455
Teoria politica 9 | 2019 Annali IX Edizione digitale URL: http://journals.openedition.org/tp/774 Editore Marcial Pons Edizione cartacea Data di pubblicazione: 1 juin 2019 ISSN: 0394-1248 Notizia bibliografica digitale Teoria politica. Nuova serie Annali, 9 | 2019, « Annali IX » [Online], online dal 26 mai 2020, consultato il 10 décembre 2020. URL : http://journals.openedition.org/tp/774 Teoria politica

Annali IX - OpenEdition

  • Upload
    others

  • View
    74

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Annali IX - OpenEdition

Teoria politica

9 | 2019Annali IX

Edizione digitaleURL httpjournalsopeneditionorgtp774

EditoreMarcial Pons

Edizione cartaceaData di pubblicazione 1 juin 2019ISSN 0394-1248

Notizia bibliografica digitaleTeoria politica Nuova serie Annali 9 | 2019 laquo Annali IX raquo [Online] online dal 26 mai 2020 consultato il 10deacutecembre 2020 URL httpjournalsopeneditionorgtp774

Teoria politica

TEORIA POLITICA

NUOVA SERIE

ANNALI IX

Marcial Pons

MADRID | BARCELONA | BUENOS AIRES | SAtildeO PAULO

2019

Teoria politica estaacute recogida e indexada en Dialnet International Bibliography y Ulrichs

Quedan rigurosamente prohibidas sin la autorizacioacuten escrita de los titulares del laquoCopyrightraquo bajo las sanciones establecidas en las leyes la reproduccioacuten total o parcial de esta obra por cual-quier medio o procedimiento comprendidos la reprografiacutea y el tratamiento informaacutetico y la distribucioacuten de ejemplares de ella mediante alquiler o preacutestamo puacuteblicos

copy Los autorescopy mARCIAL pONS

EdICIONES jURiacutedICAS y SOCIALES S ASan Sotero 6 - 28037 mAdRId (91) 304 33 03wwwmarcialponses

ISSN 0394-1248

depoacutesito legal m-25729-2011

disentildeo de la cubierta n estudio graacutefico

Fotocomposicioacuten Josur TraTamienTo de TexTos S L

Impresioacuten Eleceacute indusTria Graacutefica S Lpoliacutegono El Nogal - Riacuteo Tieacutetar 24 - 28110 Algete (madrid)mAdRId 2019

Editor

michelangelo Bovero

Editorial board

Managing editor massimo CuonoItalian Fabrizio Cattaneo Lucilla G moliterno jacopo RosatelliSpanish paulina Barrera Guadalupe SalmoraacutenEnglish Aaron ThomasFrench Ahmed BendellaPortuguese marcelo de Azevedo Granato

Scientific board

matilde Adduci Fabio Armao Eacutetienne Balibar mauro Barberis Seyla Benhabib Samantha Besson mark Bevir Remo Bodei Luigi Bonanate

Bruno Bongiovanni Elia Bosco Geoffrey Brennan mario Caciagli Anna Caffarena Giorgio Carnevali Emilios Christodoulidis paolo Comanducci Lorenzo Cordova Vianello Alastair davidson Guilherme drsquoOliveira martins

Boaventura de Sousa Santos donatella della porta mario dogliani david Estlund Luigi Ferrajoli jordi Ferrer Beltraacuten Andreas Foslashllesdal

Nancy Fraser Roberto Gargarella Ernesto Garzoacuten Valdeacutes Andrea Greppi Riccardo Guastini Stephen Holmes Otto Kallscheuer Celso Lafer

Eerik Lagerspetz Francisco j Laporta mario G Losano massimo Luciani Bernard manin Giacomo marramao joseacute Luis martiacute maacutermol

Alfio mastropaolo piero meaglia Eric millard patricia mindus joseacute juan moreso mateos Virgilio mura Aacutelvaro Nuacutentildeez Vaquero

Lorenzo Ornaghi Henning Ottmann Gianfranco pasquino Valentina pazeacute Giuliano pontara pier paolo portinaro Geminello preterossi marco Revelli

Franca Roncarolo pierre Rosanvallon michel Rosenfeld Alfonso Ruiz miguel Luis Salazar Carrioacuten pedro Salazar Ugarte Tercio Sampaio Ferraz jr

michel Troper Francesco Tuccari Fernando Vallespiacuten Ontildea Rodolfo Vaacutezquez Salvatore Veca mario Vegetti patrik Vesan Ermanno Vitale michael Walzer

Albert Weale Corina yturbe

wwwteoriapoliticacom

Indice

pagIn questo numero Nei prossimi numeri Invito a contribuire 9This Issue Next Issue Call for Papers 19

MalgovernoBad Government

Geminello preterossi Senza freni La de-costituzionalizzazione neoliberale 31Roberto Schiattarella Il potere del denaro Oligarchie nellrsquoetagrave globale 57Giovanni Giorgini Tirannie antiche e moderne 75mario Tesini Montesquieu e Khomeini Una forma contemporanea del laquodispotismo orientaleraquo 95pier paolo portinaro Dittature Il potere feroce 119massimo Luciani Bonapartismo oggi 139dimitri drsquoAndrea Tra parlamentarismo e plebiscitarismo La democrazia della de-cisione in Max Weber 169Lucilla G moliterno Demagoghi democratici Un eterno ritorno 193Nadia Urbinati On Trumpism or the End of American Exceptionalism 209Giuseppe Tosi A crise do liberalismo poliacutetico e a ascensatildeo do liberalismo econocircmico e do populismo autoritaacuterio O caso do Brasil 227Remo Bodei Un malgoverno dellrsquoaltro mondo Corruzione aviditagrave e violenza allrsquoo-rigine dellrsquoAmerica latina 251

Pensieri eguali e disegualiEqual and Unequal Thought

Valentina pazeacute La diseguaglianza degli antichi e dei moderni Da Aristotele ai nuo-vi meteci 265massimo Cuono Le diseguaglianze di Rousseau Dal grand monde al mondo globale 283Ermanno Vitale Eguaglianza e egualitarismo oggi (da Bobbio a Babeuf e ritorno) 301Gianfranco Ragona Il grande laquolivellatoreraquo Eguaglianza e diseguaglianza in Marx centocinquantrsquoanni dopo 317Agustiacuten joseacute meneacutendez La forja de la igualdad 329

SaggiEssays

maria Vittoria Ballestrero Reddito senza lavoro lavoro senza reddito 359Luigi Bonanate Argomenti internazionalistici contro il nazionalismo 383Luigi Ferrajoli I crimini di sistema e il futuro dellrsquoordine internazionale 401mauro Farnesi Camellone Libertagrave necessitagrave e legge Il problema teologico-politico nella polemica tra Hobbes e Bramhall 413Francesco Toto Gesugrave e gli Apostoli nel Leviatano Il cristianesimo delle origini tra etica e politica 429

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI VIII2019 7

In questo numero Nei prossimi numeri Invito a contribuire

In questo numero

Il presente volume di Teoria politica si articola in tre sezioni

La prima sezione egrave dedicata al tema Malgoverno oggetto dellrsquolaquoinvito a con-tribuireraquo lanciato da Teoria politica in apertura del volume VIII2018 Gran par-te degli articoli compresi in questa sezione traggono origine dai testi presentati come relazioni allrsquoOttavo seminario di Teoria politica svoltosi a Torino nei giorni 25 e 26 ottobre 2018

Nel saggio iniziale Geminello preterossi prende in considerazione lo scena-rio piugrave ampio della globalizzazione neoliberale che tende ad erodere lo stato costituzionale di diritto e con esso il principio classico del buongoverno come governo delle leggi Questo viene soverchiato e soppiantato in vari modi da for-me esplicite o mascherate di potere laquopersonaleraquo il potere arbitrario dellrsquouomo sullrsquouomo Una delle piugrave profonde radici del malgoverno risiede oggi nellrsquoar-bitrio dei poteri privati e nella loro prevaricazione o colonizzazione dei poteri pubblici Il medesimo scenario viene riconsiderato da Roberto Schiattarella nel secondo contributo che focalizza lrsquoattenzione sulle variazioni della distribuzione del potere nella societagrave queste vengono ricondotte alle differenti concezioni dei rapporti tra politica ed economia che si sono imposte nel passaggio dallrsquoepoca del New deal alla nostra Quando la politica ha delegato al mercato (finanziario) il compito di stabilire le regole della convivenza ne egrave conseguito il progressivo svuotamento della democrazia insieme alla crescita delle diseguaglianze e allrsquoap-profondimento dellrsquoingiustizia sociale

dopo questa coppia di contributi dedicati alle forme prevalenti di malgoverno politico ed economico nel modo contemporaneo i tre saggi successivi riprendo-no e ricostruiscono le tre categorie paradigmatiche del malgoverno elaborate fin dalle origini classiche della cultura occidentale Lrsquoarticolo di Giovanni Giorgini egrave dedicato al concetto di tirannide di cui rintraccia la genesi e le declinazioni nella cultura greca noncheacute la riemersione lungo la storia del pensiero come emblema del male politico soffermandosi in particolare sugli usi della nozione presenti nelle opere di machiavelli e di Tocqueville Il saggio di mario Tesini dedicato alla cate-goria di dispotismo inizia col ricostruire lrsquointerpretazione che ne dagrave montesquieu prosegue con lrsquoesame delle metamorfosi della nozione nel pensiero del Novecento e richiama lrsquoattenzione sulla feconditagrave e pertinenza della figura montesquieuviana del laquodispotismo teocraticoraquo in particolare per inquadrare lrsquoanalisi del regime ira-niano contemporaneo Il contributo di pier paolo portinaro ripercorre le linee del-la riflessione teorica sulla dittatura che attraversa lrsquointero arco del pensiero politico a partire dallo studio delle magistrature antiche per giungere alla dicotomia sch-mittiana tra dittatura commissaria e dittatura sovrana e concludersi con la rinno-vata fortuna della categoria nel tempo della crisi della democrazia costituzionale

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 9-17

10 m B

I tre saggi seguenti portano lrsquoattenzione sulla famiglia delle figure innovative e controverse che sono state plasmate dal pensiero politico dei secoli piugrave recenti non senza prendere ispirazione e attingere esempi dai secoli piugrave antichi il cesari-smo il bonapartismo il potere carismatico massimo Luciani si dedica a fissare i connotati delle categorie di cesarismo e di bonapartismo classificando questrsquoul-timo come una specie del genere indicato con il nome del primo rispetto al quale la specie bonapartista egrave identificata da caratteri aggiuntivi legati alla modernitagrave politica e chiarendo di entrambe le differenze essenziali con le categorie classi-che o neoclassiche di tirannide dispotismo dittatura e conclude la riflessione rintracciando nel nostro tempo condizioni e segnali favorevoli a nuove avventure cesariste o bonapartiste dimitri drsquoAndrea prende in esame il pensiero di max Weber lrsquoinventore della categoria di potere carismatico ma focalizza lrsquoanalisi sulla concezione weberiana della democrazia di cui difende la sostanziale conti-nuitagrave nei riferimenti di valore non intaccata mdashsecondo drsquoAndreamdash dalla svolta plebiscitaria qui interpretata come una laquoaccentuazioneraquo dellrsquoimmediatezza della relazione tra governanti e governati funzionale a una laquodemocrazia della decisio-neraquo Lucilla moliterno ricostruisce la figura del demagogo variante esemplare mdashinsieme a quelle del condottiero e del profetamdash del potere carismatico webe-riano identificata dallrsquoautrice con i caratteri costanti attraverso cui il pensiero politico drsquoogni tempo ha riconosciuto il suo laquoeterno ritornoraquo in tutti i regimi fon-dati sullrsquoappello al popolo le strategie comunicative le tecniche di persuasione o (meglio) di seduzione e di corruzione del popolo e infine lo scopo di istituire una laquotirannide democraticaraquo

Gli ultimi tre saggi di questa prima sezione alimentano lrsquointeresse per tre casi di studio particolarmente rilevanti e vistosi quasi proponendosi come le tessere di partenza di un mosaico la cui composizione potrebbe essere lrsquoobiettivo di una ricerca collettiva caldeggiata da Teoria politica un atlante geografico e storico del malgoverno Lrsquoarticolo di Nadia Urbinati mdashredatto in risposta al no-stro specifico invito a contribuiremdash costruisce la figura del laquotrumpismoraquo come modello esemplare del populismo al potere di cui prende in esame la retorica lrsquoideologia gli scopi e i risultati conseguiti e indica nella laquodemocrazia populistaraquo una nuova forma di governo rappresentativo fondato sulla relazione im-mediata tra il leader e il laquopopolo rettoraquo o laquobuonoraquo e sullrsquoautoritagrave suprema dellrsquoaudience Giuseppe Tosi mdashanchrsquoegli rispondendo al nostro invitomdash illustra e analizza il caso del Brasile nei suoi sviluppi politici piugrave recenti presentandolo come esito estremo di una dinamica globalmente diffusa in cui lrsquoaffermazione del neoli-beralismo mdashqui interpretata come sopraffazione del liberalismo economico sul liberalismo politicomdash culmina nellrsquoavvento di quello che lrsquoautore chiama laquopo-pulismo autoritarioraquo Chiude la sezione il saggio di Remo Bodei che prende in esame la natura e i caratteri della forma estrema di malgoverno instaurata dai conquistadores nel Nuovo mondo e poi tornata a riproporsi in varie forme e con alterne vicende nella storia politica dellrsquoAmerica latina come se si trattasse di un destino inemendabile di violenza corruzione e oppressione

La seconda sezione ha per titolo unrsquoespressione laquologicamente stranaraquo (logical-ly odd) Pensieri eguali e diseguali quasi a metagrave tra unrsquoellissi e un anacoluto che vuol alludere alla peculiare natura di questo grande tema ricorrente del pensiero

IN QUESTO NUmERO NEI pROSSImI NUmERI INVITO A CONTRIBUIRE 11

politico alla forma dilemmatica di opposizione e tensione indisgiungibile in cui sempre si ripresenta e alla insuperabile difficoltagrave di pensarlo Era il titolo della giornata di studio organizzata a Brescia dallrsquoArifs (Associazione per la ricerca e lrsquoinsegnamento di filosofia e storia) il 4 novembre 2017 Teoria politica pubblica qui i testi riveduti e corretti delle relazioni presentate in quellrsquooccasione con lrsquoaggiunta di un contributo del tutto nuovo Nel primo saggio Valentina pazeacute prende in esame le tre specie principali in cui si presenta e i modi in cui viene giustificata la diseguaglianza nel mondo antico distinte in base alla natura del soggetto svantaggiato in ciascuna di esse la donna lo schiavo e il meteco (lo stra-niero residente) rispetto allrsquounico soggetto privilegiato il cittadino (che egrave tale in quanto) maschio libero e autoctono e considera che il principio di eguaglianza affermatosi nel mondo moderno non egrave ancora riuscito ad erodere la terza spe-cie di discriminazione Il secondo contributo di massimo Cuono egrave dedicato al pensiero del primo grande filosofo egualitario jean-jacques Rousseau nel quale lrsquoautore individua e analizza le relazioni complesse sfuggenti controverse tra due dicotomie fondamentali quella che oppone (diverse forme di) eguaglianza e diseguaglianza e quella che separa natura e artificio rintracciando echi e riflessi ma anche perversi rovesciamenti di questo intreccio di relazioni concettuali nel pensiero ideologico neoliberale Nel terzo saggio Ermanno Vitale prendendo le mosse dalla tipologia dellrsquoeguaglianza delineata da Norberto Bobbio ripropone meritoriamente allrsquoattenzione degli studiosi il pensiero del piugrave radicale partigia-no dellrsquoegualitarismo Gracchus Babeuf ne mette in evidenza il genuino valore teorico e lo strenuo vigore morale ma rintraccia anche le inesorabili cadute di-stopiche del suo disegno pur frontalmente opposto alla laquodistopia realizzataraquo del neoliberalismo attuale rispetto alla quale anche il piugrave moderato egualitarismo bobbiano appare a Vitale un ideale ineffettivo e inefficace Lrsquoarticolo di Gianfran-co Ragona egrave dedicato a Karl marx nei cui scritti giovanili lrsquoautore ricostruisce le prime formulazioni piugrave propriamente politiche dellrsquointeresse verso i temi della diseguaglianza e dellrsquoegualgianza per poi passare ad esaminare la declinazione che assume questa problematica nellrsquoopera matura e specificamente nel Capitale dove allrsquoopposizione tra eguaglianza politica e diseguaglianza sociale indicata nella Questione ebraica si affianca e si sostituisce la scissione tra il regno laquoeguali-tarioraquo del mercato e la diseguaglianza che domina i rapporti di produzione una condizione storica dalla quale mutatis mutandis pare ancor oggi difficile imma-ginare di potersi emancipare Lrsquoultimo saggio di questa sezione egrave stato composto da Agustiacuten meneacutendez accogliendo lrsquoesplicito invito rivoltogli da Teoria politica a considerare lrsquoincidenza del problema laquoeguaglianzaraquo nel pensiero contempo-raneo lrsquoautore prende in esame specificamente la filosofia politica rinnovatasi nellrsquoultimo scorcio del xx secolo focalizzando lrsquointeresse sullrsquoeguaglianza come laquovirtugrave sovranaraquo (dworkin) nel contesto dellrsquoaffermazione dello stato democrati-co e sociale ma osserva come questa discussione teorica filo-egualitaria parados-salmente sia cresciuta (forse a dismisura) nello stesso tempo e con gli stessi ritmi in cui la diseguaglianza reale in tutti i suoi parametri ha intrapreso un opposto cammino inarrestabile favorendo il riemergere di concezioni politiche autorita-rie anche per la debolezza o lrsquoassenza di movimenti orientati sulla laquostella polareraquo dellrsquoeguaglianza ciograve nonostante le strutture costituzionali dellrsquoeguaglianza mo-strano di saper resistere e possono ancora essere difese e migliorate

12 m B

La terza sezione intitolata Saggi come di consueto di carattere miscellaneo comprende cinque contributi Il saggio di maria Vittoria Ballestrero offre un illuminante quadro concettuale per comprendere e affrontare una complessa pa-tologia sociale del nostro tempo il divorzio tra lavoro e reddito guardando per un verso al laquolavoro senza (sufficiente) redditoraquo ricostruisce il dibattito sullrsquoin-troduzione per legge di un salario minimo inderogabile considerando per lrsquoaltro verso le proposte di laquoreddito senza lavororaquo intese come forme di contrasto alla povertagrave dovuta a mancanza di lavoro discute le discipline normative variamente denominate laquoreddito di inclusioneraquo o laquoreddito di cittadinanzaraquo Lrsquoarticolo di Luigi Bonanate riconsidera nella prospettiva delle relazioni internazionali la problematica connessione mdashconcettuale e fattualemdash tra laquonazioneraquo e laquostatoraquo sottolineando come il secondo sia di per seacute legato allrsquoinstaurazione di strutture per la convivenza mentre la prima sia intimamente connessa allo sprigionarsi della conflittualitagrave e inferendone la conclusione che sia necessario su tutti i pia-ni mantenere lrsquouna separata dallrsquoaltro Il saggio di Luigi Ferrajoli richiamando vigorosamente lrsquoattenzione sulle abnormi violazioni di diritti umani provocate dallrsquoesercizio incontrollato dei poteri globali politici ed economici propone di designarle come laquocrimini di sistemaraquo e di riconoscerle come illeciti giuridici bencheacute non possano essere considerate propriamente illeciti penali e sottolinea la necessitagrave di denunciare le responsabilitagrave politiche e morali di quei soggetti che potrebbero impedire o contrastare i crimini di sistema istituendo adeguate garanzie di diritto internazionale Chiudono la sezione due contributi dedicati al pensiero di Hobbes da tempo tornato al centro dellrsquointeresse degli studiosi Lrsquoarticolo di mauro Farnesi Camellone invita a rinnovare la riflessione sulla fa-mosa controversia tra Hobbes e lrsquoarcivescovo anglicano Bramhall intorno alla libertagrave e alla tensione tra lrsquoonnipotenza divina e il libero arbitrio sottolineando la sua intrinseca rilevanza teologico-politica Lrsquoarticolo di Francesco Toto rico-struisce lrsquoatteggiamento di Hobbes verso il cristianesimo delle origini nella sua dimensione etico-politica e avanza ipotesi sul grado di compatibilitagrave della pretesa autonomia della comunitagrave cristiana con i capisaldi della teoria hobbesiana

Nei prossimi numeri

Teoria politica invita a riprendere e sviluppare la ricerca multidisciplinare su entrambi i nuclei tematici sui quali egrave articolato il presente volume il malgoverno e lrsquoantitesi tra eguaglianza e diseguaglianza del resto anche una semplice scorsa ai contributi qui compresi vale a confermare che i temi sono tra loro connes-si strettamente ogni malgoverno riposa su diseguaglianze eo genera disegua-glianze anche quando si ammanta di un qualche travestimento opposto diverse forme di diseguaglianza instaurano diverse forme di malgoverno su entrambi i paramentri classici ossia il disprezzo per lrsquointeresse pubblico e lrsquoimposizione di potere arbitrario la ricerca dellrsquoeguaglianza o meglio di differenti e incrementali eguaglianze ha guidato molti soggetti politici moderni nella battaglia contro dif-ferenti forme di malgoverno

La riflessione collettiva sul primo nucleo tematico avviata con il presente vo-lume si egrave incanalata in due direzioni complementari verso la composizione di un

IN QUESTO NUmERO NEI pROSSImI NUmERI INVITO A CONTRIBUIRE 13

dizionario e di un atlante storico-geografico del malgoverno Teoria politica invita ora a considerare il fenomeno piugrave vasto che sembra non tanto accompagnare la (ri)fioritura contemporanea di antiche e nuove forme di malgoverno mdashin senso lato di cattiva politica e in senso stretto di regimi deviati e degeneratimdash quanto offrire ad esse le condizioni ambientali migliori per svilupparsi il mutamento della forma di stato che si egrave affermata come prevalente nella modernitagrave lo stato rappresentativo (sottolineo ritengo opportuno designarla e riconoscerla come una laquoforma di statoraquo non una laquoforma di governoraquo neacute una laquoforma di regimeraquo lrsquoespressione di uso corrente laquogoverno rappresentativoraquo a me pare inappropriata e foriera di confusioni) Ha scritto Norberto Bobbio laquoCon lrsquoavvento dello Stato rappresentativo sotto forma di monarchia prima costituzionale e poi parlamen-tare in Inghilterra dopo la ldquogrande ribellionerdquo nel resto drsquoEuropa dopo la rivo-luzione francese e sotto forma di repubblica presidenziale negli Stati Uniti drsquoA-merica dopo la rivolta delle tredici colonie contro la madrepatria ha inizio una [] fase della traformazione dello Stato che dura tuttora [] Lo Stato rappre-sentativo quale si egrave venuto formando in Europa negli ultimi tre secoli egrave ancora oggi il modello ideale delle costituzioni scritte che si sono venute affermando in questi ultimi decenniraquo (Si noti bene le laquoformeraquo della laquomonarchia prima costitu-zionale e poi parlamentareraquo e della laquorepubblica presidenzialeraquo mdashnoncheacute si deve aggiungere della repubblica parlamentaremdash sono per lrsquoappunto riconoscibili e designabili come differenti forme di governo alternative possibili dellrsquounica forma di stato rappresentativo)

In estrema sintesi e scontando inevitabili ambiguitagrave e imprecisioni questo modello di stato egrave identificato dalla presenza in posizione eminente nellrsquoarchi-tettura delle istituzioni di un organo collegiale elettivo titolare della suprema funzione politica ossia del potere legislativo la cui composizione egrave determina-ta dai cittadini in quanto individui egualmente dotati del diritto di partecipare alle decisioni collettive ossia le decisioni vincolanti erga omnes specificamente mediante lrsquoesercizio del diritto di elettorato attivo e passivo e non in quanto membri di ceti o corporazioni e che pertanto si pone come organo della laquorap-presentanza politicaraquo della polis e del suo interesse generale non di ceti o corpi sociali frazionari e dei loro interessi particolari In altri termini il potere politico nel suo complesso ovvero il potere di stabilire eseguire e applicare la volontagrave pubblica in questa forma di stato divenuta quasi universalmente diffusa vie-ne suddiviso e articolato (variamente) in una pluralitagrave di organi distinti ma nel suo modello ideale quello che ha ispirato le costituzioni scritte del dopoguerra questo sistema di organi trova il proprio baricentro mdashil luogo preponderante nella determinazione delle decisioni collettivemdash nellrsquoorgano collegiale elettivo che laquorappresentaraquo la collettivitagrave come tale che agisce in suo nome percheacute la rispecchia Ebbene nei tempi piugrave recenti la forma di stato rappresentativo a poteri divisi ha subiacuteto un porsquo dovunque un processo degenerativo che ha per un verso deformato e per lrsquoaltro depotenziato lrsquoorgano della rappresentanza politi-ca per effetto combinato delle distorsioni indotte dai sistemi elettorali (e spesso invocate in nome della cosiddetta laquogovernabilitagraveraquo) e delle trasformazioni nella dinamica dellrsquoaggregazione del consenso (la cosiddetta laquocrisi dei partitiraquo che ha cause molteplici e complesse) gli organi rappresentativi i parlamenti sono in moltissimi casi divenuti progressivamente meno rappresentativi lrsquoimmagine

14 m B

mdashappunto la laquorappresentazioneraquomdash della collettivitagrave politica che essi esibiscono nella loro composizione risulta (in diverse misure) deformata per esclusione di alcuni orientamenti che non superano soglie di sbarramento e per alterazione delle proporzioni relative tra quelli che vi accedono parallelamente il baricentro del potere politico si egrave spostato in modo sempre piugrave accentuato dalle assemblee rappresentative agli organi cosiddetti esecutivi che diventano i veri organi deci-sivi in realtagrave questo processo ha origini piugrave lontane nel tempo ma nel periodo piugrave recente ha raggiunto esiti estremi in alcuni casi i parlamenti appaiono non solo depotenziati ma pressocheacute esautorati dai vertici governativi

Le patologie della rappresentanza mdashche Teoria politica invita a ricostruire e analizzare nella molteplicitagrave dei loro aspetti e nella complessitagrave delle cause e delle conseguenzemdash sono a mio giudizio da vedersi nel loro insieme come il volto istituzionale complementare e rivelatore di quel fenomeno polimorfo eppure omogeneo che molti studiosi hanno da qualche tempo preso a chiamare laquodis-intermediazioneraquo In breve lrsquoistituto stesso della rappresentanza politica non egrave altro che la forma della mediazione tra il cittadino e lo stato tra la volontagrave individuale e la volontagrave collettiva egrave il modo mdashil laquomedioraquo (il medium)mdash attra-verso cui le molte volontagrave individuali si trasformano nella volontagrave colletiva Ersquo il laquomezzoraquo (di nuovo il medium) con cui i moderni hanno provato a realizzare per gradi la democrazia ma per alcuni mdashle nuove laquoeacutelites del potereraquomdash la demo-crazia dei moderni egrave troppo esigente egrave pericolosa va addomesticata snaturando e depotenziando la rappresentanza fino a ridurla ad una apparenza di demo-crazia che riveste e traveste il potere im-mediato di unrsquoautocrazia elettiva per altri sfiduciati dal funzionamento effettivo degli istituti della rappresentanza la democrazia rappresentativa egrave impossibile egrave un adynaton anzi un inganno e bi-sogna trovare il modo (il mezzo la via) per fare a meno della mediazione rappre-sentativa cominciando con lrsquoerodere progressivamente i poteri dellrsquoorgano della rappresentanza ridurre il numero dei parlamentari abolire il divieto di manda-to imperativo decidere per referendum designare per sorteggiohellip Evocando persino nelle formule ufficiali che enunciano le attribuzioni di un ministero il fantasma roussoviano della democrazia diretta o un suo ectoplasma virtuale laquoin reteraquo e inducendo quindi a considerare i rappresentanti in quanto tali come usurpatori almeno potenziali della volontagrave del popolo sovrano e dunque della democrazia

Il fantasma di Rousseau ovviamente vuol essere un fantasma egualitario an-che nella sua riproposizione virtuale pretende di essere tale Egualitario in modo piugrave chiaro senza ambiguitagrave era il fantasma evocato da marx nel Manifesto del 1848 Il fantasma dellrsquoeguaglianza egrave sempre un fantasma laquosinistroraquo sia nel senso che si presenta ogni volta come una minaccia inquietante a turbare la tranquil-litagrave dei laquodisegualiraquo dei privilegiati sia nel senso che appare di volta in volta laquoa sinistraraquo dello schieramento politico Secondo una rappresentazione semplificata ma attendibile (almeno sino a un certo momento) nella storia moderna le cor-renti e i movimenti che hanno assunto lrsquoeguaglianza mdasho meglio di volta in volta una determinata specifica eguaglianzamdash come principio di orientamento politi-co si sono succeduti lrsquoun lrsquoaltro laquoscavalcandosi a sinistraraquo I liberali nacquero laquoa sinistraraquo battendosi per la costituzionalizzazione dei diritti individuali di libertagrave

IN QUESTO NUmERO NEI pROSSImI NUmERI INVITO A CONTRIBUIRE 15

contro i fautori dellrsquoancien reacutegime e della restaurazione ma in seguito laquoscivolaro-noraquo a destra percheacute furono laquoscavalcatiraquo a sinistra prima dai democratici che si battevano per lrsquoestensione dei diritti politici al di lagrave delle barriere censitarie poi dai socialisti che assunsero (in svariate e anche contradditorie maniere) come obiettivo politico lrsquoemancipazione economico-sociale al di lagrave di quella politica

Ricostruita cosigrave sembra che la storia moderna abbia un senso Un verso di marcia chiaro ed univoco ma non egrave andata cosigrave Soprattutto non egrave andata a finire cosigrave Questo egrave un racconto una laquogrande narrazioneraquo mdashcome si usa dire se-guendo una moda francesemdash che ha via via perso credibilitagrave Anzitutto nellrsquoul-timo secolo la storia egrave stata attraversata e devastata da ideologie movimenti e regimi radicalmente antimoderni e perciograve comunemente definiti laquoreazionariraquo negatori del principio di eguaglianza in qualsiasi modo inteso fautori dellrsquoim-posizione autoritaria e della gerarchia come solo principio (naturale) di ordine politico Sono quelle che nella semplificazione del linguaggio comune designia-mo come laquodittature di destraraquo e che collochiamo in quanto nemiche anzitutto della (egual) libertagrave degli individui in ogni aspetto laquoa destraraquo dei movimenti liberali anche dei piugrave conservatori quindi alla laquoestrema destraraquo poi ma forse dovremmo dire allo stesso tempo il cosiddetto laquosocialismo realeraquo ha dato luogo a quelle che nel linguaggio corrente si sono chiamate laquodittature di sinistraraquo che hanno fatto nascere nuove terribili diseguaglianze tra oppressori ed oppressi con ciograve scompaginando la connessione tra sinistra ed eguaglianza Nel secon-do dopoguerra con lrsquoaffermazione e la diffusione del modello della democrazia costituzionale a molti sembrograve che la storia moderna potesse riprendere un suo cammino lineare incrementale laquoverso sinistraraquo come storia dellrsquoeguaglianza Invece intorno alla metagrave degli anni rsquo70 abbiamo assistito allrsquoaprirsi di una diffusa e rovinosa crisi culturale prima ancora che politica del valore dellrsquoeguaglianza allrsquoimporsi graduale ma inarrestabile e sempre piugrave rapido dellrsquoegemonia neoli-berale e alla progressiva scomparsa della sinistra La sinistra egrave diventata un fan-tasma In un significato opposto a quello del Manifesto di marx Non piugrave come uno spauracchio minaccioso per le classi dominanti per i laquodisegualiraquo pronto a materializzarsi a prendere corpo e vita bensigrave come la parvenza residua um-bratile ed esangue lasciata da qualcuno che non crsquoegrave piugrave un lenzuolo vuoto laquoA sinistraraquo si egrave fatto un vuoto E con la sinistra egrave scomparsa lrsquoeguaglianza la ricerca dellrsquoeguaglianza lrsquoaspirazione allrsquoeguaglianza Situazione inedita e paradossale proprio nel tempo in cui sono esplose in forme e dimensioni inaudite le disegua-glianze globali quasi tutti i partiti della (ex) sinistra hanno smesso di orientare il proprio cammino sulla laquostella polareraquo dellrsquoeguaglianza (come la chiamava Bob-bio ma si veda lrsquoarticolo di meneacutendez nel presente volume)

Cosigrave laquoi disegualiraquo le eacutelites globali il famigerato laquouno per centoraquo sembra sia no riusciti ad imporre il proprio dominio quasi senza incontrare opposizioni efficaci Suscitando ondate clamorose di protesta ovviamente che hanno fatto nascere in alcuni casi movimenti di reazione politica anti-elitistica di relativo successo ma lagrave dove non si trovano vie di sfogo credibili a sinistra la protesta non puograve che riversarsi nei soli canali di destra Vecchi e nuovi Senoncheacute alcuni dei soggetti che si propongono come nuovi rivendicano a loro (ambiguo) modo identitagrave egualitarie tra questi i fautori della nuova democrazia diretta la pretesa

16 m B

e presunta democrazia digitale Qui mi limito a far osservare mdashoffrendo questo granello di lievito alla riflessione comunemdash che delle due dimensioni categoria-li dellrsquoeguaglianza lrsquoinclusivitagrave e lrsquoequivalenza questi nuovi egualitari sembrano aver acquisito la seconda (in formule semplificate laquouno vale unoraquo poi disattese nella pratica dellrsquoagire politico) ma non aver assimilato (digerito) la prima lrsquoosti-litagrave verso i migranti pare confinarli nellrsquoossimoro di un egualitarismo escludente

Teoria politica invita a rinnovare e approfondire la riflessione sulle piugrave recenti paradossali vicende del sinistro fantasma dellrsquoeguaglianza

Inviti a contribuire

1 Oltre lo stato rappresentativo

La trasformazione dei poteri e delle funzioni dei parlamenti egrave un processo multiforme che si osserva fin dalle origini dellrsquoistituzione moderna della rappre-sentanza politica piugrave recente e specificamente diverso egrave il fenomeno della ten-denziale mutazione della forma di governo parlamentare che egrave stato chiamato laquopresidenzializzazione dei parlamentarismiraquo ma ancora diverso e piugrave radicale appare il processo di mutamento di erosione e forse di avvio allrsquoestinzione della forma di stato rappresentativo come tale qualunque sia la forma di governo in cui si articola il disegno delle istituzioni nei diversi paesi La rappresentanza po-litica in seacute stessa ha forse esaurito il suo ciclo storico Ha perso la sua funzione e dunque la sua ragion drsquoessere ma quali sono le ragioni della rappresentanza Quali erano quelle addotte e rivendicate dai fautori dellrsquoinstaurazione della for-ma di stato rappresentativo nel passaggio mdashevolutivo o rivoluzionariomdash dalla rappresentanza cetuale alla rappresentanza politica Sono ragioni ancora soste-nibili O possono essere sostituite da altre ragioni E ancora rappresentanza e democrazia sono istanze compatibili compossibili La loro coniugazione isti-tuzionale egrave auspicabile O sono preferibili per ragioni di efficienza istituzioni della rappresentanza meno laquorappresentativeraquo E queste istituzioni sarebbero (sono) per ciograve stesso meno democratiche Oppure la rappresentanza implica di per seacute meno democrazia e per avere democrazia occorrerebbe fare a meno della rappresentanza Egrave divenuta possibile la democrazia senza rappresentanza In che modo con quali processi decisionali E sarebbe auspicabile O non si rive-lerebbe come tale una forma di malgoverno proprio come pensavano i grandi classici antichi

Teoria politica incoraggia contributi sui seguenti temi specifici

mdash ripensare il significato di laquorappresentanza politicaraquomdash declino della democrazia rappresentativa e della rappresentanza demo-

craticamdash i poteri e i non-poteri dei parlamenti oggimdash addomesticare i rappresentanti il vincolo di mandatomdash decidere direttamente il referendummdash evitare di eleggere il sorteggiomdash chi non egrave e chi non vuol essere rappresentato

IN QUESTO NUmERO NEI pROSSImI NUmERI INVITO A CONTRIBUIRE 17

2 La congiura dei diseguali la reazione contro i diversi

Secondo la celebre caratterizzazione di Norberto Bobbio egrave lrsquoeguaglianza la categoria che ispira la visione del mondo e il principio ideale che orienta i pro-grammi drsquoazione delle correnti e dei movimento laquodi sinistraraquo da quando si egrave affermata mdashcon i parlamenti moderni con lrsquoavvento del moderne reacutegimemdash la rappresentazione orizzontale dello spazio politico i soggetti laquodi sinistraraquo sono (di volta in volta nelle diverse e successive circostanze storiche) i promotori dellrsquoemancipazione dei subordinati il terzo stato il quarto statohellip e poi quanti altri Il loro obiettivo egrave sconfiggere privilegi per eliminare discriminazioni il loro nemico egrave la diseguaglianza anzi le diseguaglianze vecchie e nuove economiche sociali politiche in risorse in diritti in poteri La lotta tra i laquopartitiraquo degli eguali e dei diseguali ha segnato i secoli della modernitagrave politica una storia tuttrsquoaltro che lineare neacute magnifica neacute progressiva dopo il tramonto del laquosocialismo realeraquo come utopia capovolta mdashappunto unrsquoutopia dellrsquoeguaglianza rovesciatasi nel suo contrariomdash la laquolibertagrave selvaggiaraquo (Kant) dei neoliberali ha travolto lrsquoaspira-zione allrsquoeguaglianza nello spazio politico la sinistra si egrave spopolata E ha vinto la diseguaglianza nel mondo reale e nelle immagini diffuse che lo rappresentano da un lato mdashanzi laquoin altoraquo quasi un ritorno alla configurazione verticale dellrsquoan-cien reacutegimemdash lrsquoeacutelite lrsquoestablishment i ricchi i privilegiati dallrsquoaltro mdashlaquoin bas-soraquomdash chi La massa il laquopopoloraquo gli impoveriti i deprivati ma ancora piugrave in basso gli esclusi gli ultimi e gli ultimissimi gli stranieri i migranti E sovente le reazioni laquopopolariraquo anti-elitiste degli impoveriti dei soggetti sospinti verso il basso vengono catturate nelle reti demagogiche di imprenditori del consenso che appartengono al mondo dei privilegiati e ne perpetuano il dominio convo-gliando il risentimento e le paure dei penultimi contro gli ultimi dei laquodiseguali in bassoraquo contro i laquodiversiraquo

Teoria politica incoraggia contributi sui seguenti temi specifici

mdash forme dellrsquoeguaglianza e della diseguaglianza tempi e fasi di un conflitto perenne

mdash la laquocongiura dei disegualiraquo soggetti istituzioni e poteri dellrsquoordine globalemdash diseguaglianze radicali la democrazia egrave senza futuromdash diseguaglianze radicali lrsquoetagrave dei diritti egrave esauritamdash i diseguali e i diversi logiche della discriminazione e dellrsquoesclusione

m B

This Issue Next Issue Call for papers

This Issue

The present volume of Teoria politica is divided into three sections

The first section is dedicated to the theme of Bad Government aim of the laquoinvitation to contributeraquo announced by Teoria politica in the call for papers for volume VIII 2018 most of the articles included in this section have their origin in the texts presented at the Eighth Seminar of Teoria politica held in Turin on October 25-26 2018

In the initial essay Geminello preterossi takes into consideration the broad-er scenario of neoliberal globalization which tends to erode the constitutional state and with it the classic principle of good government as a rule of law The latter has been ousted and displaced in various ways by either explicit or con-cealed forms of laquopersonalraquo power the arbitrary power of man over man One of the deepest roots of bad government today lies in the arbitrariness of private powers and their abuse or colonization of public powers The same scenario is reviewed in the second contribution in which Roberto Schiattarella focuses on the variations of power distribution in society these shifts may be traced back to the different conceptions of the relationship between politics and economics that have been forcefully established in the transition from the era of the New deal to ours When politics has delegated the task of establishing the rules of coexistence to the (financial) market the result is the progressive emptying of democracy along with the growth of inequalities and the deepening of social injustice

Following these two contributions dedicated to the prevailing forms of po-litical and economic mismanagement in the contemporary world the three fol-lowing essays take up and build upon the three paradigmatic categories of bad government in Western culture since its classical origins The article by Giovanni Giorgini is dedicated to the concept of tyranny whose genesis and declinations are traced in Greek culture He also centers his attention on the re-emergence of the category as a symbol of political evil throughout the history of thought particularly emphasizing on the uses of the notion present in the works of ma-chiavelli and Tocqueville In the following essay mario Tesini delves into the cat-egory of despotism beginning with the interpretation of montesquieu followed by the examination of the metamorphosis of the notion in the twentieth century thought Tesini draws attention to the fertility and relevance of montesquieursquos figure of laquotheocratic despotismraquo particularly useful as a frame for the analysis of the contemporary Iranian regime The contribution of pier paolo portinaro traces the path of the theoretical reflection on dictatorship through the entire span of political thought His reflection starts from the study of the ancient Ro-man magistrates past the Schmittian dichotomy between commissary dictator-ship and sovereign dictatorship and concludes with the renewed fortune of the category in the time of the crisis of constitutional democracy

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 19-27

20 m B

The subsequent three essays bring attention to the family of innovative and controversial figures that have been shaped by the political thought of more re-cent centuries although not without taking inspiration and drawing examples from the most ancient centuries Caesarism Bonapartism charismatic power massimo Luciani dedicates his essay to setting the characteristics of the catego-ries of Caesarism and Bonapartism classifying the latter as a species of the genus indicated by the name of the first with respect to which the Bonapartist species is identified by additional characters linked to political modernity He then clari-fies the essential differences between both figures and the classical or neoclassical categories of tyranny despotism and dictatorship and concludes his reflection by tracing the conditions and favorable signs to new Caesarist or Bonapartist ventures in our time dimitri drsquoAndrea examines the thought of max Weber the inventor of the category of charismatic power He focuses his analysis on the Weberian conception of democracy and defends that there is a substantial continuity in the value reference not affected mdashaccording to drsquoAndreamdash by the plebiscitarian turn The latter is here interpreted as an laquoaccentuationraquo of the immediacy of the relationship between governors and governed functional to a laquodemocracy of decisionraquo Lucilla moliterno reconstructs the figure of the dema-gogue one of the varieties mdashalong with the military general and the prophetmdash of Weberian charismatic power The author isolates the characteristics that iden-tifies the laquoeternal returnraquo of all the regimes founded on the appeal to the people throughout the history of political thought their communication strategies their techniques of persuasion or (more precisely) seduction and corruption of the people and finally the purpose of establishing a laquodemocratic tyrannyraquo

The last three essays of this first section nourish the interest for three osten-tatious case studies of particular relevance They almost suggest themselves as the starting pieces of a greater mosaic a collective research project supported by Teoria politica a geographical and historical atlas of bad government Na-dia Urbinatirsquos article mdashwritten in response to our specific invitation to contrib-utemdash constructs the figure of laquotrumpismraquo as an exemplary model of populism in power examining the rhetoric ideology aims and results achieved by Trump She points to laquopopulist democracyraquo as a new form of representative government based on the immediate relationship between the leader and the laquorighteousraquo or laquogoodraquo people as well as the supreme authority of the audience Giuseppe Tosi mdashalso replying to our invitationmdash illustrates and analyzes the most recent political developments in Brazil presenting the case as the extreme outcome of a globally widespread dynamic in which the affirmation of neoliberalism mdashhere interpreted as the oppression of economic liberalism against political liberal-ismmdash climaxes in the advent of what the author calls laquoauthoritarian populismraquo The section closes with an essay by Remo Bodei which examines the nature and characteristics of the extreme form of bad government established by the con-quistadores in the New World which would then reemerge in various forms and with various vicissitudes in Latin American political history as if the region had an inescapable destiny to live with violence corruption and oppression

The second section has a laquologically oddraquo title Equal and Unequal Thoughts It is almost halfway between an ellipse and an anacolute which alludes to the pe-

THIS ISSUE NExT ISSUE CALL FOR pApERS 21

culiar nature of this great recurring theme of political thought to the dilemmatic form of opposition and indistinguishable tension in which it is always present and to the insuperable difficulty of thinking of it It was the title of the study ses-sion organized in Brescia by the Arifs mdashthe Italian Association for the Research and Teaching of Philosophy and Historymdash on November 4 2017 Teoria politica publishes here the revised and corrected texts of the reports presented on that occasion with the addition of a new contribution In the first essay Valentina pazeacute examines the three main species in which inequality in the ancient world is presented and the ways in which it is justified Each of these distinctions (the woman the slave and the metic mdashthe resident foreigner) rely on the nature of the disadvantaged subject and are considered unequal with respect to the male free and indigenous citizen the only privileged subject The author considers that the principle of equality established in the modern world has not yet suc-ceeded in eroding the third kind of discrimination The second contribution by massimo Cuono is dedicated to the thought of the first great egalitarian philoso-pher jean-jacques Rousseau The author identifies and analyzes the complex elusive and controversial relationship between two fundamental dichotomies one that opposes (different forms of) equality and inequality and one which sep-arates nature and artifice This allows him to trace echoes and responses but also perverse reversals of this interweaving of conceptual relations in the ideological thought of neoliberalism In the third essay Ermanno Vitale uses the typology of equality outlined by Norberto Bobbio as a starting point to meritoriously draw anew scholarly attention to the thought of Gracchus Babeuf the most radical partisan of egalitarianism The article highlights the genuine theoretical value and the strenuous moral vigor but it also traces the inexorable dystopic falls of its design while at the same time opposing the laquorealized dystopiaraquo of cur-rent neoliberalism against which for Vitale even the most moderate Bobbian egalitarianism appears to be an ideal characterized by its inefficacy and ineffec-tiveness The article by Gianfranco Ragona is dedicated to Karl marx in whose juvenile writings are contained the first properly political formulations of his interest in the themes of inequality and equality After reconstructing these early arguments the author moves on to examine the variations on this issue in marxrsquos mature work more specifically in the Capital the opposition between politi-cal equality and social inequality previously indicated in the Jewish Question is accompanied and replaced by the split between the laquoegalitarianraquo kingdom of the market and the inequality that dominates the relations of production a historical condition from which mutatis mutandis still seems difficult to imagine the possibility of emancipation The last essay in this section was composed by Agustiacuten meneacutendez accepting the explicit invitation addressed by Teoria politica to consider the incidence of the problem of laquoequalityraquo in contemporary thought The author examines specifically the branch of political philosophy that focuses its interest on equality as a laquosovereign virtueraquo (dworkin) in the context of the affirmation of the democratic and social state renewed in the last part of the 20th century However he notes how this philo-egalitarian theoretical discussion par-adoxically has grown (perhaps out of proportion) at the same time and with the same rhythms in which real inequality in all its parameters has embarked on an opposite and unstoppable path favoring the re-emergence of authoritarian po-

22 m B

litical conceptions that are also caused by the absence or weakness of movements oriented towards the laquopolar starraquo of equality Nevertheless the constitutional structures of equality show that they still know how to resist these setbacks and can be defended and improved

The third section entitled Essays includes five contributions and has as usu-al a miscellaneous character The essay by maria Vittoria Ballestrero offers an il-luminating conceptual framework to understand and deal with a complex social pathology of our time the dissociation between work and income Firstly the author looks towards laquowork without (sufficient) incomeraquo and reconstructs the debate on the introduction of a mandatory minimum wage by law Secondly she considers the proposals of an laquounemployment incomeraquo understood as a way to contrast poverty due to lack of employment and she discusses the normative dis-ciplines diversely called laquoinclusive incomeraquo or laquocitizensrsquo incomeraquo The article by Luigi Bonanate reconsiders from the perspective of international relations the problematic connection between laquoconceptual and factualraquo notions of laquonationraquo and laquostateraquo The author emphasizes on how the latter is in itself linked to the es-tablishment of structures for coexistence while the first is intimately connected to the surmounting of conflict He concludes that it is necessary to keep one sep-arate from the other at all levels The essay by Luigi Ferrajoli vigorously recalls the abnormal violations of human rights caused by the uncontrolled exercise of global mdashpolitical and economicmdash powers He proposes to designate them as laquosystemic crimesraquo and although they cannot be properly considered criminal offenses he stresses the importance of recognizing them as legal crimes as well as the need to denounce the political and moral responsibilities of those individuals who could prevent or counter systemic crimes by instituting adequate guarantees in international law The section closes with two contributions dedicated to the thought of Hobbes an author that has returned to the center of scholarly interest for some time mauro Farnesi Camellonersquos article invites us to renew our reflec-tion on the famous controversy between Hobbes and the Anglican archbishop Bramhall about freedom and the tension between divine omnipotence and free will underlining its intrinsic theological and political relevance Francesco Totorsquos article reconstructs Hobbesrsquos attitude towards early Christianity in its ethical-political dimension and puts forward hypotheses on the degree of compatibility of the alleged autonomy of the Christian community with the cornerstones of the Hobbesian theory

Next Issue

Teoria politica welcomes contributions that continue to develop multidisci-plinary research on both of the themes articulated in the present volume name-ly bad government and the antithesis between equality and inequality Even a simple glance at the contributions included in this yearrsquos issue can confirm that both themes are closely connected every bad government rests upon existing inequalities andor inequalities generated by it even when disguised as the op-posite different forms of inequality establish different forms of bad govern-ment on both of the classic parameters contempt for the public interest and the

THIS ISSUE NExT ISSUE CALL FOR pApERS 23

imposition of arbitrary power The search for equality or rather of different and incremental equalities has guided many modern political subjects in the battle against different forms of bad government

The collective reflection on the first thematic focus that inaugurates the pres-ent volume was channeled in two complementary directions towards the com-position of a dictionary and a historical-geographical atlas of bad government Teoria politica now invites to consider the broader phenomenon which does not seem to accompany the contemporary (re)surfacing of ancient and new forms of bad government mdashin the broad sense of bad politics and in the strict sense of deviated and degenerate regimes but rather offers the best environment for them to develop The change in the form of state that has established itself as prevalent in modernity the representative state (I underline that I consider it ap-propriate to designate it and recognize it as a laquoform of stateraquo and not a laquoform of governmentraquo or a laquoform of regimeraquo The expression laquorepresentative govern-mentraquo commonly used nowadays seems to me inappropriate and a harbinger of confusion) Norberto Bobbio wrote laquoWith the advent of the representative state in the form of a constitutional and then parliamentary monarchy in Eng-land after the ldquoGreat Rebellionrdquo in the rest of Europe after the French Revolu-tion and in the form of a presidential republic in the United States of America after the revolt of the thirteen colonies against the motherland a [] phase of transformation of the State began which continues still [] The representative State shaped in Europe for the past three centuries is still the ideal model that has been affirmed in the written constitutions of these last decadesraquo (Note well the laquoformsraquo of laquofirst constitutional and then parliamentary monarchyraquo and the laquopresidential republicraquo mdashthe parliamentary republic must be added as wellmdash are precisely (recognizable and designable as) different alternatives for the pos-sible forms of government of the one representative form of state)

In extreme synthesis and assuming inevitable ambiguities and inaccuracies this model is characterized by the eminent centrality of a collegial electoral body in the architecture of its institutions Recipient of the supreme political func-tion that is legislative power its composition is determined by the citizens not as members of classes or corporations but as individuals equally bestowed with the right to participate in collective decisions that is erga omnes decisions spe-cifically through the exercise of the right to vote and to be elected Thus this electoral body is presented as the organ of laquopolitical representationraquo of the polis and its general interest not of factions and their particular interests In other words in this almost universally diffused form of state political power as a whole mdashnamely the power to establish execute and apply the public willmdash is divided and articulated (variously) in a plurality of distinct organs In its ideal model the one that inspired post-war written constitutions this system of organs finds its center of gravity mdashthe predominant place in the determination of collective decisionsmdash in the elective collegial body that laquorepresentsraquo the community as such which acts in its name because it is a reflection of it However in more recent times the form of representative state with division of powers has suf-fered a degenerative process virtually everywhere which has on the one hand deformed and on the other weakened the organ of political representation due

24 m B

to the combined effect of the distortions induced by electoral systems (and often invoked in the name of the so-called laquogovernabilityraquo) and transformations in the dynamics of the aggregation of consent (the so-called laquoparty crisisraquo with its multiple and complex causes) the representative bodies the parliaments are in many cases gradually becoming less representative the image mdashprecisely the laquorepresentationraquomdash of the political collectivity they exhibit in their composition is (to different extents) deformed to the exclusion of certain orientations which they do not exceed barrage thresholds and due to the alteration of the relative proportions among those that access them At the same time the center of po-litical power has shifted increasingly from the representative assemblies to the so-called executive bodies which become the real decisive organs In reality this process has more distant origins in time but in the most recent period it has reached extreme results in some cases parliaments appear not only weakened but almost ousted by the heads of government

The pathologies of representation mdashthat Teoria politica invites to reconstruct and analyze in their multiplicity of aspects and in the complexity of the causes and consequencesmdash are in my opinion to be seen in their entirety as the com-plementary and revealing institutional face of that polymorphic phenomenon yet homogeneous that many scholars have called laquodis-intermediationraquo for some time In short the institution of political representation itself is nothing but the form of mediation between the citizen and the state between the individual and the collective will It is the way mdashthe laquomediumraquomdash through which the many individual wills are transformed into a collective will It is the laquomeansraquo (again the medium) with which the moderns have tried to gradually achieve democracy However for some mdashthe new laquoelites of powerraquomdash the democracy of the moderns is too demanding it is dangerous and it must be tamed by distorting and weak-ening representation to the point of reducing it to the appearance of democracy that covers and disguises the immense power of an elective autocracy For others discouraged by the effective functioning of the institutions of representation representative democracy is impossible it is an adynaton indeed a deception and it is necessary to find the way (the means) to do without representative medi-ation beginning by progressively eroding the powers of the representative body reducing the number of parliamentarians abolishing the prohibition of impera-tive mandate promoting decisions by referendum designating by drawing lots Even evoking the official formulas that set forth the attributions of a ministry the Rousseaunian ghost of direct democracy or its virtual ectoplasm laquoon the netraquo thus inducing to consider representatives as at least potential usurpers of the will of the sovereign people and therefore of democracy

The ghost of Rousseau of course wants to be an egalitarian phantom even in its virtual revival it claims to be such more clearly and unambiguously egalitar-ian was the phantom evoked by marx in the Manifesto of 1848 The phantom of equality is always a laquosinisterraquo phantasm both in the sense that it presents itself every time as a disturbing threat to disrupt the tranquility of the laquounequalraquo the privileged and in the sense that it appears from time to time laquotowards the leftraquo of the political alignment According to a simplified but reliable representation (at least up to a certain moment) in modern history the movements that have

THIS ISSUE NExT ISSUE CALL FOR pApERS 25

assumed equality mdashor better from time to time a specific kind of equalitymdash as a value principle have followed one another laquobestriding towards the leftraquo Liberals were born laquoon the leftraquo fighting for the constitutionalization of individual rights of freedom against the advocates of the ancien regime and of the restoration but they later laquoslippedraquo to the right because they were laquobypassedraquo to the left first by the democrats who fought for the extension of political rights beyond the census barriers and then by the Socialists who assumed (in various and even contradictory ways) economic-social emancipation as a political objective be-yond the political one

Thus reconstructed it seems that modern history makes sense that it has a clear and univocal direction but it did not happen that way Above all it did not turn out that way This is a story a laquogreat narrativeraquo mdashfollowing a French fashion usagemdash that has gradually lost credibility First of all in the last century history has been overpassed and devastated by radically anti-modern ideolo-gies movements and regimes Often defined as laquoreactionariesraquo they deny the principle of equality in any way it may be understood as they advocate the authoritarian imposition and hierarchy as the only (natural) principle of politi-cal order They are those who in the simplification of the common language we designate as laquoright-wing dictatorshipsraquo and whom we place as enemies in the first place of the (equal) freedom of individuals in every aspect laquoto the rightraquo of liberal movements even of the most conservative therefore to the laquoextreme rightraquo Nonetheless we probably should say that at the same time the so-called laquoreal socialismraquo has given rise to what in current language has been called laquoleft-wing dictatorshipsraquo conveyers of terrible new inequalities between oppressors and oppressed and thereby disrupting the connection between the left and equality After the Second World War with the assertion and spread of the model of constitutional democracy it seemed to many that the history of equality could resume its linear incremental path laquotowards the leftraquo Instead around the mid-1970s we witnessed the opening of a widespread and ruinous cultural crisis even before it was political of the value of equality of the gradual but unstoppable imposition of neoliberal hegemony and the progressive disap-pearance of the left The left has become a ghost In a sense opposite to that of marxrsquos Manifesto It is no longer a threatening scarecrow for the dominant classes for the laquounequalraquo and ready to materialize and take life and shape but rather the residual shadowy and lifeless appearance left by someone who no longer exists an empty sheet laquoOn the leftraquo a void has been created And with the left equality has also disappeared the search for equality the aspiration for equality This gives way to an unheard-of and paradoxical situation in the time in which global inequalities exploded in unprecedented forms and dimensions almost all the parties of the (ex) left have stopped orienting their path towards the laquopole starraquo of equality (as Bobbio called it see the article by meneacutendez in this volume)

Thus laquothe unequalraquo the global elites the notorious laquoone percentraquo seem to have succeeded in imposing their rule almost without facing any effective op-position provoking resounding waves of protest of course which in some case have given way to the rise of relatively successful anti-elitist political reaction

26 m B

movements But where there are no credible left-wing avenues the protest can only flow into right-wing channels Old and new Except that some of the sub-jects who propose themselves as new claim in their (ambiguous) way egalitarian identities among these the advocates of the new direct democracy the alleged and supposed digital democracy Here I limit myself to observe mdashby offering this spark for common reflectionmdash that these new egalitarians seem to have acquired out of the two categorical dimensions of equality inclusiveness and equivalence the second (in simplified formulas laquoone is worth oneraquo) but have not undertood the first the hostility towards migrants seems to confine them to the oxymoron of an exclusive egalitarianism

Teoria politica invites a renewed and deepened reflection on the most recent paradoxical events of the sinister ghost of equality

Call for Papers

1 Beyond the representative state

The transformation of the powers and functions of parliaments is a multi-faceted process that has been observed from the origins of the modern institu-tion of political representation more recent and specifically different is trend of the parliamentary form of government to mutate which has been called the laquopresidentialization of parliamentarismsraquo Still there is a different and more radical process of change one that favors the erosion and perhaps the begin-ning of the extinction of the representative form of state as such whatever the form of government in which the design of the institutions is articulated in the different countries Has political representation in itself exhausted its historical cycle Has it lost its use and therefore its raison drsquoecirctre What are the reasons for representation What were those alleged and claimed by the advocates of the establishment of the representative form of state in the passage mdashevolution-ary or revolutionarymdash from legal representation to political representation Are these reasons still defensible Or can they be replaced by other reasons And once again are representation and democracy still compatible Is their institu-tional conjugation desirable Or are less laquorepresentativeraquo institutions preferable for reasons of efficiency Would these institutions be less democratic for that reason does representation itself imply less democracy and in order to have a democracy would it be necessary to do without representation Has a new form of non-representative democracy become possible How with which decision-making processes Would it be desirable Wouldnrsquot it prove to be a form of bad government as the great ancient classics thought

Teoria politica encourages contributions on the following specific topics

mdash rethinking the meaning of laquopolitical representationraquomdash the decline of representative democracy and democratic representationmdash the powers and non-powers of parliaments todaymdash the taming of the representatives imperative mandatesmdash deciding directly the referendum

THIS ISSUE NExT ISSUE CALL FOR pApERS 27

mdash avoiding elections the drawmdash who is not and who does not want to be represented

2 The conspiracy of the Unequal and the reaction against the different

According to the famous characterization of Norberto Bobbio equality is the category that inspires the vision of the world and the principle that guides the programs of action of the laquoleftraquo movement Since the consolidation of the horizontal representation of political spac mdashwith modern parliaments with the advent of the moderne reacutegimemdash laquoleftraquo movements (from time to time in dif-ferent and successive historical circumstances) have been the promoters of the emancipation of subordinates the third state the fourth state up to how many others Their goal is to defeat privileges to eliminate discrimination Their en-emy is inequality or rather inequalities old and new economic social politi-cal in resources in rights in powers The struggle between the laquopartiesraquo of the equal and of the unequal has marked the centuries of political modernity a story that has been anything but linear and neither magnificent nor progressive After the fall of the upside-down utopia of real socialism mdashprecisely the utopia of equality reversed in its oppositemdash the laquowild libertyraquo (Kant) of the neoliberals has overwhelmed the aspiration for equality in the political space the left has become depopulated Inequality has won in the real world and in the widespread images that represent it on the one hand mdashindeed laquofrom the topraquo there is almost a return to the vertical configuration of the ancien reacutegimemdash the elite the establishment the rich the privileged on the other mdashlaquofrom belowraquomdash who The mass the laquopeopleraquo the impoverished the deprived Or even lower the ex-cluded and the very last the foreigners the immigrants And often the laquopopu-larraquo anti-elitist reactions of the impoverished of the subjects pushed downward are captured by the demagogic networks of the entrepreneurs of consensus who belong to the world of the privileged and perpetuate their dominion channeling the resentment and fears against the last of the laquounequal from belowraquo against the laquodifferentraquo

Teoria politica encourages contributors to reflect on the following specific topics

mdash forms of equality and inequality times and phases of a perennial conflictmdash the laquoconspiracy of the unequalraquo subjects institutions and powers of the

global ordermdash radical inequalities is democracy without a futuremdash radical inequalities is the age of rights exhaustedmdash the unequal and the different the logic of discrimination and exclusion

m B

MALGOVERNO

BAD GOVERNMENT

Senza freni La de-costituzionalizzazione neoliberale

Geminello Preterossi

Abstract

Brakeless The Neoliberal De-constitutionalization

The constitutional State is under attack If we separate Rule of Law and democratic sovereignty civil rights and social rights the holding of pluralist democracies is jeopardized The sunset of the Rule of Law risks being one of the most dangerous consequences of neoliberal globalism and its crisis The demolition of the welfare State and the technocratic depletion of politics have in fact generated a distortion of constitutional democracies which can open the way for the questioning of the Rule of law The opposing ideological narratives on the Rule of Law can be grouped according to two visions an optimistic one which sees in neo-liberal globalization the opportunity for its generalized diffusion a radical-maximalist which completely liquidates its regulatory framework and inheritance The essay analyzes these two trends to focus then on the emergency paradigm as a challenge to the laquoRule of lawraquo

Keywords Rule of Law Neoliberalism Emergency democracy Social Rights

1 Attacco al diritto moderno

muovo da una premessa di igiene concettuale relativa al positivismo giuri-dico e allo Stato di diritto come laquogoverno delle leggiraquo lrsquoartificialitagrave del diritto implica la circolaritagrave diritto-potere e potere-diritto Come Bobbio afferma ica-sticamente laquoil potere senza diritto egrave cieco il diritto senza potere egrave vuotoraquo 1 Il problema del diritto pubblico tradizionale egrave la legittimitagrave del potere mentre per il normativismo egrave lrsquoeffettivitagrave del sistema normativo Si tratta di due strade collegate che arrivano allo stesso punto di arrivo Se per il positivismo giuridico laquonon egrave la sapienza ma lrsquoautoritagrave che crea la leggeraquo (secondo la famosa massi-ma hobbesiana del Dialogo tra un filosofo e uno studioso del diritto comune in Inghilterra) per lo Stato di diritto (inteso in un senso ampio giagrave in qualche modo risalente allrsquoantichitagrave classica come laquogoverno delle leggiraquo si tratta di uno dei due criteri per distinguere il buongoverno dal malgoverno essendo lrsquoaltro la contrap-posizione del bene comune a quello proprio di chi comanda) 2 laquonon egrave lrsquoautoritagrave che fa la legge ma egrave ldquola legge che fa il rerdquoraquo principio enunciato da Hanry Bracton nel De legibus et consuetudinis Angliae

Universitagrave di Salerno gpreterossiunisait1 Bobbio 1999 1862 Ibidem 193

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 31-55

32 GEmINELLO pRETEROSSI

Grazie al costituzionalismo moderno lrsquoideale classico del governo delle leggi ha trovato la sua forma istituzionale in un sistema di potere legale-razionale dunque da questo punto di vista normativismo giuspositivista e dottrina del go-verno delle leggi (Stato di diritto) sono analoghe e convergono entrambe consi-derano il potere dal punto di vista del diritto ma il normativismo giuspositivista finisce per incontrare la teoria politica (o potestativa) del diritto 3 Questo nesso necessario tra giuspositivismo e teoria del potere legittimo egrave la conseguenza di un presupposto comune lrsquoesclusione di una validitagrave giusnaturalistica

Rimangono naturalmente due punti di vista e di partenza diversi per la te-oria normativa (positivistica) della quale uno dei massimi esponenti egrave Kelsen la norma fondamentale istituisce il potere normativo Una tesi che comrsquoegrave noto comporta molti problemi e unrsquoaporia di fondo tale super-norma del sistema giu-spositivistico egrave paradossalmente una norma sui generis non laquopostaraquo ma laquopresup-postaraquo si tratta di una norma presupponibile non a priori ma solo ex post cioegrave nella misura in cui lrsquoordinamento sia effettivo Non si puograve non far riferimento qui al ragionamento di Kelsen sulla distinzione tra ordinamento legittimo e ban-da dei briganti 4 questione da leggere in stretta connessione con il problema del rapporto validitagrave-effettivitagrave e quello appunto della funzione della norma fondamentale in definitiva il criterio per distinguere una banda illegittima da una compagine giuridica e identificare la validitagrave di un ordinamento egrave il fatto che esso sia effettivo cioegrave che la sua pretesa normativa generale riscontri sufficiente e duratura ottemperanza rendendo perciograve presupponibile una norma ipoteti-ca che prescriva lrsquoobbedienza al potere costituito In qualche modo la norma fondamentale enuncia minimalisticamente (provando a rivestirle di unrsquoaura di prescrittivitagrave) le condizioni politiche della stessa normativitagrave (giuspositivistica) Ha insomma una funzione di trasformatore giuridico una funzione non solo neacute tanto realmente laquonormativaraquo ma esplicativa e qualificativa Tutto ciograve espone la teoria normativistica sia allrsquoaccusa di essere contraddittoria normativizzando il fatto sia a una critica che sottolinei come non si sia liberata neacute dei tipici raddop-piamenti metafisici cui si contrappone (la norma fondamentale prende il posto della sovranitagrave in qualche modo rarefacendola) neacute dellrsquoipoteca del laquopoliticoraquo sul giuridico (liberazione impossibile volendo mantenere fede agli assunti anti-giu-snaturalisti) Insomma Kelsen in virtugrave della sua disperata coerenza giuspositi-vistica egrave costretto a involversi in una ragnatela di contraddizioni inestricabili mentre per la teoria politica del diritto (positivo) le cose sono piugrave facili e lineari egrave il potere costituente a produrre lrsquoordinamento normativo

Il problema giagrave intricato diventa ulteriormente spinoso quando con lo Sta-to costituzionale di diritto si prevede una legalitagrave rafforzata di rango appunto costituzionale per vincolare il potere legislativo (e quindi schermare il governo delle leggi dalle possibili derive del Rule by Law piugrave efficacemente di quanto non facesse il sistema di potere legale-razionale cioegrave lo Stato di diritto moder-no) poicheacute nello Stato costituzionale principi e diritti fondamentali sono stati positivizzati dal potere costituente e nella misura in cui questo non sia norma-

3 Ibidem 1974 Kelsen 1966 60-63

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 33

tivizzabile ex ante risulta chiaro come allrsquoorigine del massimo tentativo di raf-forzare il diritto rispetto alle derive del potere vi sia la centralitagrave del motore normativo individuato dalla teoria politica del diritto il potere costituente Non a caso Ferrajoli presuppone il potere costituente ma non lo incorpora nella teoria normativa lo nomina ne riconosce la funzione originante ma in qualche modo lo espunge dal giuridico (o comunque lo colloca in un laquopunto limiteraquo non scan-dagliabile) 5 Esso infatti per Ferrajoli non giocherebbe un ruolo nella deter-minazione della normativitagrave del diritto rispetto a se stesso se non storicamente (e quindi politicamente) Uno schema che risponde perfettamente allrsquoimmagine della ragione giuridica come ragione assiomatica e allrsquoassunto della sua presunta autosufficienza una volta che la laquomacchina giuridicaraquo sia stata avviata ma egrave pro-prio questo il suo punto cieco lrsquoorigine e i suoi ritorni Si tratta di un estremo tentativo (analogo a quello habermasiano 6 anche se perseguito con una strategia metodologica diversa) di immunizzare il piugrave possibile la normativitagrave dalla po-liticitagrave (decisionistica) e al contempo di evitare lo scivolamento della validitagrave giuridica sostanziale in validitagrave giusnaturalista tout court Insomma Ferrajoli da un lato pensa di liberarsi con mossa realistica della norma fondamentale con i suoi paradossi dallrsquoaltro considera il potere costituente un fatto normativo in qualche modo esterno al sistema normativo stesso (o al suo confine) su cui la teoria del diritto puograve dire poco se non presupporlo Ed ecco che la questione della chiusura del sistema attraverso una presupposizione ritorna

In conclusione crsquoegrave un rapporto di implicazione inaggirabile tra positivismo giuridico e Stato di diritto (per quanto partano da due massime opposte) E la crux per cui teoria normativa e teoria politica del diritto sono destinate a in-contrarsi a condividere lo stesso punto-limite fondante si ripropone allrsquointerno della teoria dello Stato di diritto come governo delle leggi esattamente come si poneva nel positivismo giuridico Tale crux non egrave superata neppure nelle teorie dello Stato democratico di diritto e della democrazia costituzionale Questo non significa affatto che Stato di diritto e Stato costituzionale di diritto siano mere illusioni o coperture ideologiche ma che la questione del potere (coattivo) e del nesso biunivoco diritto-potere egrave ineliminabile e si ripropone anche quando si assume il punto di vista del governo delle leggi

Lo Stato costituzionale di diritto egrave sotto attacco Culturalmente questa of-fensiva egrave stato preparata o comunque favorita da opposti versanti e condotta con strategie teoriche molto diverse Al punto che oggi egrave diventato problema-tico anche definire un comune intendimento su cosa sia il Rule of Law 7 Anche se la sua radice egrave liberale nella mia ottica Rule of Law significa in una societagrave pluralista e pluriclasse Stato costituzionale di diritto che egrave una sorta di Stato di diritto preso sul serio generalizzato a tutti i soggetti laquoincarnatiraquo pertanto credo sia molto difficile escludere i diritti sociali e in generale quello che Rodotagrave chia-mava il laquocostituzionalismo dei bisogniraquo 8 da una concezione non formalistica (ed

5 Ferrajoli 2007 I 854-8596 Habermas 20137 per un quadro delle trasformazioni che la nozione ha subito mi limito a citare dyzenhaus 2006

plant 2010 Bingham 2011 davies 2014 Silveira marques 2018 Slobodian 20188 Rodotagrave 2012

34 GEmINELLO pRETEROSSI

escludente) di Stato di diritto in societagrave che non sono piugrave quelle ottocentesche gerarchicamente omogenee dei ceti di laquoproprietagraveraquo e laquoculturaraquo 9 Questa egrave stata la lezione del Novecento da Weimar in poi che da alcuni decenni abbiamo ri-mosso Se si separa Rule of Law e statualitagrave diritti civili e sovranitagrave democratica Stato di diritto e costituzionalismo sociale si mette a repentaglio la tenuta delle democrazie pluraliste cioegrave quella complessa impalcatura che consente di evitare il dominio diretto e arbitrario dellrsquouomo sullrsquouomo che nelle societagrave di massa tende a presentarsi nella forma del plebiscitarismo

Come ha correttamente messo in luce Roberto Bin lrsquoutilizzo sistematico di laquoRule of Lawraquo al posto di laquoRechstaatraquo non egrave neutrale appare anzi come una mossa ideologica funzionale alla rinuncia alla statualitagrave del Rechtstaat e al suo carattere sociale 10 Lo Stato sociale di diritto egrave una costruzione che egrave venuta edi-ficandosi con enormi difficoltagrave e lotte durissime allrsquointerno dei perimetri degli Stati nazionali cioegrave nei confini entro cui operano le regole della tassazione e della rappresentanza politica Tassazione e rappresentanza sono a loro volta i due gameti che unendosi danno vita allo Stato costituzionale ossia a quella forma di Stato in cui il potere pubblico (di cui la tassazione egrave espressione tipica) egrave sog-getto al diritto e questo egrave legittimo se prodotto da organi sostenuti dal consenso elettorale cioegrave da coloro che le tasse dovranno pagare 11

A dispetto delle enunciazioni ONU sul Rule of Law come limitazione dei poteri e di tutta la retorica globalista sulla legalitagrave globale va detto che oggi i poteri piugrave minacciosi non sono certo quelli statali (o solo essi) Siamo ritornati al problema di Hobbes laquoIl Leviatano non riesce piugrave a imporsi e a inglobare lrsquoenorme potere economico esercitato da soggetti privati Sono uomini quelli che oggi impongono il loro potere incontrollato sugli altri uomini e sugli Stati Egrave la loro prepotenza ad annientare la difesa dei nostri diritti il loro arbitrio non egrave arginabile dalle regole poste dagli Stati neacute vi egrave giudice che possa sanzionare i loro comportamenti Il global Rule of Law non egrave molto di piugrave di una speranza e non basta certo a ripristinare le condizioni minime della Rechtsstaatlichkeitraquo 12 Le disuguaglianze che ne derivano sono insostenibili non solo per lo Stato sociale ma anche per la democrazia e lo stesso Stato di diritto (basti ricordare la pretesa avanzata con il TTIp per ora in parte sventata di citare in giudizio e sottoporre ad arbitrati privati Stati che adottino legislazioni sociali del lavoro e ambientali sfavorevoli alle aziende multinazionali e in grado di limitarne i margini di pro-fitto) Le reazioni populiste sono legate agli effetti di tale nuovo stato di natura globale

per queste ragioni egrave lecito nutrire molte perplessitagrave su certi usi anti-statua-listici della nozione di Rule of Law proiettata nella temperie globalista che ri-schiano di contribuire alla demolizione dei vincoli solidali e delle stesse soggetti-vitagrave democratiche Infatti se egrave vero che forse non esiste piugrave la laquoclasseraquo come un tutto compatto (probabilmente non egrave mai esistita essendo sempre stata il frutto

9 Gneist 189710 Bin 2016 4411 Ibidem 4912 Ibidem 55-56

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 35

di un processo di costruzione della soggettivitagrave politica anche se certamente sono esistite condizioni materiali piugrave favorevoli alla costituzione e al riconosci-mento di un cemento di classe) quel che egrave certo egrave che esistono gli interessi di classe Cosigrave come egrave ampiamente esistita in questi decenni una durissima lotta di classe dallrsquoalto 13 Credo si possa affermare che la declinazione neoliberale del Rule of Law ne sia stata oggettivamente parte integrante

La mia tesi egrave che in un contesto di polarizzazione estrema e senza media-zione tra alto e basso una delle conseguenze piugrave velenose del globalismo neo-liberale (e della crisi che ha prodotto) rischia di essere proprio il tramonto del Rule of Law La demolizione dello Stato sociale (fondamentale strumento di inclusione) e lo svuotamento tecnocratico della politica hanno infatti generato una deformazione delle democrazie costituzionali che puograve aprire la strada alla messa in discussione dello stesso Stato di diritto Bisogna fare molta attenzione percheacute dopo lo scambio diritti civili-sociali (di segno regressivo percheacute sacrifica la giustizia sociale e il lavoro) potrebbe esserci il sacrificio anche dei primi o per stabilizzare a destra lrsquoordine capitalistico o in virtugrave del caos generato dalle refrattarietagrave anti-oligarchiche (se queste non troveranno una messa in forma e una risposta)

Le opposte narrazioni ideologiche sul Rule of Law possono essere raggrup-pate secondo due grandi filoni uno ottimistico che vede nella globalizzazione neoliberale lrsquoopportunitagrave di una sua diffusione generalizzata uno radical-massi-malista che non si limita a criticare gli scarti tra modello e realtagrave e gli usi incoe-renti ideologici del Rule of Law ma che ne liquida in toto lrsquoimpianto normativo e la stessa ereditagrave A mio avviso tali letture ottimistiche come quelle in Italia di palombella 14 (ma anche di Sabino Cassese e maria Rosaria Ferrarese che perograve stanno in parte correggendo il tiro) non tengono a una disamina critica ma anche le liquidazioni radical del Rule of Law come laquoregime di legalitagraveraquo (sulla scia retorica della scolastica foucaultiana) sono spesso gravate da semplificazioni distorcenti (si pensi ad esempio ad alcuni passaggi della proposta polemico-in-terpretativa di Ugo mattei e Laura Nader) 15 Seguirograve queste due piste per poi tematizzare la questione dellrsquoeccezioneemergenza come sfida ma anche per cer-ti aspetti insidia interna al laquogoverno delle leggiraquo

2 La pretesa assolutistica del neoliberalismo

proviamo ad esemplificare le tesi e le modalitagrave di approccio piugrave o meno co-muni del filone ottimistico il primo punto egrave che la globalizzazione rappresenti uno scarto radicale che mette fuorigioco gli strumenti tradizionali del diritto pubblico europeo (in particolare di quello continentale) Una tesi che contiene una parziale veritagrave ma spesso proposta con toni enfatici ed esagerati che fanno dimenticare la persistenza degli Stati quali attori principali della politica interna-

13 Gallino 201214 palombella 201215 mattei e Nader 2010

36 GEmINELLO pRETEROSSI

zionale 16 la lunga durata delle diverse ondate dei processi di integrazione globa-le 17 la necessitagrave di distinguere tra dimensione descrittivo-realistica e performati-vo-ideologica (ad esempio quando si parla di governance parola passepartout per nulla neutra che viene usata spesso come un talismano per qualificare positiva-mente forme di regolazione opache o non ben definite 18) Come ha lucidamente sottolineato dieter Grimm lo Stato ha perso il monopolio del potere pubblico ma nessuna organizzazione sovranazionale lrsquoha conquistato 19 Le analogie con il medioevo non ci aiutano a comprendere il presente e parlare di neo-medievali-smo giuridico egrave improprio nel medioevo crsquoera una giustapposizione di un gran numero di detentori del potere di governo in una sistema complessivo Al con-trario le istituzioni che esercitano il potere pubblico internazionale oggi sorgono come isole da un mare nel quale come prima gli Stati tradizionali predominano (per quanto possano aver ceduto un porsquo del loro potere) Inoltre nel medioe-vo i titolari di diritti laquosovraniraquo erano tutti legati a un ordine giuridico dato da dio gerarchico e decentralizzato solo per la sua implementazione mentre oggi il diritto internazionale egrave frammentato 20 Crsquoegrave poi ed egrave forse il punto principale dellrsquoanalisi di Grimm una decisiva questione democratica che si colloca al cuore del costituzionalismo contemporaneo laquoLa piugrave importante funzione della sovra-nitagrave sta oggi nella protezione dellrsquoautodeterminazione democratica di una societagrave politicamente unita con riguardo allrsquoordinamento che meglio la sostiene [] Nella misura in cui non crsquoegrave alcun modello convincente di democrazia globale le risorse della legittimazione e del controllo democratici non possono rimanere a secco al livello statale Oggi la sovranitagrave protegge la democraziaraquo 21 Lo sviluppo di istituzioni sovranazionali e di giurisdizioni internazionali non egrave affatto ostaco-lato dallo sviluppo di questo significato di sovranitagrave

Se la metafora della rete egrave divenuta egemonica in ambito giuridico non egrave solo per lrsquoanalogia con il web ma anche percheacute con la sua propagandata e perlopiugrave illusoria orizzontalitagrave suggerisce la percezione di una mitigazione dei rapporti di potere e di una generalizzata democratizzazione liberale Naturalmente egrave vero che esiste una rete di regolazioni che possono essere qualificate in qualche modo sulla scia di Foucault come laquoregimiraquo (come ad esempio le regole fissate dal Co-mitato di Basilea allrsquointerno della Banca dei Regolamenti Internazionali per la convergenza delle istituzioni finanziarie oppure i meccanismi stabiliti dal Fondo monetario Internazionale lrsquoOrganizzazione Internazionale del Commercio o la Banca mondiale) ma a parte il fatto che si tratta il piugrave delle volte di istituzioni

16 Una questione che anche i critici del neoliberismo se globalisti liberal-progressisti tendono a sottovalutare (si veda ad esempio di recente Crouch 2019)

17 Tra la globalizzazione di fine Ottocento e dei primi del Novecento dominata dal laissez-faire mdash che ha prodotto due guerre mondiali e la Grande depressione del rsquo29 e assomiglia molto allrsquoassolu-tismo global-liberista degli ultimi decenni anche negli effetti che rischia di generaremdash e la cooperazio-ne e lrsquointegrazione commerciale (occidentale) di Bretton Woods crsquoegrave una bella differenza

18 laquoSarebbe fuorviante e unilaterale [] rappresentare il mondo globale semplicemente spostando lrsquoottica dal pubblico al privato come dallo Stato al mercato La governance globale richiede una rap-presentazione piugrave complessaraquo (palombella 2012 7)

19 Grimm 2015 11020 Ibidem 108-10921 Ibidem 128

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 37

ben poco democratiche egrave evidente che gli interessi e i principi cui si ispirano non sono certo quelli protetti dallo Stato costituzionale di diritto per non parlare dei fallimenti cui queste istituzioni regolative sono incorse ad esempio nellrsquoultimo decennio a partire dalla crisi scoppiata nel 2008 (fallimenti in alcuni casi ammes-si dagli interessati stessi come ad esempio quando il FmI ha riconosciuto di aver sottovalutato le conseguenze negative delle ricette imposte alla Grecia) dal pun-to di vista teorico il punto piugrave rilevante egrave perograve un altro qualificare le istituzioni della governance come Rule of Law globale egrave fuorviante percheacute implica una dila-tazione impropria del concetto mi sembra piuttosto piugrave pregnante per qualifi-care tale tipo di attivitagrave regolativo-gestionale post-politica fondata sul controllo algoritmico la nozione di laquogouvernance par le nombresraquo elaborata di recente da Alain Supiot 22 Una sorta di laquoepistocraziaraquo 23 che sostiene di elaborare un diritto nuovo piugrave elastico e pragmatico dalla dubbia fonte di legittimazione politica e con un rapporto incerto con il costituzionalismo democratico e sociale ma utile a funzionalizzare integralmente lo Stato al finanzcapitalismo 24 rendendolo lo strumento di societagrave integralmente di diritto privato dominate dal contratto e dallo scambio nelle quali la svalutazione del lavoro e la mercificazione di ogni ambito della vita e degli stessi beni pubblici egrave inesorabile

La mitologia della rete egrave stata giocata contro il laquosistema laquopiramidaleraquo laquoverti-caleraquo arrivando a mettere in discussione lrsquoidea stessa di una gerarchia delle fonti ma il fatto che il sistema delle fonti si sia fatto sempre piugrave complicato e poroso non puograve essere assunto di per seacute come un dato ineluttabile e perciograve non arginabi-le (seguendo quellrsquoideologia della naturalizzazione che egrave uno dei tratti piugrave tipici del neoliberismo funzionale a negarne la natura ideologica e forse persino lrsquoe-sistenza sulla base dellrsquoassunto che la radicalizzazione del paradigma dellrsquohomo oeconomicus consenta una sorta di rivelazione antropologico-sociale in grado di superare definitivamente la politicitagrave dellrsquoumano) Lrsquoambiguitagrave tra descrittivo e normativo qui egrave evidente lrsquoideologia del progressismo neoliberale ha catturato le istanze anti-autoritarie volgendole alla valorizzazione dei poteri privati e alla delegittimazione della regolazione collettiva Cosigrave si rischia di rimuovere il fatto che quella laquogerarchiaraquo per quanto ideale tendenziale serviva alla certezza del diritto ed egrave stata il presupposto per il controllo del potere Inoltre mi pare molto problematico mdashper ragioni tanto storiche quanto teoriche tanto politiche quanto normativemdash che la nozione di Rule of Law possa essere concepita come assolutamente indipendente da quella di Stato di diritto e perciograve sganciabile dal-la statualitagrave e trapiantabile nello spazio liscio o gassoso dei flussi Tali narrazioni peraltro sono sempre piugrave costrette a fare i conti con la realtagrave scontrandovisi la persistenza del residuo della violenza il riemergere di istanze identitarie liquida-te troppo semplicisticamente e di bisogni di protezione sociale negletti la spinta

22 Supiot 201523 Non credo sia un caso che in questa fase proliferino testi ipercritici verso la democrazia lrsquoeser-

cizio della sovranitagrave popolare e le stesse elezioni in nome dellrsquoautoritagrave degli laquoespertiraquo (dalla dubbia indipendenza e neutralitagrave) sfornati dallrsquoestablishment neoliberale mi limito a citare i volumi di Bren-nan (2018) mounk (2018) van Reybrouck (2015) La crisi di consenso prodotta dal fallimento delle politiche di austeritagrave ha indotto al disvelamento del vero volto del potere neoliberale al di lagrave della retorica della libertagrave (economicistica) quello dellrsquooligarchia ammantata di expertise

24 Gallino 2011

38 GEmINELLO pRETEROSSI

alla riterritorializzazione sono i principali indicatori del carattere distorcente e inefficace dal punto di vista ordinativo della promessa neoliberale (quella per cui liberandosi dal government in nome della governance vi saragrave la fioritura delle libertagrave e delle soggettivitagrave immanentistiche quello che ne egrave derivato egrave invece la rottura del legame sociale e la crescita del senso di insicurezza) Non egrave un caso che di fronte a questo nocciolo duro che smentisce le narrazioni ottimistiche su un presunto auto-ordinamento spontaneo e post-politico del mondo globa-le si assista al ritorno (spesso in funzione rassicurativa piugrave che effettivamente ordinante) del volto truce del laquopoliticoraquo nella sua immediatezza di una sorte di ipersovranitagrave (con il suo corredo di muri 25 ed emergenze) che egrave lrsquoeffetto com-pensativo dello svuotamento della sovranitagrave democratica e della negazione degli spazi politici concreti

Quando si constata che il Rule of Law espropria i poteri sovrani (indiscrimi-natamente cioegrave anche i poteri democratici) di un versante del diritto positivo che viene posto istituzionalmente al di fuori del loro raggio di controllo (del loro gubernaculum 26) in nome della mitigazione del potere e dellrsquoossessione an-ti-sovrana 27 si rischia di sottovalutare il rischio che privi di contrappeso sia-no i poteri economici transnazionali a prevalere Oggi il laquodiritto del piugrave forteraquo non si colloca tanto nellrsquoautoritagrave politico-statuale e nel government quanto in quella spinta privatistica allrsquoesproprio di beni collettivi e poteri pubblici che ha determinato un vero e proprio movimento al contrario rispetto alla stagione so-cialdemocratica Tale forzatura neoliberale del Rule of Law che privatizza ed esautora lo Stato costituzionale in quanto Stato sociale democratico egrave oggi non una garanzia della libertagrave concreta e in relazione ma un terreno di coltura di un nuovo potere arbitrario

metodologicamente sganciare il Rule of law dai laquomodelliraquo teorici ricondu-cendolo a unrsquoesperienza storica specifica e unica (quella inglese) per poi ge-neralizzarla e trarne un quadro di riferimento filosofico-giuridico da proiettare sullrsquooggi egrave unrsquooperazione non molto coerente e certamente non neutra sia dal punto di vista della Begriffsgeschichte sia sul piano teorico e politico Lrsquoidea che il Rule of Law esprimerebbe una qualche autonoma normativitagrave di natura giuri-dico-strutturale 28 che viene evocata (piugrave che ricostruita sistematicamente) attra-verso nozioni come laquodualitagrave bilanciamento non dominazioneraquo egrave molto onerosa ontologicamente Il rischio di rinaturalizzare un diritto ideale accollando alla struttura e al linguaggio del diritto troppo egrave evidente Lrsquoessenzializzazione del Rule of Law serba insomma una grande ambiguitagrave ideologica ed ermeneutica da un lato egrave storicamente determinato (riflette un certo assetto sociale segnato

25 Brown 201326 palombella 2012 1127 Luciani 1996 Che la sovranitagrave la quale ha subito profonde metamorfosi nella modernitagrave ma-

tura (esattamente come lo Stato) ma certo non egrave scomparsa sia da considerare indiscriminatamente come un potere selvaggio o neo-autoritario e non uno strumento che ha consentito di neutralizzare le guerre civili e costruire uno spazio di sicurezza entro cui sono maturate soggettivitagrave autonome che an-che grazie a tale prestazione hanno potuto operare unrsquoappropriazione democratica del potere statale egrave una macroscopica forzatura storica e concettuale sul tema mi limito a ricordare Koselleck (1984) Schnur (1979) Boumlckenfoumlrde (2007) matteucci (2011) Fioravanti (2002) il giagrave citato Grimm (2015)

28 palombella 2012 27

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 39

da esclusioni e gerarchie) dallrsquoaltro esprimerebbe un nucleo sostantivo gene-ralizzabile (anzi il costituzionalismo del secondo Novecento invererebbe sto-ricamente sul Continente quel nucleo un modo per neutralizzarne il portato politico innovativo che invece lrsquoha condotto ben oltre il paradigma liberale) Lrsquoassunto secondo cui sussisterebbe una dimensione sostanziale un senso pro-fondo della laquolegalitagraveraquo che in quanto svincolata dagli Stati e dal multiversum politico consentirebbe lrsquouniversalizzazione del Rule of Law e perciograve un decisivo progresso dellrsquoumanitagrave egrave molto scivoloso percheacute a rischio di etnocentrismo e strumentalizzazione Una cosa sono le procedure formali (tecnicamente rilevanti e ovviamente utilizzabili in contesti diversi e al di fuori della logica del primato assoluto dellrsquoordine proprietario e dello scambio) altra cosa egrave lrsquoidea di un eterno equilibrio dei poteri come essenza assiologica trans-storica che avrebbe avuto la sua rivelazione in Occidente una visione che prescinde dalle concrete con-dizioni sociali che ne hanno a lungo segnato la vicenda storica (sfruttamento esclusione dai diritti politici dei non proprietari appropriazione di terre e risorse strategiche colonialismo e schiavismo) condizioni che almeno in parte si sono riproposte negli ultimi decenni portando alla crisi del compromesso capitali-smo-democrazia 29 basti pensare alle conseguenze della teoria del tasso laquonatura-leraquo di disoccupazione (che ha generato lavoro laquopoveroraquo e inferiorizzazione del ceto medio) allrsquoaumento inusitato della forbice delle disuguaglianze (giustificato con la teoria mdashfallimentaremdash del trickle down) alla finanziarizzazione sistema-ticamente estrattiva di plusvalore e alle politiche neoimperialistiche che stanno riproducendo forme di lavoro servile 30

dal punto di vista della teoria del diritto egrave vero che una certa risostanzializ-zazione segna tutto il Novecento giuridico 31 in particolare con le nuove costi-tuzioni sociali del secondo dopoguerra il cui antecedente egrave quella di Weimar ma ciograve non significa che con esse si sia palesata una sorta di autonoma nor-mativitagrave del giuridico come sostrato perenne implicito nel diritto occidentale Non a caso anche per uno dei massimi teorici del costituzionalismo garantistico come Luigi Ferrajoli decisivi sono i contenuti positivizzati (politicamente) in una Costituzione rigida i quali prima di tale positivizzazione rappresentano dei principi assiologici di natura chiaramente non o pre-giuridica mentre per i so-stenitori dellrsquoautonomia del Rule of Law e della sua strutturale differenza rispet-to allo Stato di diritto si tratta di qualcosrsquoaltro quellrsquoesperienza storica avrebbe consentito la sedimentazione di una normativitagrave indipendente inscritta in una sorta di ontologia giuridica di cui il costituzionalismo novecentesco sarebbe la riemersione che supererebbe lrsquoipoteca politico-statualista del Rechsstaat Una posizione che implica cospicui presupposti sostanziali che prefigurano una sorta di filosofia della storia del diritto e appunto unrsquoontologia del diritto poi certo anche in una prospettiva come quella di Ferrajoli si aprono varie questioni che trascendono lrsquoassiomatica logico-formale una delle quali riguarda il rapporto tra la dimensione semantica e quella politica del costituzionalismo garantistico cosa conta veramente (o di piugrave) ai fini della qualificazione di una validitagrave sostanziale

29 Streeck 201330 Harvey 200731 Grossi 2012

40 GEmINELLO pRETEROSSI

ma positivistica la rigiditagrave (che puograve valere per qualsiasi contenuto positivizzato) o i contenuti specifici delle Costituzioni del secondo Novecento (che hanno un preciso sfondo ideale e che peraltro sono frutto del potere costituente cioegrave della massima manifestazione della volontagrave degli uomini e non dellrsquoimpero delle leg-gi) Giagrave separare struttura formale e semantica egrave arduo (si potrebbe inscrivere nel costituzionalismo rigido una costituzione nazista la cui sfera dellrsquoindecidibile fosse in qualche modo presidiata) ancor piugrave complesso egrave separare politicitagrave della decisione costituente e politicitagrave dei contenuti ideali dei principi costitu-zionali

Se egrave vero che allrsquoorigine della lunga durata del costituzionalismo europeo possiamo individuare la coppia gubernaculum-jurisdictio 32 in virtugrave della quale il sovrano (proto-moderno) non esaurisce il diritto occorre chiedersi se i poli di questa distinzione si mantengano inalterati anche successivamente quando il gubernaculum si fa rappresentativo e costituzionale Soprattutto dove si fonda quellrsquoaltro diritto sottratto al controllo del potere politico Fa molta differenza che si fondi sugli antichi diritti della terra (magari oggi i diritti dei poteri eco-nomici globali) o si situi sul terreno della costituzione statale democratica ciograve che riconduce la iurisdictio in un quadro di legittimazione politico-costituzionale complessiva e non di autosufficienza laquoassolutaraquo pre- o antipolitica del diritto (che invoca inevitabilmente i suoi laquosacerdotiraquo) La matrice artificialista e autoriz-zativa del diritto moderno il suo volontarismo non egrave grancheacute compatibile con lrsquoidea di una giuridicitagrave immune dalla politica come spazio dellrsquoazione collettiva e della lotta egemonica Questo non significa affatto che il diritto soprattutto se costituzionalmente orientato sia un mero strumento della politica ma che egrave illusorio tenerlo separato dallo spazio politico dei conflitti e della redistribuzione del potere sociale e questo non solo per una generale cautela realistica ma per prendere sul serio la sua funzione garantistica (che negli Stati pluriclasse non puograve essere limitata alle sole libertagrave negative) anche quale fattore di stabilizzazio-ne del legame sociale Lrsquoimmunizzazione della iurisdictio in uno spazio globale depoliticizzato rischia di essere funzionale soprattutto alla tutela delle posizioni di forza consolidate (come accadeva nel diritto liberal-borghese ottocentesco)

Oggi mi pare difficile affermare che la rappresentanza e la legislazione con-tino troppo A furia di contrastare il sovrano democratico si egrave lasciato campo libero non alla laquogiustiziaraquo ma a poteri ben piugrave intensi (e irresponsabili) di quello pubblici Se il Rule of Law esclude il contenuto sociale del costituzionalismo che egrave rimesso ai decisori politici 33 si capisce la tentazione di utilizzarlo come stampella del globalismo neoliberale ma oggi il problema non egrave lrsquoassorbimen-to della normativitagrave sociale nella politica 34 (se non in una prospettiva di destra

32 Costa 1999-2002 Fioravanti 200933 palombella 2012 5834 laquoCiograve che conta egrave che sia possibile una relazione di equilibrio entro il diritto positivo e le sue

fonti che preservi il carattere aperto della normativitagrave sociale ponendo sul piano puramente giuridico le condizioni istituzionali della non dominazioneraquo (palombella 2012 64) ma egrave molto dubbio che le condizioni della non dominazione possono essere poste sul piano puramente giuridico decisiva a tal fine egrave piuttosto la costruzione delle condizioni dellrsquoinclusione sociale e della partecipazione alla deter-minazione dellrsquoindirizzo politico

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 41

economica hayekiana ostile a ogni eteronomia politica anche di tipo social-co-stituzionale) quanto piuttosto la spoliticizzazione della democrazia e la funzio-nalizzazione dello Stato costituzionale alle logiche opache ed economicistiche della governance mi pare dubbio che si possa pensare a unrsquoeffettiva funzione ci-vilizzatrice del diritto mdashnelle societagrave di massa pluralistiche e post-tradizionalimdash senza porsi il problema del suo corrispettivo politico cioegrave di quale progettualitagrave sociale concreta consenta una politica del diritto emancipativa Il mito dellrsquoauto-sufficienza del giuridico rischia di essere speculare a quello dellrsquoautosufficienza del mercato che lo cattura ne deriva al di lagrave delle intenzioni una esiziale subal-ternitagrave del giuridico allrsquoeconomico

Ancor piugrave alla luce di queste considerazioni colpisce la tendenza a sottova-lutare o a considerare superato quello Stato costituzionale di diritto elaborato nel Novecento dal diritto europeo continentale che egrave il frutto della lezione di Weimar e che egrave non anti- ma post-liberale nella misura in cui mette al centro dellrsquoordinamento i diritti sociali e del lavoro ignorare le implicazioni e i costi socio-politici di tale operazione (che lrsquoemersione dei populismi come effetto re-attivo della svalutazione del lavoro e della demolizione del pubblico rendono evidenti) puograve essere molto pericoloso Lrsquoidea che la vera essenza degli Stati costi-tuzionali di diritto sia lrsquoequilibrio liberale dei poteri e non la risposta in termini di diritti sociali e promozione della piena occupazione alla crisi dei regimi di massa del primo Novecento ne svilisce il senso politico-giuridico fondamentale la messa in forma dello laquoStato pluriclasseraquo 35 la costruzione di una cittadinanza effettivamente democratica Non saragrave un caso che anche nelle nostre societagrave sia riemerso un profondo senso di esclusione sociale che egrave la vera matrice della laquocrisi drsquoautoritagraveraquo 36 che stiamo vivendo

3 Liquidare il Rule of Law

Se guardiamo al filone ermeneutico che mdashper tanti aspetti correttamentemdash mette in luce i limiti e le contraddizioni interne della storia del Rule of Law puograve capitare di imbattersi in eccessi ideologici speculari rispetto a quelli presen-ti nelle letture che ne fanno invece lrsquoancoraggio salvifico della legalitagrave globale Nella citata ricostruzione di Ugo mattei e Laura Nader ad esempio il laquodiritto modernoraquo (genericamente inteso vi rientra anche il costituzionalismo egualita-rio dei diritti sociali) viene considerato nel suo complesso come lo strumento di giustificazione e amministrazione del saccheggio dellrsquoOccidente alle spese del resto del mondo Lrsquoautocelebrazione occidentale di tale espansione del dominio passerebbe attraverso lrsquouniversalismo giuridico della legalitagrave che quindi deve essere decostruito radicalmente Le funzioni di laicizzazione del diritto di neu-tralizzazione delle guerre civili di religione di legittimazione dal basso del po-tere di progressiva garanzia di uno spazio autonomo di esercizio dei diritti e delle libertagrave fino allrsquoaffermazione del principio di uguaglianza sostanziale che la tradizione moderna (pur con le sue ambivalenze) ha svolto risultano liquidate

35 Giannini 198636 Gramsci 2007 III 1603 (Quaderno 3 sect 23)

42 GEmINELLO pRETEROSSI

o comunque svalutate Il Rule of Law (anche in questo caso derubricato nella traduzione italiana a laquoregime di legalitagraveraquo) egrave un progetto di dominazione sui piugrave deboli e pertanto esprime la legge del piugrave forte (ovvero esattamente lrsquooppo-sto della mitigazione del potere che promette) 37 Siamo qui di fronte a evidenti semplificazioni e forzature percheacute non ci si limita criticare le incoerenze e gli abusi del principio di legalitagrave ma nel suo complesso tutto il sistema di valori e procedure sottese alla storia dello Stato costituzionale di diritto (percheacute condi-zionati dalla natura prevalentemente liberale del Rule of Law angloamericano) Tale impostazione conduce a sottovalutare la lotta per prendere sul serio (e am-pliare) i diritti che proprio in nome del costituzionalismo egrave stata compiuta come il fatto che gli stessi diritti liberali per quanto insufficienti e a lungo escludenti non sono tuttavia di per seacute mere coperture ideologiche di rapporti di potere ma possono diventare strumenti preziosi di garanzia delle libertagrave di tutti purcheacute integrati con i diritti politici e sociali che promuovono partecipazione e contrasto alle disuguaglianze

detto ciograve mattei e Nader hanno ragione quando sottolineano lrsquouso retori-co-ideologico attuale del Rule of Law nel globalismo giuridico cosigrave come quan-do criticano lrsquoidea che Rule of Law sia una formula capace di indicare un bene in seacute senza fissare un pedigree unrsquoasticella e a prescindere dalle sue cadute storiche Eacute vero inoltre che il diritto egrave anche sempre uno strumento egemonico (oltre che circolarmente lrsquoespressione di unrsquoegemonia culturale) questo vale in una certa misura anche per il costituzionalismo moderno che pure veicola istanze e ideali universalistici A tali assetti egemonici puograve corrispondere seppur in misura diversa a seconda degli ordinamenti una certa dose di violenza simbo-lica (le vittime assumono il paradigma dei carnefici e si sentono colpevoli) Cosigrave come certamente il Rule of Law egrave stato anche lo strumento di una minoranza di abbienti contro la maggioranza di non possidenti ciograve che dimostra come la questione redistributiva si intrecci con quella democratica (e puograve dare qualche indizio sul fatto che certi richiami entusiastici al Rule of Law nascondano oggi anche lrsquoidea di usarlo come freno alla redistribuzione e alla democrazia)

ma il punto interessante egrave che egemonia e contropotere sono costantemente intrecciati basti pensare al ruolo che i giudici finiscono per svolgere (con una supplenza che egrave allo stesse tempo inevitabile e segno di un deficit di rappresen-tanza politica del conflitto sociale) quando minoranze e subalterni scaricano le loro istanze sulle istituzioni cosigrave come non puograve essere sottovalutata la funzione simbolica che il linguaggio dei diritti puograve svolgere in chiave contro-egemonica soprattutto se diritti sociali e diritti civili vengono portati avanti contempora-neamente nella consapevolezza dellrsquointreccio profondo tra questioni legate alla contraddizione capitale-lavoro (che tende a ritradursi in quella eacutelites globaliper-denti della globalizzazione) e quelle di genere e di razza 38 ma allora piugrave che una visione unidimensionale e liquidatoria dello Stato di diritto serve una critica pa-ziente delle contraddizioni dellrsquouniversalismo giuridico soprattutto della sua tra-duzione nellrsquoeffettivitagrave cosigrave da evitarne un uso de-emancipativo ed escludente

37 mattei e Nader 2010 VIII38 Sul punto moufffe 2018 Arruzza Bhattacharya Fraser 2019

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 43

Stretti tra lrsquoipocrisia e le ambiguitagrave nei richiami neoliberali al Rule of Law e il ricorso alle logiche emergenziali occorre ricostruire una civiltagrave giuridica ma come Non contro lo Stato (costituzionale e democratico) in nome di improba-bili laquopostraquo Alla fine al di lagrave delle fumisterie gli stessi laquobeni comuniraquo 39 se decli-nati con precisione e pregnanza sono un modo per contrastare la privatizzazione dello Stato in nome della sua ricostituzionalizzazione Cioegrave una strategia di lotta per un diritto pubblico sociale In questo senso bisogna stare molto attenti a fare di tutta unrsquoerba un fascio Ad esempio sottovalutando la novitagrave degli Stati sociali di diritto del secondo dopoguerra il ruolo delle politiche keynesiane e della regolazione di Bretton Woods nella promozione dellrsquouguaglianza e della piena occupazione cosigrave come la possibilitagrave di un rilancio di tale idea regolativa da declinare allrsquoaltezza dei nostri tempi e in chiave realistica cioegrave appoggiandola su una deglobalizzazione democratica che recuperi la centralitagrave degli Stati come spazi politici del conflitto distributivo e dellrsquoautodeterminazione collettiva Solo superando lrsquoequivoco globalista del neoliberismo a partire da una ripoliticizza-zione democratica degli spazi che potranno cosigrave tornare ad essere un campo di lotta tra interessi e finalitagrave diverse (e non lrsquooggetto di un esperimento algoritmico cioegrave lrsquoambito di dominio del laquopilota automaticoraquo) saragrave possibile battersi mdashtanto allrsquointerno quanto in chiave internazionalistamdash per reimpostare le condizioni di una cooperazione internazionale nuova Il cui obiettivo dovrebbe essere contra-stare il finanzcapitalismo allrsquoinsegna di una nuova Bretton Woods 40 che metta sotto controllo il movimento dei capitali e i surplus commerciali eccessivi ponga un freno alle pratiche estrattive sistematiche (che oggi condannano lrsquoAfrica e al-tre zone del pianeta) affronti (ed egrave forse la sfida piugrave complessa) lrsquourgenza di una riconversione ecologica dellrsquoeconomia e degli stili di vita

4 Dallo stato di eccezione costituente a quello destituente

Unrsquoaltra tendenza che minaccia la tenuta dello Stato di diritto egrave come si ac-cennava quella alla normalizzazione dellrsquoeccezione ormai molteplici sono le situazioni in cui si egrave fatta strada lrsquoidea che qualche crepa nellrsquoordinamento ga-rantistico sia in fin dei conti necessaria e sostenibile a fini di stabilizzazione e di risposta efficace puntuale a sfide altrimenti ingestibili nel caos globale ma egrave innegabile che giagrave da tempo tutto un filone postmoderno e decostruzionista avesse contributo a erodere la forza normativa della certezza e della generalitagrave valorizzando il fatto (o lrsquoindistinzione tra fatto e diritto) la creativitagrave giurispru-denziale la governamentalizzazione del giuridico (di cui la governance egrave il mito fondativo peraltro anticipato negli anni Settanta dallrsquoossessione della governa-bilitagrave contro lrsquoeccesso di pretese delle democrazie) 41 Ora che quello della cer-

39 Rodotagrave (2012) Ferrajoli (2007) mattei tende invece a vedervi una rivoluzione allo stesso tempo post-moderna e pre-moderna non rendendosi conto che ciograve li pone in rotta di collisione con la dimen-sione pubblicistica politica dei diritti fondamentali e dello stesso costituzionalismo ne puograve derivare una spoliticizzazione singolarmente in sintonia al di lagrave delle intenzioni con lrsquoantipolitica neoliberale

40 Sule tema cfr le analisi e le proposte di Rodrik 201541 Crozier Huntington Watanuki 1977 ma appunto giagrave Luhmann aveva insistito sulla crisi delle

democrazie occidentali ponendo la questione della loro laquogovernabilitagraveraquo (nozione di chiaro segno con-

44 GEmINELLO pRETEROSSI

tezza del diritto sia un principio normativo altamente ideale egrave indubbio ma che non possa essere tradotto almeno parzialmente in pratica e soprattutto non debba costituire un argine agli eccessi dei poteri di governo amministrativi e polizieschi (ma anche di quello giudiziario se perde di vista la sua soggezione alla legge) egrave tesi diversa non fenomenologica ma performativa

Ancor piugrave radicalmente alcuni autori contemporanei sulla scia di Schmitt (filtrato da Benjamin) Foucault e Arendt (variamente miscelati) 42 hanno co-minciato a utilizzare lo stato di eccezione non come strumento euristico per comprendere i punti di contatto e i possibili cortocircuiti tra diritto e forza e neppure schmittianamente al fine di scandagliare lrsquoorigine politica del diritto nel-la decisione costituente ma come chiave demistificante complessiva in grado di rovesciare lrsquointera costruzione dello Stato costituzionale di diritto generalizzan-do di fatto il paradigma dellrsquoeccezione quale rivelatore della sua vera natura o perlomeno della sua intrinseca fragilitagrave che lo condurrebbe inesorabilmente a collassare rovesciandosi nel contrario della sua autorappresentazione

per questo approccio di successo (che coglie probabilmente un senso diffuso di svuotamento dallrsquointerno della legalitagrave) lrsquoeccezione vale come (veritagrave della) regola Secondo Agamben ad esempio lo stato di eccezione egrave costitutivamente inscritto nella condizione normale anzi egrave la norma 43 Non si dagrave piugrave una pola-ritagrave oppositiva norma-eccezione che implica il problema della definizione del punto di contatto il quale rappresenta anche il limite tra le due comrsquoegrave anco-ra evidente nel dibattito weimariano tra Schmitt e Kelsen le coppie normati-vitagrave-effettivitagrave decisione-norma forza-ordinamento sono strutturate sigrave su un nesso reciproco ma questo non schiaccia i termini lrsquouno sullrsquoaltro non annulla affatto i rispettivi ambiti di qualificazione (semmai ne accentua e valorizza uno ma per gettare luce sullrsquoaltro) Lrsquoeccezione non assorbe tutto neppure in Sch-mitt mentre nellrsquouso attuale del paradigma dello stato di eccezione abbiamo una sorta di coimplicazione permanente tra eccezione e norma il dispositivo di inclusione escludente (e specularmente di esclusione che include) sotteso al diritto moderno (ma in realtagrave occidentale percheacute con Homo sacer Agamben re-trocede al diritto romano) svela il buco nero della giuridicitagrave non crsquoegrave procedu-ralitagrave possibile certezza della legalitagrave che tenga percheacute la logica dellrsquoeccezione non egrave affatto eccezionale ma tutto riconduce a seacute nella normalitagrave del quotidiano cui siamo assuefatti La forza di tale approccio sta certo nella sua seducente ra-dicalitagrave ma anche nel fatto che sembra effettivamente cogliere molti fenomeni di destrutturazione procedurale e di indistinzione giuridica che caratterizzano diffusamente il panorama presente (in particolare dopo la caduta delle illusioni globaliste e delle trivialitagrave sulla fine della storia veicolate dopo il 1989) Guan-

servatore antesignana della governance) mentre in Italia miglio fu lrsquoispiratore di una critica serrata alla Costituzione in nome di una riverticalizzazione decisionista del potere di segno efficientista (una posizione di destra che riconosceva perograve ancora un ruolo autonomo alla politica) in realtagrave con la svol-ta neoliberista la neutralizzazione del conflitto saragrave compiuta a lungo non con la decisione ma con il laquosoft powerraquo Salvo scoprire poi con la crisi economica globale che quel potere apparentemente mite e oggettivo non basta piugrave cosigrave che il volto nascosto tecnocraticamente autoritario della governance si svela

42 Su tale laquoSacra Famigliaraquo e soprattutto sui suoi usi ed abusi cfr portinaro 201843 Agamben 2018 175 ss

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 45

tanamo la formula laquonemico combattenteraquo lo sdoganamento della tortura gli stati di emergenza proclamati dopo gli attentati terroristici e mai revocati il ricorso a muri e campi per il controllo dellrsquoimmigrazione ecc dimostrano come in Occidente sia in corso non solo una vera e propria ritirata dellrsquoetagrave dei diritti ma sia in crisi la stessa capacitagrave del diritto pubblico di fare ordine ciograve che porta a cercare paradossalmente in deroghe e scorciatoie strumenti di governo che evitino una rottura radicale puntellando faticosamente il consenso (che scema) ma poicheacute lrsquoefficacia di questi strumenti ordinativi si sta rivelando assai relativa e i prezzi da pagari in termini di legittimazione (e di caduta degli anticorpi) sono molti il rischio che senza accorgersene si arrivi a un punto di rottura definitivo o comunque a una sostanziale fuoriuscita dal quadro dello Stato costituzionale di diritto egrave grande

La geneaologia non egrave qui una strategia come in Schmitt per smentire lrsquoau-torappresentazione del normativo ed esplicitarne la matrice decisionistica cioegrave per rivendicare un diritto politico consapevole dellrsquoeccezione e se serve capace di replicarla ma una revoca del laquopoliticoraquo lrsquoorigine (piugrave o meno immaginaria e in qualche modo sempre retrodata fino a intercettare delle costanti antropologiche e ontologiche) svela lrsquoabisso di senso della politica (e in particolar modo della circolaritagrave diritto-potere inchiodata al paradigma teologico-politico moderno) Tale abisso egrave il vero motore del telos nichilistico interno alla modernitagrave (imper-niata sulla sovranitagrave) ma giagrave presente nel laquobandoraquo medievale nel laquoiustitiumraquo del diritto romano in generale nella tradizione giuridica e metafisica dellrsquoOccidente perciograve il laquocamporaquo non ne egrave il traviamento lrsquoeffetto estremo di un collasso e nep-pure la radicalizzazione di un lato oscuro ma la configurazione eloquente e per-spicua in questo senso laquonormaleraquo Lo stesso capitalismo non puograve essere oggetto di alcuna critica dellrsquoeconomia politica (e quindi di prassi trasformatrici) percheacute nel suo dispiegamento tecno-finanziario fa da acceleratore e compimento nichili-stico di un processo che va ben al di lagrave dellrsquoeconomico in cui egrave inscritto ma che egrave piugrave grande di lui non ne egrave la causa ma in qualche modo la piena compiuta ritualizzazione nella forma di un culto allo stesso tempo religioso e anti-religioso (nella misura in cui metabolizzando dio lo rende superfluo) 44

da questo punto di vista non solo il Rule of Law ma lo stesso costituziona-lismo democratico e sociale sono epifenomeni anzi dispositivi che lungi dal frenare sono fattori di quel processo quindi parte del problema Il Rule of Law ma anche lo Stato costituzionale di diritto non sono argini e soluzioni di equili-brio per le societagrave di massa democrazia e mercato sono la stessa cosa sarebbe illusorio pensare di usare la prima per orientare il secondo Opinione pubblica e acclamatio si convertono lrsquouna nellrsquoaltra allrsquoinsegna della mercificazione del consumo e della pubblicitagrave commerciale 45 quali estremi prodotti del doppio paradigma teologico che segnerebbe lrsquoOccidente politico centrato sulla sovra-nitagrave e il diritto positivo quello moderno della teologia politica espressione della lunga durata del laquogovernoraquo dal pastorato cristiano al neoliberalismo quello della teologia economica Lo svuotamento della politica come mediazione lrsquoe-

44 Benjamin 201345 Agamben 2018 614-620

46 GEmINELLO pRETEROSSI

clisse dei partiti la caduta verticale di credibilitagrave dei media la fragilitagrave della sfera pubblica la compensazione del crollo dellrsquoauctoritas con figure le quali piugrave che plebiscitarie appaiono pubblicitarie sono fenomeni che egrave difficile negare ma non rappresentano le conseguenze di una erosione dei presupposti socia-li e istituzionali degli ordinamenti politici di massa della fine delle politiche welfaristiche dellrsquoonnipotenza del capitale finanziario transnazionale cui egrave stato consentito di fluttuare liberamente bensigrave il dispiegamento di una logica inscrit-ta originariamente nei codici di dominio del governo sugli uomini tanto nella forma della presa diretta sulla nuda vita quanto in quella della cura delle popo-lazioni Il problema non egrave dunque quello di contrapporre il governo delle leggi a quelli degli uomini ma il dato di fatto per cui ogni forma di governo egrave governo sugli uomini di cui lo stato di eccezione egrave la modalitagrave strutturale eloquente e per nulla eccezionale

Abbiamo cosigrave in Agamben attraverso una sorta di comprensione archeo-on-tologica dello stato di eccezione il tentativo di revocare in dubbio la struttura originaria stessa della politica ma non in nome di unrsquoaltra politica (tantomeno di unrsquoaltra politica del diritto che sarebbe sempre soggetta alla circolaritagrave mitica costituente-costituito violenza che pone-violenza che toglie) bensigrave in direzione di una destituzione della politica medesima Benjamin con la sua invocazione ebraico-messianica della violenza divina 46 costituisce cosigrave una sorta di laquoSch-mitt rovesciatoraquo lrsquoalternativa metapolitica allrsquoistanza cristiano-apocalittica del kateacutechon che fonda la necessitagrave della politica (cioegrave del potere) come male mi-nore frenando il compimento dei tempi ma mdashvien da chiedersimdash se lo stato di eccezione (il dispositivo inclusivo escludente) egrave per Agamben inscritto nel linguaggio e addirittura nellrsquoantropogenesi allora in che senso e come sarebbe possibile disattivarlo E lrsquoinoperositagrave la disattivazione della violenza mitica non rappresenterebbe una vera e propria transizione antropologica

diversi sono i tentativi di urbanizzazione di tale linea laquoeccezionalistaraquo (che ha successo ribadiamolo anche percheacute sembra afferrare i processi in atto negli ordinamenti occidentali molto piugrave dei quadri normativi tradizionali) Abbiamo da un lato il tentativo (a volte un porsquo ingenuo come di chi riscopre oggi un di-battito risalente e fondante per la teoria costituzionale e politica come quello degli anni di Weimar) di costituzionalizzare lrsquoemergenza per fronteggiare la sfida del terrorismo internazionale (la cui matrice profonda peraltro egrave interna allrsquoOc-cidente nel senso che consegue da quel cortocircuito violenza-globalizzazione che egrave frutto dellrsquoingovernabilitagrave del mondo e delle reazioni che la pretesa unila-teralista americana ha suscitato dopo lrsquo11 settembre smentendo tutte le profezie ireniche su un ordine mondiale egemonizzato dagli USA) Bruce Ackerman ad esempio ha aperto tale strada ritenendo necessario dare una risposta laquoemergen-zialeraquo ad laquoattacchiraquo che mirerebbero non tanto a colpire obiettivi specifici quan-to a minare la fiducia nel principio di legittimitagrave stesso del potere di governo mostrandone la vulnerabilitagrave lrsquoincapacitagrave di proteggere i propri cittadini garan-tendone la sicurezza Lrsquointroduzione di dosi piugrave o meno omeopatiche di laquostato di eccezioneraquo nel quadro costituzionalistico servirebbe a garantire una sorta di

46 Benjamin Per la critica della violenza in Benjamin 1982 26-30

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 47

laquodispositivo di rassicurazioneraquo con il qual ribadire che il governo esiste 47 piugrave che offrire una strategia effettivamente ordinante

Su tale scia si sono sviluppate letture analitiche sia politologiche sia so-cio-giuridiche volte a mappare la fenomenologia contemporanea delle varie forme di eccezione il piugrave delle volte di natura amministrativa espressione di una generale tendenza allrsquoemergenziale permanente e perciograve normalizzabile cioegrave utilizzabile come forma di governo variante interna della governance (quan-do questa fallisce o nei suoi punti ciechi che non puograve gestire) La governance dellrsquoemergenza non la rivendicazione di un potere iperpolitico egrave la chiave per derogare (parzialmente mai in toto) al Rule of Law Abbiamo cosigrave da un lato una paradossale normalizzazione tecnocratica dellrsquoeccezione (che Schmitt avrebbe aborrito percheacute fa persino del momento in origine puramente politico dellrsquoecce-zione uno strumento della spoliticizzazione) dallrsquoaltro una frammentazione del regimi derogatori della norma e la creazione di spazi di indistinzione che sono il contrario della spinta allrsquounitagrave politica e alla nitidezza verticale del giuridico cui il ricorso allo stato di eccezione tradizionalmente mirava Insomma nella crisi an-cora senza uscita del globalismo neoliberale vige non unrsquoeccezione costituente ma lrsquoemergenza destituente

Il transito da stato di eccezione laquopoliticoraquo ad emergenza laquoamministrativaraquo lrsquointerpretazione di questrsquoultima in chiave di laquocalamitagraveraquo (in analogia con lrsquoideo-logia della naturalizzazione dei fatti socio-economici tipica del neoliberalismo) la banalizzazione della risposta emergenziale (che la normalizza) costituiscono i tratti tipici di questa nuova logica emergenziale Tra lrsquoaltro cosigrave essa risulta applicabile agli ambiti piugrave ampi e vari dalle catastrofi climatiche ed ambientali alla crisi finanziaria dagli attentati allrsquoimmigrazione Basti pensare a come ha operato lrsquoEuropa di fronte agli effetti della crisi del 2008 ha imposto di fatto uno stato di eccezione tecnocratico funzionale a proteggere il bunker ordoliberale e a immunizzare gli interessi dei grandi creditori e dei paesi piugrave forti scaricando sui piugrave deboli il prezzo una strategia che non ha esitato a mettere tra parentesi la democrazia 48 e a imporre politiche ferocemente antisociali in nome del laquopilota automaticoraquo creando le premesse di una radicale crisi di consenso dei sistemi politici nazionali e delle istituzioni europee in quanto tali

ma quando una crisi si fa laquoemergenzaraquo Il passaggio implica un salto qualita-tivo che personalmente ritengo non sia possibile definire a priori formalizzando laquocriteriraquo oggettivi quantificabili accertabili Lo stato di emergenza egrave un atto di politicizzazione di una situazione piugrave o meno problematica Lrsquoemergenza stessa egrave in seacute una decisione Non crsquoegrave solo una decisione sullrsquoemergenza nel merito Ancora piugrave importante e prioritaria egrave la decisione sulla sua stessa esistenza Non si vuol sostenere con ciograve che non sussistano fattori caotici osservabili ma che la loro produttivitagrave politico-giuridica dipende da una mobilitazione di successo ovvero chi o coloro che qualificano una determinata situazione come irrisolvibile con gli strumenti normali e convincono i consociati che non crsquoegrave altra soluzione che quella da loro incarnata di fatto propongono se stessi come la soluzione La

47 Ackerman 200548 Gallino 2013

48 GEmINELLO pRETEROSSI

decisione egrave innanzitutto sullrsquoinaugurazione di uno stato di eccezione Natural-mente questa dinamica risulta eclatante quando siamo di fronte a uno stato di ec-cezione geneaologico costituente ma mi chiedo se qualcosa di questa radicalitagrave della decisione sullrsquoesistenza dellrsquoeccezione non permanga e transiti anche nella normalizzazione amministrativa dellrsquoemergenza Cioegrave anche in contesti emer-genziali ridotti frammentati lrsquoopzione decisiva egrave quella della sottrazione alla dialettica fisiologica e conflittuale dello Stato costituzionale di diritto Il punto egrave che tale opzione per la tecnica dellrsquoemergenza serve precisamente a occultare la decisione originaria che ha alle spalle il suo carattere politico Serve a sottrarla allo sguardo pubblico e al discorso politico immunizzandola dal conflitto

per inciso nella tematizzazione (che Schmitt evita accuratamente) delle con-dizioni di un certo grado di consenso o comunque di unrsquoobbedienza sufficien-temente stabile a quella politicizzazione dirompente si colloca a mio avviso lo spazio di costruzione del potere egemonico Ovvero il successo della decisione sullo stato di eccezione si gioca anche sul riconoscimento che egrave in grado di su-scitare cogliendo la sfida del tempo Naturalmente questa risposta potragrave anche essere declinata in termini di laquorivoluzione passivaraquo come Gramsci ha messo in luce per il fascismo ma la natura regressiva della laquosoluzioneraquo fascista alla crisi del primo dopoguerra non toglie che essa abbia offerto anche un pacchetto di soluzioni nuove (ad esempio lrsquoIRI di Beneduce) in grado di impedire un sovver-timento sociale evitando la mera riproposizione delle ricette liberali cosigrave come egrave innegabile che quella rivoluzione passiva sia stata in grado di mobilitare negli laquoanni del consensoraquo un seguito allargato intorno allrsquoopzione della forza laquonazio-nalizzando le masseraquo Un potere come mera forza ha probabilmente la possibilitagrave di imporsi per un porsquo ma non di durare Ciograve non significa che la forza non sia necessaria (il diritto kelsenianamente egrave organizzazione della forza normativitagrave sostenuta dalla coercitivitagrave) ma che da sola non basta Un assetto di regime nato da una decisione eccezionale non puograve limitarsi al fatto decidente e impositivo ma deve anche costruire unrsquoegemonia Questo passaggio Schmitt preferisce non trattarlo (probabilmente percheacute giudicato poco gestibile e scivoloso per la teoria giuridica che si troverebbe a dover scender sul terreno contenutistico-assiologi-co delle diverse opzioni sociali e ideologiche in campo astutamente Schmitt non vuole farlo avendo la sua opzione ultraconservatrice come presupposto ma rite-nendo di poterla semplicemente saldare allrsquoistanza dellrsquounitagrave politica del popolo tedesco e al valore supremo della stabilitagrave) In definitiva per Schmitt tutto si concentra nella decisione come laquotaglioraquo ciograve che la precede e prepara ciograve che la giustifica ciograve che veicola in termini sociali e culturali non egrave rilevante o comunque non egrave trattabile giuridicamente

5 Il paradigma emergenziale

di recente un interessante volume di Alain Green 49 offre quella che forse egrave lrsquoanalisi piugrave dettagliata degli laquostati permanenti di emergenzaraquo dal punto di vista

49 Green 2018

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 49

del costituzionalismo Un tentativo di definizione descrittiva piugrave che prescritti-va la ricerca di riferimenti oggettivi di un aggancio della risposta emergenziale il piugrave possibile aderente ai fenomeni in atto per portare avanti questo sforzo di parziale razionalizzazione della logica emergenziale (anche se naturalmente un certo grado di soggettivitagrave e di vaghezza saragrave ineliminabile) 50 Green non adot-ta una strategia di critica frontale di denuncia generale dei rischi ma cerca di sottolineare differenze e specificazioni Innanzitutto tiene ferma la distinzione su cui ritengo sia opportuno insistere tra eccezione ed emergenza cercando di cogliere gli slittamenti semantici dallrsquouna allrsquoaltra per Green deve poi essere distinto lo stato di emergenza come laquoideal-tiporaquo dalla contingenza delle laquoemer-genzeraquo Quello di stato di emergenza egrave infatti un umbrella term che copre varie condizioni Ci sono dei casi indiscussi paradigmatici e tuttavia la maggior parte delle crisi sta nella laquopenombraraquo dove le linee di demarcazione tra normalitagrave ed emergenza sono meno chiare e i coefficienti di laquomagnituderaquo and laquourgencyraquo non sono suscettibili di precise misurazioni scientifiche Qui conta il laquosubjective assessmentraquo del decisore 51 Non a caso tutti i tentativi di algoritmizzare lrsquoemer-genza servono proprio a neutralizzare (o forse sarebbe meglio dire ad occultare) questa centralitagrave del decisore lrsquoidea egrave quella (e la vediamo allrsquoopera anche in altri ambiti come quelli della valutazione universitaria) dellrsquoeliminazione integrale dellrsquoarbitrio affidandosi a un meccanismo automatico e puramente quantitativo unrsquoillusione o peggio la copertura di prassi opache

Quello dellrsquoemergenza egrave inevitabilmente un potere laquopersonaleraquo dellrsquouomo sullrsquouomo 52 Lrsquoemergency paradigm nella riproposizione immediata di tale laquoovvia veritagraveraquo del puro potere trova tanto un motivo di fascinazione (certamente su chi il potere lo detiene ma ance sui consociati che invocano una laquosoluzioneraquo facile e veloce) quanto di grande diffidenza per identificare lrsquoemergenza laquoidealeraquo le definizioni di laquoemergenzaraquo affermano che la soglia egrave varcata quando le risposte normali sono ineffettuali cioegrave non funzionano 53 La formalizzazione dellrsquoemer-genza potrebbe rappresentare allora una sorta di norma auto-protettiva dellrsquoor-dinamento che consente di derogare alle proprie prescrizioni per salvarsi di fronte a una minaccia estrema ma anche una norma-limite attraverso cui si puograve aprire la strada alla distruzione del diritto come vincolo al potere Si puograve discu-tere sullrsquoopportunitagrave o meno di prevedere giuridicamente lo stato di emergenza A mio avviso sono piugrave i rischi che i vantaggi (poicheacute si offre una chiave legale per aprire una porta troppo pericolosa e soprattutto incontrollabile e poi crsquoegrave la possibilitagrave che si generi un effetto di assuefazione) Bisogna riconoscere perograve che la problematica (certamente quella dello stato di eccezione costituente ma in qualche modo anche quella delle emergenze neoliberali) non puograve essere ignora-ta non egrave plausibile che la previsione ordinamentale determini o meno lrsquoesistenza di una sfida se questa ha una sua consistenza Cosigrave come egrave molto ingenuo pensa-

50 Ibidem 30-3151 Ibidem 252 In realtagrave ogni potere egrave mediato dalla volontagrave umana sia di chi lo esercita sia dei consociati

ma il punto dirimente egrave il suo grado di normativizzazione che non solo lo imbriglia ma ne consente la mediazione comunicativa ciograve che significa coinvolgimento dei destinatari e uso sociale del diritto

53 Green 2018 2

50 GEmINELLO pRETEROSSI

re che lo stato di eccezione possa essere risolto o anche semplicemente evitato vietandolo Eacute chiaro che la risposta strategica efficace per evitare che della mo-bilitazione di una situazione critica si faccia uno strumento di politica intensa e polemica in funzione eversiva non puograve che collocarsi sul piano di una politica democratica costituzionalmente ispirata Autori come Ackerman e Green pensa-no perograve che questo piano di politica costituzionale non solo possa sostenere una certa dose controllata di emergenza ma che questa opzione a certe condizioni sia in grado di rafforzare lrsquoefficacia della risposta democratica

drsquoaltro canto lrsquoidea che per difendere Stato di diritto e democrazia si pos-sano usare in casi estremi mezzi che tradiscono entrambi rappresenta una chi-na scivolosa non nuova (che rischia di riproporre lrsquoeterno alibi autoprotettivo di ogni potere vigente) In effetti siamo qui di fronte a una vera e propria crux della teoria del diritto costituzionale la questione della protezione della demo-crazia dai suoi nemici che ne usino subdolamente gli strumenti per abolirla si egrave posta piugrave volte al contempo le soluzioni di volta in volta adottabili non sono mai senza oneri neacute egrave detto che si rivelino efficaci Sulla tragica dramma-ticitagrave di questo nodo basti pensare al dibattito che si sviluppograve a Weimar sulla necessitagrave del taglio delle forze politiche estreme (comunisti e nazisti) 54 attra-verso lrsquoesclusione dallrsquoarco democratico considerato legittimo che ha ispirato la soluzione laquopresidialeraquo adottata con il Grundgesetz nella Germania Ovest postbellica ma pure alle vicende della Guerra fredda durante la quale anche lrsquoOccidente non ha esitato a utilizzare gli arcana imperii cioegrave forme di offesa e autodifesa laquonon ortodosseraquo (dai colpi di Stato come in Cile alla strategia della tensione come in Italia) fino ai gravi cedimenti sul terreno del garantismo penale e della cultura dei diritti sperimentati in anni piugrave recenti in nome della guerra al terrore

Tornando a Green (rappresentativo di una vera e propria linea di tendenza attuale) nella sua prospettiva il paradigma dellrsquoemergenza non egrave affatto obsole-to da ciograve deriva che possano essere ammesse restrizioni temporanee per salvare lrsquoordine liberaldemocratico mentre vanno contrastate le emergenze permanenti percheacute distruttive e frutto di decisioni politiche arbitrarie non di una condizione oggettiva e necessaria la dicotomia normalitagrave-emergenza in questa prospettiva sarebbe preservata anche ammettendo un regime derogatorio grazie a piugrave strin-genti controlli quando lrsquoemergenza viene dichiarata (in ciograve sulla scia di Acker-man) 55 mentre lrsquoemergenza non puograve essere un laquoclaimraquo per il potere costituente che aveva costituito lrsquoordine in prima istanza Questrsquoultima strada sarebbe una riformulazione di quella laquoSchmittian Challengeraquo in grado di minare lrsquoidea che tutti i poteri statali possano essere circoscritti dalla legge 56 Se per Schmitt in qualche modo lo stato di eccezione e il potere costituente tendono a convergere (percheacute in fondo egrave in una condizione di destrutturazione radicale dellrsquoordine e soprattutto di percezione diffusa dellrsquoimpossibilitagrave di uscirne per vie normali che si apre uno spazio drsquoazione per forze eversive dellrsquoordine costituito) nei ten-

54 Schmitt Legalitagrave e legittimitagrave in Schmitt 1972 211 ss55 Green 2018 62-6356 Ibidem 98

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 51

tativi attuali di laquocostituzionalizzare lrsquoemergenzaraquo ovviamente tale convergenza va contrastata ed esclusa Anzi proprio tale limite invalicabile (ma quanto poi lo egrave realmente) costituirebbe il vincolo concettuale per sostenere la possibilitagrave di mantenere allrsquointerno di un quadro costituzionale la previsione dellrsquoemergenza del resto se egrave vero che lrsquoemergenza egrave pericolosa e che per quanto si cerchi di circoscriverla e sottoporla a controllo giurisdizionale il rischio del limbo della laquosfida schmittianaraquo si pone egrave pur vero che anche seguendo una linea minimali-sta del laquoBusiness as Usualraquo ci sono dei problemi Il primo dei quali egrave quello di stirare a tal punto la nozione di legalitagrave da dare ragione a Schmitt 57 pertanto per Green la previsione di poteri emergenziali non significa soccombere allrsquoinde-terminatezza della sfida schmittiana a patto di riconoscere che la temporaneitagrave dellrsquoemergenza egrave una questione legale e che la decisione di dichiarare lo stato di emergenza egrave suscettibile di revisione giudiziaria 58

La chiusa del ragionamento di Green egrave molto indicativa della sua strategia riformistica di correzione interna dellrsquoemergenzialismo liberal ma non convin-ce percheacute evita di interrogarsi sulle cause di fondo strutturali della riemersione dei fantasmi dellrsquoeccezione Il passaggio agli stati permanenti di emergenza non sarebbe dovuto al fatto che empiricamente il mondo oggi sia piugrave pericoloso ma al fatto che i poteri emergenziali si sono dovuti occupare di fenomeni piugrave mondani rispetto a quelli tradizionalmente etichettati come emergenze Inoltre troppo facilmente le fattispecie emergenziali sono state inserite nella legislazio-ne ordinaria (invece di trattarle solennemente come questioni costituzionali) facendo sigrave che lo spazio dellrsquoemergenza si allargasse e approfondisse Ciograve egrave stato frutto di decisioni politiche e della rappresentazione di una minaccia da parte degli attori politici cioegrave di un uso propagandistico 59 Eacute vero ma percheacute egrave ac-caduto Quali sono le cause di questo government by emergency mi pare che anche in questo caso il convitato di pietra di tali analisi siano la globalizzazione finanziaria con il suo carico di anomia e gli effetti socialmente distruttivi del neoliberismo che a un certo punto non potevano non precipitare in crisi demo-cratica ma il progressismo liberal anche se animato dalle migliori intenzioni non puograve mettere in discussione i dogmi (e gli interessi) che condivide con il Washington consensus

Questo limite spiega percheacute persino analisi politicamente avvertite e per tanti aspetti convincenti come quella di Wendy Brown (ad esempio nel suo volume sui Walled States giagrave richiamato) si arrestino a una certa soglia che egrave quella del pregiudizio anti-statualista e pro-global La dimensione caotica che Brown descrive mettendola in rapporto al confinamento simbolico conseguito attraver-so la proliferazione di muri fisici dovrebbe indurre a riflettere piugrave radicalmen-te sui limiti dellrsquoattuale globalismo sullrsquoesigenza di una nuova Bretton Woods (cioegrave di una regolazionelimitazione geopoliticamente fondata) sulla liquidazio-ne troppo frettolosa di Keynes a sinistra (ciograve che ha contributo alla perdita di consapevolezza del peso degli interessi materiali della centralitagrave della questione

57 Ibidem 19458 Ibidem 19559 Ibidem 213-214

52 GEmINELLO pRETEROSSI

redistributiva e dellrsquointervento pubblico in economia) sulla rimozione del laquomo-mento polanyiraquo 60 sullrsquoinsostenibilitagrave della stessa ideologia laquono borderraquo (assolu-tisticamente intesa) e sulla sua possibile saldatura con lrsquoidea neoliberale dello spazio gassoso nel quale il mondo si auto-ordinerebbe rimettendosi integral-mente alle logiche di mercato Qualsiasi impostazione post-statuale che si illude di liberarsi del potere repressivo rischia di comportare invece lrsquoindebolimento e la svalutazione dello Stato democratico di diritto oltre a veicolare una filosofia post-politica che si pone come rivelatore antropologico dellrsquoessenza meta-politi-ca dellrsquoumano che potrebbe dispiegarsi senza problemi abolendo ogni trascen-denza (laica) del laquopoliticoraquo lrsquoutopia della fine del conflitto della violenza e del potere che segna una slittamento moralistico della teoria politica progressista e priva degli strumenti per pensare i conflitti distributivi e sociali in una chiave realistica e concretamente emancipativa cioegrave per porsi seriamente il problema di spostare i rapporti di forza La collusione allrsquoinsegna della logica orizzontalista tra neoliberalismo e antagonismo moltitudinario egrave ormai evidente 61 E dovrebbe far riflettere sulla debolezza delle alternative inseguite dal pensiero radical al posto della moltitudine perennemente costituente (un paradosso istituzionale) ma anche dellrsquoalleanza dei corpi di Butler 62 (suggestiva ma a bassissima intensitagrave politica e incapace di rappresentanza) ciograve che prevale egrave la lex mercatoria e il diritto dei poteri selvaggi

In generale separare orizzonte materiale e simbolico interessi popolari e im-maginario emancipativo egrave un errore esiziale per il pensiero critico dal punto di vista istituzionale da un lato si sono svalutati gli strumenti giuridico-politici pubblicistici percheacute compromessi con la rappresentanza lo Stato la mediazio-ne dallrsquoaltro ci si egrave illusi a proposito di unrsquoimprobabile laquotransustanziazione del socialeraquo in una generica costituzione del laquocomuneraquo 63 neacute pubblica neacute privata (ma in realtagrave molto piugrave privata che pubblica) nella quale la dimensione specifi-camente costituzionale semplicemente si perde Si tratta dellrsquoennesima variante del mito della societagrave auto-ordinantesi ammantata di radicalismo ma in realtagrave speculare allo spontaneismo economicistico implicito nella deregulation neoli-berista (mentre lrsquoordoliberalismo corrispettivo euro-tedesco del neoliberismo anglosassone prevede una cospicua regolazione anche se integralmente finaliz-zata alla tutela del mercato competitivo come fattore privilegiato di socializza-zione e perciograve laquobene comuneraquo organicamente inerente a una societagrave ben ordi-nata) Lrsquoideologia del laquocomuneraquo appare cosigrave come lrsquoennesima riproposizione del compimento post-politico della storia (senza peraltro alle spalle una filosofia della storia allrsquoaltezza) Naturalmente i rischi di mancata tenuta della dimen-sione laquopubblicistico-costituzionaleraquo oggi ci sono ma sono in gran parte dovuti direttamente o indirettamente alla neo-liberalizzazione degli apparati pubblici e allrsquoideologia della governance che ha soppiantato la cultura politica democra-tico-costituzionale

60 Somma 201861 Tale corto-circuito ha toccato livelli grotteschi con lrsquoappello di Toni Negri a merkel e draghi

percheacute salvino lrsquoItalia (e lrsquoEuropa) dai populisti su Vanity Fair62 Butler 201763 Teubner 2005 Hardt e Negri 2010 Chignola (a cura di) 2012

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 53

Questa cultura era frutto di una serie complessa di stratificazioni moderne esito di lotte sociali e trasformazioni concettuali della cui inaggirabile ipoteca occorre mantenere la consapevolezza Come sappiamo secondo la tradizionale teoria politica del diritto il potere politico moderno rappresenta innanzitutto un laquofrenoraquo alla violenza e al disordine In questo senso garantisce pacificazione so-ciale e implica un livello mdashper quanto essenzialemdash di istituzionalizzazione Sulla base di tale funzione ordinante egrave stato possibile costruire un laquofreno internoraquo giuridico che limitasse il potere coattivo il quale resta comunque necessario (una sorta di laquomale minoreraquo) ma rischioso Il primo modello egrave quello del Rule by Law (in cui il potere egrave giuridico nel senso che opera attraverso il diritto ciograve definisce una soglia di giuridificazione minimale ma non ancora un paradigma garantistico) Il secondo modello egrave appunto quello volto a limitare attraverso bilanciamenti e controlli formali e precostituiti (soprattutto giurisdizionali ma non solo) il potere arbitrario cioegrave il Rule of Law Con lo Stato costituzionale di diritto si cerca di rispondere anche alla necessitagrave di un laquoterzo frenoraquo verso i poteri economici privati per garantire sicurezza sociale Oggi questo terzo freno egrave saltato e ciograve minaccia di logorare anche gli altri due

provando a tirare le fila della mappa di posizioni qui presentata credo si pos-sa concludere che siamo in una morsa non solo politica ma anche teorica stretti tra neo-elitismo e vaghe astrazioni ribelliste entrambi fattori di spoliticizzazione e svuotamento della democrazia costituzionale che generano reazioni laquopopuli-steraquo ma non egrave con ingenue fantasie post-politiche che si controlla e incivilisce il potere Bensigrave lottando per razionalizzarlo e democratizzarlo e usando questo potere pubblico democratizzato per fini collettivi contro lrsquoeccesso di potere pri-vato Le interpretazioni neoliberali e globaliste del Rule of Law non solo non convincono ma rischiano di mettere in crisi il Rule of Law stesso (oltre che la democrazia) Sullrsquoaltro versante le sue liquidazioni sommarie aprono la strada non a trasformazioni emancipative ma a regressioni civili o perlomeno lasciano disarmati rispetto ad esse

Bibliografia

Ackerman B (2005) La costituzione di emergenza Come salvaguardare libertagrave e diritti civili di fronte al pericolo del terrorismo milano Booklet

Agamben G (2018) Homo sacer (1995-2015) Edizione integrale macerata QuodlibetArruzza C Bhattacharya T Fraser N (2019) Femminismo per il 99 Un Manifesto

tr it Roma-Bari LaterzaBenjamin W (1982) Angelus Novus Saggi e frammenti tr it Torino Einaudimdash (2013) Capitalismo come religione ed it Genova Il melangoloBin R (2016) Rule of Law e ideologie in pino G e Villa V (a cura di) Rule of Law

Lrsquoideale della legalitagrave Bologna Il mulinoBingham T (2011) The Rule of Law London penguinBobbio N (1999) Teoria generale della politica Torino EinaudiBoumlckenfoumlrde E-W (2007) Diritto e secolarizzazione Dallo Stato moderno allrsquoEuropa

unita ed it Roma-Bari LaterzaBrennan j (2018) Contro la democrazia tr it Roma Luiss University pressBrown W (2013) Stati murati sovranitagrave in declino tr it Roma-Bari Laterza

54 GEmINELLO pRETEROSSI

Butler j (2017) Lrsquoalleanza dei corpi tr it Roma NottetempoCassese S (2009) Il diritto globale Giustizia e democrazia oltre lo Stato Torino Einaudimdash (2016) Territori e potere Un nuovo ruolo per gli Stati Bologna Il mulinoChignola S a cura di (2012) Il diritto del comune Crisi della sovranitagrave proprietagrave e nuovi

poteri costituenti Verona OmbreCorteCosta p (1999-2002) Civitas Storia della cittadinanza in Europa Roma-Bari LaterzaCrouch C (2019) Identitagrave perdute Globalizzazione e nazionalismo tr it Roma-Bari

LaterzaCrozier m j Huntington S p Wtanuki j (1977) La crisi della democrazia Rapporto

sulla governabilita delle democrazie alla Commissione trilaterale tr it milano Fran-coAngeli

davies W (2014) The Limits of Neoliberalism Authority Souveignty and the Logic of Competition London Sage

dyzenhaus d (2006) The Constitution of Law Legality in a Time of Emergency Lon-don-Newyork Cambridge University press

Ferrajoli L (2007) Principia iuris Teoria del diritto e della democrazia 2 volumi Ro-ma-Bari Laterza

Ferrarese m R (2006) Diritto sconfinato Inventiva giuridica e spazi nel mondo globale Roma-Bari Laterza

mdash (2017) Promesse mancate Dove ci ha portato il capitalismo finanziario Bologna Il mulino

Fioravanti m (2002) Lo Stato moderno in Europa Istituzioni e diritto Roma-Bari La-terza

mdash (2009) Costituzionalismo Percorsi della storia e tendenze attuali Roma-Bari LaterzaGallino L (2011) Finanzcapitalismo La civiltagrave del denaro in crisi Torino Einaudimdash (2012) La lotta di classe dopo la lotta di classe intervista a cura di p Borgna Roma-Ba-

ri Laterzamdash (2013) Il colpo di Stato di banche e governi Lrsquoattacco alla democrazia in Europa Tori-

no EinaudiGiannini m S (1986) Il pubblico potere Stati e amministrazioni pubbliche Bologna Il

mulinoGneist R (1879) Der Rechtsstaat Berlin SpringerGramsci A (2007) Quaderni del carcere edizione critica dellrsquoIstituto Gramsci a cura di

V Gerratana Torino EinaudiGreen A (2018) Permanent states of emergency Constitutions in an Age of Crisis

Oxford HartGrimm d (2015) Sovereignity The origin and future of a political and legal concept New

york Columbia University pressGrossi p (2012) Introduzione al Novecento giuridico Roma-Bari LaterzaHabermas j (2013) Fatti e norme Contributi a una teoria discorsiva del diritto e della

democrazia tr it Roma-Bari LaterzaHardt m Negri A (2010) Comune Oltre il privato e il pubblico tr it milano RizzoliHarvey d (2007) Breve storia del neoliberismo tr it milano Il SaggiatoreKelsen H (1966) La dottrina pura del diritto ed it Torino EinaudiKoselleck R (1984 ) Critica illuminista e crisi della societagrave borghese tr it Bologna Il

mulinoLuciani m (1996) Lrsquoantisovrano e la crisi delle costituzioni laquoRivista di diritto costituzio-

naleraquo 11996 124-188mattei U Nader L (2010) Il saccheggio Regimi di legalitagrave e trasformazioni globali tr it

milano-Torino Bruno mondadorimatteucci N (2011) Lo Stato moderno Lessico e percorsi Bologna Il mulinomouffe Ch (2018) Per un populismo di sinistra tr it Roma-Bari Laterza

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 55

mounk y (2018) Popolo vs democrazia Dalla cittadinanza alla dittatura elettorale tr it milano Feltrinelli

palombella G (2012) Egrave possibile una legalitagrave globale Il Rule of Law e la governance del mondo Bologna Il mulino

plant R (2010) The Neo-liberal State Oxford Oxford University pressportinaro p p (2018) Le mani su Machiavelli Una critica dellrsquolaquoItalian Theoryraquo Roma

donzelliRodotagrave S (2012) Il diritto di avere diritti Roma-Bari LaterzaRodrik d (2015) La globalizzazione intelligente tr it Roma-Bari LaterzaSchmitt C (1972) Le categorie del laquopoliticoraquo Saggi di teoria politica ed it Bologna Il

mulinoSchnur R (1979) Individualismo e assolutismo tr it milano GiuffregraveSilveira marques A (2018) Der Rechtsstaat der Risikovorsorge Berlin duncker amp Hum-

blotSlobodian Q (2018) Globalists The end of Empire and the birth of neoliberalism Cam-

bridge (mA) Harvard University pressSomma A (2018) Sovranismi Stato popolo e conflitto sociale Roma deriveApprodiStreeck W (2013) Tempo guadagnato La crisi rinviata del capitalismo democratico tr it

milano FeltrinelliSupiot A (2015) La gouvernance par le nombres paris FayardTeubner G (2005) La cultura del diritto nellrsquoepoca della globalizzazione Lrsquoemergere delle

costituzioni civili tr it Roma ArmandoVan Reybrouck d (2015) Contro le elezioni Percheacute votare non egrave piugrave democratico tr it

milano Feltrinelli

Il potere del denaro Oligarchie nellrsquoetagrave globale

Roberto Schiattarella

Abstract

The Power of Money Oligarchy in the Global Age

The New Deal experience later consolidated in the post-war laquoreformistraquo culture was the most conscious expression of the need in every democratic society to avoid the concentration of power favored by the market The loss of awareness of the fact that every interventionist policy in economy is also a policy that distributes power might be considered as a sign of the transition to a new era in which an opposing objective to the New Deal is posited a new redistribution in favor of the strong as a necessary product of the functioning of the market In the Bretton Woodsrsquo world the rules allowed for a wider autonomy to handle internal balance and protect the weaker members of society through public policy as well as public visibility In the world of the rules established by Reagan and Thatcher the room left for national economic policy was drastically reduced National States have lost an important part of their ability to decide in favor of the markets It is not the former who control the latter but the latter mdashfinancial markets in particularmdash who have become the supervisors of the Statesrsquo behavior The effect of this change is the increasing distance between strong and weak countries and internally of social inequality National politics crushed by the logic of the markets and the new international rules is no longer able to gather the consensus of citizens It is therefore urgent to find its legitimacy in international markets and institutions rather than in society Citizens no longer have an interlocutor in politics who responds to their needs and lose the ability to understand what is happening The market culture which has become hegemonic narrated what was happening as the inevitable result of technical facts while in reality it was a change in the rules of civil coexistence

Keywords power markets National States New deal Neoliberal Hege-mony

1 Economia e potere

Il modo in cui il potere egrave distribuito nella societagrave condiziona il funziona-mento di un sistema economico La teoria economica oggi prevalente non ci aiuta a dare una risposta a questa domanda Guardando invece piugrave indietro nel tempo ci sono stati periodi anche lunghi nei quali la questione ha assun-to un ruolo centrale nelle analisi degli economisti e periodi altrettanto lunghi

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 57-74

Universitagrave di Camerino rschiattarellaliberoit

58 ROBERTO SCHIATTARELLA

in cui egrave tornata a scomparire o almeno a diventare un elemento secondario del dibattito Questo egrave appunto quanto egrave successo negli ultimi trenta anni nei quali lo spazio lasciato dagli studiosi di economia al potere come chiave di interpretazione del funzionamento dei sistemi economici egrave stato estremamente marginale marginale sia nelle analisi che hanno guardato al modo di funzio-nare delle economie nazionali sia in quelle sviluppate sul sistema economico internazionale

La convinzione che sembra oggi prevalere egrave dunque quella secondo la quale i rapporti economici sono regolati da logiche sostanzialmente di natura tecnica La significativa concentrazione dei redditi e della ricchezza in atto in tutti i paesi occidentali negli ultimi decenni non sembra aver messo in discussione questa convinzione

La scelta di affrontare la questione del potere come un elemento che ha a che fare con la dimensione economica e dunque che non puograve essere trascurato pone lrsquoanalisi fuori dai sentieri piugrave frequentati dalla riflessione economica contempo-ranea Costringe a ragionare con meno punti di riferimento consolidati ma a giudizio di chi scrive mette anche in condizione di comprendere meglio quello che sta succedendo e di rendere meno ardua lrsquoindividuazione delle possibili vie di uscita al continuo allargamento delle disuguaglianze e allrsquoapprofondirsi della ingiustizia sociale

Un risultato che egrave possibile raggiungere soprattutto se si guarda alle esperien-ze di un passato non troppo lontano La storia e come abbiamo appena detto la storia delle idee del novecento mettono a disposizione di chi voglia approfondire la questione molti materiali che possono essere di grande utilitagrave per la compren-sione del presente

Ci riferiamo in particolare al patrimonio di conoscenze che si egrave accumulato con lrsquoesperienza iniziata negli anni trenta negli Stati Uniti che va sotto il nome di New deal La rilettura di quanto egrave successo ed egrave stato fatto in quegli anni puograve aiutarci a comprendere percheacute Roosevelt abbia attribuito una importanza cruciale alla questione del potere nella sua lettura della crisi che era succeduta al crollo di Wall Street nel 1929 puograve collocare la sua analisi allrsquointerno della situazione economica del tempo puograve farne capire il retroterra culturale ma an-che politico potremo in sostanza chiarirci lrsquointero disegno della sua politica di intervento Un progetto che si poneva lrsquoobiettivo di dare una risposta non tem-poranea ai problemi di squilibrio tra i poteri presenti nella societagrave statunitense potremo approfondire come la logica del New deal si sia andata consolidando nel tempo e abbia dato vita ad unrsquoesperienza piugrave complessa sia stata allrsquoorigine di quello che saragrave chiamato il riformismo Unrsquoesperienza politica e culturale che ha trasformato profondamente il sistema istituzionale del mondo occidentale ed ha avuto un ruolo cruciale nella creazione del sistema di Bretton Woods con le sue regole ed i suoi obiettivi

potremo capire meglio a) cosa egrave accaduto quando quel mondo si egrave an-dato sfaldando negli anni della crisi petrolifera b) il significato delle regole intorno alle quali si egrave andato strutturando il sistema internazionale allrsquoinizio degli anni ottanta c) quali sono stati i probabili obiettivi che si sono posti

IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 59

Reagan e Thatcher nel momento in cui hanno disegnato le nuove regole quale egrave stato il nuovo ordine sociale e internazionale che hanno immaginato qua-li obiettivi in termini di distribuzione del potere tra i paesi e allrsquointerno di ciascuno si sono voluti raggiungere potremo infine individuare i processi inter-istituzionali che si sono determinati per effetto delle nuove regole come sono cambiati gli equilibri di potere che si erano determinati fino ad allora tra paesi ed allrsquointerno dei paesi e come questi nuovi equilibri hanno inciso sul funzionamento dei sistemi economici del mondo occidentale e sulle strutture delle loro democrazie

Ripercorrendo con la nostra esposizione la logica della teoria dei sistemi complessi 1 potremo riflettere per concludere sul ruolo della cultura del co-siddetto neoliberismo nel determinare i cambiamenti e la stabilizzazione dei nuovi equilibri Sul modo in cui si egrave venuta a costruire una egemonia culturale che ha fatto apparire indiscutibile ha fatto diventare senso comune la coinci-denza tra gli interessi dei soggetti socialmente forti e lrsquointeresse generale Come in altre parole la cultura stessa abbia assunto un ruolo essenziale di strumento di potere

2 Roosevelt e il New Deal

Con lrsquoinizio della presidenza Roosevelt nei primi anni trenta si egrave aperta una stagione che ha inciso profondamente sul funzionamento dellrsquoeconomia ameri-cana e col tempo sul modo di essere dellrsquointero sistema economico internazio-nale Un arco di quattro decenni in cui sono andati modificandosi gli equilibri sociali in tutti i paesi occidentali in cui la politica non solo ha preceduto la cul-tura economica ma egrave stata capace di elaborare un radicale cambiamento del suo ruolo e dei suoi obiettivi rispetto alla prima parte del secolo Il futuro presidente degli Stati Uniti giagrave durante la sua campagna elettorale e spesso davanti a un pubblico di imprenditori ha reso esplicita la sua diagnosi sulle cause della cri-si apertasi nel 1929 Secondo Roosevelt le difficoltagrave che il sistema economico e sociale americano stava incontrando nei primi anni trenta erano legate alla presenza sempre piugrave estesa di grandi concentrazioni di potere economico con-centrazioni che si erano potute tollerare nel momento in cui il paese andava for-mandosi come potenza industriale ma che erano a suo giudizio incompatibili con i valori del sogno americano e il modo in cui questo sogno si era trasformato in una organizzazione sociale In contraddizione quindi in primo luogo con i valori a cui si era ispirata la costituzione degli Stati Uniti Roosevelt ha dedicato tutta la prima parte del libro che scrisse giagrave nel 1933 a riflettere su questi valori 2 ma in contraddizione anche con le necessitagrave dello sviluppo economico del paese il concentrarsi del potere in poche mani costituiva infatti secondo Roosevelt un elemento di distorsione tale da impedire il buon funzionamento di un sistema centrato sul mercato e sulla concorrenza

1 La struttura che abbiamo dato allrsquoesposizione ha seguito la logica della teoria dei sistemi complessi suggerita da david Lane Cfr al riguardo Lane 2006 E piugrave in generale polanyi 2013

2 Si veda su questo tema la nuova traduzione del libro di Roosevelt riportata in Roosevelt 2018

60 ROBERTO SCHIATTARELLA

Il compito che derivava alla politica drsquointervento da questa analisi era sempli-ce Se si voleva dare continuitagrave allrsquoidea di convivenza civile dei padri fondatori e rimettere in moto il paese dal punto di vista economico occorreva procedere a uno smantellamento delle concentrazioni di potere e ad una redistribuzione dello stesso nella societagrave 3

Unrsquoanalisi che a ben vedere indicava contemporaneamente anche il princi-pale strumento del New deal lo stato e le istituzioni pubbliche I soggetti cioegrave che secondo Roosevelt erano dotati del potere necessario per realizzare il suo progetto di redistribuzione del potere allrsquointerno del sistema sociale Una cen-tralitagrave delle istituzioni pubbliche che si accompagnava sul piano strettamente operativo a un atteggiamento di grande pragmatismo La combinazione di que-sti due elementi ha dato vita ad una politica istituzionale che ha assunto talvolta caratteri esplicitamente sperimentali ma che ha trovato la sua unitarietagrave nellrsquoo-biettivo di proteggere le componenti piugrave deboli della societagrave Un obiettivo per-seguito sia direttamente attraverso la costruzione di primi elementi di welfare sia indirettamente attribuendo alle istituzioni pubbliche un ruolo di mediazione sociale sia infine supportando lrsquoattivitagrave del sindacato Una mediazione che di per seacute rafforzava le posizioni delle fasce piugrave deboli della societagrave sul piano con-trattuale

Una politica che si egrave dovuta misurare con le resistenze che venivano dai grup-pi sociali forti ma che col tempo ha potuto raggiungere i suoi obiettivi sia pure con qualche discontinuitagrave soprattutto grazie allrsquoeccezionale consenso che quella politica economica egrave riuscita ad aggregare nella realtagrave americana 4 Un consenso che si egrave manifestato in maniera evidente nei tre rinnovi successivi del mandato presidenziale

3 Il retroterra culturale

La politica economica di Roosevelt non nasceva dal nulla Si radicava in un retroterra culturale che la politica aveva fatto proprio e aveva elaborato sotto la spinta di una crisi finanziaria che stava mettendo a nudo tutti gli elementi di insensatezza di un modello di sviluppo centrato sulla finanza Una situazione per molti aspetti simile a quella attuale mdashe questo non puograve non farci pensare alle distanze che ci sono rispetto ai programmi politici attualimdash ma diversa da due punti di vista molto importanti In primo luogo percheacute il contesto politico internazionale era segnato dal consolidarsi dellrsquoesperienza comunista in Unione Sovietica Nessuno in quegli anni negli Stati Uniti poteva non avvertire la sfida che veniva al modello economico e sociale americano dal nuovo ordine che si stava affermando in quel paese Una sfida che rileggendo gli scritti del tempo era particolarmente sentita dagli intellettuali che circondavano il presidente e che avevano elaborato il suo programma politico 5

3 Su questo punto si veda anche Villari 20144 Roosevelt 20185 Villari 2014

IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 61

E in secondo luogo percheacute la risposta a questa sfida nasceva in un contesto profondamente cambiato sul piano della cultura un cambiamento che si era avviato nei decenni precedenti e che coinvolgeva i fondamenti epistemologici del processo scientifico La visione deterministica del mondo allrsquointerno della quale si erano andate consolidando le due grandi letture del funzionamento dei sistemi economici mdashquella marxista e quella del mercatomdash era stata mes-sa in discussione dalla svolta di metodo che si era sviluppata allrsquointerno della fisica Il mondo si presentava nuovamente troppo complesso per poter essere ridotto a poche leggi che ne costituivano la struttura essenziale 6 Nel nuovo ambiente scientifico la ricerca non doveva essere piugrave indirizzata a scoprire le presunte leggi sottostanti al caos apparente molto piugrave semplicemente era un modo attraverso il quale lo studioso provava a costruire schemi (temporanei e parziali) capaci ad aiutarlo a comprendere la complessitagrave della realtagrave che stu-diava La distanza tra lo studioso che guardava la realtagrave e i laquofattiraquo era di nuovo aumentata

Un cambiamento di prospettiva scientifica che se si guarda ai problemi nellrsquoottica della politica economica creava una grande discontinuitagrave rispetto al passato In primo luogo percheacute lrsquoeconomia nella nuova lettura nel momento in cui poneva al centro la soggettivitagrave dello studioso tornava ad essere scienza essenzialmente normativa doveva essere infatti costruita intorno agli obiettivi mdashe sullo sfondo ai valorimdash che lo studioso stesso si voleva dare in sostanza tornava ad essere scienza dei mezzi e dei fini e non solo dei mezzi In secondo luogo percheacute i vincoli economici non potevano che apparire meno stringenti La volontagrave di cambiamento non doveva scontrarsi o essere condizionata dallrsquoe-sistenza di leggi economiche assimilabili a quelle naturali il modo di funzio-nare di un sistema economico era semplicemente espressione di scelte fatte in passato dagli uomini che come tali potevano essere superate da altre scelte capaci di indirizzare la costruzione della convivenza civile ed economica nelle direzioni volute

Il carattere pragmatico della politica economica di Roosevelt va letto a giu-dizio di chi scrive allrsquointerno di quanto si egrave appena detto come espressione cioegrave di qualcosa di piugrave di una componente tradizionale della cultura anglosassone Come punto di arrivo invece di un nuovo atteggiamento culturale 7

Il New deal da questo punto di vista egrave stato da un lato un segnale del con-solidarsi di un diverso clima culturale e dallrsquoaltro ha funzionato soprattutto in campo economico come una sorta di acceleratore del processo di metaboliz-zazione della svolta in atto Se solo attraverso Keynes la collettivitagrave scientifica ha preso pienamente coscienza del mutamento del punto di vista implicito nel nuovo paradigma metodologico 8 egrave verso la fine degli anni trenta quando cioegrave si egrave manifestato il bisogno di costruire una nuova classe dirigente capace di inter-pretare e sviluppare le politiche istituzionali e di intervento del New deal 9 che

6 Su questo tema si veda Easley 1973 81ss ma anche de Finetti 1962 e de Finetti 19897 Schiattarella 20198 Carabelli Cedrini 20189 Schiattarella 2019

62 ROBERTO SCHIATTARELLA

il pensiero keynesiano ha cominciato ad essere studiato in maniera sistematica in alcune grandi universitagrave americane Solo in quegli anni queste stesse universitagrave sono diventate i luoghi di aggregazione di una cultura che con il tempo ha teso ad assumere una forma sempre piugrave compiuta

Una cultura che proprio percheacute centrata su obiettivi e valori poteva ren-dere nuovamente esplicita la questione del potere in una societagrave di mercato E lo poteva fare non solo percheacute considerava la sua redistribuzione nella societagrave lrsquoasse centrale del progetto di politica di intervento ma anche percheacute proponeva qualcosa di socialmente accettabile e politicamente spendibile come egrave appunto un programma di redistribuzione del potere dalle aree forti a quelle deboli della societagrave

Una cultura che col tempo si egrave andata consolidando fino a prendere la forma di una nuova lettura dei processi economici e poi nel decennio successivo alla guerra a trasformarsi in una vera e propria visione del mondo Una visione che ha preso il nome di riformismo economico non solo per distinguersi da un lato dal sostanziale conservatorismo della tradizione del liberismo e dallrsquoaltro dagli elementi di radicalismo impliciti nellrsquoapproccio marxista ed esaltati dallrsquoespe-rienza sovietica ma anche percheacute con il termine riformismo si voleva sottolineare la convinzione che era sempre possibile trovare un modo per far convivere de-mocrazia e mercato O per essere piugrave precisi che era sempre possibile plasmare il modo di essere di un sistema economico per renderlo compatibile per metter-lo al servizio delle esigenze della democrazia

4 Il riformismo

Il riformismo nasce da due convinzioni la prima egrave che la societagrave che tende a definirsi conformemente alle logiche del mercato non egrave neacute lrsquounica neacute la migliore possibile la seconda egrave quella di cui abbiamo appena parlato in base alla quale il modo di funzionare dei mercati non crea ostacoli insormontabili alla costruzione di una societagrave democratica E dunque non solo si puograve sempre intervenire sul sistema economico ma si deve intervenire Lrsquoobiettivo che si pone il riformismo egrave appunto quello di riuscire a costruire un compromesso accettabile e stabile nel tempo tra le regole dellrsquoeconomia o per essere piugrave espliciti tra le spinte che vengono dal modo di funzionare dei mercati e quelle collegate al buon funzio-namento di una democrazia Il riformismo va visto dunque essenzialmente come un orizzonte culturale e politico Come un modo di affrontare i problemi dellrsquoe-conomia che non puograve essere in nessun caso ridotto allrsquoinsieme delle tecniche attraverso le quali questo progetto si egrave espresso storicamente Come abbiamo visto nel riformismo crsquoegrave una componente strutturalmente pragmatica che non puograve portare in nessun caso a ricette preconfezionate nella sua logica al contra-rio si puograve cogliere un invito alla ricerca di sempre nuove soluzioni tecniche per la politica drsquointervento

Ersquo il bisogno di trovare questo compromesso che rende fondamentale lrsquoespli-citazione della questione del potere Il problema con cui il progetto riformista si deve misurare egrave infatti il seguente come egrave possibile evitare che la tendenza alla

IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 63

concentrazione del potere che accompagna lo sviluppo di una economia di mer-cato metta in crisi il buon funzionamento di una democrazia delle sue istituzioni e a lungo andare anche dello stesso operare del mercato

La politica economica elaborata dal riformismo nel dopoguerra si egrave posta ovviamente nella scia di quelle sviluppate da Roosevelt non tanto nel tipo di interventi attuati mdashche pure col tempo hanno assunto una loro identitagrave con-solidatamdash quanto nel suo carattere sperimentale Questo non significa che non possano essere individuati dei tratti che identificano il riformismo Il primo ele-mento caratterizzante egrave a giudizio di chi scrive il ruolo attribuito ai valori come elementi di riferimento delle scelte economiche Sono i valori della democrazia quelli che devono guidare queste scelte Il secondo egrave lrsquoimportanza che viene data alla questione del potere due elementi che hanno portato il riformismo a iden-tificare lo stato come il soggetto cruciale del suo progetto di convivenza civile di civiltagrave possibile Lo stato infatti in quella visione egrave lrsquounica istituzione che ha le due caratteristiche necessarie per affrontare i problemi con i quali si deve misurare il riformismo puograve rappresentare unrsquoidea di interesse generale diversa e piugrave complessa di quella proposta piugrave o meno implicitamente dal mercato e ha gli strumenti per intervenire con successo sulla distribuzione del potere allrsquointer-no della societagrave percheacute come abbiamo giagrave sottolineato egrave esso stesso dotato di potere 10

Egrave attraverso la creazione di istituzioni pubbliche con compiti di mediazione tra interessi diversi e riequilibrio dei rapporti di forza che si possono riaffermare i valori che una societagrave vuol prendere a riferimento e si puograve contemporanea-mente mantenere nella societagrave una distribuzione diffusa del potere Egrave attraverso le istituzioni pubbliche che si possono sostenere le componenti deboli di una societagrave si puograve impedire che gli interessi delle aree sociali forti alterino gli equi-libri a loro favore si puograve evitare infine che il crearsi di posizioni di potere dia vita a processi cumulativi pericolosi dal punto di vista del funzionamento della democrazia ma anche della stessa crescita di lungo periodo

5 Il riformismo e lrsquoorganizzazione del sistema economico internazionale

La questione del potere assume un ruolo ancora piugrave centrale nel momento in cui ci si occupa del modo di funzionare del sistema economico internazionale Le regole intorno alle quali si organizzano questi sistemi finiscono con lrsquoesse-re considerate come un dato sostanzialmente indiscutibile soprattutto quando la memoria delle loro origini diminuisce Col tempo le regole appaiono ai piugrave unrsquoespressione di decisioni sostanzialmente tecniche si tende a dimenticare il fatto che le regole cambiano nel tempo e i sistemi di regole sono molto diversi tra loro e che ci sono periodi di mancanza di regole o almeno in cui le regole condivise sono relativamente poche Il modo in cui si egrave sviluppato il dibattito in

10 Il potere di definire le regole sul piano internazionale dipende strettamente dal ruolo politico ed economico del paese sul piano interno il potere egrave viceversa illimitato ma egrave condizionato anche allrsquoin-terno dei paesi piugrave importanti dagli equilibri politici e sociali Cfr anche in Roosevelt 2018

64 ROBERTO SCHIATTARELLA

Italia in questi ultimi anni mdashe ancor di piugrave negli ultimi mesimdash sui rapporti con lrsquoEuropa egrave significativo di questa mancanza di consapevolezza

Sono proprio gli accordi di Bretton Woods quelli pensati dalla cultura del riformismo che possono farci comprendere come le regole in particolare quelle internazionali debbano essere viste piuttosto come la materializzazione di pro-getti politici costruiti in funzione di interessi e di equilibri di potere interni ed internazionali Regole delle quali la politica economica deve tener conto almeno nel breve periodo percheacute definiscono lrsquoarea allrsquointerno della quale la politica drsquointervento di un paese puograve muoversi senza mai dimenticare tuttavia che esse sono espressione di decisioni politiche prese in passato in funzione di situazioni diverse e con obiettivi specifici e che proprio per questo motivo 11 possono esse-re modificate o quanto meno ridiscusse

Il fatto che questi accordi siano stati pensati nel 1944 quando cioegrave lrsquoesito del-la guerra era ormai evidente ci dice in primo luogo che sono i paesi piugrave forti che disegnano attraverso le regole il quadro di riferimento Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna le avevano pensate in funzione di due esigenze quella di mantenere al centro del sistema internazionale le loro economie traendone evidentemente un qualche vantaggio E quella di disegnare un mondo politicamente inclusivo capace di aggregare un blocco di paesi coeso che fosse in grado di rispondere alla sfida che veniva dal mondo comunista non solo sul piano della crescita ma anche su quello della giustizia sociale allrsquointerno dei paesi

Ersquo avendo in mente questo obiettivo che occorre guardare a come il sistema di Bretton Woods ha affrontato e risolto il problema centrale di ogni sistema internazionale quello dei margini di autonomia che devono essere lasciati a cia-scun paese senza che questa autonomia costituisca una minaccia per la stabilitagrave del sistema nel suo insieme Nel 1944 Keynes ebbe facile gioco a imporre regole che lasciavano ai singoli paesi ampi spazi di scelta nelle politiche economiche 12 Ampi spazi che nella visione dellrsquoeconomista inglese erano indispensabili per tutelare le diversitagrave tra i paesi e per lasciare maggiori possibilitagrave alle politiche nazionali di perseguire progetti sociali diversi tra loro sia pure allrsquointerno di un quadro di regole comuni per lasciare alle classi dirigenti nazionali in altre parole lo spazio necessario per il governo di una democrazia Uno spazio che veniva bilanciato dalla creazione del Fondo monetario e della Banca mondia-le istituzioni di indirizzo salvaguardia e controllo del sistema internazionale che almeno nelle intenzioni di Keynes dovevano intervenire in una logica di rafforzamento della coesione tra paesi a sostegno di quelli deboli agendo dun-que come correttivi dei rapporti di forza esistenti Quello che ci raccontano gli accordi di Bretton Woods e il modo in cui ci si egrave arrivati mdashil dibattito che si ebbe egrave ormai ampiamente noto 13mdash egrave unrsquoidea di distribuzione del potere sul

11 Sulla questione delle regole si egrave soffermato Schumpeter nella sua opera piugrave famosa Storia dellrsquoa-nalisi economica proprio per sottolineare gli elementi di inerzia che si porta con seacute ogni organizzazione del sistema economico internazionale Unrsquoinerzia legata al fatto che le regole si traducono in istituzioni e queste tendono a perpetuarle ma anche al fatto che esistono le inerzie culturali Cfr Schumpeter 1972

12 Carabelli Cedrini 201113 Carabelli Cedrini 2014

IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 65

piano internazionale coerente con gli interessi politici degli Usa (e della Gran Bretagna) di quegli anni ma anche generosa verso lrsquoinsieme dei paesi del mon-do occidentale e in particolare verso quelli piugrave deboli Coerentemente peraltro con una cultura che considerava le regole della democrazia dellrsquoinclusione di tutti i membri di una collettivitagrave come la parte fondamentale del compromesso riformista

Come tutti i sistemi di regole anche quello di Bretton Woods ha finito col tempo col non riuscire a svolgere il compito per cui era stato costruito col non rispondere piugrave alle esigenze dei paesi che lrsquoavevano costruito Egrave difficile riassu-mere le cause tecniche e politiche che hanno impedito a quel mondo di conti-nuare a funzionare Tutte queste cause sono comunque riconducibili al fatto che col tempo il contesto internazionale in cui quegli accordi erano nati era andato cambiando cosigrave come erano mutati i rapporti di forza tra i paesi La Gran Bre-tagna prima e gli stessi Stati Uniti poi avevano perso terreno rispetto alle altre economie europee e soprattutto rispetto al Giappone In particolare due erano gli elementi di novitagrave importanti il primo era che il peso dellrsquoeconomia USA nel sistema internazionale si era molto ridimensionato 14 il secondo era che la sfida che veniva al modello sociale occidentale dal mondo comunista che tanto era stata influente nel determinare le regole di Bretton Woods stava diventando molto meno importante sul piano politico

6 Il nuovo modo di organizzarsi dello sviluppo

Il cambiamento del contesto internazionale diventato molto piugrave policentrico rispetto al dopoguerra ha spinto gli Stati Uniti (e la Gran Bretagna) a ripensare le regole e a tentare di costruire nuovi equilibri sia politici sia economici Ciograve egrave avvenuto allrsquoinizio degli anni ottanta con Reagan e Thatcher che hanno ridise-gnato il sistema internazionale e gli equilibri sociali allrsquointerno dei paesi secondo un progetto che puograve essere visto come espressione da un lato della volontagrave di rilanciare la centralitagrave dei due paesi nel sistema economico e dallrsquoaltro di costruire societagrave organizzate dal mercato e per il mercato Un progetto pensato quindi intorno a valori profondamente diversi da quelli del dopoguerra e che si poneva un obiettivo sostanzialmente opposto Lrsquoobiettivo era quello piugrave in particolare di mettere in moto una redistribuzione del potere a favore dei paesi anglosassoni e sul piano interno di ridisegnare gli equilibri sociali spostandoli a vantaggio dei gruppi piugrave forti Quella che egrave stata fatta da Reagan e Thatcher egrave stata una scommessa sulle capacitagrave del capitalismo mdashfinanziariomdash di garantire il predominio economico di Stati Uniti e Gran Bretagna nel lungo periodo ma anche contemporaneamente la messa in moto di meccanismi di redistribuzione del potere attraverso nuove regole e un radicale ripensamento delle istituzioni o almeno del loro ruolo allrsquointerno del funzionamento del sistema economico Questo nuovo modo di essere si egrave consolidato intorno ad una cultura anchrsquoessa nuova mdashindividuata inizialmente con lrsquoespressione Washington Consensus e piugrave

14 Nel dopoguerra il pIL degli Stati Uniti costituiva quasi il 50 del pIL mondiale Alla fine degli anni rsquo70 questa percentuale era scesa al 25 Attualmente oscilla intorno al 20

66 ROBERTO SCHIATTARELLA

in generale col termine neoliberismomdash che ha trasformato profondamente la logica delle politiche di intervento

Ersquo (stata) la fine della stagione del riformismo Una fine segnata da due cambiamenti importanti da una inversione di ruoli tra stato e mercato che ha spostato questrsquoultimo e in particolare i mercati finanziari al centro dei siste-mi economici dalla drastica riduzione degli spazi di autonomia delle politiche economiche nazionali I mercati finanziari che il riformismo aveva fortemen-te regolamentato proprio per garantire maggiore autonomia agli stati nazionali dal punto di vista della politica drsquointervento sono tornati al centro del sistema economico diventando con le nuove regole i tutori del nuovo ordine interna-zionale Attraverso la regola della libertagrave dei movimenti di capitali sono i mercati finanziari con le loro istituzioni che controllano nel nuovo contesto lrsquooperare dello stato e non piugrave viceversa

Il processo di redistribuzione del potere che si egrave realizzato egrave strettamente collegato al cambiamento dei rapporti tra stato e mercato E piugrave in particolare ai cambiamenti indotti attraverso a) il ridisegnarsi dei compiti attribuiti alle Banche centrali che hanno rafforzato gli elementi di autonomia dalla politica nelle scelte fatte da queste istituzioni unrsquoautonomia che si egrave trasformata in nuo-vi vincoli al finanziamento della spesa pubblica b) lo svilupparsi di politiche di privatizzazione che sollecitate dalle istituzioni internazionali sono state nei fatti imposte soprattutto ai paesi piugrave deboli Una redistribuzione che ha trovato il suo retroterra culturale nella delegittimazione del ruolo dello stato costruita attraverso una cultura che lo ha rappresentato con gli occhi e attraverso i valori del mercato In questa lettura lo stato non egrave piugrave visto come il soggetto che tutela i diritti come il portatore dellrsquointeresse generale viene invece rappresentato come il luogo dellrsquoinefficienza (burocrazia) della sopraffazione fiscale e della corruzione

Egrave significativo che in questo nuovo contesto culturale la questione del potere scompaia nelle analisi degli economisti (ma non solo) cosigrave come la sua redistri-buzione a favore dei gruppi sociali forti venga nascosta dietro i miti tra loro connessi dellrsquoefficienza e dello sviluppo del reddito Scompare per un motivo che egrave facilmente intuibile Le scelte che ne conseguono sono difficili da presen-tare sono poco spendibili politicamente e socialmente Vanno dunque rielabo-rate sul piano culturale per renderle accettabili Ed egrave attraverso la cultura che si riesce ad evitare che si sviluppino politiche volte a contrastare le situazioni di asimmetria di potere e i processi cumulativi che si vengono a creare allrsquointerno di una societagrave di mercato Una cultura che considera sbagliato ogni tentativo di correzione di queste asimmetrie in nome della modernitagrave 15 Una modernitagrave che viene chiamata in causa anche allo scopo di far considerare le resistenze al cam-biamento che vengono dai gruppi sociali piugrave deboli come espressioni di una visione conservatrice della societagrave

15 Stefano Rodotagrave (2011) parla da un lato di de-costituzionalizzazione per indicare la spinta che egrave presente nella politica a sottrarsi alle regole del gioco e parla di tirannia della maggioranza come una delle forme in cui si esprime il fastidio verso i processi decisionali democratici Fenomeni che hanno entrambi a che fare con processo di concentrazione del potere in atto nella nostra societagrave

IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 67

Il nuovo riformismo si sviluppa lungo una linea il cui significato egrave abba-stanza facile da cogliere Il suo obiettivo in ultima analisi egrave quello di mette-re in discussione prima e smantellare poi tutte le istituzioni di mediazione sociale e piugrave in generale i corpi intermedi della democrazia creati dal rifor-mismo facendoli apparire piugrave come ostacoli che come strumenti in vista del raggiungimento di un interesse generale Un interesse generale si badi bene che non egrave piugrave definito dalla societagrave ma dal mercato e quindi che ha dietro di seacute altri valori presentando lrsquoattivitagrave di questi corpi intermedi come un ostacolo mdashi famosi lacci e lacciolimdash al pieno e benefico dispiegarsi del mercato stesso Un tipo di narrazione che avrebbe scarse possibilitagrave di successo se non si fosse prima fatta scomparire dallrsquoagenda degli studiosi di economia la questione del potere

7 I processi di accumulazione in una economia finanziarizzata

Il cambiamento delle regole cosigrave come la centralitagrave dei mercati finanziari ha modificato profondamente il modo di funzionare dei sistemi economici I processi di accumulazione in questo nuovo contesto sono mossi da logiche che tendono ad accentuare la redistribuzione del potere allrsquointerno della societagrave 16 Una redistribuzione legittimata da un cambiamento dellrsquoidea di interesse ge-nerale lrsquoobiettivo della politica drsquointervento e piugrave in generale delle istituzioni pubbliche non egrave piugrave quello dellrsquoalto livello di occupazione Un obiettivo reso piugrave difficile da perseguire anche da un mondo produttivo differente non piugrave segnato dal fordismo 17 ma un mondo diverso anche e forse soprattutto percheacute gli attori sociali che mettono in moto i processi di accumulazione e li gover-nano non sono piugrave gli stessi Ersquo il capitalista inteso come colui che possiede i capitali la nuova figura chiave egrave il perseguimento dei suoi obiettivi che muove i processi economici Un obiettivo che non egrave piugrave quello del profitto ma quello dellrsquoaumento dei valori patrimoniali 18 Tutte le sue iniziative sono collegate alla volontagrave di far aumentare i valori patrimoniali Un cambiamento che sposta il cuore del sistema economico dal mondo della produzione verso il luogo dove i capitali si valorizzano cioegrave i mercati finanziari mercati in continua espansione anche per effetto dellrsquoestendersi continuo delle posizioni debitorie e creditorie mdashpubbliche o privatemdash che accompagnano questo processo a livello interna-zionale

Questo spostamento ha avuto ed ha effetti rilevanti sul piano della distribu-zione geografica della produzione ma anche su quello sociale In primo luogo

16 Sulla questione dei cambiamenti in atto nel modo di funzionare di un capitalismo finanziario si veda Leon 2014

17 Su questo tema e in riferimento alla specifica esperienza del nostro paese si veda de Bernardi 2014

18 Egrave emblematico del cambiamento dei soggetti di riferimento dellrsquoaccumulazione il fatto che lrsquoimprenditore venga retribuito attraverso stock options cioegrave attraverso azioni Una modalitagrave che fa convergere gli interessi dellrsquoimprenditore con quelli dellrsquoazionista cioegrave il possessore di capitali Lrsquoim-prenditore sa che la sua retribuzione saragrave tanto piugrave elevata quanto piugrave riusciragrave con la sua azione a far aumentare il valore del patrimonio negli anni in cui svolgeragrave la sua attivitagrave

68 ROBERTO SCHIATTARELLA

percheacute ha cambiato lrsquoorizzonte temporale delle scelte economiche In un mon-do dominato dalla finanza lrsquoorizzonte egrave molto piugrave breve rispetto a quello di un sistema centrato sulla produzione Chi possiede capitali non egrave sostanzialmente interessato agli effetti di lungo periodo delle proprie scelte Ciograve che egrave rilevante dal suo punto di vista egrave quanto accade nellrsquoimmediato e come questo cambia i valori patrimoniali Un modo di guardare alla realtagrave che ha tre conseguenze La prima egrave che i processi economici mdashe quindi anche quelli di redistribuzione del poteremdash risultano piugrave accelerati Tutti i cambiamenti si realizzano in tempi piugrave brevi La seconda egrave che aumentano le distanze tra i tempi dellrsquoeconomia e quelli delle societagrave Questrsquoultima ha come orizzonte temporale quello delle generazioni la finanza quello dei mesi se non dei giorni La terza egrave che i pro-cessi che si attivano in un sistema con forte presenza della finanza tendono ad alterare profondamente gli equilibri sociali ma lo fanno in una maniera che non egrave immediatamente percepibile dalla societagrave stessa In un sistema centrato sulla produzione infatti la crescita dei profitti trova un limite nella consapevolez-za degli imprenditori che maggiori profitti implicano una minore retribuzione del lavoro almeno nel breve periodo e dunque che ogni spinta allrsquoaumento dei profitti genera tensioni crescenti allrsquointerno dellrsquoimpresa e nella societagrave Nel caso invece di processi centrati sulla crescita dei valori patrimoniali questa puograve avvenire senza ostacoli immediati o almeno avvertibili sul piano sociale La di-mensione sociale dei processi economici diventa evanescente nel mondo della finanza Il mondo del lavoro e quello della finanza si muovono su dimensioni apparentemente diverse

ma questa diversitagrave scompare nel momento in cui si guarda a questi processi in termini di potere ponendosi da questo punto di vista si puograve vedere che la dimensione del potere egrave molto piugrave presente nel mondo della finanza 19 Ogni crescita economica mossa dal desiderio di accumulare ricchezza si traduce infatti in una concentrazione di potere allrsquointerno della societagrave che a sua volta crea le premesse per lrsquoaccumulazione di altro potere e di altra ricchezza 20 In altre paro-le piugrave un soggetto egrave in grado di accumulare potere e ricchezza piugrave saragrave in condi-zione di accumularne altra Quello che si vuol sottolineare egrave che nel capitalismo finanziario vi egrave una tendenza strutturale alla concentrazione del potere molto piugrave forte di quella che si puograve rilevare nel capitalismo industriale piugrave forte e anche tendenzialmente senza fine Nessun livello dei valori patrimoniali nessun livello di potere raggiunto puograve essere infatti considerato punto di arrivo stabile se si egrave in un contesto oligopolistico in un contesto in cui altri centri di potere e ricchez-za si stanno muovendo con lo stesso obiettivo

Lrsquoattuale modo di essere dello sviluppo tende in altre parole a forzare con-tinuamente le situazioni a renderle perennemente instabili in un processo che non conosce soste e che tende a divaricare le posizioni allrsquointerno della societagrave anche percheacute stravolge continuamente i rapporti di potere Incide su una societagrave

19 Cfr Leon 201420 La politica seguita da molte imprese di cambiare relativamente spesso i manager gli imprendito-

ri si puograve comprendere allrsquointerno di questa logica Costringe infatti il manager a porsi obiettivi coerenti sul piano temporale con la sua permanenza allrsquointerno dellrsquoimpresa di breve periodo appunto

IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 69

che ha difficoltagrave a capire il significato di quello che sta avvenendo e a reagire a questi cambiamenti

Un aumento del valore del capitale (o una sua diminuzione) puograve essere utile ripeterlo non cambia di per seacute la condizione del lavoro nellrsquoimmediato 21 quello che fa egrave incidere sulla distribuzione del potere nella societagrave e di conse-guenza sui rapporti di forza crea dunque le condizioni per una divaricazione sempre piugrave accentuata tra gruppi sociali forti e deboli Una divaricazione di cui si perde il senso se non si guarda al potere come una delle dimensioni dellrsquoeconomia

8 La politica cambia il suo ruolo

Nel mondo disegnato dagli accordi di Bretton Woods la politica disponeva di molti strumenti per gestire gli equilibri sociali aveva in primo luogo il ruolo di mediatore tra gli interessi contrapposti presenti nella societagrave Unrsquoattivitagrave di mediazione che al di lagrave dei singoli programmi politici nel momento in cui si traduceva nei fatti in un rafforzamento della capacitagrave contrattuale dei gruppi economicamente piugrave deboli attribuiva alla politica una legittimitagrave sociale

Con il cambiamento delle regole che si egrave avuto nei primi anni ottanta il qua-dro si egrave modificato profondamente E si egrave modificata anche la distribuzione del potere Il fatto che si siano ristretti gli orizzonti sui quali la politica poteva in-tervenire ha finito col restringere lo spazio di decisione della politica nazionale spostandolo a favore delle istituzioni internazionali pubbliche come il Fondo monetario o la Banca mondiale o private come le societagrave di rating o gli stessi mercati finanziari minori spazi di intervento per la politica ma anche minore capacitagrave di intervenire visto il de-potenziamento del ruolo dello stato che ha privato la politica del suo principale strumento

minore capacitagrave infine di legittimazione a livello sociale per una questione culturale e per problemi sostanziali Sul piano della legittimazione lrsquoegemonia della nuova cultura del mercato ha finito con lrsquoassimilare il ruolo della politica a quello (negativo) dello stato Sul piano sostanziale la politica non poteva sperare di mantenere la sua capacitagrave di consenso allrsquointerno di una collettivitagrave quella dei cittadini quando la sua azione non puograve che essere finalizzata a ottenere il consenso di unrsquoaltra collettivitagrave quella delle istituzioni internazionali pubbliche o private E non lo puograve sperare percheacute la necessitagrave di omologarsi alle indicazioni che vengono dal contesto internazionale tenderagrave necessariamente ad appiattire ogni diversitagrave di proposta tra i diversi gruppi politici ma anche percheacute dietro le istituzioni internazionali crsquoegrave unrsquoidea di interesse generale che coincide con il buon funzionamento del mercato Unrsquoidea di interesse generale che non puograve

21 per rappresentare plasticamente il cambiamento di prospettiva che si ha nel capitalismo finan-ziario rispetto a quello industriale Leon sottolinea come nel secondo il documento contabile fonda-mentale fosse il conto economico e quindi la distribuzione tra salari e profitti mentre nel capitalismo finanziario il documento centrale egrave il conto patrimoniale nel quale si riporta lrsquoandamento del patri-monio netto

70 ROBERTO SCHIATTARELLA

coincidere mdashe non deve coincidere 22mdash con quella dei cittadini che hanno come riferimento evidentemente le costituzioni

Una situazione che evidentemente apre un problema strutturale nel funzio-namento della democrazia Un problema che la politica ha cercato di superare cercando il consenso attraverso narrazioni sempre meno legate alla realtagrave Lan-ciando in questo modo un processo continuo di creazione di aspettative e disin-ganni che col tempo ha annientato ogni credibilitagrave dei partiti e della politica stessa

per riassumere le nuove regole che si sono andate consolidando verso la fine del secolo scorso hanno determinato uno spostamento del potere decisionale dalla politica (nazionale) e quindi anche dai cittadini al contesto internaziona-le ed al mercato finanziario Uno spostamento che ha indebolito le democrazie dando vita a fenomeni di degrado politico che sono in atto in tutti i paesi E che parallelamente ha determinato lo sviluppo di grandi aggregazioni economiche e di potere Questi due fenomeni non possono non far pensare che col tempo la politica finisca con lo schiacciare le proprie posizioni su quelle degli affari fino a diventare essa stessa uno strumento della redistribuzione inegualitaria del po-tere mettendo in questo caso a rischio la stessa sopravvivenza delle democrazie almeno quelle che abbiamo conosciuto negli ultimi settanta anni

9 Le regole europee

Nel dopoguerra le classi dirigenti europee si erano servite della dimensione economica per costruire un processo che voleva essere essenzialmente politico Ciograve che aveva spinto nella direzione di un Europa politica era la coscienza da un lato degli esiti catastrofici di due guerre e dallrsquoaltro dellrsquoesistenza di squili-bri strutturali nel sistema economico europeo che si manifestavano anche nella storica contrapposizione tra Francia e Germania di fronte a una Germania forte sul piano economico spettava alla dimensione politica il compito di tro-vare le strade per governare uno squilibrio che era stato causa di due guerre Non egrave un caso che siano stati proprio i politici tedeschi a spingere nella dire-zione di maggiore unitagrave politica a livello europeo almeno fino alla metagrave degli anni ottanta

Il momento di discontinuitagrave in questo progetto perseguito per quasi qua-rantrsquoanni si egrave avuto con il trattato istitutivo dellrsquoeuro E ciograve non solo percheacute questo patto egrave nato in collegamento con lrsquounificazione tedesca mdashche ha raffor-zato gli elementi di squilibrio potenziale tra i paesi europeimdash ma soprattutto percheacute questo patto egrave stato elaborato allrsquointerno del nuovo contesto di regole internazionali e di un altrettanto nuovo ambiente culturale Un ambiente che

22 La convinzione di una parte non trascurabile della letteratura economica egrave che un governo diventa credibile si costruisce una reputazione positiva quanto piugrave tiene conto delle indicazioni delle istituzioni internazionali che vengono considerate le uniche corrette sul piano laquotecnicoraquo e quanto meno tiene conto delle richieste dai cittadini Quando un governo si muove in questrsquoultima direzione si parla di manovra elettoralistica E questo percheacute i cittadini vengono considerati strutturalmente incapaci di comprendere il significato dellrsquointeresse generale Ovviamente quello definito dal mercato

IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 71

come abbiamo visto schiacciando la politica sugli interessi del mercato ha teso in generale a farle perdere autonomia e qualitagrave in fin dei conti a cambiarle ruolo

In qualche modo con lrsquoistituzione della moneta unica il tradizionale rapporto tra economia e politica del dopoguerra si egrave invertito Lo spessore della politica europea egrave venuto meno proprio nel momento in cui avrebbe dovuto giocare un ruolo piugrave importante da una fase storica in cui la politica ha usato gli interessi economici per creare una convergenza tra popoli che erano appena usciti dalla stagione dei nazionalismi si egrave passati ad unrsquoaltra in cui il mercato e probabil-mente gli interessi dei grandi gruppi economici e finanziari hanno assunto un ruolo non trascurabile nel dettare lrsquoagenda alla politica La coscienza della neces-sitagrave di un riequilibrio politico tra paesi differenti che pure era stata un elemento fondante della politica tedesca del dopoguerra si disperde sotto la pressione della difesa degli interessi economici nazionali e viene nascosta nel mare dei tecnicismi delle regole europee

Lo spazio della politica giagrave ridotto dalle regole internazionali si riduce ulte-riormente in paesi come lrsquoItalia che hanno un problema di alto debito pubblico Le possibilitagrave per questi paesi di tutelare i propri equilibri politico-sociali si ri-ducono enormemente E senza la mediazione della politica in unrsquoEuropa in cui la voce del mercato egrave quella piugrave forte non possono che ripresentarsi gli stessi squilibri dellrsquoanteguerra ovviamente sotto una forma nuova Si presentano tutti quei problemi dei quali aveva parlato in maniera lungimirante Federico Caffegrave 23 Quelli determinati da regole che facendo perno sul mercato rendono la convi-venza tra realtagrave profondamente diverse mdashe destinate a rimanere tali per lungo tempomdash di difficile sostenibilitagrave nel lungo periodo 24

Al tentativo del dopoguerra di governare le diversitagrave delle esperienze nazio-nali attraverso una politica europea consapevole di queste diversitagrave ma anche della sua responsabilitagrave nel disegnare i processi di convergenza si egrave sostituita una politica che ha delegato al mercato il compito di stabilire le regole di convivenza Alla logica della contaminazione e della solidarietagrave tra diversi si egrave sostituita la logica della competizione che non poteva se non sancire la fine di un progetto politico comune In un contesto europeo in cui la diversitagrave egrave tornata ad apparire inadeguatezza in cui egrave semplicemente scomparsa dallrsquoagenda della riflessione la questione del potere in cui quindi egrave stata messa in discussione la stessa idea di solidarietagrave tra diversi non sorprende che col tempo si sia andato perdendo ogni interesse a cercare percorsi politici di convergenza

23 Federico Caffegrave ha piugrave volte sottolineato soprattutto nella sua attivitagrave pubblicistica i rischi di un processo di unificazione troppo accelerato tra paesi con realtagrave economiche profondamente diverse tra loro In particolare ha sottolineato la necessitagrave di creare istituzioni politiche comuni e di avviare un pro-cesso di convergenza per ridurre le diversitagrave prima della creazione di unrsquounica moneta Una creazione che avrebbe portato con seacute la necessitagrave di politiche fortemente restrittive se non accompagnata da una volontagrave politica (e da una politica fiscale) fortemente solidaristica Cfr Caffegrave 1979

24 Caffegrave nei suoi scritti ha messo in evidenza come la convergenza economica con un paese eco-nomicamente piugrave forte come la Germania poteva essere sostenibile nel tempo solo se la politica econo-mica italiana avesse potuto avvalersi di molti strumenti per intervenire sugli squilibri che si sarebbero determinati Esattamente lrsquoopposto di quello che egrave poi avvenuto

72 ROBERTO SCHIATTARELLA

10 Cultura ed immaginario nei sistemi economici

Secondo d Lane 25 un sistema sociale complesso mdashcome egrave certamente quello economico-socialemdash ha bisogno di un immaginario condiviso per poter rimanere stabile nel tempo un immaginario capace di far convergere i comportamenti dei soggetti e le scelte delle istituzioni nelle direzioni necessarie a rafforzare la strut-tura interna del sistema stesso Ogni distribuzione del potere nella societagrave ha bi-sogno in altre parole di una cultura che la giustifichi la faccia apparire legittima

Ovviamente ci sono molte affermazioni nella cultura economica del mercato che possono essere considerate tasselli fondamentali intorno ai quali si egrave costrui-to lrsquoimmaginario collettivo degli ultimi decenni e si sono poste le basi per il buon funzionamento dellrsquoattuale modello di sviluppo ma ce nrsquoegrave una che riassume in seacute in maniera quasi emblematica quanto unrsquoegemonia culturale possa plasmare il senso comune quella secondo la quale tutelare gli interessi delle imprese vuol dire creare le condizioni che possono garantire il benessere per tutta la societagrave Si tratta di unrsquoaffermazione che sicuramente riavvicina il sentire di chi opera sui mercati alla teoria economica e dunque egrave comprensibile che abbia avuto e abbia una certa presa almeno su una parte della societagrave dopo gli anni del keynesismo e della cultura macroeconomica con lrsquoaffermarsi dellrsquoidea che ciograve che va bene allrsquoimpresa va bene per tutti la cultura del mercato riesce a realizzare due cose ritrova la sua base sociale e si riappropria della teoria economica definendo una visione dellrsquoeconomia che per un verso si dagrave una veste scientifica o in ogni caso inserisce i comportamenti i valori e gli obiettivi che caratterizzano il funziona-mento dei mercati in un contesto piugrave generale per lrsquoaltro li trasforma in catego-rie di analisi e in questo modo finisce col renderli legittimi

ma egrave proprio questo tentativo di porsi come analisi scientifica che fa emer-gere in maniera trasparente il carattere di parte di questa lettura dellrsquoeconomia In primo luogo percheacute egrave una lettura che fa esplicitamente coincidere lrsquointeresse di una sezione della societagrave la componente forte con lrsquointeresse generale e in secondo luogo percheacute per arrivare a questo risultato compie unrsquooperazione palesemente stravagante lrsquoinversione tra mezzi e fini In questa lettura infatti lrsquoimpresa cessa di essere uno strumento di cui dispone la societagrave per assicurarsi condizioni di benessere collettivo e si trasforma in un fine in seacute Lrsquointero pro-cesso logico attraverso il quale si arriva a far coincidere gli interessi dellrsquoimpresa con quello generale rende evidenti tutte le ambiguitagrave implicite in un progetto scientifico che tende alla riduzione della complessitagrave

Una semplificazione che spesso egrave un modo per escludere dallrsquoanalisi tutto ciograve che si vuole ignorare La prima semplificazione consiste nel far coincidere il benessere con quello economico con la crescita del reddito che diventa in questo modo lrsquounico obiettivo rilevante per la politica drsquointervento Un unico obiettivo che come osserva Besset nel lungo periodo puograve essere incompatibile con lrsquoesistenza stessa di una democrazia La seconda semplificazione consiste

25 Si veda a questo proposito oltre a quanto si egrave giagrave detto nella nota 1 Lane Van der Leeuw pumain West 2009

IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 73

nellrsquoaffermare che il successo di unrsquoimpresa genera automaticamente la cresci-ta del sistema Unrsquoaffermazione semplicemente inconsistente il risultato finale dipenderagrave evidentemente da quel che succede alle altre imprese del sistema La terza semplificazione consiste nel far credere che lrsquolaquoimpresaraquo sia un organismo unitario privo di articolazioni al suo interno Si valutano come irrilevanti in altre parole i conflitti di interesse e di potere Quando si dice laquociograve che va bene allrsquoimpresaraquo in realtagrave si sta dicendo laquociograve che va bene a chi governa lrsquoimpresaraquo va bene per tutti La quarta semplificazione consiste nel considerare la competi-zione (implicita nellrsquoidea di impresa) lrsquounico modo in cui si migliora il benessere La quinta semplificazione consiste nel far credere che la competizione a cui si fa riferimento sia una competizione tra eguali o almeno tra potenzialmente eguali in cui quindi tutti hanno le stesse possibilitagrave di vincere Ogni dato strutturale che puograve sottolineare le diseguaglianze esistenti egrave dimenticato le differenze di storia nei punti di partenza nel potere nei contesti culturali non vengono semplice-mente prese in considerazione La competizione non egrave il modo in cui chi ha van-taggi di qualche natura puograve consolidarli mettendo in moto processi cumulativi egrave invece il modo in cui riescono a emergere i piugrave capaci a scapito di quelli che lo sono meno Egrave il modo in cui un sistema socio-economico tende a migliorare costantemente se stesso

Una chiave di lettura suggestiva ma che indica nel sistema nazionale che non laquovinceraquo il solo responsabile del suo insuccesso 26 Con una conclusione di policy neanche troppo implicita per vincere bisogna essere eguali ai vincitori Cioegrave bisogna fare qualcosa che egrave impossibile fare se non con i tempi della storia Un problema che se lo si guarda dal punto di vista dei vincitori fa diventare la di-versitagrave un demerito E la vittoria un merito

dimenticando che un mondo centrato sulla competizione e quindi con vin-citori e vinti egrave un mondo che accumula tensioni tra i centri di potere economici e politici un mondo nel quale si genera una redistribuzione di risorse e di potere con pochi vincitori (si dice per merito) e molti vinti (per demerito anche se lrsquoallusione egrave fatta in maniera piugrave o meno sommessa) sia sul piano sociale ossia allrsquointerno dei paesi sia tra questi medesimi e quindi a livello internazionale Una conflittualitagrave che se si guarda di nuovo alla storia quasi mai egrave rimasta a lungo sul solo piano economico e a livello latente

Bibliografia

Amari G del Rossi m p (a cura di) (2018) Franklin D Roosevelt Guardare al futuro La politica contro lrsquoinerzia della crisi Roma Castelvecchi

Caffegrave F (1979) I problemi della moneta europea relazione al convegno Stare in Europa quali implicazioni per lrsquoItalia atti e rendiconti non pubblicati

Carabelli A m Cedrini m A (2011) Chapter 18 of the General Theory laquoFurther Ana-lysedraquo The Theory of Economics as a Method in pubblicazioni del dipartimento di

26 O meglio lo sono le sue imprese o meglio ancora lo sono i sistemi socio-economici che non mettono le imprese in condizioni di vincere percheacute non sanno rispondere (nel loro insieme) alle sfide della globalizzazione

74 ROBERTO SCHIATTARELLA

Scienze Economiche e metodi Quantitativi Novara Universitagrave del piemonte Orien-tale A Avogadro

mdash (2014) Secondo Keynes Il disordine del neoliberismo e le speranze di una nuova Bret-ton Woods Roma Castelvecchi

mdash (2018) Great Expectation and Final Delusion Keynes and the Ultimate Values of Capi-talism laquoCambridge journal of Economicsraquo 42 5 1183-1204

de Bernardi A (2014) Un paese in bilico LrsquoItalia negli ultimi trentrsquoanni Roma-Bari Laterza

de Finetti B (1962) Obiettivitagrave e oggettivitagrave critica ad un miraggio laquoLa Rivista Trime-straleraquo vol 1 n 2

mdash (1989) La logica dellrsquoincerto Roma Il SaggiatoreEasley B (1973) Liberation and the Aims of Science London Sussex University pressLane d (2006) Hierarchy Complexity Society in pumain d (ed) Hierarchy in Natural

and Social Sciences dordrecht SpringerLane d Van der Leeuw S E pumain d West G (ed) (2009) Complexity Perspec-

tives in Innovation and Social Change dordrecht SpringerLeon V p (2014) Il capitalismo e lo stato Roma Castelvecchipolanyi K (2013) Il contributo dellrsquoanalisi istituzionale alle scienze sociali tr it in Id

Per un nuovo occidente scritti 1919-1958 milano Il SaggiatoreRodotagrave S (2011) Elogio del moralismo Roma-Bari LaterzaRoosevelt F d (2018) Guardare al futuro tr it in Amari del Rossi 2018Schiattarella R (2019) I valori e lrsquoeconomia La riscoperta dellrsquoeconomia del benessere in

corso di pubblicazioneSchumpeter j A (1972) Storia dellrsquoanalisi economica tr it Torino Bollati BoringhieriVillari F (2014) New Deal Gli anni di FD Roosvelt Roma memory

Tirannie antiche e moderne

Giovanni Giorgini

Abstract

Tyrannies Ancient and Modern

Tyranny is a word imported into Greek vocabulary in the 7th century BCE to identify a new kind of ruler who does not belong to a dynasty and has a great power Tyrants started to appear in Greece in that century sole rulers they were the extraordinary response to a situation of civil conflict inside the poleis In this essay I argue that there is a discrepancy between the historical actions of tyrants and the conceptualization of this regime leaving aside the merits or demerits of the individual tyrants tyranny came to be seen as the emblem of evil in politics The crucial fact for this cultural operation was the emergence of democratic ideology in Athens the tyrant became the mirror-opposite of democratic practices I then argue that this emblem of political evil re-emerged in many epochs in the history of Western political thought and I focus on the cases of Machiavelli and Tocqueville I conclude with a view to what kind of tyrant should contemporary democracies fear

Keywords Tyranny plato machiavelli Tocqueville populism

1 Origine di un termine

Ogni volta che un nuovo termine viene coniato o importato allrsquointerno di un contesto linguistico e culturale questo avvenimento segnala che i termini a dispo-sizione in quella lingua e in quella cultura non riuscivano a cogliere e descrivere un fenomeno nuovo Egrave questo il caso dei termini lsquotirannorsquo e lsquotirannidersquo Essi sono di origine asiatica nascono nelle regioni anatoliche della Licia e della Frigia e vengono importati nel vocabolario greco nel vii secolo a C Le fonti greche sulla scorta del poeta Archiloco che per primo utilizza il termine tyrannis in riferimen-to a Gige (che regnograve sulla Lidia tra il 687 e il 652 a C) sono concordi nellrsquoindi-viduare in Gige il primo tiranno poco importa se questo significa che Gige fu il primo lsquotirannorsquo per i Greci o piugrave in generale fu il primo re ad avere un potere di tipo diverso da quelli precedenti (io propendo per questa seconda ipotesi) Lrsquoe-lemento importante egrave che con il termine lsquotirannorsquo Archiloco e i successivi autori greci vogliono cogliere due aspetti del potere di Gige che lo contraddistinguono da re e signori precedenti la novitagrave e la grandezza del suo potere

Novitagrave e grandezza del potere sono questi i due elementi che caratterizza-no la tirannide rispetto ad altre forme di governo monarchiche ed egrave questa la peculiaritagrave di questo regime che viene importata in Grecia Gige infatti instau-

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 75-93

Universitagrave di Bologna giovannigiorginiuniboit

76 GIOVANNI GIORGINI

rando la dinastia dei mermnadi dopo aver ucciso il re Candaule e averne spo-sato la moglie 1 si trovograve ad essere un monarca lsquonuovorsquo senza una dinastia alle spalle Inoltre eliminando il potere delle aristocrazie locali Gige costruigrave una monarchia di tipo accentrato e dispotico ed ebbe un potere molto superiore a quello dei predecessori Eraclidi percheacute non limitato da quello dellrsquoaristocrazia terriera la sua ricchezza poi lo rese emblematico dello sfarzo lsquoorientalersquo per i Greci Anche lrsquoultimo esponente della dinastia mermnade Creso fu celebre per la sua ricchezza e costituisce lrsquooggetto di tanti racconti a sfondo morale per gli autori greci 2 La tirannia dunque aggiunge due importanti sfumature di significato alla forma di governo monarchica allrsquoepoca di Archiloco tuttavia essa rimane una forma di governo straniera lsquoorientalersquo che i Greci conoscono ma considerano qualcosa di lsquoaltrorsquo lsquoalienorsquo estraneo alla propria tradizione politica

In Grecia antica non erano ignote le forme di governo monarchiche ed esiste-vano infatti due termini per descriverle basileus laquoreraquo e basileia laquoregnoraquo iden-tificano unrsquoimmagine del re come laquopastore di gentiraquo sovrano militare e politico di una comunitagrave il quale ha un potere i cui termini sono stati negoziati con gli altri aristocratici un primus inter pares come si evince dai poemi omerici dotato di prerogative e privilegi specifici Il termine anax invece identifica un pote-re assoluto con caratteristiche sacrali zeus per esempio viene chiamato anax qualificativo che si puograve rendere con laquosovranoraquo e laquosignoreraquo Quando il termine lsquotirannorsquo viene importato in Grecia risponde alla necessitagrave di descrivere un po-tere nuovo e libero dai vincoli tradizionali imposti dai lsquoparirsquo un potere assoluto e fondato su elementi nuovi quali una milizia privata distinta dallrsquoesercito dei cittadini Occorre osservare subito che inizialmente il termine lsquotirannorsquo ha una mera funzione descrittiva esso identifica un nuovo tipo di potere monocratico assoluto fondato sullrsquoabilitagrave personale del tiranno e su milizie che rispondono solo a lui un nuovo personaggio politico certamente eccezionale (nel doppio senso di fuori dalla norma legale e di dotato di capacitagrave fuori dallrsquoordinario) ma non necessariamente caratterizzato in senso negativo Questo uso neutrale del termine continueragrave anche in epoca classica e si ritrova spesso nelle tragedie del v secolo a C ha il significato di lsquosignorersquo o lsquosovranorsquo ed egrave impiegato per motivi po-etici di metro dai tragediografi mdashanche se talvolta viene usato deliberatamente per questo doppio significato di lsquosignorersquo e lsquotirannorsquo 3

2 Le peculiaritagrave del tiranno

Ciograve che rende particolarmente interessante la storia della tirannide antica e moderna egrave il fatto che essa comincia ad essere concettualizzata in maniera

1 I particolari sono narrati da Erodoto in un racconto edificante Hdt I 8-15 platone nella Re-pubblica elabora questa storia aggiungendovi il particolare dellrsquoanello che rende invisibile Gige e lo aiuta nella sua impresa criminale Rep II 359b-360d

2 Il piugrave celebre egrave quello che si trova in Erodoto I 30-323 Egrave questo il caso delle Supplici di Euripide per esempio dove lrsquoaraldo tebano sfrutta il duplice

significato del termine per fare un elogio della democrazia ateniese Euripide Supplici vv 503-8 Si veda Lanza 1979

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 77

negativa in un preciso momento alla fine del vi secolo a C per motivazioni che sono evidentemente ideologiche e non corrispondono ad alcun cambiamento effettivo o drammatico nella storia di questo regime ma coincidono con un mo-mento specifico della storia greca il primo esperimento democratico fatto da Clistene ad Atene nel 509 a C Egrave mia opinione infatti che esista un rapporto dialettico tra lrsquoinstaurarsi della democrazia ad Atene lo svilupparsi di una co-scienza civica e di unrsquoideologia democratica e la concettualizzazione negativa della tirannide che diventa non soltanto unrsquoopzione politica non piugrave praticabile ma anche un regime che ha tutte le caratteristiche opposte alla democrazia 4 In breve la tirannide diventa lrsquoopposto dellrsquoisonomia democratica di quel laquoregime di eguaglianza politicaraquo che egrave la parola drsquoordine e il substrato ideologico del-la democrazia di piugrave il tiranno nega lrsquoidea stessa di politica concepita come spazio comune retto da una legge valida per tutti (nomos) al quale i cittadini accedono su un piano di paritagrave Il lsquotirannorsquo cosigrave come viene concettualizzato e lasciato in ereditagrave al pensiero politico successivo egrave un prodotto dellrsquoideologia democratica

Unrsquoaffermazione cosigrave forte necessita di prove In fondo si potrebbe obiet-tare poeti e uomini politici come Alceo e ancor piugrave Solone furono nemici assoluti della tirannide e dei tiranni loro contemporanei pittaco e pisistrato Nel caso di Alceo (vii-vi secolo a C) perograve una lettura attenta delle fonti e delle sue poesie rivela chiaramente come lrsquoodio e il disprezzo del poeta si rivolgano verso la persona specifica di pittaco Alceo non odia la tirannide quanto il tiranno pittaco reo di aver tradito lrsquoeteria dei suoi fratelli Si tratta quindi dellrsquoodio verso un avversario politico che si egrave macchiato di tradimento verso il proprio gruppo aristocratico in una situazione di lotta di potere tra leaders di famiglie nobili pittaco per di piugrave non rovesciograve le istituzioni di mitilene 5 neacute usurpograve il potere e quindi non era tecnicamente un tiranno fu infatti eletto dai cittadi-ni per questo Aristotele lo definisce un lsquoesimnetersquo carica che spiega essere una laquotirannide elettivaraquo come faragrave Nicola damasceno mentre Strabone lo definisce laquomonarcaraquo 6 Quanto a Solone certamente egli si rese conto delle ambizioni di pisistrato e si oppose alla sua presa del potere (peraltro senza successo) Inoltre rifiutograve le offerte o in ogni caso non sfruttograve la propria carica di laquopacificatoreraquo (diallaktes) con lrsquoincarico di redigere leggi (nomothetes) 7 per farsi egli stesso ti-ranno di Atene Le ragioni di questa scelta come emerge dalle sue poesie stanno nella sua preferenza per un ordinamento politico equilibrato (eunomia) nel quale nobili e popolo ricchi e poveri potessero vivere armonicamente e felicemente ciascuno con le prerogative che loro spettavano nella consapevolezza che gli es-seri umani sono diseguali e meritano onori diseguali piugrave in generale Solone ha una visione della giustizia divina che laquovede senza essere vistaraquo mdashcome avrebbe

4 Ho cercato di argomentare piugrave approfonditamente questa tesi in Giorgini 1993 Sulla nascita di unrsquolaquoideologia democraticaraquo ad Atene si veda Lanza Vegetti Caiani Sircana 1977

5 Lo stesso Alceo in una sua poesia scritta mentre era in esilio lamenta di laquosentire la mancanza della chiamata alla riunione dellrsquoassemblea e del consiglioraquo (fr 130B 3-5) evidentemente le normali istituzioni politiche della cittagrave non erano state rovesciate

6 Aristotele Politica III 14 1285 a37-b2 = fr z24 Lobel-page Nicola damasceno 90 F 53 jacoby Strabone xIII 617

7 plutarco Solone 14

78 GIOVANNI GIORGINI

detto Euripidemdash 8 e punisce lrsquohybris del tiranno laquoSempre poi venne la giustiziaraquo mdashegli afferma in una sua poesiamdash 9 Solone si trova a gestire una crisi politica determinata da lotte tra famiglie nobiliari e ritiene che la soluzione debba essere trovata allrsquointerno dellrsquoaristocrazia per questo rifugge la tirannide che implica il porsi al di sopra dellrsquoeguaglianza tra pari che caratterizza i nobili e implica fare misure radicali e rivoluzionarie richieste dal popolo come redistribuire la terra in lotti uguali (isomoiria) Nel contempo Solone non ritiene che il popolo debba avere la stessa parte della nobiltagrave nella gestione degli affari della cittagrave il demos deve avere onori (timai) appropriati alla propria condizione Solone rifugge la tirannia ma non opta neppure per una soluzione in senso democratico della crisi egrave fautore di un buon governo fondato sullrsquoarmonia tra diseguali

Egrave mia opinione pertanto che le condanne della tirannide che troviamo negli autori prima della fine del vi secolo a C siano la manifestazione di inimicizia personale risultato della lotta per il potere tra famiglie nobiliari oppure come nel caso di Solone discendano dal rifiuto della posizione di tiranno che impli-ca la rottura dellrsquoeguaglianza tra homoioi uguali allrsquointerno della classe aristo-cratica

possiamo qui notare un altro aspetto interessante della tirannide arcaica Contrariamente alla visione che si accredita a partire dal v secolo a C e che trova la sua piugrave raffinata espressione nellrsquoimmagine platonica del figlio tiranno che uccide i genitori democratici i tiranni arcaici sono aristocratici che si impon-gono nelle proprie cittagrave in un contesto di lotta per il potere tra fazioni nobiliari Lrsquoaspetto storico rilevante che diverragrave un topos nella spiegazione del sorgere della tirannide egrave la lotta civile allrsquointerno della cittagrave (stasis) storicamente i primi tiranni emersero come leaders di una fazione in un contesto di lotta tra famiglie nobiliari Queste fazioni tuttavia ruotavano attorno agli esponenti delle grandi famiglie aristocratiche i quali avevano certamente una sorta di programma poli-tico che le differenziava Nel caso di Solone per esempio le sue riforme rivelano il tentativo di dare un nuovo assetto costituzionale ad Atene nel quale il potere fosse piugrave partecipato e diffuso attraverso una divisione della cittadinanza in clas-si in base al censo e non alla nascita e lo laquoscuotimento dei debitiraquo (seisachtheia) lrsquoabolizione della schiavitugrave per debiti sottende unrsquoimmagine dellrsquoessere umano elevata fondata sullrsquoidea che il corpo non possa essere dato in pegno in una transazione economica ma il demos egrave assente da questa immagine non egrave ancora un soggetto politico attivo non partecipa alle decisioni politiche Saragrave proprio questa la grande novitagrave la vera rivoluzione operata da Clistene nellrsquoefficace e rapida formulazione di Erodoto egli laquoassociograve il popolo alla propria eteriaraquo laquoac-colse il demos nella propria fazione aristocraticaraquo e lo rese un soggetto politico attivo La condanna della tirannide che troviamo negli autori fino alla fine del vi secolo a C dunque viene dagli aristocratici ed egrave diretta verso uno di loro che rifiuta perograve di considerarsi un pari e si erge a superiore di qui la tipica accusa di hybris rivolta al tiranno Il tiranno arcaico egrave un aristocratico che agisce in un contesto di lotta tra nobili ma rifiuta di giocare secondo le tipiche regole della

8 Euripide fr 29A = 255N v 39 Solone fr 13 West Su Solone si veda Noussia-Fantuzzi 2010

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 79

nobiltagrave non egrave un capopopolo o lrsquoespressione del demos percheacute il demos non ha valenza politica in questrsquoepoca

3 Il tiranno e la cittagrave democratica

Con le riforme di Clistene Atene intraprende un cammino innovativo di cui lrsquoautore egrave ben conscio Il suo programma politico ruota intorno allrsquoidea di isonomia laquoregime di eguaglianza politicaraquo pur nel permanere di disugua-glianze in fatto di condizione sociale ricchezza istruzione Egrave mio parere che lrsquoisonomia fosse originariamente un concetto di matrice aristocratica che fo-tografava lrsquoeguaglianza tra pari vantata dai nobili In questo senso essa egrave stata sempre lrsquoopposto della tirannide come mette bene in luce una poesia convi-viale cantata dai nobili nei loro simposi che celebra Armodio e Aristogitone i laquotirannicidiraquo e databile alla fine del vi secolo a C (ma prima delle riforme clisteniche)

Nel mantello color mirto porterograve la spadaCome Armodio e AristogitoneQuando uccisero il tirannoE resero Atene isonomica 10

Uccisione del tiranno e nascita dellrsquoisonomia sono un unico evento e costitu-iscono il fondamento dellrsquoideologia democratica 11 Clistene estende questa visio-ne di eguaglianza politica istituita dalla legge a tutti i cittadini ateniesi facendoli partecipi di quella che era precedentemente unrsquoideologia aristocratica e cosigrave fa-cendo lsquonobilitarsquo lrsquointera cittadinanza 12 Si sviluppa cosigrave quella che mario Veget-ti ha definito laquolrsquoideologia della cittagraveraquo 13 quella visione tipicamente democratica che fa perno sulla nozione di eguaglianza dei cittadini i quali possono parteci-pare effettivamente alle decisioni politiche recandosi in assemblea rivestendo cariche e sedendo come giudici nei tribunali si elabora nel contempo quella visione della cittagrave come una casa comune allrsquointerno della quale vige una legge (nomos) che si applica a tutti si esalta il discorso lrsquouguale possibilitagrave di parlare in assemblea come momento fondamentale di riflessione collettiva che precede la decisione Il tiranno da nemico dellrsquoaristocrazia si trasforma in nemico della cittagrave intera

perfetta esemplificazione di questa visione si trova nella trattazione della ti-rannide fatta da Erodoto Nelle sue Storie vengono narrate le vicende di tanti tiranni alcuni dei quali sono lsquocattivirsquo (nel senso di esseri umani malvagi e uomini politici interessati solo al bene privato e della propria famiglia) e altri lsquobuonirsquo

10 Ateneo Deipnosofisti xV 695a-b Sul contesto della nascita del culto dei tirannicidi si veda Coppola 2003

11 Come si evince anche dalle numerose leggi contro lrsquoinstaurazione della tirannide promulgate dalla democrazia ateniese Si veda Teegarden 2014

12 da qui deriva quella visione di laquonobiltagrave collettivaraquo che ritroviamo in tante orazioni ateniesi del v secolo a C la celebrazione dellrsquoautoctonia degli Ateniesi che equivale a un marchio di nobiltagrave Belle osservazioni in Ober 1999

13 Si veda il saggio di Vegetti in Lanza Vegetti Caiani Sircana 1977

80 GIOVANNI GIORGINI

(sempre in senso morale e politico) Nel caso del tiranno di Atene per eccellenza mdashpisistratomdash Erodoto afferma che

pisistrato signoreggiograve sugli Ateniesi senza sconvolgere le cariche esistenti e senza mutare le leggi e governograve la cittagrave sulla base delle istituzioni vigenti ammi-nistrandola bene e saggiamente 14

La tirannide in seacute perograve per Erodoto egrave sempre malvagia e condannata senza distinzioni come un pessimo regime in quanto anti-isonomico Commentando la cacciata dei tiranni da Atene egli afferma infatti

egrave chiaro non da questo solo esempio che lrsquouguaglianza egrave un bene prezioso se gli Ateniesi quando erano sotto i tiranni non erano superiori in guerra a nessuno dei vicini mentre quando si furono liberati dai tiranni divennero di gran lunga i primi 15

Lo storico di Alicarnasso mette poi in scena un celebre dibattito tra persiani eminenti su pregi e difetti delle varie forme di governo solitamente chiamato il logos tripolitikos 16 In esso Otane il sostenitore del laquogoverno della massaraquo celebra questo regime affermando che esso laquoinnanzitutto non fa nulla di ciograve che fa il tirannoraquo e laquoha il nome piugrave bello di tutti isonomiaraquo la democrazia viene presentata come lrsquoopposto speculare della tirannide e tra le sue caratteristiche vi egrave il fatto di avere un potere laquosoggetto a controlloraquo (upeuthynon) e di presentare tutti i decreti al pubblico (es to koinon) 17 questa espressione ha come parallelo il porre il potere laquonel mezzoraquo (es to meson) che Erodoto usa in altri luoghi per definire lrsquoantitesi al potere tirannico 18

Erodoto era un ammiratore dellrsquoAtene democratica e visse allrsquoepoca di pe-ricle con le cui politiche si trovograve in perfetta sintonia al punto di partecipare alla creazione della colonia panellenica di Turii voluta dallo statista ateniese per celebrare la grandezza di Atene di fronte a tutto il mondo greco 19 Egrave proprio in questrsquoepoca a partire dalla metagrave del v secolo a C che la figura del tiranno viene elaborata a tutto tondo nelle sue diverse sfaccettature e viene messa sulla scena dai grandi tragediografi e utilizzata per fini comici dai commediografi Il classico lavoro di diego Lanza Il tiranno e il suo pubblico mostra magistralmente come Eschilo Sofocle ed Euripide con le loro diverse sensibilitagrave abbiano utilizzato quello che era ormai un idolo polemico nella cittagrave democratica per celebrare i valori della democrazia Eschilo usa i tratti tipici del tiranno per caratterizzare Serse nei Persiani (tragedia allestita nel 472 a C) a partire dal fatto di laquonon es-sere tenuto a rendere conto alla comunitagrave politicaraquo (v 213) Le Supplici sono una celebrazione della democrazia ateniese e delle sue pratiche mdashil voto per alzata di

14 Erodoto I 59 Sulla trattazione erodotea di pisistrato si veda Gray 2007 Questo giudizio egrave confermato da Tucidide VI 54 e da plutarco Solone 31 Aristotele AP 16 e platone Ipparco 229b arrivano a dire che il suo governo era ricordato come laquounrsquoetagrave di Cronoraquo

15 Erodoto V 78 Giudizi simili in V 66 e V 9116 Belle osservazioni si trovano nellrsquoormai classico Bobbio 197617 Erodoto III 8018 Erodoto III 80 III 142 VII 16419 In alcune tradizioni manoscritte nellrsquoincipit delle sue Storie egli si presenta come laquoErodoto di

Turiiraquo invece che come laquoErodoto di Alicarnassoraquo

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 81

mano la consultazione con il popolo il rifiuto del potere assolutomdash Nella trilo-gia dellrsquoOrestea lrsquoamante di Clitemnestra Egisto viene dipinto come il tipico ti-ranno uccisore del re legittimo e usurpatore del trono (e del letto) Nel Prometeo incatenato infine la durezza degli inizi dellrsquoepoca di zeus viene rappresentata con le caratteristiche della tirannide zeus che qui appare come un tiranno egrave un tipo umano piugrave che una forma di governo 20 Analogamente Sofocle utilizza la figura del tiranno per portare sulla scena uno degli aspetti per lui piugrave inquietanti della propria epoca il disgregarsi dellrsquoethos e della pietagrave religiosa tradizionali a seguito della critica razionalistica avanzata da nuovi pensatori quali democrito e sofisti quali protagora e prodico Sofocle riteneva che queste critiche avrebbero prodotto una Entzauberung del cosmo inducendo lrsquouomo a pensare di essere il dominatore della realtagrave e del destino grazie alla propria ragione Egrave questo per esempio lo sviluppo della storia di Edipo nella tragedia appropriatamente inti-tolata Oidipous tyrannos da buon re padre dei propri sudditi come appare nella scena iniziale egli assume gradualmente le fattezze del tiranno prono allrsquoira e al rifiuto del dialogo (nel confronto con lrsquoindovino Tiresia) superbo ed empio nella fiducia della propria ragione senza lrsquoassistenza degli dei fino al disvelamento finale di essere lrsquoincestuoso assassino del proprio padre 21 destino tragico quello di Edipo degno di un vero tiranno e al tempo stesso ironico colui che pensava di essere in grado di vedere piugrave in lagrave di tutti di saper cogliere la veritagrave mentre gli altri brancolavano nel buio viene lsquodisvelatorsquo (nellrsquoetimologia heideggeriana del termine aletheia laquosollevarsi nellrsquoillatenzaraquo) il peggiore degli esseri umani egli si riconosce infine laquofiglio della sorteraquo e si acceca non sopportando piugrave la propria immagine Le fattezze del tiranno sono quelle utilizzate da Sofocle anche per dipingere il sovrano di Tebe Creonte nellrsquoAntigone lrsquoira il rifiuto del dialogo il considerare la cittagrave un proprio possesso la paura di congiure lrsquoostinazione nelle proprie decisioni Questi tratti lo rendono incapace di comprendere le ragioni di Antigone la sua pietas verso i parenti morti anche se colpevoli di crimini il suo appello alle laquosalde leggi non scritte degli deiraquo (vv 454-5)

Il terzo grande tragediografo Euripide se possibile caratterizzato ancor piugrave da una sensibilitagrave politica e da una grande attenzione per lrsquoinsegnamento dei sofisti utilizza lrsquoiconografia del tiranno ormai ben nota al pubblico ateniese in maniera piugrave specificamente politica Nelle Supplici (databile attorno al 422 a C) per esempio egli intende celebrare la forma politica ateniese per fare ciograve si serve per contrasto della figura del tiranno tutta la tragedia egrave giocata sulla contrappo-sizione tra la cittagrave democratica e lo spettro continuamente evocato della tiranni-de La banale domanda dellrsquoaraldo tebano a Teseo che simboleggia lrsquointera cittagrave di Atene laquoChi egrave il signore di questa terraraquo (tis ghes tyrannos giocando sulla polisemia del termine) suscita la risposta polemica del re ateniese

20 Si veda il bel lavoro di Said 198521 Il parricidio era considerato il reato piugrave grave nel diritto penale greco e comportava la pollu-

zione del parricida della cittagrave e dei luoghi per questo lrsquoimmagine del tiranno parricida ha cosigrave tanta rilevanza nellrsquoiconografia del tiranno essa riceveragrave nuova linfa concettuale nellrsquoimmagine platonica del tiranno nei libri VIII e Ix della Repubblica dove platone opera un profondo cambiamento dipingendo il tiranno come lrsquoopposto del filosofo per un originale approccio alla figura del tiranno in platone si veda Arruzza 2018 Arruzza sostiene lrsquointeressante tesi secondo cui le critiche di platone alla tirannide nascondono in realtagrave la sua critica alla democrazia

82 GIOVANNI GIORGINI

Hai giagrave sbagliato dallrsquoinizio il discorso straniero cercando un tyrannon qui Non suddita di un uomo ma libera egrave la cittagrave Il popolo egrave sovrano con lrsquoalternanza annuale delle magistrature e non concede privilegio alla ricchezza ma anche il povero gode di uguali diritti (ison) 22

Quello che segue egrave un vero e proprio dibattito sulla migliore forma di gover-no nel quale Teseo elogia i modi e le istituzioni democratiche contrastandole continuamente con il modo di procedere del tiranno Nelle Fenicie invece Euri-pide sceglie di rinarrare lo scontro tra Eteocle e polinice al centro dei Sette contro Tebe di Eschilo utilizzando le fattezze del tiranno per tratteggiare la figura di Eteocle Questi rivela alla madre Giocasta che

Arriverei dove sorgono il sole e gli astri e dove sprofondano sotto terra se ne fossi capace per possedere la piugrave grande delle divinitagrave Tirannide 23

Euripide ha qui colto un aspetto importante della figura del tiranno La sua grandezza il suo essere lsquoeccessivorsquo rispetto alla polis la sua apparente capacitagrave di fare tutto secondo il proprio capriccioso arbitrio sono caratteristiche che lo rendono attraente al cittadino qualunque anche nella polis democratica Questa fascinazione per la tirannide rappresenta il lato oscuro e contrario dellrsquoideolo-gia democratica del v secolo a C e saragrave naturalmente oggetto dellrsquoesame critico di platone da ultimo la figura del tiranno ha un ruolo centrale attraverso il personaggio di Lico nellrsquoEracle nome significativo e allusivo dal momento che significa laquoluporaquo il nemico per eccellenza del gregge dei cittadini e quindi nemico dellrsquoumanitagrave Questi viene descritto come lrsquousurpatore che approfittando della guerra civile a Tebe si egrave impossessato del potere spalleggiato da molti ricchi che avevano sperperato i propri averi il tiranno figlio della stasis Empio arrogante laquonemico degli deiraquo egli saragrave destinato a una morte cruenta sulla scena giusto destino di ogni tiranno 24

4 Platone e lrsquoinfelicitagrave del tiranno

Allorcheacute platone mette mano al proprio capolavoro filosofico e politico la Repubblica (attorno al 385 a C) la tradizione intellettuale e letteraria gli hanno giagrave consegnato una figura del tiranno delineata a tutto tondo riconoscibile e condivisa da tutti i cittadini ateniesi Un laquoidolo di perversioneraquo certo il nemico pubblico della cittagrave democratica dotato tuttavia di un fascino ambiguo proprio per la sua eccezionalitagrave Questa ambiguitagrave si ritrova anche nella trattazione di platone che da un lato condanna la tirannide senza remissione impegnandosi a mostrare la mera apparenza dellrsquoonnipotenza e felicitagrave del tiranno ma che dallrsquoaltra considera il tiranno un essere umano eccezionalmente dotato e pertan-to capace di grandi imprese come dare origine alla cittagrave filosofica se corretta-mente educato e consigliato Il tiranno ha un ruolo importante nella Repubblica e fa capolino in molti luoghi prima di occupare la scena nei libri VIII e Ix Egrave

22 Euripide Supplici vv 403-823 Euripide Fenicie vv 503-624 Su questi aspetti si vedano gli interessanti saggi raccolti in morgan 2003 inoltre Atack 2014

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 83

alla sua figura che fa riferimento il sofista Trasimaco nel libro I per esemplificare la felicitagrave dellrsquouomo ingiusto e la realtagrave del potere se una persona commette dei piccoli reati deve pagarne il fio con carcere e multe e viene chiamato con ogni sorta di termini negativi (ladro schiavista assassino) mentre se uno commette ogni sorta di crimini contro gli uomini e contro gli dei come fa il tiranno viene invidiato dal popolo e chiamato lsquobeatorsquo questo percheacute tutti biasimano lrsquoingiusti-zia per paura di subirla non percheacute non vorrebbero farla 25 Nel II libro egrave il fra-tello di platone Glaucone a utilizzare il racconto dellrsquoanello di Gige per mostrare che qualunque essere umano se certo di non pagarne il fio sceglierebbe lrsquoingiu-stizia invece che la giustizia questo anello aveva il potere di rendere invisibili e Gige lo sfrutta per uccidere il legittimo re sposarne la moglie e farsi tiranno della Lidia qualunque persona potendolo farebbe lo stesso percheacute si troverebbe a vivere laquocome un dio tra gli uominiraquo 26 Saragrave compito di Socrate mostrare che si tratta solamente di apparenza che la realtagrave della tirannide egrave assai diversa e il tiranno egrave lrsquouomo meno libero e piugrave infelice di tutti un vero e proprio tour de force teorico per smantellare unrsquoidea evidentemente diffusa tra i cittadini Egrave solo nel Ix libro che questa realtagrave viene finalmente disvelata e con grande enfasi il tiranno viene proclamato 729 volte piugrave infelice del filosofo 27 La tirannide dal canto suo costituisce il gradino piugrave basso nella progressiva degenerazione della cittagrave perfetta essa nasce dallrsquoeccessiva libertagrave presente nella cittagrave democratica dalla lotta tra la fazione popolare e quella dei ricchi spossessati che induce il popolo a cercarsi un laquoprotettoreraquo (prostates) che inevitabilmente si trasformeragrave in tiranno 28 per platone dunque la base politica del tiranno egrave costituita dal po-polo egli egrave un demagogo il leader del popolo contro i ricchi 29 la cittagrave tirannica egrave continuamente in preda a guerre sia tra fazioni allrsquointerno sia verso nemici esterni in modo che il popolo abbia sempre bisogno di un protettore e di un leader Se nella tirannide ogni cittadino egrave schiavo del tiranno nemmeno questi egrave paradossalmente libero il tiranno egrave infatti schiavo dei propri desideri piugrave bassi inoltre egli non puograve neppure godere delle cose permesse a un cittadino qualunque come avere dei veri amici potersi spostare senza guardie del corpo assistere a spettacoli pubblici Rinchiuso dentro al proprio palazzo per paura di congiure difeso da mercenari egli vive recluso come una donna senza potersi fidare di nessuno Con un suggestivo esperimento mentale platone immagina cosa succederebbe se un proprietario di cinquanta schiavi e la sua famiglia si tro-vassero di colpo su di unrsquoisola senza persone libere che possano aiutarli lrsquoodio e il disprezzo che tutti gli schiavi hanno per loro li trasformerebbe in facili vittime Analoga a questa egrave la condizione del tiranno che ha paura degli uomini liberi ed egrave costretto a lusingare degli schiavi 30

Fin qui potremmo pensare che platone abbia aggiunto solo qualche detta-glio allrsquoimmagine del tiranno ormai consolidata ad Atene Lrsquoinizio della scrittura

25 platone Repubblica I 344 b-c26 Ibidem II 359d-360d27 Ibidem Ix 587e28 Ibidem VIII 565 d (phuetai) e 566e dove Socrate usa lrsquoespressione polle ananke29 Si vedano le interessanti osservazioni in moliterno 201630 platone Repubblica Ix 578e-579c

84 GIOVANNI GIORGINI

della Repubblica viene datato a dopo il ritorno di platone dal primo viaggio in Sicilia alla corte del tiranno dionisio il Vecchio avvenuto nel 388 a C Egli avragrave utilizzato le informazioni tratte da questa esperienza per esempio il fatto che dionisio abile generale fosse riuscito a rovesciare la democrazia fomentando il popolo contro i ricchi ma platone aggiunge una dimensione di complessitagrave alla propria teoria delle forme di governo legando i regimi politici a configurazioni dellrsquoanima Egli descrive lrsquoanima umana come divisa in tre parti caratterizzate dallrsquoamore per uno specifico oggetto la sapienza lrsquoonore e la gloria i possessi materiali e i relativi piaceri Il regime migliore egrave quello in cui gli esseri umani (platone in maniera rivoluzionaria pensa alla possibilitagrave di governanti donne) al potere hanno un assetto dellrsquoanima nel quale la ragione egrave saldamente al co-mando ma anche il regime perfetto essendo una costruzione umana non potragrave durare per sempre con una progressiva decadenza che si scandisce anche come passaggio generazionale si arriva alla democrazia nella quale i cittadini seguono anarchicamente ogni sorta di desideri essa apre le porte al regime peggiore di tutti la tirannide nel quale lrsquouomo al potere ha unrsquoanima dominata dai deside-ri peggiori da Eros tiranno (Ix 573 b) dal momento che egrave la configurazione dellrsquoanima a determinare la qualitagrave dellrsquoessere umano nella visione di platone una persona egrave innanzitutto lsquotirannorsquo nellrsquoanima se poi le circostanze lo aiutano egli prenderagrave il potere e diverragrave tiranno effettivo 31 Se le circostanze non asse-condano il suo ingresso nella dimensione pubblica egli diventeragrave un piccolo de-linquente lsquoprivatorsquo un rapinatore uno svaligiatore di case un sicofante oppure emigreragrave e diverragrave un mercenario o la guardia del corpo di un tiranno effettivo (Ix 575b)

drsquoaltro canto in tutte le sue opere politiche platone rivela una considerazio-ne speciale per il tiranno egli egrave certamente un uomo fuori dallrsquoordinario carat-terizzato da assoluta malvagitagrave percheacute la sua superiore dotazione intellettuale egrave stata rovinata da una pessima educazione il suo eros potente egrave stato diretto verso i desideri piugrave bassi invece che verso la ricerca della sapienza Lrsquoimmagine del tiranno che emerge dalla Repubblica egrave quindi quella di un filosofo manqueacute sviato da cattive frequentazioni e cattivi consiglieri 32 Ne discendono due importanti conseguenze Innanzitutto se solo fosse possibile rieducare lrsquoanima del tiranno questo consentirebbe di avere a disposizione in politica un essere umano fuori dallrsquoordinario con una tecnica della riconversione dellrsquoanima tirannica parte di quella techne tes periagoghes (lrsquoarte di rivolgere lrsquoanima) di cui parla Socrate si potrebbe indirizzare il suo eros potente verso la filosofia 33 Il risultato sarebbe straordinario percheacute il tiranno divenuto filosofo potrebbe riformare il proprio regime e portare alla luce la cittagrave perfetta senza passare per lrsquoassemblea votazio-ni fazioni politiche e cosigrave via In secondo luogo questo spiegherebbe la caparbia insistenza con cui platone fece visita ai tiranni di Siracusa ben tre volte nono-

31 La sua saragrave cosigrave una laquotirannide riconosciutaraquo manifesta (omologoumene tyrannis) Repubblica VIII 569b

32 Ho cercato di argomentare piugrave in dettaglio questa tesi in Giorgini 200533 In fondo anche il filosofo viene descritto come dominato dallrsquoamore per la sapienza Repubblica

V 474c-475b VI 490b VI 491d-492a VI 495a-b Sullrsquoanima del tiranno si veda il bel lavoro di Waller Newell 2000

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 85

stante i risultati fallimentari la speranza di riuscire ad appassionare alla filosofia in particolare nel caso di dionisio il Giovane il tiranno valeva la pena di correre tanti rischi platone era fermamente convinto che una rieducazione dellrsquoanima tirannica attraverso la filosofia fosse possibile soprattutto se ci si fosse trovati di fronte un tiranno giovane e con grandi capacitagrave questa sarebbe stata la maniera piugrave rapida per instaurare il miglior regime 34

da ultimo questo spiegherebbe anche una strana osservazione di Aristote-le che era certamente un profondo conoscitore del pensiero del maestro Nella sua serrata critica alla visione platonica nella Politica Aristotele critica la teoria delle forme di governo della Repubblica osservando tra lrsquoaltro che Socrate non spiega se la tirannide laquosaragrave soggetta a trasformazioni e nel caso lo sia per quale ragione e in quale forma di costituzione passiraquo E aggiunge secondo Socrate la tirannide dovrebbe trasformarsi laquonella forma prima e migliore di costituzione in tal modo si avrebbe continuitagrave e un ciclo perfettoraquo 35 Questa affermazione non trova riscontro testuale in nessun dialogo platonico per cui possiamo ipotizzare che si trattasse o di un insegnamento orale di platone o che Aristotele lo dedu-cesse dalla sua lettura degli scritti platonici dal momento che non abbiamo al-cun elemento che suffraghi la prima ipotesi che non dobbiamo tuttavia scartare concentriamoci sulla seconda Sappiamo che platone trasse dalla scuola medica ippocratica la convinzione che laquoogni tipo di eccesso suole produrre come effetto di reazione un mutamento nel senso oppostoraquo (Repubblica VIII 564a) dal peg-gior regime si passeragrave cosigrave al migliore Nella Repubblica e nelle Leggi Aristotele poteva trovare argomenti a favore della ricerca di un tiranno giovane e saggio per riformare la tirannide e dare origine a un governo filosofico mirando alto e sapendo che il risultato nelle cose umane egrave sempre inferiore alle aspettative Un misto di idealismo e realismo che caratterizza peraltro tutto il pensiero platonico

platone consegna in ereditagrave al pensiero politico unrsquoimmagine del tiranno che avragrave valenza icastica sotto due aspetti completamente diversi La sua introspezio-ne nella psiche del tiranno rimane insuperata ed egrave alla base di innumerevoli studi successivi da Aristotele a Freud e Hannah Arendt drsquoaltro canto la sua fiducia nella possibilitagrave del filosofo di rieducare e guidare il tiranno hanno portato molti uomini di pensiero a sognare unrsquounione di sapere e potere politico da Aristotele passando per il Kant della Pace perpetua e il Comte della laquopolitica positivaraquo fino a Carl Schmitt

5 Idolo di perversione il tiranno nella storia del pensiero politico

Il pensiero politico greco lascia in ereditagrave al pensiero successivo una figura del tiranno delineata a tutto tondo nelle sue caratteristiche politiche morali psicologiche non solo una forma di governo anzi lrsquoopposto di una forma di governo il dominio di chi occupa lo spazio politico e lo trasforma in un posses-so personale per questi motivi il tiranno egrave stato sempre considerato diverso da

34 platone Repubblica VI 502a-c Leggi IV 706c 711b-712a Settima Lettera35 Aristotele Politica V 12 1316a25-36

86 GIOVANNI GIORGINI

altri tipi di governanti monocratici quali il despota e il dittatore Non solo per la diversitagrave dei loro contesti politici e culturali il despota che etimologicamente egrave il signore della casa e il proprietario degli schiavi rimanda allrsquoesperienza asia-tica in generale e alla persia in particolare per i Greci era una forma di governo aliena il dittatore era una magistratura della Repubblica Romana con poteri straordinari ma inserito nellrsquoassetto giuridico della Repubblica La tirannide vie-ne concettualizzata come qualcosa di straordinario e mostruoso una non-forma di governo e al tempo stesso qualcosa di piugrave che una forma di governo potrem-mo paradossalmente dire che sarebbe piugrave corretto parlare del tiranno che della tirannide percheacute egrave lrsquouomo ritratto a tutto tondo che viene preso in considera-zione dagli autori piugrave del regime 36 La vera peculiaritagrave della tirannide consiste nel suo essere qualcosa di piugrave che un regime politico essa egrave lrsquoemblema del male in politica

In quanto icona negativa e polemica il tiranno ha mostrato una grande flessibilitagrave ad adattarsi ai contesti politici piugrave diversi pur mantenendo una propria chiara fisionomia 37 Sebbene la storia del pensiero politico fornisca numerosi esempi in ogni epoca intendo proporne qui solamente due machia-velli e Tocqueville Il motivo della mia scelta egrave semplice machiavelli viene giustamente considerato lrsquooriginatore del pensiero politico moderno la sua visione della tirannide egrave perograve assolutamente in linea con i classici e la novitagrave del suo pensiero emerge solo da un esame attento delle sue opere Tocque-ville drsquoaltro canto egrave stato capace di individuare il nuovo tipo di tirannide che puograve emergere nelle societagrave democratiche e che quindi dobbiamo ancora temere oggi

La storia della recezione del pensiero politico di machiavelli egrave stata fin dallrsquoi-nizio assolutamente duplice quando lrsquoeditore Giunta di Firenze diede alle stam-pe Il Principe nel 1532 vi premise unrsquoepistola dedicatoria nella quale avvertiva il lettore che machiavelli era come un medico che descriveva i veleni oltre alle medicine in modo che le persone potessero conoscerli ed evitarli Era questo lrsquoesordio dellrsquointerpretazione lsquorepubblicanarsquo del segretario fiorentino che avreb-be proceduto fino ai nostri giorni parallela a quella assai piugrave diffusa iniziata dal cardinale Reginald pole secondo cui machiavelli era un maestro del male e le sue opere erano state scritte con la mano del demonio 38 In un autore cosigrave spesso accusato di aver insegnato ai tiranni come mantenere il proprio potere ci potremmo aspettare che la figura del tiranno abbia un ruolo cospicuo Invece la prima cosa che si nota investigando questo tema in machiavelli egrave proprio lrsquoelu-sivitagrave di questa figura nel Principe nessun governante viene chiamato lsquotirannorsquo anche coloro che nei Discorsi vengono cosigrave definiti Unrsquointeressante caratteristica che non ha mancato di suscitare lrsquointeresse di Leo Strauss che attribuiva questa mancanza al fatto che non egrave consigliabile (neacute elegante) pronunciare quel termi-

36 platone per esempio non parla mai di cittagrave tirannica per la cittagrave governata da un tiranno diver-samente da quello che fa per tutte le altre forme di governo

37 Esistono diversi buoni studi sulla tirannide in generale sebbene nessuno assuma specifica-mente lrsquoottica della contrapposizione tra il tiranno e la cittagrave democratica da me qui proposta si vedano Boesche 1996 Turchetti 2001 Newell 2013

38 Sullrsquoiniziale ricezione di machiavelli si veda Anglo 2005

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 87

ne vicino alle orecchie di un vero tiranno 39 Eppure machiavelli ha ben chiara la distinzione tra principe e tiranno essa emerge tuttavia solo da un accurato esame delle sue opere e rivela una grande affinitagrave con il pensiero politico classico il tiranno egrave il governante che distrugge il laquovivere liberoraquo delle repubbliche e che mira solo al proprio interesse personale diversamente dai classici perograve machia-velli egrave assai poco interessato ai tratti morali del tiranno lrsquoelemento dirimente per lui egrave lrsquoamore per la cittagrave e per il bene comune o al contrario il perseguimento dellrsquointeresse privato

machiavelli ritiene innanzitutto che i principati possano essere ricondotti a due grandi tipologie laquoo per uno principe e tutti li altri serviraquo dove vi sia un de-spota che nomina a suo piacimento i ministri che lo assistono nel governare come nel caso dellrsquoimpero Ottomano (laquoel Turcoraquo si tratta della classica categoria del laquodispotismo orientaleraquo) laquoo per uno principe e per baroniraquo come nel caso della monarchia francese dove la classe aristocratica costituisce un contrappeso al po-tere regio (Principe 4) machiavelli mostra poco interesse per la forma dispotica di governo che per lui rimanda a unrsquoesperienza orientale aliena e si concentra su esempi greci romani o dellrsquoEuropa moderna 40 Egli eredita dal pensiero classico e medievale lrsquoidea che il crogiuolo della tirannide le circostanze che favoriscono il suo instaurarsi sia la situazione di guerra civile stasis a questa idea egli apporta perograve unrsquoimportante modifica conscio di quanto questa sia innovativa egli ritiene che in ogni compagine politica vi siano due fazioni che con metafora naturalistica chiama laquodue umoriraquo i Nobili e il popolo i ricchi e i poveri che hanno inevita-bilmente obiettivi e aspirazioni diversi i nobili vogliono comandare e il popolo vuole essere libero di perseguire i propri interessi senza essere dominato Questa situazione crea inevitabilmente dissensi e contrasti ma questi non sono nocivi per le cittagrave e gli Stati se sono lsquoincanalatirsquo da buone leggi che impediscono che sfocino in una guerra civile anzi contribuiscono allrsquoingrandimento e alla libertagrave dello Stato 41 machiavelli rende quindi piugrave complessa lrsquoidea classica che la stasis genera il tiranno la lotta tra fazioni egrave in realtagrave positiva e diventa esiziale solamente allorcheacute le leggi non riescono a fornire uno sbocco istituzionale o quando i citta-dini non le rispettano percheacute accecati dallrsquointeresse privato Un ottimo esempio egrave costituito dal tentativo dei decemviri di prorogare il proprio potere e rovesciare cosigrave la Repubblica Romana Commentando su questo fatto in Discorsi I 40 ma-chiavelli osserva come la tirannide si instauri in una repubblica allorcheacute vi sia la prevalenza degli interessi di una parte del popolo che ricerca unrsquoassoluta libertagrave o invece dei nobili che vorrebbero assoggettare il popolo

Notasi adunque per questo testo in esser nato in Roma questo inconveniente di creare questa tirannide per quelle medesime cagioni che nascono la maggior parte delle tirannidi nelle cittagrave e questo egrave da troppo desiderio del popolo di esser libero e da troppo desiderio dersquo nobili di comandare E quando non ersquo convengo-no a fare una legge in favore della libertagrave ma gettasi qualcuna delle parti a favorire uno allora egrave che subito la tirannide surge

39 Strauss 1970 In generale mi permetto di rimandare a Giorgini 200840 Si veda il giudizio in Discorsi II 2 dove machiavelli parla dei principi orientali barbari distrut-

tori di paesi e dissipatori di tutte le civiltagrave degli uomini41 Discorsi I 4-5

88 GIOVANNI GIORGINI

Questo egrave per machiavelli lrsquoaspetto dirimente il fattore che permette di di-stinguere il principe dal tiranno la ricerca del bene comune Questa idea non potrebbe essere espressa piugrave chiaramente che in questo passo dei Discorsi

E se la sorte facesse che vi surgesse un tiranno virtuoso il quale per animo e per virtugrave drsquoanimo ampliasse il dominio suo non ne risulterebbe alcuna utilitagrave a quella repubblica ma a lui proprio percheacute ersquo non puograve onorare nessuno di quelli cittadini che siano valenti e buoni che egli tiranneggia non volendo aver sospetto di loro [] Talcheacute dei suoi acquisti solo egli ne profitta e non la sua patria 42

Comprendiamo cosigrave percheacute machiavelli chiama lsquoprincipersquo Oliverotto da Fer-mo che aveva ucciso lo zio che lo aveva allevato per usurpare il suo potere mentre definisce lsquotirannorsquo Giulio Cesare essere lsquotirannorsquo egrave una colpa politica non morale o giuridica Cesare pose fine alla libertagrave della Repubblica Romana e pertanto per machiavelli fu un tiranno 43 Analogamente Giovampagolo Baglioni di perugia non viene chiamato lsquotirannorsquo percheacute aveva ucciso cugini e nipoti per governare la cittagrave e aveva un rapporto incestuoso con la sorella bensigrave percheacute avendo lrsquoopportunitagrave di uccidere papa Giulio II e dimostrare laquoquanto sia da stimare poco chi vive e regna come lororaquo per viltagrave non lo fece egli fu incapace di essere laquoonorevolmente cattivoraquo e di fare qualcosa di grande 44

Tuttavia la figura paradigmatica per comprendere la visione della tirannide di machiavelli e lrsquoinnovativitagrave della sua trattazione egrave costituita dal tiranno di Siracusa Agatocle esempio di persona che ascese al principato per mezzo di scel-leratezze machiavelli elogia a piugrave riprese la sua virtugrave politica e militare e usa per lui gli appellativi lsquoprincipersquo e lsquorersquo mai tiranno questo percheacute Agatocle aveva di mira nelle sue azioni il bene comune dei cittadini di Siracusa egli governograve laquosan-za alcuna controversia civileraquo ossia pacificando il conflitto tra fazioni Tuttavia nefandezze come quelle da lui commesse possono procurare il potere ma non la gloria che egrave il fine cui deve aspirare il principe La complessitagrave del giudizio di machiavelli sulla tirannide emerge anche da un altro elemento Lrsquoinumanitagrave di Agatocle induce infatti machiavelli a tracciare la famigerata distinzione tra crudeltagrave bene o male usate dove le prime sono quelle commesse se costretti in nome del fine supremo per lrsquouomo politico mdashla conservazione dello Statomdash e quindi alla fine si convertono nellrsquoutilitagrave dei sudditi le seconde sono quelle fini a se stesse che dipendono dallrsquoinnata malvagitagrave del governante Emerge qui con chiarezza come machiavelli abbia unrsquoacuta consapevolezza che il male rimane tale (laquose del male egrave licito dire beneraquo egli commenta) anche quando il principe egrave necessitato a farvi ricorso (Principe 8) 45 Si comprende allora come machiavelli giochi volutamente sul doppio significato del termine lsquovirtugraversquo in questo capitolo egli commenta infatti che laquonon si puograve ancora chiamare virtugrave ammazzare li sua cittadini tradire li amici essere sanza fede sanza pietagrave sanza relligioneraquo que-ste azioni sono evidentemente contrarie alla virtugrave etica e machiavelli non egrave il propugnatore di una nuova teoria morale Agatocle possiede perograve virtugrave politica

42 N machiavelli Discorsi II 2 Lrsquointero capitolo illustra come la tirannide sia lrsquoopposto del laquovi-vere liberoraquo e del bene comune

43 Discorsi I 1044 Ibidem 2745 Principe 8 Si vedano le belle osservazioni di mcCormick 2015a e 2015b

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 89

percheacute egrave stato in grado di eliminare gli aristocratici che davano origine a lotte tra fazioni a Siracusa ed ha pertanto beneficato lrsquointera cittagrave Assente dalla riflessio-ne machiavelliana egrave invece la questione della legittimitagrave del governo che viene semplicemente identificata nella sua effettivitagrave storica Viene in questa maniera obliterata tutta la tradizione giuridica medievale che distingue tra tirannia ex defectu tituli e tirannia ab exercitio tra assenza di un titolo legittimo e dunque usurpazione del potere e modalitagrave violenta dellrsquoesercizio del potere 46

In conclusione machiavelli recepisce lrsquoelemento fondamentale della tiranni-de codificato dai classici la tirannide egrave la negazione della libertagrave e del governo della legge egrave lrsquoopposto del laquovivere civile e liberoraquo 47 La sua innovazione consiste nel non ritenere la crudeltagrave e la violenza determinanti per considerare tiranno un governante Lrsquoesperienza delle guerre civili a Firenze e delle guerre in Italia lo avevano persuaso che senza Stato non sia possibile avere una vita etica o anche solo normale non sia possibile la vita tout court Egli ne concluse che dal mo-mento che la prioritagrave del governante egrave salvare lo Stato egli si troveragrave talvolta in circostanze che lo costringeranno a compiere azioni malvage immorali ed empie In quelle circostanze dovere verso la patria valori morali e fede religiosa sono inevitabilmente in contrasto e in questo risiede il lato drammatico tragico della politica

Il significato evocativo del termine lsquotirannidersquo egrave ancora evidente e spie-ga la scelta di Alexis de Tocqueville di usarlo per individuare il nuovo peri-colo che egli vede allrsquoorizzonte per le societagrave democratiche Nella Deacutemocratie en Ameacuterique (1835-1840) Tocqueville scrivendo in unrsquoEuropa appena uscita dalle guerre tra le grandi monarchie nazionali e ancora ben lungi dallrsquoessere democratica non solo prevede che la democrazia saragrave il regime piugrave diffuso ma scorge anche un possibile pericolo per le societagrave democratiche queste devo-no paventare che tiranna divenga la maggioranza piugrave che un singolo individuo La tendenza osservata negli Stati Uniti dei regimi democratici di concentrare tutta lrsquoattivitagrave governativa nel solo potere che emana direttamente dal popolo il legislativo in assenza di freni e contrappesi determina unrsquoonnipotenza della maggioranza che si estrinseca innanzitutto sul potere legislativo il quale risulta schiavo delle passioni volubili e momentanee del popolo e quindi si riversa sullrsquoesecutivo Sono questi i pericoli del laquodogma della sovranitagrave popolareraquo che tende a laquoconcentrare tutta lrsquoautoritagrave governativa nelle mani del solo potere che emana direttamente dal popoloraquo 48 Tale potere si estende poi sul piano sociale e arriva a imprigionare anche il pensiero egrave questa la nuova tirannide che devono temere i popoli democratici la laquotirannide della maggioranzaraquo la quale produce un conformismo di massa cui non servono catene e carnefici percheacute laquotrascura il

46 Si veda per tutti il Tractatus de tyranno di Bartolo da Sassoferrato scritto tra il 1355 e il 1357 Bartolo rifiuta lrsquoidea platonica che il tiranno sia tale anche nellrsquoanima ripresa da Gregorio magno nei suoi Moralia super Job xII 38 che aveva parlato dellrsquoesistenza di una tirannia nella coscienza umana che si esprimeva come desiderio di oppressione Bartolo afferma recisamente che vi puograve essere tiranni-de solamente dove si esercita una giurisdizione percheacute al giudice e al giurista non interessano i pensieri ma gli atti Su Bartolo si veda lrsquoottimo Quaglioni 1983

47 N machiavelli Discorsi I 9 Cfr Discorsi III 3 e III 748 Tocqueville I 1 cap 5

90 GIOVANNI GIORGINI

corpo e punta diritto allrsquoanimaraquo un conformismo alimentato da un insaziabile amore per lrsquoeguaglianza che prevarica financo lrsquoattaccamento allrsquoidea di libertagrave A questo nuovo genere di tirannide che minaccia la libertagrave sul piano sociale fa pendant un regime politico bollato spregiativamente come laquodispotismo pater-noraquo che togliendo allrsquoindividuo ogni desiderio di partecipare agli affari pubbli-ci lo rinchiude egoisticamente nella ristretta cerchia formata da amici e parenti relegandolo in una dimensione privata dove la sopita passione politica egrave sostitu-ita dalla laquocaccia ai piaceri consentitiraquo dal laquomaterialismo onestoraquo 49 Tocqueville ha colto qui un elemento importante della democrazia essa non egrave solamente un insieme di istituzioni ma anche un sistema di valori fondato sullrsquoeguaglianza e sulla libertagrave pertanto la democrazia tende a creare cittadini privi di originalitagrave e carenti di idealitagrave che si rifugiano nel privato nel circolo dei piccoli interessi domestici E cosigrave

Quando penso alle piccole passioni dei nostri contemporanei alla fiacchezza dei loro costumi allrsquoestensione della loro istruzione alla purezza della loro re-ligione alla dolcezza della loro etica alle loro abitudini laboriose e ordinate al contegno che conservano quasi tutti tra i vizi come nella virtugrave mi convinco che essi troveranno nei loro capi dei tutori e non dei tiranni 50

Rovesciando un luogo comune vecchio di secoli e guardando al futuro Toc-queville preconizza cosigrave che la tirannide possa coesistere con istituzioni demo-cratiche in una forma di governo in cui la libertagrave egrave insensibilmente e volontaria-mente limitata dai cittadini stessi Chiusi nel loro laquoindividualismoraquo trascurando la dimensione pubblica i cittadini dei regimi democratici sono proni a lasciare occupare la sfera pubblica da un laquopotere immenso e provvidenzialeraquo che agisce in maniera suadente un dispotismo (la scelta non egrave casuale egrave il potere del padre sui figli e del padrone sugli schiavi) laquopaternoraquo che diversamente dal buon padre vuole mantenere i cittadini nello stato infantile 51 Tocqueville ha colto perfet-tamente come questo nuovo genere di dispotismo abbia in comune con quello antico un elemento fondamentale la spoliticizzazione della vita del cittadino la sua relegazione nella dimensione privata

6 Quale specie di tiranno dobbiamo temere oggi

Nel vocabolario politico contemporaneo la tirannide in quanto regime ha conservato solo alcune delle sue caratteristiche specifiche il termine viene usato in maniera alquanto intercambiabile con dittatura despotismo totalitarismo Egrave poi molto di moda sostenere che il lsquopopulismorsquo (qualunque cosa questa espres-sione voglia significare) 52 conduce inevitabilmente alla tirannide mdashunrsquoidea ari-stocratica e di chiara ascendenza platonicamdash Il tiranno invece ha mantenuto meglio i propri connotati e infatti usiamo questo termine per caratterizzare go-

49 Tocqueville II 2 cap 1150 Ibidem 4 cap 651 Ibidem 4 cap 752 per un primo orientamento si veda mueller 2017 mueller egrave dellrsquoavviso che il populismo con-

duca inevitabilmente a un governo autoritario

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 91

vernanti non solo duri e monocratici (come i dittatori) ma anche per sottolineare la loro violenza e bassezza morale

Lrsquoesperienza del Novecento ha aggiunto nuovi elementi alla nostra conoscen-za della tirannide caso mai avessimo avuto bisogno di imparare nuove cose su di essa I regimi totalitari come ha mostrato quasi settantrsquoanni fa Hannah Aren-dt 53 hanno utilizzato i nuovi mezzi tecnici a loro disposizione e in particolare i mass-media per cercare non solo di reprimere il dissenso ma anche di laquofabbri-care il consensoraquo (lrsquoespressione egrave di Walter Lippmann) 54 attorno a unrsquoideologia dominante Essi hanno dimostrato ciograve che platone aveva giagrave perfettamente com-preso esiste un rapporto stretto tra anima e forma di governo percheacute il regime politico plasma lrsquoanima dei cittadini I regimi totalitari del Novecento miravano a creare un nuovo tipo di essere umano lrsquohomo fascisticus se si vuole lavorando sullrsquoanima delle persone attraverso un martellante lavoro di propaganda essi hanno avuto lrsquoeffetto aggiuntivo di avere cittadini obbedienti ma raramente ca-paci di originalitagrave

penso che i cittadini e i governanti degli Stati europei contemporanei abbiano compreso la lezione dei totalitarismi del Novecento ed esperienze di governi di quel tipo siano oggi fortunatamente irripetibili Questo non significa tuttavia che la tirannide sia scomparsa dallrsquoorizzonte politico Limitando la mia osserva-zione allrsquoEuropa e agli Stati Uniti percheacute lrsquoesperienza degli Stati del Sud Ame-rica e dellrsquoAsia egrave diversa e risponde a categorie politiche differenti ritengo che oggi siano due gli aspetti preoccupanti e potenzialmente forieri di una nuova tirannide dalle forme ancora una volta differenti da quelle precedenti ma con la caratteristica fondamentale in comune con esse la spoliticizzazione della vita del cittadino

mi sembra innanzitutto che la globalizzazione economica abbia prodotto due risultati divergenti da un lato essa ha innegabilmente fatto uscire dalla povertagrave milioni di persone nei paesi emergenti sottratte a un destino di mise-ria dallrsquoaltro essa ha creato unrsquooligarchia mondiale di persone cosigrave ricche da poter sfuggire o fare concorrenza alla sovranitagrave degli Stati per laquospezzare le reni alla Greciaraquo non egrave piugrave necessario mandare gli Stukas e il generale Cavallero egrave sufficiente avere un computer e centinaia di milioni di euro per affossarne il debito e costringerla ad accettare condizioni che includono una forte riduzione della propria sovranitagrave Quando le decisioni importanti vengono prese altrove a Bruxelles e non ad Atene le elezioni il parlamento la sovranitagrave popolare sono soltanto una facciata percheacute le scelte dei cittadini divengono irrilevanti Questa nuova oligarchia mondiale ha un progetto politico ed esso egrave evidente-mente in contrasto con gli interessi del lsquopopolorsquo (in realtagrave della maggioranza delle persone)

In secondo luogo dopo la caduta del muro di Berlino e il crollo del comu-nismo si era aperta unrsquoera nella quale sembrava che democrazia e liberalismo si sarebbero progressivamente ma inarrestabilmente diffusi in tutti i paesi Lrsquoevento

53 Si veda il classico Arendt 201754 Si veda Lippmann 1995

92 GIOVANNI GIORGINI

dellrsquo11 settembre 2001 e tutto ciograve che egrave seguito hanno invece mostrato che ugua-glianza e libertagrave non sono ideali universali o incontrastati Vi sono persone che non sanno cosa farsene di tutta la libertagrave che le odierne societagrave liberali offrono e preferiscono il conforto dellrsquoordine tradizionale e delle ingiunzioni dellrsquoautoritagrave religiosa Sono questi i due nuovi diversi tipi di potenziale tirannide quello soft (uso di proposito la lingua della globalizzazione) che esautora e lascia vivere i cittadini nel privato della dimensione economica e quello duro che impone loro dogmi e comportamenti Nella loro assoluta diversitagrave essi hanno in comune il voler fare uscire i cittadini dalla dimensione politica offrendo loro in cambio la prosperitagrave economica o la salvezza dellrsquoanima

Bibliografia

Anglo S (2005) Machiavelli The First Century Oxford Oxford University pressArendt H (2017) Le origini del totalitarismo (1951) tr it Torino EinaudiArruzza C (2018) A Wolf in the City Oxford Oxford University pressAtack C (2014) The Discourse of Kingship in Classical Athenian Thought laquoHistosraquo 8

330-363Bobbio N (1976) La teoria delle forme di governo Torino GiappichelliBoesche R (1996) Theories of Tyranny from Plato to Arendt University park pennsyl-

vania University pressCoppola A (2003) Milziade e i tirannicidi laquoHistoriaraquo 52 283-299Giorgini G (1993) La cittagrave e il tiranno milano Giuffregravemdash (2005) Il tiranno in platone La Repubblica traduzione e commento a cura di

m Vegetti vol VI Napoli Bibliopolismdash (2008) The Place of the Tyrant in Machiavellirsquos Political Thought and the Literary

Genre of The prince laquoHistory of political Thoughtraquo 29 230-256Gray V (1997) Reading the Rise of Pisistratus Herodotus I 56-68 laquoHistosraquo 1 128-153Lanza d (1979) Il tiranno e il suo pubblico Torino EinaudiLanza d Vegetti m Caiani G Sircana F (1977) Lrsquoideologia della cittagrave Napoli Li-

guoriLippmann W (1995) Lrsquoopinione pubblica (1922) tr it Roma donzellimachiavelli N (1997) Il Principe e Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio in Opere

vol I Torino EinaudimcCormick j (2015a) Machiavellirsquos Inglorious Tyrants On Agathocles Scipio and

Unmerited Glory laquoHistory of political Thoughtraquo 36 29-52mdash (2015b) Of Tribunes and Tyrants Machiavellirsquos Legal and Extra-Legal Modes for

Controlling Elites laquoRatio jurisraquo 28 252-266moliterno L G (2016) Quale demagogia Riflessioni a partire da Platone laquoTeoria poli-

ticaraquo NS 6 361-381morgan K A a cura di (2003) Popular Tyranny Austin University of Texas pressmueller j-W (2017) What is Populism London penguinNewell W R (2000) Ruling Passion The Erotics of Statecraft in Platonic Political

Philosophy Lanham Rowman amp Littlefieldmdash (2013) Tyranny A New Interpretation Cambridge Cambridge University pressNoussia-Fantuzzi m (2010) Solon the Athenian The Poetic Fragments Leiden BrillOber j (1999) The Athenian Revolution princeton princeton University pressQuaglioni d (1983) Politica e diritto nel Trecento italiano Firenze OlschkiSaid S (1985) Sophiste et Tyran ou le problegraveme du promeacutetheacutee enchaineacute paris Klinck-

sieck

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 93

Strauss L (1970) Pensieri su Machiavelli (1958) tr it milano GiuffregraveTeegarden d A (2014) Death to Tyrants Ancient Greek Democracy and the Struggle

against Tyranny princeton princeton University pressTocqueville A de (1972-1973) La democrazia in America in Scritti politici a cura di

N matteucci Torino UtetTurchetti m (2001) Tyrannie et tyrannicide de lrsquoAntiquiteacute agrave nos jours paris presses

Universitaires de France

montesquieu e Khomeini Una forma contemporanea del laquodispotismo orientaleraquo

Mario Tesini

Abstract

Montesquieu and Khomeini A Contemporary Example of laquoOriental Despotismraquo

In the mid-eighteenth century the extraordinary success of Montesquieursquos Spirit of the Laws triggered a new and often critical interest in the ancient concept of Oriental Despotism In Montesquieursquos view the despotic universe didnrsquot coincide with a indefinite or prevalently geographic Eastern world but specifically with an area formed by the three great Muslim political entities the Ottoman and the Mo-ghul empires and the Persian kingdom Over two century and half after the origi-nal publication of Montesquieursquos classic work the Islamic world seems still uneasy with the modern political notions of constitutional government rule of law and democracy Thanks to the worldwide influence of ayatollah Khomeinirsquos ideology the case of the Islamic Republic of Iran assumes a paradigmatic value with its new despotic practices From this viewpoint the IslamicIranian Revolution which in February 1979 overthrew the partly modernizing but also despotic and corrupted autocracy of the Shah Mohammad Reza Pahlavi must be seen as a pivotal event not only in the history of the 20th century but also for its momentous consequences The article aims to connect the reflection of Montesquieu with the complex and contradictory experience of contemporary Iran It is organized as follows Section one examines Montesquieursquos concept of Oriental Despotism and its controversial reception from the very beginning of its formulation Section two offers a brief over-view of the metamorphosis of this notion in the twentieth century especially in the work of Karl Wittfogel Finally section three and four try to elucidate some aspects of the unprecedented characters of Khomeinirsquos regime particularly in respect to the ideological and geopolitical competition with Saudi Arabia for the leadership of the entire Muslim world Even though many relevant aspects of the current predica-ment in the Muslim world are of course quite outside the range of Montesquieursquos original analysis the regime built in the immediate aftermath of the Revolution and now arrived at its fortieth anniversary allows some comparative reflections The theological despotism inaugurated by Khomeini along with a vast recourse to the in-struments of a classic military and secret services dictatorship finds itself nowadays in the presence of a vast anti-dispotic movement flourishing in various sectors of Iranian society Such a phenomenon implicitly refers to Montesquieursquos insights on the connection between political institutions and changing societal realities

Keywords despotism Islam montesquieu Khomeini Iran

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 95-117

Universitagrave di parma mariotesiniuniprit

96 mARIO TESINI

Premessa

La nozione di laquodispotismo orientaleraquo le cui origini si trovano nel mondo classico mdashin particolare per la sua definizione teorica nellrsquoopera di Aristote-lemdash avrebbe conosciuto un vero e proprio revival settecentesco nel dibattito circa lrsquoesistenza da taluni giudicata reale e da altri come vedremo fittizia di un dispotismo situato laquoa orienteraquo di quella che ormai proprio a partire dallrsquoetagrave illu-ministica si auto-percepisce come lrsquoEuropa dibattito che nellrsquoopera di monte-squieu ha il suo momento cruciale 1 Su questrsquoultima nelle pagine che seguono si fermeragrave dunque lrsquoattenzione Incidentale saragrave invece il riferimento allrsquoopera che due secoli dopo avrebbe fin dal titolo riproposto lrsquoidea di una forma dispotica specifica delle nazioni orientali ma di un oriente storicamente geograficamente politicamente assai diverso da quello di montesquieu Il celebre libro di Karl Wittfogel 2 costituisce senza dubbio un momento chiave di qualsiasi ricostruzio-ne della storia e della fortuna della nozione di dispotismo orientale ma per varie ragioni esso si colloca in un contesto estrinseco agli intendimenti specifici del presente lavoro

Intendimenti che vanno dunque esplicitati quello che qui ci si propone egrave il tentativo di connettere alcuni aspetti della tipologia del dispotismo in monte-squieu (in particolare la denuncia di una sua forma estrema e in modo peculiare aberrante il laquodispotismo teologicoraquo) alla concreta esperienza storica di una na-zione orientale ma al tempo stesso tuttrsquoaltro che estranea allrsquouniverso di valori occidentali tra xx e xxi secolo lrsquoIran cosigrave come forgiato dalla sua lunga pluri-millenaria storia ma in particolare dalle vicende dellrsquoultimo secolo che a parti-re dalla rivoluzione costituzionale del 1905-1907 e dal successivo avvento della dinastia pahlavi (tra 1921 e 1925) arrivano fino alla crisi del modello assolutisti-co-imperiale culminata nella rivoluzione del 197879 e nella fondazione della Repubblica Islamica Vicende nelle quali in forme e modi diversi mdashe da parte di attori politici diversimdash il termine dispotismo da quello dello Shah alla situazio-ne per molti aspetti paradigmatica dei giorni nostri appare ovunque presente Montesquieu e Khomeini appunto per riassumere tale proposito in un titolo

1 Montesquieu quale Oriente

NellrsquoEsprit des Lois troviamo diversi tentativi di circoscrivere mdashconcettual-mente e in termini cronologici e geograficimdash il fenomeno del dispotismo

Collocata allrsquoinizio dellrsquoimpianto classificatorio egrave la definizione secondo la quale nel governo dispotico laquouno solo senza legge e senza regola tutto trascina attraverso la sua volontagrave e i suoi capricciraquo 3 Si tratta dunque di un potere auto-cratico non resistibile suscettibile di esprimersi in una sorta di patologica e per-

1 per un un inquadramento generale del tema e ulteriori rimandi bibliografici cfr Felice 2000-1 minuti 2012

2 Wittfogel 19573 Esprit des lois (drsquoora in poi EL) II 1 in montesquieu 1964 532 A questa edizione verragrave fatto

in seguito riferimento con mia traduzione quando non indicato altrimenti

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 97

sino bizzarra violenza Fin qui nulla di specificamente orientale nel corso del xx secolo corrispondenti a questo profilo possiamo citare in due diversi emisferi e per limitarci a altrettanti paradigmatici esempi il regime di Saddam Hussein tra 1963 e 2001 e quello in America centrale dellrsquoera Trujillo nella Repubblica dominicana tra 1931 e 1961

Qui il despota ha un nome e cognome il carattere mostruoso feroce del pote-re il cui esercizio non egrave talvolta limitato neppure dagli imperativi della razionalitagrave strumentale egrave ravvisabile in atti precisi nellrsquoabbandono a passioni individuali che non conoscono freni Efferatezza crudeltagrave insensibilitagrave alla sofferenza al-trui e anzi compiacimento nel procurarla sono i tratti distintivi di un simile potere (nel caso di Saddam Hussein il libro classico sui suoi metodi di governo ha un titolo Republic of Fear 4 indubbiamente evocativo per i lettori di monte-squieu mentre una introduzione letteraria al regime di Trujillo da confrontare ovviamente sulle fonti storiche egrave lrsquoimpressionante romanzo di Vargas Llosa La fiesta del Chivo) 5

montesquieu invece mdashquesto egrave il punto di partenza essenziale a tutto il no-stro discorsomdash al momento di affrontare in termini piugrave specifici il tema del di-spotismo lo riconduce a una parte precisa del mondo recupera la nozione fin da subito come vedremo controversa di dispotismo orientale A quali luoghi pen-sava montesquieu Non alla Cina va detto subito (anche se non appare grancheacute partecipe della settecentesca ammirazione nei confronti della saggezza filosofica e dellrsquoarte di governo cinesi) e neanche alla Russia due entitagrave che a diversi gradi di longitudine erano certo riconducibili a un laquoorienteraquo visto dallrsquoEuropa per ragioni diverse entrambe mdashla Cina e la Russiamdash non sembrano presentare in modo compiuto i caratteri che nellrsquoEsprit des Lois configurano il modello dispo-tico

Quando parla di laquodispotismo orientaleraquo montesquieu si riferisce in termini espliciti a tre entitagrave politiche allrsquoimpero ottomano alla persia (che in quel mo-mento attraversava il tormentato periodo tra la definitiva caduta della dinastia safagravevide e il successivo avvento dei Qajar) e infine allrsquoimpero moghul essenzial-mente nel linguaggio e nella percezione dellrsquoepoca i confini del mondo musul-mano in larga misura coincidenti mdashdal maghreb al pakistanmdash con il mondo islamico dei nostri giorni Il titolo del terzo capitolo del xxIV libro (uno dei due interamente dedicati al tema della religione) suona del resto laquoCome il governo moderato convenga meglio alla religione cristiana e il governo dispotico alla ma-omettanaraquo 6

Egrave bene notare che a incipit di quel medesimo libro montesquieu aveva pro-grammaticamente dichiarato di non voler laquoesaminare le diverse religioni del mondo se non sotto il profilo del bene che se ne puograve trarre nellrsquoassetto civileraquo 7

4 makija 1998 Nessuna migliore introduzione ai lati grotteschi di quella specifica forma di tiran-nia che il video facilmente reperibile in piugrave versioni online della presa del potere da parte di Saddam Hussein con lrsquoincomparabile commento di Christopher Hitchens

5 Vargas Llosa 20006 montesquieu 1964 6987 Ibidem 698

98 mARIO TESINI

dunque la nozione controversa vedremo tra un attimo di dispotismo orien-tale si sovrappone o si interseca a una questione oggi assai piugrave sensibile che allrsquoe-poca di montesquieu (e meno ancora avvertita nel secolo successivo coincidente con lrsquoottocentesco declino di tutte le tre realtagrave politiche ricordate in particolar modo dellrsquoimpero ottomano) la questione del rapporto mdashcon il linguaggio dei nostri giornimdash tra islam e modernitagrave tra islam e democrazia liberale (o a essere piugrave precisi costituzionale termine che meglio si adatta allo specifico apporto di montesquieu allo sviluppo storico della modernitagrave politica)

Nozione controversa quella di dispotismo orientale Voltaire lrsquoavrebbe non soltanto giudicata laquochimericaraquo (nel Supplement au Siegravecle de Louis XIV e poi nel-le successive edizioni dellrsquoEssai sur les mœurs) ma anche ispirata a una volontagrave di screditare la monarchia assoluta della quale come si sa Voltaire era fervido sostenitore 8 al fine di sostituirvi questa era lrsquoaccusa che in termini piugrave o meno espliciti veniva rivolta a montesquieu le laquoistituzioni goticheraquo prodotte dalla se-colare tradizione aristocratico-feudale Ci sarebbe stata insomma una sorta di malveillance nella continua evocazione e condanna della forma dispotica in tante pagine dellrsquoEsprit des lois nellrsquointento mdashideologico avant la lettremdash di imputare alla monarchia francese uno scivolamento appunto laquoorientaleraquo nel dispotismo

A una serrata confutazione dellrsquoopera di montesquieu decisamente meno laquogallocentricaraquo rispetto a quella di Voltaire e anzi ispirata a una difesa delle nazioni ingiustamente tacciate di essere dispotiche si sarebbe in seguito appli-cata una figura importante di orientalista di savant-voyageur A-H Anquetil duperron con la pubblicazione nel 1778 di un libro che fin dal titolo ripren-deva la tripartizione geografica e insieme politica di montesquieu Leacutegislation Orientale Ouvrage dans Lequel en Montrant Quels Sont en Turquie en Perse et dans lrsquoIndustan les Principes Fondamentaux du Gouvernement 9

E tuttavia lrsquoautoritagrave di Voltaire supportata dalla filologica confutazione di montesquieu da parte di un vero e proprio specialista di cose orientali come appunto Anquetil duperron non sarebbe stata sufficiente a chiudere la que-stione e a liquidare la tesi rese per un momento popolari dallo straordinario successo dellrsquoEsprit des Lois dieci anni dopo la pubblicazione di Leacutegislation orientale un altro scrittore laquodi terrenoraquo che dallrsquoultima generazione dei Lumi sarebbe poi approdato al gruppo degli Ideacuteologues Constantin-Franccedilois de Chas-seboeuf conte di Volney intraprendeva in opposizione a Anquetil-duperron una difesa di montesquieu Le cui intuizioni certo di seconda mano e fondate su una estesa ma per forza di cose non sempre affidabile litteacuterature de voyage veni-vano accreditate con tutta lrsquoautoritagrave di un osservatore diretto il Voyage en Syrie et en Eacutegypte pubblicato nel 1787 10 avrebbe nei successivi decenni largamente ispirato una visione critica dellrsquoislam Visione destinata a percorrere gran parte del xix secolo a partire sopratutto da Chateaubriand e attraverso questrsquoultimo Guizot 11

8 Felice 2005 e 20119 Cfr Whelan 200110 Cfr Berchet 1994 397-99 Curtis 2009 59-6111 Berchet 1994 403

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 99

Il despotisme militaire osservato e descritto da Volney nei paesi da lui visitati corrispondeva a radici culturali e intellettuali a suo giudizio inerenti in modo intrinseco alla visione dellrsquouomo e della societagrave che era propria dellrsquoislam Con i termini del dibattito contemporaneo quella difesa da Volney era una posizione che potrebbe definirsi nei termini di una concezione laquoessenzialistaraquo Contraria-mente a Voltaire egli riteneva che montesquieu non si fosse deliberatamente creato laquoun orrendo spettroraquo (un fantocircme hideux) 12 ai fini del suo attacco alle istituzioni esistenti (delle quali Voltaire auspicava lrsquoevoluzione nel senso del despotisme eacuteclaireacute dei fisiocratici) ma avesse intuitivamente colto fondamentali aspetti delle realtagrave statuali e al tempo stesso culturali e sociali che caratterizza-vano lrsquooriente musulmano

ma il prevalente giudizio nei confronti della visione di montesquieu di un oriente laquodispoticoraquo egrave stato fino alle letture e interpretazioni a noi piugrave vicine mdashda Voltaire a Althussermdash quello dellrsquoimputazione a lui rivolta di avere operato una ricostruzione ideologica montesquieu avrebbe insomma utilizzato il concetto di laquodispotismo orientaleraquo per mettere in guardia i suoi contemporanei da un sem-pre possibile e forse giagrave in atto dispotismo occidentale del corrompersi in senso accentratore e distruttore di ogni forma di autonomia sociale da parte del potere monarchico (processo che nel secolo precedente aveva trovato il suo apogeo da Richelieu a Versailles)

In realtagrave lrsquoatteggiamento di montesquieu appare meno schematico e al tem-po stesso meno strumentale Lrsquoidea di un dispotismo specificamente orientale non scompare neacute si riduce a mero argomento polemico di fronte alle preoccu-pazioni circa il venir meno delle condizioni di libertagrave in un regno di Francia ove sempre piugrave sembrava prevalere lrsquoelemento autocratico

Il governo dispotico secondo una delle piugrave celebri definizioni dellrsquoEsprit des lois ha come principio (come ressort metafora meccanicistica) la crainte Ora si aggiunge poco oltre negli stati ove la religione ha una maggiore influenza viene a determinarsi laquouna paura aggiunta alla pauraraquo (une crainte ajouteacutee agrave la crainte) 13 la religione come ha osservato domenico Felice agisce dunque come laquoun moltiplica-tore col suo immaginario di premi e di castighi ultraterreni delle ragioni dellrsquoobbe-dienza ai voleri del despotaraquo 14 Questo rischio di un laquodispotismo teologicoraquo ovvero di un rafforzamento del potere dispotico attraverso strumenti di intimidazione re-ligiosi e confessionali non egrave evidentemente un attributo esclusivo dellrsquoislam (per la sua brillante e vigorosa condanna dellrsquointolleranza religiosa LrsquoEsprit des lois venne del resto messo allrsquoindice nel 1751) 15 ma il fondamento religioso del potere appari-va in oriente piugrave intrinseco laquonegli imperi maomettani egrave dalla religione che i popoli traggono in parte lrsquoimpressionante rispetto che essi hanno per i loro priacutencipiraquo 16

12 Cfr Felice 2011 nota 113 EL V 14 in montesquieu 1964 55114 d Felice 2011 in corrispondenza della nota 8215 Il luogo classico della posizione di montesquieu in materia di tolleranza religiosa egrave EL xxV

13 capitolo che porta come titolo eloquente e giustamente celebre Tregraves humble remontrance aux in-quisiteurs drsquoEspagne et de Portugal In relazione al dibattito attuale sul rapporto tra montesquieu e il cristianesimo sono da vedere le documentate osservazioni di domenico Felice Felice 2013

16 EL V 14 in montesquieu 1964 551

100 mARIO TESINI

Il giudizio nei confronti degli effetti politici della religione musulmana egrave ne-gativo per almeno cinque ragioni che in modo ricorrente talvolta sovrapponen-dosi tra loro ritornano nel corso dellrsquoopera in primo luogo lrsquounitagrave e concentra-zione del potere la rivendicazione intrinseca allrsquoislam di essere al contempo religione societagrave e stato (dīn wa dunya wa dawla) in contraddizione al principio della separazione tra lo stato e la chiesa per montesquieu essenziale in chiave antidispotica laquoIl est bon que le pontificat soit seacutepareacute de lrsquoempireraquo 17 in secondo luogo ragione non meno importante poicheacute il dispotismo ha le sue origini nella societagrave la perdita di energia individuale e lrsquoassenza di corpi intermedi ovunque riscontrabile nelle societagrave islamiche conseguenze nefaste e appunto intrinseche di una religione profondamente segnata dal fatalismo in rapporto soprattutto alle attivitagrave economiche 18 E del resto al rapporto tra fatalismo e decadenza economica aveva giagrave alluso nelle Lettere persiane 19 Il trattamento riservato alle donne rappresenta la terza fondamentale obiezione da montesquieu rivolta alla civilizzazione islamica Se una generalizzata condizione servile costituisce la nor-ma dei paesi dispotici le donne laquoesse stesse [considerate] un oggetto di lussoraquo e costitutive della proprietagrave del marito-padrone sono laquoschiave allrsquoestremoraquo 20 relegate a unrsquoimplacabile servitude domestique in una condizione di assoluta se-paratezza rispetto al mondo maschile confinate a doveri e svaghi laquoche sono loro propriraquo 21 Egrave un tema in montesquieu ricorrente laquoNegli stati maomettani [Voyez Chardin Voyage de Perse] non soltanto si egrave padroni delle vite e dei beni delle don-ne schiave ma anche di ciograve che si chiama la loro virtugrave e il loro onore Egrave una delle sventure [malheurs] di questi paesi che la piugrave gran parte della nazione sia per nullrsquoaltro fatta che per servire la voluttagrave dellrsquoaltra Questa soggezione [servitude] egrave ricompensata dallrsquoozio [par la paresse] di cui simili schiave sono fatte godere il che di nuovo egrave per lo stato unrsquoulteriore disgrazia [un nouveau malheur]raquo 22 laquoCosigrave in ogni tempo mdashecco su questo punto la conclusionemdash si sono visti in Asia mar-ciare di egual passo la servitugrave domestica e il governo dispoticoraquo 23

Le due ultime imputazioni rivolte alla religione islamica sono in primo luo-go quella di avere convertito la naturale propensione delle popolazioni arabe al commercio in un impulso guerriero e di conquista 24 fin dal suo momento fon-dativo laquola religione di maometto [] non parla che il linguaggio della spadaraquo E oggi laquoagisce ancora sugli uomini con quello spirito distruttore che lrsquoha fonda-taraquo 25 Infine essa si era posta mdashe questo costituiva agli occhi di montesquieu un

17 EL xxV 8 ivi 70718 Penseacutees 1606 e 1738 in montesquieu 196419 Cfr al riguardo la lettera 119 Lettres persanes in montesquieu 1964 12520 EL VII 9 e 15 in montesquieu 1964 567-8 e 57021 EL xVI 10 ivi 62722 EL xV 12 ivi 62123 EL xVI 9 ivi 62724 EL xxI 16 ivi 67025 EL xxIV 4 ivi 699 Ritorna qui in montesquieu la contrapposizione esplicita tra islam e

cristianesimo mentre lrsquoelemento fanatico e lrsquoesito dispotico sarebbero intrinseci al primo egrave in lui ri-corrente lrsquoidea di un possibile evolvere della religione cristiana in direzione delle idee di tolleranza anche attraverso il momento necessario della critica corrosiva (di cui egli stesso aveva in un qualche modo dato lrsquoesempio nelle Lettere persiane) o della rigorosa analisi scientifica applicata alla storia e al diritto (come in tanti passi dello Spirito delle leggi) Sotto questo profilo la condanna da parte della

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 101

fatto di particolare gravitagravemdash in contraddizione rispetto al carattere tollerante delle altre religioni orientali laquoLa religione dei Ghebri [zoroastriani] aveva in altri tempi reso prospero il regno dei persiani essa correggeva i cattivi effetti del dispotismo la religione maomettana distrugge oggi questo stesso imperoraquo 26

Il nesso tra islam e dispotismo riveste dunque nella complessiva architettura dellrsquoEsprit des lois unrsquoimportanza notevole ai fini dellrsquoelaborazione di una teo-ria politica fondata sullrsquoosservazione e la comparazione in una prospettiva che siamo oggi abituati a definire come storico-sociologica 27 Tuttrsquoaltro che inconsa-pevole delle reazioni polemiche che la sua raffigurazione del dispotismo aveva suscitato montesquieu se ne difendeva in una lettera del 1751 il dispotismo da lui teorizzato lungi dallrsquoessere laquochimericoraquo gli pareva invece laquoassai realeraquo [tregraves reacuteel] e laquoraffigurato secondo veritagraveraquo [peint drsquoapregraves la veacuteriteacute] 28

2 Interludio Lrsquoidea di dispotismo orientale nel xx secolo

Lrsquoopera di montesquieu era destinata a rimanere punto di riferimento di ogni successivo discorso che evocasse o discutesse la nozione di dispotismo orientale Karl Wittfogel alla metagrave degli anni cinquanta del Novecento in unrsquoopera assai influente e largamente discussa adotta una prospettiva e argomenti agrave la monte-squieu quando in chiave comparativa tra Oriente e Occidente osserva come laquoi sovrani dellrsquoassolutismo europeo tramavano con la stessa crudeltagrave e uccide-vano con la stessa spietatezza dei loro colleghi orientali Tuttavia il loro potere di perseguitare e di confiscare era limitato dalla nobiltagrave terriera dalla Chiesa e dalle cittagrave la cui autonomia i sovrani autocrati potevano restringere ma non distruggereraquo 29

LrsquoOriente di Wittfogel non egrave perograve quello di montesquieu Il punto di parten-za egrave la nozione marxiana di laquomodo di produzione asiaticoraquo nella sua vasta rico-struzione del modello di laquosocietagrave idraulicheraquo egli si riferisce alla Cina a partire dalle piugrave antiche dinastie allrsquoEgitto dei faraoni e inoltre (non solo cambiando emisfero ma del tutto uscendo dai confini geografici e culturali dei diversi laquoorien-tiraquo) agli imperi degli Aztechi e degli Incas Wittfogel ha un obiettivo polemico e contemporaneo preciso lrsquoUnione Sovietica prima e dopo Stalin in linea con la sua personale esperienza intellettuale e con il contesto politico degli anni in cui lrsquoopera del 1957 compare 30

A latere del nostro discorso e in modo del tutto incidentale potremmo chie-derci se la Cina dei nostri giorni debba essere considerata un esempio di meta-

congregazione dellrsquoindice che egli avrebbe cercato di scongiurare segna nel corso del xviii secolo uno dei momenti di piugrave grave battuta drsquoarresto da parte della chiesa cattolica nel suo tormentato rapporto con la modernitagrave intellettuale e politica

26 EL xxIV 11 70027 A partire almeno dalle interpretazioni dellrsquoopera di montesquieu da parte di Bernard Groe-

thuysen e di Raymond Aron cfr Groethuysen 1956 Aron 196528 Lettera a Franccedilois Risteau cit da d Felice 2011 nota 29229 Wittfogel 1968 vol 1 13430 per un inquadramento storico dei temi allrsquoepoca al centro del dibattito intellettuale e storiogra-

fico sono sempre di opportuno riferimento Venturi 1963 e Vidal-Naquet 1964

102 mARIO TESINI

morfosi di un governo dispotico questione che si evoca esclusivamente (in linea del resto con le peculiari laquoinclusioniraquo e laquoesclusioniraquo nel modello dispotico orien-tale operate da montesquieu) per escludere una simile ipotesi nonostante il ca-rattere illiberale mdashe radicalmente illiberale soggetto oltretutto in questi anni a un processo di assai visibile involuzione rispetto a precedenti laquoapertureraquomdash del modello cinese forgiato da deng-xiao-ping e dai suoi successori (tuttrsquoaltro discorso dovrebbe ovviamente essere fatto per lrsquoepoca di mao) lrsquoapplicazione della nozione di dispotismo alla Cina tra fine xx e primi decenni del xxi secolo sarebbe in fin dei conti fuorviante Se proprio si vuole fare ricorso a questo termine la Cina di oggi puograve forse essere riconducibile al modello settecentesco europeo di laquodispotismo illuminatoraquo che costituisce peraltro categoria essenzial-mente storiografica di uso corrente anche se piuttosto infelice per descrivere una realtagrave che sarebbe preferibile qualificare come laquoassolutismo illuminatoraquo tutto interno dunque a una dimensione di razionalitagrave e per aspetti importanti anche di una razionalitagrave progressiva Un discorso analogo potrebbe essere fatto anche per la realtagrave della Russia post-sovietica i trasferimenti coatti di popola-zione e il vasto utilizzo del lavoro forzato nel sistema del Gulag ai fini della re-alizzazione di imponenti e purtroppo non sempre utili opere pubbliche (spesso di carattere appunto idraulico per riprendere la terminologia resa celebre da Wittfogel come il tristemente celebre canale del baltico) sono oggi impensabi-li Anche qui tuttavia senza trascurare unrsquoepoca in cui come egrave stato posto in rilievo in un libro la cui tesi interpretativa risulta vigorosamente sostenuta fin dal titolo 31 la vicenda storico-ideologica del comunismo ha incrociato lrsquoereditagrave laquodispoticaraquo dellrsquooriente ma di un oriente che in nulla coincide con i confini del mondo musulmano individuato da montesquieu come il luogo naturale di elezione del dispotismo

Il venir meno o la profonda trasformazione dei regimi che avevano costituito il modello contemporaneo allrsquoautore di Oriental Despotism ha fatto sigrave che la stes-sa nozione da un certo momento in poi istintivamente riferita ai conflitti ideolo-gici della guerra fredda tendesse gradualmente a svanire Senza che per questo risultasse istintivo riferirla a un Oriente arabo-musulmano nei termini che si sono visti in montesquieu quelli di un dispotismo teologico geograficamente situato Al contrario per quasi tutto il corso del xx secolo mdashin radicale discon-tinuitagrave con lrsquoepoca a noi contemporaneamdash quel mondo sarebbe stato per lo piugrave percepito sotto il profilo politico come ininfluente ed alieno Fino al prodursi di un evento trasformatore lrsquoimporsi di un regime dichiaratamente islamico in quellrsquoarea sensibile del mondo situata tra il medio oriente e lrsquoAsia

3 Khomeini Islam politico e un nuovo modello dispotico

Egrave dunque necessario tornare ai confini non soltanto geografici ma culturali e di civilizzazione al cuore dellrsquoanalisi di montesquieu al mondo islamico da

31 Cfr Lepre 2001 Il titolo egrave Che crsquoentra Marx con Pol Pot Il comunismo tra Oriente e Occidente

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 103

lui visto come strettamente e non in termini casuali connesso allrsquoesperienza dis-potica

La rivoluzione Iraniana del 19781979 egrave stata a giusto titolo definita a pivotal event 32 un evento cardine esplicativo da un lato di processi di lungo periodo intellettuali e sociali che ne hanno determinato la genesi (il tracollo del modello di modernizzazione autoritaria mdashperaltro sempre piugrave dubbio come moderniz-zazione e sempre piugrave autoritario nella sua essenzamdash rappresentato dal regime dello Sciagrave) 33 e al tempo stesso fondativo senza la rottura dellrsquoequilibrio geopo-litico in Iran si puograve supporre non si sarebbe verificata lrsquoinvasione dellrsquoAfghani-stan e la relativa concatenazione di eventi a essa successivi tra i quali in primo luogo lrsquoaccelerazione della crisi dellrsquoimpero sovietico non si sarebbe verosimil-mente prodotto il secondo shock petrolifero del 1979 ed egrave infine impossibile sopravvalutare lrsquoimportanza della Rivoluzione iraniana nel successivo sviluppo delle correnti di islamismo radicale e fondamentalista nellrsquointero mondo ara-bo-musulmano 34

Egrave un aspetto questrsquoultimo che va sottolineato percheacute crsquoegrave il rischio di consi-derare il cambiamento di regime in Iran e il suo principale protagonista lrsquoimam Ruhollah Khomeini mdashin realtagrave assai piugrave che protagonista lrsquoinventore e il creato-re di quellrsquoevento che sarebbe risultato decisivo nello sviluppo storico e politico tra xx e xxi secolomdash come qualcosa di fondamentalmente interni al mondo sci-

32 Cfr milani 2012 Anche in relazione al tema specifico del dispotismo si tratta di un evento che si presta a interpretazioni comparative di particolare rilievo laquoThe revolution that overthrew [the Shah] in 1979 was democratic in its nature and demands Sadly it begot a regime more despotic than Shahrsquos own modernizing authoritarianismraquo ivi VI

33 Se il regime pahlavi in termini cronologici corrispondente ai due regni di Reza Kahn (1925-1941) e del figlio mohammad Reza (1941-1979) abbia rappresentato una forma di dispotismo di stam-po occidentale trapiantato in oriente egrave questione che qui rimane sullo sfondo Occorre del resto distin-guere le diverse politiche adottate dai due successivi sovrani in relazione al tema del rapporto religione e politica ad esempio improntata a un ferreo e persino aggressivo secolarismo modellato su quello di Atatuumlrk lrsquoazione di Reza sciagrave decisamente volta a favorire il clero e le sue istituzioni quella del figlio egrave un paradosso raramente evidenziato che mai come nei trentrsquoanni precedenti la Rivoluzione furono in Iran costruite moschee e finanziate scuole coraniche Ci si puograve chiedere se debba considerarsi di natura occidentale il dispotismo dellrsquoultimo pahlavi In riferimento al sistema di alleanze geopolitiche lo si puograve senzrsquoaltro affermare ma alle culture politiche dellrsquooccidente nel senso ad esempio di una evoluzione laquocostituzionaleraquo del potere monarchico sarebbe stata dallo sciagrave costantemente opposta unrsquoostinata chiusura

34 Nel corso del 1979 si procedeva in pakistan alla conclusione del processo e alla conseguente impiccagione (4 aprile) dellrsquoex-primo ministro Ali Bhutto atto simbolico del regime del generale zia artefice di un processo di islamizzazione (Sharization) segnato dalla emanazione delle Hudud ordinances (applicazione delle sanzioni previste dalla Sharrsquoia in materia penale) e da un singolare inasprimento e da una piugrave rigorista applicazione della Blasphemy law E in quello stesso anno si colloca uno degli epi-sodi piugrave clamorosi mdashe piugrave rimossimdash della storia degli ultimi decenni del xx secolo lrsquoassalto armato (20 novembre 1979) e lrsquooccupazione con relativa presa drsquoostaggi per due intere settimane della Grande moschea della mecca e del vasto spazio al centro del quale egrave collocata la pietra nera notoriamente il luogo piugrave santo dellrsquoislam da parte di un commando di alcune centinaia di jihadisti contestatori del diritto di custodia dei luoghi santi da parte della monarchia saudita La crisi risoltasi in un bagno di sangue la cui entitagrave sarebbe risultata in seguito non facile da stimare (in un luogo ove in quel preciso momento erano presenti oltre centomila pellegrini ovviamente inermi) egrave considerata da un lato come uno degli eventi allrsquoorigine dellrsquoorganizzazione di Al-Qaeda e dallrsquoaltro dellrsquoevoluzione in senso piugrave accentuatamente whaabita (dunque di unrsquointerpretazione dellrsquoislam in senso rigorosamente letteralista e fondamentalista) del regime saudita Cfr Trofimov 2007

104 mARIO TESINI

ita (sotto il profilo etico-religioso) e alla nazione e realtagrave statuale iraniana (sotto il profilo politico)

Il successo di una rivoluzione condotta contro la maggiore potenza imperia-listica del mondo il laquoGrande Satanaraquo cui sarebbe stata inflitta lrsquoinedita umilia-zione dei 444 giorni di detenzione (dal 4 novembre 1979 al 20 gennaio 1981) dei cinquantadue ostaggi nella sede dellrsquoambasciata statunitense violata e occupata lrsquoappassionato richiamo al dovere di liberazione della terra dellrsquoislam (Dār-al-islām) dallrsquoavamposto non soltanto imperialistico ma blasfemo creatosi in essa il laquopiccolo Satanaraquo (a pochi mesi dagli accordi di Camp david sottoscritti tra Egitto e Israele il 17 settembre 1978) lrsquoinstaurazione di un regime direttamente ispirato alla lettera coranica e alla tradizione profetica ebbero mdashhannomdash un formidabile impatto sullrsquointero e in termini numerici largamente maggioritario mondo sunnita

Nel senso anche di una altrettanto formidabile frustrazione non solo mag-gioritario lrsquoislam sunnita (oltre il 90 della popolazione musulmana del pianeta) ma anche custode dei luoghi santi intellettualmente faro della cultura islamica con la sua piugrave prestigiosa istituzione lrsquouniversitagrave Al-Azhar al Cairo motore fino al 1967 di un panarabismo trionfatore in Algeria e altrove componente essen-ziale di un terzomondismo che da Bandung in poi sarebbe apparso come forza emergente in grado di operare una sorta di conversione ideologica di parte delle eacutelite intellettuali dellrsquooccidente esso mdashil mondo sunnitamdash si vedeva ora improv-visamente spettacolarmente sopravanzato dai piugrave poveri meno numerosi non di rado disprezzati sciiti Fino a quel momento soggiogato e sottoposto a costan-te repressione in gran parte dello stesso mondo islamico (nellrsquoIraq di Saddam Hussein ad esempio) e allrsquoapparenza condannato a quella dimensione di vittima e auto-vittima che appariva sua propria fin dallrsquoepoca dei primi califfi dellrsquoas-sassinio di Ali e del martirio di Hussein grazie alla vittoriosa e carismatica figura di Khomeini lrsquoislam sciita sembrava avere acquisito unrsquoinedita leadership politica nellrsquointero mondo musulmano

Sarebbe dunque un errore di prospettiva collocare lrsquoopera e la figura di Kho-meini esclusivamente dentro i confini della tradizione sciita Al contrario in sem-pre piugrave esplicita poi radicale e violenta rottura con lrsquoattitudine laquoquietistaraquo o almeno compromissoria dei vertici delle gerarchie religiose in Iran Khomeini si poneva nel solco di quellrsquoinsieme di concezioni al tempo stesso religiose e politi-che che noi oggi definiamo con termini diversi (islam radicale o fondamentalista islamismo islam politico ecc) le cui origini intellettuali si trovano tutte allrsquointer-no del mondo sunnita A partire dal trauma storico della formale soppressione del califfato (3 marzo 1924) da parte di mustapha Kemal Atatuumlrk con la fonda-zione delle Fratellanze musulmane per iniziativa di Hassan el-Banna in Egitto e in parallelo con lrsquoopera dei due principali teorici dellrsquoislam radicale Saady Qutb e soprattutto Sayyd Abu l-Alsquola maududi dei quali Khomeini sarebbe divenuto traduttore degli scritti in farsi

La storia dellrsquoislam radicale cosigrave come noi lo percepiamo oggi ha un seco-lo di vita Il suo momento genetico presenta un visibile nesso con le ideologie totalitarie di destra e di sinistra in Europa tra anni venti e anni Trenta come

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 105

egrave stato evidenziato tra gli altri da paul Berman e Hamed Abdel-Samad 35 E il momento apicale del suo successo politico egrave appunto consistito nella Rivoluzio-ne iraniana a sua volta avvio di un processo di irradiazione a misura dellrsquointero mondo islamico e al tempo stesso mdashfatto nuovo e di rilevanza evidentemdash negli ambienti dellrsquoemigrazione musulmana in occidente soprattutto in Europa Se dovessimo riassumere in unrsquoimmagine questa secolare trasformazione nelle idee cosigrave come nei rapporti di forza potremmo vedere questrsquoarco di tempo in re-lazione al nostro tema simbolicamente compreso tra lrsquoabolizione dei tribunali islamici nella Turchia di Atatuumlrk e lrsquoapparizione a partire dai primi anni ottanta del Novecento delle Sharia Courts a Londra nel cuore di quello che era allrsquoin-domani della prima guerra mondiale lrsquoimpero britannico al momento della sua massima espansione 36

Alla base della dottrina di Khomeini risiede un elemento giuridico posto in unitagrave inscindibile rispetto a quello teologico Ed egrave proprio tale principio che di-veniva nel 1979 a seguito di una rivoluzione a eco mondiale non soltanto fonda-mento laquocostituzionaleraquo di un grande stato ma anche della rivendicazione islamista nel mondo dalla Nigeria alla malesia fino al Belgio ecc Non si era dunque trat-tato di una deviazione rispetto alle maggioritarie tendenze della cultura islamica in paesi e continenti diversi ma della traduzione in termini politici di una diffusa e profonda aspirazione Nella sua Introduction to Islamic Law joseph Schacht aveva alcuni anni prima evidenziato la centralitagrave della questione fin dalla prima pagina di quellrsquoopera classica laquoIslamic Law is the epitome of Islamic thought the most typical manifestation of the Islamic way of life the core and kernel of Islam itselfraquo 37

La sintesi della dottrina costituzionale di Khomeini egrave come noto rinvenibile nella trascrizione delle conversazioni da lui tenute a Najaf nel corso dellrsquoesi-lio iracheno dal titolo Il governo islamico Ligrave veniva affermato il principio del wilāyat-i faqīh laquola tutela del giurisperitoraquo o in altri termini la custodia dellrsquoor-dine sociale da parte dellrsquoesperto conoscitore della legge islamica 38 A presuppo-

35 Berman 2004 Abdel-Samad 201436 La data fondamentale egrave il 1982 in quellrsquoanno giuristi rappresentanti di dieci diversi centri

islamici britannici si incontrarono alla moschea jami di Birmingham e decisero di fondare a Leyton un distretto nella zona nord-orientale di Londra lrsquoIslamic Sharia Council (ISC) il primo esempio di Sharia court non solo del Regno Unito ma dellrsquointera Europaraquo (Negri 2018 3 ove anche aggiornate indi-cazione sul dibattito in corso nel Regno Unito particolarmente vivace nellrsquoultimo decennio) Si deve comunque notare che i Sharrsquoia Councils (il termine di Courts egrave corrente ma improprio) hanno compe-tenze riconosciute esclusivamente in ambito civile in particolare in relazione a richieste di divorzio da parte delle donne (gli uomini come si sa possono nellrsquoambito del diritto islamico ricorrere a forme piugrave sbrigative) e svolgono altresigrave funzioni di carattere mediatorio e arbitrale

37 Schacht 1964 138 Si tratta dellrsquoaspetto piugrave innovativo del regime e il fondamento del carattere in sostanza assoluto

del potere alla figura di Khomeini definito come laquola fonte di imitazione nel campo della giurispru-denza islamicaraquo fa del resto piugrave volte riferimento esplicito il testo della costituzione Come egrave stato osservato a seguito dellrsquoabbandono immediatamente dopo il successo della rivoluzione di un prece-dente progetto costituzionale che sembrava mantenere la promessa di un governo democratico laquoin this constitution [Khomeini] was granted more despotic powers than arguably any despot in any constitutional government and certainly more than the shah he had just replaced In the new document Allah and not the people was the sovereignraquo (milani 2015 228) Se nella sua forma specifica si tratta evidentemente di un dispotismo del tutto al di fuori delle possibilitagrave di immaginazione di montesquieu egrave da notare

106 mARIO TESINI

sto di tale dottrina stava la confutazione dellrsquoidea laquoche lrsquoIslam non [fosse] una religione comprensiva di tutto ciograve che attiene alla vita quotidiana non avrebbe un ordinamento adatto alla societagrave non avrebbe definito neacute norme di governo neacute leggiraquo 39 Al contrario il diritto islamico mdashla sharīrsquoa nelle sue tre fondamentali fonti il Corano la Sira (Vita del profeta) gli hadīthmdash presenta ogni risposta non soltanto in rapporto alla devozione individuale ma anche ai problemi relativi laquoalla societagrave allrsquoeconomia al diritto alla politica e allrsquoamministrazione pubbli-caraquo Esso doveva dunque considerarsi come un insieme laquoarticolato esaustivo e onnicomprensivo testi imponenti [] compilati da secoli intorno ai piugrave disparati ambiti del diritto dalla procedura giudiziaria al diritto commerciale dalle pene corporali alle leggi che regolano la vendetta fino ai rapporti tra le nazioni [] Non esiste aspetto della vita per cui lrsquoIslam non abbia una soluzione o sul quale non abbia legiferatoraquo 40

Non si puograve imputare a Khomeini di avere negli anni antecedenti la presa del potere dissimulato le proprie intenzioni persino in alcune tra le materie piugrave sen-sibili per la coscienza media contemporanea laquoAl tempo del nobile Inviato non ci si limitava allrsquoenunciazione e alla comunicazione della legge essa veniva eseguita Era lrsquoInviato di dio in persona a farlo per esempio applicava le leggi punitive tagliava le mani ai ladri infliggeva i colpi di verga eseguiva la lapidazione sono le stesse mansioni del Califfo il quale non egrave un legislatore ma un esecutore delle leggi di dio portate dal nobile Inviatoraquo 41 Se queste pagine di Khomeini fossero state non si dice conosciute (percheacute erano conosciute) ma prese sul serio non ci sarebbe stata sorpresa nel vedere i precetti della Sharīrsquoa recepiti nel codice penale (la lapidazione per adulterio introdotta allora egrave stata mantenuta nella re-visione del codice nel 2013) o nel vedere mdashsul piano del diritto civilemdash lrsquoetagrave matrimoniabile delle donne ridotta a nove anni con lrsquoinoppugnabile argomento che a quellrsquoetagrave era stato consumato il matrimonio del profeta (oggi in seguito una modifica laquoriformistaraquo del codice civile lrsquoetagrave legale egrave stata portata a tredici anni ma con la riserva di una sua riconduzione al limite originario e scritturale in caso di autorizzazione o del padre o di un giudice)

Egrave un universo lsquogiuridicorsquo tuttrsquoaltro che banale non so se si possa convenire con la prefazione di Franco Cardini di cui si avvale lrsquoedizione qui utilizzata dellrsquoopera di Khomeini edita con la collaborazione dellrsquoIstituto Culturale dellrsquoAmbasciata della Repubblica Islamica dellrsquoIran in Italia secondo cui laquocon quel che sappiamo di Abu Ghraib e Guantanamoraquo e laquolrsquoulteriore giro di vite imposto alle giagrave compro-messe libertagrave civili negli Stati Uniti dal governo Bush con i soliti alibi della ldquosicu-rezzardquo e della ldquolotta contro il terrorerdquoraquo laquonoi ldquodemocratici occidentalirdquo abbiamo il sospetto di non poter grancheacute far lezioni di libertagrave a nessunoraquo 42

come esso aveva le radici del suo carattere assoluto nella mancanza di distinzione della religione rispet-to allo stato anzi nella dichiarata coincidenza del potere politico con lrsquoautoritagrave teologica il primo degli attributi da montesquieu ritenuti costitutivi del potere dispotico nel contesto orientale

39 Khomeini 2006 1440 Ibidem 1541 Ibidem 25 La citazione egrave tratta dalla prima pagina del capitolo primo dal titolo laquopercheacute egrave

necessario costituire il governoraquo42 Cardini 2006 8

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 107

dalla Rivoluzione fino a oggi le omissioni e le infrazioni alla legge islami-ca divenuta legge dello stato vengono trattate non soltanto con gli strumenti molto classici dellrsquoincarcerazione e delle esecuzioni sia nelle forme legali sia in quelle sommarie e extra-giudiziali con una predilezione in entrambi i casi per la loro messinscena pubblica ma anche attraverso modalitagrave di una vera e propria repressione laquodi stradaraquo e laquoporta a portaraquo tanto occasionale quanto brutale affidata a un corpo di nuova istituzione creato in coincidenza alla na-scita della Repubblica Islamica i Guardiani della Rivoluzione mdashin particolare attraverso il braccio esecutivo dei Basijmdash 43 preposti al controllo della moralitagrave pubblica (la cui composizione e il cui concreto funzionamento meriterebbero una attenzione specifica percheacute si tratta di una componente essenziale del regi-me non solo dal punto di vista della repressione ma anche mdashe questo potrebbe apparire meno ovviomdash del controllo e della confisca delle risorse economiche) insomma una milizia al diretto comando della casta di esperti del diritto is-lamico

Nelle pagine di Khomeini egrave con molta chiarezza affrontato il tema mdashche per quanto riguarda il pensiero moderno ha uno dei luoghi classici nellrsquoopera di montesquieumdash delle diverse forme di governo Non che certamente dallrsquoalto delle sue affermazioni apodittiche il leader della rivoluzione islamica si abbas-sasse a laquofare i contiraquo neacute con montesquieu neacute con qualsiasi altro autore ricon-ducibile alla tradizione politica occidentale ma il problema del confronto con un vocabolario politico corrente sembra per un momento esserselo posto laquoIl governo islamicoraquo veniva dunque detto laquonon ha niente a che vedere con alcuna delle forme di governo esistenti [] non egrave unrsquoautocrazia in cui il capo dello stato sia un despota che detiene un potere assoluto [] Esso egrave costituzionale nel senso che i governanti nellrsquoesecuzione delle leggi e nellrsquoamministrazione dello Stato sono vincolati a una serie di condizioni rese esplicite dal nobile Corano e dalla sunna del nobile messaggero [] da questo punto di vista il governo islamico egrave il ldquogoverno della legge divina sugli uominirdquoraquo 44

La Costituzione della Repubblica Islamica dellrsquoIran riflette e traduce queste concezioni A partire dallrsquoesteso preambolo ove tra lrsquoaltro sono fissati i princi-pi dellrsquoordinamento giudiziario laquofondato sulla giustizia islamica e composto di magistrati giusti e profondi conoscitori delle norme religioseraquo 45 E quanto allrsquoor-ganizzazione della giustizia si aggiunge subito dopo con una terminologia che costituisce tratto caratteristico dellrsquointero testo laquoconsiderata la sua importanza fondamentale e il suo impegno nellrsquooperare come scuola di pensiero e di azione [essa deve] tenersi lontana da relazioni malsaneraquo 46

43 Cfr Golkar 201544 Khomeini 2006 4145 Una traduzione del testo della costituzione egrave reperibile nel sito della Embassy of Islamic Republic

of Iran Rome Cfr ivi il paragrafo dal titolo laquoIl potere giudiziario nella Costituzioneraquo Egrave da osservare come sin dalle prime righe il testo costituzionale sfuma il riferimento nazionale per porsi come docu-mento-guida dellrsquointera Ummah basato comrsquoegrave laquosui principi e sulle norme delrsquoIslam in conformitagrave alle autentiche aspirazioni della comunitagrave islamicaraquo fin dal suo primo momento dunque la rivoluzione islamista rivendica un significato e unrsquoambizione universali

46 Ibidem

108 mARIO TESINI

Allrsquoarticolo 4 si puograve del resto leggere a maggior precisazione che laquotutte le leggi civili penali finanziarie economiche amministrative culturali militari po-litiche e di altro tipo e tutte le normative devono essere fondate sui precetti islamiciraquo E in ragione di tale principio viene definita una riserva di legge che puograve considerarsi come lrsquoarchitrave di tutto il sistema di seguito cosigrave esplicitata laquoIl presente articolo si applica in modo assoluto e universale a tutti gli altri articoli della Costituzione come pure a ogni altra norma e regola e i giuristi islamici che compongono il Consiglio dei Guardiani sono giudici in questa materiaraquo 47

Una perfetta teocrazia dunque ma ogni teocrazia egrave destinata a tradursi in una ierocrazia in una forma estrema nella classica definizione bobbiana di laquogo-verno degli uominiraquo 48

E difatti la struttura del potere nella Repubblica islamica fa perno su una figura dominante la Guida Suprema che del suo operato deve rispondere esclu-sivamente a un consiglio di Vigilanza (o dei Guardiani) da lui stesso nei fatti nominato (sei dei dodici membri quelli oltretutto investiti delle funzioni piugrave importanti in modo diretto) 49 Ersquo da notare che in quarantrsquoanni due sole persone hanno ricoperto questo ufficio Khomeini fino alla morte il 3 giugno 1989 e da allora a oggi il suo unico successore lrsquoayatollah Khamenei

Alla figura di Khomeini va prestata una duplice attenzione in rapporto alla vicenda contemporanea della nazione iraniana ovviamente ma anche per gli orientamenti dellrsquoopinione nellrsquoinsieme del mondo musulmano le cui strutture mentali hanno subigraveto nel corso degli ultimi quarantrsquoanni un processo di rilevante trasformazione Lrsquoasserzione secondo cui laquose il governo dellrsquoIslam egrave il governo della legge uno statista non puograve che essere un giurisperito cosigrave come confer-mato dalla tradizioneraquo 50 risponde oggi sia allrsquointerno degli stati in cui lrsquoislam egrave la religione ufficiale sia nelle minoranze presenti allrsquointerno di altri paesi a una sempre piugrave diffusa convinzione 51

47 Ibidem48 In questo caso la figura del despota assume caratteri indubbiamente originali il potere compete

a chi egrave in grado di dominare lrsquoimpressionante congerie di fonti (laquotesti imponentiraquo nella definizione di Khomeini trasmessi in una lingua mdashdallrsquoarabo classico del Corano a quello dei secoli immediatamente successivimdash non piugrave di uso comune) dei soli hādith (detti e aneddoti della vita del profeta) tra affida-bili o a seconda delle diverse scuole considerati dubbi nella loro laquocatena di trasmissioneraquo se ne contano decine di migliaia la cui collezione completa costituisce la Sunna (per unrsquointroduzione cfr Vercellin 2002 57-60 e passim) ed egrave su queste basi che egrave stato eretto lrsquoimmane edificio della giurisprudenza isla-mica Si egrave molto lontani da quellrsquoesigenza di chiarezza e di certezza delle norme che sta alla base dello Stato di diritto (cfr Bobbio 1999 90)

49 Si vedano gli articoli 107-112 che compongono la parte ottava della costituzione dal titolo laquoLa Guida o il Consiglio direttivoraquo Allrsquoart 109 vengono indicati laquoi requisiti essenziali e le qualifiche della Guida o dei membri del Consiglio direttivoraquo laquoa) Competenza scientifica e virtugrave morali per esercitare la funzione di suprema Autoritagrave teologica e per emettere sentenze di diritto religioso b) perspicacia in campo politico e sociale coraggio forza ed opportune capacitagrave amministrativeraquo Sulla composizione e le funzioni del consiglio dei Guardiani istituito laquoallo scopo di tutelare la Costituzione ed i principi Islamici assicurando che nessun atto legislativo ratificato dallrsquoAssemblea Islamica sia in contrasto con essiraquo si veda lrsquoart 91 e ss Egrave infine da notare che anche le candidature al parlamento sono sottoposte a un vaglio preliminare e devono essere approvate da comitati di laquoespertiraquo

50 Khomeini 2006 4551 Una assai vasta letteratura riferita a diversi contesti nazionali egrave disponibile oggi su un feno-

meno che riguarda lrsquointero mondo islamico (in taluni casi come applicazione diretta in altri come

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 109

Convinzione non priva di momenti organizzativi e di reti capillari di diffusio-ne Lrsquoidea secondo cui laquonon crsquoegrave clero nellrsquoislamraquo a giudizio dello studioso gesuita libanese Samir Khalil Samir laquoegrave un equivoco diffusissimo in occidenteraquo 52 Certo tale sensazione corrisponde alla realtagrave laquose con clero si intende ciograve che i cristiani cattolici o ortodossi intendono [] lrsquoislam non ha patriarchi neacute cardinali neacute vescovi neacute tanto meno sacerdoti ma se si vuole significare che non esiste unrsquoau-toritagrave o una gerarchia questo egrave falso Anzi mdashosserva Samirmdash in un certo senso il clericalismo nellrsquoislam egrave ancora piugrave forte che nella chiesa cattolicaraquo 53

Quella dellrsquoislam insomma non egrave una realtagrave invertebrata Lrsquounitagrave della co-munitagrave musulmana si fonda su un corpus di testi riconosciuti e sullrsquoesistenza di sei differenti scuole teologico-giuridiche (quattro quelle sunnite due che fanno invece autoritagrave nel mondo sciita) tra loro in parte concorrenti e in parte coinci-denti e che sono nel loro insieme e nella loro complementaritagrave preservatrici di un patrimonio storico-dottrinale comune laquouna mentalitagrave ereditata da secoli di storia e cementata oggi dallrsquoegemonia dei paesi islamici piugrave ricchi in particolare lrsquoArabia Saudita che attraverso i loro finanziamenti influenzano le idee e i com-portamenti di milioni di credenti e contribuiscono a un processo di ldquounificazio-nerdquo del pensieroraquo 54

Egrave questo un punto al quale si deve prestare attenzione Oggi sotto il profilo dei rapporti interstatuali il mondo islamico egrave come ogni giorno vediamo pro-fondamente diviso In particolare esso egrave percorso dal conflitto di particolare virulenza sul piano verbale e delle reciproche accuse tra la Repubblica iraniana e il Regno saudita un conflitto che ha come posta in gioco non solo la funzione di stato-guida regionale nel contesto mediorientale ma anche una sorta di prima-to ideologico per chi si trova ai nostri giorni nella situazione di un osservatore esterno crsquoegrave il rischio che la geopolitica faccia velo alla realtagrave di un arcipelago islamista i cui obiettivi non solo dichiaratamente ma nei fatti si pongono al di lagrave degli stati (anche se da parte di alcuni stati beneficiano di consistenti politiche di supporto) il whaabismo irradiato dagli stati del golfo e il khomeinismo a par-tire dal mondo sciita veicolano messaggi mdashe mentalitagravemdash che allrsquointerno dellrsquoor-mai vasto network islamista risultano al fondo indistinguibili (mentre gran parte dellrsquoattenzione egrave comprensibilmente rivolta ai quotidiani massacri nelle diverse Proxy Wars mdashin yemen e in Iraq ad esempio ieri in Libano e oggi in Siriamdash che gli stati in violento e allrsquoapparenza irriducibile conflitto questo sigrave geopolitico sostengono o direttamente conducono)

Trasversale appare ad esempio la glorificazione del fenomeno piugrave appari-scente del radicalismo islamico negli ultimi decenni quello del martire suicida che in unrsquoaspirazione religiosa cui non sono probabilmente estranei anche i noti carnali allettamenti sublima lrsquoelemento tragico-nichilista tipico di precedenti

pressante rivendicazione da parte di forti minoranze o addirittura di potenziali maggioranze elettorali) fenomeno che non risparmia paesi a lungo considerati come immuni dalla penetrazione fondamentali-sta tra i quali ad esempio mdashfatto di particolare rilievo percheacute si tratta del paese con la piugrave numerosa popolazione musulmana al mondomdash lrsquoIndonesia cfr al riguardo Buehler-muhtada 2016

52 Samir 2002 2953 Ibidem 2954 Ibidem 27

110 mARIO TESINI

similari esperienze Lrsquoimportazione di tale modello nel mondo sunnita per lrsquoin-termediazione delle milizie libanesi (Hezbollah) ispirate a quel culto della mor-te fin dallrsquoorigine al centro della cultura e della mentalitagrave sciita egrave stata oggetto di una dettagliata ricostruzione storica e analisi sociologica da parte di Fahrad Khosrokhavar 55

Giagrave montesquieu aveva rilevato la concreta possibilitagrave storica di questa forma di fanatismo legato alla religione con il pensiero rivolto allrsquooriente ma certo an-che allrsquoesperienza delle guerre di religione in Europa laquoChe cosa puograve opporre la legge a chi sia convinto che la morte rappresenta lrsquoinizio di una illimitata futura felicitagraveraquo 56 E del resto una delle sue fonti primarie lrsquoinglese paul Rycaut autore negli anni della restaurazione Stuart di un libro che allrsquoepoca faceva autoritagrave The Present State of the Ottoman Empire (1665) aveva paragonato gli ulema del mondo musulmano ai puritani di Cromwell 57

4 Dispotismi islamici Una comune negazione di Montesquieu

ma se alcuni tratti sono comuni agli stati che sostengono lrsquoemergenza di un islam radicale ai quattro angoli del mondo profonde differenze sono ravvisabili circa i loro caratteri strutturali e la loro evoluzione politica Cogliere il senso di una convergenza laquoideologicaraquo che tende a superare i conflitti di derivazione statuale o anche culturale (la reciproca atavica avversione tra arabi e persiani ad esempio) non significa ignorare o anche solo sottovalutare differenze di caratte-re sostanziale Se ad alimentare il radicalismo islamico nel mondo in tutte le sue manifestazioni sono da un lato le monarchie tradizionali del Golfo e dallrsquoaltro la Repubblica islamica iraniana si tratta indubbiamente sul piano storico e socio-logico di realtagrave non comparabili e tanto meno assimilabili

SullrsquoArabia Saudita non crsquoegrave molto da dire sotto vari profili essa rappresenta una forma di dispotismo (nel senso di montesquieu) allo stato puro per usare la sintetica immagine di Kamel daoud un Daesh qui a reacuteussi (laquoUn Isis che ha conseguito i suoi obiettiviraquo) 58 Sotto il profilo costituzionale il Regno saudita fin dal 1932 anno della sua fondazione ha a lungo tenuto le cose semplici solo ses-santrsquoanni dopo nel 1992 e verosimilmente su pressione degli Stati Uniti a seguito della prima guerra del Golfo egrave stato emanato un atto normativo che allrsquoart 1 prevede che laquoil libro di dio e la Sunna del profeta [] sono la sua costituzioneraquo Il meno che si puograve dire egrave che gli americani (more solito del resto quando si tratta dellrsquoArabia Saudita) si sono accontentati di poco

Unrsquoanalisi comparata dei modelli costituzionali iraniano e saudita porterebbe alla conclusione che entrambi approdano a un risultato che in termini sintetici si potrebbe definire la negazione di Montesquieu In forme diverse (assai elaborate e fantasiose nella versione iraniana rudimentali in quella saudita) lrsquoassoluta man-

55 Khosrokhavar 200356 EL xxIV 14 in montesquieu 1964 70157 Thompson 2008 177-19658 daoud 2017 403-405

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 111

canza di qualsiasi articolazione dei poteri e di una reale garanzia dei diritti crea evidentemente le condizioni di quella che per montesquieu costituisce lrsquoessenza del governo dispotico

ma mentre quello dellrsquoArabia Saudita egrave un dispotismo coerente quello ira-niano rappresenta oggi un dispotismo paradossale La societagrave iraniana degli ul-timi decenni egrave contrassegnata da una straordinaria effervescenza sociale e da una vitalitagrave intellettuale dentro e fuori i suoi confini che suscita sorpresa e am-mirazione Se per quanto concerne lrsquoArabia Saudita quasi nulla egrave visibile e pro-babilmente poco esiste al di lagrave delle per noi strabilianti chiusure atavistiche e di unrsquoostentazione ipertecnologica di mera importazione il ricercatore interessato allrsquoIran puograve disporre di fonti varie e numerose sul piano della riflessione storica (ad esempio lrsquoopera politologica e storiografica di Abbas milani) 59 e su quello della filosofia (meriterebbe una relazione a seacute lrsquoindagine antropologica condotta da daryus Shayegan a partire dagli elementi di laquoschizofrenia culturaleraquo che con-traddistinguono le societagrave islamiche contemporanee di fronte alla modernitagrave) 60 dalla testimonianza autobiografica di leader politici protagonisti di quelle vicen-de come Shapour Bakhtyar 61 a quella dei numerosi attivisti e militanti dei diritti

59 della sua vastissima opera oltre alla giagrave ricordata biografia dello Sciagrave (milani 2012 che costi-tuisce unrsquoopera magistrale non soltanto in virtugrave della documentazione e del giudizio storico ma anche sotto il profilo letterario la vita di Reza pahlevi egrave ripercorsa in una convincente e impressionante pro-spettiva shakespeariana) sono da vedere almeno gli illuminanti saggi dedicati alla tormentata vicenda del plurisecolare confronto con la modernitagrave in Iran (milani 2004) Abbas milani egrave director of the Iranian Studies program at Stanford University le cui attivitagrave di dibattito sugli aspetti storico-politici e culturali cosigrave come sulle vicende contemporanee della realtagrave iraniana fruiscono di unrsquoampia e estre-mamente utile visibilitagrave online

60 Cfr Shayegan 1989 (nuova ed 2008) Nella sua analisi dei fondamenti storico-culturali dellrsquoop-pressione politica Shayegan opera un interessante accostamento dei dispotismi orientali e occidentali a partire da una riflessione sullrsquoopera di Octavio paz che alla radice dei fallimenti delle esperienze democratiche nel contesto latino americano aveva visto laquolrsquoassenza di una corrente intellettuale critica e modernaraquo assenza produttrice per diverse ragioni storiche di un atteggiamento sostanzialmente schizofrenico nei confronti della modernitagrave laquoCe que dit Paz au sujet de lrsquoAmeacuterique latine est encore plus vrai pour ce qui concerne le monde islamiqueraquo (ivi 51 cfr anche 74-75) Lo stesso autore era stato tra i primi a operare unrsquoampia messa in prospettiva storico-filosofica dellrsquoevento rivoluzionario iraniano analizzato nei termini precisi di una laquoRivoluzione religiosaraquo (Shayegan 1982) In quelle pagine era rico-struita la fenomenologia di un dispotismo eminentemente post-rivoluzionario tale da configurare una sorta di parossismo del cattivo governo laquoEn lrsquoespace de quelques mois (nel corso del 1979) des modes de vie tribale se mirent agrave dominer on se livrait agrave des actes primitifs drsquoexeacutecutions sommaires de lapidation de flagellation de rapine creacuteant une ambiance de cauchemar agrave tel point que beaucoup de gens croyaient vivre dans un monde irreacuteel ougrave tout eacutetait possible [] Avec le changement de perspective qui survint avec la reacutevolution islamique tout ce qursquoune sensibiliteacute contemporaine ressentait comme intoleacuterable fit surface tout agrave coupraquo (ivi 241-243) Nel volgere degli anni successivi si sarebbe prodotto un fenomeno di emi-grazione di vastissime proporzioni da parte degli strati piugrave evoluti della societagrave sintomo quantrsquoaltri mai indicativo anche quando non contraddistinto dagli aspetti di arcaica efferatezza propri al caso iraniano di ogni forma di malgoverno

61 Ai vertici dello stato iraniano per 37 giorni il suo rovesciamento lrsquo11 febbraio del 1979 avrebbe segnato la vittoria della rivoluzione Bakhtiar egrave indubbiamente una figura tragica La sua formazione nelle migliori tradizioni delle eacutelite intellettuali iraniane aveva consistenti radici occidentali titolare di due lauree in filosofia e diritto conseguite negli anni trenta alla Sorbona ove avrebbe successivamente ottenuto un dottorato in Scienze politiche simpatizzante della causa dei repubblicani spagnoli si era portato volontario nellrsquoesercito francese al momento dellrsquoinvasione hitleriana ed era poi stato attivo nella Resistenza Tornato in Iran al compimento degli studi nel 1953 aveva fatto parte come vice-mini-stro del governo mossadeq per poi divenire a seguito del colpo di stato che avrebbe riportato lo Sciagrave al potere non piugrave come monarca costituzionale ma con poteri di fatto assoluti un intransigente opposito-

112 mARIO TESINI

umani dentro e fuori i confini del paese 62 grazie anche a un virtuosistico utilizzo delle tecnologie per passare le maglie di interdizioni e censure 63 alla letteratura contemporanea (e qui si deve evitare di far nomi percheacute davvero troppo nume-rosi) alla sperimentazione musicale agli incantevoli film

Insomma quello iraniano egrave un dispotismo che non ha abbastanza forza per contenere interamente la societagrave lrsquoadesione spontanea allrsquoislam e ai suoi autoriz-zati interpreti negli strati piugrave arretrati della societagrave o in quelli piugrave interessati ai di-videndi di regime (non si dimentichi che lrsquoIran di oggi come al tempo dello Sciagrave presenta tutti i caratteri di un rentier State 64) non egrave di per seacute sufficiente Senza il ricorso a unrsquoorganizzazione paramilitare il cui compito egrave laquola repressione del vizio e la promozione della virtugraveraquo e che grazie allrsquoistituto del Basji [letteralmente laquomo-bilitazioneraquo degli oppressi] si integra nellrsquoistituzione cardine dei Guardiani della Rivoluzione schiere di militanti armati anche adolescenti vere e proprie ban-de di hooligans e di energumeni ulteriormente sviluppatesi negli otto anni della presidenza di Ahmadinejad quel regime verrebbe travolto (come si egrave visto nel 2009 nella sollevazione del Green Movement 65 come si vede oggi tra fine 2017 e i primi mesi del 2018) Ersquo questa la ragione per cui nel giudizio di numerosi osservatori il regime iraniano rappresenterebbe oggi nella sostanza una forma di fascismo 66 ove allrsquoelemento religioso egrave riservata una funzione sostanzialmente strumentale e ancillare

In una riflessione sul malgoverno il caso iraniano merita una menzione par-ticolare nonostante la straordinaria vitalitagrave della societagrave civile tutti gli indicatori

re al regime (il che gli sarebbe costato quasi sei anni di carcere) La sua nomina a primo ministro nella fase in cui lrsquoondata rivoluzionaria aveva assunto gigantesche proporzioni costituiva dunque una sorta di sostanziale abdicazione politica da parte dello Sciagrave oramai alla vigilia della sua definitiva partenza (tra i primi atti di governo di Bakhtiar ci sarebbe stata la soppressione della famigerata Savak) Travolto dalla rivoluzione che aveva trovato in Khomeini il suo definitivo leader costretto alla clandestinitagrave e alla fuga sarebbe stato assassinato a parigi lrsquo8 agosto 1991

62 Si puograve qui segnalare tra i diversi esempi possibili lrsquoazione svolta dal Human Rights amp Democ-racy for Iran A project of the Abdorrahman Boroumand Center il cui sito tra lrsquoaltro presenta una straor-dinaria realizzazione The Omid Memorial un censimento delle vittime della violenza di stato in Iran dal 1979 a oggi (24865 alla data della nostra ultima consultazione 25 aprile 2019) la cui storia ha potuto essere documentata e raccontata con il concorso volontario di chiunque fosse portatore o indagatore di una memoria amici familiari conoscenti giornalisti ricercatori storici Si tratta insomma di qualche cosa che sta a metagrave tra una sorta di camposanto telematico (Omid in persiano significa laquosperanzaraquo e le foto delle vittime rimandano a quelle di una lapide) e unrsquoenciclopedia dei crimini giudiziali e extra-giu-diziali compiuti dallrsquoinstaurazione del regime khomeinista ai nostri giorni

63 per unrsquoanalisi della Persian blogosphere cfr Kelly-Etling 201564 Se lo Sciagrave destinava una parte sostanziale dei proventi dellrsquoindustria petrolifera allrsquoacquisto di

sofisticate tecnologie militari e a forme celebrative dellrsquoistituzione monarchica (come nelle dissipatrici celebrazioni di persepolis nel 1971) il regime islamista utilizza oggi quegli stessi proventi (oltre che al rafforzamento del consenso sociale attraverso lrsquoipertrofia di una funzione pubblica in buona parte improduttiva) al finanziamento di milizie armate in diverse aree di conflitto nella regione prevalente-mente sciite ma non necessariamente come il caso di Hamas dimostra

65 parsa 201666 Ersquo la tesi sostenuta ad esempio da Amir Taheri in The Persian Night (Taheri 2009) Il potenziale

dispotico dellrsquoislam radicale ha del resto come giagrave sottolineato la sua radice nelle dottrine totalita-riemdashdi destra e di sinistramdashsviluppatesi in occidente nel corso del ventesimo secolo caratteri propri al fascismo sono rinvenibili non solo nei regimi baathisti di Siria e dellrsquoIrak di Saddam Hussein ma con particolare evidenza (a partire ovviamente dal ruolo della milizia i cui atti di intimidazione e di violenza hanno talvolta soltanto una vernice teocratica) in quello iraniano

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 113

del malgoverno mdasheconomici relativi alla corruzione alla laquoviolenza di Statoraquo alla repressione dei diritti umani e delle libertagrave individuali alla promozione di guerre e di atti di terrorismo in varie parti del mondomdash mostrano quanto laquotra-diteraquo (se proprio si vuole usare questa parola) siano state in questi quarantrsquoanni le promesse mdashe le illusionimdash della Rivoluzione

In questa divaricazione tra societagrave e potere tutto diviene oggetto di negoziato di una estenuante contrattazione processo che non egrave recente e di cui abbiamo una brillante eco politico-letteraria fin dagli anni Novanta nelle pagine di osser-vatori esterni come Christopher Hitchens e V S Naipaul 67

Egrave una singolare fenomenologia del dispotismo la concessione di una borsa di studio per studiare allrsquoestero o una condanna alla fustigazione per la contravven-zione di norme relative allrsquouso di alcolici o di comportamento sessuale mdashle une e le altre oggetto di continua e sovente aperta violazionemdash sono atti che possono irrompere nella vita di un uomo o una donna dellrsquoIran (senza troppe distinzioni visto che anche lrsquoesecuzione capitale di minorenni egrave legale e praticata) 68 come atti di una volontagrave insindacabile secondo le non-regole classiche del dispotismo lrsquoarbitrio e il capriccio E del resto il dispotismo non egrave per sua natura necessaria-mente feroce nella realtagrave quotidiana ma puograve diventarlo in qualsiasi momento il punto essenziale non egrave la frequenza ma appunto lrsquoarbitrio

Il regime fondato da Khomeini si sarebbe fin dallrsquoinizio delineato come un dispotismo di tipo nuovo 69 inedito rispetto alla visione del mondo orientale e

67 Cfr I due articoli Iranrsquos Waiting Game e The Persian Version in Hitchens 2012 455-466 e 617-624 Naipaul 2003 177-315

68 Sulla casistica repressiva in Iran e le sue clamorose incoerenze e contraddizioni esiste una vasta letteratura e un costante aggiornamento pubblicistico una qualche sensazione fu prodotta anni fa dalla pubblicazione di un articolo dal titolo The Erotic Republic of Iran (Shahi 2013) Le specificitagrave dellrsquoamministrazione giudiziaria in Iran e le forme di aperta o surrettizia repressione sono al centro del racconto autobiografico di Shirin Ebadi che per la sua tenace azione di difesa dei diritti allrsquointerno del sistema normativo vigente (alla fine divenuta impossibile entro i confini dellrsquoIran) si egrave vista riconoscere il premio Nobel per la pace cfr Ebadi 2006 e 2016 Un insuperabile ostacolo risiede del resto nel carattere aleatorio dei principi stessi della legislazione particolarmente in materia penale in occasione della rivolta degli studenti dellrsquoestate del 1999 implacabilmente repressa lrsquoattuale presidente Rouhani (considerato un laquoriformistaraquo e allrsquoepoca vice-presidente del parlamento) dichiarograve che laquothose involved in the last daysrsquo riots destruction of public property and attacks against the system will be punished as mohareb [fighters against God] and mosfed [people spreading corruption]raquo (cit in parsa 2016 197) Il reato del mohareb traducibile anche come enemy of God comporta mdashsecondo quanto previsto dalla Sharrsquoiamdash la pena di morte ed egrave stato utilizzato in situazioni diverse nei confronti di attivisti curdi (ivi 169) o dei manifestanti nelle proteste successive alle elezioni del 2009 (Green movement) in quellrsquoanno si verificarono 388 esecuzioni capitali (ivi 229-233)

69 Lrsquoespressione laquodispotismo di tipo nuovoraquo puograve apparire unrsquoeco di Tocqueville ma in realtagrave qui non si tratta di un despotisme doux laquomiteraquo (soft o mild nelle traduzioni inglesi) una sorta di conformi-smo di massa ma del dispotismo cosigrave come lo troviamo nella definizione di montesquieu autocratico arbitrario e che puograve assumere in modo continuativo o a secondo dei casi intermittente caratteri di smisurata violenza In realtagrave il connotato dispotico del regime che subito allrsquoindomani della rivoluzione del 1979 andava instaurandosi poteva essere intuito qualora si fosse prestata una maggiore attenzione non soltanto al carattere specifico del carisma di Khomeini ma al fermento che da ormai mezzo secolo attraversava strati sociali soggetti a una predicazione islamista (in particolare nella realtagrave iraniana nel confusionario sincretismo islamo-marxista di un Ali Shariati) Sotto questo profilo egrave importante lrsquoesito intellettuale notoriamente imbarazzante dei rapidi passaggi di michel Foucault a Teheran tra settem-bre e novembre 1978 di cui egrave testimonianza la serie di articoli pubblicati sul laquoCorriere della seraraquo fino al 26 febbraio 1979 la Lettre ouverte agrave Mehdi Bazargan in laquoLe Nouvel Observateurraquo del 14-20 aprile

114 mARIO TESINI

in specifico della stessa persia come quella che in altre epoche poteva avere un montesquieu Lrsquoimportanza dellrsquoIran khomeinista risiede in una forza ideologi-camente espansiva in una tensione in grado di porre risorse a base nazionale e statuale al servizio di unrsquoaspirazione universalista E ciograve attraverso il finanzia-mento di guerre e di azioni terroristiche talvolta in oggettiva convergenza ma non di rado in forme di competizione con lrsquoArabia Saudita (lasciando sullo sfon-do la complessitagrave del rapporto con altri stati del Golfo come ad esempio il Qa-tar) competizione che sembra assumere per usare le categorie di Reneacute Girard qui si direbbe di una singolare pertinenza i caratteri del conflitto mimetico 70

di conseguenza con tutte le sue indubitabili differenze a livello di societagrave il particolare modello di dispotismo generato dallrsquoislam (nella sua versione fonda-mentalista almeno) tende a avvicinare realtagrave molto diverse tra loro Il modello dispotico iraniano e quello saudita sotto questo profilo convergono Salafiti o combattenti di dio (Hezbollah) sunniti i primi sciiti i secondi su non poche cose e ancor piugrave dovremmo dire sullrsquoessenziale pensano (e soprattutto sentono) allo stesso modo

E del resto (fatto di rilevanza pari almeno alla profonditagrave del silenzio che lo circonda) la Dichiarazione sui Diritti umani nellrsquoislam sottoscritta nel 1990 al Cairo dai 57 stati aderenti allrsquoOrganizzazione della conferenza islamica (Oic) 71 esplicitamente sottordina i diritti umani mdashe qualsiasi forma di diritto del re-stomdash alla Sharīrsquoa 72 Non sono dunque soltanto i predicatori internet con milioni

dello stesso anno (e altri interventi sullo stesso settimanale e in diversi altri luoghi) fino allrsquoarticolo sulla prima pagina di laquoLe monderaquo dellrsquo11-12 maggio 1979 allrsquoapparenza lrsquoultimo suo scritto dedicato allrsquoIran Gli scritti iraniani di Foucault sono stati oggetto di analisi in un libro ove egrave argomentata la tesi che lungi dal costituire unrsquoepisodica deviazione dallrsquoinsieme del suo pensiero o il frutto di semplici miscalculations essi si collocano in sostanziale coerenza con la sua posizione di ripulsa dellrsquointera espe-rienza storica della modernitagrave occidentale (Afary-Anderson 2005)

70 Nella chiave di questa analogia nel ricorrente esorcismo della presenza ebraica nella regione rappresentata dallo stato drsquoIsraele (questione che tende ad abbandonare i termini di un conflitto po-litico e interstatuale legato al territorio per assumere caratteri ideologici e teologici) puograve essere visto lrsquoequivalente della ricerca di un laquocapro espiatorioraquo (Girard 1982) in grado di allentare o rimuovere i caratteri dellrsquooriginario conflitto mimetico nel contrasto oggi violento tra mondo sciita e mondo sunnita lrsquoavversione a Israele sembra a tratti essere uno dei pochi motivi unificanti sia pure in forme superficiali e spesso politicamente contraddittorie

71 Fondata nel 1972 con il nome di Organisation of the Islamic Conference ha assunto nel 2011 la denominazione attuale Organisation of Islamic Cooperation Le sue lingue ufficiali sono lrsquoarabo lrsquoinglese e il francese

72 Nel preambolo si afferma che i diritti fondamentali e le libertagrave laquoaccording to Islam are an integral part of the Islamic religion and that no one shall have the right as a matter of principle to abolish them either in whole or in part or to violate or ignore them in as much as they are binding divine commands which are contained in the Revealed Books of Allah and which were sent through the last of His Prophets to complete the preceding divine messages and that safeguarding those fundamental rights and freedoms is an act of worship whereas the neglect or violation thereof is an abominable sin and that the safeguarding of those fundamental rights and freedom is an individual responsibility of every person and a collective responsibility of the entire Ummahraquo Tutti i venticinque articoli della dichiarazione vanno dunque letti in questa cornice come del resto evidenziato mdashin modo cosigrave chiaro che piugrave non si potrebbemdash dagli ultimi due laquoAll the rights and freedoms stipulated in this Declaration are subject to the Islamic Sharirsquoahraquo (art 24) laquoThe Islamic Sharirsquoah is the only source of reference for the explanation or clarification of any of the articles of this Declarationraquo (art25) A titolo di esempio allrsquoart 2 dopo avere affermato che la vita egrave un dono di dio garantito a ogni essere umano si precisa che egrave laquoprohibited to take away life except for a sharirsquoah prescribed reasonraquo

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 115

di followers a creare le condizioni di una nuova e crescente egemonia allrsquointerno del mondo islamico egrave la dichiarata volontagrave degli Stati

Tutto questo mdashcome si egrave fino a qui cercato di mostraremdash rischia di essere oscurato e come fagocitato dalla geopolitica Ersquo un errore dal quale sembra cau-telarci la lettura di montesquieu (il cui nome capita di incontrare tra i sostenitori del processo di democratizzazione in Iran) 73 Ersquo nelle pagine dellrsquoEsprit des lois che rinveniamo del resto una costante attenzione al rapporto tra le dinamiche sociali e la realtagrave delle istituzioni E non pare dubbio che radici e forme del di-spotismo mdashin tutte le sue successive metamorfosi non prive peraltro di analogie e di alcuni presupposti comunimdash proprio in tale interazione vadano individuate e comprese Nel caso dellrsquoIran contemporaneo a partire dalla contraddizione di una societagrave che risulta oggi divisa tra la vitalitagrave di alcune componenti e la pas-sivitagrave e la sottomissione di altre Entrambe si egrave visto sottoposte agli strumenti del governo dispotico sia quelli della pura forza sia quelli del condizionamento ideologico-religioso

Bibliografia

Abdel-Samad H (2017) Der islamische Faschismus (2014) tr it Fascismo islamico mi-lano Garzanti

Afary j Anderson K B (2005) Foucault and the Iranian Revolution Gender and the Seductions of Islamism Chicago and London Chicago University press

Aron R (1972) Main Currents in Sociological Thought (1965) tr it Le tappe del pensiero sociologico milano mondadori

Bakhtiar S (1982) Ma fideacuteliteacute paris Albin michelBerman p (2004) Terror and Liberalism New york Norton paperbackBerchet j-C (1994) Chateaubriand et le despotisme oriental laquodix-huitiegraveme Siegravecleraquo 26

391-421Bobbio N (1999) Teoria generale della politica (a cura di m Bovero) Torino EinaudiBoroumand L (1999) La guerre de principes preacuteface de m Ozouf paris Eacuted de lrsquoEacutecole

des Hautes Eacutetudes en Sciences Socialesmdash (2007) Human Rights and Democracy in Iran An Interview with Ladan Boroumand

laquoDissentraquo Summer 2007 192-215Buehler m muhtada d (2016) Democratization and the Diffusion of Sharirsquoa Law

Comparative Insights from Indonesia laquoSoutheast Asia Researchraquo 24 2 261-282Cardini F (2006) Prefazione a Khomeini R Il Governo Islamico Rimini Il Cerchio

73 Ad esempio nelle memorie di Shapour Bakhtiar (sul quale cfr sopra nota 59 Bakhtiar 1982 172-173) su un diverso registro puograve segnalarsi il romanzo della scrittrice iraniana in lingua francese Chahdortt djavann concepito come lettera a montesquieu e in forma di pastiche delle Lettere persiane (djavann 2006) Si vedano infine per la loro particolare importanza le considerazioni di Ladan Borou-mand (co-direttrice assieme alla sorella Roya delle iniziative di cui alla nota 60) che in unrsquointervista alla rivista americana Dissent (disponibile online) sottolinea lrsquoassenza nellrsquoIran degli anni antecedenti la ri-voluzione delle piugrave elementari conoscenze circa gli autori classici della tradizione liberal-costituzionale e democratica (Boroumand 2007 200 e per un diretto riferimento a montesquieu 193) Egrave da notare che Ladan Boruomand aveva anni prima pubblicato una vasta ricerca sui dibattiti in materia di diritti negli anni della Rivoluzione francese opera nella quale mdashcome scrive mona Ozouf nella prefazione al volumemdash laquoon deacutecouvre bien que fort pudiquement exprimeacute lrsquoancrage existentiel [] la source de lrsquoen-ergie mise agrave rechercher les enjeux et les leccedilons de lrsquohistoire reacutevolutionnaireraquo (cfr Boroumand 1999 7)

116 mARIO TESINI

Curtis m (2009) Orientalism and Islam European Thinkers on Oriental Despotism in the Middle East and India Cambridge UK Cambridge University press

daoud K (2017) Mes indeacutependances Chroniques 2010-2016 Algers Actes Suddjavann C (2013) Comment peut-on ecirctre franccedilais paris FlammarionEbadi S (2006) Iran awakening (1997) tr it Il mio Iran Una vita di rivoluzione e di

speranza milano Sperling amp Kupfermdash (2016) Until We Are Free My Fight for Human Rights in Iran tr it milano Bompi-

aniFelice d (2000-2001) (a cura di) Dispotismo Genesi e sviluppi di un concetto filosofico-

politico 2 tt Napoli Liguorimdash (2005) Voltaire lettore e critico dellrsquoEsprit des lois in Id (dir) Montesquieu e i suoi

interpreti pisa ETS 159-190mdash (2011) LrsquoEprit des lois di Montesquieu verso una fenomenologia invincibile del

dispotismo universale laquoBibliomanieitraquo lugliosettembremdash (2013) Religione e politica in Montesquieu in Id Introduzione a Montesquieu Bolo-

gna Clueb 167-202Foucault m (1998) Taccuino persiano (a cura di R Guolo e p panza) milano Guerini

e associatiGirard R (1982) Le bouc eacutemissaire paris GrassetGolkar S (2015) The Rule of the Basij in Iranian Politics in milani A diamond L

(eds) Politics amp Culture in Contemporary Iran Boulder CO and London Lynne Ri-enner

Groethuysen B (1956) Philosophie de la Reacutevolution franccedilaise preacutecedeacute de Montesquieu paris Gallimard

Hitchens (2012) Arguably New york TwelveKelly j Etling B (2015) A Portrait of the Persian Blogosphere in milani A dia-

mond L (eds) Politics amp Culture in Contemporary Iran Bolulder CO and London Lynne Rienner

Khomeini R (2006) Il Governo islamico O lrsquoautoritagrave spirituale del giureconsulto Rimini Il Cerchio

Khosrokhavar F (2003) Les nouveaux martyrs drsquoAllah paris FlammarionLepre A (2001) Che crsquoentra Marx con Pol Pot Il comunismo tra Oriente e Occidente

Roma-Bari Laterzamakija K (1998) Republic of Fear The Politics of Modern Iraq Oakland University of

California pressmilani A (2004) Lost Wisdom Rethinking Modernity in Iran Washington dC ma-

genta publishersmdash (2012) The Shah New york St martinrsquos Griffinmdash (2015) Iranrsquos Democratic Movements in Id and diamond L (eds) Politics amp Culture

in Contemporary Iran Boulder CO and London Lynne Riennerminuti R (2012) Oriental Despotism laquoEuropean History Online (EGO)raquo published

by the Leibniz Institute of European History (IEG) mainz 2012-05-03 [2019-4-6]montesquieu Ch de (1964) Oeuvres complegravetes paris SeuilNaipaulV S (2003) Beyond Belief (1998) tr it Fedeli a oltranza milano AdelphiNegri A (2018) Le Sharia Court in Gran Bretagna Storia ed evoluzione dei tribunali

islamici nel Regno Unito laquoStato Chiese e pluralismo confessionale Rivista telemati-caraquo Universitagrave degli Studi di milano gennaio 2018

parsa m (2016) Democracy in Iran Why it failed and How it Might Succeed Cambridge mass Harvard University press

Samir K S (2002) Cento domande sullrsquoislam (a cura di paolucci G e Eid C) Genova marietti

Shacht j (1964) An Introduction to Islamic Law Oxford Oxford University press

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 117

Shahi A (2013) Erotic Republic laquoForeign policyraquo may 29Shayegan d (1982) Qursquoest-ce qursquoune reacutevolution religieuse paris Albin michelmdash (2008) Schizophreacutenie culturelle les socieacuteteacutes islamiques face agrave la moderniteacute paris Albin

michelTaheri A (2009) The Persian Night Iran under the Khomeinist Revolution New york

and London Encounter BooksThompson A (2008) LrsquoEmpire ottoman symbole du despotisme oriental in Gadoin I

palmier-Chatelain m E (dirs) Recircver drsquoOrient connaicirctre lrsquoOrient Visions de lrsquoOrient dans lrsquoart et la litteacuterature britanniques Lyon Ens eacuteditions

Trofimov y (2007) The Siege of Mecca The Forgotten Uprising in Islamrsquos Holiest Shrine and the Birth of Al Qaeda New york doubleday

Vargas Llosa m (2000) La fiesta del Chivo tr it La festa del caprone Torino EinaudiVenturi F (1963) Oriental Despotism laquojournal of the History of Ideasraquo vol 24 No 1Vercellin G (2002) Istituzioni del mondo musulmano Torino EinaudiVidal-Naquet p (1964) Histoire et ideacuteologie Karl Wittfogel et le concept de laquomode de

production asiatiqueraquo laquoAnnales Economies socieacuteteacutes civilisationsraquo 19ᵉ anneacutee N 3Whelan (2001) Oriental Despotism Anquetil-Duperronrsquos Response to Montesquieu laquoHis-

tory of political Thoughtraquo vol xxII num 4Wittfogel (1968) Oriental Despotism yale University press (1957) tr it Il dispotismo

orientale Firenze Vallecchi

dittatura Il potere nello stato drsquoeccezione

Pier Paolo Portinaro

Abstract

Dictatorship The Power in the State of Exeption

In an age characterized by the tendency to the growing hybridization be-tween democracies and authoritarian regimes (with the coining of the neologism laquodemocraturaraquo) and in which due to the spread of a culture of emergency we have also returned to revive the concept of laquoconstitutional democracyraquo (object of some studies in the first half of the twentieth century) it is necessary to open up the debate about dictatorship within political theory Starting from the distinction between laquocommission dictatorshipraquo and laquosovereign dictatorshipraquo (the subject of a classic book by Carl Schmitt) the article is focused on some salient passages of dictatorship in ancient Rome in the process of formation of the modern State and in the political thought of the republican tradition to conclude on the problematic aspects of the current revival of the concept

Keywords Commissioner dictatorship Sovereign dictatorship Constitu-tional dictatorship Emergency Government Caesarism Totalitarianism

1 Prolegomeni alla teoria della dittatura

Come tutti i termini politici anche laquodittaturaraquo egrave soggetto a molteplici acce-zioni una piugrave ristretta e tecnica altre piugrave estensive fino allrsquouso metaforico che ormai ricorre di frequente nel discorso pubblico per cui accade di sentir parlare di laquodittatura del capitalismoraquo 1 laquodittatura del pilraquo 2 laquodittatura del presenteraquo 3 laquodittatura del calcoloraquo 4 e via discorrendo fino allrsquoonnipresente dittatura delle tecnoburocrazie europee Va da seacute che lrsquooggetto delle seguenti considerazioni egrave limitato allrsquoaccezione tecnica che pure di per seacute alberga sufficienti oscillazioni ingeneratrici di disorientamento Infatti come egrave stato acutamente osservato giagrave lrsquoetimologia assegna al vocabolo laquounrsquoestensione illimitata se ldquodittatorerdquo egrave chiun-que in qualche modo ldquodettardquoraquo 5

Giovanni Sartori in un saggio apparso nel 1972 rilevava lrsquoesiguitagrave degli studi sul tema ormai fagocitati da quelli sul totalitarismo 6 Certo a quella data aveva

Universitagrave di Torino pierpaoloportinarounitoit1 Luttwak 19992 Nussbaum 20123 zagrebelsky 20144 zellini 20185 Schmitt 1975 46 Sartori 1987 51 A rendere piugrave acuminato questo giudizio era la contrapposizione a un saggio

del suo principale antagonista di quegli anni (soprattutto in materia di teoria dei sistemi di partito ma

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 119-137

120 pIER pAOLO pORTINARO

preso corpo unrsquoampia letteratura storiografica sulle dittature sulle modalitagrave di conquista e consolidamento del potere da parte dei tanti dittatori di cui era co-stellata la storia del Novecento ma egrave vero che a definire il paradigma teorico e a orientare le ricerche primeggiava la teoria del totalitarismo nelle due varianti di Arendt e di Friedrich 7 Lrsquoattenzione per i caratteri della specie aveva lasciato nel vago la determinazione del genere A distanza di tanti anni si potrebbe dire che le cose non sono troppo migliorate visto che nel frattempo anche la letteratura sulla dittatura totalitaria egrave stata fagocitata dalle teorie biopolitiche sullo stato drsquoeccezione E quasi solo di quello si parla

In un testo rimasto incompiuto per la prematura e tragica scomparsa dellrsquoau-tore ma pubblicato a cura di julien Franklin da Herbert marcuse nel 1957 Notes on the Theory of Dictatorship anche Franz Neumann esordiva cosigrave laquoper quanto possa sembrare strano non esiste alcuno studio sistematico sulla ditta-turaraquo per poi aggiungere in nota laquoSchmitt [] egrave lrsquoeccezione significativa ma la sua analisi non egrave accettabileraquo 8 Il giudizio era perfettamente comprensibile e anche parzialmente condivisibile alla luce del ruolo giocato da Schmitt nella crisi costituzionale di Weimar E tuttavia sotto il profilo analitico oltre che della ricostruzione storica si puograve dire che il contributo di Schmitt sia meglio docu-mentato filologicamente piugrave affidabile e complessivamente piugrave laquoaccettabileraquo di quello di Neumann che tende ad affastellare troppe determinazioni restando un porsquo vago nella descrizione delle fattispecie 9

In quel saggio Neumann proponeva una tripartizione di tipi ideali distin-guendo dittatura laquosempliceraquo esercitata attraverso il controllo assoluto degli ap-parati repressivi dello Stato dittatura laquocesaristicaraquo nella quale lrsquoesercizio della coercizione egrave sostenuto dallrsquoappoggio popolare e dittatura laquototalitariaraquo nella quale si aggiunge ai precedenti elementi il controllo esercitato dal partito unico su una societagrave di massa atomizzata Cosigrave facendo oltre a riprendere la dottri-na classica ricostruita da Schmitt il politologo (giagrave autore con Behemoth di un pionieristico studio sul regime nazionalsocialista) metteva a frutto incrociando-li i contributi analitici di marx Weber e Arendt possiamo anche dire che in questo lavoro sostanzialmente viene adottato a fini di tipologizzazione quello che Sartori definisce il criterio dellrsquolaquointensitagraveraquo (nella classificazione sartoriana gli altri criteri sono quello della laquofinalitagraveraquo dellrsquolaquoorigineraquo dellrsquolaquoideologiaraquo) 10 ma

non solo) e cioegrave duverger 1961 un testo in effetti piuttosto povero analiticamente (con al centro la dicotomia laquodittature reazionarieraquo e laquodittature rivoluzionarieraquo) ma cfr anche duverger 1982 per la teoria della dittatura totalitaria cfr Arendt 1999 e Friedrich Brzezinski 1965

7 Cfr Arendt 1999 e Friedrich Brzezinski 1965 per un bilancio politologico di questa letteratura Linz 2000 e Schale Thuumlmmler 2015

8 Neumann 1973 329 duverger per parte sua manifestando piugrave che un pregiudizio ideologico una non conoscenza del testo definiva il libro di Schmitt laquopiugrave che altro un libelloraquo (duverger 1961 169)

9 Avendo definito dittatura in senso molto generale laquoil governo di una persona o di un gruppo di persone che si arrogano il monopolio del potere dello stato e lo esercitano senza alcun frenoraquo Neumann 1973 329 egrave costretto a definire la dittatura dellrsquoantica Roma laquonon come una dittatura vera e propria ma come una forma di ldquogoverno di crisirdquoraquo Va tenuto fin drsquoora presente che la posizione di Neumann va letta a partire da quel dibattito sulla laquodittatura costituzionaleraquo di cui si diragrave piugrave avanti Cfr Friedrich 1937 e Rossiter 1948

10 Sartori 1987 76 ss Sulla base di questi criteri Sartori perviene a costruire una tipologia che include con ben maggiore rigore rispetto a duverger e Neumann almeno dieci tipi

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 121

lrsquoanalisi della dittatura semplice (che puograve essere oltre che militare anche civile o puograve essere esercitata da un monarca assoluto) resta piuttosto generica cosigrave come appare sommaria lrsquoinclusione nella stessa categoria della dittatura cesaristica di figure e situazioni cosigrave eterogenee come pisistrato Augusto e Cola di Rienzo (eludendo il caso del bonapartismo) Quanto alla dittatura totalitaria mdashi cui ca-ratteri sono definiti riprendendo per molti tratti le analisi di Arendtmdash con un singolare anacronismo Neumann vi vede una prefigurazione giagrave in Sparta e nel regime di diocleziano La tesi conclusiva egrave comunque che laquola dittatura moderna tende a divenire totalitariaraquo 11

Ai tentativi di elaborare una teoria della dittatura lrsquoItalia in virtugrave dellrsquoinstau-razione del regime non era rimasta fin dagli anni Trenta estranea 12 di Ga-etano Salvemini andrebbe menzionato un importante articolo Democracy and Dictatorship apparso nel 1934 sulla rivista americana laquoThe Harvard Graduatesrsquo magazineraquo mdashun testo che va considerato come la prima matura formulazione ad opera di autori italiani di quella posizione che si sarebbe poi chiamata laquoeli-tismo democraticoraquomdash La dittatura vi egrave definita come quel tipo di regime che impedisce con la violenza la libera competizione delle eacutelites e nega al popolo la possibilitagrave di esercitare un controllo sul loro operato 13 Fra gli autori ricondu-cibili al filone dellrsquoelitismo democratico Guido dorso per primo avrebbe messo mano in anni seguenti ad uno dei contributi piugrave importanti (ancorcheacute rimasto incompiuto) sul tema come nel caso di Salvemini lrsquointento non era quello di elaborare una teoria generale della dittatura (anche se qui se ne tenta in parallelo alle pressocheacute coeve note di Gramsci sul laquocesarismoraquo una genealogia a partire dal bonapartismo) ma di comprendere la novitagrave della dittatura totalitaria 14 Nel secondo dopoguerra Norberto Bobbio avrebbe a sua volta fornito un contributo non tanto alla teoria generale della dittatura ma alla chiarificazione del rapporto tra democrazia e dittatura nel quadro della questione epocale delle relazioni tra comunismo e Occidente 15

Ciograve premesso resta che il testo da cui ancor sempre egrave opportuno partire per la feconditagrave della distinzione analitica che lo sorregge (dittatura laquocommissariaraquo e

11 Neumann 1973 35012 A voler tacere qui di una consuetudine che era ormai invalsa a qualificare come laquodittaturaraquo

ogni svolta autoritaria allrsquointerno di quella prassi di coalizione trasformistica inaugurata dalla Sinistra storica cfr Ferrero 1924

13 Salvemini 2007 41 ss Guardando alle recenti esperienze storiche e operando con concetti an-cora piuttosto generali di democrazia e dittatura Salvemini insiste sulla gradualitagrave dei trapassi dellrsquouna nellrsquoaltra ma egrave sicuro nel diagnosticare il problema laquoIl leader di una democrazia egrave di norma lento nel prendere le decisioni percheacute si sente responsabile nei confronti del paese e cosigrave non di rado perde del-le occasioni Questo egrave uno degli svantaggi della democrazia [] ma unrsquoazione rapida produce spesso errori rapidi Questo egrave uno degli svantaggi della dittatura Chi invoca un dittatore non si preoccupa di soppesare lo svantaggio della lentezza democratica con il pericolo dellrsquoagire in modo sconsiderato del dittatoreraquo (Salvemini 2007 36)

14 dorso 1955 dorso mostra di non conoscere il libro di Schmitt mentre la sua fonte principale egrave Salvatorelli 1944

15 Bobbio 1955 158-159 per un contributo analitico di teoria generale si veda invece Bobbio 1985 150 ss Qui relativamente alla dicotomia democrazia-dittatura ormai invalsa a comprendere lrsquoin-tera gamma dei regimi politici contemporanei Bobbio ribadiva comunque le precedenti considerazio-ni osservando che essa poggia su laquoun uso storicamente distorto del secondo termineraquo (da magistratura costituzionale come nellrsquoaccezione classica diventato sinonimo di regime tirannico)

122 pIER pAOLO pORTINARO

dittatura laquosovranaraquo) e per la ricchezza del dato storico di cui egrave nutrito egrave il libro di Carl Schmitt (un libro del 1921 dunque scritto in un clima di forti tensioni rivoluzionarie) 16 Anche il giurista tedesco fornisce della dittatura una defini-zione generale qualificandola come laquoun tipo di ordinamento che prescinde in linea di principio da unrsquointesa e da una consultazione con chi la deve subire e tantomeno ne attende lrsquoapprovazioneraquo per poi articolare la sua trattazione sulla distinzione tra dittatura commissaria e sovrana una distinzione ricavata dalla teoria dello Stato di Bodin a cui dobbiamo infatti non solo la sistemazione della dottrina della sovranitagrave ma anche lrsquoindividuazione del criterio che consente di distinguere la dittatura commissaria dalla sovranitagrave per lui il dittatore romano non egrave sovrano proprio in quanto il suo potere egrave laquoderivatoraquo ed esso ha soltanto una commissione da eseguire 17

Lrsquoimportanza dellrsquoapporto di Schmitt sta non solo nella chiara costruzione della dicotomia dittatura commissariasovrana ma nellrsquoaver mostrato come e in che misura il processo di state-building risulti intessuto di entrambe queste componenti quella della dittatura sovrana (che entro la forma monarchica non si chiama ancora cosigrave) e quella della dittatura commissaria La storia della for-mazione degli Stati moderni egrave tutta scandita da rotture violente che configurano violazioni degli ordinamenti costituzionali preesistenti quindi di passaggi che la dottrina classica ha concettualizzato distinguendo tra tirannia ex defectu tituli e tirannia quoad exercitium ma che risultano anche qualificabili nei termini della dittatura sovrana come governo non-costituzionale nel senso che il detentore del potere monocratico il monarca srsquoimpadronisce del potere per usurpazione eo lo esercita senza limiti costituzionali (Sartori 1987 67) Schmitt sottolinea come sia operante allrsquoorigine dello Stato moderno un laquoorientamento verso la dittaturaraquo sintetizzabile in tre tratti caratterizzanti laquoRazionalismo tecnicitagrave e primarietagrave dellrsquoesecutivoraquo 18 di conseguenza mostra come lo Stato moderno nei secoli del-la sua edificazione si sia avvalso di procedure riconducibili alle modalitagrave della dittatura commissaria ma al contempo entro il guscio di questa concezione tecnica viene articolandosi quellrsquoidea di plenitudo potestatis destinata a sfociare nellrsquoideologia moderna dellrsquoonnipotenza del potere costituente - di un potere cioegrave anteriore e superiore ai poteri costituiti 19

