produzione di servizi e per gli investimenti, mentre per i flussi di redistribuzione del reddito (trasferimenti e contributi) si adotta il criterio della localizzazione del beneficiario delle risorse.
Spesa non regionalizzabile Pagamenti del bilancio dello Stato che, nel processo di regionalizzazione della spesa
statale, non sono attribuibili ad uno dei territori delle 21 Regioni e Province autonome, secondo i criteri enunciati alla voce “Spesa regionalizzata”. Si tratta di spese non regionalizzabili per natura, in quanto dirette all’estero (interessi sui titoli di Stato in possesso di soggetti non residenti, risorse proprie della UE) oppure relative a poste puramente contabili quali le partite correttive e compensative delle entrate e gli ammortamenti. Una quota ulteriore di spesa non regionalizzabile è costituita da pagamenti per i quali esistono obiettive difficoltà nell’individuazione delle metodologie di
ANNUARIO STATISTICO 2016
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regionalizzazione e da numerosissimi pagamenti di piccolo importo che necessiterebbero di elementi informativi il cui reperimento presenta difficoltà insormontabili dal punto di vista operativo.
Erogazioni ad enti e fondi Pagamenti del bilancio dello Stato che, nel processo di regionalizzazione della spesa
statale, analogamente a quelli classificati alla voce “Spesa non regionalizzabile”, non sono attribuiti ad uno dei territori delle 21 Regioni e Province autonome. Si tratta di pagamenti del bilancio dello Stato destinati ad alcuni enti del settore pubblico (ANAS, CNR, ENEA, ecc.) e ad organismi che gestiscono specifici fondi (fondo per l’innovazione tecnologica, fondo per le agevolazioni alla ricerca, fondo per l’imprenditorialità giovanile). Nella pubblicazione “La spesa statale regionalizzata”, a cui si rimanda per maggiori dettagli, di tali organismi è fornita direttamente l’articolazione regionale della spesa finale. Al fine di evitare effetti duplicativi, le erogazioni in uscita dal bilancio dello Stato destinate a tali organismi sono classificate come spesa non regionalizzata, ancorché in una voce separata.
Per saperne di più:
La spesa statale regionalizzata
http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Pubblicazioni/Pubblicazioni_Statistiche/La-spesa-statale-regionalizzata/
FLUSSI DELLA TESORERIA STATALE
Tesoreria dello Stato È il servizio affidato dalla legge alla Banca d’Italia che, avvalendosi di un complesso
sistema di norme, regole e procedure, effettua operazioni di incasso e pagamento per conto delle Amministrazioni statali e degli altri soggetti titolari di conti aperti presso la tesoreria statale. Le operazioni svolte nell’ambito del servizio di tesoreria sono attribuite alla gestione di cassa del bilancio statale o alla gestione di tesoreria.
Gestione di bilancio In questa accezione costituisce la gestione di cassa del bilancio dello Stato, che si
concretizza mediante l’acquisizione delle entrate e l’esecuzione dei pagamenti, oggetto di precedenti autorizzazioni di entrata e di spesa formali.
Gestione di Tesoreria Comprende un insieme eterogeneo di operazioni, solo in alcuni casi connesse con le
operazioni di bilancio, che rispondono a finalità diverse. Tra le più significative: operazioni necessarie a fronteggiare lo sfasamento temporale che sorge tra i
flussi degli incassi e dei pagamenti (gestione debito fluttuante);
movimenti su conti correnti e contabilità speciali:
pagamenti anticipati dalla Tesoreria per conto del bilancio statale (es. riconoscimento anticipato degli interessi sui BOT in sede di emissione dei titoli);
pagamenti in attesa di essere addebitati ai competenti conti di tesoreria (es. pagamenti effettuati dalle tesorerie per conto di Amministrazioni statali
GLOSSARIO
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autonome, che periodicamente e in una fase successiva al pagamento sono addebitati al conto di tesoreria delle singole Amministrazioni).
Decreti ministeriali di scarico Provvedimenti amministrativi emanati in sostituzione delle dichiarazioni di regolarità
dei pagamenti eseguiti, nei casi furto o perdita dei documenti originari o, in situazioni eccezionali, emanati in forza di una specifica norma di autorizzazione.
