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5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
Alchimial'oro della conoscenza
UNIVERSALE ELECTA/GALLIMARD
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5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
Disciplina misteriosa, la filosofia ermetica
- ovvero l'alchimia - nasce in seno alle civilt pi
antiche e la trasformazione dei metalli ne dive-
nuta uno degli atti emblematici. Ma la ricerca dei
"filosofi per mezzo del fuoco" non si limita allasemplice trasmutazione del piombo in oro. Si trat-
ta piuttosto di una filosofia che, il pi delle volte,
assume le forme di una "metafisica sperimentale"
e che ha dato vita a un linguaggio - la cabala - e a
uno straordinario florilegio di immagini e di segni.Lo Spirito e la Materia, i Maestri e i Trattati, la
Grande Opera e gli Adepti, il fuoco del laboratorio
e la Pietra filosofale... Andrea Aromatico racconta
"il sogno dorato degli alchimisti" andando
al cuore dei concetti, della teoria e della pratica.ISBN 88-445-0104-X
L. 22.000 9
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
L'improvvisa apparizione,intorno all'anno Mille,
di un testo breve e misteriosofolgor il pensiero medievale:
si narrava che vi fossero contenutigli arcani di una grande sapienza,
antica come il mondo.La storia vuoleche la sua diffusione si debba
a una copia latina di un antico manoscritto arabogiunto in Europa chiss per quali canali.
Moderni studi hanno ridefinitola sua origine remota indicandone la provenienza
da un originale egizio in lingua grecadel IV secolo della nostra era.Sorsero intorno a quel testo infinite leggende.
La pi famosa raccontava che il suo mitico autorelo inscrisse sullo smeraldo caduto dalla fronte di
Lucifero, il giorno della sconfitta dell'angelo ribelle:ecco perch fu chiamato ...
La Tavola Smeraldina...Allora come oggi resta il testo principe
della filosofia ermetica,di quella straordinaria forma sapienzale
che in Occidente va sotto il nome di Alchimia.Oggi come allora il testo sul quale
durante il rituale d'iniziazione,giurano gli alchimisti,i "filosofi per mezzo del fuoco".
Queste, cos come le riporta la Tradizione sono leparole di Ermete Trismegisto.
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
Io dico una cosa vera, verissima e certa, lontana dalla menzogna.Ci che in basso come ci che in alto, e ci che in alto
come ci che in basso per compiere i miracoli di un'opera unica.
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E come tutte le cose provennero dall'Unoper opera dell'Uno, cos tutte son nate da quell'unica cosa,
per adattamento.
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Il Sole suo padre, la Luna sua madre;il vento l'ha portata nel suo ventre,
la Terra la sua nutrice.
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
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5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
e raccogli in unit la forza delle cose superiori e di quelleinferiori: conquisterai cos la gloria di tutto il mondo
e allontanerai da te tutte le tenebre.
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
in questa maniera sono state compiute. Io sono stato chiamatoErmete Trismegisto perch posseggo le tre parti della filosofiacosmica. E qui finisce ci che dovevo dire sull'opera del Sole.
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SOMMARIO
13I. LO SPIRITO E LA MATERIA
37n. I MAESTRI E LA GRANDE RICERCA
65m. IL FUOCO E LA PIETRA FILOSOFALE
97TESTIMONIANZE E DOCUMENTI
Genesi di un nomeI miti delle origini
I Maestri arabiL'Europa cristiana e l'et d'oro
L'inizio della fineLa clandestinitL'alchimia oggi
Incontri eccellentiDal caos alla luceAlchimia & Co.
152APPARATITavola dei simboli alchemici
Indice delle illustrazioniIndice dei nomi
Bibliografia
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
ALCHIMIAL'ORO DELLA C ON OS C EN ZA
Andrea Aromatico
UNIVERSALE ELECTA/GALLIMARDSTORIA E CIVILT
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
I. LO SPIRITO E LA MATERIA
In questo particolaredella pavimentazione
del Duomo di Siena
(afronte| un sapienteorientale e unooccidentale rendonoomaggio a ErmeteTrismegisto.Fu nella creazione del
mito di Ermete chei filosofi di Alessandriafusero conoscenze
iniziatiche d'Orientee d'Occidente in unasinossi concettualeche da subitocaratterizz l'alchimiae il suo simbolismo.
L'alchimia emerge tra le magliedel tempo come una chimera
dai contorni incerti, una FataMorgana dal profilo reso diafano dafumi e vapori in costante esalazioneda forni e alambicchi. Molte sono leleggende e pochi i dati certi. Ma cosafu in realt l'alchimia? Chi furono glialchimisti? Si deve poi continuare acredere che lo scopo ultimo dei lorosforzi, delle loro veglie laboriose,sia stata la semplice ricercadi una qualche "formula
per fabbricare Toro"?
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Dalla sua comparsa sulla Terra l'uomo si interrogato sul perch dell'esistenza, il perch delvivere e del morire. per rispondere a tali domandeche sono nate le scienze. E sempre per rispondere
a tali domande sono nate le religioni. Ecco dunquela fisica e la metafisica: l'una territorio dellacertezza, l'altra territorio della fede.
Sin dagli albori dell'epoca storica tuttaviafurono prodotti misteriosi documenti che rivelaronol'esistenza di una forma di conoscenza che volle porsicome vero e proprio termine medio. Erano il fruttodi una disciplina che seppe divenire contigua eppurediversa dalle altre due.
I testi delle origini
Erano strane pergamene, papiri,tavolette che comparveropressoch simultaneamentein quasi tutte le culturedel mondo, da Oriente
a Occidente. Parlavano di
spiritualizzare la materiaiiE TJBT UTiSf e materializzare lo spirito,-^ f e s T ^ f f ^ J F * di purificare la natura
k m W X I Z * * v dell'operatore affinchi materiali potessero
^ j r * OT-CWHar-tr % a loro volta essereHi"tf i^CT f^T purificati e viceversa.f j p i f ^ ^ ^--^f Vi comparivano strani
disegni raffigurantifornaci e apparati
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"LIBRI MUTI" 15
tradizione orale, era cosche finalmente mostravail suo volto l'alchimia.
Quali furono le
caratteristiche chein epoca prestoricainiziarono a differenziarel'alchimia dalle altreattivit antropiche?Quali i caratteripeculiari cheoggi permettonod'individuare la culturaalchemica in seno allesingole civilt?
possibile ricondurli- scrive Lucarelli - allacoesistenza provata diquattro punti principali:"La convinzione cheesistesse un'energia
vivificante intelligente,ovvero consapevole,che permeava edera all'origine dellamanifestazioneuniversale e inparticolare dellavita; la credenza in
una possibile formad'immortalit fisicadell'essere umano; una
rappresentazione del mondo sottomesso a una leggetangibile e ineluttabile (fato, destino, heimarmeneecc.); infine l'esistenza di una tecnologia metallurgicasufficientemente evoluta".
Fu in seno a grandi civilt, quali l'egizia e la greca,
l'araba e la mesopotamica, l'indiana e la cinese,che queste condizioni ebbero modo di realizzarsi,consentendo cos ai primi nuclei di saperepropriamente alchemico di staccarsi come scintillefiammeggianti dalle fucine dei fabbri per iniziareil loro cammino verso il cielo.
Itrattati alchemicidelle origini
postulano questioniassai interessanti sottoil profilo antropologico;il corvo, il serpente, larosa, le aquile ecc. sonosimboli che compaiono
nei manoscritti aitutto il mondo.Sembra quasiche l'universoimagopoieticoe culturale diriferimento siastato il medesimo.
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16 LO SPIRITO E LA MATERIA
Dall'Estremo-Oriente all'Occidente
I testi vedici e buddisti accennano a un "succohataka capace di trasmutare il bronzo in oro puro";Guru Nagarjuna parla nel suo Trattato della
grande virt di saggezza di quattro sistemi perla trasmutazione dei metalli e nelle scuoleyajurvediche da tempo immemorabile si perfezionanole conoscenze naturali attraverso l'alchimia. Alcuneleggende vogliono che in Cina gi dal 4500 a.C. sipraticasse l'alchimia; vere o false che fossero, undato di fatto che il Taoismo di Lao-Tse avr poi trai suoi scopi un elisir di lunga vita per portare gliesseri umani a un elevatissimo grado di perfezionefisica e spirituale.
Ma fu fra le genti che abitarono migliaia dianni fa le terre attraversate dal Nilo e dall'Eufrate,e altrettanto fra quelle che popolarono il continentee gli arcipelaghi bagnati dal mare Egeo, chel'alchimia crebbe e si svilupp divenendo l formaprincipe d'esoterismo del mondo occidentale.
Fu presso questi popoli infatti che si sviluppuna raffinata metallurgia all'unisono con sistemidottrinali e religiosi assai articolati, tutticaratterizzati da una visione dell'Universoin senso unitario e pampsichista da un lato, edall'altro da una predilizione del simbolo qualesistema specifico di trasmissione del sapere.
Furono le civilt in cui fiorirono la magia naturaledi pari passo con l'astronomia e l'astrologia, le
scienze e le forme artistiche in stretta connessionecon la religione.La loro stessa tecnologia, figlia legittima di quelle
et in cui i misteri delle arti erano segretamentetrasmessi di padre in figlio, di quelle ere in cui- come osservava Alleau - l'uomo era ancorahomo divinans e di conseguenza ogni sua attivit erainvestita di sacralit, non ebbe difficolt a trasferirsi
all'interno dei templi. E l'alchimia prima fra tutte,trasmigrata da quelle confraternite di fonditoridetentori dei segreti pratici della manipolazione delfuoco e delle operazioni in grado di lavorare i metallie le loro leghe, proprio nei templi d'Egitto, Grecia e
Le conoscenzetecniche dell'Egitto,
la sua linguamisteriosa, la suareligione simbolicaed enigmaticaportarono l'Occidentemedievale erinascimentalea considerarloquale culla di ogniconoscenza segreta,prima fra tuttel'alchimia. Vero tuttavia che i primidocumenti alchemiciebbero specificaprovenienza propriodall'Egitto ellenizzato.
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IL METALLO E IL FUOCO 17
Mesopotamia, trov quel terreno fertile che gliera necessario per fiorire e dare vita a tutti i ritinascosti, a tutte le pratiche incentrate intornoa un simbolismo taumaturgico e improntatealla conoscenza della natura che ne fecerol'Arte Sacra per eccellenza.
Sar da qui che gli alchimisti cominciaronoa essere considerati come i "sacerdoti del fuocoeterno", casta separata di uomini deditireligiosamente a rituali teurgici che, nella quietedelle strutture templari, tra pratiche devozionalie operazioni manuali, in possesso di chiss qualisegreti, cercava di sondare l'insondabile.
Basta altres ricordare il ruolo iniziatico e
complesso che tuttora, presso alcune popolazioniafricane, continua a rivestire la figura del fabbro-sciamano, temuto e disprezzato, ammirato e odiatopoich proprio questa sar la veste che nel corsodei secoli ammanter la figura dell'alchimista.
