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POLITECNICO DI TORINO
Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica LM-33
Tesi di Laurea Magistrale
Analisi dinamica delle
sollecitazioni
di una torre eolica
ANNO ACCADEMICO 2020-2021
Relatore Candidato Prof. Alessandro Fasana Maria Anna dellโAquila
Matricola: 264963
I
La
dedica di questa tesi
รจ divisa in sette modi:
ai miei nonni, a mia madre
a mio padre a mio fratello,
ai miei amici, ai miei colleghi,
e a tutti voi, se siete
rimasti con me
fin proprio alla
fine.
II
BREVI RINGRAZIAMENTI
Vorrei aprire queste poche righe ringraziando il Prof. Ing. Alessandro Fasana
per la fiducia che ha riposto in me accettando il ruolo di relatore e per essere
sempre stato di supporto lungo questo percorso di tesi.
Una famosa frase di Woody Allen recita: โSe vuoi far ridere Dio, raccontagli
i tuoi progettiโ. La laurea a distanza non era certo quello che sognavo quando
ho scelto il Politecnico e Torino come luogo di studi, ma poi ho capito che
lโimportante รจ tagliare questo traguardo con tutte le persone a cui tengo
accanto a meโฆo a distanza ma comunque vicine.
Sono davvero contenta di poter affermare che le persone da me
precedentemente ringraziate piรน di due anni fa sono ancora i perni saldi della
mia vita e sono certa che rimarranno tali, ma a volte non si ringrazia mai
abbastanza, per cui, mi perdonerร chi legge, se mi ripeterรฒ.
Il mio piรน grande GRAZIE va alla mia famiglia, a mia madre, mio padre e
mio fratello, che mi sono stati sempre accanto e hanno supportato (e a volte
sopportato) la mia scelta di vivere lontano da casa. Grazie perchรฉ siamo
riusciti a colmare quasi 1000 km con le chiamate giornaliere, i pacchi da giรน
e le panzerottate infinite. Non ve lo dico mai abbastanza, ma รจ solo grazie al
vostro sostegno e ai vostri sacrifici che oggi sto realizzando un altro sogno.
Ancora grazie alle mie amiche di una vita, Giada, Giulia, Maria, Michela e
Annalisa che non mi hanno mai abbandonato nemmeno per un secondo,
nonostante la distanza. So che se mi guardassi intorno, vi troverei sempre
accanto a me e sono sicura che sarร cosรฌ per gli anni a venire. Grazie a chi in
questi due anni ha voluto scoprire con me la bellezza di Torino, permettendo
di unire questi mondi e a chi, sono certa, lo farร nel prossimo futuro.
Grazie a chi non mi ha mai fatto sentire sola nemmeno per un giorno a Torino,
ad Antonella, Arianna e Chiara. Questo โErasmus in terra Torineseโ non
III
sarebbe stato lo stesso senza di loro perchรฉ ogni momento era buono per un
caffรจ, un calice di vino o un cannolo, parlando dei detti terlizzesi e di qualsiasi
altra cosa ci passasse per la testa. Grazie per le cene chiassose e poco sobrie
e per le serate da ricordare. Per merito vostro ora ho un pezzo di Torino nel
mio cuore e spero che voi abbiate un pezzo di Puglia nel vostro.
Ringrazio quelli che sarebbe riduttivo chiamare compagni di studio, Miki,
Pierpi, Michele e Francesco, perchรฉ non importa quanto fosse difficile un
esame, bastava un pranzo insieme o una canzone per alleggerire qualsiasi
sessione di studio. Ringrazio anche Domenico, perchรฉ, pur non essendo piรน
compagni di corso, ci siamo aiutati a vicenda, stimolandoci ogni giorno con
nuovi progetti.
Un ultimo ringraziamento a tutti coloro che sono stati accanto a me in questo
percorso, a tutti i professori e i colleghi che ho incontrato in questi cinque
anni.
IV
INDICE
INDICE DELLE FIGURE ........................................................................... VI
SOMMARIO .................................................................................................. 1
1. INTRODUZIONE .................................................................................. 3
1.1. Lโenergia eolica e gli aerogeneratori ............................................... 3
1.2. Caratterizzazione della torre in esame ............................................. 4
2. CARICHI SULLA TORRE ................................................................... 8
2.1. Design Load Cases .......................................................................... 8
2.2. Tipi di carico ................................................................................. 11
2.3. Carichi dovuti alla pressione del vento ......................................... 12
2.3.1. Velocitร di riferimento ........................................................... 12
2.3.2. Condizioni del vento normali ................................................. 13
2.3.3. Condizioni del vento estreme ................................................. 15
2.3.4. Pressione del vento sulla torre ............................................... 19
2.3.5. Pressione del vento delle pale sulla torre ............................... 21
2.4. Altri carichi rilevanti ..................................................................... 23
2.4.1. Carichi sismici ........................................................................ 23
2.4.2. Shadowing .............................................................................. 26
3. METODOLOGIE DI ANALISI .......................................................... 28
3.1. Analisi non lineare ......................................................................... 28
3.1.1. Analisi multilink con pendoli inversi ..................................... 28
3.1.2. Principio di Hamilton ............................................................. 36
3.2. Analisi lineare ................................................................................ 44
3.2.1. Definizione e soluzione dellโautoproblema differenziale ...... 46
V
3.2.2. Analisi della risposta forzata โ Metodo di Galerkin .............. 52
3.3. Analisi agli Elementi Finiti (FEM) ............................................... 54
4. ANALISI NUMERICA ....................................................................... 61
4.1. Analisi Modale .............................................................................. 61
4.2. Analisi Armonica .......................................................................... 66
4.3. Analisi Transiente .......................................................................... 73
4.4. Analisi di risposta spettrale per i carichi sismici ........................... 76
4.5. Analisi a Fatica .............................................................................. 79
5. CONTROLLO DELLE VIBRAZIONI................................................ 84
5.1. Controllo con Tuned Mass Damper (TMD) .................................. 84
5.2. Controllo con Elastoplastic Coil Spring Damper (CSD) ............... 95
6. CONCLUSIONI ................................................................................... 99
BIBLIOGRAFIA ............................................................................................ i
VI
INDICE DELLE FIGURE
Figura 1-1 Curva di Potenza FD25-60 ........................................................... 6
Figura 1-2 Sistema di riferimento torre eolica ............................................... 6
Figura 2-1 Carichi su una torre eolica - (a) carichi gravitazionali - (b) carichi
ciclici - (c) carichi stocastici ........................................................................ 11
Figura 2-2 Normal Wind Profile della FD25-60 .......................................... 14
Figura 2-3 Normal Turbulence Model da IEC 61400-1............................... 15
Figura 2-4 Extreme Operating Gust ............................................................. 16
Figura 2-5 Extreme Direction Change ......................................................... 18
Figura 2-6 Extreme Coherent Gust with Direction Change ad altezza navicella
...................................................................................................................... 18
Figura 2-7 Forza del vento sulla torre .......................................................... 21
Figura 2-8 Forza delle pale sulla torre ......................................................... 22
