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Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzarello Anno X n. 495 16 maggio 2010 ASCENSIONE DEL SIGNORE La FESTA PATRONALE tra identità e accoglienzaDal pellegrinaggio del Papa a Fatima ricaviamo spunti di riflessione. La missione dei cri- stiani è un servizio evangelico all'uomo e alla società, anche nel nostro quartiere. La Chiesa in dialogo con le verità degli altri.. Per la Chiesa è l'ora dell'"audacia profetica", della ritrovata capacità di additare "nuovi mondi al mondo": il dialogo senza ambiguità e nel rispetto delle altre "verità" è una priorità alla quale i cattolici non possono sottrarsi. Le diversità etniche, culturali e religiose non sono un ostacolo ma una risorsa per costruire "una cittadinanza mondiale fondata sui diritti umani e la responsabilità dei cittadini". La modernità porta, anche nel nostro quartiere, a confrontarsi con ideologie datate, ma così radicate che non accettano l’evidenza della loro sconfitta; con il nich i- lismo etico presentato come espressione di libertà; con forti manifestazioni di religiosità natura- le; con consistente presenza di altre confessioni cristiane, con la religiosità islamica. L'annuncio della verità è "un servizio" che la Chiesa "offre alla società", aprendole "nuovi orizzonti di futuro, di gran- dezza e dignità". In questa missione i cristiani devono im- parare a vivere insieme a chi non condivide la loro fe- de: "la convivenza della Chiesa con il rispetto delle altre "verità", o con la verità degli altri - ha precisato Benedetto XVI - è un apprendistato che la Chiesa stessa sta facen- do". Vincendo la tentazione di alzare steccati o scavare fossati, essa comprende che "in questo rispetto dialo- gante si possono aprire nuove porte alla trasmissio- ne della verità". La strada maestra resta quella del concilio Vaticano II, col quale la Chiesa - "partendo da una rinnovata consapevo- lezza della tradizione cattolica, prende sul serio e discer- ne, trasfigura e supera le critiche che sono alla base delle forze che hanno caratterizzato la modernità". In questo modo essa accoglie "il meglio delle istanze della moderni-

Anno X 16 maggio 2010 La FESTA PATRONALE tra identità e ... · Parrocchia Santa Maria ... del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo ... La parrocchia si prepara al dono dello

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Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzare llo

Anno X – n. 495 – 16 maggio 2010 – ASCENSIONE DEL SIGNORE

“La FESTA PATRONALE tra identità e accoglienza”

Dal pellegrinaggio del Papa a Fatima ricaviamo spunti di riflessione. La missione dei cri-stiani è un servizio evangelico all'uomo e alla società, anche nel nostro quartiere.

La Chiesa in dialogo con le verità degli altri..

Per la Chiesa è l'ora dell'"audacia profetica", della ritrovata capacità di additare "nuovi mondi

al mondo": il dialogo senza ambiguità e nel rispetto delle altre "verità" è una priorità alla

quale i cattolici non possono sottrarsi. Le diversità etniche, culturali e religiose non sono un

ostacolo ma una risorsa per costruire "una cittadinanza mondiale fondata sui diritti umani e la

responsabilità dei cittadini". La modernità porta, anche nel nostro quartiere, a confrontarsi con

ideologie datate, ma così radicate che non accettano l’evidenza della loro sconfitta; con il nichi-

lismo etico presentato come espressione di libertà; con forti manifestazioni di religiosità natura-

le; con consistente presenza di altre confessioni cristiane, con la religiosità islamica.

L'annuncio della verità è "un servizio" che la Chiesa "offre

alla società", aprendole "nuovi orizzonti di futuro, di gran-

dezza e dignità". In questa missione i cristiani devono im-

parare a vivere insieme a chi non condivide la loro fe-

de: "la convivenza della Chiesa con il rispetto delle altre

"verità", o con la verità degli altri - ha precisato Benedetto

XVI - è un apprendistato che la Chiesa stessa sta facen-

do". Vincendo la tentazione di alzare steccati o scavare

fossati, essa comprende che "in questo rispetto dialo-

gante si possono aprire nuove porte alla trasmissio-

ne della verità".