16 Era il contesto a rendere Schmitt pienamente consapevole della storicitagrave del problema laquoNella terminologia recente egrave costantemente considerata come caratteristica della dittatura una sospensione della democrazia che avvenga su basi democratiche scompare di conseguenza ogni distinzione fra dittatura e cesarismo e viene meno una determinazione essenziale cioegrave quella che nel seguito del libro tratteremo come carattere commissario della dittaturaraquo (Schmitt 1975 5)

17 Schmitt 1975 36 Quasi superfluo sottolineare che egrave giagrave in queste pagine fondative che matura la concezione schmittiana della sovranitagrave come potere di decisione sullo stato drsquoeccezione laquoChi ha il controllo dello stato di eccezione che ha cioegrave il potere di stabilire quando esso si verifica e i mezzi appropriati per affrontarlo ha perciograve stesso il controllo della macchina stataleraquo (Schmitt 1975 29)

18 Schmitt 1975 24 ma anche 21 laquoQuesta concezione tecnica ha una portata immediata sia per la nascita dello Stato moderno sia per il problema della dittaturaraquo e 23 ad essa laquoegrave del tutto estraneo il diritto inteso come valore autonomo incondizionato non subordinato a finalitagrave concreteraquo

19 La tesi di fondo di Schmitt ha poi trovato largo consenso nella letteratura successiva Cfr Bob-bio 1985 154 laquomentre il dittatore commissario egrave investito del proprio potere dalla costituzione ha cioegrave un potere costituito il dittatore sovrano riceve il proprio potere da unrsquoautoinvestitura o da unrsquoin-vestitura simbolicamente ma solo simbolicamente popolare ed assume un potere costituenteraquo

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 123

Va fin drsquoora sottolineato come in anni recenti la figura della dittatura com-missaria sia stata rievocata con una certa forzatura per analizzare il processo di laquocostruzione dallrsquoaltoraquo dellrsquoUnione Europea proprio in riferimento allrsquoinstitu-tion-building europeo si egrave sostenuto ritroviamo il dispositivo di potere dellrsquoam-ministrazione commissaria contrassegnato dalla laquodialettica tra strategia politica e quotidianitagrave amministrativaraquo 20 I commissari dellrsquoUnione non sono funzionari di uno Stato che crsquoegrave giagrave ma laquoesecutori di un esperimentoraquo per cui torna a valere qui la classica distinzione tra officium e commissio 21 Lrsquoestensione delle compe-tenze egrave legata alla dinamica espansiva del potere e al fatto che questa dinamica si rafforza con il crescere del peso degli ambiti su cui quelle competenze si eser-citano ma con lrsquoaumento delle competenze non cresce automaticamente anche la legittimitagrave Egrave sulla base di considerazioni del genere che la critica populistica alle istituzioni europee alleata a una generalizzata statofobia ha contribuito ad alimentare il malessere (che ha ben altre cause) delle opinioni pubbliche circa lo stato dellrsquoUnione

2 Nel labirinto delle magistrature antiche

Lrsquoesame della letteratura fin qui menzionata consente giagrave di fissare alcuni punti che il ricorso obbligato alla storia romana come luogo fondativo dellrsquoi-stituzione non fa che confermare La dittatura egrave una magistratura monocratica straordinaria che svolge sotto lrsquourgenza della necessitagrave due funzioni fondamen-tali la conduzione di una guerra (dictator rei publicae gerundae causa) e la soffo-cazione di una sommossa (dictator seditionis sedandae causa) Il dittatore egrave figura dotata di poteri straordinari risultato del venir meno della basilare distinzione fra lrsquoimperium domi vale a dire il potere esercitato entro le mura della cittagrave e lrsquoimperium militiae cioegrave il comando militare esercitato allrsquoesterno Lrsquoesorbitanza del suo potere egrave tuttavia controbilanciata dalla sua temporaneitagrave Come ha sin-tetizzato Bobbio laquoi caratteri della dittatura romana erano a) stato di necessitagrave rispetto alla legittimazione b) pieni poteri rispetto allrsquoestensione del comando c) unicitagrave del soggetto investito del comando d) temporaneitagrave della caricaraquo 22

Assai piugrave complicate appaiono le cose se dal piano delle elaborazioni teoriche e della storia delle dottrine si passa perograve a quello della storia delle istituzioni Il dibattito antichistico sulla dittatura egrave infatti disseminato di interrogativi a cui egrave difficile fornire risposte certe il profilo dellrsquoistituto romano resta per una molte-plicitagrave di ragioni piuttosto enigmatico muovendo dai contributi fondamentali

20 puntscher Riekmann 1996 22321 Cfr ancora Schmitt 1975 44 laquoEgrave stato Bodin il primo a sviluppare sistematicamente lrsquoopposi-

zione tra commissari e magistrati intesi questi ultimi come funzionari ordinari e a ordinare il ricco ma-teriale raccolto sotto concetti generali della dottrina dello Statoraquo E qui egrave importante tenere presente proprio in riferimento al processo di costruzione delle istituzioni europee lrsquoambivalenza cui Schmitt fa riferimento discutendo la questione se sia maggiore o minore lrsquoambito di discrezionalitagrave attribuito al commissario e allrsquoufficiale ordinario

22 Bobbio 1985 151 Analogamente dorso 1955 68 ss annoverava fra i caratteri distintivi della dittatura antica 1) lrsquoeccezionalitagrave 2) la temporaneitagrave 3) la costituzionalitagrave 4) lrsquoeventualitagrave sottoline-ando che questi caratteri non si danno nella laquodittatura politica permanente dei tempi moderniraquo

124 pIER pAOLO pORTINARO

del Roumlmisches Staatsrecht di Theodor mommsen per il quale contro Livio e la sua menzione di una lex de dictatore creando sullrsquointroduzione del dittatore la tradizione egrave muta e del Roumlmischer Staat und Staatsgedanke di Eduard meyer per il quale siamo in presenza di una magistratura intessuta di anomalie (laquoein Amt das aus lauter Anomalien bestehtraquo) 23 la storiografia antichistica ha finito per ren-dere sempre piugrave aggrovigliata (a causa di fonti per lo piugrave gravemente lacunose) la matassa dei significati delle procedure degli sviluppi dellrsquoistituzione

Controverso resta il posto che questa magistratura dellrsquoordinamento costi-tuzionale romano ricopre nel panorama del governo dellrsquoeccezione nel mondo antico (quanto pesa lrsquoideologia della monocraticitagrave come residuo delle istituzioni monarchiche dellrsquoetagrave arcaica Quali ascendenze negli assetti magistratuali italici Una magistratura di origine etrusca Oppure laquoun autentico ed esclusivo prodot-to dello spirito romanoraquo 24 O ancora quale rapporto tra questa magistratura e il comandante dellrsquoesercito federale latino quali paralleli possibili con la Grecia) La maggior parte degli interpreti insiste soprattutto sullrsquounicitagrave accogliendo lrsquoi-potesi che la dittatura sia stata la prima magistratura repubblicana a cui si acce-deva non (solo) per qualificazione carismatica ma avendo giagrave ricoperto la carica consolare 25 ma sui suoi profili egrave difficile conseguire il consenso proprio parten-do dalle fonti piugrave autorevoli allrsquointerno della prima pentade Livio annovera 14 nomine ma registra informazioni contraddittorie 26 Il che ha ingenerato infinite discussioni intorno alla distinzione tra il dictator optima lege creatus e il dictator immunito iure una figura piugrave sbiadita rispetto alla prima e sulla distinzione tra dittatori con competenze generali (cioegrave rei gerundae causa e seditionis sedandae causa) e dittatori con competenze specifiche (come il dictator clavi figendi causa quello che convocava i comizi quello che determinava i giorni festivi) 27

Al centro dei dibattiti relativi alle funzioni della magistratura una prima questione riguarda la prioritagrave militare o civile delle loro competenze e la loro estensione I dittatori per lo piugrave sono generali procedono alla leva militare pre-dispongono la strategia e guidano nella battaglia Appoggiandosi a Soltau Der Ursprung der Diktatur (1914) Schmitt ad esempio argomenta che prima della dittatura di Ortensio (272 a C) laquonon vi fu alcun dictator seditionis sedandae causa ma il dittatore dellrsquoantica repubblica era semplicemente capo militare della Lega latinaraquo 28 dionigi di Alicarnasso nelle Antichitagrave romane collegava perograve la nomina di Tito Larcio il primo dei dittatori a lotte intestine causate dai problemi dei debiti mentre Livio sembra suggerire lrsquoimpossibilitagrave di distin-guere nettamente i due compiti 29 peraltro egrave proprio Livio (II 18) a insistere sul potere di disciplinamento sociale inerente alla magistratura magnus plebem

23 Sulla dittatura come laquopretesa anomalia negativa del sistema costituzionale romanoraquo Onida 2017 170 ss per una ricostruzione di ampio respiro si devono vedere le monografie di Hartfield 1982 e Golden 2013

24 pelloso 2017 43725 Livio II 18 Consulares legere ita lex iubebat de dictatore creando lata26 Livio II 18 II 21 III 26 IV12-16 Cfr Cavaggioni 2017 1-4027 pulitanograve 2017 4728 Schmitt 1975 22229 Gabba 1983 e Cavaggioni 2017 12 per lrsquointerpretazione della dittatura nelle Antichitagrave romane

v Geuna 2017

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 125

metus incessit Con la nomina del dittatore viene meno la possibilitagrave di appellarsi ora allrsquouno ora allrsquoaltro dei consoli o di far ricorso allrsquoistituto della provocatio ad populum che contemplava il diritto di ogni cittadino di fare ricorso contro le condanne decise dai magistrati chiedendo di essere sottoposto al giudizio dei comizi popolari 30

In secondo luogo si egrave discussa e continua a discutersi la questione se tale ma-gistratura sia stata il prodotto di istituzione (un made order) oppure di semplice evoluzione (un grown order) A favore della prima ipotesi pesa soprattutto lrsquoar-gomento della necessitagrave di affrontare unrsquoemergenza militare (lrsquoistituzione della magistratura verrebbe qui a coincidere con un atto di razionalizzazione orga-nizzativa a fronte di una minaccia concreta) A sostegno della seconda si sono confrontate soprattutto due tesi che essa in origine sia stata uno strumento in mano allrsquoaristocrazia patrizia contro la plebe oppure un artificio istituzionale per contemperare gli opposti laquoumoriraquo della civitas (il che in entrambi i casi rende piugrave plausibile unrsquoevoluzione di lungo periodo) 31

Una terza questione riguarda la continuitagrave (nel segno della degenerazione) della magistratura dal V al I secolo un percorso lungo il quale alcuni hanno visto nella magistratura decemvirale anche un passaggio intermedio dionigi presenta lrsquoapprodo alle dittaturetirannidi di Silla e Cesare come lrsquoesito di un processo che fin dallrsquoinizio era connotato dalla sostanziale equivalenza tra dittatura romana e tirannide greca molte le anomalie dopo Canne quando ci sono addirittura due dittatori ma anche un dittatore senza magister equitum e quando si afferma la prassi di avvalersi dei pretori come comandanti militari e soprattutto prende piede il principio della prorogatio imperii come strumento per garantire conti-nuitagrave alle operazioni belliche Con le dittature di mario e di Silla unrsquoaltra soglia viene varcata Giagrave mommsen annoverava la dittatura di Silla non tra i poteri straordinari drsquoemergenza ma tra quelli straordinari costituenti dictator legibus scribendis et rei publicae constituendae A coronare lo stravolgimento sarebbero intervenute le quattro dittature di Cesare che nel 44 a C arriva a ottenere il titolo di dictator perpetuus 32 Guardando allrsquoevoluzione della magistratura laquotra lrsquoantica dittatura repubblicana e quella di Cesare o Sillaraquo ancora Schmitt os-serva che in essa si puograve giagrave intravedere lrsquolaquoopposizione tra dittatura commissaria e dittatura sovranaraquo che non poteva perograve ancora catalizzare lrsquoattenzione degli autori del xvi e xvii secolo in quanto essi non erano laquoparticolarmente interessati allrsquoevoluzione dalla democrazia al cesarismoraquo 33

3 La dittatura nei teorici repubblicani

A conferire un ordine semplificando alla contraddittoria congerie di fatti istituzionali ereditata dal mondo antico (fonte di un inesausto processo di de-

30 procchi 201731 Cfr pulitanograve 2017 41-67 (che concentra lrsquoanalisi sulle prime 14 dittature da Tito Larcio a

Furio Camillo) Cfr Irmscher 1983 55-7532 pulitanograve 2017 5933 Schmitt 1975 16

126 pIER pAOLO pORTINARO

cifrazione che si egrave fatto ormai quasi ossessivo) egrave agli albori dellrsquoetagrave moderna machiavelli Egli egrave il primo pensatore politico moderno a ritenere con una certa dose di idealizzazione della vicenda romana lrsquoistituto antico della dittatura es-senziale per la sopravvivenza delle repubbliche laquomai fia perfetta una repubblica se con leggi sue non ha provisto a tutto e ad ogni accidente posto il rimedio e dato il modo a governarlo E perograve conchiudendo dico che quelle repubbliche le quali negli urgenti pericoli non hanno rifugio o al dittatore o a simili autoritadi sempre nersquo gravi accidenti rovinerannoraquo 34

In Discorsi I 33-34 il Segretario fiorentino mette bene in luce innanzitutto come si trattasse di una magistratura dotata di poteri molto ampi ma costituzio-nalmente limitata poteri molto ampi creando il dittatore si dava laquopotestagrave ad un uomo che sanza alcuna consulta potesse diliberare e sanza alcuna appellagione potesse esequire le sue deliberazioniraquo poteri costituzionalmente limitati il dit-tatore laquonon poteva fare cosa che fussi in diminuzione dello stato come sarebbe stato torre autoritagrave al Senato o al popolo disfare gli ordini vecchi della cittagrave e farne di nuoviraquo Siamo allrsquoopposto dunque per dirla con forzata ma non im-propria attualizzazione tanto di un modello di democrazia deliberativa quanto di un modello di democrazia costituente (nellrsquoaccezione oggi propagandata dai teorici del potere costituente delle moltitudini) per un verso infatti con la dit-tatura sono sospese le prerogative degli altri magistrati della repubblica non sussistendo per il dittatore obbligo di concertare con questi la sua condotta per lrsquoaltro il dittatore non dispone del potere di alterare la costituzione vigente (laquodisfare gli ordini vecchi della cittagrave e farne di nuoviraquo) e neppure di emanare nuove leggi

Quello che in particolare preme sottolineare egrave che la dittatura costituisce nel-la interpretazione di machiavelli una misura di difesa della repubblica contro il tentativo di facoltosi cittadini di laquopigliare reputazioneraquo per laquovie privateraquo mdashdun-que una magistratura con una valenza marcatamente antioligarchica Netta egrave an-che la contrapposizione dittaturatirannide che ha il suo correlato nella contrap-posizione tra lrsquoistituto della dittatura e quello dei decemviri 35 Chiara infine lrsquoidea che quella egrave una magistratura ordinaria in tempi straordinari alle situazioni di emergenza non si deve rispondere almeno in un contesto repubblicano laquoper vie istraordinarieraquo 36 Essendo lrsquoincarnazione del governo delle leggi la repubblica non deve ricorrere ai modi straordinari percheacute questo equivarrebbe alla sua tra-sformazione in una tirannide 37

34 machiavelli 2000 I 34 La migliore trattazione recente del tema della dittatura in machiavelli egrave a mia conoscenza Geuna 2017 81-132 a cui rimando anche per lrsquoanalisi delle fonti classiche e per lrsquoampia bibliografia Si veda anche pedullagrave 2007 e 2011 contro il quale peraltro Geuna argomenta in maniera convincente Anche su questo punto sempre meritevoli di lettura le pagine di Schmitt 1975 15 ss laquoGli scrittori umanisti del Rinascimento avevano ereditato il concetto di dittatura dalla storia romana e dai suoi autori classici I grandi filologi e studiosi dellrsquoantichitagrave romana raccoglievano da Cicerone Livio Tacito plutarco dionigi drsquoAlicarnasso Svetonio ecc i vari passi pertinenti e si occupavano della dittatura come di un oggetto proprio della scienza dellrsquoantichitagrave senza preoccuparsi di elaborare un concetto che potesse avere un significato generale per la teoria dello Statoraquo

35 machiavelli 2000 I 3536 Ibidem I 3437 Sul punto ancora Geuna 2017 che richiama sulla questione Saint-Bonnet 2001 183-189

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 127

A machiavelli si rifagrave Spinoza in un passo del capitolo decimo del Tractatus politicus dove riferendosi a Discorsi III 1 si pone in correlazione la magistra-tura romana della dittatura con lrsquoesigenza periodica di ricondurre il potere laquoal principio sul quale allrsquoorigine egrave stato istituitoraquo per contrastarne la naturale ten-denza alla corruzione La perplessitagrave nei confronti del ricorso a una magistratura del genere egrave perograve espressamente dichiarata dal filosofo laquochi cerca di allontanare i mali del potere deve applicare dei rimedi che siano adatti alla sua natura e che possano essere dedotti dai suoi fondamenti altrimenti incapperagrave in Scilla volendo evitare Cariddiraquo per diventare poco oltre ancora piugrave esplicito laquovisto che questa potestagrave dittatoria egrave senzrsquoaltro una potestagrave regia non egrave senza grande pericolo per la repubblica che il potere si muti in monarchico anche se per un tempo breve quanto si vuoleraquo 38

Anche per Rousseau 39 la dittatura egrave una magistratura repubblicana neces-saria per porre rimedio alla rigiditagrave e alla lentezza delle procedure previste dal-la legge Rousseau individua nella storia romana le due modalitagrave di assolvere questo compito attraverso lrsquointensificazione e la centralizzazione dellrsquoattivitagrave di governo e attraverso la vera e propria dittatura La distinzione che troviamo egrave quindi quella tra un mero rafforzamento dellrsquoesecutivo e appunto la dittatura (e in questo senso anche Rousseau potragrave essere ascritto ai pionieri della democra-zia costituzionale) In Rousseau si trova anche una spiegazione dellrsquoevoluzione storica dellrsquoistituto nei primi tempi della repubblica il ricorso alla dittatura egrave frequente il timore delle degenerazioni mitigato dallrsquointegritagrave dei costumi il pe-ricolo dellrsquoinflazione e della svalutazione dellrsquoistituto grande verso la fine della repubblica si eccede invece nella prudenza finendo per violare la legge (Cicero-ne contro Catilina) 40

4 Dalla dittatura commissaria alla dittatura sovrana

Con lrsquoetagrave moderna nella cosiddetta Sattelzeit si compie una duplice tran-sizione a) dalla dittatura commissaria alla dittatura sovrana la quale in ulti-ma istanza si risolve mdashnel concetto marxista di dittatura del proletariatomdash in una laquoforma istituzionale della rivoluzioneraquo b) dalla concezione della dittatura come istituzione salvifica alla concezione di unrsquoistituzione mortifera transizione questrsquoultima che si compie mediata dal dibattito sul cesarismo La dittatura ac-quista una valenza negativa entro un contesto democratico in cui si apprende a

38 Spinoza 1990 x 139 Rousseau 2008 IV 640 Schmitt 1975 133-139 dopo aver evidenziato la distinzione dei due tipi di dittatura in Rous-

seau e colpito al cuore la sua costruzione osservando che non si comprende come laquola volonteacute generale possa autosospendersi per un caso eccezionaleraquo e dopo aver sostenuto che il concetto di commissario laquoviene applicato da Rousseau al rapporto tra principe e popolo con questa peculiaritagrave che ora egrave il principe a figurare come commissarioraquo cosigrave conclude la sua analisi laquoIl contenuto dellrsquoattivitagrave del legi-slatore egrave diritto ma senza forza legale diritto privo di potenza la dittatura egrave onnipotenza senza legge potenza senza diritto Il fatto che Rousseau non avesse consapevolezza di questrsquoopposizione non toglie nulla del suo significatoraquo Si rammenti che a cogliere il passaggio a laquouna nuova concezione della ditta-tura [] esercitata in nome del popolo non piugrave dunque una dittatura commissaria di riforma bensigrave una dittatura rivoluzionaria sovranaraquo (123) egrave per Schmitt non Rousseau ma mably Cfr pasquino 2013

128 pIER pAOLO pORTINARO

sostituire lrsquounilateralitagrave del dictare con la bilateralitagrave del consenso 41 del resto a partire da Locke il liberalismo non concedeva piugrave posto al concetto di dittatura entro un discorso che aveva alla sua base non una concezione tecnica ed esecuti-vistica ma il laquovalore esclusivo del dirittoraquo 42

Contrariamente a quanto alcune facili schematizzazioni lascino intendere perograve anche quello della transizione dalla dittatura commissaria alla dittatura sovrana egrave un problema storiograficamente complicato Sul punto egrave indispensa-bile ritornare al saggio di Schmitt che egrave molto dettagliato nel ricostruire questa transizione storica (anche se a distanza ormai di un secolo dalla sua stesura alcuni punti della sua trattazione necessitano di revisione) 43 Giagrave nel xvii secolo vi si sostiene lrsquouso terminologico si va laquoavvicinando al concetto di dittatura sovrana il potere dittatoriale verso lrsquoesterno ha acquisito una particolare autonomia nei confronti del mandante e non corrisponde piugrave al carattere commissario che Bo-din gli attribuivaraquo per cui il termine viene sempre piugrave di frequente impiegato per indicare laquoun comando militare supremo indipendente e al riparo da infram-mettenze di altri organiraquo 44 per Schmitt egrave tuttavia chiaro che non puograve essere qua-lificato come dittatura lo laquoStato militareraquo sul modello prussiano o addirittura laquoogni sistema fondato su di una rigida disciplinaraquo e neppure quello che nella tradizione tedesca si egrave chiamato Stato di polizia 45

Un posto di particolare rilievo nella ricostruzione dellrsquoambigua vicenda moderna della dittatura ricoprono le figure di Wallenstein e Cromwell In en-trambi i casi Schmitt contesta che sia pertinente lrsquoattribuzione del termine (nellrsquouna o nellrsquoaltra accezione) Quanto al primo se egrave vero che il conferimen-to del comando militare da parte dellrsquoimperatore implicava un mandato com-missario in termini giuridici questo non configurava una dittatura in quanto da un lato il comando supremo continuava ad essere formalmente detenuto dallrsquoimperatore e dallrsquoaltro i pur amplissimi poteri del comandante di campo incontravano laquoun limite invalicabileraquo nei diritti dei ceti 46 In quanto commis-sario questa lrsquoargomentazione schmittiana Wallenstein non era dittatore giagrave per il semplice fatto che lrsquoimperatore da cui dipendeva il suo incarico non giunse mai alla laquodecisione di far valere per seacute dei diritti eccezionali in virtugrave della propria plenipotenzaraquo 47 Si puograve perograve obiettare che cosigrave argomentando

41 Sartori 1987 61-6342 Schmitt 1975 4943 Cfr Voigt 2013 (ma egrave unrsquoimmensa letteratura storiografica che qui andrebbe chiamata in cau-

sa) Va ricordato che nella sua ricostruzione del problema Schmitt attingeva al saggio di Otto Hintze Der Commissarius und seine Bedeutung in der allgemeinen Verwaltungsgeschichte (1910)

44 Schmitt 1975 87 Fra gli esempi dellrsquouso terminologico addotti ci sono Arumaeus che defini-sce laquodittatoreraquo il principe maurizio drsquoOrange e pufendorf che attribuisce la qualifica a Wallenstein laquolo stesso viene detto di Cromwell quandrsquoera Lord Generalraquo

45 laquoErsquo vero che lo Stato di polizia nel principio stesso della sua organizzazione e cioegrave nel mandato amministrativo generale possiede un elemento di tipo fondamentalmente commissario che in questo senso giustifica una certa affinitagrave con la dittatura Gli manca tuttavia ciograve che conferisce allrsquoazione dittatoria il suo contenuto specifico e cioegrave lrsquoidea di un avversario concreto la cui eliminazione diventa dunque lo scopo specifico dellrsquoazioneraquo (Schmitt 1975 147)

46 Schmitt 1975 9247 Schmitt 1975 102 laquoLrsquoimperatore facendo leva sulla situazione di emergenza provocata dalla

guerra avrebbe certamente potuto tentare di verificare ancora una volta la propria plenipotenza e di

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 129

Schmitt stesso resta prigioniero di un formalismo giuridico che gli impedisce di cogliere come lrsquoesercizio fattuale dei poteri attinenti alla laquospada della guer-raraquo (la sovranitagrave militare) abbia generato allrsquointerno del processo moderno di state-building ma in analogia con le trasformazioni attraversate dalla ma-gistratura antica le condizioni per la transizione alla dittatura sovrana (la cui costituzione materiale poggia in una molteplicitagrave di casi piugrave sullrsquoesercito che su un partito politico)

Non meno controversa nella letteratura egrave la qualificazione del regime di Cromwell Schmitt prende atto che la proclamazione dellrsquoInstrument of Government del 16 dicembre 1653 segna una svolta in direzione della dittatura sovrana e che dopo lo scioglimento (22 gennaio 1655) del parlamento convoca-to in virtugrave dellrsquoInstrument Cromwell laquogovernograve per un certo tempo con lrsquoaiuto di undici maggiori generali che potrebbero essere considerati come dittatori commissariraquo ma insiste sul fatto che in ultima istanza Cromwell fece sempre dipendere il suo potere non dal popolo ma da dio laquoIl protettore era titolare di una missione personale e la rimozione dellrsquoordinamento esistente non si fondava su motivi razionali ma rappresentava il caso eccezionale che la teoria monarco-maca definiva come il caso dellrsquoldquoa deo excitatusrdquoraquo 48 Egrave innegabile tuttavia che il regime di Cromwell configuri di fatto per lrsquointero arco della sua evoluzione un caso di dittatura militare con una funzione costituente e quindi in ultima analisi una prefigurazione della dittatura rivoluzionaria settecentesca a cui solo manca il ricorso al concetto di potere costituente

Egrave con la rivoluzione francese che il percorso verso la dittatura sovrana puograve dirsi compiuto ma anche in questo caso il passaggio egrave tuttrsquoaltro che lineare anzi il raffronto delle dottrine con la prassi costituzionale porta alla luce un groviglio di problemi A scandire lrsquoinnovazione egrave lrsquointroduzione del concetto di potere costituente ad opera di Sieyegraves un concetto che egrave il risultato della sua laquoricerca del principio organizzatore non organizzabileraquo detentrice del potere costituente egrave la nazione laquoforza originaria di ogni entitagrave statuale [] mai autocostituentesi ma sempre costituente altro da seacuteraquo 49 Una volta evocata questa forza originaria appare difficilmente contenibile e se anche Sieyegraves mette mano a un progetto nel quale il pouvoir constituant genera un assetto di pouvoirs constitueacutes che si limitano e si controllano reciprocamente la vicenda storica attesta una sua vul-nerabilitagrave alla tentazione assolutistica un potere costituito puograve essere facilmente indotto in una situazione di emergenza a considerarsi e ad agire come auten-tico interprete del potere costituente Si delinea cosigrave la netta contrapposizione tra la dittatura commissaria degli antichi e la dittatura sovrana dei moderni laquola dittatura sovrana si richiama non ad una costituzione giagrave in vigore ma ad una

trasformarla da simulacrum simulacrum in effettiva plenitudo potestatis autorizzando Wallenstein a prendere tutte le misure richieste dal caso senza riguardi per eventuali diritti che ne intralciassero lrsquoese-cuzione Se questo fosse avvenuto Wallenstein sarebbe stato realmente commissario drsquoazione e quindi dittatore (commissario) ma egrave appunto quello che lrsquoimperatore non fece riconoscendo la legittimitagrave delle rimostranze dei ceti contro i soprusi di Wallensteinraquo (92)

48 Schmitt 1975 145 e 15149 Ibidem 154 per questo si precisa laquoil suo rapporto giuridico con lrsquoorgano costituito non si

pone mai in termini di reciprocitagraveraquo

130 pIER pAOLO pORTINARO

ancora da attuareraquo 50 A partire da queste considerazioni risulta evidente che non vi egrave opposizione tra dittatura e democrazia quando questa sia concepita come democrazia plebiscitaria e non come democrazia costituzionale

A segnare la continuitagrave tra la prassi rivoluzionaria e quella dellrsquoassolutismo monarchico egrave poi il ricorso al governo per mezzo di commissari (e nel corso della rivoluzione dittatura sovrana e dittatura commissaria finiranno per intrecciarsi fino allrsquoindistinzione) ma non solo di questo si tratta lrsquoattivazione del potere costituente richiede nella concezione di Sieyeacutes che si proceda allrsquoelezione di unrsquoassemblea costituente i cui membri per un verso hanno il compito di dare forma alla volontagrave della nazione (come liberi rappresentanti) ma per lrsquoaltro agi-scono come commissari della volontagrave della nazione (quindi come mandatari cioegrave titolari di un mandat impeacuteratif di cui per altro egrave oscuro il contenuto) 51 Ciograve produce anche sul piano della teoria della rappresentanza una singolare duplica-zione 52 di questa ambivalenza soffriragrave come egrave noto tutta la storia a venire della democrazia

Con la teoria marxistica della dittatura del proletariato un passo ulteriore viene compiuto pur rimanendo nel quadro di quella dottrina della dittatura so-vrana che aveva avuto il suo battesimo nella rivoluzione francese Ersquo ancora una volta Schmitt a ricordare a conclusione del suo lavoro che laquola dittatura del pro-letariato identificato con il popolo intesa come transizione ad un assetto econo-mico in cui lo Stato si ldquoestinguerdquo presuppone il medesimo concetto di dittatura sovrana che era alla base della teoria e della prassi della Convenzione naziona-leraquo Ritroviamo anche qui la figura del mandato commissario (i laquocommissari del popoloraquo) e la costruzione di un organo commissario che esercita la dittatura in nome del vero sovrano (il proletariato) e vi ritroviamo trasposta su un piano di filosofia della storia il dispositivo tipico di ogni dittatura che opera attraverso la laquoseparazione fra norme del diritto e norme di attuazione del dirittoraquo 53

A differenza di quanto era nella teoria di marx che nelle sue annotazioni sulla Comune di parigi teneva ben distinte dittatura del proletariato e modalitagrave del suo esercizio (in fondo solo una forma piugrave avanzata di democrazia rappre-

50 Ibidem 149 Cfr 158 laquoIl dittatore commissario egrave incondizionato commissario drsquoazione di un pouvoir constitueacute la dittatura sovrana egrave commissione drsquoazione di un pouvoir constituantraquo Sul laquosistema di governo e di amministrazione commissariaraquo sviluppatosi nel corso della rivoluzione 163 ss

51 Ibidem 155 laquoNe scaturisce un curioso rapporto con il potere assoluto della volontagrave costituente Anche se la volontagrave del popolo egrave in seacute priva di un contenuto determinato ma si specifica soltanto attra-verso la rappresentanza resta ugualmente valido il principio che il rappresentante ha rispetto ad essa una assoluta dipendenza in quanto commissario nel senso pregnante del termineraquo

52 Ibidem 156-157 laquoI rappresentanti straordinari quelli cioegrave che esercitano immediatamente il pouvoir constituant possono avere qualsiasi potestagrave al contrario dei rappresentanti ordinari Lrsquoesercizio del pouvoir constituant devrsquoessere qui costantemente mantenuto distinto dalla sua sostanza nel caso contrario il pouvoir constituant si troverebbe ad essere costituito nella persona dei suoi rappresentan-tiraquo Sulla laquodittatura dei rappresentanti una dittatura commissaria nel quadro della dittatura sovrana della Convenzione nazionaleraquo ivi 174

53 Ibidem 9 laquoLrsquoazione del dittatore ha la funzione di creare uno stato di cose che consenta lrsquoap-plicazione del diritto ogni norma suppone infatti una situazione normale che rappresenta quel me-dium omogeneo che solo puograve consentire alla norma di avere vigore [] cosigrave la costituzione puograve essere sospesa senza cessare con ciograve di rimanere in vigore percheacute la sospensione significa unicamente una eccezione concretaraquo (ivi 149)

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 131

sentativa fondata sul mandato imperativo) la dittatura totalitaria dei soviet si caratterizza per essere insieme dittatura del proletariato dominio di una classe emancipatrice sulle classi sfruttatrici e dittatura del partito di un dittatore col-lettivocollegiale 54 Anzi si caratterizza per essere almeno per quanto concerne lrsquoetagrave staliniana una triplice dittatura di una classe di un partito di una per-sona (cui possono essere attribuiti alcuni tratti tipici del tiranno o del despo-ta) Sulla laquopersonalizzazione del potereraquo come elemento caratterizzante questo tipo di dittatura insiste particolarmente Sartori una personalizzazione che in virtugrave della sua qualificazione carismatica e antilegalistica rende problematica a differenza che nellrsquoassolutismo monarchico la successione Nella dittatura esplode la contraddizione tra principio assolutistico e principio repubblicano laquoUn assolutismo repubblicano non puograve mdashin quanto assolutismomdash ldquoeleggererdquo il nuovo dittatore ma non lo puograve nemmeno ldquoereditarerdquo in ragione del principio repubblicanoraquo 55

A portare allrsquoestremo la personalizzazione della dittatura sovrana saranno perograve le dittature totalitarie di destra come giagrave egrave evidente in quellrsquoesperimento di laquototalitarismo imperfettoraquo (de Felice) o laquototalitarismo interrottoraquo (Linz) che egrave il fascismo italiano ma soprattutto come trova realizzazione nel Fuumlhrertum nazionalsocialista In questi casi la dittatura depone la maschera del mandato commissario per mostrare il volto di un regime tirannico potenziato dallrsquoorga-nizzazione totalitaria nella sua ferocia Il dittatore avoca a seacute il diritto non giagrave di sospendere ma di svuotare di contenuto e di stravolgere la preesistente costitu-zione sostituendo ad essa un apparato di organi esecutivi sottomessi alla volontagrave discrezionale del dittatore sovrano

5 I poteri drsquoemergenza tra democrazia e dittatura

A partire dalla riflessione sulle esperienze costituzionali di Weimar (dove non tardograve a porsi il problema dellrsquoapplicazione dellrsquoart 48 della Weimarer Reichsverfassung generando un ampio dibattito teorico) il tema della dittatura commissaria si egrave riproposto in relazione alla legislazione drsquoemergenza dettata dalle guerre mondiali e dalle crisi rivoluzionarie che interessarono molte societagrave europee 56 Il dibattito avrebbe raggiunto un picco nellrsquoopinione pubblica ameri-cana degli anni Trenta e Quaranta allarmata dalla sequela di tracolli democratici del vecchio continente Riprendendo un articolo di Walter Lippmann del 1933 nel suo Democracy and Dictatorship Salvemini argomentava che laquouna democrazia che liberamente affida i poteri straordinari allrsquoesecutivo ma mantiene lrsquoautoritagrave di revocarli se lo vuole egrave ancora una democraziaraquo 57

54 Bobbio 1985 15755 Sartori 1987 7656 Romano 1941 115-11657 Salvemini 2007 25 laquomolti nei paesi democratici chiedono che nellrsquoattuale fase di emergenza

vengano concentrati nellrsquoesecutivo poteri piugrave ampi E chiamano ldquodittaturardquo questa maggiore concen-trazione di poteri Essi non pensano di rinunciare ai loro diritti individuali alle loro libertagrave politiche o di abolire le istituzioni rappresentative Chiedono soltanto che il potere legislativo non rallenti lrsquoinizia-tiva del governo in una fase di emergenzaraquo

132 pIER pAOLO pORTINARO

Il precipitato di questi dibattiti avrebbe prodotto un decennio piugrave tardi lrsquoim-portante monografia di un allievo di Carl joachim Friedrich (che egrave stato anche il mentore americano di Sartori) Rossiter Constitutional Dictatorship Crisis Government in the Modern Democracies che dopo aver dato conto della legisla-zione drsquoemergenza in quattro paesi (Germania Francia Gran Bretagna e Stati Uniti) propone un vero e proprio manuale della dittatura costituzionale per-cheacute di dittatura costituzionale si possa parlare egrave necessario secondo Rossiter che ci si attenga alle seguenti linee direttive 1) nessun assetto dittatoriale puograve essere instaurato se non egrave indispensabile alla difesa dello Stato e dellrsquoordine co-stituzionale 2) la decisione drsquoinstaurarlo non puograve essere affidata a chi eserciteragrave la dittatura 3) nessun governo puograve darvi avvio senza prevedere i termini della cessazione 4) lrsquoesercizio dei poteri emergenziali deve avvenire nel rispetto delle regole costituzionali 5) nessuna istituzione o procedura puograve essere attivata se non egrave assolutamente necessaria al superamento di una determinata crisi 6) le mi-sure adottate non possono mai essere permanenti 7) la dittatura deve essere rap-presentativa di tutta la cittadinanza 8) i detentori di questi poteri drsquoemergenza sono responsabili per ogni loro azione e decisione 9) anche la decisione di porre termine alla dittatura non deve essere rimessa al dittatore 10) nessuna dittatura costituzionale puograve essere prolungata oltre la soluzione della crisi 11) la fine del-la dittatura deve comportare il ritorno il piugrave possibile completo alle condizioni politiche preesistenti alla crisi 58 prescindendo dalla ridondanza dellrsquoelenco egrave evidente come criteri siffatti implichino una dimensione di discrezionalitagrave in-compatibile con i principi del costituzionalismo

Il richiamo alla magistratura romana non puograve qui che risultare fuorviante Tale magistratura infatti puograve definirsi dittatura costituzionale solo nellrsquoaccezio-ne antichistica (e in contesto moderno hegeliana) di Verfassung non in accordo ai principi del costituzionalismo moderno La dizione ha osservato ancora Sar-tori laquoautorizza molti equivociraquo dal momento che appare scorretta lrsquoequipara-zione di laquostato di necessitagraveraquo o laquostato drsquoassedioraquo alla dittatura costituzionale in quanto laquoin questi casi non si crea un organo straordinario ma si conferiscono attribuzioni straordinarie agli organi statali normaliraquo piugrave appropriato appare il ricorso ad una diversa terminologia e parlare di laquogoverno di emergenzaraquo o di laquogoverno di crisiraquo che per altro egrave il concetto adottato anche nel sottotitolo del lavoro di Rossiter 59 In ogni caso alla proclamazione dello stato drsquoassedio non si accompagna lrsquoevocazione del potere costituente

Nel dibattito piugrave recente sotto lrsquourto della legislazione emergenziale prodot-ta dal terrorismo internazionale il richiamo alla dittatura romana egrave tornato a svi-lupparsi nellrsquoalveo della tradizione neo-repubblicana di dittatura commissaria si egrave tornati a ragionare soprattutto quando dopo lrsquo11 settembre si egrave riaperto in Occidente un intenso dibattito sulla emergency constitution (con Bruce Acker-mann Bernard manin e molti altri) 60 In questo dibattito ha fatto ripetutamente

58 Rossiter 1948 298-31659 Sartori 1987 66-6760 Sul dibattito che si egrave sviluppato a ridosso dellrsquo11 settembre 2001 (Ackermann 2006 Bonetti

2006 manin 2008 Kalyvas 2008) richiama lrsquoattenzione con ampia documentazione bibliografica Geuna 2017 81 ss Utile anche su questo punto la rilettura che nel suo lavoro Schmitt dedica alla

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 133

la sua comparsa lrsquoargomento machiavelliano secondo cui alle situazioni di emer-genza non si deve rispondere almeno in un contesto repubblicano (oggi in una democrazia costituzionale) laquoper vie istraordinarieraquo I critici di questa posizione per parte loro non hanno mancato di denunciare come un ossimoro lrsquoespres-sione dittatura costituzionale ricorrendo allrsquoopposto argomento della laquochina pericolosaraquo che dalla dittatura commissaria (quasi) inevitabilmente conduce alla dittatura sovrana 61

Giagrave Sartori ancora una volta faceva osservare davanti al ricorrente richia-mo alla dittatura romana che laquouna omonimia non egrave una omologia e che il caso del dittatore romano nulla puograve provare ad effetto della provvisorietagrave dello Sta-to-dittatura modernoraquo Anche sul piano giuridico egli argomentava contro la tesi rassicurante della provvisorietagrave della dittatura che laquouna dittatura costituita mantiene una competenza costituenteraquo traendone la condivisibile conclusione che laquola distinzione tra potere costituente e potere costituito non si applica alle dittatureraquo 62 Qui si ritorna al nucleo della concezione classica della sovranitagrave Il potere pienamente sovrano egrave un potere perennemente costituente e tale ha ne-cessariamente da essere una dittatura che si voglia sovrana e rivoluzionaria (come a pieno titolo sono le dittature totalitarie)

Su un opposto fronte a partire dalle ardite speculazioni di Agamben sullrsquoi-stituto del iustitium che per il tramite dello stato drsquoeccezione viene a collegarsi alla problematica della dittatura in tempi recenti la biopolitica si egrave mossa alla conquista anche del diritto romano 63 Lrsquooperazione compiuta da Agamben vuole porsi in controtendenza rispetto alle da lui aborrite teorie politiche vetero-costi-tuzionalistiche egrave al iustitium e non alla dictatura che occorre rifarsi se si vuole comprendere la radicalitagrave dello stato drsquoeccezione biopolitico Cosigrave muovendosi in un alveo foucaultiano il teorico di Homo sacer contesta che si possano quali-ficare come dittatori sia Hitler sia mussolini laquoIl termine ldquodittaturardquo egrave del tutto inadatto a dar ragione dal punto di vista giuridico di tali regimi cosigrave come del

Martial Law (Schmitt 1975 181 ss) ma egrave bene anche ricordare quanto egli rilevava relativamente alle laquocontraddizioni esistenti nella costituzione di Weimarraquo che non dovevano laquomeravigliare per-cheacute hanno la loro radice in una combinazione di dittatura sovrana e dittatura commissaria e sono perciograve perfettamente coerenti con uno sviluppo storico nel quale questa confusione egrave tuttrsquoaltro che risoltaraquo

61 Rossiter 1948 Relativamente a questa stagione del dibattito Agamben 2003 16 si riferisce oltre a Rossiter anche ad altri contributi sul tema (di Herbert Tingsten Frederick m Watkins Carl j Friedrich) i quali tutti mostrerebbero come ormai nellrsquoetagrave della dominazione biopolitica lo stato drsquoeccezione laquonon soltanto si presenta sempre piugrave come una tecnica di governo e non come una mi-sura eccezionale ma lascia anche apparire alla luce la sua natura di paradigma costitutivo dellrsquoordine giuridicoraquo

62 Sartori 1987 82-8363 Il giudizio di Agamben su Schmitt egrave drastico ma anche discutibile laquoLrsquoaver confuso stato e

dittatura egrave il limite che ha impedito tanto a Schmitt nel 1921 che a Rossiter e Friedrich dopo la seconda guerra mondiale di venire a capo delle aporie dello stato drsquoeccezioneraquo (Agamben 2003 62-63) per una critica delle azzardate interpretazioni romanistiche di Agamben cfr Garofalo 2009 e Stolfi 2010 Esempio di supina adesione alle tesi di Agamben egrave invece il ponderoso libro di martelli 2008 un libro fra lrsquoaltro funestato fin dalle prime pagine da una copiosa messe di refusi e infortuni come quando delle Res Gestae Divi Augusti si dice laquoquel monumento che il grande monumsen (sic) aveva esaltato non solo come storico ma soprattutto in quanto sommo studioso dello (sic) Roemische Stadt Rechtraquo (martelli 2008 13)

134 pIER pAOLO pORTINARO

resto lrsquoopposizione secca democraziadittatura egrave fuorviante per unrsquoanalisi dei pa-radigmi governamentali oggi dominantiraquo 64

6 Dittature costituzionali o democrazie incostituzionali

Se a prevedere rimedi contro situazioni emergenziali la dottrina costituzio-nale ha elaborato strumentazioni piugrave adeguate della dittatura commissaria o di quella che si vorrebbe qualificare come dittatura costituzionale parimenti le de-mocrazie costituzionali hanno escogitato procedimenti de iure per attuare nuovi ordinamenti costituzionali senza risvegliare per questo il drago della dittatura sovrana A tale proposito va piuttosto rilevato che lrsquoevocare medicine forti (quali lrsquoappello al potere costituente) non giova alla salute delle democrazie Il compito di una responsabile ingegneria costituzionale e di una prudente arte di governo dovrebbe consistere piuttosto nella ricerca di quelle equilibrate soluzioni che consentono unrsquoaccelerazione delle innovazioni e maggiore efficacia dellrsquoazione di governo Forse egrave proprio lrsquoinerzia sul piano del riformismo costituzionale (cosigrave spesso stigmatizzata da Sartori) a favorire lo scivolamento verso la democrazia plebiscitaria che nella storia ha giocato spesso il ruolo di battistrada della ditta-tura (non costituzionale)

Nel saggio che ci ha guidato nella trattazione Sartori esordiva abbiamo det-to lamentando lrsquoassenza di una teoria generale della dittatura Grazie anche alle sollecitazioni del suo contributo si puograve forse dire oggi che quella lacuna egrave stata almeno parzialmente colmata soprattutto rivisitando una letteratura anteceden-te Quello che invece sembra essere oggi un territorio malamente esplorato egrave quello dei regimi ibridi che si situa nella zona grigia tra democrazia e dittatura dove tendenze alla personalizzazione e alla patrimonializzazione della politica inducono unrsquoinsidiosa mutazioneregressione delle democrazie costituzionali in democrazie plebiscitarie che a loro volta diventano lrsquoanticamera di pseudode-mocrazie incostituzionali

In quel saggio la domanda conclusiva di Sartori suonava cosigrave i sistemi ditta-toriali funzionano Ad essa veniva trovata una risposta un poco (il che vuol dire non molto) rassicurante nella tesi che manifestando le dittature laquouna incapacitagrave costitutiva a sottomettersi a norme attese a disciplinare la successione al potereraquo esse sembrano predestinate a laquoessere provvisorieraquo 65 Una risposta appunto non

64 Agamben 2003 6365 Sartori 1987 75 e 81 laquoper questo rispetto le dittature si possono dunque definire sistemi a

durata discontinua o intermittente nei quali nessun prestabilito principio di successione viene ritenu-to vincolante dai successori e nei quali correlativamente non esiste nessuna garanzia di continuitagrave e per essa nessuna certezzaraquo da questa definizione discende la differenza tra dittatura e monarchia assoluta che egrave come aveva ben capito Hobbes la forma perfetta della monarchia mentre la dittatura egrave laquouna malattia delle repubblicheraquo laquoLrsquoelemento differenziante egrave che lrsquoassolutismo monarchico ha una continuitagrave che viene meno nellrsquoassolutismo repubblicano E la malattia sta in questo che mentre lrsquoasso-lutismo egrave una formula coerente un assolutismo repubblicano egrave viziato da una contraddizione interna La contraddizione tra principio repubblicano (lo Stato come ldquocosa pubblicardquo) e principio assolutistico (lo Stato come ldquodominio privatordquo) esplode appunto al momento della morte fisica del dittatoreraquo (Sartori 1987 75-76)

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 135

molto rassicurante percheacute alla fine dopo aver smontato uno ad uno gli argo-menti volti a sdrammatizzare la minaccia insita in questa forma di regime era costretto a richiamare la differenza tra discontinuitagrave e transitorietagrave laquoposto che un sistema dittatoriale egrave segnato mdashse e quando duramdash da intermittenze queste intermittenze non sono necessariamente scadenzeraquo 66 Non sempre la crisi di suc-cessione egrave destinata nelle dittature a sfociare in una crisi di regime Lrsquoesperienza dei regimi comunisti in cui la componente della dittatura collettiva fungeva da sostrato alla dittatura personale ha mostrato come essi fossero in grado di af-frontare e superare le crisi di successione

A fronte di scenari cambiati per noi la domanda diventa perograve ancor piugrave insi-diosa Anche ammessa la transitorietagrave delle dittature che per altro nella maggior parte dei casi presuppone un crollo repentino causato o da sconfitta militare o da bancarotta economica possiamo escludere che prassi dittatoriali si insinuino sotto le forme democratiche svuotandole di contenuto In altri termini e se funzionassero i sistemi ibridi In dose omeopatica camuffata da regime demo-cratico-plebiscitario la dittatura diventerebbe piugrave tollerabile e potrebbe quindi aspirare a maggiore durata magari introducendo parvenze di ricambio o forme apparenti di collegialitagrave Vi egrave ragione di ritenere che i decenni a venire offriranno abbondante materiale empirico per mettere alla prova su questo terreno il nostro strumentario teorico

Bibliografia

Ackermann B (2006) Before the Next Attack Preserving Civil Liberties in an Age of Terrorism New Haven yale University press

Agamben G (2003) Stato di eccezione Homo sacer II I Torino Bollati BoringhieriArendt H (1999) Le origini del totalitarismo Torino Edizioni di ComunitagraveBobbio N (1955) Democrazia e dittatura in Politica e cultura Torino Einaudimdash (1985) Democrazia e dittatura in Id Stato governo societagrave Per una teoria generale

della politica Torino Einaudi 126-157Bonetti p (2006) Terrorismo emergenza e costituzioni democratiche Bologna Il mulinoCavaggioni F (2017) Tito Livio e gli esordi della dittatura in Garofalo (2017) 1-40Cobban A (1939) Dictatorship Its History and Theory London Capedorso G (1955) La dittatura borghese da Napoleone a Hitler in Dittatura classe politica

e classe dirigente Torino Einaudi 51-120duverger m (1961) La dittatura milano Edizioni di Comunitagravemdash (ed) (1982) Dictatures et leacutegitimiteacute paris pUFFerrero G (1924) Le dittature in Italia Depretis - Crispi - Giolitti - Mussolini milano

CorbaccioFriedrich C j (1937) Constitutional Government and Politics Nature and Development

New york HarperFriedrich C j Brzezinski z K (1965) Totalitarian Dictatorship and Autocracy Cam-

bridge Harvard University pressGabba E (1983) Dionigi e la dittatura a Roma in Id (ed) Tria corda Scritti in onore di

A Momigliano Como

66 Sartori 1987 84

136 pIER pAOLO pORTINARO

Garofalo L (2009) Biopolitica e diritto romano Napoli jovenemdash (ed) (2017) La dittatura romana Napoli joveneGeuna m (2015) Machiavelli e il problema delle congiure laquoRivista Storica Italianaraquo 127

355-410mdash (2017) Machiavelli e il problema della dittatura in Cabrini A m (ed) lsquoRagionare

dello Statorsquo Sudi su Machiavelli milano Ledi 81-132Golden G K (2013) Crisis Management During the Roman Republic The Role of

Political Institutions in Emergencies Cambridge University pressHartfield m E (1982) The Roman Dictatorship Its Character and Its Evolution Berke-

ley University of CaliforniaIrmscher j (1983) La dittatura Tentativo di una storia concettuale in meloni G (ed)

Dittatura degli antichi e dittatura dei moderni Roma Editori RiunitiKalyvas A (2008) Democracy and the Politics of the Extraordinary Max Weber Carl

Schmitt and Hannah Arendt Cambridge University pressLazar N C (2009) States of Emergency in Liberal Democracies Cambridge University

pressLinz j (2000) Totalitarian and Authoritarian Regimes Boulder (Col) Lynne RiennerLuttwak E N (1999) La dittatura del capitalismo Dove ci porteranno il liberalismo

selvaggio e gli eccessi della globalizzazione milano mondadorimachiavelli N (2000) Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio (1517) Torino Einaudimanin B (2008) The Emergency Paradigm and the New Terrorism in Baume S Fon-

tana B (eds) Les usages de la separation des pouvoirs paris Houdiard 136-171martelli F (2008) Estetica del colpo di Stato Teologia e politica nella Francia di Richelieu

milano mimesisNeumann F (1973) Note sulla teoria della dittatura in Id Stato democratico e Stato

autoritario Bologna Il mulinoNolte E (1972) Diktatur in Geschichtliche Grundbegriffe Stuttgart Klett-Cotta 900-924Nussbaum m (2012) Creare capacitagrave liberarsi dalla dittatura del Pil Bologna Il mulinoOnida p p (2017) Dittature e ruolo del popolo nel sistema costituzionale romano in Ga-

rofalo (2017) 157-182pasquino p (2013) Between Machiavelli and Carl Schmitt Remarks on Rousseaursquos

Dictatorship in laquoStoria del pensiero politicoraquo 2 145-154pedullagrave G (2007) Una ldquotirannide elettivardquo Ovvero ciograve che gli umanisti e Machiavelli

possono insegnarci sulla dittatura e sullo ldquostato di eccezionerdquo in Benigno F Scucci-marra L (eds) Il governo dellrsquoemergenza Poteri straordinari e di guerra in Europa tra xvi e xx secolo Roma Viella 35-73

mdash (2011) Machiavelli in tumulto Conquista cittadinanza e conflitto nei laquoDiscorsi sopra la prima deca di Tito Livioraquo Roma Bulzoni

pelloso C (2017) Il lsquodictatorrsquo negli assetti magistratuali italici in Garofalo 427-516procchi F (2017) Dittatura e lsquoprovocatio ad populumrsquo in Garofalo 183-230pulitanograve F (2017) Le funzioni del dittatore riflessioni sulla prima pentade di Tito Livio

in Garofalo 41-67puntscher Riekmann S (1996) Die kommissarische Neuordnung Europas Das Dispositiv

der Integration Wien SpringerRomano S (1941) Corso di Diritto Costituzionale padova CedamRossiter C L (1948) Constitutional Dictatorship Crisis Government in the Modern

Democracies princeton University pressRousseau j j (2008) Contratto sociale (1762) tr it Roma-Bari LaterzaSaint-Bonnet F (2001) Lrsquoeacutetat drsquoexception paris pUFSalvatorelli L (1944) Leggenda e realtagrave di Napoleone Roma de SilvaSalvemini G (2007) Democrazia e dittatura in Sulla democrazia a cura di S Bucchi

Torino Bollati Boringhieri 23-52

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 137

Sartori G (1987) Dittatura in Id Elementi di teoria politica Bologna Il mulino 51-85Schale F Thuumlmmler E (eds) (2015) Den totalitaumlren Staat denken Baden-Baden No-

mosSchmitt C (1975) La dittatura Dalle origini dellrsquoidea moderna di sovranitagrave alla lotta di

classe proletaria Bari LaterzaSpinoza B (1990) Trattato politico (167576) tr it Roma Edizioni del GalloStolfi E (2010) Il diritto la genealogia la storia Itinerari Bologna Il mulinoVoigt R (Ed) (2013) Ausnahmezustand Carl Schmitts Lehre von der kommissarischen

Diktatur Baden-Baden Nomoszagrebelsky G (2014) Contro la dittatura del presente Percheacute egrave necessario un discorso sui

fini Roma-Bari Laterzazellini p (2018) Dittatura del calcolo milano Adelphi

Bonapartismo oggi

Massimo Luciani

Abstract

Bonapartism Today

Is laquoBonapartismraquo still an actual category of political thought Despite its strict relationship with a particular phase of the European history (marked by Napoleon I and Napoleon III) it seems able to give us even today an interesting interpretive perspective of the political tendencies of the new millennium

As a species of the genus laquoCaesarismraquo it occurs only in the presence of some spe-cial psychological social and political conditions In this case plebiscitary strategies for the conquest of consensus are put in place trying to create a direct relationship between the people and a laquoleaderraquo Nevertheless laquoCaesarismraquo and laquoBonapartismraquo cannot be identified on the basis of formal legal characteristics it is only by their substantial connotations that they can be recognized

But the main question that we actually have to face is that of Oswald Spenglerrsquos prophecy of the imminent advent of Bonapartism in the age of the decline of the West Some signs seem to suggest that Spengler was right but the destiny of our political world is still open

Keywords Caesarism Bonapartism plebiscite populism Government

1 La categoria politica del bonapartismo

Egrave laquobonapartismoraquo una categoria politica usurata Egrave laquobonapartismoraquo lrsquoeti-chetta di una vicenda temporalmente delimitata e ormai esauritasi Se cosigrave fosse la categoria del bonapartismo sarebbe oggi inservibile e non avrebbe alcuna uti-litagrave per lrsquointerpretazione e la classificazione dei fenomeni politici contemporanei dobbiamo perograve chiederci se le cose stiano davvero in questo modo e se del caso in che misura

La risposta agli interrogativi drsquoapertura sarebbe molto semplice se il bona-partismo si identificasse semplicemente con quel movimento politico che ha mi-rato alla restaurazione dellrsquoimpero in Francia prima negli anni che seguirono la caduta di Napoleone I poi negli anni successivi a quella di Napoleone III In questa prospettiva egrave evidente quegli interrogativi non avrebbero nemmeno ragion drsquoessere percheacute ne sarebbe scontata la risposta Una simile lettura che del resto si puograve trovare in qualche dizionario sarebbe perograve controfattuale nel senso che nella discussione pubblica e nella riflessione scientifica il riferimento

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 139-168

Universitagrave di Roma laquoLa Sapienzaraquo massimolucianiuniroma1it

140 mASSImO LUCIANI

al bonapartismo trascende quei limiti storici alludendo a un laquotiporaquo di regime o di azione politica

La risposta sarebbe molto semplice anche se ci si muovesse entro i confini di una filosofia ciclica della storia cioegrave lungo la direttrice che (per citare solo alcuni loci) movendo da pitagora 1 passa per polibio poi per Vico e giunge sino a Spengler (sul quale si dovragrave necessariamente tornare piugrave avanti) Cosigrave il bonapartismo avrebbe il suo (anomalo) posto nellrsquoinesausto passaggio polibiano da una forma di governo allrsquoaltra 2 solo ostacolato ma non impedito dalla for-za catecontica che puograve esercitare una forma di governo perfetta paragonabile a quella romana 3 Troverebbe ospitalitagrave in uno dei passaggi vichiani tra le varie ere della storia umana Ricomparirebbe cavalcando laquolrsquoonda cosmica in perenne cir-colazioneraquo 4 nel momento della spengleriana fine della Zivilisation preludio alla nascita di una nuova Kultur 5 Chiunque seguisse una simile filosofia della sto-ria troverebbe i nostri quesiti assai semplici o forse addirittura insensati percheacute il pendolo delle vicende umane gli apparirebbe fatalmente destinato a ripetere allrsquoinfinito i medesimi passaggi

Anche senza aderire a ricostruzioni di questo impegno perograve la conclusione potrebbe non essere pregiudizialmente scettica Se infatti parliamo di un laquotiporaquo di azione politica (traducibile in regime se coronata da successo) esso come tutti i laquotipiraquo puograve ripresentarsi in corrispondenza di molteplici tornanti della storia inevitabilmente mutando pelle e contenuti specifici ma mantenendo in-tatte le sue caratteristiche essenziali (che lo rendono appunto laquotiporaquo) prima di stabilire se la contemporaneitagrave o suoi pezzi o profili possano essere interpretati nella chiave della categoria del bonapartismo dunque si deve stabilire quali ne siano i tratti caratterizzanti quale sia potremmo dire la sua laquoessenzaraquo Egrave quanto faremo subito appresso preliminarmente perograve egrave necessaria una precisazione lessicale e mdashdunquemdash concettuale

drsquoora innanzi il laquobonapartismoraquo saragrave inteso come una forma di tarda ma-nifestazione storica del laquocesarismoraquo Lrsquoobiezione opposta da marx che parlava di una laquosuperficiale analogia storicaraquo tra i due fenomeni egrave molto seria ma puograve essere superata per marx il laquofatto essenzialeraquo era la radicale diversitagrave del con-testo economico-sociale del mondo antico e del mondo moderno Nel primo laquola lotta di classe si svolgeva soltanto allrsquointerno di una minoranza privilegiataraquo composta di liberi cittadini e nutrita dalla grande massa produttiva degli schiavi

1 Cfr i frammenti di testimonianze nn 1 8 e soprattutto 8a (laquociograve che una volta egrave esistito ritorna [] nulla egrave nuovo in senso assolutoraquo) in diels Kranz 2006 227 La concezione pitagorica dellrsquoan-damento storico (cosmico) transita nella modernitagrave (attraverso gli stoici laquoA intervalli determinati di tempo periodicamente dio risolve in seacute lrsquointera realtagrave dellrsquouniverso e di nuovo la genera da se stessoraquo diogene Laerzio 2006 855) soprattutto grazie alla sua recezione romana Sul punto cfr Carcopino 2001 32 sg

2 La dottrina dellrsquoanakuacuteklosis la troviamo in Storie L VI II 9 10 (in platone con la variante lessicale di laquoanakuacuteklesisraquo Politico 269e)

3 Sebbene Roma (repubblicana) sia il paradigma la forza della sua forma di governo appare anche in polibio piugrave come un ostacolo ritardante della fatale dissoluzione che attende ogni ordine politico che come un approdo sicuro e definitivo (v Storie L VI II 9 10 cit)

4 Spengler 1970 14185 Torneremo piugrave ampiamente su questa tematica al par 4

BONApARTISmO OGGI 141

Nel secondo la lotta di classe attraversa la comunitagrave dei cittadini e contrappone il proletariato alla borghesia e alle classi sue subalterne 6 Ebbene se lrsquoosserva-zione concernente la diversitagrave dei contesti egrave ineccepibile (per quanto sconti un qualche eccesso di enfasi sul laquoprivilegioraquo delle classi popolari in Roma antica) quel che perograve ne emerge egrave lrsquoimpossibilitagrave di confondere il percorso storico di Cesare e di (Luigi) Napoleone non lrsquoimpossibilitagrave di distillare da quei percorsi una categoria politica generale che cogliendone i tratti comuni valga da tipo di riferimento utilizzabile anche per la lettura drsquoaltre esperienze storiche Questa categoria invece esiste e si chiama cesarismo genere del quale il bonapartismo egrave specie 7 Cosigrave il cesarismo di Cesare si lega a un momento ben preciso delle lotte sociali in Roma e il bonapartismo di Napoleone III laquoin quanto fenomeno stori-coraquo concerne una forma politica ben precisa cioegrave laquolo Stato di una formazione sociale a dominazione giagrave consolidata del mpC [modo di produzione capitali-stico]raquo 8 ma cesarismo e bonapartismo in quanto categorie politiche vanno oltre quelle limitazioni temporali 9

Se eleviamo il cesarismo e il bonapartismo appunto a categorie politiche de-notative ed esplicative di plurime esperienze storiche evidentemente li sgancia-mo dalle contingenze fattuali dalle quali hanno tratto il nome Questo processo di estraniazione tuttavia non puograve essere completo percheacute il nomen allude pur sempre a concrete figure del passato alle quali egrave logicamente indispensabile fare riferimento in quanto categorie politiche cesarismo e bonapartismo sono stati elaborati distillando e isolando alcuni tratti della personalitagrave e dellrsquoazione poli-tica di Giulio Cesare e dei due Bonaparte sebbene nel momento stesso in cui venivano isolati e distillati quei tratti si scindessero dal loro contesto storico per elevarsi a componenti di un laquotiporaquo di un laquoparadigmaraquo

Egrave proprio in quanto laquotipiraquo chrsquoessi possono legittimamente essere utilizzati nellrsquoermeneutica dei regimi politici siccheacute neacute il cesarismo egrave cosa del solo Caio Giulio Cesare neacute egrave laquopiugrave opportunoraquo riservare lrsquouso del termine bonapartismo alla vicenda dei due Bonaparte 10 Il piano dellrsquoesame storico costituisce lrsquoimpre-scindibile base di partenza della teoria politico-costituzionale (come potrebbe mai darsene una che fosse indipendente dalla storia) ma questa per quanto ne muova lo trascende La questione semmai egrave quella dellrsquoidentificazione dei tratti costitutivi delle due categorie del genere cioegrave e della sua specie per arrivarci occorre quellrsquoopera di isolamento e distillazione della quale ho appena parlato In essa crsquoegrave palesemente un grumo drsquoarbitrarietagrave essenzialmente legato alla sensi-bilitagrave storica di ciascuno e al grado di dettaglio che srsquointende raggiungere siccheacute lrsquoelenco che seguiragrave potragrave sembrare troppo lungo ad alcuni 11 e troppo corto ad

6 marx 1974 2077 Nel senso che cesarismo e bonapartismo sarebbero addirittura la medesima cosa e che anzi

laquoil merito del vincitore di marengo egrave di aver sostituito il suo nome a quello del vincitore di Alesiaraquo Tulard 1980 412

8 poulantzas 1971 3319 Ha scritto ineccepibilmente Carcopino 1981 149 Cesare laquoinventograve il cesarismo che appartiene

a tutti i tempi ma il cesarismo di Cesare appartiene soltanto alla sua epocaraquo10 Guarnieri 1976 15011 Chi seguisse Weber potrebbe anche accontentarsi del carattere carismatico del potere esercitato

e dellrsquouso del plebiscito in funzione legittimante

142 mASSImO LUCIANI

altri 12 Credo perograve che a quellrsquoelenco nulla possa essere tolto senza semplifica-re eccessivamente e nulla possa essere aggiunto senza inutilmente complicare il quadro

2 I tratti costitutivi del cesarismo e le peculiaritagrave del bonapartismo

menziono fra i tratti tipici del bonapartismo otto caratteristiche che mi sem-brano fondamentali Esse non sono concettualmente omogenee Le prime sei sono comuni alla specie (al bonapartismo) e al genere (al cesarismo) Le altre due sono proprie della sola specie Le prime quattro poi riguardano i presupposti materiali psicologici e teleologici (intendo contesto personalitagrave fini) la quinta e la sesta i mezzi la settima e lrsquoottava i risultati

i) Il contesto drsquoeccezione Condizioni soddisfacenti di funzionamento dei si-stemi politici non costituiscono un presupposto favorevole alle avventure cesari-ste Un corretto rapporto fra Stato e societagrave civile un sufficiente consenso per le istituzioni una temperatura media dello scontro sociale non chiamano lrsquoavvento dellrsquolaquouomo del destinoraquo (o di chi si crede tale) Egrave la difettositagrave del regime 13 sono le condizioni di crisi le condizioni straordinarie che aprono questa prospettiva suggerendo che allrsquoeccezionalitagrave del momento corrisponda lrsquoeccezionalitagrave della persona chiamata ad affrontarlo 14 Qui perograve il terreno si fa assai scivoloso

Raramente chi vive il proprio presente avverte la sua piana ordinarietagrave ra-ramente non lo percepisce come una condizione di crisi percheacute il tempo del-la κρiacuteσις della scelta della decisione della separazione tra una fase e lrsquoaltra egrave sempre Lrsquoeccezionalitagrave dunque sembra essere una condizione frequente se non perpetua Con la conseguenza che paradossalmente possiamo dire che il contesto era cosigrave eccezionale da sollecitare il cesarismo una volta che lrsquoazzardo cesaristico srsquoegrave compiuto il che rende questa caratteristica la meno affidabile e la meno utile di tutte quelle che compaiono in questo elenco 15

ii) La filotimia e la megalopsichia Il ritratto di Cesare disegnato da plutarco in parallelo con quello di Alessandro mette costantemente lrsquoaccento su questi due aspetti psicologici Cesare aspira agli onori (egrave filotimico) 16 ma ciograve non ba-sta percheacute egli sia Cesare molti aspirano agli onori molti aspirano alla vitto-ria 17 ma come Aristotele ha dimostrato lrsquouomo timocratico egrave anche miserevole percheacute desiderando lrsquoapprezzamento di altri implicitamente pone se stesso sul

12 Un elenco (non di molto) piugrave lungo (e comunque largamente sovrapponibile a quello che se-gue) ad esempio egrave in Volpi 1979 39 sg

13 Nella modernitagrave ad esempio il cesarismo egrave stato sorretto da un appoggio popolare imputabile a laquoun sentiment de mal-repreacutesentationraquo Rosanvallon 2015 315

14 Lrsquoosservazione egrave comune V ad es Volpi 1979 915 Il punto invece egrave assai valorizzato da panebianco 1991 4 il quale definisce il cesarismo come

laquoun regime politico di transizione che sorge in risposta alla decadenza di istituzioni politiche preesi-stenti ed egrave fondato su un rapporto diretto [] fra un leader e gli appartenenti alla comunitagrave politica veicolato da tecniche plebiscitarie di organizzazione del consensoraquo

16 Vite parallele-Cesare 11 3 17 1 217 Lrsquouomo filoacutenikon egrave in platone anche uomo filoacutetimon (Repubblica 581b) ma egrave interessante

notare che (Repubblica 581a) lrsquouomo filoacutenikon egrave lo stesso che ama esercitare potere (krategravein)

BONApARTISmO OGGI 143

gradino inferiore di chi per poter esserne apprezzato devrsquoesserne giudicato 18 Egli puograve farsi Cesare allora puograve farsi Napoleone solo a condizione che pensi in grande (che sia megalopsichico) o faccia in grande (che sia megaloergheacutes) 19 avendo in mente e perseguendo grandi destini per seacute certo ma anche per la propria comunitagrave politica

pensare in grande ovviamente non significa per ciograve solo essere grande I feroci ritratti di Luigi Napoleone che ci sono stati lasciati da Tocqueville (laquoson intelligence eacutetait incoheacuterente confuse remplie de grandes penseacutees mal appareil-leacuteesraquo) 20 da Hugo (laquoUn visage blecircme dont les lampes agrave abat-jour faisaient saillir les angles osseux et amaigris un nez gros et long des moustaches une megraveche friseacutee sur un front eacutetroit lrsquooeil petit et sans clarteacute lrsquoattitude timide et inquiegravete nulle res-semblance avec lrsquoempereurraquo) 21 e da marx (laquoun avventuriero qualsiasi venuto dal di fuori levato sugli scudi da una soldatesca ubriaca che egli ha comprato con acquavite e salsicce e a cui deve continuamente gettare altra salsicciaraquo) 22 stanno ligrave a testimoniarlo ed egrave dunque bene non scambiare i grandi pensieri con gli animi grandi con le grandi intelligenze ma Luigi Napoleone laquose croyait lrsquohomme de la destineacuteeraquo 23 e tanto basta

Si sa bene che Gramsci ha ritenuto che la presenza di una grande perso-nalitagrave non sia consustanziale al cesarismo 24 ma questa posizione anzitutto si scontra con una tradizione di pensiero piugrave che millenaria giagrave Solone parlando della tirannide di pisistrato collegava la distruzione della comunitagrave politica alla grandezza (reale o pretesa aggiungo io) di alcuni dei suoi uomini (laquoἀνδρῶν δrsquo ἐκ μεγάλων πόλις ὄλλυταιraquo) 25 e sebbene mdashcome vedremo piugrave avantimdash ce-sarismo e tirannide non possano confondersi essi hanno comunque importanti punti in comune In secondo luogo costruendo addirittura i governi di coali-zione come forme iniziali di cesarismo 26 finisce per sfumare il concetto sino a renderlo sostanzialmente inutilizzabile facendolo coincidere con ogni forma di dominio politico esercitato senza troppi scrupoli Il potere cesaristico presuppo-

18 Etica Nicomachea I 5 25 sg19 Questo (nella forma verbale megalourgheacuteo) egrave il termine che in coppia con filoacutetimos plutarco

utilizza in Vite parallele-Cesare 58 4 Il collegamento tra filotimia e megalopsichia egrave esplicito soprat-tutto in una pagina dedicata ad Alessandro Vite parallele-Alessandro 4 8 del resto lo stesso amore della fama di per seacute non egrave indegno in quanto non sia disgiunto da quello della virtugrave Alessandro non desidera le ricchezze ma ἀρετὴν καὶ δόξαν (ivi 5 5)

20 Tocqueville 1978 302 Vrsquoegrave una certa ironia nel fatto che (come ha osservato jaume 1991 739) proprio il successo parlamentare di Tocqueville il quale si oppose allrsquoinserimento in Costituzione della possibilitagrave di rieleggere il capo dello Stato sia stato allrsquoorigine del colpo di Stato del 2 dicembre 1852

21 Hugo 1910 12 La sprezzante negazione della somiglianza fisica con il grande zio si unisce in Hugo alla negazione della somiglianza politica Napoleone voleva laquoecirctre un maicirctre du monde Il lrsquoa eacuteteacute Crsquoest pour cela qursquoil a fait le 18 brumaire Celui-ci veut avoir des chevaux et des filles ecirctre appeleacute monsei-gneur et bien vivre Crsquoest pour cela qursquoil a fait le 2 deacutecembreraquo (ivi 33)

22 Lrsquooriginale tedesco ha un tono se possibile ancor piugrave sprezzante laquoEin aus der Fremde herbei-gelaufener Gluumlcksritter auf den Schild gehoben von einer trunkenen Soldateska die er durch Schnaps und Wuumlrste erkauft hat nach der er stets von neuem mit der Wurst werfen muszligraquo (marx 1960 197) La traduzione riportata nel testo egrave in marx 1974 207

23 Aron 1960 52524 Gramsci 1975 161925 diogene Laerzio 2006 I 50 (p 53)26 Gramsci 1975 1620

144 mASSImO LUCIANI

ne un leader carismatico in senso weberiano ma quel leader non puograve essere un semplice capo-partito (come egrave possibile appunto in Weber) ma devrsquoessere un capo-popolo altrimenti qualunque Stato di partiti sarebbe da qualificare come esperienza cesarista

iii) Lrsquoaspirazione a instaurare un nuovo ordine costituzionale Lrsquoaffermazio-ne del cesarista egrave possibile solo a condizione chrsquoegli contesti in radice lrsquoordine costituzionale esistente difettando questo presupposto infatti la sua funzione storica viene meno a che serve il grande uomo se non si tratta drsquoaltro che di go-vernare lrsquoesistente Cesare Napoleone I Napoleone III de Gaulle tutti hanno inteso plasmare la comunitagrave politica in forme nuove

Non sempre la novitagrave del processo egrave facile da cogliere laquoCeacutesar devait [] vou-loir conserver les formes reacutepublicaines Napoleacuteon reacutetablir celles de la monarchieraquo scriveva nel 1839 il futuro Napoleone III 27 ma commetteva un duplice (forse non innocente) errore Egrave probabile che a Cesare almeno inizialmente mancas-se lrsquointenzione di rovesciare le istituzioni repubblicane percheacute questo era fuori dellrsquoorizzonte storico degli uomini del suo tempo visto che nessuno dubitava laquodaszlig die uumlberkommene Ordnung die rechte seiraquo 28 ma della gravitagrave dellrsquoattraver-samento del Rubicone egli era pienamente cosciente e sapeva bene che dopo quellrsquoevento la forma di governo non avrebbe potuto rimanere intatta 29 Ed egrave vero che Napoleone recuperograve forme monarchico-imperiali ma esse non aveva-no nulla in comune con quelle tradizionali che non furono affatto laquoristabiliteraquo dallrsquoiniziativa politica dellrsquolaquoexeacutecuteur testamentaire de la reacutevolutionraquo 30 il quale mdashsecondo i suoi detrattorimdash aveva semplicemente laquosurmonteacute drsquoune couronne ses lauriers reacutepublicainsraquo 31

Bisogna intendersi perograve su cosa sia lrsquoinstaurazione di un nuovo ordine co-stituzionale

La sua forma di manifestazione piugrave estrema egrave quella che Carl Schmitt qua-lificava Verfassungsvernichtung cioegrave il rovesciamento dellrsquoordine costituzionale non solo attraverso il cambiamento della costituzione formale (quando si ha solo questo siamo in presenza della Verfassungsbeseitigung) 32 ma anche attraverso la disintegrazione delle forze sociali che lrsquoavevano prodotta e sorretta 33

Si dice in genere che eventi di questo tipo siano preceduti da forme di Verfassungswandlung cioegrave da fasi storiche di trasformazione caratterizzate da una laquoincongruenza tra le norme costituzionali da un lato e la realtagrave costituzionale dallrsquoaltroraquo 34 il che egrave solo parzialmente vero La realtagrave costituzionale infatti non

27 Bonaparte 1839 25 sg Si noteragrave che lrsquoautore (o lrsquoeditore) volle lrsquoinversione fra laquoLuigiraquo e laquoNa-poleoneraquo

28 meier 2015 5029 Lrsquoeversore delle forme tradizionali peraltro non saragrave lui ma Augusto percheacute le condizioni per

il decisivo passo verso il principato erano ancora assenti (meier 2015 104 sg)30 Bonaparte 1839 17 (cors nellrsquoorig)31 di queste posizioni critiche riferisce Bonaparte 1839 2832 Egrave difficile perograve che la Verfassungsbeseitigung non comporti almeno una qualche ridefinizione

dei rapporti tra le forze sociali se ciograve non accadesse infatti percheacute mai arrivare a tanto33 Schmitt 1970 9934 Hsuuml dau-Lin 1932 17

BONApARTISmO OGGI 145

egrave un quid che si contrapponga ai testi normativi ma egrave qualcosa di cui quegli stessi testi sono componenti essenziali pertanto la Verfassungswandlung la laquotrasfor-mazione costituzionaleraquo egrave meglio definibile come un fenomeno complesso nel quale in ragione di processi oggettivi piugrave che di soggettive intenzioni modifica-trici 35 i rapporti fra il dato normativo e quello fattuale si articolano secondo una progressiva prevalenza del secondo sul primo ma senza che questo giunga sino al limite estremo della completa irrilevanza Se ciograve avvenisse infatti ci troveremmo di fronte a una situazione costituzionale intollerabilmente in-decisa poicheacute gli assetti costituzionali non sono identificati dalla sola laquocostituzione materialeraquo ma anche da quella formale non registrare sul piano della forma le trasformazioni dei rapporti di forza sostanziali sarebbe il segno che il passaggio ordinamentale non si egrave ancora compiuto Il testo normativo infatti oppone sempre unrsquoimba-razzante resistenza alla propria nullificazione siccheacute costituendo unrsquoarma nelle mani di chi non vuole la trasformazione ne diviene un ostacolo che prima o poi occorre rimuovere Egrave per questo che prima o poi appunto si deve giungere al fatto rivoluzionario 36 la forma costituzionale non egrave mai mero involucro ma egrave forma formans senza e contro la quale i passaggi ordinamentali non si segnano

Sovente esso egrave preparato da una semplice rottura costituzionale cioegrave se-condo la ricostruzione proposta giagrave in periodo weimariano da jacobi da una modifica costituzionale puramente materiale che lascia invariato il testo nor-mativo (Verfassungsdurchbrechung) 37 possiamo trascurare invece la piugrave arti-colata versione di Schmitt (che peraltro da jacobi prese le mosse) secondo il quale la rottura della costituzione (Verfassungsdurchbrechung) sarebbe di due tipi mdashverfassungachtende e verfassungmiszligachtendemdash a seconda che la si compia osservando oppure violando il procedimento di revisione costituzionale 38 La ricostruzione schmittiana infatti egrave strettamente condizionata da alcuni presup-posti di diritto positivo non generalizzabili 39 siccheacute possiamo metterla da canto

La distinzione fondamentale comunque resta quella tra Verfassungsvernichtung e Verfassungsbeseitigung che segnano passaggi storici di ben diversa profondi-tagrave Senza ben intendere cosa esse siano non si afferra il senso dellrsquoaffermazione gramsciana secondo la quale un cambiamento del laquotipo di Statoraquo si sarebbe avu-to con Cesare e con Napoleone I e non con Napoleone III 40 Usando categorie

35 Giagrave jellinek distingueva fra revisione e trasformazione costituzionale Nella prima i processi sono frutto di laquoazioni volontarie e intenzionaliraquo nella seconda di fatti che laquonon necessariamente sono accompagnati dallrsquointenzione o dalla coscienza di tale cambiamentoraquo jellinek 2004 18 (cors nellrsquoorig)

36 per laquofatto rivoluzionarioraquo intendo genericamente la rottura dellrsquoordine costituito In realtagrave seb-bene vi sia chi nega la distinzione (Gueli 1960 666 sgg) si dovrebbe differenziare tra rivoluzione in senso proprio (rottura che viene dal basso) e colpo di Stato (rottura che viene dallrsquoalto)

37 jacobi 1924 10938 Schmitt 1970 10039 La prima delle ipotesi descritte nel testo infatti si puograve realizzare solo negli ordinamenti in cui

non vi sono laquoaltreraquo leggi costituzionali (come da noi) ma solo leggi di revisione costituzionale (come era previsto dallrsquoart 76 della Reichsverfassung) e piugrave ancora in quelli in cui le modifiche costituzionali sono tenute a incidere nel testo della costituzione (come egrave previsto dallrsquoart 79 par 1 del Grundgesetz) In ordinamenti come il nostro la deroga alla costituzione disposta seguendo il procedimento di revisione non egrave altro che adozione di una legge costituzionale

40 Gramsci 1975 1621 sg

146 mASSImO LUCIANI

oggi piugrave comuni potremmo dire che sia nei primi due casi che nel terzo crsquoegrave stata lrsquoinstaurazione di un nuovo ordine costituzionale ma mentre in quelli egrave stata rovesciata la costituzione materiale (il laquotipo di Statoraquo nel lessico gramsciano) nellrsquoaltro egrave stata rovesciata la sola costituzione formale laddove quella materiale (strettamente legata a quella formale per le ragioni giagrave dette) egrave stata incisa in mi-sura limitata attraverso la ridefinizione dei rapporti di forza interni a un blocco sociale lasciato intatto nella sua posizione dominante 41 Sempre di passaggi ordi-namentali dunque stiamo parlando sempre di cesarismo si tratta

due punti peraltro vanno segnalati

Il primo per quanto il cesarista miri al rovesciamento dellrsquoordine costituito la sua azione (anche per contenere il rischio di cui subito dopo parleremo) si presenta sempre come rivolta al ripristino dellrsquoordine 42 di un ordine diverso evidentemente che viene fatto coincidere ora con quello di una tradizione ri-salente (egrave il caso di Cesare) 43 ora con quello che il cesarista ritiene conforme allrsquointeresse della nazione e che non sarebbe necessario ristabilire se non fosse stato distrutto dalle forze sociali e politiche cui egli si oppone che in genere sono i partiti i sindacati comunque i soggetti del pluralismo (egrave il caso di de Gaulle che nei discorsi fondativi della sua carriera politica a Eacutepinal e a Bayeux addossograve ai partiti la responsabilitagrave di tutti i mali della Francia del secondo dopoguerra) 44 In entrambi i casi comunque egrave un diverso ordine costituzionale piugrave alto di quello costituito del quale il cesarista si dice interprete e restauratore Un ordine costituzionale inteso come assetto segnato dalla presenza di un principio ordi-nante il quale altro non egrave se non il laquoprincipio politicoraquo legittimante un concreto assetto dei rapporti sociali ed economici Che sono alla fin fine il motore stesso dellrsquoazione del cesarista

Il secondo lrsquoordine politico creato dal cesarista egrave fatalmente caduco 45 Stret-tamente legata alla persona di chi lrsquoha lanciata lrsquoesperienza cesarista finisce con la fine del suo ideatore e alla sua scomparsa si determina una cesura Egrave possibile che lrsquoassetto istituzionale chrsquoegli ha creato gli sopravviva (egrave paradigmatico il caso

41 Lo stesso Gramsci del resto invita (e proprio a proposito del colpo di Stato di Luigi Bonaparte) a non trascurare lrsquoanalisi dei rapporti interni al blocco sociale dominante Gramsci 1975 1621

42 Giagrave Cesare confidava di dominare il disordine chrsquoegli stesso aveva contribuito a generare e di instaurare grazie alla propria abilitagrave politica e militare un nuovo ordine cfr Carcopino 1981 159

43 Canfora 2005 4 sg Augusto perfezioneragrave questa strategia presentando il proprio principato come il ristabilimento della legalitagrave repubblicana ma laquoil ritorno alla legalitagrave repubblicana (che egrave il motivo dominante della propaganda augustea) rimaneva nei limiti drsquouna mera enunciazioneraquo Guizzi 1999 58

44 Cosigrave nel Discours de Bayeux (16 giugno 1946) si dice chiaro e tondo che laquola rivaliteacute des partis re-vecirct chez nous un caractegravere fondamental qui met toujours tout en question et sous lequel srsquoestompent trop souvent les inteacuterecircts supeacuterieurs du paysraquo e nel Discours drsquoEacutepinal (29 settembre 1946) si pone la domanda retorica laquoEst-il bon [] de faire en sorte que les partis aient organiquement agrave leur disposition totale agrave leur greacute agrave tout instant tous les pouvoirs de la Reacutepubliqueraquo

45 Lrsquoosservazione egrave comune V ad es panebianco 1991 4 il quale tuttavia ritiene che una volta assestatosi il regime la guida del Cesare fondatore possa permanere senza cesarismo (gli esempi sono quelli del primo Impero francese dopo il plebiscito del 1802 e quello della V Repubblica dopo il referendum del 1962 ivi 5 sg) In realtagrave fincheacute crsquoegrave Cesare crsquoegrave cesarismo percheacute per quanto il regime possa essersi consolidato egrave cosigrave fortemente condizionato dalla sua presenza che mantiene sempre lrsquoim-pronta eccezionale degli inizi chi ha creato puograve sempre a piacimento distruggere

BONApARTISmO OGGI 147

della V Repubblica francese) ma il suo funzionamento non saragrave piugrave lo stesso di prima

iv) Lrsquoassunzione del rischio Se il cesarista non puograve prescindere dallrsquoinstaura-zione di un nuovo ordine costituzionale la sua egrave una posizione scomoda percheacute quella che compie non egrave operazione priva di rischi di rischio anzi egrave logicamen-te carica

dal punto di vista dellrsquoordinamento laquorottoraquo o rovesciato sia la rottura costi-tuzionale che a piugrave forte ragione il fatto rivoluzionario costituiscono autentici illeciti e se il successo delle due operazioni favorisce o realizza il passaggio ordi-namentale con vantaggio di chi ne egrave responsabile il loro insuccesso legittima la reazione dellrsquoordine costituito e il trattamento del responsabile come fuori-legge Si tratta dunque di unrsquoambizione che puograve costare cara e il coltivarla egrave segno di amore del rischio Come ha scritto Christian meier Cesare riteneva possibili cose che gli altri nemmeno immaginavano e per questo era pronto ad assumersi grossi rischi 46 Lucano riferendosi proprio a Cesare alla vigilia dello scontro con pom-peo dice che a lui laquoplacet alea fatiraquo 47 Georges Lefebvre constata che Napoleone I emanava laquolrsquoattrattiva eroica del rischioraquo 48 Tocqueville dice di Luigi Napoleone chrsquoegli era laquotregraves insouciant du dangerraquo 49 in un pamphlet bonapartista di fine Ottocento scrivendo della morte del figlio dello stesso Napoleone III (Napo-leone Eugenio Bonaparte) si descrive la disperazione dei sostenitori del partito imperialista i quali avevano creduto che con quella morte laquola race des hommes confiants dans leur eacutetoile qui risquent leur vie pour leur cause et entraicircnent der-riegravere eux les foules et les nations eacutetait deacutefinitivement eacuteteinteraquo 50 mitterrand accu-sando de Gaulle di aver in qualche modo flirtato con i golpisti drsquoAlgeri sembra addirittura rimproverarlo di non essersi assunto i suoi rischi a viso aperto 51

Senza rischio (rischio vero in cui siano in giuoco la vita o la libertagrave) 52 non si danno neacute Cesari neacute Napoleoni per diventarlo si deve attraversare il ponte di Arcole col tricolore in pugno alla testa dei propri soldati non basta attraversare il cancello di Arcore alla testa dei propri sodali

v) Il rapporto con lrsquoesercito Nessuna strategia cesarista egrave stata possibile sen-za lrsquoesercito Non si tratta tanto della necessitagrave di sorreggere con la violenza se necessario il rischioso passaggio dallrsquouno allrsquoaltro ordine costituzionale quanto di una concezione dellrsquoesercito come parte sana della societagrave come espressione ordinata e positiva della nazione Sempre Luigi Napoleone riferendosi allrsquoazio-

46 meier 2015 33 Sullrsquoazzardo in Cesare non solo al Rubicone molti richiamano lrsquoattenzione v ad es Canfora 2005 4

47 Lucano De bello civili VI 7 Sempre non casuale il sottotitolo di una nota opera divulgativa su Cesare Spinosa 1994

48 Lefebvre 2010 16849 Tocqueville 1978 30250 Richard 1883 351 mitterrand 1964 21 dellrsquoed telematica In effetti le evidenti rotture costituzionali prodotte da

de Gaulle furono sempre travestite da uso legale di poteri costituzionali elasticamente definiti (v alcuni esempi in Volpi 1979 88 sgg)

52 Invero laquoil rischio egrave nellrsquoesercizio stesso del potereraquo (Ewald Kessler 2000 18) siccheacute egrave la spe-cifica qualitagrave del rischio corso dal cesarista che deve essere diversa

148 mASSImO LUCIANI

ne dello zio scriveva che laquoLorsque dans une nation il nrsquoy a plus drsquoaristocratie et qursquoil nrsquoy a drsquoorganiseacute que lrsquoarmeacutee il faut reconstituer un ordre civil baseacute sur une organisation preacutecise et reacuteguliegravere avant que la liberteacute soit possibleraquo 53 Allrsquoeserci-to dunque occorre legarsi allrsquoesercito come fattore di ordine allrsquoesercito come espressione viva del popolo in certo senso ripercorrendo a ritroso il cammino che aveva condotto al deacutemos partendo dal laoacutes inteso come comunitagrave guerriera raccolta al seguito di un capo 54

La specifica vicenda di Cesare egrave illuminante se allrsquoinizio la sua massa di ma-novra egrave la plebe cittadina laquocon la campagna gallica cambia tuttoraquo e il laquoreferente sociale della politica cesarianaraquo diventano appunto i suoi soldati 55 sebbene lrsquoal-leanza con la plebe non venga mai meno 56 Un passaggio probabilmente inevita-bile e che Cesare stesso esalta quando nel De bello civili dagrave conto che a passare il Rubicone egli si risolse solo laquocognita militum voluntateraquo 57

Quanto a Napoleone egli riesce a dare allrsquoarmata laquounrsquoanima collettivaraquo che indubbiamente egrave laquounrsquoereditagrave della Rivoluzioneraquo 58 ma che a rivoluzione al tra-monto egrave possibile solo grazie alla sua iniziativa laquoLes soldats eux-mecircmes ne sont que les enfants des citoyens Lrsquoarmeacutee crsquoest la nationraquo cosigrave egli allrsquoepoca primo Console dichiara al Consiglio di Stato nella seduta del 4 maggio 1802 argomen-tando a favore della qualificazione della Legion drsquoOnore come onorificenza sia civile che militare 59 Nazione ed esercito sono neacute piugrave neacute meno la stessa cosa

Anche lrsquoiconografia lo dimostra e con chiarezza simboleggia lrsquoimportanza del collegamento Il grande ritratto di Napoleone dipinto da Ingres nel 1806 che lo effigia seduto su un trono laquoencadreacute par la main de justice et par le sceptre des roisraquo ricoperto del laquomanteau du sacre pourpre et doubleacute drsquohermineraquo pur essendo stato concepito come immagine ufficiale del nuovo titolare del potere non ha mai avuto alcun successo e giace al Museacutee de lrsquoArmeacutee agli Invalides offerto agli sguardi dei turisti 60 Sorte assai diversa da quella toccata al ben piugrave tradizionale Le Premier Consul franchissant les Alpes au col du Grand-Saint-Bernard dipinto da david nel 1800 nel quale Napoleone egrave effigiato laquoen jeune geacuteneacuteral victorieux monteacute sur un cheval cabreacuteraquo 61 Coerentemente mentre in Francia i presidenti del-la Repubblica nei ritratti ufficiali hanno tutti indossato lrsquoabito di cerimonia o comunque (come Giscard drsquoEstaing) un abbigliamento civile de Gaulle indossa-va la laquotenue de ceacutereacutemonie de geacuteneacuteral franccedilaisraquo 62 E ovviamente egrave in abiti militari che Napoleone III amava farsi effigiare 63

53 Bonaparte 1839 3854 Benveniste 2001 350 sgg55 Canfora 2005 8656 I tre pilastri sociali dellrsquoazione politica di Cesare furono appunto la plebe lrsquoesercito e il ceto

religioso Carcopino 2005 14757 De bello civili I VIII58 Lefebvre 2010 22259 Il discorso egrave riportato in AAVV 1842 12 e parzialmente in Bluche 1980 35160 Fabius 2010 7061 Ivi 6862 Richard 2012 33463 Ivi 335 Con pennino intinto nel veleno scrisse Victor Hugo laquoEn sa qualiteacute de parent de la

bataille drsquoAusterlitz il srsquohabille en geacuteneacuteralraquo (Hugo 1910 31)

BONApARTISmO OGGI 149

Certo le graduazioni del rapporto fra capo ed esercito possono variare Ce-sare laquounter seinen Soldaten war [] ganz in seinem Elementraquo e laquonahm sie als Kameradenraquo 64 Napoleone I e de Gaulle addirittura nascevano come militari 65 Luigi Bonaparte invece affettava il possesso di un robusto spirito militare pur senza che allrsquoapparenza corrispondesse la realtagrave che era stata propria del suo grande zio Anzi proprio il laquopiccolo Napoleoneraquo costruigrave con particolare consa-pevolezza il suo rapporto con lrsquoesercito nellrsquolaquoAppel agrave lrsquoarmeacuteeraquo del 2 dicembre 1851 che con lrsquolaquoappel au peupleraquo sanciva il colpo di Stato (laquoJe fais un loyal appel au Peuple et agrave lrsquoarmeacuteeraquo vi era scritto) egli ricordava ai soldati laquoVous ecirctes lrsquoeacutelite de la nationraquo e laquoje ne vous parle pas des souvenirs que mon nom rappelle Ils sont graveacutes dans vos cœurs Nous sommes unis par des liens indissolubles Votre histoire est la mienne Il y a entre nous dans le passeacute communauteacute de gloire et de malheur Il y aura dans lrsquoavenir communauteacute de sentiments et de reacutesolutions pour le repos et la grandeur de la Franceraquo Una costruzione abilissima che postulava una con-tinuitagrave fra il glorioso (sebbene sfortunato) passato del primo Impero il presente della necessitagrave della salvezza della Francia e il futuro di un possibile ritorno alla grandezza perduta

In ogni caso si tratta di capire se questo legame con lrsquoesercito sia indispen-sabile anche per eventuali avventure cesaristebonapartiste odierne Gramsci lo negava sostenendo che i piugrave raffinati meccanismi di dominio delle societagrave com-plesse rendono recessivo lo strumento della forza armata 66 e possiamo aggiunge-re che la scomparsa (almeno in Occidente) dei grandi eserciti e della leva militare ha reso meno evidente la connessione capo-esercito-popolo Egrave probabile perograve che dellrsquooriginario collegamento privilegiato con lrsquoesercito qualcosa debba resta-re ancora oggi In una forma piugrave evidente quando lrsquoavventura bonapartista per la debolezza della sua egemonia politica o sociale ha bisogno della repressione violenta In una forma piugrave nascosta quando il richiamo alla gloria passata da restaurare (essenziale nellrsquouniverso simbolico bonapartista) passa attraverso lrsquoe-saltazione delle gesta belliche dei progenitori

vi) Lrsquoappello al popolo Una componente plebiscitaria egrave sempre presen-te anche nelle democrazie pluralistiche contemporanee fondate sul principio della rappresentanza politica Non si tratta soltanto della natura tendenzial-mente plebiscitaria che le elezioni acquisiscono una volta che si sviluppano sia un sistema di partiti di massa che una sfera pubblica allargata plasmata dai mezzi drsquoinformazione 67 ma anche del fatto che un laquogerme dellrsquoautodisso-luzioneraquo corrode il regime rappresentativo e la democrazia nella loro forma laquopuraraquo siccheacute essi sono destinati a farsi semplici laquocomponenti di una forma di governo democratica mista plebiscitario-rappresentativaraquo 68 Nel caso del cesarismo specie nella sua declinazione bonapartista si registra perograve un sal-to di qualitagrave

64 meier 2015 5765 Che non sia essenziale che laquoil leader sia in origine un capo militareraquo (panebianco 1991 4) egrave

addirittura ovvio La questione perograve egrave quella del testo quella del rapporto fra leader ed esercito66 Gramsci 1975 1622 sg67 Egrave questa lrsquoormai classica ricostruzione di Leibholz 1967 93 97 121 1989 321 39068 Fraenkel 1958 11

150 mASSImO LUCIANI

Il cesarismo ha un bisogno spasmodico del plebiscito Lo ha percheacute solo cosigrave la rottura (e prima o poi rivoluzione) costituzionale che egrave obbligato a praticare puograve essere legittimata Lo ha percheacute solo cosigrave il rapporto privilegiato con lrsquoeser-cito si traduce in rapporto con il popolo tutto intero Lo ha percheacute il principio piugrave lontano da quello monarchico non egrave il democratico ma lrsquoaristocratico e Cesare o Napoleone sono obbligati ad appoggiarsi ai molti nellrsquoeventuale difetto dellrsquoappoggio dei pochi 69

Non unrsquointerlocuzione qualsivoglia con il popolo si deve insistere ma pro-prio un plebiscito Non egrave possibile ripercorrere qui la grande questione della differenza tra referendum e plebiscito che ho avuto modo di trattare in altra occasione 70 siccheacute mi limito a riportare le conclusioni raggiunte allora si ha mdash rispettivamentemdash referendum o plebiscito a seconda che la votazione popolare si risolva in una vera laquoelezioneraquo oppure in un laquoprimo o un rinnovato riconosci-mento [] di un pretendente quale detentore carismatico del potere qualificato in modo personaleraquo 71 Non si tratta dunque di istituti strutturalmente e giuridi-camente distinti ma di votazioni popolari che sono in concreto e funzionalmente differenziate Il che significa che abbiamo plebiscito o referendum in base al si-gnificato che la consultazione popolare esibisce nel concreto contesto politico mentre il referendum sollecita la ratio dei votanti il plebiscito sollecita la loro emotio e si risolve in una laquoparodie drsquoexercice de la souveraineteacute du peuple qui a pour objet drsquoen leacutegitimer la confiscation par lrsquohomme vers lequel sont alleacutes les suffragesraquo 72 operando da laquoprofessione di una laquofederaquo nella vocazione di capo di colui il quale pretende per seacute questa acclamazioneraquo 73 E di acclamazione di attestazioni di fede il capo di un regime bonapartista ha costantemente bisogno per testimoniare lrsquolaquoalliance mystique indissoluble entre le peuple et luiraquo 74

Lrsquoesperienza di Luigi Bonaparte egrave ancora una volta paradigmatica NellrsquolaquoAp-pel au peupleraquo che mdashcome abbiamo vistomdash il 2 dicembre 1851 accompagna-va lrsquolaquoAppel agrave lrsquoarmeacuteeraquo il voto popolare assumeva una funzione arbitrale fra il presidente golpista e il parlamento laquoLrsquoAssembleacutee qui devait ecirctre le plus ferme appui de lrsquoordre est devenue un foyer de complots [] je lrsquoai dissoute et je rends le Peuple entier juge entre elle et moi [] en invoquant le jugement solennel du seul souverain que je reconnaisse en France le Peupleraquo Le malvagie istituzioni rappresentative erano cosigrave poste a confronto con il salvifico intervento dellrsquouo-mo direttamente scelto da milioni di francesi che mdashegli dicevamdash pel suo stesso nome simboleggiava un glorioso passato e un possibile radioso futuro laquoCrsquoest-agrave-dire la France reacutegeacuteneacutereacutee par la Reacutevolution de 89 et organiseacutee par lrsquoEmpereurraquo E piugrave avanti la carta plebiscitaria fu giocata (con successo) 75 ancora una volta

69 Ai laquopochiraquo peraltro proprio il Bonaparte si era da subito appoggiato restando coerente fino allrsquoultimo con questa iniziale impostazione (fu il rifiuto di collegarsi alle masse parigine in agitazione dopo Waterloo che lo portograve infine a SantrsquoElena Tulard 1980 563)

70 Luciani 2005 133 sgg71 Weber 1968 43772 Burdeau 1956 23073 Weber 1982 107 Weber 1968 74674 mitterand 1964 2775 Temperato dal fatto che Luigi Bonaparte ebbe la sgradita conferma dellrsquoavversione di parigi e

delle altre grandi cittagrave (Azeacutema-Winock 1976 43)

BONApARTISmO OGGI 151

dallo stesso Luigi Bonaparte ormai divenuto Napoleone III pochi mesi prima di avventurarsi (con insuccesso) nella guerra alla prussia

vii) La spiccata autonomizzazione della sfera statale Egrave una caratteristica ge-nerale dello Stato capitalistico ben colta da Nicos poulantzas la sua laquoautonomia relativaraquo nei confronti delle laquoclassi o frazioni del blocco di potereraquo 76 lo esigono la sua stessa complessitagrave e mdashnella fase maturamdash la sua natura laquopluriclasseraquo (per riprendere la formula imprecisa ma efficace di massimo Severo Giannini) 77 Sembra dunque unrsquoinutile ovvietagrave lrsquoosservazione che il bonapartismo si presenta come un laquoregime politico caratterizzato da un forte apparato statale [] che ri-esce a godere di una notevole autonomia rispetto a tutte le forze socialiraquo 78 Cosigrave perograve non egrave

Nel caso del bonapartismo lrsquoautonomia ha una qualitagrave diversa da quella ordi-naria che si lega alla funzione socialmente arbitrale che Gramsci aveva segnala-to 79 Nellrsquoanalisi gramsciana laquoil cesarismo esprime una situazione in cui le forze in lotta si equilibrano in modo catastrofico cioegrave si equilibrano in modo che la continuazione della lotta non puograve concludersi che con la distruzione recipro-caraquo 80 Ebbene se lrsquoarbitro non egrave in qualche misura indipendente dalle parti non puograve svolgere il proprio compito sistemico

Indipendenza egrave bene fare attenzione qui non significa neutralitagrave Le forze cui Gramsci allude sono sia laquoprogressiveraquo che laquoregressiveraquo e il cesarismo seb-bene laquoesprim[a] sempre la soluzione laquoarbitraleraquoraquo puograve produrre effetti appunto progressivi o regressivi come in fatto ne produssero (rispettivamente) Cesare e Napoleone I da un lato e Napoleone III e Bismarck (ammesso che lo si possa qualificare bonapartista) 81 dallrsquoaltro 82 Si puograve dunque anche dire che il bonapar-tismo storico (di Napoleone III) egrave stata la laquosoluzione politica offerta dalla classe piccolo-borghese per la gestione dellrsquoequilibrio fra le classiraquo 83 ma la conclusione non cambia percheacute la situazione di equilibrio si puograve garantire solo rivendican-do una spiccata forma di autonomia del politico Inoltre se guardiamo proprio alla specifica vicenda del secondo Bonaparte la necessitagrave dellrsquoequilibrio sociale e dellrsquoautonomia del politico emerge con chiarezza dallrsquoanalisi marxiana secondo la quale per un verso la base sociale di Luigi Napoleone era assai articolata in quanto composta dalla grande massa dei contadini piccoli proprietari dal sotto-proletariato e dalla borghesia bisognosa drsquoordine per lrsquoaltro il blocco delle forze dominanti non era in grado di respingere qualunque rivendicazione di una classe operaia ormai troppo forte A un equilibrio sociale laquocatastroficoraquo (per riprende-

76 poulantzas 1971 32677 Giannini 1970 45 sgg78 Guarneri 1976 15079 Gramsci faceva riferimento essenzialmente al cesarismo nella sua declinazione moderna bona-

partista ma la funzione arbitrale si trova giagrave chiaramente nella stessa vicenda storica di Giulio Cesare Sul punto Carcopino 2005 148

80 Gramsci 1975 161981 Lo fa con Gramsci Volpi 1979 24 ma la tesi egrave a mio parere discutibile percheacute Bismarck agen-

do in una forma di governo monarchica non poteacute mai ergersi ad autentico (unico) capo carismatico82 Gramsci 1975 161983 Ancarani 1976 104

152 mASSImO LUCIANI

re nuovamente lrsquoespressione gramsciana) che lasciato a se stesso avrebbe potuto produrre la distruzione di entrambi i competitori occorreva accompagnare un equilibrio politico che contenesse le forze distruttive 84

peculiare autonomia del politico dunque ma questa egrave allrsquoun tempo la forza e la debolezza del regime bonapartista che se ne serve per regolare con ampia discrezionalitagrave il conflitto sociale ma ne soffre quando in occasione di una crisi di consenso gli risulta malagevole trovare soggetti sociali fedeli sui quali contare Egrave bene ripetere il regime per quanto chiamato ad arbitrare non egrave davvero neutro e cura soprattutto gli interessi di una delle parti in lotta ma dovendolo fare a prezzo di un compromesso vive di contraddizioni interne 85 ed egrave fatalmente destinato a non dare mai integrale soddisfazione a tutte le aspettative dei suoi sostenitori 86

viii) La riduzione della molteplicitagrave a uno La relativa autonomizzazione della sfera statale e il rapporto diretto fra capo e popolo comportano la logica tendenza alla marginalizzazione dei corpi intermedi visto che la loro funzione di mediazione risulta incompatibile con la struttura im-mediata delle relazioni politiche e con il tendenziale assorbimento in queste delle relazioni sociali Il pluralismo non viene necessariamente meno ma egrave come neutralizzato e messo tra parentesi La stessa repressione dei movimenti e la compressione dei diritti di libertagrave che sempre troviamo in simili esperienze non sono che una conseguenza di questa configurazione dei rapporti sociali e politici (siccheacute non egrave necessario menzionarle come autonomi tratti caratterizzanti del bonapartismo) Il fenome-no egrave palese sul piano dei rapporti politici ma agli osservatori piugrave attenti non sono sfuggiti i suoi effetti anche su quello dei rapporti sociali A pochi mesi di di-stanza dal colpo di Stato di Luigi Napoleone Tocqueville registrava una sorta di sospensione della vita pubblica quasi rattrappita e ripiegata su se stessa laquoCe qui me frappe le plusraquo scriveva Tocqueville a Odilon Barrot laquocomme le trait le plus saillant du moment crsquoest moins lrsquoapprobation de la politique actuelle que lrsquoabsence de toute ideacutee et de toute impression politique quelconque Crsquoest une suspension agrave peu pregraves complegravete de la vie collective et nationale Chacun est retireacute et comme en-foui dans ses affaires priveacutees nrsquoen sort point de lui-mecircme et trouve mauvais qursquoon veuille lrsquoen faire sortirraquo 87

84 proudhon contestograve questa pretesa allrsquoautonomizzazione stigmatizzando una laquopolitique primeacutee subalterniseacutee par lrsquoeacuteconomie mais srsquoobstinant agrave garder une position distincte supeacuterieure impossibleraquo (proudhon 1852 9) In realtagrave per proudhon la subalternitagrave della politica allrsquoeconomia altro non era che il socialismo (laquole socialisme lrsquoabsorption de la politique dans lrsquoeacuteconomieraquo ivi 12) siccheacute egrave in questa chiave (relativizzata) che la sua obiezione va letta E infatti subito dopo proudhon aggiungeva che Luigi Napoleone laquoapregraves lrsquoavoir proscrit [il socialismo] a ducirc se poser comme son interpregravete qursquoil lui emprunte sa populariteacute qursquoil srsquoinspire de ses solutions qursquoil ne semble retenu que par le deacutesir de concilier les inteacuterecircts existants avec ceux qursquoil voudrait creacuteerraquo (ibidem)

85 Sempre proudhon scrive laquoLouis-Bonaparte indeacutependamment des sympathies populaires qui lrsquoavaient eacuteleveacute au pouvoir eacutetait donc apregraves le 10 deacutecembre le repreacutesentant de la reacutevolution par son alliance avec les chefs des vieux partis au contraire et par lrsquoopposition des reacutepublicains il eacutetait le chef de la contre-reacutevolutionraquo (proudhon 1852 62) V anche ivi 64 laquoLouis Bonaparte apparaissait agrave la fois au peuple comme le deacutefenseur de son droit agrave la bourgeoisie comme le protecteur de ses inteacuterecirctsraquo

86 Egrave per questo ad esempio che se Cesare non poteacute mai contare sullrsquoappoggio pieno o dei po-pulares o degli optimates poteacute cercare di avere di volta in volta il sostegno di entrambi Carcopino 2005 161

87 Tocqueville 1952 288

BONApARTISmO OGGI 153

Queste caratteristiche distinguono le categorie politiche del cesarismo e del bonapartismo da altre tre con le quali sono spesso indebitamente confuse la dittatura il dispotismo e la tirannide

Quanto alla dittatura se lrsquointendiamo nel senso che lrsquoistituto aveva nella co-stituzione repubblicana romana si tratta di una magistratura vera e propria (sep-pure straordinaria e di volta in volta con funzioni specifiche seditionis sedandae ovvero rei gerendae oppure comitiorum habendorum causa) che nessun altro ordinamento ha poi conosciuto In questo senso dunque nessun cesarista tran-ne Cesare egrave mai stato dittatore 88 Se invece lrsquointendiamo nel confuso senso che oggi prevale cioegrave come regime politico non solo personalistico ma repressivo illiberale e violento egrave evidente che i cesarismi talvolta non rientrano affatto in questo modello (pensiamo alla Francia gollista) talaltra vi rientrano solo in parte (pensiamo a quella di Napoleone III) 89 Il che vale anche se limitiamo lo sguardo a quella che (creata rei publicae constituendae causa) Carl Schmitt ha chiamato dittatura sovrana 90 e maurice duverger ha chiamato dictature structurelle 91 che pure ha la medesima funzione cui adempiono il cesarismo e il bonapartismo I quali in definitiva possono essere ma non necessariamente sono dittatoriali

Quanto al dispotismo se non lo si intende come sinonimo di dittatura 92 il suo modello classico definito da montesquieu 93 vuole che in quel regime poli-tico in assenza di qualunque distribuzione dei poteri laquola loi nrsquoest que la volonteacute du princeraquo (anzi laquoLa volonteacute momentaneacutee du princeraquo 94 il che non corrisponde affatto alle esperienze cesaristiche nelle quali Cesare ha sempre bisogno del con-senso e per ottenerlo deve rispettare certe forme giuridiche che il despota disco-nosce (e taccio del fatto che il dispotismo in montesquieu egrave geograficamente delimitato in quanto intimamente collegato allrsquoOriente) 95

Quanto infine alla tirannide i punti di possibile contatto si limitano alla fase genetica segnata dallrsquoeccezionalitagrave 96 e dal ricorso a un potere super partes 97 percheacute laquole tirannidi si instaurano dove esistono lotte interne nella cittagrave ed una crisi della classe dirigente che rendono impossibile la soluzione dei conflitti at-traverso metodi normali e aprono la strada ad un intervento straordinarioraquo 98 difettano perograve tutti gli altri elementi tipici del cesarismo in particolare il lega-me privilegiato con lrsquoesercito (che allrsquoepoca in cui la nozione di tirannide vedeva

88 La dittatura di Cesare (e prima ancora quella di Silla) peraltro nella sostanza non ha molto a che vedere con quelle del passato ne resta il nomen ma presupposti e funzioni ne sono ben diversi

89 molteplici profili differenziali in particolare tra bonapartismo e fascismo sono indicati in Vol-pi 1979 44 sgg

90 Schmitt 1974 141 sgg e passim91 duverger 1961 21 e passim92 Il che sembra oggi usuale Bobbio 1976 20093 Egrave solo con montesquieu infatti che laquoil dispotismo diventa una categoria veramente fondamen-

tale per lrsquoanalisi delle societagrave politicheraquo (ibidem 151)94 De lrsquoesprit des Lois V Cap xVI95 Nel Novecento come si sa il collegamento con lrsquoOriente egrave stato spiegato soprattutto con i bi-

sogni economico-sociali connessi alle esigenze dellrsquoagricoltura e dellrsquoirrigazione delle grandi pianure asiatiche da Wittfogel 1968 170 sgg (per lrsquoequivalenza fra laquogoverno idraulicoraquo e laquogoverno dispoticoraquo)

96 Giorgini 1993 6297 Ivi 8398 Ivi 56

154 mASSImO LUCIANI

la luce nemmeno poteva concepirsi) e la strategia plebiscitaria di relazione con il popolo senza la quale non si dagrave neacute Cesare neacute Napoleone

3 Esiste una forma di governo cesaristabonapartista

Crsquoegrave chi sostenuto che il bonapartismo sarebbe laquouna forma di governo spe-cifica non riconducibile a nessuna delle possibili sottocategorie individuabili nellrsquoambito della forma di governo presidenziale o parlamentareraquo 99 Non credo che sia cosigrave e ritengo anzi che ci si possa riferire al bonapartismo (e piugrave ampia-mente al cesarismo) solo come a una laquonozione classificatoria di una tipologia del potereraquo come ha scritto (a proposito della categoria piugrave generale) Luciano Canfora 100 per comprendere percheacute occorre intendersi sulla nozione di forma di governo

Si sa bene che nella letteratura costituzionalistica italiana egrave stata a lungo (e tuttora egrave) egemone la tesi sostenuta da Leopoldo Elia in una sua importante voce pubblicata nel 1970 nellrsquoEnciclopedia del diritto 101 Secondo Elia le forme di governo laquonon po[teva]no piugrave essere classificate neacute studiate anche dal punto di vista giuridico prescindendo dal ldquosistema dei partitirdquoraquo al quale Elia riconosceva non solo unrsquoovvia importanza sul piano dellrsquoanalisi politica ma una vera e pro-pria rilevanza giuridica Quel sistema pur essendo evocato in Costituzione (agli artt 49 72 e 82) non poteva esserne disciplinato nella sostanza della sua confi-gurazione politica ma pur essendo insuscettibile di normazione costituzionale sarebbe appartenuto al novero dei dati extragiuridici da considerare laquoa piugrave di un titolo giuridicamente rilevantiraquo

La tesi di Elia era per vari aspetti debitrice delle riflessioni di Bentley 102 di duverger 103 e di Giannini 104 ma andava significativamente oltre ponendosi il problema degli elementi giuridicamente rilevanti nella classificazione delle for-me di governo e giungendo alla conclusione che tra di essi il sistema dei partiti aveva pieno diritto di cittadinanza Si trattava di una conclusione che come ho cercato di dimostrare in altra sede 105 era troppo estrema Non egrave qui possibile ripetere le osservazioni critiche cui si esponeva ma non si puograve fare a meno di notare chrsquoessa metteva seriamente a rischio lrsquoautonomia della scienza giuridica in generale (e quella del diritto costituzionale in particolare) in quanto scienza Come ha dimostrato Norberto Bobbio autonomia della scienza giuridica non significa certo isolamento dalle altre scienze (umane o laquoesatteraquo che siano) 106 ma

99 Volpi 1979 50100 Canfora 2005 5 Analogamente panebianco 1991 2 il quale peraltro ritiene che cesarismo e

bonapartismo siano sinonimi101 Elia 1970 638 sgg Le linee essenziali della posizione ivi sostenuta si trovano giagrave in Elia 1965

4 sg ed Elia 1966 864 Importanti precisazioni peraltro nella stessa direzione qui seguita nel testo saranno peraltro offerte in Elia 2006 2600

102 Bentley 1983 363103 duverger 1971 431104 Giannini 1950 xVIII105 Luciani 2009 538 sgg106 Bobbio 1972 35

BONApARTISmO OGGI 155

senza autonomia non crsquoegrave legittimazione non crsquoegrave uno specifico giuridico che distingua la prospettiva del diritto da quella della teoria politica della socio-logia dellrsquoeconomia etc Ora poicheacute lo specifico giuridico sta essenzialmente nella forma che caratterizza il diritto qualunque definizione del concetto di forma di governo deve tener conto del fatto che mdashappuntomdash di una forma si sta parlando per questo ho proposto di intendere la forma di governo come laquolrsquoinsieme delle regole giuridiche dei rapporti fra gli organi costituzio-nali titolari di poteri decisionali di natura politicaraquo 107 e di distinguere nellrsquoa-nalisi delle forme di governo quella della loro struttura da quella del loro funzionamento 108

Se si segue questa impostazione 109 il bonapartismo allo stesso modo della tirannide e della dittatura 110 non si puograve considerare una forma di governo per la semplice ragione chrsquoesso non egrave identificabile per caratteri formali ma sostanziali di questo drsquoaltro canto non ci si puograve sorprendere delle sei forme di governo laquoclassicheraquo infatti solo quelle laquobuoneraquo (monarchia aristocrazia democrazia) sono identificate per caratteristiche formali (lrsquoattribuzione del potere a uno a pochi a tutti) 111 mentre quelle laquocattiveraquo (tirannide oligarchia oclocrazia per riprendere il lessico dellrsquoesapartizione polibiana) sono tutte identificate per ca-ratteristiche sostanziali Appartenendo il bonapartismo nellrsquoimpostazione del pensiero politico contemporaneo al novero dei regimi cattivi la conclusione egrave automatica

Non solo Sebbene alcune forme di governo gli risultino piugrave ospitali di altre (la monarchia e la democrazia nella classificazione antica il presidenzialismo e il semipresidenzialismo in quella contemporanea) il bonapartismo risulta compa-tibile con tutte 112 proprio percheacute lavora sul loro funzionamento (pervertendolo) piugrave che sulla loro struttura ma non si tratta solo del fatto che il bonapartismo de-forma Neacute del fatto chrsquoesso egrave in-forme (percheacute si adatta a qualsivoglia forma costituzionale) Un punto cruciale egrave anche che non dandosi bonapartismo senza (grandi o piccoli) Bonaparte questa mdash come giagrave si egrave visto mdash egrave unrsquoesperienza politica segnata dalla caducitagrave destinata a finire assieme al capo Egrave ben difficile che a un Bonaparte ne succeda un altro ma quandrsquoanche fosse quello soprav-

107 Luciani 2009 540 (cors nellrsquoorig)108 Ivi 554109 peraltro condivisa dallo stesso Volpi 2009 142 Volpi 1997 472 Volpi 1997a 251 Volpi

2018 6110 Se essa va intesa laquonel senso di una particolare forma di reggimento politico caratterizzata dalla

violenzaraquo come osserva Bobbio 1974 46 non puograve trattarsi di una forma di governo (e infatti lo stesso Bobbio sebbene ivi 53 parli di laquodittatura come forma di governoraquo contrapponendola al laquoregime liberaleraquo fa capire che quella qualificazione egrave solo atecnica)

111 La caratterizzazione resta ancorata a paradigmi formali anche se si precisa (doverosamente) che sia in platone che in Aristotele il governo egrave aristocratico in quanto governo dei ricchi e che solo percheacute i ricchi sono in numero minore lo si puograve definire governo dei pochi V rispettivamente Repubblica L VIII 550d Politica III (Γ) 7 1279b sgg La nozione di laquoriccoraquo infatti puograve essere definita semplice-mente indicando una soglia (di patrimonio o di reddito) oltre la quale si diventa tale

112 prendiamo il caso di de Gaulle il suo colpo bonapartista egrave dato entro la cornice di una forma di governo parlamentare e sebbene sia sua cura trasformarla introducendo quella che siamo soliti chiamare forma di governo semipresidenziale la sua creatura resta parlamentare nella forma e talvolta (nelle ipotesi di laquocoabitazioneraquo) anche nella sostanza

156 mASSImO LUCIANI

venuto sarebbe un diverso bonapartismo percheacute la sostanza di due capi non egrave mai la medesima 113 Le forme costituzionali invece sono tali percheacute esistono quale che sia il titolare delle cariche pubbliche in cui si articolano sono appunto forme che prescindono (non quanto al funzionamento ma quanto alla struttura) dallrsquoidentitagrave di chi se ne serve

Tutto questo non ha unrsquoimportanza esclusivamente dommatica Negare al bonapartismo la qualifica di forma di governo infatti significa metterne piena-mente in luce il carattere provvisorio (oltre che eversivo) significa evidenziarne il collegamento con le fasi di passaggio sociale politico e costituzionale Il bona-partismo non appare capace di autonoma vitalitagrave ma prelude sempre a un altro approdo a un diverso assetto dei rapporti materiali di forza

4 La profezia spengleriana

Travolto dalla damnatio memoriae a causa della sua compromissione con il fa-scismo (dal cui duce era affascinato) 114 e con il nazismo (che invece intellettual-mente disprezzava) 115 Oswald Spengler non egrave autore che srsquoincontri facilmente nella produzione scientifica sul cesarismo o sul bonapartismo e una riscoperta come quella che egrave toccata a un altro studioso compromesso (e mai convincen-temente giustificatosi) 116 come Schmitt qual egrave stata operata soprattutto dalla teoria politica e dalla scienza costituzionalistica italiane del secondo dopoguer-ra 117 non lrsquoha nemmeno sfiorato Eppure proprio in Spengler troviamo scritte centrsquoanni fa alcune della pagine piugrave inquietanti sul possibile (per lui certo) de-stino cesarista delle comunitagrave politiche contemporanee Vale la pena allora di farne almeno cenno

Il punto di partenza generale egrave la nota distinzione fra Kultur e Zivilisation per la cui elaborazione Spengler contrae un evidente (ma non riconosciuto) debito con Vico 118 il quale ben prima di lui aveva distinto varie etagrave della storia umana (nel suo caso tre degli degravei degli eroi e degli uomini) disegnandone una radicale differenziazione per laquonatureraquo laquocostumiraquo laquodiritti naturaliraquo laquogoverniraquo laquolingueraquo laquocaratteriraquo laquogiurisprudenzeraquo laquoautoritagraveraquo laquoragioniraquo laquogiudiziraquo laquosegravetteraquo di cui sempre si darebbero laquotre spezieraquo 119

113 Lo stesso Volpi 1979 23 a mio avviso in contraddizione con le sue premesse deve riconoscere che laquoesistono tante forme di bonapartismo quante sono le esperienze concretamente vissute dai singoli paesiraquo (cors mio) V anche ivi 210

114 laquomussolini egrave soprattutto uomo di Stato freddo e scettico realistico diplomatico [] Si rende conto di tutto - la piugrave rara capacitagrave per un dominatore assolutoraquo Spengler 2018 215

115 laquoI nazionalsocialisti [] credono di sbrigarsela da soli senza e contro il mondo intero e di poter costruire i loro castelli in aria senza una forse silenziosa ma certo piuttosto considerevole reazione dallrsquoesterno che presumibilmente non saragrave neacute cordiale neacute comprensiva neacute cavallerescaraquo Spengler 2018 47

116 discutibili sono le argomentazioni autoassolutorie che troviamo in Schmitt 1987 ed evasive (tutte tese a dimostrare la laquoscientificitagraveraquo delle posizioni sostenute durante il Terzo Reich) le difese do-cumentate in Schmitt 2006 spec 79 sgg

117 Su questo indirizzo v ora la dura critica di portinaro 2018 spec 129 sgg118 Lrsquoosservazione egrave anche in Evola 1970 17119 Il riferimento egrave soprattutto al Cap IV della Scienza nuova seconda

BONApARTISmO OGGI 157

Le culture sono laquoorganismi viventi drsquoordine superioreraquo 120 laquorealtagrave spiritual[i] che si esprim[ono] in forme simbolicheraquo 121 nelle quali la campagna spicca sulla cittagrave la tradizione egrave rispettata il fervore religioso anima tutti gli spiriti lo Stato prevale sulla societagrave 122 non ci sono classi economiche ma ordini gerarchici 123 nobiltagrave e sacerdozio come basi iniziali della societagrave 124 il principio sociale regola-tore egrave lrsquoonore 125 non si predica lrsquoeguaglianza ma si riconosce la diseguaglianza considerando naturali i rapporti di subordinazione 126 Le civilizzazioni che con-seguono fatalmente a ogni singola civiltagrave (percheacute laquoogni civiltagrave ha una sua civiliz-zazioneraquo) 127 sono laquogli stadi piugrave esteriori e piugrave artificiali di cui una specie umana superiore egrave capaceraquo e sono come laquola morte che segue alla vitaraquo 128 In esse tutte le caratteristiche della cultura si presentano in forma rovesciata e soprattutto il danaro 129 e la tecnica 130 dominano lrsquointera esistenza umana

Il passaggio dalla Kultur alla Zivilisation egrave segnato da plurimi indicatori che secondo Spengler sono rintracciabili su molteplici piani dellrsquoagire umano

Sul piano politico esterno egli registra la crisi degli Stati in quanto laquopure unitagrave politiche forme unitarie della potenza che opera verso lrsquoesternoraquo 131 sul piano politico interno lrsquoavvento del laquoprincipio plebeo dellrsquouguaglianza cioegrave la sostitu-zione della quantitagrave allrsquoodiata qualitagrave del numero alla invidiata intelligenzaraquo 132

Sul piano economico lrsquoaffermazione della sua superioritagrave sul politico 133 che del resto altro non egrave che una conseguenza della crisi della statualitagrave 134

Sul piano giuridico-costituzionale la crisi delle laquovenerabili formeraquo dello Stato sostituite dallrsquoinforme competizione partitico-parlamentare 135

Sul piano finanziario lrsquoaumento illimitato del potere del credito 136 e la lotta di una finanza laquocompletamente inafferrabileraquo 137 contro lo Stato e contro lrsquoeco-nomia produttiva che invece laquoostacolano la tendenza anarchica del guadagno senza sforzoraquo 138

Sul piano spirituale la fine del laquopredominio dello sradicato spirito cittadinoraquo che egrave segnata dallrsquoavvento dello scetticismo 139

120 Spengler 1970 62121 Ivi 1158122 Ivi 82123 Spengler 2018 125124 Spengler 1931 63125 Spengler 2018 126126 Ivi 128127 Spengler 1970 79 (cors nellrsquoorig)128 Ibidem (cors nellrsquoorig)129 Ivi 82 86 e passim130 Spengler 1931 43 sgg131 Spengler 2018 73 (cors nellrsquoorig)132 Ivi 76133 Ivi 78134 Ivi 80 sg135 Ivi 177136 Spengler 1970 1399 sg137 Ivi 1415138 Spengler 2018 122139 Ivi 54

158 mASSImO LUCIANI

Sul piano sociale la crisi della riproduzione laquoLrsquoabbondanza di figli [] divie-ne modesta e ridicolaraquo 140

Sul piano culturale la scomparsa delle forme piugrave alte di espressione artistica e la prevalenza dei gusti plebei 141 laquoLa cultura egrave nella sua superioritagrave il nemicoraquo 142 e si afferma quella laquoarrogancia de la ignoranciaraquo che egrave stata riscontrata anche ai giorni nostri nei populismi contemporanei 143

Sul piano della comunicazione dominata da una stampa che si postula libera ma che in realtagrave egrave governata dal danaro 144 la fortuna degli slogan i soli che la massa sia in grado di recepire e lrsquoirrilevanza drsquoogni sistema etico o filosofico 145

Sul piano dellrsquoarte della guerra il passaggio dallo scontro cavalleresco alla laquoguerra come comando di massaraquo alla laquobattaglia come dissipazione di vite umaneraquo rese possibili dalla coscrizione di massa che proprio Napoleone impo-se 146 (sebbene mdashaggiungomdash mantenendo lrsquoistituto della surrogazione in modo da non turbare eccessivamente i privilegi dellrsquoaristocrazia) 147 In una fase piugrave avanzata peraltro anche degli eserciti di massa si manifesta la fine con laquola decadenza dellrsquoautoritagrave la sostituzione del partito allo Stato dunque lrsquoanarchia avanzanteraquo 148 che aprono la strada agli eserciti di professione e con loro al cesarismo 149

proprio il nostro egrave per Spengler uno stadio avanzato del passaggio dalla civil-tagrave alla civilizzazione avviatosi (cosigrave come era stato per il mondo antico nel iv se-colo) nellrsquoOttocento e ormai prossimo alla sua conclusione 150 Tutti gli indicatori che abbiamo menzionato gli appaiono presenti e il nostro destino personale non potragrave essere altro che questo Un destino non esaltante invero Non sul piano del piacere personale (laquolrsquouomo euro-occidentale non dovragrave piugrave attendersi una grande pittura e una grande musica Le grandi possibilitagrave architettoniche si sono esaurite giagrave da cento anniraquo) 151 non sul piano della politica Egrave qui che dobbiamo posare il nostro sguardo

In un mondo in cui la civilizzazione celebra i propri trionfi in cui il cosmo-politismo si presenta nella veste della dissoluzione in una massa informe delle nazioni 152 la disgregazione politica e sociale reclama lrsquoavvento di un potere ordi-nante Egrave il potere di Cesare Egrave lrsquoora del cesarismo Nel passaggio dalla civiltagrave alla civilizzazione si affermano grandi figure ma nella forma del napoleonismo non del cesarismo che compare solo quando la stessa civilizzazione si approssima alla

140 Ivi 124141 Ivi 131142 Ivi 132143 Bovero 2018 81144 Spengler 1970 1270 sgg 1355 sgg145 Ivi 1269146 Spengler 2018 66147 Lefebvre 2010 219148 Spengler 2018 91149 Ivi 54150 Spengler 1970 80151 Ivi 93152 Spengler 2018 1165

BONApARTISmO OGGI 159

fine 153 per Spengler solo dal cesarismo (potremmo dire usando la splendida for-mula virgiliana) laquomagnus ab integro saeclorum nascitur ordoraquo 154 solo il cesarismo egrave laquolrsquoautoritagrave illimitata di una personalitagrave superioreraquo 155 grazie alla quale ricompa-re la politica laquocome arte del possibile lontana da ogni sistema e teoriaraquo 156 che si prende la rivincita sul mero agire economico sul mondo del danaro Si tratta di unrsquoopposizione frontale primordiale di un conflitto la cui storia laquosi identifica quasi alla storia mondialeraquo 157 Qui laquosi accende una lotta senza tregua fra danaro e dirittoraquo 158

dove meni questa lotta egrave difficile dire e la disarticolata costruzione spengleria-na non lo chiarisce Il cesarismo infatti egrave inteso come laquoquel tipo di regime che a parte ogni formulazione costituzionale egrave tornato ad essere informeraquo e che opera laquola regressione da un mondo perfetto nella sua forma nel primitivismo nellrsquoe-lemento informe ed astoricoraquo 159 Nondimeno lrsquoavvento di Cesare sembra una condizione del compimento del ciclo che dalla civilizzazione riporta a una civiltagrave In quanto manifestazione del massimo punto di crisi della civilizzazione stessa il cesarismo sembra che finisca per essere inteso come una forza informe grazie alla quale soltanto perograve una nuova forma di cultura potragrave emergere dalle ceneri della civilizzazione (uscita a sua volta dalle ceneri della laquosuaraquo cultura) del resto opponendosi come potere politico al potere economico e astatuale del danaro il cesarismo sembra indirizzarsi alla rifondazione dello Stato passaggio cruciale in quanto laquola civiltagrave egrave lrsquoessere delle nazioni in forma di Statoraquo 160 e in quanto con lo Stato srsquoidentifica quella nobiltagrave che egrave il principale motore sociale di una vera laquoculturaraquo 161 Lrsquolaquoessere in formaraquo che era garantito dallo Stato e che la civilizzazio-ne riteneva un gravame insopportabile 162 insomma per Spengler sembra poter essere ripristinato solo dal potere assoluto primordiale e in-forme di Cesare

Ci attende dunque un prossimo futuro di cesarismo Accadragrave davvero che laquolrsquoavvento del cesarismo spezzeragrave la dittatura del danaro e della sua arma politi-ca la democraziaraquo 163

5 Ci sono le condizioni per nuove avventure cesariste o bonapartiste

Non credo che la profezia spengleriana si possa leggere a cuor leggero Saragrave il suo un pensiero magmatico asistematico e ideologicamente assai discutibile ma la descrizione della nostra condizione attuale (oltretutto anticipata di cento anni) appare mdashdolorosamentemdash tuttrsquoaltro che infedele Eppure i profeti pos-

153 Ivi 1293154 Bucoliche Egloga IV Pollio 5155 Spengler 2018 121156 Ivi 93157 Spengler 1970 1181 (cors nellrsquoorig)158 Ivi 1182159 Ivi 1314160 Ivi 1207161 Ivi 1216162 Ivi 1264163 Ivi 1416

160 mASSImO LUCIANI

sono anche descrivere bene i problemi del presente (magari riuscendo a proiet-tarli nel medio-lungo periodo) ma non necessariamente indovinano le soluzioni Credo sia anche il caso di Spengler

Sul piano storico-politico la difficoltagrave sta nella mancata identificazione delle forze economiche politiche e sociali che oggi dovrebbero sorreggere lrsquoiniziativa cesaristica mentre il cesarismo di Cesare e il bonapartismo dei due Napoleone aveva la spinta di soggetti sociali ben determinati quali sono quelli che ai no-stri giorni dovrebbero sostenere Cesare o Napoleone Spengler non lo spiega neacute del resto le sue parole conterebbero piugrave di tanto dopo che centrsquoanni sono trascorsi e le soggettivitagrave politiche e sociali sono del tutto mutate Non solo donde si estraggono le risorse per rendere (relativamente) autonomo dagli inte-ressi delle classi sociali uno Stato che negli ultimi venti trentrsquoanni ha fedelmente realizzato quelli dellrsquoalta finanza Bastano le confuse spinte populiste dei giorni nostri prive di qualunque consapevolezza della posta in giuoco degli equilibri delle forze degli esiti da perseguire

Sul piano teorico poi il nodo cruciale egrave il sostanziale automatismo della co-struzione Come aveva ben colto Croce nelle brevi ma dense pagine dedicate al colpo di Stato di Luigi Napoleone lo stupro della Repubblica non fu il frutto dellrsquolaquoinsidia di un tirannoraquo ma fu un laquointervento chirurgicoraquo con il quale venne alla luce laquoquel che la Francia aveva formato e nutrito nel suo grembo in quei quattro anni [dal lsquo48 al lsquo52] di democrazia e antidemocraziaraquo 164 E sebbene egli vedesse nellrsquoanalisi marxiana un eccesso di meccanicismo non gli sfuggiva che lrsquoazzardo era stato reso possibile se non anche sollecitato da precise condizioni economiche e sociali 165

Egrave la stessa vicenda storica di Cesare tuttavia che egrave istruttiva e indica il me-todo dellrsquoanalisi della categoria politica cui essa avrebbe dato il nome da tempo era chiaro che le forme perfette della Repubblica che avevano consentito a Roma di garantirsi pur nel crogiuolo di aspre lotte e di feroci guerre la pace sociale e il dominio del mondo non erano piugrave in grado di reggere la sfida dei nuovi tempi La civitas si voleva sempre augescens e poicheacute il suo era un imperium sine fine 166 intendeva esserlo usque ad aeternitatem 167 Sebbene il suo continuo sviluppo fos-se immaginato nella chiave della pacificazione dellrsquoorbe terracqueo 168 tuttavia il raggiungimento dellrsquoobiettivo era avversato da chi avrebbe dovuto essere paci-ficato e mdashdunquemdash richiedeva un impiego di mezzi e una celeritagrave di decisione che le vecchie strutture costituzionali non potevano assicurare da tempo ormai almeno da Silla (che per primo ricorse alla laquoviolenza sacrilega e mosse su Ro-maraquo) 169 era chiaro che laquodas Imperium war zu groszlig gewordenraquo 170 ma era anche

164 Croce 1972 178165 Ivi 183 sg166 Eneide I 279167 Sulla nota questione del significato politico dellrsquoidea di Roma civitas augescens da ultimo Sac-

coccio 2017 137168 Sul significato politico-istituzionale di questa tendenza mi permetto di rinviare a Luciani

2015 115169 Carcopino 1977 45170 meier 2015 51

BONApARTISmO OGGI 161

chiaro che il rivolgimento sociale determinato dalla conquista del mondo non riusciva piugrave a essere assorbito nellrsquoantico equilibrio i successi della Repubblica da zama in poi avevano finito per lavorarle contro 171 In questa prospettiva lrsquoav-vento di Cesare puograve apparire (e in concreto egrave apparso a molti storici) 172 come una sorta di fatale conclusione di una parabola storica giagrave tracciata Cesare egrave stato Cesare percheacute non poteva non esserlo

Lrsquoammonimento crociano di rifuggire dal meccanicismo tuttavia resta in-tatto E in effetti la prospettiva meccanicista non spiega il ruolo giuocato nella vicenda cesariana dal caso e dalla buona sorte Egli ha laquovia via rischiato di perde-re tuttoraquo 173 e se questo fosse accaduto nessuno puograve dire cosa sarebbe accaduto e quanto e come la vecchia classe oligarchico-repubblicana avrebbe potuto e saputo difendere le tradizionali strutture costituzionali Lo stesso vale per Napo-leone I 174 per Napoleone III e forse ancor di piugrave per de Gaulle la presenza di condizioni favorevoli a svolte cesariste o specificamente bonapartiste non signifi-ca affatto che queste in concreto si verificheranno

ma ci sono oggi appunto queste condizioni E se ci fossero favorirebbero soluzioni cesariste nel senso laquoforteraquo di Spengler O piugrave semplicemente aprireb-bero le porte a nuove forme di bonapartismo Credo si tratti di quesiti impossi-bili (intendo metodologicamente errati)

Se la questione fosse solo quella di verificare lrsquoesistenza dei tratti caratteriz-zanti il punto di (massima) crisi di una civilizzazione non ci sarebbero dubbi percheacute la condizione materiale e geistesgeschichtliche nella quale ci troviamo egrave esattamente (o quasi) quella spengleriana Il punto perograve non egrave affatto questo percheacute inferire da queste condizioni di fatto la fatalitagrave o anche solo la possibilitagrave della risposta cesarista o bonapartista egrave ingiustificato sul piano logico Che a quelle condizioni consegua una risposta cesarista egrave quanto Spengler dice ma non egrave certo quanto Spengler dimostra E non lo egrave per la semplice ragione che una laquodimostrazioneraquo di eventi futuri nelle scienze umane non si puograve dare Si deve perciograve ripiegare su una pretesa meno estrema chiedendosi semmai se nellrsquoattuale fase storica siano visibili tracce (non giagrave del cesarismo forte spengle-riano ma) di cesarismo in quella specifica declinazione bonapartista che come abbiamo visto appare compatibile con lrsquoambiente del modo di produzione ca-pitalistico

171 Lrsquoosservazione egrave comune V ad es Carcopino 2005 145172 Fra questi in particolare Carcopino 2005 11 laquoLrsquouomo che avrebbe realizzato lrsquoinevitabile

rivoluzione politica e messo in pratica ciograve che i costumi ormai esigevano fu Cesareraquo (cors mio) V anche ivi 135 143

173 Canfora 2005 4174 Qui in veritagrave specularmente percheacute la tesi dominante egrave che egli alla lunga non potesse che

fallire Giustamente Lefebvre 2010 656 sg osserva che le cose avrebbero potuto andare diversamente se alcuni eventi diplomatici e bellici non si fossero verificati In realtagrave si qualificano come laquoinevitabiliraquo gli eventi che giagrave si conoscono e dei quali si sa giagrave che non sono stati evitati

162 mASSImO LUCIANI

6 Segnali bonapartisti da piugrave parti lrsquoinnegabile 175 tendenza attuale alla concentrazione del potere

statale al livello degli Esecutivi e entro il potere esecutivo al livello del loro vertice monocratico viene letta come una spia dellrsquoevoluzione bonapartista delle democrazie pluralistiche In realtagrave non ogni concentrazione di potere nellrsquoEse-cutivo egrave bonapartismo non egrave sempre bonapartismo ogni rafforzamento del ruolo di un capo dello Stato o di un capo di Governo

La tendenza alla concentrazione del potere politico ha molte spiegazioni che giagrave in altra occasione ho cercato di indicare 176 tecnicizzazione delle scelte crisi del consenso per le istituzioni rappresentative difficoltagrave di strutturare la rappre-sentanza parlamentare a causa della perdita delle identitagrave collettive e della crisi di quelle individuali dei rappresentati caduta della qualitagrave media della classe politica parlamentare ampliamento delle competenze decisionali delle sedi in-ternazionali e sovranazionali nelle quali sono i Governi a negoziare Ancora negli Esecutivi egrave il vertice che in genere tende a rafforzarsi specialmente per il suo protagonismo in sede internazionale Questo non basta perograve per parlare di bonapartismo

Come ho accennato essere leader non significa essere Cesare egrave Cesare solo lrsquolaquohomme-peupleraquo 177 che impersona unrsquointera comunitagrave politica che laquoegraveraquo il po-polo percheacute al popolo egrave unito da un legame indissolubile Non solo il potere concentrato di Cesare era anche un potere reale mentre il potere concentrato dei leader dei nostri giorni egrave cosigrave limitato da rivelarsi sovente solo formale a causa dei condizionamenti sempre piugrave pesanti imposti dai fenomeni di globalizzazione della politica e di finanziarizzazione dellrsquoeconomia

Tutto questo non significa che non siano in campo nella realtagrave politica odier-na strategie bonapartiste Vediamone le principali precisando subito che non tutti gli attori politici le usano e che non tutti le usano tutte sono le subculture politiche di ciascun attore che ne determinano il rapporto con lrsquouna o con lrsquoaltra

i) La personalizzazione della politica Egrave questo il fenomeno piugrave noto e visi-bile e non crsquoegrave molto da aggiungere ai fiumi di inchiostro che sono stati giagrave spesi Basteragrave dire qui che si tratta di un fenomeno dovuto non soltanto a caratteri-stiche strutturali della legittimazione popolare del potere 178 alle spinte oggettive interne ai sistemi politici complessi (esigenze di semplificazione caratteristiche strutturali della comunicazione di massa etc) o alle ambizioni bonapartiste di qualche leader ma anche allrsquoincapacitagrave dei gruppi dirigenti dei partiti di indivi-duare unrsquoidentitagrave collettiva da veicolare allrsquoopinione pubblica sostituita dalla facile riconoscibilitagrave di un nome di un volto di una voce

175 ma non per questo laquoirreversibileraquo come ritiene Rosanvallon 2015 157 del resto nella storia degli uomini tutto egrave irreversibile percheacute nulla del passato si ripresenta nel medesimo modo e tutto lo egrave percheacute si puograve ben tornare al (pur trasfigurato dal fluire del tempo) passato

176 mi riferisco a Luciani 2015 127 sgg177 La formula egrave di Rosanvallon 2015 65178 laquoRien nrsquoest moins deacutemocrate au fond que le peuple Ses ideacutees le ramegravenent toujours agrave lrsquoautoriteacute

drsquoun seulraquo scriveva giagrave proudhon 1852 70

BONApARTISmO OGGI 163

ii) Lrsquoopacizzazione della politica A parole i nostri sono i tempi della tra-sparenza La trasparenza che da tempo egrave un principio vincolante dellrsquoatti-vitagrave dellrsquoamministrazione 179 si egrave fatta caratteristica dei bilanci pubblici 180 e oggi si vuole che sia una proprietagrave della politica (magari chiamata al rito dello streaming) Raramente invece il potere lo si egrave voluto piugrave opaco e illeggibile 181 Sono le stesse sedi in cui esso egrave esercitato (le quali trascendono la sfera dello Stato democratico e sovente non sono nemmeno pubbliche ma private) che ren-dono illusoria la trasparenza e la mancanza di trasparenza egrave da sempre unrsquoop-portunitagrave per il bonapartista che dovendo dominare ha bisogno appunto degli arcana dominationis 182

iii) Lrsquouso del plebiscito Abbiamo giagrave visto che la distinzione tra plebiscito e referendum egrave sostanziale e non formale Ora si deve aggiungere che anche il ri-corso al plebiscito non dipende sempre dalle ambizioni bonapartiste ma dallrsquoin-capacitagrave delle forze politiche tradizionali di mobilitare le masse in forme meno semplificate e primitive Certo non mancano casi in cui la carta plebiscitaria egrave giocata in funzione di legittimazione o rafforzamento di una leadership ma la complessitagrave delle democrazie contemporanee la rende una mossa azzardata Lrsquoe-sempio del referendum costituzionale italiano del 4 dicembre 2016 egrave in questo senso illuminante

iv) Il collegamento con il popolo attraverso la rete Questo egrave forse il profilo piugrave nuovo e di maggiore interesse Il plebiscito proprio in quanto strumento che assume unrsquoidentitagrave in ragione della sua sostanza funziona quando il suo promo-tore sceglie oculatamente a) lrsquooggetto b) la formulazione della domanda c) il tempo della consultazione d) la conduzione della propaganda Basta sbagliare una di queste quattro scelte e il promotore egrave perduto Come si vede perograve qui egrave il modo in cui il mezzo egrave utilizzato che conta non il mezzo in seacute Con la rete le cose vanno diversamente

Come si sa la rete egrave stata esaltata negli ultimi anni come una sorta di piaz-za democratica come unrsquoagoraacute telematica da sostituire allrsquoagoraacute fisica non piugrave disponibile nelle democrazie dei grandi spazi e dei grandi numeri Non egrave cosigrave percheacute la metafora esatta per descrivere la rete non egrave quella della piazza ma quella della foresta nella piazza ci si manifesta pienamente laquoin pubblicoraquo nei meandri della foresta ci si nasconde 183 ma concediamo pure che si possa chia-marla piazza Ebbene nella prospettiva che qui interessa il dato piugrave rilevante egrave che la rete egrave una piazza sempre aperta piazza sempre aperta significa plebiscito sempre in atto e significa che a questo punto il mezzo si fa piugrave importante del modo Egrave la semplice esistenza della rete che consente al bonapartista di sviluppa-

179 La giurisprudenza ormai lo menziona accanto allrsquoimparzialitagrave e al buon andamento che sono esplicitamente costituzionalizzati come se non ci fosse nemmeno bisogno di desumerlo in via interpre-tativa cfr ad es la sent Cass pen Sez VI 27 settembre 2018 n 42680

180 Cfr la sent Corte cost n 101 del 2018181 Rosanvallon 2015 25182 La questione degli arcana (imperii e dominationis) come egrave noto egrave lucidamente posta da Tacito

in alcuni fondamentali cenni degli Annales laquoNe arcana domus [] vulgarenturraquo (Annales I 6) laquoarcana imperii temptariraquo (Annales II 36) laquointer alia dominationis arcanaraquo (Annales II 59)

183 per questa osservazione rinvio ancora a Luciani 2005 121 sg

164 mASSImO LUCIANI

re una strategia del consenso facilitata innescando quel rapporto diretto con il laquopopoloraquo che da sempre egrave il sogno di chi vagheggia avventure cesariste Il laquopleacute-biscite de tous les joursraquo di cui parlava Ernest Renan riferendosi alla nazione 184 egrave ora davvero possibile ma non nel senso chrsquoegli immaginava Ogni giorno ogni minuto ogni secondo il laquopopoloraquo in presa diretta con il suo laquocaporaquo rinnova il giuramento di fedeltagrave pel solo fatto di partecipare alla discussione che la rete (con tutte le limitazioni che le sono proprie peraltro) consente Non crsquoegrave bisogno alcuno di attivare la macchina plebiscitaria percheacute essa egrave sempre accesa

Qui sta la vera novitagrave dei nostri tempi qui sta il terreno piugrave fertile che il bona-partista puograve fertilizzare e sfruttare Egrave per questo piugrave ancora che per la presenza delle condizioni di sistema identificate da Spengler che i nostri sono tempi aperti alla possibilitagrave del bonapartismo percheacute sono tempi in cui gli si aprono strade una volta sconosciute di costruzione e di captazione del consenso

7 Una prospettiva diversa

del bonapartismo dunque in parte esperiamo frammenti in parte viviamo la possibilitagrave storica Non vrsquoegrave alcuna certezza mdashse non per i millenaristimdash dellrsquoav-vento di un Cesare o di un Napoleone del nostro tempo ma non si puograve negare che vi siano plurime condizioni favorevoli alla loro epifania Come impedirlo

Lo Stato sociale europeo maturatosi nelle Trente glorieuses di cui diceva jean Fourastieacute 185 nei primi trentrsquoanni del secondo dopoguerra di espansione econo-mica e di riduzione delle diseguaglianze pur mantenendo la pace sociale ha saputo liberare energie vitali molto potenti Non egrave stata unrsquoera di Kultur ma non egrave detto affatto che di Kultur nel senso spengleriano si abbia davvero bisogno piugrave probabile che le nostre necessitagrave siano meno ambiziose che ci convenga tenerci la Zivilisation che sapemmo costruire senza rientrare nel vortice dellrsquoinesausta ciclicitagrave storica Ci serve un giusto mezzo

Chi lrsquointese centrsquoanni prima che quellrsquoalternativa fosse posta fu Giacomo Leopardi 186 Il suo problema era quello della fine delle benefiche illusioni de-terminato dallrsquoavvento della modernitagrave problema che a mio parere coincide perfettamente con quello spengleriano della nostalgia della Kultur in unrsquoera di Zivilisation per Leopardi lrsquouomo senza illusioni egrave fatalmente infelice laquo[le] il-lusioni [] vengono sostanzialmente dalla natura benefattrice universale dove la ragione egrave la carnefice del genere umanoraquo) 187 non si comprende laquocome si possa tollerare la vita senza illusioniraquo 188 laquoil nrsquoappartient qursquoagrave lrsquoimagination de

184 Renan 1882 26 laquoUne nation est une acircme un principe spirituel Deux choses qui agrave vrai dire nrsquoen font qursquoune constituent cette acircme ce principe spirituel Lrsquoune est dans le passeacute lrsquoautre dans le preacute-sent Lrsquoune est la possession en commun drsquoun riche legs de souvenirs lrsquoautre est le consentement actuel le deacutesir de vivre ensemble la volonteacute de continuer agrave faire valoir lrsquoheacuteritage qursquoon a reccedilu indivisraquo

185 Fourastieacute 1979186 Le considerazioni che sviluppo nel testo sono tratte (in parte testualmente in parte sintetizzan-

do) da Luciani 2017 77 sgg187 Lettera a pietro Giordani del 14 dicembre 1818188 Lettera a pietro Giordani del 6 marzo 1820

BONApARTISmO OGGI 165

procurer agrave lrsquohomme la seule espegravece de bonheur positif dont il soit capableraquo 189 etc per Spengler lrsquouomo che vive nellrsquoetagrave della civilizzazione dominato dalla tecnica e spogliato del mistero egrave incompleto e sradicato Il sentimento egrave il medesimo

Ebbene senza profetare e senza cadere nel millenarismo Leopardi disegna una ricetta di sopravvivenza offre ai naviganti un avviso prezioso per indiriz-zarli sulla strada piugrave sicura Si tratta della dottrina della laquosocietagrave mezzanaraquo o di laquomezzana grandezzaraquo laquoLa patria moderna devrsquoessere abbastanza grande ma non tanto che la comunione drsquointeressi non vi si possa trovare come chi ci volesse dare per patria lrsquoEuropa La propria nazione coi suoi confini segnati dalla natura egrave la societagrave che ci conviene E conchiudo che senza amor nazionale non si dagrave virtugrave granderaquo 190 La societagrave mezzana alla fine altro non egrave che laquouna nazioneraquo 191

Essa come ha scritto Adriano Tilgher egrave uno laquostato di equilibrio fra natura e ragione ma tale che la natura abbia ancora il sopravventoraquo 192 e laquolrsquoegoismo sociale abbia per oggetto una societagrave di tal grandezza ed estensione che senza cadere neglrsquoinconvenienti delle piccole non sia tanto grande che lrsquouomo per cercare il di lei bene sia costretto a perdere di vista se stesso il che egli non potendo fare mentre vive ricadrebbe nellrsquoegoismo individualeraquo 193 In quello stato sono neces-sarie una laquomezza filosofiaraquo 194 una cultura laquoquanto basta e convieneraquo 195 senza un suo laquouso eccessivoraquo 196 e laquouna certa ignoranzaraquo e cioegrave unrsquoignoranza contenuta appunto mezzana 197 quale fu quella degli antichi 198 che a differenza dei bruti primitivi e dei barbari esercitavano la ragione sigrave ma non al punto di privarsi delle benefiche illusioni che generavano in loro lrsquoamor di patria e la brama della gloria La natura non aveva voluto che tra gli uomini si costruisse quella laquosocietagrave ristrettaraquo che tanti mali secondo Leopardi ha loro recato 199 ma solo una laquoso-cietagrave accidentaleraquo laquonata e formata dalla passeggera identitagrave drsquointeressiraquo nella quale le pulsioni egoistiche dei singoli non pregiudicavano lrsquointeresse comune percheacute con quello erano in armonia 200

La societagrave mezzana mi sembra tenta di recuperare almeno la logica dellrsquoi-niziale vincolo fra gli uomini per come voluto dalla laquonaturaraquo Non egrave lrsquoideale egrave ovvio ma egrave quanto di meno peggio lrsquouomo ormai irrimediabilmente corrotto possa sperare di ottenere Invece di sopravvivere nellrsquoattesa del grido di guerra di Cesare o di Napoleone forse potremmo vivere ascoltando il pacifico sussurro di Giacomo

189 Lettera al jacopssen del 23 giugno 1823190 Zibaldone 896191 Zibaldone 895192 Tilgher 1940 104 sg193 Zibaldone 894 sg194 Zibaldone 520 sg195 Zibaldone 315196 Zibaldone 375197 Zibaldone 422198 Zibaldone 168199 laquoLrsquouomo non egrave fatto per la societagrave o almeno per una societagrave strettaraquo Zibaldone 1952200 Zibaldone 873 V anche con ulteriori approfondimenti Zibaldone 3776 sgg

166 mASSImO LUCIANI

Bibliografia aavv (1842) Fastes de la Leacutegion-drsquoHonneur Biographie de tous les deacutecoreacutes Accompagneacutee

de lrsquohistoire leacutegislative et reacuteglementaire de lrsquoOrdre paris Au Bureau de lrsquoAdministra-tion t I

Ancarani V (1976) Bonapartismo in aavv Dizionario di politica a cura di N Bobbio e N matteucci Torino UTET

Aron R (1960) Ideacutees politiques et vision historique de Tocqueville in laquoRevue franccedilaise de science politiqueraquo 10 3 509-526

Azeacutema j-p Winock m (1976) La troisiegraveme Reacutepublique (1870-1940) paris Cal-mann-Leacutevy

Bentley A F (1983) The Process of Government (1908) tr it Il processo di governo milano Giuffregrave

Benveniste E (2001) Le vocabulaire des institutions indo-europeacuteennes II Pouvoir droit reacuteligion (1969) tr it Il vocabolario delle istituzioni indoeuropee II Potere diritto religione Torino Einaudi

Bluche F (1980) Le bonapartisme Aux origines de la droite autoritaire (1800-1850) pa-ris Nouvelles Editions Latines

Bobbio N (1972) Trends in Italian Legal Theory (1959) tr it in Id Giusnaturalismo e positivismo giuridico milano Comunitagrave 2ordf ed

mdash (1974) Democrazia e dittatura in aavv La libertagrave politica a cura di A passerin drsquoEntregraveves milano Comunitagrave

mdash (1976) La teoria delle forme di governo nella storia del pensiero politico Torino Gi-appichelli

Bonaparte N L (1839) Des ideacutees napoleacuteoniennes paris paulinBovero m (2018) El legado de Norberto Bobbio in laquoNexosraquo 1 luglioBurdeau G (1956) Traiteacute de science politique paris LGdj vol IIICanfora L (2005) Giulio Cesare milano RCSCarcopino j (1977) Sylla ou la monarchie manqueacutee (1977) tr it Silla o la monarchia

mancata milano Rusconimdash (1981) Jules Ceacutesar (1975) tr it Giulio Cesare milano Rusconi 4ordf edmdash (2001) Virgile et le mystegravere de la IVe Eacuteglogue (1930) tr it Virgilio e il mistero della IV

Egloga Roma AltanaCroce B (1972) Storia drsquoEuropa nel secolo decimonono Bari Laterzadiels H Kranz W (2006) I Presocratici a cura di G Reale milano Bompianidiogene Laerzio (2006) Vite e dottrine dei piugrave celebri filosofi a cura di G Reale milano

Bompiani 2ordf edduverger m (1961) De la dictature paris julliardmdash (1971) Les partis politiques (1967) tr it I partiti politici milano Comunitagrave 3ordf edElia L (1965) Lrsquoattuazione della Costituzione in materia di rapporti tra partiti e istituzioni

in aavv Il ruolo dei partiti nella democrazia italiana Bergamo Novecento Graficomdash (1966) Primo Ministro (diritto comparato) in laquoNovissimo digesto italianoraquo xII To-

rino UTETmdash (1970) Governo (forme di) in Enciclopedia del diritto xIx milano Giuffregravemdash (2006) Forme di Stato e forme di governo in Dizionario di diritto pubblico a cura di

S Cassese III milano GiuffregraveEvola j (1970) Prefazione alla traduzione di Spengler 1970Ewald F Kessler d (2000) Tipologia e politica dei rischi in laquoparolechiaveraquo 22-23-24

RischioFabius L (2010) Le Cabinet des douze Regards sur les tableaux qui font la France paris

Gallimard

BONApARTISmO OGGI 167

Fourastieacute (1979) Les Trente Glorieuses ou la reacutevolution invisible de 1946 agrave 1975 paris Fayard

Fraenkel E (1958) Die repraumlsentative und die plebiszitaumlre Komponente im demokratischen Verfassungsstaat Tuumlbingen mohr

Giannini m S (1950) Prefazione a G Burdeau Il regime parlamentare tr it milano Comunitagrave

mdash (1970) Diritto amministrativo I milano GiuffregraveGiorgini G (1993) La cittagrave e il tiranno Il concetto di tirannide nella Grecia del vii-iv

secolo a C milano GiuffregraveGramsci A (1975) Quaderni dal carcere ed critica a cura di V Gerratana Torino Ei-

naudi 3ordf edGuarnieri C (1976) Cesarismo in aavv Dizionario di politica a cura di N Bobbio e

N matteucci Torino UTETGueli E (1960) Colpo di Stato in Enciclopedia del diritto VII milano GiuffregraveGuizzi F (1999) Augusto La politica della memoria Roma SalernoHsuuml dau-Lin (1932) Die Verfassungswandlung de Gruyter Berlin u LeipzigHugo V (1910) Napoleacuteon le petit paris Nelsonjacobi E (1924) Die Diktatur des Reichspraumlsidenten nach art 48 der Reichsverfassung in

laquoVeroumlffentlichungen der Vereinigung der deutschen Staatsrechtslehrerraquo 1jaume L (1991) Tocqueville et le problegraveme du pouvoir exeacutecutif en 1848 in laquoRevue fran-

ccedilaise de science politiqueraquo 41 6 739-755jellinek G (2004) Verfassungsaumlnderung und Verfassungswandlung Eine staatsrechtliche-

politische Abhandlung (1906) tr it parz Mutamento e riforma costituzionale Caval-lino (LE) pensa

Lefebvre G (2010) Napoleacuteon (1999) tr it di G Sozzi e L Faralli Napoleone milano mondadori

Leibholz G (1967) Der Strukturwandel der modernen Demokratie ora in Strukturprobleme der modernen Demokratie Karlsruhe muumlller 3ordf ed

mdash (1989) Parteienstaat und Repraumlsentative Demokratie (1951) tr it Stato dei partiti e democrazia rappresentativa Considerazioni intorno allrsquoarticolo 21 e allrsquoarticolo 38 della legge fondamentale di Bonn in La rappresentazione nella democrazia tr it milano Giuffregrave

Luciani m (2005) Articolo 75 - Il referendum abrogativo G Branca A pizzorusso (a cura di) Commentario della Costituzione Bologna-Roma zanichelli - Il Foro Italiano

mdash (2009) Governo (forme di) in Enciclopedia del diritto - Annali III milano Giuffregravemdash (2015) La massima concentrazione del minimo potere Governo e attivitagrave di governo

nelle democrazie contemporanee in laquoTeoria politicaraquo Annali 5mdash (2017) Lo sguardo profondo Leopardi la politica lrsquoItalia modena mucchimarx K (1960) Der achtzehnte Brumaire des Louis Bonaparte Vorwort zur Zweiten

Aufgabe (1852) in K marx F Engels Werke vol xVI Berlin dietzmdash (1962) Der achtzehnte Brumaire des Louis Bonaparte Vorwort zur Zweiten Aufgabe

(1869) in K marx F Engels Werke vol xVI Berlin dietzmdash (1974) Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte tr it p Togliatti Roma Editori Riuniti

2ordf edmeier C (2015) Die Ohnmacht des allmaumlchtigen Dictators Caesar Stuttgart Steinermitterand F (1964) Le coup drsquoEacutetat permanent paris plonpanebianco A (1991) Cesarismo in Enciclopedia delle scienze sociali ed digitaleportinaro p p (2018) Le mani su Machiavelli Una critica dellrsquolaquoItalian Theoryraquo Roma

donzellipoulantzas N (1971) Pouvoir politique et classes sociales de lrsquoEacutetat capitaliste (1958) tr it

Potere politico e classi sociali Roma Editori Riuniti

168 mASSImO LUCIANI

proudhon p j (1852) La Reacutevolution sociale deacutemontreacutee par le coup drsquoeacutetat du 2 deacutecembre paris Garnier Fregraveres 2ordf ed

Renan E (1882) Qursquoest-ce qursquoune nation paris Calmann-LeacutevyRichard B (2012) Les emblegravemes de la Reacutepublique paris CNRSRichard j (1883) Le Bonapartisme sous la Reacutepublique paris Rouveyre et BlondRosanvallon p (2015) Le bon gouvernement paris SeuilSaccoccio A (2017) Una alternativa alla globalizzazione egrave possibile Roma communis

patria in aavv Cittagrave e diritto Studi per la partecipazione civica Un laquoCodiceraquo per Curitiba a cura di d drsquoOrsogna G Lobrano p p Onida Napoli jovene

Schmitt C (1970) Verfassungslehre Berlin duncker amp Humblotmdash (1974) Die Diktatur Von den Anfaumlngen des modernen Souveraumlnitaumltsgedankens bis zum

proletarischen Klassenkampf (1921) tr it Roma-Bari Laterzamdash (1987) Ex captivitate salus (1950) tr it milano Adelphimdash (2006) Antworten in Nuumlrnberg (2000) tr it Risposte a Norimberga Roma-Bari La-

terzaSpengler O (1931) Der Mensch und die Technik Beitrag zu einer Philosophie des Lebens

muumlnchen Beckmdash (1970) Der Untergang des Abendlandes Umrisse einer Morphologie der Weltgeschichte

(1918) tr it Il Tramonto dellrsquooccidente Lineamenti di una morfologia della Storia mondiale milano Longanesi 2ordf ed

mdash (2018) Jahre der Entscheidung Deutschland und die weltgeschichtliche Entwicklung (1933) tr it Anni della decisione Oaks sl

Spinosa A (1994) Cesare Il grande giocatore milano mondadoriTilgher A (1940) La filosofia di Leopardi Roma ReligioTocqueville A de (1952) Lettre agrave Odilon Barrot 3 luglio in Œuvres complegravetes a cura di

mme de Tocqueville VII paris michel Leacutevy Fregraveresmdash (1978) Souvenirs paris GallimardTulard j (1980) Napoleacuteon ou le mythe du sauveur (1977) tr it Napoleone Il mito del

salvatore milano RusconiVolpi m (1979) La democrazia autoritaria Forma di governo bonapartista e V Repubblica

francese Bologna Il mulinomdash (1997a) Le forme di governo in G morbidelli L pegoraro A Reposo m Volpi

Diritto costituzionale italiano e comparato Bologna monduzzi 2ordf edmdash (1997b) Le forme di governo contemporanee tra modelli teorici ed esperienze reali in

laquoQuaderni costituzionaliraquo 2 agosto 247-282mdash (2009) Forme di governo in aavv Glossario di diritto pubblico comparato a cura di

L pegoraro Roma Caroccimdash (2018) Libertagrave e autoritagrave La classificazione delle forme di Stato e delle forme di governo

Torino Giappichelli 7ordf edWeber m (1982) Parlament und Regierung im neugeordneten Deutschland Zur

politischen Kritik des Beantentums und Parteiwesens (1918) tr it Parlamento e Go-verno nuova ed a cura di F Fusillo Roma-Bari Laterza

mdash (1968) Wirtschaft und Gesellschaft (1922) tr it Economia e societagrave II milano Co-munitagrave

Wittfogel K A (1968) Oriental Despotism A Comparative Study of Total Power (1957) tr it Il dispotismo orientale Firenze Vallecchi

Tra parlamentarismo e plebiscitarismo La democrazia della decisione in max Weber

Dimitri DrsquoAndrea

Abstract

Between Parliamentarism and Plebiscitarianism The Decision Democracy in Max Weber

The purpose of this contribution is to reconstruct the meaning of democracy and liberal democracy in Max Weber In this perspective the principle of legality the constitutional guarantee of fundamental rights representative institutions and universal suffrage are identified as the elements that define not only the general perimeter of what Weber means by liberal democracy but also the universe of prin-ciples concepts and institutions to which Weber consciously adheres and in which he believes his positions and proposals for political reform are placed On this basis in the contribution two theses are argued The first is the substantial continuity of the value references that guide Weberrsquos political-institutional reflection a not merely negative (liberal) conception of freedom the indispensability of the prin-ciple of political equality of citizens the idea of political affirmation expansive first and laquoautonomistraquo then of the German nation The second consists in an inter-pretation of the plebiscitarian turn in terms of an accentuation of the immediacy of the relationship between rulers and ruled mdashin the persistent distance from the democracy of the street (demokratie der Straszlige)mdash functional to a democracy of the decision to a politics like space of freedom and meaning against the logic of economics and technical-administrative rationality

Keywords Liberal democracy plebiscitary democracy Freedom Equality Immediacy

Premessa

Weber non ha mai sviluppato una teoria sociologica avalutativa su quali si-ano i caratteri della democrazia rappresentativa liberale Cosigrave come ma questo egrave certamente meno sorprendente non ha mai elaborato una filosofia politica normativa di carattere complessivo a sostegno di un sistema istituzionale libe-raldemocratico Ha invece formulato una serie di proposte per la riforma delle istituzioni politiche tedesche che in una prima lunga fase guardano in direzione di una monarchia costituzionale e di una democrazia parlamentare (secondo il modello inglese) e che successivamente a partire da La futura forma statale della Germania (gennaio 1919) si orientano invece verso una forma di democrazia

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 169-192

Universitagrave di Firenze dimitridandreaunifiit

170 dImITRI drsquoANdREA

plebiscitaria di democrazia subordinata ad un capo (Fuumlhrerdemokratie) secondo un modello piugrave simile a quello americano Si tratta di un tipo di ragionamento in cui i riferimenti di valore (in termini sia di pura razionalitagrave rispetto al valore sia di effetti politico-sociali dotati di valore) le considerazioni prudenziali legate alla contingenza e una valutazione realistica delle chances di successo delle diverse soluzioni possibili si intrecciano e si confondono rendendo difficile non soltanto comporre un quadro teorico sistematico ma anche decifrare quale sia la natura e il peso dei singoli argomenti addotti A complicare ulteriormente il quadro crsquoegrave poi una postura realistica e lato sensu elitistica che si traduce in un linguaggio scettico e disincantato nei confronti dellrsquoottimismo democratico sullrsquouguaglianza dei cittadini nella formazione della volontagrave politica (sovranitagrave popolare) e che spesso finisce per fare velo agli assunti di valore che ispirano il ragionamento weberiano

In questo contesto interrogarsi sul rapporto di Weber con la democrazia rappresentativa liberale significa pertanto affrontare tre questioni distinte ma intrecciate in primo luogo che cosa Weber intenda per democrazia e democra-zia liberale in secondo luogo quale sia la natura degli argomenti (assiologici tecnico-prudenziali contingenti) utilizzati da Weber a sostegno delle proprie proposte in terzo luogo se tali proposte possano essere considerate coerenti con unrsquoimpostazione teorica e istituzionale liberaldemocratica in un qualche senso condiviso

Le tesi che proverograve ad argomentare sono due La prima egrave quella della sostanziale continuitagrave dei riferimenti di valore che orientano la riflessione poli-tico-istituzionale di Weber una concezione non semplicemente negativa (libe-rale) della libertagrave lrsquoimprescindibilitagrave del principio dellrsquouguaglianza politica dei cittadini lrsquoidea dellrsquoaffermazione politica mdashespansiva prima e laquoautonomisticaraquo poi della nazione tedescamdash La seconda consiste nellrsquointerpretazione della svol-ta plebiscitaria in termini di unrsquoaccentuazione dellrsquoimmediatezza della relazione governanti-governati mdashnella persistente distanza dalla democrazia della strada (Demokratie der Straszlige)mdash funzionale ad una democrazia della decisione ad una politica come spazio di libertagrave e di senso contro le logiche dellrsquoeconomia e della razionalitagrave tecnico-amministrativa

1 La democrazia come forma sociale

democrazia egrave in Weber in primo luogo una forma sociale Sulla scia di Toc-queville lrsquoavvento della democrazia allude anche in Weber ad un processo di eguagliamento delle condizioni di omologazione generalizzazione dei compor-tamenti 1 La democratizzazione cosigrave intesa non possiede in Weber un segno as-siologico necessariamente mdashe neppure prevalentementemdash negativo e si riferisce a tre distinti tipi di trasformazione sociale al prodursi di tre differenti configura-zioni sociali In un primo significato democratizzazione indica la diffusione del

1 Su questo punto cfr Tuccari 2018 60-61 Fra i pochi lavori che sviluppano un confronto fra Weber e Tocqueville cfr Kalberg 1998

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 171

tipo umano specificamente aristocratico e delle virtugrave che lo caratterizzano al di lagrave della cerchia sociale allrsquointerno della quale hanno avuto origine Il processo di democratizzazione coincide qui con la diffusione per imitazione in tutto il cor-po sociale di qualcosa che un tempo era appannaggio di un particolare gruppo sociale delle qualitagrave e degli stili di vita che in origine erano tipici ed esclusivi di un ceto specifico collocato in posizione apicale nella gerarchia sociale 2 Si tratta del fenomeno in virtugrave del quale unrsquoautentica aristocrazia egrave stata laquoin grado di dar forma ad un intero popolo nel senso e nella direzione del suo ideale di nobil-tagraveraquo 3 Egrave in questa accezione di democratizzazione come diffusione e imitazione di comportamenti inizialmente circoscritti che rientra anche il fenomeno della democratizzazione del lusso 4 e del consumo 5

In un secondo significato democratizzazione rimanda al processo di livella-mento dei dominati La democrazia costituisce la formazione sociale in cui egrave scomparsa le trama di differenze sociali politicamente e amministrativamente rilevanti in cui egrave stata neutralizzata la valenza politica delle differenze sociali La democratizzazione indica cosigrave lrsquoomologazione politica e amministrativa dei membri del corpo politico lrsquoeguagliamento della posizione giuridica di tutti i cit-tadini nei confronti del detentore del potere politico Si tratta dellrsquoeffetto sociale di quella trasformazione nellrsquoorganizzazione politica che coincide con la nasci-ta dello Stato moderno e con la sua burocratizzazione 6 La burocratizzazione egrave un fattore fondamentale del livellamento percheacute tende a stabilire una relazione uniforme fra il detentore del potere politico e il suo apparato da una parte e la massa uniforme dei dominati dallrsquoaltra 7 La sua razionalitagrave egrave per Weber inte-ramente politica rimanda cioegrave allrsquointeresse di potenza del detentore del potere politico lrsquoespropriazione dei ceti dei soggetti che esercitavano funzioni politiche autonome egrave parte integrante di quella strategia di monopolizzazione della legit-timitagrave e dellrsquoeffettivitagrave del comando politico che coincide con la nascita dello Stato moderno Il livellamento dei dominati egrave un effetto della burocratizzazione e la burocratizzazione egrave la forma della monopolizzazione del potere politico e lo strumento di massimizzazione della sua efficacia 8 La democrazia in questa ac-cezione significa omologazione e passivizzazione politica dei cittadini come esito inevitabile e completamente dispiegato della burocratizzazione

Infine democrazia come forma sociale significa non lrsquoabolizione degli laquoesclu-sivismiraquo e delle gerarchie quanto piuttosto il superamento del loro carattere ascritto ereditariamente predeterminato dal punto di vista sociale la democra-zia non egrave quindi necessariamente egualitaria se non nel senso della universale ac-cessibilitagrave delle posizioni apicali della produzione della distinzione sociale esclu-sivamente in base al merito In questa accezione la democratizzazione costituisce il processo attraverso il quale lrsquoaristocrazia si trasforma da fenomeno ereditario

2 Weber 1998a 793 Ibidem 684 Cfr Weber 2007 1355 Cfr ibidem 2306 Cfr Weber 1998a 877 Cfr Weber 1980 2208 Cfr Weber 2004 54

172 dImITRI drsquoANdREA

in esito di una conferma del possesso di qualitagrave personali La democrazia egrave com-patibile con lrsquoaristocrazia del merito personale e pertanto non coincide necessa-riamente con quei processi di massificazione atomizzazione polverizzazione che sono semmai lrsquoesito della burocratizzazione 9 Nella lettura di Weber la societagrave americana senzrsquoaltro la piugrave democratica in questo senso non costituisce affatto un ammasso di individui isolati e omologati ma al contrario una formazione sociale segnata dallrsquoemergere di una vera e propria laquoldquoaristocraziardquo di cetoraquo 10 democrazia significa in senso proprio eguaglianza delle opportunitagrave differen-ziazione sociale in base alle qualitagrave personali 11 qualcosa che puograve rafforzare lrsquoe-sigenza di autoaffermazione individuale e che non conduce necessariamente alla generalizzazione di individui indifferenziati e indifferenti Quale sia la concreta configurazione di una societagrave democratica in questo senso dipende per Weber da un insieme complesso di fattori ideali e materiali fra i quali gioca un ruolo essenziale lrsquoimmagine del mondo (Weltbild) 12

2 Democrazia politica

ma democrazia egrave ovviamente in Weber anche una nozione politica una categoria che rimanda ad una certa configurazione delle relazioni politiche 13 Weber la utilizza per indicare tre fenomeni distinti anche se accomunati dal rife-rimento condiviso ad una qualche idea di partecipazione al potere da parte dei subordinati

In una prima accezione il termine democrazia allude alla uguale distribuzio-ne dei diritti politici allrsquointerno di una comunitagrave laquodemocrazia puograve significare cose incommensurabilmente diverse In seacute tuttavia essa significa semplicemente che non crsquoegrave differenza formale di diritti politici tra le singole classi della popo-lazioneraquo 14 Il significato politico elementare di democrazia egrave dunque quello dellrsquouguaglianza formale dei diritti politici dei cittadini dellrsquoassenza di diffe-renze formali fra ciograve che i cittadini possono fare sul piano politico democra-tizzazione vuol dire qui essenzialmente introduzione del suffragio universale uguale attribuzione a tutti i membri di una comunitagrave di un laquominimo di diritto alla determinazione comune circa le questioni di quella comunitagraveraquo 15 Egrave del tutto riconoscibile lrsquoimpronta realistica di unrsquoaccezione di democrazia che insiste sul carattere minimale e formale di questa partecipazione alla determinazione degli affari comuni e che rifugge sia dalla retorica della volontagrave generale sia dallrsquoillu-sione di una partecipazione paritaria di un uguale contributo dei dominati alla formazione della volontagrave politica Egrave tuttavia altrettanto evidente come Weber non riduca a zero il peso e il ruolo politico dei cittadini non ritenga cioegrave irri-

9 Cfr Weber 2002b 19910 Weber 1998a 8011 Cfr Weber 2002b 197-20112 Cfr ibidem 198-20013 per un tentativo di sistematizzazione delle accezioni di democrazia in Weber cfr Breuer 1998

1-1314 Weber 1998b 10615 Weber 1998a 66

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 173

levante ed impotente la partecipazione agli affari della comunitagrave garantita dal suffragio universale 16

In una seconda accezione la democrazia costituisce unrsquoinversione della rela-zione propriamente carismatica fra capo e sudditi in base alla quale la titolaritagrave del potere viene a dipendere formalmente dalla scelta e dalla fiducia dei dominati che si esprime in un plebiscito Il riconoscimento delle qualitagrave personali del capo da dovere dei sudditi diviene fondamento della sua autoritagrave 17 La democrazia egrave in questa accezione costitutivamente plebiscitaria consiste nella scelta dal basso del capo politico senza mediazioni e senza intermediari sulla base del riconosci-mento delle sue qualitagrave personali La titolaritagrave del dominio dipende formalmente dalla volontagrave dei dominati ma ciograve non intacca nella sostanza il carattere carisma-tico della legittimitagrave ovvero la verticalitagrave della relazione di potere e il carattere personale dellrsquoautoritagrave e delle forme del suo esercizio laquoLa ldquodemocrazia plebi-scitariardquo mdashil piugrave importante tipo di democrazia subordinata ad un capomdash egrave nel suo senso genuino una specie di potere carismatico che si cela sotto la forma di una legittimitagrave derivante dalla volontagrave dei sudditi e sussistente soltanto in virtugrave di questaraquo 18 democratica egrave cosigrave dunque ogni forma di potere in cui lrsquoinvestitura del titolare del potere dipende formalmente dalla grazia dei sudditi dalla loro scelta e dalla loro volontagrave manifestata in una elezione

Lrsquoelezione plebiscitaria puograve avere un carattere legale oppure comportare una rottura violenta della legalitagrave o dellrsquoordine politico costituito puograve mediare la conquista effettiva del potere o essere la ratifica ex-post di una conquista del potere di carattere rivoluzionario In questo significato il concetto di democra-zia non soltanto egrave compatibile con lrsquoidea di rivoluzione ma puograve anche condurre ad un esercizio dittatoriale o comunque non legale del potere da parte del duce liberamente eletto 19 Anche in questo caso lrsquoelezione formalmente libera non implica infine neacute la libertagrave reale dei subordinati neacute tantomeno che la selezione del leader abbia effettivamente una direzione dal basso verso lrsquoalto

In una terza accezione con il termine democrazia Weber intende lrsquoammi-nistrazione democratica diretta la democrazia come autogoverno Si tratta di una forma di amministrazione che realizza la minimizzazione del dominio (Minimisierung der Herrschaft) in virtugrave di una configurazione della relazione di rappresentanza che vincola lo svolgimento delle funzioni esecutive alla volontagrave dei consociati Il rappresentante egrave qui idealtipicamente un esecutore qualcuno che si pone al servizio dei membri del gruppo incaricandosi di dare seguito alle loro decisioni Questa dipendenza del rappresentante dai rappresentati si rea-lizza in virtugrave del fatto che laquole funzioni amministrative vengono semplicemente assunte a turno o conferite per cariche di breve durata tramite sorteggio o elezio-ne diretta tutte le decisioni o comunque tutte le decisioni materiali importanti vengono riservate alla risoluzione dei consociati mentre ai funzionari vengono affidate solo la preparazione e lrsquoesecuzione delle risoluzioni e la cosiddetta ldquoordi-

16 per una valutazione di segno opposto cfr Beetham 1989 153-15917 Cfr Weber 1980 26418 Ibidem 26519 per una sommaria fenomenologia dei capi plebiscitari cfr ibidem 264-266

174 dImITRI drsquoANdREA

naria amministrazionerdquo secondo le disposizioni dellrsquoassemblea dei consociatiraquo 20 Siamo nel punto di massima prossimitagrave allrsquoideale dellrsquouguale partecipazione al potere della perfetta orizzontalitagrave delle relazioni politiche una prossimitagrave che si realizza non soltanto in virtugrave del carattere assembleare delle decisioni ma anche della riduzione al minimo della consistenza e della durata delle funzioni esecu-tive vale a dire delle funzioni in cui matura e si sedimenta la divaricazione fra dominanti e dominati 21

Le condizioni di possibilitagrave di queste forme di autogoverno democratico sono molteplici ed eterogenee questo tipo laquodi amministrazione trova comunemente la sua sede in aggregazioni che sono 1 locali oppure 2 strettamente delimitate in base al numero degli aventi parte o anche 3 poco differenziate nella posizio-ne sociale dei partecipanti e inoltre essa presuppone 4 compiti relativamente semplici e stabili e 5 ciononostante un grado non proprio minimo di sviluppo dellrsquoistruzione per soppesare oggettivamente mezzi e finiraquo 22 Allrsquoinizio del No-vecento questa forma di democrazia diretta si trova ancora in diversi contesti dalle townships del New England ad alcuni cantoni svizzeri e al laquomirraquo russo ma agli occhi di Weber costituisce una forma di governo laquolabileraquo laquoun caso-limite tipologicoraquo 23 incapace di sopravvivere in contesti sociali che abbiano conosciuto una crescita della differenziazione economica e sociale e lrsquoincremento della com-plessitagrave dei compiti amministrativi

3 I valori della democrazia liberale libertagrave negativa e libertagrave politica

Se non esiste in Weber una definizione univoca di democrazia la situazione egrave ancora piugrave complessa per quanto riguarda la democrazia liberale dello Stato liberal-democratico e della democrazia rappresentativa liberale Weber non ha mai fornito neacute una definizione concettuale neacute una descrizione sistematica La stessa nozione di Stato di diritto (Rechtsstaat) mdashche per altro richiama le carat-teristiche essenziali soltanto dello Stato liberalemdash viene impiegata in modo spo-radico e senza alcuna tematizzazione di carattere complessivo Una definizione minimale di che cosa si debba intendere per democrazia liberale viene fornita da Weber nel saggio del 1906 su La situazione della democrazia borghese in Russia Qui Weber in riferimento alle posizioni di Struve e al programma dellrsquoUnione di liberazione delinea i tratti essenziali di un assetto istituzionale liberaldemo-cratico Stato di diritto con garanzia costituzionale delle libertagrave individuali (gli laquoinalienabili diritti dellrsquovomoraquo 24) istituzioni rappresentative (parlamento) elette sulla base del suffragio universale 25 una forma di democratizzazione sociale in cui certamente rientra lrsquoabolizione delle differenze ereditarie di status econo-mico e politico La tesi che intendo sostenere egrave che il principio di legalitagrave la

20 Weber 2012 28 per una identica caratterizzazione della democrazia diretta cfr anche Weber 1980 286-287

21 Cfr Weber 2012 27-2822 Ibidem 2923 Ibidem 2924 Cfr Weber 1981 6925 Ibidem 42

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 175

garanzia costituzionale dei diritti fondamentali le istituzioni rappresentative e il suffragio universale definiscano non soltanto il perimetro generale di ciograve che Weber intende per democrazia liberale ma anche lrsquouniverso di principi concetti e istituzioni al quale Weber consapevolmente aderisce e nel quale ritiene si collo-chino le proprie posizioni e proposte di riforma politica

per difendere questa tesi egrave necessario innanzitutto ripercorrere gli argo-menti che Weber adotta in favore della democrazia liberale ed individuare quali siano le prestazioni che nella sua prospettiva la rendono preferibile ad altre forme di governo Al centro della riflessione politica weberiana crsquoegrave una decisione per la libertagrave come valore fondamentale che trova in Parlamento e governo la sua formulazione piugrave esplicita laquodi fronte al fatto fondamentale dellrsquoavanzata inarrestabile della burocratizzazione il problema delle future forme politiche di organizzazione puograve essere posto in generale soltanto in questi termini 1) come egrave ancora realmente possibile di fronte a questo predominio della tendenza alla burocratizzazione salvare qualche residuo di una libertagrave di movimento in senso ldquoindividualisticardquo [] 2) di fronte alla crescente indispensabilitagrave della burocra-zia statale che qui ci interessa e alla crescente posizione di potenza che ne deri-va come puograve essere offerta qualche garanzia che esistano potenze che tengano a freno llsquoenorme predominio di questo ceto di importanza sempre crescente e lo controllino efficacementeraquo 26 dal momento che la burocratizzazione egrave il nostro destino il senso ultimo delle istituzioni politiche egrave quello di garantire spazi di libertagrave Innanzitutto la libertagrave negativa di spazi non regolati dallrsquoamministrazio-ne burocratica di margini di libertagrave individuale privata sottratti al controllo del potere Si tratta del principale argomento laquopoliticoraquo a favore del capitalismo e della conservazione dello spazio dellrsquoiniziativa privata da una parte e specular-mente dellrsquoesigenza che struttura anche la critica al socialismo lungi dallrsquoessere un fattore di emancipazione lrsquoabolizione dellrsquoimprenditore privato significhe-rebbe lrsquoulteriore dilatazione della regolazione burocratica e si tradurrebbe in un dominio totale e incontrastato della burocrazia

Weber egrave innanzitutto un partigiano dellrsquoindividualismo dei diritti umani fondamentali 27 della libertagrave dei moderni come laquolibertagrave dal potereraquo 28 dalla li-bertagrave di coscienza allrsquoinviolabilitagrave della proprietagrave privata dalla libertagrave di com-mercio alla laquolibertagrave della scelta professionaleraquo 29 In virtugrave del contributo decisivo della componente settaria del protestantesimo ascetico la modernitagrave occidentale ha concettualizzato lrsquoesistenza di un diritto naturale soggettivo alla libertagrave dal potere ha pensato la libertagrave di coscienza non come privilegio o rivendicazione particolaristica ma come esigenza incondizionata valida per tutti 30 Se in Weber diritto naturale egrave scritto quasi sempre fra virgolette il problema non riguarda il contenuto ma la forma la pretesa cioegrave che la natura possa costituire il fonda-

26 Weber 2002a 3727 Weber 1981 71-73 Su questo punto insiste con forza molto opportunamente Segre 1981

185-187 Una interpretazione di segno opposto in Beetham 1989 36128 Weber 2012 72529 Ibidem30 Sullrsquoorigine dei diritti umani fondamentali dal protestantesimo ascetico e sulla loro traiettoria

moderna cfr marra 2006 106-150

176 dImITRI drsquoANdREA

mento di qualcosa di oggettivamente valido 31 La polemica contro il diritto na-turale sta nella sua pretesa di oggettivitagrave e nella sua radice naturale mdashnella nega-zione del politeismo dei valorimdash e coesiste senza difficoltagrave con lrsquoindividuazione della libertagrave liberale come il valore non negoziabile che la politica egrave chiamata a garantire Le istituzioni politiche liberali sono istituzioni legittime in primo luo-go percheacute risultano puramente razionali rispetto al valore della libertagrave negativa

ma la libertagrave che le istituzioni politiche sono chiamate a realizzare e garantire non egrave soltanto quella dalla politica 32 ma anche quella nella politica Essere liberi significa disporre di uno spazio di libertagrave sottratto al governo ma anche disporre di un controllo politico sul governo libertagrave egrave anche laquonon farsi governare come un gregge di pecoreraquo 33 Le pecore sono la metafora dellrsquoimpotenza politica di chi egrave passivo di fronte al governo di chi egrave soltanto governato La libertagrave in senso politico egrave invece la possibilitagrave di sottrarsi alla passivitagrave del governo burocrati-co di partecipare alla decisione sui fini In questo senso la politica si configura come lo strumento della libertagrave e non soltanto come la sua negazione La politica come lotta e come decisione egrave la forma della libertagrave come capacitagrave di esercitare unrsquoattivitagrave direttiva autonoma di decidere le forme del nostro vivere insieme La libertagrave per Weber non egrave dunque soltanto quella negativa dei privati qualcosa di costitutivamente apolitico o addirittura anti-politico ma anche quella tutta poli-tica di uno spazio in cui lrsquoazione al sevizio di potenze etiche consente di attribuire un senso alla vita individuale non egrave soltanto libertagrave dallo Stato ma anche libertagrave nello Stato 34 Il valore della libertagrave consiste cosigrave nellrsquoessere condizione di possi-bilitagrave per una dimensione di senso etico che possiede un carattere al tempo stesso collettivo e razionale 35 La libertagrave egrave legata allrsquoesistenza di uno spazio della politica come decisione sui fini al di lagrave dellrsquoamministrazione burocratica come macchina vivente per la produzione di ordine e benessere 36 per questo Weber definisce laquoautoritarioraquo uno Stato allrsquoinsegna del dominio della burocrazia dellrsquoimpotenza della politica di fronte allrsquoamministrazione 37

Se la libertagrave egrave la condizione di possibilitagrave per una dimensione collettiva di senso il suo contenuto etico positivo 38 egrave costituito per Weber dalla nazione La libertagrave perimetra lo spazio per la lotta ma il valore che per Weber la politica egrave chiamata a servire egrave quello della nazione In questa prospettiva le istituzio-ni devono rispondere ad un duplice criterio di razionalitagrave mantenere aperto lo spazio della politica come dimensione della libertagrave consentire la conduzione di una politica allrsquoinsegna di unrsquoidea di nazione che nel corso degli anni si spoglia non soltanto dei caratteri biologico-razziali ma anche della esplicita coloritura espansionistica e imperialistica che la connotava ancora allrsquoinizio della guerra 39

31 Sul concetto di diritto naturale cfr Weber 2016 283-29532 Sulla natura a-politica o antipolitica della libertagrave negativa mi permetto di rinviare a drsquoAndrea

2017 96-10333 Weber 1981 7134 Cfr Weber 1998a 6735 Sul rapporto fra libertagrave e senso si veda Shaw 2008 33 sgg36 Weber 2002a 3637 Cfr Weber 1998a 87 e Weber 1998d 23538 per questa coloritura dellrsquoidea di nazione in Weber cfr Beetham 1989 193-19439 per unrsquoaccurata e persuasiva ricostruzione di questa trasformazione cfr palonen 2001

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 177

Fra i criteri che dovranno orientare la politica tedesca allrsquoindomani della fine della guerra Weber indica lrsquoesplicita laquorinuncia a sogni imperialistici e dunque un ideale di nazionalitagrave puramente autonomistico autodecisione di tutti territori tedeschi a favore della riunificazione in uno Stato indipendente che si prenda cura in modo assolutamente pacifico della nostra peculiaritagrave nellrsquoambito della so-cietagrave delle nazioniraquo 40 Si tratta di una presa di posizione non sempre valorizzata dalla critica non soltanto nella sua discontinuitagrave rispetto al passato ma anche e soprattutto nella novitagrave del suo fondamento etico 41 laquoNon dipende solo da noi se il pacifismo nazionale puograve restare durevolmente la nostra convinzione etica di ri-ferimentoraquo 42 laquopacifismo nazionaleraquo e laquoconvinzione eticaraquo sono espressioni forti che segnalano un mutamento radicale nella natura del nazionalismo weberiano ma soprattutto nel rapporto tra etica e politica La nazione tedesca e la sua au-tonomia rimangono il valore di riferimento della politica weberiana ma la causa (Sache) coincide adesso con lrsquoaffermazione della sua indipendenza e autonomia in un contesto internazionale in cui viene compiuta una esplicita scelta di pace nel contesto della Societagrave delle Nazioni

4 I valori della democrazia liberale lrsquouguaglianza

Fin qui la prospettiva liberale Crsquoegrave tuttavia in Weber anche la difesa dellrsquoidea squisitamente democratica dellrsquouguale distribuzione dei diritti politici Giagrave indi-rettamente nel saggio su La situazione della democrazia borghese in Russia ma poi esplicitamente in tutti i suoi progetti di riforma istituzionale e costituzionale a partire da Sistema elettorale e democrazia in Germania del 1917 Weber si schie-ra con convinzione a favore del suffragio universale e dellrsquouguale distribuzione dei diritti politici Si egrave spesso argomentato in favore del carattere strumentale o contingente di questa posizione weberiana enfatizzando lrsquoassenza di unrsquoargo-mentazione in termini di razionalitagrave rispetto ai valori 43 A mio avviso possiamo rinvenire in Weber tre distinti piani di ragionamento a sostegno dellrsquouguaglianza politica dei cittadini

Il primo egrave costituito da una presa drsquoatto realistica di una credenza generaliz-zata nellrsquouguaglianza Lrsquoesistenza di una credenza diffusa nel valore o nel fatto dellrsquouguaglianza da parte dei dominati costituisce un dato di realtagrave indispensabi-le per valutare le risorse di legittimitagrave e di consenso di cui puograve disporre un ordi-namento politico-istituzionale stabile Quando la credenza nellrsquouguaglianza degli uomini costituisce un fenomeno sociale ormai radicato e inestirpabile il suo ri-conoscimento si impone agli attori politici mdashal di lagrave delle convinzioni soggettive sulla fondatezza di tale credenzamdash come premessa indispensabile di qualsiasi strategia Il riconoscimento del suffragio universale puograve dunque essere anche soltanto una necessitagrave fattuale un mezzo per qualunque fine richieda consenso

40 Weber 1998c 14141 Non colgono questa traiettoria dellrsquoidea weberiana di nazione mommsen 1993 124-164 e

Aron 196542 Weber 1998c 14143 La tesi dellrsquoassenza di una dimensione etica nel ragionamento weberiano sulla democrazia egrave

stata riproposta da Eliaeson 1998 48-49

178 dImITRI drsquoANdREA

e mobilitazione Appartengono a questo ordine del discorso le affermazioni di Weber che attribuiscono al suffragio universale un significato tecnico-strumen-tale in vista della coesione e della potenza dello Stato laquoUn popolo di individui sovrani perograve mdashe soltanto un tale popolo egrave in grado e gli egrave consentito di praticare una ldquopolitica mondialerdquomdash non ha in questa prospettiva nessunrsquoaltra sceltaraquo 44

Crsquoegrave poi un secondo piano del ragionamento in cui invece si affacciano prese di posizione di tipo normativo Il riconoscimento del suffragio universale e lrsquoe-guagliamento dei diritti politici si impongono a partire dalla logica interna che sorregge lo Stato moderno dallrsquoegualitarismo che orienta le sue prestazioni e le sue pretese 45 Lrsquointreccio fra protezione universalistica ed egualitaria del minimo necessario alla vita e lrsquoaltrettanto universalistica ed egualitaria attribuzione dei doveri di difesa dello Stato mdashleva obbligatoria e mobilitazione di massa per la guerramdash tolgono ogni legittimitagrave alla differenziazione dei diritti politici Lrsquoattri-buzione generalizzata del diritto di voto egrave lrsquoapprodo coerente del concetto di cittadino prodotto del livellamento amministrativo e dellrsquoespropriazione politi-ca dei ceti da parte della burocrazia La democrazia come forma sociale del livel-lamento dei dominati apre la strada alla democratizzazione politica in termini di eguagliamento dei diritti politici 46 Lrsquouguale diritto di voto egrave lrsquoesito coerente del venir meno della differenziazione politica dei ceti e della uguale partecipazione a rischio della vita alla difesa dello Stato

Lrsquouguaglianza dei diritti politici egrave cosigrave per Weber anche la presa drsquoatto del-le conseguenze normativamente inevitabili della democratizzazione come livel-lamento dei dominati Lo Stato moderno realizza lrsquoeguagliamento radicale dei destini offrendo indistintamente a tutti i suoi cittadini laquola sicurezza meramente fisica e il minimo necessario per vivere e il campo di battaglia per la morteraquo 47 Lrsquouguaglianza dei diritti politici nel suffragio universale non egrave un valore in termi-ni assoluti egrave piuttosto unrsquoesigenza (normativamente e non soltanto fattualmente) inaggirabile nella situazione dellrsquoavvenuto eguagliamento degli individui nel rap-porto con la politica (espropriazione dei ceti) e delle prestazioni che lo Stato al tempo stesso fornisce ai mdashed esige daimdash cittadini (protezione e partecipazione alla guerra) Su questo piano del ragionamento lrsquouguaglianza politica costitui-sce un imperativo di giustizia proprio a partire dalle condizioni materiali che lo stesso Stato moderno ha creato 48 Lo Stato moderno e la burocrazia hanno reso i cittadini uguali e dunque non egrave piugrave giustificato trattarli in modo differenziato dal punto di vista politico il suffragio universale egrave coerente con la natura egualitaria della cittadinanza moderna Siamo di fronte ad un ragionamento la cui normati-vitagrave si radica nel concreto contesto storico-sociale

La partecipazione alla guerra alla difesa dello Stato a prezzo della propria vita costituisce in particolare lrsquoargomento con il piugrave esplicito pathos normativo

44 Weber 1998a 87 Su questo punto cfr anche Weber 1998a 84 e Weber 2002a 120 Su questa dimensione della riflessione weberiana cfr Trigilia 2018 20-26

45 Cfr Weber 1998a 6646 Ibidem47 Ibidem48 Segre (1981 188) parla dellrsquouguaglianza di fronte alla morte come del laquofondamento morale

dellrsquouguaglianza del diritto di votoraquo

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 179

Quando si chiede indistintamente a tutti i cittadini di essere disposti a morire per difendere lo Stato egrave un principio elementare di giustizia riconoscere a tutti il diritto a partecipare alla definizione delle scelte politiche 49 Il suffragio univer-sale egrave il giusto compenso per la disponibilitagrave universale a morire per difendere lo Stato e i suoi cittadini In piugrave nel contesto specifico della Germania uscita dalla guerra la mancata introduzione del suffragio universale finirebbe per escludere dai diritti politici proprio coloro che hanno pagato il prezzo piugrave alto combatten-do al fronte premiando invece coloro che sono rimasti a casa 50 unrsquoingiustizia intollerabile anche per chi ritiene che la politica non possa essere valutata esclu-sivamente con criteri etici 51

Egrave sempre sulla base delle condizioni create dallrsquoeconomia e dallo Stato mo-derno che Weber difende lrsquoidea di una astratta e meccanica rappresentanza delle volontagrave contro la riproposizione di rappresentanze articolate su base corporativa professionale cetuale o comunque su condizioni materiali condivise 52 Lrsquougua-glianza dei diritti politici non puograve che avere la forma dellrsquouguaglianza artificiale e astratta dei cittadini al di lagrave delle differenze materiali laquoQuesta universalitagrave del voto corrisponde nella sua natura ldquomeccanicardquo allrsquoessenza dello Stato odierno Allo Stato moderno appartiene propriamente il concetto di ldquocittadinordquo E suf-fragio universale significa innanzitutto nientrsquoaltro che il singolo finalmente sotto questo aspetto della vita sociale non viene considerato come invece in ogni altra occasione secondo la sua specializzazione in attivitagrave professionali per la posi-zione familiare e in base alle peculiaritagrave della sua condizione materiale o sociale bensigrave solo in quanto cittadinoraquo 53 Lrsquouguaglianza politica dei cittadini si realizza contro la disuguaglianza materiale ingiustificata della vita materiale e in questo senso non puograve che centrarsi sullrsquouguaglianza formale delle volontagrave e non sulla comunanza degli interessi 54 Lrsquounitagrave del popolo puograve darsi soltanto nella forma dellrsquouguaglianza artificiale nella sfera politica come contrappeso alle differenze materiali ingiustificate che dominano la societagrave

Crsquoegrave infine nel discorso weberiano intorno allrsquouguaglianza anche un terzo piano di ragionamento Non del tutto sganciato dalla contingenza ma maggior-mente connotato in senso assiologico laquoLa legittimitagrave ldquostoricardquo egrave svanita per ten-tare di recuperare lrsquoordine borghese liberandosi dal potere violento dei consigli dei soldati anche ai ldquopartitirdquo specificamente ldquodi centrordquo resta solo la legittimitagrave rivoluzionaria e basata sul diritto naturale di una costituente che si fonda sulla sovranitagrave del popolo Questo perograve presuppone una ricostruzione a partire da una base giagrave preesistente per noi radicali una tale situazione in seacute non potrebbe essere che graditaraquo 55 Qui il contesto egrave definito dalla crisi di legittimitagrave delle isti-

49 Ancora piugrave esplicito il legame fra partecipazione alla guerra e democratizzazione in Weber 2007 239-240

50 Cfr Weber 2002a 12051 Cfr Weber 1998a 4752 Ibidem 6353 Ibidem 6454 per una diversa lettura di questo riferimento critico di Weber allrsquouguaglianza naturale cfr Tri-

gilia 2018 20-2255 Weber 1998c 137 Sul rapporto fra potere costituente democratico e democrazia plebiscitaria

cfr Ferraresi 2014 149-160

180 dImITRI drsquoANdREA

tuzioni ereditate dal passato La situazione in cui si trovava appunto la Germania nel dicembre del 1918 Quando si tratta di riprogettare da zero le istituzioni poli-tiche e si cerca un fondamento di legittimitagrave al di lagrave del diritto e dellrsquoordinamento positivi egrave inevitabile il ricorso ad una costituente eletta a suffragio universale Nella tabula rasa del collasso delle istituzioni preesistenti per Weber lrsquougua-glianza degli uomini egrave il valore di riferimento e il riconoscimento di un uguale diritto alla partecipazione politica egrave il criterio imprescindibile per ricostruire un ordine politico legittimo

ma qual egrave lrsquoesito dellrsquouniversalizzazione del suffragio in termini di potere Quali sono gli effetti politici reali del suffragio universale Su questo punto la posizione di Weber egrave esplicita anche se non priva nel tempo di oscillazioni Sicuramente Weber non si attende dal suffragio universale lrsquoaffermazione della volontagrave popolare o della vera volontagrave del popolo 56 E neppure lrsquoattivazione di un vettore basso-alto in virtugrave del quale la volontagrave dei dominati determinereb-be positivamente i contenuti delle decisioni politiche Ipotizzare lrsquoattivazione di una relazione di questo tipo sarebbe laquocome se si volesse parlare di una ldquovolontagrave degli acquirenti di stivalirdquo che dovesse determinare la tecnica utilizzata dal cal-zolaioraquo 57 drsquoaltra parte perograve la partecipazione al voto di tutti i cittadini non egrave neppure irrilevante produce una forma di redistribuzione del potere a favore dei dominati ne accresce il ruolo e il peso nella formazione della volontagrave po-litica Attraverso il suffragio universale i dominati fanno sentire attivamente il loro peso accrescendo la dipendenza dei dominanti dalla loro volontagrave senza che questo cancelli lo squilibrio di potere a favore degli eletti Il ruolo degli elettori egrave sostanzialmente quello della scelta allrsquointerno di unrsquoofferta politica che non dipende da loro che rimane appannaggio della leadership politica

5 La democrazia plebiscitaria e le ragioni dellrsquoimmediatezza

Il ragionamento weberiano presenta dunque un potente anche se articola-to tessuto normativo Il legame fra le istituzioni politiche e i valori delle libertagrave fondamentali egrave infatti di tipo etico-intenzionale (deontologico) le istituzioni po-litiche devono esibire una perfetta e incondizionata conformitagrave ai valori liberali delle libertagrave negative (una perfetta razionalitagrave rispetto al valore) Sostanzialmente dello stesso tipo egrave lrsquoesigenza dellrsquouguaglianza politica dei cittadini un ordinamen-to politico che non concedesse il suffragio universale sarebbe normativamente indifendibile Il carattere etico-intenzionale della relazione al valore non tollera eccezioni diverso egrave invece il caso della libertagrave politica Ad essere decisivo egrave qui il prodursi di uno spazio per la decisione politica lrsquoapertura di un campo di possibilitagrave che puograve darsi perograve in virtugrave delle piugrave diverse sistemazioni istituzionali In questo senso le istituzioni sono semplici tecniche per produrre effetti dotati di valore 58 La logica egrave qui quella etico-responsabile (consequenzialistica) che

56 Weber 2019 3157 Ibidem58 laquoLe forme di governo sono per me delle tecniche come qualsiasi altra macchinaraquo (Weber 2008

709)

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 181

misura la validitagrave normativa delle soluzioni istituzionali a partire dagli effetti che producono e dalla loro razionalitagrave rispetto al valore della libertagrave politica

A partire da questa costellazione di valori principi generali e orientamenti di fondo lrsquoordinamento politico che Weber propone per la Germania fino al dicembre del 1918 egrave quello di una monarchia parlamentare sul modello inglese Si tratta di una sistemazione istituzionale definita dalla combinazione fra una monarchia ereditaria e un parlamento eletto a suffragio universale che come organo di rappresentanza dei governati detiene il potere legislativo e approva in particolare la legge di bilancio garantisce la pubblicitagrave dellrsquoamministrazione attraverso il diritto di inchiesta e controlla la burocrazia in quanto la scelta del cancelliere e dei ministri egrave vincolata alla fiducia dellrsquoassemblea rappresentativa

Egrave noto che Weber a partire dal novembre del 1918 ha modificato le proprie posizioni in merito alla sistemazione istituzionale preferibile per la Germania passando da una preferenza per un regime monarchico parlamentare a quella per lrsquoelezione diretta del presidente del Reich 59 La proposta dellrsquoelezione diretta del Reichpraumlsident viene argomentata diffusamente nellrsquoopuscolo La futura forma statale della Germania pubblicato il 14 gennaio del 1919 60 e in un breve artico-lo dal titolo Il presidente del Reich uscito il 25 febbraio del 1919 sulla Berliner Boumlrsenzeitung 61 malgrado la loro diversa estensione e natura i due contributi si completano in qualche misura a vicenda e offrono una dettagliata rassegna degli argomenti weberiani a sostegno della scelta plebiscitaria del vertice dello Stato

Questo cambiamento di posizione nel dibattitto sulla forma istituzionale della Germania non rimanda tuttavia ad un mutamento sul piano astrattamente nor-mativo quello cioegrave del migliore assetto istituzionale da un punto di vista teorico generale ma egrave legato piuttosto allrsquoirruzione di elementi di novitagrave nella concreta vicenda storica e politica della Germania che non rendono piugrave percorribile una determinata sistemazione istituzionale Non a caso il primo saggio di La futura forma statale della Germania si apre proprio con la riaffermazione esplicita della preferenza di Weber per una monarchia parlamentare ovvero per quel modello inglese che aveva ispirato la riflessione weberiana in Parlamento e governo 62 laquoper molti di noi anche per chi scrive queste righe la monarchia rigorosamente parla-mentare era e resta la forma di Stato tecnicamente piugrave flessibile e in questo senso la piugrave forte malgrado la democratizzazione sociale radicale da noi auspicataraquo 63

Sullo sfondo di questa valutazione di carattere generale il ragionamento we-beriano a favore dellrsquoelezione diretta del presidente del Reich mdashdi una maggiore immediatezza nel rapporto governati-governantimdash si sviluppa a partire da due premesse che Weber ritiene indubitabili La prima egrave di tipo squisitamente fattua-le le vicende politico-istituzionali del Reich e lrsquoesito della guerra hanno irrime-

59 per una valutazione dellrsquoimpatto delle posizioni weberiane nel dibattito sulla nascente costitu-zione della repubblica di Weimar cfr mommsen 1993 528-563 e Baehr 1989

60 Si tratta della rielaborazione di cinque articoli usciti fra il 22 novembre e il 5 dicembre del 1918 sulla Frankfurter Zeitung

61 pagine importanti per la ricostruzione dellrsquoargomentazione weberiana in questi testi in momm-sen 1993 497-528 Segre 1982 Tuccari 1993 291-308 Corselli 2011 141-175

62 Il punto egrave stato segnalato in particolare da Tuccari 1993 29263 Weber 1998c 134

182 dImITRI drsquoANdREA

diabilmente laquocompromesso la dinastia prussiano-tedesca a un punto tale che per lo meno oggi egrave impossibile prenderne le partiraquo 64 La repubblica egrave quindi una necessitagrave La seconda premessa mdashovvero il carattere necessariamente federale del nuovo Statomdash ha invece uno statuto piugrave ibrido La soluzione di uno Stato unitario non egrave possibile neacute da un punto di vista economico neacute da un punto di vista politico A renderla impraticabile tuttavia non crsquoegrave soltanto la volontagrave dei vincitori 65 ma ci sono anche le legittime pretese di autonomia dellrsquoAustria e della Baviera Il federalismo egrave cosigrave sia una necessitagrave di tipo fattuale sia il dove-roso riconoscimento di una diversitagrave che pretende autonomia e la consapevole riaffermazione di una vocazione autonomistica e federalistica del liberalismo 66 In questo quadro in cui si intrecciano impossibilitagrave fattuali e pretese legittime la futura forma statale della Germania si profila innanzitutto come quella di una repubblica federale

La scelta plebiscitaria del vertice del Reich viene difesa da Weber alla luce di tre esigenze La prima egrave legata al carattere federale del nuovo Stato Nella nuova configurazione istituzionale saragrave necessario prevedere unrsquoistanza unitaria forte che sia in grado di contrastare le spinte centrifughe e le tendenze particolaristi-che di varia natura mdashda quella dei governi dei singoli Stati liberi a quella di una rappresentanza partitica che potrebbe differenziarsi anchrsquoessa in funzione dei contesti politici dei singoli Stati del Reichmdash legate alla natura repubblicana e federale della nuova Germania la propensione al laquoparticolarismo rende neces-saria unrsquoistituzione che rappresenti il principio dellrsquounitagrave [Einheit] del Reichraquo 67 Questa necessitagrave di un contrappeso al particolarismo dei singoli Stati e alle loro pretese di influenza sulla direzione e sullrsquoamministrazione del Reich sarebbe am-plificata dalla presenza di un Consiglio Federale (accanto al parlamento eletto a suffragio universale) formato da delegati laquonominati dai singoli governi [degli Stati] in ogni momento revocabili che votano secondo istruzioniraquo 68 La seconda esigenza egrave legata alla ricostruzione economica e alle esigenze della socializzazio-ne La ricostruzione dellrsquoeconomia tedesca mdashindipendentemente da quale saragrave il suo fondamentomdash richiede infatti una direzione politica e amministrativa fortemente unitaria Compito della costituzione non egrave stabilire il laquofuturo ordine economicoraquo 69 ma predisporre le soluzioni istituzionali per la direzione politica e per lo svolgimento efficace dei compiti amministrativi connessi a tutti i diversi obiettivi che potrebbero essere perseguiti 70

per far fronte a queste due esigenze egrave necessario un presidente del Reich con lrsquoautoritagrave e il peso politico che gli deriva dal possesso di un fondamento autonomo di potenza ovvero dalla fiducia di milioni di persone laquoStando cosigrave le cose egrave del tutto inevitabile la creazione di un vertice statale [Staatsspitze] che poggi senzrsquoaltro sulla volontagrave dellrsquointero popolo senza lrsquointervento di intermediari

64 Ibidem 13565 Cfr ibidem 14666 Esplicita su questo punto la posizione weberiana in Weber 1981 65 e 6967 Weber 1998d 23568 Weber 1998c 14969 Cfr Weber 1998d 23370 Ibidem 233-234

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 183

[Mittelsmaumlnnern]raquo 71 Se un vertice collegiale mdashfatto di uomini designati dai par-titi o dagli Statimdash sarebbe incapace di svolgere una funzione reale di contrappe-so al particolarismo e di indirizzo univoco e unitario del governo un presidente eletto indirettamente sarebbe ostaggio della maggioranza parlamentare che lo ha espresso 72 laquoUn presidente del Reich eletto dal parlamento attraverso deter-minate alleanze e coalizioni di partito con lo spostamento di queste alleanze egrave un uomo politicamente mortoraquo 73 Collegialitagrave e intermediazione sono sinonimo di dipendenza e condizionamento e quindi in ultima istanza di impotenza po-litica per mancanza di autonomia Senza un presidente eletto direttamente dal popolo laquoad ogni crisi parlamentare mdashe tale crisi se ci saranno piugrave di quattro o cinque partiti non saragrave certamente una raritagravemdash vacillerebbe lrsquointera costruzione del Reichraquo 74

Questa considerazione lascia intravedere la terza esigenza che milita a favo-re dellrsquoelezione diretta del vertice dello Stato la necessitagrave di contrastare gli ef-fetti del sistema proporzionale sulla natura del parlamento e sulla struttura dei partiti Il carattere proporzionale del sistema elettorale ridurragrave drasticamente il significato politico del parlamento trasformandolo in un organo corporativo di rappresentanza mdashcon un mandato di fatto imperativomdash degli interessi di as-sociazioni di categoria e corporazioni di ogni genere 75 La debolezza politica del parlamento a sua volta saragrave un fattore decisivo in funzione del mantenimento della direzione politica dei partiti nelle mani dei notabili In queste condizioni soltanto la presidenza del Reich come espressione della scelta del popolo puograve configurare un luogo della potenza politica in grado di attrarre uomini di grande levatura e di essere occasione e motivo di una trasformazione dei partiti che su-peri definitivamente il notabilato e li trasformi in macchine burocratiche votate alla competizione per il potere 76

6 Poteri e divisione dei poteri

Lrsquoopzione a favore della scelta plebiscitaria del vertice del Reich puograve tuttavia tradursi in assetti istituzionali differenti per quanto riguarda le competenze degli organi costituzionali e i rapporti tra i poteri Lrsquoelezione diretta del Reichpraumlsident non contiene indicazioni univoche sul tipo di regime (presidenziale o semipresi-denziale) sui concreti poteri attribuiti al presidente e sulle relazioni ad esempio con gli organi della rappresentanza Sullo sfondo dellrsquoopzione plebiscitaria il dettaglio della soluzione weberiana prende forma in relazione ad un variabile de-cisiva la modalitagrave di elezione della rappresentanza federale e la sua relazione con la camera del popolo A proposito della natura e dei criteri della rappresentanza territoriale Weber individua due tipologie nettamente distinte da una parte una

71 Ibidem 23372 Cfr ibidem 23473 Ibidem 23674 Ibidem 23575 Cfr ibidem 234-235 Cfr anche Weber 2004 9876 Cfr Weber 1998d 234 e Weber 1998c 154

184 dImITRI drsquoANdREA

Camera degli Stati (Staatenhaus) dallrsquoaltra un Consiglio Federale (Bundesrat) Nel primo caso lrsquoorgano egrave formato da rappresentanti laquoeletti dalle popolazioni dei singoli Stati o dai parlamenti per periodi di legislatura fissi [] che votano esclusivamente secondo la loro propria convinzione come in America (Senato) o in Svizzera (Camera dei Cantoni)raquo 77 Nel caso del Consiglio Federale lrsquoorga-nismo risulterebbe composto di laquodelegati nominati dai singoli governi in ogni momento revocabili che votano esclusivamente secondo istruzioniraquo 78 Si trat-terebbe di un tipo di rappresentanza federale sostanzialmente analogo a quello previsto per il Bundesrat secondo la Costituzione dellrsquoImpero tedesco Natural-mente lrsquoelezione parlamentare dei membri della Camera degli Stati riduce la sua distanza rispetto al Consiglio Federale percheacute segna uno slittamento dal puro principio rappresentativo in direzione del principio della delega 79

In astratto le preferenze di Weber vanno esplicitamente ad una rappresen-tanza territoriale nella forma di una Staatenhaus e quindi alla laquocombinazione 1) di un presidente singolo plebiscitario con 2) una Camera degli Stati e 3) il referendum da indire in conformitagrave alla Costituzione nel caso di suoi mutamenti su iniziativa del presidente nel caso di conflitti tra le piugrave alte istanze del Reich e in presenza di proposte di legge espresse da un quinto dei cittadini aventi diritto di votoraquo 80 In questa prospettiva lrsquoassetto istituzionale sarebbe completato da un Reichstag eletto a suffragio universale titolare della fiducia sia nei confronti (di-versamente da quanto accade negli Stati Uniti nota Weber) 81 dei ministri che del primo ministro Il modello disegnato da Weber sarebbe dunque quello di una repubblica federale semipresidenziale in cui accanto al presidente del Reich elet-to direttamente dal popolo figura un primo ministro e unrsquointera compagine mini-steriale vincolata alla fiducia del parlamento una forma di semipresidenzialismo una sostanziale diarchia di potere 82 che prevede accanto ad un Reichpraumlsident eletto garante dellrsquounitagrave nazionale un primo ministro capo della maggioranza parlamentare e capo dellrsquoesecutivo

Tuttavia questa soluzione semi-presidenziale questa forma spuria di parla-mentarismo 83 risulta impraticabile percheacute Weber ritiene fattualmente inevitabi-le che lrsquoorgano di rappresentanza degli Stati assuma la fisionomia di un Consiglio federale laquoio dal canto mio per motivi politici e di tecnica costituzionale in linea di principio sarei per la Costituzione della Camera degli Stati ma devo per forza fare i conti con lrsquoinevitabilitagrave della soluzione del Consiglio Federaleraquo 84 A que-sto tipo di rappresentanza degli Stati Weber associa sia il rischio di una mono-polizzazione dellrsquoaccesso alle cariche di cancelliere del Reich e di segretario di Stato proprio come avveniva nel vecchio Bundesrat 85 sia la capacitagrave degli Stati di esercitare unrsquoinfluenza sostanziale sullrsquoattivitagrave dei ministri con la conseguenza

77 Weber 1998c 14978 Ibidem79 Cfr ibidem80 Ibidem 16081 Cfr ibidem 15582 Riprendo questa interpretazione da Corselli 2011 16083 Sul significato weberiano di parlamentarismo cfr Weber 1998c 15684 Weber 1998c 15385 Weber 2002a 136

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 185

di un peso eccessivo delle istanze particolaristiche e della possibilitagrave di stallo isti-tuzionale In termini generali la rinascita nella nuova Germania di un Consiglio Federale del tipo del vecchio Bundesrat avragrave lrsquoeffetto di indebolire il ruolo e la funzione della Camera del popolo (Reichstag) affiancandole unrsquoassemblea che funziona secondo la logica della delega e della rappresentanza dei governi degli Stati 86

Lrsquoadozione della rappresentanza delegata degli Stati ai vertici del Reich rende di fatto impraticabile il semi-presidenzialismo quasi-parlamentare astrattamente preferito da Weber e depone a favore di un laquopresidente del Reich plebiscita-rio come capo dellrsquoesecutivo e detentore del veto sospensivoraquo 87 titolare inoltre del diritto laquodi appellarsi al referendum se tra il Consiglio Federale da un lato e dallrsquoaltro il parlamento e i suoi uomini di fiducia cioegrave i ministri non si riesce a raggiungere unrsquointesaraquo 88 In questo modo conclude Weber laquoil referendum diventerebbe il mezzo per ricomporre i conflitti costituzionali tra le istanze fede-ralistiche e quelle unitarieraquo 89

per completare il quadro egrave necessario precisare tre aspetti della proposta weberiana che riguardano direttamente o indirettamente le prerogative del presidente del Reich e che testimoniano una chiara sensibilitagrave per la questione dellrsquoequilibrio dei poteri Il primo riguarda il perimetro che delimita il pote-re del presidente di sciogliere il parlamento e di indire un referendum Questa prerogativa presidenziale sconosciuta alla vecchia costituzione monarchica ma anche al presidenzialismo di un paese come gli Stati Uniti che costituisce il rife-rimento di fondo di questa fase della riflessione di Weber rimane limitata nella sua proposta ai casi di stallo istituzionale fra i due organi della rappresentanza ovvero il Reichstag e il Bundesrat 90 Il secondo aspetto egrave relativo al ruolo attri-buito al parlamento Anche in questa configurazione istituzionale di carattere piugrave marcatamente presidenziale il parlamento conserva le sue funzioni e i suoi poteri esprime la fiducia indispensabile alla nomina dei ministri provvede alla produzione legislativa e allrsquoapprovazione del bilancio detiene il diritto di inchie-sta e di nomina delle commissioni permanenti svolge una funzione di limitazione e controllo della posizione di potenza del presidente Su un piano piugrave politico il suo ruolo di luogo della selezione dei capi di palestra per la formazione di poli-tici di professione che abbiano al tempo stesso istinto di potenza e competenze amministrative esce rafforzato proprio dalle trasformazioni dei partiti indotte dalla elezione diretta del presidente 91 laquoIl grande impulso della vita democratica dei partiti che cresce sulla scorta di queste elezioni popolari andragrave a vantaggio anche del parlamentoraquo 92 Lrsquoultimo aspetto riguarda il bilanciamento istituzionale

86 Cfr Weber 2004 9987 Weber 1998c 16688 Ibidem89 Ibidem Una presa di posizione del tutto analoga si trova in Il presidente del Reich (Weber

1998d 236)90 Cfr Weber 1998d 235 Sulla natura e i limiti del potere del Reichpraumlsident cfr Segre 1982

22-23 e Tuccari 1993 297-29891 Sul bilanciamento reciproco fra democrazia plebiscitaria e democrazia rappresentativa insiste

particolarmente portinaro 1987 31-3892 Weber 1998d 236

186 dImITRI drsquoANdREA

dei poteri del presidente plebiscitario A compensazione dellrsquoampiezza dei suoi poteri e della lunghezza del suo mandato (sette anni) Weber prevede un mecca-nismo di revoca (destituzione) a seguito di un referendum laquosu richiesta di una maggioranza qualificata del Reichstagraquo 93 Cosigrave come su un piano piugrave in generale ritiene auspicabile un sistema di controlli che garantisca lrsquoesercizio dei poteri del presidente entro i limiti della legalitagrave democratica e costituzionale 94

Si possono ovviamente sollevare obiezioni di merito e di principio ad una sistemazione istituzionale di questo tipo e difendere una idea diversa e piugrave com-plessa di democrazia Si possono altresigrave discutere le analisi di contesto e le con-seguenze attese che fungono da argomenti per questa proposta Si puograve infine affermare con una qualche plausibilitagrave lrsquoesistenza di una sottovalutazione dei ri-schi a cui un siffatto assetto istituzionale risulta fattualmente esposto 95 Si tratta tuttavia a mio avviso di una proposta che non fuoriesce dal perimetro della de-mocrazia liberale 96 e che Weber stesso concepiva in sostanziale continuitagrave con le sue prese di posizione precedenti Intanto percheacute rimangono intatte le garanzie costituzionali dei diritti civili e delle libertagrave liberali Il mutamento della proposta istituzionale weberiana riguarda cioegrave lrsquoarticolazione e lrsquoequilibrio dei poteri ma non i valori fondamentali a cui lrsquoordinamento si ispira e che egrave chiamato a proteg-gere Il percorso argomentativo che Weber sviluppa non soltanto muove da un ribadita preferenza per la monarchia parlamentare (modello inglese) ma proce-de anche con considerazioni che sono esclusivamente di tipo contestuale e tecni-co-prudenziale a partire da una ribadita sostanziale continuitagrave nellrsquoispirazione di principio Non solo proprio in riferimento al modello inglese Weber presenta la distanza fra democrazia plebiscitaria e monarchia parlamentare come una dif-ferenza di grado piugrave che di principio Non nega che nelle democrazie parlamen-tari e nelle monarchie ereditarie democratizzate ci sia un forte temperamento dellrsquoelemento cesaristico-plebiscitario 97 afferma tuttavia esplicitamente che laquola posizione dellrsquoattuale primo ministro inglese sostanzialmente non si fonda affatto sulla fiducia del parlamento e dei suoi partiti ma sulla fiducia delle masse nel paese e dellrsquoesercito in guerraraquo 98 Insomma lrsquoesistenza di un sistema bipartitico e il fatto che sia il leader del partito a diventare primo ministro in caso di vittoria nella competizione elettorale riducono di molto le distanze fra il sistema inglese e quello democratico plebiscitario

7 Democrazia dei partiti e dittatura

per una valutazione complessiva della torsione plebiscitaria dellrsquoultimo We-ber egrave infine necessario tenere presente il ruolo dei partiti La presenza di par-titi-macchina come organizzazioni di massa rigidamente burocratizzate costitu-

93 Weber 1998c 15594 Cfr Weber 1998d 23495 Questa considerazione in portinaro 1987 6096 Su questa stessa linea interpretativa cfr Winckelmann 1952 Honigsheim 1951 Loewenstein

1951 Segre 1981 e 198297 Sul rapporto fra plebiscitarismo cesarismo e carisma cfr Baehr 2008 99-11498 Weber 2002a 108

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 187

isce lrsquoantidoto fondamentale contro la democrazia della strada (Demokratie der Straszlige) e la prevalenza degli elementi puramente emotivi che si registra nella relazione fra il capo e una massa non organizzata I partiti burocratizzati sono per Weber un fenomeno legato alla democrazia di massa Il suffragio universa-le costituisce la condizione necessaria per la burocratizzazione dei partiti 99 ma da solo non egrave in grado di innescare la trasformazione dei partiti in macchine organizzative burocratizzate per compiere questa trasformazione egrave necessaria lrsquoesistenza di uno spazio di potenza e la competizione per occuparlo in virtugrave del consenso elettorale In condizioni di impotenza della politica i partiti rimangono aggregazioni di notabili di politici senza vocazione incapaci di organizzazione delle masse e di strategie di potenza La laquolegge ferrearaquo che domina la sociologia weberiana del partito politico egrave quella che collega lrsquoaffermazione dei partiti di massa dellrsquoorganizzazione burocratica dei partiti-macchina allrsquoesistenza di due condizioni la politica di massa (suffragio universale o suffragio allargato) e lrsquoe-sistenza di luoghi della potenza politica (capi plebiscitari o parlamenti forti) 100

ma le chances di un parlamento forte sono ridotte al minimo da due circo-stanze La prima interna alla vicenda istituzionale tedesca egrave costituita come abbiamo visto dal laquorisorgereraquo del Bundesrat e dalla sua ipoteca sul ruolo di potenza del parlamento La seconda circostanza invece egrave di carattere piugrave gene-rale e va individuata nella tendenza strutturale ma rafforzata dal sistema eletto-rale proporzionale al superamento del bipartitismo laquoNegli stati industriali un sistema bipartitico egrave impossibile giagrave in conseguenza della scissione degli strati economici moderni in borghesia e proletariato e dallrsquoimportanza del socialismo come vangelo di massaraquo 101 In Politica come professione Weber afferma esplici-tamente che il permanere del potere della cricca (Herrschaft des Kluumlngels) saragrave favorito dal sistema proporzionale laquoUna tipica manifestazione della democrazia senza capi non soltanto percheacute favorisce il mercato delle vacche [Kuhhandel] dei notabili per la distribuzione delle cariche ma anche percheacute in futuro offriragrave ai gruppi di interesse la possibilitagrave di costringere ad includere nelle liste i propri funzionari e di creare in tal modo un parlamento impolitico nel quale non trove-ranno alcuno spazio le autentiche nature di caporaquo 102 Un parlamento impotente impedisce la trasformazione dei partiti in macchine razionalmente (burocratica-mente) organizzate e favorisce la democrazia della strada 103

Lrsquoalternativa ad un parlamento impotente la laquovalvola di sfogoraquo (Ventil) 104 per lrsquoesigenza di un laquoluogoraquo della decisione politica puograve essere allora soltanto lrsquoelezione diretta del presidente del Reich Lungi dal deprimere ruolo e dimen-sioni dei partiti il plebiscitarismo spinge in direzione della loro trasformazio-ne in strumenti di potenza e perciograve in macchine burocratizzate La democrazia plebiscitaria egrave per Weber una democrazia dei partiti 105 laquoUnrsquoorganizzazione di

99 Cfr Weber 2004 87100 per una lettura che insiste invece sul partito di massa come destino cfr Tuccari 2018 62-69101 Cfr Weber 2002a 96102 Weber 2004 99103 Cfr Weber 2002a 117-118104 Weber 2004 99105 Questo punto egrave sottolineato opportunamente in Tuccari 1993 198-207

188 dImITRI drsquoANdREA

partito rigida e burocratica sarebbe certo anche da noi la conseguenza neces-saria di elezioni presidenziali plebiscitarieraquo 106 democrazia dei partiti significa anche democrazia nei partiti lrsquoorganizzazione della democrazia in competizione fra macchine burocratizzate trasferisce il momento piugrave laquopartecipativoraquo della vita politica dalla competizione elettorale alla selezione dei capi e quindi alla vita di partito e alla selezione del leader Con la rigida organizzazione burocratica dei partiti-macchina e con lrsquoelezione diretta del presidente del Reich laquolrsquoautentica lot-ta elettorale sarebbe trasferita in misura notevole allrsquointerno dei partiti stessi (in occasione della presentazione dei candidati per la presidenza)raquo 107

8 Democrazia della decisione come risorsa di senso

Nonostante il carattere contestuale e contingente dellrsquoargomentazione webe-riana egrave tuttavia indubbio che si faccia strada a partire dalla fine del 1918 an-che unrsquoaccentuazione piugrave generale del carattere plebiscitario della democrazia in base al quale il diritto allrsquoelezione diretta del capo egrave addirittura la Magna Charta della democrazia 108

Si tratta di un mutamento di accento il cui nucleo concettuale egrave costituito dal-la ricerca delle condizioni di una democrazia della decisione di una democrazia come pratica di libertagrave e risorsa di senso per gli individui della tarda modernitagrave per essere un luogo capace di politica la democrazia deve possedere luoghi del-la decisione e strutture organizzate (i partiti) come strumenti di lotta per lrsquoaf-fermazione di una direzione univoca e riconoscibile laquoLa testa fredda e lucida mdashe una politica che abbia successo anche proprio una politica democratica che abbia successo si fa appunto con la testamdash domina tanto piugrave nelle decisioni responsabili 1) quanto piugrave piccolo egrave il numero di coloro che prendono parte alla valutazione delle possibilitagrave e 2) quanto piugrave univocamente le responsabilitagrave sono evidenti a ciascuno di essi stessi e alle persone da loro guidateraquo 109

In questo senso va letta a mio avviso lrsquoinsistenza non soltanto descrittiva e avalutativa sulla coesistenza di democrazia e dittatura di fatto laquoAl di sopra del parlamento dunque vi egrave il dittatore di fatto plebiscitario che per mezzo della ldquomacchinardquo trascina dietro di seacute le masse e per il quale i parlamentari sono soltanto dei beneficiari politici che si pongono al suo seguitoraquo 110 dittatura egrave qui sinonimo di direzione univoca e unitaria non rimanda ad un tracimare al di lagrave dei limiti legali procedurali e costituzionali nellrsquoesercizio del potere poli-tico ma allrsquoesistenza di una direzione e di una responsabilitagrave politica chiara in quanto emancipata dalla mediazione e dal compromesso laquoIl fascino della ldquogran-derdquo demagogia gladstoniana la fede incrollabile delle masse nel contenuto etico della sua politica e soprattutto nel carattere etico della sua personalitagrave furono gli elementi che condussero in modo cosigrave rapido una tale macchina alla vittoria

106 Weber 1998c 154107 Ibidem108 Weber 1998d 236109 Weber 2002a 117-118110 Weber 2004 89

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 189

contro i notabili Fece cosigrave la sua comparsa sul terreno della politica un elemento cesaristico-plebiscitario il dittatore del campo di battaglia elettoraleraquo 111 Il ple-biscitarismo produce quella reductio ad unum mdashun effetto maggioritariomdash della complessitagrave sociale (rappresentanza) e della mediazione politica che consente la dittatura come decisione politica chiara e univoca laquoapplicato alla formazione del governo il sistema proporzionale sarebbe lrsquoopposto radicale di ogni dittaturaraquo 112 Lrsquoelezione diretta del presidente mdashlrsquoeliminazione della mediazione parlamentare in funzione della definizione del governomdash produce inoltre indirettamente an-che una strozzatura maggioritaria della rappresentanza parlamentare

Nel plebiscitarismo lrsquoultimo Weber individua la risposta allrsquoesigenza di una guida politica unitaria di fronte allrsquoemergere del rischio di impotenza della politi-ca Lrsquoimmediatezza plebiscitaria egrave in questo senso la risposta a tutto ciograve che inde-bolisce la direzione politica la capacitagrave di far valere contro la burocrazia ma piugrave in generale contro gli imperativi tecnico-sistemici una decisione legata alla vo-lontagrave ed eticamente orientata Tutto ciograve che intralcia la formazione o lrsquoesercizio della direzione politica mdashlrsquoimpotenza del parlamento la frammentazione della rappresentanza e il particolarismo degli interessi la mediazione istituzionale e la necessitagrave del compromesso politicomdash erode lo spessore politico della democra-zia e ne minaccia il senso

Lrsquoesistenza di uno spazio per la decisione egrave la conditio sine qua non percheacute la politica possa essere risorsa di senso per lrsquoindividuo della tarda modernitagrave attra-verso la possibilitagrave di mettersi al servizio (come politico di professione o come semplice militante sostenitore elettore) di una causa che abbia un fondamento etico Se la politica egrave pratica di libertagrave attivitagrave direttiva autonoma possibilitagrave di scegliere il nostro modo di vivere in comune il suo senso sta nel porsi al servizio dellrsquoetica conferendo agli individui mdashe non solo al capo o ai capimdash la possibilitagrave di sfuggire alla minaccia di insensatezza che incombe su di loro in un mondo se-gnato da processi che rendono sempre piugrave difficile essere arbitri del proprio desti-no collettivo e sottrarsi alle esigenze di adattamento al mondo che derivano dallo strapotere degli imperativi della razionalitagrave economica e tecnico-strumentale 113

Su questo sfondo due mi sembrano in conclusione i limiti principali di que-sta impostazione weberiana entrambi allrsquoinsegna di un eccesso di ottimismo Il primo riguarda una fiducia eccessiva nella capacitagrave della politica di mettere in scena conflitti rilevanti e dotati di senso Nella diagnosi di Weber lrsquounico osta-colo alla produzione di una direzione politica eticamente orientata egrave lrsquoassenza di uno spazio istituzionale adeguato La societagrave e le soggettivitagrave sono ancora capaci di progetti politici differenti allrsquoaltezza dello Stato nazione e il problema politi-co istituzionale di Weber egrave quello di dare loro una sede per realizzarli Oggi lo scenario egrave mutato profondamente e lrsquoimmediatezza non sembra piugrave garantire gli effetti positivi che Weber auspicava e nel contempo si attendeva Il secondo egrave la mancata percezione dei possibili effetti escludenti del plebiscitarismo e in gene-rale della logica maggioritaria In Parlamento e governo il ruolo del parlamento

111 Ibidem 88112 Weber 1998c 159113 Su questi temi mi permetto di rinviare a drsquoAndrea 2018

190 dImITRI drsquoANdREA

era appunto quello di luogo della mediazione della costruzione del compromes-so in contesti segnati da laquoforti conflitti interni strutturali di natura regionale sociale confessionale e di altro genereraquo 114 A partire dallrsquoopzione plebiscitaria Weber sembra invece sottovalutare quanto lrsquoimmediatezza istituzionale e le semplificazioni maggioritarie possano compromettere questa prestazione delle istituzioni politiche o quanto addirittura possano favorire lrsquoinsorgere di frattu-re ed esclusioni potenzialmente minacciose per la coesione sociale e la stabilitagrave istituzionale

Bibliografia

Aron R (1965) Max Weber und die Machtpolitik in Stammer O (Hrsg) Max Weber und die Soziologie heute Verhandlungen des 15 Deutschen Soziologentages in Heidelberg 1964 Tuumlbingen mohr Siebeck 103-120

Baehr p (1989) Weber and Weimar the ldquoReich Presidentrdquo Proposal laquopoliticsraquo 1 Ix 20-25

mdash (2008) Caesarism Charisma and Fate Historical Sources and Modern Resonances in the Work of Max Weber Abingdon-on-Thames Routledge

Beetham d (1989) Max Weber and the Theory of Modern Politics (1985) tr it La teoria politica di Max Weber Bologna il mulino

Breuer S (1998) The Concept of Democracy in Weberrsquos Political Sociology in Schroed-er R (ed) Max Weber Democracy and Modernization Basingstoke plagrave-mac-millan

Corselli m (2011) Max Weber Salvezza e rigenerazione politica palermo SaladinodrsquoAndrea d (2017) La genealogia della libertagrave dei moderni tra autogoverno e indiffe-

renza La setta come fenomeno anti-politico in Max Weber in laquoRiforma e movimenti religiosiraquo 1 69-112

mdash (2018) Centrsquoanni dopo Max Weber e la politica come professione e vocazione in laquoCambio Rivista sulle trasformazioni socialiraquo n 16 VIII 203-213

Eliaeson S (1998) Max Weber and Plebiscitary Democracy in Schroeder R (ed) Max Weber Democracy and Modernization Basingstoke plagrave-macmillan

Ferraresi F (2014) Genealogie della legittimitagrave Cittagrave e Stato in Max Weber laquoSocietagrave mutamento politica Rivista italiana di sociologiaraquo 9 V 143-160

Honigsheim p (1961) Max Weber und die Deutsche Politik laquoKoelner zeitschrift fuumlr Soziologie und Sozialpsychologieraquo xIII 263-74

Kalberg S (1998) Tocqueville and Weber on the sociological Origins of Citizenship in Schroeder R (ed) Max Weber Democracy and Modernization Basingstoke pla-grave-macmillan

Loewenstein K (1961) Max Weber als ldquoAhnherrrdquo des plebiscitaumlren Fuumlhrerstaats in laquoKo-elner zeitschrift fuumlr Soziologie und Sozialpsychologieraquo xIII 275-89

marra R (2006) La religione dei diritti Durkheim Jellinek Weber Torino Giappichellimommsen W (1993) Max Weber und die Deutsche Politik 1890-1920 (19742) tr it Max

Weber e la politica tedesca 1890-1920 Bologna il mulinopalonen K (2001) Was Max Weber a ldquoNationalistrdquo A Study in the Rhetoric of Conceptual

Change laquomax Weber Studiesraquo 1 II 196-214portinaro p p (1987) Max Weber La democrazia come problema e la burocrazia come

destino milano Franco Angeli

114 Weber 2002a 112

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 191

Segre S (1981) Fondamenti giusnaturalistici della democrazia secondo Max Weber in Treves R (a cura di) Max Weber e il diritto milano Franco Angeli

mdash (1982) Riforme istituzionali e teoria politica in M Weber laquoIl politicoraquo 1 xLVII 5-35

Shaw T (2008) M Weber on Democracy in laquoConstellationsraquo 1 xV 33-45Trigilia C (2018) La personalizzazione della leadership politica in drsquoAndrea d Tri-

gilia C (a cura di) Max Weber oggi Ripensando politica e capitalismo Bologna il mulino

Tuccari F (1993) I dilemmi della democrazia moderna Max Weber e Robert Michels Roma-Bari Laterza

mdash (2018) La personalizzazione della leadership politica Egrave ancora attuale Max Weber in drsquoAndrea d Trigilia C (a cura di) Max Weber oggi Ripensando politica e capitali-smo Bologna il mulino

Weber m (1980) Wirtschaft und Gesellschaft (Soziologische Grundbegriffe) Tuumlbingen mohr Siebeck 1922 tr it Economia e societagrave Rossi p (a cura di) 4 voll vol I Teoria delle categorie sociologiche milano Comunitagrave

mdash (1981) Zur Lage der buumlrgerlichen Demokratie in Russland in laquoArchiv fuumlr Sozialwis-senschaft und Sozialpolitikraquo 1 xxII 246-353 tr it (parziale) La situazione della democrazia borghese in Russia in Id Sulla Russia protti m (a cura di) Bologna il mulino

mdash (1998a) Wahlrecht und Democratie in Deutschland (1917) max Weber-Gesamtaus-gabe I15 mommsen W j (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 1984 347-96 tr it Sistema elettorale e democrazia in Germania in Id Scritti politici Bolaffi A (a cura di) Roma donzelli 43-87

mdash (1998b) Der Sozialismus (1918) max Weber-Gesamtausgabe I15 mommsen W j (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 599-633 tr it Il Socialismo in Id Scritti Politici Bolaffi A (a cura di) Roma donzelli 101-130

mdash (1998c) Deutschlands kuumlnftige Staatsform (1919) max Weber-Gesamtausgabe I16 mommsen W j (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 1988 97-146 tr it La futura for-ma statale della Germania in Id Scritti politici Bolaffi A (a cura di) Roma donzelli 131-167

mdash (1998d) Der Reichspraumlsident (1919) max Weber-Gesamtausgabe I16 mommsen W j (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 1988 220-224 tr it Il presidente del Reich in Id Scritti politici Bolaffi A (a cura di) Roma donzelli 231-236

mdash (2002a) Parlament und Regierung im neugeordneten Deutschland Zur politischen Kritik des Beamtentums und Parteiwesens (1918) max Weber-Gesamtausgabe I15 mommsen W j (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 1984 tr it Parlamento e governo nel nuovo ordinamento della Germania Fusillo F (a cura di) Roma-Bari Laterza

mdash (2002b) ldquoKirchenrdquo und ldquoSektenrdquo in Nordamerika (1906) max Weber-Gesamtausgabe I9 Schluchter W Baier H Lepsius R (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 1984 tr it ldquoChieserdquo e ldquosetterdquo nel Nord-America in Id Sociologia della religione Rossi p (a cura di) 4 voll vol I Torino Comunitagrave

mdash (2004) Wissenschaft als Beruf (1917-1919) Politik als Beruf (1919) max Weber-Ge-samtausgabe I17 mommsen W j Schluchter W (Hrsg) Tuumlbingen mohr Sie-beck 1992 tr it Scienza come professione Politica come professione Gruumlnhoff H Rossi p Tuccari F (a cura di) Torino Einaudi

mdash (2007) Wirtschaftsgeschichte Abriszlig der universalen Sozial- und Wirtschaftsgeschichte Tuumlbingen mohr Siebeck 1924 tr it Storia economica Linee di una storia universale dellrsquoeconomia e della societagrave Trigilia C (a cura di) Roma donzelli

mdash (2008) Brief an Ehrenberg vom 16 Juli 1917 max Weber-Gesamtausgabe II9 - Brie-fe 1915-1917 Krumeich G Lepsius m Rudhard B Schoumln m (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 707-709

192 dImITRI drsquoANdREA

mdash (2012) Wirtschaft und Gesellschaft Die Wirtschaft und die gesellschaftlichen Ord-nungen und Maumlchte Nachlaszlig Herrschaft (1922) max Weber-Gesamtausgabe I22-4 Hanke E (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 2005 tr it Economia e societagrave Lrsquoecono-mia in rapporto agli ordinamenti e alle forze sociali Dominio palma m (a cura di) Roma donzelli

mdash (2016) Wirtschaft und Gesellschaft Die Wirtschaft und die gesellschaftlichen Ord-nungen und Maumlchte Nachlaszlig Recht (1922) max Weber-Gesamtausgabe I22-3 Gephart W Hermes S (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 2010 tr it Economia e societagrave Lrsquoeconomia in rapporto agli ordinamenti e alle forze sociali Diritto palma m (a cura di) Roma donzelli

mdash (2019) Brief an Michels vom 4 August 1908 max Weber-Gesamtausgabe II5 - Briefe 1906-1908 mommsen W Lepsius R Rudhard B Schoumln m (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 615-620 tr it Lettera a Michels del 4 agosto 1908 in laquomicromegaraquo I2019 31-35

Winckelmann j (1952) Legitimitaumlt und Legalitaumlt in Max Webers Herrschaftssoziologie Tuumlbingen mohr

demagoghi democratici Un eterno ritorno

Lucilla G Moliterno

Abstract

Democratic Demagogues An Eternal Return

This essay deals with the recurrent return of the demagogue figure in democ-racy between ancient and contemporary ages Starting from the assumption that the use of language is the main tool of democratic politics in general and of dema-gogic mystification in particular the author reflects firstly on the communication strategies of the demagogue An example may be found in the diffusion mdashthrough laquoinformational cascadesraquomdash of keywords and slogans aimed at generating negative feelings in public opinion and impoverishing public debate in an extreme manner This dynamic was already noted by Bernard de Mandeville but is particularly vis-ible in the current era of microtargeting and social networks Secondly the article examines the techniques of persuasion adopted by the demagogue which seem to be particularly similar to current commercial and market strategies (for ex-ample the fan service) In particular the different self-portraying images offered by the demagogue which change according to the audience that from time to time the demagogue wants to entice are examined The most relevant representation would seem to be the laquoproletarian-billionaire tribuneraquo or the self-made man a contradictory self-representation that the author explains through the Orwellian notion of doublethink Subsequently the article analyzes the different corrup-tive techniques employed by the demagogue namely the electoral promises and the granting at public expense of concrete and calculated favors for the citizens panem et circenses In this case some analogies are found between the strategies of the demagogue and those of marketing The article concludes by examining the ultimate goal of demagogues ancient and contemporary It is hypothesized that the purpose of the demagogue is the de facto transformation of the democratic regime into an autocratic form of government In this case the notion used for the better understanding of this phenomenon is that of a tacit and veiled tyranny propter titulum used by Bartolus of Saxoferrato By instilling into public opinion the erroneous equivalence between democracy and the power of the majority the factual change of the regime is proposed as a return to an authentic and complete democracy

Keywords democracy demagoguery Provocatio ad populum power of speech political promises

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 193-207

Universitagrave degli studi di Torino lmoliterunitoit

194 LUCILLA G mOLITERNO

1 Introduzione demagoghi democratici

La demagogia egrave un fenomeno legato a ogni regime in cui lrsquoappello al po-polo la provocatio ad populum mdashnella forma di una captatio benevolentiaemdash egrave rilevante percheacute in tutte queste forme di convivenza egrave necessario che rivol-gendosi ai propri concittadini la personalitagrave politica riesca a stabilire unrsquointesa con essi

Oggetto specifico di questo saggio egrave il demagogo come figura che appare in democrazia ovvero in quel regime regolato da norme che laquodebbono servire a prendere le decisioni [] che interessano tutta la collettivitagrave col massimo di consenso e col minimo di violenzaraquo 1 secondo una delle definizioni di Norberto Bobbio Nelle democrazie di ieri ma anche e soprattutto di oggi la riflessione sul demagogo risulta centrale proprio a causa del peso che la cittadinanza ha in questo regime In questa prospettiva sembrerebbe essere la democrazia stessa che invita a servirsi di espedienti demagogici percheacute in questo regime i piugrave posso-no rovesciare il governante cosigrave come possono legittimarlo Non da oggi ma sin dagli antichi tempi la democrazia egrave accompagnata dalla presenza di chi mdashcome il pifferaio magico della fiaba dei fratelli Grimmmdash conduce ma in realtagrave seduce fatalmente la cittadinanza da platone 2 a max Weber 3 passando per polibio 4 e numerosi altri classici una certa dose di demagogia egrave considerata congeniale a ogni regime democratico Questa dimensione sta diventando particolarmente palese oggi in occidente a causa dellrsquoesteso uso populista dei nuovi media di reti televisive e sociali da parte dei governanti o dei candidati alle elezioni

Nella letteratura politica spesso la demagogia non egrave solamente una possibile disfunzione della democrazia per opera dei demagoghi e per processo natura-le questo regime sarebbe necessariamente destinato a degradarsi in demagogia demagogia intesa in questo caso come qualcosa di piugrave mdashe di diversomdash da un semplice stile dellrsquoagire politico 5 Non soltanto la figura del demagogo si pre-senta nellrsquoesperienza democratica vi sarebbe bensigrave connaturata secondo autori come platone o polibio

Innanzitutto egrave opportuno individuare quelle che sembrano essere le princi-pali strategie di persuasione e di corruzione demagogica e infine interrogarsi sullo scopo ultimo del demagogo di ogni tempo che potrebbe essere la riorga-nizzazione della forma di governo 6 rebus sic stantibus ovvero facendo funzionare mdashpiegandomdash le norme democratiche a proprio vantaggio

1 Bobbio 1999 3802 Cfr moliterno 2016 364-365 moliterno 2018 713 Cfr Weber 1993 1064 Cfr moliterno 2016 374-3755 Cfr infra sect 46 per la distinzione tra le due nozioni laquoforma di regimeraquo (configurazioni alternative tra loro

della relazione tra governanti e governati definite dalle norme che disciplinano la titolaritagrave e lrsquoe-sercizio dei diritti politici ovvero dalle leggi che riguardano la partecipazione degli individui alla formazione delle decisioni collettive) e laquoforma di governoraquo (le possibili varianti dellrsquoarchitettura istituzionale di una forma di stato lo specifico complesso di rapporti tra gli organi politici mdashcolle-giali o meno che sianomdash lrsquoarticolazione e distribuzione delle funzioni politiche) cfr Bovero 2017 392-394

dEmAGOGHI dEmOCRATICI UN ETERNO RITORNO 195

2 Strategie comunicative

Non egrave piccola la parte di rovina procurata dagli uomini piugrave bravi a usare le parole 7

Nella letteratura politica dunque mdashsoprattutto ma non esclusivamente in quella classicamdash il termine demagogia ha due sfere di significato prevalenti La seconda saragrave affrontata in conclusione 8 qui di seguito si rifletteragrave innanzitutto sulla prima Con demagogia si puograve intendere una gamma di fenomeni di prassi particolari della comunicazione di tecniche di persuasione e di stili dellrsquoagire politico 9 Tanto nellrsquoantica democrazia diretta quanto in quella rappresentativa contemporanea il linguaggio e i simboli hanno un ruolo preminente tra gli stru-menti del potere politico

Qual egrave il modo di comunicare caratteristico del demagogo Egli si rivolge mdashdirettamente oppure attraverso mezzi di comunicazione unidirezionalimdash al laquopopolo sovranoraquo cui tende a presentarsi come unico interprete e portavoce della presunta volontagrave generale Uno tra i numerosi esempi contemporanei di questo modo di porsi puograve essere il discorso (effettivamente pronunciato) in cui un uomo politico dichiara che il suo partito egrave laquolrsquounico movimento che realizza il sogno di un popolo le speranze di un popolo le attese di un popolo lrsquounico partito che definisce lrsquoidentitagrave del nostro popoloraquo 10

Il demagogo si presenta come laquodifensoreraquo della collettivitagrave in base allrsquoempatia che riesce a creare coinvolgendo emotivamente i suoi uditori Si propone come laquoguidaraquo dei concittadini che riesce ad appassionare attraverso dichiarazioni ecla-tanti di adesione a princigravepi ideali A questo scopo il demagogo ricorre sempre allrsquouso ripetuto di parole-chiave spesso svuotate di significato tra cui laquolibertagraveraquo laquopatriaraquo laquodemocraziaraquo laquodirittiraquo laquocrescita economicaraquo ma anche laquocambiamen-toraquo laquopopoloraquo laquocittadinanzaraquo eccetera

Si serve altresigrave di formule sintetiche volte a ottenere un effetto persuasivo immediato e atte ad essere facilmente memorizzabili 11 In ciograve in qualche modo

7 Aristotele 2006 xxVIII 38 Cfr infra sect 49 Questo saggio tenta di adoperare la categoria di demagogia mdashricostruita sullrsquouso dei classici in

particolar modo sulle opere di platonemdash per denotare fenomeni non soltanto antichi ma anche con-temporanei per la costruzione di questa definizione stipulativa di demagogia mi permetto di rimandare a moliterno 2016 in particolare al sect 2 per una riflessione sulla storia dei termini del ceppo di demago-gos che nel quinto secolo a C nascono come adiafori e soltanto successivamente assumono i significati negativi attribuiti alla nuova classe politica (per questa transizione semantica cfr anche Connor 1971) e al sect 7 per lrsquoambiguitagrave intrinseca alle figure di laquotrascinatori di popoloraquo a seconda della valutazione as-siologica la forma di governo del protos aner (Th II659) mdasheidos storico ricorrentemdash si puograve declinare in forme tanto negative quanto positive (ad esempio guardando allrsquoAtene storica Tucidide ne assume come esempi paradigmatici rispettivamente Cleone e pericle) per distinguerle teoricamente si puograve seguire la tradizione classica mdashsoprattutto aristotelicamdash che adopera il criterio del sympheron tuttavia nella realtagrave storica non esiste un discrimine netto tra le due giaccheacute la determinazione di questo stesso criterio dipende dalla relativitagrave dei giudizi di valore

10 prospero 2010 30 per approfondire cfr la laquoautobiografiaraquo di Silvio Berlusconi Friedman 2015

11 laquoSlogan semplici e comprensibili a tutti studiati per smuovere emozioni basiche come rabbia rivalsa pauraraquo Fittipaldi 2018 34

196 LUCILLA G mOLITERNO

il demagogo (di ogni tempo mutatis mutandis) sembra servirsi delle laquocascate in-formativeraquo 12 uno dei possibili processi di formazione delle credenze sociali Una laquocascataraquo si verifica allorcheacute un insieme di individui accetta unrsquoopinione op-pure una formula pur senza aver riflettuto sulla questione che ne egrave argomento Quando altre persone riprendono la credenza o lo slogan assimilato dal primo gruppo ne diventano a loro volta portatori nuovamente in maniera irriflessa e acritica In questa operazione si affidano a una sorta cognizione collettiva simile a quella che Tocqueville avrebbe forse chiamato tirannia dellrsquolaquoopinione pubbli-ca [] che rappresenta la maggioranzaraquo 13 ovvero la tirannide del conformismo sociale esercitata della maggioranza della popolazione su chi la pensa diversa-mente Una dinamica simile era giagrave stata rilevata da Bernard de mandeville nella sua Indagine sulla natura della societagrave dove afferma che se egrave possibile convincere anche un unico individuo ad abbracciare una certa opinione immediatamente numerosi altri la sosterranno e in questo modo il politico dovragrave semplicemente far leva su questo gruppo di persone affincheacute esso continui a difendere la sua iniziale affermazione 14 In termini contemporanei si tratta del principio psico-logico della riprova sociale mdashuna sorta di ignoranza collettiva per contagiomdash quanto egrave maggiore il numero di individui che trova convincente una certa idea tanto piugrave quella stessa idea saragrave considerata fondata e valida da un numero sem-pre crescente di altre persone 15

Oggi nellrsquoera dei social network questo meccanismo di laquocascataraquo egrave faci-litato anche grazie allrsquouso di codici tecnologici e di algoritmi informatici che creano laquobolle culturaliideologiche di filtraggioraquo 16 Attraverso algoritmi le piattaforme on-line decidono quali contenuti mostrare e a quali utenti per-mettendo mdashgrazie al microtargetingmdash 17 la rapida diffusione di pseudo-noti-zie in qualche modo personalizzate 18 Ciograve avviene per mezzo di meccanismi che tendono a confermare convincimenti superficiali piuttosto che favorire una libera informazione 19 Ultimamente si egrave parlato della cosiddetta laquoBestiaraquo

12 Cfr Origgi 2016 47-51 Come variante della nozione di laquocascate informativeraquo Cass Sunstein ha sviluppato lrsquoidea di laquoavailability cascaderaquo che spiega il complesso processo di formazione delle cre-denze collettive soprattutto attraverso lrsquouso di social network Il concetto di laquoavailability cascaderaquo ha trovato applicazione in particolar modo nella teoria finanziaria e nellrsquoanalisi e valutazione del rischio Cfr Sunstein 2004 2005 Sunstein Kuran 2007

13 Tocqueville 2004 25814 laquoSe quindi un legislatore o un politico per cui avessero grande venerazione dovesse dire loro

che la massima parte degli uomini ha in seacute un principio di valore [] e che quelli che ne hanno di piugrave sono i migliori della loro specie egrave del tutto verosimile che molti di loro pur non sentendo in seacute questo principio lo prenderebbero per vero ma se anche uno solo su dieci puograve essere convinto a dichiarare apertamente di possedere tale principio e a difenderlo contro tutti i detrattori subito sosterranno la stessa cosa in sei [] e il politico non deve fare altro che adulare con tutta lrsquoattenzione possibile lrsquoor-goglio di quelli che si vantano di averlo [] Lrsquoorgoglio che li ha spinti la prima volta ad affermare tale principio li costringe poi a difendere la loro affermazioneraquo mandeville 2008 140

15 Cfr Cialdini 2017 122-12316 Cfr parisier 201217 Sul microtargeting elettorale piugrave in particolare negli States cfr Balz 2006 Kettle 2006 Blakely

201618 per una riflessione sullrsquoinformazione nellrsquoetagrave degli algoritmi informatici cfr Agostino 2018 Sul

tema delle fake news cfr Sofri 201519 Cfr durante 2013 49 dominijanni 2017 98

dEmAGOGHI dEmOCRATICI UN ETERNO RITORNO 197

si tratta di un sistema informatico ideato da Luca merisi in grado di analiz-zare quali sono i messaggi on-line che ottengono un maggior numero di visua-lizzazioni e da parte di quali fruitori 20 Su questa base vengono rapidamente studiati nuovi post e video coerenti con le tendenze prevalenti dellrsquoopinione pubblica Questi semplificano il dibattito politico in maniera estrema fomen-tando per lo piugrave sentimenti negativi mdashaggressivitagrave rabbia timore ecceteramdash e sono finalizzati a moltiplicarsi diventando laquoviraliraquo 21 Lrsquoaggettivo si riferisce a contenuti che attraverso lo scambio in rete soprattutto mediante la condi-visione sui social acquistano una larghissima popolaritagrave in tempi significati-vamente brevi

Il demagogo egrave capace di mobilitare le masse facendo leva su stereotipi attinti tra i pregiudizi diffusi che piugrave facilmente possono trovare un riscontro positivo nellrsquoopinione pubblica Egli costruisce dunque i propri discorsi sulle premesse largamente condivise degli endoxa ovvero delle opinioni comuni 22 Riesce a su-scitare entusiasmo per un verso ingraziandosi il suo uditorio 23 con lrsquoadulazione e per un altro stimolando i sentimenti popolari meno nobili ad esempio esaspe-rando le fratture sociali ed enfatizzandone i problemi a proprio vantaggio una dinamica particolarmente diffusa oggi in pressocheacute tutte le realtagrave occidentali Nellrsquoantichitagrave ellenica il demagogo paradigmatico per questi profili egrave Cleone del quale le principali fonti tracciano il ritratto laquosinistroraquo 24 di un oratore sfronta-to la cui eloquenza egrave volgare e superficiale

A quanto si evince dalle opere di Aristofane Tucidide e Aristotele Cleone non pare interessato a indicare un qualche indirizzo politico effettivo ai suoi con-cittadini egrave un imbonitore il suo discorso egrave mistificante e ingannevole Il verna-colo napoletano ha un termine metaforicamente appropriato per descrivere un personaggio di tal genere laquomagliaroraquo che designa il venditore di tessuti di scarsa qualitagrave proposti perograve come un acquisto vantaggioso per estensione magliaro egrave il commerciante disonesto imbroglione e truffatore

Espressione fenomenica di questa inclinazione in politica egrave la propensio-ne a deformare sfacciatamente la realtagrave nei propri discorsi con espressioni iperboliche ma anche con laquosempliciraquo menzogne nel Futuro della democrazia Bobbio qualifica come laquonaturaleraquo questa tendenza del politico a laquonasconder-si [] dichiarando in pubblico le proprie intenzioni [] in forma menzo-gneraraquo 25

20 Egrave stato altresigrave osservato come per mezzo dei social network il sistema di merisi invii dei se-gnali in qualche modo laquocodificatiraquo agli estremisti attraverso il meccanismo noto in letteratura come laquodog-whistlingraquo Cfr de Luca 2018

21 Cfr Fittipaldi 2018 35-36 per approfondire le specificitagrave dellrsquohate speech on-line cfr zic-cardi 2018 sullrsquolaquousoraquo strumentale di sentimenti come odio paura xenofobia per mobilitare le masse e ottenere consenso (o semplicemente audience) cfr Escobar 2008 In particolare per questo uso laquopopulistaraquo dei social network da parte dei governanti italiani cfr Ammar Barr Giuffrida 2018

22 Cfr Ferraro 1986 9023 Uno dei caratteri tipici del demagogo giagrave sottolineati da Aristotele egrave lrsquoadulazione che spesso si

concreta in un elogio del pubblico Cfr Aristotele 2013 1292a24 davies 1978 12025 Bobbio 1984 216

198 LUCILLA G mOLITERNO

21 Tecniche di persuasione il fan service

Il baricentro del rapporto tra il demagogo e il suo popolo-pubblico egrave sempre dinamico in movimento e le tecniche di adescamento di cui si serve sono scan-dite in piugrave fasi

Innanzitutto il demagogo saggia lrsquoopinione pubblica e ne esplora lrsquoatteggia-mento generale Nellrsquoetagrave contemporanea si puograve servire dei sondaggi poi nelle sue dichiarazioni finge di far proprio il sentire diffuso delle masse tentando di anticipare lrsquoevolversi delle loro tendenze Quindi con le sue provocazioni pun-ta ad adescare i molti cercando di suscitare determinati umori e di ottenere le reazioni desiderate Ciograve che rende convincente la comunicazione del demagogo egrave la capacitagrave di sintonizzarsi con i sentimenti diffusi quando il risultato dei suoi discorsi mdashe dei suoi tweetmdash 26 non egrave quello sperato egli varia il linguaggio com-misurandolo allrsquoeffetto prodotto cerca di adattarsi nei contenuti riformulandoli sempre al fine drsquoincanalare le reazioni degli uditori nella direzione voluta Allrsquooc-correnza quando gli egrave utile devrsquoessere capace di alterare smentire negare quel che ha precedentemente sostenuto Insomma per persuadere il demagogo deve intuire la base del sentire comune fingere di condividerlo per poi modificarlo incanalandolo a suo piacimento e infine ritrasmetterlo al suo pubblico

La storia politica italiana ha conosciuto personaggi che sono stati particolar-mente sfrontati nel ritrattare le proprie dichiarazioni magari accusando laquogli altri di fraintendimenti o equivoci interpretativiraquo 27 ma guardando alla letteratura classica lrsquoesempio eccellente egrave Callicle nel Gorgia platonico In questo dialogo Socrate rileva che qualora lrsquoassemblea non sembrasse condividere i discorsi del giovane retore egli cambierebbe sugravebito opinione rivolgendo al demos ateniese le parole che esso vuole sentirsi dire sempre mantenendo lo scopo di manipo-larlo 28 Ne risulta che il demagogo abile sembra avere una particolare predispo-sizione ad anticipare lrsquoopinione popolare e adattarvi il proprio discorso cosigrave da riuscire a catturarne il consenso indipendentemente dalle tesi sostenute noncheacute dalle proprie convinzioni ammesso che ne abbia Il suo intento non egrave descrittivo o informativo bensigrave meramente persuasivo 29 il demagogo egrave un venditore di se stesso

Come osserva Bobbio ancora nel Futuro della democrazia in questo regime laquolrsquoabilitagrave del politico consiste esattamente come nel mercato [nel] comprendere i gusti del pubblico e magari [nellrsquo]orientarliraquo 30 Non egrave fuorviante sottolineare lrsquoanalogia con ciograve che nella promozione commerciale si indica con lrsquoespressione fan service Si tratta di una strategia di mercato (soprattutto editoriale e cinemato-grafico) che dopo aver individuato un laquotiporaquo potenziale consumatore richiama

26 per le particolari strategie di sfruttamento di Twitter e di altre piattaforme on-line volte a ri-levare il laquosentimentoraquo prevalente dei fruitori al fine di soddisfarli e moltiplicare la diffusione dei post cfr Fittipaldi 2018 34

27 prospero 2010 148 Cfr anche 14228 Cfr platone 2010a 481d-e per unrsquoanalisi di questo passo mi permetto di rinviare a moliterno

2016 36729 Cfr pazeacute 2016 10830 Bobbio 1984 135-136

dEmAGOGHI dEmOCRATICI UN ETERNO RITORNO 199

attenzione e valorizza determinati aspetti dei prodotti che possono soddisfarlo Allo scopo appunto drsquoilludere gli appassionati (fan) di fornir loro un servizio Egrave una dimensione dellrsquoagire persuasivo che egrave divenuta indispensabile quando ci si rivolge al grande pubblico e che puograve presentarsi sotto molteplici forme Il fenomeno egrave particolarmente diffuso nel settore dei manga (i fumetti giapponesi) e dei videogiochi 31 Come il discorso politico-demagogico anche il fan service si basa su stereotipi e dagrave lrsquoimpressione di offrire al pubblico laquociograve che vuoleraquo ma lrsquounico scopo egrave quello di incrementare le vendite

22 Tecniche di persuasione il doublethink

Al demagogo sembra non interessare realmente dunque lrsquoargomentazione in favore di una determinata tesi la diffusione una certa rappresentazione della realtagrave la proposta di una visione delle cose credibile e coerente Il suo scopo pare essere semplicemente quello di laquoconvincereraquo di attrarre dalla propria parte il maggior numero di concittadini ma proprio per questo il discorso demagogico egrave sovente mutevole ed anzi camaleontico a seconda delle circostanze cambiano le immagini evocate per influenzare la cittadinanza per stimolare determinate reazioni e comportamenti Appellandosi in modo spregiudicato e strumentale a diversi principi ideali il demagogo si atteggia in forme differenti mdashe talvolta contraddittoriemdash al mutare sia degli umori della piazza sia dei suoi effettivi scopi personali del momento Il demagogo laquointelligenteraquo sa che il (suo) popolo non esiste come un soggetto da seacute omogeneo sa di non rivolgersi a unrsquounitagrave effet-tivamente indifferenziata perciograve varia il suo discorso a seconda delle circostanze e dei gruppi determinati cui srsquoindirizza di volta in volta NellrsquoAtene del quinto secolo a C questo atteggiamento era chiamato laquocoturnismoraquo il coturno era un sandalo che poteva essere calzato indifferentemente a entrambi i piedi A Tera-mene generale e oratore noto per il suo trasformismo politico venne affibbiato il soprannome di laquocoturnoraquo 32

Lrsquoesperienza storica mostra che il demagogo puograve scegliere di usare differenti registri anzitutto per quanto riguarda la rappresentazione di se stesso per un verso puograve mostrarsi come una persona qualsiasi uno qualunque come tanti altri Alcuni retori antichi si sforzavano di accentuare i loro tratti laquopopolariraquo usando un lessico volutamente semplice 33 e affermando con falsa modestia di non essere abili a parlare in pubblico di questa fattispecie egrave significativo il nome scelto nel 1944 da Guglielmo Giannini commediografo per il suo partito il movimento dellrsquoUomo Qualunque 34 Le strategie demagogiche per mostrar-si una persona qualunque possono essere tante usare espressioni colloquiali e vernacolari nei propri messaggi pubblici o sbagliare la coniugazione dei verbi partecipare a manifestazioni folkloristiche religiose o sportive optare per la bi-cicletta anzicheacute per lrsquolaquoauto bluraquo volare in classe economy anzicheacute business

31 Cfr Suzuki 2011 134-13732 Cfr moliterno 2016 36433 A titolo di esempio cfr Carlier 2011 117 su demostene34 Sul movimento dellrsquoUomo Qualunque cfr Colarizi 2007 24-26

200 LUCILLA G mOLITERNO

per un altro verso e allrsquoopposto il demagogo puograve scegliere di presentarsi come una persona da ammirare da invidiare e perciograve da seguire un individuo qualita-tivamente superiore piugrave virtuoso piugrave onesto oppure piugrave competente di grande e meritato successo infine come un personaggio carismatico con una missione da compiere In tempi recenti abbiamo potuto osservare da parte di certi leader di par-tito la costruzione dellrsquoimmagine di seacute come politici rapidi ed efficaci nelle decisio-ni con capacitagrave speciali e rare simili a quelle richieste per i grandi dirigenti aziendali

Un esempio classico di retore che adopera entrambi questi registri egrave ancora Cleone cosigrave come viene descritto nella Guerra del Peloponneso di Tucidide Nei suoi discorsi dal tono adulatorio caratterizzati dallrsquouso del laquonoiraquo egli stimola le pulsioni piugrave basse dei concittadini ponendosi al livello degli strati inferiori In altre orazioni ad esempio nel discorso su mitilene Cleone indulge nellrsquouso della dicotomia laquoio-voiraquo enfatizzando una pretesa differenza di valore tra seacute e gli ateniesi In questo modo si pone su un piano di superioritagrave rispetto al demos cui si rivolge con un tono quasi denigratorio Imitando lrsquoattitudine educativa di Isocrate 35 oppure del pericle ricostruito da Tucidide tradizionalmente ritenuti laquobuoni oratoriraquo rimprovera i cittadini per la loro la volubilitagrave e per la facilitagrave con cui si lasciano persuadere dagli altri retori 36

Secondo le circostanze il demagogo puograve dunque offrire immagini opposte di se stesso Egrave stato anche osservato che la laquosocietagrave dellrsquoinformazioneraquo stessa attraverso lrsquouso dei media per un verso laquoriporta vicini [i governanti] e suscita il rassicurante sentimento di tenerli sotto controllo contemporaneamente lrsquoim-magine li derealizza e li fa letteralmente apparire su unrsquoaltra scena socialeraquo 37 Se egrave particolarmente abile il demagogo puograve riuscire a coniugare i due aspetti in una stessa narrazione auto-rappresentandosi come quello che pierre-Andreacute Ta-guieff ha chiamato un laquotribuno proletario-miliardarioraquo 38 mdashun self made manmdash Osserva marco Tarchi nel caratterizzare la figura del capo populista laquoIl leader populista non va [] assimilato al capo carismatico deve sigrave mostrare qualitagrave non comuni ma non deve mai incorrere nellrsquoerrore di mostrarsi fatto di unrsquoaltra pasta rispetto allrsquouomo comune al quale si rivolgeraquo 39 Lrsquolaquouomo che si egrave fatto da soloraquo egrave il tipo di colui che azzimato e affermato nonostante le fortune accumula-

35 Cfr ad esempio Isocrate 2011 255-25936 laquoma ne siete voi i responsabili gli organizzatori maldestri di tali gare voi che di natura siete

soliti assistere agli interventi degli oratori come si accorre ad uno spettacolo e farvi uditori delle gesta compiute voi che modellate la vostra valutazione delle imprese future sullo splendore oratorio di chi vi fa balenare la possibilitagrave di realizzarle mentre sui fatti giagrave accaduti non vi risolvete ad adottare come piugrave indiscutibile e cosciente metro di riflessione la concreta tangibile realtagrave degli eventi fidandovi piuttosto di ciograve che udite nelle sfolgoranti arringhe di chi ve ne porge a parole un resoconto giagrave criti-camente elaborato Siete prontissimi allrsquoesca di una eloquenza ammantata da una vernice drsquooriginalitagrave [] ciascuno di voi smania per la febbre drsquoesser valente nella parola [] non scorgete con sufficiente chiarezza i concreti contorni del reale Vi ammalia il musicale incanto della dialettica vi si direbbe un pubblico intento ai duelli spettacolari dei sofisti piugrave che un popolo di cittadiniraquo Tucidide 2013 III 37-40 per lrsquoanalisi del discorso di mitilene mi permetto di rinviare a moliterno 2018 75-78

37 Ne deduce marcel Gauchet laquodi qui la passivitagrave la smobilitazione la non-partecipazione che penetra i nostri costumi politici e che costituisce la vera minaccia che grava oggi sulle nostre democra-zieraquo Gauchet 2008 41

38 Taguieff 2003 13639 Tarchi 2004 426

dEmAGOGHI dEmOCRATICI UN ETERNO RITORNO 201

te mostra di non voler allentare i legami con le sue mdashpresuntemdash modeste origini Il self made man si propone come una persona sicura di seacute ma semplice che ha faticato a raggiungere il successo e che ora si sente pronto ad affrontare lrsquoagone politico unicamente per generoso senso civico allo scopo di rendere il proprio paese finalmente prospero cosigrave come lo sono i suoi affari e le sue aziende Ersquo un registro discorsivo che gioca sulla propria assimilazione al popolo e contempora-neamente sulla distanza da esso per la posizione raggiunta e che sembra alludere al proprio successo come ad un obiettivo mdashun sogno americanomdash realizzabile anche dai piugrave umili Cosigrave costruisce questo mito un personaggio emblematico della nostra storia recente laquoGli italiani si riconoscono in me sono stato povero mi sono costruito da solo ho i loro stessi sentimenti e interessi mi piace il calcio amo la vita e amo divertirmi non ho la faccia triste dei comunisti alla Soru E amo soprattutto le belle donne che devono lasciare il loro numero di telefonoraquo 40

Lrsquoincoerenza delle narrazioni quindi non ne pregiudica lrsquoeffetto persuasivo ma percheacute il demagogo sceglie di non dare sempre la stessa immagine di seacute E soprattutto come possono gli uditori non accorgersi della contraddizione

In 1984 George Orwell sembra suggerire una risposta attraverso la nozione di laquobipensieroraquo (o con traduzione piugrave letterale laquobipensareraquo) Come numerosi termini del newspeak orwelliano 41 egrave laquobicefaloraquo ad esso sono riconducibili due nozioni eguali e contrarie tanto lrsquolaquoinfallibile capacitagrave di darla ad intendereraquo 42 del politico quanto la disposizione della massa a farsi imbonire da questrsquoultimo peraltro nel romanzo questa distinzione non appare cosigrave netta bensigrave alquanto sfumata da un lato per ciograve che riguarda i leader Orwell afferma che laquolrsquoazione essenzialeraquo del bipensiero laquoegrave lrsquouso conscio dellrsquoinganno mantenendo la fermezza di propositi che si accompagna con lrsquoonestagrave completa Raccontare deliberatamen-te menzogne [] dimenticare ogni fatto che sia diventato sconveniente e poi quando si renda nuovamente necessario prelevarlo dallrsquooblio giusto per il tempo in cui serve negare lrsquoesistenza di una realtagrave oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtagrave negata [] Chi voglia governare comandare e voglia continuare a farlo devrsquoessere in grado di spostare il senso della realtagrave [] Egrave un immenso sistema drsquoimbroglio mentaleraquo 43 dallrsquoaltro lato per quanto riguarda i destinatari delle narrazioni politiche laquobipensare significa poter mantenere simul-taneamente due pensieri contraddittori nella propria mente accettandoli entram-bi [] Attraverso la praticaraquo mdashma forse Orwell intende attraverso lrsquoassuefazio-nemdash laquoil bipensiero permette di ritenere che la realtagrave non sia violataraquo 44

40 Citato da prospero 2010 5341 Sulla costruzione del newspeak in questo romanzo cfr manferlotti 198442 Bobbio 2008 6043 laquoThe essential act of the Party is to use conscious deception while retaining the firmness of purpose

that goes with complete honesty To tell deliberate lies [] to forget any fact that has become inconve-nient and then when it becomes necessary again to draw it back from oblivion for just so long as it is needed to deny the existence of objective reality and all the while to take account of the reality which one denies [] If one is to rule and to continue ruling one must be able to dislocate the sense of reality [] It is a vast system of mental cheatingraquo Orwell 1990 223-224 traduzione e corsivo miei

44 laquodoublethink means the power of holding two contradictory beliefs in onersquos mind simultaneosly and accepting both of them [] But by the exercise of doublethink he also satisfies himself that reality is not violatedraquo Orwell 1990 223 traduzione mia

202 LUCILLA G mOLITERNO

Lrsquoincongruenza provoca disagio psichico nella persona che inconsciamente attiva dei processi mentali per tentare di compensare lo squilibrio giaccheacute laquoci sono delle cose disturbanti di cui preferiamo non renderci contoraquo 45 per salvare il principio psicologico di coerenza Nel suo saggio sulla demagogia elettroni-ca Alessandro dal Lago sostiene che la riduzione delle dissonanze laquoin termini politici [] si potrebbe definire una forma di complexio oppositorum Lrsquoespres-sione [] egrave stata immortalata nella teoria politica da un saggio giovanile di Carl Schmitt 46 [] In questo senso significa aggregazione degli opposti [] ldquotenere insiemerdquo tendenze opposteraquo 47

3 Tecniche di corruzione le promesse

Il demagogo non egrave sono un parlatore efficace in qualche modo egrave anche un laquocorruttoreraquo Uno tra gli espedienti demagogici piugrave praticati egrave lrsquoassunzione di falsi impegni verso il proprio uditorio o lrsquoelettorato e la concessione di favori spiccioli Emblematica egrave la scena dei Cavalieri di Aristofane in cui in un cre-scendo spudorato e sgangherato i due demagoghi che competono per il favore del demos riversano su di lui promesse sempre piugrave sbalorditive 48 Questo tipo di agire parodiato da Aristofane trova le sue radici nellrsquooratoria classica Sin dai tempi di pericle le promesse ma anche lrsquoelargizione di piccoli benefici sono esche efficaci per farsi apprezzare e conquistare popolaritagrave (laquola reputazione di amare il proprio paeseraquo secondo la definizione hobbesiana) 49 ad esempio quello che Aristofane nelle Vespe chiama il laquomiserabile salarioraquo 50 per la partecipazione alle assemblee

Nel saggio su Contratto e contrattualismo Bobbio fa osservare che laquolrsquouomo politico non a caso assimilato giagrave da Schumpeter a un imprenditore ricava dalle risorse pubbliche di cui egrave in grado di disporre o di far credere di disporreraquo 51 il proprio consenso potrebbero venire in mente per analogia la promessa eletto-rale di un cosiddetto salario di cittadinanza oppure la concessione di un bonus in base a un decreto che assegna una cifra contenuta ai lavoratori dipendenti con

45 Cialdini 2017 6646 Il saggio schmittiano cui si riferisce dal Lago egrave Cattolicesimo romano e forma politica pubblica-

to originariamente nel 1923 (nda)47 dal Lago 2013 53-55 Unrsquoaltra risposta assai meno complessa a questo interrogativo si po-

trebbe rintracciare nella Psychologie des foules di Gustave Le Bon uno tra i primi tentativi di studiare scientificamente lrsquoinfluenza dei fenomeni collettivi sul comportamento dei singoli Il sociologo francese sostiene che quando un individuo si trova in un assembramento di persone la ragione risulta come laquosospesaraquo privando i componenti di una folla dellrsquoattitudine a formulare giudizi per questo motivo il messaggio del meneur des foules puograve essere estremamente flessibile In seno a questa laquoanima collet-tivaraquo infatti possono essere evocate anche idee e immagini in contraddizione tra loro lrsquoincoerenza non risulterebbe evidente alla folla a causa di questa interdizione dello spirito critico individuale Ne consegue che la ricerca ponderata del lessico non egrave utile al meneur e puograve anzi rivelarsi uno sforzo controproducente Cfr Le Bon 1895 I III sectsect 1 2 3 per una trattazione piugrave estesa dellrsquoargomento rinvio a moliterno 2018 sect 1 moliterno 2019b sect 1

48 Cfr Aristofane 2007a vv 1152 sgg49 Cfr Hobbes 2016 89 moliterno 2019a50 Aristofane 2007b v 70151 Corsivo mio Bobbio 1984 142

dEmAGOGHI dEmOCRATICI UN ETERNO RITORNO 203

reddito inferiore a una certa soglia Il demagogo egrave solito promettere benefici da finanziare con denaro pubblico si tratta di un topos ricorrente osservato giagrave da platone nel Gorgia e nella Repubblica 52 Quando lrsquoarena politica si trasforma in un mercato come nei Cavalieri si instaura una relazione do ut des in cui i cittadi-ni si trasformano in laquoclientiraquo dei politici una delle due figure del laquocittadino non educatoraquo di Bobbio 53

Naturalmente non esiste un criterio sicuro che permetta di distinguere tra una promessa auto-interessata oppure animata da genuino spirito filo-popolare Egrave comunque importante osservare che in democrazia questa dinamica la pro-messa di benefici in cambio di voti sembra fisiologica Egrave questa peraltro la strategia grazie alla quale il demagogo riesce effettivamente a interessare anche gli annoiati gli apatici gli astensionisti qualificati da platone come apragmones laquocoloro che non si occupano di politicaraquo 54 mdashovvero quanti rientrano nella se-conda figura del laquocittadino non educatoraquo di Bobbiomdash sono pronti a recarsi in assemblea e oggi alle urne qualora vengano indotti a credere di poterne ricavare un qualche beneficio

4 Per quale scopo

Si possono immaginare forme di schiavitugravepeggiori [] percheacute piugrave insidiose []

che riesca[no] a trasformare gli uomini inmacchine stupide e appagate che si

credono libere mentre sono asservite 55

Attraverso la manipolazione dei concittadini lrsquoagire del demagogo ha come scopi immediati lrsquoacquisizione il mantenimento e il consolidamento del consenso e conseguentemente del potere ma il suo fine ultimo potrebbe essere rappresen-tato come un mutamento de facto della democrazia Egrave possibile che i demagoghi inducano un cambiamento della forma di governo tale da snaturare la democra-zia da stravolgerla sino a trasformarla in un regime che democratico non egrave piugrave

Se per un verso il termine demagogia evoca una gamma di prassi della comu-nicazione e di tecniche di persuasione politica 56 dalla letteratura mdashsoprattutto ma non esclusivamente dellrsquoantichitagrave classicamdash emerge anche un secondo signi-ficato In base ad esso la demagogia appare come qualcosa di piugrave e di diverso da una semplice laquomanieraraquo mdashuno laquostileraquomdash dellrsquoagire politico Ha a che fare con lrsquoequilibrio dei poteri e per questo potrebbe essere considerata una specie a seacute nel genere delle forme di governo In questrsquoaccezione il termine demagogia egrave impiegato mdashnel libro IV della Politica di Aristotelemdash per designare un eidos particolarmente corrotto del genos democrazia la sua estrema deviazione una forma di governo in cui i demagoghi esercitando il loro potere al di sopra delle

52 Cfr platone 2010a 518e-519a 518e-519a 2010b 565a53 Cfr Bobbio 1984 15354 platone 2010b 565a55 yourcenar 1988 110-11156 Cfr supra sect 2

204 LUCILLA G mOLITERNO

leggi controllano lrsquoassemblea democratica Secondo lo stagitira una delle ca-ratteristiche che permettono di individuare questa distorsione della democrazia consiste nel fatto che la decisione collettiva non assume la forma prevalente della legge bensigrave quella di decreto particolare Formalmente il popolo egrave titolare del potere politico ma nei fatti sono i demagoghi a esercitarlo il governo attraverso i decreti egrave opera dei demagoghi che influenzano e irretiscono lrsquoassemblea Ari-stotele afferma il demos egrave padrone di tutto ma i demagoghi lo sono a loro volta dellrsquoopinione del demos che li segue incantato e sobillato 57

da un certo punto di vista si potrebbe dire che in questo modo i demagoghi riescono a rendere il regime democratico simile a quella che Bartolo da Sasso-ferrato nel xiv secolo chiama una tirannide tacita e velata propter titulum 58 In questa forma celata di tirannia nellrsquoapparente rispetto delle regole le norme stesse vengono alterate e ciograve permette al cripto-tiranno di concentrare su di seacute numerosi poteri che non gli spettano Si tratta di una forma di eversione occulta esercitata laquosulla base apparente delle regole costituzionali ma con la sostanziale alterazione di questeraquo ovvero laquosotto la maschera del rispetto delle forme costi-tuzionaliraquo 59 Il demagogo si riveste di una carica alla quale mdashnonostante lrsquoappa-renzamdash non spetta legittimamente il potere che egli si arroga In questo modo laquoviene in tanta potenza da costringere il governo a fare quello chrsquoegli vuoleraquo 60

Nelle democrazie contemporanee un fenomeno di questo genere si puograve osservare nelle dinamiche che intercorrono tra potere legislativo ed esecutivo Questrsquoultimo egrave il luogo istituzionale in cui oggi piugrave spesso si colloca il demago-go Il ricorso alla decretazione drsquourgenza alla legislazione delegata e in generale la supremazia delle decisioni governative sul potere legislativo dellrsquoassemblea deliberante sono segni dello sbilanciamento del potere politico in favore del governo a scapito dellrsquoorgano rappresentativo Si osserva una trasformazione delle prassi che porta a uno spostamento del potere politico in un centro di fatto autocratico pur rimanendo formalmente in vigore le regole del gioco democra-tiche Questa alterazione autocratica non egrave imposta con la forza bensigrave incontra consenso anche percheacute paradossalmente egrave presentata come il conseguimento di una forma di democrazia compiuta laquodisintermediataraquo un ritorno a una de-mocrazia autentica In Italia i cittadini hanno avuto mdashnel mese di settembre 2018 e in diretta Facebookmdash lrsquoesempio di unrsquoargomentazione di questo tipo il messaggio video in cui ministro si riferisce a se stesso come laquoun organo dello stato elettoraquo al quale pertanto sarebbe stato richiesto (dal laquopopoloraquo srsquointende) di assumere determinate decisioni al contempo si riferisce alla magistratura che ha aperto unrsquoindagine su di lui come un organo dello stato laquonon eletto da nes-sunoraquo e dunque privo di legittimazione nei suoi atti in quanto non ne risponde ai cittadini elettori 61

57 Cfr Aristotele 2013 1292a58 Cfr Bartolo da Sassoferrato 2017 xII Sul De Tyranno di Bartolo da Sassoferrato cfr Quaglio-

ni 198359 Calasso 1965 26360 Ibidem61 Video disponibile su httpsit-itfacebookcomsalviniofficialvideos Forse il ministro non sa

che il termine laquomagistratoraquo egrave legato al latino magis laquopiugraveraquo con il suffisso -ter che indica comparazione

dEmAGOGHI dEmOCRATICI UN ETERNO RITORNO 205

Nel nostro tempo mdashin cui laquonon crsquoegrave nessun regime anche il piugrave autocratico che non ami farsi chiamare democraticoraquo 62mdash i demagoghi quando riescono a usare lrsquoinfluenza sulle masse per la propria investitura personale possono defor-mare le regole del gioco a loro vantaggio senza bisogno di colpi di stato

Bibliografia

Agostino L (2018) La rete a maglie strette e larghe lrsquoinformazione e i giornalisti fra media tradizionali web e social in Cattaneo F Vitale E (a cura di) Web e societagrave democra-tica Un matrimonio difficile Torino Accademia University press 157-166

Ammar K Barr C Giuffrida A (2018) Revealed How Italyrsquos populists used Facebook to win power Matteo Salvini and Luigi Di Maio eclipsed rivals in online election battle data shows laquoThe Guardianraquo 17 dicembre

Aristofane (2007a) Cavalieri in Commedie tr it mastromarco G Torino UTETmdash (2007b) Vespe in Commedie tr it mastromarco G Torino UTETAristotele (2006) Politica e costituzione di Atene tr it Viano A Torino UTETmdash (2013) Politica tr it Viano A milano RizzoliBalz d (2006) Democrats Aim to Regain Edge In Getting Voters to the Polls laquoWashing-

ton postraquo 8 ottobreBartolo da Sassoferrato (2017) Trattato sulla tirannide Foligno Il formichiereBlakely R (2016) Data scientist target 20 million new voters for Trump laquoThe Timesraquo 22

settembreBobbio N (1984) Il futuro della democrazia Torino Einaudimdash (1999) Teoria generale della politica Torino Einaudimdash (2008) Contro i nuovi dispotismi Scritti sul berlusconismo Bari dedaloBovero m (2017) Pleonocrazia Critica della democrazia maggioritaria laquoTeoria politicaraquo

VII 389-403Calasso F (1965) Gli ordinamenti giuridici del Rinascimento medievale milano

GiuffreacuteCarlier p (2011) Introduzione in demostene Orazioni milano Rizzoli 5-121Cialdini R B (2017) Le armi della persuasione Come e percheacute si finisce col dire sigrave Firen-

ze GiuntiColarizi S (2007) Storia politica della Repubblica 1943-2006 Bari LaterzaConnor W R (1971) The new politicians of Fifthy-Century Athens Indianapolis Hack-

ett publishing companyCortelazzo m zolli p (2008) Il nuovo etimologico Dizionario etimologico della lingua

italiana Bologna zanichellidal Lago A (2013) Clic Grillo Casaleggio e la demagogia elettronica Napoli Cronopiodavies j K (1978) La Grecia classica Bologna Il mulinode Luca d m (2018) Lrsquoestremista Come Matteo Salvini ha usato lrsquoestrema destra

per costruire la nuova Lega e cosa significa per il futuro del suo partito laquoIl postraquo 10 dicembre

dominijanni I (2017) Fare e disfare il popolo Unrsquoipotesi sul caso italiano laquoTeoria poli-ticaraquo 7 87-109

durante m (2013) Informazione e regolazione Internet come problema democratico laquoTeoria politicaraquo 3 39-65

tra due Speculare e opposta la costruzione della parola laquoministroraquo composto da minus laquomenoraquo e -ter Cfr Cortelazzo zolli 2008 pianigiani 1926

62 Bobbio 1999 327 Cfr anche Gauchet 2008 145

206 LUCILLA G mOLITERNO

Escobar R (2008) La paura in marcia laquoIrideraquo xxI 55 521-526Ferraro G (1986) Strategie comunicative e codici di massa Torino LoescherFittipaldi E (2018) Il ministero della propaganda Italia selfie Italia crac laquoLrsquoEspressoraquo

35 32-37Friedman A (2015) My way Berlusconi si racconta a Friedman milano RizzoliGauchet m (2008) Un mondo disincantato Tra laicismo e riflusso clericale Bari dedaloHobbes T (2016) Leviatano milano RizzoliIsocrate (2011) Orazioni tr it Ghirga C Romussi R milano RizzoliLe Bon G (1895) Psychologie des foules parigi AlcanKettle m (2006) How Democrats missed the vote laquoThe Guardianraquo 3 novembremandeville B (2008) La favola delle api Bari Laterzamanferlotti S (1984) Pozzo di Babele Parola e morte in laquo1984raquo in laquoBelfagorraquo xxxIx

397-408moliterno L G (2016) Quale demagogia Riflessioni a partire da Platone laquoTeoria poli-

ticaraquo 6 361-381mdash (2018) La figura del demos unrsquoinvenzione dei demagoghi in de Luise F (ed) Cit-

tadinanza Inclusi ed esclusi tra gli antichi e i moderni Trento Universitagrave degli Studi 71-92

mdash (2019a) Il grande demagogo reputazione prestigio carisma laquoIl ponteraquo II 144-156mdash (2019b) La figura del demagogo come antidemiurgo Da Platone a Filippo Burzio laquoSto-

ria del pensiero politicoraquo (in corso di stampa)Origgi G (2016) La reputazione Chi dice che cosa di chi milano Universitagrave BocconiOrwell G (1990) 1984 London penguin booksparisier E (2012) The Filter Bubble What The Internet Is Hiding From You London

penguin bookspazeacute V (2016) Cittadini senza politica Politica senza cittadini Torino Gruppo Abelepianigiani O (1926) Vocabolario etimologico della lingua italiana Firenze Arianiplatone (2010a) Gorgia tr it Adorno F Bari Laterzamdash (2010b) Repubblica tr it Vegetti m Napoli BiblliopolisQuaglioni d (1983) Politica e diritto nel Trecento italiano Il ldquoDe tyrannoldquo di Bartolo da

Sassoferrato (1314-1357) Firenze Leo S Olschkiprospero m (2010) Il comico della politica Nichilismo e aziendalismo nella comunicazione

di Silvio Berlusconi Roma EdiesseSofri L (2015) Notizie che non lo erano Percheacute certe storie sono troppo belle per essere

vere milano RizzoliSunstein C R (2004) Precautions against What The Availability Heuristic and Cross-

Cultural Risk Perceptions laquojohn m Olin program in Law and Economics Working paperraquo 220

mdash (2005) The Availability Heuristic Intuitive Cost-Benefit Analysis and Climate Change laquojohn m Olin program in Law and Economics Working paperraquo 263

Sunstein C R Kuran T (2007) Availability Cascades and Risk Regulation laquojohn m Olin program in Law and Economics Working paperraquo httpwwwlawuchicagoeduacademicspubliclawindexhtml

Suzuki H (2011) A Study on Scoring Customer Satisfaction Experience Value and Loyalty A Case Study of Professional Baseball Teams in Japan laquoproceedings of the 13th International Conference of American Society of Business amp Behavioral Scienceraquo 132-139

Taguieff p A (2003) Lrsquoillusione populista milano Bruno mondadoriTarchi m (2004) Il populismo e la scienza politica come liberarsi del laquocomplesso di

Cenerentolaraquo laquoFilosofia politicaraquo xVIII 3 411-432Tocqueville A (2004) La democrazia in America milano RizzoliTucidide (2013) La guerra del Peloponneso tr it Savino E Garzanti milano

dEmAGOGHI dEmOCRATICI UN ETERNO RITORNO 207

yourcenar m (1988) Memorie di Adriano Torino EinaudiWeber m (1993) Parlamento e governo Per la critica politica della democrazia e del

sistema dei partiti Roma-Bari Laterzaziccardi G (2018) Espressioni drsquoodio online una laquovalutaraquo per ottenere consenso Cat-

taneo F Vitale E (a cura di) Web e societagrave democratica Un matrimonio difficile Torino Accademia University press 39-65

On Trumpism or the End of American Exceptionalism

Nadia Urbinati

Abstract

This papers uses Trumpism to illustrate populism in power It analyses it in its rhetorical style in its propaganda tropes and ideology and finally in its aims and achievements It shows how the representative construction of the people is rhetorical and is independent of social classes and traditional ideologies The paper argues that populist democracy is the name of a new form of representative government that is based on two phenomena a direct relation between the leader and those in society whom the leader defines as the laquorightraquo or laquogoodraquo people and the superlative authority of the audience Its immediate targets are the laquoobstaclesraquo to the development of those phenomena intermediary opinion-making bodies such as parties established media and institutionalized systems for monitoring and controlling political power Populist leaders compete with other political actors with regard to the representation of the people and use electoral victory in order to prove that laquothe peopleraquo they represent is the laquorightraquo people and deserves to rule for its own good The result of these positive and negative actions delineates the physiognomy of populism in power as a laquomajorityraquo that is tainted by an undisguised mdashindeed an enthusiasticmdash politics of radical partiality the institutions are used in the interested of the laquowinningraquo part against the other

Keywords Audience Representation as Embodiment Elections as Acclama-tion majority Rule Trumpism

From Washington to Caracas and from Budapest to Rome any understand-ing of politics needs to take into account a phenomenon mdashpopulism in pow-ermdash that just some years ago was often relegated to the study of the margins of the West 1 This situation has changed especially since the election of donald j Trump in the United States Since then populism has become the catchword for describing what many scholars see as a set of troubling global political trends within democratic societies populism is used along and at times identified with other recurring words fascism authoritarianism ethno-nationalism nativism and finally laquoTrumpismraquo populism is an ambiguous term mostly used as a nom de battaille either to brand and stigmatize political movements and leaders or as a rallying cry for those who aspire to reclaim the liberal-democratic model from the hands of elites believing that model is the only valid form of democracy we have 2 The intensity and pervasiveness of populismrsquos manifestations in contem-

Columbia University New york nu15columbiaedu1 This paper profits from an article I wrote with Federico Fincheltein (2018) and the Introduction

of my book (2019)2 drsquoEramo 2013 muumlller 2016 mounk 2018 Levitsky and ziblatt 2018

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 209-226

210 NAdIA URBINATI

porary societies make scholars talk of populism as a laquocrisis of democracyraquo 3 In this article I will not use the language of crisis and will not flirt with apocalyptic visions There is nothing laquoundemocraticraquo about electing a xenophobic leader nor is there anything laquoundemocraticraquo about the rise of antiestablishment par-ties 4 I take representative democracy to be a dynamic form of politics and gov-ernment that is capable of producing and metabolizing transformations and populism among them mdashin Norberto Bobbiorsquos words laquofor a democratic system the process of ldquobecomingrdquo of transformation is its natural stateraquomdash 5 Thus de-mocracy is not in crisis because or when it gives us a majority we do not like or that is despicable democracy is a risky game that can produce plebiscitary lead-ers impatient with institutional checks and political oppositions In effect the main target of populism in power is constitutional democracy and until populist majorities do not make changes in the constitution that give them a superlative power curb the rule of law to their needs and put in jeopardy the separation of powers their governments are still democratic Trumpism is exemplary of this ambiguity and risky situation as a case of populist democracy not fascism although its language is aggressive against independent media humiliates politi-cal oppositions and makes the tenor of public discourse factional and intoler-ant This paper argues that populism has family resemblance with fascism but is not fascism the main difference between these two regimes pertains to physical violence in political competition and the practice of elections fascism used vio-lence as an ordinary method to win and retain power and abolished elections Unlike fascism populism practices demagoguery yet not physical violence and uses (at times abundantly) elections as a method for testing peoplersquos consent and parading its legitimacy While fascism does not risk being sent to the opposi-tion populism takes this risk If we consider the two corrupt forms of power that qualify fascism mdashdemagogy and tyrannymdash we see that populism involves the former but not the latter populism remains a democratic form as long as its latent fascism remains unfulfilled a shadow With Benjamin Arditi I think that populism is parasitical on democracy and that when in power looks like a pe-riphery of constitutional democracy not yet another regime outside democracy 6 I take populismrsquos history to be part of the history of representative democracy and democratization First born in the second half of the nineteen century as opposition movements denouncing elites and minimalist democracy and propos-ing their own followers as the original true members of the people populisms became more complete as mixed regimes after the demise of Fascism 7

1 A long and a short story

There are certainly conditions that facilitate the growth of populism these conditions are unquestionably social and economic but also political and cul-

3 Foa and mounk 20164 przeworski 2018 2-35 Bobbio 1987 176 Arditi 20087 I share here maninrsquos conception of representative government as mix regime (manin 1997)

ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 211

tural One could claim that their success is tantamount to an admission that constitutional democracies based on parties have failed to resist two social dis-figurements the growth of social and economic inequality so that for a large part of the population there is scant or no chance to aspire to a dignified social and political life and the growth of a rampant and rapacious global oli-garchy that makes sovereignty a phantom These two factors are intertwined they are a violation of the promise of political and civil equality and they render constitutional democracy in urgent need of critical self-reflection on laquoits failure to put an end to oligarchic powerraquo 8 The dualism between the few and the many and the antiestablishment ideology that fattens populism comes from these unfulfilled promises and translates into an accusation of party democracy 9 As we shall see in analyzing the main tropes of Trumprsquos propaganda populist leaders purport to be sincere peoplersquos knights against the soi-disant liberals they challenge traditional parties and party democracy more generally

party democracy makes laquoorganizationraquo a vehicle for peoplersquos participation in the life of the party which is not only made up of militants showing muscles against militants of other parties but also of militants exercising some control over their leaders while participating in party life 10 populist democracy comes at the end of a process of erosion of party organization to resist which parties have adopted the primaries to laquodemocratizeraquo themselves and relaxed orga-nization 11 parties have on the one hand become catch-all parties and on the other turned to the people directly in order to recover legitimacy mdashin a word they have established a direct communication of the masses with the leader and thus paved the way to populismmdash populist movements complete this trend with a radical jump having the leader perform representation directly and thus bypass party organization as much as possible As Rosenbluth and Shapiro write the trajectory of Trumpism can be made start with the institu-tionalization of the laquoopen primariesraquo to elect partiesrsquo candidates a move that have dissolved the party spirit and moreover transformed the political arena in a fight between polarized brands which communication experts concoct in the view of attracting more laquoclientsraquo or voters 12 polarization in the elec-torate is not necessarily the same thing as partisanship (that presumes party identification) which is the backbone of party democracy 13 Following recent studies on the transformation of mass parties we may say that party democracy and populist democracy are the expressions of the complex dynamic internal to representative government somehow a reiteration of the laquostandard story [that] popular democracy is fundamentally as odds with party-based represen-tative democracyraquo 14

8 Bobbio 1987 309 Urbinati 201810 I defined laquoorganized partiesraquo the way duverger (1958) and Sartori (1976) have suggested in

their classical works11 Rosenbluth and Shapiro 2018 2012 Ibidem13 White and ypi 201614 Leib and Elmendorf 2012 70

212 NAdIA URBINATI

Scholars of politics agree that in consolidated democracies populism seems to follow a cycle of electoral abstention and apathy which is a side ef-fect of catch-all parties and mainstreamism and the sign of citizensrsquo mistrust in party politics 15 When elected politicians and citizens become two sepa-rate groups that make the opposition between laquothe manyraquo and laquothe fewraquo an easily grasped catchword when ordinary citizens witness increases of social distress and gross violations of economic equality in the general indifference of their representatives and while the most powerful acquire more voice in politics it may very well happen that people distrust laquopractical politicsraquo and are ready to side with aggressive leaders promising to bring politics laquoback to peopleraquo 16

In addition some new factors contribute today to reinvigorating the popu-list rhetoric such as a globalized financial capitalism that weakens the deci-sion-making power of sovereign states (and of democratic states in particular) and a globalized labor market that narrows the possibility of striking a social-democratic compromise between capital and labor upon which constitutional democracy was built after World War Two The weakening of state sovereignty before global corporate business meets with the peoplersquos call for closed bor-ders as if democratic citizens thought that the protection of their political power demands the containment of free movement of peoples and of free com-petition over salary and social benefits Like in the past populism associates the politics of social redistribution with protectionist policies in addition the dramatic phenomenon of terrorism associated with Islamic extremism propels a politics of state security at the expense of civil rights and stresses the na-tionalistic character of democracy as a vital condition of cultural and religious identity to be protected against external enemies The split between popular anti-enlightenment sentiments and economic distress and a cultural discourse that is dominated by cosmopolitan elites exalts a representative deficit of the general interest and opens a political space for populist leaders and their anti-establishment plans

This has made scholars consider contemporary populism a global phenom-enon that is fostered by the global culture it censures It comes to play two roles traditionally played by social-democratic parties that of denouncing social in-equality and the privileges of the few who do not need national belonging to protect their interests and that of reclaiming the priority of the interests of the majority Resuming the two ancient categories mdashethnos and demosmdash whose mix steered the construction of post-Eighteenth century democratic people one might say that populismrsquos renaissance in several democratic countries is both a symptom and a triggering force that can disrupt that mix On the one hand demos (laquothe peopleraquo) tends to deflate its political meaning as the collective of equals in power and to translate it into a social unit identified with the majority On the other hand ethnos (laquothe nationraquo) which the political nation of equals before the law was meant to divest of nativist meanings tends to be identified

15 mair 2002 and 201316 Canovan 2002

ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 213

with pre-political characters not acquirable by simply being subjects of the law Rights exhaust their inclusive and universalist meaning to become a good that the nation possesses

All these factors together political socio-economic and cultural add to the explanation of the growth of populism in democratic societies In this article I presume this complex set of conditions but do not intend to study why populism grew or why it continues to grow my ambition is more limited in scope I seek to understand how populism transforms (indeed disfigures) representative de-mocracy and pushes it to its extreme without however proposing a new regime 17 Trumpism can be used to illustrate populism in power

A further premise is needed before proceeding in order to approach populism analytically not polemically a distinction should be made between populism as a popular movement and populism as a ruling power This distinction encompasses populism in its rhetorical style in its propaganda tropes and ideology and final-ly in its aims and achievements The representative construction of populism is rhetorical and it is independent of social classes and traditional ideologies With all of this in mind the central question this paper asks through Trumpism is the following What kind of democratic results does populism produce The proposed answer is that today representative democracy is both the environment in which populism develops and its target or the thing it claims its ruling power against populist movements and leaders compete with other political actors with regard to the representation of the people and they seek electoral victory in order to prove that laquothe peopleraquo they represent is the laquorightraquo people and deserves to rule for its own good

2 A Global Phenomenon

populism had a long history before Trumpism although what happened in the USA in 2016 had a huge impact on its meaning particularly in the States where populism has been generally identified with participation from below and democratization 18 Before Trump became a president bad populism seemed foreign to the States and located preferably in Latin America the fatherland of populism as a form of government American scholars studying populism ex-pressed always some sympathy with a movement that played an important role in the making of their democracy in the age of reconstruction after the Civil War 19 The peoplersquos party (1892) prompted a desire for laquomoral regenerationraquo and for the laquoredemptiveraquo aspirations of democracy it encouraged laquofolk politicsraquo over laquoinstitutionalized politicsraquo or privileged the lived experience of local neighbor-hoods over an abstract distant state and proposed itself as a means to realize popular sovereignty over and above institutions and constitutional rules 20 In

17 I defined and studied laquodemocratic disfigurementraquo in Urbinati 201418 Kazin 199519 Finchelstein 2017 A concise and excellent overview of the history of interpretations of popu-

lism can be found in de la Torre 201820 Canovan 1999 mudde 2001

214 NAdIA URBINATI

this section of the paper I shall briefly summarize the main interpretative trends of American populism

The term emerged in the second half of the nineteenth century first in Russia (narodničestvo) and then in the United States (the peoplersquos party) In the first case it was a label for an intellectual vision that idealized an agrarian society of communitarian villages standing against industrialization in the second case by contrast it was a label for a political movement vindicating the centrality of individual producers standing against corporate capitalism There were other differences too in Russia the populist voice was first of all the voice of urban intellectuals who imagined an ideal community of uncontaminated peasants In the United States on the other hand it was the voice of those citizens who contested the ruling elites in the name of their own constitution 21 The US case therefore not the Russian one represents the first instance of populism as a democratic political movement proposing itself as the true representative of the people within a party system and a government 22 That wave of democratization spoke of ways to include much larger sections of the population at a time when the polis was really still an elected oligarchy 23

Several other important historical cases of populist regimes emerged in Latin American countries Here populism was capable of becoming a ruling power af-ter World War Two It was met with mixed feelings at different historical phases depending on whether it was evaluated at the beginning of its career or at its apex whether it was evaluated as a regime in consolidation or a regime facing a succession in power and whether it was evaluated as an opposition party mo-bilizing against an existing government or as a government itself 24 As in Russia and the United States in Latin America populism emerged in the age of socio-economic modernization but much like fascism in Europersquos Catholic countries it led toward modernity by using state power to protect and empower popular and middle classes to dwarf political dissent and to tame the liberal ideology all while implementing welfare policies and protecting traditional ethical values Finally in Western Europe populism made its appearance with predemocratic regimes in the early twentieth century Here it coincided with colonial expan-sionism with the militarization of society that occurred during World War One and with the growth of ethnic nationalism mdashwhich in response to an economic depression unraveled existing ideological divisions under the myth of an encom-passing Nationmdash 25 In predemocratic Europe populismrsquos response to the crisis of liberal representative government ultimately manifested in the promotion of fascist regimes That said in societies that are not yet fully democratic the repre-sentative ambitions of populist leaders can subvert the existing institutional or-der (though they can hardly make the country a stable democracy) 26 This is what

21 Walicki 1969 Hofstadter 1956 Taguieff 1997 Taggard 200022 Canovan 1981 mudde 200423 macpherson 195324 de la Torre 201025 Berlin 1968 13826 A rich and useful analysis of the laquoimperfect forms of either totalitarianism or democratic poli-

ticsraquo mdashnamely laquoauthoritarian regimeraquo and whether it can prepare for transition to democracymdash can

ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 215

happened with Italian fascism in the 1920s and with the forms of caudillismo and dictatorship that one sees at work in Latin American countries

Comparing those different experiences margaret Canovan proposed a divide between populism in laquoeconomically backwardraquo societies (where populism could supposedly stretch to give birth to Caesaristic leaders) and populism in modern Western societies (where it could supposedly exist even without a leader) 27 Ac-cording to Canovanrsquos framework Western societies (she had in mind the United States and Great Britain) enjoyed a kind of exceptionality that makes laquopopulismraquo almost indistinguishable from electoral cases of so-called silent majorities who are courted and conquered by skillful candidates and catch-all parties 28 Trump-ism puts an end to this interpretation Trumpism shows that all populist leaders behave the same whether they are Western or not It also shows that populism as a ruling power can make progress at the center of the West or in consolidated democracies (after having existed in Latin American Africa and Asia) 29

yet the language of western exceptionalism is still very appealing Indeed for jaques Ranciere or marco drsquoEramo for instance the European extreme right cannot be confused with anything that happened previously or concurrently in Latin America In their view peroacuten and Le pen are not much related in either history or theory and certainly constitute examples that are simply at the margin of the world of consolidated democracies But their view renders the European or Western populism as a laquonewraquo national phenomenon and moreover as too laquoexceptionalraquo and unique to be connected or assimilated to non-Western phe-nomena I disagree with this view populism I had the chance to argue in an ar-ticle published with Federico Finchelstein has a history that is at different times global national and supranational this history crisscrosses the global south and the global north alike presenting important theoretical and experiential distinc-tions but also marking important zones of confluence 30 The latter are related to a particular authoritarian understanding of how democratic politics and govern-ment should function This is a disfiguration of democracy that takes away most of its open pluralistic tolerant and dialogical attributes yet not democratic in-stitutions and procedures as such although it tends to change them from within when make them in the service of a homogenous representation of the laquogoodraquo and laquoauthenticraquo people populism is not only a style of discourse but also an attempt to reformulate democracy by reinterpreting its three fundamentals (the people majority rule and mandate representation) in ways that are at the same time inclusionary for the electoral majority and exclusionary for the minority paternalistic and at times even autocratic celebrating the embodiment of the people into the people but not yet dictatorial

be found in Linz 1970 That populism leads to laquoCompetitive authoritarianismraquo is the central thesis of Levitsky and Loxton 2013

27 Canovan 2005 8728 The analysis of electoral competition as ruled by catchall parties with the primary goal of ex-

panding their electorate more than their members or affiliates was provided many years ago by Kir-cheimer 1966 177-200

29 Ionescu and Gellner 196930 Finchelstein and Urbinati 2018

216 NAdIA URBINATI

From peronism to Trumpism populismrsquos growth and detecting signs al-though contextual and thus never identical are similar and point toward a politi-cal transformation that changes the tenor of public opinion and when in power the functioning management of state institutions and administration It is the representative maker of this change that most qualifies populism -- the percep-tion of distress that the audience magnifies opens the door to some canny lead-ers ready to exploit popular criticism for gaining power quickly and once in power stretching the rules of the game and the constitution if needed in order to make it consistent to the leaderrsquos decisionism drive

According to the Oxford English Dictionary populist politics is a type of poli-tics that seeks to represent the interests and wishes of ordinary people laquowho feel that their concerns are disregarded by established elite groupsraquo 31 There are two predefined players in this definition the ordinary people and the established po-litical elites The thing that defines and connects these two players is the feeling of the former toward the latter mdasha feeling that a representative leader intercepts exalts and narratesmdash populism involves an exclusionary conception of the peo-ple and the establishment is the externality thanks to which and against which it conceives itself The dynamic of populism is one of rhetorical construction It involves a speaker interpreting the claims of dissatisfied groups and unifying them in a narrative and above all his or her person In this sense the laquoconstruc-tion of a popular subjectivity [] reaches a point where the homogenizing func-tion is carried out by a pure name the name of the leaderraquo 32 The outcome is a kind of movement that if asked to explain what it is that makes it count as the peoplersquos voice it answers by naming the peoplersquos enemies under the name of a leader 33 developing a direct relation to the people and the audience is essential for this purpose Thus Hugo Chaacutevez laquospent more than 1500 hours denounc-ing capitalism on Alo presidente his own TV showraquo 34 Silvio Berlusconi was for many years a daily presence on both his private television stations and Italian state television matteo Salvini dialogues with laquohis Italiansraquo through Facebook more than once per day and Trump is on Twitter night and day

pivotal to this analysis of laquoglobal populismraquo is the direct relationship that the leader establishes and maintains with the people This is also the dynamic that blurs the democratic diarchy of institutions and extra-institutions While in opposition populism stresses the dualism between the many and the few and expands its audience by denouncing constitutional democracy But once popu-lists get into power they work incessantly to prove that their ruling leader is an incarnation of the voice of the people and should stand against and above all other representative claimants and repair the fault of constitutional democracy populists assert that because the people and the leader have effectively merged and no intermediary elite sets them apart the role of deliberation and mediation

31 Oxford English Dictionary httpwwwoedcomezproxyculcolumbiaeduviewEntry147930redirectedFrom=populismeid (accessed February 1 2019)

32 Laclau 2005 4033 meckstroth 2015 17934 meanwhile Chaacutevez laquoattacked the Internet as ldquoa battle trenchrdquo that was bringing ldquoa current of

conspiracyrdquoraquo morozov 2011 113

ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 217

can be drastically reduced and the will of the people can exercise itself more robustly Trumpism allows us to see better the transformation that populism in power does to constitutional and representative democracy

In the remaining part I shall illustrate this transformation through the analy-sis of the Inaugural Address donald Trump delivered on january 17 2017 as a sample of the main characters of what in the final part I will silhouette as a populist democracy

3 Me The People

populism represents a redirection of the notion of the people so as to replace its juridical and legal generality with a social and substantive one In this process of ethnicization andor racialization of the political demos (as it has been the case of many right-wing populisms) or the identification of the demos with a particu-lar leader and hisher followers (as it has been the case also with left-wing cases of populism) democracy risks become the ruling power of a specific majority that purports itself as the whole people and rules as an laquoholistic partyraquo 35 or as if it were the only good majority that elections reveal but do not create and as if the opposition does not belong to the same people

Within this perspective for populists elections are a ritual that does not col-lect and reflect individual votes to be counted according to the method of major-ity they are instead a revelation or acclamation of a majority that already exists (the laquogoodraquo or laquoauthenticraquo people) and that a leader brings to surface and makes it victorious 36 The populist majority is not one majority among others as in repre-sentative democracy but the crowing of the laquogoodraquo majority whose legitimacy is not merely numerical but primarily ethical (moral and cultural) thus autonomous from and superior to procedures and in this sense not merely political populism one might say uses elections as referenda or plebiscites thus transfiguring them in their opposite Of course in a democracy majority manages the government and shapes the politics of the country according to its plans which electors sup-ported As Adam przeworski reminded us times and again votes are power hard power and majority tends to rule with all strength and determination that institu-tions and constitution allow 37 yet the populist majority installs itself in power not as if it were a temporary winner but as the right winner that has the mission of bringing the laquotrueraquo country back mdashthus even if elections are not erased and the populist majority is transitory it is the as if approach to majority rule that makes all the differencemdash Governing as if the government were the laquorightraquo one and its majority and people were the laquotrueraquo one it entails using the audience (and eventu-ally also the state) to denigrate against those who are in the opposition as they are declared and treated as not being part of the laquotrueraquo people 38 This is the climate

35 Rosenblum 2008 chap 136 mudde 2004 54337 pzeworski 199938 Rosenblum 2008 51-53

218 NAdIA URBINATI

in which it may happen that the majority is prone to operate at the expense of the rights and legitimacy of many minorities

moreover since the majority speaks through the laquomouthraquo and laquowordsraquo of its acclaimed leader the effective (and not told) risk is that democracy becomes the ruling power of a tiny elite which uses the mobilizing ideology of the laquotrueraquo people in order to make a quick jump into politics and finally get into govern-ment populism signifies a solidification of procedures and a substantializing of the democratic process in the illusion that this reshaping will make the will of the people less of an issue of mediation among various and conflicting interests and more one of reassertion of an organic body incorporated under the figure of uni-ty as represented by the leader populism replaces political representation with the delegation of peoplersquos power in the leader Amending the somehow Roman-tic view of populism as a laquothin ideologyraquo that opposes the laquomoralraquo and laquopureraquo many to the laquoimmoralraquo and laquocorruptraquo elite 39 I propose to read populism as a canny and speeding up strategy of power climbing and achieving that uses the democratic method and procedures after twisting them in a way that can serve non-democratic ends such as humiliating minorities and oppositions through a mobilization of the majoritarian audience and on some occasions changes in the constitution and that profits from an effective condition of stress and mistrust of large sectors of the population toward traditional parties In addition a populist regime cultivates an ambition to rule over a society in which only the leaderrsquos party successfully pursues a hegemonic politics while all other parties are mar-ginalized into near nonexistence submerged by the rampant propaganda of the leader in government yet marginalizing is not the same as suppressing and in this sense a populist government is not as said a fascist regime Beyond its stra-tegic impulses populism potentially becomes an authoritarian understanding of how democracy should be ruled It is indeed an ideological construct that de-picts the many as legitimate and moral and the few as a disease or a disturbance But once elected the leader acts unilaterally and decides without meaningful institutional consultation or mediation although in permanent communication with the people outside to reassure they are always the master of the game while hersquos their knight in the Capital city as Trump implied times and again populism is indeed an ideological construct representing the many as laquomoralraquo and laquohon-estraquo and the few as laquocorruptraquo or laquoimmoralraquo yet this is hardly the creation of the many that have no voice and identity without a leader speaking in their name

The laquothin ideologyraquo of the politics of morality hides a clear strategy for power conquering that has intolerant ruling at its constitutive core as we can see from the way in which populist electoral victory is interpreted mdashas indeed laquotaking the people backraquo as if the people were not represented before the populist leader was electedmdash The implication of this not innocent declaration of legitimacy is that all prior governments were morally illegitimate although formally legitimate a radical disfigurement of democratic proceduralism and the democratic pro-cess populism is thus not an ideology that wants simply to mobilize the people against the establishment or that wants to mobilize the people in order to make

39 mudde and Rovira Kaltwasser 2013

ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 219

them the actor of their own emancipatory needs populism laquousesraquo the laquomoralraquo people argument and asks the people to identify with a political outsider (thus laquomoralraquo) leader moreover to trust the latter will work for their emancipation mdashmore important it claims that the leader will do it for them not them by themselvesmdash populism is not a species of direct democracy thus but a form of laquodirect representationraquo or the making of the leader as representative by his di-rect and permanent connection to the people It is thus the representative agent that is direct in its claim rather than the people identifying with him In Trumprsquos words

We the citizens of America are now joined in a great national effort to rebuild our country and to restore its promise for all of our people Together we will determine the course of America and the world for years to come We will face challenges We will confront hardships But we will get the job done 40

This brings us to the last character of populism this paper intends to stress the fact that populism is an ideology based on trust through faith more than trust through free and open deliberation among the followers and between them and the representative and in this sense a trust that is essentially linked to its op-posite mistrust populism does not cultivate nor actually appreciates the idea of accountability but claims that to have a beloved and populist leaders is enough condition for trust And in fact the idea of the people that populism sponsors it is structured in a way that is congenial to this surrender by faith in the leaderrsquos hand the victory of populism is not merely the victory of the people but that of the laquotrueraquo people the authentic people that a representative leader declares to interpret in its right wills and needs as nobody has done before although ruling with the consent of a majority In fact at one point the actual people are transformed into an imaginary entity incarnated in the leader who extracts the laquotrueraquo people from the empirical people that inhabit a country or is subjected to a countryrsquos legal order

populism in power seems to make possible a post-fascism-coupled-with-elections and the remaining democratic institutions which a leader incarnating the people as one is primed to re-legitimize As Chaacutevez declared after reaching power he was no longer himself but the people laquoI am no longer myself I feel as incarnated in the people Chaacutevez became the people and now we are millionsraquo 41 Similarly peroacuten said that peronism laquobecame incarnated forever in the Argen-tine peopleraquo 42 As we see from his Inaugural Address Trump repeated the same trope when he proposed himself as representative of laquoeveryoneraquo across America and his presidency the peoplersquos celebration

It belongs to everyone gathered here today and everyone watching all across America This is your day This is your celebration And this the United States of America is your country What truly matters is not which party controls our gov-ernment but whether our government is controlled by the people january 20th

40 Trump 201741 laquoYo ya no soy yo me siento encarnado en el pueblo Ya Chaacutevez se hizo pueblo y ahora somos

millonesraquo (Ramonet 2012 1)42 laquoSe ha encarnado para siempre en el pueblo argentinoraquo (peroacuten 1953 82)

220 NAdIA URBINATI

2017 will be remembered as the day the people became the rulers of this nation again The forgotten men and women of our country will be forgotten no longer 43

In criticizing the then moribund parliamentarianism and speaking to the au-thoritarians of his times Carl Schmitt wrote that electoral accountability is a liberal concept that presumes a transaction kind of relationship thus a set of rules and actors apt to market kind of relations not politics people mdashthe actual existing people of the nationmdash is the right sovereign and there is nobody outside that can question it or limiting it hence the public manifestation of the consent of the people in the form of identification with and acclamation of laquoitsraquo leader is the only valid accountability because the only political manifestation of the popular will not procedural and formal The intensity and acclamation power of the people are the prove of their strength and their leaderrsquos legitimacy 44

This means that the ideological discourse that opposes the laquopureraquo people to the laquocorruptraquo elite is like the top of the iceberg sustained by a view of the people (represented by its leader) that because it is sovereign cannot be wrong As pauli-na Ochoa Espejo writes laquoSince they are the people they cannot be wrong since the people are sovereign they cannot lose Thus when populists find themselves in the electoral opposition they see that as itself a flagrant injustice that requires ldquotaking backrdquo the country from whose who have stolen it from the authentic peopleraquo 45 All issues of accountability vanish within this perspective We come here to see that the expression laquotaking backraquo the country betrays the cross-eyed relationship of populism with democracy The democratic principle of majority is directly linked to the idea that it is the will and opinion of the single citizen that counts and must be counted equally This entails that the people over there is never actually already there but is formed in its political actorship every time votes are counted This is what populism transforms So Trump

Every four years we gather on these steps to carry out the orderly and peace-ful transfer of power and we are grateful to president Obama and First Lady michelle Obama for their gracious aid throughout this transition They have been magnificent Todayrsquos ceremony however has very special meaning Because today we are not merely transferring power from one administration to another or from one party to another mdashbut we are transferring power from Washington d C and giving it back to you the American peoplemdash For too long a small group in our nationrsquos Capital has reaped the rewards of government while the people have borne the cost Washington flourished mdashbut the people did not share in its wealth politicians prosperedmdash but the jobs left and the factories closed The establishment protected itself but not the citizens of our country Their victories have not been your victories their triumphs have not been your triumphs and while they celebrated in our nationrsquos capital there was little to celebrate for strug-gling families all across our land That all changes mdashstarting right here and right now because this moment is your moment it belongs to youmdash

But to use the electoral procedure in order to bring to the surface that which exists already mdashas populist parties claimmdash it entails devaluing democratic pro-

43 Trump 201744 Schmitt 2008 37045 Ochoa 2017 94

ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 221

cedures and more important equal political liberty which is the assumption of democracy as a form of politics and government that belongs to not the masses but each individual citizen It entails to assume that majority has an embodied might that counts more than a mere temporary quantity and exists already as a sleeping laquotrueraquo sovereign waiting for the right prince to be awaken Clearly majority is not a merely method for decisions but becomes a substance a homog-enous unit that already exists with a specific culture ethnical identity religion or interests and is ready to keep off the impostors and traitors who occupy the public sphere of opinion and institutions Thus the logic of the populists is es-sentialist not procedural mdashthey want to reinstall the true people in powermdash 46 Within this rendering of democracy only the populist majority is the legitimate people In many cases as in that of Trump or Nicolaacutes maduro these majorities are more imagined than actual and in fact pure rhetorical construction with the function and power to make the imagined majorities look real They represent slim or inexistent political majorities but the actual mathematics of electoral politics are not the only marker of sovereignty for populists any way Still it is notable that the ideological mantra of sweeping electoral victories as the form of ultimate legitimacy for a leader that otherwise presents more theological forms of sovereignty remains an important historical distinction between populism and its illiberal predecessor in power fascism 47

To sum up populism can be seen as an authoritarian national form of de-mocracy a post-fascism in which the issue of who rules or uses the procedures acquires much more relevance than the issue of how procedures are operated and used more explicitly in fact the laquowhoraquo is the sociological force that gives legitimacy to the procedural laquohowraquo which comes to be seen a pure formality to be subjected to its will It is indeed a fact that in all countries in which a populist force gets the majority the tension within the powers of the state emerges and the contestation against the non-political institutions (like justice or bureaucracy) in the name of the superiority of the political institutions starts populism is impa-tience with constitutionalism as we knew it or as a system of division of powers (and in some countries of checks and balances) that regulates the functioning of state institutions whose basic legitimacy comes from the people via elections (and on some occasions referendum) Reaching power through mobilization a populist leadership can consolidate and perpetuate it through patronage or cli-entelism A democratic machiavelli would say that in that case it would not be the people sovereign laquoover the lawraquo but the leaders who win peoplersquos consent to their plans political scientists call this laquodiscriminatory legalismraquo mdashthe idea that laquoeverything for my friends for my enemies the lawraquomdash 48

This is what populism may do when it succeeds in conquering consent and changing the procedures of constitutional democracy populist leaders or parties that have enough power are not content with simply winning a majority but want

46 On the relationship between populism and presidential democracy mdashin opposition with Kelsen and Bobbiorsquos theory of parliamentary democracymdash see pazeacute 2017 122

47 Rovira Kaltwasser 201548 Weyland 2013 21

222 NAdIA URBINATI

a more unbounded power and moreover to stay in power as long as possible they laquowill seek to establish a new populist constitution mdashin both the sense of a new sociopolitical settlement and a new set of rules for the political gamemdashraquo 49 This is what in some European countries is today happening with the emergence of strong populist leaders or nationalistic parties just to offer an example the Hungarian Civil Alliance (Fidesz) won a supermajority of the seats in parliament and since 2012 used it to scrap the old Constitution write a new one and amend it continuously entrenching its own political vision at the expense of opposition parties and an independent judiciary 50 Similar forms of populist laquoconstitution-alismraquo recurrently happened in Latin America from peroacuten to Chaacutevez more generally populists from Trump to Salvini often equate legality with repressive notions of laquolaw and orderraquo This laquopenal populismraquo constantly undermines po-litical and social forms of equality 51 This view of the law is essentially Schmit-tian in equating legality with legitimacy peroacuten synthetized it when he famously said in 1973 one could not present laquodualitiesraquo as a conductor in politics laquoto the friend [we give] everything toward the enemy not even justiceraquo 52 The first thing in politics was to make clear who were the laquoeternal enemies of the peopleraquo

Hence populism in power is thwarted between two movements a permanent electoral campaign in order to stress and reconfirm the leaderrsquos unity with the people and a more radical and dangerous course of action toward constitutional reform that gives the direct ruling power of the elected leader of the people a superlative power The misfortune of Trump is the fortune of American democ-racy this fortune resides in the Constitution of the United States which is not only hard to be revised but moreover based on a federal system that adds to the institutional containment of the executive power After winning the presi-dential election Trump wanted to convey an argument against the division that he himself had fueled in the campaign and in doing so he actually stressed the need to collapse all distinctions for the sake of the whole His people had to laquoget togetherraquo laquoTo all Republicans democrats and independents across this nation I say it is time for us to come together as one united peopleraquo It was clear then that polarization would not leave the stage Attacking partisanship and homog-enizing the people are a key element of his populism This was Trump in his most laquoinclusiveraquo moment However the more laquoreal donald Trumpraquo and especially through the medium of tweeter has represented an exclusionary politics toward his political adversaries and minority peoples

The redefinition of the people in such absolutist and substantialist terms makes populists conclude that single electoral decisions are a prove of the people participation and consecration of leaders who are construed as the only legiti-mate representative of the people In turn the idea of a single unified people led by these leaders rests on the notion of radical adversaries which are repre-sented as laquoenemies of the peopleraquo (Trump) or the laquoanti-peopleraquo (peroacuten) All

49 muumlller 2016 6250 Arato 2016 205-22251 W jennings S Farrall E Gray and C Hay 201752 Finchelstein 2014 90-92

ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 223

these characteristics of populism presented very distinctive histories The result of a historical reading of populism is a necessary stress on variations and contex-tual mediations Thus Trump is different from peronism in the same way that Hugo Chaacutevez differs from Silvio Berlusconi or marine Le pen or matteo Salvini populism is a complex phenomenon that cannot be easily reduced to an ideal-type or a Cartesian clear and distinct idea or even an essence yet these histories need to be told in both national and transnational terms populism especially in its right-wing xenophobic forms is in its own way an international and suprana-tional phenomenon that speaks in the name of the nation and the people It is a matter of elective affinity that Le pen adopted the slogan laquoAu nom du peupleraquo or that Trump presented himself in the Republican convention of 2016 as the laquovoice of the peopleraquo

Conclusion

Trumpism leads us to understand the implications of populismrsquos reappear-ance in relation to constitutional democracy Constitutional democracy is the political order that promises to protect basic rights (which are essential to the democratic process) by limiting the power of the majority in government by providing stable and regular opportunities for changing majorities and govern-ments by guaranteeing social and procedural mechanisms that permit the larg-est possible part of the population to participate in the game of politics and by influencing decisions and changing who makes decisions It does this through the separation of powers and the independence of the judiciary Stabilized after World War Two with the defeat of mass dictatorships constitutional democracy was meant to neutralize the problems that populism is now trying to capital-ize on 53 These are (1) the resistance of democratic citizens to political interme-diation and to organized and traditional political parties in particular (2) the majorityrsquos mistrust of the institutional checks on the power that the majority legitimately derives from the citizensrsquo vote and (3) the climate of distress with pluralism or with the views and groups that do not fit with the majoritarian meaning of laquothe peopleraquo I have argued that representation and the audience is the terrain on which the populist battle over these issues takes place and that constitutional democracy is the target

In conclusion populist democracy is the name of a new form of representa-tive government that is based on two phenomena a direct relation between the leader and those in society whom the leader defines as the laquorightraquo or laquogoodraquo people and the superlative authority of the audience Its immediate targets are the laquoobstaclesraquo to the development of those phenomena intermediary opinion-making bodies such as parties established media and institutionalized systems for monitoring and controlling political power The result of these positive and negative actions delineates the physiognomy of populism as an interpretation of laquothe peopleraquo and laquothe majorityraquo that is tainted by an undisguised mdashindeed an

53 muumlller 2011 5

224 NAdIA URBINATI

enthusiasticmdash politics of radical partiality the institutions are used in the inter-ested of the laquowinningraquo part against the other This partiality can easily disfigure the rule of law (which requires that government officials and citizens are bound by and act consistent with the law) and also the division of powers which mdashtak-en togethermdash include reference to basic rights democratic process and criteria of justice or right That these elements form the core of constitutional democracy does not imply they are naturally identical to democracy as such Their inter-twinement occurred through a complex often dramatic and always conflictual historical process which was (and is) temporal open to transformation and fi-nite It can be revised and reshaped and populism is one form this revision and reshaping can take

Bibliography

Arato A (2016) Post Sovereign Constitution Learning and Legitimacy Oxford Oxford University press

Arditi B (2008) Politics on the Edge of Liberalism Difference Populism Revolution Agitation Edinburg Edinburg University press

Berlin I (1968) To Define Populism preacutecis of the conference held in London in 1967 laquoGovernment and Oppositionraquo 46 137-179

Bobbio N (1987) The Future of Democracy trans from the Italian by Roger Griffin ed Richard Bellamy Cambridge polity press

Canovan m (1981) Populism New york Harcourt Brace jovanovichmdash (1999) laquoTrust the Peopleraquo Populism and the Two Faces of Democracy laquopolitical Stud-

iesraquo 47 2-16mdash (2002) Taking Politics to the People Populism as the Ideology of Democracy in

meny y Surel y (eds) Democracies and the Populist Challenge cit 25-44mdash (2005) The People Cambridge polity pressde la Torre C (2010) Populist Seduction in Latin America Athens Ohio State University

pressmdash (2018) Populism Revived Donald Trump and the Latin American Leftist Populists

laquoThe Americasraquo 47 734-738drsquoEramo m (2013) Populism and the New Oligarchy trans from the Italian by G Elli-

ott laquoNew Leftraquo 82 5-28duverger m (1958) Political Parties Their Organization and Activity in the Modern State

(1951) tr Brogan T W London methuen New york WileyFinchelstein F (2014) The Ideological Origins of the Dirty War Fascism Populism and

Dictatorship in Twentieth Century Argentina New york Oxford University pressmdash (2017) From Fascism to Populism in History Oakland Univ of California pressFinchelstein F Urbinati N (2918) On Populism and Democracy laquopopulismsraquo 1 1-23Foa S F mounk y (2016) The Democratic Disconnect laquojournal of democracyraquo 27

5-17Hofstadter R (1956) The Age of Reform New york Alfred A Knopfjennings W Farrall S Gray E Hay C (2017) Penal Populism and the Public

Thermostat Crime Public Punitiveness and Public Policy laquoGovernance An Interna-tional journal of policy Administration and Institutionsraquo 30 463-481

Kazin m (1995) The Populist Passion An American History New york Basic BooksKircheimer O (1966) The Transformation of the Western European Party Systems in La

palombara j (ed) Political Parties and Political Development princeton Nj prince-ton University press 177-200

ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 225

Laclau E (2005) Populism Whatrsquos in a Name in panizza E (ed) Populism and the Mirror of Democracy London Verso 22-49

Leib E j Elmendorf C S (2012) Why Party Democrats Need Popular Democracy and Popular Democrats Need Parties laquoCalifornia Law Reviewraquo 100

Levitsky S Loxton j (2013) Populism and Competitive Authoritarianism The Case of Fujimorirsquos Peru in mudde C Rovira Kaltwasser C (eds) Populism cit 160-181

Levitsky S ziblatt d (2018) How Democracies Die New york CrownLinz j j (1970) An Authoritarian Regime Spain in Allardt E Rokkan S (eds) Mass

Politics Studies in Political Sociology with a foreword by S m Lipset New york Free press

macpherson C B (1953) Democracy in Alberta The Theory and Practice of a Quasi-Party System Toronto University of Toronto press

mair p (2002) Populist Democracy vs Party Democracy in meny y Surel y (eds) Democracies and the Populist Challenge cit

mdash (2013) Ruling the Void The Hollowing of Western Democracy London-New york Verso

manin B (1997) The Principles of Representative Government Cambridge Cambridge University press

meckstroth C (2015) The Struggle for Democracy Paradoxes of Progress and the Politics of Change Oxford Oxford University press

meny y Surel y (eds) (2002) Democracies and the Populist Challenge New york palgrave macmillan

morozov E (2011) The Dark Side of Internet Freedom The New Delusion New york publicAffairs

mounk y (2018) The People vs Democracy Why Our Freedom Is in Danger and How to Save It Cambridge mA Harvard University press

mudde C (2001) In the Name of the Peasantry the Proletariat and the People Populisms in Eastern Europe laquoEast European politics and Societiesraquo 15 33-53

mdash (2004) The Populist Zeitgeist laquoGovernment and Oppositionraquo 39 541-563mudde C Rovira Kaltwasser C (eds) (2013) Populism in Europe and the Americas

Threat or Corrective for Democracy Cambridge Cambridge University pressmuumlller j-W (2011) Contesting Democracy Political Ideas in Twentieth-Century Europe

New Haven CT yale University pressmdash (2016) What Is Populism philadelphia University of pennsylvania pressOchoa p E (2017) Populism and The People laquoTheory amp Eventsraquo 20 92-99pazeacute V (2017) Il populismo come antitesi della democrazia laquoTeoria politicaraquo 7 111-125peron j (1953) Mensaje del Presidente de la Nacioacuten Argentina General Juan Peroacuten Bue-

nos Aires Subsecretariacutea de Informaciones de la presidencia de la Nacioacutenprzeworski A (2018) Why Bother with Elections Cambridge polity pressRamonet I (2012) Chaacutevez en campantildea laquoLe monde diplomatique en Espantildeolraquo 202Roberts K m (2015) Populism Political Mobilizations and Crisis of Political

Representation in de la Torre C (ed) The Promise and Perils of Populism Global Perspectives Lexington University press of Kentucky 140-158

Rosenbluth F m Shapiro I (2018) Responsible Parties Saving Democracy from Itself Cambridge Cambridge University press

Rovira Kaltwasser C (2015) Explaining the Emerge of Populism in Europe and the Americas in de la Torre C (ed) Promise and Perils of Populism The Promise and Perils of Populism Global Perspectives Lexington University press of Kentucky

Sartori G (1976) Parties and Party Systems A Framework for Analysis Cambridge Cambridge University press

Schmitt C (2008) Constitutional Theory 1st edn 1928 trans and ed j Seitzer foreword by E Kennedy durham duke University press

226 NAdIA URBINATI

Taggart p (2000) Populism London Open Univ pressmdash (2002) Populism and the Pathologies of Representative Politics in meacuteny and Surel

(eds) Democracies and the Populist Challenge citTaguieff p-A (1997) Populism and Political Science From Conceptual Illusions to Real

Problems laquoVingtiegraveme Siegravecle Revue drsquohistoireraquo 56 4-33Trump d (2017) Inaugural Address Washington DC January 20 httpsenwikisource

orgwikiDonald_Trump27s_Inaugural_AddressUrbinati N (2014) Democracy Disfigured Opinion Truth and the People Cambridge

mass Harvard University pressmdash (2018) Antiestablishment and the Substitution of the Whole with One of Its Parts in

de la Torre C (ed) Routledge Handbook of Global Populism London Routledge 77-97

mdash (2019) Me The People How Populism Transforms Democracy Cambridge mass Harvard University press

Walicki A (1969) Russia in Ionescu G Gellner E (eds) Populism London macmil-lan 62-96

Weyland K (2013) The threat from the populist left laquojournal of democracyraquo 24 18-32White j ypi L (2016) The Meaning of Partisanship Oxford Oxford University press

A crise do liberalismo poliacutetico e a ascensatildeo do liberalismo econocircmico e do populismo autoritaacuterio O caso do Brasil

Giuseppe Tosi

Abstract

The Crisis of Political Liberalism and the Rise of Economic Liberalism and Authoritarian Populism The Case of Brazil

The hope for a democratization of international relations through a liberal-democratic diffusion of the democratic rule of law following the fall of the Berlin Wall is now in crisis both in the older democracies and in the new governments that have left authoritarian regimes On a global scale there is a crisis mdashmore or less accentuated depending on the nationsmdash of political liberalism and an advance of populism and economic liberalism Brazil after thirty years of a democratic transition in the governments of Fernando Henrique Cardoso Luis Inaacutecio Lula da Silva and Dilma Rousseff which has had more continuities than ruptures is entering in a new political period after the institutional coup that overthrew President Dilma in 2016 President Lularsquos arrest in 2018 and the rise of the Bolsonaro administration in 2019 This essay is an attempt to analyze the Brazilian political conjuncture from Bobbiorsquos school of thought identifying some of the reasons for the crisis of political liberalism and the rise of extreme right populism and economic liberalism the weakness of the transition from dictatorship to democracy which precludes national reconciliation and a shared vision of past and present the relevant political role of the armed forces with popular support and the fight against corruption leading to a judicialization of politics and a politicization of the judiciary Furthermore the growth of criminal and political violence which increases fear and authoritarian solutions the media monopoly that prevents public and contradictory debate the abuse of social networks that spread fake-news and preclude dialogue and tolerance the ideological struggle against human rights and ideologies considered dangerous (laquocommunismraquo laquogender theoryraquo laquofeminismraquo) the presence of religious fundamentalism that threatens the secularity of the state the neoliberal economic policies that increase the already great social inequalities Together these elements raise the central question is Brazil still a democracy or a state of exception Is political liberalism alive or are we watching the last chapters of this glorious tradition Brazil will be a good laboratory in the coming months to answer this question

Keywords political Liberalism Economic Liberalism populism Authori-tarianism State of exception

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 227-249

Universidade Federal da paraiacuteba pinucciouolcombr

228 GIUSEppE TOSI

Quando donald Trump em 2016 foi eleito presidente dos Estados Unidos da Ameacuterica muitas pessoas se perguntaram laquocomo foi possiacutevelraquo A mesma per-gunta se fazem milhotildees de brasileiros como foi possiacutevel em 2018 eleger jair Bolsonaro como presidente da Repuacuteblica Federativa do Brasil

procuraremos neste breve ensaio encontrar algumas respostas analisando o contexto internacional e os aspetos conjunturais e especiacuteficos do Brasil

1 A Crise do Liberalismo Poliacutetico

A esperanccedila em uma democratizaccedilatildeo das relaccedilotildees internacionais atraveacutes de uma difusatildeo sempre maior do Estado democraacutetico de direito de matriz liberal que seguiu agrave queda do muro de Berlim estaacute hoje em crise tanto nos Estados democraacuteticos consolidados como nos novos governos que saiacuteram de regimes au-toritaacuterios

Nos Estado Unidos em funccedilatildeo da vitoacuteria inesperada do populismo de Trump surgiu recentemente um acirrado debate sobre a democracia 1 Segundo yascha mounk in The People Versus Democracy a democracia liberal enfrenta duas si-tuaccedilotildees extremas uma democracia sem direitos ou direitos sem democracia

dois componentes centrais da democracia liberal - os direitos individuais e a vontade popular - estatildeo cada vez mais em guerra uns com os outros agrave medida que o papel do dinheiro na poliacutetica disparou e questotildees importantes foram retiradas da contestaccedilatildeo puacuteblica um sistema de laquodireitos sem democraciaraquo tomou conta Os populistas que protestam contra isso dizem que querem devolver o poder ao povo mas na praacutetica eles criam algo igualmente ruim um sistema de laquodemocra-cia sem direitosraquo 2

Levitsky e ziblatt professores de Harvard escreveram um livro do tiacutetulo as-sustador How democracies die What History Reveals About Our Future 3 Levis-tky esteve em 2018 no Instituto Fernando Henrique Cardoso em Satildeo paulo para uma palestra sobre o tema alertando para os perigosos que corria a democracia brasileira e afirmou

Apesar de enfrentar uma lsquotempestade perfeitarsquo devido agrave conjunccedilatildeo de uma profunda crise econocircmica com uma das maiores investigaccedilotildees de corrupccedilatildeo da histoacuteria nos uacuteltimos 25 a 30 anos o Brasil realizou um tremendo trabalho de con-solidaccedilatildeo de sua democracia Natildeo cedam agrave tentaccedilatildeo de colocar um candidato com tendecircncias autoritaacuterias na presidecircncia 4

1 A tese central de Brennan 2017 eacute a contraposiccedilatildeo entre a democracia e a laquoepistemocraciaraquo como poder dos que sabem os teacutecnicos retomando assim a contraposiccedilatildeo de platatildeo entre doxa e epis-teme e sua defesa em A Repuacuteblica e em O Poliacutetico do governante ser o Rei-Filoacutesofo

2 mounk 2018 143 Levitsky and ziblatt 20184 disponiacutevel em httpsmediumcomfundaC3A7C3A3o-fhccomo-morrem-as-democra-

cias-por-steven-levitsky-fe3f1b9328cc Apesar dos apelos dos ilustres professores de Harvard Stanford e yale na eleiccedilatildeo de 2018 natildeo foi possiacutevel criar uma frente democraacutetica e republicana contra o cres-cimento do autoritarismo As divergecircncias internas aos partidos foram mais fortes do que a ameaccedila agrave fraacutegil democracia brasileira

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 229

Tambeacutem Francis Fukuyama 5 e david Runciman manifestaram preocupaccedilotildees parecidas 6 E Larry diamond da universidade de Stanford se pergunta se haacute um declino global da democracia apoacutes a terceira onda descrita por Huntington (1994)

A terceira onda de democratizaccedilatildeo nos anos 80 e 90 foi algo sem preceden-tes na histoacuteria da humanidade e resultou em grande expansatildeo dos valores e das instituiccedilotildees democraacuteticas tanto na Ameacuterica Latina no Sudeste e no Leste Asiaacutetico como no antigo bloco comunista (Europa do Leste e repuacuteblicas da extinta Uniatildeo Sovieacutetica) Era inevitaacutevel que houvesse algum tipo de refluxo pois nem todas as jovens democracias da terceira onda seriam sustentaacuteveis mas o estrangulamento democraacutetico em paiacuteses de desenvolvimento econocircmico mediano como Turquia Tailacircndia e Venezuela natildeo parecia algo inevitaacutevel polocircnia Hungria e Egito satildeo outros paiacuteses que preocupam 7

Os paiacuteses que natildeo experimentaram historicamente a democracia como a China e a Ruacutessia satildeo governados por regimes de liberalismo econocircmico (embora com um forte controle estatal) e de autoritarismo poliacutetico as primaveras aacuterabes na maioria dos casos natildeo resultaram em regimes democraacuteticos mas em guerras civis eou ditaduras militares e nos paiacuteses de tradiccedilatildeo democraacutetica como a Eu-ropa e os Estados Unidos a ideologia poliacutetica que mais cresce eacute o populismo de direita ou extrema direta 8

Os regimes autoritaacuterios como a China e a Ruacutessia estatildeo desafiando as demo-cracias ocidentais em nome de uma superioridade eacutetica e poliacutetica de seus mode-los que reuacutenem autoritarismo poliacutetico e liberalismo econocircmico diante das fra-gilidades e ineficiecircncias das democracias liberais que natildeo conseguem dar conta dos processos de globalizaccedilatildeo econocircmica poliacutetica e social O que haacute em comum entre os estudiosos neste debate eacute um forte pessimismo sobre as sortes da demo-cracia liberal com poucas exceccedilotildees 9

Bobbio viria com preocupaccedilatildeo este movimento porque era favoraacutevel a um liberalismo poliacutetico e mantinha restriccedilotildees ao liberismo e era tambeacutem um criacutetico

5 Em um artigo aparecido na laquoFolha de Satildeo pauloraquo em 2018 o cientista poliacutetico norte-americano Francis Fukuyama que ficou famoso pela tese de que a democracia liberal se universalizaria como me-lhor forma de governo alertava contra os perigos do populismo nacionalista e afirmava que laquoBolsona-ro eacute uma ameaccedila agrave democraciaraquo disponiacutevel em httpswww1folhauolcombrilustrissima201804bolsonaro-e-uma-ameaca-a-democracia-diz-francis-fukuyamashtml

6 Ver david Runciman laquoTalvez este seja o fim do Estado modernoraquo diz professor de Cam-bridge laquoFolha de Satildeo pauloraquo 21012018 disponiacutevel em httpswww1folhauolcombrilustris-sima2018011951709-estamos-assistindo-ao-fim-do-estado-moderno-diz-professor-de-cambridgeshtml Ver tambeacutem Runciman 2018

7 disponiacutevel em httpfundacaofhcorgbriniciativasdebatesHa-um-declinio-global-das-democra-cias-mesa-redonda-com-larry-diamond Ver tambeacutem Castells 2018 que analisa fenocircmenos tais como a crise da representaccedilatildeo poliacutetica a poliacutetica do medo a nova rebeliatildeo das massas e os perigos da desuniatildeo europeia

8 Andriola 2014 Benoist 20179 Indo como sempre contracorrente Steven pinker professor em Harvard eacute um dos poucos

estudiosos que defendem a tese de que natildeo haacute um decliacutenio da democracia (pinker 2018) Ver Steven Pinker escreve sobre vantagens do sistema poliacutetico ocidental Em artigo com Robert muggah linguista afirma que a capacidade de resistecircncia da democracia eacute motivo de otimismo laquoFolha de Satildeo pauloraquo 22042018 disponiacutevel em httpswww1folhauolcombrilustrissima201804steven-pinker-escreve-sobre-vantagens-do-sistema-politico-ocidentalshtml

230 GIUSEppE TOSI

do populismo que considerava uma forma de democracia plebiscitaacuteria com ras-gos autoritaacuterios 10 Relembramos sumariamente alguns dos traccedilos caracteriacutesticos segundo Bobbio de um Estado democraacutetico de direito

A democracia liberal segundo Bobbio se fundamenta na soberania popular e na vontade do maior nuacutemero de pessoas possiacuteveis em uma concepccedilatildeo ampla de cidadania atraveacutes do sufraacutegio universal Ao mesmo tempo a vontade da maioria deve respeitar os direitos das minorias pena a democracia se transformar em uma tirania da maioria conforme jaacute alertavam Tocqueville e Stuart-mill Escreve Bobbio

a) Todos os cidadatildeos que tenham atingido a maior idade sem distinccedilatildeo de raccedila religiatildeo condiccedilotildees econocircmicas sexo etc devem gozar dos direitos poliacuteti-cos isto eacute do direito de exprimir com o voto a proacutepria opiniatildeo eou eleger quem a exprima por ele b) o voto de todos os cidadatildeos deve ter peso idecircntico isto eacute deve valer por um c) todos os cidadatildeos que gozam dos direitos poliacuteticos devem ser livres de votar segundo a proacutepria opiniatildeo formando-a o mais livremente pos-siacutevel isto eacute em uma livre concorrecircncia entre grupos poliacuteticos organizados que competem entre si para reunir reivindicaccedilotildees e transformaacute-las em deliberaccedilotildees coletivas d) devem ser livres ainda no sentido em que devem ser colocados em condiccedilotildees de terem reais alternativas isto eacute de escolher entre soluccedilotildees diversas e) para as deliberaccedilotildees coletivas como para as eleiccedilotildees dos representantes deve valer o princiacutepio da maioria numeacuterica ainda que se possa estabelecer diversas formas de maiorias (relativa absoluta qualificada) f) nenhuma decisatildeo tomada pela maioria deve limitar os direitos da minoria em modo particular o direito de tornar-se em condiccedilotildees de igualdade maioria 11

Bobbio defende tambeacutem uma concepccedilatildeo individualista de democracia fun-dada natildeo no laquopovoraquo mas nos cidadatildeos

da concepccedilatildeo individualista da sociedade nasce a democracia moderna (a democracia no sentido moderno da palavra) que deve ser corretamente definida natildeo como o faziam os antigos isto eacute como o laquopoder do povoraquo e sim como o po-der dos indiviacuteduos tomados um a um de todos os indiviacuteduos que compotildeem uma sociedade regida por algumas regras essenciais entre as quais uma fundamental a que atribui a cada um do mesmo modo como a todos os outros o direito de participar livremente na tomada das decisotildees coletivas ou seja das decisotildees que obrigam toda a coletividade A democracia moderna repousa na soberania natildeo do povo mas dos cidadatildeos O povo eacute uma abstraccedilatildeo que foi frequentemente utiliza-da para encobrir realidades muito diversas 12

Uma democracia de tipo representativo que eacute um elemento elitista a demo-cracia natildeo eacute o laquogoverno do povo pelo povo e para o povoraquo natildeo eacute laquoausecircncia de elites mas a presenccedila de muitas elites em concorrecircncia entre si para a conquista do voto popularraquo 13

Uma concepccedilatildeo elitista de democracia que natildeo impede a participaccedilatildeo popu-lar se eacute entendida natildeo como alternativa mas como complemento necessaacuterio agrave

10 Bobbio 2000a 2000b11 Bobbio 1983 5612 Bobbio 2004 5113 Bobbio 2000a 39

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 231

representaccedilatildeo para evitar os perigos da apatia poliacutetica e do distanciamento da classe poliacutetica dos cidadatildeos e permitir uma cidadania ativa que fiscalize o poder poliacutetico

democracia representativa e democracia direta natildeo satildeo dois sistemas alterna-tivos (no sentido de que onde existe uma natildeo pode existir a outra) mas satildeo dois sistemas que se podem integrar reciprocamente Com uma foacutermula sinteacutetica po-de-se dizer que num sistema de democracia integral as duas formas de democracia satildeo ambas necessaacuterias mas natildeo satildeo consideradas em si mesmas suficientes 14

Uma democracia em que o poder natildeo eacute visto como algo monoliacutetico indivisiacute-vel inaliaacutevel irresistiacutevel (como pensavam Hobbes e Rousseau) mas como algo plural e pluralista divisatildeo dos poderes instituiccedilotildees fortes e autocircnomas (para que haja um check and balance e nenhum poder se sobreponha sobre o outro) parti-dos poliacuteticos como instacircncia de representaccedilatildeo e de mediaccedilatildeo entre os cidadatildeos e o Estado e possibilidade de escolha entre alternativas ideoloacutegicas diferentes

Uma concepccedilatildeo laica do Estado entendida natildeo somente como uma separaccedilatildeo entre Estado e Igreja religiatildeo e poliacutetica mas em um sentido mais amplo como a natildeo interferecircncia do Estado nas convicccedilotildees privadas dos cidadatildeos religiosas morais poliacuteticas ideoloacutegicas sobre as diferentes concepccedilotildees de felicidade e de modo de viver de cada indiviacuteduo (liberdades negativas) contra a concepccedilatildeo do Estado como totalidade eacutetica de Hegel e a sua versatildeo fascista do Estado Eacutetico de Giovanni Gentile

Um liberalismo social que garanta natildeo somente os direitos civis e poliacuteticos mas tambeacutem os econocircmicos e sociais que defenda uma liberdade positiva uma inter-venccedilatildeo do Estado nos assuntos econocircmicos e sociais para garantir uma igualdade de oportunidades a mais ampla possiacutevel dentro de uma economia capitalista 15

Finalmente outra caracteriacutestica fundamental da democracia para Bobbio eacute a valorizaccedilatildeo do conflito social da competiccedilatildeo poliacutetica porque eacute nela que se forjam as elites poliacuteticas poreacutem a caracteriacutestica que diferencia a democracia de outros re-gimes eacute que tal conflito eacute resolvido de forma natildeo violenta atraveacutes das instituiccedilotildees de procedimentos estabelecidos convencionalmente (democracia procedimental) nos quais citando popper laquoos cidadatildeos podem livrar-se dos seus governantes sem derramamento de sangueraquo e laquoo adversaacuterio natildeo eacute mais um inimigo (que deve ser destruiacutedo) mas um opositor que amanha poderaacute ocupar o nosso lugarraquo 16

Seriam evitados assim dois extremos um liberalismo econocircmico com uma concepccedilatildeo restrita de cidadania de tipo censitaacuterio que defende as desigualda-des econocircmicas e sociais com algo beneacutefico para o desenvolvimento do mercado que natildeo tem compromisso com as liberdades democraacuteticas nem com os direitos sociais e que prega menos Estado e mais mercado e uma concepccedilatildeo individua-lista radical (Bobbio 2000a 141) 17

14 Ibidem 6515 Bobbio 198316 Bobbio 2000a 5117 A propoacutesito da ascensatildeo do neoliberalismo Bobbio afirmava em O futuro de democracia (2000

141) laquoA insiacutedia eacute grave Natildeo estaacute em jogo apenas o estado do bem-estar quer dizer o grande com-promisso histoacuterico entre o movimento operaacuterio e o capitalismo maduro mas a proacutepria democraciaraquo

232 GIUSEppE TOSI

O segundo extremo leva a uma democracia plebiscitaacuteria que tende agrave tirania da maioria ou a uma forma de democracia totalitaacuteria ou autoritaacuteria no pressuposto de que haacute um povo com uma vontade geral um interesse uniacutevoco que o liacuteder populista natildeo somente representa mas personifica 18

Satildeo esses dois extremos que o Brasil estaacute experimentando a partir do impeachment da presidenta dilma e da posse dos governos Temer e Bolsonaro O que estaacute em jogo eacute a democracia na sua concepccedilatildeo liberal satildeo os princiacute-pios do liberalismo poliacutetico agrave luz dos quais analisaremos a conjuntura brasileira atual

2 As razotildees da (resistiacutevel) ascensatildeo do capitatildeo Bolsonaro

A biografia do candidato Bolsonaro tornaria altamente improvaacutevel qualquer hipoacutetese dele se tornar presidente de um paiacutes tatildeo grande e complexo como o Brasil Serviu no exeacutercito por alguns anos obteve o grau de Capitatildeo e foi aposen-tado compulsoriamente por desobediecircncia e graves desvios de comportamento aos 33 anos Entrou entatildeo na vida poliacutetica como vereador do Rio de janeiro e prosseguiu como deputado Federal desde 1990 exercendo sete mandatos con-secutivos Em quase trinta anos de exerciacutecio do cargo aprovou somente trecircs pro-jetos de lei de sua autoria

Fazia parte do chamado laquobaixo cleroraquo da Cacircmara dos deputados com atua-ccedilatildeo parlamentar piacutefia e notabilizada por inuacutemeras denuacutencias agrave comissatildeo de eacutetica por enfrentamentos e agressotildees verbais a colegas mulheres homossexuais opo-sitores de esquerda declaraccedilotildees bombaacutestica contra o sistema democraacutetico e em defesa do golpe de Estado As declaraccedilotildees eram tatildeo absurdas e despropositadas que ele se tornou conhecido como uma figura folcloacuterica que ningueacutem tomava a seacuterio O auge desta postura ocorreu na sessatildeo da Cacircmara para a votaccedilatildeo do impeachment da presidenta dilma Rousseff no dia 17 de abril de 2016

Estava naquele dia com minha esposa e alguns amigos no centro de Satildeo paulo debaixo do viaduto do Anhangabauacute acompanhando em um telatildeo a vota-ccedilatildeo junto com dezenas de milhares de manifestantes do partido dos Trabalha-dores (pT) e de outros partidos da esquerda alguns deles estavam acampados haacute dias jovens e velhos militantes reunidos Toda vez que um deputado votava sim eram vaias e aplausos aos poucos que votaram laquonatildeoraquo ao impeachment a derrota jaacute estava no ar Naquela sessatildeo as motivaccedilotildees que os deputados e sena-dores alegaram para depor a presidenta dilma foram as mais espuacuterias e incon-sistentes tornando puacuteblica a baixa qualidade poliacutetica moral e cultural de uma significativa parcela dos congressistas mas o deputado Bolsonaro conseguiu superar a todos

Em certo momento tomou o microfone e declarou o seu voto favoraacutevel literalmente com essas palavras laquoContra o comunismo pela nossa liberdade contra o Foacuterum de Satildeo Paulo 19 pela memoacuteria do Coronel Carlos Alberto

18 Bobbio 2000a 54-5519 Associaccedilatildeo de partidos de esquerda latino-americanos

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 233

Brilhante Ustra o pavor de Dilma Rousseff pelo exeacutercito de Caxias 20 pelas nossas forccedilas armadas pelo Brasil acima de tudo e por Deus acima de todos o meu voto eacute simraquo

A plateia da rua ficou estarrecida e sem palavras ateacute a vaia ficou presa na gar-ganta e demorou a sair diante do espanto dessa declaraccedilatildeo O site da BBCNews do Brasil comentou no dia seguinte

laquoEstarrecedorraquo laquoExecraacutevelraquo laquodeprimenteraquo Esses foram alguns dos termos usados por ativistas de direitos humanos ao comentarem a homenagem feita pelo deputado jair Bolsonaro (pSC-Rj) ao coronel Brilhante Ustra o primeiro militar reconhecido pela justiccedila brasileira como torturador durante o regime militar en-tre 1970 e 1974 Ustra foi o chefe do dOI-Codi do Exeacutercito de Satildeo paulo oacutergatildeo de repressatildeo poliacutetica do governo militar Ali sob o comando do coronel ao menos 50 pessoas foram assassinadas ou desapareceram e outras 500 foram torturadas segundo a Comissatildeo Nacional da Verdade 21

Naquele momento pensei que este seria o inicio do fim poliacutetico desta figura excecircntrica e sombria que o deputado seria cassado por apologia de crime mas aconteceu exatamente o contraacuterio o plenaacuterio da cacircmara o ovacionou com en-tusiasmo e abafou as vaias dos opositores deste momento em diante comeccedilou a meteoacuterica ascensatildeo do capitatildeo agrave presidecircncia da Repuacuteblica ele vislumbrou um vazio poliacutetico a ser preenchido e se jogou de corpo e alma nesta disputa que acabou vencendo dois anos depois Nesse episodio pode ser encontrada uma das chaves do sucesso do capitatildeo as falhas no processo de transiccedilatildeo da ditadura para a democracia

21 As falhas da transiccedilatildeo democraacutetica as heranccedilas da ditadura militar

No Brasil o processo de justiccedila de transiccedilatildeo foi muito demorado e bastante limitado em relaccedilatildeo a outros paiacuteses latino-americanos que passaram por ditadu-ras como a Argentina o Uruguai e o Chile 22

A justiccedila de transiccedilatildeo tem como objetivo laquoacertar as contas com o passadoraquo 23 e se fundamenta em quatro pilares O primeiro eacute a justiccedila stricto sensu ou seja a puniccedilatildeo dos agentes puacuteblicos culpados pelos crimes contra a humanidade que natildeo prescrevem Este caminho foi barrado no Brasil apoacutes a decisatildeo do Supremo Tribunal Federal (STF) mdashque possui entre outras a funccedilatildeo de Corte Constitu-cionalmdash em resposta agrave Arguiccedilatildeo de descumprimento de preceito Fundamental (AdpF) promovida pela Ordem dos Advogados do Brasil (OAB) A AdpF so-licitava agrave mais alta corte brasileira um posicionamento formal para saber se em 1979 houve ou natildeo anistia dos agentes puacuteblicos responsaacuteveis pela praacutetica de tortura homiciacutedio desaparecimento forccedilado abuso de autoridade lesotildees cor-porais e estupro contra opositores poliacuteticos considerando sobretudo os com-

20 Referecircncia ao duque de Caxias patrono do exeacutercito brasileiro21 Ver httpswwwbbccomportuguesenoticias201604160415_bolsonaro_ongs_oab_mdb22 Ferreira 201423 portinaro 2011

234 GIUSEppE TOSI

promissos internacionais assumidos pelo Brasil e a insuscetibilidade de graccedila ou anistia do crime de tortura 24

Em maio de 2010 por maioria dos seus membros o Supremo Tribunal Fede-ral (STF) negou o pedido da OAB reconhecendo a validade juriacutedica da Lei de Anistia de 1979 promulgada em plena ditadura militar que muitos consideram uma lei de auto-anistia encerrando assim as possibilidades internas de fazer jus-ticcedila agraves viacutetimas da ditadura

O segundo pilar satildeo as accedilotildees de reparaccedilatildeo moral e de ressarcimento dos da-nos materiais e psicoloacutegicos provocados agraves pessoas perseguidas pela ditadura eou aos seus familiares Esta reparaccedilatildeo foi realizada de forma eficiente embora tardia pela Comissatildeo de Anistia do ministeacuterio da justiccedila instalada em 2001 que examinou mais de 70000 processos e realizou dezenas de laquocaravanas da anistiaraquo em vaacuterios Estados

O terceiro pilar eacute a reconstruccedilatildeo da memoacuteria histoacuterica que teve um grande impulso com a Comissatildeo Nacional da Verdade instalada pela presidenta dilma em 2012 com mandado de dois anos (renovado por mais um ano) para apurar violaccedilotildees aos direitos humanos produzir relatoacuterio circunstanciado sobre os ca-sos investigados e apresentar conclusotildees e recomendaccedilotildees de poliacuteticas puacuteblicas para que aquele tipo de violaccedilatildeo natildeo voltasse a se repetir 25

A criaccedilatildeo da Comissatildeo Nacional estimulou o surgimento de comissotildees da verdade em todos os Estados da Federaccedilatildeo e em numerosos municiacutepios e uni-versidades Este movimento capilar permitiu o levantamento de um grande nuacute-mero de informaccedilotildees ainda que a maioria produzida pelas viacutetimas da ditadura uma vez que muitos arquivos do Estado desapareceram Embora a comissatildeo natildeo tivesse nenhum poder de puniccedilatildeo a sua instalaccedilatildeo teve o efeito de provocar a reaccedilatildeo de setores militares que tacharam a iniciativa de laquorevanchismoraquo reaccedilatildeo que o capitatildeo Bolsonaro soube aproveitar e que foi um dos motivos do apoio das forccedilas armadas ao impeachment da presidenta ex-guerrilheira

Outro aspecto importante de uma poliacutetica de transiccedilatildeo eacute a reforma das ins-tituiccedilotildees violadoras dos direitos humanos para criar instituiccedilotildees puacuteblicas mais consoantes com o Estado democraacutetico de direito Esta reforma natildeo avanccedilou de maneira efetiva sobretudo na aacuterea da seguranccedila puacuteblica As poliacutecias civis e mi-litares de responsabilidade dos Estados e a poliacutecia federal herdaram traccedilos da famigerada Lei de Seguranccedila Nacional da ditadura que considerava os adversaacute-rios poliacuteticos como inimigos da paacutetria A presenccedila em vaacuterios Estados sobretudo no Rio de janeiro das miliacutecias grupos paramilitares compostos por ex-policiais e criminosos com alianccedilas no mundo poliacutetico e financeiro eacute uma heranccedilas dos temiacuteveis laquoesquadrotildees da morteraquo que atuavam livremente na eacutepoca da ditadura

O objetivo final de todo este processo deveria ser a reconciliaccedilatildeo nacional para tornar o periacuteodo da ditadura uma paacutegina virada na histoacuteria do paiacutes ter uma

24 Tosi-Silva 2014 41-6225 Seja-me permitido ressaltar o papel exercido no resgate da memoacuteria pelo Nuacutecleo de Cidadania

e direitos Humanos da UFpB que traduziu do italiano e publicou os anais das quatro sessotildees do Tri-bunal Russell II realizadas nos anos setenta em Roma e Bruxelas pela Fundaccedilatildeo Lelio Basso Os livros podem ser encontrados no site wwwcchlaufpbbrncdh

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 235

memoacuteria compartilhada sobre ele e um consenso miacutenimo sobre os valores demo-craacuteticos que lhe sucederam A ascensatildeo ao governo do capitatildeo Bolsonaro enal-tecendo o torturador sob os aplausos do plenaacuterio da Cacircmara dos deputados eacute suficiente para mostrar a ausecircncia de reconciliaccedilatildeo e de memoacuteria compartilhada

Esta ascensatildeo foi acompanhada por uma onda de laquorevisionismo histoacuteri-coraquo que vai desde os que fazem sutis distinccedilotildees entre laquoditaduraraquo laquoregimeraquo laquomovimentoraquo (segundo a opccedilatildeo semacircntica do presidente do Supremo Tribunal Federal dias Toffoli) 26 e laquogolperaquo militar ateacute os negacionistas que simples-mente negam que houve uma ditadura militar no Brasil entre eles o proacuteprio presidente 27

Essas falhas na transiccedilatildeo democraacutetica levam sempre mais analistas a afirmar que o Brasil natildeo vive em um Estado democraacutetico de direito mas em um Estado de exceccedilatildeo permanente que ameaccedila a consolidaccedilatildeo da democracia 28

Ligado a esta primeira questatildeo estaacute um segundo aspecto da vitoria do capi-tatildeo Bolsonaro a presenccedila dos militares no governo

22 A volta dos militares ao poder poliacutetico

O novo governo mostrou desde a campanha eleitoral e apoacutes a sua posse uma vontade explicita de resgatar o papel poliacutetico que os militares haviam perdido na transiccedilatildeo democraacutetica apoacutes mais de trinta anos de afastamento da cena poliacutetica

Haacute uma diferenccedila entre um laquogoverno militarraquo e um laquogoverno de militaresraquo o governo Bolsonaro natildeo eacute (ainda) um governo militar como foi a ditadura de 1964 a 1985 poreacutem a presenccedila de um capitatildeo e de um general nas duas maacutexi-mas cargas do Estado e de militares de vaacuterias patentes nos primeiros escalotildees do governo (mais de 100 pessoas que ocupam cerca de 30 dos cargos) 29 eacute mui-to significativa e natildeo eacute a tiacutetulo pessoal como indiviacuteduos e cidadatildeos mas como representantes da instituiccedilatildeo No entanto em uma democracia consolidada o papel poliacutetico das forccedilas armadas deveria tender ou ser igual a zero

A presenccedila dos militares natildeo se limita agrave questatildeo da defesa e da seguranccedila mas estaacute se espalhando em todos os setores do governo infraestrutura ciecircncia tecnologia mineraccedilatildeo e energia direccedilatildeo de empresas estatais questatildeo indiacutegena e ateacute na educaccedilatildeo os coleacutegios militares estatildeo sendo propostos como modelos para a educaccedilatildeo baacutesica e o projeto laquoEscola sem partidoraquo mdashque quer combater

26 laquopresidente do STF diz que prefere chamar ditadura militar de ldquomovimento de 1964rdquoraquo portal IG Satildeo paulo 01102018 disponiacutevel em httpsultimosegundoigcombrpolitica2018-10-01dias-to-ffoli-movimento-de-1964html

