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Joe Berti Anno 3 - Numero 1 ottobre 2007 Liceo Classico e Linguistico V. Gioberti Via S. Ottavio 9 - 11 10124 Torino vi invio il testo che segue per la pubblica- zione sul vostro giornale. Si tratta di un'an- teprima ed è il mio contributo a un'opera internazionale che raccoglie brevissimi inter- venti di molti scrit- tori (tra questi c'è Ken Follett, Sara- mago e Vargas Llosa) in favore della lettura come strumento di libertà e di consapevo- lezza. Spero possa andare bene Alessandro Alessandro Alessandro Alessandro Perissinotto Perissinotto Perissinotto Perissinotto Ho navigato mari in burrasca e ho fatto naufragio su spiagge sconosciu- te, accompagnato ora da selvaggi, ora da cavalli sapienti. La mia capanna di naufrago era fatta di lenzuola e di coperte e illumina- ta da una torcia elettrica il cui fascio luminoso, come un pennello magico, scorreva sulle pagi- ne dei libri per far nascere il miracolo di quei mondi d'av- ventura. Ho combattuto guerre remote e ho combattuto quelli che combattevano le guerre, ho fomentato rivolte e le ho sedate, sono stato operaio e padrone, sfruttato e sfruttatore. Le mie armi e i miei strumenti erano le parole che sgor- gavano dalla carta come il sangue dei feriti, come l'acqua che ne spegneva l'arsu- ra. Ho amato di amo- re totale, corrispo- sto fino alla morte o tradito fino alla vergogna. Ho con- solato e deluso donne fragili e amici indistruttibili. Ho vestito i panni del seduttore e dell'amante deluso. Ho gioito e soffer- to ad ogni capito- lo, ad ogni roman- zo. Ho vissuto sette volte, come i gatti, mille volte come l'uomo che muore e rinasce reincar- nandosi in corpi sempre nuovi, infinite vol- te come l'araba fenice, e tutto questo grazie ai libri: perché accontentarmi della mia vita se, con un romanzo tra le mani, posso ave- re anche quella degli altri? Carissimi,

Anno 3 Numero 1 · zione sul vostro giornale. Si tratta di un'an- ... Per quanto riguarda, poi, le novità dei contenuti, inauguriamo con ... sere e tutte le mattine recita-

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Joe Berti Anno 3 - Numero 1

ottobre 2007

Liceo Classico e Linguistico V. Gioberti

Via S. Ottavio 9 - 11 10124 Torino

vi invio il testo che segue per la pubblica-

zione sul vostro giornale. Si tratta di un'an-

teprima ed è il mio contributo a un'opera

internazionale che raccoglie brevissimi inter-

venti di molti scrit-

tori (tra questi c'è

Ken Follett, Sara-

mago e Vargas Llosa) in favore della lettura

come strumento di libertà e di consapevo-

lezza.

Spero possa andare bene

Alessandro Alessandro Alessandro Alessandro

PerissinottoPerissinottoPerissinottoPerissinotto

Ho navigato mari in burrasca e ho fatto naufragio su spiagge sconosciu-te, accompagnato ora da selvaggi, ora da cavalli sapienti. La mia capanna di naufrago era fatta di lenzuola e di coperte e illumina-ta da una torcia elettrica il cui fascio luminoso, come un pennello magico, scorreva sulle pagi-ne dei libri per far nascere il miracolo di quei mondi d'av-ventura. Ho combattuto guerre remote e ho combattuto quelli che combattevano le guerre, ho fomentato rivolte e le ho sedate, sono stato operaio e padrone, sfruttato e sfruttatore. Le mie armi e i miei strumenti erano le parole che sgor-gavano dalla carta come il sangue dei feriti,

come l'acqua che ne spegneva l'arsu-ra. Ho amato di amo-re totale, corrispo-sto fino alla morte o tradito fino alla vergogna. Ho con-solato e deluso donne fragili e amici indistruttibili. Ho vestito i panni del seduttore e dell'amante deluso. Ho gioito e soffer-to ad ogni capito-lo, ad ogni roman-zo. Ho vissuto sette volte, come i gatti, mille volte come l'uomo che muore e rinasce reincar-

nandosi in corpi sempre nuovi, infinite vol-te come l'araba fenice, e tutto questo grazie ai libri: perché accontentarmi della mia vita se, con un romanzo tra le mani, posso ave-re anche quella degli altri?

Carissimi,

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Joe Berti

Anno 3, n. 1 - Ottobre 2007

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Joe Berti

Anno 3, n. 1 - ottobre 2007

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Ecco a voi il primo numero del Joe Berti dell’anno scolastico 2007-2008. Per quanti si sono inseriti so-lo quest’anno nel mondo gioberti-no, facciamo un po’ di storia: Joe Berti è nato due anni fa dal proget-to di un insegnante della scuola che ha coinvolto un gruppo misto di studenti, e che ha rea-lizzato un solo nume-ro alla fine di Maggio; l’anno scorso la ge-stione del giornale è passata nelle mani di una redazione com-posta di soli studenti (dieci alla fine dell’anno), e la pro-duzione è stata di tre numeri, completamente rinnovati nella struttura interna e nella veste grafica (formato A5). Quest’anno, data la buona partecipazione finora riscontrata e la discreta disponibilità di risorse, l’uscita dovrebbe divenire mensile. Inoltre, come già accenna-to nello scorso editoriale, stiamo lavorando per un eventuale finan-ziamento da parte di un importante gruppo bancario. Per quanto riguarda, poi, le novità dei contenuti, inauguriamo con questo numero una rubrica di tec-nologia, curata da uno studente del primo anno, che si lega ad un pro-getto informatico con il quale inten-

diamo creare una sorta di Joe Berti paral-

lelo, con contenuti differenti e mag-giori, sul web. A questo si aggiunge, inoltre, l’apertura di un forum degli studenti, gestito dal giornalino, che potrebbe diventare il più importan-te spazio di comunicazione e di scambio di opinioni tra studenti. I siti sono già esistenti e devono solo

essere organizzati. Venendo, infine, alla pubblicazione presen-te, siamo lieti di ospi-tare, in prima pagina, il preziosissimo contri-buto dello scrittore torinese Alessandro Perissinotto; nelle pa-gine interne troverete, invece, tra le altre co-

se, un approfondimento dedicato alla Consulta degli Studenti, con l’intervista ad uno dei nostri rappre-sentanti in carica. Sperando che il tutto sia di vostro gradimento, vi auguriamo una buo-na lettura.