La strada maestra resta quella del concilio Vaticano II, col

quale la Chiesa - "partendo da una rinnovata consapevo-

lezza della tradizione cattolica, prende sul serio e discer-

ne, trasfigura e supera le critiche che sono alla base delle

forze che hanno caratterizzato la modernità". In questo

modo essa accoglie "il meglio delle istanze della moderni-

tà, da un lato superandole e, dall'altro evitando i suoi errori e vicoli senza uscita". Non a caso il

Vaticano II "ha messo i presupposti per un autentico rinnovamento cattolico e per una

nuova civiltà - la "civiltà dell'amore" - come servizio evangelico all'uomo e alla società".

La priorità pastorale è oggi quella di "fare di ogni donna e uomo cristiani una presenza rag-

giante della prospettiva evangelica in mezzo al mondo, nella famiglia, nella cultura,

nell'economia, nella politica". Non bastano le strutture e i programmi ecclesiali - ha avvertito

Benedetto XVI. "Bisogna annunziare di nuovo con vigore e gioia l'evento della morte e ri-

surrezione di Cristo, cuore del cristianesimo, fulcro e sostegno della nostra fede".

“Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa. Qui rivive quel di-

segno di Dio che interpella l’umanità sin dai suoi primordi: «Dov’è Abele, tuo fratello? La voce

del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!» (Gen 4,9). L’uomo ha potuto scatenare un

ciclo di morte e di terrore, ma non riesce ad interromperlo.. Nella Sacra Scrittura appare

frequentemente che Dio sia alla ricerca di giusti per salvare la città degli uomini e lo

stesso fa qui, in Fatima, quando la Madonna domanda: «Volete offrirvi a Dio per soppor-

tare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui

Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?» (Memorie di Suor Lucia, I,

162).

Con la famiglia umana pronta a sacrificare i suoi legami più santi sull’altare di gretti egoismi di

nazione, razza, ideologia, gruppo, individuo, è venuta dal Cielo la nostra Madre benedetta of-

frendosi per trapiantare nel cuore di quanti le si affidano l’Amore di Dio che arde nel suo. In quel

tempo erano soltanto tre, il cui esempio di vita si è diffuso e moltiplicato in gruppi innumerevoli

per l’intera superficie della terra, in particolare al passaggio della Vergine Pellegrina, i quali si

sono dedicati alla causa della solidarietà fraterna. Possano questi sette anni che ci separano

dal centenario delle Apparizioni affrettare il preannunciato trionfo del Cuore Immacolato di Maria

a gloria della Santissima Trinità.”

Pellegrinaggio parrocchiale al SANTUARIO DEL DIVINO AMORE Sabato 22 maggio, vigilia di PENTECOSTE

La parrocchia si prepara al dono dello SPIRITO SANTO in preghiera, con MARIA SANTISSIMA, come fecero gli APOSTOLI

i pellegrini a piedi partono alle 4; i pellegrini in autobus alle 7,30.

Tutti siamo invitati a vivere questo momento di vita parrocchiale. Sono invitati tutti i gruppi della catechesi (il sabato le scuole sono chiuse!) con genitori e nonni. Anche i gruppi di servizio in parrocchia (Schola Cantorum, CIRENE, Se-greteria, Pulizie,..) vivano questo momento di pietà popolare con tutta la parrocchia. I gruppi di preghiera Gesù Risorto e san padre Pio hanno l’occasione per un momento di unità parrocchiale nella preghiera. Iscrizioni in segre-teria.

Purtroppo non abbiamo raggiunto un numero sufficiente per essere Pellegrini alla Sacra Sindone.. speriamo..