"I misteri relativi auna teurgia del Fuocosono stati improntatialle tradizioni di unacivilt estremamenteantica alle quali,ulteriormente, sisovrapposero nozioni
e riti diversi tra i qualil'apporto indo-europeoesercit senza dubbioun'influenzadeterminante. Sembralegittimo designare ilgruppo dei Dactili Idei,dei Coribanti frigi, deiCabiri di Samotracia,dei Carcini e dei Sintidi Lemnos, dei Telchidi Rodi e dei Curiti
di Creta sotto il nomedi 'teurghi del fuoco'.".Ren AHeju
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5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
Sincretismo e panteismo in
una dottrina di sapere unificato
L'approccio nei confrontidell'alchimia deve avvenire per
gradi, a poco a poco, tenendosempre presente che assimilare
le nozioni, i concetti cardinedell'ermetismo, vuol dire
nutrire la mente con il sale di un sapere quant'altrimai estraneo alla corrente mentalit.
Occorre armarsi di pazienza e di sagacia per seguirei concetti dell'alchimia, consci di entrare in contatto
con un sistema filosofico che nel suo insieme appareaffatto alieno ai vuoti razionalismi di questo secolo.Non bisogna tuttavia spaventarsi: le fantastiche
immagini evocate dagli alchimisti, le straordinarieiperbole concettuali degli Adepti non possonoche conquistare, trasportando in una dimensionespirituale appena tangente il turbinare caoticodella "storia degli uomini", perch in realt questeraccontano la "Storia dell'Uomo", e cio quell'eterno
cammino di ricerca del singolo individuoal cospetto dei misteri della creazione.
Il sistema filosofico su cui si basa tuttal'alchimia - a dispetto di quanto perlungo tempo si creduto - di una semplicit sconcertante.Questo non toglie per cheuna volta accettato finisce
per spalancare inevitabilmentevette concettuali da vertigine.L'idea-base fu indubbiamente
che alle spalle di tutte lemanifestazioni naturali, di tuttol'esistente, ci fosse una causaprima della vita in tutte lesue varie manifestazioni,
animali, vegetali o minerali.La chiamarono Spirito Universale,e fu per gli alchimisti quel principiobase dell'intera Creazione, "che diffusonelle opere della Natura come per continua
"Ermete[...] chiamamicrocosmo l'uomoperch l'uomo, oil 'piccolo mondo',contiene tutto ciche rinchiude ilmacrocosmo, o il
'grande mondo' [...],il macrocosmo ha dueluminari, il Sole e laLuna; e anche l'uomoha due luminari:l'occhio destro, cherappresenta il Sole,e l'occhio sinistro laLuna. Il macrocosmoha monti e colline:l'uomo ha ossa ecarni. Il macrocosmoha il cielo e gli astri:l'uomo ha la testa e gliorecchi. Il macrocosmoha i dodici segni dellozodiaco: e anchel'uomo li possiede,dal padiglione delleorecchie sino ai piedi,che si chiamano pesci."
(Ms. CCXCIX,Bibl. Marciana]
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UN'ALTRA CONCEZIONE DEL MONDO 19
infusione, e che muove ogni universale e ogniparticolare secondo il suo genere, per mezzo diun atto segreto e perenne", scrisse D'Espagnet.
Ecco perch chi, sino a oggi, ha studiato il pensiercalchemico quasi mai lo ha capito, o in ogni caso,lo ha affrontato da una prospettiva che comunque
sempre stata parziale.Viviamo in un'epoca in cui tutto il nostro sapere
smembrato in varie branche, suddivise a loro voltain specie e sottospecie.
Per l'alchimia tale posizione non solo erainconcepibile, ma addirittura dannosa per qualsiasitentativo di penetrazione dei misteridi quell'insieme formato dalla Natura.
Siamo astronomi e fisici, chimici e biologi,medici, filosofi e letterati. L'alchimista eratutto questo assieme e fors'anche di pi.
Per il filosofo ermetico, uno era lo Spirito, unala Natura e una sola la conoscenza possibile fondata
In un camminoprogressivo, per sfere
concentriche, tramitela perfetta "conoscenzadi se stessi" e della"Natura", l'alchimiaconsentiva all'Adepto
di squarciare il velodelle apparenze epenetrare cos i misteridelle meccanichecelesti; i segretidi come tutte lecose furono createdall"'Uno" e di comea questo dovesseroeternamente fareritorno. "Uno iltutto, e da esso il tutto,
e in esso il tutto, e senon contiene il tutto,il tutto nulla."(Crisopeia diCleopatra)
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
tuttavia su di una capacit analitica indispensabileper cogliere e percepire la rete di simpatie che ognicosa esistente stabiliva con tutte le altre e viceversa.
Vibrare in sintonia con questo Spirito, quindiprocurarsene gli effetti in maniera tangibile,
ecco alcune delle finalit primarie che animavanola ricerca alchemica.Ma certamente non era tutto l. In che modo
infatti un semplice uomo poteva sperare d'imbrigliare10 Spirito? In base a quali sviluppi intellettualipoteva balenargli alla mente la possibilit- ancorch remota - di divenire lui stessomanipolatore di energie imponderabili,
al fine di assicurarsene i servigi?All'origine della dottrina: "lo Spirito resosi materia"
La spiegazione non difficile: basta ricollegarsi allastessa mentalit che animava le prime confraternitesacre di fabbri e fonditori di metalli. Fra costoro eraviva l'idea - che poi diverr il fulcro della ricercaalchemica - che tutto ci che esisteva, quindianche i minerali, vivesse di vita propria, pur
tuttavia originata da un unico Dio attraverso lacorporificazione della suddetta sostanza spirituale.L'universo intero era allora un insieme delle varieaggregazioni che tale Spirito - resosi materia -stabiliva sul piano dell'immanenza.
Cos fra cielo e terra, fra religione e filosofia,fra fisica e metafisica, non vi erano pi differenze:11 creato era unum in multa diversa moda. Tutto,
viveva, cresceva, si moltiplicava e, finito il suo ciclo,moriva per ritornare trasmutato.
Il sapere alchemico: utilizzare per conoscere
e conoscere per trascendere
Lavorando le creature pi semplici dunque, "ilfilosofo per mezzo del fuoco" altro non voleva cheripetere in piccolo ci che Dio aveva fatto in grande,
e cio ricreare un microcosmo, attraverso l'usosinergico di tutte le sue conoscenze, avendo semprecura di misurare i suoi passi - di pi - di ricalcarlisu quelli della Natura.
E proprio qui sta una delle differenze sostanziali
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La Grande MadreNatura: lei sola
dispensatrice disapienza per l'iniziato;solo attraverso dilei le operazioni di
laboratorio si staccanodalla sfera profana econducono ali 'arborscientiae (sopra).
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UNA NATURA INDIVISIBILE 21
La Natura fa lesue rimostranze
al chimico chepensava di penetrarnei segreti utilizzandola sola tecnica,
fidando solosull'arte meccanica,dimenticando invecedi "cogliere lesimpatie" e cercarel'illuminazione.
che separano il saperealchemico dal campo dellescienze contemporanee. Dove queste voglionoconoscere per sfruttare, quello utilizzava perconoscere, e in definitiva, per trascendere.
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
Ermete fra Democrito. Platone-
Socrate e Aristotele
Occorre ora una piccolapuntualizzazione. Chi
assai pi di noi espertodi filosofia, sicuramente
avr finito per trovaremoltissime analogie
fra l'ermetismoin generale e
il pensiero di
molti filosofidel passato.
Non c' dastupirsene. tuttaviaassolutamenteimpossibile stabilire,sia sul piano dellacronologia sia su quello
meramente dottrinale,quali siano state lereciproche influenze che
intercorsero fra il pensierostrettamente ermetico
e quello dei padri della speculazione filosofica inOccidente. Vero tuttavia che, a prescindere daquanto trasmisero gli alchimisti di tutti i tempi- soliti ad annoverare di volta in volta i vari filosofi
fra i Maestri di Dottrina - molteplici furono i puntidi contatto tra le opere di questi e gli insegnamentitradizionali su cui basarono i lavori i veri e propri"filosofi per mezzo del fuoco". Baster continuarein questa modesta operazione di estrinsecazione deipunti base della filosofia ermetica per renderseneconto. Quanta similitudine infatti, quanta vicinanzafra la visio mundi strutturale a ogni alchimista
e i punti cardine del pensiero di questi gigantidell'antica sapienza. Gli studi sulle proporzionipitagoriche e ancora gli atomi di Democrito e lesfere di Platone, assieme agli esoterismi del pensierosocratico e gli elementi di Aristotele, tutti sarannoegualmente compresi dalla struttura sincretista del
E
rmete Trismegisto,vale a dire "tre
volte grandissimo", Thot, la divinitegizia scopritrice diogni arte umana, ildio della generazione,- Ermes, il messaggerodegli di, dio dellaluce del mattino,dei cieli e degli inferi; Mercurio, principio
della vita e dellamorte. il simbolodelle conoscenzesegrete dell'Antichit.Giamblico raccontavache egli scrisse36.529 volumisu tutte le scienze!
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IL PENSIERO ERMETICO 23
concettualismo alchemico. Allastessa stregua, quante frasi, quanteaffermazioni nelle opere dei filosofipotrebbero essere state scritte daun qualsiasi alchimista medievale.Questo consente di affermare chefra queste grandi menti e i punticardine della filosofia ermeticaesistette sicuramente un'osmosi,anche se le reali modalit di
Fu tradizionecostante per gli
alchimisti occidentaliannoverare fra iMaestri di Dottrina
i grandi filosofi delpassato e chiamareloro stessi filosofi.Ecco perch glialchimisti - scriveGarin - "furono inuovi filosofi inquietie ribelli, una speciedi cavalieri erranti del
sapere, che si mosserofra sogni e magie,fra utopie e illusionidi paci universali eperpetue, fra riflessionicritiche capaci di ogni
sondaggio interiore,fra vagabondaggimistici in mezzo alleanime delle stelle e aformule matematichecapaci di tradurnei moti, finalmentenon pi circolari".
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
quest'ultima sono tuttora lungidall'essere chiarite.
Un'ultima cosa va precisata,a onor del vero; sar solo in untesto abbastanza tardo del Corpus
hermeticum, la Kore kosmou,che si trover finalmentestigmatizzato in un'esposizionecoerente tutto quel backgroundconcettuale che di l in poi sartesoro ideologico e spiritualedi ogni alchimista.
Lo spazio-tempo degli alchimisti,
e il loro sapere tradizionale
Un'opera come quella alchemica,che pretende di ripetere in piccolola Creazione Macrocosmica- almeno a livello metodologico -
genera, o piuttosto presuppone,concezioni cosmogonichee cosmologiche proprie.
