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1 ANNO 56 - N. 3 DICEMBRE 2016 PERIODICO QUADRIMESTRALE DELLA SEZIONE A.N.A. DI BRESCIA Fondato nel 1961 - copie stampate 13.500 - in omaggio ai soci poste italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/2/2004) art. 1 comma 2, DCB Brescia

ANNO 56 - N. 3 PERIODICO QUADRIMESTRALE DELLA SEZIONE … · 2020. 5. 18. · 1 ANNO 56 - N. 3 DICEMBRE 2016 PERIODICO QUADRIMESTRALE DELLA SEZIONE A.N.A. DI BRESCIA Fondato nel 1961

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ANNO 56 - N. 3DICEMBRE 2016

PERIODICO QUADRIMESTRALE DELLA SEZIONE A.N.A. DI BRESCIAFondato nel 1961 - copie stampate 13.500 - in omaggio ai soci

poste italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/2/2004) art. 1 comma 2, DCB Brescia

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINISezione di Brescia

e-mail: [email protected]

Direttore Editoriale: Gian Battista TurriniDirettore Responsabile: Massimo CortesiComitato di Redazione: Franco Richiedei, Giuseppe Lamberti

Hanno collaborato: Piero Cravotti, Battista Ravelli, Gianpaolo Cazzago, Ferruccio Casali, Enzo Rizzi, Domenico Castelnovo

Per le fotografie si ringraziano: Giuseppe Valetti, Foto Digital Bertazzoli, New Eden Group, Luca Geronutti

Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 15/2012 del 19/07/2012

Stampa: REGGIANI S.p.A. - Via Rovera 40- 21026 Gavirate (VA)Abbonamento: 10,00 euro all’anno

contattare la segreteria sezionale allo 030 2003976

TESSERAMENTO 2017In copertina alcune tessere di varieepoche per ricordare a tutti i soci chedai primi di dicembre è aperto iltesseramento per il 2017.

Evitiamo di trasformare i Capigruppoin postini o esattori, andando casa percasa a stanare i soci pigri.

RINNOVIAMO TUTTIIL BOLLINO!!!

APPUNTAMENTI SPORTIVISEZIONALI - anno 2017

22/01 Campionato sci di fondo GAVER04/02 Campionato sci slalom gigante VALPALOT12/03 Campionato sci alpinismo COLLIO - PEZZEDA25/03 Campionato tiro al piattello BETTOLINO22/04 Campionato corsa in montagna COGOZZO27/05 Campionato tiro a segno GARDONE V.T.17/06 Gara mountain bike COLLEBEATO06/06-08/07 Torneo di calcio TRENZANO16/07 Gara marcia in montagna IRMA11-23/09 Torneo di bocce CONCESIO

Appuntamenti sezionali

Gennaio:12, sede: Consiglio sezionale22, Gaver: Gara di sci di fondo - trofeo Ragnoli28, Scuola Nikolajewka:

74° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DINIKOLAJEWKA

Febbraio4, Val Palot: Gara di slalom - trofeo Padre Marcolini9, sede: Consiglio sezionaleMarzo5, Liceo Leonardo: Assemblea dei Delegati9, sede: Consiglio sezionale12, Collio: Gara di sci alpinismo - trofeo Lazzari12, Rodengo S. 70° di fondazione19, Nuvolera: 90° di fondazione25, Bettolino: Gara di tiro a volo - trofeo PiottiAprile2, S. Francesco di P. 70° di fondazione13, sede: Consiglio sezionale22, Cogozzo: Gara di corsa in montagna - trofeo

Panazza23, Mairano: 45° di fondazione30, Quinzano: 60° di fondazione

Gennaio28, Scuola Nikolajewka:

74° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DINIKOLAJEWKA

Febbraio12, Val FormazzaSezione di Domodossola: Campionato sci di fondo

Marzo19, Abetone,Sezione di Firenze: Campionato di slalom

Aprile9, Aosta: Campionato di sci alpinismo30, Lecco: Campionato di MTB

Appuntamenti nazionali

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La parola al Presidente

Con Giuseppe Vivenzi, detto Cumilì, classe 1919 del Gruppodi Marcheno

Con Giacomo Tavelli (Gruppo effettivo S. Colombano - Gruppoadottivo Villaggio Prealpino)

Mentre ci apprestiamo a con-cludere questo 2016 caratterizzato daun inconsueto prolungamento dellenostre manifestazioni anche a dicem-bre, prima di immergerci nelle festivi-tà natalizie al rilassante tepore degliaffetti famigliari, è opportuno volgereindietro lo sguardo per analizzare illavoro di questi ultimi mesi.

Alpinata in Golem, Raduno diRaggruppamento, lavori in Maniva euna lunga serie di eventi celebratividegli anniversari dei nostri Gruppi, sen-za contare le cerimonie conclusivedelle molteplici attività di settore e il“IV Novembre”, dedicato alla memo-ria di tutti i Caduti, hanno praticamen-te monopolizzato tutti i nostri week-end post feriali.

Non mi sembra il caso di stila-re classifiche ma, tra le situazioni daevidenziare, mi piace ricordare il bat-tesimo del nuovo Gruppo di CastelMella, l’ottima partecipazione al ra-duno di Desenzano e la nuova vita,allargata, della Casa de l’Alpino diIrma.

Sport, Commissione Giovani,Coro “Alte Cime” e la redazione di“Oalp” hanno chiuso in bellezza unanno importante, mentre la Commis-sione Cultura sta facendo gli straordi-nari per premiare le scuole vincitrici e

partecipanti al concorso “Il Militenon più ignoto”, così come i nostrivolontari di Protezione Civile che,dopo aver lavorato in Maniva, sistanno alternando nell’emergenzaterremoto.

Anche quest’anno, nono-stante le difficoltà, il cuore gene-roso della nostra gente, rassicura-to dalla presenza del cappello alpi-no, ha riempito gli scatoloni del ban-co alimentare, ma sta anche ali-mentando il nostro fondo per finan-ziare i progetti di ricostruzione postsisma del centro Italia che la sedenazionale proporrà, riempiendoci diorgoglio per la fiducia riposta nellanostra Associazione.

E i nostri Gruppi? Più formi-che che cicale, hanno lavorato anco-ra incessantemente, rispondendo agliappelli della Sezione, senza far man-care il supporto alle necessità dellerispettive comunità.

In questi ultimi mesi abbiamomesso in gestazione la nuova fanfara“Tridentina” il cui lieto evento è pre-visto nella primavera prossima con ilbattesimo all’Adunata Nazionale diTreviso

Consapevoli di aver fatto il no-stro dovere, apprestiamoci, quindi, atrascorrere qualche giorno di merita-

to riposo, pronti a ripartire subito dopo,con rinnovato slancio, per affrontareun nuovo anno di impegni che simaterializzeranno immediatamentecon il 74° anniversario della battagliadi Nikolajewka, nel ricordo dei Cadutidel 2° conflitto mondiale e in omaggioagli ultimi Reduci viventi.

Ai Vicepresidenti, ai Consiglie-ri, ai Collaboratori, ai Capigruppo, atutti i miei Alpini e alle rispettive fami-glie, tanti auguri di Buon Natale ac-compagnati dalla speranza di un 2017colmo di soddisfazioni.

Gian Battista Turrini

Guardiamo avanti

La visita del presidente ai nostri Reduci

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LA RIUNIONE DEI CAPIGRUPPO

Attività e futuro della Sezione di BQualche critica, per lo più

costruttiva, e diverse (buone) idee sultavolo: questa è la sintesi della riunio-ne dei Capigruppo ospitata domenica27 novembre nella consueta sede delLiceo “Leonardo”, durante la qualemolti sono stati gli argomenti trattati ediscussi in diversi interventi. Dopol’Alzabandiera e la Messa celebratada Don Lorenzo Cottali che nell’ome-lia ha ricordato agli Alpini l’inizio deltempo d’Avvento, la riunione è stataaperta per la prima volta cantando il“33”. Come di consueto non vi era unOrdine del Giorno, in quanto quest’in-contro è impostato su uno scambio diidee ed aperto al contributo di tutti iCapigruppo.

Il Presidente Turrini ha inizial-mente riassunto quanto emerso nellariunione dei Presidenti tenutasi a Mi-lano la domenica precedente: la pre-senza del Labaro Nazionale alle ma-nifestazioni, le candidature al CDN ele solite discussioni circa il futuro as-sociativo, con la novità della possibili-tà di far partecipare alle sfilate anchei simpatizzanti, come se questo potes-se assicurare un sicuro avvenire allanostra Associazione. Si è poi discus-so del calo degli iscritti e Turrini nonha mancato di far notare come l’iscri-zione esclusiva di Alpini abbia limitatoil tasso di diminuzione dei soci dellanostra Sezione, tasso che è circa lametà della media dell’Associazione.Il Presidente ha poi riferito delle ini-ziative che l’ANA sta programman-do in Centro Italia a seguito del sismache ha colpito Lazio, Umbria e Mar-che lo scorso mese di ottobre. Si èdiscusso anche della prossima Adu-nata Nazionale a Treviso e infine sonostati letti alcuni stralci dell’interessantelettera del Presidente della Sezione diVicenza Luciano Cherobin, che muo-ve alcune obiezioni all’atteggiamentodella Sede nazionale riguardo al futu-ro associativo.

Il Presidente è poi passato alle

comunicazioni che interessano diret-tamente la nostra Sezione: dallepremiazioni del Concorso “Milite nonpiù ignoto” (17 classi, tra le quali han-no primeggiato le elementari diProvaglio d’Iseo e le medie diSarezzo) ai lavori di adeguamento dellaCasa de l’Alpino a Irma,soffermandosi sui recenti lavori dimanutenzione e sulla programmazio-ne dei prossimi interventi riguardantila sostituzione dei serramenti e la posadell’ascensore (offerto dal Gruppo diRovato). Si è parlato anche della ge-stione della colonia estiva che que-st’anno è stata sfruttata praticamen-te in tutti i fine settimana anche daassociazioni esterne all’ambiente al-pino.

Per quanto attiene la Scuola“Nikolajewka”, Turrini ha illustrato gliultimi sviluppi relativi alle autorizza-zioni per i lavori e ha richiamato l’at-tenzione degli Alpini su una bella ini-ziativa di una compagnia teatrale diBotticino che propone uno spettacolofinalizzato alla raccolta fondi per laScuola. Il Presidente ha poi tratteg-giato lo sviluppo della nuova Fanfara“Tridentina”, che è ormai quasi alcompleto, rimarcando con rammari-co la mancata collaborazione di moltiCapigruppo nella ricerca di nuovi

musicanti e chiedendo comunquemaggior partecipazione e meno ostili-tà. Ha infine accennato alla nostraprecandidatura all’Adunata Naziona-le del 2020 e ha informato dell’arrivodi alcune lettere anonime osemianonime, le quali, sebbene nonmeritassero risposta, hanno dato oc-casione per una riflessione soprattut-to in merito alle critiche che qualcunofa dell’operato della CommissioneElettorale. Tale Commissione, infatti,non ha lo scopo di escludere dai ran-ghi sezionali nuove figure, bensì quel-lo di selezionare i candidati più idonei,informati della vita della Sezione edelle dinamiche associative, informan-doli inoltre circa l’impegno richiesto ele responsabilità connesse all’incari-co di Consigliere.

Si è passati quindi agli interventidei Capigruppo, aperti da Luigi Lec-chi che ha illustrato la bella esperien-za dei ragazzi delle scuole di Calcinatoalla Casa di Irma, dove hanno vissutoun’interessante esperienza di due gior-ni. A seguire Antonio Manenti (Villag-gio Sereno) ha ribadito quanto soste-nuto nella precedente riunione straor-dinaria dei Capigruppo del 25 maggiocirca la necessità di iscrivere i simpa-tizzanti non Alpini in Sezione, tesi ri-presa nel suo intervento da Roberto

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Bonadei (San Pancrazio), convintoche il nostro futuro verrebbe assicu-rato da una loro iscrizione. GianpietroZilberti (Coro “Alte Cime”) ha segna-lato la necessità di inserire nuove levenel Coro perché l’età media è piutto-sto elevata, anche se fortunatamentei maestri sono giovani e capaci. Gio-vanni Coccoli (Borgosatollo) ha rife-rito i risultati della raccolta del BancoAlimentare del giorno prima, in leg-gero calo rispetto al 2015, illustrandopoi la sua esperienza di Capogruppo,la difficoltà di gestire un sodalizio al-pino e la necessità di avere “gli attri-buti” per tenere botta alle istanze, aicapricci, alle richieste ed alle centina-ia di questioni piccole o grandi chequotidianamente arrivano dagli Alpi-ni. Gianpaolo Cazzago (Ospitaletto) haricordato che l’ANA è forse l’unicaassociazione rimasta fondata salda-mente su valori e ideali, per cui è me-glio non abbandonare questa strada.Ha inoltre ricordato la figura di WalterSmussi, elogiandone il lavoro ed il con-tributo che ha dato alla nostra Sezio-ne. Pierluigi Pasinelli (Pontoglio) hachiesto, per la prossima riunione, unOrdine del Giorno per poter prepara-re eventuali interventi e proposto diallestire un gruppo di lavoro che studila modifica del Regolamento e delloStatuto. Romeo Mainardi (San Vigilio),dopo essersi associato a Cazzago nelricordo della figura di Walter Smussi,con riferimento ai rapporti con le scuo-le ha portato l’esperienza del suoGruppo, che li accompagna periodi-camente presso la chiesetta di SanVelgio. Giovanni Mazzolari (Commis-sione Legale) ha spiegato le ragioni egli scopi della Commissione Elettora-le, mentre Massimo Cortesi (Scuola“Nikolajewka”) ha motivato con laconsueta chiarezza il perché è neces-sario rispettare le regole, proponendouna possibile strada per sensibilizzarei nostri giovani rispetto alla scelta diarruolarsi nell’Esercito con ferma an-

nuale o triennale, ad esempio invitan-do un Ufficiale nelle scuole medie chespieghi e illustri i motivi che potrebbe-ro spingere un giovane ad intrapren-dere questa strada. GianfrancoTavolazzi (Gruppo Sportivo) harimarcato l’impegno che un Consiglie-re deve garantire per portare avantiseriamente e con continuità l’incari-co, affermando con forza e decisioneche, fino a quando l’ANA sarà costi-tuita da Alpini, lui farà sempre volen-tieri questo sacrificio, ma con i nonAlpini non proseguirà quest’esperien-

za. Al termine degli interventi il Presi-dente Turrini ha dato la parola al rap-presentante del CDN LucianoZanelli, che ha illustrato con precisio-ne le iniziative e i problemi che l’ANAsta affrontando nell’ambito del sismadel Centro Italia.

Considerazioni e sintetiche machiare risposte del Presidente alleistanze dei Capigruppo hanno portatoal termine della riunione, che si è chiu-sa ufficialmente con la cerimoniadell’Ammainabandiera.

di Brescia: idee a confronto

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Castel Mella, il Gruppo n. 160 UN BATTESIMO FESTOSO ED IMPORTANTE

Erano ben 105 i gagliardetti pre-senti al battesimo del 160° Gruppodella nostra Sezione. In effetti CastelMella era l’unico comune dell’hinter-land bresciano senza un locale sodali-zio alpino e la cosa stonava parecchio.Grazie al certosino, paziente e tenacelavoro di un Alpino castelmellese doc,Aldo Fisogni, le locali Penne Nere sonoriuscite a scrivere una pagina storicaper il Comune, nato dall’unione, in epo-ca fascista, delle località di Onzato eColorne.

Con una suggestiva e parteci-pata cerimonia il gagliardetto degliAlpini di Castelmella è stato inaugu-rato ufficialmente, permettendo ai tan-tissimi volontari con la penna sul cap-pello, che fino ad oggi erano costrettiad aggregarsi in altri Gruppi, di coor-dinarsi e esprimersi in mezzo alla pro-pria gente e a servizio della propriacomunità. Una preziosa risorsa in piùinsomma per la cittadinanza da spen-dere in occasione di eventi e manife-stazioni.

L’importante appuntamento èstato precedeuto da alcune iniziativeall’insegna della cultura alpina e dellacommemorazione dei Caduti, nel pie-no rispetto dei nostri valori e degli sco-pi associativi. Sono state aperte alpubblico, infatti due belle mostre, unaallestita dalla commissione culturaledella nostra Sezione nella sala consi-gliare del Municipio, mentre l’altra daun giovane e dinamico collezionista diCastel Mella, Armando Magri, nellavicina sala civica, sempre a tema Pri-ma Guerra Mondiale, impreziositaperò da alcuni pezzi della Seconda, trai quali una Fiat Topolino risalente aiprimi anni Quaranta. La giornata con-clusiva del programma di iniziativepromosse in occasione della fondazio-ne ha avuto come momento culminan-te la sfilata partita da piazza Unitàd’Italia. Nel corteo spiccavano i labaridi molte associazioni presenti sul ter-ritorio, oltre al Vessillo sezionale e ai

105 gagliardetti accompagnati da quel-lo di Castel Mella che, coma una ca-sta sposa, era avvolto in un velo bian-co, portato da Aldo Fisogni. Il neona-to Gruppo di Castel Mella conta su 30Alpini guidati dal Capogruppo Ales-sandro Prudenzi, già vicesindaco nel-la precedente amministrazione. Adaprire la parata, la banda “Verdi” checon la sua musica ha accompagnatol’Alzabandiera davanti al monumentoai Caduti in via IV novembre, e tuttala sfilata successiva. Il corteo è poitornato in piazza per un momento diriflessione. Il sindaco Giorgio Guarneri

e il presidente Gianbattista Turrini,hanno voluto lasciare spazio soprat-tutto alle parole del Capogruppo. “Setagliamo questo traguardo il merito èdi Aldo Fisogni, il punto di riferimentodelle Penne Nere – ha sottolineatoAlessandro Prudenzi - È stato lui asostenere per venti anni, attraversouna tenace opera di promozione deivalori degli Alpini, la necessità di apri-re anche a Castel Mella un GruppoAna”.

Turrini ha posto l’accento “sulreciproco rapporto di stima, affetto ericonoscenza instaurato fra la popo-

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lazione e gli Alpini. È il settimo grup-po che inauguriamo negli ultimi 10anni, segno che noi, a Brescia, il futu-ro associativo lo vediamo sempre ecomunque nel segno degli Alpini, nondi altro”. Le penne nere insomma met-tono radici a dispetto della crisi di “vo-cazioni” legata alla sospensione delservizio di leva che, i vertici nazionalidegli Alpini vorrebbero rimpiazzarecon mezzi che noi a Brescia noncondivisiamo affatto. “Essere Alpini- ha concluso Turrini - non significacalarsi in testa un cappello folkloristicoper far festa, ma prodigarsi per il pros-simo come avviene in queste ore dopo

Aldo Fisogni

Alessandro Prudenzi

Giorgio Guarneri

il sisma che ha sconvolto il centro Ita-lia. Le Penne Nere bresciane sono giàmobilitate”. Immancabile e doveroso,poi, il richiamo del Presidente al rispet-to delle regole, al quale tutti i Gruppisono chiamati, nessuno escluso. LaSanta Messa si è conclusa con la be-nedizione del Gagliardetto di CastelMella da parte del Parroco don Giu-seppe Baronio, per la definitiva entratanella grande famiglia alpina della Se-zione ANA di Brescia.

Franco Richiedei

della Sezione di Brescia

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Un’altra splendida figuraII RAGGRUPPAMENTO A DESENZANO

Migliaia di Alpini del SecondoRaggruppamento hanno sfilato aDesenzano del Garda in occasionedell’annuale Raduno delle Sezioni diLombardia ed Emilia Romagna. Lamattina di domenica 16 ottobre, moltiAlpini hanno raggiunto il campo spor-tivo addirittura tre ore prima dell’av-vio della sfilata. Evidentemente la vo-glia di stare insieme per quattro chiac-chiere e per una colazione tra amiciha fatto superare la malavoglia di unalevataccia che, vista la relativa vici-nanza dell’adunata di quest’anno, po-teva essere evitata; invece no! Par-tenza con i pullman alle 6:30 come sesi dovesse andare a Busto Arsizio o aModena; tanto poi all’ammassamentoil modo di far passare il tempo lo sitrova!

Comunque l’ammassamento siè svolto regolarmente al centro spor-tivo desenzanese e alle 9:30 hannopreso il via i discorsi ufficiali con i qualiil Prefetto Valerio Valenti, il Sindacodi Desenzano Rosa Leso, il Presiden-te della Sezione Salò-MontesuelloRomano Micoli, e il Vicepresidentenazionale vicario Luigi Cailotto(Favero era in trasferta in Australia)hanno salutato le oltre 15000 PenneNere presenti, dando loro il benvenu-to sulle rive benacensi.

Alle 10 gli Alpini hanno lenta-mente infilato l’uscita per inquadrarsie dare inizio alla lunga sfilata, carat-terizzata purtroppo da troppe ferma-te, conclusasi sul bellissimo lungolagoche ha fatto da cornice alle migliaia di

Penne Nere, ai tricolori e alle centi-naia di gagliardetti presenti.