Figura 2-9 Spettro elastico dellโaccelerazione ............................................. 26
Figura 2-10 Tower shadow in due diverse configurazioni........................... 27
Figura 3-1 Configurazione deformata .......................................................... 29
Figura 3-2 Configurazione indeformata ....................................................... 29
Figura 3-3 Carichi agenti sulla torre ............................................................ 30
Figura 3-4 FDB i-esimo elemento ............................................................... 31
Figura 3-5 FDB Ultimo elemento ................................................................ 31
Figura 3-6 FDB Primo elemento .................................................................. 32
Figura 3-7 Modello multilink a pendoli inversi โ deformate dei primi tre modi
in funzione dellโangolo ................................................................................ 35
Figura 3-8 Configurazione indeformata (nero) e deformata (blu) ............... 37
Figura 3-9 Definizione di curvatura ............................................................. 39
Figura 3-10 Sistema massa molla smorzatore .............................................. 44
Figura 3-11 Cantilever Beam Tip ................................................................ 46
Figura 3-12 Modi flessionali della trave incastrata libera con massa .......... 50
VII
Figura 3-13 Confronto tra le frequenze proprie della cantilever beam con (blu)
e senza (rossa) massa ................................................................................... 51
Figura 3-14 Elemento trave - funzioni di forma .......................................... 56
Figura 3-15 Elementi finiti - primi tre modi per N=100 .............................. 60
Figura 4-1 Modelli di torre eolica: a) diametro costante senza massa; b)
diametro costante con massa all'estremitร ; c) rastremato senza massa; d)
rastremato con massa. .................................................................................. 62
Figura 4-2 Confronto tra le deformate e le frequenze .................................. 65
Figura 4-3 Recettanza - a) smorzamento nullo - b) smorzamento ฮพ=0.02 - c)
smorzamento ฮพ=0.05 .................................................................................... 69
Figura 4-4 Analisi armonica - impostazione dei carichi .............................. 70
Figura 4-5 Spostamento - a) smorzamento nullo - b) smorzamento ฮพ=0.02 -
c) smorzamento ฮพ=0.05 ................................................................................ 71
Figura 4-6 Spostamento a f=0.75 Hz - a) smorzamento nullo - b)
smorzamento ฮพ=0.02 - c) smorzamento ฮพ=0.05 ........................................... 72
Figura 4-7 Carico analisi transiente ............................................................. 74
Figura 4-8 Analisi transiente - Smorzamento nullo - a) deformazione totale -
b) deformazione direzionale asse x .............................................................. 75
Figura 4-9 Analisi transiente - Smorzamento 0.02 - a) deformazione totale -
b) deformazione direzionale asse x .............................................................. 75
Figura 4-10 Analisi transiente - Smorzamento 0.05 - a) deformazione totale -
b) deformazione direzionale asse x .............................................................. 76
Figura 4-11 Spettro elastico dellโaccelerazione ........................................... 77
Figura 4-12 Risultati dell'analisi - Directional Deformation (sinistra) e
Directional Acceleration (a destra) .............................................................. 78
Figura 4-13 Curva teorica di Wohler in scala Log Log ............................... 79
Figura 4-14 Curva di Wohler per l'acciaio S235J0 ...................................... 80
Figura 4-15 Carichi equivalenti a fatica per 10e7 cicli e 20 anni di vita ..... 80
Figura 4-16 Carico alterno simmetrico ........................................................ 81
VIII
Figura 4-17 Analisi statica - a) Tensione equivalente di Von Mises b)
Deformazione totale ..................................................................................... 81
Figura 4-18 Analisi a fatica - a) Cicli di vita b) Coefficiente di sicurezza .. 82
Figura 5-1 Schema di un Tuned Mass Damper ............................................ 85
Figura 5-2 Aerogeneratore con TMD classico (a) e TMD pendolo (b) - Figura
tratta da [28] ................................................................................................. 85
Figura 5-3 Schema a due gradi di libertร con pendolo TMD ....................... 89
Figura 5-4 Recettanza del sistema SDOF equivalente ................................. 91
Figura 5-5 Recettanza dopo l'inserimento del TMD .................................... 92
Figura 5-6 Costruzione molla in Ansys Workbench .................................... 93
Figura 5-7 Risposta in frequenza - a sinistra: primo approccio - a destra:
secondo approccio ........................................................................................ 93
Figura 5-8 Risposta in frequenza per Fb - a sinistra: primo approccio (Ansys
sopra e Matlab sotto) - a destra: secondo approccio (Ansys sotto e Matlab
sotto) ............................................................................................................. 94
Figura 5-9 Coil Spring Damper - Schema e caratteristiche principali ......... 95
Figura 5-10 Aerogeneratore con CSD ......................................................... 97
1
SOMMARIO
La produzione di elettricitร sfruttando la potenza del vento รจ una risorsa
energetica pulita, rinnovabile e a basso impatto ambientale. La struttura snella
e flessibile delle torri puรฒ perรฒ subire eccessivi livelli di vibrazione, per cui,
in questo lavoro di tesi, si รจ deciso di eseguire unโanalisi delle sollecitazioni
di una turbina minieolica da 60 kW.
Dopo aver definito le caratteristiche tecniche e meccaniche, si sono calcolati
tutti i carichi a cui, durante la vita utile, la torre รจ soggetta, normati a livello
nazionale, europeo e mondiale e si รจ definita la configurazione di forze da
studiare.
La dinamica della torre รจ stata analizzata utilizzando diversi modelli
matematici. Dapprima รจ stato considerato un approccio non lineare, ricavando
le equazioni del moto attraverso due metodologie: analisi multilink con
pendoli inversi e utilizzando il principio variazionale di Hamilton. In seguito,
si รจ passati ad unโanalisi lineare, considerando dapprima la torre come un
sistema SDOF massa-molla-smorzatore e successivamente come una trave
continua incastrata ad unโestremitร e con una massa, rappresentante navicella
e rotore, allโaltra (cantilever beam tip). Si sono ricavate le prime tre frequenze
naturali del sistema e le relative forme modali, che sono state confrontate con
quelle della trave incastrata-libera. Si รจ costruito, inoltre, un modello FEM
utilizzando il metodo di discretizzazione di Galerkin e definendo delle
funzioni di forma lineari. Il sistema di equazioni ricavato รจ stato implementato
in un codice Matlab e usato per studiare la risposta dinamica del sistema
quando soggetto a carichi periodici (analisi armonica). Inoltre, si รจ svolta
unโanalisi modale su quattro modelli costruiti in Ansys Workbench (torre a
diametro costante con/senza massa e torre rastremata con/senza massa). Le
frequenze modali di tutti i modelli considerati sono state comparate con quelle
ottenute dai metodi analitici. Sul modello di torre rastremata con massa
2
allโestremitร , il piรน vicino alla realtร , si รจ svolta unโanalisi armonica e si sono
confrontati i risultati con lโanalisi svolta su Matlab. Per completare lo studio,
sono state svolte anche lโanalisi transiente, per valutare la risposta del sistema
a carichi non periodici, lโanalisi sismica, quando il sistema รจ soggetto a carichi
sismici, e lโanalisi a fatica, al fine di scongiurare crolli dovuti a sollecitazioni
cicliche.
