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Perioddico d’informazionne – Ann
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ECOSOSTENIBILITA’ E BIODIVERSITA’
L’AZIENDA SCOLASTICA
PRODUCE PRODOTTI
INNOVATIVI E DI QUALITA’
INTERVISTA AL PROF. ORAZIO LONGO Il prof. Longo è il responsabile dell'azienda scolastica da tanti anni; lo scorso anno la scuola è stata protagonista di una meritata vittoria con l'olio simbolo del nostro Istituto, denominato “Verolio”. Di che concorso si tratta? Risposta:Il concorso in questione, “Diploma d’argento”, dedicato agli oli extravergini degli Istituti Agrari d'Italia, è
stato organizzato dall'associazione Pandolea, in collaborazione con la rivista Gambero Rosso e Re.Nis.A. Qual è stato il criterio di giudizio del concorso? R: La commissione di esperti si è espressa basandosi sulla valutazione dei parametri chimici e sul Panel test, che permette la valutazione e la certificazione delle caratteristiche organolettiche
(pregi e difetti), sapore, colore, odore e aspetto dell'olio. L'olio in questione quali caratteristiche ha? R: Il Verolio è un monovarietale di ogliarola (cultivar tipica pugliese) dai profumi incredibili che spaziano tra il balsamico al floreale; la buona annata e la materia prima eccellente hanno contribuito nella splendida performance di equilibrio e potenza. L'azienda scolastica, oltre ad occuparsi della produzione di olive da olio, ha anche ottenuto numerosi riconoscimenti per l'antico grano duro Senatore Cappelli. Perché si è scelto di coltivare proprio questa varietà di cereale?
R: Il grano Senatore Cappelli ha delle caratteristiche organolettiche pregiate, ed essendo una cultivar sempre meno coltivata a causa di una serie di motivi agronomici ed economici, la scuola punta alla conservazione e al recupero della biodiversità territoriale ed a linee di produzione ecosostenibili. Francesco Quaranta, Rossella Ricupero, Mirco Simeone
LA VENDEMMIA CON I BAMBINI
LE SCUOLE DELL’INFANZIA ALL’IISS CARAMIA GIGANTE
Lo scorso 25 ottobre, la classe 2°A di Locorotondo è stata coinvolta dal prof. Ignazio Zara, docente di Scienze applicate, in un’attività laboratoriale dal titolo “Impariamo a lavorare in una masseria didattica”. L’attività è consistita nel guidare un gruppo di 50 bambini nella festa della vendemmia per spiegare loro il ciclo del vino. Tutto è iniziato alle ore 9.30 con l’arrivo dei piccoli nel nostro Istituto: la nostra classe è stata suddivisa in gruppi di quattro studenti, ciascuno dei quali aveva la responsabilità di un piccolo gruppo di bambini accompagnati dalle loro maestre. Dopo una breve
accoglienza, li abbiamo accompagnati nel vigneto sperimentale di uva da tavola del centro di ricerca di Locorotondo, per fare la vendemmia. I bambini erano
felicissimi di tagliare i grappoli e di assaggiare i loro dolcissimi acini. Successivamente, li abbiamo portati nella nostra cantina didattica dove il prof. Zara ha spiegato il ciclo di trasformazione dell’uva in vino. Abbiamo trascorso una bellissima giornata, molto impegnativa e allo stesso tempo istruttiva. I bambini, incuriositi dalle nostre spiegazioni, ci hanno fatto tante domande e noi abbiamo cercato di rispondere in modo chiaro e comprensibile. I bambini sono stati molto coinvolti e divertiti da queste attività e per noi è stato molto piacevole poter trascorrere un giorno più leggero, ma anche istruttivo. Siamo stati felicissimi di aver preso parte a quest’esperienza e speriamo in futuro di viverne altre simili.
Francesca Diceglie e Serena Notarangelo
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E’ stato organizzato un Progetto extracurriculare in forma interdisciplinare, coinvolgendo docenti di varie discipline ed è stato rivolto agli alunni del biennio, prediligendo la didattica laboratoriale e partendo dall’osservazione diretta in campo.L’intento dei docenti coinvolti nel progetto è stato quello di analizzare con occhi curiosi l’ambiente circostante, ma soprattutto consentire la socializzazione degli studenti e la costruzione dei saperi in forma graduale e piacevole. Il progetto ha previstole seguenti attività:
Alla scoperta del territorio,
Conformazione e geomorfologia,
biodiversita’ come valore aggiunto da tutelare,
l’acqua come risorsa,
prodotti ecosostenibili (sapone di liscivia),
rappresentazione del territorio. Un gruppo di motivati studenti ha cominciato con escursioni sul territorio per conoscere il nostro paesaggio, contraddistinto da mancanza di corsi d’acqua superficiali, da rare piogge estive e da una geomorfologia carsica con scarsa vegetazione, rappresentata da macchia mediterranea e pochissimi boschi di querce superstiti. La visita a Lama D’Anticoha consentito di osservare un esempio di geomorfologia carsica superficiale e di scoprire un’oasi di biodiversità di grande fascino, protetta da un microclima favorevole per la presenza di esemplari secolari di imponenti ulivi, giganti e contorti carrubi, perastri, cespugli di lentisco con bacche nere e rossastre, molteplici essenze della macchia mediterranea e una grande varietà di piante erbacee spontanee, ben conosciute nel passato per i molteplici utilizzi ( terapeutici, eduli, tintori…..). Percorrere la lama consente di percepire profumi unici ed inebrianti e nel silenzio sentire la presenza di una molteplice varietà di uccelli, con un po’ di attenzione si possono intravedere anche uccelli predatori come il falco grillaio. Un’oasi così peculiare ha consentito nel passato l’insediamento di antiche civiltà rupestri nel villaggio di Lama d’Antico, testimoniata dalla presenza, accanto alle numerose grotte abitazione, di alcuni complessi rupestri con funzione specialistica, destinati alla produzione dei prodotti alimentari ed artigianali, necessari
