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I l 4 luglio 2010 sembrava una data molto lontana quando, l’8 dicembre dello scorso anno, con gioia e commozione, davo l’annuncio della visita del Santo Padre alla nostra Diocesi. Il tempo è passato velocemente e l’attesa si è fatta sempre più viva. Tutto ciò che il Signore ha riservato per noi l’ho letto sempre nella logica del “dono”. Tutto è puro dono, tutto è grazia! Quante cose belle nell’anno sacerdotale appena concluso e in quello celestiniano! La nostra diocesi ha fatto un meraviglioso cammino di preghiera, di evangelizzazione, di formazione, di impegno e di testimonianza della carità. Grazie ai sacerdoti, ai parroci, ai religiosi, alle religiose e al popolo di Dio. Dovunque mi sono recato, in ogni angolo della Diocesi, ho toccato con mano la gioiosa attesa. Al di là di tanti aspetti organizzativi, pur necessari, di cui ringrazio il Comitato Diocesano, le Istituzioni, tante persone che hanno lavorato e continuano ad essere “operai silenziosi”, per aiuti, sostegni e preziosa collaborazione, è stata colta la portata alta dell’evento che è quella spirituale. Papa Benedetto XVI viene e troverà cuori aperti e ben disposti ad accogliere la sua parola di Padre e Pastore della Chiesa universale che parla ai suoi figli per dare consolazione, speranza e confermare nella fede con il Suo ministero di Successore di Pietro. Mentre l’attesa si colora di infinite speranze il cuore esulta e canta: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”. In gioiosa attesa In gioiosa attesa In gioiosa attesa del del del “dono” “dono” “dono” Anno III Anno III Anno III Anno III – n.1 Gennaio 2010 n.1 Gennaio 2010 n.1 Gennaio 2010 n.1 Gennaio 2010 Editoriale Padre Angelo, Vescovo “Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 2° e 3°, Roma aut. n.160/2008” Anno III n. 5-6 / maggio-giugno - 2010

Anno III n. 5-6 / maggio-giugno - 2010...Ore 18.00 al Cinema Pacifico, presentazione del libro di Franco Cavallone “Sulmona dei Vescovi araldica e cronotassi della diocesi Valvense”

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Page 1: Anno III n. 5-6 / maggio-giugno - 2010...Ore 18.00 al Cinema Pacifico, presentazione del libro di Franco Cavallone “Sulmona dei Vescovi araldica e cronotassi della diocesi Valvense”

I l 4 luglio 2010 sembrava una data molto lontana quando, l’8 dicembre dello scorso anno, con gioia e commozione, davo

l’annuncio della visita del Santo Padre alla nostra Diocesi. Il tempo è passato velocemente e l’attesa si è fatta sempre più viva. Tutto ciò che il Signore ha riservato per noi l’ho letto sempre nella logica del “dono”. Tutto è puro dono, tutto è grazia! Quante cose belle nell’anno sacerdotale appena concluso e in quello celestiniano! La nostra diocesi ha fatto un meraviglioso cammino di preghiera, di evangelizzazione, di formazione, di impegno e di testimonianza della carità. Grazie ai sacerdoti, ai parroci, ai religiosi, alle religiose e al popolo di Dio. Dovunque mi sono recato, in ogni angolo della Diocesi, ho toccato con mano la gioiosa attesa. Al di là di tanti aspetti organizzativi, pur necessari, di cui ringrazio il Comitato Diocesano, le Istituzioni, tante persone che hanno lavorato e continuano ad essere “operai silenziosi”, per aiuti, sostegni e preziosa collaborazione, è stata colta la portata alta dell’evento che è quella spirituale. Papa Benedetto XVI viene e troverà cuori aperti e ben disposti ad accogliere la sua parola di Padre e Pastore della Chiesa universale che parla ai suoi figli per dare consolazione, speranza e confermare nella fede con il Suo ministero di Successore di Pietro. Mentre l’attesa si colora di infinite speranze il cuore esulta e canta: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”.

In gioiosa attesa In gioiosa attesa In gioiosa attesa del del del “dono”“dono”“dono”

Anno III Anno III Anno III Anno III –––– n.1 Gennaio 2010n.1 Gennaio 2010n.1 Gennaio 2010n.1 Gennaio 2010

Editoriale

Padre Angelo, Vescovo

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Anno III n. 5-6 / maggio-giugno - 2010

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2 Maggio Maggio Maggio Maggio ---- Giugno 2010Giugno 2010Giugno 2010Giugno 2010 Visita Pastorale di Papa Benedetto XVI

Domenica 27 giugno, in Cattedrale ore 19.30- 21.00

Incontro con i giovani della Diocesi che saranno presenti in Cattedrale all’incontro con il Santo Padre nel pomeriggio del 4 luglio: momento di pre-ghiera, prove dei canti, comunicazioni e consegna dei pass per l’accesso in cattedrale per l’incontro con il Papa. Lunedì 28 giugno

Ore 19.00 in Cattedrale Presentazione del libro di don Armando Leonbruno: “I Vescovi della Diocesi di Valva e Sulmona” Martedì 29 giugno

Ore 18.30 nel giardino del Centro Pastorale (Viale Roosevelt), vicino al Vescovado, il Vescovo benedice la statua in pietra di S. Pietro Celestino. Alle 19.45 benedice il mosaico che raffigura S. Pietro Celestino e Papa Benedetto, collocato nella lunetta della facciata della Cattedrale di S. Panfilo. Ore 19.00 in Cattedrale solenne celebrazione presieduta da S.E. Mons. Giuseppe Di Falco vescovo emerito di Sulmona-Valva in occasione dell’anniversario della sua ordi-nazione sacerdotale e del 25° di ordinazione episcopale. Mercoledì 30 giugno

Ore 19.00 in Cattedrale, Concerto straordinario della Pontificia Cappella Musicale “Sistina” diretta dal M° Giuseppe Liberto Giovedì 1° luglio

Ore 18.00 al Cinema Pacifico, presentazione del libro di Franco Cavallone “Sulmona dei Vescovi araldica e cronotassi della diocesi Valvense” Ore 21.00 nella Chiesa di S. Filippo: Accoglienza delle Sacre Spoglie di San Pietro Ce-lestino e benedizione della riproduzione fotografica dell’affresco nella lunetta del por-tale della facciata della chiesa di S. Filippo Ore 21.30- 23.00 in Piazza Garibaldi: “Adorazione Eucaristica” Venerdì 2 luglio

Ore 21.30 in Piazza Garibaldi: Celebrazione penitenziale comunitaria con confessioni individuali. Sabato 3 luglio

Ore 17.30 in Piazza Garibaldi: Processione con le Sacre Spoglie di S. Pietro Celestino dalla chiesa di S. Filippo fino al palco allestito in Piazza Garibaldi e Celebrazione della S. Messa presieduta da S.E. Mons. Angelo Spina.

