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ANNO I - NUMERO 10 - MAGGIO 2007 - MENSILE GRATUITO DI BILIARDO - www.biliardoweb.com IL RITORNO DI CROCEFISSO MAGGIO! Rientro in grande stile per il fuoriclasse brindisino: primo classificato alla BTP di Modena Il circolo Pam Pam Club di Modena concede il bis: a solo un mese di distanza dall'importante gara nazionale di cui vi abbiamo raccontato nel numero di aprile di BW Magazine, la città emiliana ospita anche la quinta prova B.T.P. 2006/2007e la quarta prova del campionato nazio- nale femminile… (di Enrico Galli) SEGUE A PAG. 3 IL SECONDO SIGILLO DI HIGGINS di Enrico Galli Lo scozzese si aggiudica il mondiale 2007 e torna al vertice della classifica Giunge all'epilogo la stagione agonistica dello snooker. Un epilogo che ha luogo, come da 30 anni a questa parte, al Crucible Theatre di Sheffield, arena di di- mensioni piuttosto conte- nute (la sua capienza non supera i mille spettato- ri) ... SEGUE A PAG. 8 CARAMBOLA CAMPIONATO MONDIALE DI UNA SPONDA di Roberto Garofalo De Bruijn bissa il titolo europeo e si conferma il Re di questa specialità SEGUE A PAG. 21 PRIMA PROVA DI QUALIFICAZIONE di Roberto Garofalo A Latina vince Sebastiano Ruocco SEGUE A PAG. 7 POOL IL MOMENTO D’ORO DEL POOL AZZURRO di Francesco Tomati Tra le mille difficoltà dell'attività nazionale, i nostri giocatori riescono ad emergere in Europa Più volte, sul- le pagine di BiliardoWeb Magazine, ci è toccato evi- denziare come l’Italia del Pool sia netta- mente indietro rispetto agli altri Paesi europei e mondiali. Abbiamo … SEGUE A PAG. 16 STECCA SERIE A: SIAMO ALLA STRETTA FINALE di Fabrizio Satta Due giornate al termine, la Poule scudetto si avvicina SEGUE A PAG. 22 II EDIZIONE DEL MEMORIAL MASINI di Paola Luzzi Vince Salvatore Mannone SEGUE A PAG. 19 SNOOKER ** INTERVISTA ESCLUSIVA ** Crocefisso Maggio si racconta alla nostra redazione!!! A PAG. 12 - 13 - 14 SISTEMA MARGUTTI: Continuano le lezioni di tecnica di Fabio Margutti, in questo numero a pag. 24 trovate il sesto appuntamento. Nel nostro sito www.bilirdoweb.com potete scaricare tutte le lezioni precedenti!!!

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ANNO I - NUMERO 10 - MAGGIO 2007 - MENSILE GRATUITO DI BILIARDO - www.biliardoweb.com

IL RITORNO DI CROCEFISSO MAGGIO! Rientro in grande stile per il fuoriclasse brindisino: primo classificato alla BTP di Modena

Il circolo Pam Pam Club di Modena concede il bis: a solo un mese di distanza dall'importante gara nazionale di cui vi abbiamo raccontato nel numero di aprile di BW Magazine, la città emiliana ospita anche la quinta prova B.T.P. 2006/2007e la quarta prova del campionato nazio-nale femminile… (di Enrico Galli) SEGUE A PAG. 3

IL SECONDO SIGILLO DI HIGGINS di Enrico Galli

Lo scozzese si aggiudica il mondiale 2007 e torna al vertice della classifica Giunge all'epilogo la stagione agonistica dello snooker. Un epilogo che ha luogo, come da 30 anni a questa parte, al Crucible Theatre di Sheffield, arena di di-mensioni piuttosto conte-nute (la sua capienza non supera i mille spettato-ri) ... SEGUE A PAG. 8

CARAMBOLA

CAMPIONATO MONDIALE DI UNA SPONDA di Roberto Garofalo

De Bruijn bissa il titolo europeo e si conferma il Re di questa specialità SEGUE A PAG. 21

PRIMA PROVA DI QUALIFICAZIONE di Roberto Garofalo

A Latina vince Sebastiano Ruocco SEGUE A PAG. 7

POOL

IL MOMENTO D’ORO DEL POOL AZZURRO di Francesco Tomati

Tra le mille difficoltà dell'attività nazionale, i nostri giocatori riescono ad emergere in Europa

Più volte, sul-le pagine di BiliardoWeb Magazine, ci è toccato evi-denziare come l’Italia del Pool sia netta-mente indietro rispetto agli altri Paesi e u r o p e i e mondiali. Abbiamo … SEGUE A PAG. 16

STECCA

SERIE A: SIAMO ALLA STRETTA FINALE di Fabrizio Satta

Due giornate al termine, la Poule scudetto si avvicina

SEGUE A PAG. 22

II EDIZIONE DEL MEMORIAL MASINI di Paola Luzzi

Vince Salvatore Mannone SEGUE A PAG. 19

SNOOKER

** INTERVISTA ESCLUSIVA **

Crocefisso Maggio si racconta alla nostra redazione!!!

A PAG. 12 - 13 - 14

SISTEMA MARGUTTI: Continuano le lezioni di tecnica di Fabio Margutti, in questo numero a pag. 24 trovate il sesto appuntamento. Nel nostro sito www.bilirdoweb.com potete scaricare tutte le lezioni precedenti!!!

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IN QUESTO NUMERO DI BW MAGAZINE:

A Modena ritorna il grande «Fisso» 5° Prova btp, vince Maggio su Triunfo di Enrico Galli a pagina 3 Modena, 4° prova nazionale femminile Penultimo appuntamento con il biliardo femminile per la stagione agonistica 2006-2007 di Paola Luzzi a pagina 5 Maggio vs... 1 Fisso! Intervista al numero 1 di Fabio Margutti a pagina 12 II edizione del Memorial Masini Vince Salvatore Mannone di Paola Luzzi a pagina 19 Campionato a Squadre di Serie A: la «stretta» finale Due giornate al termine, la Poule scudetto si avvicina di Fabrizio Satta a pagina 22 Le Traiettorie del Biliardo - TECNICA Lezione n°6: Gli effetti (Parte seconda) di Fabio Margutti a pagina 24

Latina - Prima prova di qualificazione per S. Vincent Vince Sebastiano Ruocco di Roberto Garofalo a pagina 7 La carambola «made in Italy» va di moda in Europa Nutrita partecipazione dei nostri atleti nelle competizioni internazionali, e i risultati cominciano ad arrivare di Roberto Garofalo a pagina 15 Campionato Mondiale di 1 sponda L'olandese De Bruijn bissa il titolo europeo e si conferma il Re di questa specialità di Roberto Garofalo a pagina 21 3 sponde - Position Play - parte 4 Anche a 3 sponde la costruzione della serie è fondamentale: miglioriamola! di Roberto Garofalo a pagina 27 Le 76 figure di Weingartner - parte 8 Prosegue il percorso di allenamento alla carambola: figure 41 - 44 di Roberto Garofalo a pagina 28

Il secondo sigillo di Higgins Lo scozzese si aggiudica il mondiale 2007 e torna al vertice della classifica di Enrico Galli a pagina 8

Il momento d'oro del Pool azzurro Malgrado i molti problemi dell'attività nazionale, i nostri giocatori riescono a primeggiare in Europa di Francesco Tomati a pagina 16

In principio fu… la canna da pesca! Processo costruttivo di un puntale in fibra composita di Andrea Rondini a pagina 18

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Il circolo Pam Pam Club di Modena concede il bis: a solo un mese di di-stanza dall'importante gara nazionale di cui vi abbiamo raccontato nel nu-mero di aprile di BW Magazine, la città emiliana ospita anche la quinta prova B.T.P. 2006/2007, e la quarta prova del campionato nazionale fem-minile. Un encomio particolare va riservato al presidente Moreno Scar-pellini, capace di organizzare un even-to di questa portata avendo a disposi-zione un tempo ridottissimo, dopo

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A MODENA RITORNA IL GRANDE «FISSO» 5° Prova BTP, vince Maggio su Triunfo

l'inopinato annullamento della gara nella sua sede originale (Somma Lom-bardo) poche settimane prima, per problemi di natura burocratica. Nono-stante tutto, le iscrizioni sono giunte numerosissime, rendendo necessario l'impiego di una sala ausiliaria dove si sono disputate alcune batterie e la pri-ma fase del torneo femminile. Tra i quasi 400 «aspiranti» che si sono dati battaglia nelle prime cinque gior-nate di gara, spicca un nome in parti-colare: Crocefisso Maggio. Il super-campione pugliese ha dovuto scontare una pesante squalifica che lo ha inevi-tabilmente fatto uscire dai primi 24 della classifica, i quali come è noto accedono di diritto al girone finale di domenica. Buone notizie per i suoi numerosissimi tifosi dunque, che han-no la possibilità di ammirare il loro beniamino lungo tutto il suo percorso verso le finali di domenica, cui acce-derà senza particolari problemi. Gli altri sette giocatori che sono so-pravvissuti ai due turni di qualificazio-ne sono: Momentè, Triunfo, Putignano, Vecchione, Casarotto, Micucci e Alba-no. Una nota particolare per quest'ulti-mo, giocatore di casa a Modena, poco conosciuto ma dalle doti tecniche so-praffine e in grado di impensierire

chiunque nella giornata giusta. Nelle finali si è trovato subito di fronte Gu-stavo Zito cedendo per 3-0, forse un po' tradito dalla tensione di una partita così importante. Due grosse sorprese caratterizzano i sedicesimi di finale: l'eliminazione di Salvatore Mannone per mano del vi-centino Casarotto, e quella del n°1 del-la classifica Paolo Marcolin, a confer-ma di quanto sia difficile ripetersi dopo un grande successo; il 30enne di Sesto Calende cede il passo a un comunque ottimo Vecchione, che rimonta da 0-2 per vincere alla «bella». Ad approfittare del varco lasciato nella parte alta del tabellone dalla testa di serie n°1 è proprio Crocefisso Maggio, che si libera piuttosto in fretta di Go-mez e di Rossetti (vincitore a Modena un mese fa), mostrando chiaramente le sue «bellicose» intenzioni. Dall'altra parte del tabellone avanza bene anche Giovanni Triunfo, che supera agevol-mente Montereali, Cifalà e un ritrovato Borroni, approdando alla semifinale dove troverà Zito. Splendido il quarto di finale tra Sala e Maggio, vinto dal pugliese alla bella dopo una battaglia durissima; senza storia quello tra Auletta e un irricono-scibile Bombardi, che non riesce a ripetere quanto di buono aveva mo-strato pochi minuti prima contro Lo-pez e soccombe per 3-0. Le semifinali riservano davvero grandi emozioni, in

Claudio Bono premia Giovanni Triunfo, secondo classificato

Da sinistra: Gustavo Zito(terzo class.), il direttore di gara Orfeo Sarto, Crocefisso Maggio(primo class.), l’organizzatore Moreno Scalpellini,

Francesco Aultetta(terzo class.)