27 laquoBolsonaro nega ditadura e diz que regime viveu probleminhasraquo laquoFolha de Satildeo pauloraquo 270319 disponiacutevel em httpswww1folhauolcombrpoder201903nao-houve-ditadura-teve-uns-probleminhas-diz-bolsonaro-sobre-regime-militar-no-paisshtml

28 Agamben 2004 Teles-Safatle 2010 Tosi 201729 laquoGoverno militar Bolsonaro nomeia mais de cem militares para cargos no governoraquo (laquozero83raquo

03032019) laquoGoverno Bolsonaro teraacute mais ministros militares do que em 1964raquo (laquode Fato Ron-docircniaraquo 16122018 disponiacutevel em httpsdefatorondoniacombr20181216governo-bolsonaro-tera-mais-ministros-militares-do-que-em-1964

236 GIUSEppE TOSI

a laquoideologia de gecircneroraquo o laquomarxismo culturalraquo o laquogramscismoraquo o pensamento de paulo Freire e tudo o que tenha a que ver com a esquerda ou a oposiccedilatildeo ao governomdash estaacute sendo proposto para todos os niacuteveis de ensino Em nome do combate ao laquocomunismoraquo 30 estaacute havendo uma tentativa de controle ideoloacutegico contra os estudantes e professores de esquerda patrocinado pelo ministro da Educaccedilatildeo que estaacute incentivando os alunos a denunciar os professores que pro-fessam ideologias contraacuterias ao governo em sala de aula

Nesse contexto uma instituiccedilatildeo como as Forccedilas Armadas por sua nature-za autocraacutetica assume um papel poliacutetico relevante com forte apoio e consenso popular o que lhe confere uma legitimidade democraacutetica se nos limitarmos ao conceito de democracia como vontade da maioria mas a democracia natildeo eacute soacute isso eacute tambeacutem a garantia dos direitos das minorias como lembra Bobbio

23 O golpe institucional o impeachment e a prisatildeo do presidente Lula

A eleiccedilatildeo de Bolsonaro foi o uacuteltimo ato de um laquogolpe institucionalraquo iniciado com o impeachment da presidenta dilma continuado com a prisatildeo do ex-presi-dente Lula que abriu o caminho para a vitoacuteria do candidato da extrema direita

Se olharmos a situaccedilatildeo poliacutetica brasileira na oacutetica da democracia procedimen-tal e das bobbianas laquoregras do jogoraquo veremos que a transiccedilatildeo do segundo go-verno dilma (2014-2016) para o governo Temer (2016-2018) natildeo se deu atraveacutes de uma normal alternacircncia eleitoral mas de um processo traumaacutetico O debate e a votaccedilatildeo no Congresso sobre o impeachment mostraram a inconsistecircncia de uma denuacutencia por crime de responsabilidade tatildeo grave que fosse um ataque agrave Constituiccedilatildeo e justificasse a derrubada de uma presidenta eleita com 54 milhotildees de votos 31

O que aconteceu como reconheceram muitos congressistas foi um voto de sfiducia pela perda do apoio poliacutetico um instrumento tiacutepico do parlamentaris-mo que foi utilizado em um sistema presidencialista uma mudanccedila das regras do jogo durante o jogo Isto foi tatildeo verdadeiro que o congresso natildeo cassou os direitos poliacuteticos da presidenta como era de se esperar em um evidente ato de hipocrisia mas a hipocrisia dizia La Rochefoucauld eacute laquoa homenagem que o viacutecio presta agrave virtuderaquo

A segunda etapa do golpe foi a prisatildeo do presidente Lula num processo altamente controvertido de caraacuteter indiciaacuterio e inquisitorial sem provas con-

30 laquoComunismoraquo no contexto atual do debate ideoloacutegico brasileiro eacute um conceito vago e indefi-nido que abrange muitos significados remete ao laquoinimigoraquo histoacuterico dos tempos da ditadura militar e da guerra fria em um novo contexto totalmente diferente passados mais de 30 anos da queda do muro de Berlim e do fim da ditadura militar no Brasil e serve para condenar e demonizar qualquer coisa que possa se assemelhar a um pensamento de esquerda que ameace os laquovalores tradicionaisraquo deus a famiacutelia e a propriedade

31 O entatildeo presidente do Supremo Tribunal Federal Ricardo Levandowsky que presidiu a sessatildeo do impeachment afirmou posteriormente que foi um laquotropeccedilo da democraciaraquo Rede laquoBrasil Atualraquo 20092016 disponiacutevel em httpswwwredebrasilatualcombrpolitica201609impeachment-foi-tro-peco-da-democracia-diz-lewandowski-8618

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 237

sistentes sem as devidas garantias processuais com o uso e o abuso da delaccedilatildeo premiada (pentiti) como comentaram vaacuterios juristas nacionais e internacionais entre eles Luigi Ferrajoli 32 O juiz Seacutergio moro que presidiu a operaccedilatildeo laquoLava-jatoraquo de combate agrave corrupccedilatildeo e os procuradores da mesma operaccedilatildeo agiram de forma conjunta e combinada natildeo respeitando os respectivos papeis de acusaccedilatildeo e de julgamento e natildeo agiram de forma isenta como denunciam detalhadamente estudiosos de vaacuterias disciplinas (proner 2018)

Enquanto estou escrevendo este artigo as manchetes dos principais jor-nais e sites do Brasil estatildeo anunciando a interceptaccedilatildeo de mensagens entre os procuradores Federais e o juiz Seacutergio moro que mostram a colaboraccedilatildeo e o conluio entre eles e abalam a imparcialidade do juiz da operaccedilatildeo Lava-jato e podem levar a anulaccedilatildeo do processo contra Lula Os diaacutelogos obtidos por uma fonte anocircnima estatildeo sendo publicado pelo site The Intercept_Brasil (httpstheinterceptcombrasil) do jornalista norte-americano Glenn Greenwald em parceria com outros oacutergatildeos de imprensa A operaccedilatildeo que estaacute sendo chamada de laquovaza-jatoraquo comprova o que a defesa e vaacuterios juristas vinham denunciado haacute anos sem sucesso 33

A ausecircncia de Lula na disputa eleitoral foi determinante para a vitoacuteria de Bolsonaro Todas as pesquisas eleitorais davam o ex-presidente como vencedor no primeiro turno 34 O ex-presidente Lula ao apoiar oficialmente o candidato do pT Fernando Haddad conseguiu que ele chegasse ao segundo turno mas natildeo transferiu todo o seu cabedal eleitoral muitos dos eleitores de Lula passaram a votar em Bolsonaro

Este dado levanta uma questatildeo importante sobre as tipologias de voto parte dos eleitores de Bolsonaro votou nele na ausecircncia de Lula outra parte votou nele para votar contra o pT e a esquerda e somente uma terceira parte (que oscila ao redor de um 30 dos votantes) votou no candidato pela identificaccedilatildeo com as suas propostas ideoloacutegicas O que indica que o voto natildeo eacute homogecircneo e que o apoio agrave opccedilatildeo ideoloacutegica do candidato eacute minoritaacuterio mostra tambeacutem certa vola-tilidade e oscilaccedilatildeo do eleitorado e uma presenccedila significativa de um voto popu-lista (de esquerda e de direita) centrado na identificaccedilatildeo pessoal com o candidato mais do que com propostas programaacuteticas ou ideoloacutegicas

A parcialidade do juiz Seacutergio moro ficou evidente logo apoacutes as eleiccedilotildees Ape-sar ter declarado repetida e taxativamente que natildeo assumiria cargos poliacuteticos o juiz aceitou prontamente o convite de Bolsonaro para assumir o ministeacuterio da

32 Ver Luigi Ferrajoli Uma agressatildeo Judicial agrave democracia brasileira laquoLula Estamos diante do que Cesare Beccaria em Dos delitos e das penas chamou de ldquojulgamento ofensivordquo em que ldquoo juizrdquo em vez de ldquopesquisador imparcial da verdaderdquo ldquose torna o inimigo do reacuteurdquoraquo (laquoIl manifestoraquo 07042018 disponiacutevel em traduccedilatildeo brasileira em httpswwwocafezinhocom20180411ferrajoli-julgamento-e-prisao-de-lula-insultam-a-democracia-brasileira

33 Sobre a operaccedilatildeo laquovaza-jatoraquo ver laquoInformaccedilotildees do The Intercept provam o ldquolawfarerdquo como arma poliacutetica no Brasilraquo disponiacutevel em httpwwwabjdorgbr201906artigo-informacoes-reveladas-pro-vam-ohtml

34 laquoNova pesquisa Vox populi aponta vitoacuteria de Lula no 1ordm turnoraquo (laquoExpressoraquo 29052018) disponiacutevel em httpexpressopbnet20180528nova-pesquisa-vox-populi-aponta-vitoria-de-lula-no-1o-turno-veja-os-numeros

238 GIUSEppE TOSI

justiccedila e da Seguranccedila puacuteblica do novo governo 35 Trata-se de um claro conflito de interesses que levanta a legittima suspicione de que o ministeacuterio foi um reco-nhecimento ao juiz da Lava-jato por ter eliminado da disputa eleitoral o uacutenico candidato capaz de derrotar o presidente eleito e favorece a leitura deste proces-so como mais um exemplo do uso poliacutetico da justiccedila de judicializaccedilatildeo da poliacutetica e do seu reverso a politizaccedilatildeo do judiciaacuterio 36

Chama a atenccedilatildeo tambeacutem a adesatildeo incondicional de um magistrado a um presidente que fez pronunciamentos em defesa das miliacutecias de apoio agrave ditadura militar e agrave tortura E aqui entra necessariamente o papel que em todo este pro-cesso desenvolveu a operaccedilatildeo laquoLava-jatoraquo

24 O combate agrave corrupccedilatildeo e a antipolitica

A operaccedilatildeo Lava-jato comeccedilou em 2015 como um instrumento eficaz de combate agrave corrupccedilatildeo poliacutetica inspirada na laquooperaccedilatildeo matildeos limpasraquo da Itaacutelia que conseguiu desvendar a trama de relaccedilotildees promiscua entre o setor puacuteblico e os interesses privados mas aos poucos se tornou um instrumento para acu-mular e concentrar um poder poliacutetico e econocircmico de setores da magistratura e do ministeacuterio puacuteblico associados a grupos econocircmicos nacionais e interna-cionais

A corrupccedilatildeo no Brasil sempre foi (e continua sendo) um sistema uma praacutetica corriqueira de promiscuidade e conivecircncia entre o mundo poliacutetico e econocircmico para o financiamento dos partidos ou de interesses pessoais ou de ambas as coisas Combate-se a corrupccedilatildeo com medidas juriacutedicas repressivas mas tambeacutem com medidas preventivas contra a cultura da corrupccedilatildeo que invade natildeo somente o Estado mas a sociedade e com medidas administrativas que incentivam o controle e a puniccedilatildeo dos comportamentos criminosos medidas que foram im-plementadas nos governos do pT como a lei da transparecircncia o fortalecimento dos oacutergatildeos de fiscalizaccedilatildeo e repressatildeo tais como a Controlaria Geral da Uniatildeo a policia Federal o respeito da autonomia do poder judiciaacuterio e do ministeacuterio a aprovaccedilatildeo da laquoLei da Ficha Limparaquo que impede a candidato condenado em segunda instacircncia de participar do processo eleitoral

Apesar dessas medidas as responsabilidades do pT e dos outros partidos de governo satildeo claras o partido natildeo quis enfrentar esta laquocorrupccedilatildeo sistecircmicaraquo e conviveu com ela em nome da laquogovernabilidaderaquo o que lhe garantiu resultados notaacuteveis O preccedilo a pagar foi a perda da bandeira da eacutetica na poliacutetica e a perda de uma oportunidade de promover uma reforma poliacutetica haacute muito tempo ne-cessaacuteria Tambeacutem natildeo eacute possiacutevel negar a responsabilidade poliacutetica do presidente

35 laquoSeacutergio moro aceita ser superministro da justiccedila e Seguranccedila puacuteblica de Bolsonaroraquo (laquoEl paisraquo Brasil 01112018) disponiacutevel em httpsbrasilelpaiscombrasil20181101politica 1541081900_911802html

36 Luiz moreira laquoA judicializaccedilatildeo da poliacutetica alcanccedilou patamares alarmantes no Brasil o sistema de justiccedila passou a tutelar todas as aacutereasraquo (laquoCarta maiorraquo 3072015) disponiacutevel em httpswwwcartamaiorcombrEditoriaPrincipios-FundamentaisJudicializacao-da-politica4033978

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 239

Lula neste processo que eacute diferente da sua responsabilidade penal pessoal e intransferiacutevel que natildeo foi comprovada 37

Aparece sempre mais claro que o combate agrave corrupccedilatildeo faz parte de um jogo poliacutetico para definir relaccedilotildees de forccedila entre os trecircs poderes as corporaccedilotildees os grupos econocircmicos que estatildeo se aproveitando da situaccedilatildeo para defender os seus interesses e implementar a poliacutetica de retirada de direitos sociais e de venda do patrimocircnio puacuteblico a grupos privados nacionais e estrangeiros 38

As criacuteticas principais se referem agrave personalizaccedilatildeo a centralizaccedilatildeo de todas as operaccedilotildees em uma pessoa e em um grupo monopolizando assim o combate agrave corrupccedilatildeo a equivocada aplicaccedilatildeo da laquoteoria do domiacutenio de fatoraquo o que dis-pensaria a apresentaccedilatildeo de provas consistentes ao abuso do instrumento das conduccedilotildees coercitivas 39 ao abuso das medidas cautelares como a prisatildeo pre-ventiva ao abuso da delaccedilatildeo premiada ao vazamento seletivo das informaccedilotildees sigilosas a espetacularizaccedilatildeo dos processos atraveacutes dos meios de comunicaccedilatildeo e das redes sociais todos meacutetodos de exceccedilatildeo que estatildeo se tornando permanen-tes e levaram o ministeacuterio puacuteblico e a magistratura a assumirem sempre mais papeis poliacuteticos invadindo a esfera do executivo e do legislativo um exemplo de protagonismo o ativismo judiciaacuterio e de praacutetica do lawfare interno e inter-nacional 40

Tudo isso associado agrave ausecircncia de debate poliacutetico puacuteblico e de um contradi-toacuterio nos meios de comunicaccedilatildeo de massa provoca a laquoantipoliacuteticaraquo uma reaccedilatildeo generalizada contra a poliacutetica e os poliacuteticos e a tentaccedilatildeo de atalhos autoritaacuterios ou demagoacutegicos Aparecem os salvadores da paacutetria os populistas que prometem soluccedilotildees faacuteceis para problemas difiacuteceis e complexos e o quadro se torna preocu-pante para a consolidaccedilatildeo da democracia no Brasil com perigos de retrocessos autoritaacuterios Bolsonaro docet

25 A luta contra a violecircncia criminal e poliacutetica

mas haacute tambeacutem uma motivaccedilatildeo mais laquoobjetivaraquo para a ascensatildeo de Bolso-naro a onda de violecircncia e a promessa de resolvecirc-la em tempos breves e com medidas draacutesticas

37 Sobre o golpe institucional e a prisatildeo do Lula ver Silva 2019 proner 2018 Reinholds 201938 Kerche Feres 201839 Episoacutedios como aquele do suiciacutedio do Reitor da Universidade Federal de Santa Catarina a inti-

maccedilatildeo coercitiva do Reitor de minas Gerais e a conduccedilatildeo coercitiva do presidente Lula satildeo exemplos desses procedimentos ao arrepio da Lei

40 Um fato mostra esta relaccedilatildeo A forccedila-tarefa da Lava jato atuou desde o comeccedilo em estreita ligaccedilatildeo com as autoridades judiciaacuterias dos Estados Unidos devido a essa colaboraccedilatildeo a justiccedila norte-americana condenou a petrobraacutes a empresa brasileira estatal de petroacuteleo a pagar 2 bilhotildees e meio de reais em multas mas essas multas foram laquodevolvidasraquo aos procuradores e juiacutezes da Lava-jato e coloca-das agrave disposiccedilatildeo em uma conta privada como laquoprecircmioraquo por ter desvendado a corrupccedilatildeo da empresa Este projeto soacute natildeo for efetivado pela intervenccedilatildeo da procuradoria Geral da Uniatildeo e do STF que decidiram que os recursos deveriam ser colocados agrave disposiccedilatildeo do Tesouro laquoCom 25 bi em caixa a Lava jato se prepara para substituir o bolsonarismo por Luis Nassifraquo (laquoGGNraquo 5032019) disponiacutevel em httpsjornalggncombrjusticacom-25-bi-em-caixa-a-lava-jato-se-prepara-para-substituir-o-bolsona-rismo-por-luis-nassif

240 GIUSEppE TOSI

O Brasil eacute o paiacutes onde morre mais gente de morte violenta por habitante que em qualquer outra parte do mundo inclusive dos paiacuteses que estatildeo em guerra civil 41 junto com a violecircncia criminal estaacute aumentando a violecircncia poliacutetica Con-tinuam na impunidade os assassinatos de liacutederes populares de defensores dos direitos humanos (58 soacute no ano de 2018) 42 aumenta a violecircncia contra as pessoas LGBT a populaccedilatildeo negra e favelada as mulheres e outros grupos vulneraacuteveis como as comunidades indiacutegenas e quilombolas

O exemplo emblemaacutetico eacute o assassinado da marielle Franco e do motorista Anderson Gomes em 2018 marielle era uma mulher originaacuteria da favela negra leacutesbica que possuiacutea uma grande inteligecircncia e uma forte lideranccedila poliacutetica que denunciava a accedilatildeo da poliacutecia e das miliacutecias que representam o elo entre a poliacutecia o crime organizado o sistema financeiro e o sistema poliacutetico ou seja uma vio-lecircncia com a cumplicidade do Estado situaccedilatildeo que ela conhecia muito bem pela convivecircncia pessoal e pelos estudos realizados no mestrado sobre as Unidades de poliacutecia pacificadora (Upps) no Rio de janeiro 43

A poliacutecia brasileira possui os maiores iacutendices de letalidade eacute uma das mais violentas do mundo mas tambeacutem eacute uma das maiores viacutetimas da violecircncia haacute um circulo vicioso entre repressatildeo e violecircncia policial e de resposta igualmente vio-lenta do crime organizado que natildeo se consegue estancar Haacute dentro do Estado um embriatildeo de Estado policial extremamente perigoso que foge do controle dos aparelhos de fiscalizaccedilatildeo

Esta violecircncia alimenta e eacute alimentada por um clima de oacutedio que estaacute sendo espalhado na sociedade sobretudo durante o processo de impeachment e na uacutelti-ma campanha eleitoral oacutedios de tipo regionalista (contra os nordestinos) racista (contra os negros) sexual (contra as mulheres e a populaccedilatildeo LGBT) social (con-tra os pobres) ideoloacutegico (contra o comunismo) e em geral contra os direitos humanos Este oacutedio eacute perigoso porque pode revelar um laquooacutedio agrave democraciaraquo como diz o tiacutetulo do livro de jacques Ranciegravere 44

Um papel relevante nessa campanha eacute exercido pelos programas policiais verdadeiros nichos de informaccedilatildeo de grande audiecircncia espalhados em todo o territoacuterio que espetacularizam a violecircncia e incitam agrave intoleracircncia e que lucram com as desgraccedilas alheias aumentando a sensaccedilatildeo de violecircncia e alimentando o ciacuterculo vicioso

As propostas do novo governo para enfrentar o problema da violecircncia satildeo fundamentalmente trecircs ampliar os criteacuterios para a posse (o que vai facilitar ine-vitavelmente o porte) de armas para a populaccedilatildeo civil aumentar os limites da legiacutetima defesa para a populaccedilatildeo civil e para as forccedilas de seguranccedila (o que sig-nifica dar laquolicenccedila para matarraquo aos policiais) e aumentar e endurecer as penas

41 Ver o Atlas da violecircncia de 2018 httpwwwipeagovbrportalimagesstoriesPDFsrelatorio_institucional180604_atlas_da_violencia_2018pdf Acesso em 17 mar 2019

42 Ver o relatoacuterio da Anistia Internacional de 2017 disponiacutevel em httpsg1globocommundonoticiaanistia-internacional-aponta-que-58-defensores-de-direitos-humanos-foram-mortos-em-2017-no-brasilghtml Acesso em 28 de fevereiro de 2019

43 Franco 201944 Ranciegravere 2014

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 241

colocando ainda mais presos nas superlotadas prisotildees brasileiras 45 Todas elas satildeo medidas repressivas e nenhuma preventiva que ataque as causas muacuteltiplas e estruturais desta violecircncia 46

Todos os estudos indicam que aumentar a posse e o porte de armas soacute vai provocar um aumento e natildeo uma diminuiccedilatildeo da violecircncia qualquer briga de transito qualquer desavenccedila com os vizinhos qualquer litiacutegio domestico pode se transformar em trageacutedias ainda maiores das que jaacute existem em um paiacutes onde no ano de 2018 foram assassinadas mais de 60 mil pessoas 47 Tais medidas que satildeo um incentivo agraves miliacutecias e agraves forccedilas de seguranccedila para aumentar a repressatildeo jaacute provocaram um aumento da letalidade policial desde a posse do novo governo turbinando ainda mais o ciacuterculo da violecircncia 48

26 A democracia pluralista e o oligopoacutelio da informaccedilatildeo

Outra caracteriacutestica da democracia segundo Bobbio eacute o pluralismo poliacutetico ideoloacutegico religioso moral jaacute os claacutessicos do liberalismo como Tocqueville e Stuart mill alertavam para o perigo da democracia se transformar em uma tirania da maioria ou da opiniatildeo puacuteblica quando o pluralismo natildeo eacute garantido

No Brasil o debate de opiniotildees eacute muito limitado devido ao oligopoacutelio das TVs privadas e dos principais jornais e redes de radio As televisotildees puacuteblicas sur-giram tardiamente no governo Lula e natildeo tem o apoio necessaacuterio para competir com o oligopoacutelio das redes privadas

As redes sociais satildeo o principal canal alternativo diante do oligopoacutelio dos meios de comunicaccedilatildeo graccedilas agrave internet aos blogs aos portais aos whatsApp twitter facebook embora essas mesmas redes sociais satildeo as que espalham boa-

45 Nos dias 26 e 27 de maio de 2019 56 presos foram mortos em vaacuterias penitenciaacuterias da cidade de manaus na Amazocircnia em uma luta interna entre facccedilotildees que aconteceu na completa indiferenccedila e omissatildeo das forccedilas de seguranccedila No ano de 2017 houve em manaus outro massacre de 56 pre-sos em uma luta entre facccedilotildees criminais Fatos como esses estatildeo se tornando corriqueiros no sistema penitenciaacuterio brasileiro na indiferenccedila das autoridades e da populaccedilatildeo que segue o ditado laquobandi-do bom eacute bandido mortoraquo laquo40 dos mortos em massacres em manaus eram presos provisoacuterios diz governo do Amazonasraquo (laquoplanetaacuterioraquo 04062019) disponiacutevel em httpsradioplanetariocomblog2019060440-dos-mortos-em-massacres-em-manaus-eram-presos-provisorios-diz-governo-do-ama-zonas

46 laquopacote anticrime de moro natildeo eacute um projeto de seguranccedila puacuteblica avalia Lenio Streckraquo (laquojor-nal GGNraquo 14022019) disponiacutevel em httpsjornalggncombrjusticapcc-cv-e-milicias-ganham-sta-tus-legislativo-moro-da-bois-aos-nomes-por-lenio-streck

47 O presidente assinou em janeiro de 2019 um decreto Lei que amplia a posse e o porte de armas para algumas categorias por exemplo os proprietaacuterios rurais ao mesmo tempo em que o ministro da justiccedila e da Seguranccedila Sergio moro apresentou um projeto de lei sobre o mesmo tema que estaacute em discussatildeo no Congresso Ver laquodecreto sobre posse de armas de Bolsonaro eacute laquoinconstitucionalraquo diz oacutergatildeo do mpF (laquoEl paisraquo 18012019) disponiacutevel em httpsbrasilelpaiscombrasil20190118politica1547836836_214017html

48 laquoLetalidade policial no Brasil jaacute eacute alta e tende a aumentar com projeto de mororaquo (laquoEl paisraquo Brasil 4022019) disponiacutevel em httpsbrasilelpaiscombrasil20190204politica1549309490_990004html

laquoLetalidade policial aumenta 20 no ano Rio tem maior nuacutemero de casosraquo (laquoEstadatildeoraquo 100818) disponiacutevel em httpswwwnoticiasaominutocombrjustica634404letalidade-policial-au-menta-20-no-ano-rio-tem-maior-n-de-casos

242 GIUSEppE TOSI

tos mentiras falsas notiacutecias desinformaccedilatildeo e sobretudo oacutedio e preconceitos de forma incontrolaacutevel Haacute uma falta de educaccedilatildeo e consciecircncia com informaccedilotildees na internet E o maior problema satildeo as construccedilotildees de laquobolhasraquo pacotes fecha-dos de informaccedilotildees e opiniotildees alimentados pelos algoritmos 49 pela primeira vez apoacutes a ditadura o debate poliacutetico entrou nos acircmbitos familiares de amizade de maneira disruptiva colocando a dura prova laccedilos afetivos muito fortes e longe-vos

No caso da eleiccedilatildeo do Bolsonaro natildeo foi a televisatildeo que decidiu a eleiccedilatildeo o candidato natildeo participou de debates televisivos natildeo enfrentou contraditoacuterio e baseou toda a sua campanha vitoriosa atraveacutes das redes sociais espalhando mi-lhotildees de mensagens e de fake-news atraveacutes de uma rede de bots e de seguidores que funcionava como uma cacircmara de eco reverberando essas mensagens e do-minando a pauta Haacute um aspecto estrateacutegico de laquocortina de fumaccedilaraquo e diversatildeo (no sentido de desviar) a atenccedilatildeo

Trata-se de uma verdadeira guerra praticada pelas laquomiliacutecias digitaisraquo que foi inaugurada pela Cambridge Analithica (UK) Ltd no processo da brexit repro-duzida na campanha de donald Trump e aplicada na campanha de Bolsonaro Steve Bennon estava presente nos trecircs processos eleitorais Haacute uma construccedilatildeo de uma direita trans nacional autoritaacuteria para enfrentar as ideologias laquoliberali-zantesraquo que usa um discurso contra o laquoglobalismoraquo Natildeo precisa recorrer a teo-rias complotistas para entender que pelo formato e pelos discursos praticados de forma similar se trata de algo orquestrado

3 Mudanccedila de governo ou de regime

O Brasil comemorou em 2018 trinta anos da promulgaccedilatildeo da uacuteltima Cons-tituiccedilatildeo trinta anos de um processo de transiccedilatildeo natildeo plenamente consolidado e bastante fraacutegil tanto nas regras formais quanto nos aspetos mais substanciais de uma democracia natildeo somente poliacutetica mas social

Apesar de todas as dificuldades houve mdashapoacutes o impeachment do presidente Collor em 1993 na passagem dos governos Fernando Henrique Cardoso Luis Inaacutecio Lula da Silva e dilma Vacircnia Rousseffmdash mais continuidades do que rup-turas se considerarmos o respeito agraves regras do jogo democraacutetico Este quadro mudou com o golpe institucional que iniciou em 2016 e a posse do governo Temer e estaacute mudando ainda mais rapidamente e radicalmente com o novo go-verno de jair Bolsonaro plenamente inserido no novo contexto mundial que coloca em perigo o processo de democratizaccedilatildeo

diante deste quadro a pergunta eacute estaacute havendo uma mudanccedila de governo ou de regime poliacutetico Estamos ainda em uma democracia ou em um regime autoritaacuterio Vivemos em um estado de normalidade democraacutetica ou de exceccedilatildeo permanente Vaacuterios satildeo os sinais que preocupam

49 durante o processo eleitoral de 2018 houve um distanciamento e isolamento dos blocos poliacute-ticos que passaram a funcionar separadamente como laquocurrais eleitorais digitaisraquo Ver httpscatra-calivrecombrcriatividadeferramenta-mostra-quais-sao-os-amigos-que-seguem-bolsonaro-no-facebook

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 243

31 A violaccedilatildeo dos direitos humanos

Os direitos humanos satildeo um tema sensiacutevel para verificar a qualidade de uma democracia depois da II Conferecircncia mundial de direitos Humanos de Viena em 1993 a partir do governo de Fernando H Cardoso (1995-2002) o Brasil to-mou vaacuterias iniciativas afirmativas neste campo que foram definidas nos progra-mas Nacionais de direitos Humanos 1 (pNdH) em 1996 com objetivos metas propostas que foram reavaliados e atualizados em 2002 com o pNdH 2 e em 2009 com o pNdH 3 Foi criada a Secretaria Nacional de direitos Humanos que posteriormente assumiu o status de ministeacuterio e Secretarias especiacuteficas para os direitos das mulheres dos indiacutegenas da populaccedilatildeo negra e LGBT

Foram ratificados vaacuterios tratados internacionais de direitos Humanos crian-do novas responsabilidades puacuteblicas no plano global regional e nacional Foram promovidas iniciativas para o direito agrave memoacuteria e agrave verdade e agrave reparaccedilatildeo O Conselho Nacional de Educaccedilatildeo introduziu o ensino e a formaccedilatildeo em direitos Humanos da Educaccedilatildeo Baacutesica ateacute a Superior como conteuacutedo obrigatoacuterio nas di-retrizes Nacionais O ensino dos direitos humanos foi incorporado na formaccedilatildeo das poliacutecias militar e civil guardas municipais e agentes penitenciaacuterios Iniciati-vas que nos governos de Luiacutes Inaacutecio Lula da Silva (2003-2011) e dilma Vacircnia Rousseff (2011-2016) tiveram continuidade e fortalecimento

Essas iniciativas que conectavam sociedade civil e governo natildeo foram sufi-cientes para acabar com as graviacutessimas violaccedilotildees aos direitos humanos por parte inclusive de agentes do Estado Indicavam poreacutem uma vontade poliacutetica e uma persistecircncia por parte do governo e da sociedade civil em pautar a agenda dos direitos humanos como poliacutetica de Estado e natildeo somente de governo mas foi uma ilusatildeo que caiu rapidamente com a posse dos governos Temer e Bolsonaro

As secretarias que atuavam no campo dos direitos humanos como a Secre-taria de Educaccedilatildeo Continuada diversidade e Inclusatildeo (SECAdI) do mEC a Secretaria dos direitos Humanos a Secretaria de promoccedilatildeo das mulheres a Secretaria de promoccedilatildeo da Igualdade Racial foram extintas ou drasticamente redimensionadas e colocadas sob a direccedilatildeo de pessoas com posiccedilotildees ideoloacutegicas contraacuterias ou hostis aos direitos humanos

A Comissatildeo de Anistia foi radicalmente modificada com a saiacuteda de 19 mem-bros substituiacutedos em grande parte por militares e sua funccedilatildeo desvirtuada os pro-cessos de reparaccedilatildeo interrompidos com a ameaccedila de uma revisatildeo geral que pode-raacute levar a um cancelamento parcial ou total das indenizaccedilotildees concedidas agraves viacutetimas da ditadura ou aos seus familiares em particular as dos ex-presidentes Lula e dilma como fez questatildeo de ressaltar a ministra evangeacutelica damares Alves 50

O governo atual promove uma campanha ideoloacutegica baseada no slogan de que laquoos direitos Humanos defendem bandidosraquo que laquoos direitos Humanos defendem quem natildeo prestaraquo que laquoos direitos Humanos somente deveriam va-

50 laquoLula e dilma seratildeo os primeiros ldquojulgadosrdquo na Comissatildeo de Anistia informa damaresraquo Blog do Esmael publicado em 03042019 disponiacutevel em httpswwwesmaelmoraiscombr201904lula-e-dilma-serao-os-primeiros-julgados-na-comissao-de-anistia-informa-damares

244 GIUSEppE TOSI

ler para os ldquohumanos direitosrdquoraquo que produz efeitos deleteacuterios 51 Uma pesquisa do Instituto IpSOS em 2018 sobre a percepccedilatildeo dos direitos Humanos mostrou que no Brasil 66 da populaccedilatildeo acreditava que os direitos Humanos defendem pessoas e grupos sociais que natildeo merecem ser protegidos Essa percepccedilatildeo eacute ain-da maior na regiatildeo Norte (79) e entre os que possuem niacutevel superior (76) 52

Trata-se de um entendimento distorcido e perigoso uma vez que os direitos Humanos natildeo satildeo de esquerda ou de direita satildeo os alicerces da Constituiccedilatildeo e do pacto social satildeo o padratildeo miacutenimo de uma convivecircncia civilizada 53

32 O Fundamentalismo religioso

Outro sinal preocupante para a normalidade democraacutetica eacute a alianccedila entre o autoritarismo poliacutetico e o fundamentalismo religioso que Bobbio um laico natildeo teria aprovado O presidente Bolsonaro quando deputado afirmou vaacuterias vezes que o Estado natildeo eacute laico mas cristatildeo 54 e apoacutes a posse promoveu uma alianccedila poderosa com setores fundamentalistas e conservadores das igrejas evangeacutelicas e catoacutelica laquodeus acima de tudo Brasil acima de todosraquo eacute o lema deste governo que fere os princiacutepios do Estado laico da separaccedilatildeo entre Estado e Igreja e uti-liza a religiatildeo como instrumentum regni

O presidente jair Messias Bolsonaro eacute considerado por vaacuterios liacutederes religio-sos um enviado de deus para salvar o paiacutes deus eacute constantemente laquonomeado em vatildeoraquo pelos governantes para justificar uma poliacutetica de oacutedio de preconceitos de intoleracircncia um cristianismo identitaacuterio e beligerante que pouco tem a ver com a mensagem de Cristo e muito mais com a tomada de assalto ao poder

Natildeo por acaso um ministeacuterio sensiacutevel ideologicamente como o dos direitos Humanos da mulher e da Famiacutelia foi confiado a uma fundamentalista evangeacutelica

51 duas medidas recentes chamam a atenccedilatildeo o fechamento atraveacutes de decreto presidencial de dezenas de Conselhos de direitos instrumentos de democracia participativa criados nos governos do pT e o cancelamento do laquopacto Universitaacuterio pelos direitos Humanosraquo assinado entre o ministeacuterio da Educaccedilatildeo (mEC) e 333 instituiccedilotildees entre Universidades e Organizaccedilotildees natildeo Governamentais para promover projetos de ensino pesquisa e extensatildeo em direitos humanos Ver laquodecreto de Bolsonaro pode pocircr fim a conselhos de participaccedilatildeo civilraquo Ricardo Galhardo laquoO Estado de S pauloraquo 13 de abril de 2019 disponiacutevel em httpspoliticaestadaocombrnoticiasgeraldecreto-de-bolsonaro-pode-por-fim-a-conselhos-de-participacao-civil70002789906 laquomEC abandona pacto de direitos humanos que envolvia mais de 300 universidadesraquo (laquoUacuteltimo Segundo - iGraquo) disponiacutevel em httpsultimose-gundoigcombreducacao2019-05-14mec-abandona-pacto-de-direitos-humanos-que-envolvia-mais-de-300-universidadeshtml

52 pesquisa pulso Brasil IpSOS 2018 disponiacutevel em httpswwwbbccomportuguesebra-sil-44148576

53 Bedin-Tosi 201854 laquoBolsonaro afirma que o Brasil eacute um Estado cristatildeo e natildeo laicoraquo (laquoBlastingsnewsraquo por Andressa

Cavalcante 11022017) disponiacutevel em httpsbrblastingnewscompolitica201702bolsonaro-afir-ma-que-o-brasil-e-um-estado-cristao-e-nao-laico-001463979html Essas afirmaccedilotildees foram feitas quando Bolsonaro era deputado Apoacutes tomar posse o discurso mudou parcialmente para natildeo confrontar di-retamente a Constituiccedilatildeo brasileira mas manteve a mesma ideologia laquoO Estado eacute laico mas eu sou cristatildeoraquo diz Bolsonaro ao propor ministro evangeacutelico para o STF FORUm 31052019 disponiacutevel em httpswwwrevistaforumcombro-estado-e-laico-mas-eu-sou-cristao-diz-bolsonaro-ao-propor-minis-tro-evangelico-para-o-stf

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 245

que afirmou no ato de posse laquoO Estado eacute laico mas esta ministra eacute terrivelmen-te cristatilderaquo 55 e se notabiliza cotidianamente por afirmaccedilotildees contraacuterias aos direitos humanos que ela deveria promover O objetivo principal eacute o combate ideoloacutegico a tudo que contaria os laquovaloresraquo tradicionais Nessa perspectiva o governo estaacute incentivando o ensino domeacutestico (homeschooling) e o ensino a distacircncia inclu-sive nos niacuteveis fundamental e meacutedio para permitir as famiacutelias de laquocontrolarraquo os conteuacutedos a serem estudados e evitar a influecircncia laquodeleteacuteriaraquo da escola puacuteblica e das ideologias nelas difundidas como o laquocomunismoraquo e o feminismo

Ao mesmo tempo estaacute sendo lanccedilada uma campanha ideoloacutegica contra o en-sino da filosofia da sociologia que haviam sido retiradas do curriacuteculo do ensino meacutedio pela ditadura militar e reintroduzidas pelos governos democraacuteticos e que agora estatildeo sofrendo uma ameaccedila de corte Uma ofensiva que se estende a todas as ciecircncias humanas consideradas inuacuteteis ou nocivas agrave formaccedilatildeo dos estudantes como declarou o presidente 56 e que foi o estopim que provocou as manifesta-ccedilotildees de protestos dos estudantes professores e funcionaacuterios de 15 e 30 de maio de 2019

33 As poliacuteticas econocircmicas neoliberais

Nos primeiros meses desse governo haacute retrocessos em todos os campos na poliacutetica exterior com a adesatildeo incondicional aos Estados Unidos e a Israel em detrimento dos paiacuteses aacuterabes e latino-americanos na poliacutetica ambiental com a ampliaccedilatildeo do uso de produtos agrotoacutexicos a flexibilizaccedilatildeo da legislaccedilatildeo de proteccedilatildeo ao meio ambiente o corte de verbas e o fechamento ou reestruturaccedilatildeo dos oacutergatildeos de proteccedilatildeo ambiental e indigenista na poliacutetica econocircmica com uma reforma da previdecircncia social centrada na capitalizaccedilatildeo privada desobrigando o Estado e as empresas e atribuindo o ocircnus principal ao trabalhador uma propos-ta de privatizaccedilatildeo geral nos setores estrateacutegicos das empresas puacuteblicas que con-traria os interesses nacionais e favorece as empresas estrangeiras na poliacutetica de seguranccedila puacuteblica meramente repressiva centrada no armamento da populaccedilatildeo e das poliacutecias na educaccedilatildeo atraveacutes de um corte de verbas nas despesas de manu-tenccedilatildeo ordinaacuteria e nas bolsas de estudo para a poacutes-graduaccedilatildeo associado a uma interferecircncia na autonomia universitaacuteria atraveacutes das nomeaccedilotildees dos reitores e dos oacutergatildeos de direccedilatildeo das universidades para controlar ideologicamente e enfra-quecer financeiramente a universidade puacuteblica e favorecer a educaccedilatildeo privada

55 laquoEstado eacute laico mas esta ministra eacute terrivelmente cristatilderaquo diz damares ao assumir direitos Hu-manos Nova ministra da mulher Famiacutelia e direitos Humanos eacute pastora evangeacutelica e jaacute disse que famiacutelia brasileira laquocorre riscosraquo em razatildeo do plano Nacional de direitos Humanos por Fernanda Vivas TV Globo 02012019 disponiacutevel em httpsg1globocompoliticanoticia20190102estado-e-laico-mas-esta-ministra-e-terrivelmente-crista-diz-damares-ao-assumir-direitos-humanosghtml

56 laquoBolsonaro decreta fim das faculdades de Filosofia e Sociologia Objetivo eacute focar em aacutereas que gerem retorno imediatoraquo Enquanto os filhos - e ele proacuteprio - satildeo doutrinados pelo laquofiloacutesoforaquo Olavo de Carvalho Bolsonaro decreta fim dos estudos de humanas alegando que a educaccedilatildeo deve servir para ensinar laquoleitura escrita e a fazer conta e depois um ofiacutecio que gere renda para a pessoaraquo (laquoFORUmraquo 26042019) disponiacutevel em httpswwwrevistaforumcombrbolsonaro-decreta-fim-das-faculdades-de-filosofia-e-sociologia-objetivo-e-focar-em-areas-que-gerem-retorno-imediato

246 GIUSEppE TOSI

poliacuteticas que ocorrem em um paiacutes como o Brasil que nunca teve um sistema de welfare state consolidado que eacute um dos paiacuteses mais desiguais do mundo onde mais de 70 dos estudantes do ensino superior estudam em faculdades privadas onde a qualidade do ensino baacutesico e da sauacutede puacuteblica deixa muito a desejar e onde o numero de desempregados estaacute beirando os 13 milhotildees

Eacute muito difiacutecil entender a atual conjuntura poliacutetica social e econocircmica do Brasil porque ela muda constantemente O governo natildeo tem propriamente um compromisso programaacutetico estaacute dividido em grupos de interesses o presidente e os seus familiares o vice-presidente e os militares o juiz Seacutergio moro e os ma-gistrados e procuradores da Lava-jato o ministro paulo Guedes do Tesouro e os grupos econocircmicos e os grupos fundamentalistas evangeacutelicos e catoacutelicos

Essas vaacuterias facccedilotildees estatildeo unidos mais por um compromisso ideoloacutegico de combater e laquodestruirraquo o laquoinimigoraquo do que um compromisso programaacutetico de construir algo Apesar da vitoacuteria nas urnas o governo natildeo tem ainda uma base parlamentar soacutelida para aprovar as reformas e o congresso mostra certa inde-pendecircncia e autonomia A oposiccedilatildeo estaacute ainda dividida e se reorganizando e os impasses do governo provecircm mais das disputas internas do que da oposiccedilatildeo externa

Logo apoacutes a posse do novo governo duas das promessas eleitorais mais im-portantes o combate agrave corrupccedilatildeo e ao crime organizado que foram os motivos alegados pelo juiz moro para assumir o ministeacuterio foram desatendidas apa-recem e se fortalecem todos os dias claros indiacutecios de ligaccedilatildeo da famiacutelia e do entourage do presidente com esquemas de corrupccedilatildeo e com as miliacutecias do Rio de janeiro que mataram a vereadora marielle Franco e o seu motorista sem que as investigaccedilotildees avanccedilassem e que houvesse ateacute o momento nenhuma manifestaccedilatildeo a respeito do ministro da justiccedila 57

4 Conclusatildeo

Haacute no governo uma clara intenccedilatildeo autoritaacuteria que se manifesta cotidianamen-te nas declaraccedilotildees e no estilo do presidente e dos seus ministros e colaboradores e que tem o respaldo de uma minoria que se identifica ideologicamente (e que saiu agraves ruas de maneira expressiva no dia 26 de maio passado e voltou agraves ruas em 31 de junho)

A possibilidade de um endurecimento do regime natildeo estaacute descartada assim como de um crescimento da violecircncia criminal e poliacutetica se o decreto sobre o armamento do ministro Seacutergio moro for aprovado Se isso acontecer aleacutem das miliacutecias digitais que espalham oacutedio e mentiras nas redes sociais a violecircncia pode-ria passar para as ruas sobretudo se a crise econocircmica piorar e obrigar o governo

57 laquoAs miliacutecias marielle Franco e o governo Bolsonaroraquo (laquopoliarquiaraquo 05062019) disponiacutevel em httppoliarquiacombr20190605as-milicias-marielle-franco-e-o-governo-bolsonaro

laquoCaso Queiroz volta a assombrar Flaacutevio Bolsonaro com quebra de sigilo bancaacuterioraquo (laquoEl paisraquo Brasil 13052019) disponiacutevel em httpsbrasilelpaiscombrasil20190514politica1557788865_536312html

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 247

a tomar medidas mais draacutesticas e impopulares Ao acompanhar o dia a dia da poliacutetica brasileira se haacute a sensaccedilatildeo de estar lendo o livro de Levitsky e ziblatt laquoComo as democracias morremraquo

Como afirmamos no comeccedilo deste ensaio o Estado democraacutetico de direito vive em uma tensatildeo permanente entre dois opostos uma democracia sem direi-tos (tirania da maioria) ou um direito sem democracia (democracia elitista) No Brasil os dois extremos se tocam

O que mais preocupa eacute a associaccedilatildeo entre violecircncia criminal e poliacutetica ateacute o momento haacute um embate ideoloacutegico acirrado com manifestaccedilotildees e contraposi-ccedilotildees radicais nas redes sociais e nas ruas mas sem passar o limite da violecircncia verbal e ir a um confronto fiacutesico como acontece em outros paiacuteses por exemplo na Venezuela ou na Nicaraacutegua mas a histoacuteria antiga e recente do Brasil tem um lado sombrio e violento que preocupa

Haacute uma evidente divisatildeo e radicalizaccedilatildeo do paiacutes sem possibilidade de diaacutelo-go Natildeo estamos (ainda) em uma ditadura mas tambeacutem natildeo estamos (mais) em uma democracia liberal o bolsonarismo se insere nos processos de auto-ritarismos que estatildeo se espalhando em vaacuterios paiacuteses do mundo inclusive nos paiacuteses de tradiccedilatildeo democraacutetica mais consolidada e que foram analisados pelos autores que estudamos no comeccedilo deste artigo Um autoritarismo que no caso do Brasil afunda suas raiacutezes no longo histoacuterico de violecircncia de corrupccedilatildeo de desigualdades sociais de intoleracircncia e de preconceitos raciais e de gecircnero que o atual governo expressa e que colocam em xeque a imagem do Brasil cordial 58

mas o Brasil natildeo tem somente esta alternativa jaacute demonstrou que pode con-solidar a democracia respeitando as minorias e as regras do jogo e incluindo grande parte das massas tradicionalmente excluiacutedas no jogo democraacutetico na melhoria da qualidade de vida e de consumo em uma melhor distribuiccedilatildeo da riqueza e do poder

Haacute sinais de resistecircncia Houve uma volta agraves ruas mobilizada natildeo tanto pelos partidos de oposiccedilatildeo mas pela reaccedilatildeo aos cortes na educaccedilatildeo que reuniu nos dias 15 e 30 de maio milhotildees de pessoas em centenas de cidades estudantes pro-fessores funcionaacuterios puacuteblicos de todos os niacuteveis de ensino e que aconteceram em um clima de festa de participaccedilatildeo sem violecircncia Um sinal de vitalidade da democracia de esperanccedila no respeito das regras do jogo democraacutetico e de que e violecircncia verbal natildeo desaacutegue em mais violecircncia fiacutesica do que jaacute existe

Apesar das falhas nestes mais de trinta anos de transiccedilatildeo democraacutetica se con-solidou uma consciecircncia democraacutetica na sociedade civil organizada e em vaacuterios setores das instituiccedilotildees puacuteblicas que natildeo pode ser eliminada por decreto presi-dencial ou pela violecircncia Isso nos faz esperar que as instituiccedilotildees e a sociedade civil reajam resistam e funcionem que as garantias e as liberdades fundamentais sejam respeitadas que o governo natildeo se torne um regime que aos poucos vai su-focando a fraacutegil democracia brasileira que este seja um ciclo um momento um contraponto a um periacuteodo anterior e que se volte a uma alternacircncia de governo

58 Schwarcz 2019 Souza 2019

248 GIUSEppE TOSI

Isto vale para o Brasil mas tambeacutem para outros paiacuteses onde haacute uma crise do liberalismo poliacutetico e um avanccedilo do populismo de direita e do liberalismo econocircmico parafraseando o tiacutetulo de um famoso livro de Bobbio (O futuro da democracia) seraacute que a democracia liberal tem ainda um futuro ou estamos assis-tindo aos uacuteltimos capiacutetulos

O Brasil vai ser um bom lugar para responder a esta questatildeo

Bibliografia

Andriola m L (2014) La nuova destra in Europa Il populismo e il pensiero di Alain de Benoist paginauno Vedano al Lambro

Agamben G (2004) Estado de Exceccedilatildeo Satildeo paulo BoitempoBedin G Tosi G (2018) Direitos Humanos uma conquista civilizatoacuteria in laquodireitos

Humanos e democraciaraquo 6 12 297-301Benoist A (2017) Il populismo Fine della destra e della sinistra Arianna Editrice slBobbio N (1983) Qual socialismo Rio de janeiro paz e Terramdash (2000a) O futuro da democracia Satildeo paulo paz e Terramdash (2000b) A democracia dos modernos comparado agrave dos antigos (e agrave dos poacutesteros) in

Teoria Geral da Poliacutetica A filosofia poliacutetica e a liccedilatildeo dos claacutessicos Rio de janeiro Else-vier 371-385

mdash (2002) Ensaio sobre a ciecircncia poliacutetica na Itaacutelia Brasiacutelia UnBmdash (2004) A era dos direitos Rio de janeiro ElzevierBrennan j (2017) Against Democracy princeton princeton University pressCastells N (2018) Ruptura A crise da democracia liberal Rio de janeiro zaharCittadino G et al (2016) A resistecircncia ao golpe de 2016 Satildeo paulo Editorial praacutexisFerreira L G et al (2014) Justiccedila de Transiccedilatildeo Direito agrave justiccedila agrave memoacuteria e agrave verdade

Editora da UFpB joatildeo pessoa disponiacutevel em httpwwwcchlaufpbbrncdhwp-contentuploads201512justica_de_transicaopdf

Franco m (2019) UPP A reduccedilatildeo da favela a trecircs letras Rio de janeiro N-1 ediccedilotildeesKerche F Feres j j (orgs) (2018) Operaccedilatildeo Lava-Jato e democracia brasileira Satildeo pau-

lo ContracorrenteLevitsky S ziblatt d (2018) Como as democracias morrem Rio de janeiro Editora

zaharmounk y (2018) The People Versus Democracy Why Our Freedom Is in Danger and

How to Save It Cambridge (mass) and London Harvard University presspinker S (2018) O novo iluminismo Em defesa da razatildeo da ciecircncia e do humanismo Satildeo

paulo Companhia das Letrasportinaro p p (2011) I conti con il passato Vendetta amnistia giustizia milano Feltri-

nelliproner C et al (2018) Comentaacuterios a uma sentencia anunciada O Processo Lula Bauru

Editorial praacutexisRancieacutere j (2014) O oacutedio agrave democracia Satildeo paulo BoitempoReinholds j (2019) 568 dias ateacute a prisatildeo de Lula vol 1 Curitiba Electra Guithar Edi-

toraRunciman d (2018) How Democracy Ends New york Basic BooksSchwarcz L (2019) Sobre o autoritarismo brasileiro Satildeo paulo Companhia das LetrasSilva L I Lula da S (2019) A Verdade Venceraacuteo Povo Sabe por que me Condenam Satildeo

paulo BoitempoSouza j (2019) A elite do atraso Da escravidatildeo a Bolsonaro Satildeo paulo Estaccedilatildeo Brasil

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 249

Teles E Safatle V (2010) O que resta da ditadura A exceccedilatildeo brasileira Satildeo paulo Boitempo

Tosi G (2017) O que resta da ditadura Estado democraacutetico de direito e exceccedilatildeo no Brasil laquoIHU ideiasraquo 15 267 vol 15 disponiacutevel em httpwwwihuunisinosbrimagesstoriescadernosideias267cadernosihuideiaspdf

Tosi G Silva j p de A (2014) Justiccedila de transiccedilatildeo no Brasil e o processo de democratizaccedilatildeo in Ferreira L de F (org) Justiccedila de Transiccedilatildeo Direito agrave justiccedila agrave memoacuteria e agrave verdade joatildeo pessoa Editora UFpB

Un malgoverno dellrsquoaltro mondo Corruzione aviditagrave e violenza alle origini dellrsquoAmerica latina

Remo Bodei

Abstract

A Bad Government from the Other World Corruption Greed and Violence at the Origins of Latin America

The article begins by reconstructing the original behavior of the conquistado-res of the New World in which the immense greed of riches was combined with ruthless violence against the Amerindians and this was accompanied by a moral disengagement or rather by the skill to perform acts of extreme cruelty without feeling any guilt In this acute ethical corruption syndrome the author identifies the roots of bad government established by the Spanish in the New World and then continued in various forms in the political history of Latin America almost as if it were an original sin beyond repair and capable of generating a sort of destiny which it seems impossible to escape The continuous revolutions andor abrupt regime changes that have characterized the affairs of almost all Latin American states have often had among their motivations (real or presumed) that solemnly announced of wanting to abolish the corruption of previous governments but the intention to clean up to laquodrain the swamp of corruptionraquo has frequently led to authoritar-ian or dictatorial changes and in most cases has not avoided relapse into the same type of vice The greed and ruthlessness of the conquistadores led not only to the despoliation of the territories and the extermination of millions of people but to the establishment of fact or the right to slavery first of the natives then also of the blacks The article reconstructs the alternating phases of tension and compromise between the conquering soldiers and the settlers on the one hand and the Crown and the Church on the other on how to treat the Indians The repeatedly ratified laws in defense of the natives were mostly disregarded and in any case failed to constrain a generalized regime of oppression What is more important to note is was born then by way of some thinkers like Francisco de Vitoria the grandiose project of educating whole peoples into civilization with the underlying corollary of dominating them to instruct them but also with the intention of including them in the large family of humanity It must be emphasized that this was not just a simple ideological masking to hide the horrors of oppression A great philosophi-cal theological and political confrontation opened up in sixteenth century Spain which became on the one hand the field for sowing and cultivating the modern idea of human rights On the other hand however it also became the setting of the dispute mdashits protagonists being Sepuacutelveda and Las Casasmdash on the natural serfdom of the Indians and the legitimacy of leading a laquojust warraquo against them The peak

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 251-262

University of California Los Angeles bodeihumnetuclaedu

252 REmO BOdEI

of political and human corruption was reached when violence and oppression were called justice

Keywords New World Conquest Bad government Corruption Violence

1 Oro e spietatezza

Interrogato sul percheacute fosse venuto nel Nuovo mondo Corteacutes replicograve laquoIo e i miei compagni soffriamo di una malattia del cuore che puograve essere curata solo dallrsquoororaquo 1 In maniera analoga quando un religioso chiese a pizarro di porre fine alla spoliazione dei nativi del perugrave e di preoccuparsi piuttosto della loro evange-lizzazione la risposta fu laquoNon sono venuto qui a questo scopo Sono venuto per portare via il loro ororaquo 2 del resto giagrave con Cristoforo Colombo i conquistatori si erano mostrati portatori di hambre monetaria Colombo addirittura il giorno dopo il suo arrivo nel Nuovo mondo (13 ottobre 1492) riferendosi ai suoi abi-tanti rivelograve che il primo pensiero che gli aveva attraversato la mente era stato questo laquoFacevo attenzione e cercavo di comprendere se avessero dellrsquoororaquo Il 23 dicembre dello stesso anno si rivolse cosigrave a dio nelle sue preghiere laquoNostro Signore nella sua bontagrave mi faccia trovare questrsquoororaquo Egli perograve non era mosso da personale cupidigia ma dal desiderio di gloria dalla volontagrave di compiacere i Sovrani e addirittura dal sogno di riconquistare il Santo Sepolcro di Gerusa-lemme convincendo Fernando e Isabella a usare per questo scopo le ricchezze derivanti dalla sua scoperta 3 Quali che siano state le sue motivazioni il destino di oppressione degli indios ovviamente non cambiograve Lrsquoardente desiderio di oro colpigrave giagrave gli abitanti dei Caraibi che Colombo vendeva non trovando in quelle isole sufficiente oro

Visto dalla parte dei vinti il comportamento dei conquistadores egrave cosigrave de-scritto da una fonte azteca laquoCome scimmie portavano lrsquooro a piene mani poi li si vedeva sedere e fremere di piacereraquo 4 pur avendo constatato che i nativi scambiavano oro e oggetti preziosi con vetri colorati e oggetti metallici di poco prezzo gli spagnoli non avevano capito che il valore da attribuire alle cose egrave soggetto a codici culturali Lrsquoauri sacra fames (da cui gli amerindiani sembravano esenti) non egrave nella storia una novitagrave Nuova nel caso del Nuovo mondo egrave non solo la magnitudo in cui si manifesta e la subordinazione di tutti i valori politici e religiosi ufficialmente professati al metallo prezioso ma anche la particolare forma di corruzione che nel privarne gli indios con la violenza si manifesta come laquodisimpegno moraleraquo ossia quale attitudine a compiere atti di estrema crudeltagrave senza avvertire alcuna colpa o perdita di autostima o rispetto per se stessi 5 Il contrasto tra il messaggio cristiano e il comportamento dei soldati e dei coloni spagnoli non poteva essere piugrave stridente

1 Cfr Greenblatt 2017 x2 Citato da Neill 1977 1703 Cfr Todorov 1996 8-154 Cit da Leoacuten-portilla 1965 975 Si veda per la spiegazione del fenomeno Bandura 2017

UN mALGOVERNO dELLrsquoALTRO mONdO CORRUzIONE AVIdITagrave E VIOLENzA 253

Tra i tanti episodi di crudeltagrave il piugrave noto egrave forse quello del re cubano Hatuey che aveva proclamato lrsquooro il dio dei cristiani Legato al palo prima di essere bruciato al rogo mdashlaquosolo percheacute fuggivaraquo dice Las Casas laquoda gente tanto iniqua e crudele e si difendeva da chi voleva ammazzarlo e angariarlo a morte con tutta la sua discendenzaraquomdash quando un frate francescano cercograve di consolarlo e di con-vertirlo parlandogli del paradiso chiese se in cielo andassero anche i cristiani e alla risposta positiva del frate disse che laquovoleva andare piuttosto allrsquoinferno che ritrovarsi con loro e vedere ancora gente tanto trista e crudeleraquo 6 per non essersi convertito Hatuey venne quindi arso vivo e cosciente senza essere in precedenza garrotato o stordito con delle pozioni

Altri episodi di estrema spietatezza di fatto gratuita ma derivanti dal di-sprezzo per coloro cui non veniva riconosciuta pari umanitagrave sono raccontati sempre da Las Casas In uno di questi gli spagnoli mentre uccidevano degli indios (laquoincatenati come se fossero branchi di porciraquo) si scambiavano parole come queste laquoprestami un quarto di uno di questi bastardi cheacute ho da dar da mangiare ai miei cani quando ne ammazzo uno io te lo rendoraquo 7 In un altro laquofacevano scommesse su chi sarebbe riuscito a fendere un uomo in due con una sola sciabolata a tagliargli la testa drsquoun colpo di picca oppure a sviscerarloraquo 8 Nel 1513 lo stesso Las Casas aveva personalmente assistito a Cuba nella localitagrave di Caonao allo sterminio di circa duemila pacifici indios a opera dei soldati al comando di paacutenfilo de Narvaacuteez Tutto ebbe inizio quando uno di questi militi senza motivo ammazzograve con un sol colpo un nativo Subito dopo colti da una improvvisa frenesia omicida tutti gli altri si misero a sterminare gli altri abitanti del villaggio 9 Lo stesso Las Casas accolse tra le sue braccia un indio sventrato e morente che cercava di fuggire con i propri visceri in mano 10

Innumerevoli altri episodi di spietatezza simili a questo si verificarono in tutti i domini spagnoli I motivi non consistevano solo nel tentativo di costringere gli indios a consegnare lrsquooro lrsquoargento o i beni preziosi (come le perle) ma anche nel gusto gratuito di uccidere uomini che si ritenevano perros o perros cochinos (ossia in questrsquoultima espressione cani da porcaio analogamente allrsquooffesa te-desca Schweinhunde) cannibali sodomiti vili animali incapaci di vivere in una comunitagrave politica

2 Corruzione e sfruttamento della schiavitugrave

Tale fame di oro sineddoche del guadagno rapido tramite violento assogget-tamento e sfruttamento egrave alla base della corruzione e del malgoverno instaurato dagli spagnoli nel Nuovo mondo dei suoi effetti deleteri si possono rinvenire

6 Las Casas 1992 477 Ivi 35 e cfr Baccelli 2016 2418 Las Casas 1992 359 Sullrsquoepisodio di Caonao cfr mann-Lot 1985 30-31 da una simile frenesia sembrano essere

stati colti i soldati americani il 16 marzo 1968 nella strage di my Lai che vide lo sterminio di quasi lrsquointera popolazione di un villaggio vietnamita cfr Hersch 2005

10 Las Casas 1992 47-48

254 REmO BOdEI

le tracce anche oggi in forma di inemendabile peccato originale o di destino cui sembra quasi impossibile sottrarsi Si potrebbe addirittura azzardare lrsquoipotesi che le continue rivoluzioni o i bruschi cambiamenti di regime che caratterizzano gli Stati latinoamericani abbiano tra le loro motivazioni (vere o presunte) quella solennemente annunciata di voler abolire la corruzione dei governi precedenti Certo egrave mdashper citare Hegel che si riferisce a machiavellimdash che la rinuncia allrsquou-so dellrsquolaquoacqua di coloniaraquo quando uno Stato o una societagrave mostrano segni di irreversibile decomposizione 11 non egrave quasi mai disinteressata e che lrsquointenzione di fare pulizia e di introdurre una nuova purezza dei costumi (il laquoprosciugare la palude della corruzioneraquo) non egrave affatto angelica e conduce spesso a svolte auto-ritarie o dittatoriali

La laquomalattia del cuoreraquo di cui parlava Corteacutes ha infatti minato e indebolito gli Stati scaturiti dalle rivoluzioni dellrsquoAmerica latina inquinato in misura diver-sa le loro societagrave scavato un solco tra ceti dirigenti e popolazioni legato stretta-mente lrsquoaviditagrave di guadagno al privilegio e alla sopraffazione ma egrave stata soprat-tutto e per molti secoli sia la principale causa della schiavitugrave delle popolazioni locali sia da parte dei coloni nel corso del Cinquecento dellrsquoaccettazione per sentito dire delle raffinate teorie in favore della servidumbre natural degli indios

Giagrave nel 1509 diego Coloacuten figlio di Cristoforo Colombo cominciograve ad appli-care su larga scala il metodo delle encomiendas concedendo cento indios a ogni ufficiale ottanta a ogni cavaliere sposato sessanta a ogni scudiero sposato trenta a ogni lavoratore sposato (si arrivograve in seguito a encomenderos che ne avevano trecento o addirittura mille e cento come il segretario particolare del re Ferdi-nando) Nate per analogia con le commende che attribuivano una certa rendita ecclesiastica anche a individui che non pronunciavano i voti le encomiendas fu-rono giagrave sporadicamente introdotte in misura ridotta nel 1503 dopo un periodo di iniziale esitazione sul modo di comportarsi con gli amerindiani 12 Nella pro-spettiva della lunga durata solo i gesuiti tra Seicento e Settecento e nelle loro laquoriduzioniraquo in paraguay abolirono la sottomissione degli indios allrsquoencomendero e li difesero (allrsquooccasione armandoli) dai coloni spagnoli che partivano da Asun-cioacuten e dai bandeirantes i razziatori brasiliani di schiavi che avevano la loro base a Satildeo paulo 13

Una istituzione parallela alle encomiendas era a partire dal 1518 quella dellrsquoa-siento de negros un contratto di appalto di diritto pubblico mediante il quale si concedeva la licenza di tratta a privati in cambio del pagamento di un tributo alla Corona Un ulteriore introito derivante dal traffico di schiavi fu rappresentato dalla tassa regia di due ducati per ogni schiavo che veniva spedito in una determi-nata colonia Lrsquoaffare piugrave consistente per la monarchia spagnola si ebbe a questo proposito nel 1592 a un secolo esatto dalla scoperta dellrsquoAmerica quando un

11 Cfr Hegel 1972 104 quando difende machiavelli dallrsquoaccusa di immoralitagrave per la violenza consigliata nel principe per frenare la corruzione degli Stati che muoiono laquoma qui non ha senso discu-tere sulla scelta dei mezzi le membra cancrenose non possono essere curate con lrsquoacqua di lavanda [] Una vita prossima alla putrefazione puograve essere riorganizzata solo con la piugrave dura energiaraquo

12 Cfr Byrd 198213 Cfr Imbruglia 1983 22-23 27

UN mALGOVERNO dELLrsquoALTRO mONdO CORRUzIONE AVIdITagrave E VIOLENzA 255

certo Goacutemes Reynal pagograve quasi un milione di ducati per lrsquoimportazione in nove anni di 38250 schiavi da consegnare al ritmo di 4250 lrsquoanno di cui almeno 3500 dovevano arrivare vivi (anche da un simile documento si evince lrsquoalta percentuale dei morti durante le traversate) 14

3 Dallrsquooro allrsquoargento

Si puograve ben immaginare come la prospettiva di uno sfruttamento intensivo di manodopera gratuita allrsquoinizio diffusa e facilmente reperibile sia diventato un moltiplicatore del desiderio di veloci guadagni e abbia attratto uomini specie soldati e avventurieri che per lo piugrave erano partiti con lrsquointenzione di guadagnare abbastanza per poi tornare in patria 15 Non mancava tuttavia di attrarre anche dei potenti privati come i banchieri Fugger che utilizzarono i primi sistemi di sfruttamento sistematico dei minatori e delle risorse

Lrsquoaviditagrave di oro venne scatenata giagrave nel 1501 dalla scoperta di una pepita di sedici chilogrammi nei monti Cibao di Hispaniola lrsquoattuale Repubblica domi-nicana che fino al 1530 comprendeva anche Haiti Il fatto poi che nel messico montezuma i maggiorenti e i templi possedessero oro accumulato e tesaurizzato nel tempo fece credere erroneamente nella sua abbondanza per cui quando i na-tivi non erano piugrave in grado di consegnarlo venivano torturati o uccisi ritenendo che mentissero

Nellrsquoimpero spagnolo la quantitagrave di oro ottenuta fu tuttavia inferiore alle attese (tranne che in perugrave come dirograve subito ma ciograve grazie ai tesori sottratti agli Inca) mentre furono invece ingenti i ricavi derivanti dalle piugrave numerose e reddi-tizie miniere drsquoargento Ricchissime erano quella di zacatecas in messico aperta nel 1546 e quella di potosiacute nellrsquoattuale Bolivia che cominciograve a essere produttiva a partire dal 1541 ma attive a pieno ritmo dal 1591 e non meno importanti per diversi aspetti sono altre come quella di Huancavelica a circa trecento chilo-metri da Lima dove si estraeva anche il mercurio secondo le innovative tecniche estrattive per lrsquoargento e per lrsquooro inizialmente importate da tecnici tedeschi nel messico

diversa era appunto la situazione nel perugrave dove in effetti lrsquooro esisteva in maggiore quantitagrave Quando infatti pizarro catturograve (e poi uccise) Atahualpa per la sua liberazione questrsquoultimo promise di dare tanto oro quanto ne poteva contenere una stanza fin dove arrivava il suo braccio alzato e altrettanta quantitagrave di argento quanto potevano contenerne due stanze uguali alla prima Una volta arrivata questa smisurata quantitagrave di metalli preziosi pizarro li fece fondere A

14 Ben prima della laquotratta atlanticaraquo sia indios sia neri erano stati spediti per mare da una parte allrsquoaltra dei domini spagnoli in America

15 Se come spesso accadeva il ritorno in patria diventava un irraggiungibile miraggio in questi spagnoli sradicati desterrados sorgeva quella nostalgia della patria lontana che ha segnato la mentalitagrave e la sensibilitagrave collettive di molti paesi dellrsquoAmerica latina un atteggiamento efficacemente espresso in questi versi Si muero en tierras ajenas lejos de donde naciacute iquestquieacuten habraacute dolor de miacute iquestQuieacuten me ternaacute [sic] compasioacuten donde no soy conocido iexclOh triste amador perdido cautivo sin redencioacuten Extrantildeo de mi

256 REmO BOdEI

lui toccarono 2350 marcos drsquoargento e 57220 pesos drsquooro agli altri cavalieri 362 marcos drsquoargento e 8880 pesos drsquooro a ciascun soldato 135 marcos drsquoargento e 3330 pesos drsquooro Cifre che nessuno avrebbe potuto nemmeno sognare di pos-sedere

4 Leggi inapplicate potere arbitrario

Nel corso del Cinquecento la laquomalattia del cuoreraquo si era estesa al punto da portare da un lato alla schiavitugrave e allo sterminio di milioni di persone ma anche al trasferimento di massicce quantitagrave di oro e argento dalle Americhe allrsquoEuropa generando in Spagna una inflazione che aveva dimostrato per gli economisti del periodo successivo (si pensi soltanto ad Adam Smith e a david Ricardo) come la ricchezza dipenda dal lavoro e non solo dal possesso di metalli nobili Il valore dellrsquooro inoltre come mostrano anche le banche centrali attuali egrave dato dalla fiducia che egrave piugrave di una speranza e meno di una certezza e non dalla loro ef-fettiva quantitagrave E se questa fiducia vacilla le conseguenze sono nefaste Questo effetto ritardato produsse a sua volta nel mondo iberico ulteriore corruzione nei domini spagnoli del Vecchio Continente costretti a opprimere ancor piugrave finanziariamente i loro sudditi

Tra i soldati che avevano partecipato alla Conquista e i coloni da un lato e la Corona e la Chiesa dallrsquoaltro vi furono fasi alterne di tensione e di compromes-so raramente di effettivo accordo La Corona che guadagnava un quinto di tutte le entrate (el quinto del Rey) era partita con Fernando e Isabella dalla volontagrave di proteggere gli indios e di evitare soprusi nei loro confronti Anche in seguito nel 1510 furono infatti emanate le benevole leggi di Burgos

piugrave duro fu lrsquoatteggiamento di Carlo V e in parte di Filippo II che avevano bisogno di enormi quantitagrave di denaro per le guerre europee contro la Francia e contro i turchi e che quindi non guardavano tanto per il sottile allrsquoorigine delle risorse dovute soprattutto al lavoro forzato degli indios e ben presto dei negri

Una delle cause di ulteriore corruzione mdashcome nel caso delle laquogridaraquo manzo-niane nello spagnolo ducato di milano del Seicentomdash fu lo iato tra le leggi che venivano promulgate pur sapendo che sarebbero state scarsamente applicate e la loro messa in pratica Sul piano finanziario la risposta piugrave frequente allrsquoinef-ficacia delle grida consisteva nellrsquoulteriore aggravio delle imposte che nel caso degli indios aveva come contraccolpo la vendita agli usurai delle terre e dei figli per pagarle La scarsa incidenza delle leggi provocava inoltre il minore rispetto per le istituzioni e lrsquoabitudine di ottenere con il denaro e le raccomandazioni ciograve che era dovuto per non parlare del carattere sempre piugrave discrezionale e arbitrario del potere (anche percheacute come diceva Giovanni Giolitti le leggi per i nemici si applicano per gli amici si interpretano) del resto nel periodo in cui gli Asburgo reggevano una monarchia su cui laquonon tramontava il soleraquo la lontana periferia delle Americhe non avvertiva sufficientemente il peso del potere centra-le tanto che il vicereacute del perugrave dove le notizie da madrid arrivavano dopo circa due mesi aveva escogitato una ingegnosa tecnica di governo in caso di urgenza si ponevano le insegne reali su un tavolo il vicereacute si toglieva il cappello e come

UN mALGOVERNO dELLrsquoALTRO mONdO CORRUzIONE AVIdITagrave E VIOLENzA 257

se fosse davanti al sovrano decretava le leggi ed emetteva le grida tenendo anche conto della volontagrave dei coloni la cui ribellione costrinse Carlo V nel 1545 ad abolire le norme delle Nuevas Leyes che proibivano la schiavitugrave e promettevano la scomparsa delle encomiendas alla morte dei proprietari

5 Discrasie Conquista spirituale e conquista militare

per comprendere e inquadrare questa situazione egrave necessario evitare un du-plice errore il primo egrave quello di pensare che le leggi a difesa degli indios e contro la corruzione dei magistrati (che pure esistevano) costituiscano puro fumo ideo-logico per nascondere gli orrori dellrsquooppressione il secondo egrave quello di credere che tali questioni possano essere oggi facilmente intese attraverso le nostre ca-tegorie mentali e i nostri principi morali Con qualche approssimazione si rie-scono a comprendere le ragioni addotte per giustificare i metodi violenti della Conquista oppure la libertagrave degli indios dallrsquooppressione unicamente a partire dallo sforzo concettuale dei nuovi venuti di dar forma a esperienze inedite at-traverso categorie inadeguate percheacute sorte in circostanze radicalmente diverse

La Conquista si svolse nel periodo di massima fioritura del Rinascimento euro-peo e in un clima fortemente segnato dal pacifismo erasmiano (in questo caso sia dalla dichiarata inconciliabilitagrave tra cristianesimo e guerra tra vangelo e violenza 16 sia da elementi utopici che si trasmisero presto alla cultura spagnola) In tale pro-spettiva si dovevano convertire gli infedeli con la persuasione e anche nel caso di guerra contro di loro trattarli come prigionieri e non come schiavi senza privarli quindi dei loro averi Nelle speranze dei pensatori piugrave sensibili come Francisco de Vitoria nacque allora per la prima volta il grandioso progetto di educare alla civiltagrave interi popoli (con il nascosto codicillo di dominarli per istruirli ma anche con lrsquointenzione di includerli nella grande famiglia dellrsquoumanitagrave in cui prevale la parola articolata a scapito della violenza e della sottomissione perpetua)

Si attraversava unrsquoepoca in cui si accresceva la consapevolezza di vivere in un mondo in espansione spesso identificato con un allargamento dellrsquoorbis christianus segnato dalla laquoconquista spiritualeraquo di innumerevoli anime a dio e dal trionfo della laquovera religioneraquo Questo peraltro accadeva in una fase storica in cui i Turchi minacciavano lrsquoEuropa centro-meridionale e il protestantesimo disgregava in quella settentrionale lrsquounitagrave della Chiesa drsquoOccidente Si avvertiva perciograve da parte di molti un clima da fine dei tempi La conquista spirituale 17 dovette tuttavia misurarsi ad armi impari con la conquista militare

6 La chiesa e lrsquoimpero di fronte alla conquista

Sul come trattare gli indios e sulla liceitagrave di condurre una laquoguerra giustaraquo contro di loro mdashmettendo a contrasto da un lato lo ius gentium e la tradizione

16 per un inquadramento di questa vicenda cfr Carro 1944 Santamariacutea 1977 Gil 1981 Batai-llon 1991 martiacutenez Burgos 2003

17 Ricard 2017

258 REmO BOdEI

cristiana e dallrsquoaltro lrsquoAristotele della schiavitugrave per naturamdash si apre il grande confronto filosofico teologico e politico che dura nel Cinquecento spagnolo per circa sei decenni con alterni scontri e compromessi tra la Chiesa cattolica e lrsquoIm-pero e che ha per posta quelli che verranno piugrave tardi chiamati i diritti umani

Lrsquoerasmiano papa paolo III nella bolla Sublimis Deus e nella Veritas ipsa so-stenne infatti nel 1537 che Satana egrave il padre della schiavitugrave 18 che gli indiani laquosono veri uominiraquo condannando pertanto laquoil comportamento di coloro che trattano gli indiani come se fossero bestie selvagge e animali brutiraquo fino a minac-ciare nel Pastorale officium del 1537 la scomunica per chi avesse trasformato gli indios in schiavi Sebbene avesse abolito la schiavitugrave nel 1530 per poi ripensarci nel 1534 Carlo V non accettograve le posizioni del papa e cosa inaudita nel 1538 lo costrinse a cambiare pubblicamente opinione paolo III obbedigrave mediante la pubblicazione del breve Non indecens videtur 19

Le oscillazioni della Chiesa e della politica nellrsquoapprovare o disapprovare la servidumbre natural degli indios trovavano perograve un limite intrinseco nel fatto che laquonegare agli indiani lrsquoanima razionale e la capacitagrave di convertirsi mdashciograve che verragrave fatto anche da alcuni prelatimdash avrebbe messo a repentaglio la giustificazione della conquista sulla base del mandato di evangelizzazione e ciograve egrave evitato dai principali teorici del dibattito sulla conquistaraquo 20

La monarchia spagnola era laquoapostolicaraquo aveva ricevuto dalla Santa Sede il compito di evangelizzare le Americhe accettando con ciograve per delega una mis-sione religiosa Eppure contro lrsquoillegittimitagrave della conquista spagnola e il manda-to pontificio mirante a evangelizzare gli abitanti del Nuovo mondo si era battuto facendo infuriare Carlo V il teologo Francisco de Vitoria che negograve sia il diritto del papa Alessandro VI di attribuire alla Spagna le terre americane grazie alla bolla del 1493 (percheacute il papa ha solo potere spirituale e non temporale) sia quello dellrsquoimperatore di essere dominus mundi 21

Anche la discrasia tra la dottrina del Vangelo predicata da domenicani come montesinos Las Casas o Vitoria e quella dei loro confratelli o superiori provo-cava la corruzione del messaggio cristiano tanto che i domini canes avevano fama di far poco per gli indios e di favorire piuttosto gli spagnoli il vivere in mezzo ai conquistatori si diceva aveva finito per trasformarli in perros mudos sin voz para ladrar publicar y defender la verdad

Vitoria non voleva che il Vangelo fosse predicato armis ac bombardis laquocon la bocca rotonda del cannoneraquo sia percheacute il cristianesimo non si puograve imporre con la forza sia percheacute la giustizia non fonda le sue teorie sulla Bibbia o sul potere universale dei papi ma sul diritto naturale per cui tutti gli individui e tutti i popoli fanno parte del genere umano e devono basarsi su rapporti reciproci di amicizia e di fraternitagrave 22 sia infine percheacute gli abitanti dellrsquoAmerica sono veri domini delle loro terre e della loro vita

18 Stark 2003 33119 Hanke 1937 7720 Baccelli 2016 9621 Su questrsquoultimo punto cfr Tuck 1979 58-6322 Sulle argomentazioni usate in difesa o contro la schiavitugrave cfr Garciacutea Antildeoveros 2000

UN mALGOVERNO dELLrsquoALTRO mONdO CORRUzIONE AVIdITagrave E VIOLENzA 259

7 Sulla laquoguerra giustaraquo

Nei dibattiti sul tema della guerra giusta di cui Sepuacutelveda e Las Casas sono stati i maggiori protagonisti si possono notare delle differenze significative 23 Entrambi si basano su questo concetto ma lo declinano diversamente mentre infatti il primo egrave piugrave legato alla tradizione agostiniana e medioevale ossia ai mo-tivi per cui si dichiara giusta una guerra da parte di chi ha lrsquoautoritagrave riconosciuta per farlo (e insiste quindi sullo ius ad bellum) il secondo egrave piugrave interessato a un aspetto del tutto moderno che resta sostanzialmente subordinato in Sepuacutelveda vale a dire allo ius in bello alle norme che regolano lrsquouso della violenza in guerra e il trattamento laquoumanoraquo dei nemici vinti (Las Casas giustifica la guerra solo nel caso in cui sia assolutamente necessaria)

Ora egrave vero che il diritto moderno egrave incentrato sullo ius in bello ma esso ha anche prodotto una nuova versione dello ius ad bellum relativa al diritto soggetti-vo e assoluto degli Stati di muovere guerra nei confronti di un nemico altrettanto giusto 24 Lo ius in bello moderno egrave valso tuttavia per le guerre combattute tra paesi laquocivilizzatiraquo e non si egrave applicato in altri casi 25 in cui si puograve annientare chi egrave dichiarato nemico Ormai le guerre non si fanno piugrave in nome di dio ma in nome della civiltagrave o dellrsquoumanitagrave che le rendono giuste Con il declino del diritto naturale egrave la civiltagrave a stabilire le gerarchie tra i popoli e a orientare il diritto inter-nazionale anche e soprattutto attraverso il richiamo a valori umanitari

Nello ius ad bellum moderno non sempre il nemico egrave perograve dichiarato laquougual-mente giustoraquo Anzi esso egrave considerato spesso specie nei grandi totalitarismi del Novecento come un essere ignobile Carl Schmitt e martin Heidegger tra gli altri mdashassolutizzando la figura del nemico attraverso lrsquoinasprimento di una logica che presuppone una negazione da negare un nemico e un male assoluti da com-battere senza quartieremdash non solo hanno aggirato la questione dello ius in bello ma sono passati implicitamente o esplicitamente allrsquoannientamento del nemico privandolo radicalmente della propria umanitagrave e riducendolo a nemico assoluto per usare una tipica espressione del nazionalsocialismo hanno di fatto e per un certo periodo approvato la degradazione dellrsquouomo a Untermensch

Sepuacutelveda invece che non era mai stato nelle Americhe e aveva attinto le sue informazioni o direttamente da Corteacutes o da libri come quello di Gonzalo Fernaacutendez de Oviedo Historia general y natural de las Indias 26 riassume cosigrave le informazioni raccolte gli indios laquoritenevano di sacrificare vittime umane svellen-

23 per un inquadramento di queste dispute cfr Nodau Saada 200924 Cfr pietropaoli 2012 160 laquoIl nemico non era piugrave automaticamente un ldquonemico ingiustordquo

(come era invece il nemico della ldquoguerra giustardquo medioevale) ma era uno justus hostis un nemico che aveva il medesimo statuto morale e giuridico del suo avversario e che poteva anche ldquoavere ragionerdquoraquo Lrsquoidea del nemico ugualmente giusto viene esplicitata da Schmitt 2004 119 Si vedano anche pietsch-mann 1987 43-166 Castillo Urbano 1992 329-348 e Fernaacutendez Santamariacutea 1975 434-451

25 Cfr pietropaoli 2012 166 laquoSe tra Stati civilizzati la guerra era limitabile tra Stati civilizzati e popoli non civilizzati nessuna regola doveva essere rispettata In questo senso anche nel diritto inter-nazionale moderno possiamo trovare una manifestazione logica della ldquoguerra giustardquo La civilizzazione mdashe dunque la colonizzazionemdash egrave una justa causa che giustifica qualsiasi causa di guerra contro il non civileraquo

26 Fernaacutendez de Oviedo 1851

260 REmO BOdEI

do i cuori dai petti lacerati degli uomini e offertili su nefande are credevano di placare gli degravei offrendo sacrifici secondo i riti mentre essi stessi si nutrivano delle carni degli uomini uccisi Questi delitti poicheacute superano ogni umana malvagitagrave i filosofi li rubricano tra le infamie immani e ferociraquo 27 per questo mdashargomen-tavamdash egrave giusto e umano muovere una guerra che egrave pia Deoque gratissima in difesa degli innocenti contro quelle popolazioni che praticano simili nefandezze in modo da far prevalere la civiltagrave sulla barbarie ut a Chistianis humanitatem discant Si tratta infatti di uomini che con il loro laquovergognosissimo genere di idolatriaraquo si comportano laquocome se mai avessero ammirato il cielo sempre a terra proni secondo lrsquoabitudine dei porciraquo 28

Ci troviamo qui di fronte alla prima formulazione non soltanto delle moderne guerre coloniali per esportare la laquociviltagraveraquo ma anche delle contemporanee laquoguer-re umanitarieraquo e degli interventi armati per esportare la democrazia e la libertagrave Le guerre talvolta spinte fino allo sterminio delle popolazioni dei paesi invasi si muovono e si giustificano anche ora in nome di un universalismo di origine occidentale che si presenta come valido per tutto il genere umano e della con-seguente responsibility to protect 29 da simili premesse consegue per Sepuacutelveda che nel condurre una guerra giusta tesa a salvare migliaia di vite innocenti il cri-stianesimo egrave a maggior ragione compatibile con le virtugrave militari della fortitudo e della magnanimitas che la Conquista egrave una punizione degli indios analoga a quella di Sodoma e Gomorra che quel che conta non egrave la salvaguardia dei loro corpi ma la salute delle loro anime che gli amerindiani sono schiavi per natura destinati a obbedire a chi egrave loro superiore alla maniera in cui il corpo deve ob-bedire allrsquoanima che sono meritevoli di essere cacciati come belve se si rifiutano di servire 30 per questo sebbene i conquistatori siano stati talvolta feroci e iniqui (come Sepuacutelveda non manca di riconoscere) la guerra rimane giusta ed egrave utile tanto ai vincitori quanto ai vinti laquoSe qualcosa di rapace di crudele di infame egrave stato commesso da uomini pessimi e ingiusti come sento essere spesso accaduto questo non rende peggiore la causa del principe e dei buoni a meno che gli atti turpi fossero perpetrati con la loro negligenza o col loro permessoraquo 31

Le idee di Sepuacutelveda appaiono in parte basate su una implicita accettazio-ne della tesi di machiavelli secondo cui gli Stati non si governano con i Pater Noster 32 Ancor prima della pubblicazione delle opere di machiavelli (del Principe dei Discorsi e delle Storie fiorentine nel 1532) Sepuacutelveda puograve aver avu-to notizia delle idee del segretario fiorentino attraverso i manoscritti che cir-colavano tra Firenze e Roma Egli condivideva comunque il suo rifiuto di un cristianesimo incapace di ricuperare le antiche virtugrave militari della gloria e della fortitudo 33 e riteneva che tale forma di religiositagrave laquofemminearaquo potesse valere sul

27 Sepuacutelveda 2009 5928 Ibidem29 Si veda Headley 2008 Geuna 2014 Bellamy 200630 Cfr in particolare Sepuacutelveda 2009 Sul pensiero di Sepuacutelveda cfr Losada 1949-1973 me-

choulan 1974 Castilla Urbano 2013 Belda plans 201631 Sepuacutelveda 2009 4532 Cfr Sepuacutelveda 1995-2010 vol 733 Sul riferimento a machiavelli si veda prosperi 1977-1978 e 1994

UN mALGOVERNO dELLrsquoALTRO mONdO CORRUzIONE AVIdITagrave E VIOLENzA 261

piano privato ma fosse inadeguata al livello pubblico La negazione dellrsquoidea di guerra giusta e delle virtugrave militari non avrebbe infatti fiaccato soltanto lrsquoItalia ma indebolito lrsquointera cristianitagrave in un periodo in cui la minaccia turca e prote-stante avevano raggiunto una massima intensitagrave mentre in America si aprivano ampi spazi alla colonizzazione e alla conquista

La corruzione maggiore della politica e dellrsquoumanitagrave raggiunge qui il suo cul-mine quando violenze e oppressione si chiamano giustizia

Bibliografia

Baccelli L (2016) Bartolomeacute de Las Casas La conquista senza fondamento milano Fel-trinelli

Bandura A (2017) Moral Disengagment How Peole Do Harm and Live with Themselves London Worth publishers (2016) tr it Disimpegno morale Come facciamo del male continuando a vivere bene Trento Erikson

Bataillon m (1991) Erasme et lrsquoEspagne nouvelle edition Genegraveve drozBelda plans j (2016) Juan Gineacutes de Sepuacutelveda Estudio criacutetico madrid Biblioteca Vir-

tual Ignacio Larramendi de poliacutegrafosBellamy A j (2006) Just Wars From Cicero to Iraq Cambridge polity pressByrd S L (1982) The Encomienda in New Spain Forced Native Labor in the Spanish

Colonies 1492-1550 [1929] Berkeley University of California pressCarro V (1944) La Teologiacutea y los Teoacutelogos-juristas espantildeoles ante la conquista de Ameacuterica

madrid Biblioteca de teoacutelogos espantildeoles 1944Castillo Urbano F (1992) Juan Gineacutes de Sepuacutelveda Entorno a una idea de civilizacioacuten in

laquoRevista de Indiasraquo 52mdash (2013) El pensamiento de Juan Gineacutes de Sepuacutelveda Vida activa humanismo y guerra

en el Renacimiento madrid Centro de Estudios poliacuteticosFernaacutendez de Oviedo G (1851) Historia general y natural de las Indias (1535) madrid

Imprenta de la Real Academia de la Historia (ne egrave stata tradotta una sintesi Sommario della naturale e generale istoria dellrsquoIndie occidentali da G B Ramusio in Navigazioni e viaggi Torino Einaudi 1985)

Fernaacutendez Santamariacutea j (1975) Juan Gineacutes de Sepuacutelveda on the Nature of the American Indians in laquoThe Americasraquo 31

Garciacutea Antildeoveros j m (2000) El pensamiento y los argumentos sobre la esclavitud en Europa en el siglo xvi y su aplicacioacuten a los Indios americanos y a los negros africanos madrid Consejo Superior de Investigaciones Cientiacuteficas

Geuna m (2014) Ripensare Sepuacutelveda e la tradizione della guerra giusta Introduzio-ne a Guerra giusta e schiavitugrave naturale Juan Gines de Sepulveda e Il dibattito sulla Conquista milano Edizioni Biblioteca Francescana

Gil L (1981) Panorama social del humanesimo espantildeol (1500-1800) madrid AlhambraGreenblatt S (2017) Marvellous Possessions The Wonder of the New World Chicago

Chicago University pressHanke L (1937) Pope Paul III and the American Indians in laquoHarvard Theological Re-

viewraquo 30Headley j m (2008) The Europeanization of the World On the Origins of Human Rights

and Democracy princeton princeton University pressHegel G W F (1972) Die Verfassung Deutschlands in Schriften zur Politik und

Rechtsphilosophie (1913) tr it La costituzione della Germania in Scritti politici To-rino Einaudi

262 REmO BOdEI

Hersch S m (2005) My Lai 4 A Report on the Massacre and Its Aftermath (1970) tr it My Lai Vietnam Segrate (milano) piemme

Imbruglia G (1983) Lrsquoinvenzione del Paraguay Studio sullrsquoidea di comunitagrave tra Seicento e Settecento Napoli Bibliopolis

Las Casas B de (1992) Breviacutesima relacioacuten de la destruccioacuten de las Indias (1552) tr it Brevissima relazione della distruzione delle Indie milano mondadori

Leoacuten-portilla m (1965) Visioacuten de los vencidos Relaciones indigenas de la Conquista (1959) tr fr Le Creacutepuscule des Aztegraveques paris Casterman

Losada A (1949-1973) Juan Gineacutes de Sepuacutelveda A traveacutes de su epistolario y nuevos docu-mentos 2 voll madrid Consejo Superior de Investigaciones Cientiacuteficas

mann-Lot m (1985) Bartolomeacute de Las Casas et les droits des Indiens (1982) tr it Bartolomeo de Las Casas e i diritti degli indiani milano java book

martiacutenez Burgos p (a cura di) (2003) Erasmo en Espantildea La recepcioacuten del humanismo en el primer Renacimiento espantildeol madrid Universidad de Salamanca-Seacex Sociedad Estatal para la Accioacuten Cultural Exterior

mechoulan H (1974) Lrsquoanti-humanisme de Juan Gineacutes de Sepuacutelveda Eacutetude sur le Democrates Primus paris-La Haye mouton

Neill S (1977) A History of Christian Missions Harmondsworth penguinNodau C Saada j (2009) Guerre juste guerre injuste Histories theories et critiques

paris presses Universitaires de Francepietropaoli S (2012) Las Casas e Sepuacutelveda due modelli del diritto internazionale

moderno in Guerra giusta e schiavitugrave naturale Juan Gineacutes de Sepuacutelveda e il dibattito sulla Conquista milano Edizioni Biblioteca Francescana 157-168

pietschmann H (1987) Aristotelischer Humanismus und Inhumanitaumlt Sepuacutelveda und die amerikanischen Ureinwohner in Reinhard W (ed) Humanismus und die Neue Welt Weinheim Acta Humaniora

prosperi A (1977-1978) La religione il potere le eacutelites Incontri italo-spagnoli nellrsquoetagrave della Controriforma laquoAnnuario dellrsquoIstituto Storico Italiano per lrsquoetagrave moderna e con-temporanearaquo xxI-xxx

mdash (1994) I cristiani e la guerra una controversia fra lsquo500 e lsquo700 laquoRivista di Storia e Let-teratura religiosaraquo 30

Ricard R (2017) La conquista espiritual de Meacutexico meacutexico d F Fundo de cultura economica

Santamariacutea j A (1977) The State War and Peace Spanish Political Thought in the Re-naissance 1516-1599 Cambridge Cambridge University press

Schmitt C (2004) Theorie des Partisanen Zwischenbemerkungen zum Begriff des Politi-schen (1962) tr it Teoria del partigiano Integrazione al concetto del politico milano Adelphi

Sepuacutelveda j G de (1995-2010) Cohortatio ad Carolum V imperatorem invictissimum ut facta cum christianis pace bellum suscipiat in Turcos in Obras completas pozoblanco Excmo Ayuntamiento de pozoblanco vol 7

mdash (2009) Democrate secondo ovvero sulle giuste cause di guerra tr it macerata Quo-dlibet

Stark R (2003) For the Glory of God How Monotheism Led to Reformation Science Witch-Hunts and the End of Slavery princeton princeton University press

Todorov T (1996) La conquecircte de lrsquoAmeacuterique La question de lrsquoAutre (1982) tr it La conquista dellrsquoAmerica Il problema dellrsquoaltro Torino Einaudi

Tuck R (1979) Natural Rights Theories Cambridge Cambridge University press

PENSIERI EGUALI E DISEGUALI

EQUAL AND UNEQUAL THOUGHT

La diseguaglianza degli antichi e dei moderni da Aristotele ai nuovi meteci

Valentina Pazeacute

Abstract

The Inequality of Ancients and Moderns From Aristotle to the New Metics

How was discrimination between citizens and non-citizens in the democratic Athens perceived and justified The author addresses the question starting from the analysis of Aristotlersquos theses The justification for the exclusion of women slaves and metics rests on different foundations The subordination of women is based on their supposed natural inferiority Their incapacity for self-determination reflects the passive role they play in the reproductive process according to Aristotle In the case of slaves the problem is more complex In the absence of obvious physiological differences the Aristotelian demonstration of the existence of laquoslaves by natureraquo encounters many difficulties But it is above all the figure of the metic the resident foreigner who raises problems Excluded from the polis understood as a political community the metics are not simply part of the laquoprivateraquo sphere of the oikos like women and slaves In the Athenian world they lived together with citizens and interacted with them as equals It was certainly not possible to theorize their natural inferiority Thus during the course of the fifth century myths of autochthony flourish portraying the Athenians as the only legitimate laquosonsraquo of the Attic land Aristotle however is not satisfied with these narratives and explicitly criticizes the criterion of ius sanguinis In his eyes the choice to widen or narrow the boundaries of citizenship is eminently political and dictated by contingent and opportunistic reasons Similarly today the exclusion of growing masses of laquonew meticsraquo is justified by romantic legends about the nations (the modern version of ancient myths of autochthony) or through the argument of laquothe excessive number of citizensraquo In any case the discrimination between natives and foreigners in the ownership of rights is in contradiction with the laquoCopernican revolution of modernityraquo (N Bobbio) and with the principles of democracy

Keywords Citizenship Inequality Women Slaves Strangers

1 Atene e lrsquoinvenzione dellrsquoisonomiacutea

Nellrsquoaffrontare il tema della diseguaglianza in relazione alla Grecia classica bi-sogna innanzitutto distinguere i due modelli che allora si sono confrontati e hanno combattuto una strenua battaglia per lrsquoegemonia quello democratico esemplar-mente rappresentato da Atene e quello oligarchico incarnato dalla rivale Sparta

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 265-282

Universitagrave di Torino valentinapazeunitoit

266 VALENTINA pAzEacute

Volendo condensare in una coppia di parole ciograve che distingue i due modelli la scelta non puograve che cadere su isonomiacutea ed eunomiacutea Anche il secondo termine naturalmente ha a che fare con la storia ateniese e precisamente con Solone il saggio legislatore che in una fase di acuto conflitto tra aristocratici e popolo svolge un ruolo di mediazione scrivendo leggi laquoallo stesso modo per il non no-bile (kakograves) e per il nobile (agathograves) adattando a ciascuno retta giustiziaraquo 1 ma lrsquoAtene di Solone a cui ancora guarderanno con nostalgia estimatori della pagravetrios politegraveia come Isocrate e Senofonte precede quella vera e propria laquorivoluzione democraticaraquo che si compie nel 508-507 con lrsquoinstaurazione dellrsquoisonomiacutea Solo allora con la cacciata dallrsquoacropoli degli oligarchici e dei loro alleati spartani ed il ritorno dallrsquoesilio di Clistene laquoalleato del popoloraquo la storia della democrazia ha davvero inizio 2

Lrsquoisonomiacutea giagrave evocata in una canzone conviviale dedicata ai tirannicidi Ar-modio e Aristogitone nel logos tripolitikos erodoteo designa la forma di governo in cui egrave il popolo (plethos) a detenere il comando 3 Nellrsquointerpretazione di Vla-stos egrave termine semanticamente piugrave pregnante di demokratiacutea non si limita a in-dividuare il soggetto cui spetta il potere supremo ma laquoesprime unrsquoidea anzi un complesso di idee attraverso le quali i partigiani della democrazia giustificavano il governo del popoloraquo 4

ma che cosa significa esattamente isonomiacutea Se la traduzione letterale piugrave ac-creditata egrave laquoeguaglianza di leggeraquo sarebbe riduttivo pensare alla pura e sempli-ce laquoeguaglianza di fronte alla leggeraquo intesa come applicazione imparziale della legge da parte dei giudici Cosigrave concepita lrsquoisonomiacutea risulterebbe perfettamente compatibile con un ordinamento di tipo aristocratico in cui diritti e doveri sono distribuiti in modo diseguale tra le varie classi di cittadini Nellrsquoaccezione impo-stasi ai tempi di Clistene isonomiacutea significa qualche cosa di piugrave e di diverso lrsquolaquoe-guaglianza mantenuta e promossa attraverso la leggeraquo 5 che garantisce laquolrsquoeguale partecipazione al processo decisionaleraquo 6 O piugrave concretamente lrsquolaquoeguaglianza di diritti politici tra tutti i cittadiniraquo implicante non solo il diritto di votare e ri-coprire uffici pubblici ma di laquopartecipare allrsquoelaborazione degli indirizzi politici nel Consiglio e nellrsquoAssemblearaquo 7

Il punto egrave importante percheacute vale a distinguere lrsquoisonomiacutea dallrsquoeunomiacutea Eunomiacutea significa genericamente laquobuon governoraquo ed egrave un termine applicabile anche a cittagrave rette oligarchicamente come Sparta deve lo status regale egrave eredita-rio e il potere egrave concentrato nelle mani dei nobili Anchrsquoessa implica una forma di eguaglianza che sussiste perograve solo tra coloro che condividono lo stesso rango

1 Gastaldi 2008 192 Ober 1996 32-52 Lrsquoappoggio popolare alle riforme di Clistene egrave a piugrave riprese sottolineato

da Erodoto (Storie V 662 e 692) Nellrsquointerpretazione di Ober lrsquoinsurrezione spontanea del demos ateniese in difesa della bouleacute svolge un ruolo chiave nelle vicende del 508-507 Altri hanno ritenuto eccessivamente sbilanciata questa lettura Cfr ad esempio Vegetti 2015

3 Erodoto Storie III 804 Vlastos 1953 3475 Ibidem 3516 Ober 1989 757 Finley 1985 205

LA dISEGUAGLIANzA dEGLI ANTICHI E dEI mOdERNI dA ARISTOTELE AI NUOVI mETECI 267

come gli spartiati che sono detti e si riconoscono tra loro come laquogli egualiraquo (homoioi) La rivoluzione democratica si realizza invece ad Atene quando la classe dei politicamente eguali si dilata fino a comprendere tutti i cittadini grazie al superamento delle barriere censitarie e allrsquoattribuzione dei diritti politici anche ai teti e ai banausi 8

Il principio dellrsquoisonomiacutea assurge cosigrave a fondamento e simbolo della cittagrave democratica affiancato da una serie di altre parole-chiave precedute dal pre-fisso -iso isogoniacutea (lrsquoeguaglianza di nascita celebrata nel Menesseno platonico) isegoriacutea (lrsquoeguale diritto di prendere la parola in pubblico) isotimiacutea (lrsquoeguale di-ritto a ricoprire cariche assegnate tramite elezione o sorteggio) 9

Oltre che dei diritti propriamente connessi alla partecipazione attiva alla vita politica i cittadini ateniesi godevano di unrsquoampia gamma di libertagrave facoltagrave im-munitagrave Che si voglia o meno servirsi della parola laquodirittiraquo per designarle 10 egrave certo che si tratta di prerogative che il cittadino ateniese poteva a buon titolo rivendicare e di cui andava fiero Tra queste la libertagrave personale protetta dal divieto di arresti arbitrari e lrsquoimmunitagrave dalla tortura e dalle punizioni corporali in genere anche se non dalla pena capitale Ai cittadini erano anche garantite in una certa misura la proprietagrave privata e la riservatezza del domicilio ed era rico-nosciuto il diritto di agire in giudizio di fronte a un tribunale popolare 11

E tuttavia lrsquoeguaglianza nei diritti ad Atene era relativa Riguardava solo i cittadini (politai) mdashmaschi autoctoni di condizione liberamdash non le donne gli schiavi i meteci tutti soggetti che vivevano entro i confini della cittagrave ma non ne erano laquocittadiniraquo a pieno titolo 12 Che risiedevano entro le mura nellrsquoasty (la cit-tagrave in senso geografico-territoriale) senza essere propriamente membri della polis (intesa come comunitagrave politica) Il divieto di tortura ad esempio non valeva per i meteci neacute per gli schiavi Questi ultimi non solo potevano ma dovevano essere torturati percheacute la loro testimonianza in tribunale fosse considerata valida I diritti politici erano ovviamente riservati ai soli cittadini Se un meteco una donna o uno schiavo avessero tentato di intrufolarsi nellrsquoassemblea avrebbero rischiato la pena di morte 13 Anche la proprietagrave della terra era formalmente ri-servata ai cittadini bencheacute potesse essere concessa per decreto anche ai meteci

Ciograve non significa che i non cittadini non godessero di alcuna libertagrave e tute-la La legge contro la hybris proteggeva da offese particolarmente gravi anche donne schiavi e meteci Tuttavia ad attivare la grapheacute mdashlrsquoazione giudiziariamdash contro i colpevoli di hybris doveva essere un cittadino nelle vesti di padrone patrono o tutore 14 In generale si puograve sostenere che i non cittadini fossero

8 In realtagrave le quattro classi censitarie introdotte originariamente da Solone sopravvissero fino al iv secolo ma perdendo qualsiasi rilevanza pratica per lrsquoesercizio delle cariche pubbliche Cfr Hansen 2003 163

9 Bovero 2000 7 ss10 Sul tema esiste una lunga e irrisolta controversia per una rivisitazione complessiva cfr pazeacute

201811 Hansen 2003 120-12312 Sulle diverse accezioni di cittadinanza cfr mindus 201413 Hansen 2003 19514 Ober 2005 113 ss

268 VALENTINA pAzEacute

titolari di alcuni diritti passivi mdashconsistenti in aspettative di non lesionemdash ma fossero privi dei principali diritti attivi come i diritti politici e il diritto di agire in giudizio proprio quei diritti che associamo allrsquoidea di soggetto autonomo responsabile in grado di perseguire i propri interessi Questo per lo meno sul piano strettamente giuridico-formale Alcuni studiosi ipotizzano che di fatto in certe fasi almeno le libertagrave dei non cittadini siano state piugrave ampie di quanto legalmente consentito tanto da suscitare il sarcasmo di an-ti-democratici come platone o lo pseudo Senofonte nei confronti della pro-verbiale laquolicenziositagraveraquo (exousia) regnante ad Atene dove non era possibile battere gli schiavi e tenere al loro posto donne e meteci 15 Rimane comunque innegabile che queste libertagrave non si estendevano alla partecipazione attiva alla sfera pubblica

puograve essere interessante cercare di capire allora come venivano percepite le discriminazioni tra i cittadini e laquogli altriraquo nella societagrave ateniese mdashuna societagrave che celebrava quale valore sommo lrsquoeguaglianza E come e se venivano giustificate o eventualmente criticate dai filosofi in particolare da Aristotele La scelta di concentrare lrsquoattenzione su questrsquoultimo merita qualche parola di spiegazione Aristotele laquonon esibisce nei confronti della democrazia la stessa avversione intel-lettualistica ed elitistica di platoneraquo il cui anti-egualitarismo egrave radicale 16 pur non essendo un filo-democratico sa farsi interprete delle ragioni a favore della forma di governo democratica arrivando a ipotizzare che laquoi moltiraquo sia pure individual-mente non eccellenti presi insieme possano superare in saggezza gli aristoi 17 piugrave in generale il peculiare rapporto istaurato da Aristotele tra normalitagrave naturalitagrave e normativitagrave rende le sue posizioni largamente rappresentative del senso comu-ne del suo tempo 18 Egrave allora particolarmente interessante verificare con quali argomenti mdashe con quale successomdash egli giustifica lrsquoesclusione della polis delle donne degli schiavi e dei meteci

2 Le donne

possiamo sostenere con une certa sicurezza che la discriminazione delle don-ne in Atene fosse generalmente accettata e percepita come tanto naturale da passare quasi inosservata Come in tutte le societagrave antiche (anche se in misura diversa) e ancora a lungo nelle societagrave moderne 19

15 Cohen 2000 Ober 2005 117 martini 2005 43 e 45-46 Ober ricorda lrsquoosservazione di Ari-stotele a proposito dellrsquoinutilitagrave della magistratura preposta alla sorveglianza delle donne nelle cittagrave democratiche dove risulta impossibile impedire alle donne di uscire di casa Cohen insiste soprattutto su alcune orazioni che mostrano schiavi e meteci presentarsi in tribunale di persona e non accompa-gnati dal loro prostates

16 Bertelli 2018a 8217 martiacute 201818 Vegetti 2000 e 2018 per una analisi a piugrave ampio spettro sulla presenza di elementi di egualita-

rismo nel pensiero greco cfr Baldry 198319 Cantarella 1985 e 1987 duby e perrot 1990 Nel caso del mondo greco una possibile eccezio-

ne era rappresentata da Sparta ma la proverbiale laquolibertagraveraquo o laquolicenzaraquo della donna spartana non deve farci dimenticare che anche nel suo caso la principale funzione assegnatale dalla cittagrave consisteva nel procreare (mosseacute 1988 88)

LA dISEGUAGLIANzA dEGLI ANTICHI E dEI mOdERNI dA ARISTOTELE AI NUOVI mETECI 269

Aristotele non dedica molto spazio nella Politica per giustificare lrsquoesclusio-ne delle donne dalla sfera pubblica se non per sostenere apoditticamente nel cap 5 del I libro che laquoil maschio egrave per natura migliore la femmina peggio-re lrsquouno atto al comando lrsquoaltra allrsquoobbedienzaraquo 20 Nel cap 13 il tema viene ripreso e la gerarchia naturale tra maschio e femmina egrave ancorata alla teoria dellrsquoanima dove la parte razionale governa per natura su quella irrazionale La facoltagrave pertinente nel caso del governo della polis egrave il bouleutikograven la ca-pacitagrave di deliberare su ciograve che egrave possibile distinta dallrsquoepistemonikograven che ha per oggetto le cose necessarie Ora pur non essendo assente nella psyche delle donne la facoltagrave di deliberare non occupa una posizione laquosovranaraquo (egrave akyron laquopriva di autoritagraveraquo) Ė necessario allora che esse incapaci di governare se stesse si lascino condurre e guidare dalla facoltagrave deliberativa del maschio del tutto coerentemente allora nellrsquoEtica nicomachea lrsquoautoritagrave del marito sulla moglie viene qualificata come laquoaristocraticaraquo (basata su una differenza di valore)

La subordinazione politica della donna rispecchia il ruolo passivo da essa svolto nellrsquoambito del processo riproduttivo in cui egrave il maschio a imprimere la forma il movimento lrsquoanima mentre la madre fornisce la materia inerte parago-nabile alla cera o al legno che tocca allrsquoartigiano plasmare 21 di fronte allrsquointer-rogativo se la donna laquoemette seme come il maschio e lrsquoessere che si forma egrave una mescolanza dei due semi oppure se dalla femmina non si ha alcuna secrezione di semeraquo Aristotele sembra non nutrire dubbi laquoEgrave chiaro che la femmina non concorre con seme alla generazioneraquo ma laquooffre soltanto il luogoraquo in cui questa si compie 22 E tuttavia Aristotele incontra qualche difficoltagrave nel tenere ferma questa rappresentazione della laquodonna-ventreraquo o laquodonna-materiaraquo 23 traendone tutte le implicazioni logiche Tanto per cominciare se egrave il padre ed esclusiva-mente il padre ad imprimere la sua impronta nel nascituro come si spiegano i casi in cui i figli assomigliano alla madre Smentendo quanto precedentemente affermato Aristotele si trova a dover riconoscere che anche la madre egrave laquogenitri-ceraquo (gennogravesa) come peraltro sosteneva la scienza medica del suo tempo 24 ma soprattutto se davvero la madre non fornisce altro che materia inanimata (iden-tificata con il sangue mestruale) e non trasmette una forma propria alternativa allrsquoeacuteidos paterno come si piega la nascita di figlie femmine La risposta di Ari-stotele in linea con la sua rappresentazione del femminile in termini di debolezza e menomazione rinvia a un parziale fallimento della dynamis maschile che in particolari circostanze non riesce a imporsi sulla materia e dagrave origine laquoa un pro-dotto imperfetto difettoso di seconda scelta che invece di essere il suo ritratto vivente saragrave il segno della sua astenia della sua potenza vacillanteraquo 25 Eppure egrave

20 Aristotele Pol I 5 1254b 13-1421 Campese manuli Sissa 1983 Sissa 199022 Aristotele De gen anim I 726a-727a La stessa concezione del ruolo dei due sessi nella procre-

azione traspare dalle parole di Apollo nelle Eumenidi di Eschilo (658-662) laquoNon egrave la madre che genera chi egrave chiamato figlio ma solo nutrice egrave del seme gettato in lei Genera lrsquouomo che la feconda ella come ospite a ospite conserva il germoglio se un dio non lo soffoca primaraquo Cfr pomeroy 1978 68

23 Campese manuli Sissa 198324 Sissa 1990 9325 Ibidem 91

270 VALENTINA pAzEacute

innegabile che senza questa spiacevole defaillance non sarebbe possibile la per-petuazione del genos esemplarmente rappresentato dal maschio

piugrave in generale quando nella Metafisica affronta il tema della differenza sessuale Aristotele mostra piugrave di unrsquooscillazione Si chiede se si tratti di una differenza laquospecificaraquo (essenziale relativa allrsquoeacuteidos) o meramente esteriore ed laquoaccidentaleraquo ma non riesce a formulare una risposta coerente laquodi fronte allrsquoalternativa che egli stesso ha stabilito mdashcommenta Giulia Sissamdash Aristotele si trova in reale imbarazzo percheacute lrsquoantinomia maschile-femminile egrave troppo importante per essere un lsquoaccidentersquo e non lo egrave abbastanza per dipendere dalla sostanzaraquo 26

Qualche incertezza sulla reale natura dellrsquoinferioritagrave femminile emerge a ben vedere anche da alcuni passaggi della Politica Qui diversamente da quanto so-stenuto nellrsquoEtica nicomachea lrsquoautoritagrave del marito sulla moglie viene paragonata a quella laquopoliticaraquo che nella cittagrave si esercita su laquoliberi ed egualiraquo e comporta di regola lrsquoalternanza tra chi comanda e chi egrave comandato E a un certo punto Aristotele sembra aprire uno spiraglio a unrsquointerpretazione della subordinazione delle donne piuttosto diversa da quella da lui precedentemente proposta laquoNella maggior parte delle cariche cittadine mdashscrivemdash si avvicendano chi comanda e chi egrave comandato (infatti si pretende che tutti i cittadini siano uguali per natura e che non ci sia alcuna differenza) ma tuttavia quando alcuni comandano e altri obbediscono si cerca di introdurre una differenza e nella figura esteriore e nel linguaggio e nei titoli di onore come diceva Amasi parlando del catino per i piedi e il sesso maschile egrave proprio in questo rapporto con il sesso femminileraquo 27 Qui sembra che la supremazia degli uomini sulle donne poggi per lo meno in parte su basi convenzionali come il faraone Amasi di umili origini riesce a farsi rispettare fondendo un catino per i piedi e ricavandone una statua anche la com-ponente maschile della cittagrave deve ricorrere a laquosegni esterioriraquo per puntellare la propria autoritagrave Aubonnet commenta che lrsquouomo sembra qui distinguersi dalla moglie laquomeno per una differenza di natura che per una differenza di attitudi-neraquo 28 E ciograve nonostante il fatto che poche righe prima Aristotele avesse peren-toriamente ribadito il contrario laquoIl sesso maschile egrave per natura atto al comando piugrave del sesso femminileraquo 29

per concludere lrsquoesclusione delle donne dalla polis e la loro segregazione nellrsquooikos che Aristotele non intende mai mettere in discussione non appare pri-va di qualche spiacevole ricaduta sulla rappresentazione e auto-rappresentazione della cittagrave democratica quale comunitagrave di liberi ed eguali Come ha magistral-mente sintetizzato mario Vegetti

la donna egrave un paradosso ideologico quello della subordinazione di una metagrave della popolazione libera allrsquoaltra metagrave in una societagrave che non puograve pensarsi e neppure esistere se non come cittagrave degli eguali Occorre esorcizzare lo spettro aborrito

26 Ibidem 7827 Aristotele Pol I 12 1259b 4-1028 Aubonnet 1971 130 Lrsquoautore osserva come Aristotele non sia affatto coerente con questa po-

sizione nel resto della sua opera29 Aristotele Pol I 12 1259b 1-2

LA dISEGUAGLIANzA dEGLI ANTICHI E dEI mOdERNI dA ARISTOTELE AI NUOVI mETECI 271

della tirannide che questa subordinazione ripropone nella stessa quotidianitagrave fa-miliare che lrsquoassenza delle donne dallrsquoagoragrave e dal tribunale proietta nel politico pensare (e fare accettare) la subordinazione come naturale e non violenta elimi-nare il dubbio che gli laquougualiraquo vivano nella cittagrave e nella famiglia come gli spartiati tra gli iloti questa probabilmente la domanda di fondo della riflessione politica sulla donna 30

platone da utopista e rivoluzionario aveva azzardato nella Repubblica unrsquoi-potesi coraggiosa che anche le donne mdashse adeguatamente educatemdash fossero in grado di contribuire alla vita della comunitagrave politica e di entrare a far parte del ceto dirigente per farlo aveva perograve dovuto prevedere lrsquoabolizione della fami-glia e della proprietagrave privata dal che si vede che la discriminazione tra i sessi nelle societagrave antiche ha una natura strutturale fondante stando alla base della divisione sociale del lavoro Non egrave un caso che nelle Leggi insieme alla famiglia ricompaiano gli stereotipi sullrsquoinferioritagrave naturale del genere femminile e lrsquoesclu-sione delle donne dalla maggior parte delle cariche pubbliche 31

3 Gli schiavi

Nel caso degli schiavi il problema egrave piugrave complesso Che cosrsquoegrave uno schiavo dal punto di vista giuridico egrave un oggetto di proprietagrave Secondo la celebre de-finizione di Aristotele su cui tornerograve egrave una laquoproprietagrave con unrsquoanimaraquo o uno laquostrumento animatoraquo 32

Ad Atene e successivamente a Roma lo schiavo egrave un bene a completa di-sposizione del padrone che puograve esercitare su di lui un dominio assoluto limi-tato solo dal divieto di omicidio (per lo piugrave punito con una semplice multa) Lo schiavo non puograve formarsi una famiglia Quando ce lrsquoha egrave per gentile concessione del padrone che puograve comunque disperderla attraverso la vendita dei figli da questo punto di vista Finley osserva che la situazione degli schiavi ad Atene egrave senzrsquoaltro peggiore di quella degli iloti spartani 33

Ciograve che caratterizza lrsquoesistenza dello schiavo ateniese egrave la totale disponibilitagrave del suo corpo al volere del padrone laquoNoi forse mdashscrive Giuseppe Cambianomdash non percepiamo piugrave il peso che il riferimento al corpo aveva nella Grecia classica per qualificare la condizione dello schiavo In etagrave ellenistica ma giagrave talora nel iv secolo a C lsquocorporsquo (soma) senza aggettivi era uno dei termini per designare lo schiavo ciograve puntava a sottolineare che lo schiavo era esclusivamente o preva-lentemente corpo piugrave che un corpo di tipo particolare delle infrazioni penali infatti lo schiavo rispondeva col proprio corpo lagrave dove i liberi erano puniti nei beni questo per demostene era il segno piugrave importante della differenza tra libero e schiavoraquo 34

30 Vegetti 1983 931 Campese e Gastaldi (a cura di) 1977 41-4332 Aristotele Pol I 4 1253b 3233 Finley 1981 91-97 Nellrsquoesposizione che segue attingerograve abbondantemente da questo testo

ancora oggi fondamentale34 Cambiano 2016 162-163

272 VALENTINA pAzEacute

Le pene corporali di per seacute umilianti e degradanti erano riservate agli schia-vi Lo schiavo poteva essere evirato marchiato a fuoco consegnato al boia per-cheacute lo torturasse mdashe solo in questo modo la sua testimonianza aveva valoremdash 35 Il corpo dello schiavo e delle schiave era inoltre sempre a disposizione del pa-drone come oggetto sessuale

E tuttavia questo stesso schiavo che dal punto di vista giuridico era consi-derato alla stregua di un oggetto e di un corpo alla merceacute del padrone nella vita quotidiana spesso viveva e lavorava accanto ai liberi Finley ricorda un passo dei Memorabilia in cui Senofonte annota laquoQuelli che possono farlo comprano schiavi per avere dei compagni di lavororaquo 36 laquoCompagni di lavororaquo ossia perso-ne che lavorano fianco a fianco con i padroni svolgendo le loro stesse mansioni Con lrsquoeccezione del lavoro in miniera e dei servizi domestici sembra in effetti che nellrsquoantichitagrave non esistessero lavori laquoda schiaviraquo come nellrsquoetagrave moderna quando lrsquoaffermazione su larga scala del sistema schiavistico dipende strettamente dallo svilupparsi dellrsquoeconomia delle piantagioni 37 Finley porta ad esempio la costru-zione dellrsquoEretteo sullrsquoacropoli di Atene a cui risultano avere lavorato ottantasei operai di cui ventiquattro cittadini ateniesi quarantadue meteci e venti schiavi questi ultimi tutti artigiani specializzati Sappiamo ad esempio che la scanalatura delle colonne si deve a un certo Simia cittadino e ai suoi cinque schiavi Cosigrave come sappiamo che i rematori della mitica flotta ateniese erano in parte liberi di condizione povera in parte schiavi

Questa promiscuitagrave non poteva non avere ricadute sul piano della percezione dello schiavo come antropologicamente laquodiversoraquo dal libero Egrave sempre Finley ad insistere sulla fondamentale ambiguitagrave della figura dello schiavo che egrave al tempo stesso una laquocosaraquo e una laquopersonaraquo La parola andrapoda (esseri dai piedi umani) veniva usata insieme ad altri termini dispregiativi per indicare collettivamente gli schiavi su modello dei tetrapoda (quadrupedi) E tuttavia i cittadini ateniesi si rendevano conto che i loro compagni di lavoro non erano animali neacute cose Anche percheacute la condizione dello schiavo a differenza di quella delle donne non era in linea di principio irreversibile da oggetto o animale lo schiavo poteva diventare persona e viceversa Con la manomissione veniva trasformato in mete-co e da meteco poteva diventare cittadino se era beneficiario di un decreto ad hoc Sembra ad esempio che lrsquouomo piugrave ricco di Atene allrsquoinizio del iv secolo fosse un certo pasione nato schiavo era poi divenuto meteco e negli ultimi anni della sua vita aveva ottenuto lo status di cittadino 38 Uno schiavo manomesso diventava da oggetto soggetto di diritto da cosa o animale tornava ad essere considerato un essere umano senza piugrave tracce della condizione precedente neacute per lui neacute per i figli che avrebbe avuto successivamente Era drsquoaltronde anche possibile compiere il percorso inverso un meteco colpevole di gravi reati poteva essere venduto come schiavo e la stessa sorte toccava ai cittadini prede di guerra o vittime dei pirati Allo stesso platone durante il ritorno da un viaggio in Sicilia toccograve in sorte di essere venduto come schiavo e poi riscattato

35 pepe 201136 Finley 198137 delpiano 200938 Hansen 2003 133-134

LA dISEGUAGLIANzA dEGLI ANTICHI E dEI mOdERNI dA ARISTOTELE AI NUOVI mETECI 273

Come se la cavano i filosofi nella giustificazione della schiavitugrave Lrsquoimpresa egrave piugrave difficile di quella relativa alle donne per la transitorietagrave per lo meno po-tenziale della condizione dello schiavo ma soprattutto percheacute non crsquoegrave qui una differenza fisiologica evidente a cui si possa attribuire un significato normativo come nel caso della differenza sessuale

Ecco allora come Aristotele affronta il problema in termini dilemmatici in un passo del cap13 del I libro

Sul conto degli schiavi qualcuno potrebbe chiedersi se abbiano una qualche virtugrave piugrave pregiata di quelle inerenti ai loro compiti strumentali e servili come per esempio la temperanza il coraggio la giustizia e tutti gli altri abiti analoghi o se per essi non ce ne sia alcuna oltre alle abilitagrave del corpo necessarie per le loro mansioni servili La risposta affermativa e quella negativa a questa domanda presentano entrambe delle difficoltagrave infatti se hanno queste virtugrave in che cosa gli schiavi differiscono dai liberi drsquoaltra parte sarebbe strano che non le avessero dal momento che sono pur uomini e partecipano della ragione 39

Sono pur uomini e partecipano della ragione Eppure poco prima gli schiavi erano stati definiti senza mezzi termini come laquostrumenti animatiraquo e paragonati al corpo rispetto allrsquoanima e alle bestie rispetto agli uomini per capire come si de-streggia Aristotele di fronte a questa alternativa dilemmatica bisogna ricostruire le tappe del suo ragionamento che si dipana attraverso sette capitoli del primo libro occupando molto piugrave spazio di quello riservato alle donne

Il punto di partenza sul piano logico egrave la definizione di laquoschiavi per naturaraquo che sono per Aristotele laquotutti gli uomini che differiscono dai loro simili tanto quanto lrsquoanima differisce dal corpo e lrsquouomo dalla bestia (e sono in questa con-dizione coloro il cui compito implica lrsquouso del corpo e questo egrave il meglio che se ne possa ricavare)raquo 40 Si tratta di soggetti che privi di logos devono per il loro stesso bene lasciarsi guidare da altri Certo nel passo sopra citato Aristotele ave-va riconosciuto che anche gli schiavi laquopartecipano della ragioneraquo Essi tuttavia sono del tutto privi della facoltagrave di deliberare (il bouleutikograven presente invece nelle donne se pur in forma latente) e laquopartecipano della ragione solo per quel tanto che consente loro di riconoscerla in un altro senza possederlaraquo 41 In sinte-si sono esseri con caratteristiche fisiche e psichiche tali da renderli adatti a lavori pesanti per lo piugrave di tipo manuale alle dipendenze altrui e incapaci di svolgere le attivitagrave proprie degli uomini liberi mdashin primis lrsquoattivitagrave politica

Fin qui la definizione teorica che di per seacute non comporta alcuna forma di giu-stificazione della schiavitugrave Ci dice che cosa si intende comunemente per laquoschia-vo per naturaraquo (un essere umano con certe caratteristiche) ma non se effettiva-mente esistono persone che la natura ha destinato a compiti servili

Il passo successivo del ragionamento di Aristotele consiste nel rispondere alla domanda laquoEsistono schiavi per naturaraquo In caso affermativo come egrave possibile riconoscerli e distinguerli con certezza dagli altri uomini Qui Aristotele deve

39 Aristotele Pol I 13 1259b 21-2840 Aristotele Pol I 5 1254b 16-2041 Vegetti e Ademollo 2016 205 Il riferimento egrave a 1254b 22-23

274 VALENTINA pAzEacute

confrontarsi con le posizioni di chi ritiene che in natura tutti gli uomini siano eguali e nessuno nasca schiavo Ne fa cenno alla fine del terzo capitolo ad alcuni laquopare che la condizione di padrone sia fuori natura Infatti per legge lrsquouno egrave ser-vo e lrsquoaltro egrave libero mentre in natura questa differenza non sussiste perciograve essa non egrave neppure giusta ma basata sulla costrizioneraquo 42 Non sappiamo bene a quali pensatori si riferisca Aristotele diverse sono le ipotesi avanzate dagli studiosi 43 Si tratta comunque di teorie assolutamente minoritarie che vengono da lui ri-cordate soprattutto percheacute funzionali alla costruzione della sua argomentazione

Ad Aristotele appare evidente che gli laquoschiavi per naturaraquo esistono e vanno cercati tra i barbari da sempre abituati a subire senza ribellarsi regimi dispoti-ci Il solo fatto che non parlino greco egrave giagrave un indizio della carenza in loro del principio razionale-discorsivo 44 ma nella Politica egrave soprattutto sulla diversitagrave tra i corpi slanciati dei liberi e quelli tozzi e robusti degli schiavi predisposti ai lavori faticosi che Aristotele sembra puntare per trovare conferme alla propria teoria Non senza nascondersi le difficoltagrave che essa solleva Innanzitutto non puograve non constatare che laquospessoraquo mdashnon soltanto in casi eccezionalimdash accade che laquogli uni abbiano soltanto il corpo di uomini liberi e altri soltanto lrsquoanimaraquo 45 Il che stride con il principio da lui piugrave volte ribadito che la natura non fa nulla invano laquoLrsquoimpotenza della natura a differenziare il corpo dello schiavo mdashcom-menta Cambianomdash resta [] un interrogativo sospeso nel quadro della filosofia aristotelica della naturaraquo 46 Alla difficoltagrave di giustificare la schiavitugrave invocando differenze somatiche manifeste (come quelle tra bianchi e neri che serviragrave come base per la giustificazione moderna della schiavitugrave) si somma la difficoltagrave ancora maggiore di riconoscere la laquobellezza dellrsquoanimaraquo Come scoprire se sotto le ap-parenti sembianze di un uomo libero si nasconde un laquoanimo da schiavoraquo

La questione appare particolarmente rilevante in relazione al tema spinoso degli schiavi di origine greca Come sappiamo una delle fonti piugrave comuni di reclutamento degli schiavi ai tempi di Aristotele era la guerra E le guerre tra cittagrave greche erano molto piugrave frequenti di quelle tra greci e barbari Il fatto che la stragrande maggioranza degli schiavi fosse nonostante ciograve di origine barbarica si spiega in vari modi ma soprattutto tenendo presente che gli schiavi greci il piugrave delle volte venivano riscattati 47 Resta il fatto che la riduzione forzosa in schia-vitugrave di uomini nati liberi rappresenta una bella sfida per la teoria della schiavitugrave naturale Aristotele la affronta riferendo la posizione di anonimi laquosapientiraquo soste-nitori dellrsquoesistenza di un nesso di implicazione necessaria tra vittoria in guerra e areteacute Secondo costoro laquoin nome della virtugrave quando si abbiano mezzi idonei si puograve anche esercitare la violenza e sempre chi domina egrave superiore per il possesso

42 Aristotele Pol I 5 1253b 20-2343 Bertelli 1985 Cambiano 2016 155-17944 Vegetti e Ademolo 2016 20445 Aristotele Pol I 5 1254b 32-3446 Cambiano 2016 16647 Garlan 1990 Lrsquoautore sottolinea come col rafforzarsi di un sentimento panellenico diretto in

particolare contro i persiani diventi sempre piugrave problematico per i greci accettare lrsquoidea di ridurre in schiavitugrave altri greci Ne egrave testimonianza lrsquoesplicita condanna di tale usanza formulata da platone nella Repubblica (V 471a) Sulla posizione di platone sulla schiavitugrave cfr Vlastos 1968 Calvert 1987 pazeacute 2019

LA dISEGUAGLIANzA dEGLI ANTICHI E dEI mOdERNI dA ARISTOTELE AI NUOVI mETECI 275

di qualche bene rispetto a chi egrave dominato tanto che pare che non ci sia forza [bia] senza virtugrave [areteacute]raquo 48

La giustificazione della schiavitugrave che ne deriva appare pericolosamente vicina alla mera affermazione del diritto del piugrave forte teorizzata da Trasimaco o dagli ambasciatori ateniesi presso i melii nel celebre episodio narrato da Tucidide Un laquodirittoraquo che mdashcome denunceragrave Rousseaumdash si riduce allrsquoaffermazione pura e semplice della forza e dunque laquonon significa [] assolutamente nullaraquo sul piano della giustificazione del potere 49

ma il ragionamento proposto da Aristotele egrave a ben vedere piugrave sofisticato Non egrave la forza in seacute a giustificare il dominio ma la differenza di valore che la guerra (di regola) fa emergere e certifica La sconfitta altro non sarebbe che la dimostrazione dellrsquoinferioritagrave naturale del vinto che rivela cosigrave la sua indegnitagrave la sua natura di schiavo potenziale In questo senso Aristotele puograve qualificare come laquonaturalmente giustaraquo la guerra contro uomini che laquonati a obbedire non si sottomettonoraquo 50 i barbari ovviamente ma chissagrave forse anche quei greci che in determinate circostanze si rivelino inopinatamente privi delle qualitagrave proprie degli uomini liberi

In questo come in altri casi non egrave chiaro se Aristotele condivida o meno lrsquoargomento da lui riferito Egrave certo perograve che egrave lrsquounico che riesce a presentare per giustificare lrsquoasservimento imposto con la forza ma si tratta di un argomento debole per la sua evidente circolaritagrave In assenza di un criterio indipendente per identificare chi egrave per natura schiavo affidarsi allrsquoesito della guerra equivale a celebrare una sorta di ordalia E a legittimare qualsiasi sopraffazione

4 I meteci

Il terzo laquoordineraquo in cui egrave suddivisa la societagrave ateniese egrave costituto dai meteci gli stranieri residenti 51 La loro stessa collocazione entro lo schema binario che contrappone la polis allrsquooikos egrave problematica 52 Quando nel primo libro della Politica Aristotele scompone la cittagrave nei suoi elementi essenziali incomincia dalla famiglia individuando al suo interno le coppie padrone-schiavo marito-moglie e padre-figli tutte improntate a una chiara gerarchia naturale I meteci rimangono fuori da questo quadro cosigrave come dalla successiva indagine sul nesso tra polis politeia e politai Allrsquoinizio del libro terzo essi vengono menzionati solo per ri-badire che non egrave a loro che bisogna guardare per ricostruire che cosa significhi essere cittadino 53 laquoNon si egrave cittadini percheacute si abita in un certo luogoraquo chiarisce Aristotele laquoneacute percheacute si abbia accesso alle istituzioni giudiziarieraquo diritto di cui i

48 Aristotele Pol I 6 1255a 13-16 Sullrsquoareteacute come principio di legittimazione del potere cfr Vegetti 2017 73-83

49 Rousseau 1994 1350 Aristotele Pol I 8 1256a 24-2651 di veri e propri laquoordiniraquo parla Hansen (2003 133 ss) riferendosi alla tripartizione tra cittadini

schiavi e meteci52 Sullrsquooikos come cellula fondamentale della polis e sui nessi tra lrsquouna e lrsquoaltra sfera cfr Roy 199953 per unrsquoanalisi delle diverse laquocontro-figureraquo del cittadino in Aristotele cfr mindus 2014 27 ss

276 VALENTINA pAzEacute

meteci godono comunque solo laquoparzialmenteraquo dovendo ricorrere a un patrono per comparire in tribunale 54

Esclusi dalla polis intesa come comunitagrave di cittadini i meteci non sono tut-tavia semplicemente riconducibili alla sfera laquoprivataraquo dellrsquooikos come le donne e gli schiavi divenuto meteco grazie alla garanzia di un cittadino lo straniero residente ad Atene veniva registrato nel demo del suo prostates e formalmente inserito entro lrsquoordinamento giuridico della cittagrave Ciograve implicava il riconoscimen-to di una serie di diritti (pochi) e di doveri tra cui lrsquoobbligo di pagare una spe-ciale tassa il metoikon e di prestare il servizio militare interdetto invece agli schiavi pur essendo loro formalmente proibita la proprietagrave della terra mdashsalvo eccezionimdash i meteci la coltivavano come affittuari o si dedicavano al commer-cio e allrsquoartigianato Vivevano dunque gomito a gomito con i cittadini in pace come in guerra e interagivano con loro su un piano di paritagrave come ci mostrano i dialoghi platonici tra i cui protagonisti vi sono spesso meteci illustri (si pensi a Cefalo e a suo figlio polemarco presso la cui abitazione al pireo si svolge il dia-logo della Repubblica) 55 Come si giustifica lrsquoesclusione dei meteci dallrsquoassemblea e dalle cariche pubbliche Nel loro caso sarebbe arduo appellarsi alla natura e sostenere che siano inferiori quanto a dotazione intellettuale Aristotele anchrsquoe-gli meteco in Atene non percorre di certo questa strada Come si spiega allora unrsquoesclusione che riguarda un numero non piccolo di persone se egrave vero che da un censimento della fine del iv secolo risultano diecimila meteci maschi adulti a fronte di circa trentamila cittadini 56

Se non molto troviamo nei testi di Aristotele e dei filosofi in genere una possibile risposta si trova rivolgendosi ai miti fondativi della cittagrave tramandati da testi letterari e celebrativi oltre che dalla pittura vascolare La narrazione se-condo cui gli Ateniesi risiederebbero da sempre nello stesso luogo a differenza degli Spartani discendenti dei dori immigrati nel peloponneso egrave di antica data A partire dagli ultimi decenni del v secolo il legame laquostrutturale ed esclusivoraquo degli Ateniesi con la terra dellrsquoAttica inizia a essere designato con la parola laquoau-toctoniaraquo la cui prima attestazione risalirebbe alle Vespe di Aristofane 57 Negli epitafi pronunciati alla fine del v e nel corso del iv secolo tale nozione assume un significato piugrave preciso finendo col designare la vera e propria nascita degli Ateniesi dalla terra attica Cosigrave nellrsquoEpitafio di Lisia per i caduti della guerra di Corinto si sostiene che gli Ateniesi laquonon abitavano come la maggior parte degli uomini una terra altrui dopo essersi raccolti da molte parti e avere scacciato altre gentiraquo (chiaro riferimento agli Spartani) ma laquoerano autoctoni ed ebbero la stessa terra come madre e come padreraquo 58 Gastaldi mostra come dietro a simili narra-zioni vi sia il recupero e la rielaborazione del mito di Eritteo-Erittonio che fin dal v secolo veniva rievocato sullrsquoAcropoli in occasione della celebrazione delle

54 Aristotele Pol III 1 1275a 7-14 Secondo Hansen peraltro non egrave sicuro che qui Aristotele si riferisca ad Atene dove sembra che i meteci comparissero in tribunale di persona (Hansen 2003 177)

55 Su Cefalo paradigma platonico del laquobuon metecoraquo alla cui famiglia era stato concesso il privi-legio di possedere terre cfr Campese 1998

56 Hansen 2003 142-14357 Gastaldi 201858 Cit in Gastaldi 2018 56

LA dISEGUAGLIANzA dEGLI ANTICHI E dEI mOdERNI dA ARISTOTELE AI NUOVI mETECI 277

panatenee Il mito di cui esistono varie versioni narra della nascita di Erittonio dallo sperma di Efesto caduto a terra dopo un tentativo di violenza nei confronti di Atena La terra cosigrave fecondata dagrave origine al mitico re di Atene

Ciograve che risulta particolarmente interessante egrave che laquoil mito della nascita au-toctona di Erittonio al cui centro si colloca la figura di Atena la dea poliade diviene proprio nel v secolo un mito civico e politico anche se rimangono vi-sibili i segni di uno strato mitico precedenteraquo 59 Proprio nel v secolo e proprio in concomitanza con una serie di riforme che restringono considerevolmente lrsquoaccesso alla cittadinanza conducendo al superamento del modello clistenico e allrsquoaffermazione di una forma esigente di ius sanguinis 60 Una legge del 451 voluta da pericle stabilisce infatti che vengano riconosciuti come cittadini i figli di padre e madre ateniese mentre in precedenza era sufficiente la sola filiazione patrilineare Seguiranno di ligrave a poco due nuove disposizioni che vietano a un meteco di sposare una donna ateniese e a un padre di famiglia ateniese di dare la figlia in matrimonio a un meteco In questo modo la cittagrave si assicura che la fami-glia legittima svolga la sua funzione primaria di produrre figli dotati delle qualitagrave necessarie per essere riconosciuti come cittadini 61

Come valutare il complesso di documenti che celebrano lrsquoautoctonia atenie-se Si tratta evidentemente di testi ideologici finalizzati a esaltare il primato di Atene e a giustificare la sua pretesa egemonica sul resto del mondo greco Simili miti certo non spiegano percheacute gli autoctoni dovrebbero godere di maggiori di-ritti rispetto ai laquocittadini adottiviraquo Non offrono argomenti razionali a giustifica-zione delle discriminazioni tra ateniesi di nascita e meteci

E Aristotele Anchrsquoegli tra lrsquoaltro meteco Quando si occupa dei diversi cri-teri di attribuzione della cittadinanza inclina a rifiutare quello dellrsquoautoctonia 62

due passi appaiono particolarmente significativi Il primo si trova nella Costituzione degli Ateniesi lagrave dove nel ricordare la legge periclea sulla cittadi-nanza Aristotele osserva che egrave stata adottata laquoa causa del gran numero di cittadi-niraquo 63 A giustificare la restrizione dellrsquoaccesso alla cittadinanza ai figli di entrambi i genitori ateniesi sarebbero dunque ragioni utilitaristiche In una fase in cui allo status di cittadino sono collegati tutta una serie di benefici anche materiali (come lrsquoaccesso al misthos lrsquoindennitagrave per lrsquoesercizio delle cariche pubbliche) i cittadini decidono di custodire gelosamente i propri privilegi Il contrario puograve accadere mdashosserva Aristotele nella Politicamdash quando a causa di guerre o cata-strofi naturali il numero di cittadini si riduce eccessivamente laquoIn molte costi-tuzioni vi sono delle leggi che tentano di includere anche gli stranieri nella cit-tadinanza come in quelle democrazie che iscrivono nel loro registro le persone

59 Gastaldi 2018 6560 de Luise 2018 35-3661 Roy 1999 5-6 Lrsquoautore osserva come da queste disposizioni siano derivate conseguenze proba-

bilmente non previste come lrsquoinnalzamento dello status delle donne ateniesi che a partire dalla metagrave del v secolo risultano spesso raffigurate nei monumenti funerari

62 prescindo qui dallrsquoanalisi dei criteri alternativi presi in considerazione da Aristotele su cui cfr Bertelli 2018

63 Aristotele Costituzione degli Ateniesi 26 3

278 VALENTINA pAzEacute

nate da una madre cittadina o come in quelle cittagrave in cui leggi analoghe sono in vigore sul conto dei figli naturali Ma poicheacute questi provvedimenti sono ispirati soltanto dalla scarsitagrave di cittadini legittimi (cheacute queste leggi si fanno per scarsezza di uomini) quando poi la popolazione egrave di nuovo cresciuta si escludono gra-dualmente prima i figli di uno schiavo o di una schiava poi quelli la cui madre soltanto era cittadina e in ultimo si iscrivono nei registri solo quelli che sono nati da entrambi i genitori cittadiniraquo 64 di nuovo da queste parole si evince come la scelta di allargare o restringere i confini della cittadinanza sia eminentemente politica mdashappartenente al campo del possibile non del necessariomdash e dipenda da motivazioni contingenti e opportunistiche Niente a che vedere col fonda-mento naturale su cui poggiava lrsquoesclusione delle donne e degli schiavi

Il secondo passo che merita di essere ricordato si trova nel secondo capitolo del terzo libro della Politica Nel passare in rassegna le diverse regole sulla cittadi-nanza variabili da cittagrave a cittagrave Aristotele si sofferma sul criterio della discendenza osservando che puograve essere interpretato in modo piugrave o meno radicale a seconda che si limiti a prevedere che sia cittadino il figlio di entrambi i genitori cittadini o richieda che si conformino a tale requisito anche le generazioni precedenti In ogni caso tale criterio mdashpur apprezzabile dal punto di vista praticomdash appare ad Aristotele intrinsecamente aporetico data lrsquoimpossibilitagrave di applicarlo laquoai primi abitanti o ai fondatori della cittagraveraquo 65 A meno di non credere nel mito dei laquonati dalla terraraquo il principio dello ius sanguinis si rivela debole non in grado di reggere alla prova dellrsquoindagine razionale percheacute si risolve in un regresso allrsquoinfinito

per concludere se il tentativo di giustificare la discriminazione delle donne e degli schiavi inciampava in piugrave di una difficoltagrave ma poteva pur sempre ancorarsi a differenze naturali vere o presunte nel caso dei meteci cosigrave non egrave La loro esclusione dalla polis appare il frutto di una scelta arbitraria dettata da ragioni contingenti e da evidenti pregiudizi ideologici laquoGli esempi scelti da Aristotele mdashosserva de Luisemdash permettono di cogliere con chiarezza lrsquoaspetto progettuale implicito nel concetto di cittadinanza con i criteri di inclusione ed esclusione che esso comporta se Clistene si era permesso di sfidare cosigrave audacemente i criteri tradizionali di cittadinanza le sue ragioni stavano proprio nellrsquointenzione di rompere con le forme istituzionali precedenti e di inventare una forma di cit-tadinanza nuova radicata non solo nel condividere uno spazio ma nel praticare forme determinate di interazione civile ben diversa egrave lrsquointenzione strategica di chi cerca nella provenienza autoctona degli antenati un criterio per chiudere lrsquoaccesso ai nuovi arrivati evitando possibili contaminazioniraquo 66 Si tratta tuttavia di un criterio che per la sua intrinseca debolezza difficilmente riesce a reggere da solo Ecco allora i miti dellrsquoautoctonia la cui funzione non appare diversa da quella della laquonobile menzognaraquo che nella kallipolis platonica serve a occultare il fondamento storico mdashartificiale non naturalemdash della stratificazione sociale allo scopo di rendere accettabile ai subordinati la loro condizione 67

64 Aristotele Pol III 5 1278a 26-34 corsivo mio65 Aristotele Pol III 5 1275b 32-3466 de Luise 2018 42 Si ricordi che Aristotele attribuisce a Clistene lrsquoiniziativa di iscrivere laquomolti

stranieriraquo tra i cittadini e laquomolti schiaviraquo tra i meteci (Pol III 2 1275b 34-37)67 platone Resp III 414b

LA dISEGUAGLIANzA dEGLI ANTICHI E dEI mOdERNI dA ARISTOTELE AI NUOVI mETECI 279

5 Da Aristotele ai nuovi meteci

E oggi Che cosa rimane delle antiche distinzioni tra i cittadini e laquogli altriraquo

pur nella persistenza di discriminazioni di fatto e di pregiudizi duri a morire nessuno oggi oserebbe riprendere le tesi antiche sullrsquoinferioritagrave naturale delle donne o di particolari categorie di persone Il riconoscimento della libertagrave per-sonale a tutti gli esseri umani e lrsquoattribuzione dei diritti politici a tutti i cittadini laquosenza distinzione di sesso di razza di lingua di religione di opinioni politiche di condizioni personali e socialiraquo egrave sancito da tutte le costituzioni democratiche del Novecento Resiste tuttavia la tendenza a escludere gli stranieri dalla citta-dinanza e dai diritti ad essa collegati

Come puograve essere giustificata una simile differenza di trattamento Oggi come ieri egrave difficile imbattersi in discorsi che vadano oltre i miti romantici della nazione mdashil corrispettivo moderno delle favole antiche sullrsquoautoctoniamdash e con-siderazioni utilitaristiche (per lo piugrave assai miopi) sullrsquo laquoeccessivo numero dei cit-tadiniraquo Resta il fatto che in linea di principio la discriminazione tra nativi e stra-nieri nel riconoscimento dei diritti egrave in netta contraddizione con la laquorivoluzione copernicanaraquo da cui ha avuto origine la modernitagrave filosofica e politica 68 Una rivoluzione che egrave stata annunciata dallrsquoardita ipotesi di un partigiano dellrsquoassolu-tismo il quale per primo ha pensato gli individui in una condizione pre-politica di perfetta eguaglianza nei diritti E che egrave stata poi sviluppata in senso liberale e democratico da Locke Rousseau Kant le cui parole ancora risuonano in docu-menti dotati ormai del sapore inconfondibile dellrsquoutopia (laquoTutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignitagrave e dirittiraquo)

Se concentriamo lrsquoattenzione sui diritti politici mdashquelli propriamente asso-ciabili alla figura del cittadinomdash ci accorgiamo oltretutto che privare una parte della popolazione stabilmente residente in un paese del diritto di contribuire alla formazione della volontagrave collettiva egrave semplicemente incompatibile con i principi della democrazia in forza dei quali le leggi dovrebbero essere create laquodagli stessi individui che a quelle leggi sono sottopostiraquo 69

E tuttavia giagrave nel passato il principio di eguaglianza ha dimostrato unrsquoin-sospettabile vitalitagrave Quando gli ateniesi del v secolo in nome dellrsquoisonomiacutea hanno combattuto le discriminazioni di nascita e di censo ancora dominanti nella loro epoca non si rendevano conto dellrsquoincompiutezza della loro rivolu-zione laquoAnalogamente mdashci ricorda Ferrajolimdash quando il 26 agosto del 1789 lrsquoAssemblea nazionale francese proclamograve lrsquouguaglianza giuridica di tutti gli uo-mini i borghesi che la componevano pensavano soltanto a se stessi ai privilegi feudali e alle distinzioni di ceto che intendevano abbattere ma non certo alle discriminazioni di sesso e di classe e alle diseguaglianze economiche e sociali che lasciavano invece sopravvivere semplicemente ignorandole Sempre tutta-via il principio egrave stato poi impugnato da coloro che ne erano stati discriminati

68 Bobbio 198469 Kelsen 1994 36 e 289 ss

280 VALENTINA pAzEacute

e che lrsquohanno preso in parola rivoltandolo e rivendicandolo attraverso un ri-pensamento del suo significato contro chi lrsquoaveva in precedenza brandito per seacute medesimoraquo 70

Egrave successo con gli schiavi a cui certo non pensavano i coloni della Virginia nel dichiarare che laquotutti gli uomini sono per natura ugualmente liberi e indipen-dentiraquo Egrave successo con le donne Che sia arrivato il momento di prendere nuo-vamente sul serio il principio di eguaglianza per farlo valere contro lrsquoesclusione dei laquonuovi meteciraquo

Bibliografia

Aubonnet j (1971) Aristote Politique t I I paris Les Belles LettresBaldry H C (1983) The Unity of Mankind in Greak Thought (1965) tr it Lrsquounitagrave del

genere umano nel pensiero greco Bologna Il mulinoBertelli L (1985) Schiavi in utopia laquoStudi storiciraquo 26 4 889-901mdash (2018) Il cittadino in Aristotele Criteri di inclusioneesclusione in de Luise F (a cura

di) 125-164mdash (2018a) Aristotele democratico laquoTeoria politicaraquo ns Annali 8 81-103Bobbio N (1984) Lrsquoetagrave dei diritti Torino EinaudiBovero m (2000) Contro il governo dei peggiori Una grammatica della democrazia Ro-

ma-Bari LaterzaCalvert B (1987) Slavery in Platorsquos Republic laquoThe Classical Quarterlyraquo 37 2Cambiano G (2016) Come nave in tempesta Il governo della cittagrave in Platone e Aristotele

Roma-Bari LaterzaCampese (1998) Cefalo in platone La repubblica traduzione e commento di m Vegetti

vol I libro I Napoli Bibliopolis 33-57Campese S Gastaldi S (a cura di) (1977) La donna e i filosofi Archeologia di unrsquoimma-

gine culturale Bologna zanichelliCampese S manuli p Sissa G (1983) Madre materia Sociologia e biologia della donna

greca Torino BoringhieriCantarella E (1985) Lrsquoambiguo malanno Condizione e immagine della donna nellrsquoanti-

chitagrave greca e romana Roma Editori Riunitimdash (1987) Tacita muta La donna nella cittagrave antica Roma Editori RiunitiCohen E (2000) The Athenian Nation princeton princeton University pressdelpiano p (2009) La schiavitugrave in etagrave moderna Roma-Bari Laterzade Luise F (a cura di) (2018) Cittadinanza Gli inclusi e gli esclusi tra gli antichi e i

moderni dipartimento di Lettere e Filosofia Trento Edizioni Universitagrave degli Studi di Trento

mdash (2018a) Lrsquoinvenzione del cittadino e le aporie della cittadinanza democratica antica in de Luise (a cura di) 17-49

duby G perrot m (1990) Storia delle donne in occidente Lrsquoantichitagrave a cura di p Sch-mitt pantel Roma-Bari Laterza

Ferrajoli L (2018) Manifesto per lrsquoeguaglianza Roma-Bari LaterzaFinley m (1981) Ancient Slavery and Modern Ideology (1980) tr it Schiavitugrave antica e

ideologie moderne Roma-Bari Laterzamdash (1985) Politics in the Ancient World (1983) tr it La politica nel mondo antico Ro-

ma-Bari Laterza

70 Ferrajoli 2018 31

LA dISEGUAGLIANzA dEGLI ANTICHI E dEI mOdERNI dA ARISTOTELE AI NUOVI mETECI 281

mdash (a cura di) (1990) Classical Slavery (1987) tr it La schiavitugrave nel mondo antico Ro-ma-Bari Laterza

Garlan y (1990) Guerra pirateria e schiavitugrave nel mondo greco in Finley (a cura di) 3-26

Gastaldi S (2008) Introduzione alla storia del pensiero politico antico Roma-Bari La-terza

mdash (2018) Lrsquoautoctonia degli Ateniesi un mito civico di identitagrave in de Luise F (a cura di) 51-68

Hansen m H (2003) The Athenian Democracy in the Age of Demosthenes Structure Principles and Ideology (1991) tr it La democrazia ateniese nel iv secolo a C maffi A (a cura di) milano LEd

Kelsen H (1994) General Theory of Law and State (1945) tr it Teoria generale del dirit-to e dello Stato milano Etaslibri

maffi A Gagliardi L (eds) (2011) I diritti degli altri in Grecia e a Roma Sankt Augus-tin Academia Verlag

martiacute j L (2018) Aristoacuteteles y la sabiduriacutea de la multitud laquoTeoria politicaraquo ns Annali 8 136-166

martini R (2005) Diritti greci Bologna zanichellimindus p (2014) Cittadini e no Forme e funzioni dellrsquoinclusione e dellrsquoesclusione Firen-

ze Firenze University pressmosseacute C (1988) La femme dans la Grece antique (1983) tr it La vita quotidiana della

donna nella Grecia antica milano BUROber j (1989) Mass and Elite in Democratic Athens Rhetoric Ideology and the Power of

the People princeton princeton University pressmdash (1996) The Athenian Revolution Essays on Ancient Greek Democracy and Political

Theory princeton princeton University pressmdash (2005) Athenian Legacies Essays on the Politics of Going On Together princeton

princeton University presspazeacute V (2018) Cittadinanza e diritti fra antichi e moderni in de Luise F (a cura di)

93-121mdash (2019) La schiavitugrave tra natura e artificio in Per Mario Vegetti laquoVia Borgogna 3raquo 4

10 38-61pepe L (2011) Quali lsquoaltrirsquo Le vittime della tortura ad Atene tra il v e il iv secolo in

maffi A Gagliardi L (a cura di) 218-235pomeroy S B (1978) Goddesses Whores Wives and Slaves (1975) tr it Donne in Atene

e Roma Torino EinaudiRoy j (1999) lsquoPolisrsquo and rsquoOikosrsquo in Classical Athens laquoGreece and Romeraquo 46 1 1-18Rousseau j j (1994) Le contrat social (1762) tr it Il contratto sociale Torino EinaudiSissa G (1990) Filosofie del genere Platone Aristotele e la differenza dei sessi in

duby G perrot m 59-100Vegetti m (1983) Presentazione in Campese S manuli p Sissa G 7-10mdash (2000) Normale naturale normativo in Aristotele laquoQuaderni di storiaraquo 52 73-84mdash (2015) Nomothetes Il legislatore greco fra storia e realtagrave laquoTeoria politicaraquo ns An-

nali 5 23-35mdash (2017) Chi comanda nella cittagrave I Greci e il potere Roma Caroccimdash (2018) I fondamenti del potere politico Aristotele contro Platone laquoTeoria politicaraquo

ns Annali 8 23-34Vegetti m Ademollo F (2016) Incontro con Aristotele Quindici lezioni Torino Ei-

naudiVlastos G (1953) Isonomia laquoAmerican journal of philologyraquo 74 337-366mdash (1968) Does Slavery Exist in Platorsquos Republic laquoClassical philologyraquo 63 4 291-

295

282 VALENTINA pAzEacute

Edizioni italiane di testi classici

Aristotele (1971) La riproduzione degli animali in Lanza d Vegetti m (a cura di) Opere biologiche di Aristotele Torino Utet

mdash (1991) La costituzione degli Ateniesi a cura di m Bruselli milano Rizzolimdash (2002) Politica a cura di C A Viano milano RizzoliEschilo (1975) Le tragedie prefazione e traduzione di Carena C Torino Einaudi

Le diseguaglianze di Rousseau dal grand monde al mondo globale

Massimo Cuono

Abstract

Rousseaursquos Inequalities From the Grand Monde to the Global World

This article aims at exploring the relevance of Jean-Jacques Rousseaursquos theory of inequality for interpreting todayrsquos world The author analyses the so-called neo-liberal ideology by adopting as theoretical tools the tensions between nature and artifice and between equality and inequality explored by Rousseau In the first place the paper provides an analysis of the discourse on the Origin and Basis of Inequality Among men in relation with its historical context and with other Rous-seaursquos work especially The Social Contract This helps understanding Rousseaursquos theory of inequality by shedding light over two fundamental topics the social ques-tion and the theory of natural order In the second place the paper explores Rous-seaursquos thought for analysing the theoretical bases of the social question in the global world Rousseau maintains that the social question stands on inequality intended in relational terms Accordingly the authorrsquos argument is that the social question reframed in neoliberal terms is primarily based on the fight against poverty In the third place the paper raises the question of the consistency of the theory of social order in neoliberal thought The author compares the Rousseaursquos tension between natural and social order with the theory of the spontaneous order developed by Hayek The attempt of the author in conclusion is to define the political ideology subtended to the vague and confused notion of neoliberalism the so-called neo-liberalism from this perspective can be conceived as an ideology oriented to the search for new laquostates of natureraquo According to the author todayrsquos claim for disin-termediation in the most diverse domains is an eloquent example of this tendency

Keywords Rousseau Inequalities Nature Artifice Social Order

Lrsquouomo che medita egrave un animale depravatojean-jacques Rousseau

1 Rousseau naturista e i suoi incipit Ovvero la modernitagrave messa a nudo

In apertura delle sue Confessioni jean-jacques Rousseau con il suo stile alta-lenate fra lrsquoautocommiserazione da genio incompreso e lrsquoesaltazione da pensato-re rivoluzionario riassume lo sforzo della sua intera opera filosofica

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 283-299

Universitagrave di Torino massimocuonounitoit

284 mASSImO CUONO

mrsquoimpegno in unrsquoimpresa senza esempio e la cui esecuzione non avragrave imita-tori Voglio mostrare ai miei simili un uomo nella nuda veritagrave della sua natura e questrsquouomo sarograve io Io solo Sento il mio cuore e conosco gli uomini Non sono fatto come nessuno di quelli che ho incontrati oso credere di non essere come nessuno di quanti esistono Se non valgo di piugrave sono almeno diverso Se la natura abbia fatto bene o male rompendo lo stampo nel quale mi ha colato non si puograve giudicare che dopo avermi letto 1

Attraverso lrsquoanalisi psicologica di un unico individuo mdashse stesso il solo che gli sia dato conoscere davveromdash Rousseau affronta il tema della laquonatura uma-naraquo imprescindibile per comprendere il mondo sociale Uno dei piugrave importanti pensatori politici della modernitagrave afferma cosigrave che la vera conoscenza sta nel tentativo di astrarre dalla vita associata tentando di svelare ciograve che di naturale resta nellrsquouomo corrotto dalla societagrave

mi trovo dunque solo sulla terra non avendo piugrave fratello prossimo amico compagno se non me stesso Lrsquouomo piugrave socievole e affettuoso egrave stato proscritto dallrsquoumanitagrave per unanime accordo 2

Lrsquouomo autentico resta il campo di indagine privilegiato di Rousseau ma la sua vera natura egrave intuibile solo guardando nel proprio profondo astraendo dallrsquoeducazione e dalla vita politica che ne costituiscono lrsquoinevitabile corruzione

Nel suo Il selfie del mondo Indagine sullrsquoetagrave del turismo marco drsquoEramo afferma che il settore economico oggi piugrave importante del pianeta mdashil turismo appuntomdash egrave utile a definire non solo la nostra epoca ma anche il paradosso stes-so alla base della cosiddetta laquomodernitagraveraquo zaini in spalla e macchina fotografica alla mano raggiungiamo mete esotiche alla ricerca dellrsquoautenticitagrave perduta del nostro mondo ma siamo consapevoli mdashnonostante gli infiniti sforzi del market-ing dellrsquoautenticitagrave 3mdash che egrave la nostra stessa ricerca a rendere inautentica la meta del nostro viaggio 4

Tra i grandi pensatori moderni quello che piugrave di tutti incarna questa contrad-dizione dellrsquoautenticitagrave egrave certamente jean-jacques Rousseau 5 che drsquoEramo stes-so sostiene essere laquoinsieme il frutto il formulatore e il propagandista di questa nuova ideologia di cui si sentiranno gli echi persino nella nominazione dei mesi da parte dei rivoluzionari francesi con Fiorile Brumaio e Termidoro lrsquoanno egrave restituito alla ciclicitagrave della natura La natura prende a costituire un universo simbolico in grado di rimpiazzare i valori della religione Non per nulla il termine naturismo viene coniato proprio pochi anni prima della Rivoluzioneraquo 6

da qui il vero e proprio paradosso la trasformazione della societagrave verso quella che Norbert Elias ha definito laquola societagrave (borghese) delle buone manie-reraquo mdashil cui esempio piugrave tipico egrave il diffondersi delle forchette sulle tavole 7mdash si

1 Rousseau 1997a 42 Rousseau 1997b 6543 Boltanski Esquerre 2017 42 ss4 drsquoEramo 20175 Si veda tra gli altri Ferrara 19896 drsquoEramo 2017 657 Elias 1982 in particolare 169 ss

LE dISEGUAGLIANzE dI ROUSSEAU dAL GRAND MONDE AL mONdO GLOBALE 285

accompagna allrsquoaffermarsi mdashtra le classi agiatemdash dellrsquoideologia naturista della riscoperta dellrsquoautentico contro lrsquoartificiositagrave della stessa laquovita modernaraquo Lrsquoe-sempio del turismo ci aiuta a rintracciare le versioni estreme di tali paradossi nel mondo capitalista contemporaneo dalla laquosofferenzaraquo ostentata dai pro-tagonisti del reality show Lrsquoisola dei famosi trattati come novelli Robinson al voyerismo del turismo del degrado e della povertagrave che presuppone di trovare una qualche ingenua spontaneitagrave nellrsquoestremo disagio degli slum fino alla dif-fusione dei supermercati nei villaggi naturisti in cui si va nudi a godere degli agi della grande distribuzione commerciale Tornando al xviii secolo continua drsquoEramo laquoQuesta nuova concezione igienista egrave insieme una dottrina del corpo [] che sfoceragrave nella mistica dello sport una filosofia naturale percheacute conside-ra che per essere in salute sia sufficiente e necessario immergersi ed esporsi alla natura una dottrina sociale percheacute vuole restaurare rapporti naturali tra esseri umani Egrave insomma unrsquoideologia a pieno titolo (sostenuta e formulata soprattut-to dalle classi medie e medio-alte) che riceveragrave una messa in pratica sbalorditiva dallo sviluppo delle ferrovie e della navigazione a vapore (cioegrave da unrsquoindustria anti-natura) nellrsquoldquoinvenzione delle vacanzerdquo e la nascita delle prime agenzie turisticheraquo 8

Questo stesso laquoparadossoraquo si ritrova alla base del pensiero di Rousseau la modernitagrave distrugge lrsquoautentico ma allo stesso tempo ci permette di compren-derne il valore filosofico Cosigrave nel 1932 Ernst Cassirer riassume Le problegraveme Jean-Jacques Rousseau laquoChe Rousseau si sia staccato da quellrsquoesaltazione della ldquoragionerdquo che dominava la cerchia degli enciclopedisti francesi che in contrasto ad essa si sia richiamato alle profonde forze del ldquosentimentordquo e della ldquocoscienzardquo egrave innegabile ma drsquoaltra parte egrave proprio questo ldquoirrazionalistardquo che in mezzo alla piugrave aspra lotta contro i ldquofilosofirdquo e contro lo spirito dellrsquoilluminismo francese ha espresso il pensiero che le idee piugrave alte della divinitagrave di cui lrsquouomo sia capace sono fondate puramente ed esclusivamente sulla ragioneraquo 9 Che cosa pensasse Rousseau del grand monde moderno dominato dai lumi di cui ha fatto parte pur vivendone ai margini egrave ben noto e lo dichiara fin dalle prime righe delle sue opere Cosigrave la prefazione alla Nuova Eloisa

Nelle grandi cittagrave occorrono spettacoli romanzi ai popoli corrotti Ho visto i costumi del mio tempo e ho pubblicato queste lettere 10

Ancora piugrave radicale egrave lrsquoincipit dellrsquoEmilio in cui egrave riassunta la visione dellrsquoau-tore sul mondo sociale in generale

Tutto egrave bene uscendo dalle mani dellrsquoAutore delle cose tutto degenera fra le mani dellrsquouomo Egli sforza un terreno a nutrire i prodotti propri drsquoun altro un albero a portare i frutti drsquoun altro mescola e confonde i climi gli elementi le stagioni mutila il suo cane il suo cavallo il suo schiavo sconvolge tutto altera tutto ama le deformitagrave i mostri non vuol nulla come lrsquoha fatto natura neppure lrsquouomo 11

8 drsquoEramo 2017 669 Cassirer 1994 710 Rousseau 2015 1711 Rousseau 1967 6

286 mASSImO CUONO

Rousseau perograve non oppone al disprezzo per il mondo artificioso alcuna pre-tesa di ritorno a un passato mitico Entrambe le sue proposte normative piugrave rilevanti mdashquella politica del Contratto e quella pedagogica dellrsquoEmiliomdash sono prova dello sforzo di sanare proprio la contraddizione del moderno esplorando la tensione irrisolta fra i tentativi di ripristinare un qualche ordine naturale per-duto e il raffinarsi delle strategie artificiali per educare il fanciullo e per istaurare un ordine sociale giusto Si pensi allrsquoincipit del Contratto sociale

Lrsquouomo egrave nato libero e ovunque egrave in catene Chi si crede padrone degli altri egrave nondimeno piugrave schiavo di loro [] ma lrsquoordine sociale egrave sacro diritto che serve di base a tutti gli altri tuttavia non ha la sua fonte nella natura dunque si fonda su convenzioni 12

La causa delle eterne catene che il contratto dovrebbe spezzare egrave analizzata nel Discorso sullrsquoorigine e i fondamenti della diseguaglianza fra gli uomini in cui Rousseau traccia la distinzione fra diseguaglianze naturali e diseguaglianze socia-li mdashe qui chiudo il gioco dei grandi incipit o quasi incipit russoviani

Concepisco nella specie umana due specie di disuguaglianza lrsquouna che chia-mo naturale o fisica percheacute egrave stabilita dalla natura e che consiste nella differenza drsquoetagrave di salute di forze del corpo e di qualitagrave dello spirito o dellrsquoanima lrsquoaltra che si puograve chiamare disuguaglianza morale o politica percheacute dipende da una sorta di convenzione che egrave stabilita o per lo meno autorizzata sulla base del consenso degli uomini Questa consiste nei differenti privilegi di cui alcuni godono ai danni degli altri come essere piugrave ricchi piugrave onorati piugrave potenti di loro o anche farsene obbedire 13

La laquoconvenzioneraquo che istituisce le diseguaglianze morali e politiche del Discorso laquoracconta storicamenteraquo dellrsquouscita dellrsquouomo dello stato di natu-ra e della corruzione nella societagrave civile ingiusta mentre la laquoconvenzioneraquo del Contratto egrave il tentativo di restituire per via artificiale allrsquoindividuo una laquonuova natura umanaraquo allrsquointerno di una societagrave finalmente giusta 14

Che il cosiddetto mondo globale sia ancora caratterizzato da una condizione di profonda diseguaglianza egrave un dato che non puograve essere messo in discussione cosigrave come evidente pare la persistente tensione tra le laquosoluzioniraquo al problema della convivenza pensate allrsquoinsegna dellrsquoautenticitagrave della spontaneitagrave di laquonuo-veraquo forme di naturalitagrave e il raffinarsi di tecniche mdashe tecnologiemdash artificiali che ne garantirebbero la plausibilitagrave

Questo testo si pone il problema mdashche tanto biasimo continua a suscitare tra gli storicimdash dellrsquoattualitagrave del pensiero di un autore classico non limitandosi alla domanda banale inutilmente inattuale su ciograve che Rousseau avrebbe pensato del-le diseguaglianze globali se non altro percheacute ovviamente un ipotetico Rousseau di oggi non sarebbe mai lo stesso Rousseau di ieri Lo scopo egrave piuttosto quello ricavare dalla ricchezza di un autore classico strumenti utili a leggere il presente nello specifico ci si concentreragrave sullrsquoopportunitagrave di utilizzare le riflessioni sulla

12 Rousseau 2008 513 Rousseau 1994a 13814 Si veda Bovero 1981 93-94

LE dISEGUAGLIANzE dI ROUSSEAU dAL GRAND MONDE AL mONdO GLOBALE 287

diseguaglianza per addentrarsi nel ginepraio di quella che siamo soliti definire mdashnon senza profondi problemi concettualimdash lrsquoideologia laquoneoliberaleraquo

partendo da una ricostruzione selettiva degli argomenti di Rousseau in par-ticolare quelli presenti nel Secondo discorso mi porrograve la domanda sullrsquoattualitagrave del laquoproblema Rousseauraquo attraverso la lente con la quale Cassirer analizza il pensiero dellrsquoautore senza la pretesa di rintracciare nella sua opera laquouna salda compiuta dottrinaraquo quanto piuttosto laquoun movimento sempre rinnovantesi del pensieroraquo 15 Tale metodo si potrebbe obbiettare dovrebbe valere per tutti i pen-satori che definiamo classici ma credo di poter affermare che sia particolarmente adatto per jean-jacques Rousseau

2 Ancora sul Secondo discorso ordine naturale e questione sociale

del Discorso sullrsquoorigine e i fondamenti della diseguaglianza fra gli uomini si egrave scritto molto nel tentativo di restituire la complessitagrave della teoria della disegua-glianza in esso esposta e di metterla in relazione con le altre opere dellrsquoautore 16

pubblicato nel 1755 e scritto tra il rsquo53 e il rsquo54 in risposta al quesito dellrsquoAcca-demia di digione laquoQual egrave lrsquoorigine dellrsquoineguaglianza tra gli uomini e se essa sia autorizzata dalla legge naturaleraquo il cosiddetto Secondo discorso egrave unrsquoopera filo-sofica e non economica che pure perograve pone le basi per un cambiamento di pro-spettiva sulla realtagrave socio-politica che contribuiragrave alla nascita del pensiero eco-nomico 17 laquoVerso il 1750raquo mdashafferma Voltaire nella voce Bleacute del suo Dizionario filosoficomdash laquola nazione sazia di versi di tragedie di commedie di opere di romanzi di storie romanzesche e di riflessioni morali piugrave romanzesche ancora e di dispute teologiche sulla grazia e sulle convulsioni si mise a ragionare sui graniraquo 18 Nel 1757 Franccedilois Quesnay inizia il suo lavoro sul Tableau eacuteconomique e nel 1776 Adam Smith pubblica la sua Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni

Il Secondo discorso si pone in parziale discontinuitagrave con il pensiero giusrazio-nalista a cui pure si richiama esplicitamente in particolare attraverso la tensione mdashche saragrave caratteristica dellrsquointera opera dellrsquoautoremdash fra laquoordine socialeraquo e laquoordine naturaleraquo Il problema dellrsquoordine egrave affrontato nel Discorso senza riferi-mento a norme razionali o morali mdashle leggi naturali del giunsaturalismomdash ma assume una forte connotazione storica mdashcosigrave come saragrave anche in Smith per Rousseau infatti lrsquoordine sociale non egrave esclusivamente opera intenzionale degli individui ma egrave retto da leggi quasi fisiche gli atti volontari degli individui e le

15 Cassirer 1994 3 In sintonia con tale prospettiva egrave anche Eugenio Garin laquola forza sempre at-tuale di Rousseau non consiste nellrsquoaver precorso Kant o marx neacute nellrsquoavere messo a fuoco i problemi delle proprietagrave privata o della democrazia diretta bensigrave nellrsquoavere proposto enigmi e antinomie piugrave essenziali sul significato e sul destino dellrsquouomo col coraggio di contraddirsi fino allrsquoassurdo (ldquojrsquouse drsquoune charlatanerie de transitionsrdquo) di essere duramente dogmatico per concludere con il dubbio radi-caleraquo (Garin 1994 xxiii)

16 Si veda da ultimo Neuhouser 201417 Hont 201518 Voltaire 2013 743

288 mASSImO CUONO

determinazioni di tale assetto infatti costituiscono un complesso di cause ed effetti non necessari ma deterministicamente riconoscibili

Tale intuizione egrave romanzescamente raccontata nella celebre Lettera a Malesherbes del 12 gennaio 1762 in cui Rousseau parla della lettura del quesito dellrsquoAccademia di digione che avrebbe poi dato origine giagrave al Primo discorso mdashlaquoSe il rinascimento delle scienze e delle arti abbia contribuito a migliorare i costumiraquo

Se mai qualcosa poteacute somigliare ad unrsquoimprovvisa ispirazione questo fu pro-prio il moto interiore che si produsse in me in seguito a quella lettura allrsquoim-provviso la mia mente egrave abbagliata da mille luci una folla di idee feconde si pre-sentarono tutte insieme con una forza e una confusione tali da provocare in me un turbamento inesprimibile sono preso dalle vertigini dellrsquoebbrezza [] Oh signore avessi mai potuto scrivere un quarto di ciograve che ho visto e sentito sotto quellrsquoalbero con quale chiarezza avrei mostrato tutte le contraddizioni del siste-ma sociale con quale forza avrei esposto tutti gli abusi delle nostre istituzioni con quale semplicitagrave avrei dimostrato che lrsquouomo egrave buono per natura e che diventa malvagio solo a causa di quelle istituzioni 19

pur risultato vincitore il Discorso sulle scienze e le arti egrave argomentato in ma-niera molto meno efficace e sistematica rispetto al Secondo discordo ma con que-sto condivide la stessa idea di fondo della sostanziale discontinuitagrave fra ordine naturale e vita sociale che Tito magri ha riassunto con la formula dellrsquoestraneitagrave reciproca di ordine naturale e storia 20 Il legame fra i due discorsi del resto egrave messo in evidenza dallo stesso Rousseau rispondendo alle critiche mosse al Primo discorso sostenne che laquola fonte prima del male egrave la disuguaglianza dal-la disuguaglianza sono venute le ricchezze povero e ricco sono infatti termini relativi e dovunque gli uomini saranno uguali non ci saranno mai neacute ricchi neacute poveri dalle ricchezze sono nati il lusso e lrsquoozio dal lusso sono venute le belle arti e dallrsquoozio le scienzeraquo 21 LrsquoAccademia poneva il quesito sullrsquoeffetto delle arti e delle scienze sui costumi Rousseau lo ribalta affermando che la decadenza dei costumi ha come effetto (necessario) il diffondersi e il raffinarsi delle arti e delle scienze La ricostruzione della catena di nessi egrave molto esplicita lrsquouscita dello stato di natura egrave sancita dallrsquoistituzione delle diseguaglianze da cui la ricchezza come misura relativa di tale nuovo ordine diseguale quindi ingiusto la ricchez-za produce lusso e ozio che sono le condizioni necessarie per lo sviluppo delle scienze e delle arti Le prime sono rese possibili dalle raffinatezze dellrsquoagio le seconde dal tempo libero 22

Tale posizione implica una concezione specifica della natura umana e dello stato di natura in discontinuitagrave con le posizioni prevalenti nella scuola del di-ritto naturale Se per Hobbes lo stato prepolitico di guerra dipende dalla natura agonistica dellrsquouomo e per Locke lo stato di natura pacifico egrave conseguenza del-

19 Rousseau 1997c 109220 laquoLa societagrave e la storia sono per principio estranee allrsquoordine e alla legge della naturaraquo (magri

1996 376)21 Rousseau 1994c 4422 Sul rapporto fra laquotempo del lavororaquo e laquotempo liberoraquo mi permetto di rimandare a Cuono

2016 11

LE dISEGUAGLIANzE dI ROUSSEAU dAL GRAND MONDE AL mONdO GLOBALE 289

la natura umana razionale e socievole per Rousseau lrsquouomo egrave originariamente buono ma non socievole a causa dei sentimenti dellrsquoamore di seacute e della pietagrave che precedono la ragione La legge di natura mdashlaquofai il tuo bene col minore male pos-sibile per gli altriraquo 23mdash egrave infatti per principio estranea alla ragione alla societagrave e alla storia 24

La ricostruzione storica ed economica della societagrave proposta da Rousseau nel Secondo discorso si basa su una sorta di incompatibilitagrave fra socievolezza e moralitagrave dalla costituzione dei primi individui in famiglie e piccoli grup-pi con forme primitive di possesso si passa a esperimenti piugrave estesi di vita associata che implicano la nascita della diseguaglianza dovuta al diffondersi dellrsquoagricoltura della metallurgia delle prime forme di divisione del lavoro e del commercio che portano con seacute lrsquoistituzione delle differenze sociali fra servi e signori cioegrave fra ricchi e poveri Segue la celeberrima denuncia della proprietagrave privata laquoIl primo che cintato un terreno pensograve di affermare questo egrave mio e trovograve persone abbastanza ingenue da credergli fu il vero fondatore della so-cietagrave civileraquo 25 che costituisce lrsquoorigine del tessuto delle relazioni economiche e sociali a cui si fa risalire lrsquoistituzione della legge e del governo Ne consegue la degenerazione inevitabile nel dispotismo che Rousseau riassume parlando della laquotrasformazione del potere legittimo in potere arbitrarioraquo 26 che altro non egrave se non il trionfo della legge del piugrave forte Con inaspettata sintonia rispetto a Hobbes 27 mdashe con ampia distanza rispetto a Lockemdash lrsquoesito egrave il ritorno a laquoun nuovo stato di naturaraquo 28

Nello stato di natura originario allora la diseguaglianza egrave minima sia percheacute non si egrave sviluppato il talento sia percheacute rare sono le relazioni sociali e poche di conseguenza le forme di asimmetria giustificabili semmai esclusivamente alla luce di una qualche proporzionalitagrave rispetto alle differenze naturali di capacitagrave o di bisogno Nella societagrave civile invece la diseguaglianza morale o politica pro-dotta dallrsquouomo si basa sullrsquoaccidentalitagrave della storia e le posizioni sociali sono completamente slegate dai meriti e dai bisogni La divisione dicotomica fra na-tura originariamente buona (eguaglianza naturale) e societagrave storicamente cattiva (diseguaglianza morale) egrave alla base della definizione proposta da Norberto Bob-bio di Rousseau come laquoil principe degli scrittori egualitariraquo in contrapposizione a Nietzsche laquoLagrave dove Rousseau vede diseguaglianze artificiali e quindi condan-nevoli in contrasto con lrsquoeguaglianza naturale Nietzsche lrsquoanti-Rousseau vede una eguaglianza artificiale e quindi altrettanto condannevole in contrasto con le diseguaglianze naturali Anche in questo caso il contrasto non potrebbe essere

23 Rousseau 1994a 15624 Si veda Starobinski 1982 5825 Rousseau 1994a 17326 Rousseau 1994a 19827 laquopossiamo insomma affermare che la teoria di Hobbes ritorna nel sistema di Rousseau ma

trasposta per entrambi tutto il male viene dal fatto che gli uomini tendono a vivere raggruppati sen-za essere naturalmente portati per la vita sociale Allora le passioni diventano una perenne forma di conflitto il genere umano sarebbe perito in questa guerra generale se gli uomini non avessero sentito la necessitagrave di rinunciare alla naturale indipendenza e non avessero escogitato un artificio per vivere in paceraquo (deratheacute 1993 219)

28 Rousseau 1994a 220

290 mASSImO CUONO

piugrave netto in nome dellrsquoeguaglianza naturale lrsquoegualitario condanna le disegua-glianze sociali in nome della diseguaglianza naturale lrsquoinegualitario condanna lrsquoeguaglianza sociale mentre il primo tende a vedere nelle diseguaglianze sociali un prodotto artificiale il secondo tende a vedere un prodotto artificiale nella eguaglianza socialeraquo 29

da qui nasce il problema della possibilitagrave stessa di pensare un ordine sociale artificiale ma legittimo che porteragrave Rousseau allrsquoelaborazione della sua origi-nale versione del contrattualismo giagrave intuita nel Secondo discorso poi ripresa nella voce Economia politica dellrsquoEncyclopeacutedie e nel Manoscritto di Ginevra e finalmente maturata nel Contratto sociale la liberazione dellrsquouomo dalle catene che sono lrsquoeffetto dellrsquoordine sociale ingiusto non consiste affatto nel ritorno allo stato di natura originario del resto questa via sembra prima di tutto im-praticabile Rousseau lo chiarisce nel descrivere la vendemmia di Clarens ne La Nuova Eloisa laquoTutti vivono nella massima familiaritagrave tutti sono eguali e nessuno trascende Le signore non si danno arie le contadine sono decenti gli uomini scherzosi ma non rozziraquo 30 La festa conserva il carattere carnevalesco del rovesciamento 31 in cui si ribaltano le diseguaglianze sociali pur molto rigide della campagna

Questi saturnali sono assai piugrave piacevoli e saggi di quelli romani Il rovescia-mento che quelli affettavano era troppo vano percheacute potesse istruire il padrone e lo schiavo ma la dolce eguaglianza che qui regna ristabilisce lrsquoordine della natura egrave unrsquoistruzione per gli uni una consolazione per gli altri e un legame drsquoamicizia per tutti 32

La consolazione dei servi egrave ovviamente illusoria e momentanea ristretta ad un luogo e un momento specifico egrave un laquogiocoraquo 33 aiutato dal vino che nasconde tra lrsquoaltro il suo valore economico per il signore dietro lrsquoabbondanza del pranzo consumato assieme laquoIn realtagrave questa festa egrave un giorno di lavororaquo mdashricorda Sta-robisnkimdash laquoe la produzione supera di gran lunga la spesaraquo 34

Restaurare un perduto stato di natura risulta prima di tutto unrsquoimpresa vana che comunque richiederebbe uno sforzo titanico La soluzione del Contratto ri-parte ancora una volta dal tentativo creativo di rielaborare i grandi modelli giu-snaturalistici ribaltandoli Non la laquoservitugrave nello statoraquo proposta da Hobbes neacute tantomeno la laquolibertagrave dallo statoraquo di Locke ma laquola libertagrave nello statoraquo 35 come ricerca di una forma di societagrave in cui lrsquounione fra tutti possa permettere al singolo di rispondere solo a se stesso Secondo Cassirer laquonon si tratta giagrave di emancipare e liberare lrsquoindividuo in maniera da sottrarlo ad ogni forma di ordine sociale si tratta piuttosto di trovare una forma di societagrave che protegga la persona di ogni singolo con tutta la forza riunita della compagine politica in modo che il singolo

29 Bobbio 1999 25430 Rousseau 2015 62931 Sulla festa e in particolare sul carnevale come messa in scena del rovesciamento dellrsquoordine

sociale si veda Cocchiara 198132 Rousseau 2015 67033 Starobinski 1982 16534 Starobinski 1982 17235 Bobbio 1969 72

LE dISEGUAGLIANzE dI ROUSSEAU dAL GRAND MONDE AL mONdO GLOBALE 291

nellrsquoatto di collegarsi agli altri ciograve non di meno e proprio in questo suo unirsi obbedisca soltanto a se stessoraquo 36

Il paradosso qui egrave portato alle estreme conseguenze Rinunciando definitiva-mente alla libertagrave naturale lrsquounica via per salvare lrsquouomo moderno dai mali insiti in tutto ciograve che esso stesso ha creato sta nellrsquoartificio massimo della volontagrave gene-rale mdashlaquosempre retta e [che] tende sempre allrsquoutilitagrave pubblicaraquo 37mdash che implica laquoil solo impegno capace di dar forza a tutti gli altri e cioegrave che chiunque rifiuteragrave di obbedire alla volontagrave generale vi saragrave costretto dallrsquointero corpo ciograve significa solo che saragrave costretto ad essere liberoraquo 38 Lrsquoordine giusto mdashche dal punto di vista economico rifugge gli eccessi del lusso e della miseriamdash sembra ispirarsi allrsquoordine naturale ma lo ribalta completamente attraverso un artificio laquoin grado di cambiare la natura umanaraquo 39

3 Leggere Rousseau oggi La questione sociale globale

La ricchezza del pensiero politico e sociale si Rousseau non puograve certo essere ridotta alla breve e selettiva ricognizione qui proposta Eppure il modo dirom-pente con cui lrsquoautore pone la laquoquestione socialeraquo e la sua originalissima soluzio-ne al problema dellrsquolaquoordine giustoraquo costituiscono a mio parere due prospettive assai produttive per pensare il presente in particolare per ragionare su quello che si egrave ormai soliti definire laquoneoliberalismoraquo espressione il cui uso e abuso denuncia una polisemia difficile da sanare

Come ogni famiglia ideologica il laquoneoliberalismoraquo egrave caratterizzato da gran-de eterogeneitagrave relativamente sia alle teorie e agli autori sia alle pratiche e agli attori politici che normalmente vi si riconducono neoliberali sarebbero tanto le politiche di contrazione del welfare in nome di teorie della giustizia ispirate alla nozione di merito tanto i piugrave ampi movimenti mondiali di omogeneizzazione dei mercati di merci e capitali che ricadono spesso sotto il nome di globalizza-zione economico-finanziaria mi limiterograve qui a proporre una prima e ampia pa-noramica sui temi e i problemi che sono solitamente ricompresi nellrsquoespressione laquoneoliberalismoraquo non come una specifica teoria economica mdashcioegrave la semplice riproposizione del liberismo classicomdash quanto piuttosto da intendersi come un ampio apparato ideologico che influisce sulle pratiche concrete di esercizio di poteri pubblici e privati e sulla loro legittimazione politica e sociale Le caratte-

36 Cassirer 1994 2237 Rousseau 2008 3938 Rousseau 2008 2739 Rousseau 2008 57 Tale citazione egrave tratta dal capitolo del Contratto dedicato allrsquoambigua figura

del legislatore laquoChi affronta lrsquoimpresa di dare istituzioni a un popolo deve per cosigrave dire sentirsi in grado di cambiare la natura umana di trasformare ogni individuo che per se stesso egrave un tutto perfetto e solitario in una parte di un tutto piugrave grande da cui lrsquoindividuo riceve in qualche modo la vita e lrsquoessere di alterare la costituzione dellrsquouomo per rafforzarla di sostituire unrsquoesistenza parziale e morale allrsquoesistenza fisica e indipendente che tutti abbiamo ricevuto dalla natura Bisogna in una parola che tolga allrsquouomo le forze che gli sono proprie per dargliene di estranee a lui di cui non possa fare uso se non con il sussidio di altri Quanto piugrave queste forze naturali sono morte e annientate quanto piugrave le forze acquisite sono grandi e durevoli tanto piugrave solida e perfetta anche lrsquoistituzioneraquo (ibidem)

292 mASSImO CUONO

ristiche concrete che definiscono tale configurazione ideologica sono molteplici e riguardano campi vastissimi delle scienze umane e sociali dallrsquoantropologia dellrsquohomo oeconomicus alla ridefinizione dei rapporti giuridici fra pubblico e privato dal problema sociale della riconfigurazione delle relazioni fra sfera eco-nomica politica e ideologica fino alla questione piugrave specificamente economica della trasformazione delle forme del capitalismo contemporaneo

Senza alcuna pretesa di esaustivitagrave qui intendo soffermarmi su due questioni fondamentali per comprendere questo apparato ideologico multiforme il ripen-samento della questione sociale in termini di povertagrave invece che di diseguaglian-za e il complesso tema dellrsquoordine sociale neoliberale

Il modo a cui siamo ormai abituati oggi a pensare la questione sociale egrave quello della laquolotta alla povertagraveraquo Le organizzazioni internazionali infatti lavorano a definire i concetti di povertagrave attraverso strumenti statistici sempre piugrave sofisticati La Banca mondiale ad esempio definisce la condizione di povertagrave estrema o assoluta riferendosi agli individui che vivono con meno di 125$ al giorno molti sono i paesi in cui gli individui laquopoveriraquo in questo senso superano lrsquo80 della popolazione piugrave elaborato egrave il concetto di laquopovertagrave relativaraquo che si calcola a partire da diversi fattori come la composizione del nucleo familiare o le caratte-ristiche del luogo di residenza

Tali indicatori rispondono a una logica di laquosogliaraquo che fissa gli obiettivi di miglioramento delle condizioni sociali di un paese lasciando in secondo pia-no la logica laquorelazionaleraquo che egrave propria del concetto di diseguaglianza si pensi allrsquoormai desueta mdashanche se ancora influente fra alcuni scienziati socialimdash laquoteo-ria dello sgocciolamentoraquo o trickle-down legata alla figura politica di Ronald Reagan Secondo tale teoria i benefici economici a vantaggio dei ricchi hanno necessariamente un effetto di laquosgocciolamentoraquo verso gli starti meno abbienti della popolazione arricchire i piugrave ricchi insomma migliorerebbe anche le con-dizioni dei piugrave poveri

Ovviamente la riflessione sulla diseguaglianza non egrave mai scomparsa dal dibat-tito scientifico mdashsi pensi in Italia al lavoro di Luciano Gallino che giagrave nel 2000 scriveva un saggio intitolato Diseguaglianze e globalizzazione 40mdash per poi tornare prepotentemente alla ribalta in seguito agli effetti della crisi economica degli anni 2000 41 Ciograve non toglie che ancora oggi molti interventi politici in sostegno degli strati piugrave deboli della popolazione restano legati alla laquologica di sogliaraquo e si basano sullrsquoidea dellrsquoemancipazione del povero attraverso le tecniche cosiddette di empowerment Un sintomo della scarsa attenzione politica alla questione della diseguaglianza lo si ritrova nelle diverse proposte di riforma fiscale ispirate al modello della flat tax divenute bandiera di quei governi cosiddetti populisti che pure tanto investono elettoralmente sulla difesa delle classi indebolite

Lo strumentario di Rousseau ci permette di analizzare criticamente tale ap-proccio allrsquoanalisi del mondo socio economico Il punto di partenza del Secondo discorso egrave giagrave stato detto sta nel carattere relativo dei termini laquoriccoraquo e laquopo-

40 Gallino 200041 Si vedano tra gli altri milanović 2017 piketty 2014 Franzini pianta 2016

LE dISEGUAGLIANzE dI ROUSSEAU dAL GRAND MONDE AL mONdO GLOBALE 293

veroraquo la cui distanza egrave alla base delle molteplici forme di asimmetria di potere economico ma anche ideologico e politico Non a caso la teoria della disegua-glianza di Rousseau egrave stata interpretata da piugrave parti come anticipatrice di alcuni aspetti del pensiero marxista e socialista 42 ma la critica delle diseguaglianze mdashin chiave relazionalemdash egrave stata per lungo tempo un punto fermo anche del pensie-ro socialdemocratico e keynesiano a partire dal presupposto secondo il quale la questione sociale non si affronta attraverso la lotta alla povertagrave mdasho almeno non solomdash quanto piuttosto nella battaglia politica per la redistribuzione della ricchezza effetto diretto di politiche fiscali progressive ed effetto indiretto del welfare

In un recente saggio dal titolo Dobbiamo preoccuparci dei ricchi gli auto-ri rilevano che laquonessuno o quasi metterebbe in discussione che dei poveri (o meglio per i poveri) ci si deve preoccupare soprattutto durante una crisi per molti aspetti drammatica come quella che stiamo vivendo Al contrario la sem-plice manifestazione del dubbio che ci si possa preoccupare dei ricchi rischia di essere accolta con sospetto di essere vista come il segno di un pregiudizio nei loro confronti una nuova manifestazione di quel terribile sentimento che egrave lrsquoin-vidia il ldquopeggior vizio dellrsquoumanitagraverdquo secondo la tagliente espressione di Hannah Arendtraquo 43

derubricare la critica alle diseguaglianze a invidia sociale mdashun tempo si sa-rebbe detto laquodi classeraquomdash egrave uno dei tratti di questo strano oggetto che chiamiamo neoliberalismo Insomma ancora attuali ci paiono le parole di Rousseau quan-do fa magnificare al ricco le raisons speacutecieuses del suo dominio convincendo il povero a sottoscrivere il laquopatto iniquoraquo

dopo aver esposto ai suoi vicini lrsquoorrore drsquouna condizione che li armava tutti gli uni contro gli altri che rendeva i loro possessi altrettanto onerosi dei loro bisogni dove nessuna condizione neacute povera neacute ricca offriva sicurezza inventograve fa-cilmente ragioni speciose per tirarli ai suoi scopi laquoUniamoci disse per salvaguar-dare i deboli dallrsquooppressione tenere a freno gli ambiziosi e garantire a ciascuno il possesso di quanto gli appartiene stabiliamo degli ordinamenti di giustizia e di pace a cui tutti nessuno eccettuato debbano conformarsi e che riparino in qual-che modo i capricci della fortuna sottomettendo senza distinzione il potente ed il debole a doveri scambievoli In una parola invece di volgere le nostre forze con-tro noi stessi concentriamole in un potere supremo che ci governi secondo leggi sagge proteggendo e difendendo tutti i membri dellrsquoassociazione respingendo i comuni nemici e mantenendoci in unrsquoeterna concordiaraquo 44

4 Lrsquoordine spontaneo e il paradosso della modernitagrave

Se la dimensione relazione della diseguaglianza appare centrale per compren-dere la questione sociale globale forse ancor piugrave rilevante dal mio punto di vi-sta appare il problema dellrsquoordine sociale neoliberale lrsquoargomento egrave impossibile

42 Si veda almeno il classico della Volpe 195743 Franzini Granaglia Raitano 2014 744 Rousseau 1994a 187

294 mASSImO CUONO

da svolgere in queste poche pagine 45 ma propongo di ripartire dalla piugrave influente proposta teorica in materia la contrapposizione tra laquoordine spontaneoraquo e laquoorga-nizzazioneraquo elaborata da Friedrich von Hayek in Legge legislazione e libertagrave 46 Secondo Hayek il modello del mercato spontaneamente ordinato secondo leggi che assomigliano a quelle dellrsquoevoluzionismo darwiniano si oppone al modello politico del dominio arbitrario dellrsquouomo sullrsquouomo come giagrave affermato anche ne La via della schiavitugrave quasi quarantrsquoanni prima laquolrsquounica alternativa alla sotto-missione nei confronti delle forze impersonali e apparentemente irrazionali del mercato egrave la sottomissione al potere di altri uomini ugualmente incontrollabile e perciograve arbitrarioraquo 47

Le forze del mercato sarebbero cosigrave solo apparentemente irrazionali e co-munque meno pericolose dellrsquoartificio statale mdasho di altre forme di organiz-zazione Non egrave un caso che questa fase del pensiero liberista mdashagli albori del cosiddetto neoliberalismo 48mdash sia stata influente per il cosiddetto anarco-capi-talismo 49 ma la soluzione di Hayek non coincide affatto con lrsquoabolizione dello stato quanto piuttosto nella ridefinizione radicale dei compiti del potere pubbli-co normalmente etichettata con lrsquoespressione laquostato minimoraquo cioegrave limitato nel-le competenze mdashsoprattutto in materia di servizi socialimdash ma anche forte mdashlo stato minimo non egrave mai sinonimo di stato debolemdash nel difendere la sicurezza pubblica e le libertagrave economiche per Hayek la societagrave di mercato deve tendere verso lrsquoideale limite di un ordine naturale e spontaneo ma ciograve egrave possibile solo attraverso una forte dose di artificio

Inattese e inquietanti possono apparire le analogie con il metodo prima an-cora che con la teoria di jean-jacques Rousseau in particolare in relazione ad alcune delle declinazioni del rapporto fra natura e artificio mdasho si potrebbe az-zardare tra spontaneitagrave e artificiositagrave

Riesplode cosigrave il problema moderno mdashgiagrave di Rousseau ma forse ancor di piugrave del pensiero fisiocraticomdash delle tecniche artificiali per garantire un ordine il piugrave possibile naturale o almeno spontaneo NellrsquoEmilio dove si propone un proget-to sullrsquoindividuo piugrave radicale ancora rispetto a quello del Contratto sulla societagrave Rousseau afferma che laquofa drsquouopo adoperare molta arte per impedire allrsquouomo sociale di essere completamente artificialeraquo 50 Il feroce critico del diritto di pro-prietagrave sembra seguire un ragionamento formalmente non cosigrave lontano da quello di Hayek che il laquoterribile dirittoraquo 51 lo avrebbe voluto imporre su scala globale

La scienza economica nasce proprio su questo ambiguo e sempre rinnovato sforzo di farsi scienza naturale a costo di ricreare artificialmente un nuovo stato

45 Una pista interessante in questo senso la si ritrova in mirowski 2009 in particolare 425 ss46 Hayek 1986 sullrsquoordine spontaneo in Hayek si vedano tra gli altri Harcourt 2011 e Ottonelli

199547 Hayek 1995 26348 mirowski plehwe 200949 Si veda il capitolo sullrsquoanarco-capitalismo in Adamo 201650 Rousseau 1967 323 sulla questione della spontaneitagrave in Rousseau a partire dallrsquoEmilio si veda

Gallino manto 2015 con le cui tesi mi trovo particolarmente in sintonia51 Lrsquoespressione come egrave ben noto fu inventata da Cesare Beccaria per poi essere ripresa in Ro-

dotagrave 1990

LE dISEGUAGLIANzE dI ROUSSEAU dAL GRAND MONDE AL mONdO GLOBALE 295

di natura 52 Bobbio ricorda che laquoal suo sorgere la nuova scienza lrsquoeconomia po-litica utilizzograve alcuni schemi concettuali del giusnaturalismo comrsquoegrave stato notato la societagrave di mercato i cui membri entrano in rapporto fra di loro senza esservi obbligati da una potenza esterna quale fu sempre configurata la potenza dello stato e i cui rapporti sono regolati da leggi naturali e quindi non da leggi positi-ve come sono quelle poste dallo stato era la piugrave perfetta concretizzazione dello stato di naturaraquo 53

Il neoliberalismo allora egrave lrsquoideologia della costrizione a essere spontanei che in apparente analogia con la costrizione a essere liberi del Contratto sociale si presenta come il tentativo di costruire artifici per superare lrsquoarbitrio e il caso alla base dellrsquoordine sociale ma la soluzione egrave opposta se in Rousseau lrsquoindividuo dopo il contratto entra finalmente in una societagrave giusta mdashlaquocominciamo propria-mente a diventare uomini solo dopo essere stati cittadiniraquo 54mdash lrsquoindividuo di Hayek egrave finalmente laquorazionaleraquo solo quando entrando nel mercato esce dalla so-cietagrave politica peraltro in maniera teoricamente meno raffinata ma politicamente piugrave efficace ci egrave stato ricordato che la laquosocietagrave non esisteraquo ma tale affermazione egrave solo il corollario della tesi implicita secondo cui la libertagrave economica mdashanzi lrsquoanarchiamdash egrave incompatibile con lrsquoanarchia mdashanzi con la libertagravemdash politica fu la stessa margaret Thatcher a sostenere che laquosono gli eserciti e le armi a garantire la sicurezza non le belle paroleraquo

Ancor piugrave artificiale mdashquesta forse egrave una possibile chiave per chiarire il confuso concetto di neoliberalismomdash egrave lrsquoindividuo laquorazionaleraquo mdashecco lrsquohomo oeconomicusmdash che si muove nel mercato spontaneamente autoregolato grazie a uno stato politico forte che crea nel tentativo di separarlo da seacute un nuovo stato di natura

5 Sperduti nello stato di natura

NellrsquoEmilio dopo aver affermato laquoio odio i libriraquo Rousseau esalta il valore pedagogico di Robinson Crusoe

Robinson Crusoe nella sua isola solo privo dellrsquoassistenza dei suoi simili e degli strumenti di tutte le arti provvedendo per altro alla sua sussistenza alla sua conservazione e procurandosi perfino una specie di benessere ecco un oggetto interessante per ogni etagrave e che con mille mezzi si puograve rendere piacevole ai fanciulli Ecco come realizziamo lrsquoisola deserta che mi serviva dapprima di paragone [] Il mezzo piugrave sicuro di elevarsi al disopra dei pregiudizi e di regolare i propri giudizi sui veri rapporti delle cose egrave di mettersi al posto di un uomo isolato e di giudicare di tutto come questrsquouomo ne deve giudicare avuto riguardo alla propria utilitagrave 55

La rappresentazione contemporanea piugrave popolare dello laquostato di naturaraquo mdashle laquorobinsonateraquo del marx dei Grundrissemdash non egrave la sua versione ripulita e

52 Sulla questione della naturalizzazione dellrsquoeconomico si veda polanyi 1974 per un confronto fra polanyi e Hayek su questi temi si veda Bugra 2015

53 Bobbio 1999b 274 Sul punto si veda soprattutto macpherson 197354 Rousseau 1994b 955 Rousseau 1967 172

296 mASSImO CUONO

razionalizzata del laquovelo di ignoranzaraquo di john Rawls quanto piuttosto la serie televisiva Lost creata da j j Abrams damon Lindelof e jeffrey Lieber e andata in onda in tutto il mondo tra il 2004 e il 2010

In seguito a un incidente aereo un gruppo di persone si ritrova sperduto su unrsquoisola apparentemente deserta Alcuni hanno nomi evocativi da Locke a Hume la piugrave laquoselvaggiaraquo tra i personaggi si chiama danielle Rousseau Se per sei stagioni lrsquoisola appare come una vera e propria distopia tecnologica il finale risolve la vicenda in chiave mistica dove la tecnica risulta solo il piugrave recente campo di battaglia dellrsquoancestrale lotta tra il bene e il male e lrsquolaquoisolaraquo mdashvero e proprio personaggio se non protagonista della seriemdash rappresenta allo stesso tempo uno stato di natura primordiale e la piugrave evoluta opera tecnologica prodot-to dallrsquoessere umano

La tensione fra natura e artificio mdashil paradosso del turismo naturalista an-ticipato allrsquoinizio di questo articolomdash continua a caratterizzare la riflessione moderna fin dalla scoperta del nuovo mondo in cui nacque lrsquointeresse per la situazione originaria di unrsquoumanitagrave ancora non corrotta dalla cultura 56 Rousseau descrive lo stato di natura in maniera differente a seconda delle diverse opere e del contesto argomentativo in cui si trova ad operare 57 ciograve nonostante ci sono dei tratti che accomunano le differenti rappresentazioni russoviane dello stato primordiale Le mette in evidenza molto bene jean Starobinski laquoNellrsquoorizzonte limitato dello stato di natura lrsquouomo vive in una condizione di equilibrio che ne impedisce ancora lo scontro col mondo e con se stesso Non conosce il lavoro (che lrsquoopporragrave alla natura) neacute la riflessione (che lrsquoopporragrave a se stesso e ai suoi simili)raquo per Rousseau lrsquouomo naturale egrave solo con se stesso per questa ragione nel giagrave citato incipit de Le fantasticherie del passeggiatore solitario si rappresenta come solo al mondo ma Starobinski va piugrave in profonditagrave

Lrsquouomo non esce da se stesso non esce dallrsquoistante presente in una parola vive nellrsquoimmediato E per lui ogni sensazione egrave nuova tale apparente discontinuitagrave non egrave altro che un modo di vivere la continuitagrave nellrsquoimmediato 58

La ricerca di una qualche forma drsquoimmediatezza perduta ritorna costante-mente nel pensiero moderno ne egrave esempio lampante lrsquoidea di una societagrave senza mediazione alla base della concezione monista mdashcioegrave anti-pluralistamdash e cen-tripeta mdashcioegrave priva di corpi intermedimdash della democrazia di Rousseau 59 Ce-lebre egrave il passo del Contratto in cui lrsquoautore afferma che laquoper avere la schietta enunciazione della volontagrave generale egrave dunque importante che nello Stato non ci siano societagrave parziali e che ogni cittadino pensi con la propria testaraquo proprio come Robinson che solo al mondo si libera dai pregiudizi mdashcioegrave dalle opinioni altruimdash e comprende i veri rapporti fra le cose

Lrsquoossessione contemporanea per la laquodisintermediazioneraquo egrave forse tra le carat-teristiche piugrave rilevanti del cosiddetto neoliberalismo che rifiuta gli odiosi corpi

56 Landucci 201457 Loche 200358 Starobinski 1982 5859 Bobbio 1991 10

LE dISEGUAGLIANzE dI ROUSSEAU dAL GRAND MONDE AL mONdO GLOBALE 297

intermedi dalla burocrazia ai parlamenti dai partiti ai sindacati lenti e vetusti ostacoli artificiali al libero e autonomo sviluppo dellrsquoindividuo 60 Rousseau si illudeva di poter evitare il laquocattivoraquo artificio la cattiva uscita dallo stato di na-tura prodotta dal patto iniquo che istituisce lrsquoorganizzazione politica della societeacute civile attraverso lrsquoartificio laquobuonoraquo di una forma inquietantemente pura di de-mocrazia diretta Quel variegato mondo intellettuale e politico che siamo soliti ricomprendere sotto lrsquoetichetta laquoneoliberalismoraquo propone di tornare proprio ad una specie di stato di natura restaurato da un patto iniquo liberandosi degli ef-fetti egualitari dellrsquoimpura democrazia rappresentativa pluralista e centrifuga che ha tra lrsquoaltro reso possibili inediti esperimenti di redistribuzione economica attraverso le politiche di welfare

da ciograve la corsa a immaginare i piugrave diversi stati di natura il mercato spon-taneamente autoregolato la rete in cui lrsquointelligenza collettiva puograve finalmente fungere da volontagrave generale la cittagrave governata attraverso la libera negoziazione degli stakeholders e cosigrave via Se per raggiungere il paradiso tropicale abbiamo bisogno di aeroplani sfavillanti e di sottoproletariato globale che ne mantenga linda la purezza poco importa ancora meno evidente egrave il paradosso dellrsquoalto grado di artificio mdashe di inarrestabile produzione normativa 61mdash che egrave necessario per realizzare le utopie disintermediate di societagrave finalmente spontanee Il fine in fondo sembra giustificare il mezzo e ogni artificio pare legittimo se lo scopo egrave quello di restaurare un porsquo di natura

Bibliografia

Adamo p (2016) Lrsquoanarchismo americano nel Novecento Da Emma Goldman ai Black Bloc milano FrancoAngeli

Bobbio N (1969) Diritto e stato nel pensiero di Emanuele Kant Torino Giappichellimdash (1991) Il futuro della democrazia (1984) Torino Einaudimdash (1999a) Eguaglianza ed egualitarismo (1976) in Teoria generale della politica Torino

Einaudi 247-256mdash (1999b) Libertagrave fondamentali e formazioni sociali (1975) in Teoria generale della po-

litica Torino Einaudi 271-293Boltanski L Esquerre A (2017) Enrichissement Une critique de la marchandise paris

GallimardBovero m (1981) Il concetto democratico di libertagrave e la laquocostrizione ad essere liberiraquo

laquoFenomenologia e Societagraveraquo 4 13-14 65-73Bugra A (2015) Hayek and Polanyi on Choice and Inevitability laquoTeoria politicaraquo An-

nali 5 317-328Cassirer E (1994) Das Problem Jean Jacques Rousseau (1938) tr it Il problema Gian

Giacomo Rousseau in Cassirer E darnton R Starobinski j Tre letture di Rousse-au Roma-Bari Laterza

Cocchiara G (1981) Il mondo alla rovescia (1964) Torino Bollati BoringhieriCuono m (2015) In principio era il mercato poi venne la rete Disintermediazione spon-

taneitagrave legittimitagrave laquoIrideraquo 28 2 305-317

60 Questa ed altre tesi contenute nel presente lavoro sono state sviluppate da unrsquoaltra prospettiva in Cuono 2015

61 Hibou 2012

298 mASSImO CUONO

mdash (2016) Rapiditagrave Teoria storia e legittimazione del potere laquoRagion praticaraquo 40 1 137-155

drsquoEramo m (2017) Il selfie del mondo Indagine sullrsquoetagrave del turismo milano Feltri-nelli

della Volpe G (1957) Rousseau e Marx e altri saggi di critica materialista Roma Editori Riuniti

deratheacute R (1993) Rousseau et la science politique de son temps (1950) tr it Rousseau e la scienza politica del suo tempo Bologna il mulino

Elias N (1982) Uumlber den Prozess der Zivilisation (1969) tr it La civiltagrave delle buone maniere Bologna il mulino

Ferrara A (1989) Modernitagrave e autenticitagrave Saggio sul pensiero sociale ed etico di J J Rous-seau Roma Armando

Franzini m Granaglia E Raitano m (2014) Dobbiamo preoccuparci dei ricchi Le disuguaglianze estreme nel capitalismo contemporaneo Bologna il mulino

Franzini m pianta m (2016) Disuguaglianze Quante sono come combatterle Ro-ma-Bari Laterza

Gallino F manto F (2015) Tecniche di democrazia naturale Pedagogia e politica in Rousseau e Tocqueville laquoTeoria politicaraquo Annali 5 421-450

Gallino L (2000) Globalizzazione e diseguaglianze Roma-Bari LaterzaGarin E (1994) Introduzione a j j Rousseau Scritti politici vol I Roma-Bari LaterzaHarcourt B E (2011) The Illusion of Free Markets Punishment and the Myth of Natural

Order Cambridge (mass) Harvard University pressHayek F A (1986) Law Legislation and Liberty (1982) tr it Legge legislazione e liber-

tagrave milano il Saggiatoremdash (1995) The Road to Serfdom (1944) tr it La via della schiavitugrave milano RusconiHibou B (2012) La bureaucratisation du monde agrave lrsquoegravere neacuteolibeacuterale paris La deacutecouverteHont I (2015) Politics in Commercial Society Jean-Jacques Rousseau and Adam Smith

Cambridge (mass) Harvard University pressLanducci S (2014) I filosofi e i selvaggi (1972) ne Torino EinaudiLoche A (2003) Immagini dello stato di natura in Jean-Jacques Rousseau milano Fran-

coAngelimacpherson G B (1973) The Political Theory of Possessive Individualism From Hobbes

to Locke (1962) tr it Libertagrave e proprietagrave allrsquoorigine del pensiero borghese La teoria dellrsquoindividualismo possessivo da Hobbes a Locke milano Isedi

magri T (1996) Lrsquoordine sociale in Rossi p Viano C A (a cura di) Storia della filosofia 4 Il Settecento Roma-Bari Laterza

milanović B (2017) Global inequality A New Approach for the Age of Globalization (2016) tr it Ingiustizia globale Migrazioni disuguaglianze e il futuro della classe me-dia Roma Luiss University press

mirowski p (2009) Postface Defining Neoliberalism in mirowski plehwe 2009mirowski p plehwe d (eds) (2009) The Road from Mont Pegravelerin The Making of the

Neoliberal Thought Collective Cambridge (mass) Harvard University pressNeuhouser F (2014) Rousseaursquos Critique of Inequality Reconstructing the Second Dis-

course Cambridge Cambridge University pressOttonelli V (1995) Lrsquoordine senza volontagrave Il liberalismo di Hayek Torino Giappi-

chellipicketty T (2014) Le Capital au xxie siegravecle (2013) tr it Il capitale nel xxi secolo milano

Bompianipolanyi K (1974) The Great Transformation (1944) tr it La grande trasformazione

Torino EinaudiRodotagrave S (1990) Il terribile diritto Studi sulla proprietagrave privata Bologna il mulinoRousseau j j (1967) Eacutemile ou De lrsquoeacuteducation (1762) tr it Emilio Firenze Sansoni

LE dISEGUAGLIANzE dI ROUSSEAU dAL GRAND MONDE AL mONdO GLOBALE 299

mdash (1994a) Discours sur lrsquoorigine et les fondements de lrsquoineacutegaliteacute parmi les hommes (1755) tr it Discorso sullrsquoorigine e i fondamenti della diseguaglianza fra gli uomini in Scritti politici vol I Roma-Bari Laterza

mdash (1994b) Manuscrit de Genegraveve (1756) tr it Manoscritto di Ginevra in Scritti politici vol II Roma-Bari Laterza

mdash (1994c) Observations de Jean-Jacques Rousseau de Genegraveve sur la Reacuteponse qui a eacuteteacute faite agrave son Discours (1751) tr it Osservazioni di Gian Giacomo Rousseau di Ginevra a proposito della risposta data al suo discorso in Scritti politici vol I Roma-Bari La-terza

mdash (1997a) Les Confessions (1782) tr it Le confessioni in Scritti autobiografici Torino Einaudi

mdash (1997b) Les recircveries du promeneur solitaire (1782) tr it Le fantasticherie del passeg-giatore solitario in Scritti autobiografici Torino Einaudi

mdash (1997c) Lettres agrave Malesherbes (1762) tr it Lettere a Melesherbes in Scritti autobio-grafici Torino Einaudi

mdash (2008) Du contrat social (1762) tr it Contratto sociale Roma-Bari Laterzamdash (2015) Julie ou la Nouvelle Heacuteloiumlse (1761) tr it Giulia o la nuova Elosia milano

BompianiStarobinski j (1982) Jean-Jacques Rousseau La transparence et lrsquoobstacle (1975) tr it

Jean-Jacques Rousseau La trasparenza e lrsquoostacolo Bologna il mulinoVoltaire (2013) Dictionnaire philosophique (1764) tr it Dizionario filosofico milano

Garzanti

Eguaglianza e egualitarismo oggi da Bobbio a Babeuf e ritorno

Ermanno Vitale

Abstract

Equality and Egalitarianism today (from Bobbio to Babeuf and back)

In 1976 Norberto Bobbio wrote an essay called Equality and Egalitarianism that aimed at a better distinction between ideas often used as perfect synonymous Taking Bobbiorsquos distinction as a starting point Vitale faces the very different ideas of equality and inequality focusing mainly on the egalitarian thought of Gracchus Babeuf and his disciple Filippo Buonarroti The first period of Babeufrsquos thought before French Revolution is based on a reformist perspective the challenge is not to eliminate inequality but to reduce it so as to allow a form of moderate affluence for all Observing the events of the Revolution Babeuf gradually changed his mind If a structural inequality even if limited remains the whole problem will quickly come back as strong as prior to the reform Thus if we really desire equality we have to seek perfect equality that is to say Egalitarianism Buonarroti in 1828 will detail the social and political institutions of such egalitarian republic Now the question is what about liberty Is it possible to conciliate the new society of total equality with freedom rights and genuine political participation The answer of History has always been negative From Mill to Bobbio the claim for equality takes a more temperate form of liberal socialism Babeuf was right however to foresee that the liberal dimension involves the return to a market society which is inegalitarian The entire history of human societies seems to be an unavoidable (asymmetric) pendulum between the efforts to reach equality and the opposing and more successful ones to achieve forms of privilege

Keywords EqualityInequality Egalitarianism Liberal-Socialism French Revolution

1 Una tipologia dellrsquoeguaglianza

Nel 1976 Norberto Bobbio riflettendo sullrsquoonda lunga del 1968 cosigrave apriva il saggio Eguaglianza e egualitarismo laquoCon la contestazione giovanile sono tornate allrsquoonor del mondo non solo comrsquoegrave opinione comune le dottrine libertarie ma anche quelle egualitarie del resto il rapporto fra le une e le altre egrave nella pratica strettissimo anche se teoricamente conviene distinguerleraquo 1 Fuori della temperie culturale del Sessantotto in veritagrave anche nella pratica se con essa si intendono

Universitagrave della Valle drsquoAosta evitaleunivdait1 Bobbio 1999 247

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 301-316

302 ERmANNO VITALE

i fenomeni politici reali storicamente descrivibili il rapporto fra dottrine liber-tarie e dottrine egualitarie non egrave affatto cosigrave stretto e scontato Anzi come ve-dremo nelle conclusioni puograve essere altamente problematico e conflittuale fino a delineare un aut aut da cui egrave difficile uscire tanto nella teoria quanto nella prassi con un compromesso plausibile che non sacrifichi lrsquoeguaglianza mdashma quale eguaglianzamdash sullrsquoaltare della libertagrave mdashma quale libertagravemdash o viceversa

Tuttavia prima di affrontare tali questioni egrave opportuno per un verso pren-dere sul serio lrsquoinvito di Bobbio a distinguere sotto il profilo teorico i diversi tipi di libertagrave e di eguaglianza e per lrsquoaltro dichiarare quale sia la prospettiva o preoccupazione politica che chi scrive considera oggi ineludibile Come risulta evidente la prospettiva del saggio di Bobbio da cui prendo le mosse egrave quella dellrsquoeguaglianza O meglio del suo opposto una inusitata e scandalosa disegua-glianza che continua a crescere vertiginosamente potrei ricordare i report che pubblica annualmente Oxfam secondo i quali un pugno di ricchissimi dispone dello stesso patrimonio della metagrave piugrave povera del pianeta O citare gli studi in cui dallrsquoanalisi dei dati discende la preoccupazione e lrsquoindignazione per un mondo che dominato da un economicismo completamente sordo alle esigenze dei piugrave deboli distrugge le tutele dello stato sociale e si sporge tronfio sul precipizio di una nuova eclissi della ragione 2

Oggi ancor piugrave che mezzo secolo fa e forse ancor piugrave che ai tempi del Discorso sullrsquoorigine e i fondamenti della diseguaglianza fra gli uomini egrave questo lrsquolaquointeresse per il mondoraquo che a mio avviso piugrave di ogni altro richiede il lavoro e lo sforzo descrittivo e normativo della teoria politica

A tale scopo egrave utile riprendere la tipologia dellrsquoeguaglianza e le osservazioni che la completano proposte da Bobbio nel giagrave citato saggio del 1976 prima di presentare e discutere i tipi di eguaglianza egrave opportuna ancora una precisazio-ne preliminare laquodico subito mdashscrive Bobbiomdash che le mie osservazioni sono derivate quasi esclusivamente dallrsquoanalisi di un testo che considero non da ora per la completezza del programma sociale che vi egrave esposto e per la ricchezza dei particolari con cui egrave presentato un prototipo dellrsquoideologia egualitaria la Conspiration pour lrsquoeacutegaliteacute dit de Babeuf di Filippo Buonarrotiraquo 3 Ricordare e approfondire mdashcome tenterograve di fare in seguito pur senza pretese di esegesi filo-

2 A titolo di esempio si veda lrsquoincipit di Franzini e pianta 2016 3 laquoNegli ultimi trentrsquoanni nelle nostre societagrave le condizioni economiche delle persone sono diventate piugrave diseguali i ricchi sono diven-tati molto piugrave ricchi la classe media si egrave ridotta i poveri sono scivolati ancora di piugrave nella povertagrave Nelle economie avanzate la diseguaglianza economica misurata sia in termini di reddito sia in termini di ricchezza egrave drammaticamente aumentata e le disparitagrave di reddito sono addirittura tornate ai livelli di un secolo fa La diseguaglianza rimane estremamente alta anche a livello globale nonostante la rapida crescita dei principali paesi in via di sviluppo la Cina e lrsquoIndia dove le diseguaglianze interne stanno esplodendoraquo Sulla diseguaglianza a livello globale e le sue devastanti conseguenze cfr milanovic 2017 di tali conseguenze mi limito a segnalarne una secondo lrsquoautore piugrave chiaramente visibile negli Stati Uniti quella relativa alla scomparsa della democrazia laquomentre il sistema politico rimane democratico nella forma percheacute la libertagrave di espressione e il diritto di associarsi sono stati preservati e le elezioni sono libere mdashafferma milanovicmdash il sistema sta cominciando a assomigliare sempre piugrave a una plu-tocrazia In termini marxisti egrave una dittatura della classe dei possidenti anche se sembra formalmente una democraziaraquo (milanovic 2017 185) Lrsquoapparente alternativa in altri contesti egrave lrsquoavvento di non meno preoccupanti regimi populisti

3 Bobbio 1999 247-248

EGUAGLIANzA E EGUALITARISmO OGGI dA BOBBIO A BABEUF E RITORNO 303

logicamdash il pensiero di Babeuf e del suo amico e discepolo Buonarroti potrebbe essere il modo per rimettere in onore almeno nella teoria lrsquounico tipo di egua-glianza che non si rivela insufficiente e contraddittorio conoscendo al tempo stesso il prezzo che per ottenerla non si puograve non pagare

Incrociando le due domande inevitabili per condurre una riflessione anali-ticamente rigorosa sullrsquoeguaglianza mdasheguaglianza fra chi ed eguaglianza in che cosamdash Bobbio propone limitandosi a utilizzare la coppia tutto-parte di distin-guere lrsquoeguaglianza di alcuni in qualche cosa lrsquoeguaglianza di alcuni in tutto eguaglianza di tutti in qualche cosa lrsquoeguaglianza di tutti in tutto mettendo alla prova della storia e della storia delle idee la tipologia cosigrave costruita osserva che il primo tipo di eguaglianza (di alcuni in qualche cosa) egrave politicamente di scarso interesse percheacute in qualsiasi forma di governo e in qualsiasi societagrave ci saranno alcune persone eguali in qualcosa non fossrsquoaltro che in virtugrave di una norma men-tre il secondo tipo (eguaglianza di alcuni in tutto) non ha riscontri sicuri nella storia delle istituzioni politiche e trova un esempio importante ma per cosigrave dire esclusivamente filosofico-letterario nella classe dei guerrieri cosigrave come descritta nella Repubblica di platone

piugrave rilevanti sono invece gli altri due tipi Lrsquoeguaglianza di tutti in qualche cosa copre un vastissimo arco di fenomeni sociali e politici che puograve andare dal mero riconoscimento dellrsquoeguaglianza giuridica mdashla legge egrave eguale per tuttimdash fino ai complessi e raffinati sistemi politico-istituzionali della tradizione socialde-mocratica che attribuiscono alle persone un insieme piugrave o meno sostanzioso di diritti (di libertagrave politici e sociali) Infine lrsquoultimo tipo mdashlrsquoeguaglianza di tutti in tutto ovvero lrsquounica posizione che si puograve correttamente definire come egualitari-smo in quanto pone come prioritario e costitutivo di un regime politico il valore dellrsquoeguaglianzamdash egrave stato il principio ispiratore del comunismo laquoscientificoraquo di matrice marxista e dei suoi tentativi di realizzazione novecenteschi Celeberri-ma egrave lrsquoesclamazione di marx nella Critica al programma di Gotha laquoCiascuno se-condo le sue capacitagrave a ciascuno secondo i suoi bisogniraquo 4 Questo in estrema e efficace sintesi egrave certamente il motto del perfetto egualitario perograve osserva Bobbio in piugrave occasioni marx non ci offre mai una descrizione articolata della societagrave egualitaria e delle sue istituzioni politiche In effetti lo stesso Manifesto del Partito comunista giunta lrsquoora di indicare le misure da realizzare una volta che il proletariato abbia preso il potere dunque nella fase della dittatura del proletariato che non egrave ancora la meta ultima la societagrave senza stato si limita a un sommario elenco di dieci punti punti in cui il traguardo ideale egrave chiaramen-te quello della societagrave egualitaria presentati perograve come indicazioni di massima soggetti a variazioni di luogo e di circostanze e non come lrsquoarchitettura il model-lo archetipico di una comunitagrave politica egualitaria Secondo Bobbio come giagrave detto questo tentativo architettonico si prospetta invece nel modo piugrave compiuto nellrsquoopera di Babeuf e Buonarroti per quanto marx li considerasse espressioni di comunismo primitivo

Quanto segue nei prossimi paragrafi vuole essere un tentativo di prendere sul serio e approfondire il pensiero di Babeuf e Buonarroti alla luce delle osser-

4 marx 1975 43

304 ERmANNO VITALE

vazioni di Bobbio che nel suo saggio Eguaglianza e egualitarismo non si limita a proporre una tipologia dei significati di eguaglianza prima di passare a discutere alcuni aspetti teoricamente rilevanti del pensiero di Babeuf e del suo discepolo Buonarroti egrave opportuno richiamare brevemente per servirsene come guida le successive laquoapprossimazioniraquo cosigrave le definisce Bobbio che specificano e artico-lano ulteriormente la tipologia dellrsquoeguaglianza

Sono cinque La prima laquoapprossimazioneraquo consiste in una riformulazio-ne correttiva rispetto a unrsquoidea troppo ingenua (o volutamente caricaturale) di egualitarismo In altri termini consiste nel riconoscere in questrsquoultimo un idea-le-limite che non ignora le differenze e anche le diseguaglianze che ci sono tra gli esseri umani in ragione dei caratteri delle attitudini del genere noncheacute delle condizioni fisiche e mentali che fra lrsquoaltro mutano nelle diverse fasi della vita di conseguenza per prendere sul serio una dottrina egualitaria bisogna definirla come quella che laquochiede lrsquoeguaglianza del maggior numero di individui per il maggior numero di beniraquo 5

Una seconda considerazione riguarda il criterio di distribuzione delle risor-se Il criterio egualitario per eccellenza egrave quello del bisogno A questo si con-trappone quello per eccellenza inegualitario il criterio del merito o capacitagrave di cui il criterio laquoa ciascuno secondo il suo lavororaquo rappresenterebbe una sorta di derivato inteso a ingannare i lavoratori almeno secondo la marxiana Critica al programma di Gotha Tuttavia questo non significa che il pensiero egualitario non riconosca le (diseguali) capacitagrave perograve a capacitagrave eccellenti non corrisponde una superiore remunerazione Corrispondono piuttosto maggiori oneri maggiore re-sponsabilitagrave e doveri nei confronti della comunitagrave cui si appartiene

Una terza osservazione riguarda la differenza fra eguaglianza nei punti di par-tenza e nei punti di arrivo per lrsquoegualitario solo la seconda egrave per cosigrave dire laquoveraraquo eguaglianza La prima consiste nel mettere tutti in grado di competere alla pari senza pesanti svantaggi iniziali (almeno allrsquoapparenza) Ersquo mera eguaglianza delle opportunitagrave il cui scopo in fondo consiste in un forma di cooptazione cioegrave nel non disperdere dal punto di vista della ruling class i talenti nascosti nella classe media e perfino nelle classi subordinate ma la visione competitiva della societagrave resta inalterata Si potrebbe anzi dire che lrsquoeguaglianza delle opportunitagrave egrave lrsquoav-versario piugrave insidioso per i fautori dellrsquoegualitarismo Offrire una chance di com-petere con successo non permette di vedere con chiarezza che la competizione tra gli individui egrave lrsquoerrore

Una quarta approssimazione alla ricerca degli elementi essenziali dellrsquoeguali-tarismo concerne le forme mediante le quali si persegue la perfetta eguaglianza Lrsquoegualitario non ha come obiettivo lrsquoestendere a tutti i vantaggi che prima sono propri solo di pochi (per esempio passando dal suffragio ristretto a quello uni-versale) Il suo obiettivo egrave laquolivellareraquo dare a chi ha meno togliendo al contempo a chi ha di piugrave del necessario Togliere ai latifondisti per distribuire in parti egua-li ai contadini Insomma togliere a chi ha troppo per dare a chi ha troppo poco allo scopo di raggiungere un equilibrio sociale e morale La sobrietagrave la morigera-

5 Bobbio 1999 248-249

EGUAGLIANzA E EGUALITARISmO OGGI dA BOBBIO A BABEUF E RITORNO 305

tezza come ideale di vita buona per la comunitagrave e per ogni suo singolo membro neacute lusso neacute miseria Una comunitagrave politica in cui per ipotesi vigesse una perfetta eguaglianza nel lusso di tutti i cittadini non sarebbe per nulla desiderabile

La quinta considerazione riguarda lrsquoorigine della diseguaglianza per lrsquoegua-litario lrsquoeguaglianza egrave naturale le diseguaglianze artificiali ossia prodotte dalle forme di organizzazione della vita sociale In quanto artificiali egrave in nostro potere correggere le diseguaglianze Ecco qui il principale debito teorico di Babeuf nei confronti di Rousseau Al contrario se mdashcome ritiene lrsquoinegualitariomdash le dise-guaglianze sono profondamente naturali e semmai egrave la societagrave a imporre artifi-cialmente lrsquoeguaglianza in vari gradi e maniere allora il problema egrave permettere alle diseguaglianze naturali di esprimersi quanto piugrave liberamente possibile La scelta della posizione dipende in ultima analisi da quale laquooperazione menta-leraquo 6 risulti prevalente lrsquoegualitario vede soprattutto i caratteri di appartenenza al genus per cui tutti hanno in pari modo esigenze elementari da soddisfare e la comunitagrave politica a questo deve provvedere lrsquoinegualitario invece si focalizza sulla differenza di capacitagrave tra gli individui e la ritiene preminente criterio di allocazione dei beni sociali

2 Babeuf da riformista a rivoluzionario

I lineamenti del pensiero egualitario trovano dunque la loro piugrave compiuta esposizione programmatica e in qualche modo la loro esaltazione si fanno in-somma disegno del mondo nuovo visione della futura societagrave di eguali nel pro-getto e nella militanza politica di Babeuf Comrsquoegrave noto Buonarroti scampato al patibolo dopo il fallimento della Congiura degli Eguali (1796) non cesseragrave mai di imbastire nuovi tentativi insurrezionali e riprenderagrave nel suo libro del 1828 le idee che ispirarono i congiurati i quali trovavano in Babeuf unrsquoindiscussa guida intellettuale morale e politica

puograve essere opportuno richiamare brevemente qualche tratto biografico di questa a mio avviso straordinaria figura drsquointegritagrave morale poicheacute nel caso di Babeuf il riferimento agli aspetti salienti della biografia egrave rilevante per compren-dere il suo pensiero e il suo passaggio da posizioni lato sensu riformiste a quelle rivoluzionarie che sognavano la costruzione di una repubblica capace di realiz-zare il piugrave puro egualitarismo Franccedilois-Noeumll Babeuf nasce nel 1760 da famiglia povera in un piccolo paese della piccardia regione ancora molto caratterizzata dal vecchio regime feudale Cosigrave lo stesso Babeuf a fine 1793 narra delle sue origini laquoJe suis neacute dans la fange Je me sers de ce mot par lequel nos anciens grands avilissaient tout ce qui nrsquoeacutetait pas autant qursquoeux eacuteloigneacute de la nature je me sers de ce mot dis-je pour exprimer fortement que jrsquoai reccedilu lrsquoecirctre sur les derniers deacutegreacutees de la misegravere par conseacutequent sur les premiers deacutegreacutees du sans-culottismeraquo 7

Nonostante questa condizione allrsquoetagrave di otto anni impara a leggere e scrivere e ciograve gli permetteragrave in seguito dopo circa cinque anni passati a fare lrsquoumile e fati-

6 Bobbio 1999 2557 Le memorie di Babeuf sono rimaste incompiute Il passo egrave citato in dalin 1976 35

306 ERmANNO VITALE

cosissimo lavoro di terrassier (sterratore) di trovare un impiego come laquofeudistaraquo una sorta di agrimensore e mdashsia lecita lrsquoattualizzazionemdash commercialista il cui compito consisteva nel prestare servizio presso la nobiltagrave terriera ed escogitare maniere per esigere dai contadini maggiori diritti sulle proprietagrave Grazie a questo impiego Babeuf potragrave conoscere laquoles affreux mystegraveres des usurpations de la caste nobleraquo 8 che solleveranno la sua indignazione e dai quali inizieragrave il suo percorso al tempo stesso di riflessione e di lotta politica

Frutto maggiore di questo primo periodo di impegno riformatore saragrave il suo unico vero e proprio volume Le Cadastre perpeacutetuel redatto nel 1787 e pub-blicato nellrsquoottobre del 1789 in collaborazione con il matematico Audifredd Il progetto che si struttura prima degli eventi rivoluzionari egrave sicuramente ardito prevedendo in estrema sintesi di giungere come recita il titolo completo dellrsquoo-pera a laquoune contribution unique tant sur les Possessions territoriales que sur les revenus personnelsraquo il cui esattore egrave esclusivamente lo stato e le cui modalitagrave debbono essere improntate ad una scrupolosa ripartizione del fardello che tutti i cittadini debbono portare in relazione al loro reddito e patrimonio dunque alla loro capacitagrave contributiva In realtagrave nel Cadastre crsquoegrave molto di piugrave di una riforma del catasto e di una riforma agraria crsquoegrave una sorta di prima prefigurazione di uno stato sociale laico per esempio si pensa allrsquoistituzione di una cassa nazionale per la sussistenza dei poveri a un piano nazionale di educazione accessibile a tutti a cure sanitarie gratuite prestate da medici dipendenti pubblici alla giustizia esercitata da magistrati anchrsquoessi dipendenti pubblici alla quale ogni cittadino potrebbe finalmente avere accesso Tuttavia queste misure per quanto radicali e sconvolgenti non solo rispetto allrsquoordine ancien regime ma anche rispetto a colo-ro che dopo il 14 luglio desideravano cambiamenti limitati si presentano come provvedimenti volti a ridurre ma non a eliminare la diseguaglianza Vale a dire come provvedimenti che rientrano nel terzo tipo di eguaglianza eguaglianza di tutti in qualcosa e non nel quarto tipo eguaglianza di tutti in tutto ovvero in una prospettiva dichiaratamente egualitaria Anche le forme in cui Babeuf rite-neva illudendosi di poter trasformare in realtagrave il suo progetto tradiscono una propensione riformista e una fiducia illuministica nel potere delle buone ragioni universalistiche che prima o poi dovranno essere ascoltate e comprese soprattut-to dalle classi dirigenti per il semplice motivo che sono soluzioni oggettivamente migliori e nellrsquointeresse di tutti almeno nel medio-lungo periodo A riprova di questo atteggiamento gli anni che precedono il 1789 sono caratterizzati dai ten-tativi alla fine sempre deludenti di collaborare con quegli esponenti dellrsquoestabli-shment apparentemente propensi a fomentare il progresso scientifico e sociale 9

Il fallimento del Cadastre come operazione politico-culturale e in seguito gli eventi della rivoluzione che dopo la fase giacobina e il Terrore danno luo-go alla reazione di Termidoro spingono definitivamente Babeuf a ritenere che lrsquoeguaglianza di tutti in tutto vada conquistata con lrsquoinsurrezione rivoluzionaria

8 Cosigrave Babeuf sul numero 29 (dicembre 1794) del foglio che redigeva pressocheacute da solo il laquoTribun du peupleraquo

9 Si veda a titolo di esempio la corrispondenza con dubois du Fosseux segretario dellrsquoAccademia di Arras nella quale Babeuf parla con entusiasmo del suo progetto di laquoCadastreraquo ricevendo in risposta frasi generiche che dimostrano un sostanziale disinteresse

EGUAGLIANzA E EGUALITARISmO OGGI dA BOBBIO A BABEUF E RITORNO 307

Non possiamo qui rendere neppur minimamente conto di tutti i movimenti e contro-movimenti che troviamo nel suo laquoTribun du peupleraquo in relazione al con-tinuo mutamento di un quadro politico che rimane fluido e incandescente per esempio lrsquoodio contro Robespierre che accomuna Babeuf agli ambienti sancu-lotti parigini al punto da non nascondere la soddisfazione per il 9 termidoro puograve stupire ma ciograve che conta egrave la definitiva elaborazione di una critica sociale radi-cale che non lascia spazio ad alcuna mediazione o collaborazione fra le classi e della conseguente prospettiva egualitaria cosigrave come emerge in alcune pagine anche letterariamente di grande spessore

mi riferisco a tre testi a mio avviso esemplari e ancor oggi vivi che a partire dalla fine del 1794 ci avvicinano al momento della fallita Congiura e allrsquoarresto di Babeuf e dei suoi compagni il 10 maggio 1796 A cavallo tra il 1794 e il 1795 Babeuf spiega sul laquoTribun du peupleraquo la situazione politica nei termini sia pure rudimentali e insoddisfacenti se guardati da una prospettiva marxista della lot-ta di classe Si fronteggiano due partiti ormai entrambi repubblicani ma che vedono in maniera distinta se non opposta la repubblica da costituire laquoLrsquouno la desidera borghese e aristocratica lrsquoaltro intende averla fatta e che rimanga integralmente popolare e democratica Lrsquouno vuole la repubblica del milione di cittadini che fu sempre il nemico il dominatore lrsquoesattore lrsquooppressore la san-guisuga degli altri ventiquattro del milione che si diletta da secoli nellrsquoozio a spese del nostro sudore e del nostro lavoro lrsquoaltro partito vuole la repubblica per i ventiquattro milioni che ne hanno gettato le basi cementandole con il loro sangue che nutrono sostengono provvedono la patria di tutti i suoi bisogni la difendono e muoiono per la sua sicurezza e la sua gloria Il primo partito vuole nella repubblica il patriziato e la plebe vi vuole un piccolo numero di privilegiati e di signori colmi di superfluitagrave e di delizie la maggioranza ridotta alla situazione di iloti e di schiavi il secondo partito vuole per tutti non soltanto lrsquoeguaglianza dei diritti lrsquoeguaglianza sulla carta ma anche lrsquoonesta agiatezza la sufficienza legalmente garantita di tutti i bisogni fisici di tutti i vantaggi sociali come giusta e indispensabile ricompensa della porzione di lavoro che ciascuno ha fornito allrsquoimpresa comuneraquo 10

In queste righe che per molti aspetti sono una piccola summa del pensie-ro egualitario crsquoegrave tuttavia ancora un qualche spazio aperto ad una prospettiva di contenimento non di azzeramento delle diseguaglianze dopo aver posto il tema della ristrettissima eacutelite di redditieri che opprimono la restante parte dei cittadini e che vogliono semplicemente sbarazzarsi degli orpelli feudali per-petuando perograve le dinamiche del privilegio Babeuf pretende sigrave di andare oltre lrsquoeguaglianza sulla carta lrsquoeguaglianza della dichiarazione ma si limita ancora a reclamare per tutti una laquoonesta agiatezzaraquo che non coincide necessariamen-te con una perfetta eguaglianza di trattamento fra i cittadini e di risorse a loro disposizione Queste espressioni paiono riformulare il tema rousseauiano della repubblica disegnata nel Contratto sociale dove si richiede appunto un conteni-mento delle diseguaglianze sociali e economiche che nessun cittadino sia cosigrave

10 Milione dorato e pance vuote laquoTribun du peupleraquo 29 dicembre 1794-gennaio 1795 263-265 La traduzione italiana cui farograve drsquoora innanzi riferimento si trova in Babeuf 1969 199-200

308 ERmANNO VITALE

ricco da poter comprare il voto di qualcun altro e nessuno cosigrave povero da essere costretto a venderglielo

passano circa sei mesi e la critica alla repubblica borghese e alle strutture economiche del nascente capitalismo si fa piugrave dura e circostanziata In una let-tera allrsquoamico Charles Germain egli scrive laquoIl commercio dicono i suoi fautori deve tutto vivificare deve arrecare nutrimento a tutti i suoi agenti dal primo operaio che produce e appresta le materie prime fino al capo di manifattura che dirige i grandi esercizi fino al commerciante che fa circolare nei diversi luoghi i manufatti Sigrave ecco ciograve che il commercio dovrebbe fare ma non fa Esso deve ar-recare nutrimento a tutti i suoi agenti e deve farlo in modo eguale ma lo fa assai inegualmente mi chiedo chi siano quei novantanove uomini mal vestiti su cento che incontro sia nelle nostre campagne sia nelle nostre cittagrave [] Se poi osservo la piccola minoranza che non manca di nulla al di fuori dei proprietari terrieri la vedo composta di tutti coloro che di fatto non mettono le mani in pasta di tutti coloro che si limitano a calcolare combinare travestire ravvivare ringiovanire sotto forme sempre nuove lrsquoantico complotto della parte contro il tuttoraquo 11 Il complotto prosegue Babeuf egrave orchestrato da laquospeculatori criminaliraquo che con la complicitagrave dei mercanti sono in grado di imporre agli unici veri produttori laquola legge barbara dettata dai capitaliraquo laquoLavora molto mangia poco o non avrai piugrave lavoro e non mangerai affattoraquo 12

Se questa egrave la diagnosi bisogna allora provare a disarticolare leve e ingranaggi della grande macchina del laquocommercioraquo (del mercato ovvero della societagrave ca-pitalistica pur se agli albori) che stritola le classi lavoratrici Una soluzione che punti al mero contenimento della diseguaglianza e assicuri a tutti almeno una onesta agiatezza non pare piugrave sufficiente al tribuno del popolo Gracco Babeuf Occorre stroncare alla radice le dinamiche socio-economiche della diseguaglian-za mentre limitarsi a contenerla significherebbe comunque ammetterla e rasse-gnarsi al fatto che in breve tempo la forbice torni quasi inerzialmente ad allargar-si A fine 1795 sul laquoTribun de peupleraquo esce il Manifesto dei plebei che si propone di andare oltre la critica alla repubblica borghese e aristocratica per prefigurare la societagrave nuova che dovragrave sostituire la laquobarbara legge dettata dai capitaliraquo con quella della perfetta eguaglianza laquoAbbiamo stabilito che la perfetta eguaglianza egrave un diritto primitivo che il patto sociale lungi dallrsquoarrecare pregiudizio a quel diritto naturale deve solo dare a ogni individuo la garanzia che non saragrave mai violato e pertanto non avrebbero mai dovuto esserci istituzioni che favorissero lrsquoineguaglianza la cupidigia e permettessero che il necessario potesse essere sot-tratto agli uni per costituire un superfluo per altri Che tuttavia srsquoera verificato il contrario che assurde convenzioni srsquoerano introdotte nella societagrave e avevano protetto lrsquoineguaglianza avevano permesso la spoliazione della maggioranza da parte della minoranza e erano sopraggiunte epoche in cui come ultimo risultato di queste regole sociali omicide lrsquouniversalitagrave delle ricchezze comuni si trova-

11 Babeuf 1969 210-211 Come si puograve vedere la paternitagrave del tema dellrsquouno per cento che si arric-chisce alle spalle del restante novantanove per cento non egrave affatto di Occupy Wall Street o di j Stiglitz che ovviamente lo sviluppa alla luce della contemporaneitagrave (cfr Stiglitz 2013)

12 Babeuf 1969 212

EGUAGLIANzA E EGUALITARISmO OGGI dA BOBBIO A BABEUF E RITORNO 309

va inglobata nelle mani di pochi che la pace naturale quando tutti sono felici veniva quindi necessariamente pregiudicata e poicheacute la massa non poteva piugrave sopravvivere non aveva nulla in suo possesso non incontrava che cuori spietati nella casta che tutto ha accaparrato questi effetti determinavano lrsquoepoca delle grandi rivoluzioniraquo 13

Nel Manifesto i cui toni sono volutamente incendiari si ripropongono mdashin forme talvolta esasperate e ripetute fino alla noia che forzano lrsquoereditagrave teorica dei piugrave volte citati Rousseau e diderotmdash i temi classici dellrsquoegualitarismo radicale dellrsquoultimo Babeuf solo la perfetta eguaglianza che comporta lrsquoabolizione del di-ritto di proprietagrave assicura la felicitagrave comune e di conseguenza quella individuale dagrave senso a un patto sociale che non sia un inganno a danno della maggioranza ed egrave garanzia della pace sociale Lrsquoordine proprietario contrario alla natura e fon-dato sul merito e la diseguaglianza portato alle sue estreme conseguenze genera invece il tempo della rivoluzione tempo che secondo Babeuf egrave ormai maturo A seguito della pubblicazione del Manifesto Babeuf egrave costretto alla clandestinitagrave ma sul suo giornale respinge le accuse di fomentare il disordine e lrsquoanarchia Il vero disordine sociale mdashargomentamdash egrave il frutto della laquobarbara legge dettata dai capitaliraquo contro cui si battono gli egualitari

Tuttavia anche nel Manifesto dei Plebei che proprio in quanto manifesto dovrebbe contenere almeno qualche traccia dellrsquoordine sociale che realizzeragrave la perfetta eguaglianza poco si dice sulle istituzioni della repubblica popolare e democratica ossia della repubblica egualitaria Si promettono ovvie misure di ridefinizione della proprietagrave cosigrave come misure contro la trasmissione ereditaria delle fortune ma per conoscere lrsquoarticolato disegno sociale e politico-istituziona-le dellrsquoordine che i congiurati pensavano di dare alla Francia qualora avessero avuto successo bisogneragrave attendere che Filippo Buonarroti pubblichi nel 1828 la Cospirazione per lrsquoeguaglianza detta di Babeuf

3 La cittagrave futura tra utopia e distopia

Vale la pena prima di entrare nel merito del disegno istituzionale che avreb-be dovuto realizzare la laquoeguaglianza realeraquo riprendere qualche passo della pre-fazione di Buonarroti laquoUn momento prima della nostra condanna sui banchi dellrsquoalta corte di Vendocircme mentre la scure aristocratica stava per colpirli Ba-beuf e dartheacute ricevettero da me la promessa di vendicare la loro memoria pub-blicando unrsquoesposizione esatta delle nostre comuni intenzioni che erano state cosigrave stranamente sfigurate dallo spirito di parteraquo 14 per restituire lrsquoautenticitagrave dei loro principi ai cospiratori mdashlaquocittadini coraggiosi convinti della loro giustizia e fieri di rischiare la vita per sostenerliraquomdash 15 Buonarroti utilizza come fonti laquoi miei ricordi i documenti del processo che srsquoistruigrave contro di loro e alcuni frammenti finora sconosciutiraquo sfuggiti alla polizia e al timore di amici troppo prudenti che

13 Ibidem 231-23214 Buonarroti 1971 315 Ibidem 4

310 ERmANNO VITALE

distrussero molte carte laquoSe errammo mdashaggiungemdash il nostro errore fu almeno integrale essi vi perseverarono fino alla tomba e io dopo averci riflettuto in seguito e a lungo sono rimasto convinto che lrsquoeguaglianza da loro vagheggiata egrave la sola istituzione idonea a conciliare tutti i veri bisogni a ben dirigere le passioni utili a contenere quelle dannose e a dare alla societagrave una forma libera felice pacifica e duraturaraquo 16

Sono in particolare i capitoli sesto settimo e ottavo quelli in cui Buonarroti presenta il progetto della comunitagrave futura dove regneragrave la laquosanta eguaglianzaraquo Naturalmente ci limiteremo qui a illustrare i punti salienti La laquoproscrizione della proprietagrave individualeraquo egrave lo scopo finale dellrsquoinsurrezione pertanto nella forma sociale vagheggiata dai congiurati laquospariscono le ricchezze individuali e il diritto di proprietagrave egrave sostituito dal diritto di ogni individuo a unrsquoesistenza fe-lice quanto quella di tutti gli altri membri del corpo socialeraquo 17 diritto garantito dallrsquoobbligo imposto a ogni associato di sobbarcarsi la sua quota di quel lavoro che egrave necessario a conservare e far prosperare la societagrave medesima Fin dai suoi principi fondamentali mdashabolizione della proprietagrave privata e comunione dei beni e del lavoromdash il disegno della societagrave futura porta con seacute lrsquoambiguitagrave propria del nume ispiratore Rousseau da un lato la societagrave civile pare idealmente co-stituirsi a partire da individui che srsquoimpegnano reciprocamente ad associarsi me-diante un patto per garantirsi un concettualmente inafferrabile diritto naturale alla felicitagrave dallrsquoaltro risulta immediatamente chiaro che saragrave lrsquolaquoio comuneraquo a stabilire perentoriamente le forme e i modi in cui si dovragrave realizzare tale felicitagrave politica etica diritto e economia sembrano fondersi o almeno sovrapporsi spes-so e volentieri nella repubblica immaginata dai congiurati Costruita universali-sticamente a partire dagli individui e dai loro diritti in particolare dal diritto di tutti a una vita felice la repubblica di Babeuf assume ben presto la forma di una comunitagrave organicisticamente concepita nella quale i membri fanno parte di un corpo comune la cui prioritagrave assiologica non egrave mai in discussione

Infatti per assicurare non solo la conservazione ma raggiungere anche una sorta di abbondanza frugale di piena soddisfazione dei bisogni di ciascuno con-siderati mdashda chi se non dai pubblici magistratimdash necessari non superflui oc-correragrave che lrsquoobbligo del lavoro comprenda pure la scelta dellrsquoattivitagrave piugrave adatta in una inevitabile distribuzione dei compiti per ogni membro della comunitagrave laquoQuesta distribuzione ha origine nella case di educazione pubblica [] i magi-strati incaricati della loro direzione vi faranno praticare tutti i generi di lavoro ordinati dalle leggi facendo applicare a ciascuno di essi un numero di allievi pro-porzionato ai bisogni tenuto conto delle loro forze e delle loro inclinazioniraquo 18 Allo stesso fine gli abitanti andranno redistribuiti sul territorio della repubblica spostandoli dalla cittagrave troppo popolose in cui si annida la corruzione morale alla campagna luogo per eccellenza della produzione dei beni necessari

Anche lrsquoedilizia e lrsquoarchitettura dovranno conformarsi alla legge suprema dellrsquoeguaglianza producendo uniformitagrave delle abitazioni e riservando la laquomagni-

16 Ibidem 4-517 Ibidem 14918 Ibidem 163

EGUAGLIANzA E EGUALITARISmO OGGI dA BOBBIO A BABEUF E RITORNO 311

ficenzaraquo ai soli edifici pubblici Le stesse regole varranno per lrsquoarredamento delle case e per lrsquoabbigliamento dei cittadini laquoIl comitato insurrezionale era drsquoaccordo che bisognava fare le piugrave grandi concessioni alla salubritagrave e allo sviluppo degli or-gani nessuna alla moda e alla frivolezza desiderava anche che il popolo francese adottasse un costume che lo distinguesse da tutti gli altri popoliraquo 19

Strumento per convincere tutti cittadini a interiorizzare lrsquoeguaglianza reale e i comportamenti ad essa conformi egrave evidentemente lrsquoeducazione comune laquoLrsquoimpronta della vita morale doveva essere data dallrsquoeducazione comune che [i congiurati] ponevano sotto lrsquoimmediata direzione della repubblica in seguito la coscienza morale si sarebbe fortificata nella vita civile dove i giovani avrebbero trovato gli stessi sentimenti le stesse opinioni e gli stessi costumi che avrebbero imparato a amare fin dai loro primi anniraquo 20 Qui i babuvisti cadono in una se-conda plateale contraddizione Non la coscienza morale bensigrave il conformismo egrave il frutto di unrsquoeducazione che si confonde con la propaganda e ha come scopo evidente formare il pensiero unico dellrsquoegualitarismo La coscienza morale si ali-menta del dubbio del conflitto tra posizioni distinte e spesso opposte

La stessa democrazia assembleare mdashle assemblee laquodi sovranitagraveraquo con potere legislativo alle quali tutti i cittadini adulti sono tenuti a parteciparemdash 21 che i congiurati anelavano a realizzare egrave una farsa se tutte le eventuali proposte in senso contrario alla laquosanta eguaglianzaraquo sono considerate minacce controrivolu-zionarie alla vita della repubblica Il punto diventa definitivamente chiaro quan-do Buonarroti affronta il tema della libertagrave di stampa La stampa viene definita come laquoil mezzo di comunicazione piugrave attivo e il miglior baluardo contro lrsquousur-pazione della sovranitagrave del popoloraquo 22 percheacute essa sola consente ai cittadini di uno stato grande come la Francia di informarsi e di pronunciarsi con consapevo-lezza sui progetti di legge che debbono esaminare Tuttavia bisogna evitare che tale libertagrave ponga in discussione laquola giustizia dellrsquoeguaglianzaraquo e che la repubbli-ca possa essere abbandonata laquoa interminabili e funeste diatriberaquo pertanto nella repubblica egualitaria laquonessuno puograve esprimere opinioni direttamente contrarie ai sacri principi dellrsquoeguaglianza e della sovranitagrave popolareraquo cosigrave come laquonon

19 Ibidem 16120 Ibidem 16321 Il funzionamento della democrazia descritta da Buonarroti riprende sotto diversi aspetti quello

disegnato dalla Costituzione giacobina del 1793 che lo stesso Babeuf riteneva un documento impor-tante Accanto alle assemblee circondariali (di sovranitagrave) cui si aggiungeva un senato composto dagli anziani nominati dalla stessa assemblea crsquoera unrsquoassemblea centrale dei legislatori i cui delegati veniva-no eletti direttamente dal popolo laquocon il duplice mandato di proporre le leggi e emanare i decreti per assicurarne lrsquoesecuzione e dirigere e sorvegliare il governoraquo (Buonarroti 1971 188) Sarebbe inoltre stato istituito un corpo di laquoconservatori della volontagrave nazionaleraquo destinato a raccogliere gli atti delle assemblee di sovranitagrave per garantire in fondo tali assemblee e dunque la volontagrave sovrana dal rischio che i legislatori dellrsquoassemblea centrale usurpassero il potere legislativo Si esprimeva cosigrave una forte preoccupazione circa il rischio che il governo e i delegati si appropriassero della sovranitagrave popolare come giagrave temeva Rousseau nel Contratto sociale Tuttavia altrettanto forte era la preoccupazione che il popolo nel suo insieme non fosse sufficientemente saggio o comunque non fosse allrsquoaltezza del compi-to e andasse in qualche modo utilmente consigliato dagli anziani presenti nei senati che affiancavano le assemblee di sovranitagrave Un embrione di ferrea legge dellrsquooligarchia talmente ferrea da aprirsi un varco anche nella societagrave piugrave egualitaria che si possa immaginare

22 Buonarroti 1971 209

312 ERmANNO VITALE

puograve essere pubblicato nessuno scritto che tratti drsquouna qualunque pretesa rivela-zioneraquo 23 Lrsquoegualitarismo e lrsquoateismo sono dunque due dogmi repubblicani che insieme a tutto lrsquoapparato educativo inteso a costruire le certezze incrollabili del virtuoso cittadino sotto il diretto controllo dei magistrati spingono pericolosa-mente lrsquoutopia di un uomo e di un mondo nuovi mdashin cui forse non si vedranno piugrave novantanove straccioni per ogni uomo che vive nel superfluomdash nella terra di nessuno di una distopia totalitaria

4 La vana correzione liberalsocialista e la distopia realizzata del neoliberalismo

Questo scacco egrave stato in seguito reso palese da tutti i tentativi di realizzare lrsquoe-guaglianza reale Non si tratta solo della distanza tra i nobili ideali e la rozza ma-teria segnata dallrsquoiperdirigismo di nomenclature corrotte che producono mille forme di diseguaglianza occulta negate dalla retorica ufficiale dellrsquoeguaglianza e per questo forse ancora piugrave odiose Non si tratta insomma del tema orwelliano della fattoria degli animali Si tratta ancor prima di un problema teorico che a partire da quella fallita congiura saragrave ricorrente se la libertagrave individuale la liber-tagrave come insieme di diritti di libertagrave sia compatibile e in qualche modo coniu-gabile con una qualche forma di egualitarismo Se sia o meno possibile in altri termini trovare un punto di equilibrio di modo che lrsquoeguaglianza di tutti in tutto mdasho almeno una sua convincente approssimazionemdash non sopraffaccia i diritti di libertagrave in capo alle persone e viceversa che le libertagrave liberali non finiscano per essere il cavallo di Troia che apre la via al prevalere di unrsquounica laquolibertagraveraquo la libertagrave di commercio e drsquointrapresa la quale entra inevitabilmente in contrasto non solo con lrsquoeguaglianza reale ma anche con lrsquoesercizio effettivo delle libertagrave fondamentali della persona

Sul versante di coloro che pregiano lrsquoeguaglianza il tentativo di trovare una sintesi respingendo lrsquoidea che si tratti invece di un ossimoro prende il nome di socialismo liberale o liberalsocialismo 24 Scrive Carlo Rosselli laquoIl socialismo non egrave che lo sviluppo logico sino alle sue estreme conseguenze del principio di libertagrave [] Ersquo in nome della libertagrave egrave per assicurare unrsquoeffettiva libertagrave a tutti gli uomini e non solo a una minoranza privilegiata che i socialisti chiedono la fine dei privilegi borghesi e la effettiva estensione allrsquouniversale delle libertagrave borghesi egrave in nome della libertagrave che chiedono una piugrave equa distribuzione delle ricchezze e lrsquoassicurazione in ogni caso ad ogni uomo di una vita degna di questo nome egrave

23 Buonarroti 1971 209 A rafforzare lrsquoimpressione che la societagrave egualitaria potesse scivolare facilmente sul piano inclinato del conformismo che apre le porte al totalitarismo vi sono diversi altri indizi Uno per tutti la formazione di laquoassemblee di censuraraquo intese a laquotener vivo il desiderio dellrsquoap-provazione e il timore del biasimo pubblico In epoche stabilite si sarebbe esercitata una specie di censura sulla condotta dei cittadini e specialmente su quella dei magistratiraquo da parte del popolo a sua volta soggetto allrsquoinfluenza dei cittadini piugrave anziani riconosciuti per la loro probitagrave e saggezza (Buonar-roti 1971 179-180)

24 La domanda fu al centro del convegno tenutosi a Sassari nellrsquoaprile del 1991 e intitolato appun-to laquoLiberalsocialismo ossimoro o sintesiraquo i cui atti furono raccolti nel volume a cura di Bovero mura e Sbarberi 1994

EGUAGLIANzA E EGUALITARISmO OGGI dA BOBBIO A BABEUF E RITORNO 313

in nome della libertagrave che parlano di socializzazione di abolizione della proprietagrave privata dei mezzi di produzione e di scambio della sostituzione del criterio di socialitagrave dellrsquoutile collettivo al criterio egoistico dellrsquoutile personale nella dire-zione della vita sociale Tra una libertagrave media estesa allrsquouniversale e una libertagrave sconfinata assicurata ai pochi a spese dei molti meglio cento volte meglio una li-bertagrave mediaraquo 25 Lrsquoincontro grosso modo a metagrave strada auspicato da Rosselli prese forma giuridica in diverse costituzioni europee del secondo dopoguerra i partiti socialisti e comunisti rinunciarono di fatto a inseguire la chimera della perfetta eguaglianza per costruire insieme agli avversari di un tempo quel laquopatto di ci-viltagraveraquo che garantisse lrsquoeguaglianza en droits limitando le diseguaglianze senza tuttavia abolire la proprietagrave privata e la libera iniziativa economica

Ai tempi del Cadastre Babeuf aveva pionieristicamente provato a indicare una via simile confidando che le eacutelite illuminate avrebbero compreso che av-viare le riforme proposte era indispensabile per evitare il rischio concreto di una rivoluzione ma la fiducia in una prospettiva riformista viene presto meno Anche a rivoluzione in corso il carattere alla fine ingannevole della Dichiarazione dei diritti del 1789 che assicura libertagrave ed eguaglianza solo sulla carta egrave un tema ricorrente negli articoli del tribuno del popolo Al contempo Babeuf sembra convincersi che con il potere criminale e criminogeno della libertagrave di commercio e della logica della competizione mdashlaquoil commercio omicida e rapaceraquomdash 26 non ci sia mediazione che non sia apparente e non si concluda con una sconfitta Lrsquoor-dine egualitario egrave il solo modo di opporsi con durevole successo alla laquobarbara legge dettata dai capitaliraquo Se il prezzo da pagare per rovesciare il subdolo tota-litarismo della lex mercatoria era un certo grado di conformismo repubblicano tale prezzo doveva probabilmente apparirgli ragionevole

dire che il liberismo sia una forma di pensiero unico una forma di totali-tarismo in quanto applica i criteri di scelta dellrsquoeconomia di mercato a tutte le sfere della vita individuale e collettiva facendo di tali criteri dei dogmi e del mercato una sorta di scienza prima di metafisica o teologia sociale potrebbe apparire nulla piugrave che una puerile provocazione Una provocazione che perograve trova altissima forma letteraria in una pagina di Delitto e castigo dove un per-sonaggio minore Luzin il ricco promesso sposo della sorella del protagonista Raskolrsquonikov sciorina la sua visione al tempo stesso etica politica e economica della societagrave laquoFinora mi hanno detto ama il prossimo tuo e io lo amavo Che cosa ne derivava Ne derivava che io tagliavo in due il mio mantello lo dividevo con il mio prossimo e entrambi restavamo mezzo nudi [] La scienza invece dice ama innanzitutto solo te stesso giaccheacute tutto il mondo egrave basato sullrsquointe-resse personale Se amerai solo te stesso allora sistemerai a dovere anche i tuoi affari e il tuo mantello resteragrave intero E la veritagrave economica aggiunge che quanti piugrave affari privati ben organizzati e per cosigrave dire quanti piugrave mantelli interi ci sono nella societagrave tanto piugrave solide sono le sue basi e tanto meglio vi si organizza anche il bene comune dunque proprio acquisendo unicamente e esclusivamente per me stesso io acquisisco anche per tutti e faccio sigrave che il mio prossimo riceva un

25 Rosselli 1997 90-9126 Lettera a C Germain in Babeuf 1969 213

314 ERmANNO VITALE

porsquo piugrave di un mantello strappato e non per la generositagrave privata dei singoli ma in conseguenza del successo collettivo Unrsquoidea semplice ma che disgraziata-mente ha tardato troppo a affermarsi oscurata dallrsquoesaltazione e dalle fantasti-cherie mentre sembrerebbe che basti un porsquo di acumeraquo 27 Razumichin amico di Raskolrsquonikov lo interrompe senza riguardo dicendosi nauseato dallrsquoascoltare laquotutti questi interminabili incessanti luoghi comuni sempre sempre gli stessi da tre anni a questa parteraquo 28 al punto di arrossire perfino quando qualcuno li pronuncia in sua presenza

dostoevskij non poteva immaginare che la teoria dello sgocciolamento (trickle down effect) per cui dalla ricchezza smisurata di pochi e dunque da una societagrave fortemente inegualitaria deriverebbe comunque un vantaggio per tutti anche per i piugrave poveri mdashfatta esporre dal personaggio piugrave squallido del romanzo e bollata da Razumichin come un insieme di triti luoghi comunimdash si sarebbe ripre-sentata grosso modo un secolo dopo per trionfare rapidamente a livello globale

Questo trionfo e i suoi caratteri totalitari sono magistralmente descritti negli ultimi libri di Luciano Gallino in particolare in Finanzcapitalismo dove senza mezzi termini lrsquoautore afferma che il neoliberalismo possiede una laquovocazione puntigliosamente totalitariaraquo 29 in quanto egrave lrsquoopposto della liberale separazione delle sfere e tende a fare di tutte le discipline e di tutte le sfere della vita indi-viduale e collettiva un campo di applicazione della sua elementare precettistica laquoEssa propone di sottomettere ogni dimensione dellrsquoesistenza alla razionalitagrave economica il culmine della quale egrave il calcolo di costi e benefici cui deve sottosta-re ogni azione umanaraquo 30 Insomma laquolrsquoideologia neoliberale non riconosce neacute ha di fatto alcun confineraquo 31 e laquosi impone come una forma di federaquo 32 che pretende di svolgere una funzione normativa di ultima istanza circa ogni aspetto della con-dotta umana Tra lrsquoaltro osserva Gallino lo laquospeciale carattere fideistico spiega anche la presa che lrsquoideologia neoliberale ha avuto sullrsquoimmaginazione e sullrsquoa-genda politica delle sinistre democratiche europeeraquo che mdashin palese contrasto con quella che secondo Bobbio dovrebbe essere la loro stella polare lrsquoeguaglian-zamdash laquohanno scelto di assorbirla integralmenteraquo 33 andando incontro a rovinose sconfitte politiche ancor prima che elettorali

5 Lrsquoeterno (asimmetrico) pendolo tra eguaglianza e diseguaglianza

Il socialismo liberale che si puograve idealmente estendere da mill a Bobbio pare dunque definitivamente tramontato Il terzo tipo di eguaglianza nella tipologia bobbiana contraddistinto dallrsquoessere eguaglianza di tutti in qualcosa pare oggi indebolirsi fin quasi alla dissoluzione al diventare una casella pressocheacute vuota

27 dostoevskij 2013 159-16028 Ibidem 16029 Gallino 2011 2830 Ibidem 2731 Ibidem 3032 Ibidem 3033 Ibidem 31 Sul neoliberismo cfr anche dardot et Laval 2013

EGUAGLIANzA E EGUALITARISmO OGGI dA BOBBIO A BABEUF E RITORNO 315

cui sempre meno corrispondono effettivi ordinamenti giuridici e pratiche sociali La casella egrave di fatto quasi vuota quando a venir concretamente meno non sono i diritti sociali ma addirittura lrsquoeguaglianza di fronte alla legge Scrive Elisa pazeacute in Giustizia roba da ricchi laquoperiodicamente qualche arresto eccellente un po-litico o un imprenditore che finisce in manette alimenta lrsquoillusione che la legge sia uguale per tutti che non distingua fra ricchi e poveri potenti e emarginati purtroppo non egrave cosigrave [] Ciograve che per gli emarginati egrave la regola per i benestanti egrave lrsquoeccezione e per loro la parcella dellrsquoavvocato finisce generalmente per costi-tuire lrsquounica sanzioneraquo 34

Forse la lezione che si dovrebbe trarre dalla Congiura degli eguali messa a confronto con lrsquoideologia neoliberale egrave che bisogna rassegnarsi allrsquoidea che il socialismo liberale sia un ossimoro anzicheacute una sintesi Ciograve percheacute in fondo non crsquoegrave un vero duraturo spazio innanzitutto nei cuori degli esseri umani per le soluzioni ispirate allrsquoideale del compromesso del contemperamento di valori che se resi assoluti producono le catastrofi del dogmatismo e del fanatismo cui corrispondono i regimi politici totalitari Aristotele pur maestro e fautore della medietagrave nelle scienze pratiche sembra averne perfettamente contezza quando al fine di spiegare il mutamento tra le due forme di governo prevalenti nelle cittagrave greche lrsquooligarchia e la democrazia semplicemente afferma laquoColoro che vogliono lrsquoeguaglianza si ribellano se pensano di avere di meno pur essendo uguali a quelli che hanno di piugrave mentre quelli che vogliono diseguaglianza e superioritagrave se suppongono che pur essendo diseguali non hanno di piugrave ma lo stesso o di meno [] in effetti quelli che sono inferiori si ribellano per essere eguali quelli che sono eguali per essere piugrave grandiraquo 35 In altri termini gli uomini desiderano lrsquoeguaglianza solo quando sono in posizione drsquoinferioritagrave ma non ap-pena raggiungono lrsquoeguaglianza incominciano a lottare per vedersi riconosciuta quella presunta superioritagrave che prima tanto anelavano a livellare Il pendolo tra eguaglianza e diseguaglianza che secondo Aristotele caratterizza il mutamento politico e in qualche modo la storia umana appare perograve decisamente sbilanciato a vantaggio dellrsquoestremo della diseguaglianza La richiesta di eguaglianza di tutti in tutto o almeno dellrsquoeguaglianza di tutti in qualcosa se questo qualcosa egrave un corposo elenco di diritti fondamentali pare essere solo un momentaneo punto di equilibrio se si vuole una strategia che consente a chi egrave rimasto indietro di recuperare posizioni nella corsa che egrave la vita secondo la celebre immagine hob-besiana Se Aristotele avesse veramente ragione se questa fosse davvero la natu-ra umana profonda tanto per il comunista Babeuf come per il liberalsocialista Bobbio la battaglia sarebbe comunque in tutta evidenza perduta prima ancora di cominciare

Bibliografia

Aristotele (1973) Politica Roma-Bari LaterzaBabeuf F N (1969) Il tribuno del popolo mazauric C (a cura di) Roma Editori Riuniti

34 pazeacute 2017 VII35 Aristotele 1973 156 (1302a)

316 ERmANNO VITALE

Bobbio N (1999) Eguaglianza e egualitarismo in Id Teoria generale della politica Bo-vero m (a cura di) Torino Einaudi

Bovero m mura V Sbarberi F (eds) (1994) I dilemmi del liberalsocialismo Roma NIS

Buonarroti F (1971) Cospirazione per lrsquoeguaglianza detta di Babeuf Torino Einaudidalin V (1976) Gracchus Babeuf agrave la veille et pendant la Reacutevolution franccedilaise (1785-

1794) mosca Eacutedition du progregravesdardot p Laval C (2013) La nuova ragione del mondo Critica della razionalitagrave neolibe-

rista Roma derive Approdidostoevskij F (2013) Delitto e castigo Torino EinaudiFranzini m pianta m (2016) Diseguaglianze Roma-Bari LaterzaGallino L (2011) Finanzcapitalismo La civiltagrave del denaro in crisi Torino Einaudimarx K (1975) Critica al programma di Gotha Roma Savellimilanovic B (2017) Ingiustizia globale Migrazioni diseguaglianze e il futuro della classe

media Roma Luiss University presspazeacute E (2017) Giustizia roba da ricchi Roma-Bari LaterzaRosselli C (1997) Socialismo liberale Torino EinaudiStiglitz j (2013) Il prezzo della diseguaglianza Come la societagrave divisa di oggi minaccia il

nostro futuro Torino Einaudi

Il grande laquolivellatoreraquo Eguaglianza e diseguaglianza in marx centocinquantrsquoanni dopo

Gianfranco Ragona

Abstract

The Great laquoLevellerraquo Equality and Inequality in Marx Hundred and Fifty Years Later

The essay deals with the theme of equality (and inequality) in Marxrsquos thinking by proposing two main approaches The first a traditional one is historical-reconstructive and is based on young Marxrsquos writings regarding the issues of the State and democracy The second approach focuses instead on the Capital The young Marx points out that the formal inequality among citizens in the State corresponds to the substantive inequality between men in civil society Therefore formal (legal) equality does not contribute to achieving the fulfillment of human nature However bourgeois equality is not an arbitrary fiction since it is necessary for the proper functioning of the system and especially of the market mdashthe phantasmagorical world of the circulation of goodsmdash For this reason among others Marxrsquos Capital begins by addressing the issues of wealth the circulation of commodities the market and money In the process of exchange different products of labor are equal with one another that is different use-values (on the qualitative level) are equated with money (on the quantitative level) This process however also equates different kinds of labor and it equates the men who sell their labor power Thus the last part of this essay is focused on the Marxian idea of abolition of money as exposed in the Critique of the Gotha program (1875)

Keywords marx Capital Equality money State

1 Premessa

per affrontare il tema uguaglianza-disuguaglianza in marx sono possibili a un primo sguardo due approcci principali uno tradizionale o storico-rico-struttivo che si sofferma sugli scritti giovanili con i problemi dello Stato e della democrazia lrsquoaltro invece che parte dal Capitale e fornisce qualche spunto di riflessione sul nostro mondo

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 317-327

Universitagrave di Torino gianfrancoragonaunitoit

318 GIANFRANCO RAGONA

2 La tradizione

La storiografia marxologica che si egrave misurata con la questione dellrsquouguaglian-za in marx individua quale punto drsquoaccesso le Osservazioni di un cittadino renano sulle recenti istruzioni per la censura in Prussia apparso negli laquoAnekdotaraquo pub-blicati in Svizzera nel 1843 In questa sede marx fa riferimento allrsquolaquouguaglianza dei cittadini davanti alla leggeraquo 1 criticando le disposizioni introdotte da Federi-co Guglielmo IV che inasprivano la censura in maniera subdola cioegrave ammetten-do pure la critica al potere ma solo se svolta secondo una tendenza non laquoastiosa e malevolaraquo per il giovane giornalista renano si tratta di una norma laquoterroristi-caraquo percheacute laquonon punisce solo quello che faccio ma anche quello che penso fuori dellrsquoazione Egrave dunque un insulto alla dignitagrave del cittadino una legge vessatoria contro la sua esistenzaraquo 2 che in aggiunta attribuendo un ruolo di natura politica alla burocrazia nega alla radice lo Stato di diritto

Le successive osservazioni dellrsquoIntroduzione a Per la critica della filosofia del diritto di Hegel incominciano ad approfondire lo sguardo sulla struttura socia-le dello Stato moderno da cui scaturisce la diseguaglianza tra i cittadini non sono soltanto le istituzioni reazionarie a negare lrsquoeguaglianza degli uomini nello Stato ma anche le condizioni sociali Il testo appare nel primo e unico numero degli laquoAnnali franco-tedeschiraquo stampati a parigi nellrsquoautunno del 1843 marx vi riconosce come laquoI rapporti dellrsquoindustria e in genere del mondo dei ricchi col mondo politico formano uno dei problemi principali del tempo modernoraquo 3 in cui lo Stato opera attraverso la legge che assume la finzione giuridica del laquocittadinoraquo e ignora le reali condizioni di diseguaglianza tra gli uomini in carne ed ossa Ne deriva per inciso lrsquoindividuazione dellrsquolaquoimperativo categorico di rovesciare tutti i rapporti in cui lrsquouomo egrave un essere umiliato assoggettato ab-bandonato spregevoleraquo 4 Un compito emancipativo cui contribuiranno in un incontro virtuoso lrsquoumanitagrave pensante che soffre e quella sofferente che pensa i filosofi e i proletari

In questi scritti la parola laquouguaglianzaraquo egrave impiegata sulla scorta della tra-dizione illuministica e del magistero hegeliano in prima battuta lrsquouguaglianza egrave nello Stato e lrsquoindividuo vi partecipa in quanto cittadino In secondo luogo visto che lrsquouguaglianza non si realizza praticamente nellrsquoidea dello Stato bensigrave nella forma di governo democratica e la democrazia egrave laquolrsquoenigma risolto di tutte le costituzioniraquo si puograve constatare come dietro il primo impiego del lemma ci sia anche Rousseau (con gli estratti dal Contratto sociale contenuti nei quaderni di Kreuznach dellrsquoestate 1843) e non sia estraneo Spinoza se si pensa ai passi che nel 1841 marx ricopia dal Trattato teologico-politico legando a doppio filo libertagrave e democrazia 5

1 marx 1950 392 Ibidem 393 marx1950a 3994 Ibidem 4045 Sul peso di Spinoza nelle concezioni democratiche di marx cfr Bongiovanni 1987 9-59 mor-

fino 2013 141-167 Negri 1992 e 2012

IL GRANdE laquoLIVELLATOREraquo EGUAGLIANzA E dISEGUAGLIANzA IN mARx 319

In quel torno di tempo un giovanissimo Engels scriveva che la democrazia non egrave mai in grado di produrre lrsquoeguaglianza reale ossia che lrsquouguaglianza de-mocratica egrave una laquochimeraraquo poicheacute la lotta dei poveri contro i ricchi non puograve essere combattuta sul terreno della politica 6 per altre vie lo stesso marx nella Questione ebraica approda alle medesime conclusioni scrivendo (e sono parole notissime)

Lo Stato sopprime nel suo modo le differenze di nascita di educazione di occupazione dichiarando che nascita condizione educazione occupazione non sono differenze politiche proclamando ciascun membro del popolo partecipe in egual misura della sovranitagrave popolare senza riguardo a tali differenze trattando tutti gli elementi della vita reale del popolo da punto di vista dello Stato Nondi-meno lo Stato lascia che la proprietagrave privata lrsquoeducazione lrsquooccupazione operino nel loro modo cioegrave come proprietagrave privata come educazione come occupazione e facciano valere la loro particolare essenza Ben lungi dal sopprimere queste dif-ferenze di fatto lo Stato esiste piuttosto soltanto in quanto le presuppone [] Lagrave dove lo Stato politico ha raggiunto il suo vero sviluppo lrsquouomo conduce non sol-tanto nel pensiero nella coscienza bensigrave nella realtagrave nella vita una doppia vita una celeste e una terrena la vita nella comunitagrave politica nella quale egli si afferma come comunitagrave e la vita nella societagrave civile nella quale agisce come uomo privato che considera gli altri uomini come mezzo degrada se stesso a mezzo e diviene trastullo di forze estranee 7

Quindi lo Stato che tutela la libertagrave nella forma della proprietagrave privata lascia sussistere le diseguaglianze fondamentali tra proprietari e non proprietari con la conseguenza scrive marx che laquoLrsquoeacutegaliteacute [] non egrave altro che lrsquoeguaglianza della libertagrave sopra descritta e cioegrave che ogni uomo viene egualmente considerato come una siffatta monade che riposa su se stessaraquo 8 Abbiamo pertanto da un lato lrsquoeguaglianza formale tra i cittadini nello Stato e dallrsquoaltro lato la sostanziale diseguaglianza tra gli uomini nella societagrave civile Lrsquoeguaglianza formale giuridica non contribuisce a realizzare lrsquouomo ma lo spezzetta in molteplici individualitagrave egoiste che si riconoscono solo nel dominio del denaro

Solo quando lrsquouomo reale individuale riassume in seacute il cittadino astratto e come uomo individuale nella sua vita empirica nel suo lavoro individuale nei suoi rapporti individuali egrave divenuto membro della specie umana soltanto quando lrsquouomo ha riconosciuto e organizzato le sue laquoforces propresraquo come forze sociali e perciograve non separa piugrave da seacute la forza sociale nella figura della forza politica soltanto allora lrsquoemancipazione umana egrave compiuta 9

Si presenta cosigrave una domanda decisiva la rivendicazione politica cioegrave di partito dellrsquoeguaglianza tra gli uomini puograve condurre alla vera emancipazione umana nella forma che le viene data nella Questione ebraica e cioegrave con il riassorbimento del politico nel sociale e il recupero dellrsquoessenza comunitaria dellrsquouomo Qui le cose si complicano per il giovane laquodemocraticoraquo Il pro-blema dellrsquouomo non egrave un problema meramente teorico (un discorso sullrsquoes-

6 Engels 1976 5547 marx 1979 83-848 Ibidem 959 Ibidem 101 per una ricostruzione precisa di questi temi cfr papi et al 1983 397-399

320 GIANFRANCO RAGONA

senza dellrsquouomo) e neppure soltanto politico ma egrave una questione di prassi e concerne la dimensione economica dei rapporti umani Siccheacute nei Manoscritti del 1844 marx imposta la critica dellrsquoeconomia politica classica che non sa spiegare il processo di formazione della proprietagrave privata e non riconosce le cause della diseguaglianza che caratterizza lrsquoassetto sociale del presente per tale ragione gli economisti finiscono per giustificare ideologicamente la dise-guaglianza 10

La proprietagrave privata invece egrave il prodotto del lavoro alienato cioegrave di un intero assetto sociale laquose la proprietagrave privata appare come fondamento e causa del la-voro alienato egrave piuttosto una conseguenza di questrsquoultimo allo stesso modo che gli dei originariamente non sono la causa ma lrsquoeffetto dello smarrimento dellrsquoin-telletto umano piugrave tardi questo rapporto si trasforma in unrsquoazione reciprocaraquo 11 Al momento marx nutre ancora dubbi sulla soluzione comunista ed egualitaria della questione sociale mette infatti in guardia da alcune forme distorte di co-munismo quello laquopolitico o dispoticoraquo ossia il comunismo di Stato e il laquocomu-nismo rozzoraquo che pone solo astrattamente la parola drsquoordine dellrsquoeguaglianza del resto se non si aboliscono alla radice le cause della diseguaglianza cioegrave il lavoro alienato allora lrsquounica eguaglianza possibile risiede nella generalizzazione della proprietagrave privata con il livellamento lrsquoappiattimento lrsquoeguaglianza nella miseria lrsquoautosfruttamento che ne conseguono laquoLa prima soppressione positiva della proprietagrave privata il comunismo rozzo egrave dunque soltanto una forma in cui si manifesta la bassezza della proprietagrave privata che vuole porsi come comunitagrave positivaraquo ovvero quella comunitagrave che laquonon implica altro che una comunitagrave del lavoro e lrsquouguaglianza del salario pagato dal capitale comunitario dalla comunitagrave come capitalista generaleraquo 12 Verso tali forme di organizzazione sociale marx non propenderagrave mai neppure nei momenti di piugrave aspra polemica con le correnti laquoantiautoritarieraquo

proprio la critica a proudhon 13 quando ormai lrsquoopzione marxiana per il co-munismo egrave cosa fatta segna il passaggio a un modo diverso di affrontare il tema percheacute criticando la concezione provvidenzialistica del francese che parla di eguaglianza della proprietagrave e di eguaglianza dei salari marx riconosce da un lato la storicitagrave della categoria e dallrsquoaltro lato il rischio sempre presente nelle rivendicazioni egualitarie di scivolare in una qualche ideologia finalistica Il me-desimo approccio sarebbe stato recuperato un ventennio piugrave tardi nella polemi-ca con Bakunin il quale nel 1868 chiede per seacute e la sua organizzazione lrsquoAlleanza democratica della democrazia socialista lrsquoammissione nellrsquoAssociazione Interna-zionale dei Lavoratori gli viene risposto naturalmente che lrsquoorganizzazione non puograve ammettere altre compagini nel suo seno aggiungendo una critica stringente degli Statuti dellrsquoAlleanza redatta da marx per conto del Consiglio generale che appare assai importante per il nostro discorso

10 Scrive il giovane marx laquoQuando determina ad esempio il rapporto del salario al profitto del capitale per essa vale come ultima ragione lrsquointeresse del capitalista cioegrave presuppone quel che deve spiegareraquo (marx 1976 120)

11 marx 1979 13912 Ibidem 171-17213 marx 1950b

IL GRANdE laquoLIVELLATOREraquo EGUAGLIANzA E dISEGUAGLIANzA IN mARx 321

Nel vostro programma crsquoegrave una frase che da questo punto di vista egrave inadegua-ta Nellrsquoarticolo 2 si legge laquoEssa [lrsquoAlleanza] vuole in primo luogo lrsquoeguaglianza politica economica e sociale delle classiraquo Lrsquoeguaglianza delle classi interpretata letteralmente sfocia nellrsquolaquoarmonia del capitale e del lavororaquo quale viene predi-cata con tanto assillo dai socialisti borghesi Non egrave lrsquoeguaglianza delle classi mdashun controsenso logico impossibile a realizzarsimdash ma allrsquoopposto lrsquoabolizione delle classi questo effettivo segreto del movimento del proletariato a formare il grande fine dellrsquoAssociazione Internazionale dei Lavoratori 14

per contro nel Manifesto del 1848 negli scritti cosiddetti storici e nellrsquointensa attivitagrave giornalistica degli anni cinquanta e sessanta il tema uguaglianza-dise-guaglianza non trova sviluppi di particolare originalitagrave rispetto allrsquoimpostazione precedente Spesso quindi la storiografia dopo lrsquoanti-proudhon si rannoda di-rettamente con la Critica del programma di Gotha (1875) prima di addentrarsi in questo testo tuttavia puograve essere utile interrogare il Capitale che pare offrire spunti di riflessione originali sul nostro argomento

3 Il Capitale

per collocare in via preliminare la riflessione del cosiddetto marx maturo non saranno scomodati Spinoza e Rousseau ma john Locke e il Secondo trattato sul governo civile (1690) in cui il celebre contrattualista stabilisce il rapporto coessenziale tra proprietagrave e libertagrave lasciando sul campo il principio dellrsquoegua-glianza Si tratta di un paradigma del pensiero politico moderno destinato a grande successo In rapida sintesi in una prima fase dello stato di natura lrsquouomo egrave proprietario di quanto produce o raccoglie ma la deperibilitagrave dei prodotti impedisce la gerarchizzazione della societagrave naturale e gli uomini rimangono su un piano di sostanziale eguaglianza Successivamente lrsquointroduzione del denaro segna un passaggio che ammette e giustifica la diseguaglianza lo stato di natura stesso attraversa dunque due fasi distinte e peculiari prima e dopo lrsquointroduzio-ne della moneta Col patto sociale che crea lo Stato tutti i diritti naturali vengono conservati salvo quello di farsi giustizia da seacute ma i diritti naturali che vengono conservati sono quelli costituiti nella seconda fase dello stato di natura quando egrave possibile accumulare ricchezze e proprietagrave Come egrave stato osservato

Uguali per natura gli uomini risultano palesemente diversi nella loro capa-citagrave di attribuire valore alle cose attraverso il lavoro di ciascuno Lrsquouguaglianza naturale lrsquouguaglianza pre-politica non solo non contraddice ma prelude alla diseguaglianza economica e la giustifica 15

Il Capitale inizia da qui cioegrave presuppone Locke la moneta e lo Stato marx egrave ormai convinto che come lrsquoaria di cittagrave rende liberi cosigrave il profumo dellrsquooro rende uguali ma uguali chi e in che cosa La moneta rende uguali nello scambio prodotti del lavoro che uguali non sono certo non lo sono sul piano del valore

14 marx 2018 4315 Cfr Caporali 2012 107 dellrsquoampia letteratura su Locke mi limito a segnalare due studi clas-

sici Bobbio 1963 macpherson 1973 Con riferimento al dibattito contemporaneo segnalo Ferrajoli 2001 e soprattutto 2018 in partic 120-128

322 GIANFRANCO RAGONA

drsquouso quello qualitativo ma rende uguale anche il lavoro contenuto nelle merci quindi rende uguali gli uomini che erogano questa forza di lavoro

Abbiamo visto che il giovane marx contrapponeva lrsquoeguaglianza sostan-ziale allrsquoeguaglianza formale borghese e capitalistica che poteva solo essere eguaglianza fittizia in quanto presupponeva proprietagrave moneta mercato e con-correnza Eppure bencheacute non vera lrsquoeguaglianza borghese e capitalistica non era per questo una finzione arbitraria trattandosi dellrsquoeguaglianza reale quella necessaria al buon funzionamento del sistema in particolare del mercato lo scin-tillante e fantasmagorico mondo della circolazione delle merci Anche per tale ragione il Capitale inizia dalle merci dalla circolazione e non dalla produzione affronta quindi la forma valore che permette a merci qualitativamente differenti di guardarsi negli occhi in quanto equivalenti diventano uguali percheacute posseg-gono la medesima sostanza valorizzante il lavoro umano

La categoria di uguaglianza appare ora come la traduzione nel campo delle idee di un processo sociale fondamentale il processo che rende eguale ciograve che egrave uguale non egrave a partire dal quale egrave resa possibile una commensurabilitagrave delle merci e degli uomini 16 Spiega marx

Se dunque riguardo al valore drsquouso il lavoro contenuto nella merce conta solo qualitativamente riguardo [invece] alla grandezza di valore [il lavoro] conta solo quantitativamente dopo essere stato giagrave ridotto a lavoro umano senza ulteriore qualificazione 17

Ciograve vuol dire che oggetti di genere differente possono essere considerati equi-valenti grazie al carattere specifico del lavoro che le crea e che crea valore Il valore riconduce i lavori di genere differente (qualitativamente differenti) a ciograve che egrave loro comune a lavoro umano generale misurato attraverso il tempo ed espresso nella forma di equivalente generale La forma di valore di una merce egrave quindi il denaro che esprime la sua immediata scambiabilitagrave con tutte le altre merci in quanto incarnazione di lavoro umano generico astratto 18 Nellrsquoesposi-zione di marx si comprende rapidamente come dietro al denaro si nascondano i rapporti sociali

Lrsquoarcano dellrsquoespressione di valore lrsquoeguaglianza e la validitagrave eguale di tutti i lavori percheacute e in quanto sono lavoro umano in genere puograve essere decifrato soltanto quando il concetto della eguaglianza umana possegga giagrave la soliditagrave di un pregiudizio popolare ma ciograve egrave possibile soltanto in una societagrave nella quale la forma di merce sia la forma generale del prodotto di lavoro e quindi anche il rapporto reciproco fra gli uomini come possessori di merci sia il rapporto sociale dominante 19

Egrave utile ricordare quale operazione stia tentando marx in queste pagine Egli intende svelare che il valore e la sua grandezza non sorgono nello scambio ben-cheacute sul mercato si manifestino detto altrimenti il valore si crea lontano dal mer-cato ma senza lo scambio non esiste

16 Cosigrave scrive acutamente Corallo 1985 38017 marx 1975 5518 Ibidem 7119 Ibidem 73

IL GRANdE laquoLIVELLATOREraquo EGUAGLIANzA E dISEGUAGLIANzA IN mARx 323

Lrsquoarcano della forma di merce consiste dunque semplicemente nel fatto che tale forma come uno specchio restituisce agli uomini lrsquoimmagine dei caratteri sociali del loro proprio lavoro facendoli apparire come caratteri oggettivi del pro-dotto di quel lavoro come proprietagrave sociali naturali di quelle cose e quindi resti-tuisce anche lrsquoimmagine del rapporto sociale tra produttori e lavoro complessivo facendolo apparire come un rapporto sociale fra oggetti esistente al di fuori di essi produttori mediante questo quid pro quo i prodotti del lavoro diventano merci cose sensibilmente sovrasensibili cioegrave cose sociali

Lo schema del ragionamento portato a un livello assai piugrave sofisticato egrave lo stesso impostato nella Questione ebraica lagrave si evidenziava la lacerazione tra cit-tadino immaginario nello Stato e lrsquouomo reale nella societagrave civile individuando nella proprietagrave privata la causa di questa scissione qui il medesimo discorso vale per la scissione tra il paradisiaco mondo del mercato dove dominano le cose (merci e denaro) e regna lrsquoeguaglianza e i reali rapporti sociali tra gli uomini nellrsquoeconomia dove domina lo sfruttamento e regna la diseguaglianza Continua marx

Quel che qui assume per gli uomini la forma fantasmagorica di un rapporto fra cose egrave soltanto il rapporto sociale determinato fra gli uomini stessi Quindi per trovare unrsquoanalogia dobbiamo involarci nella regione nebulosa del mondo re-ligioso Quivi i prodotti del cervello umano paiono figure indipendenti dotate di vita propria che stanno in rapporto fra di loro e in rapporto con gli uomini Cosigrave nel mondo delle merci fanno i prodotti della mano umana Questo io chiamo il feticismo che srsquoappiccica ai prodotti del lavoro appena vengono prodotti come merci e che quindi egrave inseparabile dalla produzione delle merci 20

Ai produttori laquole relazioni sociali dei loro lavori privati appaiono come quel che sono cioegrave non come rapporti immediatamente sociali fra persone nei loro stessi lavori ma anzi come rapporti di cose fra persone e rapporti sociali fra co-seraquo 21 laquoCome quel che sonoraquo significa che il feticismo egrave un tratto caratterizzante tipico reale della societagrave del capitale percheacute il mercato e il denaro maschera-no le effettive relazioni sociali tra produttori come scambi tra cose Il carattere sociale della produzione non viene colto dai protagonisti e la socialitagrave compare effettivamente solo nel mondo delle cose Siamo di fronte a un laquomondo allrsquoin-contrarioraquo (Hegel) e lo scopo di marx egrave di mettere a nudo i reali rapporti sociali sotto le abbaglianti luci del mercato

In sintesi lavori completamente differenti appaiono uguali solo se si astrae dalla loro reale diseguaglianza riconoscendo il carattere comune che essi posseg-gono in quanto dispendio di forza lavoro umana in quanto lavoro astrattamente umano Si tratta di unrsquooperazione che compie il denaro

poicheacute non si puograve vedere dallrsquoaspetto del denaro che cosa si sia trasformato in esso tutto merce o no si trasforma in denaro Tutto diventa vendibile o ac-quistabile La circolazione diventa il grande alambicco sociale dove tutto affluisce per tornare a uscirne come cristallo di denaro [] Come nel denaro egrave cancellata ogni distinzione qualitativa delle merci il denaro cancella per parte sua leveller

20 Ibidem 88 per entrambe le citazioni21 Ibidem 89

324 GIANFRANCO RAGONA

radicale tutte le distinzioni ma anche il denaro egrave merce una cosa esterna che puograve diventare proprietagrave privata di ognuno Cosigrave la potenza sociale diventa poten-za privata della persona privata perciograve la societagrave antica lo denuncia come mone-ta dissolvitrice del suo ordinamento economico e politico La societagrave moderna che giagrave dalla sua infanzia ha preso plutone pei capelli e lo va traendo fuori dalle viscere della terra 22 saluta nellrsquoaureo Graal la splendente incarnazione del suo principio di vita piugrave peculiare 23

ma mentre sul mercato si egrave tutti uguali nella realtagrave della produzione si egrave in-collati a una posizione gerarchica classista diseguale e il mercato rappresenta un velo che rende difficile lrsquointelligenza della realtagrave capitalistica In effetti gli uomini sono uguali tra loro quali proprietari di merci e in quanto tali si rappor-tano lrsquoun lrsquoaltro non giagrave come servo e padrone nellrsquoambito di un regime che fissa i relativi status personali ma come soggetti che liberamente stipulano contratti di compravendita Il mondo delle merci egrave un mondo di libertagrave ed eguaglianza la forza lavoro egrave venduta e pagata al vero valore e le condizioni di un onesto ed adeguato scambio sono perfettamente rispettate Tale almeno egrave lrsquoapparenza 24 Fuori del mercato nel cuore della produzione le cose stanno diversamente Il passaggio da una sfera allrsquoaltra egrave descritto molto efficacemente da marx

Nel separarci da questa sfera della circolazione semplice ossia dello scambio di merci donde il liberoscambista vulgaris prende a prestito concezioni concet-ti e norme per il suo giudizio sulla societagrave del capitale e del lavoro salariato la fisionomia delle nostre dramatis personae sembra giagrave cambiarsi in qualche cosa Lrsquoantico possessore del denaro va avanti come capitalista il possessore di for-za-lavoro lo segue come suo lavoratore lrsquouno sorridente con aria drsquoimportanza e tutto affaccendato lrsquoaltro timido restio come qualcuno che abbia portato al mercato la propria pelle e non abbia ormai da aspettarsi altro che la [] con-ciatura 25

Lrsquoeguaglianza dei lavori quindi dei lavoratori a fronte dei capitalisti e la diseguaglianza rispetto a questi ultimi presuppone una distinzione tra chi si ap-propria della potenza sociale rappresentata dal capitale e chi la subisce marx cambia anche i nomi dei protagonisti i laquopermutantiraquo diventano il laquocapitalistaraquo e il laquolavoratoreraquo Ecco che il capitale si conferma una volta di piugrave laquoun livellatoreraquo ma in un senso molto particolare laquocioegrave pretende come proprio innato diritto dellrsquouomo lrsquoeguaglianza delle condizioni di sfruttamento del lavoro in tutte le sfere di produzioneraquo 26

Lrsquoaffermazione di marx porta con seacute conseguenze molto rilevanti sia sul versante sociologico in particolare con riguardo al concetto di classe sia sul versante politico Riassumendo a un primo livello di osservazione quello del mercato un feticcio da cui siamo ancora dominati bencheacute sia un prodotto delle nostre interazioni sociali si evidenzia una situazione di fondamentale eguaglian-za tra i soggetti in quanto portatori di merce o di denaro A un secondo livello

22 dove plutone custodisce la ricchezza23 marx 1975 159-16024 Cfr Sweezy 1951 63-6425 marx 1975 212-21326 Ibidem 486

IL GRANdE laquoLIVELLATOREraquo EGUAGLIANzA E dISEGUAGLIANzA IN mARx 325

quello dei rapporti sociali di lavoro e di produzione compare per contro una fondamentale diseguaglianza tra gli uomini da un lato i detentori della potenza sociale incarnata dal denaro mdashovvero i detentori del capitalemdash e da un altro lato coloro che non hanno nessuna presa su questa potenza sociale Sul piano di tali sottoinsiemi le classi il laquogrande livellatoreraquo ripristina fondamentali condizioni di eguaglianza si puograve infatti constatare come i lavoratori nel capitalismo siano portatori lrsquouno rispetto allrsquoaltro di una eguale diseguaglianza rispetto al capitale e alle loro personificazioni i capitalisti siano essi singoli capitani drsquoindustria o societagrave per azioni giganti o lo Stato Questa eguale diseguaglianza dei lavoratori (il comune asservimento a un processo produttivo che non controllano basato sullo sfruttamento) porta con seacute unrsquoesigenza politica lrsquoorganizzazione dei lavo-ratori per abolire lo stato di cose esistente che non dilegua da seacute ma ha bisogno della volontagrave orientata a uno scopo il socialismo detto altrimenti il socialismo non egrave destinato a realizzarsi per la forza delle cose dello Spirito della Storia dellrsquoEconomia ma ha bisogno di una teoria dei fini ossia di unrsquoetica del resto giagrave nel Manifesto mdashuna lettura propedeutica al Capitale percheacute il suo spirito si ripresenta nel capitolo decisivo intitolato Tendenza storica dellrsquoaccumulazione capitalisticamdash marx aveva dichiarato che la storia egrave sempre storia di lotta di clas-si e che tale lotta si conclude o con una trasformazione rivoluzionaria dellrsquointera societagrave o con la comune rovina delle classi in lotta Si tratta dellrsquoalternativa che Rosa Luxemburg avrebbe declinato con lrsquoespressione laquosocialismo o barbarieraquo Ebbene di fronte a questa alternativa spetta alla classe uomini e donne diver-si ma uguali di fronte al laquogrande livellatoreraquo scegliere il socialismo contro la barbarie per far questo sono necessarie tanto una teoria coerente con lrsquoidea del superamento dellrsquoastrazione politica lo Stato (su cui i marxisti novecente-schi sono stati deficitari) quanto una prospettiva coerente con il proposito che fu egualmente di marx del superamento dellrsquoastrazione economica il denaro su cui si basa tutta lrsquoapparenza feticistica del capitalismo Senza che questo si-gnifichi tornare a un immaginario comunismo primitivo o precipitare in forme nuove di dispotismo (tali ipotesi si egrave visto sono respinte sin dai Manoscritti del rsquo44) lrsquoabolizione del denaro egrave un presupposto affincheacute si realizzi una societagrave in cui viga la massima laquoda ognuno secondo le sue possibilitagrave a ognuno secondo i suoi bisogniraquo e in cui regni la vera eguaglianza tra gli uomini sancita nella forma del diritto diseguale di cui marx discorre nella Critica del programma di Gotha (1875)

Il diritto puograve consistere soltanto per sua natura nellrsquoapplicazione di una uguale misura ma gli individui diseguali (e non sarebbero individui diversi se non fossero diseguali) sono misurabili con uguale misura solo in quanto vengono sottomessi a un uguale punto di vista in quanto vengono considerati soltanto secondo un lato determinato per esempio [] soltanto come operai e si vede in loro soltanto questo prescindendo da ogni altra cosa Inoltre un operaio egrave ammo-gliato lrsquoaltro no uno ha piugrave figli dellrsquoaltro ecc ecc Supposti uguali il rendimento e quindi la partecipazione al fondo di consumo sociale lrsquouno riceve dunque piugrave dellrsquoaltro lrsquouno egrave piugrave ricco dellrsquoaltro e cosigrave via per evitare tutti questi inconve-nienti il diritto invece di essere uguale dovrebbe essere diseguale 27

27 marx 1979a 961

326 GIANFRANCO RAGONA

4 Conclusione laquoUna nuova Ateneraquo

In un saggio recente Stefano petrucciani si sofferma su alcuni temi qui affron-tati aprendo ulteriormente la visuale su questioni teoretiche attuali muovendo esattamente dalla dialettica uguaglianza-diseguaglianza in marx Nella Critica al programma di unificazione del socialismo tedesco mdashsegnala petruccianimdash marx mette in luce la sua diffidenza nei confronti di ogni concezione della giustizia che si pretenda universalmente valida e razionale Tanto piugrave che nella societagrave comunista la categoria stessa di valore egrave superata e la ripartizione del prodotto del lavoro avviene sulla base del bisogno Se nella prima fase del socialismo non vengono smontati i pilastri del diritto civile liberale dove si scambia lrsquouguale con lrsquouguale (a tanto tempo di lavoro erogato corrisponde una determinata quantitagrave di beni cui si puograve accedere) nella fase laquosuperioreraquo del comunismo questa egua-glianza sarebbe ingiusta facendo laquotorto agli individui che sono diversiraquo cioegrave non tenendo conto delle diversitagrave individuali Ecco la ragione per cui il diritto comunista dovrebbe essere un diritto diseguale capace cioegrave di superare laquoil vizio genetico del diritto [] quello di applicare una misura eguale a individui dise-gualiraquo 28

Il problema dellrsquoeguaglianza e della diseguaglianza che il giovane marx aveva affrontato con riguardo allo Stato e che piugrave tardi avrebbe aggredito con atten-zione al denaro quindi al nesso inestricabile tra produzione e distribuzione dei beni lascia quindi emergere sorprendentemente un abbozzo di teoria della giu-stizia dai tratti originali non certo astratta e valida in ogni tempo e luogo anzi ben situata nel contesto del socialismo dopo lrsquoabolizione del denaro La questio-ne assume un rilievo etico-politico peculiare e per certi versi rimane attuale nei nostri tempi di Termidoro privi di una strutturata prospettiva di emancipazione dominati da un evidente sentimento di disillusione e di rinuncia anche solo a immaginare un modo di vita affrancato dal capitalismo A ben vedere un certo ottimismo della volontagrave che anni piugrave tardi Gramsci avrebbe presentato inestri-cabilmente legato al pessimismo della ragione tipico di ogni serio rivoluzionario non era mai stato estraneo a marx In questa prospettiva possiamo leggere le argomentazioni con cui in tarda etagrave egli associa lrsquoidea dellrsquoestinzione dello Stato a quella dellrsquoabolizione del denaro recuperando gli slanci utopici giovanili meno radicati nellrsquoanalisi obiettiva della realtagrave capitalistica ma egualmente potenti nellrsquoindicare una via drsquouscita nei tempi di crisi quasi un programma di lavoro per ricominciare dai fini

Gli animi mediocri hanno in tali epoche la veduta opposta a quella dei veri condottieri I primi credono di poter rimediare ai danni tramite una diminuzione delle forze di combattimento una dispersione un trattato di pace con i bisogni reali mentre Temistocle quando Atene fu minacciata di distruzione convinse gli ateniesi ad abbandonarla completamente ed a fondare sul mare su un altro elemento una nuova Atene 29

28 Cfr petrucciani 2018 319-32029 marx 1980 521

IL GRANdE laquoLIVELLATOREraquo EGUAGLIANzA E dISEGUAGLIANzA IN mARx 327

Bibliografia

Bobbio N (1963) Locke e il diritto naturale Torino GiappichelliBongiovanni B (1987) Introduzione in marx K (1987) Quaderno Spinoza 1841 Tori-

no Bollati Boringhieri 9-59Caporali R (2012) Uguaglianza Bologna Il mulinoCorallo j-F (19852) Egaliteacute in Labica G Bensussan G (a cura di) Dictionnaire cri-

tique du marxisme paris pUF 380Engels F (1976) Die Lage Englands (1844) tr it La situazione dellrsquoInghilterra in marx

Engels Opere vol III 1843-1844 Roma Editori RiunitiFerrajoli L (2001) Diritti fondamentali Un dibattito teorico Roma-Bari Laterzamdash (2018) Manifesto per lrsquoeguaglianza Roma-Bari Laterzamacpherson C B (1973) Political theory of possessive individualism Hobbes to Locke

(1962) tr it Libertagrave e proprietagrave alle origini del pensiero borghese La teoria dellrsquoindivi-dualismo possessivo da Hobbes a Locke milano ISEdI

marx K (1950) Bemerkungen uumlber die neueste preuszligische Zensurinstruktion Von einen Rheinlaumlnder (1843) tr it Osservazioni di un cittadino renano sulle recenti istruzioni per la censura in Prussia in Id Scritti politici giovanili Firpo L (a cura di) Torino Einaudi

mdash (1950a) Zur Kritik der Hegelschen Rechtsphilosophie Einleitung (1844) tr it Per la critica della filosofia del diritto di Hegel Introduzione in Id Scritti politici giovanili cit

mdash (1950b) Misegravere de la philosophie Reacuteponse agrave la Philosophie de la misegravere de M Proud-hon (1847) tr it Miseria della filosofia Risposta alla laquoFilosofia della miseriaraquo del signor Proudhon Roma Editori Riuniti

mdash (1975) Das Kapital (1867) tr it Il capitale Einaudi Torino Libro primomdash (1976) Oumlkonomisch-Philosophische Manuskripte (1844) tr it Manoscritti economi-

co-filosofici Andolfi F (a cura di) Roma Newton Comptonmdash (1979) Zur Judenfrage (1844) tr it Sulla questione ebraica in marx Engels Opere

scelte (1966) Roma Editori Riunitimdash (1979a) Kritik des Gothaer Programms (1875) tr it Critica al programma di Gotha in

marx Engels Opere scelte citmdash (1980) Hefte zur epikureischen Philosophie (1839) tr it Quaderni sulla filosofia epicu-

rea in marx-Engels Opere vol I Roma Editori Riunitimdash (2018) The General Council of the International Workingmenrsquos Association to the

Central Bureau of the International Alliance of Socialist Democracy (1869) tr it Il Consiglio generale dellrsquoAssociazione Internazionale dei Lavoratori allrsquoUfficio centrale dellrsquoAlleanza Internazionale della Democrazia Socialista in marx K Engels F Scrit-ti Novembre 1867-luglio 1870 Bravo G m Ceretta m Ragona G (a cura di) milano Edizioni pantarei

morfino V (2013) Marx lettore di Spinoza Democrazia immaginazione rivoluzione in laquoConsecutio rerum Rivista critica della modernitagraveraquo 5 ottobre 141-167

Negri T (1992) Spinoza sovversivo Roma pellicanimdash (2012) Spinoza e noi Udine mimesispapi F et al (1983) Uguaglianza in Dizionario Marx-Engels milano zanichelli 397-

399petrucciani S (2018) Marx e la socialdemocrazia in Il pensiero di Karl Marx Filosofia

politica economia petrucciani S (a cura di) Roma CarocciSweezy p (1951) The theory of capitalist development (1942) tr it La teoria dello svilup-

po capitalistico Einaudi Torino 63-64

La forja de la igualdad

Agustiacuten Joseacute Meneacutendez

Abstract

The Forge of Equality

Political philosophy was deeply renovated in the last decades of the twentieth century at the centre of this laquoreinassanceraquo was the characterisation of equality as the laquosovereign virtueraquo that is the fundamental parameter by reference to which to pass normative judgment on social institutions and practices The economic political and cultural context of the rise of equality was the triumph of the Democratic and Social State which entailed a deep remodeling of the relationships between individual society and state (Section I) Equality was found to be a social distributive complex and contextual virtue while discussions about the proper laquomeasuring rodraquo of equality unfolded (Section II) The (not infrequent) paradox is that theoretical debates flourished at the same time that the social bases of egalitarianism started to crack as western societies became more inegalitarian as reflected in key socio-economic indicators (such as the GINI coefficient) (Section III) This laquoinegalitarian transformationraquo has left its mark on the structure of society feeding massive existential inequalities damaging economic welfare and undermining social stability by means of contributing to the reemergence of social and political authoritarian conceptions (Section IV) Still there are solid reasons to conclude that policies that resulted in bigger inequalities could only be imposed by cloaking them as egalitarian policies and that the institutional structure of the Democratic and Social State still holds even if increasingly under an inegalitarian assault (Section V) In such circumstances the case for equality has to be made combining politico-philosophical and constitutional analyses with special attention being paid to the implications of the indivisibility of fundamental rights and to the grammar of egalitarian constitutional law in particular the three-fold structure of fundamental positions subjective rights collective rights and collective goods (Section VI)

Keywords Equality Freedom Social and democratic State Fundamental Rights distribution

diga lo que diga nuestra reina es soberana de la nacioacuten maacutes grande que haya existido

mdashiquestQueacute nacioacuten mdashpreguntoacute el joven desconocidomdash porque reina sobre dosEl extranjero hizo una pausa Egremont permaneciacutea callado pero miroacute inqui-

sitivamente

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 329-355

Universidad Autoacutenoma de madrid agustinmenendezuames

330 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

mdashSiacute mdashresumioacute el joven extranjero tras un momento de pausamdash son dos na-ciones entre las cuales no hay ni relacioacuten ni entendimiento que ignoran hasta tal punto las costumbres y las formas de pensar de la otra que parece que vivieran en distintas zonas del mundo o que habitaran en distintos planetas que se han criado de forma distinta comen distintas clases de alimentos se rigen por costumbres distintas y no estaacuten gobernadas por las mismas leyes

mdashHabla de mdashdijo Egremont dubitativomdashde LOS RICOS y LOS pOBRES

Benjamin disraeli Sybil 1

Introduccioacuten

La fuerza renovada de la filosofiacutea poliacutetica en las uacuteltimas deacutecadas del siglo xx 2 vino de la mano de la consagracioacuten de la igualdad como laquovirtud soberanaraquo 3 como criterio fundamental con el que enjuiciar la bondad de las instituciones y praacutecticas sociales El contexto econoacutemico poliacutetico y cultural del ascenso de la igualdad es el del triunfo del Estado democraacutetico y Social que reconfigura las relaciones entre individuo sociedad y estado (Seccioacuten 1) Fue en esas circuns-tancias en las que se fraguoacute la reflexioacuten sobre la igualdad como virtud social distributiva compleja y contextual y en las que se desarrollaron las discusiones acerca del laquometroraquo de la misma (Seccioacuten 2) La paradoja (no infrecuente en fi-losofiacutea poliacutetica) es que la reflexioacuten teoacuterica ha florecido al mismo tiempo que se resquebrajan las bases sociales de la igualdad de forma contemporaacutenea a un cambio de rumbo en la marcha de las sociedades occidentales cada vez maacutes des-iguales si atendemos a los principales indicadores socio-econoacutemicos (Seccioacuten 3) Las consecuencias de esta transformacioacuten han sido considerables generando no solo fuertes desigualdades vitales sino tambieacuten lastrando el bienestar econoacutemico y poniendo en peligro la estabilidad social al fomentar el retorno de concepcio-nes autoritarias de la poliacutetica y de la sociedad (Seccioacuten 4) Sin minusvalorar la trascendencia de estos cambios es importante tener en cuenta no solo que las poliacuteticas que refuerzan las tendencias a la desigualdad solo han podido impo-nerse travestidas de poliacuteticas igualitarias sino que las estructuras institucionales del Estado democraacutetico y Social siguen resistiendo auacuten mermadas los emba-tes del inegalitarismo (Seccioacuten 5) En tales circunstancias el reforzamiento de la igualdad pasa por combinar la reflexioacuten filosoacutefico-poliacutetica con la constitucio-nal prestando especial atencioacuten a las implicaciones de la indivisibilidad de los derechos fundamentales y a la gramaacutetica del derecho constitucional igualitario especialmente a la triple estructura de las posiciones iusfundamentales en tanto que derechos subjetivos derechos colectivos y bienes colectivos (Seccioacuten 6)

1 disraeli 2002 85-862 Rawls 19713 dworkin 2002

LA FORjA dE LA IGUALdAd 331

1 La filosofiacutea poliacutetica igualitaria en su contexto social y econoacutemico

Es un lugar comuacuten que la filosofiacutea poliacutetica ha recobrado pujanza en las uacutelti-mas deacutecadas Quizaacute el evento que simboliza ese renacimiento sea la publicacioacuten de A Theory of Justice de john Rawls en 1971 4

La concepcioacuten de la justicia que en esa obra defiende el que fuera profesor de Harvard (laquojustice as fairnessraquo) ha contribuido en enorme medida a fijar la agenda y el contenido sustantivo de las reflexiones sucesivas podriacuteamos decir ha influi-do de forma determinante sobre la gramaacutetica de la disciplina y por tanto sobre la discusioacuten sobre la igualdad

decisivos en este sentido han sido los dos principios fundamentales en torno a los cuales se vertebra la teoriacutea de la justicia rawlsiana

La primera enunciacioacuten de los dos principios es la siguienteprimero cada persona ha de tener un derecho igual al esquema maacutes extenso

de libertades baacutesicas que sea compatible con un esquema semejante de libertades para los demaacutes

Segundo las desigualdades sociales y econoacutemicas habraacuten de ser conformadas de modo tal que a la vez que a) se espere razonablemente que sean ventajosas para todos b) se vinculen a empleos y cargos asequibles para todos 5

de este modo tanto la igualdad en sentido formal (el tiacutetulo a ver reconocidos los mismos derechos e impuestos los mismos deberes) como la igualdad en sen-tido material (consistente en el acceso en iguales condiciones a derechos liber-tades oportunidades ingreso y riqueza) se integran en la concepcioacuten de justicia rawlsiana Algo que terminaraacuten aceptando incluso quienes critican el igualitaris-mo del que fuera profesor de Harvard Como veremos los autores neoliberistas y sentildealadamente Nozick 6 y Buchanan 7 argumentan contra Rawls pero lo hacen en nombre de la igualdad misma no de un discurso expliacutecitamente inegalitario 8 A la concepcioacuten de justicia e igualdad de Una Teoriacutea de la Justicia oponen otra forma de entender queacute sean la justicia y la igualdad que afirman es capaz de reconciliar de forma maacutes satisfactoria las exigencias de ambas 9 puede arguumlirse

4 Gutmann 1989 Nussbaum 2001 en contra vid entre otros Bloom 1975 y Schaefer 20015 Rawls 1979 67-686 Nozick 19747 Buchanan 19758 A diferencia de lo que habiacutea sucedido en el periodo de entreguerras Vid por ejemplo Ludwig

Von mises Liberalismus (mises 1927) (se cita de la traduccioacuten espantildeola) En la paacutegina 46 de tal libro puede leerse laquoLos liberales del siglo xviii guiados por las ideas de la ilustracioacuten apoyaacutendose en un supuesto derecho Natural cuya existencia asiacute alegremente sin pensarlo dos veces presuponiacutean de-mandaban la igualdad para todos tanto en la esfera poliacutetica como en la civil sobre la base de que los hombres eacuteramos todos iguales [] Todo eso estaacute muy bien en el plano intelectual pero lo que sucede es que verdaderamente no existe esa supuesta igualdad entre los hombresraquo de esa diferencia se deri-va el rechazo de toda relacioacuten necesaria entre liberalismo y democracia y la consideracioacuten positiva del fascismo en tanto que laquosolucioacuten de emergenciaraquo ibidem 72 laquoAdmitamos que los dictadores fascistas rebosan de buenas intenciones y que su acceso al poder ha salvado de momento la civilizacioacuten euro-pea La historia no les regatearaacute tales meacuteritosraquo

9 Sen 1992 de ahiacute que incluso el utilitarismo cuya gramaacutetica estructural es colectivista sea rede-finido en ocasiones como igualitario en la medida en la que da igual valor a la utilidad de todos y cada uno de los miembros de la sociedad (Sen 1992 139) Sigue siendo vaacutelida sin embargo la objecioacuten de

332 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

pues que tras la estela de Rawls el debate filosoacutefico-poliacutetico se ha colocado en una laquomesetaraquo elevada sobre la igualdad 10

El triunfo discursivo del egalitarismo se fragua en el contexto social y eco-noacutemico de la posguerra precisamente aquel en el que Rawls elaboroacute su teoriacutea 11

de una parte la segunda laquoguerra de los treinta antildeosraquo o lo que es lo mismo el conjunto de conflictos que sacudieron a Europa y al mundo de 1914 a 1945 tuvieron un profundo efecto nivelador No solo se destruyeron cantidades ingen-tes de bienes sino que se sucedieron las crisis financieras econoacutemicas y fiscales que acabaron convertidas en profundas crisis poliacuteticas 12 Como ha enfatizado piketty

En gran medida la reduccioacuten de la desigualdad a lo largo del siglo transcurri-do (el siglo xx) [fue] el producto caoacutetico de las guerras y de los choques poliacutetico-econoacutemicos provocados por estas y no el resultado de una evolucioacuten gradual consensual y tranquila En el siglo xx fueron las guerras las que hicieron tabla rasa del pasado y no la apacible racionalidad democraacutetica o econoacutemica 13

Tabla 1 Tasa de Reduccioacuten de los ingresos del 1 por 100 maacutes rico durante la Segunda Guerra mundial y las primeras tres deacutecadas de la posguerra ( anual)

Segunda Guerra Mundial laquoTreinte Glorieusesraquo

Alemania 0392 0061

Francia 0961 0014

Holanda 0956 0162

Finlandia 0781 007

dinamarca 049 013

Noruega 0362 0121

Reino Unido 0459 0147

Estados Unidos 0932 0119

Fuente Scheidel (2017 160)

dicho en otros teacuterminos las dos grandes guerras mundiales y el devastador periodo de entreguerras sirvieron a modo de gigantesca pira en la que ardieron buena parte de las riquezas acumuladas al tiempo que a resultas de todo ello la actividad econoacutemica se vio seriamente alterada dificultaacutendose que los maacutes aven-tajados acumulasen ulteriores riquezas de este modo la nivelacioacuten trajo causa

Rawls (1971 27) relativa a la imposibilidad de reconciliar utilitarismo y reconocimiento pleno de la plena individualidad de cada persona Vid tambieacuten Sen y Williams (1982)

10 dworkin 1977 179-183 Kymlicka 1990 411 Rawls 1957 y 195812 Scheidel 2017 cap 513 piketty 2014 452

LA FORjA dE LA IGUALdAd 333

principalmente de la peacuterdida de renta y riqueza de los maacutes ricos no de la mejora de las condiciones de los menos favorecidos O lo que es lo mismo perdieron maacutes quienes maacutes teniacutean que perder sin que ganasen los que maacutes lo necesitaban

pero el legado maacutes duradero de las dos grandes guerras no fue la destruccioacuten maacutes importante auacuten fueron las transformaciones sociales aceleradas y radicalizadas por los conflictos beacutelicos (incluso en sociedades que no los vivieron de forma direc-ta sino indirecta como los paiacuteses neutrales europeos) La experiencia de la movili-zacioacuten contra el fascismo y el nazismo avivoacute fortiacutesimas fuerzas sociales que hicieron de la igualdad (formal y material) el ideal a partir del cual reconstruir la sociedad futura (cfr art 32 de la Constitucioacuten italiana sobre el que volvereacute) Se aceleroacute la incorporacioacuten de la mujer al mundo laboral 14 al tiempo que se impuso la democra-cia de masas al generalizarse no solo el sufragio universal (masculino y femenino) sino tambieacuten la articulacioacuten de la vida poliacutetica en torno a los partidos 15 Fue gracias a ello que la democracia dejo de ser mera forma del ejercicio del poder poliacutetico 16 y manifestoacute su vocacioacuten a gobernar no solo el poder visible sino tambieacuten el invisible a transformar sustantivamente la estructura social poliacutetica econoacutemica y cultural 17 El imperativo de ganar una guerra total llevoacute al desarrollo de poliacuteticas que antici-paron no solo intelectual sino tambieacuten materialmente el Estado democraacutetico y Social de derecho de la posguerra 18 Nacieron asiacute los servicios nacionales de salud y los sistemas de seguridad social 19 se nacionalizaron no solo empresas estrateacutegicas sino tambieacuten se hicieron (completamente) puacuteblicos los bancos centrales 20 Al tiem-po que el proceso descolonizador que parecioacute llevar a la mayoriacutea de edad poliacutetica a la inmensa mayoriacutea de los pueblos de la tierra se convirtioacute en irresistible 21

En ese contexto nada tiene de extrantildeo que reviva la confianza maltrecha du-rante la segunda parte del siglo xix y la primera parte del siglo xx en la laquomarcha imparableraquo de la igualdad La esperanza de que sea posible reconciliar en modo virtuoso libertad e igualdad Auacuten sin incurrir en asuncioacuten mecanicista alguna es significativo en este sentido el siguiente pasaje de Bobbio que condensa el spirit of the age de las deacutecadas de los setenta y ochenta

El impulso hacia una igualdad cada vez mayor es como Tocqueville ya habiacutea observado o temido en el siglo pasado irresistible el igualitarismo a pesar de la aversioacuten y la resistencia feroz que despierta cada uno de sus pasos en la historia es uno de los grandes manantiales de los que brota el desarrollo histoacuterico La

14 Higonnet jenson michel y Collins Weitz 1987 Summerfield 198915 Schattschneider 1942 Garciacutea pelayo mazower 1998 cap 8 pombeni 201216 Bobbio 1995c1617 Ibidem xxI18 Titmuss 195019 Beveridge 194220 Kynaston 2017 Gigliobianco 200621 jansen Osterhammel 2017 Buettner 2016 Se podraacute objetar que la velocidad a la que se re-

dujeron las desigualdades econoacutemicas en la posguerra fue inferior a la vertiginosa a la que lo hicieron durante el conflicto beacutelico pero es necesario resaltar que el contexto es bien distinto de fuerte y sos-tenido crecimiento econoacutemico durante el que se refuerza la pulsioacuten igualitaria pero ya no mediante la nivelacioacuten hacia abajo sino en el momento en que crecen fuertemente renta y riqueza y todo ello gracias a las estructuras institucionales concebidas y puestas a punto durante la guerra y al modo de relacionarse de hacer sociedad que se consolida durante ella (algo que tiene reflejo de manera espe-cialmente fuerte en novelas como Love on the Super Tax) (Laski 1944)

334 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

igualdad entendida como igualacioacuten de los diferentes es un ideal permanente y perenne de los hombres que viven en sociedad Cualquier superacioacuten de esta o aquella discriminacioacuten se interpreta como una etapa del progreso civil Nunca como en nuestro tiempo se han cuestionado las tres fuentes principales de des-igualdad entre los hombres raza o maacutes generalmente pertenencia a un grupo eacutetnico o nacional sexo y clase social 22

2 El debate sobre la igualdad premisas y cuestiones irresueltas

Tras los pasos de Rawls la filosofiacutea poliacutetica contemporaacutenea ha contribuido a esclarecer el concepto de igualdad poniendo de relieve su caraacutecter profunda-mente social distributivo complejo y contextual (Seccioacuten 21) Buena parte de los esfuerzos de los autores se han concentrado sobre los criterios que deban guiar el reparto de recursos econoacutemicos cuestioacuten en la que destacan las teoriacuteas que caracterizan bien a los recursos o bienes primarios (Rawls dworkin) bien a las capacidades (Sen Nussbaum) como laquometroraquo fundamental de la igualdad (Seccioacuten 22) la reflexioacuten teoacuterica pese a las posiciones de autores como Walzer o Sen ha tendido a concentrarse de forma casi exclusivamente en la igualdad y desigualdad econoacutemicas son sugerentes desde esta perspectiva los autores que proponen la consideracioacuten de la triacuteada igualdad econoacutemica igualdad vital igualdad existencial (Seccioacuten 23)

21 El concepto de igualdad

El debate filosoacutefico-poliacutetico ha dilucidado la estructura y el concepto de igualdad Cuatro son los rasgos que identifican a la misma

211 La igualdad es profundamente social

Si bien los seres humanos comparten muchas facultades y caracteriacutesticas (y en tal sentido son esencialmente iguales ya en el capiacutetulo xIII del Leviataacuten de Hobbes) 23 son tambieacuten legioacuten las diferencias parafraseando a Rousseau quizaacute el hombre nazca libre 24 pero tambieacuten nace diferente a sus congeacuteneres Liberarlo de las cadenas que lo atan exige no solo hacerlo (de nuevo) libre sino tambieacuten superar una parte de las diferencias de modo que pueda crearse una sociedad de iguales Ciertamente como bien argumentara el propio Rous-seau las instituciones sociales pueden (y en muchas ocasiones efectivamente hacen) auacuten maacutes intensas las diferencias naturales 25 pero como estaacute impliacutecito en el argumento del Contrato Social el remedio a las diferencias naturales y a las desigualdades sociales se encuentra en la creacioacuten colectiva de las condiciones

22 Bobbio 1995b 39 vid tambieacuten Bobbio 1995a 13223 Hobbes 1968 18324 Rousseau 1762 3225 Rousseau 1754

LA FORjA dE LA IGUALdAd 335

de igualdad social en la anulacioacuten o cuando menos amortiguacioacuten de las dife-rencias que frustran la sociabilidad poliacutetica Expresado de otro modo la condi-cioacuten de laquoigualraquo me viene reconocida y dada por las mujeres y por los hombres con quienes convivo por los restantes miembros de la sociedad en el proceso de distribucioacuten de bienes y cargas sociales 26 La igualdad es una determinada forma de ser en sociedad 27

de ello se deriva la importancia pero tambieacuten la manifiesta insuficiencia de la igualdad puramente formal o lo que es lo mismo de todo criterio de asigna-cioacuten de bienes y recursos que asuma la pre-existencia de relaciones sociales es-tructuradas en torno al reconocimiento de la igualdad y que consecuentemente limite la tarea de las instituciones sociales a respetar la misma Tanto la igualdad ante la ley como la igualdad de oportunidades comparten esa visioacuten beneacutevola de la realidad socioloacutegica y reducen la justicia en el reparto de bienes y cargas a la garantiacutea de que esa igualdad pre-existente se mantenga despueacutes de la interven-cioacuten social a traveacutes del derecho y de la aplicacioacuten de las poliacuteticas puacuteblicas 28 Son por ello teoriacuteas objetivamente inegalitarias y defensoras de un status quo surgido de poliacuteticas y formas de relacionarse no sujetas a escrutinio criacutetico 29

212 La igualdad es distributiva

La igualdad es una relacioacuten 30 Ello implica que no cabe predicar de un sujeto que sea igual sin indicar a quien o quienes lo sea o dicho en otros teacuterminos sin tener en cuenta su posicioacuten relativa 31 O lo que es lo mismo la relacioacuten de igualdad implica la distribucioacuten de bienes o cargas entre los miembros de una determinada comunidad o sociedad

El caraacutecter distributivo de la igualdad lleva a algunos autores a cuestionar su relevancia En particular Harry Frankfurt sostiene que aquello que debe ser reconocido como relevante normativamente no es la proporcioacuten de bienes asig-nada a cada cual (su cuota relativa) cuanto la suficiencia de los recursos de los que dispone cada persona 32 pretende asiacute este autor eliminar la referencia a lo que

26 Walzer 1983 3 827 Sen 200928 La igualdad ante la ley cumplioacute una funcioacuten histoacuterica poleacutemica la lucha contra los privilegios ju-

riacutedicamente confirmados de determinados miembros de la sociedad Sin embargo no solo el triunfo de las revoluciones liberales condujo a que perdiese esa capacidad de transformacioacuten sino que el caraacutecter limitado de la igualdad ante la ley hizo posible el crecimiento exponencial de las desigualdades sociales y econoacutemicas al ser laquociegaraquo no solo en lo que respecta a las desigualdades bioloacutegicas sino tambieacuten a las desigualdades que se generan en el reparto laquosocialraquo Es revelador el siguiente pasaje del Tercer Estado de Siegraveyes laquoLas ventajas por las cuales los ciudadanos difieren se encuentran maacutes allaacute de la cualidad de ciudadano Las desigualdades de propiedad e industria son como las desigualdades de edad sexo talla y color No desnaturalizan en modo alguno la igualdad del civismo los derechos del civismo no pueden vincularse a tales diferencias Sin duda estas ventajas se hallan bajo el amparo de la ley pero no corresponde al legislador crear desigualdades de esta iacutendoleraquo (Siegraveyes 1789 243)

29 Bobbio 1995b 3530 Ibidem xI31 Ibidem 532 Frankfurt 1987 1997 y en forma quizaacute definitiva Frankfurt 2015

336 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

reciben los otros determinante cuando se determina la igualdad o desigualdad de una praacutectica o estructura institucional

Toda sociedad bien ordenada debe evitar que sus miembros carezcan de los recursos econoacutemicos necesarios para asegurar su dignidad personal 33 La urgen-cia de tal objetivo explica porque debe conferiacutersele especialiacutesima prioridad 34 pero ni siquiera en lo atinente al laquomiacutenimo vitalraquo cabe obviar el caraacutecter dis-tributivo de la asignacioacuten de bienes y cargas Cualquier asignacioacuten de bienes con independencia del criterio conforme al cual se haga tiene incidencia en los recursos o capacidades que se reconocen a los demaacutes de igual modo quizaacute sea razonable que se asigne prioridad a la garantiacutea del miacutenimo vital incluso a costa de postergar logros igualitarios pero aunque se trate de cuestiones distintas 35 pueden (y quizaacute deben) estar estrechamente relacionadas Es perfectamente po-sible pensar en la realizacioacuten de la igualdad como un proceso cuya primera etapa sea la garantiacutea de unos determinados bienes considerados como absolutamente necesarios para el sustento vital

213 La igualdad es compleja

La igualdad queda ya dicho es una relacioacuten iquestCuaacuteles son los elementos que la definen Tres 1) las partes que se comparan 2) el bien o carga que se asigna y 3) el criterio de conformidad con el cual se procede a su reparto O dicho en otros teacuterminos se es igual en relacioacuten a un bien o una carga social especiacutefico y de conformidad con un criterio de asignacioacuten o reparto del bien 36

La intuicioacuten fundamental de la obra capital de michael Walzer Spheres of Justice es que de ello se deriva el caraacutecter complejo de la igualdad Cada bien o carga o conjunto de los mismos constituye una esfera distributiva especiacutefica un aacutembito en el que es de aplicacioacuten un criterio distinto de asignacioacuten 37 Con esta afirmacioacuten Walzer radicaliza la asuncioacuten impliacutecita en la distincioacuten rawlsiana entre dos principios de justicia Con la diferencia que no se trata ya solo de es-tablecer criterios distintos aplicables por una parte a las libertades baacutesicas y por otra a los recursos econoacutemicos y sociales sino de multiplicar los dominios de la igualdad En los teacuterminos del filoacutesofo estadounidense

[L]os principios de justicia se manifiestan pluralmente distintos bienes socia-les deben ser distribuidos de acuerdo con loacutegicas diversas valieacutendose de procedi-mientos distintos por agentes diferentes y todas esas diferencias son el resultado

33 Waldron 198634 Rawls 1993 735 La prueba de ello se encuentra en que sea concebible que en una misma sociedad y a un mis-

mo tiempo se reduzcan los niveles de pobreza y aumente la desigualdad Tal es el caso no solo de la Repuacuteblica China en los uacuteltimos cuarenta antildeos sino que tal patroacuten corresponde a la evolucioacuten de renta y pobreza en muchos (pero no en todos) los procesos de laquomodernizacioacutenraquo econoacutemica Como es bien sabido el argumento laquoclaacutesicoraquo de Kuznets sostiene que el crecimiento de la desigualdad favorece el crecimiento en los primeros estadios del desarrollo y tiene el efecto contrario posteriormente Vid Kuznets 1955

36 Sen 1980 Bobbio 1995b 3 Bobbio 1995a 10037 Walzer 1983 10

LA FORjA dE LA IGUALdAd 337

de diferentes formas de entender los bienes sociales mismos el producto inevita-ble del particularismo histoacuterico y cultural 38

La complejidad de la igualdad requiere el establecimiento de barreras entre sus distintos dominios de modo que se impida el uso de los recursos obtenidos en uno de ellos para hacerse con recursos en otros 39 La complejidad debe ser mantenida frente al eventual imperialismo de un uacutenico recurso social

Convertir un bien en otro cuando no hay ninguna conexioacuten intriacutenseca entre ellos implica invadir la esfera en la que otro grupo de mujeres y de hombres se impone de forma justa 40

y es que la igualdad no solo informa el criterio de asignacioacuten de recursos y obligaciones en algunos aacutembitos especiacuteficos sino que es el fruto de la combina-cioacuten de la multiplicidad de paraacutemetros de asignacioacuten de los mismos La multi-plicidad de dominios de la igualdad no solo la constituye sino que es la mejor garantiacutea posible contra la concentracioacuten de poderes 41 con el que hacer frente en uacuteltimo extremo al totalitarismo 42

de esa intuicioacuten de Walzer se deriva la manifiesta insuficiencia de la reduc-cioacuten de la igualdad a mera igualdad en la distribucioacuten de recursos econoacutemicos No cabe duda que la justicia econoacutemica es fundamental No solo en siacute misma sino en la medida en la que puede darse el caso como lo es en nuestras socieda-des de que los recursos econoacutemicos faciliten el acceso a bienes no econoacutemicos 43 en los teacuterminos indicados por Walzer y a los que ya hemos hecho referencia

214 La igualdad es contextual

La discusioacuten sobre la igualdad parte siempre de las circunstancias concretas en las que se encuentran personas especiacuteficas de determinadas desigualdades 44 Ello implica que la discusioacuten acerca de la sociedad justa de los modelos de justi-cia no constituye una finalidad en siacute misma sino que cobra sentido en tanto que paraacutemetro con el que enjuiciar situaciones precisas y hacer frente a la desigualda-des de modo imparcial y reflexivo Cuanto mayor es la gravedad y consecuencias del trato desigual mayores son tanto la urgencia praacutectica de hacer frente a la misma como la necesidad teoacuterica de pensar la igualdad 45

La contextualidad de la igualdad y desigualdad tambieacuten implica que la injus-ticia de una determinada constelacioacuten social y econoacutemica puede traer causa no

38 Ibidem 639 Ibidem 31940 Ibidem 1941 Ibidem 17-1942 Ibidem 31643 de modo no muy distinto a coacutemo era posible ennoblecerse teniendo dinero y recursos con los

que hacerlo hoy es posible adquirir la ciudadaniacutea o el derecho a la residencia comprar el reconoci-miento de meacuteritos o lograr tratamiento prioritario en la atencioacuten meacutedica En la estela de Walzer vid el argumento de Sandel (2012)

44 Sen 2009 xi45 Walzer 1983 316

338 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

solo de la estructura y disentildeo de las instituciones sino tambieacuten de los patrones de comportamiento en el marco de las mismas 46

22 Los laquometrosraquo de la igualdad recursos contra capacidades

En la teoriacutea rawlsiana 47 asiacute como en el desarrollo de la misma en la obra de Ronald dworkin 48 el laquometroraquo de la igualdad no es otro que los recursos o bienes primarios Los bienes primarios son definidos como aquellos que laquotodo hombre racional se presume desearaquo

Como primer paso supongamos que la estructura baacutesica de la sociedad distri-buye ciertos bienes primarios esto es cosas que se presume que todo ser racional desea Estos bienes tienen normalmente un uso sea cual fuere el plan racional de vida de una persona En gracia a la simplicidad supongamos que los principales bienes primarios a disposicioacuten de la sociedad son derechos libertades oportuni-dades ingreso y riqueza Estos son los bienes primarios sociales 49

mediante una definicioacuten tal Rawls considera que su teoriacutea de la justicia ab-sorbe las consecuencias negativas que se derivan de la laquoloteriacutea geneacuteticaraquo o lo que es lo mismo la distinta capacidad de las personas dada la distribucioacuten de bienes primarios naturales (entre otros salud inteligencia imaginacioacuten) de adquirir los bienes primarios sociales 50 Aun siendo imposible redistribuir los bienes pri-marios naturales siacute lo es compensar las diferencias en los mismos a traveacutes del reparto de bienes primarios sociales

Sin embargo Amartya Sen 51 ha puesto de relieve que la teoriacutea de Rawls es manifiestamente insuficiente al tiempo que innecesariamente detallada La posibi-lidad de llevar el tipo de vida que cada uno prefiera depende no solamente de los bienes primarios de los que se disponga sino tambieacuten de la capacidad de convertir tales bienes en medios con los que poner en praacutectica preferencias y opciones de ahiacute que es fundamental escoger como laquometroraquo de la justicia distributiva no los bie-nes primarios sino las funciones y capacidades o lo que es lo mismo las efectivas posibilidades de convertir derechos en libertades reales 52 Al mismo tiempo la filosofiacutea poliacutetica no puede determinar de forma abstracta cuaacuteles sean tales capaci-dades dado que no solo las mismas han de fijarse en funcioacuten del contexto social y econoacutemico sino que se precisa el ejercicio del juicio dada la heterogeneidad de las propias funciones y capacidades 53 En uacuteltimo extremo no debe excluirse el papel del proceso de toma de decisiones democraacutetico en la definicioacuten de las mismas

46 Sen 2009 x47 Rawls 1958 1971 200248 dworkin 1977 200249 Rawls 1971 69 Rawls distingue a su vez entre bienes primarios naturales y bienes primarios

sociales Solo estos uacuteltimos pueden ser distribuidos y redistribuidos mientras que las desigualdades en bienes sociales primarios pueden ser compensadas a traveacutes de la distribucioacuten de bienes primarios sociales

50 Rawls 1971 74-7551 Sen 1979 199252 Sen 199253 Ibidem 132 ss

LA FORjA dE LA IGUALdAd 339

23 Maacutes allaacute de la desigualdad econoacutemica

pese a la claridad y rotundidad de la criacutetica walzeriana y pese a la compleji-dad intriacutenseca en las teoriacuteas de la justicia que toman a las capacidades como me-tro de la igualdad sigue siendo el caso que la discusioacuten sobre la igualdad se con-centra de forma casi exclusiva sobre una especiacutefica de las esferas de la igualdad la igualdad econoacutemica Ello trae causa no solo de la mayor facilidad con la que puede medirse la misma (y de la consecuente disponibilidad de datos objetivos como se pone de relieve en el apdo 3) sino tambieacuten de las crecientes posibilida-des de convertir ventajas en el acceso a recursos econoacutemicos en prebendas en el reparto en las restantes esferas de la justicia Goumlran Therborn ha desarrollado un marco teoacuterico y una metodologiacutea de anaacutelisis empiacuterico que teniendo en cuenta este dato fundamental fomentan un anaacutelisis plural de la igualdad distinguiendo igualdad econoacutemica igualdad vital e igualdad existencial en referencia a los re-cursos econoacutemicos salud y respeto de la dignidad e identidad personales 54 La sugerencia de este autor parece especialmente relevante a la hora de diseccionar las estrategias argumentativas en torno a la desigualdad (vid apdo 5)

3 iquestLa marcha imparable de la desigualdad econoacutemica

parafraseando a Hegel en los uacuteltimos antildeos hemos empezado a sospechar que quizaacute el buacuteho de Temis solo levantoacute el vuelo al romper el crepuacutesculo A Theory of Justice llegoacute a las libreriacuteas al tiempo que se quebraba definitivamente el orden socio-econoacutemico de posguerra En ese mismo antildeo de 1971 la administracioacuten Nixon renuncioacute a seguir ejerciendo de laquoanclaraquo del orden monetario de Bretton Woods de este modo se abrioacute una profunda crisis monetaria a la que siguioacute dos antildeos despueacutes una crisis econoacutemica Se inicioacute de este modo la larga era de la turbulencia financiera 55 en la que la tendencia hacia la igualdad econoacutemica se invierte y se inicia una larga marcha hacia sociedades maacutes desiguales

No son pocos quienes ven en la obra capital de Rawls no un punto de arran-que sino el canto del cisne de una visioacuten del mundo estrechamente ligada a las circunstancias radicalmente excepcionales de la posguerra 56

Es un hecho que la desigualdad econoacutemica se ha disparado en todos los es-tados miembros de la OCdE en los uacuteltimos cuarenta antildeos ya la midamos me-diante referencia a la renta o lo hagamos comparando las fortunas acumuladas en el tiempo Los tiempos y los ritmos variacutean en cada paiacutes pero en todos ellos ha aparecido un foso que separa a los maacutes ricos de los maacutes pobres

El proceso se inicioacute antes y ha sido maacutes radical en Estados Unidos y en el Reino Unido maacutes tardiacuteo y menos acusado en Escandinavia repentino y brutal aunque con variaciones en los paiacuteses ex comunistas en el proceso de transicioacuten

54 Therborn 201355 Brenner 200656 moyn 2018 39-40

340 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

a la economiacutea capitalista 57 Es relevante antildeadir que lo que ha variado a lo largo del tiempo ha sido la causa del aumento de la desigualdad En los antildeos ochenta y noventa se dispararon las diferencias de renta desde entonces el crecimiento de las disparidades trae causa de la menor capacidad redistributiva del sistema tributario y del gasto social 58

Los datos estadiacutesticos apuntan a que los maacutes ricos obtienen muacuteltiples cada vez mayores de los ingresos que fluyen a los bolsillos de las personas con meno-res rentas 59 Asiacute la ratio entre los ingresos de los directivos de las empresas y los trabajadores de las mismas ha alcanzado una media de 2651 en Estados Unidos 1143 en Espantildea y laquotan soloraquo 160 en Suecia y 120 en Noruega Las proporcio-nes son auacuten mayores en muchos casos por ejemplo la proporcioacuten entre la renta del consejero delegado de macdonaldrsquos y el sueldo medio de los empleados de la empresa fue en 2017 nada menos que de 31011 y no se trata del peor dato 60

Al mismo tiempo las mayores fortunas acaparan cada vez maacutes la riqueza del planeta El nuacutemero de billonarios (de aquellos que poseen un patrimonio con un valor superior a los 1000 millones de doacutelares) se ha doblado desde 2008 Las for-tunas de este grupo de ultra-ricos crecen todos los diacuteas 2500 millones de doacutelares No es de extrantildear que tan solo 26 de ellos tengan un patrimonio equivalente al del 50 por 100 maacutes pobre de la poblacioacuten mundial 61 ya caben en un autobuacutes si la tendencia se mantiene pronto bastaraacute un minubuacutes para reunirlos quien sabe si llegaraacute a bastar con un taxi

En no pequentildea medida tales cambios se deben a que las rentas del capital acaparan porcentajes crecientes de la renta nacional en detrimento de las rentas del trabajo Si en los primeros antildeos setenta las uacuteltimas pesaban maacutes de un 65 por 100 de la renta nacional hoy apenas superan el 55 por 100 y en algunos paiacuteses (sentildealadamente Grecia) se situacutean por debajo del 50 por 100

Tabla 2 porcentajes Rentas del TrabajoRentas del Capital e n la Unioacuten Europea

Paiacutes 1970 1980 1990 2000 2010 201

Alemania 611 637 588 606 571 577

Francia 630 669 593 572 587 575

Grecia 648 603 624 556 550 472

Espantildea 642 668 607 589 568 520

Italia 654 666 619 532 554 549

Fuente AmECO

57 World Inequality Report 201958 Causa Hermansen 201859 melin Lu 201760 Institute for policy Studies 201961 Oxfam 2019

LA FORjA dE LA IGUALdAd 341

4 El precio de la desigualdad

El aumento de la desigualdad econoacutemica en las sociedades occidentales tiene muacuteltiples y graves consecuencias Entre ellas destacan tres el aumento radical de la desigualdad vital (apdo 41) el empobrecimiento de la sociedad en su conjun-to (apdo 42) y el debilitamiento de la democracia (apdo 43)

41 La desigualdad mata y agrava buena parte de las patologiacuteas que afectan a la salud humana

Son legioacuten los estudios empiacutericos que establecen una clara relacioacuten de causa-lidad entre los niveles de desigualdad econoacutemica y de desigualdad vital A mayor desigualdad econoacutemica se producen no solo mayores diferencias en lo que con-cierne a las tasas de mortalidad en general y en particular de mortalidad infantil sino que es mayor la incidencia de toda una serie de patologiacuteas que afectan a la salud de las personas desde la salud mental a la obesidad incluyendo la propen-sioacuten al uso de la violencia 62 Reveladores son sin duda los estudios comparados entre estados pero tambieacuten aquellos que analizan las diferencias (sustanciales) que se dan en el espacio urbano La estratificacioacuten espacial explica que se pro-duzcan variaciones draacutesticas de un distrito a otro de una misma ciudad Especial-mente revelador es el estudio que muestra coacutemo evoluciona la esperanza de vida a lo largo del recorrido del metro de Londres 63 Bastan veinte minutos en la liacutenea Central entre las estaciones de Lancaster Gate y mile End para que la esperanza de vida se reduzca doce antildeos 64

El impacto de la desigualdad sobre la vida y la salud humana se pone espe-cialmente de relieve en situaciones de crisis En contra de lo que podriacutea pensarse no existe una correlacioacuten clara entre crisis econoacutemicas y estado de salud de la po-blacioacuten Queacute impacto tengan las crisis depende sobremanera de las poliacuteticas que se apliquen de coacutemo se distribuyan las cargas incluidos los laquocostesraquo asociados a la recesioacuten econoacutemica Son reveladores en tal sentido los estudios comparados recogidos en The Body Economic Why Austerity Kills 65 Sus autores reconstru-yen las dinaacutemicas econoacutemicas y sociales sucesivas a la Gran depresioacuten de los antildeos treinta del siglo xx a la caiacuteda del muro de Berliacuten (en concreto el proceso de transicioacuten del comunismo al capitalismo en la Unioacuten Sovieacutetica y en sus laquoaliadosraquo

62 Un estudio sistemaacutetico que recopila copiosiacutesima literatura en la materia en Wilkinson pickett 2009 vid tambieacuten pickett Wilkinson 2015 Wilkinson pickett 2018

63 Lives on the Line 2019 Un estudio laquocualitativoraquo de la desigualdad en forma de relato de viaje por la liacutenea B del tren de cercaniacuteas de pariacutes en maspero y Frantz (1990) laquopuesto al diacutearaquo en Bacque y merian (2019)

64 Es importante destacar que el factor relevante es el nivel de desigualdad no necesariamente la tasa agregada de riqueza Como los citados autores ponen de relieve alcanzado un determinado nivel de bienestar econoacutemico las diferencias no se explican mediante referencia a la riqueza (Wilkinson pickett 2009 17ff) Es maacutes es posible que dos paiacuteses tengan esperanzas de vida semejantes pese a que su nivel de riqueza sea radicalmente distinto Tal es el caso de Cuba y de Estados Unidos En ambos paiacuteses la esperanza de vida se situacutea en ochenta antildeos pese a que Cuba es un paiacutes mucho maacutes pobre Vid Unicef (2018)

65 Stuckler Basu 2013

342 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

de Europa del Este) la profunda crisis asiaacutetica de 1997 y a la Gran Recesioacuten de 2007-2008 Al hacerlo ponen de relieve que las consecuencias humanas de las crisis no dependen tanto ni siquiera principalmente de su entidad y consisten-cia econoacutemicas cuanto de las poliacuteticas puacuteblicas que se apliquen en nombre de contener y superar las mismas Tras la Gran depresioacuten y tras la Gran Recesioacuten los paiacuteses que optaron por dar prioridad absoluta al reequilibrio de las cuentas puacuteblicas distribuyeron de forma marcadamente asimeacutetrica los costes materiales y humanos de las crisis Al hacerlo el crecimiento de la desigualdad vino de la mano de profundas crisis sociales y en concreto aumentos exponenciales de la incidencia de las enfermedades mentales un incremento notable de los suicidios y de las tasas de mortalidad al tiempo que aumentaron la profundidad de la cri-sis econoacutemica a resultas del efecto deflacionista del recorte del gasto puacuteblico por el contrario aquellos paiacuteses que optaron por reforzar las poliacuteticas sociales tras las crisis y de este modo repartieron de forma mucho maacutes equitativa los costes ma-teriales y humanos de las mismas no solo mantuvieron o mejoraron los iacutendices de salud puacuteblica sino que recuperaron maacutes raacutepidamente los niveles de actividad econoacutemica previos a las crisis En el caso de la transicioacuten al capitalismo de los paiacuteses del bloque sovieacutetico Stuckler y Basu ponen de relieve el muy diverso impacto social y econoacutemico de las distintas viacuteas a traveacutes de las cuales se produjo esa transicioacuten Las terapias de shock la acelerada privatizacioacuten de los medios de produccioacuten condujo no solo al desplome econoacutemico y la cataacutestrofe social (de modo no muy diferente a la socializacioacuten forzada durante el periodo staliniano) sino al crecimiento acelerado de la desigualdad econoacutemica y de forma auacuten maacutes tangible a millones de muertes prematuras y un descenso brusco de la expectati-va de vida auacuten en fase de recuperacioacuten entre la poblacioacuten masculina de Rusia 66 de forma maacutes reciente la aplicacioacuten de poliacuteticas de laquoausteridadraquo ha tenido una grave incidencia sobre los niveles de salud de muchas poblaciones europeas incluido el Reino Unido (vid el informe del rapporteur especial philip Alston)

42 La desigualdad empobrece a todos los miembros de la sociedad

Las poliacuteticas puacuteblicas de las que trae causa el fuerte aumento de la desigual-dad econoacutemica suelen defenderse en nombre no solo de la libertad (econoacutemica pero tambieacuten personal) sino tambieacuten en atencioacuten a sus supuestos efectos po-sitivos sobre el dinamismo de la economiacutea dando la vuelta (normativamente hablando) al principio de diferencia rawlsiano se afirma que el crecimiento de la desigualdad seriacutea el precio (transitorio) que habriacutea de pagarse para alcanzar mayores niveles de actividad econoacutemica algo que acabariacutea beneficiando al con-

66 El aumento exponencial de la desigualdad en la Unioacuten Sovieacutetica y en otros paiacuteses del Este en los que se aplicaron poliacuteticas draacutesticas de transicioacuten al capitalismo vino de la mano de una draacutestica reduccioacuten de la esperanza de vida y de un nuacutemero brutal de muertes prematuras El coeficiente Gini pasoacute de 27 en 1990 46 en 1993 y 52 en 2001 en Rusia de 25 en 1992 a 41 en 1996 y a 46 en 2001 en Ucrania en todo el territorio de la URSS el nuacutemero de muertes prematuras ascendioacute a 4 millones de personas (marmot citado por Theborn 2013) La esperanza de vida en Rusia solo alcanzoacute niveles semejantes a los registrados en 1989 veinte antildeos despueacutes (al tiempo que el coeficiente GINI tendiacutea tambieacuten a reducirse)

LA FORjA dE LA IGUALdAd 343

junto de la sociedad incluidos los menos favorecidos (la doctrina de la laquosupply-side economicsraquo) 67 A mayor desigualdad mayor acumulacioacuten de capital mayor incentivo para trabajar y por tanto considerables posibilidades de que crezca el empleo

Tales premisas encallan en la multitud de estudios empiacutericos 68 que ponen de relieve que una vez se superan determinados niveles de desigualdad (como es el caso en la actualidad en la inmensa mayoriacutea de paiacuteses occidentales) la misma repercute negativamente sobre la actividad econoacutemica

Stiglitz ha sostenido que tal regularidad encuentra su explicacioacuten en los efec-tos depresivos que la desigualdad genera sobre la economiacutea en su conjunto y el inevitable deterioro de la igualdad de oportunidades 69

mdash En primer lugar la predisposicioacuten al consumo desciende a medida que aumenta la renta por lo que una distribucioacuten desigual conduce salvo que se tomen medidas compensatorias a deprimir la demanda agregada y a hacer maacutes inestable la marcha de la economiacutea en su conjunto Los intentos de compensar este efecto pueden agravar auacuten maacutes el estado de la economiacutea de ello hemos tenido un claro ejemplo en las uacuteltimas deacutecadas Los intentos de compensar el efecto depresivo de la desigualdad facilitando el crecimiento exponencial de la deuda primero puacuteblica y despueacutes privada 70 generaron burbujas especulativas El resultado fue un crecimiento insostenible y una grave crisis una vez que las tensiones estructurales dieron paso a una crisis abierta

mdash En segundo lugar el crecimiento de la desigualdad agrava la desigualdad de oportunidades al crear las condiciones en las que el acceso a la educacioacuten a salud y a la cultura en su conjunto pasan a depender del nivel de renta y de riqueza

A resultas de ello existen fuertes razones para concluir que en las sociedades occidentales contemporaacuteneas se registran niveles de desigualdad que afectan ne-gativamente al potencial de crecimiento de la economiacutea en su conjunto y termi-nan empobreciendo a todos y cada uno de sus miembros

43 La desigualdad debilita a la democracia

Si en una sociedad prevalecen fuertes desigualdades econoacutemicas se hace im-posible la vida poliacutetica en la medida en que deviene imposible forjar y mantener una identidad colectiva 71 Sin ella la estabilidad de la comunidad poliacutetica queda al albur de las circunstancias sociales poliacuteticas econoacutemicas y culturales Her-mann Heller enfatizoacute la importancia capital de las estructuras institucionales que garantizan la redistribucioacuten no solo de los recursos econoacutemicos sino del propio poder Aun con las reservas que pueda merecer la terminologiacutea y el linaje de

67 Laffer 198168 por ejemplo Herzer Vollmer 2012 Grigoli Robles 201769 Stiglitz 201670 Streeck 2012 Crouch 201171 platoacuten 1999 428-429 cifra marginal 744-745

344 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

los conceptos que utiliza Heller (en particular su apelacioacuten a la homogeneidad social) sus intuiciones anticipan la praacutectica del Estado democraacutetico y Social de derecho 72 de forma auacuten maacutes obvia las desigualdades especialmente las econoacute-micas tienen como vimos una propensioacuten laquoimperialistaraquo o lo que es lo mismo a pretender convertirse en recursos en otros aacutembitos de la justicia por ello la fuerte concentracioacuten de renta y capital multiplica las posibilidades de corrupcioacuten del proceso poliacutetico en la medida en la que el dinero permite adquirir los medios con los que manipular el proceso de formacioacuten de la voluntad poliacutetica a traveacutes de las distintas formas de publicidad posibles

El crecimiento de las desigualdades y el deterioro del desarrollo humano vienen de la mano de la creciente incapacidad del sistema democraacutetico de ase-gurar la integracioacuten social y a resultas de ello conducen a la reapertura de discursos que proponen formas de organizacioacuten no democraacuteticas Aun siendo pronto para poder extraer conclusiones decisivas las crisis financieras econoacute-micas y fiscales de 2007-2008 unidas a las poliacuteticas aplicadas en nombre de contenerlas y superarlas han contribuido a un mismo tiempo a incrementar el caraacutecter inegalitario de las sociedades europeas y a desestabilizar los sistemas poliacuteticos democraacuteticos 73 El ascenso de los discursos mal llamados laquonacional-populistasraquo o laquosoberanistasraquo es prueba de ello 74 No es la primera ocasioacuten en la historia de Europa en la que la pretensioacuten de mantener un status quo insos-tenible conduce al desencadenamiento de fuerzas que apuestan por la susti-tucioacuten de las formas poliacuteticas liberales por el autoritarismo la economiacutea sana en un estado fuerte por utilizar los teacuterminos de Carl Schmitt auacuten no jurista de corte del Tercer Reich sino asesor de Bruumlning 75 En este sentido resulta preocupante no solo el repliegue en la esfera del consumo (en los teacuterminos de Wolfgang Streeck en el cuarteto laquocoping hoping doping and shoppingraquo 76 traducible quizaacute por la generacioacuten de (falsas) esperanzas arreglaacuterselas como se pueda consumismo y escapismo a traveacutes de las drogas) 77 cuanto la volatilidad poliacutetica la rapidez con la que se transita de la apolitizacioacuten a la raacutepida e intensa politizacioacuten

5 El trampantojo del triunfo de la desigualdad

En el primer apartado de este trabajo se puso de relieve que la reflexioacuten filosoacutefico-poliacutetica parte de una laquomesetaraquo sustentada sobre la igualdad Ello no ha sido oacutebice antes al contrario para que como acaba de sostenerse las desigual-dades hayan crecido de forma neta en las uacuteltimas deacutecadas En este apartado se

72 Heller 192873 ya en abierta crisis con anterioridad Katz mair 201874 Goodwin Eatwell 201875 Schmitt 193276 Streeck 2016 41 ss77 A su vez causado y reflejado en la estratificacioacuten de las ciudades y en la radicalizacioacuten de los

procesos de destruccioacuten de los mecanismos de sociabilidad en las mismas fruto de su laquogentrificacioacutenraquo En este sentido la novela de Osman Lins La Isla en el Espacio (Lins) publicada originalmente en 1964 puede ser vista como una denuncia temprana de tales tendencias

LA FORjA dE LA IGUALdAd 345

muestra que la derrota del igualitarismo es maacutes aparente que real y ello por dos razones fundamentales La primera es que solo han podido imponerse poliacuteticas inegalitarias recurriendo al disimulo disfrazando como igualitario lo que en rea-lidad no lo es y presentando la prevalencia del derecho a la propiedad privada y a la libertad empresarial como exigencias del derecho internacional como un vincolo esterno (apdo 51) La segunda es que pese a cuatro deacutecadas de ofensiva contra el igualitarismo las estructuras institucionales del Estado democraacutetico y Social de derecho resisten (apdo 52)

51 Las estrategias argumentativas de la desigualdad

La tensioacuten entre principios normativos y praacutectica social no pone de relieve tanto la desconexioacuten entre poliacuteticas y razoacuten puacuteblica cuanto la efectividad de las estrategias argumentativas que han sido utilizadas para justificar decisiones y normas que han aumentado en lugar de reducir la igualdad

Tres entre ellas han sido fundamentales

La primera es la estrategia neoliberista Aun formalmente aceptando la so-beraniacutea de la igualdad los neoliberistas sostienen que es necesario hacer efec-tiva la igualdad de modo que la misma no lesione innecesariamente la libertad de las personas Algo que hariacutean las poliacuteticas de redistribucioacuten de recursos o de igualacioacuten de capacidades al forzar a los miembros de la sociedad maacutes productivos a entregar una parte de sus bienes pese a que los mismos han sido adquiridos en aplicacioacuten de las normas vigentes en la comunidad poliacutetica de este modo se hariacutea un uso instrumental de las personas reduciendo a los maacutes productivos a una condicioacuten semejante a la esclavitud 78 al tiempo que se desin-centiva el trabajo y la inversioacuten 79 Los neoliberistas siguiendo la estela de Loc-ke 80 proponen sustituir la igualdad de recursos o de capacidades por el igual derecho a hacer uso de la propiedad en el propio cuerpo o lo que es lo mismo a proyectar la propia persona en el entorno mediante el trabajo al tiempo que sugieren regular el derecho a la propiedad de modo que el proceso social quede abierto a ulteriores apropiaciones Quizaacute la articulacioacuten maacutes famosa de esta solucioacuten se encuentre en Anarchy State and Utopia de Robert Nozick pero una solucioacuten estructuralmente afiacuten puede observarse tambieacuten en el ordoliberalismo alemaacuten que combina el reconocimiento del caraacutecter artificial de la estructura socio-econoacutemica incluido el derecho a la propiedad privada con el imperativo de reducir el grado de intervencioacuten y correccioacuten de los resultados que deriven del funcionamiento del laquomercadoraquo 81 El cual es concebido como una maacutequina que puede y debe programarse pero de modo tal que se reduzca la necesidad constante de intervenir en su funcionamiento (cosa imprescindible en el iguali-tarismo rawlsiano) 82 de este modo la alianza entre igualdad formal e igualdad

78 Nozick 1974 169 ss79 Buchanan 197580 Locke 1689 cap V81 Eucken 1947 peacock Willgerodt 198982 Hien joerges 2018

346 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

material se reduce de hecho a la mera defensa de una igualdad estrictamente formal

La segunda estrategia potencialmente complementaria de la primera con-siste en desvincular las dimensiones de la igualdad de modo que los avances en lo que concierne a la igualdad existencial oculten los retrocesos en lo que concierne a la desigualdad econoacutemica Ejemplo tiacutepico de ello es la implantacioacuten de poliacuteticas antidiscriminatorias que se centran en un nuacutemero reducido de los siacutentomas de uno o varios tipos de discriminacioacuten sin ocuparse de las causas de las mismas regularmente asociadas sea directa o indirectamente con otras for-mas de desigualdad incluida la econoacutemica 83 de este modo la transformacioacuten social se confunde con la emancipacioacuten individual al tiempo que se erosiona la capacidad de accioacuten colectiva frente a las desigualdades Se hace asiacute enorme-mente difiacutecil argumentar contra desigualdades que se camuflan tras medidas que efectiva aunque insuficientemente traen consigo una mejora siquiera parcial en teacuterminos de desigualdad existencial

La tercera estrategia es la del vincolo esterno o lo que es lo mismo la pre-sentacioacuten de las medidas y poliacuteticas que devuelven la primaciacutea normativa al derecho a la propiedad privada y a la libertad empresarial erosionando el cuadro de valores propio del Estado democraacutetico y Social de derecho como exigencia del derecho internacional y por tanto al servicio de bienes funda-mentales como la paz y la estabilidad internacional Se apela de este modo impliacutecitamente a una igualdad y bienestar maacutes amplios para justificar dejar de lado las exigencias que plantean la igualdad a escala local o nacional Esta estrategia se ha demostrado capital en el caso de los paiacuteses que forman parte de la Unioacuten Europea Hasta la deacutecada de los ochenta el derecho de la integracioacuten europea mantuvo una estrecha afinidad con el constitucionalismo democraacuteti-co de posguerra desde entonces sin embargo el objetivo de la integracioacuten supranacional se ha identificado crecientemente con el mantenimiento de la estabilidad monetaria y la realizacioacuten de una concepcioacuten maximalista de las libertades econoacutemicas 84 El resultado ha sido la creciente erosioacuten del sustrato igualitario de los ordenamientos constitucionales nacionales con sus sistemas sociales reducidos a la condicioacuten de variables de ajuste en las situaciones de crisis financiera y fiscal 85

El eacutexito de la estrategia neoliberista pone de relieve los liacutemites de algunas teoriacuteas de la justicia (y no de modo menor de la maacutes popular de entre ellas la rawlsiana) pese al empuje humanista hacia la igualdad muchas de las teo-riacuteas de la justicia se concentran exclusivamente en las reglas de asignacioacuten de recursos y no tienen en cuenta la constelacioacuten de poder que deriva de la estructura de produccioacuten de los mismos Asiacute el principio de la diferencia rawlsiano no tiene en cuenta el desequilibrio de poder que existe no solo entre tenedores de capital y trabajadores sino tampoco la posicioacuten de debilidad de quienes sin trabajar dependen de la transferencia de recursos sociales Es por

83 Todd 1994 Fraser Honneth 2003 Fraser 201984 meneacutendez 201985 Costamagna 2018

LA FORjA dE LA IGUALdAd 347

ello y no por la identidad normativa de Rawls que los neoliberistas han po-dido optar entre el ataque frontal al principio de la diferencia o la de alterar radicalmente el propoacutesito del mismo y convertirlo en parte de la estrategia de legitimacioacuten de poliacuteticas que aumentan en lugar de disminuir las diferen-cias 86 Un peligro que acecha detraacutes de las propuestas que pretenden sustituir el Estado Social fundado en el trabajo por un estado meramente prestacional (como es el caso de buena parte de las propuestas de generalizacioacuten de la renta baacutesica) 87

52 La resistencia del Estado Democraacutetico y Social de Derecho

Las fuerzas que hacen crecer las desigualdades no son las uacutenicas que contri-buyen a forjar nuestras sociedades La estructura institucional del Estado de-mocraacutetico y Social de derecho sigue cumpliendo un papel fundamental en la atenuacioacuten de las desigualdades sobre todo pero no exclusivamente econoacutemi-cas Buena parte de los mecanismos consolidados en la posguerra con el obje-to de hacer efectiva la igualdad resisten pese al briacuteo de las tendencias hacia la desigualdad y pese a los intentos muchos de ellos no completamente fallidos de reducir su fuerza y su efectividad pese a la ofensiva neoliberal de los antildeos se-tenta ochenta y noventa pese las poliacuteticas de laquoausteridadraquo de la uacuteltima deacutecada la mayor parte de los paiacuteses de la OCdE mantienen sistemas de transferencias sociales y en menor medida sistemas tributarios que redistribuyen voluacutemenes muy importantes de recursos Es cierto que en estos uacuteltimos antildeos ha habido re-trocesos clamorosos con la laquocolonizacioacutenraquo de los mecanismos de transferencia al servicio inmediato y directo de los intereses de aquellos que acumulan mayor riqueza y disfrutan de mayores rentas 88 pese a ello como se muestra en la Ta-bla 3 los niveles de desigualdad econoacutemica tras impuestos y transferencias so-ciales son notablemente inferiores (se reducen entre un 25 y un 40 por 100) a los que se dariacutean en el caso de que no hubiese correccioacuten alguna de la distribucioacuten laquode mercadoraquo Ello implica que la estructura constitucional no sin dificultades resiste Los Estados occidentales siguen siendo Estados democraacuteticos y Sociales de derecho pese al eacutexito (parcial) de quienes pretenden dar un uso bien distinto a su maquinaria 89

86 Reiff 2012 a diferencia de Sen Rawls produce una laquoregla de justiciaraquo (el principio de diferen-cia) que atiende exclusivamente a la distribucioacuten de los recursos que no tiene en cuenta la dinaacutemica de poder impliacutecita en la produccioacuten de los citados bienes (y las ventajas que derivan de retener tal poder) de esta manera el principio de la diferencia no tiene en cuenta ni la medida en la que los maacutes aventa-jados cuentan con medios para forzar una negociacioacuten del principio a su favor (mediante lo que Claus Offe denominase la huelga del capital) ni la capacidad retoacuterica de adaptar el programa neoliberista al esquema del principio de diferencia (el ya citado Reiff 2012)

87 Vid por ejemplo Van parijs 199588 pieacutensese en la nacionalizacioacuten de los riesgos financieros Tooze 2018 Tuori 201789 Rameaux 2012

348 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

Tabla 3 Coeficiente de Gini antes y despueacutes de impuestos y transferencias

Antes de Impuestos y Transferencias

Despueacutes de Impues-tos y Transferencias

Porcentaje de Reduccioacuten

Alemania 505 294 42

Francia 516 291 43

Holanda 445 285 36

dinamarca 451 263 41

Suecia 434 282 35

Noruega 429 262 39

Italia 517 328 36

Espantildea 516 341 34

portugal 53 331 37

Grecia 536 333 38

Estados Unidos 507 391 33

Reino Unido 506 351 31

japoacuten 504 339 33

Hungriacutea 455 288 36

polonia 459 284 38

Letonia 475 346 27

Fuente OCdEstat

Con ello no solo se prueba una vez maacutes la laquoresilienciaraquo del Estado democraacute-tico y Social de derecho sino los liacutemites del triunfo de quienes ven con buenos ojos la inversioacuten de la trayectoria que han seguido los estados europeos en la posguerra Ello sin embargo no debe llevarnos a forma alguna de triunfalismo parte del eacutexito de los defensores del neoliberalismo deriva de la falta de toma de conciencia de los liacutemites estructurales de los mecanismos redistributivos al uso Asiacute un sistema tributario progresivo debe tener reservado un papel central en el mecanismo institucional de un Estado Social Especialmente en las uacuteltimas dos deacutecadas buena parte del crecimiento de la desigualdad econoacutemica deriva de la peacuterdida de mordiente redistributiva de los impuestos sobre la renta de las perso-nas y de las sociedades pese a ello es ilusorio pensar que la tarea de asegurar un reparto equitativo de la renta pueda confiarse exclusivamente al sistema tributa-rio Se requiere un disentildeo de conjunto que incluya no solo la poliacutetica tributaria sino entre otras la poliacutetica monetaria y la poliacutetica de rentas Lo que las cifras demuestran es que no solo es posible redistribuir recursos sino que gracias a que

LA FORjA dE LA IGUALdAd 349

se siguen redistribuyendo estos recursos la situacioacuten es menos mala de lo que podriacutea haber sido

Lo que ahora ha de subrayarse es que no solo es posible limitar la desigual-dad tomar decisiones que inviertan la tendencia actual sino que tenemos una experiencia acumulada de soluciones praacutecticas No basta con aplicar las mismas recetas pero no es necesario descubrir el mediterraacuteneo porque en parte ya na-vegamos por eacutel

6 La estructura constitucional de la igualdad

En el apartado anterior he puesto de relieve que los muacuteltiples retrocesos que han experimentado las sociedades occidentales en la lucha por la igualdad no han venido de la mano del triunfo de concepciones de la justicia favorables a la desigualdad Hay buenas razones para concluir que la igualdad sigue in-formando no solo los discursos sino tambieacuten las praacutecticas institucionales Ello no es oacutebice para que no se precise una renovacioacuten de la igualdad como ideal normativo pero no se precisa tanto una ulterior sofisticacioacuten de las reflexio-nes filosoacutefico-poliacuteticos como una mayor atencioacuten al caraacutecter necesariamente contextual de todo argumento acerca de la igualdad Algo que puede venir de la mano de la consideracioacuten del problema desde una perspectiva que podriacutea-mos denominar laquoconstitucionalraquo en el sentido que le dan tanto Rawls como Habermas 90 Solo de este modo seraacute posible combinar la fuerza normativa con la atencioacuten a los especiacuteficos contexto sociales culturales econoacutemicos y poliacuteticos

En tal sentido tres cuestiones son quizaacute fundamentales la identidad del Es-tado como Estado democraacutetico y Social de derecho (apdo 61) que conduce a la indivisibilidad de las posiciones fundamentales (apdo 62) y a una gramaacutetica constitucional que reconoce la estrecha relacioacuten que existe entre derechos subje-tivos derechos colectivos y bienes colectivos (apdo 63)

61 El ideal de Estado Democraacutetico y Social de Derecho

El impulso igualitario que trae causa de las dos guerras mundiales y del devastador periodo de entreguerras condujo a la cristalizacioacuten del ideal re-gulador del Estado democraacutetico y Social de derecho o lo que es lo mismo la meta de una comunidad poliacutetica que hace efectivos a un mismo tiempo los ideales del Estado democraacutetico el Estado Social y el Estado de derecho 91 y al hacerlo trasciende definitivamente la igualdad formal en favor de la igualdad material

Reflejo paradigmaacutetico de esta concepcioacuten la constituye el art 32 de la Cons-titucioacuten italiana

90 Rawls 1993 Habermas 1995 199691 Garciacutea pelayo 1977

350 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

Constituye obligacioacuten de la Repuacuteblica suprimir los obstaacuteculos de orden eco-noacutemico y social que limitando de hecho la libertad y la igualdad de los ciudada-nos impiden el pleno desarrollo de la persona humana y la participacioacuten efectiva de todos los trabajadores en la organizacioacuten poliacutetica econoacutemica y social del paiacutes 92