Conto Disponibilità del tesoro Il “conto Disponibilità del tesoro per il servizio di tesoreria”, detenuto presso la
Banca d’Italia e inizialmente alimentato dal controvalore di una emissione di titoli per 30.000 miliardi di lire, collocati presso la stessa Banca, costituisce l’unico canale di contabilizzazione delle operazioni di tesoreria, il cui saldo viene incrementato degli introiti e decurtato degli esborsi.
Debito fluttuante Comprende differenti operazioni di finanziamento a breve per far fronte a
momentanee esigenze di liquidità derivanti dallo sfasamento temporale tra flussi di entrata e flussi di uscita: buoni ordinari del Tesoro (BOT), buoni postali fruttiferi, disponibilità su conti correnti postali, operazioni di raccolta sul mercato monetario.
Conti correnti presso la Tesoreria centrale Si tratta di conti correnti sui quali sono depositate disponibilità finanziarie di
pertinenza di:
amministrazioni statali autonome (es. Presidenza del consiglio dei Ministri)
gestioni fuori bilancio (es. Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie);
enti pubblici soggetti al sistema di tesoreria unica inseriti nella tabella B allegata alla legge 29 ottobre 1984, n. 720 (es. Enti previdenziali pubblici);
società a totale partecipazione pubblica per l’accredito dei trasferimenti dal bilancio statale (es. Ferrovie dello Stato);
altre amministrazioni in base a specifiche previsioni normative.
Contabilità speciali Si tratta di contabilità speciali di conto corrente, aperte di norma presso le filiali
periferiche della Banca d’Italia. Sono generalmente intestate a funzionari delegati dell’Amministrazione statale (es. prefetti, soggetti attuatori di progetti comuni tra Amministrazioni statali e locali), ma in alcuni casi anche a enti pubblici (es. strutture periferiche dell’INPS).
Contabilità speciali di tesoreria unica Si tratta di contabilità speciali intestate a enti pubblici (es. enti locali) e
amministrazioni statali dotate di autonomia di gestione (es. soprintendenze speciali del Ministero per i beni e le attività culturali), soggetti al sistema di tesoreria unica inseriti nella tabella A allegata alla legge 29 ottobre 1984, n. 720.
Ordini di pagamento per trasferimento fondi Titoli di pagamento telematici emessi dalla tesoreria statale che consentono di
trasferire alla tesoreria incaricata del pagamento le somme a tal fine acquisite presso un’altra tesoreria.
ANNUARIO STATISTICO 2016
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Depositi di terzi Somme versate in deposito, per disposizione di legge o amministrativa, nell’interesse
della Pubblica Amministrazione (es. depositi cauzionali per partecipazioni ad aste).
Titoli emessi da esitare Pagamenti da effettuare in contanti non ancora riscossi dai beneficiari, ovvero
pagamenti aventi data di esigibilità 31 dicembre, quando tale data cade in una giornata non lavorativa, delle regolazioni contabili (es. sistemazione anticipazioni di tesoreria) disposte con titolo di spesa, preso in carico ma non ancora finalizzato da parte della tesoreria statale
Pagamenti da regolare Si tratta di pagamenti anticipati dalla tesoreria statale, utilizzando risorse depositate
sul “conto Disponibilità del tesoro”, e contabilizzati in modo “provvisorio” dalla Banca d’Italia, in attesa che siano emessi i titoli di spesa necessari per la loro regolarizzazione, a valere su stanziamenti del bilancio statale, ovvero sulle risorse depositate su conti correnti o contabilità speciali aperti presso la tesoreria statale. I pagamenti in anticipazione sono esplicitamente previsti da norme di legge e\o regolamentari, oppure autorizzati in via amministrativa.
Altri crediti Si tratta di operazioni effettuate a diverso titolo che, nella maggior parte dei casi, si
sostanziano in pagamenti effettuati dalla tesoreria statale e genericamente imputati alla gestione di tesoreria, utilizzando risorse depositate sul “conto Disponibilità del tesoro”, e nella successiva regolarizzazione attraverso l’imputazione ai competenti conti di tesoreria.
Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie Si veda la voce omonima nella sezione “Politiche di sviluppo cofinanziate dalla UE”.
Cofinanziamento nazionale Si veda la voce omonima nella sezione “Politiche di sviluppo cofinanziate dalla UE”.