L ’ e d i t o r i a l e

Salve a tutti!

[email protected]

La redazione

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Joe Berti

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Fatica sprecata Silvia Cannarsa

l i b e r o p e n s i e r o

Sono stufa delle opinioni,

sono stufa di sapere cosa ne

pensa la gente. Mi sono

stufata di vedere ogni gior-

no, tre volte al giorno alla

televisione Fini che accusa

Mastella che bofonchia di-

fendendosi, Casini, quel

chiesarolo, che mi dice cosa

ne devo fare della mia vita

di ragazza madre: "SPOSATI

E FIGLIA", certo, sicuro. So

cosa ne pensa Calderoli

dell'aborto, so cosa ne pen-

sa la Bonino, so cosa ne

pensa persino la salumaia

preferita di Gianfranco Bian-

co(gran giornalista!) eppure

non so cosa comporta...

Non so quanti giorni di de-

genza dovrò subire, se posso

farlo al'insaputa dei parenti

e se prima o poi quelle

“benedette pilloline” appro-

vate in mezzo mondo saran-

no, finalmente, lanciate sul

liberissimo mercato italiano.

Ecco perché le opinioni al-

trui non mi interessano,

voglio sapere tutto da uno

specializzato, un medico, un

ginecologo, un'infermiera,

(CONTINUA A FIANCO)

Il testamento Nim Onào

Il cielo di quel tramonto

autunnale era singolarmente

violetto, poco rumore per le

strade ormai. La gente tor-

nava a casa. I pullman erano

pieni, ma non si sentiva

parlare molto: ognuno ba-

dava agli affari suoi, i gior-

nali distribuiti la mattina

stessa erano già carta strac-

cia, la notte e l'inverno co-

minciavano a farsi sentire

vicini. In un angolo della

città, un senzatetto aspetta-

va il buio per addormentar-

si. E parlava ai passanti.

Com'è ovvio, nessuno si

fermava a prestargli ascolto,

ma lui parlava e parlava.

Ripeteva sempre lo stesso

discorso, da trenta o qua-

ranta anni, non si poteva

capire... forse non aveva

mai smesso di crederci, più

probabilmente era pazzo.

Quasi di sicuro, anzi. Da

quando era finito per stra-

da, decenni prima, tutte le

sere e tutte le mattine recita-

va senza mai cambiare una

parola:

“Signori, ammettiamolo che

siamo un popolo di bugiar-

di. Anzi non proprio un

popolo, forse una genera-

zione. O una classe sociale?

Chi siamo noi giovani licea-

li? Ma torniamo al tema

iniziale: e scusatemi se spes-

so divago, sono sempre

stato un tipo distratto. Sia-

mo tutti bugiardi. E non mi

riferisco a tutte quelle picco-

le bugie che ogni giorno,

ogni ora diciamo per conve-

nienza ("L'ornitorinco mi ha

mangiato il quaderno,

prof!") o per comodità ("Sì,

oggi è andato tutto bene,

papà..."), mi riferisco a una

questione di atteggiamenti,

di schemi mentali; guardia-

moci dentro, e cerchiamo di

vedere veramente qual è la

causa del nostro agire: in

base a cosa, in realtà, deci-

diamo cosa fare, quando

parlare, come vestirci?

Non pretendo di dare una

lezione ai miei coetanei, né

di psicanalizzare tutti. Però

mi rendo conto che il fine

(CONTINUA A FIANCO)

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l i b e r o p e n s i e r o

qualcuno che ne sappia più

di Calderoli, più o meno

tutti ne sanno più di Calde-

roli. "Cosa ne pensa Fiorello

del surriscaldamento del

globo terrestre?" Be’ lui ri-

solverà tutti i nostri proble-

mi, con Mike. W Fiore! Ma

dove sono andati a finire i

reportage e le inchieste?

Odio essere ignorante, ci

propinano tutto ciò che

vogliono senza interpellar-

ci, un po' di Prova del cuoco

di là...una spruzzatina di

Verissimo di qua, e perchè

no? MISS ITALIA per tutti!

Logorante, mortificante per

noi donne, combattenti da

secoli per i pari diritti all'uo-

mo, che per un po' di pane

ci vendiamo pubblicamente.

Per poi fare cosa? L'opinio-

nista in qualche programma,

come se non ce ne fossero

già abbastanza. Sono distrut-

ta da questo mondo di psi-

copatici che ci lavano il cer-

vello con un po' di Dixan o

Perlana (delicato, per la

seta, così non ci facciamo

male nel lavaggio), ci im-

bambagiano per bene, ada-

giandoci su un giaciglio di

ovatta e offrendoci un pre-

stito da spendere in una casa

grande, grande, grande che

ci dissanguerà fino all'ultima

piastrina. Ma quasi sicura-

mente finiremo in TV per il

CRACK finanziario di una

qualsiasi banca.

EVVAI! ANCH'IO POSSO

FARE L'OPINIONISTA!