Orfeo Sarto premia Francesco Auletta, terzo classificato

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particolare quella tra Maggio e Aulet-ta: il brindisino sciorina un repertorio di tiri diretti davvero entusiasmante, ma il suo avversario è un osso duro e non molla un colpo. Nel finale del terzo set c'è la svolta dell'incontro: entrambi i giocatori sono vicini al traguardo, e Auletta ha un fisso a spingere. Inspiegabilmente cerca la misurissima, e resta corto... Maggio può battere un tiro diretto e non si lascia sfuggire l'occasione, portan-dosi 2-1. Benchè Auletta riesca poi a vincere il quarto set portando il match alla bella, da quel tiro in a-vanti sembra che il risultato finale sia già scritto sul tabellone, e la dura legge del biliardo fa sentire il suo peso ancora una volta: Auletta con-tinua a giocare bene, mettendo a segno serie di colpi pregevolissimi

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(tra cui tre «5 spon-de» consecutivi da cineteca), ma le bi-glie non gli rispondo-no più a dovere, e così il primo finalista di questa prova è p rop r io « Fi s so » Maggio. Di superlativo livello tecnico anche l'altra semifinale, dove il talentuoso Triunfo stringe i denti (ha sofferto di febbre e influenza per tutta la settimana) e prevale

alla quinta e decisiva partita su uno Zito che si conferma tra i giocatori più in forma del circuito. E' suo il primato in classifica al termine di questa prova. Una finale dai curiosi risvolti: en-trambi i giocatori sono pugliesi, en-trambi provenienti dalle qualifica-zioni ed entrambi matematicamente rientrati tra i primi 24 col risultato di Modena: li rivedremo quindi a Chianciano, ma questa volta diretta-mente in finale. Il biliardo televisivo, installato in un bellissimo locale a poca distanza dalla sala, regala un'atmosfera parti-colare a questo match, e i giocatori non deluderanno le attese degli spet-tatori: parte bene Triunfo che si ag-giudica il primo set con dei colpi

magnifici, ma la risposta di Maggio non si fa attendere, e i successivi due set sono suoi, mentre il suo av-versario sembra accusare sempre più la stanchezza. Sembrano esserci tutti i presupposti per un 3-1 finale, ma Triunfo non si dà per vinto e trova la forza per portare a casa il quarto set! La bella è una lotta di nervi pri-ma ancora che di tecnica, ma è guar-dando negli occhi i due giocatori che si capisce chi sarà il vincitore: Maggio si abbassa sul biliardo come se le volesse mangiare quelle bilie, mentre Triunfo gioca un biliardo tecnicamente validissimo, ma sem-bra mancargli quella scintilla, quella fame di vittoria che fa superare qualsiasi ostacolo. Finisce la storia della partita, gli ultimi birilli cadono a favore di Maggio e il gesto del brindisino par-la da sè: pollice destro alzato, «Sono tornato, e sono ancora il n°1». Mag-gio è uno di quei personaggi che spacca a metà il pubblico: c'è chi lo ama alla follia, chi lo giudica pre-suntuoso e arrogante, niente mezze misure. Una cosa però è certa: il suo carisma è un colpo in più, e non si può fare a meno di constatare una sorta di timore reverenziale nell'at-teggiamento e nel gioco dei suoi avversari. Come direbbe un noto telecronista di motociclismo, «Maggio c'è!», e crediamo sia tornato per restare molto, molto a lungo.

di Enrico Galli

Maggio c’è! Rientra dopo la sospensione e vince la prova di Modena

G. Triunfo, con il secondo posto entra di diritto tra i Professionisti

Moreno Scalpellini , organizzatore della manifestazione, premia Crocefisso Maggio, primo classificato

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A Modena, in una splendida giornata di sole, si è svolta la 4° Prova del circuito nazionale femminile che, per questioni logistiche e organizzative, è stata disputata presso il Csb «Il Birillo» di Scandiano (RE) affollato per l’occasione da un pubblico nu-meroso e interessato all’evento men-tre al Pam Pam Club di Modena si disputavano le finali della gara na-zionale maschile. Sabato 14 aprile quindi, hanno preso il via i gironi eliminatori formati da 3 giocatrici ciascuno; per chi non se-gue il biliardo femminile spieghiamo quali sono i meccanismi della gara:

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MODENA, 4° PROVA NAZIONALE FEMMINILE Penultimo appuntamento con il biliardo femminile per la stagione agonistica 2006-2007

le atlete della categoria Nazionale femminile sono 24 e vengono suddi-vise, in base alla classifica preceden-te in 3 fasce: alla prima all’ottava (1° fascia), dalla nona alla sedicesima (2° fascia), dalla diciassettesima alla ventiquattresima (3° fascia). Vengo-no preparati 8 gironi all’italiana e vengono sorteggiate tre atlete, una per ogni fascia. Le prime due classi-ficate di ogni girone accedono alla fase successiva che si svolge con il metodo dell’eliminazione diretta. Sabato quindi i gironi sorteggiati erano i seguenti: (vedi tabella infon-do alla pagina) Purtroppo non passano lo scoglio del primo turno: Capitanio, Di Lorenzo, Bertoncelli, Quadrelli e Bettoni. Superano il primo scontro ad elimi-nazione diretta Pao-la Mantovani, Cin-zia Ianne, Sara Si-roni, Marilina De-laude, Angela Gili-berti, Laura Spirito, Monica Lanza e Raffaella Uggè. Accedono alla fase finale della gara: Ianne e Spirito, vincitrici per 2 a zero rispettivamen-te su Sironi e Lan-za. Le altre due atlete che si qualifi-cano per la giornata di domenica sono:

Delaude (su Giliberti) e Mantovani, che chiude la strada per le semifinali alla Uggè. Domenica ore 14.00 si disputano le semifinali: Delaude-Ianne, Spirito-Mantovani. Nella prima Marilina Delaude riesce ad aggiudicarsi il pri-mo set su Cinzia Ianne che però è determinata a confermare il titolo vinto nella prova precedente, vince quindi il secondo e anche il decisivo set che le da l’accesso alla finalissi-ma. Dall’altra parte una Mantovani un po’ tesa non riesce ad esprimersi ai livelli del sabato che l’hanno vista protagonista di incontri giocati ai massimi livelli, soccombe ad una più precisa e sicura Laura Spirito, anche qui al terzo set.La finale è un po’ a senso unico, Cinzia domina sin dalla Cinzia Ianne, per la seconda volta,

sul gradino più alto del podio

Corrado Zanasi premia Laura Spirito

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prima partita, facilitata anche dall’elevata tensione di Laura Spirito che non riesce ad ingranare soprattut-to nel primo set. Nel secondo la Spi-

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rito riesce a dominare in parte l’emozione per la sua prima finale di quest’anno sportivo, e piazza delle ottime bilie nella fase iniziale della

partita ma Cinzia reagisce subito, opponendosi al gioco della sua av-versaria portando a casa anche il se-condo set e aggiudicandosi la secon-da vittoria stagionale. L’ultimo appuntamento per il biliar-do femminile è quello di Chianciano Terme, il 12 e 13 maggio dove si decideranno le sorti di alcune delle 24 atlete della categoria nazionale femminile. Come ogni anno le prime 16 della classifica generale parteci-peranno alla pule finale di Saint Vin-cent, a luglio, mentre le ultime 4 re-trocederanno lasciando il posto a 4 nuove aspiranti. Per il momento, le retrocesse sicure della stagione sono Cetra e Ferrario, impossibilitate a partecipare al campionato, ma anche Vaggelli e Di Lorenzo sono a rischio con soli 70 punti guadagnati nella stagione. Non mi resta che darvi appuntamento a Chianciano, per l’ultima prova na-zionale, che sancirà la chiusura della stagione sportiva femminile.

di Paola Luzzi

Il podio (da sinistra): Laura Spirito (2° class.), Cinzia Ianne (1° class.), Marilina Delaude e Paola Mantovani (3° class. a parimerito)

Angela Giliberto e Francesca Di Lorenzo

Orfeo Sarto premia Paola Mantovani, terza classificata

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Il 5 e 6 Maggio si è svolta a Latina, nel CSB Las Vegas, la prima delle due prove previste per la qualifica-zione all’assoluto di S.Vincent del prossimo Luglio. Il numero di parte-cipanti è stato inferiore a quella dell’anno scorso, svoltasi a Roma; assenti i giocatori della zona nord, gli unici due partecipanti al di sopra di Roma sono stati il bolognese Galli ed il lucchese Miccoli. Nutrita inve-ce la compagine romana (13) insie-me ad un qualificato gruppo campa-no, due tarantini (Grande e Pellegri-no), tre reatini e l’irriducibile pesca-rese, Ernesto Di Tizio, abilissimo anche nelle specialità 5 birilli e gori-ziana. Ottimi i tavoli ed accoglienza cor-diale da parte del CSB organizzato-re; i proprietari, Anna e Pino, coa-diuvati da giovani soci, hanno colla-borato con grande dedizione per la riuscita della manifestazione. Ha diretto la gara il responsabile caram-bola per l’Italia peninsulare, Sig. Franco Careddu, che continua con successo a prodigarsi per la diffusio-ne di questo sport, sacrificando la sua passione per il gioco a favore di impegni organizzativi. Il livello tecnico è stato soddisfacen-te, leggermente al di sotto di quello del 2006 per l’assenza di tre giocato-ri di spicco, due dei quali già qualifi-cati essendo giunti all’assoluto nei primi quattro in classifica (Sciacca e Mancini); il terzo assente, Tonino D’Aniello, ha però spinto il suo ami-

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CARAMBOLA: 1° PROVA DI QUALIFICAZIONE A Latina vince Sebastiano Ruocco

co e paesano Ruocco a parte-cipare e il titolo è andato pro-prio a lui. Sebastiano Ruocco, figlio d’arte, è stato nel recente passato protagonista del tre sponde; oggi è tornato, dopo un periodo di assenza, con una prestazione di alto livel-lo: non ha mai perso, ha rea-lizzato la migliore media ge-nerale ed una serie di ben 10 carambole. Solo la finale col romano De Franceshi è stata al di sotto delle aspettative

per il gioco molto difensivo messo in atto da quest’ultimo e a cui ha dovuto naturalmente rispondere Ruocco; prima della finale Sebastia-no aveva più di 0.900, media di as-soluto valore nel panorama italiano. Una sola partita nel tabellone finale è finita in parità, tra Garofalo e Vi-tiello, e quest’ultimo ha avuto la meglio nel tie-break per un punto. Il secondo arrivato, De Franceschi, ha confermato quello che si era visto durante la settimana della carambola a Roma lo scorso Marzo: è un gioca-tore di biliardo a 360°, praticando con successo varie specialità, dal Pool allo Snooker e cimentandosi anche senza troppo allenamento nel-la carambola, ottenendo tra l’altro ottimi risultati. Negli ottavi di finale la sorte ha voluto che si scontrassero i due amici tarantini: ha prevalso Pel-legrino che però si è arreso nella fase successiva a Mauro Rufini che ha con-fermato così di valere in pieno il posto alto in clas-sifica di entrata. A Giugno la seconda ed ultima prova a Firenze e sarà determinante la parte-cipazione alla prova (con relativo piazzamento nei primi sedici) per aspirare ad uno dei 6 posti che spettano alla zona peninsu-lare.

di Roberto Garofalo

Sebastiano Ruocco, il vincitore

De Franceschi, giocatore di 8/15 «prestato» con ottimi risultati alla carambola

LATINA - PRIMA PROVA N Giocatore P. Media g. 1 S. Ruocco 16 0,833 2 G. De Franceschi 14 0,577 3 M. Rufini 12 0,531 4 A. Vitiello 10 0,571 5 R. Garofalo 8 0,574 6 F. Caldarella 8 0,491 7 R. Rasoli 8 0,488 8 V. Pellegrino 6 0,527 9 R. Grande 6 0,488 10 O. Miotto 6 0,368 11 E. Galli 4 0,466 12 U. Bellini 4 0,450 13 E. Mollo 4 0,392 14 E. Di Tizio 4 0,370 15 F. Carrieri 4 0,368 16 G. Frabetti 3 0,253 17 E. Ricci 4 0,317 18 S. Coticelli 2 0,371 19 D. Petroli 2 0,331 20 E. De Bonis 2 0,302 21 S. Fabrizi 2 0,075 22 R. Capobianchi 1 0,250 23 A. Pitoni 0 0,294 24 F. Miccoli 0 0,222 25 R. Basili 0 0,333