Queste - lo si vedr contutta evidenza - si dimostrerannosicuramente lontane dalle comuni ideecontemporanee, pur tuttavia non le si sottovaluti,poich proprio dal loro potenziale intuitivo che gliantichi furono in grado di sviluppare una conoscenzaassai raffinata fondata su di un sostanziale, reciprocopatto d'amore con la natura e il creato intero.
Scendendo nello specifico si vede allora come lavisione ermetica delle cose partiva dal presuppostoche esistesse una speculare identit - come recitavala Tavola Smeraldina - tra alto e basso. In sostanzache tutto quello che competeva ai piani pi elevatidell'esistente trovasse speculare riscontro nei pianiprogressivamente inferiori e negli altri, di rimando.
Ne derivava un'organizzazione dell'Universo
fondata su di una serie di sfere concentriche, il cuipunto pi elevato altri non era che il Macrocosmodei pianeti e delle stelle, sulla cui immagine, a lorovolta, erano stati ricalcati successivi Microcosmil'un l'altro collegati, pi piccoli per misura, ma
Gli schemi sinotticiper la realizzazione
dell'opera filosofale,che adornanonumerosissimi trattati,mostrano tutti dellestrettissime analogiecon le concezioni
cosmologiche emetafisiche ermetiche.Tutto ci per indicarecome l'operaalchemica ricalcasseperfettamente loschema geometricoe progressivo dellesimpatie cosmiche eche per ci essa stessafosse sacra e divina. proprio in questi
aspetti che, perdirla con Canseliet,l'alchimia svela il suovolto di "metafisicasperimentale".
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MICROCOSMO E MACROCOSMO 25
strutturati sempre e comunque a immagine diquello. Al di l del tutto, era il mondo empireo.
Macrocosmo era quindi il mondo, per ilmicrocosmo essere umano, e altrettanto microcosmodiventava il regno minerale per l'uomo, che su di esso
volgeva la sua attenzione. Da tale contemplazioneattiva, questi poteva di conseguenza, penetrandonei segreti, conoscere se stesso e di riflesso il Tutto.
In effetti un posto di primo piano, fra tutti gliesseri viventi, era indubbiamente riservato all'uomo.Latore pi perfetto dello Spirito Universale e perorigine divino, esso appariva nella visione ermeticacome il vero e proprio termine medio. Dio attraverso
lo Spirito aveva creato l'Universo, il mondo e l'uomo;quest'ultimo attraverso la sua capacit intellettivapoteva comprendere le meccaniche della creazione,le leggi che dal Caos primordiale e senza vitaavevano organizzato l'esistente. Tramite unprocedimento analogo a quello che permiseal Demiurgo di animare il cosmo per infusionedel suo Spirito, poteva finalmente crearea sua volta un microcosmo su cui operare.
Numerose leggendesimboliche
sorsero nell'Occidentemedievale per narrarel'origine della TavolaSmeraldina; una diqueste voleva che
fosse stata ritrovatada un monaco in unacostruzione piramidale
circondatada aquile.
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
jOB L'Universo in simboli
L'alchimista, signoredell'universo ermetico,conoscitore dei segretidel giorno e dellanotte, della luce edelle tenebre, apparetrionfante al centrodi una fantasmagoriafigurativa cherappresentacontemporaneamentei principali simbolicari agli alchimistioccidentali. Alla suadestra stanno i principimaschili dell'opera:
nel chiarore diurnocampeggiano il feroceleone rampante, ilSole, l'uomo la fenicee la fonte del fuocoterrestre. Alla suasinistra si trovanoinvece quellifemminili: immersinelle tenebre il"fedele servitore",la Luna, la donnadalle cui mammellesgorga il flusso vitale,l'aquila, dalla terraerompe la fonted'acqua pura. Attornoa lui, gli alberi-metallidel giardino filosofico.Sopra, gli animalisimbolo delle fasidell'opera: il corvodella putrefazione,
10 struzzo della
calcinazione,11 dragonemercuriale,il pellicanodell'imbibizione,la fenice, la Pietrafilosofale. Pi in altoancora, tra le sfereangeliche, la DivinaTrinit: l'agnellomistico, il Diodegli ebrei e loSpirito Santo. Da
questa emana la vita;al suo centro sta lastruttura armillaredella conoscenzaalchemica, l'unionedei principi inferioria quelli superiori.
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
La differenza tra una cosmologia tradizionale, comequella ermetica, e la scienza analitica, dominata dallaragionalit, ancor pi evidente nella concezionee nella interpretazione del cosmo astronomico. La
stessa visione antica, per la quale la Terra era undisco sovrastato dalla volta del cielo stellato, eranell'immaginario alchemico colma di sensi pigenerali e pi profondi, basati da un lato sul fattoche questa rimaneva comunque vera nella suaqualit d'esperienza naturale dell'uomo, e dall'altroche poteva essere rivelatrice della stessa metodologia
L'alchimia rivelanelle raffigurazioni
simboliche la suanatura di sapereunitario; molteplicisimboli, dal valore
polisemico, variabile,coesistono in armoniaall'interno di unasola raffigurazione.Altrettanto unosolo di questisimboli sufficientea spiegare tuttaquanta l'alchimia.
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
GLI OPPOSTI AFFINI 29
S
ia a livello
concettuale chestrettamente operativo(ma in alchimia i duelivelli non differisconoaffatto) l'unione degliopposti, la risoluzionedelle coppieantinomiche in unterzo ente che dai duetrae origine, ma chedi entrambi possiedele nature armonizzate,
scopo principale ditutta quanta la GrandeOpera. Gli AntichiMaestri lo chiamaronoREBIS, la cosa doppia,la risoluzione di ognidialettica nell'armonia.L'androgino nefu sovente larappresentazionegrafica: l'essere nuovocreato dall'Arte edallo Spirito, il corpoglorioso che facevadire all'Adepto "tuttisi accordano in unoche diviso in due"(Symbola aureamensae duodecimnactionum).
conoscitiva specifica dell'alchimia. In essa "ilcielo, che con il suo moto misura il tempo naturale,che determina le stagioni e il giorno e la notte,che fa apparire e sparire i lumi ed elargisce la pioggia,rappresentava il polo attivo e maschile dell'esistenza.
La Terra, invece,che per l'influssoceleste ne diventapregna e producepiante e nutre
tutti gli esseriviventi,
rappresentava
il polo passivoe femminile"scriveBurckhardt.Proprio qui stail modello el'esempio dinumerose coppiedi opposti affini
che in alchimiasar risolta
nel Magisteriodello zolfo e del
mercurio, e nellaloro successiva
riunificazione, coincidentiaoppositorum, rappresentata dal
Rebis, l'uovo filosofico, l'androgino.Quando a questa si sostitu lavisione tolemaica del mondo, con al
centro la Terra, come un globo intornoal quale roteano i pianeti in sfere
distanti circondate dal cielo delle stellefisse e dell'estremo empireo senza stelle,
nulla venne tolto all'antica concezione,n al suo substrato di esperienza naturale,poich nella sua sostanza, anche questomodello cosmologico confermava due
punti saldi dell'ermetismo: uno relativoalla sistematizzazione concentrica e
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simpatetica dello spazio; l'altro che la stessa alchimiasi trovava legittimata nella sua struttura di sapereassolutamente verticale, di conoscenza in cui ognidato percepibile a livello terrestre, altro valore nonaveva se non quello di poter essere, simbolicamente,
rivelatore di quelli superiori, graduati, finalmentericonducibili ad archetipi.Forse che tutto ci poteva allora essere invalidato
dalla rivoluzione Galileiana e Copernicana?Tutt'altro. La visuale eliocentrica infatti eragi ben compresa in quell'identit ermetica Dio-Illuminazione della quale il Sole e le sue influenzesul piano terrestre da sempre erano simbolo. Inoltre,
il radicarsi di tale modello astronomico, noncambiava minimamente il ruolo di "essereconoscente" destinato dal Creatore all'uomo.Semmai ne confermava la stretta dipendenza,a livello d'intuizionisuperiori, dal quelSole d'illuminazioni- la cui origine sempree comunque divina -
era il punto fisso da cuitutto proveniva e a cuitutto, in un camminocircolare, dovevaeternamente tornare.
Questa constatazioneconsente finalmentedi gettare lo sguardo
anche su quella che fula concezione del tempodegli alchimisti. Lamedesima strutturacircolare infatti, le stessemodalit temporali diquesto sapere, che gida qui si mostravanoassolutamente eternee immutabili, volevanoche la visione ermeticadel tempo fossericalcata, per analogia,
Nel corsodei millenni
conoscenze scientifichesempre pi raffinateportarono adavvicendarsi svariatimodelli astronomici.
Le concezionialchemiche tuttavianon ne furono maiintaccate poichl'immanente altroruolo non aveva pergli alchemisti che difungere da supportosimbolico per una"conoscenza"trascendente. Piatta,rotonda, ellittica;che importava
la forma di unaTerra che bisognavacomunque lasciareper arrivarein cielo?
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LO SPAZIO-TEMPO CIRCOLARE 31
su quella dellospazio, e che di conseguenza la sua
macrostruttura, cos come le suemicrostrutture, seguissero lo stesso andamento
circolare autoconcludentesi, o meglio, ciclico.Lo spazio-tempo dell'alchimia non dunque uno
spazio-tempo che si svolge in linea retta, ma unadimensione sola, continuamente avvolgentesi suse stessa, permeata di Spirito Universale, in cuideterminismo divino, destino e determinazioneumana sono le coordinate principali entro cuitutti gli esseri della creazione conducono le loroesistenze. Questo e non altro stava a significarel'antichissimo simbolo dell'Uroboros - il serpenteche stringe tra le fauci la propria coda cos caro agli
alchimisti d'ogni era - e non una banale unit dellamateria che nessuno fra gli antichi maestri si era
mai sognato di porre in discussione.Cosa comportasse j Y l
tutto ci w U F
[1 serpente Uroboros l'emblema dellastessa alchimia.
nella suaraffigurazione
che si trova
comeconseguenze dirette,
sempre restando su un piano strettamente teoretico, oltremodo semplice. Mentre la scienza profana,tendenzialmente volta per curiosit alla pluralitinesauribile dei fenomeni, moltiplicando leesperienze e i modelli diveniva vittima di se stessafrazionandosi in un cammino progressivo, viceversa
adombratotutto il
backgroundconcettuale della
filosofia ermetica.Testimonia inoltreche ogni cosa legataal Tlitto, che la materiae lo spirito sonola stessa cosa emanipolandole sipossono compieremeraviglie; che uncorpo pu esseretrasmutato!
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la conoscenza sacra - qualitativaanzich quantitativa - cheanimava l'alchimista mirandoessenzialmente verso un centrospirituale dell'uomo e delle cose
per sua natura eterno, unico eindivisibile -, restava essa stessaunitaria e organica. Di pi, silegittimava nella sua sostanzadi disciplina tradizionale.