(CONTINUA)

dei più, ora come ora, è

apparire. L'immagine è il

veicolo attraverso il quale

gli altri possono provare a

capire chi sei, d'accordo; ma

a farlo capire ancora di più,

e con maggiore certezza,

insomma in maniera definiti-

va, dovrebbero essere le tue

azioni e il tuo pensiero, e

queste cose sempre più spes-

so le vedo sbiadire e con-

fondersi con l'immagine

stessa... voi la guardate la

televisione? Io no, grazie,

ho smesso, non ce la faccio

neanche più... quella scatola

magica è un posto pieno di

meravigliose PERSONE DI

PLASTICA, che hanno il fine

esplicito e dichiarato di mo-

strarsi, esser famose, vende-

re la loro faccia e le loro

parole, oppure semplice-

mente mostrarle al maggior

numero di persone possibi-

le: e la cosa peggiore è che il

pubblico paga e ci sta per-

fettamente, anzi spesso il

pubblico, lo spettatore me-

dio, VUOLE vedere, farsi i

fatti degli altri... e poi mi

capita davanti gente com-

pletamente assorbita dalla

propria immagine... Ma che

succede quando essa si lega

a uno stereotipo? Succede

che TU sei ormai lo stereoti-

po: indossi la kefia? Sei un

sovversivo. Hai le nike?

Truzzo. Non ci badi? Sec-

chione, o emarginato, o

idiota. Vuoi fare la rivolu-

zione? Comprati un paio di

converse, sprovveduto. In-

dossi un impermeabile? Ma

sei scemo? Chi se ne importa

se piove, l'impermeabile lo

indossava mia nonna. E io

mi sono stufato di questa

tiritera. Io detesto apparire,

essere al centro dell'atten-

zione, anche solo stare at-

tento alla mia immagine...

già, se non mi rado poi che

penseranno di me? E se mi

rado troppo spesso? E allora

che faccio? Allora prendo

l'immagine e la faccio a

brandelli, la mescolo con se

stessa, le tolgo ogni ombra

di significato esplicito, ipo-

statizzo l'irrealtà su carta, e

lo faccio proprio tramite

l'immagine, la mia nemica...

e così l'immagine è ora una

mia arma, signori... è un

giocattolo che ha solo il

senso che le voglio dare, che

pochi devono o possono

capire, signori: io, Nim O-

nào, di mestiere uccido l'im-

magine”.

(CONTINUA)

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Joe Berti

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Spiagge immense, surfisti e

superstars: ecco l’immagine

stereotipata della California,

dove si dice “il sole non

tramonta mai”.

Situata sulla costa ovest de-

gli Stati Uniti, e’ meta ago-

gnata non solo da turisti in

cerca di divertimento, stu-

denti provenienti da tutto il

mondo e appassionati surfi-

sti, ma anche da milioni di

clandestini messicani, che

ogni anno cercano di varca-

re il confine con la speranza

di una vita migliore ed un

futuro per i propri figli.

Sono soprattutto loro che

vedo in strada a chiedere

l’elemosina per comprare

qualcosa da mangiare o per

farsi una canna e soffrire un

po’ meno, per dimenticare

quanto sono trascurati dal

resto della società, che finge

di non vedere e di non sen-

tire.

A rendere Los Angeles uno

tra i luoghi con un alto indi-

ce di diversità tra la popola-

zione non sono solo i Messi-

cani, ma anche le persone di

colore e soprattutto gli Asia-

tici, innumerevoli e con una

voglia immensa di “farcela”.

Ed è questa società, così

confusa e multiforme, il

cosiddetto “Melting Pot”,

che caratterizza anche la vita

nelle scuole di Los Angeles:

studenti della stessa etnia,

che parlano tra loro nella

propria lingua madre

(spagnolo, coreano, cinese,

ecc.) che escludono coloro

che sono diversi, tutti coloro

che non hanno le medesime

caratteristiche e, di fatto,

anche se stessi.

Ma ciò che salta subito

all’occhio di un exchange

student come me è la com-

petizione esasperata che

porta le persone a combat-

tersi, ad attaccarsi e ad an-

nientarsi, creando così un

insieme eterogeneo che sem-

bra non potersi amalgamare

mai.

La High School rispecchia

perfettamente tutto ciò:

luogo di frustrazione soprat-

tutto per gli asiatici, che

ogni giorno vivono la loro

battaglia per raggiungere la

perfezione, per voti sempre

più alti che assicurino loro

un posto al College, poiché

qui, per entrare all’Uni-

versità, occorrono voti altis-

simi ed una solida prepara-

zione, ma, se sei bianco e

soprattutto non hai voglia

di competere con tutti que-

gli “Asians without a life”,

basta avere molti soldi,

qualche conoscenza e un

po’ di fortuna.

Insomma, anche qui come

in Italia e in altri paesi del

mondo, l’immigrazione e la

povertà sono tra i tanti pro-

blemi irrisolti.

Mi rendo conto che, per chi

mi legge, sembrerà un po’

strano che io parli di questi

aspetti che nulla hanno a

che fare con il mondo dav-

vero dorato in cui sto viven-

do da circa un anno, ospite

di una famiglia benestante,

aperta e disponibile, che mi

ha accettata così come sono,

con tutti i miei limiti e difet-

ti, trattandomi proprio co-

me una figlia.

Probabilmente e’ proprio

perché mi è stato permesso

di vivere in una zona resi-

denziale di Los Angeles, sulle

colline di Beverly Hills e

Hollywood, tra ville con

piscine, maneggi, campi da

golf, limousines e body

guards (esattamente come

nei telefilm), che ho potuto

osservare e riflettere anche

sull’altra America, non al-

trettanto privilegiata.

Ciò che più impressiona

sono le ricorrenti situazioni

di contrasto; per qualsiasi

cosa sono evidenti gli estre-

mi, tutto è esagerato e spin-

to al massimo: le persone

sono obese o ultra

“skinny” (anoressiche, pur-

troppo), le case sono dotate

di ogni comfort e lusso

(piscina, campo da tennis,

campo da golf, zona sauna,

ecc.) oppure sono tuguri che

crollano a pezzi; le automo-

bili sono gigantesche, spa-

ventose, vero simbolo di

potere e comando della

strada, oppure niente, poi-

ché praticamente non esisto-

no mezzi pubblici di traspor-

Due mondi diversi Eleonora Calfus

l i b e r o p e n s i e r o

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to; i ristoranti, carissimi per-

ché davvero lussuosi, convi-

vono con grigi e miseri fast

food.