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Giunge all'epilogo la stagione agonistica dello snooker. Un epi-logo che ha luogo, come da 30 anni a questa parte, al Crucible Theatre di Sheffield, arena di di-mensioni piuttosto contenute (la sua capienza non supera i mille spettatori) ma perfetta per ospitare il biliardo, e unica nel suo genere per la partecipazione del pubbli-co, vicinissimo ai tavoli e quindi più «presente» accanto ai giocato-ri. Non è facile abituarsi a questa situazione per i debuttanti al mon-diale, e quasi tutti hanno incontra-to difficoltà nelle passate edizioni. Immancabilmente, anche que-st'anno le «matricole» hanno pa-gato dazio, e tra di loro due in particolare meritano una segnala-zione: la prima è Ding Junhui, che certo non ha avuto fortuna nel «pescare» Ronnie O'Sullivan al primo incontro del suo esordio mondiale, ma cedendo di schianto per 10-2 (con percentuali di imbu-cate inaccettabili per le doti che tutti gli riconoscono) non fa che confermare il periodo di crisi in cui è piombato dopo la finale del Masters perduta dal-lo stesso O'Sullivan. La seconda è il teenager Judd Trump, dominatore tra gli juniores e da tutti pronosticato come una stella del futu-ro; il 17enne di Bristol trova Murphy al primo turno, e lo sfida con la sfron-tatezza tipica di un giovane della sua età: attacca il biliardo a tutto campo, alterna serie entusiasmanti a errori inspiegabili, ma manda fuori giri il suo

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IL SECONDO SIGILLO DI HIGGINS Lo scozzese si aggiudica il mondiale 2007 e torna al vertice della classifica

avversario: tiene testa all'ex campione del mondo fino al 6-6, poi Murphy prende le redini del gioco e fa valere i diritti della classe e dell'esperienza, portando a casa i 4 frame conclusivi. Trump ha comunque messo in mostra un talento purissimo e un gioco scintil-lante: ci sono tutti i presupposti affin-ché possa far divertire non poco gli appassionati negli anni a venire. Per il momento si deve accontentare di esse-re entrato tra i top 64 della classifica: l'anno prossimo i tabelloni principali se li dovrà ancora sudare! Caso forse unico nella storia, ai nastri di partenza erano ben nove i giocatori ancora in lizza per il primo posto nella classifica al termine della stagione, a conferma dell'assenza di un dominato-re assoluto e del grande equilibrio e alternanza di vincitori cui si è assistito nelle ultime due stagioni. Di questi nove, il favorito n°1 era Graeme Dott, che partiva dalla pole position della classifica provvisoria ed era reduce da un convincente successo al China O-pen. Queste considerazioni non faceva-no tuttavia i conti con la «maledizione di Sheffield»: nessun neo-vincitore

(compresi i plurititolati Davis e Hendry) è mai riuscito a ripetersi l'anno successivo al primo trionfo; neppure Dott è sfuggito a questa dura legge, perdendo addirittura al primo incontro per mano di Ian McCulloch. Lo stesso Junhui, come già detto, è uscito ben presto dalla corsa al primato, mentre cominciano a salire le quotazioni di Higgins, Murphy ed Ebdon; anche Rober-tson e O'Sullivan, a patto di vince-re il torneo, saranno matematica-mente certi di ricevere in premio anche il ruolo di n°1 per tutta la prossima stagione. Non dovrà passare molto tempo,comunque, prima che uno di questi due nomi debba essere depennato dalla lista dei pretendenti al trono: Rober-tson-O'Sullivan è infatti uno degli accoppiamenti di ottavo di fina-le... Molto scarse, invece, appaiono le chance del numero uno attuale, Stephen Hendry. Il supercampio-

ne scozzese, detentore del record di vittorie a Sheffield (ben 7, tutte negli anni '90), ha stentato per tutta la sta-gione e parte svantaggiato in classifica. Per giunta, a poche settimane dal mon-diale ha cambiato stecca, scelta che si è dimostrata davvero infelice: nei mo-menti di difficoltà, la sua mancanza di feeling con l'attrezzo è stata evidente. Sopravvive soffrendo a un primo turno che non doveva presentare alcun pro-blema contro il carneade Gilbert (ottimo giovane talento comunque, tradito solo dall'inesperienza), ma nulla può agli ottavi di finale contro un Ali

John Higgins vince il suo secondo mondiale

Judd Trump, da tutti pronosticato come un futuro campione

Hendry crolla dal 1° all'8° posto in classifica: mai così giù dal 1997

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Carter in grande spolvero, che lo sep-pellisce per 13-6. L'Hendry che si è visto a Sheffield è un giocatore rapidamente incammina-to sul viale del tramonto; i frangenti in cui riaffiora lo schiacciasassi degli anni '90 sono sempre più rari e brevi, intervallati da sequenze negative in cui è fin troppo chiaro che la fiducia nei suoi mezzi non è più quella di un tempo, e sul suo volto si legge un qualcosa di sconosciuto fino a pochi anni fa: l'ineluttabilità della sconfitta. I suoi tifosi possono tranquillizzarsi: ci vorranno ancora parecchi anni pri-ma che lo scozzese si trasferisca, ma-gari, in uno studio televisivo a tenere compagnia a Davis e Parrot; tuttavia sarà bene che si accontentino di qual-che sprazzo di classe qua e là durante la stagione agonistica, poiché l'Hendry dei tempi d'oro, penso si possa dire con assoluta certezza, non lo rivedre-mo più. Si è già anticipato dell'ottavo di finale più atteso, che vede di fronte due dei giocatori più in forma, spettacolari e amati dal pubblico (anche femminile!) del momento: O'Sullivan e Rober-tson. «The Rocket» parte fortissimo, e sembra intenzionato a ripetere la pre-stazione che l'ha visto dominare Jun-hui: la prima sessione si chiude per 6-2 in suo favore, con l'australiano che sembra non esserci. Ma la pausa deve avergli fatto bene (che ricorra anche lui al «Piano B» congegnato da Paul Hunter?), poiché alla ripresa del gio-co lo si vede trasformato, pieno di grinta: trova il suo ritmo migliore e mette alle corde O'Sullivan: stavolta è l'inglese a tirare un sospiro di sollievo

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per il «gong» di fine sessione: siamo 8-8! La sessione conclusiva sembra iniziare ancora sotto il segno di Ro-bertson, ma Ronnie tiene duro fino al 10-10 e poi lancia lo sprint finale: l'australiano non è in grado di reagire, e deve cedere il passo al più esperto rivale per 13-10... delusione per lui, ma dalla sua ha sia il tempo che i «numeri» per rifarsi nei prossimi anni. Nulla di fatto anche per Peter Ebdon, il quale si fa travolgere dal giovane Mark Selby che sembra trovarsi mol-to a suo agio a Sheffield, dopo la splendida prestazione dell'anno scorso quando eliminò il favorito Higgins al primo turno e l'esordio di quest'anno, in cui supera uno Stephen Lee che non sbagliava mai e si era portato avanti per 5-0. Ebdon, oltre ad abbandonare le speranze di primato in classifica, torna a casa con un altro boccone a-

maro: a partita ormai compromessa, gioca sciolto e si trova 80-0 con 10 rosse e 10 nere imbucate, le 5 rosse rimanenti ottimamente distribuite e i colori sui loro spot. La tensione diven-ta sempre più evidente (ricordiamo che un 147 al Crucible vale ben 14-7.000 sterline, più le 10.000 per la miglior serie del torneo!!!) e la sua corsa si ferma a 97. Peccato! Un altro nome, che puntualmente ri-torna in auge al mondiale (favorito dalle lunghe distanze a lui predilette), è quello di Matthew Stevens. Al gal-lese, due volte finalista sconfitto a Sheffield, nessuno ha mai negato il riconoscimento di un grande talento e una classe da campione; quello che gli è sempre mancato sinora è il cosiddet-to «killer instinct», quella cattiveria agonistica che ti fa tagliare il traguar-do un istante prima del tuo avversario. Dopo due convincenti vittorie su De-laney e Allen (altro giovane da tener d'occhio) si trova a dover affrontare Shaun Murphy nei quarti: occasione

perfetta di prendersi una rivincita do-po la drammatica finale del mondiale 2005! Stevens è in condizioni eccezionali, gioca il suo miglior biliardo e per una volta lascia da parte la leziosità che tante partite gli è costata nella sua carriera. Chiude la seconda sessione addirittura 11-5, sembra finita. Alla ripresa, dopo due frame si va sul 12-6, e già si dipingono i nuovi possibili scenari di classifica dopo la sconfitta di Murphy, ma qui le cose iniziano a complicarsi: l'inglese gioca ormai ri-lassato senza nulla da perdere, mentre Stevens va sempre più in sofferenza e comincia a sbagliare biglie decisive, spesso tutt'altro che impossibili. 12-8, 12-10, 12-12... il gallese non esiste più, ormai schiacciato dal peso di tutte le occasioni mancate, e Murphy non si lascia scappare l'occasione di siglare la più clamorosa rimonta nella sto-ria di Sheffield: mai un giocatore era riuscito a risalire da 5-11 per vincere un match al meglio dei 25 frame. Sconfitta devastante per Stevens, che per di più deve incassare il duro colpo dell'uscita dai top 16, che lo costringe-rà a giocare le qualificazioni l'anno prossimo. Un'occasione d'oro perduta, speriamo che non sia l'ultima per il più forte giocatore (forse dopo Jimmy White) a non aver mai vinto un titolo mondiale. Dall'altra parte del tabellone, continua il cammino «da incubo» per O'Sulli-van: dopo Junhui e Robertson ora gli tocca Higgins, che sembra aver trova-to la forma migliore proprio al mon-

Mark Selby, rivelazione del torneo

Lo scozzese Maguire rimpiangerà a lungo l'occasione persa con Higgins

Ronnie O’Sullivan, sconfitto da Higgins nei quarti di finale

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diale, al termine di una stagione inco-lore. La prima sessione annuncia scintille, con serie fantastiche da ambo le parti a determinare una perfetta parità: 4-4. Ma nella seconda sessione c'è un solo giocatore in campo, ed è proprio lo scozzese: Ronnie gioca male, non rie-sce ad arginare il suo decisissimo av-versario e si va al riposo sull'11-5 Higgins... col traguardo fissato a 13, era per lui solo una questione di man-tenere i nervi saldi di fronte a un pro-babile colpo di coda di Ronnie, che in effetti c'è stato: l'inglese riesce a por-tarsi fino al 9-12, ma un ultima rossa mancata spiana la strada delle semifi-nali a Higgins. Il suo avversario in semifinale è un altro campione ritrovato: Stephen Maguire. Lo scozzese, che tre anni fa era sembrato il nuovo «messia» dello snooker, si era poi perso per strada, smarrendo le doti che ne avevano con-traddistinto l'inizio di carriera, specie nel gioco a distanza. Nei primi turni di questo mondiale, approfittando anche di un varco nel tabellone lasciato da Dott, mette in mostra un ottimo gioco e sigla serie di grande qualità tra cui un bellissimo 143 (contro Hamilton, nei quarti), e si presenta decisamente «in fiducia» all'appuntamento con il connazionale. Ne esce la miglior partita di tutto il torneo, condotta per due sessioni sul filo dell'equilibrio più assoluto con un Maguire che costringe Higgins a sfo-

derare il meglio del suo repertorio per restare in scia: nonostante ciò, con un guizzo eccezionale Maguire riesce a portarsi 14-10 dopo la terza sessione, e sembra davvero poter sferrare il col-po del K.O. Ma il «Mago di Wishaw» non si arrende, vuole fortissimamente il secondo titolo mondiale che lo con-sacrerebbe definitivamente tra i «grandi» della specialità, e combatte come un leone. La svolta al 30° fra-me: avanti 15-14, Maguire è in serie, ma fallisce la rosa decisiva al centro. Higgins sale al tavolo e ripulisce, lan-ciandosi per la volata finale. La scon-fitta lascia stordito il povero Maguire, che commenta amaramente: «sono devastato, forse non mi capiterà mai più un'occasione simile di vincere il mondiale». Da parte nostra non pos-siamo che augurargli il contrario, e sperare che il suo ritorno ai massimi livelli possa essere confermato nelle prossime stagioni. Higgins primo finalista quindi, con la prospettiva di uno scenario particolare e suggestivo: se sarà Murphy a rag-giungerlo, i due non solo si dispute-ranno il titolo (sarebbe il secondo per entrambi), ma anche il primo posto in classifica mondiale. Tutto questo, ov-viamente, se l'avversario di Murphy è d'accordo! E Selby (che dopo Lee ed Ebdon aveva siglato un'altra bella vit-toria al «photo-finish» su Carter) non lo è stato affatto, d'accordo... match nervoso, altalenante: 7 centoni alla fine, ma anche tanti errori. Quello di

