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Mensile del Santuario della Madonna della Libera 67035 Pratola Peligna (AQ) Italia Spedizione in abbonamento postale, art. 2 comm 20/c Legge 662/96 - Poste Italiane. TASSA PAGATA TAXE PERÇU • PORT PAYE ANNO 44 OTTOBRE 2017

ANNO44 OTTOBRE2017 - Parrocchia - Santuario Maria SS ... · quanto il Signore opera per noi e, in certo modo, ... “Io ti ho condonato tutto ... che il timore che mi ha assalito

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Mensile del Santuariodella Madonna della Libera67035 Pratola Peligna (AQ)

Italia

Spedizione in abbonamentopostale, art. 2 comm 20/c

Legge 662/96 - Poste Italiane.TASSA PAGATA

TAXE PERÇU • PORT PAYE

ANNO 44OTTOBRE 2017

Mensile del Santuario della Madonna della LiberaPratola Peligna (AQ) - Italia

Spedizione in abbonamento postaleart. 2 comm 20/c Legge 662/96 - Poste Italiane.

Redazione e Amministrazione:Vico Santacroce, 3 - Tel. 0864.27314667035 Pratola Peligna (AQ) - Italiae-mail: [email protected]

Tipografia:Ars Grafica Vivarelli

Via XXIV Maggio, 47 • Pratola Peligna (AQ)

Autorizzazione Tribunale di SulmonaN. 49 del 21-02-1974

P. Renato FrappiDIRETTORE

Dott. Francesco De BartolomeisDIRETTORE RESPONSABILE

Mauro CianfaglioneCAPO REDATTORE

ABBONAMENTO ANNUO:Ordinario € 13,00Sostenitore € 20,00Benemerito € 30,00Estero € 25,00

I versamenti possono essere fatti sulC/C POSTALE Nº 11466679 intestato a:Rettore del Santuario “Madonna della Libera”

67035 Pratola Peligna (AQ)

SITO DELLA PARROCCHIA

www.madonnadellalibera.net�� 0864.273146

Orario delle SS. MesseFeriali: ore 8,00 e 18,00 nella cappella dei Padri

Festivi: ore 8,30 nella cappella dei Padriore 10,00 - 11,00 -18,00 nel Cine-Teatro D’Andrea

Prefestivi: ore 18,00 a San Pietro Celestino

IIIINNNN QQQQUUUUEEEESSSSTTTTOOOO NNNNUUUUMMMMEEEERRRROOOO

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3 Lettera delParroco

Vita dellaComunità

13OsservatorioMiscellanea14

AnagrafeParrocchiale

La parola del Papae del Vescovo

Questo mensile è la vocedella Comunità pratolana.

ABBONATEVII versamenti possono essere fatti sul

C/C POSTALE Nº 11466679intestato a: Rettore del Santuario“Madonna della Libera”67035 Pratola Peligna (AQ)

LLLLeeeetttttttteeeerrrraaaa ddddeeeellll PPPPaaaarrrrrrrrooooccccoooo

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RIPARTIRE DA CRISTOCarissimi,

stiamo iniziando un nuovo annopastorale. Questo inizio del nostroimpegno annuale non può avvenireche stringendoci attorno a Cristo.

Ogni nostro cammino deve iniziare

da Cristo e con Cristo.

Davanti a noi si apre unnuovo anno, una nuova porzionedi tempo nel quale siamo chiama-ti a vivere e ad operare con gioiae in spirito di comunione.

Siamo una Comunità parroc-chiale, che si compone di diversigruppi e associazioni. Siamo dun-que chiamati ad essere chiesa, adessere discepoli di Gesù qui, inquesto spazio che è il nostro: conla sua storia, le sue caratteristiche,i suoi problemi, le sue attese.

L’inizio di una nuovo annopastorale ci fa prendere coscienzaanche del fatto che siamo unaComunità viva, nonostante i limiti,le fragilità, le fatiche, e anche il pec-cato, che ci segnano e che rallentanoil nostro cammino. Una Comunitàin cui si esprime una vasta e genero-sa disponibilità al servizio.

Cominciando un nuovo annopastorale, vorrei dunque che avessi-mo questo sguardo positivo suquanto il Signore opera per noi e, incerto modo, anche attraverso di noi.

La ricchezza della nostra comu-nità sta nelle tante persone buoneche seguono Gesù e hanno fede inlui e che cercano di vivere una vitaal servizio del Vangelo e degli altri.

Ma sta anche nelle diverseassociazioni, gruppi ecclesiali,catechisti e confraternite che con-traddistinguono la comunità pra-

tolana. Ognuno di essi, in variomodo, è chiamato ad annunciareCristo Signore in questo momentostorico e in questa nostra societàsecolarizzata che fa fatica adaccogliere il lieto annuncio.

È una ricchezza che dobbiamofar fruttare. Ricordate la paraboladei talenti: “A uno diede cinquetalenti, a un altro due, a un altrouno, secondo le capacità di ciascu-no” (Mt 25, 14-30). Il Signore ciha dato delle possibilità, dei doni,delle capacità; nessuno deve sotter-rarle, affinché non capiti come alservo pigro, a cui viene tolto anchel’unico talento che possiede.

