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Chi trova un amico trova un tesoro ANNO 2016 - 2017

anno 2016 - 2017 Chi trova un amico trova un tesoroChi trova un amico trova un tesoro anno 2016 - 2017. Bozena Fedko (Bruna) Margherita Mariotti Personale non docente Scuola Primaria

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Chi trova un amico trova un tesoro

anno 2016 - 2017

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Bozena Fedko (Bruna) Margherita Mariotti

Personale non docente

Scuola Primaria

Elena AnnoniPrima A

Caterina PelladoniSeconda A

Franca d’ArrigoTerza A

Cristina ArrigoniQuarta A

Tiziana PloiaQuinta A

Nadia BaroniQuinta B

Alice RoncatoInsegnante di sostegno

Scuola dell’infanzia

Emanuela ScimoneGianfranca Ranghetti

Sezione Primavera

Ilaria Frigerio Tigrotti

Maria Antonietta CuratoScoiattoli

Annalisa ValagussaOrsacchiotti

Angela Scorpati religione

Rosemaryinglese

Danja Uggèlaboratorista

Rosaria PalumboSuor Annamaria

Assistenti

Caroline DavisInglese

Scuola Secondariadi 1° grado

Antonella RusconiGiovanna GianiniValeria Peccenini

LettereGiuditta Nicastri

IngleseRomina Satrirano

SpagnoloAlessandra Gazza

MatematicaDon Luca Buffoni

ReligioneLetizia SangermaniEducazione artistica

Ottavio GhezziEducazione tecnica

Rosangela TrincavelliLaboratori e Doposcuola

Valeria Peccenini Informatica

Alessandro NardinEducazione musicale

Laura MartiniScienze motorie

Elena Cattaneoresponsabile DSACristina Matteoni

Doposcuola

Marialuisa FerrariCarla Paolucci

Segreteria

Suor RacheleMadre superiora

Suor Maura Suor Annamaria

Suor GiacintaSuor Adriana

Nadia Baroni Cordinatrice

Scuola primaria

Federica Bellesini Colombo

Direttore didattico

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• Il saluto del Direttore Didattico• Sezione Primavera:

• Il primo passo verso il cammino della scuola• Gioia al tempo di Gesù

• Scuola dell’Infanzia: • Natale 2016• In viaggio con Costanza sull’isola dei tesori• Tre giorni a Machaby• Raccontami di te...• Porte aperte all’accoglienza

• Scuola Primaria: • Codogno 2016: giornata dell’accoglienza• La scatola dei ricordi• Dal foraggio al formaggio: visita alla Cascina didattica Pezzoli• Curiosando: caccia al mostro!• Curiosando: i ritratti raccontano• Curiosando: la contessina Antonietta• Curiosando: la giostra dei colori• Bimbe e mamme raccontano: ciao a tutti• Bimbe e mamme raccontano: due bambine, una sola scelta• Spettacolodifineannoclassi1°Ae2°A:L’amiciziaèpersempre• Piccoligrandiesploratori:glialunnidi3°Araccontano• Spettacoloteatraledifineannoclassi3°Ae4°A:Lastoriainfinita• Olkose e il mondo di Bellàsia • Rubens e la nascita del Barocco• Tutti sul Naviglio• Dragon boat• Artigiani per il mercatino di Natale• Scoprire la chimica• Accompagnare i piccoli• La comunicazione: incontro con la giornalista Eleonora Molisani• Ateatro!IlmiopapàèUlisse• L’adorazione dei Magi di Albrecht Dürer• Poesie sull’amicizia• E’ arrivata la primavera: che gioia!• Torino: una città da scoprire• Santa Francesca e...la Stazione centrale• Tre giorni ad Andora: diario di una vacanza speciale• Poetiamo• Lezione di scienze• Genitori + Scuola = un gioco di squadra• Un’amiciziaappassionante• Unamico

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Sommario

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• Spettacoloteatraledifineannoclassi5°Ae5°B.AspassperMilan.Untournel centro storico della nostra città

• La valigia dei ricordi. Ecco cosa ci portiamo per il viaggio alla scuola secondaria• Concorso Presepi 2016

• Sport, salute, musica e... • Cosac’èdibuonooggi?• Incontro di approfondimento: AliMENTIamoci pensando al nostro BENEssere• Progetto educazione stradale• Lo sport. Alla scoperta delle Olimpiadi• Educhiamo allo sport• Copywriter in erba• Allascopertadelbowling.Lagrandefinale• La nostra tre-giorni all’Arena• Unpomeriggioallostadio• Ondina Valla: oltre ogni ostacolo• Arte Judo• Il Memorioso• Multisport al Forum di Assago• Ilfloorball…e’ilnostrosport!!!• Oggi ci vediamo in palestra con mazza e palline: si gioca a...FLOORBALL• La musica al Cabrini. Premio musicale BIMBINCANTO• Campus estivo al Cabrini. Tris, basketballs, indovina chi• Campus estivo al Cabrini. Due settimane da favola!• Scuola Secondaria: • Nuestro viaje a Madrid• La1°AinvisitaaComo• Progettosportivobici-scuola.Haivolutolabicicletta?Allorapedala!!!• Eureka. Spettacolo al teatro Carcano• Biblioteca Teresiana di Mantova: La scrittura nei secoli• Osservare, scrivere, rappresentare. Lavoro interdisciplinare di Arte e Scienze• La guida ne “Il Signore degli Anelli”• Danteeletrefiere• Osservare il cielo. Lavoro interdisciplinare di Scienze e Italiano• In visita all’osservatorio• La camera oscura• Arteefotografia.Laboratoriodidatticofotograficodiculturavisiva• Autoritratto• Gran Ballo di Fine Anno

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Buona sera e benvenuti a questo momento di saluto, ormai divenuto di routine a ogni inizio d’anno e a me peraltro molto caro.

Quest’anno vorrei iniziare condividendo con voi le riflessioni emerse nella “Giornata di formazione di tutte le scuole cabriniane” – c’erano anche i nostri amici della scuola di Madrid.

La Giornata si è tenuta il tre settembre a Codogno, la cittadina vicino alla quale si trova il paese di Sant’Angelo Lodigiano, dove nel 1850 era nata Francesca Saverio Cabrini, la santa patrona degli emigranti, che ha fondato tante scuole, tra cui la nostra, che ha ormai passato il traguardo dei 130 anni di vita.

Il tema che ci è stato assegnato era questo: “Educare alla virtù della scuola cabriniana”.

Dalle relazioni – in particolare quella di Lucetta Scaraffia – e dai lavori di confronto si è evidenziato come i bambini e i ragazzi di oggi non siano capaci di “compiere sacrifici”.

Questo rilievo riguarda la popolazione giovanile italiana nel suo complesso.

Ma – bisogna sinceramente ammetterlo - anche la nostra scuola non ne è immune.

È l’epoca del tutto subito, del “touch e via”.

E, quando questo accade in una scuola, si verificano due conseguenze rilevanti: una educativa e una didattica.

Come sempre accade in questi casi, le due conseguenze si intrecciano, rafforzandosi l’un l’altra.

*1. L’educativa: il bambino-ragazzo esercita mille resistenze, pur di non impegnarsi per un risultato che, per raggiungerlo, gli richiede molta, ma anche poca fatica.

Se non c’è l’immediato riscontro di un ritorno (meglio se di successo o di denaro) difficilmente pensa valga la pena sacrificarsi.

E i genitori a volte – animati da falso amore o sopraffatti dalla sfinitezza dei continui combattimenti (dei tira e molla) – concorrono a creare questa mentalità.

Tipico per trarsi d’impaccio e per ritrovare la tranquillità perduta: soddisfare subito o, addirittura, anticipare i desideri dei figli!

*2. Seconda conseguenza: la didattica: nello studio si applica la stessa regola. È difficile ottenere l’impegno scolastico in generale o, in particolare, lo studio di materie poco amate o giudicate “pesanti” e, magari, “inutili”, come a esempio la grammatica.

Hai voglia a dire: «Guarda che è importante saper parlare correttamente l’italiano, e così via, per il tuo futuro!!!». Le gare di master chef o di X factor certamente sarebbero più stimolanti!

Sapete cosa capita allora?

In questi casi, non sempre, ma abbastanza sovente, i genitori danno man forte ai figli: «Non è mio figlio che non vuole fare fatica, che non vuole impegnarsi, ma sono i docenti che non lo sanno interessare e stimolare!».

Quali armi ci vengono in aiuto?

Nei casi più eclatanti, certamente pazienti colloqui con i genitori.

Cari genitori, cari insegnanti...

Il saluto del Direttore Didattico

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Fondarsi sul principio-persona significa, concretamente:

1. l’attenzione alla singolarità unica e irripetibile di ciascun alunno,

2. l’accompagnamento della persona da quando passa la soglia della scuola per la prima volta a quando costruisce sotto la guida dei docenti (maestre o professori) un proprio piano di studi personalizzato, a quando incomincia a correre più autonomamente lungo le tappe del curriculum scolastico: non solo: della sua vita.

A volte la scuola paritaria viene scelta con la aspettativa di estrema protezione socio-morale dalle droghe, dal bullismo violento o dal sesso precoce. Certo che c’è anche questo, ci mancherebbe, ma c’è perché la scuola cattolica

1. coltiva la persona in tutte le sue dimensioni, fa vivere l’acquisizione del sapere come processo esistenziale,

2. costruisce il curriculum ad personam.

3. Dal punto di vista culturale e intellettuale coltiva”il senso religioso” che non significa fare catechesi, bensì tenere aperto un atteggiamento non onnipotente e non prepotente verso l’universo umano e verso quello naturale: un atteggiamento di finitudine positiva: io voglio acquisire competenze, io voglio essere capace di ragionare, io voglio essere capace di compagnia solidale, perché io voglio costruire un mondo migliore per tutti!

Federica Bellesini

In generale, direi nella routine quotidiana, l’arma vincente non è un’arma “segreta”, “nascosta”; è l’arma straordinaria che si chiama insegnante:

docenti che hanno ben chiaro che quello che richiedono, lo richiedono in vista del bene dei bambini, dei ragazzi: e questo “bene” lo hanno sperimentato sulla loro pelle da lungo tempo, anno dopo anno e ne hanno constatato l’efficacia.

Non si limitano perciò a trasmettere informazioni, ma comunicano la bellezza della vocazione a cui tutti siamo chiamati: divenire grandi nella sapienza e nell’amore.

E qui mi permetto si sottolineare che la differenza fondamentale tra scuola pubblica statale e scuola pubblica paritaria cattolica è questa:

che la prima ha come finalità costitutiva la formazione del cittadino;

che la scuola cattolica ha come suo scopo la formazione della persona.

Se la scuola di stato è fondata sul principio-cittadino, la scuola cattolica è fondata sul principio-persona.

Nel primo caso, il sapere si limita all’istruzione; e non mi interessa neanche di sforzarmi a “interessare”

nel secondo caso il sapere diviene educazione intellettuale, affettiva, sentimentale, emozionale della persona:

lungo quei tre assi intrecciati e costitutivi della persona-nel-mondo:

logos, eros, agape.

Educare vuol dire far diventare liberi degli esseri umani — che non nascono liberi, se non giuridicamente, ma hanno inscritta la possibilità di diventare liberi — cioè capaci di assumersi responsabilità nel mondo e di rispondere dei propri atti.

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La sezione primavera

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Eccoci qui…dopo le vacanze riapre la Sezione Primavera con nuovi protagonisti da conoscere, con cui iniziare un nuovo viaggio insieme!

I primi giorni di scuola siamo tutti emozionati, ancora non ci conosciamo ma la classe, curata e piena di giochi, piace e rassicura. Le maestre infine sembrano simpatiche!

Per molti è la prima esperienza di vita a scuola e salutare la mamma quando va al lavoro a volte risulta difficile. Ecco perché le maestre offrono la consolazione del ciuccio, la compagnia di un peluche e un mare di coccole per tutti! In poco tempo torna il sorriso.

Abbiamo dedicato molto tempo a scoprire i giochi e a conoscere i nuovi amici, impastando pasta di sale e pitturando con le macchinine… un’esperienza mai provata prima!

Giocando con il nostro corpo abbiamo scoperto il

viso con la bocca, gli occhi, il naso e le orecchie. I capelli, inoltre, sono morbidi…”se li tiriamo ci facciamo male!”.

Proviamo a disegnare con gli acquarelli e il foglio si bagna tutto, ma è divertente e ci laviamo anche le mani nella ciotolina con l’acqua che è rimasta.

Per scoprire meglio il nostro corpo siamo andati in salone a giocare con palle, cerchi e scivoli; l’esperienza psicomotoria ci permette di capire come siamo fatti, condividere le cose con gli altri e crescere in allegria.

A noi maestre dunque il compito di accogliere, interessare, accompagnare e coinvolgere ogni singolo bambino!

La Sezione Primavera è pronta a partire… buon viaggio!

maestre Emanuela e Gianfranca

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Il primo passoverso il cammino

della scuola

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L’anno scolastico è terminato per le piccole rondini. Superate le difficoltà iniziali dell’inserimento e

del distacco dai genitori, è iniziata per loro una bellissima esperienza fatta di canti, giochi, colori

e primi lavoretti, tutti portati a termine con grande successo e che hanno fatto tanto emozionare

mamma e papà.

Nella sezione Primavera si respira aria di casa e di amore, ma non c’è alcun trucco o magia segreta…

si tratta dell’insuperabile professionalità e infinita pazienza delle maestre, della stretta collaborazione

con i genitori e del rapporto di fiducia reciproca che permette ai bambini di vivere serenamente la

scuola, e a mamma e papà di stare tranquilli.

L’ anno prossimo le rondini più grandi entreranno nel magnifico mondo della Scuola dell’Infanzia e ritroveranno la grande famiglia del Cabrini...e la

storia continua...

Un papà

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scenografie accurate e precise, si sono mostrati entusiasti e collaborativi e hanno interpretato la propria parte con serietà, nonostante la tenera età. L’emozione di tutti era nell’aria, ognuno di noi cercava con lo sguardo i propri figli che perfettamente a loro agio dispensavano sorrisi di soddisfazione. Percorrendo il lungo corridoio, inebriati da un profumo dal sapore orientale, ci siamo diretti alla nostra amata Cappella, tutti coinvolti nella magica atmosfera, impreziosita da una melodia celestiale, della nascita di Gesù. L’arrivo della Sacra Famiglia ha introdotto l’ingresso dei piccoli della sezione Primavera, vestiti da tenere pecorelle, accompagnati dai loro papà in versione pastore, per arrivare poi, tra canti natalizi, all’emozione finale sulle note di È la notte di Natale augurandoci così il migliore degli auguri. E come mamma di un bimbo appartenente al gruppo azzurro, e come me sicuramente altri genitori, non ho potuto non ripercorrere i tre anni di crescita appena trascorsi e con il cuore colmo di gratitudine per chi con impegno e professionalità ne ha permesso una crescita così serena.

Grazie!

una mamma

Come ogni Natale, ricorrenza che più di ogni altra assume una molteplicità di valori e di significati fondamentali per la vita di ognuno di noi, la scuola dell’Infanzia e la sezione Primavera ci hanno regalato un momento di festa e di condivisione. Hanno creato una piccola Betlemme, con l’allestimento di varie botteghe che hanno preso vita nel corridoio della nostra scuola; un vero e proprio Presepe Vivente, suggestivo e coinvolgente, una ricostruzione storica di personaggi e ambienti e una riscoperta degli antichi mestieri, degli usi e dei costumi. L’intera scenografia è stata realizzata con materiali riciclati come carta e cartone, ritagliati e dipinti dalle maestre e dai nostri piccoli; i vari utensili, di foggia antica e le varie spezie hanno permesso un piccolo capolavoro curato nei minimi dettagli. Diverse le scene di vita quotidiana, veri e propri quadri d’epoca, una ricerca sulle arti e i mestieri che ci hanno condotto attraverso le varie botteghe del tempo: cartai, ceramisti, speziali, fornai, scrivani, rilegatori, fruttivendoli. Una Sacra Rappresentazione intrisa di ricordi d’infanzia in un racconto che si snoda in un’atmosfera tra fiaba e ricostruzione storica, tra evocazione biblica e realtà; un tuffo indietro nel tempo dove i bambini, immedesimati perfettamente grazie a costumi e

Gioia al tempo di Gesù

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Scuola dell’infanzia

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Natale

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“A Costa Pietrosa tutti facevano un gran baccano, litigavano sempre e nessuno aveva voglia di avere amici […] sempre di fretta, sempre con quella fac-cia brutta e imbronciata”

Sulle note di “We will rock you” i grandoni del gruppo azzurro si sono allenati in un circuito sportivo fatto di quattro step… arrabbiati, imbronciati, ma anchepiuttostoaffaticati!

“Buio, rumori, sussurri, vento freddo… il cuore mi batteva forte e il respiro quasi mi mancava… ero arrivata all’Urlobosco, il posto più spaventoso dell’universo!”

Unboscochesirianima,fattodialberi,gufi,pipistrelli,lupieragnetti…nonèstatodifficileperilgruppo arancione calarsi perfettamente nella parte, soprattutto con le note di “Thriller” in sottofondo !

“Il deserto dei Mogi, un posto deserto, caldo e pieno di sabbia, dove ho incontrato quel camaleonte grigio tutto solo soletto, che non riusciva a cambiare

Che sorpresa!

Un diario, antico sicuramente, “perché è un po’marroncino” e “un po’ rotto di qua e di là”. L’ abbiamo trovato il 12 Ottobre mentre andavamo tutti nella Cappella della Nostra Scuola.

Così è iniziata la programmazione annuale dellaScuola dell’Infanzia, un percorso che per tutto l’anno ha coinvolto i bambini di tutte le sezioni. Attraverso la lettura di questo “Diario Segreto” i bambini sono stati invitati a prendere parte al viaggio di Costanza sull’isola dei tesori, un posto un po’ speciale, che nel suoterritorioèsuddivisainzone:BorgodiPiumafelice,CostaPietrosa,Urlobosco,DesertodeiMogi.

“Ho deciso! Parto! Alla scoperta dell’isola dei tesori!” èstatounviaggioriccodinovitàpernoi,checisiamoavventurati nel prezioso viaggio della scoperta di noi stessi e di ciò che ci rende ognuno così unico e speciale…lenostreemozioni!Edèperqueste ragionicheper la festadi fineannonon potevamo che mettere in scena tutto quello che di meraviglioso abbiamo imparato in questo anno scolastico.

In viaggio con Costanza sull’Isola dei Tesori

Il 27 Maggio , nel cortile del nostro Istituto, accompagnati da una favolosa Costanza, i bambini si sono presto calati nella parte degli abitanti della nostra Isola dei Tesori..

“Gli abitanti di Borgo di Piuma felice erano gentili e con le voci delicate […] i bambini qui sapevano prestarsi i giochi e condividere la merenda… e se si litigava bastava chiedere scusa con il cuore: << Mi dispiace, è colpa mia, cosa posso fare per rimediare?>>Sono stati i piccolini del gruppo giallo e rosso, vestiti di un caldo e brillante sole, a portare in scena questa gioia, con il loro sorriso più grande.

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colore”

…ma ci hanno pensato i piccolini della sezionePrimavera a ridare vita e colore a quel grigio animaletto; del resto era tutto abbasta chiaro: aveva solo bisogno di qualche amico in più!!

È stato così che alla fine del viaggio con Costanzaabbiamo capito davvero quale fosse il vero tesoro di quest’isola: ognuno di noi conserva un pezzettino di questo luogo surreale dentro di sé, ma la veraricchezzaè imparareavivere inarmoniacongli altri,rispettandone a pieno tutti i sentimenti.

maestra Danja

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Il 4Maggio 2017 i bambini del gruppo azzurro dellascuola dell’infanzia, accompagnati da due delle loro insegnanti, sono partiti per una Vacanzina di tre giorni al Forte di Machaby, in Val d’Aosta.

Il giorno della partenza le mamme e i papà hanno accompagnato al ritrovo del pullman i loro bimbi, emozionati e commossi allo stesso tempo: 16 cappellini rossieranoprontissimiadaffrontarequestatanto attesa partenza!

All’arrivo al Forte ci attendeva la nostra Guida NaturaMonia, cheha saputo finda subito introdurciall’atmosferadellavalle,concanti,balli,filastroccheeninna nanne in lingua Patois.

L’entusiasmo e le aspettative dei nostri bambini sono state presto soddisfatte: il forte che ci ha ospitato èuna struttura compatta, a misura di bambino, dove essi potevano muoversi in autonomia e indipendenza, giocare e avere cura delle loro cose nelle due stanze con i tanto sognati letti a castello.

Con il tempo a nostro favore i primi due giorni sono volati: gite all’aria aperta, laboratori artistici e di

cucina, giochi, esplorazioni, caccia al tesoro, raccolta dimateriali naturali…maanchepigiamaparty e unabellissima festa di compleanno per la nostra Letizia che hacompiuto6anniproprioil4Maggio!

Ognuno di noi si èmesso alla prova con se stesso;attraverso questa esperienza abbiamo scoperto nuove amicizie e consolidato quelle vecchie, abbiamo capito di avere qualcosa in più che ci accomuna, ma soprattutto ci siamo accorti che l’unione fa davvero la forza in ogni momento.

Il terzo giorno, dopo aver partecipato ad una lezione di yoga sulla respirazione, abbiamo atteso l’arrivo dei genitori al Forte, per condividere con loro un pranzo, ma soprattutto tutte le grandi emozioni vissute in questi duegiorniemezzo…epernonscordarlepiùabbiamoprovato a racchiuderle in un pensiero su queste cartoline fai da te, che ogni bambino ha personalmente realizzato: ecco qui i nostri 16 “Mi ricorderò per sempre..”

maestra Danja

Tre giorni a Machaby

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I bambini del gruppo azzurro e anticipatari della scuola dell’infanzia incontrano i grandoni della IV per iniziare con loro un cammino alla scoperta della Sembrava un giovedì qualunque stamattina quando abbiamo incontrato i nostri tutor di IV primaria. Attraverso il gioco del memory ad ognuno di noi è stato affidato uno o due tutor. Armati di carta e penna poi, i bambini di quarta ci hanno intervistato: ci siamo così potuti raccontare con grande grande naturalezza!

Ecco alcuni estratti delle nostre interviste:

«Mi chiamo Beatrice e ho 5 anni […] mi piacerebbe tanto avere un gattino, ma mio papà proprio non vuole […] mi piace molto andare a scuola e giocare con le mie amiche, e nel weekend mi diverto a fare shopping con la mamma»

«Mi chiamo Giulia e il mio gioco preferito sono le bambole […] mi piace andare a scuola perché il venerdì c’è nuoto, anche se la cosa che preferisco è andare in montagna!»