PELLEGRINAGGIO AL SANTUARIO DEL VOLTO SANTO A MANOPPELLO

Martedì 6 luglio - quota € 16 - Iscrizioni in segreteria

Nei Salmi si dice "cerchiamo il Volto del Signore". Questo era il senso della visita alla Sacra Sindone che per l’esiguo numero dei partecipanti non siamo riusciti a realizzare. Speriamo che si riesca a realizzare questo altro pellegrinaggio a noi più vicino (Chiedi, Abruzzo). È vero che i pel-legrinaggi hanno un costo ma, l’esempio di tante famiglie anche di pen-sionati, ci fa dire che è possibile trovare la somma per parteciparvi: basta avere la volontà di risparmiare con questa finalità. (Anche perché non tutti gli anni si propongono pellegrinaggi, anzi si è accusati di non pro-porli, e ciò che si risparmia un anno lo si può utilizzare l’anno successi-vo!)

Il pellegrinaggio è stare insieme per cercare di conoscere sempre meglio il volto del Signore e dal volto del Signore attingere forza di amore e di

pace che ci mostra anche la strada della nostra vita. Contemplare l’icona del Volto Santo è l’esperienza dei veri amici di Dio, i santi, che hanno riconosciuto e amato nei fratelli, specialmen-te i più poveri e bisognosi, il volto di quel Dio a lungo contemplato con amore nella preghiera. Essi sono per noi incoraggianti esempi da imitare; ci assicurano che se percorriamo con fedeltà questa via, la via dell’amore, anche noi – come canta il Salmista – ci sazieremo della presenza di Dio (cfr Sal 16,15).

"Jesu... quam bonus te quaerentibus! - Quanto sei buono, Gesù, per chi ti cerca!": dall’antico inno "Jesu, dulcis memoria", che qualcuno attribuisce a San Bernardo. E’ un inno che acquista singolare eloquenza nel santuario dedicato al Volto Santo e che richiama alla mente il Salmo 23: "Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe" (v. 6). Ma quale è "la genera-zione" che cerca il volto di Dio, quale generazione è degna di "salire il monte del Signore", di "stare nel suo luogo santo"? Spiega il salmista: sono coloro che hanno "mani innocenti e cuore puro", che non pronunciano menzogna, che non giurano a danno del loro prossimo (cfr vv. 3-4). Dunque, per entrare in comunione con Cristo e contemplarne il volto, per riconoscere il volto del Signore in quello dei fratelli e nelle vicende di ogni giorno, sono necessarie "mani innocenti e cuori puri". Mani innocenti, cioè esistenze illuminate dalla verità dell’amore che vince l’indifferenza, il dubbio, la menzogna e l’egoismo; ed inoltre sono necessari cuori puri, cuori rapi-ti dalla bellezza divina, come dice la piccola Teresa di Lisieux nella sua preghiera al Volto Santo, cuori che portano impresso il volto di Cristo. "Il tuo volto, Signore, io cerco": ricercare il volto di Gesù deve essere l’anelito di tutti noi cristiani; siamo infatti noi "la generazione" che in questo tempo cerca il suo volto, il volto del "Dio di Giacobbe". Se perseveriamo nel cercare il volto del Signore, al termine del nostro pellegrinaggio terreno sarà Lui, Gesù, il nostro eterno gaudio, la nostra ricompensa e gloria per sempre: "Sis Jesu nostrum gaudium, / qui es futurus praemium: / sit nostra in te gloria, / per cuncta semper saecula".

27 - 31 agosto Pellegrinaggio diocesano – parrocchiale a LOURDES

in aereo quota € 685 - Iscrizioni in segreteria

Ascensione del Signore C

ANTIFONA D'INGRESSO “Uomini di Galilea,

perché fissate nel cielo lo sguardo? Come l’avete visto salire al cielo,

così il Signore ritornerà”. Alleluia. (At 1,11) COLLETTA Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata ac-canto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria. Egli è Dio, e vive e regna con te..