Riusciremo in questo se, puressendo molti, ci sentiremo uno inCristo. Le membra del corpo sonomolte, ma tutte concorrono albene di tutto il corpo, come ciinsegna San Paolo.

Ho chiesto a tutti i gruppi pre-senti in parrocchia di programmareentro la metà di ottobre un incontroprogrammatico a cui desidero par-tecipare anche io. Questo non per-ché voglio mettere il naso nei loroprogetti, ma perché desidero rimet-

tere al centro dei nostri programminon solo le cose che dobbiamofare, ma soprattutto la persona diCristo. Conoscerlo e amarlo, cam-minare con lui e per lui: questa è lastrada giusta da perseguire.

I catechismiRiprenderemo in questo mese

anche tutti i catechismi. Ai cate-chisti, che svolgono una missionedelicata e importante, rivolgo ilmio ringraziamento per l’impegnoe la passione che mettono in que-sto servizio. A tutti i ragazzi l’au-gurio di un anno che li faccia cre-scere anche nella fede. Ai genitorila richiesta che accompagninosempre da vicino i loro figli.

Affidiamo all’aiuto e all’ac-compagnamento della VergineMaria, Madre di Dio e nostra, chenoi invochiamo con il bel titolo diMadonna della Libera, questonuovo anno pastorale.

Per questo tempo che ci stadavanti vorrei esprimere per tutti noil’augurio e la preghiera che Paolo hascritto per i cristiani di Efeso:

“Il Dio del Signore nostro GesùCristo, il Padre della gloria, vidia uno spirito di sapienza e dirivelazione per una profondaconoscenza di lui; illumini gliocchi del vostro cuore per farvicomprendere a quale speranza viha chiamati, quale tesoro di glo-ria racchiude la sua eredità fra isanti e qual è la straordinariagrandezza della sua potenzaverso di noi, che crediamo, secon-do l’efficacia della sua forza e delsuo vigore” (Ef 1,17-19).

p. Renato

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LLLLaaaa ppppaaaarrrroooollllaaaa ddddeeeellll PPPPaaaappppaaaa eeee ddddeeeellll VVVVeeeessssccccoooovvvvoooo

Il perdono non nega il torto subito, ma rico-nosce che l’essere umano, creato ad immagine diDio, è sempre più grande del male che commet-te. È il primo insegnamento che il Papa,all’Angelus di domenica 17 settembre, trae dalVangelo di Matteo. È la pagina in cui Gesù,rispondendo a San Pietro su quante volte dovràperdonare il fratello che commette una colpa,afferma :”Non ti dico fino a sette volte, ma fino asettanta volte sette”, vale a dire sempre.

Il perdono di Dio inizia dal Battesimo, fanotare il Papa, con il “condono di un debitoinsolvibile che è il peccato originale”; e poi “conuna misericordia senza limiti, ci perdona tutte lecolpe non appena mostriamo anche solo un pic-colo segno di pentimento”. E allora il monito delPapa a ciascuno di noi in questa domenica allaluce del Vangelo, è di vincere la “tentazione dichiudere il cuore a chi ci ha offeso e ci chiedescusa”, ricordandoci delle parole del Padre cele-ste al servo spietato: “Io ti ho condonato tuttoquel debito perché tu mi hai pregato. Non dove-vi anche tu aver pietà del tuo compagno, cosìcome io ho avuto pietà di te?”.

Quindi la riflessione del Papa si amplia per-ché, afferma: “Chiunque abbia sperimentato lagioia, la pace e la libertà interiore che viene dal-l’essere perdonato può aprirsi alla possibilità diperdonare a sua volta”. E’ l’insegnamento dellaparabola ma anche il cuore della preghiera delPadre nostro: “Rimetti a noi i nostri debiti comeanche noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Il per-

dono che chiediamo a Dio è in relazione, dunque,con quello che dobbiamo concedere ai fratelli.

“Il perdono di Dio è il segno del suo strari-pante amore per ciascuno di noi”, conclude ilPapa, “ è l’amore che ci lascia liberi di allonta-narci, come il figlio prodigo, ma che attende ognigiorno il nostro ritorno; è l’amore intraprendentedel pastore per la pecora perduta; è la tenerezzache accoglie ogni peccatore che bussa alla suaporta. Il Padre celeste è pieno di amore e vuoleoffrircelo, ma non lo può fare se chiudiamo ilnostro cuore all’amore per gli altri”. Ci aiuti dun-que Maria, è l’invocazione finale di Francesco,“ad essere sempre più consapevoli della gratuitàe della grandezza del perdono ricevuto da Dio,per diventare misericordiosi come Lui, Padrebuono, lento all’ira e grande nell’amore”.

Riflessione di domenica 17 settembre

“NON TI DICO FINO A SETTE, MA FINO A SETTANTA VOLTE SETTE”

La guerra è pazzia, è il suicidio dell’umanità perché uccide il cuore. Uccide proprio dov’è ilmessaggio del Signore: uccide l’Amore. Perché la guerra viene dall’odio, dall’invidia, dallavoglia di potere! Nella storia tante volte abbiamo visto che i grandi della terra vogliono daresoluzioni ai problemi locali, ai problemi economici, alle crisi economiche in tutto il mondo conuna guerra! Perché? Perché per loro i soldi sono più importanti delle persone! La guerra èproprio questo, è un atto di fede nei soldi, negli idoli… negli idoli dell’odio, nell’idolo che tiporta a uccidere il fratello, che ti porta a uccidere l’Amore”.