Infine, si รจ svolto uno studio sui principali metodi di controllo delle
vibrazioni, atti a smorzare la risposta dinamica della torre e a garantire il
corretto funzionamento della stessa. Due approcci sono stati considerati e
confrontati: controllo con smorzatore di massa sintonizzato (TMD) e con
smorzatore a molla elicoidale (CSD).
3
1. INTRODUZIONE
1.1. Lโenergia eolica e gli aerogeneratori
Le fonti energetiche considerate inesauribili, ovvero in grado di rigenerarsi
con continuitร , sono classificate come rinnovabili. In particolare, lโenergia
eolica รจ sempre stata una delle fonti energetiche rinnovabili piรน diffuse sin
dallโantichitร . Le prime testimonianze di mulini a vento risalgono al VII
secolo d.C. in Iran, ma si stima che giร nel 3000 a.C. gli Egizi e i Fenici
sapessero come sfruttare lโenergia prodotta dal vento [1].
Con il tempo le turbine eoliche si sono diffuse in tutto il mondo e si sono
evolute fino ad arrivare ai moderni aerogeneratori, costituiti da una torre,
cilindrica o reticolare, una navicella e un rotore, di solito a due o tre pale,
installati a terra (on shore) o in mare (off shore).
Gli aerogeneratori sono classificati principalmente in base alla disposizione
dellโasse del rotore, che puรฒ essere verticale o orizzontale. Gli aerogeneratori
ad asse orizzontale (HAWT) sono i piรน diffusi e sono ulteriormente
suddivisibili in categorie in base alla potenza, come mostrato in Tabella 1.
Tabella 1 Classificazione degli aerogeneratori
TIPOLOGIA POTENZA GENERATORE
Micro eolico P < 1 kW
Mini eolico 1 kW < P < 100 kW
Medio eolico 100 kW < P < 1000 kW
Grande eolico P > 1000 kW
La scelta di una di queste categorie dipende dallโuso e dal luogo per cui sono
progettate. Sul suolo italiano, secondo lโultimo rapporto a metร dellโanno
2020, sono installate 7114 turbine eoliche per un totale di 10.527 MW, con
Puglia (1592 turbine e 2.517 MW) e Sicilia (1530 turbine e 1.865 MW) in
4
testa tra le regioni. Nonostante lโItalia sia indietro rispetto ad altre potenze
europee, la tendenza degli ultimi anni conferma la crescita dellโeolico
passando dal 2.1% di eolico su totale delle fonti rinnovabili del 2001 ad un
17.5% del 2019, raggiungendo con qualche anno di anticipo gli obiettivi
rinnovabili 2020. Il prossimo obiettivo definito dal Piano Nazionale Integrato
Energia e Clima (PNIEC), da raggiungere entro il 2030, รจ del 30% di
rinnovabili sui consumi complessivi [2]. Al momento non sono presenti in
Italia turbine off shore, seppur esistano dei progetti della Mediterranean Wind
Offshore.
1.2. Caratterizzazione della torre in esame
In questo lavoro di tesi si analizzeranno i carichi e le conseguenti
sollecitazioni prodotte da essi su una torre eolica. Per far ciรฒ, dobbiamo prima
definire le caratteristiche geometriche e tecniche dellโaerogeneratore stesso.
LโItalia รจ un paese che sta sviluppando fortemente il mercato eolico, ma, al
contrario delle grandi potenze asiatiche quali Cina e Giappone, preferisce
distribuire la potenza da generare in tante turbine di potenza contenuta che
formino un parco eolico piuttosto che costruirne una che concentri in sรฉ tutta
la potenza esprimibile. Inoltre, con lโattuale sistema incentivante, si รจ avuta
una grande diffusione di turbine minieoliche anche per utilizzo privato, con
una spesa contenuta e ampi benefici economici [3]. Date le precedenti
motivazioni, si รจ scelto di studiare una turbina FD25-60 da 60 kW, che negli
anni si รจ attestata come standard per il mercato minieolico italiano [4], ad
esempio installata in territorio pugliese, quale Candela (Fg) ad unโaltitudine
di 474 m s.l.m. [5].
Di seguito, in Tabella 2, sono riportate le caratteristiche principali
dellโaerogeneratore in esame, mentre in Figura 1-1 รจ mostrato come varia la
velocitร del vento ad altezza navicella al variare della potenza generata.
5
In particolare, da questo grafico si puรฒ evincere la velocitร del vento ad
altezza navicella a cui corrisponde la massima potenza che sarร utilizzata nei
calcoli delle forze applicate alla struttura, ๐โ๐ข๐ = 9๐
๐ per una potenza di
P=59.9 kW.
La velocitร angolare del rotore cambia al variare delle condizioni del vento
grazie alla presenza di un inverter e di un sistema frenante, ma a regime, per
il minieolico in esame, si puรฒ considerare pari ๐๐ = 45 ๐๐๐ = 4.71๐๐๐
๐ , per
cui ๐๐ =๐๐
2๐= 0.75 ๐ป๐ง e ๐๐ =
1
๐๐= 1.33 ๐ .
Tabella 2 Caratteristiche geometriche e tecniche dell'aerogeneratore FD 25-60
Modello Ghre Power 25-60
Classe di Progetto IEC WTGS III/B
Vita di Progetto 20 anni
Diametro Rotore 25 m
Navicella Altezza dal suolo L=36 m
Orientamento Controvento, 3 pale
Velocitร nominale del vento 11 m/s
Velocitร di cut-in 3 m/s
Velocitร di cut-out 18 m/s
Peso Navicella e rotore 7000 kg
Densitร Torre ฯ=7850 kg/m3
Potenza elettrica nominale 59.9 kW, trifase, 400 VAC, 50 Hz
6
Di seguito, in Figura 1-2, รจ riportato il sistema di riferimento che sarร usato
per tutte le analisi trattate in questo lavoro di tesi.
Figura 1-1 Curva di Potenza FD25-60
Figura 1-2 Sistema di riferimento torre eolica
7
La torre รจ costruita in acciaio S355J0, con un modulo elastico E=2.1 . 1011
N/m2, densitร ฯ=7850 kg/m3 e un momento di inerzia I. Per il calcolo del
momento di inerzia e dellโarea, si รจ ipotizzata una corona circolare a sezione
costante. Dato un diametro esterno D=2000 mm e diametro interno d=1800
mm, il momento di inerzia e lโarea risultano essere pari a:
๐ผ =๐
64 (๐ท4 โ ๐4) = 2.701 โ 1011 ๐๐4 = 0.2701 ๐4 (1.1)
๐ด =๐
4 (๐ท2 โ ๐2) = 0.5969 ๐2 (1.2)
8
2. CARICHI SULLA TORRE
Durante la loro vita utile, gli aerogeneratori sono soggetti a varie tipologie di
carichi. Per poter assicurare il corretto funzionamento della turbina per tutta
la durata prevista, รจ necessario verificare che essa resista a tutti i carichi con
un margine di sicurezza sufficiente.