PRIMA LETTURA (At 1,1-11) Fu elevato in alto sotto i loro occhi.

Dagli Atti degli Apostoli Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assun-to in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando

delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battez-zò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi cono-scere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la for-za dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusa-lemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra». Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, per-ché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 46)

Rit: Ascende il Signore tra canti di gioia.

Popoli tutti, battete le mani! Acclamate Dio con grida di gioia, perché terribile è il Signore, l’Altissimo, grande re su tutta la terra. Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba. Cantate inni a Dio, cantate inni, cantate inni al nostro re, cantate inni. Perché Dio è re di tutta la terra, cantate inni con arte. Dio regna sulle genti, Dio siede sul suo trono santo.

SECONDA LETTURA (Eb 9,24-28;10,19-23) Cristo è entrato nel cielo stesso.

Dalla lettera agli Ebrei Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel san-tuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte. Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi of-ferto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza. Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del san-gue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, acco-stiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso.

CANTO AL VANGELO (Mt 28,19.20) Alleluia, alleluia.

Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore, ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.

Alleluia.

VANGELO (Lc 24,46-53) Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo.

Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e ri-sorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.

Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gio-ia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

PREGHIERA DEI FEDELI

Il Signore è salito al cielo per portarci un giorno con lui. Nel frattempo ci lascia una missione tutt’altro che banale e scontata: essere prova viva del suo amore. Preghiamo dicendo: Signore aiutaci a compiere la nostra ascensione. • Perché la chiesa, chiamata a vivere il periodo di mezzo tra la tua venuta e il regno dei cieli, sappia sempre mantenere salde le sue radici e libero il suo sguardo verso il futuro. Preghiamo. • Perché il ministero del Papa Benedetto XVI sia sempre accolto come parola e ge-sto di padre che ama, educa, sostiene e guida i suoi figli secondo il comando di Ge-sù: “pasci le mie pecorelle”. Preghiamo. • Perché l’impossibilità di aver vissuto nei tempi della tua venuta sulla terra non ci impedisca di essere tuoi discepoli oggi. Preghiamo. • Perché sappiamo riconoscere la realtà di ogni giorno, il nostro quartiere, le no-stre famiglie, come un dono di grazia. Preghiamo. • Perché la nostra comunità, che vive in questi giorni la festa patronale, sappia at-tingere anche da questi momenti il giusto alimento, nel rispetto reciproco e nell’accoglienza, per essere segno e testimonianza cristiana nel quartiere. Pre-ghiamo. O Padre, Tu hai mandato il tuo unico Figlio sulla terra per salvarci dal peccato. Nei giorni in cui la sua presenza è lontana da noi, ricordaci sempre che è il tuo amore che ci ha salvati. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. PREGHIERA SULLE OFFERTE Accogli, Signore, il sacrificio che ti offriamo nella mirabile ascensione del tuo Figlio, e per questo santo scambio di doni fa’ che il nostro spirito si innalzi alla gioia del cielo.

ANTIFONA DI COMUNIONE “Nel nome del Signore Gesù predicate a tutte le genti

la conversione e il perdono dei peccati”. Alleluia. (cf. Lc 24,47) PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE Dio onnipotente e misericordioso, che alla tua Chiesa pellegrina sulla terra fai gustare i divini misteri, suscita in noi il desiderio della patria eterna, dove hai innalzato l’uomo accanto a te nella gloria. Per Cristo nostro Signore.