alla vita del villaggio. Abbiamo potuto rinvenire nicchie adibite ad abbeveratoio, trappeti rupestri, tintorie, apiari, granai, cisterne per la raccolta delle acque. Unica nel suo genere la chiesa rupestre di San Lorenzo, ricavata nella grotta, con preziosi affreschi che testimoniano la vita della comunità nel basso medioevo. Ecco alcune testimonianze di studenti che, oltre ad aver visitato la lama, hanno seguito il laboratorio “antichi mestieri” e i laboratori pomeridiani a scuola. “Abbiamo imparato a fare il sapone con la lisciva, ottenuta dalla cenere e l’olio. Abbiamo compreso che nel passato niente si scartava”. “È’ stato bello scoprire una varietà di piante erbacee ed arbustive, sopravvissute in quell’habitat, dai molteplici utilizzi, per noi del tutto sconosciuti come il verbasco o il tasso barbasso, detto anche il candeliere del re, perché imbevuto di oli si utilizzava come torcia mentre le sue foglie setose erano usate come suole per i sandali o come carta igienica”. Le guide ci hanno fatto comprendere quanto importante sia conoscere la
biodiversità di una lama, per poterla tutelare e salvaguardare”. “Tornati a scuola nei nostri laboratori abbiamo sperimentato con semplici materiali (polistirolo e sale) come simulare la
formazione di un paesaggio carsico con doline, lame, gravine e grotte. È stato divertente osservare come una superficie omogenea e pianeggiante, dopo aver versato dell’acqua per simulare la pioggia, si trasformava con formazione di voragini e depressioni in un tipico paesaggio carsico, mentre l’acqua scompariva nelle sottostanti cavità della grotta. (le cavità scavate nel polistirolo erano state colmate con sale solubile in acqua.)” “Abbiamo dimostratocon un semplice esperimento che l’acqua piovana o le acque reflue, prodotte nel passato, quando non si utilizzavano prodotti chimici di sintesi, non inquinavano la falda perchè attraversando gli strati di suolo vengono filtrate e percolano in profondità quasi trasparenti e depurate, anche se arricchite di sali disciolti a causa della degradazione delle rocce calcaree”
“Abbiamo simulato, usando dell’acqua colorata, come oggi invece è possibile l’inquinamento delle falde a causa dei prodotti chimici largamente utilizzati ed
abbiamo riflettuto su quanto sia importante attenersi alla normativa vigente per tutelare una risorsa così importante”. “Interessante l’attività relativa alle analisi dell’acqua, ne abbiamo calcolato la durezza e il residuo fisso da veri chimici” “Abbiamo imparato a effettuare i saggi di riconoscimento di rocce calcaree con soluzioni acide da veri geologi” “Siamo desiderosi di effettuare le altre visite guidate programmate sul territorio di Alberobello e presso le grotte di Castellana”
Altri interessanti laboratori ci aspettano: per esempio il Laboratorio di costruzione di un plastico del territorio con i docenti di disegno tecnico. Saranno illustrati gli strumenti cartografici e i sistemi informativi territoriali atti a fornire un quadro di conoscenze dei diversi elementi fisici che concorrono all’attuale configurazione del rilievo terrestre, con particolare riferimento a quelli relativi agli assetti morfologici ed idrografici dello stesso territorio, delineandone i caratteri morfografici e morfometrici e interpretandone l’origine in funzione dei processi geomorfici, naturali o indotti dall’uomo. Sarà prestata particolare attenzione all’orografia e alla rappresentazione a curve di livello e punti quotati, alle forme ed elementi legati all’idrografia superficiale (lame, gravine) e alle forme carsiche (pozzi, inghiottitoi, grotte, doline)”. Verranno istituiti anche il laboratorio di botanica per provare a riconoscere alcune piante erbacee e non della macchia mediterranea e il Laboratorio di zoologia per scoprire gli animali o tracce di essi sul territorio. Il gruppo di studenti: Damaso Giuseppe, Gisotti Domenico, Lanzillotta Tiziano, Netti Denny, Polignano Luigi, Bellino Angela, Gentile Giuseppe, Guarini Patrizio, Mastromarino Ashwini, Semeraro Enrico, Falconieri Donato, Lotito Nicola, Rotolo Deborah, Russo Micaela, Daullja Kristina, Cecere Gianpaolo, Cisternino Alessandro, Luisi Luca. I docenti: Girardi Anna Maria, Benedetto Stefano, Lippolis Giuseppe, Rotolo Pasquale, Salamida Nunzia
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Ero addetta alla mescita di un vino novello… sono state delle giornate produttive, istruttive e molto
interessanti!” “Durante l’esperienza Di “Bacco nelle Gnostre” mi è stato assegnato il compito di spadellare le verdure e il polpo, anche se poi ci siamo alternati nei diversi
ruoli. E’ stata una bella esperienza poter comunicare con la gente ed imparare facendo pratica… E’ sicuramente un’iniziativa da ripetere!”