Settimana di eventi diocesani aspettando Papa Benedetto XVI

Disposizione dei settori in Piazza Garibaldi domenica 4 luglioDisposizione dei settori in Piazza Garibaldi domenica 4 luglioDisposizione dei settori in Piazza Garibaldi domenica 4 luglioDisposizione dei settori in Piazza Garibaldi domenica 4 luglio

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3 Maggio Maggio Maggio Maggio ---- Giugno 2010Giugno 2010Giugno 2010Giugno 2010

PROGRAMMA DOMENICA 4 LUGLIO

VISITA PASTORALE DI SUA SANTITA’ PAPA BENEDETTO XVI Ore 8.30 Il Santo Padre parte in elicottero dall’eliporto vaticano.

Prima dell’atterraggio a Sulmona, l’elicottero sorvola l’Abbazia di Santo Spirito

e l’Eremo di S. Onofrio sul Morrone.

Ore 9.20 Atterraggio nel campo sportivo “Serafini” del complesso sportivo dell’Incoronata a Sulmona. Dalla tribuna ci sarà il saluto delle Società Sportive e degli atleti. Suonerà il Complesso Bandistico di Introdacqua.

Il Santo Padre è accolto da: S.E. Mons. Angelo Spina, Vescovo di Sulmona-Valva Dott. Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Rappresentante del Governo Italiano.

S.E. il Signor Antonio Zanardi Landi, Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede. S.E. Mons. Giuseppe Bertello, Nunzio Apostolico in Italia. Dottor Gianni Chiodi, Presidente della Regione Abruzzo.

Dottoressa Giovanna Maria Rita Iurato, Prefetto di L’Aquila. Dottor Fabio Federico, Sindaco di Sulmona. Dottor Antonio Del Corvo, Presidente della Provincia di L’Aquila.

Trasferimento in auto scoperta a Piazza Garibaldi, passando lungo Viale Mazzini e Corso Ovidio. Dopo aver attraversato la Piazza, il Santo Padre sale sul palco e riceve il saluto di benvenuto di:

Dott. Fabio Federico, Sindaco di Sulmona. S.E.Mons. Angelo Spina, Vescovo di Sulmona-Valva. Ore 10.00 PIAZZA GARIBALDI: Concelebrazione eucaristica

* Omelia del Santo Padre

* Angelus

Ore 12.30 Terminata la celebrazione eucaristica, il Santo Padre si trasferisce in auto

al Centro Pastorale Diocesano, attraversando Corso Ovidio. La Casa Sacerdotale, che ospita il Santo Padre, viene inaugurata dopo i lavori di restauro e intitolata a Benedetto XVI: è destinata ad ospitare i sacerdoti

ammalati e anziani. Casa Sacerdotale: Pranzo con i Vescovi e sosta di riposo.

Ore 16.30 Il Santo Padre incontra una Delegazione della Casa Circondariale di Sulmona:

il Direttore, Dott. Sergio Romice; il Cappellano, gli Agenti di Custodia e i Detenuti. Ore 16.45 Il Santo Padre raggiunge in auto la Cattedrale, passando per via Roosevelt, Piazza Tresca e via Matteotti.

Ore 17.00 IN CATTEDRALE: Incontro con i Giovani. Adorazione del Santissimo Sacramento. - Introduzione del Vescovo Angelo Spina

- Saluto di due Giovani: Francesca Orsatti e Cristian Di Sanza * Discorso del Santo Padre Il Santo Padre discende nella Cripta della Cattedrale per venerare le reliquie di San Panfilo e di San Celestino V.

Il Santo Padre esce dalla Cattedrale e raggiunge l’attiguo Stadio Comunale “Pallozzi”. Dalla tribuna verrà salutato dai bambini e ragazzi delle parrocchie della diocesi accompagnati dai genitori. Suonerà il Complesso Bandistico di Introdaqua. Prima di salire sull’elicottero, il Santo Padre si congeda dalle Autorità che Lo hanno accolto all’arrivo.

Ore 17.45 Partenza in elicottero da Sulmona. Ore 18.35 Arrivo in Vaticano.