Ed ecco dunque che coloro

che rientrano nella categoria

dei “normali” vengono e-

sclusi, visti di storto. La li-

bertà scompare, rimane solo

il bisogno di una classifica-

zione, per sentirsi meno

diversi, meno “weird”, stra-

ni e dunque respinti. Così

nascono le bande, i vari

gruppi di gangsters che si

ammazzano tra di loro,

armati di pistole e tanta

rabbia, formati da ragazzi

senza una guida, un soste-

gno, un luogo di conforto,

senza veri principi se non

quello di fedeltà al proprio

gruppo, che diventa una

famiglia, una casa; e mentre

ragazzi della nostra età nei

bassifondi di L.A. si uccido-

no quasi per arroganza, la

maggior parte delle ragazze

bianche pensa a quale vesti-

to sfoggiare durante il pros-

simo party a casa di amici di

un qualche conoscente, cer-

cando continuamente nuovi

tips per diete miracolose o

spettegolando sull’ultimo

gossip. Perchè la superfi-

cialità è un’altra delle imba-

razzanti caratteristiche di

questa zona, in cui nessuno

si sente davvero in dovere

di aprire gli occhi e dare

uno sguardo alla realtà, così

indescrivibile, talvolta grot-

tesca.

Capitale delle celebrità che

si puliscono la coscienza

adottando qualche bambino

Cambogiano o fingendo di

fare beneficienza, Los Ange-

les è davvero un posto uni-

c o ; c a p i t a l e

dell’innovazione, della mo-

da, del l ’ immagine e

dell’apparenza, con una

finta apertura al resto del

mondo.

Essere un’exchange student

in questa intricata realtà è

stato all’inizio sconvolgente

e problematico, ma col pas-

sare del tempo ho imparato

“ad imparare” e devo in

effetti dire che credo niente

più mi sconvolga davvero:

ne ho viste proprio di tutti i

colori.

Diversamente da Camilla,

vittima di una società che

vieta ogni tipo di libertà,

ancora vittima del razzismo,

nel profondo sud dell’Ala-

bama, la realtà in cui vivo è,

al contrario, una società

dotata forse di libertà esage-

rate, cosicché diventa diffici-

le tenere tutto sotto control-

lo e far funzionare a dovere

una metropoli di queste

dimensioni. Destinazione

di sognatori e avventurieri,

Los Angeles forse non e’ la

Città degli Angeli, e, come

dice Cami... “la California

non e’ l’America”.

Io sono comunque contenta

di poter vedere questa real-

tà con i miei occhi, senza

essere condizionata da pre-

giudizi esterni o conclusioni

affrettate, perchè la Califor-

nia e’ anche luogo di mo-

dernità e mutamento, inno-

vazione e rivoluzione, for-

mata da persone dal cuore

grande e mente aperta, che

non fanno tante domande

ma badano ai fatti, e dimo-

strano ciò che sentono con

un sorriso, un abbraccio e

raramente con le parole, che

non giudicano dalle appa-

renze.

Spero di imparare presto

anch’ io.

Così come spero di rientrare

in Italia con una risposta al

dilemma che inevitabilmen-

te mi si pone confrontando

ciò che accade da noi con

quanto vedo in questo mon-

do appena scoperto. La mia

famiglia italiana e la cultura

sinora acquisita dalla scuola

del mio paese mi hanno

trasmesso che il principio di

democrazia e libertà passa

anche attraverso il diritto

garantito allo studio.

Garanzia che, però, non

stimolando più di tanto i

giovani, rischia di provocare

un appiattimento verso il

basso, con risultati sempre

meno brillanti, se ci con-

frontiamo con il mondo

globale.

D’altra parte, però, lo stress

della competizione esaspera-

ta per raggiungere obiettivi

troppo pressanti, provoca

frustrazioni e depressione

nei giovani e porta con sé il

rischio di episodi come quel-

lo successo recentemente al

Virginia Tech.

Mi chiedo e vi chiedo: è

auspicabile una società più

attenta al benessere del sin-

golo, col rischio di produrre

mediocrità, oppure, per il

bene della collettività sareb-

be opportuno che emerges-

sero solo e sempre i miglio-

ri?

l i b e r o p e n s i e r o

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Anno 3, n. 1 - Ottobre 2007

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i n t e r v i s t a

- Che cos’è la consulta

provinciale degli studenti?

Allora, la consulta provincia-

le degli studenti è un organo

che consiste in una assem-

blea plenaria in cui ogni

scuola ha due rappresentanti

che si riuniscono mensilmen-

te, o comunque con una

certa scansione nel tempo,

all’Avogadro.

- E in cosa consiste la

sua attività?

La consulta promuove attivi-

tà apolitiche, senza alcun

riferimento a partiti, che

aiutino l’insegnamento a

scuola e che promuovano

anche attività extracurricula-

ri con lo scopo di migliorare

la qualità e il livello di inse-

gnamento.

- Tu pensi che sia uti-

le?

In linea di teoria sì, in linea

di pratica no, perché alla

fine di attività se ne fanno

una o due all’anno, e queste

sono ristrette a una cerchia

di studenti che possono

essere gli stessi rappresentan-

ti o gente comunque scelta

dagli stessi rappresentanti;

quindi non c’è democrazia o

meritocrazia

- E secondo te come

mai c’è un’opinione negati-

va diffusa sulla consulta e si

pensa che non faccia nulla?

Beh, non è del tutto infon-

data… Ovviamente sono

dicerie però comunque c’è

un minimo di vero perché in

realtà per portare avanti

delle attività vengono spese

s e d u t e e s e d u t e

dell’assemblea in cui spesso

non si riesce a far niente;

per cui in linea pratica si

riesce a fare ben poco.

- E secondo te la giun-

ta esecutiva è efficiente o

non fa quello che dovrebbe?

La giunta esecutiva sì, porta

avanti i suoi progetti, però

come ho detto questi pro-

getti alla fine non riescono a

toccare gli studenti dei licei

di Torino e provincia.

- Perché?