È doveroso citare la professio-nalità e la bravura dello speaker-ceri-moniere prof. Angelo D’Acunto, chedurante la fase dell’uscita dallo stadio(solitamente costituita da un lento, lun-go e anche noioso elenco delle Sezio-ni che si preparano e si inquadrano)ha vivacizzato l’attesa con interessantinotizie storiche riguardanti ora la Se-zione che stava uscendo, ora i luoghidell’adunata.

Esemplare la partecipazionedella nostra Sezione, presente con ol-tre 800 Alpini e 130 gagliardetti, ac-compagnata durante la sfilata dallenote della Banda di Acquafredda.Quest’anno, vista la relativa vicinan-za di Desenzano, sono partiti menopullman rispetto agli scorsi anni, poi-

ché molti, provenienti soprattutto dal-la zona orientale della nostra Provin-cia, hanno logicamente preferitoraggiunere il Raduno con mezzi pro-pri. La giornata si è conclusa, per noidella Sezione di Brescia, con un “ran-cio alpino” conviviale al ristoranteSullivan di Ponte San Marco dove, ol-tre ad un pranzo di prim’ordine abbia-mo passato quasi tutto il pomeriggioin compagnia, allietati dalle note dellaBanda comunale di Acquafredda edegli immancabili canti che si levava-no spontaneamente dai tavoli (...e daiTavolazzi).

L’appuntamento è per il 2017quando il Raduno del II Rgpt. dopotre essere stato ospitato per tre volteda Sezioni lombarde, si terrà in terraromagnola, a Salsomaggiore Terme.

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E Brescia chiede l’Adunata

Quest’anno, considerata la vi-cinanza del raduno del II Rgpt, moltiAlpini bresciani hanno potuto parteci-pare anche alle cerimonie del sabato.In effetti l’importante appuntamentoha preso inizio ancora la mattina, da-vanti alla Torre di San Martino, a ri-cordo della famosa Battaglia del 24giugno 1859, che concluse la cosid-detta Seconda Guerra d’Indipenden-za. Qui ha avuto luogo la Riunione deiPresidenti del II Ragruppamento, du-rante la quale il Presidente Gian Bat-tista Turrini ha ufficialmente avanza-to la candidatura di Brescia per l’Adu-nata Nazionale del 2020, mentre le Se-zioni romagnole hanno invece propo-sto Rimini: nella prossima riunione dei

Presidenti si definirà quale sarà la cit-tà candidata ufficiale del nostro Rag-gruppamento, da proporre al Consi-glio Nazionale.

Nel pomeriggio la Sezione diSalò-Montesuello ha reso gli onori aiMonumenti principali della cittadina:il Monumento agli alpini, ai Carabinie-ri, al Gen. Achille Papa, desenzanesee medaglia d’oro appuntata sul Ves-sillo sezionale, e infine a quello dellaResistenza.

Il lungo corteo si è snodato si-lenziosamente per le belle stradedesenzanesi, poiché la Fanfara in te-sta alla colonna dopo qualche decinadi file non si sentiva più einspiegabilmente non ne sono state in-

serite altre (ma forse nemmeno gliorganizzatori si aspettavano una par-tecipazione così nutrita, solo noi dellaSezione di Brescia eravamo diversecentinaia).

Nel tardo pomeriggio, nel Duo-mo, il Parroco Don Giovanni Ghirardiha presieduto la CelebrazioneEucaristica coadiuvato, anche in que-sto caso, dall’austero e impeccabileprof. Angelo D’Acunto, che ha diret-to la funzione in maniera precisa e or-dinata. La serata desenzanese è sta-ta allietata dal suono di bande, fanfa-re e cori alpini che hanno rallegrato levie lacustri fino a tarda ora.

Il Comandante della TT.AAGenerale Federico Bonato

Il Presidente della Sezione diSalò, Romano Micoli

Il Prefetto di BresciaValerio Valenti

Il Sindaco di DesenzanoRosa Leso

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A Palazzolo cento bocia per la cL’annuale serata di chiusura

delle attività dei bocia della nostraSezione continua a sorprendere: sa-bato 19 novembre, dopo aver già rag-giunto in altre occasioni quota novan-ta, a Palazzolo è stato infatti tagliato iltraguardo delle cento presenze, congiovani Alpini provenienti praticamen-te da tutte le nostre Zone.

Nel tardo pomeriggio, in un’at-mosfera resa ovattata da una leggeranebbia, i bocia, accompagnati dai loroCapigruppo, hanno cominciato a ra-dunarsi nella sede del Gruppo Alpinidi Palazzolo dove, sulle note dell’Innodi Mameli suonato dal Corpo Musi-cale Città di Palazzolo, si è tenuta lacerimonia dell’Alzabandiera. Subitodopo un lungo corteo di Penne Nere,con il Vessillo sezionale scortato dalVicepresidente Angelo Bersini e ben32 gagliardetti, seguiti dai responsabi-li della Commissione Giovani sezionale,da diversi consiglieri, dal Presidenteemerito Davide Forlani e dall’asses-sore (alpino) Giulio Cotelli in rappre-sentanza dell’amministrazione comu-nale, ha invaso le vie del centro dellacittà fino a raggiungere il Monumentodedicato ai Caduti dove è stata depo-

sta una corona d’alloroin memoria dei tanti sol-dati che non hanno fattoritorno dagli innumere-voli campi di battaglia delsecolo scorso. La sfila-ta, con la presenza di unenorme Tricolore porta-to con spirito d’iniziati-va tipicamente alpino daigiovani del Gruppo diCalcinato, è quindi pro-seguita fino alla ChiesaParrocchiale di SantaMaria Assunta, dove ilparroco don AngeloAnni ha celebrato laSanta Messa in ricordodi tutti i Caduti e degliAlpini andati avanti.

Dopo la funzionereligiosa, presente ancheil nostro PresidenteGianbattista Turrini, tut-ti quanti si sono ritrovati alla sede de-gli Alpini di Palazzolo, dove la serataè proseguita prima con un “robusto”aperitivo e poi con una cena tipica-mente alpina. In quest’occasione, traun brindisi e l’altro, sono state passa-

te in rassegna le numerose iniziativeportate avanti dai Giovani della nostraSezione, dalle campagne di recuperodelle trincee della Grande Guerra(quella di quest’anno si è tenuta sulMonte Grappa) ai pellegrinaggi neiluoghi della memoria, dalle manifesta-zioni nazionali e sezionali a quelle diGruppo (che vedono sempre impegnatimolti bocia), immortalate negli ormaitanti cartelloni dell’info-point. E’ sta-to anche un momento per elencare idiversi appuntamenti del 2017, annoche vedrà i giovani Alpini brescianiriproporre un nuovo turno di lavoriestivi sulle montagne segnate dal pas-saggio del primo conflitto mondiale cuisi affiancherà l’impegno per recupe-rare le postazioni belliche del Maniva,progetto portato avanti dalla nostraSezione per commemorare in manie-ra significativa il centenario dellaGrande Guerra. “Dopo aver ottenutofinalmente tutti i permessi, – ha spie-gato durante la serata Fabio Lazzari,responsabile dei lavori – in queste ul-

COMMISSIONE GIOVANI

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time settimane abbiamo potuto dare ilvia ai primi interventi che ci hannoregalato alcune sorprese, come la sco-perta di una piccola galleria di cui siignorava l’esistenza. Durante la pau-sa invernale metteremo a punto laparte logistica per poi ripartire di buo-na lena probabilmente dal mese dimaggio”. Nel suo intervento il Presi-dente Turrini, oltre ad augurarsi divedere nei prossimi mesi molti giova-ni presenti al Maniva, ha sottolineatol’impegno portato avanti dalla Sezio-ne per coinvolgere i bocia nella vitaassociativa, un impegno sicuramenteproficuo vista l’alta partecipazione allaserata ed i tanti giovani ormai parteattiva nei Gruppi. A chiudere la sera-ta è stato, infine, il Capogruppo diPalazzolo Mario Simoni che, nel ri-marcare l’impegno dei giovani sia nel-l’ambito dei Gruppi che in quello se-zionale, ha voluto donare l’intero ri-cavato della cena alla nostra Sezioneperché venga utilizzato nei lavori diristrutturazione e sistemazione dellaCasa de l’Alpino di Irma. Per ringra-ziare il Gruppo dell’ottima ospitalità (unringraziamento cui ci associamo ditutto cuore) e riaffermare la fraternitàalpina, inoltre, Giuseppe Parisio,Capogruppo di Villa Pedergnano, haregalato a Simoni la sua ultima crea-zione, un quadro realizzato con fil diferro raffigurante un Alpino.

Adesso spetta a noi giovanimettere lo zaino in spalla e renderesempre più profonda e proficua lanostra partecipazione, sia attraversoiniziative sezionali che di Gruppo, allavita dell’ANA: invitiamo quindi tutti ibocia ad essere presenti in buon nu-mero al prossimo incontro che si ter-rà sabato 18 novembre 2017 ed aprendere parte alle tante iniziative edattività che, a tutti i livelli, vedono gliAlpini impegnati sempre in prima fila.

Giuseppe Lamberti

a conclusione dell’attività 2016

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Un’Alpinata col sole (a metà)14o APPUNTAMENTO IN GUGLIELMO

Come scriveva sul Giornale diBrescia l’amico Massimo Cortesi nelsuo articolo che precedeva l’evento,anche quest’anno, ed è stata la quat-tordicesima volta, “Alpini con orgo-glio in cammino verso il Gugliemo”… e così è stato!

La manifestazione ha avuto unmeritato successo, grazie anche, ognitanto capita anche a noi, alle condi-zioni meteorologiche favorevoli (a dirla verità alcune gocce d’acqua chi eragià sul posto il sabato le ha prese, comenel pomeriggio di domenica, quandola pioggia ha bagnato il rientro).

Il nostro vuole essere un ritro-vo tra amici, sulla montagna cara aibresciani, soprattutto per ricordare inostri amici “andati avanti”.

Nutrita la partecipazione deiGargliardetti, circa ottanta, in rappre-sentanza di altrettanti Gruppi della Se-zione ma soprattutto folta la parteci-pazione di Alpini, giovani ma anche “di-versamente” giovani.

Il comitato organizzativo, com-posto dai Gruppi del Sebino, sta giàpensando al prossimo 10 settembre2017, anno in cui la manifestazionearriverà alla quindicesima edizione …sarebbe davvero un peccato non es-serci!

Alberto Giudici

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La giornata incerta e il cieloplumbeo che fin dalle prime luci del-l’alba minacciava pioggia, non hannoscoraggiato le diverse decine di Alpi-ni che sabato 23 luglio sono saliti sullacima del Monte Palosso per parteci-pare alla cerimonia del 10° anniver-sario del recupero del sito storico del-le 4 piazzole in calcestruzzo.

Dai diversi sentieri che salgo-no da Concesio, Villa Carcina eLumezzane un centinaio di PenneNere con 12 gagliardetti si sono ritro-vati al cospetto delle quattro piazzoledi artiglieria sulle quali, durante gli annidel Primo Conflitto Mondiale, eranoposizionati alcuni cannoni. La posizio-ne del Palosso risultava infatti strate-gica perche dalla sua cima si può con-trollare la media e bassa Val Trompiae la parte nord della città.

L’inaugurazione del sito stori-co, dopo il suo recupero, è avvenuta il29 maggio 2006 al termine dei lavoridi pulizia e sistemazione delle piazzo-le, riportate alla luce, grazie anche alcontributo della Commissione Cultu-rale della Sezione ANA di Brescia,allora rappresentata dal responsabileDavide Forlani, che ha curato la pub-blicazione di un opuscolo illustrativo.

Presente alla cerimonia eraanche Rino Torcoli, responsabile delComitato del Monte Palosso, circon-dato dai suoi alpini dei Gruppi diLumezzane San Sebastiano,Lumezzane Sant’Apollonio, Cogozzo,Villa Carcina, Sarezzo, Concesio, SanVigilio e Costorio.

Vista l’importanza dell’anniver-sario erano presenti anche i ConsiglieriPoli, Richiedei, Cogno, Tavolazzi,Ravelli, Casali, Cotelli, Marsegaglia,oltre al Presidente Gian Battista Turriniche nel suo intervento di saluto ai par-tecipanti, ha ribadito come il lavoro deiGruppi permetta di raggiungere risul-tati lusinghieri; tra l’altro nei prossimimesi verranno anche realizzati e po-

LE PIAZZOLE DI ARTIGLIERIA

Palosso, 10 anni dal recupero

sati alcuni pannelli illustrativi che spie-gheranno agli escursionisti la storia delluogo, lo scopo delle piazzole dandoinformazioni e nozioni storiche inerentiil Monte Palosso.

La cerimonia ha preso il via alle10, con l’Alzabandiera, al termine delquale Monsignor Marino Cotali ha ce-lebrato la S. Messa, conclusasi conun simpatico rinfresco offerto dal Co-mitato organizzatore.

Un doveroso ringraziamento,come sempre, va anche ai fratelliSaleri, della Cascina delle “pese”, ealla famiglia Bregoli che ha messogentilmente a disposizione la baita neipressi delle piazzole, nella quale ha

potuto offrire un punto di appoggio edun caffè agli Alpini appena giunti incima.

Nel pomeriggio, sotto una piog-gia fine, il ritorno a valle, che per al-cuni consiglieri, guidati dagli Alpini diConcesio, è consistito in un bel giroattraverso boschi e baite di svariatiAlpini, dove hanno potuto cantare edissetarsi in allegria.

f.r.

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Linda, Chiara, Camilla, Alpine DONNE CON LE MOSTRINE VERDI

Il via libera all’ingressodelle donne nelle Forze Arma-te italiane risale all’anno 2000ed oggi il personale femminilein divisa costituisce una percen-tuale cospicua dei ranghi con lestellette, in tutte le Armi e spe-cialità: undicimila su un totaledi circa centosettantamila.

Ma la concentrazione didonne tra le Penne nere è an-cora abbastanza bassa, soprat-tutto per quanto riguarda quel-le provenienti dalle regioni delNord Italia, quelle cioè di tradi-zione alpina, le quali, una voltaterminato il periodo di serviziotornano al loro luogo d’originee si iscrivono ai Gruppi ANA(cosa che difficilmente accadeal Sud, dove spesso i Gruppisemplicemente non ci sono).

Ne abbiamo incontrate tre, bre-sciane, che hanno svolto il serviziomilitare volontario in tempi recenti, ri-cavandone in due casi impressionipositive quanto a motivazioni, decisa-mente meno quanto a soddisfazionioperative ed in un caso anche dal puntodi vista operativo.

Linda Peli ha 30 anni, volto belloe determinato, sorriso, pure bello, soloall’occorrenza. Un fratello ed una so-rella più grandi, abita a Gussago, ed èstata nelle Truppe Alpine per due anni(più della maggioranza degli iscrittiall’ANA…), dal 2005 al 2007. Primal’addestramento ad Ascoli Piceno, poil’assegnazione a Merano, in forza alTramat (Trasporto materiali). In mez-zo anche un’esperienza in Kosovo(sei mesi, da agosto 2005 a febbraio2007) a Belopolje, nella Cellula S4, perla logistica di supporto meccanico peri mezzi. In entrambi i casi il ruolo erasoprattutto burocratico.

Forse quest’ultimo è l’aspettoche più ha deluso Linda: “Dopo l’Adu-nata di Brescia del 2000 decisi di par-tire perché volevo il cappello alpino.

Ma, figlia di un alpino (il padre è Albino,ndr), non ho trovato nel servizio mili-tare nulla dei racconti che mi aveva-no fatto. Alle selezioni ero arrivata trale primedieci nelle prove fisiche (Lin-da è laureata in Scienze motorie), manon mi hanno destinata a ruoli opera-tivi. Una delusione. Le assegnazionisembrano fatte un po’ a caso,quello sì come una volta. Perfortuna mi sono rifatta dopo, gra-zie all’ANA, dove ho trovato lavera famiglia alpina”.

Adesso Linda è conten-ta: suona da undici anni l’impe-riale nella Fanfara “Tridentina”e racconta con commossa sod-disfazione della amicizia strettanel 2006 con Giulio Baiocchi, co-nosciuto in occasione delle com-memorazione di Nikolajewka:“Un’amicizia vera – sorride –mi telefonava praticamente tuttii giorni”.

Rimpianti? “No, delusio-ne operativa a parte, lo rifarei;anche se al Tramat di Meranosu seicento Alpini eravamo trebresciane (tra cui anche AngelaBelleri, di Polaveno) e c’era an-

che un ragazzo camuno”. Chiude lasua testimonianza con un episodio di-vertente, che sa di naja di una volta:“Nessuno mi aveva avvertito – ride –ed arrivai in caserma coi capelli di trecolori, perché avevo fatto da modellaad un concorso di parrucchieri. Sonofinita subito in punizione: gli altri dor-

Linda Peli al termine della missione in Kosovo e, sotto, nel Bresciano

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mivano ed io passavo la notte a fareruolini. Tutta esperienza”.

Chiara Riccardi è giovanissima,21 anni, da Urago d’Oglio. Ha appe-na terminato il servizio militare (2015/2016). Voleva passare dalle ForzeArmate per approdare all’Arma deiCarabinieri. In famiglia ha due zii al-pini.

“Dieci settimane di addestra-mento a Verona, seguite da otto dispecializzazione a Brunico. Poi, traagosto ed ottobre, a Roma nell’ambi-to dell’Operazione Strade Sicure. Erol’unica VFP1, una spina… Noi sem-pre fuori, gli altri in ufficio, ma alme-no non mi sono depressa. Quindi ladestinazione finale al 7° ReggimentoAlpini di Belluno, dove, però, faceva-mo solo guardie e pulizie. Attività ope-rativa? Niente. Un’ora di attività fisi-ca al mattino, una marcia al giovedì.Al poligono ogni tre mesi, ma soprat-tutto come guardie. Probabilmente vameglio a chi svolge un servizio di quat-tro anni (VFP4) e sto valutando separtecipare al relativo concorso, amarzo”. Comunque a Belluno erava-mo parecchi del Nord: “Molti veneti– racconta Chiara – ma c’era ancheCamilla, bresciana. Li sento ancora eci vediamo a Belluno per il 4 novem-bre. Anche se tutto non è andato comeprevisto, rifarei l’esperienza. Al repar-to mi ero affezionata, tanto che l’ulti-mo giorno sono partita alle otto disera…”.

Adesso è iscritta al Gruppo diUrago d’Oglio: “Mi trovo bene – sor-ride – c’è anche un altro ragazzo gio-vane”. E gli altri famigliari? “Ho unfratello più grande, ma è del 1986 equindi non ha fatto il militare a causadella sospensione della leva”.

Più soddisfatta, operativamenteparlando, Camilla Colombini, 23 anni,di Pontoglio. “Ho svolto il servizio mi-litare – racconta - nel 2014/2015, ad-destramento a Verona e San Candidoe poi al 7° a Belluno. Ero fuciliere e

sono stata assegnata al Plotone alpieri:la mia fortuna. Arrampicate, sciate,addestramento notturno anche con im-piego di visori. Ho lavorato anche peri Ca.S.T.A. a Tarvisio. Mai fatto unaguardia, solo un picchetto e mai statain ufficio. Unavera soddisfazio-ne”. Del restoCamilla è una ra-gazza che nonama stare ferma:ha già avuto an-che un’esperienzalavorativa di unanno in Germaniaed adesso lavoraal Golf Club diChiari. Figlia uni-ca, vive in famiglia,con solide tradizio-ni alpine (PenneNere sono infattianche il papà ed ilnonno). Ovvia-mente è già iscrit-ta al Gruppo diPontoglio. Pro-spettive? “Vorreitentare di tornarenell’Esercito ma

Chiara Riccardi e Linda Peli a Brescia, e sotto, col casco, Camilla Colombini

come Vfp4, per una ferma di quattroanni o entrare in qualche altro Corpodello Stato, vedremo”. L’entusiasmo,di certo, non manca.