Logistica per l’accoglienza dei pellegrini in Piazza Garibaldi Il giorno 4 luglio, solo le persone che hanno il “Pass” possono accedere in Piazza Garibaldi. L’orario di ingresso è dalle ore 6.00 alle ore 8.30, dopo non è più possibile l’accesso. I “Pass” sono gratuiti e riservati ai seguenti settori: sacerdoti, autorità, ministranti, malati, religiose, stampa, persone sedute nel plateatico della piazza, persone in piedi, persone addette alla sicurezza, alla vigilanza, ai residenti della Piazza e alle persone che accoglieranno dentro la loro casa. I “Pass” per le persone delle parrocchie vengono distribuiti direttamente dai parroci insieme ad altro materiale: un cappellino, il libretto per la celebrazione, u-na bandierina, una cartolina. Questo materiale è gratuito. Gli altri pass per i sacerdoti, le religiose, i cantori, i malati, i ministranti, le autorità e i giornalisti accreditati vengono dati dalla Diocesi. Le persone che possono stare in Piazza Garibaldi per motivi di sicurezza sono n. 9.585 così distribuiti: 5.831 della Diocesi di Sulmona 2.661 Seduti – 3.170 in piedi / 1.600 delle Diocesi Abruzzo-Molise: Avezzano, L’Aquila, Teramo, Pescara, Chieti, Lanciano, Termoli, Campobasso, Trivento, Isernia (1.500 in piedi - 100 seduti) / 400 Malati e accompagnatori seduti / 60 Ministranti (Lettori – Offertorio – Comu-nione – ecc – seduti) / 500 Autorità seduti / 280 Sacerdoti seduti / 312 Cantori seduti / 200 Religiose sedute / 87 Stampa seduti / 200 Operatori sani-tari, vigilanza, sicurezza, ecc. / 115 Emergenza operativa Nella somma di 9.585 non sono conteggiati: Protezione Civile – Croce Rossa – Servizio Vigilanza – Polizia – Carabinieri – Vigili del Fuoco, Polizia Municipale, Altro Personale di Sorveglianza di supporto tecnico-logistico che staranno dislocati in diversi punti della piazza e in piedi. Per giungere a Piazza Garibaldi, i pullman muniti di “Pass autobus” porteranno le persone fino a Piazza Capograssi (vicino alla chiesa di Cristo Re) a una di-stanza di 400 metri da Piazza Garibaldi. Dopo i pullman si recheranno nelle are di parcheggio riservate nella zona industriale nell’area parcheggio della Ma-gneti Marelli e della Crodo. Chi viene in macchina riceverà indicazioni lungo il percorso per sostare nelle aree parcheggio macchine. Le persone che non hanno il “Pass” possono sostare lungo Viale Mazzini dove il Santo Padre passerà con la papa mobile, dare il saluto e ricevere la benedizio-ne e anche in altri spazi della città. Per le persone che non possono stare in Piazza Garibaldi e sono radunate in diversi punti della città è possibile seguire l’evento su appositi megaschermi che verranno così situati: 1. Impianti sportivi “Serafini”; 2. nel piazzale antistante l’Ospedale; 3. nella piazza antistante la chiesa della Tomba; 4. davanti la Catte-drale; 5. nel Parco Fluviale. Due megaschermi verranno situati in Piazza Garibaldi. Verranno sistemati circa 300 bagni chimici. Vi saranno 20 postazioni per il ristoro acqua. Diverse postazioni per assistenza sanitaria con ambulanze medicalizzate. Per qualsiasi necessità c’è la collaborazione della Protezione Civile, della Croce Rossa, dei Medici Cattolici, dei Vigili del Fuoco, della Finanza, della Polizia, della Polizia Municipale, dei Carabinieri, della Forestale, ecc. ecc. Il più vivo ringraziamento va al Comune di Sulmona e alle altre Istituzione per la fattiva e sollecita collaborazione per la buona riu-scita dell’evento. Tutti i giorni è aperto l’Ufficio di Informazione presso la Curia tel. 0864.34065

Visita Pastorale di Papa Benedetto XVI

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4 Maggio Maggio Maggio Maggio ---- Giugno 2010Giugno 2010Giugno 2010Giugno 2010

- - - - Percorso Papa mobile P Aree di Parcheggio

Fermate autobus WC Servizi

Maxischermo

CARTINA DI SULMONA

PER LA

VISITA PASTORALE

DEL SANTO PADRE

CARTINA DI SULMONA PER LA VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE

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5 Maggio Maggio Maggio Maggio ---- Giugno 2010Giugno 2010Giugno 2010Giugno 2010

I l Concorso Scola-stico a premi “S. Pietro Celestino:

Eremita, Papa, San-to”, promosso dalla Diocesi di Sulmona-Valva in occasione dell’Anno Giubilare per gli 800 anni dalla nascita del Santo, ha visto la sua felice conclusione il 18 maggio 2010. Il Concorso, effettuato dal 30/11/2009 al 30/03/2010, ha visto la partecipazione massiccia ed entusiasta delle Scuole. La proposta rivolta agli stu-denti delle Scuole Primarie, delle Scuole Secondarie di 1° e 2° grado dell’intero territorio della Diocesi ha avuto lo scopo di far conoscere e apprezzare e, forse, anche amare la vita, il messaggio e le o-pere di S. Pietro Celestino. Per meglio rispondere alle tematiche del Concorso, fortemente voluto e sostenuto da S. E. Mons. Vescovo Angelo Spina, sono stati diffusi:

• Un libro scritto da Angelo Spina e Eulo Tarullo, avente per titolo Riflessioni su San Pietro Celestino – S. Pietro Celestino nella Diocesi di Sulmona-Valva;

• Un fumetto San Pietro Celestino, inte-ramente a colori, con soggetto e sceneg-giatura del Vescovo e realizzato dai fratel-li Di Vitto di Scanno. Il Concorso, poi, diviso in tre sezioni, quante le Scuole, presentava tre tipologie: area multime-diale, area letteraria ed area artistica.

La risposta delle Scuole, 49 statali + 4 paritarie, è stata entusiasticamente tra-volgente e la partecipazione lodevole. Sono giunti alla Commissione ben 227 lavori, di cui 103 dalle Scuole Primarie, 57 dalle Scuole Secondarie di 1° grado e 67 dalle Scuole Secondarie di 2° grado; in percentuale hanno risposto il 98% di tut-te le Scuole. Sicuramente è da evidenzia-re l’impegno profuso da tutti, indistinta-mente in riferimento al lavoro svolto. Un plauso va anche ai Docenti referenti che hanno incoraggiato e guidato gli studenti. Tuttavia dovendo esprimere un giudizio su quelli che si distinguono per una serie di elementi positivi, la Commissione giu-dicatrice, composta dal prof. Antonio Pantaleo, dal maestro d’arte Nunzio Di Placido, dall’esperto Gianni Grossi, presi-denti delle rispettive aree, coadiuvati dal Vescovo, da don Eulo Tarullo e dal prof. Giovanni Santini, dopo una attenta visio-ne degli elaborati, ha indicato i vincitori.