Perché? Perché comunque

sono attività molto ristrette

e le possibilità di partecipar-

vi sono praticamente nulle;

ad esempio un rappresen-

tante della giunta ha dei

p r i v i l e g i a l l ’ i n t e r no

dell’assemblea che magari

un altro rappresentante

dell’assemblea non potrebbe

avere: ha un potere decisio-

nale maggiore, può avanza-

re delle proposte nella giun-

ta e poi comunque è a co-

noscenza di informazioni

che i rappresentanti che si

riuniscono in assemblea

plenaria non possono avere.

- Ma secondo te se-

condo questa configurazio-

ne la situazione potrebbe

A cura di Francesco Delù e Adriano Bollani

Ad ArmAndo rosAl BucciAd ArmAndo rosAl BucciAd ArmAndo rosAl BucciAd ArmAndo rosAl Bucci

rAppresentAnte del gioBerti AllA consultA provinciAle studentescA di torino

La Consulta Provinciale degli Studenti è un La Consulta Provinciale degli Studenti è un La Consulta Provinciale degli Studenti è un La Consulta Provinciale degli Studenti è un

organo di rappresentanza studentesca su organo di rappresentanza studentesca su organo di rappresentanza studentesca su organo di rappresentanza studentesca su

base provinciale. E' composta da due stu-base provinciale. E' composta da due stu-base provinciale. E' composta da due stu-base provinciale. E' composta da due stu-

denti per ogni istituto superiore della pro-denti per ogni istituto superiore della pro-denti per ogni istituto superiore della pro-denti per ogni istituto superiore della pro-

vincia. La CPS disponevincia. La CPS disponevincia. La CPS disponevincia. La CPS dispone di fondi propri che di fondi propri che di fondi propri che di fondi propri che

non devono essere inferiori al 7% dei fondi non devono essere inferiori al 7% dei fondi non devono essere inferiori al 7% dei fondi non devono essere inferiori al 7% dei fondi

provinciali destinati alle scuole per le attivi-provinciali destinati alle scuole per le attivi-provinciali destinati alle scuole per le attivi-provinciali destinati alle scuole per le attivi-

tà degli studenti in base ai D.P.R. 567/96 e tà degli studenti in base ai D.P.R. 567/96 e tà degli studenti in base ai D.P.R. 567/96 e tà degli studenti in base ai D.P.R. 567/96 e

159/99.159/99.159/99.159/99.

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Joe Berti

Anno 3, n. 1 - ottobre 2007

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i n t e r v i s t a cambiare?

Secondo questa configura-

zione è molto difficile: ci

sono delle regole molto

severe per quanto riguarda

le decisioni e l’uso del dena-

ro della cassa comune a tutti

i licei .

- E in che cosa consiste

l’attività dell’ultimo anno

della consulta?

Allora, la consulta in

quest’ultimo anno ha pro-

posto un’attività a livello di

rappresentanti ovvero una

specie di incontro organizza-

to da politiche giovanili - un

corpo dello stato che si inca-

rica di promuovere delle

attività per migliorare le

capacità di leadership dei

rappresentanti - e oltre a

quello una mostra di imma-

gini della rivoluzione bolsce-

vica, però senza alla fine un

obiettivo vero, visto che

nelle scuole comunque non

sono state portate queste

immagini.

- Ma secondo te di

quali attività invece dovreb-

be occuparsi la consulta per

avere una diffusione mag-

giore e dei risultati più con-

creti?

Probabilmente in attività più

integrative, non qualcosa di

preparativo visto che dopo

scuola lo studente medio

non ha voglia di fare attivi-

tà, diciamo così, intellettua-

li; va bene fare magari dei

gruppi di teatro oppure a

livello sportivo, ma qualco-

sa che riesca ad integrare

diversi licei, perché comun-

que la al di fuori della con-

sulta la voce non corre.

- E tu hai portato a-

vanti delle proposte in parti-

colare con la tua candidatu-

ra? E se sì come sono state

considerate all’interno

dell’assemblea?

Io ho portato avanti la

proposta di un’attività per

tutti i licei torinesi; tuttavia è

stata subito bocciata perché

richiedeva una preparazione

molto lunga che no poteva

essere sincronizzata coi tem-

pi della consulta. Per quanto

riguardava i soldi c’era la

possibilità di finanziarla pe-

rò…

- Ma qual è il bilancio

della consulta?

Quest’ultimo anno il bilan-

cio era di circa quarantamila

euro: tutto sommato non è

male per tutto l’anno…

Però l’uso di questi soldi

viene molto ristretto perché

bisogna sempre fare atten-

zione a non spendere più

del necessario e poi c’è co-

munque una commissione

statale che vigila sull’uso

indebito di questo denaro.

- Ma che cosa vuol

dire bilancio annuale di qua-

rantamila euro? Cioè, come

funziona il meccanismo di

finanziamento della consul-

ta?

Allora, il comune, anzi la

regione, a seconda dai soldi

che ha a disposizione conce-

de fondi alla consulta; la

cifra di anno in anno può

scendere o aumentare.

Quindi dipende soprattutto

dallo stato e poi per utilizza-

re questi fondi ci vuole

un’iniziativa che sia già ver-

balizzata sia dall’assemblea

plenaria che dalla giunta e

poi controfirmata dal do-

cente referente e dal presi-

dente della giunta stessa. Per

cui ovviamente ci vuole un

forte movimento burocrati-

co.

- Questi soldi, se non

vengono spesi, vengono poi

ritirati, oppure la consulta

ha un accumulo di denaro

nella propria cassa?

In teoria questi soldi appar-

tengono allo stato e ogni

anno se non vengono utiliz-

zati si dovrebbero accumula-

re, però i rappresentati

dell’assemblea plenaria non

hanno la possibilità di acce-

dere a queste informazioni.

- Quindi voi non pote-

te sapere come consiglieri

quali siano in realtà le cifre

che la consulta ha a disposi-

zione dopo anni di finanzia-

menti.

In linea di massima dovreb-

be essere come ho detto.

Tuttavia coloro che hanno

conoscenza di queste som-

me sono di solito il presi-

dente e la giunta; dopo di

che agli altri rappresentanti

viene detto che c’è un tot

per quest’anno e basta.