Selby sulla blu al 30° frame, che rega-la a Murphy un vantaggio di 16-14, sembra mettere la parola fine all'in-contro. Ma il ragazzo di Leicester re-sta calmo, non demorde e mette a se-gno una serie da 68 per ridurre il gap, pareggia con un frame nervosissimo e chiude in bellezza con un 64 sotto pressione degno di un veterano. E' 17-16 per lui, e adesso... adesso c'è una finale di Campionato del Mondo da giocare! Di fronte dunque l'esperto Higgins, che vuole a tutti i costi il secondo tito-lo mondiale che lo porterebbe alla pari con i suoi due «gemelli» O'Sullivan e Williams (sono tutti e tre del 1975), e il giovane qualificato Selby, la cui «favola» a Sheffield assomiglia molto a quella che solo due anni fa portò l'allora semisconosciuto Murphy a sollevare il trofeo più ambito di questo sport. Davvero un bel tipo questo Selby, e più di tutto ha stupito la sua simpatia e la sua spontaneità anche nella spasmo-dica tensione di una finale mondiale: quando un buontempone tra il pubbli-co tossisce apposta durante il suo brandeggio, si volta, gli fa un bonario sorriso e alza amichevolmente il polli-ce... Poi si rimette sul tiro e inchioda una delle tante imbucate spettacolari che ha messo a segno nel torneo; lo si è visto persino firmare autografi men-tre l'arbitro sistemava le bilie tra un frame e l'altro! Ma quando gioca a biliardo fa decisa-mente sul serio... stavolta parte male

John Higgins al tiro. La semifinale con Stephen Maguire è stata il miglior incontro di tutto il torneo

Ali Carter, grande talento ma poca «cattiveria», perde alla bella nei quarti

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però: forse ha dormito poco per l'ecci-tazione, forse patisce la stanchezza dei 96 frame giocati fino alla semifinale; fatto sta che nelle prime due sessioni dapprima arranca, poi gradualmente sparisce dal campo; si va al riposo sul 12-4 Higgins e già si discute se avre-mo una sessione serale conclusiva, o se allo scozzese basterà quella pomeri-diana per chiudere il conto… Non ha dubbi in proposito Selby, che vuole dimostrare di non essere lì per caso: inizia la sessione pomeridiana di lunedì con ritrovata freschezza, e la tranquillità di chi non ha nulla da per-dere: tra lo stupore generale, inanella sei frame consecutivi mentre Higgins non può che stare a guardare! Ne man-

cherebbero ancora due prima dell'in-tervallo, ma il ritmo piuttosto lento imposto dai giocatori convince l'orga-nizzazione a una chiusura anticipata, per dare ai giocatori un giusto riposo prima della sessione conclusiva. Buon per lo scozzese, che quasi certamente in quelle condizioni avrebbe perso anche quei due frame, vanificando tutto il vantaggio costruito la domeni-ca. Al rientro in campo, si vede già un altro Higgins: più preciso e determina-to, riporta il match su un piano di pari-tà e non si fa irretire dall'evidente ten-tativo di Selby di rallentare il ritmo. Quasi incredibile la nonchalance con cui il giovanotto resta anche 2 minuti a riflettere sul tiro, senza apparente-mente avvertire alcun disagio nei con-fronti di un pubblico che inizia a spa-zientirsi un po'. La tattica comunque dà qualche buon frutto, e Selby riesce a ridurre a 1 solo frame il suo distac-co: 13-14. Higgins si aggiudica l'im-portantissimo 28° parziale, e l'ancor più decisivo 29°, dopo che Selby ha gettato via un'ottima occasione di ri-portarsi sotto, fallendo una comoda imbucata al centro. Higgins non si volta più indietro, e piega definitiva-mente la resistenza del tenace avversa-rio con uno splendido 129 e un 78 conclusivo che suggellano il 18-13 finale. Non ci resta che una parola conclusi-

va, andando a ripescare i pronostici fatti in agosto, in fase di presentazione della nuova stagione. Direi che possia-mo essere più che soddisfatti: il nostro favorito Higgins non ci ha delusi, ri-scattando una stagione tutto sommato deludente con un trionfo mondiale che lo riporta al vertice della classifica; tra i giovani, Junhui, Murphy e Robertson hanno certamente mantenuto le pro-messe, vincendo tutti almeno un tor-neo e guadagnando moltissime posi-zioni in classifica; e persino la puntata «azzardata» su Mark Selby si è rivela-ta vincente: una finale mondiale e un undicesimo posto in classifica, davve-ro niente male! Vogliamo comunque tranquillizzare i tanti appassionati di questo splendido gioco, che non rimarranno a bocca asciutta nei prossimi mesi: abbiamo tutta un'annata alle spalle da riassume-re, e per i mesi estivi sono in program-ma alcuni interessanti articoli di ap-profondimento, aspettando la ripresa delle ostilità in agosto col Northern Ireland Trophy! E' stata una grande stagione per lo snooker, ma siamo certi che la prossi-ma lo sarà ancora di più: il fascino di questa specialità sta definitivamente conquistando anche l'Italia, e i nuovi tavoli che vengono installati mese dopo mese non fanno che confermar-lo... A risentirci presto dunque, buon snooker a tutti!

di Enrico Galli

Shaun Murphy ha ceduto in semifinale all’amico Selby

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Chi è il più forte?! Chi sta fuori per quasi tutta una stagione, torna e vince, vince… e vince fino a quando di partite non ce ne sono più? Uno solo! Ce n’è solo uno che non molla mai. E al di là del nome mariano, primaverile, solare, è un giocatore che lo puoi solo amare o odiare. D’accordo il campione è così, ma l’uomo? Piacere, Maggio. Nome: Crocefisso. Luogo di Nascita: Torchiarolo (Brindisi) Data di Nascita: 02-05-1962, Età 45 anni. Figli: Alessandra (8), Roselenia (12). Compagna: Marzena. BW: Perché ti hanno chiamato Cro-cefisso, un nome molto particolare? «Crocefisso è un nome molto diffuso nel mio paese. Nella nostra famiglia è anche una tradizione, difatti è anche il nome di mio nonno.» BW: Una volta mi raccontasti che le prime volte hai cominciato giocando alla specialità della bazzica. Ma in che modo ti sei avvicinato al biliardo e soprattutto a quale età? «Sì, è vero. Mio padre, che è un grande appassionato di questo sport, mi portò nel bar del paese per la prima volta all’età di 9 anni. E lì chiaramente la specialità più in voga era la bazzica.

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MAGGIO VS… 1 FISSO! Intervista al numero 1!

Quindi il mio è stato un approccio di biliardo a 360°, imparando da subito il controllo e la distribu-zione delle forze su en-trambe le biglie.» BW: Ci sono persone a cui sei particolarmente legato che hanno segnato il tuo percorso? «Non un giocatore di bi-liardo, ma un insegnante di educazione fisica. Lui pur non giocando a biliar-do mi trasmise delle no-zioni che molto spesso vengono sottovalutate

anche dai giocatori più bravi. Erano trucchi ed esercizi sulla coordinazione, sull’allineamento, e sull’impostazione del corpo, essenziali per poter giocare bene.» BW: Quando hai vinto il tuo primo torneo? «A 17 anni. Era una gara regionale all’italiana. Ricordo che giocai la finale contro Antonio Crisci.» BW: Qual è la partita che ricordi

particolarmente, e perchè? «Una finale di batteria nel torneo na-zionale di Ortona (Ch). Eravamo andati alla bella ed il mio avversario, Gianlu-ca Berdini, conduceva la goriziana (al 400) per 398 a 120. Chiaramente la ricordo perché alla fine riuscii a vincer-la io.» BW: Quando hai capito di essere forte? …ed imbattibile? «Nel 1985, quando nella sfida con Car-lo Cifalà uscii vincitore. Da lì poi co-minciò il nostro eterno confronto, sem-pre nel rispetto della persona, con stima ed amicizia.» BW: Un aneddoto divertente nel bi-liardo ed uno che invece preferisci non ricordare? «Cose spiacevoli da raccontare non ne ho. Di divertente... sicuramente il 7 sponde di calcio che tirai durante la fase eliminatoria di un europeo, contro un Danese. Con quel tiro realizzai 8 punti di castello più 3 di pallino, e la-sciai le biglie diagonalizzate in buca-buca. Lui che non sapeva come replica-re mi guardò incredulo e disorientato… Ed io gli feci segno di pagare 2 e biglia

Europei a squadre nel 2005

All’ultima prova BTP di Modena, che lo ha visto vincitore

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libera.» BW: Quale Professionista stimi mag-giormente, e perchè? «Carlo Cifalà. Perché nonostante i suoi problemi si è sempre distinto dagli altri, comportandosi da numero 1.» BW: Un tuo pregio ed un tuo difet-to… «Difetti tanti. Pregio uno solo: essere il più forte di tutti.» BW: Per ognuna di queste caratteri-stiche che voto (da 1 a 10) ti dai tu, e quale tuo collega apprezzi maggior-mente? a) Abilità, precisione e misura: Io: 9. Cavazzana: 10. b) Professionalità (inteso come impe-gno, allenamento): Io: 1. Tutti: media dell’8. c) Forza mentale: Io: 10. Nessuno. d) Tattica di gioco (Ita/TuttiDoppi/Goriziana): Io: 10/10/6 = media 8 e mezzo. All’Italiana nessuno; a TuttiDoppi e Gorizia Albrito: 9. e) Gioco di prima: Io: 10. Nessuno, perché sono tutti degli spingi-biglia. f) Gioco di sponda: Io: 6. Albrito: 9. g) Positività (nel gioco): Io: 0. Nessuno perché hanno tutti un

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50% di mala e 50% di buona sorte. h) Correttezza e lealtà: Io: 10. Cifalà: 9. BW: Qual è la rinuncia più grande che hai fatto per il biliardo? Ti ha ripagato? «Nessuna rinuncia, semmai tanti sacrifi-ci. Sono stato ripagato per più di quello che avrei meritato.» BW: Credi nei giovani per il futuro del biliardo? Cosa consiglieresti ad un ragazzo per un buon approccio? Qua-le caratteristica non deve mai manca-re? «Non ho fiducia nei giovani di oggi. Andando in giro per l’Italia, prendo sempre più coscienza che manca in loro il dovuto rispetto e l’umiltà per vincere e diventare dei campioni. Oltretutto ci sono molte cose che anche a livello ge-stionale, amministrativo ed organizzati-vo andrebbero cambiate. Se si pensa di voler vivere di biliardo oggi è difficilis-simo. Sinceramente se dovessi dare un valido consiglio ad un giovane questo sarebbe di aprire gli occhi e cambiare sport.» BW: Fai scuola di biliardo? In passa-to hai mai preso lezioni? «No, non faccio scuola di biliardo e non ho neppure mai preso lezioni. Sono un autodidatta.» BW: Quando arriva il momentaccio come ne esci? Usi tecniche mentali, di concentrazione? «No, non uso nessuna tecnica particolare. Biso-gna saper accetta-re le situazioni e soprattutto impa-rare a soffrire. Se vuoi essere un vincente non devi mai lasciarti an-dare e credere in te stesso. Franca-mente non mi capita spesso di trovarmi in que-sta condizione di disagio, perché ho piena fiducia nei miei mezzi. Quindi gioco senza paura, e mi carico soprattutto

con le biglie decisive.» BW: Fai attività fisica: bicicletta, cor-sa, palestra? «Niente moto, a parte la mia Kawasaki Ninja da 150 cavalli.» BW: Nel gioco tutti dicono che sei un istintivo. E’ vero? Ci racconti il tuo approccio al tiro? «Sì, è vero. Sono un istintivo puro. Per quanto riguarda l’approccio, sono auto-matismi di anni di gioco che sono diffi-cili anche da descrivere. Vado sul tiro e sento che io ed il biliardo siamo un tutt’uno. E’ un feeling inscindibile. Quando eseguo il tiro non guardo mai la direzione della stecca, perché già so con