«Sono Anna, ho cinque anni e due sorelle, ma litighiamo spesso […] da grande mi piacerebbe fare

la parrucchiera per cani perché ormai anche i cani assumo aspetti umani!»

«Mi chiamo Beatrice e ho cinque anni […] ho un pesciolino di nome Goldie e il mio gioco preferito è il didò. Mi piace anche molto venire a scuola perché le maestre sono molto simpatiche!»

«Mi chiamo Matteo, ho cinque anni e mezzo perchè il mio compleanno è il 7 di Aprile […] il mio animale preferito è l’aquila perché vola sulle montagne alte ed è difficile catturarle per i cacciatori»

«Mi chiamo Cristian non ho fratelli o sorelle, ma sono contento di essere figlio unico! Il mio migliore amico si chiama Filippo ,ma ho anche tanti altri amici […] da grande mi piacerebbe fare il motociclista […] mi piacciono i fiori profumati e cucinare i biscotti con la mia mamma»

Emozionati ed entusiasti ci siamo salutati con grande calore, in attesa del prossimo passo alla scoperta della Scuola Primaria.

le maestre dell’Infanzia

RACCONTAMI DI TE: insieme verso la scuola primaria...

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L’ultimo incontro del percorso di continuità verticale dei bambini del gruppo azzurro e anticipatari della Scuola dell’Infanzia è una giornata di grande divertimento, allegria ma soprattutto accoglienza e conoscenza.È il 31 maggio quando le porte della nostra scuola si aprono per un giorno davvero speciale: incontriamoci con tutti i nostri futuri compagni e le maestre Tiziana ed Alice delle future prime.L’appuntamento era nel salone della Scuola dell’infanzia dove, sciolto in fretta l’imbarazzo, tutti hanno avuto modo di presentarsi. Una volta terminato questo momento la giornata è continuata in cortile: i bambini sono stati coinvolti in una divertente staffetta che ha visto fronteggiarsi due squadre: tigri vs leoni, capitanate dalla maestra Alice e la maestra Tiziana.L’impegno e la voglia di dimostrare che <<ormai sì, siamo grandi>> (Giovanni, 5 anni e mezzo) si sono

visti fin da subito: orecchie aperte, sguardo attento, concentrazione al massimo…La vera sorpresa della mattinata però è stato l’arrivo dei tutor di IV: «Quando sono venuti i grandi a darci i quaderni!» (Carlo, 6 anni). Con la maestra Cristina infatti i tutor hanno realizzato le copertine del quaderno che i futuri primini useranno a partire da Settembre, rendendole personalizzate, uniche e speciali.La mattinata si è conclusa con la condivisione del pranzo al “Ristorante del Cabrini” dove <<mi sono seduto proprio vicino a Roberto, perché è simpatico!>> (Edoardo, 6 anni).Una giornata importante, divertente ed emozionante, nella quale si sono piantati i semi di chissà quale futura avventura insieme.

maestre Danja e Ilaria

Porte

aperte

all’accoglienza

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Scuolaprimaria

CODOGNO 2016giornata dell’accoglienza

Giornata di sole, allegria e...AMICIZIA: questa è la parola magica che ha fatto da colonna sonora alla giornata dell’accoglienza della scuola primaria.Un’accoglienza affettuosa, come quella che ci riserva da sempre Codogno, iniziata con la preghiera di saluto e la visita all’interessante ed emozionante mostra di Madre Cabrini, illustrata da Sr Maria Barbagallo.Attraverso giochi di collaborazione, condivisione e conoscenza, abbiamo poi creato le condizioni necessarie per rendere la parola AMICIZIA, così facile a dirsi, ma difficile da vivere, in un’emozione unica che ci coinvolgesse tutti, piccoli e grandi. Così attraverso un CERCHIO MAGICO, che partiva al centro dalla classe prima, per terminare con le classi quinte, ci siamo uniti mano nella mano, dando un senso concreto di affetto e protezione reciproca. Ognuno con il suo nome appiccicato alla maglietta, si è poi incontrato con altri che avevano la stessa consonante o vocale iniziale, abbiamo così potuto contare i più in uso e quelli più rari, quelli che ci piacevano, quelli che avremmo cambiato volentieri con altri...abbiamo scoperto che la lettera M è la

più numerosa al Cabrini primaria, la U, la J e la K, le solitarie, mentre ci mancano alunni con la H, la I, la O, la Q e la Z. Ci siamo quindi divisi in sei squadre e con le Maestre abbiamo deciso e scritto su dei cartelloni cosa l’AMICIZIA E’... e cosa l’AMICIZIA NON E’…quindi carichi della creatività e della concretezza resa dalle parole, abbiamo iniziato giochi – staffetta a coppie.Ci siamo misurati e specchiati l’uno nei difetti, nei pregi, nelle difficoltà e nella gentilezza dell’altro, attraverso questo scambio sincero e reciproco, ci siamo persino dimenticati del risultato finale, in nome di una solidarietà spontanea che speriamo rimanga a lungo nei nostri cuori. Questo in fondo era l’obiettivo dichiarato all’inizio e speriamo raggiunto nel finale: ricordarci ogni giorno dell’anno che…..una grande AMICIZIA ha due ingredienti principali, il PRIMO è la SCOPERTA di ciò che ci rende SIMILI, il SECONDO è il RISPETTO di ciò che ci fa DIVERSI.

prof.sa Martini

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18

La scatola

dei ricordi

1°A

noi piccoli vigili

Gli agenti della Polizia Locale di Milano

sono venuti a trovarci e ci hanno fornito

nozioni di base di educazione stradale,

poi ci hanno accompagnati sul Corso

di Porta Romana per sperimentare

sul campo quanto appreso in

precedenza.

Come dei veri vigili abbiamo

fermato i conducenti di auto e

moto, multando i trasgressori e

lodando chi rispettava le regole

stradali.E’s

tatodavvero

buffo

vedere le espressioni stupite

degli automobilisti che

hanno ricevuto la multa con

una faccina arrabbiata con

scritto “PROMETTO DI

NONFARLO

PIU”.

biblioteca

vigentina

Sappiamo leggere!!! Quindi niente di più bello e

appassionante che andare in biblioteca a prendere in prestito

il libro che desideriamo e leggerlo più alla sve

lta possibile

persco

prire“c

omeva

afinire

!”.

Poic’è

lasigno

raPatriz

ia,lab

ibliotec

aria,ch

eogni

voltaci

legge

unasto

riaavvin

centee

…nonso

lo…

…inques

toluogo

abbiam

oparte

cipatoin

prima perso

na alla rappresentazione teatrale

“Chi trova un amico tro

va un dolce tesoro”,

l’incontro fra il t-

rex Tiro e il to

po Mollo ci

hafatt

oriflett

eresul

valore

dell’am

iciziae

sul valore della ricchezza

che scaturisce

daogn

irichies

tadiaiu

toche

èfonte

di

comunione e condivisione.

Abbiamo anche partecipato ad

unlabo

ratorio

scientifi

coche

èstato

introdo

ttodall

alettur

a

del libro “Zoottica”, in

seguito

abbiamo esplorato il giardino

della biblioteca utilizzando

i nostri occhi, gli occhi

degli animali, gli occhi

tecnologici e,

infine,q

uellide

lla

fantasia. E’ stata

un’esperienza molto

interessante e non

vediamo l’ora di

tornare in biblioteca!

muba

“Vietato non

toccar

eӏun

perco

rsodi

gioco che si snoda in quattro

installazioni che abbiamo

potuto esplorare, toccare,

compor

re,sco

mporre

e così ci sia

mo divertiti a

conoscere ed esprimere

ciò che sentiamo, che

accade dentro di noi.

Nella scatola dei ricordi abbiamo conservato tutte le interessanti esperienze che abbiamo vissuto in questo primo anno di scuola primaria che ci hanno permesso di approfondire le nostre conoscenze in un ambito diverso da quello scolastico e di instaurare relazioni importanti che hanno consolidato la nostra amicizia.Ci siamo divertiti molto ed ora desideriamo aprire a voi questa meravigliosa scatola! Siete pronti?

maestra Elena

museo del ‘900

“L’ ABC dell’arte”, una sorprendente visita

in questo museo nel cuore di Milano dove

abbiamo scoperto, “smontando” le opere,

che possiamo disegnare utilizzando

semplici elementi che sono i punti, le

linee, le forme ed i colori.

Questi elementi, combinati

secondo le regole della

composizione, ci permettono

di realizzare delle immagini

meravigliose. Servendoci

solo del punto colorato, che

èlapiùpiccolatracciache

possiamo lasciare su un

foglio, abbiamo disegnato

degli alberi proprio

come facevano alcuni

pittori francesi alla

finedell’800chiamati

puntinisti.

Codogno: accoglienza di inizio annoUnagiornatadicondivisione insieme

agli amici più grandi del Cabrini caratterizzata dalla celebrazione della S.Messa, da giochi, dalla visita alla casa di S. Francesca e dal pic-nic sul prato…cisiamo sentiti subito in famiglia!

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noi piccoli vigili

Gli agenti della Polizia Locale di Milano

sono venuti a trovarci e ci hanno fornito

nozioni di base di educazione stradale,

poi ci hanno accompagnati sul Corso

di Porta Romana per sperimentare

sul campo quanto appreso in

precedenza.

Come dei veri vigili abbiamo

fermato i conducenti di auto e

moto, multando i trasgressori e

lodando chi rispettava le regole

stradali.E’s

tatodavvero

buffo

vedere le espressioni stupite

degli automobilisti che

hanno ricevuto la multa con

una faccina arrabbiata con

scritto “PROMETTO DI

NONFARLO

PIU”.

museo del ‘900

“L’ ABC dell’arte”, una sorprendente visita

in questo museo nel cuore di Milano dove

abbiamo scoperto, “smontando” le opere,

che possiamo disegnare utilizzando

semplici elementi che sono i punti, le

linee, le forme ed i colori.

Questi elementi, combinati

secondo le regole della

composizione, ci permettono

di realizzare delle immagini

meravigliose. Servendoci

solo del punto colorato, che

èlapiùpiccolatracciache

possiamo lasciare su un

foglio, abbiamo disegnato

degli alberi proprio

come facevano alcuni

pittori francesi alla

finedell’800chiamati

puntinisti.

Codogno: accoglienza di inizio annoUnagiornatadicondivisione insieme

agli amici più grandi del Cabrini caratterizzata dalla celebrazione della S.Messa, da giochi, dalla visita alla casa di S. Francesca e dal pic-nic sul prato…cisiamo sentiti subito in famiglia!

CastelloSforzescoNella Pinacoteca del Castello abbiamo fatto

un’emozionante caccia al tesoro per conoscere

alcune tecniche e materiali

della pittura. Inoltre abbiamo

scoperto che, tanto tempo

fa, gli artisti ricavavano i colori

dagli elementi naturali. Così, anche noi, mescolando

pigmenti colorati e uovo, abbiamo dipinto lo stemma

dei Signori che governarono Milano.

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Visita alla cascina didattica PezzoliDal foraggio

al formaggio

1°A2°A

Questa affascinante giornata trascorsa in campagna, tra un’attività e l’altra, ci ha messo in contatto con la Natura permettendoci di conoscere e apprendere i suoi misteri!

Innanzitutto abbiamo visitato i recinti con gli animali da cortile che abbiamo osservato, accarezzato e ai quali abbiamo anche dato da mangiare. Questo “tu per tu” così ravvicinato con ovini, caprini, suini e uccelli è stato emozionantissimo!

Poi nel museo dedicato agli strumenti di un tempo, abbiamo volto uno sguardo al passato ammirando oggetti di scuola, attrezzi per lavorare la terra, giochi, arnesi della casa…testimonianza delle antiche tradizioni della vita contadina.

Con curiosità e interesse ci siamo avvicinati al mondo dei formaggi attraverso la conoscenza della materia prima, con la quale abbiamo prodotto un delizioso e fresco Primo Sale.

Abbiamo appreso l’evoluzione dell’allevamento con la visita ai bovini da latte, da carne e ai tori. I vitellini, nati da pochi giorni, ci hanno fatto molta tenerezza…e la mungitura, praticata ad una finta

mucca, ci ha fatto ridere un mondo: immaginavamo che quella simpatica mucca di legno improvvisamente prendesse vita e…..BRRR!!!....che BRIVIDI!!!

Non sono mancati giochi, corse e capriole, insieme ai bambini di seconda, in un grande prato alberato, tutto per noi….che indimenticabile divertimento!

maestra Elena e Sabrina

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Curiosando

2°A

Durante la mattinata di venerdì 17 marzo (brrrividiii…) noi alunni di seconda con gli amici “grandi” di terza, ci siamo recati alla Cava Cabassi (luogo risalente ad oltre cento anni fa) per effettuare una vera e propria caccia al … mostro. Armati di mappa, messaggi misteriosi che indicavano il percorso da seguire e accompagnati da un agente della Polizia Locale,abbiamo raggiunto il laghetto. Sulla superficie affioravano numerose bolle “sospette” così l’agente presente ha chiamato il centralino dei vigili, e nel giro di qualche istante è arrivato a sirene spiegate il

nucleo sommozzatori, si sono immersi e dopo una lunga lotta, che ci ha tenuti col fiato sospeso, hanno catturato il mostro.È stata una giornata super e… brividosa.PS.:la nostra maestra Cate ha avuto un incontro ravvicinato con delle oche e una, terribile anzi terribilissima, l’ha rincorsa, ma un alunno, eroicamente è intervenuto, abbracciando la maestra … salvandola.

maestra Caterina

Caccia al mostro!

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Martedì 14 febbraio, noi bambini della classe seconda, ci siamo recati presso la Pinacoteca di Brera per seguire un percorso dal titolo: “I ritratti raccontano”. Accompagnati da una guida esperta abbiamo attraversato numerose stanze e siamo stati rapiti dall’incanto delle opere esposte; splendidi ritratti di cui abbiamo scoperto gli elementi principali che ci hanno permesso di conoscere caratteristiche, curiosità e modo di vivere di un tempo a noi sconosciuto. La visita si è conclusa dinnanzi

al bellissimo dipinto “Il Bacio” di Hayez, artista a noi già noto (ha realizzato lo splendido ritratto delle Contessina Antonietta) ed illustre insegnante presso la Pinacoteca.

Grazie a questo percorso, una volta giunti in classe abbiamo potuto sperimentare in modo gioioso e divertente, armati di foglio, matita e la forma di un ovale l’esperienza di realizzare un ritratto: quello del nostro migliore amico.

I ritratti raccontano

La contessina AntoniettaVenerdì 27 gennaio ci siamo recati presso la Villa Reale di Milano in via Palestro per partecipare ad un percorso ludico-didattico dal titolo intrigante: “La Contessina Antonietta invita i Bambini in Villa”.

L’ingresso è stato suggestivo, siamo stati accolti dalla contessina in un grande salone poi in silenzio, in punta di piedi, abbiamo visitato diverse sale, con eleganti elementi d’arredo e splendide opere d’arte che ci hanno incantato. Giunti nella Sala da Ballo, abbiamo

danzato con non poca emozione la quadriglia. Successivamente siamo entrati in una sala con un grande camino, davanti al quale ci siamo accoccolati per ascoltare la fiaba preferita di Antonietta. In fine abbiamo raggiunto la Sala del Parnaso, dove le cose non sono quelle che sembrano e qui abbiamo giocato al gioco che lei preferiva: “La bella statuina”. Abbiamo trascorso una mattinata irreale, immersi in un passato che magicamente è diventato presente.

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La giostradei colori

Venerdì 18 novembre, con i nostri piccoli amici della classe prima, ci siamo recati al Castello Sforzesco, per partecipare al percorso “La giostra dei colori”.

Una piacevole visita che ci ha permesso di conoscere tutti i segreti che i grandi artisti utilizzavano per realizzare le loro opere; e in particolare la magia, il significato e l’origine dei colori utilizzati. Successivamente ci siamo recati in “Atelier”, dove guidati da una educatrice, abbiamo potuto sperimentare la produzione dei colori con i pigmenti in polvere, l’utilizzo dell’olio di lino e dell’uovo per stemperarli.

maestra Caterina

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ciao a tutti...siamo Alessia e Margherita e vogliamo raccontarvi la nostra amicizia nata sui banchi di scuola. Proveniamo dascuoledifferenti:AlessiadalCabrinieMargheritada una esterna,ma questo non ci ha impedito,pur non conoscendoci,di diventare amiche. Dopo i primi giorni di scuola abbiamo superato la nostra timidezza iniziando a parlare e giocare insieme durante l’intervallo. Ci siamo trovate molto bene insieme,tanto da decidere di vederci anche fuori da scuola facendo delle merende e continuando a giocare.

Alessia:”A me di Margherita piace il suo caneMia,èsimpatica,carinaemiaiutaadisegnarevistocheèmoltobrava!”Margherita:”IotrovoAlessiamolto simpatica,fa proprio ridere tutti in classe!!Ha un fratellino divertente con cui giocare.”

Purtroppo ancora non siamo riuscite a stare in banco insieme,maforseèmegliocosìperchésiamodueverechiacchierone. Per fortuna,grazie alle gite organizzate dalla scuola come ad esempio al Museo dei Bambini-MUBA e alMuseo del Novecento abbiamo avuto lapossibilità di stare vicine potendo così fare insieme le attività proposte. Anche le nostre mamme hanno avuto

che riesco ad accompagnare le mie bimbe a scuola, saluto ed esco dal Cabrini con il sorriso sulle labbra, come si dice: con il cuore leggero, perché in quellemura si respira serenità, educazione, rispetto e tanta professionalità.

Maria e Margherita sono due bambine diverse: serena ed equilibrata la prima, timida, insicura, ma anche una gran furbetta la seconda. Che cosa ho sperimentato per entrambe: una crescita, una maturità di carattere, un apprendimento costante fatto di metodo e rigore, lo sviluppo di un giusto senso di responsabilità e di rispetto per gli altri. Tutto questo davvero mi inorgoglisce se penso alle mie bambine e mi rassicura se penso ai prossimi anni in cui le mie figlie continueranno afrequentare le aule del Cabrini.

la possibilità di conoscersimeglio ed è solograzie aloro che abbiamo potuto coltivare la nostra amicizia.

La nostra speranza è quella di poter restare miglioriamiche per sempre!!!

Ale&Marghe

Era il Novembre del 2015 e come tutte le mamme e i papà che stanno per iscrivere ad un nuovo ciclo scolastico i propri figli, mi districavo tra Open Dayseraliedelfinesettimana ingiroperMilano, facendo“indigestione” dei più diversi (ma in cosa?) percorsiscolastici.

Che dire: ero confusa, poi una sera una chiacchera tra amiche, una telefonata al 105 di C.so di Porta Romana, un colloquio con la preside e di figlie al Cabrini nedovevo iscrivere solo una e invece ne ho iscritte due!

DaquelNovembreèpassatopiùdiunannoemezzoedèfinitoilprimoannoscolasticoperMargheritaelaprima media per Maria: la stessa serenità con cui ho fatto la scelta iniziale di iscriverle non mi ha mai lasciato in quest’ anno scolastico 2016-2017. Ogni mattina

due bambine, una sola scelta

Bimbe e mamme raccontano

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Di quest’anno ricordo alcuni episodi, la maestra Elena che prendeva per mano la mia piccolina per rassicurarla e asciugarle i lacrimoni dei primi giorni e che poi si voltava a sorridermi come per dire: “vada tranquillaèsolounattimo”…epoicomepermagia,ungiorno la mia bimba, mi ha detto “ciao mamy, io vado al pre-scuola” e sale da sola le scale: “mamma non puoi accompagnarmi in classe, sono grande sai!”

E cucinismo con le sue golose creazioni: il riccio fatto con mezza pera, gli stuzzicadenti e l’uva, strepitoso! La pastaperilpane,iMuffinperilmercatinodiNatale…

E l’emozione del primo libro che Margherita già a Natale leggeva da sola, dicendomi “mamma poi mi ripeti cosa

ti ho letto”.

Se penso invece a Maria: un amore per lo studio che vaoltreilrisultatoscolasticofineasestesso,lavogliadi svegliarsi per andare a scuola, la passione per tutte lematerienuoveelasfidaquotidianaconsestessapermigliorarsi giorno dopo giorno.

Quest’anno si sta concludendo e io posso sintetizzare con una sola parola la mia esperienza: GRAZIE CABRINI.

Buone meritate vacanze a tutti,

una mamma

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spettacolo

di fine anno 1°A2°A

L’amicizia è per sempre!

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Tanto tempo fa, sette bellissime farfalle, ognuna di colore diverso,

danzavano sempre insieme, unite da grande affetto…L’incipit narra la leggenda della nascita dell’arcobaleno, una storia che i bambini di prima e seconda primaria hanno drammatizzato e che ha insegnato loro che l’amicizia è un grande dono.

Mettendo in scena questa colorata favola, ricca di tenerezza, fantasia e simpatici personaggi, i bambini hanno colto che, nella dimensione del gruppo, si creano momenti di solidarietà che permettono l’instaurarsi e il consolidarsi di legami importanti, soprattutto quando le piccole e grandi diversità vengono accolte e abbracciate da amici che si vogliono bene e si stimano.

In occasione di questo spettacolo abbiamo deciso, durante le ore di Informatica, di far lavorare i bambini ad una composizione astratta di immagini e colori

che richiamassero, secondo il loro gusto cromatico e la loro creatività, all’arcobaleno e, in senso più ampio, alla leggenda narrata nella rappresentazione teatrale.

E’ stata un’occasione, innanzitutto per le insegnanti, di sperimentare che realmente le doti di ciascuno di noi, quando sono messe al servizio degli altri, assumono un valore ancora più grande.

Solamente da un esempio concreto di condivisione e di valorizzazione reciproca, i bambini possono cogliere la preziosità di donare il proprio talento agli altri e di rispettare ciò che non colgono con immediatezza.

E così…la tecnica digitale si è ben coniugata all’espressione artistica, dalle quali sono nate vere e proprie opere d’arte.

maestre Elena e Valeria

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CodognoTutti gli anni facciamo

questa gita: a me piace molto.

Con il pullman la scuola arriva a

destinazione: diciamo una preghiera, vediamo

un bel video sulla storia di Madre Cabrini, visitiamo il

museo e poi andiamo a mangiare.