Massimo Cortesi

tra passione e delusione

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Gemona, il Friuli con gli alpini“40 anni di memoria” riporta

l’invito ,esteso dal sindaco della cittàdi Gemona Paolo Urbani,dal Presiden-te sezionale Ivano Benvenuti e dalPresidente Nazionale SebastianoFavero a tutti gli Alpini che hanno par-tecipato all’Operazione Friuli 1976 di-stribuiti nei vari cantieri di lavoro or-ganizzati dall’ANA. Non ci hanno pen-sato due volte per organizzare un im-mediato intervento i dirigenti naziona-li dell’A.N.A con in testa il Presiden-te Franco Bertagnolli, l’On. Giusep-pe Zamberletti, Commissario del Go-verno incaricato del coordinamento deisoccorsi. Ecco così nascere 11 can-tieri di lavoro, completamente auto-nomi e autosufficienti sotto il profiloorganizzativo ed economico. Ognicantiere gestito dalle varie Sezioni ita-liane ben cinquantasette distribuite sututto il territorio colpito, nel cantierenumero 4 impegnate le sezioni Bre-scia, Vallecamonica, Salò e Bergamo.Si sono contate quindicimila presenzedi penne nere, cento giorni di lavorodal 14 giugno per ripristinare edificipubblici, riparare case, tetti, pareti roc-ciose, ricostruiti greti di fiumi e altro.“La più bella adunata” è stato defini-to questo impegno eccezionale, stra-ordinario, ammirevole che ha varcatoi confini tanto che il governo ameri-cano, scavalcando le nostre istituzio-ni, ha consegnato nelle affidabili manidegli alpini ben 53 milioni di dollari.Targhe esposte nelle due lingue su ogniedificio testimoniano gli investimentirealizzati. Un meritato riconoscimen-to, agli Alpini la cittadinanza onorariatributata nel 2006 e sempre la stessaonorificenza conferita alla BrigataAlpina Julia. Certo in questi posti tea-tro di una tragedia, non c’è bisogno disfogliare l’album di ingiallite foto ri-cordo. Quello scenario ti riappare scol-pito dentro. Buia con quel villaggioBrescia nato dalla generosità dei bre-sciani con quella sottoscrizione che si

IL 40°ANNIVERSARIO DEL TERREMOTO

ripete con successo ancora in questigiorni per il terremoto. Come non ri-vedere in quel cumulo di macerie diVenzone, le pietre numerate del duo-mo ora tornato a risplendere maesto-so.

Poi ritrovarsi in quella casadove hai spinto qualche carriola e conla famiglia è nato un legame indisso-lubile, come pure l’incontro degli al-pini della Volta con la mamma diManuel che hanno tenuto a battesimofra quelle macerie e quelli di SanPancrazio con le tre famiglie ospitateper tre mesi e tanti altri commoventiincontri.

Suggestiva la cerimonia allapresenza di tutti i gonfaloni dei paesicolpiti per il conferimento della citta-dinanza onoraria alla Brigata AlpinaJulia. Toccanti le parole del Sindaco“Avete scritto la più bella pagina distoria, Gemona colpita a morte oggiratifica quell’amicizia che c’è semprestata”, poi il comandante della JuliaGenerale Fabbri si è detto fiero e or-goglioso per questo riconoscimento. Ilcommissario Zamberletti ha ricorda-to la lotta contro il tempo per salvareuna vita fra quelle macerie, gratitudi-ne a tutti gli italiani che han dato spe-ranza per la rinascita. Il Presidente na-

zionale Sebastiano Favero ha conclu-so con un “ Grazie Friuli, la tenaciadella gente si è fusa con gli Alpini inarmi e in congedo, gli Alpini ci saran-no anche in questo momento nella tra-gedia che ha colpito il centro Italia”.

Poi la sfilata sotto un diluviocon i vessilli giunti da tutta Italia, e inostri del campo 4, Brescia, Salò,Vallecamonica, scortati rispettivamen-te dal Presidente Gianbattista Turrini,dal Vicepresidente Sergio Poinelli e dalsegretario Pierantonio Bondioni, han-no sfilato orgogliosi proprio nel terri-torio a loro affidato.

Per tutti dai Fradis Furlans“Grazie Alpini” fra tanti applausi conqualche lacrima.

Giancarlo Buizza

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Anche quest’anno il nostroNucleo di Protezione Civile ha pre-stato servizio al presidio antincendioboschivo in Puglia. Il “grande capo”Morzenti ci ha assegnato la prima set-timana di luglio e così abbiamo inau-gurato il campo Jacotenente presso labase dell’Aereonautica Militare nellaforesta Umbra, comune di Vico delGargano (FG).

Il servizio, ormai collaudato,prevedeva il solito pattugliamento gior-naliero (mattutino o pomeridiano) conmodulo AIB pieno di acqua (circa 600litri) e gli obbligatori dispositivi di pro-tezione individuale indossati.

Abbiamo riscontrato i soliti pro-blemi di comunicazione radio, soprat-tutto sui percorsi 1 e 4; le uniche no-vità erano il servizio mensa gestito di-rettamente dall’A.M. con rancio otti-mo ed abbondante e la presenza inbase di una squadra H24 conautocisterna di 5000 litri di acqua pron-ta a raggiungerci in caso di bisogno.

Complice l’inizio estate partico-larmente piovoso non abbiamo regi-strato incendi, salvo alcunesegnalazioni di fumaioli verificate insintonia con la base operativa: si trat-tava, in effetti, di contadini intenti abruciare ramaglie, in barba al divietoassoluto di accensione fuochi.

NUCLEO PROTEZIONE CIVILE

In “missione” in PugliaIl giovedì siamo stati impegna-

ti come docenti per spiegare alle altresquadre (5 pugliesi e 2 dell’ANAAbruzzi) il nostro modo di operare uti-lizzando anche piccole attrezzature amotore (soffiatore, decespugliatore,motosega) e l’importanza della pre-venzione nei periodi di non allerta cre-ando piste taglia fuoco e curando lapulizia del sottobosco. Ottima l’intesa

con le squadre locali e fra noi, vista lapresenza di due nuovi volontari che,entusiasti, si sono già prenotati per ilprossimo anno. In 4 abbiamo totaliz-zato 168 ore di pattugliamento percor-rendo circa 900 chilometri.

Enrico Contessa

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SCUOLA NIKOLAJEWKA

Prima la notizia buona. Fonda-zione e Cooperativa Nikolajewka han-no raggiunto ad inizio novembre un’in-tesa con il Comune di Brescia e nondovranno perciò pagare gli oneri diurbanizzazione per la costruzione del-la nuova sede della Scuola“Nikolajewka” di Mompiano. Un ri-sparmio molto importante, non lonta-no dal mezzo milione di euro. Una bellanotizia, visto che l’intero progetto pre-vede un investimento di oltre sei mi-lioni.

La notizia meno buona è che itempi burocratici si sono allungati pa-recchio: la Fondazione aveva infattiripresentato il progetto nei mesi scor-si, alla luce degli aggiornamenti resisinecessari per accedere alle condizio-ni di favore dell’anno 2016.

Ma questo ha comportato difatto la ripartenza dell’iter, che non siè ancora concluso: manca infatti la de-finizione del cosiddetto “Piano di at-tuazione” del progetto che, però, nondovrebbe comportare la realizzazione

di opere aggiuntive e, quindi, non al-lungare di molto i tempi necessari.

Resta viva, così, la speranza dipotere procedere simbolicamente allaposa della prima pietra del cantiere incoincidenza con le celebrazioni per il74° anniversario della Battaglia diNikolajewka, a fine gennaio 2017.

Un altro aspetto positivo delperaltro non eccessivo dilatarsi dellatempistica è che, nel frattempo, Fon-dazione e Cooperativa “Nikolajewka“possono aumentare il “fieno in ca-scina”: come abbiamo già riferito ne-gli scorsi mesi, infatti, più di metà del-la somma necessaria è in possesso del-la Fondazione sin dall’inizio. A questosi aggiungono per sottrazione il “nonpagamento” degli oneri diurbanizzazione e per addizione le of-ferte che continuano a giungere daiGruppi Alpini della nostra Sezione, manon solo, e che, specie in occasionedelle Feste Natalizie, si incremente-ranno.

Nel 2015 dalle Penne Nere

sono arrivati quasi duecentomila euro:se accadesse lo stesso nel 2016 sa-rebbe davvero un bel passo avanti. Poici sarà anche l’accesso a forme di fi-nanziamento agevolato.

La realizzazione della nuovasede (a fianco di quella attuale, versoil parcheggio della Sede Sezionale)consentirà notevoli miglioramenti nel-l’efficienza energetica e sanitaria,adeguando l’accoglienza per i 120disabili assistiti quotidianamente aglistandard più moderni, dando nelcontempo risposte anche ad eventua-li margini di crescita, all’ospitalità peri famigliari ed alla residenzialità degliospiti rimasti senza una famiglia.

Chi volesse far giungere offer-te di Gruppo alla “Nikolajewka” puòrivolgersi alla Sede sezionale o diret-tamente all’amministrazione dellaScuola, in via Nikolajewka 15, a Bre-scia (tel. 030/2006353 o 030/2005642,[email protected])

Massimo Cortesi

A gennaio la prima pietra

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Anche quest’anno il Coro “AlteCime” ha partecipato all’Adunata na-zionale tenutasi ad Asti.

Abbiamo aperto l’adunata 2016nel segno dell’amicizia: nel pomerig-gio di mercoledì 11 maggio, abbiamoincontrato alcuni carissimi Alpini diFossa (Gianfranco, Leandro, Giovan-ni, Giovanni, Clemente ed l’instanca-bile Capogruppo Bruno) da noi invita-ti l’anno scorso. Come sempre sonostati premurosi e ci hanno omaggiatodel “rosone”, campeggiante sulla fac-ciata della basilicade L’Aquila, realiz-zato da un’artista lo-cale. Noi abbiamocontraccambiatocon una bottiglia diun buon vino dellaFranciacorta, conl ’ e t i c h e t t apersonalizzata, eduna bottiglia di “ac-qua minerale diIrma”. Grazie allacortese disponibilitàdell’Alpino Vilernia,che ci ha guidatocon competenza, liabbiamo portati avisitare il museo del-la nostra Sezione. L’incontro si è con-cluso con abbracci e l’impegno a ri-vederci a Treviso. Poiché l’anno pros-simo il Bruno compirà 75 anni ed ilClemente 80, e gli Alpini Fossanesiintendono festeggiare in pompa magnal’evento, potrebbe essere che il Coro“Alte Cime” condecori la festa.

Il 13, alle 12,15 puntualissimi,siamo partiti per Tigliole (Asti), doveeravamo attesi dal Capogruppo Enri-co Granzino e dai suoi Alpini. Siste-mati i bagagli alle 16,30 abbiamo fattovisita alle cantine Povero, accolti dal-la gentilissima signora Mary che hafatto da cicerone. Al termine un ab-bondante aperitivo, bagnato da buonvino, che hanno invogliato molti coristiad acquistarne qualche bottiglia.

chiusasi con un “servizio taxi” dei lo-cali, del “Gigi bu” e di Bettinzoli, inquanto il pullman è rimasto sull’aiadell’agriturismo, onde poter partirepuntuale alle 9.00

Domenica mattina sveglia concaricamento delle brande sul camiondella nostra Protezione Civile, guida-to dall’Alpino Giordano accompagnatoda Gianluigi. La mattinata era libera,ma siamo rimasti abbastanza in grup-po. Ciò ha permesso di cantare sianella cattedrale che nella chiesa di San

Paolo. Pressol’oratorio di questaparrocchia eranoalloggiati gli Alpinidi San Polo che ciavevano invitato,tramite i coristiSanpolini, al lorotavolo. Pranzo daristorante e gratis.Ma per noi Alpinila parola gratisnon ha senso: ab-biamo chiesto aiCoristi un’offertalibera che abbia-mo consegnato alC a p o g r u p p oLombardi. Non

voleva assolutamente accettare il de-naro. Su nostra insistenza li ha presidicendo: “li daremo alla scuolaNikolajewka” come offerta delCoro. Possiamo dire che la nostraadunata si è chiusa nel segno dellasolidarietà.

Dopo aver preso parte alla sfi-lata, durante la quale si è dato fondo aquel poco fiato rimasto, verso le 17abbiamo fatto ritorno a Brescia, dovesiamo giunti alle 20,30.

Angelo Turinelli

CORO ALTE CIME

Nel segno della solidarietàSabato alle 10,30 doverosa vi-

sita agli Anziani della locale RSA, conalcuni canti molto apprezzati dagliospiti.

A mezzogiorno pranzo pressol’agriturismo “Brico Gallo”, accolti dal-la moglie, dal fratello di Enrico. Ab-biamo avuto il piacere di invitare il Sin-daco Granzino Massimo, il Parroco, ilCapogruppo ed il nostro “aggancio”Roberto Sacchi, conosciuto a L’Aqui-la.

Un doveroso ringraziamento va

al Sindaco ed ai suoi collaboratori, agliAlpini Tigliolesi per la costante pre-senza, durante il nostro breve soggior-no.

Nel pomeriggio “i giovani”sono scesi ad Asti, mentre “i veci”hanno preferito una rilassantepennichella.

Alle 18 abbiamo condecoratola Santa Messa celebrata dal brillanteParroco Don Angelo.

Alle 20,30 ci siamo esibiti inuna serie di cante, raccogliendo calo-rosi applausi, sempre graditi dai coristi,seguiti da un generoso acquisto di no-stri CD il cui ricavato, in buona parte,viene devoluto alla “Nikolajewka”.

E’ seguita un’abbondante cena

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Un Alpino in servizio racconta la suLA TESTIMONIANZA DEL MARESCIALLO ROSSI

La missione militare interna-zionale in Libano denominata“UNIFIL” nasce con la Risoluzione425 adottata in data 19 marzo 1978da parte del Consiglio di Sicurezzadelle Nazioni Unite, a seguito dell’in-vasione del Libano da parte di Israe-le. Successive Risoluzioni hanno pro-rogato, con cadenza semestrale, ladurata della missione; anche l’Italiapartecipa alla missione, denominatain ambito nazionale “OperazioneLeonte”.

Quando a gennaio di quest’an-no ho ricevuto il mandato per parte-cipare alla missione, era schierata sulterritorio libanese la Brigata alpina“Taurinense”.

Nel primo trimestre del 2016la missione è stata caratterizzata dal-la condivisione di un progetto comu-ne, realizzato attraverso il dialogo conla popolazione e le sue istituzioni. Ilconsenso è stato alla base di ogni at-tività condotta dagli Alpini del contin-gente italiano «grazie ai quali è stataincrementata l’efficacia delle attivitàoperative per il mantenimento dellastabilità dell’area e la fiducia dellapopolazione libanese nei confronti diUnifil».

Da aprile a luglio, mese di ter-mine del mio mandato, ha condotto leoperazioni sul territorio la Brigata“Sassari”. Alla sua prima missione inLibano con i colori delle Nazioni Uni-te, ha assunto il comando del settoreOvest di Unifil in cui operano 3.700“caschi blu” di 12 nazioni fra cui piùdi 1.000 militari italiani, metà dei qua-li appartenenti alla “Sassari”.

La pace in Medio Oriente pas-sa anche per i “peacekeepers” italia-ni in Libano. I millecento soldati delnostro Paese schierati nel quartiergenerale di Shama e in altre localitàvicine presidiano la “Blue Line”, lalinea di demarcazione tra Libano edIsraele realizzata per garantire lacoabitazione pacifica tra i due paesi

in guerra praticamente dalla fine deglianni Quaranta.

Operando presso la base diShama si comprende come sia com-plesso guidare un’operazione dipacificazione internazionale, efficien-te ed indispensabile per mantenere lapace in un paese del Medio Orienteche non vuole assoggettarsi a una lo-gica di scontri, divisioni e violenza, dove

il fanatismo religioso non ha fattobreccia e la popolazione, dopo oltre60 anni di guerre, ha solo voglia di esi-stere e prosperare. Tutti amano i no-stri connazionali, specie la popolazio-ne che vive nei pressi della base. Moltisono i libanesi che si presentano aicancelli per ottenere assistenza me-dica. Molti di loro non possono avva-lersi del sistema sanitario nazionale,che essendo privato come quello ame-ricano non garantisce assistenza ai piùdisagiati.

La base di Shama si affacciasul mare da una collina, l’Alzabandierarisveglia ogni mattina le attività anchese le pattuglie che percorrono la “BlueLine”, confine conteso con Israele estrettamente sorvegliato da entrambele parti, entrano ed escono dai can-celli senza sosta.

La stessa dovrebbe terminaresolo quando sarà completata la posadei “blue pillars”, piloni di cemento di-pinti di azzurro che marcano i confini

Gruppo di Alpini protagonisti della ristrutturazione del sito archeologico inQana – Libano, in visita presso la base di Shama.

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e quando l’esercito libanese, ricosti-tuito e formato grazie alle professio-nalità offerte dagli uomini e donne delcontingente, tornerà autosufficiente edin grado di mantenere il controllo deiconfini e delle problematiche internelegate a Hezbollah.

Oltre cento diverse professio-nalità sono presenti nel nostro setto-re: militari operativi, logisti, ammini-stratori, medici, esperti di relazioni in-ternazionali e tecnici di qualunque set-tore che trascorrono i loro periodi dimissione tra intensi turni di lavoro ebrevi pause di riposo.

Tutti i militari vivono a strettocontatto, lontani da casa per turni disei mesi, motivati dal forte spirito del-la missione e non certo, come sareb-be facile insinuare, da un’indennità diservizio adeguata all’incarico interna-zionale.

Al termine di ogni giornata, dopoche il Tricolore è calato dall’asta sem-pre incorniciato da tramonti imponen-ti, mentre le sentinelle montano diguardia sulle torrette e in lontananzasi sente il rombo dei motori di una pat-tuglia in partenza, il personale dellabase si rilassa, la mensa si riempie,

così come i pochi bar, le palestre etutti gli ambienti comuni.

Ancora molte sono le sensazio-ni, i ricordi e le emozioni del mio peri-odo trascorso in territorio libanese chevorrei trasmettervi attraverso le pagi-ne del nostro giornale, ma lo spazio amia disposizione è per oggi terminato.

Sono grato a questi contingen-ti, con i quali ho avuto l’onore di con-dividere il lavoro e gli obiettivi. LaBrigata Taurinense impegnata nel-

l’operazione “Leonte 19” e la BrigataSassari impegnata nell’operazione“Leonte 20”, hanno operato e opera-no tuttora con grande impegno con leforze ONU per mantenere non solola fragile tregua libanese ma soprat-tutto per garantire un futuro di pace edi tolleranza fra i popoli.

1° Mar. g. gua. (alp)Gabriele Rossi

a la sua esperienza in Libano

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Le valli e le vette che fannocorona al Monte Grappa e che quasicent’anni fa videro i soldati italianifermare l’avanzata austro-ungaricaconseguente alla rotta di Caporetto: èstato questo lo scenario che ha fattoda sfondo all’annuale campagna direcupero delle testimonianze dellaGrande Guerra organizzata dai bociadella nostra Sezione.

Nel primo pomeriggio di giove-dì 4 agosto, infatti, una quarantina diAlpini bresciani (giovani e diversa-mente giovani), con mezzi, tende edattrezzature, ha raggiunto CasaraAndreon, già comando del 38° Grup-po Obici Pesanti Campali durante laGrande Guerra ed ora campo-base peri volontari impegnati nel ripristino del-le innumerevoli postazioni belliche pre-senti nell’area: la cerimoniadell’Alzabandiera ha dato il via a que-sta nuova “avventura” sul sentiero deiPadri, con i nostri bocia che, dopo averpreso possesso degli ottimi alloggi del-la Casara ed aver piantato anche una

tenda, hanno cominciato a visionarela zona d’intervento del giorno dopo,quella della linea di massima resisten-za posta proprio a ridosso della Stra-da Cadorna.

Venerdì di buon mattino, messiin spalla badili, picconi, secchi emotoseghe, abbiamo raggiunto il trat-to di trincea assegnataci attraversan-do i resti del grande villaggio militaresorto sul rovescio delle trincee peracquartierare i tanti reparti del RegioEsercito impegnati sul Grappa nel1917-1918. Grazie all’opera direcupero portata avanti in questi annidai volontari dell’Associazione “Mu-sei all’Aperto”, risalire le scale in pie-tra, attraversare i luoghi in cui eranoposizionate le baracche ed i rifugi,passare davanti agli ingressi dei rico-veri in caverna e degli osservatori eproseguire lungo i trinceramenti co-ronati da muretti a secco è stato comefare un salto indietro nel tempo, tantoda aspettarsi di veder sbucare da die-

tro qualche roccia un soldato ungrigioverde.

Giunti sul posto e suddivisi i varigruppi, abbiamo subito cominciato digran lena, anche a causa del tempoche minacciava pioggia, i lavori allatrincea assegnataci: alcuni Alpini han-no così iniziato a svuotarne lunghi trat-ti, altri a spostare rocce e massi rovi-nati all’interno, gli specialisti della no-stra Protezione Civile hanno abbattu-to alcuni alberi cresciuti nel corso de-gli anni dentro ed ai bordi delle trin-cee ed altri ancora hanno ripulito isentieri d’approccio alle posizioni. Nelgiro di poche ore le postazioni eranolibere e percorribili e si poteva mettermano alla sistemazione dei muretti asecco ma, purtroppo, un vero diluvioci ha costretti a tornare il più in frettapossibile al campo-base. La pioggiaci ha quindi tenuto compagnia, perfortuna meno intensa, per tutto il re-sto della giornata impedendoci di pro-

COMMISSIONE GIOVANI

Tre giorni di ferie sul Grappa

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seguire i lavori ma dandoci nelcontempo l’occasione di visitare concalma ed approfonditamente lepostazioni d’artiglieria, i depositi, legallerie e le trincee di difesa realizza-te in gran numero tutt’attorno aCasara Andreon e meta da diversianni delle escursioni didattiche di nu-merose scolaresche.