Competitività regionale e occupazione È uno dei tre obiettivi prioritari per il periodo 2007/2013 volto, al di fuori delle
regioni in ritardo di sviluppo, a rafforzare la competitività e le attrattive delle regioni e l’occupazione anticipando i cambiamenti economici e sociali, inclusi quelli connessi all’apertura degli scambi (sostituisce gli Obiettivi 2 e 3 della programmazione 2000/2006). I Fondi Strutturali che contribuiscono al conseguimento dell’obiettivo in questione sono il FESR e il FSE.
Convergenza È uno dei tre obiettivi prioritari per il periodo 2007/2013 volto ad accelerare la
convergenza degli Stati membri e regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni per la crescita e l’occupazione (sostituisce l’Obiettivo specifico per la coesione e l’Obiettivo 1 della programmazione 2000/2006). I Fondi Strutturali che contribuiscono al conseguimento dell’obiettivo in questione sono il FESR, il FSE e il Fondo di coesione.
Cooperazione territoriale europea È uno dei tre obiettivi prioritari per il periodo 2007/2013 volto a rafforzare la
cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale (sostituisce l’Iniziativa comunitaria INTERREG III della programmazione 2000/2006) mediante iniziative congiunte a livello locale e regionale. Il fondo strutturale che contribuisce al conseguimento dell’obiettivo in questione è il FESR.
GLOSSARIO
193
Obiettivo 1 E’ finalizzato allo sviluppo e adeguamento strutturale delle regioni arretrate. Le
regioni ammissibili sono quelle il cui PIL pro capite è inferiore al 75 per cento della media comunitaria. Nel periodo di programmazione 2000/2006, le regioni ammissibili per l’Italia sono quelle del Mezzogiorno: Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Molise (in regime transitorio).
Obiettivo 2 E’ finalizzato alla riconversione economica e sociale delle zone caratterizzate da
difficoltà strutturali. Nel ciclo di programmazione 2000/2006 raggruppa i precedenti Obiettivi 2 e 5b e riguarda le zone in fase di trasformazione economica, tra cui si distinguono le zone industriali, urbane, rurali e dipendenti dalla pesca. Sono ammesse ai finanziamenti dell’Obiettivo 2 le regioni del Centro-Nord: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto, le Province autonome di Trento e Bolzano.
Obiettivo 3 E’ finalizzato all’adattamento e ammodernamento delle politiche e dei sistemi di
istruzione, formazione e occupazione. Nella fase di programmazione 2000/2006 raggruppa i precedenti Obiettivi 3 e 4. Interviene su tutto il territorio dell’Unione, tranne che nelle regioni dell’Obiettivo 1. Nel periodo di programmazione 2000/2006 le regioni ammissibili per l’Italia sono quelle del Centro-Nord: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto, le Province autonome di Trento e Bolzano.
Per saperne di più:
Conto generale del patrimonio: Conto speciale del dare e avere della Banca d’Italia
http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Attivit--i/Rendiconto/Conto_del_bilancio_e_Conto_del_patrimonio/2014/
PERSONALE DIPENDENTE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
Comparto Appositi accordi tra l’Agenzia per la Rappresentanza Nazionale delle Pubbliche
Amministrazioni (ARAN) e le Organizzazioni Sindacali stabiliscono i comparti di contrattazione collettiva nazionale per settori omogenei o affini. I dirigenti costituiscono aree di contrattazione autonome relativamente ad uno o più comparti (art. 40, comma 2, del decreto legislativo30 marzo 2001, n. 165. Per le categorie di personale in regime di diritto pubblico (art. 3 del medesimo decreto legislativo) sono previsti specifici procedimenti negoziali.
Lavoro a tempo determinato Personale assunto con contratto di lavoro a termine a tempo pieno o in regime di
part-time.
Lavoro a tempo indeterminato Personale assunto in modo stabile, con rapporto di lavoro a tempo pieno o in
regime di part-time.
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Lavoro interinale Personale con contratto di somministrazione di lavoro a tempo determinato,
utilizzato ai sensi dell’art. 36 del decreto legislativo30 marzo 2001, n. 165dalle amministrazioni pubbliche sulla base di contratti stipulati con agenzie accreditate. Tali contratti non determinano alcun rapporto di lavoro fra il dipendente e l’istituzione presso la quale viene svolta l’attività.
Lavori socialmente utili Particolari categorie di lavoratori, impiegati nella realizzazione di opere e nella
fornitura di servizi di utilità collettiva, che non instaurano alcun rapporto di lavoro con l’istituzione presso la quale viene svolta l’attività. Si tratta di lavoratori disoccupati, iscritti nelle liste di mobilità, lavoratori in cassa-integrazione, lavoratori dichiarati in esubero, ecc.