Ci si riferisce alle IEC 61400 -1 [6] per definire i casi di carico a cui la torre
deve sottostare durante il funzionamento. I casi di carico sono costruiti
combinando situazioni progettuali della turbina eolica con varie condizioni
esterne [7].
Le situazioni progettuali comprendono la maggior parte delle condizioni che
lโaerogeneratore sperimenterร nella sua vita utile e sono divise in condizioni
operative e condizioni temporanee. Le condizioni operative comprendono la
produzione di potenza, la condizione di inattivitร e la condizione di fermo,
mentre le condizioni temporanee includono il trasporto, lโinstallazione, i vari
guasti, le riparazioni e il manutenzione.
2.1. Design Load Cases
Le seguenti combinazioni, definite dalla IEC 61400- 1 [6], costituiscono un
numero minimo di situazioni da studiare:
โข Situazioni operative normali e condizioni esterne normali;
โข Situazioni operative normali e condizioni esterne estreme;
โข Situazione di guasto e condizioni esterne varie;
โข Trasporto, installazione e manutenzione e condizioni esterne varie;
Nella seguente Tabella 3, estratta dalla IEC 61400-1, sono riportati diversi
esempi di casi di carico che la quasi totalitร delle turbine sperimenta nel corso
della sua vita utile. Per ogni caso di carico, il tipo appropriato di analisi รจ
indicato dalle lettere F (analisi di carichi a fatica) o U (analisi di carichi
9
ultimi). A loro volta, i casi di carico indicati con U sono classificati come
normali (N), anormali (A) e trasporto (T). Di seguito, lโesplicazione degli
anagrammi in Tabella 3:
- ECD โExtreme coherent gust with direction change โ Raffica
lineare estrema con cambio di direzione
- EDC โ Extreme direction change โ Cambio di direzione estremo
- EOG โ Extreme operating gust โ Raffica estrema durante il
funzionamento
- EWMโ Extreme wind speed model โ Modello delle velocitร del
vento estremo
- EWS โ Extreme wind shear โ Gradiente estremo del vento
- NTM โ Normal turbulence model โ Modello normale di turbolenza
- ETM โExtreme turbulence model โ Modello estremo di turbolenza
- NWP โ Normal wind profile โ Modello di profilo normale del vento
Tabella 3 Design Load Cases IEC 61400-1
Situazioni
progettuali
Casi di
carico
progettuali
Stato del vento Altri stati Tipo
di
analisi
Coefficienti
parziali di
sicurezza
1) Produzione
di potenza
1.1 NTM Vin< Vhub< Vout Per lโestrapolazione di
eventi estremi U N
1.2 NTM Vin< Vhub< Vout F
1.3 ETM Vin< Vhub< Vout U N
1.4 ECD Vhub= Vr ยฑ 2 m/s , Vr U N
1.5 EWS Vin< Vhub< Vout U N
2) Produzione
di potenza piรน
2.1 NTM Vin< Vhub< Vout Guasto nel sistema di
controllo o perdita della
rete elettrica
U N
10
insorgenza di
guasti
2.2 NTM Vin< Vhub< Vout Guasto nel sistema di
protezione o guasto
elettrico interno precedente
U A
2.3 EOG Vhub= Vr ยฑ 2 m/s e Vout Guasto elettrico interno o
esterno inclusa perdita di
rete elettrica
U A
2.4 NTM Vin< Vhub< Vout Guasto nel sistema di
controllo, protezione o
elettrico, incluso perdita di
rete elettrica
F
3) Avvio
3.1 NWP Vin< Vhub< Vout F
3.2 EOG Vhub= Vr ยฑ 2 m/s e Vout U N
3.3 EDC Vhub= Vr ยฑ 2 m/s e Vout U N
4) Spegnimento
normale
4.1 NWP Vin< Vhub< Vout F
4.2 NTM Vhub= Vr ยฑ 2 m/s e Vout U N
5) Spegnimento
di emergenza
5.1 EWM Vhub= Vr ยฑ 2 m/s e Vout
U N
6) Parcheggio
(ferma o al
minimo)
6.1 NTM periodo di ricorrenza
50 anni
U N
6.2 EWM periodo ricorrenza 50
anni
Perdita di corrente elettrica U A
6.3 EWM periodo di ricorrenza 1
anno
Disallineamento estremo
dellโimbardata U N
6.4 NTM Vhub<0.7 Vref F
7) Parcheggio e
insorgenza di
guasti
7.1 EWM periodo di ricorrenza 1
anno
U A
8) Trasposto,
assemblaggio,
mantenimento e
riparazione
8.1 NTM Vmaint deve essere
constatato dal produttore
U T
8.2 EWM periodo di ricorrenza 1
anno
U A
11
2.2. Tipi di carico
Le turbine eoliche sono soggette a diversi tipi di carico che possono essere
classificati come segue [8]:
Carichi dovuti al peso proprio della struttura โ Comprendono tutte le forze
di inerzia dovute al peso proprio della torre, della navicella e delle pale.
Carichi Aerodinamici Ciclici โ Sono dovuti al fatto che la turbina รจ immersa
in un flusso di vento non uniforme con profilo di velocitร variabile. Creano
nella torre deflessioni direttamente proporzionali al carico applicato.
Comprendono i carichi sulla torre e sulle pale.
Carichi Stocasticiโ Sono compresi tutti i carichi che variano in maniera
randomica, come i carichi sismici o la turbolenza del vento.
Nella Figura 2-1 sono riportati i tre tipi diversi di carico applicati alla struttura
durante lโintero periodo di vita utile.
Figura 2-1 Carichi su una torre eolica - (a) carichi gravitazionali - (b) carichi ciclici - (c) carichi stocastici
12
2.3. Carichi dovuti alla pressione del vento
Poichรฉ lโobiettivo principale delle turbine eoliche รจ la produzione di energia
elettrica sfruttando la spinta del vento, risulta chiaro che i carichi principali a
cui รจ sottoposta la torre riguardino lโenergia eolica. In particolare, la velocitร
del vento aumenta con lโaltezza della torre, generando un gradiente di
velocitร . Al variare della velocitร cambiano i carichi impressi
allโaerogeneratore, perciรฒ รจ fondamentale procedere nella giusta scelta della
velocitร di funzionamento, della velocitร di spunto, al di sotto della quale la
potenza disponibile non basta a vincere le resistenze aerodinamiche (cut in
speed) e della velocitร di arresto, la massima oltre cui imporre un fermo (cut
out speed) per evitare danneggiamenti alle pale e allโintera struttura. La
velocitร di cut in รจ tipicamente compresa tra gli 11 e i 14 km/h, mentre la
velocitร di cut out รจ circa 89 km/h [9], anche se questi valori dipendono
fortemente dalla taglia della torre eolica e dalla massima potenza producibile.