La Materia, gli elementi,
i metalli, i pianeti
Quello che l'uomo modernochiama materia non corrispondein alcun modo a ci chetale termine pot indicarenell'ambito della filosofiaermetica. Per gli alchimistiinfatti, in una visione sensibilee spirituale al tempo stesso, lamateria e lo spirito erano i due
poli originari passivo e attivo,entro cui tutto ci che esistevadoveva necessariamente esserecontenuto. In parole povere lospirito per manifestarsi dovevaavere un supporto materiale,la materia per sussistere nonpoteva prescindere da un certo
contenuto di natura spirituale.Da tale postulato pot
svilupparsi una teoria deglielementi che, prescindendodalla loro quantit, li suddivise- secondo quanto insegnava
Aristotele - in base a delleprecise qualit alle quali
corrispondevano quattroelementi-archetipi fondamentalicui il tutto si riconduceva.Ecco allora che gli aspetti dellamateria-spirito poterono essere
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L'ADEPTO GLORIFICATO 33
Il quaternario deglielementi circonda
la scena: in altoa sinistra, unasalamandra ardeincombusta nelfuoco primordiale; alla
sua destra, un'aquiladispiega le sue alinell'aria; in bassoa sinistra un piccolore domina sul leone esul drago che ruggiscenelle viscere dellaTerra; a cavallo di unaremora naviga inveceArtemide sull'acquamarina, il meniscolunare adorna la suafonte. Come apici di
un triangolo equilaterocapovolto, stanno glielementi del ternarioanima, spirito e corpo;il Sole, la Luna, e lapesante pietra ne sonoi rispettivi emblemi.Il settenario trovasua triplicerappresentazionenei raggi che emananodal centro-origine.
Sette come settesono i pianeti-metallidell'alchimia: Giove-stagno il primo inbasso, Saturno-piombo,segue alla sua sinistra,e cos procedendotroviamo nell'ordineMarte-ferro, Sole-oro,Venere-rame,Mercurio-mercurioe infine Luna-argento.Negli spazi, inscritte
in singoli cerchisono sette allegorieoperative. Nellafascia esterna la scrittaformula uno dei sensiocculti dell'acrosticoV.I.T.R.I.O.L.; nelcentro il volto serenodell'Adepto glorificatoper azione delloSpirito: le sue manistringono gli strumenti
dell'Arte alchemica,i suoi piedi poggiano,come quelli dell'angelodell'Apocalisse, sulmare e sulla Terra.
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riassunti nel quaternario "fuoco, aria, acqua, terra",qualit ontologico-elementali presenti in ogni cosa,secondo la misura stabilita dal Creatore, e su tuttiquell'elemento pi prossimo alla perfezione e, pernatura, centro dello spirito: la quintessenza.
Volgendo dunque la propria attenzione al mondometallico - il microcosmo pi prossimo per l'uomosu cui operare - l'alchimia classific altri setteprincipi inferiori, corrispondenti alle qualitintrinseche di altrettanti semplici metalli. Di quiil settenario "argento, mercurio, rame, sole, ferro,stagno e piombo", da intendersi - si badi bene - comeprincipii archetipali e non come elementi, a cuivennero fatti corrispondere,per quella legge che volevache quel che era in bassoera come quel che era in alto,rapporti precisi con il Sole,la Luna e gli altri cinquepianeti visibili a occhio nudo.
Ne derivava unaspecularit diretta fra il
mondo terrestre (o dellamateria spirituale) e quelloceleste (o dello spirito-materiale), che per facilitdi lettura, si pu riassumerenel seguente modo:Luna - argento, Mercurio -mercurio, Venere - rame,
Sole - oro, Marte - ferro,Giove - stagno, Saturno -piombo.
Le "simpatie" fra Terra e cielo
Astrologia e alchimia saldavano cos il lororeciproco rapporto nell'ambito della filosofiaermetica, in modo a tal punto formidabile da
far s che per qualsiasi alchimista la conoscenzaperfetta delle segrete "simpatie" fra Terra e cielo,fra superiore e inferiore, divenissero patrimoniodi conoscenze indispensabili per "operare".
Gli elementi fuoco, aria, acqua e terra in base al
Assai suggestiva la teoria alchemica
riguardante la nascitadei metalli, secondola quale essi vengonoperpetuamentegenerati in seno
alla Madre-Terra:dice il Cosmopolita"...che tutte le cosesi formano da un'arialiquida o da un vaporeche gli elementidistillano con unmovimento perpetuonelle viscere dellaTerra. Questo vapore,dopo che l'Archeo dellaNatura l'ha ricevuto lo
sublima per i pori econ la sua sagacit lodistribuisce in ciascunluogo [...] e cos graziealla variet dei luoghi,anche le coseprovengono e nasconodifferenti" (Novum
lumen chimicum).
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I QUATTRO ELEMENTI 35
Per gli alchimistii quattro elementi
sono a cardinedell'esistente."Malgrado lepi straordinariesottigliezze, non si
potr mai far s chei quattro elementi nonsiano a fondamentodi tutta la creazione"- scrive Canseliet in
Alchimia. "D'altrondesi manifestano sindalla pi piccolaoperazione a cui possaessere sottomessaqualsiasi cosa. Cinella forma che propria a ciascuno,e che quindi fluidica,liquida, gassosa oppuresolida, a seconda chesi tratti di fuoco,di acqua, di ariao di terra."
.loro grado manifestavano sul pianosensibile le prime e fondamentalidistinzioni della Materia prima;i pianeti, con le loro posizionireciproche, regolavanocontemporaneamente le varieattivit dello Spirito discendente
dal cielo alla Terra,- i metallirappresentavano, per parteloro, i primi frutti della materiaelementare maturati dallo Spiritonel grembo della Terra.
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II. I MAESTRI E LA GRANDE RICERCA
Le basi concettuali dell'ermetismoaprirono la strada a una particolare
modalit d'approccio nei confronti diquell'unicum rappresentato dall'Universo.Fecero percepire cio la possibilit per
l'uomo d'incontrare la natura deglielementi e... trasmutarla.
La luce che provienedal forno la stessa
che idealmenteillumina l'oscurosenso dei trattati.Teoria e pratica sipongono dunque comeelementi indissolubilinell'Opera filosofale.N poteva esserealtrimenti in unadisciplina comequella alchemicache per fine supremoaveva la risoluzionearmonica di ognidualit; lo sviluppounitario di ogniconoscenza possibile.
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Il fondamento teorico
Le concezioni cosmologichee cosmogoniche: altro
non erano che il puntodi partenza. Le basiconcettuali: merosupporto ideologicodi una concezione piglobale i cui sviluppiapplicativi venivanoa coincidere con la vera
essenza della ricerca alchemica.Un'attenta lettura della sconfinata trattatisticaermetica un fatto fra tutti pone in chiara evidenza,
La visuale ermeticadella circolarit del
tempo, port in senoalla cultura alchemicala concezione di
una ciclicit cosmicaed esistenziale cheinvestiva direttamenteanche l'uomo stesso.Chi era infattil'alchimista se non unafigura "malinconica",che al risultato dellasua ricerca affidavail compito di renderlo- per usareun'espressione presa
a prestito dal pensierobuddista - "liberatoin vita", di farlosfuggire al ciclodelle reincarnazioniconsentendogli cosla Pace? per taleragione che moltissimeraffigurazioni dellaMelancolia create inet rinascimentale sibasano su simbologiee raffigurazionialchemiche. Eccoallora che accantoall'angelo neroappaiono il crogiolofiammeggiante, "lacagna di Armenia",la scala dei saggi,la pietra squadrata,la lampada a petrolio,il quadrato di Giove,
la clessidra allegoriadei tempi, il fuocodi ruota, la bilanciaallegoria dei pesi, ilcompasso simbolodella misura e ancorala sfera, gli strumentidella Passione, lechiavi della sapienza.Insomma, i simbolipi cari agli alchimistidi tutti i tempi.
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UMORE NEROMELANCOLIA O
e non vi bisogno " alcuno discomodare astruse concezioni psicoanalitiche
o complicati esoterismi tibetani per comprenderlo:da Oriente a Occidente gli alchimisti secondo
L una medesima teoria, cercavano tuttiS^ di ottenere lo stesso risultato pratico. ifij m Ma quale era questa teoria? E
I verso quale risultato era tesa? f, J y
La risposta facile. Se esisteva uno SpiritoUniversale, base intelligente e fondamento vitaledi tutte le manifestazioni, posto che esso nonsolo animava tutti i corpi, ma che questi potevanopersistere tanto pi incorrotti nel loro stato quantopi ne erano colmi, allora, per dirla con Nuysement:"Un grano di questo spirito d'origine celeste, presoda solo, ha pi efficacia di un vaso di medicina".
E non tutto. Tale Spirito - igneo per sostanza,onnipotente per natura - veniva consideratodagli alchimisti anche l'agente primario diogni trasformazione in seno al creato. Possederlosignificava quindi realmente poter cambiare unqualsiasi corpo in un altro, o meglio, trasmutarlo.
Non vi sono pi dubbi allora che proprio la
L'alchimista,scienziato, magoe sacerdote, guidatodalla stella cometacome i re magi chegiunsero a Betlemme,nutre il drago disostanza spirituale;cos ne estinguerla fiamma divorantemondandone la naturatenebrosa e rendendolo
pronto per tutte lemanipolazioni. Diceal riguardo Flamel:"Contempla benequesti due Dragoni...quello che sta sotto,senza ali... chiamatoSolfo, o calidit
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corporificazione di questo Sacro Spirito da sempre10 scopo diretto delle fatiche alchemiche, cos comela trasmutazione, nient'altro che la prova, la confermadel risultato ottenuto.
11 vaso "per contenere lo Spirito"
Il problema al quale era confrontato l'alchimista- sempre restando sul piano teorico - diveniva aquesto punto un altro, e cio, come poteva essereraggiunto tale scopo se non attirando lo Spiritoall'interno di un contenitore capace di raccoglierloe non lasciarselo sfuggire? Come trovare un vaso- per usare un termine caro agli alchimisti - atto a
contenere lo Spirito? Come aprirlo affinch questopossa infondervisi? E infine, come fare a sigillare"ermeticamente" tale vaso in modo che il suoprezioso contenuto non sfugga di nuovo nell'etere?
Si trattava in sostanza di trovare un elementoche se purificato in modo congruo per divenirecatalizzatore dello Spirito Universale, questo loavrebbe impregnato, rendendolo agente di realitrasmutazioni sul piano fenomenico, e tale
concetto fu riassunto dagli alchimisti col misteriosoMagisterio del Magnete o Magnesia dei filosofi.
Ed da qui che l'alchimia comincia a divenireassolutamente esoterica. Proprio dove inizia abalenare qualche spiraglio operativo, ecco cheimprovvisamente questa comincia ad ammantarsidi segreto; non infatti sul piano concettuale, ne tantomeno su quello degli assunti fideistici o religiosi
stanno i misteri dell'alchimia, ma proprio su quelsistema di pratiche, scientifiche e sacre insieme,che portavano il ricercatore di sapienza a divenire"filosofo per mezzo del fuoco".