Lejos de tratarse de una mera norma programaacutetica este precepto debe ser considerado el pilar fundamental de la constitucioacuten el arco moral sobre la que misma descansa 93

de este modo se transforma la identidad misma de la constitucioacuten y del dere-cho que de la misma surge Lejos de asumir la igualdad como caracteriacutestica infor-madora del orden social la citada norma enfatiza la necesidad de hacer del dere-cho y de las poliacuteticas puacuteblicas medios de transformacioacuten de la sociedad de modo que se logre un reparto maacutes equitativo de los recursos las oportunidades las expectativas y las cargas La constitucioacuten se situacutea a siacute misma entre la normatividad que la subyace y la facticidad de las relaciones de poder efectivamente prevalen-tes En teacuterminos funcionales el derecho deja de verse como una mera teacutecnica de resolucioacuten de conflictos y pasa a entenderse ademaacutes sino prioritariamente como un instrumento de coordinacioacuten de la accioacuten de modo que sea posible alcanzar objetivos solo posibles mediante la accioacuten colectiva de este modo la centralidad del individuo se declina mediante referencia a la persona en su contexto social econoacutemico poliacutetico y cultural 94

Se hace necesario romper el muro que separa al estado y a la sociedad civil central no solo en el liberalismo decimonoacutenico sino en todas las estrategias argu-mentativas y praacutecticas que subordinan la igualdad a una concepcioacuten maximalista de la libertad (como las neoliberistas en los teacuterminos que ya hemos considera-do) Ello implica que el poder del estado no debe ser solo limitado sino tambieacuten constituido si se quiere combatir los privilegios injustificados y el travestimento de la violencia econoacutemica como facultad juriacutedica 95 Solo de esta manera es po-sible controlar el potencial desestabilizador de los conflictos socio-econoacutemicos En particular es importante tener presente que no se trata ni de trascender ni de eliminar estos uacuteltimos 96 sino de reconocer que existen y de politizarlos mediante estructuras institucionales y normas sustantivas que permitan reconciliar el con-flicto con la estabilidad social

62 La indivisibilidad de los derechos fundamentales

La afirmacioacuten del ideal regulador del Estado democraacutetico y Social de dere-cho implica no solo el reconocimiento de los derechos tanto civiles y poliacuteticos

92 A su vez fuente de inspiracioacuten del art 92 de la Constitucioacuten espantildeola laquoCorresponde a los po-deres puacuteblicos promover las condiciones para que la libertad y la igualdad del individuo y de los grupos en que se integra sean reales y efectivas remover los obstaacuteculos que impidan o dificulten su plenitud y facilitar la participacioacuten de todos los ciudadanos en la vida poliacutetica econoacutemica cultural y socialraquo

93 Calamandrei 195594 dossetti 1995 2005 Basso 195895 dossetti 201496 dahrendorf 1965 dani 2013

LA FORjA dE LA IGUALdAd 351

como sociales y econoacutemicos sino la caracterizacioacuten de todos ellos como parte de un uacutenico bloque que configura la estructura poliacutetica de la sociedad Ello excluye no solo la asignacioacuten de un menor peso (tanto abstracto como concreto) a los derechos sociales y econoacutemicos cuanto la interpretacioacuten de estos uacuteltimos como meros liacutemites externos a los derechos civiles y poliacuteticos

Antes al contrario la indivisibilidad de todos los derechos fundamentales exi-ge la consideracioacuten mutua de los efectos que el reconocimiento de unos y otros tiene sobre la organizacioacuten del Estado las relaciones entre el estado y los indi-viduos y las relaciones entre los propios individuos 97 Asiacute el valor fundamental de los derechos sociales y econoacutemicos se encuentra no solo en el desarrollo de las estructuras institucionales del llamado Estado de bienestar sino tambieacuten en la redefinicioacuten del concepto mismo de propiedad privada y de libertad econoacute-mica en particular a la luz de la laquofuncioacuten socialraquo que debe cumplir la misma o la subordinacioacuten de toda la riqueza nacional al intereacutes general Lejos de poder hablarse de una laquoconstitucioacuten econoacutemicaraquo previa a la constitucioacuten poliacutetica 98 o de una laquoconstitucioacuten materialraquo de la moneda 99 la forma de la estructura socio-econoacutemica debe depender de la medida en la que contribuya a la realizacioacuten del bloque de derechos fundamentales 100

63 La gramaacutetica constitucional de la igualdad derechos subjetivos derechos colectivos y bienes colectivos

La realizacioacuten de la igualdad a traveacutes del derecho solo es posible si se adecuacutea la gramaacutetica constitucional a las exigencias de la igualdad formal y de la igualdad material En tal sentido es imprescindible sortear la reduccioacuten de las posiciones juriacutedicas fundamentales de los derechos fundamentales a derechos subjetivos No se trata con ello de minusvalorar a los derechos subjetivos como hicieron todas las ideologiacuteas reaccionarias de los siglos xix y xx Antes al contrario Los derechos subjetivos son y deben ser parte integrante de toda constitucioacuten de libertad Sin embargo resulta evidente que junto a los derechos subjetivos todo Estado democraacutetico y Social de derecho debe reconocer la relevancia de los de-rechos colectivos no solo en el aacutembito de las relaciones laborales e industriales sino tambieacuten como pilar democraacutetico (pieacutensese en el derecho de reunioacuten en el derecho de manifestacioacuten o en el propio derecho al voto a un mismo tiempo individual y colectivo) A su vez el sustrato en el que se asienta la efectividad de los derechos tanto subjetivos como colectivos son los bienes colectivos 101 y ello porque todos los derechos fundamentales son complejos haces de posicio-nes juriacutedicas las cuales presuponen estructuras institucionales dependientes del mantenimiento de bienes colectivos 102

97 Bobbio 1995b 3798 Eucken 194799 Carli 1993100 Garciacutea pelayo 1977 desan 2014101 marshall 1950 Bec 2012102 Alexy 1992 1993

352 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

7 Conclusioacuten la Igualdad como Estrella Polar de la Poliacutetica Democraacutetica

Nuestra confusioacuten ideoloacutegica tiene varias causas pero se pueden resumir quizaacute en una hemos perdido la fe en la capacidad colectiva de transformar nues-tro entorno social econoacutemico poliacutetico y cultural Los partidos poliacuteticos clave de boacuteveda de la democracia han renunciado a agregar y articular preferencias Nos hemos instalado en el presente por miedo a perder el futuro En tales circuns-tancias maacutes que nunca es urgente volver a la igualdad como estrella polar de la poliacutetica democraacutetica Tomar plena conciencia de que renunciar a ella supone resignarse a vivir en una sociedad en la que impere la violencia del maacutes fuerte donde el laquoterrible derechoraquo prevalezca sobre la dignidad el trabajo o la solidari-dad Las sociedades occidentales han regredido de forma alarmante en estos uacutelti-mos antildeos pero a causa de la fortaleza de las instituciones democraacuteticas fraguadas en la posguerra y laquoactuadasraquo gracias a la lucha social poliacutetica y econoacutemica la igualdad sigue siendo parte fundamental de nuestra gramaacutetica constitucional Sabemos ya que la marcha de la igualdad no es imparable pero de nosotros de-pende avanzar o retroceder

Referencias bibliograacuteficas

Alexy R (1992) Individual Rights and Collective Goods in Santiago Nino C (ed) Rights New york New york University press 163-181

mdash (1993) Teoriacutea de los Derechos Fundamentales madrid Centro de Estudios Constitu-cionales

Bacqueacute m-H megraverian A (2019) Retour agrave Roissy Un voyage sur le Rer B paris SeuilBasso L (1958) Il Principe senza scettro milano FeltrinelliBec C (2014) La Seacutecuriteacute sociale Une institution de la deacutemocratie paris GallimardBeveridge W (1942) Social Insurance and Allied Services London His majestyrsquos Statio-

nery OfficeBloom A (1975) Justice John Rawls Vs The Tradition of Political Philosophy laquoAmeri-

can political Science Reviewraquo 69 648-662Bobbio N (1995a) Destra e Sinistra Roma donzellimdash (1995b) Libertaacute ed eguaglianza Torino Einaudimdash (1995c) Il Futuro della Democrazia Torino EinaudiBrenner R (2006) The Economics of Global Turbulence London VersoBuchanan j (1975) The Limits of Liberty Between Anarchy and Leviathan Chicago

Chicago University pressBuettner E (2016) Europe after Empire Decolonization Society and Culture Cambridge

Cambridge University pressCalamandrei p (1955) Discorso sulla Costituzione 26 de enero de 1955 Universitagrave

Cattolica di milano disponible en httpwwwitalia-resistenzaitretewp-contentuploads2016012612016-LIBRETTO-Calamandrei-def-1pdf

Carli G (1993) Cinquantrsquoanni di vita politica italiana Bari LaterzaCausa O mikkel H (2018) Income redistribution through taxes and transfers across

OECD countries laquoVOxraquo 23 de marzo de 2018 httpsvoxeuorgarticleincome-redistribution-through-taxes-and-transfers

Costamagna F (2018) National social spaces as adjustment variables in the EMU A criti-cal legal appraisal laquoEuropean Law journalraquo 24 163-190

Crouch C (2011) The Strange Non-Death of Neo-Liberalism London polity

LA FORjA dE LA IGUALdAd 353

dahrendorf R (1959) Class and Class Conflict in Industrial Society Standford Standford University press

dani m (2013) Il Diritto Pubblico Europeo Nella Prospettiva dei conflitti padova CE-dAm

desan C (2014) Making Money Coin Currency and the Coming of Capitalism Oxford Oxford University press

disraeli B (2002) Sybil o las dos naciones madrid debatedossetti G (1995) La Costituzione I Radici i valori le riforme Roma Edizioni Lavoromdash (2005) I valori della costituzione Napoli Istituto Italiano per gli studi filosoficimdash (2014) Non abbiate paura dello stato milano Vita e pensierodworkin R (1977) Taking Rights Seriously London duckworthmdash (2002) Sovereign Virtue Cambridge Harvard University pressEucken W (1947) Cuestiones Fundamentales de la Economiacutea Poliacutetica madrid Revista

de OccidenteFrankfurt Harry (1987) Equality as a moral ideal laquoEthicsraquo 98 21-43mdash (1997) Equality and Respect laquoSocial Researchraquo 64 3-15mdash (2015) On Inequality princeton princeton University pressFraser N Honneth A (2003) Redistribution or Recognition A Political-Philosophical

Exchange London VersoFraser N Sunkara B (2019) The Old is Dying and the New Cannot Be Born London

VersoGarciacutea pelayo m (1977) Las Transformaciones del Estado Contemporaacuteneo madrid

Alianza Editorialmdash (1986) El Estado de Partidos madrid Alianza EditorialGigliobianco A (2006) Via Nazionale Banca drsquoItalia e classe dirigente Cento anni di

storia Roma donzelliGoodwin m Eatwell R (2018) National-Populism The Revolt Against Liberal Democ-

racy London pelicanGrigoli F Robles A (2017) Inequality Overhang laquoImF Working paperraquo 1776 https

wwwimforgenPublicationsWPIssues20170328Inequality-Overhang-44774Gutmann A (1989) The Central Role of Rawlsrsquos Theory laquodissentraquo 36 338-359Habermas j (1995) Reconciliation Through the Public use of Reason Remarks on John

Rawlsrsquos Political Liberalism laquojournal of philosophyraquo 92 109-131mdash (1996) Between Facts and Norms Cambridge The mIT pressHare R (1952) The Language of Morals Oxford Oxford University pressHeller H (1928) Political Democracy and Social Homogeneity en jacobson A j Sch-

link B (eds) Weimar A Jurisprudence of Crisis Berkeley University of California press 256-265

Herzer d Vollmer S (2012) Inequality and growth evidence from panel cointegration laquojournal of Economic Inequalityraquo 10 489-503

Hien j joerges C (eds) (2018) Ordoliberalism Law and the Rule of Economics Ox-ford Hart publishers

Higonnet m R jenson j michel S Collins Weitz m (eds) (1987) Behind the Lines Gender and the Two World Wars New Haven yale University press

Hobbes T (1968) Leviathan Harmondsworth penguinInstitute for policy Studies (2019) The CEO-Worker Pay Gap disponible en httpsin-

equalityorgwp-contentuploads201902CEO-worker-pay-ratio-policy-brief-updated-Feb-2019pdf

jansen j C Osterhammel j (2017) Decolonization A Short History princeton princ-eton University press

Katz R S mair p (2018) Democracy and the Cartelization of Political Parties Oxford Oxford University press

354 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

Kynaston d (2017) Till Timersquos Last Sand A History of the Bank of England 1694-2013 London Bloomsbury

Kymlicka Will (1990) Contemporary Political Philosophy An Introduction Oxford Ox-ford University press

Kuznets S (1955) Economic growth and income inequality laquoAmerican Economic Re-viewraquo 1-28

Laffer A (1981) LrsquoEllipse ou la Loi des Rendements Fiscaux Decroissants Bruxelles Ins-titutum Europaeum

Laski m (1944) Love on the Super-Tax London CressetLives on the Line (2019) A Map of Life Expectancy at Birth disponible en httpstinyurl

cominequalitylondonLocke j (1689) Second Treatise of Government tr es Segundo Tratado sobre el gobierno

civil madrid Alianza Editorial 2014marshall T H (1950) Citizenship and Social Class and other essays Cambridge Cam-

bridge University pressmartin F (2013) Money The Unathorized Biography London Bodley Headmaspero F Frantz A (1990) Les passagers du Roissy-Express paris Seuilmazower m (1998) Dark Continent Europersquos Twentieth Century New york Knopfmelin A Lu W (2017) CEOs in US India Earn the Most Compared With Average

Workers laquoBloombergraquo 28 de diciembre de 2017 httpswwwbloombergcomnewsarticles2017-12-28ceos-in-u-s-india-earn-the-most-compared-with-average-workers

meneacutendez A j (2019) A European Union Founded on Capital The Fundamental Norms Organising Public Power in the European Union in jouin C (ed) La Constitution Mateacuterielle de lrsquoEuropersquo paris pedone 147-166

mises L Von (1927) Liberalismus jena Gustav Fischer tr es Liberalismo madrid Unioacuten Editorial 1975

Nozick R (1974) Anarchy State and Utopia New york Basic BooksNussbaum m (2001) The Enduring Significance of John Rawls laquoThe Chronicle of High-

er Educationraquo july 20 2001Offe C (1984) The Contradictions of the Welfare State London HutchinsonOxfam (2019) Public Good or Private Wealth Oxford Oxfampeacock A Willgerodt H (eds) (1989) Germanyrsquos Social Market Economy Origins and

Evolution Houndmills macmillanpickett K Wilkinson R (2009) The Spirit Level London Bloomsburymdash (2015) Income Inequality and Health A Causal Review laquoSocial Science and medi-

cineraquo 128 316-326mdash (2018) The Inner Level How More Equal Societies Reduce Stress Restore Sanity and

Improve Everyonersquos Well-being London Allan Lanepiketty T (2014) Le Capital dans le xxie siegravecle paris Seuilplatoacuten (1999) Leyes I-VI madrid Gredospombeni p (2012) La politica nellrsquoEuropa del lsquo900 Bari LaterzaRameaux C (2012) LrsquoEgravetat Social paris mille et Une NuitsRawls j (1957) Justice as Fairness laquojournal of philosophyraquo 54 653-662mdash (1958) Justice as Fairness laquophilosophical Reviewraquo 67 164-194mdash (1971) A Theory of Justice Cambridge Harvard University pressmdash (1979) Una Teoriacutea de la Justicia meacutexico Fondo de Cultura Econoacutemicamdash (1993) Political Liberalism New york Columbia University pressmdash (2001) Justice as Fairness Cambridge Harvard University pressReiff m R (2012) The Difference Principle Rising Inequality and supply-side economics

How Rawls got hijacked by the right laquoRevue de philosophie eacuteconomiqueraquo 13 119-173Rousseau j j (1754) Discours sur lrsquoorigine et les fondements de lrsquoineacutegaliteacute parmi les

hommes tr es Discurso sobre el origen y los fundamentos de la desigualdad de los hombres madrid Alianza Editorial 2012

LA FORjA dE LA IGUALdAd 355

mdash (1762) Du Contrat Social tr es Del Contrato Social madrid Alianza Editorial 2012Sandel m (2012) What Money Canrsquot Buy The Moral Limits of Markets London Allan

LaneSchaefer d L (2007) Illiberal Justice John Rawls vs the American Liberal Tradition Co-

lumbia University of missouriSchattschneider E E (1942) Party government New york Holt Rinehart and WinstonScheidel W (2017) The Great Leveler Violence and the History of Inequality from the

Stone Age to the Twenty-First Century princeton princeton University pressSchmitt C (1932) Gesunde Wirtschaft im starken Staat Mitteilungen des Vereins zur

Wahrung der gemeinsamen wirtschaftichen Interessen in Rheinland und Westfalen (Langnamverein) laquoNeue Folgeraquo 21 13-32 tr en Strong State Sound Economy anejo a R Cristi Carl Schmitt and Authoritarian Liberalism Cardiff University of Wales press 212-232

Sen A (1980) Equality of What in mcCurrin S m (ed) Tanner Lectures on Human Values vol I Salt Lake City University of Utah press 353-369

mdash (1992) Inequality Reexamined Oxford Oxford University pressmdash (2009) An Idea of Justice Cambridge Cambridge University pressSen A Williams B (1982) Utilitarianism and beyond Cambridge Cambridge Univer-

sity pressSiegraveyes E-j (1789) Qursquoest-ce que le Tiers-Eacutetat tr es El Tercer Estado y otros escritos de

1789 madrid Austral 1991Summerfield p (1989) Women workers in the Second World War production and

patriarchy in conflict London RoutledgeStiglitz j (2016) Inequality and Economic Growth laquoThe political Quarterlyraquo 86 134-55Stuckler B (2013) Austerity Kills The Body Economic Why Austerity Kills New york

Basic BooksStreeck W (2014) Buying Time London Versomdash (2016) How will capitalism end London VersoTheborn G (2013) The Killing Fields of Inequality London polityTitmuss R (1950) Problems of Social Policy London His majestyrsquos Stationary Office

and Longmans Green and CoTodd E (1994) Le Destin des Immigreacutes Assimilation et seacutegreacutegation dans les deacutemocraties

occidentales paris SeuilTooze A (2018) Crashed How a Decade of Financial Crises Changed the World London

Allan LaneTuori K (2016) Has Euro Area Monetary Policy Become Redistribution by Monetary

Means laquoUnconventionalraquo Monetary Policy as a Hidden Transfer Mechanism laquoEuro-pean Law journal 22 838-868

Unicef (2018) Unrounded estimates on birth and life expectancy by country disponible en httpswwwuniceforgsitesdefaultfiles2018-12Data-newborn-births-life-expectancy-final_0pdf

United Nations (2018) Statement on Visit to the United Kingdom by professor philip Alston United Nations Special Rapporteur on extreme poverty and human rights London 16 de noviembre de 2018 disponible en httpswwwohchrorgDocumentsIssuesPovertyEOM_GB_16Nov2018pdf

Van parijs p (1995) Real Freedom for All Oxford Oxford University pressWaldron j (1986) John Rawls and the Social Minimum laquojournal of Applied philoso-

phyraquo 3 21-33 httpswwwjstororgstable24353470Walzer m (1983) Spheres of Justice New york Basic BooksWorld Inequality Report (2018) World Inequality Report 2018 disponible en https

wir2018widworldfilesdownloadwir2018-full-report-englishpdf

SAGGI

ESSAYS

Reddito senza lavoro lavoro senza reddito

Maria Vittoria Ballestrero

Abstract

Income without work and work without income

In this paper the author focuses on the measures to combat poverty distinguish-ing between in-work poverty and poverty caused by lack of work and other condi-tions of social fragility As far as the first one is concerned the author reconstructs the ongoing debate on the possible intervention of a statute establishing the mini-mum wage and the reasons why the social partners oppose it As for the second the author traces the path of contrast measures from the repealed laquoincome of in-clusionraquo to the current discipline of the so-called laquocitizenship incomeraquo analyzing its contents and bringing to light several critical points The final part of the paper is devoted to the measure known as basic income a utopia full of charm but with little chance of being realized

Keywords poverty minimum wage Income of inclusion Citizenship in-come Basic income

1 La babele delle formule e il problema reale

Reddito minimo garantito reddito di cittadinanza reddito di inclusione red-dito di dignitagrave reddito di accompagnamento al lavoro reddito di base salario minimo tante espressioni diverse al di sotto delle quali sta un grande problema reale la povertagrave o se si vuole usare unrsquoespressione di piugrave ampio significato lrsquoesclusione sociale per povertagrave si intende uno stato di deprivazione vale a dire lrsquoincapacitagrave di procurarsi i beni necessari per unrsquoesistenza laquolibera e dignitosaraquo (art 36 Cost e art 343 Carta dei diritti fondamentali dellrsquoUnione europea) per lo piugrave legato alla mancanza di lavoro (disoccupazione inoccupazione inattivi-tagrave ma anche povertagrave da lavoro) ma non solo percheacute la povertagrave delle singole persone e delle famiglie deriva dalla combinazione di fattori anche diversi dalla mancanza del lavoro o dalla impossibilitagrave o incapacitagrave di procurarsene uno lrsquoetagrave (sono piugrave poveri i giovani degli anziani) la perdita di un congiunto la perdita dellrsquoabitazione la malattia e altri ancora

Anche la povertagrave si declina in espressioni diverse e di diverso significato po-vertagrave assoluta e povertagrave relativa anzitutto e poi come vedremo lavoratori pove-ri (working poors) e povertagrave da lavoro (in-work poverty)

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 359-382

Universitagrave di Genova maballeseconomiaunigeit

360 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

Come egrave noto (i media ne hanno parlato molto negli ultimi tempi) i dati sulla povertagrave assoluta e relativa in Italia sono impressionanti 1 la povertagrave assoluta (che tiene fissa la linea di povertagrave in termini reali) egrave diminuita percheacute egrave cresciuto il reddito mediano (ma il 12 delle famiglie operaie egrave in povertagrave assoluta e lrsquo11 dei minori in povertagrave assoluta vive in una famiglia in cui crsquoegrave una persona che la-vora) La povertagrave relativa (reddito inferiore al 60 del reddito mediano equiva-lente annuale nel 2016 meno di 830 euro al mese) egrave aumentata negli ultimi dieci anni (in conseguenza della crescita del reddito mediano) e nel 2016 interessava il 23 degli individui La povertagrave relativa egrave trasversale si calcola che attualmente colpisca il 30 degli under 35 anni e (solo) il 15 degli over 65 (merito del vecchio regime delle pensioni) colpisca gli stranieri piugrave degli italiani (55 con-tro 20) sia fortemente squilibrata per aree geografiche al sud la percentuale degli individui a rischio di povertagrave egrave ferma al 39 mentre al nord egrave di molto inferiore ma egrave raddoppiata (dallrsquo8 al 15) Lrsquoasimmetria nella distribuzione dei redditi vede il 40 delle ricchezze nelle mani del 5 delle famiglie (13 milioni di euro) mentre il 30 ne detiene solo lrsquo1 (6500 euro) Crescono dunque le diseguaglianze (il coefficiente di Gini 2 parametro utilizzato per misurare le diseguaglianze di reddito egrave salito di 2 punti e non egrave poco) e la povertagrave relativa dipende dalla dinamica delle diseguaglianze 3

Ai dati sulla povertagrave relativa (che riguardano anche gli individui che lavorano e le famiglie in cui almeno uno egrave occupato) egrave utile aggiungere i dati sulla attuale distribuzione del lavoro nel nostro paese tenendo conto preliminarmente che allrsquoaumento dei posti di lavoro registrato negli ultimi due anni non corrisponde lrsquoaumento di ore lavorate il dato segnala che lrsquoaumento dei posti di lavoro non comporta necessariamente un aumento del reddito individuale e delle famiglie peraltro la povertagrave relativa delle famiglie egrave collegata non solo alle basse retribu-zioni ma anche alla bassa intensitagrave occupazionale allrsquointerno del nucleo familiare (specialmente donne e giovani)

Il focus del Censis relativo al 2017 calcola in circa 25 milioni i working poors (individui che lavorano con un salario sotto la soglia di povertagrave relativa) tra questi i giovani intrappolati nel laquolavoro gabbiaraquo (da cui egrave difficile uscire) sono i 171000 sottoccupati i 656000 con part-time involontario i 415000 con attivitagrave non qualificate 4 Cresce ancora il lavoro precario di bassa qualitagrave

1 Baldini 2018 Nel testo sono riportati i dati resi noti da Banca drsquoItalia per il 2016 I dati resi disponibili dallrsquoIstat per il 2017 registrano un aumento della povertagrave sia assoluta sia relativa (5 milioni e 58 mila persone e 1 milione e 778mila famiglie)

2 Il coefficiente (o indice) di Gini introdotto dallo statistico italiano Corrado Gini egrave una misura della diseguaglianza di una distribuzione Egrave spesso usato come indice di concentrazione per misurare la diseguaglianza nella distribuzione del reddito o anche della ricchezza Egrave un numero compreso tra 0 e 1

3 Le diseguaglianze (di opportunitagrave e di risultato) ostacolano la crescita economica Stiglitz 20184 Secondo i calcoli di Lucifora (Studio della Commissione istruttoria presentato al CNEL) nel

2014 il numero dei working poors (individui che lavorano con un salario sotto la soglia di povertagrave relativa) contava 24 milioni di lavoratori dipendenti e 756000 tra i lavoratori autonomi Osserva Lu-cifora laquoNella realtagrave quello che si verifica egrave che le posizioni a basso salario si trasformano in ldquotrappole della povertagraverdquo senza che vi sia un percorso verso la stabilizzazione del rapporto di lavoro e una reale indipendenza economica Come numerosi studi empirici hanno mostrato la presenza di uno o piugrave lavoratori a basso reddito allrsquointerno di un nucleo familiare e la persistenza nella condizione di working poor aumentano significativamente il rischio di povertagraveraquo (2015 62)

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 361

e intensitagrave Secondo le stime piugrave recenti metagrave dei contratti di lavoro a tempo indeterminato (super incentivati) stipulati nel 2015 non esiste piugrave 700000 lavo-ratori hanno perso il posto (per dimissioni o licenziamento) In compenso si egrave verificata unrsquoesplosione delle assunzioni a termine (e specialmente dei fast jobs della durata media di 4 mesi) che perdura malgrado la reintroduzione di incen-tivi per lrsquoassunzione a tempo indeterminato degli under 35 dopo lrsquoabrogazione dei voucher e la loro sostituzione con il contratto di lavoro occasionale (CpO) 5 ha subito una forte espansione il lavoro intermittente (piugrave laquofacileraquo e meno co-stoso del CpO) continua a crescere il part-time specialmente laquoverticaleraquo (su base settimanale mensile o annuale) ridotto spesso a poche ore (la legislazione italiana non prevede alcun limite orario minimo) e frequentemente involontario cioegrave non scelto

2 Il lavoro povero Le ragioni e i termini della discussione sul salario minimo

Se questo egrave il quadro i problemi da affrontare sono enormi e le misure di contrasto alla povertagrave devono essere individuate non solo scegliendo tra le molte formule proposte ma soprattutto guardando alla coerenza tra la misura scelta e il problema da risolvere Rovesciando lrsquoordine delle due distinte (per quanto correlate) aree problematiche alle quali allude il titolo di questo contributo co-mincerograve con lrsquooccuparmi di quel laquolavoro senza redditoraquo meglio definibile come laquolavoro poveroraquo 6

per ragioni di spazio devo tralasciare di occuparmi del lavoro per definizione non retribuito (lavoro volontario alternanza scuola-lavoro stage e tirocini su cui pure varrebbe la pena di soffermarsi per una seria analisi critica) e senza omettere di segnalare che il lavoro povero riguarda anche una fetta consistente del lavoro autonomo delle laquopartite IVAraquo (al netto dellrsquoevasione fiscale) 7 mi oc-cuperograve piuttosto di quel lavoro che in teoria egrave retribuito ma in realtagrave non riesce a produrre un reddito al di sopra della soglia di povertagrave relativa il lavoro povero che produce poveri da lavoro Non per analizzarne qui la disciplina giuridica (di cui anche il cosiddetto Jobs Act egrave responsabile) ma per discutere della misura mdashinsieme di contrasto ai bassi salari e di protezione dei lavoratori a rischio di povertagravemdash nota come laquosalario minimo legaleraquo (SmL) adottata nella stragrande maggioranza dei paesi dellrsquoUE (22 su 28) 8 ma non in Italia

5 Nel cosiddetto laquodecreto dignitagraveraquo (dl n 872018 convertito con modifiche in legge n 962018) voluto dal ministro del lavoro e vice-premier di maio il CpO egrave stato esteso alle imprese agricole e alle piccole imprese del settore alberghiero e turistico

6 Il tema del lavoro povero e della povertagrave laquononostanteraquo il lavoro egrave affrontato in una serie di inte-ressanti contributi pubblicati dalla rivista laquoLavoro e dirittoraquo nei fascicoli n 42018 e 12019 ai quali rinvio anche per i riferimenti bibliografici

7 A tal fine saragrave necessario tener conto degli effetti della flat tax al 15 prevista per i redditi da lavoro autonomo al di sotto di 65000 euro che potrebbe causare un incremento del laquoneroraquo in un contesto nel quale lrsquoevasione dellrsquoIVA egrave giagrave cospicua

8 puograve essere utile richiamare la situazione nei 28 paesi membri dellrsquoUE (inclusa la GB prima della Brexit) distinguendo tra paesi nei quali la copertura della contrattazione collettiva egrave elevata da quelli in cui egrave media o bassa Tra i paesi dellrsquoUE ad alta copertura dei contratti collettivi Austria

362 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

Le ragioni che militano a favore dellrsquointroduzione del SmL stanno nei dati sommariamente riportati sopra sulla massa di working poors e sul vasto fenome-no dellrsquoin-work poverty la frammentazione e precarizzazione del lavoro i bassi salari nelle aree non coperte dai contratti collettivi nazionali di categoria (Ccnl) stipulati da organizzazioni sindacali e datoriali rappresentative la (rilevante) vio-lazione dei Ccnl accettata dai lavoratori privi di potere negoziale e non contra-stata da un sistema di vigilanza inadeguato

per orientarsi nella discussione occorre intanto premettere che un intervento del legislatore che introducesse anche in Italia come giagrave avviene in altri paesi il SmL sarebbe non solo legittimo ma conforme al principio della sufficienza della retribuzione dettato dallrsquoart 36 Cost Le piugrave accreditate interpretazioni dellrsquoart 36 comma 1 Cost giustamente istituiscono infatti una stretta connes-sione tra retribuzione sufficiente e salario minimo (sia esso legale o contrattuale) in sostanza assegnando alla regola costituzionale della sufficienza il significato della garanzia ai lavoratori di un minimo vitale (perciograve detto anche laquominimo costituzionaleraquo)

ma sarebbe far torto alla storia pensare che sia solo con la Costituzione che il salario minimo egrave entrato a far parte del nostro orizzonte la Convenzione OIL n 261928 affiancata dalla Raccomandazione n 30 era stata ratificata con legge n 8771930 quando lrsquoItalia giagrave conosceva una sorta di salario minimo legale nella forma del laquosalario corporativoraquo Ne parlava (indirettamente) la dichiara-zione xII della Carta del lavoro 9 che sanciva la riserva assoluta a favore del-la contrattazione collettiva della definizione della misura dei salari I contratti collettivi di diritto pubblico ed efficaci erga omnes garantivano il salario mini-mo proporzionato alle possibilitagrave della produzione e al rendimento del lavoro Questo in teoria percheacute in pratica la disapplicazione dei contratti collettivi era largamente diffusa

Con la soppressione dellrsquoordinamento corporativo il salario corporativo egrave venuto meno a riempire il vuoto (solo in parte colmato prima dallrsquoultrattivitagrave dei contratti collettivi corporativi e poi dallrsquoestensione erga omnes dei contratti collettivi di diritto comune con i decreti delegati emanati in attuazione della leg-ge n 7411959 nota come legge Vigorelli) ha provveduto quella giurispruden-za sullrsquoart 36 Cost indubbiamente laquocreativaraquo che si egrave sviluppata nel contesto della mancata attuazione dellrsquoart 39 commi 2-4 Cost Se mai i commi 2-4 fos-sero stati attuati (ciograve che avrebbe richiesto lrsquoemanazione di unrsquoapposita legge) lrsquoart 39 avrebbe garantito la presenza di una contrattazione collettiva nazionale

danimarca Finlandia Svezia e Italia non hanno il SmL mentre questo egrave previsto in Francia Spagna Belgio e Olanda Tra i paesi in cui la copertura contrattuale egrave media (Germania Grecia Croazia Lussemburgo Cipro malta Romania portogallo) solo Cipro non ha il SmL In tutti gli altri paesi dellrsquoUE (inclusa la GB) nei quali egrave molto bassa o assente la copertura contrattuale egrave previsto il SmL Cfr Garnero 2018

9 laquoLrsquoazione del sindacato lrsquoopera collettiva degli organi corporativi e la sentenza della magistra-tura del lavoro garantiscono la corrispondenza del salario alle esigenze normali di vita alle possibilitagrave della produzione e al rendimento del lavoro La determinazione del salario egrave sottratta a qualsiasi norma generale ed affidata allrsquoaccordo delle parti nei contratti collettiviraquo Sul laquosalario corporativoraquo cfr Riva Sanseverino 1931

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 363

di categoria efficace erga omnes nella laquocarenza di leggeraquo si egrave inserita lrsquoopera dei giudici dando luogo a quello che viene considerato come il modello italiano post-costituzionale di salario minimo

Secondo questa creativa giurisprudenza consolidata da oltre 60 anni ai fini della determinazione della laquogiusta (o adeguata) retribuzioneraquo (insieme propor-zionale e sufficiente) di cui allrsquoart 36 Cost costituisce un laquoparametro di riferi-mentoraquo (non vincolante per il giudice) il contratto collettivo di categoria non ap-plicabile nella specie Grazie ai giudici nei tanti casi in cui il contratto collettivo non sia applicabile la laquovia italianardquo al salario minimo egrave passata sin qui attraverso lrsquoapplicazione indiretta a livello individuale dei contratti collettivi di categoria (solo in rare occasioni viene preso in considerazione come parametro di riferi-mento il contratto collettivo aziendale)

Non mancano le valutazioni critiche ma la dottrina sottolinea in genere come lrsquoorientamento della giurisprudenza abbia consentito di valorizzare lo stretto col-legamento tra gli artt 36 e 39 Cost affidando appunto allrsquoautonomia collettiva la funzione di determinare i livelli salariali minimi Gli indubbi meriti della giu-risprudenza non eliminano tuttavia le debolezze della laquovia italianaraquo al salario minimo Le riassumo in quattro punti

punto primo ciograve che i giudici prendono in considerazione egrave il laquominimo tabellareraquo (trattamento economico minimo) con ciograve in sostanza riducendo lrsquoa-deguatezza ad un laquominimo costituzionaleraquo che perograve non risponde alle regole costituzionali percheacute minimo non significa necessariamente sufficiente e non significa neppure proporzionale giaccheacute la valutazione in termini di propor-zionalitagrave richiede che si prendano in considerazione altre componenti della re-tribuzione oltre il minimo tabellare vale a dire il trattamento economico com-plessivo

punto secondo la giurisprudenza afferma che i minimi salariali previsti dal-la contrattazione collettiva costituiscono un parametro laquonon vincolanteraquo per la determinazione della retribuzione proporzionata e sufficiente ai sensi dellrsquoart 36 Cost Se il giudice puograve discostarsi dalle scelte compiute dalla contrattazione col-lettiva il parametro di riferimento egrave incerto e lasciato alla sua valutazione discre-zionale

punto terzo lrsquoapplicazione della retribuzione minima contrattuale non egrave au-tomatica percheacute deve essere richiesta al giudice dal lavoratore il lavoratore de-bole resta perciograve soggetto al potere discrezionale del datore di lavoro

punto quarto lrsquoefficacia limitata (non erga omnes) dei contratti collettivi non egrave il solo problema un problema di grandi dimensioni confermato dai dati dif-fusi di recente dal Cnel egrave la presenza di una nuova contrattazione collettiva (stimata intorno ai 23 dei quasi 900 Ccnl depositati) Si tratta spesso di contratti laquopirataraquo stipulati tra organizzazioni datoriali e sindacati poco rappresentative (specialmente nel settore dei servizi) al ribasso e concorrenti mdashanche mediante il ritaglio dellrsquoambito di applicazionemdash rispetto ai Ccnl di categoria stipulati da parti rappresentative (su entrambi i fronti) I contratti pirata contribuiscono a erodere la copertura dei Ccnl di categoria e dei minimi retributivi rendendo

364 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

anche piugrave difficile il compito del giudice chiamato a valutare la conformitagrave della retribuzione ai canoni di proporzionalitagrave e sufficienza fissati dallrsquoart 36 Cost 10

21 Una nuova fase della discussione sul salario minimo

Fin qui il salario minimo in Italia egrave stato quello garantito dallrsquouso giurispru-denziale dellrsquoart 36 Cost dopo anni di silenzio di SmL si era tornati a parlare a seguito della emanazione della legge-delega n 1832014 (cd Jobs Act) che prevedeva [art 1 comma 7 lett g)] lrsquointroduzione del SmL (nella forma del compenso orario minimo) ma limitata ai soli settori laquonon regolatiraquo dai contratti collettivi La previsione aveva suscitato molti interrogativi rimasti privi di rispo-sta percheacute come egrave noto la delega non egrave stata esercitata Lrsquointeresse egrave dunque tornato a scemare Nel dibattito apertosi in questi ultimi tempi sul tema della povertagrave e dei lavoratori poveri lrsquoattenzione si egrave focalizzata sul cosiddetto reddito di cittadinanza (di cui parlerograve oltre) mentre il salario minimo dopo essere assur-to agli onori del dibattito politico per un breve periodo egrave tornato ad inabissarsi come un fiume carsico ma appunto come un fiume carsico di recente egrave di nuovo ricomparso e si aprono forse concrete prospettive di vederlo realizzato ma la strada da percorrere egrave ancora in salita

ma percheacute in Italia tarda tanto una misura cosigrave largamente diffusa negli Stati membri dellrsquoUE

Ragioni di ordine giuridico non possono essere accampate Ho giagrave detto che un intervento del legislatore che introducesse anche in Italia come giagrave avviene in altri paesi il SmL sarebbe non solo legittimo ma conforme alla regola della sufficienza della retribuzione dettata dallrsquoart 36 Cost La nostra Costituzione non contempla una riserva esclusiva di competenza in materia salariale a favore della contrattazione collettiva lo ha detto con chiarezza la Corte costituzionale a partire dalla sentenza n 1061962 sulla proroga della legge Vigorelli sulla esten-sione erga omnes dei contratti collettivi e in altre varie occasioni legittimando lrsquointervento dello Stato quando siano in gioco interessi generali che trascendono gli interessi pur sempre laquoparticolariraquo perseguiti dalla contrattazione colletti-va La riserva (e questo va tenuto ben presente) non egrave esclusiva ma le ragioni dellrsquointervento statuale devono essere bilanciate con la tutela della libertagrave sinda-cale (lo ha detto ancora la Corte nella sentenza n 1782015 con cui ha messo fine al blocco della contrattazione collettiva nel settore pubblico) Il legislatore

10 Cfr Olini 2017 Un rimedio potrebbe essere ravvisato nellrsquoestensione da parte dei giudici me-diante interpretazione laquocostituzionalmente orientataraquo del dictum della Corte costituzionale che nella sentenza n 512015 relativa ai soci lavoratori delle cooperative ha ritenuto legittima la disposizione che impone come parametro di riferimento per il trattamento economico i contratti collettivi stipulati dai sindacati comparativamente piugrave rappresentativi sul piano nazionale ma sono rilevanti gli ostacoli giuridici che si oppongono alla applicazione da parte del giudice al di fuori della fattispecie oggetto della decisione della Corte primo fra tutti il principio della libertagrave dellrsquoorganizzazione sindacale di cui allrsquoart 39 comma 1 con le sue implicazioni in ordine allrsquoautonomia nella definizione della categoria rappresentata (e dunque dellrsquoambito di applicazione del contratto collettivo) Su questo specifico pro-blema ma piugrave in generale sul dibattito attuale in tema di SmL cfr menegatti 2017 pascucci 2018 delfino 2019

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 365

potrebbe dunque intervenire ove valutasse lrsquointervento legislativo necessario per la tutela di un interesse generale come certamente puograve ritenersi il contrasto alla povertagrave e alla pratica dei bassi salari che ne sono una concausa tutela che il siste-ma contrattuale vigente non egrave in grado di garantire

Il legislatore potrebbe dunque intervenire ma fino ad ora ha preferito non farlo per ragioni di opportunitagrave politica ad opporsi allrsquointroduzione del SmL sono stati soprattutto i sindacati dei lavoratori ma non solo percheacute anche dalla parte delle organizzazioni dei datori di lavoro vengono obiezioni pesanti di se-gno non troppo diverso

Alla base della tradizionale opposizione dei sindacati allrsquointroduzione del SmL stanno le preoccupazioni per lrsquoeventuale impatto negativo di questa misura sulla laquotenutaraquo della contrattazione collettiva (soprattutto dei Ccnl) Infatti ove il SmL fosse inferiore al salario contrattuale mediano i datori di lavoro potrebbero essere indotti alla laquofugaraquo dalla contrattazione collettiva nazionale di categoria cosiccheacute la legge finirebbe per deprimere la funzione della contrattazione nazio-nale come fonte privilegiata della definizione dei livelli salariali Ove fosse supe-riore sarebbero i lavoratori a non essere interessati alla copertura contrattuale e questo potrebbe comportare il calo del tasso di sindacalizzazione Le grandi organizzazioni sindacali dei lavoratori temono oltre alla perdita di iscritti la perdita di ruolo del contratto nazionale come fonte privilegiata del trattamento economico minimo le grandi associazioni dei datori di lavoro temono un SmL troppo alto non sostenibile dalle imprese minori anche loro come i sindacati temono comunque lrsquoaggravarsi della perdita di ruolo e di iscritti giagrave in atto

Queste obiezioni paiono superabili a quanti esprimono parere favorevole allrsquointroduzione del SmL oltre ad assicurare protezione ai lavoratori piugrave deboli (lrsquoobiettivo di porre un argine alla deriva dei bassi salari non egrave di poco conto) 11 si ritiene che il SmL potrebbe costituire un fattore di accelerazione del proces-so di riorganizzazione del sistema contrattuale favorendo un decentramento contrattuale capace (mediante aumenti salariali aziendali legati alla produtti-vitagrave) di superare gli effetti economici negativi (la sommatoria dei trattamenti) di un sistema contrattuale articolato come il nostro su due livelli (nazionale e aziendale)

ma come ha osservato Carlo dellrsquoAringa 12 bencheacute lrsquoipotesi che lrsquointroduzio-ne del SmL indebolisca il ruolo dei sindacati e delle associazioni datoriali non sia suffragata dalla ricerca empirica (il caso della Germania dimostra se mai il con-trario) egrave tuttavia un dato di fatto che questa convinzione egrave largamente diffusa allrsquointerno delle parti sociali del nostro paese malgrado le aperture registratesi di recente sotto la spinta del dumping contrattuale delle nuove organizzazioni datoriali resta perograve da verificare cosa ci sia di concreto al di lagrave delle dichiara-zioni di intenti

In un contesto politico complesso e dalle incerte prospettive come quel-lo attuale proposte serie e credibili potrebbero agevolare il raggiungimento

11 Lo sottolinea Lucifora 2017 40112 dellrsquoAringa 2017

366 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

dellrsquoobiettivo di dotare anche il nostro paese di uno strumento di contrasto alla in-work poverty che ha dimostrato una indubbia utilitagrave in altre esperienze giuridiche

Tra le diverse proposte avanzate in questi anni mi pare meriti attenta consi-derazione quella di un intervento legislativo laquoleggeroraquo vale a dire di una legge che prevedesse piugrave o meno un SmL non inferiore al trattamento minimo sta-bilito dai contratti collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente piugrave rappresentative sul piano nazionale Un intervento di questo tipo caldeggiato da CGIL CISL e UIL sa-rebbe certamente rispettoso dellrsquoautonomia collettiva e della competenza delle parti sociali in materia salariale e avrebbe il vantaggio di dare flessibilitagrave al SmL mediante il rinvio mobile alla contrattazione di categoria qualificata dalla larga rappresentativitagrave delle parti stipulanti

La proposta che ho citato sopra ha trovato eco (ma solo parzialmente) nel ddl presentato in Senato dal m5S (Senato n 658) e attualmente allrsquoesame del-la Commissione Lavoro 13 il ddl combina infatti un SmL fisso (retribuzione oraria di 9 euro lordi) come soglia retributiva minima inderogabile e un salario rispondente ai principi di proporzionalitagrave e sufficienza (art 36 Cost) variabile ma non inferiore a quello previsto dal Ccnl di categoria stipulato dai sindacati maggiormente o comparativamente piugrave rappresentativi 14 A parte le difficoltagrave di un sistema laquodualeraquo (legale e contrattuale insieme) di cui occorre valutare le ricadute sulla tenuta della contrattazione a me pare che il ddl si esponga al rischio di conflitto con lrsquoart 39 commi 1 e 4 Cost infatti quando egrave il legislatore a imporre in via generale un determinato contratto come parametro obbligato per la determinazione della retribuzione proporzionale e sufficiente lrsquoescamota-ge del riferimento indiretto al contratto collettivo utilizzato dalla giurispruden-za e avallato dalla Corte costituzionale nella sentenza n 512015 15 non appare piugrave credibile percheacute la parte salariale di quel contratto assumendo il ruolo di

13 molto meno articolata (e meno attenta alla riflessione in corso in ambito giuridico) la prima proposta del pd (Senato n 310) Il ddl fissa il salario minimo orario a 9 euro (al netto dei contributi previdenziali e assistenziali quindi circa 13 lordi) e rinvia ad un decreto ministeriale previo accordo con le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente piugrave rappresen-tative sul piano nazionale lrsquoindividuazione dei contratti di importo inferiore a 9 euro a cui applicare il salario minimo i casi di esclusione le modalitagrave di incremento dei salari di importo superiore al salario minimo Una nuova proposta egrave stata presentata dal pd in Commissione lavoro al Senato in questa pro-posta non egrave piugrave previsto il salario minimo orario fisso egrave invece affidato ad una Commissione paritetica istituita al CNEL il compito di stabilire il salario minimo applicabile negli ambiti di attivitagrave non coperti da contrattazione collettiva

14 per la maggiore rappresentativitagrave il ddl n 658 fa riferimento allrsquoart 4 legge n 9361986 rela-tivo alla nomina dei rappresentanti sindacali nel CNEL In presenza di piugrave Ccnl per la stessa categoria il trattamento economico complessivo saragrave quello previsto dal Ccnl stipulato dai sindacati compa-rativamente piugrave rappresentativi per il laquocomputoraquo della rappresentativitagrave il ddl rinvia allrsquoAccordo interconfederale del 2014 (detto TU sulla rappresentanza) per la determinazione delle modalitagrave di calcolo della rappresentativitagrave) ma lrsquoAccordo non egrave una legge egrave un contratto collettivo di diritto co-mune privo di efficacia generale Il ddl stabilisce anche i criteri per la determinazione della maggiore rappresentativitagrave comparativa delle organizzazioni dei datori di lavoro (numero di imprese associate e numero di lavoratori impiegati dalle stesse) si tratta di una assoluta novitagrave che merita di essere atten-tamente considerata

15 Supra nota 10

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 367

minimo inderogabile uniforme nella categoria sarebbe direttamente estesa erga omnes Si egrave detto che per superare i dubbi di legittimitagrave costituzionale sarebbe sufficiente invocare il bilanciamento tra la libertagrave sindacale dei datori di lavoro e i diritti dei lavoratori sanciti dallrsquoart 36 ma lrsquoargomento a mio avviso egrave debole Egrave invece sempre piugrave evidente lrsquourgenza di una legge sulla rappresentanza e rap-presentativitagrave sindacale ma sarebbe contestualmente necessario provvedere alla rimozione dellrsquoostacolo alla efficacia erga omnes dei Ccnl rappresentato dallrsquoinat-tuato quarto comma dellrsquoart 39 (ma anche dei commi 2 e 3) percheacute malgrado tutti gli escamotages ai quali si va facendo ricorso il nostro sistema di relazioni industriali laquodi fattoraquo non egrave in grado di garantire alla generalitagrave dei lavoratori trat-tamenti economici rispondenti ai principi di proporzionalitagrave e sufficienza sanciti dallrsquoart 36 Cost

Unrsquoultima notazione Tutte le proposte di SmL avanzate sin qui hanno in comune la previsione di una retribuzione oraria minima garantita (giudicata troppo alta dagli imprenditori i minimi contrattuali si aggirano infatti su 75 euro) fissa ed eguale su tutto il territorio nazionale secondo il modello piugrave diffuso nei paesi europei nei quali egrave presente il SmL Contro lrsquoipotesi di salario minimo fisso ed eguale (almeno per i lavoratori adulti) sulla quale si registra unrsquoampia convergenza tra coloro che vedono con favore lrsquointervento della leg-ge si egrave levata la critica di alcuni economisti e qualche giurista che da tempo insistono sulla necessitagrave di tornare a differenziare le retribuzioni anche per territorio Certo la critica segnala il problema reale delle forti differenze che corrono tra nord e sud del paese ma la stessa idea di un intervento sul salario minimo differenziato per aree territoriali si scontra contro la convinzione diffu-sa e a mio giudizio corretta che ad esso si oppongano le regole costituzionali di portata generale contenute nellrsquoart 36 Cost che debbono essere lette nel combinato disposto con il principio di eguaglianza (art 3 Cost primo ma an-che secondo comma)

per concludere credo che un intervento legislativo pur nel rispetto delle competenze dellrsquoautonomia collettiva sia ormai necessario ma ritengo anche che lrsquointroduzione del SmL non sia sufficiente a cancellare lrsquoin-work poverty almeno se il SmL consiste in un compenso orario (sia pure inderogabile in peius) La povertagrave da lavoro trova causa nelle politiche del lavoro degli anni 2000 con le quali si egrave data risposta al grande problema della trasformazione del lavoro che determina lrsquoemorragia dei posti di lavoro dignitoso 16 frammentando il lavoro e moltiplicando le possibilitagrave di occupare i lavoratori in lavori precari e lavoretti marginali come quelli riconducibili nel largo seno della gig economy Certo il SmL potrebbe contribuire a rendere il lavoro (almeno quello emerso) meno po-vero la retribuzione oraria minima (indisponibile e inderogabile) fa crescere i salari troppo bassi ma non egrave un rimedio alla povertagrave da lavoro anche poniamo 9 euro lordi lrsquoora quando si riesce a lavorare solo qualche ora la settimana se va bene non risolvono il problema il lavoro in seacute egrave meno povero ma il lavoratore (occupato) continua ad essere povero

16 Lrsquoemorragia colpisce a fronte della automazione e digitalizzazione della produzione oltre ai lavori meno qualificati la fascia della media specializzazione cosigrave Ferrante 2016 447

368 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

3 Contrasto alla povertagrave e reddito minimo garantito Ce lo chiede lrsquoEuropa

ma anche la Costituzione

Il SmL in Italia non crsquoegrave ancora e non so se potragrave esserci a breve vista la si-tuazione politica e la perdurante opposizione delle parti sociali alla definizione per legge di una soglia retributiva inderogabile Solo dallrsquoinizio del 2017 le cose hanno cominciato ad andare meglio per quanto riguarda le misure legislative di contrasto alla povertagrave e allrsquoesclusione sociale Si tratta delle misure di sostegno del reddito di quella parte di popolazione (singoli individui e famiglie) che versa in stato di povertagrave assoluta o relativa disoccupati inoccupati inattivi ma anche come ho detto sopra occupati con retribuzioni al di sotto del 60 del reddito mediano equivalente annuale (meno di 830 euro al mese) Queste misure hanno diverse etichette reddito minimo garantito reddito di inclusione reddito cosid-detto di cittadinanza e altre ancora Non fa parte del gruppo una misura diversa da tutte le altre universale non selettiva e non condizionata nota come reddito di cittadinanza o di base (basic income) ispirata ai valori della libertagrave (anche dal lavoro) e della dignitagrave (anche del lavoro) ne parlerograve brevemente nella parte fina-le di questo contributo (infra sect 4)

Il nostro paese egrave arrivato con grande ritardo ad adottare una misura di con-trasto alla povertagrave riconducibile alla categoria (a largo spettro) del reddito mini-mo garantito Ritardo colpevole giaccheacute per una volta tanto la frase laquoce lo chiede lrsquoEuroparaquo non ha il suono sinistro dellrsquoimposizione di unrsquoausteritagrave socialmente insostenibile

LrsquoUE non ha messo in campo strumenti di hard law nei confronti degli Stati membri ma con lrsquoart 343 della Carta dei diritti fondamentali dellrsquoUe (CdFUE) 17 (che trova ispirazione negli artt 30 e 31 della Carta sociale euro-pea) la lotta allrsquoesclusione sociale e il riconoscimento del diritto ad una esistenza dignitosa sono entrati a far parte del diritto dellrsquoUE Inoltre bencheacute lrsquoart 343 non possa trovare applicazione diretta in mancanza di strumenti attuativi di di-ritto derivato (una Framework Directive che potrebbe trovare base nellrsquoart 153 lett h TFUE non egrave mai stata emanata) lrsquoobiettivo di sottrarre alla povertagrave 20 milioni di persone egrave previsto nella Strategia Europa 20-20 La realizzazione di questo ambizioso obiettivo egrave affidata al soft law vale a dire allrsquoimplementazione delle raccomandazioni indirizzate dal Consiglio agli Stati membri (racc 92441 CEE voluta da delors racc 2008846 CE) cui si aggiungono tre risoluzioni del parlamento europeo protezione e inclusione sociale sono inserite tra i princi-pi e i diritti sanciti nella recente raccomandazione della Commissione intitolata Istituzione del pilastro europeo dei diritti sociali 18 per quanto la stessa Commis-

17 laquoAl fine di lottare contro lrsquoesclusione sociale e la povertagrave lrsquoUnione riconosce e rispetta il diritto allrsquoassistenza sociale e allrsquoassistenza abitativa volte a garantire unrsquoesistenza dignitosa a tutti coloro che non dispongano di risorse sufficienti secondo le modalitagrave stabilite dal diritto dellrsquoUnione e le legisla-zioni e prassi nazionaliraquo Cfr Orlandini 2017 643 ss Nella sentenza Kamberaj (CGE 24 aprile 2012 C-57110) la Corte ha richiamato lrsquoart 343 per interpretare una norma di diritto derivato (in materia di alloggio) Bronzini 2014

18 COm (2017) 250 del 26 aprile 2017 Cfr Alaimo 2017

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 369

sione chiarisca che i diritti sociali del Pilastro non sono direttamente applicabili il loro riconoscimento pare tuttavia destinato ad laquoinfluenzare di fatto e significa-tivamente le politiche legislative dei singoli Statiraquo 19

laquoCe lo chiede lrsquoEuroparaquo dunque ma ce lo chiede anche la nostra Costitu-zione Che il reddito minimo garantito debba entrare a far parte delle misure che lo Stato italiano egrave tenuto ad adottare egrave deducibile oltre che dagli artt 3 comma 2 e 2 (nel riferimento ai doveri inderogabili di solidarietagrave sociale) an-che e soprattutto dallrsquoart 38 letto evolutivamente anche alla luce dellrsquoart 343 CdFUE Superando in via interpretativa come la dottrina suggerisce da tem-po il riferimento dellrsquoart 38 ai soli inabili al lavoro si puograve leggere nel primo comma dellrsquoart 38 la previsione del diritto ad unrsquoesistenza libera e dignitosa riconosciuto a chiunque si trovi in condizioni di debolezza economica e sociale e sia sprovvisto indipendentemente dalla inabilitagrave al lavoro di mezzi necessari per vivere 20

31 Un problema e diverse soluzioni Il reddito di inclusione

La tardiva risposta italiana alla pressione esercitata dallrsquoUE (Italia e Grecia erano rimaste buone ultime nella introduzione del reddito minimo garantito) era contenuta nella legge 15 marzo 2017 n 33 (ora quasi integralmente abrogata) con la quale il Governo (allrsquoepoca presieduto da Gentiloni) era stato delegato ad emanare laquonorme relative al contrasto della povertagrave al riordino delle presta-zioni e al sistema degli interventi e dei servizi socialiraquo prevedendo lrsquoadozione di una disciplina del reddito di inclusione laquomisura nazionale di contrasto alla povertagrave [] e dellrsquoesclusione socialeraquo tale misura era definita laquolivello essenziale delle prestazioni da garantire uniformemente in tutto il territorio nazionaleraquo 21 La delega relativa al REI era stata esercitata mediante lrsquoemanazione del dlgs 15 settembre 2017 n 147 lasciando tuttavia irrisolti molti problemi di riordino delle prestazioni e di ristrutturazione dei servizi sociali coinvolti

Trattandosi di una normativa ormai per larga parte abrogata non avrebbe senso entrare nei dettagli mi soffermo solo su quei punti che consentono di raf-frontare questo intervento con il modello del cosiddetto reddito di cittadinanza progettato dal m5S nella scorsa legislatura e poi attuato in questa legislatura dal Governo Conte-di maio-Salvini (infra sectsect 32 33)

Il REI era una misura selettiva (selettiva in ordine al possesso dei requisiti ri-chiesti per avervi accesso) e condizionata nella entitagrave e nella sua stessa permanen-za al rispetto di comportamenti dovuti dai beneficiari Il richiedente era il singolo (italiano cittadino UE o cittadino di paesi terzi con permesso di soggiorno a lungo termine residente continuativamente in Italia da almeno due anni) ma il

19 Alaimo 2017 422 Buoso 201820 Cosigrave ancora Alaimo 2017 431 citando Rodotagrave 2012 piugrave ampiamente Tripodina 2016 Ba-

landi 201821 La definizione serviva a ricondurre la materia nella competenza dello Stato ma non risolveva

tutti i problemi di coordinamento con la legislazione concorrente delle Regioni in alcune delle quali esistono esperienze di rilievo in materia di intervento a favore delle persone e delle famiglie povere

370 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

REI riguardava il nucleo familiare al quale si riferivano i requisiti economici per lrsquoaccesso al sussidio 22

Compatibile con lo svolgimento di attivitagrave lavorativa di uno o piugrave compo-nenti del nucleo familiare (fermi restando i requisiti economici) il REI era un sussidio a termine (18 mesi prorogabili al massimo per altri 12) il valore del sussidio era basso molto al di sotto del valore individuato per la stima della soglia di povertagrave relativa (da 18750 euro mensili per la persona singola a 53982 per un nucleo familiare di 6 o piugrave componenti) il valore era inoltre ridotto dellrsquoimporto mensile degli eventuali trattamenti assistenziali percepiti dalla fa-miglia nel periodo di fruizione del REI esclusi quelli non sottoposti al means test (prova dei mezzi)

Il REI era erogato dallrsquoINpS mediante la Carta emessa da poste Italiane assegnata al laquocapofamigliaraquo per seacute e per lrsquointero nucleo familiare Si trattava ancora una volta (il precedente era la social card di tremontiana memoria) di una carta acquisti alimentata direttamente dallo Stato che consentiva anche limitati prelievi di denaro contante (fino ad un massimo di 240 euro mensili)

Il REI era caratterizzato da forte condizionalitagrave intendendo per condizionali-tagrave lrsquoimposizione di laquocondizioni di tipo prestazionale al beneficiario [] chieden-dogli di svolgere lavori o attivitagrave di pubblica utilitagraveraquo 23 Queste condizioni erano fissate nel laquoprogetto personalizzatoraquo che doveva essere sottoscritto da tutti i componenti del nucleo familiare (la sottoscrizione del progetto era la condizione di accesso al beneficio) il progetto basato su una valutazione detta laquomultidi-mensionaleraquo del bisogno era predisposto dai servizi sociali del Comune che dovevano operare in rete con i servizi per lrsquoimpiego i servizi sanitari e le scuole noncheacute con soggetti privati attivi nellrsquoambito degli interventi di contrasto alla povertagrave con particolare riferimento agli enti non profit 24

22 I requisiti economici erano i seguenti un valore ISEE in corso di validitagrave non superiore a 6mila euro un valore ISRE (lrsquoindicatore reddituale dellrsquoISEE ossia lrsquoISR diviso la scala di equivalenza al net-to delle maggiorazioni) non superiore a 3mila euro un valore del patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione non superiore a 20mila euro un valore del patrimonio mobiliare (depositi conti correnti) non superiore a 10mila euro (ridotto a 8 mila euro per la coppia e a 6 mila euro per la persona sola) per accedere al REI era inoltre necessario che ciascun componente del nucleo familiare non per-cepisse giagrave prestazioni di assicurazione sociale per lrsquoimpiego (NASpI) o altri ammortizzatori sociali di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria non possedesse autoveicoli eo motoveicoli immatricolati la prima volta nei 24 mesi antecedenti la richiesta navi e imbarcazioni da diporto

23 Tripodina 2016 74124 Come dirograve oltre (infra sect 33) questa parte della disciplina del REI egrave stata mantenuta (cambian-

do i nomi ma anche frammentando la rete dei servizi) dalla vigente disciplina del cosiddetto reddito di cittadinanza Il progetto personalizzato (che ora prende il nome di laquoprogetto di inclusione socialeraquo) riguarda lrsquointero nucleo familiare e prevede specifici impegni che vengono individuati da operatori sociali opportunamente identificati dai servizi competenti sulla base di una valutazione delle pro-blematiche e dei bisogni La valutazione prende in considerazione diverse dimensioni le condizioni personali e sociali la situazione economica la situazione lavorativa e il profilo di occupabilitagrave lrsquoedu-cazione lrsquoistruzione la formazione la condizione abitativa le reti familiari di prossimitagrave e sociali Secondo la disciplina del REI se in fase di analisi preliminare emergeva che la situazione di povertagrave era esclusivamente connessa alla mancanza di lavoro il progetto personalizzato era sostituito dal laquopatto di servizioraquo o dal laquoprogramma di ricerca intensiva di occupazioneraquo (varie misure di politica attiva del lavoro in capo ai Centri per lrsquoimpiego previste dal dlgs 1502015 artt 20 e 23 attuativo del cd Jobs Act legge-delega n 1832014)

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 371

I punti critici della disciplina del REI riguardavano oltre alla troppo bassa entitagrave del sussidio (lo stanziamento di 2 miliardi di euro era assolutamente insuf-ficiente) le pesanti condizioni poste per lrsquoaccesso

In primo luogo i requisiti economici (ISEE ISRE patrimonio immobiliare e mobiliare) restringevano fortemente la platea dei possibili beneficiari e inoltre essendo riferiti non al singolo ma al nucleo familiare rischiavano di far perdere il sussidio in caso di incremento del reddito familiare intrappolando il singolo sulla soglia della povertagrave In secondo luogo la durata limitata nel tempo prescin-deva dal permanere della condizione di povertagrave del nucleo familiare In terzo luogo la forte condizionalitagrave era sorretta da pesanti sanzioni (fino alla perdita del sussidio con disattivazione della Carta REI) per il mancato rispetto degli impegni specificati nel progetto sottoscritto anche da parte di uno solo dei com-ponenti del nucleo familiare

La parte della disciplina del REI relativa al progetto multidimensionale per-sonalizzato (artt 5 6 7 10 dlgs n 1472017) egrave stata mantenuta in vita (con al-cune modifiche) dalla disciplina del cosiddetto reddito di cittadinanza introdot-ta dalla legge n 262019 (conversione con modifiche del dl n 42019) rinvio perciograve oltre (sect 33) le considerazioni critiche su questo intervento legato ad una burocrazia pervasiva e invasiva che non solo ne mette a rischio il funzionamento ma rappresenta il costo (sociale e morale) di questa come in genere di tutte le misure selettive e condizionate 25

32 Il cosiddetto reddito di cittadinanza nella proposta originaria del M5S

Il REI esisteva da pochi mesi e giagrave si profilava (dopo il risultato delle elezioni del 4 marzo 2018) lrsquoadozione di una nuova misura di contrasto alla povertagrave e allrsquoesclusione sociale il cosiddetto reddito di cittadinanza (RdC) sbandierato dal m5S come pilastro del proprio programma politico 26 La misura adottata nel 2019 (infra sect 33) riprende in parte il ddl n 11482013 depositato dal m5S in Senato nella scorsa legislatura le parti cadute sono il frutto da un lato della modificazione degli obiettivi dallrsquoaltro della revisione al ribasso per ridurne i costi difficilmente sostenibili

Ho parlato di laquocosiddettoraquo reddito di cittadinanza percheacute quello originaria-mente progettato dal m5S non diversamente da quello poi attuato egrave un reddito minimo garantito selettivo (come il REI peraltro) e non un reddito di base in-dividuale universale e incondizionato (questo sigrave laquodi cittadinanzaraquo in senso pro-prio) egrave un sussidio (fondamentalmente di disoccupazione) erogato al singolo o al nucleo familiare in situazione di povertagrave molto piugrave accentuatamente del REI affida lrsquoinclusione sociale allrsquoinserimento nel lavoro e condiziona alla disponibili-tagrave al lavoro lrsquoerogazione del sussidio

25 Van parijs Vanderborght 2017 4726 Notava giustamente Chiara Saraceno 2018 che lrsquoaver accreditato che la loro proposta fosse

quella di un vero reddito di cittadinanza ha contribuito certamente al successo elettorale del m5S

372 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

prima di affrontare la disciplina vigente del reddito di cittadinanza (RdC) vale la pena di soffermarsi su alcuni aspetti del progetto originario per sottoline-are le differenze rispetto al REI ma anche le differenze che corrono tra progetto originario e disciplina poi effettivamente realizzata

Le differenze piugrave rilevanti rispetto al REI riguardano in primo luogo i costi il costo complessivo del RdC versione 2013 era valutabile in non meno di 14 miliardi di euro a causa soprattutto dellrsquoallargamento della platea dei beneficia-ri era previsto che del sussidio (nella forma di integrazione al reddito da lavoro o della pensione) potessero beneficiare anche occupati e pensionati Il sussidio sarebbe spettato a singoli e nuclei familiari in povertagrave assoluta e relativa almeno 9 milioni di persone Seconda differenza significativa la durata A differenza del REI il RdC non avrebbe avuto limiti fissi di durata essendo prevista la sua erogazione fino a che il bisogno persisteva 27 E questo egrave ciograve che induceva i cri-tici del progetto del m5S a qualificarlo come misura di puro assistenzialismo per sfaccendati stravaccati sul divano che magari arrotondano il magro sussidio con qualche lavoretto in nero Terza differenza dal REI la condizionalitagrave Nel progetto del m5S lrsquoerogazione del sussidio sarebbe stata condizionata piugrave stret-tamente e rigidamente rispetto al REI ad una serie di obblighi connessi allrsquoinse-rimento nel mercato del lavoro e allrsquooccupazione la rigida condizionalitagrave doveva smentire le critiche di laquoassistenzialismoraquo ma ne legittimava altre che si ripro-pongono anche oggi percheacute gli stessi obblighi sono attualmente previsti con maggiore precisione nella disciplina vigente alla quale rinvio per il commento (infra sect 33) Infine una quarta e non minore differenza dal REI riguardava il modo di erogazione del RdC al singolo beneficiario in contanti o con accredi-to in cc o su carta prepagata Rispetto alla Carta REI carta acquisti assegnata al laquocapofamigliaraquo il sussidio in denaro avrebbe certamente ampliato i margini di libertagrave del beneficiario senza offenderne la dignitagrave e riducendo il peso della burocrazia

Accomunava invece il progetto originario di RdC al REI il peso scaricato da entrambe le misure di contrasto alla povertagrave sui servizi pubblici competenti alla laquoprofilazioneraquo e allrsquoavviamento al lavoro dei beneficiari e in primo luo-go sui Centri per lrsquoimpiego (CpI) organismi per lo piugrave fallimentari (specie al sud) laquocon pochi addetti e soprattutto privi di quelle competenze e di quegli strumenti in grado di incrociare realmente domanda e offerta di lavororaquo 28 In ambedue i casi il funzionamento della misura di sostegno non solo era legato alla efficienza della burocrazia ma affidava proprio alla burocrazia il compito di ingerirsi nella vita personale delle persone povere sottoponendole a con-trolli preventivi e in itinere (sullrsquoadempimento degli obblighi ai quali egrave legato il sussidio) Senza fornire specie alle donne servizi sociali efficienti per poter accedere al lavoro

27 Commentava Chiara Saraceno (Saraceno 2018) laquoIl principio in seacute egrave condivisibile (ed egrave adottato nella maggioranza delle democrazie occidentali) [] ma se considerato insieme al grande numero dei potenziali beneficiari alla difficoltagrave di approntare per ciascuno di loro un progetto lavorativo realistico e che li porti a superare la soglia di povertagrave posta relativamente molto in alto il principio rischia di trasformare questa forma di sostegno al reddito in un contributo permanenteraquo

28 Ruffolo 2018

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 373

parlare di lavoro forzato egrave certamente eccessivo ma il fantasma della co-strizione ad accettare un lavoro purcheacute sia aleggiava sul REI e maggior ragione sul RdC

33 Il cosiddetto reddito di cittadinanza nella disciplina vigente

dopo mesi di non facile gestazione e di negoziazione nellrsquoambito della legge di bilancio il reddito di cittadinanza modello m5S egrave stato finalmente varato con lrsquoemanazione di un decreto legge entrato in vigore nel gennaio del 2019 Lrsquoap-plicazione del dl n 42019 egrave partita prima della conversione in legge (avvenuta con modifiche alla scadenza dei 60 giorni legge n 262019) fretta giustificata dalla esigenza di garantire lrsquoerogazione della prima rata mensile del sussidio (che la legge chiama laquobeneficioraquo) prima della scadenza elettorale del 26 maggio (data delle elezioni del parlamento europeo)

Il decreto ha introdotto nellrsquoordinamento italiano una misura (selettiva e con-dizionale) di sostegno del reddito che sostituisce (anche se non in toto) il REI definito (art1) laquomisura fondamentale di politica attiva del lavoro a garanzia del diritto al lavoro di contrasto alla povertagrave alla diseguaglianza e alla esclusione so-cialeraquo il RdC denuncia da subito la sua funzione ibrida che come vedremo con-tribuisce a complicarne notevolmente la disciplina per coloro che hanno unrsquoetagrave pari o superiore ai 67 anni il RdC prende il nome di ldquopensione di cittadinanzardquo e costituisce in sostanza unrsquointegrazione delle pensioni al di sotto della soglia (per un singolo) di 780 euro (la cifra egrave rimasta la stessa prevista nel progetto originario del m5S ma non corrisponde attualmente neacute alla soglia della povertagrave assoluta neacute a quella della povertagrave relativa) pensionati e over-67 avranno unrsquointegrazione del reddito non condizionata dagli obblighi di disponibilitagrave al lavoro o allrsquoinclusione sociale di cui dirograve oltre per loro vale solo la finalitagrave assistenziale di contrasto alla povertagrave degli anziani

Non posso entrare nel dettaglio dei 13 lunghissimi articoli del decreto cerco perciograve di riepilogarne solo i punti essenziali Come ho detto si tratta di una misu-ra che assolve ad una funzione ibrida (assistenziale e di politica attiva del lavoro) ma egrave caratterizzata da forte condizionalitagrave in entrambe le funzioni

a) I possibili beneficiari non sono i singoli ma i nuclei familiari (di cui fanno parte anche il coniuge separato o divorziato che risieda nella stessa abitazione e i figli fino a 26 anni a carico) requisiti di accesso e sussidio sono parametrati sul nucleo familiare 29 La platea egrave molto piugrave estesa di quella del REI le risorse investite sono il triplo e i beneficiari possono aumentare anche percheacute aumenta di molto (dai 180 euro del REI ai 500 del RdC) il beneficio massimo previsto per il singolo incoraggiando separazioni e cambi di residenza fittizi aumentano ri-

29 Nel dl n 42019 i parametri di equivalenza sono 1 per il primo componente + 04 per ogni componente maggiorenne + 02 per ogni minorenne Nella fretta della conversione in legge si egrave verifi-cato un grave errore nellrsquoart 2 comma 4 il parametro dello 04 egrave riferito al componente minorenne anzicheacute mdashcome era previsto nel testo originario del dlmdash al maggiorenne Lrsquoerrore ha messo in diffi-coltagrave lrsquoINpS dato che lrsquoapplicazione egrave stata fatta partire prima della conversione in legge del decreto

374 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

spetto al REI anche le soglie reddituali e patrimoniali di accesso (ISEE patrimo-nio immobiliare e mobiliare) Tenuto conto delle soglie di accesso si calcola che i potenziali beneficiari siano circa 13 milioni di famiglie dunque solo i poveri assoluti non i poveri relativi dai 9 milioni del progetto originario siamo passati a 5 milioni circa di possibili beneficiari 30 A restringere ulteriormente la platea pos-sono intervenire i requisiti che cumulativamente deve possedere il richiedente oltre a quelli sopra indicati (che riguardano il nucleo familiare) la cittadinanza italiana o UE la residenza in Italia da 10 anni di cui gli ultimi due continuativi se proveniente da paesi terzi il richiedente deve produrre certificazione dello Stato estero tradotta in italiano e legalizzata (a meno che non si tratti di rifugiati o che non sia laquooggettivamente impossibileraquo acquisire le certificazioni) La disparitagrave di trattamento dei potenziali richiedenti extracomunitari che sono i piugrave poveri dei poveri egrave del tutto evidente e giagrave i primi commentatori hanno sollevato dubbi sulla costituzionalitagrave di questa disposizione

b) Tramonta lrsquoidea di un sussidio senza limiti di durata (o meglio che dura tanto quanto dura lo stato di bisogno) il RdC egrave erogato (dallrsquoINpS) per un periodo continuativo di 18 mesi rinnovabile (ma senza limiti espressi) dopo un mese di sospensione Lrsquoerogazione avviene mediante una apposita Carta prepagata emessa da poste italiane (il numero delle Carte emesse deve garantire lrsquoerogazione del sussidio suddivisa per ogni componente maggiorenne del nu-cleo familiare un passo avanti rispetto a quanto previsto per il REI che assegna-va la Carta al capofamiglia) La Carta egrave utilizzabile per acquisti (non sindacabili nel merito ma la Carta non puograve essere usata per il gioco drsquoazzardo) e per un limitato prelievo di contanti (100 euro) noncheacute per il pagamento con bonifi-co dellrsquoaffitto o della rata del mutuo merita sottolineare che lrsquoimporto deve essere interamente speso pena la decurtazione del 20 nel mese successivo e la decurtazione totale del non speso dopo un semestre Egrave evidente lrsquointento di fare del RdC un volano per la ripresa dei consumi ma egrave anche evidente che i beneficiari sono limitati nella libertagrave di utilizzare il sussidio come credono egrave giagrave molto che il Garante della privacy abbia impedito che siano controllate le singole spese addebitate sulla card 31 Il pagamento delle pensioni di cittadinan-za potragrave invece avvenire nei modi ordinari e quindi anche in contanti dunque nessun controllo sulla spesa degli anziani e neppure sulla loro eventuale (e non infrequente) ludopatia

Il RdC che egrave un sussidio di integrazione del reddito familiare ammonta per un singolo ad un massimo di 500 euro + 280 per la locazione e massino di 1800 annui per la rata del mutuo incrementato dello 04 per ogni componente mag-

30 Non ha diritto al RdC il componente maggiorenne del nucleo disoccupato per dimissioni volon-tarie nei 12 mesi successivi alle dimissioni (il beneficio viene decurtato dello 04) anche a questo fine (come anche per la NASpI) egrave presa in considerazione solo la disoccupazione involontaria Le variazioni della situazione del nucleo familiare (reddito e patrimonio) devono essere tempestivamente comuni-cate allrsquoINpS tramite piattaforma digitale (o di persona ai centri per lrsquoimpiego) pena la decadenza dal beneficio per un primo commento al dl n 42019 cfr marocco Spattini 2019

31 peraltro tutto il sistema (a partire dalla acquisizione delle informazioni sulla situazione del nu-cleo familiare) pone delicati problemi di rispetto della privacy (a causa dellrsquoinvasivitagrave dei controlli) su cui giagrave si egrave espresso il Garante

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 375

giorenne e dello 02 per i minorenni (ma v lrsquoerrore segnalato supra nota 29) 32 Lrsquoimporto massimo (che puograve essere percepito solo da chi non ha alcun reddito) non puograve superare i 9360 euro annui aumentati secondo il parametro di equiva-lenza le critiche di eccessiva generositagrave non sono del tutto meritate per il singolo il sussidio egrave piugrave generoso della media europea ma rispetto alla soglia di povertagrave relativa (827 euro) lrsquoindice di generositagrave del sussidio si colloca al 60 (gli indici sono molto piugrave elevati in Francia Germania Belgio Olanda)

c) Condizione essenziale per godere del RdC egrave la dichiarazione di immediata disponibilitagrave al lavoro (dId) rilasciata al CpI da parte di ciascuno dei componen-ti del nucleo familiare maggiorenni inoltre il sussidio egrave condizionato laquoallrsquoadesio-ne ad un percorso personalizzato di accompagnamento allrsquoinserimento lavorati-vo e allrsquoinclusine sociale che prevede attivitagrave al servizio della comunitagrave a percorsi di riqualificazione professionale al completamento degli studi alle altre attivitagrave individuate dai servizi competentiraquo

Sono esonerati dallrsquoobbligo di rilasciare la dId i maggiorenni giagrave occupati o frequentanti un corso di studi o di formazione i beneficiari della pensione di cittadinanza i componenti con disabilitagrave grave i componenti con carichi di cura di minori di tre anni o disabili (si calcola che gli esonerati ammonteranno al 37 dei beneficiari del RdC) per quanto riguarda i maggiorenni occupati vale la pena di notare che se il lavoro non garantisce un reddito superiore al RdC il beneficiario giustamente ammesso alla dId e al patto per il lavoro puograve mante-nere il sussidio integrativo fino a quando non trova un lavoro piugrave remunerativo

per coloro che sono obbligati alla dId una volta rilasciata la dichiarazione il CpI deve convocare il nucleo familiare Si aprono allora due strade alternati-ve a seconda che i bisogni del nucleo familiare siano connessi essenzialmente alla condizione lavorativa (valutata in base alla vicinanza al mercato del lavoro disoccupazione da non piugrave di due anni godimento della NASpI etagrave inferiore a 26 anni) o invece si tratti di bisogni complessi e multidimensionali e di carattere essenzialmente sociale (ma se emergono bisogni connessi alla condizione lavo-rativa il componente del nucleo disponibile al lavoro torna al CpI) Le strade sono i) quella del Patto per il lavoro stipulato con il CpI ii) quella del Patto per lrsquoinclusione sociale stipulato con i servizi sociali del Comune In entrambi i casi il beneficiario egrave tenuto ad offrire coerentemente con le proprie competenze ed esperienze la propria disponibilitagrave a partecipare a progetti organizzati dai Comuni utili alla collettivitagrave per un numero massimo di otto ore settimanali (ma nel testo della legge di conversione le ore sono diventate 16 salvo consenso di entrambe le parti)

i) Il Patto per il lavoro (che ha le stesse caratteristiche del Patto di servizio personalizzato previsto dal dlgs n 1502015) si colloca sul versante delle politiche attive del lavoro (che si calcola riguarderanno il 26 dei beneficiari del RdC) Il patto egrave stipulato presso i CpI e comporta oltre alla collaborazione per la profilazione (competenze e esperienze) una serie di obblighi del benefi-

32 Nel testo della legge di conversione egrave previsto un aumento degli importi e dei quozienti di in-cremento per i nuclei con disabili e per le famiglie numerose Le risorse dovrebbero essere ricavate dal taglio di quelle previste per la riforma dei CpI

376 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

ciario relativi alla ricerca attiva del lavoro alla frequenza di corsi di formazione e quantrsquoaltro in stretta collaborazione con il CpI e con il tutor detto navigator as-sunto con contratto di collaborazione a termine da ANpAL (dagli originari 6000 siamo giagrave passati a 3000) e inviato ad affiancare i CpI cui saragrave affidato Il piugrave importante di questi obblighi (il mancato adempimento comporta la decadenza dal beneficio) egrave quello di accettare almeno una di tre offerte di lavoro laquocongrueraquo e dopo 12 mesi di fruizione di accettare la prima offerta di lavoro congrua 33

Le offerte di lavoro come ho detto giocano un ruolo decisivo per la realizza-zione degli obiettivi del RdC ma occorre ovviamente che queste offerte ci siano E allora si ricorre alla incentivazione le imprese che comunicano al portale del programma del RdC le disponibilitagrave dei posti vacanti hanno accesso in caso di assunzione a tempo pieno e indeterminato (con incremento netto del numero dei dipendenti) a sgravi contributivi per un valore pari allrsquoimporto mensile del RdC percepito dal lavoratore al momento dellrsquoassunzione moltiplicato per la differen-za fra 18 mensilitagrave e quanto giagrave goduto dal beneficiario stesso per una somma comunque mai inferiore a cinque mensilitagrave neacute superiore a 780 euro mensili dato che le offerte di lavoro dipendente possono scarseggiare sono incentivati (con 6 mesi di sussidio) i beneficiari che avviano unrsquoattivitagrave di lavoro autonomo o di impresa individuale (entro il primo anno di godimento del sussidio)

ii) Il Patto di inclusione sociale nuova denominazione del laquoprogetto perso-nalizzatoraquo (regolato dalle disposizioni del dlgs n 1472107 istitutivo del REI) che si colloca sul versante delle misure di contrasto alla povertagrave egrave stipulato nel caso (in pratica molto frequente si calcola intorno al 37 dei beneficiari) in cui i bisogni del nucleo familiare siano complessi e multidimensionali e di carattere essenzialmente sociale (saragrave il CpI ad effettuare questa valutazione inviando il nucleo ai servizi sociali del Comune) Il patto deve essere sottoscritto da tutti i componenti del nucleo familiare (la sottoscrizione del progetto egrave la condizione di accesso al beneficio) Il progetto basato su una valutazione detta laquomultidi-mensionaleraquo del bisogno viene predisposto dai servizi sociali del Comune che operano in rete con i CpI i servizi sanitari e le scuole noncheacute con soggetti pri-vati attivi nellrsquoambito degli interventi di contrasto alla povertagrave con particolare riferimento agli enti non profit Se in fase di analisi preliminare emerge che la situazione di povertagrave egrave esclusivamente connessa alla mancanza di lavoro il pro-getto personalizzato egrave sostituito dal patto per il lavoro (dunque si torna al CpI da cui si era partiti)

33 La congruitagrave egrave definita dal dlgs n 1502015 art 25 (retribuzione gt20 al RdC competenze professionali acquisite) il dl n 42019 aggiunge solo la congruitagrave geografica prima 100 poi 250 Km fino allrsquointero territorio nazionale (la congruitagrave geografica egrave ridotta al massimo di 250 Km per i nuclei con disabili) La mobilitagrave egrave sostenuta dallrsquoerogazione per 3 mesi del RdC (12 se sono presenti disabi-li) In via sperimentale e fino al 31122021 il beneficiario del RdC dopo 30 giorni dalla liquidazione del sussidio (e credo nellrsquoipotesi in cui non sia stato convocato da CpI per la stipulazione del Patto) riceve dallrsquoANpAL lrsquoassegno di ricollocazione (che sostituisce il contratto di ricollocazione di cui al dlgs n 1502015) che potragrave spendere presso i CpI o presso i soggetti accreditati ai sensi dellrsquoart 12 dlgs n 1502015 il soggetto erogatore del servizio di assistenza alla ricollocazione provvede a fare affiancare il beneficiario da un tutor programma la ricerca intensiva di nuova occupazione e le attivitagrave di riqualificazione professionali finalizzate grava sul beneficiario lrsquoonere di accettare lrsquoofferta di lavoro congrua

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 377

pur rinunciando ad entrare nei dettagli della disciplina del RdC non si puograve omettere il richiamo allrsquoapparato sanzionatorio si tratta delle famose laquonorme an-tidivanoraquo che rivelano la logica punitiva della pesante condizionalitagrave che grava sulla erogazione del sussidio Il decreto prevede una panoplia di misure in testa alle quali si collocano le durissime sanzioni penali (la reclusione da due a sei anni esclusa quindi la sospensione condizionale della pena) per i reati di dichiarazioni o documenti falsi od omesse informazioni dovute in fase di richiesta e (reclusione da uno a tre anni) per omessa comunicazione delle variazioni della situazione red-dituale e patrimoniale (nella quale rientra anche la sanzione per il lavoro nero) Giagrave la definizione delle fattispecie di reato suscita qualche perplessitagrave percheacute non egrave chiaro se nel secondo caso colpito dalla sanzione penale sia sempre il richie-dente o un altro componente del nucleo familiare Le altre sanzioni che colpisco-no gli inadempimenti degli obblighi di cui sono gravati i beneficiari (ricordo che beneficiario egrave tutto il nucleo familiare e dunque rilevano i comportamenti di tutti i componenti maggiorenni) vanno dalla decurtazione di una o piugrave mensilitagrave del sussidio alla decadenza fino alla revoca retroattiva nei casi piugrave gravi

per concludere la scommessa giocata dal Governo sul RdC egrave azzardata su molti fronti

Un fronte egrave quello tecnico Il funzionamento del sistema egrave affidato alla isti-tuzione di due apposite piattaforme informatiche una nellrsquoambito del Sistema informativo unitario delle politiche del lavoro e lrsquoaltra nellrsquoambito del Sistema Informativo Unitario dei Servizi Sociali Le piattaforme (di cui per ora non si hanno notizie) si propongono come laquostrumenti di condivisione delle informa-zioniraquo sia laquotra le amministrazioni centrali e i servizi territorialiraquo sia laquotra i centri per lrsquoimpiego e i servizi socialiraquo (art 6 l n 262019) Sulle piattaforme conflu-iscono le informazioni a disposizione dellrsquoINpS sulla condizione economica e patrimoniale dei nuclei beneficiari del RdC e tutte le comunicazioni dei CpI e dei servizi sociali Continua dunque lrsquoalluvione di piattaforme informatiche che da ventrsquoanni a questa parte caratterizza politiche attive e passive del lavoro con risultati non esaltanti bisogna dire

Il fronte principale della scommessa egrave notoriamente quello delle politiche attive del lavoro affidate essenzialmente ai CpI (manca il coordinamento con le agenzie private ma anche con il terzo settore) noncheacute ai famosi navigator nei quali si ripone una fiducia forse eccessiva gravati di compiti di estrema comples-sitagrave di tutto ciograve si parla abbondantemente da mesi e non starograve a ripetere cose giagrave dette e scritte da molti mi limito a due osservazioni premesso che finalmente vengono investite risorse rilevanti per potenziare i CpI crsquoegrave una evidente sfasatu-ra di tempi per mettere i CpI in grado di fare tutto quello che il decreto li chiama a fare ci vogliono tempi lunghi ma intanto il RdC egrave partito e ci sono centinaia di migliaia di beneficiari che dovranno attendere prima di vedere realizzato un serio percorso di reinserimento al lavoro E poi ed egrave la seconda osservazione i be-neficiari del RdC sono nella stragrande maggioranza persone in difficoltagrave con bassa scolaritagrave e scarsa occupabilitagrave trovare un lavoro in cui inserirli o reinserirli egrave unrsquoimpresa ardua e comunque richiede che il lavoro ci sia Se non crsquoegrave domanda (e nella attuale situazione del mercato del lavoro la domanda egrave debole) anche il miglior CpI non se la puograve inventare

378 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

In molti sono convinti che la scommessa del RdC come misura di politica attiva del lavoro sia giagrave persa in partenza e che tutto si ridurragrave alla elargizione di un sussidio ai poveri Anche io ho molti dubbi sulla possibilitagrave che le intenzioni di fare del RdC uno strumento per la politica attiva del lavoro possano essere realizzate efficacemente e in tempi ragionevolmente brevi Analizzati il REI e il RdC (nella versione attualmente vigente) sono arrivata alla conclusione che invece di buttare via il REI che stava muovendo ancora i primi passi sarebbe stato meglio destinare ad esso molte piugrave risorse per farlo diventare laquodavvero una misura universalistica destinata a tutti i poveri assolutiraquo 34 Sarebbe costato meno e sarebbe stato piugrave ragionevole ma non condivido lrsquoaccusa rivolta al m5S di aver messo in piedi un mero sussidio assistenziale a vantaggio di sfaccendati e furbetti Se si trattasse di una misura assistenziale (senza altre pretese) seria per entitagrave del sussidio erogato e per severitagrave della repressione degli abusi non avrei niente contro La solidarietagrave sociale egrave un dovere e le persone in povertagrave (specie se assoluta) devono essere assistite a questo deve provvedere la fiscalitagrave generale (progressiva e non gravata da un tasso di evasione ed elusione scandaloso come quello italiano) e ritengo giusto che nel bilancio dello Stato vengano individuate e accantonate le risorse necessarie Senza illudersi di laquocancellare la povertagraveraquo o di restituire la dignitagrave a chi un lavoro dignitoso non egrave in grado di trovarlo

4 Il reddito di base Il fascino dellrsquoutopia

Ho parlato sin qui del cosiddetto reddito di cittadinanza vale la pena di de-dicare le battute finali di questo saggio ad un modello alternativo di intervento si tratta del reddito di cittadinanza vero e proprio detto reddito di base (basic income) di cui molto si parla anche dalle nostre parti grazie specialmente al suc-cesso dellrsquoeconomista e filosofo Van parijs alle iniziative del BIEN (Basic Income Earth Network) di cui egrave promotore noncheacute del BIN Italia 35 Il successo del suo maggiore teorico ha reso celebre questo modello e la sua icona quel laquosurfista di maliburaquo che preferisce non lavorare e contentarsi del sussidio per poter fare ciograve che gli piace 36

Le idee che ispirano i teorici del reddito di base (RB) vengono da lontano e hanno trovato molti sostenitori anche in tempi assai piugrave vicini a noi 37 ma non

34 Saraceno 2018 di cui condivido il giudizio35 Si veda BIN Italia 2009 su cui ampiamente Bronzini 2011 inoltre perazzoli 2018 che defi-

nisce Van parijs una star36 Van parijs Vanderborght 2017 179 ss Il surfista di malibu egrave usato dagli autori per discutere

sulla compatibilitagrave del basic income con la teoria della giustizia distributiva di j Rawls La frase di Rawls contestata egrave la seguente laquochi passa tutto il giorno a fare surf sulle spiagge di malibu dovrebbe trovare il modo di mantenersi e non avrebbe diritto a risorse pubblicheraquo ma replicano Van parjis e Vander-borght proprio in base al principio di differenza teorizzato da Rawls interpretato come eguaglianza di opportunitagrave e non includendo il tempo libero tra i vantaggi (reddito virtuale) le persone senza lavoro (volontariamente o involontariamente) dovrebbero avere diritto ad un sussidio I laquovagabondi della spiaggiaraquo sono lrsquoesempio usato per discutere la teoria della giustizia di dworkin nel capitolo dedicato al confronto con lrsquoegualitarismo liberale

37 Van parijs Vanderborght 2017 115 ss nel capitolo intitolato laquoLa storia da sogno utopico a movimento globaleraquo ricostruiscono il percorso dellrsquoidea del reddito di base a partire da un pamphlet

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 379

hanno avuto altrettanto successo pratico fino ad ora il basic income egrave attuato solo in Alaska e ha conosciuto una prima molto limitata sperimentazione in Finlandia 38 le probabilitagrave di vederlo largamente realizzato sono assai scarse per ragioni di costi ma anche per altre ragioni non ultima quella etica (il lavoro come dovere sociale per intendersi) del resto lo dice lo stesso Van parijs si tratta di unrsquoutopia e la sua realizzazione non potragrave che essere molto graduale Se mai ci saragrave

Riassumo i punti essenziali del modello teorico del RB rinviando gli interes-sati alla lettura del libro di Van parijs e Vanderbroght per i necessari approfon-dimenti sulla sostenibilitagrave economica etica e politica

Il RB egrave concepito come diritto strettamente individuale indipendente dalla composizione del nucleo familiare egrave universale non vincolato alla verifica della condizione economica egrave incondizionato libero dalla imposizione di obblighi da assolvere in cambio cioegrave da prestazioni lavorative o dalla dimostrazione della disponibilitagrave al lavoro I suoi destinatari devono essere membri di una comunitagrave territorialmente definita (condizione di residenza fiscale piuttosto che cittadi-nanza) Lrsquoimporto del RB non egrave necessariamente eguale per tutti (puograve variare ad esempio in base allrsquoetagrave o alle aree geografiche) ma in genere egrave uniforme puograve variare nel tempo ma deve rimanere tendenzialmente stabile e deve essere regolarmente pagato (in denaro la promozione di servizi pubblici di varia natura non egrave esclusa ma non fa parte del RB) Il RB egrave tassabile ma con aliquota fissa eo strettamente individuale (la tassazione applicata al reddito complessivo della famiglia penalizzerebbe le famiglie numerose) sostituisce solo i sussidi esistenti inferiori ad esso

Il carattere strettamente individuale del RB significa che egrave pagato a ciascun individuo fin dalla nascita e indipendentemente dalla sua situazione familiare a tutela della libertagrave di tutti e per distribuire il potere allrsquointerno della famiglia ma anche per promuovere la dimensione comunitaria e stimolare la coabitazione (il Rm attribuito al nucleo familiare scoraggia la convivenza essendo piugrave conve-niente la condizione di singolo)

Il RB egrave universale dunque egrave attribuito indifferentemente a ricchi e pove-ri indipendentemente dal reddito che percepiscono da altre fonti attraverso la tassazione dei redditi e dei consumi chi guadagna e consuma molto finanzia il proprio RB e non solo il proprio Lrsquouniversalitagrave del RB allevia la povertagrave tutela la dignitagrave dei poveri e rende lrsquoattribuzione del sussidio piugrave efficiente e priva di costose complicazioni burocratiche

Il RB individuale e universale non egrave condizionato libera le persone dalla mancanza di denaro ma anche dallrsquoesclusione dal lavoro (per il periodo in cui egrave garantito un reddito minimo condizionato al reperimento di un posto di lavoro puograve infatti risultare piugrave conveniente evitare di cercarlo) Godendo di una base

di Thomas paine (1737-1809) figura di spicco del movimento rivoluzionario americano e francese intitolato La giustizia agraria indirizzato al legislativo e al direttorio esecutivo della repubblica francese si veda paine (2016)

38 Sullrsquoesito della sperimentazione in Finlandia v de minicis 2019

380 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

su cui ciascuno puograve reggersi con sicurezza lrsquoaccesso al lavoro (che incrementa il reddito) egrave stimolato il RB contrasta perograve la laquotrappola del lavororaquo evitando di sovvenzionare (come avviene con i redditi condizionati) i lavori sottopagati e de-gradanti ai quali il lavoratore puograve dire di no La combinazione tra universalitagrave e libertagrave da obblighi offre piugrave possibilitagrave di scelta alle persone che ne hanno meno Si tratta di un welfare attivo dicono Van parijs e Vanderborght laquoLrsquoattivazione consiste nel rimuovere le trappole della disoccupazione e dellrsquoemarginazione e nel facilitare lrsquoaccesso delle persone allrsquoistruzione alla formazione e quindi a una molteplicitagrave di attivitagrave pagate e non pagate Si tratta di renderle libere di lavorare piuttosto che di forzarle a lavorareraquo 39

mi fermo qui non mi addentro nella discussione sulla sostenibilitagrave economi-ca del modello teorico del RB percheacute non sono attrezzata per farlo mi interessa invece sottolineare i valori che sorreggono questo modello che sono la libertagrave e la dignitagrave delle persone valori che nessuno potrebbe mettere in discussione ma che se incarnati dal surfista di malibu vanno a scontrarsi con due ostacoli la ric-chezza egrave prodotta dal lavoro il cittadino ha il dovere sociale di essere laborioso

Sul primo ostacolo mi limito a dire che agli occhi di un profano esso pare difficilmente sormontabile Se a finanziare il RB egrave la fiscalitagrave generale occorre produrre reddito imponibile ed egrave il lavoro a produrne la parte preponderante Tuttavia nel modello del RB di Van parijs il surfista di malibu egrave un paradosso e lrsquoidea di fondo non egrave ostile al lavoro al contrario il RB serve a promuovere il lavoro dignitoso proponendo un modello di organizzazione sociale che va ben oltre la prospettiva del contrasto alla povertagrave

Il secondo ostacolo chiama direttamente in causa gli artt 1 e 4 comma 2 della Costituzione italiana Non potendo dilungarmi sul punto mi limito a poche considerazioni

per quanto riguarda lrsquoart 1 la formula laquofondata sul lavororaquo non egrave solo retori-ca costituzionale come ritengono alcuni percheacute ha anche una portata giuridica Secondo alcuni interpreti il lavoro egrave il massimo valore riconosciuto e dunque costituisce il principio giuridico fondamentale al quale tutti gli altri sono o do-vrebbero essere subordinati ma non egrave questa lrsquoopinione prevalente secondo la Corte costituzionale il lavoro egrave un valore primario della Repubblica democratica (dunque la centralitagrave del lavoro egrave fuori discussione) ma non egrave un valore premi-nente percheacute nella Costituzione sono ben presenti altri valori ciograve significa che nonostante sia fondamentale il valore del lavoro puograve cedere di fronte ad un altro valore pure costituzionalmente tutelato

Egrave strettamente connesso allrsquoart 1 il riconoscimento del diritto al lavoro san-cito dallrsquoart 4 comma 1 ma lo stesso art 4 al comma 2 sancisce il laquodovere di ogni cittadino di svolgere secondo le proprie possibilitagrave e la propria scelta unrsquoattivitagrave o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della societagraveraquo Il dovere in questione egrave interpretato in genere come un dovere morale Si puograve tuttavia dire che il secondo comma dellrsquoart 4 contiene anche un principio giuridico che puograve costituire il punto di partenza per la costruzione di vere e

39 Van parijs Vanderborght 2017 47

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 381

proprie regole di comportamento ne abbiamo un esempio nella detrazione dalla indennitagrave in caso di licenziamento ingiustificato di quanto il lavoratore avrebbe potuto percepire dedicandosi con diligenza alla ricerca di una nuova occupazio-ne cosigrave il comma 4 dellrsquoart 18 st lav come riformulato dalla legge n922012 e per il contratto a tutele crescenti dallrsquoart 3 comma 2 dlgs n 232015 Lrsquoart 4 comma 2 non contiene perograve un dovere giuridico e soprattutto non contiene un laquodovere di lavorareraquo sanzionabile

5 Concludendo

per quanto fascino eserciti lrsquoutopia del RB temo che sia necessario restare con i piedi per terra e per farlo sia necessario continuare a ragionare in termini di misure di contrasto alla povertagrave condizionate Facendo tesoro di alcune in-dicazioni fornite dai teorici del RB occorrerebbe riflettere seriamente sui limiti politici e tecnici delle misure messe attualmente in campo per capire come sia possibile superarli A partire da alcuni presupposti la solidarietagrave sociale impone di garantire un reddito minimo garantito alle persone che versano in stato di po-vertagrave non solo assoluta ma anche relativa percheacute sempre di povertagrave si tratta per solidarietagrave sociale non puograve intendersi lrsquoelemosina di un sussidio ma la creazione delle condizioni per rendere effettivi i diritti di libertagrave e dignitagrave che sono di tutti il lavoro mantiene un ruolo centrale come fattore di laquopartecipazioneraquo economi-ca e sociale (art 3 comma 2 Cost) ma la laquocittadinanza laboriosaraquo scritta negli artt 1 e 4 della nostra Costituzione non puograve implicare una costrizione (morale ed economica) al lavoro che offenda i diritti di libertagrave e dignitagrave delle persone la liberazione dalla condizione di povertagrave egrave la precondizione per lrsquoeffettivitagrave dei di-ritti fondamentali della persona La considerazione del nucleo familiare ha senso per quantificare lrsquoentitagrave del sussidio percheacute la composizione del nucleo familiare puograve aggravare la povertagrave mentre la solidarietagrave e lrsquoeconomia di scala possono invece mitigare lo stato di bisogno ma la persona (come individuo) deve restare al centro dellrsquointervento di sostegno

di questo sono profondamente convinta penso soprattutto alle donne e allrsquoimportanza per la loro libertagrave e dignitagrave di poter godere di un proprio indivi-duale sostegno del reddito Lo diceva Virginia Woolf un secolo fa o quasi (era il 1928) 40 con cinquecento sterline lrsquoanno e una stanza tutta per seacute anche la sorella di Shakespeare sarebbe diventata poeta

Bibliografia

Alaimo A (2017) Il reddito di inclusione attiva note critiche sullrsquoattuazione della legge n 332017 laquoRivista di diritto della sicurezza socialeraquo 3 419-452

Balandi G G (2018) La collocazione costituzionale degli strumenti di sostegno al reddito laquoLavoro e dirittoraquo 4 575-588

Baldini m (2018) Dati Banca drsquoItalia una lenta risalita wwwlavoceinfo 16032018

40 Woolf 1928

382 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

BIN Italia (2009) Reddito per tutti Unrsquoutopia possibile Roma manifestolibriBronzini G (2011) Il reddito di cittadinanza Torino Edizioni Gruppo Abelemdash (2014) Che fine ha fatto il reddito garantito laquoRivista giuridica del lavororaquo I 335-344Buoso S (2018) Inclusione sociale livelli di governo strumenti di intervento laquoLavoro e

dirittoraquo 4 589-611delfino m (2019) Salario legale contrattazione e concorrenza Napoli Editoriale Scien-

tificadellrsquoAringa C (2017) Dai minimi tabellari ai salari di garanzia in dellrsquoAringa Lucifora

TreudellrsquoAringa C Lucifora C Treu T (eds) (2017) Salari produttivitagrave diseguaglianze

Verso un nuovo modello contrattuale Bologna Il mulinode minicis m (2019) Felicitagrave egrave un reddito di base wwwlavoceinfo 1642019Ferrante V (2016) A proposito del disegno di legge governativo sul contrasto alla povertagrave

laquoRivista di diritto della sicurezza socialeraquo 3 447-472Garnero A (2018) Chi ha paura del salario minimo wwwlavoceinfoit 160118Lucifora C (2015) Lavoratori a basso reddito penalizzate le famiglie laquoVita e pensie-

roraquo 2mdash (2017) Il salario minimo contrattazione o minimo legale in dellrsquoAringa Lucifora

Treumarocco m Spattini S (eds) (2019) Diritto al lavoro contrasto alla povertagrave inclusione

sociale le tante (troppe) funzioni del reddito di cittadinanza allrsquoitaliana Primo com-mento al dl n 42019 Adapt University press e-Book series n 79

menegatti E (2017) Il salario minimo legale Aspettative e prospettive Torino Giappi-chelli

Olini G (2017) Invertire la tendenza alla proliferazione dei contratti nazionali di lavoro in dellrsquoAringa Lucifora Treu 2017

Orlandini G (2017) Commento allrsquoart 34 in mastroianni R pollicino O Allegrez-za S pappalardo F Razzolini O (eds) Carta dei diritti fondamentali dellrsquoUnione europea milano Giuffregrave

paine T (2016) The Agrarian Justice (1797) tr it La Giustizia agraria in Id I diritti dellrsquouomo e altri scritti politici magri T (a cura di) Roma Editori Riuniti 401-415

pascucci p (2018) Giusta retribuzione e contratti di lavoro Verso un salario minimo milano Franco Angeli

perazzoli G (2018) Reddito di cittadinanza in laquoNonmollareraquo 19 marzoRiva Sanseverino L (1931) Salario minimo e salario corporativo Roma Anonima Roma-

na EditorialeRodotagrave S (2012) Il diritto di avere diritti Roma-Bari Laterza 2012Ruffolo m (2018) Il fantasma della povertagrave laquoLa Repubblicaraquo 13 marzoSaraceno C (2018) Cosigrave il reddito di cittadinanza puograve migliorare il REI wwwlavoceinfo

1332018Stiglitz j E (2018) Invertire la rotta Disuguaglianza e crescita economica Roma-Bari

LaterzaTripodina C (2016) Povertagrave e dignitagrave nella Costituzione italiana il reddito di cittadinanza

come strumento costituzionalmente necessario laquoRivista giuridica del lavororaquo I 732-747Van parijs p Vanderborght y (2017) Basic Income A Radical Proposal for a Free Society

and a Sane Economy tr it Il reddito di base Una proposta radicale Bologna Il mulinoWoolf V (2011) A Room of Onersquos Own tr it Una stanza tutta per seacute (1928) Roma La

Biblioteca di Repubblica

Argomenti internazionalistici contro il nazionalismo

Luigi Bonanate

Abstract

Some internationalistic arguments against nationalism

Being the nation a value a desire an inspiration (i e abstract) while the state is a thing actual and objective the struggle for constructing a nation (a new na-tion) or to hold that my own nation is better than any other cannot be connected to a political discourse about societies which we are accustomed to name laquostateraquo At the same time to refer to individual genetic seeds or to tradition or local history constrain to underestimate or denigrate other nations and the nationals of other countries Nations are by definition selfish and historically conflictual To be able to oppose to such prejudice we may analyse the linkage between nation and state remembering that the second is able to realize structures social political economic whilst the first has been historically at the origins of a lot of conflicts clashes wars Israel and her history is a really good exemple The country of an hebrew has been for millennials the world after the Second World War the new-born state tried hard to realize the overlapping between the nation and the state We know very well as the things worked out Consequently it is important to maintain a strong difference between an ideal and a fact Who is able to establish finally the borders of a perfect (exact) laquoState of Israelraquo corresponding to something natural and at the same time acceptable by the palestinian people A great importance maintain the Rokkanrsquos lesson about the strain and steps needed to realize the state-building The well known sentence by Ch Tilly - laquowar made the state and the state made warraquo is likewise extremely telling The fact is that very frequently we call laquonationsraquo countries that are just laquostatesraquo for the outer world Sovereinty canrsquot ap-ply to nations but pertains to states The alternative danger is nationalism which imposes the duty to declare the superiority of my country over every other But we donrsquot have more duties towards the neighbour and the less toward the distant be-cause duties are everywehere the same From this point of view il would be better to appoach the argument in an internationalistic perspective which is suitable to demonstrate that in fact wars fighted for nation were (or are) actually wars fought by states for power which is a material thing So went in Italy 7 sovereign states in 1860 just only one the following year Where did they end up (seven nations one state) The most important thing to do is to maintain nation and state separated Even federalism proposes the independence of nations (as a first step) because only when (or if) they all had become free nations it would had been possibile to unify all of them in an unique state the word (not-nationalistic) federation

Keywords Nation Nationalism State National Interest Sovereignity

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 383-399

Universitagrave di Torino luigibonanateunitoit

384 LUIGI BONANATE

1 Un titolo una provocazione 1

Elena musiani bolognese egrave autrice di un libro che egrave stato stampato in Spa-gna pubblicato da un prestigioso editore francese Gallimard egrave intitolato Faire une nation 2 ed egrave dedicato alla vicenda risorgimentale italiana distribuita lungo il secolo e mezzo che va dalla fine del xviii alla metagrave del xx analizzata con una chiave interpretativa che suggerisce che lrsquoItalia (ciograve che noi oggi chiamiamo con questo nome) sia un laquofattoraquo cioeacute la conseguenza di un laquofareraquo In effetti laquofareraquo significa costruire dare vita a una qualche cosa che non crsquoera e ora crsquoegrave a un artefatto cioeacute qualche cosa di artificiale nel che non crsquoegrave nulla di male mdashtutta la nostra vita egrave un continuo laquofareraquomdash Hobbes addirittura dedica lrsquointera prima pagina dellrsquoIntroduzione al Leviatano a evidenziare che lo stato altro non egrave che un uomo artificiale E dunque se laquofareraquo implica performativamente lrsquoazione di dare vita a un qualche cosa che prima non crsquoera ciograve significa che se applichiamo il teorema al titolo di quel libro avremo che laquofare la nazioneraquo significa che la nazione 3 non egrave una realtagrave originaria ma laquosecondariaraquo derivata non si trova in natura ma egrave un prodotto volontario e voluto puograve essere desiderata ricercata difesa e amata ma anche sottovalutata irrisa denigrata disprezzata

Non crsquoegrave dubbio che quel laquofareraquo si riferisca non a una creazione originale nuova ma alla riscoperta di un carattere originario che sembrava esserci stato na-scosto occultato e violentato dalle grandi potenze drsquoaltri tempi Quanti discorsi sulla nazione hanno preso le mosse da una sorta di oggettivitagrave della nazione come se fosse una realtagrave che esiste in se stessa In termini piugrave schematici e bru-schi che la carne chianina venga dalla Toscana e sia dunque laquoitalianaraquo non signi-fica che essa sia laquobuonaraquo in quanto laquoitalianaraquo neacute che quella argentina altrettanto buona o migliore sia tale percheacute egrave laquoargentinaraquo e nessuno potragrave mai sostenere che mangiar carne toscana o argentina faccia di uno di noi un laquoitalianoraquo o un laquoar-gentinoraquo Questo significa che sotto queste rivendicazioni si nasconde una grave falsificazione quella di chi confonde caratteristiche naturali con virtugrave o qualitagrave che mdashil passo egrave brevemdash diventano affermazioni di superioritagrave Non manca in Italia come altrove chi rivolge la sua passione calcistica alla squadra laquonaziona-leraquo italiana di calcio per i successi della quale spasima durante gli incontri di calcio si emoziona si entusiasma o si deprime 4 Ora la passione va al calcio o ai calciatori a una certa manifestazione di atletismo abilitagrave tecnicalitagrave oppure al colore della casacca che quelli indossano Quando j Owen conquistograve le sue famosissime medaglie drsquooro alle Olimpiadi di Berlino del 1936 Hitler rifiutograve di

1 La precauzione piugrave saggia (alla quale mi atterrograve) egrave mdashnel caso della nazionemdash quella di sfuggire al tentativo di definirla A ciascuno basti discutere quella che gli sembra piugrave rilevante ai fini del suo argomento

2 musiani 2018 Come non piugrave che una curiositagrave segnalo il titolo di un mio vecchio lavoro Fare a meno della nazione (Bonanate 2011) Si noti che a quel titolo non avevo apposto alcun punto inter-rogativo

3 Non ricorrerograve piugrave allrsquoapposizione di virgolette per denotare questa parola ora si tratta semplice-mente di scolpirla nella mente per averne presente la complessa natura

4 Naturalmente entrano in gioco a questo riguardo le forme di identitagrave o identificazione con determinati gruppi di persone o di adesione a valori Lrsquoargomento andragrave ripreso piugrave avanti

ARGOmENTI INTERNAzIONALISTICI CONTRO IL NAzIONALISmO 385

stringere la mano al laquonegroraquo e non al cittadino statunitense La sua decisione era stata precisa il suo odio non andava allrsquoamericano ma al colore della sua pelle

2 Tra nazioni e stati ideali e reali

Con questa introduzione sono entrato nello spazio di un contenzioso che mi vedragrave schierarmi su un certo fronte per motivi prevalentemente morali e mora-listici (lo ammetto) che ritengo appoggiati a circostanze empiriche Aggiungo prima ancora di prendere posizione che sono consapevole che il mio atteggia-mento sia provocatorio forse arrogante e (quel che piugrave mi importa precisare) irrispettoso di fronte a storie infinite di lotte guerre eroismi sacrifici Non di-scuterograve di storia politica o di valori ma cercherograve di far emergere gli infortuni dellrsquoidea di nazione Non affronterograve lrsquoimmensa letteratura sul concetto di na-zione nelle sue varie declinazioni non si troveragrave qui un cenno a classici come Renan o Chabod non percheacute le loro analisi possano dirsi superate ma percheacute il taglio che cercherograve di dare a quella che chiamerei la revisione internazionalistica della questione nazionale dovrebbe ricomprendere sia le loro analisi sia quelle di tanti altri 5 Accenno anche a un altro lato estremamente interessante del tema che riguarda quella che chiamerei lrsquolaquoinutilitagraveraquo dellrsquoidea di nazione che non serve a ciograve che molti hanno sperato servisse da pre-condizione della democrazia 6 E non escluderei neppure del tutto che quellrsquoidea abbia seppur involontariamente preparato il terreno allrsquoodierno populismo Se egrave vero che nulla oppone nazione e democrazia altrettanto lo egrave che nulla le obbliga ad andare a braccetto po-tremmo ben dire che non era uno solo il fantasma che si aggirava per lrsquoEuropa nel Quarantotto percheacute accanto (anche se non a contatto) a quello del comu-nismo crsquoera anche quello della nazione in quel tempo temutissimo dalle oligar-chie e dalle teste coronate e ritenuto il grimaldello dellrsquoapparizione dello stato democratico (ne riparleremo piugrave avanti) Egrave fin ingeneroso insistervi ma lrsquoondata sovranista che attraversa lrsquoEuropa sembra utilizzare la stessa idea ma con fini esattamente opposti

ma questa tematica non egrave nuova Anzi egrave possibile ritrovarne tracce giagrave prima che scoppiasse la Grande guerra attraverso le parole di chi laquoclassicoraquo del tema proprio non fu j Stalin

Che cosrsquoegrave la nazione La nazione egrave innanzi tutto una comunitagrave una deter-minata comunitagrave di persone Egrave una comunitagrave non di razza neacute di stirpe Lrsquoattua-le nazione italiana [1913] egrave stata formata da Romani Germani Etruschi Greci Arabi ecc 7

Subito dopo Stalin precisa che nazioni non erano neacute lrsquoAustria neacute la Rus-sia che inglesi e nord-americani non davano vita a una nazione percheacute tra essi non intercorreva laquoquel vincolo economico interno che saldi le singole parti di

5 praticamente per tutte le indicazioni utili a costruirsi un percorso ben informato sulla nazione ci si puograve riferire a Tuccari 2000 e a Campi 2004 Il saggio di Tuccari 2015 offre un aggiornamento critico sulla letteratura rilevante

6 Il rinvio a Rusconi 1993 egrave a questo riguardo scontato7 Stalin 1948 48 La data aggiunta in parentesi egrave quella della stesura del testo

386 LUIGI BONANATE

una nazione in un tutto unicoraquo 8 cosigrave come tra norvegesi danesi irlandesi In particolare poi vale la pena osservare che in molti casi alcune laquonazioniraquo sono state ben prima degli stati gli Stati Uniti come la Russia lrsquoItalia 9 il Belgio La Repubblica federale socialista di jugoslavia non egrave mai stata una nazione (ne com-prendeva diverse che ora al contrario sono diventate laquostatiraquo) Il Canada poi in tanti modi puograve essere definito ma certo non egrave mai stato una laquonazioneraquo Seppure non lunghissima la serie ci dice che di nazioni non se ne sono mai viste tantissi-me addirittura si potrebbe citare il caso paradossale da questo punto di vista di quello che oggi egrave lo Stato di Israele che pure rivendica sul piano storico il terri-torio su cui dal 1948 si egrave costituito la cui laquonazioneraquo egrave stata tuttavia per millenni il mondo (lrsquoebraismo della diaspora egrave ancora composto di ashkenaziti e sefarditi che non sono laquonazionaliraquo ed erano normalmente buoni cittadini anche in ter-mini giuridici dei paesi nei quali vivevano) Tanto estrinseche tra loro sono lrsquoidea di nazione e la nazione storica israeliana che si potrebbe ben dire che la nazione di Israele egrave dovunque ci sia un ebreo (e gli ebrei non sono tutti in Israele) 10 ma non mancano variazioni sul tema come quella della Legge fondamentale che Israele si egrave data il 18 luglio 2018 la quale stabilisce 11 che

la terra di Israele egrave la patria storica del popolo ebraico dove egrave stato costituito lo Stato di Israele (art 1) 12

Qualche mese prima a sua volta la polonia era intervenuta sulla storia escludendo per legge che il paese potesse venir coinvolto negli eventi della shoah criminalizzando lrsquoaffermazione di chi associ laquopubblicamente e contro i fattiraquo la laquonazione polaccaraquo allrsquoOlocausto o parli dei campi della morte polacchi (legge ritirata provvisoriamente dalla Camera bassa)

ma per non lasciarsi prendere la mano da uno spirito polemico possiamo proporci di accostarci al tema Ritorno dunque a bomba proponendo una im-postazione generale e complessiva evitando quelle preoccupazioni valoriali che esulano (secondo me) dal tema che va affrontato nella sua struttura logico-po-litologica Un chiaro inquadramento lo dava Arduino Agnelli quarantrsquoanni fa 13

8 Ivi 509 Lo ammise anche m drsquoAzeglio proclamando laquofatta lrsquoItalia dobbiamo fare gli italianiraquo Cfr Gi-

gante 2011 Lo slogan di drsquoAzeglio egrave citato e utilizzato da Benedetto Croce nel cap III La vita politica e morale (1871-1887) della sua Storia drsquoItalia dal 1871 al 1915 (cfr Croce 1928) nel quale fa anche vari riferimenti alla possibilitagrave di unrsquoItalia come nazione Anche Gramsci ne discute in molte pagine di Letteratura e vita nazionale (1950) Su entrambi richiamava lrsquoattenzione Raimondi 1998 specialmente nei capp 5 e 6 loro dedicati

10 Cicerone (che del resto ricorda lrsquoaffermazione di Anassagora laquoundique enim ad inferos tantundem viae estraquo Tusculanae I 104) avrebbe piugrave avanti commentato laquopatria est ubicumque est beneraquo (Tusculanae V 37 10) per Renan la nazione non egrave dinastia neacute razza neacute lingua neacute religione neacute territorio neacute comunanza di interessi ma una grande solidarietagrave nel partecipare al laquoplebiscito di tutti i giorniraquo (Renan 1993 19-20 passim)

11 Uso questo verbo proprio per far notare il tentativo operato con questo testo di piegare la storia ai propri interessi laquonazionaliraquo

12 Il corsivo egrave aggiunto ma serve a ricordare che egrave dai tempi di re Salomone che la questione egrave controversa Ci fa tuttavia anche riflettere se fosse necessario mdashse non per motivi politicimdash farla risalire tanto indietro

13 muoversi allrsquointerno della bibliografia sulla nazione egrave impresa disperata ciascuno scelga a chi riferirsi senza malizia

ARGOmENTI INTERNAzIONALISTICI CONTRO IL NAzIONALISmO 387

per fissare il termine iniziale e quello finale del periodo in cui si pone una que-stione nazionale occorre quanto meno che della nazione si incominci ad avere coscienza e che ciograve implichi tutta una serie di domande non precedentemente poste segno di problematicitagrave specifica 14

Subito dopo avendo precisato che neacute territorio neacute lingua 15 neacute rapporti eco-nomici delimitano la portata della questione aggiunge

della cosiddetta questione nazionale bisogna quindi distinguere quello che piugrave propriamente egrave il processo di formazione dello stato moderno che ha inizio assai presto in Europa nel bel mezzo della crisi dellrsquoordinamento feudale 16

Questa prima sistemazione storiografica si completa con unrsquoaltra politologi-ca di Stein Rokkan

Lo stato-nazione egrave una delle innovazioni centrali dellrsquoEuropa il prodotto di uno sviluppo secolare [] Nella maggior parte dellrsquoEuropa (occidentale) il processo di costruzione della nazione fu preceduto da quello di formazione dello stato 17

3 Potenza di un trattino (in quanto trait-drsquounion)

Quando si parla di nazione molto sovente si pensa a un sinonimo di stato tantrsquoegrave vero che nel corso del xx secolo si sviluppograve lrsquoidea di unirli con un segno diacritico il trattino che ha prodotto nella lingua inglese dapprima il nation-state e poi in Europa lo laquostato-nazioneraquo come se da ciograve potesse discendere un laquodi piugraveraquo di senso Siamo persino arrivati passo passo a supporre che la con-giunzione segnali che una specifica entitagrave (facciamo conto la Germania) abbia completato il suo processo formativo lo stato si riconosce come nazione e una nazione si egrave incarnata in uno stato ma non crsquoegrave consequenzialitagrave tra nazione e stato mentre questrsquoultimo puograve mutare status mdashattraverso secessioni o unifica-zionimdash ciograve non egrave possibile alla nazione che esiste come una immodificabile ed eterna attestazione intorno ad alcuni ideali 18 Temporalitagrave ed eternitagrave possono coincidere Lo stato vive nel tempo la nazione egrave fuori dal tempo

poicheacute di enti istituzioni ideali eccetera parliamo mdashche hanno a che fare con forme di organizzazione territoriale di determinati insediamenti umani (po-tremmo dire che tutto ciograve costituisce la geografia umana)mdash ne discende che lrsquoargomento laquostatonazioneraquo si trova alla base fondamentale di quella disciplina

14 Agnelli 1979 316 In precedenza lo stesso autore aveva giagrave scritto Questione nazionale e socia-lismo (Agnelli 1969)

15 Che la lingua abbia un ruolo derivativo lo dimostra che lrsquoattuale diffusione dello spagnolo nelle Americhe ne farebbe la lingua nazionale degli Stati Uniti

16 Agnelli 1979 31617 Rokkan 2002 94 (i corsivi sono aggiunti) Norvegese del 1921 tra i piugrave noti politologi del

mondo Rokkan scompare nel 1979 senza aver potuto dare sistematicitagrave agli scritti relativi alle sue ricerche empiriche p Flora ne raccolse la maggior parte nel volume ricordato Il passo citato rientra nella fedele ricostruzione del filo del lavoro di Rokkan fatta da Flora

18 Si sofferma sul laquotrattinoraquo A panebianco che ne discute in connessione con il ruolo laquopoliticoraquo delle religioni giungendo anche a una sottile (un filo che tende a spezzarsi) differenziazione tra laquosta-to-nazioneraquo e laquostato nazionaleraquo cfr il cap xI di panebianco 2018 341-346

388 LUIGI BONANATE

accademica che si occupa della loro compresenza ovvero le laquoRelazioni inter-nazionaliraquo un nome che non seleziona alcuncheacute mdashdi relazioni ne possono in-tercorrere tra gruppi di entitagrave immensi e in ogni caso eterogeneimdash e che vede un sostantivo appoggiato su un aggettivo che egrave a dir poco sbagliato percheacute le relazioni di cui quella disciplina si occupa avvengono tra laquostatiraquo e non mdashcome ri-chiederebbe la parolamdash nazioni 19 Ovvero chiamiamo laquonazioniraquo quelli che sono degli laquostatiraquo che confusione La convenzione comune egrave mdashormai da un secolo esattomdash 20 in tutto il mondo che tutto ciograve che riguarda fatti eventi e dinamiche che coinvolgono piugrave soggetti politici sia chiamato cosigrave mascherando una distin-zione che egrave invece fondamentale se come ho cercato di mostrare stato e nazione sono entitagrave differenti e distinte

da questa noiosa precisazione deriva tuttavia una decisione di non poca im-portanza la disciplina delle laquoRelazioni internazionaliraquo egrave elettivamente chiamata a far luce sul concetto di nazione quella politologica non saragrave forse lrsquounica pro-spettiva rilevante ma egrave altrettanto importante di quella storiografica antropolo-gica o sociologica direi di piugrave il punto di vista politologico-internazionalistico detiene una sorta di primogenitura sugli altri dato che stato e nazione sono con-vocati nei piugrave importanti eventi della storia umana che sono quelli che vanno sotto il nome di laquoguerreraquo mdashcombattute tra stati eo nazioni aggressive o oppres-se potenti o deboli grandi o piccolemdash Un improbabile ma inattaccabile assio-ma potrebbe dirci che non esiste guerra senza stato ma che ogni stato in guerra si appella alla nazione Vogliamo dirlo in modo piugrave rude ma realistico Ogni stato che si lancia in una guerra lo fa rivendicando le sue prerogative nazionali E con un maggior respiro come capire la vicenda storica di un paese se non si bada al tessuto di cui egrave parte 21

Torniamo alla laquoragion internazionalisticaraquo (che di per seacute mdashegrave bene chiarir-lomdash non rivendica alcuna proprietagrave sulla nazione anzi se ne vorrebbe disfare se non altro per evitare confusioni) nella maggior parte dellrsquoEuropa della metagrave dello scorso millennio laquoil processo di costruzione della nazione fu preceduto da quello di formazione dello statoraquo 22 il che dunque ci dice che i fenomeni di organizzazione di entitagrave territoriali si sostanziano nel meccanismo della costru-zione dei confini 23 e non nel consolidamento di gruppi laquoidentitariraquo due i fattori laquocostruttiviraquo laquoLa distinzione tra i sovrani supremi e i loro sudditi la distinzione tra livelli di diritti dei cittadini tra nativi e residenti stranieriraquo 24

19 proprio come intendeva R magritte quando nel quadro intitolato La trahison des images (1927-1928) sotto la rappresentazione di una pipa aggiunge laquoCeci nrsquoest pas une piperaquo Ne aveva ben donde la rappresentazione di una pipa non egrave la pipa stessa

20 Il primo insegnamento accademico nel mondo fu tenuto nellrsquoa a 1919-20 da A zimmern Ho raccontato questa vicenda in Bonanate 2010a

21 Si potrebbe addirittura dire mdashin tono semiseriomdash che la politica interna egrave quella del laquoquotidia-noraquo mentre quella internazionale vive di laquoeccezioniraquo (di casi estremi e di situazioni complesse) Non che una sia piugrave importante dellrsquoaltra ma ciascuna ha una sua funzione specifica (e tra loro esiste un sistema di influenze reciproche) Braudel (1973) avrebbe qui distinto tempi laquobreviraquo e tempi laquolunghis-simiraquo laquoalle soglie dellrsquoimmobilitagraveraquo

22 I riferimenti di Rokkan sono qui colti direttamente nel volume Stato nazione e democrazia in Eu-ropa senza precisare se si tratti di parole dellrsquoautore o del curatore In questo caso Rokkan 2002 94

23 Ibidem 14024 Ibidem 141

ARGOmENTI INTERNAzIONALISTICI CONTRO IL NAzIONALISmO 389

Si puograve facilmente dedurre che la formazione dello stato avviene essenzial-mente sul piano laquomaterialeraquo ovvero su quello del territorio e delle persone che vi abitano Nulla di ideale se posso aggiungere ma che ci aiuta a specificare che gli stati laquonasconoraquo ben prima delle nazioni possiamo laquobuttar ligraveraquo unrsquoipotesi mentre gli stati possono vivere senza nazioni queste ultime per realizzarsi ne-cessitano di una statualitagrave che le accolga E ancora ma di piugrave in quel genere di stato che egrave quello laquomodernoraquo 25 la struttura dei rapporti sociali era quella del patrimonialismo (che non ha nulla che vedere con la natura umana) per quanto riguarda la politica interna mentre i rapporti patrimonialistici tra stati si svol-gevano sulla base dellrsquoassolutismo che traduce il potere interno del sovrano in uguaglianza (astratta) con tutti gli altri sovrani

Concludo questa passeggiata nella storia ovviamente scontata per gli storici per trarne una conclusione forse non altrettanto scontata (e forse per molti scan-dalosa) lrsquoidea di nazione non partecipa alla formazione di alcuno stato moderno Lo ribadisce Rokkan con un esempio indiscutibile

Fino ad oggi la Spagna egrave rimasta uno stato ma non una nazione le periferie catalane e basche per secoli si sono rifiutate di identificarsi con il centro del potere della Castiglia e a piugrave riprese sono state sullrsquoorlo della secessione 26

Una domanda sorge allora spontanea a che cosa dobbiamo quel laquotrattinoraquo che collega stato e nazione

4 Lrsquoatto di nascita della nazione Il convitato di pietra

Non ci dagrave una risposta ma ci instrada lungo una nuova riflessione ancora una volta Rokkan

La rivoluzione francese e le guerre napoleoniche lasciarono dietro di loro una bomba a orologeria lrsquoidea di stato-nazione e lrsquoidealitagrave della sovranitagrave popolare 27

ma sta ora entrando in campo una parola di straordinaria e devastante impor-tanza (si tratta della guerra) importantissima nel nostro discorso percheacute egrave essa che laquofa nascere gli statiraquo 28 e che conforma i suoi esiti alle dimensioni e ai destini degli stati mdashil loro futuro insommamdash Se come ho appena detto non crsquoegrave guerra senza stato potremmo aggiungere che non crsquoegrave nazione senza guerre e questo ci costringe a sviluppare ancora il nostro argomento Richiamando lrsquoavvenuto laquocontattoraquo (una specie di allunaggio un porsquo come la prima volta che ci si rende conto di un qualche cosa) tra stato-nazione e sovranitagrave Rokkan laquosvelaraquo che il loro incontro egrave una miscela esplosiva Andiamo al momento magico (o dram-

25 Che si forma quando laquouna serie di accordi vengono raggiunti e una varietagrave di legami culturali vengono stabiliti tra le reti di detentori locali del potere e un certo numero di istituzioni vengono create per lrsquoestrazione delle risorse per la difesa comune per il mantenimento dellrsquoordine interno e per la risoluzione delle dispute per la protezione dei diritti e privilegi acquisiti e per i requisiti infrastrutturali elementari dellrsquoeconomia e del sistema politicoraquo (Rokkan 2002 175)

26 Ibidem 21927 Ibidem 217628 Cfr Tilly 1984 44 Si veda a questo riguardo Armao 2010

390 LUIGI BONANATE

matico) Lo stato-nazione francese che nel 1792 va a combattere per fermare la prima coalizione diventa una nation armeacutee che ha potuto essere costituita percheacute i combattenti non erano piugrave laquosudditiraquo di un re (al patrimonio del quale prima appartenevano) ma laquocittadiniraquo liberi intenzionati a difendere le loro conquistate prerogative quelle del laquopopolo sovranoraquo

Non egrave cosa da poco Si osservi sovrano e sovranitagrave riguardavano prima del-la rivoluzione francese i regnanti dei vari territori e la prerogativa di cui essi godevano era di disporre di tutto quanto su quei territori si trovava nel modo che loro piaceva di piugrave Lrsquoevento straordinario mdashalmeno per il nostro attuale argomentomdash egrave che quella sovranitagrave fu trasferita a un governo (dalle prerogative assai piugrave limitate per fortuna) che doveva rappresentare i cittadini ai quali essa comunque apparteneva una vera e propria rivoluzione anche per le relazioni internazionali 29 La nation armeacutee combatte per difendere le sue conquiste per affermare il diritto a disporre di se stessa non per conquistare altri spazi (alme-no in quel momento) ma per esistere e per ottenere il riconoscimento della sua soggettivitagrave noncheacute il diritto di disporre di se stessa Se la politica internazionale dellrsquoetagrave moderna poteva essere stata lrsquoaffare quasi privato di poche decine di sovrani la scala degli eventi politici internazionali ora sale a livelli stratosferici e cambia la natura della vita politica

Egrave soltanto alla luce di questa transizione che lrsquoidea di nazione puograve acquistare un significato (non ho detto laquogiustificazioneraquo) la nation da difendere ha dovuto essere trasformata in laquostatoraquo percheacute per giustificare la sua laquodifesaraquo deve esserci un valore sul quale appoggiarsi e che necessariamente dovragrave essere determinato e delimitato si chiameragrave laquopatriaraquo e addirittura allora nellrsquoimmaginario popola-re francese assumeragrave un nome proprio lrsquoHexagone la quale egrave perograve scoperta su punto cardinale che egrave lrsquoest e guarda caso proprio sul Reno in sostanza dove con la battaglia di Valmy (20 settembre 1792) il confine si completa (egrave fin troppo ovvio ricordare che egrave da allora che la Francia e quel che saragrave la Germania nelle sue varie configurazioni vi si scontreranno piugrave volte) La nazione che nasce egrave uno strumento ideologico che trasforma un dato materiale (giuridico) in un valore che in quanto tale andragrave difeso (o eventualmente combattuto) Nulla di male in ciograve se non fosse che mentre allo stato potrai dare la tua lealtagrave civica alla nazione darai invece il tuo affetto per il semplice fatto che il primo agisce materialmente in un contesto universalistico (che non egrave poi altro che il laquotestoraquo vero e proprio della realtagrave) percheacute chiunque puograve avervi a che fare (cosiccheacute lo stato egrave di tutti eo per tutti) la nazione invece esprime passioni preferenze desideri che in quanto tali non possono che essere emozionali e non possono laquocosmopolitizzarsiraquo Lo stato associa la nazione dissocia

Non crsquoegrave dubbio alcuno che la svolta della rivoluzione francese segni in modo irrevocabile e originale la storia dellrsquoumanitagrave in quanto distribuita sul globo ter-racqueo Una grande lezione di storiografia internazionalistica si impone allora la storia delle relazioni internazionali (che egrave tuttrsquouno con la storia dellrsquoidea di stato) ha conosciuto finora due diverse e distinte etagrave quella del cosiddetto laquostato

29 mi sia concesso di ricordare un mio del tutto dimenticato scritto su quellrsquoepoca Bonanate 1989

ARGOmENTI INTERNAzIONALISTICI CONTRO IL NAzIONALISmO 391

modernoraquo costruito intorno al principio proprietario della concezione patrimo-nialistica in base alla quale le popolazioni sono fatte di laquoapolidiraquo che apparten-gono al loro sovrano e quella dello laquo stato post-modernoraquo (lo chiamo cosigrave solo per simmetria) Lo stato post-moderno o contemporaneo vede passare il princi-pio di proprietagrave dal sovrano ai cittadini ai quali mdashtutti insiememdash esso apparter-ragrave a partire dalla Rivoluzione francese Lo stato moderno ha costruito un sistema internazionale fondato sui rapporti oligarchici intercorrenti tra i membri di una piccola societagrave laquonobiliareraquo Lrsquoirruzione della borghesia stravolge quel sistema del balance of power che reggeva i rapporti internazionali (o cosigrave credeva Hume) e fa dei cittadini mdashai quali la sovranitagrave egrave stata trasferitamdash i protagonisti di quellrsquoaltra rivoluzione che fu quella industriale resa possibile proprio dal superamento dei vincoli patrimoniali del passato Il numero degli stati sovrani balza cosigrave dalla ventina al centinaio (e poi si raddoppieragrave ancora) e tra essi il tradizionale gioco dellrsquoequilibrio si dissolve a seguito di una vera e propria impossibilitagrave materiale

Il grande progetto della modernitagrave post-rivoluzionaria egrave che tutto il mondo si suddivida in stati giuridicamente uguali territorialmente distinti e differenziati dal caso grandi piccoli ricchi poveri settentrionali meridionali eccetera Tutto ciograve mdashche dagrave vita a un principio organizzativo di non poco momentomdash si fonda su una condizione che ciascuno se ne stia (contento) lagrave dove per caso egrave nato e quindi stipuli un contratto elementare con gli altri esseri umani che lo circon-dano localmente per realizzare una situazione di convivenza pacifica collettiva Lo stato che contrattualisticamente ne nasce saragrave con il passar del tempo og-getto del rispetto dellrsquoaffetto dellrsquoobbedienza dei cittadini che hanno soltanto da guadagnarci nella nuova situazione dopo che per un mezzo millennio ave-vano subito oppressione e sopraffazione A difendere il nuovo tipo di stato si entra nella sfera degli affetti e delle emozioni che ci spingeranno a sostenerlo di fronte a eventuali difficoltagrave La principale riguarda i desideri che altri potranno nutrire di possederlo e che si trasformano in guerra Scatta cosigrave un meccanismo di identificazione che si realizza con lo stato che si egrave disposti a difendere fino alla morte italiani francesi inglesi tedeschi mdashantropologicamente ugualimdash 30 si identificano con il loro stato di appartenenza (il che ovviamente implica che ci si distingua da tutti gli altri) Questrsquoultima potragrave risultare un puro e semplice marchio identificativo fin tanto che nessuna difficoltagrave si presenti ma se il laquomioraquo stato entra in guerra egrave un crimine disobbedirgli (Sto cercando di sviluppare una laquonarrazioneraquo ingenua ma almeno sintetica) 31 Si giunge di questo passo alla regola dellrsquoobbedienza (che puograve sembrare soltanto un puro e semplice obbligo giuridico) da un lato e allrsquoonor militare dallrsquoaltro Esemplifico il dato mdashe anche questa volta per amore di sveltezza riduco al minimo le osservazioni di conte-stomdash con la nota formula pronunciata da Stephen decatur nel 1816 a Norfolk

30 Lasciamo riecheggiare lrsquoesclamazione di montesquieu laquoSi puograve pensare ad esempio al bene della patria quando egrave in discussione quello del genere umano No il dovere del cittadino egrave un crimine quando gli fa dimenticare il dovere dellrsquouomo Lrsquoimpossibilitagrave di disporre lrsquouniverso sotto una stessa societagrave ha reso gli uomini stranieri agli uomini ma questa situazione non ha prescritto nulla contro i primi doveri e lrsquouomo ragionevole dovunque non egrave neacute romano neacute barbaroraquo montesquieu 1964 182 traduzione mia

31 So benissimo che egrave come se stessi cercando di raccontare quale sia la causa delle guerre ma penso che si tratti comunque di una impostazione tuttrsquoaltro che insensata

392 LUIGI BONANATE

in Virginia sotto forma di brindisi al termine di un banchetto che festeggiava la fine della guerra anglo-americana (1812-1815) la vittoria nella quale celebrava la definitiva entrata degli Stati Uniti drsquoAmerica tra i grandi stati del tempo

Il nostro paese Che nei suoi rapporti con le nazioni straniere sia sempre nel giusto ma il nostro paese giusto o sbagliato 32

Right or wrong quante volte egrave risuonata questa formula pronunciata da un ufficiale in alta uniforme levando il calice Nella sua apparente nobiltagrave (drsquoani-mo) essa non soltanto introduce a quellrsquoorrenda pagina della storia umana che egrave quella dellrsquoobbedienza ai superiori che giunge fino al limite del delitto ma segnala in modo definitivo e indiscutibile lrsquoingresso del concetto di laquopatriaraquo 33 nel linguaggio politologico internazionalistico da considerare del tutto affine e interscambiabile (nella nostra lingua almeno) con la nazione

5 Dalla nazione alla patria (il passo egrave breve)

Capita allora di porsi una domanda se lo stato in rappresentanza del quale indosso una divisa mi dagrave un ordine che ritengo ingiusto devo comunque eseguir-lo per il solo fatto che egrave il mio superiore a darmelo Non faccio qui riferimento al tema ben piugrave drammatico dellrsquoobbedienza cieca agli ordini a cui si appellograve tra gli altri Eichmann ma alla riflessione che decatur poteacute aver fatto pronun-ciando il suo brindisi La prospettiva si amplia percheacute siamo passati qui dal caso dellrsquoobbedienza a quello della lealtagrave di chi deve gestire tra seacute e seacute il dubbio se lrsquoobbedienza valga piugrave che un crimine o se addirittura si meriti una condanna

Ridiciamo la cosa in termini piugrave semplici devo lealtagrave maggiormente al mio paese (my country) o alla mia concezione del bene (right or wrong) E la mia leal-tagrave saragrave semplice funzione automatica dellrsquoappartenenza tellurica (esser nato qui e non lagrave) o adesione consapevole e maturata allrsquoordine ricevuto mdashil laquomioraquo stato il mio governo non puograve darmi ordini malvagi o sbagliati oppure il bene non ha confinimdash Una lealtagrave che si trasforma in una credenza Il mio paese insomma ha sempre ragione indipendentemente da quel che fa o in quanto libero cittadino ho diritto a dissociarmi Il problema travalica di molto i limiti del mio discorso e non lo saprei neppure svolgere compiutamente ma tra i suoi risvolti ricompare (guarda caso) lrsquoendiadi laquostatonazioneraquo (in realtagrave egrave una contrapposizione) che ci aiuta a distinguere il caso nel quale fintantocheacute lo stato agisce nella legalitagrave gli devo obbedienza 34 da quello in cui la nazionalitagrave viene considerata prevalente per nessunrsquoaltra ragione che lrsquoappartenenza poicheacute sono nato in Italia (da ge-nitori italiani per di piugrave) la devo preferire a qualsiasi altra nazione Oltre che

32 Stephen decatur era nato nel 1779 e morigrave nel 1820 dopo aver raggiunto i massimi gradi nella marina militare statunitense Amico di alcuni dei padri fondatori del paese come madison e Adams morigrave a seguito di un duello della famosa frase esistono diverse versioni e crsquoegrave incertezza anche sulle circostanze della sua pronuncia Si puograve tuttavia ora leggere Allison 2005

33 Country esprime rispetto a patria o nazione un di piugrave di riferimento alla terra Tra i pochissimi a chiamare in causa la patria ricordo Lanaro 1996

34 ma se penso che il suo comportamento sia invece illegittimo ho il diritto o il dovere di ribel-larmi

ARGOmENTI INTERNAzIONALISTICI CONTRO IL NAzIONALISmO 393

difficilmente difendibile sul piano della teoria etica 35 una condivisa appartenen-za laquonaturaleraquo (involontaria) evidentemente non puograve essere oggetto di giudizio morale (mentre sul piano giuridico ovviamente valgono criteri oggettivi relativi alla cittadinanza) e se venga fatta valere risulta necessariamente inaccettabile

Si puograve amare la patria 36 Nei decenni scorsi la filosofia morale ha discusso unrsquoinfinitagrave di volte lrsquoargomento 37 dando molto sovente una risposta affermativa che non contesto ma non condivido (ritenendo insensata la domanda stessa) Ciograve che comunque la riporta al centro del dibattito attuale egrave la laquocrisi dellrsquoordine internazionaleraquo 38 attuale non piugrave dovuta a pericolosi rischi di destabilizzazione militare o a incipienti scontri bellici ma ai timori di declino del proprio benes-sere laquoAmerica firstraquo di Trump o laquoprima gli italianiraquo di Salvini 39 o gli ungheresi di Orban non annunciano progetti di conquista planetaria ma la necessitagrave di di-fendere i propri cittadini dalla caduta del loro reddito o dal ridimensionamento dei privilegi (noncheacute della purezza del loro sangue ma egrave un passaggio che trovo tanto assurdo da non saperlo neppure contrastare) La preoccupazione non ri-guarda ora ovviamente le dimensioni di questa situazione ma la circostanza che in un mondo tanto interdipendente come quello attuale tutto ciograve che il mio paese rischia di perdere finisce per rappresentare un vantaggio per qualcun altro e poi che se devo corroborare e sostenere gli sforzi della mia popolazione evidente-mente devo ridurre la mia benevolenza o il mio aiuto nei confronti degli altri sia stati sia migranti In altri termini magari piugrave polemici si potrebbe sostenere che alcuni paesi temono aprendosi agli estranei di perdere i loro privilegi o di dover ridimensionare il loro tenore di vita Una crisi sociale piugrave che politica che personalmente non saprei dipanare ma di fronte alla quale credo di percepire una almeno delle risposte che le societagrave-in-crisi stanno cercando di dare racco-gliersi in se stesse arroccarsi sostenersi tra tutti coloro che si laquoassomiglianoraquo maggiormente che si conoscono e si frequentano che si identificano in uno stile di vita comune che li rassicura 40

Questa reciproca fiducia securitaria non puograve ovviamente essere universale o universalistica ma accoglieragrave tutti coloro che si riconoscono in una stessa ed esclusiva identitagrave nazionale di qui a condividere lrsquoidea che la mia patria sia lrsquou-nica entitagrave che mi potragrave sempre difendere percheacute mi identifico in essa il passo egrave breve meglio essa conclude il cammino al termine del quale campeggeragrave uno

35 Ne ho discusso approfonditamente in nel terzo capitolo di Bonanate 199436 Giustamente Croce distingueva patriottismo e nazionalismo laquolrsquouno ldquoaltruistardquo lrsquoaltro ldquoegoi-

stardquo lrsquouno indirizzato al ldquoservigio della patria sino alla morterdquo lrsquoaltro considerante le nazioni come ldquouna potenza per fare lrsquoutile dei cittadinirdquo come ldquolrsquoegoismo dei cittadini rispetto alla nazionerdquoraquo cfr Croce 1928 272

37 Non ne dograve riferimenti qui che si possono trovare in molti altri miei scritti giagrave citati ne aggiungo uno solo Bonanate 1992

38 Lo chiamo in modo cosigrave roboante non per farne il massimo problema dellrsquoumanitagrave ma per sottolinearne lrsquoattualitagrave

39 Crsquoegrave una differenza tra i due proclami il laquofirstraquo di Trump riguarda non soltanto la protezione dei suoi concittadini rispetto agli immigrati o agli stranieri ma anche la superioritagrave del paese rispetto al resto del mondo Salvini guarda invece esclusivamente allrsquointerno e propone di lasciare ai laquonon italianiraquo soltanto ciograve che per i concittadini egrave superfluo Una visione internazionalistica quella di Trump versus quella localistica di Salvini (quando chiederagrave lrsquouscita dellrsquoItalia dal patto atlantico)

40 Il rinvio al filone filosofico del laquocomunitarismoraquo qui egrave sufficiente

394 LUIGI BONANATE

striscione con la scritta laquoBenvenuti nel mondo del nazionalismoraquo Vi ci por-ta la spinta offerta dalla miscela (esplosiva) composta dalla concatenazione tra stato nazione e identitagrave 41 fu lo stato a dotarsi dellrsquoidea di nazione per farsi un programma di politica estera la nazione si offrigrave di realizzarlo confidando nellrsquoe-lemento identitario su cui egrave costruita (solidarietagrave devozione sacrificio)

Sembra che dopo esser state capaci nel corso di diversi secoli di conquista-re occupare dominare il mondo ora le societagrave (affluenti ovviamente) contem-poranee abbiano bisogno di confini limiti muri (persino) per sentirsi sicure Stringersi lrsquouno allrsquoaltro tra vicini egrave certamente un modo per sentirsi protetti E quanto piugrave si percepisce questa esigenza e si diffonde tanto piugrave la laquonostraraquo nazione ci pare importante amabile e desiderabile meglio non laquoconfonderlaraquo con le altre mdashed ecco percheacute lrsquoUnione europea egrave entrata in crisimdash potremmo dire che chi non apprezza tale miscuglio egrave diventato un laquonazionalistaraquo percheacute distingue nettamente la sua nazione da ogni altra e a tutte queste altre la preferi-sce ma come se non bastasse il principio identitario egrave anche classista percheacute si applica soltanto a quella parte della cittadinanza di un paese che si immerge nel popolo o meglio mdashtanto per capirsimdash in una piazza populista ideologicamente omogenea 42

6 Carte geografiche mute e parlanti

Scorrendo una di quelle carte geografiche (sovente laquomuteraquo) che un tempo nelle scuole eravamo tutti tenuti a far parlare di stati di nazioni di confini di fiumi e poi anche di mari e monti percepiamo nella sua assoluta nitidezza la peculiaritagrave oggettiva del fenomeno che stiamo analizzando

La terra la nostra terra non possiede in natura confini ma soltanto pianure colline e montagne mari laghi e fiumi su tutto ciograve nel tempo si sono insediati raggruppamenti umani che mdashper sfruttare le risorse trovatevi casualmentemdash hanno un porsquo per volta piantato steccati costruito muri collocato barriere e poi frontiere 43 ma nulla di ciograve esiste in natura Egrave la cultura cioegrave la storia umana che ha dato vita a ciograve che chiamiamo stati e a cui assegniamo anche il nome di laquonazio-neraquo oppure di laquopatriaraquo La formazione mdashcosigrave come lrsquoabbiamo schematicamente ricordata indietromdash degli stati le loro trasformazioni ascese e declini fortune e sfortune poggiano le loro vicende su un dato altamente casuale involontario anche se poi egrave stata la volontagrave dellrsquouomo o la sua intelligenza a piegare le cose e gli eventi a proprio vantaggio A sua volta la loro storia ha conosciuto fasi al-terne sviluppi positivi e negativi Lrsquoesempio italiano egrave chiaro egrave una costruzione avvenuta per sottrazione parziale da stati e imperi circonvicini con un processo

41 Altro bellrsquoargomento noncheacute veicolo propagandistico ma Remotti 1996 e Sen 2006 ne svi-luppano esaurientemente lrsquoanalisi critica molto ricco egrave il fascicolo di laquoSocietagrave mutamento politicaraquo IV n 8 2013 dedicato a Lrsquoidentitagrave e i suoi confini curato da E Caniglia e A Spreafico

42 Chi accedesse invece a una logica multi-identitaria si eviterebbe faziositagrave schieramenti ostilitagrave e aggressivitagrave

43 Un coraggioso e imponente tentativo di capire le nostre origini egrave stato compiuto recentemente da demoule 2014

ARGOmENTI INTERNAzIONALISTICI CONTRO IL NAzIONALISmO 395

storico discontinuo e incostante Intendendola nella sua accezione geografica 44 lrsquoItalia egrave stata Roma con il suo impero ha offerto al mondo le sue meraviglie rinascimentali egrave stata poi unificata sotto lrsquoimpulso di uno dei suoi piccoli stati esistenti nel xix secolo fattasi una ha svolto politiche estere di un tipo ma anche altre opposte Eventi che si inquadrano perfettamente nella vicenda mondiale dello stato moderno e che nel solo xx secolo (quando il nostro caso cosigrave come quello tedesco si era ormai concluso) hanno causato alcune ondate di nazio-nalizzazioni dopo la caduta dellrsquoimpero ottomano la dissoluzione progressiva ma inarrestabile degli imperi britannico e francese lrsquoemancipazione africana la scomparsa dellrsquoUnione Sovietica e la ridefinizione dei confini di gran parte dellrsquoEuropa asiatica e dellrsquoAsia europea

per gli abitanti dei sette stati sovrani del 1848 mdashRegno di Sardegna Regno lombardo-veneto ducato di parma ducato di modena Granducato di Toscana Stato della Chiesa Regno delle due Sicilie 45mdash quali furono i mutamenti indotti dallrsquoesser diventati parte di uno laquostato unitarioraquo (e si noti dai sette di partenza non egrave nato un laquonuovoraquo stato ma uno dei sette preesistenti ha conquistato gli altri sei) La cacciata dellrsquoaustriaco il superamento dei privilegi nobiliari e patri-monialistici la modernizzazione la secolarizzazione lrsquoautogoverno lo sviluppo economico e lrsquoindustrializzazione tutti obbiettivi che potevano essere raggiunti (e che sono stati raggiunti) in diverse parti del mondo in altrettante diverse e singolari modalitagrave

Non era in discussione lrsquoItalia non si anelava la patria ma il buon governo la buona vita libertagrave autogoverno e democrazia 46 di fatto storicamente la na-zione ha prodotto piugrave guai che altro (guerre e guerre civili secessioni conquiste separatismi insurrezioni colpi di stato eccetera) ma ha drsquoaltra parte avuto una funzione progressiva importantissima nella vicenda della formazione degli stati e piugrave specificamente in quella della loro indipendenza liberazione possibilitagrave di autogovernarsi in Vietnam non sarebbe stata scritta una delle pagine piugrave impor-tanti della storia dellrsquoidea di liberazione coloniale se la nazione non avesse avuto la forza trainante e coesiva che ebbe Cosigrave fu per lrsquoAlgeria e per tutti quei paesi (quasi una cinquantina) che nellrsquoetagrave della decolonizzazione raggiunsero lrsquoindi-pendenza e si costruirono uno stato intorno a un principio nazionale Nulla di male in tutto ciograve anzi molto di buono ma si tratta in ogni caso di vicende che si consumano e si concludono con il conseguimento del risultato come se si trattasse di laquovuoti a perdereraquo importantissimi fincheacute contengono un progetto

44 Come del resto correttamente sembra avesse fatto metternich nel 1847 colpevole non di spregio ma di dettaglio percheacute la stessa cosa aveva detto della Germania (dei suoi tempi)

45 Sette stati sovrani secondo tutti i piugrave condivisi principi generali del diritto comuni alle nazioni civili del tempo

46 Non potrei trovare una frase piugrave esatta per ridire meglio quel che ho appena sostenuto mdashe lo faccio con orgoglio percheacute egrave del capostipite degli studi universitari di relazioni internazionali quello zimmern che le insegnograve per primo al mondo a partire del 1919 a Aberystwyth (Galles)mdash e che lrsquoaveva scritta esattamente un secolo fa laquoLa ragione per cui i popoli di Sicilia Veneto Toscana e del resto si incorporarono al piemonte in uno stato italiano non era percheacute erano italiani in quanto a lingua e cultura ma percheacute desideravano deliberatamente poter disporre del loro destino Il sentimento nazio-nale italiano poteva e cosigrave in effetti fu contribuire a promuovere tale desiderio ma non era proprio il principio che soggiaceva allrsquounione dellrsquoItaliaraquo zimmern 1918 49

396 LUIGI BONANATE

inutili e sovente dannosi quando lo hanno ormai realizzato Se cosigrave non egrave se il mito nazionale sopravvive puograve causare danni ben piugrave dei suoi successi Tra tutti il caso italiano egrave esemplare la sua unificazione non fu il prodotto di grandiosi slanci ideali o meglio lo fu soltanto in parte una volta costituita in indipendente stato-nazione si alleograve addirittura con gli ex-nemici dellrsquoimpero austro-ungarico da alleata di questi ultimi lrsquoItalia finigrave perograve per entrare nella Grande guerra con-tro di essi il dopoguerra fu come una vittoria mutilata e tradita e il nazionali-smo diventograve uno dei miti su cui il fascismo costruigrave una nuova immagine inter-nazionale E dopo unrsquoaltra ancor piugrave devastante grande guerra (alla quale toccograve di spazzar via mdashsperiamo per sempremdash i nazionalismi tedesco giapponese e italiano) lrsquoItalia approda finalmente a un sentimento (popolarmente piuttosto diffuso) sovranazionale che ne ha fatto uno dei paesi trainanti nellrsquoimpresa unio-nistica-europea

A quel punto il tragitto italiano dellrsquoidea di nazione avrebbe dovuto con-siderarsi concluso 47 Lo stesso egrave stato il percorso delle altre societagrave europee e se oggi lrsquointero sistema europeistico egrave in crisi 48 puograve essere anche dovuto alla conservazione di un mito nazionale che nel quadro di una grande unificazione (come quella dei laquoSeiraquo dapprima e dei 2728 di oggi) crea unrsquoimpressionante cacofonia

7 Piccolo saggio di laquoesteticaraquo della nazione

La nazione ogni nazione egrave unica esclusiva inimitabile Che cosa le dagrave forma e la rende unica se non la sua singolaritagrave che a sua volta si determina esclusi-vamente attraverso il confronto o la comparazione ma essa egrave anche un artificio per il semplice fatto che in seacute non esiste Vogliamo dircelo chiaramente che la laquonazioneraquo messico fu mutilata di una parte che ora si chiama California (ed egrave una miniera di casi fortunati) e appartiene a quellrsquoaltro paese cosigrave orgoglioso di seacute che si chiama Stati Uniti con la guerra del 1846-1848

ma poi ci vien detto fin dalla scuola che da ognuno la propria nazione va non soltanto rispettata come tutte ma anche amata al punto che tutti i laquofratelli drsquoItaliaraquo dovrebbero predisporsi a morire per essa quando lrsquoItalia ci chiameragrave (chiamograve) 49 Con il dovuto rispetto per lrsquoardore del patriota genovese Goffredo mameli il fatto egrave che lrsquoItalia per la quale morire era in realtagrave quella che andava laquoliberataraquo da regimi autocratici e illiberali e che intendeva combattere una guer-ra del tipo di quelle che piugrave di un secolo dopo avremmo considerato come guerre di indipendenza nazionale (non dimentichiamo che nei termini del diritto inter-nazionale del tempo non soltanto i sette stati ricordati rientravano a pari titolo

47 ma che ciograve sia rimasto sempre dubbio lo dimostra il titolo di un saggio di Fedele 2010 che perograve poi non approfondisce il dilemma

48 Non intendo minimamente entrare in una problematica cosigrave complessa ma azzardo semplice-mente una delle tante linee lungo le quali si potrebbe analizzare criticamente la recente storia dellrsquoeu-ropeismo non egrave un caso che tanti parlino ancora di laquoEuropa delle patrieraquo da un punto di vista polito-logico un vero e proprio ossimoro che non disturba ad esempio marine Le pen

49 Il tema egrave approfonditamente analizzato da Luciani 2012

ARGOmENTI INTERNAzIONALISTICI CONTRO IL NAzIONALISmO 397

nella comunitagrave internazionale ma il loro compattamento in un solo nuovo stato unitario avvenne sotto la forma di annessione) Lrsquoappello alla nazione viene dopo la costruzione dello Stato indipendente e addirittura ne egrave la celebrazione E cosigrave la nazione laquocostruitaraquo 50 dallo stato lo correda di un laquointeresse nazionaleraquo che dovrebbe guidarne i movimenti nellrsquoarena internazionale 51 da ciograve discende che lrsquoattaccamento alla nazione venga politicamente trasformato in laquonazionalismoraquo il quale consiste alla buona in un particolare e forte desiderio di affermazione per la propria nazione che puograve venir utilizzato da una classe dirigente (o essere da questa costruito) per farne uno strumento di politica estera Il nazionalismo nasce dentro lo stato ma ne fuoriesce grazie alla convinzione della sua superioritagrave nei confronti degli altri stati di altre nazioni normalmente allo scopo di contra-stare lrsquoeventuale superioritagrave degli stati concorrenti

Il nazionalismo cerca dentro di seacute la forza (spirituale morale ideologica) per presentarsi sulla scena internazionale in una posizione di forza (sinonimo di laquosuperioritagraveraquo per intendersi) Ce ne accorgiamo quando sentiamo usare quella brutta parola mdashsia in termini fonetici sia dal punto di vista del tecnicismo giu-ridicomdash che egrave sovranismo come se lrsquoidea di salvaguardare la propria sovranitagrave possa essere un programma politico In se stessa la sovranitagrave egrave la qualifica che si dagrave a quei paesi nei quali la struttura politico-istituzionale realizza i principi co-stituzionali che ne stanno alla base non un bene che possa essere rappresentato internazionalmente tantrsquoegrave vero che la sovranitagrave del diritto internazionale egrave quella che si fonda sullrsquoeffettivitagrave 52

Il nazionalismo dovragrave anche ammettere che esistono stati (non nazioni) piugrave grandi e altri piugrave piccoli alleati o ostili pacifici o espansionistici su cui si forma un immaginario della nazione da intendere proprio come percezione o cono-scenza sensoriale che offre ai suoi cittadini la sua laquobellezzaraquo tramite simboli miti retorica intesi a costruire la narrazione estetizzata della nazione 53 come anche lrsquoiconografia nazionalistica 54 ci mostrograve mdashbencheacute almeno in Italia essa si sia ben presto tramutata in fascismomdash La conseguenza politologica di tutto ciograve egrave in termini piugrave tecnici che le relazioni internazionali sono il regno del confronto e del desiderio insomma delle passioni che ci riportano nellrsquoambito estetico che ricopre anche quelle politiche e che si traducono in opere drsquoarte 55 Le nazioni mdashavendo ir-ragionevolmente scordato le loro casuali e involontarie originimdash si guatano lrsquouna lrsquoaltra alcune scoprono di aver ricevuto pochi privilegi dalla na-tura e cercano di indennizzarsi pertanto possono dialogare commerciare con i vicini (o lontani) scoprire che facilmente potrebbero anche spossessarli delle

50 B Anderson in un libro di notevole successo parlava di Imagined Communities Reflections in the Origin and Spread of Nationalism London Verso 1991

51 Ne ho scritto tanto e non soltanto io che evito di dilungarmici Rinvio per tutti allrsquoAppendice Vere tradizioni di ricerca di panebianco 2018 253-270

52 Non mi dilungo sul punto percheacute la scienza politica se ne egrave amplissimamente occupata spe-cialmente in termini critici facendone osservare la superficialitagrave Ho riassunto tale dibattito (facendo riferimento ai classici dellrsquoargomento) in Bonanate 2015b cap 5

53 Questo egrave uno dei concetti fondamentali espressi da Benjamin 1991 46 che lo applica specifi-camente allrsquoinsorgenza dei fascismi

54 Il futurismo ne ha dato mille rappresentazioni55 Questa tematica egrave ampiamente svolta da Bodei 1991

398 LUIGI BONANATE

loro ricchezze (questa egrave una storia che aveva giagrave raccontato Erodoto a proposito dei persiani) E dire che il nazionalismo non era nato per favorire una politica aggressiva Quando mazzini mdashper non fare che un esempio ma sufficientemen-te imponentemdash propone il nazionalismo che deve condurre allrsquounitagrave naziona-le egrave ben consapevole che il progetto federalistico di superamento dello stato di anarchia tra gli stati non potragrave essere adempiuto fintantocheacute non si siano aboliti gli stati nazionali Ovvero si costruiscono gli stati per poter poi fonderli tutti insieme nel federalismo

E cosigrave la teoria delle relazioni internazionali ha scoperto che ogni nazione (non stato) egrave dotata di un laquointeresse nazionaleraquo che ne descrive la nobiltagrave e lrsquoorgoglio che ogni statista laquodeveraquo rappresentare difendere accrescere a nome della popolazione che rappresenta Lrsquointeresse nazionale non egrave dunque altro che lrsquoaffermazione della bellezza dello stato Quando in una laquonazioneraquo compare il nazionalismo vuol dire che le sue laquopassioniraquo mdashinseguendo tutto ciograve che di bello e di buono si possa averemdash sono inappagate ciograve che la nazione non ha dentro di seacute cercheragrave forse allrsquoesterno nella speranza che acquisendolo o conquistan-do i problemi interni svaniranno ma soltanto dopo che si saranno consumati contrasti opposizioni competizioni guerre infine Egrave come se lrsquoidea di nazione distruggesse quel che tocca

A questo punto non ce lo si puograve piugrave nascondere non soltanto di nazioni si puograve fare a meno ma sarebbe meglio farne a meno davvero

Bibliografia

Agnelli A (1969) Questione nazionale e socialismo Bologna Il mulinomdash (1979) Questione nazionale in Bonanate 1979Allison R j (2005) Stephen Decatur American Naval Hero 1779-1820 Amherst Uni-

versity of massachusetts pressAnderson B (1991) Imagined Communities Reflections in the Origin and Spread of Na-

tionalism London VersoArmao F (2010) Il fallimento dei laquograndi disegniraquo in Bonanate 2010bBenjamin W (1991) Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoera della sua riproducibilitagrave tecnica tr it Torino

EinaudiBodei R (1991) Geometria delle passioni Paura speranza felicitagrave filosofia e uso politico

milano FeltrinelliBonanate L (ed) (1979) Politica internazionale Firenze La Nuova Italiamdash (1989) La rivoluzione francese e le relazioni internazionali in laquoTeoria politicaraquo V

nn 2-3mdash (1992) Etica e politica internazionale Torino Einaudimdash (1994) I doveri degli stati Roma-Bari Laterzamdash (2010a) Prima lezione di relazioni internazionali Roma-Bari Laterzamdash (2010b) Storia internazionale milano Bruno mondadorimdash (2011) Fare a meno della nazione Bonanno Acirealemdash (ed) (2015a) Eric John Ernest Hobsbawm Torino Accademia delle Scienzemdash (2015b) Anarchia o democrazia La teoria politica internazionale del XXI secolo

Roma CarocciBraudel F (1973) Scritti sulla storia tr it milano mondadori

ARGOmENTI INTERNAzIONALISTICI CONTRO IL NAzIONALISmO 399

Campi A (2004) Nazione Bologna Il mulinoCaniglia E Spreafico A (eds) (2013) Lrsquoidentitagrave e i suoi confini numero monografico di

laquoSocietagrave mutamento politicaraquo IV n 8Cicerone (1996) Tusculanae disputationes tr it milano RizzoliCroce B (1928) Storia drsquoItalia dal 1871 al 1915 Bari Laterzademoule j-p (2014) Mais ougrave sont passeacutes les indo-europeacuteens paris SeuilFedele m (2010) Neacute uniti neacute divisi Le due anime del federalismo allrsquoitaliana Roma

donzelliGigante C (2011) lsquoFatta lrsquoItalia facciamo gli italianirsquo Appunti su una massima da

restituire a drsquoAzeglio in laquoIncontri Rivista europea di studi italianiraquo xxVI n 2Gramsci A (1950) Letteratura e vita nazionale Torino EinaudiLanaro S (1996) Patria Circumnavigazione di unrsquoidea controversa Venezia marsilioLuciani m (2012) Art 12 Costituzione italiana Roma Caroccimontesquieu Ch L (1964) Traiteacute des devoirs (1726) in Œuvres complegravetes paris Edi-

tions du Seuilmusiani E (2018) Faire una nation Les Italiens et lrsquouniteacute (xix et xx siegravecle) paris Gal-

limardpanebianco A (2018) Persone e mondi Azioni individuali e ordine internazionale Bo-

logna Il mulinoRaimondi E (1998) Letteratura e identitagrave nazionale milano Bruno mondadoriRemotti F (1996) Contro lrsquoidentitagrave Roma-Bari LaterzaRenan E (1993) Che cosrsquoegrave una nazione (1882) tr it Roma donzelliRokkan S (2002) Stato nazione e democrazia in Europa Flora p (a cura di) Bologna

Il mulinoRusconi G E (1993) Se cessiamo di essere una nazione Bologna Il mulinoSen A (2006) Identitagrave e violenza tr it Roma-Bari LaterzaStalin j (1948) Il marxismo e la questione nazionale e coloniale tr it Torino EinaudiTilly Ch (1984) La formazione degli stati nazionali nellrsquoEuropa occidentale tr it Bolo-

gna Il mulinoTuccari F (2000) La nazione Roma-Bari Laterzamdash (2015) laquoUn tic nervoso del capitalismoraquo Il nazionalismo nellrsquoanalisi di E J

Hobsbawm in Bonanate 2015azimmern A E (1918) Nationality and Government with Other War-Time Essays New

york mcBride amp Co

I crimini di sistema e il futuro dellrsquoordine internazionale

Luigi Ferrajoli

Abstract

Systemic Crime and the Future of International Order

The project of a global and international constitutional order stipulated in the aftermath of the Second World War is currently being challenged not only by the re-emergence of aggressive forms of populist nationalism but also by the massive human rights violations caused by economic globalization In the face of the millions of deaths each year due to hunger thirst and untreated diseases as well as the hundreds of thousands of people forced to flee from war poverty and environmental devastation caused by the policies of the strongest countries the author believes that it is necessary to update the theoretical categories with which we interpret reality He therefore proposes to introduce the notion of laquosystemic crimeraquo to designate violations of peoplesrsquo rights implemented by the uncontrolled exercise of global powers mdashpolitical economic and financialmdash and by the anarchic development of capitalism The laquosystemic crimesraquo consisting on mass violations of constitutionally established human rights are certainly attributable to the phe-nomenology of the legal crime However they are not criminal offenses since they lack all the elements that constitute a criminal type Their distinctive traits are two the indeterminate and indeterminable nature of both the action and the event usu-ally catastrophic and the indeterminate and multi-subjective nature of both their authors and their victims These are usually inflicted upon whole peoples or in some cases upon humanity The enormity of these crimes demands that criminol-ogy legal science political debate and even international institutions figure out a way to surpass the tendency to identify as illegal only actions justiciable by criminal courts Instead these disciplines should commit to denouncing the political and moral responsibilities of those who could prevent or at least reduce the execution of laquosystemic crimesraquo through the projection and introduction of adequate guarantees of international law

Keywords Fundamental Rights Constitutionalism Globalization Crime International Law

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 401-411

Lrsquoarticolo egrave una versione rivista della relazione al convegno organizzato il 10 dicembre 2018 dalla Fondazione Basso presso la Sala della Lupa di montecitorio su laquodiritti umani e diritti dei po-poli tra politiche di potenza e diritto internazionaleraquo in occasione del settantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani

Universitagrave di Roma luigiferrajoliuniroma3it

402 LUIGI FERRAjOLI

1 Il declino del paradigma costituzionale a livello internazionale

Stiamo assistendo in tutto lrsquooccidente capitalistico a un vistoso processo de-costituente del diritto internazionale Si egrave prodotto in questi anni il declino e forse il tramonto del progetto di rifondazione costituzionale dellrsquoordine interna-zionale sulla base dei principi della pace e della garanzia dei diritti fondamentali formulati dalla Carta dellrsquoOnu e dalle tante carte e dichiarazioni dei diritti Uno dei fattori di questo declino egrave il riemergere dei nazionalismi mdashquelli che nella loro versione populista sono oggi chiamati laquosovranismiraquomdash rivelatisi al di lagrave della loro apparente opposizione i piugrave sicuri alleati dellrsquoattuale ordine liberista Sono proprio gli odierni populismi sovranisti infatti che si oppongono allrsquoattuazione di quel progetto di costituzionalizzazione dellrsquoordine internazionale che fu stipu-lato allrsquoindomani della seconda guerra mondiale difendendo una perduta e or-mai illusoria sovranitagrave nazionale essi sono i principali avversari della costruzione di una sfera pubblica sovranazionale quanto meno europea e dello sviluppo di un costituzionalismo globale allrsquoaltezza di quei nuovi sovrani assoluti invisibili e irresponsabili nei quali si sono trasformati i mercati

La stipulazione in tante carte e convenzioni internazionali dei principi di uguaglianza e di dignitagrave delle persone e dei diritti fondamentali sia di libertagrave che sociali avrebbe richiesto norme di attuazione tramite lrsquointroduzione delle loro garanzie dei divieti di lesione dei diritti di libertagrave degli obblighi di prestazione imposti dai diritti sociali alla salute allrsquoistruzione e alla sussistenza delle garanzie giurisdizionali contro le violazioni degli uni e degli altri diversamente dai diritti patrimoniali infatti le garanzie dei diritti fondamentali non si producono insie-me alla loro dichiarazione ma richiedono dalla politica lrsquointroduzione delle loro garanzie e la costruzione delle relative funzioni e istituzioni di garanzia Fatta eccezione per lrsquoistituzione della Corte penale internazionale per i crimini contro lrsquoumanitagrave cui peraltro non hanno aderito le maggiori potenze poco o nulla egrave sta-to fatto Si egrave anzi progressivamente appannata la memoria dei laquomai piugraveraquo opposti nel triennio 1945-1948 agli orrori dei totalitarismi e delle guerre

Queste violazioni massicce dei diritti fondamentali sono principalmente il prodotto dellrsquoodierna globalizzazione la quale ha investito i mercati e lrsquoecono-mia ma non la politica e il diritto Ne sono seguiti lrsquoasimmetria tra il carattere globale dellrsquoeconomia e della finanza e il carattere ancora statale della politica e del diritto e perciograve il ribaltamento del loro rapporto in forza del quale non sono piugrave i governi e i parlamenti che dettano regole allrsquoeconomia ma viceversa Si capisce come lrsquoassenza di una sfera pubblica in grado di imporre limiti vincoli e controlli ai mercati ha determinato la sovranitagrave tendenzialmente assoluta dei poteri economici e finanziari e il carattere sistemico di quelle violazioni di massa dei diritti umani il cui tratto caratteristico consiste nel fatto che ne sono vittime non giagrave singoli individui determinati bensigrave popoli interi e in taluni casi come nelle aggressioni allrsquoambiente lrsquointera umanitagrave

dobbiamo a Lelio Basso la formulazione nella Carta di Algeri dei diritti dei popoli da lui promossa il 4 luglio 1976 del nesso di reciproca implicazione tra diritti di ciascuno e diritti di tutti tra diritti delle persone e diritti dei popoli laquoIl rispetto dei diritti dellrsquouomoraquo afferma il preambolo di quella Carta laquoimplica il

I CRImINI dI SISTEmA E IL FUTURO dELLrsquoORdINE INTERNAzIONALE 403

rispetto dei diritti dei popoliraquo 1 Questo nesso egrave oggi ancor piugrave attuale ed eviden-te che negli anni Settanta mai come oggi nellrsquoetagrave della globalizzazione i diritti di ciascuno sono infatti minacciati e vanificati dalle aggressioni a popoli interi provenienti da quei sovrani globali e selvaggi che sono i mercati E mai come oggi la garanzia e la difesa dei diritti dei popoli forma la principale condizione di effettivitagrave dei diritti individuali delle persone

Naturalmente rispetto a 42 anni fa quando fu formulata la Carta di Algeri egrave profondamente mutato lrsquoassetto politico e giuridico del pianeta Il processo della decolonizzazione che grazie alle lotte di liberazione proprio in quegli anni stava giungendo a compimento si egrave da tempo concluso Con il costituzionalismo rigi-do del secondo dopoguerra e la subordinazione alla legge anche di quellrsquoultimo residuo di governo degli uomini che era stata lrsquoonnipotenza delle maggioranze parlamentari il paradigma dello stato di diritto sembrava aver raggiunto il suo completamento e perfezionamento Ebbene nel momento in cui con la nascita dei nuovi Stati post-coloniali egrave stato esportato in tutto il mondo lo Stato sovra-no e indipendente ha perso gran parte dei suoi poteri e si egrave addirittura rivelato a causa dei ristretti confini nazionali dei pubblici poteri funzionale alla sovranitagrave globale dei mercati Non sono perciograve venute meno ma sono solo cambiate le laquoforme di imperialismoraquo e di laquooppressioneraquo dei popoli denunciate dalla Carta di Algeri nel suo preambolo Le oppressioni e le violenze sui popoli e i crimini contro lrsquoumanitagrave non sono affatto diminuiti Al contrario a dispetto dellrsquougua-glianza nei diritti proclamata in tante carte costituzionali e in tanti patti inter-nazionali le disuguaglianze nelle concrete condizioni di vita hanno raggiunto in questi anni dimensioni che non hanno precedenti nella storia I dati statistici sulle disuguaglianze e sulla loro crescita esponenziale sono spaventosi i poveri sono sempre piugrave poveri e i ricchi sono sempre piugrave ricchi Si pensi solo al dato piugrave impressionante riportato dal rapporto Oxfam del 2017 le otto persone piugrave ricche del pianeta hanno una ricchezza pari a quella della metagrave piugrave povera della popolazione mondiale cioegrave di 3 miliardi e mezzo di persone E ciograve che egrave piugrave allar-mante egrave il fatto che il numero di questi multimiliardari si egrave enormemente ridotto in pochi anni erano 62 nel 2016 85 nel 2014 388 nel 2010 2 Grazie alla crisi eco-nomica di cui hanno ampiamente beneficiato la ricchezza di questi super-ricchi egrave aumentata negli ultimi sette anni del 44 mentre quella della metagrave piugrave povera del mondo egrave diminuita del 41 3 La mobilitagrave sociale non si egrave bloccata ma ha cambiato direzione non piugrave dal basso verso lrsquoalto ma dal basso verso condizioni di reddito e di vita ancora piugrave basse

Sono dunque soltanto cambiate divenendo anzi ancor piugrave pervasive e vo-raci le forme del dominio sui popoli Al dominio politico dellrsquolaquoimperialismoraquo evocato nel preambolo della Carta di Algeri si egrave sostituito il dominio economico del mercato nellrsquoodierna globalizzazione Al vecchio colonialismo consistente

1 Se ne veda il testo in appendice a Rigaux 2012 177-1832 de masi 2018 6793 Negli Stati Uniti ha scritto joseph E Stiglitz lrsquo1 degli americani possiede il 418 della ric-

chezza del paese (nel 1978 ne deteneva il 25) e lo 01 ne controlla il 22 (Stiglitz 2017 13-14) In Europa il 10 della popolazione possiede il 56 della ricchezza nazionale e lrsquo1 ne possiede il 23 (Oecd 2011 22)

404 LUIGI FERRAjOLI

nellrsquoassoggettamento materiale e militare dei popoli piugrave deboli si egrave sostituito un neo-colonialismo di tipo economico e finanziario e la subordinazione di tutti i popoli a una sorta di nuova sovranitagrave impersonale e privata dei cosiddetti mercati Ai vecchi colpi di stato militari si sono sostituite le disgregazioni delle soggettivitagrave collettive la passivizzazione degli elettori mobilitati contro i diversi quali sono tipicamente i migranti e la trasformazione delle democrazie rappre-sentative in quelle che michelangelo Bovero ha chiamato laquoautocrazie elettiveraquo 4 Al tempo stesso alla fine della guerra fredda tra blocchi contrapposti ha fatto seguito in questrsquoultimo quarto di secolo il ritorno della guerra calda quale stru-mento di soluzione dei problemi internazionali Infine le odierne migrazioni ci pongono di fronte a una duplice violazione di massa dei diritti umani prodotta da altrettante politiche di morte queste masse di disperati fuggono dalla mise-ria dalla fame e dagli sconvolgimenti climatici provocati dalle politiche e dallo sviluppo industriale dei paesi ricchi nei quali incontrano le pratiche di esclusio-ne di oppressione e discriminazione poste in atto dalle politiche xenofobe dei nostri governi La distanza tra il laquodover essereraquo disegnato dalle tante carte dei diritti e lrsquolaquoessereraquo effettivo del diritto internazionale si egrave insomma vistosamente allargata

2 Crimini di sistema

di fronte a questa crescente distanza si pone una questione teorica di fondo La questione riguarda lo statuto giuridico di tale distanza Si pongono in propo-sito due domande

La prima domanda di carattere teorico egrave la seguente come dobbiamo chia-mare quelle violazioni di massa dei diritti umani consistenti tutte in terribili catastrofi umanitarie Come dobbiamo qualificare sulla base delle tante carte costituzionali e internazionali dei diritti di libertagrave e dei diritti sociali che affollano i nostri ordinamenti i milioni di morti ogni anno per fame per sete e per ma-lattie non curate vittime della crescita esponenziale della disuguaglianza e della povertagrave Come dobbiamo configurare giuridicamente le centinaia di migliaia di persone che sono costrette a fuggire dalle guerre e dalla miseria provocate dalle politiche dei paesi piugrave forti e che talora perdono la vita nelle loro tremende odis-see e poi incontrano nei nostri paesi lrsquoesclusione e lrsquooppressione razzista dovuta alle loro identitagrave differenti E ancora come dobbiamo concepire sul piano giu-ridico le devastazioni ambientali di cui soffrono soprattutto le popolazioni dei paesi poveri e che sono prodotte dallrsquoassenza di limiti e di controlli sullo sviluppo industriale ecologicamente insostenibile dei paesi ricchi

Certamente queste catastrofi non sono configurabili come crimini in senso penalistico Al pari delle loro vittime identificabili con popoli interi e talora con la stessa umanitagrave anche i loro autori non sono identificabili con singole persone bensigrave con i meccanismi del sistema economico e politico Inoltre non diversamente dai loro effetti catastrofici di massa non identificabili in singoli e

4 Bovero 2015

I CRImINI dI SISTEmA E IL FUTURO dELLrsquoORdINE INTERNAzIONALE 405

determinati eventi dannosi neppure le azioni che le hanno provocate anchrsquoesse di massa sono di solito identificabili in comportamenti determinati siccome tali prefigurabili come delitti consistendo invece in insiemi complessi di attivitagrave po-litiche ed economiche messe in atto da una pluralitagrave indeterminata e non deter-minabile di soggetti Si tratta in breve di aggressioni ai diritti delle persone non fronteggiabili con il diritto penale dato che difettano di tutti i requisiti imposti dai principi garantisti dal principio della responsabilitagrave personale come dai prin-cipi di legalitagrave e di determinatezza dei fatti punibili

E tuttavia queste catastrofi che equivalgono a massicce violazioni dei diritti fondamentali stipulati in tante carte nazionali e sovranazionali non sono feno-meni naturali Non lo sono i milioni di morti per fame per sete e per malat-tie non curate Non lo sono neppure i cataclismi e le devastazioni ambientali provocate dallrsquoodierno sviluppo industriale ecologicamente insostenibile Tanto meno lo sono le omissioni di soccorso di cui sono vittime ogni anno migliaia di migranti che tentano di penetrare nei nostri paesi E neppure sono queste cata-strofi in danno di popoli interi delle semplici ingiustizie Sono bensigrave violazioni giuridiche gravissime dei diritti umani sanciti nelle tante carte costituzionali e internazionali

Crsquoegrave allora una seconda domanda di carattere meta-teorico alla quale dob-biamo rispondere se sia ammissibile che la criminologia la scienza giuridica la scienza politica e il dibattito pubblico ignorino o comunque si disinteressino di simili atrocitagrave niente affatto naturali ma provocate dallrsquoodierno anarco-capita-lismo globale dobbiamo domandarci se la criminologia e il dibattito politico possano oggi disinteressarsi di simili aggressioni ai diritti umani e ai beni fonda-mentali le quali per un verso sono in contrasto con tutte le nostre carte costitu-zionali e internazionali e per altro verso sono in grado se non fronteggiate dal diritto e dalla politica tramite lrsquointroduzione di idonee garanzie e delle connesse funzioni e istituzioni di garanzia di vanificare tutte le nostre conquiste di civiltagrave e di provocare in tempi non lunghi la distruzione della convivenza pacifica e della stessa abitabilitagrave del pianeta

Io credo che una risposta razionale a queste due domande richieda un ag-giornamento e una rifondazione delle categorie teoriche con le quali leggiamo e interpretiamo la realtagrave Si pongono in proposito una questione teorica e una questione epistemologica lrsquouna e lrsquoaltra di fondo la prima investe la nozione di laquocrimineraquo la seconda riguarda il ruolo scientifico ed esplicativo della crimino-logia e per altro verso della scienza giuridica Ė chiaro che la parola laquocrimineraquo riveste una forte capacitagrave di stigmatizzazione morale sociale e politica Ebbene la criminologia tradizionale e il dibattito pubblico sono sempre stati interamen-te subalterni al diritto penale avendo concepito e tematizzato come laquocrimi-niraquo soltanto i comportamenti devianti previsti dal diritto penale come reati In questo modo sia le scienze giuridiche e sociali che il dibattito politico hanno svolto e continuano a svolgere un duplice effetto di legittimazione ideologica la squalificazione come ingiusti e moralmente riprovevoli dei soli fatti previsti come reati dai nostri sistemi penali e la legittimazione come giusti o quanto meno come permessi e non ingiusti di tutti i fatti non configurati come reati Si egrave infatti prodotto soprattutto in questi ultimi anni un singolare appiattimento

406 LUIGI FERRAjOLI

nel dibattito pubblico e nel senso comune del giudizio giuridico politico e morale sui soli parametri offerti dal diritto penale Solo i fatti previsti e giudicati come delitti cioegrave come crimini in senso penalistico suscitano indignazione e stigmatizzazione morale e politica Tutto ciograve che non egrave vietato come reato egrave invece concepito come permesso Fenomeni incomparabilmente piugrave gravi e ca-tastrofici dei delitti come quelli piugrave sopra ricordati proprio percheacute non trattati neacute trattabili penalmente risultano cosigrave di fatto tollerati con rassegnazione o peggio con indifferenza

Lrsquoemancipazione e lrsquoautonomia scientifica della criminologia e della scienza giuridica e piugrave ancora lrsquoautonomia politica del dibattito pubblico richiedono al contrario a me pare che la previsione di un fatto come reato non sia considerata neacute una condizione necessaria neacute una condizione sufficiente della sua qualifica-zione come laquocrimineraquo Ovviamente non puograve essere considerata una condizione necessaria mdashcome del resto non lrsquoha mai considerata di fatto neppure la crimi-nologia tradizionalemdash non potendosi certo concepire come crimini moltissimi reati come i delitti drsquoopinione le contravvenzioni e tutte le violazioni di quel diritto penale burocratico oggi prodotto dallrsquoinflazione della legislazione penale ma soprattutto la previsione di un fatto come reato non puograve essere considerata una condizione necessaria della sua qualificazione come crimine Una criminolo-gia scientifica non subalterna alle contingenti scelte legislative di politica penale deve al contrario concepire come laquocriminiraquo oltre ai comportamenti piugrave gravi puniti come reati dal diritto penale anche quei fatti politici economici e sociali i quali bencheacute non riconducibili alla responsabilitagrave penale di singole persone sono perograve in contrasto con elementari principi costituzionali formulati nelle tan-te carte e convenzioni sui diritti fondamentali di cui sono dotate i nostri ordina-menti Questi fatti in breve rientrano nella fenomenologia dellrsquoillecito giuridico anche se non dellrsquoillecito penale

Riprendo quindi e meglio chiarisco la proposta che giagrave avanzai qualche anno fa dellrsquointroduzione nel nostro lessico giuridico di una nozione di crimine assai piugrave estesa di quella di crimine penale Si tratta di colmare una lacuna presente nel nostro lessico teorico-giuridico cioegrave di dare un nome a quellrsquoaltra classe di vio-lazioni massicce di diritti e di beni fondamentali stabiliti da carte costituzionali o internazionali e tuttavia non consistenti come i crimini penali in atti individuali produttivi di eventi dannosi esattamente determinati dalla legge e imputabili alla responsabilitagrave di persone altrettanto determinate La proposta consiste nellrsquoin-cludere nella nozione di laquocrimineraquo anche questa classe di violazioni giuridiche non meno e anzi di solito assai piugrave gravi di quelle perseguite dal diritto penale quelli che ho proposto di chiamare crimini di sistema e che consistono in aggres-sioni e violazioni dei diritti dei popoli messe in atto dallrsquoesercizio incontrollato dei poteri globali mdashpolitici economici e finanziarimdash e dallo sviluppo anarchico del capitalismo 5

5 Ho proposto lrsquointroduzione di questa figura di illeciti consistenti in violazioni gravissime dei diritti umani e del diritto internazionale ma non trattabili penalmente percheacute carenti di tutti i requisiti garantisti del reato in Ferrajoli 2013 Si veda inoltre la mia relazione al convegno sui 40 anni dalla Carta drsquoAlgeri svoltosi a Roma il 4-572016 I diritti dei popoli nellrsquoetagrave della globalizzazione nel sito della Fondazione Basso

I CRImINI dI SISTEmA E IL FUTURO dELLrsquoORdINE INTERNAzIONALE 407

Non si tratta si badi dei laquocrimini dei potentiraquo che sono pur sempre crimini penali la cui gravitagrave e la cui tendenziale impunitagrave sono state fatte oggetto drsquoinda-gine da unrsquoormai ampia letteratura di criminologia critica E neppure si tratta dei laquocrimini di Statoraquo o dei laquocrimini contro lrsquoumanitagraveraquo parimenti trattati dal diritto penale internazionale a seguito di quella grande conquista che egrave stata lrsquoistituzio-ne della Corte penale internazionale I crimini di sistema consistendo in viola-zioni di massa dei diritti umani costituzionalmente stabiliti sono sicuramente riconducibili alla fenomenologia dellrsquoillecito giuridico Non sono tuttavia illeciti penali difettando di tutti gli elementi costitutivi del reato I loro tratti distintivi mdashquelli che volendo usare il linguaggio penalistico possiamo chiamare i loro laquoelementi costitutiviraquomdash sono due il carattere indeterminato e indeterminabile sia dellrsquoazione che dellrsquoevento di solito catastrofico e il carattere indeterminato e pluri-soggettivo sia dei loro autori che delle loro vittime consistenti queste di solito in popoli interi o peggio nellrsquointera umanitagrave

Ė poi evidente che il riconoscimento come laquocrimini di sistemaraquo delle viola-zioni massicce dei diritti sopra ricordate le cui vittime sono di solito intere po-polazioni e talora lrsquointera umanitagrave comporta un allargamento mdasholtre che della sfera di competenza delle giurisdizioni drsquoopinione come egrave quella del nostro Tri-bunale permanente dei popoli istituito a Bologna il 23 giugno 1979mdash del campo di indagine delle discipline gius-internazionalistiche dovrebbe inoltre suggerire lrsquoistituzione di una giurisdizione internazionale con poteri di accertamento degli illeciti pur senza il potere di erogare sanzioni Lrsquoenormitagrave di questi crimini di si-stema impone infatti alla criminologia alla scienza giuridica al dibattito politico ed anche alle istituzioni internazionali la loro emancipazione dalla subalternitagrave al diritto penale e dai filtri selettivi e giustamente garantisti dai quali sono identifi-cati i crimini penali Ersquo stato a causa di questa subalternitagrave al diritto penale che la criminologia tradizionale e il dibattito pubblico hanno finito per ignorare questi crimini di sistema e insieme le responsabilitagrave politiche economiche e sociali per i danni da essi provocati a popoli interi e nei tempi lunghi allrsquointera umanitagrave Ed egrave solo percheacute tali crimini non sono trattati neacute trattabili dalla giustizia pena-le giustamente ancorata ai principi garantisti della responsabilitagrave individuale e della determinatezza dei fatti delittuosi che essi non producono scandalo bensigrave lrsquoaccettazione acritica mdashlrsquoodierna banalizzazione del malemdash come se fossero fe-nomeni naturali e comunque inevitabili per questo la condizione pregiudiziale per fronteggiare e prevenire queste violazioni egrave la loro percezione sociale come laquocriminiraquo non piugrave tollerabili dalla coscienza civile del mondo laquocrimini di siste-maraquo appunto per evidenziarne il carattere umano ed illecito percheacute in contra-sto con tutti i valori della nostra civiltagrave giuridica e insieme per imputarle alle responsabilitagrave non penali ma politiche e morali di quanti potrebbero grazie alla progettazione e allrsquointroduzione di adeguate garanzie di diritto internazionale impedirne o quanto meno ridurne la commissione

prendiamo le leggi e le pratiche adottate in Italia come in molti altri paesi contro lrsquoimmigrazione clandestina Leggi e pratiche di questo tipo sono responsa-bili del silenzioso massacro prodotto dai respingimenti alle frontiere degli immi-grati clandestini Si tratta di molte migliaia di vittime interamente rimosse dalla nostra coscienza piugrave di 30000 persone negli ultimi 15 anni Egrave chiaro che questi

408 LUIGI FERRAjOLI

eccidi non possono essere concepiti come disastri naturali bensigrave come crimini di sistema bencheacute non siano di solito punibili come reati le politiche e le leggi che li hanno provocati Solo cosigrave puograve svilupparsi la consapevolezza della loro contraddi-zione con tutti i nostri conclamati valori di civiltagrave e puograve maturare nel senso comu-ne e nel dibattito pubblico la necessitagrave di impedirne come illecita la commissione

Lo stesso discorso puograve farsi per i milioni di morti ogni anno per fame per sete per malattie non curate e per le devastazioni ambientali Oggi piugrave di 800 milioni di persone soffrono la fame e la sete e circa 2 miliardi si ammalano senza la possibilitagrave di curarsi La conseguenza egrave che ogni anno muoiono circa 8 milioni di persone mdash24000 al giornomdash in gran parte bambini per la mancanza dellrsquoac-qua potabile e dellrsquoalimentazione di base provocata da inquinamenti e carestie Ancor piugrave drammatica egrave la situazione della salute Altrettanti milioni di persone muoiono ogni anno per mancanza dei farmaci salva-vita vittime del mercato piugrave che delle malattie essendo i farmaci in grado di curarli brevettati e quindi inac-cessibili o peggio non piugrave prodotti o non distribuiti per mancanza di domanda nei paesi ricchi dove le relative malattie mdashtubercolosi malaria infezioni respira-torie Aidsmdash sono pressocheacute scomparse percheacute debellate 6

Anche queste tragedie non sono catastrofi naturali bensigrave il risultato di crimini di sistema imputabili ai poteri selvaggi del mercato senza perograve che ricorra neacute sia con-cepibile nonostante i danni incalcolabili da essi provocati e le violazioni giuridiche nelle quali consistono nessuna figura di reato Si tratta infatti di una gigantesca omissione di soccorso nei confronti di intere popolazioni di un duplice crimine dunque consistente dapprima nelle catastrofi prodotte e poi nellrsquoomesso soccorso alle persone e alle popolazioni colpite ma egrave chiaro che senza la stigmatizzazione di tali fenomeni come laquocrimini di sistemaraquo egrave illusorio che possa maturare un qualche sostegno nel dibattito pubblico alla proposta di politiche dirette a impedirli

Infine si pensi alla produzione e al mercato delle armi responsabili di gran parte dei 450000 omicidi che accadono ogni anno nel mondo di varie centinaia di migliaia di suicidi e di incidenti mortali e di circa 2 milioni di morti ogni anno nelle varie guerre che infestano il pianeta Basterebbe mettere al bando le armi mdashla loro detenzione il loro commercio e la loro produzionemdash per realizzare con il monopolio pubblico della forza il passaggio dallo stato di natura alla so-cietagrave civile teorizzato piugrave di tre secoli fa da Thomas Hobbes e cosigrave porre fine a questa strage della quale i soli beneficiari sono oggi i fabbricanti di armi e il ceto politico con essi colluso e da essi corrotto

3 Le possibili alternative alla crisi del diritto internazionale

domandiamoci a questo punto quale ruolo il diritto e prima ancora la po-litica possono svolgere per fronteggiare questi crimini di sistema i quali segna-

6 Sono i dati sulla fame sulla sete e sulla mancanza di farmaci essenziali riportati in Nuovi dati FAO sulla fame nel mondo uno scandalo che continua in httpwwwwoxfamiliaorgdal-mondonuo-vi-dati-sulla-fame-nel-mondo in I dati sulla fame nel mondo in httpwww lonweborghungerhung-ita-enghtm e in Accesso ai farmaci in wwwunimondoorgGuideSaluteAccesso-ai-farmaci

I CRImINI dI SISTEmA E IL FUTURO dELLrsquoORdINE INTERNAzIONALE 409

lano un vuoto di diritto ben piugrave che di diritto penale La prima condizione di una risposta non rinunciataria a questa domanda egrave il rifiuto dellrsquoidea ripetuta in questi anni da tutti i governanti e da quanti li sostengono che non esistono alternative allrsquoattuale deriva Ė questa una tesi palesemente ideologica di legit-timazione degli assetti esistenti e di quanto accade o non accade Non egrave vero infatti che non esistono alternative alle politiche attuali Le alternative ci sono e consistono precisamente nellrsquoattuazione tramite una rifondazione della politica e lrsquointroduzione di idonee garanzie del progetto di un diritto internazionale ba-sato sulla pace e sui diritti fondamentali tuttora disegnato dalla Carta dellrsquoOnu e dalle tante carte internazionali dei diritti umani

La prima alternativa egrave la riattivazione dal basso della politica e della democra-zia Anche questa egrave unrsquoindicazione suggerita da un altro articolo della Costituzio-ne italiana che si deve insieme allrsquoarticolo 3 capoverso allrsquoopera di Lelio Basso costituente lrsquoarticolo 49 secondo il quale i cittadini laquohanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionaleraquo Questa norma ci dice due cose La prima egrave che la democrazia politica non consiste semplicemente nel consenso o peggio nel minor dissenso per questa o quella forza politica espresso dai cittadini al momento del voto bensigrave nel fatto che i cittadini laquoconcorranoraquo attivamente laquoa determinare la poli-tica nazionaleraquo La seconda egrave che questa partecipazione attiva dei cittadini nel determinare la politica nazionale egrave possibile solo per il tramite di laquopartitiraquo che non siano semplici macchine elettorali bensigrave luoghi sociali radicati sul territorio nei quali con metodo democratico si formi la volontagrave popolare e si decidano le candidature dei rappresentanti e nei quali questi siano chiamati a rispondere del loro operato Ersquo sulla base di queste due indicazioni che ho piugrave volte proposto 7 una radicale riforma o quanto meno unrsquoauto-riforma dei partiti basata oltre che sulle garanzie della democrazia interna sulla separazione tra rappresentanti e rappresentati quale condizione dello stesso rapporto di rappresentanza e di responsabilitagrave politica

La seconda alternativa consiste nellrsquoallargamento del paradigma costituzio-nale oltre lo Stato cioegrave nella sua espansione in una quadruplice direzione verso un costituzionalismo sociale in aggiunta a quello liberale tramite le garanzie dei diritti sociali anzicheacute nelle forme burocratiche e paternalistiche dellrsquoodierno sta-to sociale verso un costituzionalismo di diritto privato quale sistema di limiti e vincoli agli attuali poteri selvaggi dei mercati in aggiunta a quello di diritto pubblico edificato contro i soli poteri pubblici verso un costituzionalismo dei beni fondamentali dai beni comuni ai farmaci salva-vita e allrsquoalimentazione di base in aggiunta a quello dei diritti fondamentali verso un costituzionalismo sovranazionale o di diritto internazionale in aggiunta a quello statale Sono quat-tro espansioni dettate dalla logica stessa del costituzionalismo la cui storia egrave la storia di un progressivo allargamento della sfera dei diritti dai diritti di libertagrave nelle prime dichiarazioni e nelle costituzioni ottocentesche al diritto di sciopero e ai diritti sociali nelle costituzioni del secolo scorso fino ai nuovi diritti alla pace allrsquoambiente allrsquoinformazione allrsquoacqua e allrsquoalimentazione oggi rivendi-

7 Cfr Ferrajoli 2007 190-192 2016 11-33 2018 55-58 e 2019 185-194

410 LUIGI FERRAjOLI

cati e non ancora tutti costituzionalizzati Si egrave trattato di una storia sociale e po-litica prima che teorica dato che nessuno di questi diritti egrave mai calato dallrsquoalto ma tutti sono stati conquistati da movimenti rivoluzionari le grandi rivoluzioni liberali americana e francese poi i moti ottocenteschi in Europa per gli statuti poi la lotta di liberazione antifascista da cui sono nate le odierne costituzioni rigide infine le lotte operaie femministe ecologiste e pacifiste del secolo scorso

Ė difficile prevedere se un simile allargamento del costituzionalismo e della democrazia riusciragrave a svilupparsi o se continueranno a prevalere la miopia e lrsquoir-responsabilitagrave dei governi Gli ostacoli a tale espansione sono costituiti oltre che dai potenti interessi economici che ad essa si oppongono da talune aporie della democrazia emerse con lrsquoodierna globalizzazione Le democrazie rappresentati-ve dei nostri paesi sono nate e restano tuttora ancorate agli Stati nazionali Sono perciograve vincolate ai tempi brevi anzi brevissimi delle competizioni elettorali o peggio dei sondaggi e agli spazi ristretti dei territori nazionali tempi brevi e spa-zi angusti che evidentemente impediscono ai governi statali politiche allrsquoaltezza delle sfide e dei problemi globali Quelli che ho chiamato laquocrimini di sistemaraquo e che minacciano il futuro dellrsquoumanitagrave mdashla fame e le malattie non curate le pos-sibili esplosioni nucleari le stragi di migranti le devastazioni ambientalimdash sono cosigrave ignorati dalle nostre opinioni pubbliche e dai governi nazionali e non entra-no nella loro agenda politica interamente ancorata ai ristretti orizzonti nazionali disegnati dalle vicende elettorali Crsquoegrave poi una terza aporia che investe le nostre democrazie Simultaneamente alla perdita di sovranitagrave degli Stati sostituita dalla sovranitagrave invisibile e irresponsabile dei mercati stanno prendendo il sopravven-to nei nostri paesi movimenti populisti mdasheuroscettici xenofobi sovranisti e nazionalistimdash che mentre contestano demagogicamente quei nuovi sovrani glo-bali ne risultano di fatto come ho detto allrsquoinizio i principali alleati dato che si oppongono alla sola politica che sarebbe in grado di fronteggiarli la costruzione di una sfera pubblica alla loro altezza quanto meno europea e in prospettiva globale capace di imporre loro regole limiti e controlli

Ė invece precisamente questa la sola risposta razionale che la politica e il dirit-to possono offrire ai crimini di sistema e alla conseguente crisi delle nostre demo-crazie due cose infatti sono certe La prima riguarda lrsquoalternativa di fronte alla quale egrave posta lrsquoumanitagrave Oggi o si va avanti nel processo costituente dapprima europeo e poi globale basato sulla garanzia della pace e dei diritti vitali di tutti oppure si va indietro ma indietro in maniera brutale e radicale O si perviene allrsquointegrazione costituzionale e allrsquounificazione politica dellrsquoEuropa magari ad opera di unrsquoAssemblea costituente europea oppure si produce una disgregazio-ne dellrsquoUnione e un crollo delle nostre economie e delle nostre democrazie a vantaggio dei tanti populismi che stanno crescendo in tutti i suoi paesi membri O si impongono limiti nellrsquointeresse di tutti allo sviluppo sregolato e selvaggio del capitalismo globale oppure si va incontro a un futuro di crimini di sistema ancor piugrave catastrofici alle devastazioni ambientali conseguenti a uno sviluppo industriale ecologicamente insostenibile alla minaccia e allrsquoautodistruzione nu-cleare in un mondo affollato di armi incomparabilmente piugrave micidiali di quelli di qualunque epoca del passato alla crescita esponenziale della disuguaglianza della miseria e della fame noncheacute del crimine organizzato e del terrorismo Si

I CRImINI dI SISTEmA E IL FUTURO dELLrsquoORdINE INTERNAzIONALE 411

aggiunga che diversamente da tutte le altre tragedie passate della storia umana le catastrofi prodotte da questi crimini di sistema sono in larga parte irreversibili per la prima volta nella storia crsquoegrave il pericolo che si acquisti la consapevolezza della necessitagrave di cambiare strada e di far fronte a tali crimini quando saragrave troppo tardi potremmo in breve non arrivare in tempo a formulare nuovi laquomai piugraveraquo

La seconda cosa certa riguarda il carattere niente affatto utopistico ma al contrario razionale e realistico del progetto costituzionale disegnato dalle tante carte dei diritti prodotte dal costituzionalismo novecentesco laquoLa povertagrave nel mondoraquo ha scritto Thomas pogge laquoegrave molto piugrave grande ma anche molto piugrave piccola di quanto pensiamo [] La sua eliminazione non richiederebbe piugrave dellrsquo1 del prodotto globaleraquo 8 precisamente lrsquo113 del pil mondiale circa 500 miliardi di dollari lrsquoanno molto meno del bilancio annuale della difesa dei soli Stati Uniti drsquoaltro canto crsquoegrave una grande positiva novitagrave che egrave stata generata dalla necessitagrave di proteggere i diritti e i beni fondamentali dai crimini di siste-ma e che consente una nota di ottimismo lrsquointerdipendenza crescente tra tutti i popoli della terra idonea a generare una solidarietagrave senza precedenti tra tutti gli esseri umani e a rifondare la politica come politica interna del mondo basata sullrsquoesistenza per la prima volta nella storia di un interesse pubblico e generale ben piugrave ampio e vitale di tutti i diversi interessi pubblici del passato lrsquointeresse di tutti alla sopravvivenza dellrsquoumanitagrave e allrsquoabitabilitagrave del pianeta assicurato dalle garanzie dei beni comuni e dei diritti fondamentali di tutti quali limiti a tutti i potere sia politici che economici Lrsquoalternativa dobbiamo saperlo egrave un futuro di regressione globale segnato dalla crescita delle disuguaglianze dei cataclismi dei razzismi e delle paure e insieme della violenza delle guerre dei terrorismi e della generale insicurezza

Bibliografia

Bovero m (2015) Autocrazia elettiva in laquoCostituzionalismoitraquo 2de masi d (2018) Il lavoro nel xxi secolo Torino EinaudiFerrajoli L (2007) Principia iuris Teoria del diritto e della democrazia I Roma-Bari

Laterzamdash (2013) Criminologia crimenes globales y derecho penal El debate epistemologico en

la criminologia contemporanea in laquoCritica penal y poderraquo 4 ora in Id Escritos sobre derecho penal Nacimiento evolucioacuten y estado actual del garantismo penal Guzmaacuten N (coord) Buenos Aires Hammurabi 2013 vol II 470-477

mdash (2016) Separare i partiti dallo Stato riportare i partiti nella societagrave in laquoLo Statoraquo 6 gen-giu 11-33

mdash (2018) Costituzionalismo oltre lo Stato modena mucchi 2018mdash (2019) Manifesto per lrsquouguaglianza II ed Roma-Bari LaterzaOecd (2011) Divided We Stand Why Inequality Keeps Rising paris Oecd publishingpogge T (2010) World poverty and human rights Cosmopolitan responsibilities and

reforms (2008) tr it Povertagrave mondiale e diritti umani Responsabilitagrave e riforme cosmopolite Roma-Bari Laterza

Rigaux F (2012) I diritti dei popoli e la Carta di Algeri Torino Edizioni Gruppo Abele

8 pogge 2010 304

Libertagrave necessitagrave e legge Il problema teologico-politico nella polemica tra Hobbes e Bramhall

Mauro Farnesi Camellone

Abstract

Freedom Necessity and the Law The Theological-political Problem in Hobbes and Bramhallrsquos Controversy

The controversy against the Anglican Archbishop John Bramhall in which Thomas Hobbes has been engaged for more than two decades is one of the most significant steps in the treatment of the theological-political problem by the au-thor of the Leviathan Focusing on the concept of freedom on the relationship between will and deliberation on the relationship between divine omnipotence and free will (and therefore also about the meaning of divine justice and sin) the dispute clearly reveals an intrinsic theological-political character for both protagonists this scholastic opposition shows the respective positions in the in-terpretation of the events of the Civil Wars (1638-1649) and the Interregnum (1649-1660)

Keywords Liberty Necessity Theological-political problem Natural Right Law

1 Introduzione

La polemica contro lrsquoarcivescovo anglicano john Bramhall nella quale Tho-mas Hobbes si impegna lungo piugrave di due decadi costituisce uno dei passaggi piugrave significativi di quella mirata profilazione della dottrina cristiana che lrsquoautore del Leviathan conduce per funzionalizzarla alla teoria dellrsquoistituzione e dellrsquoe-sercizio del potere civile 1 Tematizzando il concetto di libertagrave il rapporto tra volontagrave e deliberazione noncheacute quello tra onnipotenza divina e libero arbi-trio (e dunque anche il significato della giustizia divina e del peccato) la di-sputa rivela da subito un intrinseco carattere teologico-politico per entrambi i protagonisti egrave evidente che questa dotta contrapposizione demarca i rispettivi posizionamenti nelle vicende delle Civil Wars (1638-1649) e dellrsquoInterregnum (1649-1660) 2

La cogenza del nesso tra le questioni teologiche discusse con Bramhall e i pericoli della sedizione egrave efficacemente espressa da Hobbes quando lrsquoarcivesco-vo gli fa notare che laquotwo of our own Church (as he hears say) that are answering

Universitagrave di padova maurofarnesicamelloneunipdit1 per uno sviluppo argomentato di questa prospettiva ermeneutica mi permetto di rimandare a

Farnesi Camellone 2018 Cfr Fiaschi 20132 Cfr jackson 2007

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 413-428

414 mAURO FARNESI CAmELLONE

it [Leviathan] and that ldquohe himselfrdquo if I desire it ldquowill demonstrate that my principles are pernicious both to piety and policy and destructive to all relationsrdquo My answer is that I desire not that he or they should so misspend their time but if they will needs do it I can give them a fit title for their book Behemoth against Leviathanraquo 3 Saragrave invece Hobbes poco piugrave di un decennio piugrave tardi 4 a scrivere il Behemoth il libro che ripercorre le vicende del Long Parliament e che si apre riconoscendo i semi della sedizione in laquocerte opinioni in teologia e in politicaraquo 5 per poi elencare precisamente gli argomenti disputati con Bramhall tra le cause della guerra civile

Se la volontagrave umana sia libera o governata da quella divina Se la santitagrave ven-ga per ispirazione o con lrsquoeducazione per mezzo di chi oggi Cristo ci parla per mezzo del re del clero della Bibbia che parla a ogni uomo che legga e la inter-preti per conto suo O Cristo parla per mezzo di uno spirito particolare ad ogni uomo particolare Tali questioni ed altre analoghe sono lo studio dei curiosi sono state causa di tutte le nostre recenti calamitagrave e sono la causa che induce il tipo piugrave semplice degli uomini cui la Scrittura ha insegnato la fede in Cristo lrsquoamore verso dio lrsquoobbedienza verso il re e la sobrietagrave di comportamento a dimenticare tutto questo e a far consistere la loro religione nelle discutibili dottrine di questi vostri saggi 6

La ricostruzione del contesto dottrinale e politico in cui si svolge la polemica 7 non riveste perciograve un mero carattere preliminare nellrsquoanalisi della stessa ma per-mette di qualificare con precisione il carattere epocale dello scambio tra Hobbes e Bramhall 8

2 Le tre fasi della polemica

Nel 1645 in un periodo compreso tra aprile e luglio Bramhall e Hobbes si incontrano a parigi presso la residenza in esilio del marchese di Newcastle che li invita a discutere le questioni relative a libero arbitrio e necessitagrave noncheacute della scienza politica hobbesiana esposta nel De Cive 9 Alla fine dellrsquoincontro il loro ospite chiede a Bramhall di mettere per iscritto le proprie tesi in modo da poterle girare a Hobbes percheacute ad esse egli possa a sua volta fornire una risposta scritta Questo scambio di corrispondenze ha effettivamente luogo e suscita nel 1646 una replica di Bramhall alla risposta di Hobbes tutti e tre sono drsquoaccordo

3 Hobbes 1656 274 Basandosi su una ricostruzione congetturale paul Seaward (2010 6-10) propone di datare la

stesura del Behemoth tra poco prima del luglio 1666 e lrsquoaprile 1667 o lrsquoaprile 16695 Hobbes 1667-1669 106 tr it 46 Ivi 178-179 tr it 64-65 Cfr Van den Enden 19797 Oltre alla sopracitata monografia di jackson preziosi per la ricostruzione della disputa risultano

I lavori introduttivi di F Lessay e L Foisneau rispettivamente in Hobbes 1993 9-54 121-154 Id 1999 7-39 Inoltre cfr parkin 2007 37-50

8 Cfr Eliot 1970 29-38 Overhoff 20009 Sulle sessanta eccezioni mosse da Bramhall al De cive cfr Chappell 1999 15 nota 2 Nel 1643

Bramhall aveva pubblicato The Serpent-Salve un attacco sistematico alla concezione della legge natura-le promossa da Henry parker sostenitore della causa del parlamento Questa critica decide della forma che assumeragrave anche la critica di Bramhall al De Cive

LIBERTagrave NECESSITagrave E LEGGE IL pROBLEmA TEOLOGICO-pOLITICO NELLA pOLEmICA 415

che i testi della controversia devono rimanere riservati Ciononostante Hobbes concede la lettura della sua risposta ad un amico francese Non conoscendo la lingua del filosofo questrsquoultimo chiede una traduzione del testo ad un giovane inglese john davies of Kidwelly che in segreto copia il testo e lo conserva sino al suo ritorno in Inghilterra Allrsquoinsaputa di Hobbes anchrsquoegli ritornato oltre manica nel 1651 davies pubblica il testo a Londra con il titolo Of Liberty and Necessity a Treatise wherein All Controversy concerning Predestination Election Free-Will Grace Merits Reprobation ampc is fully decided and cleared In Answer to a Treatise written by the Bishop of Londonderry on the Same Subject (1654) preceduto da una lunga e fortemente polemica epistola al lettore non firmata ma imputabile allo stesso davies

Rimasto sul continente da cui rientreragrave solo nel 1660 (una volta restaurata la monarchia in Inghilterra) Bramhall non crede che Hobbes sia estraneo alla pubblicazione ed egrave fortemente irritato dalla rottura del patto di riservatezza dal fatto che il suo punto di vista sui temi della polemica venga totalmente ignorato noncheacute dai toni fortemente anticlericali della prefazione anonima Egli allora fa stampare da john Crook a Londra un volume intitolato A Defense of True Liberty from Antecedent and Extrinsecall Necessity being an Answer to a Late Book of Mr Thomas Hobbs of Malmsbury intituled A Treatise of Liberty and Necessity (1655) Significativamente nellrsquoindirizzo al lettore il Ve-scovo ci tiene a far sapere che si preserva di scrivere in futuro una refutazione del Leviathan mostrum horrendum informe ingens cui lumen ademptum Il libro riprende in modo sistematico tutti i punti sollevati da Hobbes facendoli precedere dalle proprie posizioni cosigrave come esposte nello scambio del 1645 per poi riportare le repliche del 1646 alle osservazioni hobbesiane Il testo di Bramhall dunque ci consegna integralmente tutti i materiali della prima fase della controversia

La risposta di Hobbes non si fa attendere poicheacute giagrave lrsquoanno successivo esce a Londra il ponderoso The Questions concerning Liberty Necessity and Chance clearly stated and debated between Dr Bramhall Bishop of Derry and Thomas Hobbes of Malmesbury (1656) con cui egli intendere refutare punto su punto in modo esaustivo e definitivo le tesi esposte dal vescovo lrsquoanno precedente dal canto suo Bramhall si rifiuta di considerare chiusa la disputa anzi rilancia con nuove argomentazioni circa le dottrine del libero arbitrio e della necessitagrave attaccando in modo mirato le tesi hobbesiane esposte nel Leviatahn Nel 1657 mentre si trova in Olanda egli fa pubblicare a Londra una versione incompleta delle Castigations of Mr Hobbes his Last Animadversions in the Case concerning Liberty and Universal Necessity che usciranno in forma definitiva lrsquoanno succes-sivo (1658) con in appendice The Catching of Leviathan or the Great Whale in cui Bramhall formula le sue principali obiezioni alla teologia di Hobbes e alla sua dottrina politica

Hobbes ci fa sapere di essere venuto a conoscenza di questo testo solo nel 1668 10 dieci anni dopo la sua pubblicazione e cinque dopo la morte di Bramhall avvenuta nel 1663 Tornando ad occuparsi della polemica Hobbes non fa riferi-

10 Cfr Hobbes 1682 282 tr it 99

416 mAURO FARNESI CAmELLONE

mento al corpo principale delle Castigations ma prende in considerazione la sola appendice anzi si concentra esclusivamente sulla prima parte di essa riguar-dante le tesi teologiche Occorre ricordare che Hobbes egrave sottoposto a partire dalla restaurazione della monarchia a feroci critiche sul carattere eretico se non addirittura ateo delle sue tesi in materia di religione noncheacute di pesanti sospetti circa la sua lealtagrave politica 11 viene diffusamente ritenuto un empio da censurare e un falso realista da condannare In questo contesto egli risponde alle vecchie accuse di Bramhall scrivendo An Answer to Bishop Bramhallrsquos Book called ldquoThe Catching of the Leviathanrdquo insieme a An Historical Narration concerning Heresy and the Punishment thereof il primo di questi testi ha un carattere essenzial-mente dottrinale un apologo del pensiero religioso di Hobbes il secondo egrave una breve storia dellrsquoeresia a partire dalle origini della cristianitagrave o meglio del modo politico e giuridico di trattare le opinioni eterodosse nei paesi cristiani soprat-tutto nellrsquoInghilterra contemporanea

Questa replica tardiva e parzialmente indiretta a Bramhall che costituisce la terza e ultima fase della controversia non saragrave pubblicata in vita da Hobbes La trattazione storica dellrsquoeresia esce nel 1680 (Hobbes muore il 4 dicembre del 1679) e solo nel 1682 essa viene edita insieme alla Answer Entrambi i testi oltre che alla disputa con Bramhall devono essere messi in relazione con altri scritti composti da Hobbes negli anni Sessanta riguardanti gli stessi argomen-ti la Historia Ecclesiastica Carmine Elegiaco Concinnata (1660) la quinta sezio-ne di A Dialogue between a Philosopher and a Student of the Common Laws of England (1664) un manoscritto su The Law of Heresy (1666-1668) lrsquoappendice allrsquoedizione latina del Leviathan (1668) noncheacute per larghi tratti il giagrave ricor-dato Behemoth Nella ripresa della vecchia disputa Hobbes sembra utilizzare Bramhall nel ruolo di portavoce di una certa ortodossia anglicana con cui egli si confronta in tutta questa serie di scritti dunque come epitome di un avversario collettivo da cui si sente concretamente minacciato

Ognuna delle tre fasi della controversia appartiene ad un contesto storico ben preciso Lrsquoincontro tra Hobbes e Bramhall del 1645 vede entrambi costretti allrsquoesilio continentale a causa della guerra civile inglese ospiti di una Francia ancora in pace (la Fronda inizieragrave solo nel 1648) Anna drsquoAustria vedova di Luigi xIII sta esercitando la reggenza giagrave dal 1643 anche se egrave effettivamente il cardinale mazzarino a governare Lrsquoinvito di Newcastle a dibattere di libero arbitrio e di necessitagrave segue dunque allrsquoinizio della disputa giansenista lrsquoAu-gustinus di Giansenio egrave stato pubblicato a Lovanio nel 1640 per poi essere ristampato a parigi nel 1641 la bolla In eminenti che condanna il libro egrave del 1642 a Lione nel 1644 compare il Liber theologiae moralis del gesuita Esco-bar Egrave molto significativo che nella sua epistola al lettore preambolo anoni-mo alla pubblicazione nel 1654 di Liberty and Necessity john davies sottolinei come elemento caratteristico del contesto dottrinale in cui dibattono Hobbes e Bramhall la controversia laquobetween the Molinists and Jansenists about grace and meritsraquo 12 anche percheacute solo lrsquoanno precedente (1653) la bolla Cum occasione

11 Cfr Collins 2005 2007 201312 Hobbes 1654 234

LIBERTagrave NECESSITagrave E LEGGE IL pROBLEmA TEOLOGICO-pOLITICO NELLA pOLEmICA 417

era tornata a condannare cinque delle sette proposizioni che riassumevano la dottrina dellrsquoAugustinus

deve perograve essere rilevato che la pubblicazione dello scambio tra Hobbes e Bramhall avvenuta tra 1654 e il 1658 ha luogo in un contesto politico fortemen-te mutato La guerra civile egrave terminata lrsquoInghilterra egrave una repubblica retta dal protettorato di Cromwell e Hobbes come del resto molti altri realisti si egrave sot-tomesso al nuovo regime 13 Egli egrave ritornato in patria nel 1651 mentre Bramhall continua il suo esilio tra Bruxelles e lrsquoOlanda per il vescovo lrsquoimpegno nella controversia con Hobbes ha ora il valore di una battaglia combattuta al servizio della causa della monarchia unita nella sua lotta alla Chiesa drsquoInghilterra contro qualcuno che egli considera ormai un traditore 14 Ciograve spiega percheacute a partire da A Defence of True Liberty del 1655 i toni degli scambi diventino sempre piugrave aspri gli attacchi di carattere personale molto piugrave frequenti ma anche piugrave ampio lo spettro dei temi trattati

Il contesto della terza fase della polemica egrave a sua volta differente Hobbes egrave rimasto il solo a poter aggiungere nuovi elementi alla controversia Con Carlo II la dinastia Stuart regna di nuovo in Inghilterra e la maggior parte degli attori politici compresi molti vecchi partigiani della sovranitagrave del parlamento o della Repubblica si mostrano ora assai intransigenti nella difesa dei diritti della mo-narchia restaurata La preoccupazione per lrsquoortodossia religiosa sostiene la su-premazia della Chiesa drsquoInghilterra la cui egemonia sociale e politica raggiunge in questo periodo il suo punto piugrave alto Si tratta di un contesto assai ostile per un pensiero politico e teologico spiccatamente eterodosso come quello di Hobbes il quale suo malgrado si vede costretto a riprendere una disputa da lui probabil-mente giagrave ritenuta esaurita nel decennio precedente

3 Libertagrave e necessitagrave

Il fulcro originario della disputa tra Hobbes e Bramhall concerne la natura della libertagrave umana per Hobbes ogni fenomeno in generale e ogni azione umana in particolare egrave lrsquoeffetto necessario di cause antecedenti Bramhall al contrario pensa che alcune azioni umane non siano necessitate da fattori precedenti e che solo queste azioni possano essere considerate davvero libere Anche per Hobbes esistono azioni libere tuttavia egli concepisce la libertagrave in modo tale che essa risulta perfettamente compatibile con la necessitagrave Nella concezione di Bramhall invece libertagrave e necessitagrave non possono mai coesistere

A prima vista la concezione di Hobbes appare simile a quella dei riformatori protestanti 15 Lutero e Calvino tra gli altri tuttavia la sua posizione nella disputa si caratterizza per lrsquoimpostazione materialistica 16 dellrsquoanalisi delle dinamiche del desiderio e della definizione della nozione di volontagrave La concezione di Bramhall

13 Cfr Curran 200214 Cfr daly 197115 Cfr damrosch 197916 Cfr Bardin 2018

418 mAURO FARNESI CAmELLONE

egrave invece molto vicina a quella dei piugrave influenti pensatori cattolici del tempo i gesuiti che si rifanno a molina e a Suarez 17 Le sue posizioni filosofiche agli occhi dello stesso Hobbes risultano ricalcare lrsquoaristotelismo scolastico dellrsquoalto medioevo seppur mediate dalle modificazioni dottrinarie intercorse durante il sedicesimo secolo Certo Bramhall rimane un protestante e il suo anti-papismo non puograve che produrre una serie di spostamenti rispetto alla tradizione filosofica a cui egli si ispira

Nella prospettiva di Bramhall desiderio e volontagrave appaiono ancora nettamen-te distinti il desiderio egrave un potere dellrsquoanima sensibile che si ritrova in tutti gli animali La volontagrave invece puograve essere ascritta solamente ad unrsquoanima razionale la quale egrave immateriale e si ritrova solo negli esseri umani Hobbes non concepisce lrsquoesistenza di esseri immateriali e dunque qualsiasi potere attribuito agli esseri umani deve essere inteso come un potere di origine materiale Egli ne conclude che non esistono cose come la volontagrave intesa alla maniera degli scolastici e che i soli fattori che motivano le azioni umane sono i desideri Quando un agente egrave pronto ad agire esso ha fatto esperienza di differenti desideri in competizione tra loro e si trova nella situazione di dover deliberare su cosa fare 18 Il desiderio che vince questa competizione quello che di fatto motiva lrsquoagente ad agire in quel modo specifico e quello che Hobbes intende essere la volontagrave dellrsquoagente rispetto allrsquoazione compiuta per Hobbes dunque la volontagrave non egrave una specifica operazione mentale distinta dal desiderio piuttosto egli ritiene che la volontagrave sia una sottoclasse del desiderio

per Bramhall invece unrsquoazione egrave libera se non egrave necessitata da cause antece-denti ed estrinseche Ciograve non significa che le azioni libere siano prive di cause ma che le loro cause non rendono necessario il fatto che esse accadano Tutto ciograve che accade in natura invece ha delle cause antecedenti ed estrinseche che neces-sitano lrsquooccorrenza del fenomeno Ciograve che distingue le azioni libere dagli eventi naturali dunque egrave il fatto di essere causate (o almeno in parte causate) da un atto della volontagrave cioegrave da una volizione (act of will) per Bramhall la volizione in seacute non ha cause antecedenti ed estrinseche che la determinano la volizione egrave piuttosto un esercizio della facoltagrave razionale o del potere di volere un potere che coincide con la volontagrave stessa perciograve le azioni causate dalla volizione sono chiamate volontarie La volizione trova inizio nella facoltagrave di volere cioegrave dal potere di volere agendo indipendentemente da altro se non da seacute La volontagrave egrave dunque un tipo particolare di potere diverso da ogni altro ha dominio su se stesso dominio sui suoi atti di volere o non volere senza nessuna causa neces-sitante estrinseca La volontagrave ha per Bramhall il potere di muovere se stessa di determinare se stessa Ciograve non significa che la volontagrave non sia soggetta a influen-ze esterne e precedenti ma che nessuna serie di queste influenze egrave sufficiente per farla agire il fatto di produrre una volizione sia essa di fare o non fare una determinata cosa dipende solo dalla stessa volontagrave

17 Cfr pink 2004 La posizione degli arminiani egrave similare a quella dei gesuiti noncheacute piuttosto influente nellrsquoInghilterra degli Stuart tanto che Bramhall stesso viene spesso identificato con un armi-niano

18 Cfr Rudolph 1989

LIBERTagrave NECESSITagrave E LEGGE IL pROBLEmA TEOLOGICO-pOLITICO NELLA pOLEmICA 419

Nella concezione di Bramhall un potere autonomo come la volontagrave egrave un potere libero percheacute il suo operare non egrave necessitato da cause diverse da se stesso Se i prodotti delle operazioni della volontagrave cioegrave le sue volizioni non sono causate e dunque necessitate da nullrsquoaltro se non la volontagrave stessa allora queste volizioni devono essere considerate a loro volta libere E dunque libere saranno anche le azioni a qui tali volizioni danno inizio In questo modo Bramhall fa pro-prio il principio secondo cui se la causa di un evento egrave necessaria allora lrsquoevento saragrave a sua volta necessario ma applica anche il principio contrario secondo cui se la causa di un evento egrave libera anche lrsquoevento conseguente lo saragrave La conce-zione della libertagrave che emerge da questi passaggi e certo avvicinabile a quella degli arminiani olandesi e di fatto a quella di pensatori come Suarez molina Bellarmino e forse anche duns Scoto In questo senso si tratta di una concezione scolastica anche se di certo non avvicinabile a quella di Tommaso drsquoAquino

Hobbes da parte sua sembra concordare con Bramhall quando afferma che le azioni volontarie sono quelle causate dagli atti della volontagrave (wills) ma nega che tali volizioni siano lrsquoesercizio di un particolare tipo di facoltagrave razionale o po-tere posseduto unicamente dagli esseri umani la volontagrave per Hobbes non esiste come potere specifico come specifica facoltagrave umana di piugrave Hobbes sostiene che nessun potere di nessun essere possa avere le proprietagrave che Bramhall attri-buisce alla volontagrave Bramhall parla della volontagrave come di qualcosa che compie azioni come di qualcosa in grado di sospendere il proprio agire come di qualco-sa che comanda e muove cose Sono tutte proprietagrave che logicamente richiedono unrsquoagente o una sostanza come soggetto ma i poteri sono essi stessi proprietagrave di agenti o sostanze e una proprietagrave non puograve essere attribuita ad unrsquoaltra proprietagrave dunque il concetto di volontagrave proposto da Bramhall egrave per Hobbes letteralmen-te insostenibile Soprattutto Hobbes nega che un qualsiasi essere possa muovere o determinare se stesso

penso che nessuna cosa tragga inizio da se stessa bensigrave dallrsquoazione di qualche altro agente immediatamente fuori di seacute E che quindi non appena un uomo abbia un appetito o una volontagrave verso qualcosa che prima non aveva la causa della sua volontagrave non egrave la volontagrave stessa ma qualcosrsquoaltro che non egrave in suo potere Cosiccheacute dal momento che egrave fuori discussione che la volontagrave egrave la causa necessaria delle azioni volontarie e per quanto si egrave detto che anche la volontagrave egrave causata da altri fattori dei quali non dispone ne segue che tutte le azioni volontarie hanno cause necessarie e che quindi sono necessitate 19

A questo punto per entrare nel vivo della trattazione hobbesiana occorre guardare al concetto di necessitagrave e alla sua struttura temporale orientata al futuro

Necessary is that which is impossible to be otherwise or that which cannot pos-sibly otherwise come to pass Therefore necessary possible and impossible have no signification in reference to time past or time present but only time to come 20

mettiamo ora in connessione necessitagrave e causalitagrave una causa egrave qualcosa che necessita il suo effetto che rende necessario a quellrsquoeffetto di accadere In questo

19 Hobbes 1654 274 tr it 111-11320 Hobbes 1656 35

420 mAURO FARNESI CAmELLONE

senso ogni causa egrave una causa necessaria per causa necessaria Hobbes intende una causa il cui effetto deve occorrere cioegrave una causa che necessita non che egrave necessitata In questo senso la causa sufficiente di un effetto deve essere anche causa necessaria dello stesso

Io ritengo che causa sufficiente sia quella a cui non manca nulla di ciograve che egrave ne-cessario alla produzione dellrsquoeffetto La stessa egrave quindi anche una causa necessaria [] da ultimo ritengo che la definizione ordinaria di agente libero cioegrave che un agente libero egrave quello che essendo presenti tutti gli elementi necessari alla pro-duzione dellrsquoeffetto puograve nondimeno non produrlo implichi una contraddizione e sia priva di senso Come se si dicesse che la causa potrebbe essere sufficiente ovvero necessaria e tuttavia lrsquoeffetto non seguiragrave 21

Egrave dunque chiaro per Hobbes che ogni cosa che egrave o accade ha una causa ne-cessaria la causa semplice o lrsquointera causa di ogni azione ciograve che la necessita e la determina egrave la somma di tutte le cose che conducono e che concorrono alla sua produzione

Ciograve che io dico necessita e determina ogni azione [] egrave la somma di tutte le cose che essendo attualmente esistenti conducono e concorrono al prodursi in futuro di quellrsquoazione per cui se ora ne venisse a mancare una qualsiasi lrsquoeffetto non potrebbe essere prodotto 22

Alla luce del campo concettuale determinato dalla necessitagrave 23 concentriamo-ci adesso sulla concezione hobbesiana della libertagrave 24 Nel De cive Hobbes aveva fornito una definizione generale del concetto per poi specificare la nozione di libertagrave civile

La libertagrave per definirla non egrave altro che lrsquoassenza di impedimenti al moto [] Ciascuno gode di una libertagrave maggiore o minore a seconda che abbia piugrave o meno spazio in cui muoversi [] La libertagrave civile consiste in questo che nessun sud-dito figlio di famiglia o servo sia impedito dalle pene prescritte dallo Stato dal padre o dal signore per quanto severi di fare ed usare tutto ciograve che egrave necessario per difendere la vita e la salute 25

Allrsquointerno della polemica con Bramhall questa definizione viene approfon-dita sottolineando che laquola libertagrave egrave lrsquoassenza di tutti gli impedimenti allrsquoazione che non siano contenuti nella natura e nella qualitagrave intrinseca dellrsquoagenteraquo 26 Anche un essere inanimato puograve essere libero secondo queste definizioni ma per gli esseri che hanno appetiti che sono agenti volontari occorre definire la volon-tagrave come laquolrsquoultimo atto della deliberazioneraquo Sulla base di questi ragionamenti Hobbes giunge a definire un agente libero come laquocolui che puograve fare se vuole ed

21 Hobbes 1654 274-275 tr it 113 Una causa non seguita dal suo effetto egrave inconcepibile come causa una violazione tanto delle leggi fisiche quanto di quelle logiche gli effetti seguono le loro cause con necessitagrave tanto fisica quanto logica cfr Leijenhorst 1996

22 Hobbes 1654 246 tr it 6123 Cfr Costa 199324 molta ampia ed approfondita egrave tra gli interpreti la discussione circa gli slittamenti semantici (tra

freedom e liberty) e le ridefinizioni del concetto di libertagrave in Hobbes Cfr pennock 1965 Hood 1967 Waldman 1967 Scribano 1980 Goldsmith 1989 Skinner 2007 2008

25 Hobbes 1642-1647 167 tr it 10726 Hobbes 1654 273 tr it 111

LIBERTagrave NECESSITagrave E LEGGE IL pROBLEmA TEOLOGICO-pOLITICO NELLA pOLEmICA 421

evitare se vuole e che la libertagrave egrave lrsquoassenza di impedimenti esterniraquo 27 Egli non sta sostenendo che un agente per essere ritenuto libero deve essere in grado ad un tempo di fare o non fare una stessa cosa secondo ciograve che vuole Un agente egrave libero solo rispetto ad azioni particolari distinte per Hobbes un agente libe-ro egrave colui che puograve fare una cosa se vuole fare quella cosa o puograve evitare di fare una cosa se vuole evitarlo 28 Ne segue che ogni azione volontaria che di fatto egrave compiuta egrave unrsquoazione libera cioegrave che tutti gli atti volontari sono liberi e che tutti gli atti liberi sono volontari

Nel Leviathan che risente della prima fase della controversia con Bramhall egrave ampiamente al lavoro questa concezione della libertagrave Nellrsquoopera del 1651 gli individui nella condizione naturale sono caratterizzati dallrsquoessere dotati di un di-ritto che coincide con laquola libertagrave che ciascuno ha di usare il proprio potere a suo arbitrio per la conservazione della sua natura cioegrave della sua vita e conseguen-temente di fare qualsiasi cosa che secondo il suo giudizio e la sua ragione egli concepisca come il mezzo piugrave idoneo a questo fineraquo 29 Si tratta di unrsquoattribuzione prettamente fisica poicheacute con libertagrave Hobbes intende laquolrsquoassenza di impedimenti esterniraquo 30 definizione che come abbiamo visto vale tanto per creature irrazio-nali o inanimate che per le creature razionali 31

Hobbes riprende precisamente questa argomentazione quando allrsquointerno della trattazione del Commonwealth deve parlare della libertagrave dei sudditi Egli sostiene che un uomo libero laquoegrave colui che nelle cose che egrave capace di fare con la propria forza e il proprio ingegno non egrave impedito di fere ciograve che ha la volontagrave di fare ma tutte le volte che le parole libero e libertagrave sono riferite a qualcosrsquoaltro che non sia corpo si compie un abuso poicheacute ciograve che non egrave soggetto al movimento non egrave soggetto a impedimento [] dallrsquouso delle parole libero arbitrio non si puograve inferire alcuna libertagrave della volontagrave del desiderio o dellrsquoinclinazione ma [quella che si puograve inferire egrave] la libertagrave dellrsquouomo la quale consiste nel non incon-trare arresti nel fare ciograve che ha la volontagrave il desiderio o lrsquoinclinazione a fareraquo 32

A partire da questo assunto Hobbes puograve sostenere la perfetta compatibilitagrave di timore e libertagrave poicheacute laquotutte le azioni che gli uomini fanno negli Stati per timore della legge sono azioni che coloro che le compiono avevano la libertagrave di non fareraquo 33 Il punto archimedeo su cui si regge un tale assunto egrave la definizione della volontagrave lrsquoultimo anello della catena di deliberazioni che precedono lrsquoazione

Libertagrave e necessitagrave sono compatibili Lo sono nel caso [] delle azioni che gli uomini compiono volontariamente e che procedono da un lato dalla libertagrave (poicheacute procedono dalla loro volontagrave) e tuttavia dallrsquoaltro dalla necessitagrave poicheacute ogni atto della volontagrave umana ogni desiderio e ogni inclinazione procede da qual-che causa questa da unrsquoaltra e cosigrave via in una catena continua (il cui primo anello egrave nelle mani di dio la prima di tutte le cause) [] Gli uomini per raggiungere

27 Hobbes 1654 275-276 tr it 11528 Cfr Warrender 1957 Wernham A G 1965 moore 1971-1972 Leyden 198129 Hobbes 1651 91 tr it 10530 Ibidem 91 tr it 10531 Cfr ibidem 145 tr it 17532 Ibidem 146 tr it 175-17633 Ibidem 146 tr it 176

422 mAURO FARNESI CAmELLONE

la pace e con ciograve la propria conservazione hanno fatto un uomo artificiale che chiamiamo Stato e cosigrave hanno fatto anche catene artificiali chiamate leggi civili che essi stessi con patti reciproci hanno fissato per una estremitagrave alle labbra di quellrsquouomo o di quellrsquoassemblea cui hanno dato il potere sovrano e per lrsquoaltra alle proprie orecchie Questi legami ancorcheacute deboli per loro natura possono non di meno essere resi resistenti dal pericolo (ma non dalla difficoltagrave) di infran-gerli 34

Questa serie di relazioni determina lo spazio di libertagrave concesso ai sudditi che coincide precisamente con il silenzio della legge poicheacute laquoin tutti i generi di azioni trascurate dalle leggi gli uomini hanno la libertagrave di comportarsi nel modo che la loro ragione suggeriragrave come il piugrave vantaggioso per loro stessi difatti se prendiamo [la parola] libertagrave in senso proprio come libertagrave del corpo mdashcioegrave come libertagrave da catene e prigionimdash tutto il gran rivendicare che fanno gli uo-mini una libertagrave di cui cosigrave manifestamente godono giagrave sarebbe affatto assurdo drsquoaltra parte se prendiamo [la parola] libertagrave come esenzione dalle leggi non egrave meno assurdo che gli uomini domandino come fanno quella libertagrave per la quale le loro vite cadrebbero in balia di tutti gli altri uomini [] La libertagrave di un suddito risiede quindi soltanto in quelle cose che il sovrano ha trascurato nel disciplinare le azioni dei sudditiraquo 35

Tutto ciograve non intacca minimamente il potere di vita e di morte che contraddi-stingue il sovrano Eppure Hobbes ha bisogno di potenziare il formalismo della propria argomentazione tramite precisi argomenti teologici

Ciononostante non dobbiamo intendere che il potere sovrano di vita e di mor-te sia abolito o limitato da tale libertagrave Egrave stato infatti giagrave mostrato che qualunque cosa un sovrano possa fare ad un suddito non egrave adducibile alcuna pretesa per la quale possa essere chiamata ingiustizia o torto in senso proprio E la causa egrave che ogni suddito egrave autore di tutti gli atti del sovrano cosiccheacute questi non manca mai del diritto di fare qualsiasi cosa se non in quanto egli stesso egrave suddito di dio e perciograve vincolato a osservare le leggi di natura puograve accadere [] che un suddito venga messo a morte per comando del potere sovrano ciograve nonostante nessuna delle due parti fa torto allrsquoaltra [] Colui che muore aveva la libertagrave di compiere lrsquoazione per la quale viene nondimeno messo a morte senza [che gli si faccia] torto La stessa cosa vale anche nel caso del principe sovrano che metta a morte un suddito innocente Infatti sebbene lrsquoazione in quanto contraria allrsquoequitagrave sia contro la legge di natura come lo fu lrsquouccisione di Uria procurata da davide tuttavia si trattograve di un torto fatto non giagrave a Uria ma a dio Non a Uria poicheacute da Uria stesso davide aveva ricevuto il diritto di fare quello che gli piacesse e tuttavia a dio poicheacute davide era suddito di dio e questi proibiva ogni iniquitagrave contro la legge di natura 36

Lrsquoesegesi biblica hobbesiana sostiene lrsquoassoluto potere del sovrano sulla vita dei suoi sudditi frutto della perfetta circolaritagrave attuata dal dispositivo di rappre-sentanza che fa di ogni individuo lrsquoautore di tutte le azioni del sovrano e che gli impedisce di giudicare ingiuste le azioni di questrsquoultimo Il vincolo delle leggi di

34 Hobbes 1651 146-147 tr it 176-17735 Ibidem 147-148 tr it 177-17836 Ibidem 148 tr it 178

LIBERTagrave NECESSITagrave E LEGGE IL pROBLEmA TEOLOGICO-pOLITICO NELLA pOLEmICA 423

natura cioegrave dei comandi divini non espone il sovrano al giudizio dei sudditi Il giudizio sullrsquoequitagrave delle sue azioni egrave posposto rispetto al tempo dello Stato percheacute egrave affidato integralmente alla volontagrave di Dio cioegrave rimandato alla fine dei tempi 37 durante la vita dello Stato la giustizia egrave perciograve questione che riguarda esclusivamente le relazioni tra i sudditi normate dalle leggi del sovrano

4 Onnipotenza divina peccato e legge

Hobbes definisce lrsquoonnipotenza divina come laquothe power to do all things that he willraquo Egli rifiuta di distinguere tra lrsquoonnipotenza di dio e la sua completa sufficienza perciograve laquoto the production of any thing that is produced the will of God is as requisite as the rest of his power and sufficiency And consequently his all-sufficiency signified not a suffiency or power to do those things he will notraquo 38 La potenza di dio non si manifesta che attraverso la sua volontagrave poicheacute egrave la sua volontagrave che costituisce il principio dinamico della creazione in dio onnipotenza e volontagrave (vale a dire lrsquoordine necessario della creazione) coincidono

Le definizioni dinamiche di volontagrave onniscienza e onnipotenza divina ci per-mettono di comprendere il significato che Hobbes attribuisce alla libertagrave divina Rispetto allrsquoazione umana egli distingue nettamente tra la libertagrave di fare ciograve che si vuole e il potere di fare ciograve che si vuole 39 per esempio occorre distinguere tra il potere di camminare e la libertagrave di farlo Un uomo malato saragrave detto privato del potere di camminare mentre un uomo in catene saragrave detto privato della libertagrave di farlo in ragione degli ostacoli che si frappongono alla realizzazione delle loro volontagrave La libertagrave di un uomo non egrave dunque definita dal potere La definizione di onnipotenza (laquonot the liberty to do what he will but the power to do what he willraquo) 40 mostra che ciograve vale anche per dio Questa precisazione almeno in prima battuta permette a Hobbes di evitare di identificare positivamente la libertagrave di dio con il suo potere

Tuttavia se la libertagrave si definisce come assenza di impedimenti al moto e se lrsquoonnipotenza si definisce come il potere di fare tutto ciograve che si vuole allora lrsquoagente che dispone dellrsquoonnipotenza dispone anche di una libertagrave senza limiti percheacute non esiste ostacolo alla volontagrave di un agente onnipotente pur essendo conseguenza della sua onnipotenza la libertagrave di dio non si identifica con essa poicheacute la libertagrave egrave una caratteristica della volontagrave e non della potenza Anche in dio la libertagrave continua a dover essere pensata come unrsquoassenza di impedimenti alla volontagrave In questo modo Hobbes conserva la libertagrave divina senza rimettere in questione la sua definizione di causa prima come causa necessaria degli effetti che ne procedono dio egrave dunque causa necessaria anche se dal punto di vista della volontagrave creatrice egli egrave un agente libero Questo punto egrave essenziale per-cheacute permette di comprendere come Hobbes riesca a conciliare il sistema della necessitagrave con la teoria della legge

37 Cfr Farnesi 2013 51-9838 Hobbes 1656 427 Cfr Foisneau 2000 Altini 201339 Cfr Hobbes 1656 26540 Ibidem 265

424 mAURO FARNESI CAmELLONE

Tale conciliazione si regge sul concetto di libertagrave divina definita come as-senza di ostacoli essa egrave di fatto libertagrave di fronte alla legge Infatti dio non puograve peccare percheacute facendo una cosa egli la rende giusta e di conseguenza essa non puograve essere un peccato Inoltre chiunque possa peccare egrave qualcuno assoggettato alla legge di un altro e dio di certo non lo egrave pur se egli non egrave soggetto a una legge superiore dio egrave non di meno fonte di diritto per gli uomini Indipenden-temente dal diritto divino positivo che procede dalla rivelazione esiste un diritto divino naturale il cui fondamento egrave la stessa libertagrave divina Nello stesso modo in cui il diritto naturale umano si definisce come libertagrave di ciascuno di usare come vuole il suo potere per la conservazione della propria natura allo stesso modo il diritto naturale divino si definisce come la libertagrave di cui dio dispone di usare come vuole la sua onnipotenza poicheacute non esiste impedimento alla volontagrave di dio il diritto naturale di dio si confonde con la sua volontagrave che a sua volta si confonde con il suo potere Questa identitagrave di diritto e di potere vale solo per dio anche se i termini volontagrave libertagrave e diritto vengono utilizzati da Hobbes in modo univoco per dio e per gli uomini il diritto naturale divino non costituisce un modello per pensare il diritto naturale umano poicheacute nel diritto naturale divino diritto e potere si trovano identificati de facto mentre se un uomo inten-de agire come Dio cioegrave come se non esistessero ostacoli al suo agire egli muove contro il principio della sua stessa conservazione 41

A partire da questa concezione del diritto di natura egrave possibile comprendere la condizione naturale dellrsquouomo uno stato in cui la volontagrave degli altri egrave pensata come ostacolo alla soddisfazione della propria Questo il fulcro della questione politica per come essa emerge nelle Questions hobbesiane a quali condizioni la volontagrave degli altri puograve cessare di essere ostacolo al mio desiderio di conservazione Lrsquoistituzione contrattuale del sovrano rappresentante egrave una risposta che di per seacute eccede i limiti della disputa tra Hobbes e Bramhall su libertagrave e necessitagrave Cio-nonostante almeno indirettamente in questrsquoultima la questione viene affrontata attraverso la tematizzazione del rapporto tra peccato e legge Imputando al ldquone-cessitarismordquo di Hobbes lrsquoeliminazione della nozione stessa di peccato Bramhall riprende una classica obiezione arminiana usata contro i calvinisti ortodossi un uomo non pecca quando fa ciograve che non avrebbe potuto evitare neacute quando si astiene dal fare ciograve che non egrave mai stato in suo potere di fatto che senso puograve avere il peccato se gli uomini fanno il male con la stessa necessitagrave con cui cade una pietra 42 Hobbes risponde sostenendo che la necessitagrave non si oppone alla formazione della volontagrave e che egrave la volontagrave che opponendosi alla legge fa che ci sia un peccato La natura di questrsquoultimo dunque consta nel fatto che lrsquoazione commessa proceda dalla nostra volontagrave e vada contro la legge Contrariamen-te a Bramhall Hobbes vuole dimostrare che il libero arbitrio non egrave la ragione formale del peccato ma che il peccato puograve derivare da una volontagrave necessaria In questo modo Hobbes taglia alla radice il dibattito tra arminiani e gomaristi percheacute concettualizza il peccato prescindendo dalla nozione di peccato origina-le Rifacendosi a paolo Hobbes attribuisce alla sola effettiva sussistenza della

41 Cfr ibidem 138-14742 Cfr ibidem 45

LIBERTagrave NECESSITagrave E LEGGE IL pROBLEmA TEOLOGICO-pOLITICO NELLA pOLEmICA 425

legge la possibilitagrave del peccato 43 Unrsquointerpretazione di certo assai poco paolina dellrsquoepistola ai Romani visto che tace completamente circa la questione della ri-generazione attraverso la grazia Hobbes pretende di rimanere fedele alla lettera del testo fornendo di esso unrsquointerpretazione puramente giuridica il peccato non egrave che la trasgressione di una legge dunque solo il fatto della legge puograve ren-dere unrsquoazione un peccato Nel momento in cui un giudice deve giudicare se unrsquoazione egrave un peccato egli non deve considerare cause ulteriori alla volontagrave dellrsquoagente il fatto che la volontagrave sia libera o necessitata non concerne in nessun modo il giudizio che deve essere reso 44

ma allora non bisogna forse considerare dio e non lrsquouomo come respon-sabile del peccato visto che egrave dio lrsquoautore della legge e la causa della necessitagrave che conduce il peccatore a non rispettarla Bramhall solleva questa questione sottolineando che nella teoria hobbesiana del peccato il diritto di punire 45 non si fonda sullrsquoinfrazione della legge ma sullrsquoonnipotenza divina dunque non sulla libertagrave degli uomini per Hobbes il diritto divino di punire che dunque assomi-glia molto ad un diritto di affliggere corrisponde al potere assoluto di cui dio dispone sulla vita e la morte degli uomini 46 In ultima istanza Hobbes pensa il peccato come la contraddizione de facto che sussiste tra le esigenze della legge che si rivolge in modo vincolante agli uomini solo quando egrave emanazione del-la sovranitagrave politica e le esigenze della natura cioegrave le esigenze del movimento animale e vitale In questo senso la nozione di responsabilitagrave non egrave nullrsquoaltro che una finzione giuridica derivante dalla sovrapposizione dellrsquoordine della legge allrsquoordine della natura Attraverso la teoria del peccato Hobbes afferma dunque lrsquoesterioritagrave radicale del regno della vita dal regno della legge e allo stesso tem-po determina la sottomissione della vita alle esigenze dellrsquoistituzione sovrana la sottomissione dellrsquoazione umana ai requisiti dellrsquoonnipotenza divina considerata dal punto di vista della necessitagrave naturale non ostacola in nessun modo lrsquoistitu-zione di un Commonwealth fondato sullrsquoartificio del contratto e della sovranitagrave rappresentativa Al contrario la potenzia

Bibliografia

Altini C (2013) ldquoKingdom of Godrdquo and Potentia Dei An Interpretation of Divine Omnipotence in Hobbesrsquos Thought in laquoHobbes Studiesraquo 26 1 65-84

Bardin A (2018) Hobbes materialismo e libertagrave laquoScienza amp politicaraquo xxx 58 51-70Bramhall j (1842-1845) The works of the Most Reverend Father in God John Bramhall

DD sometime Lord Archbishop of Armagh Primate and Metropolitan of all Ireland 5 vols Oxford j H parker

Chappell V (1999) Hobbes and Bramhall on Liberty and Necessity Cambridge Cam-bridge University press

43 Romani VII 844 Cfr Hobbes 1656 233-238 Cfr merlo 2018 207 e nota 5445 Notevoli a riguardo le osservazioni di Luc Foisneau espresse nel paper Punishment after Levia-

than presentato come keynote lecture durante il workshop Hobbes after Leviathan Beyond Leviathan Universitagrave degli Studi di padova 15-16 febbraio 2018

46 Cfr Hobbes 1656 114-147

426 mAURO FARNESI CAmELLONE

Collins j R (2005) The Allegiance of Thomas Hobbes New york Oxford University press

mdash (2007) Silencing Thomas Hobbes The Presbyterians and Leviathan in Springborg p (ed) The Cambridge Companion to Hobbesrsquos Leviathan Cambridge Cambridge Uni-versity press 478-499

mdash (2013) Thomas Hobbes Heresy and the Theological Project of Leviathan laquoHobbes Studiesraquo 26 1 6-33

Costa m (1993) Hobbes on Liberty and Necessity laquoHobbes Studiesraquo 6 1 29-42Curran E (2002) A Very Peculiar Royalist Hobbes in the Context of His Political Con-

temporaries laquoBritish journal for the History of philosophyraquo 10 2 167-208damrosch jr L (1979) Hobbes as Reformation Theologian Implications of Free-Will

Controversy laquojournal of the History of Ideasraquo xL 339-352daly j W (1971) John Bramhall and the Theoretical Problems of Royalist Moderation in

laquojournal of British Studiesraquo 11 26-44Eliot T S (1970) For Lancelot Andrewes Essays on Style and Order (1928) London

Faber and FaberFarnesi Camellone m (2018) Thomas Hobbes e la cristianitagrave del Leviatano Sulla duplice

funzione della sovranitagrave laquoEtica amp politicaEthics amp politicsraquo xx 2 245-264mdash (2013) Indocili soggetti La politica teologica di Thomas Hobbes macerata QuodlibetFiaschi G (2013) The Power Of Words Political and Theological Science in Thomas

Hobbes in laquoHobbes Studiesraquo 26 1 34-64Foisneau L (2000) Hobbes et la toute-puissance de Dieu paris pUFGoldsmith m m (1989) Hobbes on Liberty laquoHobbes Studiesraquo 2 1 23-39Hobbes T (1642-1647) De cive The Latin Version Clarendon Edition of the Works of

Thomas Hobbes vol 2 Warrender H (ed) Oxford Clarendon press 1984 tr it a cura di Tito magri Roma Editori Riuniti 2002

mdash (1651) Leviathan or the Matter Forme amp Power of a Common-Wealth Ecclesiastical and Civil Tuck R (ed) Cambridge Cambridge University press 200710 tr it Leviatano o la materia la forma e il potere di uno stato ecclesiastico e civile pacchi A (a cura di) con la collaborazione di Lupoli A Roma-Bari Laterza 19974

mdash (1654) Of Liberty and Necessity a Treatise wherein All Controversy concerning Predestination Election Free-Will Grace Merits Reprobation ampc is fully decided and cleared In Answer to a Treatise written by the Bishop of Londonderry on the Same Subject London ora in Id English Works molesworth W (a cura di) London j Bohn 1840 vol IV 229-278 tr it Libertagrave e necessitagrave Longega A (a cura di) mila-no Bompiani 2000

mdash (1656) The Questions concerning Liberty Necessity and Chance clearly stated and debated between Dr Bramhall Bishop of Derry and Thomas Hobbes of Malmesbury London ora in Id English Works cit 1841 vol V tr it parziale in Id Libertagrave e necessitagrave cit 123-335

mdash (1660) Historia Ecclesiastica Carmine Elegiaco Concinnata Critical Edition Including Text Translation Introduction Commentary and Notes by p Springborg p Stablein and p Wilson Honoreacute Champion paris 2008 tr it in Id Scritti teologici pacchi A Invernizzi G Lupoli A (a cura di) milano FrancoAngeli 1988 37-95

mdash (1664) A Dialogue between a Philosopher and a Student of the Common Laws of Eng-land in Writings on Common Law and Hereditary Right Clarendon Edition of the Works of Thomas Hobbes vol 11 Cromartie A Skinner Q (eds) Oxford Clar-endon press 2005 1-146

mdash (1666-1668a) A Historical Narration Concerning Heresy and the Punishment thereof in English works voll 11 molesworth W (ed) London j Bohn 1839-1845 (ristam-pa anastatica Aalen Scientia Verlag 1966) IV 385-408 tr it in Id Scritti teologici cit 185-203

LIBERTagrave NECESSITagrave E LEGGE IL pROBLEmA TEOLOGICO-pOLITICO NELLA pOLEmICA 427

mdash (1666-1668b) The Law of Heresy in mintz S I (ed) Hobbes and the Law of Heresy a new manuscript laquojournal of the History of Ideasraquo 29 3 1968 409-414

mdash (1667-1669) Behemoth or the Long Parliament Clarendon Edition of the Works of Thomas Hobbes vol 10 Seaward p (ed) Oxford Clarendon press 2010 tr it Nicastro O (a cura di) Bari Laterza 1979

mdash (1682) An Answer to Bishop Bramhallrsquos Book called ldquoThe Catching of the Leviathanrdquo London [da un manoscritto del 1668] ora in Id English Works vol IV cit 279-384 tr it Risposta al libro pubblicato dal dott Bramhall intitolato La cattura del Leviata-no in Id Scritti teologici cit 97-183

mdash (1993) De la liberteacute et de la necessiteacute suivi de Reacuteponse agrave La capture de Leviathan (controverse avec Bramhall 1) introductions traduction notes glossaires et index par F Lessay paris Vrin

mdash (1999) Les questions concernant la liberteacute la neacutecessiteacute et le hasard (controverse avec Bramhall 2) introduction notes glossaires et index par L Foisneau traduction par Foisneau L perronin F paris Vrin

Hood F C (1967) The Change in Hobbes Definition of Liberty laquophilosophical Quarter-lyraquo xVII 1967 150-163

Hunter G (1989) The Fate of Thomas Hobbes laquoStudia Leibnitianaraquo 21 5-20jackson N d (2007) Hobbes Bramhall and the Politics of Liberty and Necessity A

Quarrel of the Civil Wars and Interregnum Cambridge Cambridge University press

Leijenhorst C (1996) Hobbesrsquos Theory of Causality laquoThe monistraquo 79 426-447Leyden (von) W (1981) Hobbes and Locke the Politics of Freedom and Obligation Lon-

don The macmillan press (tr it Bologna Il mulino 1984)merlo m (2018) Legge debito e peccato in Francisco Suarez laquoFilosofia politicaraquo 2 195-

214moore S (1971-1972) Thomas Hobbes on Obligation Moral and Political laquojournal of

History of philosophyraquo 9 43-62 10 29-42Overhoff j (2000) Hobbesrsquos Theory of the Will Ideological reasons and Historical Cir-

cumstances Lanham Rowman and Littlefieldparkin j (2007) Taming the Leviathan The Reception of the Political and Religious

Ideas of Thomas Hobbes in England 1640-1700 Cambridge Cambridge University press

pennock j (1965) Hobbes Confusing Clarity The Case of Liberty in KC Brown (ed) Hobbes Studies Oxford Basil Blackwell 101-116

pink T (2004) Suarez Hobbes and the Scholastic Tradition of Action Theory in Stone m W F pink T (edS) The Will and Human Action from Antiquity to the present Day London Routledge 127-153

Rudolph R (1989) Hobbes and his Critics The Implications of Deliberation in Bert-man m malherbe m (eds) Thomas Hobbes de la Meacutetaphisique agrave la Politique pa-ris Vrin 63-83

Scribano E (1980) La nozione di libertagrave nellrsquoopera di Thomas Hobbes laquoRivista di Filo-sofiaraquo LxxI I 30-66

Seaward p (2010) General Introduction in Hobbes T Behemoth or the Long Parliament Clarendon Edition of the Works of Thomas Hobbes vol 10 Seaward p (ed) Oxford Clarendon press 1-70

Skinner Q (2007) Hobbes on the proper signification of liberty in Id Visions of Poli-tics vol III Hobbes and Civil Science Cambridge Cambridge University press 209-237

mdash (2008) Hobbes and Republican Liberty Cambridge Cambridge University pressVan den Enden H (1979) Thomas Hobbes and the Debate on Free Will laquophilosophicaraquo

24 2 185-215

428 mAURO FARNESI CAmELLONE

Waldman T (1967) Thomas Hobbes on Liberty a Study on Constructive Skepticism in Proceedings of Seventh Inter-American Congress of Philosophy Queacutebec presses de lrsquoUniversiteacute Laval 304-312

Warrender H (1957) The Political Philosophy of Hobbes His Theory of Obligation Ox-ford Clarendon press (tr it Roma-Bari Laterza 1974)

Wernham A G (1965) Liberty and Obligation in Thomas Hobbes in Brown K C (ed) Hobbes Studies Oxford Basil Blackwell 117-139

Gesugrave e gli Apostoli nel Leviatano Il cristianesimo delle origini tra etica e politica

Francesco Toto

Abstract

A Society Constituted without Common Power between gift recognition and democracy in Hobbesrsquo reflection on early Christianity

This article aims to highlight the tensions linked to the Hobbesian appreciation of the first Christian communities Several features of these communities seem to contradict the basic assumptions of Hobbesrsquo own theory the absence of private property the ability of faith in the lsquokingdom to comersquo to reconcile individualrsquos interest and morality and thus guarantee peace independent of State the strength with which charity and self-sacrifice assert themselves as signs of power and obtain recognition that in turn increases power the orientation of the struggle for recogni-tion to moral ends and the democratic forms of self-organization conveyed by this morality Against the image of natural man as inclined to contention distrust and vanity the original Christian communities are based on a form of trust which is not established by pacts but is rather freely given through love and charity This trust replaces pride with humility the thirst for domination with the determination to serve and the desire to excel with the patience of the last The ethical choice made by its members the education that makes it possible and the salvific myth that supports it give rise to a community without sovereignty mdashone which is founded upon a friendship conveyed by the economy of the gift and on a non-hierarchical co-ordination of powersmdash This community is radically democratic precisely because it is based on a consensus and not upon the coercion and command that characterize democracy as a form of government The dream of a laquosociety [] without common powerraquo is the beating heart of Hobbesian theological-political discourse a utopia that must be affirmed in order to deconstruct the political claims of the Church of Rome reduced a laquokingdom of darknessraquo Yet at the same time it must be removed so that it cannot undermine the power of the Leviathan as the only earthly God of the laquochildren of prideraquo

Keywords Thomas Hobbes Early Christianity Society Common power Gift

A un primo livello il discorso religioso di Hobbes si presenta come pienamen-te coerente con la sua antropologia politica Lrsquoantropologia hobbesiana stabilisce un nesso indissolubile tra il carattere naturale della guerra e quello artificiale o

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 429-454

Universitagrave di Roma Tre francescototouniroma3it

430 FRANCESCO TOTO

politico della pace Tutte le principali inclinazioni naturali dellrsquouomo complotta-no a vanificare la possibilitagrave di una laquosocietagrave costituita senza una potestagrave comuneraquo e di una laquopace senza sottomissioneraquo 1 Lrsquoimpossibilitagrave di godere in comune degli oggetti delle passioni rende la cura della conservazione inseparabile dalla rivalitagrave Lrsquoansia per il futuro e il bisogno di sicurezza innescano un desiderio di potere che spinge uomini diffidenti a cercare di sottomettersi lrsquoun lrsquoaltro con la violenza o lrsquoinganno Infine la vanitagrave rende insaziabile la brama di onori e insanabile la lotta per il riconoscimento A fronte delle spinte centrifughe che definiscono lo stato di natura come uno stato di inimicizia generalizzata lrsquoidea di legge naturale lascia affiorare per un istante la possibilitagrave di una soluzione puramente etica del conflit-to fondata sulla sola razionalitagrave dei singoli del loro interesse bene inteso della loro capacitagrave di autolimitazione e dialogo Laddove la ragione cede troppo facil-mente il passo alle passioni e lrsquoineludibile disaccordo attorno alle regole morali e alla loro applicazione mina perciograve ogni socialitagrave spontanea questa possibilitagrave egrave subito soffocata e la sua rimozione affida la speranza della pace allrsquoartificio di una politica in grado di farsi portavoce della razionalitagrave e della moralitagrave della leg-ge naturale di una sovranitagrave capace di determinare univocamente questa legge di unificare i poteri dei cittadini di orientarne passioni e volontagrave di ricondurre la diversitagrave delle coscienze private sotto lrsquoidentitagrave della coscienza pubblica

La riflessione sulla religione egrave profondamente saldata a questa meditazione sul nesso tra antropologia etica e politica In primo luogo la religiositagrave chiama in causa le disposizioni affettive fondamentali dellrsquouomo Come uno dei laquogermi naturali della religioneraquo egrave rappresentato appunto dallrsquoansia per il futuro cosigrave laquoil fine del culto egrave il potereraquo anche nel senso in cui lrsquoonore reso a dio rappresenta un modo di comprarne il favore di incrementare il controllo sul futuro e il ri-conoscimento sociale legato alla buona fortuna e alla laquobenevolenza divinaraquo che essa testimonia 2 In secondo luogo la religiositagrave purificata da tutti gli elementi esteriori sconfina nella moralitagrave e si confonde con essa Il rispetto delle leggi na-turali 3 e innanzitutto dei patti costituisce lrsquoaspetto principale del culto naturale assoggettando la religione alle stesse controversie che minano lrsquoefficacia della legge naturale come ciograve che appare buono a uno appare cattivo a un altro cosigrave ciograve che uno chiama laquoreligioneraquo egrave chiamato dallrsquoaltro laquosuperstizioneraquo 4 Infine la religione egrave un momento interno della politica percheacute favorendo lrsquoobbedienza alla legge civile rinsalda il legame sociale e politico e costituisce dunque un effi-cace supporto alla funzione unificatrice e pacificatrice dello Stato 5

In questo lavoro mi egrave parso utile concentrarmi sui riferimenti a Gesugrave e agli apostoli disseminati nel Leviatano percheacute nella descrizione del cristianesimo del-le origini vengono allo scoperto alcune delle tensioni che attraversano il pensiero hobbesiano e che revocano in dubbio diversi capisaldi della storia delle sue inter-pretazioni Come si inserisce il discorso su Gesugrave e gli apostoli o sulla speranza e la moralitagrave di cui si fanno portavoce nellrsquoassetto generale dei rapporti tra antro-

1 DC v 5 e Lev 256 (141)2 Lev 164 e 564 (86 e 294)3 Lev 570 (297)4 Lev 86 e 162 (46 e 84)5 Cfr Lev 176-178 (93-94)

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 431

pologia etica politica e religione per rispondere mi concentrerograve innanzitutto su un primo livello del discorso hobbesiano nel quale lrsquoargomentazione appare compattamente coerente e cercherograve di riassumere la definizione della missione salvifica di Gesugrave il modo in cui essa priva la chiesa di ogni potere coercitivo indipendente da quello statuale la paradossale conferma offerta da questa pri-vazione al primato della dimensione politica della religione su quella etica In seguito richiamerograve lrsquoattenzione sui passi che portano allo scoperto un secondo e piugrave problematico livello del discorso sullrsquoattitudine della chiesa delle origini a costituirsi come comunitagrave etico-politica indipendente da ogni potere repressivo sul desiderio di riconoscimento da cui sono mossi i membri di questa comunitagrave sulle difficoltagrave sollevate dalla moralitagrave spontanea e possibilmente eccedente ogni formalizzazione giuridica promossa da quel desiderio partiamo allora dallrsquoespo-sizione delle diverse laquopartiraquo 6 dellrsquoufficio di Cristo

1 Gli uffici di Cristo

Lrsquounico articolo essenziale della fede cristiana si sa egrave per Hobbes che laquoGesugrave egrave il Cristoraquo Secondo il passo piugrave programmatico lrsquolaquoufficio di Cristoraquo si arti-cola in tre funzioni quella di laquoredentore o salvatoreraquo di laquopastore consigliere o maestroraquo di laquoreraquo o rappresentante del padre 7 Gesugrave era laquoredentore o salvatoreraquo in quanto era il laquomessia [] promesso dai profetiraquo e atteso dagli Ebrei destinato a laquorestituire a dio con il nuovo pattoraquo il laquoregno che [] gli era stato strappato dalla ribellione degli Israelitiraquo nel quale i fedeli potranno godere della laquosalvezza assolutaraquo che consiste nella laquoliberazione dalla morte e dalla miseriaraquo 8 Gesugrave era poi laquopastore consigliere o maestroraquo percheacute prima della morte il suo compito era quello di laquoproclamarsi il Cristoraquo e laquopersuadere [] gli uomini con lrsquoinsegna-mento [] a vivere in modo da essere degni dellrsquoimmortalitagrave di cui i credenti dovranno godere al tempo in cui verragrave nella sua maestagrave a prendere possesso del regno del padreraquo 9 Infine Gesugrave era laquoreraquo percheacute il laquoregno dei cieliraquo atteso dai fe-deli nel quale godranno dellrsquoimmortalitagrave di cui si saranno dimostrati degni egrave un regno nel quale Gesugrave avragrave laquotutto il potere che era stato riposto in mosegraveraquo 10 Come balza agli occhi lrsquoarticolazione di queste funzioni va letta sullo sfondo dei tratti piugrave generali che definiscono la religiositagrave in quanto sfera specificamente umana dei quali ogni parte dellrsquoufficio di Cristo costituisce una declinazione particolare

Il peccato rappresenta unrsquooffesa inestinguibile verso dio un debito che nes-sun peccatore puograve sperare di riscattare In quanto redentore chiamato a fare laquoquel sacrificio e offerta di seacute stesso che piacque a dio chiedere per salvare alla sua seconda venuta coloro che nel frattempo si fossero pentiti e avessero credu-to in luiraquo Gesugrave egrave colui che paga in vece del credente pentito il laquoriscatto che a

6 Lev 760 (393)7 Ibidem Sulla dottrina dei tre uffici vedi Weber 2008 125-2078 Lev 764 e 720 (395 e 373) Sulla absolute salvation vedi Weber 2008 210-215 che ne mette in ri-

lievo la differenza rispetto alla salus che puograve e deve essere garantita da ogni Stato e Terrel 2013 161-1629 Lev 766 (396)10 Lev 764 (395)

432 FRANCESCO TOTO

dio egrave piaciuto chiedereraquo per il perdono dei peccati colui che riapre la laquovia della salvezzaraquo e della laquovita eterna perduta in seguito al peccato di Adamoraquo e offre cosigrave la risposta definitiva al bisogno di speranza e di sicurezza caratteristico dellrsquouo-mo 11 Il riferimento a laquocoloro che [] si fossero pentiti e avessero creduto in luiraquo allude perciograve alle laquodue virtugraveraquo che costituiscono al contempo il contenuto dellrsquoin-segnamento di Gesugrave e la condizione della salvezza lrsquoobbedienza e la fede 12 poicheacute laquoil Cristo nostro Salvatore non ci ha dato nuove leggi ma il consiglio di osservare quelle a cui siamo soggettiraquo in prima battuta laquole leggi di naturaraquo lrsquoinsegnamento di Gesugrave viene a configurarsi come un insegnamento morale e a coincidere perciograve con una forma specifica di educazione alla razionalitagrave delle leg-gi naturali e di ammaestramento alla pace di cui sono portatrici 13 Il pentimento egrave infatti sinonimo di una piugrave generale determinazione alla rettitudine alla caritagrave a tutte le virtugrave prescritte dalla legge naturale Lo stesso rapporto tra il peccato e il perdono che il pentimento rende possibile egrave un rapporto essenzialmente mo-rale il peccato egrave la violazione della legge naturale attraverso azioni o intenzioni il pentimento quellrsquolaquoallontanamento dal peccatoraquo che vale come laquogaranziaraquo per la giustizia futura il perdono lrsquoaccordo della pace a colui che offre garanzie per il tempo futuro 14

La finalitagrave essenzialmente morale dellrsquoinsegnamento di Gesugrave egrave confermata dal carattere a ben vedere sussidiario attribuito alla fede Hobbes sembra conce-pire la fede come un momento interno dellrsquoobbedienza laquoServire dioraquo innanzi-tutto egrave identico a prestargli obbedienza ma la fede il credere cioegrave che laquoGesugrave egrave il crisTo promesso da dioraquo egrave appunto uno dei modi di laquoservire dio secondo gli insegnamenti di Cristoraquo e dunque di obbedire a dio 15 Inoltre la fede viene sigrave qualificata come una forma di libero laquoassenso internoraquo 16 ma dio egrave laquoincompren-sibileraquo lrsquoidentitagrave tra Gesugrave e il Cristo egrave laquouna dottrina soprannaturale che non egrave possibile intendereraquo e piugrave in generale le questioni di fede laquosuperano le capacitagrave umaneraquo laquola mente egrave affatto incapace di ricavar[n]e alcuna nozioneraquo 17 Su questo sfondo lrsquolaquoassenso internoraquo egrave costretto a risolversi in ossequio esterno la fede ad apparire come una laquoresa del nostro intellettoraquo una resa che non richiede che cambiamo laquosenso memoria intelletto ragione e opinioneraquo e quindi che crediamo veramente ma solo che laquoci asteniamo dal contraddireraquo che parliamo e ci comportiamo come se credessimo 18 Infine unrsquoipotetica obbedienza o mo-

11 Lev 728 e 700 (377-378 e 364) Vedi martinich 2007 385-386 Il ruolo attribuito al pentimento e quindi allrsquoobbedienza mi sembrano impedire lrsquoidentificazione della posizione hobbesiana con lrsquoidea luterana della salvezza sola fide (martinich 2007 381)

12 Lev 930 (474)13 Lev 932 (475)14 Lev 232 (124) Sul ruolo del perdono il suo legame col pentimento la sua capacitagrave di promuo-

vere gratitudine e fiducia la sua conseguente funzione morale nel superamento dellrsquoostilitagrave o in vista della riconciliazione vedi jaede 2017 Vedi anche van mill 2001 62-63

15 DC xvii 716 Lev 940 (479) Rhodes mette a fuoco il problema di un assenso al contempo rigorosamente

necessario e dipendente da noi (Rhodes 2002 50)17 Lev 1086 e 578 (548 e 304) DC xvii 2818 Lev 578 (304) Su questa resa dellrsquointelletto vedi Lund 1992 63 paganini 2003 185 sottolinea

il legame tra determinismo psicologico e libertagrave di coscienza lrsquoopinione non dipende dalla volontagrave dellrsquoindividuo e si sottrae perciograve al comando dellrsquoautoritagrave Lrsquoincapacitagrave del soggetto di controllare le

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 433

ralitagrave laquoperfettaraquo sarebbe da sola laquosufficienteraquo alla salvezza mentre la fede serve a tenere accesa la speranza che i peccati associati a unrsquoobbedienza imperfetta saranno comunque perdonati a promuovere cosigrave la giustizia dei costumi e delle azioni confermando che lrsquoimpegno con il quale i fedeli si sforzano di praticare unrsquoimpossibile laquoobbedienza [] perfettaraquo non saragrave vano 19

Incontestabile in ultimo appare anche il legame tra lrsquoufficio di re e la dimen-sione politica della religione Il regno promesso dai profeti dellrsquoAntico Testa-mento che Gesugrave egrave venuto a laquorinnovare [] con la sua dottrinaraquo e per il quale ci ha insegnato a pregare egrave quello nel quale Gesugrave stesso laquonella sua natura umanaraquo saragrave eternamente laquosacerdote untoraquo laquoprofeta sovranoraquo e laquogiudiceraquo 20 Come di-mostra la continuitagrave tra Gesugrave e mosegrave si tratta non solo di un regno terreno ma di un regno propriamente politico 21 Al pari della teocrazia mosaica mdashe piugrave in generale di ogni forma di Statomdash il laquoregno dei cieliraquo egrave fondato su un patto quel-lo laquocontratto nel battesimoraquo laquolrsquoalleanza cristianaraquo egrave sugellata dallrsquoincontro tra la promessa di dio di laquodare agli uomini la remissione dei peccati e la vita eternaraquo e lrsquoimpegno degli uomini a laquopentirsiraquo vale a dire a laquocredere in Gesugrave crisToraquo e a risolversi allrsquoobbedienza o giustizia 22 Come mosegrave anche Gesugrave saragrave re di un regno che si suppone appartenga propriamente solo al padre ma lrsquoessere laquoluo-gotenente di dio che ha la sovranitagrave sotto dioraquo egrave in realtagrave una condizione che accomuna tutti i sovrani 23

Come si vede le tre laquopartiraquo dellrsquoufficio di Cristo sono strettamente connesse Solo il sacrificio con cui offre la prova definitiva della propria laquobenevolenzaraquo laquosinceritagraveraquo e laquosaggezzaraquo dagrave a Gesugrave lrsquoautorevolezza necessaria ad annunciare il regno dei cieli e suscitare fede e obbedienza 24 Solo in qualitagrave di futuro sovrano Gesugrave puograve promettere la remissione dei peccati e insegnare le condizioni per ottenerla Solo in qualitagrave di maestro infine puograve dare senso al sacrificio che lrsquoat-tende persuadendo chi lo ascolta a pentirsi e avere fede in lui e stringendo in questo modo il patto che formeragrave il popolo di eletti sul quale si eserciteragrave la sua autoritagrave In generale lrsquoufficio di salvatore fa leva sullrsquoumano bisogno di speranza

proprie opinioni come ricorda Vaughan 1999 67 non le sottrae perograve a influenze esterne e manipola-zioni proprio questa influenzabilitagrave fonda anzi la malleabilitagrave dei desideri umani la loro permeabilitagrave allrsquoeducazione (ricordata in Hull 2015) e lrsquoimportanza del controllo sovrano sulle istituzioni ad essa deputate (sottolineata in Waldron 2008 31-32)

19 Lev 930 (474)20 Lev 726 792 764 (377 409 e 395)21 Vedi magri 1982 233-235 Come sottolinea magri (ivi 242-243) questa politicitagrave del regno

di dio non presuppone una fondazione religiosa della politica ma il tentativo di ricondurre la stessa dimensione religiosa alla trasparenza razionale della fondazione pattizia della politica

22 Lev 768 (397) DC xvii 7 Sulle difficoltagrave sollevate dallrsquouso teologico della nozione di patto vedi Curley 2004 per una difesa dellrsquounivocitagrave della nozione in ambito politico e teologico vedi mar-tinich 2004 Sul suo ruolo nella teologia hobbesiana e sul rapporto di laquointegrazione sovversivaraquo tra questa e la teologia federale di origine calvinista vedi Lessay 2007 Sulla differenza tra il primo patto mediato vuoi da Abramo vuoi da mosegrave e il secondo mediato da Cristo vedi Schino 2017

23 Lev 210 (112) Vedi pabel 1993 Lrsquoassunzione del sovrano civile al rango di rappresentante di dio conferma la conclusione di matheron 2011 secondo il quale il senso del ripensamento hobbesiano della trinitagrave egrave reso visibile dallrsquoidentificazione della terza persona della trinitagrave con la chiesa e di questa con lo Stato vale a dire col sovrano Come giagrave osservava Sherlock 1982 50 Hobbes assegna alla so-vranitagrave il ruolo di mediazione che la teologia attribuiva al solo Cristo

24 Lev 180-182 (95-96)

434 FRANCESCO TOTO

e rassicurazione quello di maestro convoglia questa speranza a sostegno della laquoconformitagrave dei costumi alla ragioneraquo in cui consistono moralitagrave e giustizia quel-lo di laquore eternoraquo conferma la necessaria subordinazione della dimensione morale a quella giuridica e politica neanche nel cristianesimo la moralitagrave sembra potersi emancipare dalla custodia del potere 25 Questa subordinazione si consuma perograve in maniera particolare nel cristianesimo delle origini per quanto inseparabili le laquopartiraquo dellrsquoufficio di Cristo rinviano infatti ognuna a un tempo diverso 26 La promessa della venuta di un redentore appartiene al passato delle profezie registrate nellrsquoAntico Testamento Lrsquoufficio di maestro esercitato da Gesugrave e da lui tramandato agli apostoli fa riferimento allrsquoepoca della laquorigenerazioneraquo e cioegrave al laquotempo che Cristo ha passato sulla terraraquo o che piugrave ampiamente laquointercorre tra lrsquoascensione e la resurrezione generaleraquo 27 Lrsquoufficio di re infine si riferisce solo al tempo successivo alla seconda venuta di Cristo quello del regno dei cieli istaurato dal Giudizio Il fatto che il regno non sia presente ma a venire significa che a differenza di altre religioni il cristianesimo non egrave stato fondato diretta-mente dal detentore del potere in quanto strumento della laquopolitica umanaraquo e a supporto dellrsquoobbedienza dovuta a uno Stato esistente Come egrave possibile allora che il cristianesimo non costituisca una minaccia rispetto allo Stato in cui origina e che la richiesta di obbedienza da esso avanzata non destabilizzi lrsquoistituzione politica prima di prendere in considerazione le tensioni che ruotano attorno alla concezione hobbesiana della chiesa delle origini occorre mettere a fuoco lo sforzo compiuto da Hobbes al fine di ridurre la singolaritagrave del cristianesimo primitivo ed eliminare il pericolo connesso alla separazione tra chiesa e Stato da esso realizzata

2 La non-contraddizione di chiesa e Stato

Il principale rischio contenuto nella separazione tra chiesa e Stato egrave di legit-timare la costituzione di unrsquoautoritagrave eterogenea rispetto a quella che i cittadini hanno consegnato al sovrano civile attraverso il patto Secondo i Vangeli Gesugrave egrave stato inviato a restaurare col proprio sacrificio il regno del padre a prendere posto laquosul trono della sua maestagraveraquo per regnare laquocome [] mosegrave nel deserto i sommi sacerdoti prima del regno di Saul e i re in epoca successivaraquo e cioegrave in qualitagrave di laquovicereggente di dio padreraquo e rappresentante di una delle persone di dio 28 Non egrave chiaro tuttavia come uomini giagrave sottomessi a un sovrano civile

25 Lev 226 e 760 (120 e 393)26 Sulla ldquotemporalizzazionerdquo o ldquostoricizzazionerdquo della trinitagrave vedi Izzo 2005 206-210 Ci si puograve

domandare a quali condizioni si possa ritenere che per Hobbes Gesugrave in vita sia stato laquosolo un rap-presentante terreno di dio un profetaraquo (ivi 209) se egrave vero che il rappresentante terreno di dio egrave il sovrano e che il vero profeta egrave solo quello riconosciuto dal sovrano ma Gesugrave non era neacute re neacute profeta autorizzato

27 DC xvii 5 e Lev 780 (403)28 DC xvii 5 Lev 768 (397) In tempi recenti la concezione hobbesiana della trinitagrave e di Cristo

come rappresentante ha attirato lrsquoattenzione di diversi studiosi matheron 2011 357-366 analizza lrsquoar-gomentazione hobbesiana dal punto di vista delle sue difficoltagrave interne delle tensioni tra la teoria della persona esposta nel Capitolo xVI del Leviatano e quella ripresa nei Capitoli xL-xLII e delle variazio-ni tra testo inglese e testo latino prestando attenzione a riferimenti antichi (Tertulliano Origene padri

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 435

possano legittimamente stringere il patto che attraverso il battesimo li vincoleragrave a un nuovo sovrano impegnandoli a essere laquoleal[i] verso Gesugrave Cristo [] che dopo la resurrezione rappresenteragrave nella sua natura umana la persona del padre [] nel suo regno eternoraquo 29 Ci si puograve anzi chiedere a quale titolo la predicazione di Gesugrave e degli apostoli in favore della nuova alleanza si distingua da una delle laquodottrine sedizioseraquo che mirano al rovesciamento del governo civile 30 Non a caso la sedizione millenaria messa in atto dalla chiesa di Roma si egrave richiamata al modello del cristianesimo delle origini per rivendicare lrsquoeccedenza del potere spirituale rispetto a quello temporale Se allora il contesto argomentativo nel quale il riferimento a Gesugrave e agli apostoli diventa piugrave rilevante egrave quello della po-lemica contro la pretesa della chiesa di Roma di costituire il laquoregno presenteraquo di Cristo ciograve accade proprio percheacute la terza parte del Leviatano accetta di trasferire lo scontro dal piano delle argomentazioni razionali al quale si era tendenzialmen-te attenuta la prima metagrave dellrsquoopera a quello dellrsquointerpretazione delle Scritture Senza quasi mai contraddire apertamente la lettera del testo biblico Hobbes impiega tutte le proprie energie a proporne una lettura che ne metta in rilievo il senso originario o quanto meno la coerenza rispetto alla razionalitagrave filosofica della propria dottrina In particolare il filosofo demolisce la pretesa della chie-sa romana di aver ereditato da Cristo una laquopotestagrave indirettaraquo 31 sulle questioni temporali mostrando che non solo Gesugrave e gli apostoli hanno rinunciato a ogni potere giuridico e non hanno mai legittimato nessuna forma di resistenza ma hanno attivamente predicato lrsquoobbedienza alla legge civile e ai comandi dei so-vrani legittimi

Il primo aspetto a colpire lrsquoattenzione del lettore nella ricostruzione hob-besiana della rinuncia della chiesa delle origini al potere politico egrave lrsquoinsisten-za sulla separazione tra lrsquolaquoufficio pastoraleraquo e la coercizione tipica della forma giuridica Il regno di dio laquonon ha inizio prima [] del giorno del giudizioraquo laquodella resurrezioneraquo 32 Coerentemente con questo differimento Gesugrave egrave venuto nel mondo presente non per regnare ma laquosoltanto a insegnare agli uomini la via della salvezzaraquo a laquopredicare e spiegare cosa debbono fare coloro che entreranno nel regno dei cieliraquo a laquopersuadere e preparare gli uomini [] a vivere in modo tale da essere degni dellrsquoimmortalitagraveraquo a laquoconquistare gli uomini allrsquoobbedienza non con la coercizione e la punizione ma con la persuasioneraquo 33 Come la fede infatti lrsquoinsegnamento la predicazione la persuasione non hanno laquorelazione neacute

cappadoci Agostino) e interlocutori moderni (in particolare Bramhall) Wright 2006 175-210 mette in evidenza lrsquoarticolazione temporale della trinitagrave hobbesiana nella quale le tre persone rappresentano altrettanti momenti storicamente determinati della manifestazione divina La crescita di interesse ha condotto a esiti talvolta paradossali Abizadeh 2017 afferma ad esempio che in Hobbes si terrebbero assieme ldquoteismordquo e riduzione di dio a persona ficta

29 Lev 792 (409)30 Sulle dottrine sediziose vedi Lev 502 (264) e vedi Bobbio 1989 32 Sorell 2007 138-140

Evrigenis 2014 117-12231 Sulla nozione di laquopotestas indirectaraquo resta classica la discussione schmittiana sulla quale vedi

di marco 2009 La ricostruzione piugrave ampia del confronto con Bellarmino nel quale viene sviluppata la critica al concetto di potestas indirecta egrave contenuta in Fabbri 2009

32 DC xvii 5 e Lev 768 (397)33 Lev 726 766 780 (377 396 404) DC xvii 6 Con diversi accenti martell 2007 151 Lloyd

2009 350 e State 1991 70 leggono lrsquoinclusione dellrsquoinsegnamento e lrsquoesclusione di coercizione e

436 FRANCESCO TOTO

dipendenza alcunaraquo rispetto a laquocostrizione e comandoraquo percheacute laquosi fonda[no] unicamente sulla certezza o sulla probabilitagrave di argomenti tratti dalla ragione o da qualcosa in cui gli uomini giagrave credonoraquo 34 laquoIl tempo che intercorre tra lrsquoascen-sione e la resurrezione generale non egrave chiamato regno ma rigenerazioneraquo per-cheacute a differenza di chi disobbedisce ai laquore delle nazioniraquo che hanno il laquodominio sui loro sudditiraquo laquocoloro che sono chiamati [e] non vengono non peccano per questo contro nessuna legge ma solo contro la prudenzaraquo 35

Hobbes non smette allora di ripetere che lrsquounico potere che Gesugrave ha potuto tramandare agli apostoli e attraverso di essi alla chiesa egrave quello di cui egli stesso non si egrave spogliato durante la propria prima venuta laquoIl potere ecclesiastico [] lasciato dal nostro Salvatore agli Apostoliraquo in una parola non era un laquopotere coercitivoraquo ma laquoil supremo potere di insegnareraquo laquolrsquoautoritagrave di predicareraquo laquodi invitare gli uomini ad abbracciare il regno di dio che essi stessi riconoscevano come un regno (non presente ma) avvenireraquo laquoil potere di proclamare il regno di Cristo e di persuadere gli uomini a sottomettervisi di insegnare con precetti e buoni consigli a coloro che si sono sottomessi cosa debbano fare per essere accolti nel regno di dio quando verragraveraquo 36 laquoGli Apostoli [] sono i nostri maestri non i nostri capiraquo laquoi loro precetti non sono leggi ma consigli salutariraquo laquobuoni e sicuri avvisi per la direzione dei peccatori sulla via della salvezza che ciascun uomo poteva accettare e rifiutare senza ingiustizia a suo rischio e pericoloraquo 37 Se il loro laquoincarico [] non era comandare ma insegnareraquo allora il loro go-verno sul gregge dei fedeli poteva esercitarsi non laquoper mezzo della coercizione ma per mezzo della dottrina e della persuasioneraquo 38 Nessun apostolo pretendeva che la sua laquointerpretazione dovesse essere assunta a legge da tutti coloro che divenivano cristianiraquo riconoscendo al contrario che laquonon il potere e lrsquoautoritagrave dellrsquoinsegnante ma la fede dellrsquoascoltatore faceva sigrave che [i suoi insegnamenti] venissero ricevutiraquo e che ognuno poteva dunque laquosenza ingiustizia rifiutarsi di osservarliraquo 39

Coerentemente con questa descrizione del magistero di Gesugrave e degli apostoli Hobbes mette in risalto la rinuncia almeno in rapporto al tempo presente a tutti o quasi gli inseparabili poteri laquoche costituiscono lrsquoessenza della sovranitagraveraquo come il diritto di far leggi decidere del mio e del tuo giudicare delle controversie ricompensare e punire fare la guerra e la pace la rinuncia apparentemente a ogni pretesa politica 40 Trattandosi di un potere che Gesugrave stesso laquorifiutograve di assu-

punizione a partire dallrsquointenzione hobbesiana di privare Cristo gli apostoli e la chiesa di ogni autoritagrave sovrana

34 Lev 782 (404) Vedi Wright 2006 286-287 Hull 2002 18 e Lukac de Stier 1997 64-66 subordinano lrsquoesclusione di costrizione e comando alla polemica contro ogni autoritagrave non secolare diversa da quella immanente fondata sul consenso tipica dello Stato

35 Lev 780 878-880 (403 e 450) DC xvii 936 Lev 778 880 788 826 (403 451 408 426)37 Lev 780 e 822 (403 424-425) Sul nesso tra potere ecclesiastico consiglio e persuasione vedi

Fabbri 2008 15238 DC xvii 24 Lev 834 (430)39 Lev 820 822 (419 423 424)40 In questo senso lrsquoapproccio hobbesiano al cristianesimo egrave stato spesso letto attraverso il prisma

dei concetti schmittiani di ldquospoliticizzazionerdquo e ldquoneutralizzazionerdquo Holmes parla di spoliticizzazione

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 437

mersiraquo gli apostoli non potettero ricevere da lui laquoalcuna autoritagrave per comandare ad altri uominiraquo 41 laquoIl nostro Salvatore non ha indicato ai cittadini nessuna legge circa il governo dello Statoraquo laquonon ha [] prescritto [] nessuna legge distribu-tiva [] nessuna regola in base alla quale un cittadino possa sapere e riconoscere cosa sia suo e cosa altruiraquo cosa diritto e cosa torto 42 Allo stesso pietro al quale si rifagrave la pretesa autoritagrave papale laquonon solo non era stata data alcuna giurisdizio-ne in questo mondo ma [era stato dato] lrsquoincarico di insegnare a tutti gli altri Apostoli che anchrsquoessi non ne avrebbero avuto alcunaraquo 43 Rifiutando la laquopotestagrave di [] legiferareraquo Gesugrave e gli apostoli dovettero al tempo stesso respingere il laquopotere [] di giudicare le cause tra uomo e uomoraquo di determinare il contributo dei fedeli al laquosostentamento [] dei pastori della chiesa Cristianaraquo di laquoarmare [] ufficialiraquo di laquodecidere privatamente chi sia amico e chi nemico pubblicoraquo di laquolegittima[re] un rifiuto di obbedienza ai magistrati di quel temporaquo di imporre una dottrina come canonica obbligando a laquoseguire paolo o Cefa o Apolloraquo di laquopunire qualcuno percheacute non crede o contraddice ciograve che essi diconoraquo 44

Questa rinuncia a ogni pretesa politica comporta al contempo la deposizione di ogni resistenza laquoIl nostro Salvatore ha negato che il suo regno sia di questo mondoraquo e impegnandosi laquoa dimostrare [] di essere [il] messiaraquo non ha fatto laquoniente che andasse contro le leggiraquo 45 laquonel battesimoraquo perciograve laquonon costituiamo su di noi unrsquoaltra autoritagrave da cui le nostre azioni esteriori devono essere governate in questa vitaraquo 46 laquoInsegnare [] che Gesugrave era il Cristo [] e che era risorto dai mortiraquo come fecero gli apostoli non vuol dire laquopredicare che gli uomini una volta che credono sono vincolati a obbedire contro le leggi e gli ordini dei loro sovrani a coloro che ciograve hanno insegnatoraquo 47 Le regole indicate dai pastori della chiesa sono semplici laquoconsigli e raccomandazioniraquo chiunque laquopuograve senza ingiusti-zia rifiutarsi di osservarleraquo e laquoquando sono contrarie alle leggi stabilite [nessuno]

in rapporto alla tendenza hobbesiana a relegare la disputa religiosa nella sfera privata per far posto a una politica secolarizzata (Holmes 1995 224 e 102) Contro chi come Beiner (2011 57) sottolinea il carattere ebraizzante del cristianesimo riletto da Hobbes e la conseguente vocazione teocratica della sua sovranitagrave Ojakangas (2013 107 e 119) parla di spoliticizzazione della religione in rapporto alla liberazione del foro interno o coscienza dallrsquointerferenza sovrana Il problema attraversa inoltre tutto Farnesi Camellone 2013

41 Lev 900 e 782 (460 e 405)42 DC xvii 1143 Lev 880 (451)44 DC xvii 6 e 11 Lev 900 846 848 766 1116 782 (460 436 437 396 563 404) Il passo

su paolo Cefa o Apollo egrave molto discusso mentre Collins (2005 129) vi vede il segno dellrsquoadesione di Hobbes al modello indipendentista dellrsquoautonomia delle comunitagrave locali martinich (2009 145) ricorda che il dissenso tra i tre pastori egrave visto da Hobbes come causa di tensioni nella chiesa di Co-rinto Anche se non mancano le opinioni contrarie vi si vede spesso un segno del protoliberalismo hobbesiano Flathman (2002 154) vi riscontra una celebrazione della libertagrave del pluralismo e dellrsquoin-dividualitagrave Owen (2015 143) un effetto dellrsquoinclinazione hobbesiana a pensare la razionalizzazione della politica come liberazione da vincoli religiosi o almeno da ogni ruolo pubblico della religione Contro lrsquoassimilazione dellrsquouniformitagrave di culto a una condizione necessaria della pace Bejan (2016) parte da questo passo per discutere la possibilitagrave di una ldquodifferenza senza disaccordordquo o discordia In questa stessa direzione vedi martell (2007 205-207) che trova qui una possibile terza via hobbesiana tra sovranitagrave e caos

45 Lev 822 e 766 (424 e 396)46 Lev 792 (410)47 Lev 790 (409)

438 FRANCESCO TOTO

puograve osservarle senza ingiustiziaraquo 48 Vale in questo senso la pena di ricordare il caso specifico dellrsquoobbedienza in materia di professione di fede Se i principi cui Gesugrave e gli apostoli invitavano a obbedire laquoerano tutti infedeliraquo 49 allora qualo-ra una laquopersona sovrana ci proibisca di credere in Cristoraquo nessuno puograve essere laquoobbligato in coscienza a soffrire la morte per tale causa piuttosto che obbedire allrsquoordine del suo principe legittimoraquo il divieto del resto non ha efficacia alcuna percheacute il credere e il non credere non dipendono mai dai comandi degli uomini e laquoaffermare verbalmenteraquo che Gesugrave non egrave il Cristo egrave laquoun atto esterioreraquo che nulla toglie alla fede richiesta dalla vera religione 50 Al contrario la pubblica manifesta-zione della propria fede rappresenta non solo un crimine ma anche un peccato percheacute costituisce unrsquolaquoinfrazione della nostra obbedienza civileraquo e unrsquolaquoingiustizia sia davanti a dio che allrsquouomoraquo 51 La fede non giustifica nessuna resistenza nes-suna sporgenza del potere spirituale rispetto a quello temporale percheacute in osse-quio allrsquoinsegnamento di Gesugrave e degli apostoli i sudditi sono tenuti laquoper ragioni di coscienzaraquo a laquotollerare i principi paganiraquo 52 Hobbes tiene sigrave aperta la possibilitagrave del martirio 53 ma fa di tutto per limitarne al minimo la portata Nega infatti che possa essere inteso vuoi come obbligo percheacute il laquocristiano che mantiene salda in cuor suo la fede di Cristo gode della stessa libertagrave che il profeta Eliseo concesse a Naaman il Sirianoraquo vuoi come forma legittima di laquoresistenza ai prigravencipiraquo percheacute rappresenta soltanto una laquotestimonianzaraquo 54 Nega inoltre che in uno Stato cri-stiano esso sia possibile anche solo come testimonianza percheacute nessun principe cristiano nega lrsquounico dogma per il quale puograve essere onorevole morire vale a dire che Gesugrave egrave il Cristo e tutto il resto egrave indifferente alla salvezza

per finire va notato che Hobbes non si accontenta di disinnescare la con-traddizione tra la sovranitagrave che si suppone le Scritture attribuiscano a Cristo e la propria idea di sovranitagrave civile ma giunge a mobilitare il resoconto neotesta-mentario per dimostrare che un cristianesimo bene inteso conforme al modello delle origini assolve efficacemente alla stessa funzione di incentivo allrsquoobbedien-za civile apparentemente caratteristica delle sole religioni pagane laquoCristo stesso e i suoi Apostoliraquo infatti laquoci hanno comandato espressamente in diversi luoghi di essere obbedienti in tutte le cose ai nostri sovraniraquo 55 laquoIl nostro Salvatoreraquo in

48 Lev 822 (424)49 Lev 782 (405)50 Lev 784-786 (405-406) Lloyd (2009 282-284) ricorda che questa indifferenza dellrsquoazione ester-

na si basa sul rapporto autore-attore ma liquida troppo rapidamente lrsquoinversione di questo rapporto rispetto al Capitolo xVI dove non era il sovrano a essere lrsquoautore delle azioni dei cittadini ma i citta-dini ad essere autori delle decisioni del sovrano

51 Lev 822 (424)52 Lev 922 (470) Vedi Wright 2006 290-29153 Vedi Lev 1038 (531) Se chi obbedisce al re idolatra che gli comanda laquodi rendere un culto da-

vanti a un idolo [] fa beneraquo chi laquoavesse la forza di soffrire la morte piuttosto che rendere quel cultoraquo farebbe anche laquomeglioraquo

54 Lev 784 e 788 (405 e 407) DC xviii 13 Vaughan (2002 70) e Fabbri (2009 161-164) vedono nel passo sulla ldquolicenza di Naamanrdquo la testimonianza di una mdasha mio avviso problematicamdash scissione tra opinione interna ed esterioritagrave dellrsquoazione fede e culto per una diversa interpretazione vedi mar-tell 2007 52-57

55 Lev 902 (461) Sulla forzatura attraverso la quale Hobbes arriva (o almeno mira) a eliminare ogni opposizione tra legge divina e legge politica vedi manenschijn 1997

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 439

particolare laquonon ci ha assoggettato ad altre leggi che a quelle dello Statoraquo Gesugrave stesso laquoriconosce [] che la parola del re egrave sufficiente a esigere qualsiasi cosa da un suddito quando ce ne sia bisogno e che il re egrave giudice di questo bisognoraquo come dimostra laquoquando dice ldquodate a Cesare quel che egrave di Cesarerdquoraquo 56 Similmen-te gli apostoli hanno insegnato che laquoogni potere egrave stabilito da dioraquo e che per questa ragione egrave necessario assoggettarsi laquoai poteri superioriraquo o laquocostituitiraquo con quella che Hobbes chiama unrsquolaquoobbedienza perfettaraquo 57 Consigliandoci di osser-vare le leggi di natura e quindi quella che ci vincola al rispetto dei patti Gesugrave e gli apostoli ci hanno consigliato anche di obbedire al sovrano civile che quei patti hanno istituito Su queste basi Hobbes puograve concludere senza contraddizione che nel loro insegnamento Gesugrave e gli apostoli hanno raccomandato lrsquoosservanza del-le leggi dei sovrani civili laquonon solo per timore di incorrere nella loro collera ma anche per obbligo di coscienzaraquo 58 laquocome una condizione necessaria per essere ammessi [] allrsquoultimo giorno nel [] regno eterno in cui godremo per sempre di protezione e vita eternaraquo 59

3 Giustizia consiglio dono

Abbiamo avuto modo di constatare lo sforzo prodigato da Hobbes per neu-tralizzare il principale rischio teorico connesso alla dissociazione tra chiesa e Sta-to consumata dalla storia del cristianesimo quello di unrsquoautoritagrave ecclesiastica capace di contendere lo stesso territorio legittimamente occupato dallrsquoautoritagrave statuale Nondimeno la dilazione del regno dei cieli e le forme di vita comuni-taria organizzate attorno alla sua attesa portano alla luce le tensioni profonde da cui egrave abitata la teoria hobbesiana La religione dovrebbe orientare lrsquoenergia della speranza a sostegno della moralitagrave armata incarnata dalla legge civile e custodita dal sovrano Nonostante lrsquoinvito allrsquoobbedienza e la delegittimazione della resi-stenza ai poteri costituiti contenuti nellrsquoinsegnamento di Gesugrave e degli apostoli la laquolibertagrave cristianaraquo 60 delle origini sembra dare corpo al sogno di una laquosocietagrave costituita senza una potestagrave comuneraquo a una comunitagrave etica composta da uomini che dismettono ogni sete di potere o di gloria e vivono in pace indipendentemen-te da ogni coercizione giuridica e dalla mediazione di qualunque autoritagrave politi-ca per come viene descritto da Hobbes stesso insomma il cristianesimo delle origini si presenta come la realizzazione storicamente situata dellrsquoutopia che sta

56 Lev 822 e 318 (424 e 172) Come egrave noto Hobbes cita solo la prima parte dellrsquoesortazione evan-gelica omettendo lrsquoinvito a dare a dio ciograve che egrave di dio pabel (1993 344) mostra che questa omissione non egrave arbitraria percheacute lrsquoobbedienza a dio egrave incorporata in quella al sovrano civile dallrsquoelevazione di questo a rappresentante di quello Vedi Weber 2008 171 e Terrel 1994 27

57 Lev 782 922 e 172 (405 470 e 172)58 drsquoAndrea 2009 indica nellrsquoobbligatorietagrave laquoin coscienzaraquo del comando sovrano lrsquoespressione

riassuntiva non solo della legge naturale ma anche dellrsquoobbligazione religiosa Come ricorda Lloyd 2018 265 questa obbligazione non richiede di sostituire la coscienza pubblica a quella privata ma solo di subordinare la seconda alla prima assumendo lrsquoagire secondo la legge civile come un dovere imposto dalla legge naturale Questo obbligo laquodi coscienzaraquo viene discusso anche in Tuck 2016 in rapporto alla distinzione tra coscienza pubblica e privata e allrsquoeccezione costituita da ebraismo e cristianesimo

59 Lev e 922 e 822 (470 e 424)60 Lev 1114 (562)

440 FRANCESCO TOTO

al cuore di tutte le sedizioni e contro la quale il discorso antropologico etico e politico di Hobbes egrave in qualche modo interamente rivolto Si tratta dellrsquoutopia di una laquopace senza soggezioneraquo di una moralitagrave senza diritto ma come egrave possibile la realizzazione di questa utopia

Se lrsquoestraneitagrave delle prime comunitagrave cristiane rispetto alla forma giuridica del-la coercizione egrave uno dei temi che ossessionano le pagine hobbesiane lrsquoinsistenza sulla moralitagrave del vero cristiano non egrave minore Lrsquoobbedienza rappresenta assieme alla fede che la sostiene e ne colma le lacune il principale contenuto dellrsquoinsegna-mento accolto dai fedeli ma il ritratto del fedele costituisce un vero e proprio calco di quello dellrsquolaquouomo giustoraquo abbozzato nel Capitolo xV del Leviatano 61 dio accetta di rimettere ai credenti i loro peccati in cambio di una giustizia che come quella dellrsquolaquouomo giustoraquo consiste nella laquoconformitagrave dei costumi alla ra-gioneraquo nella laquovolontagraveraquo nella laquopredisposizioneraquo nellrsquolaquoattitudineraquo nello laquosfor-zoraquo od laquoimpegnoraquo di chi laquodesidera sinceramente adempiere ai comandamenti di dioraquo 62 laquoLa legge di natura egrave eterna e [] la violazione dei patti lrsquoingratitudine lrsquoarroganza e ogni azione in contrasto con una delle virtugrave morali non possono mai cessare di essere peccatoraquo come non possono cessare di esserlo laquosuperbia ingratitudine insulto [] e altre offese similiraquo ma lrsquoobbedienza di cui i fedeli sono chiamati a dare prova consiste appunto nella laquovolontagrave e lo zeloraquo con cui si propongono di obbedire a questa legge in quellrsquolaquoamoreraquo verso dio e verso il prossimo in quella laquocaritagraveraquo in quella laquorettitudineraquo che valgono come laquolrsquoadempi-mento dellrsquointera leggeraquo in quel laquovero e interiore pentimentoraquo che accompagna la laquodecisione di non peccare piugraveraquo e dagrave forma a un laquoanimo riformato a tutte le virtugraveraquo 63

Contro lrsquoidea che la giustizia laquodei costumiraquo alla quale i fedeli si impegnano attraverso il patto sancito dal battesimo sia sufficiente a sostanziare una forma di organizzazione sociale realmente indipendente dalla coercizione giuridica egrave possibile sollevare unrsquoobiezione La giustizia laquodei costumiraquo (o laquodegli uominiraquo) non implica quella laquodelle opereraquo 64 dalla quale differisce come la semplice inte-rioritagrave della volontagrave dello sforzo del desiderio dellrsquoimpegno o dello zelo diffe-

61 Questa simmetria non egrave perfetta La condotta del just o righteous man non dovrebbe essere mossa neacute dalla paura neacute dal vantaggio ma dal solo laquopiacere di agire giustamenteraquo (Lev 226 trad it 121 DC iii 5) mentre la condotta del cristiano appare legata quanto meno alla paura della laquomorte eternaraquo e alla speranza della laquoricompensaraquo della vita eterna In difesa della possibilitagrave di un uomo giu-sto disposto cioegrave ad agire senzrsquoaltro movente che il rispetto della legge vedi Harvey 2002 Krom nega invece il carattere disinteressato dellrsquouomo giusto ricordandone i benefici sociali anche in termini di riconoscimento Vedi anche Foisneau 2016 106-109 e Terrel 1994 182

62 Lev 226-228 (120-121) Sui costumi (intesi non come customs ma come le manners tematizzate nel Capitolo xI del Leviatano) vedi milanese 2017 e Brantl 2017

63 Lev 454 240 930-932 (240 129 474-475) DC xviii 3 e 6 Gert (1967 508-509) vede il tratta-mento della caritagrave tra Elements e De Homine come un caso particolare di un piugrave generale superamento dellrsquoiniziale egoismo psicologico hobbesiano discutendo la validitagrave di interpretazioni filo-kantiane come quella di Taylor Riley (1982 55-56) ricorda perograve che non solo negli Elements ma ancora nel Leviathancedil rettitudine e caritagrave sono essenzialmente connesse allrsquoonore Secondo Lloyd (2009 140-141) la caritagrave egrave una virtugrave e come tale deve riguardare il bene comune piuttosto che lrsquointeresse particolare dellrsquoagente Secondo miner (2001) essa costituirebbe invece meno una virtugrave che una passione Questo argomento puograve valere contro la lettura di Hobbes come ldquoteorico delle virtugraverdquo ma dimentica che le pas-sioni non sono estranee alle manners a loro volta connesse alle virtugrave Vedi anche Weber 2008 174-177

64 Lev 950 (485)

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 441

risce dallrsquoesterioritagrave di azioni e condotte per Hobbes quindi lrsquoobbligatorietagrave in foro interno della legge naturale puograve essere rispettata anche in presenza di azioni esterne contrarie alla legge stessa e persino in una condizione di guerra generalizzata come lo stato di natura pur implicando tutte le laquoqualitagrave umaneraquo che promuovono la laquovita associata in pace e unitagraveraquo e in particolare le virtugrave come equitagrave gratitudine compiacenza clemenza umiltagrave e moderazione la laquogiustizia dei costumiraquo attribuita ai fedeli egrave compatibile con laquouna o piugrave azioni ingiuste cau-sate da una passione improvvisa o da un errore concernente cose o personeraquo 65 Cosa assicura allora che la laquogiustizia dei costumiraquo si esprima in laquoazioni esterneraquo ad essa conformi che lrsquolaquointima conversione del cuoreraquo 66 sia sufficiente a smus-sare le spigolositagrave da cui pare inevitabilmente minata la possibilitagrave di un vincolo sociale indipendente dalla protezione dello Stato per rispondere a questa obie-zione e cominciare a saggiare le basi motivazionali della moralitagrave del cristiano prendiamo in considerazione il concetto chiave di tutta ricostruzione hobbesiana dellrsquoufficio pastorale quello di consiglio

Il consiglio egrave vero si distingue dal comando per il fatto che laquoun uomo puograve essere obbligato a fare ciograve che gli viene comandato mdashcome quando ha convenu-to di obbediremdash ma non puograve essere obbligato a fare quello che gli viene consi-gliatoraquo 67 Se ne distingue perograve per un motivo preciso mentre laquoil comando mira al beneficio di chi lo impartisceraquo e lrsquoobbedienza al comando non esige perciograve laquonessunrsquoaltra ragione che la volontagraveraquo di chi lo pronuncia il consiglio mira laquoal beneficio di colui che lo riceveraquo e proprio per questo chi lo riceve egrave libero di valutare autonomamente la soliditagrave delle ragioni addotte 68 Hobbes deve allora prestare la massima cura a smarcare il consiglio dallrsquoesortazione e dalla dissuasio-ne che si presentano sigrave come consigli ma sono laquodirette al bene di colui che dagrave il consiglio non di colui che lo chiederaquo 69 laquoColoro che [] esortano o dissuadono sono consiglieri corrottiraquo che contro il laquodovere del consigliereraquo sono laquosedotti dal proprio interesseraquo 70 poicheacute lo scopo di Gesugrave e degli apostoli laquonellrsquoistruzio-ne nellrsquoeducazione [] e nelle sollecitazioni [] verso le virtugrave cristianeraquo quali rettitudine e fede era laquosolo il beneficio dei [] convertiti [] la loro salvazione [e] non il beneficio proprioraquo si puograve dire che la loro missione di pastori maestri o insegnanti si risolve interamente in quella di consiglieri 71

Questa risoluzione presenta evidentemente un aspetto paradossale Innanzi-tutto laquopreoccuparsi del bene di colui che [si] consiglia [e] non del proprioraquo come fa il consigliere costituisce senzrsquoaltro un esempio dellrsquoinclinazione alla virtugrave che caratterizza lrsquouomo giusto ma questo disinteresse sembra contraddire lrsquoassio-ma secondo il quale laquolrsquooggetto proprio della volontagrave di ogni uomo egrave un qualche

65 Lev 150 e 226 (78 e 121)66 Lev 896 (458)67 Lev 400 (212) Whelan (1981) sottolinea il valore politico del buon uso del linguaggio e del

suo abuso messi in atto rispettivamente dal consiglio e dallrsquoesortazione diversamente dallrsquoautore non credo che consiglio ed esortazione si oppongano come un discorso spassionato e uno appassionato distinguendosi al contrario a partire da diverse configurazioni passionali Vedi Tarlton 1996 798-802

68 Lev 400 e 399 (212 e 211)69 Lev 402 (213)70 Ibidem71 Lev 670 e 890 (350 e 455)

442 FRANCESCO TOTO

bene personaleraquo 72 Inoltre ciograve che viene consigliato egrave pur sempre la virtugrave il curar-si cioegrave ancora una volta dellrsquointeresse dellrsquoaltro piuttosto che del proprio ma que-sto consiglio puograve essere veramente tale mirare cioegrave al bene di chi lo riceve solo a condizione che una condotta virtuosamente disinteressata rientri nellrsquointeresse dellrsquoagente La soluzione di questo doppio paradosso si nasconde nel supporto che la virtugrave della fede offre a quella dellrsquoobbedienza o giustizia Lrsquoopinione che nel giorno del Giudizio le cattive azioni saranno punite e quelle buone ricompensate promuove nel fedele lrsquointeresse per lrsquointeresse dellrsquoaltro o interesse per il disinte-resse che permette alla laquogiustizia dei costumiraquo di esprimersi nellrsquoazione esterio-re 73 Nella predicazione egrave vero laquolo scopo degli Apostoli egrave solo il beneficio dei Gentili convertiti [] non il beneficio proprioraquo ma ciograve puograve accadere appunto percheacute in questo modo essi hanno laquofatto il loro sforzoraquo e avranno perciograve laquola loro ricompensaraquo a prescindere dal fatto che il loro consiglio sia ascoltato o meno 74 Come chi segue il consiglio di battezzarsi nel nome di Gesugrave pentendosi e determi-nandosi cosigrave alle virtugrave lo fa laquoper evitare la punizione pendente sopra di [lui] per i [suoi] peccatiraquo cosigrave chi accetta il consiglio di testimoniare la propria fede facendo dono ai poveri di tutto ciograve che ha lo fa per avere laquoun tesoro in cieloraquo 75 Elidendo il particolarismo degli interessi confliggenti in favore del comune interesse per il disinteresse e per la virtugrave tipico dei rapporti amicali 76 la fede rende possibile il consiglio e consente una socializzazione indipendente dalla coercizione e dal co-mando laquoCristoraquo egrave vero laquonon accetta mai azioni forzate (che sono tutto ciograve che produce la legge)raquo ma solo quellrsquolaquointima conversione del cuore che non egrave opera di leggi ma di consiglio e dottrinaraquo 77 Il consiglio lrsquoistruzione e lrsquoeducazione con lrsquoautonomia che lasciano a chi li riceve e le motivazioni che gli forniscono non solo rendono possibile questa laquoconversione del cuoreraquo ma le permettono inoltre di esprimersi nella libera moralitagrave delle azioni esterne non laquoforzateraquo nelle quali il legame comunitario trova il suo cemento

puograve essere interessante a questo punto notare come la pratica pastorale del consiglio si faccia promotrice di un legame sociale strutturato attorno allrsquoecono-mia della gratuitagrave Hobbes rilegge infatti il rapporto economico tra i latori della laquobuona novellaraquo e i fedeli che ne garantivano il laquosostentamento ordinarioraquo al quale Gesugrave si riferisce come a un laquosalarioraquo corrisposto allrsquooperaio in cambio della sua prestazione nei termini del rapporto tra un dono e contro-dono che sembra quasi interrompere il do ut des dello scambio mercantile tra il potere di un uomo e il prezzo col quale chi ne ha bisogno compra il suo uso 78 lrsquoimpie-

72 Lev 402 (213)73 Si egrave spesso notato che la teologia hobbesiana conserva lrsquoidea di una resurrezione dei corpi e

di un regno a venire ma espunge immortalitagrave dellrsquoanima e inferno In particolare sul valore politico della critica allrsquoidea di una pena eterna hanno richiamato lrsquoattenzione sia Sherlock (1982) e johnston (1989) sostenendo che lrsquoeliminazione dellrsquoinferno egrave funzionale allrsquoaffermazione del monopolio statuale delle pene sia Tuck (2011) sostenendo invece che senza di essa lo Stato non puograve assolvere alla propria missione di liberazione dalla paura per una diversa lettura vedi Lupoli 2016 462-464

74 Lev 890 (455)75 Lev 404 (214)76 Sul rapporto tra consiglio amicizia ed elisione dei particolarismi da parte dellrsquointeresse per

lrsquointeresse dellrsquoaltro vedi Toto 201877 Lev 896 (458)78 Sulla distinzione tra dono e contratto in Hobbes vedi may 1980

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 443

go degli apostoli laquoera di dare liberamente percheacute avevano ricevuto liberamente e il loro sostentamento era il libero dono di quelli che credevano alla buona no-vellaraquo 79 La buona novella egrave un dono che gli apostoli sono inviati a laquodare li-beramenteraquo a chi sia disposto a riceverlo condividendo la loro esperienza con chiunque voglia accettarne il consiglio Come Gesugrave accolse il volere del padre facendo laquosacrificio e offerta di seacute stessoraquo cosigrave gli apostoli accettarono di essere mandati tra i non credenti come pecore tra i lupi laquonon per essere servit[i] ma per servireraquo testimoniando la propria fede finanche con la morte 80 Il sosten-tamento garantito agli apostoli dai fedeli egrave esso stesso un laquolibero donoraquo unrsquoe-spressione della gratitudine che rinsalda il rapporto amicale col donatore 81 laquoal tempo degli Apostoliraquo infatti laquoil sostentamento dei vescovi e dei pastori della Chiesa Cristiana derivava solo dal contributo volontario di coloro che avevano abbracciato la loro dottrinaraquo 82 Il contributo dei fedeli alla vita della comunitagrave ricavato laquodalla vendita delle loro terre e delle loro proprietagraveraquo era un dono che veniva deposto ai piedi degli apostoli in modo laquovolontarioraquo laquoper buona volontagrave e non per dovereraquo percheacute nessuno era laquovincolato a contribuire in qualcosa se ciograve non gli tornava graditoraquo 83 In questo modo perograve non solo si dimostra lrsquoefficacia dellrsquoinvito di Gesugrave a vendere tutti i propri beni e a dare il ricavato ai poveri ma si disegna lrsquoimmagine di una societagrave i cui membri laquovivevano in comuneraquo al di qua della distinzione tra mio e tuo che rappresenta il portato della legge civile 84 Questa ldquovita in comunerdquo nella quale ognuno dagrave secondo le sue possibilitagrave e riceve secondo i suoi bisogni offre cosigrave un sostrato materiale allrsquointeresse per il disinteresse richiesto dalla moralitagrave e dalla pace Essa sembra infatti realizza-re la stessa indistinzione tra laquobene privatoraquo e laquobene comuneraquo che sta alla base della naturale socievolezza degli laquoanimali politiciraquo 85 Rimuovendo il problema della produzione per concentrarsi esclusivamente su quello della circolazione dei beni la ldquovita in comunerdquo istaura unrsquoeconomia del dono che non lascia nessuno privo dellrsquoaiuto del prossimo e generalizza cosigrave a unrsquointera comunitagrave il legame di amicizia tipico dei rapporti privati nel quale gli amici sono disposti a fare lrsquouno allrsquoaltro ciograve che vorrebbero fosse fatto loro

79 Lev 846 (435-436)80 Lev 728 e 790 (377 e 409)81 Warrender (1957 51-52 e 233-236) ricorda il valore politico e morale della gratitudine sovrap-

ponendo perograve lrsquoobbligo di gratitudine a quello contrattuale Smith (2003) distingue diversi ambiti di pertinenza dellrsquoobbligo di gratitudine (rapporti privati nello stato di natura o nello stato civile tra Stati tra sudditi e sovrani) per concentrarsi poi sullrsquoambito politico

82 Lev 846 (436)83 Ibidem84 Ibidem Borrelli (2009 174-177) ricorda il legame tra ciograve che egrave ldquosantordquo e ldquosacrordquo vale a dire

sottratto allrsquouso comune o profano per essere consegnato a dio e nel regno di dio a un uso pubblico Se egrave vero con Borrelli che queste definizioni tendono a sussumere la sfera del sacro al rapporto di autoritagrave e di proprietagrave egrave anche vero che la vita in comune delle prime comunitagrave cristiane introduce una tensione diversamente da quanto ritiene Borrelli infatti la vita in comune falsifica la tesi secondo la quale laquonon la religioneraquo (ivi 184) ma solo lo Stato laquopuograve creare legamiraquo e lo fa realizzando a prescin-dere da ogni tutela statuale la legge naturale che prescrivere di riconoscere lrsquouguaglianza e di godere in comune dei beni Vedi anche Sommerville 1992 123 che ricorda il rapporto tra la discussione della ldquovita in comunerdquo e quella sulle decime e sul rapporto tra Stato e chiesa

85 Lev 258-260 (141-142)

444 FRANCESCO TOTO

4 Riconoscimento e democrazia

Fin qui abbiamo constatato come la fede nellrsquoavvento del regno dei cieli ga-rantisca la compatibilitagrave tra moralitagrave delle condotte e interesse La fede riesce a superare la contraddizione tra il carattere disinteressato del consiglio e del dono e quello necessariamente interessato delle condotte umane solo a patto di con-traddire lrsquoipotesi di una naturale bellicositagrave dellrsquouomo contenibile dal solo mo-nopolio giuridico della violenza Vorrei ora richiamare lrsquoattenzione sul fatto che lrsquoautonomia della comunitagrave cristiana rispetto al potere statuale non si risolve in una rinuncia al potere e alla politica lasciando emergere un volto del potere e della politica molto diversi da quelli connessi alla sovranitagrave Abbiamo giagrave visto che il laquopotere ecclesiasticoraquo e il laquopotere di insegnareraquo come anche lrsquolaquoautoritagrave di predicareraquo o di laquoproclamare il regnoraquo a venire costituiscono giagrave nella chiesa delle origini delle forme di potere di autoritagrave o di governo effettivamente ete-rogenee rispetto a quelle tipiche dello Stato percheacute si esercitano col consiglio piuttosto che nel comando tramite la persuasione piuttosto che attraverso la coercizione mediante lrsquoeducazione invece che per mezzo della punizione senza privare i laquocristiani primitiviraquo della loro laquoindipendenzaraquo o della loro laquolibertagraveraquo 86 pur non costituendo una minaccia diretta per la tenuta delle istituzioni politi-che alla quale dovrebbe semmai offrire un importante contributo lrsquoeterogeneitagrave del potere pastorale rispetto al potere sovrano testimonia di una costruzione del legame comunitario che interroga il primato hobbesiano dello Stato la sua ne-cessitagrave per chiarire ulteriormente la specificitagrave del potere pastorale e della sua possibile politicitagrave vorrei ora concentrarmi sul ruolo giocato dal principio del riconoscimento nella caratterizzazione di questo potere come un potere o unrsquoau-toritagrave extra-giuridici al tempo stesso non repressivi e radicalmente democratici

Nel tracciare la genealogia della potenza eversiva conquistata dalla chiesa di Roma Hobbes afferma che laquoi primi elementi del potere [] degli Apostoli ai quali il popolo obbediva per rispetto [e] non per obbligoraquo furono tuttavia laquola saggezza lrsquoumiltagrave la sinceritagrave e le altre virtugraveraquo (come ad esempio laquola purezza della dottrinaraquo) 87 Il riferimento allrsquoobbedienza prova che il potere e lrsquoautoritagrave di insegnare propri degli apostoli non si lasciano ridurre a un semplice vuoto di potere o di autoritagrave Il rispetto delle virtugrave che motiva lrsquoobbedienza suggerisce inoltre che potere e autoritagrave esistono qui solo in rapporto al riconoscimento di cui sono oggetto per comprendere questa reciprocitagrave di potere e riconoscimen-to 88 ricordiamo che il dare consigli e lrsquoandare tra gli infedeli come pecore tra i

86 Lev 774 882 790 834 1116 (400 451 408 430 563) Sommerville (2004) riconosce in questi passi alcuni punti di convergenza rispetto agli indipendenti ma mette piuttosto in risalto le differenze in particolare riguardo alle conseguenze politiche della libertagrave di coscienza e al problema della resisten-za Come sottolinea Lessay (2018) infatti Hobbes pare ricondurre la laquolibertagrave cristianaraquo allrsquointangibilitagrave della coscienza privata e privarla con ciograve di ogni valore pubblico

87 Lev 1114-1116 (562 e 563)88 Sul rapporto tra potenziamento e riconoscimento vedi drsquoAndrea 2010 che mette in luce il

cambio di paradigma che si consuma tra Elements e Leviathan nel passaggio da un desiderio di rico-noscimento intrinsecamente conflittuale in quanto rivolto alla certificazione della propria superioritagrave sullrsquoaltro a uno aperto a esiti cooperativi in quanto rivolto allrsquoaccumulo di potere

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 445

lupi egrave il modo in cui gli apostoli stessi coerentemente col loro insegnamento danno prova della caritagrave richiesta dalla salvezza Secondo gli Elements tuttavia laquonon vi puograve essere per un uomo prova del proprio potere maggioreraquo della sua benevolenza o caritagrave vale a dire del laquodesiderio di assistere [] gli altriraquo col quale dimostra di essere in grado laquonon solo di realizzare i propri desideri ma anche di assistere altri uomini nei lororaquo 89 Ricordiamo inoltre che lrsquoelenco dei laquoprimi elementi del potereraquo degli apostoli si richiama al luogo nel quale il Leviatano sostiene che i fondatori di tutte le laquoreligioni costituiteraquo sono uomini che la mol-titudine reputa saggi e impegnati a lottare per la sua felicitagrave La laquoreputazione di saggezzaraquo spinge ad laquoascoltare il [loro] consiglioraquo ad laquoavere fiduciaraquo in loro a laquofidarsi della [loro] opinioneraquo ad laquoaffidarsiraquo a essa 90 poicheacute laquola fede consiste nella fiducia che abbiamo nellrsquoaltroraquo e avere fiducia significa laquocredere in colui dal quale ci aspettiamo o speriamo un bene in modo [] privo di dubbiraquo la reputazione di saggezza egrave inseparabile inoltre sia dalla laquoreputazione di benevo-lenzaraquo che permette di credere che lrsquoinsegnamento ricevuto venga impartito per laquoamore degli altriraquo piuttosto che in vista di un laquobeneficio personaleraquo sia dalla laquoreputazione di sinceritagraveraquo poicheacute chi non dagrave prova di laquosinceritagrave della coscienzaraquo egrave un cattivo testimone non crede a ciograve che pretende di insegnare ed egrave dunque mosso da laquofini personaliraquo 91 La riattualizzazione di questo discorso sulla repu-tazione attesta che il potere o autoritagrave di insegnare come potere di far credere o suscitare la fede egrave inseparabile dal riconoscimento intercettato dagli apostoli laquoCredere in una persona avere fiducia e far conto su di leiraquo al pari di laquoascoltare il consiglioraquo ed laquoessere drsquoaccordoraquo od laquoobbedireraquo e laquofare grandi doniraquo come i fedeli fanno con gli apostoli sono segni di onore della grande stima verso il loro potere la sinceritagrave della loro fede la loro saggezza le loro generous natures e la laquocaritagrave o magnanimitagraveraquo con cui fanno dono di seacute 92 Tutti i passi dedicati alle motivazioni della fede non solo nel Leviatano confermano questo intreccio tra il riconoscimento e un potere capace di suscitare unrsquoobbedienza spontanea libera da coercizione e obbligazione per un verso avere fede significa credere in una proposizione in ragione della laquostimaraquo verso la persona che la pronuncia laquoin quanto la giudichiamo cosigrave esperta da non sbagliare e non vediamo nessu-na causa per cui voglia ingannarciraquo e laquola fede dei cristianiraquo perciograve ha sempre

89 EL I ix 1790 Lev 136 156 170 (72 82 89)91 Lev 182 (95-96) EL I xi 9 Ix 9 e xviii 10 Secondo un approccio straussiano Stauffer legge

il Capitolo xII come esempio della hobbesiana laquoguerra di guerriglia contro la religioneraquo (Stauffer 2010 871) La concezione hobbesiana della religione come fenomeno tutto terrestre e come dimen-sione strutturale del rapporto degli uomini tra loro e con lo Stato impedisca di vedere nel capitolo un manifesto anti-religioso Hobbes non mira a eliminare la religione capace di fornire supporto alla vita civile ma a indicare la possibilitagrave e i limiti del suo buon uso Vedi anche Hoye 2017 27-31 dove il trattamento riservato alla reputazione nel Capitolo xII viene collegato al rapporto tra potere politico consenso e virtugrave del sovrano

92 Lev 136-138 e 464 (71-72 e 245) Strauss 1977 197-205 discute la concezione hobbesiana della magnanimitagrave nella sua rottura rispetto a quella aristotelica nella sua parziale contiguitagrave rispetto allrsquoideale cartesiano della geacuteneacuterositeacute nella sua marginalizzazione in favore della paura Su affinitagrave e differenze tra Hobbes e descartes vedi pacchi 1987 Vedi anche Flathman 1992 87 che si concentra sul possibile valore etico-politico della magnanimitagrave in rapporto al rispetto della parola data e alla fedeltagrave alle istituzioni e Vaughan 2008 che sottolinea invece i limiti della magnanimitagrave in quanto virtugrave personale del sovrano e la sua pericolositagrave come passione del suddito

446 FRANCESCO TOTO

laquoavuto come fondamento [] la reputazione dei loro pastoriraquo laquoil rispetto e lrsquoo-pinione che nutrivano nei confronti dei loro insegnantiraquo 93 per altro verso egrave solo questa stima ad animare lrsquoobbedienza che costituisce la contropartita del potere e dellrsquoautoritagrave degli apostoli laquoNon era lrsquoimperio di un apostolo ma la sua reputazione tra i fedeli che teneva in soggezione i cristianiraquo e poneva i pastori delle prime comunitagrave cristiane in una posizione analoga a quella di mosegrave prima del patto e in seguito dei giudici o di Samuele 94 Gli Ebrei obbedivano loro laquonon per dovere ma per rispetto del favore di cui godevano presso dio e che appa-riva nella loro saggezzaraquo e seguivano la loro autoritagrave per via dellrsquolaquoopinione che avevano della [loro] santitagraveraquo fermo restando che laquoove questa opinione fosse venuta a mutare essi non sarebbero stati piugrave obbligati ad accettare come legge di dio ciograve che [essi] avesse[ro] loro proposto a nome di dioraquo 95 Si tratta inoltre della stessa obbedienza che i sediziosi offrono al capo laquospontaneamenteraquo laquoper stima della sua virtugrave e prudenzaraquo e laquonon percheacute obbligati per essersi sottomessi al suo comandoraquo 96 A prescindere da questo punto risulta chiaro che la pratica pastorale produce attraverso strumenti diversi un effetto analogo a quello legato a una buona legislazione sullrsquoonore non estingue certo la naturale sete di pote-re e prestigio ma riesce comunque a distoglierla dalla sua vocazione conflittuale e a riorientarla a finalitagrave virtuose e socialmente condivise Risulta anche chiaro come al suo interno lrsquoindissociabilitagrave di potere e onore permetta la formazione di autoritagrave di tipo diverso da quella sovrana capaci di assolvere a una funzione di indirizzo delle condotte individuali indipendentemente da qualunque formaliz-zazione giuridica o da qualunque obbligazione contrattuale

La scomunica costituisce un chiaro esempio del modo in cui la fiducia e il riconoscimento di cui godono permette agli apostoli di esercitare sulla comunitagrave unrsquoautoritagrave e che prescinde da ogni coercizione e da ogni obbligo contrattuale Hobbes descrive con grande attenzione lo statuto la modalitagrave di esercizio e lrsquoeffi-cacia della scomunica laquoAl tempo in cui la religione cristiana non era autorizzata dal potere civile [essa] era utilizzata solo per correggere i costumiraquo 97 Su queste basi il suo statuto non puograve essere quello della punizione laquoIl potere di scomuni-care non puograve andare al di lagrave dello scopo per cui gli Apostoli [] hanno ricevuto il mandato dal nostro Salvatore esso non egrave di governare con il comando e la coercizione ma di insegnare e di guidare gli uomini sulla via della salvezza nel

93 DC xviii 4 Lev 934 e 820 (476 e 423)94 Lev 896 (458) drsquoAndrea 2009 segnala la tensione tra fondamento pattizio e dimensione cari-

smatica che struttura il discorso hobbesiano sullrsquoautoritagrave mosaica ritenendo che essa sia superata nel cristianesimo almeno nella lettura offertane da Hobbes A me pare che il rapporto tra reputazione dei predicatori ed efficacia della predicazione sulle condotte dei fedeli segnali una permanenza della dimensione carismatica e delle tensioni ad essa connesse

95 Lev 750 e 740 (388 e 384) martell (2007 69-70) mostra come il nesso autoritagraveautorizzazione operante nella sfera religiosa dipenda strutturalmente dal consenso

96 DC xii 1197 Lev 800 (413-414) Sul modo in cui Hobbes minimizza lrsquoimportanza della scomunica nella

chiesa precedente la conversione di Costantino riducendola a una forma di correzione delle manners piuttosto che delle opinioni e sulla conferma che questa minimizzazione egrave tesa a fornire al carattere pacifico non coercitivo e politicamente supino della religione vedi Collins 2013 12-13 Sommerville 1992 127-134 analizza invece il problema dal punto di vista del gioco di prossimitagrave e distanze che legava Hobbes ad anglicanesimo ed erastianesimo

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 447

mondo a venireraquo 98 laquoChi insegna la dottrina cristianaraquo perciograve laquopuograve abbando-nare quei discepoli che ostinatamente continuano a condurre unrsquoesistenza non cristiana ma non puograve dire che essi gli fanno torto percheacute non sono obbligati a obbedirgliraquo 99 per questa ragione la correzione dei costumi promossa dalla sco-munica non puograve essere attuata attraverso la violenza repressiva caratteristica di una punizione legale che in ogni caso potrebbe investire lrsquoesterioritagrave delle azioni ma non lrsquointerioritagrave delle disposizioni poicheacute gli apostoli non avevano in realtagrave nessun potere di ritenere i peccati ai credenti o di condannarli alla dannazio-ne la scomunica del fedele consisteva nella decisione di laquocessare di ammonirlo lasciarlo solo rinunciare alla disputa con lui in quanto deve convincersi da seacuteraquo nella determinazione del maestro ad laquoabbandonare il discepolo [che] ostinata-mente trascura la pratica delle sue regoleraquo e continua laquoa condurre unrsquoesisten-za non cristianaraquo e nellrsquoinvito ai fedeli ad laquoallontanarsi dalla compagnia dello scomunicatoraquo a fuggirlo laquocome pericoloso per contagio e ancora peggiore del paganoraquo 100 Su questo sfondo lrsquoesercizio del potere pastorale di correzione e il problema del riconoscimento appaiono uniti da un doppio nodo Il primo egrave quello tra lrsquoefficacia della scomunica e la vergogna Lrsquoemarginazione del fedele e la sua considerazione laquoalla stregua di un paganoraquo potevano infatti promuo-verne lrsquolaquointegritagrave della vitaraquo e dei costumi solo nella misura in cui laquoper un vero cristianoraquo rappresentavano laquouna grande ignominiaraquo lrsquoinflizione di un disonore sufficiente a spingerlo a ravvedersi 101 Si evitava la compagnia dello scomunicato laquoaffincheacute si vergogn[asse]raquo ma la vergogna egrave appunto lo scoramento legato alla scoperta di laquoqualcosa di disonorevoleraquo come un difetto e presuppone lrsquolaquoamo-re per una buona reputazioneraquo 102 Il secondo nodo egrave reso visibile dal fatto che laquonessuno poteva essere sensibileraquo allrsquoignominia dellrsquoespulsione dalla chiesa dei fedeli laquose non coloro che credevano e aspettavano che il nostro Salvatore sa-rebbe venuto di nuovo per giudicare il mondoraquo vale a dire coloro che facevano proprio lrsquounico dogma insegnato dagli apostoli e continuavano a riconoscere la loro autoritagrave di maestri e a sentirsi parte della comunitagrave da cui erano esclusi 103 La sofferenza della scomunica puograve condurre alla correzione proprio percheacute chi la subisce pur senza essere obbligato a obbedire riconosce il potere o lrsquoautoritagrave di chi gliela infligge

Il carattere ldquodemocraticordquo attribuito al potere esercitato dagli apostoli dal suo legame col riconoscimento egrave testimoniato dalle modalitagrave deliberative tramite

98 Lev 806 (416-417)99 Lev 806 (417)100 Lev 802 806 850 (414 417 437) DC xvii 26101 NSE 188-189 Lev 802 (414)102 Lev 896 e 90 (458 e 47-48) johnson Bagby (2009) ritiene che la rimozione hobbesiana del con-

cetto di vergogna vada compresa alla luce della moderna transizione da unrsquoetica aristocratica dellrsquoonore e del coraggio a unrsquoetica dellrsquointeresse razionale e della paura A mio avviso la (relativa) scarsitagrave delle occorrenze non priva questa passione di una funzione limitatamente positiva

103 Lev 800 (413) Non sono in questo senso drsquoaccordo con Lloyd (2002 138-139) secondo la qua-le per Hobbes la scomunica era del tutto priva di effetti e il clero era perciograve sprovvisto di ogni potere coercitivo o politico in primo luogo lrsquoinefficacia della scomunica sul piano della salvezza non equivale a unrsquoinefficacia politica in secondo luogo il potere politico non si lascia ridurre a quello coercitivo in terzo luogo la paura della vergogna non ha forse lo stesso impatto di quella della morte violenta ma non bisogna dimenticare che per Hobbes si puograve preferire la morte allrsquoignominia

448 FRANCESCO TOTO

le quali venivano prese le decisioni destinate a investire tutta la collettivitagrave Si pensi alla scelta dei pastori A imitazione di mosegrave che indicograve i laquododici principi delle tribugrave per governare sotto la sua autoritagraveraquo i dodici apostoli furono scelti direttamente da Gesugrave riattualizzando con ciograve lrsquoantica cerimonia di imposizione delle mani attraverso la quale presso gli Ebrei laquoera designata e resa certa la per-sona [] alla quale ci si riferiva nella preghiera nella benedizione nel sacrificio nella condannaraquo 104 Anche se dopo la morte di Gesugrave laquoil potere ecclesiastico risie-deva negli Apostoli e in seguito in coloro a cui essi avevano affidato il compito di predicare il Vangeloraquo attraverso il rito dellrsquoimposizione delle mani questa tradi-zione ininterrotta non attribuisce agli apostoli il diritto di ordinare i ministri 105 La designazione di mattia il primo apostolo scelto in sostituzione di Giuda laquofu opera della congregazione e non di san pietro o degli undici che non vi con-tribuirono se non come membri dellrsquoassemblearaquo 106 laquoSebbene [paolo e Barnaba fossero stati] chiamati dallo Spirito Santoraquo inoltre fu la chiesa di Antiochia ad annunciare loro laquotale chiamata e conferire autoritagrave alla loro missioneraquo 107 Il ca-rattere democratico di questa designazione egrave segnalato in maniera relativamente chiara da Hobbes Era infatti laquolrsquoassemblea che eleggeva i propri anzianiraquo e laquogli apostoli erano solo i presidenti dellrsquoassemblearaquo coloro che laquoconvocavano insie-me il popolo per lrsquoelezioneraquo contavano i voti laquopronunciavano gli eletti e dava-no loro la benedizione che ora egrave chiamata consacrazioneraquo 108 Questa modalitagrave di scelta era legata alle consuetudini democratiche delle poleis greche in cui gli Apostoli si trovavano ad assolvere alla loro missione evangelizzatrice laquosarebbe stata una cosa strana se in una cittagrave dove forse non si era mai visto scegliere qualche magistrato altrimenti che per mezzo di unrsquoassemblea quei cittadini che diventavano cristiani avessero anche solo pensato a un modo di eleggere i loro insegnanti e le loro guide diverso da quello della pluralitagrave dei suffragiraquo 109 La connessione tra questa procedura e la questione del riconoscimento egrave segnalata da Hobbes quando afferma che i pastori o dottori erano considerati eletti laquoper autoritagrave della Chiesaraquo e nessuno poteva laquocostituire un dottore in una Chiesa se non lo permetteva la Chiesa stessaraquo ma ciograve nonostante non venivano respinti quelli laquoraccomandati dagli Apostoli per la stima di cui godevanoraquo (dove la stima puograve riferirsi sia agli apostoli che ai raccomandati) 110 Anche questa procedura ri-calca i termini della deliberazione democratica nella quale le decisioni che coin-volgono la comunitagrave spettano dallrsquoassemblea composta dalla totalitagrave dei cittadini

104 Lev 768 e 858 (398 e 441) Sul rito dellrsquoimposizione delle mani la sua funzione nella trasmissio-ne del potere ecclesiastico e le complicazioni ad essa associate sul piano teologico-politico vedi Sprin-gborg 1996 Sommerville 1992 119-123 si richiama al mutato ruolo di questo rito come segno del piugrave generale allontanamento di Hobbes dalle posizioni filo-anglicane del De cive dove il clero appariva come depositario di un potere spirituale autonomo rispetto a quello civile e linearmente trasmesso da Gesugrave agli apostoli e da questi ai loro successori

105 Lev 774 (400)106 Lev 830 (428)107 Lev 832 (429)108 Lev 836-838 (431-432) Strauss 2008 298-299 parla di quella degli apostoli come di una

leadership meramente tecnica procedurale Lrsquoinfluenza legata a stima e reputazione impedisce una simile riduzione

109 Lev 838 (432)110 DC xvii 24

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 449

ma sono al tempo stesso condizionate dalle prese di posizione dei retori favoriti dalle assemblee per via del riconoscimento di cui sono oggetto Ciograve nonostante Hobbes non afferma mai che la chiesa delle origini fosse una democrazia neacute potrebbe farlo Glielo impedisce in primo luogo il fatto che la democrazia egrave una forma di Stato mentre la chiesa delle origini non ha nulla a che spartire con la forma-Stato e in generale non laquoniente di archico o di craticoraquo 111 attribuire alla chiesa la pretesa a un potere analogo a quello statuale significherebbe ridurla al rango di una fazione sediziosa di un sistema illegittimo che mette a repentaglio lrsquounitagrave e la pace dello Stato 112 Glielo impedisce inoltre la considerazione della democrazia come la forma di governo piugrave vicina alla bellicositagrave dello stato di natura incompatibile con lrsquoarmonia che sembra regnare allrsquointerno delle prime comunitagrave cristiane proprio la decisione teorica di non considerare la chiesa pre-cedente la conversione di Costantino come unrsquoorganizzazione statuale e dun-que come una democrazia nel senso da lui stesso definito costringe Hobbes a pensare sia pure marginalmente unrsquoinnominata democrazia radicale capace di dare concretamente corpo al sogno di una societagrave senza autoritagrave e di una pace senza soggezione nella quale le decisioni prese dalla comunitagrave e orientate dai sui pastori riconosciuti non vincolano nessuno e la cooperazione mediata dal ricono-scimento si libera non da ogni potere e da ogni autoritagrave percheacute quella pastorale egrave pur sempre una forma di potere e di autoritagrave ma da ogni coercizione giuridica Con questa constatazione dobbiamo perograve avviarci ormai alle conclusioni

Conclusioni

Lrsquoesigenza di una ricostruzione genealogica spinge Hobbes a rintracciare sin nelle prime comunitagrave cristiane i germi della futura corruzione della chiesa di Roma Talora arriva fino ad assumere Gesugrave come modello della sovranitagrave e le sue parole come prototipo del comando si pensi ai luoghi in cui Gesugrave laquocome re degli Ebreiraquo ordina di portagli unrsquoasina e un puledro e i discepoli sono laquoac-quiescenti alla volontagrave del Signoreraquo offrendo al comando unrsquoobbedienza incon-dizionata che non chiede altra ragione al di fuori della laquovolontagrave del loro mae-stroraquo 113 Si pensi perograve anche ai contesti nei quali la scomunica viene descritta come unrsquolaquoignominiaraquo richiamando un concetto precedentemente definito come lrsquoinflizione laquoper ordine di un uomoraquo o di unrsquoassemblea laquodi qualcosa che egrave male in quanto reso disonorevole dallo Stato o la privazione di qualcosrsquoaltro che egrave bene in quanto inteso come onorevole ancora dallo Statoraquo e nei quali la chiesa sembra dunque usurpare il diritto statuale di comando e amministrazione delle pene 114 Si pensi inoltre al fatto che il laquosupremo potere di insegnareraquo egrave uno dei diritti essenziali della sovranitagrave predicando nei luoghi in cui laquoil cristianesimo era vietato dalle leggi civiliraquo e laquoil potere civile perseguitava [] la Chiesaraquo perograve apostoli e pastori usurpavano di fatto questo diritto comportandosi in modo

111 Lev 904 (461)112 Sul legame tra sistema illegittimo e sedizione vedi Toto 2018b113 Lev 318 e 404 (172 e 214) Sulle tensioni connesse allrsquoarticolazione tra concezione ebraica e

cristiana tra dimensione politica e soteriologica vedi Kraynak 1992114 Lev 488-490 (257-258)

450 FRANCESCO TOTO

non meno criminale di un uomo che venisse laquoqui dalle Indieraquo e che laquoassolu-tamente persuaso della veritagrave di ciograve che insegnaraquo cercasse di laquopersuade[re] gli abitanti di qui ad accettare una nuova religione o [di] insegna[re] loro qualcosa che porta alla disobbedienza delle leggi di questo paeseraquo 115 Si pensi infine alla laquovanitagraveraquo che un pastore come diotrefe laquotraeva dal primeggiareraquo e che lo spinse ad espellere dalla chiesa laquoquelli che lo stesso Giovanni riteneva idonei a essere accolti in essaraquo testimoniando cosigrave non solo della litigiositagrave che affliggeva persi-no il cristianesimo delle origini ma anche della rapiditagrave con la quale laquovanagloria e ambizione erano riuscite a insinuarsi nella chiesa di Cristoraquo 116

Nonostante lrsquoesigenza genealogica spinga talvolta Hobbes a rinunciare alla coerenza della strategia argomentativa in favore di vantaggi di ordine ldquotatticordquo mi sembra evidente che il cristianesimo delle origini assume nel suo discorso un valore esemplare e che proprio in questa esemplaritagrave piuttosto che nella deco-struzione genealogica si annida la principale tensione del discorso teologico-po-litico hobbesiano La vita in comune dei primi cristiani la capacitagrave dalla fede nel regno di conciliare interesse e moralitagrave e di garantire cosigrave una pace indipendente dal potere statuale la forza con la quale la caritagrave e il sacrificio di seacute si affermano come segni di potere e ottengono un riconoscimento che incrementa a sua volta il potere orientando la lotta per il riconoscimento a finalitagrave morali e veicolando forme democratiche di auto-organizzazione della vita comunitaria tutti questi elementi sembrano contraddire gli assunti di base della teoria hobbesiana secon-do la quale gli uomini sono naturalmente in competizione per lrsquoaccesso a beni che non possono essere goduti in comune inevitabilmente coinvolti dallrsquoansia verso il futuro e dalla loro brama di potere e di gloria in una lotta senza quartiere che puograve essere superata dal solo intervento repressivo dello Stato A differenza delle religioni coltivate come strumenti della laquopolitica umanaraquo il cristianesimo non nasce da chi detiene il potere o cerca di ottenerlo o rafforzarlo ma da chi ne egrave privo e a un certo livello nemmeno lo cerca Contro unrsquoantropologia che pre-suppone un uomo naturalmente incline alla contesa alla diffidenza e alla vanitagrave il cristianesimo delle origini realizza una comunitagrave fondata su una fiducia senza patti nellrsquoamore e nella caritagrave dellrsquoaltro che sostituisce lrsquoumiltagrave allrsquoorgoglio la determinazione a servire alla sete di dominio la pazienza degli ultimi al desiderio di primeggiare Si tratta di una comunitagrave che puograve essere detta ldquoimpoliticardquo nel senso in cui per Hobbes non sono politiche le associazioni spontanee di animali come le api e le formiche indipendenti allrsquoartificio giuridico del patto dellrsquoauto-rizzazione e della rappresentanza con la precisazione perograve che la societagrave di questi animali egrave resa naturale da una convergenza automatica tra interesse particolare e interesse generale e dallrsquoassenza di un linguaggio articolato mentre la comunitagrave cristiana egrave lrsquoesito di una scelta etica dellrsquoeducazione che la rende possibile del mito salvifico che la supporta della comunicazione linguistica di questo mito Si tratta perograve di una comunitagrave che trova proprio in questa sua impoliticitagrave il suo

115 Lev 850 798 454-456 (437 413 241) A partire dalla definizione hobbesiana della super-stizione come credenza religiosa non autorizzata dallo Stato e dal divieto di cui il cristianesimo delle origini era oggetto Wright (2006 29) si domanda se per Hobbes il cristianesimo nasca o no come superstizione

116 Lev 802 (415)

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 451

significato propriamente politico nel senso in cui possono essere dette politiche lrsquoamicizia consolidata dallrsquoeconomia del dono e una coordinazione non gerar-chica dei poteri individuali mediata dal riconoscimento basata sul consenso ma aliena dalla forma giuridica e repressiva della sua organizzazione radicalmente democratica proprio in quanto estranea alla coercizione e al comando che ca-ratterizzano la democrazia in quanto forma di governo Il sogno di una laquosocietagrave [] senza potestagrave comuneraquo che essa incarna mostra cosigrave di costituire il cuore pulsante del discorso teologico-politico hobbesiano unrsquoutopia che non puograve fare a meno di essere affermata al fine di decostruire le pretese politiche della chiesa di Roma ridotta a laquoregno delle tenebreraquo ma che al tempo stesso non puograve fare a meno di essere rimossa mostrandone i germi di corruzione se si vuole evitare di concederle una consistenza capace di minare le basi di quel Leviatano che deve valere come unico dio terreno dei laquofigli dellrsquoorgoglioraquo 117

Bibliografia

DC Thomas Hobbes Elementorum philosophiaelig sectio tertia De Cive in Opera Philosophica quaelig latine scripsit omnia 5 voll studio et labore Gulielmi molesworth apud joannem Bohn Longman Brown Green et Longman Londini 1839-1845 vol II 1839 tr it De Cive Elementi filosofici sul cittadino a cura di Tito magri Roma Editori Riuniti 1992

EL Elements of Law Natural and Politic ed by F Toumlnnies Simpkin marshall amp Co London 1889 tr it a cura di Arrigo pacchi Elementi di legge naturale e politica milano Sansoni 2004

Lev Leviathan The English and the Latin Texts ed by N malcolm Oxford Oxford Up 2012 tr it Leviatano a cura di Arrigo pacchi con la collaborazione di Agostino Lupoli Roma-Bari Laterza 1989

NSE An Historical Narration Concerning Heresy and the Punishment Thereof in The English Works ed by molesworth W john Bohn Longman Brown Green and Longman London 11 voll 1839-45 vol 4 1840 tr it Narrazione storica sullrsquoeresia e la relativa pena in Scritti teologici a cura di Arrigo pacchi traduzioni di Giueppe Invernizzi e Agostino Lupoli FrancoAngeli milano 1988 185-204

Bagby L m j (2009) Thomas Hobbes Turning Point for Honor Lahnam Lexington Books

Barnouw j (1988) Persuasion in Hobbesrsquos Leviathan laquoHobbes Studiesraquo 1 3-25Beiner R (2011) Civil Religion A Dialogue in the History of Political Philosophy Cam-

bridge Cambridge UpBobbio N (1989) Thomas Hobbes Torino EinaudiBorrelli G (2009) Il lato oscuro del lsquoLeviathanrsquo Hobbes contro Machiavelli Napoli

CronopioBrantl B (2017) Political Stability for Passionate Machines Hobbes on Manners and Po-

litical Education in Vujeva d Ribarević L (eds) Europe and the Heritage of Moder-nity zagreb Tisak 143-164

Chadwick A (2018) Hobbes on the Motives of Martyrs in van Apeldoorn L doug-lass R (eds) Hobbes on Politics and Religion Oxford Oxford Up

117 Lev 496 (261)

452 FRANCESCO TOTO

Collins j R (2005) The Allegiance of Thomas Hobbes Oxford Oxford Upmdash (2013) Thomas Hobbes Heresy and the Theological Project of Leviathan laquoHobbes

Studiesraquo 26 6-33Curley E (2004) The Covenant with God in Hobbesrsquos Leviathan in Sorell T Fois-

neau L Leviathan after 350 Years Oxford Clarendon press 199-216drsquoAndrea d (2009) Potere civile e potere ecclesiastico in Hobbes in Chiodi G m Gat-

ti R (a cura di) La filosofia politica di Hobbesi milano Franco Angeli 143-168mdash (2010) Antropologia e sociologia del conflitto nel Leviatano di Hobbes laquoLo Sguardoraquo

3 1-19de Stier m L L (1997) Hobbes on authority De Cive and Leviathan a comparison

laquoHobbes Studiesraquo 10 51-67Evrigenis I d (2014) Images of Anarchy The Rhetoric of Science in Hobbesrsquos State of

Nature Cambridge Cambridge UpFabbri E (2009) Roberto Bellarmino e Thomas Hobbes Teologie politiche a confronto

Roma Aracne 2009Flathman R (1992) Willful Liberalism Voluntarism and Individuality in Political Theory

and Practice Ithaca Cornell Upmdash (2002) Thomas Hobbes Skepticism Individuality and Chastened Politics Oxford

Rowman amp LittlefieldFoisneau L (2016) Hobbes La vie inquiegravete paris GallimardGert B (1967) Hobbes and Psychological Egoism laquojournal of the History of Ideasraquo 28

4 503-520Harvey m (2002) A Defense of Hobbesrsquos lsquoJust Manrsquo laquoHobbes Studiesraquo 15 68-86Holmes S (1995) Passions and Constraint On the Theory of Liberal Democracy Chi-

cago The University of Chicago pressHoye j m (2017) Obligation and Sovereign Virtue in Hobbesrsquos Leviathan laquoThe Review

of politicsraquo 79 1 23-47Hull G (2002) lsquoAgainst this Empusarsquo Hobbesrsquos Leviathan and the Book of job laquoBritish

journal for the History of philosophyraquo 10 1 3-29mdash (2015) Building Better Citizens Hobbes against the Ontological Illusion laquoEpocheacute A

journal for the History of philosophyraquo 20 1 105-129Izzo F (2005) Forme della modernitagrave Antropologia politica e teologia in T Hobbes

Roma-Bari Laterzajaede m (2017) Forgiveness and reconciliation in Hobbesrsquos natural law theory laquoHistory

of European Ideasraquo 43 8 831-842johnston d (1989) Hobbesrsquos Mortalism in laquoHistory of political Thoughtraquo 10 4 647-663Kraynak R p (1992) The Idea of the Messiah in the Theology of Thomas Hobbes laquojewish

political Studies Reviewraquo 4 2 115-137Lazzeri Ch (1998) Droit pouvoir et liberteacute Spinoza critique de Hobbes paris pUFLessay F (2007) Hobbesrsquos Covenant Theology and its Political Implications in Spring-

borg p (ed) The Cambridge Companion to Hobbesrsquos Leviathan Cambridge Cam-bridge Up 243-270

mdash (2018) Tolerance as a Dimension of Hobbesrsquos Absolutism van Apeldoorn L doug-lass R (eds) Hobbes on Politics and Religion Oxford Oxford Up 63-78

Lloyd S A (2003) Ideals as Interests in Hobbesrsquos Leviathan The Power of Mind over Matter Cambridge Cambridge Up

mdash (2009) Morality in the Philosophy of Thomas Hobbes Cases in the Law of Nature Cambridge Cambridge Up

mdash (2018) Hobbes on the Duty not to Act on Conscience in van Apeldoorn L doug-lass R (eds) Hobbes on Politics and Religion cit 256-272

Lund W (1992) Hobbes on Opinion Private Judgment and Civil War laquoHistory of politi-cal Thoughtraquo 13 1 51-72

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 453

Lupoli A (2016) Hobbes and Religion without Theology in martinich A p Hoeks-tra K (eds) The Oxford Handbook of Hobbes Oxford Oxford Up 451-478

magri T (1982) Saggio su Thomas Hobbes Gli elementi della politica milano Il Sag-giatore

may L (1980) Hobbesrsquos contract theory laquojournal of the History of philosophyraquo 18 2 195-207

manenschijn G (1997) lsquoJesus Is the Christrsquo The Political Theology of Leviathan laquoThe journal of Religious Ethicsraquo 25 1 35-64

martinich A p The Interpretation of Covenants in Leviathan in Sorrell T Foisneau L (eds) Leviathan after 350 Years cit 17-240

mdash (2007) The Bible and protestantism in Leviathan in Springborg p (ed) The Cam-bridge Companion to Hobbesrsquos Leviathan cit 375-391

mdash (2009) Interpreting the Religion of Thomas Hobbes An Exchange Hobbesrsquos Erastia-nism and Interpretation laquojournal of the History of Ideasraquo 70 1 143-163

matheron A (2011) Eacutetudes sur Spinoza et les philosophies de lrsquoacircge classique Lyon ENS Eacuteditions

milanese A (2017) Les mœurs selon Hobbes in Toto F Simonetta L Bottini G (eds) Entre nature et histoire Mœurs et coutumes dans la philosophie moderne paris Classiques Garnier 109-138

miner R C (2001) Is Hobbes a Theorist of the Virtues laquoInternational philosophical Quarterlyraquo 41 3 269-284

Ojakangas m (2013) Thomas Hobbes and Jean-Jacques Rousseau on Liberty and Slavery of Conscience in the Context of Christian Political Theology laquoRedescriptions political Thought Conceptual History and Feminist Theoryraquo 16 1 106-124

Owen j j (2005) The Tolerant Leviathan Hobbes and the Paradox of Liberalism laquopo-lityraquo 37 1 130-148

pabel H m (1993) lsquoGive to Caesar that which is Caesarrsquosrsquo Hobbesrsquos Strategy in the Sec-ond Half of Leviathan laquojournal of Church and Stateraquo 35 335-350

pacchi A (1987) Hobbes and the Passions laquoTopoiraquo 6 2 111-119paganini G (2003) Hobbes Valla and the Trinity laquoBritish journal for the History of

philosophyraquo 11 2 183-218Rhodes R (2002) Obligation and Assent in Hobbesrsquos Moral Philosophy laquoHobbes Stud-

iesraquo 15 1 45-67Sahlins m (1981) Stone Age Economics London Tavistock publicationsSherlock R (1982) The Theology of Leviathan Hobbes on Religion laquoInterpretationraquo

10 43-60Smith T d (2003) On the Fourth Law of Nature laquoHobbes Studies 16 84-94Sommerville j p (1992) Thomas Hobbes Political Ideas in Historical Context Basing-

stoke macmillanmdash (2004) Hobbes and independency laquoRivista di Storia della Filosofiaraquo 59 155-173Sorell Hobbesrsquos Moral Philosophy in Springborg p (ed) The Cambridge Companion to

Hobbesrsquos Leviathan cit 109-152Springborg p (1996) Hobbes on Religion in Cambridge Companion to Hobbes Cam-

bridge Cambridge Up 346-380State S A (1991) Thomas Hobbes and the Debate over Natural Law and Religion Lon-

don RoutledgeStauffer L (2010) lsquoOf Religionrsquo in Hobbesrsquos Leviathan laquoThe journal of politicsraquo 72 3

868-879Strauss L (1977) Hobbesrsquo politische Wissenschaft in ihrer Genesis in Id Gesammelte

Schriften Band III metzler Stuttgart 2008 tr it Che cosrsquoegrave la filosofia politica Scritti su Hobbes e altri saggi Urbino Argalia

454 FRANCESCO TOTO

mdash (2008) Die Religionskritik des Hobbes Ein Beitrag zum Verstaumlndnis der Aufklaumlrung in Id Gesammelte Schriften Band III metzler Stuttgart

Tarlton C d (1996) lsquoThe Word for the Deedrsquo Hobbesrsquos Two Versions of Leviathan laquoNew Literary Historyraquo 27 4 785-802

Terrel j (1994) Hobbes mateacuterialisme et politique paris Vrinmdash (2013) Thomas Hobbes philosopher par temps de crises paris pUFToto F (2018a) Hobbes e lrsquoamicizia antropologia morale e politica laquoGiornale Critico di

Storia della Filosofiaraquo 3mdash (2018b) Fazioni e sedizioni Aspetti della teoria hobbesiana dei sistemi laquoStudi Filoso-

ficiraquo 2018Tuck R (2011) The Civil Religion of Thomas Hobbes laquoIdeas in Contextraquo 24 1 120-138mdash (2016) Hobbes Conscience and Christianity in The Oxford Handbook of Hobbes

martinich A p Hoekstra K (eds) New york Oxford University press 481-500Van mill d (2001) Liberty Rationality And agency in Hobbesrsquos Leviathan New york

SUNyVaughan G m (1999) Hobbesrsquos Contempt for Opinions Manipulation and the Challenge

for Mass Democracies laquoCritical Reviewraquo 13 1-2 55-71mdash (2008) Magnanimity and Statesmanship Replacing Virtue with Science in Hollo-

way C (ed) Magnanimity and Statesmanship Lahnam Lexington 67-82Waldron j (2008) Hobbes on Public Worship laquoNomosraquo 48 31-53Warrender H The Political Philosophy of Hobbes Oxford Oxford Up 1957Weber d (2008) Hobbes et lrsquohistoire du salut Ce que le Christ fait agrave Leacuteviathan paris

pUpSWhelan F G (1981) Language and its Abuses in Hobbesrsquo Political Philosophy laquoAmeri-

can political Science Reviewraquo 75 1 59-75Wright G (2006) Religion Politics and Thomas Hobbes dordrecht Springer

Page 2: Annali IX - OpenEdition

TEORIA POLITICA

NUOVA SERIE

ANNALI IX

Marcial Pons

MADRID | BARCELONA | BUENOS AIRES | SAtildeO PAULO

2019

Teoria politica estaacute recogida e indexada en Dialnet International Bibliography y Ulrichs

Quedan rigurosamente prohibidas sin la autorizacioacuten escrita de los titulares del laquoCopyrightraquo bajo las sanciones establecidas en las leyes la reproduccioacuten total o parcial de esta obra por cual-quier medio o procedimiento comprendidos la reprografiacutea y el tratamiento informaacutetico y la distribucioacuten de ejemplares de ella mediante alquiler o preacutestamo puacuteblicos

copy Los autorescopy mARCIAL pONS

EdICIONES jURiacutedICAS y SOCIALES S ASan Sotero 6 - 28037 mAdRId (91) 304 33 03wwwmarcialponses

ISSN 0394-1248

depoacutesito legal m-25729-2011

disentildeo de la cubierta n estudio graacutefico

Fotocomposicioacuten Josur TraTamienTo de TexTos S L

Impresioacuten Eleceacute indusTria Graacutefica S Lpoliacutegono El Nogal - Riacuteo Tieacutetar 24 - 28110 Algete (madrid)mAdRId 2019

Editor

michelangelo Bovero

Editorial board

Managing editor massimo CuonoItalian Fabrizio Cattaneo Lucilla G moliterno jacopo RosatelliSpanish paulina Barrera Guadalupe SalmoraacutenEnglish Aaron ThomasFrench Ahmed BendellaPortuguese marcelo de Azevedo Granato

Scientific board

matilde Adduci Fabio Armao Eacutetienne Balibar mauro Barberis Seyla Benhabib Samantha Besson mark Bevir Remo Bodei Luigi Bonanate

Bruno Bongiovanni Elia Bosco Geoffrey Brennan mario Caciagli Anna Caffarena Giorgio Carnevali Emilios Christodoulidis paolo Comanducci Lorenzo Cordova Vianello Alastair davidson Guilherme drsquoOliveira martins

Boaventura de Sousa Santos donatella della porta mario dogliani david Estlund Luigi Ferrajoli jordi Ferrer Beltraacuten Andreas Foslashllesdal

Nancy Fraser Roberto Gargarella Ernesto Garzoacuten Valdeacutes Andrea Greppi Riccardo Guastini Stephen Holmes Otto Kallscheuer Celso Lafer

Eerik Lagerspetz Francisco j Laporta mario G Losano massimo Luciani Bernard manin Giacomo marramao joseacute Luis martiacute maacutermol

Alfio mastropaolo piero meaglia Eric millard patricia mindus joseacute juan moreso mateos Virgilio mura Aacutelvaro Nuacutentildeez Vaquero

Lorenzo Ornaghi Henning Ottmann Gianfranco pasquino Valentina pazeacute Giuliano pontara pier paolo portinaro Geminello preterossi marco Revelli

Franca Roncarolo pierre Rosanvallon michel Rosenfeld Alfonso Ruiz miguel Luis Salazar Carrioacuten pedro Salazar Ugarte Tercio Sampaio Ferraz jr

michel Troper Francesco Tuccari Fernando Vallespiacuten Ontildea Rodolfo Vaacutezquez Salvatore Veca mario Vegetti patrik Vesan Ermanno Vitale michael Walzer

Albert Weale Corina yturbe

wwwteoriapoliticacom

Indice

pagIn questo numero Nei prossimi numeri Invito a contribuire 9This Issue Next Issue Call for Papers 19

MalgovernoBad Government

Geminello preterossi Senza freni La de-costituzionalizzazione neoliberale 31Roberto Schiattarella Il potere del denaro Oligarchie nellrsquoetagrave globale 57Giovanni Giorgini Tirannie antiche e moderne 75mario Tesini Montesquieu e Khomeini Una forma contemporanea del laquodispotismo orientaleraquo 95pier paolo portinaro Dittature Il potere feroce 119massimo Luciani Bonapartismo oggi 139dimitri drsquoAndrea Tra parlamentarismo e plebiscitarismo La democrazia della de-cisione in Max Weber 169Lucilla G moliterno Demagoghi democratici Un eterno ritorno 193Nadia Urbinati On Trumpism or the End of American Exceptionalism 209Giuseppe Tosi A crise do liberalismo poliacutetico e a ascensatildeo do liberalismo econocircmico e do populismo autoritaacuterio O caso do Brasil 227Remo Bodei Un malgoverno dellrsquoaltro mondo Corruzione aviditagrave e violenza allrsquoo-rigine dellrsquoAmerica latina 251

Pensieri eguali e disegualiEqual and Unequal Thought

Valentina pazeacute La diseguaglianza degli antichi e dei moderni Da Aristotele ai nuo-vi meteci 265massimo Cuono Le diseguaglianze di Rousseau Dal grand monde al mondo globale 283Ermanno Vitale Eguaglianza e egualitarismo oggi (da Bobbio a Babeuf e ritorno) 301Gianfranco Ragona Il grande laquolivellatoreraquo Eguaglianza e diseguaglianza in Marx centocinquantrsquoanni dopo 317Agustiacuten joseacute meneacutendez La forja de la igualdad 329

SaggiEssays

maria Vittoria Ballestrero Reddito senza lavoro lavoro senza reddito 359Luigi Bonanate Argomenti internazionalistici contro il nazionalismo 383Luigi Ferrajoli I crimini di sistema e il futuro dellrsquoordine internazionale 401mauro Farnesi Camellone Libertagrave necessitagrave e legge Il problema teologico-politico nella polemica tra Hobbes e Bramhall 413Francesco Toto Gesugrave e gli Apostoli nel Leviatano Il cristianesimo delle origini tra etica e politica 429

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI VIII2019 7

In questo numero Nei prossimi numeri Invito a contribuire

In questo numero

Il presente volume di Teoria politica si articola in tre sezioni

La prima sezione egrave dedicata al tema Malgoverno oggetto dellrsquolaquoinvito a con-tribuireraquo lanciato da Teoria politica in apertura del volume VIII2018 Gran par-te degli articoli compresi in questa sezione traggono origine dai testi presentati come relazioni allrsquoOttavo seminario di Teoria politica svoltosi a Torino nei giorni 25 e 26 ottobre 2018

Nel saggio iniziale Geminello preterossi prende in considerazione lo scena-rio piugrave ampio della globalizzazione neoliberale che tende ad erodere lo stato costituzionale di diritto e con esso il principio classico del buongoverno come governo delle leggi Questo viene soverchiato e soppiantato in vari modi da for-me esplicite o mascherate di potere laquopersonaleraquo il potere arbitrario dellrsquouomo sullrsquouomo Una delle piugrave profonde radici del malgoverno risiede oggi nellrsquoar-bitrio dei poteri privati e nella loro prevaricazione o colonizzazione dei poteri pubblici Il medesimo scenario viene riconsiderato da Roberto Schiattarella nel secondo contributo che focalizza lrsquoattenzione sulle variazioni della distribuzione del potere nella societagrave queste vengono ricondotte alle differenti concezioni dei rapporti tra politica ed economia che si sono imposte nel passaggio dallrsquoepoca del New deal alla nostra Quando la politica ha delegato al mercato (finanziario) il compito di stabilire le regole della convivenza ne egrave conseguito il progressivo svuotamento della democrazia insieme alla crescita delle diseguaglianze e allrsquoap-profondimento dellrsquoingiustizia sociale

dopo questa coppia di contributi dedicati alle forme prevalenti di malgoverno politico ed economico nel modo contemporaneo i tre saggi successivi riprendo-no e ricostruiscono le tre categorie paradigmatiche del malgoverno elaborate fin dalle origini classiche della cultura occidentale Lrsquoarticolo di Giovanni Giorgini egrave dedicato al concetto di tirannide di cui rintraccia la genesi e le declinazioni nella cultura greca noncheacute la riemersione lungo la storia del pensiero come emblema del male politico soffermandosi in particolare sugli usi della nozione presenti nelle opere di machiavelli e di Tocqueville Il saggio di mario Tesini dedicato alla cate-goria di dispotismo inizia col ricostruire lrsquointerpretazione che ne dagrave montesquieu prosegue con lrsquoesame delle metamorfosi della nozione nel pensiero del Novecento e richiama lrsquoattenzione sulla feconditagrave e pertinenza della figura montesquieuviana del laquodispotismo teocraticoraquo in particolare per inquadrare lrsquoanalisi del regime ira-niano contemporaneo Il contributo di pier paolo portinaro ripercorre le linee del-la riflessione teorica sulla dittatura che attraversa lrsquointero arco del pensiero politico a partire dallo studio delle magistrature antiche per giungere alla dicotomia sch-mittiana tra dittatura commissaria e dittatura sovrana e concludersi con la rinno-vata fortuna della categoria nel tempo della crisi della democrazia costituzionale