Formazione e lavoro Personale a tempo determinato assunto con contratto di formazione e lavoro della
durata massima di 24 mesi sulla base della specifica disciplina di comparto e delle disposizioni legislative vigenti in materia.
Stipendio I contratti collettivi nazionali di lavoro e le disposizioni di legge per il personale in
regime di diritto pubblico, definiscono il trattamento economico tabellare / iniziale spettante ai dipendenti per la qualifica / profilo / posizione economica giuridicamente rivestita.
I.I.S L’indennità integrativa speciale era una voce del trattamento economico
fondamentale il cui scopo era quello di adeguare le retribuzioni al costo della vita. Per la quasi totalità del personale pubblico è stata conglobata nella voce “stipendio”; resta come voce retributiva a sé stante solo per le categorie di personale non contrattualizzate (magistrati, professori e ricercatori universitari, dirigenti del comparto sicurezza – difesa), per le province autonome di Trento e Bolzano, le autorità indipendenti e la regione Sicilia.
R.I.A Retribuzione individuale di anzianità: quota del trattamento economico
fondamentale in godimento al personale contrattualizzato e corrispondente al maturato per l’anzianità di servizio posseduta a tutto il 31/12/1990.
Progressione economica
Quota del trattamento economico fondamentale che si aggiunge allo stipendio iniziale / tabellare riferita al personale non contrattualizzato o per il quale vige ancora un sistema di avanzamento per classi, scatti, posizioni stipendiali e fasce retributive o stipendiali.
Tredicesima mensilità Voce del trattamento economico fondamentale composta da un rateo delle voci
retributive annue che in applicazione di norme di legge o contratti nazionali di lavoro sono erogate per tredici mensilità.
Indennità accessorie fisse e continuative Voci del trattamento economico di carattere accessorio stabilite dai contratti di
lavoro nazionali erogate in modo continuativo, connesse all’appartenenza ai diversi comparti di contrattazione o amministrazioni e differenziate in base alla qualifica rivestita.
GLOSSARIO
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Indennità accessorie non fisse e continuative Compensi erogati in base a quanto definito dai contratti di lavoro nazionali ed
integrativi, al verificarsi di vincoli che condizionano la modalità, la quantità e la qualità del lavoro prestato.
Retribuzione complessiva pro-capite Somma delle voci stipendiali e delle indennità fisse ed accessorie – lordo dipendente
- annualmente erogate al personale. Non sono comprese nella retribuzione complessiva le eventuali competenze arretrate corrisposte annualmente e gli oneri riflessi a carico delle amministrazioni.
Oneri riflessi a carico del datore di lavoro Sono costituiti dalle somme che le amministrazioni versano agli enti di previdenza e
assistenza ai fini della copertura pensionistica e contro gli infortuni sul lavoro a favore dei propri dipendenti e dagli importi versati a titolo di IRAP.
Altri costi Oneri non direttamente retributivi che concorrono a formare il costo del lavoro
quali, ad esempio, gli assegni per il nucleo familiare, l’erogazione dei buoni pasto, la formazione del personale, i rimborsi ricevuti o effettuati per le spese sostenute per il personale che lavora in altre amministrazioni.
Costo del lavoro Onere annuo complessivo sostenuto dalle amministrazioni per il personale. E’
composto dal totale della spesa per le retribuzioni complessive, per gli oneri riflessi e per gli altri costi.
Per saperne di più:
Conto annuale
http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/e-GOVERNME1/SICO/Conto-annu/2015/
Guida alla lettura dei dati del Conto annuale
http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/e-GOVERNME1/SICO/Pubblicazi/Guida.pdf
Analisi di alcuni dati del conto annuale del periodo 2007-2014
http://www.contoannuale.tesoro.it/
MUTUI CONTRATTI DAGLI ENTI TERRITORIALI
Mutui concessi Ammontare di nuove concessioni di mutui per la realizzazione di investimenti
effettuate annualmente dagli istituti di credito alle regioni e agli enti locali. I dati si riferiscono ai mutui effettivamente concessi nell’anno, indipendentemente dalla loro effettiva erogazione. La finalità del finanziamento deve essere esclusivamente di investimento e pertanto si devono intendere esclusi i finanziamenti destinati alla ristrutturazione di operazioni già in essere. Sono inclusi soltanto i finanziamenti il cui onere rimane a carico diretto degli stessi enti mutuatari, con esclusione quindi dei mutui a carico dello Stato o di enti diversi.