Quante difficolt pressoch insormontabili sipresentavano per chi, a questo punto, volenteroso dimettersi sui passi dei filosofi, desiderava egli stessofarsi alchimista! Quali erano infatti le operazioni da
compiere? Chi le conosceva? Dove erano contenutele informazioni necessarie per chi ricercava letecniche dell'Arte Sacra? Non vi sono dubbi: perchi non aveva la fortuna d'incontrare un veroMaestro, altro non restava che affidarsi ai libri.
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L'EPIFANIA DELLO SPIRITO 41
Maria la Profetessa,forse sorella di
Mos, nella sua Praticadell'Arte chimica posel'accento sullapreponderanza delvaso: "Tutti i filosofi
insegnano queste coseeccetto il vaso diErmete, perch divino, nascosto eproviene dallaSaggezza del padronedel Mondo; e coloroche lo ignorano, nonsanno il regime diverit, a causadell'ignoranza del vasodi Ermete". Furonopoi Morieno e Khalidche svilupparono latrattazione su talearcano della GrandeOpera. Cos il primo:"Se gli antichi sagginon avessero trovatola quantit del vaso incui va messa la nostrapietra, non sarebberomai giunti alla
perfezione di questomagistero". Questeinvece le parole del remusulmano: "Conoscila misura, o il gradodel vaso della nostraopera, perch il vaso la radice e il principiodel nostro magistero.E questo vaso come la matricenegli animali,
perch in quellaessi generano,concepiscono eparimenti nutronola generazione.Perci se il vaso delnostro magistero non idoneo, tutta l'opera distrutta, la nostraPietra non producel'effetto dellagenerazione,
perch non trovail vaso adattoalla generazione".
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Va
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C U-iro f^lCi U^lfcM-., nXCi >Cfahf**-f// .x.ri*
'f}e 'itVi'C^nrAttyt- &1JV1*.. Ci- -I orrrc"* - ci Si -r^tUYJftcufti.^
I tanti trattati di una scienza segreta
Perch mai sono stati scritti cos tanti trattatiriguardo unascienza che voleva
nella sua intimaessenza restaresegreta? Ladomanda ricorrespesso. C' unarisposta che disicuro coincidepienamente conil solo paradigmaetico chel'alchimia sembravaimponesse ai suoiseguaci. Si volevainfatti che l'artista
La tipologia deitrattati alchemici
quantomai varia:diversi sono i formati,diversa la lunghezzae la ricchezza delleillustrazioni. Da una
stima approssimativasembra ne esistanopi di 100.000specificatamentecomposti ma, anchese pu sembrareincredibile, puravendo ciascunocaratteristichepeculiari, tutti parlanodella stessa cosa. tramite loro che sisnodano gli anellidella millenariacatena dell'alchimiatradizionale.
jrrS?.
fosse "caritatevole" - ^ ^ y fe "invidioso" altempo stesso,- e
cio che dividessecon altri i donimateriali e sapienziali che la scienzasacra era in grado di offrirgli, ma chealtrettanto non permettesse unavolgarizzazione di principii e tecnichecon una divulgazione indiscriminatache avrebbe permesso a chiunque di
accedervi. Questo quindi il duplice scopodei trattati: da un lato fornire indicazionioperative per aiutare "caritatevolmente"i fratelli, dall'altro esporre i concettiattraverso un linguaggio e una forma"invidiose" che fossero in grado diseparare il degno dall'indegno, cosi chesolo colui che avesse avuto una genuinavocazione, solo chi fosse stato dispostoa mettere in gioco tutto se stesso, i suoiaveri, la sua logica, la sua razionalit,potesse alfine accedere alla Fratellanzadei veri Filosofi.
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LEGE, RELEGE, LABORA" 43
Manuali per operare
Al riguardo non potrche convenire in talsenso chi in futuro avr
la pazienza e l'onest dichinare la fronte almenosu di una piccola partedell'immenso patrimonioscritto lasciato dagliAntichi Maestri.
Sar infatti chiaro sindalle prime pagine come,
attraverso espressionisibilline e unaesposizione atta astravolgere la "normale"logica, il solo fine
"I veri artisti fanno agara nel proclamareche bisogna prendere lamateria che si presenta
pi prossima. Insommalo studioso far lostesso per i libri, e lisceglier tra i classicireputati che gi silamentavano deiperniciosi sofisti. Inmancanza di esemplariantichi, diventati rari edi costo molto elevato,si rivolger alle nuoveedizioni, il pipossibile lussuose.Non si ottiene nullasenza dare qualcosa incambio; non si deveinfatti dimenticare chelo stesso volume, inquanto cosa animata,costituisce un sostratodi reale magia. Nelcorso dei secoli, isuccessivi proprietari
di un libro di studiosviluppano, per suomezzo, una catena dicui questi una magliatangibile e durevole."
Canseliet
di ogni libro siasempre statounicamente quello
di porsi come"manualed'istruzioniper operare".
Se dunque sitrovano nei testiclassici degliAdepti dei passi
o dei lunghicapitoli dedicatia speculazionimetafisiche,descrizionicosmologichee cosmogoniche,allegorie mistiche,e quant'altroancora, non devetrarre in ingannopoich certo chequeste sono state
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interpolate talvolta per sviare il profano, talaltra- ed il caso pi frequente - per descrivereesotericamente tecniche e operazioni di laboratorio.
Quella che ricercava l'alchimista infatti non erauna sorta di Conoscenza Salvifica. Egli riteneva
piuttosto - come ben individuato da Lucarelli -che l'unica salvezza possibile gli potesse derivareda un contatto simpatetico con la materia, unaMateria spirituale, a cui chiedere aiuto secondomisura, tempi e modalit che un'antichissimatradizione voleva restassero ammantati di segreto.
"I commentatorimoderni simoltiplicano certo.Che beneficiosostanziale lecitoattendersene, dato chenon maneggiano n
utensili n materiali?Ne consegue che sidimostrino incapaci dichiarire il passosapiente o la scenaiconografica cheutilizzano [...]. Inalchimia nessun autore
Il linguaggio segreto degli alchimisti
Il sistema con cui questa trasmissione esoterica avevapossibilit di realizzarsi era senz'altro duplice. Daun lato contava infatti su di un intricato panoramadi simboli in cui di ed eroi, animali reali e fantastici,mostri e silfidi, con i loro reciproci rapporti - a volteamorevoli altre battaglieri - svelavano principii
e descrivevano operazioni. Dall'altro sfruttava unparticolare sistema d'esposizione - per cos dire -labirintica, in cui la reale descrizione delle operazionida farsi, la loro successione cronologica, e cos laloro concatenazione causale, veniva frammentata
fa opera pi dannosadi colui che dissertadi operazioni di cuinon ha mai effettuatonemmeno la pielementare. Per costuii testi sono per lo pisimbolici e di portataunicamenteintellettuale, persinoquelli che si mostrano
pi espliciti nellaterminologia, senzaequivoci della praticaal forno."
Canseliet
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IL VOCABOLARIO ERMETICO 45
al fine di crearecontraddizione.
Un'operazionepoteva esseredescritta partendo
dalla met, per poipassare alla finee paradossalmenteconcludersi conquello che avrebbedovuto essere ilsuo inizio. In altricasi un medesimo
procedimentooperativo veniva smembrato in singole parti perpoi trovare collocazione in seno a pi capitolidella stessa opera, quando addirittura nonvenivano descritti in pi opere.
Ma c' di pi. Bisogna sapere infatti che raramentein alchimia si attribuiva a un singolo termine semprelo stesso significato,- questo perch non lo siconsiderava mai sotto un solo punto di vista, ma al
contrario, in base al ruolo che di volta in volta comeelemento, come principio, come soggetto od oggetto,esso aveva modo di svolgere all'interno dell'Operafilosofica.
A completare questo quadro poi, altri tre fattoriintervenivano in maniera determinante: il modusoperandi sembrava variareda autore ad autore,- anche
le migliori opere, mentrecontenevano forzatamente dellelacune, ugualmente si adornavanodi false ricette al fine diaccumulare contraddizioni.Quasi dagli albori della suastoria l'alchimia occidentale - peresigenza di maggior segretezza -volle nascondersi dietro unraffinato sistema linguistico -avulso da qualsiasi limitazionesintattica - che prese il nomedi Cabala fonetica.
"Il latinocaballuse il greco KafSaWaig,significano entrambicavallo da somma,- orala nostra cabalasostiene realmente ilpeso considerevole, la
somma delleconoscenze antichee della cavalleria o"caballera" medievale,grave bagaglio di veritesoteriche trasmesseper mezzo suoattraverso i secoli. Erala lingua segreta deicabalieri, cavalleggerio cavalieri. Gli iniziatie gli intellettualidell'antichit ne eranotutti a conoscenza.Gli uni e gli altri, peraccedere alla pienezzadel sapere, inforcavanometaforicamentela cavalla, veicolospirituale la cuiimmagine tipica il pegaso dei poetiellenici. Questo solo
facilitava agli elettil'accesso a regionisconosciute; offrivaloro la possibilit divedere e comprenderetutto, attraverso lospazio e il tempo,l'etere e la luce..."
Fulcanelli
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Il "Magistero"di Nicolas Flamel
Svariate tavoleestrapolate dall'opera
detta ilMagistero diFlamel mostrano laconcatenazione delprocesso operativo.A fronte, sopra, svelata l'importanzaimprescindibiledell'uso del mortaio,strumento dellapolverizzazione.A fronte, sotto,si evidenziano
le "aquile" e lapreparazione delsale. A fianco, sopra, descritta la seriedelle corrispondenzemetalliche e cosmicheche intervengononella confezione delmercurio filosofico;interessante notarecome il simbolo piricorrente sia qui ilglobo crucifero, segnodella Terra. L'ultimascena |a fianco, sotto), dominata dalcaduceo di Ermete,vero specchiocomplessivo di quella"materia che unae tutte le cose, diconoi filosofi, perch ilprincipio radicale di
tutti i misti. Essa intutto e simile a tuttopoich suscettibile diogni forma, ma primache sia specifica aqualche specie diindividui dei tre regnidella natura" spiegaDom Pernety. " ciche dall'origine hapenetrato tutto il cielo, il principio della vita,
la sua radice" scriveHoang-ti-nei-King.
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
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Lo Spirito Universale
La scala dei saggi torna
a unire Terra e cielo,nell'ampollaconsacrata trattenutoper effetto del magnete10 Spirito Universale.Scrive Flamel: "Eccoperch Dardarius dissenella Turba: Mercurio, l'acqua permanente,senza la quale nulla sifa; poich la sua virt un Sangue spirituale,congiunto con ilCorpo, che cambia inSpirito con la misurache si fa di loro,- edessendo ridotto inuno, si cambianol'uno nell'altro, poich11 Corpo incorporalo Spirito e lo Spiritotrasmuta il Corpoin Spirito, lo tinge
e lo colora di Sangue,poich tutto ci cheha Spirito, ha ancheSangue e il Sangue un umorespirituale checonforta la Natura".