Nel pomeriggio giochiamo sempre in giardino.

Quest’anno il tema era l’amicizia.

Abbiamo fatto un cerchio che partiva al centro dalla classe

prima per terminare con le classi quinte

e ci siamo tenuti per mano.

Ho giocato con tutti, ma soprattutto con Giovanni,

a correre nel prato.

La cosa speciale è che a Novembre sono tornato con

tutta la mia famiglia ed il gruppo di preghiera del

mercoledì: così ho potuto far vedere loro un

posto che mi piace molto.

Piccoli grandi esploratori

gli alunni

di 3°A

raccontano....

3°A

nove

mbr

e 20

16: p

elle

grin

aggi

o a

Codo

gno del gruppo di preghiera del venerdì

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Cava CabassiIl giorno 17/03/17

sono andato alla Cava Cabassi

a sud di Milano; quando sono arrivato,

viste le dimensioni, mi sono sentito piccolo.

Come guida avevamo un agente della Polizia

Locale, che ci ha spiegato alcuni cartelli; quello che

mi è rimasto più impresso è il dissuasore mobile.

Dopo aver fatto il giro della cava, ci siamo fermati in un

punto dove abbiamo mangiato la merenda; ad un tratto

abbiamo visto delle bolle nella cava, allora la nostra guida

ha chiamato i sommozzatori che si sono immersi ed

hanno trovato un mostro che inquinava le acque; a volte

quando inquiniamo la natura siamo anche noi dei mostri.

Questa gita mi è piaciuta molto

e secondo me è la gita più bella che abbiamo fatto fino ad ora.

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Hok

usa

i – H

irosh

ige – UtamaroUn bel giorno di sole pieno siamo andati al Museo di Palazzo Reale

dove abbiamo visto tante cose sul Giappone e non solo.Ci hanno accolto molto gentilmente e ci hanno portato in una stanza

dove abbiamo fatto dei “capolavori”.Io e delle mie amiche, Sara, Giorgia, Emma e Suwetha a

bbiamo fatto una donnina con l’abito blu, la pelle color rosa carne come la nostra e dei capelli neri raccolti.

Invece alcuni dei nostri amici come Edoardo, Lorenzo e Rebecca hanno fatto un vulcano.

Lo hanno fatto così bene che sembrava che eruttasse….anche se non doveva farlo!

Abbiamo proseguito la visita al museo, dove abbiamo scoperto tante cose.

Ad esempio la data, o meglio l’anno, non è rappresentato da numeri,

ma da diversi animali come il gallo, il maialino, il dragone, la scimmia e tanti altri.

Abbiamo scoperto che i giapponesi disegnano più cose naturali che umane, e se disegnano gli uomini li disegnano insieme alla natura.

Questo perché c’è una leggenda che dice che all’interno di alberi, cespugli e fiori ci sono dei cami,

che sono degli spiriti che scagliano una maledizione se uno non rispetta la loro casa, cioè la natura.

Proseguendo abbiamo visto che non c’è solo la festa della mamma o del papà, ma anche quella dei bambini.Per la festa dei maschi appendono delle carpe di carta

che rappresentano il padre, il figlio ed i fratelli.Per la festa delle bimbe appendono sopra l’altare tante bamboline

a cui raccontare i pensieri brutti in modo da non averli più.

La leggende delle carpe dice che ci sono delle carpe giganti che risalgono il fiume

e man mano che risalgono diventano draghi che possono volare in cielo.

La cultura Giapponese è proprio “spettacolare”, anche se è un po’ “copiona” perché ricopia molte cose dai Cinesi.

E’ stata una bella gita molto istruttiva e divertente.

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Vigevano

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Archeo Park

L’Archeopark

si trova nella Valle Camonica

nella provincia di Brescia.

Noi ci siamo andati il 10 Maggio 2017 col pullman. Siamo

partiti alle 7.30 perché il v

iaggio dura circa un’ora e mezza.

Appena arrivati ci ha accolto una guida molto brava di nome Annarita, che

ci ha portato a vedere delle riproduzioni di capanne Neolitiche.

Sotto il portico abbiamo visto due aratri, d

elle zappe, e tre forconi. Una volta entrati

abbiamo visto un telaio, uno studio e Otzi, un uomo preistorico trovato tra i ghiacci.

Quando, nel 1991, lo ritrovarono aveva con sé un arco, una faretra, un’ascia, un pugnale,

una gerla ed un contenitore. Delle ferite sulla spalla e sulla mano rivelano che Otzi,

poco prima di morire, aveva combattuto.

Usciti dalla capanne abbiamo tira

to con l’arco, ma prima Annarita ci ha disegnato dei puntini sulla

faccia con della strana polvere marrone.

Poco dopo abbiamo fatto il primo laboratorio: abbiamo macinato il g

rano manualmente.

Poi siamo andati a fare merenda: io avevo dei biscotti, un plumcake e delle schiacciatine.

Dopo abbiamo visitato una sporgenza ed una caverna con delle riproduzioni di dipinti rupestri e

di mani.

Poi abbiamo battuto un disco di rame con una pietra fino a formare una scodella.

Quando abbiamo finito Annarita ci ha guidato fino al lago e ci ha divisi in due gruppi.

Divisi, Annarita ci ha fatti salire su una zattera con una fune che dovevamo tira

re a coppie.

Arrivati a riva siamo corsi a pranzare: in collina viene una fame!

Finito di mangiare abbiamo costruito degli amuleti portafortuna di argilla con dei simboli rupestri e

d

altri disegni. Q

uando abbiamo consegnato gli amuleti, Annarita ci ha portati a provare

il trapano a volano fatto di legno, corda e ferro.

Appena finito la guida ci ha fatto colorare con una pietra rossa un foglio appoggiato sopra

un’incisione rupestre: veniva fuori la figura!

Finito di colorare, siamo andati in una casetta dove c’era una signora che

modellava vasi a mano:

dopo la dimostrazione potevamo comprare un ricordo.

Siamo partiti alle 16 e siamo arrivati alle 17:15.

Questa gita mi è piaciuta perché abbiamo scoperto

cose che non sapevamo dell’uomo del

Neolitico.

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Archeo Park

L’Archeopark

si trova nella Valle Camonica

nella provincia di Brescia.

Noi ci siamo andati il 10 Maggio 2017 col pullman. Siamo

partiti alle 7.30 perché il v

iaggio dura circa un’ora e mezza.

Appena arrivati ci ha accolto una guida molto brava di nome Annarita, che

ci ha portato a vedere delle riproduzioni di capanne Neolitiche.

Sotto il portico abbiamo visto due aratri, d

elle zappe, e tre forconi. Una volta entrati

abbiamo visto un telaio, uno studio e Otzi, un uomo preistorico trovato tra i ghiacci.

Quando, nel 1991, lo ritrovarono aveva con sé un arco, una faretra, un’ascia, un pugnale,

una gerla ed un contenitore. Delle ferite sulla spalla e sulla mano rivelano che Otzi,

poco prima di morire, aveva combattuto.

Usciti dalla capanne abbiamo tira

to con l’arco, ma prima Annarita ci ha disegnato dei puntini sulla

faccia con della strana polvere marrone.

Poco dopo abbiamo fatto il primo laboratorio: abbiamo macinato il g

rano manualmente.

Poi siamo andati a fare merenda: io avevo dei biscotti, un plumcake e delle schiacciatine.

Dopo abbiamo visitato una sporgenza ed una caverna con delle riproduzioni di dipinti rupestri e

di mani.

Poi abbiamo battuto un disco di rame con una pietra fino a formare una scodella.

Quando abbiamo finito Annarita ci ha guidato fino al lago e ci ha divisi in due gruppi.

Divisi, Annarita ci ha fatti salire su una zattera con una fune che dovevamo tira

re a coppie.

Arrivati a riva siamo corsi a pranzare: in collina viene una fame!

Finito di mangiare abbiamo costruito degli amuleti portafortuna di argilla con dei simboli rupestri e

d

altri disegni. Q

uando abbiamo consegnato gli amuleti, Annarita ci ha portati a provare

il trapano a volano fatto di legno, corda e ferro.

Appena finito la guida ci ha fatto colorare con una pietra rossa un foglio appoggiato sopra

un’incisione rupestre: veniva fuori la figura!

Finito di colorare, siamo andati in una casetta dove c’era una signora che

modellava vasi a mano:

dopo la dimostrazione potevamo comprare un ricordo.

Siamo partiti alle 16 e siamo arrivati alle 17:15.

Questa gita mi è piaciuta perché abbiamo scoperto

cose che non sapevamo dell’uomo del

Neolitico.

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la storia infinita

Spettacolo

teatrale

di fine anno

3°A4°A

Quest’anno, abbiamo vissuto un’esperienza teatrale con alcuni nostri amici di terza.

La nostra esperienza teatrale ci ha fatto superare le nostre paure, timidezze, l’agitazione e le voci che ci ripetono nella testa “Non ce la farò mai!”.

A teatro si impara a recitare senza paura davanti al pubblico, ti fa imparare ad essere espressivo.

L’esperienza teatrale è stata molto bella, abbiamo potuto scoprire che anche se non avevamo molte battute, potevamo lo stesso comunicare al pubblico usando i gesti.

Durante le prove eravamo molto in ansia per lo spettacolo finale, ma abbiamo studiato le parti e ripassato le coreografie molto bene.

Onestamente lo spettacolo finale è stato molto diverso dalle prove: abbiamo recitato con molta più convinzione e non ci aspettavamo tanta bravura da parte nostra!

Durante le prove ci siamo sentiti in ansia per il rischio di sbagliare qualcosa davanti a tutte le persone.

Durante lo spettacolo le persone possono cambiare la propria personalità per interpretare i vari tipi di personaggi.

Alla fine ci siamo divertiti come matti a ballare sul palcoscenico perché era filato tutto liscio come l’olio!

i bambini di terza e quarta

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Lo spettacolo messo in scena è stato bellissimo: bravissimi TUTTI!

Sappiamo bene che lo spettacolo però è solo la fine di un lungo percorso fatto dai nostri ragazzi.

E’ stato un percorso di crescita per molti di loro, delle volte uscivano dalle lezioni arrabbiati o nervosi, altre volte allegri e spensierati…si stavano mettendo in gioco, non trascorrevano solo due ore divertendosi.

Imparare poi le parti…che lavoro! Alcuni di loro nel tempo hanno aumentato il loro senso di responsabilità e la loro attenzione per il teatro e per il gruppo si è fatta sempre più solida nonostante la giovane età, dimostrando disciplina e gioia nel recitare.

Vederli sul palco è stata una meravigliosa scoperta: Il teatro rivela sempre qualcosa di nascosto dei figli...qualcosa di nascosto spesso anche ai genitori! Crediamo sia una lente bellissima attraverso cui guardare qualche aspetto dei propri figli (come sono in scena? come reagiscono all’emozione? come si rapportano con l’impegno e la responsabilità di una parte?) a patto che poi li si guardi davvero e si lascino da parte le innumerevoli aspettative che spesso come genitori trasferiamo involontariamente sui figli.

Un’esperienza assolutamente da ripetere!

Un grazie speciale a chi anno dopo anno la sta portando avanti!

i genitori

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Quest’anno, per scrivere il nostro nuovo libro, ci siamo ispirati alla lettura della “Storia Infinita” di Micheal Ende, masiccome abbiamo molto a cuore il libro che abbiamo scritto l’anno scorso la ci protagonista è Olkose, la bambina che abbiamo adottato a distanza in prima elementare, abbiamo deciso di inserirla anche in questo libro.La “Storia Infinita” parla di Bastiano, un bambino malinconico e triste, poco accettato dai compagni che ama leggere e usare l’immaginazione.Un giorno, scappa dai bulli della classe e si rifugia in una libreria dove incontra Coriandoli.Il libraio capisce che la “Storia Infinita”è i libro adatto a Bastiano.Il ragazzo prende illibro, marina la scuola, va nella soffitta e si immerge nella lettura.Solo alla fine della lettura capirà che è lui l’unica speranza per il mondo di Fantàsia.L’aspetto che abbiamo preso in considerazione per creare il nostro nuovo libro è come nella fantasia si possono descrivere sentimenti, emozioni e atteggiamenti che tutti viviamo nella vita reale.Infatti ogni personaggio può essere paragonato alle persone di oggi nel modo di vivere, di pensare e di giudicare.Nel nostro nuovo libro Olkose torna in Italia per una malattia molto rara che nessuno sa guarire nel suo Paese.Incontra i suoi vecchi amici dello scorso anno.

In ospedale incontra dei bambini ricoverati che le suggeriscono di andare nella biblioteca dove sceglie il “Mondo di Bellàsia”.Nel nostro nuovo libro come nella “Storia Infinita” c’è un personaggio misterioso, che si chiama Senzavolto, che vuole cambiare la natura degli abitanti di Bellàsia, incitandoli ad ascoltare i loro più biechi istinti per essere liberi e senza regole e obblighi: solo così per Senzavolto si può essere felici.Clara, come Atreiu, ha il compito di riportare la verità in questo mondo che si sta corrompendo, naturalmente con alcuni amici che troverà sulla sua strada.Siccome sono tante le prove che le faremo fare, finiremo il libro entro Natale prossimo.

gli alunni di quarta

Olkosee il mondodi Bellàsia

Rubense la nascita

del Barocco

4°A

4°A

ruolo di politico, in un periodo storico in cui le grandi potenze combattevano tra loro (1600 d.C.).La mostra che abbiamo visto è tematica: siamo passati da autoritratti e ritratti a quadri religiosi, simbolici e mitologici.La pittura del ‘600 è diversa da quella del periodo artistico precedente perché rispecchia il pensiero e la propri storia di quell’epoca.Nell’ autoritratto si ritrae come un gentiluomo con un cappello elegante ornato d’oro, con una collana d’ oro, con abiti di velluto lussuosi e con una barba ben curata.Per Rubens era importante mettere in risalto i volti, le loro espressioni per coglierne il carattere e i sentimenti mentre dava meno risalto al paesaggio che pur essendo pieno di particolari non è mai illuminato rispetto alle figure umane.Anche il volto della figlia e della moglie sono illuminati e molto espressivi in particolare, in quello della

La pittura barocca è seguita a quella rinascimentale della quale abbiamo visto un suo rappresentante: RubensRubens è un pittore dell’ Olanda ed è considerato come un pittore flammingo.Ha viaggiato per tutta l’Europa svolgendo anche il

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Tutti sul

Naviglio4°A

moglie, nello sfondo si nota una colonna di marmo avvolta da un ramo di vite simbolo dell’ anima che continua a vivere dopo la morte; inoltre la donna tiene in mano un libretto come segno di profonda religiosità.Prima di eseguire un dipinto era abituato a fare delle bozze che poi trasformava in vere opere d’arte.Per quanto riguarda la tematica religiosa, abbiamo osservato due quadri molto grandi “Il Compianto ” e “La Resurrezione”.In entrambi la luce proviene sempre da una fonte ben precisa che illumina le figure umane per mettere in risalto l’ espressione e per simboleggiare l’ abbraccio di Dio per tutti i suoi figli.Dipinge Cristo come un uomo forte e muscoloso a somiglianza delle antiche statue degli eroi greci.Nell’ Adorazione dei pastori, la luce è emanata da Gesù bambino, Maria con un gesto delicato lo scopre dal velo che lo avvolge, lo sfondo è buio ma spiccano i volti dei pastori che esprimono diverse emozioni le

stesse che può provare qualsiasi persona di fronte all’ evento più importante nella storia umana; in questo modo Rubens riesce a coinvolgere emotivamente le persone che guardano i suoi quadri.In un’ altra sala abbiamo ammirato un dipinto che ritraeva Giovanni Carlo Doria un nobile che nel quadro cavalca un cavallo imbizzarrito per mettere in risalto il suo coraggio, valore , determinazione e raffinatezza simboleggiati anche da alcuni elementi della natura quali l’ulivo, la quercia e il cane.Per il tema mitologico abbiamo visto Ercole e le dodici fatiche, Saturno che divora il suo ultimo figlio che però è stato salvato dalla madre una dea che vive sull’Olimpo e Romolo e Remo allattati dalla lupa.Ci hanno spiegato che molti pittori hanno illustrato le storie mitologiche degli antichi eroi perché rappresentano tutti i vizi e le virtù dell’uomo.È stata una gita molto interessante.

gli alunni di quarta

Caro Diario,abbiamo vissuto un’avventura fantastica e divertente ti racconto tutto!Io e i miei compagni ci siamo recati sul Naviglio Grande e subito abbiamo visto su una piattaforma che galleggiava sull’acqua i nostri futuri istruttori con un cane di nome Macchia e subito eccolo lì a pancia in su per ricevere le nostre coccole.Il nostro istruttore Simone, secondo me molto severo, subito con voce da Comandante ci ha dato delle regole da eseguire ha dato ad ognuno delle pagaie e dei giubbotto di salvataggio ma prima di salire sulla canoa.Ovviamente ci sono state un po’ di discussioni per stare vicini. Io volevo stare vicina ad una delle due Beatrice e alla fine mi sono trovata con Beatrice C., una bambina molto sveglia e simpatica.Simone ci ha spiegato come posizionare la pagaia ed ecco: stavamo partendo!

Ero emozionata, ed un po’ mi è dispiaciuto che la Maestra Cristina non venisse con noi per vedere come imparavamo in fretta ma lei ha potuto scorgerci da lontano.Mentre navigavamo, mi è sembrato di essere dei piccoli Egiziani con il loro Faraone.Certe volte immergevo troppo la pagaia nell’acqua e dopo era impegnativo ritirarla fuori ed a un certo punto Bea C. mi sussurra: “Beh, quest’acqua non è poi così tanto sporca”.E’ bastato un secondo e avevamo gli occhi puntati su un piccione morto allora io le rispondo: ”Tu dici?”e finiamo il discorso con una risata.Dopo ci siamo accostati, e Simone ci ha raccontato della storia del Naviglio mi è interessato molto la storia “A.U.F.O.” che dice che quando si passava con la barca bisognava pagare le tasse ma anche i costruttori del Duomo dovevano passare sul Naviglio quindi loro non le pagavano; se io fossi vissuta in quell’epoca avrei voluto essere una costruttrice!Mentre stavamo ritornando, abbiamo avvistato un ragno e Tommaso dalla paura ha fatto un saltino e il cappello è caduto in acqua!Mentre navigavamo, abbiamo incontrato una band che ha suonato per noi. Io mi sono sentita come una VIP!Ed eccoci in porto stanchi ma orgogliosi e divertiti!Ciao, ciao caro Diario,alla prossima.

gli alunni di quarta

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Dragon boat

4°A

Martedi’ 16 maggio 2017 la classe quarta primaria ha partecipato all’iniziativa didattico-formativa sul DRAGON BOAT, presso la Canottieri San Cristoforo di Milano.Una navigazione di gruppo immersi nell’incanto della zona dei Navigli che, in qualunque stagione, ha un fascino particolare ricco di storia e di natura.Noi abbiamo apprezzato entrambe le possibilità,

Tutti insieme sulla stessa barca!

godendo della splendida giornata di sole e della professionalità del nostro Istruttore Simone.Ci ha spiegato prima in teoria e poi in pratica, le tecniche della pagaiata: come si usa la pagaia e come si voga in gruppo, infatti pagaiare su una Dragon Boat oltre ai benefici dell’esercizio fisico comporta, in ambito formativo,l’intervento di aspetti relazionali importanti come il coordinamento dei ruoli, la comunicazione e la motivazione del gruppo.Ci siamo sentiti protagonisti di una bella avventura, molti erano i turisti che ci fotografavano dall’alto dei ponti o lungo le sponde della Darsena, dove abbiamo anche assistito a un concerto con dedica di giovani musicisti che abbiamo accompagnato con entusiasmo e battiti di mani.Ci siamo “ immersi “ nei racconti e nelle vicende dei Navigli apprendendo la Storia di Milano in maniera piacevole, soprattutto vivendola dal di dentro e vedendola a pelo d’acqua.Divertimento, sicurezza, apprendimento e spirito di squadra sono le parole chiave di una giornata insolita che rimarrà sicuramente ricordo indelebile per tutti, un’opportunità e un’emozione unica sicuramente da riprovare!!!

prof.sa Martini

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Artigiani

per il

Mercatino

di Natale

4°A

il mercatino di Natale E’ una bellissima e attesissima tradizione quella della nostra scuola di allestire il Mercatino di Natale! Si tratta di un progetto educativo che coinvolge scuola e famiglie fondato sul valore della solidarietà e collaborazione. La scuola è molto sensibile all’argomento ed è difatti attiva su più fronti solidali interni ed esterni all’istituto.Prima di tutto ci si organizza per tempo e ci si dedica alla creatività realizzando diversi manufatti utilizzando più tecniche e anche materiale da recupero assieme alle nostre insegnanti oppure con laboratori organizzati dai genitori nei fine settimana. Quando è tutto pronto i nostri genitori si occupano dell’allestimento e al presidio delle bancarelle

addobbate a tema. E’ stato esposto materiale donato in ottimo stato, ma soprattutto con prodotti alimentari e manufatti realizzati e confezionati da noi: l’orgoglio di vederli esposti e venduti è stato massimo.I primi a fare gli acquisti siamo stati noi alunni accompagnati dalle nostre maestre. Abbiamo usato i nostri risparmi e acquistato vari regali di Natale per parenti e amici.Il ricavato viene utilizzato per sovvenzionare laboratori, per del materiale didattico, per le attività didattiche ed anche per aiutare i più bisognosi.

gli alunni di quarta

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Scoprire la chimica

Accompagnare

i piccoli

4°A

4°A

I bambini di quarta scoprono la chimica con un chimico del CNR . E’ affascinante scoprire come e’ composta la realtà e come l’uomo con pazienza volontà fiducia e costanza può dedicarsi a un lavoro di equipe che aiuta a migliorare le sue condizioni di vita: L’importante e’ usare le proprie conoscenze per un bene comune!