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Debito residuo Ammontare dello stock di mutui concessi dagli istituti di credito alle regioni e agli
enti locali in essere al 31 dicembre di ciascun anno. Il dato è comprensivo dei crediti oggetto di operazioni di ristrutturazione.
Rate di ammortamento Ammontare delle rate dei mutui concessi dagli istituti di credito agli enti locali in
scadenza in ciascun anno, comprensivo della quota capitale e della quota interessi.
Quota capitale Componente della rata di ammortamento destinata al rimborso del debito
contratto, ossia alla restituzione del capitale prestato.
Quota interesse Componente della rata di ammortamento destinata al pagamento degli interessi
maturati sul capitale prestato.
Anticipazioni provvisorie Anticipazioni di cassa effettuate agli enti da un istituto di credito, in qualità di
istituto tesoriere di un ente, per le esigenze transitorie di cassa dell’ ente stesso.
Edilizia pubblica di interesse locale Voce della classificazione degli investimenti per tipologia di opera. Contiene:
Immobili per uso ufficio, per uso pubblico, monumenti e patrimonio storico - artistico, uffici giudiziari, stabilimenti di pena, caserme e archivi di Stato, ecc.
Edilizia Sociale Voce della classificazione degli investimenti per tipologia di opera. Contiene: scuole
e palestre, asili nido, scuole materne, edilizia universitaria, case di riposo, ecc.
Impianti e attrezzature ricreative Voce della classificazione degli investimenti per tipologia di opera. Contiene: campi
e impianti sportivi, parchi e giardini, impianti ricreativi per lo spettacolo, ecc.
Opere igienico – sanitarie Voce della classificazione degli investimenti per tipologia di opera. Contiene:
fognature, impianti di depurazione, impianti per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, ecc.
Opere idriche Voce della classificazione degli investimenti per tipologia di opera. Contiene:
acquedotti, reti idriche, serbatoi idrici, fontane pubbliche, sistemazione corsi d'acqua, ecc.
Opere marittime, lacuali e fluviali Voce della classificazione degli investimenti per tipologia di opera. Contiene: porti,
moli, idrovie, dighe foranee, argini, ecc.
Viabilità e trasporti Voce della classificazione degli investimenti per tipologia di opera. Contiene: strade,
ponti, viadotti, metropolitane, aeroporti, eliporti, linee urbane tranviarie, parcheggi, ecc.
Energia Voce della classificazione degli investimenti per tipologia di opera. Contiene:
impianti di produzione idroelettrica, termoelettrica, impianti di illuminazione, elettrodotti, metanodotti, gasdotti, impianti di energia alternativa, ecc.
GLOSSARIO
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Opere varie Voce della classificazione degli investimenti per tipologia di opera. Contiene: spese
per urbanizzazione, edifici religiosi, opere "miste" ricadenti in più settori ed altre opere residuali.
Regioni Comparto degli enti territoriali che comprende le 20 Amministrazioni regionali e le
Province autonome di Trento e Bolzano.
Enti Locali Comparto degli enti territoriali che comprende Province, Comuni e Comunità
Montane
Per saperne di più:
Indagine sui mutui contratti dagli enti territoriali per il finanziamento degli investimenti
http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Pubblicazioni/Pubblicazioni_Statistiche/Indagine-sui-mutui/
POLITICHE DI SVILUPPO COFINANZIATE DALLA UNIONE EUROPEA
Bilancio Generale della UE Documento giuridico-contabile che prevede ed autorizza preventivamente, ogni
anno, le entrate e le spese della Comunità. La struttura del bilancio comunitario è costituita, nel suo complesso, da due sezioni:
le Entrate, costituite dalle “cosiddette” Risorse Proprie;
le Spese che, coperte dalla Risorse Proprie, sono destinate al finanziamento di tutti gli interventi messi in atto dall’Unione Europea.
Versamenti al bilancio UE Risorse che l’Italia versa a titolo di partecipazione all’Unione Europea e che
alimentano le entrate del bilancio comunitario.