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
La pietra occulta
Le raffigurazionimitologico-allegorichedei metalli e dei
pianeti (a fronte)rendono omaggioalla "... pietra occulta,seppellita nel piprofondo di unafontana, che vile,abbietta e valutatanulla; ed coperta difango e di escrementi;a cui, come fosse uno,si riflette ogni nome.Perch, disse il Saggio
Morieno, questa pietranon pietra animata,avendo virt diprocreare e generare.Questa pietra molle,prendendo il suoinizio, la sua originee razza da Saturno o daMarte, Sole e Venere"come scrive Flamel.A fianco, sopra, larappresentazione
di quel prodottodell'arte che possiedecombinate tuttele nature: acquea,terrestre, ignea eceleste. Sotto, lavergine filosofica delfilosofo Solidonius:"Come una giovaneprincipessa abbandonai suoi ricchi abiti, lasera delle nozze, permostrarsi al maritoin tutta la sua nuditvirginale e sontuosa,similmente la pietraabbandona a unoa uno i suoi coloriammirevoli, per nonconservare che iltrasparente incarnatodel suo corpo esaltato,in confronto al quale
lo stesso rosso qualificato comefalso dai pi saggi"commenta Canseliet.
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5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
La "via secca"
Viene qui
rappresentato, in unastruttura bipartita,Io schema operatoriodella cosiddetta "viasecca". A fronte, i dueforni. Uno alto,turrito, destinato allecalcinazioni, allecongiunzioni eseparazioni. L'altro basato su di un sistemadi cottura particolare,
chiamato bagno disabbia, adatto alleoperazioni in cui siarichiesto un regime dicalore dolce e costante, il forno dove sicompiono tutte lelunghe operazionidi assazione. Adestra, in una visionesinottica ormai tantocelebre da esserechiamata "il serpentecrocifisso di Flamel",troviamo riassunto, trai simboli della coppiaantinmica di zolfoe mercurio, tutto ilMagistero della Pietrafilosofale.
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5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
La cabala ermetica j C \ U rZ C il \0 s
Distinta radicalmentedalla Qhaballa ebraica,con la quale tuttavia
conserva alcune rareanalogie metodologiche,la Cabala delle opereermetiche trae origineda quell'attitudinetutta medievale perl'espressione polisemica,simbolica e allegorica.
Trov il massimofavore soprattuttopresso autori francesi,ma non solo. Si pu anziaffermare che dal terzosecolo del presente millennio, questa inizi a divenirela base linguistica principale con cui si adornerannopoi tutte le principali opere alchemiche occidentalisino ai giorni nostri.
Secondo quanto sostiene Fulcanelli, l'origine dellaparola deriverebbe dal greco Kap{5av (che parla unlinguaggio incomprensibile), e sempre al greco- in particolare ai significati etimologici che certivocaboli avevano nel greco antico - questa farcostante riferimento.
La principale fra le sue regole fu...di non averne!In parole povere, il fondamento di tutta la
Cabala ermetica fu di mirare al pi assolutoesoterismo, innestando sulle metodologieclassiche della trattatistica alchemicaun sistema linguistico ibrido, basatosull'assonanza, che sfruttava paroled'uso corrente intendendole non solonel loro "senso comune" ma anchenei "sensi" che queste - per affinitfonetica - potevano venire adassumere nell'antico idioma ellenico.
Approfondendo l'analisi si vede comespesso il vero significato alchemico di unaparola o frase poteva essere estrapolato solo
La magia della parolasi esplicita potente
nell'acrostico; un solofonema, significativodi per se stesso, sulquale come per
prodigio sensi-altrisi stratificano e sisviluppano portandoalla conoscenza. Eccoperch fu uno degliartifici letteraripreferiti daglialchimisti.
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UNA FRATELLANZA PER INIZIATI 55
sapere.Non c' che dire; tutte
queste cose assieme avevanosicuramente la capacitdi conferire a un qualsiasitrattato alchemico la naturadi vero e proprio rompicapo!
Solo chi possedeva le chiaviaveva la possibilit dicomprendere, di operare ledovute distinzioni, e trarre cos
i debiti insegnamenti atti alla pratica del laboratorio.Come poteva pensare infatti un profano che dietroun'opera intitolata Amilec ou la graine d'homme,stesse in realt un lavoro alchemico il cui verotitolo - per anagramma - altri non era che
Alcmie (cablisticamente per Alchimie) oula crme d'Aum, ovvero che questo fosseun trattato che conteneva le istruzioniper procedere all'estrazione dello spiritochiuso nella materia primitiva, o verginefilosofica, che recava - per analogia -lo stesso segno della Vergine celeste?
La stessa segretezza delle loro opere,
l'alchimia voleva rivestisse anche levere personalit dei suoipraticanti; ecco perch solograzie all'interpretazionecabalistica si pu sapere inche modo - restando loroanonimi - vi furonoautori che si firmarono
per esempio EireneoFilalete, nome fittizioche indicava il misteriosofilosofo che "pacifico"era "amante della
Il grande Paracelsostringe fra le mani
il segreto dell'Azotho Mercurio dei filosofi- forse la pi grandeincognita di tuttal'alchimia -, la sua
conoscenza poggiasullo studio delvolume cabalistico,tutta l'illustrazionedunque sembravolerci ripeterel'ammonimento diEudossio: "Non vispaventate di frontea queste espressionisingolari; la nostraarte cabalistica"scrive Limojonde Saint-Didier.
TE- R RA sezionandolo e ricomponendolosecondo gli usi dei calambouise dei pi giocosi anagrammi;queste dunque le ragioni per cuigli antichi la poterono chiamare
anche Gaia Scienza o Gaio
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verit"; e ancora Basilio Valentino che si dichiaravare potente grazie alle prodigiose qualit della Pietrafilosofale; e per finire - ma si potrebbe continuarea lungo - Marcel Palingne che combinava nel suonome ermetico Mars / il
ferro, HXiog/ il sole,e palingenesi / larigenerazione, perindicare che egli eracolui che realizzavala rigenerazionedel sole-oro,mediante il ferro.
Furono questi gli stessi Maestri che affermavanocome nei loro scritti, ancorch celate, vi fosserotutte le indicazioni per riuscire nell'opera. Perquesto raccomandavano Ora, lege, relege, laboraet invenis..., e cio "prega, leggi, rileggi, lavorae troverai...", poich era convinzione comunefra gli alchimisti che un animo pio e devoto,un'ostinazione ferrea nello studio e nella pratica,potessero essere alla fin fine le vere chiavi
in grado di spalancare al neofita le portedella verit. Va da s, in ogni caso,che l'ammaestramento sulla rettavia da parte di un Maestro potessesicuramente costituire uninnegabile vantaggio.
ejyaaLES DOUZE CLEFS
PHILOSOPHIED FRERE
BA S I LE VA LENTI N.
LIVREPREMIER.DrU Cimimi/ it !"P"" fri*ii*/
inivifirh-hfiri.*.A V A N T - P R O P O S
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MAESTRI E TRATTATI 57
Diceva Schroeder:"Quando i filosofi
parlano senza raggiri,10 diffido delle loroparole,- quando sispiegano per enigmi,rifletto". I motivi
addotti per taleoscurit di linguaggioerano molteplici;di natura morale,culturale e religiosa.11 principale tuttaviasembra risiedere nellacapacit evocativa chetale tipo d'espressionerecava in se stessa,quasi che lo sforzonecessario acomprendere fosse ingrado di creare dellevere illuminazioni:" fra questecontraddizioni e fraqueste menzogneapparenti chetroveremo la verit; fra queste spine checoglieremo la rosamisteriosa. Noi non
potremo penetrare inquesto ricco giardinodelle Esperidi, pervedervi il bell'alberod'oro e coglierne ifrutti preziosi, senzaaver ucciso il dragoche veglia sempre e nedifende l'ingresso. Nonpossiamo andare allaconquista di questovello d'oro se non
fra le burrasche e gliscogli di questo maresconosciuto, passandofra i massi checozzano fra loro e sifrantumano, e dopoaver annientato glispaventosi mostriche lo custodiscono"aggiunge SalomonTismosin.
Conviene concludere con un interrogativo nonprivo di seduzioni. Riflettere - per un istante - sucome la denominazione pi diffusa della cabalaermetica presso gli antichi fu: "lingua degli uccelli".Non pu essere allora che forse, proprio per
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Il trionfo ermetico
Le illustrazioni deitrattati alchemicicustodiscono sensiprofondi che si
rivelano solo a chi siadisposto a meditare alungo. Il frontespiziodel Trionfo ermetico(a fronte), oltre asvelare simboleggiatada tre corone la triplicescansione della GrandeOpera, mostrapalesemente il pianoastrale della stagionepropizia ai lavori, ealtrettanto pone inevidenza come il"fuoco dell'arte" sisviluppi all'interno delmatraccio sostentatodall'irraggiamento delSole e della Luna. Nondi meno, la settimachiave (a fianco) diBasilio Valentino (inLe Dodici chiavi della
filosofia) illustra coneloquenza la primadelle operazioni delmagistero filosofico;siamo nel regno diSaturno, parla il granvecchio minerale: "Iosono vecchio, debole emalato Il Fuocomi tormenta assai, e laMorte mi lacera lecarni e rompe le mie
ossa [...). L'Anima miae il mio Spiritom'abbandonano.Crudel veleno, io sonoequiparato al Corvonero (...1. Si trova nelmio Corpo il Sale, ilSolfo e il Mercurio.Che queste cose sianocome si convienesublimate, distillate,separate, putrefatte,coagulate, fissate, cottee lavate; affinch essesiano ben nette delleloro feci e delle lorolordure".
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legittimare il lorooperato, i frati minori- presso i quali in granconto fu l'Arte Sacra -tramandarono la
leggenda di un sanFrancesco che capivae parlava proprio illinguaggio degli uccelli?
L'iniziazione alchemica
A differenza di quantosi viene osservandoai giorni d'oggi, neiquali da ogni dove sipropongono modellia cui tutti - chi pi,chi meno - cercanodi adeguarsi, se sianalizzano le vite deipi celebri alchimisti,si vede come questi,
pur essendosi fattiseguaci di una disciplinaunitaria e immutabilecome la Natura e ilTempo stessi, alla finfine presentano caratteri di unicit indiscutibile.Sarebbe infatti sufficiente compararle per rendercenesubito conto. Il cenobita Rupescissa non assomiglia in
alcun modo all'immagine che la storia ha lasciato diLimojon de saint-Didier; Flamel e Jacques Coeur, sonolontani anni luce, l'uno con la sua umile professionedi scrivano l'altro con il suo ruolo di banchiere. Etutto ci a riprova di come l'alchimia non imponevaregole che non fossero quelle dettate dalla pratica dellaboratorio. A ben vedere per un fatto aveva, e hatuttora capacit di accomunarli in modo indiscutibile;costoro erano tutti degli iniziati e pur tenendo conto
delle distanze di tempo e di luogo, si consideravanoincondizionatamente fratelli.