Quest’anno saremo i tutor dei bambini della scuola materna che l’anno prossimo frequenteranno la prima elementare.Cristina (con Ilaria) ha organizzato un piccolo percorso che favorirà una conoscenza reciproca e ci permetterà di aiutarli ad iniziare il loro nuovo cammino scolastico.Il percorso si declinerà in quattro incontri:1) con un memory costruito da noi formeremo le coppie, poi faremo loro una piccola intervista e una fotografia.2) Reciteremo alcuni capitoli del nostro libro “Il viaggio di Olkose” che parla proprio di amicizia.3) Organizzeremo una merenda con loro e costruiremo un portafoto.4) Nell’ultimo incontro faremo una caccia al tesoro (“Chi trova un amico trova un tesoro”) e il premio sarà la foto del nostro bambino/a con noi dentro la cornice che avremo realizzato insieme.Non vedo l’ora di conoscere il bambino, di instaurare un rapporto d’amicizia con lui e di aiutarlo in questo cammino; questo implica una grande responsabilità, spero di esserne all’altezza.

gli alunni di quarta

I bambini di quarta hanno incontrato i piccoli della scuola dell’infanzia che l’anno prossimo frequenteranno la scuola primaria. Hanno recitato dei capitoli del libro che hanno scritto loro e ne hanno regalato uno a ciascuno. I grandi che si occupano di accompagnare i piccoli nella loro prossima avventura scolastica e’ uno degli obiettivi importanti del nostro percorso educativo: chi sa educare se stesso riesce a guardare gli amici, anche se piccoli, con uno sguardo affettivo che aiuta a crescere e ad essere sostenuto nell fatica.

maestra Cristina

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La giornalista Eleonora Molisani ha iniziato con noi un percorso sul giornalismo e la comunicazione attraverso i giornali.Due persone insieme formano già una comunità che hanno la necessità di comunicare. Comunicare deriva dal latino e significa “leggo insieme”.Oggi la nostra comunità è grande come il mondo e noi comunichiamo in tempo reale, mentre nel passato trascorrevano giorni e giorni prima di ricevere posta.In origine, per comunicare, si usavano alcuni strumenti ad esempio il fumo, il fuoco, i disegni, i pittogrammi, i segni e i rumori.Poi, nel IV secolo a.C. i Sumeri, i Babilonesi, gli Ittiti e gli Assiri fecero la I grande rivoluzione perché con la loro scrittura cuneiforme si può documentare la storia.La II grande rivoluzione avvenne con l’invenzione della stampa e la cultura e l’informazione iniziarono a circolare.La III rivoluzione iniziò con la diffusione dell’elettricità e, nel 1800, si ideò il telegrafo che trasmetteva messaggi in codice cioè nell’alfabeto morse e poi la radio.Nel 1950 si inventò la TV e in seguito il telefono.La IV rivoluzione è il digitale: questo ha portato alla massima diffusione della cultura e informazione e ha completamente cambiato la vita dell’uomo, il modo di imparare, di viaggiare e il ruolo del giornalista.Tutti si occupano di comunicare ma chi informa sono i mass media, cioè la TV e il telefono.Anche internet è un mass media ed è la rete delle reti. Oggi la cultura è convergente cioè i mass media comunicano tra di loro.Prima si era passivi cioè ci si limitava a guardare una trasmissione ma ora l’ascoltatore è coinvolto perché può votare, fare domande e inviare filmati.

La comunicazione

A teatro!

4°A

4°A

Vi è una fondamentale differenza tra FATTO-NOTIZIA-OPINIONE: un fatto è una cosa che accade spesso, un’opinione è un commento e una notizia è una cosa che non succede mai.La notizia per essere interessante deve rispettare delle regole: deve essere un fatto eccezionale, deve essere accaduto poche volte, il giornalista deve essere veloce a comunicarlo, la vicinanza e il numero delle persone coinvolte.Di solito le notizie parlano di nuove scoperte, di cose utili o dei vip.Per essere giornalisti è utile leggere molto e scrivere un proprio diario.

incontro

con la

giornalista

Eleonora

Molisani

Il mio papà

è Ulisse

Martedì, 7 febbraio 2017, siamo andati al tetro Verdi, per vedere “Il mio papà è Ulisse” raccontata da suo figlio, Telemaco.Ulisse, raccontato e inventato da Omero nell’ Odissea è un personaggio della mitologia greca, che deve affrontare un lungo viaggio alla conquista di Troia.Lo spettacolo parlava delle avventure di Ulisse raccontate dal punto di vista di Telemaco; la regista ha voluto cogliere e mettere in risalto il rapporto padre-figlio che cambia durante il viaggio e l’attesa.Accompagna Telemaco nel suo racconto Amica, un personaggio inventato dalla regista stessa, per aiutare a superare i suoi momenti di rassegnazione,

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L’adorazione dei Magi

di Albrecht Dürer

4°A

con un gioco: i 3 capitoli dell’anima.Il primo capitolo consiste nel superare le paure, prima quelle piccole, poi quelle comuni e dopo quelle grandi.Il secondo nell’essere forti e non piangere.Infine il terzo, non offendersi e trovare il coraggio di ignorare le persone che ti ostacolano.Nello spettacolo ci sono diverse funzioni: ombre, per rendere più grandi gli elementi presenti nella scena (come Penelope), l’acqua in bacinelle e la sabbia

colorata come vino.In teatro ci sono poche persone che lavorano e più oggetti teatrali, inoltre si può avere più contatto con il pubblico, mentre nel cinema ci vogliono più persone per montare un film, è più realistico nei dettagli e però, non puoi interagire con il pubblico.A me è piaciuta soprattutto la fantasia, come l’utilizzare della sabbia o teli vari, l’attenzione per i dettagli e le ombre.

gli alunni di quarta

Come tutti gli anni nel periodo natalizio il Museo Diocesano espone un quadro di pittori famosi e di epoche diverse, che rappresentano la nascita di Gesù. Quest’anno abbiamo visto “L’adorazione dei Magi “di Albrecht Dürer pittore.Alla fine del 1400 inizio 1500, nel periodo rinascimentale, i signori che governavano le varie città d’Italia erano impegnati a rendere sempre più belle e ricche le proprie città per cui c’era stata una grande città rinascita artistica in tutti i campi.Dürer era di origine tedesca e aveva il padre orafo dal quale imparò ad incidere, infatti, nei suoi quadri in particolare “L’adorazione dei Magi” sulla coppa di uno Re Magi c’è inciso San Giorgio, che viene rappresentato come un cavaliere cin una lancia e un drago; fin da quando era piccolo gli piaceva farsi autoritratti e nel quadro che abbiamo visto, si ritrae come un Re Magio, il più vecchio.Nel quadro ci sono molti particolari il paesaggio non è rappresentato come nella realtà dell’evento descritto

ma viene rappresentato come un paesaggio dei suoi tempi, su una collina c’è un castello ma nella nascita di Gesù non c’erano castelli, i vestiti dei Re Magi sono stati dipinti come gli abiti veneziano e sono anche molto ornati, ha dipinto la natura e l’ha fatta diventare reale, infatti la farfalla ha le ali trasparenti; nel dipinto Gesù non è inserito nella grotta ma in un paesaggio fantastico. Dürer prendeva spunto dai pittori della sua epoca come Leonardo da Vinci e Bellini. Viaggiava molto, ed è andato due volte in Italia. Per affermare che Cristo nasce in ogni epoca e in ogni luogo ha rappresentato il paesaggio della sua epoca, i vestiti sono disegnati su stile veneziano del suo periodo.I Magi sono di età diverse e pelle diverse, proprio perché rappresentano paesi diversi. Dopo la visita, siamo andati al laboratorio e abbiamo realizzato un quadro della rappresentazione dei Magi, con la nostra fantastica guida!

gli alunni di quarta

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L’amicizia è un raggio di soleChe entra in una sala buia;

è un oasi deserto infinito dove puoi bere e ristorarti;un fuoco nella steppavicino al quale puoi scaldarti.L’ amicizia è un seme Che col tempo diventa una quercia robusta:è ciò che più conta al mondo.

poesiesull’amicizia!

4°A

L’amicizia è una strana sensazione,è la verità del cuore,

è speciale quest’emozione,è come il pane,

che si deve distribuire,e anche tu puoi contribuire,

Tutto il mondo può partecipare,Perché la speranza si può ridare!

Il fruscio delle foglie che cadono con dolcezza.

Il fischiettar di un uccellino che vola tranquillo in mezzo alle foglie.

Uno lo abbraccia e lo avvolge portandolo in mano ad un bambino che lo porta a casa nel suo lettino.

Nascerà una bella AMICIZIA!

Il fruscio delle cascate,il vento porta via l’estate;

il seme cade e cerca di cresceree pian piano ci riesce.

L’amicizia c’è e sempre ci sarà,chi l’accetta ogni giorno crescerà!

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è arrivata la primavera: che gioia!

4°ALa primavera è arrivata

Ed è sempre profumataI colori

Dei fioriChe son i più belli

Ne faccio coroncine per i miei capelli.Nei parchi ci sono dei bambini,Che giocano coi loro fratellini;

Ogni giorno è sempre più bello,Se cresce un bel’ alberello.

La primavera porta allegria in ogni famiglia che sta in compagnia.

E’ arrivata finalmente la primaverae ogni giorno bel tempo si spera.

Madre Natura finalmente si è svegliatae la rosa è ormai sbocciata.

L’acqua dei fiumi è fresca e cristallinae sulla margherita vedo una delicata farfallina.

Tutto ritorna a rifioriree c’è gioia a non finire.

In Primavera ci sono i fruttiche piacciono sempre a tutti.

La Primavera ridona ogni coloreSvegliandoci dal lungo torpore.I maglioni togliamo finalmente

e ci alleggeriamo la mente.Inizia anche la semina del contadinoper le scorte di Inverno tra cui il vino.

I bambini giocano a pallonee alcuni si trovano nel giocone.

In gita con amici mamma e papàma che gran felicità!

Sheva ZenEntro in casa, è sempre festa,

io so già cos’hai in testa.All’ingresso tu mi aspetti

per avere due buffetti,alle mie gambe ti strofiniper aver due bocconcini.Sul terrazzo vuoi andare

e ti metti a miagolare,se non ho voglia di studiare

tu mi vieni a consolare.Se qualcosa poi mi pesaecco arrivi con le fusa.

Ti ringrazio amica miala migliore maestra zen che ci sia!

Noi dueIo sola in casa tu nella stalla,

io bambina tu cavalla.E poi l’incontro da festeggiare,assieme a spasso fino al mare.

Io e te non è mai troppo,fino a sera sempre al galoppo.

I pensieri son felici,resteremo sempre amici.

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Mercoledì 15 marzo siamo andati a Torino con Frecciarossa, un treno ad alta velocità.Appena scesi siamo stati travolti dalla folla, poi abbiamo visto la Mole Antonelliana che spicca sopra tutti i palazzi di Torino con i suoi 165m di altezza.Il nome della Mole Antonelliana deriva dall’ ingegnere che la progettò, Alessandro Antonelli, un grande architetto. Dopo abbiamo passeggiato sotto i portici e camminato sulle strade parallele di questa città, fino ad arrivare all’ entrata del Museo Egizio.Entrati nelle stanze del museo, la guida Viviana ci ha consegnato una radiolina con un auricolare così poteva darci tutte le spiegazioni senza dover alzare la voce. La guida ci ha fatto subito notare una cartina dell’Egitto e ci ha informato sulla posizione dell’Alto Egitto che si trova a sud, lì i Faraoni indossavano una corona bianca, mentre nel Basso Egitto, a nord, la corona era rossa; un Faraone di nome Menes unificò i due regni.Fin dal paleolitico seppellivano le persone nella posizione fetale, cioè accovacciati come i bambini in grembo, rivolti verso il lato sinistro che è quello del cuore.Abbiamo poi visto il papiro del principe Duen-rà

lungo quasi 15 metri con su scritto il libro dei morti.La guida ci ha portato quindi dall’architetto Kha che aveva progettato la tomba del faraone Khefren (padre del principe Duen-rà) che gli regalò un righello d’oro.La statua che mi è piaciuta di più è stata la Sfinge. Dopo aver mangiato al Parco del Valentino, ci siamo incamminati verso la Mole Antonelliana dentro cui si trova il Museo del Cinema. La guida Daniela ci ha detto che il Cinema è stato inventato dai fratelli Lumière.Daniela ci ha portato a conoscere la pubblicità dei film d’epoca attraverso delle locandine. In una stanza c’era un televisore che ci ha svelato alcuni trucchi cinematografici, come il volo di Superman.Ci siamo divertiti così tanto che volevamo rimanere ancora per molto, ma la maestra Cristina si è accorta che avremmo potuto perdere il treno.Siamo arrivati alla stazione di corsa e siamo sul Frecciarossa e…siamo partiti!Al ritorno eravamo tutti stanchi, ma non vedevamo l’ora di raccontare ai genitori la nostra grandiosa esperienza!

gli alunni di quarta

Torino:

una città

da scoprire4°A

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Santa Francesca e...la Stazione Centrale

Eccoci ancora qui…..sotto la targa inaugurata nel novembre del 2010 che dedica la Stazione Centrale alla nostra Santa Francesca.Questa volta l’occasione è l’inaugurazione di un’installazione di Meo Carbone sulla Patrona degli emigranti che, a cento anni dalla sua morte, richiama i viaggiatori frettolosi che passano di qui a riflettere sull’opera di questa donna, più che mai in linea con le tematiche attuali legate all’immigrazione.La Stazione è ancora una volta presente nelle celebrazioni dell’Istituto. Da qui ogni anno, il 15 luglio parte la Staffetta podistica sul Cammino degli Emigranti che poi sosta alla casa natale di Sant’Angelo Lodigiano per il tradizionale volo delle colombe e arriva al Museo Cabriniano di Codogno.Oggi siamo ancora qui, alla presenza di alcune autorità di città legate alla storia della Cabrini e con le sue suore a ricordare la fondatrice della nostra scuola.Questa grande viaggiatrice ci accompagna ancora una volta per le strade del mondo.

maestra Nadia

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Dopo un viaggio tranquillo e divertente siamo finalmente arrivati alla casa vacanza di Andora.La struttura è molto ampia , con grandi spazi verdi e una bella vista sul mare.....insomma un luogo accogliente e su misura per noi.Dopo aver sistemato i bagagli nella camerata assegnata, anch’essa molto confortevole, siamo andati a pranzo e abbiamo gustato una pasta al pesto... sugo tipico ligure.....Poi finalmente un’ora di gioco in un giardino affacciato sulla spiaggia....ci siamo goduti gli ampi spazi e l’aria buona del mare!

Stamattina ce la siamo presa comoda: dopo colazione e un momento di gioco in giardino abbiamo dipinto delle tavolette che sarebbero state la base dei nodi marinari che avremmo realizzato....in riva al mare.Abbiamo imparato a realizzarne tre tipi: il nodo cappuccio, quello piano e il Savoia.

La nostra tavoletta azzurra con i nodi realizzati con la “scottina” ( una corda sintetica chiamata così) rossa è proprio un capolavoro.

Dopo il pranzo ci siamo avviati verso le grotte di Borgio Verezzi. Queste sono le più colorate d’Italia, con sfumature di rosso-arancione, bianco e grigio; questi colori sono prodotti dai vari minerali presenti nelle rocce. Tra le grotte visitate la più suggestiva era quella con il lago delle Fate...ci sembrava di essere immersi in un paesaggio magico e misterioso...Stasera...serata Disco !!!

Mercoledì19 aprile

Giovedì

20 aprile

Nel pomeriggio ci siamo incamminati verso il porto dove gli educatori ci hanno spiegato in modo divertente e coinvolgente la leggenda dell’origine del nome Andora.Andora è racchiusa tra due promontori: Capo Mimosa e Capo Mele sul quale c’è una stazione dell’aeronautica militare che funziona da centro meteorologico.Il porto è il luogo più importante di Andora, centro commerciale e turistico.Ora dopo la cena ci aspetta una bella serata di giochi.

5°A 5°B

Tre giorni

ad Andora:

diario di una

vacanza

speciale

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Oggi, ultimo giorno della nostra breve vacanza con la classe, siamo andati ad Albenga a visitare il frantoio Sommariva.

Albenga è detta “città delle cento torri” per la presenza di moltissime torri utilizzate anche come abitazioni civili. Questa cittadina conserva uno dei più suggestivi centri storici della riviera di ponente, circondato da mura medievali ben conservate.Siamo stati fortunati perché in questi giorni si prepara la festa di Albenga in fiore, quindi in tutte le aiuole c’erano splendide composizioni di svariati tipi di fiori. Nel centro abbiamo visitato la chiesa di s. Michele, una chiesa paleocristiana sui cui resti è stata edificata l’attuale basilica.

La nostra educatrice ci ha spiegato che Il battistero adiacente, di epoca paleocristiana, a pianta ottagonale ha subito una restaurazione del tetto molto curiosa: ai primi del 1900 un architetto, incuriosito dalla costruzione del tetto fatta con anfore inserite una nell’altra, l’ha “smontato” e poi.....non è riuscito più a ricostruirlo!! Così l’ha rifatto in legno.

Venerdì21 aprile

In seguito ci siamo recati al frantoio Sommariva, uno dei più antichi della cittadina. Abbiamo ascoltato la spiegazione della lavorazione delle olive e della produzione dell’olio; abbiamo visto le antiche macine che erano manovrate da animali e infine...abbiamo acquistato olio, pesto, olive e tante squisite specialità da far assaggiare ai nostri cari.

Si è conclusa così questa bellissima avventura che per alcuni di noi è stata la prima esperienza lontani dai genitori. Abbiamo imparato a conoscere meglio i compagni e anche le maestre in un contesto diverso da quello scolastico; abbiamo visto alcuni aspetti tipici della Liguria che ci aiuteranno a ricordarne meglio la conformazione morfologica e le attività. Ci siamo misurati nel gioco con altre scuole e abbiamo dato prova di saper gestire con rispetto ed educazione anche situazioni un po’ troppo vivaci!Insomma questa esperienza è stata utile per la nostra crescita.

gli alunni di quinta

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Abbiamo affrontato quest’anno con gli alunni, in modo più approfondito , il linguaggio poetico.Tutti abbiamo capito che abbiamo a che fare con un testo particolare, attraverso il quale il poeta vuole esprimere sentimenti, emozioni, idee…insomma un modo privilegiato di vedere il mondo e la vita.Nel testo poetico si possono trattare contenuti di vario genere, liberi ( in un certo senso) di utilizzare un linguaggio particolare, attraverso il quale il poeta ci offre un modo diverso di vedere le cose.Nella poesia abbiamo analizzato varie figure retoriche: la metafora, la similitudine, la personificazione, l’ossimoro…e poi abbiamo provato noi a utilizzare questo linguaggio nelle nostre creazioni poeticheEcco alcuni esempi:

Poetiamo

5°A 5°B

Le conchiglie,

come canaglie,

provocano l’onda

che le circonda,

e la riva ,

che poltriva,

è ora inondata

e violentata.

IL MARE

UN GUFO TRA LE FOGLIE

PRIMAVERA NONSENSE

NEL MIO GIARDINO

LUNA

PRIMAVERA

La luna pallida come un visoSu un mare scuro

Illumina d’un tratto la notte.

Nel mio giardino un albero spoglio e un bambinoche, giocando,porta via foglie secche.Nel mio giardinofiori, germogli e risate

Tra le foglie scure di un albero

come due biglie giallegli occhi di un gufo

E’ fiorita una primavera in biancoCome un incontro al tuo fiancoScoppia un fiorellinoCome la corona di un principinoLa natura si risveglia Come al mattino la tua sveglia.I germogli,

i fiori,le api,

i giardini,i bambini,le risate…finalmente

la primavera.

gli alunni di quinta

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5°Alezione di scienze

Secondo l’alunna Francesca...Quest’anno sono in 5 elementare e come programma di scienze studiamo il corpo umano. È un argomento che mi piace molto anche perché mio papà è medico e lo zio insegna anatomia all’università. Sin da quando ero piccola mi hanno regalato parecchi libri sul corpo umano. La maestra Tiziana ha chiesto a mio padre di tenere una lezione sullo scheletro. Martedì 4 aprile è finalmente arrivato il gran giorno. Quando sono arrivata a scuola non vedevo l’ora che entrasse nell’aula e iniziasse la sua lezione, ero molto emozionata. Avevo visto il papà preparare la lezione, mi aveva chiesto anche se alcune cose per me andavano bene e se ai miei compagni sarebbero piaciute. Ora ero curiosa di vedere la loro reazione. È stato molto interessante e mi ha appassionato tanto. Ci ha intrattenuto con foto divertenti e bizzarre, è stato un momento bellissimo. Sono stata contenta perché mi è sembrato che sia piaciuto anche ai miei compagni che alla fine lo hanno tempestato di domande. Il papà non se lo aspettava proprio, ma ne è stato molto contento. Ha detto che siamo una classe molto recettiva. Avrei voluto continuare così, ma alla fine la lezione era finita, noi abbiamo continuato con la nostra mattinata e papà è andato al lavoro.

Davvero una giornata con la “G” maiuscola!!!!

...secondopapà Stefano

Quando la maestra Tiziana mi ha chiesto di tenere una lezione sullo scheletro la mia prima reazione è stata quella di panico allo stato puro, non sono abituato a parlare ad un pubblico di ragazzi e poi alla classe di mia figlia !!!!!

Passato un primo momento di smarrimento, ho pensato che la via migliore fosse quella di una chiacchierata il più informale possibile un po’ su tutto l’argomento evitando un elenco di nomi astrusi (che per altro anch’io ho dovuto riguardare) che sarebbe stato dimenticato da lì a poco.

Confesso che l’emozione per essere per la prima volta dall’altra parte della cattedra è stata tanta ed il trovarmi di fronte la classe attenta e composta durante la mia “lezione” mi ha aiutato nell’esposizione.

Non so se sono riuscito nell’intento di incuriosire i ragazzi su un argomento che nelle scuole successive (medie e superiori) svilupperanno più e più volte (magari in maniera ripetitiva e noiosa), ma per me è stata un’esperienza davvero speciale.

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“Chi si vuole candidare?” Ecco la domanda che suscita sempre il silenzio durante un’assemblea di classe. Sì, perché una volta pronunciata dalla maestra, i genitori ammutoliscono e iniziano a guardare il proprio vicino di banco sperando che qualche volenteroso si faccia avanti e alzi la mano.Dalla prima elementare, per cinque anni consecutivi, Sabrina ed io abbiamo sempre alzato quella mano assumendo il ruolo “ambito” delle rappresentanti di classe. A onor del vero, in prima elementare è stato eletto anche un papà come vice rappresentante ma l’anno successivo non ha potuto più riconfermare la sua disponibilità. Da allora, per farsi perdonare, è diventato il fornitore ufficiale di pizzette e focacce per tutti i momenti di festa della nostra classe. Più volte mi è stato chiesto perché mai volessi candidarmi per quel ruolo, da molti ritenuto solo una seccatura, che si fa carico di alcuni dei problemi organizzativi di classe, la cui risoluzione spesso si presta ad essere criticata da più parti.