I lavori premiati rela-tivi all’area artistica e multimediale saran-no messi su Internet e scaricabili; i lavori letterari, saranno “ scannerizzati”, laddo-ve possibile, e tra-

sformati in pdf; chi invece lo desidera, potrà inviare il lavoro in un File e sarà messo in Internet e scaricabile. Nella giornata del 18 maggio 2010 il Cinema-Teatro “Pacifico” ha accolto studenti, ge-nitori, docenti, Dirigenti scolastici, auto-rità per l’evento della Premiazione per il Concorso Scolastico a premi riservato alle Scuole di ogni ordine e grado. Il pro-gramma prevedeva questi momenti:

1. ore 16,30 : rappresentazione teatrale dei bambini della scuola primaria “G.L. Radice”;

2. ore 17,15 : premiazione dei vincitori Il locale conteneva a malapena gli inter-venuti, accorsi in massa alla manifesta-zione dalla città e dai paesi limitrofi, che hanno sottolineato con applausi la recita dei piccoli allievi. Successivamente ha preso la parola don Eulo Tarullo ha fatto una breve cronistoria del Concorso “S. Pietro Celestino: Eremita, Papa, Santo” e ha invitato i Presidenti delle rispettive aree a salire sul palco e proclamare le opere vincitrici con breve motivazione e consegnare quindi il premio. È importan-te sottolineare l’impegno profuso ed en-comiabile di don Eulo, il quale ha sempre apprezzato, incoraggiato e spinto con la sua parola e con i suoi scritti affinché il Concorso venisse ampiamente recepito dagli Insegnanti di Religione e quindi diffuso nelle Scuole. L’entusiasmo dei ragazzi non è stato più contenibile e, l’entusiasmo, è stato alla base sia della gioiosa accoglienza del Concorso sia dell’attaccamento a Mons. Vescovo. Mons. Spina, Vescovo della Diocesi, ha recepito il calore manifestato dagli stu-denti e dai presenti e si è soffermato, do-po i ringraziamenti, nel suo breve saluto, sulle caratteristiche di S. Pietro Celestino tratteggiate nel suo libro con le tredici riflessioni e illustrate nel fumetto.

Nella chiesa di S. Gaetano in Sul-mona è stata aperta la mostra dove sono esposti tutti gli elaborati dei ragazzi delle diverse scuole. Una mostra che merita davvero di esse-re visitata.

Diocesi … riceviamo e pubblichiamo

D alle Poste Italiane, il 4 luglio vie-ne emesso un francobollo com-memorativo dell’Anno Giubilare

Celestiniano. Di seguito viene riportato il testo di mons. Angelo Spina che sarà sulla cartellina dell’annullo filatelico. “I Vescovi dell’Abruzzo e del Molise hanno voluto dedicare uno speciale An-no Giubilare a San Pietro Celestino dal 28 agosto 2009 al 29 agosto 2010 in oc-casione degli ottocento anni dalla nasci-ta dagli storici collocata tra il 1209 e il 1215. Questo Anno Giubilare vuole esse-re un anno di grazia per tutti i fedeli del-le undici diocesi dell’Abruzzo e del Moli-se e di quanti pur di altri luoghi deside-rano viverlo. Le Diocesi del Molise sono tutte coinvolte. S. Pietro Celestino com-patrono del Molise è nato nel Molise, è stato a Faifoli (Montagano) come chieri-co e come abate. La devozione è molto sentita in tanti luoghi tra cui S. Angelo Limosano, Montagano, Isernia, ecc. Altrettanto coinvolte sono le Diocesi dell’Abruzzo: Sulmona con l’eremo di S. Onofrio, dove è vissuto per tanti anni, l’Abbazia Morronese, le reliquie conser-vate nella cattedrale di S. Panfilo; Chieti, con l’eremo S. Spirito a Roccamorice e quello di S. Onofrio a Serramonacesca; L’Aquila con la bolla della Perdonanza, la basilica di Collemaggio che ne conser-va il corpo. La devozione di S. Pietro Ce-lestino è sentita in tutto l’Abruzzo. San Pietro Celestino rimane nella storia non solo per le vicende del suo tempo e del suo pontificato, ma soprattutto per la sua santità. Nato nel Molise, Pietro An-gelerio, undicesimo di dodici figli, rima-sto orfano del padre, sin da piccolo sentì la vocazione alla vita religiosa che, tra sogni, desideri e accondiscendenza della madre trovò la via per realizzarsi. Dopo essere stato oblato nel monastero bene-dettino di S. Maria di Faifoli ( Montaga-no - CB), decise di recarsi a Roma per l’ordinazione sacerdotale. Passando per Castel di Sangro (AQ) si fermò sul monte Porrara a pochi chilometri da Palena (CH) vivendo da eremita. Qui visse per tre anni per poi riprendere il viaggio ver-so Roma dove, nell’anno 1234 venne ordinato sacerdote. Di ritorno da Roma decise di sostare per un periodo di tem-po nel monastero benedettino di San Giovanni in Venere presso San Vito Chietino. Nel 1240 decise di ritornare alla vita ascetica sul Morrone nell’eremo di S. Onofrio. A causa delle tante visite della gente del posto, che disturbavano il silenzio e la sua preghiera, si spostò dal Morrone alla Maiella. A lui si unirono alcuni giovani desiderosi di condividerne lo stile di vita. Il 24 giugno 1264 papa Urbano IV incaricò Nicola di Fossa, ve-scovo di Chieti, di incorporare la nascen-te Congregazione dei Morronesi nell’ordine benedettino. Successivamen-te Papa Gregorio X indisse il Concilio a Lione in cui si presero provvedimenti riguardo ai tanti ordini religiosi della Chiesa. Fra Pietro, in pieno inverno, par-tì dal monte Morrone per recarsi in Francia affinchè il suo Ordine non venis-se soppresso. Papa Gregorio X riconobbe canonicamente l’Ordine di Fra Pietro sotto l’osservanza della regola di S. Be-nedetto. Di ritorno da Lione, giunto a l’Aquila, sostò in un luogo chiamato dal-la gente Colle Madio. Nottetempo sognò la Vergine Maria tutta circondata di luce che gli chiese di costruire una chiesa grande e bella sul colle. Fra Pietro non perse tempo e subito diede inizio alla costruzione della Basilica di Collemag-gio. Dopo un periodo di tempo tornò a vivere sulla Maiella e sul Morrone. Nel 1275 riunì il capitolo dei frati e consegnò loro il simbolo dell’ordine: una croce con una “S” ad indicare lo Spirito Santo. Dal 1276 fra Pietro fu abate a S. Maria di Faifoli. Dal 1278 al 1279 si recò in Puglia a S. Giovanni in Piano. Nel 1281 fu prio-re a S. Spirito a Maiella. Nel 1283 si recò a S. Bartolomeo in Legio. Dal 1285 al 1293 dimorò in diversi luoghi della Maiella. Nel 1291 fu abate generale dell’ordine a S. Spirito a Maiella e nel 1293 di nuovo all’eremo di S. Onofrio sul