In cosa consisteva l'iniziazione alchemica? Difficiledirlo, tutto ci che consentito dedurre che questa
Il forno fisico, veroe proprio cuore del
laboratorio, luogo ditutte le operazioni e le
trasformazioni, teatrod'azione del fuoconaturale, delle fusioni,delle calcinazioni edei "lavaggi", che inalchimia sono sempreignei: "Effettivamentenon bisognadimenticare che ilfuoco, cio l'elementodi calore e di fiamma,artigiano capitale,interviene sin dalprimo passo dellalunga e pazienteelaborazione filosofale"precisa Canseliet.
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Scrive Canseliet: "Ifilosofi non fanno
mistero della lorovolont ragionata ditenere discosti gliindegni. Sanno chequesti sono privi,alla base, della graziaefficiente dellavocazione e, perconseguenza dellapazienza, dell'amore edel coraggio necessari.Il grande sforzorichiesto li arrestaprontamente sullasoglia del palazzo reale,nel quale non si entr
mai senza preparazioneadeguata. In fondo laVerit semplice [...]Non si trova che nellaNatura e non la si devedire che alla gente perbene." "Gli scrutatoridella Natura - quindi -debbono essere taliquali la stessaNatura, veridici,semplici, pazienti,
costanti ecc. e, ciche precipuo, pii,timorosi di Dio, nonnocivi al prossimo."aggiunge ilCosmopolita.
quasi mai corrispondeva al senso che comunementesi soliti attribuire alla parola. Scorrendo letestimonianze dei principali Adepti, non si trovanomenzioni a quei complicati rituali che caratterizzanoinvece quasi tutte le fratellanze di pi basso lignaggio.
Le sole cose che si richiedevano al neofita altro nonerano che si facesse semplice come la Natura cheintendeva seguire, e che altrettanto giurasse diconservare il segreto su conoscenze che era benerestassero appannaggio di pochi. Il resto, eraveramente inessenziale.
Rinascere filosofo...
Accadeva tuttavia assai raramente di riuscire apenetrare i misteri dell'Arte sacra con le proprieforze, contando sulla semplice lettura dei libri.Nella norma tanti, troppi, restavano comunque gliinterrogativi, per chi solitario, cercava di organizzarein un universo coerente le "invidiose" nozioni degliAdepti. Si badi bene,- non una regola! Talvoltadelle illuminazioni, delle rivelazioni di origine divina
stando ai loro racconti - permettevano agli
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Nella maggior parte dei casi per, la Grande Ricercarendeva imperativo l'incontro con un maestro"caritatevole" che fosse in grado d'impartire sial'iniziazione che i primi rudimenti operatori.
Cos, con l'immaginazione che occorre inseguire il
segreto, penetrando in un laboratorio in una pacificanotte di primavera... di tanti anni fa. Ecco quindi unmaestro anziano e un allievo devoto avido di sapere.Attorno a loro, nella serena atmosfera della piccolastanza, illuminati da un tenue lucore opalino, glistrumenti per operare. Su di un modesto scaffalealcuni libri consunti per il gran uso. L'attimo solenne, il fuoco nel forno avvampa alimentato dal
mantice, l'intera essenza dell'apprendista coinvoltadalle istruzioni della sua guida, dai suoi gesti misurati.Il giuramento dei Fratelli in Ermes gi statopronunciato ed egli ora attende le istruzioni preciseper cominciare a operare. Sa che da questo momentoin poi non sar pi lo stesso, conosce i materiali,conosce i tempi e le operazioni; quel che era prima, ilsuo nome, la sua personalit, non significano ormainulla poich sta per uccidere col fuoco il dragone
velenoso, e quel che pi conta che dentro al crogiolo,assieme alla materia prossima al martirio igneo, vi anche la sua pi intima sostanza; egli sta uccidendo sestesso per rinascere di l e per sempre filosofo... Unacosa doveva a lui esser chiara, tutto ci in nessun
modo costituiva un traguardo, anche se eranostati necessari anni e armi di studio e di
paziente ricerca per giungervi! Questo in
realt era un vero e proprio punto dipartenza, l'inizio di un viaggio quant'altrimai pericoloso: niente veniva promesso,immane la fatica, lastricata la strada da
insidie e insuccessi. Tuttavia enormepoteva essere la ricompensa
per chi riusciva; unpremio disprezzato
dai pi, mainestimabile per il buon
filosofo: l'incarnazione dellogos. L'epifania dello Spirito!E con essi, infine, la pace.
In un anticomanoscritto
conservato allaBiblioteca Marcianasi legge la suggestivaformula di ungiuramento che
la leggenda vuoleAmmaele avessedettato a Iside, mogliedi Osiride: "Giuro pelcielo, per la Terra, perla luce, per le tenebre;giuro pel fuoco, perl'aria, per l'acquae per la Terra; giuroper l'altezza del cielo,per la profondit dellaTerra e per l'abissodel Tartaro; giuro perMercurio e per Anubi,pei latrati del dragoChercuroboro e delcane tricipite Cerberocustode dello inferno;giuro pel nocchierodell'Acheronte; giuroper le tre Parche, perle furie e per la clava,di non rivelare ad
alcuno queste parole senon al nobile e dilettofiglio mio. E ora va',cerca dell'agricoltoree domandagli qualesia il seme e quale ilraccolto. Tu impareraida lui che quegli chesemina del granoraccoglier del grano,che quegli che seminadell'orzo raccoglier
dell'orzo. Questo ticondurr all'idea ellacreazione e dellagenerazione; e ricordatiche l'uomo general'uomo, che il leonegenera il leone, cheil cane riproduce ilcane. cos che l'oroproduce l'oro, ed eccotutto il mistero!".
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m. IL FUOCO E LA PIETRA FILOSOFALE
I l vero scopo dell'alchimia semprestato lo stesso: ottenere attraverso una
serie di operazioni segrete una sostanzastraordinaria, che rappresentasse sul pianofisico il grado d'illuminazione spirituale
raggiunto dall'alchimista. Il nome con cuila chiamarono gli Antichi Maestri ormaisinonimo di elemento etereo, di cosaceleste, iperurania, e risponde al titolo
di...Pietra filosofale.
C
i che distinguela via ermetica
da qualsiasi altradi gnosi il carattereoperativo; questa "nonsi formula, si realizza:si tratta dunqueevidentementedi un'opera, e nondi una dialetticafilosofica..." scriveScwaller de Lubicz.
Come mostra l'angelotuttavia la conoscenza preclusa a chi nonspezzi le catenee non posseggale chiavi dei misteri!
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La Pietra filosofale
Sotto la denominazione di Pietrafilosofale, gli alchimisti inteseroquel prodotto dell'Arte che allafine della catena operativa
manifestava al filosofo ilperfetto raggiungimentodel suo scopo, e cio lacorporificazione dello Spirito.
Il possederla - secondoquanto racconta la Tradizione- elevava il semplice iniziatoal rango di Adepto, e cosa
questo significhi ben descrittoda quasi tutti gli autori. Egliottenuta finalmente la Pietra, potevabruciare i libri; non vi era infatti pinessun'altra cosa che potesse imparare n
" chiamata Pietrafilosofale la pi antica,la pi segreta o ignota,incomprensibilesecondo natura,
celeste, benedettae sacra Pietra deiSapienti. Essa descritta come vera,pi certa dellacertezza stessa,
l'arcano di tutti gli arcani, la virt e la potenza dellaDivinit, nascosta agli ignoranti, termine e scopo ditutte le cose che si trovano sotto il cielo, conclusionedefinitiva e meravigliosa delle operose fatiche di tuttii Sapienti, l'essenza perfetta di tutti gli elementi,il corpo indistruttibile che nessun elemento puscalfire o danneggiare, la quintessenza; il mercuriodoppio e vivente che ha in se stesso lo spirito divino,il trattamento per tutti i metalli deboli e imperfetti,la luce sempiterna, la panacea di tutti i mali, lagloriosa Fenice, il pi prezioso di tutti i tesori, il bene
pi importante di tutta la Natura" recita il MusasumHeimeticum.
Tutti i grandiMaestri son
concordi nell'affermareche il Magistero dellaPietra filosofale sidebba compiereattraverso l'uso di un
solo corpo che per suanatura, e aiutatodall'Artedell'operatore, primamuore e infine rinascedalle proprie ceneri.Fu per tali ragioniche la figura allegoricadella fenice, il miticouccello che risorgevarinnovato dallo stessofuoco che l'avevaconsumato, vennesempre utilizzatoquale simbolo primariodella Pietra filosofale:il corpo nuovo che il
philosophus per ignem,al termine della lungae complessa catenaoperativa, estraevadall'athanor, il fornosacro.
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desiderare. L'acquisizione del dono di Dio aveva ilpotere di conferirgli ricchezza, eterna salute e realeconoscenza!
Non vi sono prove nella cultura ufficiale - nd'altra parte poteva essere altrimenti - che qualchealchimista sia mai riuscito in tale impresa, purtuttavia, spigolando nella letteratura alchemica e
non, numerosissime sono le descrizioni che di talesostanza ci pervengono, e tutte sorprendentementeconcordanti. E non tutto; troveremo ancheentusiastiche testimonianze dovute alla penna dialcuni spettatori eruditi, sulla buona fede dei quali,
L'alchimistadeificato, signore
della natura, riposafinalmente nella quietaarmonia del creato.Nelle sue mani stringefelice la triplice rosa
della scienza ermetica,-il suo volto sorridente,rappresentato comeun Sole, simbolodi luce e fonted'illuminazione,-lontano, tra le dolcicolline, in un cielosereno s'annuncial'aurora, l'alba dellasua nuova esistenza.Giunto al termine deisuoi sforzi egli "...nonignora pi che la Pietrafilosofale la posta ingioco della GrandeOpera, che essa laMedicina Universale enon soltanto l'agentedella trasmutazione deimetalli inferiori inargento e in oro. Sache essa dota l'Adepto
(adeptus, colui che haraggiunto o ottenuto)della vita eterna, dellaconoscenza infusae delle ricchezzetemporali, nel sensopi assoluto di questitre vocaboli e deil'oTo epiteti" scriveCanseliet. Nella suamente riecheggianoancora le parole di
Crassellame in Luxobnubilata: "Abbiatecura di comprendere lapietra dei filosofi, nellostesso tempo voi avreteraggiunto ilfondamento dellavostra salute, il tesorodelle ricchezze, lanozione della verasaggezza naturale e laconoscenza certa dellanatura".
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non ha proprio alcun sensodubitare.