Ogni anno ho offerto la mia collaborazione ritenendo che il ruolo del rappresentante non si esaurisse solo nell’offrire un valido supporto organizzativo all’insegnante, ma potesse svolgere anche un ruolo attivo contribuendo a creare e sostenere un clima sereno e di massima collaborazione tra insegnanti, genitori e bambini. Una volta eletta mi sono perciò chiesta come e da dove potessi iniziare a dare il mio piccolo contributo. Ho sempre pensato che intorno ad una buona tavola le persone fossero ben disposte a conoscersi e a confrontarsi più liberamente e serenamente. Dall’entusiasmo della prima cena di classe ne è nato una specie di tour gastronomico, virtualmente ambientato in giro per il mondo, volto a trovare ogni volta un ristorante con specialità etniche e regionali differenti. Le nostre cene per lo più “mammifere”, come le abbiamo simpaticamente definite, sono state tante e sempre ben accolte. Questo è stato solo l’inizio di una conoscenza tra genitori che man mano si è approfondita grazie alle amicizie nate tra i bambini, che hanno saputo creare a loro volta ulteriori occasioni di incontro. E’ chiaro che, nonostante le mie nobili intenzioni, non tutti i

buoni risultati ottenuti sono stati “farina del mio sacco”.

Ho avuto il supporto fin dall’inizio delle famiglie che, condividendo il mio stesso obiettivo, mi hanno reso il compito più semplice del previsto. La guida attenta e preziosa della maestra Tiziana che subito ha creato un clima di fiducia e stima reciproca con i genitori, è stato l’ulteriore elemento perché avessi tutto il sostegno necessario. La maestra Tiziana ha spesso riferito come l’unità dei bambini rispecchiasse anche l’unità delle famiglie. Un’unità che si è costruita di anno in anno, grazie alla condivisione di tanti momenti piacevoli extrascolastici e anche alla collaborazione dimostrata quando abbiamo dovuto risolvere insieme qualche problema scolastico o momento di tensione e preoccupazione.

Un gruppo classe unito ma pronto ad accogliere i nuovi ingressi e a farli partecipi della nostra “piccola comunità” destinata ad ingrandirsi. Mi ritengo doppiamente fortunata non solo perché Sabrina è stata sempre un validissimo sostegno, ma anche perché molti genitori sono stati attenti e generosi nell’offrire un loro aiuto concreto per le necessità della classe. Ad esempio quest’anno una mamma ed un papà hanno messo a disposizione la loro professionalità per approfondire in classe con i bambini alcune tematiche del programma di studio. Una lodevole e apprezzata iniziativa!

E’ stata in effetti una rappresentanza che ha potuto contare su un valido staff. La chat di classe su Whatsapp si è trasformata in alcuni momenti in un quartier generale dove prendere insieme le decisioni organizzative più importanti, in altri momenti un’occasione per passare qualche momento di simpatica “corrispondenza”, fatto di battute divertenti e autoironiche. Whatsapp in questo aiuta, perché se gestito in modo corretto, consente di trasmettere facilmente un maggior numero di informazioni, elaborando decisioni condivise a vantaggio di una maggiore trasparenza verso tutta la classe. Il legame corrisposto tra famiglie e bambini creatosi in questi anni è una risorsa preziosa e non comune, sulla quale speriamo di poter contare anche il prossimo anno alla scuola media del Cabrini.

Con un certo grado di sicurezza penso che questo legame sia stato anche uno dei motivi importanti che ha spinto alcune famiglie della 5A a decidere di continuare insieme il percorso al Cabrini. Me compresa.

una mamma

Genitori +

scuola =

un gioco di

squadra5°A

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Siamo Daria e Matilde, frequentiamo la quinta elementare ( una nella sezione A, l’altra nella B ) e siamo amiche grazie alla nostra comune passione: la danza classica.Nella vita quotidiana, quando una delle due non è d’accordo su una decisione dell’altra, si sente libera di esprimere la sua opinione.Non trascorriamo molto tempo insieme: la maggior parte di esso lo passiamo ballando.Se non riusciamo ad eseguire dei passi, cerchiamo di impararli insieme e quando una di noi ne impara uno, è contenta, perché può aiutare l’altra.Ci è capitato di voler smettere di ballare, ma il fatto che l’altra avrebbe continuato, ci ha permesso di non interrompere la nostra passione.Sono ormai cinque anni che frequentiamo insieme la nostra scuola di danza! Qui abbiamo vissuto molte esperienze uniche ed emozionanti: per esempio, quattro anni fa, siamo salite per la prima volta su un palcoscenico, dove abbiamo ballato davanti a

moltissima gente. La nostra maestra è severa, ma è proprio questo che la rende un’ottima insegnante, quest’anno ci sta preparando ad un importante esame, che si svolgerà a giugno; superandolo, potremmo entrare nell’accademia di danza, in questo modo realizzeremmo un sogno che abbiamo da sempre.

Daria e Matilde

E’ difficile scegliere tra i miei compagni e compagne di classe un amico in particolare, ma scelgo di parlare di Daniele, per me Dany.

Daniele, è più alto di me, ha i capelli castani e gli occhi color marroncini, gli piace nuotare e sciare e ad oggi tiene l’Inter, perché prima teneva al Milan.

Caratterialmente è molto espansivo ed è amico di tutti. E’ stato uno dei primi ad invitarmi a casa sua quando sono arrivato all’Istituto Madre Cabrini, gli piace giocare con tutti i nostri compagni e compagne, non inizia mai le discussioni e, nel caso ci siano, cerca di risolverle bonariamente cercando sempre una

soluzione che accontenti tutti.Abbiamo molte cose in comune come l’Inter, la magia e lo sci.

La nostra amicizia è molto bella e abbiamo sempre qualche cosa da raccontarci, diciamo che non ci annoiamo mai, passiamo dal calcio alla magia e abbiamo sempre argomenti nuovi.

In classe, nei momenti d’intervallo giochiamo spesso insieme anche se, entrambi, abbiamo altri amici e cerchiamo di giocare con tutti insieme, questo è molto bello perché la mia classe è una classe unita, dove con tutti i miei compagni ho qualche cosa in comune:

• Dany: calcio, sci e magia;

• Tommy: calcio e videogiochi;

• Filippo M.: magia bocce al mare quando viene a Riccione;

• Filippo V.: Avengers;

Un’amicizia appassionante

Un mio amico

5°A5°B

5°A

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• Luca: calcio e magia;

• Francesco C.: calcio;Tiziano: magia ed è molto divertente e mi piace ridere con lui;

• Nico: Inter e discutere di calcio in generale;

• Nina: sciamo insieme tutti i Weekend e a volte facciamo a palle di neve;

• Benny: calcio e musica, vogliamo formare una band con Dany;

• Maria Giulia: calcio e chattiamo molto;

• Francesca M. e Francesca G.: ci divertiamo sul gruppo classe e sono brave a modificare le nostre foto;

• Cecilia: LASER GAME, dove lei è molto brava e ci siamo divertiti molto;

• Matilde: è bravissima e mi fa ridere quando mette il piede sopra la testa;

• Beatrice: mi piace quando mi da il giornalino di classe è bravissima a farlo;

Tutti i miei compagni sono miei amici e spero di esserlo anch’io per loro.

Francesco

Io con un amico gioco, scherzo e mi diverto. Quando siamo insieme, se sono triste, mi tira su il morale e cerca di non farmi pensare alle cose brutte.Con Francesco mi diverto perché cerca sempre difar ridere e ci riesce molto spesso. Io e lui abbiamo alcune cose in comune. Per esempio: ci piace andare a basket insieme, non sopportiamo di perdere quando giochiamo, ci piace discutere di calcio tra noi due e con gli altri e non abbiamo paura di essere in disaccordo tra noi.Francesco ha anche dei difetti: vuole essere sempre al centro dell’attenzione, se qualcuno gli dà fastidio, qualche volta, reagisce male ed ogni tanto disturba durante la lezione insieme ad altri compagni, facendosi riprendere dall’insegnante. Ma comunque ha dei pregi: è sempre leale nei giochi che facciamo in palestra edurante l’intervallo, se qualcuno non ha la merenda lui condivide la sua, quando sta giocando si impegna

sempre molto per riuscire in quello che fa.E’ un bambino sempre vivace e allegro però, quando gli fai un torto, si arrabbia ma dopo poco tempo, ti perdona. Fa sempre in modo di accontentarti quando si sta decidendo a cosa giocare.Unavolta,duranteunapartitadibasket, ioe lui nonstavamo giocando, ma eravamo in panchina e ci siamo messi a fare un gioco che si chiama “Bottleflip” e cisiamo divertiti pur non partecipando alla gara.Un’altra volta, durante un intervallo, Francesco ed ioabbiamo cercato di capire dove fosse il problema in un esperimento che aveva portato da mostrare alla classe che,però,nonavevafunzionato.Usandotuttoiltempodell’intervallo, siamo riusciti a farlo funzionare.Francesco rimane sempre uno dei miei più cari amici findall’infanzia.

Nicolò

visita al Museo Egizio di Torino

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Un tour nel centro storicodella nostra città

Porta Romana , siamo arrivati in piazza Missori , per poi fare un giro in piazza S: Fedele e in piazza della Scala.Prima di arrivare al cuore della città, abbiamo fatto anche un salto sui Navigli.Il nostro viaggio si è concluso proprio sotto laMadonnina, simbolo di Milano e dei milanesi.Insieme a noi , avete potuto scoprire qualche curiosità su monumenti e personaggi famosi e ………..aveteimparato qualche parola in dialetto milanese (con tanta fatica..)!

Ungrazie ai nostri alunni che si sono rivelati abili attori.

Un grazie a quei nonni che si sono commossi sentendo i loro nipoti recitare e cantare in dialetto.

Ungrazie a tutti quelli che ci hanno sostenuto e dato una mano.

maestre Nadia e Tiziana

Spettacolo

di fine

anno

A spassper Milan 5°A5°B

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Eccocosa ci portiamo

per il viaggioalla scuola secondaria

Eccoleriflessionideinostrialunni...messeunaaccantoall’altra…comeglioggettinellavaligiaquasiprontaperilnuovoviaggio…

Abbiamo imparato a vivere insieme, e il confronto quotidianoci haaiutati a crescere…Abbiamocapitocheesserediversièunaricchezza…abbiamoallargatole nostre amicizie, cercando di non fare sentire nessuno escluso…abbiamocondivisogioieedolorisentendocisempreaccompagnati…

Abbiamo conosciuto nel corso degli anni nuovi compagni che avevano fatto percorsi diversi dal nostro, machesisonosubitosentitiaccolti…

Le maestre hanno utilizzato metodi, strategie e, a volte, anche giochi per insegnarci i contenuti e farci

memorizzare alcuni concetti…Abbiamo imparatoattraversoesperienzeeuscitedidattiche…

Abbiamo imparato a fare mappe, riassunti, approfondimentie…afarfronteancheaivotinegativi,sentendoci sempre incoraggiati a superare gli ostacoli eadaverefiduciainnoistessi,adareilmassimoeatenderesemprealmiglioramento…..

Abbiamo trovato compagni speciali con i quali sono nate meravigliose amicizie….abbiamo racchiuso nelnostrocuorebelleemozioniebeiricordi…

E’ arrivato il momento che tutti temevamo , sarà per noi un gran dispiacere lasciare le nostre maestre e i nostri compagni,ma siamo pronti ad affrontare ilcambiamento, siamo pronti ad affrontare la scuolasecondaria….

gli alunni di quinta

La valigia dei

ricordi

5°A5°B

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Concorso presepi 2016

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incontro di approfondimento

Devo dire che il titolo è stato determinante nelladecisionediparteciparealprogetto,perchéquestaèla frase che quotidianamente i miei alunni si/ci fanno appena entrano a scuola e si avvicinano alla lavagna del menù.

Iniziare in positivo la giornata pensando al buon cibo li mette di buon umore, così è stato facile invitarli apartecipare al concorso e coinvolgerli nelle diverse attività indicate nel percorso.

Hanno imparato tante cose, ma soprattutto sono rimasti stupiti di quanto lavoro venga fatto sia dalle macchine che dagli uomini, prima che il loro piatto sia pronto in tavola e possa essere mangiato.

Renderli gioiosamente consapevoli dell’importanza di mangiare bene per crescere sani, attraverso il gioco e la manualità (evitando per una volta il mondo digitale),hadatounaltrovaloreconcretoestimolanteall’esperienza.

La lettura stessa di “ Avventure tra sapori e profumi “ li ha portatitrafantasiaerealtà,adidentificarsinegliaiutantidel Mago Giovanni e a riportare spontaneamente riflessioniecommentiailorogenitori.

Alcune famiglie hanno anche rispolverato con piacere antiche tradizioni, come il rito della pasta fatta in casa la domenica mattina con i loro piccoli cuochi, accettando poi con gioia di rendersi testimoni di questa occasione unica e ormai rara.

Personalmente valuto positiva e ricca di spunti ulteriori questa esperienza didattica: ha messo “in tavola” caratteristiche, intuizioni e stimoli creativi di ciascun alunno coinvolto, ha migliorato senz’altro le loro abitudini alimentari e ha coinvolto ed educato le famiglie nel valorizzare la cultura del cibo in tutte le sue forme e possibilità, davvero ci hanno messo tutti “ il cuore e la faccia”.

Nella nostra Scuola il cuore prevale spesso nelle scelte che facciamo e quindi anche l’idea di fare la donazione al Fondo Banco Alimentare ha influito, oltre al titolocome detto all’inizio, nel decidere di iniziare e portare a termine questo viaggio con voi.

Prof.ssa Laura Martini

Cosa c’e’ di buono oggi?

AliMENTIamoci pensando al nostro BENEssere

L’alimentazione,èuntemamoltoimportantesoprattuttonella società attuale in cui siamo bombardati dalle più disparate informazioni che rendono spesso difficilescegliere un corretto comportamento alimentare per noi e per i nostri bambini e ragazzi.

Nonesistonoleggiassolutel’alimentazioneèsoggettivae deve rispecchiare e assecondare le caratteristiche di ciascuno, soprattutto le caratteristiche genetiche.

Senza alcun dubbio una cosa dobbiamo tenerla a

mente: la società occidentale è sovra-alimentata equestoèdannosononsoloperlasalutedituttinoimaanche, in un’ottica più globale, per l’intero pianeta, le cui risorse risultano sfruttate in maniera intensiva.

Alproblemadelsemprepiùdifficile reperimentodellerisorse alimentari si aggiunge la lunga lista di patologie che interessano soprattutto la società occidentale frutto di errati comportamenti a tavola.

Le maggiori incriminate sono sicuramente le malattie

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cardiovascolari, che affliggono una porzione moltoampia della popolazione e le patologie tumorali.

Risulta fondamentale il connubio alimentazione corretta e stile di vita che insieme contribuiscono a prevenire l’insorgenza di queste malattie.

Un ruolo sempre più importante viene rivestito dallaricerca in campo nutrizionale che si occupa di studiare davicinononsologlieffettisalutarieprotettividelciboma anche i comportamenti alimentari che possono innalzare il rischio di insorgenza di malattie.

Inparticolare lanutrigenomicaèunanuovadisciplinascientifica che studia la relazione tra cibo e geniindividualisottolineandoglieffettipreventivieterapeuticidi una corretta alimentazione.

Quindi in un’ottica di miglior utilizzo delle risorse alimentariaqualetipodidietaèutileispirarsiperottenereunbeneficiorealeperlanostrasalutetenendosempre

presente età, attività svolta, patologie eventualmente presenti?

Sicuramente la dieta mediterranea risulta essere uno tra i regimi alimentari più bilanciato e completo, non a caso è stato dichiarato addirittura patrimoniodell’umanità dall’UNESCO! Non esiste infatti un altroregime alimentare in grado di assicurare un altrettanto correttoapportodicarboidrati,proteine,grassiefibree al tempo stesso in grado di coprire i fabbisogni di sali minerali e vitamine.

Come al solito il buon senso deve guidare tutte le scelte della nostra vita e quindi anche le scelte alimentari che hanno ricadute importanti sulla nostra salute, per cui è importantemantenere una dieta varia, nondemonizzare alcun alimento ma cosa più importante affidarsiaspecialisticompetentinellamateria,internetnon può fornire le risposte che cerchiamo!

mamma Francesca

Quest’anno hanno partecipato all’iniziativa le classi seconda e terza della Scuola Secondaria, guidate e stimolate dalla professionalità della Polizia Locale di Milano.

La classe seconda ha seguito un iter di 6 ore di incontri finalizzati alla sensibilizzazione ed allatrasmissione della cultura sulla sicurezza stradale. Gli obiettivi primari sono stati: illustrare i fattori di rischio dell’ambiente strada; impartire i concetti base della sicurezza stradale; approfondire la normativa in tema di circolazione stradale; promuovere la cultura della legalità per avvicinare i giovani alle istituzioni. Con l’utilizzo della LIM sono state approfondite e discusse esperienze personali e interviste che mettevano in luce il rischio e il pericolo dell’ambiente stradale e di

Progetto educazione stradale

conseguenza l’importanza di regole e norme adeguate di comportamento per una miglior sicurezza stradale.

La classe terza ha invece partecipato ad un incontro di educazione alla legalità, approfondendo in particolare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo. Con professionalità ed empatia,i Vigili hanno portato i ragazziarifletteresuquestaproblematica,aiutandoliacomprendere la linea di demarcazione tra lo “ scherzo “ e il reato vero e proprio e soprattutto quali siano le conseguenze, previste dalla legge, per queste azioni.

Gli atti di bullismo e cyberbullismo si configuranosempre più come l’espressione della scarsa tolleranza e della non accettazione verso chi è diverso, infattidurante l’incontro ci siamo soffermati, in modo

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Alla scoperta delle Olimpiadi

particolare,sulrispettodituttelediversità,esuglieffettipsicologici devastanti che spesso colpiscono le vittime di bullismo. I ragazzi sono stati colpiti nell’assistere ad alcune esperienze dirette raccontate in video, hanno fatto domande pertinenti e speriamo siano riusciti a comprendere quali sono le responsabilità dei soggetti coinvolti: il bullo e i suoi sostenitori, ma anche i semplici spettatori che scelgono di non intervenire e di non denunciare il fatto.

Il nostro Istituto si fa promotore da sempre di una condivisione responsabile tra le famiglie e gli alunni,

nell’uso della comunicazione elettronica e online, Crediamo nella prevenzione attraverso l’informazione, il controllo vigile, e l’impegno costante nel cercare di sviluppare nei ragazzi la consapevolezza che determinati comportamenti incidono sulla libertà personale e sulla vita sociale di tutta la comunità. Per fare questo però c’èbisognoanchediunaiutodapartedeivarisiti,chedovrebbero fornirepiùsistemiperbloccareefiltrare icontenuti e per avvisare in caso di pericolo.

Prof.ssa Martini

Il 20 marzo abbiamo incontrato Franco Ascani, direttore della commissione olimpica, e Daniele Radaelli, giornalista della Gazzetta dello Sport.

Ogni anno noi partecipiamo alle gare sportive all’Arena elorocihannofattovederedeifilmatisulvaloredellosport e di come si svolgevano le Olimpiadi nel passato; un tempo c’erano attività ginniche che ora non ci sono più, come il tiro alla fune.

Le Olimpiadi nascono nell’antica Grecia nella città di Atene e li si svolgevano i primi giochi olimpici per incontrare popoli con etnie diverse e rendere tutti uguali e vivere un momento di pace.

Praticare uno sport è importante perché aiuta adiventare amici in quanto dei bambini si incontrano e si aiutano a vicenda, a valorizzare le capacità di ognuno e imparareadaccettarelasconfitta,adaccettareiproprilimiti e a giudicare se stessi quando si sbaglia.

Lo sport aiuta a sviluppare la costanza per cui tu non ti arrendi, a superare la paura di non farcela, a non arrendersi di fronte a un ostacolo.

Quando si fa sport spariscono le differenze tra lepersone, aiuta a superare l’insicurezza di sbagliare perchèbisognacostantementeallenarsi.

IlfilmatosulleParaolimpiadicispiegacheanchesesièdisabilisipuòcomunquefaresportechenonsipuòescludere queste persone.

Lo sport insegna a non sentirsi diversi, a capire che con la forza di volontà e passione si possono superare grandi ostacoli, a guardare ogni persona per il suo vero valore, a non arrendersi mai.

Permè il mio sport preferito è il calcio emi aiuta asfogarmi, a fare nuove conoscenze, a migliorarmi e a divertirmi.

Francesco

Lo sport

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Lunedì 20 marzo nel Salone dell’Istituto, alcune classi della Scuola Primaria, hanno partecipato alla proiezione e al dibattito del Progetto firmatoAICS “ EDUCARE allo SPORTattraverso le IMMAGINI”. Erano presenti e hanno animato l’incontro, con aneddoti e storie di sport, il Prof Franco Ascani, Presidente del Comitato Organizzatore dei TROFEI di MILANO e il giornalista caporedattore della Gazzetta dello Sport Daniele Redaelli, L’obiettivo prioritariodell’iniziativaè statoquellodiavvicinare, attraverso un’azione educativa e formativa, all’insegna dello slogan “ lo sport per crescere”, il passato e il presente della cultura e della pratica sportiva. Il ponte che accomuna questi duemondi è ciò che caratterizza sempre, dovunqueecomunqueilmondodelloSport,cioèl’emozione,lacommozione,lafaticaeilsacrificiochepermettonoatutti gli atleti di essere campioni anche senza salire sul podio.

Noi come scuola siamo cresciuti anche grazie a questi valori di appartenenza e spirito di squadra che, dal 1964caratterizza i “TROFEIMILANO”, partecipiamocon gioia da molti anni a questo progetto a iscrizione

gratuita, mettendoci grande entusiasmo e impegno sia per il suo valore

d’incontro e confronto con tante altre Scuole, sia come strumento di inclusione

ed integrazione sociale. I ragazzi hanno apprezzato i filmatiesonointervenuti,alterminedelleproiezioni,condomande curiose e pertinenti sui valori universali dello Sport, sul fair play, i campioni di atletica e il doping, alla fine abbiamo immortalato questo pomeriggioparticolare con una foto di gruppo.

Ringraziamo il Prof. Ascani per la sua esuberante presenza e il giornalista D.Redaelli per l’articolo pubblicato mercoledì 22 marzo sulla Gazzetta dello Sport.