Risorse proprie I mezzi finanziari di partecipazione al Bilancio comunitario da parte di tutti gli Stati
dell’Unione si distinguono in Risorse Proprie Tradizionali (RPT), Risorsa IVA e Risorsa RNL. Le RPT comprendono dazi doganali sui prodotti importati dagli Stati non appartenenti alla Comunità e contributi alla produzione di zucchero e derivati, che affluiscono al Bilancio UE (al netto del 25 per cento trattenuto dagli Stati membri a titolo di rimborso per spese di riscossione). La Risorsa IVA è costituita da un’aliquota uniforme sulle basi imponibili nazionali e la Risorsa RNL è definita “risorsa complementare” in quanto destinata a coprire la differenza fra la quota complessiva delle entrate previste per il bilancio comunitario e la quota coperta dalle altre risorse.
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Finanziamenti UE (accrediti) Risorse che l’Unione Europea trasferisce agli Stati membri per il finanziamento delle
politiche comunitarie.
Fondi strutturali Strumenti finanziari cui è affidato il perseguimento della finalità dell’Unione europea
di rafforzare e mantenere la convergenza nello sviluppo dei Paesi membri.
FESR Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Il fondo contribuisce al finanziamento di: a)
investimenti produttivi che contribuiscono alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro stabili, in primo luogo attraverso aiuti diretti agli investimenti principalmente nelle piccole e medie imprese (PMI); b) investimenti in infrastrutture; c) sviluppo di potenziale endogeno attraverso misure che sostengono lo sviluppo regionale e locale. Tali attività includono il sostegno e i servizi alle imprese, in particolare alle PMI, la creazione e lo sviluppo di strumenti finanziari quali il capitale di rischio, i fondi per mutui e fondi di garanzia, i fondi di sviluppo locale, gli abbuoni di interesse, la messa in rete, la cooperazione e gli scambi di esperienze tra regioni, città e operatori sociali, economici e ambientali interessati; d) assistenza tecnica per la realizzazione dei programmi di sviluppo.
FSE Fondo Sociale Europeo. Il fondo contribuisce a realizzare le priorità della Comunità
riguardo al rafforzamento della coesione economica e sociale migliorando le possibilità di occupazione e di impiego, favorendo un alto livello di occupazione e nuovi e miglio riposti di lavoro. A tal fine esso sostiene le politiche degli stati membri intese a conseguire la piena occupazione e la qualità e la produttività sul lavoro, promuovere l'inclusione sociale, compreso l'accesso all'occupazione delle persone svantaggiate, e ridurre le disparità occupazionali a livello nazionale, regionale e locale.
In particolare, il Fondo fornisce sostegno alle azioni in linea con le misure prese dagli stati membri sulla base degli orientamenti adottati nell'ambito della strategia europea per l'occupazione.
FEASR Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale. Nel periodo di Programmazione
2007/2013 le spese connesse all’attuazione della PAC sono gestite tramite un quadro giuridico unico e attraverso l’utilizzo di due Fondi (FEAGA e FEASR). Il FEASR finanzia i Programmi di Sviluppo Rurale tesi a migliorare la competitività dei settori agricolo e forestale, l'ambiente e la gestione dello spazio rurale nonché la qualità della vita e la diversificazione delle attività nelle zone rurali. Il FEASR finanzia anche strategie di sviluppo locale e misure di assistenza tecnica (progetti di tipo Leader).
FEAGA Fondo Europeo Agricolo di Garanzia. Il fondo finanzia, in regime di gestione
concorrente tra gli Stati membri e la Commissione, le spese seguenti: le restituzioni fissate per l'esportazione dei prodotti agricoli nei paesi terzi; gli interventi destinati a regolarizzare i mercati agricoli; i pagamenti diretti agli agricoltori previsti dalla politica agricola comune; talune azioni d'informazione e promozione dei prodotti agricoli sul mercato interno della Comunità e nei paesi terzi, realizzati dagli Stati membri; spese inerenti alle misure di ristrutturazione dell'industria dello zucchero; i programmi a favore del consumo della frutta nelle scuole.
Inoltre, in modo centralizzato, il FEAGA finanzia: il contributo della Comunità ad azioni veterinarie specifiche, ad azioni ispettive nel settore veterinario, nel settore dei
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prodotti alimentari e degli alimenti per animali, a programmi di eradicazione e sorveglianza delle malattie animali e ad azioni fitosanitarie; la promozione dei prodotti agricoli realizzata direttamente dalla Commissione o tramite organizzazioni internazionali; le misure adottate in conformità della normativa comunitaria, destinate a garantire la conservazione, la caratterizzazione, la raccolta e l'utilizzazione delle risorse genetiche in agricoltura; la messa a punto e il mantenimento dei sistemi di informazione contabile agricola; i sistemi di indagine agricola; le spese relative ai mercati della pesca.