Morrone. Il 5 luglio 1294, dai cardinali riuniti in conclave, venne eletto Papa. Il 29 agosto 1294 Pietro del Morrone ven-ne incoronato Papa nella basilica di S. Maria di Collemaggio a L’Aquila con il nome di Celestino V. Dopo l’incoronazione, Celestino V rimase a L’Aquila per circa due mesi facendo un grande dono alla città: la Perdonanza. Chiunque nel giorno della decollazione di S. Giovanni Battista (28-29 agosto) avesse oltrepassato, con animo sincera-mente pentito, la porta della Basilica di Collemaggio, avrebbe ottenuto l’indulgenza. Il 6 ottobre 1294 Celestino V lasciò L’Aquila, passò per Sulmona e su invito di Carlo d’Agiò si trasferì a Na-poli. Negli ambienti romani la scelta di Papa Celestino V non fu ben accetta. Celestino V, spirito libero, uomo per il quale la coscienza è al primo posto, uo-mo di preghiera e di limpida spiritualità si rese subito conto che intorno a lui si era creata un’atmosfera difficile, perciò di fronte alle continue pressioni politi-che, dopo lunga riflessione e incessante preghiera, decise di rinunciare al papato. Il 13 dicembre 1294 Celestino V convocò il concistoro a Castelnuovo (Napoli) per comunicare la sua decisione. Il 24 di-cembre 1294 venne eletto il nuovo Papa col nome di Bonifacio VIII. Celestino V, dopo la rinuncia al papato, desiderava andarsene lontano, tornare a vivere nel suo eremo, ma Bonifacio VIII lo costrin-se a recarsi al castello di Fumone dove, in una cella, il 19 maggio 1296 morì. Il 5 maggio del 1313, ad Avignone, fu procla-mato santo. Nel 1237 le sue spoglie ven-nero trasferite da Ferentino (FR) alla Basilica di Colle Maggio a L’Aquila. Una “particella” del cuore di S. Pietro Celesti-no, conservata a Ferentino, posta in una teca, venne donata dal Vescovo di Feren-tino ad Antonio Sardi, vescovo di Ana-gni, perché fosse esposta nella chiesa Cattedrale di Sulmona per la venerazio-ne dei fedeli. L’Anno Giubilare celesti-niano è stato l’invito e l’occasione per: Riscoprire la vocazione alla santità. Ap-profondire la ricerca di Dio attraverso la via del silenzio, dell’ascolto della Parola di Dio, della contemplazione. Prendere coscienza della gravità del peccato an-nunciando la misericordia di Dio e ri-chiamando al perdono, alla riconciliazio-ne e alla pace. Riscoprire il valore della natura come dono di Dio da “usare” e non da “abusare” educando a stili di vita di sobrietà e di solidarietà. La visita pa-storale del Santo Padre Benedetto XVI a Sulmona, nell’Anno Giubilare Celestinia-no, è un grande dono fatto alla Diocesi di Sulmona-Valva, alla Città di Sulmona, all’Abruzzo intero, alla Regione Ecclesia-stica Abruzzese-Molisana. La sua venu-ta è per tutti motivo di gioia e di speran-za. Confermandoci nella fede e nella ca-rità il Papa aprirà solchi nuovi per non avere paura a progettare il futuro. Nel capitolo V della Lumen Gentium i Padri conciliari hanno sottolineato “La voca-zione universale alla santità” (Cfr LG 40). «…E’ ora di riproporre a tutti con convinzione questa “misura alta” della vita cristiana ordinaria: tutta la vita della comunità ecclesiale e delle famiglie cri-stiane deve portare in questa direzione» (NMI,31). «La santità non è un lusso, non è un privilegio per pochi, un tra-guardo impossibile per un uomo norma-le; essa, in realtà, è il destino comune di tutti gli uomini chiamati a essere figli di Dio, la vocazione di tutti i battezzati» (Benedetto XVI, Udienza generale, 20 agosto 2008). Partendo da questa esi-genza forte di una Chiesa, tutta chiamata alla santità, si aprono orizzonti program-matici nuovi, e anche la società civile riceve nuova spinta di speranza soprat-tutto dopo il sisma e la crisi per la man-canza di lavoro. S. Pietro Celestino invita tutti noi, men-tre camminiamo sulla terra, ad avere fisso lo sguardo alle cose di lassù, quelle del cielo, che rimangono in eterno”.

+ Angelo Spina Vescovo di Sulmona-Valva

Premiazione del

Concorso Scolastico

S. Pietro Celestino V

Un francobollo per commemorare l’Anno Giubilare Celestiniano

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6 Maggio Maggio Maggio Maggio ---- Giugno 2010Giugno 2010Giugno 2010Giugno 2010

L a figura di san Pietro Celestino affascina i giovani perché è molto simile alla loro storia fatta di fatica, di ricerca, di dolori, di ingratitudini, ma anche di gioie pulite, di vigore spirituale, di panorami immensi, di leti-

zia nata dalla fatica. Se uno ama, vede una spiga nel seme che muore! E’ una frase molto poetica ma che può aiutare a vivere e progettare il futuro senza paura. “Amare è guardare dentro prima di guardare intorno”. L’analisi socio-logica del territorio della diocesi di Sulmona-Valva evidenzia il calo demogra-fico e la fuga dei giovani dal territorio. Su 85.000 persone i giovani dai 15 ai 25 anni sono meno del 5% poco più di quattromila. Mancando le condizioni di lavoro, il futuro dei giovani è sempre più compromesso. In situazioni come queste è facile perdersi d’animo e non solo. Per risolvere i problemi si cercano soluzioni di fuga dalla realtà, di compromesso, di clientelismo, mantenendo in piedi aspetti strutturali negativi che non rispettano la dignità della persona umana. La cultura contemporanea, poi, così influenzata dai mass-media, met-tendo in evidenza modelli di riferimento che non danno senso alla vita e pro-ponendo stili di vita che non aiutano la crescita spirituale, esaltando il mate-rialismo e il relativismo, rendono difficile il seguire il Signore Gesù e vivere il Vangelo. La figura di San Pietro Celestino, che i giovani in quest’anno hanno avuto modo di conoscere di più con le catechesi, partecipando anche ad un concorso promosso dalla Diocesi in tutte le scuole, con il pellegrinaggio dioce-sano all’eremo di S. Onofrio è di grande aiuto per riprendere con coraggio il cammino e per essere “alternativi” in una società che tutto omologa. I giovani hanno ricevuto alcuni spunti per vivere la propria vocazione a pieno:

1. Il coraggio di volare nel cuore di Dio, spogliandosi del superfluo. Celestino è stato grande perché è stato capace di sognare il cielo, sempre. C’è una frase di un poeta anonimo: “La terra senza cielo si fa fango; ma la terra con il cielo, diviene giardino”. Non è solo la droga che comprime il cielo di un giovane. Il cielo è negato quando il giovane vive nella precarietà del suo doma-ni. C’è un solo modo di vincerla: affrontare il futuro con la competenza nello studio serio, nell’impegno quotidiano, lottando contro ogni avversità senza cedere alle lusinghe e senza perdersi di coraggio. 2. Il coraggio di sentirsi liberi obbedendo al proprio cuore. La vita eremitica di san Celestino, nel gusto della preghiera con i suoi tempi e i suoi respiri, ci insegna quanto è importante e preziosa la libertà, dono che Dio ha fatto a tutti gli uomini. La libertà si ottiene mediante l’amore alla vita e la cura degli altri, che tradotti diventano preghiera di gratitudine e di servizio. Celestino V era un uomo che credeva fortemente nella libertà, altrimenti non avrebbe rinunciato al potere del papato! Nonostante fosse stato chiamato a dare stabilità alla Chiesa in quel periodo, non rinunciò alla sua libertà! Questa è la storia della sua tenacia e di come conquistò quella libertà che lui cercava, a cui apparteneva: essere libero nel cuore ad ogni costo. Proprio come un graf-fito scritto sulla parete della sua grotta, il bisogno di sentirsi libero gli procurò la forza di volontà che lo ha aiutato a ribellarsi alle avversità, al potere, e a cre-dere saldamente nel sogno di santità.

3. Il coraggio di pregare, come ala che permette di volare. Sembra strano parlare di preghiera eppure torna il gusto di pregare. E’ il re-spiro della vita, è il silenzio che attende una Presenza. Sant’Agostino descrive così il pregare: “Il pregare consiste nel bussare alla porta di Dio e invocarlo con insistente e devoto ardore del cuore. Il dovere della preghiera si adempie meglio con i gemiti che con le parole, più con le lacrime che con i discorsi”. La preghiera è un affidarsi nelle braccia di Dio, poiché ti fidi di lui. Come un bimbo in braccio a sua madre!

4.Il coraggio di osare il perdono settanta volte sette. La Perdonanza è il gesto più famoso e più dolce di papa Celestino. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia, sono le parole di Gesù, è quello che ci prospetta nella quinta beatitudine. Preconizza così un’umanità riconciliata, in pace, che sa trovare sempre una mediazione e una risposta, nel dono della fratellanza e della solidarietà. Il perdono esprime una fusione di cuori, ne ristabilisce l’intimità vera, anche la fiducia ferita. Perdonare sempre, tutte le volte: questo il coraggio da osare in un mondo che sbrigativamente è pronto a puntare il dito e ad abbandonare. L’amore si dona all’amore e usa misericordia, non rancore. La colpa è la con-dizione di separazione dell’uomo da Dio, ma Dio rimane fedele e rinnova con amore la sua creatura. 5. Il coraggio di tuffarsi nella bellezza del creato. San Pietro Celestino ha sempre amato la natura, ha scelto luoghi difficili e ere-mi immersi nel verde. Con panorami meravigliosi e scenari intatti di bellezza verginale. E’ veramente un santo che ci aiuta ad amare l’ecologia. Cioè il ri-spetto del creato sentito come un giardino. E’ questo un amore necessario per una terra che è spazio donato da Dio all’uomo, perché lo abiti e ne abbia cura. Educare a stili di vita di sobrietà, di rispetto, di uso del natura e non di abuso. Rispettare il creato significa non considerarlo egoisticamente a disposizione dei propri interessi. Il creato è un bene universale. Ecco perché mantenere l’equilibrio in esso porta il benessere di tutti. L’Anno Giubilare Celestiniano ha insegnato ai giovani di camminare con co-raggio. L’augurio è di : buon cammino a tutti! Perché sappiamo, sull’esempio di San Celestino, amare Dio e farlo mare. Si sentirà così la dolcezza della sua presenza, in una vita che si apre al cielo, in una preghiera che fa volare, in un perdono che libera dai lacci che rinchiudono il cuore nella paura, nel rispetto del creato amato come giardino e in un obbedienza che si fa gioia di avere sempre una fronte serena e alta. L’augurio è: “Siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio” (Ef. 3,17-19).

Riflessioni del Vescovo comunicate ai giovani

nell’Anno Giubilare Celestiniano.

Eventi diocesani

I n occasione della visita del Santo Padre, la Diocesi, per ricordare l’evento ha fatto realizzare

quattro opere d’arte: un bas-sorilievo in bronzo che ritrae Papa Benedetto che benedice la città e che verrà colloca-to all’interno del-la Casa Sacer-dotale in Viale Rooseve l t ; un dipinto su tela raf-figurante S. Pietro Celesti-no e Papa

Benedetto che verrà collocato nella sala da pranzo della Casa Sacerdotale;

una statua in pietra raffigurante S. Pietro Celestino che verrà

collocata nel giardino anti-stante il Centro Pastora-le lungo il Viale Roo-sevelt; un mosaico raffigurante S. Pietro Celestino e Papa Bene-detto XVI che verrà collo-cato nella l u n e t t a della fac-ciata del-la catte-drale sul lato de-stro.