LA GUERRA È PAZZIA!

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LLLLaaaa ppppaaaarrrroooollllaaaa ddddeeeellll PPPPaaaappppaaaa eeee ddddeeeellll VVVVeeeessssccccoooovvvvoooo

Con una sentita celebrazioneeucaristica, domenica 10 settembrela comunità cristiana di PratolaPeligna ha voluto ringraziare Mons.Angelo Spina per i suoi 10 anni diapostolato in questa diocesi e lo hasalutato prima della sua partenza perAncona, di cui è stato nominatoArcivescovo.

Nella sua omelia il Vescovo,commentando il Vangelo sulla cor-rezione fraterna e le parole di Gesù“Dove sono due o tre riuniti nelmio nome, lì sono io in mezzo aloro”, ha invitato tutti a superare ledivisioni e discordie e a sentire

Gesù presente nella nostra vita enella nostra comunità.

Prima del termine della cele-brazione, P. Renato ha ricordato lenumerose volte che il Vescovo èpassato tra noi nel corso di questi10 anni e lo ha ringraziato per ildono della parola, della vicinanzae della disponibilità che ha sempredimostrato.

Come piccolo ricordo, gli èstato consegnato un quadro dell’im-magine della Madonna della Libera.“Lo terrò con me, ha affermato ilVescovo, perché la Vergine mi aiutinel mio nuovo impegno apostolico”.

Mons. Angelo Spina saluteràl’intera diocesi domenica 24 set-tembre e si insedierà nella nuovadiocesi di Ancona-Osimo domeni-ca 1° ottobre.

SSAALLUUTTOO AA MMOONNSS.. AANNGGEELLOO SSPPIINNAA

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VVVViiiittttaaaa ddddeeeellll llllaaaa CCCCoooommmmuuuunnnniiiittttàààà

Era un desiderio che coltivavogià da parecchi anni quello di met-termi in cammino. Mi ha sempreaffascinato, fin dai primi anni distudi, l’immagine del pellegrino, ilviandante che parte, senza beni eprovviste di sorta, alla ricerca diuna meta, di se stesso, dell’altro edell’Altro per eccellenza. Non acaso qualche anno fa ebbi tra lemani un romanzo “Il Cammino diSantiago” di Paulo Coelho, scrittodall’autore dopo aver compiuto ilpellegrinaggio a Compostela cherafforzò ancor di più il mio interes-se. È anche vero che sono cresciu-ta in una cultura e in un paese dovespesso si parla di pellegrini e pelle-grinaggi; il fatto stesso che ognianno ci siano persone che siincamminano verso Pratola daGioia o di pratolani che si recanoad Anversa ne è la dimostrazione.

Così, quando il nostro Vescovo,Mons. Angelo Spina, annunciò divoler organizzare un pellegrinaggioa Santiago per giovani e “meno gio-vani” mi sono detta: “Paola è arriva-to il momento“. Ecco, non vi negoche il timore che mi ha assalito findal principio e mi ha accompagnatofino ai primi giorni di cammino èstato ”ce la farò a sostenere cosìtanti chilometri?” Però quel “menogiovani” è stato il binomio magicoche non mi ha fatto demordere. Nonnego che ho intrapreso già qualche

tempo prima un costante allena-mento… “camminare” era diventa-ta la parola d’ordine e mentre cam-minavo cercavo tra me e me diimmaginare il Cammino.

IL CAMMINOE così, tra dubbi e timori, la

fatidica partenza è arrivata. Il 20luglio u.s., 37 persone della nostraDiocesi e non, giovani e meno gio-vani, guidate dal Vicario, DonMaurizio Nannarone, siamo partiteda Roma alla volta di Santiago e dalì subito trasferite a Sarria, piccolopaese della Galizia, da dove, l’in-domani, avremmo cominciato ilCammino. Cinque i pratolani coin-volti: Rita Mastrogiuseppe, CarloIacobucci, Alessandra Liberatore,Francesca Di Cioccio e la scrivente.

Abbiamo trovato ricovero neidiversi ostelli o alberghetti dissemi-

nati lungo il percorso. Temperature,per fortuna, fredde. Percorsi sterrati,a volte impervi, tutti segnati dallaconchiglia gialla e dai ceppi con ilchilometraggio ancora da assolvere.

Sarria – Portomarin22Km. Levata alle ore 06,00, S.