SFOP Strumento Finanziario di Orientamento della Pesca. Il fondo dal 2007 è stato
sostituito dal FEP. Il suo scopo era quello di contribuire al conseguimento degli obiettivi della politica comune della pesca sostenendo le azioni strutturali nel settore della pesca, dell'acquacoltura e della trasformazione e commercializzazione di loro prodotti al fine di sviluppare modernizzare il settore.
FEP Fondo Europeo per la Pesca. Nel periodo di Programmazione 2007/2013 la Politica
Comune della Pesca (PCP) è attuata tramite il FEP. Il campo di azione del Fondo si articola intorno a cinque assi prioritari: misure a favore dell'adeguamento della flotta peschereccia comunitaria; acquacoltura, pesca nelle acque interne, trasformazione e commercializzazione; azioni collettive; sviluppo sostenibile delle zone costiere di pesca.
FEOGA Fondo Europeo Agricolo/sezioni Orientamento e Garanzia. Il fondo è stato operativo
fino al 2007. Le due sezioni sono state sostituite, rispettivamente, dal FEASR e dal FEAGA. Il FEOGA Orientamento contribuiva al cofinanziamento dei regimi di aiuti nazionali
all'agricoltura; allo sviluppo e alla diversificazione delle zone rurali comunitarie; ad azioni di assistenza tecnica e di informazione e al sostegno di studi o esperienze pilota concernenti l'adeguamento delle strutture agrarie e la promozione dello sviluppo rurale a livello comunitario.
La sezione "Garanzia" del Fondo finanziava, in particolare, le spese dell'organizzazione comune dei mercati agricoli, le misure di sviluppo rurale che accompagnano il sostegno dei mercati e le misure rurali non comprese nelle regioni dell'obiettivo 1, alcune spese veterinarie nonché le azioni intese a fornire informazioni sulla politica agricola comune.
Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie Istituito dalla legge 16 aprile 1987, n. 183 (art. 5) con amministrazione autonoma e
gestione fuori bilancio, si avvale di appositi conti correnti infruttiferi, aperti presso la tesoreria centrale dello Stato, cui affluiscono entrate (versamenti di risorse a vario titolo) e dal quale sono disposte le uscite in favore degli interventi cofinanziati.
Cofinanziamento comunitario/nazionale Partecipazione finanziaria congiunta alla realizzazione di un Intervento. Per la
realizzazione degli obiettivi di sviluppo dei fondi strutturali, la partecipazione finanziaria comunitaria è condizionata alla partecipazione di un partner (Amministrazione centrale o regionale, privati) del paese in cui l’intervento si realizza.
Spese oggetto del sistema di monitoraggio IGRUE Le spese oggetto del sistema di monitoraggio IGRUE consistono nei pagamenti che i
beneficiari effettuano in favore dei soggetti terzi attuatori dei progetti (nel caso di progetti che hanno ad oggetto la “realizzazione di opere e lavori pubblici” o l’”acquisizione di beni
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200
e servizi”),ovvero nel trasferimento di risorse pubbliche alle imprese, organismi, o privati individui (nel caso di progetti di “erogazione di finanziamenti ed aiuti”).