Sabato, tornato il bel tempo, sisono potuti riprendere celermente ilavori, forse anche troppo celermen-te, tanto che a metà mattinata GianniBellò e Diego d’Agostino, responsa-bili del cantiere per conto dell’Asso-ciazione “Musei all’Aperto”, hannomesso un freno all’attività perché, ol-tre ad aver rimesso in sesto il “nostro”tratto di trincea, ci eravamo “allarga-ti” a settori già destinati ad altri grup-pi di volontari nelle settimane succes-sive. In questo modo abbiamo peròpotuto mostrare al Presidente dellanostra Sezione Gian Battista Turrini

lutamente quello del giorno prima, ab-biamo potuto vedere la pianura venetache si stende ai piedi del Grappa erenderci conto di come questo mas-siccio fosse veramente l’ultimo osta-colo all’avanzata del nemico, un osta-colo reso insuperabile dagli enormisacrifici sopportati dai nostri soldati.

Domenica mattina, dopo aversmontato la tenda, rimesso in ordine ilocali di Casara Andreon e riposto suimezzi tutte le attrezzature, ci siamorecati a Bassano del Grappa dove,come ogni buon Alpino, abbiamo fat-to una doverosa visita al famoso Pon-te Vecchio sul Brenta, ricostruito nel1947 con il contributo determinantedelle Penne Nere, e da allora cono-sciuto come Ponte degli Alpini.

L’appuntamento per i bociadella nostra Sezione è per l’anno pros-simo, sempre sul sentiero dei Padri.

ed a Davide Forlani, arrivati nel corsodella mattinata, i trinceramenti siste-mati e ripuliti, nonché l’enorme esten-sione del sistema difensivo creato tramille disagi e pericoli dai soldati italia-ni attestatisi sul Grappa alla fine del1917.

Nel pomeriggio, dopo un alle-gro momento conviviale durante ilquale abbiamo potuto scambiaregagliardetti e doni con i responsabilidell’Associazione “Musei all’Aperto”,Gianni Bellò ha ripercorso le vicendebelliche che hanno avuto come teatroil Massiccio del Grappa; quindi abbia-mo raggiunto l’imponente Sacrario diCima Grappa, custode delle spoglie dioltre 12.000 soldati italiani e 10.000austro-ungarici, per deporre una co-rona d’alloro, come sempre offerta aibocia della Sezione dall’Artigliere daMontagna Angiolino Salvalai, in ricordodi tutti i Caduti. Da qui, grazie al tem-po splendido che non ricordava asso-

per lavorare con la storia

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OSSIGENO PER LE NOSTRE ATTIVITA’OSSIGENO PER LE NOSTRE ATTIVITA’OSSIGENO PER LE NOSTRE ATTIVITA’OSSIGENO PER LE NOSTRE ATTIVITA’OSSIGENO PER LE NOSTRE ATTIVITA’

CASA DI IRMAI Gruppi di Rovato, Mazzano,Caionvico, Borgosatollo e Calvisanohanno offerto vari viveri per il turnodella nostra colonia

L'Alpino Domenico Arrigotti delGruppo Castenedolo ha offerto diversifiori

Gli Alpini del Gruppo di Bovegno han-no accompagnato gli ospiti al santua-rio della Madonna e hanno offerto unbuon pranzo

Il Gruppo di Pompiano ha organizza-to e pagato la visita al castello diPadernello e hanno offerto un buonpranzetto

Il Gruppo di San Zeno ha fatto unacospicua offerta in denaro

La ditta “Bonomelli Cesare” diRovato ha offerto i BiscottiGhidinelli Giacomo (Lumezzane) haregalato una “stirella” e del caffe'

Si ringraziano inoltre le ditte:Ortofrutta Cazzoletti di MairanoPastificio Valdigrano di RovatoIndustria Dolciaria di CalcinatoCentrale del latte di Brescia

Bruno Favalli, volontario dell'Unità diProtezione Civile, ha donato al nostronucleo una motopompa del valore dicirca 1300 euro

Il Gruppo di Cellatica ha messo a di-sposizione quattro Volontari chehanno pitturato tutto lo scivolo del de-posito automezzi della nostra sede se-zionale, donando anche la necessariapittura, del valore di circa 300 euro

Gli Alpini della Zona L/M hanno par-tecipato ai lavori di manutenzione dellasede sezionale, in primo luogo rimuo-vendo marmi e pietre dal muro di cin-ta all’entrata del passo carraio perpermettere il passaggio dei mezzi pe-santi impiegati nella ristrutturazionedella Scuola “Nikolajewka”.Sistemati quindi i muri dello scivolo, siè passati alla manutenzione della boc-ca di lupo ad ovest della sede con laposa di plexiglass per la raccolta del-l’acqua piovana che viene ora convo-gliata in un canale di scolo.I lavori sono stati eseguiti con il con-tributo lavorativo del Gruppo diCalcinato per un totale di 66 ore e diquello di Calcinatello con l’offerta delsistema di scolo, mentre i materialiutilizzati sono stati procurati dalla ZonaL/M per un totale di 190 euro.

Nelle giornate di sabato 22 e sabato29 ottobre una trentina di Volontaridella nostra Unità di ProtezioneCivile, sono intervenuti per eseguirealcuni lavori di recupero dei manufat-ti militari della prima guerra, inManiva.

Il Gruppo Alpini di Capriano del Colleha offerto alla nostra Unità di Prote-zione Civile una fotocopiatricecon scanner, per un valore di 100 Euro

OFFERTE RICEVUTE PER IL SISMA IN CENTRO ITALIA

FINO AL 30 OTTOBRE

Sulzano 100Lumezzane 500Adro 750Unione allieviRogazionisti Desenzano100Brescia 200Cittadini di Bovezzo 50Orzinuovi 1.000Capriano D.C. 510Rudiano 1.500S.Polo 1.000Sconosciuto 300 AssociazioneCommercianti Isorella3.724Auser dI sorella 1.000Amici eamiche di Amatrice 155La Mortadellata 500Roncadelle 2.000Cazzago S.M. 750Flero 2.200

Castegnato 1.500Sale Marasino 300Pubblica AssistenzaVolontaria -Brescia Soccorso 5.185Mompiano 1.000Calvisano 1.500S.Pancrazio 1.000La Polveriera 600Bovezzo 1.000Poncarale 400Valmorino Colpani 1.000Unione liberecasalinghe BS 500Cellatica 300Marmentino 250Botticino M. 200Castelcovati 500Castenedolo 6.000Quinzano D'O. 2.000Micheli Laura 150

Cremini 60Castelcovati 70Mompiano 250Ospitaletto 1.000Collebeato 2.000Orzinuovi 500Botticino S. 25Marmentino 100Lamarmora 100Rovato 10Calvisano 500

SEDE SEZIONALE

GIORNALE OCIO A LA PENAGruppo di Castenedolo 50,00

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SCUOLA NIKOLAJEWKA -RICEVUTE IN SEDE

Fam. Grammatica inMemoria Pietro 100,00Trenzano inMemoria Sardini O. 50,00Quaresmini Luigi 250,00Castenedolo x 95° 2.000,00Botticino S. 100,00Zanano 200,00Manerbio 300,00Orzinuovi 1.000,00Cazzago S. M. 750,00Vendita Libri 10,00Paitone 2.000,00amici inricordo A. Pontoglio 340,00Castegnato 200,00Marmentino 150,00Lamarmora 100,00Castenedolo 1.000,00Luigi e zia Giuseppena 40,00

PROTEZIONE CIVILEGruppo di Sarezzo 300,00

COMMISSIONE CULTURAGruppo di Montisola 50,00Radaelli Giuseppe 50,00

Fam. Arnaboldi inMemoria papà Carlo 500,00

GRUPPO SPORTIVO

S. Zeno per viveri ospiti 200,00Mompiano 250,00Botticino S. 100,00Contessa 4,20Gruppi Zona I 210,00Cazzago S. M. 500,00Ponte Zanano 500,00Lamarmora 100,00

CASA DI IRMA

GRUPPI ALPINI SEZ. BRESCIABORGOSATOLLO 400,00BOVEZZO 1.000,00CAIONVICO(Europe Tractor Parts) 5.000,00CHIARI 500,00CORTINE DI NAVE(Dom.Palme) 700,00MOLINETTO 100,00MOMPIANO 2.820,00OSPITALETTO 1.000,00PEDROCCA 500,00SERLE 1.800,00RACCOLTADOM.DELLE PALME 7.352,00

SCUOLA NIKOLAJEWKARICEVUTE DALLA SEGRETERIA DELLA SCUOLA

GRUPPI SEZ.MONTESUELLOGAVARDO 510,00LIMONE S/GARDA 3.500,00

GRUPPI ALTRE SEZIONIDOSSOBUONO (VR) 7.000,00MAGRE' (TN) 500,00

PRIVATITEMPONI EMANUELEper 50° matrimonioe in mem. figlia Giovanna 1.400,00

Dopo alcuni timidi tentativi, ne-gli anni precedenti, di aprire la nostraCasa de l’Alpino a gruppi fuori dal-l’ambito alpino ed oltre i turni gestitidalla nostra Sezione, dal mese di mag-gio 2016 il Consiglio ha deliberato diformalizzare questa esperienza. Il co-sto di pernottamento è statoquantificato in 8 euro a testa a notte(prezzo molto contenuto stabilito peragevolare ed incrementare le richie-ste; tale importo sarà da rivedere eda riconsiderare sull’esperienza fat-ta in questa stagione).

Chi ha l’incarico di gestire lerichieste del soggiorno dovrà andarea consegnare la casa all’arrivo ed achiuderla alla fine del soggiomo ri-scuotendo l’offerta che verrà poiconsegnata in fureria. I turni gestiti

dalla Sezione sono di competenza delVicepresidente Vicario in collabora-zione con il direttore incaricato. L’in-caricato della gestione, non ha il com-pito di sondare la qualità delle perso-ne e gruppi richiedenti, pur tenendo inconsiderazione che gli Alpini esigonola buona educazione da parte di tutti.

Dal 30 aprile ad oggi abbiamoospitato 12 Gruppi anche non alpini oprovenienti da fuori Sezione (oratoridi Gavardo) e fuori provincia (Scuoladi musica di Como) e questo ci fa bensperare per il futuro.

Ovviamente non possiamo pre-scindere dall’aiuto di tutti gli Alpinidella Sezione. Abbiamo ospitato circa450 persone tra adulti e ragazzi, oltreal nostro turno di 46 ragazzi, per ben41 giomi e 4 incontri istituzionali.

Casa di Irma: bilancio del 2016Casa di Irma: bilancio del 2016Casa di Irma: bilancio del 2016Una nota di merito va a quei

consiglieri che hanno portato i loroGruppi a fare la riunione di zona aIrma, come anche il Capogruppo diDello che addirittiua ha voluto fare ilconsiglio alla nostra Casa de l’Alpi-no.

Per l’anno prossimo le pro-spettive sono buone poichè abbiamofin d’ora già diverse prenotazioni.

Claudio Turati

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Visti da vicino

Visti da vicino

Visti da vicino

Visti da vicino

Visti da vicino

di Massim

o Cortesi

di Massim

o Cortesi

di Massim

o Cortesi

di Massim

o Cortesi

di Massim

o Cortesi

I nquesto strano

autunno, mite comeuna primavera, appro-

diamo col fido amicoGiancarlo Buizza in altri due dei

nostri 160 Gruppi, San Francesco diPaola, in città, e Pilzone, sul Sebino,per conoscerli da vicino. L’elenco, inoltre 25 anni, si è quasi esaurito ed inmeno di due anni dovremmo aver con-cluso il lungo giro: per, ovviamente, ri-cominciare, anche perché in un similelasso di tempo sono certo cambiatetantissime cose (e persone). Noi re-stiamo nella formazione base origina-le, solo un po’ più attempata.

San Francesco di Paola –Trasferta breve, stavolta: si tratta solodi arrivare in viale Piave, in città. Qui,al civico 40, proprio a fianco dellaScuola Ungaretti, al primo piano, c’è,da otto anni, la sede del Gruppo (cheper decenni si è trasferito da un barall’altro nella zona ad est di Brescia):sodalizio nato nel 1947, quindi prossi-mo a celebrare i 70 anni, che conta su23 soci. “L’anagrafe – ci raccontaGianluigi Valotti, anima e factotum delGruppo – ci sta penalizzando semprepiù; per fortuna possiamo contare sul-l’appoggio di una quarantina di amiciche partecipano volentieri alle nostreattività”.

La sede è aperta il venerdì sera

e, se serve, qualche sabato sera. E’una bella sede, moderna e funziona-le, alle cui pareti spiccano decine difotografie, anche rare, della Prima edella Seconda Guerra mondiale: quiperò il sodalizio alpino paga un affit-to di 3.500 euro l’anno al Comune diBrescia. “Fino a qualche tempo fa –racconta ancora Valotti – curavamoanche i cinquemila metri di verde at-torno alla piscina di viale Piave, poiperò il Comune ci ha detto cheavremmo anche dovuto smaltire ilverde tagliato a nostre spese (!) edallora abbiamo dovuto rinunciare”.

L’organigramma del Gruppovede come capo Fausto Angossini(che ha sulle spalle ben 50 anni comevice), il vice è Renato Doninelli, il se-

gretario Enrico Gaffurini, il cassiereGian Battista Bianzani e l’alfiere Ma-rio Loda. A fianco dell’ingresso allasede c’è il bel Monumento all’Alpino,realizzato quattro anni fa (e, purtrop-po, spesso danneggiato da giovani van-dali, come del resto la controsoffittaturaall’ingresso): per l’occasione venneanche indetta una gara di poesia tra ibambini (mentre la scuola pare un po’sorda alle proposte di collaborazione).

Nonostante le scarse milizie, ilGruppo mantiene una buona vivacità:tutti gli anni si effettua la gita sociale inluoghi legati all’epopea alpina, unabriscolata benefica consente di racco-gliere anche fondi da destinare allaCasa di Irma, alla Sede, alla ProCiv edalla Nikolajewka; ad una decina di an-ziani bisognosi del quartiere vengonorecapitati pacchi viveri e, naturalmen-te non manca la partecipazione alleAdunate, nazionale e di raggruppamen-to e la presenza ai funerali di chi è an-dato avanti.

L’anno prossimo, dicevamo, ca-drà il 70° di fondazione: “Proprio per inostri mezzi limitati – annuncia Valotti– stiamo pensando ad una celebrazio-ne un po’ contenuta. Ma certo lo fare-mo degnamente, perché non si puòmollare, per rispetto a quei ‘roncari’ chenel 1947 fondarono il Gruppo. Eranotalmente poveri che non avevano nep-pure i soldi per il gagliardetto; ma, locomprarono l’anno dopo”.

Due Gruppi piccoli ma seDue Gruppi piccoli ma sempre molto alpiniDue Gruppi piccoli ma sempre molto alpini

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Prossime visite:Borgonatoe Fornaci

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Pilzone – Un migliaio di abi-tanti, all’ombra del campanile su cuicresce da tempo immemore una “mi-racolosa” pianta di fichi. Pilzone è fra-zione di Iseo, da cui dista solo un paiodi km e questa vicinanza un po’ pena-lizza il Gruppo Alpini locale, perchéqualche pilzonese frequenta il piùgrande Gruppo iseano.

Però questo non demoralizza idodici soci di Pilzone (“ma ce ne sonoparecchi dormienti” – sottolinea ilVicecapogruppo Francesco Vavas-sori, figlio del reduce Giacomo, oggi94enne). Anzi, il numero ridotto li fastare assai alle larghe nella bella sedeche il Comune ha messo a loro dispo-sizione in comodato gratuito nell’edi-ficio di via San Pietro, al civico 1. Alprimo piano, infatti, gli alpini di Pilzonedispongono di una grande cucina,attrezzatissima, di un grande salonecon splendidi tavoli lignei, che può ospi-tare comodamente una settantina dipersone sedute a tavola, e di servizinuovi fiammanti. A piano terra c’èl’asilo nido.

La sede è in teoria sempreaperta, perché gli Alpini, viste le pic-cole dimensioni del paese, sono sem-pre pronti ed a portata di voce ed è adisposizione delle realtà locali che neavessero bisogno. Alla guida del Grup-po, addirittura ed ininterrottamente dal1973, anno di fondazione, c’è PietroBonardi, che si avvale di Andrea Ar-

chetti come alfiere. La vecchia sedeera nella zona alta del paese, avevaanche un bel camino: “Allora erava-mo in 28, ricorda Bonardi, e si facevafesta tutti i sabato”.

Le ridotte dimensioni del soda-lizio non devono far pensare però chegli alpini non lavorino per il loro borgo:si provvede alle pulizie delle zonemonumentali, alla manutenzione delverde e della fontana ed è stato ver-niciato il sottopassaggio. Non c’è unmonumento all’Alpino, c’è quello deimarinai (ma – sorride il Capogruppo -è stato praticamente fatto dagli alpi-ni) e, nel 1993, sulle alture sopraPilzone, a 400 metri di quota, in seiweek end di lavoro, è stato rimesso anuovo il campanile di San Fermo, chesorge staccato da una chiesetta, i cuiinterni meriterebbero un restauro.

Il fiore all’occhiello del Gruppodi Pilzone è però sicuramente la“Mortadellata”, manifestazione ga-stronomica che si tiene dal 2001 l’ul-timo sabato di agosto e che oltre agliAlpini coinvolge una cinquantina divolontari, che lavorano davvero ala-cremente, anche in fase di prepara-zione. In un solo giorno, infatti, vieneservita ad offerta libera a circa millepersone tra pranzo, merenda e cena,una mortadella freschissima, del pesodi quasi trecento chili, che viene con-sumata a crudo, alla brace ed in unumido, una specialità delle Penne Nerepilzonesi. L’iniziativa ha un successoenorme (a dimostrazione della inesau-ribile dote di fantasia degli Alpini) econsente di erogare fondi a sostegnodi iniziative meritorie. Quest’anno, adesempio, sono stati erogati contributia favore delle popolazioni terremota-te, anche attraverso la sottoscrizionedel Giornale di Brescia. Il “gruppodella mortadellata” ormai ha un rap-porto strettissimo con gli Alpini e, quin-di, ne siamo certi, a Pilzone le PenneNere terranno duro ancora per parec-chi anni. Sperando di attrarre qualche‘dormiente’, purché volonteroso.

ma sempre molto alpini

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Questa primavera, tra i banchidi scuola, sono venuto a sapere diun’opportunità davvero speciale: tra-scorrere due settimane di vacanza trale montagne della Val Trompia insie-me agli Alpini. Sono rimasto talmentecolpito dalla proposta che, nonostanteil timore di restare lontano da casa pertutto quel tempo senza la mia fami-glia, ho convinto i miei genitori ad an-dare da Gianfranco per

iscrivermi.Così, il 16 luglio, insieme a sei

miei compaesani, sono partito daIsorella alla volta della “Casa de l’Al-pino” di Irma. Ero talmente emozio-nato che il tempo del viaggio mi è sem-brato volare via e, appena sono arri-vato, ho capito subito che mi sarei di-vertito tantissimo: nel cortile dellagrande casa più di venti ragazzi sta-vano già giocando insieme e nonaspettavano altro che nuovi arrivaticon cui stringere amicizia. All’ora dipranzo eravamo tutti radunati: circacinquanta tra bambini e bambine di etàcompresa tra i sei e i dodici anni.

Ogni giornata presso la casa erascandita da orari ben precisi: alle 8.00la sveglia, seguita dall’Alzabandiera edalla colazione, alle 9.00 la passeggia-ta, a mezzogiorno il pranzo, alle 14.00il gioco libero, alle 16.00 la merenda ealtre attività, alle 19.00l’Ammainabandiera seguita dallacena, da giochi di gruppo e, infine, dallabuonanotte alle 23.00. Nonostantequesto, ogni giorno era anche una sor-presa continua, con tante persone chesono venute a mostrarci cose nuovee interessanti: un giorno abbiamo vi-sto il museo degli animali imbalsamatidi Bovegno, un altro abbiamo percor-so il “Sentiero dello Gnomo”, un altroancora è addirittura arrivato un mae-stro di karate per insegnarci alcunemosse di autodifesa. Quella che piùmi è piaciuta è stata la visita delle gui-de della biblioteca di Irma, che ci han-

Estate alla Casa de l’Alpino

no accompagnato lungo il “Sentierodell’acqua” per mostrarci i numerosiruscelli e le molte sorgenti che nasco-no nel bosco di abeti rossi che ci cir-condava. Partendo a piedi dalla casa,abbiamo prima raggiunto l’antica Fon-te di San Carlo (che in passato davaacqua a tutto il paesino) e poi abbia-mo percorso un vecchio sentiero usa-to un tempo per la caccia, la raccoltadelle erbe spontanee e il taglio dellalegna. Lungo il cammino abbiamo an-che scoperto come si produceva ilcarbone e ci siamo divertiti giocandoa chi trovava per primo le splendidesculture in legno degli animali del bo-sco.