Saint Vincent 2005,Campionati Italiani di categoria

Primo classificato ai Campionati Italiani di Saint Vincent nel 2005, categoria Professionisti

La sua Kawasaki Ninja da 150 cavalli

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la posizione del corpo dove mira e che va dritta. Quindi mi concentro essenzial-mente sulla direttrice che congiunge battente e punto di palla.» BW: Di sponda usi sistemi particola-ri? «Non uso conteggi. Preferisco sfruttare delle semplici diagonali di riferimento. Di sistemi numerici ne conosco tanti ma evito di usarli perché mi portano a de-concentrarmi e ad essere meno preciso.» BW: …e di prima? «Come detto in precedenza sono istinti-vo e gioco sul colpo d’occhio, la mia esperienza e la mia sensibilità.» BW: Ci parli della tua stecca? quali caratteristiche deve avere? «Peso: 630 gr. Bilanciamento: a 41cm. Materiale manico: Acero. Materiale puntale: Kevlar (da 114gr e 72cm)» BW: Occhio dominante, ponticello preferito, impugnatura? «Il mio occhio dominante è quello inter-no. Solitamente uso un ponticello aperto, tranne in alcuni particolari tiri smorzati, in gergo di mezzo colpo, dove mi trovo meglio con l’occhiello. L’impugnatura avanti, sempre a mano chiusa, incollata sulla stecca, anche nei tiri di esibizione, di massè. Cambio ve-locità e penetrazione di steccata in base al tiro che voglio eseguire.» BW: Hai praticamente vinto tutto quello che c’era da vincere: Campio-

nato Italiano, Europeo e Mondiale, sia individuali che a squadre. Come mai non hai ancora vinto il Gran Prix di Saint-Vincent? «Perché Saint Vincent è una gara per gorizianisti, quindi non per le mie carat-teristiche.» BW: Cosa pensi dei futuri biliardi con le buche? Dicono che arginino il fenomeno degli sparatori, favorendo un gioco più tecnico. «Non li ho mai provati, ma se come dicono favorissero i giocatori più tecnici io mi troverei ulteriormente avvantag-giato. Comunque non sono per il cam-bio dei biliardi; sono altre le cose che dovrebbero cambiare.» BW: Hai voglia di parlare della tua

squalifica? Ti è dispiaciuto? «Siviglia 2006 – Mondiale 5 birilli. Lì ho ricevuto le scorrettezze più grandi della mia carriera da professionista. Preferirei evitare di parlarne.» BW: Cosa ti ha dato la forza dopo il periodo di stop per riuscire a vincere il BTP di Modena? E’ stata una tua impresa o è fragilità del circuito pro-fessionistico? Ci racconti la fase dove hai sofferto maggiormente? «La forza me l’ha data il nome che por-to, e sono fiero di portare. Sicuramente ha contribuito anche la fragilità del cir-cuito professionistico. Al di là di questo tutte le partite che ho affrontato, dalla prima nelle selezioni fino alla finale perché ero stato servito ai giocatori su un piatto d’argento. Ma nonostante tutte le difficoltà ed avversità penso di aver dimostrato ancora una volta di essere sempre il numero 1.» BW: Che soprannome ti daresti? «Tutti mi chiamano: la tigre. E mi piace molto.» Qui termina l'intervista con un grande del nostro tempo. Un giocatore che ha vinto e continuerà a vincere tutto. Un uomo che ancora una volta ha dato pro-va di essere il protagonista. Personal-mente, vorrei aggiungere che sotto il profilo umano ricorderò a lungo la sua stretta di mano sincera. In bocca al lupo, Tigre!

di Fabio Margutti

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Con la squadra Italiana agli Europei di Sotteville (Francia) nel 2005

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Ormai eravamo abituati a vedere nelle classifiche estere di carambola i soliti nomi: Zanetti e, sporadica-mente, qualche altro italiano messo-si in luce ai vertici dei campionati italiani; naturalmente Antonio Od-do, Sciacca, Mancini, solo per citar-ne qualcuno. Ma quest’anno la pre-senza è notevolmente più consisten-te: nella prova open della Coppa del mondo a tre sponde si sono iscritti Zanetti, Niceforo, Mancini, De Bia-si, Grande, Mingiardi, Sciacca e Pellegrino, quindi ben otto italiani in terra ellenica, a Corfù, per fare esperienza e consentire quella cre-scita che tutti auspichiamo da anni. Questa prova si svolgerà dall’11 al 17 Giugno ed auguriamo a tutti i nostri amici una buona prestazione. Oltre alla prova suddetta, l’Italia è stata presente dal 27 al 29 Aprile nelle qualificazioni per le finali del campionato europeo 3 sponde per squadre; un team, Palestra Hartes, impegnato in Spagna (Alicante) e formato da Notarrigo, Cortese, Pic-ciano e La Rosa; ha combattuto con le squadre di Spagna, Portogallo,

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LA CARAMBOLA «MADE IN ITALY» VA DI MODA IN EUROPA Nutrita partecipazione dei nostri atleti nelle competizioni internazionali

Danimarca e Francia. L’altro team è il Jonia Amatori Biliardo di Giarre (CT), composto da Brillante, Cimino, Bitetti e Sma-jlovic; hanno giocato in Turchia, ad Istanbul, contro Germania, Grecia, Turchia e Francia. Purtroppo en-trambe le squadre non sono riuscite a qualificarsi per le finalissime, ma naturalmente avevano di fronte av-versari di alto rango: in uno dei due team olandesi che partecipavano c’erano Blomdahl e Sanchez insie-me: pensate anche al livello delle altre squadre, quindi niente di strano che le nazioni più deboli abbiano almeno un certo timore reverenziale nei confronti dei blasonati colleghi. Quindi solo parole di stima ed inco-raggiamento per le nostre due com-pagini e speriamo che si possa conti-nuare su questa strada anche con il sostegno morale ed economico della nostra federazione. Non è finita qui: ad Aprile in Grecia si è anche svolto un incontro ami-chevole tra due squadre greche (A e B), una egiziana ed una italiana, formata da Marco Zanetti, Antonio Oddo, Salvo Papa e Mimmo Min-giardi.

Ebbene, la squadra italiana ha vin-to con grande soddisfazione genera-le. Tutti hanno dato il loro valido contributo vincendo almeno un set e quindi accumulando preziosi punti per la nostra squadra. Nel primo incontro l’Italia vinceva 3-1 con la Grecia B; stesso risultato con l’Egitto, perdeva poi con la Grecia A e quindi si arrivava alla finale tra le due squadre con più punti: Italia e Grecia A; Zanetti e Oddo vincevano sui greci (2-0 e 2-1 rispettivamente); Papa perdeva con Papakonstantinou e la partita tra Mingiardi e Kasido-kostas veniva interrotta mentre era in vantaggio il catanese perché or-mai ininfluente per il risultato ormai acquisito dall’Italia. Le medie non sono state altissime per problemi di materiali di gioco, sicuramente l’umidità del sito ha reso i tavoli non perfetti per la corretta risposta alle traiettorie; anche alcuni proble-mi all’impianto elettrico hanno co-stretto gli atleti a giocare quasi con luce ambientale. Zanetti ha però vinto con l’egiziano El Araby i suoi 2 set in 10 riprese, quindi con media di 3.000. La migliore partita di Od-do è stata con il greco Sakkas, 2-0 in 27 riprese (1.111 di media), quella di Mingiardi con l’egiziano Yacoub, 2 set vinti in 32 riprese (0.938 di media); Papa non è riuscito a vince-re con nessuno dei suoi avversari ma ha comunque raccolto a suo favore un paio set che, come detto in prece-denza, sono stati determinanti per l’economia dei risultati finali. Insomma, qualcosa si muove nel panorama internazionale: il piacere di misurarsi fuori casa con giocatori stranieri, la voglia di imitare e quin-di crescere, sono tutti elementi che ci lasciano ben sperare, al di là dei risultati che i singoli possono otte-nere in questo momento. Forse sa-rebbe ora che la federazione inizias-se degli stage addestrativi in giro per l'Italia, approfittando del mo-mento favorevole; le idee non man-cano, la voglia c’è, basta solo inizia-re, coraggio!

di Roberto Garofalo

La squadra italiana che ha vinto il quadrangolare in Grecia, da sinistra a destra: Salvatore Papa, Pietro Croci, Domenico Mingiardi,

Antonio Oddo e Marco Zanetti

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Più volte, sulle pagine di Biliardo-Web Magazine, ci è toccato eviden-ziare come l’Italia del Pool sia netta-mente indietro rispetto agli altri Paesi europei e mondiali. Abbiamo consta-tato che il nostro migliaio, su per giù, di tesserati, per di più tristemente divisi in due Federazioni, è un gra-nello di sabbia rispetto ai milioni di praticanti ed agonisti sparsi per tutto il globo. La carenza di Centri Sportivi adegua-ti e di una cultura del gioco con le buche, dovuta anche alla maggiore diffusione della specialità nazionale, i birilli, ha fatto sì che un Paese come il nostro, che in quasi tutti gli sport appartiene all’elite mondiale, fino ad oggi sia stato considerato ben poco competitivo e assolutamente lontano dal “giro” delle Nazioni che contano nel panorama del pool internazionale. Ma oggi, maggio 2007, siamo lieti, anzi estasiati, nel constatare che, pa-rafrasando la celebre massima di Brandon Lee ne «Il Corvo», «Non può piovere per sempre». Il Pool italiano è ancora piccolo, ma sta bene, è in salute, e sta vivendo uno stato di grazia assolutamente inedito e beneaugurante in prospetti-va futura. Grazie alla passione e all’impegno di pochi, giocatori e dirigenti, finalmen-te l’Italia può essere annoverata di diritto tra coloro che a questa specia-lità stanno dando tanto, e ricevono le giuste soddisfazioni. Maggio 2007, dicevamo. È una data storica, senza dubbio. Volete sapere

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IL MOMENTO D’ORO DEL POOL AZZURRO Tra le mille difficoltà dell'attività nazionale, i nostri giocatori riescono ad emergere in Europa

chi è l’attuale numero uno d’Europa, seppure in coabi-tazione con il fortissimo o-landese Niels Fejien? Ebbene si, ce l’abbiamo fatta: Fabio Petroni. Il nostro miglior portacolori ha raggiunto la vetta del ranking EPBF in occasione dell’Eurotour di Sindelfingen, in Germania (vinto dall’inglese Daryl Pe-ach in finale contro lo sviz-zero Dimitri Jungo), con un nono posto che gli ha con-sentito finalmente di risalire quel paio di posizioni che lo separavano dal fatidico nu-mero uno. La prospettiva diventa ancora più rosea se si pensa che Fejien, il mese prossimo in Austria, dovrà difendere il terzo posto dell’anno passato, contro una migliorabilissima nona posi-zione del giocatore romano. Come se non bastasse, a ri-d o s s o d e i « t o p ten» (tredicesima piazza) c’è un Bruno Muratore sempre più co-stante nel rendimento, anche grazie alla ritrovata forma fisica, che nella prossima tappa potrà mettersi alle spalle il peggior piazzamento degli ultimi dodici mesi, sessantacinquesi-mo, provando a portare all’Italia un altro risultato senza precedenti: due azzurri nei primi dieci. Ma non sono solo loro, Fabio e Bru-no, che danno lustro all’immagine dello Stivale nel panorama continen-

tale: ben nove nostri atleti, quasi tutti in ascesa, fanno parte dei primi cento (Torrenti 34°, Cimmino 49°, Kralje-vic 57°, De Falco 63°, Tomati 67°, Margola 73°, Pascasi 90° oltre a Pe-troni e Muratore), con almeno un altro paio, Michelotto e Monaco, in procinto di unirsi alla compagnia in virtù della loro assenza alla prova dello scorso anno. Un altro risultato eccezionale, il quinto posto ai Campionati Europei

Bruno Muratore, 13° posto nella classifica dell’EPBF

Fabio Petroni, attualmente in testa alla classifica EPBF, affiancato dall’olandese Feijen