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Joe Berti

Anno 3, n. 1 - Ottobre 2007

10

t e c n o f l a s h

E’ stato presentato da poco tempo ma

del suo arrivo se ne parlava sui siti

informatici di tutto il mondo da

qualche mese: è il nuovo iPod

Touch.

Erede del più famoso player

mp3 che ha battuto tutti i

record di vendite di disposi-

tivi portatili al mondo,

l’iPod Touch si appresta ad

esserne il suo degno suc-

cessore. Questo gioiello

possiede uno schermo

touchscreen (tattile) da

3.5 pollici, con una risolu-

zione di 480 per 360 punti,

con il quale è possibile comanda-

re direttamente tutte le funzioni di questo

nuovo gioiello di tecnologia. L’azienda di

Cupertino, California, l’ha addirittura defi-

nita la ‘settima meraviglia del mondo’.

Questo avanzatissimo dispositivo integra un

sistema operativo derivante dal famosissimo

Mac OS X, che supporta le funzioni miglio-

rate dell’iPod, un browser per Internet che

vi permetterà di navigare nel web grazie

alle ultime tecnologie wireless per il collega-

mento ad una rete senza fili. Questo iPod

Touch offrirà poi la compatibilità con

l’Apple Wireless Store, un vero e proprio

negozio online dal quale è possibile scarica-

re direttamente ovunque voi siate la musica

(ovviamente comprandola a prezzi inferio-

ri) e la compatibilità con il famosissimo

servizio di video Internet YouTube. Ha una

memoria integrata da 8 GB o da 16 GB

(dipende dalla versione) che vi permetterà

di inserire al suo interno un sacco di conte-

nuti musicali, video e foto preferite. Negli

Stati Uniti è uscito da ormai una settimana

(il 28 settembre) mentre in Italia è previsto

al massimo per la fine di novembre.

Potrebbe essere il sostituto europeo

dell’iPhone oppure affiancarlo per chi

già possiede un cellulare e vuole man-

dare il pensione il suo ‘vecchio iPod.

Ne saranno disponibili due versioni,

quella da 8 GB, a 299 euro, e quella

da 16 GB a 399 euro. Certo quando

sarà disponibile non mancherò di for-

nirvi un’accurata recensione di quello

che si prospetta come un dispositivo

unico nel suo genere.

Apple Ipod touch:

la rivoluzione tattile

A cura di Alberto Leone

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Joe Berti

Anno 3, n. 1 - ottobre 2007

11

t e c n o f l a s h

W i n d o w s

Vista sarà il

prossimo sistema operativo che verrà (e già

è preinstallato nella maggior parte dei com-

puter) installato come aggiornamento a

Windows XP.

Per chi ormai ha comprato un nuovo com-

puter e se lo ritrova in mano, tenetelo pure.

Ma perché aggiornare se si possiede XP?

Quali vantaggi può comportare un sistema

operativo come Vista sul già famoso e plu-

riosannato XP?

Sono ottime domande, per chi vuole ag-

giornare a Vista. Chiunque voglia farlo,

sappia che Vista è ancora incompatibile con

una grandissima fetta di dispositivi (schede

di rete, periferiche TV, altri apparati) e que-

sto, dopo quasi dieci mesi dall’uscita del

successore di XP, è un difetto non da poco.

XP nel 2001 soffriva degli stessi medesimi

problemi, che sono stati risolti però dopo

poco dalla sua uscita. Il fatto che le più

grandi case produttrici di apparati informa-

tici per computer non abbiano ancora ag-

giornato tutti i loro dispositivi per il nuovo

sistema operativo, la dice lunga sul fatto di

quanto Vista sia il successore di XP.

I veri vantaggi di Vista. I veri vantaggi di Vista. I veri vantaggi di Vista. I veri vantaggi di Vista. Quelli che possiamo

considerare vantaggi di Windows Vista è

sicuramente l’interfaccia grafica, curatissima

e straordinaria soprattutto con schede grafi-

che di ultima generazione che vi garantisco-

no una visione di film in alta definizione,

finestre in 3D e un sacco di altre chiccherie

grafiche che faranno felici gli amanti incalliti

di Photoshop. Un altro vantaggio è sicura-

mente il supporto di Microsoft al sistema: è

un vantaggio poiché in futuro applicazioni

che ora girano su XP perfettamente non

gireranno più e richiederanno certuni requi-

siti di sistema, come il supporto a Vista. Già

il prossimo Windows Media Player potreb-

be non essere compatibile con XP, i nuovi

software e librerie grafiche non sono già ora

compatibili con XP. Ciò svantaggia in primis

i videogiocatori che giocano con il compu-

ter, dato che i prossimi giochi (a partire da

fine Ottobre 2007 in poi) saranno solamen-

te più compatibili con Windows Vista in

stragrande maggioranza.

Un terzo vantaggio possono essere la gran-

de varietà di programmi installati anche

nelle versioni di base, che consentono un

uso facilitato ma approfondito del proprio

computer e un sacco di applicazioni dedica-

te alla multimedialità e al lavoro nelle ver-

sioni ‘Ultimate’ e ‘Business’.

I veri svantaggi di Vista. I veri svantaggi di Vista. I veri svantaggi di Vista. I veri svantaggi di Vista. Grandi svantaggi di

Vista sono sicuramente la compatibilità con

i programmi e le periferiche di XP. Si conta

che quasi il 70% delle periferiche installate

nei computer italiani non siano compatibili

con Windows Vista. Ciò è piuttosto grave.

Già solo per questo motivo è consigliabile

un computer portatile con Vista e non un

fisso, date le scarse capacità di interazione

di Vista con periferiche Vista-non-certificate

(sulla confezione solitamente c’è o no la

certificazione). Un secondo ‘svantaggio’, se

così vogliamo chiamarlo, potrebbe essere il

fatto che Vista potrebbe non rappresentare

il futuro. Microsoft ha già annunciato

Windows Vienna, quello che potrebbe

essere il nuovo sistema operativo a partire

dal 2010.