“Sono Francesco, ho partecipato a “Bacco nelle Gnostre” ed ero addetto alla mescita. Durante l’evento, la parola d’ordine è stata: velocità e professionalità! Siamo stati affiancati da una sommelier. Le tipologie di vino erano tante, l’affluenza anche ma, alla fine, le competenze acquisite sono state notevoli e molto utili.”
“Sono Silvia, al “Bacco nelle Gnostre” ho servito il vino. Anche se è stata un’esperienza molto faticosa e impegnativa, sono stata molto felice di esserci!”
“Sono Leo ed ho partecipato all’evento “Bacco nelle Gnostre”: è stata un’esperienza utile, in quanto ci siamo rapportati con la gente e, oltre a ciò, essendo addetti alla mescita dei vini, ho avuto l’occasione di apprendere notizie interessanti e utili su alcune tipologie di vino”.
Gli alunni di III B e IVA Alberghiero
PANINO GOURMET “BASILE CARAMIA‐GIGANTE” Ingredienti: Panino alla barbabietola rossa da 100 g, stracciatella di burrata 40 g, polpo arrostito 50 g, zucchine nere a listarelle 30 g, carote di Polignano 30 g, agretto di cipolla rossa di Acquaviva 20 g, pomodorini dry 30 g. Procedimento: Aprire i panini, inserire la stracciatella di burrata ben sfilacciata, il polpo precedentemente scottato e arrostito in padella con olio, l’agretto di cipolla sbollentato e condito con succo di limone, olio Evo, sale e pepe nero. In seguito posizionare le zucchine tagliate a listarelle e saltate in padella e le carote confit. Infine aggiungere i pomodorini conditi con olio, sale, pepe, timo, buccia di agrumi e zucchero di canna, cotti e seccati in forno a 90° per 4 ore. Scaldare leggermente il panino e servire
BACCO NELLE
GNOSTRE Vino e cibo, un abbinamento perfetto: quale altro miglior momento per dimostrarlo se non “Bacco nelle Gnostre”? Ormai alla sua 18^ edizione, “Bacco nelle Gnostre” ha ancora una volta meravigliato e soddisfatto migliaia di visitatori e intenditori di tutta Puglia e oltre; la sagra, organizzata dell'Associazione Culturale Acuto - Parco Letterario Formiche di Puglia in collaborazione con il Comune di Noci, ha presentato i migliori vini novelli e non solo delle più famose cantine del territorio pugliese da abbinare con le prelibatezze dei più rinomati chef di Puglia e ai classici piatti come le famose caldarroste, varie carni alla brace e le “gnumeridde”. Ovviamente non poteva mancare la partecipazione dell’I.I.S.S. “Basile Caramia-Gigante”, infatti più di una cinquantina le adesioni da parte dei ragazzi di entrambi le sedi di Locorotondo ed Alberobello. L’evento si è svolto l’11 e 12 novembre 2017, due giornate impossibili da dimenticare, ove colori, sentori e sapori si univano egregiamente formando un mondo completamente nuovo grazie al quale gli studenti hanno potuto assistere, insieme ad esperti, alla mescita e al servizio dei prodotti, scontrandosi con clienti uno l’opposto dell’altro, proprio come i diversi vini che avevano tra le mani acquisendo esperienza ed ampliando la loro cultura. Questo importante evento ha potuto dimostrare ai ragazzi l’importanza del vino nel mondo, facendolo apparire come un mezzo di comunicazione tra “culture” differenti che, piuttosto, come un semplice prodotto lucrativo, infatti come ogni vino ha caratteristiche differenti anche gli assaggiatori hanno pensieri differenti e possono dare valutazioni sorprendenti, aprendo dialoghi e dibattiti sempre nuovi. Inoltre, gli studenti non solo hanno potuto vedere ed imparare tutto ciò, ma hanno potuto sperimentare quella che è l’apertura di una delle tante porte che il futuro ha in serbo per loro.
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WINE TESTING ABBINATO AL FOOD DELLA VALLE D’ITRIA
Ottimo risultato conseguito da Donatello Sisto e Martino Palmisano della 4^D di viticoltura ed Enologia di Locorotondo al Concorso indetto dalla Camera di Commercio di Bari dal titolo: Storie di alternanza. Gli studenti hanno partecipato con un video con il quale hanno voluto raccontare le esperienze di alternanza scuola-lavoro svolte presso l’azienda agricola Bufano di Locorotondo (BA). L’oggetto del video è stato un wine testing, abbinato al food con i prodotti tipici della Valle D’Itria, tenutosi nel vigneto ubicato nelle terrazze del sottovilla del paese di Locorotondo. L’elemento aggregante del progetto di alternanza è stato la Valle D’Itria, territorio di appartenenza dell’azienda e degli alunni partecipanti che, come del resto l’intera Puglia, rappresenta un grande giacimento di cultura contadina e di produzioni agro-alimentari sino ad ora non sufficientemente valorizzato. Si è inteso delineare le specificità del sistema agro-alimentare di questo territorio, con particolare riferimento alla sua struttura economica ed organizzativa e ai caratteri differenziali dei prodotti tipici da conoscere, promuovere e valorizzare. Il progetto, inoltre, è stato uno spunto per portare gli studenti a riflettere sul cambiamento nel tempo dei gusti e delle abitudini alimentari e sull’uso consapevole dell’alcool. Il lavoro è partito da una approfondita conoscenza dei prodotti aziendali (vino e olio) e dei prodotti tipici del territorio, realizzati da alcune aziende che da tempo fanno sistema. Tale azione si è fondata sull’esperienza diretta sul campo, che ha consentito ai futuri enotecnici di conoscere e apprendere con maggiore consapevolezza le potenzialità economiche del loro territorio.