Prof.ssa Martini

Lo scorso novembre sono stato premiato al concorso Trofei di Milano per questo mio slogan “ corri, bevi acqua in abbondanza e con frutta e verdura la giornata e’ meno dura e se un dolcetto vuoi mangiare la piramide dal basso all’alto devi scalare!”.

Per scrivere questo slogan sulla sana alimentazione ho trovato ispirazione dalle mie passioni per lo sport e per i dolci! Guardando la piramide alimentare ho capito che per mantenersi in forma e avere un corpo sano e’ importante bere tanto, mangiare frutta e verdura e muoversi…cosi ogni tanto possiamo mangiareun buon tiramisu’! E cosi’ ho tradotto in rima questi concetti pensando all’arrampicata che a me piace!

Vincere il trofeo per me e’ stata una grande emozione e soddisfazione…neitemi,infatti,nonsonosemprecosibravo!! La premiazione e’ stata molto solenne e con personaggi importanti del Comune e dello sport, ma mi ha reso felice essere stato premiato davanti ai miei genitori e alla mia insegnante di educazione motoria!

Per di piu’ quando ho alzato la coppa mi sono sentito come uno dei miei idoli del calcio, il mio sport preferito!!

Francesco

Educhiamoallo sport!!

Copywriter

in erba

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Lunedì 27 febbraio al Bowling dei Fiori abbiamo partecipato alla finale del Progetto “Alla scoperta del Bowling“, un percorso biennale che le classi quinte hanno portato a termine nel modo migliore, classificandosi tra le migliori tre scuole primarie di Milano.E’ stata una bella esperienza, che ha rispettato le aspettative e regalato a tutti i ragazzi forti emozioni, elevando il loro senso sportivo e fortificandolo attraverso prestazioni singole e di squadra. Ognuno infatti si è migliorato prova su prova e qualcuno dei ragazzi sappiamo che ha “costretto “ tutta la famiglia a dedicare qualche week end e festa di compleanno a questo sport. Il bowling è spesso considerato solo un’alternativa ad altri più popolari, ma in realtà abbiamo imparato negli anni, che ha in sé tutte le prerogative motorie, psicologiche ed educative, per risultare importante in funzione di un apprendimento dinamico e divertente.Divertimento che è di fatto la molla fondamentale che ci ha unito fin dall’inizio di questa avventura, motivandoci a gareggiare come squadra più che come singolo/a atleta, con una corretta competitività che si è distinta anche nella sfida finale con altre realtà scolastiche.Per dovere di cronaca occorre però citare e rendere merito ai due alunni che sono stati premiati singolarmente per la loro prestazione: Mantica Filippo classe 5^A e Oddenino Matteo classe 5^B.A tutti indistintamente un GRAZIE di cuore per l’impegno e per lo splendido e particolare Trofeo che l’Istituto ha conquistato e farà bella mostra nella bacheca scolastica lasciando un segno indelebile della vostra partecipazione.

Prof.ssa Martini

Finalmente è arrivato il grande giorno della finale: noi di 5^ eravamo molto emozionati e pieni di entusiasmo all’idea di affrontare la grande finale di bowling, nella quale avremmo messo in gioco le nostre capacità. Una volta arrivati al bowling abbiamo conosciuto i nostri avversari che erano ragazzi che venivano da altre scuole. Prima di iniziare la partita ci hanno consegnato le magliette… anche alle maestre! Eravamo emozionati ed anche un po’ agitati, ma sapevamo di potercela fare anche perché eravamo divisi in squadre e ci incoraggiavamo a vicenda: quando facevamo un buon punteggio festeggiavamo insieme. Lo scopo era ottenere il punteggio più alto in una sola partita.

La grande finale

Alla scoperta del bowling

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Oltre alla forza per lanciare le palle grandi e pesanti era necessaria precisione e mira, servivano strategie in base alla disposizione dei birilli. Alcuni di noi hanno fatto più volte strike dimostrando di essere molto bravi a questo gioco. Alla fine della partita sono stati premiati i migliori tre maschi e le migliori tre femmine e le due squadre che avevano ottenuto i punteggi migliori. Matteo O. e Filippo M. hanno ricevuto le coppe per il secondo posto! Increduli ma felici hanno esultato insieme ai compagni e alle maestre. Tutti i giocatori hanno ricevuto una medaglia

di partecipazione e le insegnanti hanno ritirato una coppa a forma di birillo.Per avere un ricordo di questa avventurosa esperienza abbiamo scattato delle favolose fotografie. Stanchi ma felici siamo tornati a scuola desiderosi di raccontare la nostra giornata ai nostri amici. Consigliamo a tutti di provare a giocare a bowling perché si respira una magica atmosfera… una volta che si inizia a giocare risulta difficile smettere!

Le classi quinte

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L’unica cosa imprevedibile di queste tre giornate all’ARENA è stato il tempo che, per fortuna rispetto alle previsioni, ci ha graziato; il resto è stato come nelle aspettative o addirittura meglio, perché l’entusiasmo e la partecipazione gioiosa all’evento è stata davvero forte e incontenibile.Abbiamo iniziato MERCOLEDI’ 10 maggio con le staffette della Secondaria, proseguito GIOVEDI’ 11 maggio con quelle del triennio della Primaria, per terminare VENERDI’ 12 maggio in modo trionfale (è il caso di dirlo, visto l’accompagnamento della Banda dei Carabinieri, della Fanfara Aeronautica Militare e della Banda dei Fiati del Comune di Milano) con il biennio della Primaria che, dopo una marcia- passeggiata all’interno del Parco Sempione, sono rientrati all’Arena per correre nella pista di Atletica, a classi distinte di prima e seconda, sfogando tutta l’energia fino allora a stento trattenuta, sotto la Fiaccola Olimpica……..chissà se qualcuno di loro potrà essere un atleta di una futura Olimpiade!! Tutti si sono impegnati dando il meglio, hanno gareggiato con i compagni e con gli atleti delle Scuole di Milano e Provincia (in totale l’evento ha visto gareggiare 96 scuole per 45.000 studenti totali).

Si sono divertiti, consapevoli e/o inconsapevoli che queste esperienze sono un piccolo passo verso traguardi sempre in crescendo, che li aiuteranno ad aumentare di giorno in giorno la fiducia in loro stessi, nei compagni e negli adulti, sempre presenti al loro fianco per sostenerli e spronarli.Mi è piaciuto l’atteggiamento propositivo dimostrato nel pre- gara ( la parte delle schede formative), ma soprattutto nel dopo-gara: molti già pensavano al futuro, facendo buoni propositi di allenamento per migliorare la loro prestazione, programmando tatticamente l’intensità della loro corsa a seconda del percorso da compiere, ma soprattutto volevano essere sicuri di partecipare anche il prossimo anno, per trascorrere un’altra giornata di sport da raccontare a tutti, a riprova che SCUOLA e SPORT è un binomio sempre vincente.Quelle emozioni così pure e semplici spero rimangano tali il più a lungo possibile e siano la base ideale per vivere il loro futuro da uomini/donne di sport.

Arrivederci quindi al 2018!!!Prof.ssa Martini

La nostra tre-giorni all’Arena

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Per vivere completamente lo spirito di uno sport, bisogna andare nei luoghi dove questo diventa “sacro“, quindi se si parla di calcio, lo STADIO diventa il posto in cui al di là del gioco, si respira quell’esaltazione leggera e coinvolgente che unisce tutti, tifo permettendo. Così domenica 12 febbraio, noi del Cabrini abbiamo vissuto INTER – EMPOLI, una partita del cuore, perché in campo c’era, fra tutti i 22 giocatori…UNO di noi, un nostro ex alunno che ha fatto carriera nel calcio e che riempie d’orgoglio coloro che in tutti gli anni precedenti lo hanno seguito e istruito.E’ stato bellissimo sentirci coinvolti in quell’atmosfera unica che, se non trascende e cade nell’inciviltà, è il luogo di aggregazione più globale che esista.Alcuni erano anni che non si avvicinavano allo stadio, altri non avevano mai condiviso questa passione con i propri figli, infine qualcuno ha congelato per una volta il suo tifo per l’altra squadra milanese, in nome della compagnia e dell’affetto per Federico.

Un pomeriggio allo stadio

ONDINA

VALLA:

oltre ogni

ostacolo

Speriamo di vivere altri momenti così emozionanti, altri studenti che ci rendano orgogliosi del loro percorso professionale e umano; noi sicuramente non faremo mancare a nessuno la nostra presenza commossa, felici di condividere con loro anche il dopo…scuola!!

Prof.ssa Martini

Venerdi’ 2 dicembre la classe terza secondaria è andata all’auditorium del CENTRO ASTERIAper assistere allo spettacolo teatrale “ONDINA VALLA: oltre ogni ostacolo“ A cento anni dalla nascita, la regista LISA CAPACCIOLI e l’attrice LORENZA FANTONI, hanno voluto celebrare una grande atleta, Trebisonda Valla, detta Ondina, pioniera dell’atletismo femminile italiano, la prima a salire sul podio olimpionico nel 1936 alle Olimpiadi di Berlino, vincendo la medaglia d’oro negli ottanta metri a ostacoli e stabilendo il record mondiale.Donna e atleta: un binomio che nel passato ha destato

clamori e disapprovazione, ma che finalmente con l’oro olimpico di Ondina, sullo sfondo di un’Italia nel pieno della dittatura fascista, diventa affermazione del genere femminile.Gareggiare in una società che concedeva poco o niente alle donne, a stretto contatto di un potere dittatoriale, significava correre per vincere, per avere quei riconoscimenti che permettevano alle donne di emanciparsi dalla famiglia, da ogni tipo di legame, dai ruoli sociali.Gareggiare era superare ogni ostacolo, nelle competizioni come nella vita……questo forse è il monito e il parallelismo che più avvicina il presente al passato.Su questi temi i ragazzi delle scuole presenti si sono coinvolti e confrontati facendo domande alle autrici e al docente di Storia e Didattica della Shoah ANDREA BIENATI. Un momento importante di didattica interdisciplinare che ci darà ottimi spunti di approfondimento e di ricerca personale in vista anche dell’esame finale.Un’altra giornata importante di crescita culturale e spirituale……alla prossima!!!

Prof.ssa Martini

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Il judo è un’arte marziale giapponese codificata dalMaestro Jigoro Kano nel 1882.

Il Judo è ritenuto un’attività estremamente formativa,in particolare per i ragazzi, sia a livello motorio sia per la crescita umana, tanto che il Maestro Jigoro Kano fu nominato responsabile della stesura dei programmi di educazione motoria in Giappone, a seguito dell’immenso successo ottenuto da questa disciplina e per gli insegnamenti che essa propone.

Il Maestro riteneva che le caratteristiche che un Judoka, cioècoluichepraticailjudo,devecoltivaresiano:• Educazione• Coraggio• Sincerità• Onore

• Modestia• Rispetto• Controllodisé• Amicizia

Talefilosofiadibasevieneintegrataconl’attivitàfisicache si attua con la pratica del judo.

Proprio su questi principi si basano i corsi prescolari e scolari proposti da più di dieci anni nell’Istituto Madre Cabrini.

Tali corsi si propongono non solo di fornire le basi tecniche della disciplina e una preparazione finalizzata al raggiungimento degli obiettivi fisici edell’apprendimento specifico, ma anche a forniresolide basi educative e caratteriali a bambini e ragazzi che attraversano una fase evolutiva molto importante per loro. Molta importanza viene data quindi al rispetto delle regole, alla disciplina, al rapporto che si instaura traicompagni,allaconcezionediséedelpropriocorpoin relazione ai compagni e allo spazio a disposizione.

Da quest’anno viene anche fornita, ai ragazzi più grandi, la possibilità di intraprendere un percorso agonistico, in collaborazione con l’A.S.D. Isao Okano di Cinisello Balsamo.

maestro Alfredo

artejudo

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Il Memorioso

Venerdì10marzolaclasse3^secondariadi1°gradosièrecataalCentroAsteriaperassistereallospettacolo“ IL MEMORIOSO “ di Paola Bigatto con Massimiliano Speziani, unico attore sul palco a rappresentare Moshe Bejski, uomo che dedicò la vita al ricordo del bene come Presidente della Commissione dei Giusti presso il Memoriale di Yad Yashem a Gerusalemme e promotore delGIARDINOdeiGIUSTI.

Lo spettacolo tratteggia con grande maestria alcune storie di uomini che hanno rischiato la vita per venire inaiutoaun’altrapersona,iGIUSTIappunto,comeilcelebre Oskar Schindler, un faccendiere dominato da ogni sorta di vizio, che ha salvato più di mille ebrei. Il BENEinfattinonècompiutosolodasanti,eroiouominiperfetti, ma chiunque puo essere in grado di metterlo in atto, senza la pretesa di rovesciare la Storia, ma solo di illuminare con una piccola luce le tenebre che ci attornianoperritrovarelafiducianell’uomo.

Un tema davvero complesso e importante che hamotivato tutto il pubblico presente a porsi domande

sul passato e sul presente: quanti GIUSTI compionoanche oggi atti di BENE di cui siamo ignari, conta di più il RISULTATOo l’INTENZIONE, contano le IDEE o le AZIONI, si possono cambiare le scelte politiche per un ideale morale, come distingueretrailBENEeilMALE??????

Insieme proveremo a cercare delle risposte e ci interrogheremo sulle caratteristiche che fanno di un azione, l’azione di un uomo giusto, intanto consigliamo atuttidicercaresulsitodeiGIARDINIdeiGIUSTI,lenotizie su quello di Milano, ottima meta per una bella passeggiata primaverile e sulla Giornata Europea del 6 marzo 2013.

Prof.ssa Martini

Venerdì 25 novembre, tutte le classi della Scuola Secondaria si sono recateal FORUMdiAssago,perpartecipare a una mattinata multi sportiva.

Ognianno,questauscitadidattica,offre lapossibilitàai nostri sportivissimi alunni, di cimentarsi in sport che esulino dal normale contesto sia programmatico che logistico svolto all’interno dell’Istituto.

Questa struttura infatti, sia per la varietà e grandiosità negli impianti a disposizione, sia per la professionalità dei suoi istruttori, stimola e mette alla prova la loro motricità in ambiti inusuali e molto coinvolgenti come

Multisport al Forum di Assago

adesempioilKIN-BALL,ilTCHOUKBALL,ilTIROconL’ARCO……..

Ilrisultatofinaleèsemprepositivo:iragazzisonomoltocontenti dell’esperienza vissuta, i genitori curiosi di saperne di più, perché attratti dai racconti dei figli egli Insegnanti hanno modo di arricchire la conoscenza degli alunni, attraverso aspetti particolari e spesso meno evidenti nella loro quotidiana partecipazione alla vita scolastica.

Prof.ssa Martini

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La squadra giovanile di floorball del Cabrini, hapartecipato quest’anno al Campionato Italiano di categoriaUnder14delgironelombardo.

I nostri ragazzi, con l’ottima prestazione dell’ultima giornata,hannoraggiuntolaterzaposizioneinclassifica,affrontandoconcuoree testa, ipiù fortiavversaridelSesto San Giovanni, che hanno superato grazie a un fantastico e combattutissimo 6-5,

Grande entusiasmo in campo e sugli spalti ( un grazie particolare a tutti i genitori che si sono lasciati travolgere e hanno creduto nel progetto ), per un successoimportante, a coronamento di una prima stagione di livello, che ha visto la continua crescita tecnica e umana di tutti i ragazzi coinvolti .

Cito solo ( poi le foto della squadra al completo faranno il resto ) l’esordio della prima giocatrice femmina delteam, a dimostrazione che lo sport misto aiuta tutti i ragazzi a condividere alcune passioni sportive alla pari, con uno spirito più solidale e rispettoso..

Questoèunmonitoanchepertutticolorochel’annoprossimo volessero avvicinarsi a questa esperienza così completa da regalare grandi emozioni e soddisfazioni già dal primo approccio ( provare per credere…….viaspettiamo in palestra venerdì 29 settembre 2017 dalle h.16.00/16.30perlaprimalezioneprova)

Un ringraziamento speciale a Fabrizio eGiorgio che,con pazienza e tanto passione, sono riusciti ad educare e a seguire agonisticamente i ragazzi, il loro inesauribile contributo, proseguirà anche l’anno prossimo; infatti la sezione juniores del Floorball Club Cabrini Milano, la prima squadra della città, si iscriverà al Campionato con l’obiettivo di vincere lo scudetto.

Sembra un sogno solo parlarne, ma è una metaraggiungibile, perché quest’anno i ragazzi si sonoconfrontati con squadre che avevano in formazione giocatori più grandi, mentre l’anno prossimo, le partite saranno più equilibrate ed i nostri non mancheranno di dimostrare tutto il loro valore sia in campo che fuori dal campo.

Ricordiamo anche gli ottimi risultati del gruppo JUDOnei torneiacuiabbiamopartecipato,VOLLEY,CALCETTO, GIOCOSPORT e GINNASTICA ARTISTICA (chefarà iltradizionalesaggiofinale il20Maggio),atutti gli atleti e in particolare ai loro bravissimi allenatori Alfredo, Francesco e Claudio auguriamo di terminare la stagione con la stessa energia e passione dell’inizio.

GRAZIE a tutti di cuore per il grande impegno e la partecipazione……arrivederciall’annoprossimo!!!!!!

Prof.ssa Laura Martini

Il floorball...è il nostro

sport!

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Oggi ci vediamo in palestra con mazza e palline:

si gioca a...FLOORBALL

“papiabbiamogiocatoafloorball”eio prontamente rispondo” bellissimo sport” dentro di me che cos’e’ il floorball……controllosuwilkepidiavado su you tube e mi aggiorno in 5 minuti.

Ok vado a vedere il primo allenamento, un’armata brancaleone: chi si butta, chi guarda il telefonino, chi pensa a cosa fare tra un’ora; torno a casa e penso “sto sport dura 2 lezioni poi si ritorna alla palla a spicchi arancione -il basket- invece dopo solo un anno e’ diventato lo sport favorito dei nostri ragazzi incredibile non esiste più calcio basket ma si parlasolodifloorball

Prime partite: un disastro! Sconfitte clamorose maallafinechi laduralavinceocomedirebbemichelegiordano alias micheal jordan stella nba” just do it” i nostri alzano la testa e grazie ai mitici

coach si trasformano in una squadra e cominciano a portare a casa vittorie. Ora agli allenamenti esiste solo il floorballe si va oltre la durata del tempo. Mi ricorda tanto un film della disneydi una squadra di hockey che da brutti anatroccoli si trasformano in cigni…….

Ora riposo poi si ricomincia la new season. Dimenticavo: siamo l’unica squadra a far giocare tutticonlastessaeta’…….

mitici bullets!!

un papà

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Anche quest’anno l’attività musicale del Cabrini ha visto i ragazzi protagonisti di iniziative svolte al di fuori dell’Istituto, diversificate per i diversi livelli e per le diverse classi.

La prima grande soddisfazione è arrivata con le quinte elementari, che hanno conquistato la terza edizione del concorso Bimbi in Canto, svoltasi come ogni anno presso l’Istituto Maria Ausiliatrice di San Donato Milanese. Soddisfazione che si completa con il terzo posto ottenuto dai ragazzi del Coro della Scuola Primaria.

Coro che ha invece cominciato a muovere i primi passi all’esterno della scuola animando due messe presso la parrocchia di Sant’Ignazio di Loyola ed esibendosi in un concerto al Teatro San Gaetano.

Una grande attività è stata svolta dalla Seconda Media, che ha incantato con un bel repertorio il pubblico di diversi concerti: la classe si è esibita ad Ottavanota, alla Civica di Assago e ha coronato il proprio percorso vincendo (con lode!) nella categoria cori scolastici la dodicesima edizione del concorso

La musica al Cabrini e’ una cosa seria…...e divertente!

la musica

al Cabrini

premio musicale BIMBIINCANTO

Città di Tradate.

Di grande emozione l’esperienza fatta dalla Prima Media: nella suggestiva cornice della Sala della Balla del Castello Sforzesco, assieme ai pari età dell’Istituto Orsoline S. Carlo di Milano, è stata rappresentata The Idea di Gustav Holst, opera in repertorio pressoché esclusivo del nostro istituto.

Le nostre famiglie hanno potuto assistere al lavoro svolto nei concerti scolastici, quello tradizionale di Natale e nella due giorni conclusiva d’anno, presso il Teatro San Francesco di Sales.

Per concludere, un piccolo rammarico: purtroppo, non è stato possibile difendere il titolo provinciale di Cori di Classe, conseguito l’anno scorso dalla Scuola Media, in cui la parte del leone era svolta dall’attuale classe Terza, dal momento che l’iniziativa non è stata organizzata.

L’assalto al titolo regionale quindi sarà rimandato al 2018!

maestro Nardin

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Anche quest’anno il prof. Alessandro Nardin ha iscritto al concorso “ Bimbincanto “ il coro delle classi quinte e i bambini del laboratorio corale del mercoledì pomeriggio.

Anche quest’anno siamo andati in punta di piedi temendo di non portare a casa nessun premio; eravamo proprio pochini, molte le defezioni per influenzaoaltriimpegni.

E invece...DOPPIA VITTORIA: primo posto con le quinte e terzo posto con l’altro coro!!!!

Un grazie enorme ai presenti che veramente hannofatto miracoli per “tirare fuori” le voci.

Grazie prima di tutto al maestro per aver preparato con competenza e professionalità i nostri alunni; grazie anche per la scelta dei brani presentati.

Le quinte hanno aperto con un medley del Flauto magico, abilmente arrangiato, dando prova di buone capacità vocali. Hanno poi proposto un altro medley “I’llflyaway”e“Downbytheriverside”.

IL coro extrascolastico ha visto i piccoli interpreti alle prese con la “Filastrocca dell’altroieri” e “Lullaby”.

Applausi scroscianti hanno accompagnato entrambe leesibizioni.Gliavversarieranobenpreparatie…unpo’piùnumerosidinoi...ma…

Al momento delle premiazioni l’agitazione era al massimo e..finalmente la proclamazione: DOPPIAVITTORIA!

Unagiornatacheharegalatotantaemozioneatutti.Grazie mille a tutti quelli che erano presenti e ancora tanti complimenti a tutti i coristi.

maestra Nadia

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Quest’anno, come si poteva intuire dal tema scelto, protagonisti delle settimane di scuola estiva sono stati i giochi: di oggi, di ieri, costruiti con materiale di riciclo, giochi da tavolo o a fare all’aperto...

Dimenticati per un po’ il Game Boy, la Playstation o l’X-Boxabbiamopropostogiochisemplici…alcuniun po’ dimenticati.