Perché spendere centinaia di euro per un

nuovo sistema operativo che potrebbe esse-

re surclassato tra quasi due anni solamente?

XP rappresentava una svolta, Vista, a mio

parere, non la rappresenta.

WINDOWS VISTA

Buoni motivi per

non installarlo

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Anno 3, n. 1 - Ottobre 2007

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t e c n o f l a s h

PlayStation 3 a prezzo ri-PlayStation 3 a prezzo ri-PlayStation 3 a prezzo ri-PlayStation 3 a prezzo ri-

dotto in arrivodotto in arrivodotto in arrivodotto in arrivo

E’ di poco fa la notizia di

un imminente arrivo della

PS3, noto sistema videolu-

dico successore di PlaySta-

tion 2, a 399 euro. La con-

sole non avrà compatibilità

con i giochi PS2, avrà una

memoria di 40 GB, 2 porte

USB e mancherà di lettore

schede portatili. Questo in

vista dell’ulteriore rilassa-

mento del costo di produzione delle com-

ponenti interne di PS3 e dell’abbassarsi del-

la versione standard da 60 GB di PS3 + 2

joystick + 2 giochi da 599 euro a 499. Sarà

un Ottobre infuocato per tutti gli amanti

dei videogiochi!

Più tasse per le fotoPiù tasse per le fotoPiù tasse per le fotoPiù tasse per le foto----videocamerevideocamerevideocamerevideocamere

Da oggi le fotocamere in grado di registrare

video in ottima qualità saranno soggette a

tassazione maggiore. Ciò è stato deciso

dalla CIPA (Camera &

Imaging Product Associa-

tion, Associazione dei

prodotti fotografici e di

immagine) che ha imposto

per l’Unione Europea di-

versa tassazione.

Microsoft Office Live Microsoft Office Live Microsoft Office Live Microsoft Office Live

Workspace: condividi i Workspace: condividi i Workspace: condividi i Workspace: condividi i

tuoi documenti via tuoi documenti via tuoi documenti via tuoi documenti via

InternetInternetInternetInternet

Microsoft, seguendo la

scia di successo ottenuta

da Google, attiva un servi-

zio con il quale è possibile

condividere istantanea-

mente, senza trasferimenti,

direttamente via Internet,

contenuti di documenti

Word, Excel, Powerpoint

ed altri formati supportati

da Microsoft Office. Que-

sto nuovo sito è raggiungi-

bile dal sito ufficiale di

Microsoft Live.

Minacce informatiche: eBay Minacce informatiche: eBay Minacce informatiche: eBay Minacce informatiche: eBay

e Skype nel mirinoe Skype nel mirinoe Skype nel mirinoe Skype nel mirino

Attenzione per chi è regi-

strato a Skype o a eBay. Il più famoso servi-

zio di chiamate via Internet, infatti, sarebbe

soggetto ad un virus che chiede all’utente di

salvare sul proprio computer un’immagine,

in realtà infettata. Il file in questione po-

trebbe compromettere irrimediabilmente il

computer perciò il mio consiglio è di fare

attenzione a ciò che fate con Skype. Per

quanto riguarda eBay, il più grande sistema

di aste e compravendite in Internet, un co-

dice malevolo presente in alcune pagine del

web potrebbe consentire a

malintenzionati di preleva-

re i vostri dati di eBay

direttamente dal vostro

computer, nel caso in cui

non digitiate ogni volta

nickname e password ma

vi limitate a dare nelle

Impostazioni il famoso

Ricorda, in modo tale da

non dover ricorrere più a

noiose e lunghe digitazio-

ni. Consigliamo, pertanto,

di aggiornare i propri siste-

mi antivirus presenti sul

computer.

Le ultime dal mondo

tella teconologia

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Anno 3, n. 1 - ottobre 2007

13

1984 è una straordinaria e

allucinante visione del mon-

do in un futuro prossimo,

nel quale tre superpotenze

(Oceania, Eurasia e Estasia)

sono continuamente in

guerra tra loro.

L o n d r a , c a p i t a l e

dell’Oceania, è governata

da un regime socio-

totalitario con a capo il

Grande Fratello, figura o-

scura presente in ogni mani-

festo della città, che tramite

la Psicolpolizia, telecamere

e microfoni controlla la

popolazione, pronto a far

punire colo-

ro che dis-

sentono dalle

ideologie del

partito.

C o n t i n u i

slogan come

"La libertà è

s c h i a v i t ù " ,

"L'ignoranza

è forza", "La

pace è guer-

ra", contri-

buiscono a

tormentare

la popolazio-

ne, ormai

indifferente e

incapace di

provare emo-

zioni, e i con-

tinui lavaggi

del cervello

creano anime

deboli e prive

di ideali, tran-

ne nel caso

dei bambini o

dei giovani,

accorati indi-

v i d u a l i s t i

pronti a de-

nunciare per-

sino i genitori.

In questo

mondo privo

di sogni, pro-

spettive e

pace, un uo-

mo e una

donna tente-

ranno folle-

mente una

segreta ribellione, cercando

di districarsi tra le mille diffi-

coltà di un mondo compli-

cato e soffocante, per recu-

perare disperatamente un

granello di umanità.

Il migliore libro di Orwell,

oltre alla fattoria degli ani-

mali… consigliato anche il

film di Radford (1984).