QUATTRO OPERE D’ARTE PER RICORDARE LA VISITA DEL SANTO PADRE

Page 7: Anno III n. 5-6 / maggio-giugno - 2010...Ore 18.00 al Cinema Pacifico, presentazione del libro di Franco Cavallone “Sulmona dei Vescovi araldica e cronotassi della diocesi Valvense”

7 Maggio Maggio Maggio Maggio ---- Giugno 2010Giugno 2010Giugno 2010Giugno 2010

D on Ugo Di Donato, sacerdote della diocesi di Sulmona-Valva, è tornato alla casa del Padre. Aveva 89 anni. A dare l’ultimo salu-

to c’era tutta Popoli e tante persone giunte da Rivi-sondoli e da altri luoghi. I sacerdoti presenti alla celebrazione delle esequie presiedute dal vescovo mons. Angelo Spina erano tanti, segno di affetto, di stima e fraternità nei confronti di don Ugo, per

il quale sale incessante la preghiera di tutto il presbiterio. Prima della celebrazione il Cancelliere, don Antonio D’Ortenzio ha dato un profilo del canonico don Ugo: “Era originario di Rivi-sondoli, dove era nato il 27 Luglio 1921 da Giuseppe e Ida Troiani, alla cui religiosità familiare attribuiva il fiorire della sua voca-zione al sacerdozio. Coltivò questa sua in-clinazione e formazione nel nostro fiorente Seminario Diocesano, dove fu accolto il 1° Ottobre 1931, e poi, dal 1935, nel Pontificio Seminario Regionale “San Pio X” in Chieti, dove coronò gli studi filosofici e teologici sotto la direzione di Mons. Domenico Bor-nigia, che fu promosso Vescovo della Dio-cesi di Sansepolcro in Toscana. Ordinato sacerdote il 17 Marzo 1945 dal Vescovo dio-

cesano del tempo, Sua Ecc. Mons. Luciano Mar-cante, vicentino, già il successivo 1° Aprile lo desti-nò Parroco a Pietransieri e il succes-sivo 1° Ottobre anche alla vicina confinante Parrocchia di Rocca- cinquemiglia. Durante l’anno scolastico 1953-54 fu docente nel Seminario “La Storta” di Roma, ma il suo lungo e fruttuoso impegno sacerdotale e pasto-rale si è svolto, fino a questi ultimi tempi, qui nella

Comunità Parrocchiale di Popoli, come fedele ed operoso coadiutore dei Parroci del suo tempo, de-dicandosi anche all’insegnamento nelle locali Scuole secondarie, nonché a guida spirituale delle associazioni laicali della Parrocchia e, particolar-mente, a Cappellano della Confraternita della “SS. Trinità”. I frutti della sua non comune cultura sono rivelati, tra le altre pubblicazioni, particolarmente, dai tre preziosi volumi “Popoli e i popolesi”. Logo-rato dai suoi 89 anni anagrafici, che avrebbe com-piuti il prossimo 27 Luglio, e stremato dalla malat-tia, ieri, 15 Giugno 2010, assistito amorevolmente, ha concluso la sua vita terrena nel nosocomio po-polese ed è pas-sato alla vita eterna, accom-pagnato dalla preghiera di raccomandazio-ne alla bontà e misericordia divina di noi tutti e di quanti lo hanno cono-sciuto, amato e stimato.

C arissimi, noi Vescovi, riuniti in Assemblea Genera-le, abbiamo avvertito il forte desiderio di scrivervi mentre l’Anno Sacerdotale si avvia alla conclusione.

Il nostro primo pensiero è sempre per voi, e lo è stato an-cora di più in questi mesi. Incalzati da accuse generalizza-te, che hanno prodotto amarezza e dolore e gettato il so-spetto su tutti, abbiamo pregato e invitato a pregare per voi. Non sono mancate occasioni di ascolto e di dialogo per condividere la grazia e la benedizione del ministero ordi-nato. Ora, tutti insieme vogliamo esprimervi la nostra cor-diale stima e vicinanza, ispirata dalla comune responsabi-lità ecclesiale. La nostra vuole essere, anzitutto, una parola di gratitudine. La gloria di Dio risplende nella vostra vita consumata nella fedeltà al Signore e all’uomo, perché siete pazienti nelle tribolazioni, perseveranti nella prova, ani-mati da carità, fede e speranza. Noi siamo fieri di voi! Il bene che offrite alle nostre comunità nell’esercizio ordina-rio del ministero è incalcolabile e, insieme ai fedeli, noi ve ne siamo grati. La vostra consolazione non dipenda dai risultati pastorali, ma attinga alla presenza amica dello Spirito Paraclito e alla partecipazione al calice del Signore, dal cui amore siamo stati conquistati. È anche una parola con cui ci invitiamo a vicenda a perseverare nel cammino di conversione e di penitenza. La vocazione alla santità ci spinge a non rassegnarci alle fragilità e al peccato. Essa è un appello accorato di Gesù e un imperativo per tutti: ve-nite a me!... rimanete in me!... seguitemi! Questa irresisti-bile sollecitazione ci commuove e ci spinge ad andare a-vanti, ci aiuta a non adagiarci sulle comodità, a non la-sciarci distogliere dall’essenziale, a non rassegnarci a ciò che è solo abituale nel ministero. La Chiesa ci affida il Van-gelo che illumina i nostri passi, corregge le nostre derive, ispira i pensieri e i sentimenti del cuore e sostiene il desi-derio di bene presente nell’animo di ciascuno. Accogliamo con gioia la sua parola di speranza e di verità, desiderosi di lasciarci educare da lui. Davanti a noi sta una promessa: «Ecco sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3,20). La chiamata che ci ha afferrato e plasmato ci aiuterà a superare anche le tribolazioni di que-sto tempo, corrispondendo con rinnovato slancio al man-dato che ci è stato affidato. È, infine, una parola di inco-raggiamento. Quando il Signore ha inviato i discepoli in missione ha detto loro: «Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt 28, 20). Non ci ha promesso una vita facile, ma una presenza che non verrà mai meno. Sen-za di lui siamo nulla e non possiamo fare niente; dimoran-do in lui i nostri frutti saranno abbondanti e duraturi. La sua compagnia non ci mette al sicuro dagli attacchi del maligno né ci rende impeccabili, ma ci assicura che il male non avrà mai l’ultima parola, perché chi si fa carico del proprio peccato può sempre rialzarsi e riprendere il cam-mino. Vi sostenga la comunione del presbiterio, la nostra paternità, la certezza della presenza del Signore Risorto che rende possibile attraversare ogni prova. Gratitudine, conversione, incoraggiamento: questo vi diciamo per esse-re ancora più uniti nel condividere l’impegno e la gioia del ministero a servizio delle nostre Chiese e del Paese. Ci protegga la Vergine Maria. Ci benedica Dio che dona senza misura la consolazione di sperimentarlo vivo nella fede. Roma, 28 maggio 2010