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 9-17

10 m B

I tre saggi seguenti portano lrsquoattenzione sulla famiglia delle figure innovative e controverse che sono state plasmate dal pensiero politico dei secoli piugrave recenti non senza prendere ispirazione e attingere esempi dai secoli piugrave antichi il cesari-smo il bonapartismo il potere carismatico massimo Luciani si dedica a fissare i connotati delle categorie di cesarismo e di bonapartismo classificando questrsquoul-timo come una specie del genere indicato con il nome del primo rispetto al quale la specie bonapartista egrave identificata da caratteri aggiuntivi legati alla modernitagrave politica e chiarendo di entrambe le differenze essenziali con le categorie classi-che o neoclassiche di tirannide dispotismo dittatura e conclude la riflessione rintracciando nel nostro tempo condizioni e segnali favorevoli a nuove avventure cesariste o bonapartiste dimitri drsquoAndrea prende in esame il pensiero di max Weber lrsquoinventore della categoria di potere carismatico ma focalizza lrsquoanalisi sulla concezione weberiana della democrazia di cui difende la sostanziale conti-nuitagrave nei riferimenti di valore non intaccata mdashsecondo drsquoAndreamdash dalla svolta plebiscitaria qui interpretata come una laquoaccentuazioneraquo dellrsquoimmediatezza della relazione tra governanti e governati funzionale a una laquodemocrazia della decisio-neraquo Lucilla moliterno ricostruisce la figura del demagogo variante esemplare mdashinsieme a quelle del condottiero e del profetamdash del potere carismatico webe-riano identificata dallrsquoautrice con i caratteri costanti attraverso cui il pensiero politico drsquoogni tempo ha riconosciuto il suo laquoeterno ritornoraquo in tutti i regimi fon-dati sullrsquoappello al popolo le strategie comunicative le tecniche di persuasione o (meglio) di seduzione e di corruzione del popolo e infine lo scopo di istituire una laquotirannide democraticaraquo

Gli ultimi tre saggi di questa prima sezione alimentano lrsquointeresse per tre casi di studio particolarmente rilevanti e vistosi quasi proponendosi come le tessere di partenza di un mosaico la cui composizione potrebbe essere lrsquoobiettivo di una ricerca collettiva caldeggiata da Teoria politica un atlante geografico e storico del malgoverno Lrsquoarticolo di Nadia Urbinati mdashredatto in risposta al no-stro specifico invito a contribuiremdash costruisce la figura del laquotrumpismoraquo come modello esemplare del populismo al potere di cui prende in esame la retorica lrsquoideologia gli scopi e i risultati conseguiti e indica nella laquodemocrazia populistaraquo una nuova forma di governo rappresentativo fondato sulla relazione im-mediata tra il leader e il laquopopolo rettoraquo o laquobuonoraquo e sullrsquoautoritagrave suprema dellrsquoaudience Giuseppe Tosi mdashanchrsquoegli rispondendo al nostro invitomdash illustra e analizza il caso del Brasile nei suoi sviluppi politici piugrave recenti presentandolo come esito estremo di una dinamica globalmente diffusa in cui lrsquoaffermazione del neoli-beralismo mdashqui interpretata come sopraffazione del liberalismo economico sul liberalismo politicomdash culmina nellrsquoavvento di quello che lrsquoautore chiama laquopo-pulismo autoritarioraquo Chiude la sezione il saggio di Remo Bodei che prende in esame la natura e i caratteri della forma estrema di malgoverno instaurata dai conquistadores nel Nuovo mondo e poi tornata a riproporsi in varie forme e con alterne vicende nella storia politica dellrsquoAmerica latina come se si trattasse di un destino inemendabile di violenza corruzione e oppressione

La seconda sezione ha per titolo unrsquoespressione laquologicamente stranaraquo (logical-ly odd) Pensieri eguali e diseguali quasi a metagrave tra unrsquoellissi e un anacoluto che vuol alludere alla peculiare natura di questo grande tema ricorrente del pensiero

IN QUESTO NUmERO NEI pROSSImI NUmERI INVITO A CONTRIBUIRE 11

politico alla forma dilemmatica di opposizione e tensione indisgiungibile in cui sempre si ripresenta e alla insuperabile difficoltagrave di pensarlo Era il titolo della giornata di studio organizzata a Brescia dallrsquoArifs (Associazione per la ricerca e lrsquoinsegnamento di filosofia e storia) il 4 novembre 2017 Teoria politica pubblica qui i testi riveduti e corretti delle relazioni presentate in quellrsquooccasione con lrsquoaggiunta di un contributo del tutto nuovo Nel primo saggio Valentina pazeacute prende in esame le tre specie principali in cui si presenta e i modi in cui viene giustificata la diseguaglianza nel mondo antico distinte in base alla natura del soggetto svantaggiato in ciascuna di esse la donna lo schiavo e il meteco (lo stra-niero residente) rispetto allrsquounico soggetto privilegiato il cittadino (che egrave tale in quanto) maschio libero e autoctono e considera che il principio di eguaglianza affermatosi nel mondo moderno non egrave ancora riuscito ad erodere la terza spe-cie di discriminazione Il secondo contributo di massimo Cuono egrave dedicato al pensiero del primo grande filosofo egualitario jean-jacques Rousseau nel quale lrsquoautore individua e analizza le relazioni complesse sfuggenti controverse tra due dicotomie fondamentali quella che oppone (diverse forme di) eguaglianza e diseguaglianza e quella che separa natura e artificio rintracciando echi e riflessi ma anche perversi rovesciamenti di questo intreccio di relazioni concettuali nel pensiero ideologico neoliberale Nel terzo saggio Ermanno Vitale prendendo le mosse dalla tipologia dellrsquoeguaglianza delineata da Norberto Bobbio ripropone meritoriamente allrsquoattenzione degli studiosi il pensiero del piugrave radicale partigia-no dellrsquoegualitarismo Gracchus Babeuf ne mette in evidenza il genuino valore teorico e lo strenuo vigore morale ma rintraccia anche le inesorabili cadute di-stopiche del suo disegno pur frontalmente opposto alla laquodistopia realizzataraquo del neoliberalismo attuale rispetto alla quale anche il piugrave moderato egualitarismo bobbiano appare a Vitale un ideale ineffettivo e inefficace Lrsquoarticolo di Gianfran-co Ragona egrave dedicato a Karl marx nei cui scritti giovanili lrsquoautore ricostruisce le prime formulazioni piugrave propriamente politiche dellrsquointeresse verso i temi della diseguaglianza e dellrsquoegualgianza per poi passare ad esaminare la declinazione che assume questa problematica nellrsquoopera matura e specificamente nel Capitale dove allrsquoopposizione tra eguaglianza politica e diseguaglianza sociale indicata nella Questione ebraica si affianca e si sostituisce la scissione tra il regno laquoeguali-tarioraquo del mercato e la diseguaglianza che domina i rapporti di produzione una condizione storica dalla quale mutatis mutandis pare ancor oggi difficile imma-ginare di potersi emancipare Lrsquoultimo saggio di questa sezione egrave stato composto da Agustiacuten meneacutendez accogliendo lrsquoesplicito invito rivoltogli da Teoria politica a considerare lrsquoincidenza del problema laquoeguaglianzaraquo nel pensiero contempo-raneo lrsquoautore prende in esame specificamente la filosofia politica rinnovatasi nellrsquoultimo scorcio del xx secolo focalizzando lrsquointeresse sullrsquoeguaglianza come laquovirtugrave sovranaraquo (dworkin) nel contesto dellrsquoaffermazione dello stato democrati-co e sociale ma osserva come questa discussione teorica filo-egualitaria parados-salmente sia cresciuta (forse a dismisura) nello stesso tempo e con gli stessi ritmi in cui la diseguaglianza reale in tutti i suoi parametri ha intrapreso un opposto cammino inarrestabile favorendo il riemergere di concezioni politiche autorita-rie anche per la debolezza o lrsquoassenza di movimenti orientati sulla laquostella polareraquo dellrsquoeguaglianza ciograve nonostante le strutture costituzionali dellrsquoeguaglianza mo-strano di saper resistere e possono ancora essere difese e migliorate

12 m B

La terza sezione intitolata Saggi come di consueto di carattere miscellaneo comprende cinque contributi Il saggio di maria Vittoria Ballestrero offre un illuminante quadro concettuale per comprendere e affrontare una complessa pa-tologia sociale del nostro tempo il divorzio tra lavoro e reddito guardando per un verso al laquolavoro senza (sufficiente) redditoraquo ricostruisce il dibattito sullrsquoin-troduzione per legge di un salario minimo inderogabile considerando per lrsquoaltro verso le proposte di laquoreddito senza lavororaquo intese come forme di contrasto alla povertagrave dovuta a mancanza di lavoro discute le discipline normative variamente denominate laquoreddito di inclusioneraquo o laquoreddito di cittadinanzaraquo Lrsquoarticolo di Luigi Bonanate riconsidera nella prospettiva delle relazioni internazionali la problematica connessione mdashconcettuale e fattualemdash tra laquonazioneraquo e laquostatoraquo sottolineando come il secondo sia di per seacute legato allrsquoinstaurazione di strutture per la convivenza mentre la prima sia intimamente connessa allo sprigionarsi della conflittualitagrave e inferendone la conclusione che sia necessario su tutti i pia-ni mantenere lrsquouna separata dallrsquoaltro Il saggio di Luigi Ferrajoli richiamando vigorosamente lrsquoattenzione sulle abnormi violazioni di diritti umani provocate dallrsquoesercizio incontrollato dei poteri globali politici ed economici propone di designarle come laquocrimini di sistemaraquo e di riconoscerle come illeciti giuridici bencheacute non possano essere considerate propriamente illeciti penali e sottolinea la necessitagrave di denunciare le responsabilitagrave politiche e morali di quei soggetti che potrebbero impedire o contrastare i crimini di sistema istituendo adeguate garanzie di diritto internazionale Chiudono la sezione due contributi dedicati al pensiero di Hobbes da tempo tornato al centro dellrsquointeresse degli studiosi Lrsquoarticolo di mauro Farnesi Camellone invita a rinnovare la riflessione sulla fa-mosa controversia tra Hobbes e lrsquoarcivescovo anglicano Bramhall intorno alla libertagrave e alla tensione tra lrsquoonnipotenza divina e il libero arbitrio sottolineando la sua intrinseca rilevanza teologico-politica Lrsquoarticolo di Francesco Toto rico-struisce lrsquoatteggiamento di Hobbes verso il cristianesimo delle origini nella sua dimensione etico-politica e avanza ipotesi sul grado di compatibilitagrave della pretesa autonomia della comunitagrave cristiana con i capisaldi della teoria hobbesiana

Nei prossimi numeri

Teoria politica invita a riprendere e sviluppare la ricerca multidisciplinare su entrambi i nuclei tematici sui quali egrave articolato il presente volume il malgoverno e lrsquoantitesi tra eguaglianza e diseguaglianza del resto anche una semplice scorsa ai contributi qui compresi vale a confermare che i temi sono tra loro connes-si strettamente ogni malgoverno riposa su diseguaglianze eo genera disegua-glianze anche quando si ammanta di un qualche travestimento opposto diverse forme di diseguaglianza instaurano diverse forme di malgoverno su entrambi i paramentri classici ossia il disprezzo per lrsquointeresse pubblico e lrsquoimposizione di potere arbitrario la ricerca dellrsquoeguaglianza o meglio di differenti e incrementali eguaglianze ha guidato molti soggetti politici moderni nella battaglia contro dif-ferenti forme di malgoverno

La riflessione collettiva sul primo nucleo tematico avviata con il presente vo-lume si egrave incanalata in due direzioni complementari verso la composizione di un

IN QUESTO NUmERO NEI pROSSImI NUmERI INVITO A CONTRIBUIRE 13

dizionario e di un atlante storico-geografico del malgoverno Teoria politica invita ora a considerare il fenomeno piugrave vasto che sembra non tanto accompagnare la (ri)fioritura contemporanea di antiche e nuove forme di malgoverno mdashin senso lato di cattiva politica e in senso stretto di regimi deviati e degeneratimdash quanto offrire ad esse le condizioni ambientali migliori per svilupparsi il mutamento della forma di stato che si egrave affermata come prevalente nella modernitagrave lo stato rappresentativo (sottolineo ritengo opportuno designarla e riconoscerla come una laquoforma di statoraquo non una laquoforma di governoraquo neacute una laquoforma di regimeraquo lrsquoespressione di uso corrente laquogoverno rappresentativoraquo a me pare inappropriata e foriera di confusioni) Ha scritto Norberto Bobbio laquoCon lrsquoavvento dello Stato rappresentativo sotto forma di monarchia prima costituzionale e poi parlamen-tare in Inghilterra dopo la ldquogrande ribellionerdquo nel resto drsquoEuropa dopo la rivo-luzione francese e sotto forma di repubblica presidenziale negli Stati Uniti drsquoA-merica dopo la rivolta delle tredici colonie contro la madrepatria ha inizio una [] fase della traformazione dello Stato che dura tuttora [] Lo Stato rappre-sentativo quale si egrave venuto formando in Europa negli ultimi tre secoli egrave ancora oggi il modello ideale delle costituzioni scritte che si sono venute affermando in questi ultimi decenniraquo (Si noti bene le laquoformeraquo della laquomonarchia prima costitu-zionale e poi parlamentareraquo e della laquorepubblica presidenzialeraquo mdashnoncheacute si deve aggiungere della repubblica parlamentaremdash sono per lrsquoappunto riconoscibili e designabili come differenti forme di governo alternative possibili dellrsquounica forma di stato rappresentativo)

In estrema sintesi e scontando inevitabili ambiguitagrave e imprecisioni questo modello di stato egrave identificato dalla presenza in posizione eminente nellrsquoarchi-tettura delle istituzioni di un organo collegiale elettivo titolare della suprema funzione politica ossia del potere legislativo la cui composizione egrave determina-ta dai cittadini in quanto individui egualmente dotati del diritto di partecipare alle decisioni collettive ossia le decisioni vincolanti erga omnes specificamente mediante lrsquoesercizio del diritto di elettorato attivo e passivo e non in quanto membri di ceti o corporazioni e che pertanto si pone come organo della laquorap-presentanza politicaraquo della polis e del suo interesse generale non di ceti o corpi sociali frazionari e dei loro interessi particolari In altri termini il potere politico nel suo complesso ovvero il potere di stabilire eseguire e applicare la volontagrave pubblica in questa forma di stato divenuta quasi universalmente diffusa vie-ne suddiviso e articolato (variamente) in una pluralitagrave di organi distinti ma nel suo modello ideale quello che ha ispirato le costituzioni scritte del dopoguerra questo sistema di organi trova il proprio baricentro mdashil luogo preponderante nella determinazione delle decisioni collettivemdash nellrsquoorgano collegiale elettivo che laquorappresentaraquo la collettivitagrave come tale che agisce in suo nome percheacute la rispecchia Ebbene nei tempi piugrave recenti la forma di stato rappresentativo a poteri divisi ha subiacuteto un porsquo dovunque un processo degenerativo che ha per un verso deformato e per lrsquoaltro depotenziato lrsquoorgano della rappresentanza politi-ca per effetto combinato delle distorsioni indotte dai sistemi elettorali (e spesso invocate in nome della cosiddetta laquogovernabilitagraveraquo) e delle trasformazioni nella dinamica dellrsquoaggregazione del consenso (la cosiddetta laquocrisi dei partitiraquo che ha cause molteplici e complesse) gli organi rappresentativi i parlamenti sono in moltissimi casi divenuti progressivamente meno rappresentativi lrsquoimmagine

14 m B

mdashappunto la laquorappresentazioneraquomdash della collettivitagrave politica che essi esibiscono nella loro composizione risulta (in diverse misure) deformata per esclusione di alcuni orientamenti che non superano soglie di sbarramento e per alterazione delle proporzioni relative tra quelli che vi accedono parallelamente il baricentro del potere politico si egrave spostato in modo sempre piugrave accentuato dalle assemblee rappresentative agli organi cosiddetti esecutivi che diventano i veri organi deci-sivi in realtagrave questo processo ha origini piugrave lontane nel tempo ma nel periodo piugrave recente ha raggiunto esiti estremi in alcuni casi i parlamenti appaiono non solo depotenziati ma pressocheacute esautorati dai vertici governativi

Le patologie della rappresentanza mdashche Teoria politica invita a ricostruire e analizzare nella molteplicitagrave dei loro aspetti e nella complessitagrave delle cause e delle conseguenzemdash sono a mio giudizio da vedersi nel loro insieme come il volto istituzionale complementare e rivelatore di quel fenomeno polimorfo eppure omogeneo che molti studiosi hanno da qualche tempo preso a chiamare laquodis-intermediazioneraquo In breve lrsquoistituto stesso della rappresentanza politica non egrave altro che la forma della mediazione tra il cittadino e lo stato tra la volontagrave individuale e la volontagrave collettiva egrave il modo mdashil laquomedioraquo (il medium)mdash attra-verso cui le molte volontagrave individuali si trasformano nella volontagrave colletiva Ersquo il laquomezzoraquo (di nuovo il medium) con cui i moderni hanno provato a realizzare per gradi la democrazia ma per alcuni mdashle nuove laquoeacutelites del potereraquomdash la demo-crazia dei moderni egrave troppo esigente egrave pericolosa va addomesticata snaturando e depotenziando la rappresentanza fino a ridurla ad una apparenza di demo-crazia che riveste e traveste il potere im-mediato di unrsquoautocrazia elettiva per altri sfiduciati dal funzionamento effettivo degli istituti della rappresentanza la democrazia rappresentativa egrave impossibile egrave un adynaton anzi un inganno e bi-sogna trovare il modo (il mezzo la via) per fare a meno della mediazione rappre-sentativa cominciando con lrsquoerodere progressivamente i poteri dellrsquoorgano della rappresentanza ridurre il numero dei parlamentari abolire il divieto di manda-to imperativo decidere per referendum designare per sorteggiohellip Evocando persino nelle formule ufficiali che enunciano le attribuzioni di un ministero il fantasma roussoviano della democrazia diretta o un suo ectoplasma virtuale laquoin reteraquo e inducendo quindi a considerare i rappresentanti in quanto tali come usurpatori almeno potenziali della volontagrave del popolo sovrano e dunque della democrazia

Il fantasma di Rousseau ovviamente vuol essere un fantasma egualitario an-che nella sua riproposizione virtuale pretende di essere tale Egualitario in modo piugrave chiaro senza ambiguitagrave era il fantasma evocato da marx nel Manifesto del 1848 Il fantasma dellrsquoeguaglianza egrave sempre un fantasma laquosinistroraquo sia nel senso che si presenta ogni volta come una minaccia inquietante a turbare la tranquil-litagrave dei laquodisegualiraquo dei privilegiati sia nel senso che appare di volta in volta laquoa sinistraraquo dello schieramento politico Secondo una rappresentazione semplificata ma attendibile (almeno sino a un certo momento) nella storia moderna le cor-renti e i movimenti che hanno assunto lrsquoeguaglianza mdasho meglio di volta in volta una determinata specifica eguaglianzamdash come principio di orientamento politi-co si sono succeduti lrsquoun lrsquoaltro laquoscavalcandosi a sinistraraquo I liberali nacquero laquoa sinistraraquo battendosi per la costituzionalizzazione dei diritti individuali di libertagrave

IN QUESTO NUmERO NEI pROSSImI NUmERI INVITO A CONTRIBUIRE 15

contro i fautori dellrsquoancien reacutegime e della restaurazione ma in seguito laquoscivolaro-noraquo a destra percheacute furono laquoscavalcatiraquo a sinistra prima dai democratici che si battevano per lrsquoestensione dei diritti politici al di lagrave delle barriere censitarie poi dai socialisti che assunsero (in svariate e anche contradditorie maniere) come obiettivo politico lrsquoemancipazione economico-sociale al di lagrave di quella politica

Ricostruita cosigrave sembra che la storia moderna abbia un senso Un verso di marcia chiaro ed univoco ma non egrave andata cosigrave Soprattutto non egrave andata a finire cosigrave Questo egrave un racconto una laquogrande narrazioneraquo mdashcome si usa dire se-guendo una moda francesemdash che ha via via perso credibilitagrave Anzitutto nellrsquoul-timo secolo la storia egrave stata attraversata e devastata da ideologie movimenti e regimi radicalmente antimoderni e perciograve comunemente definiti laquoreazionariraquo negatori del principio di eguaglianza in qualsiasi modo inteso fautori dellrsquoim-posizione autoritaria e della gerarchia come solo principio (naturale) di ordine politico Sono quelle che nella semplificazione del linguaggio comune designia-mo come laquodittature di destraraquo e che collochiamo in quanto nemiche anzitutto della (egual) libertagrave degli individui in ogni aspetto laquoa destraraquo dei movimenti liberali anche dei piugrave conservatori quindi alla laquoestrema destraraquo poi ma forse dovremmo dire allo stesso tempo il cosiddetto laquosocialismo realeraquo ha dato luogo a quelle che nel linguaggio corrente si sono chiamate laquodittature di sinistraraquo che hanno fatto nascere nuove terribili diseguaglianze tra oppressori ed oppressi con ciograve scompaginando la connessione tra sinistra ed eguaglianza Nel secon-do dopoguerra con lrsquoaffermazione e la diffusione del modello della democrazia costituzionale a molti sembrograve che la storia moderna potesse riprendere un suo cammino lineare incrementale laquoverso sinistraraquo come storia dellrsquoeguaglianza Invece intorno alla metagrave degli anni rsquo70 abbiamo assistito allrsquoaprirsi di una diffusa e rovinosa crisi culturale prima ancora che politica del valore dellrsquoeguaglianza allrsquoimporsi graduale ma inarrestabile e sempre piugrave rapido dellrsquoegemonia neoli-berale e alla progressiva scomparsa della sinistra La sinistra egrave diventata un fan-tasma In un significato opposto a quello del Manifesto di marx Non piugrave come uno spauracchio minaccioso per le classi dominanti per i laquodisegualiraquo pronto a materializzarsi a prendere corpo e vita bensigrave come la parvenza residua um-bratile ed esangue lasciata da qualcuno che non crsquoegrave piugrave un lenzuolo vuoto laquoA sinistraraquo si egrave fatto un vuoto E con la sinistra egrave scomparsa lrsquoeguaglianza la ricerca dellrsquoeguaglianza lrsquoaspirazione allrsquoeguaglianza Situazione inedita e paradossale proprio nel tempo in cui sono esplose in forme e dimensioni inaudite le disegua-glianze globali quasi tutti i partiti della (ex) sinistra hanno smesso di orientare il proprio cammino sulla laquostella polareraquo dellrsquoeguaglianza (come la chiamava Bob-bio ma si veda lrsquoarticolo di meneacutendez nel presente volume)

Cosigrave laquoi disegualiraquo le eacutelites globali il famigerato laquouno per centoraquo sembra sia no riusciti ad imporre il proprio dominio quasi senza incontrare opposizioni efficaci Suscitando ondate clamorose di protesta ovviamente che hanno fatto nascere in alcuni casi movimenti di reazione politica anti-elitistica di relativo successo ma lagrave dove non si trovano vie di sfogo credibili a sinistra la protesta non puograve che riversarsi nei soli canali di destra Vecchi e nuovi Senoncheacute alcuni dei soggetti che si propongono come nuovi rivendicano a loro (ambiguo) modo identitagrave egualitarie tra questi i fautori della nuova democrazia diretta la pretesa

16 m B

e presunta democrazia digitale Qui mi limito a far osservare mdashoffrendo questo granello di lievito alla riflessione comunemdash che delle due dimensioni categoria-li dellrsquoeguaglianza lrsquoinclusivitagrave e lrsquoequivalenza questi nuovi egualitari sembrano aver acquisito la seconda (in formule semplificate laquouno vale unoraquo poi disattese nella pratica dellrsquoagire politico) ma non aver assimilato (digerito) la prima lrsquoosti-litagrave verso i migranti pare confinarli nellrsquoossimoro di un egualitarismo escludente

Teoria politica invita a rinnovare e approfondire la riflessione sulle piugrave recenti paradossali vicende del sinistro fantasma dellrsquoeguaglianza

Inviti a contribuire

1 Oltre lo stato rappresentativo

La trasformazione dei poteri e delle funzioni dei parlamenti egrave un processo multiforme che si osserva fin dalle origini dellrsquoistituzione moderna della rappre-sentanza politica piugrave recente e specificamente diverso egrave il fenomeno della ten-denziale mutazione della forma di governo parlamentare che egrave stato chiamato laquopresidenzializzazione dei parlamentarismiraquo ma ancora diverso e piugrave radicale appare il processo di mutamento di erosione e forse di avvio allrsquoestinzione della forma di stato rappresentativo come tale qualunque sia la forma di governo in cui si articola il disegno delle istituzioni nei diversi paesi La rappresentanza po-litica in seacute stessa ha forse esaurito il suo ciclo storico Ha perso la sua funzione e dunque la sua ragion drsquoessere ma quali sono le ragioni della rappresentanza Quali erano quelle addotte e rivendicate dai fautori dellrsquoinstaurazione della for-ma di stato rappresentativo nel passaggio mdashevolutivo o rivoluzionariomdash dalla rappresentanza cetuale alla rappresentanza politica Sono ragioni ancora soste-nibili O possono essere sostituite da altre ragioni E ancora rappresentanza e democrazia sono istanze compatibili compossibili La loro coniugazione isti-tuzionale egrave auspicabile O sono preferibili per ragioni di efficienza istituzioni della rappresentanza meno laquorappresentativeraquo E queste istituzioni sarebbero (sono) per ciograve stesso meno democratiche Oppure la rappresentanza implica di per seacute meno democrazia e per avere democrazia occorrerebbe fare a meno della rappresentanza Egrave divenuta possibile la democrazia senza rappresentanza In che modo con quali processi decisionali E sarebbe auspicabile O non si rive-lerebbe come tale una forma di malgoverno proprio come pensavano i grandi classici antichi

Teoria politica incoraggia contributi sui seguenti temi specifici

mdash ripensare il significato di laquorappresentanza politicaraquomdash declino della democrazia rappresentativa e della rappresentanza demo-

craticamdash i poteri e i non-poteri dei parlamenti oggimdash addomesticare i rappresentanti il vincolo di mandatomdash decidere direttamente il referendummdash evitare di eleggere il sorteggiomdash chi non egrave e chi non vuol essere rappresentato

IN QUESTO NUmERO NEI pROSSImI NUmERI INVITO A CONTRIBUIRE 17

2 La congiura dei diseguali la reazione contro i diversi

Secondo la celebre caratterizzazione di Norberto Bobbio egrave lrsquoeguaglianza la categoria che ispira la visione del mondo e il principio ideale che orienta i pro-grammi drsquoazione delle correnti e dei movimento laquodi sinistraraquo da quando si egrave affermata mdashcon i parlamenti moderni con lrsquoavvento del moderne reacutegimemdash la rappresentazione orizzontale dello spazio politico i soggetti laquodi sinistraraquo sono (di volta in volta nelle diverse e successive circostanze storiche) i promotori dellrsquoemancipazione dei subordinati il terzo stato il quarto statohellip e poi quanti altri Il loro obiettivo egrave sconfiggere privilegi per eliminare discriminazioni il loro nemico egrave la diseguaglianza anzi le diseguaglianze vecchie e nuove economiche sociali politiche in risorse in diritti in poteri La lotta tra i laquopartitiraquo degli eguali e dei diseguali ha segnato i secoli della modernitagrave politica una storia tuttrsquoaltro che lineare neacute magnifica neacute progressiva dopo il tramonto del laquosocialismo realeraquo come utopia capovolta mdashappunto unrsquoutopia dellrsquoeguaglianza rovesciatasi nel suo contrariomdash la laquolibertagrave selvaggiaraquo (Kant) dei neoliberali ha travolto lrsquoaspira-zione allrsquoeguaglianza nello spazio politico la sinistra si egrave spopolata E ha vinto la diseguaglianza nel mondo reale e nelle immagini diffuse che lo rappresentano da un lato mdashanzi laquoin altoraquo quasi un ritorno alla configurazione verticale dellrsquoan-cien reacutegimemdash lrsquoeacutelite lrsquoestablishment i ricchi i privilegiati dallrsquoaltro mdashlaquoin bas-soraquomdash chi La massa il laquopopoloraquo gli impoveriti i deprivati ma ancora piugrave in basso gli esclusi gli ultimi e gli ultimissimi gli stranieri i migranti E sovente le reazioni laquopopolariraquo anti-elitiste degli impoveriti dei soggetti sospinti verso il basso vengono catturate nelle reti demagogiche di imprenditori del consenso che appartengono al mondo dei privilegiati e ne perpetuano il dominio convo-gliando il risentimento e le paure dei penultimi contro gli ultimi dei laquodiseguali in bassoraquo contro i laquodiversiraquo

Teoria politica incoraggia contributi sui seguenti temi specifici

mdash forme dellrsquoeguaglianza e della diseguaglianza tempi e fasi di un conflitto perenne

mdash la laquocongiura dei disegualiraquo soggetti istituzioni e poteri dellrsquoordine globalemdash diseguaglianze radicali la democrazia egrave senza futuromdash diseguaglianze radicali lrsquoetagrave dei diritti egrave esauritamdash i diseguali e i diversi logiche della discriminazione e dellrsquoesclusione

m B

This Issue Next Issue Call for papers

This Issue

The present volume of Teoria politica is divided into three sections

The first section is dedicated to the theme of Bad Government aim of the laquoinvitation to contributeraquo announced by Teoria politica in the call for papers for volume VIII 2018 most of the articles included in this section have their origin in the texts presented at the Eighth Seminar of Teoria politica held in Turin on October 25-26 2018

In the initial essay Geminello preterossi takes into consideration the broad-er scenario of neoliberal globalization which tends to erode the constitutional state and with it the classic principle of good government as a rule of law The latter has been ousted and displaced in various ways by either explicit or con-cealed forms of laquopersonalraquo power the arbitrary power of man over man One of the deepest roots of bad government today lies in the arbitrariness of private powers and their abuse or colonization of public powers The same scenario is reviewed in the second contribution in which Roberto Schiattarella focuses on the variations of power distribution in society these shifts may be traced back to the different conceptions of the relationship between politics and economics that have been forcefully established in the transition from the era of the New deal to ours When politics has delegated the task of establishing the rules of coexistence to the (financial) market the result is the progressive emptying of democracy along with the growth of inequalities and the deepening of social injustice

Following these two contributions dedicated to the prevailing forms of po-litical and economic mismanagement in the contemporary world the three fol-lowing essays take up and build upon the three paradigmatic categories of bad government in Western culture since its classical origins The article by Giovanni Giorgini is dedicated to the concept of tyranny whose genesis and declinations are traced in Greek culture He also centers his attention on the re-emergence of the category as a symbol of political evil throughout the history of thought particularly emphasizing on the uses of the notion present in the works of ma-chiavelli and Tocqueville In the following essay mario Tesini delves into the cat-egory of despotism beginning with the interpretation of montesquieu followed by the examination of the metamorphosis of the notion in the twentieth century thought Tesini draws attention to the fertility and relevance of montesquieursquos figure of laquotheocratic despotismraquo particularly useful as a frame for the analysis of the contemporary Iranian regime The contribution of pier paolo portinaro traces the path of the theoretical reflection on dictatorship through the entire span of political thought His reflection starts from the study of the ancient Ro-man magistrates past the Schmittian dichotomy between commissary dictator-ship and sovereign dictatorship and concludes with the renewed fortune of the category in the time of the crisis of constitutional democracy

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 19-27

20 m B

The subsequent three essays bring attention to the family of innovative and controversial figures that have been shaped by the political thought of more re-cent centuries although not without taking inspiration and drawing examples from the most ancient centuries Caesarism Bonapartism charismatic power massimo Luciani dedicates his essay to setting the characteristics of the catego-ries of Caesarism and Bonapartism classifying the latter as a species of the genus indicated by the name of the first with respect to which the Bonapartist species is identified by additional characters linked to political modernity He then clari-fies the essential differences between both figures and the classical or neoclassical categories of tyranny despotism and dictatorship and concludes his reflection by tracing the conditions and favorable signs to new Caesarist or Bonapartist ventures in our time dimitri drsquoAndrea examines the thought of max Weber the inventor of the category of charismatic power He focuses his analysis on the Weberian conception of democracy and defends that there is a substantial continuity in the value reference not affected mdashaccording to drsquoAndreamdash by the plebiscitarian turn The latter is here interpreted as an laquoaccentuationraquo of the immediacy of the relationship between governors and governed functional to a laquodemocracy of decisionraquo Lucilla moliterno reconstructs the figure of the dema-gogue one of the varieties mdashalong with the military general and the prophetmdash of Weberian charismatic power The author isolates the characteristics that iden-tifies the laquoeternal returnraquo of all the regimes founded on the appeal to the people throughout the history of political thought their communication strategies their techniques of persuasion or (more precisely) seduction and corruption of the people and finally the purpose of establishing a laquodemocratic tyrannyraquo

The last three essays of this first section nourish the interest for three osten-tatious case studies of particular relevance They almost suggest themselves as the starting pieces of a greater mosaic a collective research project supported by Teoria politica a geographical and historical atlas of bad government Na-dia Urbinatirsquos article mdashwritten in response to our specific invitation to contrib-utemdash constructs the figure of laquotrumpismraquo as an exemplary model of populism in power examining the rhetoric ideology aims and results achieved by Trump She points to laquopopulist democracyraquo as a new form of representative government based on the immediate relationship between the leader and the laquorighteousraquo or laquogoodraquo people as well as the supreme authority of the audience Giuseppe Tosi mdashalso replying to our invitationmdash illustrates and analyzes the most recent political developments in Brazil presenting the case as the extreme outcome of a globally widespread dynamic in which the affirmation of neoliberalism mdashhere interpreted as the oppression of economic liberalism against political liberal-ismmdash climaxes in the advent of what the author calls laquoauthoritarian populismraquo The section closes with an essay by Remo Bodei which examines the nature and characteristics of the extreme form of bad government established by the con-quistadores in the New World which would then reemerge in various forms and with various vicissitudes in Latin American political history as if the region had an inescapable destiny to live with violence corruption and oppression

The second section has a laquologically oddraquo title Equal and Unequal Thoughts It is almost halfway between an ellipse and an anacolute which alludes to the pe-

THIS ISSUE NExT ISSUE CALL FOR pApERS 21

culiar nature of this great recurring theme of political thought to the dilemmatic form of opposition and indistinguishable tension in which it is always present and to the insuperable difficulty of thinking of it It was the title of the study ses-sion organized in Brescia by the Arifs mdashthe Italian Association for the Research and Teaching of Philosophy and Historymdash on November 4 2017 Teoria politica publishes here the revised and corrected texts of the reports presented on that occasion with the addition of a new contribution In the first essay Valentina pazeacute examines the three main species in which inequality in the ancient world is presented and the ways in which it is justified Each of these distinctions (the woman the slave and the metic mdashthe resident foreigner) rely on the nature of the disadvantaged subject and are considered unequal with respect to the male free and indigenous citizen the only privileged subject The author considers that the principle of equality established in the modern world has not yet suc-ceeded in eroding the third kind of discrimination The second contribution by massimo Cuono is dedicated to the thought of the first great egalitarian philoso-pher jean-jacques Rousseau The author identifies and analyzes the complex elusive and controversial relationship between two fundamental dichotomies one that opposes (different forms of) equality and inequality and one which sep-arates nature and artifice This allows him to trace echoes and responses but also perverse reversals of this interweaving of conceptual relations in the ideological thought of neoliberalism In the third essay Ermanno Vitale uses the typology of equality outlined by Norberto Bobbio as a starting point to meritoriously draw anew scholarly attention to the thought of Gracchus Babeuf the most radical partisan of egalitarianism The article highlights the genuine theoretical value and the strenuous moral vigor but it also traces the inexorable dystopic falls of its design while at the same time opposing the laquorealized dystopiaraquo of cur-rent neoliberalism against which for Vitale even the most moderate Bobbian egalitarianism appears to be an ideal characterized by its inefficacy and ineffec-tiveness The article by Gianfranco Ragona is dedicated to Karl marx in whose juvenile writings are contained the first properly political formulations of his interest in the themes of inequality and equality After reconstructing these early arguments the author moves on to examine the variations on this issue in marxrsquos mature work more specifically in the Capital the opposition between politi-cal equality and social inequality previously indicated in the Jewish Question is accompanied and replaced by the split between the laquoegalitarianraquo kingdom of the market and the inequality that dominates the relations of production a historical condition from which mutatis mutandis still seems difficult to imagine the possibility of emancipation The last essay in this section was composed by Agustiacuten meneacutendez accepting the explicit invitation addressed by Teoria politica to consider the incidence of the problem of laquoequalityraquo in contemporary thought The author examines specifically the branch of political philosophy that focuses its interest on equality as a laquosovereign virtueraquo (dworkin) in the context of the affirmation of the democratic and social state renewed in the last part of the 20th century However he notes how this philo-egalitarian theoretical discussion par-adoxically has grown (perhaps out of proportion) at the same time and with the same rhythms in which real inequality in all its parameters has embarked on an opposite and unstoppable path favoring the re-emergence of authoritarian po-

22 m B

litical conceptions that are also caused by the absence or weakness of movements oriented towards the laquopolar starraquo of equality Nevertheless the constitutional structures of equality show that they still know how to resist these setbacks and can be defended and improved

The third section entitled Essays includes five contributions and has as usu-al a miscellaneous character The essay by maria Vittoria Ballestrero offers an il-luminating conceptual framework to understand and deal with a complex social pathology of our time the dissociation between work and income Firstly the author looks towards laquowork without (sufficient) incomeraquo and reconstructs the debate on the introduction of a mandatory minimum wage by law Secondly she considers the proposals of an laquounemployment incomeraquo understood as a way to contrast poverty due to lack of employment and she discusses the normative dis-ciplines diversely called laquoinclusive incomeraquo or laquocitizensrsquo incomeraquo The article by Luigi Bonanate reconsiders from the perspective of international relations the problematic connection between laquoconceptual and factualraquo notions of laquonationraquo and laquostateraquo The author emphasizes on how the latter is in itself linked to the es-tablishment of structures for coexistence while the first is intimately connected to the surmounting of conflict He concludes that it is necessary to keep one sep-arate from the other at all levels The essay by Luigi Ferrajoli vigorously recalls the abnormal violations of human rights caused by the uncontrolled exercise of global mdashpolitical and economicmdash powers He proposes to designate them as laquosystemic crimesraquo and although they cannot be properly considered criminal offenses he stresses the importance of recognizing them as legal crimes as well as the need to denounce the political and moral responsibilities of those individuals who could prevent or counter systemic crimes by instituting adequate guarantees in international law The section closes with two contributions dedicated to the thought of Hobbes an author that has returned to the center of scholarly interest for some time mauro Farnesi Camellonersquos article invites us to renew our reflec-tion on the famous controversy between Hobbes and the Anglican archbishop Bramhall about freedom and the tension between divine omnipotence and free will underlining its intrinsic theological and political relevance Francesco Totorsquos article reconstructs Hobbesrsquos attitude towards early Christianity in its ethical-political dimension and puts forward hypotheses on the degree of compatibility of the alleged autonomy of the Christian community with the cornerstones of the Hobbesian theory

Next Issue

Teoria politica welcomes contributions that continue to develop multidisci-plinary research on both of the themes articulated in the present volume name-ly bad government and the antithesis between equality and inequality Even a simple glance at the contributions included in this yearrsquos issue can confirm that both themes are closely connected every bad government rests upon existing inequalities andor inequalities generated by it even when disguised as the op-posite different forms of inequality establish different forms of bad govern-ment on both of the classic parameters contempt for the public interest and the

THIS ISSUE NExT ISSUE CALL FOR pApERS 23

imposition of arbitrary power The search for equality or rather of different and incremental equalities has guided many modern political subjects in the battle against different forms of bad government

The collective reflection on the first thematic focus that inaugurates the pres-ent volume was channeled in two complementary directions towards the com-position of a dictionary and a historical-geographical atlas of bad government Teoria politica now invites to consider the broader phenomenon which does not seem to accompany the contemporary (re)surfacing of ancient and new forms of bad government mdashin the broad sense of bad politics and in the strict sense of deviated and degenerate regimes but rather offers the best environment for them to develop The change in the form of state that has established itself as prevalent in modernity the representative state (I underline that I consider it ap-propriate to designate it and recognize it as a laquoform of stateraquo and not a laquoform of governmentraquo or a laquoform of regimeraquo The expression laquorepresentative govern-mentraquo commonly used nowadays seems to me inappropriate and a harbinger of confusion) Norberto Bobbio wrote laquoWith the advent of the representative state in the form of a constitutional and then parliamentary monarchy in Eng-land after the ldquoGreat Rebellionrdquo in the rest of Europe after the French Revolu-tion and in the form of a presidential republic in the United States of America after the revolt of the thirteen colonies against the motherland a [] phase of transformation of the State began which continues still [] The representative State shaped in Europe for the past three centuries is still the ideal model that has been affirmed in the written constitutions of these last decadesraquo (Note well the laquoformsraquo of laquofirst constitutional and then parliamentary monarchyraquo and the laquopresidential republicraquo mdashthe parliamentary republic must be added as wellmdash are precisely (recognizable and designable as) different alternatives for the pos-sible forms of government of the one representative form of state)

In extreme synthesis and assuming inevitable ambiguities and inaccuracies this model is characterized by the eminent centrality of a collegial electoral body in the architecture of its institutions Recipient of the supreme political func-tion that is legislative power its composition is determined by the citizens not as members of classes or corporations but as individuals equally bestowed with the right to participate in collective decisions that is erga omnes decisions spe-cifically through the exercise of the right to vote and to be elected Thus this electoral body is presented as the organ of laquopolitical representationraquo of the polis and its general interest not of factions and their particular interests In other words in this almost universally diffused form of state political power as a whole mdashnamely the power to establish execute and apply the public willmdash is divided and articulated (variously) in a plurality of distinct organs In its ideal model the one that inspired post-war written constitutions this system of organs finds its center of gravity mdashthe predominant place in the determination of collective decisionsmdash in the elective collegial body that laquorepresentsraquo the community as such which acts in its name because it is a reflection of it However in more recent times the form of representative state with division of powers has suf-fered a degenerative process virtually everywhere which has on the one hand deformed and on the other weakened the organ of political representation due

24 m B

to the combined effect of the distortions induced by electoral systems (and often invoked in the name of the so-called laquogovernabilityraquo) and transformations in the dynamics of the aggregation of consent (the so-called laquoparty crisisraquo with its multiple and complex causes) the representative bodies the parliaments are in many cases gradually becoming less representative the image mdashprecisely the laquorepresentationraquomdash of the political collectivity they exhibit in their composition is (to different extents) deformed to the exclusion of certain orientations which they do not exceed barrage thresholds and due to the alteration of the relative proportions among those that access them At the same time the center of po-litical power has shifted increasingly from the representative assemblies to the so-called executive bodies which become the real decisive organs In reality this process has more distant origins in time but in the most recent period it has reached extreme results in some cases parliaments appear not only weakened but almost ousted by the heads of government

The pathologies of representation mdashthat Teoria politica invites to reconstruct and analyze in their multiplicity of aspects and in the complexity of the causes and consequencesmdash are in my opinion to be seen in their entirety as the com-plementary and revealing institutional face of that polymorphic phenomenon yet homogeneous that many scholars have called laquodis-intermediationraquo for some time In short the institution of political representation itself is nothing but the form of mediation between the citizen and the state between the individual and the collective will It is the way mdashthe laquomediumraquomdash through which the many individual wills are transformed into a collective will It is the laquomeansraquo (again the medium) with which the moderns have tried to gradually achieve democracy However for some mdashthe new laquoelites of powerraquomdash the democracy of the moderns is too demanding it is dangerous and it must be tamed by distorting and weak-ening representation to the point of reducing it to the appearance of democracy that covers and disguises the immense power of an elective autocracy For others discouraged by the effective functioning of the institutions of representation representative democracy is impossible it is an adynaton indeed a deception and it is necessary to find the way (the means) to do without representative medi-ation beginning by progressively eroding the powers of the representative body reducing the number of parliamentarians abolishing the prohibition of impera-tive mandate promoting decisions by referendum designating by drawing lots Even evoking the official formulas that set forth the attributions of a ministry the Rousseaunian ghost of direct democracy or its virtual ectoplasm laquoon the netraquo thus inducing to consider representatives as at least potential usurpers of the will of the sovereign people and therefore of democracy

The ghost of Rousseau of course wants to be an egalitarian phantom even in its virtual revival it claims to be such more clearly and unambiguously egalitar-ian was the phantom evoked by marx in the Manifesto of 1848 The phantom of equality is always a laquosinisterraquo phantasm both in the sense that it presents itself every time as a disturbing threat to disrupt the tranquility of the laquounequalraquo the privileged and in the sense that it appears from time to time laquotowards the leftraquo of the political alignment According to a simplified but reliable representation (at least up to a certain moment) in modern history the movements that have

THIS ISSUE NExT ISSUE CALL FOR pApERS 25

assumed equality mdashor better from time to time a specific kind of equalitymdash as a value principle have followed one another laquobestriding towards the leftraquo Liberals were born laquoon the leftraquo fighting for the constitutionalization of individual rights of freedom against the advocates of the ancien regime and of the restoration but they later laquoslippedraquo to the right because they were laquobypassedraquo to the left first by the democrats who fought for the extension of political rights beyond the census barriers and then by the Socialists who assumed (in various and even contradictory ways) economic-social emancipation as a political objective be-yond the political one

Thus reconstructed it seems that modern history makes sense that it has a clear and univocal direction but it did not happen that way Above all it did not turn out that way This is a story a laquogreat narrativeraquo mdashfollowing a French fashion usagemdash that has gradually lost credibility First of all in the last century history has been overpassed and devastated by radically anti-modern ideolo-gies movements and regimes Often defined as laquoreactionariesraquo they deny the principle of equality in any way it may be understood as they advocate the authoritarian imposition and hierarchy as the only (natural) principle of politi-cal order They are those who in the simplification of the common language we designate as laquoright-wing dictatorshipsraquo and whom we place as enemies in the first place of the (equal) freedom of individuals in every aspect laquoto the rightraquo of liberal movements even of the most conservative therefore to the laquoextreme rightraquo Nonetheless we probably should say that at the same time the so-called laquoreal socialismraquo has given rise to what in current language has been called laquoleft-wing dictatorshipsraquo conveyers of terrible new inequalities between oppressors and oppressed and thereby disrupting the connection between the left and equality After the Second World War with the assertion and spread of the model of constitutional democracy it seemed to many that the history of equality could resume its linear incremental path laquotowards the leftraquo Instead around the mid-1970s we witnessed the opening of a widespread and ruinous cultural crisis even before it was political of the value of equality of the gradual but unstoppable imposition of neoliberal hegemony and the progressive disap-pearance of the left The left has become a ghost In a sense opposite to that of marxrsquos Manifesto It is no longer a threatening scarecrow for the dominant classes for the laquounequalraquo and ready to materialize and take life and shape but rather the residual shadowy and lifeless appearance left by someone who no longer exists an empty sheet laquoOn the leftraquo a void has been created And with the left equality has also disappeared the search for equality the aspiration for equality This gives way to an unheard-of and paradoxical situation in the time in which global inequalities exploded in unprecedented forms and dimensions almost all the parties of the (ex) left have stopped orienting their path towards the laquopole starraquo of equality (as Bobbio called it see the article by meneacutendez in this volume)

Thus laquothe unequalraquo the global elites the notorious laquoone percentraquo seem to have succeeded in imposing their rule almost without facing any effective op-position provoking resounding waves of protest of course which in some case have given way to the rise of relatively successful anti-elitist political reaction

26 m B

movements But where there are no credible left-wing avenues the protest can only flow into right-wing channels Old and new Except that some of the sub-jects who propose themselves as new claim in their (ambiguous) way egalitarian identities among these the advocates of the new direct democracy the alleged and supposed digital democracy Here I limit myself to observe mdashby offering this spark for common reflectionmdash that these new egalitarians seem to have acquired out of the two categorical dimensions of equality inclusiveness and equivalence the second (in simplified formulas laquoone is worth oneraquo) but have not undertood the first the hostility towards migrants seems to confine them to the oxymoron of an exclusive egalitarianism

Teoria politica invites a renewed and deepened reflection on the most recent paradoxical events of the sinister ghost of equality

Call for Papers

1 Beyond the representative state

The transformation of the powers and functions of parliaments is a multi-faceted process that has been observed from the origins of the modern institu-tion of political representation more recent and specifically different is trend of the parliamentary form of government to mutate which has been called the laquopresidentialization of parliamentarismsraquo Still there is a different and more radical process of change one that favors the erosion and perhaps the begin-ning of the extinction of the representative form of state as such whatever the form of government in which the design of the institutions is articulated in the different countries Has political representation in itself exhausted its historical cycle Has it lost its use and therefore its raison drsquoecirctre What are the reasons for representation What were those alleged and claimed by the advocates of the establishment of the representative form of state in the passage mdashevolution-ary or revolutionarymdash from legal representation to political representation Are these reasons still defensible Or can they be replaced by other reasons And once again are representation and democracy still compatible Is their institu-tional conjugation desirable Or are less laquorepresentativeraquo institutions preferable for reasons of efficiency Would these institutions be less democratic for that reason does representation itself imply less democracy and in order to have a democracy would it be necessary to do without representation Has a new form of non-representative democracy become possible How with which decision-making processes Would it be desirable Wouldnrsquot it prove to be a form of bad government as the great ancient classics thought

Teoria politica encourages contributions on the following specific topics

mdash rethinking the meaning of laquopolitical representationraquomdash the decline of representative democracy and democratic representationmdash the powers and non-powers of parliaments todaymdash the taming of the representatives imperative mandatesmdash deciding directly the referendum

THIS ISSUE NExT ISSUE CALL FOR pApERS 27

mdash avoiding elections the drawmdash who is not and who does not want to be represented

2 The conspiracy of the Unequal and the reaction against the different

According to the famous characterization of Norberto Bobbio equality is the category that inspires the vision of the world and the principle that guides the programs of action of the laquoleftraquo movement Since the consolidation of the horizontal representation of political spac mdashwith modern parliaments with the advent of the moderne reacutegimemdash laquoleftraquo movements (from time to time in dif-ferent and successive historical circumstances) have been the promoters of the emancipation of subordinates the third state the fourth state up to how many others Their goal is to defeat privileges to eliminate discrimination Their en-emy is inequality or rather inequalities old and new economic social politi-cal in resources in rights in powers The struggle between the laquopartiesraquo of the equal and of the unequal has marked the centuries of political modernity a story that has been anything but linear and neither magnificent nor progressive After the fall of the upside-down utopia of real socialism mdashprecisely the utopia of equality reversed in its oppositemdash the laquowild libertyraquo (Kant) of the neoliberals has overwhelmed the aspiration for equality in the political space the left has become depopulated Inequality has won in the real world and in the widespread images that represent it on the one hand mdashindeed laquofrom the topraquo there is almost a return to the vertical configuration of the ancien reacutegimemdash the elite the establishment the rich the privileged on the other mdashlaquofrom belowraquomdash who The mass the laquopeopleraquo the impoverished the deprived Or even lower the ex-cluded and the very last the foreigners the immigrants And often the laquopopu-larraquo anti-elitist reactions of the impoverished of the subjects pushed downward are captured by the demagogic networks of the entrepreneurs of consensus who belong to the world of the privileged and perpetuate their dominion channeling the resentment and fears against the last of the laquounequal from belowraquo against the laquodifferentraquo

Teoria politica encourages contributors to reflect on the following specific topics

mdash forms of equality and inequality times and phases of a perennial conflictmdash the laquoconspiracy of the unequalraquo subjects institutions and powers of the

global ordermdash radical inequalities is democracy without a futuremdash radical inequalities is the age of rights exhaustedmdash the unequal and the different the logic of discrimination and exclusion

m B

MALGOVERNO

BAD GOVERNMENT

Senza freni La de-costituzionalizzazione neoliberale

Geminello Preterossi

Abstract

Brakeless The Neoliberal De-constitutionalization

The constitutional State is under attack If we separate Rule of Law and democratic sovereignty civil rights and social rights the holding of pluralist democracies is jeopardized The sunset of the Rule of Law risks being one of the most dangerous consequences of neoliberal globalism and its crisis The demolition of the welfare State and the technocratic depletion of politics have in fact generated a distortion of constitutional democracies which can open the way for the questioning of the Rule of law The opposing ideological narratives on the Rule of Law can be grouped according to two visions an optimistic one which sees in neo-liberal globalization the opportunity for its generalized diffusion a radical-maximalist which completely liquidates its regulatory framework and inheritance The essay analyzes these two trends to focus then on the emergency paradigm as a challenge to the laquoRule of lawraquo

Keywords Rule of Law Neoliberalism Emergency democracy Social Rights

1 Attacco al diritto moderno

muovo da una premessa di igiene concettuale relativa al positivismo giuri-dico e allo Stato di diritto come laquogoverno delle leggiraquo lrsquoartificialitagrave del diritto implica la circolaritagrave diritto-potere e potere-diritto Come Bobbio afferma ica-sticamente laquoil potere senza diritto egrave cieco il diritto senza potere egrave vuotoraquo 1 Il problema del diritto pubblico tradizionale egrave la legittimitagrave del potere mentre per il normativismo egrave lrsquoeffettivitagrave del sistema normativo Si tratta di due strade collegate che arrivano allo stesso punto di arrivo Se per il positivismo giuridico laquonon egrave la sapienza ma lrsquoautoritagrave che crea la leggeraquo (secondo la famosa massi-ma hobbesiana del Dialogo tra un filosofo e uno studioso del diritto comune in Inghilterra) per lo Stato di diritto (inteso in un senso ampio giagrave in qualche modo risalente allrsquoantichitagrave classica come laquogoverno delle leggiraquo si tratta di uno dei due criteri per distinguere il buongoverno dal malgoverno essendo lrsquoaltro la contrap-posizione del bene comune a quello proprio di chi comanda) 2 laquonon egrave lrsquoautoritagrave che fa la legge ma egrave ldquola legge che fa il rerdquoraquo principio enunciato da Hanry Bracton nel De legibus et consuetudinis Angliae

Universitagrave di Salerno gpreterossiunisait1 Bobbio 1999 1862 Ibidem 193

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 31-55

32 GEmINELLO pRETEROSSI

Grazie al costituzionalismo moderno lrsquoideale classico del governo delle leggi ha trovato la sua forma istituzionale in un sistema di potere legale-razionale dunque da questo punto di vista normativismo giuspositivista e dottrina del go-verno delle leggi (Stato di diritto) sono analoghe e convergono entrambe consi-derano il potere dal punto di vista del diritto ma il normativismo giuspositivista finisce per incontrare la teoria politica (o potestativa) del diritto 3 Questo nesso necessario tra giuspositivismo e teoria del potere legittimo egrave la conseguenza di un presupposto comune lrsquoesclusione di una validitagrave giusnaturalistica

Rimangono naturalmente due punti di vista e di partenza diversi per la te-oria normativa (positivistica) della quale uno dei massimi esponenti egrave Kelsen la norma fondamentale istituisce il potere normativo Una tesi che comrsquoegrave noto comporta molti problemi e unrsquoaporia di fondo tale super-norma del sistema giu-spositivistico egrave paradossalmente una norma sui generis non laquopostaraquo ma laquopresup-postaraquo si tratta di una norma presupponibile non a priori ma solo ex post cioegrave nella misura in cui lrsquoordinamento sia effettivo Non si puograve non far riferimento qui al ragionamento di Kelsen sulla distinzione tra ordinamento legittimo e ban-da dei briganti 4 questione da leggere in stretta connessione con il problema del rapporto validitagrave-effettivitagrave e quello appunto della funzione della norma fondamentale in definitiva il criterio per distinguere una banda illegittima da una compagine giuridica e identificare la validitagrave di un ordinamento egrave il fatto che esso sia effettivo cioegrave che la sua pretesa normativa generale riscontri sufficiente e duratura ottemperanza rendendo perciograve presupponibile una norma ipoteti-ca che prescriva lrsquoobbedienza al potere costituito In qualche modo la norma fondamentale enuncia minimalisticamente (provando a rivestirle di unrsquoaura di prescrittivitagrave) le condizioni politiche della stessa normativitagrave (giuspositivistica) Ha insomma una funzione di trasformatore giuridico una funzione non solo neacute tanto realmente laquonormativaraquo ma esplicativa e qualificativa Tutto ciograve espone la teoria normativistica sia allrsquoaccusa di essere contraddittoria normativizzando il fatto sia a una critica che sottolinei come non si sia liberata neacute dei tipici raddop-piamenti metafisici cui si contrappone (la norma fondamentale prende il posto della sovranitagrave in qualche modo rarefacendola) neacute dellrsquoipoteca del laquopoliticoraquo sul giuridico (liberazione impossibile volendo mantenere fede agli assunti anti-giu-snaturalisti) Insomma Kelsen in virtugrave della sua disperata coerenza giuspositi-vistica egrave costretto a involversi in una ragnatela di contraddizioni inestricabili mentre per la teoria politica del diritto (positivo) le cose sono piugrave facili e lineari egrave il potere costituente a produrre lrsquoordinamento normativo

Il problema giagrave intricato diventa ulteriormente spinoso quando con lo Sta-to costituzionale di diritto si prevede una legalitagrave rafforzata di rango appunto costituzionale per vincolare il potere legislativo (e quindi schermare il governo delle leggi dalle possibili derive del Rule by Law piugrave efficacemente di quanto non facesse il sistema di potere legale-razionale cioegrave lo Stato di diritto moder-no) poicheacute nello Stato costituzionale principi e diritti fondamentali sono stati positivizzati dal potere costituente e nella misura in cui questo non sia norma-

3 Ibidem 1974 Kelsen 1966 60-63

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 33

tivizzabile ex ante risulta chiaro come allrsquoorigine del massimo tentativo di raf-forzare il diritto rispetto alle derive del potere vi sia la centralitagrave del motore normativo individuato dalla teoria politica del diritto il potere costituente Non a caso Ferrajoli presuppone il potere costituente ma non lo incorpora nella teoria normativa lo nomina ne riconosce la funzione originante ma in qualche modo lo espunge dal giuridico (o comunque lo colloca in un laquopunto limiteraquo non scan-dagliabile) 5 Esso infatti per Ferrajoli non giocherebbe un ruolo nella deter-minazione della normativitagrave del diritto rispetto a se stesso se non storicamente (e quindi politicamente) Uno schema che risponde perfettamente allrsquoimmagine della ragione giuridica come ragione assiomatica e allrsquoassunto della sua presunta autosufficienza una volta che la laquomacchina giuridicaraquo sia stata avviata ma egrave pro-prio questo il suo punto cieco lrsquoorigine e i suoi ritorni Si tratta di un estremo tentativo (analogo a quello habermasiano 6 anche se perseguito con una strategia metodologica diversa) di immunizzare il piugrave possibile la normativitagrave dalla po-liticitagrave (decisionistica) e al contempo di evitare lo scivolamento della validitagrave giuridica sostanziale in validitagrave giusnaturalista tout court Insomma Ferrajoli da un lato pensa di liberarsi con mossa realistica della norma fondamentale con i suoi paradossi dallrsquoaltro considera il potere costituente un fatto normativo in qualche modo esterno al sistema normativo stesso (o al suo confine) su cui la teoria del diritto puograve dire poco se non presupporlo Ed ecco che la questione della chiusura del sistema attraverso una presupposizione ritorna

In conclusione crsquoegrave un rapporto di implicazione inaggirabile tra positivismo giuridico e Stato di diritto (per quanto partano da due massime opposte) E la crux per cui teoria normativa e teoria politica del diritto sono destinate a in-contrarsi a condividere lo stesso punto-limite fondante si ripropone allrsquointerno della teoria dello Stato di diritto come governo delle leggi esattamente come si poneva nel positivismo giuridico Tale crux non egrave superata neppure nelle teorie dello Stato democratico di diritto e della democrazia costituzionale Questo non significa affatto che Stato di diritto e Stato costituzionale di diritto siano mere illusioni o coperture ideologiche ma che la questione del potere (coattivo) e del nesso biunivoco diritto-potere egrave ineliminabile e si ripropone anche quando si assume il punto di vista del governo delle leggi

Lo Stato costituzionale di diritto egrave sotto attacco Culturalmente questa of-fensiva egrave stato preparata o comunque favorita da opposti versanti e condotta con strategie teoriche molto diverse Al punto che oggi egrave diventato problema-tico anche definire un comune intendimento su cosa sia il Rule of Law 7 Anche se la sua radice egrave liberale nella mia ottica Rule of Law significa in una societagrave pluralista e pluriclasse Stato costituzionale di diritto che egrave una sorta di Stato di diritto preso sul serio generalizzato a tutti i soggetti laquoincarnatiraquo pertanto credo sia molto difficile escludere i diritti sociali e in generale quello che Rodotagrave chia-mava il laquocostituzionalismo dei bisogniraquo 8 da una concezione non formalistica (ed

5 Ferrajoli 2007 I 854-8596 Habermas 20137 per un quadro delle trasformazioni che la nozione ha subito mi limito a citare dyzenhaus 2006

plant 2010 Bingham 2011 davies 2014 Silveira marques 2018 Slobodian 20188 Rodotagrave 2012

34 GEmINELLO pRETEROSSI

escludente) di Stato di diritto in societagrave che non sono piugrave quelle ottocentesche gerarchicamente omogenee dei ceti di laquoproprietagraveraquo e laquoculturaraquo 9 Questa egrave stata la lezione del Novecento da Weimar in poi che da alcuni decenni abbiamo ri-mosso Se si separa Rule of Law e statualitagrave diritti civili e sovranitagrave democratica Stato di diritto e costituzionalismo sociale si mette a repentaglio la tenuta delle democrazie pluraliste cioegrave quella complessa impalcatura che consente di evitare il dominio diretto e arbitrario dellrsquouomo sullrsquouomo che nelle societagrave di massa tende a presentarsi nella forma del plebiscitarismo

Come ha correttamente messo in luce Roberto Bin lrsquoutilizzo sistematico di laquoRule of Lawraquo al posto di laquoRechstaatraquo non egrave neutrale appare anzi come una mossa ideologica funzionale alla rinuncia alla statualitagrave del Rechtstaat e al suo carattere sociale 10 Lo Stato sociale di diritto egrave una costruzione che egrave venuta edi-ficandosi con enormi difficoltagrave e lotte durissime allrsquointerno dei perimetri degli Stati nazionali cioegrave nei confini entro cui operano le regole della tassazione e della rappresentanza politica Tassazione e rappresentanza sono a loro volta i due gameti che unendosi danno vita allo Stato costituzionale ossia a quella forma di Stato in cui il potere pubblico (di cui la tassazione egrave espressione tipica) egrave sog-getto al diritto e questo egrave legittimo se prodotto da organi sostenuti dal consenso elettorale cioegrave da coloro che le tasse dovranno pagare 11

A dispetto delle enunciazioni ONU sul Rule of Law come limitazione dei poteri e di tutta la retorica globalista sulla legalitagrave globale va detto che oggi i poteri piugrave minacciosi non sono certo quelli statali (o solo essi) Siamo ritornati al problema di Hobbes laquoIl Leviatano non riesce piugrave a imporsi e a inglobare lrsquoenorme potere economico esercitato da soggetti privati Sono uomini quelli che oggi impongono il loro potere incontrollato sugli altri uomini e sugli Stati Egrave la loro prepotenza ad annientare la difesa dei nostri diritti il loro arbitrio non egrave arginabile dalle regole poste dagli Stati neacute vi egrave giudice che possa sanzionare i loro comportamenti Il global Rule of Law non egrave molto di piugrave di una speranza e non basta certo a ripristinare le condizioni minime della Rechtsstaatlichkeitraquo 12 Le disuguaglianze che ne derivano sono insostenibili non solo per lo Stato sociale ma anche per la democrazia e lo stesso Stato di diritto (basti ricordare la pretesa avanzata con il TTIp per ora in parte sventata di citare in giudizio e sottoporre ad arbitrati privati Stati che adottino legislazioni sociali del lavoro e ambientali sfavorevoli alle aziende multinazionali e in grado di limitarne i margini di pro-fitto) Le reazioni populiste sono legate agli effetti di tale nuovo stato di natura globale

per queste ragioni egrave lecito nutrire molte perplessitagrave su certi usi anti-statua-listici della nozione di Rule of Law proiettata nella temperie globalista che ri-schiano di contribuire alla demolizione dei vincoli solidali e delle stesse soggetti-vitagrave democratiche Infatti se egrave vero che forse non esiste piugrave la laquoclasseraquo come un tutto compatto (probabilmente non egrave mai esistita essendo sempre stata il frutto

9 Gneist 189710 Bin 2016 4411 Ibidem 4912 Ibidem 55-56

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 35

di un processo di costruzione della soggettivitagrave politica anche se certamente sono esistite condizioni materiali piugrave favorevoli alla costituzione e al riconosci-mento di un cemento di classe) quel che egrave certo egrave che esistono gli interessi di classe Cosigrave come egrave ampiamente esistita in questi decenni una durissima lotta di classe dallrsquoalto 13 Credo si possa affermare che la declinazione neoliberale del Rule of Law ne sia stata oggettivamente parte integrante

La mia tesi egrave che in un contesto di polarizzazione estrema e senza media-zione tra alto e basso una delle conseguenze piugrave velenose del globalismo neo-liberale (e della crisi che ha prodotto) rischia di essere proprio il tramonto del Rule of Law La demolizione dello Stato sociale (fondamentale strumento di inclusione) e lo svuotamento tecnocratico della politica hanno infatti generato una deformazione delle democrazie costituzionali che puograve aprire la strada alla messa in discussione dello stesso Stato di diritto Bisogna fare molta attenzione percheacute dopo lo scambio diritti civili-sociali (di segno regressivo percheacute sacrifica la giustizia sociale e il lavoro) potrebbe esserci il sacrificio anche dei primi o per stabilizzare a destra lrsquoordine capitalistico o in virtugrave del caos generato dalle refrattarietagrave anti-oligarchiche (se queste non troveranno una messa in forma e una risposta)

Le opposte narrazioni ideologiche sul Rule of Law possono essere raggrup-pate secondo due grandi filoni uno ottimistico che vede nella globalizzazione neoliberale lrsquoopportunitagrave di una sua diffusione generalizzata uno radical-massi-malista che non si limita a criticare gli scarti tra modello e realtagrave e gli usi incoe-renti ideologici del Rule of Law ma che ne liquida in toto lrsquoimpianto normativo e la stessa ereditagrave A mio avviso tali letture ottimistiche come quelle in Italia di palombella 14 (ma anche di Sabino Cassese e maria Rosaria Ferrarese che perograve stanno in parte correggendo il tiro) non tengono a una disamina critica ma anche le liquidazioni radical del Rule of Law come laquoregime di legalitagraveraquo (sulla scia retorica della scolastica foucaultiana) sono spesso gravate da semplificazioni distorcenti (si pensi ad esempio ad alcuni passaggi della proposta polemico-in-terpretativa di Ugo mattei e Laura Nader) 15 Seguirograve queste due piste per poi tematizzare la questione dellrsquoeccezioneemergenza come sfida ma anche per cer-ti aspetti insidia interna al laquogoverno delle leggiraquo

2 La pretesa assolutistica del neoliberalismo

proviamo ad esemplificare le tesi e le modalitagrave di approccio piugrave o meno co-muni del filone ottimistico il primo punto egrave che la globalizzazione rappresenti uno scarto radicale che mette fuorigioco gli strumenti tradizionali del diritto pubblico europeo (in particolare di quello continentale) Una tesi che contiene una parziale veritagrave ma spesso proposta con toni enfatici ed esagerati che fanno dimenticare la persistenza degli Stati quali attori principali della politica interna-

13 Gallino 201214 palombella 201215 mattei e Nader 2010

36 GEmINELLO pRETEROSSI

zionale 16 la lunga durata delle diverse ondate dei processi di integrazione globa-le 17 la necessitagrave di distinguere tra dimensione descrittivo-realistica e performati-vo-ideologica (ad esempio quando si parla di governance parola passepartout per nulla neutra che viene usata spesso come un talismano per qualificare positiva-mente forme di regolazione opache o non ben definite 18) Come ha lucidamente sottolineato dieter Grimm lo Stato ha perso il monopolio del potere pubblico ma nessuna organizzazione sovranazionale lrsquoha conquistato 19 Le analogie con il medioevo non ci aiutano a comprendere il presente e parlare di neo-medievali-smo giuridico egrave improprio nel medioevo crsquoera una giustapposizione di un gran numero di detentori del potere di governo in una sistema complessivo Al con-trario le istituzioni che esercitano il potere pubblico internazionale oggi sorgono come isole da un mare nel quale come prima gli Stati tradizionali predominano (per quanto possano aver ceduto un porsquo del loro potere) Inoltre nel medioe-vo i titolari di diritti laquosovraniraquo erano tutti legati a un ordine giuridico dato da dio gerarchico e decentralizzato solo per la sua implementazione mentre oggi il diritto internazionale egrave frammentato 20 Crsquoegrave poi ed egrave forse il punto principale dellrsquoanalisi di Grimm una decisiva questione democratica che si colloca al cuore del costituzionalismo contemporaneo laquoLa piugrave importante funzione della sovra-nitagrave sta oggi nella protezione dellrsquoautodeterminazione democratica di una societagrave politicamente unita con riguardo allrsquoordinamento che meglio la sostiene [] Nella misura in cui non crsquoegrave alcun modello convincente di democrazia globale le risorse della legittimazione e del controllo democratici non possono rimanere a secco al livello statale Oggi la sovranitagrave protegge la democraziaraquo 21 Lo sviluppo di istituzioni sovranazionali e di giurisdizioni internazionali non egrave affatto ostaco-lato dallo sviluppo di questo significato di sovranitagrave

Se la metafora della rete egrave divenuta egemonica in ambito giuridico non egrave solo per lrsquoanalogia con il web ma anche percheacute con la sua propagandata e perlopiugrave illusoria orizzontalitagrave suggerisce la percezione di una mitigazione dei rapporti di potere e di una generalizzata democratizzazione liberale Naturalmente egrave vero che esiste una rete di regolazioni che possono essere qualificate in qualche modo sulla scia di Foucault come laquoregimiraquo (come ad esempio le regole fissate dal Co-mitato di Basilea allrsquointerno della Banca dei Regolamenti Internazionali per la convergenza delle istituzioni finanziarie oppure i meccanismi stabiliti dal Fondo monetario Internazionale lrsquoOrganizzazione Internazionale del Commercio o la Banca mondiale) ma a parte il fatto che si tratta il piugrave delle volte di istituzioni

16 Una questione che anche i critici del neoliberismo se globalisti liberal-progressisti tendono a sottovalutare (si veda ad esempio di recente Crouch 2019)

17 Tra la globalizzazione di fine Ottocento e dei primi del Novecento dominata dal laissez-faire mdash che ha prodotto due guerre mondiali e la Grande depressione del rsquo29 e assomiglia molto allrsquoassolu-tismo global-liberista degli ultimi decenni anche negli effetti che rischia di generaremdash e la cooperazio-ne e lrsquointegrazione commerciale (occidentale) di Bretton Woods crsquoegrave una bella differenza

18 laquoSarebbe fuorviante e unilaterale [] rappresentare il mondo globale semplicemente spostando lrsquoottica dal pubblico al privato come dallo Stato al mercato La governance globale richiede una rap-presentazione piugrave complessaraquo (palombella 2012 7)

19 Grimm 2015 11020 Ibidem 108-10921 Ibidem 128

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 37

ben poco democratiche egrave evidente che gli interessi e i principi cui si ispirano non sono certo quelli protetti dallo Stato costituzionale di diritto per non parlare dei fallimenti cui queste istituzioni regolative sono incorse ad esempio nellrsquoultimo decennio a partire dalla crisi scoppiata nel 2008 (fallimenti in alcuni casi ammes-si dagli interessati stessi come ad esempio quando il FmI ha riconosciuto di aver sottovalutato le conseguenze negative delle ricette imposte alla Grecia) dal pun-to di vista teorico il punto piugrave rilevante egrave perograve un altro qualificare le istituzioni della governance come Rule of Law globale egrave fuorviante percheacute implica una dila-tazione impropria del concetto mi sembra piuttosto piugrave pregnante per qualifi-care tale tipo di attivitagrave regolativo-gestionale post-politica fondata sul controllo algoritmico la nozione di laquogouvernance par le nombresraquo elaborata di recente da Alain Supiot 22 Una sorta di laquoepistocraziaraquo 23 che sostiene di elaborare un diritto nuovo piugrave elastico e pragmatico dalla dubbia fonte di legittimazione politica e con un rapporto incerto con il costituzionalismo democratico e sociale ma utile a funzionalizzare integralmente lo Stato al finanzcapitalismo 24 rendendolo lo strumento di societagrave integralmente di diritto privato dominate dal contratto e dallo scambio nelle quali la svalutazione del lavoro e la mercificazione di ogni ambito della vita e degli stessi beni pubblici egrave inesorabile

La mitologia della rete egrave stata giocata contro il laquosistema laquopiramidaleraquo laquoverti-caleraquo arrivando a mettere in discussione lrsquoidea stessa di una gerarchia delle fonti ma il fatto che il sistema delle fonti si sia fatto sempre piugrave complicato e poroso non puograve essere assunto di per seacute come un dato ineluttabile e perciograve non arginabi-le (seguendo quellrsquoideologia della naturalizzazione che egrave uno dei tratti piugrave tipici del neoliberismo funzionale a negarne la natura ideologica e forse persino lrsquoe-sistenza sulla base dellrsquoassunto che la radicalizzazione del paradigma dellrsquohomo oeconomicus consenta una sorta di rivelazione antropologico-sociale in grado di superare definitivamente la politicitagrave dellrsquoumano) Lrsquoambiguitagrave tra descrittivo e normativo qui egrave evidente lrsquoideologia del progressismo neoliberale ha catturato le istanze anti-autoritarie volgendole alla valorizzazione dei poteri privati e alla delegittimazione della regolazione collettiva Cosigrave si rischia di rimuovere il fatto che quella laquogerarchiaraquo per quanto ideale tendenziale serviva alla certezza del diritto ed egrave stata il presupposto per il controllo del potere Inoltre mi pare molto problematico mdashper ragioni tanto storiche quanto teoriche tanto politiche quanto normativemdash che la nozione di Rule of Law possa essere concepita come assolutamente indipendente da quella di Stato di diritto e perciograve sganciabile dal-la statualitagrave e trapiantabile nello spazio liscio o gassoso dei flussi Tali narrazioni peraltro sono sempre piugrave costrette a fare i conti con la realtagrave scontrandovisi la persistenza del residuo della violenza il riemergere di istanze identitarie liquida-te troppo semplicisticamente e di bisogni di protezione sociale negletti la spinta

22 Supiot 201523 Non credo sia un caso che in questa fase proliferino testi ipercritici verso la democrazia lrsquoeser-

cizio della sovranitagrave popolare e le stesse elezioni in nome dellrsquoautoritagrave degli laquoespertiraquo (dalla dubbia indipendenza e neutralitagrave) sfornati dallrsquoestablishment neoliberale mi limito a citare i volumi di Bren-nan (2018) mounk (2018) van Reybrouck (2015) La crisi di consenso prodotta dal fallimento delle politiche di austeritagrave ha indotto al disvelamento del vero volto del potere neoliberale al di lagrave della retorica della libertagrave (economicistica) quello dellrsquooligarchia ammantata di expertise

24 Gallino 2011

38 GEmINELLO pRETEROSSI

alla riterritorializzazione sono i principali indicatori del carattere distorcente e inefficace dal punto di vista ordinativo della promessa neoliberale (quella per cui liberandosi dal government in nome della governance vi saragrave la fioritura delle libertagrave e delle soggettivitagrave immanentistiche quello che ne egrave derivato egrave invece la rottura del legame sociale e la crescita del senso di insicurezza) Non egrave un caso che di fronte a questo nocciolo duro che smentisce le narrazioni ottimistiche su un presunto auto-ordinamento spontaneo e post-politico del mondo globa-le si assista al ritorno (spesso in funzione rassicurativa piugrave che effettivamente ordinante) del volto truce del laquopoliticoraquo nella sua immediatezza di una sorte di ipersovranitagrave (con il suo corredo di muri 25 ed emergenze) che egrave lrsquoeffetto com-pensativo dello svuotamento della sovranitagrave democratica e della negazione degli spazi politici concreti

Quando si constata che il Rule of Law espropria i poteri sovrani (indiscrimi-natamente cioegrave anche i poteri democratici) di un versante del diritto positivo che viene posto istituzionalmente al di fuori del loro raggio di controllo (del loro gubernaculum 26) in nome della mitigazione del potere e dellrsquoossessione an-ti-sovrana 27 si rischia di sottovalutare il rischio che privi di contrappeso sia-no i poteri economici transnazionali a prevalere Oggi il laquodiritto del piugrave forteraquo non si colloca tanto nellrsquoautoritagrave politico-statuale e nel government quanto in quella spinta privatistica allrsquoesproprio di beni collettivi e poteri pubblici che ha determinato un vero e proprio movimento al contrario rispetto alla stagione so-cialdemocratica Tale forzatura neoliberale del Rule of Law che privatizza ed esautora lo Stato costituzionale in quanto Stato sociale democratico egrave oggi non una garanzia della libertagrave concreta e in relazione ma un terreno di coltura di un nuovo potere arbitrario

metodologicamente sganciare il Rule of law dai laquomodelliraquo teorici ricondu-cendolo a unrsquoesperienza storica specifica e unica (quella inglese) per poi ge-neralizzarla e trarne un quadro di riferimento filosofico-giuridico da proiettare sullrsquooggi egrave unrsquooperazione non molto coerente e certamente non neutra sia dal punto di vista della Begriffsgeschichte sia sul piano teorico e politico Lrsquoidea che il Rule of Law esprimerebbe una qualche autonoma normativitagrave di natura giuri-dico-strutturale 28 che viene evocata (piugrave che ricostruita sistematicamente) attra-verso nozioni come laquodualitagrave bilanciamento non dominazioneraquo egrave molto onerosa ontologicamente Il rischio di rinaturalizzare un diritto ideale accollando alla struttura e al linguaggio del diritto troppo egrave evidente Lrsquoessenzializzazione del Rule of Law serba insomma una grande ambiguitagrave ideologica ed ermeneutica da un lato egrave storicamente determinato (riflette un certo assetto sociale segnato

25 Brown 201326 palombella 2012 1127 Luciani 1996 Che la sovranitagrave la quale ha subito profonde metamorfosi nella modernitagrave ma-

tura (esattamente come lo Stato) ma certo non egrave scomparsa sia da considerare indiscriminatamente come un potere selvaggio o neo-autoritario e non uno strumento che ha consentito di neutralizzare le guerre civili e costruire uno spazio di sicurezza entro cui sono maturate soggettivitagrave autonome che an-che grazie a tale prestazione hanno potuto operare unrsquoappropriazione democratica del potere statale egrave una macroscopica forzatura storica e concettuale sul tema mi limito a ricordare Koselleck (1984) Schnur (1979) Boumlckenfoumlrde (2007) matteucci (2011) Fioravanti (2002) il giagrave citato Grimm (2015)

28 palombella 2012 27

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 39

da esclusioni e gerarchie) dallrsquoaltro esprimerebbe un nucleo sostantivo gene-ralizzabile (anzi il costituzionalismo del secondo Novecento invererebbe sto-ricamente sul Continente quel nucleo un modo per neutralizzarne il portato politico innovativo che invece lrsquoha condotto ben oltre il paradigma liberale) Lrsquoassunto secondo cui sussisterebbe una dimensione sostanziale un senso pro-fondo della laquolegalitagraveraquo che in quanto svincolata dagli Stati e dal multiversum politico consentirebbe lrsquouniversalizzazione del Rule of Law e perciograve un decisivo progresso dellrsquoumanitagrave egrave molto scivoloso percheacute a rischio di etnocentrismo e strumentalizzazione Una cosa sono le procedure formali (tecnicamente rilevanti e ovviamente utilizzabili in contesti diversi e al di fuori della logica del primato assoluto dellrsquoordine proprietario e dello scambio) altra cosa egrave lrsquoidea di un eterno equilibrio dei poteri come essenza assiologica trans-storica che avrebbe avuto la sua rivelazione in Occidente una visione che prescinde dalle concrete con-dizioni sociali che ne hanno a lungo segnato la vicenda storica (sfruttamento esclusione dai diritti politici dei non proprietari appropriazione di terre e risorse strategiche colonialismo e schiavismo) condizioni che almeno in parte si sono riproposte negli ultimi decenni portando alla crisi del compromesso capitali-smo-democrazia 29 basti pensare alle conseguenze della teoria del tasso laquonatura-leraquo di disoccupazione (che ha generato lavoro laquopoveroraquo e inferiorizzazione del ceto medio) allrsquoaumento inusitato della forbice delle disuguaglianze (giustificato con la teoria mdashfallimentaremdash del trickle down) alla finanziarizzazione sistema-ticamente estrattiva di plusvalore e alle politiche neoimperialistiche che stanno riproducendo forme di lavoro servile 30

dal punto di vista della teoria del diritto egrave vero che una certa risostanzializ-zazione segna tutto il Novecento giuridico 31 in particolare con le nuove costi-tuzioni sociali del secondo dopoguerra il cui antecedente egrave quella di Weimar ma ciograve non significa che con esse si sia palesata una sorta di autonoma nor-mativitagrave del giuridico come sostrato perenne implicito nel diritto occidentale Non a caso anche per uno dei massimi teorici del costituzionalismo garantistico come Luigi Ferrajoli decisivi sono i contenuti positivizzati (politicamente) in una Costituzione rigida i quali prima di tale positivizzazione rappresentano dei principi assiologici di natura chiaramente non o pre-giuridica mentre per i so-stenitori dellrsquoautonomia del Rule of Law e della sua strutturale differenza rispet-to allo Stato di diritto si tratta di qualcosrsquoaltro quellrsquoesperienza storica avrebbe consentito la sedimentazione di una normativitagrave indipendente inscritta in una sorta di ontologia giuridica di cui il costituzionalismo novecentesco sarebbe la riemersione che supererebbe lrsquoipoteca politico-statualista del Rechsstaat Una posizione che implica cospicui presupposti sostanziali che prefigurano una sorta di filosofia della storia del diritto e appunto unrsquoontologia del diritto poi certo anche in una prospettiva come quella di Ferrajoli si aprono varie questioni che trascendono lrsquoassiomatica logico-formale una delle quali riguarda il rapporto tra la dimensione semantica e quella politica del costituzionalismo garantistico cosa conta veramente (o di piugrave) ai fini della qualificazione di una validitagrave sostanziale

29 Streeck 201330 Harvey 200731 Grossi 2012

40 GEmINELLO pRETEROSSI

ma positivistica la rigiditagrave (che puograve valere per qualsiasi contenuto positivizzato) o i contenuti specifici delle Costituzioni del secondo Novecento (che hanno un preciso sfondo ideale e che peraltro sono frutto del potere costituente cioegrave della massima manifestazione della volontagrave degli uomini e non dellrsquoimpero delle leg-gi) Giagrave separare struttura formale e semantica egrave arduo (si potrebbe inscrivere nel costituzionalismo rigido una costituzione nazista la cui sfera dellrsquoindecidibile fosse in qualche modo presidiata) ancor piugrave complesso egrave separare politicitagrave della decisione costituente e politicitagrave dei contenuti ideali dei principi costitu-zionali

Se egrave vero che allrsquoorigine della lunga durata del costituzionalismo europeo possiamo individuare la coppia gubernaculum-jurisdictio 32 in virtugrave della quale il sovrano (proto-moderno) non esaurisce il diritto occorre chiedersi se i poli di questa distinzione si mantengano inalterati anche successivamente quando il gubernaculum si fa rappresentativo e costituzionale Soprattutto dove si fonda quellrsquoaltro diritto sottratto al controllo del potere politico Fa molta differenza che si fondi sugli antichi diritti della terra (magari oggi i diritti dei poteri eco-nomici globali) o si situi sul terreno della costituzione statale democratica ciograve che riconduce la iurisdictio in un quadro di legittimazione politico-costituzionale complessiva e non di autosufficienza laquoassolutaraquo pre- o antipolitica del diritto (che invoca inevitabilmente i suoi laquosacerdotiraquo) La matrice artificialista e autoriz-zativa del diritto moderno il suo volontarismo non egrave grancheacute compatibile con lrsquoidea di una giuridicitagrave immune dalla politica come spazio dellrsquoazione collettiva e della lotta egemonica Questo non significa affatto che il diritto soprattutto se costituzionalmente orientato sia un mero strumento della politica ma che egrave illusorio tenerlo separato dallo spazio politico dei conflitti e della redistribuzione del potere sociale e questo non solo per una generale cautela realistica ma per prendere sul serio la sua funzione garantistica (che negli Stati pluriclasse non puograve essere limitata alle sole libertagrave negative) anche quale fattore di stabilizzazio-ne del legame sociale Lrsquoimmunizzazione della iurisdictio in uno spazio globale depoliticizzato rischia di essere funzionale soprattutto alla tutela delle posizioni di forza consolidate (come accadeva nel diritto liberal-borghese ottocentesco)

Oggi mi pare difficile affermare che la rappresentanza e la legislazione con-tino troppo A furia di contrastare il sovrano democratico si egrave lasciato campo libero non alla laquogiustiziaraquo ma a poteri ben piugrave intensi (e irresponsabili) di quello pubblici Se il Rule of Law esclude il contenuto sociale del costituzionalismo che egrave rimesso ai decisori politici 33 si capisce la tentazione di utilizzarlo come stampella del globalismo neoliberale ma oggi il problema non egrave lrsquoassorbimen-to della normativitagrave sociale nella politica 34 (se non in una prospettiva di destra

32 Costa 1999-2002 Fioravanti 200933 palombella 2012 5834 laquoCiograve che conta egrave che sia possibile una relazione di equilibrio entro il diritto positivo e le sue

fonti che preservi il carattere aperto della normativitagrave sociale ponendo sul piano puramente giuridico le condizioni istituzionali della non dominazioneraquo (palombella 2012 64) ma egrave molto dubbio che le condizioni della non dominazione possono essere poste sul piano puramente giuridico decisiva a tal fine egrave piuttosto la costruzione delle condizioni dellrsquoinclusione sociale e della partecipazione alla deter-minazione dellrsquoindirizzo politico

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 41

economica hayekiana ostile a ogni eteronomia politica anche di tipo social-co-stituzionale) quanto piuttosto la spoliticizzazione della democrazia e la funzio-nalizzazione dello Stato costituzionale alle logiche opache ed economicistiche della governance mi pare dubbio che si possa pensare a unrsquoeffettiva funzione ci-vilizzatrice del diritto mdashnelle societagrave di massa pluralistiche e post-tradizionalimdash senza porsi il problema del suo corrispettivo politico cioegrave di quale progettualitagrave sociale concreta consenta una politica del diritto emancipativa Il mito dellrsquoauto-sufficienza del giuridico rischia di essere speculare a quello dellrsquoautosufficienza del mercato che lo cattura ne deriva al di lagrave delle intenzioni una esiziale subal-ternitagrave del giuridico allrsquoeconomico

Ancor piugrave alla luce di queste considerazioni colpisce la tendenza a sottova-lutare o a considerare superato quello Stato costituzionale di diritto elaborato nel Novecento dal diritto europeo continentale che egrave il frutto della lezione di Weimar e che egrave non anti- ma post-liberale nella misura in cui mette al centro dellrsquoordinamento i diritti sociali e del lavoro ignorare le implicazioni e i costi socio-politici di tale operazione (che lrsquoemersione dei populismi come effetto re-attivo della svalutazione del lavoro e della demolizione del pubblico rendono evidenti) puograve essere molto pericoloso Lrsquoidea che la vera essenza degli Stati costi-tuzionali di diritto sia lrsquoequilibrio liberale dei poteri e non la risposta in termini di diritti sociali e promozione della piena occupazione alla crisi dei regimi di massa del primo Novecento ne svilisce il senso politico-giuridico fondamentale la messa in forma dello laquoStato pluriclasseraquo 35 la costruzione di una cittadinanza effettivamente democratica Non saragrave un caso che anche nelle nostre societagrave sia riemerso un profondo senso di esclusione sociale che egrave la vera matrice della laquocrisi drsquoautoritagraveraquo 36 che stiamo vivendo

3 Liquidare il Rule of Law

Se guardiamo al filone ermeneutico che mdashper tanti aspetti correttamentemdash mette in luce i limiti e le contraddizioni interne della storia del Rule of Law puograve capitare di imbattersi in eccessi ideologici speculari rispetto a quelli presen-ti nelle letture che ne fanno invece lrsquoancoraggio salvifico della legalitagrave globale Nella citata ricostruzione di Ugo mattei e Laura Nader ad esempio il laquodiritto modernoraquo (genericamente inteso vi rientra anche il costituzionalismo egualita-rio dei diritti sociali) viene considerato nel suo complesso come lo strumento di giustificazione e amministrazione del saccheggio dellrsquoOccidente alle spese del resto del mondo Lrsquoautocelebrazione occidentale di tale espansione del dominio passerebbe attraverso lrsquouniversalismo giuridico della legalitagrave che quindi deve essere decostruito radicalmente Le funzioni di laicizzazione del diritto di neu-tralizzazione delle guerre civili di religione di legittimazione dal basso del po-tere di progressiva garanzia di uno spazio autonomo di esercizio dei diritti e delle libertagrave fino allrsquoaffermazione del principio di uguaglianza sostanziale che la tradizione moderna (pur con le sue ambivalenze) ha svolto risultano liquidate

35 Giannini 198636 Gramsci 2007 III 1603 (Quaderno 3 sect 23)

42 GEmINELLO pRETEROSSI

o comunque svalutate Il Rule of Law (anche in questo caso derubricato nella traduzione italiana a laquoregime di legalitagraveraquo) egrave un progetto di dominazione sui piugrave deboli e pertanto esprime la legge del piugrave forte (ovvero esattamente lrsquooppo-sto della mitigazione del potere che promette) 37 Siamo qui di fronte a evidenti semplificazioni e forzature percheacute non ci si limita criticare le incoerenze e gli abusi del principio di legalitagrave ma nel suo complesso tutto il sistema di valori e procedure sottese alla storia dello Stato costituzionale di diritto (percheacute condi-zionati dalla natura prevalentemente liberale del Rule of Law angloamericano) Tale impostazione conduce a sottovalutare la lotta per prendere sul serio (e am-pliare) i diritti che proprio in nome del costituzionalismo egrave stata compiuta come il fatto che gli stessi diritti liberali per quanto insufficienti e a lungo escludenti non sono tuttavia di per seacute mere coperture ideologiche di rapporti di potere ma possono diventare strumenti preziosi di garanzia delle libertagrave di tutti purcheacute integrati con i diritti politici e sociali che promuovono partecipazione e contrasto alle disuguaglianze

detto ciograve mattei e Nader hanno ragione quando sottolineano lrsquouso retori-co-ideologico attuale del Rule of Law nel globalismo giuridico cosigrave come quan-do criticano lrsquoidea che Rule of Law sia una formula capace di indicare un bene in seacute senza fissare un pedigree unrsquoasticella e a prescindere dalle sue cadute storiche Eacute vero inoltre che il diritto egrave anche sempre uno strumento egemonico (oltre che circolarmente lrsquoespressione di unrsquoegemonia culturale) questo vale in una certa misura anche per il costituzionalismo moderno che pure veicola istanze e ideali universalistici A tali assetti egemonici puograve corrispondere seppur in misura diversa a seconda degli ordinamenti una certa dose di violenza simbo-lica (le vittime assumono il paradigma dei carnefici e si sentono colpevoli) Cosigrave come certamente il Rule of Law egrave stato anche lo strumento di una minoranza di abbienti contro la maggioranza di non possidenti ciograve che dimostra come la questione redistributiva si intrecci con quella democratica (e puograve dare qualche indizio sul fatto che certi richiami entusiastici al Rule of Law nascondano oggi anche lrsquoidea di usarlo come freno alla redistribuzione e alla democrazia)

ma il punto interessante egrave che egemonia e contropotere sono costantemente intrecciati basti pensare al ruolo che i giudici finiscono per svolgere (con una supplenza che egrave allo stesse tempo inevitabile e segno di un deficit di rappresen-tanza politica del conflitto sociale) quando minoranze e subalterni scaricano le loro istanze sulle istituzioni cosigrave come non puograve essere sottovalutata la funzione simbolica che il linguaggio dei diritti puograve svolgere in chiave contro-egemonica soprattutto se diritti sociali e diritti civili vengono portati avanti contempora-neamente nella consapevolezza dellrsquointreccio profondo tra questioni legate alla contraddizione capitale-lavoro (che tende a ritradursi in quella eacutelites globaliper-denti della globalizzazione) e quelle di genere e di razza 38 ma allora piugrave che una visione unidimensionale e liquidatoria dello Stato di diritto serve una critica pa-ziente delle contraddizioni dellrsquouniversalismo giuridico soprattutto della sua tra-duzione nellrsquoeffettivitagrave cosigrave da evitarne un uso de-emancipativo ed escludente

37 mattei e Nader 2010 VIII38 Sul punto moufffe 2018 Arruzza Bhattacharya Fraser 2019

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 43

Stretti tra lrsquoipocrisia e le ambiguitagrave nei richiami neoliberali al Rule of Law e il ricorso alle logiche emergenziali occorre ricostruire una civiltagrave giuridica ma come Non contro lo Stato (costituzionale e democratico) in nome di improba-bili laquopostraquo Alla fine al di lagrave delle fumisterie gli stessi laquobeni comuniraquo 39 se decli-nati con precisione e pregnanza sono un modo per contrastare la privatizzazione dello Stato in nome della sua ricostituzionalizzazione Cioegrave una strategia di lotta per un diritto pubblico sociale In questo senso bisogna stare molto attenti a fare di tutta unrsquoerba un fascio Ad esempio sottovalutando la novitagrave degli Stati sociali di diritto del secondo dopoguerra il ruolo delle politiche keynesiane e della regolazione di Bretton Woods nella promozione dellrsquouguaglianza e della piena occupazione cosigrave come la possibilitagrave di un rilancio di tale idea regolativa da declinare allrsquoaltezza dei nostri tempi e in chiave realistica cioegrave appoggiandola su una deglobalizzazione democratica che recuperi la centralitagrave degli Stati come spazi politici del conflitto distributivo e dellrsquoautodeterminazione collettiva Solo superando lrsquoequivoco globalista del neoliberismo a partire da una ripoliticizza-zione democratica degli spazi che potranno cosigrave tornare ad essere un campo di lotta tra interessi e finalitagrave diverse (e non lrsquooggetto di un esperimento algoritmico cioegrave lrsquoambito di dominio del laquopilota automaticoraquo) saragrave possibile battersi mdashtanto allrsquointerno quanto in chiave internazionalistamdash per reimpostare le condizioni di una cooperazione internazionale nuova Il cui obiettivo dovrebbe essere contra-stare il finanzcapitalismo allrsquoinsegna di una nuova Bretton Woods 40 che metta sotto controllo il movimento dei capitali e i surplus commerciali eccessivi ponga un freno alle pratiche estrattive sistematiche (che oggi condannano lrsquoAfrica e al-tre zone del pianeta) affronti (ed egrave forse la sfida piugrave complessa) lrsquourgenza di una riconversione ecologica dellrsquoeconomia e degli stili di vita

4 Dallo stato di eccezione costituente a quello destituente

Unrsquoaltra tendenza che minaccia la tenuta dello Stato di diritto egrave come si ac-cennava quella alla normalizzazione dellrsquoeccezione ormai molteplici sono le situazioni in cui si egrave fatta strada lrsquoidea che qualche crepa nellrsquoordinamento ga-rantistico sia in fin dei conti necessaria e sostenibile a fini di stabilizzazione e di risposta efficace puntuale a sfide altrimenti ingestibili nel caos globale ma egrave innegabile che giagrave da tempo tutto un filone postmoderno e decostruzionista avesse contributo a erodere la forza normativa della certezza e della generalitagrave valorizzando il fatto (o lrsquoindistinzione tra fatto e diritto) la creativitagrave giurispru-denziale la governamentalizzazione del giuridico (di cui la governance egrave il mito fondativo peraltro anticipato negli anni Settanta dallrsquoossessione della governa-bilitagrave contro lrsquoeccesso di pretese delle democrazie) 41 Ora che quello della cer-

39 Rodotagrave (2012) Ferrajoli (2007) mattei tende invece a vedervi una rivoluzione allo stesso tempo post-moderna e pre-moderna non rendendosi conto che ciograve li pone in rotta di collisione con la dimen-sione pubblicistica politica dei diritti fondamentali e dello stesso costituzionalismo ne puograve derivare una spoliticizzazione singolarmente in sintonia al di lagrave delle intenzioni con lrsquoantipolitica neoliberale

40 Sule tema cfr le analisi e le proposte di Rodrik 201541 Crozier Huntington Watanuki 1977 ma appunto giagrave Luhmann aveva insistito sulla crisi delle

democrazie occidentali ponendo la questione della loro laquogovernabilitagraveraquo (nozione di chiaro segno con-

44 GEmINELLO pRETEROSSI

tezza del diritto sia un principio normativo altamente ideale egrave indubbio ma che non possa essere tradotto almeno parzialmente in pratica e soprattutto non debba costituire un argine agli eccessi dei poteri di governo amministrativi e polizieschi (ma anche di quello giudiziario se perde di vista la sua soggezione alla legge) egrave tesi diversa non fenomenologica ma performativa

Ancor piugrave radicalmente alcuni autori contemporanei sulla scia di Schmitt (filtrato da Benjamin) Foucault e Arendt (variamente miscelati) 42 hanno co-minciato a utilizzare lo stato di eccezione non come strumento euristico per comprendere i punti di contatto e i possibili cortocircuiti tra diritto e forza e neppure schmittianamente al fine di scandagliare lrsquoorigine politica del diritto nel-la decisione costituente ma come chiave demistificante complessiva in grado di rovesciare lrsquointera costruzione dello Stato costituzionale di diritto generalizzan-do di fatto il paradigma dellrsquoeccezione quale rivelatore della sua vera natura o perlomeno della sua intrinseca fragilitagrave che lo condurrebbe inesorabilmente a collassare rovesciandosi nel contrario della sua autorappresentazione

per questo approccio di successo (che coglie probabilmente un senso diffuso di svuotamento dallrsquointerno della legalitagrave) lrsquoeccezione vale come (veritagrave della) regola Secondo Agamben ad esempio lo stato di eccezione egrave costitutivamente inscritto nella condizione normale anzi egrave la norma 43 Non si dagrave piugrave una pola-ritagrave oppositiva norma-eccezione che implica il problema della definizione del punto di contatto il quale rappresenta anche il limite tra le due comrsquoegrave anco-ra evidente nel dibattito weimariano tra Schmitt e Kelsen le coppie normati-vitagrave-effettivitagrave decisione-norma forza-ordinamento sono strutturate sigrave su un nesso reciproco ma questo non schiaccia i termini lrsquouno sullrsquoaltro non annulla affatto i rispettivi ambiti di qualificazione (semmai ne accentua e valorizza uno ma per gettare luce sullrsquoaltro) Lrsquoeccezione non assorbe tutto neppure in Sch-mitt mentre nellrsquouso attuale del paradigma dello stato di eccezione abbiamo una sorta di coimplicazione permanente tra eccezione e norma il dispositivo di inclusione escludente (e specularmente di esclusione che include) sotteso al diritto moderno (ma in realtagrave occidentale percheacute con Homo sacer Agamben re-trocede al diritto romano) svela il buco nero della giuridicitagrave non crsquoegrave procedu-ralitagrave possibile certezza della legalitagrave che tenga percheacute la logica dellrsquoeccezione non egrave affatto eccezionale ma tutto riconduce a seacute nella normalitagrave del quotidiano cui siamo assuefatti La forza di tale approccio sta certo nella sua seducente ra-dicalitagrave ma anche nel fatto che sembra effettivamente cogliere molti fenomeni di destrutturazione procedurale e di indistinzione giuridica che caratterizzano diffusamente il panorama presente (in particolare dopo la caduta delle illusioni globaliste e delle trivialitagrave sulla fine della storia veicolate dopo il 1989) Guan-

servatore antesignana della governance) mentre in Italia miglio fu lrsquoispiratore di una critica serrata alla Costituzione in nome di una riverticalizzazione decisionista del potere di segno efficientista (una posizione di destra che riconosceva perograve ancora un ruolo autonomo alla politica) in realtagrave con la svol-ta neoliberista la neutralizzazione del conflitto saragrave compiuta a lungo non con la decisione ma con il laquosoft powerraquo Salvo scoprire poi con la crisi economica globale che quel potere apparentemente mite e oggettivo non basta piugrave cosigrave che il volto nascosto tecnocraticamente autoritario della governance si svela

42 Su tale laquoSacra Famigliaraquo e soprattutto sui suoi usi ed abusi cfr portinaro 201843 Agamben 2018 175 ss

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 45

tanamo la formula laquonemico combattenteraquo lo sdoganamento della tortura gli stati di emergenza proclamati dopo gli attentati terroristici e mai revocati il ricorso a muri e campi per il controllo dellrsquoimmigrazione ecc dimostrano come in Occidente sia in corso non solo una vera e propria ritirata dellrsquoetagrave dei diritti ma sia in crisi la stessa capacitagrave del diritto pubblico di fare ordine ciograve che porta a cercare paradossalmente in deroghe e scorciatoie strumenti di governo che evitino una rottura radicale puntellando faticosamente il consenso (che scema) ma poicheacute lrsquoefficacia di questi strumenti ordinativi si sta rivelando assai relativa e i prezzi da pagari in termini di legittimazione (e di caduta degli anticorpi) sono molti il rischio che senza accorgersene si arrivi a un punto di rottura definitivo o comunque a una sostanziale fuoriuscita dal quadro dello Stato costituzionale di diritto egrave grande

La geneaologia non egrave qui una strategia come in Schmitt per smentire lrsquoau-torappresentazione del normativo ed esplicitarne la matrice decisionistica cioegrave per rivendicare un diritto politico consapevole dellrsquoeccezione e se serve capace di replicarla ma una revoca del laquopoliticoraquo lrsquoorigine (piugrave o meno immaginaria e in qualche modo sempre retrodata fino a intercettare delle costanti antropologiche e ontologiche) svela lrsquoabisso di senso della politica (e in particolar modo della circolaritagrave diritto-potere inchiodata al paradigma teologico-politico moderno) Tale abisso egrave il vero motore del telos nichilistico interno alla modernitagrave (imper-niata sulla sovranitagrave) ma giagrave presente nel laquobandoraquo medievale nel laquoiustitiumraquo del diritto romano in generale nella tradizione giuridica e metafisica dellrsquoOccidente perciograve il laquocamporaquo non ne egrave il traviamento lrsquoeffetto estremo di un collasso e nep-pure la radicalizzazione di un lato oscuro ma la configurazione eloquente e per-spicua in questo senso laquonormaleraquo Lo stesso capitalismo non puograve essere oggetto di alcuna critica dellrsquoeconomia politica (e quindi di prassi trasformatrici) percheacute nel suo dispiegamento tecno-finanziario fa da acceleratore e compimento nichili-stico di un processo che va ben al di lagrave dellrsquoeconomico in cui egrave inscritto ma che egrave piugrave grande di lui non ne egrave la causa ma in qualche modo la piena compiuta ritualizzazione nella forma di un culto allo stesso tempo religioso e anti-religioso (nella misura in cui metabolizzando dio lo rende superfluo) 44

da questo punto di vista non solo il Rule of Law ma lo stesso costituziona-lismo democratico e sociale sono epifenomeni anzi dispositivi che lungi dal frenare sono fattori di quel processo quindi parte del problema Il Rule of Law ma anche lo Stato costituzionale di diritto non sono argini e soluzioni di equili-brio per le societagrave di massa democrazia e mercato sono la stessa cosa sarebbe illusorio pensare di usare la prima per orientare il secondo Opinione pubblica e acclamatio si convertono lrsquouna nellrsquoaltra allrsquoinsegna della mercificazione del consumo e della pubblicitagrave commerciale 45 quali estremi prodotti del doppio paradigma teologico che segnerebbe lrsquoOccidente politico centrato sulla sovra-nitagrave e il diritto positivo quello moderno della teologia politica espressione della lunga durata del laquogovernoraquo dal pastorato cristiano al neoliberalismo quello della teologia economica Lo svuotamento della politica come mediazione lrsquoe-

44 Benjamin 201345 Agamben 2018 614-620

46 GEmINELLO pRETEROSSI

clisse dei partiti la caduta verticale di credibilitagrave dei media la fragilitagrave della sfera pubblica la compensazione del crollo dellrsquoauctoritas con figure le quali piugrave che plebiscitarie appaiono pubblicitarie sono fenomeni che egrave difficile negare ma non rappresentano le conseguenze di una erosione dei presupposti socia-li e istituzionali degli ordinamenti politici di massa della fine delle politiche welfaristiche dellrsquoonnipotenza del capitale finanziario transnazionale cui egrave stato consentito di fluttuare liberamente bensigrave il dispiegamento di una logica inscrit-ta originariamente nei codici di dominio del governo sugli uomini tanto nella forma della presa diretta sulla nuda vita quanto in quella della cura delle popo-lazioni Il problema non egrave dunque quello di contrapporre il governo delle leggi a quelli degli uomini ma il dato di fatto per cui ogni forma di governo egrave governo sugli uomini di cui lo stato di eccezione egrave la modalitagrave strutturale eloquente e per nulla eccezionale

Abbiamo cosigrave in Agamben attraverso una sorta di comprensione archeo-on-tologica dello stato di eccezione il tentativo di revocare in dubbio la struttura originaria stessa della politica ma non in nome di unrsquoaltra politica (tantomeno di unrsquoaltra politica del diritto che sarebbe sempre soggetta alla circolaritagrave mitica costituente-costituito violenza che pone-violenza che toglie) bensigrave in direzione di una destituzione della politica medesima Benjamin con la sua invocazione ebraico-messianica della violenza divina 46 costituisce cosigrave una sorta di laquoSch-mitt rovesciatoraquo lrsquoalternativa metapolitica allrsquoistanza cristiano-apocalittica del kateacutechon che fonda la necessitagrave della politica (cioegrave del potere) come male mi-nore frenando il compimento dei tempi ma mdashvien da chiedersimdash se lo stato di eccezione (il dispositivo inclusivo escludente) egrave per Agamben inscritto nel linguaggio e addirittura nellrsquoantropogenesi allora in che senso e come sarebbe possibile disattivarlo E lrsquoinoperositagrave la disattivazione della violenza mitica non rappresenterebbe una vera e propria transizione antropologica

diversi sono i tentativi di urbanizzazione di tale linea laquoeccezionalistaraquo (che ha successo ribadiamolo anche percheacute sembra afferrare i processi in atto negli ordinamenti occidentali molto piugrave dei quadri normativi tradizionali) Abbiamo da un lato il tentativo (a volte un porsquo ingenuo come di chi riscopre oggi un di-battito risalente e fondante per la teoria costituzionale e politica come quello degli anni di Weimar) di costituzionalizzare lrsquoemergenza per fronteggiare la sfida del terrorismo internazionale (la cui matrice profonda peraltro egrave interna allrsquoOc-cidente nel senso che consegue da quel cortocircuito violenza-globalizzazione che egrave frutto dellrsquoingovernabilitagrave del mondo e delle reazioni che la pretesa unila-teralista americana ha suscitato dopo lrsquo11 settembre smentendo tutte le profezie ireniche su un ordine mondiale egemonizzato dagli USA) Bruce Ackerman ad esempio ha aperto tale strada ritenendo necessario dare una risposta laquoemergen-zialeraquo ad laquoattacchiraquo che mirerebbero non tanto a colpire obiettivi specifici quan-to a minare la fiducia nel principio di legittimitagrave stesso del potere di governo mostrandone la vulnerabilitagrave lrsquoincapacitagrave di proteggere i propri cittadini garan-tendone la sicurezza Lrsquointroduzione di dosi piugrave o meno omeopatiche di laquostato di eccezioneraquo nel quadro costituzionalistico servirebbe a garantire una sorta di

46 Benjamin Per la critica della violenza in Benjamin 1982 26-30

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 47

laquodispositivo di rassicurazioneraquo con il qual ribadire che il governo esiste 47 piugrave che offrire una strategia effettivamente ordinante

Su tale scia si sono sviluppate letture analitiche sia politologiche sia so-cio-giuridiche volte a mappare la fenomenologia contemporanea delle varie forme di eccezione il piugrave delle volte di natura amministrativa espressione di una generale tendenza allrsquoemergenziale permanente e perciograve normalizzabile cioegrave utilizzabile come forma di governo variante interna della governance (quan-do questa fallisce o nei suoi punti ciechi che non puograve gestire) La governance dellrsquoemergenza non la rivendicazione di un potere iperpolitico egrave la chiave per derogare (parzialmente mai in toto) al Rule of Law Abbiamo cosigrave da un lato una paradossale normalizzazione tecnocratica dellrsquoeccezione (che Schmitt avrebbe aborrito percheacute fa persino del momento in origine puramente politico dellrsquoecce-zione uno strumento della spoliticizzazione) dallrsquoaltro una frammentazione del regimi derogatori della norma e la creazione di spazi di indistinzione che sono il contrario della spinta allrsquounitagrave politica e alla nitidezza verticale del giuridico cui il ricorso allo stato di eccezione tradizionalmente mirava Insomma nella crisi an-cora senza uscita del globalismo neoliberale vige non unrsquoeccezione costituente ma lrsquoemergenza destituente

Il transito da stato di eccezione laquopoliticoraquo ad emergenza laquoamministrativaraquo lrsquointerpretazione di questrsquoultima in chiave di laquocalamitagraveraquo (in analogia con lrsquoideo-logia della naturalizzazione dei fatti socio-economici tipica del neoliberalismo) la banalizzazione della risposta emergenziale (che la normalizza) costituiscono i tratti tipici di questa nuova logica emergenziale Tra lrsquoaltro cosigrave essa risulta applicabile agli ambiti piugrave ampi e vari dalle catastrofi climatiche ed ambientali alla crisi finanziaria dagli attentati allrsquoimmigrazione Basti pensare a come ha operato lrsquoEuropa di fronte agli effetti della crisi del 2008 ha imposto di fatto uno stato di eccezione tecnocratico funzionale a proteggere il bunker ordoliberale e a immunizzare gli interessi dei grandi creditori e dei paesi piugrave forti scaricando sui piugrave deboli il prezzo una strategia che non ha esitato a mettere tra parentesi la democrazia 48 e a imporre politiche ferocemente antisociali in nome del laquopilota automaticoraquo creando le premesse di una radicale crisi di consenso dei sistemi politici nazionali e delle istituzioni europee in quanto tali

ma quando una crisi si fa laquoemergenzaraquo Il passaggio implica un salto qualita-tivo che personalmente ritengo non sia possibile definire a priori formalizzando laquocriteriraquo oggettivi quantificabili accertabili Lo stato di emergenza egrave un atto di politicizzazione di una situazione piugrave o meno problematica Lrsquoemergenza stessa egrave in seacute una decisione Non crsquoegrave solo una decisione sullrsquoemergenza nel merito Ancora piugrave importante e prioritaria egrave la decisione sulla sua stessa esistenza Non si vuol sostenere con ciograve che non sussistano fattori caotici osservabili ma che la loro produttivitagrave politico-giuridica dipende da una mobilitazione di successo ovvero chi o coloro che qualificano una determinata situazione come irrisolvibile con gli strumenti normali e convincono i consociati che non crsquoegrave altra soluzione che quella da loro incarnata di fatto propongono se stessi come la soluzione La

47 Ackerman 200548 Gallino 2013

48 GEmINELLO pRETEROSSI

decisione egrave innanzitutto sullrsquoinaugurazione di uno stato di eccezione Natural-mente questa dinamica risulta eclatante quando siamo di fronte a uno stato di ec-cezione geneaologico costituente ma mi chiedo se qualcosa di questa radicalitagrave della decisione sullrsquoesistenza dellrsquoeccezione non permanga e transiti anche nella normalizzazione amministrativa dellrsquoemergenza Cioegrave anche in contesti emer-genziali ridotti frammentati lrsquoopzione decisiva egrave quella della sottrazione alla dialettica fisiologica e conflittuale dello Stato costituzionale di diritto Il punto egrave che tale opzione per la tecnica dellrsquoemergenza serve precisamente a occultare la decisione originaria che ha alle spalle il suo carattere politico Serve a sottrarla allo sguardo pubblico e al discorso politico immunizzandola dal conflitto

per inciso nella tematizzazione (che Schmitt evita accuratamente) delle con-dizioni di un certo grado di consenso o comunque di unrsquoobbedienza sufficien-temente stabile a quella politicizzazione dirompente si colloca a mio avviso lo spazio di costruzione del potere egemonico Ovvero il successo della decisione sullo stato di eccezione si gioca anche sul riconoscimento che egrave in grado di su-scitare cogliendo la sfida del tempo Naturalmente questa risposta potragrave anche essere declinata in termini di laquorivoluzione passivaraquo come Gramsci ha messo in luce per il fascismo ma la natura regressiva della laquosoluzioneraquo fascista alla crisi del primo dopoguerra non toglie che essa abbia offerto anche un pacchetto di soluzioni nuove (ad esempio lrsquoIRI di Beneduce) in grado di impedire un sovver-timento sociale evitando la mera riproposizione delle ricette liberali cosigrave come egrave innegabile che quella rivoluzione passiva sia stata in grado di mobilitare negli laquoanni del consensoraquo un seguito allargato intorno allrsquoopzione della forza laquonazio-nalizzando le masseraquo Un potere come mera forza ha probabilmente la possibilitagrave di imporsi per un porsquo ma non di durare Ciograve non significa che la forza non sia necessaria (il diritto kelsenianamente egrave organizzazione della forza normativitagrave sostenuta dalla coercitivitagrave) ma che da sola non basta Un assetto di regime nato da una decisione eccezionale non puograve limitarsi al fatto decidente e impositivo ma deve anche costruire unrsquoegemonia Questo passaggio Schmitt preferisce non trattarlo (probabilmente percheacute giudicato poco gestibile e scivoloso per la teoria giuridica che si troverebbe a dover scender sul terreno contenutistico-assiologi-co delle diverse opzioni sociali e ideologiche in campo astutamente Schmitt non vuole farlo avendo la sua opzione ultraconservatrice come presupposto ma rite-nendo di poterla semplicemente saldare allrsquoistanza dellrsquounitagrave politica del popolo tedesco e al valore supremo della stabilitagrave) In definitiva per Schmitt tutto si concentra nella decisione come laquotaglioraquo ciograve che la precede e prepara ciograve che la giustifica ciograve che veicola in termini sociali e culturali non egrave rilevante o comunque non egrave trattabile giuridicamente

5 Il paradigma emergenziale

di recente un interessante volume di Alain Green 49 offre quella che forse egrave lrsquoanalisi piugrave dettagliata degli laquostati permanenti di emergenzaraquo dal punto di vista

49 Green 2018

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 49

del costituzionalismo Un tentativo di definizione descrittiva piugrave che prescritti-va la ricerca di riferimenti oggettivi di un aggancio della risposta emergenziale il piugrave possibile aderente ai fenomeni in atto per portare avanti questo sforzo di parziale razionalizzazione della logica emergenziale (anche se naturalmente un certo grado di soggettivitagrave e di vaghezza saragrave ineliminabile) 50 Green non adot-ta una strategia di critica frontale di denuncia generale dei rischi ma cerca di sottolineare differenze e specificazioni Innanzitutto tiene ferma la distinzione su cui ritengo sia opportuno insistere tra eccezione ed emergenza cercando di cogliere gli slittamenti semantici dallrsquouna allrsquoaltra per Green deve poi essere distinto lo stato di emergenza come laquoideal-tiporaquo dalla contingenza delle laquoemer-genzeraquo Quello di stato di emergenza egrave infatti un umbrella term che copre varie condizioni Ci sono dei casi indiscussi paradigmatici e tuttavia la maggior parte delle crisi sta nella laquopenombraraquo dove le linee di demarcazione tra normalitagrave ed emergenza sono meno chiare e i coefficienti di laquomagnituderaquo and laquourgencyraquo non sono suscettibili di precise misurazioni scientifiche Qui conta il laquosubjective assessmentraquo del decisore 51 Non a caso tutti i tentativi di algoritmizzare lrsquoemer-genza servono proprio a neutralizzare (o forse sarebbe meglio dire ad occultare) questa centralitagrave del decisore lrsquoidea egrave quella (e la vediamo allrsquoopera anche in altri ambiti come quelli della valutazione universitaria) dellrsquoeliminazione integrale dellrsquoarbitrio affidandosi a un meccanismo automatico e puramente quantitativo unrsquoillusione o peggio la copertura di prassi opache

Quello dellrsquoemergenza egrave inevitabilmente un potere laquopersonaleraquo dellrsquouomo sullrsquouomo 52 Lrsquoemergency paradigm nella riproposizione immediata di tale laquoovvia veritagraveraquo del puro potere trova tanto un motivo di fascinazione (certamente su chi il potere lo detiene ma ance sui consociati che invocano una laquosoluzioneraquo facile e veloce) quanto di grande diffidenza per identificare lrsquoemergenza laquoidealeraquo le definizioni di laquoemergenzaraquo affermano che la soglia egrave varcata quando le risposte normali sono ineffettuali cioegrave non funzionano 53 La formalizzazione dellrsquoemer-genza potrebbe rappresentare allora una sorta di norma auto-protettiva dellrsquoor-dinamento che consente di derogare alle proprie prescrizioni per salvarsi di fronte a una minaccia estrema ma anche una norma-limite attraverso cui si puograve aprire la strada alla distruzione del diritto come vincolo al potere Si puograve discu-tere sullrsquoopportunitagrave o meno di prevedere giuridicamente lo stato di emergenza A mio avviso sono piugrave i rischi che i vantaggi (poicheacute si offre una chiave legale per aprire una porta troppo pericolosa e soprattutto incontrollabile e poi crsquoegrave la possibilitagrave che si generi un effetto di assuefazione) Bisogna riconoscere perograve che la problematica (certamente quella dello stato di eccezione costituente ma in qualche modo anche quella delle emergenze neoliberali) non puograve essere ignora-ta non egrave plausibile che la previsione ordinamentale determini o meno lrsquoesistenza di una sfida se questa ha una sua consistenza Cosigrave come egrave molto ingenuo pensa-

50 Ibidem 30-3151 Ibidem 252 In realtagrave ogni potere egrave mediato dalla volontagrave umana sia di chi lo esercita sia dei consociati

ma il punto dirimente egrave il suo grado di normativizzazione che non solo lo imbriglia ma ne consente la mediazione comunicativa ciograve che significa coinvolgimento dei destinatari e uso sociale del diritto

53 Green 2018 2

50 GEmINELLO pRETEROSSI

re che lo stato di eccezione possa essere risolto o anche semplicemente evitato vietandolo Eacute chiaro che la risposta strategica efficace per evitare che della mo-bilitazione di una situazione critica si faccia uno strumento di politica intensa e polemica in funzione eversiva non puograve che collocarsi sul piano di una politica democratica costituzionalmente ispirata Autori come Ackerman e Green pensa-no perograve che questo piano di politica costituzionale non solo possa sostenere una certa dose controllata di emergenza ma che questa opzione a certe condizioni sia in grado di rafforzare lrsquoefficacia della risposta democratica

drsquoaltro canto lrsquoidea che per difendere Stato di diritto e democrazia si pos-sano usare in casi estremi mezzi che tradiscono entrambi rappresenta una chi-na scivolosa non nuova (che rischia di riproporre lrsquoeterno alibi autoprotettivo di ogni potere vigente) In effetti siamo qui di fronte a una vera e propria crux della teoria del diritto costituzionale la questione della protezione della demo-crazia dai suoi nemici che ne usino subdolamente gli strumenti per abolirla si egrave posta piugrave volte al contempo le soluzioni di volta in volta adottabili non sono mai senza oneri neacute egrave detto che si rivelino efficaci Sulla tragica dramma-ticitagrave di questo nodo basti pensare al dibattito che si sviluppograve a Weimar sulla necessitagrave del taglio delle forze politiche estreme (comunisti e nazisti) 54 attra-verso lrsquoesclusione dallrsquoarco democratico considerato legittimo che ha ispirato la soluzione laquopresidialeraquo adottata con il Grundgesetz nella Germania Ovest postbellica ma pure alle vicende della Guerra fredda durante la quale anche lrsquoOccidente non ha esitato a utilizzare gli arcana imperii cioegrave forme di offesa e autodifesa laquonon ortodosseraquo (dai colpi di Stato come in Cile alla strategia della tensione come in Italia) fino ai gravi cedimenti sul terreno del garantismo penale e della cultura dei diritti sperimentati in anni piugrave recenti in nome della guerra al terrore

Tornando a Green (rappresentativo di una vera e propria linea di tendenza attuale) nella sua prospettiva il paradigma dellrsquoemergenza non egrave affatto obsole-to da ciograve deriva che possano essere ammesse restrizioni temporanee per salvare lrsquoordine liberaldemocratico mentre vanno contrastate le emergenze permanenti percheacute distruttive e frutto di decisioni politiche arbitrarie non di una condizione oggettiva e necessaria la dicotomia normalitagrave-emergenza in questa prospettiva sarebbe preservata anche ammettendo un regime derogatorio grazie a piugrave strin-genti controlli quando lrsquoemergenza viene dichiarata (in ciograve sulla scia di Acker-man) 55 mentre lrsquoemergenza non puograve essere un laquoclaimraquo per il potere costituente che aveva costituito lrsquoordine in prima istanza Questrsquoultima strada sarebbe una riformulazione di quella laquoSchmittian Challengeraquo in grado di minare lrsquoidea che tutti i poteri statali possano essere circoscritti dalla legge 56 Se per Schmitt in qualche modo lo stato di eccezione e il potere costituente tendono a convergere (percheacute in fondo egrave in una condizione di destrutturazione radicale dellrsquoordine e soprattutto di percezione diffusa dellrsquoimpossibilitagrave di uscirne per vie normali che si apre uno spazio drsquoazione per forze eversive dellrsquoordine costituito) nei ten-

54 Schmitt Legalitagrave e legittimitagrave in Schmitt 1972 211 ss55 Green 2018 62-6356 Ibidem 98

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 51

tativi attuali di laquocostituzionalizzare lrsquoemergenzaraquo ovviamente tale convergenza va contrastata ed esclusa Anzi proprio tale limite invalicabile (ma quanto poi lo egrave realmente) costituirebbe il vincolo concettuale per sostenere la possibilitagrave di mantenere allrsquointerno di un quadro costituzionale la previsione dellrsquoemergenza del resto se egrave vero che lrsquoemergenza egrave pericolosa e che per quanto si cerchi di circoscriverla e sottoporla a controllo giurisdizionale il rischio del limbo della laquosfida schmittianaraquo si pone egrave pur vero che anche seguendo una linea minimali-sta del laquoBusiness as Usualraquo ci sono dei problemi Il primo dei quali egrave quello di stirare a tal punto la nozione di legalitagrave da dare ragione a Schmitt 57 pertanto per Green la previsione di poteri emergenziali non significa soccombere allrsquoinde-terminatezza della sfida schmittiana a patto di riconoscere che la temporaneitagrave dellrsquoemergenza egrave una questione legale e che la decisione di dichiarare lo stato di emergenza egrave suscettibile di revisione giudiziaria 58

La chiusa del ragionamento di Green egrave molto indicativa della sua strategia riformistica di correzione interna dellrsquoemergenzialismo liberal ma non convin-ce percheacute evita di interrogarsi sulle cause di fondo strutturali della riemersione dei fantasmi dellrsquoeccezione Il passaggio agli stati permanenti di emergenza non sarebbe dovuto al fatto che empiricamente il mondo oggi sia piugrave pericoloso ma al fatto che i poteri emergenziali si sono dovuti occupare di fenomeni piugrave mondani rispetto a quelli tradizionalmente etichettati come emergenze Inoltre troppo facilmente le fattispecie emergenziali sono state inserite nella legislazio-ne ordinaria (invece di trattarle solennemente come questioni costituzionali) facendo sigrave che lo spazio dellrsquoemergenza si allargasse e approfondisse Ciograve egrave stato frutto di decisioni politiche e della rappresentazione di una minaccia da parte degli attori politici cioegrave di un uso propagandistico 59 Eacute vero ma percheacute egrave ac-caduto Quali sono le cause di questo government by emergency mi pare che anche in questo caso il convitato di pietra di tali analisi siano la globalizzazione finanziaria con il suo carico di anomia e gli effetti socialmente distruttivi del neoliberismo che a un certo punto non potevano non precipitare in crisi demo-cratica ma il progressismo liberal anche se animato dalle migliori intenzioni non puograve mettere in discussione i dogmi (e gli interessi) che condivide con il Washington consensus

Questo limite spiega percheacute persino analisi politicamente avvertite e per tanti aspetti convincenti come quella di Wendy Brown (ad esempio nel suo volume sui Walled States giagrave richiamato) si arrestino a una certa soglia che egrave quella del pregiudizio anti-statualista e pro-global La dimensione caotica che Brown descrive mettendola in rapporto al confinamento simbolico conseguito attraver-so la proliferazione di muri fisici dovrebbe indurre a riflettere piugrave radicalmen-te sui limiti dellrsquoattuale globalismo sullrsquoesigenza di una nuova Bretton Woods (cioegrave di una regolazionelimitazione geopoliticamente fondata) sulla liquidazio-ne troppo frettolosa di Keynes a sinistra (ciograve che ha contributo alla perdita di consapevolezza del peso degli interessi materiali della centralitagrave della questione

57 Ibidem 19458 Ibidem 19559 Ibidem 213-214

52 GEmINELLO pRETEROSSI

redistributiva e dellrsquointervento pubblico in economia) sulla rimozione del laquomo-mento polanyiraquo 60 sullrsquoinsostenibilitagrave della stessa ideologia laquono borderraquo (assolu-tisticamente intesa) e sulla sua possibile saldatura con lrsquoidea neoliberale dello spazio gassoso nel quale il mondo si auto-ordinerebbe rimettendosi integral-mente alle logiche di mercato Qualsiasi impostazione post-statuale che si illude di liberarsi del potere repressivo rischia di comportare invece lrsquoindebolimento e la svalutazione dello Stato democratico di diritto oltre a veicolare una filosofia post-politica che si pone come rivelatore antropologico dellrsquoessenza meta-politi-ca dellrsquoumano che potrebbe dispiegarsi senza problemi abolendo ogni trascen-denza (laica) del laquopoliticoraquo lrsquoutopia della fine del conflitto della violenza e del potere che segna una slittamento moralistico della teoria politica progressista e priva degli strumenti per pensare i conflitti distributivi e sociali in una chiave realistica e concretamente emancipativa cioegrave per porsi seriamente il problema di spostare i rapporti di forza La collusione allrsquoinsegna della logica orizzontalista tra neoliberalismo e antagonismo moltitudinario egrave ormai evidente 61 E dovrebbe far riflettere sulla debolezza delle alternative inseguite dal pensiero radical al posto della moltitudine perennemente costituente (un paradosso istituzionale) ma anche dellrsquoalleanza dei corpi di Butler 62 (suggestiva ma a bassissima intensitagrave politica e incapace di rappresentanza) ciograve che prevale egrave la lex mercatoria e il diritto dei poteri selvaggi

In generale separare orizzonte materiale e simbolico interessi popolari e im-maginario emancipativo egrave un errore esiziale per il pensiero critico dal punto di vista istituzionale da un lato si sono svalutati gli strumenti giuridico-politici pubblicistici percheacute compromessi con la rappresentanza lo Stato la mediazio-ne dallrsquoaltro ci si egrave illusi a proposito di unrsquoimprobabile laquotransustanziazione del socialeraquo in una generica costituzione del laquocomuneraquo 63 neacute pubblica neacute privata (ma in realtagrave molto piugrave privata che pubblica) nella quale la dimensione specifi-camente costituzionale semplicemente si perde Si tratta dellrsquoennesima variante del mito della societagrave auto-ordinantesi ammantata di radicalismo ma in realtagrave speculare allo spontaneismo economicistico implicito nella deregulation neoli-berista (mentre lrsquoordoliberalismo corrispettivo euro-tedesco del neoliberismo anglosassone prevede una cospicua regolazione anche se integralmente finaliz-zata alla tutela del mercato competitivo come fattore privilegiato di socializza-zione e perciograve laquobene comuneraquo organicamente inerente a una societagrave ben ordi-nata) Lrsquoideologia del laquocomuneraquo appare cosigrave come lrsquoennesima riproposizione del compimento post-politico della storia (senza peraltro alle spalle una filosofia della storia allrsquoaltezza) Naturalmente i rischi di mancata tenuta della dimen-sione laquopubblicistico-costituzionaleraquo oggi ci sono ma sono in gran parte dovuti direttamente o indirettamente alla neo-liberalizzazione degli apparati pubblici e allrsquoideologia della governance che ha soppiantato la cultura politica democra-tico-costituzionale

60 Somma 201861 Tale corto-circuito ha toccato livelli grotteschi con lrsquoappello di Toni Negri a merkel e draghi

percheacute salvino lrsquoItalia (e lrsquoEuropa) dai populisti su Vanity Fair62 Butler 201763 Teubner 2005 Hardt e Negri 2010 Chignola (a cura di) 2012

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 53

Questa cultura era frutto di una serie complessa di stratificazioni moderne esito di lotte sociali e trasformazioni concettuali della cui inaggirabile ipoteca occorre mantenere la consapevolezza Come sappiamo secondo la tradizionale teoria politica del diritto il potere politico moderno rappresenta innanzitutto un laquofrenoraquo alla violenza e al disordine In questo senso garantisce pacificazione so-ciale e implica un livello mdashper quanto essenzialemdash di istituzionalizzazione Sulla base di tale funzione ordinante egrave stato possibile costruire un laquofreno internoraquo giuridico che limitasse il potere coattivo il quale resta comunque necessario (una sorta di laquomale minoreraquo) ma rischioso Il primo modello egrave quello del Rule by Law (in cui il potere egrave giuridico nel senso che opera attraverso il diritto ciograve definisce una soglia di giuridificazione minimale ma non ancora un paradigma garantistico) Il secondo modello egrave appunto quello volto a limitare attraverso bilanciamenti e controlli formali e precostituiti (soprattutto giurisdizionali ma non solo) il potere arbitrario cioegrave il Rule of Law Con lo Stato costituzionale di diritto si cerca di rispondere anche alla necessitagrave di un laquoterzo frenoraquo verso i poteri economici privati per garantire sicurezza sociale Oggi questo terzo freno egrave saltato e ciograve minaccia di logorare anche gli altri due

provando a tirare le fila della mappa di posizioni qui presentata credo si pos-sa concludere che siamo in una morsa non solo politica ma anche teorica stretti tra neo-elitismo e vaghe astrazioni ribelliste entrambi fattori di spoliticizzazione e svuotamento della democrazia costituzionale che generano reazioni laquopopuli-steraquo ma non egrave con ingenue fantasie post-politiche che si controlla e incivilisce il potere Bensigrave lottando per razionalizzarlo e democratizzarlo e usando questo potere pubblico democratizzato per fini collettivi contro lrsquoeccesso di potere pri-vato Le interpretazioni neoliberali e globaliste del Rule of Law non solo non convincono ma rischiano di mettere in crisi il Rule of Law stesso (oltre che la democrazia) Sullrsquoaltro versante le sue liquidazioni sommarie aprono la strada non a trasformazioni emancipative ma a regressioni civili o perlomeno lasciano disarmati rispetto ad esse

Bibliografia

Ackerman B (2005) La costituzione di emergenza Come salvaguardare libertagrave e diritti civili di fronte al pericolo del terrorismo milano Booklet

Agamben G (2018) Homo sacer (1995-2015) Edizione integrale macerata QuodlibetArruzza C Bhattacharya T Fraser N (2019) Femminismo per il 99 Un Manifesto

tr it Roma-Bari LaterzaBenjamin W (1982) Angelus Novus Saggi e frammenti tr it Torino Einaudimdash (2013) Capitalismo come religione ed it Genova Il melangoloBin R (2016) Rule of Law e ideologie in pino G e Villa V (a cura di) Rule of Law

Lrsquoideale della legalitagrave Bologna Il mulinoBingham T (2011) The Rule of Law London penguinBobbio N (1999) Teoria generale della politica Torino EinaudiBoumlckenfoumlrde E-W (2007) Diritto e secolarizzazione Dallo Stato moderno allrsquoEuropa

unita ed it Roma-Bari LaterzaBrennan j (2018) Contro la democrazia tr it Roma Luiss University pressBrown W (2013) Stati murati sovranitagrave in declino tr it Roma-Bari Laterza

54 GEmINELLO pRETEROSSI

Butler j (2017) Lrsquoalleanza dei corpi tr it Roma NottetempoCassese S (2009) Il diritto globale Giustizia e democrazia oltre lo Stato Torino Einaudimdash (2016) Territori e potere Un nuovo ruolo per gli Stati Bologna Il mulinoChignola S a cura di (2012) Il diritto del comune Crisi della sovranitagrave proprietagrave e nuovi

poteri costituenti Verona OmbreCorteCosta p (1999-2002) Civitas Storia della cittadinanza in Europa Roma-Bari LaterzaCrouch C (2019) Identitagrave perdute Globalizzazione e nazionalismo tr it Roma-Bari

LaterzaCrozier m j Huntington S p Wtanuki j (1977) La crisi della democrazia Rapporto

sulla governabilita delle democrazie alla Commissione trilaterale tr it milano Fran-coAngeli

davies W (2014) The Limits of Neoliberalism Authority Souveignty and the Logic of Competition London Sage

dyzenhaus d (2006) The Constitution of Law Legality in a Time of Emergency Lon-don-Newyork Cambridge University press

Ferrajoli L (2007) Principia iuris Teoria del diritto e della democrazia 2 volumi Ro-ma-Bari Laterza

Ferrarese m R (2006) Diritto sconfinato Inventiva giuridica e spazi nel mondo globale Roma-Bari Laterza

mdash (2017) Promesse mancate Dove ci ha portato il capitalismo finanziario Bologna Il mulino

Fioravanti m (2002) Lo Stato moderno in Europa Istituzioni e diritto Roma-Bari La-terza

mdash (2009) Costituzionalismo Percorsi della storia e tendenze attuali Roma-Bari LaterzaGallino L (2011) Finanzcapitalismo La civiltagrave del denaro in crisi Torino Einaudimdash (2012) La lotta di classe dopo la lotta di classe intervista a cura di p Borgna Roma-Ba-

ri Laterzamdash (2013) Il colpo di Stato di banche e governi Lrsquoattacco alla democrazia in Europa Tori-

no EinaudiGiannini m S (1986) Il pubblico potere Stati e amministrazioni pubbliche Bologna Il

mulinoGneist R (1879) Der Rechtsstaat Berlin SpringerGramsci A (2007) Quaderni del carcere edizione critica dellrsquoIstituto Gramsci a cura di

V Gerratana Torino EinaudiGreen A (2018) Permanent states of emergency Constitutions in an Age of Crisis

Oxford HartGrimm d (2015) Sovereignity The origin and future of a political and legal concept New

york Columbia University pressGrossi p (2012) Introduzione al Novecento giuridico Roma-Bari LaterzaHabermas j (2013) Fatti e norme Contributi a una teoria discorsiva del diritto e della

democrazia tr it Roma-Bari LaterzaHardt m Negri A (2010) Comune Oltre il privato e il pubblico tr it milano RizzoliHarvey d (2007) Breve storia del neoliberismo tr it milano Il SaggiatoreKelsen H (1966) La dottrina pura del diritto ed it Torino EinaudiKoselleck R (1984 ) Critica illuminista e crisi della societagrave borghese tr it Bologna Il

mulinoLuciani m (1996) Lrsquoantisovrano e la crisi delle costituzioni laquoRivista di diritto costituzio-

naleraquo 11996 124-188mattei U Nader L (2010) Il saccheggio Regimi di legalitagrave e trasformazioni globali tr it

milano-Torino Bruno mondadorimatteucci N (2011) Lo Stato moderno Lessico e percorsi Bologna Il mulinomouffe Ch (2018) Per un populismo di sinistra tr it Roma-Bari Laterza

SENzA FRENI LA dE-COSTITUzIONALIzzAzIONE NEOLIBERALE 55

mounk y (2018) Popolo vs democrazia Dalla cittadinanza alla dittatura elettorale tr it milano Feltrinelli

palombella G (2012) Egrave possibile una legalitagrave globale Il Rule of Law e la governance del mondo Bologna Il mulino

plant R (2010) The Neo-liberal State Oxford Oxford University pressportinaro p p (2018) Le mani su Machiavelli Una critica dellrsquolaquoItalian Theoryraquo Roma

donzelliRodotagrave S (2012) Il diritto di avere diritti Roma-Bari LaterzaRodrik d (2015) La globalizzazione intelligente tr it Roma-Bari LaterzaSchmitt C (1972) Le categorie del laquopoliticoraquo Saggi di teoria politica ed it Bologna Il

mulinoSchnur R (1979) Individualismo e assolutismo tr it milano GiuffregraveSilveira marques A (2018) Der Rechtsstaat der Risikovorsorge Berlin duncker amp Hum-

blotSlobodian Q (2018) Globalists The end of Empire and the birth of neoliberalism Cam-

bridge (mA) Harvard University pressSomma A (2018) Sovranismi Stato popolo e conflitto sociale Roma deriveApprodiStreeck W (2013) Tempo guadagnato La crisi rinviata del capitalismo democratico tr it

milano FeltrinelliSupiot A (2015) La gouvernance par le nombres paris FayardTeubner G (2005) La cultura del diritto nellrsquoepoca della globalizzazione Lrsquoemergere delle

costituzioni civili tr it Roma ArmandoVan Reybrouck d (2015) Contro le elezioni Percheacute votare non egrave piugrave democratico tr it

milano Feltrinelli

Il potere del denaro Oligarchie nellrsquoetagrave globale

Roberto Schiattarella

Abstract

The Power of Money Oligarchy in the Global Age

The New Deal experience later consolidated in the post-war laquoreformistraquo culture was the most conscious expression of the need in every democratic society to avoid the concentration of power favored by the market The loss of awareness of the fact that every interventionist policy in economy is also a policy that distributes power might be considered as a sign of the transition to a new era in which an opposing objective to the New Deal is posited a new redistribution in favor of the strong as a necessary product of the functioning of the market In the Bretton Woodsrsquo world the rules allowed for a wider autonomy to handle internal balance and protect the weaker members of society through public policy as well as public visibility In the world of the rules established by Reagan and Thatcher the room left for national economic policy was drastically reduced National States have lost an important part of their ability to decide in favor of the markets It is not the former who control the latter but the latter mdashfinancial markets in particularmdash who have become the supervisors of the Statesrsquo behavior The effect of this change is the increasing distance between strong and weak countries and internally of social inequality National politics crushed by the logic of the markets and the new international rules is no longer able to gather the consensus of citizens It is therefore urgent to find its legitimacy in international markets and institutions rather than in society Citizens no longer have an interlocutor in politics who responds to their needs and lose the ability to understand what is happening The market culture which has become hegemonic narrated what was happening as the inevitable result of technical facts while in reality it was a change in the rules of civil coexistence

Keywords power markets National States New deal Neoliberal Hege-mony

1 Economia e potere

Il modo in cui il potere egrave distribuito nella societagrave condiziona il funziona-mento di un sistema economico La teoria economica oggi prevalente non ci aiuta a dare una risposta a questa domanda Guardando invece piugrave indietro nel tempo ci sono stati periodi anche lunghi nei quali la questione ha assun-to un ruolo centrale nelle analisi degli economisti e periodi altrettanto lunghi

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 57-74

Universitagrave di Camerino rschiattarellaliberoit

58 ROBERTO SCHIATTARELLA

in cui egrave tornata a scomparire o almeno a diventare un elemento secondario del dibattito Questo egrave appunto quanto egrave successo negli ultimi trenta anni nei quali lo spazio lasciato dagli studiosi di economia al potere come chiave di interpretazione del funzionamento dei sistemi economici egrave stato estremamente marginale marginale sia nelle analisi che hanno guardato al modo di funzio-nare delle economie nazionali sia in quelle sviluppate sul sistema economico internazionale

La convinzione che sembra oggi prevalere egrave dunque quella secondo la quale i rapporti economici sono regolati da logiche sostanzialmente di natura tecnica La significativa concentrazione dei redditi e della ricchezza in atto in tutti i paesi occidentali negli ultimi decenni non sembra aver messo in discussione questa convinzione

La scelta di affrontare la questione del potere come un elemento che ha a che fare con la dimensione economica e dunque che non puograve essere trascurato pone lrsquoanalisi fuori dai sentieri piugrave frequentati dalla riflessione economica contempo-ranea Costringe a ragionare con meno punti di riferimento consolidati ma a giudizio di chi scrive mette anche in condizione di comprendere meglio quello che sta succedendo e di rendere meno ardua lrsquoindividuazione delle possibili vie di uscita al continuo allargamento delle disuguaglianze e allrsquoapprofondirsi della ingiustizia sociale

Un risultato che egrave possibile raggiungere soprattutto se si guarda alle esperien-ze di un passato non troppo lontano La storia e come abbiamo appena detto la storia delle idee del novecento mettono a disposizione di chi voglia approfondire la questione molti materiali che possono essere di grande utilitagrave per la compren-sione del presente

Ci riferiamo in particolare al patrimonio di conoscenze che si egrave accumulato con lrsquoesperienza iniziata negli anni trenta negli Stati Uniti che va sotto il nome di New deal La rilettura di quanto egrave successo ed egrave stato fatto in quegli anni puograve aiutarci a comprendere percheacute Roosevelt abbia attribuito una importanza cruciale alla questione del potere nella sua lettura della crisi che era succeduta al crollo di Wall Street nel 1929 puograve collocare la sua analisi allrsquointerno della situazione economica del tempo puograve farne capire il retroterra culturale ma an-che politico potremo in sostanza chiarirci lrsquointero disegno della sua politica di intervento Un progetto che si poneva lrsquoobiettivo di dare una risposta non tem-poranea ai problemi di squilibrio tra i poteri presenti nella societagrave statunitense potremo approfondire come la logica del New deal si sia andata consolidando nel tempo e abbia dato vita ad unrsquoesperienza piugrave complessa sia stata allrsquoorigine di quello che saragrave chiamato il riformismo Unrsquoesperienza politica e culturale che ha trasformato profondamente il sistema istituzionale del mondo occidentale ed ha avuto un ruolo cruciale nella creazione del sistema di Bretton Woods con le sue regole ed i suoi obiettivi

potremo capire meglio a) cosa egrave accaduto quando quel mondo si egrave an-dato sfaldando negli anni della crisi petrolifera b) il significato delle regole intorno alle quali si egrave andato strutturando il sistema internazionale allrsquoinizio degli anni ottanta c) quali sono stati i probabili obiettivi che si sono posti

IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 59

Reagan e Thatcher nel momento in cui hanno disegnato le nuove regole quale egrave stato il nuovo ordine sociale e internazionale che hanno immaginato qua-li obiettivi in termini di distribuzione del potere tra i paesi e allrsquointerno di ciascuno si sono voluti raggiungere potremo infine individuare i processi inter-istituzionali che si sono determinati per effetto delle nuove regole come sono cambiati gli equilibri di potere che si erano determinati fino ad allora tra paesi ed allrsquointerno dei paesi e come questi nuovi equilibri hanno inciso sul funzionamento dei sistemi economici del mondo occidentale e sulle strutture delle loro democrazie

Ripercorrendo con la nostra esposizione la logica della teoria dei sistemi complessi 1 potremo riflettere per concludere sul ruolo della cultura del co-siddetto neoliberismo nel determinare i cambiamenti e la stabilizzazione dei nuovi equilibri Sul modo in cui si egrave venuta a costruire una egemonia culturale che ha fatto apparire indiscutibile ha fatto diventare senso comune la coinci-denza tra gli interessi dei soggetti socialmente forti e lrsquointeresse generale Come in altre parole la cultura stessa abbia assunto un ruolo essenziale di strumento di potere

2 Roosevelt e il New Deal

Con lrsquoinizio della presidenza Roosevelt nei primi anni trenta si egrave aperta una stagione che ha inciso profondamente sul funzionamento dellrsquoeconomia ameri-cana e col tempo sul modo di essere dellrsquointero sistema economico internazio-nale Un arco di quattro decenni in cui sono andati modificandosi gli equilibri sociali in tutti i paesi occidentali in cui la politica non solo ha preceduto la cul-tura economica ma egrave stata capace di elaborare un radicale cambiamento del suo ruolo e dei suoi obiettivi rispetto alla prima parte del secolo Il futuro presidente degli Stati Uniti giagrave durante la sua campagna elettorale e spesso davanti a un pubblico di imprenditori ha reso esplicita la sua diagnosi sulle cause della cri-si apertasi nel 1929 Secondo Roosevelt le difficoltagrave che il sistema economico e sociale americano stava incontrando nei primi anni trenta erano legate alla presenza sempre piugrave estesa di grandi concentrazioni di potere economico con-centrazioni che si erano potute tollerare nel momento in cui il paese andava for-mandosi come potenza industriale ma che erano a suo giudizio incompatibili con i valori del sogno americano e il modo in cui questo sogno si era trasformato in una organizzazione sociale In contraddizione quindi in primo luogo con i valori a cui si era ispirata la costituzione degli Stati Uniti Roosevelt ha dedicato tutta la prima parte del libro che scrisse giagrave nel 1933 a riflettere su questi valori 2 ma in contraddizione anche con le necessitagrave dello sviluppo economico del paese il concentrarsi del potere in poche mani costituiva infatti secondo Roosevelt un elemento di distorsione tale da impedire il buon funzionamento di un sistema centrato sul mercato e sulla concorrenza

1 La struttura che abbiamo dato allrsquoesposizione ha seguito la logica della teoria dei sistemi complessi suggerita da david Lane Cfr al riguardo Lane 2006 E piugrave in generale polanyi 2013

2 Si veda su questo tema la nuova traduzione del libro di Roosevelt riportata in Roosevelt 2018

60 ROBERTO SCHIATTARELLA

Il compito che derivava alla politica drsquointervento da questa analisi era sempli-ce Se si voleva dare continuitagrave allrsquoidea di convivenza civile dei padri fondatori e rimettere in moto il paese dal punto di vista economico occorreva procedere a uno smantellamento delle concentrazioni di potere e ad una redistribuzione dello stesso nella societagrave 3

Unrsquoanalisi che a ben vedere indicava contemporaneamente anche il princi-pale strumento del New deal lo stato e le istituzioni pubbliche I soggetti cioegrave che secondo Roosevelt erano dotati del potere necessario per realizzare il suo progetto di redistribuzione del potere allrsquointerno del sistema sociale Una cen-tralitagrave delle istituzioni pubbliche che si accompagnava sul piano strettamente operativo a un atteggiamento di grande pragmatismo La combinazione di que-sti due elementi ha dato vita ad una politica istituzionale che ha assunto talvolta caratteri esplicitamente sperimentali ma che ha trovato la sua unitarietagrave nellrsquoo-biettivo di proteggere le componenti piugrave deboli della societagrave Un obiettivo per-seguito sia direttamente attraverso la costruzione di primi elementi di welfare sia indirettamente attribuendo alle istituzioni pubbliche un ruolo di mediazione sociale sia infine supportando lrsquoattivitagrave del sindacato Una mediazione che di per seacute rafforzava le posizioni delle fasce piugrave deboli della societagrave sul piano con-trattuale

Una politica che si egrave dovuta misurare con le resistenze che venivano dai grup-pi sociali forti ma che col tempo ha potuto raggiungere i suoi obiettivi sia pure con qualche discontinuitagrave soprattutto grazie allrsquoeccezionale consenso che quella politica economica egrave riuscita ad aggregare nella realtagrave americana 4 Un consenso che si egrave manifestato in maniera evidente nei tre rinnovi successivi del mandato presidenziale

3 Il retroterra culturale

La politica economica di Roosevelt non nasceva dal nulla Si radicava in un retroterra culturale che la politica aveva fatto proprio e aveva elaborato sotto la spinta di una crisi finanziaria che stava mettendo a nudo tutti gli elementi di insensatezza di un modello di sviluppo centrato sulla finanza Una situazione per molti aspetti simile a quella attuale mdashe questo non puograve non farci pensare alle distanze che ci sono rispetto ai programmi politici attualimdash ma diversa da due punti di vista molto importanti In primo luogo percheacute il contesto politico internazionale era segnato dal consolidarsi dellrsquoesperienza comunista in Unione Sovietica Nessuno in quegli anni negli Stati Uniti poteva non avvertire la sfida che veniva al modello economico e sociale americano dal nuovo ordine che si stava affermando in quel paese Una sfida che rileggendo gli scritti del tempo era particolarmente sentita dagli intellettuali che circondavano il presidente e che avevano elaborato il suo programma politico 5

3 Su questo punto si veda anche Villari 20144 Roosevelt 20185 Villari 2014

IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 61

E in secondo luogo percheacute la risposta a questa sfida nasceva in un contesto profondamente cambiato sul piano della cultura un cambiamento che si era avviato nei decenni precedenti e che coinvolgeva i fondamenti epistemologici del processo scientifico La visione deterministica del mondo allrsquointerno della quale si erano andate consolidando le due grandi letture del funzionamento dei sistemi economici mdashquella marxista e quella del mercatomdash era stata mes-sa in discussione dalla svolta di metodo che si era sviluppata allrsquointerno della fisica Il mondo si presentava nuovamente troppo complesso per poter essere ridotto a poche leggi che ne costituivano la struttura essenziale 6 Nel nuovo ambiente scientifico la ricerca non doveva essere piugrave indirizzata a scoprire le presunte leggi sottostanti al caos apparente molto piugrave semplicemente era un modo attraverso il quale lo studioso provava a costruire schemi (temporanei e parziali) capaci ad aiutarlo a comprendere la complessitagrave della realtagrave che stu-diava La distanza tra lo studioso che guardava la realtagrave e i laquofattiraquo era di nuovo aumentata

Un cambiamento di prospettiva scientifica che se si guarda ai problemi nellrsquoottica della politica economica creava una grande discontinuitagrave rispetto al passato In primo luogo percheacute lrsquoeconomia nella nuova lettura nel momento in cui poneva al centro la soggettivitagrave dello studioso tornava ad essere scienza essenzialmente normativa doveva essere infatti costruita intorno agli obiettivi mdashe sullo sfondo ai valorimdash che lo studioso stesso si voleva dare in sostanza tornava ad essere scienza dei mezzi e dei fini e non solo dei mezzi In secondo luogo percheacute i vincoli economici non potevano che apparire meno stringenti La volontagrave di cambiamento non doveva scontrarsi o essere condizionata dallrsquoe-sistenza di leggi economiche assimilabili a quelle naturali il modo di funzio-nare di un sistema economico era semplicemente espressione di scelte fatte in passato dagli uomini che come tali potevano essere superate da altre scelte capaci di indirizzare la costruzione della convivenza civile ed economica nelle direzioni volute

Il carattere pragmatico della politica economica di Roosevelt va letto a giu-dizio di chi scrive allrsquointerno di quanto si egrave appena detto come espressione cioegrave di qualcosa di piugrave di una componente tradizionale della cultura anglosassone Come punto di arrivo invece di un nuovo atteggiamento culturale 7

Il New deal da questo punto di vista egrave stato da un lato un segnale del con-solidarsi di un diverso clima culturale e dallrsquoaltro ha funzionato soprattutto in campo economico come una sorta di acceleratore del processo di metaboliz-zazione della svolta in atto Se solo attraverso Keynes la collettivitagrave scientifica ha preso pienamente coscienza del mutamento del punto di vista implicito nel nuovo paradigma metodologico 8 egrave verso la fine degli anni trenta quando cioegrave si egrave manifestato il bisogno di costruire una nuova classe dirigente capace di inter-pretare e sviluppare le politiche istituzionali e di intervento del New deal 9 che

6 Su questo tema si veda Easley 1973 81ss ma anche de Finetti 1962 e de Finetti 19897 Schiattarella 20198 Carabelli Cedrini 20189 Schiattarella 2019

62 ROBERTO SCHIATTARELLA

il pensiero keynesiano ha cominciato ad essere studiato in maniera sistematica in alcune grandi universitagrave americane Solo in quegli anni queste stesse universitagrave sono diventate i luoghi di aggregazione di una cultura che con il tempo ha teso ad assumere una forma sempre piugrave compiuta

Una cultura che proprio percheacute centrata su obiettivi e valori poteva ren-dere nuovamente esplicita la questione del potere in una societagrave di mercato E lo poteva fare non solo percheacute considerava la sua redistribuzione nella societagrave lrsquoasse centrale del progetto di politica di intervento ma anche percheacute proponeva qualcosa di socialmente accettabile e politicamente spendibile come egrave appunto un programma di redistribuzione del potere dalle aree forti a quelle deboli della societagrave

Una cultura che col tempo si egrave andata consolidando fino a prendere la forma di una nuova lettura dei processi economici e poi nel decennio successivo alla guerra a trasformarsi in una vera e propria visione del mondo Una visione che ha preso il nome di riformismo economico non solo per distinguersi da un lato dal sostanziale conservatorismo della tradizione del liberismo e dallrsquoaltro dagli elementi di radicalismo impliciti nellrsquoapproccio marxista ed esaltati dallrsquoespe-rienza sovietica ma anche percheacute con il termine riformismo si voleva sottolineare la convinzione che era sempre possibile trovare un modo per far convivere de-mocrazia e mercato O per essere piugrave precisi che era sempre possibile plasmare il modo di essere di un sistema economico per renderlo compatibile per metter-lo al servizio delle esigenze della democrazia

4 Il riformismo

Il riformismo nasce da due convinzioni la prima egrave che la societagrave che tende a definirsi conformemente alle logiche del mercato non egrave neacute lrsquounica neacute la migliore possibile la seconda egrave quella di cui abbiamo appena parlato in base alla quale il modo di funzionare dei mercati non crea ostacoli insormontabili alla costruzione di una societagrave democratica E dunque non solo si puograve sempre intervenire sul sistema economico ma si deve intervenire Lrsquoobiettivo che si pone il riformismo egrave appunto quello di riuscire a costruire un compromesso accettabile e stabile nel tempo tra le regole dellrsquoeconomia o per essere piugrave espliciti tra le spinte che vengono dal modo di funzionare dei mercati e quelle collegate al buon funzio-namento di una democrazia Il riformismo va visto dunque essenzialmente come un orizzonte culturale e politico Come un modo di affrontare i problemi dellrsquoe-conomia che non puograve essere in nessun caso ridotto allrsquoinsieme delle tecniche attraverso le quali questo progetto si egrave espresso storicamente Come abbiamo visto nel riformismo crsquoegrave una componente strutturalmente pragmatica che non puograve portare in nessun caso a ricette preconfezionate nella sua logica al contra-rio si puograve cogliere un invito alla ricerca di sempre nuove soluzioni tecniche per la politica drsquointervento

Ersquo il bisogno di trovare questo compromesso che rende fondamentale lrsquoespli-citazione della questione del potere Il problema con cui il progetto riformista si deve misurare egrave infatti il seguente come egrave possibile evitare che la tendenza alla

IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 63

concentrazione del potere che accompagna lo sviluppo di una economia di mer-cato metta in crisi il buon funzionamento di una democrazia delle sue istituzioni e a lungo andare anche dello stesso operare del mercato

La politica economica elaborata dal riformismo nel dopoguerra si egrave posta ovviamente nella scia di quelle sviluppate da Roosevelt non tanto nel tipo di interventi attuati mdashche pure col tempo hanno assunto una loro identitagrave con-solidatamdash quanto nel suo carattere sperimentale Questo non significa che non possano essere individuati dei tratti che identificano il riformismo Il primo ele-mento caratterizzante egrave a giudizio di chi scrive il ruolo attribuito ai valori come elementi di riferimento delle scelte economiche Sono i valori della democrazia quelli che devono guidare queste scelte Il secondo egrave lrsquoimportanza che viene data alla questione del potere due elementi che hanno portato il riformismo a iden-tificare lo stato come il soggetto cruciale del suo progetto di convivenza civile di civiltagrave possibile Lo stato infatti in quella visione egrave lrsquounica istituzione che ha le due caratteristiche necessarie per affrontare i problemi con i quali si deve misurare il riformismo puograve rappresentare unrsquoidea di interesse generale diversa e piugrave complessa di quella proposta piugrave o meno implicitamente dal mercato e ha gli strumenti per intervenire con successo sulla distribuzione del potere allrsquointer-no della societagrave percheacute come abbiamo giagrave sottolineato egrave esso stesso dotato di potere 10

Egrave attraverso la creazione di istituzioni pubbliche con compiti di mediazione tra interessi diversi e riequilibrio dei rapporti di forza che si possono riaffermare i valori che una societagrave vuol prendere a riferimento e si puograve contemporanea-mente mantenere nella societagrave una distribuzione diffusa del potere Egrave attraverso le istituzioni pubbliche che si possono sostenere le componenti deboli di una societagrave si puograve impedire che gli interessi delle aree sociali forti alterino gli equi-libri a loro favore si puograve evitare infine che il crearsi di posizioni di potere dia vita a processi cumulativi pericolosi dal punto di vista del funzionamento della democrazia ma anche della stessa crescita di lungo periodo

5 Il riformismo e lrsquoorganizzazione del sistema economico internazionale

La questione del potere assume un ruolo ancora piugrave centrale nel momento in cui ci si occupa del modo di funzionare del sistema economico internazionale Le regole intorno alle quali si organizzano questi sistemi finiscono con lrsquoesse-re considerate come un dato sostanzialmente indiscutibile soprattutto quando la memoria delle loro origini diminuisce Col tempo le regole appaiono ai piugrave unrsquoespressione di decisioni sostanzialmente tecniche si tende a dimenticare il fatto che le regole cambiano nel tempo e i sistemi di regole sono molto diversi tra loro e che ci sono periodi di mancanza di regole o almeno in cui le regole condivise sono relativamente poche Il modo in cui si egrave sviluppato il dibattito in

10 Il potere di definire le regole sul piano internazionale dipende strettamente dal ruolo politico ed economico del paese sul piano interno il potere egrave viceversa illimitato ma egrave condizionato anche allrsquoin-terno dei paesi piugrave importanti dagli equilibri politici e sociali Cfr anche in Roosevelt 2018

64 ROBERTO SCHIATTARELLA

Italia in questi ultimi anni mdashe ancor di piugrave negli ultimi mesimdash sui rapporti con lrsquoEuropa egrave significativo di questa mancanza di consapevolezza

Sono proprio gli accordi di Bretton Woods quelli pensati dalla cultura del riformismo che possono farci comprendere come le regole in particolare quelle internazionali debbano essere viste piuttosto come la materializzazione di pro-getti politici costruiti in funzione di interessi e di equilibri di potere interni ed internazionali Regole delle quali la politica economica deve tener conto almeno nel breve periodo percheacute definiscono lrsquoarea allrsquointerno della quale la politica drsquointervento di un paese puograve muoversi senza mai dimenticare tuttavia che esse sono espressione di decisioni politiche prese in passato in funzione di situazioni diverse e con obiettivi specifici e che proprio per questo motivo 11 possono esse-re modificate o quanto meno ridiscusse

Il fatto che questi accordi siano stati pensati nel 1944 quando cioegrave lrsquoesito del-la guerra era ormai evidente ci dice in primo luogo che sono i paesi piugrave forti che disegnano attraverso le regole il quadro di riferimento Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna le avevano pensate in funzione di due esigenze quella di mantenere al centro del sistema internazionale le loro economie traendone evidentemente un qualche vantaggio E quella di disegnare un mondo politicamente inclusivo capace di aggregare un blocco di paesi coeso che fosse in grado di rispondere alla sfida che veniva dal mondo comunista non solo sul piano della crescita ma anche su quello della giustizia sociale allrsquointerno dei paesi

Ersquo avendo in mente questo obiettivo che occorre guardare a come il sistema di Bretton Woods ha affrontato e risolto il problema centrale di ogni sistema internazionale quello dei margini di autonomia che devono essere lasciati a cia-scun paese senza che questa autonomia costituisca una minaccia per la stabilitagrave del sistema nel suo insieme Nel 1944 Keynes ebbe facile gioco a imporre regole che lasciavano ai singoli paesi ampi spazi di scelta nelle politiche economiche 12 Ampi spazi che nella visione dellrsquoeconomista inglese erano indispensabili per tutelare le diversitagrave tra i paesi e per lasciare maggiori possibilitagrave alle politiche nazionali di perseguire progetti sociali diversi tra loro sia pure allrsquointerno di un quadro di regole comuni per lasciare alle classi dirigenti nazionali in altre parole lo spazio necessario per il governo di una democrazia Uno spazio che veniva bilanciato dalla creazione del Fondo monetario e della Banca mondia-le istituzioni di indirizzo salvaguardia e controllo del sistema internazionale che almeno nelle intenzioni di Keynes dovevano intervenire in una logica di rafforzamento della coesione tra paesi a sostegno di quelli deboli agendo dun-que come correttivi dei rapporti di forza esistenti Quello che ci raccontano gli accordi di Bretton Woods e il modo in cui ci si egrave arrivati mdashil dibattito che si ebbe egrave ormai ampiamente noto 13mdash egrave unrsquoidea di distribuzione del potere sul

11 Sulla questione delle regole si egrave soffermato Schumpeter nella sua opera piugrave famosa Storia dellrsquoa-nalisi economica proprio per sottolineare gli elementi di inerzia che si porta con seacute ogni organizzazione del sistema economico internazionale Unrsquoinerzia legata al fatto che le regole si traducono in istituzioni e queste tendono a perpetuarle ma anche al fatto che esistono le inerzie culturali Cfr Schumpeter 1972

12 Carabelli Cedrini 201113 Carabelli Cedrini 2014

IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 65

piano internazionale coerente con gli interessi politici degli Usa (e della Gran Bretagna) di quegli anni ma anche generosa verso lrsquoinsieme dei paesi del mon-do occidentale e in particolare verso quelli piugrave deboli Coerentemente peraltro con una cultura che considerava le regole della democrazia dellrsquoinclusione di tutti i membri di una collettivitagrave come la parte fondamentale del compromesso riformista

Come tutti i sistemi di regole anche quello di Bretton Woods ha finito col tempo col non riuscire a svolgere il compito per cui era stato costruito col non rispondere piugrave alle esigenze dei paesi che lrsquoavevano costruito Egrave difficile riassu-mere le cause tecniche e politiche che hanno impedito a quel mondo di conti-nuare a funzionare Tutte queste cause sono comunque riconducibili al fatto che col tempo il contesto internazionale in cui quegli accordi erano nati era andato cambiando cosigrave come erano mutati i rapporti di forza tra i paesi La Gran Bre-tagna prima e gli stessi Stati Uniti poi avevano perso terreno rispetto alle altre economie europee e soprattutto rispetto al Giappone In particolare due erano gli elementi di novitagrave importanti il primo era che il peso dellrsquoeconomia USA nel sistema internazionale si era molto ridimensionato 14 il secondo era che la sfida che veniva al modello sociale occidentale dal mondo comunista che tanto era stata influente nel determinare le regole di Bretton Woods stava diventando molto meno importante sul piano politico

6 Il nuovo modo di organizzarsi dello sviluppo

Il cambiamento del contesto internazionale diventato molto piugrave policentrico rispetto al dopoguerra ha spinto gli Stati Uniti (e la Gran Bretagna) a ripensare le regole e a tentare di costruire nuovi equilibri sia politici sia economici Ciograve egrave avvenuto allrsquoinizio degli anni ottanta con Reagan e Thatcher che hanno ridise-gnato il sistema internazionale e gli equilibri sociali allrsquointerno dei paesi secondo un progetto che puograve essere visto come espressione da un lato della volontagrave di rilanciare la centralitagrave dei due paesi nel sistema economico e dallrsquoaltro di costruire societagrave organizzate dal mercato e per il mercato Un progetto pensato quindi intorno a valori profondamente diversi da quelli del dopoguerra e che si poneva un obiettivo sostanzialmente opposto Lrsquoobiettivo era quello piugrave in particolare di mettere in moto una redistribuzione del potere a favore dei paesi anglosassoni e sul piano interno di ridisegnare gli equilibri sociali spostandoli a vantaggio dei gruppi piugrave forti Quella che egrave stata fatta da Reagan e Thatcher egrave stata una scommessa sulle capacitagrave del capitalismo mdashfinanziariomdash di garantire il predominio economico di Stati Uniti e Gran Bretagna nel lungo periodo ma anche contemporaneamente la messa in moto di meccanismi di redistribuzione del potere attraverso nuove regole e un radicale ripensamento delle istituzioni o almeno del loro ruolo allrsquointerno del funzionamento del sistema economico Questo nuovo modo di essere si egrave consolidato intorno ad una cultura anchrsquoessa nuova mdashindividuata inizialmente con lrsquoespressione Washington Consensus e piugrave

14 Nel dopoguerra il pIL degli Stati Uniti costituiva quasi il 50 del pIL mondiale Alla fine degli anni rsquo70 questa percentuale era scesa al 25 Attualmente oscilla intorno al 20

66 ROBERTO SCHIATTARELLA

in generale col termine neoliberismomdash che ha trasformato profondamente la logica delle politiche di intervento

Ersquo (stata) la fine della stagione del riformismo Una fine segnata da due cambiamenti importanti da una inversione di ruoli tra stato e mercato che ha spostato questrsquoultimo e in particolare i mercati finanziari al centro dei siste-mi economici dalla drastica riduzione degli spazi di autonomia delle politiche economiche nazionali I mercati finanziari che il riformismo aveva fortemen-te regolamentato proprio per garantire maggiore autonomia agli stati nazionali dal punto di vista della politica drsquointervento sono tornati al centro del sistema economico diventando con le nuove regole i tutori del nuovo ordine interna-zionale Attraverso la regola della libertagrave dei movimenti di capitali sono i mercati finanziari con le loro istituzioni che controllano nel nuovo contesto lrsquooperare dello stato e non piugrave viceversa

Il processo di redistribuzione del potere che si egrave realizzato egrave strettamente collegato al cambiamento dei rapporti tra stato e mercato E piugrave in particolare ai cambiamenti indotti attraverso a) il ridisegnarsi dei compiti attribuiti alle Banche centrali che hanno rafforzato gli elementi di autonomia dalla politica nelle scelte fatte da queste istituzioni unrsquoautonomia che si egrave trasformata in nuo-vi vincoli al finanziamento della spesa pubblica b) lo svilupparsi di politiche di privatizzazione che sollecitate dalle istituzioni internazionali sono state nei fatti imposte soprattutto ai paesi piugrave deboli Una redistribuzione che ha trovato il suo retroterra culturale nella delegittimazione del ruolo dello stato costruita attraverso una cultura che lo ha rappresentato con gli occhi e attraverso i valori del mercato In questa lettura lo stato non egrave piugrave visto come il soggetto che tutela i diritti come il portatore dellrsquointeresse generale viene invece rappresentato come il luogo dellrsquoinefficienza (burocrazia) della sopraffazione fiscale e della corruzione

Egrave significativo che in questo nuovo contesto culturale la questione del potere scompaia nelle analisi degli economisti (ma non solo) cosigrave come la sua redistri-buzione a favore dei gruppi sociali forti venga nascosta dietro i miti tra loro connessi dellrsquoefficienza e dello sviluppo del reddito Scompare per un motivo che egrave facilmente intuibile Le scelte che ne conseguono sono difficili da presen-tare sono poco spendibili politicamente e socialmente Vanno dunque rielabo-rate sul piano culturale per renderle accettabili Ed egrave attraverso la cultura che si riesce ad evitare che si sviluppino politiche volte a contrastare le situazioni di asimmetria di potere e i processi cumulativi che si vengono a creare allrsquointerno di una societagrave di mercato Una cultura che considera sbagliato ogni tentativo di correzione di queste asimmetrie in nome della modernitagrave 15 Una modernitagrave che viene chiamata in causa anche allo scopo di far considerare le resistenze al cam-biamento che vengono dai gruppi sociali piugrave deboli come espressioni di una visione conservatrice della societagrave

15 Stefano Rodotagrave (2011) parla da un lato di de-costituzionalizzazione per indicare la spinta che egrave presente nella politica a sottrarsi alle regole del gioco e parla di tirannia della maggioranza come una delle forme in cui si esprime il fastidio verso i processi decisionali democratici Fenomeni che hanno entrambi a che fare con processo di concentrazione del potere in atto nella nostra societagrave

IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 67

Il nuovo riformismo si sviluppa lungo una linea il cui significato egrave abba-stanza facile da cogliere Il suo obiettivo in ultima analisi egrave quello di mette-re in discussione prima e smantellare poi tutte le istituzioni di mediazione sociale e piugrave in generale i corpi intermedi della democrazia creati dal rifor-mismo facendoli apparire piugrave come ostacoli che come strumenti in vista del raggiungimento di un interesse generale Un interesse generale si badi bene che non egrave piugrave definito dalla societagrave ma dal mercato e quindi che ha dietro di seacute altri valori presentando lrsquoattivitagrave di questi corpi intermedi come un ostacolo mdashi famosi lacci e lacciolimdash al pieno e benefico dispiegarsi del mercato stesso Un tipo di narrazione che avrebbe scarse possibilitagrave di successo se non si fosse prima fatta scomparire dallrsquoagenda degli studiosi di economia la questione del potere

7 I processi di accumulazione in una economia finanziarizzata

Il cambiamento delle regole cosigrave come la centralitagrave dei mercati finanziari ha modificato profondamente il modo di funzionare dei sistemi economici I processi di accumulazione in questo nuovo contesto sono mossi da logiche che tendono ad accentuare la redistribuzione del potere allrsquointerno della societagrave 16 Una redistribuzione legittimata da un cambiamento dellrsquoidea di interesse ge-nerale lrsquoobiettivo della politica drsquointervento e piugrave in generale delle istituzioni pubbliche non egrave piugrave quello dellrsquoalto livello di occupazione Un obiettivo reso piugrave difficile da perseguire anche da un mondo produttivo differente non piugrave segnato dal fordismo 17 ma un mondo diverso anche e forse soprattutto percheacute gli attori sociali che mettono in moto i processi di accumulazione e li gover-nano non sono piugrave gli stessi Ersquo il capitalista inteso come colui che possiede i capitali la nuova figura chiave egrave il perseguimento dei suoi obiettivi che muove i processi economici Un obiettivo che non egrave piugrave quello del profitto ma quello dellrsquoaumento dei valori patrimoniali 18 Tutte le sue iniziative sono collegate alla volontagrave di far aumentare i valori patrimoniali Un cambiamento che sposta il cuore del sistema economico dal mondo della produzione verso il luogo dove i capitali si valorizzano cioegrave i mercati finanziari mercati in continua espansione anche per effetto dellrsquoestendersi continuo delle posizioni debitorie e creditorie mdashpubbliche o privatemdash che accompagnano questo processo a livello interna-zionale

Questo spostamento ha avuto ed ha effetti rilevanti sul piano della distribu-zione geografica della produzione ma anche su quello sociale In primo luogo

16 Sulla questione dei cambiamenti in atto nel modo di funzionare di un capitalismo finanziario si veda Leon 2014

17 Su questo tema e in riferimento alla specifica esperienza del nostro paese si veda de Bernardi 2014

18 Egrave emblematico del cambiamento dei soggetti di riferimento dellrsquoaccumulazione il fatto che lrsquoimprenditore venga retribuito attraverso stock options cioegrave attraverso azioni Una modalitagrave che fa convergere gli interessi dellrsquoimprenditore con quelli dellrsquoazionista cioegrave il possessore di capitali Lrsquoim-prenditore sa che la sua retribuzione saragrave tanto piugrave elevata quanto piugrave riusciragrave con la sua azione a far aumentare il valore del patrimonio negli anni in cui svolgeragrave la sua attivitagrave

68 ROBERTO SCHIATTARELLA

percheacute ha cambiato lrsquoorizzonte temporale delle scelte economiche In un mon-do dominato dalla finanza lrsquoorizzonte egrave molto piugrave breve rispetto a quello di un sistema centrato sulla produzione Chi possiede capitali non egrave sostanzialmente interessato agli effetti di lungo periodo delle proprie scelte Ciograve che egrave rilevante dal suo punto di vista egrave quanto accade nellrsquoimmediato e come questo cambia i valori patrimoniali Un modo di guardare alla realtagrave che ha tre conseguenze La prima egrave che i processi economici mdashe quindi anche quelli di redistribuzione del poteremdash risultano piugrave accelerati Tutti i cambiamenti si realizzano in tempi piugrave brevi La seconda egrave che aumentano le distanze tra i tempi dellrsquoeconomia e quelli delle societagrave Questrsquoultima ha come orizzonte temporale quello delle generazioni la finanza quello dei mesi se non dei giorni La terza egrave che i pro-cessi che si attivano in un sistema con forte presenza della finanza tendono ad alterare profondamente gli equilibri sociali ma lo fanno in una maniera che non egrave immediatamente percepibile dalla societagrave stessa In un sistema centrato sulla produzione infatti la crescita dei profitti trova un limite nella consapevolez-za degli imprenditori che maggiori profitti implicano una minore retribuzione del lavoro almeno nel breve periodo e dunque che ogni spinta allrsquoaumento dei profitti genera tensioni crescenti allrsquointerno dellrsquoimpresa e nella societagrave Nel caso invece di processi centrati sulla crescita dei valori patrimoniali questa puograve avvenire senza ostacoli immediati o almeno avvertibili sul piano sociale La di-mensione sociale dei processi economici diventa evanescente nel mondo della finanza Il mondo del lavoro e quello della finanza si muovono su dimensioni apparentemente diverse

ma questa diversitagrave scompare nel momento in cui si guarda a questi processi in termini di potere ponendosi da questo punto di vista si puograve vedere che la dimensione del potere egrave molto piugrave presente nel mondo della finanza 19 Ogni crescita economica mossa dal desiderio di accumulare ricchezza si traduce infatti in una concentrazione di potere allrsquointerno della societagrave che a sua volta crea le premesse per lrsquoaccumulazione di altro potere e di altra ricchezza 20 In altre paro-le piugrave un soggetto egrave in grado di accumulare potere e ricchezza piugrave saragrave in condi-zione di accumularne altra Quello che si vuol sottolineare egrave che nel capitalismo finanziario vi egrave una tendenza strutturale alla concentrazione del potere molto piugrave forte di quella che si puograve rilevare nel capitalismo industriale piugrave forte e anche tendenzialmente senza fine Nessun livello dei valori patrimoniali nessun livello di potere raggiunto puograve essere infatti considerato punto di arrivo stabile se si egrave in un contesto oligopolistico in un contesto in cui altri centri di potere e ricchez-za si stanno muovendo con lo stesso obiettivo

Lrsquoattuale modo di essere dello sviluppo tende in altre parole a forzare con-tinuamente le situazioni a renderle perennemente instabili in un processo che non conosce soste e che tende a divaricare le posizioni allrsquointerno della societagrave anche percheacute stravolge continuamente i rapporti di potere Incide su una societagrave

19 Cfr Leon 201420 La politica seguita da molte imprese di cambiare relativamente spesso i manager gli imprendito-

ri si puograve comprendere allrsquointerno di questa logica Costringe infatti il manager a porsi obiettivi coerenti sul piano temporale con la sua permanenza allrsquointerno dellrsquoimpresa di breve periodo appunto

IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 69

che ha difficoltagrave a capire il significato di quello che sta avvenendo e a reagire a questi cambiamenti

Un aumento del valore del capitale (o una sua diminuzione) puograve essere utile ripeterlo non cambia di per seacute la condizione del lavoro nellrsquoimmediato 21 quello che fa egrave incidere sulla distribuzione del potere nella societagrave e di conse-guenza sui rapporti di forza crea dunque le condizioni per una divaricazione sempre piugrave accentuata tra gruppi sociali forti e deboli Una divaricazione di cui si perde il senso se non si guarda al potere come una delle dimensioni dellrsquoeconomia

8 La politica cambia il suo ruolo

Nel mondo disegnato dagli accordi di Bretton Woods la politica disponeva di molti strumenti per gestire gli equilibri sociali aveva in primo luogo il ruolo di mediatore tra gli interessi contrapposti presenti nella societagrave Unrsquoattivitagrave di mediazione che al di lagrave dei singoli programmi politici nel momento in cui si traduceva nei fatti in un rafforzamento della capacitagrave contrattuale dei gruppi economicamente piugrave deboli attribuiva alla politica una legittimitagrave sociale

Con il cambiamento delle regole che si egrave avuto nei primi anni ottanta il qua-dro si egrave modificato profondamente E si egrave modificata anche la distribuzione del potere Il fatto che si siano ristretti gli orizzonti sui quali la politica poteva in-tervenire ha finito col restringere lo spazio di decisione della politica nazionale spostandolo a favore delle istituzioni internazionali pubbliche come il Fondo monetario o la Banca mondiale o private come le societagrave di rating o gli stessi mercati finanziari minori spazi di intervento per la politica ma anche minore capacitagrave di intervenire visto il de-potenziamento del ruolo dello stato che ha privato la politica del suo principale strumento

minore capacitagrave infine di legittimazione a livello sociale per una questione culturale e per problemi sostanziali Sul piano della legittimazione lrsquoegemonia della nuova cultura del mercato ha finito con lrsquoassimilare il ruolo della politica a quello (negativo) dello stato Sul piano sostanziale la politica non poteva sperare di mantenere la sua capacitagrave di consenso allrsquointerno di una collettivitagrave quella dei cittadini quando la sua azione non puograve che essere finalizzata a ottenere il consenso di unrsquoaltra collettivitagrave quella delle istituzioni internazionali pubbliche o private E non lo puograve sperare percheacute la necessitagrave di omologarsi alle indicazioni che vengono dal contesto internazionale tenderagrave necessariamente ad appiattire ogni diversitagrave di proposta tra i diversi gruppi politici ma anche percheacute dietro le istituzioni internazionali crsquoegrave unrsquoidea di interesse generale che coincide con il buon funzionamento del mercato Unrsquoidea di interesse generale che non puograve

21 per rappresentare plasticamente il cambiamento di prospettiva che si ha nel capitalismo finan-ziario rispetto a quello industriale Leon sottolinea come nel secondo il documento contabile fonda-mentale fosse il conto economico e quindi la distribuzione tra salari e profitti mentre nel capitalismo finanziario il documento centrale egrave il conto patrimoniale nel quale si riporta lrsquoandamento del patri-monio netto

70 ROBERTO SCHIATTARELLA

coincidere mdashe non deve coincidere 22mdash con quella dei cittadini che hanno come riferimento evidentemente le costituzioni

Una situazione che evidentemente apre un problema strutturale nel funzio-namento della democrazia Un problema che la politica ha cercato di superare cercando il consenso attraverso narrazioni sempre meno legate alla realtagrave Lan-ciando in questo modo un processo continuo di creazione di aspettative e disin-ganni che col tempo ha annientato ogni credibilitagrave dei partiti e della politica stessa

per riassumere le nuove regole che si sono andate consolidando verso la fine del secolo scorso hanno determinato uno spostamento del potere decisionale dalla politica (nazionale) e quindi anche dai cittadini al contesto internaziona-le ed al mercato finanziario Uno spostamento che ha indebolito le democrazie dando vita a fenomeni di degrado politico che sono in atto in tutti i paesi E che parallelamente ha determinato lo sviluppo di grandi aggregazioni economiche e di potere Questi due fenomeni non possono non far pensare che col tempo la politica finisca con lo schiacciare le proprie posizioni su quelle degli affari fino a diventare essa stessa uno strumento della redistribuzione inegualitaria del po-tere mettendo in questo caso a rischio la stessa sopravvivenza delle democrazie almeno quelle che abbiamo conosciuto negli ultimi settanta anni

9 Le regole europee

Nel dopoguerra le classi dirigenti europee si erano servite della dimensione economica per costruire un processo che voleva essere essenzialmente politico Ciograve che aveva spinto nella direzione di un Europa politica era la coscienza da un lato degli esiti catastrofici di due guerre e dallrsquoaltro dellrsquoesistenza di squili-bri strutturali nel sistema economico europeo che si manifestavano anche nella storica contrapposizione tra Francia e Germania di fronte a una Germania forte sul piano economico spettava alla dimensione politica il compito di tro-vare le strade per governare uno squilibrio che era stato causa di due guerre Non egrave un caso che siano stati proprio i politici tedeschi a spingere nella dire-zione di maggiore unitagrave politica a livello europeo almeno fino alla metagrave degli anni ottanta

Il momento di discontinuitagrave in questo progetto perseguito per quasi qua-rantrsquoanni si egrave avuto con il trattato istitutivo dellrsquoeuro E ciograve non solo percheacute questo patto egrave nato in collegamento con lrsquounificazione tedesca mdashche ha raffor-zato gli elementi di squilibrio potenziale tra i paesi europeimdash ma soprattutto percheacute questo patto egrave stato elaborato allrsquointerno del nuovo contesto di regole internazionali e di un altrettanto nuovo ambiente culturale Un ambiente che

22 La convinzione di una parte non trascurabile della letteratura economica egrave che un governo diventa credibile si costruisce una reputazione positiva quanto piugrave tiene conto delle indicazioni delle istituzioni internazionali che vengono considerate le uniche corrette sul piano laquotecnicoraquo e quanto meno tiene conto delle richieste dai cittadini Quando un governo si muove in questrsquoultima direzione si parla di manovra elettoralistica E questo percheacute i cittadini vengono considerati strutturalmente incapaci di comprendere il significato dellrsquointeresse generale Ovviamente quello definito dal mercato

IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 71

come abbiamo visto schiacciando la politica sugli interessi del mercato ha teso in generale a farle perdere autonomia e qualitagrave in fin dei conti a cambiarle ruolo

In qualche modo con lrsquoistituzione della moneta unica il tradizionale rapporto tra economia e politica del dopoguerra si egrave invertito Lo spessore della politica europea egrave venuto meno proprio nel momento in cui avrebbe dovuto giocare un ruolo piugrave importante da una fase storica in cui la politica ha usato gli interessi economici per creare una convergenza tra popoli che erano appena usciti dalla stagione dei nazionalismi si egrave passati ad unrsquoaltra in cui il mercato e probabil-mente gli interessi dei grandi gruppi economici e finanziari hanno assunto un ruolo non trascurabile nel dettare lrsquoagenda alla politica La coscienza della neces-sitagrave di un riequilibrio politico tra paesi differenti che pure era stata un elemento fondante della politica tedesca del dopoguerra si disperde sotto la pressione della difesa degli interessi economici nazionali e viene nascosta nel mare dei tecnicismi delle regole europee

Lo spazio della politica giagrave ridotto dalle regole internazionali si riduce ulte-riormente in paesi come lrsquoItalia che hanno un problema di alto debito pubblico Le possibilitagrave per questi paesi di tutelare i propri equilibri politico-sociali si ri-ducono enormemente E senza la mediazione della politica in unrsquoEuropa in cui la voce del mercato egrave quella piugrave forte non possono che ripresentarsi gli stessi squilibri dellrsquoanteguerra ovviamente sotto una forma nuova Si presentano tutti quei problemi dei quali aveva parlato in maniera lungimirante Federico Caffegrave 23 Quelli determinati da regole che facendo perno sul mercato rendono la convi-venza tra realtagrave profondamente diverse mdashe destinate a rimanere tali per lungo tempomdash di difficile sostenibilitagrave nel lungo periodo 24

Al tentativo del dopoguerra di governare le diversitagrave delle esperienze nazio-nali attraverso una politica europea consapevole di queste diversitagrave ma anche della sua responsabilitagrave nel disegnare i processi di convergenza si egrave sostituita una politica che ha delegato al mercato il compito di stabilire le regole di convivenza Alla logica della contaminazione e della solidarietagrave tra diversi si egrave sostituita la logica della competizione che non poteva se non sancire la fine di un progetto politico comune In un contesto europeo in cui la diversitagrave egrave tornata ad apparire inadeguatezza in cui egrave semplicemente scomparsa dallrsquoagenda della riflessione la questione del potere in cui quindi egrave stata messa in discussione la stessa idea di solidarietagrave tra diversi non sorprende che col tempo si sia andato perdendo ogni interesse a cercare percorsi politici di convergenza

23 Federico Caffegrave ha piugrave volte sottolineato soprattutto nella sua attivitagrave pubblicistica i rischi di un processo di unificazione troppo accelerato tra paesi con realtagrave economiche profondamente diverse tra loro In particolare ha sottolineato la necessitagrave di creare istituzioni politiche comuni e di avviare un pro-cesso di convergenza per ridurre le diversitagrave prima della creazione di unrsquounica moneta Una creazione che avrebbe portato con seacute la necessitagrave di politiche fortemente restrittive se non accompagnata da una volontagrave politica (e da una politica fiscale) fortemente solidaristica Cfr Caffegrave 1979

24 Caffegrave nei suoi scritti ha messo in evidenza come la convergenza economica con un paese eco-nomicamente piugrave forte come la Germania poteva essere sostenibile nel tempo solo se la politica econo-mica italiana avesse potuto avvalersi di molti strumenti per intervenire sugli squilibri che si sarebbero determinati Esattamente lrsquoopposto di quello che egrave poi avvenuto

72 ROBERTO SCHIATTARELLA

10 Cultura ed immaginario nei sistemi economici

Secondo d Lane 25 un sistema sociale complesso mdashcome egrave certamente quello economico-socialemdash ha bisogno di un immaginario condiviso per poter rimanere stabile nel tempo un immaginario capace di far convergere i comportamenti dei soggetti e le scelte delle istituzioni nelle direzioni necessarie a rafforzare la strut-tura interna del sistema stesso Ogni distribuzione del potere nella societagrave ha bi-sogno in altre parole di una cultura che la giustifichi la faccia apparire legittima

Ovviamente ci sono molte affermazioni nella cultura economica del mercato che possono essere considerate tasselli fondamentali intorno ai quali si egrave costrui-to lrsquoimmaginario collettivo degli ultimi decenni e si sono poste le basi per il buon funzionamento dellrsquoattuale modello di sviluppo ma ce nrsquoegrave una che riassume in seacute in maniera quasi emblematica quanto unrsquoegemonia culturale possa plasmare il senso comune quella secondo la quale tutelare gli interessi delle imprese vuol dire creare le condizioni che possono garantire il benessere per tutta la societagrave Si tratta di unrsquoaffermazione che sicuramente riavvicina il sentire di chi opera sui mercati alla teoria economica e dunque egrave comprensibile che abbia avuto e abbia una certa presa almeno su una parte della societagrave dopo gli anni del keynesismo e della cultura macroeconomica con lrsquoaffermarsi dellrsquoidea che ciograve che va bene allrsquoimpresa va bene per tutti la cultura del mercato riesce a realizzare due cose ritrova la sua base sociale e si riappropria della teoria economica definendo una visione dellrsquoeconomia che per un verso si dagrave una veste scientifica o in ogni caso inserisce i comportamenti i valori e gli obiettivi che caratterizzano il funziona-mento dei mercati in un contesto piugrave generale per lrsquoaltro li trasforma in catego-rie di analisi e in questo modo finisce col renderli legittimi

ma egrave proprio questo tentativo di porsi come analisi scientifica che fa emer-gere in maniera trasparente il carattere di parte di questa lettura dellrsquoeconomia In primo luogo percheacute egrave una lettura che fa esplicitamente coincidere lrsquointeresse di una sezione della societagrave la componente forte con lrsquointeresse generale e in secondo luogo percheacute per arrivare a questo risultato compie unrsquooperazione palesemente stravagante lrsquoinversione tra mezzi e fini In questa lettura infatti lrsquoimpresa cessa di essere uno strumento di cui dispone la societagrave per assicurarsi condizioni di benessere collettivo e si trasforma in un fine in seacute Lrsquointero pro-cesso logico attraverso il quale si arriva a far coincidere gli interessi dellrsquoimpresa con quello generale rende evidenti tutte le ambiguitagrave implicite in un progetto scientifico che tende alla riduzione della complessitagrave

Una semplificazione che spesso egrave un modo per escludere dallrsquoanalisi tutto ciograve che si vuole ignorare La prima semplificazione consiste nel far coincidere il benessere con quello economico con la crescita del reddito che diventa in questo modo lrsquounico obiettivo rilevante per la politica drsquointervento Un unico obiettivo che come osserva Besset nel lungo periodo puograve essere incompatibile con lrsquoesistenza stessa di una democrazia La seconda semplificazione consiste

25 Si veda a questo proposito oltre a quanto si egrave giagrave detto nella nota 1 Lane Van der Leeuw pumain West 2009

IL pOTERE dEL dENARO OLIGARCHIE NELLrsquoETagrave GLOBALE 73

nellrsquoaffermare che il successo di unrsquoimpresa genera automaticamente la cresci-ta del sistema Unrsquoaffermazione semplicemente inconsistente il risultato finale dipenderagrave evidentemente da quel che succede alle altre imprese del sistema La terza semplificazione consiste nel far credere che lrsquolaquoimpresaraquo sia un organismo unitario privo di articolazioni al suo interno Si valutano come irrilevanti in altre parole i conflitti di interesse e di potere Quando si dice laquociograve che va bene allrsquoimpresaraquo in realtagrave si sta dicendo laquociograve che va bene a chi governa lrsquoimpresaraquo va bene per tutti La quarta semplificazione consiste nel considerare la competi-zione (implicita nellrsquoidea di impresa) lrsquounico modo in cui si migliora il benessere La quinta semplificazione consiste nel far credere che la competizione a cui si fa riferimento sia una competizione tra eguali o almeno tra potenzialmente eguali in cui quindi tutti hanno le stesse possibilitagrave di vincere Ogni dato strutturale che puograve sottolineare le diseguaglianze esistenti egrave dimenticato le differenze di storia nei punti di partenza nel potere nei contesti culturali non vengono semplice-mente prese in considerazione La competizione non egrave il modo in cui chi ha van-taggi di qualche natura puograve consolidarli mettendo in moto processi cumulativi egrave invece il modo in cui riescono a emergere i piugrave capaci a scapito di quelli che lo sono meno Egrave il modo in cui un sistema socio-economico tende a migliorare costantemente se stesso

Una chiave di lettura suggestiva ma che indica nel sistema nazionale che non laquovinceraquo il solo responsabile del suo insuccesso 26 Con una conclusione di policy neanche troppo implicita per vincere bisogna essere eguali ai vincitori Cioegrave bisogna fare qualcosa che egrave impossibile fare se non con i tempi della storia Un problema che se lo si guarda dal punto di vista dei vincitori fa diventare la di-versitagrave un demerito E la vittoria un merito

dimenticando che un mondo centrato sulla competizione e quindi con vin-citori e vinti egrave un mondo che accumula tensioni tra i centri di potere economici e politici un mondo nel quale si genera una redistribuzione di risorse e di potere con pochi vincitori (si dice per merito) e molti vinti (per demerito anche se lrsquoallusione egrave fatta in maniera piugrave o meno sommessa) sia sul piano sociale ossia allrsquointerno dei paesi sia tra questi medesimi e quindi a livello internazionale Una conflittualitagrave che se si guarda di nuovo alla storia quasi mai egrave rimasta a lungo sul solo piano economico e a livello latente

Bibliografia

Amari G del Rossi m p (a cura di) (2018) Franklin D Roosevelt Guardare al futuro La politica contro lrsquoinerzia della crisi Roma Castelvecchi

Caffegrave F (1979) I problemi della moneta europea relazione al convegno Stare in Europa quali implicazioni per lrsquoItalia atti e rendiconti non pubblicati

Carabelli A m Cedrini m A (2011) Chapter 18 of the General Theory laquoFurther Ana-lysedraquo The Theory of Economics as a Method in pubblicazioni del dipartimento di

26 O meglio lo sono le sue imprese o meglio ancora lo sono i sistemi socio-economici che non mettono le imprese in condizioni di vincere percheacute non sanno rispondere (nel loro insieme) alle sfide della globalizzazione

74 ROBERTO SCHIATTARELLA

Scienze Economiche e metodi Quantitativi Novara Universitagrave del piemonte Orien-tale A Avogadro

mdash (2014) Secondo Keynes Il disordine del neoliberismo e le speranze di una nuova Bret-ton Woods Roma Castelvecchi

mdash (2018) Great Expectation and Final Delusion Keynes and the Ultimate Values of Capi-talism laquoCambridge journal of Economicsraquo 42 5 1183-1204

de Bernardi A (2014) Un paese in bilico LrsquoItalia negli ultimi trentrsquoanni Roma-Bari Laterza

de Finetti B (1962) Obiettivitagrave e oggettivitagrave critica ad un miraggio laquoLa Rivista Trime-straleraquo vol 1 n 2

mdash (1989) La logica dellrsquoincerto Roma Il SaggiatoreEasley B (1973) Liberation and the Aims of Science London Sussex University pressLane d (2006) Hierarchy Complexity Society in pumain d (ed) Hierarchy in Natural

and Social Sciences dordrecht SpringerLane d Van der Leeuw S E pumain d West G (ed) (2009) Complexity Perspec-

tives in Innovation and Social Change dordrecht SpringerLeon V p (2014) Il capitalismo e lo stato Roma Castelvecchipolanyi K (2013) Il contributo dellrsquoanalisi istituzionale alle scienze sociali tr it in Id

Per un nuovo occidente scritti 1919-1958 milano Il SaggiatoreRodotagrave S (2011) Elogio del moralismo Roma-Bari LaterzaRoosevelt F d (2018) Guardare al futuro tr it in Amari del Rossi 2018Schiattarella R (2019) I valori e lrsquoeconomia La riscoperta dellrsquoeconomia del benessere in

corso di pubblicazioneSchumpeter j A (1972) Storia dellrsquoanalisi economica tr it Torino Bollati BoringhieriVillari F (2014) New Deal Gli anni di FD Roosvelt Roma memory

Tirannie antiche e moderne

Giovanni Giorgini

Abstract

Tyrannies Ancient and Modern

Tyranny is a word imported into Greek vocabulary in the 7th century BCE to identify a new kind of ruler who does not belong to a dynasty and has a great power Tyrants started to appear in Greece in that century sole rulers they were the extraordinary response to a situation of civil conflict inside the poleis In this essay I argue that there is a discrepancy between the historical actions of tyrants and the conceptualization of this regime leaving aside the merits or demerits of the individual tyrants tyranny came to be seen as the emblem of evil in politics The crucial fact for this cultural operation was the emergence of democratic ideology in Athens the tyrant became the mirror-opposite of democratic practices I then argue that this emblem of political evil re-emerged in many epochs in the history of Western political thought and I focus on the cases of Machiavelli and Tocqueville I conclude with a view to what kind of tyrant should contemporary democracies fear

Keywords Tyranny plato machiavelli Tocqueville populism

1 Origine di un termine

Ogni volta che un nuovo termine viene coniato o importato allrsquointerno di un contesto linguistico e culturale questo avvenimento segnala che i termini a dispo-sizione in quella lingua e in quella cultura non riuscivano a cogliere e descrivere un fenomeno nuovo Egrave questo il caso dei termini lsquotirannorsquo e lsquotirannidersquo Essi sono di origine asiatica nascono nelle regioni anatoliche della Licia e della Frigia e vengono importati nel vocabolario greco nel vii secolo a C Le fonti greche sulla scorta del poeta Archiloco che per primo utilizza il termine tyrannis in riferimen-to a Gige (che regnograve sulla Lidia tra il 687 e il 652 a C) sono concordi nellrsquoindi-viduare in Gige il primo tiranno poco importa se questo significa che Gige fu il primo lsquotirannorsquo per i Greci o piugrave in generale fu il primo re ad avere un potere di tipo diverso da quelli precedenti (io propendo per questa seconda ipotesi) Lrsquoe-lemento importante egrave che con il termine lsquotirannorsquo Archiloco e i successivi autori greci vogliono cogliere due aspetti del potere di Gige che lo contraddistinguono da re e signori precedenti la novitagrave e la grandezza del suo potere

Novitagrave e grandezza del potere sono questi i due elementi che caratterizza-no la tirannide rispetto ad altre forme di governo monarchiche ed egrave questa la peculiaritagrave di questo regime che viene importata in Grecia Gige infatti instau-

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 75-93

Universitagrave di Bologna giovannigiorginiuniboit

76 GIOVANNI GIORGINI

rando la dinastia dei mermnadi dopo aver ucciso il re Candaule e averne spo-sato la moglie 1 si trovograve ad essere un monarca lsquonuovorsquo senza una dinastia alle spalle Inoltre eliminando il potere delle aristocrazie locali Gige costruigrave una monarchia di tipo accentrato e dispotico ed ebbe un potere molto superiore a quello dei predecessori Eraclidi percheacute non limitato da quello dellrsquoaristocrazia terriera la sua ricchezza poi lo rese emblematico dello sfarzo lsquoorientalersquo per i Greci Anche lrsquoultimo esponente della dinastia mermnade Creso fu celebre per la sua ricchezza e costituisce lrsquooggetto di tanti racconti a sfondo morale per gli autori greci 2 La tirannia dunque aggiunge due importanti sfumature di significato alla forma di governo monarchica allrsquoepoca di Archiloco tuttavia essa rimane una forma di governo straniera lsquoorientalersquo che i Greci conoscono ma considerano qualcosa di lsquoaltrorsquo lsquoalienorsquo estraneo alla propria tradizione politica

In Grecia antica non erano ignote le forme di governo monarchiche ed esiste-vano infatti due termini per descriverle basileus laquoreraquo e basileia laquoregnoraquo iden-tificano unrsquoimmagine del re come laquopastore di gentiraquo sovrano militare e politico di una comunitagrave il quale ha un potere i cui termini sono stati negoziati con gli altri aristocratici un primus inter pares come si evince dai poemi omerici dotato di prerogative e privilegi specifici Il termine anax invece identifica un pote-re assoluto con caratteristiche sacrali zeus per esempio viene chiamato anax qualificativo che si puograve rendere con laquosovranoraquo e laquosignoreraquo Quando il termine lsquotirannorsquo viene importato in Grecia risponde alla necessitagrave di descrivere un po-tere nuovo e libero dai vincoli tradizionali imposti dai lsquoparirsquo un potere assoluto e fondato su elementi nuovi quali una milizia privata distinta dallrsquoesercito dei cittadini Occorre osservare subito che inizialmente il termine lsquotirannorsquo ha una mera funzione descrittiva esso identifica un nuovo tipo di potere monocratico assoluto fondato sullrsquoabilitagrave personale del tiranno e su milizie che rispondono solo a lui un nuovo personaggio politico certamente eccezionale (nel doppio senso di fuori dalla norma legale e di dotato di capacitagrave fuori dallrsquoordinario) ma non necessariamente caratterizzato in senso negativo Questo uso neutrale del termine continueragrave anche in epoca classica e si ritrova spesso nelle tragedie del v secolo a C ha il significato di lsquosignorersquo o lsquosovranorsquo ed egrave impiegato per motivi po-etici di metro dai tragediografi mdashanche se talvolta viene usato deliberatamente per questo doppio significato di lsquosignorersquo e lsquotirannorsquo 3

2 Le peculiaritagrave del tiranno

Ciograve che rende particolarmente interessante la storia della tirannide antica e moderna egrave il fatto che essa comincia ad essere concettualizzata in maniera

1 I particolari sono narrati da Erodoto in un racconto edificante Hdt I 8-15 platone nella Re-pubblica elabora questa storia aggiungendovi il particolare dellrsquoanello che rende invisibile Gige e lo aiuta nella sua impresa criminale Rep II 359b-360d

2 Il piugrave celebre egrave quello che si trova in Erodoto I 30-323 Egrave questo il caso delle Supplici di Euripide per esempio dove lrsquoaraldo tebano sfrutta il duplice

significato del termine per fare un elogio della democrazia ateniese Euripide Supplici vv 503-8 Si veda Lanza 1979

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 77

negativa in un preciso momento alla fine del vi secolo a C per motivazioni che sono evidentemente ideologiche e non corrispondono ad alcun cambiamento effettivo o drammatico nella storia di questo regime ma coincidono con un mo-mento specifico della storia greca il primo esperimento democratico fatto da Clistene ad Atene nel 509 a C Egrave mia opinione infatti che esista un rapporto dialettico tra lrsquoinstaurarsi della democrazia ad Atene lo svilupparsi di una co-scienza civica e di unrsquoideologia democratica e la concettualizzazione negativa della tirannide che diventa non soltanto unrsquoopzione politica non piugrave praticabile ma anche un regime che ha tutte le caratteristiche opposte alla democrazia 4 In breve la tirannide diventa lrsquoopposto dellrsquoisonomia democratica di quel laquoregime di eguaglianza politicaraquo che egrave la parola drsquoordine e il substrato ideologico del-la democrazia di piugrave il tiranno nega lrsquoidea stessa di politica concepita come spazio comune retto da una legge valida per tutti (nomos) al quale i cittadini accedono su un piano di paritagrave Il lsquotirannorsquo cosigrave come viene concettualizzato e lasciato in ereditagrave al pensiero politico successivo egrave un prodotto dellrsquoideologia democratica

Unrsquoaffermazione cosigrave forte necessita di prove In fondo si potrebbe obiet-tare poeti e uomini politici come Alceo e ancor piugrave Solone furono nemici assoluti della tirannide e dei tiranni loro contemporanei pittaco e pisistrato Nel caso di Alceo (vii-vi secolo a C) perograve una lettura attenta delle fonti e delle sue poesie rivela chiaramente come lrsquoodio e il disprezzo del poeta si rivolgano verso la persona specifica di pittaco Alceo non odia la tirannide quanto il tiranno pittaco reo di aver tradito lrsquoeteria dei suoi fratelli Si tratta quindi dellrsquoodio verso un avversario politico che si egrave macchiato di tradimento verso il proprio gruppo aristocratico in una situazione di lotta di potere tra leaders di famiglie nobili pittaco per di piugrave non rovesciograve le istituzioni di mitilene 5 neacute usurpograve il potere e quindi non era tecnicamente un tiranno fu infatti eletto dai cittadi-ni per questo Aristotele lo definisce un lsquoesimnetersquo carica che spiega essere una laquotirannide elettivaraquo come faragrave Nicola damasceno mentre Strabone lo definisce laquomonarcaraquo 6 Quanto a Solone certamente egli si rese conto delle ambizioni di pisistrato e si oppose alla sua presa del potere (peraltro senza successo) Inoltre rifiutograve le offerte o in ogni caso non sfruttograve la propria carica di laquopacificatoreraquo (diallaktes) con lrsquoincarico di redigere leggi (nomothetes) 7 per farsi egli stesso ti-ranno di Atene Le ragioni di questa scelta come emerge dalle sue poesie stanno nella sua preferenza per un ordinamento politico equilibrato (eunomia) nel quale nobili e popolo ricchi e poveri potessero vivere armonicamente e felicemente ciascuno con le prerogative che loro spettavano nella consapevolezza che gli es-seri umani sono diseguali e meritano onori diseguali piugrave in generale Solone ha una visione della giustizia divina che laquovede senza essere vistaraquo mdashcome avrebbe

4 Ho cercato di argomentare piugrave approfonditamente questa tesi in Giorgini 1993 Sulla nascita di unrsquolaquoideologia democraticaraquo ad Atene si veda Lanza Vegetti Caiani Sircana 1977

5 Lo stesso Alceo in una sua poesia scritta mentre era in esilio lamenta di laquosentire la mancanza della chiamata alla riunione dellrsquoassemblea e del consiglioraquo (fr 130B 3-5) evidentemente le normali istituzioni politiche della cittagrave non erano state rovesciate

6 Aristotele Politica III 14 1285 a37-b2 = fr z24 Lobel-page Nicola damasceno 90 F 53 jacoby Strabone xIII 617

7 plutarco Solone 14

78 GIOVANNI GIORGINI

detto Euripidemdash 8 e punisce lrsquohybris del tiranno laquoSempre poi venne la giustiziaraquo mdashegli afferma in una sua poesiamdash 9 Solone si trova a gestire una crisi politica determinata da lotte tra famiglie nobiliari e ritiene che la soluzione debba essere trovata allrsquointerno dellrsquoaristocrazia per questo rifugge la tirannide che implica il porsi al di sopra dellrsquoeguaglianza tra pari che caratterizza i nobili e implica fare misure radicali e rivoluzionarie richieste dal popolo come redistribuire la terra in lotti uguali (isomoiria) Nel contempo Solone non ritiene che il popolo debba avere la stessa parte della nobiltagrave nella gestione degli affari della cittagrave il demos deve avere onori (timai) appropriati alla propria condizione Solone rifugge la tirannia ma non opta neppure per una soluzione in senso democratico della crisi egrave fautore di un buon governo fondato sullrsquoarmonia tra diseguali

Egrave mia opinione pertanto che le condanne della tirannide che troviamo negli autori prima della fine del vi secolo a C siano la manifestazione di inimicizia personale risultato della lotta per il potere tra famiglie nobiliari oppure come nel caso di Solone discendano dal rifiuto della posizione di tiranno che impli-ca la rottura dellrsquoeguaglianza tra homoioi uguali allrsquointerno della classe aristo-cratica

possiamo qui notare un altro aspetto interessante della tirannide arcaica Contrariamente alla visione che si accredita a partire dal v secolo a C e che trova la sua piugrave raffinata espressione nellrsquoimmagine platonica del figlio tiranno che uccide i genitori democratici i tiranni arcaici sono aristocratici che si impon-gono nelle proprie cittagrave in un contesto di lotta per il potere tra fazioni nobiliari Lrsquoaspetto storico rilevante che diverragrave un topos nella spiegazione del sorgere della tirannide egrave la lotta civile allrsquointerno della cittagrave (stasis) storicamente i primi tiranni emersero come leaders di una fazione in un contesto di lotta tra famiglie nobiliari Queste fazioni tuttavia ruotavano attorno agli esponenti delle grandi famiglie aristocratiche i quali avevano certamente una sorta di programma poli-tico che le differenziava Nel caso di Solone per esempio le sue riforme rivelano il tentativo di dare un nuovo assetto costituzionale ad Atene nel quale il potere fosse piugrave partecipato e diffuso attraverso una divisione della cittadinanza in clas-si in base al censo e non alla nascita e lo laquoscuotimento dei debitiraquo (seisachtheia) lrsquoabolizione della schiavitugrave per debiti sottende unrsquoimmagine dellrsquoessere umano elevata fondata sullrsquoidea che il corpo non possa essere dato in pegno in una transazione economica ma il demos egrave assente da questa immagine non egrave ancora un soggetto politico attivo non partecipa alle decisioni politiche Saragrave proprio questa la grande novitagrave la vera rivoluzione operata da Clistene nellrsquoefficace e rapida formulazione di Erodoto egli laquoassociograve il popolo alla propria eteriaraquo laquoac-colse il demos nella propria fazione aristocraticaraquo e lo rese un soggetto politico attivo La condanna della tirannide che troviamo negli autori fino alla fine del vi secolo a C dunque viene dagli aristocratici ed egrave diretta verso uno di loro che rifiuta perograve di considerarsi un pari e si erge a superiore di qui la tipica accusa di hybris rivolta al tiranno Il tiranno arcaico egrave un aristocratico che agisce in un contesto di lotta tra nobili ma rifiuta di giocare secondo le tipiche regole della

8 Euripide fr 29A = 255N v 39 Solone fr 13 West Su Solone si veda Noussia-Fantuzzi 2010

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 79

nobiltagrave non egrave un capopopolo o lrsquoespressione del demos percheacute il demos non ha valenza politica in questrsquoepoca

3 Il tiranno e la cittagrave democratica

Con le riforme di Clistene Atene intraprende un cammino innovativo di cui lrsquoautore egrave ben conscio Il suo programma politico ruota intorno allrsquoidea di isonomia laquoregime di eguaglianza politicaraquo pur nel permanere di disugua-glianze in fatto di condizione sociale ricchezza istruzione Egrave mio parere che lrsquoisonomia fosse originariamente un concetto di matrice aristocratica che fo-tografava lrsquoeguaglianza tra pari vantata dai nobili In questo senso essa egrave stata sempre lrsquoopposto della tirannide come mette bene in luce una poesia convi-viale cantata dai nobili nei loro simposi che celebra Armodio e Aristogitone i laquotirannicidiraquo e databile alla fine del vi secolo a C (ma prima delle riforme clisteniche)

Nel mantello color mirto porterograve la spadaCome Armodio e AristogitoneQuando uccisero il tirannoE resero Atene isonomica 10

Uccisione del tiranno e nascita dellrsquoisonomia sono un unico evento e costitu-iscono il fondamento dellrsquoideologia democratica 11 Clistene estende questa visio-ne di eguaglianza politica istituita dalla legge a tutti i cittadini ateniesi facendoli partecipi di quella che era precedentemente unrsquoideologia aristocratica e cosigrave fa-cendo lsquonobilitarsquo lrsquointera cittadinanza 12 Si sviluppa cosigrave quella che mario Veget-ti ha definito laquolrsquoideologia della cittagraveraquo 13 quella visione tipicamente democratica che fa perno sulla nozione di eguaglianza dei cittadini i quali possono parteci-pare effettivamente alle decisioni politiche recandosi in assemblea rivestendo cariche e sedendo come giudici nei tribunali si elabora nel contempo quella visione della cittagrave come una casa comune allrsquointerno della quale vige una legge (nomos) che si applica a tutti si esalta il discorso lrsquouguale possibilitagrave di parlare in assemblea come momento fondamentale di riflessione collettiva che precede la decisione Il tiranno da nemico dellrsquoaristocrazia si trasforma in nemico della cittagrave intera

perfetta esemplificazione di questa visione si trova nella trattazione della ti-rannide fatta da Erodoto Nelle sue Storie vengono narrate le vicende di tanti tiranni alcuni dei quali sono lsquocattivirsquo (nel senso di esseri umani malvagi e uomini politici interessati solo al bene privato e della propria famiglia) e altri lsquobuonirsquo

10 Ateneo Deipnosofisti xV 695a-b Sul contesto della nascita del culto dei tirannicidi si veda Coppola 2003

11 Come si evince anche dalle numerose leggi contro lrsquoinstaurazione della tirannide promulgate dalla democrazia ateniese Si veda Teegarden 2014

12 da qui deriva quella visione di laquonobiltagrave collettivaraquo che ritroviamo in tante orazioni ateniesi del v secolo a C la celebrazione dellrsquoautoctonia degli Ateniesi che equivale a un marchio di nobiltagrave Belle osservazioni in Ober 1999

13 Si veda il saggio di Vegetti in Lanza Vegetti Caiani Sircana 1977

80 GIOVANNI GIORGINI

(sempre in senso morale e politico) Nel caso del tiranno di Atene per eccellenza mdashpisistratomdash Erodoto afferma che

pisistrato signoreggiograve sugli Ateniesi senza sconvolgere le cariche esistenti e senza mutare le leggi e governograve la cittagrave sulla base delle istituzioni vigenti ammi-nistrandola bene e saggiamente 14

La tirannide in seacute perograve per Erodoto egrave sempre malvagia e condannata senza distinzioni come un pessimo regime in quanto anti-isonomico Commentando la cacciata dei tiranni da Atene egli afferma infatti

egrave chiaro non da questo solo esempio che lrsquouguaglianza egrave un bene prezioso se gli Ateniesi quando erano sotto i tiranni non erano superiori in guerra a nessuno dei vicini mentre quando si furono liberati dai tiranni divennero di gran lunga i primi 15

Lo storico di Alicarnasso mette poi in scena un celebre dibattito tra persiani eminenti su pregi e difetti delle varie forme di governo solitamente chiamato il logos tripolitikos 16 In esso Otane il sostenitore del laquogoverno della massaraquo celebra questo regime affermando che esso laquoinnanzitutto non fa nulla di ciograve che fa il tirannoraquo e laquoha il nome piugrave bello di tutti isonomiaraquo la democrazia viene presentata come lrsquoopposto speculare della tirannide e tra le sue caratteristiche vi egrave il fatto di avere un potere laquosoggetto a controlloraquo (upeuthynon) e di presentare tutti i decreti al pubblico (es to koinon) 17 questa espressione ha come parallelo il porre il potere laquonel mezzoraquo (es to meson) che Erodoto usa in altri luoghi per definire lrsquoantitesi al potere tirannico 18

Erodoto era un ammiratore dellrsquoAtene democratica e visse allrsquoepoca di pe-ricle con le cui politiche si trovograve in perfetta sintonia al punto di partecipare alla creazione della colonia panellenica di Turii voluta dallo statista ateniese per celebrare la grandezza di Atene di fronte a tutto il mondo greco 19 Egrave proprio in questrsquoepoca a partire dalla metagrave del v secolo a C che la figura del tiranno viene elaborata a tutto tondo nelle sue diverse sfaccettature e viene messa sulla scena dai grandi tragediografi e utilizzata per fini comici dai commediografi Il classico lavoro di diego Lanza Il tiranno e il suo pubblico mostra magistralmente come Eschilo Sofocle ed Euripide con le loro diverse sensibilitagrave abbiano utilizzato quello che era ormai un idolo polemico nella cittagrave democratica per celebrare i valori della democrazia Eschilo usa i tratti tipici del tiranno per caratterizzare Serse nei Persiani (tragedia allestita nel 472 a C) a partire dal fatto di laquonon es-sere tenuto a rendere conto alla comunitagrave politicaraquo (v 213) Le Supplici sono una celebrazione della democrazia ateniese e delle sue pratiche mdashil voto per alzata di

14 Erodoto I 59 Sulla trattazione erodotea di pisistrato si veda Gray 2007 Questo giudizio egrave confermato da Tucidide VI 54 e da plutarco Solone 31 Aristotele AP 16 e platone Ipparco 229b arrivano a dire che il suo governo era ricordato come laquounrsquoetagrave di Cronoraquo

15 Erodoto V 78 Giudizi simili in V 66 e V 9116 Belle osservazioni si trovano nellrsquoormai classico Bobbio 197617 Erodoto III 8018 Erodoto III 80 III 142 VII 16419 In alcune tradizioni manoscritte nellrsquoincipit delle sue Storie egli si presenta come laquoErodoto di

Turiiraquo invece che come laquoErodoto di Alicarnassoraquo

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 81

mano la consultazione con il popolo il rifiuto del potere assolutomdash Nella trilo-gia dellrsquoOrestea lrsquoamante di Clitemnestra Egisto viene dipinto come il tipico ti-ranno uccisore del re legittimo e usurpatore del trono (e del letto) Nel Prometeo incatenato infine la durezza degli inizi dellrsquoepoca di zeus viene rappresentata con le caratteristiche della tirannide zeus che qui appare come un tiranno egrave un tipo umano piugrave che una forma di governo 20 Analogamente Sofocle utilizza la figura del tiranno per portare sulla scena uno degli aspetti per lui piugrave inquietanti della propria epoca il disgregarsi dellrsquoethos e della pietagrave religiosa tradizionali a seguito della critica razionalistica avanzata da nuovi pensatori quali democrito e sofisti quali protagora e prodico Sofocle riteneva che queste critiche avrebbero prodotto una Entzauberung del cosmo inducendo lrsquouomo a pensare di essere il dominatore della realtagrave e del destino grazie alla propria ragione Egrave questo per esempio lo sviluppo della storia di Edipo nella tragedia appropriatamente inti-tolata Oidipous tyrannos da buon re padre dei propri sudditi come appare nella scena iniziale egli assume gradualmente le fattezze del tiranno prono allrsquoira e al rifiuto del dialogo (nel confronto con lrsquoindovino Tiresia) superbo ed empio nella fiducia della propria ragione senza lrsquoassistenza degli dei fino al disvelamento finale di essere lrsquoincestuoso assassino del proprio padre 21 destino tragico quello di Edipo degno di un vero tiranno e al tempo stesso ironico colui che pensava di essere in grado di vedere piugrave in lagrave di tutti di saper cogliere la veritagrave mentre gli altri brancolavano nel buio viene lsquodisvelatorsquo (nellrsquoetimologia heideggeriana del termine aletheia laquosollevarsi nellrsquoillatenzaraquo) il peggiore degli esseri umani egli si riconosce infine laquofiglio della sorteraquo e si acceca non sopportando piugrave la propria immagine Le fattezze del tiranno sono quelle utilizzate da Sofocle anche per dipingere il sovrano di Tebe Creonte nellrsquoAntigone lrsquoira il rifiuto del dialogo il considerare la cittagrave un proprio possesso la paura di congiure lrsquoostinazione nelle proprie decisioni Questi tratti lo rendono incapace di comprendere le ragioni di Antigone la sua pietas verso i parenti morti anche se colpevoli di crimini il suo appello alle laquosalde leggi non scritte degli deiraquo (vv 454-5)

Il terzo grande tragediografo Euripide se possibile caratterizzato ancor piugrave da una sensibilitagrave politica e da una grande attenzione per lrsquoinsegnamento dei sofisti utilizza lrsquoiconografia del tiranno ormai ben nota al pubblico ateniese in maniera piugrave specificamente politica Nelle Supplici (databile attorno al 422 a C) per esempio egli intende celebrare la forma politica ateniese per fare ciograve si serve per contrasto della figura del tiranno tutta la tragedia egrave giocata sulla contrappo-sizione tra la cittagrave democratica e lo spettro continuamente evocato della tiranni-de La banale domanda dellrsquoaraldo tebano a Teseo che simboleggia lrsquointera cittagrave di Atene laquoChi egrave il signore di questa terraraquo (tis ghes tyrannos giocando sulla polisemia del termine) suscita la risposta polemica del re ateniese

20 Si veda il bel lavoro di Said 198521 Il parricidio era considerato il reato piugrave grave nel diritto penale greco e comportava la pollu-

zione del parricida della cittagrave e dei luoghi per questo lrsquoimmagine del tiranno parricida ha cosigrave tanta rilevanza nellrsquoiconografia del tiranno essa riceveragrave nuova linfa concettuale nellrsquoimmagine platonica del tiranno nei libri VIII e Ix della Repubblica dove platone opera un profondo cambiamento dipingendo il tiranno come lrsquoopposto del filosofo per un originale approccio alla figura del tiranno in platone si veda Arruzza 2018 Arruzza sostiene lrsquointeressante tesi secondo cui le critiche di platone alla tirannide nascondono in realtagrave la sua critica alla democrazia

82 GIOVANNI GIORGINI

Hai giagrave sbagliato dallrsquoinizio il discorso straniero cercando un tyrannon qui Non suddita di un uomo ma libera egrave la cittagrave Il popolo egrave sovrano con lrsquoalternanza annuale delle magistrature e non concede privilegio alla ricchezza ma anche il povero gode di uguali diritti (ison) 22

Quello che segue egrave un vero e proprio dibattito sulla migliore forma di gover-no nel quale Teseo elogia i modi e le istituzioni democratiche contrastandole continuamente con il modo di procedere del tiranno Nelle Fenicie invece Euri-pide sceglie di rinarrare lo scontro tra Eteocle e polinice al centro dei Sette contro Tebe di Eschilo utilizzando le fattezze del tiranno per tratteggiare la figura di Eteocle Questi rivela alla madre Giocasta che

Arriverei dove sorgono il sole e gli astri e dove sprofondano sotto terra se ne fossi capace per possedere la piugrave grande delle divinitagrave Tirannide 23

Euripide ha qui colto un aspetto importante della figura del tiranno La sua grandezza il suo essere lsquoeccessivorsquo rispetto alla polis la sua apparente capacitagrave di fare tutto secondo il proprio capriccioso arbitrio sono caratteristiche che lo rendono attraente al cittadino qualunque anche nella polis democratica Questa fascinazione per la tirannide rappresenta il lato oscuro e contrario dellrsquoideolo-gia democratica del v secolo a C e saragrave naturalmente oggetto dellrsquoesame critico di platone da ultimo la figura del tiranno ha un ruolo centrale attraverso il personaggio di Lico nellrsquoEracle nome significativo e allusivo dal momento che significa laquoluporaquo il nemico per eccellenza del gregge dei cittadini e quindi nemico dellrsquoumanitagrave Questi viene descritto come lrsquousurpatore che approfittando della guerra civile a Tebe si egrave impossessato del potere spalleggiato da molti ricchi che avevano sperperato i propri averi il tiranno figlio della stasis Empio arrogante laquonemico degli deiraquo egli saragrave destinato a una morte cruenta sulla scena giusto destino di ogni tiranno 24

4 Platone e lrsquoinfelicitagrave del tiranno

Allorcheacute platone mette mano al proprio capolavoro filosofico e politico la Repubblica (attorno al 385 a C) la tradizione intellettuale e letteraria gli hanno giagrave consegnato una figura del tiranno delineata a tutto tondo riconoscibile e condivisa da tutti i cittadini ateniesi Un laquoidolo di perversioneraquo certo il nemico pubblico della cittagrave democratica dotato tuttavia di un fascino ambiguo proprio per la sua eccezionalitagrave Questa ambiguitagrave si ritrova anche nella trattazione di platone che da un lato condanna la tirannide senza remissione impegnandosi a mostrare la mera apparenza dellrsquoonnipotenza e felicitagrave del tiranno ma che dallrsquoaltra considera il tiranno un essere umano eccezionalmente dotato e pertan-to capace di grandi imprese come dare origine alla cittagrave filosofica se corretta-mente educato e consigliato Il tiranno ha un ruolo importante nella Repubblica e fa capolino in molti luoghi prima di occupare la scena nei libri VIII e Ix Egrave

22 Euripide Supplici vv 403-823 Euripide Fenicie vv 503-624 Su questi aspetti si vedano gli interessanti saggi raccolti in morgan 2003 inoltre Atack 2014

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 83

alla sua figura che fa riferimento il sofista Trasimaco nel libro I per esemplificare la felicitagrave dellrsquouomo ingiusto e la realtagrave del potere se una persona commette dei piccoli reati deve pagarne il fio con carcere e multe e viene chiamato con ogni sorta di termini negativi (ladro schiavista assassino) mentre se uno commette ogni sorta di crimini contro gli uomini e contro gli dei come fa il tiranno viene invidiato dal popolo e chiamato lsquobeatorsquo questo percheacute tutti biasimano lrsquoingiusti-zia per paura di subirla non percheacute non vorrebbero farla 25 Nel II libro egrave il fra-tello di platone Glaucone a utilizzare il racconto dellrsquoanello di Gige per mostrare che qualunque essere umano se certo di non pagarne il fio sceglierebbe lrsquoingiu-stizia invece che la giustizia questo anello aveva il potere di rendere invisibili e Gige lo sfrutta per uccidere il legittimo re sposarne la moglie e farsi tiranno della Lidia qualunque persona potendolo farebbe lo stesso percheacute si troverebbe a vivere laquocome un dio tra gli uominiraquo 26 Saragrave compito di Socrate mostrare che si tratta solamente di apparenza che la realtagrave della tirannide egrave assai diversa e il tiranno egrave lrsquouomo meno libero e piugrave infelice di tutti un vero e proprio tour de force teorico per smantellare unrsquoidea evidentemente diffusa tra i cittadini Egrave solo nel Ix libro che questa realtagrave viene finalmente disvelata e con grande enfasi il tiranno viene proclamato 729 volte piugrave infelice del filosofo 27 La tirannide dal canto suo costituisce il gradino piugrave basso nella progressiva degenerazione della cittagrave perfetta essa nasce dallrsquoeccessiva libertagrave presente nella cittagrave democratica dalla lotta tra la fazione popolare e quella dei ricchi spossessati che induce il popolo a cercarsi un laquoprotettoreraquo (prostates) che inevitabilmente si trasformeragrave in tiranno 28 per platone dunque la base politica del tiranno egrave costituita dal po-polo egli egrave un demagogo il leader del popolo contro i ricchi 29 la cittagrave tirannica egrave continuamente in preda a guerre sia tra fazioni allrsquointerno sia verso nemici esterni in modo che il popolo abbia sempre bisogno di un protettore e di un leader Se nella tirannide ogni cittadino egrave schiavo del tiranno nemmeno questi egrave paradossalmente libero il tiranno egrave infatti schiavo dei propri desideri piugrave bassi inoltre egli non puograve neppure godere delle cose permesse a un cittadino qualunque come avere dei veri amici potersi spostare senza guardie del corpo assistere a spettacoli pubblici Rinchiuso dentro al proprio palazzo per paura di congiure difeso da mercenari egli vive recluso come una donna senza potersi fidare di nessuno Con un suggestivo esperimento mentale platone immagina cosa succederebbe se un proprietario di cinquanta schiavi e la sua famiglia si tro-vassero di colpo su di unrsquoisola senza persone libere che possano aiutarli lrsquoodio e il disprezzo che tutti gli schiavi hanno per loro li trasformerebbe in facili vittime Analoga a questa egrave la condizione del tiranno che ha paura degli uomini liberi ed egrave costretto a lusingare degli schiavi 30

Fin qui potremmo pensare che platone abbia aggiunto solo qualche detta-glio allrsquoimmagine del tiranno ormai consolidata ad Atene Lrsquoinizio della scrittura

25 platone Repubblica I 344 b-c26 Ibidem II 359d-360d27 Ibidem Ix 587e28 Ibidem VIII 565 d (phuetai) e 566e dove Socrate usa lrsquoespressione polle ananke29 Si vedano le interessanti osservazioni in moliterno 201630 platone Repubblica Ix 578e-579c

84 GIOVANNI GIORGINI

della Repubblica viene datato a dopo il ritorno di platone dal primo viaggio in Sicilia alla corte del tiranno dionisio il Vecchio avvenuto nel 388 a C Egli avragrave utilizzato le informazioni tratte da questa esperienza per esempio il fatto che dionisio abile generale fosse riuscito a rovesciare la democrazia fomentando il popolo contro i ricchi ma platone aggiunge una dimensione di complessitagrave alla propria teoria delle forme di governo legando i regimi politici a configurazioni dellrsquoanima Egli descrive lrsquoanima umana come divisa in tre parti caratterizzate dallrsquoamore per uno specifico oggetto la sapienza lrsquoonore e la gloria i possessi materiali e i relativi piaceri Il regime migliore egrave quello in cui gli esseri umani (platone in maniera rivoluzionaria pensa alla possibilitagrave di governanti donne) al potere hanno un assetto dellrsquoanima nel quale la ragione egrave saldamente al co-mando ma anche il regime perfetto essendo una costruzione umana non potragrave durare per sempre con una progressiva decadenza che si scandisce anche come passaggio generazionale si arriva alla democrazia nella quale i cittadini seguono anarchicamente ogni sorta di desideri essa apre le porte al regime peggiore di tutti la tirannide nel quale lrsquouomo al potere ha unrsquoanima dominata dai deside-ri peggiori da Eros tiranno (Ix 573 b) dal momento che egrave la configurazione dellrsquoanima a determinare la qualitagrave dellrsquoessere umano nella visione di platone una persona egrave innanzitutto lsquotirannorsquo nellrsquoanima se poi le circostanze lo aiutano egli prenderagrave il potere e diverragrave tiranno effettivo 31 Se le circostanze non asse-condano il suo ingresso nella dimensione pubblica egli diventeragrave un piccolo de-linquente lsquoprivatorsquo un rapinatore uno svaligiatore di case un sicofante oppure emigreragrave e diverragrave un mercenario o la guardia del corpo di un tiranno effettivo (Ix 575b)

drsquoaltro canto in tutte le sue opere politiche platone rivela una considerazio-ne speciale per il tiranno egli egrave certamente un uomo fuori dallrsquoordinario carat-terizzato da assoluta malvagitagrave percheacute la sua superiore dotazione intellettuale egrave stata rovinata da una pessima educazione il suo eros potente egrave stato diretto verso i desideri piugrave bassi invece che verso la ricerca della sapienza Lrsquoimmagine del tiranno che emerge dalla Repubblica egrave quindi quella di un filosofo manqueacute sviato da cattive frequentazioni e cattivi consiglieri 32 Ne discendono due importanti conseguenze Innanzitutto se solo fosse possibile rieducare lrsquoanima del tiranno questo consentirebbe di avere a disposizione in politica un essere umano fuori dallrsquoordinario con una tecnica della riconversione dellrsquoanima tirannica parte di quella techne tes periagoghes (lrsquoarte di rivolgere lrsquoanima) di cui parla Socrate si potrebbe indirizzare il suo eros potente verso la filosofia 33 Il risultato sarebbe straordinario percheacute il tiranno divenuto filosofo potrebbe riformare il proprio regime e portare alla luce la cittagrave perfetta senza passare per lrsquoassemblea votazio-ni fazioni politiche e cosigrave via In secondo luogo questo spiegherebbe la caparbia insistenza con cui platone fece visita ai tiranni di Siracusa ben tre volte nono-

31 La sua saragrave cosigrave una laquotirannide riconosciutaraquo manifesta (omologoumene tyrannis) Repubblica VIII 569b

32 Ho cercato di argomentare piugrave in dettaglio questa tesi in Giorgini 200533 In fondo anche il filosofo viene descritto come dominato dallrsquoamore per la sapienza Repubblica

V 474c-475b VI 490b VI 491d-492a VI 495a-b Sullrsquoanima del tiranno si veda il bel lavoro di Waller Newell 2000

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 85

stante i risultati fallimentari la speranza di riuscire ad appassionare alla filosofia in particolare nel caso di dionisio il Giovane il tiranno valeva la pena di correre tanti rischi platone era fermamente convinto che una rieducazione dellrsquoanima tirannica attraverso la filosofia fosse possibile soprattutto se ci si fosse trovati di fronte un tiranno giovane e con grandi capacitagrave questa sarebbe stata la maniera piugrave rapida per instaurare il miglior regime 34

da ultimo questo spiegherebbe anche una strana osservazione di Aristote-le che era certamente un profondo conoscitore del pensiero del maestro Nella sua serrata critica alla visione platonica nella Politica Aristotele critica la teoria delle forme di governo della Repubblica osservando tra lrsquoaltro che Socrate non spiega se la tirannide laquosaragrave soggetta a trasformazioni e nel caso lo sia per quale ragione e in quale forma di costituzione passiraquo E aggiunge secondo Socrate la tirannide dovrebbe trasformarsi laquonella forma prima e migliore di costituzione in tal modo si avrebbe continuitagrave e un ciclo perfettoraquo 35 Questa affermazione non trova riscontro testuale in nessun dialogo platonico per cui possiamo ipotizzare che si trattasse o di un insegnamento orale di platone o che Aristotele lo dedu-cesse dalla sua lettura degli scritti platonici dal momento che non abbiamo al-cun elemento che suffraghi la prima ipotesi che non dobbiamo tuttavia scartare concentriamoci sulla seconda Sappiamo che platone trasse dalla scuola medica ippocratica la convinzione che laquoogni tipo di eccesso suole produrre come effetto di reazione un mutamento nel senso oppostoraquo (Repubblica VIII 564a) dal peg-gior regime si passeragrave cosigrave al migliore Nella Repubblica e nelle Leggi Aristotele poteva trovare argomenti a favore della ricerca di un tiranno giovane e saggio per riformare la tirannide e dare origine a un governo filosofico mirando alto e sapendo che il risultato nelle cose umane egrave sempre inferiore alle aspettative Un misto di idealismo e realismo che caratterizza peraltro tutto il pensiero platonico

platone consegna in ereditagrave al pensiero politico unrsquoimmagine del tiranno che avragrave valenza icastica sotto due aspetti completamente diversi La sua introspezio-ne nella psiche del tiranno rimane insuperata ed egrave alla base di innumerevoli studi successivi da Aristotele a Freud e Hannah Arendt drsquoaltro canto la sua fiducia nella possibilitagrave del filosofo di rieducare e guidare il tiranno hanno portato molti uomini di pensiero a sognare unrsquounione di sapere e potere politico da Aristotele passando per il Kant della Pace perpetua e il Comte della laquopolitica positivaraquo fino a Carl Schmitt

5 Idolo di perversione il tiranno nella storia del pensiero politico

Il pensiero politico greco lascia in ereditagrave al pensiero successivo una figura del tiranno delineata a tutto tondo nelle sue caratteristiche politiche morali psicologiche non solo una forma di governo anzi lrsquoopposto di una forma di governo il dominio di chi occupa lo spazio politico e lo trasforma in un posses-so personale per questi motivi il tiranno egrave stato sempre considerato diverso da

34 platone Repubblica VI 502a-c Leggi IV 706c 711b-712a Settima Lettera35 Aristotele Politica V 12 1316a25-36

86 GIOVANNI GIORGINI

altri tipi di governanti monocratici quali il despota e il dittatore Non solo per la diversitagrave dei loro contesti politici e culturali il despota che etimologicamente egrave il signore della casa e il proprietario degli schiavi rimanda allrsquoesperienza asia-tica in generale e alla persia in particolare per i Greci era una forma di governo aliena il dittatore era una magistratura della Repubblica Romana con poteri straordinari ma inserito nellrsquoassetto giuridico della Repubblica La tirannide vie-ne concettualizzata come qualcosa di straordinario e mostruoso una non-forma di governo e al tempo stesso qualcosa di piugrave che una forma di governo potrem-mo paradossalmente dire che sarebbe piugrave corretto parlare del tiranno che della tirannide percheacute egrave lrsquouomo ritratto a tutto tondo che viene preso in considera-zione dagli autori piugrave del regime 36 La vera peculiaritagrave della tirannide consiste nel suo essere qualcosa di piugrave che un regime politico essa egrave lrsquoemblema del male in politica

In quanto icona negativa e polemica il tiranno ha mostrato una grande flessibilitagrave ad adattarsi ai contesti politici piugrave diversi pur mantenendo una propria chiara fisionomia 37 Sebbene la storia del pensiero politico fornisca numerosi esempi in ogni epoca intendo proporne qui solamente due machia-velli e Tocqueville Il motivo della mia scelta egrave semplice machiavelli viene giustamente considerato lrsquooriginatore del pensiero politico moderno la sua visione della tirannide egrave perograve assolutamente in linea con i classici e la novitagrave del suo pensiero emerge solo da un esame attento delle sue opere Tocque-ville drsquoaltro canto egrave stato capace di individuare il nuovo tipo di tirannide che puograve emergere nelle societagrave democratiche e che quindi dobbiamo ancora temere oggi

La storia della recezione del pensiero politico di machiavelli egrave stata fin dallrsquoi-nizio assolutamente duplice quando lrsquoeditore Giunta di Firenze diede alle stam-pe Il Principe nel 1532 vi premise unrsquoepistola dedicatoria nella quale avvertiva il lettore che machiavelli era come un medico che descriveva i veleni oltre alle medicine in modo che le persone potessero conoscerli ed evitarli Era questo lrsquoesordio dellrsquointerpretazione lsquorepubblicanarsquo del segretario fiorentino che avreb-be proceduto fino ai nostri giorni parallela a quella assai piugrave diffusa iniziata dal cardinale Reginald pole secondo cui machiavelli era un maestro del male e le sue opere erano state scritte con la mano del demonio 38 In un autore cosigrave spesso accusato di aver insegnato ai tiranni come mantenere il proprio potere ci potremmo aspettare che la figura del tiranno abbia un ruolo cospicuo Invece la prima cosa che si nota investigando questo tema in machiavelli egrave proprio lrsquoelu-sivitagrave di questa figura nel Principe nessun governante viene chiamato lsquotirannorsquo anche coloro che nei Discorsi vengono cosigrave definiti Unrsquointeressante caratteristica che non ha mancato di suscitare lrsquointeresse di Leo Strauss che attribuiva questa mancanza al fatto che non egrave consigliabile (neacute elegante) pronunciare quel termi-

36 platone per esempio non parla mai di cittagrave tirannica per la cittagrave governata da un tiranno diver-samente da quello che fa per tutte le altre forme di governo

37 Esistono diversi buoni studi sulla tirannide in generale sebbene nessuno assuma specifica-mente lrsquoottica della contrapposizione tra il tiranno e la cittagrave democratica da me qui proposta si vedano Boesche 1996 Turchetti 2001 Newell 2013

38 Sullrsquoiniziale ricezione di machiavelli si veda Anglo 2005

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 87

ne vicino alle orecchie di un vero tiranno 39 Eppure machiavelli ha ben chiara la distinzione tra principe e tiranno essa emerge tuttavia solo da un accurato esame delle sue opere e rivela una grande affinitagrave con il pensiero politico classico il tiranno egrave il governante che distrugge il laquovivere liberoraquo delle repubbliche e che mira solo al proprio interesse personale diversamente dai classici perograve machia-velli egrave assai poco interessato ai tratti morali del tiranno lrsquoelemento dirimente per lui egrave lrsquoamore per la cittagrave e per il bene comune o al contrario il perseguimento dellrsquointeresse privato

machiavelli ritiene innanzitutto che i principati possano essere ricondotti a due grandi tipologie laquoo per uno principe e tutti li altri serviraquo dove vi sia un de-spota che nomina a suo piacimento i ministri che lo assistono nel governare come nel caso dellrsquoimpero Ottomano (laquoel Turcoraquo si tratta della classica categoria del laquodispotismo orientaleraquo) laquoo per uno principe e per baroniraquo come nel caso della monarchia francese dove la classe aristocratica costituisce un contrappeso al po-tere regio (Principe 4) machiavelli mostra poco interesse per la forma dispotica di governo che per lui rimanda a unrsquoesperienza orientale aliena e si concentra su esempi greci romani o dellrsquoEuropa moderna 40 Egli eredita dal pensiero classico e medievale lrsquoidea che il crogiuolo della tirannide le circostanze che favoriscono il suo instaurarsi sia la situazione di guerra civile stasis a questa idea egli apporta perograve unrsquoimportante modifica conscio di quanto questa sia innovativa egli ritiene che in ogni compagine politica vi siano due fazioni che con metafora naturalistica chiama laquodue umoriraquo i Nobili e il popolo i ricchi e i poveri che hanno inevita-bilmente obiettivi e aspirazioni diversi i nobili vogliono comandare e il popolo vuole essere libero di perseguire i propri interessi senza essere dominato Questa situazione crea inevitabilmente dissensi e contrasti ma questi non sono nocivi per le cittagrave e gli Stati se sono lsquoincanalatirsquo da buone leggi che impediscono che sfocino in una guerra civile anzi contribuiscono allrsquoingrandimento e alla libertagrave dello Stato 41 machiavelli rende quindi piugrave complessa lrsquoidea classica che la stasis genera il tiranno la lotta tra fazioni egrave in realtagrave positiva e diventa esiziale solamente allorcheacute le leggi non riescono a fornire uno sbocco istituzionale o quando i citta-dini non le rispettano percheacute accecati dallrsquointeresse privato Un ottimo esempio egrave costituito dal tentativo dei decemviri di prorogare il proprio potere e rovesciare cosigrave la Repubblica Romana Commentando su questo fatto in Discorsi I 40 ma-chiavelli osserva come la tirannide si instauri in una repubblica allorcheacute vi sia la prevalenza degli interessi di una parte del popolo che ricerca unrsquoassoluta libertagrave o invece dei nobili che vorrebbero assoggettare il popolo

Notasi adunque per questo testo in esser nato in Roma questo inconveniente di creare questa tirannide per quelle medesime cagioni che nascono la maggior parte delle tirannidi nelle cittagrave e questo egrave da troppo desiderio del popolo di esser libero e da troppo desiderio dersquo nobili di comandare E quando non ersquo convengo-no a fare una legge in favore della libertagrave ma gettasi qualcuna delle parti a favorire uno allora egrave che subito la tirannide surge

39 Strauss 1970 In generale mi permetto di rimandare a Giorgini 200840 Si veda il giudizio in Discorsi II 2 dove machiavelli parla dei principi orientali barbari distrut-

tori di paesi e dissipatori di tutte le civiltagrave degli uomini41 Discorsi I 4-5

88 GIOVANNI GIORGINI

Questo egrave per machiavelli lrsquoaspetto dirimente il fattore che permette di di-stinguere il principe dal tiranno la ricerca del bene comune Questa idea non potrebbe essere espressa piugrave chiaramente che in questo passo dei Discorsi

E se la sorte facesse che vi surgesse un tiranno virtuoso il quale per animo e per virtugrave drsquoanimo ampliasse il dominio suo non ne risulterebbe alcuna utilitagrave a quella repubblica ma a lui proprio percheacute ersquo non puograve onorare nessuno di quelli cittadini che siano valenti e buoni che egli tiranneggia non volendo aver sospetto di loro [] Talcheacute dei suoi acquisti solo egli ne profitta e non la sua patria 42

Comprendiamo cosigrave percheacute machiavelli chiama lsquoprincipersquo Oliverotto da Fer-mo che aveva ucciso lo zio che lo aveva allevato per usurpare il suo potere mentre definisce lsquotirannorsquo Giulio Cesare essere lsquotirannorsquo egrave una colpa politica non morale o giuridica Cesare pose fine alla libertagrave della Repubblica Romana e pertanto per machiavelli fu un tiranno 43 Analogamente Giovampagolo Baglioni di perugia non viene chiamato lsquotirannorsquo percheacute aveva ucciso cugini e nipoti per governare la cittagrave e aveva un rapporto incestuoso con la sorella bensigrave percheacute avendo lrsquoopportunitagrave di uccidere papa Giulio II e dimostrare laquoquanto sia da stimare poco chi vive e regna come lororaquo per viltagrave non lo fece egli fu incapace di essere laquoonorevolmente cattivoraquo e di fare qualcosa di grande 44

Tuttavia la figura paradigmatica per comprendere la visione della tirannide di machiavelli e lrsquoinnovativitagrave della sua trattazione egrave costituita dal tiranno di Siracusa Agatocle esempio di persona che ascese al principato per mezzo di scel-leratezze machiavelli elogia a piugrave riprese la sua virtugrave politica e militare e usa per lui gli appellativi lsquoprincipersquo e lsquorersquo mai tiranno questo percheacute Agatocle aveva di mira nelle sue azioni il bene comune dei cittadini di Siracusa egli governograve laquosan-za alcuna controversia civileraquo ossia pacificando il conflitto tra fazioni Tuttavia nefandezze come quelle da lui commesse possono procurare il potere ma non la gloria che egrave il fine cui deve aspirare il principe La complessitagrave del giudizio di machiavelli sulla tirannide emerge anche da un altro elemento Lrsquoinumanitagrave di Agatocle induce infatti machiavelli a tracciare la famigerata distinzione tra crudeltagrave bene o male usate dove le prime sono quelle commesse se costretti in nome del fine supremo per lrsquouomo politico mdashla conservazione dello Statomdash e quindi alla fine si convertono nellrsquoutilitagrave dei sudditi le seconde sono quelle fini a se stesse che dipendono dallrsquoinnata malvagitagrave del governante Emerge qui con chiarezza come machiavelli abbia unrsquoacuta consapevolezza che il male rimane tale (laquose del male egrave licito dire beneraquo egli commenta) anche quando il principe egrave necessitato a farvi ricorso (Principe 8) 45 Si comprende allora come machiavelli giochi volutamente sul doppio significato del termine lsquovirtugraversquo in questo capitolo egli commenta infatti che laquonon si puograve ancora chiamare virtugrave ammazzare li sua cittadini tradire li amici essere sanza fede sanza pietagrave sanza relligioneraquo que-ste azioni sono evidentemente contrarie alla virtugrave etica e machiavelli non egrave il propugnatore di una nuova teoria morale Agatocle possiede perograve virtugrave politica

42 N machiavelli Discorsi II 2 Lrsquointero capitolo illustra come la tirannide sia lrsquoopposto del laquovi-vere liberoraquo e del bene comune

43 Discorsi I 1044 Ibidem 2745 Principe 8 Si vedano le belle osservazioni di mcCormick 2015a e 2015b

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 89

percheacute egrave stato in grado di eliminare gli aristocratici che davano origine a lotte tra fazioni a Siracusa ed ha pertanto beneficato lrsquointera cittagrave Assente dalla riflessio-ne machiavelliana egrave invece la questione della legittimitagrave del governo che viene semplicemente identificata nella sua effettivitagrave storica Viene in questa maniera obliterata tutta la tradizione giuridica medievale che distingue tra tirannia ex defectu tituli e tirannia ab exercitio tra assenza di un titolo legittimo e dunque usurpazione del potere e modalitagrave violenta dellrsquoesercizio del potere 46

In conclusione machiavelli recepisce lrsquoelemento fondamentale della tiranni-de codificato dai classici la tirannide egrave la negazione della libertagrave e del governo della legge egrave lrsquoopposto del laquovivere civile e liberoraquo 47 La sua innovazione consiste nel non ritenere la crudeltagrave e la violenza determinanti per considerare tiranno un governante Lrsquoesperienza delle guerre civili a Firenze e delle guerre in Italia lo avevano persuaso che senza Stato non sia possibile avere una vita etica o anche solo normale non sia possibile la vita tout court Egli ne concluse che dal mo-mento che la prioritagrave del governante egrave salvare lo Stato egli si troveragrave talvolta in circostanze che lo costringeranno a compiere azioni malvage immorali ed empie In quelle circostanze dovere verso la patria valori morali e fede religiosa sono inevitabilmente in contrasto e in questo risiede il lato drammatico tragico della politica

Il significato evocativo del termine lsquotirannidersquo egrave ancora evidente e spie-ga la scelta di Alexis de Tocqueville di usarlo per individuare il nuovo peri-colo che egli vede allrsquoorizzonte per le societagrave democratiche Nella Deacutemocratie en Ameacuterique (1835-1840) Tocqueville scrivendo in unrsquoEuropa appena uscita dalle guerre tra le grandi monarchie nazionali e ancora ben lungi dallrsquoessere democratica non solo prevede che la democrazia saragrave il regime piugrave diffuso ma scorge anche un possibile pericolo per le societagrave democratiche queste devo-no paventare che tiranna divenga la maggioranza piugrave che un singolo individuo La tendenza osservata negli Stati Uniti dei regimi democratici di concentrare tutta lrsquoattivitagrave governativa nel solo potere che emana direttamente dal popolo il legislativo in assenza di freni e contrappesi determina unrsquoonnipotenza della maggioranza che si estrinseca innanzitutto sul potere legislativo il quale risulta schiavo delle passioni volubili e momentanee del popolo e quindi si riversa sullrsquoesecutivo Sono questi i pericoli del laquodogma della sovranitagrave popolareraquo che tende a laquoconcentrare tutta lrsquoautoritagrave governativa nelle mani del solo potere che emana direttamente dal popoloraquo 48 Tale potere si estende poi sul piano sociale e arriva a imprigionare anche il pensiero egrave questa la nuova tirannide che devono temere i popoli democratici la laquotirannide della maggioranzaraquo la quale produce un conformismo di massa cui non servono catene e carnefici percheacute laquotrascura il

46 Si veda per tutti il Tractatus de tyranno di Bartolo da Sassoferrato scritto tra il 1355 e il 1357 Bartolo rifiuta lrsquoidea platonica che il tiranno sia tale anche nellrsquoanima ripresa da Gregorio magno nei suoi Moralia super Job xII 38 che aveva parlato dellrsquoesistenza di una tirannia nella coscienza umana che si esprimeva come desiderio di oppressione Bartolo afferma recisamente che vi puograve essere tiranni-de solamente dove si esercita una giurisdizione percheacute al giudice e al giurista non interessano i pensieri ma gli atti Su Bartolo si veda lrsquoottimo Quaglioni 1983

47 N machiavelli Discorsi I 9 Cfr Discorsi III 3 e III 748 Tocqueville I 1 cap 5

90 GIOVANNI GIORGINI

corpo e punta diritto allrsquoanimaraquo un conformismo alimentato da un insaziabile amore per lrsquoeguaglianza che prevarica financo lrsquoattaccamento allrsquoidea di libertagrave A questo nuovo genere di tirannide che minaccia la libertagrave sul piano sociale fa pendant un regime politico bollato spregiativamente come laquodispotismo pater-noraquo che togliendo allrsquoindividuo ogni desiderio di partecipare agli affari pubbli-ci lo rinchiude egoisticamente nella ristretta cerchia formata da amici e parenti relegandolo in una dimensione privata dove la sopita passione politica egrave sostitu-ita dalla laquocaccia ai piaceri consentitiraquo dal laquomaterialismo onestoraquo 49 Tocqueville ha colto qui un elemento importante della democrazia essa non egrave solamente un insieme di istituzioni ma anche un sistema di valori fondato sullrsquoeguaglianza e sulla libertagrave pertanto la democrazia tende a creare cittadini privi di originalitagrave e carenti di idealitagrave che si rifugiano nel privato nel circolo dei piccoli interessi domestici E cosigrave

Quando penso alle piccole passioni dei nostri contemporanei alla fiacchezza dei loro costumi allrsquoestensione della loro istruzione alla purezza della loro re-ligione alla dolcezza della loro etica alle loro abitudini laboriose e ordinate al contegno che conservano quasi tutti tra i vizi come nella virtugrave mi convinco che essi troveranno nei loro capi dei tutori e non dei tiranni 50

Rovesciando un luogo comune vecchio di secoli e guardando al futuro Toc-queville preconizza cosigrave che la tirannide possa coesistere con istituzioni demo-cratiche in una forma di governo in cui la libertagrave egrave insensibilmente e volontaria-mente limitata dai cittadini stessi Chiusi nel loro laquoindividualismoraquo trascurando la dimensione pubblica i cittadini dei regimi democratici sono proni a lasciare occupare la sfera pubblica da un laquopotere immenso e provvidenzialeraquo che agisce in maniera suadente un dispotismo (la scelta non egrave casuale egrave il potere del padre sui figli e del padrone sugli schiavi) laquopaternoraquo che diversamente dal buon padre vuole mantenere i cittadini nello stato infantile 51 Tocqueville ha colto perfet-tamente come questo nuovo genere di dispotismo abbia in comune con quello antico un elemento fondamentale la spoliticizzazione della vita del cittadino la sua relegazione nella dimensione privata

6 Quale specie di tiranno dobbiamo temere oggi

Nel vocabolario politico contemporaneo la tirannide in quanto regime ha conservato solo alcune delle sue caratteristiche specifiche il termine viene usato in maniera alquanto intercambiabile con dittatura despotismo totalitarismo Egrave poi molto di moda sostenere che il lsquopopulismorsquo (qualunque cosa questa espres-sione voglia significare) 52 conduce inevitabilmente alla tirannide mdashunrsquoidea ari-stocratica e di chiara ascendenza platonicamdash Il tiranno invece ha mantenuto meglio i propri connotati e infatti usiamo questo termine per caratterizzare go-

49 Tocqueville II 2 cap 1150 Ibidem 4 cap 651 Ibidem 4 cap 752 per un primo orientamento si veda mueller 2017 mueller egrave dellrsquoavviso che il populismo con-

duca inevitabilmente a un governo autoritario

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 91

vernanti non solo duri e monocratici (come i dittatori) ma anche per sottolineare la loro violenza e bassezza morale

Lrsquoesperienza del Novecento ha aggiunto nuovi elementi alla nostra conoscen-za della tirannide caso mai avessimo avuto bisogno di imparare nuove cose su di essa I regimi totalitari come ha mostrato quasi settantrsquoanni fa Hannah Aren-dt 53 hanno utilizzato i nuovi mezzi tecnici a loro disposizione e in particolare i mass-media per cercare non solo di reprimere il dissenso ma anche di laquofabbri-care il consensoraquo (lrsquoespressione egrave di Walter Lippmann) 54 attorno a unrsquoideologia dominante Essi hanno dimostrato ciograve che platone aveva giagrave perfettamente com-preso esiste un rapporto stretto tra anima e forma di governo percheacute il regime politico plasma lrsquoanima dei cittadini I regimi totalitari del Novecento miravano a creare un nuovo tipo di essere umano lrsquohomo fascisticus se si vuole lavorando sullrsquoanima delle persone attraverso un martellante lavoro di propaganda essi hanno avuto lrsquoeffetto aggiuntivo di avere cittadini obbedienti ma raramente ca-paci di originalitagrave

penso che i cittadini e i governanti degli Stati europei contemporanei abbiano compreso la lezione dei totalitarismi del Novecento ed esperienze di governi di quel tipo siano oggi fortunatamente irripetibili Questo non significa tuttavia che la tirannide sia scomparsa dallrsquoorizzonte politico Limitando la mia osserva-zione allrsquoEuropa e agli Stati Uniti percheacute lrsquoesperienza degli Stati del Sud Ame-rica e dellrsquoAsia egrave diversa e risponde a categorie politiche differenti ritengo che oggi siano due gli aspetti preoccupanti e potenzialmente forieri di una nuova tirannide dalle forme ancora una volta differenti da quelle precedenti ma con la caratteristica fondamentale in comune con esse la spoliticizzazione della vita del cittadino

mi sembra innanzitutto che la globalizzazione economica abbia prodotto due risultati divergenti da un lato essa ha innegabilmente fatto uscire dalla povertagrave milioni di persone nei paesi emergenti sottratte a un destino di mise-ria dallrsquoaltro essa ha creato unrsquooligarchia mondiale di persone cosigrave ricche da poter sfuggire o fare concorrenza alla sovranitagrave degli Stati per laquospezzare le reni alla Greciaraquo non egrave piugrave necessario mandare gli Stukas e il generale Cavallero egrave sufficiente avere un computer e centinaia di milioni di euro per affossarne il debito e costringerla ad accettare condizioni che includono una forte riduzione della propria sovranitagrave Quando le decisioni importanti vengono prese altrove a Bruxelles e non ad Atene le elezioni il parlamento la sovranitagrave popolare sono soltanto una facciata percheacute le scelte dei cittadini divengono irrilevanti Questa nuova oligarchia mondiale ha un progetto politico ed esso egrave evidente-mente in contrasto con gli interessi del lsquopopolorsquo (in realtagrave della maggioranza delle persone)

In secondo luogo dopo la caduta del muro di Berlino e il crollo del comu-nismo si era aperta unrsquoera nella quale sembrava che democrazia e liberalismo si sarebbero progressivamente ma inarrestabilmente diffusi in tutti i paesi Lrsquoevento

53 Si veda il classico Arendt 201754 Si veda Lippmann 1995

92 GIOVANNI GIORGINI

dellrsquo11 settembre 2001 e tutto ciograve che egrave seguito hanno invece mostrato che ugua-glianza e libertagrave non sono ideali universali o incontrastati Vi sono persone che non sanno cosa farsene di tutta la libertagrave che le odierne societagrave liberali offrono e preferiscono il conforto dellrsquoordine tradizionale e delle ingiunzioni dellrsquoautoritagrave religiosa Sono questi i due nuovi diversi tipi di potenziale tirannide quello soft (uso di proposito la lingua della globalizzazione) che esautora e lascia vivere i cittadini nel privato della dimensione economica e quello duro che impone loro dogmi e comportamenti Nella loro assoluta diversitagrave essi hanno in comune il voler fare uscire i cittadini dalla dimensione politica offrendo loro in cambio la prosperitagrave economica o la salvezza dellrsquoanima

Bibliografia

Anglo S (2005) Machiavelli The First Century Oxford Oxford University pressArendt H (2017) Le origini del totalitarismo (1951) tr it Torino EinaudiArruzza C (2018) A Wolf in the City Oxford Oxford University pressAtack C (2014) The Discourse of Kingship in Classical Athenian Thought laquoHistosraquo 8

330-363Bobbio N (1976) La teoria delle forme di governo Torino GiappichelliBoesche R (1996) Theories of Tyranny from Plato to Arendt University park pennsyl-

vania University pressCoppola A (2003) Milziade e i tirannicidi laquoHistoriaraquo 52 283-299Giorgini G (1993) La cittagrave e il tiranno milano Giuffregravemdash (2005) Il tiranno in platone La Repubblica traduzione e commento a cura di

m Vegetti vol VI Napoli Bibliopolismdash (2008) The Place of the Tyrant in Machiavellirsquos Political Thought and the Literary

Genre of The prince laquoHistory of political Thoughtraquo 29 230-256Gray V (1997) Reading the Rise of Pisistratus Herodotus I 56-68 laquoHistosraquo 1 128-153Lanza d (1979) Il tiranno e il suo pubblico Torino EinaudiLanza d Vegetti m Caiani G Sircana F (1977) Lrsquoideologia della cittagrave Napoli Li-

guoriLippmann W (1995) Lrsquoopinione pubblica (1922) tr it Roma donzellimachiavelli N (1997) Il Principe e Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio in Opere

vol I Torino EinaudimcCormick j (2015a) Machiavellirsquos Inglorious Tyrants On Agathocles Scipio and

Unmerited Glory laquoHistory of political Thoughtraquo 36 29-52mdash (2015b) Of Tribunes and Tyrants Machiavellirsquos Legal and Extra-Legal Modes for

Controlling Elites laquoRatio jurisraquo 28 252-266moliterno L G (2016) Quale demagogia Riflessioni a partire da Platone laquoTeoria poli-

ticaraquo NS 6 361-381morgan K A a cura di (2003) Popular Tyranny Austin University of Texas pressmueller j-W (2017) What is Populism London penguinNewell W R (2000) Ruling Passion The Erotics of Statecraft in Platonic Political

Philosophy Lanham Rowman amp Littlefieldmdash (2013) Tyranny A New Interpretation Cambridge Cambridge University pressNoussia-Fantuzzi m (2010) Solon the Athenian The Poetic Fragments Leiden BrillOber j (1999) The Athenian Revolution princeton princeton University pressQuaglioni d (1983) Politica e diritto nel Trecento italiano Firenze OlschkiSaid S (1985) Sophiste et Tyran ou le problegraveme du promeacutetheacutee enchaineacute paris Klinck-

sieck

TIRANNIE ANTICHE E mOdERNE 93

Strauss L (1970) Pensieri su Machiavelli (1958) tr it milano GiuffregraveTeegarden d A (2014) Death to Tyrants Ancient Greek Democracy and the Struggle

against Tyranny princeton princeton University pressTocqueville A de (1972-1973) La democrazia in America in Scritti politici a cura di

N matteucci Torino UtetTurchetti m (2001) Tyrannie et tyrannicide de lrsquoAntiquiteacute agrave nos jours paris presses

Universitaires de France

montesquieu e Khomeini Una forma contemporanea del laquodispotismo orientaleraquo

Mario Tesini

Abstract

Montesquieu and Khomeini A Contemporary Example of laquoOriental Despotismraquo

In the mid-eighteenth century the extraordinary success of Montesquieursquos Spirit of the Laws triggered a new and often critical interest in the ancient concept of Oriental Despotism In Montesquieursquos view the despotic universe didnrsquot coincide with a indefinite or prevalently geographic Eastern world but specifically with an area formed by the three great Muslim political entities the Ottoman and the Mo-ghul empires and the Persian kingdom Over two century and half after the origi-nal publication of Montesquieursquos classic work the Islamic world seems still uneasy with the modern political notions of constitutional government rule of law and democracy Thanks to the worldwide influence of ayatollah Khomeinirsquos ideology the case of the Islamic Republic of Iran assumes a paradigmatic value with its new despotic practices From this viewpoint the IslamicIranian Revolution which in February 1979 overthrew the partly modernizing but also despotic and corrupted autocracy of the Shah Mohammad Reza Pahlavi must be seen as a pivotal event not only in the history of the 20th century but also for its momentous consequences The article aims to connect the reflection of Montesquieu with the complex and contradictory experience of contemporary Iran It is organized as follows Section one examines Montesquieursquos concept of Oriental Despotism and its controversial reception from the very beginning of its formulation Section two offers a brief over-view of the metamorphosis of this notion in the twentieth century especially in the work of Karl Wittfogel Finally section three and four try to elucidate some aspects of the unprecedented characters of Khomeinirsquos regime particularly in respect to the ideological and geopolitical competition with Saudi Arabia for the leadership of the entire Muslim world Even though many relevant aspects of the current predica-ment in the Muslim world are of course quite outside the range of Montesquieursquos original analysis the regime built in the immediate aftermath of the Revolution and now arrived at its fortieth anniversary allows some comparative reflections The theological despotism inaugurated by Khomeini along with a vast recourse to the in-struments of a classic military and secret services dictatorship finds itself nowadays in the presence of a vast anti-dispotic movement flourishing in various sectors of Iranian society Such a phenomenon implicitly refers to Montesquieursquos insights on the connection between political institutions and changing societal realities

Keywords despotism Islam montesquieu Khomeini Iran

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 95-117

Universitagrave di parma mariotesiniuniprit

96 mARIO TESINI

Premessa

La nozione di laquodispotismo orientaleraquo le cui origini si trovano nel mondo classico mdashin particolare per la sua definizione teorica nellrsquoopera di Aristote-lemdash avrebbe conosciuto un vero e proprio revival settecentesco nel dibattito circa lrsquoesistenza da taluni giudicata reale e da altri come vedremo fittizia di un dispotismo situato laquoa orienteraquo di quella che ormai proprio a partire dallrsquoetagrave illu-ministica si auto-percepisce come lrsquoEuropa dibattito che nellrsquoopera di monte-squieu ha il suo momento cruciale 1 Su questrsquoultima nelle pagine che seguono si fermeragrave dunque lrsquoattenzione Incidentale saragrave invece il riferimento allrsquoopera che due secoli dopo avrebbe fin dal titolo riproposto lrsquoidea di una forma dispotica specifica delle nazioni orientali ma di un oriente storicamente geograficamente politicamente assai diverso da quello di montesquieu Il celebre libro di Karl Wittfogel 2 costituisce senza dubbio un momento chiave di qualsiasi ricostruzio-ne della storia e della fortuna della nozione di dispotismo orientale ma per varie ragioni esso si colloca in un contesto estrinseco agli intendimenti specifici del presente lavoro

Intendimenti che vanno dunque esplicitati quello che qui ci si propone egrave il tentativo di connettere alcuni aspetti della tipologia del dispotismo in monte-squieu (in particolare la denuncia di una sua forma estrema e in modo peculiare aberrante il laquodispotismo teologicoraquo) alla concreta esperienza storica di una na-zione orientale ma al tempo stesso tuttrsquoaltro che estranea allrsquouniverso di valori occidentali tra xx e xxi secolo lrsquoIran cosigrave come forgiato dalla sua lunga pluri-millenaria storia ma in particolare dalle vicende dellrsquoultimo secolo che a parti-re dalla rivoluzione costituzionale del 1905-1907 e dal successivo avvento della dinastia pahlavi (tra 1921 e 1925) arrivano fino alla crisi del modello assolutisti-co-imperiale culminata nella rivoluzione del 197879 e nella fondazione della Repubblica Islamica Vicende nelle quali in forme e modi diversi mdashe da parte di attori politici diversimdash il termine dispotismo da quello dello Shah alla situazio-ne per molti aspetti paradigmatica dei giorni nostri appare ovunque presente Montesquieu e Khomeini appunto per riassumere tale proposito in un titolo

1 Montesquieu quale Oriente

NellrsquoEsprit des Lois troviamo diversi tentativi di circoscrivere mdashconcettual-mente e in termini cronologici e geograficimdash il fenomeno del dispotismo

Collocata allrsquoinizio dellrsquoimpianto classificatorio egrave la definizione secondo la quale nel governo dispotico laquouno solo senza legge e senza regola tutto trascina attraverso la sua volontagrave e i suoi capricciraquo 3 Si tratta dunque di un potere auto-cratico non resistibile suscettibile di esprimersi in una sorta di patologica e per-

1 per un un inquadramento generale del tema e ulteriori rimandi bibliografici cfr Felice 2000-1 minuti 2012

2 Wittfogel 19573 Esprit des lois (drsquoora in poi EL) II 1 in montesquieu 1964 532 A questa edizione verragrave fatto

in seguito riferimento con mia traduzione quando non indicato altrimenti

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 97

sino bizzarra violenza Fin qui nulla di specificamente orientale nel corso del xx secolo corrispondenti a questo profilo possiamo citare in due diversi emisferi e per limitarci a altrettanti paradigmatici esempi il regime di Saddam Hussein tra 1963 e 2001 e quello in America centrale dellrsquoera Trujillo nella Repubblica dominicana tra 1931 e 1961

Qui il despota ha un nome e cognome il carattere mostruoso feroce del pote-re il cui esercizio non egrave talvolta limitato neppure dagli imperativi della razionalitagrave strumentale egrave ravvisabile in atti precisi nellrsquoabbandono a passioni individuali che non conoscono freni Efferatezza crudeltagrave insensibilitagrave alla sofferenza al-trui e anzi compiacimento nel procurarla sono i tratti distintivi di un simile potere (nel caso di Saddam Hussein il libro classico sui suoi metodi di governo ha un titolo Republic of Fear 4 indubbiamente evocativo per i lettori di monte-squieu mentre una introduzione letteraria al regime di Trujillo da confrontare ovviamente sulle fonti storiche egrave lrsquoimpressionante romanzo di Vargas Llosa La fiesta del Chivo) 5

montesquieu invece mdashquesto egrave il punto di partenza essenziale a tutto il no-stro discorsomdash al momento di affrontare in termini piugrave specifici il tema del di-spotismo lo riconduce a una parte precisa del mondo recupera la nozione fin da subito come vedremo controversa di dispotismo orientale A quali luoghi pen-sava montesquieu Non alla Cina va detto subito (anche se non appare grancheacute partecipe della settecentesca ammirazione nei confronti della saggezza filosofica e dellrsquoarte di governo cinesi) e neanche alla Russia due entitagrave che a diversi gradi di longitudine erano certo riconducibili a un laquoorienteraquo visto dallrsquoEuropa per ragioni diverse entrambe mdashla Cina e la Russiamdash non sembrano presentare in modo compiuto i caratteri che nellrsquoEsprit des Lois configurano il modello dispo-tico

Quando parla di laquodispotismo orientaleraquo montesquieu si riferisce in termini espliciti a tre entitagrave politiche allrsquoimpero ottomano alla persia (che in quel mo-mento attraversava il tormentato periodo tra la definitiva caduta della dinastia safagravevide e il successivo avvento dei Qajar) e infine allrsquoimpero moghul essenzial-mente nel linguaggio e nella percezione dellrsquoepoca i confini del mondo musul-mano in larga misura coincidenti mdashdal maghreb al pakistanmdash con il mondo islamico dei nostri giorni Il titolo del terzo capitolo del xxIV libro (uno dei due interamente dedicati al tema della religione) suona del resto laquoCome il governo moderato convenga meglio alla religione cristiana e il governo dispotico alla ma-omettanaraquo 6

Egrave bene notare che a incipit di quel medesimo libro montesquieu aveva pro-grammaticamente dichiarato di non voler laquoesaminare le diverse religioni del mondo se non sotto il profilo del bene che se ne puograve trarre nellrsquoassetto civileraquo 7

4 makija 1998 Nessuna migliore introduzione ai lati grotteschi di quella specifica forma di tiran-nia che il video facilmente reperibile in piugrave versioni online della presa del potere da parte di Saddam Hussein con lrsquoincomparabile commento di Christopher Hitchens

5 Vargas Llosa 20006 montesquieu 1964 6987 Ibidem 698

98 mARIO TESINI

dunque la nozione controversa vedremo tra un attimo di dispotismo orien-tale si sovrappone o si interseca a una questione oggi assai piugrave sensibile che allrsquoe-poca di montesquieu (e meno ancora avvertita nel secolo successivo coincidente con lrsquoottocentesco declino di tutte le tre realtagrave politiche ricordate in particolar modo dellrsquoimpero ottomano) la questione del rapporto mdashcon il linguaggio dei nostri giornimdash tra islam e modernitagrave tra islam e democrazia liberale (o a essere piugrave precisi costituzionale termine che meglio si adatta allo specifico apporto di montesquieu allo sviluppo storico della modernitagrave politica)

Nozione controversa quella di dispotismo orientale Voltaire lrsquoavrebbe non soltanto giudicata laquochimericaraquo (nel Supplement au Siegravecle de Louis XIV e poi nel-le successive edizioni dellrsquoEssai sur les mœurs) ma anche ispirata a una volontagrave di screditare la monarchia assoluta della quale come si sa Voltaire era fervido sostenitore 8 al fine di sostituirvi questa era lrsquoaccusa che in termini piugrave o meno espliciti veniva rivolta a montesquieu le laquoistituzioni goticheraquo prodotte dalla se-colare tradizione aristocratico-feudale Ci sarebbe stata insomma una sorta di malveillance nella continua evocazione e condanna della forma dispotica in tante pagine dellrsquoEsprit des lois nellrsquointento mdashideologico avant la lettremdash di imputare alla monarchia francese uno scivolamento appunto laquoorientaleraquo nel dispotismo

A una serrata confutazione dellrsquoopera di montesquieu decisamente meno laquogallocentricaraquo rispetto a quella di Voltaire e anzi ispirata a una difesa delle nazioni ingiustamente tacciate di essere dispotiche si sarebbe in seguito appli-cata una figura importante di orientalista di savant-voyageur A-H Anquetil duperron con la pubblicazione nel 1778 di un libro che fin dal titolo ripren-deva la tripartizione geografica e insieme politica di montesquieu Leacutegislation Orientale Ouvrage dans Lequel en Montrant Quels Sont en Turquie en Perse et dans lrsquoIndustan les Principes Fondamentaux du Gouvernement 9

E tuttavia lrsquoautoritagrave di Voltaire supportata dalla filologica confutazione di montesquieu da parte di un vero e proprio specialista di cose orientali come appunto Anquetil duperron non sarebbe stata sufficiente a chiudere la que-stione e a liquidare la tesi rese per un momento popolari dallo straordinario successo dellrsquoEsprit des Lois dieci anni dopo la pubblicazione di Leacutegislation orientale un altro scrittore laquodi terrenoraquo che dallrsquoultima generazione dei Lumi sarebbe poi approdato al gruppo degli Ideacuteologues Constantin-Franccedilois de Chas-seboeuf conte di Volney intraprendeva in opposizione a Anquetil-duperron una difesa di montesquieu Le cui intuizioni certo di seconda mano e fondate su una estesa ma per forza di cose non sempre affidabile litteacuterature de voyage veni-vano accreditate con tutta lrsquoautoritagrave di un osservatore diretto il Voyage en Syrie et en Eacutegypte pubblicato nel 1787 10 avrebbe nei successivi decenni largamente ispirato una visione critica dellrsquoislam Visione destinata a percorrere gran parte del xix secolo a partire sopratutto da Chateaubriand e attraverso questrsquoultimo Guizot 11

8 Felice 2005 e 20119 Cfr Whelan 200110 Cfr Berchet 1994 397-99 Curtis 2009 59-6111 Berchet 1994 403

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 99

Il despotisme militaire osservato e descritto da Volney nei paesi da lui visitati corrispondeva a radici culturali e intellettuali a suo giudizio inerenti in modo intrinseco alla visione dellrsquouomo e della societagrave che era propria dellrsquoislam Con i termini del dibattito contemporaneo quella difesa da Volney era una posizione che potrebbe definirsi nei termini di una concezione laquoessenzialistaraquo Contraria-mente a Voltaire egli riteneva che montesquieu non si fosse deliberatamente creato laquoun orrendo spettroraquo (un fantocircme hideux) 12 ai fini del suo attacco alle istituzioni esistenti (delle quali Voltaire auspicava lrsquoevoluzione nel senso del despotisme eacuteclaireacute dei fisiocratici) ma avesse intuitivamente colto fondamentali aspetti delle realtagrave statuali e al tempo stesso culturali e sociali che caratterizza-vano lrsquooriente musulmano

ma il prevalente giudizio nei confronti della visione di montesquieu di un oriente laquodispoticoraquo egrave stato fino alle letture e interpretazioni a noi piugrave vicine mdashda Voltaire a Althussermdash quello dellrsquoimputazione a lui rivolta di avere operato una ricostruzione ideologica montesquieu avrebbe insomma utilizzato il concetto di laquodispotismo orientaleraquo per mettere in guardia i suoi contemporanei da un sem-pre possibile e forse giagrave in atto dispotismo occidentale del corrompersi in senso accentratore e distruttore di ogni forma di autonomia sociale da parte del potere monarchico (processo che nel secolo precedente aveva trovato il suo apogeo da Richelieu a Versailles)

In realtagrave lrsquoatteggiamento di montesquieu appare meno schematico e al tem-po stesso meno strumentale Lrsquoidea di un dispotismo specificamente orientale non scompare neacute si riduce a mero argomento polemico di fronte alle preoccu-pazioni circa il venir meno delle condizioni di libertagrave in un regno di Francia ove sempre piugrave sembrava prevalere lrsquoelemento autocratico

Il governo dispotico secondo una delle piugrave celebri definizioni dellrsquoEsprit des lois ha come principio (come ressort metafora meccanicistica) la crainte Ora si aggiunge poco oltre negli stati ove la religione ha una maggiore influenza viene a determinarsi laquouna paura aggiunta alla pauraraquo (une crainte ajouteacutee agrave la crainte) 13 la religione come ha osservato domenico Felice agisce dunque come laquoun moltiplica-tore col suo immaginario di premi e di castighi ultraterreni delle ragioni dellrsquoobbe-dienza ai voleri del despotaraquo 14 Questo rischio di un laquodispotismo teologicoraquo ovvero di un rafforzamento del potere dispotico attraverso strumenti di intimidazione re-ligiosi e confessionali non egrave evidentemente un attributo esclusivo dellrsquoislam (per la sua brillante e vigorosa condanna dellrsquointolleranza religiosa LrsquoEsprit des lois venne del resto messo allrsquoindice nel 1751) 15 ma il fondamento religioso del potere appari-va in oriente piugrave intrinseco laquonegli imperi maomettani egrave dalla religione che i popoli traggono in parte lrsquoimpressionante rispetto che essi hanno per i loro priacutencipiraquo 16

12 Cfr Felice 2011 nota 113 EL V 14 in montesquieu 1964 55114 d Felice 2011 in corrispondenza della nota 8215 Il luogo classico della posizione di montesquieu in materia di tolleranza religiosa egrave EL xxV

13 capitolo che porta come titolo eloquente e giustamente celebre Tregraves humble remontrance aux in-quisiteurs drsquoEspagne et de Portugal In relazione al dibattito attuale sul rapporto tra montesquieu e il cristianesimo sono da vedere le documentate osservazioni di domenico Felice Felice 2013

16 EL V 14 in montesquieu 1964 551

100 mARIO TESINI

Il giudizio nei confronti degli effetti politici della religione musulmana egrave ne-gativo per almeno cinque ragioni che in modo ricorrente talvolta sovrapponen-dosi tra loro ritornano nel corso dellrsquoopera in primo luogo lrsquounitagrave e concentra-zione del potere la rivendicazione intrinseca allrsquoislam di essere al contempo religione societagrave e stato (dīn wa dunya wa dawla) in contraddizione al principio della separazione tra lo stato e la chiesa per montesquieu essenziale in chiave antidispotica laquoIl est bon que le pontificat soit seacutepareacute de lrsquoempireraquo 17 in secondo luogo ragione non meno importante poicheacute il dispotismo ha le sue origini nella societagrave la perdita di energia individuale e lrsquoassenza di corpi intermedi ovunque riscontrabile nelle societagrave islamiche conseguenze nefaste e appunto intrinseche di una religione profondamente segnata dal fatalismo in rapporto soprattutto alle attivitagrave economiche 18 E del resto al rapporto tra fatalismo e decadenza economica aveva giagrave alluso nelle Lettere persiane 19 Il trattamento riservato alle donne rappresenta la terza fondamentale obiezione da montesquieu rivolta alla civilizzazione islamica Se una generalizzata condizione servile costituisce la nor-ma dei paesi dispotici le donne laquoesse stesse [considerate] un oggetto di lussoraquo e costitutive della proprietagrave del marito-padrone sono laquoschiave allrsquoestremoraquo 20 relegate a unrsquoimplacabile servitude domestique in una condizione di assoluta se-paratezza rispetto al mondo maschile confinate a doveri e svaghi laquoche sono loro propriraquo 21 Egrave un tema in montesquieu ricorrente laquoNegli stati maomettani [Voyez Chardin Voyage de Perse] non soltanto si egrave padroni delle vite e dei beni delle don-ne schiave ma anche di ciograve che si chiama la loro virtugrave e il loro onore Egrave una delle sventure [malheurs] di questi paesi che la piugrave gran parte della nazione sia per nullrsquoaltro fatta che per servire la voluttagrave dellrsquoaltra Questa soggezione [servitude] egrave ricompensata dallrsquoozio [par la paresse] di cui simili schiave sono fatte godere il che di nuovo egrave per lo stato unrsquoulteriore disgrazia [un nouveau malheur]raquo 22 laquoCosigrave in ogni tempo mdashecco su questo punto la conclusionemdash si sono visti in Asia mar-ciare di egual passo la servitugrave domestica e il governo dispoticoraquo 23

Le due ultime imputazioni rivolte alla religione islamica sono in primo luo-go quella di avere convertito la naturale propensione delle popolazioni arabe al commercio in un impulso guerriero e di conquista 24 fin dal suo momento fon-dativo laquola religione di maometto [] non parla che il linguaggio della spadaraquo E oggi laquoagisce ancora sugli uomini con quello spirito distruttore che lrsquoha fonda-taraquo 25 Infine essa si era posta mdashe questo costituiva agli occhi di montesquieu un

17 EL xxV 8 ivi 70718 Penseacutees 1606 e 1738 in montesquieu 196419 Cfr al riguardo la lettera 119 Lettres persanes in montesquieu 1964 12520 EL VII 9 e 15 in montesquieu 1964 567-8 e 57021 EL xVI 10 ivi 62722 EL xV 12 ivi 62123 EL xVI 9 ivi 62724 EL xxI 16 ivi 67025 EL xxIV 4 ivi 699 Ritorna qui in montesquieu la contrapposizione esplicita tra islam e

cristianesimo mentre lrsquoelemento fanatico e lrsquoesito dispotico sarebbero intrinseci al primo egrave in lui ri-corrente lrsquoidea di un possibile evolvere della religione cristiana in direzione delle idee di tolleranza anche attraverso il momento necessario della critica corrosiva (di cui egli stesso aveva in un qualche modo dato lrsquoesempio nelle Lettere persiane) o della rigorosa analisi scientifica applicata alla storia e al diritto (come in tanti passi dello Spirito delle leggi) Sotto questo profilo la condanna da parte della

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 101

fatto di particolare gravitagravemdash in contraddizione rispetto al carattere tollerante delle altre religioni orientali laquoLa religione dei Ghebri [zoroastriani] aveva in altri tempi reso prospero il regno dei persiani essa correggeva i cattivi effetti del dispotismo la religione maomettana distrugge oggi questo stesso imperoraquo 26

Il nesso tra islam e dispotismo riveste dunque nella complessiva architettura dellrsquoEsprit des lois unrsquoimportanza notevole ai fini dellrsquoelaborazione di una teo-ria politica fondata sullrsquoosservazione e la comparazione in una prospettiva che siamo oggi abituati a definire come storico-sociologica 27 Tuttrsquoaltro che inconsa-pevole delle reazioni polemiche che la sua raffigurazione del dispotismo aveva suscitato montesquieu se ne difendeva in una lettera del 1751 il dispotismo da lui teorizzato lungi dallrsquoessere laquochimericoraquo gli pareva invece laquoassai realeraquo [tregraves reacuteel] e laquoraffigurato secondo veritagraveraquo [peint drsquoapregraves la veacuteriteacute] 28

2 Interludio Lrsquoidea di dispotismo orientale nel xx secolo

Lrsquoopera di montesquieu era destinata a rimanere punto di riferimento di ogni successivo discorso che evocasse o discutesse la nozione di dispotismo orientale Karl Wittfogel alla metagrave degli anni cinquanta del Novecento in unrsquoopera assai influente e largamente discussa adotta una prospettiva e argomenti agrave la monte-squieu quando in chiave comparativa tra Oriente e Occidente osserva come laquoi sovrani dellrsquoassolutismo europeo tramavano con la stessa crudeltagrave e uccide-vano con la stessa spietatezza dei loro colleghi orientali Tuttavia il loro potere di perseguitare e di confiscare era limitato dalla nobiltagrave terriera dalla Chiesa e dalle cittagrave la cui autonomia i sovrani autocrati potevano restringere ma non distruggereraquo 29

LrsquoOriente di Wittfogel non egrave perograve quello di montesquieu Il punto di parten-za egrave la nozione marxiana di laquomodo di produzione asiaticoraquo nella sua vasta rico-struzione del modello di laquosocietagrave idraulicheraquo egli si riferisce alla Cina a partire dalle piugrave antiche dinastie allrsquoEgitto dei faraoni e inoltre (non solo cambiando emisfero ma del tutto uscendo dai confini geografici e culturali dei diversi laquoorien-tiraquo) agli imperi degli Aztechi e degli Incas Wittfogel ha un obiettivo polemico e contemporaneo preciso lrsquoUnione Sovietica prima e dopo Stalin in linea con la sua personale esperienza intellettuale e con il contesto politico degli anni in cui lrsquoopera del 1957 compare 30

A latere del nostro discorso e in modo del tutto incidentale potremmo chie-derci se la Cina dei nostri giorni debba essere considerata un esempio di meta-

congregazione dellrsquoindice che egli avrebbe cercato di scongiurare segna nel corso del xviii secolo uno dei momenti di piugrave grave battuta drsquoarresto da parte della chiesa cattolica nel suo tormentato rapporto con la modernitagrave intellettuale e politica

26 EL xxIV 11 70027 A partire almeno dalle interpretazioni dellrsquoopera di montesquieu da parte di Bernard Groe-

thuysen e di Raymond Aron cfr Groethuysen 1956 Aron 196528 Lettera a Franccedilois Risteau cit da d Felice 2011 nota 29229 Wittfogel 1968 vol 1 13430 per un inquadramento storico dei temi allrsquoepoca al centro del dibattito intellettuale e storiogra-

fico sono sempre di opportuno riferimento Venturi 1963 e Vidal-Naquet 1964

102 mARIO TESINI

morfosi di un governo dispotico questione che si evoca esclusivamente (in linea del resto con le peculiari laquoinclusioniraquo e laquoesclusioniraquo nel modello dispotico orien-tale operate da montesquieu) per escludere una simile ipotesi nonostante il ca-rattere illiberale mdashe radicalmente illiberale soggetto oltretutto in questi anni a un processo di assai visibile involuzione rispetto a precedenti laquoapertureraquomdash del modello cinese forgiato da deng-xiao-ping e dai suoi successori (tuttrsquoaltro discorso dovrebbe ovviamente essere fatto per lrsquoepoca di mao) lrsquoapplicazione della nozione di dispotismo alla Cina tra fine xx e primi decenni del xxi secolo sarebbe in fin dei conti fuorviante Se proprio si vuole fare ricorso a questo termine la Cina di oggi puograve forse essere riconducibile al modello settecentesco europeo di laquodispotismo illuminatoraquo che costituisce peraltro categoria essenzial-mente storiografica di uso corrente anche se piuttosto infelice per descrivere una realtagrave che sarebbe preferibile qualificare come laquoassolutismo illuminatoraquo tutto interno dunque a una dimensione di razionalitagrave e per aspetti importanti anche di una razionalitagrave progressiva Un discorso analogo potrebbe essere fatto anche per la realtagrave della Russia post-sovietica i trasferimenti coatti di popola-zione e il vasto utilizzo del lavoro forzato nel sistema del Gulag ai fini della re-alizzazione di imponenti e purtroppo non sempre utili opere pubbliche (spesso di carattere appunto idraulico per riprendere la terminologia resa celebre da Wittfogel come il tristemente celebre canale del baltico) sono oggi impensabi-li Anche qui tuttavia senza trascurare unrsquoepoca in cui come egrave stato posto in rilievo in un libro la cui tesi interpretativa risulta vigorosamente sostenuta fin dal titolo 31 la vicenda storico-ideologica del comunismo ha incrociato lrsquoereditagrave laquodispoticaraquo dellrsquooriente ma di un oriente che in nulla coincide con i confini del mondo musulmano individuato da montesquieu come il luogo naturale di elezione del dispotismo

Il venir meno o la profonda trasformazione dei regimi che avevano costituito il modello contemporaneo allrsquoautore di Oriental Despotism ha fatto sigrave che la stes-sa nozione da un certo momento in poi istintivamente riferita ai conflitti ideolo-gici della guerra fredda tendesse gradualmente a svanire Senza che per questo risultasse istintivo riferirla a un Oriente arabo-musulmano nei termini che si sono visti in montesquieu quelli di un dispotismo teologico geograficamente situato Al contrario per quasi tutto il corso del xx secolo mdashin radicale discon-tinuitagrave con lrsquoepoca a noi contemporaneamdash quel mondo sarebbe stato per lo piugrave percepito sotto il profilo politico come ininfluente ed alieno Fino al prodursi di un evento trasformatore lrsquoimporsi di un regime dichiaratamente islamico in quellrsquoarea sensibile del mondo situata tra il medio oriente e lrsquoAsia

3 Khomeini Islam politico e un nuovo modello dispotico

Egrave dunque necessario tornare ai confini non soltanto geografici ma culturali e di civilizzazione al cuore dellrsquoanalisi di montesquieu al mondo islamico da

31 Cfr Lepre 2001 Il titolo egrave Che crsquoentra Marx con Pol Pot Il comunismo tra Oriente e Occidente

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 103

lui visto come strettamente e non in termini casuali connesso allrsquoesperienza dis-potica

La rivoluzione Iraniana del 19781979 egrave stata a giusto titolo definita a pivotal event 32 un evento cardine esplicativo da un lato di processi di lungo periodo intellettuali e sociali che ne hanno determinato la genesi (il tracollo del modello di modernizzazione autoritaria mdashperaltro sempre piugrave dubbio come moderniz-zazione e sempre piugrave autoritario nella sua essenzamdash rappresentato dal regime dello Sciagrave) 33 e al tempo stesso fondativo senza la rottura dellrsquoequilibrio geopo-litico in Iran si puograve supporre non si sarebbe verificata lrsquoinvasione dellrsquoAfghani-stan e la relativa concatenazione di eventi a essa successivi tra i quali in primo luogo lrsquoaccelerazione della crisi dellrsquoimpero sovietico non si sarebbe verosimil-mente prodotto il secondo shock petrolifero del 1979 ed egrave infine impossibile sopravvalutare lrsquoimportanza della Rivoluzione iraniana nel successivo sviluppo delle correnti di islamismo radicale e fondamentalista nellrsquointero mondo ara-bo-musulmano 34

Egrave un aspetto questrsquoultimo che va sottolineato percheacute crsquoegrave il rischio di consi-derare il cambiamento di regime in Iran e il suo principale protagonista lrsquoimam Ruhollah Khomeini mdashin realtagrave assai piugrave che protagonista lrsquoinventore e il creato-re di quellrsquoevento che sarebbe risultato decisivo nello sviluppo storico e politico tra xx e xxi secolomdash come qualcosa di fondamentalmente interni al mondo sci-

32 Cfr milani 2012 Anche in relazione al tema specifico del dispotismo si tratta di un evento che si presta a interpretazioni comparative di particolare rilievo laquoThe revolution that overthrew [the Shah] in 1979 was democratic in its nature and demands Sadly it begot a regime more despotic than Shahrsquos own modernizing authoritarianismraquo ivi VI

33 Se il regime pahlavi in termini cronologici corrispondente ai due regni di Reza Kahn (1925-1941) e del figlio mohammad Reza (1941-1979) abbia rappresentato una forma di dispotismo di stam-po occidentale trapiantato in oriente egrave questione che qui rimane sullo sfondo Occorre del resto distin-guere le diverse politiche adottate dai due successivi sovrani in relazione al tema del rapporto religione e politica ad esempio improntata a un ferreo e persino aggressivo secolarismo modellato su quello di Atatuumlrk lrsquoazione di Reza sciagrave decisamente volta a favorire il clero e le sue istituzioni quella del figlio egrave un paradosso raramente evidenziato che mai come nei trentrsquoanni precedenti la Rivoluzione furono in Iran costruite moschee e finanziate scuole coraniche Ci si puograve chiedere se debba considerarsi di natura occidentale il dispotismo dellrsquoultimo pahlavi In riferimento al sistema di alleanze geopolitiche lo si puograve senzrsquoaltro affermare ma alle culture politiche dellrsquooccidente nel senso ad esempio di una evoluzione laquocostituzionaleraquo del potere monarchico sarebbe stata dallo sciagrave costantemente opposta unrsquoostinata chiusura

34 Nel corso del 1979 si procedeva in pakistan alla conclusione del processo e alla conseguente impiccagione (4 aprile) dellrsquoex-primo ministro Ali Bhutto atto simbolico del regime del generale zia artefice di un processo di islamizzazione (Sharization) segnato dalla emanazione delle Hudud ordinances (applicazione delle sanzioni previste dalla Sharrsquoia in materia penale) e da un singolare inasprimento e da una piugrave rigorista applicazione della Blasphemy law E in quello stesso anno si colloca uno degli epi-sodi piugrave clamorosi mdashe piugrave rimossimdash della storia degli ultimi decenni del xx secolo lrsquoassalto armato (20 novembre 1979) e lrsquooccupazione con relativa presa drsquoostaggi per due intere settimane della Grande moschea della mecca e del vasto spazio al centro del quale egrave collocata la pietra nera notoriamente il luogo piugrave santo dellrsquoislam da parte di un commando di alcune centinaia di jihadisti contestatori del diritto di custodia dei luoghi santi da parte della monarchia saudita La crisi risoltasi in un bagno di sangue la cui entitagrave sarebbe risultata in seguito non facile da stimare (in un luogo ove in quel preciso momento erano presenti oltre centomila pellegrini ovviamente inermi) egrave considerata da un lato come uno degli eventi allrsquoorigine dellrsquoorganizzazione di Al-Qaeda e dallrsquoaltro dellrsquoevoluzione in senso piugrave accentuatamente whaabita (dunque di unrsquointerpretazione dellrsquoislam in senso rigorosamente letteralista e fondamentalista) del regime saudita Cfr Trofimov 2007

104 mARIO TESINI

ita (sotto il profilo etico-religioso) e alla nazione e realtagrave statuale iraniana (sotto il profilo politico)

Il successo di una rivoluzione condotta contro la maggiore potenza imperia-listica del mondo il laquoGrande Satanaraquo cui sarebbe stata inflitta lrsquoinedita umilia-zione dei 444 giorni di detenzione (dal 4 novembre 1979 al 20 gennaio 1981) dei cinquantadue ostaggi nella sede dellrsquoambasciata statunitense violata e occupata lrsquoappassionato richiamo al dovere di liberazione della terra dellrsquoislam (Dār-al-islām) dallrsquoavamposto non soltanto imperialistico ma blasfemo creatosi in essa il laquopiccolo Satanaraquo (a pochi mesi dagli accordi di Camp david sottoscritti tra Egitto e Israele il 17 settembre 1978) lrsquoinstaurazione di un regime direttamente ispirato alla lettera coranica e alla tradizione profetica ebbero mdashhannomdash un formidabile impatto sullrsquointero e in termini numerici largamente maggioritario mondo sunnita

Nel senso anche di una altrettanto formidabile frustrazione non solo mag-gioritario lrsquoislam sunnita (oltre il 90 della popolazione musulmana del pianeta) ma anche custode dei luoghi santi intellettualmente faro della cultura islamica con la sua piugrave prestigiosa istituzione lrsquouniversitagrave Al-Azhar al Cairo motore fino al 1967 di un panarabismo trionfatore in Algeria e altrove componente essen-ziale di un terzomondismo che da Bandung in poi sarebbe apparso come forza emergente in grado di operare una sorta di conversione ideologica di parte delle eacutelite intellettuali dellrsquooccidente esso mdashil mondo sunnitamdash si vedeva ora improv-visamente spettacolarmente sopravanzato dai piugrave poveri meno numerosi non di rado disprezzati sciiti Fino a quel momento soggiogato e sottoposto a costan-te repressione in gran parte dello stesso mondo islamico (nellrsquoIraq di Saddam Hussein ad esempio) e allrsquoapparenza condannato a quella dimensione di vittima e auto-vittima che appariva sua propria fin dallrsquoepoca dei primi califfi dellrsquoas-sassinio di Ali e del martirio di Hussein grazie alla vittoriosa e carismatica figura di Khomeini lrsquoislam sciita sembrava avere acquisito unrsquoinedita leadership politica nellrsquointero mondo musulmano

Sarebbe dunque un errore di prospettiva collocare lrsquoopera e la figura di Kho-meini esclusivamente dentro i confini della tradizione sciita Al contrario in sem-pre piugrave esplicita poi radicale e violenta rottura con lrsquoattitudine laquoquietistaraquo o almeno compromissoria dei vertici delle gerarchie religiose in Iran Khomeini si poneva nel solco di quellrsquoinsieme di concezioni al tempo stesso religiose e politi-che che noi oggi definiamo con termini diversi (islam radicale o fondamentalista islamismo islam politico ecc) le cui origini intellettuali si trovano tutte allrsquointer-no del mondo sunnita A partire dal trauma storico della formale soppressione del califfato (3 marzo 1924) da parte di mustapha Kemal Atatuumlrk con la fonda-zione delle Fratellanze musulmane per iniziativa di Hassan el-Banna in Egitto e in parallelo con lrsquoopera dei due principali teorici dellrsquoislam radicale Saady Qutb e soprattutto Sayyd Abu l-Alsquola maududi dei quali Khomeini sarebbe divenuto traduttore degli scritti in farsi

La storia dellrsquoislam radicale cosigrave come noi lo percepiamo oggi ha un seco-lo di vita Il suo momento genetico presenta un visibile nesso con le ideologie totalitarie di destra e di sinistra in Europa tra anni venti e anni Trenta come

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 105

egrave stato evidenziato tra gli altri da paul Berman e Hamed Abdel-Samad 35 E il momento apicale del suo successo politico egrave appunto consistito nella Rivoluzio-ne iraniana a sua volta avvio di un processo di irradiazione a misura dellrsquointero mondo islamico e al tempo stesso mdashfatto nuovo e di rilevanza evidentemdash negli ambienti dellrsquoemigrazione musulmana in occidente soprattutto in Europa Se dovessimo riassumere in unrsquoimmagine questa secolare trasformazione nelle idee cosigrave come nei rapporti di forza potremmo vedere questrsquoarco di tempo in re-lazione al nostro tema simbolicamente compreso tra lrsquoabolizione dei tribunali islamici nella Turchia di Atatuumlrk e lrsquoapparizione a partire dai primi anni ottanta del Novecento delle Sharia Courts a Londra nel cuore di quello che era allrsquoin-domani della prima guerra mondiale lrsquoimpero britannico al momento della sua massima espansione 36

Alla base della dottrina di Khomeini risiede un elemento giuridico posto in unitagrave inscindibile rispetto a quello teologico Ed egrave proprio tale principio che di-veniva nel 1979 a seguito di una rivoluzione a eco mondiale non soltanto fonda-mento laquocostituzionaleraquo di un grande stato ma anche della rivendicazione islamista nel mondo dalla Nigeria alla malesia fino al Belgio ecc Non si era dunque trat-tato di una deviazione rispetto alle maggioritarie tendenze della cultura islamica in paesi e continenti diversi ma della traduzione in termini politici di una diffusa e profonda aspirazione Nella sua Introduction to Islamic Law joseph Schacht aveva alcuni anni prima evidenziato la centralitagrave della questione fin dalla prima pagina di quellrsquoopera classica laquoIslamic Law is the epitome of Islamic thought the most typical manifestation of the Islamic way of life the core and kernel of Islam itselfraquo 37

La sintesi della dottrina costituzionale di Khomeini egrave come noto rinvenibile nella trascrizione delle conversazioni da lui tenute a Najaf nel corso dellrsquoesi-lio iracheno dal titolo Il governo islamico Ligrave veniva affermato il principio del wilāyat-i faqīh laquola tutela del giurisperitoraquo o in altri termini la custodia dellrsquoor-dine sociale da parte dellrsquoesperto conoscitore della legge islamica 38 A presuppo-

35 Berman 2004 Abdel-Samad 201436 La data fondamentale egrave il 1982 in quellrsquoanno giuristi rappresentanti di dieci diversi centri

islamici britannici si incontrarono alla moschea jami di Birmingham e decisero di fondare a Leyton un distretto nella zona nord-orientale di Londra lrsquoIslamic Sharia Council (ISC) il primo esempio di Sharia court non solo del Regno Unito ma dellrsquointera Europaraquo (Negri 2018 3 ove anche aggiornate indi-cazione sul dibattito in corso nel Regno Unito particolarmente vivace nellrsquoultimo decennio) Si deve comunque notare che i Sharrsquoia Councils (il termine di Courts egrave corrente ma improprio) hanno compe-tenze riconosciute esclusivamente in ambito civile in particolare in relazione a richieste di divorzio da parte delle donne (gli uomini come si sa possono nellrsquoambito del diritto islamico ricorrere a forme piugrave sbrigative) e svolgono altresigrave funzioni di carattere mediatorio e arbitrale

37 Schacht 1964 138 Si tratta dellrsquoaspetto piugrave innovativo del regime e il fondamento del carattere in sostanza assoluto

del potere alla figura di Khomeini definito come laquola fonte di imitazione nel campo della giurispru-denza islamicaraquo fa del resto piugrave volte riferimento esplicito il testo della costituzione Come egrave stato osservato a seguito dellrsquoabbandono immediatamente dopo il successo della rivoluzione di un prece-dente progetto costituzionale che sembrava mantenere la promessa di un governo democratico laquoin this constitution [Khomeini] was granted more despotic powers than arguably any despot in any constitutional government and certainly more than the shah he had just replaced In the new document Allah and not the people was the sovereignraquo (milani 2015 228) Se nella sua forma specifica si tratta evidentemente di un dispotismo del tutto al di fuori delle possibilitagrave di immaginazione di montesquieu egrave da notare

106 mARIO TESINI

sto di tale dottrina stava la confutazione dellrsquoidea laquoche lrsquoIslam non [fosse] una religione comprensiva di tutto ciograve che attiene alla vita quotidiana non avrebbe un ordinamento adatto alla societagrave non avrebbe definito neacute norme di governo neacute leggiraquo 39 Al contrario il diritto islamico mdashla sharīrsquoa nelle sue tre fondamentali fonti il Corano la Sira (Vita del profeta) gli hadīthmdash presenta ogni risposta non soltanto in rapporto alla devozione individuale ma anche ai problemi relativi laquoalla societagrave allrsquoeconomia al diritto alla politica e allrsquoamministrazione pubbli-caraquo Esso doveva dunque considerarsi come un insieme laquoarticolato esaustivo e onnicomprensivo testi imponenti [] compilati da secoli intorno ai piugrave disparati ambiti del diritto dalla procedura giudiziaria al diritto commerciale dalle pene corporali alle leggi che regolano la vendetta fino ai rapporti tra le nazioni [] Non esiste aspetto della vita per cui lrsquoIslam non abbia una soluzione o sul quale non abbia legiferatoraquo 40

Non si puograve imputare a Khomeini di avere negli anni antecedenti la presa del potere dissimulato le proprie intenzioni persino in alcune tra le materie piugrave sen-sibili per la coscienza media contemporanea laquoAl tempo del nobile Inviato non ci si limitava allrsquoenunciazione e alla comunicazione della legge essa veniva eseguita Era lrsquoInviato di dio in persona a farlo per esempio applicava le leggi punitive tagliava le mani ai ladri infliggeva i colpi di verga eseguiva la lapidazione sono le stesse mansioni del Califfo il quale non egrave un legislatore ma un esecutore delle leggi di dio portate dal nobile Inviatoraquo 41 Se queste pagine di Khomeini fossero state non si dice conosciute (percheacute erano conosciute) ma prese sul serio non ci sarebbe stata sorpresa nel vedere i precetti della Sharīrsquoa recepiti nel codice penale (la lapidazione per adulterio introdotta allora egrave stata mantenuta nella re-visione del codice nel 2013) o nel vedere mdashsul piano del diritto civilemdash lrsquoetagrave matrimoniabile delle donne ridotta a nove anni con lrsquoinoppugnabile argomento che a quellrsquoetagrave era stato consumato il matrimonio del profeta (oggi in seguito una modifica laquoriformistaraquo del codice civile lrsquoetagrave legale egrave stata portata a tredici anni ma con la riserva di una sua riconduzione al limite originario e scritturale in caso di autorizzazione o del padre o di un giudice)

Egrave un universo lsquogiuridicorsquo tuttrsquoaltro che banale non so se si possa convenire con la prefazione di Franco Cardini di cui si avvale lrsquoedizione qui utilizzata dellrsquoopera di Khomeini edita con la collaborazione dellrsquoIstituto Culturale dellrsquoAmbasciata della Repubblica Islamica dellrsquoIran in Italia secondo cui laquocon quel che sappiamo di Abu Ghraib e Guantanamoraquo e laquolrsquoulteriore giro di vite imposto alle giagrave compro-messe libertagrave civili negli Stati Uniti dal governo Bush con i soliti alibi della ldquosicu-rezzardquo e della ldquolotta contro il terrorerdquoraquo laquonoi ldquodemocratici occidentalirdquo abbiamo il sospetto di non poter grancheacute far lezioni di libertagrave a nessunoraquo 42

come esso aveva le radici del suo carattere assoluto nella mancanza di distinzione della religione rispet-to allo stato anzi nella dichiarata coincidenza del potere politico con lrsquoautoritagrave teologica il primo degli attributi da montesquieu ritenuti costitutivi del potere dispotico nel contesto orientale

39 Khomeini 2006 1440 Ibidem 1541 Ibidem 25 La citazione egrave tratta dalla prima pagina del capitolo primo dal titolo laquopercheacute egrave

necessario costituire il governoraquo42 Cardini 2006 8

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 107

dalla Rivoluzione fino a oggi le omissioni e le infrazioni alla legge islami-ca divenuta legge dello stato vengono trattate non soltanto con gli strumenti molto classici dellrsquoincarcerazione e delle esecuzioni sia nelle forme legali sia in quelle sommarie e extra-giudiziali con una predilezione in entrambi i casi per la loro messinscena pubblica ma anche attraverso modalitagrave di una vera e propria repressione laquodi stradaraquo e laquoporta a portaraquo tanto occasionale quanto brutale affidata a un corpo di nuova istituzione creato in coincidenza alla na-scita della Repubblica Islamica i Guardiani della Rivoluzione mdashin particolare attraverso il braccio esecutivo dei Basijmdash 43 preposti al controllo della moralitagrave pubblica (la cui composizione e il cui concreto funzionamento meriterebbero una attenzione specifica percheacute si tratta di una componente essenziale del regi-me non solo dal punto di vista della repressione ma anche mdashe questo potrebbe apparire meno ovviomdash del controllo e della confisca delle risorse economiche) insomma una milizia al diretto comando della casta di esperti del diritto is-lamico

Nelle pagine di Khomeini egrave con molta chiarezza affrontato il tema mdashche per quanto riguarda il pensiero moderno ha uno dei luoghi classici nellrsquoopera di montesquieumdash delle diverse forme di governo Non che certamente dallrsquoalto delle sue affermazioni apodittiche il leader della rivoluzione islamica si abbas-sasse a laquofare i contiraquo neacute con montesquieu neacute con qualsiasi altro autore ricon-ducibile alla tradizione politica occidentale ma il problema del confronto con un vocabolario politico corrente sembra per un momento esserselo posto laquoIl governo islamicoraquo veniva dunque detto laquonon ha niente a che vedere con alcuna delle forme di governo esistenti [] non egrave unrsquoautocrazia in cui il capo dello stato sia un despota che detiene un potere assoluto [] Esso egrave costituzionale nel senso che i governanti nellrsquoesecuzione delle leggi e nellrsquoamministrazione dello Stato sono vincolati a una serie di condizioni rese esplicite dal nobile Corano e dalla sunna del nobile messaggero [] da questo punto di vista il governo islamico egrave il ldquogoverno della legge divina sugli uominirdquoraquo 44

La Costituzione della Repubblica Islamica dellrsquoIran riflette e traduce queste concezioni A partire dallrsquoesteso preambolo ove tra lrsquoaltro sono fissati i princi-pi dellrsquoordinamento giudiziario laquofondato sulla giustizia islamica e composto di magistrati giusti e profondi conoscitori delle norme religioseraquo 45 E quanto allrsquoor-ganizzazione della giustizia si aggiunge subito dopo con una terminologia che costituisce tratto caratteristico dellrsquointero testo laquoconsiderata la sua importanza fondamentale e il suo impegno nellrsquooperare come scuola di pensiero e di azione [essa deve] tenersi lontana da relazioni malsaneraquo 46

43 Cfr Golkar 201544 Khomeini 2006 4145 Una traduzione del testo della costituzione egrave reperibile nel sito della Embassy of Islamic Republic

of Iran Rome Cfr ivi il paragrafo dal titolo laquoIl potere giudiziario nella Costituzioneraquo Egrave da osservare come sin dalle prime righe il testo costituzionale sfuma il riferimento nazionale per porsi come docu-mento-guida dellrsquointera Ummah basato comrsquoegrave laquosui principi e sulle norme delrsquoIslam in conformitagrave alle autentiche aspirazioni della comunitagrave islamicaraquo fin dal suo primo momento dunque la rivoluzione islamista rivendica un significato e unrsquoambizione universali

46 Ibidem

108 mARIO TESINI

Allrsquoarticolo 4 si puograve del resto leggere a maggior precisazione che laquotutte le leggi civili penali finanziarie economiche amministrative culturali militari po-litiche e di altro tipo e tutte le normative devono essere fondate sui precetti islamiciraquo E in ragione di tale principio viene definita una riserva di legge che puograve considerarsi come lrsquoarchitrave di tutto il sistema di seguito cosigrave esplicitata laquoIl presente articolo si applica in modo assoluto e universale a tutti gli altri articoli della Costituzione come pure a ogni altra norma e regola e i giuristi islamici che compongono il Consiglio dei Guardiani sono giudici in questa materiaraquo 47

Una perfetta teocrazia dunque ma ogni teocrazia egrave destinata a tradursi in una ierocrazia in una forma estrema nella classica definizione bobbiana di laquogo-verno degli uominiraquo 48

E difatti la struttura del potere nella Repubblica islamica fa perno su una figura dominante la Guida Suprema che del suo operato deve rispondere esclu-sivamente a un consiglio di Vigilanza (o dei Guardiani) da lui stesso nei fatti nominato (sei dei dodici membri quelli oltretutto investiti delle funzioni piugrave importanti in modo diretto) 49 Ersquo da notare che in quarantrsquoanni due sole persone hanno ricoperto questo ufficio Khomeini fino alla morte il 3 giugno 1989 e da allora a oggi il suo unico successore lrsquoayatollah Khamenei

Alla figura di Khomeini va prestata una duplice attenzione in rapporto alla vicenda contemporanea della nazione iraniana ovviamente ma anche per gli orientamenti dellrsquoopinione nellrsquoinsieme del mondo musulmano le cui strutture mentali hanno subigraveto nel corso degli ultimi quarantrsquoanni un processo di rilevante trasformazione Lrsquoasserzione secondo cui laquose il governo dellrsquoIslam egrave il governo della legge uno statista non puograve che essere un giurisperito cosigrave come confer-mato dalla tradizioneraquo 50 risponde oggi sia allrsquointerno degli stati in cui lrsquoislam egrave la religione ufficiale sia nelle minoranze presenti allrsquointerno di altri paesi a una sempre piugrave diffusa convinzione 51

47 Ibidem48 In questo caso la figura del despota assume caratteri indubbiamente originali il potere compete

a chi egrave in grado di dominare lrsquoimpressionante congerie di fonti (laquotesti imponentiraquo nella definizione di Khomeini trasmessi in una lingua mdashdallrsquoarabo classico del Corano a quello dei secoli immediatamente successivimdash non piugrave di uso comune) dei soli hādith (detti e aneddoti della vita del profeta) tra affida-bili o a seconda delle diverse scuole considerati dubbi nella loro laquocatena di trasmissioneraquo se ne contano decine di migliaia la cui collezione completa costituisce la Sunna (per unrsquointroduzione cfr Vercellin 2002 57-60 e passim) ed egrave su queste basi che egrave stato eretto lrsquoimmane edificio della giurisprudenza isla-mica Si egrave molto lontani da quellrsquoesigenza di chiarezza e di certezza delle norme che sta alla base dello Stato di diritto (cfr Bobbio 1999 90)

49 Si vedano gli articoli 107-112 che compongono la parte ottava della costituzione dal titolo laquoLa Guida o il Consiglio direttivoraquo Allrsquoart 109 vengono indicati laquoi requisiti essenziali e le qualifiche della Guida o dei membri del Consiglio direttivoraquo laquoa) Competenza scientifica e virtugrave morali per esercitare la funzione di suprema Autoritagrave teologica e per emettere sentenze di diritto religioso b) perspicacia in campo politico e sociale coraggio forza ed opportune capacitagrave amministrativeraquo Sulla composizione e le funzioni del consiglio dei Guardiani istituito laquoallo scopo di tutelare la Costituzione ed i principi Islamici assicurando che nessun atto legislativo ratificato dallrsquoAssemblea Islamica sia in contrasto con essiraquo si veda lrsquoart 91 e ss Egrave infine da notare che anche le candidature al parlamento sono sottoposte a un vaglio preliminare e devono essere approvate da comitati di laquoespertiraquo

50 Khomeini 2006 4551 Una assai vasta letteratura riferita a diversi contesti nazionali egrave disponibile oggi su un feno-

meno che riguarda lrsquointero mondo islamico (in taluni casi come applicazione diretta in altri come

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 109

Convinzione non priva di momenti organizzativi e di reti capillari di diffusio-ne Lrsquoidea secondo cui laquonon crsquoegrave clero nellrsquoislamraquo a giudizio dello studioso gesuita libanese Samir Khalil Samir laquoegrave un equivoco diffusissimo in occidenteraquo 52 Certo tale sensazione corrisponde alla realtagrave laquose con clero si intende ciograve che i cristiani cattolici o ortodossi intendono [] lrsquoislam non ha patriarchi neacute cardinali neacute vescovi neacute tanto meno sacerdoti ma se si vuole significare che non esiste unrsquoau-toritagrave o una gerarchia questo egrave falso Anzi mdashosserva Samirmdash in un certo senso il clericalismo nellrsquoislam egrave ancora piugrave forte che nella chiesa cattolicaraquo 53

Quella dellrsquoislam insomma non egrave una realtagrave invertebrata Lrsquounitagrave della co-munitagrave musulmana si fonda su un corpus di testi riconosciuti e sullrsquoesistenza di sei differenti scuole teologico-giuridiche (quattro quelle sunnite due che fanno invece autoritagrave nel mondo sciita) tra loro in parte concorrenti e in parte coinci-denti e che sono nel loro insieme e nella loro complementaritagrave preservatrici di un patrimonio storico-dottrinale comune laquouna mentalitagrave ereditata da secoli di storia e cementata oggi dallrsquoegemonia dei paesi islamici piugrave ricchi in particolare lrsquoArabia Saudita che attraverso i loro finanziamenti influenzano le idee e i com-portamenti di milioni di credenti e contribuiscono a un processo di ldquounificazio-nerdquo del pensieroraquo 54

Egrave questo un punto al quale si deve prestare attenzione Oggi sotto il profilo dei rapporti interstatuali il mondo islamico egrave come ogni giorno vediamo pro-fondamente diviso In particolare esso egrave percorso dal conflitto di particolare virulenza sul piano verbale e delle reciproche accuse tra la Repubblica iraniana e il Regno saudita un conflitto che ha come posta in gioco non solo la funzione di stato-guida regionale nel contesto mediorientale ma anche una sorta di prima-to ideologico per chi si trova ai nostri giorni nella situazione di un osservatore esterno crsquoegrave il rischio che la geopolitica faccia velo alla realtagrave di un arcipelago islamista i cui obiettivi non solo dichiaratamente ma nei fatti si pongono al di lagrave degli stati (anche se da parte di alcuni stati beneficiano di consistenti politiche di supporto) il whaabismo irradiato dagli stati del golfo e il khomeinismo a par-tire dal mondo sciita veicolano messaggi mdashe mentalitagravemdash che allrsquointerno dellrsquoor-mai vasto network islamista risultano al fondo indistinguibili (mentre gran parte dellrsquoattenzione egrave comprensibilmente rivolta ai quotidiani massacri nelle diverse Proxy Wars mdashin yemen e in Iraq ad esempio ieri in Libano e oggi in Siriamdash che gli stati in violento e allrsquoapparenza irriducibile conflitto questo sigrave geopolitico sostengono o direttamente conducono)

Trasversale appare ad esempio la glorificazione del fenomeno piugrave appari-scente del radicalismo islamico negli ultimi decenni quello del martire suicida che in unrsquoaspirazione religiosa cui non sono probabilmente estranei anche i noti carnali allettamenti sublima lrsquoelemento tragico-nichilista tipico di precedenti

pressante rivendicazione da parte di forti minoranze o addirittura di potenziali maggioranze elettorali) fenomeno che non risparmia paesi a lungo considerati come immuni dalla penetrazione fondamentali-sta tra i quali ad esempio mdashfatto di particolare rilievo percheacute si tratta del paese con la piugrave numerosa popolazione musulmana al mondomdash lrsquoIndonesia cfr al riguardo Buehler-muhtada 2016

52 Samir 2002 2953 Ibidem 2954 Ibidem 27

110 mARIO TESINI

similari esperienze Lrsquoimportazione di tale modello nel mondo sunnita per lrsquoin-termediazione delle milizie libanesi (Hezbollah) ispirate a quel culto della mor-te fin dallrsquoorigine al centro della cultura e della mentalitagrave sciita egrave stata oggetto di una dettagliata ricostruzione storica e analisi sociologica da parte di Fahrad Khosrokhavar 55

Giagrave montesquieu aveva rilevato la concreta possibilitagrave storica di questa forma di fanatismo legato alla religione con il pensiero rivolto allrsquooriente ma certo an-che allrsquoesperienza delle guerre di religione in Europa laquoChe cosa puograve opporre la legge a chi sia convinto che la morte rappresenta lrsquoinizio di una illimitata futura felicitagraveraquo 56 E del resto una delle sue fonti primarie lrsquoinglese paul Rycaut autore negli anni della restaurazione Stuart di un libro che allrsquoepoca faceva autoritagrave The Present State of the Ottoman Empire (1665) aveva paragonato gli ulema del mondo musulmano ai puritani di Cromwell 57

4 Dispotismi islamici Una comune negazione di Montesquieu

ma se alcuni tratti sono comuni agli stati che sostengono lrsquoemergenza di un islam radicale ai quattro angoli del mondo profonde differenze sono ravvisabili circa i loro caratteri strutturali e la loro evoluzione politica Cogliere il senso di una convergenza laquoideologicaraquo che tende a superare i conflitti di derivazione statuale o anche culturale (la reciproca atavica avversione tra arabi e persiani ad esempio) non significa ignorare o anche solo sottovalutare differenze di caratte-re sostanziale Se ad alimentare il radicalismo islamico nel mondo in tutte le sue manifestazioni sono da un lato le monarchie tradizionali del Golfo e dallrsquoaltro la Repubblica islamica iraniana si tratta indubbiamente sul piano storico e socio-logico di realtagrave non comparabili e tanto meno assimilabili

SullrsquoArabia Saudita non crsquoegrave molto da dire sotto vari profili essa rappresenta una forma di dispotismo (nel senso di montesquieu) allo stato puro per usare la sintetica immagine di Kamel daoud un Daesh qui a reacuteussi (laquoUn Isis che ha conseguito i suoi obiettiviraquo) 58 Sotto il profilo costituzionale il Regno saudita fin dal 1932 anno della sua fondazione ha a lungo tenuto le cose semplici solo ses-santrsquoanni dopo nel 1992 e verosimilmente su pressione degli Stati Uniti a seguito della prima guerra del Golfo egrave stato emanato un atto normativo che allrsquoart 1 prevede che laquoil libro di dio e la Sunna del profeta [] sono la sua costituzioneraquo Il meno che si puograve dire egrave che gli americani (more solito del resto quando si tratta dellrsquoArabia Saudita) si sono accontentati di poco

Unrsquoanalisi comparata dei modelli costituzionali iraniano e saudita porterebbe alla conclusione che entrambi approdano a un risultato che in termini sintetici si potrebbe definire la negazione di Montesquieu In forme diverse (assai elaborate e fantasiose nella versione iraniana rudimentali in quella saudita) lrsquoassoluta man-

55 Khosrokhavar 200356 EL xxIV 14 in montesquieu 1964 70157 Thompson 2008 177-19658 daoud 2017 403-405

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 111

canza di qualsiasi articolazione dei poteri e di una reale garanzia dei diritti crea evidentemente le condizioni di quella che per montesquieu costituisce lrsquoessenza del governo dispotico

ma mentre quello dellrsquoArabia Saudita egrave un dispotismo coerente quello ira-niano rappresenta oggi un dispotismo paradossale La societagrave iraniana degli ul-timi decenni egrave contrassegnata da una straordinaria effervescenza sociale e da una vitalitagrave intellettuale dentro e fuori i suoi confini che suscita sorpresa e am-mirazione Se per quanto concerne lrsquoArabia Saudita quasi nulla egrave visibile e pro-babilmente poco esiste al di lagrave delle per noi strabilianti chiusure atavistiche e di unrsquoostentazione ipertecnologica di mera importazione il ricercatore interessato allrsquoIran puograve disporre di fonti varie e numerose sul piano della riflessione storica (ad esempio lrsquoopera politologica e storiografica di Abbas milani) 59 e su quello della filosofia (meriterebbe una relazione a seacute lrsquoindagine antropologica condotta da daryus Shayegan a partire dagli elementi di laquoschizofrenia culturaleraquo che con-traddistinguono le societagrave islamiche contemporanee di fronte alla modernitagrave) 60 dalla testimonianza autobiografica di leader politici protagonisti di quelle vicen-de come Shapour Bakhtyar 61 a quella dei numerosi attivisti e militanti dei diritti

59 della sua vastissima opera oltre alla giagrave ricordata biografia dello Sciagrave (milani 2012 che costi-tuisce unrsquoopera magistrale non soltanto in virtugrave della documentazione e del giudizio storico ma anche sotto il profilo letterario la vita di Reza pahlevi egrave ripercorsa in una convincente e impressionante pro-spettiva shakespeariana) sono da vedere almeno gli illuminanti saggi dedicati alla tormentata vicenda del plurisecolare confronto con la modernitagrave in Iran (milani 2004) Abbas milani egrave director of the Iranian Studies program at Stanford University le cui attivitagrave di dibattito sugli aspetti storico-politici e culturali cosigrave come sulle vicende contemporanee della realtagrave iraniana fruiscono di unrsquoampia e estre-mamente utile visibilitagrave online

60 Cfr Shayegan 1989 (nuova ed 2008) Nella sua analisi dei fondamenti storico-culturali dellrsquoop-pressione politica Shayegan opera un interessante accostamento dei dispotismi orientali e occidentali a partire da una riflessione sullrsquoopera di Octavio paz che alla radice dei fallimenti delle esperienze democratiche nel contesto latino americano aveva visto laquolrsquoassenza di una corrente intellettuale critica e modernaraquo assenza produttrice per diverse ragioni storiche di un atteggiamento sostanzialmente schizofrenico nei confronti della modernitagrave laquoCe que dit Paz au sujet de lrsquoAmeacuterique latine est encore plus vrai pour ce qui concerne le monde islamiqueraquo (ivi 51 cfr anche 74-75) Lo stesso autore era stato tra i primi a operare unrsquoampia messa in prospettiva storico-filosofica dellrsquoevento rivoluzionario iraniano analizzato nei termini precisi di una laquoRivoluzione religiosaraquo (Shayegan 1982) In quelle pagine era rico-struita la fenomenologia di un dispotismo eminentemente post-rivoluzionario tale da configurare una sorta di parossismo del cattivo governo laquoEn lrsquoespace de quelques mois (nel corso del 1979) des modes de vie tribale se mirent agrave dominer on se livrait agrave des actes primitifs drsquoexeacutecutions sommaires de lapidation de flagellation de rapine creacuteant une ambiance de cauchemar agrave tel point que beaucoup de gens croyaient vivre dans un monde irreacuteel ougrave tout eacutetait possible [] Avec le changement de perspective qui survint avec la reacutevolution islamique tout ce qursquoune sensibiliteacute contemporaine ressentait comme intoleacuterable fit surface tout agrave coupraquo (ivi 241-243) Nel volgere degli anni successivi si sarebbe prodotto un fenomeno di emi-grazione di vastissime proporzioni da parte degli strati piugrave evoluti della societagrave sintomo quantrsquoaltri mai indicativo anche quando non contraddistinto dagli aspetti di arcaica efferatezza propri al caso iraniano di ogni forma di malgoverno

61 Ai vertici dello stato iraniano per 37 giorni il suo rovesciamento lrsquo11 febbraio del 1979 avrebbe segnato la vittoria della rivoluzione Bakhtiar egrave indubbiamente una figura tragica La sua formazione nelle migliori tradizioni delle eacutelite intellettuali iraniane aveva consistenti radici occidentali titolare di due lauree in filosofia e diritto conseguite negli anni trenta alla Sorbona ove avrebbe successivamente ottenuto un dottorato in Scienze politiche simpatizzante della causa dei repubblicani spagnoli si era portato volontario nellrsquoesercito francese al momento dellrsquoinvasione hitleriana ed era poi stato attivo nella Resistenza Tornato in Iran al compimento degli studi nel 1953 aveva fatto parte come vice-mini-stro del governo mossadeq per poi divenire a seguito del colpo di stato che avrebbe riportato lo Sciagrave al potere non piugrave come monarca costituzionale ma con poteri di fatto assoluti un intransigente opposito-

112 mARIO TESINI

umani dentro e fuori i confini del paese 62 grazie anche a un virtuosistico utilizzo delle tecnologie per passare le maglie di interdizioni e censure 63 alla letteratura contemporanea (e qui si deve evitare di far nomi percheacute davvero troppo nume-rosi) alla sperimentazione musicale agli incantevoli film

Insomma quello iraniano egrave un dispotismo che non ha abbastanza forza per contenere interamente la societagrave lrsquoadesione spontanea allrsquoislam e ai suoi autoriz-zati interpreti negli strati piugrave arretrati della societagrave o in quelli piugrave interessati ai di-videndi di regime (non si dimentichi che lrsquoIran di oggi come al tempo dello Sciagrave presenta tutti i caratteri di un rentier State 64) non egrave di per seacute sufficiente Senza il ricorso a unrsquoorganizzazione paramilitare il cui compito egrave laquola repressione del vizio e la promozione della virtugraveraquo e che grazie allrsquoistituto del Basji [letteralmente laquomo-bilitazioneraquo degli oppressi] si integra nellrsquoistituzione cardine dei Guardiani della Rivoluzione schiere di militanti armati anche adolescenti vere e proprie ban-de di hooligans e di energumeni ulteriormente sviluppatesi negli otto anni della presidenza di Ahmadinejad quel regime verrebbe travolto (come si egrave visto nel 2009 nella sollevazione del Green Movement 65 come si vede oggi tra fine 2017 e i primi mesi del 2018) Ersquo questa la ragione per cui nel giudizio di numerosi osservatori il regime iraniano rappresenterebbe oggi nella sostanza una forma di fascismo 66 ove allrsquoelemento religioso egrave riservata una funzione sostanzialmente strumentale e ancillare

In una riflessione sul malgoverno il caso iraniano merita una menzione par-ticolare nonostante la straordinaria vitalitagrave della societagrave civile tutti gli indicatori

re al regime (il che gli sarebbe costato quasi sei anni di carcere) La sua nomina a primo ministro nella fase in cui lrsquoondata rivoluzionaria aveva assunto gigantesche proporzioni costituiva dunque una sorta di sostanziale abdicazione politica da parte dello Sciagrave oramai alla vigilia della sua definitiva partenza (tra i primi atti di governo di Bakhtiar ci sarebbe stata la soppressione della famigerata Savak) Travolto dalla rivoluzione che aveva trovato in Khomeini il suo definitivo leader costretto alla clandestinitagrave e alla fuga sarebbe stato assassinato a parigi lrsquo8 agosto 1991

62 Si puograve qui segnalare tra i diversi esempi possibili lrsquoazione svolta dal Human Rights amp Democ-racy for Iran A project of the Abdorrahman Boroumand Center il cui sito tra lrsquoaltro presenta una straor-dinaria realizzazione The Omid Memorial un censimento delle vittime della violenza di stato in Iran dal 1979 a oggi (24865 alla data della nostra ultima consultazione 25 aprile 2019) la cui storia ha potuto essere documentata e raccontata con il concorso volontario di chiunque fosse portatore o indagatore di una memoria amici familiari conoscenti giornalisti ricercatori storici Si tratta insomma di qualche cosa che sta a metagrave tra una sorta di camposanto telematico (Omid in persiano significa laquosperanzaraquo e le foto delle vittime rimandano a quelle di una lapide) e unrsquoenciclopedia dei crimini giudiziali e extra-giu-diziali compiuti dallrsquoinstaurazione del regime khomeinista ai nostri giorni

63 per unrsquoanalisi della Persian blogosphere cfr Kelly-Etling 201564 Se lo Sciagrave destinava una parte sostanziale dei proventi dellrsquoindustria petrolifera allrsquoacquisto di

sofisticate tecnologie militari e a forme celebrative dellrsquoistituzione monarchica (come nelle dissipatrici celebrazioni di persepolis nel 1971) il regime islamista utilizza oggi quegli stessi proventi (oltre che al rafforzamento del consenso sociale attraverso lrsquoipertrofia di una funzione pubblica in buona parte improduttiva) al finanziamento di milizie armate in diverse aree di conflitto nella regione prevalente-mente sciite ma non necessariamente come il caso di Hamas dimostra

65 parsa 201666 Ersquo la tesi sostenuta ad esempio da Amir Taheri in The Persian Night (Taheri 2009) Il potenziale

dispotico dellrsquoislam radicale ha del resto come giagrave sottolineato la sua radice nelle dottrine totalita-riemdashdi destra e di sinistramdashsviluppatesi in occidente nel corso del ventesimo secolo caratteri propri al fascismo sono rinvenibili non solo nei regimi baathisti di Siria e dellrsquoIrak di Saddam Hussein ma con particolare evidenza (a partire ovviamente dal ruolo della milizia i cui atti di intimidazione e di violenza hanno talvolta soltanto una vernice teocratica) in quello iraniano

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 113

del malgoverno mdasheconomici relativi alla corruzione alla laquoviolenza di Statoraquo alla repressione dei diritti umani e delle libertagrave individuali alla promozione di guerre e di atti di terrorismo in varie parti del mondomdash mostrano quanto laquotra-diteraquo (se proprio si vuole usare questa parola) siano state in questi quarantrsquoanni le promesse mdashe le illusionimdash della Rivoluzione

In questa divaricazione tra societagrave e potere tutto diviene oggetto di negoziato di una estenuante contrattazione processo che non egrave recente e di cui abbiamo una brillante eco politico-letteraria fin dagli anni Novanta nelle pagine di osser-vatori esterni come Christopher Hitchens e V S Naipaul 67

Egrave una singolare fenomenologia del dispotismo la concessione di una borsa di studio per studiare allrsquoestero o una condanna alla fustigazione per la contravven-zione di norme relative allrsquouso di alcolici o di comportamento sessuale mdashle une e le altre oggetto di continua e sovente aperta violazionemdash sono atti che possono irrompere nella vita di un uomo o una donna dellrsquoIran (senza troppe distinzioni visto che anche lrsquoesecuzione capitale di minorenni egrave legale e praticata) 68 come atti di una volontagrave insindacabile secondo le non-regole classiche del dispotismo lrsquoarbitrio e il capriccio E del resto il dispotismo non egrave per sua natura necessaria-mente feroce nella realtagrave quotidiana ma puograve diventarlo in qualsiasi momento il punto essenziale non egrave la frequenza ma appunto lrsquoarbitrio

Il regime fondato da Khomeini si sarebbe fin dallrsquoinizio delineato come un dispotismo di tipo nuovo 69 inedito rispetto alla visione del mondo orientale e

67 Cfr I due articoli Iranrsquos Waiting Game e The Persian Version in Hitchens 2012 455-466 e 617-624 Naipaul 2003 177-315

68 Sulla casistica repressiva in Iran e le sue clamorose incoerenze e contraddizioni esiste una vasta letteratura e un costante aggiornamento pubblicistico una qualche sensazione fu prodotta anni fa dalla pubblicazione di un articolo dal titolo The Erotic Republic of Iran (Shahi 2013) Le specificitagrave dellrsquoamministrazione giudiziaria in Iran e le forme di aperta o surrettizia repressione sono al centro del racconto autobiografico di Shirin Ebadi che per la sua tenace azione di difesa dei diritti allrsquointerno del sistema normativo vigente (alla fine divenuta impossibile entro i confini dellrsquoIran) si egrave vista riconoscere il premio Nobel per la pace cfr Ebadi 2006 e 2016 Un insuperabile ostacolo risiede del resto nel carattere aleatorio dei principi stessi della legislazione particolarmente in materia penale in occasione della rivolta degli studenti dellrsquoestate del 1999 implacabilmente repressa lrsquoattuale presidente Rouhani (considerato un laquoriformistaraquo e allrsquoepoca vice-presidente del parlamento) dichiarograve che laquothose involved in the last daysrsquo riots destruction of public property and attacks against the system will be punished as mohareb [fighters against God] and mosfed [people spreading corruption]raquo (cit in parsa 2016 197) Il reato del mohareb traducibile anche come enemy of God comporta mdashsecondo quanto previsto dalla Sharrsquoiamdash la pena di morte ed egrave stato utilizzato in situazioni diverse nei confronti di attivisti curdi (ivi 169) o dei manifestanti nelle proteste successive alle elezioni del 2009 (Green movement) in quellrsquoanno si verificarono 388 esecuzioni capitali (ivi 229-233)

69 Lrsquoespressione laquodispotismo di tipo nuovoraquo puograve apparire unrsquoeco di Tocqueville ma in realtagrave qui non si tratta di un despotisme doux laquomiteraquo (soft o mild nelle traduzioni inglesi) una sorta di conformi-smo di massa ma del dispotismo cosigrave come lo troviamo nella definizione di montesquieu autocratico arbitrario e che puograve assumere in modo continuativo o a secondo dei casi intermittente caratteri di smisurata violenza In realtagrave il connotato dispotico del regime che subito allrsquoindomani della rivoluzione del 1979 andava instaurandosi poteva essere intuito qualora si fosse prestata una maggiore attenzione non soltanto al carattere specifico del carisma di Khomeini ma al fermento che da ormai mezzo secolo attraversava strati sociali soggetti a una predicazione islamista (in particolare nella realtagrave iraniana nel confusionario sincretismo islamo-marxista di un Ali Shariati) Sotto questo profilo egrave importante lrsquoesito intellettuale notoriamente imbarazzante dei rapidi passaggi di michel Foucault a Teheran tra settem-bre e novembre 1978 di cui egrave testimonianza la serie di articoli pubblicati sul laquoCorriere della seraraquo fino al 26 febbraio 1979 la Lettre ouverte agrave Mehdi Bazargan in laquoLe Nouvel Observateurraquo del 14-20 aprile

114 mARIO TESINI

in specifico della stessa persia come quella che in altre epoche poteva avere un montesquieu Lrsquoimportanza dellrsquoIran khomeinista risiede in una forza ideologi-camente espansiva in una tensione in grado di porre risorse a base nazionale e statuale al servizio di unrsquoaspirazione universalista E ciograve attraverso il finanzia-mento di guerre e di azioni terroristiche talvolta in oggettiva convergenza ma non di rado in forme di competizione con lrsquoArabia Saudita (lasciando sullo sfon-do la complessitagrave del rapporto con altri stati del Golfo come ad esempio il Qa-tar) competizione che sembra assumere per usare le categorie di Reneacute Girard qui si direbbe di una singolare pertinenza i caratteri del conflitto mimetico 70

di conseguenza con tutte le sue indubitabili differenze a livello di societagrave il particolare modello di dispotismo generato dallrsquoislam (nella sua versione fonda-mentalista almeno) tende a avvicinare realtagrave molto diverse tra loro Il modello dispotico iraniano e quello saudita sotto questo profilo convergono Salafiti o combattenti di dio (Hezbollah) sunniti i primi sciiti i secondi su non poche cose e ancor piugrave dovremmo dire sullrsquoessenziale pensano (e soprattutto sentono) allo stesso modo

E del resto (fatto di rilevanza pari almeno alla profonditagrave del silenzio che lo circonda) la Dichiarazione sui Diritti umani nellrsquoislam sottoscritta nel 1990 al Cairo dai 57 stati aderenti allrsquoOrganizzazione della conferenza islamica (Oic) 71 esplicitamente sottordina i diritti umani mdashe qualsiasi forma di diritto del re-stomdash alla Sharīrsquoa 72 Non sono dunque soltanto i predicatori internet con milioni

dello stesso anno (e altri interventi sullo stesso settimanale e in diversi altri luoghi) fino allrsquoarticolo sulla prima pagina di laquoLe monderaquo dellrsquo11-12 maggio 1979 allrsquoapparenza lrsquoultimo suo scritto dedicato allrsquoIran Gli scritti iraniani di Foucault sono stati oggetto di analisi in un libro ove egrave argomentata la tesi che lungi dal costituire unrsquoepisodica deviazione dallrsquoinsieme del suo pensiero o il frutto di semplici miscalculations essi si collocano in sostanziale coerenza con la sua posizione di ripulsa dellrsquointera espe-rienza storica della modernitagrave occidentale (Afary-Anderson 2005)

70 Nella chiave di questa analogia nel ricorrente esorcismo della presenza ebraica nella regione rappresentata dallo stato drsquoIsraele (questione che tende ad abbandonare i termini di un conflitto po-litico e interstatuale legato al territorio per assumere caratteri ideologici e teologici) puograve essere visto lrsquoequivalente della ricerca di un laquocapro espiatorioraquo (Girard 1982) in grado di allentare o rimuovere i caratteri dellrsquooriginario conflitto mimetico nel contrasto oggi violento tra mondo sciita e mondo sunnita lrsquoavversione a Israele sembra a tratti essere uno dei pochi motivi unificanti sia pure in forme superficiali e spesso politicamente contraddittorie

71 Fondata nel 1972 con il nome di Organisation of the Islamic Conference ha assunto nel 2011 la denominazione attuale Organisation of Islamic Cooperation Le sue lingue ufficiali sono lrsquoarabo lrsquoinglese e il francese

72 Nel preambolo si afferma che i diritti fondamentali e le libertagrave laquoaccording to Islam are an integral part of the Islamic religion and that no one shall have the right as a matter of principle to abolish them either in whole or in part or to violate or ignore them in as much as they are binding divine commands which are contained in the Revealed Books of Allah and which were sent through the last of His Prophets to complete the preceding divine messages and that safeguarding those fundamental rights and freedoms is an act of worship whereas the neglect or violation thereof is an abominable sin and that the safeguarding of those fundamental rights and freedom is an individual responsibility of every person and a collective responsibility of the entire Ummahraquo Tutti i venticinque articoli della dichiarazione vanno dunque letti in questa cornice come del resto evidenziato mdashin modo cosigrave chiaro che piugrave non si potrebbemdash dagli ultimi due laquoAll the rights and freedoms stipulated in this Declaration are subject to the Islamic Sharirsquoahraquo (art 24) laquoThe Islamic Sharirsquoah is the only source of reference for the explanation or clarification of any of the articles of this Declarationraquo (art25) A titolo di esempio allrsquoart 2 dopo avere affermato che la vita egrave un dono di dio garantito a ogni essere umano si precisa che egrave laquoprohibited to take away life except for a sharirsquoah prescribed reasonraquo

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 115

di followers a creare le condizioni di una nuova e crescente egemonia allrsquointerno del mondo islamico egrave la dichiarata volontagrave degli Stati

Tutto questo mdashcome si egrave fino a qui cercato di mostraremdash rischia di essere oscurato e come fagocitato dalla geopolitica Ersquo un errore dal quale sembra cau-telarci la lettura di montesquieu (il cui nome capita di incontrare tra i sostenitori del processo di democratizzazione in Iran) 73 Ersquo nelle pagine dellrsquoEsprit des lois che rinveniamo del resto una costante attenzione al rapporto tra le dinamiche sociali e la realtagrave delle istituzioni E non pare dubbio che radici e forme del di-spotismo mdashin tutte le sue successive metamorfosi non prive peraltro di analogie e di alcuni presupposti comunimdash proprio in tale interazione vadano individuate e comprese Nel caso dellrsquoIran contemporaneo a partire dalla contraddizione di una societagrave che risulta oggi divisa tra la vitalitagrave di alcune componenti e la pas-sivitagrave e la sottomissione di altre Entrambe si egrave visto sottoposte agli strumenti del governo dispotico sia quelli della pura forza sia quelli del condizionamento ideologico-religioso

Bibliografia

Abdel-Samad H (2017) Der islamische Faschismus (2014) tr it Fascismo islamico mi-lano Garzanti

Afary j Anderson K B (2005) Foucault and the Iranian Revolution Gender and the Seductions of Islamism Chicago and London Chicago University press

Aron R (1972) Main Currents in Sociological Thought (1965) tr it Le tappe del pensiero sociologico milano mondadori

Bakhtiar S (1982) Ma fideacuteliteacute paris Albin michelBerman p (2004) Terror and Liberalism New york Norton paperbackBerchet j-C (1994) Chateaubriand et le despotisme oriental laquodix-huitiegraveme Siegravecleraquo 26

391-421Bobbio N (1999) Teoria generale della politica (a cura di m Bovero) Torino EinaudiBoroumand L (1999) La guerre de principes preacuteface de m Ozouf paris Eacuted de lrsquoEacutecole

des Hautes Eacutetudes en Sciences Socialesmdash (2007) Human Rights and Democracy in Iran An Interview with Ladan Boroumand

laquoDissentraquo Summer 2007 192-215Buehler m muhtada d (2016) Democratization and the Diffusion of Sharirsquoa Law

Comparative Insights from Indonesia laquoSoutheast Asia Researchraquo 24 2 261-282Cardini F (2006) Prefazione a Khomeini R Il Governo Islamico Rimini Il Cerchio

73 Ad esempio nelle memorie di Shapour Bakhtiar (sul quale cfr sopra nota 59 Bakhtiar 1982 172-173) su un diverso registro puograve segnalarsi il romanzo della scrittrice iraniana in lingua francese Chahdortt djavann concepito come lettera a montesquieu e in forma di pastiche delle Lettere persiane (djavann 2006) Si vedano infine per la loro particolare importanza le considerazioni di Ladan Borou-mand (co-direttrice assieme alla sorella Roya delle iniziative di cui alla nota 60) che in unrsquointervista alla rivista americana Dissent (disponibile online) sottolinea lrsquoassenza nellrsquoIran degli anni antecedenti la ri-voluzione delle piugrave elementari conoscenze circa gli autori classici della tradizione liberal-costituzionale e democratica (Boroumand 2007 200 e per un diretto riferimento a montesquieu 193) Egrave da notare che Ladan Boruomand aveva anni prima pubblicato una vasta ricerca sui dibattiti in materia di diritti negli anni della Rivoluzione francese opera nella quale mdashcome scrive mona Ozouf nella prefazione al volumemdash laquoon deacutecouvre bien que fort pudiquement exprimeacute lrsquoancrage existentiel [] la source de lrsquoen-ergie mise agrave rechercher les enjeux et les leccedilons de lrsquohistoire reacutevolutionnaireraquo (cfr Boroumand 1999 7)

116 mARIO TESINI

Curtis m (2009) Orientalism and Islam European Thinkers on Oriental Despotism in the Middle East and India Cambridge UK Cambridge University press

daoud K (2017) Mes indeacutependances Chroniques 2010-2016 Algers Actes Suddjavann C (2013) Comment peut-on ecirctre franccedilais paris FlammarionEbadi S (2006) Iran awakening (1997) tr it Il mio Iran Una vita di rivoluzione e di

speranza milano Sperling amp Kupfermdash (2016) Until We Are Free My Fight for Human Rights in Iran tr it milano Bompi-

aniFelice d (2000-2001) (a cura di) Dispotismo Genesi e sviluppi di un concetto filosofico-

politico 2 tt Napoli Liguorimdash (2005) Voltaire lettore e critico dellrsquoEsprit des lois in Id (dir) Montesquieu e i suoi

interpreti pisa ETS 159-190mdash (2011) LrsquoEprit des lois di Montesquieu verso una fenomenologia invincibile del

dispotismo universale laquoBibliomanieitraquo lugliosettembremdash (2013) Religione e politica in Montesquieu in Id Introduzione a Montesquieu Bolo-

gna Clueb 167-202Foucault m (1998) Taccuino persiano (a cura di R Guolo e p panza) milano Guerini

e associatiGirard R (1982) Le bouc eacutemissaire paris GrassetGolkar S (2015) The Rule of the Basij in Iranian Politics in milani A diamond L

(eds) Politics amp Culture in Contemporary Iran Boulder CO and London Lynne Ri-enner

Groethuysen B (1956) Philosophie de la Reacutevolution franccedilaise preacutecedeacute de Montesquieu paris Gallimard

Hitchens (2012) Arguably New york TwelveKelly j Etling B (2015) A Portrait of the Persian Blogosphere in milani A dia-

mond L (eds) Politics amp Culture in Contemporary Iran Bolulder CO and London Lynne Rienner

Khomeini R (2006) Il Governo islamico O lrsquoautoritagrave spirituale del giureconsulto Rimini Il Cerchio

Khosrokhavar F (2003) Les nouveaux martyrs drsquoAllah paris FlammarionLepre A (2001) Che crsquoentra Marx con Pol Pot Il comunismo tra Oriente e Occidente

Roma-Bari Laterzamakija K (1998) Republic of Fear The Politics of Modern Iraq Oakland University of

California pressmilani A (2004) Lost Wisdom Rethinking Modernity in Iran Washington dC ma-

genta publishersmdash (2012) The Shah New york St martinrsquos Griffinmdash (2015) Iranrsquos Democratic Movements in Id and diamond L (eds) Politics amp Culture

in Contemporary Iran Boulder CO and London Lynne Riennerminuti R (2012) Oriental Despotism laquoEuropean History Online (EGO)raquo published

by the Leibniz Institute of European History (IEG) mainz 2012-05-03 [2019-4-6]montesquieu Ch de (1964) Oeuvres complegravetes paris SeuilNaipaulV S (2003) Beyond Belief (1998) tr it Fedeli a oltranza milano AdelphiNegri A (2018) Le Sharia Court in Gran Bretagna Storia ed evoluzione dei tribunali

islamici nel Regno Unito laquoStato Chiese e pluralismo confessionale Rivista telemati-caraquo Universitagrave degli Studi di milano gennaio 2018

parsa m (2016) Democracy in Iran Why it failed and How it Might Succeed Cambridge mass Harvard University press

Samir K S (2002) Cento domande sullrsquoislam (a cura di paolucci G e Eid C) Genova marietti

Shacht j (1964) An Introduction to Islamic Law Oxford Oxford University press

mONTESQUIEU E KHOmEINI UNA FORmA CONTEmpORANEA dEL laquodISpOTISmO 117

Shahi A (2013) Erotic Republic laquoForeign policyraquo may 29Shayegan d (1982) Qursquoest-ce qursquoune reacutevolution religieuse paris Albin michelmdash (2008) Schizophreacutenie culturelle les socieacuteteacutes islamiques face agrave la moderniteacute paris Albin

michelTaheri A (2009) The Persian Night Iran under the Khomeinist Revolution New york

and London Encounter BooksThompson A (2008) LrsquoEmpire ottoman symbole du despotisme oriental in Gadoin I

palmier-Chatelain m E (dirs) Recircver drsquoOrient connaicirctre lrsquoOrient Visions de lrsquoOrient dans lrsquoart et la litteacuterature britanniques Lyon Ens eacuteditions

Trofimov y (2007) The Siege of Mecca The Forgotten Uprising in Islamrsquos Holiest Shrine and the Birth of Al Qaeda New york doubleday

Vargas Llosa m (2000) La fiesta del Chivo tr it La festa del caprone Torino EinaudiVenturi F (1963) Oriental Despotism laquojournal of the History of Ideasraquo vol 24 No 1Vercellin G (2002) Istituzioni del mondo musulmano Torino EinaudiVidal-Naquet p (1964) Histoire et ideacuteologie Karl Wittfogel et le concept de laquomode de

production asiatiqueraquo laquoAnnales Economies socieacuteteacutes civilisationsraquo 19ᵉ anneacutee N 3Whelan (2001) Oriental Despotism Anquetil-Duperronrsquos Response to Montesquieu laquoHis-

tory of political Thoughtraquo vol xxII num 4Wittfogel (1968) Oriental Despotism yale University press (1957) tr it Il dispotismo

orientale Firenze Vallecchi

dittatura Il potere nello stato drsquoeccezione

Pier Paolo Portinaro

Abstract

Dictatorship The Power in the State of Exeption

In an age characterized by the tendency to the growing hybridization be-tween democracies and authoritarian regimes (with the coining of the neologism laquodemocraturaraquo) and in which due to the spread of a culture of emergency we have also returned to revive the concept of laquoconstitutional democracyraquo (object of some studies in the first half of the twentieth century) it is necessary to open up the debate about dictatorship within political theory Starting from the distinction between laquocommission dictatorshipraquo and laquosovereign dictatorshipraquo (the subject of a classic book by Carl Schmitt) the article is focused on some salient passages of dictatorship in ancient Rome in the process of formation of the modern State and in the political thought of the republican tradition to conclude on the problematic aspects of the current revival of the concept

Keywords Commissioner dictatorship Sovereign dictatorship Constitu-tional dictatorship Emergency Government Caesarism Totalitarianism

1 Prolegomeni alla teoria della dittatura

Come tutti i termini politici anche laquodittaturaraquo egrave soggetto a molteplici acce-zioni una piugrave ristretta e tecnica altre piugrave estensive fino allrsquouso metaforico che ormai ricorre di frequente nel discorso pubblico per cui accade di sentir parlare di laquodittatura del capitalismoraquo 1 laquodittatura del pilraquo 2 laquodittatura del presenteraquo 3 laquodittatura del calcoloraquo 4 e via discorrendo fino allrsquoonnipresente dittatura delle tecnoburocrazie europee Va da seacute che lrsquooggetto delle seguenti considerazioni egrave limitato allrsquoaccezione tecnica che pure di per seacute alberga sufficienti oscillazioni ingeneratrici di disorientamento Infatti come egrave stato acutamente osservato giagrave lrsquoetimologia assegna al vocabolo laquounrsquoestensione illimitata se ldquodittatorerdquo egrave chiun-que in qualche modo ldquodettardquoraquo 5

Giovanni Sartori in un saggio apparso nel 1972 rilevava lrsquoesiguitagrave degli studi sul tema ormai fagocitati da quelli sul totalitarismo 6 Certo a quella data aveva

Universitagrave di Torino pierpaoloportinarounitoit1 Luttwak 19992 Nussbaum 20123 zagrebelsky 20144 zellini 20185 Schmitt 1975 46 Sartori 1987 51 A rendere piugrave acuminato questo giudizio era la contrapposizione a un saggio

del suo principale antagonista di quegli anni (soprattutto in materia di teoria dei sistemi di partito ma

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 119-137

120 pIER pAOLO pORTINARO

preso corpo unrsquoampia letteratura storiografica sulle dittature sulle modalitagrave di conquista e consolidamento del potere da parte dei tanti dittatori di cui era co-stellata la storia del Novecento ma egrave vero che a definire il paradigma teorico e a orientare le ricerche primeggiava la teoria del totalitarismo nelle due varianti di Arendt e di Friedrich 7 Lrsquoattenzione per i caratteri della specie aveva lasciato nel vago la determinazione del genere A distanza di tanti anni si potrebbe dire che le cose non sono troppo migliorate visto che nel frattempo anche la letteratura sulla dittatura totalitaria egrave stata fagocitata dalle teorie biopolitiche sullo stato drsquoeccezione E quasi solo di quello si parla

In un testo rimasto incompiuto per la prematura e tragica scomparsa dellrsquoau-tore ma pubblicato a cura di julien Franklin da Herbert marcuse nel 1957 Notes on the Theory of Dictatorship anche Franz Neumann esordiva cosigrave laquoper quanto possa sembrare strano non esiste alcuno studio sistematico sulla ditta-turaraquo per poi aggiungere in nota laquoSchmitt [] egrave lrsquoeccezione significativa ma la sua analisi non egrave accettabileraquo 8 Il giudizio era perfettamente comprensibile e anche parzialmente condivisibile alla luce del ruolo giocato da Schmitt nella crisi costituzionale di Weimar E tuttavia sotto il profilo analitico oltre che della ricostruzione storica si puograve dire che il contributo di Schmitt sia meglio docu-mentato filologicamente piugrave affidabile e complessivamente piugrave laquoaccettabileraquo di quello di Neumann che tende ad affastellare troppe determinazioni restando un porsquo vago nella descrizione delle fattispecie 9

In quel saggio Neumann proponeva una tripartizione di tipi ideali distin-guendo dittatura laquosempliceraquo esercitata attraverso il controllo assoluto degli ap-parati repressivi dello Stato dittatura laquocesaristicaraquo nella quale lrsquoesercizio della coercizione egrave sostenuto dallrsquoappoggio popolare e dittatura laquototalitariaraquo nella quale si aggiunge ai precedenti elementi il controllo esercitato dal partito unico su una societagrave di massa atomizzata Cosigrave facendo oltre a riprendere la dottri-na classica ricostruita da Schmitt il politologo (giagrave autore con Behemoth di un pionieristico studio sul regime nazionalsocialista) metteva a frutto incrociando-li i contributi analitici di marx Weber e Arendt possiamo anche dire che in questo lavoro sostanzialmente viene adottato a fini di tipologizzazione quello che Sartori definisce il criterio dellrsquolaquointensitagraveraquo (nella classificazione sartoriana gli altri criteri sono quello della laquofinalitagraveraquo dellrsquolaquoorigineraquo dellrsquolaquoideologiaraquo) 10 ma

non solo) e cioegrave duverger 1961 un testo in effetti piuttosto povero analiticamente (con al centro la dicotomia laquodittature reazionarieraquo e laquodittature rivoluzionarieraquo) ma cfr anche duverger 1982 per la teoria della dittatura totalitaria cfr Arendt 1999 e Friedrich Brzezinski 1965

7 Cfr Arendt 1999 e Friedrich Brzezinski 1965 per un bilancio politologico di questa letteratura Linz 2000 e Schale Thuumlmmler 2015

8 Neumann 1973 329 duverger per parte sua manifestando piugrave che un pregiudizio ideologico una non conoscenza del testo definiva il libro di Schmitt laquopiugrave che altro un libelloraquo (duverger 1961 169)

9 Avendo definito dittatura in senso molto generale laquoil governo di una persona o di un gruppo di persone che si arrogano il monopolio del potere dello stato e lo esercitano senza alcun frenoraquo Neumann 1973 329 egrave costretto a definire la dittatura dellrsquoantica Roma laquonon come una dittatura vera e propria ma come una forma di ldquogoverno di crisirdquoraquo Va tenuto fin drsquoora presente che la posizione di Neumann va letta a partire da quel dibattito sulla laquodittatura costituzionaleraquo di cui si diragrave piugrave avanti Cfr Friedrich 1937 e Rossiter 1948

10 Sartori 1987 76 ss Sulla base di questi criteri Sartori perviene a costruire una tipologia che include con ben maggiore rigore rispetto a duverger e Neumann almeno dieci tipi

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 121

lrsquoanalisi della dittatura semplice (che puograve essere oltre che militare anche civile o puograve essere esercitata da un monarca assoluto) resta piuttosto generica cosigrave come appare sommaria lrsquoinclusione nella stessa categoria della dittatura cesaristica di figure e situazioni cosigrave eterogenee come pisistrato Augusto e Cola di Rienzo (eludendo il caso del bonapartismo) Quanto alla dittatura totalitaria mdashi cui ca-ratteri sono definiti riprendendo per molti tratti le analisi di Arendtmdash con un singolare anacronismo Neumann vi vede una prefigurazione giagrave in Sparta e nel regime di diocleziano La tesi conclusiva egrave comunque che laquola dittatura moderna tende a divenire totalitariaraquo 11

Ai tentativi di elaborare una teoria della dittatura lrsquoItalia in virtugrave dellrsquoinstau-razione del regime non era rimasta fin dagli anni Trenta estranea 12 di Ga-etano Salvemini andrebbe menzionato un importante articolo Democracy and Dictatorship apparso nel 1934 sulla rivista americana laquoThe Harvard Graduatesrsquo magazineraquo mdashun testo che va considerato come la prima matura formulazione ad opera di autori italiani di quella posizione che si sarebbe poi chiamata laquoeli-tismo democraticoraquomdash La dittatura vi egrave definita come quel tipo di regime che impedisce con la violenza la libera competizione delle eacutelites e nega al popolo la possibilitagrave di esercitare un controllo sul loro operato 13 Fra gli autori ricondu-cibili al filone dellrsquoelitismo democratico Guido dorso per primo avrebbe messo mano in anni seguenti ad uno dei contributi piugrave importanti (ancorcheacute rimasto incompiuto) sul tema come nel caso di Salvemini lrsquointento non era quello di elaborare una teoria generale della dittatura (anche se qui se ne tenta in parallelo alle pressocheacute coeve note di Gramsci sul laquocesarismoraquo una genealogia a partire dal bonapartismo) ma di comprendere la novitagrave della dittatura totalitaria 14 Nel secondo dopoguerra Norberto Bobbio avrebbe a sua volta fornito un contributo non tanto alla teoria generale della dittatura ma alla chiarificazione del rapporto tra democrazia e dittatura nel quadro della questione epocale delle relazioni tra comunismo e Occidente 15

Ciograve premesso resta che il testo da cui ancor sempre egrave opportuno partire per la feconditagrave della distinzione analitica che lo sorregge (dittatura laquocommissariaraquo e

11 Neumann 1973 35012 A voler tacere qui di una consuetudine che era ormai invalsa a qualificare come laquodittaturaraquo

ogni svolta autoritaria allrsquointerno di quella prassi di coalizione trasformistica inaugurata dalla Sinistra storica cfr Ferrero 1924

13 Salvemini 2007 41 ss Guardando alle recenti esperienze storiche e operando con concetti an-cora piuttosto generali di democrazia e dittatura Salvemini insiste sulla gradualitagrave dei trapassi dellrsquouna nellrsquoaltra ma egrave sicuro nel diagnosticare il problema laquoIl leader di una democrazia egrave di norma lento nel prendere le decisioni percheacute si sente responsabile nei confronti del paese e cosigrave non di rado perde del-le occasioni Questo egrave uno degli svantaggi della democrazia [] ma unrsquoazione rapida produce spesso errori rapidi Questo egrave uno degli svantaggi della dittatura Chi invoca un dittatore non si preoccupa di soppesare lo svantaggio della lentezza democratica con il pericolo dellrsquoagire in modo sconsiderato del dittatoreraquo (Salvemini 2007 36)

14 dorso 1955 dorso mostra di non conoscere il libro di Schmitt mentre la sua fonte principale egrave Salvatorelli 1944

15 Bobbio 1955 158-159 per un contributo analitico di teoria generale si veda invece Bobbio 1985 150 ss Qui relativamente alla dicotomia democrazia-dittatura ormai invalsa a comprendere lrsquoin-tera gamma dei regimi politici contemporanei Bobbio ribadiva comunque le precedenti considerazio-ni osservando che essa poggia su laquoun uso storicamente distorto del secondo termineraquo (da magistratura costituzionale come nellrsquoaccezione classica diventato sinonimo di regime tirannico)

122 pIER pAOLO pORTINARO

dittatura laquosovranaraquo) e per la ricchezza del dato storico di cui egrave nutrito egrave il libro di Carl Schmitt (un libro del 1921 dunque scritto in un clima di forti tensioni rivoluzionarie) 16 Anche il giurista tedesco fornisce della dittatura una defini-zione generale qualificandola come laquoun tipo di ordinamento che prescinde in linea di principio da unrsquointesa e da una consultazione con chi la deve subire e tantomeno ne attende lrsquoapprovazioneraquo per poi articolare la sua trattazione sulla distinzione tra dittatura commissaria e sovrana una distinzione ricavata dalla teoria dello Stato di Bodin a cui dobbiamo infatti non solo la sistemazione della dottrina della sovranitagrave ma anche lrsquoindividuazione del criterio che consente di distinguere la dittatura commissaria dalla sovranitagrave per lui il dittatore romano non egrave sovrano proprio in quanto il suo potere egrave laquoderivatoraquo ed esso ha soltanto una commissione da eseguire 17

Lrsquoimportanza dellrsquoapporto di Schmitt sta non solo nella chiara costruzione della dicotomia dittatura commissariasovrana ma nellrsquoaver mostrato come e in che misura il processo di state-building risulti intessuto di entrambe queste componenti quella della dittatura sovrana (che entro la forma monarchica non si chiama ancora cosigrave) e quella della dittatura commissaria La storia della for-mazione degli Stati moderni egrave tutta scandita da rotture violente che configurano violazioni degli ordinamenti costituzionali preesistenti quindi di passaggi che la dottrina classica ha concettualizzato distinguendo tra tirannia ex defectu tituli e tirannia quoad exercitium ma che risultano anche qualificabili nei termini della dittatura sovrana come governo non-costituzionale nel senso che il detentore del potere monocratico il monarca srsquoimpadronisce del potere per usurpazione eo lo esercita senza limiti costituzionali (Sartori 1987 67) Schmitt sottolinea come sia operante allrsquoorigine dello Stato moderno un laquoorientamento verso la dittaturaraquo sintetizzabile in tre tratti caratterizzanti laquoRazionalismo tecnicitagrave e primarietagrave dellrsquoesecutivoraquo 18 di conseguenza mostra come lo Stato moderno nei secoli del-la sua edificazione si sia avvalso di procedure riconducibili alle modalitagrave della dittatura commissaria ma al contempo entro il guscio di questa concezione tecnica viene articolandosi quellrsquoidea di plenitudo potestatis destinata a sfociare nellrsquoideologia moderna dellrsquoonnipotenza del potere costituente - di un potere cioegrave anteriore e superiore ai poteri costituiti 19

16 Era il contesto a rendere Schmitt pienamente consapevole della storicitagrave del problema laquoNella terminologia recente egrave costantemente considerata come caratteristica della dittatura una sospensione della democrazia che avvenga su basi democratiche scompare di conseguenza ogni distinzione fra dittatura e cesarismo e viene meno una determinazione essenziale cioegrave quella che nel seguito del libro tratteremo come carattere commissario della dittaturaraquo (Schmitt 1975 5)

17 Schmitt 1975 36 Quasi superfluo sottolineare che egrave giagrave in queste pagine fondative che matura la concezione schmittiana della sovranitagrave come potere di decisione sullo stato drsquoeccezione laquoChi ha il controllo dello stato di eccezione che ha cioegrave il potere di stabilire quando esso si verifica e i mezzi appropriati per affrontarlo ha perciograve stesso il controllo della macchina stataleraquo (Schmitt 1975 29)

18 Schmitt 1975 24 ma anche 21 laquoQuesta concezione tecnica ha una portata immediata sia per la nascita dello Stato moderno sia per il problema della dittaturaraquo e 23 ad essa laquoegrave del tutto estraneo il diritto inteso come valore autonomo incondizionato non subordinato a finalitagrave concreteraquo

19 La tesi di fondo di Schmitt ha poi trovato largo consenso nella letteratura successiva Cfr Bob-bio 1985 154 laquomentre il dittatore commissario egrave investito del proprio potere dalla costituzione ha cioegrave un potere costituito il dittatore sovrano riceve il proprio potere da unrsquoautoinvestitura o da unrsquoin-vestitura simbolicamente ma solo simbolicamente popolare ed assume un potere costituenteraquo

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 123

Va fin drsquoora sottolineato come in anni recenti la figura della dittatura com-missaria sia stata rievocata con una certa forzatura per analizzare il processo di laquocostruzione dallrsquoaltoraquo dellrsquoUnione Europea proprio in riferimento allrsquoinstitu-tion-building europeo si egrave sostenuto ritroviamo il dispositivo di potere dellrsquoam-ministrazione commissaria contrassegnato dalla laquodialettica tra strategia politica e quotidianitagrave amministrativaraquo 20 I commissari dellrsquoUnione non sono funzionari di uno Stato che crsquoegrave giagrave ma laquoesecutori di un esperimentoraquo per cui torna a valere qui la classica distinzione tra officium e commissio 21 Lrsquoestensione delle compe-tenze egrave legata alla dinamica espansiva del potere e al fatto che questa dinamica si rafforza con il crescere del peso degli ambiti su cui quelle competenze si eser-citano ma con lrsquoaumento delle competenze non cresce automaticamente anche la legittimitagrave Egrave sulla base di considerazioni del genere che la critica populistica alle istituzioni europee alleata a una generalizzata statofobia ha contribuito ad alimentare il malessere (che ha ben altre cause) delle opinioni pubbliche circa lo stato dellrsquoUnione

2 Nel labirinto delle magistrature antiche

Lrsquoesame della letteratura fin qui menzionata consente giagrave di fissare alcuni punti che il ricorso obbligato alla storia romana come luogo fondativo dellrsquoi-stituzione non fa che confermare La dittatura egrave una magistratura monocratica straordinaria che svolge sotto lrsquourgenza della necessitagrave due funzioni fondamen-tali la conduzione di una guerra (dictator rei publicae gerundae causa) e la soffo-cazione di una sommossa (dictator seditionis sedandae causa) Il dittatore egrave figura dotata di poteri straordinari risultato del venir meno della basilare distinzione fra lrsquoimperium domi vale a dire il potere esercitato entro le mura della cittagrave e lrsquoimperium militiae cioegrave il comando militare esercitato allrsquoesterno Lrsquoesorbitanza del suo potere egrave tuttavia controbilanciata dalla sua temporaneitagrave Come ha sin-tetizzato Bobbio laquoi caratteri della dittatura romana erano a) stato di necessitagrave rispetto alla legittimazione b) pieni poteri rispetto allrsquoestensione del comando c) unicitagrave del soggetto investito del comando d) temporaneitagrave della caricaraquo 22

Assai piugrave complicate appaiono le cose se dal piano delle elaborazioni teoriche e della storia delle dottrine si passa perograve a quello della storia delle istituzioni Il dibattito antichistico sulla dittatura egrave infatti disseminato di interrogativi a cui egrave difficile fornire risposte certe il profilo dellrsquoistituto romano resta per una molte-plicitagrave di ragioni piuttosto enigmatico muovendo dai contributi fondamentali

20 puntscher Riekmann 1996 22321 Cfr ancora Schmitt 1975 44 laquoEgrave stato Bodin il primo a sviluppare sistematicamente lrsquoopposi-

zione tra commissari e magistrati intesi questi ultimi come funzionari ordinari e a ordinare il ricco ma-teriale raccolto sotto concetti generali della dottrina dello Statoraquo E qui egrave importante tenere presente proprio in riferimento al processo di costruzione delle istituzioni europee lrsquoambivalenza cui Schmitt fa riferimento discutendo la questione se sia maggiore o minore lrsquoambito di discrezionalitagrave attribuito al commissario e allrsquoufficiale ordinario

22 Bobbio 1985 151 Analogamente dorso 1955 68 ss annoverava fra i caratteri distintivi della dittatura antica 1) lrsquoeccezionalitagrave 2) la temporaneitagrave 3) la costituzionalitagrave 4) lrsquoeventualitagrave sottoline-ando che questi caratteri non si danno nella laquodittatura politica permanente dei tempi moderniraquo

124 pIER pAOLO pORTINARO

del Roumlmisches Staatsrecht di Theodor mommsen per il quale contro Livio e la sua menzione di una lex de dictatore creando sullrsquointroduzione del dittatore la tradizione egrave muta e del Roumlmischer Staat und Staatsgedanke di Eduard meyer per il quale siamo in presenza di una magistratura intessuta di anomalie (laquoein Amt das aus lauter Anomalien bestehtraquo) 23 la storiografia antichistica ha finito per ren-dere sempre piugrave aggrovigliata (a causa di fonti per lo piugrave gravemente lacunose) la matassa dei significati delle procedure degli sviluppi dellrsquoistituzione

Controverso resta il posto che questa magistratura dellrsquoordinamento costi-tuzionale romano ricopre nel panorama del governo dellrsquoeccezione nel mondo antico (quanto pesa lrsquoideologia della monocraticitagrave come residuo delle istituzioni monarchiche dellrsquoetagrave arcaica Quali ascendenze negli assetti magistratuali italici Una magistratura di origine etrusca Oppure laquoun autentico ed esclusivo prodot-to dello spirito romanoraquo 24 O ancora quale rapporto tra questa magistratura e il comandante dellrsquoesercito federale latino quali paralleli possibili con la Grecia) La maggior parte degli interpreti insiste soprattutto sullrsquounicitagrave accogliendo lrsquoi-potesi che la dittatura sia stata la prima magistratura repubblicana a cui si acce-deva non (solo) per qualificazione carismatica ma avendo giagrave ricoperto la carica consolare 25 ma sui suoi profili egrave difficile conseguire il consenso proprio parten-do dalle fonti piugrave autorevoli allrsquointerno della prima pentade Livio annovera 14 nomine ma registra informazioni contraddittorie 26 Il che ha ingenerato infinite discussioni intorno alla distinzione tra il dictator optima lege creatus e il dictator immunito iure una figura piugrave sbiadita rispetto alla prima e sulla distinzione tra dittatori con competenze generali (cioegrave rei gerundae causa e seditionis sedandae causa) e dittatori con competenze specifiche (come il dictator clavi figendi causa quello che convocava i comizi quello che determinava i giorni festivi) 27

Al centro dei dibattiti relativi alle funzioni della magistratura una prima questione riguarda la prioritagrave militare o civile delle loro competenze e la loro estensione I dittatori per lo piugrave sono generali procedono alla leva militare pre-dispongono la strategia e guidano nella battaglia Appoggiandosi a Soltau Der Ursprung der Diktatur (1914) Schmitt ad esempio argomenta che prima della dittatura di Ortensio (272 a C) laquonon vi fu alcun dictator seditionis sedandae causa ma il dittatore dellrsquoantica repubblica era semplicemente capo militare della Lega latinaraquo 28 dionigi di Alicarnasso nelle Antichitagrave romane collegava perograve la nomina di Tito Larcio il primo dei dittatori a lotte intestine causate dai problemi dei debiti mentre Livio sembra suggerire lrsquoimpossibilitagrave di distin-guere nettamente i due compiti 29 peraltro egrave proprio Livio (II 18) a insistere sul potere di disciplinamento sociale inerente alla magistratura magnus plebem

23 Sulla dittatura come laquopretesa anomalia negativa del sistema costituzionale romanoraquo Onida 2017 170 ss per una ricostruzione di ampio respiro si devono vedere le monografie di Hartfield 1982 e Golden 2013

24 pelloso 2017 43725 Livio II 18 Consulares legere ita lex iubebat de dictatore creando lata26 Livio II 18 II 21 III 26 IV12-16 Cfr Cavaggioni 2017 1-4027 pulitanograve 2017 4728 Schmitt 1975 22229 Gabba 1983 e Cavaggioni 2017 12 per lrsquointerpretazione della dittatura nelle Antichitagrave romane

v Geuna 2017

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 125

metus incessit Con la nomina del dittatore viene meno la possibilitagrave di appellarsi ora allrsquouno ora allrsquoaltro dei consoli o di far ricorso allrsquoistituto della provocatio ad populum che contemplava il diritto di ogni cittadino di fare ricorso contro le condanne decise dai magistrati chiedendo di essere sottoposto al giudizio dei comizi popolari 30