Inoltre, è stata effettuata un’intervista alla Comandante della Polizia Locale del Comune di Locorotondo, con la quale si sono confrontati sulla tematica relativa consapevole dell’alcool e sulle
misure preventive da adottare. Il momento più significativo dell’esperienza è stato il wine testing abbinato al food, proposto a un gruppo di 20 studenti dell’Istituto che, per l’occasione, svolgevano il ruolo di turisti e ospiti dell’azienda. E’ stata un’esperienza formativa entusiasmante, in quanto i ragazzi hanno condotto un
laboratorio del gusto, nel quale hanno presentato, mediante un’attenta analisi sensoriale, i vini aziendali (bianchi, rossi e spumanti) da abbinare ai prodotti tipici della Valle D’Itria (orecchiette, capocollo di Martina Franca, formaggi, olio, ecc.). In definitiva, tale progetto ha visto insieme tanti protagonisti (scuola e operatori del comparto agroalimentare), che da tempo fondono il loro Know How e le proprie idee per la condivisione di obiettivi educativi, formativi ed economici. Tutto ciò è finalizzato alla creazione di un sistema ben articolato, che preveda un’azione sinergica e
coordinata tra scuola e mondo del lavoro, al fine di soddisfare le istanze presentate dagli operatori del comparto agroalimentare, sempre più esigenti nella ricerca di figure tecniche specializzate nella promozione e valorizzazione dei prodotti tipici pugliesi in Italia e nel mondo. Questo modo di operare permetterà da un lato alle aziende locali di
affrontare con armi vincenti le sfide che il nuovo turismo enogastronomico richiede e alla scuola di svolgere il ruolo istituzionale di agenzia educativa e formativa in perfetta sintonia con le esigenze reali delle aziende.
Prof. Ignazio Zara
NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA I quattro studenti della quinta A di Alberobello dell’I.I.S.S. “Basile Caramia – Gigante”, Vania Giannini, Francesco Laera, Piero Nistrio e Filippo Stasi, partecipanti all’iniziativa “L’Europa inizia a
Lampedusa”, raccontano la loro esperienza. “Abbiamo condiviso sofferenze e ricordi dolorosi, ma anche sogni e speranze, avvertendo in noi il fuoco dell’indignazione e della necessità di costruire un mondo migliore in cui gli uomini sappiano prendersi per mano e camminare senza paura, consapevoli delle relazioni esistenti tra ogni essere umano. Siamo arrivati a Lampedusa di sera, ci ha accolti una sfera rosso fuoco che accendeva cielo e mare, in un vortice di colori, sfumature e sensazioni; la terra selvaggia, i fichi d'india, gli ulivi, le strade non battute, il sorriso della gente e l'acqua cristallina. In quell'acqua ci siamo tuffati e ne abbiamo apprezzato la limpidezza, quasi sentendoci in un acquario! Ma in quella stessa acqua migliaia di uomini hanno perso la vita negli ultimi anni: a Lampedusa gli sbarchi sono all'ordine del giorno, solo durante i nostri tre giorni di permanenza ve ne sono stati quattro. Le attività organizzate dal Miur e dal Comitato 3 ottobre ci hanno permesso di conoscere da vicino quanto sta accadendo nel nostro paese e nell’Europa intera. Ci è stata data la possibilità di frequentare dei laboratori con approfondimenti su varie tematiche, nello specifico noi abbiamo seguito il laboratorio con la Guardia Costiera e poi “Memoria futura”, con l'Associazione Vittime civili di guerra. Un momento molto emozionante è stato l’incontro con i superstiti del naufragio del 3 ottobre 2013, che con grande coraggio hanno risposto alle nostre domande e dialogato con noi. Una delle domande è stata “ma perché rischiare la vita e andare verso l’ignoto?” e nelle loro risposte abbiamo ritrovato le stesse parole dei nostri amici qui ad Alberobello, grazie ai quali la nostra percezione della realtà è cambiata arricchendosi: si fugge dall’orrore, dalla violenza, dalla fame, dalla guerra… Se vogliamo cambiare il mondo dobbiamo cominciare da noi stessi. Ognuno di noi deve fare delle scelte e per molti la scelta giusta è stata il MARE, l’unica speranza per una vita migliore; è meglio morire in cerca di una speranza che morire senza averci provato. Ci lamentiamo ogni giorno di problemi inesistenti, ma se apriamo la nostra mente e il
nostro cuore vedremo che siamo molto fortunati a vivere nei nostri rispettivi Paesi. Perché non condividere questa fortuna? Perché non permettere a qualcun altro di vivere serenamente? Abbiamo ascoltato con attenzione le parole del Ministro Valeria Fedeli e del Presidente del Senato Pietro Grasso, che con noi hanno marciato verso la Porta d’Europa e poi insieme in mare, per raggiungere il luogo del naufragio. Mentre il mare ci circondava, ci siamo chiesti perché,
come sia potuto
accadere. L’Arcivescovo di Agrigento ha chiesto scusa a noi giovani per il mondo che gli adulti ci stanno
consegnando, ma sta a noi
adesso essere il cambiamento, fare la scelta giusta e cooperare affinché tra popoli di diverse nazioni, di diversi stati, di diversi continenti, si crei una rete di protezione e di scambio, perché i confini non ci aiutano. E’ stata un’esperienza significativa, che ci ha fatto ripercorrere la storia dei migranti che abbiamo incontrato. Essa ha aperto la nostra mente facendoci riflettere su molti aspetti del fenomeno dell’immigrazione. Nessuno Stato europeo può fare finta che l’emergenza non esista, tutti noi dobbiamo prenderne consapevolezza e accogliere l’altro, come l’altro potrebbe accogliere noi nel momento del bisogno, perché “nessun uomo è un'isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te” (John Donne, Meditation XVII).