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svoltisi il mese scorso in Repubblica Ceca da parte del napoletano Vitto-rio de Falco (peccato per lo sfortuna-to quarto di finale col polacco Babi-ca, che avrebbe consegnato al nostro Totò una meritata medaglia), consen-tirà all’Italia di piazzare nel tabellone principale del prossimo Campionato del Mondo di Palla 9 ben tre rappre-sentanti: Petroni, Muratore e il “quasi medagliato” partenopeo. Il momento magico degli azzurri all’estero, inoltre, non si limita alla sola Europa. Nel circuito professioni-stico americano, l’UPA, i nostri por-tacolori si stanno facendo valere e conoscere sempre di più. Abbiamo già illustrato i buoni risultati della tappa di Valley Forge, e nel torneo successivo in California, vinto da Bustamante, altri ottimi piazzamenti (Petroni 9°, Torrenti 13°) ci regala-no un sempre maggiore ottimismo. A fine mese si svolgerà il campionato del Mondo di Palla 10, sempre negli Stati Uniti, e ben tre azzurri (l’onnipresente Fabio, Alessandro Torrenti e Moreno Kraljevic) sono stati inseriti nel tabellone principale. Gli eccellenti risultati agonistici degli ultimi tempi sono solo una parte dei successi ottenuti dal nostro Paese in termini di riconoscimento ed immagi-ne a livello internazionale. L’apprezzamento nei nostri riguardi sta crescendo esponenzialmente an-

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che grazie agli sforzi degli organi dirigenziali delle nostre federazioni, che, anche se la situazione “politico-biliardistica” interna non è delle più rosee, si stanno prodigando per far crescere il nostro pool anche agli oc-chi degli altri. Un esempio lampante di questo è l’eccellente organizzazione della tap-pa italiana dell’Eurotour, da parte dello staff della Federbiliardo, svolta-si il mese scorso a Castelvolturno (CE). La lussuosa cornice dell’hotel Holi-day Inn ha ospitato i 256 giocatori provenienti da tutta Europa nel mi-gliore dei modi, raccogliendo consen-si da parte di tutti e complimenti dal-la Federazione Europea, che, affidan-do una delle sette tappe annuali all’Italia, ha avuto conferma di aver fatto la cosa giusta. Il torneo, che avrà visibilità sul canale satellitare Eurosport, è stato vinto dal tedesco Christian Reimering in finale col rus-so Stepanov (alla seconda finale per-sa consecutivamente), ed è stato ar-ricchito dalla presenza dei giocatori del Napoli Calcio, molto simpatici ed interessati al gioco (hanno addirittura acquistato due tavoli per il loro riti-ro), che hanno premiato i vincitori. Questa è senza dubbio la strada giu-sta per offrire all’Europa del pool, negli anni passati non molto ben di-sposta verso i nostri rappresentanti, l’immagine che l’Italia merita. Se la Federbiliardo ha dato bella mo-stra di sé e delle sue potenzialità in occasione dell’Eurotour campano, l’IPF non vuole essere da meno (a volte un po’ di sana concorrenza può anche essere positiva) e per i primi tre giorni di giugno è in programma a Parma un torneo internazionale che si annuncia ricco di grandi nomi e di aspettative interessanti. Se poi dovessero essere vere le voci, sempre più insistenti, di un imminen-te ritorno del pool sugli schermi della Rai, con queste premesse non potre-mo che aspettarci una crescita espo-nenziale della specialità, sul territorio nazionale, anche dal punto di vista delle numeriche oltre che dal già sod-disfacente bilancio dei risultati agoni-stici. Per una volta, il naturale (e un po’ italiano) pessimismo nei riguardi del prossimo futuro abbandona il campo per lasciare spazio alla speranza, suf-fragata dalle recenti soddisfazioni, di

una dignità finalmente equiparabile a quella che il pool ottiene già da anni negli altri Paesi del Mondo. E se mai dovesse arrivare il tanto agognato inserimento del biliardo tra gli sport olimpici, mai come oggi possiamo permetterci di pensare che siamo sulla buona strada per presen-tarci preparati all’appuntamento.

di Francesco Tomati

Alessandro Torrenti, a fine mese sarà negli USA per i Mondiali di palla 10

Gabriele Cimmino, ottime prestazioni per lui nel 2007

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No, non avete sbagliato rivista, è sempre BW Magazine, ed il soggetto è il puntale della «vostra» stecca, e a meno che non giochiate con una stec-ca completamente in legno, è sicura-mente di materiale «composito». Vogliamo infatti parlare di quell’og-getto conico che, insieme al cuoietto, è forse la parte più importante dell’ attrezzo usato dai giocatori di biliar-do. I primi puntali in materiale composi-to giunsero sul mercato agli inizi de-gli anni ‘90 soppiantando abbastanza velocemente tutti gli altri tipi di pun-tali per le stecche, sia metallici che non, ed erano in fibra di vetro (vetroresina) dopodiché comparve il carbonio ed infine il Kevlar®. La tecnologia costruttiva derivava da quella delle canne da pesca, che adot-tava tali materiali già da qualche an-no. Ma di quali materiali è fatto, e come viene costrui to un puntale? Alla base di tutto c’è sempre la fibra di vetro e la resina epossidica, poi la fibra di carbonio (carbon fiber o a n c h e m e n o p r o p r i a m e n t e «graphite») e la fibra aramidica chiamata Kevlar®. In pratica alla resina viene aggregata una fibra di rinforzo, che può essere una di quelle sopra citate, o , come avviene più generalmente , tutte e tre. Ultimamente vengono utilizzati an-che altri elementi come la fibra di alluminio e di rame, ed altri se ne aggiungeranno prevedibilmente in un prossimo futuro. Come avviene il processo costrutti-vo? Come dicevamo, la tecnologia di co-struzione è mutuata dal settore delle canne da pesca. Una delle tecnologie utilizzate è chia-mata filament winding, che consiste nell’ avvolgimento di un filo, oppure un nastro di fibra di carbonio, attorno ad un mandrino, nel nostro caso tron-coconico, che viene fatto passare at-traverso un contenitore di resina per l’impregnazione. Oggi il processo produttivo avviene in maniera differente soprattutto per quanto riguarda l’impregnazione del

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IN PRINCIPIO FU… LA CANNA DA PESCA! Processo costruttivo di un puntale in fibra composita

materiale. Infatti si è passati all’ utilizzo di un materiale già impregnato di resina chiamato «prepreg», che consente un controllo più approfondito della quantità di resina utilizzata, ed un miglior controllo del processo pro-duttivo. In pratica attorno al mandrino viene avvolto ora non più un filamento o un nastro, ma un intero foglio di tessuto, già impregnato con la resina, e che può essere di fibra di vetro, di carbo-nio, di Kevlar® o di altro materiale. In generale l’ ordine di stratificazio-ne, questo è il nome con cui viene chiamato l’ intero procedimento, av-viene avvolgendo un primo strato di fibra di vetro, poi uno di fibra di car-bonio e poi eventualmente uno strato di Kevlar®, ma non necessariamente in questo ordine, anche se fino ad oggi è stato il processo più utilizzato. La presenza della fibra di carbonio è praticamente costante in tutti i tipi di puntale, perché dà al puntale stesso la g i u s t a r i g i d e zz a t o r s i o n a l e . Dopo questa fase il puntale viene «rullato» con un macchinario apposi-to per eliminare le eventuali bolle d’aria che si possono formare durante la fase di stratificazione stessa, dopo-diché si avvolge in un foglio di polie-tilene forato per la degassificazione e messo a «cuocere» in «autoclave», ovvero in forno a pressione, ad una temperatura di 120 ÷130° per 90 mi-nuti. Ultimamente sul mercato sono appar-si dei puntali che hanno l’ apparenza

esteriore del legno, ma che con il legno non sono neanche parenti: in-fatti si tratta solo di un foglio «decorativo» (sublimato) avente l’ apparenza del legno o di altri mate-riali, ma che non contribuisce in al-cun modo alle caratteristiche fisico-meccaniche del puntale stesso (Potrebbero pure mettere un foglio con disegnata una casetta ed un albe-rello!!). E non bisogna farsi inganna-re dai nomi che le aziende danno a questi prodotti: lo scopo è prettamen-te commerciale. Finita la «cottura» il puntale è pronto per essere finito, ovvero per essere tagliato a dimensione riempito con del leggerissimo materiale fonoassor-bente e per l’ incollaggio della ghie-ra, generalmente in PVC, e dell’ at-tacco al calcio della stecca, operazio-ni che però vengono svolte dal co-struttore delle stecche, e non dal co-struttore del puntale. Quello qui illustrato vuol essere solo l’ esemplificazione del sistema di costruzione di un puntale in materiale composito. Si è scelto volutamente di non entrare nello specifico con dati e tabelle sui materiali utilizzati, ne sulla differen-ze che intercorrono fra un puntale ed un altro dal punto di vista del com-portamento durante il gioco, perché nulla avrebbe aggiunto alla compren-sione del processo costruttivo. In fondo è solo... una canna da pesca!

di Andrea Rondini

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Per il secondo anno consecutivo si è tenuto presso il CSB 4 GIUGNO di Magenta (MI) il Memorial Riccardo Masini. Come l’anno precedente nume-rosi giocatori di tutta Italia, bravi e meno bravi, sono giunti in quel di Ma-genta per partecipare ad una bellissima gara nazionale magistralmente organiz-zata dal Sig. Gerli Angelo, titolare del csb che ospita la manifestazione e Monno Bruno in collaborazione con il direttore di gara Sig Maragni, per ono-rare, con la loro presenza, la memoria di un ragazzo che al biliardo ha dato tanto. Per chi non lo avesse conosciuto Ric-cardo Masini è stato una delle più gran-di promesse del biliardo, scomparso prematuramente a 27 anni, aveva otte-nuto ottimi riscontri nell’ambito del biliardo nazionale e non solo, sia per le sue grandi doti di giocatore, sia come persona con quella sua timidezza im-pacciata e quel sorriso dolce dipinto sul viso. Il Sig. Gerli ha quindi pensato di orga-nizzare questa manifestazione per poter tenere sempre vivo il ricordo di questo piccolo-grande campione negli anni e molti giocatori e appassionati del bi-liardo hanno accolto questa iniziativa, ben 584 giocatori quest’anno hanno partecipato alla gara che si è svolta al csb 4 GIUGNO dal 24 Aprile al 1 Maggio. Le selezioni hanno visto batterie duris-sime degne di una prova del campiona-

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II EDIZIONE DEL MEMORIAL MASINI Vince Salvatore Mannone

to italiano, ben 73 finalisti a questa gara tra i quali grossi nomi del biliardo attuale: R. Belluta, S. Mannone, F.Borroni, J.Fillia, A.Bellocchio, M. Aniello, C. Maggio, e tanti tanti altri. Il giorno delle finali arbitri, organizza-tori e giocatori sono stati impegnati in un tour de force iniziato alle 9 del mat-tino e terminato oltre la mezzanotte. Già le prime partite hanno visto l’eliminazione di molti nomi importan-ti, incontri per altro seguiti da un affol-latissimo pubblico che ha riempito la sala per tutte le ore della giornata: Mar-tinelli perde con Betti di Torino, Porati vince su Lopez e perde poi con Manno-ne per entrare nei 32 finalisti, Arduini di Modena ha la meglio sul campione argentino Torregiani, Bellocchio elimi-na uno dei favoriti, Albrito, il campio-ne del Mondo Aniello perde per mano di Lupini di Milano. Proseguono inve-ce la corsa per entrare nella rosa dei 32 giocatori, tra gli altri: Quarta, Sala, Belluta, Campostrini, Summa, Della Torre, Placido, Maggio, Di Santo, Bor-roni, Mannone. Negli incontri successivi il pubblico può assistere a uno spettacolo biliardi-stico di tutto rispetto con Fabrizio Bor-roni che elimina prima Betti e poi, con

una chiusura spettacolare, il giovane Juan Fillia; Crocefisso Maggio, tornato a vincere a Modena dopo la squalifica che lo ha visto assente per un lungo periodo, dà dimostrazione del suo gran-de talento vincendo su Ortolani di Fi-renze e Nicolas Fillia con delle esecu-zioni davvero impeccabili accolte da grandi applausi del pubblico attento e partecipe. Ennio Campostrini raggiun-ge i quarti di finale con un ottima pre-stazione su Quarta e Donati; Marco