Una giornata diversa dal solitol’abbiamo trascorsa al Castello diPadernello, costruito nel 1400 in mez-zo alle pianure della Bassa Brescia-na. La leggenda racconta che le suestanze siano abitate dal fantasma del-la Dama Bianca, una bambina affo-gata moltissimi anni fa nelle acque delgrande fossato che circonda la for-tezza nel tentativo di raggiungere del-le lucciole che, ai suoi occhi, appari-vano come splendide creature alate.La sua ricerca ci ha portato fin nelcuore del castello e così, passandodalle cucine al salone da ballo, dallasala da pranzo al salone delle armi,

abbiamo scoperto una meravigliosafortezza che non conoscevamo.

Le due settimane trascorse adIrma sono proprio volate! Mi sono di-vertito moltissimo in compagnia dinuovi amici, ho imparato molte coseche non sapevo sulla vita di monta-gna e sento di essere diventato un ra-gazzo più maturo e indipendente.

Un saluto e un ringraziamentoa tutti gli Alpini che ci hanno permes-so di vivere questa bellissima espe-rienza, al Custode della Casa, alle ani-matrici che ci hanno seguito con pa-zienza, alle cuoche che ci hanno coc-colato con i loro manicaretti e allaDirettrice Infermiera della Croce Ros-sa Italiana che, nella sua divisa, sem-brava uscita dai libri di storia.

Alberto, 11 anni

SUCCESSO PER LA COLONIA DI IRMA

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La mia breve relazionesull’attivita della “Casa de l’Alpino”di Irma relativa al turno estivo (dal 16al 30 luglio), in qualita di responsabiledella colonia, non puo che essere po-sitiva.

ll tempo ci é stato favorevoleed i pochi ma intensi temporali si sonoscatenati in orari in cui non si effet-tuavano attivita esterne. Purtroppodurante una di queste perturbazioni lastorica bandiera della colonia si e la-cerata in maniera irreparabile, subitoperò sostituita da una nuova, esorciz-zando l’infausto presagio e simboleg-giando la continuità dei valori e degliideali che sempre hanno accompagna-to la ormai quasi centenaria attivitadella nostra “Casa”.

Un sincero elogio va tributatoa tutto il personale, in gran parte diprima nomina, per l’efficienza e laprofessionalita di cui ha dato provanello svolgimento delle proprie man-sioni, sia educative che di servizio. lnparticolare va segnalata la dedizionecon la quale le due crocerossine han-no amorevolmente accompagnato ipiccoli incidenti fisici e psicologici deipiccoli coloni, talvolta alla prima espe-rienza di separazione dai genitori.

I giovani ospiti hanno avuto lapossibilita di effettuare numeroseattivita sia all’interno che all’esternodell’edificio, arricchendo il loro patri-monio di conoscenze e favorendo at-traverso diversificati momenti ludici disana e formativa evasione la loro ca-pacita di socializzazione.

Ogni giorno, dopol’Alzabandiera e la prima colazione, isentieri ed i boschi di Irma offrivanol’occasione per un primo contatto conla natura, attraverso percorsi via viapiu impegnativi che davano anche lapossibilita a ciascuno di conoscere epotenziare le proprie attitudini all’eser-cizio fisico.

Inoltre presso la struttura ospi-tante sono stati promossi, grazie alla

Il resoconto del responsabileCASA DE L’ALPINO

disponibilità di un istruttore Alpino im-pegnato nell’insegnamento di tecnichedi autodifesa alle forze dell’ordine,semplici esercizi ginnici utili e diver-tenti, che assumevano talvolta formaludica, promuovendo coinvolgimentoed entusiasmo da parte di tutti.

Le visite guidate al Castello diPadernello e alla esposizione ornito-logica presso la torre di Bovegno, resepossibili dalla generosa ed affettuosadisponibilita dei Gruppi di Pompiano edi Bovegno, hanno suscitato un viva-ce interessamento dei partecipanti,grazie anche alla competenza (e allapazienza .... ) delle rispettive guide.

Grande interesse anche per il“Sentiero dell’Acqua”, percorsotematico sul “rapporto tra acqua euomo” realizzato dall’Amministrazio-ne Comunale di Irma, dal Gruppo Al-pini e dalla Protezione Civile, col con-corso anche di numerosi cittadini, cheha consentito la riscoperta di attivitàormai scomparse di boscaioli ecarbonai, unitamente alla indicazioneed illustrazione di esemplari di flora efauna dei nostri boschi.

Anche l’esercitazione effettua-ta dall’unita cinofila dl Ospitaletto hacontrlbulto a rendere più completol’approccio col mondo animale, de-

stando anche lo stupore dei presentidi fronte alla destrezza evidenziata dai“migliori amici dell’uomo”.

In conclusione, desidero espri-mere il mio plù vivo ringraziamento atutti gli Alpini della Sezione che hannogarantito un continuo supportogestionale e manutentivo, risolvendocon competenza e precisione i variinevitabili problemi tecnici, sempre conmodestia e discrezione; al Presidentee ai consiglieri che con la loro presen-za e la loro autorevolezza ci hannosempre sostenuto e con i loro preziosisuggerimenti hanno contribuito al po-sitivo svolgersi del|’esperienza; ai ra-gazzi, per il loro comportamento sem-pre corretto, e per l’affetto che han-no dlmostrato alla “Casa de l’Alpino”,in particolare con l’ultimo saggio, ese-guito con calore e sentimento, e con-cluso con generale commozione, e conl’impegno di ripetere quella che perloro è stata una meravigliosa avven-tura.

Edoardo Contessa

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CENTINAIA IN ADAMELLO

Pellegrinaggio, sole in vettaAlta Val di Strino, questa la

splendida località nella quale si è svoltoil 52° Pellegrinaggio Nazionale inAdamello, al quale ha partecipato inmaniera consistente la nostra Sezio-ne. Un centinaio circa gli Alpini conuna trentina di gagliardetti in rappre-sentanza di altrettanti Gruppi della no-stra Sezione sono saliti in questa me-ravigliosa valle, poco conosciuta, madi rara bellezza, che si apre poco so-pra la cosiddetta “Città morta”, rovi-ne di un accampamento austriaco.

Per la verità molti Alpini sonosaliti in elicottero, e a onor del vero ilcontinuo salire e scendere dei velivolidisturba non poco l’atmosfera tipicadi chi faticosamente si inerpica lungogli erti sentieri. Pellegrinaggio signifi-ca infatti “cammino”, non arrivo, quin-di pare un controsenso tutto questoandirivieni di elicotteri, ma tant’è! Tral’altro per chi non ce la fa a salire cisarebbe apposta la cerimonia a fondovalle (che quest’anno si è tenuta a Ver-miglio), quindi appare ancora più illo-gico salire in elicottero fin lassù.

Sotto l’acrocoro del monte To-nale orientale, dell’Albiolo, nell’ampiopianoro dell’alta valle, al quale sonogiunte le varie colonne dopo esserepartite dai diversi punti prestabiliti, cir-condati da vette che sfiorano i 3000metri, sotto un cielo blu, terso, che soloverso la fine della cerimonia si è co-perto di minacciosi nuvoloni il vesco-vo di Trento mons. Luigi Bressan, hapresieduto la celebrazione liturgica inmemoria del tenente Paribelli, eroetrentino della Grande Guerra.

Consiglieri, collaboratori e moltiAlpini della nostra Sezione sono salitiancora il venerdì pomeriggio, pernot-tando nei pressi di Vermiglio. La par-tenza il sabato mattina, prima dell’al-ba, ha visto molti fermarsi in contem-plazione davanti alle rovine della cittàmorta, dove il pensiero andava inevi-tabilmente a tutti quei giovani, italianie austriaci, che su queste vette, oggi

mete turistiche ed escursionistiche,hanno trovato la morte per valanghe,assideramento o bombardamenti.

Il ritorno nel primo pomeriggioha visto gli Alpini delle Sezioni pre-senti, partecipare alla cerimoniaall’Ossario al Passo del Tonale, cheha concluso la prima parte del pelle-grinaggio 2016.

La domenica, in quel di Vermi-glio, si è svolta la cerimonia conclusi-va, con la prevista sfilata, peraltro

funestata da una pioggia torrenziale.Le pessime condizioni atmo-

sferiche hanno costretto molti presentia partecipare alla Santa Messa solo“spiritualmente”.

Comunque anche questo Pel-legrinaggio va in archivio coronato dalsuccesso ed in Val Camonica si pen-sa già ad organizzare quello del 2017.

Franco Richiedei

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Venerdi 14 ottobre 2015 si èsvolta l’assembiea del Coro, presie-duta dal Direttore Gianmario Gerardi,per il rinnovo delle cariche. Erano pre-senti anche il Presidente Turrini, ilVice Ravelli ed il consigliere delegatoLuigi Lecchi.

Dopo un breve saluto, ringra-ziando tutti per la loro collaborazione,ricordando che dobbiamo cantare colcuore, il presidente del Coro ha datola disponibilità a ricandidarsi. E’ se-guito un breve saluto del PresidenteTurrini, che, volentieri, ha risposto adalcune domande rivolte dai coristi. Hachiuso gli interventi Luigi Lecchi cheha rivolto un puntuale invito ai coristia rileggere con attenzione la letteraindirizzataci dai due Direttori ai primidi settembre.

Il corista Medeghini ha chiesto,sostanzialmente, di avere chiarimentisulle modalità di votazione. II Segre-

Il rinnovo del direttivotario Bontempi ha così letto l’art. 5dello statuto: I membri, con relati-vi incarichi, vengono eletti diretta-mente dall’AssembIea per acclama-zione o voto segreto (le modalitàvengono decise dall’Assemblea).

I coristi Arrighini, Cotelli eMarino pur convenendo che la rispo-sta è corretta, hanno sostenuto chesarebbe più democratico procedereper votazione segreta. La maggioran-za ha però deciso di procedere per al-zata di mano.

Il Direttore Gerardi ha ringra-ziato i coristi per l’impegno, ricordan-do che ci dev’essere continuità. An-che il direttore artistico Scalmati rin-grazia i coristi scusandosi se, causavariegati impegni, non può garantirela sua costante presenza. Entrambihanno ringraziato componenti delCaro “Alte Cime” per la collabora-zione e la pazienza mostrate. ll Presi-

dente dell’Assemblea, su invito del Se-gretario, ha posto pone in votazione ilrinnovo direttivo per il prossimo bien-nio, 2017/2018. All’ unanimità sonostati confermati:PRESIDENTE: Zilberti Gianpietro,VICEPRESIDENTE: Turinelli Ange-loSEGRETARIO: Bontempi Antonio.Sempre all’unanimità sono stati con-fermati i rappresentanti di voce:TENORI PRIMI: Quaresmini Luigi,TENORI SECONDI: MartinelliGianfranco,BASSI: Bernuzzi VittorioBARITONI Marelli Luigi che pren-de il posto di Cotelli Luigi, che conti-nuerà nelle mansioni di magazziniere.

Angelo Turinelli

Castel MellaCapogruppo: Alessandro PrudenziVicecapogruppo: Giuseppe FavalliSegretarioe Cassiere: Gianni PisanteConsigliere: Renzo DanesiAlfiere: Aldo Fisogni

CollebeatoCapogruppo: Gioacchino FontanaVice: Massimo Giorgini

Giovanni RodellaConsiglieri: Gianluca Bettinzoli,

Daniele Frassine,Fabio Migliorati,Emiliano Paderno,Fabio Pasinetti,Alessandro Rigosa,Alberto TraininoEmanuele Zambelli

Lograto-MaclodioCapogruppo: Domenico GhezaVice: Pierangelo RivettiSegretario: Gianpaolo MacriTesoriere: Giambattista AgostiRevisore Conti: Ermanno ResconiRespons. Sport: Luca BegniConsiglieri: Sergio Assaretti,

Luigi FestaGiulio Mondini

Alfieri: Giovanni GallianiBruno Zacchi

MompianoCapogruppo: Giuseppe DuinaVice: Angelo VivianiSegretario: Renato FerrariTesoriere: GianBattista SarasiniRevisori conti: Gian Carlo Dilernia

Luigi TraversiRespons. Sport: Antonio RivettaConsiglieri: Gianfranco Agazzi,

Agostino ChiappiAlfredo Farina

Alfiere: Pietro Sarasini

Nuovi consigli di Gruppo

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GRUPPO SPORTIVOTROFEO CARLO COCCHETTI

GARA SEZIONALE DI BOCCETravagliato, 12-24 settembre

CLASSIFICA GRUPPI1 CHIESANUOVA2 RODENGO S.3 PEZZAZE

CATEGORIA A/B1 MAINETTI CESARE RODENGO S.2 MATTANZA GIUSEPPE NUVOLERA

CATEGORIE C/D1 ZANARDELLI LUIGI RODENGO S.2 FRANZONI ANGELO NUVOLERA

CATEGORIA NC1 GOBBINI MARIO CASTENEDOLO2 BIANCHINI FRANCESCO MAZZANO3 BOVENTI FRANCO POLAVENO4 MONTICELLI CARLO CHIESANUOVA

Il 28 febbraio 1956moriva Don Gnocchi, i cuiscritti sono stati un impor-tante contributo per capiree mantenere il ricordo del-la epica e tragica Battagliadi Nikolajewka.

Il Teatro Telaio hadeciso, in occasione del60° della morte del sacer-dote, di portare in scena lospettacolo “Ritorneranno”di e con Andrea Carabelli,in cui vengono raccontatele fatiche, i dolori, le spe-ranze degli Alpini che han-no affrontato la battaglia diNikolajewka, viste attra-verso le riflessioni e i rac-conti tratti dagli scritti au-tobiografici di Don Gnocchi (nella fotoin basso a destra). Lo spettacolo è giàstato rappresentato con grande suc-cesso anche ad Asti in occasione del-l’Adunata Nazionale.

Le esigenze tecniche sono mi-nime: lo spettacolo è stato spesso rap-presentato in luoghi non teatrali, ba-sta uno spazio di m 6x8. La messa inscena può essere proposta con un

La Russia di Don Gnocchi col “Telaio”

coro degli Alpini dal vivo oppure, perquanti preferissero una versione più“piccola”, senza coro dal vivo. Chifosse interessato ad ospitare lo spet-tacolo della compagnia del teatro “Te-laio” può rivolgersi al direttore artisti-co Angelo Pennacchio, nella sede divia Villa Glori 10/b a Brescia, Telefo-no e fax 03046535, cellulare 3294291339.

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Egregio Direttore,all’Adunata di Asti, come sempre,l’esperienza è stata esaltante ecommovente.Scontato quel pizzico inevitabiledi retorica, l’entusiasmo di popo-lo è sincero, dovunque si vada conquesta manifestazione e le altresimilari. L’esaltazione degli Alpiniè ancor di più convinta in occa-sione dei loro interventi di carat-tere umanitario/sociale (Protezio-ne Civile, ecc., e nel caso di Bre-scia la Scuola “Nikolajewka”) sen-za contare quel moto di vivissimoapprezzamento che si riscontraanche in occasioni più “modeste”,come le feste (sempre a scopobenefico e con lavoro rigorosa-mente volontario).Tutto bello, certamente, ma misconcerta il fatto che questo no-stro popolo, compresi i suoi rap-presentanti (non ho ostil ità

Zona francaZona francaZona francaZona francaZona franca

Che cos’è la Patria? Lette-ralmente è la terra dei Padri, ossiaquella comunanza di valori, idea-li, usi e costumi, tradizioni, religio-ne, territorio e di tutte quelle ca-ratteristiche che fanno di un po-polo una nazione unita, uno Sta-to.

Il concetto di Patria inizia aplasmarsi con i primi moticarbonari di inizio ‘800 e con leguerre di Indipendenza fino allaGrande Guerra, che di fatto, coltrattato di Villa Giusti del 3 novem-bre 1918, completa il ciclo di unifi-cazione dell’intero territorio nazio-nale.

Alla Grande Guerra segui-ranno poi il periodo fascista, laSeconda Guerra Mondiale, la Re-sistenza fino alla nascita della Re-pubblica Italiana nel 1946. Con lanuova Repubblica nasce anche laCostituzione Italiana che sancirà iprincipi fondanti dell’organizzazio-ne e del buon funzionamento del-lo Stato.

La Costituzione è frutto per-tanto dal sacrificio di tanti uominie donne, soprattutto giovani, chehanno creduto in un ideale di Pa-tria, di democrazia e di libertà eche per esso hanno combattutofino al sacrificio estremo: la perdi-ta della propria vita.

I Reduci ed i Mutilati nonhanno però voluto dimenticare,per cui hanno sempre cercato dimantenere vivo questo ideale af-

finché i loro commilitoni meno for-tunati non venissero dimenticati enon fossero morti invano. Questoforte senso patriottico diede vitaalle tante iniziative del ricordo,della memoria storica quali il 4novembre, la nascita dell’ANA edi altre AssociazioniCombattentistiche, i tanti ritrovi suiluoghi della guerra, in particolaredella Grande Guerra. Con la finedel Secondo Conflitto Mondiale,fortunatamente, in Europa non cifurono più ostilità ed iniziò un ci-clo di pace duratura.

La costante ed assidua pre-senza nelle varie Associazioni d’Ar-ma, di chi ha pagato sulla propriapelle gli orrori della guerra, contri-buì a mantenere sempre vivo ilconcetto di Patria, anche tra co-loro che la guerra non l’avevanomai fatta, ma che comunque ave-vano svolto il servizio militare nel-le varie specialità militari. La co-siddetta naja, anche se fatta malvolentieri, ha saputo trasmetterevalori ed ideali, soprattutto nelleTruppe Alpine: senso del dovere,della disciplina, dell’onore,dell’amor patrio. A fine leva rima-neva in ognuno di noi il “sensodell’orgoglio” di avere servito laPatria nella specialità di apparte-nenza. Questo senso risulterà par-ticolarmente sentito tra gli Alpini.

Contestualmente la scuolasapeva ancora insegnare educa-zione e rispetto: le scolaresche

partecipavano ai tanti eventi del-le Associazioni d’Arma, gli inse-gnanti erano “sensibili” alla forma-zione “civica dei ragazzi”. Le fa-miglie che certamente non vive-vano tempi di opulenza sapeva-no ben crescere i propri figli conla giusta severità.

Col passare degli anni tuttociò è andato perduto: abbiamoperso i nostri Reduci, i nostri geni-tori, la scuola ha cancellato l’in-segnamento dell’Educazione Ci-vica, la naja è stata sospesa, la so-cietà propone modelli di vita futilie mirabolanti, il mantenimentodella parola data ha perso di si-gnificato, il benessere, anche senon sempre diffuso, ha sbiadito ilsignificato del sacrificio. I concettie gli ideali vengono pian piano“dimenticati”. Sono queste le cau-se che hanno prodotto quel de-cadimento culturale che dovreb-be trasformare una società in unanazione civile.

“Chi non sa fare memoriastorica, chi dimentica il propriopassato e le proprie radici non riu-scirà certamente ad avere futuro”.Basta guardare ai giorni nostri perrendersene conto.

E quando le Associazionid’Arma non ci saranno più, chi ri-corderà i Caduti, i Reduci, i Disper-si, i tanti Mutilati a causa dellaguerra che con onore hanno sa-puto dare un senso identitario alla

pregiudiziale per “i politici” e nonli considero corpi estranei rispettoalla media della gente che rap-presentano), abbia fatto di tuttoperché i “bravissimi Alpini” scom-paiano in tempi relativamentebrevi, complice l’anagrafe.Lo sappiamo tutti: lo spirito diCorpo deriva dalla tradizione maanche dalla realtà della “naja” eda quel sostanziale reclutamentoregionale che vigeva all’epocadella leva obbligatoria. Oggi lafaccenda è diversa, con tutto il ri-spetto e la considerazione – è ov-vio – per i nostri Alpini odierni, po-chi e territorialmente sparsi.Tutto ciò è legittimo, ma è possi-bile che chi (ad ogni livello) esaltaun fenomeno e lo considera posi-tivo, non faccia qualche riflessio-ne sul fatto che – giusto o sbaglia-

to che sia – si sia operato e si ope-ri tuttora per la sua scomparsa?Perché non lo si dice di più? Nonper fare denunce, ma per dire lecose come stanno. Niente cam-bierà, ovviamente, e sarebbe illu-sorio aspettarselo, ma almeno sidirebbe la verità, quella tranquil-la, che è la più forte: il nostro mon-do, fra poco tempo, perderà con-sciamente qualcosa di buono.Limito il discorso qui, a noi Alpini,ma considerazioni analoghe sipotrebbero fare per altre lodevoliiniziative avviate (anzi, spinte, incerti casi) ad un prossimo indesi-derato declino, ma il discorso ciporterebbe fuori tema. Intanto:viva gli Alpini!