Vania Giannini, FrancescoLaera, Piero Nistrio, Filippo Stasi
GiappUn’espuò nsembrsemplQuanragazzaffronavverfrenesgenerall’estamiciPerò, contoimpovdell’uimpro
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2017
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lontananza nzi, sei s
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quanto più poe bacchetteiornata, a to
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in realtàsempre piùnza. È come
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Giappone. Denza stretta ontatto fisicoenti orari ccarpe prima
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SSSKKKIIILLLLLLSSSFFFOOORRR LLLIIIFFFEEE!!! Un gruppo di 18 studenti dell’IISS “Basile Caramia-Gigante”
di Locorotondo e Alberobello ha vissuto l’entusiasmante
esperienza di un periodo di studio all’estero, sotto la guida dei
docenti dell’Istituto. L’Istituto Tecnico Agrario e Professionale
Alberghiero di Locorotondo e Alberobello ha potuto usufruire
dei fondi regionali previsti nell’ambito del P.O.R. Puglia FESR_FSE 2014-2020 – Avviso pubblico n.7/2016 “Progetti di
rafforzamento delle competenze linguistiche”, consentendo a degli studenti, selezionati in base al merito e alla condotta,
di poter trascorrere 4 settimane a Londra per frequentare una scuola di inglese e conseguire una certificazione linguistica.
Il progetto, dal titolo “Skills for Life”, ha in sé la finalità di sviluppare e potenziare competenze utili per la vita sociale e
professionale, facendo maturare nei giovani la consapevolezza del proprio saper fare ed essere.
Giunti nella metropoli britannica, i nostri ragazzi hanno subito cominciato ad
avvertire una sensazione di apertura alla diversità, dando corpo a quanto
studiato sui libri di civiltà e trovando conferme all’espressione “London, the
world in a city” (Londra, il mondo in una città). Londra è una città unica, che ti
offre tanto ma al tempo stesso ti chiede tanto: adattamento, tolleranza, apertura
mentale, impegno, rispetto delle regole e senso di responsabilità. La frequenza
quotidiana della scuola di inglese, presso l’Islington Centre for English nel
ridente e tranquillo quartiere di Islington, ha subito imposto regole e
rispetto di orari e programmi, consentendo uno studio approfondito dei
programmi di studio, ma al tempo stesso uno sviluppo integrato e armonico
delle quattro abilità linguistiche, anche grazie alla composizione delle classi,
formate da alunni provenienti da diverse parti del mondo. Alloggiando in
una zona centralissima, gli spostamenti sia in metro che in bus sono risultati agevoli e hanno consentito una visione ampia
di molti dei siti di maggiore interesse, quali la zona dei Musei, Westminster, Buckingham Palace, la Tower of London, la
City e tanto altro. Durante i weekend gli studenti hanno avuto la possibilità di visitare luoghi fuori Londra, come
Stonehenge, Oxford, Brighton o all’interno della città stessa, potendo dedicare tempo ai fantastici Giardini di Kew e al
quartiere di Greenwich. Come le lezioni a scuola, ogni visita ha entusiasmato e introdotto nuove conoscenze nonché
nuovi elementi di riflessione e discussione: noi docenti abbiamo visto i nostri ragazzi crescere e maturare, consapevoli
che l’esperienza fatta insieme sarà sempre parte integrante della loro persona, arricchitasi di “competenze di e per la vita”:
non solo hanno migliorato il livello di inglese, ma hanno imparato a fare, a capire come muoversi in una città straniera
usando la metropolitana e d i mezzi di trasporto, a chiedere e dare informazioni, a rispettare le regole e la diversità altrui,
a gestire se stessi in maniera autonoma. Soprattutto hanno imparato a chiedere e voler sapere, stimolati a non dare nulla
per scontato, ad andare oltre la superficie e a scoprire nuove realtà, a non stancarsi mai, a Londra come nella vita, perché,
per riprendere le parole di Samuel Johnson, “se si è stanchi di Londra, si è stanchi della vita!”
I docenti: Angelinda Griseta, Sophie Guarnieri, Francesco Palmisano, Ignazio Zara
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NNNOOONNN FFFEEERRRMMMAAARRREEE LLL’’’EEEVVVOOOLLLUUUZZZIIIOOONNNEEE,,, LLLEEEGGGGGGIII!!!!!!!!! Nel mese di ottobre 2017, gli studenti delle classi 1°A e 2°F dell’istituto Agrario di Locorotondo, si sono cimentati nella partecipazione al progetto “IO LEGGO PERCHÉ”, proposto dai docenti di lettere al fine
di convincere la gente, ma in primo luogo i ragazzi stessi, dell’importanza della lettura. L’iniziativa è stata accolta con particolare entusiasmo da parte degli alunni che, fin dal primo momento, dedicato alla realizzazione dei cartelloni, si sono mostrati disponibili e determinati nello svolgimento dell’attività.
Per iniziare, quindi, ad introdurre i ragazzi nell’ottica del progetto, sono state concesse delle ore da trascorrere fra matite e colori, che si sono rivelate, alternando il lavoro a chiacchiere e risate,
molto piacevoli. Questo è successo soprattutto per gli alunni della classe prima che, essendo divisi in gruppi, ne hanno approfittato per stringere nuove amicizie e, nel complesso, unificare la classe. Terminati i cartelloni, le due classi hanno iniziato a collaborare per imparare una canzone, una poesia e preparare alcune letture da offrire in piazza il giorno dell’evento. Durante la preparazione, le professoresse sono state in grado di aumentare il livello di partecipazione grazie a delle trovate simpatiche e divertenti che hanno anche strappato qualche risata ai ragazzi.