Nel caso in esame ๐ฃ๐๐ข๐ก ๐๐ = 3๐
๐ = 10.8
๐๐
โ e ๐ฃ๐๐ข๐ก ๐๐ข๐ก = 18
๐
๐ = 64.8
๐๐
โ
Prendendo come riferimento la norma IEC 61400-1 [6], si procede a calcolare
la velocitร del vento e la sua distribuzione nelle condizioni di funzionamento
che si verificano piรน frequentemente durante la vita di una turbina eolica.
2.3.1. Velocitร di riferimento
Prima di calcolare le velocitร nelle diverse condizioni di funzionamento, la
norma IEC 61400-1 divide le turbine in tre classi principali, piรน una riferita
alle turbine speciali, al variare della velocitร di riferimento del vento e dei
parametri di turbolenza, come mostrato in Tabella 4.
13
Tabella 4 Wind Turbine Class IEC 61400-1
Wind turbine class I II III S
Vref (m/s) 50 42.5 37.5 Valori
specificati
dal
costruttore
A Iref(-) alta turbolenza 0.16
B Iref(-) media turbolenza 0.14
C Iref(-) bassa turbolenza 0.12
Dove
Vref รจ la velocitร media di riferimento del vento su un periodo di 10 minuti
Iref รจ il valore atteso dellโintensitร della turbolenza a 15 m/s. (Cfr. paragrafo
successivo)
La turbina sotto esame in questo lavoro di tesi si colloca nella classe IIIB come
segnalato dal produttore.
2.3.2. Condizioni del vento normali
Normal Wind Profile Model (NWP)
Il profilo della velocitร del vento, V(z), si riferisce alla velocitร media del
vento in funzione dellโaltezza della torre z ed รจ calcolabile dalla legge di
potenza di Hellman (3.1):
๐(๐ง) = ๐(๐งโ๐ข๐) (๐ง
๐งโ๐ข๐)๐ผ
(2.1)
Con
๐งโ๐ข๐: altezza della navicella ๐งโ๐ข๐ = 36 ๐
๐(๐งโ๐ข๐): velocitร del vento allโaltezza della navicella ๐(๐งโ๐ข๐) = 9 ๐/๐
๐ผ puรฒ essere assunto pari a 0.2
14
Il profilo della velocitร del vento dellโaerogeneratore in esame รจ mostrato in
Figura 2-2.
Normal Turbulence Model (NTM)
Con lโespressione turbolenza si indicano le variazioni randomiche della
velocitร del vento mediate su 10 minuti. ร divisa in tre componenti:
longitudinale, cioรจ lungo la direzione della velocitร media del vento, laterale
e normale.
Per dare una misura dellโirregolaritร del vento (livello di turbolenza), si
ricorre alla deviazione standard della turbolenza ๐1, invariante con lโaltezza
della torre eolica, data da:
๐1 = ๐ผ๐๐๐(0.75 ๐โ๐ข๐ + ๐); ๐ = 5.6๐
๐ (2.2)
Figura 2-2 Normal Wind Profile della FD25-60
15
Nella Figura 2-3 sono mostrati i valori della deviazione standard della
turbolenza ๐1 e lโintensitร della turbolenza ๐1
๐โ๐ข๐ al variare di ๐โ๐ข๐. Nel caso
in esame ๐1 = 1.729๐
๐ e ๐1
๐โ๐ข๐= 0.192, indicati con un cerchio rosso.
2.3.3. Condizioni del vento estreme
Extreme Wind Speed Model (EWM)
Per il modello della velocitร del vento in condizioni estreme a regime
possiamo calcolare la velocitร ๐๐50 con un periodo di ricorrenza di 50 anni e
la velocitร ๐๐1 con un periodo di ricorrenza di 1 anno, entrambe funzione
dellโaltezza z della torre eolica:
๐๐50 = 1.4 ๐๐๐๐ (๐ง
๐งโ๐ข๐)0.11
(2.3)
๐๐1(๐ง) = 0.8 ๐๐50(๐ง) (2.4)
Extreme Operating Gust (EOG)
Calcoliamo la velocitร delle raffiche allโaltezza della navicella ๐๐๐ข๐ ๐ก con la
seguente relazione:
๐๐๐ข๐ ๐ก = ๐๐๐{1.35(๐๐1 โ ๐โ๐ข๐); 3.3(๐1
1 + 0.1 (๐ท๐ฌ1))} (2.5)
Figura 2-3 Normal Turbulence Model da IEC 61400-1
16
Con
๐1 รจ la deviazione standard della turbolenza longitudinale definita dallโeq.
(2.2)
D รจ il diametro del rotore
๐ฌ1 = {0.7 ๐ง ๐๐๐ ๐ง โค 60 ๐42 ๐ ๐๐๐ ๐ง โฅ 60 ๐
(2.6) รจ il parametro di scala della
turbolenza longitudinale allโaltezza della navicella.
Definito ciรฒ, possiamo calcolare la velocitร del vento come
๐(๐ง, ๐ก) = {๐(๐ง) โ 0.37๐๐๐ข๐ ๐ก sin (
3๐๐ก
๐) (1 โ cos (
2๐๐ก
๐)) ๐๐๐ 0 โค ๐ก โค ๐
๐(๐ง) ๐๐๐ก๐๐๐๐๐๐ก๐ (2.7)
Con T=10.5 s
In Figura 2-4 รจ mostrato lโandamento della velocitร di raffica allโaltezza della
navicella ๐โ๐ข๐ dellโaerogeneratore in esame al variare del tempo.
Figura 2-4 Extreme Operating Gust
17
Extreme Turbulence Model (ETM)
Il modello di turbolenza in casi estremi deve usare il profilo del vento in
condizioni normali, equazione (2.1), e la turbolenza con la componente
longitudinale della deviazione standard data da:
๐1 = ๐ ๐ผ๐๐๐ (0.072 (๐๐๐ฃ๐๐+ 3) (
๐โ๐ข๐๐
โ 4) + 10) ; ๐ = 2๐
๐ (2.8)
Extreme Direction Change (EDC)
Lโampiezza del cambio di direzione estremo, ๐๐, puรฒ essere calcolata usando
la relazione:
๐๐ = ยฑ4arctan
(
๐1
๐โ๐ข๐ (1 + 0.1 (๐ท๐ฌ1)))
(2.9)
Lโangolo ๐๐ รจ limitato allโintervallo ยฑ180ยฐ e il suo andamento in funzione
del tempo รจ dato da:
๐(๐ก) = {
0ยฐ ๐๐๐ ๐ก < 0
ยฑ0.5๐๐(1 โ cos (๐๐ก
๐) ๐๐๐ ๐ก โค 0 โค ๐
๐๐ ๐๐๐ ๐ก > ๐
(2.10)
Con T=6 s durata del cambio di direzione estremo. Alla fine del transitorio,
si assume che la direzione rimanga costante. Si riporta, in Figura 2-5,
lโandamento del transitorio in corrispondenza dellโaltezza della navicella
della turbina in esame.