Messa e colazione. Ci siamo munitidel libretto delle credenziali in cuifar apporre il timbro nei luoghi disosta a garanzia dell’avvenuto pas-saggio e poter ricevere, una voltaarrivati, la Compostela, un certifica-

IN CAMMINO VERSO SANTIAGONEL SILENZIO ALLA RICERCA DI SE STESSI E DI DIOdi Paola Fabrizi

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VVVViiiittttaaaa ddddeeeellll llllaaaa CCCCoooommmmuuuunnnniiiittttàààà

to redatto in latino e rilasciato dal-l’autorità ecclesiastica di Santiagoattestante il numero dei km percor-si. Mi ha colpito lo spirito di acco-glienza degli abitanti, il piacere dicondividere la gioia e le fatiche delpellegrino. Una famiglia in partico-lar modo, aveva allestito una tavola-ta, con prodotti tipici del posto, perrifocillare i pellegrini; il tutto conspontaneità e semplicità di cuore,senza nulla chiedere. Il loro timbro”El corazòn es grande, comparte-lo”!Allora, veramente, capisci cosasignifica “accogliere l’altro”, “aiu-tare l’altro che è in difficoltà”. Nona caso i pellegrini, per evitare il dila-gare del brigantaggio, partivanosolo con una conchiglia che all’oc-correnza fungeva da bicchiere. Erail prossimo che provvedeva al suosostentamento…. anche in cambiodi una preghiera, una volta arrivatial luogo di culto.

Portomarin- Palas de ReiGiornata di pioggia; percorso nonpropriamente sterrato; la stanchez-za del giorno precedente cominciaa farsi sentire; incontro un cieco…un uomo in tarda età che sostava inuna piccola cappella. Solo nelmomento della richiesta del timbromi sono accorta che non vedeva... e

pur nella sua condizione si era tantoprodigato per noi nel fornirci infor-mazioni sul tragitto in gallego .Ecco il Cammino va vissuto in tuttele sue sfaccettature, va assaporato;vanno colti tutti i colori, i rumori, ipaesaggi che la natura ti offre; èl’occasione per riflettere del grandedono che Dio ha fatto all’uomo!!!A Palas de Rei il dono di partecipa-re ad una S. Messa internazionaleconcelebrata da nove sacerdoti eanimata con musica spagnola. Ilsenso della fede e i valori cristianiqui sono molto forti.

Palas de Rei – ArzuàIl tragitto più lungo e faticoso, ma ilpiù bello; tante salite e discese, pae-

saggi caratteristici, flora e fauna tipi-ca, cittadine in tutto il loro splendore;come non citare Furelos con il famo-so crocifisso ligneo o Melide con icrocifissi di pietra,le sue strademovimentate, i ristoranti con ilfamoso polpo alla gallega? O l’em-panada, la paella, la tortilla di patate?Ormai la stanchezza fisica cominciaa scemare, prende posto il gusto dicamminare, a volte da soli, in silen-zio, nell’ascolto dell’Altro, altrevolte nell’ascolto dell‘altro che si fatuo compagno di viaggio, che stavivendo le tue stesse emozioni e sen-sazioni, che si reca a Santiago chissàper quale recondita ragione. Ognunoporta con sé un carico di identità, direaltà, di speranze, di attese, di faticae a volte di vero dolore.Spesso ho rivisto l’immagine deidiscepoli di Emmaus, i due vian-danti che discutevano di quello cheera successo a Gerusalemme emanifestavano tutta la loro delusio-ne fino a quando l’incontro conGesù ridona loro la speranza.

Arzuà – O PedrouzoPercorso tranquillo, ricchissimo divegetazione; numerose fattorie conanimali al pascolo. A O Pedrouzointeressante la meditazione con Don

RIFLESSIONE CONCLUSIVA

Il Cammino di Santiago è finito; mi manca la sve-glia alle cinque, il suono dei miei passi, il ticchet-tio del bastone, gli hola e buen camino scanditidurante la giornata, i momenti di silenzio e di sanastanchezza. All’Ufficio del Pellegrino di Santiagomi hanno chiesto se ho intenzione di farlo di nuovo.Non lo so, sto ancora maturando l’esperienza appe-na vissuta. So soltanto che adesso continua il cam-mino della vita, quello vero, dominato dalle parole,dalle chiacchiere e dai rumori, con le sue gioie esofferenze quotidiane; non sempre sarà un pellegri-naggio ma lo potrà diventare nella misura in cuisaprò riconoscere la presenza di Cristo, mio “com-pagno di viaggio”.

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VVVViiiittttaaaa ddddeeeellll llllaaaa CCCCoooommmmuuuunnnniiiittttààààFabio, un sacerdote italiano che eser-cita in Galizia ed aiuta i pellegriniche l’indomani saranno a Santiago avivere bene questa “Peregrinatio adtumbas”, nella preghiera, nel silen-zio, nel digiuno, nella solitudine enella meditazione della Passione diCristo, come l’antico pellegrino.

SantiagoArrivo a Santiago: il Cammino è ter-minato. Siamo arrivati il 25 luglio,memoria di San Giacomo Apostoloe giornata di festa nazionale. La cittàblindatissima per la presenza delleIstituzioni e dei Reali di Spagna.Arrivare alla tomba dell’Apostolo,pregare, abbracciare la statua delSanto, confessarsi, partecipare allaSanta Messa e assistere al lancio delbotafumero è una sensazione inde-scrivibile. Un’emozione unica che ticoinvolge in tutta la sua interezza.Nei giorni a seguire abbiamo visita-to Muxia e Finisterre dove in passa-to i pellegrini facevano un bagnopurificatore e bruciavano gli abitidel lungo viaggio. L’immensità del-l’oceano la fa da padrona… ancorauna volta la bellezza del creato tiporta a pensare a Lui.