Il termine stesso di Pietrafilosofale significava, nellalingua sacra, "pietra che porta
il segno del Sole". Tale segnosolare, caratterizzato daun color rosso cangiante. "Ilsuo colore rosso incarnatoche va verso il cremisi, oppurecolor di rubino su color digranato,- quanto al suo peso,essa pesa molto di pi diquanto sembrerebbe dallaquantit" precisa BasilioValentino. Sin da queste primeparole, appare chiaro come lanatura della Pietra non lafaccia assomigliarea nulla di gi conosciuto. Epi simile infatti a un corpocristallino pur avendo gravit
tipicamente metallica.
La Pietra benedetta
Il Cosmopolita spinge oltre lasua descrizione chiamandonein causa l'aspetto, la formae il grado di fusibilit: "Sesi trovasse il nostro soggetto
al suo ultimo stadio diperfezione, fatto e compostodalla natura, dovrebbe esserefusibile come la cera o il burro(64), e il suo color rosso, la sua diafanit elimpidezza dovrebbero apparire esteriormente; allorasarebbe effettivamente la nostra pietra benedetta"."A queste caratteristiche fisiche - aggiungeFulcanelli - la pietra unisce potenti proprietchimiche, il potere di penetrazione, l'assoluta fissit,l'inossidabilit che la rende incalcinabile, un'estremaresistenza al fuoco, e infine la sua perfettaindifferenza nei riguardi degli agenti chimici."
Spesso protetti daipotenti per mero
scopo di avidit(questi speravanodi trarre ricchezzadalle trasmutazionilgli alchimisti erano
costretti a mostrarepubblicamente irisultati delle lororicerche. Fu anche pertale ragione che i veriiniziati nascosero la
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Medicina universale, elisir di lunga vita
e trasmutazione di metalli
In quale modo ritenevano i Maestri che la Pietrafilosofale potesse essere utilizzata? Semplicemente
orientandone la potenza verso il regno in cui sivoleva operare una trasformazione! Nella suaconfezione erano intervenuti contemporaneamente,elementi di origine minerale, metallica e spirituale;e proprio per tali ragioni - attraverso preparazioni
loro adesione allapratica filosofale.L'Adepto Sendivogiusopera unatrasmutazione davantiall'imperatore RodolfoII di Praga (sopra].
Quello di Rodolfotuttavia fu un casoparticolare poich certo che egli stesso fugrande estimatore dellascienza ermetica.
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congrue - la Pietra potevaessere di volta in voltautilizzata sugli uominie sugli animali, suivegetali e infine suimetalli.
Non si persista dunquenell'errore di continuare acredere che gli alchimisticercassero semplicemente di "farel'oro". La trasmutazione dei metallivili in quello pi perfetto altro non
era che una delle capacit che ilpossesso della Pietra filosofaleassicurava all'Adepto. Nella sua formasalina questa aveva la sua utilizzazionepi specifica nei regni animale evegetale. Costituiva a tutti i livellila Medicina universale atta a guarirele malattie umane, a conservare la
salute e a sviluppare prodigiosamentela crescita dei vegetali. Disciolta inalcool era la sola e vera aqua vitae,l'oro potabile, l'elisir di lunga vitadegli alchimisti orientali.
Al suo stato solido, fattafermentare per fusionediretta con l'oro el'argento purissimi,dava la polvere diproiezione: unamassa traslucida,rossa o biancasecondo il metalloadoperato,polverizzabile eadatta alla sola
trasmutazionemetallica. Era cos,che sempre attraversol'uso del crogiolo,se proiettata su di unmetallo vile, aveva la
L'Opera albianco, lo stato
semiperfetto dellaPietra filosofale.
Gli alchimisti
parlandone spessocitavano l'Apocalisse:"Al vincitore io daruna pietra bianca".Di essa dice Northonin Crede mihi: "spoglial'uomo della vanagloria, della speranza,del timore: impediscel'ambizione, laviolenza e l'eccessodei desideri:addolcisce le pidure avversit.
Iddio collocher trai suoi suoi santi
gli iniziatidell'arte
nostra".
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capacit di tingerne l'essenza trasmutandolo.Moltiplicata all'infinito cambiava poi di forma,
e invece di riassumere lo stato cristallino, una voltaraffreddata restava per sempre fluida, acquisendo lacapacit di brillare di luce propria; di divenire fontedi luce, d'illuminazioni in definitiva.
Ecco qui riuniti allora, secondo la spiegazionedi Eugne Canseliet, i tre doni che recavanoi Magi d'oriente al Salvatore!
Ecco la pietra che regalava all'Adepto iltriplice appannaggio dell'oro (fonte di ricchezze),dell'incenso (simbolo della sapienza divina) edella mirra (sostanza che sin dall'anticatradizione egizia significava l'immortalit).
Ma in tal modo si gi nella fase terminaledel lavoro. Lungo era stato il camminosperimentale che finalmente aveva permesso
di giungervi. Numerosi e difficili, erano statiquei procedimenti arcani che proprio per losforzo immane che richiedevano, preserotutti assieme il nome di Grande Opera.
Tutti i testialchemici che
trattano dell'ultimaparte del Magisterodella Pietra filosofaleconcordanonell'affermare che, in
seno al'athanor,all'interno dell'uovofilosofico, nellamateria in cottura, siviene ad attuare unaparticolare variazionecromatica, fedeletestimonianza dellabuona riuscitadell'Opera e dellevariazioni sostanzialiche essa apporta. Il
colore quindispecchio dellatransustanziazionedella materia permezzo dell'agentespirituale: il compost,prima nero [nigiedo)poi diviene bianco(albedo), vira verso ilgiallo (citrinas), einfine giunge al rosso(rubedo), e qui la suaevoluzione compiuta,lo stato pi cheperfetto, raggiunto. Erala pietra che consentivala trasmutazionemetallica; pertestimoniare talieventi fecero coniaremonete d'oro e argento(detti] filosofici: creaticio alchemicamente
dal piombo.
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La Grande Opera
Sotto tale denominazione
gli alchimisti intesero moltopi che una semplice seriedi operazioni.
Grande Opera infatti era gistata la ricerca dei libri, il loroacquisto e l'attenta lettura.
Grande Opera erano gile notti insonni di preghiera
per una rivelazione.Grande Opera era anchelo scrutare il mondo con occhidiversi: "guardandosi d'attornocon esultanza, sollevandouna gleba odorosa, spiccandoun frutto, contemplandole iridescenze di gioielli odi cascate, lo splendore di
un incarnato umano o d'unapelliccia o di una folgorantecolata di metalli" precisaZolla, iniziando cos a capire"la presenza animatrice cheha plasmato e va plasmandoqueste materie, e ora le stringee indurisce nel pugno, ora
le sbriciola e fa scorrerelquidamente fra le dita, orale accarezza e fa brillare",a percepire la sottile armoniache tutto questo animava.
"Il segreto dell'arte alchemicae di ogni sapienza era ginella capacit d'intuire con
esaltazione questa mano solerte,invisibile ai distratti e ai tristi."Grande Opera era - in
definitiva - la sintesi diquell'atteggiamento titanico checonsentiva a un semplice uomodi farsi demiurgo del proprio
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microcosmo. Prendere quindi una materia di per scaotica, purificarla e rianimarla affinch fosse poi ingrado di permearsi di Spirito, separare, mondare edesaltare le diverse nature di cui era formata, efinalmente ricongiungerle in unit armonica per la
spiritualizzazione definitiva che l'avrebbe resa Pietrafilosofale.
Non si fa difficolt a comprendere allora comeGrande Opera sia sinonimo dell'alchimia stessa, dellasua essenza di sapere sacro e simbolico, di sistemafilosofico definitivo.
Non comprendere tutto questo significasicuramente restare al di sotto della logica alchemica.
Ecco allora perch nel Theatrum chemicum silegge questa frase dall'indiscutibile capacit sintetica:"Non devo mai chiedermi con ansia se sono davveroin possesso di questo prezioso tesoro. Piuttosto mi
L'alchimista, afronte, contempla
nella sua strutturaunitaria e armonicatutta quanta l'Operafilosofale, tuttiquegli aspetti occulti
e manifesti checoncorrono adefinirla qualeGrande. Al centrodella raffigurazioneil soggetto mineraled'elezione vieneallegoricamenterappresentato dalrospo nero. Altre volteappare la testuggine,altre ancora il dragosquamoso. Tuttaviail senso non cambia:resta quell"'antimonioche delle parti diSaturno e, in tutti imodi, ne ha la natura"per dirla con Artefio.E quel "Chaos che come una terraminerale, considerandola sua coagulazione,
e tuttavia un'ariavolatile, perchall'interno, nel suocentro, il Cielo deifilosofi, come scriveFilalete. Infatti- precisa Canseliet -"all'inizio della suacreazione, l'artista,allo stesso modo diDio, deve disporredella materia nel suo
caos". Esso, sotto tuttigli aspetti, si presentaquale grande vecchiodel microcosmometallico, che,come mostraeloquentemente latavola accanto, vapi volte purificato elavato in bagno igneoper separarlo delle sueparti volatili.
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devo domandare se ho visto come stato creatoil mondo; se sono a conoscenza della naturadell'oscurit egiziana; se so quale sia la causadell'arcobaleno; quale sar l'aspetto dei corpiresuscitati in tutta la loro gloria nel giorno della
resurrezione universale".Pretendere dunque che in una realizzazionemicrocosmica, rivelatrice dei pi profondi misteridel creato, potessero intervenire semplici aspettisperimentali, appare oltremodo riduttivo. Mapretendere che a una tale forma di sapere non
Pochi trattatialchemici sono
rivelatori quantoquello che per volontdel suo stesso autorevolle intitolarsi MutusLiber. Nelle sue tavole
trovano precisadescrizione tutte lecomponenti dell'artealchemica. Nellatavola a fianco, lacoppia filosofica palesemente intentanella raccolta della"rugiada"; tra gli astridel giorno e della notteun immenso ventaglio,nettamente composto
da fasci differentidi fluido ondulatorioe di innumerevoliparticelle, scende perportare il suo poterevivificatore, nelle nottidi primavera (siamotra il Toro e l'Ariete],necessario alleoperazioni diagricoltura celeste(l'alchimia eraanche chiamata cos]e terrestre.Nella tavola a fronte,il corpo gloriosoassurge in cielo; lascala dei saggi stataormai percorsa e gliangeli cingono il capodell'Adepto vittoriosocon la corona deglieroi e dei poeti; in
alto la luce del Soleillumina la scena colfulgore della sapienza.
5/27/2018 Andrea Aromatico Alchimia Oro Della Conoscenza
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fosse necessario un riscontro operativo altrettantofuorviarne. Nostrum non est opificium, sed opusnaturae, dicevano i Maestri, poich realmente allavoro di laboratorio veniva affidato il compito diripetere quelle circostanze che accompagnarono
la Grande Opera del creatore.Questo andava regolato secondo leggi naturalisegrete e profonde, adeguandosi al ritmo dellestagioni, attendendo pazientemente condizioniesteriori favorevoli. L'Universo, il cielo e la Terra,le stelle e i