18
Figura 2-5 Extreme Direction Change
Extreme Coherent Gust with Change Direction (ECD)
La raffica lineare in condizioni estreme con cambio di direzione deve avere
un ampiezza di ๐๐๐ = 15๐
๐ e la velocitร del vento deve essere definita da:
๐(๐ง, ๐ก) = {
๐(๐ง) ๐๐๐ ๐ก < 0
๐(๐ง) + 0.5๐๐๐ (1 โ cos (๐๐ก
๐)) ๐๐๐ ๐ก โค 0 โค ๐
๐(๐ง) + ๐๐๐ ๐๐๐ ๐ก > ๐
(2.11)
Con T=10 s si indica il tempo di ascesa. Si riporta, in Figura 2-6, lโandamento
del vento in corrispondenza dellโaltezza della navicella della turbina in esame.
Figura 2-6 Extreme Coherent Gust with Direction Change ad altezza navicella
19
2.3.4. Pressione del vento sulla torre
La torre sarร sottoposta principalmente alla pressione del vento, esprimibile
in funzione dellโaltezza della torre z, secondo il procedimento illustrato nelle
Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 [10] e di seguito riportato.
๐(๐ง) = ๐๐ ๐๐ ๐๐ ๐๐ (2.12)
Dove
๐๐ รจ la pressione cinetica di riferimento calcolata come ๐๐ =1
2๐๐๐๐๐๐ฃ๐
2 (2.13);
๐ฃ๐ รจ la velocitร di riferimento del vento che nel nostro caso, con tempo di
ritorno pari a 50 anni coincide con la velocitร base di riferimento ๐ฃ๐ = ๐๐๐ฃ๐,0.
Nel caso in analisi, con installazione in Puglia e altitudine minore di 500 m,
๐๐ ha valore unitario mentre ๐ฃ๐,0, velocitร base di riferimento al livello del
mare รจ ricavata dalla seguente tabella
๐ รจ la densitร dellโaria assunta convenzionalmente pari ๐๐๐๐๐ = 1,25 ๐๐/๐3;
๐๐, coefficiente di esposizione, dipende dallโaltezza z ed รจ dato dalla formula
20
{๐๐(๐ง) = ๐๐ ๐๐ก ln (
๐ง
๐ง0) [7 + ๐๐ก ln (
๐ง
๐ง0)] ๐๐๐ ๐ง โฅ ๐ง๐๐๐
๐๐(๐ง) = ๐๐(๐ง๐๐๐) ๐๐๐ ๐ง < ๐ง๐๐๐
(2.14)
Con ๐๐ , ๐ง0, ๐ง๐๐๐ da tabella in funzione della categoria esposizione del sito, nel
nostro caso III, e ๐๐ก coefficiente di topografia, posto pari a 1;
๐๐ รจ il coefficiente di pressione, posto in questo caso pari a 1 o altrimenti
determinato da prove sperimentali in galleria del vento;
๐๐ รจ il coefficiente dinamico e puรฒ essere posto cautelativamente pari a 1.
Moltiplicando la pressione cosรฌ ottenuta per la sezione perpendicolare al
flusso del vento A si ottiene la forza del vento sulla nostra torre.
๐น๐ค(๐ง) =1
2๐๐๐๐๐๐ฃ๐
2 ๐ด ๐๐ ๐๐ ๐๐ (2.15)
In cui A รจ calcolabile come la metร della superficie laterale di un tronco
conico, calcolabile come segue, dato ๐1 = 1000 ๐๐ e ๐2 = 800 ๐๐.
๐ด =๐
2 (๐1 + ๐2)๐ con lโapotema ๐ = โโ2 + (๐1 โ ๐2)2 (2.16)
21
In Figura 2-7 รจ riportato lโandamento della forza al variare dellโaltezza della
torre.
2.3.5. Pressione del vento delle pale sulla torre
Il vento incide anche sulle pale del rotore, creando una forza armonica
incidente sulla torre, con ampiezza pari a:
๐น๐0 =1
2๐๐๐๐๐๐โ๐ข๐
2 ๐ด๐ = 1
2๐๐๐๐๐๐โ๐ข๐
2 ๐๐ 2 (2.17)
Figura 2-7 Forza del vento sulla torre
22
In cui ๐๐๐๐๐ e ๐โ๐ข๐ sono stati definiti nei paragrafi precedenti, mentre ๐ =
12.5 ๐ รจ il raggio del rotore. Poichรฉ il rotore ruota ad una velocitร angolare
๐๐ e la forza delle pale รจ concentrata allโaltezza del rotore stesso, essa diventa,
al variare del tempo:
๐น๐ = ๐น๐0 ๐ฟ(๐ง โ ๐ฟ) sin(3๐๐๐ก) (2.18)
Di seguito, in Figura 2-8, รจ riportato lโandamento di ๐น๐ in funzione del tempo.
Allo stesso modo definiamo il momento dovuto alla rotazione delle pale che,
alla potenza massima generata, sarร pari a:
๐ถ๐ =๐
๐๐ (2.19)
Figura 2-8 Forza delle pale sulla torre
23
2.4. Altri carichi rilevanti
2.4.1. Carichi sismici
NellโAppendice C e nel capitolo 11 delle norme IEC 61400-1 [6] รจ studiata
lโinfluenza dei fenomeni sismici che devono essere considerati in particolare
per torri eoliche installate in aree considerate sismicamente attive. Viene
considerato nellโanalisi esclusivamente il primo modo flessionale e si assume
che lโintera struttura sia soggetta alla stessa accelerazione.
Se lโarea รจ considerata a rischio terremoti, bisogna progettare la turbina in
modo che resista ai carichi sismici, su un periodo di ricorrenza di 475 anni.
In questo senso, si usano le funzioni di densitร spettrale, in particolar modo
gli spettri di pseudo risposta [7]. Lo spettro di risposta รจ un diagramma che
fornisce il massimo valore della risposta al variare del periodo di oscillazione.
Dallo spettro di risposta si puรฒ evincere per quali frequenze di funzionamento
la risposta sulle strutture risulta massima e di conseguenza evitare il collasso
delle stesse.
Gli spettri di pseudo risposta per una struttura sono definiti per spostamento,
velocitร e accelerazione e forniscono il diagramma dei valori massimi della
risposta in funzione del periodo naturale del sistema T. Il prefisso pseudo si
riferisce alla caratteristica equivalente del sistema SDOF e dipende
esclusivamente dal periodo naturale della struttura e dallo smorzamento.