VERSO COMPOSTELLA… di Francesca Di Cioccio

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VVVViiiittttaaaa ddddeeeellll llllaaaa CCCCoooommmmuuuunnnniiiittttàààà

Raccontare in poche righe levarie emozioni e sensazioni prova-te durante il Cammino non è affat-to semplice. Appena prima di parti-re ti assalgono mille dubbi. “Ce lafaro?”, “Sarò in grado di terminareil Cammino?”, queste le domandeche ti poni prima di metterti in mar-cia. Gradualmente però i timorilasciano spazio alla determinazionedi completare il percorso, masoprattutto alla gioia di poter vivereun’esperienza unica nel suo genere.Certo, la stanchezza si fa sentire giàdal primo giorno e spesso si ha lasensazione che le gambe si stianoper bloccare. Nonostante questo lamagia che si respira nell’aria tisprona ad andare avanti. In ognisentiero e in ogni angolo ci sonopersone che stanno vivendo la tuastessa esperienza; con loro scambirapide battute o percorri alcuni trat-ti di cammino condividendo picco-li aneddoti di vita personale. Si hala sensazione di essere una solagrande famiglia. Avere la possibi-

lità poi di partecipare ad una Messain spagnolo accanto a francesi,inglesi e sudamericani riempie ilcuore di felicità e gratitudine.

Il Cammino è caratterizzatoanche da momenti in cui si sentel’esigenza di isolarsi momentanea-mente dal gruppo; percorrere alcu-ni tratti in silenzio circondati solodai suoni della natura permette distabilire un contatto con se stessi eritrovare quell’equilibrio che spes-

so la vita frenetica di tutti i giornici fa perdere.

Sebbene l’arrivo nella città diSantiago sia particolarmente sugge-stivo, è ciò che provi durante il viag-gio che lascia in te un segno indele-bile. Si tratta di un’esperienza inde-scrivibile e che tutti, almeno unavolta, dovremmo provare per impa-rare a metterci in gioco, a superare inostri limiti e riscoprire il vero sensodella fede e della vita cristiana.

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VVVViiiittttaaaa ddddeeeellll llllaaaa CCCCoooommmmuuuunnnniiiittttàààà

Un profondo e storico legame spirituale unisce lecomunità di Pratola Peligna e di Anversa degliAbruzzi. Ogni anno, nella prima domenica di settem-bre un gruppo di fedeli di Pratola si reca ad Anversadove, all’ingresso del paese, è accolto dall’interacomunità cristiana e dalle autorità civili. Questoannuale pellegrinaggio affonda le sue radici in duefatti particolari riguardanti la venerazione dellaMadonna della Consolazione ancora vivi nel ricordodella collettività. La memoria orale ci tramanda che,durante il primo conflitto mondiale una donna diPratola, preoccupata per la sorte del proprio marito,vide in sogno la Madonna che la rassicurava dell’im-minente ritorno del congiunto e che le chiedeva direcarsi ad Anversa per venerare la sua immagine.Svegliatasi dal sonno, vide un altare con l’effigiedella Vergine, che subito scomparve ai suoi occhi.Avviatasi verso Anversa con un gruppo di donne,entrando in chiesa, grande fu la sua meraviglia nelriconoscere sul lato destro l’altare e l’immagine dellaMadonna che aveva visto. Un altro racconto invece,testimonia di dieci minatori di Pratola emigrati negliStati Uniti d’America che avrebbero assistito all’ap-parizione dell’effigie della Madonna venerata adAnversa all’ingresso della miniera dove lavoravano.Richiamati verso l’uscita dal prodigioso evento,

sarebbero scampati al crollo della galleria, avendocosì salva la vita. Da allora per ringraziamento i pra-tolani iniziarono a frequentare la festa mariana tuttigli anni. Il “legame mariano” che unisce le duecomunità rimane tutt’oggi ininterrotto, testimone diuna comune devozione alla Madre di Dio e sorgentedi vincoli di fede, comunione e amore cristiano.

PELLEGRINAGGIO AD ANVERSA

Questa estate, io e la mia famiglia siamoandati in vacanza a Tinchi, in provincia di Matera(Basilicata), dove i Padri Maristi hanno una casa ela parrocchia. Siamo andati a trovare padreLorenzo Marcucci ed ha invitato me e Bruna, miasorella, a servire la Messa, insieme ai chierichettidella parrocchia, nella chiesa della Madonna delleGrazie, di cui lui è parroco. È stata una magnificaesperienza, perché tutte quelle persone che hoconosciuto mi hanno fatto sentire a casa.

Maria Raglione

CHIERICHETTE IN…TRASFERTA

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VVVViiiittttaaaa ddddeeeellll llllaaaa CCCCoooommmmuuuunnnniiiittttàààà

Accanto alle tante attività che caratterizzano la vitadella parrocchia, se ne aggiunga, a partire dalla metà delmese di ottobre, ogni lunedì e giovedì alle 21, una parti-colare: una catechesi per adulti.

Perché questa iniziativa? Per permettere a coloroche ancora non hanno trovato il senso della loro vita e larisposta alle loro domande e sofferenze, e cercano lonta-no o magari contro Dio, di incontrare, gradualmente, unPadre che li attende a braccia aperte, un Padre che è solodesideroso di mostrare la sua tenerezza a coloro che loinvocano, o anche solamente, non si chiudono ai cennidel suo amore.