L’idea di presentare la poesia con un megafono, ad esempio, sfidava chiunque a non ridere! Un’altra trovata positiva è stata quella di usufruire dello spazio all’aria aperta per imparare e provare la canzone e la poesia, idea che, dopo ore trascorse seduti in classe, è stata abbondantemente approvata dagli alunni. Dopo questi momenti di preparazione, è
finalmente giunto il giorno dell’evento. Tutti gli alunni si sono recati presso Piazza Mitrano, nel centro di Locorotondo, dove in quel momento si stava tenendo il mercato settimanale. Quindi, i giovani, muniti di cappellini e magliette con
su scritto l’hashtag #IOLEGGOPERCHÈ, si sono disposti in semicerchio come stabilito durante le prove e hanno iniziato ad intonare la canzone intitolata: “Le storie che non conosci”. Successivamente c’è stato il momento della poesia: “Il poeta si diverte” di Palazzeschi. Gli alunni hanno poi distribuito dei segnalibri, sui quali si poteva evincere il motivo per cui è importante donare libri alla
biblioteca della scuola. La giornata si è conclusa con una bella merenda consumata tutti insieme direttamente in piazza. Questo progetto si può quindi definire un ottim
o modo
per offrire agli alunni nuovi stimoli, importantissimi per la loro crescita culturale.
Silvia Boccardi & Vanessa Sako
E’ sempre tempo di libri nella nostra scuola! Con grande piacere abbiamo ospitato diversi scrittori, intervistati dagli alunni e dai docenti, dopo un’accurata lettura dei loro lavori. Sono stati con noi Raffaele Valentini, che ha presentato il suo romanzo “Ci sarà tempo per chiedermi”; Trifone Gargano, che ci ha fornito un diverso punto di vista per leggere Dante con il suo “Dante Pop”; il giovane scrittore emergente Gabriele Rosato; lo storico Sergio Chiaffarata, che ha approfondito il tema delle armi in Puglia nel ‘900; gli storici Mario Gianfrate e Nicola Colonna, che hanno discusso delle tematiche legate al Risorgimento e alle ripercussioni relative al Sud, tra cui il fenomeno del brigantaggio. Una delegazione di alunni ha inoltre partecipato, con letture e presentazioni digitali, all’evento organizzato dal Comune di Locorotondo per presentare il romanzo “Lampa Lampa” di Lello Gurrado. Presto sarà con noi lo scrittore Andrej Longo, che presenterà nella nostra scuola il suo romanzo “L’altra madre”.
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Festa dell’albero
“Chi distrugge un albero distrugge se stesso”: questo è stato il motto che ha accompagnato la festa dell’albero 2017 dell’IISS “Basile Caramia – Gigante” di Locorotondo e Alberobello. Quest’anno i nostri studenti hanno celebrato la festa dell’albero assieme agli studenti degli Istituti comprensivi dei paesi di Locorotondo, Alberobello, Martina Franca, Monopoli, Castellana Grotte e Gioia del Colle. Nelle singole scuole aderenti all’iniziativa proposta dal nostro Istituto, sono state realizzate numerose attività (lettura di poesie, canti, cartelloni) nelle quali i giovani studenti hanno onorato quegli esseri viventi che tutti i giorni, mediante il processo della fotosintesi clorofilliana, permettono la vita a tutte le componenti biotiche degli ecosistemi, uomo compreso. I nostri studenti hanno messo a dimora alcune specie arboree da frutto (pesco, albicocco, susino, melograno, olivo) offerte dal Centro di Ricerca, Formazione e Sperimentazione in Agricoltura Basile Caramia di Locorotondo, e specie arboree e arbustive appartenenti alla macchia mediterranea (mirto, corbezzolo, quercia Vallonea, leccio, alloro, ecc.) offerte dal comandante della stazione forestale di Martina Franca. In alcune scuole erano presenti anche le autorità istituzionali del territorio (Sindaci, Assessori all’ambiente), rappresentanti del WWF, per il conseguimento di un duplice obiettivo: educare le nuove generazioni al rispetto e alla cura dell’ambiente, restituire alla comunità alcuni dei numerosi alberi persi durante gli incendi boschivi la scorsa estate. Prof. Ignazio Zara Siamo stati presso la scuola secondaria di primo grado “Luigi-Tinelli” di Alberobello e abbiamo raccolto il loro entusiasmo: Aurora Bimbo, Antonisia Leogrande, Elisa Longo, Manuela Notarangelo e Adriana Susca della 1°B scrivono: “Questa manifestazione viene organizzata dalla fine dell’Ottocento ed è dedicata alla natura e al rispetto dell’ambiente. Mettendo in pratica le loro conoscenze, i ragazzi dell’Istituto Tecnico Agrario hanno piantato nel cortile della nostra scuola uno degli alberi più importanti del nostro paesello: il leccio, presente persino nel gonfalone del Comune di Alberobello. Questo albero arricchisce il nostro Bosco Selva ed è presente anche nel centro cittadino, essendo utilizzato a
scopi decorativi per la sua bellezza. La natura è come un’amica: è da rispettare e da curare. Se vogliamo rispettare l’ambiente non ci dobbiamo limitare a non buttare le carte per terra, ma il nostro stile di vita deve sostenere l’ecologia.” Questo, invece, è il pensiero espresso da Giada Caradonna e Giorgia Spinosa della classe 1°A: “Bisogna far comprendere ad ognuno di noi che dobbiamo tutto agli alberi, che sono semplicemente l’esplosione lentissima di un seme, ossia la VITA di tutti noi.” Alessandro Veneziano, della 1°A, la pensa così: “Il clou dell'evento è stato il posizionamento, nel giardino dell'Istituto “Tinelli", di un albero di quercia da parte di alcuni alunni dell'IISS “Basile Caramia-Gigante”. Un gesto doppiamente significativo, perché compiuto dalle nuove generazioni nel luogo dove queste devono essere maggiormente sensibilizzate al rispetto dell’ambiente. Lo slogan potrebbe, dunque, suonare così: I RAGAZZI-RADICE DEL MONDO-PIANTANO UN MONDO MIGLIORE”
Alberi piantumati… Giardinieri spensierati
Il 21 novembre, nel giardino adiacente al campo da tennis dell’IISS “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo, in occasione della giornata dell’albero, gli alunni del biennio hanno deciso di festeggiare dando dimora a due
alberi di mirto, offerti dal Centro di Ricerca di Locorotondo. Questo è avvenuto durante l’assemblea d’Istituto organizzata appositamente per la ricorrenza. Grazie all’aiuto dei ragazzi frequentanti il terzo anno e dei professori di agronomia, esercitazioni agrarie e scienze applicate, abbiamo piantato i due alberi e sistemato la targa precedentemente realizzata dai ragazzi di secondo anno.