“Non sapete che la malinconia è la causa di tanti mali? Per star allegra bisogna andare avan-

ti con semplicità, non cercare soddisfazioni né nelle creature, né nelle cose di questo mon-

do”.

lettera 24 - maggio 1879 a suor Giuseppina Pacotto

“Ancora una cosa vi raccomando, di star sempre allegre,

mai tristezza che è la madre della tiepidezza”.

lettera 27 - ottobre 1879 alla direttrice A. Vallese

“Ti raccomando di non scoraggiarti mai se ti vedessi cari-

ca di tante miserie, mettiamoci la nostra buona volontà, ma

che sia vera, risoluta e Gesù farà il resto”.

lettera 28 - ottobre 1879 a suor Giovanna Borgna

“Non avvilitevi mai quando vi vedete piene di difetti, ma

con confidenza ricorrete a Gesù e a Maria e umiliatevi

senza scoraggiamento e poi.. senza paura andate avanti”.

lettera 66 - gennaio 1881 a suor Ernesta Farina

“Fatevi amica dell’umiltà e imparate da essa la lezione.

Non date mai ascolto alla maestra della superbia, la quale è una gran nemica dell’umiltà”.

“Pregate sempre. La preghiera sia la vostra arma che dovete tenere in mano, la quale vi di-

fenderà da tutti i vostri nemici e vi aiuterà in tutti i vostri bisogni”.

1881 - alla missionaria suor Ernesta Farina

“Fa in modo di essere sempre un modello di virtù,di umiltà,di carità e di obbedienza e

siccome il Signore vede il cuore, bisogna che queste virtù siano praticate proprio col cuore

più ancora che cogli atti esterni”.

1879 - alla missionaria suor Giovanna Borgna

“Il più che importa è che andiate d’accordo fra voi altre sia in una cosa che in un’altra;

aiutatevi sempre da vere sorelle”.

1881 - alla missionaria suor Vittoria Cantù

“Non sapete che la malinconia è la causa di tanti mali?”.

Nizza Monferrato, Maggio 1879

“Al giardino devi paragonare il tuo cuore, se lo coltiviamo bene farà bei frutti e

se non lo invigilamo e coltiviamo un po’ tutti i giorni diviene pieno di erbacce.

Dunque coraggio e tutti i giorni bisogna che guardiamo se c’è qualcosa che

impedisce qualche sentimento e se si trova si manda a seccare”.

Nizza Monferrato, Ottobre 1880

“Non tralasciare mai la preghiera in questa troverai sempre consolazione e

conforto”.

Torino, 24 Gennaio 1881

“Non essendo capace a dirle tutto ciò che sente l’animo mio, pregherò con

maggior fervore possibile il suo grande protettore perché, voglia supplire alla

mia incapacità, coll’ottenerle dal Signore tutte quelle grazie ch’ella maggior-

mente desidera”.

22 giugno 1874

“A dir vero io resto meravigliata ed insieme confusa guardando tutte queste fi-

glie sempre allegre e tranquille. Si vede proprio che malgrado la mia tanto in-

degnità la cara nostra Madre Maria SS. Ausiliatrice ci fa proprio delle grandi

grazie. Abbia la bontà di pregar sempre acciò si mantenga questo spirito e cre-

sca sempre di più, ed anche perché, le virtù che si vedono fiorire siano più in-

terne che esterne”.

ottobre 1876

“Ma ricordati che non basta cominciare, bisogna continuare, bisogna combat-

tere sempre ogni giorno. Il nostro amor proprio tanto fino che quando ci sem-

bra di essere già un po’ avanti in qualche cosa di bene ci fa battere il naso in

terra. Ma!! Questa vita è una continua guerra di battaglia, non bisogna che ci

stanchiamo mai se vogliamo guadagnarci il Paradi-

so. Se poi l’obbedienza ti pare un po’ dura, guarda

il paradiso e pensa al premio che ti aspetta lassù”.

1 gennaio 1879

"Entrate sovente nel cuore di Gesù, vi entrerò

anch'io e così potremo trovarci sovente vicino a

dirci tante cose".

lettera 17 - dicembre 1878

"Siccome il Signore vede il cuore, bisogna che que-

ste virtù siano praticate proprio col cuore più anco-

ra che con gli atti esterni".

lettera 19 - 1 gennaio 1879

"Il Signore vi vuol tanto bene, sta a voi volerlo”.

il Coro che idealmente da inizio a questa nostra festa patronale proponendo al Concerto di domenica scorsa l’Inno a Santa Maria Domenica Mazzarello composto dal nostro organista Emanuele..