Salvatore Mannone riceve il premio in ricordo di Riccardo Masini dal cuginetto(a destra), a sinistra il figlio Davide, sullo sfondo la mamma di Riccardo

Antonio Girardi, di Como, terzo classficiato a parimerito con Borroni

«Il mio ricordo è di un piccolo Peter Pan nella vita e di un gioca-tore maturo e determinato nel bi-liardo, nonostante la giovane età. Aveva tutte le carte in regola per diventare il numero uno, cosa che non sono riuscito a vedere in nes-sun altro suo coetaneo che si avvi-cinava a questo sport. Con il suo impegno e la sua serie-tà, era la persona che avrebbe po-tuto dare quell’immagine nuova e pulita di cui il biliardo ha ancora bisogno»

«Marco Sala»

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Sala, noto anche ai meno conoscitori del biliardo come l’antagonista di Tri-calà nella sit in onda a Quelli che il Calcio la domenica pomeriggio, avanza nel tabellone finale battendo prima Berniga e poi un altro favorito: Riccar-do Belluta. Un’altra bella realtà approda tra i nomi dei papabili vincitori: Antonio Girardi, nazionale di Como che ha la meglio su Della Torre (Varese) e Gallotta (Milano), e nelle partita successiva incontrerà Rocco Summa, forte nazio-nale di Brescia, anche lui nei quarti dopo aver eliminato Pannella (MI) e Nuovo (BG). Anche Silvano Cicuti avanza nel tabellone dopo aver sconfit-to Colombo di Como e Placido (TO); l’ultimo posto disponibile negli 8 fina-listi se lo aggiudica Salvatore Mannone eliminando la forte prima categoria di Varese Della Peruta e, nella partita successiva, Ambrella di Milano. La manifestazione prosegue con i quar-ti di finale, fase attesa e seguita dai

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numerosissimi spettatori che rimango-no incollati alle loro sedie, nonostante l’ora tarda, per seguire gli ultimi avve-nimenti di questa importante gara di biliardo: Ennio Campostrini incontra Marco Sala che non riesce a bissare la sua bella prestazione con Belluta ce-dendo al 4 set al giocatore torinese. Crocefisso Maggio termina la sua corsa verso al vittoria nella partita con un Fabrizio Borroni più che mai determi-nato; Girardi incontra Rocco Summa e riesce a passare il turno al 5° e decisivo set. Salvatore Mannone supera agevol-mente il turno con Silvano Cicuti dan-do dimostrazione di essere in gran for-ma e di avere ottime chance di mettere le mani sul trofeo. Siamo agli sgoccioli, le semifinali ve-dono Mannone contro Girardi e Cam-postrini contro Borroni. Due incontri bellissimi: netta la vittoria di Campo-strini su Borroni con un secco 3 a zero, un po’ più combattuta quella di Man-

none che concede 1 set al suo avversario c h i u d e n d o p o i l’incontro per 3 a 1. Ed eccoci arrivati alla finalissima: si è fatto davvero molto tardi ma il pubblico non cede, vuole vedere quest’ultimo incontro che celebrerà il vinci-tore del secondo Me-morial Masini, vinto l’anno prima da Cro-cefisso Maggio. I due contendenti sono davvero molto provati dalla lunga giornata di gara ma

sanno di non poter deludere un pubbli-co così tenace e mettono tutte le loro energie in un incontro appassionante e giocato ai massimi livelli: Campostrini si aggiudica il primo set dell’incontro, i due successivi invece vanno a favore di Mannone. Nel quarto e decisivo set i due giocatori lottano in un susseguirsi di tiri spettacolari con Campostrini che, oltre a giocare bene, dà dimostrazione di grande sportività e correttezza agoni-stica tra gli applausi del pubblico per un episodio incerto auto-chiamandosi un fallo che nessuno aveva visto. Ma non c’è nulla da fare: Salvatore Man-none sfodera tutte le sue qualità di pro-fessionista concedendo molto poco al suo avversario e va a vincere questa seconda edizione del Memorial Masini. Grande entusiasmo tra il pubblico che segue il biliardo e riconosce a Manno-ne le qualità, il carattere e la correttezza

che lo hanno sempre contraddistinto. La manifestazione si conclude qui in un tripudio di emozioni e stati d’animo: gli applausi del pubblico, la stanchezza, la gioia dei vincitori e qualche momen-to di commozione durante le premia-zioni alla presenza della mamma di Riccardo, e del cuginetto che, emozio-nato, consegna la coppa al vincitore della gara. Un sentito ringraziamento a chi ha vo-luto con tenacia questa manifestazione, il Sig. Gerli e il Sig. Monno, al sig. Giovinazzo che ha aggiornato con co-stanza e dedizione il nostro sito con i risultati delle batterie, agli arbitri in-stancabili, ai giocatori, tutti, che hanno voluto essere testimoni di questo gran-de avvenimento e… a Riccardo, per il ricordo di un biliardo sportivo e pulito che ha lasciato in tutti noi.

di Luzzi Paola Ennio Campostrini e Salvatore Mannone

prima della finale

Riccardo Masini Campione europeo juniores 1990/1991 a Sorrento Campione europeo juniores 1994/1995 a Padova Campione europeo juniores 1995/1996 in Germania Campione italiano a squadre 1999/2000 Campione italiano a squadre 2002/2003 Squadra Milano1 : Masini, Sala, Bellocchio, Colombo, Di Santo, Titonel, Soresini 26° Campionato goriziana di Saint Vincent nel 2001 Sul podio ai mondiali di Legnano nel 2003

Il sig. Gerli, titolare della sala, premia Fabrizio Borroni, terzo classificato

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Nel 2007 la Spagna si ripropone come una delle nazioni più impe-gnate ad organizzare i campionati più prestigiosi di carambola; tra l’altro, negli ultimi due mesi, si sono svolti lì sia l’europeo che il mondiale ad 1 sponda. Grandi sostenitori dei giochi di serie, gli spagnoli vantano degli ottimi giocatori nelle varie specia-lità: nel 3 sponde il nome più co-nosciuto è senza dubbio quello di Daniel Sanchez. Ma anche ad 1 sponda si distinguono per media e risultati Mata e Garcia, ad esem-pio, entrambi con medie molto vi-cine al 10, considerata la soglia d’eccellenza in questa specialità. L’olandese Jean-Paul De Bruijn è uno specialista della sponda, ma anche nel 3 sponde ha raggiunto risultati di rilievo. Nel 2005 è giunto secondo al mondiale di 3 sponde dietro lo spagnolo Sanchez (media di 1,566) ed anche l’anno dopo a Hurghada, in una delle pro-ve di coppa del mondo, è arrivato terzo, sempre dietro Sanchez e De Backer, con una media di 1.475. Ha vinto nel 2001, 2002, 2003, 2005, 2006 e 2007 il titolo europeo ad 1 sponda; nel 2006 ha realizzato una media incredibile, 25,86 (5

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CAMPIONATO MONDIALE DI 1 SPONDA L'olandese De Bruijn bissa il titolo europeo e si conferma il Re di questa specialità

partite ai 150 punti vinte in solo 29 riprese). Nell’europeo dello scorso marzo ha bissato l’eccezionale per-formance con 21,43 di media gene-rale. In questo mondiale si è ripetuto il duello con l’altro grande della sponda, il belga Caudron, accredi-tato di una media di oltre 28, rea-lizzata nel campionato belga del 2007. A Marzo, nell’europeo, si erano incontrati in semifinale e l’olandese aveva avuto la meglio; lo stesso, in finale, è accaduto nel mondiale. All’ultimo match si sono

presentati con la stessa media di 16,66, fatta nelle sei precedenti partite vinte da entrambi. Le condi-zioni climatiche, a detta di tutti i giocatori, non erano ottimali: mol-ta umidità che favoriva i buttages (deviazioni della biglia 1 al contat-to con la 2) ed anche i tavoli che risentivano del freddo che vi era nei locali della manifestazione (intorno ai 17°). La finale è stata molto nervosa, con errori non degni di campioni di tal calibro; Caudron inizia sba-gliando l’acchito ed anche nella seconda ripresa è sfortunato, tro-vando un minimo spazio per fallire il colpo. Anche De Bruijn ha fatto

degli sbagli ma ha saputo approfit-tare dell’ultimo sbandamento del belga (erano sui 105 pari) per riu-scire a terminare la partita con due belle serie. Le medie finali sono tuttavia eccel-lenti: poco più di 15 per Caudron e 16,406 per De Bruijn, che così bat-te il record dei campionati del mondo, che apparteneva al mitico Ludo Diesis (16,16 nel lontano 1974). Terzo, a pari merito con l’olandese Bongers, il belga Lep-pens, unico giocatore, oltre ai due finalisti, a raggiungere e superare il 10 di media generale. E’ un pec-cato che in Italia si sia trascurata da molti anni questa specialità che, come si vede, è ancora praticata dai più forti trespondisti del mon-do: Dick Jaspers nell’europeo del 2005 è arrivato secondo con una media di circa 15 e un mese prima aveva vinto la prima prova della coppa di 3 sponde battendo in fina-le Blomdahl. Non sono proprio inconciliabili le due specialità, anzi in molti le ri-tengono complementari ed alta-mente formative.

di Roberto Garofalo

Jean Paul De Bruijn, vincitore

De Bruijn, 6 titoli europei in questa specialità

Caudron, secondo classificato

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Con gli incontri della terza gior-nata di ritorno disputati nella gior-nata di sabato 5 maggio, il 4° Campionato a Squadre di serie A si avvia verso la conclusione e le classifiche cominciano ad emet-tere i primi verdetti. Prima di quest'ultima giornata di gioco il girone A vedeva le prime 4 squadre in classifiche distanzia-te fra loro di un solo punto e l'in-contro fra la prima (CSB Roma Alcam che era a 16 punti) e la quarta (Il Salotto di Como che era a 13 punti) ha visto vincitrice la squadra di Roma con un netto 7 a 1. Stesso discorso per l'incontro fra la seconda (All Green Bassa Ma-rea che aveva 15 punti) e la terza in classifica (il Palabiliardo di Rho che ne aveva 14) con l'All Green Bassa Marea che riesce ad imporre il proprio gioco agli av-versari vincendo l'incontro per 6 a 2 ed aggiudicarsi così i 3 punti in palio per la classifica generale. Chiude il quadro degli incontri del

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CAMPIONATO DI SERIE A: LA «STRETTA» FINALE Due giornate al termine, la Poule scudetto si avvicina

girone l'incontro tra il Latte Sano di Guidonia, vicino Roma, ed il Biliard Club di Firenze: anche in questo caso la formazione ospitan-te fà pesare il fattore campo e rie-

sce ad imporsi con un 7 a 1 che gli permette di incamerare i primi punti della stagione e raggiungere a parimerito in classifica gli av-versari di giornata. Nel girone A tre successi per le tre squadre che giocano in casa. Di questo girone desta particolare interesse l'incontro tra il CSB Ro-ma Alcam ed il Salotto di Como grazie all'insolita sede in cui ven-gono disputate le partite... l'Uni-versità! Il Comitato Regionale del Lazio continua nella strada già intrapre-sa con l'organizzazione di diverse manifestazioni, sia di 5 birilli che di carambola, all'interno del Cen-tro Commerciale «Parco Leonar-do» di Fiumicino e continua a por-tare il biliardo tra la gente, in que-sto caso all'interno della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Univer-sità di Tor Vergata, a Roma. A dire il vero il pubblico, purtrop-po, non è stato numeroso a causa del giorno in cui si gioca il cam-pionato a squadre (il sabato), ma speriamo che per la prossima gior-

Il biliardo allestito all'interno della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Tor Vergata, a Roma.