Per saperne di più:
Portale RGS Europa
http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/e-GOVERNME1/RGS-EUROPA
INDICE ANALITICO
201
CAPITOLO 9 - Indice analitico
accensione di prestiti 28; 36; 39; 175
accertamenti 39; 40; 41
accrediti 119; 120; 121; 122; 123; 124; 126; 127; 128; 129; 130; 158
amministrazioni pubbliche 14; 16; 18; 20; 28; 31; 52; 91; 131; 132; 136
attività
finanziarie 14; 28; 34; 49; 84; 85; 86; 87; 88; 89
non finanziarie non prodotte 14; 84; 85; 86; 87; 88; 89
non finanziarie prodotte 14; 84; 85; 86; 87; 88; 89
avanzo primario 14
bilancio dello Stato 11; 14; 16; 18; 28; 30; 31; 34; 36; 38; 39; 41; 49; 50; 51; 53; 54; 55; 56; 64; 67; 91; 95; 107; 110; 124
capacità
di impegno 52 di spesa complessiva 52
capitoli 16; 39; 50; 51
cassa 11; 16; 18; 19; 20; 22; 30; 36; 40; 49; 108; 110; 124; 158
categorie 36; 39; 48; 49; 52; 91; 93
cofinanziamento 123; 156
comparti 18; 131; 132; 133; 135
competenza 36; 49; 124; 158
contabilità speciali 107; 108; 110
conto
annuale 14; 16; 18; 135; 136; 137 consolidato di cassa 25; 26; 27; 30;
137 di cassa del settore pubblico 24 di cassa del settore statale 28; 33
disponibilità del Tesoro 14; 108; 109; 110
economico delle amministrazioni pubbliche 19; 20
generale del patrimonio 14; 37; 84
copertura 16; 28; 32; 34; 149
costo del lavoro 135; 136; 137; 141
crediti di tesoreria 109
debiti di tesoreria 108
debito
fluttuante 107 pubblico 19; 20; 50; 51; 52 residuo 14; 146; 148; 149; 150
entrate
complessive 39 extra-tributarie 14; 36; 39; 40 finali 14; 34; 39; 40 non ricorrenti 36; 39 ricorrenti 36; 39 tributarie 14; 20; 36; 39; 40
erogazioni ad enti e fondi 91
fabbisogno del settore pubblico 14; 19; 20; 22; 30; 31; 38; 137
FEAGA 120; 122; 123
FEASR 121; 122; 156
FEOGA 120; 121; 123
FEP 121; 122; 156
FESR 121; 156; 157
formazione 11; 16; 28; 31; 131; 137; 149
FSE 121; 156; 157
GFSM 28; 30
impegni 49; 51; 52; 53
ANNUARIO STATISTICO 2016
202
incassi 14; 19; 20; 22; 28; 30; 31; 107; 110
indebitamento netto 18; 19; 20; 28; 34
indebitamento netto strutturale 19; 20
missioni 36; 37; 49; 50; 51; 52; 91; 94; 102; 135; 137
movimento generale di cassa 14; 110; 111; 112
mutui concessi 146; 149; 150; 152; 153
PAC 120; 123
pagamenti 14; 16; 19; 22; 23; 28; 29; 30; 31; 49; 51; 52; 53; 91; 95; 102; 107; 108; 110; 120; 121; 157
partite da regolare 108
passività finanziarie 14; 20; 34; 37; 84; 85; 86; 87; 88; 90
peggioramento patrimoniale 84
personale 11; 16; 18; 22; 91; 131; 132; 133; 135; 136; 137; 139
personale flessibile 131; 132; 133
posizione netta 119; 122
previsioni definitive 40; 41; 42; 45
programmazione 2000/2006 121; 156; 157
programmazione 2007/2013 121; 157
programmazione 2014/2020 121; 156
programmi 11; 36; 37; 49; 121; 122; 123; 124; 131; 156; 157; 158
pubblica amministrazione 28; 30; 31; 39; 175
rate di ammortamento 146; 147; 149; 154
ricorso al mercato 28; 34
rimborso di prestiti 28; 36; 95
risorsa IVA 120; 122
risorsa RNL 120; 122
risorse comunitarie 121; 124; 156; 158
risorse proprie 52; 120; 122; 124
risparmio pubblico 20; 34
saldo
di bilancio corretto per il ciclo e al netto delle misure una tantum 21
di parte corrente 19; 20 netto da finanziare 14; 34 primario 19; 20
SEC 19; 20; 30; 36; 37; 49; 84
settore
pubblico 19; 22; 24; 28; 30 statale 22; 28; 30; 31; 32; 33; 133
SFOP 121; 122
SNA 30
spesa
finale 49; 96; 106 statale regionalizzata 16; 18; 91; 92
spese
correnti 14; 20; 36; 91; 98 in conto capitale 14; 36; 91; 99
tempo
determinato 14; 131; 136 indeterminato 14; 131; 132; 133;
134; 136
tesoreria dello Stato 14; 16; 28; 30; 107; 108; 110
titoli 36; 39; 48; 49
titoli di Stato 14; 30; 91; 96; 98; 106
Unione Europea 11; 12; 14; 29; 31; 52; 119; 120; 122; 124; 125; 126; 127; 128; 129; 130; 156; 158
versamenti
al bilancio dello Stato 39; 41 all’Unione Europea 14; 38; 119; 120;
122; 124; 125