Martedì e mercoledì l’attività per ragazzi coi novizi e le novizie salesiane..

Maria Domenica Mazzarello nasce il 9

maggio 1837 a Mornese (Alessandria) da papà Giuseppe e mamma Maria Maddalena, che infondono a lei e ai suoi otto fratelli la fede religiosa. La vita di Maria è molto semplice: lavora nei campi con i fratelli ed i genitori, presta grandi opere di carità entran-do a far parte della Pia Unione delle Figlie dell'Immacola-ta. Nel 1860 il paese fu colpito da un'epidemia di tifo e il par-roco chiese a Maria di assitere i parenti ammalati. Dopo aver assistito gli zii nella frazione dei Mazzarelli, Maria contrasse la malattia il 15 agosto. Potè rialzarsi soltanto il 7 ottobre. Indebolita dalla malattia, non poté più lavorare nei campi.

Dopo aver appreso il mestiere di sarta, apre un piccolo laboratorio per insegnare a cucire alle giovani del paese... insieme all’amica Petronilla, apre l'oratorio e poi una piccola casa per acco-gliere le bambine i cui genitori sono costretti a un lavoro lontano dal paese. L’8 ottobre del 1864 Maria Domenica incontra Don Bosco, in visita ai paesi del Monferrato in-sieme ai suoi giovani. Nell'ottobre 1867 le giovani fondarono una loro comunità che nel 1872 si trasferì al collegio di Mornese, destinato loro da Don Bosco. Qui Maria Mazzarello e 10 sue compagne il 5 agosto 1872 diedero inizio all'Istituto “Società Salesiana delle Figlie di Maria Au-siliatrice” (la prima approvazione diocesana giungerà nel 1876) consacrandosi a Dio con i voti. Nel Collegio di Mornese Madre Mazzarello accoglie le educande e dopo poco tempo apre una scuola elementare. Comprende, inoltre, che è necessario avere personale competente e quali-ficato e per questo alcune novizie e giovani suore ottengono il diploma magistrale. Nel 1874 si apre la casa di Borgo San Martino. Nel 1876 è la volta di Torino-Valdocco, all'ombra della Basilica di Maria Ausiliatrice e accanto a Don Bosco. Nel 1877, agli occhi della giovane comunità, si spalancano altri orizzonti come Nizza (in Francia) e le missioni in America Latina. Nel 1879 la Ca-sa Madre venne trasferita a Nizza Monferrato. Qui Maria Domenica Mazzarello muore il 14 maggio 1881, all’età di 44 anni. La Chiesa nel 1951 proclama Maria Domenica Mazzarel-lo "Santa di dimensione quotidiana e familiare, contem-plativa operosa, capace di generare figlie che già hanno raggiunto i confini del mondo”. La sua opera continua e le Figlie di Maria Ausiliatrice fanno vivere ancora oggi il suo sogno in tutto il mondo.

nel mese di maggio.. IL SANTO ROSARIO

• MISTERI GAUDIOSI: 1) L'Annunciazione dell'Angelo a Maria Vergine, 2) La Visita di Maria Santissima

a Santa Elisabetta, 3) La Nascita di Gesù nella grotta di Betlemme, 4) Gesù viene presentato al Tempio da

Maria e Giuseppe, 5) Il Ritrovamento di Gesù nel Tempio.

• MISTERI LUMINOSI: 1) Il Battesimo nel Giordano, 2) Le Nozze di Cana, 3) L'annuncio del Regno di

Dio, 4) La Trasfigurazione, 5) L'Eucaristia.

• MISTERI DOLOROSI: 1) L'agonia di Gesù nel Getsemani, 2) La flagellazione di Gesù, 3) L'incoronazio-

ne di spine, 4) Il viaggio al Calvario di Gesù carico della croce, 5) Gesù è crocifisso e muore in croce.