Franco RagniGruppo Volta Bresciana

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Il 24 e 25 aprile Silandro e lastorica “Druso kaserne” hanno accol-to il 2° Raduno dell’Amicizia, volutodai commilitoni del G.A.M. Bergamo,dal 6° scaglione 82 al 3°/84, in memo-ria di Giulio Rocca (5°/83), volontariodel Mato Grosso, primo martire cri-stiano trucidato in Perù dai “guerri-glieri” maoisti di Sendero Luminoso il1° ottobre del 1992.

Un centinaio i partecipanti traLupi di Silandro e famigliari, con iGenerali Lava e Raccampo, i Colon-nelli Sulig e Garatti, il Maresciallo Dini,il Ten. Veterinario Vigna e il collegaCapitani, il ten. Marazzi e altri quadridell’epoca.

Alla Messa è seguito il pranzonelle ex scuderie del 5° Art. ristruttu-rate dall’A.N.A. di Silandro. I proventison stati devoluti all’Operazione MatoGrosso.

Nei due giorni si è potuto farscoprire anche ai famigliari alcunebellezze della Val Venosta. Un plausoagli organizzatori e a coloro che si sonoprodigati per riallacciare i contatti.L’iniziativa ha fatto seguito, a granderichiesta, all’incontro dell’aprile 2015a Villa d’Almè (BG) pressol’agriturismo e centro ippico Le Colli-

RADUNO DEL “BERGHEM DE SASS”

Il 1° ottobre, alcuni congedati,hanno trascorso una giornata inValtellina, ad Isolaccia, paese di GiulioRocca, Alpino al “Berghem de Sass”.

Salendo sul Monte Scale, ovevi é una cappella in ricordo di Giulio,volontario dell’Operazione MatoGrosso”, martire per il suo impegno afavore dei più poveri si incontrano piùdi 200 persone dell’O.M.G. , per lo piùgiovani, che scendevano in silenzioassoluto; sembravano camminare inpunta di piedi, il loro sguardo ci rega-lava amore, gioia e carità, proprioquello che Giulio ha saputo seminare.

Alle 18.00 nella Parrocchiale diIsolaccia, a chiusura della settimanaCampo O.M.G. si è celebrata la San-ta Messa, in ricordo di Giulio. In com-pagnia dei famigliari di Giulio la sera-ta, dopo un momento di ristoro, ci of-fre la grande emozione di ascoltare i

L’edizione del 2016ne, con 110 partecipanti da tutto ilNord Italia.

Chi desiderasse contattarecommilitoni di quelle classi di leva puòrivolgersi a Giuliano Carrara allo035773390.

IN MEMORIA DI GIULIOnastri conservati dalla famiglia Roc-ca, ove Giulio all’età di 4-5 anni chia-ro e ben intonato canta “Sul cappel-lo” e dice “…quando sarò grande an-drò a fare il soldato col fucile e ilcannon”.

Quasi una profezia della paren-tesi del servizio militare in artiglieriada montagna, vissuta con cuore pro-fondamente inquieto per l’ansia di re-alizzare qualcosa di più radicalmenterivolto all’amore del prossimo e deifratelli.

Grazie alla famiglia Rocca, perla testimonianza d’amore e carità cheporteremo in cuore.

I Lupi di Silandro

Notizie su Giulio Rocca si possonotrovare in internet sul sito del MatoGrosso e sul libro “Giulio Rocca martiredella carita’”

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Nato nel 1892 a La Spezia, dopoaver frequentato il liceo a Brescia, neldicembre 1912 si arruola come al-lievo ufficiale nel 92° reggimento fan-teria e nel febbraio 1914 è promossosottotenente di complemento nel 77°reggimento fanteria. Con la 7ª Com-pagnia durante la Grande Guerra ot-tiene la Croce al Valore sul Campo il12 ottobre 1916 sul Veliki Kribak, ri-manendo ferito. Promosso capitanonel 1916, finita la guerra contro l’Au-stria viene inviato in Albania dove il19 giugno 1920, ottiene un’altra Cro-ce al Valore con un Reparto d’Assal-to.

Rientrato in Italia presta servi-zio per altri 6 anni al 6° Alpini. Dal1927 al 1930 frequenta la Scuola diGuerra ed è nominato Capo di StatoMaggiore al Comando della Divisio-ne Tridentina fino alla promozione aTenente Colonnello.

Viene poi trasferito al 2° Alpinie promosso colonnello nel gennaio del1940 prestando servizio al Comandodel Corpo d’Armata Alpino con fun-zioni di Capo di Stato Maggiore. As-sume il comando del 7° reggimentodella Divisione alpina Pusteria (che al-lora inquadrava il 7° e 11° reggimentoalpini, il 5° Rgt. artiglieria alpina, ilBtg. misto genio), che prese parte allaguerra d’Etiopia con i battaglioniFeltre, Pieve di Teco, Exilles e, suc-cessivamente, con i battaglioni Feltre,Pieve di Cadore, Belluno, alle cam-pagne delle Alpi occidentali, contro laGrecia e la Jugoslavia.

Durante la prima fase dei lun-ghi combattimenti sostenuti dal reggi-mento sul fronte greco-albanese, tral’ottobre e il novembre 1940 eranoschierati a Galina el Ciaf il Btg. Feltre,agli ordini del magg. Scaramuzza, ilCadore comandato dal magg. Pericoe il Belluno del ten. col. Castagna. Leperdite inflitte al nemico furono assaipesanti e gravi, ma altrettanto furonoquelle del 7° Alpini. Il colonnello Psaro

morì su questo fronte nel pomeriggiodell’8 dicembre, mentre coordinava leoperazioni dei suoi battaglioni. Infatti,il battaglione Cadore si trovava sulcrinale del Galina el Ciaf, dove si tro-vavano trincee e ricoveri mentre lapioggia rendeva difficile il lavoro perla sistemazione. Leggeri banchi di neb-

bia si formavano e scomparivano, pio-veva sempre, dovevano stare all’erta,ma erano fradici e gelati e con lo sto-maco vuoto. Il tenente Luzzatto sce-se con alcuni Alpini ma raffiche rab-biose bloccarono l’azione ed i super-stiti portarono la triste notizia che l’uf-ficiale era caduto. Più volte i Greciavevano tentato di sfondare, senza riu-scirvi, mentre si scatenava l’artiglie-ria nemica. In quel giorno si sparse lavoce dell’arrivo del colonnello. Ilsottotenente Chiozzotto raccomandòagli Alpini di non intimorirsi, perchè ilcolonnello era un gran buon uomo.Arrivò poco dopo con Chiozzotto e l’at-tendente. Si informò della situazione,delle loro famiglie e del morale. Tiròfuori dalle tasche delle sigarette, qual-che pezzo di cioccolata, una bottigliet-ta di anice e si avviò verso gli avam-posti, abbandonati in precedenza. Unavoce dietro a loro disse: “Signor co-lonnello, dove lei si trova è il posto piùbattuto e pericoloso”. Si volse e ac-cennando agli esploratori: “E per que-

sti non esiste il pericolo?” Continuò aspostarsi in avanti fino ad un arbo-scello di quercia, osservando con ilbinocolo, senza dare ascolto a chi co-nosceva bene la zona e i suoi perico-li. Spruzzi di terra, sibili di proiettili dirimbalzo e scoppi di granate infuria-vano attorno alle postazioni, e moltovicini al colonnello che si preoccupa-va solo che gli addetti alla sua prote-zione fossero al riparo ed efficienti.

Sulla destra sparava la mitra-glia che aveva ucciso il sottotenenteLuzzatto. Ma da quella direzione ar-rivavano anche colpi di mortaio e cannonate, mentre i reparti che at-taccavano di fronte rendevano la si-tuazione sempre più difficile.

Nel respingere un ulteriore at-tacco, l’arrivo delle granate peggioròla visibiltà. Gli Alpini, temendo il peg-gio, varcarono la trincea, ricacciando il nemico che lasciava morti e feritiaggiunti ai precedenti, ma al rientrovidero la salma di Luzzatto ed il cor-po dilaniato del colonnello. Non eramorto, perchè esortò ad avere fede,e nonostante il fuoco nemico venneportato in un ospedaletto da campo,dove morì da eroe quale si era com-portato, ricordando il suo 7° Alpini.(fonte archivio Giuseppe Martelli)

Con i suoi battaglioni Feltre e Cadoresosteneva valorosamente evittoriosamente l’urto di preponderantiforze nemiche. Nell’immediata azione dicontrattacco, da lui sferrato e guidatocon perizia e audacia per stroncare labaldanza nemica, cadeva colpitomortalmente alla testa dei suoimagnifici Alpini. Superba figura disoldato e di eroico comandante,esempio fulgitissimo di ardimento,disprezzo del pericolo e di obbedienzaalla santa legge della Patria.(Albania - Ciafa Gallina dicembre 1940)

Motivazione dellaMedaglia d’Oro al Valor

Militare:

GLI EROI DELLA GRANDE GUERRA

Il Colonnello Rodolfo Psaro

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GUSSAGO INAUGURA LA NUOVA SEDE

Nell’omelia, il Valore alpinoGesu è in cammino. E come

lungo ogni cammino, la lentezza fa-vorisce gli incontri, l’attenzione tra-sforma ogni incontre in evento.

Ed ecco che dieci lebbrosi,una comunità senza speranza, unnodo di dolore, all’improvviso sipone di traversoe sulla strada deidodici.

E Gesù appena li vede... no-tiamo: subite, senza aspettare un se-conde di più, appena li vede, pri-ma ancora di sentire il loro lamen-to, li risana. Gesù ha l’ansia diguarire, il suo amore ha fretta, èamore preveniente, amore che an-ticipa, pastore che sfida il desertoper una pecora che nen c’è più,padre che corre incontro mentre ilfiglio cammina...Davanti al doloredell’uomo, appaiono i tre verbi del-l’agire di Cristo: vedere, fermarsi,toccare, anehe se solo con la ca-rezza della parola.

Davanti al dolere scattacome un’urgenza, una fretta dibene: non devono soffrire neancheun secondo di più. E mi ricorda unverso bellissimo di Ian Twardowski:affrettiamoci ad amare, le persenese ne vanno così presto! L’amorevero ha sempre fretta. E’ sempre inritardo sulla fame di abbracci e diSalute. Andate... E mentre andava-no, fureno purificati. Sono purifi-cati non quando arrivano dai Sa-cerdoti, ma mentre camminano. Laguarigione comincia con il primopasso compiuto credendo allaparela di Gesù. La vita guariscenon perchè raggiunge la meta, maquando salpa, quande avvia pro-cessi e inizia percorsi.

Nove lebbrosi guariscone enon sappiamo più nulla di loro, pro-babilmente scompaiono dentro ilvortice della lore inattesa felicità,sequestrati dagli abbracci ritrova-ti, ridiventati persone libere e nor-mali. Invece un Samaritano, uno

straniero, l’ultimo della fila, si vedeguarito, si ferma, si gira, torna in-dietro, perchè intuisce che la Salu-te non viene dai sacerdoti, ma daGesù; non dalla osservanza di re-gole e riti, ma dal contatto con lapersona di quel rabbi. Non compienessun gesto eclatante: torna, can-ta, lo stringe, dice un semplice gra-zie, ma contagia di gioia.

Ancora una volta il Vangelopropene un Samaritano, uno Stra-niero, un eretico come modello difede: la tua fede ti ha salvato. La

fede che salva nen è una profes-sione verbale, nen si compone diformule ma di gesti pieni di cuore:il ritorno, il grido di gioia, l’abbrac-cio che stringe i piedi di Gesù.

Il centro della narrazione èla fede che salva. Tutti e dieci sonoguariti. Tutti e dieci hanno credutoalla parola, si sono fidati e si sonomessi in cammino. Ma uno solo èsalvato. Altro è essere guariti, altroessere salvati. Nella guarigione sichiudono le piaghe, rinasce unapelle di primavera. Nella Salvezza

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ritrovi la sorgente, tu entri in Dio eDio entra in te, e fiorisce tutta inte-ra la tua vita.

Salutiamo oggi gli Alpini. Cidonano con la presenza la testimo-nianza della loro fede e del loroamore alla patria. La persona del-l’Alpino sempre ci invita a pensa-re. In loro vediamo il campione delnestro popolo montanaro, sano,forte, credente; e vediamo nelle loroadunate grandi e piccole uno spi-rito di corpo, che caratterizza l’al-pino italiano, che gli conferisce unestile morale, e che lo impegna aduna particolare fedeltà al suo do-vere, fino al rischio, fino alsaerificio. Uomini seri sone gli al-pini, uomini di parola, uomini co-raggiosi, uomini generosi. Sempli-ci, rudi, ma buoni e sinceri. Uomi-ni che sanno soffrire, se occorre,per la causa ch’e loro data da di-fendere; e uomini che sarmo can-tare, al soffio di poesia che spiradalle vostre maestose e misteriose

montagne. Alpini carissimi voi por-tate, sotto la vostra divisa un teso-ro di virtù naturali, estremamenteprezioso. Vi invitiamo a conservar-lo autentico, per voi e per i vostrifigli, facendone un duplice dono:alla vostra fede religiosa, la qualenull’altro desidera di meglio ched’essere professata con la vostraschietta e robusta adesione, con ladirittura del vostro senso morale,con l’ingenua, ma profonda pietàdei vostri cuori cristiani.

Continuate ad amare la no-stra patria, l’Italia. La vita militarevi ha dato migliore conoscienza divoi stessi, e vi ha dato occasione dimanifestare molte virtù, esaltando-le fino all’eroismo, e per molti vo-stri compagni fino alla immolazio-ne di sè. Noi vorremmo ricordarviche anche la vita civile ha bisognodelle stesse virtù, professate inmodo diverso, s’intende, ma con lostesso spirito di fortezza morale e

Gli Alpini di Pralboino, Milzanoe Seniga, il 4 settembre in una matti-nata allietata da un bel tempo nonprevisto, sono partiti alla volta diRovereto per rendere omaggio allaCampana dei Caduti posta sul colleMiravalle in ricordo dei Caduti inguerra di tutte le nazioni.

Dopo una tappa ad Affi perconsumare la colazione, siamo arri-vati a Rovereto: l’imponenza dellaCampana e l’atmosfera che si respi-ra in quel luogo sacro per tutti gli ita-liani con un po’ di amor patrio hannoreso la deposizione della corona d’al-loro e la lettura della Preghiera del-l’Alpino molto emozionante.

La giornata è quindi prosegui-ta con la visita al Museo storico ita-liano della Guerra, molto interessan-te e ricco di documenti e ricordi siadella Grande Guerra che dei conflittiprecedenti e successivi. Sarebbe sta-to necessario un po’ più di tempo per

PRALBOINO

una visita completa ma, pur-troppo, l’appuntamento alristorante era vincolante esi è dovuti partire con unacerta fretta. Ottima la cu-cina con cibi e bevande dibuona qualità e…digestionegarantita!

Durante il viaggio diritorno era prevista una tap-pa a Bardolino ma la scar-sità di parcheggi ha spintola comitiva fino a Lazise delGarda per una passeggiatasul lungolago con gelato.

L’ultima tappa è sta-ta Peschiera, dove abbiamodato fondo alle abbondantivettovaglie della colazione,e quindi il ritorno nella Bas-sa con qualche coro e la dif-fusa domanda “l’anno pros-simo dove andiamo?”.

Gita a Rovereto

di servizio per la comunità nazio-nale. Siate sempre Alpini, anehe seinvece di rivestire l’uniforme mili-tare, adesso portate l’abito dellevostre rispettive professioni civili,di lavoratori, di professionisti, dicittadini. Date alla vita della vostraNazione l’energia, la fedeltà, il pa-triottismo, di cui il servizio militarevi e stato scuola nobile e severa.Sappiate difendere il proprio Pae-se non solo sotto le armi, ma anchein congedo, sempre, affinchè i va-lori che fanno saldo, libero eprogrediente un Popolo non abbia-no mai a deperire. Siate soldati del-la pace, della pace vera nell’unio-ne degli animi, con vigile sensodella giustizia, dell’onestà, del di-sinteresse e della libertà.

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Preceduto da un intenso e nonsempre facile lavoro di preparazione,sempre però contraddistinto dal pre-valere di autentico spirito Alpino, dal2 al 4 settembre si sono svolte le ma-nifestazioni per celebrare il 90° anni-versario di fondazione del Gruppo Al-pini di Mazzano.

In un paese pavesato da innu-merevoli bandiere tricolori, le cerimo-nie hanno avuto inizio venerdì 2 allasede del Gruppo con l’Alzabandiera,accompagnata dalle note dell’Inno diMameli eseguito dalla Banda “Lonati”di Mazzano. Subito dopo, alla presen-za del vicesindaco Alberto Ventura edel Presidente sezionale GianbattistaTurrini, è stata scoperta la stele postaa lato del grande piazzale della sededel Gruppo a perpetuo ricordo dei socifondatori, il Sergente Alpino AntonioFacchi e l’Alpino Angelo Zanella. Vi-sibile la commozione del nipote Alpi-no di Antonio Facchi nello scoprire lastele mentre salivano verso il cielo leparole dell’Inno degli Alpini. Comple-tava la bella serata un applauditissimoconcerto della Banda “Lonati” diMazzano, introdotto da quattro braniprettamente alpini, interpretati in ma-niera magnifica dalla giovane e bra-vissima soprano Federica Cassetti,che hanno magistralmente coinvoltoed emozionato il numeroso pubblicopresente.

MAZZANO

Festeggiamenti per il 90°

Sabato 3 è stata la giornatadedicata al ricordo di tutti gli Alpiniandati avanti nel segno dell’amiciziaalpina dei tre Gruppi esistenti nel Co-mune di Mazzano. Prima dell’incon-tro ufficiale con l’amministrazionecomunale, sono stadi deposti, con lapartecipazione del Sindaco MaurizioFranzoni e del Vicepresidente vicariodella nostra Sezione Battista Ravelli,serti di fiori alla stele alpina del Grup-po di Ciliverghe ed al monumento agliAlpini di Molinetto. Il Sindaco ha poiaccolto gli Alpini nella sala consiglia-re invitandoli a sedere al posto degliamministratori, quale segno tangibiledi apprezzamento e riconoscenza perquanto le Penne Nere fanno gratuita-mente e generosamente per la comu-nità. La giornata, dopo la deposizione

di un serto di fiori al monumento aiFanti in memoria dei Caduti di tutte learmi, si è quindi conclusa al Cimiterodi Mazzano, dove il Capogruppo Giu-seppe Pelizzari ha scandito il nome ditutti gli Alpini andati avanti e depostoun serto di fiori in loro memoria.

Domenica 4 settembre alla pre-senza delle autorità comunali, con intesta il Sindaco, i vertici della Sezionecon il Presidente Gianbattista Turrini,i Vicepresidenti, parecchi consiglierie la partecipazione di molti gagliardettie di numerosi Alpini, si é svolta la tra-dizionale sfilata, che, cadenzata dallaBanda “Lonati”, si è snodata per levie del paese magnificamenteimbandierate, accompagnata duranteil percorso da una popolazione festantee plaudente.

All’onore ai Caduti sono seguitigli interventi del Sindaco, che ha rin-graziato gli Alpini per l’impegno e ilcoraggio, e del Presidente sezionale,che ha spronato gli Alpini a continua-re le molteplici attività del Gruppo. LaMessa, celebrata dall’Alpino Don Die-go Gabusi, ha suggellato questi tregiorni alpini voluti e svolti all’insegnadel vero spirito Alpino con l’intento diriproporlo continuamente con entusia-smo. Dopo tante intense e partecipa-te emozioni, ci voleva proprio ilriuscitissimo rancio alpino.

Valter Lorandi

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Mercoledì 24 agosto la terratrema, distruzione in Centro Italia.

La macchina della solidarietà simette in moto già dai primi giorni adIsorella. Nei paesi piccoli queste si-tuazioni si sentono nell’aria, corronovoci qua e là desiderose di fare qual-cosa per aiutare le popolazioni colpi-te.

A chi rivolgersi però, a chi dareun contributo sicuri che dopo andrà abuon fine? Ci incontriamo con i re-sponsabili dell’associazione “I com-mercianti del Naviglio”, e notiamo inloro una grande fiducia negli Alpini,tant’é che ci propongono di fare in-sieme una raccolta fondi. La propo-sta è quella di distribuire barattoli intutti gli esercizi pubblici di Isorella conla scritta:

“Raccolta fondi per ilterremoto Centro Italia. I soldiraccolti verranno consegnatitramite il Gruppo Alpini di Isorellaper finanziare il progettoindividuato dall’AssociazioneNazionale Alpini”

E così è partita la macchinaorganizzativa; da parte di tutti c’ègrande entusiasmo e nel giro di un paiodi giorni questi barattoli sono diventativisibili un po’ dappertutto.

La raccolta si è protratta percirca un mese: nel frattempo mi è ve-nuta un’idea, ovvero organizzare unaserata da trascorrere nella sede se-zionale, per consegnare le offerte e

“Vivere” la nostra sede

far vivere anche di venerdì la nostra“baita” come già aveva sollecitato ilnostro Presidente durante l’assembleadei delegati di marzo.