Abbiamo chiesto a Lucio, uno dei catechisti che ani-merà gli incontri di catechesi, di dirci come è iniziato ilsuo cammino di fede e da dove parte la sua motivazioneper venire a dare le catechesi.

Molto semplice, ci dice mentre gira il caffè che lamoglie ci ha preparato: i miei errori mi hanno preparatoad ascoltare un annuncio di amore e di speranza. Moltianni addietro ho vissuto una pesante esperienza: avevouna mia azienda, e non sono riuscito ad evitarne il falli-

mento. Ciò ha causato sofferenze in me e attorno a me.Inoltre, avendo io messo la mia vita in questo lavoro, misono sentito fallito. Non potevo far ricorso alla fede: eronon solo lontano dalla Chiesa, ma totalmente contrario apersone, gesti e tradizioni religiose. Non potevo far ricor-so all’amore di mia moglie: davanti a lei sentivo di nonvalere, e il nostro rapporto non ci aiutava. In una situa-zione del genere, il Signore ha avuto pietà di me, e mi hamandato delle persone che come angeli mi hanno dettoqualcosa dell’amore di Dio. Avevo perso tutto. Non mirestava che provare. Da questo mio piccolo gesto di fidu-cia è nata piano piano una esperienza della paternità diDio mai sospettata. Un Dio che mi accompagna nelle tri-bolazioni e nelle preoccupazioni, un Dio che non togliele paure, ma che appare presente in esse. Soprattutto, lagratitudine per una madre che non pensavo di avere: laChiesa, e in essa la Vergine Maria. Spero che coloro che,come me un tempo, sono in qualche genere di sofferen-za, o semplicemente desiderano un aiuto per vivere nelquotidiano la loro fede, possano partecipare a questaevangelizzazione.

RISUONA ANCORA L’ANNUNCIO DELL’AMORE DI DIOPER OGNI SUO FIGLIO

Negli anni ’50 un gruppo di Pratolani emigrò inCanada, esattamente a London in Ontario, portando-si nel cuore la devozione alla Madonna della Libera.

Appena arrivati, non avevano certo molte risorse.Ma, ricchi di fede, ogni prima domenica di maggio siriunivano per festeggiare la Vergine.

Negli anni ’60, decisero di fare una raccolta difondi per avere una statua della Madonna. Detterotutti i loro risparmi ad uno scultore americano per-ché facesse la statua. Ma lo scultore scomparve contutti i soldi! Il gruppo, incredulo e sconvolto, non siarrese. Con grandi sacrifici, fecero una nuova rac-colta e così nel 1967 riuscirono ad avere finalmentela statua della Madonna. Il successo fu tale che daquel momento incominciarono a celebrare per i pra-tolani ogni prima domenica di maggio la festa dellaMadonna, come a Pratola. In agosto la festa si ripe-te per gli emigranti.

Mi congratulo con quelle persone che, con grande

fede, riuscirono a soddisfare il desiderio di tante per-sone lontane da Pratola e mi congratulo anche con tuttii comitati che per 50 anni hanno lavorato volontaria-mente alla continuazione della festa, fino ad oggi.

Michelle Elisa Rattazzi De Benedictis

LA MADONNA DELLA LIBERA IN CANADA

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VVVViiiittttaaaa ddddeeeellll llllaaaa CCCCoooommmmuuuunnnniiiittttàààà

Il Signor Domenico Santilli vive in Canada, aToronto, ormai da molti anni. Il suo stato di salute nongli permette di tornare a Pratola, nonostante il suodesiderio. Quest’anno le sue figlie e le sue nipoti sonovenute a Pratola per salutare la sorella. Naturalmentenon è mancata una visita alla Madonna della Libera.Attraverso di loro, Domenico ha inviato 1.000 europer il restauro della Volta del Santuario. Lo ringrazia-mo di cuore e gli inviamo i nostri migliori saluti nellasperanza, in futuro, di poterlo salutare personalmente. La famiglia Santilli con P. Renato.

DOMENICO SANTILLI DAL CANADA

GRAZIE!Un grazie di cuore a tutti coloro

che hanno partecipato alla raccoltaper la Volta del Santuario. Abbiamosuperato i 53.000,00 euro. Almomento, i lavori di restauro dellaVolta sono terminati e pagati(56.641,00 euro) e si sta effettuandoil restauro del tamburo (la parte sot-tostante la cupola) e i pennacchi coni quattro Evangelisti (spesa totaleprevista di circa 30,000.00 euro).

Purtroppo non ci sono novità perla ristrutturazione vera e propria delSantuario: tutto tace da parte dellaSovrintendenza ai Beni artistici e cul-turali, dalla quale dipendono comple-tamente i lavori. Al momento non èpossibile prevedere in alcun modoquando potremo riaprire il Santuario.

• CAMBIO ORARIOA partire da domenica 1° ottobre,la Messa della sera sarà tutti i gior-ni alle ore 18,00.

• SANTA BRIGIDALa Messa presso la cappella diSanta Brigida verrà celebrata il 1°ottobre alle ore 15,00.