In secondo luogo si egrave discussa e continua a discutersi la questione se tale ma-gistratura sia stata il prodotto di istituzione (un made order) oppure di semplice evoluzione (un grown order) A favore della prima ipotesi pesa soprattutto lrsquoar-gomento della necessitagrave di affrontare unrsquoemergenza militare (lrsquoistituzione della magistratura verrebbe qui a coincidere con un atto di razionalizzazione orga-nizzativa a fronte di una minaccia concreta) A sostegno della seconda si sono confrontate soprattutto due tesi che essa in origine sia stata uno strumento in mano allrsquoaristocrazia patrizia contro la plebe oppure un artificio istituzionale per contemperare gli opposti laquoumoriraquo della civitas (il che in entrambi i casi rende piugrave plausibile unrsquoevoluzione di lungo periodo) 31

Una terza questione riguarda la continuitagrave (nel segno della degenerazione) della magistratura dal V al I secolo un percorso lungo il quale alcuni hanno visto nella magistratura decemvirale anche un passaggio intermedio dionigi presenta lrsquoapprodo alle dittaturetirannidi di Silla e Cesare come lrsquoesito di un processo che fin dallrsquoinizio era connotato dalla sostanziale equivalenza tra dittatura romana e tirannide greca molte le anomalie dopo Canne quando ci sono addirittura due dittatori ma anche un dittatore senza magister equitum e quando si afferma la prassi di avvalersi dei pretori come comandanti militari e soprattutto prende piede il principio della prorogatio imperii come strumento per garantire conti-nuitagrave alle operazioni belliche Con le dittature di mario e di Silla unrsquoaltra soglia viene varcata Giagrave mommsen annoverava la dittatura di Silla non tra i poteri straordinari drsquoemergenza ma tra quelli straordinari costituenti dictator legibus scribendis et rei publicae constituendae A coronare lo stravolgimento sarebbero intervenute le quattro dittature di Cesare che nel 44 a C arriva a ottenere il titolo di dictator perpetuus 32 Guardando allrsquoevoluzione della magistratura laquotra lrsquoantica dittatura repubblicana e quella di Cesare o Sillaraquo ancora Schmitt os-serva che in essa si puograve giagrave intravedere lrsquolaquoopposizione tra dittatura commissaria e dittatura sovranaraquo che non poteva perograve ancora catalizzare lrsquoattenzione degli autori del xvi e xvii secolo in quanto essi non erano laquoparticolarmente interessati allrsquoevoluzione dalla democrazia al cesarismoraquo 33

3 La dittatura nei teorici repubblicani

A conferire un ordine semplificando alla contraddittoria congerie di fatti istituzionali ereditata dal mondo antico (fonte di un inesausto processo di de-

30 procchi 201731 Cfr pulitanograve 2017 41-67 (che concentra lrsquoanalisi sulle prime 14 dittature da Tito Larcio a

Furio Camillo) Cfr Irmscher 1983 55-7532 pulitanograve 2017 5933 Schmitt 1975 16

126 pIER pAOLO pORTINARO

cifrazione che si egrave fatto ormai quasi ossessivo) egrave agli albori dellrsquoetagrave moderna machiavelli Egli egrave il primo pensatore politico moderno a ritenere con una certa dose di idealizzazione della vicenda romana lrsquoistituto antico della dittatura es-senziale per la sopravvivenza delle repubbliche laquomai fia perfetta una repubblica se con leggi sue non ha provisto a tutto e ad ogni accidente posto il rimedio e dato il modo a governarlo E perograve conchiudendo dico che quelle repubbliche le quali negli urgenti pericoli non hanno rifugio o al dittatore o a simili autoritadi sempre nersquo gravi accidenti rovinerannoraquo 34

In Discorsi I 33-34 il Segretario fiorentino mette bene in luce innanzitutto come si trattasse di una magistratura dotata di poteri molto ampi ma costituzio-nalmente limitata poteri molto ampi creando il dittatore si dava laquopotestagrave ad un uomo che sanza alcuna consulta potesse diliberare e sanza alcuna appellagione potesse esequire le sue deliberazioniraquo poteri costituzionalmente limitati il dit-tatore laquonon poteva fare cosa che fussi in diminuzione dello stato come sarebbe stato torre autoritagrave al Senato o al popolo disfare gli ordini vecchi della cittagrave e farne di nuoviraquo Siamo allrsquoopposto dunque per dirla con forzata ma non im-propria attualizzazione tanto di un modello di democrazia deliberativa quanto di un modello di democrazia costituente (nellrsquoaccezione oggi propagandata dai teorici del potere costituente delle moltitudini) per un verso infatti con la dit-tatura sono sospese le prerogative degli altri magistrati della repubblica non sussistendo per il dittatore obbligo di concertare con questi la sua condotta per lrsquoaltro il dittatore non dispone del potere di alterare la costituzione vigente (laquodisfare gli ordini vecchi della cittagrave e farne di nuoviraquo) e neppure di emanare nuove leggi

Quello che in particolare preme sottolineare egrave che la dittatura costituisce nel-la interpretazione di machiavelli una misura di difesa della repubblica contro il tentativo di facoltosi cittadini di laquopigliare reputazioneraquo per laquovie privateraquo mdashdun-que una magistratura con una valenza marcatamente antioligarchica Netta egrave an-che la contrapposizione dittaturatirannide che ha il suo correlato nella contrap-posizione tra lrsquoistituto della dittatura e quello dei decemviri 35 Chiara infine lrsquoidea che quella egrave una magistratura ordinaria in tempi straordinari alle situazioni di emergenza non si deve rispondere almeno in un contesto repubblicano laquoper vie istraordinarieraquo 36 Essendo lrsquoincarnazione del governo delle leggi la repubblica non deve ricorrere ai modi straordinari percheacute questo equivarrebbe alla sua tra-sformazione in una tirannide 37

34 machiavelli 2000 I 34 La migliore trattazione recente del tema della dittatura in machiavelli egrave a mia conoscenza Geuna 2017 81-132 a cui rimando anche per lrsquoanalisi delle fonti classiche e per lrsquoampia bibliografia Si veda anche pedullagrave 2007 e 2011 contro il quale peraltro Geuna argomenta in maniera convincente Anche su questo punto sempre meritevoli di lettura le pagine di Schmitt 1975 15 ss laquoGli scrittori umanisti del Rinascimento avevano ereditato il concetto di dittatura dalla storia romana e dai suoi autori classici I grandi filologi e studiosi dellrsquoantichitagrave romana raccoglievano da Cicerone Livio Tacito plutarco dionigi drsquoAlicarnasso Svetonio ecc i vari passi pertinenti e si occupavano della dittatura come di un oggetto proprio della scienza dellrsquoantichitagrave senza preoccuparsi di elaborare un concetto che potesse avere un significato generale per la teoria dello Statoraquo

35 machiavelli 2000 I 3536 Ibidem I 3437 Sul punto ancora Geuna 2017 che richiama sulla questione Saint-Bonnet 2001 183-189

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 127

A machiavelli si rifagrave Spinoza in un passo del capitolo decimo del Tractatus politicus dove riferendosi a Discorsi III 1 si pone in correlazione la magistra-tura romana della dittatura con lrsquoesigenza periodica di ricondurre il potere laquoal principio sul quale allrsquoorigine egrave stato istituitoraquo per contrastarne la naturale ten-denza alla corruzione La perplessitagrave nei confronti del ricorso a una magistratura del genere egrave perograve espressamente dichiarata dal filosofo laquochi cerca di allontanare i mali del potere deve applicare dei rimedi che siano adatti alla sua natura e che possano essere dedotti dai suoi fondamenti altrimenti incapperagrave in Scilla volendo evitare Cariddiraquo per diventare poco oltre ancora piugrave esplicito laquovisto che questa potestagrave dittatoria egrave senzrsquoaltro una potestagrave regia non egrave senza grande pericolo per la repubblica che il potere si muti in monarchico anche se per un tempo breve quanto si vuoleraquo 38

Anche per Rousseau 39 la dittatura egrave una magistratura repubblicana neces-saria per porre rimedio alla rigiditagrave e alla lentezza delle procedure previste dal-la legge Rousseau individua nella storia romana le due modalitagrave di assolvere questo compito attraverso lrsquointensificazione e la centralizzazione dellrsquoattivitagrave di governo e attraverso la vera e propria dittatura La distinzione che troviamo egrave quindi quella tra un mero rafforzamento dellrsquoesecutivo e appunto la dittatura (e in questo senso anche Rousseau potragrave essere ascritto ai pionieri della democra-zia costituzionale) In Rousseau si trova anche una spiegazione dellrsquoevoluzione storica dellrsquoistituto nei primi tempi della repubblica il ricorso alla dittatura egrave frequente il timore delle degenerazioni mitigato dallrsquointegritagrave dei costumi il pe-ricolo dellrsquoinflazione e della svalutazione dellrsquoistituto grande verso la fine della repubblica si eccede invece nella prudenza finendo per violare la legge (Cicero-ne contro Catilina) 40

4 Dalla dittatura commissaria alla dittatura sovrana

Con lrsquoetagrave moderna nella cosiddetta Sattelzeit si compie una duplice tran-sizione a) dalla dittatura commissaria alla dittatura sovrana la quale in ulti-ma istanza si risolve mdashnel concetto marxista di dittatura del proletariatomdash in una laquoforma istituzionale della rivoluzioneraquo b) dalla concezione della dittatura come istituzione salvifica alla concezione di unrsquoistituzione mortifera transizione questrsquoultima che si compie mediata dal dibattito sul cesarismo La dittatura ac-quista una valenza negativa entro un contesto democratico in cui si apprende a

38 Spinoza 1990 x 139 Rousseau 2008 IV 640 Schmitt 1975 133-139 dopo aver evidenziato la distinzione dei due tipi di dittatura in Rous-

seau e colpito al cuore la sua costruzione osservando che non si comprende come laquola volonteacute generale possa autosospendersi per un caso eccezionaleraquo e dopo aver sostenuto che il concetto di commissario laquoviene applicato da Rousseau al rapporto tra principe e popolo con questa peculiaritagrave che ora egrave il principe a figurare come commissarioraquo cosigrave conclude la sua analisi laquoIl contenuto dellrsquoattivitagrave del legi-slatore egrave diritto ma senza forza legale diritto privo di potenza la dittatura egrave onnipotenza senza legge potenza senza diritto Il fatto che Rousseau non avesse consapevolezza di questrsquoopposizione non toglie nulla del suo significatoraquo Si rammenti che a cogliere il passaggio a laquouna nuova concezione della ditta-tura [] esercitata in nome del popolo non piugrave dunque una dittatura commissaria di riforma bensigrave una dittatura rivoluzionaria sovranaraquo (123) egrave per Schmitt non Rousseau ma mably Cfr pasquino 2013

128 pIER pAOLO pORTINARO

sostituire lrsquounilateralitagrave del dictare con la bilateralitagrave del consenso 41 del resto a partire da Locke il liberalismo non concedeva piugrave posto al concetto di dittatura entro un discorso che aveva alla sua base non una concezione tecnica ed esecuti-vistica ma il laquovalore esclusivo del dirittoraquo 42

Contrariamente a quanto alcune facili schematizzazioni lascino intendere perograve anche quello della transizione dalla dittatura commissaria alla dittatura sovrana egrave un problema storiograficamente complicato Sul punto egrave indispensa-bile ritornare al saggio di Schmitt che egrave molto dettagliato nel ricostruire questa transizione storica (anche se a distanza ormai di un secolo dalla sua stesura alcuni punti della sua trattazione necessitano di revisione) 43 Giagrave nel xvii secolo vi si sostiene lrsquouso terminologico si va laquoavvicinando al concetto di dittatura sovrana il potere dittatoriale verso lrsquoesterno ha acquisito una particolare autonomia nei confronti del mandante e non corrisponde piugrave al carattere commissario che Bo-din gli attribuivaraquo per cui il termine viene sempre piugrave di frequente impiegato per indicare laquoun comando militare supremo indipendente e al riparo da infram-mettenze di altri organiraquo 44 per Schmitt egrave tuttavia chiaro che non puograve essere qua-lificato come dittatura lo laquoStato militareraquo sul modello prussiano o addirittura laquoogni sistema fondato su di una rigida disciplinaraquo e neppure quello che nella tradizione tedesca si egrave chiamato Stato di polizia 45

Un posto di particolare rilievo nella ricostruzione dellrsquoambigua vicenda moderna della dittatura ricoprono le figure di Wallenstein e Cromwell In en-trambi i casi Schmitt contesta che sia pertinente lrsquoattribuzione del termine (nellrsquouna o nellrsquoaltra accezione) Quanto al primo se egrave vero che il conferimen-to del comando militare da parte dellrsquoimperatore implicava un mandato com-missario in termini giuridici questo non configurava una dittatura in quanto da un lato il comando supremo continuava ad essere formalmente detenuto dallrsquoimperatore e dallrsquoaltro i pur amplissimi poteri del comandante di campo incontravano laquoun limite invalicabileraquo nei diritti dei ceti 46 In quanto commis-sario questa lrsquoargomentazione schmittiana Wallenstein non era dittatore giagrave per il semplice fatto che lrsquoimperatore da cui dipendeva il suo incarico non giunse mai alla laquodecisione di far valere per seacute dei diritti eccezionali in virtugrave della propria plenipotenzaraquo 47 Si puograve perograve obiettare che cosigrave argomentando

41 Sartori 1987 61-6342 Schmitt 1975 4943 Cfr Voigt 2013 (ma egrave unrsquoimmensa letteratura storiografica che qui andrebbe chiamata in cau-

sa) Va ricordato che nella sua ricostruzione del problema Schmitt attingeva al saggio di Otto Hintze Der Commissarius und seine Bedeutung in der allgemeinen Verwaltungsgeschichte (1910)

44 Schmitt 1975 87 Fra gli esempi dellrsquouso terminologico addotti ci sono Arumaeus che defini-sce laquodittatoreraquo il principe maurizio drsquoOrange e pufendorf che attribuisce la qualifica a Wallenstein laquolo stesso viene detto di Cromwell quandrsquoera Lord Generalraquo

45 laquoErsquo vero che lo Stato di polizia nel principio stesso della sua organizzazione e cioegrave nel mandato amministrativo generale possiede un elemento di tipo fondamentalmente commissario che in questo senso giustifica una certa affinitagrave con la dittatura Gli manca tuttavia ciograve che conferisce allrsquoazione dittatoria il suo contenuto specifico e cioegrave lrsquoidea di un avversario concreto la cui eliminazione diventa dunque lo scopo specifico dellrsquoazioneraquo (Schmitt 1975 147)

46 Schmitt 1975 9247 Schmitt 1975 102 laquoLrsquoimperatore facendo leva sulla situazione di emergenza provocata dalla

guerra avrebbe certamente potuto tentare di verificare ancora una volta la propria plenipotenza e di

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 129

Schmitt stesso resta prigioniero di un formalismo giuridico che gli impedisce di cogliere come lrsquoesercizio fattuale dei poteri attinenti alla laquospada della guer-raraquo (la sovranitagrave militare) abbia generato allrsquointerno del processo moderno di state-building ma in analogia con le trasformazioni attraversate dalla ma-gistratura antica le condizioni per la transizione alla dittatura sovrana (la cui costituzione materiale poggia in una molteplicitagrave di casi piugrave sullrsquoesercito che su un partito politico)

Non meno controversa nella letteratura egrave la qualificazione del regime di Cromwell Schmitt prende atto che la proclamazione dellrsquoInstrument of Government del 16 dicembre 1653 segna una svolta in direzione della dittatura sovrana e che dopo lo scioglimento (22 gennaio 1655) del parlamento convoca-to in virtugrave dellrsquoInstrument Cromwell laquogovernograve per un certo tempo con lrsquoaiuto di undici maggiori generali che potrebbero essere considerati come dittatori commissariraquo ma insiste sul fatto che in ultima istanza Cromwell fece sempre dipendere il suo potere non dal popolo ma da dio laquoIl protettore era titolare di una missione personale e la rimozione dellrsquoordinamento esistente non si fondava su motivi razionali ma rappresentava il caso eccezionale che la teoria monarco-maca definiva come il caso dellrsquoldquoa deo excitatusrdquoraquo 48 Egrave innegabile tuttavia che il regime di Cromwell configuri di fatto per lrsquointero arco della sua evoluzione un caso di dittatura militare con una funzione costituente e quindi in ultima analisi una prefigurazione della dittatura rivoluzionaria settecentesca a cui solo manca il ricorso al concetto di potere costituente

Egrave con la rivoluzione francese che il percorso verso la dittatura sovrana puograve dirsi compiuto ma anche in questo caso il passaggio egrave tuttrsquoaltro che lineare anzi il raffronto delle dottrine con la prassi costituzionale porta alla luce un groviglio di problemi A scandire lrsquoinnovazione egrave lrsquointroduzione del concetto di potere costituente ad opera di Sieyegraves un concetto che egrave il risultato della sua laquoricerca del principio organizzatore non organizzabileraquo detentrice del potere costituente egrave la nazione laquoforza originaria di ogni entitagrave statuale [] mai autocostituentesi ma sempre costituente altro da seacuteraquo 49 Una volta evocata questa forza originaria appare difficilmente contenibile e se anche Sieyegraves mette mano a un progetto nel quale il pouvoir constituant genera un assetto di pouvoirs constitueacutes che si limitano e si controllano reciprocamente la vicenda storica attesta una sua vul-nerabilitagrave alla tentazione assolutistica un potere costituito puograve essere facilmente indotto in una situazione di emergenza a considerarsi e ad agire come auten-tico interprete del potere costituente Si delinea cosigrave la netta contrapposizione tra la dittatura commissaria degli antichi e la dittatura sovrana dei moderni laquola dittatura sovrana si richiama non ad una costituzione giagrave in vigore ma ad una

trasformarla da simulacrum simulacrum in effettiva plenitudo potestatis autorizzando Wallenstein a prendere tutte le misure richieste dal caso senza riguardi per eventuali diritti che ne intralciassero lrsquoese-cuzione Se questo fosse avvenuto Wallenstein sarebbe stato realmente commissario drsquoazione e quindi dittatore (commissario) ma egrave appunto quello che lrsquoimperatore non fece riconoscendo la legittimitagrave delle rimostranze dei ceti contro i soprusi di Wallensteinraquo (92)

48 Schmitt 1975 145 e 15149 Ibidem 154 per questo si precisa laquoil suo rapporto giuridico con lrsquoorgano costituito non si

pone mai in termini di reciprocitagraveraquo

130 pIER pAOLO pORTINARO

ancora da attuareraquo 50 A partire da queste considerazioni risulta evidente che non vi egrave opposizione tra dittatura e democrazia quando questa sia concepita come democrazia plebiscitaria e non come democrazia costituzionale

A segnare la continuitagrave tra la prassi rivoluzionaria e quella dellrsquoassolutismo monarchico egrave poi il ricorso al governo per mezzo di commissari (e nel corso della rivoluzione dittatura sovrana e dittatura commissaria finiranno per intrecciarsi fino allrsquoindistinzione) ma non solo di questo si tratta lrsquoattivazione del potere costituente richiede nella concezione di Sieyeacutes che si proceda allrsquoelezione di unrsquoassemblea costituente i cui membri per un verso hanno il compito di dare forma alla volontagrave della nazione (come liberi rappresentanti) ma per lrsquoaltro agi-scono come commissari della volontagrave della nazione (quindi come mandatari cioegrave titolari di un mandat impeacuteratif di cui per altro egrave oscuro il contenuto) 51 Ciograve produce anche sul piano della teoria della rappresentanza una singolare duplica-zione 52 di questa ambivalenza soffriragrave come egrave noto tutta la storia a venire della democrazia

Con la teoria marxistica della dittatura del proletariato un passo ulteriore viene compiuto pur rimanendo nel quadro di quella dottrina della dittatura so-vrana che aveva avuto il suo battesimo nella rivoluzione francese Ersquo ancora una volta Schmitt a ricordare a conclusione del suo lavoro che laquola dittatura del pro-letariato identificato con il popolo intesa come transizione ad un assetto econo-mico in cui lo Stato si ldquoestinguerdquo presuppone il medesimo concetto di dittatura sovrana che era alla base della teoria e della prassi della Convenzione naziona-leraquo Ritroviamo anche qui la figura del mandato commissario (i laquocommissari del popoloraquo) e la costruzione di un organo commissario che esercita la dittatura in nome del vero sovrano (il proletariato) e vi ritroviamo trasposta su un piano di filosofia della storia il dispositivo tipico di ogni dittatura che opera attraverso la laquoseparazione fra norme del diritto e norme di attuazione del dirittoraquo 53

A differenza di quanto era nella teoria di marx che nelle sue annotazioni sulla Comune di parigi teneva ben distinte dittatura del proletariato e modalitagrave del suo esercizio (in fondo solo una forma piugrave avanzata di democrazia rappre-

50 Ibidem 149 Cfr 158 laquoIl dittatore commissario egrave incondizionato commissario drsquoazione di un pouvoir constitueacute la dittatura sovrana egrave commissione drsquoazione di un pouvoir constituantraquo Sul laquosistema di governo e di amministrazione commissariaraquo sviluppatosi nel corso della rivoluzione 163 ss

51 Ibidem 155 laquoNe scaturisce un curioso rapporto con il potere assoluto della volontagrave costituente Anche se la volontagrave del popolo egrave in seacute priva di un contenuto determinato ma si specifica soltanto attra-verso la rappresentanza resta ugualmente valido il principio che il rappresentante ha rispetto ad essa una assoluta dipendenza in quanto commissario nel senso pregnante del termineraquo

52 Ibidem 156-157 laquoI rappresentanti straordinari quelli cioegrave che esercitano immediatamente il pouvoir constituant possono avere qualsiasi potestagrave al contrario dei rappresentanti ordinari Lrsquoesercizio del pouvoir constituant devrsquoessere qui costantemente mantenuto distinto dalla sua sostanza nel caso contrario il pouvoir constituant si troverebbe ad essere costituito nella persona dei suoi rappresentan-tiraquo Sulla laquodittatura dei rappresentanti una dittatura commissaria nel quadro della dittatura sovrana della Convenzione nazionaleraquo ivi 174

53 Ibidem 9 laquoLrsquoazione del dittatore ha la funzione di creare uno stato di cose che consenta lrsquoap-plicazione del diritto ogni norma suppone infatti una situazione normale che rappresenta quel me-dium omogeneo che solo puograve consentire alla norma di avere vigore [] cosigrave la costituzione puograve essere sospesa senza cessare con ciograve di rimanere in vigore percheacute la sospensione significa unicamente una eccezione concretaraquo (ivi 149)

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 131

sentativa fondata sul mandato imperativo) la dittatura totalitaria dei soviet si caratterizza per essere insieme dittatura del proletariato dominio di una classe emancipatrice sulle classi sfruttatrici e dittatura del partito di un dittatore col-lettivocollegiale 54 Anzi si caratterizza per essere almeno per quanto concerne lrsquoetagrave staliniana una triplice dittatura di una classe di un partito di una per-sona (cui possono essere attribuiti alcuni tratti tipici del tiranno o del despo-ta) Sulla laquopersonalizzazione del potereraquo come elemento caratterizzante questo tipo di dittatura insiste particolarmente Sartori una personalizzazione che in virtugrave della sua qualificazione carismatica e antilegalistica rende problematica a differenza che nellrsquoassolutismo monarchico la successione Nella dittatura esplode la contraddizione tra principio assolutistico e principio repubblicano laquoUn assolutismo repubblicano non puograve mdashin quanto assolutismomdash ldquoeleggererdquo il nuovo dittatore ma non lo puograve nemmeno ldquoereditarerdquo in ragione del principio repubblicanoraquo 55

A portare allrsquoestremo la personalizzazione della dittatura sovrana saranno perograve le dittature totalitarie di destra come giagrave egrave evidente in quellrsquoesperimento di laquototalitarismo imperfettoraquo (de Felice) o laquototalitarismo interrottoraquo (Linz) che egrave il fascismo italiano ma soprattutto come trova realizzazione nel Fuumlhrertum nazionalsocialista In questi casi la dittatura depone la maschera del mandato commissario per mostrare il volto di un regime tirannico potenziato dallrsquoorga-nizzazione totalitaria nella sua ferocia Il dittatore avoca a seacute il diritto non giagrave di sospendere ma di svuotare di contenuto e di stravolgere la preesistente costitu-zione sostituendo ad essa un apparato di organi esecutivi sottomessi alla volontagrave discrezionale del dittatore sovrano

5 I poteri drsquoemergenza tra democrazia e dittatura

A partire dalla riflessione sulle esperienze costituzionali di Weimar (dove non tardograve a porsi il problema dellrsquoapplicazione dellrsquoart 48 della Weimarer Reichsverfassung generando un ampio dibattito teorico) il tema della dittatura commissaria si egrave riproposto in relazione alla legislazione drsquoemergenza dettata dalle guerre mondiali e dalle crisi rivoluzionarie che interessarono molte societagrave europee 56 Il dibattito avrebbe raggiunto un picco nellrsquoopinione pubblica ameri-cana degli anni Trenta e Quaranta allarmata dalla sequela di tracolli democratici del vecchio continente Riprendendo un articolo di Walter Lippmann del 1933 nel suo Democracy and Dictatorship Salvemini argomentava che laquouna democrazia che liberamente affida i poteri straordinari allrsquoesecutivo ma mantiene lrsquoautoritagrave di revocarli se lo vuole egrave ancora una democraziaraquo 57

54 Bobbio 1985 15755 Sartori 1987 7656 Romano 1941 115-11657 Salvemini 2007 25 laquomolti nei paesi democratici chiedono che nellrsquoattuale fase di emergenza

vengano concentrati nellrsquoesecutivo poteri piugrave ampi E chiamano ldquodittaturardquo questa maggiore concen-trazione di poteri Essi non pensano di rinunciare ai loro diritti individuali alle loro libertagrave politiche o di abolire le istituzioni rappresentative Chiedono soltanto che il potere legislativo non rallenti lrsquoinizia-tiva del governo in una fase di emergenzaraquo

132 pIER pAOLO pORTINARO

Il precipitato di questi dibattiti avrebbe prodotto un decennio piugrave tardi lrsquoim-portante monografia di un allievo di Carl joachim Friedrich (che egrave stato anche il mentore americano di Sartori) Rossiter Constitutional Dictatorship Crisis Government in the Modern Democracies che dopo aver dato conto della legisla-zione drsquoemergenza in quattro paesi (Germania Francia Gran Bretagna e Stati Uniti) propone un vero e proprio manuale della dittatura costituzionale per-cheacute di dittatura costituzionale si possa parlare egrave necessario secondo Rossiter che ci si attenga alle seguenti linee direttive 1) nessun assetto dittatoriale puograve essere instaurato se non egrave indispensabile alla difesa dello Stato e dellrsquoordine co-stituzionale 2) la decisione drsquoinstaurarlo non puograve essere affidata a chi eserciteragrave la dittatura 3) nessun governo puograve darvi avvio senza prevedere i termini della cessazione 4) lrsquoesercizio dei poteri emergenziali deve avvenire nel rispetto delle regole costituzionali 5) nessuna istituzione o procedura puograve essere attivata se non egrave assolutamente necessaria al superamento di una determinata crisi 6) le mi-sure adottate non possono mai essere permanenti 7) la dittatura deve essere rap-presentativa di tutta la cittadinanza 8) i detentori di questi poteri drsquoemergenza sono responsabili per ogni loro azione e decisione 9) anche la decisione di porre termine alla dittatura non deve essere rimessa al dittatore 10) nessuna dittatura costituzionale puograve essere prolungata oltre la soluzione della crisi 11) la fine del-la dittatura deve comportare il ritorno il piugrave possibile completo alle condizioni politiche preesistenti alla crisi 58 prescindendo dalla ridondanza dellrsquoelenco egrave evidente come criteri siffatti implichino una dimensione di discrezionalitagrave in-compatibile con i principi del costituzionalismo

Il richiamo alla magistratura romana non puograve qui che risultare fuorviante Tale magistratura infatti puograve definirsi dittatura costituzionale solo nellrsquoaccezio-ne antichistica (e in contesto moderno hegeliana) di Verfassung non in accordo ai principi del costituzionalismo moderno La dizione ha osservato ancora Sar-tori laquoautorizza molti equivociraquo dal momento che appare scorretta lrsquoequipara-zione di laquostato di necessitagraveraquo o laquostato drsquoassedioraquo alla dittatura costituzionale in quanto laquoin questi casi non si crea un organo straordinario ma si conferiscono attribuzioni straordinarie agli organi statali normaliraquo piugrave appropriato appare il ricorso ad una diversa terminologia e parlare di laquogoverno di emergenzaraquo o di laquogoverno di crisiraquo che per altro egrave il concetto adottato anche nel sottotitolo del lavoro di Rossiter 59 In ogni caso alla proclamazione dello stato drsquoassedio non si accompagna lrsquoevocazione del potere costituente

Nel dibattito piugrave recente sotto lrsquourto della legislazione emergenziale prodot-ta dal terrorismo internazionale il richiamo alla dittatura romana egrave tornato a svi-lupparsi nellrsquoalveo della tradizione neo-repubblicana di dittatura commissaria si egrave tornati a ragionare soprattutto quando dopo lrsquo11 settembre si egrave riaperto in Occidente un intenso dibattito sulla emergency constitution (con Bruce Acker-mann Bernard manin e molti altri) 60 In questo dibattito ha fatto ripetutamente

58 Rossiter 1948 298-31659 Sartori 1987 66-6760 Sul dibattito che si egrave sviluppato a ridosso dellrsquo11 settembre 2001 (Ackermann 2006 Bonetti

2006 manin 2008 Kalyvas 2008) richiama lrsquoattenzione con ampia documentazione bibliografica Geuna 2017 81 ss Utile anche su questo punto la rilettura che nel suo lavoro Schmitt dedica alla

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 133

la sua comparsa lrsquoargomento machiavelliano secondo cui alle situazioni di emer-genza non si deve rispondere almeno in un contesto repubblicano (oggi in una democrazia costituzionale) laquoper vie istraordinarieraquo I critici di questa posizione per parte loro non hanno mancato di denunciare come un ossimoro lrsquoespres-sione dittatura costituzionale ricorrendo allrsquoopposto argomento della laquochina pericolosaraquo che dalla dittatura commissaria (quasi) inevitabilmente conduce alla dittatura sovrana 61

Giagrave Sartori ancora una volta faceva osservare davanti al ricorrente richia-mo alla dittatura romana che laquouna omonimia non egrave una omologia e che il caso del dittatore romano nulla puograve provare ad effetto della provvisorietagrave dello Sta-to-dittatura modernoraquo Anche sul piano giuridico egli argomentava contro la tesi rassicurante della provvisorietagrave della dittatura che laquouna dittatura costituita mantiene una competenza costituenteraquo traendone la condivisibile conclusione che laquola distinzione tra potere costituente e potere costituito non si applica alle dittatureraquo 62 Qui si ritorna al nucleo della concezione classica della sovranitagrave Il potere pienamente sovrano egrave un potere perennemente costituente e tale ha ne-cessariamente da essere una dittatura che si voglia sovrana e rivoluzionaria (come a pieno titolo sono le dittature totalitarie)

Su un opposto fronte a partire dalle ardite speculazioni di Agamben sullrsquoi-stituto del iustitium che per il tramite dello stato drsquoeccezione viene a collegarsi alla problematica della dittatura in tempi recenti la biopolitica si egrave mossa alla conquista anche del diritto romano 63 Lrsquooperazione compiuta da Agamben vuole porsi in controtendenza rispetto alle da lui aborrite teorie politiche vetero-costi-tuzionalistiche egrave al iustitium e non alla dictatura che occorre rifarsi se si vuole comprendere la radicalitagrave dello stato drsquoeccezione biopolitico Cosigrave muovendosi in un alveo foucaultiano il teorico di Homo sacer contesta che si possano quali-ficare come dittatori sia Hitler sia mussolini laquoIl termine ldquodittaturardquo egrave del tutto inadatto a dar ragione dal punto di vista giuridico di tali regimi cosigrave come del

Martial Law (Schmitt 1975 181 ss) ma egrave bene anche ricordare quanto egli rilevava relativamente alle laquocontraddizioni esistenti nella costituzione di Weimarraquo che non dovevano laquomeravigliare per-cheacute hanno la loro radice in una combinazione di dittatura sovrana e dittatura commissaria e sono perciograve perfettamente coerenti con uno sviluppo storico nel quale questa confusione egrave tuttrsquoaltro che risoltaraquo

61 Rossiter 1948 Relativamente a questa stagione del dibattito Agamben 2003 16 si riferisce oltre a Rossiter anche ad altri contributi sul tema (di Herbert Tingsten Frederick m Watkins Carl j Friedrich) i quali tutti mostrerebbero come ormai nellrsquoetagrave della dominazione biopolitica lo stato drsquoeccezione laquonon soltanto si presenta sempre piugrave come una tecnica di governo e non come una mi-sura eccezionale ma lascia anche apparire alla luce la sua natura di paradigma costitutivo dellrsquoordine giuridicoraquo

62 Sartori 1987 82-8363 Il giudizio di Agamben su Schmitt egrave drastico ma anche discutibile laquoLrsquoaver confuso stato e

dittatura egrave il limite che ha impedito tanto a Schmitt nel 1921 che a Rossiter e Friedrich dopo la seconda guerra mondiale di venire a capo delle aporie dello stato drsquoeccezioneraquo (Agamben 2003 62-63) per una critica delle azzardate interpretazioni romanistiche di Agamben cfr Garofalo 2009 e Stolfi 2010 Esempio di supina adesione alle tesi di Agamben egrave invece il ponderoso libro di martelli 2008 un libro fra lrsquoaltro funestato fin dalle prime pagine da una copiosa messe di refusi e infortuni come quando delle Res Gestae Divi Augusti si dice laquoquel monumento che il grande monumsen (sic) aveva esaltato non solo come storico ma soprattutto in quanto sommo studioso dello (sic) Roemische Stadt Rechtraquo (martelli 2008 13)

134 pIER pAOLO pORTINARO

resto lrsquoopposizione secca democraziadittatura egrave fuorviante per unrsquoanalisi dei pa-radigmi governamentali oggi dominantiraquo 64

6 Dittature costituzionali o democrazie incostituzionali

Se a prevedere rimedi contro situazioni emergenziali la dottrina costituzio-nale ha elaborato strumentazioni piugrave adeguate della dittatura commissaria o di quella che si vorrebbe qualificare come dittatura costituzionale parimenti le de-mocrazie costituzionali hanno escogitato procedimenti de iure per attuare nuovi ordinamenti costituzionali senza risvegliare per questo il drago della dittatura sovrana A tale proposito va piuttosto rilevato che lrsquoevocare medicine forti (quali lrsquoappello al potere costituente) non giova alla salute delle democrazie Il compito di una responsabile ingegneria costituzionale e di una prudente arte di governo dovrebbe consistere piuttosto nella ricerca di quelle equilibrate soluzioni che consentono unrsquoaccelerazione delle innovazioni e maggiore efficacia dellrsquoazione di governo Forse egrave proprio lrsquoinerzia sul piano del riformismo costituzionale (cosigrave spesso stigmatizzata da Sartori) a favorire lo scivolamento verso la democrazia plebiscitaria che nella storia ha giocato spesso il ruolo di battistrada della ditta-tura (non costituzionale)

Nel saggio che ci ha guidato nella trattazione Sartori esordiva abbiamo det-to lamentando lrsquoassenza di una teoria generale della dittatura Grazie anche alle sollecitazioni del suo contributo si puograve forse dire oggi che quella lacuna egrave stata almeno parzialmente colmata soprattutto rivisitando una letteratura anteceden-te Quello che invece sembra essere oggi un territorio malamente esplorato egrave quello dei regimi ibridi che si situa nella zona grigia tra democrazia e dittatura dove tendenze alla personalizzazione e alla patrimonializzazione della politica inducono unrsquoinsidiosa mutazioneregressione delle democrazie costituzionali in democrazie plebiscitarie che a loro volta diventano lrsquoanticamera di pseudode-mocrazie incostituzionali

In quel saggio la domanda conclusiva di Sartori suonava cosigrave i sistemi ditta-toriali funzionano Ad essa veniva trovata una risposta un poco (il che vuol dire non molto) rassicurante nella tesi che manifestando le dittature laquouna incapacitagrave costitutiva a sottomettersi a norme attese a disciplinare la successione al potereraquo esse sembrano predestinate a laquoessere provvisorieraquo 65 Una risposta appunto non

64 Agamben 2003 6365 Sartori 1987 75 e 81 laquoper questo rispetto le dittature si possono dunque definire sistemi a

durata discontinua o intermittente nei quali nessun prestabilito principio di successione viene ritenu-to vincolante dai successori e nei quali correlativamente non esiste nessuna garanzia di continuitagrave e per essa nessuna certezzaraquo da questa definizione discende la differenza tra dittatura e monarchia assoluta che egrave come aveva ben capito Hobbes la forma perfetta della monarchia mentre la dittatura egrave laquouna malattia delle repubblicheraquo laquoLrsquoelemento differenziante egrave che lrsquoassolutismo monarchico ha una continuitagrave che viene meno nellrsquoassolutismo repubblicano E la malattia sta in questo che mentre lrsquoasso-lutismo egrave una formula coerente un assolutismo repubblicano egrave viziato da una contraddizione interna La contraddizione tra principio repubblicano (lo Stato come ldquocosa pubblicardquo) e principio assolutistico (lo Stato come ldquodominio privatordquo) esplode appunto al momento della morte fisica del dittatoreraquo (Sartori 1987 75-76)

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 135

molto rassicurante percheacute alla fine dopo aver smontato uno ad uno gli argo-menti volti a sdrammatizzare la minaccia insita in questa forma di regime era costretto a richiamare la differenza tra discontinuitagrave e transitorietagrave laquoposto che un sistema dittatoriale egrave segnato mdashse e quando duramdash da intermittenze queste intermittenze non sono necessariamente scadenzeraquo 66 Non sempre la crisi di suc-cessione egrave destinata nelle dittature a sfociare in una crisi di regime Lrsquoesperienza dei regimi comunisti in cui la componente della dittatura collettiva fungeva da sostrato alla dittatura personale ha mostrato come essi fossero in grado di af-frontare e superare le crisi di successione

A fronte di scenari cambiati per noi la domanda diventa perograve ancor piugrave insi-diosa Anche ammessa la transitorietagrave delle dittature che per altro nella maggior parte dei casi presuppone un crollo repentino causato o da sconfitta militare o da bancarotta economica possiamo escludere che prassi dittatoriali si insinuino sotto le forme democratiche svuotandole di contenuto In altri termini e se funzionassero i sistemi ibridi In dose omeopatica camuffata da regime demo-cratico-plebiscitario la dittatura diventerebbe piugrave tollerabile e potrebbe quindi aspirare a maggiore durata magari introducendo parvenze di ricambio o forme apparenti di collegialitagrave Vi egrave ragione di ritenere che i decenni a venire offriranno abbondante materiale empirico per mettere alla prova su questo terreno il nostro strumentario teorico

Bibliografia

Ackermann B (2006) Before the Next Attack Preserving Civil Liberties in an Age of Terrorism New Haven yale University press

Agamben G (2003) Stato di eccezione Homo sacer II I Torino Bollati BoringhieriArendt H (1999) Le origini del totalitarismo Torino Edizioni di ComunitagraveBobbio N (1955) Democrazia e dittatura in Politica e cultura Torino Einaudimdash (1985) Democrazia e dittatura in Id Stato governo societagrave Per una teoria generale

della politica Torino Einaudi 126-157Bonetti p (2006) Terrorismo emergenza e costituzioni democratiche Bologna Il mulinoCavaggioni F (2017) Tito Livio e gli esordi della dittatura in Garofalo (2017) 1-40Cobban A (1939) Dictatorship Its History and Theory London Capedorso G (1955) La dittatura borghese da Napoleone a Hitler in Dittatura classe politica

e classe dirigente Torino Einaudi 51-120duverger m (1961) La dittatura milano Edizioni di Comunitagravemdash (ed) (1982) Dictatures et leacutegitimiteacute paris pUFFerrero G (1924) Le dittature in Italia Depretis - Crispi - Giolitti - Mussolini milano

CorbaccioFriedrich C j (1937) Constitutional Government and Politics Nature and Development

New york HarperFriedrich C j Brzezinski z K (1965) Totalitarian Dictatorship and Autocracy Cam-

bridge Harvard University pressGabba E (1983) Dionigi e la dittatura a Roma in Id (ed) Tria corda Scritti in onore di

A Momigliano Como

66 Sartori 1987 84

136 pIER pAOLO pORTINARO

Garofalo L (2009) Biopolitica e diritto romano Napoli jovenemdash (ed) (2017) La dittatura romana Napoli joveneGeuna m (2015) Machiavelli e il problema delle congiure laquoRivista Storica Italianaraquo 127

355-410mdash (2017) Machiavelli e il problema della dittatura in Cabrini A m (ed) lsquoRagionare

dello Statorsquo Sudi su Machiavelli milano Ledi 81-132Golden G K (2013) Crisis Management During the Roman Republic The Role of

Political Institutions in Emergencies Cambridge University pressHartfield m E (1982) The Roman Dictatorship Its Character and Its Evolution Berke-

ley University of CaliforniaIrmscher j (1983) La dittatura Tentativo di una storia concettuale in meloni G (ed)

Dittatura degli antichi e dittatura dei moderni Roma Editori RiunitiKalyvas A (2008) Democracy and the Politics of the Extraordinary Max Weber Carl

Schmitt and Hannah Arendt Cambridge University pressLazar N C (2009) States of Emergency in Liberal Democracies Cambridge University

pressLinz j (2000) Totalitarian and Authoritarian Regimes Boulder (Col) Lynne RiennerLuttwak E N (1999) La dittatura del capitalismo Dove ci porteranno il liberalismo

selvaggio e gli eccessi della globalizzazione milano mondadorimachiavelli N (2000) Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio (1517) Torino Einaudimanin B (2008) The Emergency Paradigm and the New Terrorism in Baume S Fon-

tana B (eds) Les usages de la separation des pouvoirs paris Houdiard 136-171martelli F (2008) Estetica del colpo di Stato Teologia e politica nella Francia di Richelieu

milano mimesisNeumann F (1973) Note sulla teoria della dittatura in Id Stato democratico e Stato

autoritario Bologna Il mulinoNolte E (1972) Diktatur in Geschichtliche Grundbegriffe Stuttgart Klett-Cotta 900-924Nussbaum m (2012) Creare capacitagrave liberarsi dalla dittatura del Pil Bologna Il mulinoOnida p p (2017) Dittature e ruolo del popolo nel sistema costituzionale romano in Ga-

rofalo (2017) 157-182pasquino p (2013) Between Machiavelli and Carl Schmitt Remarks on Rousseaursquos

Dictatorship in laquoStoria del pensiero politicoraquo 2 145-154pedullagrave G (2007) Una ldquotirannide elettivardquo Ovvero ciograve che gli umanisti e Machiavelli

possono insegnarci sulla dittatura e sullo ldquostato di eccezionerdquo in Benigno F Scucci-marra L (eds) Il governo dellrsquoemergenza Poteri straordinari e di guerra in Europa tra xvi e xx secolo Roma Viella 35-73

mdash (2011) Machiavelli in tumulto Conquista cittadinanza e conflitto nei laquoDiscorsi sopra la prima deca di Tito Livioraquo Roma Bulzoni

pelloso C (2017) Il lsquodictatorrsquo negli assetti magistratuali italici in Garofalo 427-516procchi F (2017) Dittatura e lsquoprovocatio ad populumrsquo in Garofalo 183-230pulitanograve F (2017) Le funzioni del dittatore riflessioni sulla prima pentade di Tito Livio

in Garofalo 41-67puntscher Riekmann S (1996) Die kommissarische Neuordnung Europas Das Dispositiv

der Integration Wien SpringerRomano S (1941) Corso di Diritto Costituzionale padova CedamRossiter C L (1948) Constitutional Dictatorship Crisis Government in the Modern

Democracies princeton University pressRousseau j j (2008) Contratto sociale (1762) tr it Roma-Bari LaterzaSaint-Bonnet F (2001) Lrsquoeacutetat drsquoexception paris pUFSalvatorelli L (1944) Leggenda e realtagrave di Napoleone Roma de SilvaSalvemini G (2007) Democrazia e dittatura in Sulla democrazia a cura di S Bucchi

Torino Bollati Boringhieri 23-52

dITTATURA IL pOTERE NELLO STATO drsquoECCEzIONE 137

Sartori G (1987) Dittatura in Id Elementi di teoria politica Bologna Il mulino 51-85Schale F Thuumlmmler E (eds) (2015) Den totalitaumlren Staat denken Baden-Baden No-

mosSchmitt C (1975) La dittatura Dalle origini dellrsquoidea moderna di sovranitagrave alla lotta di

classe proletaria Bari LaterzaSpinoza B (1990) Trattato politico (167576) tr it Roma Edizioni del GalloStolfi E (2010) Il diritto la genealogia la storia Itinerari Bologna Il mulinoVoigt R (Ed) (2013) Ausnahmezustand Carl Schmitts Lehre von der kommissarischen

Diktatur Baden-Baden Nomoszagrebelsky G (2014) Contro la dittatura del presente Percheacute egrave necessario un discorso sui

fini Roma-Bari Laterzazellini p (2018) Dittatura del calcolo milano Adelphi

Bonapartismo oggi

Massimo Luciani

Abstract

Bonapartism Today

Is laquoBonapartismraquo still an actual category of political thought Despite its strict relationship with a particular phase of the European history (marked by Napoleon I and Napoleon III) it seems able to give us even today an interesting interpretive perspective of the political tendencies of the new millennium

As a species of the genus laquoCaesarismraquo it occurs only in the presence of some spe-cial psychological social and political conditions In this case plebiscitary strategies for the conquest of consensus are put in place trying to create a direct relationship between the people and a laquoleaderraquo Nevertheless laquoCaesarismraquo and laquoBonapartismraquo cannot be identified on the basis of formal legal characteristics it is only by their substantial connotations that they can be recognized

But the main question that we actually have to face is that of Oswald Spenglerrsquos prophecy of the imminent advent of Bonapartism in the age of the decline of the West Some signs seem to suggest that Spengler was right but the destiny of our political world is still open

Keywords Caesarism Bonapartism plebiscite populism Government

1 La categoria politica del bonapartismo

Egrave laquobonapartismoraquo una categoria politica usurata Egrave laquobonapartismoraquo lrsquoeti-chetta di una vicenda temporalmente delimitata e ormai esauritasi Se cosigrave fosse la categoria del bonapartismo sarebbe oggi inservibile e non avrebbe alcuna uti-litagrave per lrsquointerpretazione e la classificazione dei fenomeni politici contemporanei dobbiamo perograve chiederci se le cose stiano davvero in questo modo e se del caso in che misura

La risposta agli interrogativi drsquoapertura sarebbe molto semplice se il bona-partismo si identificasse semplicemente con quel movimento politico che ha mi-rato alla restaurazione dellrsquoimpero in Francia prima negli anni che seguirono la caduta di Napoleone I poi negli anni successivi a quella di Napoleone III In questa prospettiva egrave evidente quegli interrogativi non avrebbero nemmeno ragion drsquoessere percheacute ne sarebbe scontata la risposta Una simile lettura che del resto si puograve trovare in qualche dizionario sarebbe perograve controfattuale nel senso che nella discussione pubblica e nella riflessione scientifica il riferimento

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 139-168

Universitagrave di Roma laquoLa Sapienzaraquo massimolucianiuniroma1it

140 mASSImO LUCIANI

al bonapartismo trascende quei limiti storici alludendo a un laquotiporaquo di regime o di azione politica

La risposta sarebbe molto semplice anche se ci si muovesse entro i confini di una filosofia ciclica della storia cioegrave lungo la direttrice che (per citare solo alcuni loci) movendo da pitagora 1 passa per polibio poi per Vico e giunge sino a Spengler (sul quale si dovragrave necessariamente tornare piugrave avanti) Cosigrave il bonapartismo avrebbe il suo (anomalo) posto nellrsquoinesausto passaggio polibiano da una forma di governo allrsquoaltra 2 solo ostacolato ma non impedito dalla for-za catecontica che puograve esercitare una forma di governo perfetta paragonabile a quella romana 3 Troverebbe ospitalitagrave in uno dei passaggi vichiani tra le varie ere della storia umana Ricomparirebbe cavalcando laquolrsquoonda cosmica in perenne cir-colazioneraquo 4 nel momento della spengleriana fine della Zivilisation preludio alla nascita di una nuova Kultur 5 Chiunque seguisse una simile filosofia della sto-ria troverebbe i nostri quesiti assai semplici o forse addirittura insensati percheacute il pendolo delle vicende umane gli apparirebbe fatalmente destinato a ripetere allrsquoinfinito i medesimi passaggi

Anche senza aderire a ricostruzioni di questo impegno perograve la conclusione potrebbe non essere pregiudizialmente scettica Se infatti parliamo di un laquotiporaquo di azione politica (traducibile in regime se coronata da successo) esso come tutti i laquotipiraquo puograve ripresentarsi in corrispondenza di molteplici tornanti della storia inevitabilmente mutando pelle e contenuti specifici ma mantenendo in-tatte le sue caratteristiche essenziali (che lo rendono appunto laquotiporaquo) prima di stabilire se la contemporaneitagrave o suoi pezzi o profili possano essere interpretati nella chiave della categoria del bonapartismo dunque si deve stabilire quali ne siano i tratti caratterizzanti quale sia potremmo dire la sua laquoessenzaraquo Egrave quanto faremo subito appresso preliminarmente perograve egrave necessaria una precisazione lessicale e mdashdunquemdash concettuale

drsquoora innanzi il laquobonapartismoraquo saragrave inteso come una forma di tarda ma-nifestazione storica del laquocesarismoraquo Lrsquoobiezione opposta da marx che parlava di una laquosuperficiale analogia storicaraquo tra i due fenomeni egrave molto seria ma puograve essere superata per marx il laquofatto essenzialeraquo era la radicale diversitagrave del con-testo economico-sociale del mondo antico e del mondo moderno Nel primo laquola lotta di classe si svolgeva soltanto allrsquointerno di una minoranza privilegiataraquo composta di liberi cittadini e nutrita dalla grande massa produttiva degli schiavi

1 Cfr i frammenti di testimonianze nn 1 8 e soprattutto 8a (laquociograve che una volta egrave esistito ritorna [] nulla egrave nuovo in senso assolutoraquo) in diels Kranz 2006 227 La concezione pitagorica dellrsquoan-damento storico (cosmico) transita nella modernitagrave (attraverso gli stoici laquoA intervalli determinati di tempo periodicamente dio risolve in seacute lrsquointera realtagrave dellrsquouniverso e di nuovo la genera da se stessoraquo diogene Laerzio 2006 855) soprattutto grazie alla sua recezione romana Sul punto cfr Carcopino 2001 32 sg

2 La dottrina dellrsquoanakuacuteklosis la troviamo in Storie L VI II 9 10 (in platone con la variante lessicale di laquoanakuacuteklesisraquo Politico 269e)

3 Sebbene Roma (repubblicana) sia il paradigma la forza della sua forma di governo appare anche in polibio piugrave come un ostacolo ritardante della fatale dissoluzione che attende ogni ordine politico che come un approdo sicuro e definitivo (v Storie L VI II 9 10 cit)

4 Spengler 1970 14185 Torneremo piugrave ampiamente su questa tematica al par 4

BONApARTISmO OGGI 141

Nel secondo la lotta di classe attraversa la comunitagrave dei cittadini e contrappone il proletariato alla borghesia e alle classi sue subalterne 6 Ebbene se lrsquoosserva-zione concernente la diversitagrave dei contesti egrave ineccepibile (per quanto sconti un qualche eccesso di enfasi sul laquoprivilegioraquo delle classi popolari in Roma antica) quel che perograve ne emerge egrave lrsquoimpossibilitagrave di confondere il percorso storico di Cesare e di (Luigi) Napoleone non lrsquoimpossibilitagrave di distillare da quei percorsi una categoria politica generale che cogliendone i tratti comuni valga da tipo di riferimento utilizzabile anche per la lettura drsquoaltre esperienze storiche Questa categoria invece esiste e si chiama cesarismo genere del quale il bonapartismo egrave specie 7 Cosigrave il cesarismo di Cesare si lega a un momento ben preciso delle lotte sociali in Roma e il bonapartismo di Napoleone III laquoin quanto fenomeno stori-coraquo concerne una forma politica ben precisa cioegrave laquolo Stato di una formazione sociale a dominazione giagrave consolidata del mpC [modo di produzione capitali-stico]raquo 8 ma cesarismo e bonapartismo in quanto categorie politiche vanno oltre quelle limitazioni temporali 9

Se eleviamo il cesarismo e il bonapartismo appunto a categorie politiche de-notative ed esplicative di plurime esperienze storiche evidentemente li sgancia-mo dalle contingenze fattuali dalle quali hanno tratto il nome Questo processo di estraniazione tuttavia non puograve essere completo percheacute il nomen allude pur sempre a concrete figure del passato alle quali egrave logicamente indispensabile fare riferimento in quanto categorie politiche cesarismo e bonapartismo sono stati elaborati distillando e isolando alcuni tratti della personalitagrave e dellrsquoazione poli-tica di Giulio Cesare e dei due Bonaparte sebbene nel momento stesso in cui venivano isolati e distillati quei tratti si scindessero dal loro contesto storico per elevarsi a componenti di un laquotiporaquo di un laquoparadigmaraquo

Egrave proprio in quanto laquotipiraquo chrsquoessi possono legittimamente essere utilizzati nellrsquoermeneutica dei regimi politici siccheacute neacute il cesarismo egrave cosa del solo Caio Giulio Cesare neacute egrave laquopiugrave opportunoraquo riservare lrsquouso del termine bonapartismo alla vicenda dei due Bonaparte 10 Il piano dellrsquoesame storico costituisce lrsquoimpre-scindibile base di partenza della teoria politico-costituzionale (come potrebbe mai darsene una che fosse indipendente dalla storia) ma questa per quanto ne muova lo trascende La questione semmai egrave quella dellrsquoidentificazione dei tratti costitutivi delle due categorie del genere cioegrave e della sua specie per arrivarci occorre quellrsquoopera di isolamento e distillazione della quale ho appena parlato In essa crsquoegrave palesemente un grumo drsquoarbitrarietagrave essenzialmente legato alla sensi-bilitagrave storica di ciascuno e al grado di dettaglio che srsquointende raggiungere siccheacute lrsquoelenco che seguiragrave potragrave sembrare troppo lungo ad alcuni 11 e troppo corto ad

6 marx 1974 2077 Nel senso che cesarismo e bonapartismo sarebbero addirittura la medesima cosa e che anzi

laquoil merito del vincitore di marengo egrave di aver sostituito il suo nome a quello del vincitore di Alesiaraquo Tulard 1980 412

8 poulantzas 1971 3319 Ha scritto ineccepibilmente Carcopino 1981 149 Cesare laquoinventograve il cesarismo che appartiene

a tutti i tempi ma il cesarismo di Cesare appartiene soltanto alla sua epocaraquo10 Guarnieri 1976 15011 Chi seguisse Weber potrebbe anche accontentarsi del carattere carismatico del potere esercitato

e dellrsquouso del plebiscito in funzione legittimante

142 mASSImO LUCIANI

altri 12 Credo perograve che a quellrsquoelenco nulla possa essere tolto senza semplifica-re eccessivamente e nulla possa essere aggiunto senza inutilmente complicare il quadro

2 I tratti costitutivi del cesarismo e le peculiaritagrave del bonapartismo

menziono fra i tratti tipici del bonapartismo otto caratteristiche che mi sem-brano fondamentali Esse non sono concettualmente omogenee Le prime sei sono comuni alla specie (al bonapartismo) e al genere (al cesarismo) Le altre due sono proprie della sola specie Le prime quattro poi riguardano i presupposti materiali psicologici e teleologici (intendo contesto personalitagrave fini) la quinta e la sesta i mezzi la settima e lrsquoottava i risultati

i) Il contesto drsquoeccezione Condizioni soddisfacenti di funzionamento dei si-stemi politici non costituiscono un presupposto favorevole alle avventure cesari-ste Un corretto rapporto fra Stato e societagrave civile un sufficiente consenso per le istituzioni una temperatura media dello scontro sociale non chiamano lrsquoavvento dellrsquolaquouomo del destinoraquo (o di chi si crede tale) Egrave la difettositagrave del regime 13 sono le condizioni di crisi le condizioni straordinarie che aprono questa prospettiva suggerendo che allrsquoeccezionalitagrave del momento corrisponda lrsquoeccezionalitagrave della persona chiamata ad affrontarlo 14 Qui perograve il terreno si fa assai scivoloso

Raramente chi vive il proprio presente avverte la sua piana ordinarietagrave ra-ramente non lo percepisce come una condizione di crisi percheacute il tempo del-la κρiacuteσις della scelta della decisione della separazione tra una fase e lrsquoaltra egrave sempre Lrsquoeccezionalitagrave dunque sembra essere una condizione frequente se non perpetua Con la conseguenza che paradossalmente possiamo dire che il contesto era cosigrave eccezionale da sollecitare il cesarismo una volta che lrsquoazzardo cesaristico srsquoegrave compiuto il che rende questa caratteristica la meno affidabile e la meno utile di tutte quelle che compaiono in questo elenco 15

ii) La filotimia e la megalopsichia Il ritratto di Cesare disegnato da plutarco in parallelo con quello di Alessandro mette costantemente lrsquoaccento su questi due aspetti psicologici Cesare aspira agli onori (egrave filotimico) 16 ma ciograve non ba-sta percheacute egli sia Cesare molti aspirano agli onori molti aspirano alla vitto-ria 17 ma come Aristotele ha dimostrato lrsquouomo timocratico egrave anche miserevole percheacute desiderando lrsquoapprezzamento di altri implicitamente pone se stesso sul

12 Un elenco (non di molto) piugrave lungo (e comunque largamente sovrapponibile a quello che se-gue) ad esempio egrave in Volpi 1979 39 sg

13 Nella modernitagrave ad esempio il cesarismo egrave stato sorretto da un appoggio popolare imputabile a laquoun sentiment de mal-repreacutesentationraquo Rosanvallon 2015 315

14 Lrsquoosservazione egrave comune V ad es Volpi 1979 915 Il punto invece egrave assai valorizzato da panebianco 1991 4 il quale definisce il cesarismo come

laquoun regime politico di transizione che sorge in risposta alla decadenza di istituzioni politiche preesi-stenti ed egrave fondato su un rapporto diretto [] fra un leader e gli appartenenti alla comunitagrave politica veicolato da tecniche plebiscitarie di organizzazione del consensoraquo

16 Vite parallele-Cesare 11 3 17 1 217 Lrsquouomo filoacutenikon egrave in platone anche uomo filoacutetimon (Repubblica 581b) ma egrave interessante

notare che (Repubblica 581a) lrsquouomo filoacutenikon egrave lo stesso che ama esercitare potere (krategravein)

BONApARTISmO OGGI 143

gradino inferiore di chi per poter esserne apprezzato devrsquoesserne giudicato 18 Egli puograve farsi Cesare allora puograve farsi Napoleone solo a condizione che pensi in grande (che sia megalopsichico) o faccia in grande (che sia megaloergheacutes) 19 avendo in mente e perseguendo grandi destini per seacute certo ma anche per la propria comunitagrave politica

pensare in grande ovviamente non significa per ciograve solo essere grande I feroci ritratti di Luigi Napoleone che ci sono stati lasciati da Tocqueville (laquoson intelligence eacutetait incoheacuterente confuse remplie de grandes penseacutees mal appareil-leacuteesraquo) 20 da Hugo (laquoUn visage blecircme dont les lampes agrave abat-jour faisaient saillir les angles osseux et amaigris un nez gros et long des moustaches une megraveche friseacutee sur un front eacutetroit lrsquooeil petit et sans clarteacute lrsquoattitude timide et inquiegravete nulle res-semblance avec lrsquoempereurraquo) 21 e da marx (laquoun avventuriero qualsiasi venuto dal di fuori levato sugli scudi da una soldatesca ubriaca che egli ha comprato con acquavite e salsicce e a cui deve continuamente gettare altra salsicciaraquo) 22 stanno ligrave a testimoniarlo ed egrave dunque bene non scambiare i grandi pensieri con gli animi grandi con le grandi intelligenze ma Luigi Napoleone laquose croyait lrsquohomme de la destineacuteeraquo 23 e tanto basta

Si sa bene che Gramsci ha ritenuto che la presenza di una grande perso-nalitagrave non sia consustanziale al cesarismo 24 ma questa posizione anzitutto si scontra con una tradizione di pensiero piugrave che millenaria giagrave Solone parlando della tirannide di pisistrato collegava la distruzione della comunitagrave politica alla grandezza (reale o pretesa aggiungo io) di alcuni dei suoi uomini (laquoἀνδρῶν δrsquo ἐκ μεγάλων πόλις ὄλλυταιraquo) 25 e sebbene mdashcome vedremo piugrave avantimdash ce-sarismo e tirannide non possano confondersi essi hanno comunque importanti punti in comune In secondo luogo costruendo addirittura i governi di coali-zione come forme iniziali di cesarismo 26 finisce per sfumare il concetto sino a renderlo sostanzialmente inutilizzabile facendolo coincidere con ogni forma di dominio politico esercitato senza troppi scrupoli Il potere cesaristico presuppo-

18 Etica Nicomachea I 5 25 sg19 Questo (nella forma verbale megalourgheacuteo) egrave il termine che in coppia con filoacutetimos plutarco

utilizza in Vite parallele-Cesare 58 4 Il collegamento tra filotimia e megalopsichia egrave esplicito soprat-tutto in una pagina dedicata ad Alessandro Vite parallele-Alessandro 4 8 del resto lo stesso amore della fama di per seacute non egrave indegno in quanto non sia disgiunto da quello della virtugrave Alessandro non desidera le ricchezze ma ἀρετὴν καὶ δόξαν (ivi 5 5)

20 Tocqueville 1978 302 Vrsquoegrave una certa ironia nel fatto che (come ha osservato jaume 1991 739) proprio il successo parlamentare di Tocqueville il quale si oppose allrsquoinserimento in Costituzione della possibilitagrave di rieleggere il capo dello Stato sia stato allrsquoorigine del colpo di Stato del 2 dicembre 1852

21 Hugo 1910 12 La sprezzante negazione della somiglianza fisica con il grande zio si unisce in Hugo alla negazione della somiglianza politica Napoleone voleva laquoecirctre un maicirctre du monde Il lrsquoa eacuteteacute Crsquoest pour cela qursquoil a fait le 18 brumaire Celui-ci veut avoir des chevaux et des filles ecirctre appeleacute monsei-gneur et bien vivre Crsquoest pour cela qursquoil a fait le 2 deacutecembreraquo (ivi 33)

22 Lrsquooriginale tedesco ha un tono se possibile ancor piugrave sprezzante laquoEin aus der Fremde herbei-gelaufener Gluumlcksritter auf den Schild gehoben von einer trunkenen Soldateska die er durch Schnaps und Wuumlrste erkauft hat nach der er stets von neuem mit der Wurst werfen muszligraquo (marx 1960 197) La traduzione riportata nel testo egrave in marx 1974 207

23 Aron 1960 52524 Gramsci 1975 161925 diogene Laerzio 2006 I 50 (p 53)26 Gramsci 1975 1620

144 mASSImO LUCIANI

ne un leader carismatico in senso weberiano ma quel leader non puograve essere un semplice capo-partito (come egrave possibile appunto in Weber) ma devrsquoessere un capo-popolo altrimenti qualunque Stato di partiti sarebbe da qualificare come esperienza cesarista

iii) Lrsquoaspirazione a instaurare un nuovo ordine costituzionale Lrsquoaffermazio-ne del cesarista egrave possibile solo a condizione chrsquoegli contesti in radice lrsquoordine costituzionale esistente difettando questo presupposto infatti la sua funzione storica viene meno a che serve il grande uomo se non si tratta drsquoaltro che di go-vernare lrsquoesistente Cesare Napoleone I Napoleone III de Gaulle tutti hanno inteso plasmare la comunitagrave politica in forme nuove

Non sempre la novitagrave del processo egrave facile da cogliere laquoCeacutesar devait [] vou-loir conserver les formes reacutepublicaines Napoleacuteon reacutetablir celles de la monarchieraquo scriveva nel 1839 il futuro Napoleone III 27 ma commetteva un duplice (forse non innocente) errore Egrave probabile che a Cesare almeno inizialmente mancas-se lrsquointenzione di rovesciare le istituzioni repubblicane percheacute questo era fuori dellrsquoorizzonte storico degli uomini del suo tempo visto che nessuno dubitava laquodaszlig die uumlberkommene Ordnung die rechte seiraquo 28 ma della gravitagrave dellrsquoattraver-samento del Rubicone egli era pienamente cosciente e sapeva bene che dopo quellrsquoevento la forma di governo non avrebbe potuto rimanere intatta 29 Ed egrave vero che Napoleone recuperograve forme monarchico-imperiali ma esse non aveva-no nulla in comune con quelle tradizionali che non furono affatto laquoristabiliteraquo dallrsquoiniziativa politica dellrsquolaquoexeacutecuteur testamentaire de la reacutevolutionraquo 30 il quale mdashsecondo i suoi detrattorimdash aveva semplicemente laquosurmonteacute drsquoune couronne ses lauriers reacutepublicainsraquo 31

Bisogna intendersi perograve su cosa sia lrsquoinstaurazione di un nuovo ordine co-stituzionale

La sua forma di manifestazione piugrave estrema egrave quella che Carl Schmitt qua-lificava Verfassungsvernichtung cioegrave il rovesciamento dellrsquoordine costituzionale non solo attraverso il cambiamento della costituzione formale (quando si ha solo questo siamo in presenza della Verfassungsbeseitigung) 32 ma anche attraverso la disintegrazione delle forze sociali che lrsquoavevano prodotta e sorretta 33

Si dice in genere che eventi di questo tipo siano preceduti da forme di Verfassungswandlung cioegrave da fasi storiche di trasformazione caratterizzate da una laquoincongruenza tra le norme costituzionali da un lato e la realtagrave costituzionale dallrsquoaltroraquo 34 il che egrave solo parzialmente vero La realtagrave costituzionale infatti non

27 Bonaparte 1839 25 sg Si noteragrave che lrsquoautore (o lrsquoeditore) volle lrsquoinversione fra laquoLuigiraquo e laquoNa-poleoneraquo

28 meier 2015 5029 Lrsquoeversore delle forme tradizionali peraltro non saragrave lui ma Augusto percheacute le condizioni per

il decisivo passo verso il principato erano ancora assenti (meier 2015 104 sg)30 Bonaparte 1839 17 (cors nellrsquoorig)31 di queste posizioni critiche riferisce Bonaparte 1839 2832 Egrave difficile perograve che la Verfassungsbeseitigung non comporti almeno una qualche ridefinizione

dei rapporti tra le forze sociali se ciograve non accadesse infatti percheacute mai arrivare a tanto33 Schmitt 1970 9934 Hsuuml dau-Lin 1932 17

BONApARTISmO OGGI 145

egrave un quid che si contrapponga ai testi normativi ma egrave qualcosa di cui quegli stessi testi sono componenti essenziali pertanto la Verfassungswandlung la laquotrasfor-mazione costituzionaleraquo egrave meglio definibile come un fenomeno complesso nel quale in ragione di processi oggettivi piugrave che di soggettive intenzioni modifica-trici 35 i rapporti fra il dato normativo e quello fattuale si articolano secondo una progressiva prevalenza del secondo sul primo ma senza che questo giunga sino al limite estremo della completa irrilevanza Se ciograve avvenisse infatti ci troveremmo di fronte a una situazione costituzionale intollerabilmente in-decisa poicheacute gli assetti costituzionali non sono identificati dalla sola laquocostituzione materialeraquo ma anche da quella formale non registrare sul piano della forma le trasformazioni dei rapporti di forza sostanziali sarebbe il segno che il passaggio ordinamentale non si egrave ancora compiuto Il testo normativo infatti oppone sempre unrsquoimba-razzante resistenza alla propria nullificazione siccheacute costituendo unrsquoarma nelle mani di chi non vuole la trasformazione ne diviene un ostacolo che prima o poi occorre rimuovere Egrave per questo che prima o poi appunto si deve giungere al fatto rivoluzionario 36 la forma costituzionale non egrave mai mero involucro ma egrave forma formans senza e contro la quale i passaggi ordinamentali non si segnano

Sovente esso egrave preparato da una semplice rottura costituzionale cioegrave se-condo la ricostruzione proposta giagrave in periodo weimariano da jacobi da una modifica costituzionale puramente materiale che lascia invariato il testo nor-mativo (Verfassungsdurchbrechung) 37 possiamo trascurare invece la piugrave arti-colata versione di Schmitt (che peraltro da jacobi prese le mosse) secondo il quale la rottura della costituzione (Verfassungsdurchbrechung) sarebbe di due tipi mdashverfassungachtende e verfassungmiszligachtendemdash a seconda che la si compia osservando oppure violando il procedimento di revisione costituzionale 38 La ricostruzione schmittiana infatti egrave strettamente condizionata da alcuni presup-posti di diritto positivo non generalizzabili 39 siccheacute possiamo metterla da canto

La distinzione fondamentale comunque resta quella tra Verfassungsvernichtung e Verfassungsbeseitigung che segnano passaggi storici di ben diversa profondi-tagrave Senza ben intendere cosa esse siano non si afferra il senso dellrsquoaffermazione gramsciana secondo la quale un cambiamento del laquotipo di Statoraquo si sarebbe avu-to con Cesare e con Napoleone I e non con Napoleone III 40 Usando categorie

35 Giagrave jellinek distingueva fra revisione e trasformazione costituzionale Nella prima i processi sono frutto di laquoazioni volontarie e intenzionaliraquo nella seconda di fatti che laquonon necessariamente sono accompagnati dallrsquointenzione o dalla coscienza di tale cambiamentoraquo jellinek 2004 18 (cors nellrsquoorig)

36 per laquofatto rivoluzionarioraquo intendo genericamente la rottura dellrsquoordine costituito In realtagrave seb-bene vi sia chi nega la distinzione (Gueli 1960 666 sgg) si dovrebbe differenziare tra rivoluzione in senso proprio (rottura che viene dal basso) e colpo di Stato (rottura che viene dallrsquoalto)

37 jacobi 1924 10938 Schmitt 1970 10039 La prima delle ipotesi descritte nel testo infatti si puograve realizzare solo negli ordinamenti in cui

non vi sono laquoaltreraquo leggi costituzionali (come da noi) ma solo leggi di revisione costituzionale (come era previsto dallrsquoart 76 della Reichsverfassung) e piugrave ancora in quelli in cui le modifiche costituzionali sono tenute a incidere nel testo della costituzione (come egrave previsto dallrsquoart 79 par 1 del Grundgesetz) In ordinamenti come il nostro la deroga alla costituzione disposta seguendo il procedimento di revisione non egrave altro che adozione di una legge costituzionale

40 Gramsci 1975 1621 sg

146 mASSImO LUCIANI

oggi piugrave comuni potremmo dire che sia nei primi due casi che nel terzo crsquoegrave stata lrsquoinstaurazione di un nuovo ordine costituzionale ma mentre in quelli egrave stata rovesciata la costituzione materiale (il laquotipo di Statoraquo nel lessico gramsciano) nellrsquoaltro egrave stata rovesciata la sola costituzione formale laddove quella materiale (strettamente legata a quella formale per le ragioni giagrave dette) egrave stata incisa in mi-sura limitata attraverso la ridefinizione dei rapporti di forza interni a un blocco sociale lasciato intatto nella sua posizione dominante 41 Sempre di passaggi ordi-namentali dunque stiamo parlando sempre di cesarismo si tratta

due punti peraltro vanno segnalati

Il primo per quanto il cesarista miri al rovesciamento dellrsquoordine costituito la sua azione (anche per contenere il rischio di cui subito dopo parleremo) si presenta sempre come rivolta al ripristino dellrsquoordine 42 di un ordine diverso evidentemente che viene fatto coincidere ora con quello di una tradizione ri-salente (egrave il caso di Cesare) 43 ora con quello che il cesarista ritiene conforme allrsquointeresse della nazione e che non sarebbe necessario ristabilire se non fosse stato distrutto dalle forze sociali e politiche cui egli si oppone che in genere sono i partiti i sindacati comunque i soggetti del pluralismo (egrave il caso di de Gaulle che nei discorsi fondativi della sua carriera politica a Eacutepinal e a Bayeux addossograve ai partiti la responsabilitagrave di tutti i mali della Francia del secondo dopoguerra) 44 In entrambi i casi comunque egrave un diverso ordine costituzionale piugrave alto di quello costituito del quale il cesarista si dice interprete e restauratore Un ordine costituzionale inteso come assetto segnato dalla presenza di un principio ordi-nante il quale altro non egrave se non il laquoprincipio politicoraquo legittimante un concreto assetto dei rapporti sociali ed economici Che sono alla fin fine il motore stesso dellrsquoazione del cesarista

Il secondo lrsquoordine politico creato dal cesarista egrave fatalmente caduco 45 Stret-tamente legata alla persona di chi lrsquoha lanciata lrsquoesperienza cesarista finisce con la fine del suo ideatore e alla sua scomparsa si determina una cesura Egrave possibile che lrsquoassetto istituzionale chrsquoegli ha creato gli sopravviva (egrave paradigmatico il caso

41 Lo stesso Gramsci del resto invita (e proprio a proposito del colpo di Stato di Luigi Bonaparte) a non trascurare lrsquoanalisi dei rapporti interni al blocco sociale dominante Gramsci 1975 1621

42 Giagrave Cesare confidava di dominare il disordine chrsquoegli stesso aveva contribuito a generare e di instaurare grazie alla propria abilitagrave politica e militare un nuovo ordine cfr Carcopino 1981 159

43 Canfora 2005 4 sg Augusto perfezioneragrave questa strategia presentando il proprio principato come il ristabilimento della legalitagrave repubblicana ma laquoil ritorno alla legalitagrave repubblicana (che egrave il motivo dominante della propaganda augustea) rimaneva nei limiti drsquouna mera enunciazioneraquo Guizzi 1999 58

44 Cosigrave nel Discours de Bayeux (16 giugno 1946) si dice chiaro e tondo che laquola rivaliteacute des partis re-vecirct chez nous un caractegravere fondamental qui met toujours tout en question et sous lequel srsquoestompent trop souvent les inteacuterecircts supeacuterieurs du paysraquo e nel Discours drsquoEacutepinal (29 settembre 1946) si pone la domanda retorica laquoEst-il bon [] de faire en sorte que les partis aient organiquement agrave leur disposition totale agrave leur greacute agrave tout instant tous les pouvoirs de la Reacutepubliqueraquo

45 Lrsquoosservazione egrave comune V ad es panebianco 1991 4 il quale tuttavia ritiene che una volta assestatosi il regime la guida del Cesare fondatore possa permanere senza cesarismo (gli esempi sono quelli del primo Impero francese dopo il plebiscito del 1802 e quello della V Repubblica dopo il referendum del 1962 ivi 5 sg) In realtagrave fincheacute crsquoegrave Cesare crsquoegrave cesarismo percheacute per quanto il regime possa essersi consolidato egrave cosigrave fortemente condizionato dalla sua presenza che mantiene sempre lrsquoim-pronta eccezionale degli inizi chi ha creato puograve sempre a piacimento distruggere

BONApARTISmO OGGI 147

della V Repubblica francese) ma il suo funzionamento non saragrave piugrave lo stesso di prima

iv) Lrsquoassunzione del rischio Se il cesarista non puograve prescindere dallrsquoinstaura-zione di un nuovo ordine costituzionale la sua egrave una posizione scomoda percheacute quella che compie non egrave operazione priva di rischi di rischio anzi egrave logicamen-te carica

dal punto di vista dellrsquoordinamento laquorottoraquo o rovesciato sia la rottura costi-tuzionale che a piugrave forte ragione il fatto rivoluzionario costituiscono autentici illeciti e se il successo delle due operazioni favorisce o realizza il passaggio ordi-namentale con vantaggio di chi ne egrave responsabile il loro insuccesso legittima la reazione dellrsquoordine costituito e il trattamento del responsabile come fuori-legge Si tratta dunque di unrsquoambizione che puograve costare cara e il coltivarla egrave segno di amore del rischio Come ha scritto Christian meier Cesare riteneva possibili cose che gli altri nemmeno immaginavano e per questo era pronto ad assumersi grossi rischi 46 Lucano riferendosi proprio a Cesare alla vigilia dello scontro con pom-peo dice che a lui laquoplacet alea fatiraquo 47 Georges Lefebvre constata che Napoleone I emanava laquolrsquoattrattiva eroica del rischioraquo 48 Tocqueville dice di Luigi Napoleone chrsquoegli era laquotregraves insouciant du dangerraquo 49 in un pamphlet bonapartista di fine Ottocento scrivendo della morte del figlio dello stesso Napoleone III (Napo-leone Eugenio Bonaparte) si descrive la disperazione dei sostenitori del partito imperialista i quali avevano creduto che con quella morte laquola race des hommes confiants dans leur eacutetoile qui risquent leur vie pour leur cause et entraicircnent der-riegravere eux les foules et les nations eacutetait deacutefinitivement eacuteteinteraquo 50 mitterrand accu-sando de Gaulle di aver in qualche modo flirtato con i golpisti drsquoAlgeri sembra addirittura rimproverarlo di non essersi assunto i suoi rischi a viso aperto 51

Senza rischio (rischio vero in cui siano in giuoco la vita o la libertagrave) 52 non si danno neacute Cesari neacute Napoleoni per diventarlo si deve attraversare il ponte di Arcole col tricolore in pugno alla testa dei propri soldati non basta attraversare il cancello di Arcore alla testa dei propri sodali

v) Il rapporto con lrsquoesercito Nessuna strategia cesarista egrave stata possibile sen-za lrsquoesercito Non si tratta tanto della necessitagrave di sorreggere con la violenza se necessario il rischioso passaggio dallrsquouno allrsquoaltro ordine costituzionale quanto di una concezione dellrsquoesercito come parte sana della societagrave come espressione ordinata e positiva della nazione Sempre Luigi Napoleone riferendosi allrsquoazio-

46 meier 2015 33 Sullrsquoazzardo in Cesare non solo al Rubicone molti richiamano lrsquoattenzione v ad es Canfora 2005 4

47 Lucano De bello civili VI 7 Sempre non casuale il sottotitolo di una nota opera divulgativa su Cesare Spinosa 1994

48 Lefebvre 2010 16849 Tocqueville 1978 30250 Richard 1883 351 mitterrand 1964 21 dellrsquoed telematica In effetti le evidenti rotture costituzionali prodotte da

de Gaulle furono sempre travestite da uso legale di poteri costituzionali elasticamente definiti (v alcuni esempi in Volpi 1979 88 sgg)

52 Invero laquoil rischio egrave nellrsquoesercizio stesso del potereraquo (Ewald Kessler 2000 18) siccheacute egrave la spe-cifica qualitagrave del rischio corso dal cesarista che deve essere diversa

148 mASSImO LUCIANI

ne dello zio scriveva che laquoLorsque dans une nation il nrsquoy a plus drsquoaristocratie et qursquoil nrsquoy a drsquoorganiseacute que lrsquoarmeacutee il faut reconstituer un ordre civil baseacute sur une organisation preacutecise et reacuteguliegravere avant que la liberteacute soit possibleraquo 53 Allrsquoeserci-to dunque occorre legarsi allrsquoesercito come fattore di ordine allrsquoesercito come espressione viva del popolo in certo senso ripercorrendo a ritroso il cammino che aveva condotto al deacutemos partendo dal laoacutes inteso come comunitagrave guerriera raccolta al seguito di un capo 54

La specifica vicenda di Cesare egrave illuminante se allrsquoinizio la sua massa di ma-novra egrave la plebe cittadina laquocon la campagna gallica cambia tuttoraquo e il laquoreferente sociale della politica cesarianaraquo diventano appunto i suoi soldati 55 sebbene lrsquoal-leanza con la plebe non venga mai meno 56 Un passaggio probabilmente inevita-bile e che Cesare stesso esalta quando nel De bello civili dagrave conto che a passare il Rubicone egli si risolse solo laquocognita militum voluntateraquo 57

Quanto a Napoleone egli riesce a dare allrsquoarmata laquounrsquoanima collettivaraquo che indubbiamente egrave laquounrsquoereditagrave della Rivoluzioneraquo 58 ma che a rivoluzione al tra-monto egrave possibile solo grazie alla sua iniziativa laquoLes soldats eux-mecircmes ne sont que les enfants des citoyens Lrsquoarmeacutee crsquoest la nationraquo cosigrave egli allrsquoepoca primo Console dichiara al Consiglio di Stato nella seduta del 4 maggio 1802 argomen-tando a favore della qualificazione della Legion drsquoOnore come onorificenza sia civile che militare 59 Nazione ed esercito sono neacute piugrave neacute meno la stessa cosa

Anche lrsquoiconografia lo dimostra e con chiarezza simboleggia lrsquoimportanza del collegamento Il grande ritratto di Napoleone dipinto da Ingres nel 1806 che lo effigia seduto su un trono laquoencadreacute par la main de justice et par le sceptre des roisraquo ricoperto del laquomanteau du sacre pourpre et doubleacute drsquohermineraquo pur essendo stato concepito come immagine ufficiale del nuovo titolare del potere non ha mai avuto alcun successo e giace al Museacutee de lrsquoArmeacutee agli Invalides offerto agli sguardi dei turisti 60 Sorte assai diversa da quella toccata al ben piugrave tradizionale Le Premier Consul franchissant les Alpes au col du Grand-Saint-Bernard dipinto da david nel 1800 nel quale Napoleone egrave effigiato laquoen jeune geacuteneacuteral victorieux monteacute sur un cheval cabreacuteraquo 61 Coerentemente mentre in Francia i presidenti del-la Repubblica nei ritratti ufficiali hanno tutti indossato lrsquoabito di cerimonia o comunque (come Giscard drsquoEstaing) un abbigliamento civile de Gaulle indossa-va la laquotenue de ceacutereacutemonie de geacuteneacuteral franccedilaisraquo 62 E ovviamente egrave in abiti militari che Napoleone III amava farsi effigiare 63

53 Bonaparte 1839 3854 Benveniste 2001 350 sgg55 Canfora 2005 8656 I tre pilastri sociali dellrsquoazione politica di Cesare furono appunto la plebe lrsquoesercito e il ceto

religioso Carcopino 2005 14757 De bello civili I VIII58 Lefebvre 2010 22259 Il discorso egrave riportato in AAVV 1842 12 e parzialmente in Bluche 1980 35160 Fabius 2010 7061 Ivi 6862 Richard 2012 33463 Ivi 335 Con pennino intinto nel veleno scrisse Victor Hugo laquoEn sa qualiteacute de parent de la

bataille drsquoAusterlitz il srsquohabille en geacuteneacuteralraquo (Hugo 1910 31)

BONApARTISmO OGGI 149

Certo le graduazioni del rapporto fra capo ed esercito possono variare Ce-sare laquounter seinen Soldaten war [] ganz in seinem Elementraquo e laquonahm sie als Kameradenraquo 64 Napoleone I e de Gaulle addirittura nascevano come militari 65 Luigi Bonaparte invece affettava il possesso di un robusto spirito militare pur senza che allrsquoapparenza corrispondesse la realtagrave che era stata propria del suo grande zio Anzi proprio il laquopiccolo Napoleoneraquo costruigrave con particolare consa-pevolezza il suo rapporto con lrsquoesercito nellrsquolaquoAppel agrave lrsquoarmeacuteeraquo del 2 dicembre 1851 che con lrsquolaquoappel au peupleraquo sanciva il colpo di Stato (laquoJe fais un loyal appel au Peuple et agrave lrsquoarmeacuteeraquo vi era scritto) egli ricordava ai soldati laquoVous ecirctes lrsquoeacutelite de la nationraquo e laquoje ne vous parle pas des souvenirs que mon nom rappelle Ils sont graveacutes dans vos cœurs Nous sommes unis par des liens indissolubles Votre histoire est la mienne Il y a entre nous dans le passeacute communauteacute de gloire et de malheur Il y aura dans lrsquoavenir communauteacute de sentiments et de reacutesolutions pour le repos et la grandeur de la Franceraquo Una costruzione abilissima che postulava una con-tinuitagrave fra il glorioso (sebbene sfortunato) passato del primo Impero il presente della necessitagrave della salvezza della Francia e il futuro di un possibile ritorno alla grandezza perduta

In ogni caso si tratta di capire se questo legame con lrsquoesercito sia indispen-sabile anche per eventuali avventure cesaristebonapartiste odierne Gramsci lo negava sostenendo che i piugrave raffinati meccanismi di dominio delle societagrave com-plesse rendono recessivo lo strumento della forza armata 66 e possiamo aggiunge-re che la scomparsa (almeno in Occidente) dei grandi eserciti e della leva militare ha reso meno evidente la connessione capo-esercito-popolo Egrave probabile perograve che dellrsquooriginario collegamento privilegiato con lrsquoesercito qualcosa debba resta-re ancora oggi In una forma piugrave evidente quando lrsquoavventura bonapartista per la debolezza della sua egemonia politica o sociale ha bisogno della repressione violenta In una forma piugrave nascosta quando il richiamo alla gloria passata da restaurare (essenziale nellrsquouniverso simbolico bonapartista) passa attraverso lrsquoe-saltazione delle gesta belliche dei progenitori

vi) Lrsquoappello al popolo Una componente plebiscitaria egrave sempre presen-te anche nelle democrazie pluralistiche contemporanee fondate sul principio della rappresentanza politica Non si tratta soltanto della natura tendenzial-mente plebiscitaria che le elezioni acquisiscono una volta che si sviluppano sia un sistema di partiti di massa che una sfera pubblica allargata plasmata dai mezzi drsquoinformazione 67 ma anche del fatto che un laquogerme dellrsquoautodisso-luzioneraquo corrode il regime rappresentativo e la democrazia nella loro forma laquopuraraquo siccheacute essi sono destinati a farsi semplici laquocomponenti di una forma di governo democratica mista plebiscitario-rappresentativaraquo 68 Nel caso del cesarismo specie nella sua declinazione bonapartista si registra perograve un sal-to di qualitagrave

64 meier 2015 5765 Che non sia essenziale che laquoil leader sia in origine un capo militareraquo (panebianco 1991 4) egrave

addirittura ovvio La questione perograve egrave quella del testo quella del rapporto fra leader ed esercito66 Gramsci 1975 1622 sg67 Egrave questa lrsquoormai classica ricostruzione di Leibholz 1967 93 97 121 1989 321 39068 Fraenkel 1958 11

150 mASSImO LUCIANI

Il cesarismo ha un bisogno spasmodico del plebiscito Lo ha percheacute solo cosigrave la rottura (e prima o poi rivoluzione) costituzionale che egrave obbligato a praticare puograve essere legittimata Lo ha percheacute solo cosigrave il rapporto privilegiato con lrsquoeser-cito si traduce in rapporto con il popolo tutto intero Lo ha percheacute il principio piugrave lontano da quello monarchico non egrave il democratico ma lrsquoaristocratico e Cesare o Napoleone sono obbligati ad appoggiarsi ai molti nellrsquoeventuale difetto dellrsquoappoggio dei pochi 69

Non unrsquointerlocuzione qualsivoglia con il popolo si deve insistere ma pro-prio un plebiscito Non egrave possibile ripercorrere qui la grande questione della differenza tra referendum e plebiscito che ho avuto modo di trattare in altra occasione 70 siccheacute mi limito a riportare le conclusioni raggiunte allora si ha mdash rispettivamentemdash referendum o plebiscito a seconda che la votazione popolare si risolva in una vera laquoelezioneraquo oppure in un laquoprimo o un rinnovato riconosci-mento [] di un pretendente quale detentore carismatico del potere qualificato in modo personaleraquo 71 Non si tratta dunque di istituti strutturalmente e giuridi-camente distinti ma di votazioni popolari che sono in concreto e funzionalmente differenziate Il che significa che abbiamo plebiscito o referendum in base al si-gnificato che la consultazione popolare esibisce nel concreto contesto politico mentre il referendum sollecita la ratio dei votanti il plebiscito sollecita la loro emotio e si risolve in una laquoparodie drsquoexercice de la souveraineteacute du peuple qui a pour objet drsquoen leacutegitimer la confiscation par lrsquohomme vers lequel sont alleacutes les suffragesraquo 72 operando da laquoprofessione di una laquofederaquo nella vocazione di capo di colui il quale pretende per seacute questa acclamazioneraquo 73 E di acclamazione di attestazioni di fede il capo di un regime bonapartista ha costantemente bisogno per testimoniare lrsquolaquoalliance mystique indissoluble entre le peuple et luiraquo 74

Lrsquoesperienza di Luigi Bonaparte egrave ancora una volta paradigmatica NellrsquolaquoAp-pel au peupleraquo che mdashcome abbiamo vistomdash il 2 dicembre 1851 accompagna-va lrsquolaquoAppel agrave lrsquoarmeacuteeraquo il voto popolare assumeva una funzione arbitrale fra il presidente golpista e il parlamento laquoLrsquoAssembleacutee qui devait ecirctre le plus ferme appui de lrsquoordre est devenue un foyer de complots [] je lrsquoai dissoute et je rends le Peuple entier juge entre elle et moi [] en invoquant le jugement solennel du seul souverain que je reconnaisse en France le Peupleraquo Le malvagie istituzioni rappresentative erano cosigrave poste a confronto con il salvifico intervento dellrsquouo-mo direttamente scelto da milioni di francesi che mdashegli dicevamdash pel suo stesso nome simboleggiava un glorioso passato e un possibile radioso futuro laquoCrsquoest-agrave-dire la France reacutegeacuteneacutereacutee par la Reacutevolution de 89 et organiseacutee par lrsquoEmpereurraquo E piugrave avanti la carta plebiscitaria fu giocata (con successo) 75 ancora una volta

69 Ai laquopochiraquo peraltro proprio il Bonaparte si era da subito appoggiato restando coerente fino allrsquoultimo con questa iniziale impostazione (fu il rifiuto di collegarsi alle masse parigine in agitazione dopo Waterloo che lo portograve infine a SantrsquoElena Tulard 1980 563)

70 Luciani 2005 133 sgg71 Weber 1968 43772 Burdeau 1956 23073 Weber 1982 107 Weber 1968 74674 mitterand 1964 2775 Temperato dal fatto che Luigi Bonaparte ebbe la sgradita conferma dellrsquoavversione di parigi e

delle altre grandi cittagrave (Azeacutema-Winock 1976 43)

BONApARTISmO OGGI 151

dallo stesso Luigi Bonaparte ormai divenuto Napoleone III pochi mesi prima di avventurarsi (con insuccesso) nella guerra alla prussia

vii) La spiccata autonomizzazione della sfera statale Egrave una caratteristica ge-nerale dello Stato capitalistico ben colta da Nicos poulantzas la sua laquoautonomia relativaraquo nei confronti delle laquoclassi o frazioni del blocco di potereraquo 76 lo esigono la sua stessa complessitagrave e mdashnella fase maturamdash la sua natura laquopluriclasseraquo (per riprendere la formula imprecisa ma efficace di massimo Severo Giannini) 77 Sembra dunque unrsquoinutile ovvietagrave lrsquoosservazione che il bonapartismo si presenta come un laquoregime politico caratterizzato da un forte apparato statale [] che ri-esce a godere di una notevole autonomia rispetto a tutte le forze socialiraquo 78 Cosigrave perograve non egrave

Nel caso del bonapartismo lrsquoautonomia ha una qualitagrave diversa da quella ordi-naria che si lega alla funzione socialmente arbitrale che Gramsci aveva segnala-to 79 Nellrsquoanalisi gramsciana laquoil cesarismo esprime una situazione in cui le forze in lotta si equilibrano in modo catastrofico cioegrave si equilibrano in modo che la continuazione della lotta non puograve concludersi che con la distruzione recipro-caraquo 80 Ebbene se lrsquoarbitro non egrave in qualche misura indipendente dalle parti non puograve svolgere il proprio compito sistemico

Indipendenza egrave bene fare attenzione qui non significa neutralitagrave Le forze cui Gramsci allude sono sia laquoprogressiveraquo che laquoregressiveraquo e il cesarismo seb-bene laquoesprim[a] sempre la soluzione laquoarbitraleraquoraquo puograve produrre effetti appunto progressivi o regressivi come in fatto ne produssero (rispettivamente) Cesare e Napoleone I da un lato e Napoleone III e Bismarck (ammesso che lo si possa qualificare bonapartista) 81 dallrsquoaltro 82 Si puograve dunque anche dire che il bonapar-tismo storico (di Napoleone III) egrave stata la laquosoluzione politica offerta dalla classe piccolo-borghese per la gestione dellrsquoequilibrio fra le classiraquo 83 ma la conclusione non cambia percheacute la situazione di equilibrio si puograve garantire solo rivendican-do una spiccata forma di autonomia del politico Inoltre se guardiamo proprio alla specifica vicenda del secondo Bonaparte la necessitagrave dellrsquoequilibrio sociale e dellrsquoautonomia del politico emerge con chiarezza dallrsquoanalisi marxiana secondo la quale per un verso la base sociale di Luigi Napoleone era assai articolata in quanto composta dalla grande massa dei contadini piccoli proprietari dal sotto-proletariato e dalla borghesia bisognosa drsquoordine per lrsquoaltro il blocco delle forze dominanti non era in grado di respingere qualunque rivendicazione di una classe operaia ormai troppo forte A un equilibrio sociale laquocatastroficoraquo (per riprende-

76 poulantzas 1971 32677 Giannini 1970 45 sgg78 Guarneri 1976 15079 Gramsci faceva riferimento essenzialmente al cesarismo nella sua declinazione moderna bona-

partista ma la funzione arbitrale si trova giagrave chiaramente nella stessa vicenda storica di Giulio Cesare Sul punto Carcopino 2005 148

80 Gramsci 1975 161981 Lo fa con Gramsci Volpi 1979 24 ma la tesi egrave a mio parere discutibile percheacute Bismarck agen-

do in una forma di governo monarchica non poteacute mai ergersi ad autentico (unico) capo carismatico82 Gramsci 1975 161983 Ancarani 1976 104

152 mASSImO LUCIANI

re nuovamente lrsquoespressione gramsciana) che lasciato a se stesso avrebbe potuto produrre la distruzione di entrambi i competitori occorreva accompagnare un equilibrio politico che contenesse le forze distruttive 84

peculiare autonomia del politico dunque ma questa egrave allrsquoun tempo la forza e la debolezza del regime bonapartista che se ne serve per regolare con ampia discrezionalitagrave il conflitto sociale ma ne soffre quando in occasione di una crisi di consenso gli risulta malagevole trovare soggetti sociali fedeli sui quali contare Egrave bene ripetere il regime per quanto chiamato ad arbitrare non egrave davvero neutro e cura soprattutto gli interessi di una delle parti in lotta ma dovendolo fare a prezzo di un compromesso vive di contraddizioni interne 85 ed egrave fatalmente destinato a non dare mai integrale soddisfazione a tutte le aspettative dei suoi sostenitori 86

viii) La riduzione della molteplicitagrave a uno La relativa autonomizzazione della sfera statale e il rapporto diretto fra capo e popolo comportano la logica tendenza alla marginalizzazione dei corpi intermedi visto che la loro funzione di mediazione risulta incompatibile con la struttura im-mediata delle relazioni politiche e con il tendenziale assorbimento in queste delle relazioni sociali Il pluralismo non viene necessariamente meno ma egrave come neutralizzato e messo tra parentesi La stessa repressione dei movimenti e la compressione dei diritti di libertagrave che sempre troviamo in simili esperienze non sono che una conseguenza di questa configurazione dei rapporti sociali e politici (siccheacute non egrave necessario menzionarle come autonomi tratti caratterizzanti del bonapartismo) Il fenome-no egrave palese sul piano dei rapporti politici ma agli osservatori piugrave attenti non sono sfuggiti i suoi effetti anche su quello dei rapporti sociali A pochi mesi di di-stanza dal colpo di Stato di Luigi Napoleone Tocqueville registrava una sorta di sospensione della vita pubblica quasi rattrappita e ripiegata su se stessa laquoCe qui me frappe le plusraquo scriveva Tocqueville a Odilon Barrot laquocomme le trait le plus saillant du moment crsquoest moins lrsquoapprobation de la politique actuelle que lrsquoabsence de toute ideacutee et de toute impression politique quelconque Crsquoest une suspension agrave peu pregraves complegravete de la vie collective et nationale Chacun est retireacute et comme en-foui dans ses affaires priveacutees nrsquoen sort point de lui-mecircme et trouve mauvais qursquoon veuille lrsquoen faire sortirraquo 87

84 proudhon contestograve questa pretesa allrsquoautonomizzazione stigmatizzando una laquopolitique primeacutee subalterniseacutee par lrsquoeacuteconomie mais srsquoobstinant agrave garder une position distincte supeacuterieure impossibleraquo (proudhon 1852 9) In realtagrave per proudhon la subalternitagrave della politica allrsquoeconomia altro non era che il socialismo (laquole socialisme lrsquoabsorption de la politique dans lrsquoeacuteconomieraquo ivi 12) siccheacute egrave in questa chiave (relativizzata) che la sua obiezione va letta E infatti subito dopo proudhon aggiungeva che Luigi Napoleone laquoapregraves lrsquoavoir proscrit [il socialismo] a ducirc se poser comme son interpregravete qursquoil lui emprunte sa populariteacute qursquoil srsquoinspire de ses solutions qursquoil ne semble retenu que par le deacutesir de concilier les inteacuterecircts existants avec ceux qursquoil voudrait creacuteerraquo (ibidem)

85 Sempre proudhon scrive laquoLouis-Bonaparte indeacutependamment des sympathies populaires qui lrsquoavaient eacuteleveacute au pouvoir eacutetait donc apregraves le 10 deacutecembre le repreacutesentant de la reacutevolution par son alliance avec les chefs des vieux partis au contraire et par lrsquoopposition des reacutepublicains il eacutetait le chef de la contre-reacutevolutionraquo (proudhon 1852 62) V anche ivi 64 laquoLouis Bonaparte apparaissait agrave la fois au peuple comme le deacutefenseur de son droit agrave la bourgeoisie comme le protecteur de ses inteacuterecirctsraquo

86 Egrave per questo ad esempio che se Cesare non poteacute mai contare sullrsquoappoggio pieno o dei po-pulares o degli optimates poteacute cercare di avere di volta in volta il sostegno di entrambi Carcopino 2005 161

87 Tocqueville 1952 288

BONApARTISmO OGGI 153

Queste caratteristiche distinguono le categorie politiche del cesarismo e del bonapartismo da altre tre con le quali sono spesso indebitamente confuse la dittatura il dispotismo e la tirannide

Quanto alla dittatura se lrsquointendiamo nel senso che lrsquoistituto aveva nella co-stituzione repubblicana romana si tratta di una magistratura vera e propria (sep-pure straordinaria e di volta in volta con funzioni specifiche seditionis sedandae ovvero rei gerendae oppure comitiorum habendorum causa) che nessun altro ordinamento ha poi conosciuto In questo senso dunque nessun cesarista tran-ne Cesare egrave mai stato dittatore 88 Se invece lrsquointendiamo nel confuso senso che oggi prevale cioegrave come regime politico non solo personalistico ma repressivo illiberale e violento egrave evidente che i cesarismi talvolta non rientrano affatto in questo modello (pensiamo alla Francia gollista) talaltra vi rientrano solo in parte (pensiamo a quella di Napoleone III) 89 Il che vale anche se limitiamo lo sguardo a quella che (creata rei publicae constituendae causa) Carl Schmitt ha chiamato dittatura sovrana 90 e maurice duverger ha chiamato dictature structurelle 91 che pure ha la medesima funzione cui adempiono il cesarismo e il bonapartismo I quali in definitiva possono essere ma non necessariamente sono dittatoriali

Quanto al dispotismo se non lo si intende come sinonimo di dittatura 92 il suo modello classico definito da montesquieu 93 vuole che in quel regime poli-tico in assenza di qualunque distribuzione dei poteri laquola loi nrsquoest que la volonteacute du princeraquo (anzi laquoLa volonteacute momentaneacutee du princeraquo 94 il che non corrisponde affatto alle esperienze cesaristiche nelle quali Cesare ha sempre bisogno del con-senso e per ottenerlo deve rispettare certe forme giuridiche che il despota disco-nosce (e taccio del fatto che il dispotismo in montesquieu egrave geograficamente delimitato in quanto intimamente collegato allrsquoOriente) 95

Quanto infine alla tirannide i punti di possibile contatto si limitano alla fase genetica segnata dallrsquoeccezionalitagrave 96 e dal ricorso a un potere super partes 97 percheacute laquole tirannidi si instaurano dove esistono lotte interne nella cittagrave ed una crisi della classe dirigente che rendono impossibile la soluzione dei conflitti at-traverso metodi normali e aprono la strada ad un intervento straordinarioraquo 98 difettano perograve tutti gli altri elementi tipici del cesarismo in particolare il lega-me privilegiato con lrsquoesercito (che allrsquoepoca in cui la nozione di tirannide vedeva

88 La dittatura di Cesare (e prima ancora quella di Silla) peraltro nella sostanza non ha molto a che vedere con quelle del passato ne resta il nomen ma presupposti e funzioni ne sono ben diversi

89 molteplici profili differenziali in particolare tra bonapartismo e fascismo sono indicati in Vol-pi 1979 44 sgg

90 Schmitt 1974 141 sgg e passim91 duverger 1961 21 e passim92 Il che sembra oggi usuale Bobbio 1976 20093 Egrave solo con montesquieu infatti che laquoil dispotismo diventa una categoria veramente fondamen-

tale per lrsquoanalisi delle societagrave politicheraquo (ibidem 151)94 De lrsquoesprit des Lois V Cap xVI95 Nel Novecento come si sa il collegamento con lrsquoOriente egrave stato spiegato soprattutto con i bi-

sogni economico-sociali connessi alle esigenze dellrsquoagricoltura e dellrsquoirrigazione delle grandi pianure asiatiche da Wittfogel 1968 170 sgg (per lrsquoequivalenza fra laquogoverno idraulicoraquo e laquogoverno dispoticoraquo)

96 Giorgini 1993 6297 Ivi 8398 Ivi 56

154 mASSImO LUCIANI

la luce nemmeno poteva concepirsi) e la strategia plebiscitaria di relazione con il popolo senza la quale non si dagrave neacute Cesare neacute Napoleone

3 Esiste una forma di governo cesaristabonapartista

Crsquoegrave chi sostenuto che il bonapartismo sarebbe laquouna forma di governo spe-cifica non riconducibile a nessuna delle possibili sottocategorie individuabili nellrsquoambito della forma di governo presidenziale o parlamentareraquo 99 Non credo che sia cosigrave e ritengo anzi che ci si possa riferire al bonapartismo (e piugrave ampia-mente al cesarismo) solo come a una laquonozione classificatoria di una tipologia del potereraquo come ha scritto (a proposito della categoria piugrave generale) Luciano Canfora 100 per comprendere percheacute occorre intendersi sulla nozione di forma di governo

Si sa bene che nella letteratura costituzionalistica italiana egrave stata a lungo (e tuttora egrave) egemone la tesi sostenuta da Leopoldo Elia in una sua importante voce pubblicata nel 1970 nellrsquoEnciclopedia del diritto 101 Secondo Elia le forme di governo laquonon po[teva]no piugrave essere classificate neacute studiate anche dal punto di vista giuridico prescindendo dal ldquosistema dei partitirdquoraquo al quale Elia riconosceva non solo unrsquoovvia importanza sul piano dellrsquoanalisi politica ma una vera e pro-pria rilevanza giuridica Quel sistema pur essendo evocato in Costituzione (agli artt 49 72 e 82) non poteva esserne disciplinato nella sostanza della sua confi-gurazione politica ma pur essendo insuscettibile di normazione costituzionale sarebbe appartenuto al novero dei dati extragiuridici da considerare laquoa piugrave di un titolo giuridicamente rilevantiraquo

La tesi di Elia era per vari aspetti debitrice delle riflessioni di Bentley 102 di duverger 103 e di Giannini 104 ma andava significativamente oltre ponendosi il problema degli elementi giuridicamente rilevanti nella classificazione delle for-me di governo e giungendo alla conclusione che tra di essi il sistema dei partiti aveva pieno diritto di cittadinanza Si trattava di una conclusione che come ho cercato di dimostrare in altra sede 105 era troppo estrema Non egrave qui possibile ripetere le osservazioni critiche cui si esponeva ma non si puograve fare a meno di notare chrsquoessa metteva seriamente a rischio lrsquoautonomia della scienza giuridica in generale (e quella del diritto costituzionale in particolare) in quanto scienza Come ha dimostrato Norberto Bobbio autonomia della scienza giuridica non significa certo isolamento dalle altre scienze (umane o laquoesatteraquo che siano) 106 ma

99 Volpi 1979 50100 Canfora 2005 5 Analogamente panebianco 1991 2 il quale peraltro ritiene che cesarismo e

bonapartismo siano sinonimi101 Elia 1970 638 sgg Le linee essenziali della posizione ivi sostenuta si trovano giagrave in Elia 1965

4 sg ed Elia 1966 864 Importanti precisazioni peraltro nella stessa direzione qui seguita nel testo saranno peraltro offerte in Elia 2006 2600

102 Bentley 1983 363103 duverger 1971 431104 Giannini 1950 xVIII105 Luciani 2009 538 sgg106 Bobbio 1972 35

BONApARTISmO OGGI 155

senza autonomia non crsquoegrave legittimazione non crsquoegrave uno specifico giuridico che distingua la prospettiva del diritto da quella della teoria politica della socio-logia dellrsquoeconomia etc Ora poicheacute lo specifico giuridico sta essenzialmente nella forma che caratterizza il diritto qualunque definizione del concetto di forma di governo deve tener conto del fatto che mdashappuntomdash di una forma si sta parlando per questo ho proposto di intendere la forma di governo come laquolrsquoinsieme delle regole giuridiche dei rapporti fra gli organi costituzio-nali titolari di poteri decisionali di natura politicaraquo 107 e di distinguere nellrsquoa-nalisi delle forme di governo quella della loro struttura da quella del loro funzionamento 108

Se si segue questa impostazione 109 il bonapartismo allo stesso modo della tirannide e della dittatura 110 non si puograve considerare una forma di governo per la semplice ragione chrsquoesso non egrave identificabile per caratteri formali ma sostanziali di questo drsquoaltro canto non ci si puograve sorprendere delle sei forme di governo laquoclassicheraquo infatti solo quelle laquobuoneraquo (monarchia aristocrazia democrazia) sono identificate per caratteristiche formali (lrsquoattribuzione del potere a uno a pochi a tutti) 111 mentre quelle laquocattiveraquo (tirannide oligarchia oclocrazia per riprendere il lessico dellrsquoesapartizione polibiana) sono tutte identificate per ca-ratteristiche sostanziali Appartenendo il bonapartismo nellrsquoimpostazione del pensiero politico contemporaneo al novero dei regimi cattivi la conclusione egrave automatica

Non solo Sebbene alcune forme di governo gli risultino piugrave ospitali di altre (la monarchia e la democrazia nella classificazione antica il presidenzialismo e il semipresidenzialismo in quella contemporanea) il bonapartismo risulta compa-tibile con tutte 112 proprio percheacute lavora sul loro funzionamento (pervertendolo) piugrave che sulla loro struttura ma non si tratta solo del fatto che il bonapartismo de-forma Neacute del fatto chrsquoesso egrave in-forme (percheacute si adatta a qualsivoglia forma costituzionale) Un punto cruciale egrave anche che non dandosi bonapartismo senza (grandi o piccoli) Bonaparte questa mdash come giagrave si egrave visto mdash egrave unrsquoesperienza politica segnata dalla caducitagrave destinata a finire assieme al capo Egrave ben difficile che a un Bonaparte ne succeda un altro ma quandrsquoanche fosse quello soprav-

107 Luciani 2009 540 (cors nellrsquoorig)108 Ivi 554109 peraltro condivisa dallo stesso Volpi 2009 142 Volpi 1997 472 Volpi 1997a 251 Volpi

2018 6110 Se essa va intesa laquonel senso di una particolare forma di reggimento politico caratterizzata dalla

violenzaraquo come osserva Bobbio 1974 46 non puograve trattarsi di una forma di governo (e infatti lo stesso Bobbio sebbene ivi 53 parli di laquodittatura come forma di governoraquo contrapponendola al laquoregime liberaleraquo fa capire che quella qualificazione egrave solo atecnica)

111 La caratterizzazione resta ancorata a paradigmi formali anche se si precisa (doverosamente) che sia in platone che in Aristotele il governo egrave aristocratico in quanto governo dei ricchi e che solo percheacute i ricchi sono in numero minore lo si puograve definire governo dei pochi V rispettivamente Repubblica L VIII 550d Politica III (Γ) 7 1279b sgg La nozione di laquoriccoraquo infatti puograve essere definita semplice-mente indicando una soglia (di patrimonio o di reddito) oltre la quale si diventa tale

112 prendiamo il caso di de Gaulle il suo colpo bonapartista egrave dato entro la cornice di una forma di governo parlamentare e sebbene sia sua cura trasformarla introducendo quella che siamo soliti chiamare forma di governo semipresidenziale la sua creatura resta parlamentare nella forma e talvolta (nelle ipotesi di laquocoabitazioneraquo) anche nella sostanza

156 mASSImO LUCIANI

venuto sarebbe un diverso bonapartismo percheacute la sostanza di due capi non egrave mai la medesima 113 Le forme costituzionali invece sono tali percheacute esistono quale che sia il titolare delle cariche pubbliche in cui si articolano sono appunto forme che prescindono (non quanto al funzionamento ma quanto alla struttura) dallrsquoidentitagrave di chi se ne serve

Tutto questo non ha unrsquoimportanza esclusivamente dommatica Negare al bonapartismo la qualifica di forma di governo infatti significa metterne piena-mente in luce il carattere provvisorio (oltre che eversivo) significa evidenziarne il collegamento con le fasi di passaggio sociale politico e costituzionale Il bona-partismo non appare capace di autonoma vitalitagrave ma prelude sempre a un altro approdo a un diverso assetto dei rapporti materiali di forza

4 La profezia spengleriana

Travolto dalla damnatio memoriae a causa della sua compromissione con il fa-scismo (dal cui duce era affascinato) 114 e con il nazismo (che invece intellettual-mente disprezzava) 115 Oswald Spengler non egrave autore che srsquoincontri facilmente nella produzione scientifica sul cesarismo o sul bonapartismo e una riscoperta come quella che egrave toccata a un altro studioso compromesso (e mai convincen-temente giustificatosi) 116 come Schmitt qual egrave stata operata soprattutto dalla teoria politica e dalla scienza costituzionalistica italiane del secondo dopoguer-ra 117 non lrsquoha nemmeno sfiorato Eppure proprio in Spengler troviamo scritte centrsquoanni fa alcune della pagine piugrave inquietanti sul possibile (per lui certo) de-stino cesarista delle comunitagrave politiche contemporanee Vale la pena allora di farne almeno cenno

Il punto di partenza generale egrave la nota distinzione fra Kultur e Zivilisation per la cui elaborazione Spengler contrae un evidente (ma non riconosciuto) debito con Vico 118 il quale ben prima di lui aveva distinto varie etagrave della storia umana (nel suo caso tre degli degravei degli eroi e degli uomini) disegnandone una radicale differenziazione per laquonatureraquo laquocostumiraquo laquodiritti naturaliraquo laquogoverniraquo laquolingueraquo laquocaratteriraquo laquogiurisprudenzeraquo laquoautoritagraveraquo laquoragioniraquo laquogiudiziraquo laquosegravetteraquo di cui sempre si darebbero laquotre spezieraquo 119

113 Lo stesso Volpi 1979 23 a mio avviso in contraddizione con le sue premesse deve riconoscere che laquoesistono tante forme di bonapartismo quante sono le esperienze concretamente vissute dai singoli paesiraquo (cors mio) V anche ivi 210

114 laquomussolini egrave soprattutto uomo di Stato freddo e scettico realistico diplomatico [] Si rende conto di tutto - la piugrave rara capacitagrave per un dominatore assolutoraquo Spengler 2018 215

115 laquoI nazionalsocialisti [] credono di sbrigarsela da soli senza e contro il mondo intero e di poter costruire i loro castelli in aria senza una forse silenziosa ma certo piuttosto considerevole reazione dallrsquoesterno che presumibilmente non saragrave neacute cordiale neacute comprensiva neacute cavallerescaraquo Spengler 2018 47

116 discutibili sono le argomentazioni autoassolutorie che troviamo in Schmitt 1987 ed evasive (tutte tese a dimostrare la laquoscientificitagraveraquo delle posizioni sostenute durante il Terzo Reich) le difese do-cumentate in Schmitt 2006 spec 79 sgg

117 Su questo indirizzo v ora la dura critica di portinaro 2018 spec 129 sgg118 Lrsquoosservazione egrave anche in Evola 1970 17119 Il riferimento egrave soprattutto al Cap IV della Scienza nuova seconda

BONApARTISmO OGGI 157

Le culture sono laquoorganismi viventi drsquoordine superioreraquo 120 laquorealtagrave spiritual[i] che si esprim[ono] in forme simbolicheraquo 121 nelle quali la campagna spicca sulla cittagrave la tradizione egrave rispettata il fervore religioso anima tutti gli spiriti lo Stato prevale sulla societagrave 122 non ci sono classi economiche ma ordini gerarchici 123 nobiltagrave e sacerdozio come basi iniziali della societagrave 124 il principio sociale regola-tore egrave lrsquoonore 125 non si predica lrsquoeguaglianza ma si riconosce la diseguaglianza considerando naturali i rapporti di subordinazione 126 Le civilizzazioni che con-seguono fatalmente a ogni singola civiltagrave (percheacute laquoogni civiltagrave ha una sua civiliz-zazioneraquo) 127 sono laquogli stadi piugrave esteriori e piugrave artificiali di cui una specie umana superiore egrave capaceraquo e sono come laquola morte che segue alla vitaraquo 128 In esse tutte le caratteristiche della cultura si presentano in forma rovesciata e soprattutto il danaro 129 e la tecnica 130 dominano lrsquointera esistenza umana

Il passaggio dalla Kultur alla Zivilisation egrave segnato da plurimi indicatori che secondo Spengler sono rintracciabili su molteplici piani dellrsquoagire umano

Sul piano politico esterno egli registra la crisi degli Stati in quanto laquopure unitagrave politiche forme unitarie della potenza che opera verso lrsquoesternoraquo 131 sul piano politico interno lrsquoavvento del laquoprincipio plebeo dellrsquouguaglianza cioegrave la sostitu-zione della quantitagrave allrsquoodiata qualitagrave del numero alla invidiata intelligenzaraquo 132

Sul piano economico lrsquoaffermazione della sua superioritagrave sul politico 133 che del resto altro non egrave che una conseguenza della crisi della statualitagrave 134

Sul piano giuridico-costituzionale la crisi delle laquovenerabili formeraquo dello Stato sostituite dallrsquoinforme competizione partitico-parlamentare 135

Sul piano finanziario lrsquoaumento illimitato del potere del credito 136 e la lotta di una finanza laquocompletamente inafferrabileraquo 137 contro lo Stato e contro lrsquoeco-nomia produttiva che invece laquoostacolano la tendenza anarchica del guadagno senza sforzoraquo 138

Sul piano spirituale la fine del laquopredominio dello sradicato spirito cittadinoraquo che egrave segnata dallrsquoavvento dello scetticismo 139

120 Spengler 1970 62121 Ivi 1158122 Ivi 82123 Spengler 2018 125124 Spengler 1931 63125 Spengler 2018 126126 Ivi 128127 Spengler 1970 79 (cors nellrsquoorig)128 Ibidem (cors nellrsquoorig)129 Ivi 82 86 e passim130 Spengler 1931 43 sgg131 Spengler 2018 73 (cors nellrsquoorig)132 Ivi 76133 Ivi 78134 Ivi 80 sg135 Ivi 177136 Spengler 1970 1399 sg137 Ivi 1415138 Spengler 2018 122139 Ivi 54

158 mASSImO LUCIANI

Sul piano sociale la crisi della riproduzione laquoLrsquoabbondanza di figli [] divie-ne modesta e ridicolaraquo 140

Sul piano culturale la scomparsa delle forme piugrave alte di espressione artistica e la prevalenza dei gusti plebei 141 laquoLa cultura egrave nella sua superioritagrave il nemicoraquo 142 e si afferma quella laquoarrogancia de la ignoranciaraquo che egrave stata riscontrata anche ai giorni nostri nei populismi contemporanei 143

Sul piano della comunicazione dominata da una stampa che si postula libera ma che in realtagrave egrave governata dal danaro 144 la fortuna degli slogan i soli che la massa sia in grado di recepire e lrsquoirrilevanza drsquoogni sistema etico o filosofico 145

Sul piano dellrsquoarte della guerra il passaggio dallo scontro cavalleresco alla laquoguerra come comando di massaraquo alla laquobattaglia come dissipazione di vite umaneraquo rese possibili dalla coscrizione di massa che proprio Napoleone impo-se 146 (sebbene mdashaggiungomdash mantenendo lrsquoistituto della surrogazione in modo da non turbare eccessivamente i privilegi dellrsquoaristocrazia) 147 In una fase piugrave avanzata peraltro anche degli eserciti di massa si manifesta la fine con laquola decadenza dellrsquoautoritagrave la sostituzione del partito allo Stato dunque lrsquoanarchia avanzanteraquo 148 che aprono la strada agli eserciti di professione e con loro al cesarismo 149

proprio il nostro egrave per Spengler uno stadio avanzato del passaggio dalla civil-tagrave alla civilizzazione avviatosi (cosigrave come era stato per il mondo antico nel iv se-colo) nellrsquoOttocento e ormai prossimo alla sua conclusione 150 Tutti gli indicatori che abbiamo menzionato gli appaiono presenti e il nostro destino personale non potragrave essere altro che questo Un destino non esaltante invero Non sul piano del piacere personale (laquolrsquouomo euro-occidentale non dovragrave piugrave attendersi una grande pittura e una grande musica Le grandi possibilitagrave architettoniche si sono esaurite giagrave da cento anniraquo) 151 non sul piano della politica Egrave qui che dobbiamo posare il nostro sguardo

In un mondo in cui la civilizzazione celebra i propri trionfi in cui il cosmo-politismo si presenta nella veste della dissoluzione in una massa informe delle nazioni 152 la disgregazione politica e sociale reclama lrsquoavvento di un potere ordi-nante Egrave il potere di Cesare Egrave lrsquoora del cesarismo Nel passaggio dalla civiltagrave alla civilizzazione si affermano grandi figure ma nella forma del napoleonismo non del cesarismo che compare solo quando la stessa civilizzazione si approssima alla

140 Ivi 124141 Ivi 131142 Ivi 132143 Bovero 2018 81144 Spengler 1970 1270 sgg 1355 sgg145 Ivi 1269146 Spengler 2018 66147 Lefebvre 2010 219148 Spengler 2018 91149 Ivi 54150 Spengler 1970 80151 Ivi 93152 Spengler 2018 1165

BONApARTISmO OGGI 159

fine 153 per Spengler solo dal cesarismo (potremmo dire usando la splendida for-mula virgiliana) laquomagnus ab integro saeclorum nascitur ordoraquo 154 solo il cesarismo egrave laquolrsquoautoritagrave illimitata di una personalitagrave superioreraquo 155 grazie alla quale ricompa-re la politica laquocome arte del possibile lontana da ogni sistema e teoriaraquo 156 che si prende la rivincita sul mero agire economico sul mondo del danaro Si tratta di unrsquoopposizione frontale primordiale di un conflitto la cui storia laquosi identifica quasi alla storia mondialeraquo 157 Qui laquosi accende una lotta senza tregua fra danaro e dirittoraquo 158

dove meni questa lotta egrave difficile dire e la disarticolata costruzione spengleria-na non lo chiarisce Il cesarismo infatti egrave inteso come laquoquel tipo di regime che a parte ogni formulazione costituzionale egrave tornato ad essere informeraquo e che opera laquola regressione da un mondo perfetto nella sua forma nel primitivismo nellrsquoe-lemento informe ed astoricoraquo 159 Nondimeno lrsquoavvento di Cesare sembra una condizione del compimento del ciclo che dalla civilizzazione riporta a una civiltagrave In quanto manifestazione del massimo punto di crisi della civilizzazione stessa il cesarismo sembra che finisca per essere inteso come una forza informe grazie alla quale soltanto perograve una nuova forma di cultura potragrave emergere dalle ceneri della civilizzazione (uscita a sua volta dalle ceneri della laquosuaraquo cultura) del resto opponendosi come potere politico al potere economico e astatuale del danaro il cesarismo sembra indirizzarsi alla rifondazione dello Stato passaggio cruciale in quanto laquola civiltagrave egrave lrsquoessere delle nazioni in forma di Statoraquo 160 e in quanto con lo Stato srsquoidentifica quella nobiltagrave che egrave il principale motore sociale di una vera laquoculturaraquo 161 Lrsquolaquoessere in formaraquo che era garantito dallo Stato e che la civilizzazio-ne riteneva un gravame insopportabile 162 insomma per Spengler sembra poter essere ripristinato solo dal potere assoluto primordiale e in-forme di Cesare

Ci attende dunque un prossimo futuro di cesarismo Accadragrave davvero che laquolrsquoavvento del cesarismo spezzeragrave la dittatura del danaro e della sua arma politi-ca la democraziaraquo 163

5 Ci sono le condizioni per nuove avventure cesariste o bonapartiste

Non credo che la profezia spengleriana si possa leggere a cuor leggero Saragrave il suo un pensiero magmatico asistematico e ideologicamente assai discutibile ma la descrizione della nostra condizione attuale (oltretutto anticipata di cento anni) appare mdashdolorosamentemdash tuttrsquoaltro che infedele Eppure i profeti pos-

153 Ivi 1293154 Bucoliche Egloga IV Pollio 5155 Spengler 2018 121156 Ivi 93157 Spengler 1970 1181 (cors nellrsquoorig)158 Ivi 1182159 Ivi 1314160 Ivi 1207161 Ivi 1216162 Ivi 1264163 Ivi 1416

160 mASSImO LUCIANI

sono anche descrivere bene i problemi del presente (magari riuscendo a proiet-tarli nel medio-lungo periodo) ma non necessariamente indovinano le soluzioni Credo sia anche il caso di Spengler

Sul piano storico-politico la difficoltagrave sta nella mancata identificazione delle forze economiche politiche e sociali che oggi dovrebbero sorreggere lrsquoiniziativa cesaristica mentre il cesarismo di Cesare e il bonapartismo dei due Napoleone aveva la spinta di soggetti sociali ben determinati quali sono quelli che ai no-stri giorni dovrebbero sostenere Cesare o Napoleone Spengler non lo spiega neacute del resto le sue parole conterebbero piugrave di tanto dopo che centrsquoanni sono trascorsi e le soggettivitagrave politiche e sociali sono del tutto mutate Non solo donde si estraggono le risorse per rendere (relativamente) autonomo dagli inte-ressi delle classi sociali uno Stato che negli ultimi venti trentrsquoanni ha fedelmente realizzato quelli dellrsquoalta finanza Bastano le confuse spinte populiste dei giorni nostri prive di qualunque consapevolezza della posta in giuoco degli equilibri delle forze degli esiti da perseguire

Sul piano teorico poi il nodo cruciale egrave il sostanziale automatismo della co-struzione Come aveva ben colto Croce nelle brevi ma dense pagine dedicate al colpo di Stato di Luigi Napoleone lo stupro della Repubblica non fu il frutto dellrsquolaquoinsidia di un tirannoraquo ma fu un laquointervento chirurgicoraquo con il quale venne alla luce laquoquel che la Francia aveva formato e nutrito nel suo grembo in quei quattro anni [dal lsquo48 al lsquo52] di democrazia e antidemocraziaraquo 164 E sebbene egli vedesse nellrsquoanalisi marxiana un eccesso di meccanicismo non gli sfuggiva che lrsquoazzardo era stato reso possibile se non anche sollecitato da precise condizioni economiche e sociali 165

Egrave la stessa vicenda storica di Cesare tuttavia che egrave istruttiva e indica il me-todo dellrsquoanalisi della categoria politica cui essa avrebbe dato il nome da tempo era chiaro che le forme perfette della Repubblica che avevano consentito a Roma di garantirsi pur nel crogiuolo di aspre lotte e di feroci guerre la pace sociale e il dominio del mondo non erano piugrave in grado di reggere la sfida dei nuovi tempi La civitas si voleva sempre augescens e poicheacute il suo era un imperium sine fine 166 intendeva esserlo usque ad aeternitatem 167 Sebbene il suo continuo sviluppo fos-se immaginato nella chiave della pacificazione dellrsquoorbe terracqueo 168 tuttavia il raggiungimento dellrsquoobiettivo era avversato da chi avrebbe dovuto essere paci-ficato e mdashdunquemdash richiedeva un impiego di mezzi e una celeritagrave di decisione che le vecchie strutture costituzionali non potevano assicurare da tempo ormai almeno da Silla (che per primo ricorse alla laquoviolenza sacrilega e mosse su Ro-maraquo) 169 era chiaro che laquodas Imperium war zu groszlig gewordenraquo 170 ma era anche

164 Croce 1972 178165 Ivi 183 sg166 Eneide I 279167 Sulla nota questione del significato politico dellrsquoidea di Roma civitas augescens da ultimo Sac-

coccio 2017 137168 Sul significato politico-istituzionale di questa tendenza mi permetto di rinviare a Luciani

2015 115169 Carcopino 1977 45170 meier 2015 51

BONApARTISmO OGGI 161

chiaro che il rivolgimento sociale determinato dalla conquista del mondo non riusciva piugrave a essere assorbito nellrsquoantico equilibrio i successi della Repubblica da zama in poi avevano finito per lavorarle contro 171 In questa prospettiva lrsquoav-vento di Cesare puograve apparire (e in concreto egrave apparso a molti storici) 172 come una sorta di fatale conclusione di una parabola storica giagrave tracciata Cesare egrave stato Cesare percheacute non poteva non esserlo

Lrsquoammonimento crociano di rifuggire dal meccanicismo tuttavia resta in-tatto E in effetti la prospettiva meccanicista non spiega il ruolo giuocato nella vicenda cesariana dal caso e dalla buona sorte Egli ha laquovia via rischiato di perde-re tuttoraquo 173 e se questo fosse accaduto nessuno puograve dire cosa sarebbe accaduto e quanto e come la vecchia classe oligarchico-repubblicana avrebbe potuto e saputo difendere le tradizionali strutture costituzionali Lo stesso vale per Napo-leone I 174 per Napoleone III e forse ancor di piugrave per de Gaulle la presenza di condizioni favorevoli a svolte cesariste o specificamente bonapartiste non signifi-ca affatto che queste in concreto si verificheranno

ma ci sono oggi appunto queste condizioni E se ci fossero favorirebbero soluzioni cesariste nel senso laquoforteraquo di Spengler O piugrave semplicemente aprireb-bero le porte a nuove forme di bonapartismo Credo si tratti di quesiti impossi-bili (intendo metodologicamente errati)

Se la questione fosse solo quella di verificare lrsquoesistenza dei tratti caratteriz-zanti il punto di (massima) crisi di una civilizzazione non ci sarebbero dubbi percheacute la condizione materiale e geistesgeschichtliche nella quale ci troviamo egrave esattamente (o quasi) quella spengleriana Il punto perograve non egrave affatto questo percheacute inferire da queste condizioni di fatto la fatalitagrave o anche solo la possibilitagrave della risposta cesarista o bonapartista egrave ingiustificato sul piano logico Che a quelle condizioni consegua una risposta cesarista egrave quanto Spengler dice ma non egrave certo quanto Spengler dimostra E non lo egrave per la semplice ragione che una laquodimostrazioneraquo di eventi futuri nelle scienze umane non si puograve dare Si deve perciograve ripiegare su una pretesa meno estrema chiedendosi semmai se nellrsquoattuale fase storica siano visibili tracce (non giagrave del cesarismo forte spengle-riano ma) di cesarismo in quella specifica declinazione bonapartista che come abbiamo visto appare compatibile con lrsquoambiente del modo di produzione ca-pitalistico

171 Lrsquoosservazione egrave comune V ad es Carcopino 2005 145172 Fra questi in particolare Carcopino 2005 11 laquoLrsquouomo che avrebbe realizzato lrsquoinevitabile

rivoluzione politica e messo in pratica ciograve che i costumi ormai esigevano fu Cesareraquo (cors mio) V anche ivi 135 143

173 Canfora 2005 4174 Qui in veritagrave specularmente percheacute la tesi dominante egrave che egli alla lunga non potesse che

fallire Giustamente Lefebvre 2010 656 sg osserva che le cose avrebbero potuto andare diversamente se alcuni eventi diplomatici e bellici non si fossero verificati In realtagrave si qualificano come laquoinevitabiliraquo gli eventi che giagrave si conoscono e dei quali si sa giagrave che non sono stati evitati

162 mASSImO LUCIANI

6 Segnali bonapartisti da piugrave parti lrsquoinnegabile 175 tendenza attuale alla concentrazione del potere

statale al livello degli Esecutivi e entro il potere esecutivo al livello del loro vertice monocratico viene letta come una spia dellrsquoevoluzione bonapartista delle democrazie pluralistiche In realtagrave non ogni concentrazione di potere nellrsquoEse-cutivo egrave bonapartismo non egrave sempre bonapartismo ogni rafforzamento del ruolo di un capo dello Stato o di un capo di Governo

La tendenza alla concentrazione del potere politico ha molte spiegazioni che giagrave in altra occasione ho cercato di indicare 176 tecnicizzazione delle scelte crisi del consenso per le istituzioni rappresentative difficoltagrave di strutturare la rappre-sentanza parlamentare a causa della perdita delle identitagrave collettive e della crisi di quelle individuali dei rappresentati caduta della qualitagrave media della classe politica parlamentare ampliamento delle competenze decisionali delle sedi in-ternazionali e sovranazionali nelle quali sono i Governi a negoziare Ancora negli Esecutivi egrave il vertice che in genere tende a rafforzarsi specialmente per il suo protagonismo in sede internazionale Questo non basta perograve per parlare di bonapartismo

Come ho accennato essere leader non significa essere Cesare egrave Cesare solo lrsquolaquohomme-peupleraquo 177 che impersona unrsquointera comunitagrave politica che laquoegraveraquo il po-polo percheacute al popolo egrave unito da un legame indissolubile Non solo il potere concentrato di Cesare era anche un potere reale mentre il potere concentrato dei leader dei nostri giorni egrave cosigrave limitato da rivelarsi sovente solo formale a causa dei condizionamenti sempre piugrave pesanti imposti dai fenomeni di globalizzazione della politica e di finanziarizzazione dellrsquoeconomia

Tutto questo non significa che non siano in campo nella realtagrave politica odier-na strategie bonapartiste Vediamone le principali precisando subito che non tutti gli attori politici le usano e che non tutti le usano tutte sono le subculture politiche di ciascun attore che ne determinano il rapporto con lrsquouna o con lrsquoaltra

i) La personalizzazione della politica Egrave questo il fenomeno piugrave noto e visi-bile e non crsquoegrave molto da aggiungere ai fiumi di inchiostro che sono stati giagrave spesi Basteragrave dire qui che si tratta di un fenomeno dovuto non soltanto a caratteri-stiche strutturali della legittimazione popolare del potere 178 alle spinte oggettive interne ai sistemi politici complessi (esigenze di semplificazione caratteristiche strutturali della comunicazione di massa etc) o alle ambizioni bonapartiste di qualche leader ma anche allrsquoincapacitagrave dei gruppi dirigenti dei partiti di indivi-duare unrsquoidentitagrave collettiva da veicolare allrsquoopinione pubblica sostituita dalla facile riconoscibilitagrave di un nome di un volto di una voce

175 ma non per questo laquoirreversibileraquo come ritiene Rosanvallon 2015 157 del resto nella storia degli uomini tutto egrave irreversibile percheacute nulla del passato si ripresenta nel medesimo modo e tutto lo egrave percheacute si puograve ben tornare al (pur trasfigurato dal fluire del tempo) passato

176 mi riferisco a Luciani 2015 127 sgg177 La formula egrave di Rosanvallon 2015 65178 laquoRien nrsquoest moins deacutemocrate au fond que le peuple Ses ideacutees le ramegravenent toujours agrave lrsquoautoriteacute

drsquoun seulraquo scriveva giagrave proudhon 1852 70

BONApARTISmO OGGI 163

ii) Lrsquoopacizzazione della politica A parole i nostri sono i tempi della tra-sparenza La trasparenza che da tempo egrave un principio vincolante dellrsquoatti-vitagrave dellrsquoamministrazione 179 si egrave fatta caratteristica dei bilanci pubblici 180 e oggi si vuole che sia una proprietagrave della politica (magari chiamata al rito dello streaming) Raramente invece il potere lo si egrave voluto piugrave opaco e illeggibile 181 Sono le stesse sedi in cui esso egrave esercitato (le quali trascendono la sfera dello Stato democratico e sovente non sono nemmeno pubbliche ma private) che ren-dono illusoria la trasparenza e la mancanza di trasparenza egrave da sempre unrsquoop-portunitagrave per il bonapartista che dovendo dominare ha bisogno appunto degli arcana dominationis 182

iii) Lrsquouso del plebiscito Abbiamo giagrave visto che la distinzione tra plebiscito e referendum egrave sostanziale e non formale Ora si deve aggiungere che anche il ri-corso al plebiscito non dipende sempre dalle ambizioni bonapartiste ma dallrsquoin-capacitagrave delle forze politiche tradizionali di mobilitare le masse in forme meno semplificate e primitive Certo non mancano casi in cui la carta plebiscitaria egrave giocata in funzione di legittimazione o rafforzamento di una leadership ma la complessitagrave delle democrazie contemporanee la rende una mossa azzardata Lrsquoe-sempio del referendum costituzionale italiano del 4 dicembre 2016 egrave in questo senso illuminante

iv) Il collegamento con il popolo attraverso la rete Questo egrave forse il profilo piugrave nuovo e di maggiore interesse Il plebiscito proprio in quanto strumento che assume unrsquoidentitagrave in ragione della sua sostanza funziona quando il suo promo-tore sceglie oculatamente a) lrsquooggetto b) la formulazione della domanda c) il tempo della consultazione d) la conduzione della propaganda Basta sbagliare una di queste quattro scelte e il promotore egrave perduto Come si vede perograve qui egrave il modo in cui il mezzo egrave utilizzato che conta non il mezzo in seacute Con la rete le cose vanno diversamente

Come si sa la rete egrave stata esaltata negli ultimi anni come una sorta di piaz-za democratica come unrsquoagoraacute telematica da sostituire allrsquoagoraacute fisica non piugrave disponibile nelle democrazie dei grandi spazi e dei grandi numeri Non egrave cosigrave percheacute la metafora esatta per descrivere la rete non egrave quella della piazza ma quella della foresta nella piazza ci si manifesta pienamente laquoin pubblicoraquo nei meandri della foresta ci si nasconde 183 ma concediamo pure che si possa chia-marla piazza Ebbene nella prospettiva che qui interessa il dato piugrave rilevante egrave che la rete egrave una piazza sempre aperta piazza sempre aperta significa plebiscito sempre in atto e significa che a questo punto il mezzo si fa piugrave importante del modo Egrave la semplice esistenza della rete che consente al bonapartista di sviluppa-

179 La giurisprudenza ormai lo menziona accanto allrsquoimparzialitagrave e al buon andamento che sono esplicitamente costituzionalizzati come se non ci fosse nemmeno bisogno di desumerlo in via interpre-tativa cfr ad es la sent Cass pen Sez VI 27 settembre 2018 n 42680

180 Cfr la sent Corte cost n 101 del 2018181 Rosanvallon 2015 25182 La questione degli arcana (imperii e dominationis) come egrave noto egrave lucidamente posta da Tacito

in alcuni fondamentali cenni degli Annales laquoNe arcana domus [] vulgarenturraquo (Annales I 6) laquoarcana imperii temptariraquo (Annales II 36) laquointer alia dominationis arcanaraquo (Annales II 59)

183 per questa osservazione rinvio ancora a Luciani 2005 121 sg

164 mASSImO LUCIANI

re una strategia del consenso facilitata innescando quel rapporto diretto con il laquopopoloraquo che da sempre egrave il sogno di chi vagheggia avventure cesariste Il laquopleacute-biscite de tous les joursraquo di cui parlava Ernest Renan riferendosi alla nazione 184 egrave ora davvero possibile ma non nel senso chrsquoegli immaginava Ogni giorno ogni minuto ogni secondo il laquopopoloraquo in presa diretta con il suo laquocaporaquo rinnova il giuramento di fedeltagrave pel solo fatto di partecipare alla discussione che la rete (con tutte le limitazioni che le sono proprie peraltro) consente Non crsquoegrave bisogno alcuno di attivare la macchina plebiscitaria percheacute essa egrave sempre accesa

Qui sta la vera novitagrave dei nostri tempi qui sta il terreno piugrave fertile che il bona-partista puograve fertilizzare e sfruttare Egrave per questo piugrave ancora che per la presenza delle condizioni di sistema identificate da Spengler che i nostri sono tempi aperti alla possibilitagrave del bonapartismo percheacute sono tempi in cui gli si aprono strade una volta sconosciute di costruzione e di captazione del consenso

7 Una prospettiva diversa

del bonapartismo dunque in parte esperiamo frammenti in parte viviamo la possibilitagrave storica Non vrsquoegrave alcuna certezza mdashse non per i millenaristimdash dellrsquoav-vento di un Cesare o di un Napoleone del nostro tempo ma non si puograve negare che vi siano plurime condizioni favorevoli alla loro epifania Come impedirlo

Lo Stato sociale europeo maturatosi nelle Trente glorieuses di cui diceva jean Fourastieacute 185 nei primi trentrsquoanni del secondo dopoguerra di espansione econo-mica e di riduzione delle diseguaglianze pur mantenendo la pace sociale ha saputo liberare energie vitali molto potenti Non egrave stata unrsquoera di Kultur ma non egrave detto affatto che di Kultur nel senso spengleriano si abbia davvero bisogno piugrave probabile che le nostre necessitagrave siano meno ambiziose che ci convenga tenerci la Zivilisation che sapemmo costruire senza rientrare nel vortice dellrsquoinesausta ciclicitagrave storica Ci serve un giusto mezzo

Chi lrsquointese centrsquoanni prima che quellrsquoalternativa fosse posta fu Giacomo Leopardi 186 Il suo problema era quello della fine delle benefiche illusioni de-terminato dallrsquoavvento della modernitagrave problema che a mio parere coincide perfettamente con quello spengleriano della nostalgia della Kultur in unrsquoera di Zivilisation per Leopardi lrsquouomo senza illusioni egrave fatalmente infelice laquo[le] il-lusioni [] vengono sostanzialmente dalla natura benefattrice universale dove la ragione egrave la carnefice del genere umanoraquo) 187 non si comprende laquocome si possa tollerare la vita senza illusioniraquo 188 laquoil nrsquoappartient qursquoagrave lrsquoimagination de

184 Renan 1882 26 laquoUne nation est une acircme un principe spirituel Deux choses qui agrave vrai dire nrsquoen font qursquoune constituent cette acircme ce principe spirituel Lrsquoune est dans le passeacute lrsquoautre dans le preacute-sent Lrsquoune est la possession en commun drsquoun riche legs de souvenirs lrsquoautre est le consentement actuel le deacutesir de vivre ensemble la volonteacute de continuer agrave faire valoir lrsquoheacuteritage qursquoon a reccedilu indivisraquo

185 Fourastieacute 1979186 Le considerazioni che sviluppo nel testo sono tratte (in parte testualmente in parte sintetizzan-

do) da Luciani 2017 77 sgg187 Lettera a pietro Giordani del 14 dicembre 1818188 Lettera a pietro Giordani del 6 marzo 1820

BONApARTISmO OGGI 165

procurer agrave lrsquohomme la seule espegravece de bonheur positif dont il soit capableraquo 189 etc per Spengler lrsquouomo che vive nellrsquoetagrave della civilizzazione dominato dalla tecnica e spogliato del mistero egrave incompleto e sradicato Il sentimento egrave il medesimo

Ebbene senza profetare e senza cadere nel millenarismo Leopardi disegna una ricetta di sopravvivenza offre ai naviganti un avviso prezioso per indiriz-zarli sulla strada piugrave sicura Si tratta della dottrina della laquosocietagrave mezzanaraquo o di laquomezzana grandezzaraquo laquoLa patria moderna devrsquoessere abbastanza grande ma non tanto che la comunione drsquointeressi non vi si possa trovare come chi ci volesse dare per patria lrsquoEuropa La propria nazione coi suoi confini segnati dalla natura egrave la societagrave che ci conviene E conchiudo che senza amor nazionale non si dagrave virtugrave granderaquo 190 La societagrave mezzana alla fine altro non egrave che laquouna nazioneraquo 191

Essa come ha scritto Adriano Tilgher egrave uno laquostato di equilibrio fra natura e ragione ma tale che la natura abbia ancora il sopravventoraquo 192 e laquolrsquoegoismo sociale abbia per oggetto una societagrave di tal grandezza ed estensione che senza cadere neglrsquoinconvenienti delle piccole non sia tanto grande che lrsquouomo per cercare il di lei bene sia costretto a perdere di vista se stesso il che egli non potendo fare mentre vive ricadrebbe nellrsquoegoismo individualeraquo 193 In quello stato sono neces-sarie una laquomezza filosofiaraquo 194 una cultura laquoquanto basta e convieneraquo 195 senza un suo laquouso eccessivoraquo 196 e laquouna certa ignoranzaraquo e cioegrave unrsquoignoranza contenuta appunto mezzana 197 quale fu quella degli antichi 198 che a differenza dei bruti primitivi e dei barbari esercitavano la ragione sigrave ma non al punto di privarsi delle benefiche illusioni che generavano in loro lrsquoamor di patria e la brama della gloria La natura non aveva voluto che tra gli uomini si costruisse quella laquosocietagrave ristrettaraquo che tanti mali secondo Leopardi ha loro recato 199 ma solo una laquoso-cietagrave accidentaleraquo laquonata e formata dalla passeggera identitagrave drsquointeressiraquo nella quale le pulsioni egoistiche dei singoli non pregiudicavano lrsquointeresse comune percheacute con quello erano in armonia 200

La societagrave mezzana mi sembra tenta di recuperare almeno la logica dellrsquoi-niziale vincolo fra gli uomini per come voluto dalla laquonaturaraquo Non egrave lrsquoideale egrave ovvio ma egrave quanto di meno peggio lrsquouomo ormai irrimediabilmente corrotto possa sperare di ottenere Invece di sopravvivere nellrsquoattesa del grido di guerra di Cesare o di Napoleone forse potremmo vivere ascoltando il pacifico sussurro di Giacomo

189 Lettera al jacopssen del 23 giugno 1823190 Zibaldone 896191 Zibaldone 895192 Tilgher 1940 104 sg193 Zibaldone 894 sg194 Zibaldone 520 sg195 Zibaldone 315196 Zibaldone 375197 Zibaldone 422198 Zibaldone 168199 laquoLrsquouomo non egrave fatto per la societagrave o almeno per una societagrave strettaraquo Zibaldone 1952200 Zibaldone 873 V anche con ulteriori approfondimenti Zibaldone 3776 sgg

166 mASSImO LUCIANI

Bibliografia aavv (1842) Fastes de la Leacutegion-drsquoHonneur Biographie de tous les deacutecoreacutes Accompagneacutee

de lrsquohistoire leacutegislative et reacuteglementaire de lrsquoOrdre paris Au Bureau de lrsquoAdministra-tion t I

Ancarani V (1976) Bonapartismo in aavv Dizionario di politica a cura di N Bobbio e N matteucci Torino UTET

Aron R (1960) Ideacutees politiques et vision historique de Tocqueville in laquoRevue franccedilaise de science politiqueraquo 10 3 509-526

Azeacutema j-p Winock m (1976) La troisiegraveme Reacutepublique (1870-1940) paris Cal-mann-Leacutevy

Bentley A F (1983) The Process of Government (1908) tr it Il processo di governo milano Giuffregrave

Benveniste E (2001) Le vocabulaire des institutions indo-europeacuteennes II Pouvoir droit reacuteligion (1969) tr it Il vocabolario delle istituzioni indoeuropee II Potere diritto religione Torino Einaudi

Bluche F (1980) Le bonapartisme Aux origines de la droite autoritaire (1800-1850) pa-ris Nouvelles Editions Latines

Bobbio N (1972) Trends in Italian Legal Theory (1959) tr it in Id Giusnaturalismo e positivismo giuridico milano Comunitagrave 2ordf ed

mdash (1974) Democrazia e dittatura in aavv La libertagrave politica a cura di A passerin drsquoEntregraveves milano Comunitagrave

mdash (1976) La teoria delle forme di governo nella storia del pensiero politico Torino Gi-appichelli

Bonaparte N L (1839) Des ideacutees napoleacuteoniennes paris paulinBovero m (2018) El legado de Norberto Bobbio in laquoNexosraquo 1 luglioBurdeau G (1956) Traiteacute de science politique paris LGdj vol IIICanfora L (2005) Giulio Cesare milano RCSCarcopino j (1977) Sylla ou la monarchie manqueacutee (1977) tr it Silla o la monarchia

mancata milano Rusconimdash (1981) Jules Ceacutesar (1975) tr it Giulio Cesare milano Rusconi 4ordf edmdash (2001) Virgile et le mystegravere de la IVe Eacuteglogue (1930) tr it Virgilio e il mistero della IV

Egloga Roma AltanaCroce B (1972) Storia drsquoEuropa nel secolo decimonono Bari Laterzadiels H Kranz W (2006) I Presocratici a cura di G Reale milano Bompianidiogene Laerzio (2006) Vite e dottrine dei piugrave celebri filosofi a cura di G Reale milano

Bompiani 2ordf edduverger m (1961) De la dictature paris julliardmdash (1971) Les partis politiques (1967) tr it I partiti politici milano Comunitagrave 3ordf edElia L (1965) Lrsquoattuazione della Costituzione in materia di rapporti tra partiti e istituzioni

in aavv Il ruolo dei partiti nella democrazia italiana Bergamo Novecento Graficomdash (1966) Primo Ministro (diritto comparato) in laquoNovissimo digesto italianoraquo xII To-

rino UTETmdash (1970) Governo (forme di) in Enciclopedia del diritto xIx milano Giuffregravemdash (2006) Forme di Stato e forme di governo in Dizionario di diritto pubblico a cura di

S Cassese III milano GiuffregraveEvola j (1970) Prefazione alla traduzione di Spengler 1970Ewald F Kessler d (2000) Tipologia e politica dei rischi in laquoparolechiaveraquo 22-23-24

RischioFabius L (2010) Le Cabinet des douze Regards sur les tableaux qui font la France paris

Gallimard

BONApARTISmO OGGI 167

Fourastieacute (1979) Les Trente Glorieuses ou la reacutevolution invisible de 1946 agrave 1975 paris Fayard

Fraenkel E (1958) Die repraumlsentative und die plebiszitaumlre Komponente im demokratischen Verfassungsstaat Tuumlbingen mohr

Giannini m S (1950) Prefazione a G Burdeau Il regime parlamentare tr it milano Comunitagrave

mdash (1970) Diritto amministrativo I milano GiuffregraveGiorgini G (1993) La cittagrave e il tiranno Il concetto di tirannide nella Grecia del vii-iv

secolo a C milano GiuffregraveGramsci A (1975) Quaderni dal carcere ed critica a cura di V Gerratana Torino Ei-

naudi 3ordf edGuarnieri C (1976) Cesarismo in aavv Dizionario di politica a cura di N Bobbio e

N matteucci Torino UTETGueli E (1960) Colpo di Stato in Enciclopedia del diritto VII milano GiuffregraveGuizzi F (1999) Augusto La politica della memoria Roma SalernoHsuuml dau-Lin (1932) Die Verfassungswandlung de Gruyter Berlin u LeipzigHugo V (1910) Napoleacuteon le petit paris Nelsonjacobi E (1924) Die Diktatur des Reichspraumlsidenten nach art 48 der Reichsverfassung in

laquoVeroumlffentlichungen der Vereinigung der deutschen Staatsrechtslehrerraquo 1jaume L (1991) Tocqueville et le problegraveme du pouvoir exeacutecutif en 1848 in laquoRevue fran-

ccedilaise de science politiqueraquo 41 6 739-755jellinek G (2004) Verfassungsaumlnderung und Verfassungswandlung Eine staatsrechtliche-

politische Abhandlung (1906) tr it parz Mutamento e riforma costituzionale Caval-lino (LE) pensa

Lefebvre G (2010) Napoleacuteon (1999) tr it di G Sozzi e L Faralli Napoleone milano mondadori

Leibholz G (1967) Der Strukturwandel der modernen Demokratie ora in Strukturprobleme der modernen Demokratie Karlsruhe muumlller 3ordf ed

mdash (1989) Parteienstaat und Repraumlsentative Demokratie (1951) tr it Stato dei partiti e democrazia rappresentativa Considerazioni intorno allrsquoarticolo 21 e allrsquoarticolo 38 della legge fondamentale di Bonn in La rappresentazione nella democrazia tr it milano Giuffregrave

Luciani m (2005) Articolo 75 - Il referendum abrogativo G Branca A pizzorusso (a cura di) Commentario della Costituzione Bologna-Roma zanichelli - Il Foro Italiano

mdash (2009) Governo (forme di) in Enciclopedia del diritto - Annali III milano Giuffregravemdash (2015) La massima concentrazione del minimo potere Governo e attivitagrave di governo

nelle democrazie contemporanee in laquoTeoria politicaraquo Annali 5mdash (2017) Lo sguardo profondo Leopardi la politica lrsquoItalia modena mucchimarx K (1960) Der achtzehnte Brumaire des Louis Bonaparte Vorwort zur Zweiten

Aufgabe (1852) in K marx F Engels Werke vol xVI Berlin dietzmdash (1962) Der achtzehnte Brumaire des Louis Bonaparte Vorwort zur Zweiten Aufgabe

(1869) in K marx F Engels Werke vol xVI Berlin dietzmdash (1974) Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte tr it p Togliatti Roma Editori Riuniti

2ordf edmeier C (2015) Die Ohnmacht des allmaumlchtigen Dictators Caesar Stuttgart Steinermitterand F (1964) Le coup drsquoEacutetat permanent paris plonpanebianco A (1991) Cesarismo in Enciclopedia delle scienze sociali ed digitaleportinaro p p (2018) Le mani su Machiavelli Una critica dellrsquolaquoItalian Theoryraquo Roma

donzellipoulantzas N (1971) Pouvoir politique et classes sociales de lrsquoEacutetat capitaliste (1958) tr it

Potere politico e classi sociali Roma Editori Riuniti

168 mASSImO LUCIANI

proudhon p j (1852) La Reacutevolution sociale deacutemontreacutee par le coup drsquoeacutetat du 2 deacutecembre paris Garnier Fregraveres 2ordf ed

Renan E (1882) Qursquoest-ce qursquoune nation paris Calmann-LeacutevyRichard B (2012) Les emblegravemes de la Reacutepublique paris CNRSRichard j (1883) Le Bonapartisme sous la Reacutepublique paris Rouveyre et BlondRosanvallon p (2015) Le bon gouvernement paris SeuilSaccoccio A (2017) Una alternativa alla globalizzazione egrave possibile Roma communis

patria in aavv Cittagrave e diritto Studi per la partecipazione civica Un laquoCodiceraquo per Curitiba a cura di d drsquoOrsogna G Lobrano p p Onida Napoli jovene

Schmitt C (1970) Verfassungslehre Berlin duncker amp Humblotmdash (1974) Die Diktatur Von den Anfaumlngen des modernen Souveraumlnitaumltsgedankens bis zum

proletarischen Klassenkampf (1921) tr it Roma-Bari Laterzamdash (1987) Ex captivitate salus (1950) tr it milano Adelphimdash (2006) Antworten in Nuumlrnberg (2000) tr it Risposte a Norimberga Roma-Bari La-

terzaSpengler O (1931) Der Mensch und die Technik Beitrag zu einer Philosophie des Lebens

muumlnchen Beckmdash (1970) Der Untergang des Abendlandes Umrisse einer Morphologie der Weltgeschichte

(1918) tr it Il Tramonto dellrsquooccidente Lineamenti di una morfologia della Storia mondiale milano Longanesi 2ordf ed

mdash (2018) Jahre der Entscheidung Deutschland und die weltgeschichtliche Entwicklung (1933) tr it Anni della decisione Oaks sl

Spinosa A (1994) Cesare Il grande giocatore milano mondadoriTilgher A (1940) La filosofia di Leopardi Roma ReligioTocqueville A de (1952) Lettre agrave Odilon Barrot 3 luglio in Œuvres complegravetes a cura di

mme de Tocqueville VII paris michel Leacutevy Fregraveresmdash (1978) Souvenirs paris GallimardTulard j (1980) Napoleacuteon ou le mythe du sauveur (1977) tr it Napoleone Il mito del

salvatore milano RusconiVolpi m (1979) La democrazia autoritaria Forma di governo bonapartista e V Repubblica

francese Bologna Il mulinomdash (1997a) Le forme di governo in G morbidelli L pegoraro A Reposo m Volpi

Diritto costituzionale italiano e comparato Bologna monduzzi 2ordf edmdash (1997b) Le forme di governo contemporanee tra modelli teorici ed esperienze reali in

laquoQuaderni costituzionaliraquo 2 agosto 247-282mdash (2009) Forme di governo in aavv Glossario di diritto pubblico comparato a cura di

L pegoraro Roma Caroccimdash (2018) Libertagrave e autoritagrave La classificazione delle forme di Stato e delle forme di governo

Torino Giappichelli 7ordf edWeber m (1982) Parlament und Regierung im neugeordneten Deutschland Zur

politischen Kritik des Beantentums und Parteiwesens (1918) tr it Parlamento e Go-verno nuova ed a cura di F Fusillo Roma-Bari Laterza

mdash (1968) Wirtschaft und Gesellschaft (1922) tr it Economia e societagrave II milano Co-munitagrave

Wittfogel K A (1968) Oriental Despotism A Comparative Study of Total Power (1957) tr it Il dispotismo orientale Firenze Vallecchi

Tra parlamentarismo e plebiscitarismo La democrazia della decisione in max Weber

Dimitri DrsquoAndrea

Abstract

Between Parliamentarism and Plebiscitarianism The Decision Democracy in Max Weber

The purpose of this contribution is to reconstruct the meaning of democracy and liberal democracy in Max Weber In this perspective the principle of legality the constitutional guarantee of fundamental rights representative institutions and universal suffrage are identified as the elements that define not only the general perimeter of what Weber means by liberal democracy but also the universe of prin-ciples concepts and institutions to which Weber consciously adheres and in which he believes his positions and proposals for political reform are placed On this basis in the contribution two theses are argued The first is the substantial continuity of the value references that guide Weberrsquos political-institutional reflection a not merely negative (liberal) conception of freedom the indispensability of the prin-ciple of political equality of citizens the idea of political affirmation expansive first and laquoautonomistraquo then of the German nation The second consists in an inter-pretation of the plebiscitarian turn in terms of an accentuation of the immediacy of the relationship between rulers and ruled mdashin the persistent distance from the democracy of the street (demokratie der Straszlige)mdash functional to a democracy of the decision to a politics like space of freedom and meaning against the logic of economics and technical-administrative rationality

Keywords Liberal democracy plebiscitary democracy Freedom Equality Immediacy

Premessa

Weber non ha mai sviluppato una teoria sociologica avalutativa su quali si-ano i caratteri della democrazia rappresentativa liberale Cosigrave come ma questo egrave certamente meno sorprendente non ha mai elaborato una filosofia politica normativa di carattere complessivo a sostegno di un sistema istituzionale libe-raldemocratico Ha invece formulato una serie di proposte per la riforma delle istituzioni politiche tedesche che in una prima lunga fase guardano in direzione di una monarchia costituzionale e di una democrazia parlamentare (secondo il modello inglese) e che successivamente a partire da La futura forma statale della Germania (gennaio 1919) si orientano invece verso una forma di democrazia

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 169-192

Universitagrave di Firenze dimitridandreaunifiit

170 dImITRI drsquoANdREA

plebiscitaria di democrazia subordinata ad un capo (Fuumlhrerdemokratie) secondo un modello piugrave simile a quello americano Si tratta di un tipo di ragionamento in cui i riferimenti di valore (in termini sia di pura razionalitagrave rispetto al valore sia di effetti politico-sociali dotati di valore) le considerazioni prudenziali legate alla contingenza e una valutazione realistica delle chances di successo delle diverse soluzioni possibili si intrecciano e si confondono rendendo difficile non soltanto comporre un quadro teorico sistematico ma anche decifrare quale sia la natura e il peso dei singoli argomenti addotti A complicare ulteriormente il quadro crsquoegrave poi una postura realistica e lato sensu elitistica che si traduce in un linguaggio scettico e disincantato nei confronti dellrsquoottimismo democratico sullrsquouguaglianza dei cittadini nella formazione della volontagrave politica (sovranitagrave popolare) e che spesso finisce per fare velo agli assunti di valore che ispirano il ragionamento weberiano

In questo contesto interrogarsi sul rapporto di Weber con la democrazia rappresentativa liberale significa pertanto affrontare tre questioni distinte ma intrecciate in primo luogo che cosa Weber intenda per democrazia e democra-zia liberale in secondo luogo quale sia la natura degli argomenti (assiologici tecnico-prudenziali contingenti) utilizzati da Weber a sostegno delle proprie proposte in terzo luogo se tali proposte possano essere considerate coerenti con unrsquoimpostazione teorica e istituzionale liberaldemocratica in un qualche senso condiviso

Le tesi che proverograve ad argomentare sono due La prima egrave quella della sostanziale continuitagrave dei riferimenti di valore che orientano la riflessione poli-tico-istituzionale di Weber una concezione non semplicemente negativa (libe-rale) della libertagrave lrsquoimprescindibilitagrave del principio dellrsquouguaglianza politica dei cittadini lrsquoidea dellrsquoaffermazione politica mdashespansiva prima e laquoautonomisticaraquo poi della nazione tedescamdash La seconda consiste nellrsquointerpretazione della svol-ta plebiscitaria in termini di unrsquoaccentuazione dellrsquoimmediatezza della relazione governanti-governati mdashnella persistente distanza dalla democrazia della strada (Demokratie der Straszlige)mdash funzionale ad una democrazia della decisione ad una politica come spazio di libertagrave e di senso contro le logiche dellrsquoeconomia e della razionalitagrave tecnico-amministrativa

1 La democrazia come forma sociale

democrazia egrave in Weber in primo luogo una forma sociale Sulla scia di Toc-queville lrsquoavvento della democrazia allude anche in Weber ad un processo di eguagliamento delle condizioni di omologazione generalizzazione dei compor-tamenti 1 La democratizzazione cosigrave intesa non possiede in Weber un segno as-siologico necessariamente mdashe neppure prevalentementemdash negativo e si riferisce a tre distinti tipi di trasformazione sociale al prodursi di tre differenti configura-zioni sociali In un primo significato democratizzazione indica la diffusione del

1 Su questo punto cfr Tuccari 2018 60-61 Fra i pochi lavori che sviluppano un confronto fra Weber e Tocqueville cfr Kalberg 1998

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 171

tipo umano specificamente aristocratico e delle virtugrave che lo caratterizzano al di lagrave della cerchia sociale allrsquointerno della quale hanno avuto origine Il processo di democratizzazione coincide qui con la diffusione per imitazione in tutto il cor-po sociale di qualcosa che un tempo era appannaggio di un particolare gruppo sociale delle qualitagrave e degli stili di vita che in origine erano tipici ed esclusivi di un ceto specifico collocato in posizione apicale nella gerarchia sociale 2 Si tratta del fenomeno in virtugrave del quale unrsquoautentica aristocrazia egrave stata laquoin grado di dar forma ad un intero popolo nel senso e nella direzione del suo ideale di nobil-tagraveraquo 3 Egrave in questa accezione di democratizzazione come diffusione e imitazione di comportamenti inizialmente circoscritti che rientra anche il fenomeno della democratizzazione del lusso 4 e del consumo 5

In un secondo significato democratizzazione rimanda al processo di livella-mento dei dominati La democrazia costituisce la formazione sociale in cui egrave scomparsa le trama di differenze sociali politicamente e amministrativamente rilevanti in cui egrave stata neutralizzata la valenza politica delle differenze sociali La democratizzazione indica cosigrave lrsquoomologazione politica e amministrativa dei membri del corpo politico lrsquoeguagliamento della posizione giuridica di tutti i cit-tadini nei confronti del detentore del potere politico Si tratta dellrsquoeffetto sociale di quella trasformazione nellrsquoorganizzazione politica che coincide con la nasci-ta dello Stato moderno e con la sua burocratizzazione 6 La burocratizzazione egrave un fattore fondamentale del livellamento percheacute tende a stabilire una relazione uniforme fra il detentore del potere politico e il suo apparato da una parte e la massa uniforme dei dominati dallrsquoaltra 7 La sua razionalitagrave egrave per Weber inte-ramente politica rimanda cioegrave allrsquointeresse di potenza del detentore del potere politico lrsquoespropriazione dei ceti dei soggetti che esercitavano funzioni politiche autonome egrave parte integrante di quella strategia di monopolizzazione della legit-timitagrave e dellrsquoeffettivitagrave del comando politico che coincide con la nascita dello Stato moderno Il livellamento dei dominati egrave un effetto della burocratizzazione e la burocratizzazione egrave la forma della monopolizzazione del potere politico e lo strumento di massimizzazione della sua efficacia 8 La democrazia in questa ac-cezione significa omologazione e passivizzazione politica dei cittadini come esito inevitabile e completamente dispiegato della burocratizzazione

Infine democrazia come forma sociale significa non lrsquoabolizione degli laquoesclu-sivismiraquo e delle gerarchie quanto piuttosto il superamento del loro carattere ascritto ereditariamente predeterminato dal punto di vista sociale la democra-zia non egrave quindi necessariamente egualitaria se non nel senso della universale ac-cessibilitagrave delle posizioni apicali della produzione della distinzione sociale esclu-sivamente in base al merito In questa accezione la democratizzazione costituisce il processo attraverso il quale lrsquoaristocrazia si trasforma da fenomeno ereditario

2 Weber 1998a 793 Ibidem 684 Cfr Weber 2007 1355 Cfr ibidem 2306 Cfr Weber 1998a 877 Cfr Weber 1980 2208 Cfr Weber 2004 54

172 dImITRI drsquoANdREA

in esito di una conferma del possesso di qualitagrave personali La democrazia egrave com-patibile con lrsquoaristocrazia del merito personale e pertanto non coincide necessa-riamente con quei processi di massificazione atomizzazione polverizzazione che sono semmai lrsquoesito della burocratizzazione 9 Nella lettura di Weber la societagrave americana senzrsquoaltro la piugrave democratica in questo senso non costituisce affatto un ammasso di individui isolati e omologati ma al contrario una formazione sociale segnata dallrsquoemergere di una vera e propria laquoldquoaristocraziardquo di cetoraquo 10 democrazia significa in senso proprio eguaglianza delle opportunitagrave differen-ziazione sociale in base alle qualitagrave personali 11 qualcosa che puograve rafforzare lrsquoe-sigenza di autoaffermazione individuale e che non conduce necessariamente alla generalizzazione di individui indifferenziati e indifferenti Quale sia la concreta configurazione di una societagrave democratica in questo senso dipende per Weber da un insieme complesso di fattori ideali e materiali fra i quali gioca un ruolo essenziale lrsquoimmagine del mondo (Weltbild) 12

2 Democrazia politica

ma democrazia egrave ovviamente in Weber anche una nozione politica una categoria che rimanda ad una certa configurazione delle relazioni politiche 13 Weber la utilizza per indicare tre fenomeni distinti anche se accomunati dal rife-rimento condiviso ad una qualche idea di partecipazione al potere da parte dei subordinati

In una prima accezione il termine democrazia allude alla uguale distribuzio-ne dei diritti politici allrsquointerno di una comunitagrave laquodemocrazia puograve significare cose incommensurabilmente diverse In seacute tuttavia essa significa semplicemente che non crsquoegrave differenza formale di diritti politici tra le singole classi della popo-lazioneraquo 14 Il significato politico elementare di democrazia egrave dunque quello dellrsquouguaglianza formale dei diritti politici dei cittadini dellrsquoassenza di diffe-renze formali fra ciograve che i cittadini possono fare sul piano politico democra-tizzazione vuol dire qui essenzialmente introduzione del suffragio universale uguale attribuzione a tutti i membri di una comunitagrave di un laquominimo di diritto alla determinazione comune circa le questioni di quella comunitagraveraquo 15 Egrave del tutto riconoscibile lrsquoimpronta realistica di unrsquoaccezione di democrazia che insiste sul carattere minimale e formale di questa partecipazione alla determinazione degli affari comuni e che rifugge sia dalla retorica della volontagrave generale sia dallrsquoillu-sione di una partecipazione paritaria di un uguale contributo dei dominati alla formazione della volontagrave politica Egrave tuttavia altrettanto evidente come Weber non riduca a zero il peso e il ruolo politico dei cittadini non ritenga cioegrave irri-

9 Cfr Weber 2002b 19910 Weber 1998a 8011 Cfr Weber 2002b 197-20112 Cfr ibidem 198-20013 per un tentativo di sistematizzazione delle accezioni di democrazia in Weber cfr Breuer 1998

1-1314 Weber 1998b 10615 Weber 1998a 66

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 173

levante ed impotente la partecipazione agli affari della comunitagrave garantita dal suffragio universale 16

In una seconda accezione la democrazia costituisce unrsquoinversione della rela-zione propriamente carismatica fra capo e sudditi in base alla quale la titolaritagrave del potere viene a dipendere formalmente dalla scelta e dalla fiducia dei dominati che si esprime in un plebiscito Il riconoscimento delle qualitagrave personali del capo da dovere dei sudditi diviene fondamento della sua autoritagrave 17 La democrazia egrave in questa accezione costitutivamente plebiscitaria consiste nella scelta dal basso del capo politico senza mediazioni e senza intermediari sulla base del riconosci-mento delle sue qualitagrave personali La titolaritagrave del dominio dipende formalmente dalla volontagrave dei dominati ma ciograve non intacca nella sostanza il carattere carisma-tico della legittimitagrave ovvero la verticalitagrave della relazione di potere e il carattere personale dellrsquoautoritagrave e delle forme del suo esercizio laquoLa ldquodemocrazia plebi-scitariardquo mdashil piugrave importante tipo di democrazia subordinata ad un capomdash egrave nel suo senso genuino una specie di potere carismatico che si cela sotto la forma di una legittimitagrave derivante dalla volontagrave dei sudditi e sussistente soltanto in virtugrave di questaraquo 18 democratica egrave cosigrave dunque ogni forma di potere in cui lrsquoinvestitura del titolare del potere dipende formalmente dalla grazia dei sudditi dalla loro scelta e dalla loro volontagrave manifestata in una elezione

Lrsquoelezione plebiscitaria puograve avere un carattere legale oppure comportare una rottura violenta della legalitagrave o dellrsquoordine politico costituito puograve mediare la conquista effettiva del potere o essere la ratifica ex-post di una conquista del potere di carattere rivoluzionario In questo significato il concetto di democra-zia non soltanto egrave compatibile con lrsquoidea di rivoluzione ma puograve anche condurre ad un esercizio dittatoriale o comunque non legale del potere da parte del duce liberamente eletto 19 Anche in questo caso lrsquoelezione formalmente libera non implica infine neacute la libertagrave reale dei subordinati neacute tantomeno che la selezione del leader abbia effettivamente una direzione dal basso verso lrsquoalto

In una terza accezione con il termine democrazia Weber intende lrsquoammi-nistrazione democratica diretta la democrazia come autogoverno Si tratta di una forma di amministrazione che realizza la minimizzazione del dominio (Minimisierung der Herrschaft) in virtugrave di una configurazione della relazione di rappresentanza che vincola lo svolgimento delle funzioni esecutive alla volontagrave dei consociati Il rappresentante egrave qui idealtipicamente un esecutore qualcuno che si pone al servizio dei membri del gruppo incaricandosi di dare seguito alle loro decisioni Questa dipendenza del rappresentante dai rappresentati si rea-lizza in virtugrave del fatto che laquole funzioni amministrative vengono semplicemente assunte a turno o conferite per cariche di breve durata tramite sorteggio o elezio-ne diretta tutte le decisioni o comunque tutte le decisioni materiali importanti vengono riservate alla risoluzione dei consociati mentre ai funzionari vengono affidate solo la preparazione e lrsquoesecuzione delle risoluzioni e la cosiddetta ldquoordi-

16 per una valutazione di segno opposto cfr Beetham 1989 153-15917 Cfr Weber 1980 26418 Ibidem 26519 per una sommaria fenomenologia dei capi plebiscitari cfr ibidem 264-266

174 dImITRI drsquoANdREA

naria amministrazionerdquo secondo le disposizioni dellrsquoassemblea dei consociatiraquo 20 Siamo nel punto di massima prossimitagrave allrsquoideale dellrsquouguale partecipazione al potere della perfetta orizzontalitagrave delle relazioni politiche una prossimitagrave che si realizza non soltanto in virtugrave del carattere assembleare delle decisioni ma anche della riduzione al minimo della consistenza e della durata delle funzioni esecu-tive vale a dire delle funzioni in cui matura e si sedimenta la divaricazione fra dominanti e dominati 21

Le condizioni di possibilitagrave di queste forme di autogoverno democratico sono molteplici ed eterogenee questo tipo laquodi amministrazione trova comunemente la sua sede in aggregazioni che sono 1 locali oppure 2 strettamente delimitate in base al numero degli aventi parte o anche 3 poco differenziate nella posizio-ne sociale dei partecipanti e inoltre essa presuppone 4 compiti relativamente semplici e stabili e 5 ciononostante un grado non proprio minimo di sviluppo dellrsquoistruzione per soppesare oggettivamente mezzi e finiraquo 22 Allrsquoinizio del No-vecento questa forma di democrazia diretta si trova ancora in diversi contesti dalle townships del New England ad alcuni cantoni svizzeri e al laquomirraquo russo ma agli occhi di Weber costituisce una forma di governo laquolabileraquo laquoun caso-limite tipologicoraquo 23 incapace di sopravvivere in contesti sociali che abbiano conosciuto una crescita della differenziazione economica e sociale e lrsquoincremento della com-plessitagrave dei compiti amministrativi

3 I valori della democrazia liberale libertagrave negativa e libertagrave politica

Se non esiste in Weber una definizione univoca di democrazia la situazione egrave ancora piugrave complessa per quanto riguarda la democrazia liberale dello Stato liberal-democratico e della democrazia rappresentativa liberale Weber non ha mai fornito neacute una definizione concettuale neacute una descrizione sistematica La stessa nozione di Stato di diritto (Rechtsstaat) mdashche per altro richiama le carat-teristiche essenziali soltanto dello Stato liberalemdash viene impiegata in modo spo-radico e senza alcuna tematizzazione di carattere complessivo Una definizione minimale di che cosa si debba intendere per democrazia liberale viene fornita da Weber nel saggio del 1906 su La situazione della democrazia borghese in Russia Qui Weber in riferimento alle posizioni di Struve e al programma dellrsquoUnione di liberazione delinea i tratti essenziali di un assetto istituzionale liberaldemo-cratico Stato di diritto con garanzia costituzionale delle libertagrave individuali (gli laquoinalienabili diritti dellrsquovomoraquo 24) istituzioni rappresentative (parlamento) elette sulla base del suffragio universale 25 una forma di democratizzazione sociale in cui certamente rientra lrsquoabolizione delle differenze ereditarie di status econo-mico e politico La tesi che intendo sostenere egrave che il principio di legalitagrave la

20 Weber 2012 28 per una identica caratterizzazione della democrazia diretta cfr anche Weber 1980 286-287

21 Cfr Weber 2012 27-2822 Ibidem 2923 Ibidem 2924 Cfr Weber 1981 6925 Ibidem 42

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 175

garanzia costituzionale dei diritti fondamentali le istituzioni rappresentative e il suffragio universale definiscano non soltanto il perimetro generale di ciograve che Weber intende per democrazia liberale ma anche lrsquouniverso di principi concetti e istituzioni al quale Weber consapevolmente aderisce e nel quale ritiene si collo-chino le proprie posizioni e proposte di riforma politica

per difendere questa tesi egrave necessario innanzitutto ripercorrere gli argo-menti che Weber adotta in favore della democrazia liberale ed individuare quali siano le prestazioni che nella sua prospettiva la rendono preferibile ad altre forme di governo Al centro della riflessione politica weberiana crsquoegrave una decisione per la libertagrave come valore fondamentale che trova in Parlamento e governo la sua formulazione piugrave esplicita laquodi fronte al fatto fondamentale dellrsquoavanzata inarrestabile della burocratizzazione il problema delle future forme politiche di organizzazione puograve essere posto in generale soltanto in questi termini 1) come egrave ancora realmente possibile di fronte a questo predominio della tendenza alla burocratizzazione salvare qualche residuo di una libertagrave di movimento in senso ldquoindividualisticardquo [] 2) di fronte alla crescente indispensabilitagrave della burocra-zia statale che qui ci interessa e alla crescente posizione di potenza che ne deri-va come puograve essere offerta qualche garanzia che esistano potenze che tengano a freno llsquoenorme predominio di questo ceto di importanza sempre crescente e lo controllino efficacementeraquo 26 dal momento che la burocratizzazione egrave il nostro destino il senso ultimo delle istituzioni politiche egrave quello di garantire spazi di libertagrave Innanzitutto la libertagrave negativa di spazi non regolati dallrsquoamministrazio-ne burocratica di margini di libertagrave individuale privata sottratti al controllo del potere Si tratta del principale argomento laquopoliticoraquo a favore del capitalismo e della conservazione dello spazio dellrsquoiniziativa privata da una parte e specular-mente dellrsquoesigenza che struttura anche la critica al socialismo lungi dallrsquoessere un fattore di emancipazione lrsquoabolizione dellrsquoimprenditore privato significhe-rebbe lrsquoulteriore dilatazione della regolazione burocratica e si tradurrebbe in un dominio totale e incontrastato della burocrazia

Weber egrave innanzitutto un partigiano dellrsquoindividualismo dei diritti umani fondamentali 27 della libertagrave dei moderni come laquolibertagrave dal potereraquo 28 dalla li-bertagrave di coscienza allrsquoinviolabilitagrave della proprietagrave privata dalla libertagrave di com-mercio alla laquolibertagrave della scelta professionaleraquo 29 In virtugrave del contributo decisivo della componente settaria del protestantesimo ascetico la modernitagrave occidentale ha concettualizzato lrsquoesistenza di un diritto naturale soggettivo alla libertagrave dal potere ha pensato la libertagrave di coscienza non come privilegio o rivendicazione particolaristica ma come esigenza incondizionata valida per tutti 30 Se in Weber diritto naturale egrave scritto quasi sempre fra virgolette il problema non riguarda il contenuto ma la forma la pretesa cioegrave che la natura possa costituire il fonda-

26 Weber 2002a 3727 Weber 1981 71-73 Su questo punto insiste con forza molto opportunamente Segre 1981

185-187 Una interpretazione di segno opposto in Beetham 1989 36128 Weber 2012 72529 Ibidem30 Sullrsquoorigine dei diritti umani fondamentali dal protestantesimo ascetico e sulla loro traiettoria

moderna cfr marra 2006 106-150

176 dImITRI drsquoANdREA

mento di qualcosa di oggettivamente valido 31 La polemica contro il diritto na-turale sta nella sua pretesa di oggettivitagrave e nella sua radice naturale mdashnella nega-zione del politeismo dei valorimdash e coesiste senza difficoltagrave con lrsquoindividuazione della libertagrave liberale come il valore non negoziabile che la politica egrave chiamata a garantire Le istituzioni politiche liberali sono istituzioni legittime in primo luo-go percheacute risultano puramente razionali rispetto al valore della libertagrave negativa

ma la libertagrave che le istituzioni politiche sono chiamate a realizzare e garantire non egrave soltanto quella dalla politica 32 ma anche quella nella politica Essere liberi significa disporre di uno spazio di libertagrave sottratto al governo ma anche disporre di un controllo politico sul governo libertagrave egrave anche laquonon farsi governare come un gregge di pecoreraquo 33 Le pecore sono la metafora dellrsquoimpotenza politica di chi egrave passivo di fronte al governo di chi egrave soltanto governato La libertagrave in senso politico egrave invece la possibilitagrave di sottrarsi alla passivitagrave del governo burocrati-co di partecipare alla decisione sui fini In questo senso la politica si configura come lo strumento della libertagrave e non soltanto come la sua negazione La politica come lotta e come decisione egrave la forma della libertagrave come capacitagrave di esercitare unrsquoattivitagrave direttiva autonoma di decidere le forme del nostro vivere insieme La libertagrave per Weber non egrave dunque soltanto quella negativa dei privati qualcosa di costitutivamente apolitico o addirittura anti-politico ma anche quella tutta poli-tica di uno spazio in cui lrsquoazione al sevizio di potenze etiche consente di attribuire un senso alla vita individuale non egrave soltanto libertagrave dallo Stato ma anche libertagrave nello Stato 34 Il valore della libertagrave consiste cosigrave nellrsquoessere condizione di possi-bilitagrave per una dimensione di senso etico che possiede un carattere al tempo stesso collettivo e razionale 35 La libertagrave egrave legata allrsquoesistenza di uno spazio della politica come decisione sui fini al di lagrave dellrsquoamministrazione burocratica come macchina vivente per la produzione di ordine e benessere 36 per questo Weber definisce laquoautoritarioraquo uno Stato allrsquoinsegna del dominio della burocrazia dellrsquoimpotenza della politica di fronte allrsquoamministrazione 37

Se la libertagrave egrave la condizione di possibilitagrave per una dimensione collettiva di senso il suo contenuto etico positivo 38 egrave costituito per Weber dalla nazione La libertagrave perimetra lo spazio per la lotta ma il valore che per Weber la politica egrave chiamata a servire egrave quello della nazione In questa prospettiva le istituzio-ni devono rispondere ad un duplice criterio di razionalitagrave mantenere aperto lo spazio della politica come dimensione della libertagrave consentire la conduzione di una politica allrsquoinsegna di unrsquoidea di nazione che nel corso degli anni si spoglia non soltanto dei caratteri biologico-razziali ma anche della esplicita coloritura espansionistica e imperialistica che la connotava ancora allrsquoinizio della guerra 39

31 Sul concetto di diritto naturale cfr Weber 2016 283-29532 Sulla natura a-politica o antipolitica della libertagrave negativa mi permetto di rinviare a drsquoAndrea

2017 96-10333 Weber 1981 7134 Cfr Weber 1998a 6735 Sul rapporto fra libertagrave e senso si veda Shaw 2008 33 sgg36 Weber 2002a 3637 Cfr Weber 1998a 87 e Weber 1998d 23538 per questa coloritura dellrsquoidea di nazione in Weber cfr Beetham 1989 193-19439 per unrsquoaccurata e persuasiva ricostruzione di questa trasformazione cfr palonen 2001

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 177

Fra i criteri che dovranno orientare la politica tedesca allrsquoindomani della fine della guerra Weber indica lrsquoesplicita laquorinuncia a sogni imperialistici e dunque un ideale di nazionalitagrave puramente autonomistico autodecisione di tutti territori tedeschi a favore della riunificazione in uno Stato indipendente che si prenda cura in modo assolutamente pacifico della nostra peculiaritagrave nellrsquoambito della so-cietagrave delle nazioniraquo 40 Si tratta di una presa di posizione non sempre valorizzata dalla critica non soltanto nella sua discontinuitagrave rispetto al passato ma anche e soprattutto nella novitagrave del suo fondamento etico 41 laquoNon dipende solo da noi se il pacifismo nazionale puograve restare durevolmente la nostra convinzione etica di ri-ferimentoraquo 42 laquopacifismo nazionaleraquo e laquoconvinzione eticaraquo sono espressioni forti che segnalano un mutamento radicale nella natura del nazionalismo weberiano ma soprattutto nel rapporto tra etica e politica La nazione tedesca e la sua au-tonomia rimangono il valore di riferimento della politica weberiana ma la causa (Sache) coincide adesso con lrsquoaffermazione della sua indipendenza e autonomia in un contesto internazionale in cui viene compiuta una esplicita scelta di pace nel contesto della Societagrave delle Nazioni

4 I valori della democrazia liberale lrsquouguaglianza

Fin qui la prospettiva liberale Crsquoegrave tuttavia in Weber anche la difesa dellrsquoidea squisitamente democratica dellrsquouguale distribuzione dei diritti politici Giagrave indi-rettamente nel saggio su La situazione della democrazia borghese in Russia ma poi esplicitamente in tutti i suoi progetti di riforma istituzionale e costituzionale a partire da Sistema elettorale e democrazia in Germania del 1917 Weber si schie-ra con convinzione a favore del suffragio universale e dellrsquouguale distribuzione dei diritti politici Si egrave spesso argomentato in favore del carattere strumentale o contingente di questa posizione weberiana enfatizzando lrsquoassenza di unrsquoargo-mentazione in termini di razionalitagrave rispetto ai valori 43 A mio avviso possiamo rinvenire in Weber tre distinti piani di ragionamento a sostegno dellrsquouguaglianza politica dei cittadini

Il primo egrave costituito da una presa drsquoatto realistica di una credenza generaliz-zata nellrsquouguaglianza Lrsquoesistenza di una credenza diffusa nel valore o nel fatto dellrsquouguaglianza da parte dei dominati costituisce un dato di realtagrave indispensabi-le per valutare le risorse di legittimitagrave e di consenso di cui puograve disporre un ordi-namento politico-istituzionale stabile Quando la credenza nellrsquouguaglianza degli uomini costituisce un fenomeno sociale ormai radicato e inestirpabile il suo ri-conoscimento si impone agli attori politici mdashal di lagrave delle convinzioni soggettive sulla fondatezza di tale credenzamdash come premessa indispensabile di qualsiasi strategia Il riconoscimento del suffragio universale puograve dunque essere anche soltanto una necessitagrave fattuale un mezzo per qualunque fine richieda consenso

40 Weber 1998c 14141 Non colgono questa traiettoria dellrsquoidea weberiana di nazione mommsen 1993 124-164 e

Aron 196542 Weber 1998c 14143 La tesi dellrsquoassenza di una dimensione etica nel ragionamento weberiano sulla democrazia egrave

stata riproposta da Eliaeson 1998 48-49

178 dImITRI drsquoANdREA

e mobilitazione Appartengono a questo ordine del discorso le affermazioni di Weber che attribuiscono al suffragio universale un significato tecnico-strumen-tale in vista della coesione e della potenza dello Stato laquoUn popolo di individui sovrani perograve mdashe soltanto un tale popolo egrave in grado e gli egrave consentito di praticare una ldquopolitica mondialerdquomdash non ha in questa prospettiva nessunrsquoaltra sceltaraquo 44

Crsquoegrave poi un secondo piano del ragionamento in cui invece si affacciano prese di posizione di tipo normativo Il riconoscimento del suffragio universale e lrsquoe-guagliamento dei diritti politici si impongono a partire dalla logica interna che sorregge lo Stato moderno dallrsquoegualitarismo che orienta le sue prestazioni e le sue pretese 45 Lrsquointreccio fra protezione universalistica ed egualitaria del minimo necessario alla vita e lrsquoaltrettanto universalistica ed egualitaria attribuzione dei doveri di difesa dello Stato mdashleva obbligatoria e mobilitazione di massa per la guerramdash tolgono ogni legittimitagrave alla differenziazione dei diritti politici Lrsquoattri-buzione generalizzata del diritto di voto egrave lrsquoapprodo coerente del concetto di cittadino prodotto del livellamento amministrativo e dellrsquoespropriazione politi-ca dei ceti da parte della burocrazia La democrazia come forma sociale del livel-lamento dei dominati apre la strada alla democratizzazione politica in termini di eguagliamento dei diritti politici 46 Lrsquouguale diritto di voto egrave lrsquoesito coerente del venir meno della differenziazione politica dei ceti e della uguale partecipazione a rischio della vita alla difesa dello Stato

Lrsquouguaglianza dei diritti politici egrave cosigrave per Weber anche la presa drsquoatto del-le conseguenze normativamente inevitabili della democratizzazione come livel-lamento dei dominati Lo Stato moderno realizza lrsquoeguagliamento radicale dei destini offrendo indistintamente a tutti i suoi cittadini laquola sicurezza meramente fisica e il minimo necessario per vivere e il campo di battaglia per la morteraquo 47 Lrsquouguaglianza dei diritti politici nel suffragio universale non egrave un valore in termi-ni assoluti egrave piuttosto unrsquoesigenza (normativamente e non soltanto fattualmente) inaggirabile nella situazione dellrsquoavvenuto eguagliamento degli individui nel rap-porto con la politica (espropriazione dei ceti) e delle prestazioni che lo Stato al tempo stesso fornisce ai mdashed esige daimdash cittadini (protezione e partecipazione alla guerra) Su questo piano del ragionamento lrsquouguaglianza politica costitui-sce un imperativo di giustizia proprio a partire dalle condizioni materiali che lo stesso Stato moderno ha creato 48 Lo Stato moderno e la burocrazia hanno reso i cittadini uguali e dunque non egrave piugrave giustificato trattarli in modo differenziato dal punto di vista politico il suffragio universale egrave coerente con la natura egualitaria della cittadinanza moderna Siamo di fronte ad un ragionamento la cui normati-vitagrave si radica nel concreto contesto storico-sociale

La partecipazione alla guerra alla difesa dello Stato a prezzo della propria vita costituisce in particolare lrsquoargomento con il piugrave esplicito pathos normativo

44 Weber 1998a 87 Su questo punto cfr anche Weber 1998a 84 e Weber 2002a 120 Su questa dimensione della riflessione weberiana cfr Trigilia 2018 20-26

45 Cfr Weber 1998a 6646 Ibidem47 Ibidem48 Segre (1981 188) parla dellrsquouguaglianza di fronte alla morte come del laquofondamento morale

dellrsquouguaglianza del diritto di votoraquo

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 179

Quando si chiede indistintamente a tutti i cittadini di essere disposti a morire per difendere lo Stato egrave un principio elementare di giustizia riconoscere a tutti il diritto a partecipare alla definizione delle scelte politiche 49 Il suffragio univer-sale egrave il giusto compenso per la disponibilitagrave universale a morire per difendere lo Stato e i suoi cittadini In piugrave nel contesto specifico della Germania uscita dalla guerra la mancata introduzione del suffragio universale finirebbe per escludere dai diritti politici proprio coloro che hanno pagato il prezzo piugrave alto combatten-do al fronte premiando invece coloro che sono rimasti a casa 50 unrsquoingiustizia intollerabile anche per chi ritiene che la politica non possa essere valutata esclu-sivamente con criteri etici 51

Egrave sempre sulla base delle condizioni create dallrsquoeconomia e dallo Stato mo-derno che Weber difende lrsquoidea di una astratta e meccanica rappresentanza delle volontagrave contro la riproposizione di rappresentanze articolate su base corporativa professionale cetuale o comunque su condizioni materiali condivise 52 Lrsquougua-glianza dei diritti politici non puograve che avere la forma dellrsquouguaglianza artificiale e astratta dei cittadini al di lagrave delle differenze materiali laquoQuesta universalitagrave del voto corrisponde nella sua natura ldquomeccanicardquo allrsquoessenza dello Stato odierno Allo Stato moderno appartiene propriamente il concetto di ldquocittadinordquo E suf-fragio universale significa innanzitutto nientrsquoaltro che il singolo finalmente sotto questo aspetto della vita sociale non viene considerato come invece in ogni altra occasione secondo la sua specializzazione in attivitagrave professionali per la posi-zione familiare e in base alle peculiaritagrave della sua condizione materiale o sociale bensigrave solo in quanto cittadinoraquo 53 Lrsquouguaglianza politica dei cittadini si realizza contro la disuguaglianza materiale ingiustificata della vita materiale e in questo senso non puograve che centrarsi sullrsquouguaglianza formale delle volontagrave e non sulla comunanza degli interessi 54 Lrsquounitagrave del popolo puograve darsi soltanto nella forma dellrsquouguaglianza artificiale nella sfera politica come contrappeso alle differenze materiali ingiustificate che dominano la societagrave

Crsquoegrave infine nel discorso weberiano intorno allrsquouguaglianza anche un terzo piano di ragionamento Non del tutto sganciato dalla contingenza ma maggior-mente connotato in senso assiologico laquoLa legittimitagrave ldquostoricardquo egrave svanita per ten-tare di recuperare lrsquoordine borghese liberandosi dal potere violento dei consigli dei soldati anche ai ldquopartitirdquo specificamente ldquodi centrordquo resta solo la legittimitagrave rivoluzionaria e basata sul diritto naturale di una costituente che si fonda sulla sovranitagrave del popolo Questo perograve presuppone una ricostruzione a partire da una base giagrave preesistente per noi radicali una tale situazione in seacute non potrebbe essere che graditaraquo 55 Qui il contesto egrave definito dalla crisi di legittimitagrave delle isti-

49 Ancora piugrave esplicito il legame fra partecipazione alla guerra e democratizzazione in Weber 2007 239-240

50 Cfr Weber 2002a 12051 Cfr Weber 1998a 4752 Ibidem 6353 Ibidem 6454 per una diversa lettura di questo riferimento critico di Weber allrsquouguaglianza naturale cfr Tri-

gilia 2018 20-2255 Weber 1998c 137 Sul rapporto fra potere costituente democratico e democrazia plebiscitaria

cfr Ferraresi 2014 149-160

180 dImITRI drsquoANdREA

tuzioni ereditate dal passato La situazione in cui si trovava appunto la Germania nel dicembre del 1918 Quando si tratta di riprogettare da zero le istituzioni poli-tiche e si cerca un fondamento di legittimitagrave al di lagrave del diritto e dellrsquoordinamento positivi egrave inevitabile il ricorso ad una costituente eletta a suffragio universale Nella tabula rasa del collasso delle istituzioni preesistenti per Weber lrsquougua-glianza degli uomini egrave il valore di riferimento e il riconoscimento di un uguale diritto alla partecipazione politica egrave il criterio imprescindibile per ricostruire un ordine politico legittimo

ma qual egrave lrsquoesito dellrsquouniversalizzazione del suffragio in termini di potere Quali sono gli effetti politici reali del suffragio universale Su questo punto la posizione di Weber egrave esplicita anche se non priva nel tempo di oscillazioni Sicuramente Weber non si attende dal suffragio universale lrsquoaffermazione della volontagrave popolare o della vera volontagrave del popolo 56 E neppure lrsquoattivazione di un vettore basso-alto in virtugrave del quale la volontagrave dei dominati determinereb-be positivamente i contenuti delle decisioni politiche Ipotizzare lrsquoattivazione di una relazione di questo tipo sarebbe laquocome se si volesse parlare di una ldquovolontagrave degli acquirenti di stivalirdquo che dovesse determinare la tecnica utilizzata dal cal-zolaioraquo 57 drsquoaltra parte perograve la partecipazione al voto di tutti i cittadini non egrave neppure irrilevante produce una forma di redistribuzione del potere a favore dei dominati ne accresce il ruolo e il peso nella formazione della volontagrave po-litica Attraverso il suffragio universale i dominati fanno sentire attivamente il loro peso accrescendo la dipendenza dei dominanti dalla loro volontagrave senza che questo cancelli lo squilibrio di potere a favore degli eletti Il ruolo degli elettori egrave sostanzialmente quello della scelta allrsquointerno di unrsquoofferta politica che non dipende da loro che rimane appannaggio della leadership politica

5 La democrazia plebiscitaria e le ragioni dellrsquoimmediatezza

Il ragionamento weberiano presenta dunque un potente anche se articola-to tessuto normativo Il legame fra le istituzioni politiche e i valori delle libertagrave fondamentali egrave infatti di tipo etico-intenzionale (deontologico) le istituzioni po-litiche devono esibire una perfetta e incondizionata conformitagrave ai valori liberali delle libertagrave negative (una perfetta razionalitagrave rispetto al valore) Sostanzialmente dello stesso tipo egrave lrsquoesigenza dellrsquouguaglianza politica dei cittadini un ordinamen-to politico che non concedesse il suffragio universale sarebbe normativamente indifendibile Il carattere etico-intenzionale della relazione al valore non tollera eccezioni diverso egrave invece il caso della libertagrave politica Ad essere decisivo egrave qui il prodursi di uno spazio per la decisione politica lrsquoapertura di un campo di possibilitagrave che puograve darsi perograve in virtugrave delle piugrave diverse sistemazioni istituzionali In questo senso le istituzioni sono semplici tecniche per produrre effetti dotati di valore 58 La logica egrave qui quella etico-responsabile (consequenzialistica) che

56 Weber 2019 3157 Ibidem58 laquoLe forme di governo sono per me delle tecniche come qualsiasi altra macchinaraquo (Weber 2008

709)

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 181

misura la validitagrave normativa delle soluzioni istituzionali a partire dagli effetti che producono e dalla loro razionalitagrave rispetto al valore della libertagrave politica

A partire da questa costellazione di valori principi generali e orientamenti di fondo lrsquoordinamento politico che Weber propone per la Germania fino al dicembre del 1918 egrave quello di una monarchia parlamentare sul modello inglese Si tratta di una sistemazione istituzionale definita dalla combinazione fra una monarchia ereditaria e un parlamento eletto a suffragio universale che come organo di rappresentanza dei governati detiene il potere legislativo e approva in particolare la legge di bilancio garantisce la pubblicitagrave dellrsquoamministrazione attraverso il diritto di inchiesta e controlla la burocrazia in quanto la scelta del cancelliere e dei ministri egrave vincolata alla fiducia dellrsquoassemblea rappresentativa

Egrave noto che Weber a partire dal novembre del 1918 ha modificato le proprie posizioni in merito alla sistemazione istituzionale preferibile per la Germania passando da una preferenza per un regime monarchico parlamentare a quella per lrsquoelezione diretta del presidente del Reich 59 La proposta dellrsquoelezione diretta del Reichpraumlsident viene argomentata diffusamente nellrsquoopuscolo La futura forma statale della Germania pubblicato il 14 gennaio del 1919 60 e in un breve artico-lo dal titolo Il presidente del Reich uscito il 25 febbraio del 1919 sulla Berliner Boumlrsenzeitung 61 malgrado la loro diversa estensione e natura i due contributi si completano in qualche misura a vicenda e offrono una dettagliata rassegna degli argomenti weberiani a sostegno della scelta plebiscitaria del vertice dello Stato

Questo cambiamento di posizione nel dibattitto sulla forma istituzionale della Germania non rimanda tuttavia ad un mutamento sul piano astrattamente nor-mativo quello cioegrave del migliore assetto istituzionale da un punto di vista teorico generale ma egrave legato piuttosto allrsquoirruzione di elementi di novitagrave nella concreta vicenda storica e politica della Germania che non rendono piugrave percorribile una determinata sistemazione istituzionale Non a caso il primo saggio di La futura forma statale della Germania si apre proprio con la riaffermazione esplicita della preferenza di Weber per una monarchia parlamentare ovvero per quel modello inglese che aveva ispirato la riflessione weberiana in Parlamento e governo 62 laquoper molti di noi anche per chi scrive queste righe la monarchia rigorosamente parla-mentare era e resta la forma di Stato tecnicamente piugrave flessibile e in questo senso la piugrave forte malgrado la democratizzazione sociale radicale da noi auspicataraquo 63

Sullo sfondo di questa valutazione di carattere generale il ragionamento we-beriano a favore dellrsquoelezione diretta del presidente del Reich mdashdi una maggiore immediatezza nel rapporto governati-governantimdash si sviluppa a partire da due premesse che Weber ritiene indubitabili La prima egrave di tipo squisitamente fattua-le le vicende politico-istituzionali del Reich e lrsquoesito della guerra hanno irrime-

59 per una valutazione dellrsquoimpatto delle posizioni weberiane nel dibattito sulla nascente costitu-zione della repubblica di Weimar cfr mommsen 1993 528-563 e Baehr 1989

60 Si tratta della rielaborazione di cinque articoli usciti fra il 22 novembre e il 5 dicembre del 1918 sulla Frankfurter Zeitung

61 pagine importanti per la ricostruzione dellrsquoargomentazione weberiana in questi testi in momm-sen 1993 497-528 Segre 1982 Tuccari 1993 291-308 Corselli 2011 141-175

62 Il punto egrave stato segnalato in particolare da Tuccari 1993 29263 Weber 1998c 134

182 dImITRI drsquoANdREA

diabilmente laquocompromesso la dinastia prussiano-tedesca a un punto tale che per lo meno oggi egrave impossibile prenderne le partiraquo 64 La repubblica egrave quindi una necessitagrave La seconda premessa mdashovvero il carattere necessariamente federale del nuovo Statomdash ha invece uno statuto piugrave ibrido La soluzione di uno Stato unitario non egrave possibile neacute da un punto di vista economico neacute da un punto di vista politico A renderla impraticabile tuttavia non crsquoegrave soltanto la volontagrave dei vincitori 65 ma ci sono anche le legittime pretese di autonomia dellrsquoAustria e della Baviera Il federalismo egrave cosigrave sia una necessitagrave di tipo fattuale sia il dove-roso riconoscimento di una diversitagrave che pretende autonomia e la consapevole riaffermazione di una vocazione autonomistica e federalistica del liberalismo 66 In questo quadro in cui si intrecciano impossibilitagrave fattuali e pretese legittime la futura forma statale della Germania si profila innanzitutto come quella di una repubblica federale

La scelta plebiscitaria del vertice del Reich viene difesa da Weber alla luce di tre esigenze La prima egrave legata al carattere federale del nuovo Stato Nella nuova configurazione istituzionale saragrave necessario prevedere unrsquoistanza unitaria forte che sia in grado di contrastare le spinte centrifughe e le tendenze particolaristi-che di varia natura mdashda quella dei governi dei singoli Stati liberi a quella di una rappresentanza partitica che potrebbe differenziarsi anchrsquoessa in funzione dei contesti politici dei singoli Stati del Reichmdash legate alla natura repubblicana e federale della nuova Germania la propensione al laquoparticolarismo rende neces-saria unrsquoistituzione che rappresenti il principio dellrsquounitagrave [Einheit] del Reichraquo 67 Questa necessitagrave di un contrappeso al particolarismo dei singoli Stati e alle loro pretese di influenza sulla direzione e sullrsquoamministrazione del Reich sarebbe am-plificata dalla presenza di un Consiglio Federale (accanto al parlamento eletto a suffragio universale) formato da delegati laquonominati dai singoli governi [degli Stati] in ogni momento revocabili che votano secondo istruzioniraquo 68 La seconda esigenza egrave legata alla ricostruzione economica e alle esigenze della socializzazio-ne La ricostruzione dellrsquoeconomia tedesca mdashindipendentemente da quale saragrave il suo fondamentomdash richiede infatti una direzione politica e amministrativa fortemente unitaria Compito della costituzione non egrave stabilire il laquofuturo ordine economicoraquo 69 ma predisporre le soluzioni istituzionali per la direzione politica e per lo svolgimento efficace dei compiti amministrativi connessi a tutti i diversi obiettivi che potrebbero essere perseguiti 70

per far fronte a queste due esigenze egrave necessario un presidente del Reich con lrsquoautoritagrave e il peso politico che gli deriva dal possesso di un fondamento autonomo di potenza ovvero dalla fiducia di milioni di persone laquoStando cosigrave le cose egrave del tutto inevitabile la creazione di un vertice statale [Staatsspitze] che poggi senzrsquoaltro sulla volontagrave dellrsquointero popolo senza lrsquointervento di intermediari

64 Ibidem 13565 Cfr ibidem 14666 Esplicita su questo punto la posizione weberiana in Weber 1981 65 e 6967 Weber 1998d 23568 Weber 1998c 14969 Cfr Weber 1998d 23370 Ibidem 233-234

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 183

[Mittelsmaumlnnern]raquo 71 Se un vertice collegiale mdashfatto di uomini designati dai par-titi o dagli Statimdash sarebbe incapace di svolgere una funzione reale di contrappe-so al particolarismo e di indirizzo univoco e unitario del governo un presidente eletto indirettamente sarebbe ostaggio della maggioranza parlamentare che lo ha espresso 72 laquoUn presidente del Reich eletto dal parlamento attraverso deter-minate alleanze e coalizioni di partito con lo spostamento di queste alleanze egrave un uomo politicamente mortoraquo 73 Collegialitagrave e intermediazione sono sinonimo di dipendenza e condizionamento e quindi in ultima istanza di impotenza po-litica per mancanza di autonomia Senza un presidente eletto direttamente dal popolo laquoad ogni crisi parlamentare mdashe tale crisi se ci saranno piugrave di quattro o cinque partiti non saragrave certamente una raritagravemdash vacillerebbe lrsquointera costruzione del Reichraquo 74

Questa considerazione lascia intravedere la terza esigenza che milita a favo-re dellrsquoelezione diretta del vertice dello Stato la necessitagrave di contrastare gli ef-fetti del sistema proporzionale sulla natura del parlamento e sulla struttura dei partiti Il carattere proporzionale del sistema elettorale ridurragrave drasticamente il significato politico del parlamento trasformandolo in un organo corporativo di rappresentanza mdashcon un mandato di fatto imperativomdash degli interessi di as-sociazioni di categoria e corporazioni di ogni genere 75 La debolezza politica del parlamento a sua volta saragrave un fattore decisivo in funzione del mantenimento della direzione politica dei partiti nelle mani dei notabili In queste condizioni soltanto la presidenza del Reich come espressione della scelta del popolo puograve configurare un luogo della potenza politica in grado di attrarre uomini di grande levatura e di essere occasione e motivo di una trasformazione dei partiti che su-peri definitivamente il notabilato e li trasformi in macchine burocratiche votate alla competizione per il potere 76

6 Poteri e divisione dei poteri

Lrsquoopzione a favore della scelta plebiscitaria del vertice del Reich puograve tuttavia tradursi in assetti istituzionali differenti per quanto riguarda le competenze degli organi costituzionali e i rapporti tra i poteri Lrsquoelezione diretta del Reichpraumlsident non contiene indicazioni univoche sul tipo di regime (presidenziale o semipresi-denziale) sui concreti poteri attribuiti al presidente e sulle relazioni ad esempio con gli organi della rappresentanza Sullo sfondo dellrsquoopzione plebiscitaria il dettaglio della soluzione weberiana prende forma in relazione ad un variabile de-cisiva la modalitagrave di elezione della rappresentanza federale e la sua relazione con la camera del popolo A proposito della natura e dei criteri della rappresentanza territoriale Weber individua due tipologie nettamente distinte da una parte una

71 Ibidem 23372 Cfr ibidem 23473 Ibidem 23674 Ibidem 23575 Cfr ibidem 234-235 Cfr anche Weber 2004 9876 Cfr Weber 1998d 234 e Weber 1998c 154

184 dImITRI drsquoANdREA

Camera degli Stati (Staatenhaus) dallrsquoaltra un Consiglio Federale (Bundesrat) Nel primo caso lrsquoorgano egrave formato da rappresentanti laquoeletti dalle popolazioni dei singoli Stati o dai parlamenti per periodi di legislatura fissi [] che votano esclusivamente secondo la loro propria convinzione come in America (Senato) o in Svizzera (Camera dei Cantoni)raquo 77 Nel caso del Consiglio Federale lrsquoorga-nismo risulterebbe composto di laquodelegati nominati dai singoli governi in ogni momento revocabili che votano esclusivamente secondo istruzioniraquo 78 Si trat-terebbe di un tipo di rappresentanza federale sostanzialmente analogo a quello previsto per il Bundesrat secondo la Costituzione dellrsquoImpero tedesco Natural-mente lrsquoelezione parlamentare dei membri della Camera degli Stati riduce la sua distanza rispetto al Consiglio Federale percheacute segna uno slittamento dal puro principio rappresentativo in direzione del principio della delega 79

In astratto le preferenze di Weber vanno esplicitamente ad una rappresen-tanza territoriale nella forma di una Staatenhaus e quindi alla laquocombinazione 1) di un presidente singolo plebiscitario con 2) una Camera degli Stati e 3) il referendum da indire in conformitagrave alla Costituzione nel caso di suoi mutamenti su iniziativa del presidente nel caso di conflitti tra le piugrave alte istanze del Reich e in presenza di proposte di legge espresse da un quinto dei cittadini aventi diritto di votoraquo 80 In questa prospettiva lrsquoassetto istituzionale sarebbe completato da un Reichstag eletto a suffragio universale titolare della fiducia sia nei confronti (di-versamente da quanto accade negli Stati Uniti nota Weber) 81 dei ministri che del primo ministro Il modello disegnato da Weber sarebbe dunque quello di una repubblica federale semipresidenziale in cui accanto al presidente del Reich elet-to direttamente dal popolo figura un primo ministro e unrsquointera compagine mini-steriale vincolata alla fiducia del parlamento una forma di semipresidenzialismo una sostanziale diarchia di potere 82 che prevede accanto ad un Reichpraumlsident eletto garante dellrsquounitagrave nazionale un primo ministro capo della maggioranza parlamentare e capo dellrsquoesecutivo

Tuttavia questa soluzione semi-presidenziale questa forma spuria di parla-mentarismo 83 risulta impraticabile percheacute Weber ritiene fattualmente inevitabi-le che lrsquoorgano di rappresentanza degli Stati assuma la fisionomia di un Consiglio federale laquoio dal canto mio per motivi politici e di tecnica costituzionale in linea di principio sarei per la Costituzione della Camera degli Stati ma devo per forza fare i conti con lrsquoinevitabilitagrave della soluzione del Consiglio Federaleraquo 84 A que-sto tipo di rappresentanza degli Stati Weber associa sia il rischio di una mono-polizzazione dellrsquoaccesso alle cariche di cancelliere del Reich e di segretario di Stato proprio come avveniva nel vecchio Bundesrat 85 sia la capacitagrave degli Stati di esercitare unrsquoinfluenza sostanziale sullrsquoattivitagrave dei ministri con la conseguenza

77 Weber 1998c 14978 Ibidem79 Cfr ibidem80 Ibidem 16081 Cfr ibidem 15582 Riprendo questa interpretazione da Corselli 2011 16083 Sul significato weberiano di parlamentarismo cfr Weber 1998c 15684 Weber 1998c 15385 Weber 2002a 136

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 185

di un peso eccessivo delle istanze particolaristiche e della possibilitagrave di stallo isti-tuzionale In termini generali la rinascita nella nuova Germania di un Consiglio Federale del tipo del vecchio Bundesrat avragrave lrsquoeffetto di indebolire il ruolo e la funzione della Camera del popolo (Reichstag) affiancandole unrsquoassemblea che funziona secondo la logica della delega e della rappresentanza dei governi degli Stati 86

Lrsquoadozione della rappresentanza delegata degli Stati ai vertici del Reich rende di fatto impraticabile il semi-presidenzialismo quasi-parlamentare astrattamente preferito da Weber e depone a favore di un laquopresidente del Reich plebiscita-rio come capo dellrsquoesecutivo e detentore del veto sospensivoraquo 87 titolare inoltre del diritto laquodi appellarsi al referendum se tra il Consiglio Federale da un lato e dallrsquoaltro il parlamento e i suoi uomini di fiducia cioegrave i ministri non si riesce a raggiungere unrsquointesaraquo 88 In questo modo conclude Weber laquoil referendum diventerebbe il mezzo per ricomporre i conflitti costituzionali tra le istanze fede-ralistiche e quelle unitarieraquo 89

per completare il quadro egrave necessario precisare tre aspetti della proposta weberiana che riguardano direttamente o indirettamente le prerogative del presidente del Reich e che testimoniano una chiara sensibilitagrave per la questione dellrsquoequilibrio dei poteri Il primo riguarda il perimetro che delimita il pote-re del presidente di sciogliere il parlamento e di indire un referendum Questa prerogativa presidenziale sconosciuta alla vecchia costituzione monarchica ma anche al presidenzialismo di un paese come gli Stati Uniti che costituisce il rife-rimento di fondo di questa fase della riflessione di Weber rimane limitata nella sua proposta ai casi di stallo istituzionale fra i due organi della rappresentanza ovvero il Reichstag e il Bundesrat 90 Il secondo aspetto egrave relativo al ruolo attri-buito al parlamento Anche in questa configurazione istituzionale di carattere piugrave marcatamente presidenziale il parlamento conserva le sue funzioni e i suoi poteri esprime la fiducia indispensabile alla nomina dei ministri provvede alla produzione legislativa e allrsquoapprovazione del bilancio detiene il diritto di inchie-sta e di nomina delle commissioni permanenti svolge una funzione di limitazione e controllo della posizione di potenza del presidente Su un piano piugrave politico il suo ruolo di luogo della selezione dei capi di palestra per la formazione di poli-tici di professione che abbiano al tempo stesso istinto di potenza e competenze amministrative esce rafforzato proprio dalle trasformazioni dei partiti indotte dalla elezione diretta del presidente 91 laquoIl grande impulso della vita democratica dei partiti che cresce sulla scorta di queste elezioni popolari andragrave a vantaggio anche del parlamentoraquo 92 Lrsquoultimo aspetto riguarda il bilanciamento istituzionale

86 Cfr Weber 2004 9987 Weber 1998c 16688 Ibidem89 Ibidem Una presa di posizione del tutto analoga si trova in Il presidente del Reich (Weber

1998d 236)90 Cfr Weber 1998d 235 Sulla natura e i limiti del potere del Reichpraumlsident cfr Segre 1982

22-23 e Tuccari 1993 297-29891 Sul bilanciamento reciproco fra democrazia plebiscitaria e democrazia rappresentativa insiste

particolarmente portinaro 1987 31-3892 Weber 1998d 236

186 dImITRI drsquoANdREA

dei poteri del presidente plebiscitario A compensazione dellrsquoampiezza dei suoi poteri e della lunghezza del suo mandato (sette anni) Weber prevede un mecca-nismo di revoca (destituzione) a seguito di un referendum laquosu richiesta di una maggioranza qualificata del Reichstagraquo 93 Cosigrave come su un piano piugrave in generale ritiene auspicabile un sistema di controlli che garantisca lrsquoesercizio dei poteri del presidente entro i limiti della legalitagrave democratica e costituzionale 94

Si possono ovviamente sollevare obiezioni di merito e di principio ad una sistemazione istituzionale di questo tipo e difendere una idea diversa e piugrave com-plessa di democrazia Si possono altresigrave discutere le analisi di contesto e le con-seguenze attese che fungono da argomenti per questa proposta Si puograve infine affermare con una qualche plausibilitagrave lrsquoesistenza di una sottovalutazione dei ri-schi a cui un siffatto assetto istituzionale risulta fattualmente esposto 95 Si tratta tuttavia a mio avviso di una proposta che non fuoriesce dal perimetro della de-mocrazia liberale 96 e che Weber stesso concepiva in sostanziale continuitagrave con le sue prese di posizione precedenti Intanto percheacute rimangono intatte le garanzie costituzionali dei diritti civili e delle libertagrave liberali Il mutamento della proposta istituzionale weberiana riguarda cioegrave lrsquoarticolazione e lrsquoequilibrio dei poteri ma non i valori fondamentali a cui lrsquoordinamento si ispira e che egrave chiamato a proteg-gere Il percorso argomentativo che Weber sviluppa non soltanto muove da un ribadita preferenza per la monarchia parlamentare (modello inglese) ma proce-de anche con considerazioni che sono esclusivamente di tipo contestuale e tecni-co-prudenziale a partire da una ribadita sostanziale continuitagrave nellrsquoispirazione di principio Non solo proprio in riferimento al modello inglese Weber presenta la distanza fra democrazia plebiscitaria e monarchia parlamentare come una dif-ferenza di grado piugrave che di principio Non nega che nelle democrazie parlamen-tari e nelle monarchie ereditarie democratizzate ci sia un forte temperamento dellrsquoelemento cesaristico-plebiscitario 97 afferma tuttavia esplicitamente che laquola posizione dellrsquoattuale primo ministro inglese sostanzialmente non si fonda affatto sulla fiducia del parlamento e dei suoi partiti ma sulla fiducia delle masse nel paese e dellrsquoesercito in guerraraquo 98 Insomma lrsquoesistenza di un sistema bipartitico e il fatto che sia il leader del partito a diventare primo ministro in caso di vittoria nella competizione elettorale riducono di molto le distanze fra il sistema inglese e quello democratico plebiscitario

7 Democrazia dei partiti e dittatura

per una valutazione complessiva della torsione plebiscitaria dellrsquoultimo We-ber egrave infine necessario tenere presente il ruolo dei partiti La presenza di par-titi-macchina come organizzazioni di massa rigidamente burocratizzate costitu-

93 Weber 1998c 15594 Cfr Weber 1998d 23495 Questa considerazione in portinaro 1987 6096 Su questa stessa linea interpretativa cfr Winckelmann 1952 Honigsheim 1951 Loewenstein

1951 Segre 1981 e 198297 Sul rapporto fra plebiscitarismo cesarismo e carisma cfr Baehr 2008 99-11498 Weber 2002a 108

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 187

isce lrsquoantidoto fondamentale contro la democrazia della strada (Demokratie der Straszlige) e la prevalenza degli elementi puramente emotivi che si registra nella relazione fra il capo e una massa non organizzata I partiti burocratizzati sono per Weber un fenomeno legato alla democrazia di massa Il suffragio universa-le costituisce la condizione necessaria per la burocratizzazione dei partiti 99 ma da solo non egrave in grado di innescare la trasformazione dei partiti in macchine organizzative burocratizzate per compiere questa trasformazione egrave necessaria lrsquoesistenza di uno spazio di potenza e la competizione per occuparlo in virtugrave del consenso elettorale In condizioni di impotenza della politica i partiti rimangono aggregazioni di notabili di politici senza vocazione incapaci di organizzazione delle masse e di strategie di potenza La laquolegge ferrearaquo che domina la sociologia weberiana del partito politico egrave quella che collega lrsquoaffermazione dei partiti di massa dellrsquoorganizzazione burocratica dei partiti-macchina allrsquoesistenza di due condizioni la politica di massa (suffragio universale o suffragio allargato) e lrsquoe-sistenza di luoghi della potenza politica (capi plebiscitari o parlamenti forti) 100

ma le chances di un parlamento forte sono ridotte al minimo da due circo-stanze La prima interna alla vicenda istituzionale tedesca egrave costituita come abbiamo visto dal laquorisorgereraquo del Bundesrat e dalla sua ipoteca sul ruolo di potenza del parlamento La seconda circostanza invece egrave di carattere piugrave gene-rale e va individuata nella tendenza strutturale ma rafforzata dal sistema eletto-rale proporzionale al superamento del bipartitismo laquoNegli stati industriali un sistema bipartitico egrave impossibile giagrave in conseguenza della scissione degli strati economici moderni in borghesia e proletariato e dallrsquoimportanza del socialismo come vangelo di massaraquo 101 In Politica come professione Weber afferma esplici-tamente che il permanere del potere della cricca (Herrschaft des Kluumlngels) saragrave favorito dal sistema proporzionale laquoUna tipica manifestazione della democrazia senza capi non soltanto percheacute favorisce il mercato delle vacche [Kuhhandel] dei notabili per la distribuzione delle cariche ma anche percheacute in futuro offriragrave ai gruppi di interesse la possibilitagrave di costringere ad includere nelle liste i propri funzionari e di creare in tal modo un parlamento impolitico nel quale non trove-ranno alcuno spazio le autentiche nature di caporaquo 102 Un parlamento impotente impedisce la trasformazione dei partiti in macchine razionalmente (burocratica-mente) organizzate e favorisce la democrazia della strada 103

Lrsquoalternativa ad un parlamento impotente la laquovalvola di sfogoraquo (Ventil) 104 per lrsquoesigenza di un laquoluogoraquo della decisione politica puograve essere allora soltanto lrsquoelezione diretta del presidente del Reich Lungi dal deprimere ruolo e dimen-sioni dei partiti il plebiscitarismo spinge in direzione della loro trasformazio-ne in strumenti di potenza e perciograve in macchine burocratizzate La democrazia plebiscitaria egrave per Weber una democrazia dei partiti 105 laquoUnrsquoorganizzazione di

99 Cfr Weber 2004 87100 per una lettura che insiste invece sul partito di massa come destino cfr Tuccari 2018 62-69101 Cfr Weber 2002a 96102 Weber 2004 99103 Cfr Weber 2002a 117-118104 Weber 2004 99105 Questo punto egrave sottolineato opportunamente in Tuccari 1993 198-207

188 dImITRI drsquoANdREA

partito rigida e burocratica sarebbe certo anche da noi la conseguenza neces-saria di elezioni presidenziali plebiscitarieraquo 106 democrazia dei partiti significa anche democrazia nei partiti lrsquoorganizzazione della democrazia in competizione fra macchine burocratizzate trasferisce il momento piugrave laquopartecipativoraquo della vita politica dalla competizione elettorale alla selezione dei capi e quindi alla vita di partito e alla selezione del leader Con la rigida organizzazione burocratica dei partiti-macchina e con lrsquoelezione diretta del presidente del Reich laquolrsquoautentica lot-ta elettorale sarebbe trasferita in misura notevole allrsquointerno dei partiti stessi (in occasione della presentazione dei candidati per la presidenza)raquo 107

8 Democrazia della decisione come risorsa di senso

Nonostante il carattere contestuale e contingente dellrsquoargomentazione webe-riana egrave tuttavia indubbio che si faccia strada a partire dalla fine del 1918 an-che unrsquoaccentuazione piugrave generale del carattere plebiscitario della democrazia in base al quale il diritto allrsquoelezione diretta del capo egrave addirittura la Magna Charta della democrazia 108

Si tratta di un mutamento di accento il cui nucleo concettuale egrave costituito dal-la ricerca delle condizioni di una democrazia della decisione di una democrazia come pratica di libertagrave e risorsa di senso per gli individui della tarda modernitagrave per essere un luogo capace di politica la democrazia deve possedere luoghi del-la decisione e strutture organizzate (i partiti) come strumenti di lotta per lrsquoaf-fermazione di una direzione univoca e riconoscibile laquoLa testa fredda e lucida mdashe una politica che abbia successo anche proprio una politica democratica che abbia successo si fa appunto con la testamdash domina tanto piugrave nelle decisioni responsabili 1) quanto piugrave piccolo egrave il numero di coloro che prendono parte alla valutazione delle possibilitagrave e 2) quanto piugrave univocamente le responsabilitagrave sono evidenti a ciascuno di essi stessi e alle persone da loro guidateraquo 109

In questo senso va letta a mio avviso lrsquoinsistenza non soltanto descrittiva e avalutativa sulla coesistenza di democrazia e dittatura di fatto laquoAl di sopra del parlamento dunque vi egrave il dittatore di fatto plebiscitario che per mezzo della ldquomacchinardquo trascina dietro di seacute le masse e per il quale i parlamentari sono soltanto dei beneficiari politici che si pongono al suo seguitoraquo 110 dittatura egrave qui sinonimo di direzione univoca e unitaria non rimanda ad un tracimare al di lagrave dei limiti legali procedurali e costituzionali nellrsquoesercizio del potere poli-tico ma allrsquoesistenza di una direzione e di una responsabilitagrave politica chiara in quanto emancipata dalla mediazione e dal compromesso laquoIl fascino della ldquogran-derdquo demagogia gladstoniana la fede incrollabile delle masse nel contenuto etico della sua politica e soprattutto nel carattere etico della sua personalitagrave furono gli elementi che condussero in modo cosigrave rapido una tale macchina alla vittoria

106 Weber 1998c 154107 Ibidem108 Weber 1998d 236109 Weber 2002a 117-118110 Weber 2004 89

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 189

contro i notabili Fece cosigrave la sua comparsa sul terreno della politica un elemento cesaristico-plebiscitario il dittatore del campo di battaglia elettoraleraquo 111 Il ple-biscitarismo produce quella reductio ad unum mdashun effetto maggioritariomdash della complessitagrave sociale (rappresentanza) e della mediazione politica che consente la dittatura come decisione politica chiara e univoca laquoapplicato alla formazione del governo il sistema proporzionale sarebbe lrsquoopposto radicale di ogni dittaturaraquo 112 Lrsquoelezione diretta del presidente mdashlrsquoeliminazione della mediazione parlamentare in funzione della definizione del governomdash produce inoltre indirettamente an-che una strozzatura maggioritaria della rappresentanza parlamentare

Nel plebiscitarismo lrsquoultimo Weber individua la risposta allrsquoesigenza di una guida politica unitaria di fronte allrsquoemergere del rischio di impotenza della politi-ca Lrsquoimmediatezza plebiscitaria egrave in questo senso la risposta a tutto ciograve che inde-bolisce la direzione politica la capacitagrave di far valere contro la burocrazia ma piugrave in generale contro gli imperativi tecnico-sistemici una decisione legata alla vo-lontagrave ed eticamente orientata Tutto ciograve che intralcia la formazione o lrsquoesercizio della direzione politica mdashlrsquoimpotenza del parlamento la frammentazione della rappresentanza e il particolarismo degli interessi la mediazione istituzionale e la necessitagrave del compromesso politicomdash erode lo spessore politico della democra-zia e ne minaccia il senso

Lrsquoesistenza di uno spazio per la decisione egrave la conditio sine qua non percheacute la politica possa essere risorsa di senso per lrsquoindividuo della tarda modernitagrave attra-verso la possibilitagrave di mettersi al servizio (come politico di professione o come semplice militante sostenitore elettore) di una causa che abbia un fondamento etico Se la politica egrave pratica di libertagrave attivitagrave direttiva autonoma possibilitagrave di scegliere il nostro modo di vivere in comune il suo senso sta nel porsi al servizio dellrsquoetica conferendo agli individui mdashe non solo al capo o ai capimdash la possibilitagrave di sfuggire alla minaccia di insensatezza che incombe su di loro in un mondo se-gnato da processi che rendono sempre piugrave difficile essere arbitri del proprio desti-no collettivo e sottrarsi alle esigenze di adattamento al mondo che derivano dallo strapotere degli imperativi della razionalitagrave economica e tecnico-strumentale 113

Su questo sfondo due mi sembrano in conclusione i limiti principali di que-sta impostazione weberiana entrambi allrsquoinsegna di un eccesso di ottimismo Il primo riguarda una fiducia eccessiva nella capacitagrave della politica di mettere in scena conflitti rilevanti e dotati di senso Nella diagnosi di Weber lrsquounico osta-colo alla produzione di una direzione politica eticamente orientata egrave lrsquoassenza di uno spazio istituzionale adeguato La societagrave e le soggettivitagrave sono ancora capaci di progetti politici differenti allrsquoaltezza dello Stato nazione e il problema politi-co istituzionale di Weber egrave quello di dare loro una sede per realizzarli Oggi lo scenario egrave mutato profondamente e lrsquoimmediatezza non sembra piugrave garantire gli effetti positivi che Weber auspicava e nel contempo si attendeva Il secondo egrave la mancata percezione dei possibili effetti escludenti del plebiscitarismo e in gene-rale della logica maggioritaria In Parlamento e governo il ruolo del parlamento

111 Ibidem 88112 Weber 1998c 159113 Su questi temi mi permetto di rinviare a drsquoAndrea 2018

190 dImITRI drsquoANdREA

era appunto quello di luogo della mediazione della costruzione del compromes-so in contesti segnati da laquoforti conflitti interni strutturali di natura regionale sociale confessionale e di altro genereraquo 114 A partire dallrsquoopzione plebiscitaria Weber sembra invece sottovalutare quanto lrsquoimmediatezza istituzionale e le semplificazioni maggioritarie possano compromettere questa prestazione delle istituzioni politiche o quanto addirittura possano favorire lrsquoinsorgere di frattu-re ed esclusioni potenzialmente minacciose per la coesione sociale e la stabilitagrave istituzionale

Bibliografia

Aron R (1965) Max Weber und die Machtpolitik in Stammer O (Hrsg) Max Weber und die Soziologie heute Verhandlungen des 15 Deutschen Soziologentages in Heidelberg 1964 Tuumlbingen mohr Siebeck 103-120

Baehr p (1989) Weber and Weimar the ldquoReich Presidentrdquo Proposal laquopoliticsraquo 1 Ix 20-25

mdash (2008) Caesarism Charisma and Fate Historical Sources and Modern Resonances in the Work of Max Weber Abingdon-on-Thames Routledge

Beetham d (1989) Max Weber and the Theory of Modern Politics (1985) tr it La teoria politica di Max Weber Bologna il mulino

Breuer S (1998) The Concept of Democracy in Weberrsquos Political Sociology in Schroed-er R (ed) Max Weber Democracy and Modernization Basingstoke plagrave-mac-millan

Corselli m (2011) Max Weber Salvezza e rigenerazione politica palermo SaladinodrsquoAndrea d (2017) La genealogia della libertagrave dei moderni tra autogoverno e indiffe-

renza La setta come fenomeno anti-politico in Max Weber in laquoRiforma e movimenti religiosiraquo 1 69-112

mdash (2018) Centrsquoanni dopo Max Weber e la politica come professione e vocazione in laquoCambio Rivista sulle trasformazioni socialiraquo n 16 VIII 203-213

Eliaeson S (1998) Max Weber and Plebiscitary Democracy in Schroeder R (ed) Max Weber Democracy and Modernization Basingstoke plagrave-macmillan

Ferraresi F (2014) Genealogie della legittimitagrave Cittagrave e Stato in Max Weber laquoSocietagrave mutamento politica Rivista italiana di sociologiaraquo 9 V 143-160

Honigsheim p (1961) Max Weber und die Deutsche Politik laquoKoelner zeitschrift fuumlr Soziologie und Sozialpsychologieraquo xIII 263-74

Kalberg S (1998) Tocqueville and Weber on the sociological Origins of Citizenship in Schroeder R (ed) Max Weber Democracy and Modernization Basingstoke pla-grave-macmillan

Loewenstein K (1961) Max Weber als ldquoAhnherrrdquo des plebiscitaumlren Fuumlhrerstaats in laquoKo-elner zeitschrift fuumlr Soziologie und Sozialpsychologieraquo xIII 275-89

marra R (2006) La religione dei diritti Durkheim Jellinek Weber Torino Giappichellimommsen W (1993) Max Weber und die Deutsche Politik 1890-1920 (19742) tr it Max

Weber e la politica tedesca 1890-1920 Bologna il mulinopalonen K (2001) Was Max Weber a ldquoNationalistrdquo A Study in the Rhetoric of Conceptual

Change laquomax Weber Studiesraquo 1 II 196-214portinaro p p (1987) Max Weber La democrazia come problema e la burocrazia come

destino milano Franco Angeli

114 Weber 2002a 112

TRA pARLAmENTARISmO E pLEBISCITARISmO LA dEmOCRAzIA dELLA dECISIONE 191

Segre S (1981) Fondamenti giusnaturalistici della democrazia secondo Max Weber in Treves R (a cura di) Max Weber e il diritto milano Franco Angeli

mdash (1982) Riforme istituzionali e teoria politica in M Weber laquoIl politicoraquo 1 xLVII 5-35

Shaw T (2008) M Weber on Democracy in laquoConstellationsraquo 1 xV 33-45Trigilia C (2018) La personalizzazione della leadership politica in drsquoAndrea d Tri-

gilia C (a cura di) Max Weber oggi Ripensando politica e capitalismo Bologna il mulino

Tuccari F (1993) I dilemmi della democrazia moderna Max Weber e Robert Michels Roma-Bari Laterza

mdash (2018) La personalizzazione della leadership politica Egrave ancora attuale Max Weber in drsquoAndrea d Trigilia C (a cura di) Max Weber oggi Ripensando politica e capitali-smo Bologna il mulino

Weber m (1980) Wirtschaft und Gesellschaft (Soziologische Grundbegriffe) Tuumlbingen mohr Siebeck 1922 tr it Economia e societagrave Rossi p (a cura di) 4 voll vol I Teoria delle categorie sociologiche milano Comunitagrave

mdash (1981) Zur Lage der buumlrgerlichen Demokratie in Russland in laquoArchiv fuumlr Sozialwis-senschaft und Sozialpolitikraquo 1 xxII 246-353 tr it (parziale) La situazione della democrazia borghese in Russia in Id Sulla Russia protti m (a cura di) Bologna il mulino

mdash (1998a) Wahlrecht und Democratie in Deutschland (1917) max Weber-Gesamtaus-gabe I15 mommsen W j (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 1984 347-96 tr it Sistema elettorale e democrazia in Germania in Id Scritti politici Bolaffi A (a cura di) Roma donzelli 43-87

mdash (1998b) Der Sozialismus (1918) max Weber-Gesamtausgabe I15 mommsen W j (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 599-633 tr it Il Socialismo in Id Scritti Politici Bolaffi A (a cura di) Roma donzelli 101-130

mdash (1998c) Deutschlands kuumlnftige Staatsform (1919) max Weber-Gesamtausgabe I16 mommsen W j (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 1988 97-146 tr it La futura for-ma statale della Germania in Id Scritti politici Bolaffi A (a cura di) Roma donzelli 131-167

mdash (1998d) Der Reichspraumlsident (1919) max Weber-Gesamtausgabe I16 mommsen W j (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 1988 220-224 tr it Il presidente del Reich in Id Scritti politici Bolaffi A (a cura di) Roma donzelli 231-236

mdash (2002a) Parlament und Regierung im neugeordneten Deutschland Zur politischen Kritik des Beamtentums und Parteiwesens (1918) max Weber-Gesamtausgabe I15 mommsen W j (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 1984 tr it Parlamento e governo nel nuovo ordinamento della Germania Fusillo F (a cura di) Roma-Bari Laterza

mdash (2002b) ldquoKirchenrdquo und ldquoSektenrdquo in Nordamerika (1906) max Weber-Gesamtausgabe I9 Schluchter W Baier H Lepsius R (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 1984 tr it ldquoChieserdquo e ldquosetterdquo nel Nord-America in Id Sociologia della religione Rossi p (a cura di) 4 voll vol I Torino Comunitagrave

mdash (2004) Wissenschaft als Beruf (1917-1919) Politik als Beruf (1919) max Weber-Ge-samtausgabe I17 mommsen W j Schluchter W (Hrsg) Tuumlbingen mohr Sie-beck 1992 tr it Scienza come professione Politica come professione Gruumlnhoff H Rossi p Tuccari F (a cura di) Torino Einaudi

mdash (2007) Wirtschaftsgeschichte Abriszlig der universalen Sozial- und Wirtschaftsgeschichte Tuumlbingen mohr Siebeck 1924 tr it Storia economica Linee di una storia universale dellrsquoeconomia e della societagrave Trigilia C (a cura di) Roma donzelli

mdash (2008) Brief an Ehrenberg vom 16 Juli 1917 max Weber-Gesamtausgabe II9 - Brie-fe 1915-1917 Krumeich G Lepsius m Rudhard B Schoumln m (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 707-709

192 dImITRI drsquoANdREA

mdash (2012) Wirtschaft und Gesellschaft Die Wirtschaft und die gesellschaftlichen Ord-nungen und Maumlchte Nachlaszlig Herrschaft (1922) max Weber-Gesamtausgabe I22-4 Hanke E (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 2005 tr it Economia e societagrave Lrsquoecono-mia in rapporto agli ordinamenti e alle forze sociali Dominio palma m (a cura di) Roma donzelli

mdash (2016) Wirtschaft und Gesellschaft Die Wirtschaft und die gesellschaftlichen Ord-nungen und Maumlchte Nachlaszlig Recht (1922) max Weber-Gesamtausgabe I22-3 Gephart W Hermes S (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 2010 tr it Economia e societagrave Lrsquoeconomia in rapporto agli ordinamenti e alle forze sociali Diritto palma m (a cura di) Roma donzelli

mdash (2019) Brief an Michels vom 4 August 1908 max Weber-Gesamtausgabe II5 - Briefe 1906-1908 mommsen W Lepsius R Rudhard B Schoumln m (Hrsg) Tuumlbingen mohr Siebeck 615-620 tr it Lettera a Michels del 4 agosto 1908 in laquomicromegaraquo I2019 31-35

Winckelmann j (1952) Legitimitaumlt und Legalitaumlt in Max Webers Herrschaftssoziologie Tuumlbingen mohr

demagoghi democratici Un eterno ritorno

Lucilla G Moliterno

Abstract

Democratic Demagogues An Eternal Return

This essay deals with the recurrent return of the demagogue figure in democ-racy between ancient and contemporary ages Starting from the assumption that the use of language is the main tool of democratic politics in general and of dema-gogic mystification in particular the author reflects firstly on the communication strategies of the demagogue An example may be found in the diffusion mdashthrough laquoinformational cascadesraquomdash of keywords and slogans aimed at generating negative feelings in public opinion and impoverishing public debate in an extreme manner This dynamic was already noted by Bernard de Mandeville but is particularly vis-ible in the current era of microtargeting and social networks Secondly the article examines the techniques of persuasion adopted by the demagogue which seem to be particularly similar to current commercial and market strategies (for ex-ample the fan service) In particular the different self-portraying images offered by the demagogue which change according to the audience that from time to time the demagogue wants to entice are examined The most relevant representation would seem to be the laquoproletarian-billionaire tribuneraquo or the self-made man a contradictory self-representation that the author explains through the Orwellian notion of doublethink Subsequently the article analyzes the different corrup-tive techniques employed by the demagogue namely the electoral promises and the granting at public expense of concrete and calculated favors for the citizens panem et circenses In this case some analogies are found between the strategies of the demagogue and those of marketing The article concludes by examining the ultimate goal of demagogues ancient and contemporary It is hypothesized that the purpose of the demagogue is the de facto transformation of the democratic regime into an autocratic form of government In this case the notion used for the better understanding of this phenomenon is that of a tacit and veiled tyranny propter titulum used by Bartolus of Saxoferrato By instilling into public opinion the erroneous equivalence between democracy and the power of the majority the factual change of the regime is proposed as a return to an authentic and complete democracy

Keywords democracy demagoguery Provocatio ad populum power of speech political promises

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 193-207

Universitagrave degli studi di Torino lmoliterunitoit

194 LUCILLA G mOLITERNO

1 Introduzione demagoghi democratici

La demagogia egrave un fenomeno legato a ogni regime in cui lrsquoappello al po-polo la provocatio ad populum mdashnella forma di una captatio benevolentiaemdash egrave rilevante percheacute in tutte queste forme di convivenza egrave necessario che rivol-gendosi ai propri concittadini la personalitagrave politica riesca a stabilire unrsquointesa con essi

Oggetto specifico di questo saggio egrave il demagogo come figura che appare in democrazia ovvero in quel regime regolato da norme che laquodebbono servire a prendere le decisioni [] che interessano tutta la collettivitagrave col massimo di consenso e col minimo di violenzaraquo 1 secondo una delle definizioni di Norberto Bobbio Nelle democrazie di ieri ma anche e soprattutto di oggi la riflessione sul demagogo risulta centrale proprio a causa del peso che la cittadinanza ha in questo regime In questa prospettiva sembrerebbe essere la democrazia stessa che invita a servirsi di espedienti demagogici percheacute in questo regime i piugrave posso-no rovesciare il governante cosigrave come possono legittimarlo Non da oggi ma sin dagli antichi tempi la democrazia egrave accompagnata dalla presenza di chi mdashcome il pifferaio magico della fiaba dei fratelli Grimmmdash conduce ma in realtagrave seduce fatalmente la cittadinanza da platone 2 a max Weber 3 passando per polibio 4 e numerosi altri classici una certa dose di demagogia egrave considerata congeniale a ogni regime democratico Questa dimensione sta diventando particolarmente palese oggi in occidente a causa dellrsquoesteso uso populista dei nuovi media di reti televisive e sociali da parte dei governanti o dei candidati alle elezioni

Nella letteratura politica spesso la demagogia non egrave solamente una possibile disfunzione della democrazia per opera dei demagoghi e per processo natura-le questo regime sarebbe necessariamente destinato a degradarsi in demagogia demagogia intesa in questo caso come qualcosa di piugrave mdashe di diversomdash da un semplice stile dellrsquoagire politico 5 Non soltanto la figura del demagogo si pre-senta nellrsquoesperienza democratica vi sarebbe bensigrave connaturata secondo autori come platone o polibio

Innanzitutto egrave opportuno individuare quelle che sembrano essere le princi-pali strategie di persuasione e di corruzione demagogica e infine interrogarsi sullo scopo ultimo del demagogo di ogni tempo che potrebbe essere la riorga-nizzazione della forma di governo 6 rebus sic stantibus ovvero facendo funzionare mdashpiegandomdash le norme democratiche a proprio vantaggio

1 Bobbio 1999 3802 Cfr moliterno 2016 364-365 moliterno 2018 713 Cfr Weber 1993 1064 Cfr moliterno 2016 374-3755 Cfr infra sect 46 per la distinzione tra le due nozioni laquoforma di regimeraquo (configurazioni alternative tra loro

della relazione tra governanti e governati definite dalle norme che disciplinano la titolaritagrave e lrsquoe-sercizio dei diritti politici ovvero dalle leggi che riguardano la partecipazione degli individui alla formazione delle decisioni collettive) e laquoforma di governoraquo (le possibili varianti dellrsquoarchitettura istituzionale di una forma di stato lo specifico complesso di rapporti tra gli organi politici mdashcolle-giali o meno che sianomdash lrsquoarticolazione e distribuzione delle funzioni politiche) cfr Bovero 2017 392-394

dEmAGOGHI dEmOCRATICI UN ETERNO RITORNO 195

2 Strategie comunicative

Non egrave piccola la parte di rovina procurata dagli uomini piugrave bravi a usare le parole 7

Nella letteratura politica dunque mdashsoprattutto ma non esclusivamente in quella classicamdash il termine demagogia ha due sfere di significato prevalenti La seconda saragrave affrontata in conclusione 8 qui di seguito si rifletteragrave innanzitutto sulla prima Con demagogia si puograve intendere una gamma di fenomeni di prassi particolari della comunicazione di tecniche di persuasione e di stili dellrsquoagire politico 9 Tanto nellrsquoantica democrazia diretta quanto in quella rappresentativa contemporanea il linguaggio e i simboli hanno un ruolo preminente tra gli stru-menti del potere politico

Qual egrave il modo di comunicare caratteristico del demagogo Egli si rivolge mdashdirettamente oppure attraverso mezzi di comunicazione unidirezionalimdash al laquopopolo sovranoraquo cui tende a presentarsi come unico interprete e portavoce della presunta volontagrave generale Uno tra i numerosi esempi contemporanei di questo modo di porsi puograve essere il discorso (effettivamente pronunciato) in cui un uomo politico dichiara che il suo partito egrave laquolrsquounico movimento che realizza il sogno di un popolo le speranze di un popolo le attese di un popolo lrsquounico partito che definisce lrsquoidentitagrave del nostro popoloraquo 10

Il demagogo si presenta come laquodifensoreraquo della collettivitagrave in base allrsquoempatia che riesce a creare coinvolgendo emotivamente i suoi uditori Si propone come laquoguidaraquo dei concittadini che riesce ad appassionare attraverso dichiarazioni ecla-tanti di adesione a princigravepi ideali A questo scopo il demagogo ricorre sempre allrsquouso ripetuto di parole-chiave spesso svuotate di significato tra cui laquolibertagraveraquo laquopatriaraquo laquodemocraziaraquo laquodirittiraquo laquocrescita economicaraquo ma anche laquocambiamen-toraquo laquopopoloraquo laquocittadinanzaraquo eccetera

Si serve altresigrave di formule sintetiche volte a ottenere un effetto persuasivo immediato e atte ad essere facilmente memorizzabili 11 In ciograve in qualche modo

7 Aristotele 2006 xxVIII 38 Cfr infra sect 49 Questo saggio tenta di adoperare la categoria di demagogia mdashricostruita sullrsquouso dei classici in

particolar modo sulle opere di platonemdash per denotare fenomeni non soltanto antichi ma anche con-temporanei per la costruzione di questa definizione stipulativa di demagogia mi permetto di rimandare a moliterno 2016 in particolare al sect 2 per una riflessione sulla storia dei termini del ceppo di demago-gos che nel quinto secolo a C nascono come adiafori e soltanto successivamente assumono i significati negativi attribuiti alla nuova classe politica (per questa transizione semantica cfr anche Connor 1971) e al sect 7 per lrsquoambiguitagrave intrinseca alle figure di laquotrascinatori di popoloraquo a seconda della valutazione as-siologica la forma di governo del protos aner (Th II659) mdasheidos storico ricorrentemdash si puograve declinare in forme tanto negative quanto positive (ad esempio guardando allrsquoAtene storica Tucidide ne assume come esempi paradigmatici rispettivamente Cleone e pericle) per distinguerle teoricamente si puograve seguire la tradizione classica mdashsoprattutto aristotelicamdash che adopera il criterio del sympheron tuttavia nella realtagrave storica non esiste un discrimine netto tra le due giaccheacute la determinazione di questo stesso criterio dipende dalla relativitagrave dei giudizi di valore

10 prospero 2010 30 per approfondire cfr la laquoautobiografiaraquo di Silvio Berlusconi Friedman 2015

11 laquoSlogan semplici e comprensibili a tutti studiati per smuovere emozioni basiche come rabbia rivalsa pauraraquo Fittipaldi 2018 34

196 LUCILLA G mOLITERNO

il demagogo (di ogni tempo mutatis mutandis) sembra servirsi delle laquocascate in-formativeraquo 12 uno dei possibili processi di formazione delle credenze sociali Una laquocascataraquo si verifica allorcheacute un insieme di individui accetta unrsquoopinione op-pure una formula pur senza aver riflettuto sulla questione che ne egrave argomento Quando altre persone riprendono la credenza o lo slogan assimilato dal primo gruppo ne diventano a loro volta portatori nuovamente in maniera irriflessa e acritica In questa operazione si affidano a una sorta cognizione collettiva simile a quella che Tocqueville avrebbe forse chiamato tirannia dellrsquolaquoopinione pubbli-ca [] che rappresenta la maggioranzaraquo 13 ovvero la tirannide del conformismo sociale esercitata della maggioranza della popolazione su chi la pensa diversa-mente Una dinamica simile era giagrave stata rilevata da Bernard de mandeville nella sua Indagine sulla natura della societagrave dove afferma che se egrave possibile convincere anche un unico individuo ad abbracciare una certa opinione immediatamente numerosi altri la sosterranno e in questo modo il politico dovragrave semplicemente far leva su questo gruppo di persone affincheacute esso continui a difendere la sua iniziale affermazione 14 In termini contemporanei si tratta del principio psico-logico della riprova sociale mdashuna sorta di ignoranza collettiva per contagiomdash quanto egrave maggiore il numero di individui che trova convincente una certa idea tanto piugrave quella stessa idea saragrave considerata fondata e valida da un numero sem-pre crescente di altre persone 15

Oggi nellrsquoera dei social network questo meccanismo di laquocascataraquo egrave faci-litato anche grazie allrsquouso di codici tecnologici e di algoritmi informatici che creano laquobolle culturaliideologiche di filtraggioraquo 16 Attraverso algoritmi le piattaforme on-line decidono quali contenuti mostrare e a quali utenti per-mettendo mdashgrazie al microtargetingmdash 17 la rapida diffusione di pseudo-noti-zie in qualche modo personalizzate 18 Ciograve avviene per mezzo di meccanismi che tendono a confermare convincimenti superficiali piuttosto che favorire una libera informazione 19 Ultimamente si egrave parlato della cosiddetta laquoBestiaraquo

12 Cfr Origgi 2016 47-51 Come variante della nozione di laquocascate informativeraquo Cass Sunstein ha sviluppato lrsquoidea di laquoavailability cascaderaquo che spiega il complesso processo di formazione delle cre-denze collettive soprattutto attraverso lrsquouso di social network Il concetto di laquoavailability cascaderaquo ha trovato applicazione in particolar modo nella teoria finanziaria e nellrsquoanalisi e valutazione del rischio Cfr Sunstein 2004 2005 Sunstein Kuran 2007

13 Tocqueville 2004 25814 laquoSe quindi un legislatore o un politico per cui avessero grande venerazione dovesse dire loro

che la massima parte degli uomini ha in seacute un principio di valore [] e che quelli che ne hanno di piugrave sono i migliori della loro specie egrave del tutto verosimile che molti di loro pur non sentendo in seacute questo principio lo prenderebbero per vero ma se anche uno solo su dieci puograve essere convinto a dichiarare apertamente di possedere tale principio e a difenderlo contro tutti i detrattori subito sosterranno la stessa cosa in sei [] e il politico non deve fare altro che adulare con tutta lrsquoattenzione possibile lrsquoor-goglio di quelli che si vantano di averlo [] Lrsquoorgoglio che li ha spinti la prima volta ad affermare tale principio li costringe poi a difendere la loro affermazioneraquo mandeville 2008 140

15 Cfr Cialdini 2017 122-12316 Cfr parisier 201217 Sul microtargeting elettorale piugrave in particolare negli States cfr Balz 2006 Kettle 2006 Blakely

201618 per una riflessione sullrsquoinformazione nellrsquoetagrave degli algoritmi informatici cfr Agostino 2018 Sul

tema delle fake news cfr Sofri 201519 Cfr durante 2013 49 dominijanni 2017 98

dEmAGOGHI dEmOCRATICI UN ETERNO RITORNO 197

si tratta di un sistema informatico ideato da Luca merisi in grado di analiz-zare quali sono i messaggi on-line che ottengono un maggior numero di visua-lizzazioni e da parte di quali fruitori 20 Su questa base vengono rapidamente studiati nuovi post e video coerenti con le tendenze prevalenti dellrsquoopinione pubblica Questi semplificano il dibattito politico in maniera estrema fomen-tando per lo piugrave sentimenti negativi mdashaggressivitagrave rabbia timore ecceteramdash e sono finalizzati a moltiplicarsi diventando laquoviraliraquo 21 Lrsquoaggettivo si riferisce a contenuti che attraverso lo scambio in rete soprattutto mediante la condi-visione sui social acquistano una larghissima popolaritagrave in tempi significati-vamente brevi

Il demagogo egrave capace di mobilitare le masse facendo leva su stereotipi attinti tra i pregiudizi diffusi che piugrave facilmente possono trovare un riscontro positivo nellrsquoopinione pubblica Egli costruisce dunque i propri discorsi sulle premesse largamente condivise degli endoxa ovvero delle opinioni comuni 22 Riesce a su-scitare entusiasmo per un verso ingraziandosi il suo uditorio 23 con lrsquoadulazione e per un altro stimolando i sentimenti popolari meno nobili ad esempio esaspe-rando le fratture sociali ed enfatizzandone i problemi a proprio vantaggio una dinamica particolarmente diffusa oggi in pressocheacute tutte le realtagrave occidentali Nellrsquoantichitagrave ellenica il demagogo paradigmatico per questi profili egrave Cleone del quale le principali fonti tracciano il ritratto laquosinistroraquo 24 di un oratore sfronta-to la cui eloquenza egrave volgare e superficiale

A quanto si evince dalle opere di Aristofane Tucidide e Aristotele Cleone non pare interessato a indicare un qualche indirizzo politico effettivo ai suoi con-cittadini egrave un imbonitore il suo discorso egrave mistificante e ingannevole Il verna-colo napoletano ha un termine metaforicamente appropriato per descrivere un personaggio di tal genere laquomagliaroraquo che designa il venditore di tessuti di scarsa qualitagrave proposti perograve come un acquisto vantaggioso per estensione magliaro egrave il commerciante disonesto imbroglione e truffatore

Espressione fenomenica di questa inclinazione in politica egrave la propensio-ne a deformare sfacciatamente la realtagrave nei propri discorsi con espressioni iperboliche ma anche con laquosempliciraquo menzogne nel Futuro della democrazia Bobbio qualifica come laquonaturaleraquo questa tendenza del politico a laquonasconder-si [] dichiarando in pubblico le proprie intenzioni [] in forma menzo-gneraraquo 25

20 Egrave stato altresigrave osservato come per mezzo dei social network il sistema di merisi invii dei se-gnali in qualche modo laquocodificatiraquo agli estremisti attraverso il meccanismo noto in letteratura come laquodog-whistlingraquo Cfr de Luca 2018

21 Cfr Fittipaldi 2018 35-36 per approfondire le specificitagrave dellrsquohate speech on-line cfr zic-cardi 2018 sullrsquolaquousoraquo strumentale di sentimenti come odio paura xenofobia per mobilitare le masse e ottenere consenso (o semplicemente audience) cfr Escobar 2008 In particolare per questo uso laquopopulistaraquo dei social network da parte dei governanti italiani cfr Ammar Barr Giuffrida 2018

22 Cfr Ferraro 1986 9023 Uno dei caratteri tipici del demagogo giagrave sottolineati da Aristotele egrave lrsquoadulazione che spesso si

concreta in un elogio del pubblico Cfr Aristotele 2013 1292a24 davies 1978 12025 Bobbio 1984 216

198 LUCILLA G mOLITERNO

21 Tecniche di persuasione il fan service

Il baricentro del rapporto tra il demagogo e il suo popolo-pubblico egrave sempre dinamico in movimento e le tecniche di adescamento di cui si serve sono scan-dite in piugrave fasi

Innanzitutto il demagogo saggia lrsquoopinione pubblica e ne esplora lrsquoatteggia-mento generale Nellrsquoetagrave contemporanea si puograve servire dei sondaggi poi nelle sue dichiarazioni finge di far proprio il sentire diffuso delle masse tentando di anticipare lrsquoevolversi delle loro tendenze Quindi con le sue provocazioni pun-ta ad adescare i molti cercando di suscitare determinati umori e di ottenere le reazioni desiderate Ciograve che rende convincente la comunicazione del demagogo egrave la capacitagrave di sintonizzarsi con i sentimenti diffusi quando il risultato dei suoi discorsi mdashe dei suoi tweetmdash 26 non egrave quello sperato egli varia il linguaggio com-misurandolo allrsquoeffetto prodotto cerca di adattarsi nei contenuti riformulandoli sempre al fine drsquoincanalare le reazioni degli uditori nella direzione voluta Allrsquooc-correnza quando gli egrave utile devrsquoessere capace di alterare smentire negare quel che ha precedentemente sostenuto Insomma per persuadere il demagogo deve intuire la base del sentire comune fingere di condividerlo per poi modificarlo incanalandolo a suo piacimento e infine ritrasmetterlo al suo pubblico

La storia politica italiana ha conosciuto personaggi che sono stati particolar-mente sfrontati nel ritrattare le proprie dichiarazioni magari accusando laquogli altri di fraintendimenti o equivoci interpretativiraquo 27 ma guardando alla letteratura classica lrsquoesempio eccellente egrave Callicle nel Gorgia platonico In questo dialogo Socrate rileva che qualora lrsquoassemblea non sembrasse condividere i discorsi del giovane retore egli cambierebbe sugravebito opinione rivolgendo al demos ateniese le parole che esso vuole sentirsi dire sempre mantenendo lo scopo di manipo-larlo 28 Ne risulta che il demagogo abile sembra avere una particolare predispo-sizione ad anticipare lrsquoopinione popolare e adattarvi il proprio discorso cosigrave da riuscire a catturarne il consenso indipendentemente dalle tesi sostenute noncheacute dalle proprie convinzioni ammesso che ne abbia Il suo intento non egrave descrittivo o informativo bensigrave meramente persuasivo 29 il demagogo egrave un venditore di se stesso

Come osserva Bobbio ancora nel Futuro della democrazia in questo regime laquolrsquoabilitagrave del politico consiste esattamente come nel mercato [nel] comprendere i gusti del pubblico e magari [nellrsquo]orientarliraquo 30 Non egrave fuorviante sottolineare lrsquoanalogia con ciograve che nella promozione commerciale si indica con lrsquoespressione fan service Si tratta di una strategia di mercato (soprattutto editoriale e cinemato-grafico) che dopo aver individuato un laquotiporaquo potenziale consumatore richiama

26 per le particolari strategie di sfruttamento di Twitter e di altre piattaforme on-line volte a ri-levare il laquosentimentoraquo prevalente dei fruitori al fine di soddisfarli e moltiplicare la diffusione dei post cfr Fittipaldi 2018 34

27 prospero 2010 148 Cfr anche 14228 Cfr platone 2010a 481d-e per unrsquoanalisi di questo passo mi permetto di rinviare a moliterno

2016 36729 Cfr pazeacute 2016 10830 Bobbio 1984 135-136

dEmAGOGHI dEmOCRATICI UN ETERNO RITORNO 199

attenzione e valorizza determinati aspetti dei prodotti che possono soddisfarlo Allo scopo appunto drsquoilludere gli appassionati (fan) di fornir loro un servizio Egrave una dimensione dellrsquoagire persuasivo che egrave divenuta indispensabile quando ci si rivolge al grande pubblico e che puograve presentarsi sotto molteplici forme Il fenomeno egrave particolarmente diffuso nel settore dei manga (i fumetti giapponesi) e dei videogiochi 31 Come il discorso politico-demagogico anche il fan service si basa su stereotipi e dagrave lrsquoimpressione di offrire al pubblico laquociograve che vuoleraquo ma lrsquounico scopo egrave quello di incrementare le vendite

22 Tecniche di persuasione il doublethink

Al demagogo sembra non interessare realmente dunque lrsquoargomentazione in favore di una determinata tesi la diffusione una certa rappresentazione della realtagrave la proposta di una visione delle cose credibile e coerente Il suo scopo pare essere semplicemente quello di laquoconvincereraquo di attrarre dalla propria parte il maggior numero di concittadini ma proprio per questo il discorso demagogico egrave sovente mutevole ed anzi camaleontico a seconda delle circostanze cambiano le immagini evocate per influenzare la cittadinanza per stimolare determinate reazioni e comportamenti Appellandosi in modo spregiudicato e strumentale a diversi principi ideali il demagogo si atteggia in forme differenti mdashe talvolta contraddittoriemdash al mutare sia degli umori della piazza sia dei suoi effettivi scopi personali del momento Il demagogo laquointelligenteraquo sa che il (suo) popolo non esiste come un soggetto da seacute omogeneo sa di non rivolgersi a unrsquounitagrave effet-tivamente indifferenziata perciograve varia il suo discorso a seconda delle circostanze e dei gruppi determinati cui srsquoindirizza di volta in volta NellrsquoAtene del quinto secolo a C questo atteggiamento era chiamato laquocoturnismoraquo il coturno era un sandalo che poteva essere calzato indifferentemente a entrambi i piedi A Tera-mene generale e oratore noto per il suo trasformismo politico venne affibbiato il soprannome di laquocoturnoraquo 32

Lrsquoesperienza storica mostra che il demagogo puograve scegliere di usare differenti registri anzitutto per quanto riguarda la rappresentazione di se stesso per un verso puograve mostrarsi come una persona qualsiasi uno qualunque come tanti altri Alcuni retori antichi si sforzavano di accentuare i loro tratti laquopopolariraquo usando un lessico volutamente semplice 33 e affermando con falsa modestia di non essere abili a parlare in pubblico di questa fattispecie egrave significativo il nome scelto nel 1944 da Guglielmo Giannini commediografo per il suo partito il movimento dellrsquoUomo Qualunque 34 Le strategie demagogiche per mostrar-si una persona qualunque possono essere tante usare espressioni colloquiali e vernacolari nei propri messaggi pubblici o sbagliare la coniugazione dei verbi partecipare a manifestazioni folkloristiche religiose o sportive optare per la bi-cicletta anzicheacute per lrsquolaquoauto bluraquo volare in classe economy anzicheacute business

31 Cfr Suzuki 2011 134-13732 Cfr moliterno 2016 36433 A titolo di esempio cfr Carlier 2011 117 su demostene34 Sul movimento dellrsquoUomo Qualunque cfr Colarizi 2007 24-26

200 LUCILLA G mOLITERNO

per un altro verso e allrsquoopposto il demagogo puograve scegliere di presentarsi come una persona da ammirare da invidiare e perciograve da seguire un individuo qualita-tivamente superiore piugrave virtuoso piugrave onesto oppure piugrave competente di grande e meritato successo infine come un personaggio carismatico con una missione da compiere In tempi recenti abbiamo potuto osservare da parte di certi leader di par-tito la costruzione dellrsquoimmagine di seacute come politici rapidi ed efficaci nelle decisio-ni con capacitagrave speciali e rare simili a quelle richieste per i grandi dirigenti aziendali

Un esempio classico di retore che adopera entrambi questi registri egrave ancora Cleone cosigrave come viene descritto nella Guerra del Peloponneso di Tucidide Nei suoi discorsi dal tono adulatorio caratterizzati dallrsquouso del laquonoiraquo egli stimola le pulsioni piugrave basse dei concittadini ponendosi al livello degli strati inferiori In altre orazioni ad esempio nel discorso su mitilene Cleone indulge nellrsquouso della dicotomia laquoio-voiraquo enfatizzando una pretesa differenza di valore tra seacute e gli ateniesi In questo modo si pone su un piano di superioritagrave rispetto al demos cui si rivolge con un tono quasi denigratorio Imitando lrsquoattitudine educativa di Isocrate 35 oppure del pericle ricostruito da Tucidide tradizionalmente ritenuti laquobuoni oratoriraquo rimprovera i cittadini per la loro la volubilitagrave e per la facilitagrave con cui si lasciano persuadere dagli altri retori 36

Secondo le circostanze il demagogo puograve dunque offrire immagini opposte di se stesso Egrave stato anche osservato che la laquosocietagrave dellrsquoinformazioneraquo stessa attraverso lrsquouso dei media per un verso laquoriporta vicini [i governanti] e suscita il rassicurante sentimento di tenerli sotto controllo contemporaneamente lrsquoim-magine li derealizza e li fa letteralmente apparire su unrsquoaltra scena socialeraquo 37 Se egrave particolarmente abile il demagogo puograve riuscire a coniugare i due aspetti in una stessa narrazione auto-rappresentandosi come quello che pierre-Andreacute Ta-guieff ha chiamato un laquotribuno proletario-miliardarioraquo 38 mdashun self made manmdash Osserva marco Tarchi nel caratterizzare la figura del capo populista laquoIl leader populista non va [] assimilato al capo carismatico deve sigrave mostrare qualitagrave non comuni ma non deve mai incorrere nellrsquoerrore di mostrarsi fatto di unrsquoaltra pasta rispetto allrsquouomo comune al quale si rivolgeraquo 39 Lrsquolaquouomo che si egrave fatto da soloraquo egrave il tipo di colui che azzimato e affermato nonostante le fortune accumula-

35 Cfr ad esempio Isocrate 2011 255-25936 laquoma ne siete voi i responsabili gli organizzatori maldestri di tali gare voi che di natura siete

soliti assistere agli interventi degli oratori come si accorre ad uno spettacolo e farvi uditori delle gesta compiute voi che modellate la vostra valutazione delle imprese future sullo splendore oratorio di chi vi fa balenare la possibilitagrave di realizzarle mentre sui fatti giagrave accaduti non vi risolvete ad adottare come piugrave indiscutibile e cosciente metro di riflessione la concreta tangibile realtagrave degli eventi fidandovi piuttosto di ciograve che udite nelle sfolgoranti arringhe di chi ve ne porge a parole un resoconto giagrave criti-camente elaborato Siete prontissimi allrsquoesca di una eloquenza ammantata da una vernice drsquooriginalitagrave [] ciascuno di voi smania per la febbre drsquoesser valente nella parola [] non scorgete con sufficiente chiarezza i concreti contorni del reale Vi ammalia il musicale incanto della dialettica vi si direbbe un pubblico intento ai duelli spettacolari dei sofisti piugrave che un popolo di cittadiniraquo Tucidide 2013 III 37-40 per lrsquoanalisi del discorso di mitilene mi permetto di rinviare a moliterno 2018 75-78

37 Ne deduce marcel Gauchet laquodi qui la passivitagrave la smobilitazione la non-partecipazione che penetra i nostri costumi politici e che costituisce la vera minaccia che grava oggi sulle nostre democra-zieraquo Gauchet 2008 41

38 Taguieff 2003 13639 Tarchi 2004 426

dEmAGOGHI dEmOCRATICI UN ETERNO RITORNO 201

te mostra di non voler allentare i legami con le sue mdashpresuntemdash modeste origini Il self made man si propone come una persona sicura di seacute ma semplice che ha faticato a raggiungere il successo e che ora si sente pronto ad affrontare lrsquoagone politico unicamente per generoso senso civico allo scopo di rendere il proprio paese finalmente prospero cosigrave come lo sono i suoi affari e le sue aziende Ersquo un registro discorsivo che gioca sulla propria assimilazione al popolo e contempora-neamente sulla distanza da esso per la posizione raggiunta e che sembra alludere al proprio successo come ad un obiettivo mdashun sogno americanomdash realizzabile anche dai piugrave umili Cosigrave costruisce questo mito un personaggio emblematico della nostra storia recente laquoGli italiani si riconoscono in me sono stato povero mi sono costruito da solo ho i loro stessi sentimenti e interessi mi piace il calcio amo la vita e amo divertirmi non ho la faccia triste dei comunisti alla Soru E amo soprattutto le belle donne che devono lasciare il loro numero di telefonoraquo 40

Lrsquoincoerenza delle narrazioni quindi non ne pregiudica lrsquoeffetto persuasivo ma percheacute il demagogo sceglie di non dare sempre la stessa immagine di seacute E soprattutto come possono gli uditori non accorgersi della contraddizione

In 1984 George Orwell sembra suggerire una risposta attraverso la nozione di laquobipensieroraquo (o con traduzione piugrave letterale laquobipensareraquo) Come numerosi termini del newspeak orwelliano 41 egrave laquobicefaloraquo ad esso sono riconducibili due nozioni eguali e contrarie tanto lrsquolaquoinfallibile capacitagrave di darla ad intendereraquo 42 del politico quanto la disposizione della massa a farsi imbonire da questrsquoultimo peraltro nel romanzo questa distinzione non appare cosigrave netta bensigrave alquanto sfumata da un lato per ciograve che riguarda i leader Orwell afferma che laquolrsquoazione essenzialeraquo del bipensiero laquoegrave lrsquouso conscio dellrsquoinganno mantenendo la fermezza di propositi che si accompagna con lrsquoonestagrave completa Raccontare deliberatamen-te menzogne [] dimenticare ogni fatto che sia diventato sconveniente e poi quando si renda nuovamente necessario prelevarlo dallrsquooblio giusto per il tempo in cui serve negare lrsquoesistenza di una realtagrave oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtagrave negata [] Chi voglia governare comandare e voglia continuare a farlo devrsquoessere in grado di spostare il senso della realtagrave [] Egrave un immenso sistema drsquoimbroglio mentaleraquo 43 dallrsquoaltro lato per quanto riguarda i destinatari delle narrazioni politiche laquobipensare significa poter mantenere simul-taneamente due pensieri contraddittori nella propria mente accettandoli entram-bi [] Attraverso la praticaraquo mdashma forse Orwell intende attraverso lrsquoassuefazio-nemdash laquoil bipensiero permette di ritenere che la realtagrave non sia violataraquo 44

40 Citato da prospero 2010 5341 Sulla costruzione del newspeak in questo romanzo cfr manferlotti 198442 Bobbio 2008 6043 laquoThe essential act of the Party is to use conscious deception while retaining the firmness of purpose

that goes with complete honesty To tell deliberate lies [] to forget any fact that has become inconve-nient and then when it becomes necessary again to draw it back from oblivion for just so long as it is needed to deny the existence of objective reality and all the while to take account of the reality which one denies [] If one is to rule and to continue ruling one must be able to dislocate the sense of reality [] It is a vast system of mental cheatingraquo Orwell 1990 223-224 traduzione e corsivo miei

44 laquodoublethink means the power of holding two contradictory beliefs in onersquos mind simultaneosly and accepting both of them [] But by the exercise of doublethink he also satisfies himself that reality is not violatedraquo Orwell 1990 223 traduzione mia

202 LUCILLA G mOLITERNO

Lrsquoincongruenza provoca disagio psichico nella persona che inconsciamente attiva dei processi mentali per tentare di compensare lo squilibrio giaccheacute laquoci sono delle cose disturbanti di cui preferiamo non renderci contoraquo 45 per salvare il principio psicologico di coerenza Nel suo saggio sulla demagogia elettroni-ca Alessandro dal Lago sostiene che la riduzione delle dissonanze laquoin termini politici [] si potrebbe definire una forma di complexio oppositorum Lrsquoespres-sione [] egrave stata immortalata nella teoria politica da un saggio giovanile di Carl Schmitt 46 [] In questo senso significa aggregazione degli opposti [] ldquotenere insiemerdquo tendenze opposteraquo 47

3 Tecniche di corruzione le promesse

Il demagogo non egrave sono un parlatore efficace in qualche modo egrave anche un laquocorruttoreraquo Uno tra gli espedienti demagogici piugrave praticati egrave lrsquoassunzione di falsi impegni verso il proprio uditorio o lrsquoelettorato e la concessione di favori spiccioli Emblematica egrave la scena dei Cavalieri di Aristofane in cui in un cre-scendo spudorato e sgangherato i due demagoghi che competono per il favore del demos riversano su di lui promesse sempre piugrave sbalorditive 48 Questo tipo di agire parodiato da Aristofane trova le sue radici nellrsquooratoria classica Sin dai tempi di pericle le promesse ma anche lrsquoelargizione di piccoli benefici sono esche efficaci per farsi apprezzare e conquistare popolaritagrave (laquola reputazione di amare il proprio paeseraquo secondo la definizione hobbesiana) 49 ad esempio quello che Aristofane nelle Vespe chiama il laquomiserabile salarioraquo 50 per la partecipazione alle assemblee

Nel saggio su Contratto e contrattualismo Bobbio fa osservare che laquolrsquouomo politico non a caso assimilato giagrave da Schumpeter a un imprenditore ricava dalle risorse pubbliche di cui egrave in grado di disporre o di far credere di disporreraquo 51 il proprio consenso potrebbero venire in mente per analogia la promessa eletto-rale di un cosiddetto salario di cittadinanza oppure la concessione di un bonus in base a un decreto che assegna una cifra contenuta ai lavoratori dipendenti con

45 Cialdini 2017 6646 Il saggio schmittiano cui si riferisce dal Lago egrave Cattolicesimo romano e forma politica pubblica-

to originariamente nel 1923 (nda)47 dal Lago 2013 53-55 Unrsquoaltra risposta assai meno complessa a questo interrogativo si po-

trebbe rintracciare nella Psychologie des foules di Gustave Le Bon uno tra i primi tentativi di studiare scientificamente lrsquoinfluenza dei fenomeni collettivi sul comportamento dei singoli Il sociologo francese sostiene che quando un individuo si trova in un assembramento di persone la ragione risulta come laquosospesaraquo privando i componenti di una folla dellrsquoattitudine a formulare giudizi per questo motivo il messaggio del meneur des foules puograve essere estremamente flessibile In seno a questa laquoanima collet-tivaraquo infatti possono essere evocate anche idee e immagini in contraddizione tra loro lrsquoincoerenza non risulterebbe evidente alla folla a causa di questa interdizione dello spirito critico individuale Ne consegue che la ricerca ponderata del lessico non egrave utile al meneur e puograve anzi rivelarsi uno sforzo controproducente Cfr Le Bon 1895 I III sectsect 1 2 3 per una trattazione piugrave estesa dellrsquoargomento rinvio a moliterno 2018 sect 1 moliterno 2019b sect 1

48 Cfr Aristofane 2007a vv 1152 sgg49 Cfr Hobbes 2016 89 moliterno 2019a50 Aristofane 2007b v 70151 Corsivo mio Bobbio 1984 142

dEmAGOGHI dEmOCRATICI UN ETERNO RITORNO 203

reddito inferiore a una certa soglia Il demagogo egrave solito promettere benefici da finanziare con denaro pubblico si tratta di un topos ricorrente osservato giagrave da platone nel Gorgia e nella Repubblica 52 Quando lrsquoarena politica si trasforma in un mercato come nei Cavalieri si instaura una relazione do ut des in cui i cittadi-ni si trasformano in laquoclientiraquo dei politici una delle due figure del laquocittadino non educatoraquo di Bobbio 53

Naturalmente non esiste un criterio sicuro che permetta di distinguere tra una promessa auto-interessata oppure animata da genuino spirito filo-popolare Egrave comunque importante osservare che in democrazia questa dinamica la pro-messa di benefici in cambio di voti sembra fisiologica Egrave questa peraltro la strategia grazie alla quale il demagogo riesce effettivamente a interessare anche gli annoiati gli apatici gli astensionisti qualificati da platone come apragmones laquocoloro che non si occupano di politicaraquo 54 mdashovvero quanti rientrano nella se-conda figura del laquocittadino non educatoraquo di Bobbiomdash sono pronti a recarsi in assemblea e oggi alle urne qualora vengano indotti a credere di poterne ricavare un qualche beneficio

4 Per quale scopo

Si possono immaginare forme di schiavitugravepeggiori [] percheacute piugrave insidiose []

che riesca[no] a trasformare gli uomini inmacchine stupide e appagate che si

credono libere mentre sono asservite 55

Attraverso la manipolazione dei concittadini lrsquoagire del demagogo ha come scopi immediati lrsquoacquisizione il mantenimento e il consolidamento del consenso e conseguentemente del potere ma il suo fine ultimo potrebbe essere rappresen-tato come un mutamento de facto della democrazia Egrave possibile che i demagoghi inducano un cambiamento della forma di governo tale da snaturare la democra-zia da stravolgerla sino a trasformarla in un regime che democratico non egrave piugrave

Se per un verso il termine demagogia evoca una gamma di prassi della comu-nicazione e di tecniche di persuasione politica 56 dalla letteratura mdashsoprattutto ma non esclusivamente dellrsquoantichitagrave classicamdash emerge anche un secondo signi-ficato In base ad esso la demagogia appare come qualcosa di piugrave e di diverso da una semplice laquomanieraraquo mdashuno laquostileraquomdash dellrsquoagire politico Ha a che fare con lrsquoequilibrio dei poteri e per questo potrebbe essere considerata una specie a seacute nel genere delle forme di governo In questrsquoaccezione il termine demagogia egrave impiegato mdashnel libro IV della Politica di Aristotelemdash per designare un eidos particolarmente corrotto del genos democrazia la sua estrema deviazione una forma di governo in cui i demagoghi esercitando il loro potere al di sopra delle

52 Cfr platone 2010a 518e-519a 518e-519a 2010b 565a53 Cfr Bobbio 1984 15354 platone 2010b 565a55 yourcenar 1988 110-11156 Cfr supra sect 2

204 LUCILLA G mOLITERNO

leggi controllano lrsquoassemblea democratica Secondo lo stagitira una delle ca-ratteristiche che permettono di individuare questa distorsione della democrazia consiste nel fatto che la decisione collettiva non assume la forma prevalente della legge bensigrave quella di decreto particolare Formalmente il popolo egrave titolare del potere politico ma nei fatti sono i demagoghi a esercitarlo il governo attraverso i decreti egrave opera dei demagoghi che influenzano e irretiscono lrsquoassemblea Ari-stotele afferma il demos egrave padrone di tutto ma i demagoghi lo sono a loro volta dellrsquoopinione del demos che li segue incantato e sobillato 57

da un certo punto di vista si potrebbe dire che in questo modo i demagoghi riescono a rendere il regime democratico simile a quella che Bartolo da Sasso-ferrato nel xiv secolo chiama una tirannide tacita e velata propter titulum 58 In questa forma celata di tirannia nellrsquoapparente rispetto delle regole le norme stesse vengono alterate e ciograve permette al cripto-tiranno di concentrare su di seacute numerosi poteri che non gli spettano Si tratta di una forma di eversione occulta esercitata laquosulla base apparente delle regole costituzionali ma con la sostanziale alterazione di questeraquo ovvero laquosotto la maschera del rispetto delle forme costi-tuzionaliraquo 59 Il demagogo si riveste di una carica alla quale mdashnonostante lrsquoappa-renzamdash non spetta legittimamente il potere che egli si arroga In questo modo laquoviene in tanta potenza da costringere il governo a fare quello chrsquoegli vuoleraquo 60

Nelle democrazie contemporanee un fenomeno di questo genere si puograve osservare nelle dinamiche che intercorrono tra potere legislativo ed esecutivo Questrsquoultimo egrave il luogo istituzionale in cui oggi piugrave spesso si colloca il demago-go Il ricorso alla decretazione drsquourgenza alla legislazione delegata e in generale la supremazia delle decisioni governative sul potere legislativo dellrsquoassemblea deliberante sono segni dello sbilanciamento del potere politico in favore del governo a scapito dellrsquoorgano rappresentativo Si osserva una trasformazione delle prassi che porta a uno spostamento del potere politico in un centro di fatto autocratico pur rimanendo formalmente in vigore le regole del gioco democra-tiche Questa alterazione autocratica non egrave imposta con la forza bensigrave incontra consenso anche percheacute paradossalmente egrave presentata come il conseguimento di una forma di democrazia compiuta laquodisintermediataraquo un ritorno a una de-mocrazia autentica In Italia i cittadini hanno avuto mdashnel mese di settembre 2018 e in diretta Facebookmdash lrsquoesempio di unrsquoargomentazione di questo tipo il messaggio video in cui ministro si riferisce a se stesso come laquoun organo dello stato elettoraquo al quale pertanto sarebbe stato richiesto (dal laquopopoloraquo srsquointende) di assumere determinate decisioni al contempo si riferisce alla magistratura che ha aperto unrsquoindagine su di lui come un organo dello stato laquonon eletto da nes-sunoraquo e dunque privo di legittimazione nei suoi atti in quanto non ne risponde ai cittadini elettori 61

57 Cfr Aristotele 2013 1292a58 Cfr Bartolo da Sassoferrato 2017 xII Sul De Tyranno di Bartolo da Sassoferrato cfr Quaglio-

ni 198359 Calasso 1965 26360 Ibidem61 Video disponibile su httpsit-itfacebookcomsalviniofficialvideos Forse il ministro non sa

che il termine laquomagistratoraquo egrave legato al latino magis laquopiugraveraquo con il suffisso -ter che indica comparazione

dEmAGOGHI dEmOCRATICI UN ETERNO RITORNO 205

Nel nostro tempo mdashin cui laquonon crsquoegrave nessun regime anche il piugrave autocratico che non ami farsi chiamare democraticoraquo 62mdash i demagoghi quando riescono a usare lrsquoinfluenza sulle masse per la propria investitura personale possono defor-mare le regole del gioco a loro vantaggio senza bisogno di colpi di stato

Bibliografia

Agostino L (2018) La rete a maglie strette e larghe lrsquoinformazione e i giornalisti fra media tradizionali web e social in Cattaneo F Vitale E (a cura di) Web e societagrave democra-tica Un matrimonio difficile Torino Accademia University press 157-166

Ammar K Barr C Giuffrida A (2018) Revealed How Italyrsquos populists used Facebook to win power Matteo Salvini and Luigi Di Maio eclipsed rivals in online election battle data shows laquoThe Guardianraquo 17 dicembre

Aristofane (2007a) Cavalieri in Commedie tr it mastromarco G Torino UTETmdash (2007b) Vespe in Commedie tr it mastromarco G Torino UTETAristotele (2006) Politica e costituzione di Atene tr it Viano A Torino UTETmdash (2013) Politica tr it Viano A milano RizzoliBalz d (2006) Democrats Aim to Regain Edge In Getting Voters to the Polls laquoWashing-

ton postraquo 8 ottobreBartolo da Sassoferrato (2017) Trattato sulla tirannide Foligno Il formichiereBlakely R (2016) Data scientist target 20 million new voters for Trump laquoThe Timesraquo 22

settembreBobbio N (1984) Il futuro della democrazia Torino Einaudimdash (1999) Teoria generale della politica Torino Einaudimdash (2008) Contro i nuovi dispotismi Scritti sul berlusconismo Bari dedaloBovero m (2017) Pleonocrazia Critica della democrazia maggioritaria laquoTeoria politicaraquo

VII 389-403Calasso F (1965) Gli ordinamenti giuridici del Rinascimento medievale milano

GiuffreacuteCarlier p (2011) Introduzione in demostene Orazioni milano Rizzoli 5-121Cialdini R B (2017) Le armi della persuasione Come e percheacute si finisce col dire sigrave Firen-

ze GiuntiColarizi S (2007) Storia politica della Repubblica 1943-2006 Bari LaterzaConnor W R (1971) The new politicians of Fifthy-Century Athens Indianapolis Hack-

ett publishing companyCortelazzo m zolli p (2008) Il nuovo etimologico Dizionario etimologico della lingua

italiana Bologna zanichellidal Lago A (2013) Clic Grillo Casaleggio e la demagogia elettronica Napoli Cronopiodavies j K (1978) La Grecia classica Bologna Il mulinode Luca d m (2018) Lrsquoestremista Come Matteo Salvini ha usato lrsquoestrema destra

per costruire la nuova Lega e cosa significa per il futuro del suo partito laquoIl postraquo 10 dicembre

dominijanni I (2017) Fare e disfare il popolo Unrsquoipotesi sul caso italiano laquoTeoria poli-ticaraquo 7 87-109

durante m (2013) Informazione e regolazione Internet come problema democratico laquoTeoria politicaraquo 3 39-65

tra due Speculare e opposta la costruzione della parola laquoministroraquo composto da minus laquomenoraquo e -ter Cfr Cortelazzo zolli 2008 pianigiani 1926

62 Bobbio 1999 327 Cfr anche Gauchet 2008 145

206 LUCILLA G mOLITERNO

Escobar R (2008) La paura in marcia laquoIrideraquo xxI 55 521-526Ferraro G (1986) Strategie comunicative e codici di massa Torino LoescherFittipaldi E (2018) Il ministero della propaganda Italia selfie Italia crac laquoLrsquoEspressoraquo

35 32-37Friedman A (2015) My way Berlusconi si racconta a Friedman milano RizzoliGauchet m (2008) Un mondo disincantato Tra laicismo e riflusso clericale Bari dedaloHobbes T (2016) Leviatano milano RizzoliIsocrate (2011) Orazioni tr it Ghirga C Romussi R milano RizzoliLe Bon G (1895) Psychologie des foules parigi AlcanKettle m (2006) How Democrats missed the vote laquoThe Guardianraquo 3 novembremandeville B (2008) La favola delle api Bari Laterzamanferlotti S (1984) Pozzo di Babele Parola e morte in laquo1984raquo in laquoBelfagorraquo xxxIx

397-408moliterno L G (2016) Quale demagogia Riflessioni a partire da Platone laquoTeoria poli-

ticaraquo 6 361-381mdash (2018) La figura del demos unrsquoinvenzione dei demagoghi in de Luise F (ed) Cit-

tadinanza Inclusi ed esclusi tra gli antichi e i moderni Trento Universitagrave degli Studi 71-92

mdash (2019a) Il grande demagogo reputazione prestigio carisma laquoIl ponteraquo II 144-156mdash (2019b) La figura del demagogo come antidemiurgo Da Platone a Filippo Burzio laquoSto-

ria del pensiero politicoraquo (in corso di stampa)Origgi G (2016) La reputazione Chi dice che cosa di chi milano Universitagrave BocconiOrwell G (1990) 1984 London penguin booksparisier E (2012) The Filter Bubble What The Internet Is Hiding From You London

penguin bookspazeacute V (2016) Cittadini senza politica Politica senza cittadini Torino Gruppo Abelepianigiani O (1926) Vocabolario etimologico della lingua italiana Firenze Arianiplatone (2010a) Gorgia tr it Adorno F Bari Laterzamdash (2010b) Repubblica tr it Vegetti m Napoli BiblliopolisQuaglioni d (1983) Politica e diritto nel Trecento italiano Il ldquoDe tyrannoldquo di Bartolo da

Sassoferrato (1314-1357) Firenze Leo S Olschkiprospero m (2010) Il comico della politica Nichilismo e aziendalismo nella comunicazione

di Silvio Berlusconi Roma EdiesseSofri L (2015) Notizie che non lo erano Percheacute certe storie sono troppo belle per essere

vere milano RizzoliSunstein C R (2004) Precautions against What The Availability Heuristic and Cross-

Cultural Risk Perceptions laquojohn m Olin program in Law and Economics Working paperraquo 220

mdash (2005) The Availability Heuristic Intuitive Cost-Benefit Analysis and Climate Change laquojohn m Olin program in Law and Economics Working paperraquo 263

Sunstein C R Kuran T (2007) Availability Cascades and Risk Regulation laquojohn m Olin program in Law and Economics Working paperraquo httpwwwlawuchicagoeduacademicspubliclawindexhtml

Suzuki H (2011) A Study on Scoring Customer Satisfaction Experience Value and Loyalty A Case Study of Professional Baseball Teams in Japan laquoproceedings of the 13th International Conference of American Society of Business amp Behavioral Scienceraquo 132-139

Taguieff p A (2003) Lrsquoillusione populista milano Bruno mondadoriTarchi m (2004) Il populismo e la scienza politica come liberarsi del laquocomplesso di

Cenerentolaraquo laquoFilosofia politicaraquo xVIII 3 411-432Tocqueville A (2004) La democrazia in America milano RizzoliTucidide (2013) La guerra del Peloponneso tr it Savino E Garzanti milano

dEmAGOGHI dEmOCRATICI UN ETERNO RITORNO 207

yourcenar m (1988) Memorie di Adriano Torino EinaudiWeber m (1993) Parlamento e governo Per la critica politica della democrazia e del

sistema dei partiti Roma-Bari Laterzaziccardi G (2018) Espressioni drsquoodio online una laquovalutaraquo per ottenere consenso Cat-

taneo F Vitale E (a cura di) Web e societagrave democratica Un matrimonio difficile Torino Accademia University press 39-65

On Trumpism or the End of American Exceptionalism

Nadia Urbinati

Abstract

This papers uses Trumpism to illustrate populism in power It analyses it in its rhetorical style in its propaganda tropes and ideology and finally in its aims and achievements It shows how the representative construction of the people is rhetorical and is independent of social classes and traditional ideologies The paper argues that populist democracy is the name of a new form of representative government that is based on two phenomena a direct relation between the leader and those in society whom the leader defines as the laquorightraquo or laquogoodraquo people and the superlative authority of the audience Its immediate targets are the laquoobstaclesraquo to the development of those phenomena intermediary opinion-making bodies such as parties established media and institutionalized systems for monitoring and controlling political power Populist leaders compete with other political actors with regard to the representation of the people and use electoral victory in order to prove that laquothe peopleraquo they represent is the laquorightraquo people and deserves to rule for its own good The result of these positive and negative actions delineates the physiognomy of populism in power as a laquomajorityraquo that is tainted by an undisguised mdashindeed an enthusiasticmdash politics of radical partiality the institutions are used in the interested of the laquowinningraquo part against the other

Keywords Audience Representation as Embodiment Elections as Acclama-tion majority Rule Trumpism

From Washington to Caracas and from Budapest to Rome any understand-ing of politics needs to take into account a phenomenon mdashpopulism in pow-ermdash that just some years ago was often relegated to the study of the margins of the West 1 This situation has changed especially since the election of donald j Trump in the United States Since then populism has become the catchword for describing what many scholars see as a set of troubling global political trends within democratic societies populism is used along and at times identified with other recurring words fascism authoritarianism ethno-nationalism nativism and finally laquoTrumpismraquo populism is an ambiguous term mostly used as a nom de battaille either to brand and stigmatize political movements and leaders or as a rallying cry for those who aspire to reclaim the liberal-democratic model from the hands of elites believing that model is the only valid form of democracy we have 2 The intensity and pervasiveness of populismrsquos manifestations in contem-

Columbia University New york nu15columbiaedu1 This paper profits from an article I wrote with Federico Fincheltein (2018) and the Introduction

of my book (2019)2 drsquoEramo 2013 muumlller 2016 mounk 2018 Levitsky and ziblatt 2018

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 209-226

210 NAdIA URBINATI

porary societies make scholars talk of populism as a laquocrisis of democracyraquo 3 In this article I will not use the language of crisis and will not flirt with apocalyptic visions There is nothing laquoundemocraticraquo about electing a xenophobic leader nor is there anything laquoundemocraticraquo about the rise of antiestablishment par-ties 4 I take representative democracy to be a dynamic form of politics and gov-ernment that is capable of producing and metabolizing transformations and populism among them mdashin Norberto Bobbiorsquos words laquofor a democratic system the process of ldquobecomingrdquo of transformation is its natural stateraquomdash 5 Thus de-mocracy is not in crisis because or when it gives us a majority we do not like or that is despicable democracy is a risky game that can produce plebiscitary lead-ers impatient with institutional checks and political oppositions In effect the main target of populism in power is constitutional democracy and until populist majorities do not make changes in the constitution that give them a superlative power curb the rule of law to their needs and put in jeopardy the separation of powers their governments are still democratic Trumpism is exemplary of this ambiguity and risky situation as a case of populist democracy not fascism although its language is aggressive against independent media humiliates politi-cal oppositions and makes the tenor of public discourse factional and intoler-ant This paper argues that populism has family resemblance with fascism but is not fascism the main difference between these two regimes pertains to physical violence in political competition and the practice of elections fascism used vio-lence as an ordinary method to win and retain power and abolished elections Unlike fascism populism practices demagoguery yet not physical violence and uses (at times abundantly) elections as a method for testing peoplersquos consent and parading its legitimacy While fascism does not risk being sent to the opposi-tion populism takes this risk If we consider the two corrupt forms of power that qualify fascism mdashdemagogy and tyrannymdash we see that populism involves the former but not the latter populism remains a democratic form as long as its latent fascism remains unfulfilled a shadow With Benjamin Arditi I think that populism is parasitical on democracy and that when in power looks like a pe-riphery of constitutional democracy not yet another regime outside democracy 6 I take populismrsquos history to be part of the history of representative democracy and democratization First born in the second half of the nineteen century as opposition movements denouncing elites and minimalist democracy and propos-ing their own followers as the original true members of the people populisms became more complete as mixed regimes after the demise of Fascism 7

1 A long and a short story

There are certainly conditions that facilitate the growth of populism these conditions are unquestionably social and economic but also political and cul-

3 Foa and mounk 20164 przeworski 2018 2-35 Bobbio 1987 176 Arditi 20087 I share here maninrsquos conception of representative government as mix regime (manin 1997)

ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 211

tural One could claim that their success is tantamount to an admission that constitutional democracies based on parties have failed to resist two social dis-figurements the growth of social and economic inequality so that for a large part of the population there is scant or no chance to aspire to a dignified social and political life and the growth of a rampant and rapacious global oli-garchy that makes sovereignty a phantom These two factors are intertwined they are a violation of the promise of political and civil equality and they render constitutional democracy in urgent need of critical self-reflection on laquoits failure to put an end to oligarchic powerraquo 8 The dualism between the few and the many and the antiestablishment ideology that fattens populism comes from these unfulfilled promises and translates into an accusation of party democracy 9 As we shall see in analyzing the main tropes of Trumprsquos propaganda populist leaders purport to be sincere peoplersquos knights against the soi-disant liberals they challenge traditional parties and party democracy more generally

party democracy makes laquoorganizationraquo a vehicle for peoplersquos participation in the life of the party which is not only made up of militants showing muscles against militants of other parties but also of militants exercising some control over their leaders while participating in party life 10 populist democracy comes at the end of a process of erosion of party organization to resist which parties have adopted the primaries to laquodemocratizeraquo themselves and relaxed orga-nization 11 parties have on the one hand become catch-all parties and on the other turned to the people directly in order to recover legitimacy mdashin a word they have established a direct communication of the masses with the leader and thus paved the way to populismmdash populist movements complete this trend with a radical jump having the leader perform representation directly and thus bypass party organization as much as possible As Rosenbluth and Shapiro write the trajectory of Trumpism can be made start with the institu-tionalization of the laquoopen primariesraquo to elect partiesrsquo candidates a move that have dissolved the party spirit and moreover transformed the political arena in a fight between polarized brands which communication experts concoct in the view of attracting more laquoclientsraquo or voters 12 polarization in the elec-torate is not necessarily the same thing as partisanship (that presumes party identification) which is the backbone of party democracy 13 Following recent studies on the transformation of mass parties we may say that party democracy and populist democracy are the expressions of the complex dynamic internal to representative government somehow a reiteration of the laquostandard story [that] popular democracy is fundamentally as odds with party-based represen-tative democracyraquo 14

8 Bobbio 1987 309 Urbinati 201810 I defined laquoorganized partiesraquo the way duverger (1958) and Sartori (1976) have suggested in

their classical works11 Rosenbluth and Shapiro 2018 2012 Ibidem13 White and ypi 201614 Leib and Elmendorf 2012 70

212 NAdIA URBINATI

Scholars of politics agree that in consolidated democracies populism seems to follow a cycle of electoral abstention and apathy which is a side ef-fect of catch-all parties and mainstreamism and the sign of citizensrsquo mistrust in party politics 15 When elected politicians and citizens become two sepa-rate groups that make the opposition between laquothe manyraquo and laquothe fewraquo an easily grasped catchword when ordinary citizens witness increases of social distress and gross violations of economic equality in the general indifference of their representatives and while the most powerful acquire more voice in politics it may very well happen that people distrust laquopractical politicsraquo and are ready to side with aggressive leaders promising to bring politics laquoback to peopleraquo 16

In addition some new factors contribute today to reinvigorating the popu-list rhetoric such as a globalized financial capitalism that weakens the deci-sion-making power of sovereign states (and of democratic states in particular) and a globalized labor market that narrows the possibility of striking a social-democratic compromise between capital and labor upon which constitutional democracy was built after World War Two The weakening of state sovereignty before global corporate business meets with the peoplersquos call for closed bor-ders as if democratic citizens thought that the protection of their political power demands the containment of free movement of peoples and of free com-petition over salary and social benefits Like in the past populism associates the politics of social redistribution with protectionist policies in addition the dramatic phenomenon of terrorism associated with Islamic extremism propels a politics of state security at the expense of civil rights and stresses the na-tionalistic character of democracy as a vital condition of cultural and religious identity to be protected against external enemies The split between popular anti-enlightenment sentiments and economic distress and a cultural discourse that is dominated by cosmopolitan elites exalts a representative deficit of the general interest and opens a political space for populist leaders and their anti-establishment plans

This has made scholars consider contemporary populism a global phenom-enon that is fostered by the global culture it censures It comes to play two roles traditionally played by social-democratic parties that of denouncing social in-equality and the privileges of the few who do not need national belonging to protect their interests and that of reclaiming the priority of the interests of the majority Resuming the two ancient categories mdashethnos and demosmdash whose mix steered the construction of post-Eighteenth century democratic people one might say that populismrsquos renaissance in several democratic countries is both a symptom and a triggering force that can disrupt that mix On the one hand demos (laquothe peopleraquo) tends to deflate its political meaning as the collective of equals in power and to translate it into a social unit identified with the majority On the other hand ethnos (laquothe nationraquo) which the political nation of equals before the law was meant to divest of nativist meanings tends to be identified

15 mair 2002 and 201316 Canovan 2002

ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 213

with pre-political characters not acquirable by simply being subjects of the law Rights exhaust their inclusive and universalist meaning to become a good that the nation possesses

All these factors together political socio-economic and cultural add to the explanation of the growth of populism in democratic societies In this article I presume this complex set of conditions but do not intend to study why populism grew or why it continues to grow my ambition is more limited in scope I seek to understand how populism transforms (indeed disfigures) representative de-mocracy and pushes it to its extreme without however proposing a new regime 17 Trumpism can be used to illustrate populism in power

A further premise is needed before proceeding in order to approach populism analytically not polemically a distinction should be made between populism as a popular movement and populism as a ruling power This distinction encompasses populism in its rhetorical style in its propaganda tropes and ideology and final-ly in its aims and achievements The representative construction of populism is rhetorical and it is independent of social classes and traditional ideologies With all of this in mind the central question this paper asks through Trumpism is the following What kind of democratic results does populism produce The proposed answer is that today representative democracy is both the environment in which populism develops and its target or the thing it claims its ruling power against populist movements and leaders compete with other political actors with regard to the representation of the people and they seek electoral victory in order to prove that laquothe peopleraquo they represent is the laquorightraquo people and deserves to rule for its own good

2 A Global Phenomenon

populism had a long history before Trumpism although what happened in the USA in 2016 had a huge impact on its meaning particularly in the States where populism has been generally identified with participation from below and democratization 18 Before Trump became a president bad populism seemed foreign to the States and located preferably in Latin America the fatherland of populism as a form of government American scholars studying populism ex-pressed always some sympathy with a movement that played an important role in the making of their democracy in the age of reconstruction after the Civil War 19 The peoplersquos party (1892) prompted a desire for laquomoral regenerationraquo and for the laquoredemptiveraquo aspirations of democracy it encouraged laquofolk politicsraquo over laquoinstitutionalized politicsraquo or privileged the lived experience of local neighbor-hoods over an abstract distant state and proposed itself as a means to realize popular sovereignty over and above institutions and constitutional rules 20 In

17 I defined and studied laquodemocratic disfigurementraquo in Urbinati 201418 Kazin 199519 Finchelstein 2017 A concise and excellent overview of the history of interpretations of popu-

lism can be found in de la Torre 201820 Canovan 1999 mudde 2001

214 NAdIA URBINATI

this section of the paper I shall briefly summarize the main interpretative trends of American populism

The term emerged in the second half of the nineteenth century first in Russia (narodničestvo) and then in the United States (the peoplersquos party) In the first case it was a label for an intellectual vision that idealized an agrarian society of communitarian villages standing against industrialization in the second case by contrast it was a label for a political movement vindicating the centrality of individual producers standing against corporate capitalism There were other differences too in Russia the populist voice was first of all the voice of urban intellectuals who imagined an ideal community of uncontaminated peasants In the United States on the other hand it was the voice of those citizens who contested the ruling elites in the name of their own constitution 21 The US case therefore not the Russian one represents the first instance of populism as a democratic political movement proposing itself as the true representative of the people within a party system and a government 22 That wave of democratization spoke of ways to include much larger sections of the population at a time when the polis was really still an elected oligarchy 23

Several other important historical cases of populist regimes emerged in Latin American countries Here populism was capable of becoming a ruling power af-ter World War Two It was met with mixed feelings at different historical phases depending on whether it was evaluated at the beginning of its career or at its apex whether it was evaluated as a regime in consolidation or a regime facing a succession in power and whether it was evaluated as an opposition party mo-bilizing against an existing government or as a government itself 24 As in Russia and the United States in Latin America populism emerged in the age of socio-economic modernization but much like fascism in Europersquos Catholic countries it led toward modernity by using state power to protect and empower popular and middle classes to dwarf political dissent and to tame the liberal ideology all while implementing welfare policies and protecting traditional ethical values Finally in Western Europe populism made its appearance with predemocratic regimes in the early twentieth century Here it coincided with colonial expan-sionism with the militarization of society that occurred during World War One and with the growth of ethnic nationalism mdashwhich in response to an economic depression unraveled existing ideological divisions under the myth of an encom-passing Nationmdash 25 In predemocratic Europe populismrsquos response to the crisis of liberal representative government ultimately manifested in the promotion of fascist regimes That said in societies that are not yet fully democratic the repre-sentative ambitions of populist leaders can subvert the existing institutional or-der (though they can hardly make the country a stable democracy) 26 This is what

21 Walicki 1969 Hofstadter 1956 Taguieff 1997 Taggard 200022 Canovan 1981 mudde 200423 macpherson 195324 de la Torre 201025 Berlin 1968 13826 A rich and useful analysis of the laquoimperfect forms of either totalitarianism or democratic poli-

ticsraquo mdashnamely laquoauthoritarian regimeraquo and whether it can prepare for transition to democracymdash can

ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 215

happened with Italian fascism in the 1920s and with the forms of caudillismo and dictatorship that one sees at work in Latin American countries

Comparing those different experiences margaret Canovan proposed a divide between populism in laquoeconomically backwardraquo societies (where populism could supposedly stretch to give birth to Caesaristic leaders) and populism in modern Western societies (where it could supposedly exist even without a leader) 27 Ac-cording to Canovanrsquos framework Western societies (she had in mind the United States and Great Britain) enjoyed a kind of exceptionality that makes laquopopulismraquo almost indistinguishable from electoral cases of so-called silent majorities who are courted and conquered by skillful candidates and catch-all parties 28 Trump-ism puts an end to this interpretation Trumpism shows that all populist leaders behave the same whether they are Western or not It also shows that populism as a ruling power can make progress at the center of the West or in consolidated democracies (after having existed in Latin American Africa and Asia) 29

yet the language of western exceptionalism is still very appealing Indeed for jaques Ranciere or marco drsquoEramo for instance the European extreme right cannot be confused with anything that happened previously or concurrently in Latin America In their view peroacuten and Le pen are not much related in either history or theory and certainly constitute examples that are simply at the margin of the world of consolidated democracies But their view renders the European or Western populism as a laquonewraquo national phenomenon and moreover as too laquoexceptionalraquo and unique to be connected or assimilated to non-Western phe-nomena I disagree with this view populism I had the chance to argue in an ar-ticle published with Federico Finchelstein has a history that is at different times global national and supranational this history crisscrosses the global south and the global north alike presenting important theoretical and experiential distinc-tions but also marking important zones of confluence 30 The latter are related to a particular authoritarian understanding of how democratic politics and govern-ment should function This is a disfiguration of democracy that takes away most of its open pluralistic tolerant and dialogical attributes yet not democratic in-stitutions and procedures as such although it tends to change them from within when make them in the service of a homogenous representation of the laquogoodraquo and laquoauthenticraquo people populism is not only a style of discourse but also an attempt to reformulate democracy by reinterpreting its three fundamentals (the people majority rule and mandate representation) in ways that are at the same time inclusionary for the electoral majority and exclusionary for the minority paternalistic and at times even autocratic celebrating the embodiment of the people into the people but not yet dictatorial

be found in Linz 1970 That populism leads to laquoCompetitive authoritarianismraquo is the central thesis of Levitsky and Loxton 2013

27 Canovan 2005 8728 The analysis of electoral competition as ruled by catchall parties with the primary goal of ex-

panding their electorate more than their members or affiliates was provided many years ago by Kir-cheimer 1966 177-200

29 Ionescu and Gellner 196930 Finchelstein and Urbinati 2018

216 NAdIA URBINATI

From peronism to Trumpism populismrsquos growth and detecting signs al-though contextual and thus never identical are similar and point toward a politi-cal transformation that changes the tenor of public opinion and when in power the functioning management of state institutions and administration It is the representative maker of this change that most qualifies populism -- the percep-tion of distress that the audience magnifies opens the door to some canny lead-ers ready to exploit popular criticism for gaining power quickly and once in power stretching the rules of the game and the constitution if needed in order to make it consistent to the leaderrsquos decisionism drive

According to the Oxford English Dictionary populist politics is a type of poli-tics that seeks to represent the interests and wishes of ordinary people laquowho feel that their concerns are disregarded by established elite groupsraquo 31 There are two predefined players in this definition the ordinary people and the established po-litical elites The thing that defines and connects these two players is the feeling of the former toward the latter mdasha feeling that a representative leader intercepts exalts and narratesmdash populism involves an exclusionary conception of the peo-ple and the establishment is the externality thanks to which and against which it conceives itself The dynamic of populism is one of rhetorical construction It involves a speaker interpreting the claims of dissatisfied groups and unifying them in a narrative and above all his or her person In this sense the laquoconstruc-tion of a popular subjectivity [] reaches a point where the homogenizing func-tion is carried out by a pure name the name of the leaderraquo 32 The outcome is a kind of movement that if asked to explain what it is that makes it count as the peoplersquos voice it answers by naming the peoplersquos enemies under the name of a leader 33 developing a direct relation to the people and the audience is essential for this purpose Thus Hugo Chaacutevez laquospent more than 1500 hours denounc-ing capitalism on Alo presidente his own TV showraquo 34 Silvio Berlusconi was for many years a daily presence on both his private television stations and Italian state television matteo Salvini dialogues with laquohis Italiansraquo through Facebook more than once per day and Trump is on Twitter night and day

pivotal to this analysis of laquoglobal populismraquo is the direct relationship that the leader establishes and maintains with the people This is also the dynamic that blurs the democratic diarchy of institutions and extra-institutions While in opposition populism stresses the dualism between the many and the few and expands its audience by denouncing constitutional democracy But once popu-lists get into power they work incessantly to prove that their ruling leader is an incarnation of the voice of the people and should stand against and above all other representative claimants and repair the fault of constitutional democracy populists assert that because the people and the leader have effectively merged and no intermediary elite sets them apart the role of deliberation and mediation

31 Oxford English Dictionary httpwwwoedcomezproxyculcolumbiaeduviewEntry147930redirectedFrom=populismeid (accessed February 1 2019)

32 Laclau 2005 4033 meckstroth 2015 17934 meanwhile Chaacutevez laquoattacked the Internet as ldquoa battle trenchrdquo that was bringing ldquoa current of

conspiracyrdquoraquo morozov 2011 113

ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 217

can be drastically reduced and the will of the people can exercise itself more robustly Trumpism allows us to see better the transformation that populism in power does to constitutional and representative democracy

In the remaining part I shall illustrate this transformation through the analy-sis of the Inaugural Address donald Trump delivered on january 17 2017 as a sample of the main characters of what in the final part I will silhouette as a populist democracy

3 Me The People

populism represents a redirection of the notion of the people so as to replace its juridical and legal generality with a social and substantive one In this process of ethnicization andor racialization of the political demos (as it has been the case of many right-wing populisms) or the identification of the demos with a particu-lar leader and hisher followers (as it has been the case also with left-wing cases of populism) democracy risks become the ruling power of a specific majority that purports itself as the whole people and rules as an laquoholistic partyraquo 35 or as if it were the only good majority that elections reveal but do not create and as if the opposition does not belong to the same people

Within this perspective for populists elections are a ritual that does not col-lect and reflect individual votes to be counted according to the method of major-ity they are instead a revelation or acclamation of a majority that already exists (the laquogoodraquo or laquoauthenticraquo people) and that a leader brings to surface and makes it victorious 36 The populist majority is not one majority among others as in repre-sentative democracy but the crowing of the laquogoodraquo majority whose legitimacy is not merely numerical but primarily ethical (moral and cultural) thus autonomous from and superior to procedures and in this sense not merely political populism one might say uses elections as referenda or plebiscites thus transfiguring them in their opposite Of course in a democracy majority manages the government and shapes the politics of the country according to its plans which electors sup-ported As Adam przeworski reminded us times and again votes are power hard power and majority tends to rule with all strength and determination that institu-tions and constitution allow 37 yet the populist majority installs itself in power not as if it were a temporary winner but as the right winner that has the mission of bringing the laquotrueraquo country back mdashthus even if elections are not erased and the populist majority is transitory it is the as if approach to majority rule that makes all the differencemdash Governing as if the government were the laquorightraquo one and its majority and people were the laquotrueraquo one it entails using the audience (and eventu-ally also the state) to denigrate against those who are in the opposition as they are declared and treated as not being part of the laquotrueraquo people 38 This is the climate

35 Rosenblum 2008 chap 136 mudde 2004 54337 pzeworski 199938 Rosenblum 2008 51-53

218 NAdIA URBINATI

in which it may happen that the majority is prone to operate at the expense of the rights and legitimacy of many minorities

moreover since the majority speaks through the laquomouthraquo and laquowordsraquo of its acclaimed leader the effective (and not told) risk is that democracy becomes the ruling power of a tiny elite which uses the mobilizing ideology of the laquotrueraquo people in order to make a quick jump into politics and finally get into govern-ment populism signifies a solidification of procedures and a substantializing of the democratic process in the illusion that this reshaping will make the will of the people less of an issue of mediation among various and conflicting interests and more one of reassertion of an organic body incorporated under the figure of uni-ty as represented by the leader populism replaces political representation with the delegation of peoplersquos power in the leader Amending the somehow Roman-tic view of populism as a laquothin ideologyraquo that opposes the laquomoralraquo and laquopureraquo many to the laquoimmoralraquo and laquocorruptraquo elite 39 I propose to read populism as a canny and speeding up strategy of power climbing and achieving that uses the democratic method and procedures after twisting them in a way that can serve non-democratic ends such as humiliating minorities and oppositions through a mobilization of the majoritarian audience and on some occasions changes in the constitution and that profits from an effective condition of stress and mistrust of large sectors of the population toward traditional parties In addition a populist regime cultivates an ambition to rule over a society in which only the leaderrsquos party successfully pursues a hegemonic politics while all other parties are mar-ginalized into near nonexistence submerged by the rampant propaganda of the leader in government yet marginalizing is not the same as suppressing and in this sense a populist government is not as said a fascist regime Beyond its stra-tegic impulses populism potentially becomes an authoritarian understanding of how democracy should be ruled It is indeed an ideological construct that de-picts the many as legitimate and moral and the few as a disease or a disturbance But once elected the leader acts unilaterally and decides without meaningful institutional consultation or mediation although in permanent communication with the people outside to reassure they are always the master of the game while hersquos their knight in the Capital city as Trump implied times and again populism is indeed an ideological construct representing the many as laquomoralraquo and laquohon-estraquo and the few as laquocorruptraquo or laquoimmoralraquo yet this is hardly the creation of the many that have no voice and identity without a leader speaking in their name

The laquothin ideologyraquo of the politics of morality hides a clear strategy for power conquering that has intolerant ruling at its constitutive core as we can see from the way in which populist electoral victory is interpreted mdashas indeed laquotaking the people backraquo as if the people were not represented before the populist leader was electedmdash The implication of this not innocent declaration of legitimacy is that all prior governments were morally illegitimate although formally legitimate a radical disfigurement of democratic proceduralism and the democratic pro-cess populism is thus not an ideology that wants simply to mobilize the people against the establishment or that wants to mobilize the people in order to make

39 mudde and Rovira Kaltwasser 2013

ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 219

them the actor of their own emancipatory needs populism laquousesraquo the laquomoralraquo people argument and asks the people to identify with a political outsider (thus laquomoralraquo) leader moreover to trust the latter will work for their emancipation mdashmore important it claims that the leader will do it for them not them by themselvesmdash populism is not a species of direct democracy thus but a form of laquodirect representationraquo or the making of the leader as representative by his di-rect and permanent connection to the people It is thus the representative agent that is direct in its claim rather than the people identifying with him In Trumprsquos words

We the citizens of America are now joined in a great national effort to rebuild our country and to restore its promise for all of our people Together we will determine the course of America and the world for years to come We will face challenges We will confront hardships But we will get the job done 40

This brings us to the last character of populism this paper intends to stress the fact that populism is an ideology based on trust through faith more than trust through free and open deliberation among the followers and between them and the representative and in this sense a trust that is essentially linked to its op-posite mistrust populism does not cultivate nor actually appreciates the idea of accountability but claims that to have a beloved and populist leaders is enough condition for trust And in fact the idea of the people that populism sponsors it is structured in a way that is congenial to this surrender by faith in the leaderrsquos hand the victory of populism is not merely the victory of the people but that of the laquotrueraquo people the authentic people that a representative leader declares to interpret in its right wills and needs as nobody has done before although ruling with the consent of a majority In fact at one point the actual people are transformed into an imaginary entity incarnated in the leader who extracts the laquotrueraquo people from the empirical people that inhabit a country or is subjected to a countryrsquos legal order

populism in power seems to make possible a post-fascism-coupled-with-elections and the remaining democratic institutions which a leader incarnating the people as one is primed to re-legitimize As Chaacutevez declared after reaching power he was no longer himself but the people laquoI am no longer myself I feel as incarnated in the people Chaacutevez became the people and now we are millionsraquo 41 Similarly peroacuten said that peronism laquobecame incarnated forever in the Argen-tine peopleraquo 42 As we see from his Inaugural Address Trump repeated the same trope when he proposed himself as representative of laquoeveryoneraquo across America and his presidency the peoplersquos celebration

It belongs to everyone gathered here today and everyone watching all across America This is your day This is your celebration And this the United States of America is your country What truly matters is not which party controls our gov-ernment but whether our government is controlled by the people january 20th

40 Trump 201741 laquoYo ya no soy yo me siento encarnado en el pueblo Ya Chaacutevez se hizo pueblo y ahora somos

millonesraquo (Ramonet 2012 1)42 laquoSe ha encarnado para siempre en el pueblo argentinoraquo (peroacuten 1953 82)

220 NAdIA URBINATI

2017 will be remembered as the day the people became the rulers of this nation again The forgotten men and women of our country will be forgotten no longer 43

In criticizing the then moribund parliamentarianism and speaking to the au-thoritarians of his times Carl Schmitt wrote that electoral accountability is a liberal concept that presumes a transaction kind of relationship thus a set of rules and actors apt to market kind of relations not politics people mdashthe actual existing people of the nationmdash is the right sovereign and there is nobody outside that can question it or limiting it hence the public manifestation of the consent of the people in the form of identification with and acclamation of laquoitsraquo leader is the only valid accountability because the only political manifestation of the popular will not procedural and formal The intensity and acclamation power of the people are the prove of their strength and their leaderrsquos legitimacy 44

This means that the ideological discourse that opposes the laquopureraquo people to the laquocorruptraquo elite is like the top of the iceberg sustained by a view of the people (represented by its leader) that because it is sovereign cannot be wrong As pauli-na Ochoa Espejo writes laquoSince they are the people they cannot be wrong since the people are sovereign they cannot lose Thus when populists find themselves in the electoral opposition they see that as itself a flagrant injustice that requires ldquotaking backrdquo the country from whose who have stolen it from the authentic peopleraquo 45 All issues of accountability vanish within this perspective We come here to see that the expression laquotaking backraquo the country betrays the cross-eyed relationship of populism with democracy The democratic principle of majority is directly linked to the idea that it is the will and opinion of the single citizen that counts and must be counted equally This entails that the people over there is never actually already there but is formed in its political actorship every time votes are counted This is what populism transforms So Trump

Every four years we gather on these steps to carry out the orderly and peace-ful transfer of power and we are grateful to president Obama and First Lady michelle Obama for their gracious aid throughout this transition They have been magnificent Todayrsquos ceremony however has very special meaning Because today we are not merely transferring power from one administration to another or from one party to another mdashbut we are transferring power from Washington d C and giving it back to you the American peoplemdash For too long a small group in our nationrsquos Capital has reaped the rewards of government while the people have borne the cost Washington flourished mdashbut the people did not share in its wealth politicians prosperedmdash but the jobs left and the factories closed The establishment protected itself but not the citizens of our country Their victories have not been your victories their triumphs have not been your triumphs and while they celebrated in our nationrsquos capital there was little to celebrate for strug-gling families all across our land That all changes mdashstarting right here and right now because this moment is your moment it belongs to youmdash

But to use the electoral procedure in order to bring to the surface that which exists already mdashas populist parties claimmdash it entails devaluing democratic pro-

43 Trump 201744 Schmitt 2008 37045 Ochoa 2017 94

ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 221

cedures and more important equal political liberty which is the assumption of democracy as a form of politics and government that belongs to not the masses but each individual citizen It entails to assume that majority has an embodied might that counts more than a mere temporary quantity and exists already as a sleeping laquotrueraquo sovereign waiting for the right prince to be awaken Clearly majority is not a merely method for decisions but becomes a substance a homog-enous unit that already exists with a specific culture ethnical identity religion or interests and is ready to keep off the impostors and traitors who occupy the public sphere of opinion and institutions Thus the logic of the populists is es-sentialist not procedural mdashthey want to reinstall the true people in powermdash 46 Within this rendering of democracy only the populist majority is the legitimate people In many cases as in that of Trump or Nicolaacutes maduro these majorities are more imagined than actual and in fact pure rhetorical construction with the function and power to make the imagined majorities look real They represent slim or inexistent political majorities but the actual mathematics of electoral politics are not the only marker of sovereignty for populists any way Still it is notable that the ideological mantra of sweeping electoral victories as the form of ultimate legitimacy for a leader that otherwise presents more theological forms of sovereignty remains an important historical distinction between populism and its illiberal predecessor in power fascism 47

To sum up populism can be seen as an authoritarian national form of de-mocracy a post-fascism in which the issue of who rules or uses the procedures acquires much more relevance than the issue of how procedures are operated and used more explicitly in fact the laquowhoraquo is the sociological force that gives legitimacy to the procedural laquohowraquo which comes to be seen a pure formality to be subjected to its will It is indeed a fact that in all countries in which a populist force gets the majority the tension within the powers of the state emerges and the contestation against the non-political institutions (like justice or bureaucracy) in the name of the superiority of the political institutions starts populism is impa-tience with constitutionalism as we knew it or as a system of division of powers (and in some countries of checks and balances) that regulates the functioning of state institutions whose basic legitimacy comes from the people via elections (and on some occasions referendum) Reaching power through mobilization a populist leadership can consolidate and perpetuate it through patronage or cli-entelism A democratic machiavelli would say that in that case it would not be the people sovereign laquoover the lawraquo but the leaders who win peoplersquos consent to their plans political scientists call this laquodiscriminatory legalismraquo mdashthe idea that laquoeverything for my friends for my enemies the lawraquomdash 48

This is what populism may do when it succeeds in conquering consent and changing the procedures of constitutional democracy populist leaders or parties that have enough power are not content with simply winning a majority but want

46 On the relationship between populism and presidential democracy mdashin opposition with Kelsen and Bobbiorsquos theory of parliamentary democracymdash see pazeacute 2017 122

47 Rovira Kaltwasser 201548 Weyland 2013 21

222 NAdIA URBINATI

a more unbounded power and moreover to stay in power as long as possible they laquowill seek to establish a new populist constitution mdashin both the sense of a new sociopolitical settlement and a new set of rules for the political gamemdashraquo 49 This is what in some European countries is today happening with the emergence of strong populist leaders or nationalistic parties just to offer an example the Hungarian Civil Alliance (Fidesz) won a supermajority of the seats in parliament and since 2012 used it to scrap the old Constitution write a new one and amend it continuously entrenching its own political vision at the expense of opposition parties and an independent judiciary 50 Similar forms of populist laquoconstitution-alismraquo recurrently happened in Latin America from peroacuten to Chaacutevez more generally populists from Trump to Salvini often equate legality with repressive notions of laquolaw and orderraquo This laquopenal populismraquo constantly undermines po-litical and social forms of equality 51 This view of the law is essentially Schmit-tian in equating legality with legitimacy peroacuten synthetized it when he famously said in 1973 one could not present laquodualitiesraquo as a conductor in politics laquoto the friend [we give] everything toward the enemy not even justiceraquo 52 The first thing in politics was to make clear who were the laquoeternal enemies of the peopleraquo

Hence populism in power is thwarted between two movements a permanent electoral campaign in order to stress and reconfirm the leaderrsquos unity with the people and a more radical and dangerous course of action toward constitutional reform that gives the direct ruling power of the elected leader of the people a superlative power The misfortune of Trump is the fortune of American democ-racy this fortune resides in the Constitution of the United States which is not only hard to be revised but moreover based on a federal system that adds to the institutional containment of the executive power After winning the presi-dential election Trump wanted to convey an argument against the division that he himself had fueled in the campaign and in doing so he actually stressed the need to collapse all distinctions for the sake of the whole His people had to laquoget togetherraquo laquoTo all Republicans democrats and independents across this nation I say it is time for us to come together as one united peopleraquo It was clear then that polarization would not leave the stage Attacking partisanship and homog-enizing the people are a key element of his populism This was Trump in his most laquoinclusiveraquo moment However the more laquoreal donald Trumpraquo and especially through the medium of tweeter has represented an exclusionary politics toward his political adversaries and minority peoples

The redefinition of the people in such absolutist and substantialist terms makes populists conclude that single electoral decisions are a prove of the people participation and consecration of leaders who are construed as the only legiti-mate representative of the people In turn the idea of a single unified people led by these leaders rests on the notion of radical adversaries which are repre-sented as laquoenemies of the peopleraquo (Trump) or the laquoanti-peopleraquo (peroacuten) All

49 muumlller 2016 6250 Arato 2016 205-22251 W jennings S Farrall E Gray and C Hay 201752 Finchelstein 2014 90-92

ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 223

these characteristics of populism presented very distinctive histories The result of a historical reading of populism is a necessary stress on variations and contex-tual mediations Thus Trump is different from peronism in the same way that Hugo Chaacutevez differs from Silvio Berlusconi or marine Le pen or matteo Salvini populism is a complex phenomenon that cannot be easily reduced to an ideal-type or a Cartesian clear and distinct idea or even an essence yet these histories need to be told in both national and transnational terms populism especially in its right-wing xenophobic forms is in its own way an international and suprana-tional phenomenon that speaks in the name of the nation and the people It is a matter of elective affinity that Le pen adopted the slogan laquoAu nom du peupleraquo or that Trump presented himself in the Republican convention of 2016 as the laquovoice of the peopleraquo

Conclusion

Trumpism leads us to understand the implications of populismrsquos reappear-ance in relation to constitutional democracy Constitutional democracy is the political order that promises to protect basic rights (which are essential to the democratic process) by limiting the power of the majority in government by providing stable and regular opportunities for changing majorities and govern-ments by guaranteeing social and procedural mechanisms that permit the larg-est possible part of the population to participate in the game of politics and by influencing decisions and changing who makes decisions It does this through the separation of powers and the independence of the judiciary Stabilized after World War Two with the defeat of mass dictatorships constitutional democracy was meant to neutralize the problems that populism is now trying to capital-ize on 53 These are (1) the resistance of democratic citizens to political interme-diation and to organized and traditional political parties in particular (2) the majorityrsquos mistrust of the institutional checks on the power that the majority legitimately derives from the citizensrsquo vote and (3) the climate of distress with pluralism or with the views and groups that do not fit with the majoritarian meaning of laquothe peopleraquo I have argued that representation and the audience is the terrain on which the populist battle over these issues takes place and that constitutional democracy is the target

In conclusion populist democracy is the name of a new form of representa-tive government that is based on two phenomena a direct relation between the leader and those in society whom the leader defines as the laquorightraquo or laquogoodraquo people and the superlative authority of the audience Its immediate targets are the laquoobstaclesraquo to the development of those phenomena intermediary opinion-making bodies such as parties established media and institutionalized systems for monitoring and controlling political power The result of these positive and negative actions delineates the physiognomy of populism as an interpretation of laquothe peopleraquo and laquothe majorityraquo that is tainted by an undisguised mdashindeed an

53 muumlller 2011 5

224 NAdIA URBINATI

enthusiasticmdash politics of radical partiality the institutions are used in the inter-ested of the laquowinningraquo part against the other This partiality can easily disfigure the rule of law (which requires that government officials and citizens are bound by and act consistent with the law) and also the division of powers which mdashtak-en togethermdash include reference to basic rights democratic process and criteria of justice or right That these elements form the core of constitutional democracy does not imply they are naturally identical to democracy as such Their inter-twinement occurred through a complex often dramatic and always conflictual historical process which was (and is) temporal open to transformation and fi-nite It can be revised and reshaped and populism is one form this revision and reshaping can take

Bibliography

Arato A (2016) Post Sovereign Constitution Learning and Legitimacy Oxford Oxford University press

Arditi B (2008) Politics on the Edge of Liberalism Difference Populism Revolution Agitation Edinburg Edinburg University press

Berlin I (1968) To Define Populism preacutecis of the conference held in London in 1967 laquoGovernment and Oppositionraquo 46 137-179

Bobbio N (1987) The Future of Democracy trans from the Italian by Roger Griffin ed Richard Bellamy Cambridge polity press

Canovan m (1981) Populism New york Harcourt Brace jovanovichmdash (1999) laquoTrust the Peopleraquo Populism and the Two Faces of Democracy laquopolitical Stud-

iesraquo 47 2-16mdash (2002) Taking Politics to the People Populism as the Ideology of Democracy in

meny y Surel y (eds) Democracies and the Populist Challenge cit 25-44mdash (2005) The People Cambridge polity pressde la Torre C (2010) Populist Seduction in Latin America Athens Ohio State University

pressmdash (2018) Populism Revived Donald Trump and the Latin American Leftist Populists

laquoThe Americasraquo 47 734-738drsquoEramo m (2013) Populism and the New Oligarchy trans from the Italian by G Elli-

ott laquoNew Leftraquo 82 5-28duverger m (1958) Political Parties Their Organization and Activity in the Modern State

(1951) tr Brogan T W London methuen New york WileyFinchelstein F (2014) The Ideological Origins of the Dirty War Fascism Populism and

Dictatorship in Twentieth Century Argentina New york Oxford University pressmdash (2017) From Fascism to Populism in History Oakland Univ of California pressFinchelstein F Urbinati N (2918) On Populism and Democracy laquopopulismsraquo 1 1-23Foa S F mounk y (2016) The Democratic Disconnect laquojournal of democracyraquo 27

5-17Hofstadter R (1956) The Age of Reform New york Alfred A Knopfjennings W Farrall S Gray E Hay C (2017) Penal Populism and the Public

Thermostat Crime Public Punitiveness and Public Policy laquoGovernance An Interna-tional journal of policy Administration and Institutionsraquo 30 463-481

Kazin m (1995) The Populist Passion An American History New york Basic BooksKircheimer O (1966) The Transformation of the Western European Party Systems in La

palombara j (ed) Political Parties and Political Development princeton Nj prince-ton University press 177-200

ON TRUmpISm OR THE ENd OF AmERICAN ExCEpTIONALISm 225

Laclau E (2005) Populism Whatrsquos in a Name in panizza E (ed) Populism and the Mirror of Democracy London Verso 22-49

Leib E j Elmendorf C S (2012) Why Party Democrats Need Popular Democracy and Popular Democrats Need Parties laquoCalifornia Law Reviewraquo 100

Levitsky S Loxton j (2013) Populism and Competitive Authoritarianism The Case of Fujimorirsquos Peru in mudde C Rovira Kaltwasser C (eds) Populism cit 160-181

Levitsky S ziblatt d (2018) How Democracies Die New york CrownLinz j j (1970) An Authoritarian Regime Spain in Allardt E Rokkan S (eds) Mass

Politics Studies in Political Sociology with a foreword by S m Lipset New york Free press

macpherson C B (1953) Democracy in Alberta The Theory and Practice of a Quasi-Party System Toronto University of Toronto press

mair p (2002) Populist Democracy vs Party Democracy in meny y Surel y (eds) Democracies and the Populist Challenge cit

mdash (2013) Ruling the Void The Hollowing of Western Democracy London-New york Verso

manin B (1997) The Principles of Representative Government Cambridge Cambridge University press

meckstroth C (2015) The Struggle for Democracy Paradoxes of Progress and the Politics of Change Oxford Oxford University press

meny y Surel y (eds) (2002) Democracies and the Populist Challenge New york palgrave macmillan

morozov E (2011) The Dark Side of Internet Freedom The New Delusion New york publicAffairs

mounk y (2018) The People vs Democracy Why Our Freedom Is in Danger and How to Save It Cambridge mA Harvard University press

mudde C (2001) In the Name of the Peasantry the Proletariat and the People Populisms in Eastern Europe laquoEast European politics and Societiesraquo 15 33-53

mdash (2004) The Populist Zeitgeist laquoGovernment and Oppositionraquo 39 541-563mudde C Rovira Kaltwasser C (eds) (2013) Populism in Europe and the Americas

Threat or Corrective for Democracy Cambridge Cambridge University pressmuumlller j-W (2011) Contesting Democracy Political Ideas in Twentieth-Century Europe

New Haven CT yale University pressmdash (2016) What Is Populism philadelphia University of pennsylvania pressOchoa p E (2017) Populism and The People laquoTheory amp Eventsraquo 20 92-99pazeacute V (2017) Il populismo come antitesi della democrazia laquoTeoria politicaraquo 7 111-125peron j (1953) Mensaje del Presidente de la Nacioacuten Argentina General Juan Peroacuten Bue-

nos Aires Subsecretariacutea de Informaciones de la presidencia de la Nacioacutenprzeworski A (2018) Why Bother with Elections Cambridge polity pressRamonet I (2012) Chaacutevez en campantildea laquoLe monde diplomatique en Espantildeolraquo 202Roberts K m (2015) Populism Political Mobilizations and Crisis of Political

Representation in de la Torre C (ed) The Promise and Perils of Populism Global Perspectives Lexington University press of Kentucky 140-158

Rosenbluth F m Shapiro I (2018) Responsible Parties Saving Democracy from Itself Cambridge Cambridge University press

Rovira Kaltwasser C (2015) Explaining the Emerge of Populism in Europe and the Americas in de la Torre C (ed) Promise and Perils of Populism The Promise and Perils of Populism Global Perspectives Lexington University press of Kentucky

Sartori G (1976) Parties and Party Systems A Framework for Analysis Cambridge Cambridge University press

Schmitt C (2008) Constitutional Theory 1st edn 1928 trans and ed j Seitzer foreword by E Kennedy durham duke University press

226 NAdIA URBINATI

Taggart p (2000) Populism London Open Univ pressmdash (2002) Populism and the Pathologies of Representative Politics in meacuteny and Surel

(eds) Democracies and the Populist Challenge citTaguieff p-A (1997) Populism and Political Science From Conceptual Illusions to Real

Problems laquoVingtiegraveme Siegravecle Revue drsquohistoireraquo 56 4-33Trump d (2017) Inaugural Address Washington DC January 20 httpsenwikisource

orgwikiDonald_Trump27s_Inaugural_AddressUrbinati N (2014) Democracy Disfigured Opinion Truth and the People Cambridge

mass Harvard University pressmdash (2018) Antiestablishment and the Substitution of the Whole with One of Its Parts in

de la Torre C (ed) Routledge Handbook of Global Populism London Routledge 77-97

mdash (2019) Me The People How Populism Transforms Democracy Cambridge mass Harvard University press

Walicki A (1969) Russia in Ionescu G Gellner E (eds) Populism London macmil-lan 62-96

Weyland K (2013) The threat from the populist left laquojournal of democracyraquo 24 18-32White j ypi L (2016) The Meaning of Partisanship Oxford Oxford University press

A crise do liberalismo poliacutetico e a ascensatildeo do liberalismo econocircmico e do populismo autoritaacuterio O caso do Brasil

Giuseppe Tosi

Abstract

The Crisis of Political Liberalism and the Rise of Economic Liberalism and Authoritarian Populism The Case of Brazil

The hope for a democratization of international relations through a liberal-democratic diffusion of the democratic rule of law following the fall of the Berlin Wall is now in crisis both in the older democracies and in the new governments that have left authoritarian regimes On a global scale there is a crisis mdashmore or less accentuated depending on the nationsmdash of political liberalism and an advance of populism and economic liberalism Brazil after thirty years of a democratic transition in the governments of Fernando Henrique Cardoso Luis Inaacutecio Lula da Silva and Dilma Rousseff which has had more continuities than ruptures is entering in a new political period after the institutional coup that overthrew President Dilma in 2016 President Lularsquos arrest in 2018 and the rise of the Bolsonaro administration in 2019 This essay is an attempt to analyze the Brazilian political conjuncture from Bobbiorsquos school of thought identifying some of the reasons for the crisis of political liberalism and the rise of extreme right populism and economic liberalism the weakness of the transition from dictatorship to democracy which precludes national reconciliation and a shared vision of past and present the relevant political role of the armed forces with popular support and the fight against corruption leading to a judicialization of politics and a politicization of the judiciary Furthermore the growth of criminal and political violence which increases fear and authoritarian solutions the media monopoly that prevents public and contradictory debate the abuse of social networks that spread fake-news and preclude dialogue and tolerance the ideological struggle against human rights and ideologies considered dangerous (laquocommunismraquo laquogender theoryraquo laquofeminismraquo) the presence of religious fundamentalism that threatens the secularity of the state the neoliberal economic policies that increase the already great social inequalities Together these elements raise the central question is Brazil still a democracy or a state of exception Is political liberalism alive or are we watching the last chapters of this glorious tradition Brazil will be a good laboratory in the coming months to answer this question

Keywords political Liberalism Economic Liberalism populism Authori-tarianism State of exception

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 227-249

Universidade Federal da paraiacuteba pinucciouolcombr

228 GIUSEppE TOSI

Quando donald Trump em 2016 foi eleito presidente dos Estados Unidos da Ameacuterica muitas pessoas se perguntaram laquocomo foi possiacutevelraquo A mesma per-gunta se fazem milhotildees de brasileiros como foi possiacutevel em 2018 eleger jair Bolsonaro como presidente da Repuacuteblica Federativa do Brasil

procuraremos neste breve ensaio encontrar algumas respostas analisando o contexto internacional e os aspetos conjunturais e especiacuteficos do Brasil

1 A Crise do Liberalismo Poliacutetico

A esperanccedila em uma democratizaccedilatildeo das relaccedilotildees internacionais atraveacutes de uma difusatildeo sempre maior do Estado democraacutetico de direito de matriz liberal que seguiu agrave queda do muro de Berlim estaacute hoje em crise tanto nos Estados democraacuteticos consolidados como nos novos governos que saiacuteram de regimes au-toritaacuterios

Nos Estado Unidos em funccedilatildeo da vitoacuteria inesperada do populismo de Trump surgiu recentemente um acirrado debate sobre a democracia 1 Segundo yascha mounk in The People Versus Democracy a democracia liberal enfrenta duas si-tuaccedilotildees extremas uma democracia sem direitos ou direitos sem democracia

dois componentes centrais da democracia liberal - os direitos individuais e a vontade popular - estatildeo cada vez mais em guerra uns com os outros agrave medida que o papel do dinheiro na poliacutetica disparou e questotildees importantes foram retiradas da contestaccedilatildeo puacuteblica um sistema de laquodireitos sem democraciaraquo tomou conta Os populistas que protestam contra isso dizem que querem devolver o poder ao povo mas na praacutetica eles criam algo igualmente ruim um sistema de laquodemocra-cia sem direitosraquo 2

Levitsky e ziblatt professores de Harvard escreveram um livro do tiacutetulo as-sustador How democracies die What History Reveals About Our Future 3 Levis-tky esteve em 2018 no Instituto Fernando Henrique Cardoso em Satildeo paulo para uma palestra sobre o tema alertando para os perigosos que corria a democracia brasileira e afirmou

Apesar de enfrentar uma lsquotempestade perfeitarsquo devido agrave conjunccedilatildeo de uma profunda crise econocircmica com uma das maiores investigaccedilotildees de corrupccedilatildeo da histoacuteria nos uacuteltimos 25 a 30 anos o Brasil realizou um tremendo trabalho de con-solidaccedilatildeo de sua democracia Natildeo cedam agrave tentaccedilatildeo de colocar um candidato com tendecircncias autoritaacuterias na presidecircncia 4

1 A tese central de Brennan 2017 eacute a contraposiccedilatildeo entre a democracia e a laquoepistemocraciaraquo como poder dos que sabem os teacutecnicos retomando assim a contraposiccedilatildeo de platatildeo entre doxa e epis-teme e sua defesa em A Repuacuteblica e em O Poliacutetico do governante ser o Rei-Filoacutesofo

2 mounk 2018 143 Levitsky and ziblatt 20184 disponiacutevel em httpsmediumcomfundaC3A7C3A3o-fhccomo-morrem-as-democra-

cias-por-steven-levitsky-fe3f1b9328cc Apesar dos apelos dos ilustres professores de Harvard Stanford e yale na eleiccedilatildeo de 2018 natildeo foi possiacutevel criar uma frente democraacutetica e republicana contra o cres-cimento do autoritarismo As divergecircncias internas aos partidos foram mais fortes do que a ameaccedila agrave fraacutegil democracia brasileira

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 229

Tambeacutem Francis Fukuyama 5 e david Runciman manifestaram preocupaccedilotildees parecidas 6 E Larry diamond da universidade de Stanford se pergunta se haacute um declino global da democracia apoacutes a terceira onda descrita por Huntington (1994)

A terceira onda de democratizaccedilatildeo nos anos 80 e 90 foi algo sem preceden-tes na histoacuteria da humanidade e resultou em grande expansatildeo dos valores e das instituiccedilotildees democraacuteticas tanto na Ameacuterica Latina no Sudeste e no Leste Asiaacutetico como no antigo bloco comunista (Europa do Leste e repuacuteblicas da extinta Uniatildeo Sovieacutetica) Era inevitaacutevel que houvesse algum tipo de refluxo pois nem todas as jovens democracias da terceira onda seriam sustentaacuteveis mas o estrangulamento democraacutetico em paiacuteses de desenvolvimento econocircmico mediano como Turquia Tailacircndia e Venezuela natildeo parecia algo inevitaacutevel polocircnia Hungria e Egito satildeo outros paiacuteses que preocupam 7

Os paiacuteses que natildeo experimentaram historicamente a democracia como a China e a Ruacutessia satildeo governados por regimes de liberalismo econocircmico (embora com um forte controle estatal) e de autoritarismo poliacutetico as primaveras aacuterabes na maioria dos casos natildeo resultaram em regimes democraacuteticos mas em guerras civis eou ditaduras militares e nos paiacuteses de tradiccedilatildeo democraacutetica como a Eu-ropa e os Estados Unidos a ideologia poliacutetica que mais cresce eacute o populismo de direita ou extrema direta 8

Os regimes autoritaacuterios como a China e a Ruacutessia estatildeo desafiando as demo-cracias ocidentais em nome de uma superioridade eacutetica e poliacutetica de seus mode-los que reuacutenem autoritarismo poliacutetico e liberalismo econocircmico diante das fra-gilidades e ineficiecircncias das democracias liberais que natildeo conseguem dar conta dos processos de globalizaccedilatildeo econocircmica poliacutetica e social O que haacute em comum entre os estudiosos neste debate eacute um forte pessimismo sobre as sortes da demo-cracia liberal com poucas exceccedilotildees 9

Bobbio viria com preocupaccedilatildeo este movimento porque era favoraacutevel a um liberalismo poliacutetico e mantinha restriccedilotildees ao liberismo e era tambeacutem um criacutetico

5 Em um artigo aparecido na laquoFolha de Satildeo pauloraquo em 2018 o cientista poliacutetico norte-americano Francis Fukuyama que ficou famoso pela tese de que a democracia liberal se universalizaria como me-lhor forma de governo alertava contra os perigos do populismo nacionalista e afirmava que laquoBolsona-ro eacute uma ameaccedila agrave democraciaraquo disponiacutevel em httpswww1folhauolcombrilustrissima201804bolsonaro-e-uma-ameaca-a-democracia-diz-francis-fukuyamashtml

6 Ver david Runciman laquoTalvez este seja o fim do Estado modernoraquo diz professor de Cam-bridge laquoFolha de Satildeo pauloraquo 21012018 disponiacutevel em httpswww1folhauolcombrilustris-sima2018011951709-estamos-assistindo-ao-fim-do-estado-moderno-diz-professor-de-cambridgeshtml Ver tambeacutem Runciman 2018

7 disponiacutevel em httpfundacaofhcorgbriniciativasdebatesHa-um-declinio-global-das-democra-cias-mesa-redonda-com-larry-diamond Ver tambeacutem Castells 2018 que analisa fenocircmenos tais como a crise da representaccedilatildeo poliacutetica a poliacutetica do medo a nova rebeliatildeo das massas e os perigos da desuniatildeo europeia

8 Andriola 2014 Benoist 20179 Indo como sempre contracorrente Steven pinker professor em Harvard eacute um dos poucos

estudiosos que defendem a tese de que natildeo haacute um decliacutenio da democracia (pinker 2018) Ver Steven Pinker escreve sobre vantagens do sistema poliacutetico ocidental Em artigo com Robert muggah linguista afirma que a capacidade de resistecircncia da democracia eacute motivo de otimismo laquoFolha de Satildeo pauloraquo 22042018 disponiacutevel em httpswww1folhauolcombrilustrissima201804steven-pinker-escreve-sobre-vantagens-do-sistema-politico-ocidentalshtml

230 GIUSEppE TOSI

do populismo que considerava uma forma de democracia plebiscitaacuteria com ras-gos autoritaacuterios 10 Relembramos sumariamente alguns dos traccedilos caracteriacutesticos segundo Bobbio de um Estado democraacutetico de direito

A democracia liberal segundo Bobbio se fundamenta na soberania popular e na vontade do maior nuacutemero de pessoas possiacuteveis em uma concepccedilatildeo ampla de cidadania atraveacutes do sufraacutegio universal Ao mesmo tempo a vontade da maioria deve respeitar os direitos das minorias pena a democracia se transformar em uma tirania da maioria conforme jaacute alertavam Tocqueville e Stuart-mill Escreve Bobbio

a) Todos os cidadatildeos que tenham atingido a maior idade sem distinccedilatildeo de raccedila religiatildeo condiccedilotildees econocircmicas sexo etc devem gozar dos direitos poliacuteti-cos isto eacute do direito de exprimir com o voto a proacutepria opiniatildeo eou eleger quem a exprima por ele b) o voto de todos os cidadatildeos deve ter peso idecircntico isto eacute deve valer por um c) todos os cidadatildeos que gozam dos direitos poliacuteticos devem ser livres de votar segundo a proacutepria opiniatildeo formando-a o mais livremente pos-siacutevel isto eacute em uma livre concorrecircncia entre grupos poliacuteticos organizados que competem entre si para reunir reivindicaccedilotildees e transformaacute-las em deliberaccedilotildees coletivas d) devem ser livres ainda no sentido em que devem ser colocados em condiccedilotildees de terem reais alternativas isto eacute de escolher entre soluccedilotildees diversas e) para as deliberaccedilotildees coletivas como para as eleiccedilotildees dos representantes deve valer o princiacutepio da maioria numeacuterica ainda que se possa estabelecer diversas formas de maiorias (relativa absoluta qualificada) f) nenhuma decisatildeo tomada pela maioria deve limitar os direitos da minoria em modo particular o direito de tornar-se em condiccedilotildees de igualdade maioria 11

Bobbio defende tambeacutem uma concepccedilatildeo individualista de democracia fun-dada natildeo no laquopovoraquo mas nos cidadatildeos

da concepccedilatildeo individualista da sociedade nasce a democracia moderna (a democracia no sentido moderno da palavra) que deve ser corretamente definida natildeo como o faziam os antigos isto eacute como o laquopoder do povoraquo e sim como o po-der dos indiviacuteduos tomados um a um de todos os indiviacuteduos que compotildeem uma sociedade regida por algumas regras essenciais entre as quais uma fundamental a que atribui a cada um do mesmo modo como a todos os outros o direito de participar livremente na tomada das decisotildees coletivas ou seja das decisotildees que obrigam toda a coletividade A democracia moderna repousa na soberania natildeo do povo mas dos cidadatildeos O povo eacute uma abstraccedilatildeo que foi frequentemente utiliza-da para encobrir realidades muito diversas 12

Uma democracia de tipo representativo que eacute um elemento elitista a demo-cracia natildeo eacute o laquogoverno do povo pelo povo e para o povoraquo natildeo eacute laquoausecircncia de elites mas a presenccedila de muitas elites em concorrecircncia entre si para a conquista do voto popularraquo 13

Uma concepccedilatildeo elitista de democracia que natildeo impede a participaccedilatildeo popu-lar se eacute entendida natildeo como alternativa mas como complemento necessaacuterio agrave

10 Bobbio 2000a 2000b11 Bobbio 1983 5612 Bobbio 2004 5113 Bobbio 2000a 39

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 231

representaccedilatildeo para evitar os perigos da apatia poliacutetica e do distanciamento da classe poliacutetica dos cidadatildeos e permitir uma cidadania ativa que fiscalize o poder poliacutetico

democracia representativa e democracia direta natildeo satildeo dois sistemas alterna-tivos (no sentido de que onde existe uma natildeo pode existir a outra) mas satildeo dois sistemas que se podem integrar reciprocamente Com uma foacutermula sinteacutetica po-de-se dizer que num sistema de democracia integral as duas formas de democracia satildeo ambas necessaacuterias mas natildeo satildeo consideradas em si mesmas suficientes 14

Uma democracia em que o poder natildeo eacute visto como algo monoliacutetico indivisiacute-vel inaliaacutevel irresistiacutevel (como pensavam Hobbes e Rousseau) mas como algo plural e pluralista divisatildeo dos poderes instituiccedilotildees fortes e autocircnomas (para que haja um check and balance e nenhum poder se sobreponha sobre o outro) parti-dos poliacuteticos como instacircncia de representaccedilatildeo e de mediaccedilatildeo entre os cidadatildeos e o Estado e possibilidade de escolha entre alternativas ideoloacutegicas diferentes

Uma concepccedilatildeo laica do Estado entendida natildeo somente como uma separaccedilatildeo entre Estado e Igreja religiatildeo e poliacutetica mas em um sentido mais amplo como a natildeo interferecircncia do Estado nas convicccedilotildees privadas dos cidadatildeos religiosas morais poliacuteticas ideoloacutegicas sobre as diferentes concepccedilotildees de felicidade e de modo de viver de cada indiviacuteduo (liberdades negativas) contra a concepccedilatildeo do Estado como totalidade eacutetica de Hegel e a sua versatildeo fascista do Estado Eacutetico de Giovanni Gentile

Um liberalismo social que garanta natildeo somente os direitos civis e poliacuteticos mas tambeacutem os econocircmicos e sociais que defenda uma liberdade positiva uma inter-venccedilatildeo do Estado nos assuntos econocircmicos e sociais para garantir uma igualdade de oportunidades a mais ampla possiacutevel dentro de uma economia capitalista 15

Finalmente outra caracteriacutestica fundamental da democracia para Bobbio eacute a valorizaccedilatildeo do conflito social da competiccedilatildeo poliacutetica porque eacute nela que se forjam as elites poliacuteticas poreacutem a caracteriacutestica que diferencia a democracia de outros re-gimes eacute que tal conflito eacute resolvido de forma natildeo violenta atraveacutes das instituiccedilotildees de procedimentos estabelecidos convencionalmente (democracia procedimental) nos quais citando popper laquoos cidadatildeos podem livrar-se dos seus governantes sem derramamento de sangueraquo e laquoo adversaacuterio natildeo eacute mais um inimigo (que deve ser destruiacutedo) mas um opositor que amanha poderaacute ocupar o nosso lugarraquo 16

Seriam evitados assim dois extremos um liberalismo econocircmico com uma concepccedilatildeo restrita de cidadania de tipo censitaacuterio que defende as desigualda-des econocircmicas e sociais com algo beneacutefico para o desenvolvimento do mercado que natildeo tem compromisso com as liberdades democraacuteticas nem com os direitos sociais e que prega menos Estado e mais mercado e uma concepccedilatildeo individua-lista radical (Bobbio 2000a 141) 17

14 Ibidem 6515 Bobbio 198316 Bobbio 2000a 5117 A propoacutesito da ascensatildeo do neoliberalismo Bobbio afirmava em O futuro de democracia (2000

141) laquoA insiacutedia eacute grave Natildeo estaacute em jogo apenas o estado do bem-estar quer dizer o grande com-promisso histoacuterico entre o movimento operaacuterio e o capitalismo maduro mas a proacutepria democraciaraquo

232 GIUSEppE TOSI

O segundo extremo leva a uma democracia plebiscitaacuteria que tende agrave tirania da maioria ou a uma forma de democracia totalitaacuteria ou autoritaacuteria no pressuposto de que haacute um povo com uma vontade geral um interesse uniacutevoco que o liacuteder populista natildeo somente representa mas personifica 18

Satildeo esses dois extremos que o Brasil estaacute experimentando a partir do impeachment da presidenta dilma e da posse dos governos Temer e Bolsonaro O que estaacute em jogo eacute a democracia na sua concepccedilatildeo liberal satildeo os princiacute-pios do liberalismo poliacutetico agrave luz dos quais analisaremos a conjuntura brasileira atual

2 As razotildees da (resistiacutevel) ascensatildeo do capitatildeo Bolsonaro

A biografia do candidato Bolsonaro tornaria altamente improvaacutevel qualquer hipoacutetese dele se tornar presidente de um paiacutes tatildeo grande e complexo como o Brasil Serviu no exeacutercito por alguns anos obteve o grau de Capitatildeo e foi aposen-tado compulsoriamente por desobediecircncia e graves desvios de comportamento aos 33 anos Entrou entatildeo na vida poliacutetica como vereador do Rio de janeiro e prosseguiu como deputado Federal desde 1990 exercendo sete mandatos con-secutivos Em quase trinta anos de exerciacutecio do cargo aprovou somente trecircs pro-jetos de lei de sua autoria

Fazia parte do chamado laquobaixo cleroraquo da Cacircmara dos deputados com atua-ccedilatildeo parlamentar piacutefia e notabilizada por inuacutemeras denuacutencias agrave comissatildeo de eacutetica por enfrentamentos e agressotildees verbais a colegas mulheres homossexuais opo-sitores de esquerda declaraccedilotildees bombaacutestica contra o sistema democraacutetico e em defesa do golpe de Estado As declaraccedilotildees eram tatildeo absurdas e despropositadas que ele se tornou conhecido como uma figura folcloacuterica que ningueacutem tomava a seacuterio O auge desta postura ocorreu na sessatildeo da Cacircmara para a votaccedilatildeo do impeachment da presidenta dilma Rousseff no dia 17 de abril de 2016

Estava naquele dia com minha esposa e alguns amigos no centro de Satildeo paulo debaixo do viaduto do Anhangabauacute acompanhando em um telatildeo a vota-ccedilatildeo junto com dezenas de milhares de manifestantes do partido dos Trabalha-dores (pT) e de outros partidos da esquerda alguns deles estavam acampados haacute dias jovens e velhos militantes reunidos Toda vez que um deputado votava sim eram vaias e aplausos aos poucos que votaram laquonatildeoraquo ao impeachment a derrota jaacute estava no ar Naquela sessatildeo as motivaccedilotildees que os deputados e sena-dores alegaram para depor a presidenta dilma foram as mais espuacuterias e incon-sistentes tornando puacuteblica a baixa qualidade poliacutetica moral e cultural de uma significativa parcela dos congressistas mas o deputado Bolsonaro conseguiu superar a todos

Em certo momento tomou o microfone e declarou o seu voto favoraacutevel literalmente com essas palavras laquoContra o comunismo pela nossa liberdade contra o Foacuterum de Satildeo Paulo 19 pela memoacuteria do Coronel Carlos Alberto

18 Bobbio 2000a 54-5519 Associaccedilatildeo de partidos de esquerda latino-americanos

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 233

Brilhante Ustra o pavor de Dilma Rousseff pelo exeacutercito de Caxias 20 pelas nossas forccedilas armadas pelo Brasil acima de tudo e por Deus acima de todos o meu voto eacute simraquo

A plateia da rua ficou estarrecida e sem palavras ateacute a vaia ficou presa na gar-ganta e demorou a sair diante do espanto dessa declaraccedilatildeo O site da BBCNews do Brasil comentou no dia seguinte

laquoEstarrecedorraquo laquoExecraacutevelraquo laquodeprimenteraquo Esses foram alguns dos termos usados por ativistas de direitos humanos ao comentarem a homenagem feita pelo deputado jair Bolsonaro (pSC-Rj) ao coronel Brilhante Ustra o primeiro militar reconhecido pela justiccedila brasileira como torturador durante o regime militar en-tre 1970 e 1974 Ustra foi o chefe do dOI-Codi do Exeacutercito de Satildeo paulo oacutergatildeo de repressatildeo poliacutetica do governo militar Ali sob o comando do coronel ao menos 50 pessoas foram assassinadas ou desapareceram e outras 500 foram torturadas segundo a Comissatildeo Nacional da Verdade 21

Naquele momento pensei que este seria o inicio do fim poliacutetico desta figura excecircntrica e sombria que o deputado seria cassado por apologia de crime mas aconteceu exatamente o contraacuterio o plenaacuterio da cacircmara o ovacionou com en-tusiasmo e abafou as vaias dos opositores deste momento em diante comeccedilou a meteoacuterica ascensatildeo do capitatildeo agrave presidecircncia da Repuacuteblica ele vislumbrou um vazio poliacutetico a ser preenchido e se jogou de corpo e alma nesta disputa que acabou vencendo dois anos depois Nesse episodio pode ser encontrada uma das chaves do sucesso do capitatildeo as falhas no processo de transiccedilatildeo da ditadura para a democracia

21 As falhas da transiccedilatildeo democraacutetica as heranccedilas da ditadura militar

No Brasil o processo de justiccedila de transiccedilatildeo foi muito demorado e bastante limitado em relaccedilatildeo a outros paiacuteses latino-americanos que passaram por ditadu-ras como a Argentina o Uruguai e o Chile 22

A justiccedila de transiccedilatildeo tem como objetivo laquoacertar as contas com o passadoraquo 23 e se fundamenta em quatro pilares O primeiro eacute a justiccedila stricto sensu ou seja a puniccedilatildeo dos agentes puacuteblicos culpados pelos crimes contra a humanidade que natildeo prescrevem Este caminho foi barrado no Brasil apoacutes a decisatildeo do Supremo Tribunal Federal (STF) mdashque possui entre outras a funccedilatildeo de Corte Constitu-cionalmdash em resposta agrave Arguiccedilatildeo de descumprimento de preceito Fundamental (AdpF) promovida pela Ordem dos Advogados do Brasil (OAB) A AdpF so-licitava agrave mais alta corte brasileira um posicionamento formal para saber se em 1979 houve ou natildeo anistia dos agentes puacuteblicos responsaacuteveis pela praacutetica de tortura homiciacutedio desaparecimento forccedilado abuso de autoridade lesotildees cor-porais e estupro contra opositores poliacuteticos considerando sobretudo os com-

20 Referecircncia ao duque de Caxias patrono do exeacutercito brasileiro21 Ver httpswwwbbccomportuguesenoticias201604160415_bolsonaro_ongs_oab_mdb22 Ferreira 201423 portinaro 2011

234 GIUSEppE TOSI

promissos internacionais assumidos pelo Brasil e a insuscetibilidade de graccedila ou anistia do crime de tortura 24

Em maio de 2010 por maioria dos seus membros o Supremo Tribunal Fede-ral (STF) negou o pedido da OAB reconhecendo a validade juriacutedica da Lei de Anistia de 1979 promulgada em plena ditadura militar que muitos consideram uma lei de auto-anistia encerrando assim as possibilidades internas de fazer jus-ticcedila agraves viacutetimas da ditadura

O segundo pilar satildeo as accedilotildees de reparaccedilatildeo moral e de ressarcimento dos da-nos materiais e psicoloacutegicos provocados agraves pessoas perseguidas pela ditadura eou aos seus familiares Esta reparaccedilatildeo foi realizada de forma eficiente embora tardia pela Comissatildeo de Anistia do ministeacuterio da justiccedila instalada em 2001 que examinou mais de 70000 processos e realizou dezenas de laquocaravanas da anistiaraquo em vaacuterios Estados

O terceiro pilar eacute a reconstruccedilatildeo da memoacuteria histoacuterica que teve um grande impulso com a Comissatildeo Nacional da Verdade instalada pela presidenta dilma em 2012 com mandado de dois anos (renovado por mais um ano) para apurar violaccedilotildees aos direitos humanos produzir relatoacuterio circunstanciado sobre os ca-sos investigados e apresentar conclusotildees e recomendaccedilotildees de poliacuteticas puacuteblicas para que aquele tipo de violaccedilatildeo natildeo voltasse a se repetir 25

A criaccedilatildeo da Comissatildeo Nacional estimulou o surgimento de comissotildees da verdade em todos os Estados da Federaccedilatildeo e em numerosos municiacutepios e uni-versidades Este movimento capilar permitiu o levantamento de um grande nuacute-mero de informaccedilotildees ainda que a maioria produzida pelas viacutetimas da ditadura uma vez que muitos arquivos do Estado desapareceram Embora a comissatildeo natildeo tivesse nenhum poder de puniccedilatildeo a sua instalaccedilatildeo teve o efeito de provocar a reaccedilatildeo de setores militares que tacharam a iniciativa de laquorevanchismoraquo reaccedilatildeo que o capitatildeo Bolsonaro soube aproveitar e que foi um dos motivos do apoio das forccedilas armadas ao impeachment da presidenta ex-guerrilheira

Outro aspecto importante de uma poliacutetica de transiccedilatildeo eacute a reforma das ins-tituiccedilotildees violadoras dos direitos humanos para criar instituiccedilotildees puacuteblicas mais consoantes com o Estado democraacutetico de direito Esta reforma natildeo avanccedilou de maneira efetiva sobretudo na aacuterea da seguranccedila puacuteblica As poliacutecias civis e mi-litares de responsabilidade dos Estados e a poliacutecia federal herdaram traccedilos da famigerada Lei de Seguranccedila Nacional da ditadura que considerava os adversaacute-rios poliacuteticos como inimigos da paacutetria A presenccedila em vaacuterios Estados sobretudo no Rio de janeiro das miliacutecias grupos paramilitares compostos por ex-policiais e criminosos com alianccedilas no mundo poliacutetico e financeiro eacute uma heranccedilas dos temiacuteveis laquoesquadrotildees da morteraquo que atuavam livremente na eacutepoca da ditadura

O objetivo final de todo este processo deveria ser a reconciliaccedilatildeo nacional para tornar o periacuteodo da ditadura uma paacutegina virada na histoacuteria do paiacutes ter uma

24 Tosi-Silva 2014 41-6225 Seja-me permitido ressaltar o papel exercido no resgate da memoacuteria pelo Nuacutecleo de Cidadania

e direitos Humanos da UFpB que traduziu do italiano e publicou os anais das quatro sessotildees do Tri-bunal Russell II realizadas nos anos setenta em Roma e Bruxelas pela Fundaccedilatildeo Lelio Basso Os livros podem ser encontrados no site wwwcchlaufpbbrncdh

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 235

memoacuteria compartilhada sobre ele e um consenso miacutenimo sobre os valores demo-craacuteticos que lhe sucederam A ascensatildeo ao governo do capitatildeo Bolsonaro enal-tecendo o torturador sob os aplausos do plenaacuterio da Cacircmara dos deputados eacute suficiente para mostrar a ausecircncia de reconciliaccedilatildeo e de memoacuteria compartilhada

Esta ascensatildeo foi acompanhada por uma onda de laquorevisionismo histoacuteri-coraquo que vai desde os que fazem sutis distinccedilotildees entre laquoditaduraraquo laquoregimeraquo laquomovimentoraquo (segundo a opccedilatildeo semacircntica do presidente do Supremo Tribunal Federal dias Toffoli) 26 e laquogolperaquo militar ateacute os negacionistas que simples-mente negam que houve uma ditadura militar no Brasil entre eles o proacuteprio presidente 27

Essas falhas na transiccedilatildeo democraacutetica levam sempre mais analistas a afirmar que o Brasil natildeo vive em um Estado democraacutetico de direito mas em um Estado de exceccedilatildeo permanente que ameaccedila a consolidaccedilatildeo da democracia 28

Ligado a esta primeira questatildeo estaacute um segundo aspecto da vitoria do capi-tatildeo Bolsonaro a presenccedila dos militares no governo

22 A volta dos militares ao poder poliacutetico

O novo governo mostrou desde a campanha eleitoral e apoacutes a sua posse uma vontade explicita de resgatar o papel poliacutetico que os militares haviam perdido na transiccedilatildeo democraacutetica apoacutes mais de trinta anos de afastamento da cena poliacutetica

Haacute uma diferenccedila entre um laquogoverno militarraquo e um laquogoverno de militaresraquo o governo Bolsonaro natildeo eacute (ainda) um governo militar como foi a ditadura de 1964 a 1985 poreacutem a presenccedila de um capitatildeo e de um general nas duas maacutexi-mas cargas do Estado e de militares de vaacuterias patentes nos primeiros escalotildees do governo (mais de 100 pessoas que ocupam cerca de 30 dos cargos) 29 eacute mui-to significativa e natildeo eacute a tiacutetulo pessoal como indiviacuteduos e cidadatildeos mas como representantes da instituiccedilatildeo No entanto em uma democracia consolidada o papel poliacutetico das forccedilas armadas deveria tender ou ser igual a zero

A presenccedila dos militares natildeo se limita agrave questatildeo da defesa e da seguranccedila mas estaacute se espalhando em todos os setores do governo infraestrutura ciecircncia tecnologia mineraccedilatildeo e energia direccedilatildeo de empresas estatais questatildeo indiacutegena e ateacute na educaccedilatildeo os coleacutegios militares estatildeo sendo propostos como modelos para a educaccedilatildeo baacutesica e o projeto laquoEscola sem partidoraquo mdashque quer combater

26 laquopresidente do STF diz que prefere chamar ditadura militar de ldquomovimento de 1964rdquoraquo portal IG Satildeo paulo 01102018 disponiacutevel em httpsultimosegundoigcombrpolitica2018-10-01dias-to-ffoli-movimento-de-1964html

27 laquoBolsonaro nega ditadura e diz que regime viveu probleminhasraquo laquoFolha de Satildeo pauloraquo 270319 disponiacutevel em httpswww1folhauolcombrpoder201903nao-houve-ditadura-teve-uns-probleminhas-diz-bolsonaro-sobre-regime-militar-no-paisshtml

28 Agamben 2004 Teles-Safatle 2010 Tosi 201729 laquoGoverno militar Bolsonaro nomeia mais de cem militares para cargos no governoraquo (laquozero83raquo

03032019) laquoGoverno Bolsonaro teraacute mais ministros militares do que em 1964raquo (laquode Fato Ron-docircniaraquo 16122018 disponiacutevel em httpsdefatorondoniacombr20181216governo-bolsonaro-tera-mais-ministros-militares-do-que-em-1964

236 GIUSEppE TOSI

a laquoideologia de gecircneroraquo o laquomarxismo culturalraquo o laquogramscismoraquo o pensamento de paulo Freire e tudo o que tenha a que ver com a esquerda ou a oposiccedilatildeo ao governomdash estaacute sendo proposto para todos os niacuteveis de ensino Em nome do combate ao laquocomunismoraquo 30 estaacute havendo uma tentativa de controle ideoloacutegico contra os estudantes e professores de esquerda patrocinado pelo ministro da Educaccedilatildeo que estaacute incentivando os alunos a denunciar os professores que pro-fessam ideologias contraacuterias ao governo em sala de aula

Nesse contexto uma instituiccedilatildeo como as Forccedilas Armadas por sua nature-za autocraacutetica assume um papel poliacutetico relevante com forte apoio e consenso popular o que lhe confere uma legitimidade democraacutetica se nos limitarmos ao conceito de democracia como vontade da maioria mas a democracia natildeo eacute soacute isso eacute tambeacutem a garantia dos direitos das minorias como lembra Bobbio

23 O golpe institucional o impeachment e a prisatildeo do presidente Lula

A eleiccedilatildeo de Bolsonaro foi o uacuteltimo ato de um laquogolpe institucionalraquo iniciado com o impeachment da presidenta dilma continuado com a prisatildeo do ex-presi-dente Lula que abriu o caminho para a vitoacuteria do candidato da extrema direita

Se olharmos a situaccedilatildeo poliacutetica brasileira na oacutetica da democracia procedimen-tal e das bobbianas laquoregras do jogoraquo veremos que a transiccedilatildeo do segundo go-verno dilma (2014-2016) para o governo Temer (2016-2018) natildeo se deu atraveacutes de uma normal alternacircncia eleitoral mas de um processo traumaacutetico O debate e a votaccedilatildeo no Congresso sobre o impeachment mostraram a inconsistecircncia de uma denuacutencia por crime de responsabilidade tatildeo grave que fosse um ataque agrave Constituiccedilatildeo e justificasse a derrubada de uma presidenta eleita com 54 milhotildees de votos 31

O que aconteceu como reconheceram muitos congressistas foi um voto de sfiducia pela perda do apoio poliacutetico um instrumento tiacutepico do parlamentaris-mo que foi utilizado em um sistema presidencialista uma mudanccedila das regras do jogo durante o jogo Isto foi tatildeo verdadeiro que o congresso natildeo cassou os direitos poliacuteticos da presidenta como era de se esperar em um evidente ato de hipocrisia mas a hipocrisia dizia La Rochefoucauld eacute laquoa homenagem que o viacutecio presta agrave virtuderaquo

A segunda etapa do golpe foi a prisatildeo do presidente Lula num processo altamente controvertido de caraacuteter indiciaacuterio e inquisitorial sem provas con-

30 laquoComunismoraquo no contexto atual do debate ideoloacutegico brasileiro eacute um conceito vago e indefi-nido que abrange muitos significados remete ao laquoinimigoraquo histoacuterico dos tempos da ditadura militar e da guerra fria em um novo contexto totalmente diferente passados mais de 30 anos da queda do muro de Berlim e do fim da ditadura militar no Brasil e serve para condenar e demonizar qualquer coisa que possa se assemelhar a um pensamento de esquerda que ameace os laquovalores tradicionaisraquo deus a famiacutelia e a propriedade

31 O entatildeo presidente do Supremo Tribunal Federal Ricardo Levandowsky que presidiu a sessatildeo do impeachment afirmou posteriormente que foi um laquotropeccedilo da democraciaraquo Rede laquoBrasil Atualraquo 20092016 disponiacutevel em httpswwwredebrasilatualcombrpolitica201609impeachment-foi-tro-peco-da-democracia-diz-lewandowski-8618

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 237

sistentes sem as devidas garantias processuais com o uso e o abuso da delaccedilatildeo premiada (pentiti) como comentaram vaacuterios juristas nacionais e internacionais entre eles Luigi Ferrajoli 32 O juiz Seacutergio moro que presidiu a operaccedilatildeo laquoLava-jatoraquo de combate agrave corrupccedilatildeo e os procuradores da mesma operaccedilatildeo agiram de forma conjunta e combinada natildeo respeitando os respectivos papeis de acusaccedilatildeo e de julgamento e natildeo agiram de forma isenta como denunciam detalhadamente estudiosos de vaacuterias disciplinas (proner 2018)

Enquanto estou escrevendo este artigo as manchetes dos principais jor-nais e sites do Brasil estatildeo anunciando a interceptaccedilatildeo de mensagens entre os procuradores Federais e o juiz Seacutergio moro que mostram a colaboraccedilatildeo e o conluio entre eles e abalam a imparcialidade do juiz da operaccedilatildeo Lava-jato e podem levar a anulaccedilatildeo do processo contra Lula Os diaacutelogos obtidos por uma fonte anocircnima estatildeo sendo publicado pelo site The Intercept_Brasil (httpstheinterceptcombrasil) do jornalista norte-americano Glenn Greenwald em parceria com outros oacutergatildeos de imprensa A operaccedilatildeo que estaacute sendo chamada de laquovaza-jatoraquo comprova o que a defesa e vaacuterios juristas vinham denunciado haacute anos sem sucesso 33

A ausecircncia de Lula na disputa eleitoral foi determinante para a vitoacuteria de Bolsonaro Todas as pesquisas eleitorais davam o ex-presidente como vencedor no primeiro turno 34 O ex-presidente Lula ao apoiar oficialmente o candidato do pT Fernando Haddad conseguiu que ele chegasse ao segundo turno mas natildeo transferiu todo o seu cabedal eleitoral muitos dos eleitores de Lula passaram a votar em Bolsonaro

Este dado levanta uma questatildeo importante sobre as tipologias de voto parte dos eleitores de Bolsonaro votou nele na ausecircncia de Lula outra parte votou nele para votar contra o pT e a esquerda e somente uma terceira parte (que oscila ao redor de um 30 dos votantes) votou no candidato pela identificaccedilatildeo com as suas propostas ideoloacutegicas O que indica que o voto natildeo eacute homogecircneo e que o apoio agrave opccedilatildeo ideoloacutegica do candidato eacute minoritaacuterio mostra tambeacutem certa vola-tilidade e oscilaccedilatildeo do eleitorado e uma presenccedila significativa de um voto popu-lista (de esquerda e de direita) centrado na identificaccedilatildeo pessoal com o candidato mais do que com propostas programaacuteticas ou ideoloacutegicas

A parcialidade do juiz Seacutergio moro ficou evidente logo apoacutes as eleiccedilotildees Ape-sar ter declarado repetida e taxativamente que natildeo assumiria cargos poliacuteticos o juiz aceitou prontamente o convite de Bolsonaro para assumir o ministeacuterio da

32 Ver Luigi Ferrajoli Uma agressatildeo Judicial agrave democracia brasileira laquoLula Estamos diante do que Cesare Beccaria em Dos delitos e das penas chamou de ldquojulgamento ofensivordquo em que ldquoo juizrdquo em vez de ldquopesquisador imparcial da verdaderdquo ldquose torna o inimigo do reacuteurdquoraquo (laquoIl manifestoraquo 07042018 disponiacutevel em traduccedilatildeo brasileira em httpswwwocafezinhocom20180411ferrajoli-julgamento-e-prisao-de-lula-insultam-a-democracia-brasileira

33 Sobre a operaccedilatildeo laquovaza-jatoraquo ver laquoInformaccedilotildees do The Intercept provam o ldquolawfarerdquo como arma poliacutetica no Brasilraquo disponiacutevel em httpwwwabjdorgbr201906artigo-informacoes-reveladas-pro-vam-ohtml

34 laquoNova pesquisa Vox populi aponta vitoacuteria de Lula no 1ordm turnoraquo (laquoExpressoraquo 29052018) disponiacutevel em httpexpressopbnet20180528nova-pesquisa-vox-populi-aponta-vitoria-de-lula-no-1o-turno-veja-os-numeros

238 GIUSEppE TOSI

justiccedila e da Seguranccedila puacuteblica do novo governo 35 Trata-se de um claro conflito de interesses que levanta a legittima suspicione de que o ministeacuterio foi um reco-nhecimento ao juiz da Lava-jato por ter eliminado da disputa eleitoral o uacutenico candidato capaz de derrotar o presidente eleito e favorece a leitura deste proces-so como mais um exemplo do uso poliacutetico da justiccedila de judicializaccedilatildeo da poliacutetica e do seu reverso a politizaccedilatildeo do judiciaacuterio 36

Chama a atenccedilatildeo tambeacutem a adesatildeo incondicional de um magistrado a um presidente que fez pronunciamentos em defesa das miliacutecias de apoio agrave ditadura militar e agrave tortura E aqui entra necessariamente o papel que em todo este pro-cesso desenvolveu a operaccedilatildeo laquoLava-jatoraquo

24 O combate agrave corrupccedilatildeo e a antipolitica

A operaccedilatildeo Lava-jato comeccedilou em 2015 como um instrumento eficaz de combate agrave corrupccedilatildeo poliacutetica inspirada na laquooperaccedilatildeo matildeos limpasraquo da Itaacutelia que conseguiu desvendar a trama de relaccedilotildees promiscua entre o setor puacuteblico e os interesses privados mas aos poucos se tornou um instrumento para acu-mular e concentrar um poder poliacutetico e econocircmico de setores da magistratura e do ministeacuterio puacuteblico associados a grupos econocircmicos nacionais e interna-cionais