In seguito alla piantumazione, il Dirigente Scolastico ha aggiunto le sue considerazioni sull’importanza della festa e sul ruolo che le piante hanno nella nostra vita.
Francesca Diceglie e Serena Notarangelo
LE INTERVISTE IM…POSSIBILI DELL’ALBERGHIERO
Leopardi e l’infinito piacere del gelato
Siamo in gita a Napoli, ci troviamo in via Toledo. Vediamo un uomo seduto a un tavolino, all’esterno di un caffè. Ha la gobba, è di corporatura minuta, indossa un vecchio soprabito turchino e calze logore e rattoppate, ma in compenso al collo ha un bel fazzoletto. Le sue caratteristiche e il suo modo di vestire ci incuriosiscono. Lo guardiamo meglio. E’ incredibile, sembra proprio... Giorgiae Mina Leopardi! Giacomo Leopardi! Il poeta dell’infinito... Che cosa ci fa qui? L. Veramente ci vengo tutti i giorni. Amo tantissimo i dolci e il caffè di Napoli, anche se i medici me li hanno proibiti. Martino e Roberto (quasi in coro)Quali dolci preferisce? L. Sfogliate frolle, tarallucci zuccherati, spumoni accompagnati da sciroppi dolcissimi, granite di limone, ma soprattutto gelati e pizzette dolci. Anche se nessuno dei gelatai di oggi è bravo quanto Vito Pinto, che aveva un caffè proprio in questa stessa via, il Caffè delle due Sicilie. Ma, si sa, il ricordo delle cose passate procura più piacere di quelle presenti. Comunque, la bravura di Vito Pinto convinse il re a concedergli il titolo di barone. In passato frequentavo anche il Caffè Trinacria, dove si incontravano scrittori e artisti napoletani. Gianluca Ma della cucina napoletanaama solo i dolci? L. No, no, contrariamente a ciò che si pensa, io non rinuncio al piacere del cibo; ho scritto anche un elenco delle mie 49 portate preferite. Qui a Napoli faccio delle scorpacciate di cannolicchi, mitili e cozze e mi piacciono anche i fritti. Giovanni e Vath Noi frequentiamo la scuola alberghiera. Lei che rapporto ha con i cuochi? L. Rimpiango moltissimo Pasquale Ignarra, famoso cuoco dei moti del 1799. Soprattutto perché con lui mi divertivo a studiare le combinazioni “vincenti” per il gioco del Lotto e a darle ai passanti che me le chiedevano in cambio di qualche spicciolo che mi tornava utile. Qui a Napoli sono superstiziosi e pensano che un gobbo porti fortuna. Stefan e Francesco Non le manca Recanati? Quali sono i cibi preferiti della sua terra natale? Ho tanta nostalgia per il nostro pecorino, per la crescia, una focaccia tipica, per le uova toste di Pasqua, o per le lonzette, salami dolci di fichi, vincotto e frutta secca. In generale mi mancano tutte le cose che mangiavo coi miei amati fratelli e che
qui non trovo. Adoro anche i confetti di Sulmona, che ogni tanto il mio amico Ranieri riesce a procurarmi. Raffaele C’è una cosa che a lei proprio non piace mangiare? L. La minestra! Una volta ho scritto anche un componimento, A morte la minestra, e l’ho lasciato sotto il piatto di mia madre per farle capire che per me era una cosa da malati. Ma mia madre non ha gradito, anzi si è arrabbiata moltissimo. Nel frattempo arriva un cameriere con tre gelati. Li poggia sul tavolino di Leopardi, che li mette uno sopra l’altro. Si forma una specie di montagna di gelato, il poeta quasi scompare. Angela e Luciana Ma perché lo mangia così? Non le fa male tanto gelato? L. Forse. Il fatto è che noi esseri umani siamo destinati a essere infelici, perché desideriamo il piacere infinito, ma per nostra natura siamo finiti. Mangiando tre gelati per volta, cerco di prolungare il piacere che mi dà gustarlo. E adesso... favorite! 2^A alberghiero
Virginia Woolf si confessa: “Mangiare? Un incubo!”