Definito ๐๐ท lo spettro di pseudo risposta dello spostamento, ๐๐ quello della
velocitร e ๐๐ด quello dellโaccelerazione, essi sono relazionati tra loro come
segue:
๐๐ด(๐) = ๐2๐๐ท(๐) ๐ ๐๐(๐) = ๐ ๐๐ท(๐) (2.20)
Con ๐ frequenza di oscillazione.
24
Poichรฉ la norma IEC 61400-1 non fornisce ulteriori indicazioni sullโazione
sismica, dโora in poi ci si riferirร alle Nuove Norme Tecniche per le
Costruzioni NTC del 2018 [10] per delineare una metodologia di calcolo e
verifica dei carichi sismici.
Lo spettro di risposta in accelerazione relativo alla componente orizzontale
del moto sismico Se รจ definito come segue
๐๐(๐) =
{
๐๐๐ ๐ ๐น๐ [
๐
๐๐ต+
1
๐๐น๐(1 โ
๐
๐๐ต)] ๐๐๐ 0 โค ๐ < ๐๐ต
๐๐๐ ๐ ๐น๐ ๐๐๐ ๐๐ต โค ๐ < ๐๐ถ
๐๐๐ ๐ ๐น๐ (๐๐ถ๐) ๐๐๐ ๐๐ถ โค ๐ < ๐๐ท
๐๐๐ ๐ ๐น๐ (๐๐ถ๐๐ท๐) ๐๐๐ ๐๐ท โค ๐
(2.21)
Con:
ag accelerazione orizzontale massima al sito, ricavato dalla tabella 1
dellโAllegato A delle NTC18 [11]. Per la nostra istallazione ๐๐ = 0.370๐๐
๐ 2
T periodo della vibrazione;
S coefficiente che tiene conto della categoria di sottosuolo e delle condizioni
topografiche, definito come ๐ = ๐๐๐๐ dove ๐๐ รจ il coefficiente di
amplificazione stratigrafica (da ๐๐ = 1) e ๐๐ il coefficiente di amplificazione
topografica (da Tabella 6 ๐๐ = 1);
๐ รจ il fattore che altera lo spettro di risposta elastico per coefficienti di
smorzamento viscoso ฮพ diversi da 5% definito da ๐ = โ10/(5 + ๐) โฅ
0.55 (2.22). Nel caso in esame, ipotizziamo ๐ = 1, di conseguenza uno
smorzamento ฮพ=5%;
F0 fattore che amplifica lโamplificazione spettrale massima, minimo 2.2,
ricavato dalla tabella 1 dellโAllegato A delle NTC08 [11], ๐น๐ = 2.44;
25
TC รจ il periodo corrispondente allโinizio del tratto a velocitร costante dello
spettro ๐๐ถ = ๐ถ๐ ๐๐ถโ (2.23) con ๐ถ๐ถ dipendente dalla categoria del sottosuolo
(da Tabella 5, nel nostro caso ๐ถ๐ถ = 1 ) e ๐๐ถโ รจ il valore di riferimento per la
determinazione del periodo di inizio del tratto a velocitร costante dello spettro
in accelerazione orizzontale; ๐๐ถโ = 0.29 ๐ รจ ricavato dalla tabella 1
dellโAllegato A delle NTC08 [11];
TB รจ il periodo corrispondente allโinizio del tratto ad accelerazione costante
ed รจ pari a ๐๐ต =๐๐ถ
3 (2.24) ;
TD รจ il periodo corrispondente allโinizio del tratto a spostamento costante ed
รจ pari a ๐๐ต = 4๐๐
๐+ 1.6 (2.25);
Tabella 6 Valori di St
Tabella 5 Valori di Ss e Cc
26
Il grafico, qui di seguito riportato in Figura 2-9, รจ stato ottenuto mediante il
software fornito dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e si presenta con
un tratto a campana iniziale dovuto alla risonanza, al termine del quale inizia
a decrescere fino a tendere asintoticamente allo zero per periodi di
oscillazione molto elevati. Si considera lo spettro di risposta di progetto per
lo stato limite di vita (SLV), stato limite di danno o collasso (SLD e SLC) e
stato limite di operativitร (SLO).
Poichรฉ, come abbiamo precedentemente calcolato, il periodo di oscillazione
del nostro aerogeneratore รจ T=1.33 s allora cโรจ un margine di sicurezza
sufficiente per assicurare il corretto funzionamento e generazione di potenza.
Dato lo spettro elastico dellโaccelerazione, รจ possibile calcolare, tramite le
equazioni (2.20) gli spettri elastici dello spostamento e della velocitร .
2.4.2. Shadowing
Lโeffetto del tower shadow (letteralmente โombreggiamento della torreโ) si
riferisce allโalterazione del normale profilo del vento a causa della presenza
della torre. Al passaggio di ciascuna delle pale in corrispondenza della torre,
esse sperimentano un profilo del vento modificato, in particolare la velocitร
del flusso diminuisce e diventa minima. Ciรฒ modifica la risposta vibrazionale
Figura 2-9 Spettro elastico dellโaccelerazione
27
della torre e dellโaerogeneratore. Il fenomeno dello shadowing varia al variare
della tipologia di turbina e dal luogo dellโinstallazione, in particolare รจ molto
rilevante se una turbina รจ installata sottovento (downwind), mentre รจ
trascurabile se la turbina รจ installata controvento (upwind), come mostrato
nella Figura 2-10 [12]. Questo fenomeno non sarร ulteriormente trattato in
questo lavoro di tesi.
Figura 2-10 Tower shadow in due diverse configurazioni
28
3. METODOLOGIE DI ANALISI
Questo capitolo presenta le principali metodologie di analisi atte a
schematizzare il comportamento della torre eolica al variare delle
sollecitazioni a cui รจ sottoposta.
3.1. Analisi non lineare
Si effettuerร dapprima unโanalisi non lineare, in cui si considerano appunto le
nonlinearitร del materiale e geometriche. Si considererร anche la
configurazione deformata della torre e ciรฒ porterร ad effettuare unโanalisi del
secondo ordine.
3.1.1. Analisi multilink con pendoli inversi
Uno dei possibili approcci al problema propone di discretizzare la torre come
un insieme di pendoli inversi [13] [14]. Un pendolo inverso รจ un pendolo
semplice rovesciato, con una massa vincolata ad unโasta rigida, che permette
di mantenere una distanza costante dal perno. Il pendolo inverso รจ in una
posizione di equilibrio instabile, poichรฉ basta la minima perturbazione per
perdere la configurazione di equilibrio originale (perno e massa allineati
lungo lโasse dellโasta), quindi per mantenere la configurazione di equilibrio il
perno deve essere mobile e deve essere in grado di assecondare gli
spostamenti della massa.