A corrupccedilatildeo no Brasil sempre foi (e continua sendo) um sistema uma praacutetica corriqueira de promiscuidade e conivecircncia entre o mundo poliacutetico e econocircmico para o financiamento dos partidos ou de interesses pessoais ou de ambas as coisas Combate-se a corrupccedilatildeo com medidas juriacutedicas repressivas mas tambeacutem com medidas preventivas contra a cultura da corrupccedilatildeo que invade natildeo somente o Estado mas a sociedade e com medidas administrativas que incentivam o controle e a puniccedilatildeo dos comportamentos criminosos medidas que foram im-plementadas nos governos do pT como a lei da transparecircncia o fortalecimento dos oacutergatildeos de fiscalizaccedilatildeo e repressatildeo tais como a Controlaria Geral da Uniatildeo a policia Federal o respeito da autonomia do poder judiciaacuterio e do ministeacuterio a aprovaccedilatildeo da laquoLei da Ficha Limparaquo que impede a candidato condenado em segunda instacircncia de participar do processo eleitoral

Apesar dessas medidas as responsabilidades do pT e dos outros partidos de governo satildeo claras o partido natildeo quis enfrentar esta laquocorrupccedilatildeo sistecircmicaraquo e conviveu com ela em nome da laquogovernabilidaderaquo o que lhe garantiu resultados notaacuteveis O preccedilo a pagar foi a perda da bandeira da eacutetica na poliacutetica e a perda de uma oportunidade de promover uma reforma poliacutetica haacute muito tempo ne-cessaacuteria Tambeacutem natildeo eacute possiacutevel negar a responsabilidade poliacutetica do presidente

35 laquoSeacutergio moro aceita ser superministro da justiccedila e Seguranccedila puacuteblica de Bolsonaroraquo (laquoEl paisraquo Brasil 01112018) disponiacutevel em httpsbrasilelpaiscombrasil20181101politica 1541081900_911802html

36 Luiz moreira laquoA judicializaccedilatildeo da poliacutetica alcanccedilou patamares alarmantes no Brasil o sistema de justiccedila passou a tutelar todas as aacutereasraquo (laquoCarta maiorraquo 3072015) disponiacutevel em httpswwwcartamaiorcombrEditoriaPrincipios-FundamentaisJudicializacao-da-politica4033978

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 239

Lula neste processo que eacute diferente da sua responsabilidade penal pessoal e intransferiacutevel que natildeo foi comprovada 37

Aparece sempre mais claro que o combate agrave corrupccedilatildeo faz parte de um jogo poliacutetico para definir relaccedilotildees de forccedila entre os trecircs poderes as corporaccedilotildees os grupos econocircmicos que estatildeo se aproveitando da situaccedilatildeo para defender os seus interesses e implementar a poliacutetica de retirada de direitos sociais e de venda do patrimocircnio puacuteblico a grupos privados nacionais e estrangeiros 38

As criacuteticas principais se referem agrave personalizaccedilatildeo a centralizaccedilatildeo de todas as operaccedilotildees em uma pessoa e em um grupo monopolizando assim o combate agrave corrupccedilatildeo a equivocada aplicaccedilatildeo da laquoteoria do domiacutenio de fatoraquo o que dis-pensaria a apresentaccedilatildeo de provas consistentes ao abuso do instrumento das conduccedilotildees coercitivas 39 ao abuso das medidas cautelares como a prisatildeo pre-ventiva ao abuso da delaccedilatildeo premiada ao vazamento seletivo das informaccedilotildees sigilosas a espetacularizaccedilatildeo dos processos atraveacutes dos meios de comunicaccedilatildeo e das redes sociais todos meacutetodos de exceccedilatildeo que estatildeo se tornando permanen-tes e levaram o ministeacuterio puacuteblico e a magistratura a assumirem sempre mais papeis poliacuteticos invadindo a esfera do executivo e do legislativo um exemplo de protagonismo o ativismo judiciaacuterio e de praacutetica do lawfare interno e inter-nacional 40

Tudo isso associado agrave ausecircncia de debate poliacutetico puacuteblico e de um contradi-toacuterio nos meios de comunicaccedilatildeo de massa provoca a laquoantipoliacuteticaraquo uma reaccedilatildeo generalizada contra a poliacutetica e os poliacuteticos e a tentaccedilatildeo de atalhos autoritaacuterios ou demagoacutegicos Aparecem os salvadores da paacutetria os populistas que prometem soluccedilotildees faacuteceis para problemas difiacuteceis e complexos e o quadro se torna preocu-pante para a consolidaccedilatildeo da democracia no Brasil com perigos de retrocessos autoritaacuterios Bolsonaro docet

25 A luta contra a violecircncia criminal e poliacutetica

mas haacute tambeacutem uma motivaccedilatildeo mais laquoobjetivaraquo para a ascensatildeo de Bolso-naro a onda de violecircncia e a promessa de resolvecirc-la em tempos breves e com medidas draacutesticas

37 Sobre o golpe institucional e a prisatildeo do Lula ver Silva 2019 proner 2018 Reinholds 201938 Kerche Feres 201839 Episoacutedios como aquele do suiciacutedio do Reitor da Universidade Federal de Santa Catarina a inti-

maccedilatildeo coercitiva do Reitor de minas Gerais e a conduccedilatildeo coercitiva do presidente Lula satildeo exemplos desses procedimentos ao arrepio da Lei

40 Um fato mostra esta relaccedilatildeo A forccedila-tarefa da Lava jato atuou desde o comeccedilo em estreita ligaccedilatildeo com as autoridades judiciaacuterias dos Estados Unidos devido a essa colaboraccedilatildeo a justiccedila norte-americana condenou a petrobraacutes a empresa brasileira estatal de petroacuteleo a pagar 2 bilhotildees e meio de reais em multas mas essas multas foram laquodevolvidasraquo aos procuradores e juiacutezes da Lava-jato e coloca-das agrave disposiccedilatildeo em uma conta privada como laquoprecircmioraquo por ter desvendado a corrupccedilatildeo da empresa Este projeto soacute natildeo for efetivado pela intervenccedilatildeo da procuradoria Geral da Uniatildeo e do STF que decidiram que os recursos deveriam ser colocados agrave disposiccedilatildeo do Tesouro laquoCom 25 bi em caixa a Lava jato se prepara para substituir o bolsonarismo por Luis Nassifraquo (laquoGGNraquo 5032019) disponiacutevel em httpsjornalggncombrjusticacom-25-bi-em-caixa-a-lava-jato-se-prepara-para-substituir-o-bolsona-rismo-por-luis-nassif

240 GIUSEppE TOSI

O Brasil eacute o paiacutes onde morre mais gente de morte violenta por habitante que em qualquer outra parte do mundo inclusive dos paiacuteses que estatildeo em guerra civil 41 junto com a violecircncia criminal estaacute aumentando a violecircncia poliacutetica Con-tinuam na impunidade os assassinatos de liacutederes populares de defensores dos direitos humanos (58 soacute no ano de 2018) 42 aumenta a violecircncia contra as pessoas LGBT a populaccedilatildeo negra e favelada as mulheres e outros grupos vulneraacuteveis como as comunidades indiacutegenas e quilombolas

O exemplo emblemaacutetico eacute o assassinado da marielle Franco e do motorista Anderson Gomes em 2018 marielle era uma mulher originaacuteria da favela negra leacutesbica que possuiacutea uma grande inteligecircncia e uma forte lideranccedila poliacutetica que denunciava a accedilatildeo da poliacutecia e das miliacutecias que representam o elo entre a poliacutecia o crime organizado o sistema financeiro e o sistema poliacutetico ou seja uma vio-lecircncia com a cumplicidade do Estado situaccedilatildeo que ela conhecia muito bem pela convivecircncia pessoal e pelos estudos realizados no mestrado sobre as Unidades de poliacutecia pacificadora (Upps) no Rio de janeiro 43

A poliacutecia brasileira possui os maiores iacutendices de letalidade eacute uma das mais violentas do mundo mas tambeacutem eacute uma das maiores viacutetimas da violecircncia haacute um circulo vicioso entre repressatildeo e violecircncia policial e de resposta igualmente vio-lenta do crime organizado que natildeo se consegue estancar Haacute dentro do Estado um embriatildeo de Estado policial extremamente perigoso que foge do controle dos aparelhos de fiscalizaccedilatildeo

Esta violecircncia alimenta e eacute alimentada por um clima de oacutedio que estaacute sendo espalhado na sociedade sobretudo durante o processo de impeachment e na uacutelti-ma campanha eleitoral oacutedios de tipo regionalista (contra os nordestinos) racista (contra os negros) sexual (contra as mulheres e a populaccedilatildeo LGBT) social (con-tra os pobres) ideoloacutegico (contra o comunismo) e em geral contra os direitos humanos Este oacutedio eacute perigoso porque pode revelar um laquooacutedio agrave democraciaraquo como diz o tiacutetulo do livro de jacques Ranciegravere 44

Um papel relevante nessa campanha eacute exercido pelos programas policiais verdadeiros nichos de informaccedilatildeo de grande audiecircncia espalhados em todo o territoacuterio que espetacularizam a violecircncia e incitam agrave intoleracircncia e que lucram com as desgraccedilas alheias aumentando a sensaccedilatildeo de violecircncia e alimentando o ciacuterculo vicioso

As propostas do novo governo para enfrentar o problema da violecircncia satildeo fundamentalmente trecircs ampliar os criteacuterios para a posse (o que vai facilitar ine-vitavelmente o porte) de armas para a populaccedilatildeo civil aumentar os limites da legiacutetima defesa para a populaccedilatildeo civil e para as forccedilas de seguranccedila (o que sig-nifica dar laquolicenccedila para matarraquo aos policiais) e aumentar e endurecer as penas

41 Ver o Atlas da violecircncia de 2018 httpwwwipeagovbrportalimagesstoriesPDFsrelatorio_institucional180604_atlas_da_violencia_2018pdf Acesso em 17 mar 2019

42 Ver o relatoacuterio da Anistia Internacional de 2017 disponiacutevel em httpsg1globocommundonoticiaanistia-internacional-aponta-que-58-defensores-de-direitos-humanos-foram-mortos-em-2017-no-brasilghtml Acesso em 28 de fevereiro de 2019

43 Franco 201944 Ranciegravere 2014

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 241

colocando ainda mais presos nas superlotadas prisotildees brasileiras 45 Todas elas satildeo medidas repressivas e nenhuma preventiva que ataque as causas muacuteltiplas e estruturais desta violecircncia 46

Todos os estudos indicam que aumentar a posse e o porte de armas soacute vai provocar um aumento e natildeo uma diminuiccedilatildeo da violecircncia qualquer briga de transito qualquer desavenccedila com os vizinhos qualquer litiacutegio domestico pode se transformar em trageacutedias ainda maiores das que jaacute existem em um paiacutes onde no ano de 2018 foram assassinadas mais de 60 mil pessoas 47 Tais medidas que satildeo um incentivo agraves miliacutecias e agraves forccedilas de seguranccedila para aumentar a repressatildeo jaacute provocaram um aumento da letalidade policial desde a posse do novo governo turbinando ainda mais o ciacuterculo da violecircncia 48

26 A democracia pluralista e o oligopoacutelio da informaccedilatildeo

Outra caracteriacutestica da democracia segundo Bobbio eacute o pluralismo poliacutetico ideoloacutegico religioso moral jaacute os claacutessicos do liberalismo como Tocqueville e Stuart mill alertavam para o perigo da democracia se transformar em uma tirania da maioria ou da opiniatildeo puacuteblica quando o pluralismo natildeo eacute garantido

No Brasil o debate de opiniotildees eacute muito limitado devido ao oligopoacutelio das TVs privadas e dos principais jornais e redes de radio As televisotildees puacuteblicas sur-giram tardiamente no governo Lula e natildeo tem o apoio necessaacuterio para competir com o oligopoacutelio das redes privadas

As redes sociais satildeo o principal canal alternativo diante do oligopoacutelio dos meios de comunicaccedilatildeo graccedilas agrave internet aos blogs aos portais aos whatsApp twitter facebook embora essas mesmas redes sociais satildeo as que espalham boa-

45 Nos dias 26 e 27 de maio de 2019 56 presos foram mortos em vaacuterias penitenciaacuterias da cidade de manaus na Amazocircnia em uma luta interna entre facccedilotildees que aconteceu na completa indiferenccedila e omissatildeo das forccedilas de seguranccedila No ano de 2017 houve em manaus outro massacre de 56 pre-sos em uma luta entre facccedilotildees criminais Fatos como esses estatildeo se tornando corriqueiros no sistema penitenciaacuterio brasileiro na indiferenccedila das autoridades e da populaccedilatildeo que segue o ditado laquobandi-do bom eacute bandido mortoraquo laquo40 dos mortos em massacres em manaus eram presos provisoacuterios diz governo do Amazonasraquo (laquoplanetaacuterioraquo 04062019) disponiacutevel em httpsradioplanetariocomblog2019060440-dos-mortos-em-massacres-em-manaus-eram-presos-provisorios-diz-governo-do-ama-zonas

46 laquopacote anticrime de moro natildeo eacute um projeto de seguranccedila puacuteblica avalia Lenio Streckraquo (laquojor-nal GGNraquo 14022019) disponiacutevel em httpsjornalggncombrjusticapcc-cv-e-milicias-ganham-sta-tus-legislativo-moro-da-bois-aos-nomes-por-lenio-streck

47 O presidente assinou em janeiro de 2019 um decreto Lei que amplia a posse e o porte de armas para algumas categorias por exemplo os proprietaacuterios rurais ao mesmo tempo em que o ministro da justiccedila e da Seguranccedila Sergio moro apresentou um projeto de lei sobre o mesmo tema que estaacute em discussatildeo no Congresso Ver laquodecreto sobre posse de armas de Bolsonaro eacute laquoinconstitucionalraquo diz oacutergatildeo do mpF (laquoEl paisraquo 18012019) disponiacutevel em httpsbrasilelpaiscombrasil20190118politica1547836836_214017html

48 laquoLetalidade policial no Brasil jaacute eacute alta e tende a aumentar com projeto de mororaquo (laquoEl paisraquo Brasil 4022019) disponiacutevel em httpsbrasilelpaiscombrasil20190204politica1549309490_990004html

laquoLetalidade policial aumenta 20 no ano Rio tem maior nuacutemero de casosraquo (laquoEstadatildeoraquo 100818) disponiacutevel em httpswwwnoticiasaominutocombrjustica634404letalidade-policial-au-menta-20-no-ano-rio-tem-maior-n-de-casos

242 GIUSEppE TOSI

tos mentiras falsas notiacutecias desinformaccedilatildeo e sobretudo oacutedio e preconceitos de forma incontrolaacutevel Haacute uma falta de educaccedilatildeo e consciecircncia com informaccedilotildees na internet E o maior problema satildeo as construccedilotildees de laquobolhasraquo pacotes fecha-dos de informaccedilotildees e opiniotildees alimentados pelos algoritmos 49 pela primeira vez apoacutes a ditadura o debate poliacutetico entrou nos acircmbitos familiares de amizade de maneira disruptiva colocando a dura prova laccedilos afetivos muito fortes e longe-vos

No caso da eleiccedilatildeo do Bolsonaro natildeo foi a televisatildeo que decidiu a eleiccedilatildeo o candidato natildeo participou de debates televisivos natildeo enfrentou contraditoacuterio e baseou toda a sua campanha vitoriosa atraveacutes das redes sociais espalhando mi-lhotildees de mensagens e de fake-news atraveacutes de uma rede de bots e de seguidores que funcionava como uma cacircmara de eco reverberando essas mensagens e do-minando a pauta Haacute um aspecto estrateacutegico de laquocortina de fumaccedilaraquo e diversatildeo (no sentido de desviar) a atenccedilatildeo

Trata-se de uma verdadeira guerra praticada pelas laquomiliacutecias digitaisraquo que foi inaugurada pela Cambridge Analithica (UK) Ltd no processo da brexit repro-duzida na campanha de donald Trump e aplicada na campanha de Bolsonaro Steve Bennon estava presente nos trecircs processos eleitorais Haacute uma construccedilatildeo de uma direita trans nacional autoritaacuteria para enfrentar as ideologias laquoliberali-zantesraquo que usa um discurso contra o laquoglobalismoraquo Natildeo precisa recorrer a teo-rias complotistas para entender que pelo formato e pelos discursos praticados de forma similar se trata de algo orquestrado

3 Mudanccedila de governo ou de regime

O Brasil comemorou em 2018 trinta anos da promulgaccedilatildeo da uacuteltima Cons-tituiccedilatildeo trinta anos de um processo de transiccedilatildeo natildeo plenamente consolidado e bastante fraacutegil tanto nas regras formais quanto nos aspetos mais substanciais de uma democracia natildeo somente poliacutetica mas social

Apesar de todas as dificuldades houve mdashapoacutes o impeachment do presidente Collor em 1993 na passagem dos governos Fernando Henrique Cardoso Luis Inaacutecio Lula da Silva e dilma Vacircnia Rousseffmdash mais continuidades do que rup-turas se considerarmos o respeito agraves regras do jogo democraacutetico Este quadro mudou com o golpe institucional que iniciou em 2016 e a posse do governo Temer e estaacute mudando ainda mais rapidamente e radicalmente com o novo go-verno de jair Bolsonaro plenamente inserido no novo contexto mundial que coloca em perigo o processo de democratizaccedilatildeo

diante deste quadro a pergunta eacute estaacute havendo uma mudanccedila de governo ou de regime poliacutetico Estamos ainda em uma democracia ou em um regime autoritaacuterio Vivemos em um estado de normalidade democraacutetica ou de exceccedilatildeo permanente Vaacuterios satildeo os sinais que preocupam

49 durante o processo eleitoral de 2018 houve um distanciamento e isolamento dos blocos poliacute-ticos que passaram a funcionar separadamente como laquocurrais eleitorais digitaisraquo Ver httpscatra-calivrecombrcriatividadeferramenta-mostra-quais-sao-os-amigos-que-seguem-bolsonaro-no-facebook

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 243

31 A violaccedilatildeo dos direitos humanos

Os direitos humanos satildeo um tema sensiacutevel para verificar a qualidade de uma democracia depois da II Conferecircncia mundial de direitos Humanos de Viena em 1993 a partir do governo de Fernando H Cardoso (1995-2002) o Brasil to-mou vaacuterias iniciativas afirmativas neste campo que foram definidas nos progra-mas Nacionais de direitos Humanos 1 (pNdH) em 1996 com objetivos metas propostas que foram reavaliados e atualizados em 2002 com o pNdH 2 e em 2009 com o pNdH 3 Foi criada a Secretaria Nacional de direitos Humanos que posteriormente assumiu o status de ministeacuterio e Secretarias especiacuteficas para os direitos das mulheres dos indiacutegenas da populaccedilatildeo negra e LGBT

Foram ratificados vaacuterios tratados internacionais de direitos Humanos crian-do novas responsabilidades puacuteblicas no plano global regional e nacional Foram promovidas iniciativas para o direito agrave memoacuteria e agrave verdade e agrave reparaccedilatildeo O Conselho Nacional de Educaccedilatildeo introduziu o ensino e a formaccedilatildeo em direitos Humanos da Educaccedilatildeo Baacutesica ateacute a Superior como conteuacutedo obrigatoacuterio nas di-retrizes Nacionais O ensino dos direitos humanos foi incorporado na formaccedilatildeo das poliacutecias militar e civil guardas municipais e agentes penitenciaacuterios Iniciati-vas que nos governos de Luiacutes Inaacutecio Lula da Silva (2003-2011) e dilma Vacircnia Rousseff (2011-2016) tiveram continuidade e fortalecimento

Essas iniciativas que conectavam sociedade civil e governo natildeo foram sufi-cientes para acabar com as graviacutessimas violaccedilotildees aos direitos humanos por parte inclusive de agentes do Estado Indicavam poreacutem uma vontade poliacutetica e uma persistecircncia por parte do governo e da sociedade civil em pautar a agenda dos direitos humanos como poliacutetica de Estado e natildeo somente de governo mas foi uma ilusatildeo que caiu rapidamente com a posse dos governos Temer e Bolsonaro

As secretarias que atuavam no campo dos direitos humanos como a Secre-taria de Educaccedilatildeo Continuada diversidade e Inclusatildeo (SECAdI) do mEC a Secretaria dos direitos Humanos a Secretaria de promoccedilatildeo das mulheres a Secretaria de promoccedilatildeo da Igualdade Racial foram extintas ou drasticamente redimensionadas e colocadas sob a direccedilatildeo de pessoas com posiccedilotildees ideoloacutegicas contraacuterias ou hostis aos direitos humanos

A Comissatildeo de Anistia foi radicalmente modificada com a saiacuteda de 19 mem-bros substituiacutedos em grande parte por militares e sua funccedilatildeo desvirtuada os pro-cessos de reparaccedilatildeo interrompidos com a ameaccedila de uma revisatildeo geral que pode-raacute levar a um cancelamento parcial ou total das indenizaccedilotildees concedidas agraves viacutetimas da ditadura ou aos seus familiares em particular as dos ex-presidentes Lula e dilma como fez questatildeo de ressaltar a ministra evangeacutelica damares Alves 50

O governo atual promove uma campanha ideoloacutegica baseada no slogan de que laquoos direitos Humanos defendem bandidosraquo que laquoos direitos Humanos defendem quem natildeo prestaraquo que laquoos direitos Humanos somente deveriam va-

50 laquoLula e dilma seratildeo os primeiros ldquojulgadosrdquo na Comissatildeo de Anistia informa damaresraquo Blog do Esmael publicado em 03042019 disponiacutevel em httpswwwesmaelmoraiscombr201904lula-e-dilma-serao-os-primeiros-julgados-na-comissao-de-anistia-informa-damares

244 GIUSEppE TOSI

ler para os ldquohumanos direitosrdquoraquo que produz efeitos deleteacuterios 51 Uma pesquisa do Instituto IpSOS em 2018 sobre a percepccedilatildeo dos direitos Humanos mostrou que no Brasil 66 da populaccedilatildeo acreditava que os direitos Humanos defendem pessoas e grupos sociais que natildeo merecem ser protegidos Essa percepccedilatildeo eacute ain-da maior na regiatildeo Norte (79) e entre os que possuem niacutevel superior (76) 52

Trata-se de um entendimento distorcido e perigoso uma vez que os direitos Humanos natildeo satildeo de esquerda ou de direita satildeo os alicerces da Constituiccedilatildeo e do pacto social satildeo o padratildeo miacutenimo de uma convivecircncia civilizada 53

32 O Fundamentalismo religioso

Outro sinal preocupante para a normalidade democraacutetica eacute a alianccedila entre o autoritarismo poliacutetico e o fundamentalismo religioso que Bobbio um laico natildeo teria aprovado O presidente Bolsonaro quando deputado afirmou vaacuterias vezes que o Estado natildeo eacute laico mas cristatildeo 54 e apoacutes a posse promoveu uma alianccedila poderosa com setores fundamentalistas e conservadores das igrejas evangeacutelicas e catoacutelica laquodeus acima de tudo Brasil acima de todosraquo eacute o lema deste governo que fere os princiacutepios do Estado laico da separaccedilatildeo entre Estado e Igreja e uti-liza a religiatildeo como instrumentum regni

O presidente jair Messias Bolsonaro eacute considerado por vaacuterios liacutederes religio-sos um enviado de deus para salvar o paiacutes deus eacute constantemente laquonomeado em vatildeoraquo pelos governantes para justificar uma poliacutetica de oacutedio de preconceitos de intoleracircncia um cristianismo identitaacuterio e beligerante que pouco tem a ver com a mensagem de Cristo e muito mais com a tomada de assalto ao poder

Natildeo por acaso um ministeacuterio sensiacutevel ideologicamente como o dos direitos Humanos da mulher e da Famiacutelia foi confiado a uma fundamentalista evangeacutelica

51 duas medidas recentes chamam a atenccedilatildeo o fechamento atraveacutes de decreto presidencial de dezenas de Conselhos de direitos instrumentos de democracia participativa criados nos governos do pT e o cancelamento do laquopacto Universitaacuterio pelos direitos Humanosraquo assinado entre o ministeacuterio da Educaccedilatildeo (mEC) e 333 instituiccedilotildees entre Universidades e Organizaccedilotildees natildeo Governamentais para promover projetos de ensino pesquisa e extensatildeo em direitos humanos Ver laquodecreto de Bolsonaro pode pocircr fim a conselhos de participaccedilatildeo civilraquo Ricardo Galhardo laquoO Estado de S pauloraquo 13 de abril de 2019 disponiacutevel em httpspoliticaestadaocombrnoticiasgeraldecreto-de-bolsonaro-pode-por-fim-a-conselhos-de-participacao-civil70002789906 laquomEC abandona pacto de direitos humanos que envolvia mais de 300 universidadesraquo (laquoUacuteltimo Segundo - iGraquo) disponiacutevel em httpsultimose-gundoigcombreducacao2019-05-14mec-abandona-pacto-de-direitos-humanos-que-envolvia-mais-de-300-universidadeshtml

52 pesquisa pulso Brasil IpSOS 2018 disponiacutevel em httpswwwbbccomportuguesebra-sil-44148576

53 Bedin-Tosi 201854 laquoBolsonaro afirma que o Brasil eacute um Estado cristatildeo e natildeo laicoraquo (laquoBlastingsnewsraquo por Andressa

Cavalcante 11022017) disponiacutevel em httpsbrblastingnewscompolitica201702bolsonaro-afir-ma-que-o-brasil-e-um-estado-cristao-e-nao-laico-001463979html Essas afirmaccedilotildees foram feitas quando Bolsonaro era deputado Apoacutes tomar posse o discurso mudou parcialmente para natildeo confrontar di-retamente a Constituiccedilatildeo brasileira mas manteve a mesma ideologia laquoO Estado eacute laico mas eu sou cristatildeoraquo diz Bolsonaro ao propor ministro evangeacutelico para o STF FORUm 31052019 disponiacutevel em httpswwwrevistaforumcombro-estado-e-laico-mas-eu-sou-cristao-diz-bolsonaro-ao-propor-minis-tro-evangelico-para-o-stf

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 245

que afirmou no ato de posse laquoO Estado eacute laico mas esta ministra eacute terrivelmen-te cristatilderaquo 55 e se notabiliza cotidianamente por afirmaccedilotildees contraacuterias aos direitos humanos que ela deveria promover O objetivo principal eacute o combate ideoloacutegico a tudo que contaria os laquovaloresraquo tradicionais Nessa perspectiva o governo estaacute incentivando o ensino domeacutestico (homeschooling) e o ensino a distacircncia inclu-sive nos niacuteveis fundamental e meacutedio para permitir as famiacutelias de laquocontrolarraquo os conteuacutedos a serem estudados e evitar a influecircncia laquodeleteacuteriaraquo da escola puacuteblica e das ideologias nelas difundidas como o laquocomunismoraquo e o feminismo

Ao mesmo tempo estaacute sendo lanccedilada uma campanha ideoloacutegica contra o en-sino da filosofia da sociologia que haviam sido retiradas do curriacuteculo do ensino meacutedio pela ditadura militar e reintroduzidas pelos governos democraacuteticos e que agora estatildeo sofrendo uma ameaccedila de corte Uma ofensiva que se estende a todas as ciecircncias humanas consideradas inuacuteteis ou nocivas agrave formaccedilatildeo dos estudantes como declarou o presidente 56 e que foi o estopim que provocou as manifesta-ccedilotildees de protestos dos estudantes professores e funcionaacuterios de 15 e 30 de maio de 2019

33 As poliacuteticas econocircmicas neoliberais

Nos primeiros meses desse governo haacute retrocessos em todos os campos na poliacutetica exterior com a adesatildeo incondicional aos Estados Unidos e a Israel em detrimento dos paiacuteses aacuterabes e latino-americanos na poliacutetica ambiental com a ampliaccedilatildeo do uso de produtos agrotoacutexicos a flexibilizaccedilatildeo da legislaccedilatildeo de proteccedilatildeo ao meio ambiente o corte de verbas e o fechamento ou reestruturaccedilatildeo dos oacutergatildeos de proteccedilatildeo ambiental e indigenista na poliacutetica econocircmica com uma reforma da previdecircncia social centrada na capitalizaccedilatildeo privada desobrigando o Estado e as empresas e atribuindo o ocircnus principal ao trabalhador uma propos-ta de privatizaccedilatildeo geral nos setores estrateacutegicos das empresas puacuteblicas que con-traria os interesses nacionais e favorece as empresas estrangeiras na poliacutetica de seguranccedila puacuteblica meramente repressiva centrada no armamento da populaccedilatildeo e das poliacutecias na educaccedilatildeo atraveacutes de um corte de verbas nas despesas de manu-tenccedilatildeo ordinaacuteria e nas bolsas de estudo para a poacutes-graduaccedilatildeo associado a uma interferecircncia na autonomia universitaacuteria atraveacutes das nomeaccedilotildees dos reitores e dos oacutergatildeos de direccedilatildeo das universidades para controlar ideologicamente e enfra-quecer financeiramente a universidade puacuteblica e favorecer a educaccedilatildeo privada

55 laquoEstado eacute laico mas esta ministra eacute terrivelmente cristatilderaquo diz damares ao assumir direitos Hu-manos Nova ministra da mulher Famiacutelia e direitos Humanos eacute pastora evangeacutelica e jaacute disse que famiacutelia brasileira laquocorre riscosraquo em razatildeo do plano Nacional de direitos Humanos por Fernanda Vivas TV Globo 02012019 disponiacutevel em httpsg1globocompoliticanoticia20190102estado-e-laico-mas-esta-ministra-e-terrivelmente-crista-diz-damares-ao-assumir-direitos-humanosghtml

56 laquoBolsonaro decreta fim das faculdades de Filosofia e Sociologia Objetivo eacute focar em aacutereas que gerem retorno imediatoraquo Enquanto os filhos - e ele proacuteprio - satildeo doutrinados pelo laquofiloacutesoforaquo Olavo de Carvalho Bolsonaro decreta fim dos estudos de humanas alegando que a educaccedilatildeo deve servir para ensinar laquoleitura escrita e a fazer conta e depois um ofiacutecio que gere renda para a pessoaraquo (laquoFORUmraquo 26042019) disponiacutevel em httpswwwrevistaforumcombrbolsonaro-decreta-fim-das-faculdades-de-filosofia-e-sociologia-objetivo-e-focar-em-areas-que-gerem-retorno-imediato

246 GIUSEppE TOSI

poliacuteticas que ocorrem em um paiacutes como o Brasil que nunca teve um sistema de welfare state consolidado que eacute um dos paiacuteses mais desiguais do mundo onde mais de 70 dos estudantes do ensino superior estudam em faculdades privadas onde a qualidade do ensino baacutesico e da sauacutede puacuteblica deixa muito a desejar e onde o numero de desempregados estaacute beirando os 13 milhotildees

Eacute muito difiacutecil entender a atual conjuntura poliacutetica social e econocircmica do Brasil porque ela muda constantemente O governo natildeo tem propriamente um compromisso programaacutetico estaacute dividido em grupos de interesses o presidente e os seus familiares o vice-presidente e os militares o juiz Seacutergio moro e os ma-gistrados e procuradores da Lava-jato o ministro paulo Guedes do Tesouro e os grupos econocircmicos e os grupos fundamentalistas evangeacutelicos e catoacutelicos

Essas vaacuterias facccedilotildees estatildeo unidos mais por um compromisso ideoloacutegico de combater e laquodestruirraquo o laquoinimigoraquo do que um compromisso programaacutetico de construir algo Apesar da vitoacuteria nas urnas o governo natildeo tem ainda uma base parlamentar soacutelida para aprovar as reformas e o congresso mostra certa inde-pendecircncia e autonomia A oposiccedilatildeo estaacute ainda dividida e se reorganizando e os impasses do governo provecircm mais das disputas internas do que da oposiccedilatildeo externa

Logo apoacutes a posse do novo governo duas das promessas eleitorais mais im-portantes o combate agrave corrupccedilatildeo e ao crime organizado que foram os motivos alegados pelo juiz moro para assumir o ministeacuterio foram desatendidas apa-recem e se fortalecem todos os dias claros indiacutecios de ligaccedilatildeo da famiacutelia e do entourage do presidente com esquemas de corrupccedilatildeo e com as miliacutecias do Rio de janeiro que mataram a vereadora marielle Franco e o seu motorista sem que as investigaccedilotildees avanccedilassem e que houvesse ateacute o momento nenhuma manifestaccedilatildeo a respeito do ministro da justiccedila 57

4 Conclusatildeo

Haacute no governo uma clara intenccedilatildeo autoritaacuteria que se manifesta cotidianamen-te nas declaraccedilotildees e no estilo do presidente e dos seus ministros e colaboradores e que tem o respaldo de uma minoria que se identifica ideologicamente (e que saiu agraves ruas de maneira expressiva no dia 26 de maio passado e voltou agraves ruas em 31 de junho)

A possibilidade de um endurecimento do regime natildeo estaacute descartada assim como de um crescimento da violecircncia criminal e poliacutetica se o decreto sobre o armamento do ministro Seacutergio moro for aprovado Se isso acontecer aleacutem das miliacutecias digitais que espalham oacutedio e mentiras nas redes sociais a violecircncia pode-ria passar para as ruas sobretudo se a crise econocircmica piorar e obrigar o governo

57 laquoAs miliacutecias marielle Franco e o governo Bolsonaroraquo (laquopoliarquiaraquo 05062019) disponiacutevel em httppoliarquiacombr20190605as-milicias-marielle-franco-e-o-governo-bolsonaro

laquoCaso Queiroz volta a assombrar Flaacutevio Bolsonaro com quebra de sigilo bancaacuterioraquo (laquoEl paisraquo Brasil 13052019) disponiacutevel em httpsbrasilelpaiscombrasil20190514politica1557788865_536312html

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 247

a tomar medidas mais draacutesticas e impopulares Ao acompanhar o dia a dia da poliacutetica brasileira se haacute a sensaccedilatildeo de estar lendo o livro de Levitsky e ziblatt laquoComo as democracias morremraquo

Como afirmamos no comeccedilo deste ensaio o Estado democraacutetico de direito vive em uma tensatildeo permanente entre dois opostos uma democracia sem direi-tos (tirania da maioria) ou um direito sem democracia (democracia elitista) No Brasil os dois extremos se tocam

O que mais preocupa eacute a associaccedilatildeo entre violecircncia criminal e poliacutetica ateacute o momento haacute um embate ideoloacutegico acirrado com manifestaccedilotildees e contraposi-ccedilotildees radicais nas redes sociais e nas ruas mas sem passar o limite da violecircncia verbal e ir a um confronto fiacutesico como acontece em outros paiacuteses por exemplo na Venezuela ou na Nicaraacutegua mas a histoacuteria antiga e recente do Brasil tem um lado sombrio e violento que preocupa

Haacute uma evidente divisatildeo e radicalizaccedilatildeo do paiacutes sem possibilidade de diaacutelo-go Natildeo estamos (ainda) em uma ditadura mas tambeacutem natildeo estamos (mais) em uma democracia liberal o bolsonarismo se insere nos processos de auto-ritarismos que estatildeo se espalhando em vaacuterios paiacuteses do mundo inclusive nos paiacuteses de tradiccedilatildeo democraacutetica mais consolidada e que foram analisados pelos autores que estudamos no comeccedilo deste artigo Um autoritarismo que no caso do Brasil afunda suas raiacutezes no longo histoacuterico de violecircncia de corrupccedilatildeo de desigualdades sociais de intoleracircncia e de preconceitos raciais e de gecircnero que o atual governo expressa e que colocam em xeque a imagem do Brasil cordial 58

mas o Brasil natildeo tem somente esta alternativa jaacute demonstrou que pode con-solidar a democracia respeitando as minorias e as regras do jogo e incluindo grande parte das massas tradicionalmente excluiacutedas no jogo democraacutetico na melhoria da qualidade de vida e de consumo em uma melhor distribuiccedilatildeo da riqueza e do poder

Haacute sinais de resistecircncia Houve uma volta agraves ruas mobilizada natildeo tanto pelos partidos de oposiccedilatildeo mas pela reaccedilatildeo aos cortes na educaccedilatildeo que reuniu nos dias 15 e 30 de maio milhotildees de pessoas em centenas de cidades estudantes pro-fessores funcionaacuterios puacuteblicos de todos os niacuteveis de ensino e que aconteceram em um clima de festa de participaccedilatildeo sem violecircncia Um sinal de vitalidade da democracia de esperanccedila no respeito das regras do jogo democraacutetico e de que e violecircncia verbal natildeo desaacutegue em mais violecircncia fiacutesica do que jaacute existe

Apesar das falhas nestes mais de trinta anos de transiccedilatildeo democraacutetica se con-solidou uma consciecircncia democraacutetica na sociedade civil organizada e em vaacuterios setores das instituiccedilotildees puacuteblicas que natildeo pode ser eliminada por decreto presi-dencial ou pela violecircncia Isso nos faz esperar que as instituiccedilotildees e a sociedade civil reajam resistam e funcionem que as garantias e as liberdades fundamentais sejam respeitadas que o governo natildeo se torne um regime que aos poucos vai su-focando a fraacutegil democracia brasileira que este seja um ciclo um momento um contraponto a um periacuteodo anterior e que se volte a uma alternacircncia de governo

58 Schwarcz 2019 Souza 2019

248 GIUSEppE TOSI

Isto vale para o Brasil mas tambeacutem para outros paiacuteses onde haacute uma crise do liberalismo poliacutetico e um avanccedilo do populismo de direita e do liberalismo econocircmico parafraseando o tiacutetulo de um famoso livro de Bobbio (O futuro da democracia) seraacute que a democracia liberal tem ainda um futuro ou estamos assis-tindo aos uacuteltimos capiacutetulos

O Brasil vai ser um bom lugar para responder a esta questatildeo

Bibliografia

Andriola m L (2014) La nuova destra in Europa Il populismo e il pensiero di Alain de Benoist paginauno Vedano al Lambro

Agamben G (2004) Estado de Exceccedilatildeo Satildeo paulo BoitempoBedin G Tosi G (2018) Direitos Humanos uma conquista civilizatoacuteria in laquodireitos

Humanos e democraciaraquo 6 12 297-301Benoist A (2017) Il populismo Fine della destra e della sinistra Arianna Editrice slBobbio N (1983) Qual socialismo Rio de janeiro paz e Terramdash (2000a) O futuro da democracia Satildeo paulo paz e Terramdash (2000b) A democracia dos modernos comparado agrave dos antigos (e agrave dos poacutesteros) in

Teoria Geral da Poliacutetica A filosofia poliacutetica e a liccedilatildeo dos claacutessicos Rio de janeiro Else-vier 371-385

mdash (2002) Ensaio sobre a ciecircncia poliacutetica na Itaacutelia Brasiacutelia UnBmdash (2004) A era dos direitos Rio de janeiro ElzevierBrennan j (2017) Against Democracy princeton princeton University pressCastells N (2018) Ruptura A crise da democracia liberal Rio de janeiro zaharCittadino G et al (2016) A resistecircncia ao golpe de 2016 Satildeo paulo Editorial praacutexisFerreira L G et al (2014) Justiccedila de Transiccedilatildeo Direito agrave justiccedila agrave memoacuteria e agrave verdade

Editora da UFpB joatildeo pessoa disponiacutevel em httpwwwcchlaufpbbrncdhwp-contentuploads201512justica_de_transicaopdf

Franco m (2019) UPP A reduccedilatildeo da favela a trecircs letras Rio de janeiro N-1 ediccedilotildeesKerche F Feres j j (orgs) (2018) Operaccedilatildeo Lava-Jato e democracia brasileira Satildeo pau-

lo ContracorrenteLevitsky S ziblatt d (2018) Como as democracias morrem Rio de janeiro Editora

zaharmounk y (2018) The People Versus Democracy Why Our Freedom Is in Danger and

How to Save It Cambridge (mass) and London Harvard University presspinker S (2018) O novo iluminismo Em defesa da razatildeo da ciecircncia e do humanismo Satildeo

paulo Companhia das Letrasportinaro p p (2011) I conti con il passato Vendetta amnistia giustizia milano Feltri-

nelliproner C et al (2018) Comentaacuterios a uma sentencia anunciada O Processo Lula Bauru

Editorial praacutexisRancieacutere j (2014) O oacutedio agrave democracia Satildeo paulo BoitempoReinholds j (2019) 568 dias ateacute a prisatildeo de Lula vol 1 Curitiba Electra Guithar Edi-

toraRunciman d (2018) How Democracy Ends New york Basic BooksSchwarcz L (2019) Sobre o autoritarismo brasileiro Satildeo paulo Companhia das LetrasSilva L I Lula da S (2019) A Verdade Venceraacuteo Povo Sabe por que me Condenam Satildeo

paulo BoitempoSouza j (2019) A elite do atraso Da escravidatildeo a Bolsonaro Satildeo paulo Estaccedilatildeo Brasil

A CRISE dO LIBERALISmO pOLiacuteTICO E A ASCENSatildeO dO LIBERALISmO ECONocircmICO 249

Teles E Safatle V (2010) O que resta da ditadura A exceccedilatildeo brasileira Satildeo paulo Boitempo

Tosi G (2017) O que resta da ditadura Estado democraacutetico de direito e exceccedilatildeo no Brasil laquoIHU ideiasraquo 15 267 vol 15 disponiacutevel em httpwwwihuunisinosbrimagesstoriescadernosideias267cadernosihuideiaspdf

Tosi G Silva j p de A (2014) Justiccedila de transiccedilatildeo no Brasil e o processo de democratizaccedilatildeo in Ferreira L de F (org) Justiccedila de Transiccedilatildeo Direito agrave justiccedila agrave memoacuteria e agrave verdade joatildeo pessoa Editora UFpB

Un malgoverno dellrsquoaltro mondo Corruzione aviditagrave e violenza alle origini dellrsquoAmerica latina

Remo Bodei

Abstract

A Bad Government from the Other World Corruption Greed and Violence at the Origins of Latin America

The article begins by reconstructing the original behavior of the conquistado-res of the New World in which the immense greed of riches was combined with ruthless violence against the Amerindians and this was accompanied by a moral disengagement or rather by the skill to perform acts of extreme cruelty without feeling any guilt In this acute ethical corruption syndrome the author identifies the roots of bad government established by the Spanish in the New World and then continued in various forms in the political history of Latin America almost as if it were an original sin beyond repair and capable of generating a sort of destiny which it seems impossible to escape The continuous revolutions andor abrupt regime changes that have characterized the affairs of almost all Latin American states have often had among their motivations (real or presumed) that solemnly announced of wanting to abolish the corruption of previous governments but the intention to clean up to laquodrain the swamp of corruptionraquo has frequently led to authoritar-ian or dictatorial changes and in most cases has not avoided relapse into the same type of vice The greed and ruthlessness of the conquistadores led not only to the despoliation of the territories and the extermination of millions of people but to the establishment of fact or the right to slavery first of the natives then also of the blacks The article reconstructs the alternating phases of tension and compromise between the conquering soldiers and the settlers on the one hand and the Crown and the Church on the other on how to treat the Indians The repeatedly ratified laws in defense of the natives were mostly disregarded and in any case failed to constrain a generalized regime of oppression What is more important to note is was born then by way of some thinkers like Francisco de Vitoria the grandiose project of educating whole peoples into civilization with the underlying corollary of dominating them to instruct them but also with the intention of including them in the large family of humanity It must be emphasized that this was not just a simple ideological masking to hide the horrors of oppression A great philosophi-cal theological and political confrontation opened up in sixteenth century Spain which became on the one hand the field for sowing and cultivating the modern idea of human rights On the other hand however it also became the setting of the dispute mdashits protagonists being Sepuacutelveda and Las Casasmdash on the natural serfdom of the Indians and the legitimacy of leading a laquojust warraquo against them The peak

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 251-262

University of California Los Angeles bodeihumnetuclaedu

252 REmO BOdEI

of political and human corruption was reached when violence and oppression were called justice

Keywords New World Conquest Bad government Corruption Violence

1 Oro e spietatezza

Interrogato sul percheacute fosse venuto nel Nuovo mondo Corteacutes replicograve laquoIo e i miei compagni soffriamo di una malattia del cuore che puograve essere curata solo dallrsquoororaquo 1 In maniera analoga quando un religioso chiese a pizarro di porre fine alla spoliazione dei nativi del perugrave e di preoccuparsi piuttosto della loro evange-lizzazione la risposta fu laquoNon sono venuto qui a questo scopo Sono venuto per portare via il loro ororaquo 2 del resto giagrave con Cristoforo Colombo i conquistatori si erano mostrati portatori di hambre monetaria Colombo addirittura il giorno dopo il suo arrivo nel Nuovo mondo (13 ottobre 1492) riferendosi ai suoi abi-tanti rivelograve che il primo pensiero che gli aveva attraversato la mente era stato questo laquoFacevo attenzione e cercavo di comprendere se avessero dellrsquoororaquo Il 23 dicembre dello stesso anno si rivolse cosigrave a dio nelle sue preghiere laquoNostro Signore nella sua bontagrave mi faccia trovare questrsquoororaquo Egli perograve non era mosso da personale cupidigia ma dal desiderio di gloria dalla volontagrave di compiacere i Sovrani e addirittura dal sogno di riconquistare il Santo Sepolcro di Gerusa-lemme convincendo Fernando e Isabella a usare per questo scopo le ricchezze derivanti dalla sua scoperta 3 Quali che siano state le sue motivazioni il destino di oppressione degli indios ovviamente non cambiograve Lrsquoardente desiderio di oro colpigrave giagrave gli abitanti dei Caraibi che Colombo vendeva non trovando in quelle isole sufficiente oro

Visto dalla parte dei vinti il comportamento dei conquistadores egrave cosigrave de-scritto da una fonte azteca laquoCome scimmie portavano lrsquooro a piene mani poi li si vedeva sedere e fremere di piacereraquo 4 pur avendo constatato che i nativi scambiavano oro e oggetti preziosi con vetri colorati e oggetti metallici di poco prezzo gli spagnoli non avevano capito che il valore da attribuire alle cose egrave soggetto a codici culturali Lrsquoauri sacra fames (da cui gli amerindiani sembravano esenti) non egrave nella storia una novitagrave Nuova nel caso del Nuovo mondo egrave non solo la magnitudo in cui si manifesta e la subordinazione di tutti i valori politici e religiosi ufficialmente professati al metallo prezioso ma anche la particolare forma di corruzione che nel privarne gli indios con la violenza si manifesta come laquodisimpegno moraleraquo ossia quale attitudine a compiere atti di estrema crudeltagrave senza avvertire alcuna colpa o perdita di autostima o rispetto per se stessi 5 Il contrasto tra il messaggio cristiano e il comportamento dei soldati e dei coloni spagnoli non poteva essere piugrave stridente

1 Cfr Greenblatt 2017 x2 Citato da Neill 1977 1703 Cfr Todorov 1996 8-154 Cit da Leoacuten-portilla 1965 975 Si veda per la spiegazione del fenomeno Bandura 2017

UN mALGOVERNO dELLrsquoALTRO mONdO CORRUzIONE AVIdITagrave E VIOLENzA 253

Tra i tanti episodi di crudeltagrave il piugrave noto egrave forse quello del re cubano Hatuey che aveva proclamato lrsquooro il dio dei cristiani Legato al palo prima di essere bruciato al rogo mdashlaquosolo percheacute fuggivaraquo dice Las Casas laquoda gente tanto iniqua e crudele e si difendeva da chi voleva ammazzarlo e angariarlo a morte con tutta la sua discendenzaraquomdash quando un frate francescano cercograve di consolarlo e di con-vertirlo parlandogli del paradiso chiese se in cielo andassero anche i cristiani e alla risposta positiva del frate disse che laquovoleva andare piuttosto allrsquoinferno che ritrovarsi con loro e vedere ancora gente tanto trista e crudeleraquo 6 per non essersi convertito Hatuey venne quindi arso vivo e cosciente senza essere in precedenza garrotato o stordito con delle pozioni

Altri episodi di estrema spietatezza di fatto gratuita ma derivanti dal di-sprezzo per coloro cui non veniva riconosciuta pari umanitagrave sono raccontati sempre da Las Casas In uno di questi gli spagnoli mentre uccidevano degli indios (laquoincatenati come se fossero branchi di porciraquo) si scambiavano parole come queste laquoprestami un quarto di uno di questi bastardi cheacute ho da dar da mangiare ai miei cani quando ne ammazzo uno io te lo rendoraquo 7 In un altro laquofacevano scommesse su chi sarebbe riuscito a fendere un uomo in due con una sola sciabolata a tagliargli la testa drsquoun colpo di picca oppure a sviscerarloraquo 8 Nel 1513 lo stesso Las Casas aveva personalmente assistito a Cuba nella localitagrave di Caonao allo sterminio di circa duemila pacifici indios a opera dei soldati al comando di paacutenfilo de Narvaacuteez Tutto ebbe inizio quando uno di questi militi senza motivo ammazzograve con un sol colpo un nativo Subito dopo colti da una improvvisa frenesia omicida tutti gli altri si misero a sterminare gli altri abitanti del villaggio 9 Lo stesso Las Casas accolse tra le sue braccia un indio sventrato e morente che cercava di fuggire con i propri visceri in mano 10

Innumerevoli altri episodi di spietatezza simili a questo si verificarono in tutti i domini spagnoli I motivi non consistevano solo nel tentativo di costringere gli indios a consegnare lrsquooro lrsquoargento o i beni preziosi (come le perle) ma anche nel gusto gratuito di uccidere uomini che si ritenevano perros o perros cochinos (ossia in questrsquoultima espressione cani da porcaio analogamente allrsquooffesa te-desca Schweinhunde) cannibali sodomiti vili animali incapaci di vivere in una comunitagrave politica

2 Corruzione e sfruttamento della schiavitugrave

Tale fame di oro sineddoche del guadagno rapido tramite violento assogget-tamento e sfruttamento egrave alla base della corruzione e del malgoverno instaurato dagli spagnoli nel Nuovo mondo dei suoi effetti deleteri si possono rinvenire

6 Las Casas 1992 477 Ivi 35 e cfr Baccelli 2016 2418 Las Casas 1992 359 Sullrsquoepisodio di Caonao cfr mann-Lot 1985 30-31 da una simile frenesia sembrano essere

stati colti i soldati americani il 16 marzo 1968 nella strage di my Lai che vide lo sterminio di quasi lrsquointera popolazione di un villaggio vietnamita cfr Hersch 2005

10 Las Casas 1992 47-48

254 REmO BOdEI

le tracce anche oggi in forma di inemendabile peccato originale o di destino cui sembra quasi impossibile sottrarsi Si potrebbe addirittura azzardare lrsquoipotesi che le continue rivoluzioni o i bruschi cambiamenti di regime che caratterizzano gli Stati latinoamericani abbiano tra le loro motivazioni (vere o presunte) quella solennemente annunciata di voler abolire la corruzione dei governi precedenti Certo egrave mdashper citare Hegel che si riferisce a machiavellimdash che la rinuncia allrsquou-so dellrsquolaquoacqua di coloniaraquo quando uno Stato o una societagrave mostrano segni di irreversibile decomposizione 11 non egrave quasi mai disinteressata e che lrsquointenzione di fare pulizia e di introdurre una nuova purezza dei costumi (il laquoprosciugare la palude della corruzioneraquo) non egrave affatto angelica e conduce spesso a svolte auto-ritarie o dittatoriali

La laquomalattia del cuoreraquo di cui parlava Corteacutes ha infatti minato e indebolito gli Stati scaturiti dalle rivoluzioni dellrsquoAmerica latina inquinato in misura diver-sa le loro societagrave scavato un solco tra ceti dirigenti e popolazioni legato stretta-mente lrsquoaviditagrave di guadagno al privilegio e alla sopraffazione ma egrave stata soprat-tutto e per molti secoli sia la principale causa della schiavitugrave delle popolazioni locali sia da parte dei coloni nel corso del Cinquecento dellrsquoaccettazione per sentito dire delle raffinate teorie in favore della servidumbre natural degli indios

Giagrave nel 1509 diego Coloacuten figlio di Cristoforo Colombo cominciograve ad appli-care su larga scala il metodo delle encomiendas concedendo cento indios a ogni ufficiale ottanta a ogni cavaliere sposato sessanta a ogni scudiero sposato trenta a ogni lavoratore sposato (si arrivograve in seguito a encomenderos che ne avevano trecento o addirittura mille e cento come il segretario particolare del re Ferdi-nando) Nate per analogia con le commende che attribuivano una certa rendita ecclesiastica anche a individui che non pronunciavano i voti le encomiendas fu-rono giagrave sporadicamente introdotte in misura ridotta nel 1503 dopo un periodo di iniziale esitazione sul modo di comportarsi con gli amerindiani 12 Nella pro-spettiva della lunga durata solo i gesuiti tra Seicento e Settecento e nelle loro laquoriduzioniraquo in paraguay abolirono la sottomissione degli indios allrsquoencomendero e li difesero (allrsquooccasione armandoli) dai coloni spagnoli che partivano da Asun-cioacuten e dai bandeirantes i razziatori brasiliani di schiavi che avevano la loro base a Satildeo paulo 13

Una istituzione parallela alle encomiendas era a partire dal 1518 quella dellrsquoa-siento de negros un contratto di appalto di diritto pubblico mediante il quale si concedeva la licenza di tratta a privati in cambio del pagamento di un tributo alla Corona Un ulteriore introito derivante dal traffico di schiavi fu rappresentato dalla tassa regia di due ducati per ogni schiavo che veniva spedito in una determi-nata colonia Lrsquoaffare piugrave consistente per la monarchia spagnola si ebbe a questo proposito nel 1592 a un secolo esatto dalla scoperta dellrsquoAmerica quando un

11 Cfr Hegel 1972 104 quando difende machiavelli dallrsquoaccusa di immoralitagrave per la violenza consigliata nel principe per frenare la corruzione degli Stati che muoiono laquoma qui non ha senso discu-tere sulla scelta dei mezzi le membra cancrenose non possono essere curate con lrsquoacqua di lavanda [] Una vita prossima alla putrefazione puograve essere riorganizzata solo con la piugrave dura energiaraquo

12 Cfr Byrd 198213 Cfr Imbruglia 1983 22-23 27

UN mALGOVERNO dELLrsquoALTRO mONdO CORRUzIONE AVIdITagrave E VIOLENzA 255

certo Goacutemes Reynal pagograve quasi un milione di ducati per lrsquoimportazione in nove anni di 38250 schiavi da consegnare al ritmo di 4250 lrsquoanno di cui almeno 3500 dovevano arrivare vivi (anche da un simile documento si evince lrsquoalta percentuale dei morti durante le traversate) 14

3 Dallrsquooro allrsquoargento

Si puograve ben immaginare come la prospettiva di uno sfruttamento intensivo di manodopera gratuita allrsquoinizio diffusa e facilmente reperibile sia diventato un moltiplicatore del desiderio di veloci guadagni e abbia attratto uomini specie soldati e avventurieri che per lo piugrave erano partiti con lrsquointenzione di guadagnare abbastanza per poi tornare in patria 15 Non mancava tuttavia di attrarre anche dei potenti privati come i banchieri Fugger che utilizzarono i primi sistemi di sfruttamento sistematico dei minatori e delle risorse

Lrsquoaviditagrave di oro venne scatenata giagrave nel 1501 dalla scoperta di una pepita di sedici chilogrammi nei monti Cibao di Hispaniola lrsquoattuale Repubblica domi-nicana che fino al 1530 comprendeva anche Haiti Il fatto poi che nel messico montezuma i maggiorenti e i templi possedessero oro accumulato e tesaurizzato nel tempo fece credere erroneamente nella sua abbondanza per cui quando i na-tivi non erano piugrave in grado di consegnarlo venivano torturati o uccisi ritenendo che mentissero

Nellrsquoimpero spagnolo la quantitagrave di oro ottenuta fu tuttavia inferiore alle attese (tranne che in perugrave come dirograve subito ma ciograve grazie ai tesori sottratti agli Inca) mentre furono invece ingenti i ricavi derivanti dalle piugrave numerose e reddi-tizie miniere drsquoargento Ricchissime erano quella di zacatecas in messico aperta nel 1546 e quella di potosiacute nellrsquoattuale Bolivia che cominciograve a essere produttiva a partire dal 1541 ma attive a pieno ritmo dal 1591 e non meno importanti per diversi aspetti sono altre come quella di Huancavelica a circa trecento chilo-metri da Lima dove si estraeva anche il mercurio secondo le innovative tecniche estrattive per lrsquoargento e per lrsquooro inizialmente importate da tecnici tedeschi nel messico

diversa era appunto la situazione nel perugrave dove in effetti lrsquooro esisteva in maggiore quantitagrave Quando infatti pizarro catturograve (e poi uccise) Atahualpa per la sua liberazione questrsquoultimo promise di dare tanto oro quanto ne poteva contenere una stanza fin dove arrivava il suo braccio alzato e altrettanta quantitagrave di argento quanto potevano contenerne due stanze uguali alla prima Una volta arrivata questa smisurata quantitagrave di metalli preziosi pizarro li fece fondere A

14 Ben prima della laquotratta atlanticaraquo sia indios sia neri erano stati spediti per mare da una parte allrsquoaltra dei domini spagnoli in America

15 Se come spesso accadeva il ritorno in patria diventava un irraggiungibile miraggio in questi spagnoli sradicati desterrados sorgeva quella nostalgia della patria lontana che ha segnato la mentalitagrave e la sensibilitagrave collettive di molti paesi dellrsquoAmerica latina un atteggiamento efficacemente espresso in questi versi Si muero en tierras ajenas lejos de donde naciacute iquestquieacuten habraacute dolor de miacute iquestQuieacuten me ternaacute [sic] compasioacuten donde no soy conocido iexclOh triste amador perdido cautivo sin redencioacuten Extrantildeo de mi

256 REmO BOdEI

lui toccarono 2350 marcos drsquoargento e 57220 pesos drsquooro agli altri cavalieri 362 marcos drsquoargento e 8880 pesos drsquooro a ciascun soldato 135 marcos drsquoargento e 3330 pesos drsquooro Cifre che nessuno avrebbe potuto nemmeno sognare di pos-sedere

4 Leggi inapplicate potere arbitrario

Nel corso del Cinquecento la laquomalattia del cuoreraquo si era estesa al punto da portare da un lato alla schiavitugrave e allo sterminio di milioni di persone ma anche al trasferimento di massicce quantitagrave di oro e argento dalle Americhe allrsquoEuropa generando in Spagna una inflazione che aveva dimostrato per gli economisti del periodo successivo (si pensi soltanto ad Adam Smith e a david Ricardo) come la ricchezza dipenda dal lavoro e non solo dal possesso di metalli nobili Il valore dellrsquooro inoltre come mostrano anche le banche centrali attuali egrave dato dalla fiducia che egrave piugrave di una speranza e meno di una certezza e non dalla loro ef-fettiva quantitagrave E se questa fiducia vacilla le conseguenze sono nefaste Questo effetto ritardato produsse a sua volta nel mondo iberico ulteriore corruzione nei domini spagnoli del Vecchio Continente costretti a opprimere ancor piugrave finanziariamente i loro sudditi

Tra i soldati che avevano partecipato alla Conquista e i coloni da un lato e la Corona e la Chiesa dallrsquoaltro vi furono fasi alterne di tensione e di compromes-so raramente di effettivo accordo La Corona che guadagnava un quinto di tutte le entrate (el quinto del Rey) era partita con Fernando e Isabella dalla volontagrave di proteggere gli indios e di evitare soprusi nei loro confronti Anche in seguito nel 1510 furono infatti emanate le benevole leggi di Burgos

piugrave duro fu lrsquoatteggiamento di Carlo V e in parte di Filippo II che avevano bisogno di enormi quantitagrave di denaro per le guerre europee contro la Francia e contro i turchi e che quindi non guardavano tanto per il sottile allrsquoorigine delle risorse dovute soprattutto al lavoro forzato degli indios e ben presto dei negri

Una delle cause di ulteriore corruzione mdashcome nel caso delle laquogridaraquo manzo-niane nello spagnolo ducato di milano del Seicentomdash fu lo iato tra le leggi che venivano promulgate pur sapendo che sarebbero state scarsamente applicate e la loro messa in pratica Sul piano finanziario la risposta piugrave frequente allrsquoinef-ficacia delle grida consisteva nellrsquoulteriore aggravio delle imposte che nel caso degli indios aveva come contraccolpo la vendita agli usurai delle terre e dei figli per pagarle La scarsa incidenza delle leggi provocava inoltre il minore rispetto per le istituzioni e lrsquoabitudine di ottenere con il denaro e le raccomandazioni ciograve che era dovuto per non parlare del carattere sempre piugrave discrezionale e arbitrario del potere (anche percheacute come diceva Giovanni Giolitti le leggi per i nemici si applicano per gli amici si interpretano) del resto nel periodo in cui gli Asburgo reggevano una monarchia su cui laquonon tramontava il soleraquo la lontana periferia delle Americhe non avvertiva sufficientemente il peso del potere centra-le tanto che il vicereacute del perugrave dove le notizie da madrid arrivavano dopo circa due mesi aveva escogitato una ingegnosa tecnica di governo in caso di urgenza si ponevano le insegne reali su un tavolo il vicereacute si toglieva il cappello e come

UN mALGOVERNO dELLrsquoALTRO mONdO CORRUzIONE AVIdITagrave E VIOLENzA 257

se fosse davanti al sovrano decretava le leggi ed emetteva le grida tenendo anche conto della volontagrave dei coloni la cui ribellione costrinse Carlo V nel 1545 ad abolire le norme delle Nuevas Leyes che proibivano la schiavitugrave e promettevano la scomparsa delle encomiendas alla morte dei proprietari

5 Discrasie Conquista spirituale e conquista militare

per comprendere e inquadrare questa situazione egrave necessario evitare un du-plice errore il primo egrave quello di pensare che le leggi a difesa degli indios e contro la corruzione dei magistrati (che pure esistevano) costituiscano puro fumo ideo-logico per nascondere gli orrori dellrsquooppressione il secondo egrave quello di credere che tali questioni possano essere oggi facilmente intese attraverso le nostre ca-tegorie mentali e i nostri principi morali Con qualche approssimazione si rie-scono a comprendere le ragioni addotte per giustificare i metodi violenti della Conquista oppure la libertagrave degli indios dallrsquooppressione unicamente a partire dallo sforzo concettuale dei nuovi venuti di dar forma a esperienze inedite at-traverso categorie inadeguate percheacute sorte in circostanze radicalmente diverse

La Conquista si svolse nel periodo di massima fioritura del Rinascimento euro-peo e in un clima fortemente segnato dal pacifismo erasmiano (in questo caso sia dalla dichiarata inconciliabilitagrave tra cristianesimo e guerra tra vangelo e violenza 16 sia da elementi utopici che si trasmisero presto alla cultura spagnola) In tale pro-spettiva si dovevano convertire gli infedeli con la persuasione e anche nel caso di guerra contro di loro trattarli come prigionieri e non come schiavi senza privarli quindi dei loro averi Nelle speranze dei pensatori piugrave sensibili come Francisco de Vitoria nacque allora per la prima volta il grandioso progetto di educare alla civiltagrave interi popoli (con il nascosto codicillo di dominarli per istruirli ma anche con lrsquointenzione di includerli nella grande famiglia dellrsquoumanitagrave in cui prevale la parola articolata a scapito della violenza e della sottomissione perpetua)

Si attraversava unrsquoepoca in cui si accresceva la consapevolezza di vivere in un mondo in espansione spesso identificato con un allargamento dellrsquoorbis christianus segnato dalla laquoconquista spiritualeraquo di innumerevoli anime a dio e dal trionfo della laquovera religioneraquo Questo peraltro accadeva in una fase storica in cui i Turchi minacciavano lrsquoEuropa centro-meridionale e il protestantesimo disgregava in quella settentrionale lrsquounitagrave della Chiesa drsquoOccidente Si avvertiva perciograve da parte di molti un clima da fine dei tempi La conquista spirituale 17 dovette tuttavia misurarsi ad armi impari con la conquista militare

6 La chiesa e lrsquoimpero di fronte alla conquista

Sul come trattare gli indios e sulla liceitagrave di condurre una laquoguerra giustaraquo contro di loro mdashmettendo a contrasto da un lato lo ius gentium e la tradizione

16 per un inquadramento di questa vicenda cfr Carro 1944 Santamariacutea 1977 Gil 1981 Batai-llon 1991 martiacutenez Burgos 2003

17 Ricard 2017

258 REmO BOdEI

cristiana e dallrsquoaltro lrsquoAristotele della schiavitugrave per naturamdash si apre il grande confronto filosofico teologico e politico che dura nel Cinquecento spagnolo per circa sei decenni con alterni scontri e compromessi tra la Chiesa cattolica e lrsquoIm-pero e che ha per posta quelli che verranno piugrave tardi chiamati i diritti umani

Lrsquoerasmiano papa paolo III nella bolla Sublimis Deus e nella Veritas ipsa so-stenne infatti nel 1537 che Satana egrave il padre della schiavitugrave 18 che gli indiani laquosono veri uominiraquo condannando pertanto laquoil comportamento di coloro che trattano gli indiani come se fossero bestie selvagge e animali brutiraquo fino a minac-ciare nel Pastorale officium del 1537 la scomunica per chi avesse trasformato gli indios in schiavi Sebbene avesse abolito la schiavitugrave nel 1530 per poi ripensarci nel 1534 Carlo V non accettograve le posizioni del papa e cosa inaudita nel 1538 lo costrinse a cambiare pubblicamente opinione paolo III obbedigrave mediante la pubblicazione del breve Non indecens videtur 19

Le oscillazioni della Chiesa e della politica nellrsquoapprovare o disapprovare la servidumbre natural degli indios trovavano perograve un limite intrinseco nel fatto che laquonegare agli indiani lrsquoanima razionale e la capacitagrave di convertirsi mdashciograve che verragrave fatto anche da alcuni prelatimdash avrebbe messo a repentaglio la giustificazione della conquista sulla base del mandato di evangelizzazione e ciograve egrave evitato dai principali teorici del dibattito sulla conquistaraquo 20

La monarchia spagnola era laquoapostolicaraquo aveva ricevuto dalla Santa Sede il compito di evangelizzare le Americhe accettando con ciograve per delega una mis-sione religiosa Eppure contro lrsquoillegittimitagrave della conquista spagnola e il manda-to pontificio mirante a evangelizzare gli abitanti del Nuovo mondo si era battuto facendo infuriare Carlo V il teologo Francisco de Vitoria che negograve sia il diritto del papa Alessandro VI di attribuire alla Spagna le terre americane grazie alla bolla del 1493 (percheacute il papa ha solo potere spirituale e non temporale) sia quello dellrsquoimperatore di essere dominus mundi 21

Anche la discrasia tra la dottrina del Vangelo predicata da domenicani come montesinos Las Casas o Vitoria e quella dei loro confratelli o superiori provo-cava la corruzione del messaggio cristiano tanto che i domini canes avevano fama di far poco per gli indios e di favorire piuttosto gli spagnoli il vivere in mezzo ai conquistatori si diceva aveva finito per trasformarli in perros mudos sin voz para ladrar publicar y defender la verdad

Vitoria non voleva che il Vangelo fosse predicato armis ac bombardis laquocon la bocca rotonda del cannoneraquo sia percheacute il cristianesimo non si puograve imporre con la forza sia percheacute la giustizia non fonda le sue teorie sulla Bibbia o sul potere universale dei papi ma sul diritto naturale per cui tutti gli individui e tutti i popoli fanno parte del genere umano e devono basarsi su rapporti reciproci di amicizia e di fraternitagrave 22 sia infine percheacute gli abitanti dellrsquoAmerica sono veri domini delle loro terre e della loro vita

18 Stark 2003 33119 Hanke 1937 7720 Baccelli 2016 9621 Su questrsquoultimo punto cfr Tuck 1979 58-6322 Sulle argomentazioni usate in difesa o contro la schiavitugrave cfr Garciacutea Antildeoveros 2000

UN mALGOVERNO dELLrsquoALTRO mONdO CORRUzIONE AVIdITagrave E VIOLENzA 259

7 Sulla laquoguerra giustaraquo

Nei dibattiti sul tema della guerra giusta di cui Sepuacutelveda e Las Casas sono stati i maggiori protagonisti si possono notare delle differenze significative 23 Entrambi si basano su questo concetto ma lo declinano diversamente mentre infatti il primo egrave piugrave legato alla tradizione agostiniana e medioevale ossia ai mo-tivi per cui si dichiara giusta una guerra da parte di chi ha lrsquoautoritagrave riconosciuta per farlo (e insiste quindi sullo ius ad bellum) il secondo egrave piugrave interessato a un aspetto del tutto moderno che resta sostanzialmente subordinato in Sepuacutelveda vale a dire allo ius in bello alle norme che regolano lrsquouso della violenza in guerra e il trattamento laquoumanoraquo dei nemici vinti (Las Casas giustifica la guerra solo nel caso in cui sia assolutamente necessaria)

Ora egrave vero che il diritto moderno egrave incentrato sullo ius in bello ma esso ha anche prodotto una nuova versione dello ius ad bellum relativa al diritto soggetti-vo e assoluto degli Stati di muovere guerra nei confronti di un nemico altrettanto giusto 24 Lo ius in bello moderno egrave valso tuttavia per le guerre combattute tra paesi laquocivilizzatiraquo e non si egrave applicato in altri casi 25 in cui si puograve annientare chi egrave dichiarato nemico Ormai le guerre non si fanno piugrave in nome di dio ma in nome della civiltagrave o dellrsquoumanitagrave che le rendono giuste Con il declino del diritto naturale egrave la civiltagrave a stabilire le gerarchie tra i popoli e a orientare il diritto inter-nazionale anche e soprattutto attraverso il richiamo a valori umanitari

Nello ius ad bellum moderno non sempre il nemico egrave perograve dichiarato laquougual-mente giustoraquo Anzi esso egrave considerato spesso specie nei grandi totalitarismi del Novecento come un essere ignobile Carl Schmitt e martin Heidegger tra gli altri mdashassolutizzando la figura del nemico attraverso lrsquoinasprimento di una logica che presuppone una negazione da negare un nemico e un male assoluti da com-battere senza quartieremdash non solo hanno aggirato la questione dello ius in bello ma sono passati implicitamente o esplicitamente allrsquoannientamento del nemico privandolo radicalmente della propria umanitagrave e riducendolo a nemico assoluto per usare una tipica espressione del nazionalsocialismo hanno di fatto e per un certo periodo approvato la degradazione dellrsquouomo a Untermensch

Sepuacutelveda invece che non era mai stato nelle Americhe e aveva attinto le sue informazioni o direttamente da Corteacutes o da libri come quello di Gonzalo Fernaacutendez de Oviedo Historia general y natural de las Indias 26 riassume cosigrave le informazioni raccolte gli indios laquoritenevano di sacrificare vittime umane svellen-

23 per un inquadramento di queste dispute cfr Nodau Saada 200924 Cfr pietropaoli 2012 160 laquoIl nemico non era piugrave automaticamente un ldquonemico ingiustordquo

(come era invece il nemico della ldquoguerra giustardquo medioevale) ma era uno justus hostis un nemico che aveva il medesimo statuto morale e giuridico del suo avversario e che poteva anche ldquoavere ragionerdquoraquo Lrsquoidea del nemico ugualmente giusto viene esplicitata da Schmitt 2004 119 Si vedano anche pietsch-mann 1987 43-166 Castillo Urbano 1992 329-348 e Fernaacutendez Santamariacutea 1975 434-451

25 Cfr pietropaoli 2012 166 laquoSe tra Stati civilizzati la guerra era limitabile tra Stati civilizzati e popoli non civilizzati nessuna regola doveva essere rispettata In questo senso anche nel diritto inter-nazionale moderno possiamo trovare una manifestazione logica della ldquoguerra giustardquo La civilizzazione mdashe dunque la colonizzazionemdash egrave una justa causa che giustifica qualsiasi causa di guerra contro il non civileraquo

26 Fernaacutendez de Oviedo 1851

260 REmO BOdEI

do i cuori dai petti lacerati degli uomini e offertili su nefande are credevano di placare gli degravei offrendo sacrifici secondo i riti mentre essi stessi si nutrivano delle carni degli uomini uccisi Questi delitti poicheacute superano ogni umana malvagitagrave i filosofi li rubricano tra le infamie immani e ferociraquo 27 per questo mdashargomen-tavamdash egrave giusto e umano muovere una guerra che egrave pia Deoque gratissima in difesa degli innocenti contro quelle popolazioni che praticano simili nefandezze in modo da far prevalere la civiltagrave sulla barbarie ut a Chistianis humanitatem discant Si tratta infatti di uomini che con il loro laquovergognosissimo genere di idolatriaraquo si comportano laquocome se mai avessero ammirato il cielo sempre a terra proni secondo lrsquoabitudine dei porciraquo 28

Ci troviamo qui di fronte alla prima formulazione non soltanto delle moderne guerre coloniali per esportare la laquociviltagraveraquo ma anche delle contemporanee laquoguer-re umanitarieraquo e degli interventi armati per esportare la democrazia e la libertagrave Le guerre talvolta spinte fino allo sterminio delle popolazioni dei paesi invasi si muovono e si giustificano anche ora in nome di un universalismo di origine occidentale che si presenta come valido per tutto il genere umano e della con-seguente responsibility to protect 29 da simili premesse consegue per Sepuacutelveda che nel condurre una guerra giusta tesa a salvare migliaia di vite innocenti il cri-stianesimo egrave a maggior ragione compatibile con le virtugrave militari della fortitudo e della magnanimitas che la Conquista egrave una punizione degli indios analoga a quella di Sodoma e Gomorra che quel che conta non egrave la salvaguardia dei loro corpi ma la salute delle loro anime che gli amerindiani sono schiavi per natura destinati a obbedire a chi egrave loro superiore alla maniera in cui il corpo deve ob-bedire allrsquoanima che sono meritevoli di essere cacciati come belve se si rifiutano di servire 30 per questo sebbene i conquistatori siano stati talvolta feroci e iniqui (come Sepuacutelveda non manca di riconoscere) la guerra rimane giusta ed egrave utile tanto ai vincitori quanto ai vinti laquoSe qualcosa di rapace di crudele di infame egrave stato commesso da uomini pessimi e ingiusti come sento essere spesso accaduto questo non rende peggiore la causa del principe e dei buoni a meno che gli atti turpi fossero perpetrati con la loro negligenza o col loro permessoraquo 31

Le idee di Sepuacutelveda appaiono in parte basate su una implicita accettazio-ne della tesi di machiavelli secondo cui gli Stati non si governano con i Pater Noster 32 Ancor prima della pubblicazione delle opere di machiavelli (del Principe dei Discorsi e delle Storie fiorentine nel 1532) Sepuacutelveda puograve aver avu-to notizia delle idee del segretario fiorentino attraverso i manoscritti che cir-colavano tra Firenze e Roma Egli condivideva comunque il suo rifiuto di un cristianesimo incapace di ricuperare le antiche virtugrave militari della gloria e della fortitudo 33 e riteneva che tale forma di religiositagrave laquofemminearaquo potesse valere sul

27 Sepuacutelveda 2009 5928 Ibidem29 Si veda Headley 2008 Geuna 2014 Bellamy 200630 Cfr in particolare Sepuacutelveda 2009 Sul pensiero di Sepuacutelveda cfr Losada 1949-1973 me-

choulan 1974 Castilla Urbano 2013 Belda plans 201631 Sepuacutelveda 2009 4532 Cfr Sepuacutelveda 1995-2010 vol 733 Sul riferimento a machiavelli si veda prosperi 1977-1978 e 1994

UN mALGOVERNO dELLrsquoALTRO mONdO CORRUzIONE AVIdITagrave E VIOLENzA 261

piano privato ma fosse inadeguata al livello pubblico La negazione dellrsquoidea di guerra giusta e delle virtugrave militari non avrebbe infatti fiaccato soltanto lrsquoItalia ma indebolito lrsquointera cristianitagrave in un periodo in cui la minaccia turca e prote-stante avevano raggiunto una massima intensitagrave mentre in America si aprivano ampi spazi alla colonizzazione e alla conquista

La corruzione maggiore della politica e dellrsquoumanitagrave raggiunge qui il suo cul-mine quando violenze e oppressione si chiamano giustizia

Bibliografia

Baccelli L (2016) Bartolomeacute de Las Casas La conquista senza fondamento milano Fel-trinelli

Bandura A (2017) Moral Disengagment How Peole Do Harm and Live with Themselves London Worth publishers (2016) tr it Disimpegno morale Come facciamo del male continuando a vivere bene Trento Erikson

Bataillon m (1991) Erasme et lrsquoEspagne nouvelle edition Genegraveve drozBelda plans j (2016) Juan Gineacutes de Sepuacutelveda Estudio criacutetico madrid Biblioteca Vir-

tual Ignacio Larramendi de poliacutegrafosBellamy A j (2006) Just Wars From Cicero to Iraq Cambridge polity pressByrd S L (1982) The Encomienda in New Spain Forced Native Labor in the Spanish

Colonies 1492-1550 [1929] Berkeley University of California pressCarro V (1944) La Teologiacutea y los Teoacutelogos-juristas espantildeoles ante la conquista de Ameacuterica

madrid Biblioteca de teoacutelogos espantildeoles 1944Castillo Urbano F (1992) Juan Gineacutes de Sepuacutelveda Entorno a una idea de civilizacioacuten in

laquoRevista de Indiasraquo 52mdash (2013) El pensamiento de Juan Gineacutes de Sepuacutelveda Vida activa humanismo y guerra

en el Renacimiento madrid Centro de Estudios poliacuteticosFernaacutendez de Oviedo G (1851) Historia general y natural de las Indias (1535) madrid

Imprenta de la Real Academia de la Historia (ne egrave stata tradotta una sintesi Sommario della naturale e generale istoria dellrsquoIndie occidentali da G B Ramusio in Navigazioni e viaggi Torino Einaudi 1985)

Fernaacutendez Santamariacutea j (1975) Juan Gineacutes de Sepuacutelveda on the Nature of the American Indians in laquoThe Americasraquo 31

Garciacutea Antildeoveros j m (2000) El pensamiento y los argumentos sobre la esclavitud en Europa en el siglo xvi y su aplicacioacuten a los Indios americanos y a los negros africanos madrid Consejo Superior de Investigaciones Cientiacuteficas

Geuna m (2014) Ripensare Sepuacutelveda e la tradizione della guerra giusta Introduzio-ne a Guerra giusta e schiavitugrave naturale Juan Gines de Sepulveda e Il dibattito sulla Conquista milano Edizioni Biblioteca Francescana

Gil L (1981) Panorama social del humanesimo espantildeol (1500-1800) madrid AlhambraGreenblatt S (2017) Marvellous Possessions The Wonder of the New World Chicago

Chicago University pressHanke L (1937) Pope Paul III and the American Indians in laquoHarvard Theological Re-

viewraquo 30Headley j m (2008) The Europeanization of the World On the Origins of Human Rights

and Democracy princeton princeton University pressHegel G W F (1972) Die Verfassung Deutschlands in Schriften zur Politik und

Rechtsphilosophie (1913) tr it La costituzione della Germania in Scritti politici To-rino Einaudi

262 REmO BOdEI

Hersch S m (2005) My Lai 4 A Report on the Massacre and Its Aftermath (1970) tr it My Lai Vietnam Segrate (milano) piemme

Imbruglia G (1983) Lrsquoinvenzione del Paraguay Studio sullrsquoidea di comunitagrave tra Seicento e Settecento Napoli Bibliopolis

Las Casas B de (1992) Breviacutesima relacioacuten de la destruccioacuten de las Indias (1552) tr it Brevissima relazione della distruzione delle Indie milano mondadori

Leoacuten-portilla m (1965) Visioacuten de los vencidos Relaciones indigenas de la Conquista (1959) tr fr Le Creacutepuscule des Aztegraveques paris Casterman

Losada A (1949-1973) Juan Gineacutes de Sepuacutelveda A traveacutes de su epistolario y nuevos docu-mentos 2 voll madrid Consejo Superior de Investigaciones Cientiacuteficas

mann-Lot m (1985) Bartolomeacute de Las Casas et les droits des Indiens (1982) tr it Bartolomeo de Las Casas e i diritti degli indiani milano java book

martiacutenez Burgos p (a cura di) (2003) Erasmo en Espantildea La recepcioacuten del humanismo en el primer Renacimiento espantildeol madrid Universidad de Salamanca-Seacex Sociedad Estatal para la Accioacuten Cultural Exterior

mechoulan H (1974) Lrsquoanti-humanisme de Juan Gineacutes de Sepuacutelveda Eacutetude sur le Democrates Primus paris-La Haye mouton

Neill S (1977) A History of Christian Missions Harmondsworth penguinNodau C Saada j (2009) Guerre juste guerre injuste Histories theories et critiques

paris presses Universitaires de Francepietropaoli S (2012) Las Casas e Sepuacutelveda due modelli del diritto internazionale

moderno in Guerra giusta e schiavitugrave naturale Juan Gineacutes de Sepuacutelveda e il dibattito sulla Conquista milano Edizioni Biblioteca Francescana 157-168

pietschmann H (1987) Aristotelischer Humanismus und Inhumanitaumlt Sepuacutelveda und die amerikanischen Ureinwohner in Reinhard W (ed) Humanismus und die Neue Welt Weinheim Acta Humaniora

prosperi A (1977-1978) La religione il potere le eacutelites Incontri italo-spagnoli nellrsquoetagrave della Controriforma laquoAnnuario dellrsquoIstituto Storico Italiano per lrsquoetagrave moderna e con-temporanearaquo xxI-xxx

mdash (1994) I cristiani e la guerra una controversia fra lsquo500 e lsquo700 laquoRivista di Storia e Let-teratura religiosaraquo 30

Ricard R (2017) La conquista espiritual de Meacutexico meacutexico d F Fundo de cultura economica

Santamariacutea j A (1977) The State War and Peace Spanish Political Thought in the Re-naissance 1516-1599 Cambridge Cambridge University press

Schmitt C (2004) Theorie des Partisanen Zwischenbemerkungen zum Begriff des Politi-schen (1962) tr it Teoria del partigiano Integrazione al concetto del politico milano Adelphi

Sepuacutelveda j G de (1995-2010) Cohortatio ad Carolum V imperatorem invictissimum ut facta cum christianis pace bellum suscipiat in Turcos in Obras completas pozoblanco Excmo Ayuntamiento de pozoblanco vol 7

mdash (2009) Democrate secondo ovvero sulle giuste cause di guerra tr it macerata Quo-dlibet

Stark R (2003) For the Glory of God How Monotheism Led to Reformation Science Witch-Hunts and the End of Slavery princeton princeton University press

Todorov T (1996) La conquecircte de lrsquoAmeacuterique La question de lrsquoAutre (1982) tr it La conquista dellrsquoAmerica Il problema dellrsquoaltro Torino Einaudi

Tuck R (1979) Natural Rights Theories Cambridge Cambridge University press

PENSIERI EGUALI E DISEGUALI

EQUAL AND UNEQUAL THOUGHT

La diseguaglianza degli antichi e dei moderni da Aristotele ai nuovi meteci

Valentina Pazeacute

Abstract

The Inequality of Ancients and Moderns From Aristotle to the New Metics

How was discrimination between citizens and non-citizens in the democratic Athens perceived and justified The author addresses the question starting from the analysis of Aristotlersquos theses The justification for the exclusion of women slaves and metics rests on different foundations The subordination of women is based on their supposed natural inferiority Their incapacity for self-determination reflects the passive role they play in the reproductive process according to Aristotle In the case of slaves the problem is more complex In the absence of obvious physiological differences the Aristotelian demonstration of the existence of laquoslaves by natureraquo encounters many difficulties But it is above all the figure of the metic the resident foreigner who raises problems Excluded from the polis understood as a political community the metics are not simply part of the laquoprivateraquo sphere of the oikos like women and slaves In the Athenian world they lived together with citizens and interacted with them as equals It was certainly not possible to theorize their natural inferiority Thus during the course of the fifth century myths of autochthony flourish portraying the Athenians as the only legitimate laquosonsraquo of the Attic land Aristotle however is not satisfied with these narratives and explicitly criticizes the criterion of ius sanguinis In his eyes the choice to widen or narrow the boundaries of citizenship is eminently political and dictated by contingent and opportunistic reasons Similarly today the exclusion of growing masses of laquonew meticsraquo is justified by romantic legends about the nations (the modern version of ancient myths of autochthony) or through the argument of laquothe excessive number of citizensraquo In any case the discrimination between natives and foreigners in the ownership of rights is in contradiction with the laquoCopernican revolution of modernityraquo (N Bobbio) and with the principles of democracy

Keywords Citizenship Inequality Women Slaves Strangers

1 Atene e lrsquoinvenzione dellrsquoisonomiacutea

Nellrsquoaffrontare il tema della diseguaglianza in relazione alla Grecia classica bi-sogna innanzitutto distinguere i due modelli che allora si sono confrontati e hanno combattuto una strenua battaglia per lrsquoegemonia quello democratico esemplar-mente rappresentato da Atene e quello oligarchico incarnato dalla rivale Sparta

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 265-282

Universitagrave di Torino valentinapazeunitoit

266 VALENTINA pAzEacute

Volendo condensare in una coppia di parole ciograve che distingue i due modelli la scelta non puograve che cadere su isonomiacutea ed eunomiacutea Anche il secondo termine naturalmente ha a che fare con la storia ateniese e precisamente con Solone il saggio legislatore che in una fase di acuto conflitto tra aristocratici e popolo svolge un ruolo di mediazione scrivendo leggi laquoallo stesso modo per il non no-bile (kakograves) e per il nobile (agathograves) adattando a ciascuno retta giustiziaraquo 1 ma lrsquoAtene di Solone a cui ancora guarderanno con nostalgia estimatori della pagravetrios politegraveia come Isocrate e Senofonte precede quella vera e propria laquorivoluzione democraticaraquo che si compie nel 508-507 con lrsquoinstaurazione dellrsquoisonomiacutea Solo allora con la cacciata dallrsquoacropoli degli oligarchici e dei loro alleati spartani ed il ritorno dallrsquoesilio di Clistene laquoalleato del popoloraquo la storia della democrazia ha davvero inizio 2

Lrsquoisonomiacutea giagrave evocata in una canzone conviviale dedicata ai tirannicidi Ar-modio e Aristogitone nel logos tripolitikos erodoteo designa la forma di governo in cui egrave il popolo (plethos) a detenere il comando 3 Nellrsquointerpretazione di Vla-stos egrave termine semanticamente piugrave pregnante di demokratiacutea non si limita a in-dividuare il soggetto cui spetta il potere supremo ma laquoesprime unrsquoidea anzi un complesso di idee attraverso le quali i partigiani della democrazia giustificavano il governo del popoloraquo 4

ma che cosa significa esattamente isonomiacutea Se la traduzione letterale piugrave ac-creditata egrave laquoeguaglianza di leggeraquo sarebbe riduttivo pensare alla pura e sempli-ce laquoeguaglianza di fronte alla leggeraquo intesa come applicazione imparziale della legge da parte dei giudici Cosigrave concepita lrsquoisonomiacutea risulterebbe perfettamente compatibile con un ordinamento di tipo aristocratico in cui diritti e doveri sono distribuiti in modo diseguale tra le varie classi di cittadini Nellrsquoaccezione impo-stasi ai tempi di Clistene isonomiacutea significa qualche cosa di piugrave e di diverso lrsquolaquoe-guaglianza mantenuta e promossa attraverso la leggeraquo 5 che garantisce laquolrsquoeguale partecipazione al processo decisionaleraquo 6 O piugrave concretamente lrsquolaquoeguaglianza di diritti politici tra tutti i cittadiniraquo implicante non solo il diritto di votare e ri-coprire uffici pubblici ma di laquopartecipare allrsquoelaborazione degli indirizzi politici nel Consiglio e nellrsquoAssemblearaquo 7

Il punto egrave importante percheacute vale a distinguere lrsquoisonomiacutea dallrsquoeunomiacutea Eunomiacutea significa genericamente laquobuon governoraquo ed egrave un termine applicabile anche a cittagrave rette oligarchicamente come Sparta deve lo status regale egrave eredita-rio e il potere egrave concentrato nelle mani dei nobili Anchrsquoessa implica una forma di eguaglianza che sussiste perograve solo tra coloro che condividono lo stesso rango

1 Gastaldi 2008 192 Ober 1996 32-52 Lrsquoappoggio popolare alle riforme di Clistene egrave a piugrave riprese sottolineato

da Erodoto (Storie V 662 e 692) Nellrsquointerpretazione di Ober lrsquoinsurrezione spontanea del demos ateniese in difesa della bouleacute svolge un ruolo chiave nelle vicende del 508-507 Altri hanno ritenuto eccessivamente sbilanciata questa lettura Cfr ad esempio Vegetti 2015

3 Erodoto Storie III 804 Vlastos 1953 3475 Ibidem 3516 Ober 1989 757 Finley 1985 205

LA dISEGUAGLIANzA dEGLI ANTICHI E dEI mOdERNI dA ARISTOTELE AI NUOVI mETECI 267

come gli spartiati che sono detti e si riconoscono tra loro come laquogli egualiraquo (homoioi) La rivoluzione democratica si realizza invece ad Atene quando la classe dei politicamente eguali si dilata fino a comprendere tutti i cittadini grazie al superamento delle barriere censitarie e allrsquoattribuzione dei diritti politici anche ai teti e ai banausi 8

Il principio dellrsquoisonomiacutea assurge cosigrave a fondamento e simbolo della cittagrave democratica affiancato da una serie di altre parole-chiave precedute dal pre-fisso -iso isogoniacutea (lrsquoeguaglianza di nascita celebrata nel Menesseno platonico) isegoriacutea (lrsquoeguale diritto di prendere la parola in pubblico) isotimiacutea (lrsquoeguale di-ritto a ricoprire cariche assegnate tramite elezione o sorteggio) 9

Oltre che dei diritti propriamente connessi alla partecipazione attiva alla vita politica i cittadini ateniesi godevano di unrsquoampia gamma di libertagrave facoltagrave im-munitagrave Che si voglia o meno servirsi della parola laquodirittiraquo per designarle 10 egrave certo che si tratta di prerogative che il cittadino ateniese poteva a buon titolo rivendicare e di cui andava fiero Tra queste la libertagrave personale protetta dal divieto di arresti arbitrari e lrsquoimmunitagrave dalla tortura e dalle punizioni corporali in genere anche se non dalla pena capitale Ai cittadini erano anche garantite in una certa misura la proprietagrave privata e la riservatezza del domicilio ed era rico-nosciuto il diritto di agire in giudizio di fronte a un tribunale popolare 11

E tuttavia lrsquoeguaglianza nei diritti ad Atene era relativa Riguardava solo i cittadini (politai) mdashmaschi autoctoni di condizione liberamdash non le donne gli schiavi i meteci tutti soggetti che vivevano entro i confini della cittagrave ma non ne erano laquocittadiniraquo a pieno titolo 12 Che risiedevano entro le mura nellrsquoasty (la cit-tagrave in senso geografico-territoriale) senza essere propriamente membri della polis (intesa come comunitagrave politica) Il divieto di tortura ad esempio non valeva per i meteci neacute per gli schiavi Questi ultimi non solo potevano ma dovevano essere torturati percheacute la loro testimonianza in tribunale fosse considerata valida I diritti politici erano ovviamente riservati ai soli cittadini Se un meteco una donna o uno schiavo avessero tentato di intrufolarsi nellrsquoassemblea avrebbero rischiato la pena di morte 13 Anche la proprietagrave della terra era formalmente ri-servata ai cittadini bencheacute potesse essere concessa per decreto anche ai meteci

Ciograve non significa che i non cittadini non godessero di alcuna libertagrave e tute-la La legge contro la hybris proteggeva da offese particolarmente gravi anche donne schiavi e meteci Tuttavia ad attivare la grapheacute mdashlrsquoazione giudiziariamdash contro i colpevoli di hybris doveva essere un cittadino nelle vesti di padrone patrono o tutore 14 In generale si puograve sostenere che i non cittadini fossero

8 In realtagrave le quattro classi censitarie introdotte originariamente da Solone sopravvissero fino al iv secolo ma perdendo qualsiasi rilevanza pratica per lrsquoesercizio delle cariche pubbliche Cfr Hansen 2003 163

9 Bovero 2000 7 ss10 Sul tema esiste una lunga e irrisolta controversia per una rivisitazione complessiva cfr pazeacute

201811 Hansen 2003 120-12312 Sulle diverse accezioni di cittadinanza cfr mindus 201413 Hansen 2003 19514 Ober 2005 113 ss

268 VALENTINA pAzEacute

titolari di alcuni diritti passivi mdashconsistenti in aspettative di non lesionemdash ma fossero privi dei principali diritti attivi come i diritti politici e il diritto di agire in giudizio proprio quei diritti che associamo allrsquoidea di soggetto autonomo responsabile in grado di perseguire i propri interessi Questo per lo meno sul piano strettamente giuridico-formale Alcuni studiosi ipotizzano che di fatto in certe fasi almeno le libertagrave dei non cittadini siano state piugrave ampie di quanto legalmente consentito tanto da suscitare il sarcasmo di an-ti-democratici come platone o lo pseudo Senofonte nei confronti della pro-verbiale laquolicenziositagraveraquo (exousia) regnante ad Atene dove non era possibile battere gli schiavi e tenere al loro posto donne e meteci 15 Rimane comunque innegabile che queste libertagrave non si estendevano alla partecipazione attiva alla sfera pubblica

puograve essere interessante cercare di capire allora come venivano percepite le discriminazioni tra i cittadini e laquogli altriraquo nella societagrave ateniese mdashuna societagrave che celebrava quale valore sommo lrsquoeguaglianza E come e se venivano giustificate o eventualmente criticate dai filosofi in particolare da Aristotele La scelta di concentrare lrsquoattenzione su questrsquoultimo merita qualche parola di spiegazione Aristotele laquonon esibisce nei confronti della democrazia la stessa avversione intel-lettualistica ed elitistica di platoneraquo il cui anti-egualitarismo egrave radicale 16 pur non essendo un filo-democratico sa farsi interprete delle ragioni a favore della forma di governo democratica arrivando a ipotizzare che laquoi moltiraquo sia pure individual-mente non eccellenti presi insieme possano superare in saggezza gli aristoi 17 piugrave in generale il peculiare rapporto istaurato da Aristotele tra normalitagrave naturalitagrave e normativitagrave rende le sue posizioni largamente rappresentative del senso comu-ne del suo tempo 18 Egrave allora particolarmente interessante verificare con quali argomenti mdashe con quale successomdash egli giustifica lrsquoesclusione della polis delle donne degli schiavi e dei meteci

2 Le donne

possiamo sostenere con une certa sicurezza che la discriminazione delle don-ne in Atene fosse generalmente accettata e percepita come tanto naturale da passare quasi inosservata Come in tutte le societagrave antiche (anche se in misura diversa) e ancora a lungo nelle societagrave moderne 19

15 Cohen 2000 Ober 2005 117 martini 2005 43 e 45-46 Ober ricorda lrsquoosservazione di Ari-stotele a proposito dellrsquoinutilitagrave della magistratura preposta alla sorveglianza delle donne nelle cittagrave democratiche dove risulta impossibile impedire alle donne di uscire di casa Cohen insiste soprattutto su alcune orazioni che mostrano schiavi e meteci presentarsi in tribunale di persona e non accompa-gnati dal loro prostates

16 Bertelli 2018a 8217 martiacute 201818 Vegetti 2000 e 2018 per una analisi a piugrave ampio spettro sulla presenza di elementi di egualita-

rismo nel pensiero greco cfr Baldry 198319 Cantarella 1985 e 1987 duby e perrot 1990 Nel caso del mondo greco una possibile eccezio-

ne era rappresentata da Sparta ma la proverbiale laquolibertagraveraquo o laquolicenzaraquo della donna spartana non deve farci dimenticare che anche nel suo caso la principale funzione assegnatale dalla cittagrave consisteva nel procreare (mosseacute 1988 88)

LA dISEGUAGLIANzA dEGLI ANTICHI E dEI mOdERNI dA ARISTOTELE AI NUOVI mETECI 269

Aristotele non dedica molto spazio nella Politica per giustificare lrsquoesclusio-ne delle donne dalla sfera pubblica se non per sostenere apoditticamente nel cap 5 del I libro che laquoil maschio egrave per natura migliore la femmina peggio-re lrsquouno atto al comando lrsquoaltra allrsquoobbedienzaraquo 20 Nel cap 13 il tema viene ripreso e la gerarchia naturale tra maschio e femmina egrave ancorata alla teoria dellrsquoanima dove la parte razionale governa per natura su quella irrazionale La facoltagrave pertinente nel caso del governo della polis egrave il bouleutikograven la ca-pacitagrave di deliberare su ciograve che egrave possibile distinta dallrsquoepistemonikograven che ha per oggetto le cose necessarie Ora pur non essendo assente nella psyche delle donne la facoltagrave di deliberare non occupa una posizione laquosovranaraquo (egrave akyron laquopriva di autoritagraveraquo) Ė necessario allora che esse incapaci di governare se stesse si lascino condurre e guidare dalla facoltagrave deliberativa del maschio del tutto coerentemente allora nellrsquoEtica nicomachea lrsquoautoritagrave del marito sulla moglie viene qualificata come laquoaristocraticaraquo (basata su una differenza di valore)

La subordinazione politica della donna rispecchia il ruolo passivo da essa svolto nellrsquoambito del processo riproduttivo in cui egrave il maschio a imprimere la forma il movimento lrsquoanima mentre la madre fornisce la materia inerte parago-nabile alla cera o al legno che tocca allrsquoartigiano plasmare 21 di fronte allrsquointer-rogativo se la donna laquoemette seme come il maschio e lrsquoessere che si forma egrave una mescolanza dei due semi oppure se dalla femmina non si ha alcuna secrezione di semeraquo Aristotele sembra non nutrire dubbi laquoEgrave chiaro che la femmina non concorre con seme alla generazioneraquo ma laquooffre soltanto il luogoraquo in cui questa si compie 22 E tuttavia Aristotele incontra qualche difficoltagrave nel tenere ferma questa rappresentazione della laquodonna-ventreraquo o laquodonna-materiaraquo 23 traendone tutte le implicazioni logiche Tanto per cominciare se egrave il padre ed esclusiva-mente il padre ad imprimere la sua impronta nel nascituro come si spiegano i casi in cui i figli assomigliano alla madre Smentendo quanto precedentemente affermato Aristotele si trova a dover riconoscere che anche la madre egrave laquogenitri-ceraquo (gennogravesa) come peraltro sosteneva la scienza medica del suo tempo 24 ma soprattutto se davvero la madre non fornisce altro che materia inanimata (iden-tificata con il sangue mestruale) e non trasmette una forma propria alternativa allrsquoeacuteidos paterno come si piega la nascita di figlie femmine La risposta di Ari-stotele in linea con la sua rappresentazione del femminile in termini di debolezza e menomazione rinvia a un parziale fallimento della dynamis maschile che in particolari circostanze non riesce a imporsi sulla materia e dagrave origine laquoa un pro-dotto imperfetto difettoso di seconda scelta che invece di essere il suo ritratto vivente saragrave il segno della sua astenia della sua potenza vacillanteraquo 25 Eppure egrave

20 Aristotele Pol I 5 1254b 13-1421 Campese manuli Sissa 1983 Sissa 199022 Aristotele De gen anim I 726a-727a La stessa concezione del ruolo dei due sessi nella procre-

azione traspare dalle parole di Apollo nelle Eumenidi di Eschilo (658-662) laquoNon egrave la madre che genera chi egrave chiamato figlio ma solo nutrice egrave del seme gettato in lei Genera lrsquouomo che la feconda ella come ospite a ospite conserva il germoglio se un dio non lo soffoca primaraquo Cfr pomeroy 1978 68

23 Campese manuli Sissa 198324 Sissa 1990 9325 Ibidem 91

270 VALENTINA pAzEacute

innegabile che senza questa spiacevole defaillance non sarebbe possibile la per-petuazione del genos esemplarmente rappresentato dal maschio

piugrave in generale quando nella Metafisica affronta il tema della differenza sessuale Aristotele mostra piugrave di unrsquooscillazione Si chiede se si tratti di una differenza laquospecificaraquo (essenziale relativa allrsquoeacuteidos) o meramente esteriore ed laquoaccidentaleraquo ma non riesce a formulare una risposta coerente laquodi fronte allrsquoalternativa che egli stesso ha stabilito mdashcommenta Giulia Sissamdash Aristotele si trova in reale imbarazzo percheacute lrsquoantinomia maschile-femminile egrave troppo importante per essere un lsquoaccidentersquo e non lo egrave abbastanza per dipendere dalla sostanzaraquo 26

Qualche incertezza sulla reale natura dellrsquoinferioritagrave femminile emerge a ben vedere anche da alcuni passaggi della Politica Qui diversamente da quanto so-stenuto nellrsquoEtica nicomachea lrsquoautoritagrave del marito sulla moglie viene paragonata a quella laquopoliticaraquo che nella cittagrave si esercita su laquoliberi ed egualiraquo e comporta di regola lrsquoalternanza tra chi comanda e chi egrave comandato E a un certo punto Aristotele sembra aprire uno spiraglio a unrsquointerpretazione della subordinazione delle donne piuttosto diversa da quella da lui precedentemente proposta laquoNella maggior parte delle cariche cittadine mdashscrivemdash si avvicendano chi comanda e chi egrave comandato (infatti si pretende che tutti i cittadini siano uguali per natura e che non ci sia alcuna differenza) ma tuttavia quando alcuni comandano e altri obbediscono si cerca di introdurre una differenza e nella figura esteriore e nel linguaggio e nei titoli di onore come diceva Amasi parlando del catino per i piedi e il sesso maschile egrave proprio in questo rapporto con il sesso femminileraquo 27 Qui sembra che la supremazia degli uomini sulle donne poggi per lo meno in parte su basi convenzionali come il faraone Amasi di umili origini riesce a farsi rispettare fondendo un catino per i piedi e ricavandone una statua anche la com-ponente maschile della cittagrave deve ricorrere a laquosegni esterioriraquo per puntellare la propria autoritagrave Aubonnet commenta che lrsquouomo sembra qui distinguersi dalla moglie laquomeno per una differenza di natura che per una differenza di attitudi-neraquo 28 E ciograve nonostante il fatto che poche righe prima Aristotele avesse peren-toriamente ribadito il contrario laquoIl sesso maschile egrave per natura atto al comando piugrave del sesso femminileraquo 29

per concludere lrsquoesclusione delle donne dalla polis e la loro segregazione nellrsquooikos che Aristotele non intende mai mettere in discussione non appare pri-va di qualche spiacevole ricaduta sulla rappresentazione e auto-rappresentazione della cittagrave democratica quale comunitagrave di liberi ed eguali Come ha magistral-mente sintetizzato mario Vegetti

la donna egrave un paradosso ideologico quello della subordinazione di una metagrave della popolazione libera allrsquoaltra metagrave in una societagrave che non puograve pensarsi e neppure esistere se non come cittagrave degli eguali Occorre esorcizzare lo spettro aborrito

26 Ibidem 7827 Aristotele Pol I 12 1259b 4-1028 Aubonnet 1971 130 Lrsquoautore osserva come Aristotele non sia affatto coerente con questa po-

sizione nel resto della sua opera29 Aristotele Pol I 12 1259b 1-2

LA dISEGUAGLIANzA dEGLI ANTICHI E dEI mOdERNI dA ARISTOTELE AI NUOVI mETECI 271

della tirannide che questa subordinazione ripropone nella stessa quotidianitagrave fa-miliare che lrsquoassenza delle donne dallrsquoagoragrave e dal tribunale proietta nel politico pensare (e fare accettare) la subordinazione come naturale e non violenta elimi-nare il dubbio che gli laquougualiraquo vivano nella cittagrave e nella famiglia come gli spartiati tra gli iloti questa probabilmente la domanda di fondo della riflessione politica sulla donna 30

platone da utopista e rivoluzionario aveva azzardato nella Repubblica unrsquoi-potesi coraggiosa che anche le donne mdashse adeguatamente educatemdash fossero in grado di contribuire alla vita della comunitagrave politica e di entrare a far parte del ceto dirigente per farlo aveva perograve dovuto prevedere lrsquoabolizione della fami-glia e della proprietagrave privata dal che si vede che la discriminazione tra i sessi nelle societagrave antiche ha una natura strutturale fondante stando alla base della divisione sociale del lavoro Non egrave un caso che nelle Leggi insieme alla famiglia ricompaiano gli stereotipi sullrsquoinferioritagrave naturale del genere femminile e lrsquoesclu-sione delle donne dalla maggior parte delle cariche pubbliche 31

3 Gli schiavi

Nel caso degli schiavi il problema egrave piugrave complesso Che cosrsquoegrave uno schiavo dal punto di vista giuridico egrave un oggetto di proprietagrave Secondo la celebre de-finizione di Aristotele su cui tornerograve egrave una laquoproprietagrave con unrsquoanimaraquo o uno laquostrumento animatoraquo 32

Ad Atene e successivamente a Roma lo schiavo egrave un bene a completa di-sposizione del padrone che puograve esercitare su di lui un dominio assoluto limi-tato solo dal divieto di omicidio (per lo piugrave punito con una semplice multa) Lo schiavo non puograve formarsi una famiglia Quando ce lrsquoha egrave per gentile concessione del padrone che puograve comunque disperderla attraverso la vendita dei figli da questo punto di vista Finley osserva che la situazione degli schiavi ad Atene egrave senzrsquoaltro peggiore di quella degli iloti spartani 33

Ciograve che caratterizza lrsquoesistenza dello schiavo ateniese egrave la totale disponibilitagrave del suo corpo al volere del padrone laquoNoi forse mdashscrive Giuseppe Cambianomdash non percepiamo piugrave il peso che il riferimento al corpo aveva nella Grecia classica per qualificare la condizione dello schiavo In etagrave ellenistica ma giagrave talora nel iv secolo a C lsquocorporsquo (soma) senza aggettivi era uno dei termini per designare lo schiavo ciograve puntava a sottolineare che lo schiavo era esclusivamente o preva-lentemente corpo piugrave che un corpo di tipo particolare delle infrazioni penali infatti lo schiavo rispondeva col proprio corpo lagrave dove i liberi erano puniti nei beni questo per demostene era il segno piugrave importante della differenza tra libero e schiavoraquo 34

30 Vegetti 1983 931 Campese e Gastaldi (a cura di) 1977 41-4332 Aristotele Pol I 4 1253b 3233 Finley 1981 91-97 Nellrsquoesposizione che segue attingerograve abbondantemente da questo testo

ancora oggi fondamentale34 Cambiano 2016 162-163

272 VALENTINA pAzEacute

Le pene corporali di per seacute umilianti e degradanti erano riservate agli schia-vi Lo schiavo poteva essere evirato marchiato a fuoco consegnato al boia per-cheacute lo torturasse mdashe solo in questo modo la sua testimonianza aveva valoremdash 35 Il corpo dello schiavo e delle schiave era inoltre sempre a disposizione del pa-drone come oggetto sessuale

E tuttavia questo stesso schiavo che dal punto di vista giuridico era consi-derato alla stregua di un oggetto e di un corpo alla merceacute del padrone nella vita quotidiana spesso viveva e lavorava accanto ai liberi Finley ricorda un passo dei Memorabilia in cui Senofonte annota laquoQuelli che possono farlo comprano schiavi per avere dei compagni di lavororaquo 36 laquoCompagni di lavororaquo ossia perso-ne che lavorano fianco a fianco con i padroni svolgendo le loro stesse mansioni Con lrsquoeccezione del lavoro in miniera e dei servizi domestici sembra in effetti che nellrsquoantichitagrave non esistessero lavori laquoda schiaviraquo come nellrsquoetagrave moderna quando lrsquoaffermazione su larga scala del sistema schiavistico dipende strettamente dallo svilupparsi dellrsquoeconomia delle piantagioni 37 Finley porta ad esempio la costru-zione dellrsquoEretteo sullrsquoacropoli di Atene a cui risultano avere lavorato ottantasei operai di cui ventiquattro cittadini ateniesi quarantadue meteci e venti schiavi questi ultimi tutti artigiani specializzati Sappiamo ad esempio che la scanalatura delle colonne si deve a un certo Simia cittadino e ai suoi cinque schiavi Cosigrave come sappiamo che i rematori della mitica flotta ateniese erano in parte liberi di condizione povera in parte schiavi

Questa promiscuitagrave non poteva non avere ricadute sul piano della percezione dello schiavo come antropologicamente laquodiversoraquo dal libero Egrave sempre Finley ad insistere sulla fondamentale ambiguitagrave della figura dello schiavo che egrave al tempo stesso una laquocosaraquo e una laquopersonaraquo La parola andrapoda (esseri dai piedi umani) veniva usata insieme ad altri termini dispregiativi per indicare collettivamente gli schiavi su modello dei tetrapoda (quadrupedi) E tuttavia i cittadini ateniesi si rendevano conto che i loro compagni di lavoro non erano animali neacute cose Anche percheacute la condizione dello schiavo a differenza di quella delle donne non era in linea di principio irreversibile da oggetto o animale lo schiavo poteva diventare persona e viceversa Con la manomissione veniva trasformato in mete-co e da meteco poteva diventare cittadino se era beneficiario di un decreto ad hoc Sembra ad esempio che lrsquouomo piugrave ricco di Atene allrsquoinizio del iv secolo fosse un certo pasione nato schiavo era poi divenuto meteco e negli ultimi anni della sua vita aveva ottenuto lo status di cittadino 38 Uno schiavo manomesso diventava da oggetto soggetto di diritto da cosa o animale tornava ad essere considerato un essere umano senza piugrave tracce della condizione precedente neacute per lui neacute per i figli che avrebbe avuto successivamente Era drsquoaltronde anche possibile compiere il percorso inverso un meteco colpevole di gravi reati poteva essere venduto come schiavo e la stessa sorte toccava ai cittadini prede di guerra o vittime dei pirati Allo stesso platone durante il ritorno da un viaggio in Sicilia toccograve in sorte di essere venduto come schiavo e poi riscattato

35 pepe 201136 Finley 198137 delpiano 200938 Hansen 2003 133-134

LA dISEGUAGLIANzA dEGLI ANTICHI E dEI mOdERNI dA ARISTOTELE AI NUOVI mETECI 273

Come se la cavano i filosofi nella giustificazione della schiavitugrave Lrsquoimpresa egrave piugrave difficile di quella relativa alle donne per la transitorietagrave per lo meno po-tenziale della condizione dello schiavo ma soprattutto percheacute non crsquoegrave qui una differenza fisiologica evidente a cui si possa attribuire un significato normativo come nel caso della differenza sessuale

Ecco allora come Aristotele affronta il problema in termini dilemmatici in un passo del cap13 del I libro

Sul conto degli schiavi qualcuno potrebbe chiedersi se abbiano una qualche virtugrave piugrave pregiata di quelle inerenti ai loro compiti strumentali e servili come per esempio la temperanza il coraggio la giustizia e tutti gli altri abiti analoghi o se per essi non ce ne sia alcuna oltre alle abilitagrave del corpo necessarie per le loro mansioni servili La risposta affermativa e quella negativa a questa domanda presentano entrambe delle difficoltagrave infatti se hanno queste virtugrave in che cosa gli schiavi differiscono dai liberi drsquoaltra parte sarebbe strano che non le avessero dal momento che sono pur uomini e partecipano della ragione 39

Sono pur uomini e partecipano della ragione Eppure poco prima gli schiavi erano stati definiti senza mezzi termini come laquostrumenti animatiraquo e paragonati al corpo rispetto allrsquoanima e alle bestie rispetto agli uomini per capire come si de-streggia Aristotele di fronte a questa alternativa dilemmatica bisogna ricostruire le tappe del suo ragionamento che si dipana attraverso sette capitoli del primo libro occupando molto piugrave spazio di quello riservato alle donne

Il punto di partenza sul piano logico egrave la definizione di laquoschiavi per naturaraquo che sono per Aristotele laquotutti gli uomini che differiscono dai loro simili tanto quanto lrsquoanima differisce dal corpo e lrsquouomo dalla bestia (e sono in questa con-dizione coloro il cui compito implica lrsquouso del corpo e questo egrave il meglio che se ne possa ricavare)raquo 40 Si tratta di soggetti che privi di logos devono per il loro stesso bene lasciarsi guidare da altri Certo nel passo sopra citato Aristotele ave-va riconosciuto che anche gli schiavi laquopartecipano della ragioneraquo Essi tuttavia sono del tutto privi della facoltagrave di deliberare (il bouleutikograven presente invece nelle donne se pur in forma latente) e laquopartecipano della ragione solo per quel tanto che consente loro di riconoscerla in un altro senza possederlaraquo 41 In sinte-si sono esseri con caratteristiche fisiche e psichiche tali da renderli adatti a lavori pesanti per lo piugrave di tipo manuale alle dipendenze altrui e incapaci di svolgere le attivitagrave proprie degli uomini liberi mdashin primis lrsquoattivitagrave politica

Fin qui la definizione teorica che di per seacute non comporta alcuna forma di giu-stificazione della schiavitugrave Ci dice che cosa si intende comunemente per laquoschia-vo per naturaraquo (un essere umano con certe caratteristiche) ma non se effettiva-mente esistono persone che la natura ha destinato a compiti servili

Il passo successivo del ragionamento di Aristotele consiste nel rispondere alla domanda laquoEsistono schiavi per naturaraquo In caso affermativo come egrave possibile riconoscerli e distinguerli con certezza dagli altri uomini Qui Aristotele deve

39 Aristotele Pol I 13 1259b 21-2840 Aristotele Pol I 5 1254b 16-2041 Vegetti e Ademollo 2016 205 Il riferimento egrave a 1254b 22-23

274 VALENTINA pAzEacute

confrontarsi con le posizioni di chi ritiene che in natura tutti gli uomini siano eguali e nessuno nasca schiavo Ne fa cenno alla fine del terzo capitolo ad alcuni laquopare che la condizione di padrone sia fuori natura Infatti per legge lrsquouno egrave ser-vo e lrsquoaltro egrave libero mentre in natura questa differenza non sussiste perciograve essa non egrave neppure giusta ma basata sulla costrizioneraquo 42 Non sappiamo bene a quali pensatori si riferisca Aristotele diverse sono le ipotesi avanzate dagli studiosi 43 Si tratta comunque di teorie assolutamente minoritarie che vengono da lui ri-cordate soprattutto percheacute funzionali alla costruzione della sua argomentazione

Ad Aristotele appare evidente che gli laquoschiavi per naturaraquo esistono e vanno cercati tra i barbari da sempre abituati a subire senza ribellarsi regimi dispoti-ci Il solo fatto che non parlino greco egrave giagrave un indizio della carenza in loro del principio razionale-discorsivo 44 ma nella Politica egrave soprattutto sulla diversitagrave tra i corpi slanciati dei liberi e quelli tozzi e robusti degli schiavi predisposti ai lavori faticosi che Aristotele sembra puntare per trovare conferme alla propria teoria Non senza nascondersi le difficoltagrave che essa solleva Innanzitutto non puograve non constatare che laquospessoraquo mdashnon soltanto in casi eccezionalimdash accade che laquogli uni abbiano soltanto il corpo di uomini liberi e altri soltanto lrsquoanimaraquo 45 Il che stride con il principio da lui piugrave volte ribadito che la natura non fa nulla invano laquoLrsquoimpotenza della natura a differenziare il corpo dello schiavo mdashcom-menta Cambianomdash resta [] un interrogativo sospeso nel quadro della filosofia aristotelica della naturaraquo 46 Alla difficoltagrave di giustificare la schiavitugrave invocando differenze somatiche manifeste (come quelle tra bianchi e neri che serviragrave come base per la giustificazione moderna della schiavitugrave) si somma la difficoltagrave ancora maggiore di riconoscere la laquobellezza dellrsquoanimaraquo Come scoprire se sotto le ap-parenti sembianze di un uomo libero si nasconde un laquoanimo da schiavoraquo

La questione appare particolarmente rilevante in relazione al tema spinoso degli schiavi di origine greca Come sappiamo una delle fonti piugrave comuni di reclutamento degli schiavi ai tempi di Aristotele era la guerra E le guerre tra cittagrave greche erano molto piugrave frequenti di quelle tra greci e barbari Il fatto che la stragrande maggioranza degli schiavi fosse nonostante ciograve di origine barbarica si spiega in vari modi ma soprattutto tenendo presente che gli schiavi greci il piugrave delle volte venivano riscattati 47 Resta il fatto che la riduzione forzosa in schia-vitugrave di uomini nati liberi rappresenta una bella sfida per la teoria della schiavitugrave naturale Aristotele la affronta riferendo la posizione di anonimi laquosapientiraquo soste-nitori dellrsquoesistenza di un nesso di implicazione necessaria tra vittoria in guerra e areteacute Secondo costoro laquoin nome della virtugrave quando si abbiano mezzi idonei si puograve anche esercitare la violenza e sempre chi domina egrave superiore per il possesso

42 Aristotele Pol I 5 1253b 20-2343 Bertelli 1985 Cambiano 2016 155-17944 Vegetti e Ademolo 2016 20445 Aristotele Pol I 5 1254b 32-3446 Cambiano 2016 16647 Garlan 1990 Lrsquoautore sottolinea come col rafforzarsi di un sentimento panellenico diretto in

particolare contro i persiani diventi sempre piugrave problematico per i greci accettare lrsquoidea di ridurre in schiavitugrave altri greci Ne egrave testimonianza lrsquoesplicita condanna di tale usanza formulata da platone nella Repubblica (V 471a) Sulla posizione di platone sulla schiavitugrave cfr Vlastos 1968 Calvert 1987 pazeacute 2019

LA dISEGUAGLIANzA dEGLI ANTICHI E dEI mOdERNI dA ARISTOTELE AI NUOVI mETECI 275

di qualche bene rispetto a chi egrave dominato tanto che pare che non ci sia forza [bia] senza virtugrave [areteacute]raquo 48

La giustificazione della schiavitugrave che ne deriva appare pericolosamente vicina alla mera affermazione del diritto del piugrave forte teorizzata da Trasimaco o dagli ambasciatori ateniesi presso i melii nel celebre episodio narrato da Tucidide Un laquodirittoraquo che mdashcome denunceragrave Rousseaumdash si riduce allrsquoaffermazione pura e semplice della forza e dunque laquonon significa [] assolutamente nullaraquo sul piano della giustificazione del potere 49

ma il ragionamento proposto da Aristotele egrave a ben vedere piugrave sofisticato Non egrave la forza in seacute a giustificare il dominio ma la differenza di valore che la guerra (di regola) fa emergere e certifica La sconfitta altro non sarebbe che la dimostrazione dellrsquoinferioritagrave naturale del vinto che rivela cosigrave la sua indegnitagrave la sua natura di schiavo potenziale In questo senso Aristotele puograve qualificare come laquonaturalmente giustaraquo la guerra contro uomini che laquonati a obbedire non si sottomettonoraquo 50 i barbari ovviamente ma chissagrave forse anche quei greci che in determinate circostanze si rivelino inopinatamente privi delle qualitagrave proprie degli uomini liberi

In questo come in altri casi non egrave chiaro se Aristotele condivida o meno lrsquoargomento da lui riferito Egrave certo perograve che egrave lrsquounico che riesce a presentare per giustificare lrsquoasservimento imposto con la forza ma si tratta di un argomento debole per la sua evidente circolaritagrave In assenza di un criterio indipendente per identificare chi egrave per natura schiavo affidarsi allrsquoesito della guerra equivale a celebrare una sorta di ordalia E a legittimare qualsiasi sopraffazione

4 I meteci

Il terzo laquoordineraquo in cui egrave suddivisa la societagrave ateniese egrave costituto dai meteci gli stranieri residenti 51 La loro stessa collocazione entro lo schema binario che contrappone la polis allrsquooikos egrave problematica 52 Quando nel primo libro della Politica Aristotele scompone la cittagrave nei suoi elementi essenziali incomincia dalla famiglia individuando al suo interno le coppie padrone-schiavo marito-moglie e padre-figli tutte improntate a una chiara gerarchia naturale I meteci rimangono fuori da questo quadro cosigrave come dalla successiva indagine sul nesso tra polis politeia e politai Allrsquoinizio del libro terzo essi vengono menzionati solo per ri-badire che non egrave a loro che bisogna guardare per ricostruire che cosa significhi essere cittadino 53 laquoNon si egrave cittadini percheacute si abita in un certo luogoraquo chiarisce Aristotele laquoneacute percheacute si abbia accesso alle istituzioni giudiziarieraquo diritto di cui i

48 Aristotele Pol I 6 1255a 13-16 Sullrsquoareteacute come principio di legittimazione del potere cfr Vegetti 2017 73-83

49 Rousseau 1994 1350 Aristotele Pol I 8 1256a 24-2651 di veri e propri laquoordiniraquo parla Hansen (2003 133 ss) riferendosi alla tripartizione tra cittadini

schiavi e meteci52 Sullrsquooikos come cellula fondamentale della polis e sui nessi tra lrsquouna e lrsquoaltra sfera cfr Roy 199953 per unrsquoanalisi delle diverse laquocontro-figureraquo del cittadino in Aristotele cfr mindus 2014 27 ss

276 VALENTINA pAzEacute

meteci godono comunque solo laquoparzialmenteraquo dovendo ricorrere a un patrono per comparire in tribunale 54

Esclusi dalla polis intesa come comunitagrave di cittadini i meteci non sono tut-tavia semplicemente riconducibili alla sfera laquoprivataraquo dellrsquooikos come le donne e gli schiavi divenuto meteco grazie alla garanzia di un cittadino lo straniero residente ad Atene veniva registrato nel demo del suo prostates e formalmente inserito entro lrsquoordinamento giuridico della cittagrave Ciograve implicava il riconoscimen-to di una serie di diritti (pochi) e di doveri tra cui lrsquoobbligo di pagare una spe-ciale tassa il metoikon e di prestare il servizio militare interdetto invece agli schiavi pur essendo loro formalmente proibita la proprietagrave della terra mdashsalvo eccezionimdash i meteci la coltivavano come affittuari o si dedicavano al commer-cio e allrsquoartigianato Vivevano dunque gomito a gomito con i cittadini in pace come in guerra e interagivano con loro su un piano di paritagrave come ci mostrano i dialoghi platonici tra i cui protagonisti vi sono spesso meteci illustri (si pensi a Cefalo e a suo figlio polemarco presso la cui abitazione al pireo si svolge il dia-logo della Repubblica) 55 Come si giustifica lrsquoesclusione dei meteci dallrsquoassemblea e dalle cariche pubbliche Nel loro caso sarebbe arduo appellarsi alla natura e sostenere che siano inferiori quanto a dotazione intellettuale Aristotele anchrsquoe-gli meteco in Atene non percorre di certo questa strada Come si spiega allora unrsquoesclusione che riguarda un numero non piccolo di persone se egrave vero che da un censimento della fine del iv secolo risultano diecimila meteci maschi adulti a fronte di circa trentamila cittadini 56

Se non molto troviamo nei testi di Aristotele e dei filosofi in genere una possibile risposta si trova rivolgendosi ai miti fondativi della cittagrave tramandati da testi letterari e celebrativi oltre che dalla pittura vascolare La narrazione se-condo cui gli Ateniesi risiederebbero da sempre nello stesso luogo a differenza degli Spartani discendenti dei dori immigrati nel peloponneso egrave di antica data A partire dagli ultimi decenni del v secolo il legame laquostrutturale ed esclusivoraquo degli Ateniesi con la terra dellrsquoAttica inizia a essere designato con la parola laquoau-toctoniaraquo la cui prima attestazione risalirebbe alle Vespe di Aristofane 57 Negli epitafi pronunciati alla fine del v e nel corso del iv secolo tale nozione assume un significato piugrave preciso finendo col designare la vera e propria nascita degli Ateniesi dalla terra attica Cosigrave nellrsquoEpitafio di Lisia per i caduti della guerra di Corinto si sostiene che gli Ateniesi laquonon abitavano come la maggior parte degli uomini una terra altrui dopo essersi raccolti da molte parti e avere scacciato altre gentiraquo (chiaro riferimento agli Spartani) ma laquoerano autoctoni ed ebbero la stessa terra come madre e come padreraquo 58 Gastaldi mostra come dietro a simili narra-zioni vi sia il recupero e la rielaborazione del mito di Eritteo-Erittonio che fin dal v secolo veniva rievocato sullrsquoAcropoli in occasione della celebrazione delle

54 Aristotele Pol III 1 1275a 7-14 Secondo Hansen peraltro non egrave sicuro che qui Aristotele si riferisca ad Atene dove sembra che i meteci comparissero in tribunale di persona (Hansen 2003 177)

55 Su Cefalo paradigma platonico del laquobuon metecoraquo alla cui famiglia era stato concesso il privi-legio di possedere terre cfr Campese 1998

56 Hansen 2003 142-14357 Gastaldi 201858 Cit in Gastaldi 2018 56

LA dISEGUAGLIANzA dEGLI ANTICHI E dEI mOdERNI dA ARISTOTELE AI NUOVI mETECI 277

panatenee Il mito di cui esistono varie versioni narra della nascita di Erittonio dallo sperma di Efesto caduto a terra dopo un tentativo di violenza nei confronti di Atena La terra cosigrave fecondata dagrave origine al mitico re di Atene

Ciograve che risulta particolarmente interessante egrave che laquoil mito della nascita au-toctona di Erittonio al cui centro si colloca la figura di Atena la dea poliade diviene proprio nel v secolo un mito civico e politico anche se rimangono vi-sibili i segni di uno strato mitico precedenteraquo 59 Proprio nel v secolo e proprio in concomitanza con una serie di riforme che restringono considerevolmente lrsquoaccesso alla cittadinanza conducendo al superamento del modello clistenico e allrsquoaffermazione di una forma esigente di ius sanguinis 60 Una legge del 451 voluta da pericle stabilisce infatti che vengano riconosciuti come cittadini i figli di padre e madre ateniese mentre in precedenza era sufficiente la sola filiazione patrilineare Seguiranno di ligrave a poco due nuove disposizioni che vietano a un meteco di sposare una donna ateniese e a un padre di famiglia ateniese di dare la figlia in matrimonio a un meteco In questo modo la cittagrave si assicura che la fami-glia legittima svolga la sua funzione primaria di produrre figli dotati delle qualitagrave necessarie per essere riconosciuti come cittadini 61

Come valutare il complesso di documenti che celebrano lrsquoautoctonia atenie-se Si tratta evidentemente di testi ideologici finalizzati a esaltare il primato di Atene e a giustificare la sua pretesa egemonica sul resto del mondo greco Simili miti certo non spiegano percheacute gli autoctoni dovrebbero godere di maggiori di-ritti rispetto ai laquocittadini adottiviraquo Non offrono argomenti razionali a giustifica-zione delle discriminazioni tra ateniesi di nascita e meteci

E Aristotele Anchrsquoegli tra lrsquoaltro meteco Quando si occupa dei diversi cri-teri di attribuzione della cittadinanza inclina a rifiutare quello dellrsquoautoctonia 62

due passi appaiono particolarmente significativi Il primo si trova nella Costituzione degli Ateniesi lagrave dove nel ricordare la legge periclea sulla cittadi-nanza Aristotele osserva che egrave stata adottata laquoa causa del gran numero di cittadi-niraquo 63 A giustificare la restrizione dellrsquoaccesso alla cittadinanza ai figli di entrambi i genitori ateniesi sarebbero dunque ragioni utilitaristiche In una fase in cui allo status di cittadino sono collegati tutta una serie di benefici anche materiali (come lrsquoaccesso al misthos lrsquoindennitagrave per lrsquoesercizio delle cariche pubbliche) i cittadini decidono di custodire gelosamente i propri privilegi Il contrario puograve accadere mdashosserva Aristotele nella Politicamdash quando a causa di guerre o cata-strofi naturali il numero di cittadini si riduce eccessivamente laquoIn molte costi-tuzioni vi sono delle leggi che tentano di includere anche gli stranieri nella cit-tadinanza come in quelle democrazie che iscrivono nel loro registro le persone

59 Gastaldi 2018 6560 de Luise 2018 35-3661 Roy 1999 5-6 Lrsquoautore osserva come da queste disposizioni siano derivate conseguenze proba-

bilmente non previste come lrsquoinnalzamento dello status delle donne ateniesi che a partire dalla metagrave del v secolo risultano spesso raffigurate nei monumenti funerari

62 prescindo qui dallrsquoanalisi dei criteri alternativi presi in considerazione da Aristotele su cui cfr Bertelli 2018

63 Aristotele Costituzione degli Ateniesi 26 3

278 VALENTINA pAzEacute

nate da una madre cittadina o come in quelle cittagrave in cui leggi analoghe sono in vigore sul conto dei figli naturali Ma poicheacute questi provvedimenti sono ispirati soltanto dalla scarsitagrave di cittadini legittimi (cheacute queste leggi si fanno per scarsezza di uomini) quando poi la popolazione egrave di nuovo cresciuta si escludono gra-dualmente prima i figli di uno schiavo o di una schiava poi quelli la cui madre soltanto era cittadina e in ultimo si iscrivono nei registri solo quelli che sono nati da entrambi i genitori cittadiniraquo 64 di nuovo da queste parole si evince come la scelta di allargare o restringere i confini della cittadinanza sia eminentemente politica mdashappartenente al campo del possibile non del necessariomdash e dipenda da motivazioni contingenti e opportunistiche Niente a che vedere col fonda-mento naturale su cui poggiava lrsquoesclusione delle donne e degli schiavi

Il secondo passo che merita di essere ricordato si trova nel secondo capitolo del terzo libro della Politica Nel passare in rassegna le diverse regole sulla cittadi-nanza variabili da cittagrave a cittagrave Aristotele si sofferma sul criterio della discendenza osservando che puograve essere interpretato in modo piugrave o meno radicale a seconda che si limiti a prevedere che sia cittadino il figlio di entrambi i genitori cittadini o richieda che si conformino a tale requisito anche le generazioni precedenti In ogni caso tale criterio mdashpur apprezzabile dal punto di vista praticomdash appare ad Aristotele intrinsecamente aporetico data lrsquoimpossibilitagrave di applicarlo laquoai primi abitanti o ai fondatori della cittagraveraquo 65 A meno di non credere nel mito dei laquonati dalla terraraquo il principio dello ius sanguinis si rivela debole non in grado di reggere alla prova dellrsquoindagine razionale percheacute si risolve in un regresso allrsquoinfinito

per concludere se il tentativo di giustificare la discriminazione delle donne e degli schiavi inciampava in piugrave di una difficoltagrave ma poteva pur sempre ancorarsi a differenze naturali vere o presunte nel caso dei meteci cosigrave non egrave La loro esclusione dalla polis appare il frutto di una scelta arbitraria dettata da ragioni contingenti e da evidenti pregiudizi ideologici laquoGli esempi scelti da Aristotele mdashosserva de Luisemdash permettono di cogliere con chiarezza lrsquoaspetto progettuale implicito nel concetto di cittadinanza con i criteri di inclusione ed esclusione che esso comporta se Clistene si era permesso di sfidare cosigrave audacemente i criteri tradizionali di cittadinanza le sue ragioni stavano proprio nellrsquointenzione di rompere con le forme istituzionali precedenti e di inventare una forma di cit-tadinanza nuova radicata non solo nel condividere uno spazio ma nel praticare forme determinate di interazione civile ben diversa egrave lrsquointenzione strategica di chi cerca nella provenienza autoctona degli antenati un criterio per chiudere lrsquoaccesso ai nuovi arrivati evitando possibili contaminazioniraquo 66 Si tratta tuttavia di un criterio che per la sua intrinseca debolezza difficilmente riesce a reggere da solo Ecco allora i miti dellrsquoautoctonia la cui funzione non appare diversa da quella della laquonobile menzognaraquo che nella kallipolis platonica serve a occultare il fondamento storico mdashartificiale non naturalemdash della stratificazione sociale allo scopo di rendere accettabile ai subordinati la loro condizione 67

64 Aristotele Pol III 5 1278a 26-34 corsivo mio65 Aristotele Pol III 5 1275b 32-3466 de Luise 2018 42 Si ricordi che Aristotele attribuisce a Clistene lrsquoiniziativa di iscrivere laquomolti

stranieriraquo tra i cittadini e laquomolti schiaviraquo tra i meteci (Pol III 2 1275b 34-37)67 platone Resp III 414b

LA dISEGUAGLIANzA dEGLI ANTICHI E dEI mOdERNI dA ARISTOTELE AI NUOVI mETECI 279

5 Da Aristotele ai nuovi meteci

E oggi Che cosa rimane delle antiche distinzioni tra i cittadini e laquogli altriraquo

pur nella persistenza di discriminazioni di fatto e di pregiudizi duri a morire nessuno oggi oserebbe riprendere le tesi antiche sullrsquoinferioritagrave naturale delle donne o di particolari categorie di persone Il riconoscimento della libertagrave per-sonale a tutti gli esseri umani e lrsquoattribuzione dei diritti politici a tutti i cittadini laquosenza distinzione di sesso di razza di lingua di religione di opinioni politiche di condizioni personali e socialiraquo egrave sancito da tutte le costituzioni democratiche del Novecento Resiste tuttavia la tendenza a escludere gli stranieri dalla citta-dinanza e dai diritti ad essa collegati

Come puograve essere giustificata una simile differenza di trattamento Oggi come ieri egrave difficile imbattersi in discorsi che vadano oltre i miti romantici della nazione mdashil corrispettivo moderno delle favole antiche sullrsquoautoctoniamdash e con-siderazioni utilitaristiche (per lo piugrave assai miopi) sullrsquo laquoeccessivo numero dei cit-tadiniraquo Resta il fatto che in linea di principio la discriminazione tra nativi e stra-nieri nel riconoscimento dei diritti egrave in netta contraddizione con la laquorivoluzione copernicanaraquo da cui ha avuto origine la modernitagrave filosofica e politica 68 Una rivoluzione che egrave stata annunciata dallrsquoardita ipotesi di un partigiano dellrsquoassolu-tismo il quale per primo ha pensato gli individui in una condizione pre-politica di perfetta eguaglianza nei diritti E che egrave stata poi sviluppata in senso liberale e democratico da Locke Rousseau Kant le cui parole ancora risuonano in docu-menti dotati ormai del sapore inconfondibile dellrsquoutopia (laquoTutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignitagrave e dirittiraquo)

Se concentriamo lrsquoattenzione sui diritti politici mdashquelli propriamente asso-ciabili alla figura del cittadinomdash ci accorgiamo oltretutto che privare una parte della popolazione stabilmente residente in un paese del diritto di contribuire alla formazione della volontagrave collettiva egrave semplicemente incompatibile con i principi della democrazia in forza dei quali le leggi dovrebbero essere create laquodagli stessi individui che a quelle leggi sono sottopostiraquo 69

E tuttavia giagrave nel passato il principio di eguaglianza ha dimostrato unrsquoin-sospettabile vitalitagrave Quando gli ateniesi del v secolo in nome dellrsquoisonomiacutea hanno combattuto le discriminazioni di nascita e di censo ancora dominanti nella loro epoca non si rendevano conto dellrsquoincompiutezza della loro rivolu-zione laquoAnalogamente mdashci ricorda Ferrajolimdash quando il 26 agosto del 1789 lrsquoAssemblea nazionale francese proclamograve lrsquouguaglianza giuridica di tutti gli uo-mini i borghesi che la componevano pensavano soltanto a se stessi ai privilegi feudali e alle distinzioni di ceto che intendevano abbattere ma non certo alle discriminazioni di sesso e di classe e alle diseguaglianze economiche e sociali che lasciavano invece sopravvivere semplicemente ignorandole Sempre tutta-via il principio egrave stato poi impugnato da coloro che ne erano stati discriminati

68 Bobbio 198469 Kelsen 1994 36 e 289 ss

280 VALENTINA pAzEacute

e che lrsquohanno preso in parola rivoltandolo e rivendicandolo attraverso un ri-pensamento del suo significato contro chi lrsquoaveva in precedenza brandito per seacute medesimoraquo 70

Egrave successo con gli schiavi a cui certo non pensavano i coloni della Virginia nel dichiarare che laquotutti gli uomini sono per natura ugualmente liberi e indipen-dentiraquo Egrave successo con le donne Che sia arrivato il momento di prendere nuo-vamente sul serio il principio di eguaglianza per farlo valere contro lrsquoesclusione dei laquonuovi meteciraquo

Bibliografia

Aubonnet j (1971) Aristote Politique t I I paris Les Belles LettresBaldry H C (1983) The Unity of Mankind in Greak Thought (1965) tr it Lrsquounitagrave del

genere umano nel pensiero greco Bologna Il mulinoBertelli L (1985) Schiavi in utopia laquoStudi storiciraquo 26 4 889-901mdash (2018) Il cittadino in Aristotele Criteri di inclusioneesclusione in de Luise F (a cura

di) 125-164mdash (2018a) Aristotele democratico laquoTeoria politicaraquo ns Annali 8 81-103Bobbio N (1984) Lrsquoetagrave dei diritti Torino EinaudiBovero m (2000) Contro il governo dei peggiori Una grammatica della democrazia Ro-

ma-Bari LaterzaCalvert B (1987) Slavery in Platorsquos Republic laquoThe Classical Quarterlyraquo 37 2Cambiano G (2016) Come nave in tempesta Il governo della cittagrave in Platone e Aristotele

Roma-Bari LaterzaCampese (1998) Cefalo in platone La repubblica traduzione e commento di m Vegetti

vol I libro I Napoli Bibliopolis 33-57Campese S Gastaldi S (a cura di) (1977) La donna e i filosofi Archeologia di unrsquoimma-

gine culturale Bologna zanichelliCampese S manuli p Sissa G (1983) Madre materia Sociologia e biologia della donna

greca Torino BoringhieriCantarella E (1985) Lrsquoambiguo malanno Condizione e immagine della donna nellrsquoanti-

chitagrave greca e romana Roma Editori Riunitimdash (1987) Tacita muta La donna nella cittagrave antica Roma Editori RiunitiCohen E (2000) The Athenian Nation princeton princeton University pressdelpiano p (2009) La schiavitugrave in etagrave moderna Roma-Bari Laterzade Luise F (a cura di) (2018) Cittadinanza Gli inclusi e gli esclusi tra gli antichi e i

moderni dipartimento di Lettere e Filosofia Trento Edizioni Universitagrave degli Studi di Trento

mdash (2018a) Lrsquoinvenzione del cittadino e le aporie della cittadinanza democratica antica in de Luise (a cura di) 17-49

duby G perrot m (1990) Storia delle donne in occidente Lrsquoantichitagrave a cura di p Sch-mitt pantel Roma-Bari Laterza

Ferrajoli L (2018) Manifesto per lrsquoeguaglianza Roma-Bari LaterzaFinley m (1981) Ancient Slavery and Modern Ideology (1980) tr it Schiavitugrave antica e

ideologie moderne Roma-Bari Laterzamdash (1985) Politics in the Ancient World (1983) tr it La politica nel mondo antico Ro-

ma-Bari Laterza

70 Ferrajoli 2018 31

LA dISEGUAGLIANzA dEGLI ANTICHI E dEI mOdERNI dA ARISTOTELE AI NUOVI mETECI 281

mdash (a cura di) (1990) Classical Slavery (1987) tr it La schiavitugrave nel mondo antico Ro-ma-Bari Laterza

Garlan y (1990) Guerra pirateria e schiavitugrave nel mondo greco in Finley (a cura di) 3-26

Gastaldi S (2008) Introduzione alla storia del pensiero politico antico Roma-Bari La-terza

mdash (2018) Lrsquoautoctonia degli Ateniesi un mito civico di identitagrave in de Luise F (a cura di) 51-68

Hansen m H (2003) The Athenian Democracy in the Age of Demosthenes Structure Principles and Ideology (1991) tr it La democrazia ateniese nel iv secolo a C maffi A (a cura di) milano LEd

Kelsen H (1994) General Theory of Law and State (1945) tr it Teoria generale del dirit-to e dello Stato milano Etaslibri

maffi A Gagliardi L (eds) (2011) I diritti degli altri in Grecia e a Roma Sankt Augus-tin Academia Verlag

martiacute j L (2018) Aristoacuteteles y la sabiduriacutea de la multitud laquoTeoria politicaraquo ns Annali 8 136-166

martini R (2005) Diritti greci Bologna zanichellimindus p (2014) Cittadini e no Forme e funzioni dellrsquoinclusione e dellrsquoesclusione Firen-

ze Firenze University pressmosseacute C (1988) La femme dans la Grece antique (1983) tr it La vita quotidiana della

donna nella Grecia antica milano BUROber j (1989) Mass and Elite in Democratic Athens Rhetoric Ideology and the Power of

the People princeton princeton University pressmdash (1996) The Athenian Revolution Essays on Ancient Greek Democracy and Political

Theory princeton princeton University pressmdash (2005) Athenian Legacies Essays on the Politics of Going On Together princeton

princeton University presspazeacute V (2018) Cittadinanza e diritti fra antichi e moderni in de Luise F (a cura di)

93-121mdash (2019) La schiavitugrave tra natura e artificio in Per Mario Vegetti laquoVia Borgogna 3raquo 4

10 38-61pepe L (2011) Quali lsquoaltrirsquo Le vittime della tortura ad Atene tra il v e il iv secolo in

maffi A Gagliardi L (a cura di) 218-235pomeroy S B (1978) Goddesses Whores Wives and Slaves (1975) tr it Donne in Atene

e Roma Torino EinaudiRoy j (1999) lsquoPolisrsquo and rsquoOikosrsquo in Classical Athens laquoGreece and Romeraquo 46 1 1-18Rousseau j j (1994) Le contrat social (1762) tr it Il contratto sociale Torino EinaudiSissa G (1990) Filosofie del genere Platone Aristotele e la differenza dei sessi in

duby G perrot m 59-100Vegetti m (1983) Presentazione in Campese S manuli p Sissa G 7-10mdash (2000) Normale naturale normativo in Aristotele laquoQuaderni di storiaraquo 52 73-84mdash (2015) Nomothetes Il legislatore greco fra storia e realtagrave laquoTeoria politicaraquo ns An-

nali 5 23-35mdash (2017) Chi comanda nella cittagrave I Greci e il potere Roma Caroccimdash (2018) I fondamenti del potere politico Aristotele contro Platone laquoTeoria politicaraquo

ns Annali 8 23-34Vegetti m Ademollo F (2016) Incontro con Aristotele Quindici lezioni Torino Ei-

naudiVlastos G (1953) Isonomia laquoAmerican journal of philologyraquo 74 337-366mdash (1968) Does Slavery Exist in Platorsquos Republic laquoClassical philologyraquo 63 4 291-

295

282 VALENTINA pAzEacute

Edizioni italiane di testi classici

Aristotele (1971) La riproduzione degli animali in Lanza d Vegetti m (a cura di) Opere biologiche di Aristotele Torino Utet

mdash (1991) La costituzione degli Ateniesi a cura di m Bruselli milano Rizzolimdash (2002) Politica a cura di C A Viano milano RizzoliEschilo (1975) Le tragedie prefazione e traduzione di Carena C Torino Einaudi

Le diseguaglianze di Rousseau dal grand monde al mondo globale

Massimo Cuono

Abstract

Rousseaursquos Inequalities From the Grand Monde to the Global World

This article aims at exploring the relevance of Jean-Jacques Rousseaursquos theory of inequality for interpreting todayrsquos world The author analyses the so-called neo-liberal ideology by adopting as theoretical tools the tensions between nature and artifice and between equality and inequality explored by Rousseau In the first place the paper provides an analysis of the discourse on the Origin and Basis of Inequality Among men in relation with its historical context and with other Rous-seaursquos work especially The Social Contract This helps understanding Rousseaursquos theory of inequality by shedding light over two fundamental topics the social ques-tion and the theory of natural order In the second place the paper explores Rous-seaursquos thought for analysing the theoretical bases of the social question in the global world Rousseau maintains that the social question stands on inequality intended in relational terms Accordingly the authorrsquos argument is that the social question reframed in neoliberal terms is primarily based on the fight against poverty In the third place the paper raises the question of the consistency of the theory of social order in neoliberal thought The author compares the Rousseaursquos tension between natural and social order with the theory of the spontaneous order developed by Hayek The attempt of the author in conclusion is to define the political ideology subtended to the vague and confused notion of neoliberalism the so-called neo-liberalism from this perspective can be conceived as an ideology oriented to the search for new laquostates of natureraquo According to the author todayrsquos claim for disin-termediation in the most diverse domains is an eloquent example of this tendency

Keywords Rousseau Inequalities Nature Artifice Social Order

Lrsquouomo che medita egrave un animale depravatojean-jacques Rousseau

1 Rousseau naturista e i suoi incipit Ovvero la modernitagrave messa a nudo

In apertura delle sue Confessioni jean-jacques Rousseau con il suo stile alta-lenate fra lrsquoautocommiserazione da genio incompreso e lrsquoesaltazione da pensato-re rivoluzionario riassume lo sforzo della sua intera opera filosofica

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 283-299

Universitagrave di Torino massimocuonounitoit

284 mASSImO CUONO

mrsquoimpegno in unrsquoimpresa senza esempio e la cui esecuzione non avragrave imita-tori Voglio mostrare ai miei simili un uomo nella nuda veritagrave della sua natura e questrsquouomo sarograve io Io solo Sento il mio cuore e conosco gli uomini Non sono fatto come nessuno di quelli che ho incontrati oso credere di non essere come nessuno di quanti esistono Se non valgo di piugrave sono almeno diverso Se la natura abbia fatto bene o male rompendo lo stampo nel quale mi ha colato non si puograve giudicare che dopo avermi letto 1

Attraverso lrsquoanalisi psicologica di un unico individuo mdashse stesso il solo che gli sia dato conoscere davveromdash Rousseau affronta il tema della laquonatura uma-naraquo imprescindibile per comprendere il mondo sociale Uno dei piugrave importanti pensatori politici della modernitagrave afferma cosigrave che la vera conoscenza sta nel tentativo di astrarre dalla vita associata tentando di svelare ciograve che di naturale resta nellrsquouomo corrotto dalla societagrave

mi trovo dunque solo sulla terra non avendo piugrave fratello prossimo amico compagno se non me stesso Lrsquouomo piugrave socievole e affettuoso egrave stato proscritto dallrsquoumanitagrave per unanime accordo 2

Lrsquouomo autentico resta il campo di indagine privilegiato di Rousseau ma la sua vera natura egrave intuibile solo guardando nel proprio profondo astraendo dallrsquoeducazione e dalla vita politica che ne costituiscono lrsquoinevitabile corruzione

Nel suo Il selfie del mondo Indagine sullrsquoetagrave del turismo marco drsquoEramo afferma che il settore economico oggi piugrave importante del pianeta mdashil turismo appuntomdash egrave utile a definire non solo la nostra epoca ma anche il paradosso stes-so alla base della cosiddetta laquomodernitagraveraquo zaini in spalla e macchina fotografica alla mano raggiungiamo mete esotiche alla ricerca dellrsquoautenticitagrave perduta del nostro mondo ma siamo consapevoli mdashnonostante gli infiniti sforzi del market-ing dellrsquoautenticitagrave 3mdash che egrave la nostra stessa ricerca a rendere inautentica la meta del nostro viaggio 4

Tra i grandi pensatori moderni quello che piugrave di tutti incarna questa contrad-dizione dellrsquoautenticitagrave egrave certamente jean-jacques Rousseau 5 che drsquoEramo stes-so sostiene essere laquoinsieme il frutto il formulatore e il propagandista di questa nuova ideologia di cui si sentiranno gli echi persino nella nominazione dei mesi da parte dei rivoluzionari francesi con Fiorile Brumaio e Termidoro lrsquoanno egrave restituito alla ciclicitagrave della natura La natura prende a costituire un universo simbolico in grado di rimpiazzare i valori della religione Non per nulla il termine naturismo viene coniato proprio pochi anni prima della Rivoluzioneraquo 6

da qui il vero e proprio paradosso la trasformazione della societagrave verso quella che Norbert Elias ha definito laquola societagrave (borghese) delle buone manie-reraquo mdashil cui esempio piugrave tipico egrave il diffondersi delle forchette sulle tavole 7mdash si

1 Rousseau 1997a 42 Rousseau 1997b 6543 Boltanski Esquerre 2017 42 ss4 drsquoEramo 20175 Si veda tra gli altri Ferrara 19896 drsquoEramo 2017 657 Elias 1982 in particolare 169 ss

LE dISEGUAGLIANzE dI ROUSSEAU dAL GRAND MONDE AL mONdO GLOBALE 285

accompagna allrsquoaffermarsi mdashtra le classi agiatemdash dellrsquoideologia naturista della riscoperta dellrsquoautentico contro lrsquoartificiositagrave della stessa laquovita modernaraquo Lrsquoe-sempio del turismo ci aiuta a rintracciare le versioni estreme di tali paradossi nel mondo capitalista contemporaneo dalla laquosofferenzaraquo ostentata dai pro-tagonisti del reality show Lrsquoisola dei famosi trattati come novelli Robinson al voyerismo del turismo del degrado e della povertagrave che presuppone di trovare una qualche ingenua spontaneitagrave nellrsquoestremo disagio degli slum fino alla dif-fusione dei supermercati nei villaggi naturisti in cui si va nudi a godere degli agi della grande distribuzione commerciale Tornando al xviii secolo continua drsquoEramo laquoQuesta nuova concezione igienista egrave insieme una dottrina del corpo [] che sfoceragrave nella mistica dello sport una filosofia naturale percheacute conside-ra che per essere in salute sia sufficiente e necessario immergersi ed esporsi alla natura una dottrina sociale percheacute vuole restaurare rapporti naturali tra esseri umani Egrave insomma unrsquoideologia a pieno titolo (sostenuta e formulata soprattut-to dalle classi medie e medio-alte) che riceveragrave una messa in pratica sbalorditiva dallo sviluppo delle ferrovie e della navigazione a vapore (cioegrave da unrsquoindustria anti-natura) nellrsquoldquoinvenzione delle vacanzerdquo e la nascita delle prime agenzie turisticheraquo 8

Questo stesso laquoparadossoraquo si ritrova alla base del pensiero di Rousseau la modernitagrave distrugge lrsquoautentico ma allo stesso tempo ci permette di compren-derne il valore filosofico Cosigrave nel 1932 Ernst Cassirer riassume Le problegraveme Jean-Jacques Rousseau laquoChe Rousseau si sia staccato da quellrsquoesaltazione della ldquoragionerdquo che dominava la cerchia degli enciclopedisti francesi che in contrasto ad essa si sia richiamato alle profonde forze del ldquosentimentordquo e della ldquocoscienzardquo egrave innegabile ma drsquoaltra parte egrave proprio questo ldquoirrazionalistardquo che in mezzo alla piugrave aspra lotta contro i ldquofilosofirdquo e contro lo spirito dellrsquoilluminismo francese ha espresso il pensiero che le idee piugrave alte della divinitagrave di cui lrsquouomo sia capace sono fondate puramente ed esclusivamente sulla ragioneraquo 9 Che cosa pensasse Rousseau del grand monde moderno dominato dai lumi di cui ha fatto parte pur vivendone ai margini egrave ben noto e lo dichiara fin dalle prime righe delle sue opere Cosigrave la prefazione alla Nuova Eloisa

Nelle grandi cittagrave occorrono spettacoli romanzi ai popoli corrotti Ho visto i costumi del mio tempo e ho pubblicato queste lettere 10

Ancora piugrave radicale egrave lrsquoincipit dellrsquoEmilio in cui egrave riassunta la visione dellrsquoau-tore sul mondo sociale in generale

Tutto egrave bene uscendo dalle mani dellrsquoAutore delle cose tutto degenera fra le mani dellrsquouomo Egli sforza un terreno a nutrire i prodotti propri drsquoun altro un albero a portare i frutti drsquoun altro mescola e confonde i climi gli elementi le stagioni mutila il suo cane il suo cavallo il suo schiavo sconvolge tutto altera tutto ama le deformitagrave i mostri non vuol nulla come lrsquoha fatto natura neppure lrsquouomo 11

8 drsquoEramo 2017 669 Cassirer 1994 710 Rousseau 2015 1711 Rousseau 1967 6

286 mASSImO CUONO

Rousseau perograve non oppone al disprezzo per il mondo artificioso alcuna pre-tesa di ritorno a un passato mitico Entrambe le sue proposte normative piugrave rilevanti mdashquella politica del Contratto e quella pedagogica dellrsquoEmiliomdash sono prova dello sforzo di sanare proprio la contraddizione del moderno esplorando la tensione irrisolta fra i tentativi di ripristinare un qualche ordine naturale per-duto e il raffinarsi delle strategie artificiali per educare il fanciullo e per istaurare un ordine sociale giusto Si pensi allrsquoincipit del Contratto sociale

Lrsquouomo egrave nato libero e ovunque egrave in catene Chi si crede padrone degli altri egrave nondimeno piugrave schiavo di loro [] ma lrsquoordine sociale egrave sacro diritto che serve di base a tutti gli altri tuttavia non ha la sua fonte nella natura dunque si fonda su convenzioni 12

La causa delle eterne catene che il contratto dovrebbe spezzare egrave analizzata nel Discorso sullrsquoorigine e i fondamenti della diseguaglianza fra gli uomini in cui Rousseau traccia la distinzione fra diseguaglianze naturali e diseguaglianze socia-li mdashe qui chiudo il gioco dei grandi incipit o quasi incipit russoviani

Concepisco nella specie umana due specie di disuguaglianza lrsquouna che chia-mo naturale o fisica percheacute egrave stabilita dalla natura e che consiste nella differenza drsquoetagrave di salute di forze del corpo e di qualitagrave dello spirito o dellrsquoanima lrsquoaltra che si puograve chiamare disuguaglianza morale o politica percheacute dipende da una sorta di convenzione che egrave stabilita o per lo meno autorizzata sulla base del consenso degli uomini Questa consiste nei differenti privilegi di cui alcuni godono ai danni degli altri come essere piugrave ricchi piugrave onorati piugrave potenti di loro o anche farsene obbedire 13

La laquoconvenzioneraquo che istituisce le diseguaglianze morali e politiche del Discorso laquoracconta storicamenteraquo dellrsquouscita dellrsquouomo dello stato di natu-ra e della corruzione nella societagrave civile ingiusta mentre la laquoconvenzioneraquo del Contratto egrave il tentativo di restituire per via artificiale allrsquoindividuo una laquonuova natura umanaraquo allrsquointerno di una societagrave finalmente giusta 14

Che il cosiddetto mondo globale sia ancora caratterizzato da una condizione di profonda diseguaglianza egrave un dato che non puograve essere messo in discussione cosigrave come evidente pare la persistente tensione tra le laquosoluzioniraquo al problema della convivenza pensate allrsquoinsegna dellrsquoautenticitagrave della spontaneitagrave di laquonuo-veraquo forme di naturalitagrave e il raffinarsi di tecniche mdashe tecnologiemdash artificiali che ne garantirebbero la plausibilitagrave

Questo testo si pone il problema mdashche tanto biasimo continua a suscitare tra gli storicimdash dellrsquoattualitagrave del pensiero di un autore classico non limitandosi alla domanda banale inutilmente inattuale su ciograve che Rousseau avrebbe pensato del-le diseguaglianze globali se non altro percheacute ovviamente un ipotetico Rousseau di oggi non sarebbe mai lo stesso Rousseau di ieri Lo scopo egrave piuttosto quello ricavare dalla ricchezza di un autore classico strumenti utili a leggere il presente nello specifico ci si concentreragrave sullrsquoopportunitagrave di utilizzare le riflessioni sulla

12 Rousseau 2008 513 Rousseau 1994a 13814 Si veda Bovero 1981 93-94

LE dISEGUAGLIANzE dI ROUSSEAU dAL GRAND MONDE AL mONdO GLOBALE 287

diseguaglianza per addentrarsi nel ginepraio di quella che siamo soliti definire mdashnon senza profondi problemi concettualimdash lrsquoideologia laquoneoliberaleraquo

partendo da una ricostruzione selettiva degli argomenti di Rousseau in par-ticolare quelli presenti nel Secondo discorso mi porrograve la domanda sullrsquoattualitagrave del laquoproblema Rousseauraquo attraverso la lente con la quale Cassirer analizza il pensiero dellrsquoautore senza la pretesa di rintracciare nella sua opera laquouna salda compiuta dottrinaraquo quanto piuttosto laquoun movimento sempre rinnovantesi del pensieroraquo 15 Tale metodo si potrebbe obbiettare dovrebbe valere per tutti i pen-satori che definiamo classici ma credo di poter affermare che sia particolarmente adatto per jean-jacques Rousseau

2 Ancora sul Secondo discorso ordine naturale e questione sociale

del Discorso sullrsquoorigine e i fondamenti della diseguaglianza fra gli uomini si egrave scritto molto nel tentativo di restituire la complessitagrave della teoria della disegua-glianza in esso esposta e di metterla in relazione con le altre opere dellrsquoautore 16

pubblicato nel 1755 e scritto tra il rsquo53 e il rsquo54 in risposta al quesito dellrsquoAcca-demia di digione laquoQual egrave lrsquoorigine dellrsquoineguaglianza tra gli uomini e se essa sia autorizzata dalla legge naturaleraquo il cosiddetto Secondo discorso egrave unrsquoopera filo-sofica e non economica che pure perograve pone le basi per un cambiamento di pro-spettiva sulla realtagrave socio-politica che contribuiragrave alla nascita del pensiero eco-nomico 17 laquoVerso il 1750raquo mdashafferma Voltaire nella voce Bleacute del suo Dizionario filosoficomdash laquola nazione sazia di versi di tragedie di commedie di opere di romanzi di storie romanzesche e di riflessioni morali piugrave romanzesche ancora e di dispute teologiche sulla grazia e sulle convulsioni si mise a ragionare sui graniraquo 18 Nel 1757 Franccedilois Quesnay inizia il suo lavoro sul Tableau eacuteconomique e nel 1776 Adam Smith pubblica la sua Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni

Il Secondo discorso si pone in parziale discontinuitagrave con il pensiero giusrazio-nalista a cui pure si richiama esplicitamente in particolare attraverso la tensione mdashche saragrave caratteristica dellrsquointera opera dellrsquoautoremdash fra laquoordine socialeraquo e laquoordine naturaleraquo Il problema dellrsquoordine egrave affrontato nel Discorso senza riferi-mento a norme razionali o morali mdashle leggi naturali del giunsaturalismomdash ma assume una forte connotazione storica mdashcosigrave come saragrave anche in Smith per Rousseau infatti lrsquoordine sociale non egrave esclusivamente opera intenzionale degli individui ma egrave retto da leggi quasi fisiche gli atti volontari degli individui e le

15 Cassirer 1994 3 In sintonia con tale prospettiva egrave anche Eugenio Garin laquola forza sempre at-tuale di Rousseau non consiste nellrsquoaver precorso Kant o marx neacute nellrsquoavere messo a fuoco i problemi delle proprietagrave privata o della democrazia diretta bensigrave nellrsquoavere proposto enigmi e antinomie piugrave essenziali sul significato e sul destino dellrsquouomo col coraggio di contraddirsi fino allrsquoassurdo (ldquojrsquouse drsquoune charlatanerie de transitionsrdquo) di essere duramente dogmatico per concludere con il dubbio radi-caleraquo (Garin 1994 xxiii)

16 Si veda da ultimo Neuhouser 201417 Hont 201518 Voltaire 2013 743

288 mASSImO CUONO

determinazioni di tale assetto infatti costituiscono un complesso di cause ed effetti non necessari ma deterministicamente riconoscibili

Tale intuizione egrave romanzescamente raccontata nella celebre Lettera a Malesherbes del 12 gennaio 1762 in cui Rousseau parla della lettura del quesito dellrsquoAccademia di digione che avrebbe poi dato origine giagrave al Primo discorso mdashlaquoSe il rinascimento delle scienze e delle arti abbia contribuito a migliorare i costumiraquo

Se mai qualcosa poteacute somigliare ad unrsquoimprovvisa ispirazione questo fu pro-prio il moto interiore che si produsse in me in seguito a quella lettura allrsquoim-provviso la mia mente egrave abbagliata da mille luci una folla di idee feconde si pre-sentarono tutte insieme con una forza e una confusione tali da provocare in me un turbamento inesprimibile sono preso dalle vertigini dellrsquoebbrezza [] Oh signore avessi mai potuto scrivere un quarto di ciograve che ho visto e sentito sotto quellrsquoalbero con quale chiarezza avrei mostrato tutte le contraddizioni del siste-ma sociale con quale forza avrei esposto tutti gli abusi delle nostre istituzioni con quale semplicitagrave avrei dimostrato che lrsquouomo egrave buono per natura e che diventa malvagio solo a causa di quelle istituzioni 19

pur risultato vincitore il Discorso sulle scienze e le arti egrave argomentato in ma-niera molto meno efficace e sistematica rispetto al Secondo discordo ma con que-sto condivide la stessa idea di fondo della sostanziale discontinuitagrave fra ordine naturale e vita sociale che Tito magri ha riassunto con la formula dellrsquoestraneitagrave reciproca di ordine naturale e storia 20 Il legame fra i due discorsi del resto egrave messo in evidenza dallo stesso Rousseau rispondendo alle critiche mosse al Primo discorso sostenne che laquola fonte prima del male egrave la disuguaglianza dal-la disuguaglianza sono venute le ricchezze povero e ricco sono infatti termini relativi e dovunque gli uomini saranno uguali non ci saranno mai neacute ricchi neacute poveri dalle ricchezze sono nati il lusso e lrsquoozio dal lusso sono venute le belle arti e dallrsquoozio le scienzeraquo 21 LrsquoAccademia poneva il quesito sullrsquoeffetto delle arti e delle scienze sui costumi Rousseau lo ribalta affermando che la decadenza dei costumi ha come effetto (necessario) il diffondersi e il raffinarsi delle arti e delle scienze La ricostruzione della catena di nessi egrave molto esplicita lrsquouscita dello stato di natura egrave sancita dallrsquoistituzione delle diseguaglianze da cui la ricchezza come misura relativa di tale nuovo ordine diseguale quindi ingiusto la ricchez-za produce lusso e ozio che sono le condizioni necessarie per lo sviluppo delle scienze e delle arti Le prime sono rese possibili dalle raffinatezze dellrsquoagio le seconde dal tempo libero 22

Tale posizione implica una concezione specifica della natura umana e dello stato di natura in discontinuitagrave con le posizioni prevalenti nella scuola del di-ritto naturale Se per Hobbes lo stato prepolitico di guerra dipende dalla natura agonistica dellrsquouomo e per Locke lo stato di natura pacifico egrave conseguenza del-

19 Rousseau 1997c 109220 laquoLa societagrave e la storia sono per principio estranee allrsquoordine e alla legge della naturaraquo (magri

1996 376)21 Rousseau 1994c 4422 Sul rapporto fra laquotempo del lavororaquo e laquotempo liberoraquo mi permetto di rimandare a Cuono

2016 11

LE dISEGUAGLIANzE dI ROUSSEAU dAL GRAND MONDE AL mONdO GLOBALE 289

la natura umana razionale e socievole per Rousseau lrsquouomo egrave originariamente buono ma non socievole a causa dei sentimenti dellrsquoamore di seacute e della pietagrave che precedono la ragione La legge di natura mdashlaquofai il tuo bene col minore male pos-sibile per gli altriraquo 23mdash egrave infatti per principio estranea alla ragione alla societagrave e alla storia 24

La ricostruzione storica ed economica della societagrave proposta da Rousseau nel Secondo discorso si basa su una sorta di incompatibilitagrave fra socievolezza e moralitagrave dalla costituzione dei primi individui in famiglie e piccoli grup-pi con forme primitive di possesso si passa a esperimenti piugrave estesi di vita associata che implicano la nascita della diseguaglianza dovuta al diffondersi dellrsquoagricoltura della metallurgia delle prime forme di divisione del lavoro e del commercio che portano con seacute lrsquoistituzione delle differenze sociali fra servi e signori cioegrave fra ricchi e poveri Segue la celeberrima denuncia della proprietagrave privata laquoIl primo che cintato un terreno pensograve di affermare questo egrave mio e trovograve persone abbastanza ingenue da credergli fu il vero fondatore della so-cietagrave civileraquo 25 che costituisce lrsquoorigine del tessuto delle relazioni economiche e sociali a cui si fa risalire lrsquoistituzione della legge e del governo Ne consegue la degenerazione inevitabile nel dispotismo che Rousseau riassume parlando della laquotrasformazione del potere legittimo in potere arbitrarioraquo 26 che altro non egrave se non il trionfo della legge del piugrave forte Con inaspettata sintonia rispetto a Hobbes 27 mdashe con ampia distanza rispetto a Lockemdash lrsquoesito egrave il ritorno a laquoun nuovo stato di naturaraquo 28

Nello stato di natura originario allora la diseguaglianza egrave minima sia percheacute non si egrave sviluppato il talento sia percheacute rare sono le relazioni sociali e poche di conseguenza le forme di asimmetria giustificabili semmai esclusivamente alla luce di una qualche proporzionalitagrave rispetto alle differenze naturali di capacitagrave o di bisogno Nella societagrave civile invece la diseguaglianza morale o politica pro-dotta dallrsquouomo si basa sullrsquoaccidentalitagrave della storia e le posizioni sociali sono completamente slegate dai meriti e dai bisogni La divisione dicotomica fra na-tura originariamente buona (eguaglianza naturale) e societagrave storicamente cattiva (diseguaglianza morale) egrave alla base della definizione proposta da Norberto Bob-bio di Rousseau come laquoil principe degli scrittori egualitariraquo in contrapposizione a Nietzsche laquoLagrave dove Rousseau vede diseguaglianze artificiali e quindi condan-nevoli in contrasto con lrsquoeguaglianza naturale Nietzsche lrsquoanti-Rousseau vede una eguaglianza artificiale e quindi altrettanto condannevole in contrasto con le diseguaglianze naturali Anche in questo caso il contrasto non potrebbe essere

23 Rousseau 1994a 15624 Si veda Starobinski 1982 5825 Rousseau 1994a 17326 Rousseau 1994a 19827 laquopossiamo insomma affermare che la teoria di Hobbes ritorna nel sistema di Rousseau ma

trasposta per entrambi tutto il male viene dal fatto che gli uomini tendono a vivere raggruppati sen-za essere naturalmente portati per la vita sociale Allora le passioni diventano una perenne forma di conflitto il genere umano sarebbe perito in questa guerra generale se gli uomini non avessero sentito la necessitagrave di rinunciare alla naturale indipendenza e non avessero escogitato un artificio per vivere in paceraquo (deratheacute 1993 219)

28 Rousseau 1994a 220

290 mASSImO CUONO

piugrave netto in nome dellrsquoeguaglianza naturale lrsquoegualitario condanna le disegua-glianze sociali in nome della diseguaglianza naturale lrsquoinegualitario condanna lrsquoeguaglianza sociale mentre il primo tende a vedere nelle diseguaglianze sociali un prodotto artificiale il secondo tende a vedere un prodotto artificiale nella eguaglianza socialeraquo 29

da qui nasce il problema della possibilitagrave stessa di pensare un ordine sociale artificiale ma legittimo che porteragrave Rousseau allrsquoelaborazione della sua origi-nale versione del contrattualismo giagrave intuita nel Secondo discorso poi ripresa nella voce Economia politica dellrsquoEncyclopeacutedie e nel Manoscritto di Ginevra e finalmente maturata nel Contratto sociale la liberazione dellrsquouomo dalle catene che sono lrsquoeffetto dellrsquoordine sociale ingiusto non consiste affatto nel ritorno allo stato di natura originario del resto questa via sembra prima di tutto im-praticabile Rousseau lo chiarisce nel descrivere la vendemmia di Clarens ne La Nuova Eloisa laquoTutti vivono nella massima familiaritagrave tutti sono eguali e nessuno trascende Le signore non si danno arie le contadine sono decenti gli uomini scherzosi ma non rozziraquo 30 La festa conserva il carattere carnevalesco del rovesciamento 31 in cui si ribaltano le diseguaglianze sociali pur molto rigide della campagna

Questi saturnali sono assai piugrave piacevoli e saggi di quelli romani Il rovescia-mento che quelli affettavano era troppo vano percheacute potesse istruire il padrone e lo schiavo ma la dolce eguaglianza che qui regna ristabilisce lrsquoordine della natura egrave unrsquoistruzione per gli uni una consolazione per gli altri e un legame drsquoamicizia per tutti 32

La consolazione dei servi egrave ovviamente illusoria e momentanea ristretta ad un luogo e un momento specifico egrave un laquogiocoraquo 33 aiutato dal vino che nasconde tra lrsquoaltro il suo valore economico per il signore dietro lrsquoabbondanza del pranzo consumato assieme laquoIn realtagrave questa festa egrave un giorno di lavororaquo mdashricorda Sta-robisnkimdash laquoe la produzione supera di gran lunga la spesaraquo 34

Restaurare un perduto stato di natura risulta prima di tutto unrsquoimpresa vana che comunque richiederebbe uno sforzo titanico La soluzione del Contratto ri-parte ancora una volta dal tentativo creativo di rielaborare i grandi modelli giu-snaturalistici ribaltandoli Non la laquoservitugrave nello statoraquo proposta da Hobbes neacute tantomeno la laquolibertagrave dallo statoraquo di Locke ma laquola libertagrave nello statoraquo 35 come ricerca di una forma di societagrave in cui lrsquounione fra tutti possa permettere al singolo di rispondere solo a se stesso Secondo Cassirer laquonon si tratta giagrave di emancipare e liberare lrsquoindividuo in maniera da sottrarlo ad ogni forma di ordine sociale si tratta piuttosto di trovare una forma di societagrave che protegga la persona di ogni singolo con tutta la forza riunita della compagine politica in modo che il singolo

29 Bobbio 1999 25430 Rousseau 2015 62931 Sulla festa e in particolare sul carnevale come messa in scena del rovesciamento dellrsquoordine

sociale si veda Cocchiara 198132 Rousseau 2015 67033 Starobinski 1982 16534 Starobinski 1982 17235 Bobbio 1969 72

LE dISEGUAGLIANzE dI ROUSSEAU dAL GRAND MONDE AL mONdO GLOBALE 291

nellrsquoatto di collegarsi agli altri ciograve non di meno e proprio in questo suo unirsi obbedisca soltanto a se stessoraquo 36

Il paradosso qui egrave portato alle estreme conseguenze Rinunciando definitiva-mente alla libertagrave naturale lrsquounica via per salvare lrsquouomo moderno dai mali insiti in tutto ciograve che esso stesso ha creato sta nellrsquoartificio massimo della volontagrave gene-rale mdashlaquosempre retta e [che] tende sempre allrsquoutilitagrave pubblicaraquo 37mdash che implica laquoil solo impegno capace di dar forza a tutti gli altri e cioegrave che chiunque rifiuteragrave di obbedire alla volontagrave generale vi saragrave costretto dallrsquointero corpo ciograve significa solo che saragrave costretto ad essere liberoraquo 38 Lrsquoordine giusto mdashche dal punto di vista economico rifugge gli eccessi del lusso e della miseriamdash sembra ispirarsi allrsquoordine naturale ma lo ribalta completamente attraverso un artificio laquoin grado di cambiare la natura umanaraquo 39

3 Leggere Rousseau oggi La questione sociale globale

La ricchezza del pensiero politico e sociale si Rousseau non puograve certo essere ridotta alla breve e selettiva ricognizione qui proposta Eppure il modo dirom-pente con cui lrsquoautore pone la laquoquestione socialeraquo e la sua originalissima soluzio-ne al problema dellrsquolaquoordine giustoraquo costituiscono a mio parere due prospettive assai produttive per pensare il presente in particolare per ragionare su quello che si egrave ormai soliti definire laquoneoliberalismoraquo espressione il cui uso e abuso denuncia una polisemia difficile da sanare

Come ogni famiglia ideologica il laquoneoliberalismoraquo egrave caratterizzato da gran-de eterogeneitagrave relativamente sia alle teorie e agli autori sia alle pratiche e agli attori politici che normalmente vi si riconducono neoliberali sarebbero tanto le politiche di contrazione del welfare in nome di teorie della giustizia ispirate alla nozione di merito tanto i piugrave ampi movimenti mondiali di omogeneizzazione dei mercati di merci e capitali che ricadono spesso sotto il nome di globalizza-zione economico-finanziaria mi limiterograve qui a proporre una prima e ampia pa-noramica sui temi e i problemi che sono solitamente ricompresi nellrsquoespressione laquoneoliberalismoraquo non come una specifica teoria economica mdashcioegrave la semplice riproposizione del liberismo classicomdash quanto piuttosto da intendersi come un ampio apparato ideologico che influisce sulle pratiche concrete di esercizio di poteri pubblici e privati e sulla loro legittimazione politica e sociale Le caratte-

36 Cassirer 1994 2237 Rousseau 2008 3938 Rousseau 2008 2739 Rousseau 2008 57 Tale citazione egrave tratta dal capitolo del Contratto dedicato allrsquoambigua figura

del legislatore laquoChi affronta lrsquoimpresa di dare istituzioni a un popolo deve per cosigrave dire sentirsi in grado di cambiare la natura umana di trasformare ogni individuo che per se stesso egrave un tutto perfetto e solitario in una parte di un tutto piugrave grande da cui lrsquoindividuo riceve in qualche modo la vita e lrsquoessere di alterare la costituzione dellrsquouomo per rafforzarla di sostituire unrsquoesistenza parziale e morale allrsquoesistenza fisica e indipendente che tutti abbiamo ricevuto dalla natura Bisogna in una parola che tolga allrsquouomo le forze che gli sono proprie per dargliene di estranee a lui di cui non possa fare uso se non con il sussidio di altri Quanto piugrave queste forze naturali sono morte e annientate quanto piugrave le forze acquisite sono grandi e durevoli tanto piugrave solida e perfetta anche lrsquoistituzioneraquo (ibidem)

292 mASSImO CUONO

ristiche concrete che definiscono tale configurazione ideologica sono molteplici e riguardano campi vastissimi delle scienze umane e sociali dallrsquoantropologia dellrsquohomo oeconomicus alla ridefinizione dei rapporti giuridici fra pubblico e privato dal problema sociale della riconfigurazione delle relazioni fra sfera eco-nomica politica e ideologica fino alla questione piugrave specificamente economica della trasformazione delle forme del capitalismo contemporaneo

Senza alcuna pretesa di esaustivitagrave qui intendo soffermarmi su due questioni fondamentali per comprendere questo apparato ideologico multiforme il ripen-samento della questione sociale in termini di povertagrave invece che di diseguaglian-za e il complesso tema dellrsquoordine sociale neoliberale

Il modo a cui siamo ormai abituati oggi a pensare la questione sociale egrave quello della laquolotta alla povertagraveraquo Le organizzazioni internazionali infatti lavorano a definire i concetti di povertagrave attraverso strumenti statistici sempre piugrave sofisticati La Banca mondiale ad esempio definisce la condizione di povertagrave estrema o assoluta riferendosi agli individui che vivono con meno di 125$ al giorno molti sono i paesi in cui gli individui laquopoveriraquo in questo senso superano lrsquo80 della popolazione piugrave elaborato egrave il concetto di laquopovertagrave relativaraquo che si calcola a partire da diversi fattori come la composizione del nucleo familiare o le caratte-ristiche del luogo di residenza

Tali indicatori rispondono a una logica di laquosogliaraquo che fissa gli obiettivi di miglioramento delle condizioni sociali di un paese lasciando in secondo pia-no la logica laquorelazionaleraquo che egrave propria del concetto di diseguaglianza si pensi allrsquoormai desueta mdashanche se ancora influente fra alcuni scienziati socialimdash laquoteo-ria dello sgocciolamentoraquo o trickle-down legata alla figura politica di Ronald Reagan Secondo tale teoria i benefici economici a vantaggio dei ricchi hanno necessariamente un effetto di laquosgocciolamentoraquo verso gli starti meno abbienti della popolazione arricchire i piugrave ricchi insomma migliorerebbe anche le con-dizioni dei piugrave poveri

Ovviamente la riflessione sulla diseguaglianza non egrave mai scomparsa dal dibat-tito scientifico mdashsi pensi in Italia al lavoro di Luciano Gallino che giagrave nel 2000 scriveva un saggio intitolato Diseguaglianze e globalizzazione 40mdash per poi tornare prepotentemente alla ribalta in seguito agli effetti della crisi economica degli anni 2000 41 Ciograve non toglie che ancora oggi molti interventi politici in sostegno degli strati piugrave deboli della popolazione restano legati alla laquologica di sogliaraquo e si basano sullrsquoidea dellrsquoemancipazione del povero attraverso le tecniche cosiddette di empowerment Un sintomo della scarsa attenzione politica alla questione della diseguaglianza lo si ritrova nelle diverse proposte di riforma fiscale ispirate al modello della flat tax divenute bandiera di quei governi cosiddetti populisti che pure tanto investono elettoralmente sulla difesa delle classi indebolite

Lo strumentario di Rousseau ci permette di analizzare criticamente tale ap-proccio allrsquoanalisi del mondo socio economico Il punto di partenza del Secondo discorso egrave giagrave stato detto sta nel carattere relativo dei termini laquoriccoraquo e laquopo-

40 Gallino 200041 Si vedano tra gli altri milanović 2017 piketty 2014 Franzini pianta 2016

LE dISEGUAGLIANzE dI ROUSSEAU dAL GRAND MONDE AL mONdO GLOBALE 293

veroraquo la cui distanza egrave alla base delle molteplici forme di asimmetria di potere economico ma anche ideologico e politico Non a caso la teoria della disegua-glianza di Rousseau egrave stata interpretata da piugrave parti come anticipatrice di alcuni aspetti del pensiero marxista e socialista 42 ma la critica delle diseguaglianze mdashin chiave relazionalemdash egrave stata per lungo tempo un punto fermo anche del pensie-ro socialdemocratico e keynesiano a partire dal presupposto secondo il quale la questione sociale non si affronta attraverso la lotta alla povertagrave mdasho almeno non solomdash quanto piuttosto nella battaglia politica per la redistribuzione della ricchezza effetto diretto di politiche fiscali progressive ed effetto indiretto del welfare

In un recente saggio dal titolo Dobbiamo preoccuparci dei ricchi gli auto-ri rilevano che laquonessuno o quasi metterebbe in discussione che dei poveri (o meglio per i poveri) ci si deve preoccupare soprattutto durante una crisi per molti aspetti drammatica come quella che stiamo vivendo Al contrario la sem-plice manifestazione del dubbio che ci si possa preoccupare dei ricchi rischia di essere accolta con sospetto di essere vista come il segno di un pregiudizio nei loro confronti una nuova manifestazione di quel terribile sentimento che egrave lrsquoin-vidia il ldquopeggior vizio dellrsquoumanitagraverdquo secondo la tagliente espressione di Hannah Arendtraquo 43

derubricare la critica alle diseguaglianze a invidia sociale mdashun tempo si sa-rebbe detto laquodi classeraquomdash egrave uno dei tratti di questo strano oggetto che chiamiamo neoliberalismo Insomma ancora attuali ci paiono le parole di Rousseau quan-do fa magnificare al ricco le raisons speacutecieuses del suo dominio convincendo il povero a sottoscrivere il laquopatto iniquoraquo

dopo aver esposto ai suoi vicini lrsquoorrore drsquouna condizione che li armava tutti gli uni contro gli altri che rendeva i loro possessi altrettanto onerosi dei loro bisogni dove nessuna condizione neacute povera neacute ricca offriva sicurezza inventograve fa-cilmente ragioni speciose per tirarli ai suoi scopi laquoUniamoci disse per salvaguar-dare i deboli dallrsquooppressione tenere a freno gli ambiziosi e garantire a ciascuno il possesso di quanto gli appartiene stabiliamo degli ordinamenti di giustizia e di pace a cui tutti nessuno eccettuato debbano conformarsi e che riparino in qual-che modo i capricci della fortuna sottomettendo senza distinzione il potente ed il debole a doveri scambievoli In una parola invece di volgere le nostre forze con-tro noi stessi concentriamole in un potere supremo che ci governi secondo leggi sagge proteggendo e difendendo tutti i membri dellrsquoassociazione respingendo i comuni nemici e mantenendoci in unrsquoeterna concordiaraquo 44

4 Lrsquoordine spontaneo e il paradosso della modernitagrave

Se la dimensione relazione della diseguaglianza appare centrale per compren-dere la questione sociale globale forse ancor piugrave rilevante dal mio punto di vi-sta appare il problema dellrsquoordine sociale neoliberale lrsquoargomento egrave impossibile

42 Si veda almeno il classico della Volpe 195743 Franzini Granaglia Raitano 2014 744 Rousseau 1994a 187

294 mASSImO CUONO

da svolgere in queste poche pagine 45 ma propongo di ripartire dalla piugrave influente proposta teorica in materia la contrapposizione tra laquoordine spontaneoraquo e laquoorga-nizzazioneraquo elaborata da Friedrich von Hayek in Legge legislazione e libertagrave 46 Secondo Hayek il modello del mercato spontaneamente ordinato secondo leggi che assomigliano a quelle dellrsquoevoluzionismo darwiniano si oppone al modello politico del dominio arbitrario dellrsquouomo sullrsquouomo come giagrave affermato anche ne La via della schiavitugrave quasi quarantrsquoanni prima laquolrsquounica alternativa alla sotto-missione nei confronti delle forze impersonali e apparentemente irrazionali del mercato egrave la sottomissione al potere di altri uomini ugualmente incontrollabile e perciograve arbitrarioraquo 47

Le forze del mercato sarebbero cosigrave solo apparentemente irrazionali e co-munque meno pericolose dellrsquoartificio statale mdasho di altre forme di organiz-zazione Non egrave un caso che questa fase del pensiero liberista mdashagli albori del cosiddetto neoliberalismo 48mdash sia stata influente per il cosiddetto anarco-capi-talismo 49 ma la soluzione di Hayek non coincide affatto con lrsquoabolizione dello stato quanto piuttosto nella ridefinizione radicale dei compiti del potere pubbli-co normalmente etichettata con lrsquoespressione laquostato minimoraquo cioegrave limitato nel-le competenze mdashsoprattutto in materia di servizi socialimdash ma anche forte mdashlo stato minimo non egrave mai sinonimo di stato debolemdash nel difendere la sicurezza pubblica e le libertagrave economiche per Hayek la societagrave di mercato deve tendere verso lrsquoideale limite di un ordine naturale e spontaneo ma ciograve egrave possibile solo attraverso una forte dose di artificio

Inattese e inquietanti possono apparire le analogie con il metodo prima an-cora che con la teoria di jean-jacques Rousseau in particolare in relazione ad alcune delle declinazioni del rapporto fra natura e artificio mdasho si potrebbe az-zardare tra spontaneitagrave e artificiositagrave

Riesplode cosigrave il problema moderno mdashgiagrave di Rousseau ma forse ancor di piugrave del pensiero fisiocraticomdash delle tecniche artificiali per garantire un ordine il piugrave possibile naturale o almeno spontaneo NellrsquoEmilio dove si propone un proget-to sullrsquoindividuo piugrave radicale ancora rispetto a quello del Contratto sulla societagrave Rousseau afferma che laquofa drsquouopo adoperare molta arte per impedire allrsquouomo sociale di essere completamente artificialeraquo 50 Il feroce critico del diritto di pro-prietagrave sembra seguire un ragionamento formalmente non cosigrave lontano da quello di Hayek che il laquoterribile dirittoraquo 51 lo avrebbe voluto imporre su scala globale

La scienza economica nasce proprio su questo ambiguo e sempre rinnovato sforzo di farsi scienza naturale a costo di ricreare artificialmente un nuovo stato

45 Una pista interessante in questo senso la si ritrova in mirowski 2009 in particolare 425 ss46 Hayek 1986 sullrsquoordine spontaneo in Hayek si vedano tra gli altri Harcourt 2011 e Ottonelli

199547 Hayek 1995 26348 mirowski plehwe 200949 Si veda il capitolo sullrsquoanarco-capitalismo in Adamo 201650 Rousseau 1967 323 sulla questione della spontaneitagrave in Rousseau a partire dallrsquoEmilio si veda

Gallino manto 2015 con le cui tesi mi trovo particolarmente in sintonia51 Lrsquoespressione come egrave ben noto fu inventata da Cesare Beccaria per poi essere ripresa in Ro-

dotagrave 1990

LE dISEGUAGLIANzE dI ROUSSEAU dAL GRAND MONDE AL mONdO GLOBALE 295

di natura 52 Bobbio ricorda che laquoal suo sorgere la nuova scienza lrsquoeconomia po-litica utilizzograve alcuni schemi concettuali del giusnaturalismo comrsquoegrave stato notato la societagrave di mercato i cui membri entrano in rapporto fra di loro senza esservi obbligati da una potenza esterna quale fu sempre configurata la potenza dello stato e i cui rapporti sono regolati da leggi naturali e quindi non da leggi positi-ve come sono quelle poste dallo stato era la piugrave perfetta concretizzazione dello stato di naturaraquo 53

Il neoliberalismo allora egrave lrsquoideologia della costrizione a essere spontanei che in apparente analogia con la costrizione a essere liberi del Contratto sociale si presenta come il tentativo di costruire artifici per superare lrsquoarbitrio e il caso alla base dellrsquoordine sociale ma la soluzione egrave opposta se in Rousseau lrsquoindividuo dopo il contratto entra finalmente in una societagrave giusta mdashlaquocominciamo propria-mente a diventare uomini solo dopo essere stati cittadiniraquo 54mdash lrsquoindividuo di Hayek egrave finalmente laquorazionaleraquo solo quando entrando nel mercato esce dalla so-cietagrave politica peraltro in maniera teoricamente meno raffinata ma politicamente piugrave efficace ci egrave stato ricordato che la laquosocietagrave non esisteraquo ma tale affermazione egrave solo il corollario della tesi implicita secondo cui la libertagrave economica mdashanzi lrsquoanarchiamdash egrave incompatibile con lrsquoanarchia mdashanzi con la libertagravemdash politica fu la stessa margaret Thatcher a sostenere che laquosono gli eserciti e le armi a garantire la sicurezza non le belle paroleraquo

Ancor piugrave artificiale mdashquesta forse egrave una possibile chiave per chiarire il confuso concetto di neoliberalismomdash egrave lrsquoindividuo laquorazionaleraquo mdashecco lrsquohomo oeconomicusmdash che si muove nel mercato spontaneamente autoregolato grazie a uno stato politico forte che crea nel tentativo di separarlo da seacute un nuovo stato di natura

5 Sperduti nello stato di natura

NellrsquoEmilio dopo aver affermato laquoio odio i libriraquo Rousseau esalta il valore pedagogico di Robinson Crusoe

Robinson Crusoe nella sua isola solo privo dellrsquoassistenza dei suoi simili e degli strumenti di tutte le arti provvedendo per altro alla sua sussistenza alla sua conservazione e procurandosi perfino una specie di benessere ecco un oggetto interessante per ogni etagrave e che con mille mezzi si puograve rendere piacevole ai fanciulli Ecco come realizziamo lrsquoisola deserta che mi serviva dapprima di paragone [] Il mezzo piugrave sicuro di elevarsi al disopra dei pregiudizi e di regolare i propri giudizi sui veri rapporti delle cose egrave di mettersi al posto di un uomo isolato e di giudicare di tutto come questrsquouomo ne deve giudicare avuto riguardo alla propria utilitagrave 55

La rappresentazione contemporanea piugrave popolare dello laquostato di naturaraquo mdashle laquorobinsonateraquo del marx dei Grundrissemdash non egrave la sua versione ripulita e

52 Sulla questione della naturalizzazione dellrsquoeconomico si veda polanyi 1974 per un confronto fra polanyi e Hayek su questi temi si veda Bugra 2015

53 Bobbio 1999b 274 Sul punto si veda soprattutto macpherson 197354 Rousseau 1994b 955 Rousseau 1967 172

296 mASSImO CUONO

razionalizzata del laquovelo di ignoranzaraquo di john Rawls quanto piuttosto la serie televisiva Lost creata da j j Abrams damon Lindelof e jeffrey Lieber e andata in onda in tutto il mondo tra il 2004 e il 2010

In seguito a un incidente aereo un gruppo di persone si ritrova sperduto su unrsquoisola apparentemente deserta Alcuni hanno nomi evocativi da Locke a Hume la piugrave laquoselvaggiaraquo tra i personaggi si chiama danielle Rousseau Se per sei stagioni lrsquoisola appare come una vera e propria distopia tecnologica il finale risolve la vicenda in chiave mistica dove la tecnica risulta solo il piugrave recente campo di battaglia dellrsquoancestrale lotta tra il bene e il male e lrsquolaquoisolaraquo mdashvero e proprio personaggio se non protagonista della seriemdash rappresenta allo stesso tempo uno stato di natura primordiale e la piugrave evoluta opera tecnologica prodot-to dallrsquoessere umano

La tensione fra natura e artificio mdashil paradosso del turismo naturalista an-ticipato allrsquoinizio di questo articolomdash continua a caratterizzare la riflessione moderna fin dalla scoperta del nuovo mondo in cui nacque lrsquointeresse per la situazione originaria di unrsquoumanitagrave ancora non corrotta dalla cultura 56 Rousseau descrive lo stato di natura in maniera differente a seconda delle diverse opere e del contesto argomentativo in cui si trova ad operare 57 ciograve nonostante ci sono dei tratti che accomunano le differenti rappresentazioni russoviane dello stato primordiale Le mette in evidenza molto bene jean Starobinski laquoNellrsquoorizzonte limitato dello stato di natura lrsquouomo vive in una condizione di equilibrio che ne impedisce ancora lo scontro col mondo e con se stesso Non conosce il lavoro (che lrsquoopporragrave alla natura) neacute la riflessione (che lrsquoopporragrave a se stesso e ai suoi simili)raquo per Rousseau lrsquouomo naturale egrave solo con se stesso per questa ragione nel giagrave citato incipit de Le fantasticherie del passeggiatore solitario si rappresenta come solo al mondo ma Starobinski va piugrave in profonditagrave

Lrsquouomo non esce da se stesso non esce dallrsquoistante presente in una parola vive nellrsquoimmediato E per lui ogni sensazione egrave nuova tale apparente discontinuitagrave non egrave altro che un modo di vivere la continuitagrave nellrsquoimmediato 58

La ricerca di una qualche forma drsquoimmediatezza perduta ritorna costante-mente nel pensiero moderno ne egrave esempio lampante lrsquoidea di una societagrave senza mediazione alla base della concezione monista mdashcioegrave anti-pluralistamdash e cen-tripeta mdashcioegrave priva di corpi intermedimdash della democrazia di Rousseau 59 Ce-lebre egrave il passo del Contratto in cui lrsquoautore afferma che laquoper avere la schietta enunciazione della volontagrave generale egrave dunque importante che nello Stato non ci siano societagrave parziali e che ogni cittadino pensi con la propria testaraquo proprio come Robinson che solo al mondo si libera dai pregiudizi mdashcioegrave dalle opinioni altruimdash e comprende i veri rapporti fra le cose

Lrsquoossessione contemporanea per la laquodisintermediazioneraquo egrave forse tra le carat-teristiche piugrave rilevanti del cosiddetto neoliberalismo che rifiuta gli odiosi corpi

56 Landucci 201457 Loche 200358 Starobinski 1982 5859 Bobbio 1991 10

LE dISEGUAGLIANzE dI ROUSSEAU dAL GRAND MONDE AL mONdO GLOBALE 297

intermedi dalla burocrazia ai parlamenti dai partiti ai sindacati lenti e vetusti ostacoli artificiali al libero e autonomo sviluppo dellrsquoindividuo 60 Rousseau si illudeva di poter evitare il laquocattivoraquo artificio la cattiva uscita dallo stato di na-tura prodotta dal patto iniquo che istituisce lrsquoorganizzazione politica della societeacute civile attraverso lrsquoartificio laquobuonoraquo di una forma inquietantemente pura di de-mocrazia diretta Quel variegato mondo intellettuale e politico che siamo soliti ricomprendere sotto lrsquoetichetta laquoneoliberalismoraquo propone di tornare proprio ad una specie di stato di natura restaurato da un patto iniquo liberandosi degli ef-fetti egualitari dellrsquoimpura democrazia rappresentativa pluralista e centrifuga che ha tra lrsquoaltro reso possibili inediti esperimenti di redistribuzione economica attraverso le politiche di welfare

da ciograve la corsa a immaginare i piugrave diversi stati di natura il mercato spon-taneamente autoregolato la rete in cui lrsquointelligenza collettiva puograve finalmente fungere da volontagrave generale la cittagrave governata attraverso la libera negoziazione degli stakeholders e cosigrave via Se per raggiungere il paradiso tropicale abbiamo bisogno di aeroplani sfavillanti e di sottoproletariato globale che ne mantenga linda la purezza poco importa ancora meno evidente egrave il paradosso dellrsquoalto grado di artificio mdashe di inarrestabile produzione normativa 61mdash che egrave necessario per realizzare le utopie disintermediate di societagrave finalmente spontanee Il fine in fondo sembra giustificare il mezzo e ogni artificio pare legittimo se lo scopo egrave quello di restaurare un porsquo di natura

Bibliografia

Adamo p (2016) Lrsquoanarchismo americano nel Novecento Da Emma Goldman ai Black Bloc milano FrancoAngeli

Bobbio N (1969) Diritto e stato nel pensiero di Emanuele Kant Torino Giappichellimdash (1991) Il futuro della democrazia (1984) Torino Einaudimdash (1999a) Eguaglianza ed egualitarismo (1976) in Teoria generale della politica Torino

Einaudi 247-256mdash (1999b) Libertagrave fondamentali e formazioni sociali (1975) in Teoria generale della po-

litica Torino Einaudi 271-293Boltanski L Esquerre A (2017) Enrichissement Une critique de la marchandise paris

GallimardBovero m (1981) Il concetto democratico di libertagrave e la laquocostrizione ad essere liberiraquo

laquoFenomenologia e Societagraveraquo 4 13-14 65-73Bugra A (2015) Hayek and Polanyi on Choice and Inevitability laquoTeoria politicaraquo An-

nali 5 317-328Cassirer E (1994) Das Problem Jean Jacques Rousseau (1938) tr it Il problema Gian

Giacomo Rousseau in Cassirer E darnton R Starobinski j Tre letture di Rousse-au Roma-Bari Laterza

Cocchiara G (1981) Il mondo alla rovescia (1964) Torino Bollati BoringhieriCuono m (2015) In principio era il mercato poi venne la rete Disintermediazione spon-

taneitagrave legittimitagrave laquoIrideraquo 28 2 305-317

60 Questa ed altre tesi contenute nel presente lavoro sono state sviluppate da unrsquoaltra prospettiva in Cuono 2015

61 Hibou 2012

298 mASSImO CUONO

mdash (2016) Rapiditagrave Teoria storia e legittimazione del potere laquoRagion praticaraquo 40 1 137-155

drsquoEramo m (2017) Il selfie del mondo Indagine sullrsquoetagrave del turismo milano Feltri-nelli

della Volpe G (1957) Rousseau e Marx e altri saggi di critica materialista Roma Editori Riuniti

deratheacute R (1993) Rousseau et la science politique de son temps (1950) tr it Rousseau e la scienza politica del suo tempo Bologna il mulino

Elias N (1982) Uumlber den Prozess der Zivilisation (1969) tr it La civiltagrave delle buone maniere Bologna il mulino

Ferrara A (1989) Modernitagrave e autenticitagrave Saggio sul pensiero sociale ed etico di J J Rous-seau Roma Armando

Franzini m Granaglia E Raitano m (2014) Dobbiamo preoccuparci dei ricchi Le disuguaglianze estreme nel capitalismo contemporaneo Bologna il mulino

Franzini m pianta m (2016) Disuguaglianze Quante sono come combatterle Ro-ma-Bari Laterza

Gallino F manto F (2015) Tecniche di democrazia naturale Pedagogia e politica in Rousseau e Tocqueville laquoTeoria politicaraquo Annali 5 421-450

Gallino L (2000) Globalizzazione e diseguaglianze Roma-Bari LaterzaGarin E (1994) Introduzione a j j Rousseau Scritti politici vol I Roma-Bari LaterzaHarcourt B E (2011) The Illusion of Free Markets Punishment and the Myth of Natural

Order Cambridge (mass) Harvard University pressHayek F A (1986) Law Legislation and Liberty (1982) tr it Legge legislazione e liber-

tagrave milano il Saggiatoremdash (1995) The Road to Serfdom (1944) tr it La via della schiavitugrave milano RusconiHibou B (2012) La bureaucratisation du monde agrave lrsquoegravere neacuteolibeacuterale paris La deacutecouverteHont I (2015) Politics in Commercial Society Jean-Jacques Rousseau and Adam Smith

Cambridge (mass) Harvard University pressLanducci S (2014) I filosofi e i selvaggi (1972) ne Torino EinaudiLoche A (2003) Immagini dello stato di natura in Jean-Jacques Rousseau milano Fran-

coAngelimacpherson G B (1973) The Political Theory of Possessive Individualism From Hobbes

to Locke (1962) tr it Libertagrave e proprietagrave allrsquoorigine del pensiero borghese La teoria dellrsquoindividualismo possessivo da Hobbes a Locke milano Isedi

magri T (1996) Lrsquoordine sociale in Rossi p Viano C A (a cura di) Storia della filosofia 4 Il Settecento Roma-Bari Laterza

milanović B (2017) Global inequality A New Approach for the Age of Globalization (2016) tr it Ingiustizia globale Migrazioni disuguaglianze e il futuro della classe me-dia Roma Luiss University press

mirowski p (2009) Postface Defining Neoliberalism in mirowski plehwe 2009mirowski p plehwe d (eds) (2009) The Road from Mont Pegravelerin The Making of the

Neoliberal Thought Collective Cambridge (mass) Harvard University pressNeuhouser F (2014) Rousseaursquos Critique of Inequality Reconstructing the Second Dis-

course Cambridge Cambridge University pressOttonelli V (1995) Lrsquoordine senza volontagrave Il liberalismo di Hayek Torino Giappi-

chellipicketty T (2014) Le Capital au xxie siegravecle (2013) tr it Il capitale nel xxi secolo milano

Bompianipolanyi K (1974) The Great Transformation (1944) tr it La grande trasformazione

Torino EinaudiRodotagrave S (1990) Il terribile diritto Studi sulla proprietagrave privata Bologna il mulinoRousseau j j (1967) Eacutemile ou De lrsquoeacuteducation (1762) tr it Emilio Firenze Sansoni

LE dISEGUAGLIANzE dI ROUSSEAU dAL GRAND MONDE AL mONdO GLOBALE 299

mdash (1994a) Discours sur lrsquoorigine et les fondements de lrsquoineacutegaliteacute parmi les hommes (1755) tr it Discorso sullrsquoorigine e i fondamenti della diseguaglianza fra gli uomini in Scritti politici vol I Roma-Bari Laterza

mdash (1994b) Manuscrit de Genegraveve (1756) tr it Manoscritto di Ginevra in Scritti politici vol II Roma-Bari Laterza

mdash (1994c) Observations de Jean-Jacques Rousseau de Genegraveve sur la Reacuteponse qui a eacuteteacute faite agrave son Discours (1751) tr it Osservazioni di Gian Giacomo Rousseau di Ginevra a proposito della risposta data al suo discorso in Scritti politici vol I Roma-Bari La-terza

mdash (1997a) Les Confessions (1782) tr it Le confessioni in Scritti autobiografici Torino Einaudi

mdash (1997b) Les recircveries du promeneur solitaire (1782) tr it Le fantasticherie del passeg-giatore solitario in Scritti autobiografici Torino Einaudi

mdash (1997c) Lettres agrave Malesherbes (1762) tr it Lettere a Melesherbes in Scritti autobio-grafici Torino Einaudi

mdash (2008) Du contrat social (1762) tr it Contratto sociale Roma-Bari Laterzamdash (2015) Julie ou la Nouvelle Heacuteloiumlse (1761) tr it Giulia o la nuova Elosia milano

BompianiStarobinski j (1982) Jean-Jacques Rousseau La transparence et lrsquoobstacle (1975) tr it

Jean-Jacques Rousseau La trasparenza e lrsquoostacolo Bologna il mulinoVoltaire (2013) Dictionnaire philosophique (1764) tr it Dizionario filosofico milano

Garzanti

Eguaglianza e egualitarismo oggi da Bobbio a Babeuf e ritorno

Ermanno Vitale

Abstract

Equality and Egalitarianism today (from Bobbio to Babeuf and back)

In 1976 Norberto Bobbio wrote an essay called Equality and Egalitarianism that aimed at a better distinction between ideas often used as perfect synonymous Taking Bobbiorsquos distinction as a starting point Vitale faces the very different ideas of equality and inequality focusing mainly on the egalitarian thought of Gracchus Babeuf and his disciple Filippo Buonarroti The first period of Babeufrsquos thought before French Revolution is based on a reformist perspective the challenge is not to eliminate inequality but to reduce it so as to allow a form of moderate affluence for all Observing the events of the Revolution Babeuf gradually changed his mind If a structural inequality even if limited remains the whole problem will quickly come back as strong as prior to the reform Thus if we really desire equality we have to seek perfect equality that is to say Egalitarianism Buonarroti in 1828 will detail the social and political institutions of such egalitarian republic Now the question is what about liberty Is it possible to conciliate the new society of total equality with freedom rights and genuine political participation The answer of History has always been negative From Mill to Bobbio the claim for equality takes a more temperate form of liberal socialism Babeuf was right however to foresee that the liberal dimension involves the return to a market society which is inegalitarian The entire history of human societies seems to be an unavoidable (asymmetric) pendulum between the efforts to reach equality and the opposing and more successful ones to achieve forms of privilege

Keywords EqualityInequality Egalitarianism Liberal-Socialism French Revolution

1 Una tipologia dellrsquoeguaglianza

Nel 1976 Norberto Bobbio riflettendo sullrsquoonda lunga del 1968 cosigrave apriva il saggio Eguaglianza e egualitarismo laquoCon la contestazione giovanile sono tornate allrsquoonor del mondo non solo comrsquoegrave opinione comune le dottrine libertarie ma anche quelle egualitarie del resto il rapporto fra le une e le altre egrave nella pratica strettissimo anche se teoricamente conviene distinguerleraquo 1 Fuori della temperie culturale del Sessantotto in veritagrave anche nella pratica se con essa si intendono

Universitagrave della Valle drsquoAosta evitaleunivdait1 Bobbio 1999 247

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 301-316

302 ERmANNO VITALE

i fenomeni politici reali storicamente descrivibili il rapporto fra dottrine liber-tarie e dottrine egualitarie non egrave affatto cosigrave stretto e scontato Anzi come ve-dremo nelle conclusioni puograve essere altamente problematico e conflittuale fino a delineare un aut aut da cui egrave difficile uscire tanto nella teoria quanto nella prassi con un compromesso plausibile che non sacrifichi lrsquoeguaglianza mdashma quale eguaglianzamdash sullrsquoaltare della libertagrave mdashma quale libertagravemdash o viceversa

Tuttavia prima di affrontare tali questioni egrave opportuno per un verso pren-dere sul serio lrsquoinvito di Bobbio a distinguere sotto il profilo teorico i diversi tipi di libertagrave e di eguaglianza e per lrsquoaltro dichiarare quale sia la prospettiva o preoccupazione politica che chi scrive considera oggi ineludibile Come risulta evidente la prospettiva del saggio di Bobbio da cui prendo le mosse egrave quella dellrsquoeguaglianza O meglio del suo opposto una inusitata e scandalosa disegua-glianza che continua a crescere vertiginosamente potrei ricordare i report che pubblica annualmente Oxfam secondo i quali un pugno di ricchissimi dispone dello stesso patrimonio della metagrave piugrave povera del pianeta O citare gli studi in cui dallrsquoanalisi dei dati discende la preoccupazione e lrsquoindignazione per un mondo che dominato da un economicismo completamente sordo alle esigenze dei piugrave deboli distrugge le tutele dello stato sociale e si sporge tronfio sul precipizio di una nuova eclissi della ragione 2

Oggi ancor piugrave che mezzo secolo fa e forse ancor piugrave che ai tempi del Discorso sullrsquoorigine e i fondamenti della diseguaglianza fra gli uomini egrave questo lrsquolaquointeresse per il mondoraquo che a mio avviso piugrave di ogni altro richiede il lavoro e lo sforzo descrittivo e normativo della teoria politica

A tale scopo egrave utile riprendere la tipologia dellrsquoeguaglianza e le osservazioni che la completano proposte da Bobbio nel giagrave citato saggio del 1976 prima di presentare e discutere i tipi di eguaglianza egrave opportuna ancora una precisazio-ne preliminare laquodico subito mdashscrive Bobbiomdash che le mie osservazioni sono derivate quasi esclusivamente dallrsquoanalisi di un testo che considero non da ora per la completezza del programma sociale che vi egrave esposto e per la ricchezza dei particolari con cui egrave presentato un prototipo dellrsquoideologia egualitaria la Conspiration pour lrsquoeacutegaliteacute dit de Babeuf di Filippo Buonarrotiraquo 3 Ricordare e approfondire mdashcome tenterograve di fare in seguito pur senza pretese di esegesi filo-

2 A titolo di esempio si veda lrsquoincipit di Franzini e pianta 2016 3 laquoNegli ultimi trentrsquoanni nelle nostre societagrave le condizioni economiche delle persone sono diventate piugrave diseguali i ricchi sono diven-tati molto piugrave ricchi la classe media si egrave ridotta i poveri sono scivolati ancora di piugrave nella povertagrave Nelle economie avanzate la diseguaglianza economica misurata sia in termini di reddito sia in termini di ricchezza egrave drammaticamente aumentata e le disparitagrave di reddito sono addirittura tornate ai livelli di un secolo fa La diseguaglianza rimane estremamente alta anche a livello globale nonostante la rapida crescita dei principali paesi in via di sviluppo la Cina e lrsquoIndia dove le diseguaglianze interne stanno esplodendoraquo Sulla diseguaglianza a livello globale e le sue devastanti conseguenze cfr milanovic 2017 di tali conseguenze mi limito a segnalarne una secondo lrsquoautore piugrave chiaramente visibile negli Stati Uniti quella relativa alla scomparsa della democrazia laquomentre il sistema politico rimane democratico nella forma percheacute la libertagrave di espressione e il diritto di associarsi sono stati preservati e le elezioni sono libere mdashafferma milanovicmdash il sistema sta cominciando a assomigliare sempre piugrave a una plu-tocrazia In termini marxisti egrave una dittatura della classe dei possidenti anche se sembra formalmente una democraziaraquo (milanovic 2017 185) Lrsquoapparente alternativa in altri contesti egrave lrsquoavvento di non meno preoccupanti regimi populisti

3 Bobbio 1999 247-248

EGUAGLIANzA E EGUALITARISmO OGGI dA BOBBIO A BABEUF E RITORNO 303

logicamdash il pensiero di Babeuf e del suo amico e discepolo Buonarroti potrebbe essere il modo per rimettere in onore almeno nella teoria lrsquounico tipo di egua-glianza che non si rivela insufficiente e contraddittorio conoscendo al tempo stesso il prezzo che per ottenerla non si puograve non pagare

Incrociando le due domande inevitabili per condurre una riflessione anali-ticamente rigorosa sullrsquoeguaglianza mdasheguaglianza fra chi ed eguaglianza in che cosamdash Bobbio propone limitandosi a utilizzare la coppia tutto-parte di distin-guere lrsquoeguaglianza di alcuni in qualche cosa lrsquoeguaglianza di alcuni in tutto eguaglianza di tutti in qualche cosa lrsquoeguaglianza di tutti in tutto mettendo alla prova della storia e della storia delle idee la tipologia cosigrave costruita osserva che il primo tipo di eguaglianza (di alcuni in qualche cosa) egrave politicamente di scarso interesse percheacute in qualsiasi forma di governo e in qualsiasi societagrave ci saranno alcune persone eguali in qualcosa non fossrsquoaltro che in virtugrave di una norma men-tre il secondo tipo (eguaglianza di alcuni in tutto) non ha riscontri sicuri nella storia delle istituzioni politiche e trova un esempio importante ma per cosigrave dire esclusivamente filosofico-letterario nella classe dei guerrieri cosigrave come descritta nella Repubblica di platone

piugrave rilevanti sono invece gli altri due tipi Lrsquoeguaglianza di tutti in qualche cosa copre un vastissimo arco di fenomeni sociali e politici che puograve andare dal mero riconoscimento dellrsquoeguaglianza giuridica mdashla legge egrave eguale per tuttimdash fino ai complessi e raffinati sistemi politico-istituzionali della tradizione socialde-mocratica che attribuiscono alle persone un insieme piugrave o meno sostanzioso di diritti (di libertagrave politici e sociali) Infine lrsquoultimo tipo mdashlrsquoeguaglianza di tutti in tutto ovvero lrsquounica posizione che si puograve correttamente definire come egualitari-smo in quanto pone come prioritario e costitutivo di un regime politico il valore dellrsquoeguaglianzamdash egrave stato il principio ispiratore del comunismo laquoscientificoraquo di matrice marxista e dei suoi tentativi di realizzazione novecenteschi Celeberri-ma egrave lrsquoesclamazione di marx nella Critica al programma di Gotha laquoCiascuno se-condo le sue capacitagrave a ciascuno secondo i suoi bisogniraquo 4 Questo in estrema e efficace sintesi egrave certamente il motto del perfetto egualitario perograve osserva Bobbio in piugrave occasioni marx non ci offre mai una descrizione articolata della societagrave egualitaria e delle sue istituzioni politiche In effetti lo stesso Manifesto del Partito comunista giunta lrsquoora di indicare le misure da realizzare una volta che il proletariato abbia preso il potere dunque nella fase della dittatura del proletariato che non egrave ancora la meta ultima la societagrave senza stato si limita a un sommario elenco di dieci punti punti in cui il traguardo ideale egrave chiaramen-te quello della societagrave egualitaria presentati perograve come indicazioni di massima soggetti a variazioni di luogo e di circostanze e non come lrsquoarchitettura il model-lo archetipico di una comunitagrave politica egualitaria Secondo Bobbio come giagrave detto questo tentativo architettonico si prospetta invece nel modo piugrave compiuto nellrsquoopera di Babeuf e Buonarroti per quanto marx li considerasse espressioni di comunismo primitivo

Quanto segue nei prossimi paragrafi vuole essere un tentativo di prendere sul serio e approfondire il pensiero di Babeuf e Buonarroti alla luce delle osser-

4 marx 1975 43

304 ERmANNO VITALE

vazioni di Bobbio che nel suo saggio Eguaglianza e egualitarismo non si limita a proporre una tipologia dei significati di eguaglianza prima di passare a discutere alcuni aspetti teoricamente rilevanti del pensiero di Babeuf e del suo discepolo Buonarroti egrave opportuno richiamare brevemente per servirsene come guida le successive laquoapprossimazioniraquo cosigrave le definisce Bobbio che specificano e artico-lano ulteriormente la tipologia dellrsquoeguaglianza

Sono cinque La prima laquoapprossimazioneraquo consiste in una riformulazio-ne correttiva rispetto a unrsquoidea troppo ingenua (o volutamente caricaturale) di egualitarismo In altri termini consiste nel riconoscere in questrsquoultimo un idea-le-limite che non ignora le differenze e anche le diseguaglianze che ci sono tra gli esseri umani in ragione dei caratteri delle attitudini del genere noncheacute delle condizioni fisiche e mentali che fra lrsquoaltro mutano nelle diverse fasi della vita di conseguenza per prendere sul serio una dottrina egualitaria bisogna definirla come quella che laquochiede lrsquoeguaglianza del maggior numero di individui per il maggior numero di beniraquo 5

Una seconda considerazione riguarda il criterio di distribuzione delle risor-se Il criterio egualitario per eccellenza egrave quello del bisogno A questo si con-trappone quello per eccellenza inegualitario il criterio del merito o capacitagrave di cui il criterio laquoa ciascuno secondo il suo lavororaquo rappresenterebbe una sorta di derivato inteso a ingannare i lavoratori almeno secondo la marxiana Critica al programma di Gotha Tuttavia questo non significa che il pensiero egualitario non riconosca le (diseguali) capacitagrave perograve a capacitagrave eccellenti non corrisponde una superiore remunerazione Corrispondono piuttosto maggiori oneri maggiore re-sponsabilitagrave e doveri nei confronti della comunitagrave cui si appartiene

Una terza osservazione riguarda la differenza fra eguaglianza nei punti di par-tenza e nei punti di arrivo per lrsquoegualitario solo la seconda egrave per cosigrave dire laquoveraraquo eguaglianza La prima consiste nel mettere tutti in grado di competere alla pari senza pesanti svantaggi iniziali (almeno allrsquoapparenza) Ersquo mera eguaglianza delle opportunitagrave il cui scopo in fondo consiste in un forma di cooptazione cioegrave nel non disperdere dal punto di vista della ruling class i talenti nascosti nella classe media e perfino nelle classi subordinate ma la visione competitiva della societagrave resta inalterata Si potrebbe anzi dire che lrsquoeguaglianza delle opportunitagrave egrave lrsquoav-versario piugrave insidioso per i fautori dellrsquoegualitarismo Offrire una chance di com-petere con successo non permette di vedere con chiarezza che la competizione tra gli individui egrave lrsquoerrore

Una quarta approssimazione alla ricerca degli elementi essenziali dellrsquoeguali-tarismo concerne le forme mediante le quali si persegue la perfetta eguaglianza Lrsquoegualitario non ha come obiettivo lrsquoestendere a tutti i vantaggi che prima sono propri solo di pochi (per esempio passando dal suffragio ristretto a quello uni-versale) Il suo obiettivo egrave laquolivellareraquo dare a chi ha meno togliendo al contempo a chi ha di piugrave del necessario Togliere ai latifondisti per distribuire in parti egua-li ai contadini Insomma togliere a chi ha troppo per dare a chi ha troppo poco allo scopo di raggiungere un equilibrio sociale e morale La sobrietagrave la morigera-

5 Bobbio 1999 248-249

EGUAGLIANzA E EGUALITARISmO OGGI dA BOBBIO A BABEUF E RITORNO 305

tezza come ideale di vita buona per la comunitagrave e per ogni suo singolo membro neacute lusso neacute miseria Una comunitagrave politica in cui per ipotesi vigesse una perfetta eguaglianza nel lusso di tutti i cittadini non sarebbe per nulla desiderabile

La quinta considerazione riguarda lrsquoorigine della diseguaglianza per lrsquoegua-litario lrsquoeguaglianza egrave naturale le diseguaglianze artificiali ossia prodotte dalle forme di organizzazione della vita sociale In quanto artificiali egrave in nostro potere correggere le diseguaglianze Ecco qui il principale debito teorico di Babeuf nei confronti di Rousseau Al contrario se mdashcome ritiene lrsquoinegualitariomdash le dise-guaglianze sono profondamente naturali e semmai egrave la societagrave a imporre artifi-cialmente lrsquoeguaglianza in vari gradi e maniere allora il problema egrave permettere alle diseguaglianze naturali di esprimersi quanto piugrave liberamente possibile La scelta della posizione dipende in ultima analisi da quale laquooperazione menta-leraquo 6 risulti prevalente lrsquoegualitario vede soprattutto i caratteri di appartenenza al genus per cui tutti hanno in pari modo esigenze elementari da soddisfare e la comunitagrave politica a questo deve provvedere lrsquoinegualitario invece si focalizza sulla differenza di capacitagrave tra gli individui e la ritiene preminente criterio di allocazione dei beni sociali

2 Babeuf da riformista a rivoluzionario

I lineamenti del pensiero egualitario trovano dunque la loro piugrave compiuta esposizione programmatica e in qualche modo la loro esaltazione si fanno in-somma disegno del mondo nuovo visione della futura societagrave di eguali nel pro-getto e nella militanza politica di Babeuf Comrsquoegrave noto Buonarroti scampato al patibolo dopo il fallimento della Congiura degli Eguali (1796) non cesseragrave mai di imbastire nuovi tentativi insurrezionali e riprenderagrave nel suo libro del 1828 le idee che ispirarono i congiurati i quali trovavano in Babeuf unrsquoindiscussa guida intellettuale morale e politica

puograve essere opportuno richiamare brevemente qualche tratto biografico di questa a mio avviso straordinaria figura drsquointegritagrave morale poicheacute nel caso di Babeuf il riferimento agli aspetti salienti della biografia egrave rilevante per compren-dere il suo pensiero e il suo passaggio da posizioni lato sensu riformiste a quelle rivoluzionarie che sognavano la costruzione di una repubblica capace di realiz-zare il piugrave puro egualitarismo Franccedilois-Noeumll Babeuf nasce nel 1760 da famiglia povera in un piccolo paese della piccardia regione ancora molto caratterizzata dal vecchio regime feudale Cosigrave lo stesso Babeuf a fine 1793 narra delle sue origini laquoJe suis neacute dans la fange Je me sers de ce mot par lequel nos anciens grands avilissaient tout ce qui nrsquoeacutetait pas autant qursquoeux eacuteloigneacute de la nature je me sers de ce mot dis-je pour exprimer fortement que jrsquoai reccedilu lrsquoecirctre sur les derniers deacutegreacutees de la misegravere par conseacutequent sur les premiers deacutegreacutees du sans-culottismeraquo 7

Nonostante questa condizione allrsquoetagrave di otto anni impara a leggere e scrivere e ciograve gli permetteragrave in seguito dopo circa cinque anni passati a fare lrsquoumile e fati-

6 Bobbio 1999 2557 Le memorie di Babeuf sono rimaste incompiute Il passo egrave citato in dalin 1976 35

306 ERmANNO VITALE

cosissimo lavoro di terrassier (sterratore) di trovare un impiego come laquofeudistaraquo una sorta di agrimensore e mdashsia lecita lrsquoattualizzazionemdash commercialista il cui compito consisteva nel prestare servizio presso la nobiltagrave terriera ed escogitare maniere per esigere dai contadini maggiori diritti sulle proprietagrave Grazie a questo impiego Babeuf potragrave conoscere laquoles affreux mystegraveres des usurpations de la caste nobleraquo 8 che solleveranno la sua indignazione e dai quali inizieragrave il suo percorso al tempo stesso di riflessione e di lotta politica

Frutto maggiore di questo primo periodo di impegno riformatore saragrave il suo unico vero e proprio volume Le Cadastre perpeacutetuel redatto nel 1787 e pub-blicato nellrsquoottobre del 1789 in collaborazione con il matematico Audifredd Il progetto che si struttura prima degli eventi rivoluzionari egrave sicuramente ardito prevedendo in estrema sintesi di giungere come recita il titolo completo dellrsquoo-pera a laquoune contribution unique tant sur les Possessions territoriales que sur les revenus personnelsraquo il cui esattore egrave esclusivamente lo stato e le cui modalitagrave debbono essere improntate ad una scrupolosa ripartizione del fardello che tutti i cittadini debbono portare in relazione al loro reddito e patrimonio dunque alla loro capacitagrave contributiva In realtagrave nel Cadastre crsquoegrave molto di piugrave di una riforma del catasto e di una riforma agraria crsquoegrave una sorta di prima prefigurazione di uno stato sociale laico per esempio si pensa allrsquoistituzione di una cassa nazionale per la sussistenza dei poveri a un piano nazionale di educazione accessibile a tutti a cure sanitarie gratuite prestate da medici dipendenti pubblici alla giustizia esercitata da magistrati anchrsquoessi dipendenti pubblici alla quale ogni cittadino potrebbe finalmente avere accesso Tuttavia queste misure per quanto radicali e sconvolgenti non solo rispetto allrsquoordine ancien regime ma anche rispetto a colo-ro che dopo il 14 luglio desideravano cambiamenti limitati si presentano come provvedimenti volti a ridurre ma non a eliminare la diseguaglianza Vale a dire come provvedimenti che rientrano nel terzo tipo di eguaglianza eguaglianza di tutti in qualcosa e non nel quarto tipo eguaglianza di tutti in tutto ovvero in una prospettiva dichiaratamente egualitaria Anche le forme in cui Babeuf rite-neva illudendosi di poter trasformare in realtagrave il suo progetto tradiscono una propensione riformista e una fiducia illuministica nel potere delle buone ragioni universalistiche che prima o poi dovranno essere ascoltate e comprese soprattut-to dalle classi dirigenti per il semplice motivo che sono soluzioni oggettivamente migliori e nellrsquointeresse di tutti almeno nel medio-lungo periodo A riprova di questo atteggiamento gli anni che precedono il 1789 sono caratterizzati dai ten-tativi alla fine sempre deludenti di collaborare con quegli esponenti dellrsquoestabli-shment apparentemente propensi a fomentare il progresso scientifico e sociale 9

Il fallimento del Cadastre come operazione politico-culturale e in seguito gli eventi della rivoluzione che dopo la fase giacobina e il Terrore danno luo-go alla reazione di Termidoro spingono definitivamente Babeuf a ritenere che lrsquoeguaglianza di tutti in tutto vada conquistata con lrsquoinsurrezione rivoluzionaria

8 Cosigrave Babeuf sul numero 29 (dicembre 1794) del foglio che redigeva pressocheacute da solo il laquoTribun du peupleraquo

9 Si veda a titolo di esempio la corrispondenza con dubois du Fosseux segretario dellrsquoAccademia di Arras nella quale Babeuf parla con entusiasmo del suo progetto di laquoCadastreraquo ricevendo in risposta frasi generiche che dimostrano un sostanziale disinteresse

EGUAGLIANzA E EGUALITARISmO OGGI dA BOBBIO A BABEUF E RITORNO 307

Non possiamo qui rendere neppur minimamente conto di tutti i movimenti e contro-movimenti che troviamo nel suo laquoTribun du peupleraquo in relazione al con-tinuo mutamento di un quadro politico che rimane fluido e incandescente per esempio lrsquoodio contro Robespierre che accomuna Babeuf agli ambienti sancu-lotti parigini al punto da non nascondere la soddisfazione per il 9 termidoro puograve stupire ma ciograve che conta egrave la definitiva elaborazione di una critica sociale radi-cale che non lascia spazio ad alcuna mediazione o collaborazione fra le classi e della conseguente prospettiva egualitaria cosigrave come emerge in alcune pagine anche letterariamente di grande spessore

mi riferisco a tre testi a mio avviso esemplari e ancor oggi vivi che a partire dalla fine del 1794 ci avvicinano al momento della fallita Congiura e allrsquoarresto di Babeuf e dei suoi compagni il 10 maggio 1796 A cavallo tra il 1794 e il 1795 Babeuf spiega sul laquoTribun du peupleraquo la situazione politica nei termini sia pure rudimentali e insoddisfacenti se guardati da una prospettiva marxista della lot-ta di classe Si fronteggiano due partiti ormai entrambi repubblicani ma che vedono in maniera distinta se non opposta la repubblica da costituire laquoLrsquouno la desidera borghese e aristocratica lrsquoaltro intende averla fatta e che rimanga integralmente popolare e democratica Lrsquouno vuole la repubblica del milione di cittadini che fu sempre il nemico il dominatore lrsquoesattore lrsquooppressore la san-guisuga degli altri ventiquattro del milione che si diletta da secoli nellrsquoozio a spese del nostro sudore e del nostro lavoro lrsquoaltro partito vuole la repubblica per i ventiquattro milioni che ne hanno gettato le basi cementandole con il loro sangue che nutrono sostengono provvedono la patria di tutti i suoi bisogni la difendono e muoiono per la sua sicurezza e la sua gloria Il primo partito vuole nella repubblica il patriziato e la plebe vi vuole un piccolo numero di privilegiati e di signori colmi di superfluitagrave e di delizie la maggioranza ridotta alla situazione di iloti e di schiavi il secondo partito vuole per tutti non soltanto lrsquoeguaglianza dei diritti lrsquoeguaglianza sulla carta ma anche lrsquoonesta agiatezza la sufficienza legalmente garantita di tutti i bisogni fisici di tutti i vantaggi sociali come giusta e indispensabile ricompensa della porzione di lavoro che ciascuno ha fornito allrsquoimpresa comuneraquo 10

In queste righe che per molti aspetti sono una piccola summa del pensie-ro egualitario crsquoegrave tuttavia ancora un qualche spazio aperto ad una prospettiva di contenimento non di azzeramento delle diseguaglianze dopo aver posto il tema della ristrettissima eacutelite di redditieri che opprimono la restante parte dei cittadini e che vogliono semplicemente sbarazzarsi degli orpelli feudali per-petuando perograve le dinamiche del privilegio Babeuf pretende sigrave di andare oltre lrsquoeguaglianza sulla carta lrsquoeguaglianza della dichiarazione ma si limita ancora a reclamare per tutti una laquoonesta agiatezzaraquo che non coincide necessariamen-te con una perfetta eguaglianza di trattamento fra i cittadini e di risorse a loro disposizione Queste espressioni paiono riformulare il tema rousseauiano della repubblica disegnata nel Contratto sociale dove si richiede appunto un conteni-mento delle diseguaglianze sociali e economiche che nessun cittadino sia cosigrave

10 Milione dorato e pance vuote laquoTribun du peupleraquo 29 dicembre 1794-gennaio 1795 263-265 La traduzione italiana cui farograve drsquoora innanzi riferimento si trova in Babeuf 1969 199-200

308 ERmANNO VITALE

ricco da poter comprare il voto di qualcun altro e nessuno cosigrave povero da essere costretto a venderglielo

passano circa sei mesi e la critica alla repubblica borghese e alle strutture economiche del nascente capitalismo si fa piugrave dura e circostanziata In una let-tera allrsquoamico Charles Germain egli scrive laquoIl commercio dicono i suoi fautori deve tutto vivificare deve arrecare nutrimento a tutti i suoi agenti dal primo operaio che produce e appresta le materie prime fino al capo di manifattura che dirige i grandi esercizi fino al commerciante che fa circolare nei diversi luoghi i manufatti Sigrave ecco ciograve che il commercio dovrebbe fare ma non fa Esso deve ar-recare nutrimento a tutti i suoi agenti e deve farlo in modo eguale ma lo fa assai inegualmente mi chiedo chi siano quei novantanove uomini mal vestiti su cento che incontro sia nelle nostre campagne sia nelle nostre cittagrave [] Se poi osservo la piccola minoranza che non manca di nulla al di fuori dei proprietari terrieri la vedo composta di tutti coloro che di fatto non mettono le mani in pasta di tutti coloro che si limitano a calcolare combinare travestire ravvivare ringiovanire sotto forme sempre nuove lrsquoantico complotto della parte contro il tuttoraquo 11 Il complotto prosegue Babeuf egrave orchestrato da laquospeculatori criminaliraquo che con la complicitagrave dei mercanti sono in grado di imporre agli unici veri produttori laquola legge barbara dettata dai capitaliraquo laquoLavora molto mangia poco o non avrai piugrave lavoro e non mangerai affattoraquo 12

Se questa egrave la diagnosi bisogna allora provare a disarticolare leve e ingranaggi della grande macchina del laquocommercioraquo (del mercato ovvero della societagrave ca-pitalistica pur se agli albori) che stritola le classi lavoratrici Una soluzione che punti al mero contenimento della diseguaglianza e assicuri a tutti almeno una onesta agiatezza non pare piugrave sufficiente al tribuno del popolo Gracco Babeuf Occorre stroncare alla radice le dinamiche socio-economiche della diseguaglian-za mentre limitarsi a contenerla significherebbe comunque ammetterla e rasse-gnarsi al fatto che in breve tempo la forbice torni quasi inerzialmente ad allargar-si A fine 1795 sul laquoTribun de peupleraquo esce il Manifesto dei plebei che si propone di andare oltre la critica alla repubblica borghese e aristocratica per prefigurare la societagrave nuova che dovragrave sostituire la laquobarbara legge dettata dai capitaliraquo con quella della perfetta eguaglianza laquoAbbiamo stabilito che la perfetta eguaglianza egrave un diritto primitivo che il patto sociale lungi dallrsquoarrecare pregiudizio a quel diritto naturale deve solo dare a ogni individuo la garanzia che non saragrave mai violato e pertanto non avrebbero mai dovuto esserci istituzioni che favorissero lrsquoineguaglianza la cupidigia e permettessero che il necessario potesse essere sot-tratto agli uni per costituire un superfluo per altri Che tuttavia srsquoera verificato il contrario che assurde convenzioni srsquoerano introdotte nella societagrave e avevano protetto lrsquoineguaglianza avevano permesso la spoliazione della maggioranza da parte della minoranza e erano sopraggiunte epoche in cui come ultimo risultato di queste regole sociali omicide lrsquouniversalitagrave delle ricchezze comuni si trova-

11 Babeuf 1969 210-211 Come si puograve vedere la paternitagrave del tema dellrsquouno per cento che si arric-chisce alle spalle del restante novantanove per cento non egrave affatto di Occupy Wall Street o di j Stiglitz che ovviamente lo sviluppa alla luce della contemporaneitagrave (cfr Stiglitz 2013)

12 Babeuf 1969 212

EGUAGLIANzA E EGUALITARISmO OGGI dA BOBBIO A BABEUF E RITORNO 309

va inglobata nelle mani di pochi che la pace naturale quando tutti sono felici veniva quindi necessariamente pregiudicata e poicheacute la massa non poteva piugrave sopravvivere non aveva nulla in suo possesso non incontrava che cuori spietati nella casta che tutto ha accaparrato questi effetti determinavano lrsquoepoca delle grandi rivoluzioniraquo 13

Nel Manifesto i cui toni sono volutamente incendiari si ripropongono mdashin forme talvolta esasperate e ripetute fino alla noia che forzano lrsquoereditagrave teorica dei piugrave volte citati Rousseau e diderotmdash i temi classici dellrsquoegualitarismo radicale dellrsquoultimo Babeuf solo la perfetta eguaglianza che comporta lrsquoabolizione del di-ritto di proprietagrave assicura la felicitagrave comune e di conseguenza quella individuale dagrave senso a un patto sociale che non sia un inganno a danno della maggioranza ed egrave garanzia della pace sociale Lrsquoordine proprietario contrario alla natura e fon-dato sul merito e la diseguaglianza portato alle sue estreme conseguenze genera invece il tempo della rivoluzione tempo che secondo Babeuf egrave ormai maturo A seguito della pubblicazione del Manifesto Babeuf egrave costretto alla clandestinitagrave ma sul suo giornale respinge le accuse di fomentare il disordine e lrsquoanarchia Il vero disordine sociale mdashargomentamdash egrave il frutto della laquobarbara legge dettata dai capitaliraquo contro cui si battono gli egualitari

Tuttavia anche nel Manifesto dei Plebei che proprio in quanto manifesto dovrebbe contenere almeno qualche traccia dellrsquoordine sociale che realizzeragrave la perfetta eguaglianza poco si dice sulle istituzioni della repubblica popolare e democratica ossia della repubblica egualitaria Si promettono ovvie misure di ridefinizione della proprietagrave cosigrave come misure contro la trasmissione ereditaria delle fortune ma per conoscere lrsquoarticolato disegno sociale e politico-istituziona-le dellrsquoordine che i congiurati pensavano di dare alla Francia qualora avessero avuto successo bisogneragrave attendere che Filippo Buonarroti pubblichi nel 1828 la Cospirazione per lrsquoeguaglianza detta di Babeuf

3 La cittagrave futura tra utopia e distopia

Vale la pena prima di entrare nel merito del disegno istituzionale che avreb-be dovuto realizzare la laquoeguaglianza realeraquo riprendere qualche passo della pre-fazione di Buonarroti laquoUn momento prima della nostra condanna sui banchi dellrsquoalta corte di Vendocircme mentre la scure aristocratica stava per colpirli Ba-beuf e dartheacute ricevettero da me la promessa di vendicare la loro memoria pub-blicando unrsquoesposizione esatta delle nostre comuni intenzioni che erano state cosigrave stranamente sfigurate dallo spirito di parteraquo 14 per restituire lrsquoautenticitagrave dei loro principi ai cospiratori mdashlaquocittadini coraggiosi convinti della loro giustizia e fieri di rischiare la vita per sostenerliraquomdash 15 Buonarroti utilizza come fonti laquoi miei ricordi i documenti del processo che srsquoistruigrave contro di loro e alcuni frammenti finora sconosciutiraquo sfuggiti alla polizia e al timore di amici troppo prudenti che

13 Ibidem 231-23214 Buonarroti 1971 315 Ibidem 4

310 ERmANNO VITALE

distrussero molte carte laquoSe errammo mdashaggiungemdash il nostro errore fu almeno integrale essi vi perseverarono fino alla tomba e io dopo averci riflettuto in seguito e a lungo sono rimasto convinto che lrsquoeguaglianza da loro vagheggiata egrave la sola istituzione idonea a conciliare tutti i veri bisogni a ben dirigere le passioni utili a contenere quelle dannose e a dare alla societagrave una forma libera felice pacifica e duraturaraquo 16

Sono in particolare i capitoli sesto settimo e ottavo quelli in cui Buonarroti presenta il progetto della comunitagrave futura dove regneragrave la laquosanta eguaglianzaraquo Naturalmente ci limiteremo qui a illustrare i punti salienti La laquoproscrizione della proprietagrave individualeraquo egrave lo scopo finale dellrsquoinsurrezione pertanto nella forma sociale vagheggiata dai congiurati laquospariscono le ricchezze individuali e il diritto di proprietagrave egrave sostituito dal diritto di ogni individuo a unrsquoesistenza fe-lice quanto quella di tutti gli altri membri del corpo socialeraquo 17 diritto garantito dallrsquoobbligo imposto a ogni associato di sobbarcarsi la sua quota di quel lavoro che egrave necessario a conservare e far prosperare la societagrave medesima Fin dai suoi principi fondamentali mdashabolizione della proprietagrave privata e comunione dei beni e del lavoromdash il disegno della societagrave futura porta con seacute lrsquoambiguitagrave propria del nume ispiratore Rousseau da un lato la societagrave civile pare idealmente co-stituirsi a partire da individui che srsquoimpegnano reciprocamente ad associarsi me-diante un patto per garantirsi un concettualmente inafferrabile diritto naturale alla felicitagrave dallrsquoaltro risulta immediatamente chiaro che saragrave lrsquolaquoio comuneraquo a stabilire perentoriamente le forme e i modi in cui si dovragrave realizzare tale felicitagrave politica etica diritto e economia sembrano fondersi o almeno sovrapporsi spes-so e volentieri nella repubblica immaginata dai congiurati Costruita universali-sticamente a partire dagli individui e dai loro diritti in particolare dal diritto di tutti a una vita felice la repubblica di Babeuf assume ben presto la forma di una comunitagrave organicisticamente concepita nella quale i membri fanno parte di un corpo comune la cui prioritagrave assiologica non egrave mai in discussione

Infatti per assicurare non solo la conservazione ma raggiungere anche una sorta di abbondanza frugale di piena soddisfazione dei bisogni di ciascuno con-siderati mdashda chi se non dai pubblici magistratimdash necessari non superflui oc-correragrave che lrsquoobbligo del lavoro comprenda pure la scelta dellrsquoattivitagrave piugrave adatta in una inevitabile distribuzione dei compiti per ogni membro della comunitagrave laquoQuesta distribuzione ha origine nella case di educazione pubblica [] i magi-strati incaricati della loro direzione vi faranno praticare tutti i generi di lavoro ordinati dalle leggi facendo applicare a ciascuno di essi un numero di allievi pro-porzionato ai bisogni tenuto conto delle loro forze e delle loro inclinazioniraquo 18 Allo stesso fine gli abitanti andranno redistribuiti sul territorio della repubblica spostandoli dalla cittagrave troppo popolose in cui si annida la corruzione morale alla campagna luogo per eccellenza della produzione dei beni necessari

Anche lrsquoedilizia e lrsquoarchitettura dovranno conformarsi alla legge suprema dellrsquoeguaglianza producendo uniformitagrave delle abitazioni e riservando la laquomagni-

16 Ibidem 4-517 Ibidem 14918 Ibidem 163

EGUAGLIANzA E EGUALITARISmO OGGI dA BOBBIO A BABEUF E RITORNO 311

ficenzaraquo ai soli edifici pubblici Le stesse regole varranno per lrsquoarredamento delle case e per lrsquoabbigliamento dei cittadini laquoIl comitato insurrezionale era drsquoaccordo che bisognava fare le piugrave grandi concessioni alla salubritagrave e allo sviluppo degli or-gani nessuna alla moda e alla frivolezza desiderava anche che il popolo francese adottasse un costume che lo distinguesse da tutti gli altri popoliraquo 19

Strumento per convincere tutti cittadini a interiorizzare lrsquoeguaglianza reale e i comportamenti ad essa conformi egrave evidentemente lrsquoeducazione comune laquoLrsquoimpronta della vita morale doveva essere data dallrsquoeducazione comune che [i congiurati] ponevano sotto lrsquoimmediata direzione della repubblica in seguito la coscienza morale si sarebbe fortificata nella vita civile dove i giovani avrebbero trovato gli stessi sentimenti le stesse opinioni e gli stessi costumi che avrebbero imparato a amare fin dai loro primi anniraquo 20 Qui i babuvisti cadono in una se-conda plateale contraddizione Non la coscienza morale bensigrave il conformismo egrave il frutto di unrsquoeducazione che si confonde con la propaganda e ha come scopo evidente formare il pensiero unico dellrsquoegualitarismo La coscienza morale si ali-menta del dubbio del conflitto tra posizioni distinte e spesso opposte

La stessa democrazia assembleare mdashle assemblee laquodi sovranitagraveraquo con potere legislativo alle quali tutti i cittadini adulti sono tenuti a parteciparemdash 21 che i congiurati anelavano a realizzare egrave una farsa se tutte le eventuali proposte in senso contrario alla laquosanta eguaglianzaraquo sono considerate minacce controrivolu-zionarie alla vita della repubblica Il punto diventa definitivamente chiaro quan-do Buonarroti affronta il tema della libertagrave di stampa La stampa viene definita come laquoil mezzo di comunicazione piugrave attivo e il miglior baluardo contro lrsquousur-pazione della sovranitagrave del popoloraquo 22 percheacute essa sola consente ai cittadini di uno stato grande come la Francia di informarsi e di pronunciarsi con consapevo-lezza sui progetti di legge che debbono esaminare Tuttavia bisogna evitare che tale libertagrave ponga in discussione laquola giustizia dellrsquoeguaglianzaraquo e che la repubbli-ca possa essere abbandonata laquoa interminabili e funeste diatriberaquo pertanto nella repubblica egualitaria laquonessuno puograve esprimere opinioni direttamente contrarie ai sacri principi dellrsquoeguaglianza e della sovranitagrave popolareraquo cosigrave come laquonon

19 Ibidem 16120 Ibidem 16321 Il funzionamento della democrazia descritta da Buonarroti riprende sotto diversi aspetti quello

disegnato dalla Costituzione giacobina del 1793 che lo stesso Babeuf riteneva un documento impor-tante Accanto alle assemblee circondariali (di sovranitagrave) cui si aggiungeva un senato composto dagli anziani nominati dalla stessa assemblea crsquoera unrsquoassemblea centrale dei legislatori i cui delegati veniva-no eletti direttamente dal popolo laquocon il duplice mandato di proporre le leggi e emanare i decreti per assicurarne lrsquoesecuzione e dirigere e sorvegliare il governoraquo (Buonarroti 1971 188) Sarebbe inoltre stato istituito un corpo di laquoconservatori della volontagrave nazionaleraquo destinato a raccogliere gli atti delle assemblee di sovranitagrave per garantire in fondo tali assemblee e dunque la volontagrave sovrana dal rischio che i legislatori dellrsquoassemblea centrale usurpassero il potere legislativo Si esprimeva cosigrave una forte preoccupazione circa il rischio che il governo e i delegati si appropriassero della sovranitagrave popolare come giagrave temeva Rousseau nel Contratto sociale Tuttavia altrettanto forte era la preoccupazione che il popolo nel suo insieme non fosse sufficientemente saggio o comunque non fosse allrsquoaltezza del compi-to e andasse in qualche modo utilmente consigliato dagli anziani presenti nei senati che affiancavano le assemblee di sovranitagrave Un embrione di ferrea legge dellrsquooligarchia talmente ferrea da aprirsi un varco anche nella societagrave piugrave egualitaria che si possa immaginare

22 Buonarroti 1971 209

312 ERmANNO VITALE

puograve essere pubblicato nessuno scritto che tratti drsquouna qualunque pretesa rivela-zioneraquo 23 Lrsquoegualitarismo e lrsquoateismo sono dunque due dogmi repubblicani che insieme a tutto lrsquoapparato educativo inteso a costruire le certezze incrollabili del virtuoso cittadino sotto il diretto controllo dei magistrati spingono pericolosa-mente lrsquoutopia di un uomo e di un mondo nuovi mdashin cui forse non si vedranno piugrave novantanove straccioni per ogni uomo che vive nel superfluomdash nella terra di nessuno di una distopia totalitaria

4 La vana correzione liberalsocialista e la distopia realizzata del neoliberalismo

Questo scacco egrave stato in seguito reso palese da tutti i tentativi di realizzare lrsquoe-guaglianza reale Non si tratta solo della distanza tra i nobili ideali e la rozza ma-teria segnata dallrsquoiperdirigismo di nomenclature corrotte che producono mille forme di diseguaglianza occulta negate dalla retorica ufficiale dellrsquoeguaglianza e per questo forse ancora piugrave odiose Non si tratta insomma del tema orwelliano della fattoria degli animali Si tratta ancor prima di un problema teorico che a partire da quella fallita congiura saragrave ricorrente se la libertagrave individuale la liber-tagrave come insieme di diritti di libertagrave sia compatibile e in qualche modo coniu-gabile con una qualche forma di egualitarismo Se sia o meno possibile in altri termini trovare un punto di equilibrio di modo che lrsquoeguaglianza di tutti in tutto mdasho almeno una sua convincente approssimazionemdash non sopraffaccia i diritti di libertagrave in capo alle persone e viceversa che le libertagrave liberali non finiscano per essere il cavallo di Troia che apre la via al prevalere di unrsquounica laquolibertagraveraquo la libertagrave di commercio e drsquointrapresa la quale entra inevitabilmente in contrasto non solo con lrsquoeguaglianza reale ma anche con lrsquoesercizio effettivo delle libertagrave fondamentali della persona

Sul versante di coloro che pregiano lrsquoeguaglianza il tentativo di trovare una sintesi respingendo lrsquoidea che si tratti invece di un ossimoro prende il nome di socialismo liberale o liberalsocialismo 24 Scrive Carlo Rosselli laquoIl socialismo non egrave che lo sviluppo logico sino alle sue estreme conseguenze del principio di libertagrave [] Ersquo in nome della libertagrave egrave per assicurare unrsquoeffettiva libertagrave a tutti gli uomini e non solo a una minoranza privilegiata che i socialisti chiedono la fine dei privilegi borghesi e la effettiva estensione allrsquouniversale delle libertagrave borghesi egrave in nome della libertagrave che chiedono una piugrave equa distribuzione delle ricchezze e lrsquoassicurazione in ogni caso ad ogni uomo di una vita degna di questo nome egrave

23 Buonarroti 1971 209 A rafforzare lrsquoimpressione che la societagrave egualitaria potesse scivolare facilmente sul piano inclinato del conformismo che apre le porte al totalitarismo vi sono diversi altri indizi Uno per tutti la formazione di laquoassemblee di censuraraquo intese a laquotener vivo il desiderio dellrsquoap-provazione e il timore del biasimo pubblico In epoche stabilite si sarebbe esercitata una specie di censura sulla condotta dei cittadini e specialmente su quella dei magistratiraquo da parte del popolo a sua volta soggetto allrsquoinfluenza dei cittadini piugrave anziani riconosciuti per la loro probitagrave e saggezza (Buonar-roti 1971 179-180)

24 La domanda fu al centro del convegno tenutosi a Sassari nellrsquoaprile del 1991 e intitolato appun-to laquoLiberalsocialismo ossimoro o sintesiraquo i cui atti furono raccolti nel volume a cura di Bovero mura e Sbarberi 1994

EGUAGLIANzA E EGUALITARISmO OGGI dA BOBBIO A BABEUF E RITORNO 313

in nome della libertagrave che parlano di socializzazione di abolizione della proprietagrave privata dei mezzi di produzione e di scambio della sostituzione del criterio di socialitagrave dellrsquoutile collettivo al criterio egoistico dellrsquoutile personale nella dire-zione della vita sociale Tra una libertagrave media estesa allrsquouniversale e una libertagrave sconfinata assicurata ai pochi a spese dei molti meglio cento volte meglio una li-bertagrave mediaraquo 25 Lrsquoincontro grosso modo a metagrave strada auspicato da Rosselli prese forma giuridica in diverse costituzioni europee del secondo dopoguerra i partiti socialisti e comunisti rinunciarono di fatto a inseguire la chimera della perfetta eguaglianza per costruire insieme agli avversari di un tempo quel laquopatto di ci-viltagraveraquo che garantisse lrsquoeguaglianza en droits limitando le diseguaglianze senza tuttavia abolire la proprietagrave privata e la libera iniziativa economica

Ai tempi del Cadastre Babeuf aveva pionieristicamente provato a indicare una via simile confidando che le eacutelite illuminate avrebbero compreso che av-viare le riforme proposte era indispensabile per evitare il rischio concreto di una rivoluzione ma la fiducia in una prospettiva riformista viene presto meno Anche a rivoluzione in corso il carattere alla fine ingannevole della Dichiarazione dei diritti del 1789 che assicura libertagrave ed eguaglianza solo sulla carta egrave un tema ricorrente negli articoli del tribuno del popolo Al contempo Babeuf sembra convincersi che con il potere criminale e criminogeno della libertagrave di commercio e della logica della competizione mdashlaquoil commercio omicida e rapaceraquomdash 26 non ci sia mediazione che non sia apparente e non si concluda con una sconfitta Lrsquoor-dine egualitario egrave il solo modo di opporsi con durevole successo alla laquobarbara legge dettata dai capitaliraquo Se il prezzo da pagare per rovesciare il subdolo tota-litarismo della lex mercatoria era un certo grado di conformismo repubblicano tale prezzo doveva probabilmente apparirgli ragionevole

dire che il liberismo sia una forma di pensiero unico una forma di totali-tarismo in quanto applica i criteri di scelta dellrsquoeconomia di mercato a tutte le sfere della vita individuale e collettiva facendo di tali criteri dei dogmi e del mercato una sorta di scienza prima di metafisica o teologia sociale potrebbe apparire nulla piugrave che una puerile provocazione Una provocazione che perograve trova altissima forma letteraria in una pagina di Delitto e castigo dove un per-sonaggio minore Luzin il ricco promesso sposo della sorella del protagonista Raskolrsquonikov sciorina la sua visione al tempo stesso etica politica e economica della societagrave laquoFinora mi hanno detto ama il prossimo tuo e io lo amavo Che cosa ne derivava Ne derivava che io tagliavo in due il mio mantello lo dividevo con il mio prossimo e entrambi restavamo mezzo nudi [] La scienza invece dice ama innanzitutto solo te stesso giaccheacute tutto il mondo egrave basato sullrsquointe-resse personale Se amerai solo te stesso allora sistemerai a dovere anche i tuoi affari e il tuo mantello resteragrave intero E la veritagrave economica aggiunge che quanti piugrave affari privati ben organizzati e per cosigrave dire quanti piugrave mantelli interi ci sono nella societagrave tanto piugrave solide sono le sue basi e tanto meglio vi si organizza anche il bene comune dunque proprio acquisendo unicamente e esclusivamente per me stesso io acquisisco anche per tutti e faccio sigrave che il mio prossimo riceva un

25 Rosselli 1997 90-9126 Lettera a C Germain in Babeuf 1969 213

314 ERmANNO VITALE

porsquo piugrave di un mantello strappato e non per la generositagrave privata dei singoli ma in conseguenza del successo collettivo Unrsquoidea semplice ma che disgraziata-mente ha tardato troppo a affermarsi oscurata dallrsquoesaltazione e dalle fantasti-cherie mentre sembrerebbe che basti un porsquo di acumeraquo 27 Razumichin amico di Raskolrsquonikov lo interrompe senza riguardo dicendosi nauseato dallrsquoascoltare laquotutti questi interminabili incessanti luoghi comuni sempre sempre gli stessi da tre anni a questa parteraquo 28 al punto di arrossire perfino quando qualcuno li pronuncia in sua presenza

dostoevskij non poteva immaginare che la teoria dello sgocciolamento (trickle down effect) per cui dalla ricchezza smisurata di pochi e dunque da una societagrave fortemente inegualitaria deriverebbe comunque un vantaggio per tutti anche per i piugrave poveri mdashfatta esporre dal personaggio piugrave squallido del romanzo e bollata da Razumichin come un insieme di triti luoghi comunimdash si sarebbe ripre-sentata grosso modo un secolo dopo per trionfare rapidamente a livello globale

Questo trionfo e i suoi caratteri totalitari sono magistralmente descritti negli ultimi libri di Luciano Gallino in particolare in Finanzcapitalismo dove senza mezzi termini lrsquoautore afferma che il neoliberalismo possiede una laquovocazione puntigliosamente totalitariaraquo 29 in quanto egrave lrsquoopposto della liberale separazione delle sfere e tende a fare di tutte le discipline e di tutte le sfere della vita indi-viduale e collettiva un campo di applicazione della sua elementare precettistica laquoEssa propone di sottomettere ogni dimensione dellrsquoesistenza alla razionalitagrave economica il culmine della quale egrave il calcolo di costi e benefici cui deve sottosta-re ogni azione umanaraquo 30 Insomma laquolrsquoideologia neoliberale non riconosce neacute ha di fatto alcun confineraquo 31 e laquosi impone come una forma di federaquo 32 che pretende di svolgere una funzione normativa di ultima istanza circa ogni aspetto della con-dotta umana Tra lrsquoaltro osserva Gallino lo laquospeciale carattere fideistico spiega anche la presa che lrsquoideologia neoliberale ha avuto sullrsquoimmaginazione e sullrsquoa-genda politica delle sinistre democratiche europeeraquo che mdashin palese contrasto con quella che secondo Bobbio dovrebbe essere la loro stella polare lrsquoeguaglian-zamdash laquohanno scelto di assorbirla integralmenteraquo 33 andando incontro a rovinose sconfitte politiche ancor prima che elettorali

5 Lrsquoeterno (asimmetrico) pendolo tra eguaglianza e diseguaglianza

Il socialismo liberale che si puograve idealmente estendere da mill a Bobbio pare dunque definitivamente tramontato Il terzo tipo di eguaglianza nella tipologia bobbiana contraddistinto dallrsquoessere eguaglianza di tutti in qualcosa pare oggi indebolirsi fin quasi alla dissoluzione al diventare una casella pressocheacute vuota

27 dostoevskij 2013 159-16028 Ibidem 16029 Gallino 2011 2830 Ibidem 2731 Ibidem 3032 Ibidem 3033 Ibidem 31 Sul neoliberismo cfr anche dardot et Laval 2013

EGUAGLIANzA E EGUALITARISmO OGGI dA BOBBIO A BABEUF E RITORNO 315

cui sempre meno corrispondono effettivi ordinamenti giuridici e pratiche sociali La casella egrave di fatto quasi vuota quando a venir concretamente meno non sono i diritti sociali ma addirittura lrsquoeguaglianza di fronte alla legge Scrive Elisa pazeacute in Giustizia roba da ricchi laquoperiodicamente qualche arresto eccellente un po-litico o un imprenditore che finisce in manette alimenta lrsquoillusione che la legge sia uguale per tutti che non distingua fra ricchi e poveri potenti e emarginati purtroppo non egrave cosigrave [] Ciograve che per gli emarginati egrave la regola per i benestanti egrave lrsquoeccezione e per loro la parcella dellrsquoavvocato finisce generalmente per costi-tuire lrsquounica sanzioneraquo 34

Forse la lezione che si dovrebbe trarre dalla Congiura degli eguali messa a confronto con lrsquoideologia neoliberale egrave che bisogna rassegnarsi allrsquoidea che il socialismo liberale sia un ossimoro anzicheacute una sintesi Ciograve percheacute in fondo non crsquoegrave un vero duraturo spazio innanzitutto nei cuori degli esseri umani per le soluzioni ispirate allrsquoideale del compromesso del contemperamento di valori che se resi assoluti producono le catastrofi del dogmatismo e del fanatismo cui corrispondono i regimi politici totalitari Aristotele pur maestro e fautore della medietagrave nelle scienze pratiche sembra averne perfettamente contezza quando al fine di spiegare il mutamento tra le due forme di governo prevalenti nelle cittagrave greche lrsquooligarchia e la democrazia semplicemente afferma laquoColoro che vogliono lrsquoeguaglianza si ribellano se pensano di avere di meno pur essendo uguali a quelli che hanno di piugrave mentre quelli che vogliono diseguaglianza e superioritagrave se suppongono che pur essendo diseguali non hanno di piugrave ma lo stesso o di meno [] in effetti quelli che sono inferiori si ribellano per essere eguali quelli che sono eguali per essere piugrave grandiraquo 35 In altri termini gli uomini desiderano lrsquoeguaglianza solo quando sono in posizione drsquoinferioritagrave ma non ap-pena raggiungono lrsquoeguaglianza incominciano a lottare per vedersi riconosciuta quella presunta superioritagrave che prima tanto anelavano a livellare Il pendolo tra eguaglianza e diseguaglianza che secondo Aristotele caratterizza il mutamento politico e in qualche modo la storia umana appare perograve decisamente sbilanciato a vantaggio dellrsquoestremo della diseguaglianza La richiesta di eguaglianza di tutti in tutto o almeno dellrsquoeguaglianza di tutti in qualcosa se questo qualcosa egrave un corposo elenco di diritti fondamentali pare essere solo un momentaneo punto di equilibrio se si vuole una strategia che consente a chi egrave rimasto indietro di recuperare posizioni nella corsa che egrave la vita secondo la celebre immagine hob-besiana Se Aristotele avesse veramente ragione se questa fosse davvero la natu-ra umana profonda tanto per il comunista Babeuf come per il liberalsocialista Bobbio la battaglia sarebbe comunque in tutta evidenza perduta prima ancora di cominciare

Bibliografia

Aristotele (1973) Politica Roma-Bari LaterzaBabeuf F N (1969) Il tribuno del popolo mazauric C (a cura di) Roma Editori Riuniti

34 pazeacute 2017 VII35 Aristotele 1973 156 (1302a)

316 ERmANNO VITALE

Bobbio N (1999) Eguaglianza e egualitarismo in Id Teoria generale della politica Bo-vero m (a cura di) Torino Einaudi

Bovero m mura V Sbarberi F (eds) (1994) I dilemmi del liberalsocialismo Roma NIS

Buonarroti F (1971) Cospirazione per lrsquoeguaglianza detta di Babeuf Torino Einaudidalin V (1976) Gracchus Babeuf agrave la veille et pendant la Reacutevolution franccedilaise (1785-

1794) mosca Eacutedition du progregravesdardot p Laval C (2013) La nuova ragione del mondo Critica della razionalitagrave neolibe-

rista Roma derive Approdidostoevskij F (2013) Delitto e castigo Torino EinaudiFranzini m pianta m (2016) Diseguaglianze Roma-Bari LaterzaGallino L (2011) Finanzcapitalismo La civiltagrave del denaro in crisi Torino Einaudimarx K (1975) Critica al programma di Gotha Roma Savellimilanovic B (2017) Ingiustizia globale Migrazioni diseguaglianze e il futuro della classe

media Roma Luiss University presspazeacute E (2017) Giustizia roba da ricchi Roma-Bari LaterzaRosselli C (1997) Socialismo liberale Torino EinaudiStiglitz j (2013) Il prezzo della diseguaglianza Come la societagrave divisa di oggi minaccia il

nostro futuro Torino Einaudi

Il grande laquolivellatoreraquo Eguaglianza e diseguaglianza in marx centocinquantrsquoanni dopo

Gianfranco Ragona

Abstract

The Great laquoLevellerraquo Equality and Inequality in Marx Hundred and Fifty Years Later

The essay deals with the theme of equality (and inequality) in Marxrsquos thinking by proposing two main approaches The first a traditional one is historical-reconstructive and is based on young Marxrsquos writings regarding the issues of the State and democracy The second approach focuses instead on the Capital The young Marx points out that the formal inequality among citizens in the State corresponds to the substantive inequality between men in civil society Therefore formal (legal) equality does not contribute to achieving the fulfillment of human nature However bourgeois equality is not an arbitrary fiction since it is necessary for the proper functioning of the system and especially of the market mdashthe phantasmagorical world of the circulation of goodsmdash For this reason among others Marxrsquos Capital begins by addressing the issues of wealth the circulation of commodities the market and money In the process of exchange different products of labor are equal with one another that is different use-values (on the qualitative level) are equated with money (on the quantitative level) This process however also equates different kinds of labor and it equates the men who sell their labor power Thus the last part of this essay is focused on the Marxian idea of abolition of money as exposed in the Critique of the Gotha program (1875)

Keywords marx Capital Equality money State

1 Premessa

per affrontare il tema uguaglianza-disuguaglianza in marx sono possibili a un primo sguardo due approcci principali uno tradizionale o storico-rico-struttivo che si sofferma sugli scritti giovanili con i problemi dello Stato e della democrazia lrsquoaltro invece che parte dal Capitale e fornisce qualche spunto di riflessione sul nostro mondo

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 317-327

Universitagrave di Torino gianfrancoragonaunitoit

318 GIANFRANCO RAGONA

2 La tradizione

La storiografia marxologica che si egrave misurata con la questione dellrsquouguaglian-za in marx individua quale punto drsquoaccesso le Osservazioni di un cittadino renano sulle recenti istruzioni per la censura in Prussia apparso negli laquoAnekdotaraquo pub-blicati in Svizzera nel 1843 In questa sede marx fa riferimento allrsquolaquouguaglianza dei cittadini davanti alla leggeraquo 1 criticando le disposizioni introdotte da Federi-co Guglielmo IV che inasprivano la censura in maniera subdola cioegrave ammetten-do pure la critica al potere ma solo se svolta secondo una tendenza non laquoastiosa e malevolaraquo per il giovane giornalista renano si tratta di una norma laquoterroristi-caraquo percheacute laquonon punisce solo quello che faccio ma anche quello che penso fuori dellrsquoazione Egrave dunque un insulto alla dignitagrave del cittadino una legge vessatoria contro la sua esistenzaraquo 2 che in aggiunta attribuendo un ruolo di natura politica alla burocrazia nega alla radice lo Stato di diritto

Le successive osservazioni dellrsquoIntroduzione a Per la critica della filosofia del diritto di Hegel incominciano ad approfondire lo sguardo sulla struttura socia-le dello Stato moderno da cui scaturisce la diseguaglianza tra i cittadini non sono soltanto le istituzioni reazionarie a negare lrsquoeguaglianza degli uomini nello Stato ma anche le condizioni sociali Il testo appare nel primo e unico numero degli laquoAnnali franco-tedeschiraquo stampati a parigi nellrsquoautunno del 1843 marx vi riconosce come laquoI rapporti dellrsquoindustria e in genere del mondo dei ricchi col mondo politico formano uno dei problemi principali del tempo modernoraquo 3 in cui lo Stato opera attraverso la legge che assume la finzione giuridica del laquocittadinoraquo e ignora le reali condizioni di diseguaglianza tra gli uomini in carne ed ossa Ne deriva per inciso lrsquoindividuazione dellrsquolaquoimperativo categorico di rovesciare tutti i rapporti in cui lrsquouomo egrave un essere umiliato assoggettato ab-bandonato spregevoleraquo 4 Un compito emancipativo cui contribuiranno in un incontro virtuoso lrsquoumanitagrave pensante che soffre e quella sofferente che pensa i filosofi e i proletari

In questi scritti la parola laquouguaglianzaraquo egrave impiegata sulla scorta della tra-dizione illuministica e del magistero hegeliano in prima battuta lrsquouguaglianza egrave nello Stato e lrsquoindividuo vi partecipa in quanto cittadino In secondo luogo visto che lrsquouguaglianza non si realizza praticamente nellrsquoidea dello Stato bensigrave nella forma di governo democratica e la democrazia egrave laquolrsquoenigma risolto di tutte le costituzioniraquo si puograve constatare come dietro il primo impiego del lemma ci sia anche Rousseau (con gli estratti dal Contratto sociale contenuti nei quaderni di Kreuznach dellrsquoestate 1843) e non sia estraneo Spinoza se si pensa ai passi che nel 1841 marx ricopia dal Trattato teologico-politico legando a doppio filo libertagrave e democrazia 5

1 marx 1950 392 Ibidem 393 marx1950a 3994 Ibidem 4045 Sul peso di Spinoza nelle concezioni democratiche di marx cfr Bongiovanni 1987 9-59 mor-

fino 2013 141-167 Negri 1992 e 2012

IL GRANdE laquoLIVELLATOREraquo EGUAGLIANzA E dISEGUAGLIANzA IN mARx 319

In quel torno di tempo un giovanissimo Engels scriveva che la democrazia non egrave mai in grado di produrre lrsquoeguaglianza reale ossia che lrsquouguaglianza de-mocratica egrave una laquochimeraraquo poicheacute la lotta dei poveri contro i ricchi non puograve essere combattuta sul terreno della politica 6 per altre vie lo stesso marx nella Questione ebraica approda alle medesime conclusioni scrivendo (e sono parole notissime)

Lo Stato sopprime nel suo modo le differenze di nascita di educazione di occupazione dichiarando che nascita condizione educazione occupazione non sono differenze politiche proclamando ciascun membro del popolo partecipe in egual misura della sovranitagrave popolare senza riguardo a tali differenze trattando tutti gli elementi della vita reale del popolo da punto di vista dello Stato Nondi-meno lo Stato lascia che la proprietagrave privata lrsquoeducazione lrsquooccupazione operino nel loro modo cioegrave come proprietagrave privata come educazione come occupazione e facciano valere la loro particolare essenza Ben lungi dal sopprimere queste dif-ferenze di fatto lo Stato esiste piuttosto soltanto in quanto le presuppone [] Lagrave dove lo Stato politico ha raggiunto il suo vero sviluppo lrsquouomo conduce non sol-tanto nel pensiero nella coscienza bensigrave nella realtagrave nella vita una doppia vita una celeste e una terrena la vita nella comunitagrave politica nella quale egli si afferma come comunitagrave e la vita nella societagrave civile nella quale agisce come uomo privato che considera gli altri uomini come mezzo degrada se stesso a mezzo e diviene trastullo di forze estranee 7

Quindi lo Stato che tutela la libertagrave nella forma della proprietagrave privata lascia sussistere le diseguaglianze fondamentali tra proprietari e non proprietari con la conseguenza scrive marx che laquoLrsquoeacutegaliteacute [] non egrave altro che lrsquoeguaglianza della libertagrave sopra descritta e cioegrave che ogni uomo viene egualmente considerato come una siffatta monade che riposa su se stessaraquo 8 Abbiamo pertanto da un lato lrsquoeguaglianza formale tra i cittadini nello Stato e dallrsquoaltro lato la sostanziale diseguaglianza tra gli uomini nella societagrave civile Lrsquoeguaglianza formale giuridica non contribuisce a realizzare lrsquouomo ma lo spezzetta in molteplici individualitagrave egoiste che si riconoscono solo nel dominio del denaro

Solo quando lrsquouomo reale individuale riassume in seacute il cittadino astratto e come uomo individuale nella sua vita empirica nel suo lavoro individuale nei suoi rapporti individuali egrave divenuto membro della specie umana soltanto quando lrsquouomo ha riconosciuto e organizzato le sue laquoforces propresraquo come forze sociali e perciograve non separa piugrave da seacute la forza sociale nella figura della forza politica soltanto allora lrsquoemancipazione umana egrave compiuta 9

Si presenta cosigrave una domanda decisiva la rivendicazione politica cioegrave di partito dellrsquoeguaglianza tra gli uomini puograve condurre alla vera emancipazione umana nella forma che le viene data nella Questione ebraica e cioegrave con il riassorbimento del politico nel sociale e il recupero dellrsquoessenza comunitaria dellrsquouomo Qui le cose si complicano per il giovane laquodemocraticoraquo Il pro-blema dellrsquouomo non egrave un problema meramente teorico (un discorso sullrsquoes-

6 Engels 1976 5547 marx 1979 83-848 Ibidem 959 Ibidem 101 per una ricostruzione precisa di questi temi cfr papi et al 1983 397-399

320 GIANFRANCO RAGONA

senza dellrsquouomo) e neppure soltanto politico ma egrave una questione di prassi e concerne la dimensione economica dei rapporti umani Siccheacute nei Manoscritti del 1844 marx imposta la critica dellrsquoeconomia politica classica che non sa spiegare il processo di formazione della proprietagrave privata e non riconosce le cause della diseguaglianza che caratterizza lrsquoassetto sociale del presente per tale ragione gli economisti finiscono per giustificare ideologicamente la dise-guaglianza 10

La proprietagrave privata invece egrave il prodotto del lavoro alienato cioegrave di un intero assetto sociale laquose la proprietagrave privata appare come fondamento e causa del la-voro alienato egrave piuttosto una conseguenza di questrsquoultimo allo stesso modo che gli dei originariamente non sono la causa ma lrsquoeffetto dello smarrimento dellrsquoin-telletto umano piugrave tardi questo rapporto si trasforma in unrsquoazione reciprocaraquo 11 Al momento marx nutre ancora dubbi sulla soluzione comunista ed egualitaria della questione sociale mette infatti in guardia da alcune forme distorte di co-munismo quello laquopolitico o dispoticoraquo ossia il comunismo di Stato e il laquocomu-nismo rozzoraquo che pone solo astrattamente la parola drsquoordine dellrsquoeguaglianza del resto se non si aboliscono alla radice le cause della diseguaglianza cioegrave il lavoro alienato allora lrsquounica eguaglianza possibile risiede nella generalizzazione della proprietagrave privata con il livellamento lrsquoappiattimento lrsquoeguaglianza nella miseria lrsquoautosfruttamento che ne conseguono laquoLa prima soppressione positiva della proprietagrave privata il comunismo rozzo egrave dunque soltanto una forma in cui si manifesta la bassezza della proprietagrave privata che vuole porsi come comunitagrave positivaraquo ovvero quella comunitagrave che laquonon implica altro che una comunitagrave del lavoro e lrsquouguaglianza del salario pagato dal capitale comunitario dalla comunitagrave come capitalista generaleraquo 12 Verso tali forme di organizzazione sociale marx non propenderagrave mai neppure nei momenti di piugrave aspra polemica con le correnti laquoantiautoritarieraquo

proprio la critica a proudhon 13 quando ormai lrsquoopzione marxiana per il co-munismo egrave cosa fatta segna il passaggio a un modo diverso di affrontare il tema percheacute criticando la concezione provvidenzialistica del francese che parla di eguaglianza della proprietagrave e di eguaglianza dei salari marx riconosce da un lato la storicitagrave della categoria e dallrsquoaltro lato il rischio sempre presente nelle rivendicazioni egualitarie di scivolare in una qualche ideologia finalistica Il me-desimo approccio sarebbe stato recuperato un ventennio piugrave tardi nella polemi-ca con Bakunin il quale nel 1868 chiede per seacute e la sua organizzazione lrsquoAlleanza democratica della democrazia socialista lrsquoammissione nellrsquoAssociazione Interna-zionale dei Lavoratori gli viene risposto naturalmente che lrsquoorganizzazione non puograve ammettere altre compagini nel suo seno aggiungendo una critica stringente degli Statuti dellrsquoAlleanza redatta da marx per conto del Consiglio generale che appare assai importante per il nostro discorso

10 Scrive il giovane marx laquoQuando determina ad esempio il rapporto del salario al profitto del capitale per essa vale come ultima ragione lrsquointeresse del capitalista cioegrave presuppone quel che deve spiegareraquo (marx 1976 120)

11 marx 1979 13912 Ibidem 171-17213 marx 1950b

IL GRANdE laquoLIVELLATOREraquo EGUAGLIANzA E dISEGUAGLIANzA IN mARx 321

Nel vostro programma crsquoegrave una frase che da questo punto di vista egrave inadegua-ta Nellrsquoarticolo 2 si legge laquoEssa [lrsquoAlleanza] vuole in primo luogo lrsquoeguaglianza politica economica e sociale delle classiraquo Lrsquoeguaglianza delle classi interpretata letteralmente sfocia nellrsquolaquoarmonia del capitale e del lavororaquo quale viene predi-cata con tanto assillo dai socialisti borghesi Non egrave lrsquoeguaglianza delle classi mdashun controsenso logico impossibile a realizzarsimdash ma allrsquoopposto lrsquoabolizione delle classi questo effettivo segreto del movimento del proletariato a formare il grande fine dellrsquoAssociazione Internazionale dei Lavoratori 14

per contro nel Manifesto del 1848 negli scritti cosiddetti storici e nellrsquointensa attivitagrave giornalistica degli anni cinquanta e sessanta il tema uguaglianza-dise-guaglianza non trova sviluppi di particolare originalitagrave rispetto allrsquoimpostazione precedente Spesso quindi la storiografia dopo lrsquoanti-proudhon si rannoda di-rettamente con la Critica del programma di Gotha (1875) prima di addentrarsi in questo testo tuttavia puograve essere utile interrogare il Capitale che pare offrire spunti di riflessione originali sul nostro argomento

3 Il Capitale

per collocare in via preliminare la riflessione del cosiddetto marx maturo non saranno scomodati Spinoza e Rousseau ma john Locke e il Secondo trattato sul governo civile (1690) in cui il celebre contrattualista stabilisce il rapporto coessenziale tra proprietagrave e libertagrave lasciando sul campo il principio dellrsquoegua-glianza Si tratta di un paradigma del pensiero politico moderno destinato a grande successo In rapida sintesi in una prima fase dello stato di natura lrsquouomo egrave proprietario di quanto produce o raccoglie ma la deperibilitagrave dei prodotti impedisce la gerarchizzazione della societagrave naturale e gli uomini rimangono su un piano di sostanziale eguaglianza Successivamente lrsquointroduzione del denaro segna un passaggio che ammette e giustifica la diseguaglianza lo stato di natura stesso attraversa dunque due fasi distinte e peculiari prima e dopo lrsquointroduzio-ne della moneta Col patto sociale che crea lo Stato tutti i diritti naturali vengono conservati salvo quello di farsi giustizia da seacute ma i diritti naturali che vengono conservati sono quelli costituiti nella seconda fase dello stato di natura quando egrave possibile accumulare ricchezze e proprietagrave Come egrave stato osservato

Uguali per natura gli uomini risultano palesemente diversi nella loro capa-citagrave di attribuire valore alle cose attraverso il lavoro di ciascuno Lrsquouguaglianza naturale lrsquouguaglianza pre-politica non solo non contraddice ma prelude alla diseguaglianza economica e la giustifica 15

Il Capitale inizia da qui cioegrave presuppone Locke la moneta e lo Stato marx egrave ormai convinto che come lrsquoaria di cittagrave rende liberi cosigrave il profumo dellrsquooro rende uguali ma uguali chi e in che cosa La moneta rende uguali nello scambio prodotti del lavoro che uguali non sono certo non lo sono sul piano del valore

14 marx 2018 4315 Cfr Caporali 2012 107 dellrsquoampia letteratura su Locke mi limito a segnalare due studi clas-

sici Bobbio 1963 macpherson 1973 Con riferimento al dibattito contemporaneo segnalo Ferrajoli 2001 e soprattutto 2018 in partic 120-128

322 GIANFRANCO RAGONA

drsquouso quello qualitativo ma rende uguale anche il lavoro contenuto nelle merci quindi rende uguali gli uomini che erogano questa forza di lavoro

Abbiamo visto che il giovane marx contrapponeva lrsquoeguaglianza sostan-ziale allrsquoeguaglianza formale borghese e capitalistica che poteva solo essere eguaglianza fittizia in quanto presupponeva proprietagrave moneta mercato e con-correnza Eppure bencheacute non vera lrsquoeguaglianza borghese e capitalistica non era per questo una finzione arbitraria trattandosi dellrsquoeguaglianza reale quella necessaria al buon funzionamento del sistema in particolare del mercato lo scin-tillante e fantasmagorico mondo della circolazione delle merci Anche per tale ragione il Capitale inizia dalle merci dalla circolazione e non dalla produzione affronta quindi la forma valore che permette a merci qualitativamente differenti di guardarsi negli occhi in quanto equivalenti diventano uguali percheacute posseg-gono la medesima sostanza valorizzante il lavoro umano

La categoria di uguaglianza appare ora come la traduzione nel campo delle idee di un processo sociale fondamentale il processo che rende eguale ciograve che egrave uguale non egrave a partire dal quale egrave resa possibile una commensurabilitagrave delle merci e degli uomini 16 Spiega marx

Se dunque riguardo al valore drsquouso il lavoro contenuto nella merce conta solo qualitativamente riguardo [invece] alla grandezza di valore [il lavoro] conta solo quantitativamente dopo essere stato giagrave ridotto a lavoro umano senza ulteriore qualificazione 17

Ciograve vuol dire che oggetti di genere differente possono essere considerati equi-valenti grazie al carattere specifico del lavoro che le crea e che crea valore Il valore riconduce i lavori di genere differente (qualitativamente differenti) a ciograve che egrave loro comune a lavoro umano generale misurato attraverso il tempo ed espresso nella forma di equivalente generale La forma di valore di una merce egrave quindi il denaro che esprime la sua immediata scambiabilitagrave con tutte le altre merci in quanto incarnazione di lavoro umano generico astratto 18 Nellrsquoesposi-zione di marx si comprende rapidamente come dietro al denaro si nascondano i rapporti sociali

Lrsquoarcano dellrsquoespressione di valore lrsquoeguaglianza e la validitagrave eguale di tutti i lavori percheacute e in quanto sono lavoro umano in genere puograve essere decifrato soltanto quando il concetto della eguaglianza umana possegga giagrave la soliditagrave di un pregiudizio popolare ma ciograve egrave possibile soltanto in una societagrave nella quale la forma di merce sia la forma generale del prodotto di lavoro e quindi anche il rapporto reciproco fra gli uomini come possessori di merci sia il rapporto sociale dominante 19

Egrave utile ricordare quale operazione stia tentando marx in queste pagine Egli intende svelare che il valore e la sua grandezza non sorgono nello scambio ben-cheacute sul mercato si manifestino detto altrimenti il valore si crea lontano dal mer-cato ma senza lo scambio non esiste

16 Cosigrave scrive acutamente Corallo 1985 38017 marx 1975 5518 Ibidem 7119 Ibidem 73

IL GRANdE laquoLIVELLATOREraquo EGUAGLIANzA E dISEGUAGLIANzA IN mARx 323

Lrsquoarcano della forma di merce consiste dunque semplicemente nel fatto che tale forma come uno specchio restituisce agli uomini lrsquoimmagine dei caratteri sociali del loro proprio lavoro facendoli apparire come caratteri oggettivi del pro-dotto di quel lavoro come proprietagrave sociali naturali di quelle cose e quindi resti-tuisce anche lrsquoimmagine del rapporto sociale tra produttori e lavoro complessivo facendolo apparire come un rapporto sociale fra oggetti esistente al di fuori di essi produttori mediante questo quid pro quo i prodotti del lavoro diventano merci cose sensibilmente sovrasensibili cioegrave cose sociali

Lo schema del ragionamento portato a un livello assai piugrave sofisticato egrave lo stesso impostato nella Questione ebraica lagrave si evidenziava la lacerazione tra cit-tadino immaginario nello Stato e lrsquouomo reale nella societagrave civile individuando nella proprietagrave privata la causa di questa scissione qui il medesimo discorso vale per la scissione tra il paradisiaco mondo del mercato dove dominano le cose (merci e denaro) e regna lrsquoeguaglianza e i reali rapporti sociali tra gli uomini nellrsquoeconomia dove domina lo sfruttamento e regna la diseguaglianza Continua marx

Quel che qui assume per gli uomini la forma fantasmagorica di un rapporto fra cose egrave soltanto il rapporto sociale determinato fra gli uomini stessi Quindi per trovare unrsquoanalogia dobbiamo involarci nella regione nebulosa del mondo re-ligioso Quivi i prodotti del cervello umano paiono figure indipendenti dotate di vita propria che stanno in rapporto fra di loro e in rapporto con gli uomini Cosigrave nel mondo delle merci fanno i prodotti della mano umana Questo io chiamo il feticismo che srsquoappiccica ai prodotti del lavoro appena vengono prodotti come merci e che quindi egrave inseparabile dalla produzione delle merci 20

Ai produttori laquole relazioni sociali dei loro lavori privati appaiono come quel che sono cioegrave non come rapporti immediatamente sociali fra persone nei loro stessi lavori ma anzi come rapporti di cose fra persone e rapporti sociali fra co-seraquo 21 laquoCome quel che sonoraquo significa che il feticismo egrave un tratto caratterizzante tipico reale della societagrave del capitale percheacute il mercato e il denaro maschera-no le effettive relazioni sociali tra produttori come scambi tra cose Il carattere sociale della produzione non viene colto dai protagonisti e la socialitagrave compare effettivamente solo nel mondo delle cose Siamo di fronte a un laquomondo allrsquoin-contrarioraquo (Hegel) e lo scopo di marx egrave di mettere a nudo i reali rapporti sociali sotto le abbaglianti luci del mercato

In sintesi lavori completamente differenti appaiono uguali solo se si astrae dalla loro reale diseguaglianza riconoscendo il carattere comune che essi posseg-gono in quanto dispendio di forza lavoro umana in quanto lavoro astrattamente umano Si tratta di unrsquooperazione che compie il denaro

poicheacute non si puograve vedere dallrsquoaspetto del denaro che cosa si sia trasformato in esso tutto merce o no si trasforma in denaro Tutto diventa vendibile o ac-quistabile La circolazione diventa il grande alambicco sociale dove tutto affluisce per tornare a uscirne come cristallo di denaro [] Come nel denaro egrave cancellata ogni distinzione qualitativa delle merci il denaro cancella per parte sua leveller

20 Ibidem 88 per entrambe le citazioni21 Ibidem 89

324 GIANFRANCO RAGONA

radicale tutte le distinzioni ma anche il denaro egrave merce una cosa esterna che puograve diventare proprietagrave privata di ognuno Cosigrave la potenza sociale diventa poten-za privata della persona privata perciograve la societagrave antica lo denuncia come mone-ta dissolvitrice del suo ordinamento economico e politico La societagrave moderna che giagrave dalla sua infanzia ha preso plutone pei capelli e lo va traendo fuori dalle viscere della terra 22 saluta nellrsquoaureo Graal la splendente incarnazione del suo principio di vita piugrave peculiare 23

ma mentre sul mercato si egrave tutti uguali nella realtagrave della produzione si egrave in-collati a una posizione gerarchica classista diseguale e il mercato rappresenta un velo che rende difficile lrsquointelligenza della realtagrave capitalistica In effetti gli uomini sono uguali tra loro quali proprietari di merci e in quanto tali si rappor-tano lrsquoun lrsquoaltro non giagrave come servo e padrone nellrsquoambito di un regime che fissa i relativi status personali ma come soggetti che liberamente stipulano contratti di compravendita Il mondo delle merci egrave un mondo di libertagrave ed eguaglianza la forza lavoro egrave venduta e pagata al vero valore e le condizioni di un onesto ed adeguato scambio sono perfettamente rispettate Tale almeno egrave lrsquoapparenza 24 Fuori del mercato nel cuore della produzione le cose stanno diversamente Il passaggio da una sfera allrsquoaltra egrave descritto molto efficacemente da marx

Nel separarci da questa sfera della circolazione semplice ossia dello scambio di merci donde il liberoscambista vulgaris prende a prestito concezioni concet-ti e norme per il suo giudizio sulla societagrave del capitale e del lavoro salariato la fisionomia delle nostre dramatis personae sembra giagrave cambiarsi in qualche cosa Lrsquoantico possessore del denaro va avanti come capitalista il possessore di for-za-lavoro lo segue come suo lavoratore lrsquouno sorridente con aria drsquoimportanza e tutto affaccendato lrsquoaltro timido restio come qualcuno che abbia portato al mercato la propria pelle e non abbia ormai da aspettarsi altro che la [] con-ciatura 25

Lrsquoeguaglianza dei lavori quindi dei lavoratori a fronte dei capitalisti e la diseguaglianza rispetto a questi ultimi presuppone una distinzione tra chi si ap-propria della potenza sociale rappresentata dal capitale e chi la subisce marx cambia anche i nomi dei protagonisti i laquopermutantiraquo diventano il laquocapitalistaraquo e il laquolavoratoreraquo Ecco che il capitale si conferma una volta di piugrave laquoun livellatoreraquo ma in un senso molto particolare laquocioegrave pretende come proprio innato diritto dellrsquouomo lrsquoeguaglianza delle condizioni di sfruttamento del lavoro in tutte le sfere di produzioneraquo 26

Lrsquoaffermazione di marx porta con seacute conseguenze molto rilevanti sia sul versante sociologico in particolare con riguardo al concetto di classe sia sul versante politico Riassumendo a un primo livello di osservazione quello del mercato un feticcio da cui siamo ancora dominati bencheacute sia un prodotto delle nostre interazioni sociali si evidenzia una situazione di fondamentale eguaglian-za tra i soggetti in quanto portatori di merce o di denaro A un secondo livello

22 dove plutone custodisce la ricchezza23 marx 1975 159-16024 Cfr Sweezy 1951 63-6425 marx 1975 212-21326 Ibidem 486

IL GRANdE laquoLIVELLATOREraquo EGUAGLIANzA E dISEGUAGLIANzA IN mARx 325

quello dei rapporti sociali di lavoro e di produzione compare per contro una fondamentale diseguaglianza tra gli uomini da un lato i detentori della potenza sociale incarnata dal denaro mdashovvero i detentori del capitalemdash e da un altro lato coloro che non hanno nessuna presa su questa potenza sociale Sul piano di tali sottoinsiemi le classi il laquogrande livellatoreraquo ripristina fondamentali condizioni di eguaglianza si puograve infatti constatare come i lavoratori nel capitalismo siano portatori lrsquouno rispetto allrsquoaltro di una eguale diseguaglianza rispetto al capitale e alle loro personificazioni i capitalisti siano essi singoli capitani drsquoindustria o societagrave per azioni giganti o lo Stato Questa eguale diseguaglianza dei lavoratori (il comune asservimento a un processo produttivo che non controllano basato sullo sfruttamento) porta con seacute unrsquoesigenza politica lrsquoorganizzazione dei lavo-ratori per abolire lo stato di cose esistente che non dilegua da seacute ma ha bisogno della volontagrave orientata a uno scopo il socialismo detto altrimenti il socialismo non egrave destinato a realizzarsi per la forza delle cose dello Spirito della Storia dellrsquoEconomia ma ha bisogno di una teoria dei fini ossia di unrsquoetica del resto giagrave nel Manifesto mdashuna lettura propedeutica al Capitale percheacute il suo spirito si ripresenta nel capitolo decisivo intitolato Tendenza storica dellrsquoaccumulazione capitalisticamdash marx aveva dichiarato che la storia egrave sempre storia di lotta di clas-si e che tale lotta si conclude o con una trasformazione rivoluzionaria dellrsquointera societagrave o con la comune rovina delle classi in lotta Si tratta dellrsquoalternativa che Rosa Luxemburg avrebbe declinato con lrsquoespressione laquosocialismo o barbarieraquo Ebbene di fronte a questa alternativa spetta alla classe uomini e donne diver-si ma uguali di fronte al laquogrande livellatoreraquo scegliere il socialismo contro la barbarie per far questo sono necessarie tanto una teoria coerente con lrsquoidea del superamento dellrsquoastrazione politica lo Stato (su cui i marxisti novecente-schi sono stati deficitari) quanto una prospettiva coerente con il proposito che fu egualmente di marx del superamento dellrsquoastrazione economica il denaro su cui si basa tutta lrsquoapparenza feticistica del capitalismo Senza che questo si-gnifichi tornare a un immaginario comunismo primitivo o precipitare in forme nuove di dispotismo (tali ipotesi si egrave visto sono respinte sin dai Manoscritti del rsquo44) lrsquoabolizione del denaro egrave un presupposto affincheacute si realizzi una societagrave in cui viga la massima laquoda ognuno secondo le sue possibilitagrave a ognuno secondo i suoi bisogniraquo e in cui regni la vera eguaglianza tra gli uomini sancita nella forma del diritto diseguale di cui marx discorre nella Critica del programma di Gotha (1875)

Il diritto puograve consistere soltanto per sua natura nellrsquoapplicazione di una uguale misura ma gli individui diseguali (e non sarebbero individui diversi se non fossero diseguali) sono misurabili con uguale misura solo in quanto vengono sottomessi a un uguale punto di vista in quanto vengono considerati soltanto secondo un lato determinato per esempio [] soltanto come operai e si vede in loro soltanto questo prescindendo da ogni altra cosa Inoltre un operaio egrave ammo-gliato lrsquoaltro no uno ha piugrave figli dellrsquoaltro ecc ecc Supposti uguali il rendimento e quindi la partecipazione al fondo di consumo sociale lrsquouno riceve dunque piugrave dellrsquoaltro lrsquouno egrave piugrave ricco dellrsquoaltro e cosigrave via per evitare tutti questi inconve-nienti il diritto invece di essere uguale dovrebbe essere diseguale 27

27 marx 1979a 961

326 GIANFRANCO RAGONA

4 Conclusione laquoUna nuova Ateneraquo

In un saggio recente Stefano petrucciani si sofferma su alcuni temi qui affron-tati aprendo ulteriormente la visuale su questioni teoretiche attuali muovendo esattamente dalla dialettica uguaglianza-diseguaglianza in marx Nella Critica al programma di unificazione del socialismo tedesco mdashsegnala petruccianimdash marx mette in luce la sua diffidenza nei confronti di ogni concezione della giustizia che si pretenda universalmente valida e razionale Tanto piugrave che nella societagrave comunista la categoria stessa di valore egrave superata e la ripartizione del prodotto del lavoro avviene sulla base del bisogno Se nella prima fase del socialismo non vengono smontati i pilastri del diritto civile liberale dove si scambia lrsquouguale con lrsquouguale (a tanto tempo di lavoro erogato corrisponde una determinata quantitagrave di beni cui si puograve accedere) nella fase laquosuperioreraquo del comunismo questa egua-glianza sarebbe ingiusta facendo laquotorto agli individui che sono diversiraquo cioegrave non tenendo conto delle diversitagrave individuali Ecco la ragione per cui il diritto comunista dovrebbe essere un diritto diseguale capace cioegrave di superare laquoil vizio genetico del diritto [] quello di applicare una misura eguale a individui dise-gualiraquo 28

Il problema dellrsquoeguaglianza e della diseguaglianza che il giovane marx aveva affrontato con riguardo allo Stato e che piugrave tardi avrebbe aggredito con atten-zione al denaro quindi al nesso inestricabile tra produzione e distribuzione dei beni lascia quindi emergere sorprendentemente un abbozzo di teoria della giu-stizia dai tratti originali non certo astratta e valida in ogni tempo e luogo anzi ben situata nel contesto del socialismo dopo lrsquoabolizione del denaro La questio-ne assume un rilievo etico-politico peculiare e per certi versi rimane attuale nei nostri tempi di Termidoro privi di una strutturata prospettiva di emancipazione dominati da un evidente sentimento di disillusione e di rinuncia anche solo a immaginare un modo di vita affrancato dal capitalismo A ben vedere un certo ottimismo della volontagrave che anni piugrave tardi Gramsci avrebbe presentato inestri-cabilmente legato al pessimismo della ragione tipico di ogni serio rivoluzionario non era mai stato estraneo a marx In questa prospettiva possiamo leggere le argomentazioni con cui in tarda etagrave egli associa lrsquoidea dellrsquoestinzione dello Stato a quella dellrsquoabolizione del denaro recuperando gli slanci utopici giovanili meno radicati nellrsquoanalisi obiettiva della realtagrave capitalistica ma egualmente potenti nellrsquoindicare una via drsquouscita nei tempi di crisi quasi un programma di lavoro per ricominciare dai fini

Gli animi mediocri hanno in tali epoche la veduta opposta a quella dei veri condottieri I primi credono di poter rimediare ai danni tramite una diminuzione delle forze di combattimento una dispersione un trattato di pace con i bisogni reali mentre Temistocle quando Atene fu minacciata di distruzione convinse gli ateniesi ad abbandonarla completamente ed a fondare sul mare su un altro elemento una nuova Atene 29

28 Cfr petrucciani 2018 319-32029 marx 1980 521

IL GRANdE laquoLIVELLATOREraquo EGUAGLIANzA E dISEGUAGLIANzA IN mARx 327

Bibliografia

Bobbio N (1963) Locke e il diritto naturale Torino GiappichelliBongiovanni B (1987) Introduzione in marx K (1987) Quaderno Spinoza 1841 Tori-

no Bollati Boringhieri 9-59Caporali R (2012) Uguaglianza Bologna Il mulinoCorallo j-F (19852) Egaliteacute in Labica G Bensussan G (a cura di) Dictionnaire cri-

tique du marxisme paris pUF 380Engels F (1976) Die Lage Englands (1844) tr it La situazione dellrsquoInghilterra in marx

Engels Opere vol III 1843-1844 Roma Editori RiunitiFerrajoli L (2001) Diritti fondamentali Un dibattito teorico Roma-Bari Laterzamdash (2018) Manifesto per lrsquoeguaglianza Roma-Bari Laterzamacpherson C B (1973) Political theory of possessive individualism Hobbes to Locke

(1962) tr it Libertagrave e proprietagrave alle origini del pensiero borghese La teoria dellrsquoindivi-dualismo possessivo da Hobbes a Locke milano ISEdI

marx K (1950) Bemerkungen uumlber die neueste preuszligische Zensurinstruktion Von einen Rheinlaumlnder (1843) tr it Osservazioni di un cittadino renano sulle recenti istruzioni per la censura in Prussia in Id Scritti politici giovanili Firpo L (a cura di) Torino Einaudi

mdash (1950a) Zur Kritik der Hegelschen Rechtsphilosophie Einleitung (1844) tr it Per la critica della filosofia del diritto di Hegel Introduzione in Id Scritti politici giovanili cit

mdash (1950b) Misegravere de la philosophie Reacuteponse agrave la Philosophie de la misegravere de M Proud-hon (1847) tr it Miseria della filosofia Risposta alla laquoFilosofia della miseriaraquo del signor Proudhon Roma Editori Riuniti

mdash (1975) Das Kapital (1867) tr it Il capitale Einaudi Torino Libro primomdash (1976) Oumlkonomisch-Philosophische Manuskripte (1844) tr it Manoscritti economi-

co-filosofici Andolfi F (a cura di) Roma Newton Comptonmdash (1979) Zur Judenfrage (1844) tr it Sulla questione ebraica in marx Engels Opere

scelte (1966) Roma Editori Riunitimdash (1979a) Kritik des Gothaer Programms (1875) tr it Critica al programma di Gotha in

marx Engels Opere scelte citmdash (1980) Hefte zur epikureischen Philosophie (1839) tr it Quaderni sulla filosofia epicu-

rea in marx-Engels Opere vol I Roma Editori Riunitimdash (2018) The General Council of the International Workingmenrsquos Association to the

Central Bureau of the International Alliance of Socialist Democracy (1869) tr it Il Consiglio generale dellrsquoAssociazione Internazionale dei Lavoratori allrsquoUfficio centrale dellrsquoAlleanza Internazionale della Democrazia Socialista in marx K Engels F Scrit-ti Novembre 1867-luglio 1870 Bravo G m Ceretta m Ragona G (a cura di) milano Edizioni pantarei

morfino V (2013) Marx lettore di Spinoza Democrazia immaginazione rivoluzione in laquoConsecutio rerum Rivista critica della modernitagraveraquo 5 ottobre 141-167

Negri T (1992) Spinoza sovversivo Roma pellicanimdash (2012) Spinoza e noi Udine mimesispapi F et al (1983) Uguaglianza in Dizionario Marx-Engels milano zanichelli 397-

399petrucciani S (2018) Marx e la socialdemocrazia in Il pensiero di Karl Marx Filosofia

politica economia petrucciani S (a cura di) Roma CarocciSweezy p (1951) The theory of capitalist development (1942) tr it La teoria dello svilup-

po capitalistico Einaudi Torino 63-64

La forja de la igualdad

Agustiacuten Joseacute Meneacutendez

Abstract

The Forge of Equality

Political philosophy was deeply renovated in the last decades of the twentieth century at the centre of this laquoreinassanceraquo was the characterisation of equality as the laquosovereign virtueraquo that is the fundamental parameter by reference to which to pass normative judgment on social institutions and practices The economic political and cultural context of the rise of equality was the triumph of the Democratic and Social State which entailed a deep remodeling of the relationships between individual society and state (Section I) Equality was found to be a social distributive complex and contextual virtue while discussions about the proper laquomeasuring rodraquo of equality unfolded (Section II) The (not infrequent) paradox is that theoretical debates flourished at the same time that the social bases of egalitarianism started to crack as western societies became more inegalitarian as reflected in key socio-economic indicators (such as the GINI coefficient) (Section III) This laquoinegalitarian transformationraquo has left its mark on the structure of society feeding massive existential inequalities damaging economic welfare and undermining social stability by means of contributing to the reemergence of social and political authoritarian conceptions (Section IV) Still there are solid reasons to conclude that policies that resulted in bigger inequalities could only be imposed by cloaking them as egalitarian policies and that the institutional structure of the Democratic and Social State still holds even if increasingly under an inegalitarian assault (Section V) In such circumstances the case for equality has to be made combining politico-philosophical and constitutional analyses with special attention being paid to the implications of the indivisibility of fundamental rights and to the grammar of egalitarian constitutional law in particular the three-fold structure of fundamental positions subjective rights collective rights and collective goods (Section VI)

Keywords Equality Freedom Social and democratic State Fundamental Rights distribution

diga lo que diga nuestra reina es soberana de la nacioacuten maacutes grande que haya existido

mdashiquestQueacute nacioacuten mdashpreguntoacute el joven desconocidomdash porque reina sobre dosEl extranjero hizo una pausa Egremont permaneciacutea callado pero miroacute inqui-

sitivamente

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 329-355

Universidad Autoacutenoma de madrid agustinmenendezuames

330 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

mdashSiacute mdashresumioacute el joven extranjero tras un momento de pausamdash son dos na-ciones entre las cuales no hay ni relacioacuten ni entendimiento que ignoran hasta tal punto las costumbres y las formas de pensar de la otra que parece que vivieran en distintas zonas del mundo o que habitaran en distintos planetas que se han criado de forma distinta comen distintas clases de alimentos se rigen por costumbres distintas y no estaacuten gobernadas por las mismas leyes

mdashHabla de mdashdijo Egremont dubitativomdashde LOS RICOS y LOS pOBRES

Benjamin disraeli Sybil 1

Introduccioacuten

La fuerza renovada de la filosofiacutea poliacutetica en las uacuteltimas deacutecadas del siglo xx 2 vino de la mano de la consagracioacuten de la igualdad como laquovirtud soberanaraquo 3 como criterio fundamental con el que enjuiciar la bondad de las instituciones y praacutecticas sociales El contexto econoacutemico poliacutetico y cultural del ascenso de la igualdad es el del triunfo del Estado democraacutetico y Social que reconfigura las relaciones entre individuo sociedad y estado (Seccioacuten 1) Fue en esas circuns-tancias en las que se fraguoacute la reflexioacuten sobre la igualdad como virtud social distributiva compleja y contextual y en las que se desarrollaron las discusiones acerca del laquometroraquo de la misma (Seccioacuten 2) La paradoja (no infrecuente en fi-losofiacutea poliacutetica) es que la reflexioacuten teoacuterica ha florecido al mismo tiempo que se resquebrajan las bases sociales de la igualdad de forma contemporaacutenea a un cambio de rumbo en la marcha de las sociedades occidentales cada vez maacutes des-iguales si atendemos a los principales indicadores socio-econoacutemicos (Seccioacuten 3) Las consecuencias de esta transformacioacuten han sido considerables generando no solo fuertes desigualdades vitales sino tambieacuten lastrando el bienestar econoacutemico y poniendo en peligro la estabilidad social al fomentar el retorno de concepcio-nes autoritarias de la poliacutetica y de la sociedad (Seccioacuten 4) Sin minusvalorar la trascendencia de estos cambios es importante tener en cuenta no solo que las poliacuteticas que refuerzan las tendencias a la desigualdad solo han podido impo-nerse travestidas de poliacuteticas igualitarias sino que las estructuras institucionales del Estado democraacutetico y Social siguen resistiendo auacuten mermadas los emba-tes del inegalitarismo (Seccioacuten 5) En tales circunstancias el reforzamiento de la igualdad pasa por combinar la reflexioacuten filosoacutefico-poliacutetica con la constitucio-nal prestando especial atencioacuten a las implicaciones de la indivisibilidad de los derechos fundamentales y a la gramaacutetica del derecho constitucional igualitario especialmente a la triple estructura de las posiciones iusfundamentales en tanto que derechos subjetivos derechos colectivos y bienes colectivos (Seccioacuten 6)

1 disraeli 2002 85-862 Rawls 19713 dworkin 2002

LA FORjA dE LA IGUALdAd 331

1 La filosofiacutea poliacutetica igualitaria en su contexto social y econoacutemico

Es un lugar comuacuten que la filosofiacutea poliacutetica ha recobrado pujanza en las uacutelti-mas deacutecadas Quizaacute el evento que simboliza ese renacimiento sea la publicacioacuten de A Theory of Justice de john Rawls en 1971 4

La concepcioacuten de la justicia que en esa obra defiende el que fuera profesor de Harvard (laquojustice as fairnessraquo) ha contribuido en enorme medida a fijar la agenda y el contenido sustantivo de las reflexiones sucesivas podriacuteamos decir ha influi-do de forma determinante sobre la gramaacutetica de la disciplina y por tanto sobre la discusioacuten sobre la igualdad

decisivos en este sentido han sido los dos principios fundamentales en torno a los cuales se vertebra la teoriacutea de la justicia rawlsiana

La primera enunciacioacuten de los dos principios es la siguienteprimero cada persona ha de tener un derecho igual al esquema maacutes extenso

de libertades baacutesicas que sea compatible con un esquema semejante de libertades para los demaacutes

Segundo las desigualdades sociales y econoacutemicas habraacuten de ser conformadas de modo tal que a la vez que a) se espere razonablemente que sean ventajosas para todos b) se vinculen a empleos y cargos asequibles para todos 5

de este modo tanto la igualdad en sentido formal (el tiacutetulo a ver reconocidos los mismos derechos e impuestos los mismos deberes) como la igualdad en sen-tido material (consistente en el acceso en iguales condiciones a derechos liber-tades oportunidades ingreso y riqueza) se integran en la concepcioacuten de justicia rawlsiana Algo que terminaraacuten aceptando incluso quienes critican el igualitaris-mo del que fuera profesor de Harvard Como veremos los autores neoliberistas y sentildealadamente Nozick 6 y Buchanan 7 argumentan contra Rawls pero lo hacen en nombre de la igualdad misma no de un discurso expliacutecitamente inegalitario 8 A la concepcioacuten de justicia e igualdad de Una Teoriacutea de la Justicia oponen otra forma de entender queacute sean la justicia y la igualdad que afirman es capaz de reconciliar de forma maacutes satisfactoria las exigencias de ambas 9 puede arguumlirse

4 Gutmann 1989 Nussbaum 2001 en contra vid entre otros Bloom 1975 y Schaefer 20015 Rawls 1979 67-686 Nozick 19747 Buchanan 19758 A diferencia de lo que habiacutea sucedido en el periodo de entreguerras Vid por ejemplo Ludwig

Von mises Liberalismus (mises 1927) (se cita de la traduccioacuten espantildeola) En la paacutegina 46 de tal libro puede leerse laquoLos liberales del siglo xviii guiados por las ideas de la ilustracioacuten apoyaacutendose en un supuesto derecho Natural cuya existencia asiacute alegremente sin pensarlo dos veces presuponiacutean de-mandaban la igualdad para todos tanto en la esfera poliacutetica como en la civil sobre la base de que los hombres eacuteramos todos iguales [] Todo eso estaacute muy bien en el plano intelectual pero lo que sucede es que verdaderamente no existe esa supuesta igualdad entre los hombresraquo de esa diferencia se deri-va el rechazo de toda relacioacuten necesaria entre liberalismo y democracia y la consideracioacuten positiva del fascismo en tanto que laquosolucioacuten de emergenciaraquo ibidem 72 laquoAdmitamos que los dictadores fascistas rebosan de buenas intenciones y que su acceso al poder ha salvado de momento la civilizacioacuten euro-pea La historia no les regatearaacute tales meacuteritosraquo

9 Sen 1992 de ahiacute que incluso el utilitarismo cuya gramaacutetica estructural es colectivista sea rede-finido en ocasiones como igualitario en la medida en la que da igual valor a la utilidad de todos y cada uno de los miembros de la sociedad (Sen 1992 139) Sigue siendo vaacutelida sin embargo la objecioacuten de

332 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

pues que tras la estela de Rawls el debate filosoacutefico-poliacutetico se ha colocado en una laquomesetaraquo elevada sobre la igualdad 10

El triunfo discursivo del egalitarismo se fragua en el contexto social y eco-noacutemico de la posguerra precisamente aquel en el que Rawls elaboroacute su teoriacutea 11

de una parte la segunda laquoguerra de los treinta antildeosraquo o lo que es lo mismo el conjunto de conflictos que sacudieron a Europa y al mundo de 1914 a 1945 tuvieron un profundo efecto nivelador No solo se destruyeron cantidades ingen-tes de bienes sino que se sucedieron las crisis financieras econoacutemicas y fiscales que acabaron convertidas en profundas crisis poliacuteticas 12 Como ha enfatizado piketty

En gran medida la reduccioacuten de la desigualdad a lo largo del siglo transcurri-do (el siglo xx) [fue] el producto caoacutetico de las guerras y de los choques poliacutetico-econoacutemicos provocados por estas y no el resultado de una evolucioacuten gradual consensual y tranquila En el siglo xx fueron las guerras las que hicieron tabla rasa del pasado y no la apacible racionalidad democraacutetica o econoacutemica 13

Tabla 1 Tasa de Reduccioacuten de los ingresos del 1 por 100 maacutes rico durante la Segunda Guerra mundial y las primeras tres deacutecadas de la posguerra ( anual)

Segunda Guerra Mundial laquoTreinte Glorieusesraquo

Alemania 0392 0061

Francia 0961 0014

Holanda 0956 0162

Finlandia 0781 007

dinamarca 049 013

Noruega 0362 0121

Reino Unido 0459 0147

Estados Unidos 0932 0119

Fuente Scheidel (2017 160)

dicho en otros teacuterminos las dos grandes guerras mundiales y el devastador periodo de entreguerras sirvieron a modo de gigantesca pira en la que ardieron buena parte de las riquezas acumuladas al tiempo que a resultas de todo ello la actividad econoacutemica se vio seriamente alterada dificultaacutendose que los maacutes aven-tajados acumulasen ulteriores riquezas de este modo la nivelacioacuten trajo causa

Rawls (1971 27) relativa a la imposibilidad de reconciliar utilitarismo y reconocimiento pleno de la plena individualidad de cada persona Vid tambieacuten Sen y Williams (1982)

10 dworkin 1977 179-183 Kymlicka 1990 411 Rawls 1957 y 195812 Scheidel 2017 cap 513 piketty 2014 452

LA FORjA dE LA IGUALdAd 333

principalmente de la peacuterdida de renta y riqueza de los maacutes ricos no de la mejora de las condiciones de los menos favorecidos O lo que es lo mismo perdieron maacutes quienes maacutes teniacutean que perder sin que ganasen los que maacutes lo necesitaban

pero el legado maacutes duradero de las dos grandes guerras no fue la destruccioacuten maacutes importante auacuten fueron las transformaciones sociales aceleradas y radicalizadas por los conflictos beacutelicos (incluso en sociedades que no los vivieron de forma direc-ta sino indirecta como los paiacuteses neutrales europeos) La experiencia de la movili-zacioacuten contra el fascismo y el nazismo avivoacute fortiacutesimas fuerzas sociales que hicieron de la igualdad (formal y material) el ideal a partir del cual reconstruir la sociedad futura (cfr art 32 de la Constitucioacuten italiana sobre el que volvereacute) Se aceleroacute la incorporacioacuten de la mujer al mundo laboral 14 al tiempo que se impuso la democra-cia de masas al generalizarse no solo el sufragio universal (masculino y femenino) sino tambieacuten la articulacioacuten de la vida poliacutetica en torno a los partidos 15 Fue gracias a ello que la democracia dejo de ser mera forma del ejercicio del poder poliacutetico 16 y manifestoacute su vocacioacuten a gobernar no solo el poder visible sino tambieacuten el invisible a transformar sustantivamente la estructura social poliacutetica econoacutemica y cultural 17 El imperativo de ganar una guerra total llevoacute al desarrollo de poliacuteticas que antici-paron no solo intelectual sino tambieacuten materialmente el Estado democraacutetico y Social de derecho de la posguerra 18 Nacieron asiacute los servicios nacionales de salud y los sistemas de seguridad social 19 se nacionalizaron no solo empresas estrateacutegicas sino tambieacuten se hicieron (completamente) puacuteblicos los bancos centrales 20 Al tiem-po que el proceso descolonizador que parecioacute llevar a la mayoriacutea de edad poliacutetica a la inmensa mayoriacutea de los pueblos de la tierra se convirtioacute en irresistible 21

En ese contexto nada tiene de extrantildeo que reviva la confianza maltrecha du-rante la segunda parte del siglo xix y la primera parte del siglo xx en la laquomarcha imparableraquo de la igualdad La esperanza de que sea posible reconciliar en modo virtuoso libertad e igualdad Auacuten sin incurrir en asuncioacuten mecanicista alguna es significativo en este sentido el siguiente pasaje de Bobbio que condensa el spirit of the age de las deacutecadas de los setenta y ochenta

El impulso hacia una igualdad cada vez mayor es como Tocqueville ya habiacutea observado o temido en el siglo pasado irresistible el igualitarismo a pesar de la aversioacuten y la resistencia feroz que despierta cada uno de sus pasos en la historia es uno de los grandes manantiales de los que brota el desarrollo histoacuterico La

14 Higonnet jenson michel y Collins Weitz 1987 Summerfield 198915 Schattschneider 1942 Garciacutea pelayo mazower 1998 cap 8 pombeni 201216 Bobbio 1995c1617 Ibidem xxI18 Titmuss 195019 Beveridge 194220 Kynaston 2017 Gigliobianco 200621 jansen Osterhammel 2017 Buettner 2016 Se podraacute objetar que la velocidad a la que se re-

dujeron las desigualdades econoacutemicas en la posguerra fue inferior a la vertiginosa a la que lo hicieron durante el conflicto beacutelico pero es necesario resaltar que el contexto es bien distinto de fuerte y sos-tenido crecimiento econoacutemico durante el que se refuerza la pulsioacuten igualitaria pero ya no mediante la nivelacioacuten hacia abajo sino en el momento en que crecen fuertemente renta y riqueza y todo ello gracias a las estructuras institucionales concebidas y puestas a punto durante la guerra y al modo de relacionarse de hacer sociedad que se consolida durante ella (algo que tiene reflejo de manera espe-cialmente fuerte en novelas como Love on the Super Tax) (Laski 1944)

334 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

igualdad entendida como igualacioacuten de los diferentes es un ideal permanente y perenne de los hombres que viven en sociedad Cualquier superacioacuten de esta o aquella discriminacioacuten se interpreta como una etapa del progreso civil Nunca como en nuestro tiempo se han cuestionado las tres fuentes principales de des-igualdad entre los hombres raza o maacutes generalmente pertenencia a un grupo eacutetnico o nacional sexo y clase social 22

2 El debate sobre la igualdad premisas y cuestiones irresueltas

Tras los pasos de Rawls la filosofiacutea poliacutetica contemporaacutenea ha contribuido a esclarecer el concepto de igualdad poniendo de relieve su caraacutecter profunda-mente social distributivo complejo y contextual (Seccioacuten 21) Buena parte de los esfuerzos de los autores se han concentrado sobre los criterios que deban guiar el reparto de recursos econoacutemicos cuestioacuten en la que destacan las teoriacuteas que caracterizan bien a los recursos o bienes primarios (Rawls dworkin) bien a las capacidades (Sen Nussbaum) como laquometroraquo fundamental de la igualdad (Seccioacuten 22) la reflexioacuten teoacuterica pese a las posiciones de autores como Walzer o Sen ha tendido a concentrarse de forma casi exclusivamente en la igualdad y desigualdad econoacutemicas son sugerentes desde esta perspectiva los autores que proponen la consideracioacuten de la triacuteada igualdad econoacutemica igualdad vital igualdad existencial (Seccioacuten 23)

21 El concepto de igualdad

El debate filosoacutefico-poliacutetico ha dilucidado la estructura y el concepto de igualdad Cuatro son los rasgos que identifican a la misma

211 La igualdad es profundamente social

Si bien los seres humanos comparten muchas facultades y caracteriacutesticas (y en tal sentido son esencialmente iguales ya en el capiacutetulo xIII del Leviataacuten de Hobbes) 23 son tambieacuten legioacuten las diferencias parafraseando a Rousseau quizaacute el hombre nazca libre 24 pero tambieacuten nace diferente a sus congeacuteneres Liberarlo de las cadenas que lo atan exige no solo hacerlo (de nuevo) libre sino tambieacuten superar una parte de las diferencias de modo que pueda crearse una sociedad de iguales Ciertamente como bien argumentara el propio Rous-seau las instituciones sociales pueden (y en muchas ocasiones efectivamente hacen) auacuten maacutes intensas las diferencias naturales 25 pero como estaacute impliacutecito en el argumento del Contrato Social el remedio a las diferencias naturales y a las desigualdades sociales se encuentra en la creacioacuten colectiva de las condiciones

22 Bobbio 1995b 39 vid tambieacuten Bobbio 1995a 13223 Hobbes 1968 18324 Rousseau 1762 3225 Rousseau 1754

LA FORjA dE LA IGUALdAd 335

de igualdad social en la anulacioacuten o cuando menos amortiguacioacuten de las dife-rencias que frustran la sociabilidad poliacutetica Expresado de otro modo la condi-cioacuten de laquoigualraquo me viene reconocida y dada por las mujeres y por los hombres con quienes convivo por los restantes miembros de la sociedad en el proceso de distribucioacuten de bienes y cargas sociales 26 La igualdad es una determinada forma de ser en sociedad 27

de ello se deriva la importancia pero tambieacuten la manifiesta insuficiencia de la igualdad puramente formal o lo que es lo mismo de todo criterio de asigna-cioacuten de bienes y recursos que asuma la pre-existencia de relaciones sociales es-tructuradas en torno al reconocimiento de la igualdad y que consecuentemente limite la tarea de las instituciones sociales a respetar la misma Tanto la igualdad ante la ley como la igualdad de oportunidades comparten esa visioacuten beneacutevola de la realidad socioloacutegica y reducen la justicia en el reparto de bienes y cargas a la garantiacutea de que esa igualdad pre-existente se mantenga despueacutes de la interven-cioacuten social a traveacutes del derecho y de la aplicacioacuten de las poliacuteticas puacuteblicas 28 Son por ello teoriacuteas objetivamente inegalitarias y defensoras de un status quo surgido de poliacuteticas y formas de relacionarse no sujetas a escrutinio criacutetico 29

212 La igualdad es distributiva

La igualdad es una relacioacuten 30 Ello implica que no cabe predicar de un sujeto que sea igual sin indicar a quien o quienes lo sea o dicho en otros teacuterminos sin tener en cuenta su posicioacuten relativa 31 O lo que es lo mismo la relacioacuten de igualdad implica la distribucioacuten de bienes o cargas entre los miembros de una determinada comunidad o sociedad

El caraacutecter distributivo de la igualdad lleva a algunos autores a cuestionar su relevancia En particular Harry Frankfurt sostiene que aquello que debe ser reconocido como relevante normativamente no es la proporcioacuten de bienes asig-nada a cada cual (su cuota relativa) cuanto la suficiencia de los recursos de los que dispone cada persona 32 pretende asiacute este autor eliminar la referencia a lo que

26 Walzer 1983 3 827 Sen 200928 La igualdad ante la ley cumplioacute una funcioacuten histoacuterica poleacutemica la lucha contra los privilegios ju-

riacutedicamente confirmados de determinados miembros de la sociedad Sin embargo no solo el triunfo de las revoluciones liberales condujo a que perdiese esa capacidad de transformacioacuten sino que el caraacutecter limitado de la igualdad ante la ley hizo posible el crecimiento exponencial de las desigualdades sociales y econoacutemicas al ser laquociegaraquo no solo en lo que respecta a las desigualdades bioloacutegicas sino tambieacuten a las desigualdades que se generan en el reparto laquosocialraquo Es revelador el siguiente pasaje del Tercer Estado de Siegraveyes laquoLas ventajas por las cuales los ciudadanos difieren se encuentran maacutes allaacute de la cualidad de ciudadano Las desigualdades de propiedad e industria son como las desigualdades de edad sexo talla y color No desnaturalizan en modo alguno la igualdad del civismo los derechos del civismo no pueden vincularse a tales diferencias Sin duda estas ventajas se hallan bajo el amparo de la ley pero no corresponde al legislador crear desigualdades de esta iacutendoleraquo (Siegraveyes 1789 243)

29 Bobbio 1995b 3530 Ibidem xI31 Ibidem 532 Frankfurt 1987 1997 y en forma quizaacute definitiva Frankfurt 2015

336 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

reciben los otros determinante cuando se determina la igualdad o desigualdad de una praacutectica o estructura institucional

Toda sociedad bien ordenada debe evitar que sus miembros carezcan de los recursos econoacutemicos necesarios para asegurar su dignidad personal 33 La urgen-cia de tal objetivo explica porque debe conferiacutersele especialiacutesima prioridad 34 pero ni siquiera en lo atinente al laquomiacutenimo vitalraquo cabe obviar el caraacutecter dis-tributivo de la asignacioacuten de bienes y cargas Cualquier asignacioacuten de bienes con independencia del criterio conforme al cual se haga tiene incidencia en los recursos o capacidades que se reconocen a los demaacutes de igual modo quizaacute sea razonable que se asigne prioridad a la garantiacutea del miacutenimo vital incluso a costa de postergar logros igualitarios pero aunque se trate de cuestiones distintas 35 pueden (y quizaacute deben) estar estrechamente relacionadas Es perfectamente po-sible pensar en la realizacioacuten de la igualdad como un proceso cuya primera etapa sea la garantiacutea de unos determinados bienes considerados como absolutamente necesarios para el sustento vital

213 La igualdad es compleja

La igualdad queda ya dicho es una relacioacuten iquestCuaacuteles son los elementos que la definen Tres 1) las partes que se comparan 2) el bien o carga que se asigna y 3) el criterio de conformidad con el cual se procede a su reparto O dicho en otros teacuterminos se es igual en relacioacuten a un bien o una carga social especiacutefico y de conformidad con un criterio de asignacioacuten o reparto del bien 36

La intuicioacuten fundamental de la obra capital de michael Walzer Spheres of Justice es que de ello se deriva el caraacutecter complejo de la igualdad Cada bien o carga o conjunto de los mismos constituye una esfera distributiva especiacutefica un aacutembito en el que es de aplicacioacuten un criterio distinto de asignacioacuten 37 Con esta afirmacioacuten Walzer radicaliza la asuncioacuten impliacutecita en la distincioacuten rawlsiana entre dos principios de justicia Con la diferencia que no se trata ya solo de es-tablecer criterios distintos aplicables por una parte a las libertades baacutesicas y por otra a los recursos econoacutemicos y sociales sino de multiplicar los dominios de la igualdad En los teacuterminos del filoacutesofo estadounidense

[L]os principios de justicia se manifiestan pluralmente distintos bienes socia-les deben ser distribuidos de acuerdo con loacutegicas diversas valieacutendose de procedi-mientos distintos por agentes diferentes y todas esas diferencias son el resultado

33 Waldron 198634 Rawls 1993 735 La prueba de ello se encuentra en que sea concebible que en una misma sociedad y a un mis-

mo tiempo se reduzcan los niveles de pobreza y aumente la desigualdad Tal es el caso no solo de la Repuacuteblica China en los uacuteltimos cuarenta antildeos sino que tal patroacuten corresponde a la evolucioacuten de renta y pobreza en muchos (pero no en todos) los procesos de laquomodernizacioacutenraquo econoacutemica Como es bien sabido el argumento laquoclaacutesicoraquo de Kuznets sostiene que el crecimiento de la desigualdad favorece el crecimiento en los primeros estadios del desarrollo y tiene el efecto contrario posteriormente Vid Kuznets 1955

36 Sen 1980 Bobbio 1995b 3 Bobbio 1995a 10037 Walzer 1983 10

LA FORjA dE LA IGUALdAd 337

de diferentes formas de entender los bienes sociales mismos el producto inevita-ble del particularismo histoacuterico y cultural 38

La complejidad de la igualdad requiere el establecimiento de barreras entre sus distintos dominios de modo que se impida el uso de los recursos obtenidos en uno de ellos para hacerse con recursos en otros 39 La complejidad debe ser mantenida frente al eventual imperialismo de un uacutenico recurso social

Convertir un bien en otro cuando no hay ninguna conexioacuten intriacutenseca entre ellos implica invadir la esfera en la que otro grupo de mujeres y de hombres se impone de forma justa 40

y es que la igualdad no solo informa el criterio de asignacioacuten de recursos y obligaciones en algunos aacutembitos especiacuteficos sino que es el fruto de la combina-cioacuten de la multiplicidad de paraacutemetros de asignacioacuten de los mismos La multi-plicidad de dominios de la igualdad no solo la constituye sino que es la mejor garantiacutea posible contra la concentracioacuten de poderes 41 con el que hacer frente en uacuteltimo extremo al totalitarismo 42

de esa intuicioacuten de Walzer se deriva la manifiesta insuficiencia de la reduc-cioacuten de la igualdad a mera igualdad en la distribucioacuten de recursos econoacutemicos No cabe duda que la justicia econoacutemica es fundamental No solo en siacute misma sino en la medida en la que puede darse el caso como lo es en nuestras socieda-des de que los recursos econoacutemicos faciliten el acceso a bienes no econoacutemicos 43 en los teacuterminos indicados por Walzer y a los que ya hemos hecho referencia

214 La igualdad es contextual

La discusioacuten sobre la igualdad parte siempre de las circunstancias concretas en las que se encuentran personas especiacuteficas de determinadas desigualdades 44 Ello implica que la discusioacuten acerca de la sociedad justa de los modelos de justi-cia no constituye una finalidad en siacute misma sino que cobra sentido en tanto que paraacutemetro con el que enjuiciar situaciones precisas y hacer frente a la desigualda-des de modo imparcial y reflexivo Cuanto mayor es la gravedad y consecuencias del trato desigual mayores son tanto la urgencia praacutectica de hacer frente a la misma como la necesidad teoacuterica de pensar la igualdad 45

La contextualidad de la igualdad y desigualdad tambieacuten implica que la injus-ticia de una determinada constelacioacuten social y econoacutemica puede traer causa no

38 Ibidem 639 Ibidem 31940 Ibidem 1941 Ibidem 17-1942 Ibidem 31643 de modo no muy distinto a coacutemo era posible ennoblecerse teniendo dinero y recursos con los

que hacerlo hoy es posible adquirir la ciudadaniacutea o el derecho a la residencia comprar el reconoci-miento de meacuteritos o lograr tratamiento prioritario en la atencioacuten meacutedica En la estela de Walzer vid el argumento de Sandel (2012)

44 Sen 2009 xi45 Walzer 1983 316

338 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

solo de la estructura y disentildeo de las instituciones sino tambieacuten de los patrones de comportamiento en el marco de las mismas 46

22 Los laquometrosraquo de la igualdad recursos contra capacidades

En la teoriacutea rawlsiana 47 asiacute como en el desarrollo de la misma en la obra de Ronald dworkin 48 el laquometroraquo de la igualdad no es otro que los recursos o bienes primarios Los bienes primarios son definidos como aquellos que laquotodo hombre racional se presume desearaquo

Como primer paso supongamos que la estructura baacutesica de la sociedad distri-buye ciertos bienes primarios esto es cosas que se presume que todo ser racional desea Estos bienes tienen normalmente un uso sea cual fuere el plan racional de vida de una persona En gracia a la simplicidad supongamos que los principales bienes primarios a disposicioacuten de la sociedad son derechos libertades oportuni-dades ingreso y riqueza Estos son los bienes primarios sociales 49

mediante una definicioacuten tal Rawls considera que su teoriacutea de la justicia ab-sorbe las consecuencias negativas que se derivan de la laquoloteriacutea geneacuteticaraquo o lo que es lo mismo la distinta capacidad de las personas dada la distribucioacuten de bienes primarios naturales (entre otros salud inteligencia imaginacioacuten) de adquirir los bienes primarios sociales 50 Aun siendo imposible redistribuir los bienes pri-marios naturales siacute lo es compensar las diferencias en los mismos a traveacutes del reparto de bienes primarios sociales

Sin embargo Amartya Sen 51 ha puesto de relieve que la teoriacutea de Rawls es manifiestamente insuficiente al tiempo que innecesariamente detallada La posibi-lidad de llevar el tipo de vida que cada uno prefiera depende no solamente de los bienes primarios de los que se disponga sino tambieacuten de la capacidad de convertir tales bienes en medios con los que poner en praacutectica preferencias y opciones de ahiacute que es fundamental escoger como laquometroraquo de la justicia distributiva no los bie-nes primarios sino las funciones y capacidades o lo que es lo mismo las efectivas posibilidades de convertir derechos en libertades reales 52 Al mismo tiempo la filosofiacutea poliacutetica no puede determinar de forma abstracta cuaacuteles sean tales capaci-dades dado que no solo las mismas han de fijarse en funcioacuten del contexto social y econoacutemico sino que se precisa el ejercicio del juicio dada la heterogeneidad de las propias funciones y capacidades 53 En uacuteltimo extremo no debe excluirse el papel del proceso de toma de decisiones democraacutetico en la definicioacuten de las mismas

46 Sen 2009 x47 Rawls 1958 1971 200248 dworkin 1977 200249 Rawls 1971 69 Rawls distingue a su vez entre bienes primarios naturales y bienes primarios

sociales Solo estos uacuteltimos pueden ser distribuidos y redistribuidos mientras que las desigualdades en bienes sociales primarios pueden ser compensadas a traveacutes de la distribucioacuten de bienes primarios sociales

50 Rawls 1971 74-7551 Sen 1979 199252 Sen 199253 Ibidem 132 ss

LA FORjA dE LA IGUALdAd 339

23 Maacutes allaacute de la desigualdad econoacutemica

pese a la claridad y rotundidad de la criacutetica walzeriana y pese a la compleji-dad intriacutenseca en las teoriacuteas de la justicia que toman a las capacidades como me-tro de la igualdad sigue siendo el caso que la discusioacuten sobre la igualdad se con-centra de forma casi exclusiva sobre una especiacutefica de las esferas de la igualdad la igualdad econoacutemica Ello trae causa no solo de la mayor facilidad con la que puede medirse la misma (y de la consecuente disponibilidad de datos objetivos como se pone de relieve en el apdo 3) sino tambieacuten de las crecientes posibilida-des de convertir ventajas en el acceso a recursos econoacutemicos en prebendas en el reparto en las restantes esferas de la justicia Goumlran Therborn ha desarrollado un marco teoacuterico y una metodologiacutea de anaacutelisis empiacuterico que teniendo en cuenta este dato fundamental fomentan un anaacutelisis plural de la igualdad distinguiendo igualdad econoacutemica igualdad vital e igualdad existencial en referencia a los re-cursos econoacutemicos salud y respeto de la dignidad e identidad personales 54 La sugerencia de este autor parece especialmente relevante a la hora de diseccionar las estrategias argumentativas en torno a la desigualdad (vid apdo 5)

3 iquestLa marcha imparable de la desigualdad econoacutemica

parafraseando a Hegel en los uacuteltimos antildeos hemos empezado a sospechar que quizaacute el buacuteho de Temis solo levantoacute el vuelo al romper el crepuacutesculo A Theory of Justice llegoacute a las libreriacuteas al tiempo que se quebraba definitivamente el orden socio-econoacutemico de posguerra En ese mismo antildeo de 1971 la administracioacuten Nixon renuncioacute a seguir ejerciendo de laquoanclaraquo del orden monetario de Bretton Woods de este modo se abrioacute una profunda crisis monetaria a la que siguioacute dos antildeos despueacutes una crisis econoacutemica Se inicioacute de este modo la larga era de la turbulencia financiera 55 en la que la tendencia hacia la igualdad econoacutemica se invierte y se inicia una larga marcha hacia sociedades maacutes desiguales

No son pocos quienes ven en la obra capital de Rawls no un punto de arran-que sino el canto del cisne de una visioacuten del mundo estrechamente ligada a las circunstancias radicalmente excepcionales de la posguerra 56

Es un hecho que la desigualdad econoacutemica se ha disparado en todos los es-tados miembros de la OCdE en los uacuteltimos cuarenta antildeos ya la midamos me-diante referencia a la renta o lo hagamos comparando las fortunas acumuladas en el tiempo Los tiempos y los ritmos variacutean en cada paiacutes pero en todos ellos ha aparecido un foso que separa a los maacutes ricos de los maacutes pobres

El proceso se inicioacute antes y ha sido maacutes radical en Estados Unidos y en el Reino Unido maacutes tardiacuteo y menos acusado en Escandinavia repentino y brutal aunque con variaciones en los paiacuteses ex comunistas en el proceso de transicioacuten

54 Therborn 201355 Brenner 200656 moyn 2018 39-40

340 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

a la economiacutea capitalista 57 Es relevante antildeadir que lo que ha variado a lo largo del tiempo ha sido la causa del aumento de la desigualdad En los antildeos ochenta y noventa se dispararon las diferencias de renta desde entonces el crecimiento de las disparidades trae causa de la menor capacidad redistributiva del sistema tributario y del gasto social 58

Los datos estadiacutesticos apuntan a que los maacutes ricos obtienen muacuteltiples cada vez mayores de los ingresos que fluyen a los bolsillos de las personas con meno-res rentas 59 Asiacute la ratio entre los ingresos de los directivos de las empresas y los trabajadores de las mismas ha alcanzado una media de 2651 en Estados Unidos 1143 en Espantildea y laquotan soloraquo 160 en Suecia y 120 en Noruega Las proporcio-nes son auacuten mayores en muchos casos por ejemplo la proporcioacuten entre la renta del consejero delegado de macdonaldrsquos y el sueldo medio de los empleados de la empresa fue en 2017 nada menos que de 31011 y no se trata del peor dato 60

Al mismo tiempo las mayores fortunas acaparan cada vez maacutes la riqueza del planeta El nuacutemero de billonarios (de aquellos que poseen un patrimonio con un valor superior a los 1000 millones de doacutelares) se ha doblado desde 2008 Las for-tunas de este grupo de ultra-ricos crecen todos los diacuteas 2500 millones de doacutelares No es de extrantildear que tan solo 26 de ellos tengan un patrimonio equivalente al del 50 por 100 maacutes pobre de la poblacioacuten mundial 61 ya caben en un autobuacutes si la tendencia se mantiene pronto bastaraacute un minubuacutes para reunirlos quien sabe si llegaraacute a bastar con un taxi

En no pequentildea medida tales cambios se deben a que las rentas del capital acaparan porcentajes crecientes de la renta nacional en detrimento de las rentas del trabajo Si en los primeros antildeos setenta las uacuteltimas pesaban maacutes de un 65 por 100 de la renta nacional hoy apenas superan el 55 por 100 y en algunos paiacuteses (sentildealadamente Grecia) se situacutean por debajo del 50 por 100

Tabla 2 porcentajes Rentas del TrabajoRentas del Capital e n la Unioacuten Europea

Paiacutes 1970 1980 1990 2000 2010 201

Alemania 611 637 588 606 571 577

Francia 630 669 593 572 587 575

Grecia 648 603 624 556 550 472

Espantildea 642 668 607 589 568 520

Italia 654 666 619 532 554 549

Fuente AmECO

57 World Inequality Report 201958 Causa Hermansen 201859 melin Lu 201760 Institute for policy Studies 201961 Oxfam 2019

LA FORjA dE LA IGUALdAd 341

4 El precio de la desigualdad

El aumento de la desigualdad econoacutemica en las sociedades occidentales tiene muacuteltiples y graves consecuencias Entre ellas destacan tres el aumento radical de la desigualdad vital (apdo 41) el empobrecimiento de la sociedad en su conjun-to (apdo 42) y el debilitamiento de la democracia (apdo 43)

41 La desigualdad mata y agrava buena parte de las patologiacuteas que afectan a la salud humana

Son legioacuten los estudios empiacutericos que establecen una clara relacioacuten de causa-lidad entre los niveles de desigualdad econoacutemica y de desigualdad vital A mayor desigualdad econoacutemica se producen no solo mayores diferencias en lo que con-cierne a las tasas de mortalidad en general y en particular de mortalidad infantil sino que es mayor la incidencia de toda una serie de patologiacuteas que afectan a la salud de las personas desde la salud mental a la obesidad incluyendo la propen-sioacuten al uso de la violencia 62 Reveladores son sin duda los estudios comparados entre estados pero tambieacuten aquellos que analizan las diferencias (sustanciales) que se dan en el espacio urbano La estratificacioacuten espacial explica que se pro-duzcan variaciones draacutesticas de un distrito a otro de una misma ciudad Especial-mente revelador es el estudio que muestra coacutemo evoluciona la esperanza de vida a lo largo del recorrido del metro de Londres 63 Bastan veinte minutos en la liacutenea Central entre las estaciones de Lancaster Gate y mile End para que la esperanza de vida se reduzca doce antildeos 64

El impacto de la desigualdad sobre la vida y la salud humana se pone espe-cialmente de relieve en situaciones de crisis En contra de lo que podriacutea pensarse no existe una correlacioacuten clara entre crisis econoacutemicas y estado de salud de la po-blacioacuten Queacute impacto tengan las crisis depende sobremanera de las poliacuteticas que se apliquen de coacutemo se distribuyan las cargas incluidos los laquocostesraquo asociados a la recesioacuten econoacutemica Son reveladores en tal sentido los estudios comparados recogidos en The Body Economic Why Austerity Kills 65 Sus autores reconstru-yen las dinaacutemicas econoacutemicas y sociales sucesivas a la Gran depresioacuten de los antildeos treinta del siglo xx a la caiacuteda del muro de Berliacuten (en concreto el proceso de transicioacuten del comunismo al capitalismo en la Unioacuten Sovieacutetica y en sus laquoaliadosraquo

62 Un estudio sistemaacutetico que recopila copiosiacutesima literatura en la materia en Wilkinson pickett 2009 vid tambieacuten pickett Wilkinson 2015 Wilkinson pickett 2018

63 Lives on the Line 2019 Un estudio laquocualitativoraquo de la desigualdad en forma de relato de viaje por la liacutenea B del tren de cercaniacuteas de pariacutes en maspero y Frantz (1990) laquopuesto al diacutearaquo en Bacque y merian (2019)

64 Es importante destacar que el factor relevante es el nivel de desigualdad no necesariamente la tasa agregada de riqueza Como los citados autores ponen de relieve alcanzado un determinado nivel de bienestar econoacutemico las diferencias no se explican mediante referencia a la riqueza (Wilkinson pickett 2009 17ff) Es maacutes es posible que dos paiacuteses tengan esperanzas de vida semejantes pese a que su nivel de riqueza sea radicalmente distinto Tal es el caso de Cuba y de Estados Unidos En ambos paiacuteses la esperanza de vida se situacutea en ochenta antildeos pese a que Cuba es un paiacutes mucho maacutes pobre Vid Unicef (2018)

65 Stuckler Basu 2013

342 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

de Europa del Este) la profunda crisis asiaacutetica de 1997 y a la Gran Recesioacuten de 2007-2008 Al hacerlo ponen de relieve que las consecuencias humanas de las crisis no dependen tanto ni siquiera principalmente de su entidad y consisten-cia econoacutemicas cuanto de las poliacuteticas puacuteblicas que se apliquen en nombre de contener y superar las mismas Tras la Gran depresioacuten y tras la Gran Recesioacuten los paiacuteses que optaron por dar prioridad absoluta al reequilibrio de las cuentas puacuteblicas distribuyeron de forma marcadamente asimeacutetrica los costes materiales y humanos de las crisis Al hacerlo el crecimiento de la desigualdad vino de la mano de profundas crisis sociales y en concreto aumentos exponenciales de la incidencia de las enfermedades mentales un incremento notable de los suicidios y de las tasas de mortalidad al tiempo que aumentaron la profundidad de la cri-sis econoacutemica a resultas del efecto deflacionista del recorte del gasto puacuteblico por el contrario aquellos paiacuteses que optaron por reforzar las poliacuteticas sociales tras las crisis y de este modo repartieron de forma mucho maacutes equitativa los costes ma-teriales y humanos de las mismas no solo mantuvieron o mejoraron los iacutendices de salud puacuteblica sino que recuperaron maacutes raacutepidamente los niveles de actividad econoacutemica previos a las crisis En el caso de la transicioacuten al capitalismo de los paiacuteses del bloque sovieacutetico Stuckler y Basu ponen de relieve el muy diverso impacto social y econoacutemico de las distintas viacuteas a traveacutes de las cuales se produjo esa transicioacuten Las terapias de shock la acelerada privatizacioacuten de los medios de produccioacuten condujo no solo al desplome econoacutemico y la cataacutestrofe social (de modo no muy diferente a la socializacioacuten forzada durante el periodo staliniano) sino al crecimiento acelerado de la desigualdad econoacutemica y de forma auacuten maacutes tangible a millones de muertes prematuras y un descenso brusco de la expectati-va de vida auacuten en fase de recuperacioacuten entre la poblacioacuten masculina de Rusia 66 de forma maacutes reciente la aplicacioacuten de poliacuteticas de laquoausteridadraquo ha tenido una grave incidencia sobre los niveles de salud de muchas poblaciones europeas incluido el Reino Unido (vid el informe del rapporteur especial philip Alston)

42 La desigualdad empobrece a todos los miembros de la sociedad

Las poliacuteticas puacuteblicas de las que trae causa el fuerte aumento de la desigual-dad econoacutemica suelen defenderse en nombre no solo de la libertad (econoacutemica pero tambieacuten personal) sino tambieacuten en atencioacuten a sus supuestos efectos po-sitivos sobre el dinamismo de la economiacutea dando la vuelta (normativamente hablando) al principio de diferencia rawlsiano se afirma que el crecimiento de la desigualdad seriacutea el precio (transitorio) que habriacutea de pagarse para alcanzar mayores niveles de actividad econoacutemica algo que acabariacutea beneficiando al con-

66 El aumento exponencial de la desigualdad en la Unioacuten Sovieacutetica y en otros paiacuteses del Este en los que se aplicaron poliacuteticas draacutesticas de transicioacuten al capitalismo vino de la mano de una draacutestica reduccioacuten de la esperanza de vida y de un nuacutemero brutal de muertes prematuras El coeficiente Gini pasoacute de 27 en 1990 46 en 1993 y 52 en 2001 en Rusia de 25 en 1992 a 41 en 1996 y a 46 en 2001 en Ucrania en todo el territorio de la URSS el nuacutemero de muertes prematuras ascendioacute a 4 millones de personas (marmot citado por Theborn 2013) La esperanza de vida en Rusia solo alcanzoacute niveles semejantes a los registrados en 1989 veinte antildeos despueacutes (al tiempo que el coeficiente GINI tendiacutea tambieacuten a reducirse)

LA FORjA dE LA IGUALdAd 343

junto de la sociedad incluidos los menos favorecidos (la doctrina de la laquosupply-side economicsraquo) 67 A mayor desigualdad mayor acumulacioacuten de capital mayor incentivo para trabajar y por tanto considerables posibilidades de que crezca el empleo

Tales premisas encallan en la multitud de estudios empiacutericos 68 que ponen de relieve que una vez se superan determinados niveles de desigualdad (como es el caso en la actualidad en la inmensa mayoriacutea de paiacuteses occidentales) la misma repercute negativamente sobre la actividad econoacutemica

Stiglitz ha sostenido que tal regularidad encuentra su explicacioacuten en los efec-tos depresivos que la desigualdad genera sobre la economiacutea en su conjunto y el inevitable deterioro de la igualdad de oportunidades 69

mdash En primer lugar la predisposicioacuten al consumo desciende a medida que aumenta la renta por lo que una distribucioacuten desigual conduce salvo que se tomen medidas compensatorias a deprimir la demanda agregada y a hacer maacutes inestable la marcha de la economiacutea en su conjunto Los intentos de compensar este efecto pueden agravar auacuten maacutes el estado de la economiacutea de ello hemos tenido un claro ejemplo en las uacuteltimas deacutecadas Los intentos de compensar el efecto depresivo de la desigualdad facilitando el crecimiento exponencial de la deuda primero puacuteblica y despueacutes privada 70 generaron burbujas especulativas El resultado fue un crecimiento insostenible y una grave crisis una vez que las tensiones estructurales dieron paso a una crisis abierta

mdash En segundo lugar el crecimiento de la desigualdad agrava la desigualdad de oportunidades al crear las condiciones en las que el acceso a la educacioacuten a salud y a la cultura en su conjunto pasan a depender del nivel de renta y de riqueza

A resultas de ello existen fuertes razones para concluir que en las sociedades occidentales contemporaacuteneas se registran niveles de desigualdad que afectan ne-gativamente al potencial de crecimiento de la economiacutea en su conjunto y termi-nan empobreciendo a todos y cada uno de sus miembros

43 La desigualdad debilita a la democracia

Si en una sociedad prevalecen fuertes desigualdades econoacutemicas se hace im-posible la vida poliacutetica en la medida en que deviene imposible forjar y mantener una identidad colectiva 71 Sin ella la estabilidad de la comunidad poliacutetica queda al albur de las circunstancias sociales poliacuteticas econoacutemicas y culturales Her-mann Heller enfatizoacute la importancia capital de las estructuras institucionales que garantizan la redistribucioacuten no solo de los recursos econoacutemicos sino del propio poder Aun con las reservas que pueda merecer la terminologiacutea y el linaje de

67 Laffer 198168 por ejemplo Herzer Vollmer 2012 Grigoli Robles 201769 Stiglitz 201670 Streeck 2012 Crouch 201171 platoacuten 1999 428-429 cifra marginal 744-745

344 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

los conceptos que utiliza Heller (en particular su apelacioacuten a la homogeneidad social) sus intuiciones anticipan la praacutectica del Estado democraacutetico y Social de derecho 72 de forma auacuten maacutes obvia las desigualdades especialmente las econoacute-micas tienen como vimos una propensioacuten laquoimperialistaraquo o lo que es lo mismo a pretender convertirse en recursos en otros aacutembitos de la justicia por ello la fuerte concentracioacuten de renta y capital multiplica las posibilidades de corrupcioacuten del proceso poliacutetico en la medida en la que el dinero permite adquirir los medios con los que manipular el proceso de formacioacuten de la voluntad poliacutetica a traveacutes de las distintas formas de publicidad posibles

El crecimiento de las desigualdades y el deterioro del desarrollo humano vienen de la mano de la creciente incapacidad del sistema democraacutetico de ase-gurar la integracioacuten social y a resultas de ello conducen a la reapertura de discursos que proponen formas de organizacioacuten no democraacuteticas Aun siendo pronto para poder extraer conclusiones decisivas las crisis financieras econoacute-micas y fiscales de 2007-2008 unidas a las poliacuteticas aplicadas en nombre de contenerlas y superarlas han contribuido a un mismo tiempo a incrementar el caraacutecter inegalitario de las sociedades europeas y a desestabilizar los sistemas poliacuteticos democraacuteticos 73 El ascenso de los discursos mal llamados laquonacional-populistasraquo o laquosoberanistasraquo es prueba de ello 74 No es la primera ocasioacuten en la historia de Europa en la que la pretensioacuten de mantener un status quo insos-tenible conduce al desencadenamiento de fuerzas que apuestan por la susti-tucioacuten de las formas poliacuteticas liberales por el autoritarismo la economiacutea sana en un estado fuerte por utilizar los teacuterminos de Carl Schmitt auacuten no jurista de corte del Tercer Reich sino asesor de Bruumlning 75 En este sentido resulta preocupante no solo el repliegue en la esfera del consumo (en los teacuterminos de Wolfgang Streeck en el cuarteto laquocoping hoping doping and shoppingraquo 76 traducible quizaacute por la generacioacuten de (falsas) esperanzas arreglaacuterselas como se pueda consumismo y escapismo a traveacutes de las drogas) 77 cuanto la volatilidad poliacutetica la rapidez con la que se transita de la apolitizacioacuten a la raacutepida e intensa politizacioacuten

5 El trampantojo del triunfo de la desigualdad

En el primer apartado de este trabajo se puso de relieve que la reflexioacuten filosoacutefico-poliacutetica parte de una laquomesetaraquo sustentada sobre la igualdad Ello no ha sido oacutebice antes al contrario para que como acaba de sostenerse las desigual-dades hayan crecido de forma neta en las uacuteltimas deacutecadas En este apartado se

72 Heller 192873 ya en abierta crisis con anterioridad Katz mair 201874 Goodwin Eatwell 201875 Schmitt 193276 Streeck 2016 41 ss77 A su vez causado y reflejado en la estratificacioacuten de las ciudades y en la radicalizacioacuten de los

procesos de destruccioacuten de los mecanismos de sociabilidad en las mismas fruto de su laquogentrificacioacutenraquo En este sentido la novela de Osman Lins La Isla en el Espacio (Lins) publicada originalmente en 1964 puede ser vista como una denuncia temprana de tales tendencias

LA FORjA dE LA IGUALdAd 345

muestra que la derrota del igualitarismo es maacutes aparente que real y ello por dos razones fundamentales La primera es que solo han podido imponerse poliacuteticas inegalitarias recurriendo al disimulo disfrazando como igualitario lo que en rea-lidad no lo es y presentando la prevalencia del derecho a la propiedad privada y a la libertad empresarial como exigencias del derecho internacional como un vincolo esterno (apdo 51) La segunda es que pese a cuatro deacutecadas de ofensiva contra el igualitarismo las estructuras institucionales del Estado democraacutetico y Social de derecho resisten (apdo 52)

51 Las estrategias argumentativas de la desigualdad

La tensioacuten entre principios normativos y praacutectica social no pone de relieve tanto la desconexioacuten entre poliacuteticas y razoacuten puacuteblica cuanto la efectividad de las estrategias argumentativas que han sido utilizadas para justificar decisiones y normas que han aumentado en lugar de reducir la igualdad

Tres entre ellas han sido fundamentales

La primera es la estrategia neoliberista Aun formalmente aceptando la so-beraniacutea de la igualdad los neoliberistas sostienen que es necesario hacer efec-tiva la igualdad de modo que la misma no lesione innecesariamente la libertad de las personas Algo que hariacutean las poliacuteticas de redistribucioacuten de recursos o de igualacioacuten de capacidades al forzar a los miembros de la sociedad maacutes productivos a entregar una parte de sus bienes pese a que los mismos han sido adquiridos en aplicacioacuten de las normas vigentes en la comunidad poliacutetica de este modo se hariacutea un uso instrumental de las personas reduciendo a los maacutes productivos a una condicioacuten semejante a la esclavitud 78 al tiempo que se desin-centiva el trabajo y la inversioacuten 79 Los neoliberistas siguiendo la estela de Loc-ke 80 proponen sustituir la igualdad de recursos o de capacidades por el igual derecho a hacer uso de la propiedad en el propio cuerpo o lo que es lo mismo a proyectar la propia persona en el entorno mediante el trabajo al tiempo que sugieren regular el derecho a la propiedad de modo que el proceso social quede abierto a ulteriores apropiaciones Quizaacute la articulacioacuten maacutes famosa de esta solucioacuten se encuentre en Anarchy State and Utopia de Robert Nozick pero una solucioacuten estructuralmente afiacuten puede observarse tambieacuten en el ordoliberalismo alemaacuten que combina el reconocimiento del caraacutecter artificial de la estructura socio-econoacutemica incluido el derecho a la propiedad privada con el imperativo de reducir el grado de intervencioacuten y correccioacuten de los resultados que deriven del funcionamiento del laquomercadoraquo 81 El cual es concebido como una maacutequina que puede y debe programarse pero de modo tal que se reduzca la necesidad constante de intervenir en su funcionamiento (cosa imprescindible en el iguali-tarismo rawlsiano) 82 de este modo la alianza entre igualdad formal e igualdad

78 Nozick 1974 169 ss79 Buchanan 197580 Locke 1689 cap V81 Eucken 1947 peacock Willgerodt 198982 Hien joerges 2018

346 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

material se reduce de hecho a la mera defensa de una igualdad estrictamente formal

La segunda estrategia potencialmente complementaria de la primera con-siste en desvincular las dimensiones de la igualdad de modo que los avances en lo que concierne a la igualdad existencial oculten los retrocesos en lo que concierne a la desigualdad econoacutemica Ejemplo tiacutepico de ello es la implantacioacuten de poliacuteticas antidiscriminatorias que se centran en un nuacutemero reducido de los siacutentomas de uno o varios tipos de discriminacioacuten sin ocuparse de las causas de las mismas regularmente asociadas sea directa o indirectamente con otras for-mas de desigualdad incluida la econoacutemica 83 de este modo la transformacioacuten social se confunde con la emancipacioacuten individual al tiempo que se erosiona la capacidad de accioacuten colectiva frente a las desigualdades Se hace asiacute enorme-mente difiacutecil argumentar contra desigualdades que se camuflan tras medidas que efectiva aunque insuficientemente traen consigo una mejora siquiera parcial en teacuterminos de desigualdad existencial

La tercera estrategia es la del vincolo esterno o lo que es lo mismo la pre-sentacioacuten de las medidas y poliacuteticas que devuelven la primaciacutea normativa al derecho a la propiedad privada y a la libertad empresarial erosionando el cuadro de valores propio del Estado democraacutetico y Social de derecho como exigencia del derecho internacional y por tanto al servicio de bienes funda-mentales como la paz y la estabilidad internacional Se apela de este modo impliacutecitamente a una igualdad y bienestar maacutes amplios para justificar dejar de lado las exigencias que plantean la igualdad a escala local o nacional Esta estrategia se ha demostrado capital en el caso de los paiacuteses que forman parte de la Unioacuten Europea Hasta la deacutecada de los ochenta el derecho de la integracioacuten europea mantuvo una estrecha afinidad con el constitucionalismo democraacuteti-co de posguerra desde entonces sin embargo el objetivo de la integracioacuten supranacional se ha identificado crecientemente con el mantenimiento de la estabilidad monetaria y la realizacioacuten de una concepcioacuten maximalista de las libertades econoacutemicas 84 El resultado ha sido la creciente erosioacuten del sustrato igualitario de los ordenamientos constitucionales nacionales con sus sistemas sociales reducidos a la condicioacuten de variables de ajuste en las situaciones de crisis financiera y fiscal 85

El eacutexito de la estrategia neoliberista pone de relieve los liacutemites de algunas teoriacuteas de la justicia (y no de modo menor de la maacutes popular de entre ellas la rawlsiana) pese al empuje humanista hacia la igualdad muchas de las teo-riacuteas de la justicia se concentran exclusivamente en las reglas de asignacioacuten de recursos y no tienen en cuenta la constelacioacuten de poder que deriva de la estructura de produccioacuten de los mismos Asiacute el principio de la diferencia rawlsiano no tiene en cuenta el desequilibrio de poder que existe no solo entre tenedores de capital y trabajadores sino tampoco la posicioacuten de debilidad de quienes sin trabajar dependen de la transferencia de recursos sociales Es por

83 Todd 1994 Fraser Honneth 2003 Fraser 201984 meneacutendez 201985 Costamagna 2018

LA FORjA dE LA IGUALdAd 347

ello y no por la identidad normativa de Rawls que los neoliberistas han po-dido optar entre el ataque frontal al principio de la diferencia o la de alterar radicalmente el propoacutesito del mismo y convertirlo en parte de la estrategia de legitimacioacuten de poliacuteticas que aumentan en lugar de disminuir las diferen-cias 86 Un peligro que acecha detraacutes de las propuestas que pretenden sustituir el Estado Social fundado en el trabajo por un estado meramente prestacional (como es el caso de buena parte de las propuestas de generalizacioacuten de la renta baacutesica) 87

52 La resistencia del Estado Democraacutetico y Social de Derecho

Las fuerzas que hacen crecer las desigualdades no son las uacutenicas que contri-buyen a forjar nuestras sociedades La estructura institucional del Estado de-mocraacutetico y Social de derecho sigue cumpliendo un papel fundamental en la atenuacioacuten de las desigualdades sobre todo pero no exclusivamente econoacutemi-cas Buena parte de los mecanismos consolidados en la posguerra con el obje-to de hacer efectiva la igualdad resisten pese al briacuteo de las tendencias hacia la desigualdad y pese a los intentos muchos de ellos no completamente fallidos de reducir su fuerza y su efectividad pese a la ofensiva neoliberal de los antildeos se-tenta ochenta y noventa pese las poliacuteticas de laquoausteridadraquo de la uacuteltima deacutecada la mayor parte de los paiacuteses de la OCdE mantienen sistemas de transferencias sociales y en menor medida sistemas tributarios que redistribuyen voluacutemenes muy importantes de recursos Es cierto que en estos uacuteltimos antildeos ha habido re-trocesos clamorosos con la laquocolonizacioacutenraquo de los mecanismos de transferencia al servicio inmediato y directo de los intereses de aquellos que acumulan mayor riqueza y disfrutan de mayores rentas 88 pese a ello como se muestra en la Ta-bla 3 los niveles de desigualdad econoacutemica tras impuestos y transferencias so-ciales son notablemente inferiores (se reducen entre un 25 y un 40 por 100) a los que se dariacutean en el caso de que no hubiese correccioacuten alguna de la distribucioacuten laquode mercadoraquo Ello implica que la estructura constitucional no sin dificultades resiste Los Estados occidentales siguen siendo Estados democraacuteticos y Sociales de derecho pese al eacutexito (parcial) de quienes pretenden dar un uso bien distinto a su maquinaria 89

86 Reiff 2012 a diferencia de Sen Rawls produce una laquoregla de justiciaraquo (el principio de diferen-cia) que atiende exclusivamente a la distribucioacuten de los recursos que no tiene en cuenta la dinaacutemica de poder impliacutecita en la produccioacuten de los citados bienes (y las ventajas que derivan de retener tal poder) de esta manera el principio de la diferencia no tiene en cuenta ni la medida en la que los maacutes aventa-jados cuentan con medios para forzar una negociacioacuten del principio a su favor (mediante lo que Claus Offe denominase la huelga del capital) ni la capacidad retoacuterica de adaptar el programa neoliberista al esquema del principio de diferencia (el ya citado Reiff 2012)

87 Vid por ejemplo Van parijs 199588 pieacutensese en la nacionalizacioacuten de los riesgos financieros Tooze 2018 Tuori 201789 Rameaux 2012

348 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

Tabla 3 Coeficiente de Gini antes y despueacutes de impuestos y transferencias

Antes de Impuestos y Transferencias

Despueacutes de Impues-tos y Transferencias

Porcentaje de Reduccioacuten

Alemania 505 294 42

Francia 516 291 43

Holanda 445 285 36

dinamarca 451 263 41

Suecia 434 282 35

Noruega 429 262 39

Italia 517 328 36

Espantildea 516 341 34

portugal 53 331 37

Grecia 536 333 38

Estados Unidos 507 391 33

Reino Unido 506 351 31

japoacuten 504 339 33

Hungriacutea 455 288 36

polonia 459 284 38

Letonia 475 346 27

Fuente OCdEstat

Con ello no solo se prueba una vez maacutes la laquoresilienciaraquo del Estado democraacute-tico y Social de derecho sino los liacutemites del triunfo de quienes ven con buenos ojos la inversioacuten de la trayectoria que han seguido los estados europeos en la posguerra Ello sin embargo no debe llevarnos a forma alguna de triunfalismo parte del eacutexito de los defensores del neoliberalismo deriva de la falta de toma de conciencia de los liacutemites estructurales de los mecanismos redistributivos al uso Asiacute un sistema tributario progresivo debe tener reservado un papel central en el mecanismo institucional de un Estado Social Especialmente en las uacuteltimas dos deacutecadas buena parte del crecimiento de la desigualdad econoacutemica deriva de la peacuterdida de mordiente redistributiva de los impuestos sobre la renta de las perso-nas y de las sociedades pese a ello es ilusorio pensar que la tarea de asegurar un reparto equitativo de la renta pueda confiarse exclusivamente al sistema tributa-rio Se requiere un disentildeo de conjunto que incluya no solo la poliacutetica tributaria sino entre otras la poliacutetica monetaria y la poliacutetica de rentas Lo que las cifras demuestran es que no solo es posible redistribuir recursos sino que gracias a que

LA FORjA dE LA IGUALdAd 349

se siguen redistribuyendo estos recursos la situacioacuten es menos mala de lo que podriacutea haber sido

Lo que ahora ha de subrayarse es que no solo es posible limitar la desigual-dad tomar decisiones que inviertan la tendencia actual sino que tenemos una experiencia acumulada de soluciones praacutecticas No basta con aplicar las mismas recetas pero no es necesario descubrir el mediterraacuteneo porque en parte ya na-vegamos por eacutel

6 La estructura constitucional de la igualdad

En el apartado anterior he puesto de relieve que los muacuteltiples retrocesos que han experimentado las sociedades occidentales en la lucha por la igualdad no han venido de la mano del triunfo de concepciones de la justicia favorables a la desigualdad Hay buenas razones para concluir que la igualdad sigue in-formando no solo los discursos sino tambieacuten las praacutecticas institucionales Ello no es oacutebice para que no se precise una renovacioacuten de la igualdad como ideal normativo pero no se precisa tanto una ulterior sofisticacioacuten de las reflexio-nes filosoacutefico-poliacuteticos como una mayor atencioacuten al caraacutecter necesariamente contextual de todo argumento acerca de la igualdad Algo que puede venir de la mano de la consideracioacuten del problema desde una perspectiva que podriacutea-mos denominar laquoconstitucionalraquo en el sentido que le dan tanto Rawls como Habermas 90 Solo de este modo seraacute posible combinar la fuerza normativa con la atencioacuten a los especiacuteficos contexto sociales culturales econoacutemicos y poliacuteticos

En tal sentido tres cuestiones son quizaacute fundamentales la identidad del Es-tado como Estado democraacutetico y Social de derecho (apdo 61) que conduce a la indivisibilidad de las posiciones fundamentales (apdo 62) y a una gramaacutetica constitucional que reconoce la estrecha relacioacuten que existe entre derechos subje-tivos derechos colectivos y bienes colectivos (apdo 63)

61 El ideal de Estado Democraacutetico y Social de Derecho

El impulso igualitario que trae causa de las dos guerras mundiales y del devastador periodo de entreguerras condujo a la cristalizacioacuten del ideal re-gulador del Estado democraacutetico y Social de derecho o lo que es lo mismo la meta de una comunidad poliacutetica que hace efectivos a un mismo tiempo los ideales del Estado democraacutetico el Estado Social y el Estado de derecho 91 y al hacerlo trasciende definitivamente la igualdad formal en favor de la igualdad material

Reflejo paradigmaacutetico de esta concepcioacuten la constituye el art 32 de la Cons-titucioacuten italiana

90 Rawls 1993 Habermas 1995 199691 Garciacutea pelayo 1977

350 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

Constituye obligacioacuten de la Repuacuteblica suprimir los obstaacuteculos de orden eco-noacutemico y social que limitando de hecho la libertad y la igualdad de los ciudada-nos impiden el pleno desarrollo de la persona humana y la participacioacuten efectiva de todos los trabajadores en la organizacioacuten poliacutetica econoacutemica y social del paiacutes 92

Lejos de tratarse de una mera norma programaacutetica este precepto debe ser considerado el pilar fundamental de la constitucioacuten el arco moral sobre la que misma descansa 93

de este modo se transforma la identidad misma de la constitucioacuten y del dere-cho que de la misma surge Lejos de asumir la igualdad como caracteriacutestica infor-madora del orden social la citada norma enfatiza la necesidad de hacer del dere-cho y de las poliacuteticas puacuteblicas medios de transformacioacuten de la sociedad de modo que se logre un reparto maacutes equitativo de los recursos las oportunidades las expectativas y las cargas La constitucioacuten se situacutea a siacute misma entre la normatividad que la subyace y la facticidad de las relaciones de poder efectivamente prevalen-tes En teacuterminos funcionales el derecho deja de verse como una mera teacutecnica de resolucioacuten de conflictos y pasa a entenderse ademaacutes sino prioritariamente como un instrumento de coordinacioacuten de la accioacuten de modo que sea posible alcanzar objetivos solo posibles mediante la accioacuten colectiva de este modo la centralidad del individuo se declina mediante referencia a la persona en su contexto social econoacutemico poliacutetico y cultural 94

Se hace necesario romper el muro que separa al estado y a la sociedad civil central no solo en el liberalismo decimonoacutenico sino en todas las estrategias argu-mentativas y praacutecticas que subordinan la igualdad a una concepcioacuten maximalista de la libertad (como las neoliberistas en los teacuterminos que ya hemos considera-do) Ello implica que el poder del estado no debe ser solo limitado sino tambieacuten constituido si se quiere combatir los privilegios injustificados y el travestimento de la violencia econoacutemica como facultad juriacutedica 95 Solo de esta manera es po-sible controlar el potencial desestabilizador de los conflictos socio-econoacutemicos En particular es importante tener presente que no se trata ni de trascender ni de eliminar estos uacuteltimos 96 sino de reconocer que existen y de politizarlos mediante estructuras institucionales y normas sustantivas que permitan reconciliar el con-flicto con la estabilidad social

62 La indivisibilidad de los derechos fundamentales

La afirmacioacuten del ideal regulador del Estado democraacutetico y Social de dere-cho implica no solo el reconocimiento de los derechos tanto civiles y poliacuteticos

92 A su vez fuente de inspiracioacuten del art 92 de la Constitucioacuten espantildeola laquoCorresponde a los po-deres puacuteblicos promover las condiciones para que la libertad y la igualdad del individuo y de los grupos en que se integra sean reales y efectivas remover los obstaacuteculos que impidan o dificulten su plenitud y facilitar la participacioacuten de todos los ciudadanos en la vida poliacutetica econoacutemica cultural y socialraquo

93 Calamandrei 195594 dossetti 1995 2005 Basso 195895 dossetti 201496 dahrendorf 1965 dani 2013

LA FORjA dE LA IGUALdAd 351

como sociales y econoacutemicos sino la caracterizacioacuten de todos ellos como parte de un uacutenico bloque que configura la estructura poliacutetica de la sociedad Ello excluye no solo la asignacioacuten de un menor peso (tanto abstracto como concreto) a los derechos sociales y econoacutemicos cuanto la interpretacioacuten de estos uacuteltimos como meros liacutemites externos a los derechos civiles y poliacuteticos

Antes al contrario la indivisibilidad de todos los derechos fundamentales exi-ge la consideracioacuten mutua de los efectos que el reconocimiento de unos y otros tiene sobre la organizacioacuten del Estado las relaciones entre el estado y los indi-viduos y las relaciones entre los propios individuos 97 Asiacute el valor fundamental de los derechos sociales y econoacutemicos se encuentra no solo en el desarrollo de las estructuras institucionales del llamado Estado de bienestar sino tambieacuten en la redefinicioacuten del concepto mismo de propiedad privada y de libertad econoacute-mica en particular a la luz de la laquofuncioacuten socialraquo que debe cumplir la misma o la subordinacioacuten de toda la riqueza nacional al intereacutes general Lejos de poder hablarse de una laquoconstitucioacuten econoacutemicaraquo previa a la constitucioacuten poliacutetica 98 o de una laquoconstitucioacuten materialraquo de la moneda 99 la forma de la estructura socio-econoacutemica debe depender de la medida en la que contribuya a la realizacioacuten del bloque de derechos fundamentales 100

63 La gramaacutetica constitucional de la igualdad derechos subjetivos derechos colectivos y bienes colectivos

La realizacioacuten de la igualdad a traveacutes del derecho solo es posible si se adecuacutea la gramaacutetica constitucional a las exigencias de la igualdad formal y de la igualdad material En tal sentido es imprescindible sortear la reduccioacuten de las posiciones juriacutedicas fundamentales de los derechos fundamentales a derechos subjetivos No se trata con ello de minusvalorar a los derechos subjetivos como hicieron todas las ideologiacuteas reaccionarias de los siglos xix y xx Antes al contrario Los derechos subjetivos son y deben ser parte integrante de toda constitucioacuten de libertad Sin embargo resulta evidente que junto a los derechos subjetivos todo Estado democraacutetico y Social de derecho debe reconocer la relevancia de los de-rechos colectivos no solo en el aacutembito de las relaciones laborales e industriales sino tambieacuten como pilar democraacutetico (pieacutensese en el derecho de reunioacuten en el derecho de manifestacioacuten o en el propio derecho al voto a un mismo tiempo individual y colectivo) A su vez el sustrato en el que se asienta la efectividad de los derechos tanto subjetivos como colectivos son los bienes colectivos 101 y ello porque todos los derechos fundamentales son complejos haces de posicio-nes juriacutedicas las cuales presuponen estructuras institucionales dependientes del mantenimiento de bienes colectivos 102

97 Bobbio 1995b 3798 Eucken 194799 Carli 1993100 Garciacutea pelayo 1977 desan 2014101 marshall 1950 Bec 2012102 Alexy 1992 1993

352 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

7 Conclusioacuten la Igualdad como Estrella Polar de la Poliacutetica Democraacutetica

Nuestra confusioacuten ideoloacutegica tiene varias causas pero se pueden resumir quizaacute en una hemos perdido la fe en la capacidad colectiva de transformar nues-tro entorno social econoacutemico poliacutetico y cultural Los partidos poliacuteticos clave de boacuteveda de la democracia han renunciado a agregar y articular preferencias Nos hemos instalado en el presente por miedo a perder el futuro En tales circuns-tancias maacutes que nunca es urgente volver a la igualdad como estrella polar de la poliacutetica democraacutetica Tomar plena conciencia de que renunciar a ella supone resignarse a vivir en una sociedad en la que impere la violencia del maacutes fuerte donde el laquoterrible derechoraquo prevalezca sobre la dignidad el trabajo o la solidari-dad Las sociedades occidentales han regredido de forma alarmante en estos uacutelti-mos antildeos pero a causa de la fortaleza de las instituciones democraacuteticas fraguadas en la posguerra y laquoactuadasraquo gracias a la lucha social poliacutetica y econoacutemica la igualdad sigue siendo parte fundamental de nuestra gramaacutetica constitucional Sabemos ya que la marcha de la igualdad no es imparable pero de nosotros de-pende avanzar o retroceder

Referencias bibliograacuteficas

Alexy R (1992) Individual Rights and Collective Goods in Santiago Nino C (ed) Rights New york New york University press 163-181

mdash (1993) Teoriacutea de los Derechos Fundamentales madrid Centro de Estudios Constitu-cionales

Bacqueacute m-H megraverian A (2019) Retour agrave Roissy Un voyage sur le Rer B paris SeuilBasso L (1958) Il Principe senza scettro milano FeltrinelliBec C (2014) La Seacutecuriteacute sociale Une institution de la deacutemocratie paris GallimardBeveridge W (1942) Social Insurance and Allied Services London His majestyrsquos Statio-

nery OfficeBloom A (1975) Justice John Rawls Vs The Tradition of Political Philosophy laquoAmeri-

can political Science Reviewraquo 69 648-662Bobbio N (1995a) Destra e Sinistra Roma donzellimdash (1995b) Libertaacute ed eguaglianza Torino Einaudimdash (1995c) Il Futuro della Democrazia Torino EinaudiBrenner R (2006) The Economics of Global Turbulence London VersoBuchanan j (1975) The Limits of Liberty Between Anarchy and Leviathan Chicago

Chicago University pressBuettner E (2016) Europe after Empire Decolonization Society and Culture Cambridge

Cambridge University pressCalamandrei p (1955) Discorso sulla Costituzione 26 de enero de 1955 Universitagrave

Cattolica di milano disponible en httpwwwitalia-resistenzaitretewp-contentuploads2016012612016-LIBRETTO-Calamandrei-def-1pdf

Carli G (1993) Cinquantrsquoanni di vita politica italiana Bari LaterzaCausa O mikkel H (2018) Income redistribution through taxes and transfers across

OECD countries laquoVOxraquo 23 de marzo de 2018 httpsvoxeuorgarticleincome-redistribution-through-taxes-and-transfers

Costamagna F (2018) National social spaces as adjustment variables in the EMU A criti-cal legal appraisal laquoEuropean Law journalraquo 24 163-190

Crouch C (2011) The Strange Non-Death of Neo-Liberalism London polity

LA FORjA dE LA IGUALdAd 353

dahrendorf R (1959) Class and Class Conflict in Industrial Society Standford Standford University press

dani m (2013) Il Diritto Pubblico Europeo Nella Prospettiva dei conflitti padova CE-dAm

desan C (2014) Making Money Coin Currency and the Coming of Capitalism Oxford Oxford University press

disraeli B (2002) Sybil o las dos naciones madrid debatedossetti G (1995) La Costituzione I Radici i valori le riforme Roma Edizioni Lavoromdash (2005) I valori della costituzione Napoli Istituto Italiano per gli studi filosoficimdash (2014) Non abbiate paura dello stato milano Vita e pensierodworkin R (1977) Taking Rights Seriously London duckworthmdash (2002) Sovereign Virtue Cambridge Harvard University pressEucken W (1947) Cuestiones Fundamentales de la Economiacutea Poliacutetica madrid Revista

de OccidenteFrankfurt Harry (1987) Equality as a moral ideal laquoEthicsraquo 98 21-43mdash (1997) Equality and Respect laquoSocial Researchraquo 64 3-15mdash (2015) On Inequality princeton princeton University pressFraser N Honneth A (2003) Redistribution or Recognition A Political-Philosophical