Venerdì 30 settembre l’epilogodi questa bella storia. Partiamo daIsorella «la piccola Venezia dellaBassa» in circa 35 persone, compre-so il Sindaco Chiara Pavesi, i Presi-denti dell’ Auser e dell’AssociazioneCommercianti del Naviglio.

A Brescia ci aspetta il nostroconcittadino, Direttore della Scuola“Nikolajewka”, l’alpino GiulianoSormani che ci accompagna in unabreve ma significativa visita al nostro“monumento vivente” seguita da unacena servita nel Bar della Sezione pre-parata dallo “chef Renato ecompany”.

ISORELLA

Momento clou della serata, laconsegna da parte degli Isorellesi diun assegno di 4879,01 euro nelle manidel nostro Presidente Gian BattistaTurrini .

È stata una bellissima iniziativache ha permesso a tutti di capire chemettendo insieme le forze si possonoraggiungere traguardi impensabili.

La serata non poteva certo con-cludersi senza aver prima intonatoqualche canto, dopodichè, tutti conten-ti, siamo potuti partire per il nostropaesello, orgogliosi del bel gesto com-piuto per queste popolazioni martoriatedal sisma.

Da parte mia grazie di cuore atutti.

Gianfranco Tavolazzi

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Siamo abituati a sentir dire fe-sta alpina, ma come ribadito più voltela parola esatta è ricorrenza, comequella del 4 novembre, di Nikolajewkao del 25 aprile, ma in questo caso,quello dell’80° anniversario di fonda-zione del Gruppo, è giusto parlare difesta, perché è proprio festa quella chehanno fatto gli Alpini di Molinetto, trail 23 ed il 25 settembre scorsi.

Festa per gli 80 anni compiutidal Gruppo, fondato nel lontano 1936con primo Capogruppo VirgilioFilippini: in quest’occasione le PenneNere di Molinetto, guidate dalCapogruppo Albino Zeni, hanno volu-to ricordare i fondatori, tutti gli Alpiniche negli anni si sono succeduti e fe-steggiare insieme a tutti i soci. Il pro-gramma, breve ma significativo, hapreso le mosse venerdì 23 con la de-posizione di un cesto floreale al mo-numento dedicato al Generale RomoloRagnoli in via Nikolajewka, alla pre-senza di tanti Alpini, delle Associazio-ni d’Arma e di volontariato, delle au-torità e dei Capigruppo di Mazzano eCiliverghe. In serata nella Chiesa Par-rocchiale di Molinetto il Coro “AlteCime”, diretto dal maestro GiuseppePagani, ha intrattenuto con le suecante alpine il folto pubblico presen-te.

Nel tardo pomeriggio di sabatoal cimitero comunale di Molinetto sonostati ricordati tutti gli Alpini andatiavanti con una Santa Messa celebra-ta da Don Eraldo, conclusa dalla let-tura della Preghiera dell’Alpino reci-tata sulle note del Silenzio.

E si è arrivati alla giornata piùimportante, quella di domenica 25 set-tembre: presso la sede di via Galvanic’era movimento già dall’alba, un viavai frenetico, si annusava agitazione,eccitazione, gioia e clima di festa, levie del paese erano rivestite di verde-bianco-rosso, gli Alpini potevano sfog-giare finalmente, dopo mesi chiusanell’armadio, la loro nuova camicia,

Il traguardo degli 80 anniMOLINETTO

preparata appositamente per l’even-to. Intanto le ore passavano ed al sor-gere il sole i primi gagliardetti comin-ciavano ad arrivare ed ogni cosa sisvolgeva automaticamente grazie adun’organizzazione impeccabile. Il cor-teo per le vie del paese, accompagnatodalla Fanfara “Val Chiese”, riscuote-va successo da parte della popolazio-ne e, a fine sfilata, veniva deposta unacorona d’alloro al Monumento ai Ca-duti e celebrata la Santa Messa.

Come ogni festa alpina che sirispetti, dopo la funzione religiosa sipoteva sentire il caratteristico rumore

dei gagliardetti che si chiudono, conqualche asta che cadeva sul sagratodella Chiesa, mani che si stringevanoed appuntamenti al prossimo anniver-sario di chissà quale Gruppo od even-to, ed i passi svelti che si dirigevano alrancio alpino, dove si è conclusa lamanifestazione seduti a tavola, tra unbrindisi e l’altro rispolverando i ricor-di di questi 80 anni trascorsi tra lavo-ro, volontariato e alpinità.

Gli Alpini delGruppo di Molinetto

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Quest’anno il nostro Gruppo haraggiunto il traguardo dei 90 anni divita e quindi tutti, veci e bocia, ci sia-mo rimboccati le maniche per cele-brare degnamente questa importantericorrenza.

Sabato 23 aprile l’ambiente siè cominciato a riscaldare con il con-certo tenuto nell’auditorium San Fe-dele dal Coro sezionale “Alte Cime”,insieme al “Coro Alpino Palazzolese”.

Prima tappa della settimanaconclusiva, sabato 11 giugno, è statal’inaugurazione della Mostra Storica“Le divise nel tempo… ed altro”: imanichini in uniforme della collezionedel nostro Museo sezionale, le diviseed i reperti del collezionista GiulianoLancini di Adro hanno fatto bella mo-stra nelle magnifiche sale di VillaLanfranchi. La musica dei GiovaniFlauti del Corpo Musicale di Pontoglio,diretti da Attilio Sottini, ha inoltre cre-ato un suggestivo sottofondo musica-le di canti alpini. In serata, è andata inscena “Grave, Allegro, Andante... laGrande Guerra cantata”, una rappre-sentazione teatrale con la partecipa-zione del “Coro Alpino Palazzolese”diretto da Riccardo Rossini e dellaCompagnia Teatrale “La Maschera”con la regia di Massimo Venturelli;un’altra serata canora è stata poi of-ferta venerdì 17 con il concerto delCoro ANA di Milano, diretto da MaxMarchesotti, con una piccola parteci-pazione del nostro Coro.

Sabato 18 ha quindi preso il viala fase conclusiva del nostro anniver-sario, con l’Alzabandiera in sede, gli

onori in quel di Palosco alla tomba delColonello Dante Belotti (Comandan-te del Battaglione “Edolo” che diedeun apporto decisivo nella battaglia diNikolajewka) e l’omaggio floreale agliundici monumenti dedicati ai Cadutidella Città e della frazione di SanPancrazio.

Nel pomeriggio nella salaconsiliare l’Amministrazione Comuna-le ha dato il benvenuto agli Alpini diGinevra, guidati dal Capogruppo An-tonio Strapazzon, con i quali abbiamoricordato il 35° anniversario delgemellaggio; la giornata è poi prose-guita con l’omaggio al Monumento aiCaduti al Cimitero (il primo in Italianel suo genere, inaugurato a guerraancora in corso il 23 giugno 1918) eda quello all’Alpino, concludendosi inPiazza Roma con il Carosello dellaFanfara “Valchiese”.

Era una splendida giornata disole domenica 19 giugno e alle 9,30si partiva: tanta la gente ai lati dellevie, tanti anche i gagliardetti e gli Al-pini presenti alla sfilata, con la pre-senza gradita dei Vessilli delle Sezionidi Asti, Montesuello-Salò, Lecco,Cremona-Mantova, Vallecamonica,Svizzera, dell’U.N.I.R.R. della ValleCalepio e di quelli delle varie Asso-ciazioni d’Arma e di Volontariatopalazzolesi.

Con la Fanfara “La Baldoria”,il Corpo Musicale Cittadino e quellodi Pontoglio, un lungo corteo si è sno-dato con in testa il nostro Vessillo se-zionale, scortato dal PresidenteGianbattista Turrini, dai tre

Vicepresidenti e da diversi Consiglie-ri. Significative sono state le presen-ze del Generale Carlo Calenco, delCapitano Mandalis con il Primo Ma-resciallo Di Nunzio in rappresentanzadel 2° Reggimento Genio Guastatoridi Trento, del Tenente Colonnello deiCarabinieri Danilo Cotta, dell’Asses-sore regionale Alessandro Sala, delMaresciallo Francesco Cerasola, Co-mandante della Stazione dei Carabi-nieri, del Comandante della PoliziaLocale Claudio Modina, del nostroSindaco Gabriele Zanni, della GiuntaComunale e di diversi consiglieri. An-che la partecipazione del Gruppo Sto-rico Sezionale è stata molto apprez-zata, come quella dei due sottufficialisvizzeri in divisa storica con lealabarde!

Dopo la deposizione di una co-rona d’alloro al Monumento dei Ca-duti, Don Angelo Anni e MonsignorGaetano Bonicelli hanno concelebratola Santa Messa nella Chiesa Parroc-chiale di Santa Maria Assunta, anima-ta dal Coro Polifonico “La Rocchetta- Renzo Pagani”. Durante la celebra-zione si è anche svolta la cerimonia dibenedizione del nuovo gagliardetto,con Madrina la signora Maria Allievi,vedova di Francesco Ruggieri, Mare-sciallo degli Alpini, primo Capogruppodel secondo dopoguerra e Reduce deifronti occidentale, greco-albanese erusso.

Il rancio, offerto nella nostrasede, e l’Ammainabandiera nel tardopomeriggio hanno degnamente con-cluso questa nostra bella festa.

Celebrato il 90° compleannoPALAZZOLO S/O.

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Un sotanzioso 85°MARONE

Il 2016 è stato per il Gruppo diMarone un anno impegnativo e riccodi soddisfazioni (e quale anno non loè?)

Siamo soliti iniziare l’anno conil compleanno del nostro Reduce,l’Alpino Giulio Turelli (nato il 21/01/1914) che in questo 2016 abbiamocoinvolto più che mai (lui non si sot-trae alle richieste) nelle nostre attivi-tà. In particolare, la partecipazione alconcorso “Il milite … non più igno-to” ci ha permesso di portare il no-stro Giulio nelle classi terze dellescuole medie (foto 1) e nelle classiquinte delle scuole elementari (foto2). Proprio in queste ultime i ragazzici hanno lasciato una splendida testi-monianza.

“Un alpino... Tra i banchi discuola.

Venerdì 29 gennaio abbiamoavuto un incontro molto particolare:sono venuti a scuola il Capogruppodegli Alpini di Marone, Alberto Giu-dici (papà di Maddalena) e GiulioTurelli, un Reduce di 102 anni (bisnon-no di Viola).

Abbiamo visto insieme un fil-mato sulla Seconda Guerra Mondia-le, in particolare sulla campagna diRussia, dopodiché è stato molto inte-ressante ascoltare la testimonianza delsignor Giulio, ricca di ricordi ancoravivi nella sua mente è nel suo cuore.

Ci ha im-pressionato molto ilmodo in cui rac-contava, cercandodi sdrammatizzarequesto argomentomolto difficile, for-se per non spaven-tarci...

Si è definitopiù volte un soldato“molto fortunato”,sopravvissuto algelo, alla fame e alfuoco nemico.

Ha rispostomolto volentieri atutte le nostre do-mande, in modochiaro e dettagliato.

Quando gliabbiamo chiesto segli era rimasta qual-che cicatrice, ab-bassando lo sguar-do, Giulio ha sussurrato che l’unicaferita rimasta è nel suo cuore, una fe-rita così profonda che non potrà maiguarire.

Le sue parole sono state d’in-segnamento per tutti noi.

Grazie, nonno Giulio!>>Lo stesso concorso ci ha dato

lo spunto per organizzare la serata “GliAlpini incontrano Bocia&Veci”, sera-ta con cui l’8 giugno (foto 3) abbiamodi fatto aperto le celebrazioni del no-stro 85°. In questa serata è stato pre-sentato anche il libro “Gli alpini diMarone, dal 1872 ad oggi” con cuiabbiamo voluto raccogliere tutto, oquasi, il materiale inerente le PenneNere di Marone dalla loro nascita adoggi.

L’85° ha vissuto il suo momen-

Foto 1

Foto 2

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to solenne con la sfilata (particolar-mente sentita anche per il passaggiodavanti alla casa del nostro AlpinoBeppe che avremmo poi accompa-gnato al cimitero il giorno seguente) ela celebrazione della Santa Messa inonore di tutti i nostri Alpini “andatiavanti”.

Terminate le celebrazioni è sta-to concesso a tutti un periodo di ripo-so terminato con il tradizionale appun-tamento della seconda domenica disettembre, la 14a alpinata in Gölem.

Il Gruppo, come consuetudineda parecchi anni, ha quindi celebratola Festa del Santo Patrono, San Mau-rizio: Santa Messa e tradizionale “trip-pa in sede” il cui ricavato quest’annosarà versato in sede per il “sectionday”.

Sempre a settembre, domeni-ca 18, abbiamo aderito alla “GiornataNazionale SLA” con l’iniziativa “Uncontributo versato con gusto”.

A seguire le consuetecastagnate: con i bambini della scuolamaterna prima, con gli anziani dell’isti-tuto Girelli poi e con la comunità inte-ra per il Santo Patrono.

Il 9 ottobre è stata organizzatala “Gita della memoria – sulle traccedella nostra Storia”: in pullman abbia-mo raggiunto il Sacrario del Tonale,dove con una piccola cerimonia ab-biamo reso onore ai Caduti, per poitrasferirci a Temù per una visitamaestralmente guidata al Museo del-la Guerra bianca (foto 4). Dopo pran-zo, sulla via del ritorno, un’altra visitaguidata al Museo dell’energia elettri-ca di Cedegolo ha ulteriormente “sa-ziato” la nostra voglia di conoscere …

Con l’autunno sono arrivati an-che i tradizionali lavoretti: la manuten-zione delle nostre aree verdi (Monu-mento e Villa Romana) nonché la pu-lizia straordinaria del tetto dellaChiesetta di Sant Antonio (foto 5) inlocalità Croce di Marone (Gölem).

E’ di questi giorni l’ultima ini-ziativa (foto 6), “Una amatriciana perAmatrice”, iniziativa con cui abbiamovoluto aderire al progetto pro-terremo-tati della A.N.A.

E il 21 dicembre spegneremole nostre 85 candeline

Alberto Giudici

Foto 3

Foto 4

Foto 5

Foto 6

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Un compleanno con i fiocchi,non c’è che dire! Il nostro Gruppo haorganizzato anche per quest’annol’ormai “classicissima” manifestazio-ne all’insegna della castagna nel se-condo weekend di ottobre e la rispo-sta della Comunità non si è fatta at-tendere.

Il programma, seguendo unoschema ormai consolidato, ha vistol’accensione dei fuochi per fare i“brustulicc” il venerdì sera, prose-guendo il sabato con la gara delle tor-te caserecce e di pasticceria e con ilconcerto del cantautore brescianoCharlie Cinelli, che ha intrattenuto unfolto pubblico per oltre due ore all’in-segna del dialetto bresciano. La do-menica, infine, tutto si è concluso dopola gara podistica a staffetta, organiz-zata in collaborazione con la localeassociazione “AV Sporting Team”,che ha visto una trentina di ragazzidelle classi elementari e medie cimen-tarsi nel percorso ad anello attorno allaPiazza, concludendosi con una sanamangiata di castagne.

Ospiti, come tradizione, del no-stro accampamento nel cuore di Piaz-za Libertà le locali associazioni divolontariato, Unicef, “Giulio BrunoNicolini”, Airl Onlus e “Butiga del laZent”, che come sempre hanno coltol’occasione per vendere i propri pro-dotti e diffondere il proprio messag-gio di volontariato al Paese.

Una bella soddisfazione, poi,l’aver visto tanti dei nostri “veci”, an-che di quelli d’età più inoltrata, che dibuzzo buono quest’anno hanno rispo-sto “presente” all’appello lanciato dalGruppo per l’impegno organizzativo daprofondere. Tutti i giorni a pelar ca-stagne, servire al bancone, arrostire i“brustulicc” e ridere e scherzare incompagnia, in pieno spirito alpino, unvero esempio per molti!

Il ricavato verrà, come consue-tudine, devoluto alle realtà delvolontariato locale, prima fra tutte la

30ª Castagnata AlpinaTRAVAGLIATO

Cooperativa Sociale “Il Vomere”, lacui storia è fin dalla nascita legata alnostro sodalizio, e in parte ci consen-tirà di finanziare il viaggio didatticosulle orme della Grande Guerra, or-ganizzato per le classi Terze Medie diTravagliato. Inserito infatti nella pro-grammazione didattica triennale dellocale polo scolastico, il progetto incollaborazione con il Gruppo Alpinivedrà le scuole impegnate in attivitàdi ricerca sui monumenti ai Cadutidella Prima Guerra Mondiale presen-ti in paese e, dal canto nostro, il Grup-po impegnato nel finanziamento delleuscite didattiche per le 6 classi di Ter-

za Media, che nel 2017 faranno tappaal Museo Nazionale di Rovereto (Tn).

In sostanza un trentesimo com-pleanno davvero degnamente cele-brato, il grazie del Gruppo tutto quindia coloro che sono venuti a trovarci,anche solo per prendere unsacchettino di castagne e portare unsaluto, nonché a quelli che hanno pre-stato il loro lavoro per la buona riusci-ta della manifestazione, Alpini e ami-ci. Un arrivederci a tutti alla 31ª edi-zione!

Diego Ossoli

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Il Gruppo Alpini di Comezzano-Cizzago il 22 e 23 ottobre 2016 ha fe-steggiato il 60° anniversario della suafondazione. Il sabato pomeriggio, inuna bella giornata di sole, sono statideposti serti floreali ai monumenti deiBersaglieri e dell’AVIS-AIDO. Era-no presenti alla cerimonia il SindacoMauro Maffioli e il responsabile dizona H Giuseppe Cotelli, con rappre-sentanti delle associazioni. Domenical’ammassamento è avvenuto pressola palestra delle Scuole Medie in viaTovini con una nutrita presenza di Al-pini e con il tempo che non promette-va niente di buono, se non acqua acatinelle. Erano presenti autorità civi-li e militari, associazioni locali e unbuon numero di gagliardetti.

Nel prosieguo la clemenza deltempo si è manifestata nella sua bon-tà, mantenendo la cerimonia all’asciut-to. Alla presenza del Vessillo Sezio-nale con il Presidente GianbattistaTurrini, con i vicepresidenti Ravelli,Turati e Bersini e consiglieri sezionali,si è svolta l’Alzabandiera, con le notedell’inno di Mameli.

Dopo di ché si è proceduto alloscoprimento del Monumento agli Al-pini, sormontato da una maestosa aqui-la, simbolo degli Alpini e completatocon gli stemmi delle brigate che face-

Un monumento per i 60 anniCOMEZZANO - CIZZAGO

vano da cornice allo stemmadell’A.N.A. Il parroco don LuigiZanchi ha proceduto con la benedi-zione dello stesso.

A seguire si sono tenuti i di-scorsi di circostanza da parte delCapogruppo Giovanni Cantori, del Sin-daco e del Presidente Turrini.

In seguito, sotto l’abile regiadegli addetti al servizio d’ordine, si èformato il corteo e ha avuto inizio lasfilata, al passo cadenzato delle notedel Corpo Musicale di Pontoglio.Dopo la deposizione della corona el’onore ai Caduti al Monumento diComezzano, il corteo ha ripreso il cam-mino, raggiungendo il monumento aicaduti di Cizzago, sito nella piazza del

Paese, dove è stata deposta una se-conda corona. Terminata questa ce-rimonia il corteo si è avviato verso laChiesa parrocchiale per assistere allaMessa, presieduta da don GiordanoBettenzana.

La funzione è stata animata dalcoro di Castrezzato e si è conclusacon il canto “Signore delle cime”.

A chiusura dell’evento, al “rom-pete le righe”, i festeggiamenti si sonopoi conclusi con il pranzo offerto a tuttigli ospiti e amici presso la Trattoria“Marconi”, in amicizia ed allegria congli Alpini locali.

Giuseppe Cotelli

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S. PANCRAZIO

Da tempo e con cura prepara-to dal Capogruppo Roberto Bonadei,e da tutti i suoi alpini, l’8, 9 e 10 luglioscorsi si è celebrato l’80° anniversa-rio della costituzione del Gruppo, il 30°anniversario del Nucleo di ProtezioneCivile Alpina e il 5° dell’inaugurazio-ne della sede, del gemellaggio con ilGruppo di Valle Bronda (Cn), tuttieventi cui ha fatto da cornice il cente-nario della Grande Guerra.

Venerdì 8 luglio nel piazzaleBrigate Alpine, antistante la sede delgruppo, ben attrezzato con palco etensostruttura, la compagnia “Chei deSan Brencat” ha offerto al numerosopubblico presente la commediadialettale “En dé töt per me”, con laregia di Angela Pedercini. Lo spetta-colo dal tono e contenuto brillante, inalcune sequenze, citava momenti diaggregazione alpina.