• MISTERI GLORIOSI: 1) La risurrezione di Gesù, 2) L'ascensione di Gesù al cielo, 3) La discesa dello

Spirito Santo, 4) L'Assunzione di Maria al cielo, 5) L'Incoronazione di Maria Regina dell’universo.

Giorno Appuntamenti della settimana

DOMENICA 16

ASCENSIONE

Messe h. 10, 12, 17, 19

Alle 11,15 preghiera mariana con i bambini 0-7 anni e lancio dei pal-

loncini, apertura stand e pesca di beneficenza

h. 13 gastronomia, h. 16 tornei ragazzi, spettacolo pattinaggio

h. 20 gastronomia e serata danzante

LUNEDÌ 17 h. 18 benedizione famiglie viale P. Togliatti 72 e 76

h. 19 gruppo di preghiera comunità Gesù Risorto

MARTEDÌ 18 h. 16,45 catechesi IO SONO CON VOI

h. 16,45 Catechesi VENITE CON ME

h. 18,30 benedizione delle famiglie viale P. Togliatti 132

MERCOLEDÌ 19

Lectio Divina h. 9 e 18,45

h. 16 gruppo santa Maria Domenica Mazzarello (donne del cucito)

h. 16,45 catechesi SARETE MIEI TESTIMONI 1°, 3°

h. 16,45 catechesi SARETE MIEI TESTIMONI 2

h. 18 benedizione famiglie via P. Togliatti 132

GIOVEDÌ 20

h. 9 Adorazione Eucaristica

h. 18 benedizione famiglie viale P. Togliatti 162

VENERDÌ 21 h. 17 Centro di accoglienza e solidarietà CIRENE - h. 18 Centro d’ascolto

h. 20 gruppo IO HO SCELTO VOI

h. 18 benedizione famiglie viale P. Togliatti 132

SABATO 22

h. 4 e 7,30 Pellegrinaggio al SANTUARIO DEL DIVINO AMORE

h. 18 Messa con secondo gruppo VENITE CON ME

h. 19 catechesi di verifica per il secondo gruppo VENITE CON ME

h. 20 pizza in fraternità con il secondo gruppo VENITE CON ME

h. 21 Rosario (per tutti i parrocchiani) animato da VENITE CON ME

DOMENICA 23

PENTECOSTE

h. 10,15 catechesi IO SONO CON VOI

h. 10,15 catechesi SARETE MIEI TESTIMONI 1°

h. 11,15 momento di preghiera mariana per bambini 0 - 7 anni

h. 11,30 catechesi VENITE CON ME, SARETE MIEI TESTIMONI 2°

h. 11,30 catechesi VI HO CHIAMATO AMICI

P A R R O C C H I A S A N T A M A R I A D O M E N I C A M A Z Z A R E L L O P I A Z Z A S A L V A T O R E G A L G A N O , 1 0 0 – 0 0 1 7 3 R O M A

T E L E F O N O 0 6 . 7 2 . 1 7 . 6 8 7 F A X 0 6 . 7 2 . 1 7 . 3 0 8 E M A I L : G . P O N Z O N I @ D I O C E S I . L O D I . I T - www.vicariatusurbis.org/santamariadomenicamazzarello

L A D O M E N I C A L A M E S S A F E S T I V A È H . 1 0 , H . 1 2 , H . 1 7 , H . 1 9 I L S A B A T O L A M E S S A F E S T I V A È A L L E H . 1 8

N E I G I O R N I F E R I A L I L A M E S S A È A L L E H . 8 , 3 0 H . 1 8 C O N F E S S I O N I : M E Z Z ’ O R A P R I M A D E L L A M E S S A

S E G R E T E R I A : D A L U N E D Ì A V E N E R D Ì D A L L E H . 1 7 A L L E H . 1 9 , 3 0