I giochi di una volta facevano usare le mani (non

solounpaiodidita),facevanostareinsieme(enondasolidavantiadunoschermo)esigiocavanoquasituttiall’ariaaperta(nonsullapoltronadicasa).

Nélemani,nélostareinsieme,nél’ariaaperta appartengono ad un mondo “vecchio”: appartengono al mondo e questo dovrebbe bastare per aver voglia di giocarci anche oggi!

Basta che qualche adulto insegni ai bambini di oggi come si gioca e, magari, giochi insieme a loro!

maestra Nadiabasket balls

tris

indovina chi

Campus

estivo al

Cabrini

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Queste due settimane al campus estivo della Cabrini le ho passate “da favola”!

Tutte quelle gite meravigliose, tutte quelle merende all’aperto: di certo non le dimenticherò mai!

Prima di tutto vorrei raccontarvi della gita a Chiaravalle a visitare l’abbazia: era bellissima! Ci hanno raccontato chesientravadaovestdovec’èmenoluceedinvecel’altareèadestdoveceneèdipiù!

Abbiamo anche fatto dei profumi con le erbe raccolte, abbiamo spezzettato tutto e mescolato insieme a cinque cucchiaiate di sale e rovesciato su un tulle e legato con un elastico.

Altri due giorni siamo andati in biblioteca, li una persona della biblioteca ci leggeva dei libri tra cui “I capellidelgigante”ed“ilnasocheèscappato”,poici hanno lasciato leggere un libro a nostro piacimento!

Mi sono piaciute molto anche le merende all’aperto, andavamo nei giardinetti davanti alla scuola a mangiare

ed a giocare su e giù dai giochi!

E’ stata bellissima anche la gita all’acquario, dove abbiamo visto tanti pesci bellissimi e coloratissimi. C’erano anche dei piccoli di squalo: uno tra le rocce ed uno invece in una vasca molto spaziosa.

Edinfinesentitesentite,l’ultimogiornodellasecondasettimana,cioèvenerdì,dopoessereandatiinchiesaa pregare per i 100 anni dalla morte di Madre Cabrini, le maestre ci hanno fatto andare in giardino a giocare con le pistole ad acqua: che divertimento, eravamo zuppi!!!...pensate ha giocato persino la Preside!

Sono stati giorni bellissimi che non dimenticherò mai.

gli alunni del doposcuola

Campusestivo al Cabrini

Due

settimane

da favola!

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Scuola

secondaria

di primo grado

Nuestroviaje a Madrid3°A

Durante questo anno scolastico abbiamo affrontato molte gite scolastiche, tra cui il viaggio d’istruzione a Madrid. Siamo partiti il 13 Marzo e siamo tornati il 17. È stata una bellissima esperienza, in quanto ho potuto conoscere nuovi amici spagnoli e praticare una lingua, a mio parere, molto importante al giorno d’oggi. L’esperienza che mi è piaciuta di più sono state le interviste in piazza a Madrid: abbiamo potuto ascoltare diverse opinioni riguardanti i personaggi più importanti, i monumenti più significativi... È stata una bellissima avventura mai provata prima!

Virginia

El trece de Marzo, a las cinco y media de la mañana, mis compañeros,

mis profesoras y yo cogimos el aviòn para Madrid. Cuando fuimos

allí visitamos la ciudad. Fuimos tambien al “Colegio Cabrini”, me

gustò un montòn hablar con los chicos madrileños, todos muy simpaticos y abiertos con

nosotros. Jugamos juntos y hablé muchisimo inglés y español.Este viaje fue maravilloso, creo

que Madrid es una ciudad muy interesante, llena de historia y de cosas que tienen que ser visitadas.

Fue muy bonito tener la posibilidad de descubrirla con mis amigos y de conocer a los chicos del “Colegio Cabrini”. Otra cosa que me gustò hacer son las entrevistas: una idea de nuestra profesora de español para hablar con personas en español y descubrir informaciones sobre la ciudad.

Letizia

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Quest’anno, l’ultimo qui all’Istituto Madre Cabrini per noi di terza, ci è stata proposta una gita di classe a Madrid, dove già in prima media eravamo stati.

Questo viaggio in cui in cui stiamo stati accompagnati dalla professoressa Satriano, di Spagnolo, e dalla professoressa Nicastri, di Inglese, abbiamo potuto conoscere meglio la città e le sue tradizioni.

Già dal decollo dell’aereo avevo capito che mi sarei divertita tantissimo e una volta messi di nuovo i piedi per terra, ero sicura che le mie sensazioni sarebbero state esatte.

A Madrid abbiamo effettuato numerose visite di tipo culturale, come quella al Matadero o al Palacio Real (tra le mie preferite), ma abbiamo anche avuto il tempo di svagarci all’aria aperta, di mangiare secondo la tradizione spagnola e di divertirci tutti insieme.

I giorni più divertenti per me sono stati quelli di visita all’Istituto spagnolo Cabrini, dove abbiamo potuto fare amicizia con tanti nuovi ragazzi, rincontrando anche persone che avevamo già conosciuto durante il nostro primo viaggio, cimentandoci nell’utilizzo pratico delle lingue studiate a scuola.

Questo viaggio, il migliore che io abbia mai fatto con la mia classe, è stato sicuramente un ottimo coronamento dei nostri tre anni passati insieme, tra risate, chiacchiere e tanto divertimento.

Federica

Quest’anno, a Marzo, siamo andati in gita scolastica a Madrid, accompagnati dalle Prof.sse di spagnolo e inglese. Siamo partiti da Malpensa Lunedì 13, e siamo tornati giovedì 16.

Il primo giorno abbiamo visitato il museo “El Prado” e anche le piazze principali della città. Il secondo e il terzo giorno, invece, ci siamo recati all’Istituto Madre Cabrini di Madrid. In queste due mattinate, abbiamo fatto numerose attività. Il momento più bello, secondo me, è stato quando ci siamo riuniti tutti e ci hanno diviso in squadre per giocare alla caccia al tesoro. Durante il pomeriggio siamo stati al Parque de Retiro e al “Matadero”.

L’ultimo giorno, invece, abbiamo preso il treno e siamo andati in una città vicino a Madrid, chiamata Escorial. Successivamente, alle otto di sera, abbiamo preso l’aereo per tornare a Milano.

Questa gita mi è piaciuta molto, non solo perché ho avuto la possibilità di stare insieme ai miei compagni, ma anche perché abbiamo potuto praticare molto lo spagnolo e in alcuni casi l’inglese.

Alessandra

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La 1°Ain visitaa Como!

Il 18 maggio la classe 1 media, insieme alle prof.se Giovanna Giannini e Letizia Sangermani, è stata in gita a Como, alla ricerca delle testimonianze dell’epoca medievale che ha segnato indelebilmente la città.I ragazzi hanno visitato la Basilica di Sant’Abbondio, patrono di Como, e hanno osservato i bellissimi affreschi in stile giottesco che decorano l’abside con una Bibbia ad immagini che è un raro esempio di pittura gotica lombarda perfettamente conservata.

Successivamente hanno fatto una passeggiata per le vie del centro, giungendo fino al bellissimo Duomo con la facciata gotica che affianca l’antico Palazzo di Giustizia, i due principali edifici del cuore della città del comune medievale. Giungendo sulle rive del lago hanno visitato il Tempio voltiano, il museo dedicato ad Alessandro Volta ed alle sue invenzioni.

Dopo pranzo hanno preso la funicolare che parte da Como e sale fino a un paese sopraelevato, Brunate, da cui si gode la vista su tutto il paesaggio sottostante.Qui i ragazzi si sono immedesimati nelle due antiche città di Como e di Milano, che nel Medioevo si sono date numerose battaglie, e si sono sfidati in giochi a tema in cui hanno mostrato tutta la loro grinta e il loro entusiasmo.

Stanchi ma felici, dopo un gelato in riva al lago, sono tornati verso casa.

Prof. Sangermani

Il 18 Maggio sono andata con la mia classe in gita a Como. Abbiamo visitato il centro storico ed abbiamo raggiunto con la funicolare Brunate: un paesino sopra Como da dove si può ammirare il lago. Mi è particolarmente piaciuta la basilica di Sant’Abbondio, all’interno della quale si trova il corpo di quest’ultimo. L’abside di questa chiesa è decorata con affreschi che rappresentano la vita di Gesù; l’insieme di questi dipinti viene chiamato “la Bibbia dei poveri”.

Questa giornata è stata l’occasione per unire maggiormente la nostra classe che ha avuto la possibilità di passare insieme una giornata intensa ma divertente!

Giorgia

Il 18 maggio insieme alla mia classe, accompagnati dalle professoresse Gianini e Sangermani, ci siamo recati a Como per trascorrere una giornata tutti insieme.

Ci siamo incontrati alla Stazione Centrale di Milano, accompagnati ciascuno dalla propria famiglia. Quando siamo arrivati tutti, siamo saliti sul treno.

Arrivati a Como, ci siamo recati alla chiesa di Sant’Abbondio. Sul catino absidale si potevano osservare degli affreschi che rappresentavano le scene più importanti della vita di Gesù. Successivamente siamo andati a visitare il centro storico della città.

Prima di tutto, abbiamo visto il Duomo della cittadina, ci siamo seduti per terra e poi abbiamo ascoltato la

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professoressa Sangermani parlarci della sua storia e della sua costruzione.

Successivamente, ci siamo recati al Museo di Volta, dove abbiamo potuto osservare le sue invenzioni, tra cui la pila.

Difronte al museo abbiamo fatto il “Pic-Nic”, mangiato un gelato con le professoresse e giocato tutti insieme.

Dopo il pranzo ci siamo diretti verso il luogo dove si prendevano le funicolari, che ci avrebbero portato a Brunate, un paesino sopra il lago di Como. Là abbiamo giocato a dei giochi molto divertenti

organizzati dalle prof.

Ritornati vicino alla riva del lago abbiamo preso un gelato per merenda, e poi ci siamo diretti per la stazione per arrivare a Milano. Arrivati alla Stazione Milano – Cadorna abbiamo aspettato le nostrae famiglie.

Questa gita è stata molto divertente e carina, perché trascorsa con tutta la classe.

Sara

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Quest’anno la classe prima secondaria ha partecipato al PROGETTO BICI – SCUOLA attraverso 6 incontri a tema:

1) la bicicletta come mezzo di trasporto “ la bici nel tempo e nello spazio “ con proiezione di slide, seguita da riflessione collettiva sui vantaggi dell’uso della bicicletta;

2) conosciamo la bicicletta: un laboratorio di

manutenzione per la conoscenza base delle parti della bicicletta, dei diversi tipi e usi, piccole riparazioni e check-up.

3) regole e segnali del codice della strada: consigli di comportamento sicuro in bicicletta

4) laboratorio creativo con costruzione di modellini in miniatura con materiale di recupero

5) uscita a piedi in quartiere per osservare la viabilità

Progettosportivo BICI-SCUOLA1°A

Hai voluto la bicicletta?

allora pedala!!!

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cittadina, le condizioni di traffico, la presenza di piste ciclabili, comportamenti di automobilisti e ciclisti, segnali stradali;

6) prova in bicicletta in un percorso all’interno del cortile scolastico, con gara staffetta educativa tra vigili e segnali stradali da rispettare.

Attraverso una finta multa abbiamo ricordato una grande verità: rispettare le regole della strada serve a salvare molte vite ed è il modo migliore per insegnare ai figli una guida corretta e sicura.

Finale festoso e culturale con una pedalata insieme ai genitori all’Abbazia di Chiaravalle, sempre accompagnati dalla Responsabile Fiab - Ciclobby Silvia Malaguti, che con la sua pazienza e professionalità ha saputo coinvolgerci tutti, alimentando o facendo nascere la grande passione per la bicicletta che ci unisce da molto tempo.

Questo progetto interdisciplinare ha coinvolto i Docenti di Matematica e Scienze, Educazione Tecnica e Scienze Motorie, che hanno collaborato alle varie fasi segnalate sopra e al raggiungimento di uno dei principali obiettivi, cioè incentivare consapevolmente e responsabilmente l’uso della bicicletta.

Ormai in città, anche attraverso il bike sharing, è in costante aumento il numero dei ciclisti urbani, ed è bene ricordarci che il solo rispetto del Codice della Strada non garantisce l’incolumità, ma ognuno può fare qualcosa per la sicurezza attraverso una norma fondamentale: considerarsi alla pari di tutti gli altri mezzi circolanti, con gli stessi diritti e doveri.

Per qualsiasi informazione potete seguire il sito www.fiab-onlus.it

Prof.ssa Martini

Spettacolo

al teatro

Carcano

2°A

Venerdì 24 febbraio con la classe 2^ secondaria di primo grado ci siamo recati al vicino Teatro Carcano per assistere allo spettacolo “EUREKA “ della Kataklò Athletic Dance Theatre, con la direzione artistica dell’ex campionessa Olimpica di Ginnastica Ritmica Giulia Staccioli.Il titolo s’ispira all’urlo di gioia e sorpresa che Archimede, antico matematico, emise correndo per le strade di Siracusa, per annunciare la sua scoperta; in effetti tutta la scenografia e la coreografia è fatta di quadri a sorpresa, diversi e originali, ma identici nello stile classico dei cinque performer, fatto di atletismo puro e acrobazie danzanti, che li caratterizza da oltre 20 anni.Due atti di grande intensità e molto diversi tra loro, che hanno emozionato e entusiasmato le scuole partecipanti all’evento, anche perché la grande idea alla base del coinvolgimento generale della platea, è data dalla candidatura di alcuni SpettAttori che hanno il privilegio di calcare il palcoscenico con il gruppo milanese, ovviamente mandando per tempo la propria candidatura ( anche alcune delle nostre alunne avrebbero sicuramente fatto una bella figura ).

EUREKA

Quindi uno spettacolo di facile fruizione per ogni tipo di pubblico, illuminato da luci più intimiste nel primo tempo, mentre con più colore, energia ed ironia nel secondo, ma sostenuti entrambi da un sonoro ritmato e attuale, che ci hanno fatto sentire parte attiva, vicina e complice di un’azione vissuta.Una bella esperienza, che ci ha dato l’occasione per ragionare sullo sport e le sue molteplici possibilità che ci danno l’occasione per viverlo in situazioni e luoghi diversi, avendo però come punto comune la passione, la determinazione e la costanza nel perseguire gli obiettivi.

Prof.ssa Martini

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2°A

BibliotecaTeresianadi MANTOVA

La scrittura

nei secoli

Il 10 e 11 maggio la nostra classe si è recata a Mantova per un viaggio d’istruzione.

Durante la gita abbiamo visitato molti palazzi storici e ammirato opere artistiche di notevole splendore.

Uno di questi edifici era la Biblioteca Teresiana, un luogo dove sono conservati moltissimi libri antichi.

Durante la visita abbiamo potuto vedere e toccare alcuni di questi, tra cui un manoscritto che raccontava la vita di un santo. A protezione di questo, vi erano alcune pagine di un altro manoscritto che riportavano una traduzione dell’Eneide. Sembrava che racchiudessero e raccontassero tutta la storia di quell’epoca.

Le opere erano conservate benissimo, la carta era intatta e molto resistente… Era così affascinante che non volevamo ad andare più via!

In seguito abbiamo potuto ammirare due incunaboli, ossia due testi a stampa risalenti al Quattrocento:

una Divina Commedia e le Favole di Esopo. Uno di questi, come ci ha detto la nostra guida,

proveniva dalla biblioteca dei Gonzaga.

Le sale più antiche della Biblioteca erano molto ampie e avevano una scaffalatura altissima: essa era costituita da tre piani, ciascuno dei quali conteneva i libri sistemati non tanto per argomento quanto per misura dei testi in modo da rendere piacevole lo sguardo di insieme.

Alcuni libri erano fragili e pesanti, altri così preziosi da essere conservati in una cassaforte fuori dalle antiche sale teresiane.

Questa esperienza ci è piaciuta molto: abbiamo avuto l’opportunità di assistere a qualcosa di unico e al tempo stesso di consolidare le nostre amicizie e il rapporto con i professori.

Ci siamo divertiti molto e speriamo di rivivere presto un’altra esperienza come questa!

I ragazzi di seconda secondaria

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COME OSSERVARE UN ALBERO

CHIOMA

Tipo di chioma

Composizione

Forma

FOGLIA

nervature

margine

composizione

laminaTRONCO

La corteccia

Colore

1°A 2°A

Insieme agli studenti della classe prima abbiamo cercato di capire la differenza tra tre semplici parole: osservare, descrivere e rappresentare. Per affrontare questo problema abbiamo studiato gli alberi con l’occhio dell’Arte e della Scienza.

Cosa vuol dire osservare e descrivere in Scienze? Con la prof.ssa Gazza abbiamo potuto studiare gli alberi come appartenenti ad uno dei cinque regni degli esseri viventi.

Gli alberi infatti sono pluricellulari, eucarioti ed autotrofi.

Per affrontare una descrizione dettagliata di un albero dobbiamo riconoscere il tipo di foglie, il tipo di chioma e il tipo di tronco da cui è composto.

Lavoro

interdisciplinare

Arte e Scienze

Osservare, descrivere,

rappresentare

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Cosa vuol dire osservare e rappresentare in Arte? Per affrontare i temi dell’osservazione e della rappresentazione dell’albero siamo partiti dal metodo creativo utilizzato da Bruno Munari: Munari, artista e designer, ha scritto un libro sull’albero in cui guida il lettore alla scoperta di come è fatto, di come cresce e ramifica.

Egli fornisce un metodo rappresentativo che consiste nell’applicare la regola della ramificazione a due a due: da ogni ramo ne partono due più sottili che hanno una larghezza corrispondente alla metà di quella del ramo da cui generano.

Più l’albero cresce, più ogni ramo si assottiglia e si allunga.

Questo metodo di rappresentazione si modifica in base alla tipologia di albero e alle condizioni atmosferiche in cui la pianta è cresciuta. La ramificazione può diventare quindi non più a due ma a tre, oppure i rami iniziali sono molto lunghi e quelli in alto più corti ecc...

I primi sei disegni esposti, in bianco e nero, mostrano l’applicazione del metodo di Munari per la rappresentazione di un albero “inventato”, di un prototipo.

Successivamente ognuno degli studenti ha provato a rappresentare un albero di una specie diversa con le matite colorate, copiando una fotografia e provando a realizzare il disegno nel modo più realistico possibile.

Per fa r questo, i ragazzi di Prima hanno appreso il corretto utilizzo dei pastelli per ottenere i colori esatti e le giuste sfumature.

Questi disegni sono stati esposti: hanno il nome di ciascun alunno e l’indicazione della specie a cui l’albero appartiene.

Il fine ultimo di questo percorso grafico sull’albero è quello di giungere a rappresentare in modo più verosimile possibile una pianta osservata dal vero.

Prof.ssa Gazza e Prof.ssa Sangermani

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All’inizio dell’anno scolastico abbiamo cominciato un nuovo argomento con la visione del film intitolato“Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello”. Successivamente ci siamo divisi in gruppi: ognuno aveva il compito di progettare un cartellone che sarebbe poi stato esposto all’Open Day della nostra scuola. Il tema voleva approfondire sia un genere letterario presentato quest’anno, il Fantasy, sia il tema dell’amicizia che, oltre adesserel’argomentoprincipaledelfilm,èstatoancheil tema che il nostro Istituto ha scelto per quest’anno: “Chi trova un amico, trova un tesoro”.

Il film tratta dell’amicizia tra Frodo, il personaggioprincipale, il vecchio stregone Gandalf, la guida, e gli altri membri della Compagnia: ciascuno diverso dall’altro ma uniti tutti dall’unico scopo, ossia distruggere l’Anello. I personaggi impareranno, durante il cammino, a conoscersi e a stimarsi.

Questa tematicaèstataapprofonditaanche inalcunitemi svolti in classe che presentavano delle tracce

checichiedevanodirifletteresuquestiargomenti:chisono per noi le “guide” e come consideriamo la nostra amicizia.

Abbiamo, poi, approfondito nelle ore di Musica, le melodiedelfilmestrumentimusicalicheintervengono.La colonna sonora è stata composta da HowardShore. Ci è piaciuto particolarmente il lavoro cheabbiamo intrapreso nelle ore di musica, suddividendo e descrivendo le varie scene e analizzando ciascuna di esse.

Durante le ore di italiano abbiamo lavorato molto dal punto di vista del lavoro di gruppo, capendo che ciascuno di noi può dare un contributo a seconda delle proprie attitudini.

E’ stato un bellissimo argomento che ci ha aiutato anche nell’ambito della nostra amicizia.

I ragazzi di seconda

2°A

La guida ne Il Signoredegli Anelli

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Nelle ore di arte, in questo ultimo mese di scuola, abbiamoaffrontatol’affascinantetemadelletrefiere.

Nel proemio di questo capolavoro, Dante ha rappresentato le sue tre più grandi paure, descrivendole come se fossero animali.

Letrefiere:unalonza,unleoneeunalupaostacolanoilcammino di Dante. Esse sono i vizi che nella vita di ogni uomo portano al peccato e quindi alla rovina dell’anima.

Illustrando con i pastelli le nostre tre più grandi paure, ci siamo confrontati con il testo dantesco.

Dante e le tre fiere

2°A

LE TRE FIERE

dalla Divina Commedia di Dante Alighieri

Inferno,CantoI–vv.31

-54

Ed ecco, quasi al cominciar de l’erta,

una lonza leggiera e presta molto,

che di pel macolato era coverta;

e non mi si partia dinanzi al volto,

anzi ‘mpediva tanto il mio cammino,

ch’i’ fui per ritornar più volte vòlto.

[…]

sì ch’a bene sperar m’era cagione

di quella fiera a la gaetta pelle

l’ora del tempo e la dolce stagione;

ma non sì che paura non mi desse

la vista che m’apparve d’un leone.

Questi parea che contra me venisse

con la test’ alta e con rabbiosa fame,

sì che parea che l’aere ne tremesse.

Ed una lupa, che di tutte brame

sembiava carca ne la sua magrezza,

e molte genti fé già viver grame,

questa mi porse tanto di gravezza

con la paura ch’uscia di sua vista,

ch’io perdei la speranza de l’altezza.

Siamo riusciti a sviluppare questo progetto, anche grazie al lavoro sulla Divina Commedia, che abbiamo portato avanti nelle ore di italiano. Durante tutto l’anno scolastico, infatti, abbiamo letto, analizzato e parafrasato alcuni canti commentandoli in modo approfondito.