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AAAAnnnnaaaaggggrrrraaaaffffeeee PPPPaaaarrrrrrrroooocccccccchhhhiiiiaaaalllleeee

• INIZIO DEI CATECHISMIDurante la prima riunione con i catechisti svoltasi il18 settembre, è stato deciso il calendario di inizio deicatechismi 2017-2018. Il primo incontro sarà alle ore15 nel teatro-chiesa con questo programma:• I-II-III anno cresime: sabato 14 ottobre.• II anno comunioni: sabato 21 ottobre.• I anno comunioni: sabato 28 ottobre.Gli incontri successivi avverranno nei giorni e negliorari che saranno comunicati ai ragazzi e alle famiglie.

• CAMMINO DI PREPARAZIONE ALLA CRESIMA PER ADULTILunedì 6 novembre, alle ore 19, inizia il cammino dipreparazione alla Cresima per adulti. Chi fosse inte-ressato è pregato di passare in ufficio parrocchiale(negli orari di apertura) per l’iscrizione.

• CAMMINO DI PREPARAZIONE ALMATRIMONIOLe coppie di fidanzati che intendono sposarsi nel2018 sono tenute a frequentare il cammino di prepa-razione che si inizierà sabato 13 gennaio 2018. C’èancora tempo, ma si invita chi è interessato a passarein ufficio parrocchiale per le iscrizioni.

APPUNTAMENTI DI OTTOBREDOMENICA 1- ore 11: Battesimi- ore 15: Messa a Santa Brigida- ore 18: riprende la Messa alle ore 18LUNEDÌ 2- ore 21: Incontro formazione catechistiMERCOLEDÌ 4 - Festa di San Francesco d’Assisi- ore 18: Messa nella Chiesa S. Pietro CelestinoGIOVEDÌ 5- ore 21: Ora di adorazioneVENERDÌ 6- ore 21: Incontro con la Confraternita SS. TrinitàDOMENICA 8Messe ore 8,30-10-11-18SABATO 14- ore 15: Inizio catechismo Cresime- ore 17: Premio Pratola (Teatro Comunale)DOMENICA 15- ore 11: BattesimiLUNEDÌ 16- ore 21: Inizio delle CatechesiGIOVEDÌ 19- ore 21: CatechesiVENERDÌ 20- ore 21: Consiglio PastoraleSABATO 21- ore 15: inizio catechismo II anno ComunioniDOMENICA 22 - Giornata Missionaria MondialeLUNEDÌ 23- ore 21: CatechesiGIOVEDÌ 26- ore 21: CatechesiSABATO 27- ore 15: Inizio catechismo I anno ComunioniDOMENICA 29Messe ore 8,30-10-11-18LUNEDÌ 30- ore 21: Catechesi

Santilli Michael, di Alfaro Richard e Santilli Alessandra 10 setMacovaz Lorenzo, di Giorgio e Lepore Ilenia Virginia 16 set

Hanno ricevuto la grazia del Battesimo

Pizzolla Pasquale e Pace Prisca 9 setDel Signore Domenico e Bracaglia Luigina 9 setLucantoni Alessio e Miceli Martina 16 set

Si sono uniti im matrimonio

ESTER DELLA VALLE…SEMPRE ALTA “MODA”

Continua sempre con maggior impe-gno il lavoro di Ester Della Valle. Isuoi abiti sono apprezzatissimi dalmondo dell’arte. Dopo l’ultimo rico-noscimento avuto ad Assisi, Ester haripreso a lavorare su alcuni modelli

legati alla storia dell’800. I suoi lavoripotranno essere apprezzati tra pocotempo dal grande pubblico grazie aduna mostra che sarà allestita dopo lenumerose richieste rivolte all’artistada numerose associazioni.

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DA TORONTO: UN CLUB SEMPRE IN AZIONE…A 50 ANNI DALLA NASCITAIl Club pratolano di Toronto

continua ad organizzare manife-stazioni utili a promuovere la cul-tura italiana tra i giovani. Il presi-dente Donato Di Benedetto siritiene pienamente soddisfattodell’ottimo lavoro svolto graziealla volontà dei tanti soci, maschie femmine, in questo anno chesegna un ambito traguardo. Infattiquesto è il 50esimo anno di vitacollettiva… cinquanta anni tra-scorsi all’insegna della pratolanità

espressa a livello culturale esociale. I nostri ringraziamentivanno a tutti i membri ed al presi-

dente per questo attaccamento allaterra natia e per aver dato lustroalla nostra cittadina nel mondo.

QUINTINO CIANFAGLIONE NOMINATO CONSOLE ONORARIO DEL CONNECTICUTIl pratolano Quintino Cianfa-glione è stato

da pochi mesi nominato Console onorario delConnecticut. Il nostro console ha sempre lavo-rato per gli italiani all’estero e questo fatto gliha consentito di arrivare a ricoprire una caricamolto importante a cui aspiravano in molti.Nel suo ufficio ad Hartford riceve ogni giornocentinaia di italiani. Cari auguri a Quintino chein questi giorni è stato in Italia ed ovviamentea Pratola. Ha anche voluto assistere alla gara.