Un momento del doppio all’italiana: in primo piano Giorgio Colombo e Gianpiero Rosanna, sullo sfondo Riccardo Belluta e Andrea Quarta

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nata in cui il CSB Roma giocherà «in casa» (sabato 26 Maggio, fra pochi giorni) appassionati e curio-si possano partecipare numerosi. Comunque potrete rivedere le par-tite dell'incontro su RaiSat Sport nei prossimi giorni, tenete d'oc-chio il palinsesto e godetevi que-sta insolita «cornice» per il biliar-do. Nel girone B continua l'ottima stagione del Frosinone Biliard (14 punti fino a quel momento) che vince in trasferta infliggendo un netto 8 a 0 al CSB Milano (8 punti) e confermandosi così in testa alla classifica; l'avvicina-mento a S.Vincent per la squadra capitanata da Arturo Albrito è a-gevolato dal CSINFO Pontedera che perdendo in casa con l'Euro-pa Games per 6 a 2 si ritrova a tre lunghezze di distacco dal Frosino-ne con cui condivideva fino a quel momento la testa della classifica. Il terzo e ultimo incontro del giro-ne è quello tra PB Group Barone Rosso e BRF Brescia, anche in questo caso è la squadra che gioca in trasferta a vincere l'incontro, per 8 a 0. In questo girone tre suc-cessi per le tre squadre che gioca-no fuori casa. Ma alla luce di questi risultati proviamo a fare qualche previsio-ne per la Poule Scudetto del Cam-pionato a Squadre che si terrà a S.Vincent i prossimi 14 e 15 Lu-glio, ricordando che passano le prime due di ogni girone.

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Nel girone A nella prossima e pe-nultima giornata di campionato si prospetta un acceso scontro tra CSB Roma Alcam e All Green Bassa Marea, rispettivamente pri-ma e seconda in classifica: la squadra che ne uscirà vincitrice sarà matematicamente certa di approdare a S.Vincent per giocarsi la possibilità di vincere il campio-nato; in caso di pareggio tutto sa-rebbe rimandato all'ultima giorna-ta di gioco, anche in virtù del fatto che il Palabiliardo di Rho, attual-mente terzo in classifica e sempre presente nella parte alta della clas-sifica, nelle ultime due giornate potrà giocarsi il tutto per tutto incontrando le ultime due squadre in classifica in incontri, perlome-no sulla carta, abbastanza accessi-bili. Anche nel girone B la lotta è quantomai aperta: in queste due ultime giornate di ritorno, delle prime 3 squadre in classifica, solo il Frosinone Biliard ed il CSINFO Pontedera si incontreranno in uno scontro diretto che potrebbe fare la differenza ai fini della classifi-ca, e questo avverrà nell'ultimissi-ma giornata di gioco. Per quanto riguarda l'Europa Ga-mes invece, si prospettano due incontri in cui non potrà permet-tersi passi falsi per approfittare dell'eventuale sconfitta del Ponte-

dera nello scontro al vertice del-l'ultima giornata e strappare così il secondo posto in classifica ai diretti avversari. Sicuramente i nostri campioni nel-le prossime giornate di gioco (26 Maggio e 16 Giugno) ci regale-ranno ancora altre emozioni in un campionato mai scontato e sempre ricco di sorprese. L'appuntamento è per i prossimi numeri e alla fine... vincano i mi-gliori!

di Fabrizio Satta

Gian Pietro Momentè, del Salotto di Como, attende il turno di gioco, sul

tavolo Gianni Bombardi

Andrea Berniga del Salotto di Como

Gianni Bombardi del Roma Alkan

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Proseguendo la trattazione degli effetti zonali evidenziamo la griglia principale delle due tipologie più in uso nel tiro del 3 sponde. Questa operazione ci permetterà di ottenere la griglia di ogni singolo tipo di effetto zonale. In questo passaggio ho preferito non mettere in evidenza che il tragitto dopo la prima sponda in realtà è una linea curva, che come visto nelle precedenti lezioni è dovuta principalmente alla componente verticale (rotazione in testa, naturale o trasmessa), accentuata più o meno dalla forza del tiro, dallo stato del panno, ecc… In effetti questa approssimazione è ancora lecita in una trattazione del tutto qualitativa più che quantitativa.

I 2 EFFETTI PRINCIPALI Questi due effetti sono il D2 ed il B4 equivalenti a circa ⅓ d’effetto e ⅔ d’effetto. In realtà molti giocatori utilizzano anche l’effettoA6 (un effet-to quasi massimo), ma lo sconsiglio ai fini pratici perché la resa è troppo soggetta alle variazioni di forza e sbracciata, ma soprattutto risente mol-to della distanza e dell’angolazione della battente verso la sponda di mira. Graficamente, su un generico biliar-do, l’effettoD2 si presenta così (vedi tabella a fianco). In modo simile il B4 propone queste variazioni: (vedi tabella nella prossi-ma pagina). E’ apprezzabile notare che nella parte in basso di ogni figura sono stati rag-gruppati gli sviluppi del particolare effetto su sponda, in relazione all’ampiezza della diagonale madre di partenza. Questo criterio getta le basi per la costruzione del nostro futuro sistema

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LE TRAIETTORIE DEL BILIARDO: PT 6 Lezione n°6: gli effetti (seconda parte)

di 3 sponde. E’ stupefacente osservare come da una semplice traslazione sia possi-bile constatare e dimostrare la pre-cisione e l’eleganza del sistema. Poiché le variazioni tra gli arrivi in blu sono molto simili a quelli degli arrivi in porpora, potremmo dire che i

sistemi sono paralleli. In realtà quan-do le diagonali madri di partenza co-minciano ad aprirsi (più di quanto mostrato nelle figure) gli intervalli tra le biglie blu cominciano a slabbrarsi, non rispettando più la correlazione iniziale. Questo difetto determina un’incerta efficienza dei sistemi di 3

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sponde con poco effetto, che spesso, a parte in determinate zone di arrivo, sono precari e richiedono una pratica laboriosa con compensazione varie. L’incertezza è accentuata appunto da quei fenomeni di scivolamento dovuti alla rotazione verticale. E’ per questo motivo che sarebbe preferibile utilizzare un effetto che stabilizzi maggiormente gli intervalli di arrivo anche per diagonali più lar-ghe. E’ il caso appunto dell’effetto B4, il taglio principe del tiro del 3 sponde. L’effetto B4 oltre a stabilizzare la traiettoria, consolida anche la rotazio-ne della biglia battente durante tutto il percorso. In giro si trovano purtroppo biliardi dove, per la precarietà del panno, la biglia perde l’effetto in ma-niera incontrollabile, alterando le re-lazioni. L’effetto B4 seppur di poco è quello che riesce a stabilizzarsi me-glio. La non-stabilizzazione dell’effetto può essere notata nei tiri di misura a castello, quando la biglia a fine tragit-to risponde alle diagonale del 2amò-di3 come ad un traversino senza-effetto piuttosto che di leggero effetto naturale, come dovrebbe essere. A me piace dire che la biglia perde parte della propria anima, non tanto per l’effetto naturale che acquisisce, quanto per la perdita del taglio che noi avevamo impartito inizialmente; c’è quindi un graduale passaggio dal nostro comando a quello ricevuto pian piano dal tavolo verde. Filosoficamente si può anche pensare che il nostro comando è funzione di quello del tavolo (quindi... la si può pensare in tanti modi), fatto sta che la biglia cambia dinamicamente il suo stato di moto e di rotazione; quindi dobbiamo prevenire il tutto e stabiliz-zare con un effetto congruo: il B4.

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Presenta:

“L’angolo della tecnica di Fabio Margutti.” Scarica dal nostro sito tutte le lezioni!!!

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IL SENZA EFFETTO Mentre il B4 ed suoi i fratelli minori (gli altri effetti buoni) stabilizzano chi più chi meno un intervallo molto ampio di diagonali madri di partenza, il Sen-zaEffetto e la famiglia degli effetti con-trari (effetti e mezzi-effetti di garuffa) richiedono particolari CentriMultipli che sono soggetti a minori variazioni di stabilità.Mentre nelle prime lezioni abbiamo criticato l’utilizzo del senza effetto verso il CentroMultiplo Specu-lare dell’Angolo perché privo di una valida correlazione (se non quella geo-metrica) possiamo ora individuare nei CentriMultipli quello che individua l’arrivo al birillo rosso del castello nel tiro di striscio senza effetto. Questa

stabilità di correlazione, che non è assi-curata da nessuna rotazione iniziale, si basa essenzialmente su una simile traiettoria convergente di partenza. Sono poche le diagonali madri per gio-care uno striscio di battuta per cui la correlazione non risente parecchio del-le loro minime variazioni.

Nelle prossime lezioni

Completeremo la trattazione generica degli effetti introducendo quelli con-trari attraverso i tiri di garuffa e di mezza-garuffa, tiri sempre molto deli-cati. Come sempre vi aspetto numerosi!

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3 SPONDE: POSITION PLAY: PT. 4 Anche a 3 sponde la costruzione della serie è fondamentale: miglioriamola

Proseguono in parallelo le rubriche sui giochi di serie «puri» e sulla costruzione della serie nel gioco delle 3 sponde. Come abitu-dine iniziamo dalle soluzioni dei due «enigmi» lasciati lo scorso numero come esercizio, per poi presentare due nuove posizioni da studiare per il mese prossimo. Buon allenamento!

Soluzione Figura6

Esecuzione: Colpo naturale allungato, al di sotto del centro con massimo effetto; il rimpallo si evita facilmente.

E ora le figure 8 e 9, che lasciamo ai lettori come esercizio per il prossimo mese. Buon allenamento a tutti! di Roberto Garofalo

Vi presenta la rubrica:

Position Play

25 appuntamenti con

la carambola a tre sponde, ogni mese nuove figure

da eseguire e le soluzioni di quelle precedenti.

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Esecuzione: Altro tiro con colpo basso e massimo di effetto a dx; anche stavol-ta, data la quantità di 2, occorre dare un colpo sostenuto e veloce.

FIGURA 8 FIGURA 9

Soluzione Figura7

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Ottava parte del percorso di allenamento al gioco di serie: altre 4 figure fondamentali per il bagaglio tecnico di ogni caramboli-sta, ma pur sempre utili a chiunque voglia perfezionare il controllo delle bilie sul tavolo.

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LE 76 FIGURE DI WEINGARTNER - PT 8 Prosegue il percorso di allenamento al gioco di serie di Roberto Garofalo

Figura 41

Figure 41-44, gruppo 11: Retrò di una sponda

FIGURA 41

Punteggio: 5 punti Posizione iniziale: Biglia 1: 2 biglie dalla corta, sulla linea 47. Biglia 2: incrocio linea centrale con linea 1°

losanga della lunga. Biglia 3: angolo basso a dx

Suggerimenti: Attacco della 1 sopra il centro e senza effetto, prendere la 2 tre

quarti a sinistra con colpo allungato

FIGURA 42

Punteggio: 6 punti Posizione iniziale: Biglia 1: lungo la linea del 47 a 2.5 losanghe della lunga

Biglia 2: 1 biglia dalla lunga, altezza 2° losangaBiglia 3: angolo basso sinistra

Suggerimenti:Attacco della 1 al centro con colpo allungato e veloce; la 2 deve essere presa molto piena per farle pren-

dere l’angolo a sinistra in alto.

FIGURA 43

Punteggio: 7 punti Posizione iniziale: Biglia 1: incrocio

linee 1° losanga corta e 2° losanga lun-ga. Biglia 2: incrocio linea 47 con 1°

losanga lunga. Biglia 3: angolo alto dx Suggerimenti: Prendere la 2 mezza

biglia con colpo sotto e lento e penetra-to; punto di mira per la 1 è la metà lo-

sanga della lunga a sinistra.

FIGURA 44

Punteggio: 9 punti Posizione iniziale:

Biglia 1: 2 biglie dalla 1° losanga lunga Biglia 2: incrocio linee 1° los. corta e

2° los. Lunga. Biglia 3: angolo alto a sx Suggerimenti: Colpire la 1 con massi-mo retrò,prendendo la 2 ½ biglia,colpo allungato ma veloce; rischio di rimpal-lo sia al primo incrocio che sull’arrivo

in angolo.

Figura 42

Figura 43 Figura 44