Leggerlo perché: Leggerlo perché: Leggerlo perché: Leggerlo perché: per la

suspence che ti accompagna

fino agli ultimi capitoli, o

solamente per l’incredibile

somiglianza con la cultura

moderna, cosa che spinge

ad interrogarsi e a pensare

alla propria situazione attu-

ale…

Non leggerlo se: Non leggerlo se: Non leggerlo se: Non leggerlo se: non piac-

ciono i libri con uno sfondo

di critica politico-sociale.

di George orwell Giulia Rossi

I l L i b r o

1984

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Anno 3, n. 1 - Ottobre 2007

14

INDICE La vita nei libriLa vita nei libriLa vita nei libriLa vita nei libri Alessandro Perissinotto pag. 1

Fatica sprecataFatica sprecataFatica sprecataFatica sprecata Silvia Cannarsa pag. 4-5

Il testamentoIl testamentoIl testamentoIl testamento Nim Onào pag. 4-5

Due Mondi diversiDue Mondi diversiDue Mondi diversiDue Mondi diversi Eleonora Calfus pag. 6-7

Intervista ad ArmandoIntervista ad ArmandoIntervista ad ArmandoIntervista ad Armando A cura di Frncesco Delù e Adriano Bollani pag. 8—9

TecnoflashTecnoflashTecnoflashTecnoflash A cura di Alberto Leone pag. 10—12

1984 di George Orwell1984 di George Orwell1984 di George Orwell1984 di George Orwell Giulia Rossi pag. 13

Soluzione del cruciverba in ultima pagina

Potete inviare i vostri articoli o le Potete inviare i vostri articoli o le Potete inviare i vostri articoli o le Potete inviare i vostri articoli o le

vostre produzioni artistiche, ad vostre produzioni artistiche, ad vostre produzioni artistiche, ad vostre produzioni artistiche, ad

esempio vignette, all’email del esempio vignette, all’email del esempio vignette, all’email del esempio vignette, all’email del

Joe Berti, oppure metterli nella Joe Berti, oppure metterli nella Joe Berti, oppure metterli nella Joe Berti, oppure metterli nella

scatola che c’è nell’atrio in sede e scatola che c’è nell’atrio in sede e scatola che c’è nell’atrio in sede e scatola che c’è nell’atrio in sede e

succursale.succursale.succursale.succursale.

n o i

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Joe Berti

Anno 3, n. 1 - ottobre 2007

15

n o i

Ad Alessandro Perissinotto per l’articolo in prima pagina e a Milko Dalla Battista per la

vignetta in copertina. Grazie anche ad Armando Rosal Bucci, per l’intervista. Un ringrazia-

mento alla signora Raffaella De Chirico, che tiene i cordoni della borsa, ed alla professores-

sa Genta, che continua ad occuparsi di questo progetto. Ringraziamo anche Alberto Leone

per aver realizzato il nuovo forum ed il sito del Joe Berti. Grazie infine a tutti coloro che

sono venuti alla prima riunione, e che speriamo vogliano continuare a mandarci i loro

articoli ed a collaborare.

GRAZIE

LA REDAZIONE

Adriano Bollani 2 CAdriano Bollani 2 CAdriano Bollani 2 CAdriano Bollani 2 C

Francesco Delù 3 CFrancesco Delù 3 CFrancesco Delù 3 CFrancesco Delù 3 C Aurora Percannella 5 GAurora Percannella 5 GAurora Percannella 5 GAurora Percannella 5 G

Delia San Martino 5 ADelia San Martino 5 ADelia San Martino 5 ADelia San Martino 5 A

Eliana Vitolo 5AEliana Vitolo 5AEliana Vitolo 5AEliana Vitolo 5A

Marco Svevi 3BMarco Svevi 3BMarco Svevi 3BMarco Svevi 3B

LA REDAZIONE

Editoriale a cura di Adriano Bollani

Impaginazione a cura di Francesco Delù

Giochi matematici a cura di Daniele Cretier

L’email del Joe BertiL’email del Joe BertiL’email del Joe BertiL’email del Joe Berti [email protected]@[email protected]@yahoo.it

Il sito del Joe BertiIl sito del Joe BertiIl sito del Joe BertiIl sito del Joe Berti http://www.infojoeberti.altervista.orghttp://www.infojoeberti.altervista.orghttp://www.infojoeberti.altervista.orghttp://www.infojoeberti.altervista.org

Il blog degli studentiIl blog degli studentiIl blog degli studentiIl blog degli studenti http://giobertinfo.spaces.live.comhttp://giobertinfo.spaces.live.comhttp://giobertinfo.spaces.live.comhttp://giobertinfo.spaces.live.com

Il forum degli studentiIl forum degli studentiIl forum degli studentiIl forum degli studenti http://gioberti.forumcommunity.nethttp://gioberti.forumcommunity.nethttp://gioberti.forumcommunity.nethttp://gioberti.forumcommunity.net

IL GIOBERTI SUL WEB

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Anno 3, n. 1 - Ottobre 2007

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I N o s t r i G i o c h i

Le parole Crociate

Stampato

presso la C

opisteria di Devalle Thea Samantha

1 Lista alla cui cima sta il vincitore

8 Avviene ogni anno

9 C’è anche quella di credito

10 Omero scrisse questo tipo di poe-

mi

11 Scomparsa

12 Uno è ciao

14 Non mai

16 Degni di amore

17 Cattivo odore

19 Cartella

20 Pubblicazioni pubblicate ogni an-

no

21 Non più modificabile 1 Raccomandabile

2 Rettori di monasteri

3 Non raramente

4 Inserire

5 Congiuntivo presente terza plurale

di corrispondere

6 Nella batracomiomachia contro i

topi

7 Verbo tipico della bambinaia

12 Quelli di temperatura possono far

male

13 Più che binomi, ma meno che qua-

drinomi

15 Ci passa il treno

17 Molti

18 L’opposto dell’amore

VerticaliVerticaliVerticaliVerticali

OrizzontaliOrizzontaliOrizzontaliOrizzontali

I giochi Matematici

Il professore ha scritto 5 numeri su di un

foglio poi, girato il foglio, ha scritto i dieci

numeri 6, 7,8, 8, 9, 9, 10, 10,11, 12, ottenuti

calcolando tutte le possibili somme dei nu-

meri prima scritti, presi a due a due. Quali

erano i 5 numeri scritti all’inizio dal profes-

sore?

Durante un torneo di scacchi ogni giocatore

ha giocato esattamente una partita contro

ciascuno degli altri giocatori. Cinque gioca-

tori hanno perso 2 partite ciascuno ed i re-

stanti giocatori hanno vinto 2 partite ciascu-

no. Non ci sono state partite finite in parità.

Quanti giocatori partecipavano a questo

torneo?