Exchange London VersoFraser N Sunkara B (2019) The Old is Dying and the New Cannot Be Born London

VersoGarciacutea pelayo m (1977) Las Transformaciones del Estado Contemporaacuteneo madrid

Alianza Editorialmdash (1986) El Estado de Partidos madrid Alianza EditorialGigliobianco A (2006) Via Nazionale Banca drsquoItalia e classe dirigente Cento anni di

storia Roma donzelliGoodwin m Eatwell R (2018) National-Populism The Revolt Against Liberal Democ-

racy London pelicanGrigoli F Robles A (2017) Inequality Overhang laquoImF Working paperraquo 1776 https

wwwimforgenPublicationsWPIssues20170328Inequality-Overhang-44774Gutmann A (1989) The Central Role of Rawlsrsquos Theory laquodissentraquo 36 338-359Habermas j (1995) Reconciliation Through the Public use of Reason Remarks on John

Rawlsrsquos Political Liberalism laquojournal of philosophyraquo 92 109-131mdash (1996) Between Facts and Norms Cambridge The mIT pressHare R (1952) The Language of Morals Oxford Oxford University pressHeller H (1928) Political Democracy and Social Homogeneity en jacobson A j Sch-

link B (eds) Weimar A Jurisprudence of Crisis Berkeley University of California press 256-265

Herzer d Vollmer S (2012) Inequality and growth evidence from panel cointegration laquojournal of Economic Inequalityraquo 10 489-503

Hien j joerges C (eds) (2018) Ordoliberalism Law and the Rule of Economics Ox-ford Hart publishers

Higonnet m R jenson j michel S Collins Weitz m (eds) (1987) Behind the Lines Gender and the Two World Wars New Haven yale University press

Hobbes T (1968) Leviathan Harmondsworth penguinInstitute for policy Studies (2019) The CEO-Worker Pay Gap disponible en httpsin-

equalityorgwp-contentuploads201902CEO-worker-pay-ratio-policy-brief-updated-Feb-2019pdf

jansen j C Osterhammel j (2017) Decolonization A Short History princeton princ-eton University press

Katz R S mair p (2018) Democracy and the Cartelization of Political Parties Oxford Oxford University press

354 AGUSTiacuteN jOSEacute mENEacuteNdEz

Kynaston d (2017) Till Timersquos Last Sand A History of the Bank of England 1694-2013 London Bloomsbury

Kymlicka Will (1990) Contemporary Political Philosophy An Introduction Oxford Ox-ford University press

Kuznets S (1955) Economic growth and income inequality laquoAmerican Economic Re-viewraquo 1-28

Laffer A (1981) LrsquoEllipse ou la Loi des Rendements Fiscaux Decroissants Bruxelles Ins-titutum Europaeum

Laski m (1944) Love on the Super-Tax London CressetLives on the Line (2019) A Map of Life Expectancy at Birth disponible en httpstinyurl

cominequalitylondonLocke j (1689) Second Treatise of Government tr es Segundo Tratado sobre el gobierno

civil madrid Alianza Editorial 2014marshall T H (1950) Citizenship and Social Class and other essays Cambridge Cam-

bridge University pressmartin F (2013) Money The Unathorized Biography London Bodley Headmaspero F Frantz A (1990) Les passagers du Roissy-Express paris Seuilmazower m (1998) Dark Continent Europersquos Twentieth Century New york Knopfmelin A Lu W (2017) CEOs in US India Earn the Most Compared With Average

Workers laquoBloombergraquo 28 de diciembre de 2017 httpswwwbloombergcomnewsarticles2017-12-28ceos-in-u-s-india-earn-the-most-compared-with-average-workers

meneacutendez A j (2019) A European Union Founded on Capital The Fundamental Norms Organising Public Power in the European Union in jouin C (ed) La Constitution Mateacuterielle de lrsquoEuropersquo paris pedone 147-166

mises L Von (1927) Liberalismus jena Gustav Fischer tr es Liberalismo madrid Unioacuten Editorial 1975

Nozick R (1974) Anarchy State and Utopia New york Basic BooksNussbaum m (2001) The Enduring Significance of John Rawls laquoThe Chronicle of High-

er Educationraquo july 20 2001Offe C (1984) The Contradictions of the Welfare State London HutchinsonOxfam (2019) Public Good or Private Wealth Oxford Oxfampeacock A Willgerodt H (eds) (1989) Germanyrsquos Social Market Economy Origins and

Evolution Houndmills macmillanpickett K Wilkinson R (2009) The Spirit Level London Bloomsburymdash (2015) Income Inequality and Health A Causal Review laquoSocial Science and medi-

cineraquo 128 316-326mdash (2018) The Inner Level How More Equal Societies Reduce Stress Restore Sanity and

Improve Everyonersquos Well-being London Allan Lanepiketty T (2014) Le Capital dans le xxie siegravecle paris Seuilplatoacuten (1999) Leyes I-VI madrid Gredospombeni p (2012) La politica nellrsquoEuropa del lsquo900 Bari LaterzaRameaux C (2012) LrsquoEgravetat Social paris mille et Une NuitsRawls j (1957) Justice as Fairness laquojournal of philosophyraquo 54 653-662mdash (1958) Justice as Fairness laquophilosophical Reviewraquo 67 164-194mdash (1971) A Theory of Justice Cambridge Harvard University pressmdash (1979) Una Teoriacutea de la Justicia meacutexico Fondo de Cultura Econoacutemicamdash (1993) Political Liberalism New york Columbia University pressmdash (2001) Justice as Fairness Cambridge Harvard University pressReiff m R (2012) The Difference Principle Rising Inequality and supply-side economics

How Rawls got hijacked by the right laquoRevue de philosophie eacuteconomiqueraquo 13 119-173Rousseau j j (1754) Discours sur lrsquoorigine et les fondements de lrsquoineacutegaliteacute parmi les

hommes tr es Discurso sobre el origen y los fundamentos de la desigualdad de los hombres madrid Alianza Editorial 2012

LA FORjA dE LA IGUALdAd 355

mdash (1762) Du Contrat Social tr es Del Contrato Social madrid Alianza Editorial 2012Sandel m (2012) What Money Canrsquot Buy The Moral Limits of Markets London Allan

LaneSchaefer d L (2007) Illiberal Justice John Rawls vs the American Liberal Tradition Co-

lumbia University of missouriSchattschneider E E (1942) Party government New york Holt Rinehart and WinstonScheidel W (2017) The Great Leveler Violence and the History of Inequality from the

Stone Age to the Twenty-First Century princeton princeton University pressSchmitt C (1932) Gesunde Wirtschaft im starken Staat Mitteilungen des Vereins zur

Wahrung der gemeinsamen wirtschaftichen Interessen in Rheinland und Westfalen (Langnamverein) laquoNeue Folgeraquo 21 13-32 tr en Strong State Sound Economy anejo a R Cristi Carl Schmitt and Authoritarian Liberalism Cardiff University of Wales press 212-232

Sen A (1980) Equality of What in mcCurrin S m (ed) Tanner Lectures on Human Values vol I Salt Lake City University of Utah press 353-369

mdash (1992) Inequality Reexamined Oxford Oxford University pressmdash (2009) An Idea of Justice Cambridge Cambridge University pressSen A Williams B (1982) Utilitarianism and beyond Cambridge Cambridge Univer-

sity pressSiegraveyes E-j (1789) Qursquoest-ce que le Tiers-Eacutetat tr es El Tercer Estado y otros escritos de

1789 madrid Austral 1991Summerfield p (1989) Women workers in the Second World War production and

patriarchy in conflict London RoutledgeStiglitz j (2016) Inequality and Economic Growth laquoThe political Quarterlyraquo 86 134-55Stuckler B (2013) Austerity Kills The Body Economic Why Austerity Kills New york

Basic BooksStreeck W (2014) Buying Time London Versomdash (2016) How will capitalism end London VersoTheborn G (2013) The Killing Fields of Inequality London polityTitmuss R (1950) Problems of Social Policy London His majestyrsquos Stationary Office

and Longmans Green and CoTodd E (1994) Le Destin des Immigreacutes Assimilation et seacutegreacutegation dans les deacutemocraties

occidentales paris SeuilTooze A (2018) Crashed How a Decade of Financial Crises Changed the World London

Allan LaneTuori K (2016) Has Euro Area Monetary Policy Become Redistribution by Monetary

Means laquoUnconventionalraquo Monetary Policy as a Hidden Transfer Mechanism laquoEuro-pean Law journal 22 838-868

Unicef (2018) Unrounded estimates on birth and life expectancy by country disponible en httpswwwuniceforgsitesdefaultfiles2018-12Data-newborn-births-life-expectancy-final_0pdf

United Nations (2018) Statement on Visit to the United Kingdom by professor philip Alston United Nations Special Rapporteur on extreme poverty and human rights London 16 de noviembre de 2018 disponible en httpswwwohchrorgDocumentsIssuesPovertyEOM_GB_16Nov2018pdf

Van parijs p (1995) Real Freedom for All Oxford Oxford University pressWaldron j (1986) John Rawls and the Social Minimum laquojournal of Applied philoso-

phyraquo 3 21-33 httpswwwjstororgstable24353470Walzer m (1983) Spheres of Justice New york Basic BooksWorld Inequality Report (2018) World Inequality Report 2018 disponible en https

wir2018widworldfilesdownloadwir2018-full-report-englishpdf

SAGGI

ESSAYS

Reddito senza lavoro lavoro senza reddito

Maria Vittoria Ballestrero

Abstract

Income without work and work without income

In this paper the author focuses on the measures to combat poverty distinguish-ing between in-work poverty and poverty caused by lack of work and other condi-tions of social fragility As far as the first one is concerned the author reconstructs the ongoing debate on the possible intervention of a statute establishing the mini-mum wage and the reasons why the social partners oppose it As for the second the author traces the path of contrast measures from the repealed laquoincome of in-clusionraquo to the current discipline of the so-called laquocitizenship incomeraquo analyzing its contents and bringing to light several critical points The final part of the paper is devoted to the measure known as basic income a utopia full of charm but with little chance of being realized

Keywords poverty minimum wage Income of inclusion Citizenship in-come Basic income

1 La babele delle formule e il problema reale

Reddito minimo garantito reddito di cittadinanza reddito di inclusione red-dito di dignitagrave reddito di accompagnamento al lavoro reddito di base salario minimo tante espressioni diverse al di sotto delle quali sta un grande problema reale la povertagrave o se si vuole usare unrsquoespressione di piugrave ampio significato lrsquoesclusione sociale per povertagrave si intende uno stato di deprivazione vale a dire lrsquoincapacitagrave di procurarsi i beni necessari per unrsquoesistenza laquolibera e dignitosaraquo (art 36 Cost e art 343 Carta dei diritti fondamentali dellrsquoUnione europea) per lo piugrave legato alla mancanza di lavoro (disoccupazione inoccupazione inattivi-tagrave ma anche povertagrave da lavoro) ma non solo percheacute la povertagrave delle singole persone e delle famiglie deriva dalla combinazione di fattori anche diversi dalla mancanza del lavoro o dalla impossibilitagrave o incapacitagrave di procurarsene uno lrsquoetagrave (sono piugrave poveri i giovani degli anziani) la perdita di un congiunto la perdita dellrsquoabitazione la malattia e altri ancora

Anche la povertagrave si declina in espressioni diverse e di diverso significato po-vertagrave assoluta e povertagrave relativa anzitutto e poi come vedremo lavoratori pove-ri (working poors) e povertagrave da lavoro (in-work poverty)

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 359-382

Universitagrave di Genova maballeseconomiaunigeit

360 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

Come egrave noto (i media ne hanno parlato molto negli ultimi tempi) i dati sulla povertagrave assoluta e relativa in Italia sono impressionanti 1 la povertagrave assoluta (che tiene fissa la linea di povertagrave in termini reali) egrave diminuita percheacute egrave cresciuto il reddito mediano (ma il 12 delle famiglie operaie egrave in povertagrave assoluta e lrsquo11 dei minori in povertagrave assoluta vive in una famiglia in cui crsquoegrave una persona che la-vora) La povertagrave relativa (reddito inferiore al 60 del reddito mediano equiva-lente annuale nel 2016 meno di 830 euro al mese) egrave aumentata negli ultimi dieci anni (in conseguenza della crescita del reddito mediano) e nel 2016 interessava il 23 degli individui La povertagrave relativa egrave trasversale si calcola che attualmente colpisca il 30 degli under 35 anni e (solo) il 15 degli over 65 (merito del vecchio regime delle pensioni) colpisca gli stranieri piugrave degli italiani (55 con-tro 20) sia fortemente squilibrata per aree geografiche al sud la percentuale degli individui a rischio di povertagrave egrave ferma al 39 mentre al nord egrave di molto inferiore ma egrave raddoppiata (dallrsquo8 al 15) Lrsquoasimmetria nella distribuzione dei redditi vede il 40 delle ricchezze nelle mani del 5 delle famiglie (13 milioni di euro) mentre il 30 ne detiene solo lrsquo1 (6500 euro) Crescono dunque le diseguaglianze (il coefficiente di Gini 2 parametro utilizzato per misurare le diseguaglianze di reddito egrave salito di 2 punti e non egrave poco) e la povertagrave relativa dipende dalla dinamica delle diseguaglianze 3

Ai dati sulla povertagrave relativa (che riguardano anche gli individui che lavorano e le famiglie in cui almeno uno egrave occupato) egrave utile aggiungere i dati sulla attuale distribuzione del lavoro nel nostro paese tenendo conto preliminarmente che allrsquoaumento dei posti di lavoro registrato negli ultimi due anni non corrisponde lrsquoaumento di ore lavorate il dato segnala che lrsquoaumento dei posti di lavoro non comporta necessariamente un aumento del reddito individuale e delle famiglie peraltro la povertagrave relativa delle famiglie egrave collegata non solo alle basse retribu-zioni ma anche alla bassa intensitagrave occupazionale allrsquointerno del nucleo familiare (specialmente donne e giovani)

Il focus del Censis relativo al 2017 calcola in circa 25 milioni i working poors (individui che lavorano con un salario sotto la soglia di povertagrave relativa) tra questi i giovani intrappolati nel laquolavoro gabbiaraquo (da cui egrave difficile uscire) sono i 171000 sottoccupati i 656000 con part-time involontario i 415000 con attivitagrave non qualificate 4 Cresce ancora il lavoro precario di bassa qualitagrave

1 Baldini 2018 Nel testo sono riportati i dati resi noti da Banca drsquoItalia per il 2016 I dati resi disponibili dallrsquoIstat per il 2017 registrano un aumento della povertagrave sia assoluta sia relativa (5 milioni e 58 mila persone e 1 milione e 778mila famiglie)

2 Il coefficiente (o indice) di Gini introdotto dallo statistico italiano Corrado Gini egrave una misura della diseguaglianza di una distribuzione Egrave spesso usato come indice di concentrazione per misurare la diseguaglianza nella distribuzione del reddito o anche della ricchezza Egrave un numero compreso tra 0 e 1

3 Le diseguaglianze (di opportunitagrave e di risultato) ostacolano la crescita economica Stiglitz 20184 Secondo i calcoli di Lucifora (Studio della Commissione istruttoria presentato al CNEL) nel

2014 il numero dei working poors (individui che lavorano con un salario sotto la soglia di povertagrave relativa) contava 24 milioni di lavoratori dipendenti e 756000 tra i lavoratori autonomi Osserva Lu-cifora laquoNella realtagrave quello che si verifica egrave che le posizioni a basso salario si trasformano in ldquotrappole della povertagraverdquo senza che vi sia un percorso verso la stabilizzazione del rapporto di lavoro e una reale indipendenza economica Come numerosi studi empirici hanno mostrato la presenza di uno o piugrave lavoratori a basso reddito allrsquointerno di un nucleo familiare e la persistenza nella condizione di working poor aumentano significativamente il rischio di povertagraveraquo (2015 62)

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 361

e intensitagrave Secondo le stime piugrave recenti metagrave dei contratti di lavoro a tempo indeterminato (super incentivati) stipulati nel 2015 non esiste piugrave 700000 lavo-ratori hanno perso il posto (per dimissioni o licenziamento) In compenso si egrave verificata unrsquoesplosione delle assunzioni a termine (e specialmente dei fast jobs della durata media di 4 mesi) che perdura malgrado la reintroduzione di incen-tivi per lrsquoassunzione a tempo indeterminato degli under 35 dopo lrsquoabrogazione dei voucher e la loro sostituzione con il contratto di lavoro occasionale (CpO) 5 ha subito una forte espansione il lavoro intermittente (piugrave laquofacileraquo e meno co-stoso del CpO) continua a crescere il part-time specialmente laquoverticaleraquo (su base settimanale mensile o annuale) ridotto spesso a poche ore (la legislazione italiana non prevede alcun limite orario minimo) e frequentemente involontario cioegrave non scelto

2 Il lavoro povero Le ragioni e i termini della discussione sul salario minimo

Se questo egrave il quadro i problemi da affrontare sono enormi e le misure di contrasto alla povertagrave devono essere individuate non solo scegliendo tra le molte formule proposte ma soprattutto guardando alla coerenza tra la misura scelta e il problema da risolvere Rovesciando lrsquoordine delle due distinte (per quanto correlate) aree problematiche alle quali allude il titolo di questo contributo co-mincerograve con lrsquooccuparmi di quel laquolavoro senza redditoraquo meglio definibile come laquolavoro poveroraquo 6

per ragioni di spazio devo tralasciare di occuparmi del lavoro per definizione non retribuito (lavoro volontario alternanza scuola-lavoro stage e tirocini su cui pure varrebbe la pena di soffermarsi per una seria analisi critica) e senza omettere di segnalare che il lavoro povero riguarda anche una fetta consistente del lavoro autonomo delle laquopartite IVAraquo (al netto dellrsquoevasione fiscale) 7 mi oc-cuperograve piuttosto di quel lavoro che in teoria egrave retribuito ma in realtagrave non riesce a produrre un reddito al di sopra della soglia di povertagrave relativa il lavoro povero che produce poveri da lavoro Non per analizzarne qui la disciplina giuridica (di cui anche il cosiddetto Jobs Act egrave responsabile) ma per discutere della misura mdashinsieme di contrasto ai bassi salari e di protezione dei lavoratori a rischio di povertagravemdash nota come laquosalario minimo legaleraquo (SmL) adottata nella stragrande maggioranza dei paesi dellrsquoUE (22 su 28) 8 ma non in Italia

5 Nel cosiddetto laquodecreto dignitagraveraquo (dl n 872018 convertito con modifiche in legge n 962018) voluto dal ministro del lavoro e vice-premier di maio il CpO egrave stato esteso alle imprese agricole e alle piccole imprese del settore alberghiero e turistico

6 Il tema del lavoro povero e della povertagrave laquononostanteraquo il lavoro egrave affrontato in una serie di inte-ressanti contributi pubblicati dalla rivista laquoLavoro e dirittoraquo nei fascicoli n 42018 e 12019 ai quali rinvio anche per i riferimenti bibliografici

7 A tal fine saragrave necessario tener conto degli effetti della flat tax al 15 prevista per i redditi da lavoro autonomo al di sotto di 65000 euro che potrebbe causare un incremento del laquoneroraquo in un contesto nel quale lrsquoevasione dellrsquoIVA egrave giagrave cospicua

8 puograve essere utile richiamare la situazione nei 28 paesi membri dellrsquoUE (inclusa la GB prima della Brexit) distinguendo tra paesi nei quali la copertura della contrattazione collettiva egrave elevata da quelli in cui egrave media o bassa Tra i paesi dellrsquoUE ad alta copertura dei contratti collettivi Austria

362 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

Le ragioni che militano a favore dellrsquointroduzione del SmL stanno nei dati sommariamente riportati sopra sulla massa di working poors e sul vasto fenome-no dellrsquoin-work poverty la frammentazione e precarizzazione del lavoro i bassi salari nelle aree non coperte dai contratti collettivi nazionali di categoria (Ccnl) stipulati da organizzazioni sindacali e datoriali rappresentative la (rilevante) vio-lazione dei Ccnl accettata dai lavoratori privi di potere negoziale e non contra-stata da un sistema di vigilanza inadeguato

per orientarsi nella discussione occorre intanto premettere che un intervento del legislatore che introducesse anche in Italia come giagrave avviene in altri paesi il SmL sarebbe non solo legittimo ma conforme al principio della sufficienza della retribuzione dettato dallrsquoart 36 Cost Le piugrave accreditate interpretazioni dellrsquoart 36 comma 1 Cost giustamente istituiscono infatti una stretta connes-sione tra retribuzione sufficiente e salario minimo (sia esso legale o contrattuale) in sostanza assegnando alla regola costituzionale della sufficienza il significato della garanzia ai lavoratori di un minimo vitale (perciograve detto anche laquominimo costituzionaleraquo)

ma sarebbe far torto alla storia pensare che sia solo con la Costituzione che il salario minimo egrave entrato a far parte del nostro orizzonte la Convenzione OIL n 261928 affiancata dalla Raccomandazione n 30 era stata ratificata con legge n 8771930 quando lrsquoItalia giagrave conosceva una sorta di salario minimo legale nella forma del laquosalario corporativoraquo Ne parlava (indirettamente) la dichiara-zione xII della Carta del lavoro 9 che sanciva la riserva assoluta a favore del-la contrattazione collettiva della definizione della misura dei salari I contratti collettivi di diritto pubblico ed efficaci erga omnes garantivano il salario mini-mo proporzionato alle possibilitagrave della produzione e al rendimento del lavoro Questo in teoria percheacute in pratica la disapplicazione dei contratti collettivi era largamente diffusa

Con la soppressione dellrsquoordinamento corporativo il salario corporativo egrave venuto meno a riempire il vuoto (solo in parte colmato prima dallrsquoultrattivitagrave dei contratti collettivi corporativi e poi dallrsquoestensione erga omnes dei contratti collettivi di diritto comune con i decreti delegati emanati in attuazione della leg-ge n 7411959 nota come legge Vigorelli) ha provveduto quella giurispruden-za sullrsquoart 36 Cost indubbiamente laquocreativaraquo che si egrave sviluppata nel contesto della mancata attuazione dellrsquoart 39 commi 2-4 Cost Se mai i commi 2-4 fos-sero stati attuati (ciograve che avrebbe richiesto lrsquoemanazione di unrsquoapposita legge) lrsquoart 39 avrebbe garantito la presenza di una contrattazione collettiva nazionale

danimarca Finlandia Svezia e Italia non hanno il SmL mentre questo egrave previsto in Francia Spagna Belgio e Olanda Tra i paesi in cui la copertura contrattuale egrave media (Germania Grecia Croazia Lussemburgo Cipro malta Romania portogallo) solo Cipro non ha il SmL In tutti gli altri paesi dellrsquoUE (inclusa la GB) nei quali egrave molto bassa o assente la copertura contrattuale egrave previsto il SmL Cfr Garnero 2018

9 laquoLrsquoazione del sindacato lrsquoopera collettiva degli organi corporativi e la sentenza della magistra-tura del lavoro garantiscono la corrispondenza del salario alle esigenze normali di vita alle possibilitagrave della produzione e al rendimento del lavoro La determinazione del salario egrave sottratta a qualsiasi norma generale ed affidata allrsquoaccordo delle parti nei contratti collettiviraquo Sul laquosalario corporativoraquo cfr Riva Sanseverino 1931

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 363

di categoria efficace erga omnes nella laquocarenza di leggeraquo si egrave inserita lrsquoopera dei giudici dando luogo a quello che viene considerato come il modello italiano post-costituzionale di salario minimo

Secondo questa creativa giurisprudenza consolidata da oltre 60 anni ai fini della determinazione della laquogiusta (o adeguata) retribuzioneraquo (insieme propor-zionale e sufficiente) di cui allrsquoart 36 Cost costituisce un laquoparametro di riferi-mentoraquo (non vincolante per il giudice) il contratto collettivo di categoria non ap-plicabile nella specie Grazie ai giudici nei tanti casi in cui il contratto collettivo non sia applicabile la laquovia italianardquo al salario minimo egrave passata sin qui attraverso lrsquoapplicazione indiretta a livello individuale dei contratti collettivi di categoria (solo in rare occasioni viene preso in considerazione come parametro di riferi-mento il contratto collettivo aziendale)

Non mancano le valutazioni critiche ma la dottrina sottolinea in genere come lrsquoorientamento della giurisprudenza abbia consentito di valorizzare lo stretto col-legamento tra gli artt 36 e 39 Cost affidando appunto allrsquoautonomia collettiva la funzione di determinare i livelli salariali minimi Gli indubbi meriti della giu-risprudenza non eliminano tuttavia le debolezze della laquovia italianaraquo al salario minimo Le riassumo in quattro punti

punto primo ciograve che i giudici prendono in considerazione egrave il laquominimo tabellareraquo (trattamento economico minimo) con ciograve in sostanza riducendo lrsquoa-deguatezza ad un laquominimo costituzionaleraquo che perograve non risponde alle regole costituzionali percheacute minimo non significa necessariamente sufficiente e non significa neppure proporzionale giaccheacute la valutazione in termini di propor-zionalitagrave richiede che si prendano in considerazione altre componenti della re-tribuzione oltre il minimo tabellare vale a dire il trattamento economico com-plessivo

punto secondo la giurisprudenza afferma che i minimi salariali previsti dal-la contrattazione collettiva costituiscono un parametro laquonon vincolanteraquo per la determinazione della retribuzione proporzionata e sufficiente ai sensi dellrsquoart 36 Cost Se il giudice puograve discostarsi dalle scelte compiute dalla contrattazione col-lettiva il parametro di riferimento egrave incerto e lasciato alla sua valutazione discre-zionale

punto terzo lrsquoapplicazione della retribuzione minima contrattuale non egrave au-tomatica percheacute deve essere richiesta al giudice dal lavoratore il lavoratore de-bole resta perciograve soggetto al potere discrezionale del datore di lavoro

punto quarto lrsquoefficacia limitata (non erga omnes) dei contratti collettivi non egrave il solo problema un problema di grandi dimensioni confermato dai dati dif-fusi di recente dal Cnel egrave la presenza di una nuova contrattazione collettiva (stimata intorno ai 23 dei quasi 900 Ccnl depositati) Si tratta spesso di contratti laquopirataraquo stipulati tra organizzazioni datoriali e sindacati poco rappresentative (specialmente nel settore dei servizi) al ribasso e concorrenti mdashanche mediante il ritaglio dellrsquoambito di applicazionemdash rispetto ai Ccnl di categoria stipulati da parti rappresentative (su entrambi i fronti) I contratti pirata contribuiscono a erodere la copertura dei Ccnl di categoria e dei minimi retributivi rendendo

364 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

anche piugrave difficile il compito del giudice chiamato a valutare la conformitagrave della retribuzione ai canoni di proporzionalitagrave e sufficienza fissati dallrsquoart 36 Cost 10

21 Una nuova fase della discussione sul salario minimo

Fin qui il salario minimo in Italia egrave stato quello garantito dallrsquouso giurispru-denziale dellrsquoart 36 Cost dopo anni di silenzio di SmL si era tornati a parlare a seguito della emanazione della legge-delega n 1832014 (cd Jobs Act) che prevedeva [art 1 comma 7 lett g)] lrsquointroduzione del SmL (nella forma del compenso orario minimo) ma limitata ai soli settori laquonon regolatiraquo dai contratti collettivi La previsione aveva suscitato molti interrogativi rimasti privi di rispo-sta percheacute come egrave noto la delega non egrave stata esercitata Lrsquointeresse egrave dunque tornato a scemare Nel dibattito apertosi in questi ultimi tempi sul tema della povertagrave e dei lavoratori poveri lrsquoattenzione si egrave focalizzata sul cosiddetto reddito di cittadinanza (di cui parlerograve oltre) mentre il salario minimo dopo essere assur-to agli onori del dibattito politico per un breve periodo egrave tornato ad inabissarsi come un fiume carsico ma appunto come un fiume carsico di recente egrave di nuovo ricomparso e si aprono forse concrete prospettive di vederlo realizzato ma la strada da percorrere egrave ancora in salita

ma percheacute in Italia tarda tanto una misura cosigrave largamente diffusa negli Stati membri dellrsquoUE

Ragioni di ordine giuridico non possono essere accampate Ho giagrave detto che un intervento del legislatore che introducesse anche in Italia come giagrave avviene in altri paesi il SmL sarebbe non solo legittimo ma conforme alla regola della sufficienza della retribuzione dettata dallrsquoart 36 Cost La nostra Costituzione non contempla una riserva esclusiva di competenza in materia salariale a favore della contrattazione collettiva lo ha detto con chiarezza la Corte costituzionale a partire dalla sentenza n 1061962 sulla proroga della legge Vigorelli sulla esten-sione erga omnes dei contratti collettivi e in altre varie occasioni legittimando lrsquointervento dello Stato quando siano in gioco interessi generali che trascendono gli interessi pur sempre laquoparticolariraquo perseguiti dalla contrattazione colletti-va La riserva (e questo va tenuto ben presente) non egrave esclusiva ma le ragioni dellrsquointervento statuale devono essere bilanciate con la tutela della libertagrave sinda-cale (lo ha detto ancora la Corte nella sentenza n 1782015 con cui ha messo fine al blocco della contrattazione collettiva nel settore pubblico) Il legislatore

10 Cfr Olini 2017 Un rimedio potrebbe essere ravvisato nellrsquoestensione da parte dei giudici me-diante interpretazione laquocostituzionalmente orientataraquo del dictum della Corte costituzionale che nella sentenza n 512015 relativa ai soci lavoratori delle cooperative ha ritenuto legittima la disposizione che impone come parametro di riferimento per il trattamento economico i contratti collettivi stipulati dai sindacati comparativamente piugrave rappresentativi sul piano nazionale ma sono rilevanti gli ostacoli giuridici che si oppongono alla applicazione da parte del giudice al di fuori della fattispecie oggetto della decisione della Corte primo fra tutti il principio della libertagrave dellrsquoorganizzazione sindacale di cui allrsquoart 39 comma 1 con le sue implicazioni in ordine allrsquoautonomia nella definizione della categoria rappresentata (e dunque dellrsquoambito di applicazione del contratto collettivo) Su questo specifico pro-blema ma piugrave in generale sul dibattito attuale in tema di SmL cfr menegatti 2017 pascucci 2018 delfino 2019

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 365

potrebbe dunque intervenire ove valutasse lrsquointervento legislativo necessario per la tutela di un interesse generale come certamente puograve ritenersi il contrasto alla povertagrave e alla pratica dei bassi salari che ne sono una concausa tutela che il siste-ma contrattuale vigente non egrave in grado di garantire

Il legislatore potrebbe dunque intervenire ma fino ad ora ha preferito non farlo per ragioni di opportunitagrave politica ad opporsi allrsquointroduzione del SmL sono stati soprattutto i sindacati dei lavoratori ma non solo percheacute anche dalla parte delle organizzazioni dei datori di lavoro vengono obiezioni pesanti di se-gno non troppo diverso

Alla base della tradizionale opposizione dei sindacati allrsquointroduzione del SmL stanno le preoccupazioni per lrsquoeventuale impatto negativo di questa misura sulla laquotenutaraquo della contrattazione collettiva (soprattutto dei Ccnl) Infatti ove il SmL fosse inferiore al salario contrattuale mediano i datori di lavoro potrebbero essere indotti alla laquofugaraquo dalla contrattazione collettiva nazionale di categoria cosiccheacute la legge finirebbe per deprimere la funzione della contrattazione nazio-nale come fonte privilegiata della definizione dei livelli salariali Ove fosse supe-riore sarebbero i lavoratori a non essere interessati alla copertura contrattuale e questo potrebbe comportare il calo del tasso di sindacalizzazione Le grandi organizzazioni sindacali dei lavoratori temono oltre alla perdita di iscritti la perdita di ruolo del contratto nazionale come fonte privilegiata del trattamento economico minimo le grandi associazioni dei datori di lavoro temono un SmL troppo alto non sostenibile dalle imprese minori anche loro come i sindacati temono comunque lrsquoaggravarsi della perdita di ruolo e di iscritti giagrave in atto

Queste obiezioni paiono superabili a quanti esprimono parere favorevole allrsquointroduzione del SmL oltre ad assicurare protezione ai lavoratori piugrave deboli (lrsquoobiettivo di porre un argine alla deriva dei bassi salari non egrave di poco conto) 11 si ritiene che il SmL potrebbe costituire un fattore di accelerazione del proces-so di riorganizzazione del sistema contrattuale favorendo un decentramento contrattuale capace (mediante aumenti salariali aziendali legati alla produtti-vitagrave) di superare gli effetti economici negativi (la sommatoria dei trattamenti) di un sistema contrattuale articolato come il nostro su due livelli (nazionale e aziendale)

ma come ha osservato Carlo dellrsquoAringa 12 bencheacute lrsquoipotesi che lrsquointroduzio-ne del SmL indebolisca il ruolo dei sindacati e delle associazioni datoriali non sia suffragata dalla ricerca empirica (il caso della Germania dimostra se mai il con-trario) egrave tuttavia un dato di fatto che questa convinzione egrave largamente diffusa allrsquointerno delle parti sociali del nostro paese malgrado le aperture registratesi di recente sotto la spinta del dumping contrattuale delle nuove organizzazioni datoriali resta perograve da verificare cosa ci sia di concreto al di lagrave delle dichiara-zioni di intenti

In un contesto politico complesso e dalle incerte prospettive come quel-lo attuale proposte serie e credibili potrebbero agevolare il raggiungimento

11 Lo sottolinea Lucifora 2017 40112 dellrsquoAringa 2017

366 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

dellrsquoobiettivo di dotare anche il nostro paese di uno strumento di contrasto alla in-work poverty che ha dimostrato una indubbia utilitagrave in altre esperienze giuridiche

Tra le diverse proposte avanzate in questi anni mi pare meriti attenta consi-derazione quella di un intervento legislativo laquoleggeroraquo vale a dire di una legge che prevedesse piugrave o meno un SmL non inferiore al trattamento minimo sta-bilito dai contratti collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente piugrave rappresentative sul piano nazionale Un intervento di questo tipo caldeggiato da CGIL CISL e UIL sa-rebbe certamente rispettoso dellrsquoautonomia collettiva e della competenza delle parti sociali in materia salariale e avrebbe il vantaggio di dare flessibilitagrave al SmL mediante il rinvio mobile alla contrattazione di categoria qualificata dalla larga rappresentativitagrave delle parti stipulanti

La proposta che ho citato sopra ha trovato eco (ma solo parzialmente) nel ddl presentato in Senato dal m5S (Senato n 658) e attualmente allrsquoesame del-la Commissione Lavoro 13 il ddl combina infatti un SmL fisso (retribuzione oraria di 9 euro lordi) come soglia retributiva minima inderogabile e un salario rispondente ai principi di proporzionalitagrave e sufficienza (art 36 Cost) variabile ma non inferiore a quello previsto dal Ccnl di categoria stipulato dai sindacati maggiormente o comparativamente piugrave rappresentativi 14 A parte le difficoltagrave di un sistema laquodualeraquo (legale e contrattuale insieme) di cui occorre valutare le ricadute sulla tenuta della contrattazione a me pare che il ddl si esponga al rischio di conflitto con lrsquoart 39 commi 1 e 4 Cost infatti quando egrave il legislatore a imporre in via generale un determinato contratto come parametro obbligato per la determinazione della retribuzione proporzionale e sufficiente lrsquoescamota-ge del riferimento indiretto al contratto collettivo utilizzato dalla giurispruden-za e avallato dalla Corte costituzionale nella sentenza n 512015 15 non appare piugrave credibile percheacute la parte salariale di quel contratto assumendo il ruolo di

13 molto meno articolata (e meno attenta alla riflessione in corso in ambito giuridico) la prima proposta del pd (Senato n 310) Il ddl fissa il salario minimo orario a 9 euro (al netto dei contributi previdenziali e assistenziali quindi circa 13 lordi) e rinvia ad un decreto ministeriale previo accordo con le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente piugrave rappresen-tative sul piano nazionale lrsquoindividuazione dei contratti di importo inferiore a 9 euro a cui applicare il salario minimo i casi di esclusione le modalitagrave di incremento dei salari di importo superiore al salario minimo Una nuova proposta egrave stata presentata dal pd in Commissione lavoro al Senato in questa pro-posta non egrave piugrave previsto il salario minimo orario fisso egrave invece affidato ad una Commissione paritetica istituita al CNEL il compito di stabilire il salario minimo applicabile negli ambiti di attivitagrave non coperti da contrattazione collettiva

14 per la maggiore rappresentativitagrave il ddl n 658 fa riferimento allrsquoart 4 legge n 9361986 rela-tivo alla nomina dei rappresentanti sindacali nel CNEL In presenza di piugrave Ccnl per la stessa categoria il trattamento economico complessivo saragrave quello previsto dal Ccnl stipulato dai sindacati compa-rativamente piugrave rappresentativi per il laquocomputoraquo della rappresentativitagrave il ddl rinvia allrsquoAccordo interconfederale del 2014 (detto TU sulla rappresentanza) per la determinazione delle modalitagrave di calcolo della rappresentativitagrave) ma lrsquoAccordo non egrave una legge egrave un contratto collettivo di diritto co-mune privo di efficacia generale Il ddl stabilisce anche i criteri per la determinazione della maggiore rappresentativitagrave comparativa delle organizzazioni dei datori di lavoro (numero di imprese associate e numero di lavoratori impiegati dalle stesse) si tratta di una assoluta novitagrave che merita di essere atten-tamente considerata

15 Supra nota 10

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 367

minimo inderogabile uniforme nella categoria sarebbe direttamente estesa erga omnes Si egrave detto che per superare i dubbi di legittimitagrave costituzionale sarebbe sufficiente invocare il bilanciamento tra la libertagrave sindacale dei datori di lavoro e i diritti dei lavoratori sanciti dallrsquoart 36 ma lrsquoargomento a mio avviso egrave debole Egrave invece sempre piugrave evidente lrsquourgenza di una legge sulla rappresentanza e rap-presentativitagrave sindacale ma sarebbe contestualmente necessario provvedere alla rimozione dellrsquoostacolo alla efficacia erga omnes dei Ccnl rappresentato dallrsquoinat-tuato quarto comma dellrsquoart 39 (ma anche dei commi 2 e 3) percheacute malgrado tutti gli escamotages ai quali si va facendo ricorso il nostro sistema di relazioni industriali laquodi fattoraquo non egrave in grado di garantire alla generalitagrave dei lavoratori trat-tamenti economici rispondenti ai principi di proporzionalitagrave e sufficienza sanciti dallrsquoart 36 Cost

Unrsquoultima notazione Tutte le proposte di SmL avanzate sin qui hanno in comune la previsione di una retribuzione oraria minima garantita (giudicata troppo alta dagli imprenditori i minimi contrattuali si aggirano infatti su 75 euro) fissa ed eguale su tutto il territorio nazionale secondo il modello piugrave diffuso nei paesi europei nei quali egrave presente il SmL Contro lrsquoipotesi di salario minimo fisso ed eguale (almeno per i lavoratori adulti) sulla quale si registra unrsquoampia convergenza tra coloro che vedono con favore lrsquointervento della leg-ge si egrave levata la critica di alcuni economisti e qualche giurista che da tempo insistono sulla necessitagrave di tornare a differenziare le retribuzioni anche per territorio Certo la critica segnala il problema reale delle forti differenze che corrono tra nord e sud del paese ma la stessa idea di un intervento sul salario minimo differenziato per aree territoriali si scontra contro la convinzione diffu-sa e a mio giudizio corretta che ad esso si oppongano le regole costituzionali di portata generale contenute nellrsquoart 36 Cost che debbono essere lette nel combinato disposto con il principio di eguaglianza (art 3 Cost primo ma an-che secondo comma)

per concludere credo che un intervento legislativo pur nel rispetto delle competenze dellrsquoautonomia collettiva sia ormai necessario ma ritengo anche che lrsquointroduzione del SmL non sia sufficiente a cancellare lrsquoin-work poverty almeno se il SmL consiste in un compenso orario (sia pure inderogabile in peius) La povertagrave da lavoro trova causa nelle politiche del lavoro degli anni 2000 con le quali si egrave data risposta al grande problema della trasformazione del lavoro che determina lrsquoemorragia dei posti di lavoro dignitoso 16 frammentando il lavoro e moltiplicando le possibilitagrave di occupare i lavoratori in lavori precari e lavoretti marginali come quelli riconducibili nel largo seno della gig economy Certo il SmL potrebbe contribuire a rendere il lavoro (almeno quello emerso) meno po-vero la retribuzione oraria minima (indisponibile e inderogabile) fa crescere i salari troppo bassi ma non egrave un rimedio alla povertagrave da lavoro anche poniamo 9 euro lordi lrsquoora quando si riesce a lavorare solo qualche ora la settimana se va bene non risolvono il problema il lavoro in seacute egrave meno povero ma il lavoratore (occupato) continua ad essere povero

16 Lrsquoemorragia colpisce a fronte della automazione e digitalizzazione della produzione oltre ai lavori meno qualificati la fascia della media specializzazione cosigrave Ferrante 2016 447

368 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

3 Contrasto alla povertagrave e reddito minimo garantito Ce lo chiede lrsquoEuropa

ma anche la Costituzione

Il SmL in Italia non crsquoegrave ancora e non so se potragrave esserci a breve vista la si-tuazione politica e la perdurante opposizione delle parti sociali alla definizione per legge di una soglia retributiva inderogabile Solo dallrsquoinizio del 2017 le cose hanno cominciato ad andare meglio per quanto riguarda le misure legislative di contrasto alla povertagrave e allrsquoesclusione sociale Si tratta delle misure di sostegno del reddito di quella parte di popolazione (singoli individui e famiglie) che versa in stato di povertagrave assoluta o relativa disoccupati inoccupati inattivi ma anche come ho detto sopra occupati con retribuzioni al di sotto del 60 del reddito mediano equivalente annuale (meno di 830 euro al mese) Queste misure hanno diverse etichette reddito minimo garantito reddito di inclusione reddito cosid-detto di cittadinanza e altre ancora Non fa parte del gruppo una misura diversa da tutte le altre universale non selettiva e non condizionata nota come reddito di cittadinanza o di base (basic income) ispirata ai valori della libertagrave (anche dal lavoro) e della dignitagrave (anche del lavoro) ne parlerograve brevemente nella parte fina-le di questo contributo (infra sect 4)

Il nostro paese egrave arrivato con grande ritardo ad adottare una misura di con-trasto alla povertagrave riconducibile alla categoria (a largo spettro) del reddito mini-mo garantito Ritardo colpevole giaccheacute per una volta tanto la frase laquoce lo chiede lrsquoEuroparaquo non ha il suono sinistro dellrsquoimposizione di unrsquoausteritagrave socialmente insostenibile

LrsquoUE non ha messo in campo strumenti di hard law nei confronti degli Stati membri ma con lrsquoart 343 della Carta dei diritti fondamentali dellrsquoUe (CdFUE) 17 (che trova ispirazione negli artt 30 e 31 della Carta sociale euro-pea) la lotta allrsquoesclusione sociale e il riconoscimento del diritto ad una esistenza dignitosa sono entrati a far parte del diritto dellrsquoUE Inoltre bencheacute lrsquoart 343 non possa trovare applicazione diretta in mancanza di strumenti attuativi di di-ritto derivato (una Framework Directive che potrebbe trovare base nellrsquoart 153 lett h TFUE non egrave mai stata emanata) lrsquoobiettivo di sottrarre alla povertagrave 20 milioni di persone egrave previsto nella Strategia Europa 20-20 La realizzazione di questo ambizioso obiettivo egrave affidata al soft law vale a dire allrsquoimplementazione delle raccomandazioni indirizzate dal Consiglio agli Stati membri (racc 92441 CEE voluta da delors racc 2008846 CE) cui si aggiungono tre risoluzioni del parlamento europeo protezione e inclusione sociale sono inserite tra i princi-pi e i diritti sanciti nella recente raccomandazione della Commissione intitolata Istituzione del pilastro europeo dei diritti sociali 18 per quanto la stessa Commis-

17 laquoAl fine di lottare contro lrsquoesclusione sociale e la povertagrave lrsquoUnione riconosce e rispetta il diritto allrsquoassistenza sociale e allrsquoassistenza abitativa volte a garantire unrsquoesistenza dignitosa a tutti coloro che non dispongano di risorse sufficienti secondo le modalitagrave stabilite dal diritto dellrsquoUnione e le legisla-zioni e prassi nazionaliraquo Cfr Orlandini 2017 643 ss Nella sentenza Kamberaj (CGE 24 aprile 2012 C-57110) la Corte ha richiamato lrsquoart 343 per interpretare una norma di diritto derivato (in materia di alloggio) Bronzini 2014

18 COm (2017) 250 del 26 aprile 2017 Cfr Alaimo 2017

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 369

sione chiarisca che i diritti sociali del Pilastro non sono direttamente applicabili il loro riconoscimento pare tuttavia destinato ad laquoinfluenzare di fatto e significa-tivamente le politiche legislative dei singoli Statiraquo 19

laquoCe lo chiede lrsquoEuroparaquo dunque ma ce lo chiede anche la nostra Costitu-zione Che il reddito minimo garantito debba entrare a far parte delle misure che lo Stato italiano egrave tenuto ad adottare egrave deducibile oltre che dagli artt 3 comma 2 e 2 (nel riferimento ai doveri inderogabili di solidarietagrave sociale) an-che e soprattutto dallrsquoart 38 letto evolutivamente anche alla luce dellrsquoart 343 CdFUE Superando in via interpretativa come la dottrina suggerisce da tem-po il riferimento dellrsquoart 38 ai soli inabili al lavoro si puograve leggere nel primo comma dellrsquoart 38 la previsione del diritto ad unrsquoesistenza libera e dignitosa riconosciuto a chiunque si trovi in condizioni di debolezza economica e sociale e sia sprovvisto indipendentemente dalla inabilitagrave al lavoro di mezzi necessari per vivere 20

31 Un problema e diverse soluzioni Il reddito di inclusione

La tardiva risposta italiana alla pressione esercitata dallrsquoUE (Italia e Grecia erano rimaste buone ultime nella introduzione del reddito minimo garantito) era contenuta nella legge 15 marzo 2017 n 33 (ora quasi integralmente abrogata) con la quale il Governo (allrsquoepoca presieduto da Gentiloni) era stato delegato ad emanare laquonorme relative al contrasto della povertagrave al riordino delle presta-zioni e al sistema degli interventi e dei servizi socialiraquo prevedendo lrsquoadozione di una disciplina del reddito di inclusione laquomisura nazionale di contrasto alla povertagrave [] e dellrsquoesclusione socialeraquo tale misura era definita laquolivello essenziale delle prestazioni da garantire uniformemente in tutto il territorio nazionaleraquo 21 La delega relativa al REI era stata esercitata mediante lrsquoemanazione del dlgs 15 settembre 2017 n 147 lasciando tuttavia irrisolti molti problemi di riordino delle prestazioni e di ristrutturazione dei servizi sociali coinvolti

Trattandosi di una normativa ormai per larga parte abrogata non avrebbe senso entrare nei dettagli mi soffermo solo su quei punti che consentono di raf-frontare questo intervento con il modello del cosiddetto reddito di cittadinanza progettato dal m5S nella scorsa legislatura e poi attuato in questa legislatura dal Governo Conte-di maio-Salvini (infra sectsect 32 33)

Il REI era una misura selettiva (selettiva in ordine al possesso dei requisiti ri-chiesti per avervi accesso) e condizionata nella entitagrave e nella sua stessa permanen-za al rispetto di comportamenti dovuti dai beneficiari Il richiedente era il singolo (italiano cittadino UE o cittadino di paesi terzi con permesso di soggiorno a lungo termine residente continuativamente in Italia da almeno due anni) ma il

19 Alaimo 2017 422 Buoso 201820 Cosigrave ancora Alaimo 2017 431 citando Rodotagrave 2012 piugrave ampiamente Tripodina 2016 Ba-

landi 201821 La definizione serviva a ricondurre la materia nella competenza dello Stato ma non risolveva

tutti i problemi di coordinamento con la legislazione concorrente delle Regioni in alcune delle quali esistono esperienze di rilievo in materia di intervento a favore delle persone e delle famiglie povere

370 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

REI riguardava il nucleo familiare al quale si riferivano i requisiti economici per lrsquoaccesso al sussidio 22

Compatibile con lo svolgimento di attivitagrave lavorativa di uno o piugrave compo-nenti del nucleo familiare (fermi restando i requisiti economici) il REI era un sussidio a termine (18 mesi prorogabili al massimo per altri 12) il valore del sussidio era basso molto al di sotto del valore individuato per la stima della soglia di povertagrave relativa (da 18750 euro mensili per la persona singola a 53982 per un nucleo familiare di 6 o piugrave componenti) il valore era inoltre ridotto dellrsquoimporto mensile degli eventuali trattamenti assistenziali percepiti dalla fa-miglia nel periodo di fruizione del REI esclusi quelli non sottoposti al means test (prova dei mezzi)

Il REI era erogato dallrsquoINpS mediante la Carta emessa da poste Italiane assegnata al laquocapofamigliaraquo per seacute e per lrsquointero nucleo familiare Si trattava ancora una volta (il precedente era la social card di tremontiana memoria) di una carta acquisti alimentata direttamente dallo Stato che consentiva anche limitati prelievi di denaro contante (fino ad un massimo di 240 euro mensili)

Il REI era caratterizzato da forte condizionalitagrave intendendo per condizionali-tagrave lrsquoimposizione di laquocondizioni di tipo prestazionale al beneficiario [] chieden-dogli di svolgere lavori o attivitagrave di pubblica utilitagraveraquo 23 Queste condizioni erano fissate nel laquoprogetto personalizzatoraquo che doveva essere sottoscritto da tutti i componenti del nucleo familiare (la sottoscrizione del progetto era la condizione di accesso al beneficio) il progetto basato su una valutazione detta laquomultidi-mensionaleraquo del bisogno era predisposto dai servizi sociali del Comune che dovevano operare in rete con i servizi per lrsquoimpiego i servizi sanitari e le scuole noncheacute con soggetti privati attivi nellrsquoambito degli interventi di contrasto alla povertagrave con particolare riferimento agli enti non profit 24

22 I requisiti economici erano i seguenti un valore ISEE in corso di validitagrave non superiore a 6mila euro un valore ISRE (lrsquoindicatore reddituale dellrsquoISEE ossia lrsquoISR diviso la scala di equivalenza al net-to delle maggiorazioni) non superiore a 3mila euro un valore del patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione non superiore a 20mila euro un valore del patrimonio mobiliare (depositi conti correnti) non superiore a 10mila euro (ridotto a 8 mila euro per la coppia e a 6 mila euro per la persona sola) per accedere al REI era inoltre necessario che ciascun componente del nucleo familiare non per-cepisse giagrave prestazioni di assicurazione sociale per lrsquoimpiego (NASpI) o altri ammortizzatori sociali di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria non possedesse autoveicoli eo motoveicoli immatricolati la prima volta nei 24 mesi antecedenti la richiesta navi e imbarcazioni da diporto

23 Tripodina 2016 74124 Come dirograve oltre (infra sect 33) questa parte della disciplina del REI egrave stata mantenuta (cambian-

do i nomi ma anche frammentando la rete dei servizi) dalla vigente disciplina del cosiddetto reddito di cittadinanza Il progetto personalizzato (che ora prende il nome di laquoprogetto di inclusione socialeraquo) riguarda lrsquointero nucleo familiare e prevede specifici impegni che vengono individuati da operatori sociali opportunamente identificati dai servizi competenti sulla base di una valutazione delle pro-blematiche e dei bisogni La valutazione prende in considerazione diverse dimensioni le condizioni personali e sociali la situazione economica la situazione lavorativa e il profilo di occupabilitagrave lrsquoedu-cazione lrsquoistruzione la formazione la condizione abitativa le reti familiari di prossimitagrave e sociali Secondo la disciplina del REI se in fase di analisi preliminare emergeva che la situazione di povertagrave era esclusivamente connessa alla mancanza di lavoro il progetto personalizzato era sostituito dal laquopatto di servizioraquo o dal laquoprogramma di ricerca intensiva di occupazioneraquo (varie misure di politica attiva del lavoro in capo ai Centri per lrsquoimpiego previste dal dlgs 1502015 artt 20 e 23 attuativo del cd Jobs Act legge-delega n 1832014)

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 371

I punti critici della disciplina del REI riguardavano oltre alla troppo bassa entitagrave del sussidio (lo stanziamento di 2 miliardi di euro era assolutamente insuf-ficiente) le pesanti condizioni poste per lrsquoaccesso

In primo luogo i requisiti economici (ISEE ISRE patrimonio immobiliare e mobiliare) restringevano fortemente la platea dei possibili beneficiari e inoltre essendo riferiti non al singolo ma al nucleo familiare rischiavano di far perdere il sussidio in caso di incremento del reddito familiare intrappolando il singolo sulla soglia della povertagrave In secondo luogo la durata limitata nel tempo prescin-deva dal permanere della condizione di povertagrave del nucleo familiare In terzo luogo la forte condizionalitagrave era sorretta da pesanti sanzioni (fino alla perdita del sussidio con disattivazione della Carta REI) per il mancato rispetto degli impegni specificati nel progetto sottoscritto anche da parte di uno solo dei com-ponenti del nucleo familiare

La parte della disciplina del REI relativa al progetto multidimensionale per-sonalizzato (artt 5 6 7 10 dlgs n 1472017) egrave stata mantenuta in vita (con al-cune modifiche) dalla disciplina del cosiddetto reddito di cittadinanza introdot-ta dalla legge n 262019 (conversione con modifiche del dl n 42019) rinvio perciograve oltre (sect 33) le considerazioni critiche su questo intervento legato ad una burocrazia pervasiva e invasiva che non solo ne mette a rischio il funzionamento ma rappresenta il costo (sociale e morale) di questa come in genere di tutte le misure selettive e condizionate 25

32 Il cosiddetto reddito di cittadinanza nella proposta originaria del M5S

Il REI esisteva da pochi mesi e giagrave si profilava (dopo il risultato delle elezioni del 4 marzo 2018) lrsquoadozione di una nuova misura di contrasto alla povertagrave e allrsquoesclusione sociale il cosiddetto reddito di cittadinanza (RdC) sbandierato dal m5S come pilastro del proprio programma politico 26 La misura adottata nel 2019 (infra sect 33) riprende in parte il ddl n 11482013 depositato dal m5S in Senato nella scorsa legislatura le parti cadute sono il frutto da un lato della modificazione degli obiettivi dallrsquoaltro della revisione al ribasso per ridurne i costi difficilmente sostenibili

Ho parlato di laquocosiddettoraquo reddito di cittadinanza percheacute quello originaria-mente progettato dal m5S non diversamente da quello poi attuato egrave un reddito minimo garantito selettivo (come il REI peraltro) e non un reddito di base in-dividuale universale e incondizionato (questo sigrave laquodi cittadinanzaraquo in senso pro-prio) egrave un sussidio (fondamentalmente di disoccupazione) erogato al singolo o al nucleo familiare in situazione di povertagrave molto piugrave accentuatamente del REI affida lrsquoinclusione sociale allrsquoinserimento nel lavoro e condiziona alla disponibili-tagrave al lavoro lrsquoerogazione del sussidio

25 Van parijs Vanderborght 2017 4726 Notava giustamente Chiara Saraceno 2018 che lrsquoaver accreditato che la loro proposta fosse

quella di un vero reddito di cittadinanza ha contribuito certamente al successo elettorale del m5S

372 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

prima di affrontare la disciplina vigente del reddito di cittadinanza (RdC) vale la pena di soffermarsi su alcuni aspetti del progetto originario per sottoline-are le differenze rispetto al REI ma anche le differenze che corrono tra progetto originario e disciplina poi effettivamente realizzata

Le differenze piugrave rilevanti rispetto al REI riguardano in primo luogo i costi il costo complessivo del RdC versione 2013 era valutabile in non meno di 14 miliardi di euro a causa soprattutto dellrsquoallargamento della platea dei beneficia-ri era previsto che del sussidio (nella forma di integrazione al reddito da lavoro o della pensione) potessero beneficiare anche occupati e pensionati Il sussidio sarebbe spettato a singoli e nuclei familiari in povertagrave assoluta e relativa almeno 9 milioni di persone Seconda differenza significativa la durata A differenza del REI il RdC non avrebbe avuto limiti fissi di durata essendo prevista la sua erogazione fino a che il bisogno persisteva 27 E questo egrave ciograve che induceva i cri-tici del progetto del m5S a qualificarlo come misura di puro assistenzialismo per sfaccendati stravaccati sul divano che magari arrotondano il magro sussidio con qualche lavoretto in nero Terza differenza dal REI la condizionalitagrave Nel progetto del m5S lrsquoerogazione del sussidio sarebbe stata condizionata piugrave stret-tamente e rigidamente rispetto al REI ad una serie di obblighi connessi allrsquoinse-rimento nel mercato del lavoro e allrsquooccupazione la rigida condizionalitagrave doveva smentire le critiche di laquoassistenzialismoraquo ma ne legittimava altre che si ripro-pongono anche oggi percheacute gli stessi obblighi sono attualmente previsti con maggiore precisione nella disciplina vigente alla quale rinvio per il commento (infra sect 33) Infine una quarta e non minore differenza dal REI riguardava il modo di erogazione del RdC al singolo beneficiario in contanti o con accredi-to in cc o su carta prepagata Rispetto alla Carta REI carta acquisti assegnata al laquocapofamigliaraquo il sussidio in denaro avrebbe certamente ampliato i margini di libertagrave del beneficiario senza offenderne la dignitagrave e riducendo il peso della burocrazia

Accomunava invece il progetto originario di RdC al REI il peso scaricato da entrambe le misure di contrasto alla povertagrave sui servizi pubblici competenti alla laquoprofilazioneraquo e allrsquoavviamento al lavoro dei beneficiari e in primo luo-go sui Centri per lrsquoimpiego (CpI) organismi per lo piugrave fallimentari (specie al sud) laquocon pochi addetti e soprattutto privi di quelle competenze e di quegli strumenti in grado di incrociare realmente domanda e offerta di lavororaquo 28 In ambedue i casi il funzionamento della misura di sostegno non solo era legato alla efficienza della burocrazia ma affidava proprio alla burocrazia il compito di ingerirsi nella vita personale delle persone povere sottoponendole a con-trolli preventivi e in itinere (sullrsquoadempimento degli obblighi ai quali egrave legato il sussidio) Senza fornire specie alle donne servizi sociali efficienti per poter accedere al lavoro

27 Commentava Chiara Saraceno (Saraceno 2018) laquoIl principio in seacute egrave condivisibile (ed egrave adottato nella maggioranza delle democrazie occidentali) [] ma se considerato insieme al grande numero dei potenziali beneficiari alla difficoltagrave di approntare per ciascuno di loro un progetto lavorativo realistico e che li porti a superare la soglia di povertagrave posta relativamente molto in alto il principio rischia di trasformare questa forma di sostegno al reddito in un contributo permanenteraquo

28 Ruffolo 2018

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 373

parlare di lavoro forzato egrave certamente eccessivo ma il fantasma della co-strizione ad accettare un lavoro purcheacute sia aleggiava sul REI e maggior ragione sul RdC

33 Il cosiddetto reddito di cittadinanza nella disciplina vigente

dopo mesi di non facile gestazione e di negoziazione nellrsquoambito della legge di bilancio il reddito di cittadinanza modello m5S egrave stato finalmente varato con lrsquoemanazione di un decreto legge entrato in vigore nel gennaio del 2019 Lrsquoap-plicazione del dl n 42019 egrave partita prima della conversione in legge (avvenuta con modifiche alla scadenza dei 60 giorni legge n 262019) fretta giustificata dalla esigenza di garantire lrsquoerogazione della prima rata mensile del sussidio (che la legge chiama laquobeneficioraquo) prima della scadenza elettorale del 26 maggio (data delle elezioni del parlamento europeo)

Il decreto ha introdotto nellrsquoordinamento italiano una misura (selettiva e con-dizionale) di sostegno del reddito che sostituisce (anche se non in toto) il REI definito (art1) laquomisura fondamentale di politica attiva del lavoro a garanzia del diritto al lavoro di contrasto alla povertagrave alla diseguaglianza e alla esclusione so-cialeraquo il RdC denuncia da subito la sua funzione ibrida che come vedremo con-tribuisce a complicarne notevolmente la disciplina per coloro che hanno unrsquoetagrave pari o superiore ai 67 anni il RdC prende il nome di ldquopensione di cittadinanzardquo e costituisce in sostanza unrsquointegrazione delle pensioni al di sotto della soglia (per un singolo) di 780 euro (la cifra egrave rimasta la stessa prevista nel progetto originario del m5S ma non corrisponde attualmente neacute alla soglia della povertagrave assoluta neacute a quella della povertagrave relativa) pensionati e over-67 avranno unrsquointegrazione del reddito non condizionata dagli obblighi di disponibilitagrave al lavoro o allrsquoinclusione sociale di cui dirograve oltre per loro vale solo la finalitagrave assistenziale di contrasto alla povertagrave degli anziani

Non posso entrare nel dettaglio dei 13 lunghissimi articoli del decreto cerco perciograve di riepilogarne solo i punti essenziali Come ho detto si tratta di una misu-ra che assolve ad una funzione ibrida (assistenziale e di politica attiva del lavoro) ma egrave caratterizzata da forte condizionalitagrave in entrambe le funzioni

a) I possibili beneficiari non sono i singoli ma i nuclei familiari (di cui fanno parte anche il coniuge separato o divorziato che risieda nella stessa abitazione e i figli fino a 26 anni a carico) requisiti di accesso e sussidio sono parametrati sul nucleo familiare 29 La platea egrave molto piugrave estesa di quella del REI le risorse investite sono il triplo e i beneficiari possono aumentare anche percheacute aumenta di molto (dai 180 euro del REI ai 500 del RdC) il beneficio massimo previsto per il singolo incoraggiando separazioni e cambi di residenza fittizi aumentano ri-

29 Nel dl n 42019 i parametri di equivalenza sono 1 per il primo componente + 04 per ogni componente maggiorenne + 02 per ogni minorenne Nella fretta della conversione in legge si egrave verifi-cato un grave errore nellrsquoart 2 comma 4 il parametro dello 04 egrave riferito al componente minorenne anzicheacute mdashcome era previsto nel testo originario del dlmdash al maggiorenne Lrsquoerrore ha messo in diffi-coltagrave lrsquoINpS dato che lrsquoapplicazione egrave stata fatta partire prima della conversione in legge del decreto

374 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

spetto al REI anche le soglie reddituali e patrimoniali di accesso (ISEE patrimo-nio immobiliare e mobiliare) Tenuto conto delle soglie di accesso si calcola che i potenziali beneficiari siano circa 13 milioni di famiglie dunque solo i poveri assoluti non i poveri relativi dai 9 milioni del progetto originario siamo passati a 5 milioni circa di possibili beneficiari 30 A restringere ulteriormente la platea pos-sono intervenire i requisiti che cumulativamente deve possedere il richiedente oltre a quelli sopra indicati (che riguardano il nucleo familiare) la cittadinanza italiana o UE la residenza in Italia da 10 anni di cui gli ultimi due continuativi se proveniente da paesi terzi il richiedente deve produrre certificazione dello Stato estero tradotta in italiano e legalizzata (a meno che non si tratti di rifugiati o che non sia laquooggettivamente impossibileraquo acquisire le certificazioni) La disparitagrave di trattamento dei potenziali richiedenti extracomunitari che sono i piugrave poveri dei poveri egrave del tutto evidente e giagrave i primi commentatori hanno sollevato dubbi sulla costituzionalitagrave di questa disposizione

b) Tramonta lrsquoidea di un sussidio senza limiti di durata (o meglio che dura tanto quanto dura lo stato di bisogno) il RdC egrave erogato (dallrsquoINpS) per un periodo continuativo di 18 mesi rinnovabile (ma senza limiti espressi) dopo un mese di sospensione Lrsquoerogazione avviene mediante una apposita Carta prepagata emessa da poste italiane (il numero delle Carte emesse deve garantire lrsquoerogazione del sussidio suddivisa per ogni componente maggiorenne del nu-cleo familiare un passo avanti rispetto a quanto previsto per il REI che assegna-va la Carta al capofamiglia) La Carta egrave utilizzabile per acquisti (non sindacabili nel merito ma la Carta non puograve essere usata per il gioco drsquoazzardo) e per un limitato prelievo di contanti (100 euro) noncheacute per il pagamento con bonifi-co dellrsquoaffitto o della rata del mutuo merita sottolineare che lrsquoimporto deve essere interamente speso pena la decurtazione del 20 nel mese successivo e la decurtazione totale del non speso dopo un semestre Egrave evidente lrsquointento di fare del RdC un volano per la ripresa dei consumi ma egrave anche evidente che i beneficiari sono limitati nella libertagrave di utilizzare il sussidio come credono egrave giagrave molto che il Garante della privacy abbia impedito che siano controllate le singole spese addebitate sulla card 31 Il pagamento delle pensioni di cittadinan-za potragrave invece avvenire nei modi ordinari e quindi anche in contanti dunque nessun controllo sulla spesa degli anziani e neppure sulla loro eventuale (e non infrequente) ludopatia

Il RdC che egrave un sussidio di integrazione del reddito familiare ammonta per un singolo ad un massimo di 500 euro + 280 per la locazione e massino di 1800 annui per la rata del mutuo incrementato dello 04 per ogni componente mag-

30 Non ha diritto al RdC il componente maggiorenne del nucleo disoccupato per dimissioni volon-tarie nei 12 mesi successivi alle dimissioni (il beneficio viene decurtato dello 04) anche a questo fine (come anche per la NASpI) egrave presa in considerazione solo la disoccupazione involontaria Le variazioni della situazione del nucleo familiare (reddito e patrimonio) devono essere tempestivamente comuni-cate allrsquoINpS tramite piattaforma digitale (o di persona ai centri per lrsquoimpiego) pena la decadenza dal beneficio per un primo commento al dl n 42019 cfr marocco Spattini 2019

31 peraltro tutto il sistema (a partire dalla acquisizione delle informazioni sulla situazione del nu-cleo familiare) pone delicati problemi di rispetto della privacy (a causa dellrsquoinvasivitagrave dei controlli) su cui giagrave si egrave espresso il Garante

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 375

giorenne e dello 02 per i minorenni (ma v lrsquoerrore segnalato supra nota 29) 32 Lrsquoimporto massimo (che puograve essere percepito solo da chi non ha alcun reddito) non puograve superare i 9360 euro annui aumentati secondo il parametro di equiva-lenza le critiche di eccessiva generositagrave non sono del tutto meritate per il singolo il sussidio egrave piugrave generoso della media europea ma rispetto alla soglia di povertagrave relativa (827 euro) lrsquoindice di generositagrave del sussidio si colloca al 60 (gli indici sono molto piugrave elevati in Francia Germania Belgio Olanda)

c) Condizione essenziale per godere del RdC egrave la dichiarazione di immediata disponibilitagrave al lavoro (dId) rilasciata al CpI da parte di ciascuno dei componen-ti del nucleo familiare maggiorenni inoltre il sussidio egrave condizionato laquoallrsquoadesio-ne ad un percorso personalizzato di accompagnamento allrsquoinserimento lavorati-vo e allrsquoinclusine sociale che prevede attivitagrave al servizio della comunitagrave a percorsi di riqualificazione professionale al completamento degli studi alle altre attivitagrave individuate dai servizi competentiraquo

Sono esonerati dallrsquoobbligo di rilasciare la dId i maggiorenni giagrave occupati o frequentanti un corso di studi o di formazione i beneficiari della pensione di cittadinanza i componenti con disabilitagrave grave i componenti con carichi di cura di minori di tre anni o disabili (si calcola che gli esonerati ammonteranno al 37 dei beneficiari del RdC) per quanto riguarda i maggiorenni occupati vale la pena di notare che se il lavoro non garantisce un reddito superiore al RdC il beneficiario giustamente ammesso alla dId e al patto per il lavoro puograve mante-nere il sussidio integrativo fino a quando non trova un lavoro piugrave remunerativo

per coloro che sono obbligati alla dId una volta rilasciata la dichiarazione il CpI deve convocare il nucleo familiare Si aprono allora due strade alternati-ve a seconda che i bisogni del nucleo familiare siano connessi essenzialmente alla condizione lavorativa (valutata in base alla vicinanza al mercato del lavoro disoccupazione da non piugrave di due anni godimento della NASpI etagrave inferiore a 26 anni) o invece si tratti di bisogni complessi e multidimensionali e di carattere essenzialmente sociale (ma se emergono bisogni connessi alla condizione lavo-rativa il componente del nucleo disponibile al lavoro torna al CpI) Le strade sono i) quella del Patto per il lavoro stipulato con il CpI ii) quella del Patto per lrsquoinclusione sociale stipulato con i servizi sociali del Comune In entrambi i casi il beneficiario egrave tenuto ad offrire coerentemente con le proprie competenze ed esperienze la propria disponibilitagrave a partecipare a progetti organizzati dai Comuni utili alla collettivitagrave per un numero massimo di otto ore settimanali (ma nel testo della legge di conversione le ore sono diventate 16 salvo consenso di entrambe le parti)

i) Il Patto per il lavoro (che ha le stesse caratteristiche del Patto di servizio personalizzato previsto dal dlgs n 1502015) si colloca sul versante delle politiche attive del lavoro (che si calcola riguarderanno il 26 dei beneficiari del RdC) Il patto egrave stipulato presso i CpI e comporta oltre alla collaborazione per la profilazione (competenze e esperienze) una serie di obblighi del benefi-

32 Nel testo della legge di conversione egrave previsto un aumento degli importi e dei quozienti di in-cremento per i nuclei con disabili e per le famiglie numerose Le risorse dovrebbero essere ricavate dal taglio di quelle previste per la riforma dei CpI

376 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

ciario relativi alla ricerca attiva del lavoro alla frequenza di corsi di formazione e quantrsquoaltro in stretta collaborazione con il CpI e con il tutor detto navigator as-sunto con contratto di collaborazione a termine da ANpAL (dagli originari 6000 siamo giagrave passati a 3000) e inviato ad affiancare i CpI cui saragrave affidato Il piugrave importante di questi obblighi (il mancato adempimento comporta la decadenza dal beneficio) egrave quello di accettare almeno una di tre offerte di lavoro laquocongrueraquo e dopo 12 mesi di fruizione di accettare la prima offerta di lavoro congrua 33

Le offerte di lavoro come ho detto giocano un ruolo decisivo per la realizza-zione degli obiettivi del RdC ma occorre ovviamente che queste offerte ci siano E allora si ricorre alla incentivazione le imprese che comunicano al portale del programma del RdC le disponibilitagrave dei posti vacanti hanno accesso in caso di assunzione a tempo pieno e indeterminato (con incremento netto del numero dei dipendenti) a sgravi contributivi per un valore pari allrsquoimporto mensile del RdC percepito dal lavoratore al momento dellrsquoassunzione moltiplicato per la differen-za fra 18 mensilitagrave e quanto giagrave goduto dal beneficiario stesso per una somma comunque mai inferiore a cinque mensilitagrave neacute superiore a 780 euro mensili dato che le offerte di lavoro dipendente possono scarseggiare sono incentivati (con 6 mesi di sussidio) i beneficiari che avviano unrsquoattivitagrave di lavoro autonomo o di impresa individuale (entro il primo anno di godimento del sussidio)

ii) Il Patto di inclusione sociale nuova denominazione del laquoprogetto perso-nalizzatoraquo (regolato dalle disposizioni del dlgs n 1472107 istitutivo del REI) che si colloca sul versante delle misure di contrasto alla povertagrave egrave stipulato nel caso (in pratica molto frequente si calcola intorno al 37 dei beneficiari) in cui i bisogni del nucleo familiare siano complessi e multidimensionali e di carattere essenzialmente sociale (saragrave il CpI ad effettuare questa valutazione inviando il nucleo ai servizi sociali del Comune) Il patto deve essere sottoscritto da tutti i componenti del nucleo familiare (la sottoscrizione del progetto egrave la condizione di accesso al beneficio) Il progetto basato su una valutazione detta laquomultidi-mensionaleraquo del bisogno viene predisposto dai servizi sociali del Comune che operano in rete con i CpI i servizi sanitari e le scuole noncheacute con soggetti pri-vati attivi nellrsquoambito degli interventi di contrasto alla povertagrave con particolare riferimento agli enti non profit Se in fase di analisi preliminare emerge che la situazione di povertagrave egrave esclusivamente connessa alla mancanza di lavoro il pro-getto personalizzato egrave sostituito dal patto per il lavoro (dunque si torna al CpI da cui si era partiti)

33 La congruitagrave egrave definita dal dlgs n 1502015 art 25 (retribuzione gt20 al RdC competenze professionali acquisite) il dl n 42019 aggiunge solo la congruitagrave geografica prima 100 poi 250 Km fino allrsquointero territorio nazionale (la congruitagrave geografica egrave ridotta al massimo di 250 Km per i nuclei con disabili) La mobilitagrave egrave sostenuta dallrsquoerogazione per 3 mesi del RdC (12 se sono presenti disabi-li) In via sperimentale e fino al 31122021 il beneficiario del RdC dopo 30 giorni dalla liquidazione del sussidio (e credo nellrsquoipotesi in cui non sia stato convocato da CpI per la stipulazione del Patto) riceve dallrsquoANpAL lrsquoassegno di ricollocazione (che sostituisce il contratto di ricollocazione di cui al dlgs n 1502015) che potragrave spendere presso i CpI o presso i soggetti accreditati ai sensi dellrsquoart 12 dlgs n 1502015 il soggetto erogatore del servizio di assistenza alla ricollocazione provvede a fare affiancare il beneficiario da un tutor programma la ricerca intensiva di nuova occupazione e le attivitagrave di riqualificazione professionali finalizzate grava sul beneficiario lrsquoonere di accettare lrsquoofferta di lavoro congrua

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 377

pur rinunciando ad entrare nei dettagli della disciplina del RdC non si puograve omettere il richiamo allrsquoapparato sanzionatorio si tratta delle famose laquonorme an-tidivanoraquo che rivelano la logica punitiva della pesante condizionalitagrave che grava sulla erogazione del sussidio Il decreto prevede una panoplia di misure in testa alle quali si collocano le durissime sanzioni penali (la reclusione da due a sei anni esclusa quindi la sospensione condizionale della pena) per i reati di dichiarazioni o documenti falsi od omesse informazioni dovute in fase di richiesta e (reclusione da uno a tre anni) per omessa comunicazione delle variazioni della situazione red-dituale e patrimoniale (nella quale rientra anche la sanzione per il lavoro nero) Giagrave la definizione delle fattispecie di reato suscita qualche perplessitagrave percheacute non egrave chiaro se nel secondo caso colpito dalla sanzione penale sia sempre il richie-dente o un altro componente del nucleo familiare Le altre sanzioni che colpisco-no gli inadempimenti degli obblighi di cui sono gravati i beneficiari (ricordo che beneficiario egrave tutto il nucleo familiare e dunque rilevano i comportamenti di tutti i componenti maggiorenni) vanno dalla decurtazione di una o piugrave mensilitagrave del sussidio alla decadenza fino alla revoca retroattiva nei casi piugrave gravi

per concludere la scommessa giocata dal Governo sul RdC egrave azzardata su molti fronti

Un fronte egrave quello tecnico Il funzionamento del sistema egrave affidato alla isti-tuzione di due apposite piattaforme informatiche una nellrsquoambito del Sistema informativo unitario delle politiche del lavoro e lrsquoaltra nellrsquoambito del Sistema Informativo Unitario dei Servizi Sociali Le piattaforme (di cui per ora non si hanno notizie) si propongono come laquostrumenti di condivisione delle informa-zioniraquo sia laquotra le amministrazioni centrali e i servizi territorialiraquo sia laquotra i centri per lrsquoimpiego e i servizi socialiraquo (art 6 l n 262019) Sulle piattaforme conflu-iscono le informazioni a disposizione dellrsquoINpS sulla condizione economica e patrimoniale dei nuclei beneficiari del RdC e tutte le comunicazioni dei CpI e dei servizi sociali Continua dunque lrsquoalluvione di piattaforme informatiche che da ventrsquoanni a questa parte caratterizza politiche attive e passive del lavoro con risultati non esaltanti bisogna dire

Il fronte principale della scommessa egrave notoriamente quello delle politiche attive del lavoro affidate essenzialmente ai CpI (manca il coordinamento con le agenzie private ma anche con il terzo settore) noncheacute ai famosi navigator nei quali si ripone una fiducia forse eccessiva gravati di compiti di estrema comples-sitagrave di tutto ciograve si parla abbondantemente da mesi e non starograve a ripetere cose giagrave dette e scritte da molti mi limito a due osservazioni premesso che finalmente vengono investite risorse rilevanti per potenziare i CpI crsquoegrave una evidente sfasatu-ra di tempi per mettere i CpI in grado di fare tutto quello che il decreto li chiama a fare ci vogliono tempi lunghi ma intanto il RdC egrave partito e ci sono centinaia di migliaia di beneficiari che dovranno attendere prima di vedere realizzato un serio percorso di reinserimento al lavoro E poi ed egrave la seconda osservazione i be-neficiari del RdC sono nella stragrande maggioranza persone in difficoltagrave con bassa scolaritagrave e scarsa occupabilitagrave trovare un lavoro in cui inserirli o reinserirli egrave unrsquoimpresa ardua e comunque richiede che il lavoro ci sia Se non crsquoegrave domanda (e nella attuale situazione del mercato del lavoro la domanda egrave debole) anche il miglior CpI non se la puograve inventare

378 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

In molti sono convinti che la scommessa del RdC come misura di politica attiva del lavoro sia giagrave persa in partenza e che tutto si ridurragrave alla elargizione di un sussidio ai poveri Anche io ho molti dubbi sulla possibilitagrave che le intenzioni di fare del RdC uno strumento per la politica attiva del lavoro possano essere realizzate efficacemente e in tempi ragionevolmente brevi Analizzati il REI e il RdC (nella versione attualmente vigente) sono arrivata alla conclusione che invece di buttare via il REI che stava muovendo ancora i primi passi sarebbe stato meglio destinare ad esso molte piugrave risorse per farlo diventare laquodavvero una misura universalistica destinata a tutti i poveri assolutiraquo 34 Sarebbe costato meno e sarebbe stato piugrave ragionevole ma non condivido lrsquoaccusa rivolta al m5S di aver messo in piedi un mero sussidio assistenziale a vantaggio di sfaccendati e furbetti Se si trattasse di una misura assistenziale (senza altre pretese) seria per entitagrave del sussidio erogato e per severitagrave della repressione degli abusi non avrei niente contro La solidarietagrave sociale egrave un dovere e le persone in povertagrave (specie se assoluta) devono essere assistite a questo deve provvedere la fiscalitagrave generale (progressiva e non gravata da un tasso di evasione ed elusione scandaloso come quello italiano) e ritengo giusto che nel bilancio dello Stato vengano individuate e accantonate le risorse necessarie Senza illudersi di laquocancellare la povertagraveraquo o di restituire la dignitagrave a chi un lavoro dignitoso non egrave in grado di trovarlo

4 Il reddito di base Il fascino dellrsquoutopia

Ho parlato sin qui del cosiddetto reddito di cittadinanza vale la pena di de-dicare le battute finali di questo saggio ad un modello alternativo di intervento si tratta del reddito di cittadinanza vero e proprio detto reddito di base (basic income) di cui molto si parla anche dalle nostre parti grazie specialmente al suc-cesso dellrsquoeconomista e filosofo Van parijs alle iniziative del BIEN (Basic Income Earth Network) di cui egrave promotore noncheacute del BIN Italia 35 Il successo del suo maggiore teorico ha reso celebre questo modello e la sua icona quel laquosurfista di maliburaquo che preferisce non lavorare e contentarsi del sussidio per poter fare ciograve che gli piace 36

Le idee che ispirano i teorici del reddito di base (RB) vengono da lontano e hanno trovato molti sostenitori anche in tempi assai piugrave vicini a noi 37 ma non

34 Saraceno 2018 di cui condivido il giudizio35 Si veda BIN Italia 2009 su cui ampiamente Bronzini 2011 inoltre perazzoli 2018 che defi-

nisce Van parijs una star36 Van parijs Vanderborght 2017 179 ss Il surfista di malibu egrave usato dagli autori per discutere

sulla compatibilitagrave del basic income con la teoria della giustizia distributiva di j Rawls La frase di Rawls contestata egrave la seguente laquochi passa tutto il giorno a fare surf sulle spiagge di malibu dovrebbe trovare il modo di mantenersi e non avrebbe diritto a risorse pubblicheraquo ma replicano Van parjis e Vander-borght proprio in base al principio di differenza teorizzato da Rawls interpretato come eguaglianza di opportunitagrave e non includendo il tempo libero tra i vantaggi (reddito virtuale) le persone senza lavoro (volontariamente o involontariamente) dovrebbero avere diritto ad un sussidio I laquovagabondi della spiaggiaraquo sono lrsquoesempio usato per discutere la teoria della giustizia di dworkin nel capitolo dedicato al confronto con lrsquoegualitarismo liberale

37 Van parijs Vanderborght 2017 115 ss nel capitolo intitolato laquoLa storia da sogno utopico a movimento globaleraquo ricostruiscono il percorso dellrsquoidea del reddito di base a partire da un pamphlet

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 379

hanno avuto altrettanto successo pratico fino ad ora il basic income egrave attuato solo in Alaska e ha conosciuto una prima molto limitata sperimentazione in Finlandia 38 le probabilitagrave di vederlo largamente realizzato sono assai scarse per ragioni di costi ma anche per altre ragioni non ultima quella etica (il lavoro come dovere sociale per intendersi) del resto lo dice lo stesso Van parijs si tratta di unrsquoutopia e la sua realizzazione non potragrave che essere molto graduale Se mai ci saragrave

Riassumo i punti essenziali del modello teorico del RB rinviando gli interes-sati alla lettura del libro di Van parijs e Vanderbroght per i necessari approfon-dimenti sulla sostenibilitagrave economica etica e politica

Il RB egrave concepito come diritto strettamente individuale indipendente dalla composizione del nucleo familiare egrave universale non vincolato alla verifica della condizione economica egrave incondizionato libero dalla imposizione di obblighi da assolvere in cambio cioegrave da prestazioni lavorative o dalla dimostrazione della disponibilitagrave al lavoro I suoi destinatari devono essere membri di una comunitagrave territorialmente definita (condizione di residenza fiscale piuttosto che cittadi-nanza) Lrsquoimporto del RB non egrave necessariamente eguale per tutti (puograve variare ad esempio in base allrsquoetagrave o alle aree geografiche) ma in genere egrave uniforme puograve variare nel tempo ma deve rimanere tendenzialmente stabile e deve essere regolarmente pagato (in denaro la promozione di servizi pubblici di varia natura non egrave esclusa ma non fa parte del RB) Il RB egrave tassabile ma con aliquota fissa eo strettamente individuale (la tassazione applicata al reddito complessivo della famiglia penalizzerebbe le famiglie numerose) sostituisce solo i sussidi esistenti inferiori ad esso

Il carattere strettamente individuale del RB significa che egrave pagato a ciascun individuo fin dalla nascita e indipendentemente dalla sua situazione familiare a tutela della libertagrave di tutti e per distribuire il potere allrsquointerno della famiglia ma anche per promuovere la dimensione comunitaria e stimolare la coabitazione (il Rm attribuito al nucleo familiare scoraggia la convivenza essendo piugrave conve-niente la condizione di singolo)

Il RB egrave universale dunque egrave attribuito indifferentemente a ricchi e pove-ri indipendentemente dal reddito che percepiscono da altre fonti attraverso la tassazione dei redditi e dei consumi chi guadagna e consuma molto finanzia il proprio RB e non solo il proprio Lrsquouniversalitagrave del RB allevia la povertagrave tutela la dignitagrave dei poveri e rende lrsquoattribuzione del sussidio piugrave efficiente e priva di costose complicazioni burocratiche

Il RB individuale e universale non egrave condizionato libera le persone dalla mancanza di denaro ma anche dallrsquoesclusione dal lavoro (per il periodo in cui egrave garantito un reddito minimo condizionato al reperimento di un posto di lavoro puograve infatti risultare piugrave conveniente evitare di cercarlo) Godendo di una base

di Thomas paine (1737-1809) figura di spicco del movimento rivoluzionario americano e francese intitolato La giustizia agraria indirizzato al legislativo e al direttorio esecutivo della repubblica francese si veda paine (2016)

38 Sullrsquoesito della sperimentazione in Finlandia v de minicis 2019

380 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

su cui ciascuno puograve reggersi con sicurezza lrsquoaccesso al lavoro (che incrementa il reddito) egrave stimolato il RB contrasta perograve la laquotrappola del lavororaquo evitando di sovvenzionare (come avviene con i redditi condizionati) i lavori sottopagati e de-gradanti ai quali il lavoratore puograve dire di no La combinazione tra universalitagrave e libertagrave da obblighi offre piugrave possibilitagrave di scelta alle persone che ne hanno meno Si tratta di un welfare attivo dicono Van parijs e Vanderborght laquoLrsquoattivazione consiste nel rimuovere le trappole della disoccupazione e dellrsquoemarginazione e nel facilitare lrsquoaccesso delle persone allrsquoistruzione alla formazione e quindi a una molteplicitagrave di attivitagrave pagate e non pagate Si tratta di renderle libere di lavorare piuttosto che di forzarle a lavorareraquo 39

mi fermo qui non mi addentro nella discussione sulla sostenibilitagrave economi-ca del modello teorico del RB percheacute non sono attrezzata per farlo mi interessa invece sottolineare i valori che sorreggono questo modello che sono la libertagrave e la dignitagrave delle persone valori che nessuno potrebbe mettere in discussione ma che se incarnati dal surfista di malibu vanno a scontrarsi con due ostacoli la ric-chezza egrave prodotta dal lavoro il cittadino ha il dovere sociale di essere laborioso

Sul primo ostacolo mi limito a dire che agli occhi di un profano esso pare difficilmente sormontabile Se a finanziare il RB egrave la fiscalitagrave generale occorre produrre reddito imponibile ed egrave il lavoro a produrne la parte preponderante Tuttavia nel modello del RB di Van parijs il surfista di malibu egrave un paradosso e lrsquoidea di fondo non egrave ostile al lavoro al contrario il RB serve a promuovere il lavoro dignitoso proponendo un modello di organizzazione sociale che va ben oltre la prospettiva del contrasto alla povertagrave

Il secondo ostacolo chiama direttamente in causa gli artt 1 e 4 comma 2 della Costituzione italiana Non potendo dilungarmi sul punto mi limito a poche considerazioni

per quanto riguarda lrsquoart 1 la formula laquofondata sul lavororaquo non egrave solo retori-ca costituzionale come ritengono alcuni percheacute ha anche una portata giuridica Secondo alcuni interpreti il lavoro egrave il massimo valore riconosciuto e dunque costituisce il principio giuridico fondamentale al quale tutti gli altri sono o do-vrebbero essere subordinati ma non egrave questa lrsquoopinione prevalente secondo la Corte costituzionale il lavoro egrave un valore primario della Repubblica democratica (dunque la centralitagrave del lavoro egrave fuori discussione) ma non egrave un valore premi-nente percheacute nella Costituzione sono ben presenti altri valori ciograve significa che nonostante sia fondamentale il valore del lavoro puograve cedere di fronte ad un altro valore pure costituzionalmente tutelato

Egrave strettamente connesso allrsquoart 1 il riconoscimento del diritto al lavoro san-cito dallrsquoart 4 comma 1 ma lo stesso art 4 al comma 2 sancisce il laquodovere di ogni cittadino di svolgere secondo le proprie possibilitagrave e la propria scelta unrsquoattivitagrave o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della societagraveraquo Il dovere in questione egrave interpretato in genere come un dovere morale Si puograve tuttavia dire che il secondo comma dellrsquoart 4 contiene anche un principio giuridico che puograve costituire il punto di partenza per la costruzione di vere e

39 Van parijs Vanderborght 2017 47

REddITO SENzA LAVORO LAVORO SENzA REddITO 381

proprie regole di comportamento ne abbiamo un esempio nella detrazione dalla indennitagrave in caso di licenziamento ingiustificato di quanto il lavoratore avrebbe potuto percepire dedicandosi con diligenza alla ricerca di una nuova occupazio-ne cosigrave il comma 4 dellrsquoart 18 st lav come riformulato dalla legge n922012 e per il contratto a tutele crescenti dallrsquoart 3 comma 2 dlgs n 232015 Lrsquoart 4 comma 2 non contiene perograve un dovere giuridico e soprattutto non contiene un laquodovere di lavorareraquo sanzionabile

5 Concludendo

per quanto fascino eserciti lrsquoutopia del RB temo che sia necessario restare con i piedi per terra e per farlo sia necessario continuare a ragionare in termini di misure di contrasto alla povertagrave condizionate Facendo tesoro di alcune in-dicazioni fornite dai teorici del RB occorrerebbe riflettere seriamente sui limiti politici e tecnici delle misure messe attualmente in campo per capire come sia possibile superarli A partire da alcuni presupposti la solidarietagrave sociale impone di garantire un reddito minimo garantito alle persone che versano in stato di po-vertagrave non solo assoluta ma anche relativa percheacute sempre di povertagrave si tratta per solidarietagrave sociale non puograve intendersi lrsquoelemosina di un sussidio ma la creazione delle condizioni per rendere effettivi i diritti di libertagrave e dignitagrave che sono di tutti il lavoro mantiene un ruolo centrale come fattore di laquopartecipazioneraquo economi-ca e sociale (art 3 comma 2 Cost) ma la laquocittadinanza laboriosaraquo scritta negli artt 1 e 4 della nostra Costituzione non puograve implicare una costrizione (morale ed economica) al lavoro che offenda i diritti di libertagrave e dignitagrave delle persone la liberazione dalla condizione di povertagrave egrave la precondizione per lrsquoeffettivitagrave dei di-ritti fondamentali della persona La considerazione del nucleo familiare ha senso per quantificare lrsquoentitagrave del sussidio percheacute la composizione del nucleo familiare puograve aggravare la povertagrave mentre la solidarietagrave e lrsquoeconomia di scala possono invece mitigare lo stato di bisogno ma la persona (come individuo) deve restare al centro dellrsquointervento di sostegno

di questo sono profondamente convinta penso soprattutto alle donne e allrsquoimportanza per la loro libertagrave e dignitagrave di poter godere di un proprio indivi-duale sostegno del reddito Lo diceva Virginia Woolf un secolo fa o quasi (era il 1928) 40 con cinquecento sterline lrsquoanno e una stanza tutta per seacute anche la sorella di Shakespeare sarebbe diventata poeta

Bibliografia

Alaimo A (2017) Il reddito di inclusione attiva note critiche sullrsquoattuazione della legge n 332017 laquoRivista di diritto della sicurezza socialeraquo 3 419-452

Balandi G G (2018) La collocazione costituzionale degli strumenti di sostegno al reddito laquoLavoro e dirittoraquo 4 575-588

Baldini m (2018) Dati Banca drsquoItalia una lenta risalita wwwlavoceinfo 16032018

40 Woolf 1928

382 mARIA VITTORIA BALLESTRERO

BIN Italia (2009) Reddito per tutti Unrsquoutopia possibile Roma manifestolibriBronzini G (2011) Il reddito di cittadinanza Torino Edizioni Gruppo Abelemdash (2014) Che fine ha fatto il reddito garantito laquoRivista giuridica del lavororaquo I 335-344Buoso S (2018) Inclusione sociale livelli di governo strumenti di intervento laquoLavoro e

dirittoraquo 4 589-611delfino m (2019) Salario legale contrattazione e concorrenza Napoli Editoriale Scien-

tificadellrsquoAringa C (2017) Dai minimi tabellari ai salari di garanzia in dellrsquoAringa Lucifora

TreudellrsquoAringa C Lucifora C Treu T (eds) (2017) Salari produttivitagrave diseguaglianze

Verso un nuovo modello contrattuale Bologna Il mulinode minicis m (2019) Felicitagrave egrave un reddito di base wwwlavoceinfo 1642019Ferrante V (2016) A proposito del disegno di legge governativo sul contrasto alla povertagrave

laquoRivista di diritto della sicurezza socialeraquo 3 447-472Garnero A (2018) Chi ha paura del salario minimo wwwlavoceinfoit 160118Lucifora C (2015) Lavoratori a basso reddito penalizzate le famiglie laquoVita e pensie-

roraquo 2mdash (2017) Il salario minimo contrattazione o minimo legale in dellrsquoAringa Lucifora

Treumarocco m Spattini S (eds) (2019) Diritto al lavoro contrasto alla povertagrave inclusione

sociale le tante (troppe) funzioni del reddito di cittadinanza allrsquoitaliana Primo com-mento al dl n 42019 Adapt University press e-Book series n 79

menegatti E (2017) Il salario minimo legale Aspettative e prospettive Torino Giappi-chelli

Olini G (2017) Invertire la tendenza alla proliferazione dei contratti nazionali di lavoro in dellrsquoAringa Lucifora Treu 2017

Orlandini G (2017) Commento allrsquoart 34 in mastroianni R pollicino O Allegrez-za S pappalardo F Razzolini O (eds) Carta dei diritti fondamentali dellrsquoUnione europea milano Giuffregrave

paine T (2016) The Agrarian Justice (1797) tr it La Giustizia agraria in Id I diritti dellrsquouomo e altri scritti politici magri T (a cura di) Roma Editori Riuniti 401-415

pascucci p (2018) Giusta retribuzione e contratti di lavoro Verso un salario minimo milano Franco Angeli

perazzoli G (2018) Reddito di cittadinanza in laquoNonmollareraquo 19 marzoRiva Sanseverino L (1931) Salario minimo e salario corporativo Roma Anonima Roma-

na EditorialeRodotagrave S (2012) Il diritto di avere diritti Roma-Bari Laterza 2012Ruffolo m (2018) Il fantasma della povertagrave laquoLa Repubblicaraquo 13 marzoSaraceno C (2018) Cosigrave il reddito di cittadinanza puograve migliorare il REI wwwlavoceinfo

1332018Stiglitz j E (2018) Invertire la rotta Disuguaglianza e crescita economica Roma-Bari

LaterzaTripodina C (2016) Povertagrave e dignitagrave nella Costituzione italiana il reddito di cittadinanza

come strumento costituzionalmente necessario laquoRivista giuridica del lavororaquo I 732-747Van parijs p Vanderborght y (2017) Basic Income A Radical Proposal for a Free Society

and a Sane Economy tr it Il reddito di base Una proposta radicale Bologna Il mulinoWoolf V (2011) A Room of Onersquos Own tr it Una stanza tutta per seacute (1928) Roma La

Biblioteca di Repubblica

Argomenti internazionalistici contro il nazionalismo

Luigi Bonanate

Abstract

Some internationalistic arguments against nationalism

Being the nation a value a desire an inspiration (i e abstract) while the state is a thing actual and objective the struggle for constructing a nation (a new na-tion) or to hold that my own nation is better than any other cannot be connected to a political discourse about societies which we are accustomed to name laquostateraquo At the same time to refer to individual genetic seeds or to tradition or local history constrain to underestimate or denigrate other nations and the nationals of other countries Nations are by definition selfish and historically conflictual To be able to oppose to such prejudice we may analyse the linkage between nation and state remembering that the second is able to realize structures social political economic whilst the first has been historically at the origins of a lot of conflicts clashes wars Israel and her history is a really good exemple The country of an hebrew has been for millennials the world after the Second World War the new-born state tried hard to realize the overlapping between the nation and the state We know very well as the things worked out Consequently it is important to maintain a strong difference between an ideal and a fact Who is able to establish finally the borders of a perfect (exact) laquoState of Israelraquo corresponding to something natural and at the same time acceptable by the palestinian people A great importance maintain the Rokkanrsquos lesson about the strain and steps needed to realize the state-building The well known sentence by Ch Tilly - laquowar made the state and the state made warraquo is likewise extremely telling The fact is that very frequently we call laquonationsraquo countries that are just laquostatesraquo for the outer world Sovereinty canrsquot ap-ply to nations but pertains to states The alternative danger is nationalism which imposes the duty to declare the superiority of my country over every other But we donrsquot have more duties towards the neighbour and the less toward the distant be-cause duties are everywehere the same From this point of view il would be better to appoach the argument in an internationalistic perspective which is suitable to demonstrate that in fact wars fighted for nation were (or are) actually wars fought by states for power which is a material thing So went in Italy 7 sovereign states in 1860 just only one the following year Where did they end up (seven nations one state) The most important thing to do is to maintain nation and state separated Even federalism proposes the independence of nations (as a first step) because only when (or if) they all had become free nations it would had been possibile to unify all of them in an unique state the word (not-nationalistic) federation

Keywords Nation Nationalism State National Interest Sovereignity

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 383-399

Universitagrave di Torino luigibonanateunitoit

384 LUIGI BONANATE

1 Un titolo una provocazione 1

Elena musiani bolognese egrave autrice di un libro che egrave stato stampato in Spa-gna pubblicato da un prestigioso editore francese Gallimard egrave intitolato Faire une nation 2 ed egrave dedicato alla vicenda risorgimentale italiana distribuita lungo il secolo e mezzo che va dalla fine del xviii alla metagrave del xx analizzata con una chiave interpretativa che suggerisce che lrsquoItalia (ciograve che noi oggi chiamiamo con questo nome) sia un laquofattoraquo cioeacute la conseguenza di un laquofareraquo In effetti laquofareraquo significa costruire dare vita a una qualche cosa che non crsquoera e ora crsquoegrave a un artefatto cioeacute qualche cosa di artificiale nel che non crsquoegrave nulla di male mdashtutta la nostra vita egrave un continuo laquofareraquomdash Hobbes addirittura dedica lrsquointera prima pagina dellrsquoIntroduzione al Leviatano a evidenziare che lo stato altro non egrave che un uomo artificiale E dunque se laquofareraquo implica performativamente lrsquoazione di dare vita a un qualche cosa che prima non crsquoera ciograve significa che se applichiamo il teorema al titolo di quel libro avremo che laquofare la nazioneraquo significa che la nazione 3 non egrave una realtagrave originaria ma laquosecondariaraquo derivata non si trova in natura ma egrave un prodotto volontario e voluto puograve essere desiderata ricercata difesa e amata ma anche sottovalutata irrisa denigrata disprezzata

Non crsquoegrave dubbio che quel laquofareraquo si riferisca non a una creazione originale nuova ma alla riscoperta di un carattere originario che sembrava esserci stato na-scosto occultato e violentato dalle grandi potenze drsquoaltri tempi Quanti discorsi sulla nazione hanno preso le mosse da una sorta di oggettivitagrave della nazione come se fosse una realtagrave che esiste in se stessa In termini piugrave schematici e bru-schi che la carne chianina venga dalla Toscana e sia dunque laquoitalianaraquo non signi-fica che essa sia laquobuonaraquo in quanto laquoitalianaraquo neacute che quella argentina altrettanto buona o migliore sia tale percheacute egrave laquoargentinaraquo e nessuno potragrave mai sostenere che mangiar carne toscana o argentina faccia di uno di noi un laquoitalianoraquo o un laquoar-gentinoraquo Questo significa che sotto queste rivendicazioni si nasconde una grave falsificazione quella di chi confonde caratteristiche naturali con virtugrave o qualitagrave che mdashil passo egrave brevemdash diventano affermazioni di superioritagrave Non manca in Italia come altrove chi rivolge la sua passione calcistica alla squadra laquonaziona-leraquo italiana di calcio per i successi della quale spasima durante gli incontri di calcio si emoziona si entusiasma o si deprime 4 Ora la passione va al calcio o ai calciatori a una certa manifestazione di atletismo abilitagrave tecnicalitagrave oppure al colore della casacca che quelli indossano Quando j Owen conquistograve le sue famosissime medaglie drsquooro alle Olimpiadi di Berlino del 1936 Hitler rifiutograve di

1 La precauzione piugrave saggia (alla quale mi atterrograve) egrave mdashnel caso della nazionemdash quella di sfuggire al tentativo di definirla A ciascuno basti discutere quella che gli sembra piugrave rilevante ai fini del suo argomento

2 musiani 2018 Come non piugrave che una curiositagrave segnalo il titolo di un mio vecchio lavoro Fare a meno della nazione (Bonanate 2011) Si noti che a quel titolo non avevo apposto alcun punto inter-rogativo

3 Non ricorrerograve piugrave allrsquoapposizione di virgolette per denotare questa parola ora si tratta semplice-mente di scolpirla nella mente per averne presente la complessa natura

4 Naturalmente entrano in gioco a questo riguardo le forme di identitagrave o identificazione con determinati gruppi di persone o di adesione a valori Lrsquoargomento andragrave ripreso piugrave avanti

ARGOmENTI INTERNAzIONALISTICI CONTRO IL NAzIONALISmO 385

stringere la mano al laquonegroraquo e non al cittadino statunitense La sua decisione era stata precisa il suo odio non andava allrsquoamericano ma al colore della sua pelle

2 Tra nazioni e stati ideali e reali

Con questa introduzione sono entrato nello spazio di un contenzioso che mi vedragrave schierarmi su un certo fronte per motivi prevalentemente morali e mora-listici (lo ammetto) che ritengo appoggiati a circostanze empiriche Aggiungo prima ancora di prendere posizione che sono consapevole che il mio atteggia-mento sia provocatorio forse arrogante e (quel che piugrave mi importa precisare) irrispettoso di fronte a storie infinite di lotte guerre eroismi sacrifici Non di-scuterograve di storia politica o di valori ma cercherograve di far emergere gli infortuni dellrsquoidea di nazione Non affronterograve lrsquoimmensa letteratura sul concetto di na-zione nelle sue varie declinazioni non si troveragrave qui un cenno a classici come Renan o Chabod non percheacute le loro analisi possano dirsi superate ma percheacute il taglio che cercherograve di dare a quella che chiamerei la revisione internazionalistica della questione nazionale dovrebbe ricomprendere sia le loro analisi sia quelle di tanti altri 5 Accenno anche a un altro lato estremamente interessante del tema che riguarda quella che chiamerei lrsquolaquoinutilitagraveraquo dellrsquoidea di nazione che non serve a ciograve che molti hanno sperato servisse da pre-condizione della democrazia 6 E non escluderei neppure del tutto che quellrsquoidea abbia seppur involontariamente preparato il terreno allrsquoodierno populismo Se egrave vero che nulla oppone nazione e democrazia altrettanto lo egrave che nulla le obbliga ad andare a braccetto po-tremmo ben dire che non era uno solo il fantasma che si aggirava per lrsquoEuropa nel Quarantotto percheacute accanto (anche se non a contatto) a quello del comu-nismo crsquoera anche quello della nazione in quel tempo temutissimo dalle oligar-chie e dalle teste coronate e ritenuto il grimaldello dellrsquoapparizione dello stato democratico (ne riparleremo piugrave avanti) Egrave fin ingeneroso insistervi ma lrsquoondata sovranista che attraversa lrsquoEuropa sembra utilizzare la stessa idea ma con fini esattamente opposti

ma questa tematica non egrave nuova Anzi egrave possibile ritrovarne tracce giagrave prima che scoppiasse la Grande guerra attraverso le parole di chi laquoclassicoraquo del tema proprio non fu j Stalin

Che cosrsquoegrave la nazione La nazione egrave innanzi tutto una comunitagrave una deter-minata comunitagrave di persone Egrave una comunitagrave non di razza neacute di stirpe Lrsquoattua-le nazione italiana [1913] egrave stata formata da Romani Germani Etruschi Greci Arabi ecc 7

Subito dopo Stalin precisa che nazioni non erano neacute lrsquoAustria neacute la Rus-sia che inglesi e nord-americani non davano vita a una nazione percheacute tra essi non intercorreva laquoquel vincolo economico interno che saldi le singole parti di

5 praticamente per tutte le indicazioni utili a costruirsi un percorso ben informato sulla nazione ci si puograve riferire a Tuccari 2000 e a Campi 2004 Il saggio di Tuccari 2015 offre un aggiornamento critico sulla letteratura rilevante

6 Il rinvio a Rusconi 1993 egrave a questo riguardo scontato7 Stalin 1948 48 La data aggiunta in parentesi egrave quella della stesura del testo

386 LUIGI BONANATE

una nazione in un tutto unicoraquo 8 cosigrave come tra norvegesi danesi irlandesi In particolare poi vale la pena osservare che in molti casi alcune laquonazioniraquo sono state ben prima degli stati gli Stati Uniti come la Russia lrsquoItalia 9 il Belgio La Repubblica federale socialista di jugoslavia non egrave mai stata una nazione (ne com-prendeva diverse che ora al contrario sono diventate laquostatiraquo) Il Canada poi in tanti modi puograve essere definito ma certo non egrave mai stato una laquonazioneraquo Seppure non lunghissima la serie ci dice che di nazioni non se ne sono mai viste tantissi-me addirittura si potrebbe citare il caso paradossale da questo punto di vista di quello che oggi egrave lo Stato di Israele che pure rivendica sul piano storico il terri-torio su cui dal 1948 si egrave costituito la cui laquonazioneraquo egrave stata tuttavia per millenni il mondo (lrsquoebraismo della diaspora egrave ancora composto di ashkenaziti e sefarditi che non sono laquonazionaliraquo ed erano normalmente buoni cittadini anche in ter-mini giuridici dei paesi nei quali vivevano) Tanto estrinseche tra loro sono lrsquoidea di nazione e la nazione storica israeliana che si potrebbe ben dire che la nazione di Israele egrave dovunque ci sia un ebreo (e gli ebrei non sono tutti in Israele) 10 ma non mancano variazioni sul tema come quella della Legge fondamentale che Israele si egrave data il 18 luglio 2018 la quale stabilisce 11 che

la terra di Israele egrave la patria storica del popolo ebraico dove egrave stato costituito lo Stato di Israele (art 1) 12

Qualche mese prima a sua volta la polonia era intervenuta sulla storia escludendo per legge che il paese potesse venir coinvolto negli eventi della shoah criminalizzando lrsquoaffermazione di chi associ laquopubblicamente e contro i fattiraquo la laquonazione polaccaraquo allrsquoOlocausto o parli dei campi della morte polacchi (legge ritirata provvisoriamente dalla Camera bassa)

ma per non lasciarsi prendere la mano da uno spirito polemico possiamo proporci di accostarci al tema Ritorno dunque a bomba proponendo una im-postazione generale e complessiva evitando quelle preoccupazioni valoriali che esulano (secondo me) dal tema che va affrontato nella sua struttura logico-po-litologica Un chiaro inquadramento lo dava Arduino Agnelli quarantrsquoanni fa 13

8 Ivi 509 Lo ammise anche m drsquoAzeglio proclamando laquofatta lrsquoItalia dobbiamo fare gli italianiraquo Cfr Gi-

gante 2011 Lo slogan di drsquoAzeglio egrave citato e utilizzato da Benedetto Croce nel cap III La vita politica e morale (1871-1887) della sua Storia drsquoItalia dal 1871 al 1915 (cfr Croce 1928) nel quale fa anche vari riferimenti alla possibilitagrave di unrsquoItalia come nazione Anche Gramsci ne discute in molte pagine di Letteratura e vita nazionale (1950) Su entrambi richiamava lrsquoattenzione Raimondi 1998 specialmente nei capp 5 e 6 loro dedicati

10 Cicerone (che del resto ricorda lrsquoaffermazione di Anassagora laquoundique enim ad inferos tantundem viae estraquo Tusculanae I 104) avrebbe piugrave avanti commentato laquopatria est ubicumque est beneraquo (Tusculanae V 37 10) per Renan la nazione non egrave dinastia neacute razza neacute lingua neacute religione neacute territorio neacute comunanza di interessi ma una grande solidarietagrave nel partecipare al laquoplebiscito di tutti i giorniraquo (Renan 1993 19-20 passim)

11 Uso questo verbo proprio per far notare il tentativo operato con questo testo di piegare la storia ai propri interessi laquonazionaliraquo

12 Il corsivo egrave aggiunto ma serve a ricordare che egrave dai tempi di re Salomone che la questione egrave controversa Ci fa tuttavia anche riflettere se fosse necessario mdashse non per motivi politicimdash farla risalire tanto indietro

13 muoversi allrsquointerno della bibliografia sulla nazione egrave impresa disperata ciascuno scelga a chi riferirsi senza malizia

ARGOmENTI INTERNAzIONALISTICI CONTRO IL NAzIONALISmO 387

per fissare il termine iniziale e quello finale del periodo in cui si pone una que-stione nazionale occorre quanto meno che della nazione si incominci ad avere coscienza e che ciograve implichi tutta una serie di domande non precedentemente poste segno di problematicitagrave specifica 14

Subito dopo avendo precisato che neacute territorio neacute lingua 15 neacute rapporti eco-nomici delimitano la portata della questione aggiunge

della cosiddetta questione nazionale bisogna quindi distinguere quello che piugrave propriamente egrave il processo di formazione dello stato moderno che ha inizio assai presto in Europa nel bel mezzo della crisi dellrsquoordinamento feudale 16

Questa prima sistemazione storiografica si completa con unrsquoaltra politologi-ca di Stein Rokkan

Lo stato-nazione egrave una delle innovazioni centrali dellrsquoEuropa il prodotto di uno sviluppo secolare [] Nella maggior parte dellrsquoEuropa (occidentale) il processo di costruzione della nazione fu preceduto da quello di formazione dello stato 17

3 Potenza di un trattino (in quanto trait-drsquounion)

Quando si parla di nazione molto sovente si pensa a un sinonimo di stato tantrsquoegrave vero che nel corso del xx secolo si sviluppograve lrsquoidea di unirli con un segno diacritico il trattino che ha prodotto nella lingua inglese dapprima il nation-state e poi in Europa lo laquostato-nazioneraquo come se da ciograve potesse discendere un laquodi piugraveraquo di senso Siamo persino arrivati passo passo a supporre che la con-giunzione segnali che una specifica entitagrave (facciamo conto la Germania) abbia completato il suo processo formativo lo stato si riconosce come nazione e una nazione si egrave incarnata in uno stato ma non crsquoegrave consequenzialitagrave tra nazione e stato mentre questrsquoultimo puograve mutare status mdashattraverso secessioni o unifica-zionimdash ciograve non egrave possibile alla nazione che esiste come una immodificabile ed eterna attestazione intorno ad alcuni ideali 18 Temporalitagrave ed eternitagrave possono coincidere Lo stato vive nel tempo la nazione egrave fuori dal tempo

poicheacute di enti istituzioni ideali eccetera parliamo mdashche hanno a che fare con forme di organizzazione territoriale di determinati insediamenti umani (po-tremmo dire che tutto ciograve costituisce la geografia umana)mdash ne discende che lrsquoargomento laquostatonazioneraquo si trova alla base fondamentale di quella disciplina

14 Agnelli 1979 316 In precedenza lo stesso autore aveva giagrave scritto Questione nazionale e socia-lismo (Agnelli 1969)

15 Che la lingua abbia un ruolo derivativo lo dimostra che lrsquoattuale diffusione dello spagnolo nelle Americhe ne farebbe la lingua nazionale degli Stati Uniti

16 Agnelli 1979 31617 Rokkan 2002 94 (i corsivi sono aggiunti) Norvegese del 1921 tra i piugrave noti politologi del

mondo Rokkan scompare nel 1979 senza aver potuto dare sistematicitagrave agli scritti relativi alle sue ricerche empiriche p Flora ne raccolse la maggior parte nel volume ricordato Il passo citato rientra nella fedele ricostruzione del filo del lavoro di Rokkan fatta da Flora

18 Si sofferma sul laquotrattinoraquo A panebianco che ne discute in connessione con il ruolo laquopoliticoraquo delle religioni giungendo anche a una sottile (un filo che tende a spezzarsi) differenziazione tra laquosta-to-nazioneraquo e laquostato nazionaleraquo cfr il cap xI di panebianco 2018 341-346

388 LUIGI BONANATE

accademica che si occupa della loro compresenza ovvero le laquoRelazioni inter-nazionaliraquo un nome che non seleziona alcuncheacute mdashdi relazioni ne possono in-tercorrere tra gruppi di entitagrave immensi e in ogni caso eterogeneimdash e che vede un sostantivo appoggiato su un aggettivo che egrave a dir poco sbagliato percheacute le relazioni di cui quella disciplina si occupa avvengono tra laquostatiraquo e non mdashcome ri-chiederebbe la parolamdash nazioni 19 Ovvero chiamiamo laquonazioniraquo quelli che sono degli laquostatiraquo che confusione La convenzione comune egrave mdashormai da un secolo esattomdash 20 in tutto il mondo che tutto ciograve che riguarda fatti eventi e dinamiche che coinvolgono piugrave soggetti politici sia chiamato cosigrave mascherando una distin-zione che egrave invece fondamentale se come ho cercato di mostrare stato e nazione sono entitagrave differenti e distinte

da questa noiosa precisazione deriva tuttavia una decisione di non poca im-portanza la disciplina delle laquoRelazioni internazionaliraquo egrave elettivamente chiamata a far luce sul concetto di nazione quella politologica non saragrave forse lrsquounica pro-spettiva rilevante ma egrave altrettanto importante di quella storiografica antropolo-gica o sociologica direi di piugrave il punto di vista politologico-internazionalistico detiene una sorta di primogenitura sugli altri dato che stato e nazione sono con-vocati nei piugrave importanti eventi della storia umana che sono quelli che vanno sotto il nome di laquoguerreraquo mdashcombattute tra stati eo nazioni aggressive o oppres-se potenti o deboli grandi o piccolemdash Un improbabile ma inattaccabile assio-ma potrebbe dirci che non esiste guerra senza stato ma che ogni stato in guerra si appella alla nazione Vogliamo dirlo in modo piugrave rude ma realistico Ogni stato che si lancia in una guerra lo fa rivendicando le sue prerogative nazionali E con un maggior respiro come capire la vicenda storica di un paese se non si bada al tessuto di cui egrave parte 21

Torniamo alla laquoragion internazionalisticaraquo (che di per seacute mdashegrave bene chiarir-lomdash non rivendica alcuna proprietagrave sulla nazione anzi se ne vorrebbe disfare se non altro per evitare confusioni) nella maggior parte dellrsquoEuropa della metagrave dello scorso millennio laquoil processo di costruzione della nazione fu preceduto da quello di formazione dello statoraquo 22 il che dunque ci dice che i fenomeni di organizzazione di entitagrave territoriali si sostanziano nel meccanismo della costru-zione dei confini 23 e non nel consolidamento di gruppi laquoidentitariraquo due i fattori laquocostruttiviraquo laquoLa distinzione tra i sovrani supremi e i loro sudditi la distinzione tra livelli di diritti dei cittadini tra nativi e residenti stranieriraquo 24

19 proprio come intendeva R magritte quando nel quadro intitolato La trahison des images (1927-1928) sotto la rappresentazione di una pipa aggiunge laquoCeci nrsquoest pas une piperaquo Ne aveva ben donde la rappresentazione di una pipa non egrave la pipa stessa

20 Il primo insegnamento accademico nel mondo fu tenuto nellrsquoa a 1919-20 da A zimmern Ho raccontato questa vicenda in Bonanate 2010a

21 Si potrebbe addirittura dire mdashin tono semiseriomdash che la politica interna egrave quella del laquoquotidia-noraquo mentre quella internazionale vive di laquoeccezioniraquo (di casi estremi e di situazioni complesse) Non che una sia piugrave importante dellrsquoaltra ma ciascuna ha una sua funzione specifica (e tra loro esiste un sistema di influenze reciproche) Braudel (1973) avrebbe qui distinto tempi laquobreviraquo e tempi laquolunghis-simiraquo laquoalle soglie dellrsquoimmobilitagraveraquo

22 I riferimenti di Rokkan sono qui colti direttamente nel volume Stato nazione e democrazia in Eu-ropa senza precisare se si tratti di parole dellrsquoautore o del curatore In questo caso Rokkan 2002 94

23 Ibidem 14024 Ibidem 141

ARGOmENTI INTERNAzIONALISTICI CONTRO IL NAzIONALISmO 389

Si puograve facilmente dedurre che la formazione dello stato avviene essenzial-mente sul piano laquomaterialeraquo ovvero su quello del territorio e delle persone che vi abitano Nulla di ideale se posso aggiungere ma che ci aiuta a specificare che gli stati laquonasconoraquo ben prima delle nazioni possiamo laquobuttar ligraveraquo unrsquoipotesi mentre gli stati possono vivere senza nazioni queste ultime per realizzarsi ne-cessitano di una statualitagrave che le accolga E ancora ma di piugrave in quel genere di stato che egrave quello laquomodernoraquo 25 la struttura dei rapporti sociali era quella del patrimonialismo (che non ha nulla che vedere con la natura umana) per quanto riguarda la politica interna mentre i rapporti patrimonialistici tra stati si svol-gevano sulla base dellrsquoassolutismo che traduce il potere interno del sovrano in uguaglianza (astratta) con tutti gli altri sovrani

Concludo questa passeggiata nella storia ovviamente scontata per gli storici per trarne una conclusione forse non altrettanto scontata (e forse per molti scan-dalosa) lrsquoidea di nazione non partecipa alla formazione di alcuno stato moderno Lo ribadisce Rokkan con un esempio indiscutibile

Fino ad oggi la Spagna egrave rimasta uno stato ma non una nazione le periferie catalane e basche per secoli si sono rifiutate di identificarsi con il centro del potere della Castiglia e a piugrave riprese sono state sullrsquoorlo della secessione 26

Una domanda sorge allora spontanea a che cosa dobbiamo quel laquotrattinoraquo che collega stato e nazione

4 Lrsquoatto di nascita della nazione Il convitato di pietra

Non ci dagrave una risposta ma ci instrada lungo una nuova riflessione ancora una volta Rokkan

La rivoluzione francese e le guerre napoleoniche lasciarono dietro di loro una bomba a orologeria lrsquoidea di stato-nazione e lrsquoidealitagrave della sovranitagrave popolare 27

ma sta ora entrando in campo una parola di straordinaria e devastante impor-tanza (si tratta della guerra) importantissima nel nostro discorso percheacute egrave essa che laquofa nascere gli statiraquo 28 e che conforma i suoi esiti alle dimensioni e ai destini degli stati mdashil loro futuro insommamdash Se come ho appena detto non crsquoegrave guerra senza stato potremmo aggiungere che non crsquoegrave nazione senza guerre e questo ci costringe a sviluppare ancora il nostro argomento Richiamando lrsquoavvenuto laquocontattoraquo (una specie di allunaggio un porsquo come la prima volta che ci si rende conto di un qualche cosa) tra stato-nazione e sovranitagrave Rokkan laquosvelaraquo che il loro incontro egrave una miscela esplosiva Andiamo al momento magico (o dram-

25 Che si forma quando laquouna serie di accordi vengono raggiunti e una varietagrave di legami culturali vengono stabiliti tra le reti di detentori locali del potere e un certo numero di istituzioni vengono create per lrsquoestrazione delle risorse per la difesa comune per il mantenimento dellrsquoordine interno e per la risoluzione delle dispute per la protezione dei diritti e privilegi acquisiti e per i requisiti infrastrutturali elementari dellrsquoeconomia e del sistema politicoraquo (Rokkan 2002 175)

26 Ibidem 21927 Ibidem 217628 Cfr Tilly 1984 44 Si veda a questo riguardo Armao 2010

390 LUIGI BONANATE

matico) Lo stato-nazione francese che nel 1792 va a combattere per fermare la prima coalizione diventa una nation armeacutee che ha potuto essere costituita percheacute i combattenti non erano piugrave laquosudditiraquo di un re (al patrimonio del quale prima appartenevano) ma laquocittadiniraquo liberi intenzionati a difendere le loro conquistate prerogative quelle del laquopopolo sovranoraquo

Non egrave cosa da poco Si osservi sovrano e sovranitagrave riguardavano prima del-la rivoluzione francese i regnanti dei vari territori e la prerogativa di cui essi godevano era di disporre di tutto quanto su quei territori si trovava nel modo che loro piaceva di piugrave Lrsquoevento straordinario mdashalmeno per il nostro attuale argomentomdash egrave che quella sovranitagrave fu trasferita a un governo (dalle prerogative assai piugrave limitate per fortuna) che doveva rappresentare i cittadini ai quali essa comunque apparteneva una vera e propria rivoluzione anche per le relazioni internazionali 29 La nation armeacutee combatte per difendere le sue conquiste per affermare il diritto a disporre di se stessa non per conquistare altri spazi (alme-no in quel momento) ma per esistere e per ottenere il riconoscimento della sua soggettivitagrave noncheacute il diritto di disporre di se stessa Se la politica internazionale dellrsquoetagrave moderna poteva essere stata lrsquoaffare quasi privato di poche decine di sovrani la scala degli eventi politici internazionali ora sale a livelli stratosferici e cambia la natura della vita politica

Egrave soltanto alla luce di questa transizione che lrsquoidea di nazione puograve acquistare un significato (non ho detto laquogiustificazioneraquo) la nation da difendere ha dovuto essere trasformata in laquostatoraquo percheacute per giustificare la sua laquodifesaraquo deve esserci un valore sul quale appoggiarsi e che necessariamente dovragrave essere determinato e delimitato si chiameragrave laquopatriaraquo e addirittura allora nellrsquoimmaginario popola-re francese assumeragrave un nome proprio lrsquoHexagone la quale egrave perograve scoperta su punto cardinale che egrave lrsquoest e guarda caso proprio sul Reno in sostanza dove con la battaglia di Valmy (20 settembre 1792) il confine si completa (egrave fin troppo ovvio ricordare che egrave da allora che la Francia e quel che saragrave la Germania nelle sue varie configurazioni vi si scontreranno piugrave volte) La nazione che nasce egrave uno strumento ideologico che trasforma un dato materiale (giuridico) in un valore che in quanto tale andragrave difeso (o eventualmente combattuto) Nulla di male in ciograve se non fosse che mentre allo stato potrai dare la tua lealtagrave civica alla nazione darai invece il tuo affetto per il semplice fatto che il primo agisce materialmente in un contesto universalistico (che non egrave poi altro che il laquotestoraquo vero e proprio della realtagrave) percheacute chiunque puograve avervi a che fare (cosiccheacute lo stato egrave di tutti eo per tutti) la nazione invece esprime passioni preferenze desideri che in quanto tali non possono che essere emozionali e non possono laquocosmopolitizzarsiraquo Lo stato associa la nazione dissocia

Non crsquoegrave dubbio alcuno che la svolta della rivoluzione francese segni in modo irrevocabile e originale la storia dellrsquoumanitagrave in quanto distribuita sul globo ter-racqueo Una grande lezione di storiografia internazionalistica si impone allora la storia delle relazioni internazionali (che egrave tuttrsquouno con la storia dellrsquoidea di stato) ha conosciuto finora due diverse e distinte etagrave quella del cosiddetto laquostato

29 mi sia concesso di ricordare un mio del tutto dimenticato scritto su quellrsquoepoca Bonanate 1989

ARGOmENTI INTERNAzIONALISTICI CONTRO IL NAzIONALISmO 391

modernoraquo costruito intorno al principio proprietario della concezione patrimo-nialistica in base alla quale le popolazioni sono fatte di laquoapolidiraquo che apparten-gono al loro sovrano e quella dello laquo stato post-modernoraquo (lo chiamo cosigrave solo per simmetria) Lo stato post-moderno o contemporaneo vede passare il princi-pio di proprietagrave dal sovrano ai cittadini ai quali mdashtutti insiememdash esso apparter-ragrave a partire dalla Rivoluzione francese Lo stato moderno ha costruito un sistema internazionale fondato sui rapporti oligarchici intercorrenti tra i membri di una piccola societagrave laquonobiliareraquo Lrsquoirruzione della borghesia stravolge quel sistema del balance of power che reggeva i rapporti internazionali (o cosigrave credeva Hume) e fa dei cittadini mdashai quali la sovranitagrave egrave stata trasferitamdash i protagonisti di quellrsquoaltra rivoluzione che fu quella industriale resa possibile proprio dal superamento dei vincoli patrimoniali del passato Il numero degli stati sovrani balza cosigrave dalla ventina al centinaio (e poi si raddoppieragrave ancora) e tra essi il tradizionale gioco dellrsquoequilibrio si dissolve a seguito di una vera e propria impossibilitagrave materiale

Il grande progetto della modernitagrave post-rivoluzionaria egrave che tutto il mondo si suddivida in stati giuridicamente uguali territorialmente distinti e differenziati dal caso grandi piccoli ricchi poveri settentrionali meridionali eccetera Tutto ciograve mdashche dagrave vita a un principio organizzativo di non poco momentomdash si fonda su una condizione che ciascuno se ne stia (contento) lagrave dove per caso egrave nato e quindi stipuli un contratto elementare con gli altri esseri umani che lo circon-dano localmente per realizzare una situazione di convivenza pacifica collettiva Lo stato che contrattualisticamente ne nasce saragrave con il passar del tempo og-getto del rispetto dellrsquoaffetto dellrsquoobbedienza dei cittadini che hanno soltanto da guadagnarci nella nuova situazione dopo che per un mezzo millennio ave-vano subito oppressione e sopraffazione A difendere il nuovo tipo di stato si entra nella sfera degli affetti e delle emozioni che ci spingeranno a sostenerlo di fronte a eventuali difficoltagrave La principale riguarda i desideri che altri potranno nutrire di possederlo e che si trasformano in guerra Scatta cosigrave un meccanismo di identificazione che si realizza con lo stato che si egrave disposti a difendere fino alla morte italiani francesi inglesi tedeschi mdashantropologicamente ugualimdash 30 si identificano con il loro stato di appartenenza (il che ovviamente implica che ci si distingua da tutti gli altri) Questrsquoultima potragrave risultare un puro e semplice marchio identificativo fin tanto che nessuna difficoltagrave si presenti ma se il laquomioraquo stato entra in guerra egrave un crimine disobbedirgli (Sto cercando di sviluppare una laquonarrazioneraquo ingenua ma almeno sintetica) 31 Si giunge di questo passo alla regola dellrsquoobbedienza (che puograve sembrare soltanto un puro e semplice obbligo giuridico) da un lato e allrsquoonor militare dallrsquoaltro Esemplifico il dato mdashe anche questa volta per amore di sveltezza riduco al minimo le osservazioni di conte-stomdash con la nota formula pronunciata da Stephen decatur nel 1816 a Norfolk

30 Lasciamo riecheggiare lrsquoesclamazione di montesquieu laquoSi puograve pensare ad esempio al bene della patria quando egrave in discussione quello del genere umano No il dovere del cittadino egrave un crimine quando gli fa dimenticare il dovere dellrsquouomo Lrsquoimpossibilitagrave di disporre lrsquouniverso sotto una stessa societagrave ha reso gli uomini stranieri agli uomini ma questa situazione non ha prescritto nulla contro i primi doveri e lrsquouomo ragionevole dovunque non egrave neacute romano neacute barbaroraquo montesquieu 1964 182 traduzione mia

31 So benissimo che egrave come se stessi cercando di raccontare quale sia la causa delle guerre ma penso che si tratti comunque di una impostazione tuttrsquoaltro che insensata

392 LUIGI BONANATE

in Virginia sotto forma di brindisi al termine di un banchetto che festeggiava la fine della guerra anglo-americana (1812-1815) la vittoria nella quale celebrava la definitiva entrata degli Stati Uniti drsquoAmerica tra i grandi stati del tempo

Il nostro paese Che nei suoi rapporti con le nazioni straniere sia sempre nel giusto ma il nostro paese giusto o sbagliato 32

Right or wrong quante volte egrave risuonata questa formula pronunciata da un ufficiale in alta uniforme levando il calice Nella sua apparente nobiltagrave (drsquoani-mo) essa non soltanto introduce a quellrsquoorrenda pagina della storia umana che egrave quella dellrsquoobbedienza ai superiori che giunge fino al limite del delitto ma segnala in modo definitivo e indiscutibile lrsquoingresso del concetto di laquopatriaraquo 33 nel linguaggio politologico internazionalistico da considerare del tutto affine e interscambiabile (nella nostra lingua almeno) con la nazione

5 Dalla nazione alla patria (il passo egrave breve)

Capita allora di porsi una domanda se lo stato in rappresentanza del quale indosso una divisa mi dagrave un ordine che ritengo ingiusto devo comunque eseguir-lo per il solo fatto che egrave il mio superiore a darmelo Non faccio qui riferimento al tema ben piugrave drammatico dellrsquoobbedienza cieca agli ordini a cui si appellograve tra gli altri Eichmann ma alla riflessione che decatur poteacute aver fatto pronun-ciando il suo brindisi La prospettiva si amplia percheacute siamo passati qui dal caso dellrsquoobbedienza a quello della lealtagrave di chi deve gestire tra seacute e seacute il dubbio se lrsquoobbedienza valga piugrave che un crimine o se addirittura si meriti una condanna

Ridiciamo la cosa in termini piugrave semplici devo lealtagrave maggiormente al mio paese (my country) o alla mia concezione del bene (right or wrong) E la mia leal-tagrave saragrave semplice funzione automatica dellrsquoappartenenza tellurica (esser nato qui e non lagrave) o adesione consapevole e maturata allrsquoordine ricevuto mdashil laquomioraquo stato il mio governo non puograve darmi ordini malvagi o sbagliati oppure il bene non ha confinimdash Una lealtagrave che si trasforma in una credenza Il mio paese insomma ha sempre ragione indipendentemente da quel che fa o in quanto libero cittadino ho diritto a dissociarmi Il problema travalica di molto i limiti del mio discorso e non lo saprei neppure svolgere compiutamente ma tra i suoi risvolti ricompare (guarda caso) lrsquoendiadi laquostatonazioneraquo (in realtagrave egrave una contrapposizione) che ci aiuta a distinguere il caso nel quale fintantocheacute lo stato agisce nella legalitagrave gli devo obbedienza 34 da quello in cui la nazionalitagrave viene considerata prevalente per nessunrsquoaltra ragione che lrsquoappartenenza poicheacute sono nato in Italia (da ge-nitori italiani per di piugrave) la devo preferire a qualsiasi altra nazione Oltre che

32 Stephen decatur era nato nel 1779 e morigrave nel 1820 dopo aver raggiunto i massimi gradi nella marina militare statunitense Amico di alcuni dei padri fondatori del paese come madison e Adams morigrave a seguito di un duello della famosa frase esistono diverse versioni e crsquoegrave incertezza anche sulle circostanze della sua pronuncia Si puograve tuttavia ora leggere Allison 2005

33 Country esprime rispetto a patria o nazione un di piugrave di riferimento alla terra Tra i pochissimi a chiamare in causa la patria ricordo Lanaro 1996

34 ma se penso che il suo comportamento sia invece illegittimo ho il diritto o il dovere di ribel-larmi

ARGOmENTI INTERNAzIONALISTICI CONTRO IL NAzIONALISmO 393

difficilmente difendibile sul piano della teoria etica 35 una condivisa appartenen-za laquonaturaleraquo (involontaria) evidentemente non puograve essere oggetto di giudizio morale (mentre sul piano giuridico ovviamente valgono criteri oggettivi relativi alla cittadinanza) e se venga fatta valere risulta necessariamente inaccettabile

Si puograve amare la patria 36 Nei decenni scorsi la filosofia morale ha discusso unrsquoinfinitagrave di volte lrsquoargomento 37 dando molto sovente una risposta affermativa che non contesto ma non condivido (ritenendo insensata la domanda stessa) Ciograve che comunque la riporta al centro del dibattito attuale egrave la laquocrisi dellrsquoordine internazionaleraquo 38 attuale non piugrave dovuta a pericolosi rischi di destabilizzazione militare o a incipienti scontri bellici ma ai timori di declino del proprio benes-sere laquoAmerica firstraquo di Trump o laquoprima gli italianiraquo di Salvini 39 o gli ungheresi di Orban non annunciano progetti di conquista planetaria ma la necessitagrave di di-fendere i propri cittadini dalla caduta del loro reddito o dal ridimensionamento dei privilegi (noncheacute della purezza del loro sangue ma egrave un passaggio che trovo tanto assurdo da non saperlo neppure contrastare) La preoccupazione non ri-guarda ora ovviamente le dimensioni di questa situazione ma la circostanza che in un mondo tanto interdipendente come quello attuale tutto ciograve che il mio paese rischia di perdere finisce per rappresentare un vantaggio per qualcun altro e poi che se devo corroborare e sostenere gli sforzi della mia popolazione evidente-mente devo ridurre la mia benevolenza o il mio aiuto nei confronti degli altri sia stati sia migranti In altri termini magari piugrave polemici si potrebbe sostenere che alcuni paesi temono aprendosi agli estranei di perdere i loro privilegi o di dover ridimensionare il loro tenore di vita Una crisi sociale piugrave che politica che personalmente non saprei dipanare ma di fronte alla quale credo di percepire una almeno delle risposte che le societagrave-in-crisi stanno cercando di dare racco-gliersi in se stesse arroccarsi sostenersi tra tutti coloro che si laquoassomiglianoraquo maggiormente che si conoscono e si frequentano che si identificano in uno stile di vita comune che li rassicura 40

Questa reciproca fiducia securitaria non puograve ovviamente essere universale o universalistica ma accoglieragrave tutti coloro che si riconoscono in una stessa ed esclusiva identitagrave nazionale di qui a condividere lrsquoidea che la mia patria sia lrsquou-nica entitagrave che mi potragrave sempre difendere percheacute mi identifico in essa il passo egrave breve meglio essa conclude il cammino al termine del quale campeggeragrave uno

35 Ne ho discusso approfonditamente in nel terzo capitolo di Bonanate 199436 Giustamente Croce distingueva patriottismo e nazionalismo laquolrsquouno ldquoaltruistardquo lrsquoaltro ldquoegoi-

stardquo lrsquouno indirizzato al ldquoservigio della patria sino alla morterdquo lrsquoaltro considerante le nazioni come ldquouna potenza per fare lrsquoutile dei cittadinirdquo come ldquolrsquoegoismo dei cittadini rispetto alla nazionerdquoraquo cfr Croce 1928 272

37 Non ne dograve riferimenti qui che si possono trovare in molti altri miei scritti giagrave citati ne aggiungo uno solo Bonanate 1992

38 Lo chiamo in modo cosigrave roboante non per farne il massimo problema dellrsquoumanitagrave ma per sottolinearne lrsquoattualitagrave

39 Crsquoegrave una differenza tra i due proclami il laquofirstraquo di Trump riguarda non soltanto la protezione dei suoi concittadini rispetto agli immigrati o agli stranieri ma anche la superioritagrave del paese rispetto al resto del mondo Salvini guarda invece esclusivamente allrsquointerno e propone di lasciare ai laquonon italianiraquo soltanto ciograve che per i concittadini egrave superfluo Una visione internazionalistica quella di Trump versus quella localistica di Salvini (quando chiederagrave lrsquouscita dellrsquoItalia dal patto atlantico)

40 Il rinvio al filone filosofico del laquocomunitarismoraquo qui egrave sufficiente

394 LUIGI BONANATE

striscione con la scritta laquoBenvenuti nel mondo del nazionalismoraquo Vi ci por-ta la spinta offerta dalla miscela (esplosiva) composta dalla concatenazione tra stato nazione e identitagrave 41 fu lo stato a dotarsi dellrsquoidea di nazione per farsi un programma di politica estera la nazione si offrigrave di realizzarlo confidando nellrsquoe-lemento identitario su cui egrave costruita (solidarietagrave devozione sacrificio)

Sembra che dopo esser state capaci nel corso di diversi secoli di conquista-re occupare dominare il mondo ora le societagrave (affluenti ovviamente) contem-poranee abbiano bisogno di confini limiti muri (persino) per sentirsi sicure Stringersi lrsquouno allrsquoaltro tra vicini egrave certamente un modo per sentirsi protetti E quanto piugrave si percepisce questa esigenza e si diffonde tanto piugrave la laquonostraraquo nazione ci pare importante amabile e desiderabile meglio non laquoconfonderlaraquo con le altre mdashed ecco percheacute lrsquoUnione europea egrave entrata in crisimdash potremmo dire che chi non apprezza tale miscuglio egrave diventato un laquonazionalistaraquo percheacute distingue nettamente la sua nazione da ogni altra e a tutte queste altre la preferi-sce ma come se non bastasse il principio identitario egrave anche classista percheacute si applica soltanto a quella parte della cittadinanza di un paese che si immerge nel popolo o meglio mdashtanto per capirsimdash in una piazza populista ideologicamente omogenea 42

6 Carte geografiche mute e parlanti

Scorrendo una di quelle carte geografiche (sovente laquomuteraquo) che un tempo nelle scuole eravamo tutti tenuti a far parlare di stati di nazioni di confini di fiumi e poi anche di mari e monti percepiamo nella sua assoluta nitidezza la peculiaritagrave oggettiva del fenomeno che stiamo analizzando

La terra la nostra terra non possiede in natura confini ma soltanto pianure colline e montagne mari laghi e fiumi su tutto ciograve nel tempo si sono insediati raggruppamenti umani che mdashper sfruttare le risorse trovatevi casualmentemdash hanno un porsquo per volta piantato steccati costruito muri collocato barriere e poi frontiere 43 ma nulla di ciograve esiste in natura Egrave la cultura cioegrave la storia umana che ha dato vita a ciograve che chiamiamo stati e a cui assegniamo anche il nome di laquonazio-neraquo oppure di laquopatriaraquo La formazione mdashcosigrave come lrsquoabbiamo schematicamente ricordata indietromdash degli stati le loro trasformazioni ascese e declini fortune e sfortune poggiano le loro vicende su un dato altamente casuale involontario anche se poi egrave stata la volontagrave dellrsquouomo o la sua intelligenza a piegare le cose e gli eventi a proprio vantaggio A sua volta la loro storia ha conosciuto fasi al-terne sviluppi positivi e negativi Lrsquoesempio italiano egrave chiaro egrave una costruzione avvenuta per sottrazione parziale da stati e imperi circonvicini con un processo

41 Altro bellrsquoargomento noncheacute veicolo propagandistico ma Remotti 1996 e Sen 2006 ne svi-luppano esaurientemente lrsquoanalisi critica molto ricco egrave il fascicolo di laquoSocietagrave mutamento politicaraquo IV n 8 2013 dedicato a Lrsquoidentitagrave e i suoi confini curato da E Caniglia e A Spreafico

42 Chi accedesse invece a una logica multi-identitaria si eviterebbe faziositagrave schieramenti ostilitagrave e aggressivitagrave

43 Un coraggioso e imponente tentativo di capire le nostre origini egrave stato compiuto recentemente da demoule 2014

ARGOmENTI INTERNAzIONALISTICI CONTRO IL NAzIONALISmO 395

storico discontinuo e incostante Intendendola nella sua accezione geografica 44 lrsquoItalia egrave stata Roma con il suo impero ha offerto al mondo le sue meraviglie rinascimentali egrave stata poi unificata sotto lrsquoimpulso di uno dei suoi piccoli stati esistenti nel xix secolo fattasi una ha svolto politiche estere di un tipo ma anche altre opposte Eventi che si inquadrano perfettamente nella vicenda mondiale dello stato moderno e che nel solo xx secolo (quando il nostro caso cosigrave come quello tedesco si era ormai concluso) hanno causato alcune ondate di nazio-nalizzazioni dopo la caduta dellrsquoimpero ottomano la dissoluzione progressiva ma inarrestabile degli imperi britannico e francese lrsquoemancipazione africana la scomparsa dellrsquoUnione Sovietica e la ridefinizione dei confini di gran parte dellrsquoEuropa asiatica e dellrsquoAsia europea

per gli abitanti dei sette stati sovrani del 1848 mdashRegno di Sardegna Regno lombardo-veneto ducato di parma ducato di modena Granducato di Toscana Stato della Chiesa Regno delle due Sicilie 45mdash quali furono i mutamenti indotti dallrsquoesser diventati parte di uno laquostato unitarioraquo (e si noti dai sette di partenza non egrave nato un laquonuovoraquo stato ma uno dei sette preesistenti ha conquistato gli altri sei) La cacciata dellrsquoaustriaco il superamento dei privilegi nobiliari e patri-monialistici la modernizzazione la secolarizzazione lrsquoautogoverno lo sviluppo economico e lrsquoindustrializzazione tutti obbiettivi che potevano essere raggiunti (e che sono stati raggiunti) in diverse parti del mondo in altrettante diverse e singolari modalitagrave

Non era in discussione lrsquoItalia non si anelava la patria ma il buon governo la buona vita libertagrave autogoverno e democrazia 46 di fatto storicamente la na-zione ha prodotto piugrave guai che altro (guerre e guerre civili secessioni conquiste separatismi insurrezioni colpi di stato eccetera) ma ha drsquoaltra parte avuto una funzione progressiva importantissima nella vicenda della formazione degli stati e piugrave specificamente in quella della loro indipendenza liberazione possibilitagrave di autogovernarsi in Vietnam non sarebbe stata scritta una delle pagine piugrave impor-tanti della storia dellrsquoidea di liberazione coloniale se la nazione non avesse avuto la forza trainante e coesiva che ebbe Cosigrave fu per lrsquoAlgeria e per tutti quei paesi (quasi una cinquantina) che nellrsquoetagrave della decolonizzazione raggiunsero lrsquoindi-pendenza e si costruirono uno stato intorno a un principio nazionale Nulla di male in tutto ciograve anzi molto di buono ma si tratta in ogni caso di vicende che si consumano e si concludono con il conseguimento del risultato come se si trattasse di laquovuoti a perdereraquo importantissimi fincheacute contengono un progetto

44 Come del resto correttamente sembra avesse fatto metternich nel 1847 colpevole non di spregio ma di dettaglio percheacute la stessa cosa aveva detto della Germania (dei suoi tempi)

45 Sette stati sovrani secondo tutti i piugrave condivisi principi generali del diritto comuni alle nazioni civili del tempo

46 Non potrei trovare una frase piugrave esatta per ridire meglio quel che ho appena sostenuto mdashe lo faccio con orgoglio percheacute egrave del capostipite degli studi universitari di relazioni internazionali quello zimmern che le insegnograve per primo al mondo a partire del 1919 a Aberystwyth (Galles)mdash e che lrsquoaveva scritta esattamente un secolo fa laquoLa ragione per cui i popoli di Sicilia Veneto Toscana e del resto si incorporarono al piemonte in uno stato italiano non era percheacute erano italiani in quanto a lingua e cultura ma percheacute desideravano deliberatamente poter disporre del loro destino Il sentimento nazio-nale italiano poteva e cosigrave in effetti fu contribuire a promuovere tale desiderio ma non era proprio il principio che soggiaceva allrsquounione dellrsquoItaliaraquo zimmern 1918 49

396 LUIGI BONANATE

inutili e sovente dannosi quando lo hanno ormai realizzato Se cosigrave non egrave se il mito nazionale sopravvive puograve causare danni ben piugrave dei suoi successi Tra tutti il caso italiano egrave esemplare la sua unificazione non fu il prodotto di grandiosi slanci ideali o meglio lo fu soltanto in parte una volta costituita in indipendente stato-nazione si alleograve addirittura con gli ex-nemici dellrsquoimpero austro-ungarico da alleata di questi ultimi lrsquoItalia finigrave perograve per entrare nella Grande guerra con-tro di essi il dopoguerra fu come una vittoria mutilata e tradita e il nazionali-smo diventograve uno dei miti su cui il fascismo costruigrave una nuova immagine inter-nazionale E dopo unrsquoaltra ancor piugrave devastante grande guerra (alla quale toccograve di spazzar via mdashsperiamo per sempremdash i nazionalismi tedesco giapponese e italiano) lrsquoItalia approda finalmente a un sentimento (popolarmente piuttosto diffuso) sovranazionale che ne ha fatto uno dei paesi trainanti nellrsquoimpresa unio-nistica-europea

A quel punto il tragitto italiano dellrsquoidea di nazione avrebbe dovuto con-siderarsi concluso 47 Lo stesso egrave stato il percorso delle altre societagrave europee e se oggi lrsquointero sistema europeistico egrave in crisi 48 puograve essere anche dovuto alla conservazione di un mito nazionale che nel quadro di una grande unificazione (come quella dei laquoSeiraquo dapprima e dei 2728 di oggi) crea unrsquoimpressionante cacofonia

7 Piccolo saggio di laquoesteticaraquo della nazione

La nazione ogni nazione egrave unica esclusiva inimitabile Che cosa le dagrave forma e la rende unica se non la sua singolaritagrave che a sua volta si determina esclusi-vamente attraverso il confronto o la comparazione ma essa egrave anche un artificio per il semplice fatto che in seacute non esiste Vogliamo dircelo chiaramente che la laquonazioneraquo messico fu mutilata di una parte che ora si chiama California (ed egrave una miniera di casi fortunati) e appartiene a quellrsquoaltro paese cosigrave orgoglioso di seacute che si chiama Stati Uniti con la guerra del 1846-1848

ma poi ci vien detto fin dalla scuola che da ognuno la propria nazione va non soltanto rispettata come tutte ma anche amata al punto che tutti i laquofratelli drsquoItaliaraquo dovrebbero predisporsi a morire per essa quando lrsquoItalia ci chiameragrave (chiamograve) 49 Con il dovuto rispetto per lrsquoardore del patriota genovese Goffredo mameli il fatto egrave che lrsquoItalia per la quale morire era in realtagrave quella che andava laquoliberataraquo da regimi autocratici e illiberali e che intendeva combattere una guer-ra del tipo di quelle che piugrave di un secolo dopo avremmo considerato come guerre di indipendenza nazionale (non dimentichiamo che nei termini del diritto inter-nazionale del tempo non soltanto i sette stati ricordati rientravano a pari titolo

47 ma che ciograve sia rimasto sempre dubbio lo dimostra il titolo di un saggio di Fedele 2010 che perograve poi non approfondisce il dilemma

48 Non intendo minimamente entrare in una problematica cosigrave complessa ma azzardo semplice-mente una delle tante linee lungo le quali si potrebbe analizzare criticamente la recente storia dellrsquoeu-ropeismo non egrave un caso che tanti parlino ancora di laquoEuropa delle patrieraquo da un punto di vista polito-logico un vero e proprio ossimoro che non disturba ad esempio marine Le pen

49 Il tema egrave approfonditamente analizzato da Luciani 2012

ARGOmENTI INTERNAzIONALISTICI CONTRO IL NAzIONALISmO 397

nella comunitagrave internazionale ma il loro compattamento in un solo nuovo stato unitario avvenne sotto la forma di annessione) Lrsquoappello alla nazione viene dopo la costruzione dello Stato indipendente e addirittura ne egrave la celebrazione E cosigrave la nazione laquocostruitaraquo 50 dallo stato lo correda di un laquointeresse nazionaleraquo che dovrebbe guidarne i movimenti nellrsquoarena internazionale 51 da ciograve discende che lrsquoattaccamento alla nazione venga politicamente trasformato in laquonazionalismoraquo il quale consiste alla buona in un particolare e forte desiderio di affermazione per la propria nazione che puograve venir utilizzato da una classe dirigente (o essere da questa costruito) per farne uno strumento di politica estera Il nazionalismo nasce dentro lo stato ma ne fuoriesce grazie alla convinzione della sua superioritagrave nei confronti degli altri stati di altre nazioni normalmente allo scopo di contra-stare lrsquoeventuale superioritagrave degli stati concorrenti

Il nazionalismo cerca dentro di seacute la forza (spirituale morale ideologica) per presentarsi sulla scena internazionale in una posizione di forza (sinonimo di laquosuperioritagraveraquo per intendersi) Ce ne accorgiamo quando sentiamo usare quella brutta parola mdashsia in termini fonetici sia dal punto di vista del tecnicismo giu-ridicomdash che egrave sovranismo come se lrsquoidea di salvaguardare la propria sovranitagrave possa essere un programma politico In se stessa la sovranitagrave egrave la qualifica che si dagrave a quei paesi nei quali la struttura politico-istituzionale realizza i principi co-stituzionali che ne stanno alla base non un bene che possa essere rappresentato internazionalmente tantrsquoegrave vero che la sovranitagrave del diritto internazionale egrave quella che si fonda sullrsquoeffettivitagrave 52

Il nazionalismo dovragrave anche ammettere che esistono stati (non nazioni) piugrave grandi e altri piugrave piccoli alleati o ostili pacifici o espansionistici su cui si forma un immaginario della nazione da intendere proprio come percezione o cono-scenza sensoriale che offre ai suoi cittadini la sua laquobellezzaraquo tramite simboli miti retorica intesi a costruire la narrazione estetizzata della nazione 53 come anche lrsquoiconografia nazionalistica 54 ci mostrograve mdashbencheacute almeno in Italia essa si sia ben presto tramutata in fascismomdash La conseguenza politologica di tutto ciograve egrave in termini piugrave tecnici che le relazioni internazionali sono il regno del confronto e del desiderio insomma delle passioni che ci riportano nellrsquoambito estetico che ricopre anche quelle politiche e che si traducono in opere drsquoarte 55 Le nazioni mdashavendo ir-ragionevolmente scordato le loro casuali e involontarie originimdash si guatano lrsquouna lrsquoaltra alcune scoprono di aver ricevuto pochi privilegi dalla na-tura e cercano di indennizzarsi pertanto possono dialogare commerciare con i vicini (o lontani) scoprire che facilmente potrebbero anche spossessarli delle

50 B Anderson in un libro di notevole successo parlava di Imagined Communities Reflections in the Origin and Spread of Nationalism London Verso 1991

51 Ne ho scritto tanto e non soltanto io che evito di dilungarmici Rinvio per tutti allrsquoAppendice Vere tradizioni di ricerca di panebianco 2018 253-270

52 Non mi dilungo sul punto percheacute la scienza politica se ne egrave amplissimamente occupata spe-cialmente in termini critici facendone osservare la superficialitagrave Ho riassunto tale dibattito (facendo riferimento ai classici dellrsquoargomento) in Bonanate 2015b cap 5

53 Questo egrave uno dei concetti fondamentali espressi da Benjamin 1991 46 che lo applica specifi-camente allrsquoinsorgenza dei fascismi

54 Il futurismo ne ha dato mille rappresentazioni55 Questa tematica egrave ampiamente svolta da Bodei 1991

398 LUIGI BONANATE

loro ricchezze (questa egrave una storia che aveva giagrave raccontato Erodoto a proposito dei persiani) E dire che il nazionalismo non era nato per favorire una politica aggressiva Quando mazzini mdashper non fare che un esempio ma sufficientemen-te imponentemdash propone il nazionalismo che deve condurre allrsquounitagrave naziona-le egrave ben consapevole che il progetto federalistico di superamento dello stato di anarchia tra gli stati non potragrave essere adempiuto fintantocheacute non si siano aboliti gli stati nazionali Ovvero si costruiscono gli stati per poter poi fonderli tutti insieme nel federalismo

E cosigrave la teoria delle relazioni internazionali ha scoperto che ogni nazione (non stato) egrave dotata di un laquointeresse nazionaleraquo che ne descrive la nobiltagrave e lrsquoorgoglio che ogni statista laquodeveraquo rappresentare difendere accrescere a nome della popolazione che rappresenta Lrsquointeresse nazionale non egrave dunque altro che lrsquoaffermazione della bellezza dello stato Quando in una laquonazioneraquo compare il nazionalismo vuol dire che le sue laquopassioniraquo mdashinseguendo tutto ciograve che di bello e di buono si possa averemdash sono inappagate ciograve che la nazione non ha dentro di seacute cercheragrave forse allrsquoesterno nella speranza che acquisendolo o conquistan-do i problemi interni svaniranno ma soltanto dopo che si saranno consumati contrasti opposizioni competizioni guerre infine Egrave come se lrsquoidea di nazione distruggesse quel che tocca

A questo punto non ce lo si puograve piugrave nascondere non soltanto di nazioni si puograve fare a meno ma sarebbe meglio farne a meno davvero

Bibliografia

Agnelli A (1969) Questione nazionale e socialismo Bologna Il mulinomdash (1979) Questione nazionale in Bonanate 1979Allison R j (2005) Stephen Decatur American Naval Hero 1779-1820 Amherst Uni-

versity of massachusetts pressAnderson B (1991) Imagined Communities Reflections in the Origin and Spread of Na-

tionalism London VersoArmao F (2010) Il fallimento dei laquograndi disegniraquo in Bonanate 2010bBenjamin W (1991) Lrsquoopera drsquoarte nellrsquoera della sua riproducibilitagrave tecnica tr it Torino

EinaudiBodei R (1991) Geometria delle passioni Paura speranza felicitagrave filosofia e uso politico

milano FeltrinelliBonanate L (ed) (1979) Politica internazionale Firenze La Nuova Italiamdash (1989) La rivoluzione francese e le relazioni internazionali in laquoTeoria politicaraquo V

nn 2-3mdash (1992) Etica e politica internazionale Torino Einaudimdash (1994) I doveri degli stati Roma-Bari Laterzamdash (2010a) Prima lezione di relazioni internazionali Roma-Bari Laterzamdash (2010b) Storia internazionale milano Bruno mondadorimdash (2011) Fare a meno della nazione Bonanno Acirealemdash (ed) (2015a) Eric John Ernest Hobsbawm Torino Accademia delle Scienzemdash (2015b) Anarchia o democrazia La teoria politica internazionale del XXI secolo

Roma CarocciBraudel F (1973) Scritti sulla storia tr it milano mondadori

ARGOmENTI INTERNAzIONALISTICI CONTRO IL NAzIONALISmO 399

Campi A (2004) Nazione Bologna Il mulinoCaniglia E Spreafico A (eds) (2013) Lrsquoidentitagrave e i suoi confini numero monografico di

laquoSocietagrave mutamento politicaraquo IV n 8Cicerone (1996) Tusculanae disputationes tr it milano RizzoliCroce B (1928) Storia drsquoItalia dal 1871 al 1915 Bari Laterzademoule j-p (2014) Mais ougrave sont passeacutes les indo-europeacuteens paris SeuilFedele m (2010) Neacute uniti neacute divisi Le due anime del federalismo allrsquoitaliana Roma

donzelliGigante C (2011) lsquoFatta lrsquoItalia facciamo gli italianirsquo Appunti su una massima da

restituire a drsquoAzeglio in laquoIncontri Rivista europea di studi italianiraquo xxVI n 2Gramsci A (1950) Letteratura e vita nazionale Torino EinaudiLanaro S (1996) Patria Circumnavigazione di unrsquoidea controversa Venezia marsilioLuciani m (2012) Art 12 Costituzione italiana Roma Caroccimontesquieu Ch L (1964) Traiteacute des devoirs (1726) in Œuvres complegravetes paris Edi-

tions du Seuilmusiani E (2018) Faire una nation Les Italiens et lrsquouniteacute (xix et xx siegravecle) paris Gal-

limardpanebianco A (2018) Persone e mondi Azioni individuali e ordine internazionale Bo-

logna Il mulinoRaimondi E (1998) Letteratura e identitagrave nazionale milano Bruno mondadoriRemotti F (1996) Contro lrsquoidentitagrave Roma-Bari LaterzaRenan E (1993) Che cosrsquoegrave una nazione (1882) tr it Roma donzelliRokkan S (2002) Stato nazione e democrazia in Europa Flora p (a cura di) Bologna

Il mulinoRusconi G E (1993) Se cessiamo di essere una nazione Bologna Il mulinoSen A (2006) Identitagrave e violenza tr it Roma-Bari LaterzaStalin j (1948) Il marxismo e la questione nazionale e coloniale tr it Torino EinaudiTilly Ch (1984) La formazione degli stati nazionali nellrsquoEuropa occidentale tr it Bolo-

gna Il mulinoTuccari F (2000) La nazione Roma-Bari Laterzamdash (2015) laquoUn tic nervoso del capitalismoraquo Il nazionalismo nellrsquoanalisi di E J

Hobsbawm in Bonanate 2015azimmern A E (1918) Nationality and Government with Other War-Time Essays New

york mcBride amp Co

I crimini di sistema e il futuro dellrsquoordine internazionale

Luigi Ferrajoli

Abstract

Systemic Crime and the Future of International Order

The project of a global and international constitutional order stipulated in the aftermath of the Second World War is currently being challenged not only by the re-emergence of aggressive forms of populist nationalism but also by the massive human rights violations caused by economic globalization In the face of the millions of deaths each year due to hunger thirst and untreated diseases as well as the hundreds of thousands of people forced to flee from war poverty and environmental devastation caused by the policies of the strongest countries the author believes that it is necessary to update the theoretical categories with which we interpret reality He therefore proposes to introduce the notion of laquosystemic crimeraquo to designate violations of peoplesrsquo rights implemented by the uncontrolled exercise of global powers mdashpolitical economic and financialmdash and by the anarchic development of capitalism The laquosystemic crimesraquo consisting on mass violations of constitutionally established human rights are certainly attributable to the phe-nomenology of the legal crime However they are not criminal offenses since they lack all the elements that constitute a criminal type Their distinctive traits are two the indeterminate and indeterminable nature of both the action and the event usu-ally catastrophic and the indeterminate and multi-subjective nature of both their authors and their victims These are usually inflicted upon whole peoples or in some cases upon humanity The enormity of these crimes demands that criminol-ogy legal science political debate and even international institutions figure out a way to surpass the tendency to identify as illegal only actions justiciable by criminal courts Instead these disciplines should commit to denouncing the political and moral responsibilities of those who could prevent or at least reduce the execution of laquosystemic crimesraquo through the projection and introduction of adequate guarantees of international law

Keywords Fundamental Rights Constitutionalism Globalization Crime International Law

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 401-411

Lrsquoarticolo egrave una versione rivista della relazione al convegno organizzato il 10 dicembre 2018 dalla Fondazione Basso presso la Sala della Lupa di montecitorio su laquodiritti umani e diritti dei po-poli tra politiche di potenza e diritto internazionaleraquo in occasione del settantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani

Universitagrave di Roma luigiferrajoliuniroma3it

402 LUIGI FERRAjOLI

1 Il declino del paradigma costituzionale a livello internazionale

Stiamo assistendo in tutto lrsquooccidente capitalistico a un vistoso processo de-costituente del diritto internazionale Si egrave prodotto in questi anni il declino e forse il tramonto del progetto di rifondazione costituzionale dellrsquoordine interna-zionale sulla base dei principi della pace e della garanzia dei diritti fondamentali formulati dalla Carta dellrsquoOnu e dalle tante carte e dichiarazioni dei diritti Uno dei fattori di questo declino egrave il riemergere dei nazionalismi mdashquelli che nella loro versione populista sono oggi chiamati laquosovranismiraquomdash rivelatisi al di lagrave della loro apparente opposizione i piugrave sicuri alleati dellrsquoattuale ordine liberista Sono proprio gli odierni populismi sovranisti infatti che si oppongono allrsquoattuazione di quel progetto di costituzionalizzazione dellrsquoordine internazionale che fu stipu-lato allrsquoindomani della seconda guerra mondiale difendendo una perduta e or-mai illusoria sovranitagrave nazionale essi sono i principali avversari della costruzione di una sfera pubblica sovranazionale quanto meno europea e dello sviluppo di un costituzionalismo globale allrsquoaltezza di quei nuovi sovrani assoluti invisibili e irresponsabili nei quali si sono trasformati i mercati

La stipulazione in tante carte e convenzioni internazionali dei principi di uguaglianza e di dignitagrave delle persone e dei diritti fondamentali sia di libertagrave che sociali avrebbe richiesto norme di attuazione tramite lrsquointroduzione delle loro garanzie dei divieti di lesione dei diritti di libertagrave degli obblighi di prestazione imposti dai diritti sociali alla salute allrsquoistruzione e alla sussistenza delle garanzie giurisdizionali contro le violazioni degli uni e degli altri diversamente dai diritti patrimoniali infatti le garanzie dei diritti fondamentali non si producono insie-me alla loro dichiarazione ma richiedono dalla politica lrsquointroduzione delle loro garanzie e la costruzione delle relative funzioni e istituzioni di garanzia Fatta eccezione per lrsquoistituzione della Corte penale internazionale per i crimini contro lrsquoumanitagrave cui peraltro non hanno aderito le maggiori potenze poco o nulla egrave sta-to fatto Si egrave anzi progressivamente appannata la memoria dei laquomai piugraveraquo opposti nel triennio 1945-1948 agli orrori dei totalitarismi e delle guerre

Queste violazioni massicce dei diritti fondamentali sono principalmente il prodotto dellrsquoodierna globalizzazione la quale ha investito i mercati e lrsquoecono-mia ma non la politica e il diritto Ne sono seguiti lrsquoasimmetria tra il carattere globale dellrsquoeconomia e della finanza e il carattere ancora statale della politica e del diritto e perciograve il ribaltamento del loro rapporto in forza del quale non sono piugrave i governi e i parlamenti che dettano regole allrsquoeconomia ma viceversa Si capisce come lrsquoassenza di una sfera pubblica in grado di imporre limiti vincoli e controlli ai mercati ha determinato la sovranitagrave tendenzialmente assoluta dei poteri economici e finanziari e il carattere sistemico di quelle violazioni di massa dei diritti umani il cui tratto caratteristico consiste nel fatto che ne sono vittime non giagrave singoli individui determinati bensigrave popoli interi e in taluni casi come nelle aggressioni allrsquoambiente lrsquointera umanitagrave

dobbiamo a Lelio Basso la formulazione nella Carta di Algeri dei diritti dei popoli da lui promossa il 4 luglio 1976 del nesso di reciproca implicazione tra diritti di ciascuno e diritti di tutti tra diritti delle persone e diritti dei popoli laquoIl rispetto dei diritti dellrsquouomoraquo afferma il preambolo di quella Carta laquoimplica il

I CRImINI dI SISTEmA E IL FUTURO dELLrsquoORdINE INTERNAzIONALE 403

rispetto dei diritti dei popoliraquo 1 Questo nesso egrave oggi ancor piugrave attuale ed eviden-te che negli anni Settanta mai come oggi nellrsquoetagrave della globalizzazione i diritti di ciascuno sono infatti minacciati e vanificati dalle aggressioni a popoli interi provenienti da quei sovrani globali e selvaggi che sono i mercati E mai come oggi la garanzia e la difesa dei diritti dei popoli forma la principale condizione di effettivitagrave dei diritti individuali delle persone

Naturalmente rispetto a 42 anni fa quando fu formulata la Carta di Algeri egrave profondamente mutato lrsquoassetto politico e giuridico del pianeta Il processo della decolonizzazione che grazie alle lotte di liberazione proprio in quegli anni stava giungendo a compimento si egrave da tempo concluso Con il costituzionalismo rigi-do del secondo dopoguerra e la subordinazione alla legge anche di quellrsquoultimo residuo di governo degli uomini che era stata lrsquoonnipotenza delle maggioranze parlamentari il paradigma dello stato di diritto sembrava aver raggiunto il suo completamento e perfezionamento Ebbene nel momento in cui con la nascita dei nuovi Stati post-coloniali egrave stato esportato in tutto il mondo lo Stato sovra-no e indipendente ha perso gran parte dei suoi poteri e si egrave addirittura rivelato a causa dei ristretti confini nazionali dei pubblici poteri funzionale alla sovranitagrave globale dei mercati Non sono perciograve venute meno ma sono solo cambiate le laquoforme di imperialismoraquo e di laquooppressioneraquo dei popoli denunciate dalla Carta di Algeri nel suo preambolo Le oppressioni e le violenze sui popoli e i crimini contro lrsquoumanitagrave non sono affatto diminuiti Al contrario a dispetto dellrsquougua-glianza nei diritti proclamata in tante carte costituzionali e in tanti patti inter-nazionali le disuguaglianze nelle concrete condizioni di vita hanno raggiunto in questi anni dimensioni che non hanno precedenti nella storia I dati statistici sulle disuguaglianze e sulla loro crescita esponenziale sono spaventosi i poveri sono sempre piugrave poveri e i ricchi sono sempre piugrave ricchi Si pensi solo al dato piugrave impressionante riportato dal rapporto Oxfam del 2017 le otto persone piugrave ricche del pianeta hanno una ricchezza pari a quella della metagrave piugrave povera della popolazione mondiale cioegrave di 3 miliardi e mezzo di persone E ciograve che egrave piugrave allar-mante egrave il fatto che il numero di questi multimiliardari si egrave enormemente ridotto in pochi anni erano 62 nel 2016 85 nel 2014 388 nel 2010 2 Grazie alla crisi eco-nomica di cui hanno ampiamente beneficiato la ricchezza di questi super-ricchi egrave aumentata negli ultimi sette anni del 44 mentre quella della metagrave piugrave povera del mondo egrave diminuita del 41 3 La mobilitagrave sociale non si egrave bloccata ma ha cambiato direzione non piugrave dal basso verso lrsquoalto ma dal basso verso condizioni di reddito e di vita ancora piugrave basse

Sono dunque soltanto cambiate divenendo anzi ancor piugrave pervasive e vo-raci le forme del dominio sui popoli Al dominio politico dellrsquolaquoimperialismoraquo evocato nel preambolo della Carta di Algeri si egrave sostituito il dominio economico del mercato nellrsquoodierna globalizzazione Al vecchio colonialismo consistente

1 Se ne veda il testo in appendice a Rigaux 2012 177-1832 de masi 2018 6793 Negli Stati Uniti ha scritto joseph E Stiglitz lrsquo1 degli americani possiede il 418 della ric-

chezza del paese (nel 1978 ne deteneva il 25) e lo 01 ne controlla il 22 (Stiglitz 2017 13-14) In Europa il 10 della popolazione possiede il 56 della ricchezza nazionale e lrsquo1 ne possiede il 23 (Oecd 2011 22)

404 LUIGI FERRAjOLI

nellrsquoassoggettamento materiale e militare dei popoli piugrave deboli si egrave sostituito un neo-colonialismo di tipo economico e finanziario e la subordinazione di tutti i popoli a una sorta di nuova sovranitagrave impersonale e privata dei cosiddetti mercati Ai vecchi colpi di stato militari si sono sostituite le disgregazioni delle soggettivitagrave collettive la passivizzazione degli elettori mobilitati contro i diversi quali sono tipicamente i migranti e la trasformazione delle democrazie rappre-sentative in quelle che michelangelo Bovero ha chiamato laquoautocrazie elettiveraquo 4 Al tempo stesso alla fine della guerra fredda tra blocchi contrapposti ha fatto seguito in questrsquoultimo quarto di secolo il ritorno della guerra calda quale stru-mento di soluzione dei problemi internazionali Infine le odierne migrazioni ci pongono di fronte a una duplice violazione di massa dei diritti umani prodotta da altrettante politiche di morte queste masse di disperati fuggono dalla mise-ria dalla fame e dagli sconvolgimenti climatici provocati dalle politiche e dallo sviluppo industriale dei paesi ricchi nei quali incontrano le pratiche di esclusio-ne di oppressione e discriminazione poste in atto dalle politiche xenofobe dei nostri governi La distanza tra il laquodover essereraquo disegnato dalle tante carte dei diritti e lrsquolaquoessereraquo effettivo del diritto internazionale si egrave insomma vistosamente allargata

2 Crimini di sistema

di fronte a questa crescente distanza si pone una questione teorica di fondo La questione riguarda lo statuto giuridico di tale distanza Si pongono in propo-sito due domande

La prima domanda di carattere teorico egrave la seguente come dobbiamo chia-mare quelle violazioni di massa dei diritti umani consistenti tutte in terribili catastrofi umanitarie Come dobbiamo qualificare sulla base delle tante carte costituzionali e internazionali dei diritti di libertagrave e dei diritti sociali che affollano i nostri ordinamenti i milioni di morti ogni anno per fame per sete e per ma-lattie non curate vittime della crescita esponenziale della disuguaglianza e della povertagrave Come dobbiamo configurare giuridicamente le centinaia di migliaia di persone che sono costrette a fuggire dalle guerre e dalla miseria provocate dalle politiche dei paesi piugrave forti e che talora perdono la vita nelle loro tremende odis-see e poi incontrano nei nostri paesi lrsquoesclusione e lrsquooppressione razzista dovuta alle loro identitagrave differenti E ancora come dobbiamo concepire sul piano giu-ridico le devastazioni ambientali di cui soffrono soprattutto le popolazioni dei paesi poveri e che sono prodotte dallrsquoassenza di limiti e di controlli sullo sviluppo industriale ecologicamente insostenibile dei paesi ricchi

Certamente queste catastrofi non sono configurabili come crimini in senso penalistico Al pari delle loro vittime identificabili con popoli interi e talora con la stessa umanitagrave anche i loro autori non sono identificabili con singole persone bensigrave con i meccanismi del sistema economico e politico Inoltre non diversamente dai loro effetti catastrofici di massa non identificabili in singoli e

4 Bovero 2015

I CRImINI dI SISTEmA E IL FUTURO dELLrsquoORdINE INTERNAzIONALE 405

determinati eventi dannosi neppure le azioni che le hanno provocate anchrsquoesse di massa sono di solito identificabili in comportamenti determinati siccome tali prefigurabili come delitti consistendo invece in insiemi complessi di attivitagrave po-litiche ed economiche messe in atto da una pluralitagrave indeterminata e non deter-minabile di soggetti Si tratta in breve di aggressioni ai diritti delle persone non fronteggiabili con il diritto penale dato che difettano di tutti i requisiti imposti dai principi garantisti dal principio della responsabilitagrave personale come dai prin-cipi di legalitagrave e di determinatezza dei fatti punibili

E tuttavia queste catastrofi che equivalgono a massicce violazioni dei diritti fondamentali stipulati in tante carte nazionali e sovranazionali non sono feno-meni naturali Non lo sono i milioni di morti per fame per sete e per malat-tie non curate Non lo sono neppure i cataclismi e le devastazioni ambientali provocate dallrsquoodierno sviluppo industriale ecologicamente insostenibile Tanto meno lo sono le omissioni di soccorso di cui sono vittime ogni anno migliaia di migranti che tentano di penetrare nei nostri paesi E neppure sono queste cata-strofi in danno di popoli interi delle semplici ingiustizie Sono bensigrave violazioni giuridiche gravissime dei diritti umani sanciti nelle tante carte costituzionali e internazionali

Crsquoegrave allora una seconda domanda di carattere meta-teorico alla quale dob-biamo rispondere se sia ammissibile che la criminologia la scienza giuridica la scienza politica e il dibattito pubblico ignorino o comunque si disinteressino di simili atrocitagrave niente affatto naturali ma provocate dallrsquoodierno anarco-capita-lismo globale dobbiamo domandarci se la criminologia e il dibattito politico possano oggi disinteressarsi di simili aggressioni ai diritti umani e ai beni fonda-mentali le quali per un verso sono in contrasto con tutte le nostre carte costitu-zionali e internazionali e per altro verso sono in grado se non fronteggiate dal diritto e dalla politica tramite lrsquointroduzione di idonee garanzie e delle connesse funzioni e istituzioni di garanzia di vanificare tutte le nostre conquiste di civiltagrave e di provocare in tempi non lunghi la distruzione della convivenza pacifica e della stessa abitabilitagrave del pianeta

Io credo che una risposta razionale a queste due domande richieda un ag-giornamento e una rifondazione delle categorie teoriche con le quali leggiamo e interpretiamo la realtagrave Si pongono in proposito una questione teorica e una questione epistemologica lrsquouna e lrsquoaltra di fondo la prima investe la nozione di laquocrimineraquo la seconda riguarda il ruolo scientifico ed esplicativo della crimino-logia e per altro verso della scienza giuridica Ė chiaro che la parola laquocrimineraquo riveste una forte capacitagrave di stigmatizzazione morale sociale e politica Ebbene la criminologia tradizionale e il dibattito pubblico sono sempre stati interamen-te subalterni al diritto penale avendo concepito e tematizzato come laquocrimi-niraquo soltanto i comportamenti devianti previsti dal diritto penale come reati In questo modo sia le scienze giuridiche e sociali che il dibattito politico hanno svolto e continuano a svolgere un duplice effetto di legittimazione ideologica la squalificazione come ingiusti e moralmente riprovevoli dei soli fatti previsti come reati dai nostri sistemi penali e la legittimazione come giusti o quanto meno come permessi e non ingiusti di tutti i fatti non configurati come reati Si egrave infatti prodotto soprattutto in questi ultimi anni un singolare appiattimento

406 LUIGI FERRAjOLI

nel dibattito pubblico e nel senso comune del giudizio giuridico politico e morale sui soli parametri offerti dal diritto penale Solo i fatti previsti e giudicati come delitti cioegrave come crimini in senso penalistico suscitano indignazione e stigmatizzazione morale e politica Tutto ciograve che non egrave vietato come reato egrave invece concepito come permesso Fenomeni incomparabilmente piugrave gravi e ca-tastrofici dei delitti come quelli piugrave sopra ricordati proprio percheacute non trattati neacute trattabili penalmente risultano cosigrave di fatto tollerati con rassegnazione o peggio con indifferenza

Lrsquoemancipazione e lrsquoautonomia scientifica della criminologia e della scienza giuridica e piugrave ancora lrsquoautonomia politica del dibattito pubblico richiedono al contrario a me pare che la previsione di un fatto come reato non sia considerata neacute una condizione necessaria neacute una condizione sufficiente della sua qualifica-zione come laquocrimineraquo Ovviamente non puograve essere considerata una condizione necessaria mdashcome del resto non lrsquoha mai considerata di fatto neppure la crimi-nologia tradizionalemdash non potendosi certo concepire come crimini moltissimi reati come i delitti drsquoopinione le contravvenzioni e tutte le violazioni di quel diritto penale burocratico oggi prodotto dallrsquoinflazione della legislazione penale ma soprattutto la previsione di un fatto come reato non puograve essere considerata una condizione necessaria della sua qualificazione come crimine Una criminolo-gia scientifica non subalterna alle contingenti scelte legislative di politica penale deve al contrario concepire come laquocriminiraquo oltre ai comportamenti piugrave gravi puniti come reati dal diritto penale anche quei fatti politici economici e sociali i quali bencheacute non riconducibili alla responsabilitagrave penale di singole persone sono perograve in contrasto con elementari principi costituzionali formulati nelle tan-te carte e convenzioni sui diritti fondamentali di cui sono dotate i nostri ordina-menti Questi fatti in breve rientrano nella fenomenologia dellrsquoillecito giuridico anche se non dellrsquoillecito penale

Riprendo quindi e meglio chiarisco la proposta che giagrave avanzai qualche anno fa dellrsquointroduzione nel nostro lessico giuridico di una nozione di crimine assai piugrave estesa di quella di crimine penale Si tratta di colmare una lacuna presente nel nostro lessico teorico-giuridico cioegrave di dare un nome a quellrsquoaltra classe di vio-lazioni massicce di diritti e di beni fondamentali stabiliti da carte costituzionali o internazionali e tuttavia non consistenti come i crimini penali in atti individuali produttivi di eventi dannosi esattamente determinati dalla legge e imputabili alla responsabilitagrave di persone altrettanto determinate La proposta consiste nellrsquoin-cludere nella nozione di laquocrimineraquo anche questa classe di violazioni giuridiche non meno e anzi di solito assai piugrave gravi di quelle perseguite dal diritto penale quelli che ho proposto di chiamare crimini di sistema e che consistono in aggres-sioni e violazioni dei diritti dei popoli messe in atto dallrsquoesercizio incontrollato dei poteri globali mdashpolitici economici e finanziarimdash e dallo sviluppo anarchico del capitalismo 5

5 Ho proposto lrsquointroduzione di questa figura di illeciti consistenti in violazioni gravissime dei diritti umani e del diritto internazionale ma non trattabili penalmente percheacute carenti di tutti i requisiti garantisti del reato in Ferrajoli 2013 Si veda inoltre la mia relazione al convegno sui 40 anni dalla Carta drsquoAlgeri svoltosi a Roma il 4-572016 I diritti dei popoli nellrsquoetagrave della globalizzazione nel sito della Fondazione Basso

I CRImINI dI SISTEmA E IL FUTURO dELLrsquoORdINE INTERNAzIONALE 407

Non si tratta si badi dei laquocrimini dei potentiraquo che sono pur sempre crimini penali la cui gravitagrave e la cui tendenziale impunitagrave sono state fatte oggetto drsquoinda-gine da unrsquoormai ampia letteratura di criminologia critica E neppure si tratta dei laquocrimini di Statoraquo o dei laquocrimini contro lrsquoumanitagraveraquo parimenti trattati dal diritto penale internazionale a seguito di quella grande conquista che egrave stata lrsquoistituzio-ne della Corte penale internazionale I crimini di sistema consistendo in viola-zioni di massa dei diritti umani costituzionalmente stabiliti sono sicuramente riconducibili alla fenomenologia dellrsquoillecito giuridico Non sono tuttavia illeciti penali difettando di tutti gli elementi costitutivi del reato I loro tratti distintivi mdashquelli che volendo usare il linguaggio penalistico possiamo chiamare i loro laquoelementi costitutiviraquomdash sono due il carattere indeterminato e indeterminabile sia dellrsquoazione che dellrsquoevento di solito catastrofico e il carattere indeterminato e pluri-soggettivo sia dei loro autori che delle loro vittime consistenti queste di solito in popoli interi o peggio nellrsquointera umanitagrave

Ė poi evidente che il riconoscimento come laquocrimini di sistemaraquo delle viola-zioni massicce dei diritti sopra ricordate le cui vittime sono di solito intere po-polazioni e talora lrsquointera umanitagrave comporta un allargamento mdasholtre che della sfera di competenza delle giurisdizioni drsquoopinione come egrave quella del nostro Tri-bunale permanente dei popoli istituito a Bologna il 23 giugno 1979mdash del campo di indagine delle discipline gius-internazionalistiche dovrebbe inoltre suggerire lrsquoistituzione di una giurisdizione internazionale con poteri di accertamento degli illeciti pur senza il potere di erogare sanzioni Lrsquoenormitagrave di questi crimini di si-stema impone infatti alla criminologia alla scienza giuridica al dibattito politico ed anche alle istituzioni internazionali la loro emancipazione dalla subalternitagrave al diritto penale e dai filtri selettivi e giustamente garantisti dai quali sono identifi-cati i crimini penali Ersquo stato a causa di questa subalternitagrave al diritto penale che la criminologia tradizionale e il dibattito pubblico hanno finito per ignorare questi crimini di sistema e insieme le responsabilitagrave politiche economiche e sociali per i danni da essi provocati a popoli interi e nei tempi lunghi allrsquointera umanitagrave Ed egrave solo percheacute tali crimini non sono trattati neacute trattabili dalla giustizia pena-le giustamente ancorata ai principi garantisti della responsabilitagrave individuale e della determinatezza dei fatti delittuosi che essi non producono scandalo bensigrave lrsquoaccettazione acritica mdashlrsquoodierna banalizzazione del malemdash come se fossero fe-nomeni naturali e comunque inevitabili per questo la condizione pregiudiziale per fronteggiare e prevenire queste violazioni egrave la loro percezione sociale come laquocriminiraquo non piugrave tollerabili dalla coscienza civile del mondo laquocrimini di siste-maraquo appunto per evidenziarne il carattere umano ed illecito percheacute in contra-sto con tutti i valori della nostra civiltagrave giuridica e insieme per imputarle alle responsabilitagrave non penali ma politiche e morali di quanti potrebbero grazie alla progettazione e allrsquointroduzione di adeguate garanzie di diritto internazionale impedirne o quanto meno ridurne la commissione

prendiamo le leggi e le pratiche adottate in Italia come in molti altri paesi contro lrsquoimmigrazione clandestina Leggi e pratiche di questo tipo sono responsa-bili del silenzioso massacro prodotto dai respingimenti alle frontiere degli immi-grati clandestini Si tratta di molte migliaia di vittime interamente rimosse dalla nostra coscienza piugrave di 30000 persone negli ultimi 15 anni Egrave chiaro che questi

408 LUIGI FERRAjOLI

eccidi non possono essere concepiti come disastri naturali bensigrave come crimini di sistema bencheacute non siano di solito punibili come reati le politiche e le leggi che li hanno provocati Solo cosigrave puograve svilupparsi la consapevolezza della loro contraddi-zione con tutti i nostri conclamati valori di civiltagrave e puograve maturare nel senso comu-ne e nel dibattito pubblico la necessitagrave di impedirne come illecita la commissione

Lo stesso discorso puograve farsi per i milioni di morti ogni anno per fame per sete per malattie non curate e per le devastazioni ambientali Oggi piugrave di 800 milioni di persone soffrono la fame e la sete e circa 2 miliardi si ammalano senza la possibilitagrave di curarsi La conseguenza egrave che ogni anno muoiono circa 8 milioni di persone mdash24000 al giornomdash in gran parte bambini per la mancanza dellrsquoac-qua potabile e dellrsquoalimentazione di base provocata da inquinamenti e carestie Ancor piugrave drammatica egrave la situazione della salute Altrettanti milioni di persone muoiono ogni anno per mancanza dei farmaci salva-vita vittime del mercato piugrave che delle malattie essendo i farmaci in grado di curarli brevettati e quindi inac-cessibili o peggio non piugrave prodotti o non distribuiti per mancanza di domanda nei paesi ricchi dove le relative malattie mdashtubercolosi malaria infezioni respira-torie Aidsmdash sono pressocheacute scomparse percheacute debellate 6

Anche queste tragedie non sono catastrofi naturali bensigrave il risultato di crimini di sistema imputabili ai poteri selvaggi del mercato senza perograve che ricorra neacute sia con-cepibile nonostante i danni incalcolabili da essi provocati e le violazioni giuridiche nelle quali consistono nessuna figura di reato Si tratta infatti di una gigantesca omissione di soccorso nei confronti di intere popolazioni di un duplice crimine dunque consistente dapprima nelle catastrofi prodotte e poi nellrsquoomesso soccorso alle persone e alle popolazioni colpite ma egrave chiaro che senza la stigmatizzazione di tali fenomeni come laquocrimini di sistemaraquo egrave illusorio che possa maturare un qualche sostegno nel dibattito pubblico alla proposta di politiche dirette a impedirli

Infine si pensi alla produzione e al mercato delle armi responsabili di gran parte dei 450000 omicidi che accadono ogni anno nel mondo di varie centinaia di migliaia di suicidi e di incidenti mortali e di circa 2 milioni di morti ogni anno nelle varie guerre che infestano il pianeta Basterebbe mettere al bando le armi mdashla loro detenzione il loro commercio e la loro produzionemdash per realizzare con il monopolio pubblico della forza il passaggio dallo stato di natura alla so-cietagrave civile teorizzato piugrave di tre secoli fa da Thomas Hobbes e cosigrave porre fine a questa strage della quale i soli beneficiari sono oggi i fabbricanti di armi e il ceto politico con essi colluso e da essi corrotto

3 Le possibili alternative alla crisi del diritto internazionale

domandiamoci a questo punto quale ruolo il diritto e prima ancora la po-litica possono svolgere per fronteggiare questi crimini di sistema i quali segna-

6 Sono i dati sulla fame sulla sete e sulla mancanza di farmaci essenziali riportati in Nuovi dati FAO sulla fame nel mondo uno scandalo che continua in httpwwwwoxfamiliaorgdal-mondonuo-vi-dati-sulla-fame-nel-mondo in I dati sulla fame nel mondo in httpwww lonweborghungerhung-ita-enghtm e in Accesso ai farmaci in wwwunimondoorgGuideSaluteAccesso-ai-farmaci

I CRImINI dI SISTEmA E IL FUTURO dELLrsquoORdINE INTERNAzIONALE 409

lano un vuoto di diritto ben piugrave che di diritto penale La prima condizione di una risposta non rinunciataria a questa domanda egrave il rifiuto dellrsquoidea ripetuta in questi anni da tutti i governanti e da quanti li sostengono che non esistono alternative allrsquoattuale deriva Ė questa una tesi palesemente ideologica di legit-timazione degli assetti esistenti e di quanto accade o non accade Non egrave vero infatti che non esistono alternative alle politiche attuali Le alternative ci sono e consistono precisamente nellrsquoattuazione tramite una rifondazione della politica e lrsquointroduzione di idonee garanzie del progetto di un diritto internazionale ba-sato sulla pace e sui diritti fondamentali tuttora disegnato dalla Carta dellrsquoOnu e dalle tante carte internazionali dei diritti umani

La prima alternativa egrave la riattivazione dal basso della politica e della democra-zia Anche questa egrave unrsquoindicazione suggerita da un altro articolo della Costituzio-ne italiana che si deve insieme allrsquoarticolo 3 capoverso allrsquoopera di Lelio Basso costituente lrsquoarticolo 49 secondo il quale i cittadini laquohanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionaleraquo Questa norma ci dice due cose La prima egrave che la democrazia politica non consiste semplicemente nel consenso o peggio nel minor dissenso per questa o quella forza politica espresso dai cittadini al momento del voto bensigrave nel fatto che i cittadini laquoconcorranoraquo attivamente laquoa determinare la poli-tica nazionaleraquo La seconda egrave che questa partecipazione attiva dei cittadini nel determinare la politica nazionale egrave possibile solo per il tramite di laquopartitiraquo che non siano semplici macchine elettorali bensigrave luoghi sociali radicati sul territorio nei quali con metodo democratico si formi la volontagrave popolare e si decidano le candidature dei rappresentanti e nei quali questi siano chiamati a rispondere del loro operato Ersquo sulla base di queste due indicazioni che ho piugrave volte proposto 7 una radicale riforma o quanto meno unrsquoauto-riforma dei partiti basata oltre che sulle garanzie della democrazia interna sulla separazione tra rappresentanti e rappresentati quale condizione dello stesso rapporto di rappresentanza e di responsabilitagrave politica

La seconda alternativa consiste nellrsquoallargamento del paradigma costituzio-nale oltre lo Stato cioegrave nella sua espansione in una quadruplice direzione verso un costituzionalismo sociale in aggiunta a quello liberale tramite le garanzie dei diritti sociali anzicheacute nelle forme burocratiche e paternalistiche dellrsquoodierno sta-to sociale verso un costituzionalismo di diritto privato quale sistema di limiti e vincoli agli attuali poteri selvaggi dei mercati in aggiunta a quello di diritto pubblico edificato contro i soli poteri pubblici verso un costituzionalismo dei beni fondamentali dai beni comuni ai farmaci salva-vita e allrsquoalimentazione di base in aggiunta a quello dei diritti fondamentali verso un costituzionalismo sovranazionale o di diritto internazionale in aggiunta a quello statale Sono quat-tro espansioni dettate dalla logica stessa del costituzionalismo la cui storia egrave la storia di un progressivo allargamento della sfera dei diritti dai diritti di libertagrave nelle prime dichiarazioni e nelle costituzioni ottocentesche al diritto di sciopero e ai diritti sociali nelle costituzioni del secolo scorso fino ai nuovi diritti alla pace allrsquoambiente allrsquoinformazione allrsquoacqua e allrsquoalimentazione oggi rivendi-

7 Cfr Ferrajoli 2007 190-192 2016 11-33 2018 55-58 e 2019 185-194

410 LUIGI FERRAjOLI

cati e non ancora tutti costituzionalizzati Si egrave trattato di una storia sociale e po-litica prima che teorica dato che nessuno di questi diritti egrave mai calato dallrsquoalto ma tutti sono stati conquistati da movimenti rivoluzionari le grandi rivoluzioni liberali americana e francese poi i moti ottocenteschi in Europa per gli statuti poi la lotta di liberazione antifascista da cui sono nate le odierne costituzioni rigide infine le lotte operaie femministe ecologiste e pacifiste del secolo scorso

Ė difficile prevedere se un simile allargamento del costituzionalismo e della democrazia riusciragrave a svilupparsi o se continueranno a prevalere la miopia e lrsquoir-responsabilitagrave dei governi Gli ostacoli a tale espansione sono costituiti oltre che dai potenti interessi economici che ad essa si oppongono da talune aporie della democrazia emerse con lrsquoodierna globalizzazione Le democrazie rappresentati-ve dei nostri paesi sono nate e restano tuttora ancorate agli Stati nazionali Sono perciograve vincolate ai tempi brevi anzi brevissimi delle competizioni elettorali o peggio dei sondaggi e agli spazi ristretti dei territori nazionali tempi brevi e spa-zi angusti che evidentemente impediscono ai governi statali politiche allrsquoaltezza delle sfide e dei problemi globali Quelli che ho chiamato laquocrimini di sistemaraquo e che minacciano il futuro dellrsquoumanitagrave mdashla fame e le malattie non curate le pos-sibili esplosioni nucleari le stragi di migranti le devastazioni ambientalimdash sono cosigrave ignorati dalle nostre opinioni pubbliche e dai governi nazionali e non entra-no nella loro agenda politica interamente ancorata ai ristretti orizzonti nazionali disegnati dalle vicende elettorali Crsquoegrave poi una terza aporia che investe le nostre democrazie Simultaneamente alla perdita di sovranitagrave degli Stati sostituita dalla sovranitagrave invisibile e irresponsabile dei mercati stanno prendendo il sopravven-to nei nostri paesi movimenti populisti mdasheuroscettici xenofobi sovranisti e nazionalistimdash che mentre contestano demagogicamente quei nuovi sovrani glo-bali ne risultano di fatto come ho detto allrsquoinizio i principali alleati dato che si oppongono alla sola politica che sarebbe in grado di fronteggiarli la costruzione di una sfera pubblica alla loro altezza quanto meno europea e in prospettiva globale capace di imporre loro regole limiti e controlli

Ė invece precisamente questa la sola risposta razionale che la politica e il dirit-to possono offrire ai crimini di sistema e alla conseguente crisi delle nostre demo-crazie due cose infatti sono certe La prima riguarda lrsquoalternativa di fronte alla quale egrave posta lrsquoumanitagrave Oggi o si va avanti nel processo costituente dapprima europeo e poi globale basato sulla garanzia della pace e dei diritti vitali di tutti oppure si va indietro ma indietro in maniera brutale e radicale O si perviene allrsquointegrazione costituzionale e allrsquounificazione politica dellrsquoEuropa magari ad opera di unrsquoAssemblea costituente europea oppure si produce una disgregazio-ne dellrsquoUnione e un crollo delle nostre economie e delle nostre democrazie a vantaggio dei tanti populismi che stanno crescendo in tutti i suoi paesi membri O si impongono limiti nellrsquointeresse di tutti allo sviluppo sregolato e selvaggio del capitalismo globale oppure si va incontro a un futuro di crimini di sistema ancor piugrave catastrofici alle devastazioni ambientali conseguenti a uno sviluppo industriale ecologicamente insostenibile alla minaccia e allrsquoautodistruzione nu-cleare in un mondo affollato di armi incomparabilmente piugrave micidiali di quelli di qualunque epoca del passato alla crescita esponenziale della disuguaglianza della miseria e della fame noncheacute del crimine organizzato e del terrorismo Si

I CRImINI dI SISTEmA E IL FUTURO dELLrsquoORdINE INTERNAzIONALE 411

aggiunga che diversamente da tutte le altre tragedie passate della storia umana le catastrofi prodotte da questi crimini di sistema sono in larga parte irreversibili per la prima volta nella storia crsquoegrave il pericolo che si acquisti la consapevolezza della necessitagrave di cambiare strada e di far fronte a tali crimini quando saragrave troppo tardi potremmo in breve non arrivare in tempo a formulare nuovi laquomai piugraveraquo

La seconda cosa certa riguarda il carattere niente affatto utopistico ma al contrario razionale e realistico del progetto costituzionale disegnato dalle tante carte dei diritti prodotte dal costituzionalismo novecentesco laquoLa povertagrave nel mondoraquo ha scritto Thomas pogge laquoegrave molto piugrave grande ma anche molto piugrave piccola di quanto pensiamo [] La sua eliminazione non richiederebbe piugrave dellrsquo1 del prodotto globaleraquo 8 precisamente lrsquo113 del pil mondiale circa 500 miliardi di dollari lrsquoanno molto meno del bilancio annuale della difesa dei soli Stati Uniti drsquoaltro canto crsquoegrave una grande positiva novitagrave che egrave stata generata dalla necessitagrave di proteggere i diritti e i beni fondamentali dai crimini di siste-ma e che consente una nota di ottimismo lrsquointerdipendenza crescente tra tutti i popoli della terra idonea a generare una solidarietagrave senza precedenti tra tutti gli esseri umani e a rifondare la politica come politica interna del mondo basata sullrsquoesistenza per la prima volta nella storia di un interesse pubblico e generale ben piugrave ampio e vitale di tutti i diversi interessi pubblici del passato lrsquointeresse di tutti alla sopravvivenza dellrsquoumanitagrave e allrsquoabitabilitagrave del pianeta assicurato dalle garanzie dei beni comuni e dei diritti fondamentali di tutti quali limiti a tutti i potere sia politici che economici Lrsquoalternativa dobbiamo saperlo egrave un futuro di regressione globale segnato dalla crescita delle disuguaglianze dei cataclismi dei razzismi e delle paure e insieme della violenza delle guerre dei terrorismi e della generale insicurezza

Bibliografia

Bovero m (2015) Autocrazia elettiva in laquoCostituzionalismoitraquo 2de masi d (2018) Il lavoro nel xxi secolo Torino EinaudiFerrajoli L (2007) Principia iuris Teoria del diritto e della democrazia I Roma-Bari

Laterzamdash (2013) Criminologia crimenes globales y derecho penal El debate epistemologico en

la criminologia contemporanea in laquoCritica penal y poderraquo 4 ora in Id Escritos sobre derecho penal Nacimiento evolucioacuten y estado actual del garantismo penal Guzmaacuten N (coord) Buenos Aires Hammurabi 2013 vol II 470-477

mdash (2016) Separare i partiti dallo Stato riportare i partiti nella societagrave in laquoLo Statoraquo 6 gen-giu 11-33

mdash (2018) Costituzionalismo oltre lo Stato modena mucchi 2018mdash (2019) Manifesto per lrsquouguaglianza II ed Roma-Bari LaterzaOecd (2011) Divided We Stand Why Inequality Keeps Rising paris Oecd publishingpogge T (2010) World poverty and human rights Cosmopolitan responsibilities and

reforms (2008) tr it Povertagrave mondiale e diritti umani Responsabilitagrave e riforme cosmopolite Roma-Bari Laterza

Rigaux F (2012) I diritti dei popoli e la Carta di Algeri Torino Edizioni Gruppo Abele

8 pogge 2010 304

Libertagrave necessitagrave e legge Il problema teologico-politico nella polemica tra Hobbes e Bramhall

Mauro Farnesi Camellone

Abstract

Freedom Necessity and the Law The Theological-political Problem in Hobbes and Bramhallrsquos Controversy

The controversy against the Anglican Archbishop John Bramhall in which Thomas Hobbes has been engaged for more than two decades is one of the most significant steps in the treatment of the theological-political problem by the au-thor of the Leviathan Focusing on the concept of freedom on the relationship between will and deliberation on the relationship between divine omnipotence and free will (and therefore also about the meaning of divine justice and sin) the dispute clearly reveals an intrinsic theological-political character for both protagonists this scholastic opposition shows the respective positions in the in-terpretation of the events of the Civil Wars (1638-1649) and the Interregnum (1649-1660)

Keywords Liberty Necessity Theological-political problem Natural Right Law

1 Introduzione

La polemica contro lrsquoarcivescovo anglicano john Bramhall nella quale Tho-mas Hobbes si impegna lungo piugrave di due decadi costituisce uno dei passaggi piugrave significativi di quella mirata profilazione della dottrina cristiana che lrsquoautore del Leviathan conduce per funzionalizzarla alla teoria dellrsquoistituzione e dellrsquoe-sercizio del potere civile 1 Tematizzando il concetto di libertagrave il rapporto tra volontagrave e deliberazione noncheacute quello tra onnipotenza divina e libero arbi-trio (e dunque anche il significato della giustizia divina e del peccato) la di-sputa rivela da subito un intrinseco carattere teologico-politico per entrambi i protagonisti egrave evidente che questa dotta contrapposizione demarca i rispettivi posizionamenti nelle vicende delle Civil Wars (1638-1649) e dellrsquoInterregnum (1649-1660) 2

La cogenza del nesso tra le questioni teologiche discusse con Bramhall e i pericoli della sedizione egrave efficacemente espressa da Hobbes quando lrsquoarcivesco-vo gli fa notare che laquotwo of our own Church (as he hears say) that are answering

Universitagrave di padova maurofarnesicamelloneunipdit1 per uno sviluppo argomentato di questa prospettiva ermeneutica mi permetto di rimandare a

Farnesi Camellone 2018 Cfr Fiaschi 20132 Cfr jackson 2007

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 413-428

414 mAURO FARNESI CAmELLONE

it [Leviathan] and that ldquohe himselfrdquo if I desire it ldquowill demonstrate that my principles are pernicious both to piety and policy and destructive to all relationsrdquo My answer is that I desire not that he or they should so misspend their time but if they will needs do it I can give them a fit title for their book Behemoth against Leviathanraquo 3 Saragrave invece Hobbes poco piugrave di un decennio piugrave tardi 4 a scrivere il Behemoth il libro che ripercorre le vicende del Long Parliament e che si apre riconoscendo i semi della sedizione in laquocerte opinioni in teologia e in politicaraquo 5 per poi elencare precisamente gli argomenti disputati con Bramhall tra le cause della guerra civile

Se la volontagrave umana sia libera o governata da quella divina Se la santitagrave ven-ga per ispirazione o con lrsquoeducazione per mezzo di chi oggi Cristo ci parla per mezzo del re del clero della Bibbia che parla a ogni uomo che legga e la inter-preti per conto suo O Cristo parla per mezzo di uno spirito particolare ad ogni uomo particolare Tali questioni ed altre analoghe sono lo studio dei curiosi sono state causa di tutte le nostre recenti calamitagrave e sono la causa che induce il tipo piugrave semplice degli uomini cui la Scrittura ha insegnato la fede in Cristo lrsquoamore verso dio lrsquoobbedienza verso il re e la sobrietagrave di comportamento a dimenticare tutto questo e a far consistere la loro religione nelle discutibili dottrine di questi vostri saggi 6

La ricostruzione del contesto dottrinale e politico in cui si svolge la polemica 7 non riveste perciograve un mero carattere preliminare nellrsquoanalisi della stessa ma per-mette di qualificare con precisione il carattere epocale dello scambio tra Hobbes e Bramhall 8

2 Le tre fasi della polemica

Nel 1645 in un periodo compreso tra aprile e luglio Bramhall e Hobbes si incontrano a parigi presso la residenza in esilio del marchese di Newcastle che li invita a discutere le questioni relative a libero arbitrio e necessitagrave noncheacute della scienza politica hobbesiana esposta nel De Cive 9 Alla fine dellrsquoincontro il loro ospite chiede a Bramhall di mettere per iscritto le proprie tesi in modo da poterle girare a Hobbes percheacute ad esse egli possa a sua volta fornire una risposta scritta Questo scambio di corrispondenze ha effettivamente luogo e suscita nel 1646 una replica di Bramhall alla risposta di Hobbes tutti e tre sono drsquoaccordo

3 Hobbes 1656 274 Basandosi su una ricostruzione congetturale paul Seaward (2010 6-10) propone di datare la

stesura del Behemoth tra poco prima del luglio 1666 e lrsquoaprile 1667 o lrsquoaprile 16695 Hobbes 1667-1669 106 tr it 46 Ivi 178-179 tr it 64-65 Cfr Van den Enden 19797 Oltre alla sopracitata monografia di jackson preziosi per la ricostruzione della disputa risultano

I lavori introduttivi di F Lessay e L Foisneau rispettivamente in Hobbes 1993 9-54 121-154 Id 1999 7-39 Inoltre cfr parkin 2007 37-50

8 Cfr Eliot 1970 29-38 Overhoff 20009 Sulle sessanta eccezioni mosse da Bramhall al De cive cfr Chappell 1999 15 nota 2 Nel 1643

Bramhall aveva pubblicato The Serpent-Salve un attacco sistematico alla concezione della legge natura-le promossa da Henry parker sostenitore della causa del parlamento Questa critica decide della forma che assumeragrave anche la critica di Bramhall al De Cive

LIBERTagrave NECESSITagrave E LEGGE IL pROBLEmA TEOLOGICO-pOLITICO NELLA pOLEmICA 415

che i testi della controversia devono rimanere riservati Ciononostante Hobbes concede la lettura della sua risposta ad un amico francese Non conoscendo la lingua del filosofo questrsquoultimo chiede una traduzione del testo ad un giovane inglese john davies of Kidwelly che in segreto copia il testo e lo conserva sino al suo ritorno in Inghilterra Allrsquoinsaputa di Hobbes anchrsquoegli ritornato oltre manica nel 1651 davies pubblica il testo a Londra con il titolo Of Liberty and Necessity a Treatise wherein All Controversy concerning Predestination Election Free-Will Grace Merits Reprobation ampc is fully decided and cleared In Answer to a Treatise written by the Bishop of Londonderry on the Same Subject (1654) preceduto da una lunga e fortemente polemica epistola al lettore non firmata ma imputabile allo stesso davies

Rimasto sul continente da cui rientreragrave solo nel 1660 (una volta restaurata la monarchia in Inghilterra) Bramhall non crede che Hobbes sia estraneo alla pubblicazione ed egrave fortemente irritato dalla rottura del patto di riservatezza dal fatto che il suo punto di vista sui temi della polemica venga totalmente ignorato noncheacute dai toni fortemente anticlericali della prefazione anonima Egli allora fa stampare da john Crook a Londra un volume intitolato A Defense of True Liberty from Antecedent and Extrinsecall Necessity being an Answer to a Late Book of Mr Thomas Hobbs of Malmsbury intituled A Treatise of Liberty and Necessity (1655) Significativamente nellrsquoindirizzo al lettore il Ve-scovo ci tiene a far sapere che si preserva di scrivere in futuro una refutazione del Leviathan mostrum horrendum informe ingens cui lumen ademptum Il libro riprende in modo sistematico tutti i punti sollevati da Hobbes facendoli precedere dalle proprie posizioni cosigrave come esposte nello scambio del 1645 per poi riportare le repliche del 1646 alle osservazioni hobbesiane Il testo di Bramhall dunque ci consegna integralmente tutti i materiali della prima fase della controversia

La risposta di Hobbes non si fa attendere poicheacute giagrave lrsquoanno successivo esce a Londra il ponderoso The Questions concerning Liberty Necessity and Chance clearly stated and debated between Dr Bramhall Bishop of Derry and Thomas Hobbes of Malmesbury (1656) con cui egli intendere refutare punto su punto in modo esaustivo e definitivo le tesi esposte dal vescovo lrsquoanno precedente dal canto suo Bramhall si rifiuta di considerare chiusa la disputa anzi rilancia con nuove argomentazioni circa le dottrine del libero arbitrio e della necessitagrave attaccando in modo mirato le tesi hobbesiane esposte nel Leviatahn Nel 1657 mentre si trova in Olanda egli fa pubblicare a Londra una versione incompleta delle Castigations of Mr Hobbes his Last Animadversions in the Case concerning Liberty and Universal Necessity che usciranno in forma definitiva lrsquoanno succes-sivo (1658) con in appendice The Catching of Leviathan or the Great Whale in cui Bramhall formula le sue principali obiezioni alla teologia di Hobbes e alla sua dottrina politica

Hobbes ci fa sapere di essere venuto a conoscenza di questo testo solo nel 1668 10 dieci anni dopo la sua pubblicazione e cinque dopo la morte di Bramhall avvenuta nel 1663 Tornando ad occuparsi della polemica Hobbes non fa riferi-

10 Cfr Hobbes 1682 282 tr it 99

416 mAURO FARNESI CAmELLONE

mento al corpo principale delle Castigations ma prende in considerazione la sola appendice anzi si concentra esclusivamente sulla prima parte di essa riguar-dante le tesi teologiche Occorre ricordare che Hobbes egrave sottoposto a partire dalla restaurazione della monarchia a feroci critiche sul carattere eretico se non addirittura ateo delle sue tesi in materia di religione noncheacute di pesanti sospetti circa la sua lealtagrave politica 11 viene diffusamente ritenuto un empio da censurare e un falso realista da condannare In questo contesto egli risponde alle vecchie accuse di Bramhall scrivendo An Answer to Bishop Bramhallrsquos Book called ldquoThe Catching of the Leviathanrdquo insieme a An Historical Narration concerning Heresy and the Punishment thereof il primo di questi testi ha un carattere essenzial-mente dottrinale un apologo del pensiero religioso di Hobbes il secondo egrave una breve storia dellrsquoeresia a partire dalle origini della cristianitagrave o meglio del modo politico e giuridico di trattare le opinioni eterodosse nei paesi cristiani soprat-tutto nellrsquoInghilterra contemporanea

Questa replica tardiva e parzialmente indiretta a Bramhall che costituisce la terza e ultima fase della controversia non saragrave pubblicata in vita da Hobbes La trattazione storica dellrsquoeresia esce nel 1680 (Hobbes muore il 4 dicembre del 1679) e solo nel 1682 essa viene edita insieme alla Answer Entrambi i testi oltre che alla disputa con Bramhall devono essere messi in relazione con altri scritti composti da Hobbes negli anni Sessanta riguardanti gli stessi argomen-ti la Historia Ecclesiastica Carmine Elegiaco Concinnata (1660) la quinta sezio-ne di A Dialogue between a Philosopher and a Student of the Common Laws of England (1664) un manoscritto su The Law of Heresy (1666-1668) lrsquoappendice allrsquoedizione latina del Leviathan (1668) noncheacute per larghi tratti il giagrave ricor-dato Behemoth Nella ripresa della vecchia disputa Hobbes sembra utilizzare Bramhall nel ruolo di portavoce di una certa ortodossia anglicana con cui egli si confronta in tutta questa serie di scritti dunque come epitome di un avversario collettivo da cui si sente concretamente minacciato

Ognuna delle tre fasi della controversia appartiene ad un contesto storico ben preciso Lrsquoincontro tra Hobbes e Bramhall del 1645 vede entrambi costretti allrsquoesilio continentale a causa della guerra civile inglese ospiti di una Francia ancora in pace (la Fronda inizieragrave solo nel 1648) Anna drsquoAustria vedova di Luigi xIII sta esercitando la reggenza giagrave dal 1643 anche se egrave effettivamente il cardinale mazzarino a governare Lrsquoinvito di Newcastle a dibattere di libero arbitrio e di necessitagrave segue dunque allrsquoinizio della disputa giansenista lrsquoAu-gustinus di Giansenio egrave stato pubblicato a Lovanio nel 1640 per poi essere ristampato a parigi nel 1641 la bolla In eminenti che condanna il libro egrave del 1642 a Lione nel 1644 compare il Liber theologiae moralis del gesuita Esco-bar Egrave molto significativo che nella sua epistola al lettore preambolo anoni-mo alla pubblicazione nel 1654 di Liberty and Necessity john davies sottolinei come elemento caratteristico del contesto dottrinale in cui dibattono Hobbes e Bramhall la controversia laquobetween the Molinists and Jansenists about grace and meritsraquo 12 anche percheacute solo lrsquoanno precedente (1653) la bolla Cum occasione

11 Cfr Collins 2005 2007 201312 Hobbes 1654 234

LIBERTagrave NECESSITagrave E LEGGE IL pROBLEmA TEOLOGICO-pOLITICO NELLA pOLEmICA 417

era tornata a condannare cinque delle sette proposizioni che riassumevano la dottrina dellrsquoAugustinus

deve perograve essere rilevato che la pubblicazione dello scambio tra Hobbes e Bramhall avvenuta tra 1654 e il 1658 ha luogo in un contesto politico fortemen-te mutato La guerra civile egrave terminata lrsquoInghilterra egrave una repubblica retta dal protettorato di Cromwell e Hobbes come del resto molti altri realisti si egrave sot-tomesso al nuovo regime 13 Egli egrave ritornato in patria nel 1651 mentre Bramhall continua il suo esilio tra Bruxelles e lrsquoOlanda per il vescovo lrsquoimpegno nella controversia con Hobbes ha ora il valore di una battaglia combattuta al servizio della causa della monarchia unita nella sua lotta alla Chiesa drsquoInghilterra contro qualcuno che egli considera ormai un traditore 14 Ciograve spiega percheacute a partire da A Defence of True Liberty del 1655 i toni degli scambi diventino sempre piugrave aspri gli attacchi di carattere personale molto piugrave frequenti ma anche piugrave ampio lo spettro dei temi trattati

Il contesto della terza fase della polemica egrave a sua volta differente Hobbes egrave rimasto il solo a poter aggiungere nuovi elementi alla controversia Con Carlo II la dinastia Stuart regna di nuovo in Inghilterra e la maggior parte degli attori politici compresi molti vecchi partigiani della sovranitagrave del parlamento o della Repubblica si mostrano ora assai intransigenti nella difesa dei diritti della mo-narchia restaurata La preoccupazione per lrsquoortodossia religiosa sostiene la su-premazia della Chiesa drsquoInghilterra la cui egemonia sociale e politica raggiunge in questo periodo il suo punto piugrave alto Si tratta di un contesto assai ostile per un pensiero politico e teologico spiccatamente eterodosso come quello di Hobbes il quale suo malgrado si vede costretto a riprendere una disputa da lui probabil-mente giagrave ritenuta esaurita nel decennio precedente

3 Libertagrave e necessitagrave

Il fulcro originario della disputa tra Hobbes e Bramhall concerne la natura della libertagrave umana per Hobbes ogni fenomeno in generale e ogni azione umana in particolare egrave lrsquoeffetto necessario di cause antecedenti Bramhall al contrario pensa che alcune azioni umane non siano necessitate da fattori precedenti e che solo queste azioni possano essere considerate davvero libere Anche per Hobbes esistono azioni libere tuttavia egli concepisce la libertagrave in modo tale che essa risulta perfettamente compatibile con la necessitagrave Nella concezione di Bramhall invece libertagrave e necessitagrave non possono mai coesistere

A prima vista la concezione di Hobbes appare simile a quella dei riformatori protestanti 15 Lutero e Calvino tra gli altri tuttavia la sua posizione nella disputa si caratterizza per lrsquoimpostazione materialistica 16 dellrsquoanalisi delle dinamiche del desiderio e della definizione della nozione di volontagrave La concezione di Bramhall

13 Cfr Curran 200214 Cfr daly 197115 Cfr damrosch 197916 Cfr Bardin 2018

418 mAURO FARNESI CAmELLONE

egrave invece molto vicina a quella dei piugrave influenti pensatori cattolici del tempo i gesuiti che si rifanno a molina e a Suarez 17 Le sue posizioni filosofiche agli occhi dello stesso Hobbes risultano ricalcare lrsquoaristotelismo scolastico dellrsquoalto medioevo seppur mediate dalle modificazioni dottrinarie intercorse durante il sedicesimo secolo Certo Bramhall rimane un protestante e il suo anti-papismo non puograve che produrre una serie di spostamenti rispetto alla tradizione filosofica a cui egli si ispira

Nella prospettiva di Bramhall desiderio e volontagrave appaiono ancora nettamen-te distinti il desiderio egrave un potere dellrsquoanima sensibile che si ritrova in tutti gli animali La volontagrave invece puograve essere ascritta solamente ad unrsquoanima razionale la quale egrave immateriale e si ritrova solo negli esseri umani Hobbes non concepisce lrsquoesistenza di esseri immateriali e dunque qualsiasi potere attribuito agli esseri umani deve essere inteso come un potere di origine materiale Egli ne conclude che non esistono cose come la volontagrave intesa alla maniera degli scolastici e che i soli fattori che motivano le azioni umane sono i desideri Quando un agente egrave pronto ad agire esso ha fatto esperienza di differenti desideri in competizione tra loro e si trova nella situazione di dover deliberare su cosa fare 18 Il desiderio che vince questa competizione quello che di fatto motiva lrsquoagente ad agire in quel modo specifico e quello che Hobbes intende essere la volontagrave dellrsquoagente rispetto allrsquoazione compiuta per Hobbes dunque la volontagrave non egrave una specifica operazione mentale distinta dal desiderio piuttosto egli ritiene che la volontagrave sia una sottoclasse del desiderio

per Bramhall invece unrsquoazione egrave libera se non egrave necessitata da cause antece-denti ed estrinseche Ciograve non significa che le azioni libere siano prive di cause ma che le loro cause non rendono necessario il fatto che esse accadano Tutto ciograve che accade in natura invece ha delle cause antecedenti ed estrinseche che neces-sitano lrsquooccorrenza del fenomeno Ciograve che distingue le azioni libere dagli eventi naturali dunque egrave il fatto di essere causate (o almeno in parte causate) da un atto della volontagrave cioegrave da una volizione (act of will) per Bramhall la volizione in seacute non ha cause antecedenti ed estrinseche che la determinano la volizione egrave piuttosto un esercizio della facoltagrave razionale o del potere di volere un potere che coincide con la volontagrave stessa perciograve le azioni causate dalla volizione sono chiamate volontarie La volizione trova inizio nella facoltagrave di volere cioegrave dal potere di volere agendo indipendentemente da altro se non da seacute La volontagrave egrave dunque un tipo particolare di potere diverso da ogni altro ha dominio su se stesso dominio sui suoi atti di volere o non volere senza nessuna causa neces-sitante estrinseca La volontagrave ha per Bramhall il potere di muovere se stessa di determinare se stessa Ciograve non significa che la volontagrave non sia soggetta a influen-ze esterne e precedenti ma che nessuna serie di queste influenze egrave sufficiente per farla agire il fatto di produrre una volizione sia essa di fare o non fare una determinata cosa dipende solo dalla stessa volontagrave

17 Cfr pink 2004 La posizione degli arminiani egrave similare a quella dei gesuiti noncheacute piuttosto influente nellrsquoInghilterra degli Stuart tanto che Bramhall stesso viene spesso identificato con un armi-niano

18 Cfr Rudolph 1989

LIBERTagrave NECESSITagrave E LEGGE IL pROBLEmA TEOLOGICO-pOLITICO NELLA pOLEmICA 419

Nella concezione di Bramhall un potere autonomo come la volontagrave egrave un potere libero percheacute il suo operare non egrave necessitato da cause diverse da se stesso Se i prodotti delle operazioni della volontagrave cioegrave le sue volizioni non sono causate e dunque necessitate da nullrsquoaltro se non la volontagrave stessa allora queste volizioni devono essere considerate a loro volta libere E dunque libere saranno anche le azioni a qui tali volizioni danno inizio In questo modo Bramhall fa pro-prio il principio secondo cui se la causa di un evento egrave necessaria allora lrsquoevento saragrave a sua volta necessario ma applica anche il principio contrario secondo cui se la causa di un evento egrave libera anche lrsquoevento conseguente lo saragrave La conce-zione della libertagrave che emerge da questi passaggi e certo avvicinabile a quella degli arminiani olandesi e di fatto a quella di pensatori come Suarez molina Bellarmino e forse anche duns Scoto In questo senso si tratta di una concezione scolastica anche se di certo non avvicinabile a quella di Tommaso drsquoAquino

Hobbes da parte sua sembra concordare con Bramhall quando afferma che le azioni volontarie sono quelle causate dagli atti della volontagrave (wills) ma nega che tali volizioni siano lrsquoesercizio di un particolare tipo di facoltagrave razionale o po-tere posseduto unicamente dagli esseri umani la volontagrave per Hobbes non esiste come potere specifico come specifica facoltagrave umana di piugrave Hobbes sostiene che nessun potere di nessun essere possa avere le proprietagrave che Bramhall attri-buisce alla volontagrave Bramhall parla della volontagrave come di qualcosa che compie azioni come di qualcosa in grado di sospendere il proprio agire come di qualco-sa che comanda e muove cose Sono tutte proprietagrave che logicamente richiedono unrsquoagente o una sostanza come soggetto ma i poteri sono essi stessi proprietagrave di agenti o sostanze e una proprietagrave non puograve essere attribuita ad unrsquoaltra proprietagrave dunque il concetto di volontagrave proposto da Bramhall egrave per Hobbes letteralmen-te insostenibile Soprattutto Hobbes nega che un qualsiasi essere possa muovere o determinare se stesso

penso che nessuna cosa tragga inizio da se stessa bensigrave dallrsquoazione di qualche altro agente immediatamente fuori di seacute E che quindi non appena un uomo abbia un appetito o una volontagrave verso qualcosa che prima non aveva la causa della sua volontagrave non egrave la volontagrave stessa ma qualcosrsquoaltro che non egrave in suo potere Cosiccheacute dal momento che egrave fuori discussione che la volontagrave egrave la causa necessaria delle azioni volontarie e per quanto si egrave detto che anche la volontagrave egrave causata da altri fattori dei quali non dispone ne segue che tutte le azioni volontarie hanno cause necessarie e che quindi sono necessitate 19

A questo punto per entrare nel vivo della trattazione hobbesiana occorre guardare al concetto di necessitagrave e alla sua struttura temporale orientata al futuro

Necessary is that which is impossible to be otherwise or that which cannot pos-sibly otherwise come to pass Therefore necessary possible and impossible have no signification in reference to time past or time present but only time to come 20

mettiamo ora in connessione necessitagrave e causalitagrave una causa egrave qualcosa che necessita il suo effetto che rende necessario a quellrsquoeffetto di accadere In questo

19 Hobbes 1654 274 tr it 111-11320 Hobbes 1656 35

420 mAURO FARNESI CAmELLONE

senso ogni causa egrave una causa necessaria per causa necessaria Hobbes intende una causa il cui effetto deve occorrere cioegrave una causa che necessita non che egrave necessitata In questo senso la causa sufficiente di un effetto deve essere anche causa necessaria dello stesso

Io ritengo che causa sufficiente sia quella a cui non manca nulla di ciograve che egrave ne-cessario alla produzione dellrsquoeffetto La stessa egrave quindi anche una causa necessaria [] da ultimo ritengo che la definizione ordinaria di agente libero cioegrave che un agente libero egrave quello che essendo presenti tutti gli elementi necessari alla pro-duzione dellrsquoeffetto puograve nondimeno non produrlo implichi una contraddizione e sia priva di senso Come se si dicesse che la causa potrebbe essere sufficiente ovvero necessaria e tuttavia lrsquoeffetto non seguiragrave 21

Egrave dunque chiaro per Hobbes che ogni cosa che egrave o accade ha una causa ne-cessaria la causa semplice o lrsquointera causa di ogni azione ciograve che la necessita e la determina egrave la somma di tutte le cose che conducono e che concorrono alla sua produzione

Ciograve che io dico necessita e determina ogni azione [] egrave la somma di tutte le cose che essendo attualmente esistenti conducono e concorrono al prodursi in futuro di quellrsquoazione per cui se ora ne venisse a mancare una qualsiasi lrsquoeffetto non potrebbe essere prodotto 22

Alla luce del campo concettuale determinato dalla necessitagrave 23 concentriamo-ci adesso sulla concezione hobbesiana della libertagrave 24 Nel De cive Hobbes aveva fornito una definizione generale del concetto per poi specificare la nozione di libertagrave civile

La libertagrave per definirla non egrave altro che lrsquoassenza di impedimenti al moto [] Ciascuno gode di una libertagrave maggiore o minore a seconda che abbia piugrave o meno spazio in cui muoversi [] La libertagrave civile consiste in questo che nessun sud-dito figlio di famiglia o servo sia impedito dalle pene prescritte dallo Stato dal padre o dal signore per quanto severi di fare ed usare tutto ciograve che egrave necessario per difendere la vita e la salute 25

Allrsquointerno della polemica con Bramhall questa definizione viene approfon-dita sottolineando che laquola libertagrave egrave lrsquoassenza di tutti gli impedimenti allrsquoazione che non siano contenuti nella natura e nella qualitagrave intrinseca dellrsquoagenteraquo 26 Anche un essere inanimato puograve essere libero secondo queste definizioni ma per gli esseri che hanno appetiti che sono agenti volontari occorre definire la volon-tagrave come laquolrsquoultimo atto della deliberazioneraquo Sulla base di questi ragionamenti Hobbes giunge a definire un agente libero come laquocolui che puograve fare se vuole ed

21 Hobbes 1654 274-275 tr it 113 Una causa non seguita dal suo effetto egrave inconcepibile come causa una violazione tanto delle leggi fisiche quanto di quelle logiche gli effetti seguono le loro cause con necessitagrave tanto fisica quanto logica cfr Leijenhorst 1996

22 Hobbes 1654 246 tr it 6123 Cfr Costa 199324 molta ampia ed approfondita egrave tra gli interpreti la discussione circa gli slittamenti semantici (tra

freedom e liberty) e le ridefinizioni del concetto di libertagrave in Hobbes Cfr pennock 1965 Hood 1967 Waldman 1967 Scribano 1980 Goldsmith 1989 Skinner 2007 2008

25 Hobbes 1642-1647 167 tr it 10726 Hobbes 1654 273 tr it 111

LIBERTagrave NECESSITagrave E LEGGE IL pROBLEmA TEOLOGICO-pOLITICO NELLA pOLEmICA 421

evitare se vuole e che la libertagrave egrave lrsquoassenza di impedimenti esterniraquo 27 Egli non sta sostenendo che un agente per essere ritenuto libero deve essere in grado ad un tempo di fare o non fare una stessa cosa secondo ciograve che vuole Un agente egrave libero solo rispetto ad azioni particolari distinte per Hobbes un agente libe-ro egrave colui che puograve fare una cosa se vuole fare quella cosa o puograve evitare di fare una cosa se vuole evitarlo 28 Ne segue che ogni azione volontaria che di fatto egrave compiuta egrave unrsquoazione libera cioegrave che tutti gli atti volontari sono liberi e che tutti gli atti liberi sono volontari

Nel Leviathan che risente della prima fase della controversia con Bramhall egrave ampiamente al lavoro questa concezione della libertagrave Nellrsquoopera del 1651 gli individui nella condizione naturale sono caratterizzati dallrsquoessere dotati di un di-ritto che coincide con laquola libertagrave che ciascuno ha di usare il proprio potere a suo arbitrio per la conservazione della sua natura cioegrave della sua vita e conseguen-temente di fare qualsiasi cosa che secondo il suo giudizio e la sua ragione egli concepisca come il mezzo piugrave idoneo a questo fineraquo 29 Si tratta di unrsquoattribuzione prettamente fisica poicheacute con libertagrave Hobbes intende laquolrsquoassenza di impedimenti esterniraquo 30 definizione che come abbiamo visto vale tanto per creature irrazio-nali o inanimate che per le creature razionali 31

Hobbes riprende precisamente questa argomentazione quando allrsquointerno della trattazione del Commonwealth deve parlare della libertagrave dei sudditi Egli sostiene che un uomo libero laquoegrave colui che nelle cose che egrave capace di fare con la propria forza e il proprio ingegno non egrave impedito di fere ciograve che ha la volontagrave di fare ma tutte le volte che le parole libero e libertagrave sono riferite a qualcosrsquoaltro che non sia corpo si compie un abuso poicheacute ciograve che non egrave soggetto al movimento non egrave soggetto a impedimento [] dallrsquouso delle parole libero arbitrio non si puograve inferire alcuna libertagrave della volontagrave del desiderio o dellrsquoinclinazione ma [quella che si puograve inferire egrave] la libertagrave dellrsquouomo la quale consiste nel non incon-trare arresti nel fare ciograve che ha la volontagrave il desiderio o lrsquoinclinazione a fareraquo 32

A partire da questo assunto Hobbes puograve sostenere la perfetta compatibilitagrave di timore e libertagrave poicheacute laquotutte le azioni che gli uomini fanno negli Stati per timore della legge sono azioni che coloro che le compiono avevano la libertagrave di non fareraquo 33 Il punto archimedeo su cui si regge un tale assunto egrave la definizione della volontagrave lrsquoultimo anello della catena di deliberazioni che precedono lrsquoazione

Libertagrave e necessitagrave sono compatibili Lo sono nel caso [] delle azioni che gli uomini compiono volontariamente e che procedono da un lato dalla libertagrave (poicheacute procedono dalla loro volontagrave) e tuttavia dallrsquoaltro dalla necessitagrave poicheacute ogni atto della volontagrave umana ogni desiderio e ogni inclinazione procede da qual-che causa questa da unrsquoaltra e cosigrave via in una catena continua (il cui primo anello egrave nelle mani di dio la prima di tutte le cause) [] Gli uomini per raggiungere

27 Hobbes 1654 275-276 tr it 11528 Cfr Warrender 1957 Wernham A G 1965 moore 1971-1972 Leyden 198129 Hobbes 1651 91 tr it 10530 Ibidem 91 tr it 10531 Cfr ibidem 145 tr it 17532 Ibidem 146 tr it 175-17633 Ibidem 146 tr it 176

422 mAURO FARNESI CAmELLONE

la pace e con ciograve la propria conservazione hanno fatto un uomo artificiale che chiamiamo Stato e cosigrave hanno fatto anche catene artificiali chiamate leggi civili che essi stessi con patti reciproci hanno fissato per una estremitagrave alle labbra di quellrsquouomo o di quellrsquoassemblea cui hanno dato il potere sovrano e per lrsquoaltra alle proprie orecchie Questi legami ancorcheacute deboli per loro natura possono non di meno essere resi resistenti dal pericolo (ma non dalla difficoltagrave) di infran-gerli 34

Questa serie di relazioni determina lo spazio di libertagrave concesso ai sudditi che coincide precisamente con il silenzio della legge poicheacute laquoin tutti i generi di azioni trascurate dalle leggi gli uomini hanno la libertagrave di comportarsi nel modo che la loro ragione suggeriragrave come il piugrave vantaggioso per loro stessi difatti se prendiamo [la parola] libertagrave in senso proprio come libertagrave del corpo mdashcioegrave come libertagrave da catene e prigionimdash tutto il gran rivendicare che fanno gli uo-mini una libertagrave di cui cosigrave manifestamente godono giagrave sarebbe affatto assurdo drsquoaltra parte se prendiamo [la parola] libertagrave come esenzione dalle leggi non egrave meno assurdo che gli uomini domandino come fanno quella libertagrave per la quale le loro vite cadrebbero in balia di tutti gli altri uomini [] La libertagrave di un suddito risiede quindi soltanto in quelle cose che il sovrano ha trascurato nel disciplinare le azioni dei sudditiraquo 35

Tutto ciograve non intacca minimamente il potere di vita e di morte che contraddi-stingue il sovrano Eppure Hobbes ha bisogno di potenziare il formalismo della propria argomentazione tramite precisi argomenti teologici

Ciononostante non dobbiamo intendere che il potere sovrano di vita e di mor-te sia abolito o limitato da tale libertagrave Egrave stato infatti giagrave mostrato che qualunque cosa un sovrano possa fare ad un suddito non egrave adducibile alcuna pretesa per la quale possa essere chiamata ingiustizia o torto in senso proprio E la causa egrave che ogni suddito egrave autore di tutti gli atti del sovrano cosiccheacute questi non manca mai del diritto di fare qualsiasi cosa se non in quanto egli stesso egrave suddito di dio e perciograve vincolato a osservare le leggi di natura puograve accadere [] che un suddito venga messo a morte per comando del potere sovrano ciograve nonostante nessuna delle due parti fa torto allrsquoaltra [] Colui che muore aveva la libertagrave di compiere lrsquoazione per la quale viene nondimeno messo a morte senza [che gli si faccia] torto La stessa cosa vale anche nel caso del principe sovrano che metta a morte un suddito innocente Infatti sebbene lrsquoazione in quanto contraria allrsquoequitagrave sia contro la legge di natura come lo fu lrsquouccisione di Uria procurata da davide tuttavia si trattograve di un torto fatto non giagrave a Uria ma a dio Non a Uria poicheacute da Uria stesso davide aveva ricevuto il diritto di fare quello che gli piacesse e tuttavia a dio poicheacute davide era suddito di dio e questi proibiva ogni iniquitagrave contro la legge di natura 36

Lrsquoesegesi biblica hobbesiana sostiene lrsquoassoluto potere del sovrano sulla vita dei suoi sudditi frutto della perfetta circolaritagrave attuata dal dispositivo di rappre-sentanza che fa di ogni individuo lrsquoautore di tutte le azioni del sovrano e che gli impedisce di giudicare ingiuste le azioni di questrsquoultimo Il vincolo delle leggi di

34 Hobbes 1651 146-147 tr it 176-17735 Ibidem 147-148 tr it 177-17836 Ibidem 148 tr it 178

LIBERTagrave NECESSITagrave E LEGGE IL pROBLEmA TEOLOGICO-pOLITICO NELLA pOLEmICA 423

natura cioegrave dei comandi divini non espone il sovrano al giudizio dei sudditi Il giudizio sullrsquoequitagrave delle sue azioni egrave posposto rispetto al tempo dello Stato percheacute egrave affidato integralmente alla volontagrave di Dio cioegrave rimandato alla fine dei tempi 37 durante la vita dello Stato la giustizia egrave perciograve questione che riguarda esclusivamente le relazioni tra i sudditi normate dalle leggi del sovrano

4 Onnipotenza divina peccato e legge

Hobbes definisce lrsquoonnipotenza divina come laquothe power to do all things that he willraquo Egli rifiuta di distinguere tra lrsquoonnipotenza di dio e la sua completa sufficienza perciograve laquoto the production of any thing that is produced the will of God is as requisite as the rest of his power and sufficiency And consequently his all-sufficiency signified not a suffiency or power to do those things he will notraquo 38 La potenza di dio non si manifesta che attraverso la sua volontagrave poicheacute egrave la sua volontagrave che costituisce il principio dinamico della creazione in dio onnipotenza e volontagrave (vale a dire lrsquoordine necessario della creazione) coincidono

Le definizioni dinamiche di volontagrave onniscienza e onnipotenza divina ci per-mettono di comprendere il significato che Hobbes attribuisce alla libertagrave divina Rispetto allrsquoazione umana egli distingue nettamente tra la libertagrave di fare ciograve che si vuole e il potere di fare ciograve che si vuole 39 per esempio occorre distinguere tra il potere di camminare e la libertagrave di farlo Un uomo malato saragrave detto privato del potere di camminare mentre un uomo in catene saragrave detto privato della libertagrave di farlo in ragione degli ostacoli che si frappongono alla realizzazione delle loro volontagrave La libertagrave di un uomo non egrave dunque definita dal potere La definizione di onnipotenza (laquonot the liberty to do what he will but the power to do what he willraquo) 40 mostra che ciograve vale anche per dio Questa precisazione almeno in prima battuta permette a Hobbes di evitare di identificare positivamente la libertagrave di dio con il suo potere

Tuttavia se la libertagrave si definisce come assenza di impedimenti al moto e se lrsquoonnipotenza si definisce come il potere di fare tutto ciograve che si vuole allora lrsquoagente che dispone dellrsquoonnipotenza dispone anche di una libertagrave senza limiti percheacute non esiste ostacolo alla volontagrave di un agente onnipotente pur essendo conseguenza della sua onnipotenza la libertagrave di dio non si identifica con essa poicheacute la libertagrave egrave una caratteristica della volontagrave e non della potenza Anche in dio la libertagrave continua a dover essere pensata come unrsquoassenza di impedimenti alla volontagrave In questo modo Hobbes conserva la libertagrave divina senza rimettere in questione la sua definizione di causa prima come causa necessaria degli effetti che ne procedono dio egrave dunque causa necessaria anche se dal punto di vista della volontagrave creatrice egli egrave un agente libero Questo punto egrave essenziale per-cheacute permette di comprendere come Hobbes riesca a conciliare il sistema della necessitagrave con la teoria della legge

37 Cfr Farnesi 2013 51-9838 Hobbes 1656 427 Cfr Foisneau 2000 Altini 201339 Cfr Hobbes 1656 26540 Ibidem 265

424 mAURO FARNESI CAmELLONE

Tale conciliazione si regge sul concetto di libertagrave divina definita come as-senza di ostacoli essa egrave di fatto libertagrave di fronte alla legge Infatti dio non puograve peccare percheacute facendo una cosa egli la rende giusta e di conseguenza essa non puograve essere un peccato Inoltre chiunque possa peccare egrave qualcuno assoggettato alla legge di un altro e dio di certo non lo egrave pur se egli non egrave soggetto a una legge superiore dio egrave non di meno fonte di diritto per gli uomini Indipenden-temente dal diritto divino positivo che procede dalla rivelazione esiste un diritto divino naturale il cui fondamento egrave la stessa libertagrave divina Nello stesso modo in cui il diritto naturale umano si definisce come libertagrave di ciascuno di usare come vuole il suo potere per la conservazione della propria natura allo stesso modo il diritto naturale divino si definisce come la libertagrave di cui dio dispone di usare come vuole la sua onnipotenza poicheacute non esiste impedimento alla volontagrave di dio il diritto naturale di dio si confonde con la sua volontagrave che a sua volta si confonde con il suo potere Questa identitagrave di diritto e di potere vale solo per dio anche se i termini volontagrave libertagrave e diritto vengono utilizzati da Hobbes in modo univoco per dio e per gli uomini il diritto naturale divino non costituisce un modello per pensare il diritto naturale umano poicheacute nel diritto naturale divino diritto e potere si trovano identificati de facto mentre se un uomo inten-de agire come Dio cioegrave come se non esistessero ostacoli al suo agire egli muove contro il principio della sua stessa conservazione 41

A partire da questa concezione del diritto di natura egrave possibile comprendere la condizione naturale dellrsquouomo uno stato in cui la volontagrave degli altri egrave pensata come ostacolo alla soddisfazione della propria Questo il fulcro della questione politica per come essa emerge nelle Questions hobbesiane a quali condizioni la volontagrave degli altri puograve cessare di essere ostacolo al mio desiderio di conservazione Lrsquoistituzione contrattuale del sovrano rappresentante egrave una risposta che di per seacute eccede i limiti della disputa tra Hobbes e Bramhall su libertagrave e necessitagrave Cio-nonostante almeno indirettamente in questrsquoultima la questione viene affrontata attraverso la tematizzazione del rapporto tra peccato e legge Imputando al ldquone-cessitarismordquo di Hobbes lrsquoeliminazione della nozione stessa di peccato Bramhall riprende una classica obiezione arminiana usata contro i calvinisti ortodossi un uomo non pecca quando fa ciograve che non avrebbe potuto evitare neacute quando si astiene dal fare ciograve che non egrave mai stato in suo potere di fatto che senso puograve avere il peccato se gli uomini fanno il male con la stessa necessitagrave con cui cade una pietra 42 Hobbes risponde sostenendo che la necessitagrave non si oppone alla formazione della volontagrave e che egrave la volontagrave che opponendosi alla legge fa che ci sia un peccato La natura di questrsquoultimo dunque consta nel fatto che lrsquoazione commessa proceda dalla nostra volontagrave e vada contro la legge Contrariamen-te a Bramhall Hobbes vuole dimostrare che il libero arbitrio non egrave la ragione formale del peccato ma che il peccato puograve derivare da una volontagrave necessaria In questo modo Hobbes taglia alla radice il dibattito tra arminiani e gomaristi percheacute concettualizza il peccato prescindendo dalla nozione di peccato origina-le Rifacendosi a paolo Hobbes attribuisce alla sola effettiva sussistenza della

41 Cfr ibidem 138-14742 Cfr ibidem 45

LIBERTagrave NECESSITagrave E LEGGE IL pROBLEmA TEOLOGICO-pOLITICO NELLA pOLEmICA 425

legge la possibilitagrave del peccato 43 Unrsquointerpretazione di certo assai poco paolina dellrsquoepistola ai Romani visto che tace completamente circa la questione della ri-generazione attraverso la grazia Hobbes pretende di rimanere fedele alla lettera del testo fornendo di esso unrsquointerpretazione puramente giuridica il peccato non egrave che la trasgressione di una legge dunque solo il fatto della legge puograve ren-dere unrsquoazione un peccato Nel momento in cui un giudice deve giudicare se unrsquoazione egrave un peccato egli non deve considerare cause ulteriori alla volontagrave dellrsquoagente il fatto che la volontagrave sia libera o necessitata non concerne in nessun modo il giudizio che deve essere reso 44

ma allora non bisogna forse considerare dio e non lrsquouomo come respon-sabile del peccato visto che egrave dio lrsquoautore della legge e la causa della necessitagrave che conduce il peccatore a non rispettarla Bramhall solleva questa questione sottolineando che nella teoria hobbesiana del peccato il diritto di punire 45 non si fonda sullrsquoinfrazione della legge ma sullrsquoonnipotenza divina dunque non sulla libertagrave degli uomini per Hobbes il diritto divino di punire che dunque assomi-glia molto ad un diritto di affliggere corrisponde al potere assoluto di cui dio dispone sulla vita e la morte degli uomini 46 In ultima istanza Hobbes pensa il peccato come la contraddizione de facto che sussiste tra le esigenze della legge che si rivolge in modo vincolante agli uomini solo quando egrave emanazione del-la sovranitagrave politica e le esigenze della natura cioegrave le esigenze del movimento animale e vitale In questo senso la nozione di responsabilitagrave non egrave nullrsquoaltro che una finzione giuridica derivante dalla sovrapposizione dellrsquoordine della legge allrsquoordine della natura Attraverso la teoria del peccato Hobbes afferma dunque lrsquoesterioritagrave radicale del regno della vita dal regno della legge e allo stesso tem-po determina la sottomissione della vita alle esigenze dellrsquoistituzione sovrana la sottomissione dellrsquoazione umana ai requisiti dellrsquoonnipotenza divina considerata dal punto di vista della necessitagrave naturale non ostacola in nessun modo lrsquoistitu-zione di un Commonwealth fondato sullrsquoartificio del contratto e della sovranitagrave rappresentativa Al contrario la potenzia

Bibliografia

Altini C (2013) ldquoKingdom of Godrdquo and Potentia Dei An Interpretation of Divine Omnipotence in Hobbesrsquos Thought in laquoHobbes Studiesraquo 26 1 65-84

Bardin A (2018) Hobbes materialismo e libertagrave laquoScienza amp politicaraquo xxx 58 51-70Bramhall j (1842-1845) The works of the Most Reverend Father in God John Bramhall

DD sometime Lord Archbishop of Armagh Primate and Metropolitan of all Ireland 5 vols Oxford j H parker

Chappell V (1999) Hobbes and Bramhall on Liberty and Necessity Cambridge Cam-bridge University press

43 Romani VII 844 Cfr Hobbes 1656 233-238 Cfr merlo 2018 207 e nota 5445 Notevoli a riguardo le osservazioni di Luc Foisneau espresse nel paper Punishment after Levia-

than presentato come keynote lecture durante il workshop Hobbes after Leviathan Beyond Leviathan Universitagrave degli Studi di padova 15-16 febbraio 2018

46 Cfr Hobbes 1656 114-147

426 mAURO FARNESI CAmELLONE

Collins j R (2005) The Allegiance of Thomas Hobbes New york Oxford University press

mdash (2007) Silencing Thomas Hobbes The Presbyterians and Leviathan in Springborg p (ed) The Cambridge Companion to Hobbesrsquos Leviathan Cambridge Cambridge Uni-versity press 478-499

mdash (2013) Thomas Hobbes Heresy and the Theological Project of Leviathan laquoHobbes Studiesraquo 26 1 6-33

Costa m (1993) Hobbes on Liberty and Necessity laquoHobbes Studiesraquo 6 1 29-42Curran E (2002) A Very Peculiar Royalist Hobbes in the Context of His Political Con-

temporaries laquoBritish journal for the History of philosophyraquo 10 2 167-208damrosch jr L (1979) Hobbes as Reformation Theologian Implications of Free-Will

Controversy laquojournal of the History of Ideasraquo xL 339-352daly j W (1971) John Bramhall and the Theoretical Problems of Royalist Moderation in

laquojournal of British Studiesraquo 11 26-44Eliot T S (1970) For Lancelot Andrewes Essays on Style and Order (1928) London

Faber and FaberFarnesi Camellone m (2018) Thomas Hobbes e la cristianitagrave del Leviatano Sulla duplice

funzione della sovranitagrave laquoEtica amp politicaEthics amp politicsraquo xx 2 245-264mdash (2013) Indocili soggetti La politica teologica di Thomas Hobbes macerata QuodlibetFiaschi G (2013) The Power Of Words Political and Theological Science in Thomas

Hobbes in laquoHobbes Studiesraquo 26 1 34-64Foisneau L (2000) Hobbes et la toute-puissance de Dieu paris pUFGoldsmith m m (1989) Hobbes on Liberty laquoHobbes Studiesraquo 2 1 23-39Hobbes T (1642-1647) De cive The Latin Version Clarendon Edition of the Works of

Thomas Hobbes vol 2 Warrender H (ed) Oxford Clarendon press 1984 tr it a cura di Tito magri Roma Editori Riuniti 2002

mdash (1651) Leviathan or the Matter Forme amp Power of a Common-Wealth Ecclesiastical and Civil Tuck R (ed) Cambridge Cambridge University press 200710 tr it Leviatano o la materia la forma e il potere di uno stato ecclesiastico e civile pacchi A (a cura di) con la collaborazione di Lupoli A Roma-Bari Laterza 19974

mdash (1654) Of Liberty and Necessity a Treatise wherein All Controversy concerning Predestination Election Free-Will Grace Merits Reprobation ampc is fully decided and cleared In Answer to a Treatise written by the Bishop of Londonderry on the Same Subject London ora in Id English Works molesworth W (a cura di) London j Bohn 1840 vol IV 229-278 tr it Libertagrave e necessitagrave Longega A (a cura di) mila-no Bompiani 2000

mdash (1656) The Questions concerning Liberty Necessity and Chance clearly stated and debated between Dr Bramhall Bishop of Derry and Thomas Hobbes of Malmesbury London ora in Id English Works cit 1841 vol V tr it parziale in Id Libertagrave e necessitagrave cit 123-335

mdash (1660) Historia Ecclesiastica Carmine Elegiaco Concinnata Critical Edition Including Text Translation Introduction Commentary and Notes by p Springborg p Stablein and p Wilson Honoreacute Champion paris 2008 tr it in Id Scritti teologici pacchi A Invernizzi G Lupoli A (a cura di) milano FrancoAngeli 1988 37-95

mdash (1664) A Dialogue between a Philosopher and a Student of the Common Laws of Eng-land in Writings on Common Law and Hereditary Right Clarendon Edition of the Works of Thomas Hobbes vol 11 Cromartie A Skinner Q (eds) Oxford Clar-endon press 2005 1-146

mdash (1666-1668a) A Historical Narration Concerning Heresy and the Punishment thereof in English works voll 11 molesworth W (ed) London j Bohn 1839-1845 (ristam-pa anastatica Aalen Scientia Verlag 1966) IV 385-408 tr it in Id Scritti teologici cit 185-203

LIBERTagrave NECESSITagrave E LEGGE IL pROBLEmA TEOLOGICO-pOLITICO NELLA pOLEmICA 427

mdash (1666-1668b) The Law of Heresy in mintz S I (ed) Hobbes and the Law of Heresy a new manuscript laquojournal of the History of Ideasraquo 29 3 1968 409-414

mdash (1667-1669) Behemoth or the Long Parliament Clarendon Edition of the Works of Thomas Hobbes vol 10 Seaward p (ed) Oxford Clarendon press 2010 tr it Nicastro O (a cura di) Bari Laterza 1979

mdash (1682) An Answer to Bishop Bramhallrsquos Book called ldquoThe Catching of the Leviathanrdquo London [da un manoscritto del 1668] ora in Id English Works vol IV cit 279-384 tr it Risposta al libro pubblicato dal dott Bramhall intitolato La cattura del Leviata-no in Id Scritti teologici cit 97-183

mdash (1993) De la liberteacute et de la necessiteacute suivi de Reacuteponse agrave La capture de Leviathan (controverse avec Bramhall 1) introductions traduction notes glossaires et index par F Lessay paris Vrin

mdash (1999) Les questions concernant la liberteacute la neacutecessiteacute et le hasard (controverse avec Bramhall 2) introduction notes glossaires et index par L Foisneau traduction par Foisneau L perronin F paris Vrin

Hood F C (1967) The Change in Hobbes Definition of Liberty laquophilosophical Quarter-lyraquo xVII 1967 150-163

Hunter G (1989) The Fate of Thomas Hobbes laquoStudia Leibnitianaraquo 21 5-20jackson N d (2007) Hobbes Bramhall and the Politics of Liberty and Necessity A

Quarrel of the Civil Wars and Interregnum Cambridge Cambridge University press

Leijenhorst C (1996) Hobbesrsquos Theory of Causality laquoThe monistraquo 79 426-447Leyden (von) W (1981) Hobbes and Locke the Politics of Freedom and Obligation Lon-

don The macmillan press (tr it Bologna Il mulino 1984)merlo m (2018) Legge debito e peccato in Francisco Suarez laquoFilosofia politicaraquo 2 195-

214moore S (1971-1972) Thomas Hobbes on Obligation Moral and Political laquojournal of

History of philosophyraquo 9 43-62 10 29-42Overhoff j (2000) Hobbesrsquos Theory of the Will Ideological reasons and Historical Cir-

cumstances Lanham Rowman and Littlefieldparkin j (2007) Taming the Leviathan The Reception of the Political and Religious

Ideas of Thomas Hobbes in England 1640-1700 Cambridge Cambridge University press

pennock j (1965) Hobbes Confusing Clarity The Case of Liberty in KC Brown (ed) Hobbes Studies Oxford Basil Blackwell 101-116

pink T (2004) Suarez Hobbes and the Scholastic Tradition of Action Theory in Stone m W F pink T (edS) The Will and Human Action from Antiquity to the present Day London Routledge 127-153

Rudolph R (1989) Hobbes and his Critics The Implications of Deliberation in Bert-man m malherbe m (eds) Thomas Hobbes de la Meacutetaphisique agrave la Politique pa-ris Vrin 63-83

Scribano E (1980) La nozione di libertagrave nellrsquoopera di Thomas Hobbes laquoRivista di Filo-sofiaraquo LxxI I 30-66

Seaward p (2010) General Introduction in Hobbes T Behemoth or the Long Parliament Clarendon Edition of the Works of Thomas Hobbes vol 10 Seaward p (ed) Oxford Clarendon press 1-70

Skinner Q (2007) Hobbes on the proper signification of liberty in Id Visions of Poli-tics vol III Hobbes and Civil Science Cambridge Cambridge University press 209-237

mdash (2008) Hobbes and Republican Liberty Cambridge Cambridge University pressVan den Enden H (1979) Thomas Hobbes and the Debate on Free Will laquophilosophicaraquo

24 2 185-215

428 mAURO FARNESI CAmELLONE

Waldman T (1967) Thomas Hobbes on Liberty a Study on Constructive Skepticism in Proceedings of Seventh Inter-American Congress of Philosophy Queacutebec presses de lrsquoUniversiteacute Laval 304-312

Warrender H (1957) The Political Philosophy of Hobbes His Theory of Obligation Ox-ford Clarendon press (tr it Roma-Bari Laterza 1974)

Wernham A G (1965) Liberty and Obligation in Thomas Hobbes in Brown K C (ed) Hobbes Studies Oxford Basil Blackwell 117-139

Gesugrave e gli Apostoli nel Leviatano Il cristianesimo delle origini tra etica e politica

Francesco Toto

Abstract

A Society Constituted without Common Power between gift recognition and democracy in Hobbesrsquo reflection on early Christianity

This article aims to highlight the tensions linked to the Hobbesian appreciation of the first Christian communities Several features of these communities seem to contradict the basic assumptions of Hobbesrsquo own theory the absence of private property the ability of faith in the lsquokingdom to comersquo to reconcile individualrsquos interest and morality and thus guarantee peace independent of State the strength with which charity and self-sacrifice assert themselves as signs of power and obtain recognition that in turn increases power the orientation of the struggle for recogni-tion to moral ends and the democratic forms of self-organization conveyed by this morality Against the image of natural man as inclined to contention distrust and vanity the original Christian communities are based on a form of trust which is not established by pacts but is rather freely given through love and charity This trust replaces pride with humility the thirst for domination with the determination to serve and the desire to excel with the patience of the last The ethical choice made by its members the education that makes it possible and the salvific myth that supports it give rise to a community without sovereignty mdashone which is founded upon a friendship conveyed by the economy of the gift and on a non-hierarchical co-ordination of powersmdash This community is radically democratic precisely because it is based on a consensus and not upon the coercion and command that characterize democracy as a form of government The dream of a laquosociety [] without common powerraquo is the beating heart of Hobbesian theological-political discourse a utopia that must be affirmed in order to deconstruct the political claims of the Church of Rome reduced a laquokingdom of darknessraquo Yet at the same time it must be removed so that it cannot undermine the power of the Leviathan as the only earthly God of the laquochildren of prideraquo

Keywords Thomas Hobbes Early Christianity Society Common power Gift

A un primo livello il discorso religioso di Hobbes si presenta come pienamen-te coerente con la sua antropologia politica Lrsquoantropologia hobbesiana stabilisce un nesso indissolubile tra il carattere naturale della guerra e quello artificiale o

TEORIA POLITICA NUOVA SERIE ANNALI IX2019 429-454

Universitagrave di Roma Tre francescototouniroma3it

430 FRANCESCO TOTO

politico della pace Tutte le principali inclinazioni naturali dellrsquouomo complotta-no a vanificare la possibilitagrave di una laquosocietagrave costituita senza una potestagrave comuneraquo e di una laquopace senza sottomissioneraquo 1 Lrsquoimpossibilitagrave di godere in comune degli oggetti delle passioni rende la cura della conservazione inseparabile dalla rivalitagrave Lrsquoansia per il futuro e il bisogno di sicurezza innescano un desiderio di potere che spinge uomini diffidenti a cercare di sottomettersi lrsquoun lrsquoaltro con la violenza o lrsquoinganno Infine la vanitagrave rende insaziabile la brama di onori e insanabile la lotta per il riconoscimento A fronte delle spinte centrifughe che definiscono lo stato di natura come uno stato di inimicizia generalizzata lrsquoidea di legge naturale lascia affiorare per un istante la possibilitagrave di una soluzione puramente etica del conflit-to fondata sulla sola razionalitagrave dei singoli del loro interesse bene inteso della loro capacitagrave di autolimitazione e dialogo Laddove la ragione cede troppo facil-mente il passo alle passioni e lrsquoineludibile disaccordo attorno alle regole morali e alla loro applicazione mina perciograve ogni socialitagrave spontanea questa possibilitagrave egrave subito soffocata e la sua rimozione affida la speranza della pace allrsquoartificio di una politica in grado di farsi portavoce della razionalitagrave e della moralitagrave della leg-ge naturale di una sovranitagrave capace di determinare univocamente questa legge di unificare i poteri dei cittadini di orientarne passioni e volontagrave di ricondurre la diversitagrave delle coscienze private sotto lrsquoidentitagrave della coscienza pubblica

La riflessione sulla religione egrave profondamente saldata a questa meditazione sul nesso tra antropologia etica e politica In primo luogo la religiositagrave chiama in causa le disposizioni affettive fondamentali dellrsquouomo Come uno dei laquogermi naturali della religioneraquo egrave rappresentato appunto dallrsquoansia per il futuro cosigrave laquoil fine del culto egrave il potereraquo anche nel senso in cui lrsquoonore reso a dio rappresenta un modo di comprarne il favore di incrementare il controllo sul futuro e il ri-conoscimento sociale legato alla buona fortuna e alla laquobenevolenza divinaraquo che essa testimonia 2 In secondo luogo la religiositagrave purificata da tutti gli elementi esteriori sconfina nella moralitagrave e si confonde con essa Il rispetto delle leggi na-turali 3 e innanzitutto dei patti costituisce lrsquoaspetto principale del culto naturale assoggettando la religione alle stesse controversie che minano lrsquoefficacia della legge naturale come ciograve che appare buono a uno appare cattivo a un altro cosigrave ciograve che uno chiama laquoreligioneraquo egrave chiamato dallrsquoaltro laquosuperstizioneraquo 4 Infine la religione egrave un momento interno della politica percheacute favorendo lrsquoobbedienza alla legge civile rinsalda il legame sociale e politico e costituisce dunque un effi-cace supporto alla funzione unificatrice e pacificatrice dello Stato 5

In questo lavoro mi egrave parso utile concentrarmi sui riferimenti a Gesugrave e agli apostoli disseminati nel Leviatano percheacute nella descrizione del cristianesimo del-le origini vengono allo scoperto alcune delle tensioni che attraversano il pensiero hobbesiano e che revocano in dubbio diversi capisaldi della storia delle sue inter-pretazioni Come si inserisce il discorso su Gesugrave e gli apostoli o sulla speranza e la moralitagrave di cui si fanno portavoce nellrsquoassetto generale dei rapporti tra antro-

1 DC v 5 e Lev 256 (141)2 Lev 164 e 564 (86 e 294)3 Lev 570 (297)4 Lev 86 e 162 (46 e 84)5 Cfr Lev 176-178 (93-94)

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 431

pologia etica politica e religione per rispondere mi concentrerograve innanzitutto su un primo livello del discorso hobbesiano nel quale lrsquoargomentazione appare compattamente coerente e cercherograve di riassumere la definizione della missione salvifica di Gesugrave il modo in cui essa priva la chiesa di ogni potere coercitivo indipendente da quello statuale la paradossale conferma offerta da questa pri-vazione al primato della dimensione politica della religione su quella etica In seguito richiamerograve lrsquoattenzione sui passi che portano allo scoperto un secondo e piugrave problematico livello del discorso sullrsquoattitudine della chiesa delle origini a costituirsi come comunitagrave etico-politica indipendente da ogni potere repressivo sul desiderio di riconoscimento da cui sono mossi i membri di questa comunitagrave sulle difficoltagrave sollevate dalla moralitagrave spontanea e possibilmente eccedente ogni formalizzazione giuridica promossa da quel desiderio partiamo allora dallrsquoespo-sizione delle diverse laquopartiraquo 6 dellrsquoufficio di Cristo

1 Gli uffici di Cristo

Lrsquounico articolo essenziale della fede cristiana si sa egrave per Hobbes che laquoGesugrave egrave il Cristoraquo Secondo il passo piugrave programmatico lrsquolaquoufficio di Cristoraquo si arti-cola in tre funzioni quella di laquoredentore o salvatoreraquo di laquopastore consigliere o maestroraquo di laquoreraquo o rappresentante del padre 7 Gesugrave era laquoredentore o salvatoreraquo in quanto era il laquomessia [] promesso dai profetiraquo e atteso dagli Ebrei destinato a laquorestituire a dio con il nuovo pattoraquo il laquoregno che [] gli era stato strappato dalla ribellione degli Israelitiraquo nel quale i fedeli potranno godere della laquosalvezza assolutaraquo che consiste nella laquoliberazione dalla morte e dalla miseriaraquo 8 Gesugrave era poi laquopastore consigliere o maestroraquo percheacute prima della morte il suo compito era quello di laquoproclamarsi il Cristoraquo e laquopersuadere [] gli uomini con lrsquoinsegna-mento [] a vivere in modo da essere degni dellrsquoimmortalitagrave di cui i credenti dovranno godere al tempo in cui verragrave nella sua maestagrave a prendere possesso del regno del padreraquo 9 Infine Gesugrave era laquoreraquo percheacute il laquoregno dei cieliraquo atteso dai fe-deli nel quale godranno dellrsquoimmortalitagrave di cui si saranno dimostrati degni egrave un regno nel quale Gesugrave avragrave laquotutto il potere che era stato riposto in mosegraveraquo 10 Come balza agli occhi lrsquoarticolazione di queste funzioni va letta sullo sfondo dei tratti piugrave generali che definiscono la religiositagrave in quanto sfera specificamente umana dei quali ogni parte dellrsquoufficio di Cristo costituisce una declinazione particolare

Il peccato rappresenta unrsquooffesa inestinguibile verso dio un debito che nes-sun peccatore puograve sperare di riscattare In quanto redentore chiamato a fare laquoquel sacrificio e offerta di seacute stesso che piacque a dio chiedere per salvare alla sua seconda venuta coloro che nel frattempo si fossero pentiti e avessero credu-to in luiraquo Gesugrave egrave colui che paga in vece del credente pentito il laquoriscatto che a

6 Lev 760 (393)7 Ibidem Sulla dottrina dei tre uffici vedi Weber 2008 125-2078 Lev 764 e 720 (395 e 373) Sulla absolute salvation vedi Weber 2008 210-215 che ne mette in ri-

lievo la differenza rispetto alla salus che puograve e deve essere garantita da ogni Stato e Terrel 2013 161-1629 Lev 766 (396)10 Lev 764 (395)

432 FRANCESCO TOTO

dio egrave piaciuto chiedereraquo per il perdono dei peccati colui che riapre la laquovia della salvezzaraquo e della laquovita eterna perduta in seguito al peccato di Adamoraquo e offre cosigrave la risposta definitiva al bisogno di speranza e di sicurezza caratteristico dellrsquouo-mo 11 Il riferimento a laquocoloro che [] si fossero pentiti e avessero creduto in luiraquo allude perciograve alle laquodue virtugraveraquo che costituiscono al contempo il contenuto dellrsquoin-segnamento di Gesugrave e la condizione della salvezza lrsquoobbedienza e la fede 12 poicheacute laquoil Cristo nostro Salvatore non ci ha dato nuove leggi ma il consiglio di osservare quelle a cui siamo soggettiraquo in prima battuta laquole leggi di naturaraquo lrsquoinsegnamento di Gesugrave viene a configurarsi come un insegnamento morale e a coincidere perciograve con una forma specifica di educazione alla razionalitagrave delle leg-gi naturali e di ammaestramento alla pace di cui sono portatrici 13 Il pentimento egrave infatti sinonimo di una piugrave generale determinazione alla rettitudine alla caritagrave a tutte le virtugrave prescritte dalla legge naturale Lo stesso rapporto tra il peccato e il perdono che il pentimento rende possibile egrave un rapporto essenzialmente mo-rale il peccato egrave la violazione della legge naturale attraverso azioni o intenzioni il pentimento quellrsquolaquoallontanamento dal peccatoraquo che vale come laquogaranziaraquo per la giustizia futura il perdono lrsquoaccordo della pace a colui che offre garanzie per il tempo futuro 14

La finalitagrave essenzialmente morale dellrsquoinsegnamento di Gesugrave egrave confermata dal carattere a ben vedere sussidiario attribuito alla fede Hobbes sembra conce-pire la fede come un momento interno dellrsquoobbedienza laquoServire dioraquo innanzi-tutto egrave identico a prestargli obbedienza ma la fede il credere cioegrave che laquoGesugrave egrave il crisTo promesso da dioraquo egrave appunto uno dei modi di laquoservire dio secondo gli insegnamenti di Cristoraquo e dunque di obbedire a dio 15 Inoltre la fede viene sigrave qualificata come una forma di libero laquoassenso internoraquo 16 ma dio egrave laquoincompren-sibileraquo lrsquoidentitagrave tra Gesugrave e il Cristo egrave laquouna dottrina soprannaturale che non egrave possibile intendereraquo e piugrave in generale le questioni di fede laquosuperano le capacitagrave umaneraquo laquola mente egrave affatto incapace di ricavar[n]e alcuna nozioneraquo 17 Su questo sfondo lrsquolaquoassenso internoraquo egrave costretto a risolversi in ossequio esterno la fede ad apparire come una laquoresa del nostro intellettoraquo una resa che non richiede che cambiamo laquosenso memoria intelletto ragione e opinioneraquo e quindi che crediamo veramente ma solo che laquoci asteniamo dal contraddireraquo che parliamo e ci comportiamo come se credessimo 18 Infine unrsquoipotetica obbedienza o mo-

11 Lev 728 e 700 (377-378 e 364) Vedi martinich 2007 385-386 Il ruolo attribuito al pentimento e quindi allrsquoobbedienza mi sembrano impedire lrsquoidentificazione della posizione hobbesiana con lrsquoidea luterana della salvezza sola fide (martinich 2007 381)

12 Lev 930 (474)13 Lev 932 (475)14 Lev 232 (124) Sul ruolo del perdono il suo legame col pentimento la sua capacitagrave di promuo-

vere gratitudine e fiducia la sua conseguente funzione morale nel superamento dellrsquoostilitagrave o in vista della riconciliazione vedi jaede 2017 Vedi anche van mill 2001 62-63

15 DC xvii 716 Lev 940 (479) Rhodes mette a fuoco il problema di un assenso al contempo rigorosamente

necessario e dipendente da noi (Rhodes 2002 50)17 Lev 1086 e 578 (548 e 304) DC xvii 2818 Lev 578 (304) Su questa resa dellrsquointelletto vedi Lund 1992 63 paganini 2003 185 sottolinea

il legame tra determinismo psicologico e libertagrave di coscienza lrsquoopinione non dipende dalla volontagrave dellrsquoindividuo e si sottrae perciograve al comando dellrsquoautoritagrave Lrsquoincapacitagrave del soggetto di controllare le

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 433

ralitagrave laquoperfettaraquo sarebbe da sola laquosufficienteraquo alla salvezza mentre la fede serve a tenere accesa la speranza che i peccati associati a unrsquoobbedienza imperfetta saranno comunque perdonati a promuovere cosigrave la giustizia dei costumi e delle azioni confermando che lrsquoimpegno con il quale i fedeli si sforzano di praticare unrsquoimpossibile laquoobbedienza [] perfettaraquo non saragrave vano 19

Incontestabile in ultimo appare anche il legame tra lrsquoufficio di re e la dimen-sione politica della religione Il regno promesso dai profeti dellrsquoAntico Testa-mento che Gesugrave egrave venuto a laquorinnovare [] con la sua dottrinaraquo e per il quale ci ha insegnato a pregare egrave quello nel quale Gesugrave stesso laquonella sua natura umanaraquo saragrave eternamente laquosacerdote untoraquo laquoprofeta sovranoraquo e laquogiudiceraquo 20 Come di-mostra la continuitagrave tra Gesugrave e mosegrave si tratta non solo di un regno terreno ma di un regno propriamente politico 21 Al pari della teocrazia mosaica mdashe piugrave in generale di ogni forma di Statomdash il laquoregno dei cieliraquo egrave fondato su un patto quel-lo laquocontratto nel battesimoraquo laquolrsquoalleanza cristianaraquo egrave sugellata dallrsquoincontro tra la promessa di dio di laquodare agli uomini la remissione dei peccati e la vita eternaraquo e lrsquoimpegno degli uomini a laquopentirsiraquo vale a dire a laquocredere in Gesugrave crisToraquo e a risolversi allrsquoobbedienza o giustizia 22 Come mosegrave anche Gesugrave saragrave re di un regno che si suppone appartenga propriamente solo al padre ma lrsquoessere laquoluo-gotenente di dio che ha la sovranitagrave sotto dioraquo egrave in realtagrave una condizione che accomuna tutti i sovrani 23

Come si vede le tre laquopartiraquo dellrsquoufficio di Cristo sono strettamente connesse Solo il sacrificio con cui offre la prova definitiva della propria laquobenevolenzaraquo laquosinceritagraveraquo e laquosaggezzaraquo dagrave a Gesugrave lrsquoautorevolezza necessaria ad annunciare il regno dei cieli e suscitare fede e obbedienza 24 Solo in qualitagrave di futuro sovrano Gesugrave puograve promettere la remissione dei peccati e insegnare le condizioni per ottenerla Solo in qualitagrave di maestro infine puograve dare senso al sacrificio che lrsquoat-tende persuadendo chi lo ascolta a pentirsi e avere fede in lui e stringendo in questo modo il patto che formeragrave il popolo di eletti sul quale si eserciteragrave la sua autoritagrave In generale lrsquoufficio di salvatore fa leva sullrsquoumano bisogno di speranza

proprie opinioni come ricorda Vaughan 1999 67 non le sottrae perograve a influenze esterne e manipola-zioni proprio questa influenzabilitagrave fonda anzi la malleabilitagrave dei desideri umani la loro permeabilitagrave allrsquoeducazione (ricordata in Hull 2015) e lrsquoimportanza del controllo sovrano sulle istituzioni ad essa deputate (sottolineata in Waldron 2008 31-32)

19 Lev 930 (474)20 Lev 726 792 764 (377 409 e 395)21 Vedi magri 1982 233-235 Come sottolinea magri (ivi 242-243) questa politicitagrave del regno

di dio non presuppone una fondazione religiosa della politica ma il tentativo di ricondurre la stessa dimensione religiosa alla trasparenza razionale della fondazione pattizia della politica

22 Lev 768 (397) DC xvii 7 Sulle difficoltagrave sollevate dallrsquouso teologico della nozione di patto vedi Curley 2004 per una difesa dellrsquounivocitagrave della nozione in ambito politico e teologico vedi mar-tinich 2004 Sul suo ruolo nella teologia hobbesiana e sul rapporto di laquointegrazione sovversivaraquo tra questa e la teologia federale di origine calvinista vedi Lessay 2007 Sulla differenza tra il primo patto mediato vuoi da Abramo vuoi da mosegrave e il secondo mediato da Cristo vedi Schino 2017

23 Lev 210 (112) Vedi pabel 1993 Lrsquoassunzione del sovrano civile al rango di rappresentante di dio conferma la conclusione di matheron 2011 secondo il quale il senso del ripensamento hobbesiano della trinitagrave egrave reso visibile dallrsquoidentificazione della terza persona della trinitagrave con la chiesa e di questa con lo Stato vale a dire col sovrano Come giagrave osservava Sherlock 1982 50 Hobbes assegna alla so-vranitagrave il ruolo di mediazione che la teologia attribuiva al solo Cristo

24 Lev 180-182 (95-96)

434 FRANCESCO TOTO

e rassicurazione quello di maestro convoglia questa speranza a sostegno della laquoconformitagrave dei costumi alla ragioneraquo in cui consistono moralitagrave e giustizia quel-lo di laquore eternoraquo conferma la necessaria subordinazione della dimensione morale a quella giuridica e politica neanche nel cristianesimo la moralitagrave sembra potersi emancipare dalla custodia del potere 25 Questa subordinazione si consuma perograve in maniera particolare nel cristianesimo delle origini per quanto inseparabili le laquopartiraquo dellrsquoufficio di Cristo rinviano infatti ognuna a un tempo diverso 26 La promessa della venuta di un redentore appartiene al passato delle profezie registrate nellrsquoAntico Testamento Lrsquoufficio di maestro esercitato da Gesugrave e da lui tramandato agli apostoli fa riferimento allrsquoepoca della laquorigenerazioneraquo e cioegrave al laquotempo che Cristo ha passato sulla terraraquo o che piugrave ampiamente laquointercorre tra lrsquoascensione e la resurrezione generaleraquo 27 Lrsquoufficio di re infine si riferisce solo al tempo successivo alla seconda venuta di Cristo quello del regno dei cieli istaurato dal Giudizio Il fatto che il regno non sia presente ma a venire significa che a differenza di altre religioni il cristianesimo non egrave stato fondato diretta-mente dal detentore del potere in quanto strumento della laquopolitica umanaraquo e a supporto dellrsquoobbedienza dovuta a uno Stato esistente Come egrave possibile allora che il cristianesimo non costituisca una minaccia rispetto allo Stato in cui origina e che la richiesta di obbedienza da esso avanzata non destabilizzi lrsquoistituzione politica prima di prendere in considerazione le tensioni che ruotano attorno alla concezione hobbesiana della chiesa delle origini occorre mettere a fuoco lo sforzo compiuto da Hobbes al fine di ridurre la singolaritagrave del cristianesimo primitivo ed eliminare il pericolo connesso alla separazione tra chiesa e Stato da esso realizzata

2 La non-contraddizione di chiesa e Stato

Il principale rischio contenuto nella separazione tra chiesa e Stato egrave di legit-timare la costituzione di unrsquoautoritagrave eterogenea rispetto a quella che i cittadini hanno consegnato al sovrano civile attraverso il patto Secondo i Vangeli Gesugrave egrave stato inviato a restaurare col proprio sacrificio il regno del padre a prendere posto laquosul trono della sua maestagraveraquo per regnare laquocome [] mosegrave nel deserto i sommi sacerdoti prima del regno di Saul e i re in epoca successivaraquo e cioegrave in qualitagrave di laquovicereggente di dio padreraquo e rappresentante di una delle persone di dio 28 Non egrave chiaro tuttavia come uomini giagrave sottomessi a un sovrano civile

25 Lev 226 e 760 (120 e 393)26 Sulla ldquotemporalizzazionerdquo o ldquostoricizzazionerdquo della trinitagrave vedi Izzo 2005 206-210 Ci si puograve

domandare a quali condizioni si possa ritenere che per Hobbes Gesugrave in vita sia stato laquosolo un rap-presentante terreno di dio un profetaraquo (ivi 209) se egrave vero che il rappresentante terreno di dio egrave il sovrano e che il vero profeta egrave solo quello riconosciuto dal sovrano ma Gesugrave non era neacute re neacute profeta autorizzato

27 DC xvii 5 e Lev 780 (403)28 DC xvii 5 Lev 768 (397) In tempi recenti la concezione hobbesiana della trinitagrave e di Cristo

come rappresentante ha attirato lrsquoattenzione di diversi studiosi matheron 2011 357-366 analizza lrsquoar-gomentazione hobbesiana dal punto di vista delle sue difficoltagrave interne delle tensioni tra la teoria della persona esposta nel Capitolo xVI del Leviatano e quella ripresa nei Capitoli xL-xLII e delle variazio-ni tra testo inglese e testo latino prestando attenzione a riferimenti antichi (Tertulliano Origene padri

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 435

possano legittimamente stringere il patto che attraverso il battesimo li vincoleragrave a un nuovo sovrano impegnandoli a essere laquoleal[i] verso Gesugrave Cristo [] che dopo la resurrezione rappresenteragrave nella sua natura umana la persona del padre [] nel suo regno eternoraquo 29 Ci si puograve anzi chiedere a quale titolo la predicazione di Gesugrave e degli apostoli in favore della nuova alleanza si distingua da una delle laquodottrine sedizioseraquo che mirano al rovesciamento del governo civile 30 Non a caso la sedizione millenaria messa in atto dalla chiesa di Roma si egrave richiamata al modello del cristianesimo delle origini per rivendicare lrsquoeccedenza del potere spirituale rispetto a quello temporale Se allora il contesto argomentativo nel quale il riferimento a Gesugrave e agli apostoli diventa piugrave rilevante egrave quello della po-lemica contro la pretesa della chiesa di Roma di costituire il laquoregno presenteraquo di Cristo ciograve accade proprio percheacute la terza parte del Leviatano accetta di trasferire lo scontro dal piano delle argomentazioni razionali al quale si era tendenzialmen-te attenuta la prima metagrave dellrsquoopera a quello dellrsquointerpretazione delle Scritture Senza quasi mai contraddire apertamente la lettera del testo biblico Hobbes impiega tutte le proprie energie a proporne una lettura che ne metta in rilievo il senso originario o quanto meno la coerenza rispetto alla razionalitagrave filosofica della propria dottrina In particolare il filosofo demolisce la pretesa della chie-sa romana di aver ereditato da Cristo una laquopotestagrave indirettaraquo 31 sulle questioni temporali mostrando che non solo Gesugrave e gli apostoli hanno rinunciato a ogni potere giuridico e non hanno mai legittimato nessuna forma di resistenza ma hanno attivamente predicato lrsquoobbedienza alla legge civile e ai comandi dei so-vrani legittimi

Il primo aspetto a colpire lrsquoattenzione del lettore nella ricostruzione hob-besiana della rinuncia della chiesa delle origini al potere politico egrave lrsquoinsisten-za sulla separazione tra lrsquolaquoufficio pastoraleraquo e la coercizione tipica della forma giuridica Il regno di dio laquonon ha inizio prima [] del giorno del giudizioraquo laquodella resurrezioneraquo 32 Coerentemente con questo differimento Gesugrave egrave venuto nel mondo presente non per regnare ma laquosoltanto a insegnare agli uomini la via della salvezzaraquo a laquopredicare e spiegare cosa debbono fare coloro che entreranno nel regno dei cieliraquo a laquopersuadere e preparare gli uomini [] a vivere in modo tale da essere degni dellrsquoimmortalitagraveraquo a laquoconquistare gli uomini allrsquoobbedienza non con la coercizione e la punizione ma con la persuasioneraquo 33 Come la fede infatti lrsquoinsegnamento la predicazione la persuasione non hanno laquorelazione neacute

cappadoci Agostino) e interlocutori moderni (in particolare Bramhall) Wright 2006 175-210 mette in evidenza lrsquoarticolazione temporale della trinitagrave hobbesiana nella quale le tre persone rappresentano altrettanti momenti storicamente determinati della manifestazione divina La crescita di interesse ha condotto a esiti talvolta paradossali Abizadeh 2017 afferma ad esempio che in Hobbes si terrebbero assieme ldquoteismordquo e riduzione di dio a persona ficta

29 Lev 792 (409)30 Sulle dottrine sediziose vedi Lev 502 (264) e vedi Bobbio 1989 32 Sorell 2007 138-140

Evrigenis 2014 117-12231 Sulla nozione di laquopotestas indirectaraquo resta classica la discussione schmittiana sulla quale vedi

di marco 2009 La ricostruzione piugrave ampia del confronto con Bellarmino nel quale viene sviluppata la critica al concetto di potestas indirecta egrave contenuta in Fabbri 2009

32 DC xvii 5 e Lev 768 (397)33 Lev 726 766 780 (377 396 404) DC xvii 6 Con diversi accenti martell 2007 151 Lloyd

2009 350 e State 1991 70 leggono lrsquoinclusione dellrsquoinsegnamento e lrsquoesclusione di coercizione e

436 FRANCESCO TOTO

dipendenza alcunaraquo rispetto a laquocostrizione e comandoraquo percheacute laquosi fonda[no] unicamente sulla certezza o sulla probabilitagrave di argomenti tratti dalla ragione o da qualcosa in cui gli uomini giagrave credonoraquo 34 laquoIl tempo che intercorre tra lrsquoascen-sione e la resurrezione generale non egrave chiamato regno ma rigenerazioneraquo per-cheacute a differenza di chi disobbedisce ai laquore delle nazioniraquo che hanno il laquodominio sui loro sudditiraquo laquocoloro che sono chiamati [e] non vengono non peccano per questo contro nessuna legge ma solo contro la prudenzaraquo 35

Hobbes non smette allora di ripetere che lrsquounico potere che Gesugrave ha potuto tramandare agli apostoli e attraverso di essi alla chiesa egrave quello di cui egli stesso non si egrave spogliato durante la propria prima venuta laquoIl potere ecclesiastico [] lasciato dal nostro Salvatore agli Apostoliraquo in una parola non era un laquopotere coercitivoraquo ma laquoil supremo potere di insegnareraquo laquolrsquoautoritagrave di predicareraquo laquodi invitare gli uomini ad abbracciare il regno di dio che essi stessi riconoscevano come un regno (non presente ma) avvenireraquo laquoil potere di proclamare il regno di Cristo e di persuadere gli uomini a sottomettervisi di insegnare con precetti e buoni consigli a coloro che si sono sottomessi cosa debbano fare per essere accolti nel regno di dio quando verragraveraquo 36 laquoGli Apostoli [] sono i nostri maestri non i nostri capiraquo laquoi loro precetti non sono leggi ma consigli salutariraquo laquobuoni e sicuri avvisi per la direzione dei peccatori sulla via della salvezza che ciascun uomo poteva accettare e rifiutare senza ingiustizia a suo rischio e pericoloraquo 37 Se il loro laquoincarico [] non era comandare ma insegnareraquo allora il loro go-verno sul gregge dei fedeli poteva esercitarsi non laquoper mezzo della coercizione ma per mezzo della dottrina e della persuasioneraquo 38 Nessun apostolo pretendeva che la sua laquointerpretazione dovesse essere assunta a legge da tutti coloro che divenivano cristianiraquo riconoscendo al contrario che laquonon il potere e lrsquoautoritagrave dellrsquoinsegnante ma la fede dellrsquoascoltatore faceva sigrave che [i suoi insegnamenti] venissero ricevutiraquo e che ognuno poteva dunque laquosenza ingiustizia rifiutarsi di osservarliraquo 39

Coerentemente con questa descrizione del magistero di Gesugrave e degli apostoli Hobbes mette in risalto la rinuncia almeno in rapporto al tempo presente a tutti o quasi gli inseparabili poteri laquoche costituiscono lrsquoessenza della sovranitagraveraquo come il diritto di far leggi decidere del mio e del tuo giudicare delle controversie ricompensare e punire fare la guerra e la pace la rinuncia apparentemente a ogni pretesa politica 40 Trattandosi di un potere che Gesugrave stesso laquorifiutograve di assu-

punizione a partire dallrsquointenzione hobbesiana di privare Cristo gli apostoli e la chiesa di ogni autoritagrave sovrana

34 Lev 782 (404) Vedi Wright 2006 286-287 Hull 2002 18 e Lukac de Stier 1997 64-66 subordinano lrsquoesclusione di costrizione e comando alla polemica contro ogni autoritagrave non secolare diversa da quella immanente fondata sul consenso tipica dello Stato

35 Lev 780 878-880 (403 e 450) DC xvii 936 Lev 778 880 788 826 (403 451 408 426)37 Lev 780 e 822 (403 424-425) Sul nesso tra potere ecclesiastico consiglio e persuasione vedi

Fabbri 2008 15238 DC xvii 24 Lev 834 (430)39 Lev 820 822 (419 423 424)40 In questo senso lrsquoapproccio hobbesiano al cristianesimo egrave stato spesso letto attraverso il prisma

dei concetti schmittiani di ldquospoliticizzazionerdquo e ldquoneutralizzazionerdquo Holmes parla di spoliticizzazione

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 437

mersiraquo gli apostoli non potettero ricevere da lui laquoalcuna autoritagrave per comandare ad altri uominiraquo 41 laquoIl nostro Salvatore non ha indicato ai cittadini nessuna legge circa il governo dello Statoraquo laquonon ha [] prescritto [] nessuna legge distribu-tiva [] nessuna regola in base alla quale un cittadino possa sapere e riconoscere cosa sia suo e cosa altruiraquo cosa diritto e cosa torto 42 Allo stesso pietro al quale si rifagrave la pretesa autoritagrave papale laquonon solo non era stata data alcuna giurisdizio-ne in questo mondo ma [era stato dato] lrsquoincarico di insegnare a tutti gli altri Apostoli che anchrsquoessi non ne avrebbero avuto alcunaraquo 43 Rifiutando la laquopotestagrave di [] legiferareraquo Gesugrave e gli apostoli dovettero al tempo stesso respingere il laquopotere [] di giudicare le cause tra uomo e uomoraquo di determinare il contributo dei fedeli al laquosostentamento [] dei pastori della chiesa Cristianaraquo di laquoarmare [] ufficialiraquo di laquodecidere privatamente chi sia amico e chi nemico pubblicoraquo di laquolegittima[re] un rifiuto di obbedienza ai magistrati di quel temporaquo di imporre una dottrina come canonica obbligando a laquoseguire paolo o Cefa o Apolloraquo di laquopunire qualcuno percheacute non crede o contraddice ciograve che essi diconoraquo 44

Questa rinuncia a ogni pretesa politica comporta al contempo la deposizione di ogni resistenza laquoIl nostro Salvatore ha negato che il suo regno sia di questo mondoraquo e impegnandosi laquoa dimostrare [] di essere [il] messiaraquo non ha fatto laquoniente che andasse contro le leggiraquo 45 laquonel battesimoraquo perciograve laquonon costituiamo su di noi unrsquoaltra autoritagrave da cui le nostre azioni esteriori devono essere governate in questa vitaraquo 46 laquoInsegnare [] che Gesugrave era il Cristo [] e che era risorto dai mortiraquo come fecero gli apostoli non vuol dire laquopredicare che gli uomini una volta che credono sono vincolati a obbedire contro le leggi e gli ordini dei loro sovrani a coloro che ciograve hanno insegnatoraquo 47 Le regole indicate dai pastori della chiesa sono semplici laquoconsigli e raccomandazioniraquo chiunque laquopuograve senza ingiusti-zia rifiutarsi di osservarleraquo e laquoquando sono contrarie alle leggi stabilite [nessuno]

in rapporto alla tendenza hobbesiana a relegare la disputa religiosa nella sfera privata per far posto a una politica secolarizzata (Holmes 1995 224 e 102) Contro chi come Beiner (2011 57) sottolinea il carattere ebraizzante del cristianesimo riletto da Hobbes e la conseguente vocazione teocratica della sua sovranitagrave Ojakangas (2013 107 e 119) parla di spoliticizzazione della religione in rapporto alla liberazione del foro interno o coscienza dallrsquointerferenza sovrana Il problema attraversa inoltre tutto Farnesi Camellone 2013

41 Lev 900 e 782 (460 e 405)42 DC xvii 1143 Lev 880 (451)44 DC xvii 6 e 11 Lev 900 846 848 766 1116 782 (460 436 437 396 563 404) Il passo

su paolo Cefa o Apollo egrave molto discusso mentre Collins (2005 129) vi vede il segno dellrsquoadesione di Hobbes al modello indipendentista dellrsquoautonomia delle comunitagrave locali martinich (2009 145) ricorda che il dissenso tra i tre pastori egrave visto da Hobbes come causa di tensioni nella chiesa di Co-rinto Anche se non mancano le opinioni contrarie vi si vede spesso un segno del protoliberalismo hobbesiano Flathman (2002 154) vi riscontra una celebrazione della libertagrave del pluralismo e dellrsquoin-dividualitagrave Owen (2015 143) un effetto dellrsquoinclinazione hobbesiana a pensare la razionalizzazione della politica come liberazione da vincoli religiosi o almeno da ogni ruolo pubblico della religione Contro lrsquoassimilazione dellrsquouniformitagrave di culto a una condizione necessaria della pace Bejan (2016) parte da questo passo per discutere la possibilitagrave di una ldquodifferenza senza disaccordordquo o discordia In questa stessa direzione vedi martell (2007 205-207) che trova qui una possibile terza via hobbesiana tra sovranitagrave e caos

45 Lev 822 e 766 (424 e 396)46 Lev 792 (410)47 Lev 790 (409)

438 FRANCESCO TOTO

puograve osservarle senza ingiustiziaraquo 48 Vale in questo senso la pena di ricordare il caso specifico dellrsquoobbedienza in materia di professione di fede Se i principi cui Gesugrave e gli apostoli invitavano a obbedire laquoerano tutti infedeliraquo 49 allora qualo-ra una laquopersona sovrana ci proibisca di credere in Cristoraquo nessuno puograve essere laquoobbligato in coscienza a soffrire la morte per tale causa piuttosto che obbedire allrsquoordine del suo principe legittimoraquo il divieto del resto non ha efficacia alcuna percheacute il credere e il non credere non dipendono mai dai comandi degli uomini e laquoaffermare verbalmenteraquo che Gesugrave non egrave il Cristo egrave laquoun atto esterioreraquo che nulla toglie alla fede richiesta dalla vera religione 50 Al contrario la pubblica manifesta-zione della propria fede rappresenta non solo un crimine ma anche un peccato percheacute costituisce unrsquolaquoinfrazione della nostra obbedienza civileraquo e unrsquolaquoingiustizia sia davanti a dio che allrsquouomoraquo 51 La fede non giustifica nessuna resistenza nes-suna sporgenza del potere spirituale rispetto a quello temporale percheacute in osse-quio allrsquoinsegnamento di Gesugrave e degli apostoli i sudditi sono tenuti laquoper ragioni di coscienzaraquo a laquotollerare i principi paganiraquo 52 Hobbes tiene sigrave aperta la possibilitagrave del martirio 53 ma fa di tutto per limitarne al minimo la portata Nega infatti che possa essere inteso vuoi come obbligo percheacute il laquocristiano che mantiene salda in cuor suo la fede di Cristo gode della stessa libertagrave che il profeta Eliseo concesse a Naaman il Sirianoraquo vuoi come forma legittima di laquoresistenza ai prigravencipiraquo percheacute rappresenta soltanto una laquotestimonianzaraquo 54 Nega inoltre che in uno Stato cri-stiano esso sia possibile anche solo come testimonianza percheacute nessun principe cristiano nega lrsquounico dogma per il quale puograve essere onorevole morire vale a dire che Gesugrave egrave il Cristo e tutto il resto egrave indifferente alla salvezza

per finire va notato che Hobbes non si accontenta di disinnescare la con-traddizione tra la sovranitagrave che si suppone le Scritture attribuiscano a Cristo e la propria idea di sovranitagrave civile ma giunge a mobilitare il resoconto neotesta-mentario per dimostrare che un cristianesimo bene inteso conforme al modello delle origini assolve efficacemente alla stessa funzione di incentivo allrsquoobbedien-za civile apparentemente caratteristica delle sole religioni pagane laquoCristo stesso e i suoi Apostoliraquo infatti laquoci hanno comandato espressamente in diversi luoghi di essere obbedienti in tutte le cose ai nostri sovraniraquo 55 laquoIl nostro Salvatoreraquo in

48 Lev 822 (424)49 Lev 782 (405)50 Lev 784-786 (405-406) Lloyd (2009 282-284) ricorda che questa indifferenza dellrsquoazione ester-

na si basa sul rapporto autore-attore ma liquida troppo rapidamente lrsquoinversione di questo rapporto rispetto al Capitolo xVI dove non era il sovrano a essere lrsquoautore delle azioni dei cittadini ma i citta-dini ad essere autori delle decisioni del sovrano

51 Lev 822 (424)52 Lev 922 (470) Vedi Wright 2006 290-29153 Vedi Lev 1038 (531) Se chi obbedisce al re idolatra che gli comanda laquodi rendere un culto da-

vanti a un idolo [] fa beneraquo chi laquoavesse la forza di soffrire la morte piuttosto che rendere quel cultoraquo farebbe anche laquomeglioraquo

54 Lev 784 e 788 (405 e 407) DC xviii 13 Vaughan (2002 70) e Fabbri (2009 161-164) vedono nel passo sulla ldquolicenza di Naamanrdquo la testimonianza di una mdasha mio avviso problematicamdash scissione tra opinione interna ed esterioritagrave dellrsquoazione fede e culto per una diversa interpretazione vedi mar-tell 2007 52-57

55 Lev 902 (461) Sulla forzatura attraverso la quale Hobbes arriva (o almeno mira) a eliminare ogni opposizione tra legge divina e legge politica vedi manenschijn 1997

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 439

particolare laquonon ci ha assoggettato ad altre leggi che a quelle dello Statoraquo Gesugrave stesso laquoriconosce [] che la parola del re egrave sufficiente a esigere qualsiasi cosa da un suddito quando ce ne sia bisogno e che il re egrave giudice di questo bisognoraquo come dimostra laquoquando dice ldquodate a Cesare quel che egrave di Cesarerdquoraquo 56 Similmen-te gli apostoli hanno insegnato che laquoogni potere egrave stabilito da dioraquo e che per questa ragione egrave necessario assoggettarsi laquoai poteri superioriraquo o laquocostituitiraquo con quella che Hobbes chiama unrsquolaquoobbedienza perfettaraquo 57 Consigliandoci di osser-vare le leggi di natura e quindi quella che ci vincola al rispetto dei patti Gesugrave e gli apostoli ci hanno consigliato anche di obbedire al sovrano civile che quei patti hanno istituito Su queste basi Hobbes puograve concludere senza contraddizione che nel loro insegnamento Gesugrave e gli apostoli hanno raccomandato lrsquoosservanza del-le leggi dei sovrani civili laquonon solo per timore di incorrere nella loro collera ma anche per obbligo di coscienzaraquo 58 laquocome una condizione necessaria per essere ammessi [] allrsquoultimo giorno nel [] regno eterno in cui godremo per sempre di protezione e vita eternaraquo 59

3 Giustizia consiglio dono

Abbiamo avuto modo di constatare lo sforzo prodigato da Hobbes per neu-tralizzare il principale rischio teorico connesso alla dissociazione tra chiesa e Sta-to consumata dalla storia del cristianesimo quello di unrsquoautoritagrave ecclesiastica capace di contendere lo stesso territorio legittimamente occupato dallrsquoautoritagrave statuale Nondimeno la dilazione del regno dei cieli e le forme di vita comuni-taria organizzate attorno alla sua attesa portano alla luce le tensioni profonde da cui egrave abitata la teoria hobbesiana La religione dovrebbe orientare lrsquoenergia della speranza a sostegno della moralitagrave armata incarnata dalla legge civile e custodita dal sovrano Nonostante lrsquoinvito allrsquoobbedienza e la delegittimazione della resi-stenza ai poteri costituiti contenuti nellrsquoinsegnamento di Gesugrave e degli apostoli la laquolibertagrave cristianaraquo 60 delle origini sembra dare corpo al sogno di una laquosocietagrave costituita senza una potestagrave comuneraquo a una comunitagrave etica composta da uomini che dismettono ogni sete di potere o di gloria e vivono in pace indipendentemen-te da ogni coercizione giuridica e dalla mediazione di qualunque autoritagrave politi-ca per come viene descritto da Hobbes stesso insomma il cristianesimo delle origini si presenta come la realizzazione storicamente situata dellrsquoutopia che sta

56 Lev 822 e 318 (424 e 172) Come egrave noto Hobbes cita solo la prima parte dellrsquoesortazione evan-gelica omettendo lrsquoinvito a dare a dio ciograve che egrave di dio pabel (1993 344) mostra che questa omissione non egrave arbitraria percheacute lrsquoobbedienza a dio egrave incorporata in quella al sovrano civile dallrsquoelevazione di questo a rappresentante di quello Vedi Weber 2008 171 e Terrel 1994 27

57 Lev 782 922 e 172 (405 470 e 172)58 drsquoAndrea 2009 indica nellrsquoobbligatorietagrave laquoin coscienzaraquo del comando sovrano lrsquoespressione

riassuntiva non solo della legge naturale ma anche dellrsquoobbligazione religiosa Come ricorda Lloyd 2018 265 questa obbligazione non richiede di sostituire la coscienza pubblica a quella privata ma solo di subordinare la seconda alla prima assumendo lrsquoagire secondo la legge civile come un dovere imposto dalla legge naturale Questo obbligo laquodi coscienzaraquo viene discusso anche in Tuck 2016 in rapporto alla distinzione tra coscienza pubblica e privata e allrsquoeccezione costituita da ebraismo e cristianesimo

59 Lev e 922 e 822 (470 e 424)60 Lev 1114 (562)

440 FRANCESCO TOTO

al cuore di tutte le sedizioni e contro la quale il discorso antropologico etico e politico di Hobbes egrave in qualche modo interamente rivolto Si tratta dellrsquoutopia di una laquopace senza soggezioneraquo di una moralitagrave senza diritto ma come egrave possibile la realizzazione di questa utopia

Se lrsquoestraneitagrave delle prime comunitagrave cristiane rispetto alla forma giuridica del-la coercizione egrave uno dei temi che ossessionano le pagine hobbesiane lrsquoinsistenza sulla moralitagrave del vero cristiano non egrave minore Lrsquoobbedienza rappresenta assieme alla fede che la sostiene e ne colma le lacune il principale contenuto dellrsquoinsegna-mento accolto dai fedeli ma il ritratto del fedele costituisce un vero e proprio calco di quello dellrsquolaquouomo giustoraquo abbozzato nel Capitolo xV del Leviatano 61 dio accetta di rimettere ai credenti i loro peccati in cambio di una giustizia che come quella dellrsquolaquouomo giustoraquo consiste nella laquoconformitagrave dei costumi alla ra-gioneraquo nella laquovolontagraveraquo nella laquopredisposizioneraquo nellrsquolaquoattitudineraquo nello laquosfor-zoraquo od laquoimpegnoraquo di chi laquodesidera sinceramente adempiere ai comandamenti di dioraquo 62 laquoLa legge di natura egrave eterna e [] la violazione dei patti lrsquoingratitudine lrsquoarroganza e ogni azione in contrasto con una delle virtugrave morali non possono mai cessare di essere peccatoraquo come non possono cessare di esserlo laquosuperbia ingratitudine insulto [] e altre offese similiraquo ma lrsquoobbedienza di cui i fedeli sono chiamati a dare prova consiste appunto nella laquovolontagrave e lo zeloraquo con cui si propongono di obbedire a questa legge in quellrsquolaquoamoreraquo verso dio e verso il prossimo in quella laquocaritagraveraquo in quella laquorettitudineraquo che valgono come laquolrsquoadempi-mento dellrsquointera leggeraquo in quel laquovero e interiore pentimentoraquo che accompagna la laquodecisione di non peccare piugraveraquo e dagrave forma a un laquoanimo riformato a tutte le virtugraveraquo 63

Contro lrsquoidea che la giustizia laquodei costumiraquo alla quale i fedeli si impegnano attraverso il patto sancito dal battesimo sia sufficiente a sostanziare una forma di organizzazione sociale realmente indipendente dalla coercizione giuridica egrave possibile sollevare unrsquoobiezione La giustizia laquodei costumiraquo (o laquodegli uominiraquo) non implica quella laquodelle opereraquo 64 dalla quale differisce come la semplice inte-rioritagrave della volontagrave dello sforzo del desiderio dellrsquoimpegno o dello zelo diffe-

61 Questa simmetria non egrave perfetta La condotta del just o righteous man non dovrebbe essere mossa neacute dalla paura neacute dal vantaggio ma dal solo laquopiacere di agire giustamenteraquo (Lev 226 trad it 121 DC iii 5) mentre la condotta del cristiano appare legata quanto meno alla paura della laquomorte eternaraquo e alla speranza della laquoricompensaraquo della vita eterna In difesa della possibilitagrave di un uomo giu-sto disposto cioegrave ad agire senzrsquoaltro movente che il rispetto della legge vedi Harvey 2002 Krom nega invece il carattere disinteressato dellrsquouomo giusto ricordandone i benefici sociali anche in termini di riconoscimento Vedi anche Foisneau 2016 106-109 e Terrel 1994 182

62 Lev 226-228 (120-121) Sui costumi (intesi non come customs ma come le manners tematizzate nel Capitolo xI del Leviatano) vedi milanese 2017 e Brantl 2017

63 Lev 454 240 930-932 (240 129 474-475) DC xviii 3 e 6 Gert (1967 508-509) vede il tratta-mento della caritagrave tra Elements e De Homine come un caso particolare di un piugrave generale superamento dellrsquoiniziale egoismo psicologico hobbesiano discutendo la validitagrave di interpretazioni filo-kantiane come quella di Taylor Riley (1982 55-56) ricorda perograve che non solo negli Elements ma ancora nel Leviathancedil rettitudine e caritagrave sono essenzialmente connesse allrsquoonore Secondo Lloyd (2009 140-141) la caritagrave egrave una virtugrave e come tale deve riguardare il bene comune piuttosto che lrsquointeresse particolare dellrsquoagente Secondo miner (2001) essa costituirebbe invece meno una virtugrave che una passione Questo argomento puograve valere contro la lettura di Hobbes come ldquoteorico delle virtugraverdquo ma dimentica che le pas-sioni non sono estranee alle manners a loro volta connesse alle virtugrave Vedi anche Weber 2008 174-177

64 Lev 950 (485)

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 441

risce dallrsquoesterioritagrave di azioni e condotte per Hobbes quindi lrsquoobbligatorietagrave in foro interno della legge naturale puograve essere rispettata anche in presenza di azioni esterne contrarie alla legge stessa e persino in una condizione di guerra generalizzata come lo stato di natura pur implicando tutte le laquoqualitagrave umaneraquo che promuovono la laquovita associata in pace e unitagraveraquo e in particolare le virtugrave come equitagrave gratitudine compiacenza clemenza umiltagrave e moderazione la laquogiustizia dei costumiraquo attribuita ai fedeli egrave compatibile con laquouna o piugrave azioni ingiuste cau-sate da una passione improvvisa o da un errore concernente cose o personeraquo 65 Cosa assicura allora che la laquogiustizia dei costumiraquo si esprima in laquoazioni esterneraquo ad essa conformi che lrsquolaquointima conversione del cuoreraquo 66 sia sufficiente a smus-sare le spigolositagrave da cui pare inevitabilmente minata la possibilitagrave di un vincolo sociale indipendente dalla protezione dello Stato per rispondere a questa obie-zione e cominciare a saggiare le basi motivazionali della moralitagrave del cristiano prendiamo in considerazione il concetto chiave di tutta ricostruzione hobbesiana dellrsquoufficio pastorale quello di consiglio

Il consiglio egrave vero si distingue dal comando per il fatto che laquoun uomo puograve essere obbligato a fare ciograve che gli viene comandato mdashcome quando ha convenu-to di obbediremdash ma non puograve essere obbligato a fare quello che gli viene consi-gliatoraquo 67 Se ne distingue perograve per un motivo preciso mentre laquoil comando mira al beneficio di chi lo impartisceraquo e lrsquoobbedienza al comando non esige perciograve laquonessunrsquoaltra ragione che la volontagraveraquo di chi lo pronuncia il consiglio mira laquoal beneficio di colui che lo riceveraquo e proprio per questo chi lo riceve egrave libero di valutare autonomamente la soliditagrave delle ragioni addotte 68 Hobbes deve allora prestare la massima cura a smarcare il consiglio dallrsquoesortazione e dalla dissuasio-ne che si presentano sigrave come consigli ma sono laquodirette al bene di colui che dagrave il consiglio non di colui che lo chiederaquo 69 laquoColoro che [] esortano o dissuadono sono consiglieri corrottiraquo che contro il laquodovere del consigliereraquo sono laquosedotti dal proprio interesseraquo 70 poicheacute lo scopo di Gesugrave e degli apostoli laquonellrsquoistruzio-ne nellrsquoeducazione [] e nelle sollecitazioni [] verso le virtugrave cristianeraquo quali rettitudine e fede era laquosolo il beneficio dei [] convertiti [] la loro salvazione [e] non il beneficio proprioraquo si puograve dire che la loro missione di pastori maestri o insegnanti si risolve interamente in quella di consiglieri 71

Questa risoluzione presenta evidentemente un aspetto paradossale Innanzi-tutto laquopreoccuparsi del bene di colui che [si] consiglia [e] non del proprioraquo come fa il consigliere costituisce senzrsquoaltro un esempio dellrsquoinclinazione alla virtugrave che caratterizza lrsquouomo giusto ma questo disinteresse sembra contraddire lrsquoassio-ma secondo il quale laquolrsquooggetto proprio della volontagrave di ogni uomo egrave un qualche

65 Lev 150 e 226 (78 e 121)66 Lev 896 (458)67 Lev 400 (212) Whelan (1981) sottolinea il valore politico del buon uso del linguaggio e del

suo abuso messi in atto rispettivamente dal consiglio e dallrsquoesortazione diversamente dallrsquoautore non credo che consiglio ed esortazione si oppongano come un discorso spassionato e uno appassionato distinguendosi al contrario a partire da diverse configurazioni passionali Vedi Tarlton 1996 798-802

68 Lev 400 e 399 (212 e 211)69 Lev 402 (213)70 Ibidem71 Lev 670 e 890 (350 e 455)

442 FRANCESCO TOTO

bene personaleraquo 72 Inoltre ciograve che viene consigliato egrave pur sempre la virtugrave il curar-si cioegrave ancora una volta dellrsquointeresse dellrsquoaltro piuttosto che del proprio ma que-sto consiglio puograve essere veramente tale mirare cioegrave al bene di chi lo riceve solo a condizione che una condotta virtuosamente disinteressata rientri nellrsquointeresse dellrsquoagente La soluzione di questo doppio paradosso si nasconde nel supporto che la virtugrave della fede offre a quella dellrsquoobbedienza o giustizia Lrsquoopinione che nel giorno del Giudizio le cattive azioni saranno punite e quelle buone ricompensate promuove nel fedele lrsquointeresse per lrsquointeresse dellrsquoaltro o interesse per il disinte-resse che permette alla laquogiustizia dei costumiraquo di esprimersi nellrsquoazione esterio-re 73 Nella predicazione egrave vero laquolo scopo degli Apostoli egrave solo il beneficio dei Gentili convertiti [] non il beneficio proprioraquo ma ciograve puograve accadere appunto percheacute in questo modo essi hanno laquofatto il loro sforzoraquo e avranno perciograve laquola loro ricompensaraquo a prescindere dal fatto che il loro consiglio sia ascoltato o meno 74 Come chi segue il consiglio di battezzarsi nel nome di Gesugrave pentendosi e determi-nandosi cosigrave alle virtugrave lo fa laquoper evitare la punizione pendente sopra di [lui] per i [suoi] peccatiraquo cosigrave chi accetta il consiglio di testimoniare la propria fede facendo dono ai poveri di tutto ciograve che ha lo fa per avere laquoun tesoro in cieloraquo 75 Elidendo il particolarismo degli interessi confliggenti in favore del comune interesse per il disinteresse e per la virtugrave tipico dei rapporti amicali 76 la fede rende possibile il consiglio e consente una socializzazione indipendente dalla coercizione e dal co-mando laquoCristoraquo egrave vero laquonon accetta mai azioni forzate (che sono tutto ciograve che produce la legge)raquo ma solo quellrsquolaquointima conversione del cuore che non egrave opera di leggi ma di consiglio e dottrinaraquo 77 Il consiglio lrsquoistruzione e lrsquoeducazione con lrsquoautonomia che lasciano a chi li riceve e le motivazioni che gli forniscono non solo rendono possibile questa laquoconversione del cuoreraquo ma le permettono inoltre di esprimersi nella libera moralitagrave delle azioni esterne non laquoforzateraquo nelle quali il legame comunitario trova il suo cemento

puograve essere interessante a questo punto notare come la pratica pastorale del consiglio si faccia promotrice di un legame sociale strutturato attorno allrsquoecono-mia della gratuitagrave Hobbes rilegge infatti il rapporto economico tra i latori della laquobuona novellaraquo e i fedeli che ne garantivano il laquosostentamento ordinarioraquo al quale Gesugrave si riferisce come a un laquosalarioraquo corrisposto allrsquooperaio in cambio della sua prestazione nei termini del rapporto tra un dono e contro-dono che sembra quasi interrompere il do ut des dello scambio mercantile tra il potere di un uomo e il prezzo col quale chi ne ha bisogno compra il suo uso 78 lrsquoimpie-

72 Lev 402 (213)73 Si egrave spesso notato che la teologia hobbesiana conserva lrsquoidea di una resurrezione dei corpi e

di un regno a venire ma espunge immortalitagrave dellrsquoanima e inferno In particolare sul valore politico della critica allrsquoidea di una pena eterna hanno richiamato lrsquoattenzione sia Sherlock (1982) e johnston (1989) sostenendo che lrsquoeliminazione dellrsquoinferno egrave funzionale allrsquoaffermazione del monopolio statuale delle pene sia Tuck (2011) sostenendo invece che senza di essa lo Stato non puograve assolvere alla propria missione di liberazione dalla paura per una diversa lettura vedi Lupoli 2016 462-464

74 Lev 890 (455)75 Lev 404 (214)76 Sul rapporto tra consiglio amicizia ed elisione dei particolarismi da parte dellrsquointeresse per

lrsquointeresse dellrsquoaltro vedi Toto 201877 Lev 896 (458)78 Sulla distinzione tra dono e contratto in Hobbes vedi may 1980

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 443

go degli apostoli laquoera di dare liberamente percheacute avevano ricevuto liberamente e il loro sostentamento era il libero dono di quelli che credevano alla buona no-vellaraquo 79 La buona novella egrave un dono che gli apostoli sono inviati a laquodare li-beramenteraquo a chi sia disposto a riceverlo condividendo la loro esperienza con chiunque voglia accettarne il consiglio Come Gesugrave accolse il volere del padre facendo laquosacrificio e offerta di seacute stessoraquo cosigrave gli apostoli accettarono di essere mandati tra i non credenti come pecore tra i lupi laquonon per essere servit[i] ma per servireraquo testimoniando la propria fede finanche con la morte 80 Il sosten-tamento garantito agli apostoli dai fedeli egrave esso stesso un laquolibero donoraquo unrsquoe-spressione della gratitudine che rinsalda il rapporto amicale col donatore 81 laquoal tempo degli Apostoliraquo infatti laquoil sostentamento dei vescovi e dei pastori della Chiesa Cristiana derivava solo dal contributo volontario di coloro che avevano abbracciato la loro dottrinaraquo 82 Il contributo dei fedeli alla vita della comunitagrave ricavato laquodalla vendita delle loro terre e delle loro proprietagraveraquo era un dono che veniva deposto ai piedi degli apostoli in modo laquovolontarioraquo laquoper buona volontagrave e non per dovereraquo percheacute nessuno era laquovincolato a contribuire in qualcosa se ciograve non gli tornava graditoraquo 83 In questo modo perograve non solo si dimostra lrsquoefficacia dellrsquoinvito di Gesugrave a vendere tutti i propri beni e a dare il ricavato ai poveri ma si disegna lrsquoimmagine di una societagrave i cui membri laquovivevano in comuneraquo al di qua della distinzione tra mio e tuo che rappresenta il portato della legge civile 84 Questa ldquovita in comunerdquo nella quale ognuno dagrave secondo le sue possibilitagrave e riceve secondo i suoi bisogni offre cosigrave un sostrato materiale allrsquointeresse per il disinteresse richiesto dalla moralitagrave e dalla pace Essa sembra infatti realizza-re la stessa indistinzione tra laquobene privatoraquo e laquobene comuneraquo che sta alla base della naturale socievolezza degli laquoanimali politiciraquo 85 Rimuovendo il problema della produzione per concentrarsi esclusivamente su quello della circolazione dei beni la ldquovita in comunerdquo istaura unrsquoeconomia del dono che non lascia nessuno privo dellrsquoaiuto del prossimo e generalizza cosigrave a unrsquointera comunitagrave il legame di amicizia tipico dei rapporti privati nel quale gli amici sono disposti a fare lrsquouno allrsquoaltro ciograve che vorrebbero fosse fatto loro

79 Lev 846 (435-436)80 Lev 728 e 790 (377 e 409)81 Warrender (1957 51-52 e 233-236) ricorda il valore politico e morale della gratitudine sovrap-

ponendo perograve lrsquoobbligo di gratitudine a quello contrattuale Smith (2003) distingue diversi ambiti di pertinenza dellrsquoobbligo di gratitudine (rapporti privati nello stato di natura o nello stato civile tra Stati tra sudditi e sovrani) per concentrarsi poi sullrsquoambito politico

82 Lev 846 (436)83 Ibidem84 Ibidem Borrelli (2009 174-177) ricorda il legame tra ciograve che egrave ldquosantordquo e ldquosacrordquo vale a dire

sottratto allrsquouso comune o profano per essere consegnato a dio e nel regno di dio a un uso pubblico Se egrave vero con Borrelli che queste definizioni tendono a sussumere la sfera del sacro al rapporto di autoritagrave e di proprietagrave egrave anche vero che la vita in comune delle prime comunitagrave cristiane introduce una tensione diversamente da quanto ritiene Borrelli infatti la vita in comune falsifica la tesi secondo la quale laquonon la religioneraquo (ivi 184) ma solo lo Stato laquopuograve creare legamiraquo e lo fa realizzando a prescin-dere da ogni tutela statuale la legge naturale che prescrivere di riconoscere lrsquouguaglianza e di godere in comune dei beni Vedi anche Sommerville 1992 123 che ricorda il rapporto tra la discussione della ldquovita in comunerdquo e quella sulle decime e sul rapporto tra Stato e chiesa

85 Lev 258-260 (141-142)

444 FRANCESCO TOTO

4 Riconoscimento e democrazia

Fin qui abbiamo constatato come la fede nellrsquoavvento del regno dei cieli ga-rantisca la compatibilitagrave tra moralitagrave delle condotte e interesse La fede riesce a superare la contraddizione tra il carattere disinteressato del consiglio e del dono e quello necessariamente interessato delle condotte umane solo a patto di con-traddire lrsquoipotesi di una naturale bellicositagrave dellrsquouomo contenibile dal solo mo-nopolio giuridico della violenza Vorrei ora richiamare lrsquoattenzione sul fatto che lrsquoautonomia della comunitagrave cristiana rispetto al potere statuale non si risolve in una rinuncia al potere e alla politica lasciando emergere un volto del potere e della politica molto diversi da quelli connessi alla sovranitagrave Abbiamo giagrave visto che il laquopotere ecclesiasticoraquo e il laquopotere di insegnareraquo come anche lrsquolaquoautoritagrave di predicareraquo o di laquoproclamare il regnoraquo a venire costituiscono giagrave nella chiesa delle origini delle forme di potere di autoritagrave o di governo effettivamente ete-rogenee rispetto a quelle tipiche dello Stato percheacute si esercitano col consiglio piuttosto che nel comando tramite la persuasione piuttosto che attraverso la coercizione mediante lrsquoeducazione invece che per mezzo della punizione senza privare i laquocristiani primitiviraquo della loro laquoindipendenzaraquo o della loro laquolibertagraveraquo 86 pur non costituendo una minaccia diretta per la tenuta delle istituzioni politi-che alla quale dovrebbe semmai offrire un importante contributo lrsquoeterogeneitagrave del potere pastorale rispetto al potere sovrano testimonia di una costruzione del legame comunitario che interroga il primato hobbesiano dello Stato la sua ne-cessitagrave per chiarire ulteriormente la specificitagrave del potere pastorale e della sua possibile politicitagrave vorrei ora concentrarmi sul ruolo giocato dal principio del riconoscimento nella caratterizzazione di questo potere come un potere o unrsquoau-toritagrave extra-giuridici al tempo stesso non repressivi e radicalmente democratici

Nel tracciare la genealogia della potenza eversiva conquistata dalla chiesa di Roma Hobbes afferma che laquoi primi elementi del potere [] degli Apostoli ai quali il popolo obbediva per rispetto [e] non per obbligoraquo furono tuttavia laquola saggezza lrsquoumiltagrave la sinceritagrave e le altre virtugraveraquo (come ad esempio laquola purezza della dottrinaraquo) 87 Il riferimento allrsquoobbedienza prova che il potere e lrsquoautoritagrave di insegnare propri degli apostoli non si lasciano ridurre a un semplice vuoto di potere o di autoritagrave Il rispetto delle virtugrave che motiva lrsquoobbedienza suggerisce inoltre che potere e autoritagrave esistono qui solo in rapporto al riconoscimento di cui sono oggetto per comprendere questa reciprocitagrave di potere e riconoscimen-to 88 ricordiamo che il dare consigli e lrsquoandare tra gli infedeli come pecore tra i

86 Lev 774 882 790 834 1116 (400 451 408 430 563) Sommerville (2004) riconosce in questi passi alcuni punti di convergenza rispetto agli indipendenti ma mette piuttosto in risalto le differenze in particolare riguardo alle conseguenze politiche della libertagrave di coscienza e al problema della resisten-za Come sottolinea Lessay (2018) infatti Hobbes pare ricondurre la laquolibertagrave cristianaraquo allrsquointangibilitagrave della coscienza privata e privarla con ciograve di ogni valore pubblico

87 Lev 1114-1116 (562 e 563)88 Sul rapporto tra potenziamento e riconoscimento vedi drsquoAndrea 2010 che mette in luce il

cambio di paradigma che si consuma tra Elements e Leviathan nel passaggio da un desiderio di rico-noscimento intrinsecamente conflittuale in quanto rivolto alla certificazione della propria superioritagrave sullrsquoaltro a uno aperto a esiti cooperativi in quanto rivolto allrsquoaccumulo di potere

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 445

lupi egrave il modo in cui gli apostoli stessi coerentemente col loro insegnamento danno prova della caritagrave richiesta dalla salvezza Secondo gli Elements tuttavia laquonon vi puograve essere per un uomo prova del proprio potere maggioreraquo della sua benevolenza o caritagrave vale a dire del laquodesiderio di assistere [] gli altriraquo col quale dimostra di essere in grado laquonon solo di realizzare i propri desideri ma anche di assistere altri uomini nei lororaquo 89 Ricordiamo inoltre che lrsquoelenco dei laquoprimi elementi del potereraquo degli apostoli si richiama al luogo nel quale il Leviatano sostiene che i fondatori di tutte le laquoreligioni costituiteraquo sono uomini che la mol-titudine reputa saggi e impegnati a lottare per la sua felicitagrave La laquoreputazione di saggezzaraquo spinge ad laquoascoltare il [loro] consiglioraquo ad laquoavere fiduciaraquo in loro a laquofidarsi della [loro] opinioneraquo ad laquoaffidarsiraquo a essa 90 poicheacute laquola fede consiste nella fiducia che abbiamo nellrsquoaltroraquo e avere fiducia significa laquocredere in colui dal quale ci aspettiamo o speriamo un bene in modo [] privo di dubbiraquo la reputazione di saggezza egrave inseparabile inoltre sia dalla laquoreputazione di benevo-lenzaraquo che permette di credere che lrsquoinsegnamento ricevuto venga impartito per laquoamore degli altriraquo piuttosto che in vista di un laquobeneficio personaleraquo sia dalla laquoreputazione di sinceritagraveraquo poicheacute chi non dagrave prova di laquosinceritagrave della coscienzaraquo egrave un cattivo testimone non crede a ciograve che pretende di insegnare ed egrave dunque mosso da laquofini personaliraquo 91 La riattualizzazione di questo discorso sulla repu-tazione attesta che il potere o autoritagrave di insegnare come potere di far credere o suscitare la fede egrave inseparabile dal riconoscimento intercettato dagli apostoli laquoCredere in una persona avere fiducia e far conto su di leiraquo al pari di laquoascoltare il consiglioraquo ed laquoessere drsquoaccordoraquo od laquoobbedireraquo e laquofare grandi doniraquo come i fedeli fanno con gli apostoli sono segni di onore della grande stima verso il loro potere la sinceritagrave della loro fede la loro saggezza le loro generous natures e la laquocaritagrave o magnanimitagraveraquo con cui fanno dono di seacute 92 Tutti i passi dedicati alle motivazioni della fede non solo nel Leviatano confermano questo intreccio tra il riconoscimento e un potere capace di suscitare unrsquoobbedienza spontanea libera da coercizione e obbligazione per un verso avere fede significa credere in una proposizione in ragione della laquostimaraquo verso la persona che la pronuncia laquoin quanto la giudichiamo cosigrave esperta da non sbagliare e non vediamo nessu-na causa per cui voglia ingannarciraquo e laquola fede dei cristianiraquo perciograve ha sempre

89 EL I ix 1790 Lev 136 156 170 (72 82 89)91 Lev 182 (95-96) EL I xi 9 Ix 9 e xviii 10 Secondo un approccio straussiano Stauffer legge

il Capitolo xII come esempio della hobbesiana laquoguerra di guerriglia contro la religioneraquo (Stauffer 2010 871) La concezione hobbesiana della religione come fenomeno tutto terrestre e come dimen-sione strutturale del rapporto degli uomini tra loro e con lo Stato impedisca di vedere nel capitolo un manifesto anti-religioso Hobbes non mira a eliminare la religione capace di fornire supporto alla vita civile ma a indicare la possibilitagrave e i limiti del suo buon uso Vedi anche Hoye 2017 27-31 dove il trattamento riservato alla reputazione nel Capitolo xII viene collegato al rapporto tra potere politico consenso e virtugrave del sovrano

92 Lev 136-138 e 464 (71-72 e 245) Strauss 1977 197-205 discute la concezione hobbesiana della magnanimitagrave nella sua rottura rispetto a quella aristotelica nella sua parziale contiguitagrave rispetto allrsquoideale cartesiano della geacuteneacuterositeacute nella sua marginalizzazione in favore della paura Su affinitagrave e differenze tra Hobbes e descartes vedi pacchi 1987 Vedi anche Flathman 1992 87 che si concentra sul possibile valore etico-politico della magnanimitagrave in rapporto al rispetto della parola data e alla fedeltagrave alle istituzioni e Vaughan 2008 che sottolinea invece i limiti della magnanimitagrave in quanto virtugrave personale del sovrano e la sua pericolositagrave come passione del suddito

446 FRANCESCO TOTO

laquoavuto come fondamento [] la reputazione dei loro pastoriraquo laquoil rispetto e lrsquoo-pinione che nutrivano nei confronti dei loro insegnantiraquo 93 per altro verso egrave solo questa stima ad animare lrsquoobbedienza che costituisce la contropartita del potere e dellrsquoautoritagrave degli apostoli laquoNon era lrsquoimperio di un apostolo ma la sua reputazione tra i fedeli che teneva in soggezione i cristianiraquo e poneva i pastori delle prime comunitagrave cristiane in una posizione analoga a quella di mosegrave prima del patto e in seguito dei giudici o di Samuele 94 Gli Ebrei obbedivano loro laquonon per dovere ma per rispetto del favore di cui godevano presso dio e che appa-riva nella loro saggezzaraquo e seguivano la loro autoritagrave per via dellrsquolaquoopinione che avevano della [loro] santitagraveraquo fermo restando che laquoove questa opinione fosse venuta a mutare essi non sarebbero stati piugrave obbligati ad accettare come legge di dio ciograve che [essi] avesse[ro] loro proposto a nome di dioraquo 95 Si tratta inoltre della stessa obbedienza che i sediziosi offrono al capo laquospontaneamenteraquo laquoper stima della sua virtugrave e prudenzaraquo e laquonon percheacute obbligati per essersi sottomessi al suo comandoraquo 96 A prescindere da questo punto risulta chiaro che la pratica pastorale produce attraverso strumenti diversi un effetto analogo a quello legato a una buona legislazione sullrsquoonore non estingue certo la naturale sete di pote-re e prestigio ma riesce comunque a distoglierla dalla sua vocazione conflittuale e a riorientarla a finalitagrave virtuose e socialmente condivise Risulta anche chiaro come al suo interno lrsquoindissociabilitagrave di potere e onore permetta la formazione di autoritagrave di tipo diverso da quella sovrana capaci di assolvere a una funzione di indirizzo delle condotte individuali indipendentemente da qualunque formaliz-zazione giuridica o da qualunque obbligazione contrattuale

La scomunica costituisce un chiaro esempio del modo in cui la fiducia e il riconoscimento di cui godono permette agli apostoli di esercitare sulla comunitagrave unrsquoautoritagrave e che prescinde da ogni coercizione e da ogni obbligo contrattuale Hobbes descrive con grande attenzione lo statuto la modalitagrave di esercizio e lrsquoeffi-cacia della scomunica laquoAl tempo in cui la religione cristiana non era autorizzata dal potere civile [essa] era utilizzata solo per correggere i costumiraquo 97 Su queste basi il suo statuto non puograve essere quello della punizione laquoIl potere di scomuni-care non puograve andare al di lagrave dello scopo per cui gli Apostoli [] hanno ricevuto il mandato dal nostro Salvatore esso non egrave di governare con il comando e la coercizione ma di insegnare e di guidare gli uomini sulla via della salvezza nel

93 DC xviii 4 Lev 934 e 820 (476 e 423)94 Lev 896 (458) drsquoAndrea 2009 segnala la tensione tra fondamento pattizio e dimensione cari-

smatica che struttura il discorso hobbesiano sullrsquoautoritagrave mosaica ritenendo che essa sia superata nel cristianesimo almeno nella lettura offertane da Hobbes A me pare che il rapporto tra reputazione dei predicatori ed efficacia della predicazione sulle condotte dei fedeli segnali una permanenza della dimensione carismatica e delle tensioni ad essa connesse

95 Lev 750 e 740 (388 e 384) martell (2007 69-70) mostra come il nesso autoritagraveautorizzazione operante nella sfera religiosa dipenda strutturalmente dal consenso

96 DC xii 1197 Lev 800 (413-414) Sul modo in cui Hobbes minimizza lrsquoimportanza della scomunica nella

chiesa precedente la conversione di Costantino riducendola a una forma di correzione delle manners piuttosto che delle opinioni e sulla conferma che questa minimizzazione egrave tesa a fornire al carattere pacifico non coercitivo e politicamente supino della religione vedi Collins 2013 12-13 Sommerville 1992 127-134 analizza invece il problema dal punto di vista del gioco di prossimitagrave e distanze che legava Hobbes ad anglicanesimo ed erastianesimo

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 447

mondo a venireraquo 98 laquoChi insegna la dottrina cristianaraquo perciograve laquopuograve abbando-nare quei discepoli che ostinatamente continuano a condurre unrsquoesistenza non cristiana ma non puograve dire che essi gli fanno torto percheacute non sono obbligati a obbedirgliraquo 99 per questa ragione la correzione dei costumi promossa dalla sco-munica non puograve essere attuata attraverso la violenza repressiva caratteristica di una punizione legale che in ogni caso potrebbe investire lrsquoesterioritagrave delle azioni ma non lrsquointerioritagrave delle disposizioni poicheacute gli apostoli non avevano in realtagrave nessun potere di ritenere i peccati ai credenti o di condannarli alla dannazio-ne la scomunica del fedele consisteva nella decisione di laquocessare di ammonirlo lasciarlo solo rinunciare alla disputa con lui in quanto deve convincersi da seacuteraquo nella determinazione del maestro ad laquoabbandonare il discepolo [che] ostinata-mente trascura la pratica delle sue regoleraquo e continua laquoa condurre unrsquoesisten-za non cristianaraquo e nellrsquoinvito ai fedeli ad laquoallontanarsi dalla compagnia dello scomunicatoraquo a fuggirlo laquocome pericoloso per contagio e ancora peggiore del paganoraquo 100 Su questo sfondo lrsquoesercizio del potere pastorale di correzione e il problema del riconoscimento appaiono uniti da un doppio nodo Il primo egrave quello tra lrsquoefficacia della scomunica e la vergogna Lrsquoemarginazione del fedele e la sua considerazione laquoalla stregua di un paganoraquo potevano infatti promuo-verne lrsquolaquointegritagrave della vitaraquo e dei costumi solo nella misura in cui laquoper un vero cristianoraquo rappresentavano laquouna grande ignominiaraquo lrsquoinflizione di un disonore sufficiente a spingerlo a ravvedersi 101 Si evitava la compagnia dello scomunicato laquoaffincheacute si vergogn[asse]raquo ma la vergogna egrave appunto lo scoramento legato alla scoperta di laquoqualcosa di disonorevoleraquo come un difetto e presuppone lrsquolaquoamo-re per una buona reputazioneraquo 102 Il secondo nodo egrave reso visibile dal fatto che laquonessuno poteva essere sensibileraquo allrsquoignominia dellrsquoespulsione dalla chiesa dei fedeli laquose non coloro che credevano e aspettavano che il nostro Salvatore sa-rebbe venuto di nuovo per giudicare il mondoraquo vale a dire coloro che facevano proprio lrsquounico dogma insegnato dagli apostoli e continuavano a riconoscere la loro autoritagrave di maestri e a sentirsi parte della comunitagrave da cui erano esclusi 103 La sofferenza della scomunica puograve condurre alla correzione proprio percheacute chi la subisce pur senza essere obbligato a obbedire riconosce il potere o lrsquoautoritagrave di chi gliela infligge

Il carattere ldquodemocraticordquo attribuito al potere esercitato dagli apostoli dal suo legame col riconoscimento egrave testimoniato dalle modalitagrave deliberative tramite

98 Lev 806 (416-417)99 Lev 806 (417)100 Lev 802 806 850 (414 417 437) DC xvii 26101 NSE 188-189 Lev 802 (414)102 Lev 896 e 90 (458 e 47-48) johnson Bagby (2009) ritiene che la rimozione hobbesiana del con-

cetto di vergogna vada compresa alla luce della moderna transizione da unrsquoetica aristocratica dellrsquoonore e del coraggio a unrsquoetica dellrsquointeresse razionale e della paura A mio avviso la (relativa) scarsitagrave delle occorrenze non priva questa passione di una funzione limitatamente positiva

103 Lev 800 (413) Non sono in questo senso drsquoaccordo con Lloyd (2002 138-139) secondo la qua-le per Hobbes la scomunica era del tutto priva di effetti e il clero era perciograve sprovvisto di ogni potere coercitivo o politico in primo luogo lrsquoinefficacia della scomunica sul piano della salvezza non equivale a unrsquoinefficacia politica in secondo luogo il potere politico non si lascia ridurre a quello coercitivo in terzo luogo la paura della vergogna non ha forse lo stesso impatto di quella della morte violenta ma non bisogna dimenticare che per Hobbes si puograve preferire la morte allrsquoignominia

448 FRANCESCO TOTO

le quali venivano prese le decisioni destinate a investire tutta la collettivitagrave Si pensi alla scelta dei pastori A imitazione di mosegrave che indicograve i laquododici principi delle tribugrave per governare sotto la sua autoritagraveraquo i dodici apostoli furono scelti direttamente da Gesugrave riattualizzando con ciograve lrsquoantica cerimonia di imposizione delle mani attraverso la quale presso gli Ebrei laquoera designata e resa certa la per-sona [] alla quale ci si riferiva nella preghiera nella benedizione nel sacrificio nella condannaraquo 104 Anche se dopo la morte di Gesugrave laquoil potere ecclesiastico risie-deva negli Apostoli e in seguito in coloro a cui essi avevano affidato il compito di predicare il Vangeloraquo attraverso il rito dellrsquoimposizione delle mani questa tradi-zione ininterrotta non attribuisce agli apostoli il diritto di ordinare i ministri 105 La designazione di mattia il primo apostolo scelto in sostituzione di Giuda laquofu opera della congregazione e non di san pietro o degli undici che non vi con-tribuirono se non come membri dellrsquoassemblearaquo 106 laquoSebbene [paolo e Barnaba fossero stati] chiamati dallo Spirito Santoraquo inoltre fu la chiesa di Antiochia ad annunciare loro laquotale chiamata e conferire autoritagrave alla loro missioneraquo 107 Il ca-rattere democratico di questa designazione egrave segnalato in maniera relativamente chiara da Hobbes Era infatti laquolrsquoassemblea che eleggeva i propri anzianiraquo e laquogli apostoli erano solo i presidenti dellrsquoassemblearaquo coloro che laquoconvocavano insie-me il popolo per lrsquoelezioneraquo contavano i voti laquopronunciavano gli eletti e dava-no loro la benedizione che ora egrave chiamata consacrazioneraquo 108 Questa modalitagrave di scelta era legata alle consuetudini democratiche delle poleis greche in cui gli Apostoli si trovavano ad assolvere alla loro missione evangelizzatrice laquosarebbe stata una cosa strana se in una cittagrave dove forse non si era mai visto scegliere qualche magistrato altrimenti che per mezzo di unrsquoassemblea quei cittadini che diventavano cristiani avessero anche solo pensato a un modo di eleggere i loro insegnanti e le loro guide diverso da quello della pluralitagrave dei suffragiraquo 109 La connessione tra questa procedura e la questione del riconoscimento egrave segnalata da Hobbes quando afferma che i pastori o dottori erano considerati eletti laquoper autoritagrave della Chiesaraquo e nessuno poteva laquocostituire un dottore in una Chiesa se non lo permetteva la Chiesa stessaraquo ma ciograve nonostante non venivano respinti quelli laquoraccomandati dagli Apostoli per la stima di cui godevanoraquo (dove la stima puograve riferirsi sia agli apostoli che ai raccomandati) 110 Anche questa procedura ri-calca i termini della deliberazione democratica nella quale le decisioni che coin-volgono la comunitagrave spettano dallrsquoassemblea composta dalla totalitagrave dei cittadini

104 Lev 768 e 858 (398 e 441) Sul rito dellrsquoimposizione delle mani la sua funzione nella trasmissio-ne del potere ecclesiastico e le complicazioni ad essa associate sul piano teologico-politico vedi Sprin-gborg 1996 Sommerville 1992 119-123 si richiama al mutato ruolo di questo rito come segno del piugrave generale allontanamento di Hobbes dalle posizioni filo-anglicane del De cive dove il clero appariva come depositario di un potere spirituale autonomo rispetto a quello civile e linearmente trasmesso da Gesugrave agli apostoli e da questi ai loro successori

105 Lev 774 (400)106 Lev 830 (428)107 Lev 832 (429)108 Lev 836-838 (431-432) Strauss 2008 298-299 parla di quella degli apostoli come di una

leadership meramente tecnica procedurale Lrsquoinfluenza legata a stima e reputazione impedisce una simile riduzione

109 Lev 838 (432)110 DC xvii 24

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 449

ma sono al tempo stesso condizionate dalle prese di posizione dei retori favoriti dalle assemblee per via del riconoscimento di cui sono oggetto Ciograve nonostante Hobbes non afferma mai che la chiesa delle origini fosse una democrazia neacute potrebbe farlo Glielo impedisce in primo luogo il fatto che la democrazia egrave una forma di Stato mentre la chiesa delle origini non ha nulla a che spartire con la forma-Stato e in generale non laquoniente di archico o di craticoraquo 111 attribuire alla chiesa la pretesa a un potere analogo a quello statuale significherebbe ridurla al rango di una fazione sediziosa di un sistema illegittimo che mette a repentaglio lrsquounitagrave e la pace dello Stato 112 Glielo impedisce inoltre la considerazione della democrazia come la forma di governo piugrave vicina alla bellicositagrave dello stato di natura incompatibile con lrsquoarmonia che sembra regnare allrsquointerno delle prime comunitagrave cristiane proprio la decisione teorica di non considerare la chiesa pre-cedente la conversione di Costantino come unrsquoorganizzazione statuale e dun-que come una democrazia nel senso da lui stesso definito costringe Hobbes a pensare sia pure marginalmente unrsquoinnominata democrazia radicale capace di dare concretamente corpo al sogno di una societagrave senza autoritagrave e di una pace senza soggezione nella quale le decisioni prese dalla comunitagrave e orientate dai sui pastori riconosciuti non vincolano nessuno e la cooperazione mediata dal ricono-scimento si libera non da ogni potere e da ogni autoritagrave percheacute quella pastorale egrave pur sempre una forma di potere e di autoritagrave ma da ogni coercizione giuridica Con questa constatazione dobbiamo perograve avviarci ormai alle conclusioni

Conclusioni

Lrsquoesigenza di una ricostruzione genealogica spinge Hobbes a rintracciare sin nelle prime comunitagrave cristiane i germi della futura corruzione della chiesa di Roma Talora arriva fino ad assumere Gesugrave come modello della sovranitagrave e le sue parole come prototipo del comando si pensi ai luoghi in cui Gesugrave laquocome re degli Ebreiraquo ordina di portagli unrsquoasina e un puledro e i discepoli sono laquoac-quiescenti alla volontagrave del Signoreraquo offrendo al comando unrsquoobbedienza incon-dizionata che non chiede altra ragione al di fuori della laquovolontagrave del loro mae-stroraquo 113 Si pensi perograve anche ai contesti nei quali la scomunica viene descritta come unrsquolaquoignominiaraquo richiamando un concetto precedentemente definito come lrsquoinflizione laquoper ordine di un uomoraquo o di unrsquoassemblea laquodi qualcosa che egrave male in quanto reso disonorevole dallo Stato o la privazione di qualcosrsquoaltro che egrave bene in quanto inteso come onorevole ancora dallo Statoraquo e nei quali la chiesa sembra dunque usurpare il diritto statuale di comando e amministrazione delle pene 114 Si pensi inoltre al fatto che il laquosupremo potere di insegnareraquo egrave uno dei diritti essenziali della sovranitagrave predicando nei luoghi in cui laquoil cristianesimo era vietato dalle leggi civiliraquo e laquoil potere civile perseguitava [] la Chiesaraquo perograve apostoli e pastori usurpavano di fatto questo diritto comportandosi in modo

111 Lev 904 (461)112 Sul legame tra sistema illegittimo e sedizione vedi Toto 2018b113 Lev 318 e 404 (172 e 214) Sulle tensioni connesse allrsquoarticolazione tra concezione ebraica e

cristiana tra dimensione politica e soteriologica vedi Kraynak 1992114 Lev 488-490 (257-258)

450 FRANCESCO TOTO

non meno criminale di un uomo che venisse laquoqui dalle Indieraquo e che laquoassolu-tamente persuaso della veritagrave di ciograve che insegnaraquo cercasse di laquopersuade[re] gli abitanti di qui ad accettare una nuova religione o [di] insegna[re] loro qualcosa che porta alla disobbedienza delle leggi di questo paeseraquo 115 Si pensi infine alla laquovanitagraveraquo che un pastore come diotrefe laquotraeva dal primeggiareraquo e che lo spinse ad espellere dalla chiesa laquoquelli che lo stesso Giovanni riteneva idonei a essere accolti in essaraquo testimoniando cosigrave non solo della litigiositagrave che affliggeva persi-no il cristianesimo delle origini ma anche della rapiditagrave con la quale laquovanagloria e ambizione erano riuscite a insinuarsi nella chiesa di Cristoraquo 116

Nonostante lrsquoesigenza genealogica spinga talvolta Hobbes a rinunciare alla coerenza della strategia argomentativa in favore di vantaggi di ordine ldquotatticordquo mi sembra evidente che il cristianesimo delle origini assume nel suo discorso un valore esemplare e che proprio in questa esemplaritagrave piuttosto che nella deco-struzione genealogica si annida la principale tensione del discorso teologico-po-litico hobbesiano La vita in comune dei primi cristiani la capacitagrave dalla fede nel regno di conciliare interesse e moralitagrave e di garantire cosigrave una pace indipendente dal potere statuale la forza con la quale la caritagrave e il sacrificio di seacute si affermano come segni di potere e ottengono un riconoscimento che incrementa a sua volta il potere orientando la lotta per il riconoscimento a finalitagrave morali e veicolando forme democratiche di auto-organizzazione della vita comunitaria tutti questi elementi sembrano contraddire gli assunti di base della teoria hobbesiana secon-do la quale gli uomini sono naturalmente in competizione per lrsquoaccesso a beni che non possono essere goduti in comune inevitabilmente coinvolti dallrsquoansia verso il futuro e dalla loro brama di potere e di gloria in una lotta senza quartiere che puograve essere superata dal solo intervento repressivo dello Stato A differenza delle religioni coltivate come strumenti della laquopolitica umanaraquo il cristianesimo non nasce da chi detiene il potere o cerca di ottenerlo o rafforzarlo ma da chi ne egrave privo e a un certo livello nemmeno lo cerca Contro unrsquoantropologia che pre-suppone un uomo naturalmente incline alla contesa alla diffidenza e alla vanitagrave il cristianesimo delle origini realizza una comunitagrave fondata su una fiducia senza patti nellrsquoamore e nella caritagrave dellrsquoaltro che sostituisce lrsquoumiltagrave allrsquoorgoglio la determinazione a servire alla sete di dominio la pazienza degli ultimi al desiderio di primeggiare Si tratta di una comunitagrave che puograve essere detta ldquoimpoliticardquo nel senso in cui per Hobbes non sono politiche le associazioni spontanee di animali come le api e le formiche indipendenti allrsquoartificio giuridico del patto dellrsquoauto-rizzazione e della rappresentanza con la precisazione perograve che la societagrave di questi animali egrave resa naturale da una convergenza automatica tra interesse particolare e interesse generale e dallrsquoassenza di un linguaggio articolato mentre la comunitagrave cristiana egrave lrsquoesito di una scelta etica dellrsquoeducazione che la rende possibile del mito salvifico che la supporta della comunicazione linguistica di questo mito Si tratta perograve di una comunitagrave che trova proprio in questa sua impoliticitagrave il suo

115 Lev 850 798 454-456 (437 413 241) A partire dalla definizione hobbesiana della super-stizione come credenza religiosa non autorizzata dallo Stato e dal divieto di cui il cristianesimo delle origini era oggetto Wright (2006 29) si domanda se per Hobbes il cristianesimo nasca o no come superstizione

116 Lev 802 (415)

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 451

significato propriamente politico nel senso in cui possono essere dette politiche lrsquoamicizia consolidata dallrsquoeconomia del dono e una coordinazione non gerar-chica dei poteri individuali mediata dal riconoscimento basata sul consenso ma aliena dalla forma giuridica e repressiva della sua organizzazione radicalmente democratica proprio in quanto estranea alla coercizione e al comando che ca-ratterizzano la democrazia in quanto forma di governo Il sogno di una laquosocietagrave [] senza potestagrave comuneraquo che essa incarna mostra cosigrave di costituire il cuore pulsante del discorso teologico-politico hobbesiano unrsquoutopia che non puograve fare a meno di essere affermata al fine di decostruire le pretese politiche della chiesa di Roma ridotta a laquoregno delle tenebreraquo ma che al tempo stesso non puograve fare a meno di essere rimossa mostrandone i germi di corruzione se si vuole evitare di concederle una consistenza capace di minare le basi di quel Leviatano che deve valere come unico dio terreno dei laquofigli dellrsquoorgoglioraquo 117

Bibliografia

DC Thomas Hobbes Elementorum philosophiaelig sectio tertia De Cive in Opera Philosophica quaelig latine scripsit omnia 5 voll studio et labore Gulielmi molesworth apud joannem Bohn Longman Brown Green et Longman Londini 1839-1845 vol II 1839 tr it De Cive Elementi filosofici sul cittadino a cura di Tito magri Roma Editori Riuniti 1992

EL Elements of Law Natural and Politic ed by F Toumlnnies Simpkin marshall amp Co London 1889 tr it a cura di Arrigo pacchi Elementi di legge naturale e politica milano Sansoni 2004

Lev Leviathan The English and the Latin Texts ed by N malcolm Oxford Oxford Up 2012 tr it Leviatano a cura di Arrigo pacchi con la collaborazione di Agostino Lupoli Roma-Bari Laterza 1989

NSE An Historical Narration Concerning Heresy and the Punishment Thereof in The English Works ed by molesworth W john Bohn Longman Brown Green and Longman London 11 voll 1839-45 vol 4 1840 tr it Narrazione storica sullrsquoeresia e la relativa pena in Scritti teologici a cura di Arrigo pacchi traduzioni di Giueppe Invernizzi e Agostino Lupoli FrancoAngeli milano 1988 185-204

Bagby L m j (2009) Thomas Hobbes Turning Point for Honor Lahnam Lexington Books

Barnouw j (1988) Persuasion in Hobbesrsquos Leviathan laquoHobbes Studiesraquo 1 3-25Beiner R (2011) Civil Religion A Dialogue in the History of Political Philosophy Cam-

bridge Cambridge UpBobbio N (1989) Thomas Hobbes Torino EinaudiBorrelli G (2009) Il lato oscuro del lsquoLeviathanrsquo Hobbes contro Machiavelli Napoli

CronopioBrantl B (2017) Political Stability for Passionate Machines Hobbes on Manners and Po-

litical Education in Vujeva d Ribarević L (eds) Europe and the Heritage of Moder-nity zagreb Tisak 143-164

Chadwick A (2018) Hobbes on the Motives of Martyrs in van Apeldoorn L doug-lass R (eds) Hobbes on Politics and Religion Oxford Oxford Up

117 Lev 496 (261)

452 FRANCESCO TOTO

Collins j R (2005) The Allegiance of Thomas Hobbes Oxford Oxford Upmdash (2013) Thomas Hobbes Heresy and the Theological Project of Leviathan laquoHobbes

Studiesraquo 26 6-33Curley E (2004) The Covenant with God in Hobbesrsquos Leviathan in Sorell T Fois-

neau L Leviathan after 350 Years Oxford Clarendon press 199-216drsquoAndrea d (2009) Potere civile e potere ecclesiastico in Hobbes in Chiodi G m Gat-

ti R (a cura di) La filosofia politica di Hobbesi milano Franco Angeli 143-168mdash (2010) Antropologia e sociologia del conflitto nel Leviatano di Hobbes laquoLo Sguardoraquo

3 1-19de Stier m L L (1997) Hobbes on authority De Cive and Leviathan a comparison

laquoHobbes Studiesraquo 10 51-67Evrigenis I d (2014) Images of Anarchy The Rhetoric of Science in Hobbesrsquos State of

Nature Cambridge Cambridge UpFabbri E (2009) Roberto Bellarmino e Thomas Hobbes Teologie politiche a confronto

Roma Aracne 2009Flathman R (1992) Willful Liberalism Voluntarism and Individuality in Political Theory

and Practice Ithaca Cornell Upmdash (2002) Thomas Hobbes Skepticism Individuality and Chastened Politics Oxford

Rowman amp LittlefieldFoisneau L (2016) Hobbes La vie inquiegravete paris GallimardGert B (1967) Hobbes and Psychological Egoism laquojournal of the History of Ideasraquo 28

4 503-520Harvey m (2002) A Defense of Hobbesrsquos lsquoJust Manrsquo laquoHobbes Studiesraquo 15 68-86Holmes S (1995) Passions and Constraint On the Theory of Liberal Democracy Chi-

cago The University of Chicago pressHoye j m (2017) Obligation and Sovereign Virtue in Hobbesrsquos Leviathan laquoThe Review

of politicsraquo 79 1 23-47Hull G (2002) lsquoAgainst this Empusarsquo Hobbesrsquos Leviathan and the Book of job laquoBritish

journal for the History of philosophyraquo 10 1 3-29mdash (2015) Building Better Citizens Hobbes against the Ontological Illusion laquoEpocheacute A

journal for the History of philosophyraquo 20 1 105-129Izzo F (2005) Forme della modernitagrave Antropologia politica e teologia in T Hobbes

Roma-Bari Laterzajaede m (2017) Forgiveness and reconciliation in Hobbesrsquos natural law theory laquoHistory

of European Ideasraquo 43 8 831-842johnston d (1989) Hobbesrsquos Mortalism in laquoHistory of political Thoughtraquo 10 4 647-663Kraynak R p (1992) The Idea of the Messiah in the Theology of Thomas Hobbes laquojewish

political Studies Reviewraquo 4 2 115-137Lazzeri Ch (1998) Droit pouvoir et liberteacute Spinoza critique de Hobbes paris pUFLessay F (2007) Hobbesrsquos Covenant Theology and its Political Implications in Spring-

borg p (ed) The Cambridge Companion to Hobbesrsquos Leviathan Cambridge Cam-bridge Up 243-270

mdash (2018) Tolerance as a Dimension of Hobbesrsquos Absolutism van Apeldoorn L doug-lass R (eds) Hobbes on Politics and Religion Oxford Oxford Up 63-78

Lloyd S A (2003) Ideals as Interests in Hobbesrsquos Leviathan The Power of Mind over Matter Cambridge Cambridge Up

mdash (2009) Morality in the Philosophy of Thomas Hobbes Cases in the Law of Nature Cambridge Cambridge Up

mdash (2018) Hobbes on the Duty not to Act on Conscience in van Apeldoorn L doug-lass R (eds) Hobbes on Politics and Religion cit 256-272

Lund W (1992) Hobbes on Opinion Private Judgment and Civil War laquoHistory of politi-cal Thoughtraquo 13 1 51-72

GESugrave E GLI ApOSTOLI NEL LEVIATANO IL CRISTIANESImO dELLE ORIGINI TRA ETICA 453

Lupoli A (2016) Hobbes and Religion without Theology in martinich A p Hoeks-tra K (eds) The Oxford Handbook of Hobbes Oxford Oxford Up 451-478

magri T (1982) Saggio su Thomas Hobbes Gli elementi della politica milano Il Sag-giatore

may L (1980) Hobbesrsquos contract theory laquojournal of the History of philosophyraquo 18 2 195-207

manenschijn G (1997) lsquoJesus Is the Christrsquo The Political Theology of Leviathan laquoThe journal of Religious Ethicsraquo 25 1 35-64

martinich A p The Interpretation of Covenants in Leviathan in Sorrell T Foisneau L (eds) Leviathan after 350 Years cit 17-240

mdash (2007) The Bible and protestantism in Leviathan in Springborg p (ed) The Cam-bridge Companion to Hobbesrsquos Leviathan cit 375-391

mdash (2009) Interpreting the Religion of Thomas Hobbes An Exchange Hobbesrsquos Erastia-nism and Interpretation laquojournal of the History of Ideasraquo 70 1 143-163

matheron A (2011) Eacutetudes sur Spinoza et les philosophies de lrsquoacircge classique Lyon ENS Eacuteditions

milanese A (2017) Les mœurs selon Hobbes in Toto F Simonetta L Bottini G (eds) Entre nature et histoire Mœurs et coutumes dans la philosophie moderne paris Classiques Garnier 109-138

miner R C (2001) Is Hobbes a Theorist of the Virtues laquoInternational philosophical Quarterlyraquo 41 3 269-284

Ojakangas m (2013) Thomas Hobbes and Jean-Jacques Rousseau on Liberty and Slavery of Conscience in the Context of Christian Political Theology laquoRedescriptions political Thought Conceptual History and Feminist Theoryraquo 16 1 106-124

Owen j j (2005) The Tolerant Leviathan Hobbes and the Paradox of Liberalism laquopo-lityraquo 37 1 130-148

pabel H m (1993) lsquoGive to Caesar that which is Caesarrsquosrsquo Hobbesrsquos Strategy in the Sec-ond Half of Leviathan laquojournal of Church and Stateraquo 35 335-350

pacchi A (1987) Hobbes and the Passions laquoTopoiraquo 6 2 111-119paganini G (2003) Hobbes Valla and the Trinity laquoBritish journal for the History of

philosophyraquo 11 2 183-218Rhodes R (2002) Obligation and Assent in Hobbesrsquos Moral Philosophy laquoHobbes Stud-

iesraquo 15 1 45-67Sahlins m (1981) Stone Age Economics London Tavistock publicationsSherlock R (1982) The Theology of Leviathan Hobbes on Religion laquoInterpretationraquo

10 43-60Smith T d (2003) On the Fourth Law of Nature laquoHobbes Studies 16 84-94Sommerville j p (1992) Thomas Hobbes Political Ideas in Historical Context Basing-

stoke macmillanmdash (2004) Hobbes and independency laquoRivista di Storia della Filosofiaraquo 59 155-173Sorell Hobbesrsquos Moral Philosophy in Springborg p (ed) The Cambridge Companion to

Hobbesrsquos Leviathan cit 109-152Springborg p (1996) Hobbes on Religion in Cambridge Companion to Hobbes Cam-

bridge Cambridge Up 346-380State S A (1991) Thomas Hobbes and the Debate over Natural Law and Religion Lon-

don RoutledgeStauffer L (2010) lsquoOf Religionrsquo in Hobbesrsquos Leviathan laquoThe journal of politicsraquo 72 3

868-879Strauss L (1977) Hobbesrsquo politische Wissenschaft in ihrer Genesis in Id Gesammelte

Schriften Band III metzler Stuttgart 2008 tr it Che cosrsquoegrave la filosofia politica Scritti su Hobbes e altri saggi Urbino Argalia

454 FRANCESCO TOTO

mdash (2008) Die Religionskritik des Hobbes Ein Beitrag zum Verstaumlndnis der Aufklaumlrung in Id Gesammelte Schriften Band III metzler Stuttgart

Tarlton C d (1996) lsquoThe Word for the Deedrsquo Hobbesrsquos Two Versions of Leviathan laquoNew Literary Historyraquo 27 4 785-802

Terrel j (1994) Hobbes mateacuterialisme et politique paris Vrinmdash (2013) Thomas Hobbes philosopher par temps de crises paris pUFToto F (2018a) Hobbes e lrsquoamicizia antropologia morale e politica laquoGiornale Critico di

Storia della Filosofiaraquo 3mdash (2018b) Fazioni e sedizioni Aspetti della teoria hobbesiana dei sistemi laquoStudi Filoso-

ficiraquo 2018Tuck R (2011) The Civil Religion of Thomas Hobbes laquoIdeas in Contextraquo 24 1 120-138mdash (2016) Hobbes Conscience and Christianity in The Oxford Handbook of Hobbes

martinich A p Hoekstra K (eds) New york Oxford University press 481-500Van mill d (2001) Liberty Rationality And agency in Hobbesrsquos Leviathan New york

SUNyVaughan G m (1999) Hobbesrsquos Contempt for Opinions Manipulation and the Challenge

for Mass Democracies laquoCritical Reviewraquo 13 1-2 55-71mdash (2008) Magnanimity and Statesmanship Replacing Virtue with Science in Hollo-

way C (ed) Magnanimity and Statesmanship Lahnam Lexington 67-82Waldron j (2008) Hobbes on Public Worship laquoNomosraquo 48 31-53Warrender H The Political Philosophy of Hobbes Oxford Oxford Up 1957Weber d (2008) Hobbes et lrsquohistoire du salut Ce que le Christ fait agrave Leacuteviathan paris

pUpSWhelan F G (1981) Language and its Abuses in Hobbesrsquo Political Philosophy laquoAmeri-

can political Science Reviewraquo 75 1 59-75Wright G (2006) Religion Politics and Thomas Hobbes dordrecht Springer

Page 3: Annali IX - OpenEdition
Page 4: Annali IX - OpenEdition
Page 5: Annali IX - OpenEdition
Page 6: Annali IX - OpenEdition
Page 7: Annali IX - OpenEdition
Page 8: Annali IX - OpenEdition
Page 9: Annali IX - OpenEdition
Page 10: Annali IX - OpenEdition
Page 11: Annali IX - OpenEdition
Page 12: Annali IX - OpenEdition
Page 13: Annali IX - OpenEdition
Page 14: Annali IX - OpenEdition
Page 15: Annali IX - OpenEdition
Page 16: Annali IX - OpenEdition
Page 17: Annali IX - OpenEdition
Page 18: Annali IX - OpenEdition
Page 19: Annali IX - OpenEdition
Page 20: Annali IX - OpenEdition
Page 21: Annali IX - OpenEdition
Page 22: Annali IX - OpenEdition
Page 23: Annali IX - OpenEdition
Page 24: Annali IX - OpenEdition
Page 25: Annali IX - OpenEdition
Page 26: Annali IX - OpenEdition
Page 27: Annali IX - OpenEdition
Page 28: Annali IX - OpenEdition
Page 29: Annali IX - OpenEdition
Page 30: Annali IX - OpenEdition
Page 31: Annali IX - OpenEdition
Page 32: Annali IX - OpenEdition
Page 33: Annali IX - OpenEdition
Page 34: Annali IX - OpenEdition
Page 35: Annali IX - OpenEdition
Page 36: Annali IX - OpenEdition
Page 37: Annali IX - OpenEdition
Page 38: Annali IX - OpenEdition
Page 39: Annali IX - OpenEdition
Page 40: Annali IX - OpenEdition
Page 41: Annali IX - OpenEdition
Page 42: Annali IX - OpenEdition
Page 43: Annali IX - OpenEdition
Page 44: Annali IX - OpenEdition
Page 45: Annali IX - OpenEdition
Page 46: Annali IX - OpenEdition
Page 47: Annali IX - OpenEdition
Page 48: Annali IX - OpenEdition
Page 49: Annali IX - OpenEdition
Page 50: Annali IX - OpenEdition
Page 51: Annali IX - OpenEdition
Page 52: Annali IX - OpenEdition
Page 53: Annali IX - OpenEdition
Page 54: Annali IX - OpenEdition
Page 55: Annali IX - OpenEdition
Page 56: Annali IX - OpenEdition
Page 57: Annali IX - OpenEdition
Page 58: Annali IX - OpenEdition
Page 59: Annali IX - OpenEdition
Page 60: Annali IX - OpenEdition
Page 61: Annali IX - OpenEdition
Page 62: Annali IX - OpenEdition
Page 63: Annali IX - OpenEdition
Page 64: Annali IX - OpenEdition
Page 65: Annali IX - OpenEdition
Page 66: Annali IX - OpenEdition
Page 67: Annali IX - OpenEdition
Page 68: Annali IX - OpenEdition
Page 69: Annali IX - OpenEdition
Page 70: Annali IX - OpenEdition
Page 71: Annali IX - OpenEdition
Page 72: Annali IX - OpenEdition
Page 73: Annali IX - OpenEdition
Page 74: Annali IX - OpenEdition
Page 75: Annali IX - OpenEdition
Page 76: Annali IX - OpenEdition
Page 77: Annali IX - OpenEdition
Page 78: Annali IX - OpenEdition
Page 79: Annali IX - OpenEdition
Page 80: Annali IX - OpenEdition
Page 81: Annali IX - OpenEdition
Page 82: Annali IX - OpenEdition
Page 83: Annali IX - OpenEdition
Page 84: Annali IX - OpenEdition
Page 85: Annali IX - OpenEdition
Page 86: Annali IX - OpenEdition
Page 87: Annali IX - OpenEdition
Page 88: Annali IX - OpenEdition
Page 89: Annali IX - OpenEdition
Page 90: Annali IX - OpenEdition
Page 91: Annali IX - OpenEdition
Page 92: Annali IX - OpenEdition
Page 93: Annali IX - OpenEdition
Page 94: Annali IX - OpenEdition
Page 95: Annali IX - OpenEdition
Page 96: Annali IX - OpenEdition
Page 97: Annali IX - OpenEdition
Page 98: Annali IX - OpenEdition
Page 99: Annali IX - OpenEdition
Page 100: Annali IX - OpenEdition
Page 101: Annali IX - OpenEdition
Page 102: Annali IX - OpenEdition
Page 103: Annali IX - OpenEdition
Page 104: Annali IX - OpenEdition
Page 105: Annali IX - OpenEdition
Page 106: Annali IX - OpenEdition
Page 107: Annali IX - OpenEdition
Page 108: Annali IX - OpenEdition
Page 109: Annali IX - OpenEdition
Page 110: Annali IX - OpenEdition
Page 111: Annali IX - OpenEdition
Page 112: Annali IX - OpenEdition
Page 113: Annali IX - OpenEdition
Page 114: Annali IX - OpenEdition
Page 115: Annali IX - OpenEdition
Page 116: Annali IX - OpenEdition
Page 117: Annali IX - OpenEdition
Page 118: Annali IX - OpenEdition
Page 119: Annali IX - OpenEdition
Page 120: Annali IX - OpenEdition
Page 121: Annali IX - OpenEdition
Page 122: Annali IX - OpenEdition
Page 123: Annali IX - OpenEdition
Page 124: Annali IX - OpenEdition
Page 125: Annali IX - OpenEdition
Page 126: Annali IX - OpenEdition
Page 127: Annali IX - OpenEdition
Page 128: Annali IX - OpenEdition
Page 129: Annali IX - OpenEdition
Page 130: Annali IX - OpenEdition
Page 131: Annali IX - OpenEdition
Page 132: Annali IX - OpenEdition
Page 133: Annali IX - OpenEdition
Page 134: Annali IX - OpenEdition
Page 135: Annali IX - OpenEdition
Page 136: Annali IX - OpenEdition
Page 137: Annali IX - OpenEdition
Page 138: Annali IX - OpenEdition
Page 139: Annali IX - OpenEdition
Page 140: Annali IX - OpenEdition
Page 141: Annali IX - OpenEdition
Page 142: Annali IX - OpenEdition
Page 143: Annali IX - OpenEdition
Page 144: Annali IX - OpenEdition
Page 145: Annali IX - OpenEdition
Page 146: Annali IX - OpenEdition
Page 147: Annali IX - OpenEdition
Page 148: Annali IX - OpenEdition
Page 149: Annali IX - OpenEdition
Page 150: Annali IX - OpenEdition
Page 151: Annali IX - OpenEdition
Page 152: Annali IX - OpenEdition
Page 153: Annali IX - OpenEdition
Page 154: Annali IX - OpenEdition
Page 155: Annali IX - OpenEdition
Page 156: Annali IX - OpenEdition
Page 157: Annali IX - OpenEdition
Page 158: Annali IX - OpenEdition
Page 159: Annali IX - OpenEdition
Page 160: Annali IX - OpenEdition
Page 161: Annali IX - OpenEdition
Page 162: Annali IX - OpenEdition
Page 163: Annali IX - OpenEdition
Page 164: Annali IX - OpenEdition
Page 165: Annali IX - OpenEdition
Page 166: Annali IX - OpenEdition
Page 167: Annali IX - OpenEdition
Page 168: Annali IX - OpenEdition
Page 169: Annali IX - OpenEdition
Page 170: Annali IX - OpenEdition
Page 171: Annali IX - OpenEdition
Page 172: Annali IX - OpenEdition
Page 173: Annali IX - OpenEdition
Page 174: Annali IX - OpenEdition
Page 175: Annali IX - OpenEdition
Page 176: Annali IX - OpenEdition
Page 177: Annali IX - OpenEdition
Page 178: Annali IX - OpenEdition
Page 179: Annali IX - OpenEdition
Page 180: Annali IX - OpenEdition
Page 181: Annali IX - OpenEdition
Page 182: Annali IX - OpenEdition
Page 183: Annali IX - OpenEdition
Page 184: Annali IX - OpenEdition
Page 185: Annali IX - OpenEdition
Page 186: Annali IX - OpenEdition
Page 187: Annali IX - OpenEdition
Page 188: Annali IX - OpenEdition
Page 189: Annali IX - OpenEdition
Page 190: Annali IX - OpenEdition
Page 191: Annali IX - OpenEdition
Page 192: Annali IX - OpenEdition
Page 193: Annali IX - OpenEdition
Page 194: Annali IX - OpenEdition
Page 195: Annali IX - OpenEdition
Page 196: Annali IX - OpenEdition
Page 197: Annali IX - OpenEdition
Page 198: Annali IX - OpenEdition
Page 199: Annali IX - OpenEdition
Page 200: Annali IX - OpenEdition
Page 201: Annali IX - OpenEdition
Page 202: Annali IX - OpenEdition
Page 203: Annali IX - OpenEdition
Page 204: Annali IX - OpenEdition
Page 205: Annali IX - OpenEdition
Page 206: Annali IX - OpenEdition
Page 207: Annali IX - OpenEdition
Page 208: Annali IX - OpenEdition
Page 209: Annali IX - OpenEdition
Page 210: Annali IX - OpenEdition
Page 211: Annali IX - OpenEdition
Page 212: Annali IX - OpenEdition
Page 213: Annali IX - OpenEdition
Page 214: Annali IX - OpenEdition
Page 215: Annali IX - OpenEdition
Page 216: Annali IX - OpenEdition
Page 217: Annali IX - OpenEdition
Page 218: Annali IX - OpenEdition
Page 219: Annali IX - OpenEdition
Page 220: Annali IX - OpenEdition
Page 221: Annali IX - OpenEdition
Page 222: Annali IX - OpenEdition
Page 223: Annali IX - OpenEdition
Page 224: Annali IX - OpenEdition
Page 225: Annali IX - OpenEdition
Page 226: Annali IX - OpenEdition
Page 227: Annali IX - OpenEdition
Page 228: Annali IX - OpenEdition
Page 229: Annali IX - OpenEdition
Page 230: Annali IX - OpenEdition
Page 231: Annali IX - OpenEdition
Page 232: Annali IX - OpenEdition
Page 233: Annali IX - OpenEdition
Page 234: Annali IX - OpenEdition
Page 235: Annali IX - OpenEdition
Page 236: Annali IX - OpenEdition
Page 237: Annali IX - OpenEdition
Page 238: Annali IX - OpenEdition
Page 239: Annali IX - OpenEdition
Page 240: Annali IX - OpenEdition
Page 241: Annali IX - OpenEdition
Page 242: Annali IX - OpenEdition
Page 243: Annali IX - OpenEdition
Page 244: Annali IX - OpenEdition
Page 245: Annali IX - OpenEdition
Page 246: Annali IX - OpenEdition
Page 247: Annali IX - OpenEdition
Page 248: Annali IX - OpenEdition
Page 249: Annali IX - OpenEdition
Page 250: Annali IX - OpenEdition
Page 251: Annali IX - OpenEdition
Page 252: Annali IX - OpenEdition
Page 253: Annali IX - OpenEdition
Page 254: Annali IX - OpenEdition
Page 255: Annali IX - OpenEdition
Page 256: Annali IX - OpenEdition
Page 257: Annali IX - OpenEdition
Page 258: Annali IX - OpenEdition
Page 259: Annali IX - OpenEdition
Page 260: Annali IX - OpenEdition
Page 261: Annali IX - OpenEdition
Page 262: Annali IX - OpenEdition
Page 263: Annali IX - OpenEdition
Page 264: Annali IX - OpenEdition
Page 265: Annali IX - OpenEdition
Page 266: Annali IX - OpenEdition
Page 267: Annali IX - OpenEdition
Page 268: Annali IX - OpenEdition
Page 269: Annali IX - OpenEdition
Page 270: Annali IX - OpenEdition
Page 271: Annali IX - OpenEdition
Page 272: Annali IX - OpenEdition
Page 273: Annali IX - OpenEdition
Page 274: Annali IX - OpenEdition
Page 275: Annali IX - OpenEdition
Page 276: Annali IX - OpenEdition
Page 277: Annali IX - OpenEdition
Page 278: Annali IX - OpenEdition
Page 279: Annali IX - OpenEdition
Page 280: Annali IX - OpenEdition
Page 281: Annali IX - OpenEdition
Page 282: Annali IX - OpenEdition
Page 283: Annali IX - OpenEdition
Page 284: Annali IX - OpenEdition
Page 285: Annali IX - OpenEdition
Page 286: Annali IX - OpenEdition
Page 287: Annali IX - OpenEdition
Page 288: Annali IX - OpenEdition
Page 289: Annali IX - OpenEdition
Page 290: Annali IX - OpenEdition
Page 291: Annali IX - OpenEdition
Page 292: Annali IX - OpenEdition
Page 293: Annali IX - OpenEdition
Page 294: Annali IX - OpenEdition
Page 295: Annali IX - OpenEdition
Page 296: Annali IX - OpenEdition
Page 297: Annali IX - OpenEdition
Page 298: Annali IX - OpenEdition
Page 299: Annali IX - OpenEdition
Page 300: Annali IX - OpenEdition
Page 301: Annali IX - OpenEdition
Page 302: Annali IX - OpenEdition
Page 303: Annali IX - OpenEdition
Page 304: Annali IX - OpenEdition
Page 305: Annali IX - OpenEdition
Page 306: Annali IX - OpenEdition
Page 307: Annali IX - OpenEdition
Page 308: Annali IX - OpenEdition
Page 309: Annali IX - OpenEdition
Page 310: Annali IX - OpenEdition
Page 311: Annali IX - OpenEdition
Page 312: Annali IX - OpenEdition
Page 313: Annali IX - OpenEdition
Page 314: Annali IX - OpenEdition
Page 315: Annali IX - OpenEdition
Page 316: Annali IX - OpenEdition
Page 317: Annali IX - OpenEdition
Page 318: Annali IX - OpenEdition
Page 319: Annali IX - OpenEdition
Page 320: Annali IX - OpenEdition
Page 321: Annali IX - OpenEdition
Page 322: Annali IX - OpenEdition
Page 323: Annali IX - OpenEdition
Page 324: Annali IX - OpenEdition
Page 325: Annali IX - OpenEdition
Page 326: Annali IX - OpenEdition
Page 327: Annali IX - OpenEdition
Page 328: Annali IX - OpenEdition
Page 329: Annali IX - OpenEdition
Page 330: Annali IX - OpenEdition
Page 331: Annali IX - OpenEdition
Page 332: Annali IX - OpenEdition
Page 333: Annali IX - OpenEdition
Page 334: Annali IX - OpenEdition
Page 335: Annali IX - OpenEdition
Page 336: Annali IX - OpenEdition
Page 337: Annali IX - OpenEdition
Page 338: Annali IX - OpenEdition
Page 339: Annali IX - OpenEdition
Page 340: Annali IX - OpenEdition
Page 341: Annali IX - OpenEdition
Page 342: Annali IX - OpenEdition
Page 343: Annali IX - OpenEdition
Page 344: Annali IX - OpenEdition
Page 345: Annali IX - OpenEdition
Page 346: Annali IX - OpenEdition
Page 347: Annali IX - OpenEdition
Page 348: Annali IX - OpenEdition
Page 349: Annali IX - OpenEdition
Page 350: Annali IX - OpenEdition
Page 351: Annali IX - OpenEdition
Page 352: Annali IX - OpenEdition
Page 353: Annali IX - OpenEdition
Page 354: Annali IX - OpenEdition
Page 355: Annali IX - OpenEdition
Page 356: Annali IX - OpenEdition
Page 357: Annali IX - OpenEdition
Page 358: Annali IX - OpenEdition
Page 359: Annali IX - OpenEdition
Page 360: Annali IX - OpenEdition
Page 361: Annali IX - OpenEdition
Page 362: Annali IX - OpenEdition
Page 363: Annali IX - OpenEdition
Page 364: Annali IX - OpenEdition
Page 365: Annali IX - OpenEdition
Page 366: Annali IX - OpenEdition
Page 367: Annali IX - OpenEdition
Page 368: Annali IX - OpenEdition
Page 369: Annali IX - OpenEdition
Page 370: Annali IX - OpenEdition
Page 371: Annali IX - OpenEdition
Page 372: Annali IX - OpenEdition
Page 373: Annali IX - OpenEdition
Page 374: Annali IX - OpenEdition
Page 375: Annali IX - OpenEdition
Page 376: Annali IX - OpenEdition
Page 377: Annali IX - OpenEdition
Page 378: Annali IX - OpenEdition
Page 379: Annali IX - OpenEdition
Page 380: Annali IX - OpenEdition
Page 381: Annali IX - OpenEdition
Page 382: Annali IX - OpenEdition
Page 383: Annali IX - OpenEdition
Page 384: Annali IX - OpenEdition
Page 385: Annali IX - OpenEdition
Page 386: Annali IX - OpenEdition
Page 387: Annali IX - OpenEdition
Page 388: Annali IX - OpenEdition
Page 389: Annali IX - OpenEdition
Page 390: Annali IX - OpenEdition
Page 391: Annali IX - OpenEdition
Page 392: Annali IX - OpenEdition
Page 393: Annali IX - OpenEdition
Page 394: Annali IX - OpenEdition
Page 395: Annali IX - OpenEdition
Page 396: Annali IX - OpenEdition
Page 397: Annali IX - OpenEdition
Page 398: Annali IX - OpenEdition
Page 399: Annali IX - OpenEdition
Page 400: Annali IX - OpenEdition
Page 401: Annali IX - OpenEdition
Page 402: Annali IX - OpenEdition
Page 403: Annali IX - OpenEdition
Page 404: Annali IX - OpenEdition
Page 405: Annali IX - OpenEdition
Page 406: Annali IX - OpenEdition
Page 407: Annali IX - OpenEdition
Page 408: Annali IX - OpenEdition
Page 409: Annali IX - OpenEdition
Page 410: Annali IX - OpenEdition
Page 411: Annali IX - OpenEdition
Page 412: Annali IX - OpenEdition
Page 413: Annali IX - OpenEdition
Page 414: Annali IX - OpenEdition
Page 415: Annali IX - OpenEdition
Page 416: Annali IX - OpenEdition
Page 417: Annali IX - OpenEdition
Page 418: Annali IX - OpenEdition
Page 419: Annali IX - OpenEdition
Page 420: Annali IX - OpenEdition
Page 421: Annali IX - OpenEdition
Page 422: Annali IX - OpenEdition
Page 423: Annali IX - OpenEdition
Page 424: Annali IX - OpenEdition
Page 425: Annali IX - OpenEdition
Page 426: Annali IX - OpenEdition
Page 427: Annali IX - OpenEdition
Page 428: Annali IX - OpenEdition
Page 429: Annali IX - OpenEdition
Page 430: Annali IX - OpenEdition
Page 431: Annali IX - OpenEdition
Page 432: Annali IX - OpenEdition
Page 433: Annali IX - OpenEdition
Page 434: Annali IX - OpenEdition
Page 435: Annali IX - OpenEdition