A conclusione del lavoro, abbiamo esposto i nostri disegni corredati da una breve descrizione.

I ragazzi di seconda

Lavoro

interdisciplinare

Scienze

Italiano

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Osservare il cielo

Lavoro

interdisciplinare

Scienze

Italiano

Gli studenti della classe II A, guidati dalla prof.ssa Peccenini, hanno letto e commentato il “Dialogo sopra iduemassimisistemidelmondo” (1632)diG.Galilei. Questi è rivoluzionario non solo dal punto divista scientifico ma anche letterario: la lingua latina,infatti, per la prima volta viene soppiantata dal volgare nell’ambitodellatrattazionescientifica.

“E pur si muove” : con queste semplici parole attribuite a Galileo, lo scienziato pisano esprimeva tutto il suo convincimento nell’affermare teorie scientificheassolutamente innovative. Galileo è l’emblema delloscienziatoilqualedesideraaffermarelaVerità.

Di seguito riportata l‘abiura commentata in classe

[…]Pertanto volendo io levar dalla mente delle Eminenze V.re e d’ogni fedel Christiano […] con cuor sincero e fede non finta abiuro, maledico e detesto li sudetti errori et heresie, e generalmente ogni et qualunque altro errore, heresia e setta contraria alla S.ta Chiesa; e giuro che per l’avvenire non dirò mai più né asserirò, in voce o in scritto, cose tali per le quali si possa aver di me simil sospitione. […]”

[giugno 1633]

Dunque perché il volgare? Possiamo capire questascelta solamente se focalizziamo l’attenzione ancora una volta sulla persona di Galileo, il primo grande

divulgatore scientifico della storia: egli voleva che laVerità arrivasse a tutti, doveva poter essere compresa non soltanto dai professionisti. La Verità appartiene a tuttiedèpertutti.

Creata in questo modo una base di interesse nei confronti dell’astronomia presso gli studenti, la notte di sabato 20 maggio 2017 la prof.ssa Gazza ha accompagnato alcuni di essi a visitare l’Osservatorio AstronomicoCa’delMonte(PV).

Dopo aver assistito ad una lezione introduttiva su Giove ed i suoi satelliti, gli astronomi dell’osservatorio

hanno illustrato, mediante osservazione ai telescopi, l’eccezionale evento

astronomico del transito delle lune sul quel

pianeta.

L’esperienza è stata

completata da una spiegazione

del cielo e delle costellazioni: sono

state mostrate molte formazioni astronomiche

del cielo di maggio e non, spesso accompagnate da note sulla mitologia alla base di tali attribuzioni, come le costellazioni dell’Orsa Maggiore e Minore, la Stella Polare, le Costellazioni di Cassiopea e Cefeo, i segni zodiacali, il pianeta Saturno.

Prof.ssa Gazza e Prof.ssa Peccenini

2°A

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Sabato 20 Maggio, in serata assieme ad alcuni dei miei compagni, in compagnia di tre professoresse, ci siamo recati all’osservatorio ‘Ca’ del Monte’ in provincia di Pavia. Un luogo meraviglioso, ricco di flora e fauna e isolato dalle città. Intorno alla 9.00 ci siamo recati all’interno della struttura, dove abbiamo assistito ad un’interessante lezione concentrata in particolare sulla spiegazione del quinto pianeta del sistema solare: Giove. Successivamente ci siamo spostati all’esterno dove abbiamo potuto ammirare il pianeta e i suoi tre satelliti visibili: è stata un’emozione fantastica poter vederli in maniera così nitida. Dopo di che ci siamo seduti sui gradini di un piccolo anfiteatro dove abbiamo seguito un’osservazione guidata alla volta celeste con molte delle sue costellazioni. Probabilmente questo è stato il momento più bello e affascinante della serata, è stato interessantissimo scoprire nuove peculiarità sulle costellazione già conosciute e addirittura scoprirne delle altre.

E’ stata un bellissima occasione per stare insieme e condividere una piacevole serata assieme ai miei amici.

Maddalena

L’Osservatorio si trova a Cà del Monte in una Comunità Montana dell’Oltrepò pavese ed è nascosto tra le montagne non distante da Genova, Alessandria e Tortona e Pavia.

La struttura composta da tre cupole non è molto grande ma abbastanza da accogliere, nella sala centrale, adibita alle proiezioni/planetario, una cinquantina di persone.

In visita

all’osservatorio

Dopo una prima parte introduttiva tenuta dal Direttore Responsabile dell’Osservatorio abbiamo seguito la presentazione di un volontario esperto di astronomia (lo sono praticamente tutte le persone impegnate in Osservatorio) che ci ha proiettato e spiegato immagini e curiosità su Giove e sui suoi satelliti, individuati già nel 1600 da Galilei con il suo canocchie: Io, Gamenide ed Europa (sul quale potrebbero essere presenti primitive forme di vita). Poi siamo usciti a fare osservazione notturna ai telescopi e li è stato davvero emozionante vedere per esempio l’M13, l’ammasso globulare di Ercole o individuare Giove e i sui satelliti, e ascoltare anche i racconti mitologici legati all’osservazione delle stelle; alcuni, inoltre, erano impegnati nella realizzazione di un servizio fotografico.

L’ultima tappa del nostro percorso astronomico si è svolta sotto il cielo e con il solo utilizzo degli occhi nell’Anfiteatro dove una volta presa comodamente posizione (anche sdraiati sui larghi gradini) con l’aiuto di un giovane docente astronomo abbiamo seguito le indicazione e imparato a vedere le stelle nella maniera più antica del mondo, ad occhi nudi come facevano i naviganti e gli agricoltori o i pastori.

E’ stata un’esperienza indimenticabile soprattutto capire che tutti quanti siamo in grado di orientarci anche attraverso le “strade del cielo” senza l’utilizzo di alcuna strumentazione.

Giulia

“Esperienza stellare”, indimenticabile ed

emozionante!

Per me era la prima volta ed è stata veramente interessante, finalmente ho potuto osservare, con i miei occhi, quello che ho sempre visto sui libri, il pianeta Giove e le costellazioni. L’osservatorio è in una posizione incantevole, immerso nella natura, intorno il silenzio assoluto. Nel buio totale, le costellazioni sono apparse molto nitide e chiare, un grazie particolare va ai volontari, che per passione, dedicano il tempo a questa realtà, la loro preparazione e simpatia ha reso ancora più bello il “viaggio tra le stelle”. Durante la splendida serata, ho anche visto due stelle cadenti...eppure non era San Lorenzo!

Sara

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La camera oscura

Il 14 Dicembre, abbiamo avuto una lezione alternativa che riguardava la fotografia, argomento che avevamo già trattato teoricamente in arte, con la camera oscura. A spiegarci la nascita e le varie fasi della fotografia, sono stati due fotografi professionisti, i quali hanno spiegato molto accuratamente i differenti processi che caratterizzano la macchina fotografica e la fotografia.

Successivamente essi, ci hanno fotografati come soleva fare un grande fotografo degli anni ’80: Thomas Ruff, nonché prendere solamente il volto serio con uno sfondo colorato.

In conclusione abbiamo realizzato, come spiegatoci dalla professoressa, la camera oscura che permette di vedere ciò che si vuole al contrario.

E’ stata una lezione molto accattivante e diversa dalle solite poiché abbiamo avuto modo di verificare o semplicemente concretizzare ciò detto durante la spiegazione.

Tommaso

Mercoledì 14 Dicembre abbiamo partecipato alla realizzazione della camera oscura con l’aiuto della professoressa di scienze e di due esperti. E’ stata un’ esperienza molto bella e divertente, ma, come può succedere, alcuni hanno avuto delle difficoltà nella realizzazione dell’esperimento, anche se alla fine tutto si è risolto. Spero di poter ripetere questa esperienza perché aver provato a realizzare qualcosa che si è studiato, è stato molto interessante e stimolante.

Virginia

Il 14 Dicembre sono venuti dei fotografi per spiegarci la camera oscura e come funzionano le vecchie macchine fotografiche (Reflex) ,collegare questo lavoro è collegato con scienze e il nostro studio dell’occhio dato che le macchine fotografiche funzionano in modo simile all’occhio. Abbiamo anche fatto anche la camera oscura con una scatola all’interno colorata di nero ,un cartoncino nero e carta da lucido e abbiamo notato che l’immagine la vedevamo al contrario come nell’occhio prima che la mandi al cervello.

E’ stato molto interessante lo rifarei con piacere, è anche un modo per imparare divertente e originale.

Margherita

Mi è piaciuto molto ed è incredibile pensare che dietro una macchina fotografica ci sia un grosso processo e una grande storia, è stata una bella idea e sarà di grande aiuto a chi vorrà portarlo all’esame, vorrei ringraziare la prof e le persone che sono venuto che usato tanto tempo per noi.

Edoardo

3°A

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Nel corso del laboratorio sono state mostrate alcune slide per spiegare agli studenti l’opera fotografica incentrata sul ritratto dell’artista tedesco Thomas Ruff.

A partire da un’analisi teorica della diverse serie di ritratti realizzate dal fotografo tedesco, il quale aveva fotografato i propri compagni di scuola, prima a fondo neutro-bianco, e in seguito con fondali colorati, gli studenti sono stati coinvolti in un’attività pratica volta a far comprendere in maniera ludica come può avvenire la realizzazione tecnica del ritratto fotografico.

Prendendo ispirazione dalla serie di ritratti di Ruff caratterizzata dalle tonalità colorate dei fondali, si è cercato di far giocare gli studenti del laboratorio con i colori. Utilizzando dei cartoncini colorati come fondale sono stati realizzati dei ritratti posati dei propri compagni di scuola, cercando di mantenere lo stile e il taglio fotografico delle foto di Ruff.

Thomas Ruff

Nasce nel 1958 a Zell am Harmersbach, ed è stato allievo dei coniugi Becher, che fondarono una loro scuola di fotografia, oggi nota come “Scuola di Düsseldorf”, dalla quale sono usciti molti importanti fotografi concettuali contemporanei. Ha studiato fotografia con Bernd e Hilla Becher alla Kunstakademie Düsseldorf (Accademia dell’Arte di Düsseldorf) dal 1977 al 1985.

È conosciuto soprattutto per i suoi ritratti di volti, originariamente di formato 20 x 25 cm, poi realizzati di enormi dimensioni.

Trattasi di fotografie concernenti il suo lavoro ”Anderen Porträt” (Altro Ritratto), eseguito negli anni ’80 e ‘90, che egli eseguì riprendendo semplicemente i suoi amici, amiche e compagni di scuola. Inizialmente le foto erano in piccolo formato, poiché, come ha rivelato lo stesso Thomas Ruff in un’intervista, a quei tempi non aveva i soldi per far stampare formati grandi. In seguito furono stampate su grandi formati.

Osservando queste fotografie, la prima cosa che c’è richiamata alla mente è che le persone vi sono immortalate in stile fototessera, avulse da ogni situazione emotiva, con il viso fisso, privo di emozioni evidenti, tanto che chi guarda rimane sorpreso di come il proprio tentativo di attuare un’osservazione analitica, s’infranga dovendo costatare il fallimento di questa convenzione visiva.

Per comprendere la fotografia di Ruff, bisogna partire da lontano e richiamarci alla tassonomia, cioè alla classificazione. La tassonomia presuppone una rigorosa e asettica classificazione degli organismi viventi (in principio), per cui è rivolta alla ricerca scientifica e come tale è caratterizzata da una visione impersonale e impassibile dei soggetti, che, nel caso della fotografia, devono essere ripresi senza alcuna interferenza emotiva.

Ci è concesso osservare unicamente l’aspetto esteriore di questi sconosciuti, ma a differenza di quanto avviene in ritratti di altri autori, questo non si apre verso lo spettatore, che resta prigioniero dello status di un volto estraniato, il quale nulla gli racconta del suo stato psicologico interiore.

Quest’anno i ragazzi di terza media hanno realizzato un grande lavoro riguardante la tematica dell’autoritratto.

Arte e

fotografia

Laboratorio

didattico

fotografico

di cultura

visiva

Il ritrattoTHOMAS RUFF

prof.ssaAlessandra Gazza

fotografiBarbara Barberis -

Giuliano Manselli

3°A

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Dopo aver osservato e studiato numerosi esempi di opere d’arte del 1900, caratterizzate dalla libertà totale dell’artista nell’utilizzare tecniche, strumenti, intenti comunicativi, i ragazzi hanno provato a realizzare il proprio autoritratto con la tecnica e la modalità espressiva che preferivano. Si son messi in gioco e si sono sforzati nell’utilizzare un mezzo comunicativo originale che più rispondesse, per loro, alla domanda: “Come faccio a raccontare me stesso in modo efficace?”

Ognuno ha scelto supporti, strumenti, tecniche differentiehannoraccontatounoopiùaspettidelloroio esclusivamente attraverso l’immagine artistica.

Hanno poi trascritto a parole il procedimento scelto ed il messaggio che il loro ritratto cela e rivela, per aiutare l’osservatore nel leggere e comprendere la loro opera.

Successivamente hanno potuto conoscere alcuni fotografi che hanno realizzato meravigliosi ritrattiattraverso l’utilizzo della macchina fotografica. Iragazzi hanno compreso come, quando si scatta una fotografia,nullasidevelasciarealcaso.L’inquadratura,quanta parte del soggetto deve entrare nell’obiettivo, laluce,icolori,ilpuntodivista...tuttoèimportanteedeve essere valutato attentamente per comunicare un messaggio preciso.

Ponendo attenzione a tutti questi aspetti i ragazzi sono stati implicati in due successivi progetti. Hanno innanzi tutto svolto un laboratorio fotografico con laprofessoressa di Scienze che ha spiegato loro come funzionalamacchinafotograficaeche,perl’occasione,hainvitatodeifotografiprofessionisti;conloroiragazzihanno osservato il lavoro del fotografo tedesco Thomas Ruff. Prendendo spunto dalle foto di Ruff i fotografihanno realizzato una serie di foto-ritratti ai ragazzi della classe.

Il secondo progetto è stato quello di creare durantele ore di Educazione Artistica un proprio ritratto fotografico usando unamodalità familiare: il selfie. Il selfieèuna“tecnica”fotograficadiffusa,nonrichiedeparticolari abilità, si realizza velocemente e non èuna pratica che ha validità artistica. I ragazzi hanno provato ad utilizzarla creando immagini con uno scopocomunicativopreciso.Hannodovutorifletterci,chiedersi cosa volevano trasmettere con la loro fotografia e come potevano veicolare il messaggio,scegliendopose,colori,inquadrature...ancheglieffettiche lo smartphone dispone sono stati sfruttati con uno intento mirato. Il lavoro ha creato l’occasione per osservare come uno strumento comunicativo spesso utilizzato dalla massa senza particolare criterio, a volte anche istintivamente, può invece assumere importanza e conferire valore artistico ad un elaborato, quando viene sfruttato con ragionevolezza, creatività e senso critico.

Vlad

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MosaicoLa mia opera si ispira all’avanguardia del cubismo e sfutta la tecnica del mosaico.

Per eseguire il lavoro mi sono servito di alcuni materiali come la china ecoline, l’acqua, dei cd ritagliati in piccoli frammenti di varie forme geometriche.

Il mio viso e il mio mezzo busto sono ricoperti di pezzettini luccicanti di cd... ognuno di questi pezzi simboleggia una delle mie passioni... inoltre la luce che colpisce i pezzetti di plastica si riflette e muta colore, simboleggiando la diversità di tutte le cose che mi circondano e che sono importanti nella mia vita.

Ho deciso di completare l’opera con uno sfondo mosso ed indefinito dipinto ad acqua ed ecoline per mostrare quanto, nella vita, tutto spesso è incomprensibile e nessuno è capace di vedere la realtà per ciò che è veramente.

Vlad

Autoritratto mangaHo dipinto il mio quadro sfruttando le tecniche espressionista, surrealista e del fumetto.

Nel mio dipinto ho cercato di mostrare i momenti in cui disegno... ho lasciato del bianco sulla tela per mostrare i miei momenti di vuoto. I colori che ho usato e il modo in cui li ho messi hanno un significato: prima ho messo i colori primi sul foglio, poi li ho mescolati... questo significa che quando disegno può succedere di tutto sul foglio.

Un’altra cosa che si può notare è la rappresentazione di mia sorella con un mondo al posto della testa... questo comunica la mia passione per i viaggi. Dietro il mondo si vede un castello che rappresenta il mio amore per tutti i luoghi medievali.

La rappresentazione di mia sorella ricorda la mia infantilità. La rappresentazione del pegaso sta a significare il mio amore per il mondo fantasy.

Margherita

Autoritratto

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Shake-upHo scelto di rappresentarmi riprendendo lo stile dadaista (poiché ogni volta lo scenario cambia, ed è dunque affidato al caso) attraverso sei cubi pre-fatti che ho successivamente rivestito di foto, adesivi e scritte. Colui che osserva l’opera può girarli e ruotarli a suo piacimento e ogni volta ottiene un’immagine diversa. Ecco, io credo di essere così, ho molte personalità e appaio differente ad ogni persona. Sono difficile da comprendere, ma col tempo, cercando di ottenere la mia fiducia e studiando con attenzione la mia anima (in questo caso i cubi), e non limitandosi al solo aspetto esteriore, si scopre la vera Gaia.

Una persona però si chiede: se non vuole essere giudicata dall’aspetto esteriore, perché scegliere di rappresentarsi con cubi ricoperti di foto? Questo perché non sono semplici foto. Sono i migliori momenti della mia vita immortalati su pezzi di carta, accompagnati da frasi aventi ognuna un significato profondo. Il titolo dell’opera è Shake-Up perché tradotto vuol dire “scuotere” e “cambiamento”. Non avrei potuto trovare un titolo migliore, perché il mio autoritratto è esattamente così, la mia persona che cambia ogni volta che viene scossa.

Gaia

Io, ElenaQuest’opera è un ritratto di me stessa e vuole ispirarsi alle avanguardie del 1900, in particolare al futurismo e al cubismo analitico.

Ho utilizzato la tecnica del collage per raccontare il cubismo analitico, concentrando l’attenzione sull’immagine.

Per cerare i contorni del viso ho utilizzato del filo di ferro che, secondo me, è simbolico dell’arte futurista.

Ho usato la tecnica del cubismo perché mostra varie parti dell’immagine e quindi anche parti nascoste del mio carattere, e più pezzetti ci sono più si scopre qualcosa di me.

In secondo luogo mi sono servita della tecnica del futurismo per raccontare dei continui cambiamenti nei miei pensieri.

Elena

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L’autoritratto che ho scelto di realizzare si ispira ai principi cubisti delle opere di Picasso. Con questa tecnica ho provato ad esprimere la profonda semplicità dell’animo umano. Con delle forme geometriche di grandi dimensioni ho infatti realizzato il soggetto, il mio io, mentre con figure di misure minori ho rappresentato lo sfondo, cioè il mondo esterno. Il mondo esterno infatti è complesso ed influenza profondamente la prospettiva che abbiamo di noi stessi e i nostri sentimenti.

Per questo disegno ho utilizzato le matite colorate su un foglio rigido; anche con materiali semplici come le matite è possibile creare un’opera complessa che ha la capacità di trasmettere varie emozioni.

Giuliano

L’essenzialeinvisibile agli occhi

Ho scelto di ricreare l’immagine del mio volto su di un foglio bianco A4 secondo lo stile fumettistico.

Successivamente ho ritagliato in strisce il disegno e le ho incollate, tramite delle linguette, su un altro foglio in ordine sparso.

Così facendo ho voluto trasmettere all’osservatore il messaggio che nessuno è uguale a come lo vedono gli altri; fatto che mi porta personalmente a mettermi costantemente in discussione, spesso non più per piacere a me stessa ma per piacere agli altri. In questo modo la rappresentazione comunica a ciascuno qualcosa di diverso, piacevole o non, ma che rimarrà sempre e comunque la mia immagine, anche se disordinata.

Sul secondo foglio ho incollato delle immagini che mi rappresentano per ciò che sono veramente, ciò che nessuno potrà mai cambiare. Qui ho voluto rappresentare proprio come l’essenziale sia invisibile agli occhi e come, comunque gli altri ci vedano dall’esterno, non ci conosceranno mai veramente se non trovano il coraggio di andare oltre le apparenze.

Federica

Frammenti dell’anima

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Scuolasecondaria

gran ballodi fine anno

Ormai

siamo

in ballo e

...ballia

mo!!!

Quest’anno, dopo la prova “ sperimentale” del 2016, l’evento ballo finale della scuola secondaria, è stato condiviso da tutti e programmato per tempo senza lasciare nulla al caso.

Molti i motivi a favore di tanto impegno ed entusiasmo,del resto basterebbero le foto realizzate dal Sig. Vantusso per spiegarne una buona parte, ma ce ne sono anche altri, magari meno visibili, ma altrettanto importanti.

Quali? Innanzitutto l’organizzazione (la classe seconda ha portato a termine il suo compito in modo preciso), il positivo spirito di collaborazione e convivialità e ovviamente il BALLO, protagonista assoluto della festa e utile terapia di socializzazione sia per i più timidi che i più espansivi.

Tutto questo ha agevolato e reso più “leggera” anche la sorveglianza dei Prof, che si sono immedesimati nello spirito della festa (a tema RED CARPET) e sono riusciti a condividere un evento così speciale con una partecipazione attiva e disponibile.

Un momento che i ragazzi volevano vivere da GRANDI,per sentirsi elegantemente adulti, o meglio fingere o credere di esserlo; in un gioco delle parti che alla fine ha protetto le loro fragilità e garantito un divertimento adatto alla loro età.

Un cocktail equilibrato dai forti sapori, ma dal gusto delicato, che ha lasciato spazio a tutte le loro emozioni in un’alternanza vibrante di euforia, allegria e malinconia.

Alla fine tutti hanno coinvolto tutti, in un susseguirsi di abbracci e lacrime, sorprendenti per intensità e durata, ma chiaro sintomo del fatto che, dove c’è tristezza nel lasciarsi, significa che si è vissuto con gioia lo stare insieme e il ricordo di quelle ore di spensieratezza, rimarrà indelebile nei loro cuori.

Dedichiamo questo ultimo pensiero ai nostri alunni e alle loro famiglie, augurando a tutti BUONE VACANZE, un periodo di meritato riposo e speriamo ricco di nuove avventure da raccontarci a settembre.

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ISTITUTO MADRE CABRINI

CORSO DI PORTA ROMANA 105 - 20122 MILANO - TEL: 02 545.09.20 - www.CABRINI105.IT