Leggendo alcune pagine del saggio Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf, abbiamo trovato una frase che ci è piaciuta molto: Una bella cena è importante per una buona conversazione: non si può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non si è mangiato bene. Però poi abbiamo visto foto in cui l’autrice era magrissima e abbiamo letto della sua anoressia. Allora abbiamo pensato di chiederle un’intervista per capire meglio il suo rapporto col cibo. La incontriamo nella Tea shop non lontana da casa sua. Lei ordina tè e biscotti per tutti. Dopo averla salutata e ringraziata per aver accettato la nostra proposta, procediamo con le domande. Rosangela Innanzi tutto, da futuri cuochi, vorremmo sapere qual è il suo rapporto con la cucina come luogo. W. Da piccola la cucina non mi piaceva, mi trasmetteva paura. Era un sottoscala buio e umido: infatti non c’era ancora la corrente elettrica, e nemmeno l’acqua corrente. I fornelli erano a carbone e quindi era difficile regolare la fiamma. Daniele E come lavavate i piatti? W. L’acqua doveva essere trasportata da fuori e poi scaldata. Non c’era detersivo, si usava la sabbia. Andreae Giovanni Ma adesso le piace stare in cucina e cucinare? W. Per tanti anni sono stata una cuoca pessima. In più da signorina non mangiavo se non ero servita bene, dovevano persino tagliarmi la carne. Poi, negli anni della Grande Guerra, ho conosciuto la fame e allora ho iniziato
a cucinare da sola, a preparare pane e marmellate, scambiando ricette con mia sorella Vanessa. Ora ho solo una cuoca a ore e sono felice quando lei non c’è, perché posso inventare nuovi piatti. Stasera per mio marito Leonard preparerò merluzzo e salsicce. Cristian Quali sono, invece, i suoi cibi preferiti? W. Mi piacciono molto la cioccolata, il gelato e il pane. Ah, dimenticavo... anche il latte! Antonio, Graziana e Leonardo Perché proprio questi cibi? W. In genere le cose dolci mi piacciono molto. Bevo cioccolata ogni sera, per me è un rito, e apprezzo il latte perché è genuino, senza controindicazioni. E poi tutti e due questi cibi mi ricordano l’infanzia, di quando andavo con i miei fratelli a fare passeggiate o pic nic con i cucinicoli, dei cestini che ci preparava la nostra cuoca Sophie. Angelo, Giuseppe e Mirko Ci parli di questa cuoca. W. Era la cuoca della casa dei miei genitori. Infaticabile, silenziosa, onesta, è rimasta con noi figli anche quando loro sono morti. Cucinava secondo la tradizione inglese: molta carne, molto burro, molta panna. Con lei avevo un ottimo rapporto. Antony E con le altre cuoche? W. Pessimi! Si lamentavano sempre, per il troppo lavoro, per i troppi ospiti... Ne ho cambiate tante da sposata. Solo una, Nelly Boxall, ha resistito diversi anni. Ce ne siamo fatte di tutti i colori, però non riuscivo a licenziarla, era troppo brava. Stefano In base a tutto ciò che ha detto, possiamo concludere che il suo rapporto col cibo è buono? W. Non esattamente, tutto dipende dalla mia malattia. Dennis Ci spieghi meglio. W. Quando la depressione si avvicina, ogni forma di piacere, compreso quello legato al cibo, diventa rivoltante. Allora mi vedo grassa, mangiare mi disgusta e non riesco a ingoiare neanche un pezzo di pane. E’ un incubo! Drita, Mauro e Tony E come supera questi periodi? W. Be’... mangiando. I medici mi dicono che per guarire devo dormire e mangiare molto e bene. Inizialmente, quando in clinica mi alimentano per farmi recuperare il peso perso, mi sento un animale all’ingrasso. Poi, col tempo, comincio a sentirmi meglio e se non peso 60 chili, sento le voci, ho le visioni e non riesco né a scrivere né a dormire. Poco a poco riprendo a mangiare regolarmente, a cucinare, a fare la spesa. E’ proprio vero quello diceva la mia cuoca Sophie “Ciò che non si spende in cibo si spende in medicinali”. 2^B alberghiero
La dipendenza
tra pressione e volume
in classe Grazie all’aiuto del materiale povero, noi ragazzi riusciamo a dimostrare tramite esperimenti, alcune leggi della Fisica spiegate in classe. La carenza di spazi e di fondi è un problema con cui da tempo le scuole convivono, dunque per fronteggiare questa complicazione spesso i professori ci chiedono la disponibilità di provvedere con materiale povero per svolgere alcune esperienze didattiche. Ad esempio la nostra classe ha contribuito a verificare sperimentalmente la Legge di Boyle. Pertanto dopo aver realizzato un sostegno apposito con l’aiuto dei docenti di Fisica, Turnone e Lozito, abbiamo esercitato pressioni sempre più grandi sullo stantuffo di una siringa chiusa ermeticamente alla base, usando differenti oggetti, quali: una scatola di riso, una bottiglietta d’acqua e un sasso, dopo aver misurato le rispettive masse con una bilancia digitale. Questo esperimento, oltre a dimostrare visivamente la legge di Boyle, è stato molto utile perché ci ha permesso di ripetere alcune discipline: la matematica perché abbiamo svolto vari calcoli, l’informatica perché abbiamo rappresentato i dati raccolti su foglio elettronico, e italiano perché abbiamo redatto una relazione finale.
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