Prima dello spettacolo è statopresentato il libro “San Pancrazio inFranciacorta tra guerra e pace, storiedi alpini, soldati e della comunità”,dell’alpino Luciano Demasi scritto perl’occasione e per ricordare tutti i sol-dati di San Pancrazio delle due guerremondiali. Il saggio, frutto di lunghe ri-cerche d’archivio, riprende anche duediari di guerra dei soldati-infermieriGiacomo Morandi I e II, con numero-si richiami ad episodi bellici del frontecarnico e con uno squarcio storicosulla vita di San Pancrazio tra le dueguerre (Compagnia della StampaMassetti Rodella Editore, copertine eillustrazioni del libro dell’artista e ac-cademico del GISM Edoardo Nonellidi Ponte di Legno).

Ospiti d’onore della serata, as-sieme al Capogruppo e all’autore dellibro, lo speaker ufficiale delle Adu-nate Nazionali Alpine FrancescoBrighenti e don Arnaldo Mombelli,parroco di San Gottardo in Brescianonché presidente della Gebetsliga,una associazione che promuove laconoscenza e il culto del beato Carlo

Ottant’anni ben portati

d’Asburgo, divenuto imperatored’Austria alla morte di FrancescoGiuseppe; presenti inoltre sindaco,assessori e numerosi consiglieri se-zionali.

Sabato 9 luglio in serata sem-pre nel piazzale antistante la sede delgruppo, il Corpo Musicale di Colognediretto da Danila Bonassi e la Fanfa-ra dei Bersaglieri di Palazzolo “Magg.Gino Giudici”, diretta da GiuseppePeci, hanno deliziato i presenti con unconcerto memorabile.

Domenica 10 luglio, dopol’ammassamento in Borgo Alino, èiniziata la sfilata per le vie cittadineaccompagnata dal Corpo Musicale diCologne, con sosta al Monumento deiCaduti dove si è tenuta la cerimonia

dell’Alzabandiera e l’Onore ai caduti,alla presenza delle autorità civili e mi-litari, del Presidente sezionale G. Bat-tista Turrini e di numerosi consiglieri,con 65 gagliardetti in rappresentanzadi altrettanti gruppi.

Al termine della sfilata semprein piazzale Brigate Alpine, alle 10,30è iniziata la Messa commemorativa deiCaduti presieduta da Mons. GaetanoBonicelli, Ordinario militare emerito econcelebrata dal Parroco di SanPancrazio don Faustino Sandrini e daMons. Guglielmo Pozzi, ex sergentemaggiore alpino; la celebrazione è sta-ta accompagnata dal Coro AlpinoPalazzolese diretto da RiccardoRossini.

Il Gruppo di San Pancrazio

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Gli Alpini del Gruppo di Uragod’Oglio il 26 ottobre, in occasione delcentenario della Grande Guerra, han-no accompagnato i ragazzi di 3ª me-dia in visita al Sacrario di Cima Grap-pa. Raggiunta Bassano, dopo unasalita di quasi due ore siamo in vistadel Sacrario, dove ci accoglie un ventogelido e nubi basse come una fittanebbia.

Un religioso silenzio ci accom-pagna in questa visita che riportail pensiero a quei ragazzi che, coin-volti nel vortice crudele di una lungaguerra, non fecero più ritorno. Osser-viamo le lapidi e, con stupore, notia-mo che molte non riportano il nome,bensì la scritta “IGNOTO”.

Visitando la Galleria VittorioEmanuele, scavata nelle viscere del-la montagna, ci immaginiamo la vitache condussero i ragazzi di cent’annifa in questi luoghi umidi e freddi. Peril rancio ci rechiamo al Rifugio diCima Grappa.

Nel pomeriggio ritorniamo aBassano per visitare la città diBassano ed il suggestivo Museo Al-pino, con la foto di rito sul Ponte degliAlpini. Dopo una giornata intensa epiena di emozioni facciamo ritorno acasa.

Un grazie va al professorRiganò ed alle professoresseD’Ercole, Zuppelli, Iannacone eGuarinoni che con la loro disponibili-tà hanno permesso agli alunni di visi-tare uno dei più importanti monumentiin ricordo dei Caduti presenti in Ita-lia, agli Alpini Bazzardi, Salvoni, Li-bretti, Stroppa, Gozzini, Valetti,Pasquinelli ed al Capogruppo Arman-do Carrara ed al comitato genitori,sempre presente.

I luoghi della Grande GuerraURAGO D’OGLIO

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74° anniversario dellaBattaglia di Nikolajewka

Programma della manifestazione del 28 gennaio 2017Ore I4 .00 Scuola Nikolajewka

Cerimonia commemorativaOnori ai Gonfaloni della Città di Brescia, della Provincia di Brescia e del Comune di Villa Carcina, nel

quale ha sede il Gruppo di Cogozzo, che organizzerà l’Adunata Sezionale 2017Onori al Labaro dell’Associazione Nazionale AlpiniAlzabandiera, Russa e ItalianaDeposizione di fiori alla lapide dedicatoria con offerta dei ceriCommemorazione ufficialeSaluto del rappresentante della Sede NazionaleParteciperanno alla cerimonia la Fanfara “Valchiese” di Gavardo ed un picchetto in armi.

Ore 15.30 Piazza LoggiaOnori ai CadutiSaluto del Sindaco di Brescia e del rappresentante delle Truppe Alpine

Ore 16 .00 Piazza LoggiaSfilata da Piazza Loggia fino alla Cattedrale, in Piazza Paolo VI

Ore 16.30 CattedraleS. Messa in suffragio di tutti i Caduti, presieduta da Sua Ecc. Rev.ma Mons. Bruno Foresti, Vescovoemerito di Brescia e concelebrata dai Cappellani Militari

Ore 18 .00 Sede Sezionale Via Nikolajewka, 15Presentazione del libro “Una vita alpina”

Ore 20.00 Scuola NikolajewkaCena Ufficiale

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CHI E’ ANDATO AVANTIBOTTICINO M.Bruno Alberti, padre del so-cio StefanoIl socio Salvo Cremonesi, cl.1936Andrea Mor, fratello del so-cio GianbattistaBOTTICINO SERAFelice Lonati, sorella del so-cio BattistaRosa Feola, moglie del so-cio Mario AnaliMartina Gritti, mamma delsocio Alberto GadaldiCALCINATELLOAlice Piovanelli, mamma delsocio Roberto Gallina e ziadei consiglieri Antonio e Bru-no Corsini, Dario e SeverinoPiovanelliCASTELCOVATIAngelo Nodari, padre del so-cio MatteoNirvanna Ducco, mammadel socio Adriano AgostiCHIESANUOVAElsa Gondo, mamma del so-cio Maurizio TomasiCOSTORIOIl socio Giacinto Lombardi,cl. 1938GUSSAGOMaria Rosaria di Flora, mo-glie del socio RobertoBucellaISEOIl socio Narciso Bongioni, cl.1934LONATO D/G.Il socio Franco Onorati, cl.1943MAZZANOPiera Clerici, mamma delsocio Franco FilippiniAlessia Lenzo, moglie delsocio Matteo BodeiMONTICHIARIIl socio Angelo Maccarinelli,cl. 1947PALAZZOLO S/O.Letizia Fumagalli, moglie delCapogruppo onorario Fran-cesco SimoniGianmario Rondi, cl. 1951Giovanna Belotti, mammadel socio Angiolino PaganiDolores Bersini, mamma delsocio Dario LazzariElisabetta Libretti, mamma

dei soci Silvano e GianbattistaConsoli, nipote del socioMatteo ConsoliPROVAGLIO D’ISEOMaria Fumagalli, mamma deisoci Angelo e Simone TurelliREZZATOIl socio Arturo Arici, cl. 1942Il socio Repeli Nereo, cl.1944S.FRANCESCO DI PAOLAIl socio Riccardo Ragnoli, cl.1934TRENZANOEnrichetta Palazzani, mammadel socio Fausto ScarpiniSerafina Pisati, mamma delsocio Francesco SamaraniLucrezia Verzelletti, mogliedel socio Aldo TogniZANANOElide Montini, mamma delsocio Giancarlo MontiniEmanuele Zanotti, fratello delsocio MassimilianoIl socio Guido Guerini, cl.1946

ANNIVERSARI60 ANNI

CASTENEDOLOPietro Cassetti con la sig.raElda Faustinelli (nella foto)

Danieli Alvaro Elisbano conla gentile Sig.ra MarchesiniLuciana (nella foto)

55 ANNICASTENEDOLODomenico Arrigotti con lamoglie Marta Bettini (nellafoto)

50 ANNICASTENEDOLOFranco Cedenella con la mo-glie Carla Rovetta (nella foto)

CAZZAGO S. MARTINODario ed Agnese Sgotti (nellafoto)

CONCESIOSergio Pesce, e la mogliePierina Coppi (nella foto)

GUSSAGOGuido Battaglia con la moglieFrancesca Bertini (nellafoto)

40 ANNICALCINATELLOSantino Daini con la moglieMaria Zana

CASTENEDOLOGiuliano Zanoni con la moglieClaudia Almici (nella foto)

MOLINETTOBruno Bianchini e GraziellaGazzaroliMONTICHIARIGiancarlo Baresi conBiancamaria Duina

30 ANNIBOVEZZORinaldo Omassi, con la mo-glie Marta Rosati (nella foto)

CHI E’ NATOPEZZAZEAngelo Ronchi, figlio del so-cio Gabriele di mamma Clau-dia FerrariVILL. SERENOZeno Gabriele Pini, figlio delsocio Alessandro e di PaolaMerelli

CHI SI E’ SPOSATOS. FRANCESCO DI P.Francesco Bianzani, figlio delsocio Giambattista con Rober-ta Dalè

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I nostri soci andati avanti

Giuseppe Zanetticl. 1932

Lumezzane Pieve

Domenico Razacl. 1943

Lumezzane Pieve

Giuseppe Gatticl. 1944

Rodengo Saiano

Andrea Pontogliocl. 1941

Cazzago S.M.Ex Capogruppo

A nome di tutte le Pen-ne Nere e di quantisono vicini al nostroGruppo, vogliamo ri-cordare Andrea con

affetto per gli anni in cui ha guidato il Grup-po e per tutti gli altri in cui si è sempreimpegnato restando fedele ai valori alpinie rendendosi sempre disponibile a favoredegli Alpini e della comunità.

Gabriele Daroncocl. 1953

Molinetto

Pietro Orlandicl. 1937

Travagliato

Bruno Pighetticl. 1949

Trenzano

Angelo Ussolicl. 1934

Vill. Sereno

Battista Cadeicl. 1924

Palazzolo s/O.

Giuseppe Guarinellicl. 1938

Passirano

Giuseppe Bonardicl. 1949, Rovato

Consigliere

Giovanni Gobbinicl. 1924Rovato

Vittorio Bergaminicl. 1933

Ospitaletto

Flavio Salvicl. 1943

Ospitaletto

Fausto Braghinicl. 1950

Castegnato

Giacomo WalterBertocchi

Roccafranca-Ludriano

VicecapogruppoFlaminio (Gianni)

Gennaricl. 1948

Chiesanuova

G.BattistaFerrazzini cl. 1956

Lavone

Paolo Rubagotticl. 1940Rovato

Felice AntonioTengattini

cl. 1938, Capriolo

Giovanni Rebonicl. 1927Sarezzo

Agostino Redogliocl. 1939

Castegnato

Guido Chiaricl. 1936

Torbole Casaglia

Giuseppe Malossinicl. 1930Mazzano

Giuseppe Foresticl. 1941

Provaglio d’Iseo

Battista Bontacchiocl. 1934Pezzaze

Benedetto Picotticl. 1948

Provezze

Michele Palladinocl. 1950

Lamarmora

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I nostri soci andati avanti

Già sindaco di Pralboino,ha partecipato con passio-ne alle attività del Grup-po, guidandolo negli anni‘90. Presente, propositivo

e concreto ha lasciato l’incarico per motividi salute. Rimarrà sempre nei nostri ricor-di con gratitudine

Pasquale Branchicl. 1929, Pralboino

Socio fondatore

Fernando Gallonicl. 1953Ghedi

Giovanni Fabriscl. 1948Ghedi

Andrea Ottellicl. 1952Bovegno

Angelo Facchinetticl. 1936

Lonato d/G.

Carlo Brianzacl. 1934

Fiumicello

Giacomo Ferragliocl. 1934Zanano

Giovanni Bonfadinicl. 1938

Villa Pedergnano

Albino Pareccinicl. 1934

Nave

Girolamo Guattacl. 1923

SerleEx combattente

Sorsoli RiccardoSerle

Giovanni Taglietticl. 1934

Botticino Mattina

Eliso Franzonicl. 1948

Serle

Massimo Bosiocl. 1937

Provaglio d’Iseo

“Mi resta il cruccio di non aver por-tato il mio saluto prima che Walter cilasciasse. Infatti mi era stato comu-nicato il suo decesso mentre stavoapprestandomi ad incontrarlo acasa, come avevo promesso allamoglie, signora Lina.Lo conobbi il 7 luglio 1961, mioprimo giorno di naja. Caporaleistruttore della 4^ Cp, 1° ploto-ne, 1^ Squadra, comandante ilCap. Zucca, al B.A.R. Julia aBassano del Grappa. Lui classe1938, io, per motivi di studio,classe 1935.Mi ricordava sempre, quando siparlava dei tempi dell’incoscientegiovinezza, che ero una reclutaimbranata, mentre gli rimprove-ravo di rompermi i timpani conquella voce, adatta proprio a farrigare dritto malcapitate reclu-te.Soprattutto era ben voluto da tuttinoi e dai nostri superiori, per ilsuo attaccamento alle istituzio-ni, per il suo impegno, per la vo-lontà che dimostrava anche nelle pic-cole cose al fine di plasmare Alpinidegni di questo nome.Ricordi Walter quando ti strappai dibocca quel mezzo panino, là al poli-gono, nel momento in cui tirai – pro-prio da imbranato – un bomba a

mano troppo vicina, cosicchè lo spo-stamento d’aria non ti permise di farecolazione in pace? E ancora, quandoci affidammo alla clemenza del

Vicecomandante di Compagnia, il Te-nente Jo, il quale ci risparmiò unapunizione che io avevo meritato? Poitu, da sergente in congedo permanen-te, ed io a L’Aquila da Caporalmag-giore.In Sezione ci ritrovammo più avanti:

Walter Smussi, cl. 1938, Gruppo di Concesiograzie ai tuoi consigli ero, per cosìdire, maturato, mentre tu guidando ilGruppo avevi mantenuto le tue entu-siasmanti prerogative.

Nel 1999/2000 da Presidente diSezione, ti affidai l’incarico di ad-destrare formalmente la appenacostituita Fanfara Tridentina. Erifulsero le tue doti di istruttore.Più tardi ti chiesi di dirigere lanostra Colonia di Irma. Allora,per 15 anni, uscì dal guscio il di-rettore rispettato dai bambini e dalpersonale, il padre amorevole coni suoi figli ma anche con quelli al-trui, l’amministratore avveduto,l’alpino rispettoso e severo con sée con gli altri, il maestro attento esempre disponibile. E con te la tuacara Lina. Fino a che ti colse l’av-ventura che purtroppo ti ha strap-pato a noi, al nostro Consiglio, aituoi amici in Sezione e fuori. E citroviamo a vagare con il cuore ela mente vuoti. Oggi più che mai,uniti a tua moglie Lina, a tua figliaElisa, ai tuoi nipoti Vanessa e Mi-

chele, ai tuoi parenti. Il Generale Can-tore ti ha certamente accolto nella fol-ta schiera dei Veci per assegnarti qual-che incarico di responsabilità.Ciao Walter, noi tutti osiamo sperarenella tua benevolenza”.

Sandro Rossi

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Poli Vincenzo, del Gruppo Alpini diSarezzo, con il nipote Josef,durantela festa del suo primo compleanno.Unnonno è qualcuno con l'argento neicapelli e l'oro nel cuore.

Il 17 settembre 2016 il Capogruppo di Cazzago SanMartino Marcello Zola si è sposato con Marcella Cucchi

Dino Dalola, del Gruppo di Bornato, e la moglie Gina Buffoni hannocelebrato il 55° anniversario di matrimonio. In occasione della festaalpina di Bornato hanno riunito tutta la famiglia

14 agosto 2016: la grande festa a Marmentino per il 25° anniversario delMonumento agli Alpini

In occasione del Pellegrinaggio nazionale inAdamello si sono incontrati Lucio Glacelli delGruppo di Pezzaze e Carlo Gallia del Gruppo diNavono (Sez. Montesuello): avevano fatto la najainsieme nel 1974 nel 5° Alpini a Merano

Marco Bontempi, socio del Gruppo diGussago, si è unito in matrimonio conTatiana Ferraglio

Fiocco azzurro al Gruppo di Pezzaze. E’ nato Mirko,nella foto con il papà Enrico e il nonno MassimoContessa

Si sono sposati Fausto Ungaro, delGruppo di Gussago, e ElisabettaSalvadori

Tanti auguri al socio GiulianoFontana, alfiere del Gruppo diMarmentino. Nella foto il giorno delsuo compleanno, assieme ai nipotiniDaniel e Davide

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congratulazioni !!congratulazioni !!congratulazioni !!congratulazioni !!congratulazioni !!

Marco Balasso, Gruppo diCastegnato, ha preso parte per laFederazione Italiana alle gare dicorsa del meeting internazionale“Open Master AthleticsChampionship” ad Ancona,classificandosi al ventiseiesimoposto su oltre 5000 atletiprovenienti da svariate nazioni

Don Daniele Braga, figlio dell'Alpino Giovanni(che lo abbraccia) è stato ordinato sacerdotesalesiano. Nella foto con parte del consiglio delGruppo di Nuvolento

Andrea Bregoli, figlio del socio Bettino del Gruppo di Pezzaze, ed Agnese Balduchelli, figliadel socio Giuseppe, si sono sposati il 10 settembre 2016. Nella foto, a fianco della sposa, ilpadre, il fratello Mirko, i cugini Leonida e Sandro Zanetti ed i nipoti Corrado Mutti eDomenico Richiedei, mentre vicino allo sposo il padre, il fratello Paolo e Faustino Dotti,Capogruppo di Erbusco. In quest’occasione è stato presente il picchetto d’onore del NucleoRadiomobile dei Carabinieri di Gardone Val Trompia, reparto cui appartiene lo sposo: perle Fiamme d’Argento un giorno di festa con le Penne Nere.

Il Gruppo di Bedizzole unito ai familiariaugura un felice compleanno al socioGiovanni Apostoli (Ceco) classe 1926

Vittorino Bodei socio del Gruppodi Nuvolento il 15 agosto hacompiuto 80 anni. Nella foto conil Vicecapogruppo SeverinoValzelli

Gualtiero Pagnoni e suo figlioStefano, del gruppo Alpini di Lodettodi Rovato, con il loro nipotinoFrancesco nel giorno del suo primocompleanno. Tanti Auguri!!

Flavio Benedetti del Gruppo Alpini di Brandico, ilgiorno del Battesimo della figlia Alessia. Nella fotoassieme alla moglie, al figlio e al nipoteFiocco rosa al Gruppo di Bovezzo.

E' nata Giorgia, nipote del socioGiuseppe Roncali

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Fiocco rosa al Gruppo di Polaveno: è nataChanel Mingardi. Nella foto la piccola inbraccio allo zio Simone, segretario delGruppo, assieme al nonno Valenzio

Congratulazioni a Francesco Abbiatico, del Gruppo di GardoneV.T. e alla moglie Gina per il loro 55° anniversario di matrimonio.Nella foto Francesco e Gina con alcuni amici e parenti

Al Gruppo di Marmentino è nata SofiaCariffa, figlia del socio Diego e nipotedel socio Denis Medaglia

Durante la festa “Aspettando S. Lucia” organizzata dalGruppo di Calcinato, in occasione della quale sono statiraccolti 2000 euro in favore della Scuola Nikolajewka, sisono ritrovati ben 5 nonni: Danilo Maestri, con la nipotinaEmma, Riccardo Oldofredi, con il nipotino Nicola, PierinoMarenda, con la piccola Aurora, Stefano Bono, con ilpiccolo Stefano, e Claudio Papa, con il nipotino Davide

Il 5 luglio l’ex Capogruppo diOrzinuovi Gian Paolo Manini édiventato nonno: nella foto tiene inbraccio il nipotino

Ilario Panni, del Gruppo diConcesio, con il nipotinoAlessandro

CDS sul Montorfano

Sabato 2 settembre il Consi-glio Sezionale si è riunito nella sededel Gruppo Alpini di Cologne, sulMonte Orfano. Una riunione che èprevista dal normale calendario, cheè stata inserita in una giornata voluta

ed organizzata dal sodalizio locale nel-l’ambito dei festeggiamenti per il no-vantesimo anniversario di fondazionedel Gruppo.

La riunione ha occupato l’inte-ra mattinata e si è poi conclusa con il

più classico dei ranci alpini, consuma-to sulle tavole all’aperto nell’ampiopiazzale della “Baita” realizzata vici-no alla Cappella dedicata alla Madon-na del Monte in ricordo dei Caduti eDispersi in Russia.

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congratulazioni !!congratulazioni !!congratulazioni !!congratulazioni !!congratulazioni !!

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