GIOVANI ARTIGIANI PRATOLANI: LA GRANDE DITTA ZAVARELLAPratola… paese degli artigiani. In

passato erano davvero tanti gli artigianidel legno, come Attilio Carosa e mastroRocco D’Andrea e mastro MiminoPresutti . C’erano anche quelli del ferrocome mastro Edoardo Cianfaglione emastro Raffaele Benvenuto. Il tempo… itempi moderni hanno dettato le leggi diproduzione ed i ritmi di lavori inimmagi-nabili. Pensate che mastro AttilioCarosa, dopo aver realizzato in bottega ilavori, si recava dai clienti per la messain opera. Doveva contrattare col proprie-tario del carro trainato dai cavalli il prez-zo del trasporto e doveva provvedereanche a trovarsi un albergo quando nonveniva ospitato dai clienti. Una volta,mentre si recava a Cocullo con un carro

carico di porte e finestre, a metà stradasi trovò in mezzo ad una bufera. A piediraggiunse Cocullo per trovare un altrotrasportatore con carro trainato dai buoiperché “slittavano meno”. Così lungo lastrade fecero il cambio del mezzo di tra-sporto e poté finalmente consegnare ilprezioso lavoro. Egli rimase a Coculloper una settimana per sistemare porte efinestre. Poi fece ritorno a Pratola sem-pre a piedi. Oggi la produzione di porte efinestre è cambiata ma il fabbro è sem-pre il fabbro specie se è figlio d’artecome i giovani maestri Zavarella checontinuano nell’era moderna il lavoroereditato dai genitori, con grande mae-stria. Complimenti a questi giovani arti-sti del ferro e ai loro genitori.

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PASSEGGIANDO TRA I FIUMI ED I LAGHITra le tante attività sportive che i pratolani

praticano, da alcuni si sta sviluppando quella suifiumi grazie all’impegno di Lorenzo Zarlenga cheè riuscito a dare vita a questo sport fino a qualchetempo fa sconosciuto. Ad oggi si può navigare sulSagittario col gommone fino a Popoli. Una bellaescursione nella natura con divertimento assicu-rato. Si può anche remare sul Lago di Scanno affi-dandosi all’esperto maestro Lorenzo che, fortedella sua esperienza, riesce ad insegnare a farscorrere i remi della canoa in breve tempo. Ciauguriamo che questo sport prenda sempre piùpiede tra i giovani e i meno giovani visto che è unaattività praticabile da tutti.

NOTTE BIANCA …UN SUCCESSO PER I GIOVANI

Una estate all’insegna dell’al-legria ma una allegria fatta di qua-lità. Tutto grazie alla associazioneSpazio Giovane che ha portato aPratola per la Notte Biancamigliaia di visitatori. Il tema dellaserata è stato quello dei mitici anni’70-’80. La cittadina ha rispostoappieno. Molte le persone chehanno indossato abiti appartenenti

ad una generazione fortunata inquanto protagonista del boom eco-nomico. Nella foto GianniCamassa con un classico abbiglia-mento degli anni ’80. Gli allesti-menti proposti hanno riscossoenorme successo. Ottimi gruppimusicali hanno aumentato ancorpiù il prestigio della nostra cittadi-na… grazie a Spazio Giovane.

PRESTO LA VENDEMMIA: OTTIMA UVA,MENO QUANTITÀ, GRANDE VINO

Sarà una vendemmia all’inse-gna della qualità e meno sulla quan-tità. La scarsità di pioggia ha condi-zionato l’ingrossamento dell’acinoma la gradazione sarà invece moltoalta. Quindi, secondo alcuni esperti

del settore come Fabrizio Di Loretoe Pasquale Di Bacco della SocietàAgricola Colli Peligni, e dei colla-boratori Massimo Di Lorenzo edEmanuela Onesta, avremo un’otti-ma qualità di vino.

OMAGGIO ALLA BANDAAd allietare le giornate estive ci ha pensato come sempre laBanda di Pratola Peligna regalandoci particolari momenti digrande felicità che solo la musica riesce a trasmettere. Uncaro grazie a tutti i musicisti del complesso bandistico peril loro impegno.

Foto: Antonio Vivarelli

Il 10 settembre, dopo la Messa delle ore 11, P.Renato ha ufficialmente presentato il NuovoComitato Madonna della Libera 2018, la Mastra e lecercatrici. Presidente è il Sig. Ennio Bellucci, VicePresidenti i Sigg. Gaetano Di Bacco e Uberto DiPillo, Tesoriere il Sig. Sergio Palombizio, Segretarioe Coordinatore il Sig. Sergio Di Bacco. Assume il

ruolo di Mastra la Sig.a Rosanna Di Loreto e di ViceMastra la Sig.a Rita Di Ferdinando. Dopo la cele-brazione eucaristica e la presentazione, tutto il grup-po si è trasferito davanti al Santuario per la consue-ta foto di gruppo.Nel ringraziare il Comitato 2017, auguriamo buonlavoro al nuovo Comitato 2018.

PRESENTAZIONE DEL NUOVO COMITATOMADONNA DELLA LIBERA 2018

CASA DELLA VACCHELa natura è stata malvagiamente maltrattata dagliincendi. Ad oggi l’area è stata interdetta per motivi disicurezza. Speriamo che presto si possa tornare sulcolle delle vacche per temprare corpo e spirito comesolo la montagna sa fare.