I VESCOVI DELLE CHIESE CHE SONO IN ITALIA

“C ome pastori della Conferenza Episco-pale Abruzzese-

Molisana sentiamo di non po-ter restare indifferenti rispet-to ai problemi che riguardano il fazzoletto di terra che ci è stato affidato. Negli ultimi anni infatti, il territorio locale è stato teatro di pericolose emergenze ambientali che mettono a grave rischio ecolo-gico le nostre regioni, da sem-pre considerate un polmone verde”. Così scrivevamo, noi Vescovi dell’Abruzzo e del Molise, due anni fa, il 25 lu-glio 2008. Se oggi intervenia-mo nuovamente in materia è sempre per amore del nostro popolo, per promuovere il ri-spetto dell’ambiente attraver-so una spiritualità tanto vigile verso il prossimo, quanto im-pegnata nell’adorazione del Creatore, nella consapevolez-za che le preoccupazioni ri-guardo alla salvaguardia del creato allora segnalate sono ancora attuali e in alcuni casi perfino maggiori. 1. Una prima minaccia cui fa-cevamo riferimento riguarda la costruzione del cosiddetto Centro Oli di Ortona. Il nostro allarme non è restato inascol-tato, al punto che lo stesso Governo regionale ha varato una legge a tutela del territo-rio, nei confronti di un’attività considerata tra le più inqui-nanti per le risorse naturali, con conseguenze anche gravi sulla salute degli abitanti. Purtroppo, questa legge è sta-ta impugnata a livello nazio-nale perché si occupa anche di ciò che riguarda il mare, ma-teria che non è di competenza regionale. Au-spichiamo che si attivi una collaborazione efficace fra Go-verno naziona-le e Regione al fine di mante-nere gli impe-

gni assunti e tutelare tanto il nostro territorio, quanto il nostro mare, risorsa e patri-monio prezioso della nostra gente. 2. Un’ulteriore preoccupazio-ne riguarda l’acqua, bene co-mune la cui fruizione è un di-ritto fondamentale e inaliena-bile di tutti. Ribadiamo la no-stra preoccupazione riguardo a progetti di privatizzazione della gestione di questo bene, mentre richiamiamo l’urgenza di una costante ed efficace vigilanza da parte delle Auto-rità responsabili sulla qualità dell’acqua che beviamo. E-sprimiamo inoltre il nostro convinto appoggio all’impiego di fonti energetiche “pulite”, quali l’eolico e il fotovoltaico, a condizione che ciò avvenga in modo rispettoso dell’ impat-to ambientale e a norma di legge. In tal senso sta interve-nendo anche il Governo regio-nale. 3. L’emergenza rifiuti sembra sempre più preoccupante. Se ribadiamo la nostra volontà a cooperare attraverso la rete delle parrocchie all’ educazio-ne alla raccolta differenziata, oltre che ad adottare stili di vita ispirati alla sobrietà, chie-diamo tempestività, organici-tà, legalità e chiarezza di in-terventi in questo campo da parte delle Autorità compe-tenti. Ci viene segnalata in particolare la minaccia costi-tuita in alcune zone da un ina-deguato smaltimento di mate-riali tossici come l’amianto. Invitiamo tutti ad una mobili-tazione morale e spirituale per tenere alta la vigilanza e la

corresponsabilità per la dia-gnosi dei rischi e le terapie da adottare in questo campo. 4. La crisi economica ed occu-pazionale ci preoccupa in mo-do grave: se si intravedono segnali di ripresa a livello glo-bale e nazionale, la ricaduta dei processi critici sulla vita quotidiana della nostra gente ci sembra oggi più che mai negativa. Molte famiglie non ce la fanno ad arrivare a fine mese e la mancanza di lavoro suscita timore e sconforto quanto mai fondati. Ai re-sponsabili della cosa pubblica e agli imprenditori chiediamo uno slancio di coraggio e di generosità a tutto campo: è tempo di sacrifici per tutti, ma è giusto che un prezzo mag-giore sia pagato non dai più deboli, ma da chi più ha e più deve investire per il bene co-mune. Preghiamo affinché questo nostro grido non resti inascoltato e ciascuno misuri le proprie scelte davanti al giudizio di Dio, che ci chiama a rispondere ai bisogni dei più poveri. Possa lo Spirito del Risorto illuminare tutti, governanti e cittadini, e aiutare in partico-lare la comunità cristiana ad essere testimone di stili di vita ispirati alla sobrietà, alla soli-darietà verso i più deboli e a scelte responsabili davanti a Dio e nei confronti del prossi-mo e delle generazioni a veni-re. Vi siamo vicini e Vi bene-diciamo nella fiducia del Si-gnore risorto. Chieti, 21 Aprile 2010 I Vescovi della Conferenza Episco-pale Abruzzese Molisana

“Noi siamo fieri di voi!...” I l m e s s a g g i o d e i Ve s c ov i i t a l i a n i a i s a c e rd o t i c h e o p e r a n o i n I t a l i a

Don Ugo Di Donato

è tornato alla casa del Padre

Rispettare l'ambiente

Comunicato dei Vescovi dell'Abruzzo e del Molise

Vita Ecclesiale

Giuseppe Fuggetta

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8 Maggio Maggio Maggio Maggio ---- Giugno 2010Giugno 2010Giugno 2010Giugno 2010 Periodico della Diocesi di Sulmona-Valva

SulmonaSulmonaSulmonaSulmona----Valva diocesi Valva diocesi Valva diocesi Valva diocesi ---- Periodico di formazione e informazione della Diocesi di SulmonaPeriodico di formazione e informazione della Diocesi di SulmonaPeriodico di formazione e informazione della Diocesi di SulmonaPeriodico di formazione e informazione della Diocesi di Sulmona————ValvaValvaValvaValva ---- Viale Roosevelt, 7 - 67039 SULMONA (AQ) - Tel. 0864.34065 Fax 0864.33522 E-mail: [email protected] - Sito Web:

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