Modelliamo quindi la torre come una serie di masse (๐1, ๐2, . . , ๐๐)
collegate tra loro da aste di lunghezza (๐1, ๐2, . . , ๐๐) e rigidezza (๐1, ๐2, . . , ๐๐).
Il sistema ha n gradi di libertร , le rotazioni delle travi ๐๐, ed รจ mostrato in
Figura 3-2. Nella realtร il sistema avrebbe infiniti gradi di libertร , perciรฒ
allโaumentare di n aumenta anche lโaccuratezza della discretizzazione. Nella
Figura 3-1 invece รจ mostrata una delle possibili configurazioni deformate
della struttura.
29
Lo spostamento trasversale dalla configurazione dโequilibrio della singola
trave ๐ข๐ รจ legato alla rotazione e allo spostamento della trave precedente
(๐ข๐โ1, ๐๐โ1) con lโequazione (3.1), valida per le piccole rotazioni
๐ข๐ = ๐ข๐โ1 + ๐๐โ1๐๐โ1 (3.1)
Lโobiettivo dellโanalisi รจ ricavare le equazioni di moto del sistema che
saranno espresse come
[๐]{๏ฟฝฬ๏ฟฝ} + [๐ถ]{๏ฟฝฬ๏ฟฝ} + [๐พ]{๐} = {๐น0(๐ก)} โ {๐ ๐๐} (3.2)
dove[๐], [๐ถ], [๐พ] sono le matrici di massa, smorzamento e rigidezza, mentre
{๏ฟฝฬ๏ฟฝ}, {๏ฟฝฬ๏ฟฝ}, {๐} sono lโaccelerazione, velocitร e spostamento angolare. Infine, ๐๐
รจ lโaccelerazione del terreno e ๐น0(๐ก) รจ il vettore delle forzanti del sistema,
raggruppante i seguenti carichi, giร descritti in precedenza e mostrati in
Figura 3-3:
- Il peso proprio della struttura comprendente torre, pale e navicella ๐๐ก๐๐ก
e le forze di gravitร e di inerzia di ciascun elemento;
Figura 3-2 Configurazione indeformata Figura 3-1 Configurazione deformata
30
- La forza del vento distribuita lungo la torre ๐น๐ค, che รจ randomica, ma
si puรฒ assumere nulla sul basamento e crescente con lโaumentare
dellโaltezza z;
- La forza del vento concentrata sulle pale del rotore, data dalla grande
superficie delle stesse, ๐น๐, e il momento creato dalla rotazione delle
pale, ๐ถ๐;
Costruiamo di seguito i diagrammi di corpo libero per il primo (Figura
3-6), lโi-esimo (Figura 3-4) e lโultimo elemento della struttura (Figura
3-5), evidenziando che la forza del vento e le forze di inerzia agiscono nel
baricentro dellโelemento, coincidente con il centro geometrico.
๐๐ก๐๐ก
๐ถ๐
๐น๐
๐น๐
๐๐
Figura 3-3 Carichi agenti sulla torre
31
๐๐ก๐๐ก๐
๐๐๐
๐น๐ผ๐๐ ๐น๐๐
๐๐ก๐๐ก๐
๐ถ๐ ๐น๐
๐น๐ผ๐๐ โ ๐น๐๐ โ ๐น๐ ๐พ๐(๐๐ โ ๐๐โ1)
๐๐๐
๐
๐=๐+1
+๐๐ก๐๐ก๐
๐๐๐
๐น๐ผ๐๐ ๐น๐๐
๐๐ก๐๐ก๐ +๐๐๐
๐
๐=1
๐น๐ผ๐๐
๐
๐=๐+1
โ๐น๐ โ ๐น๐๐
๐
๐=๐+1
๐น๐ผ๐๐
๐
๐=1
โ๐น๐ โ๐น๐๐
๐
๐=1
๐พ๐(๐๐ โ ๐๐โ1)
๐พ๐+1(๐๐ โ ๐๐+1)
Ultimo elemento
i-esimo elemento
Figura 3-4 FDB i-esimo elemento
Figura 3-5 FDB Ultimo elemento
32
Possiamo costruire quindi lโequilibrio dei singoli elementi, considerando
piccole rotazioni ( ๐ ๐๐๐ โ ๐, ๐๐๐ ๐ โ 1)
- Ultimo elemento (n-esimo)
โ๐ถ๐ + ๐พ๐(๐๐ โ ๐๐โ1) + (๐น๐ผ๐๐ โ ๐น๐๐ โ 2๐น๐)๐๐2โ (2๐๐ก๐๐ก +๐๐)๐ ๐๐
๐๐2+๐๐๐๐
2
12๐๏ฟฝฬ๏ฟฝ = 0 (3.3)
Con
๐น๐ผ๐๐ = ๐๐ (๐๐2๐๏ฟฝฬ๏ฟฝ + ๐๐โ1๏ฟฝฬ๏ฟฝ๐โ1+. . +๐1๏ฟฝฬ๏ฟฝ1) + ๐๐๐๐ (3.4)
- i-esimo elemento
๐๐๐
๐
๐=2
+๐๐ก๐๐ก๐
๐1๐
๐น๐ผ๐1 ๐น๐1
๐๐ก๐๐ก๐ +๐๐๐
๐
๐=1
๐น๐ผ๐๐
๐
๐=2
โ๐น๐ โ๐น๐๐
๐
๐=2
๐น๐ผ๐๐
๐
๐=1
โ๐น๐ โ๐น๐๐
๐
๐=1
๐พ1๐1
๐พ2(๐1 โ ๐2)
๐๐
Primo elemento
Figura 3-6 FDB Primo elemento
33
๐พ๐(๐๐ โ ๐๐โ1) + ๐พ๐+1(๐๐ โ ๐๐+1) + (๐น๐ผ๐๐ โ ๐น๐๐)๐๐2โ (๐๐ก๐๐ก + ๐๐
๐
๐=๐+1
)๐ ๐๐๐๐ โ๐๐๐๐๐2๐๐
+ ( ๐น๐ผ๐๐
๐
๐=๐+1
โ ๐น๐ โ ๐น๐๐
๐
๐=๐+1
) ๐๐ +๐๐๐๐
2
12๐๏ฟฝฬ๏ฟฝ = 0 (3.5)
Con
๐น๐ผ๐๐ = ๐๐ (๐๐2๐๏ฟฝฬ๏ฟฝ + ๐๐โ1๏ฟฝฬ๏ฟฝ๐โ1+. . +๐1๏ฟฝฬ๏ฟฝ1) + ๐๐๐๐ (3.6)
- Primo elemento
๐พ2(๐1 โ ๐2) + ๐พ1๐1 + (๐น๐ผ๐1 โ ๐น๐1)๐12โ (๐๐ก๐๐ก +๐๐
๐
๐=2
)๐ ๐1๐1 โ๐1๐๐12๐1
+ (๐น๐ผ๐๐
๐
๐=2
โ ๐น๐ โ๐น๐๐
๐
๐=2
) ๐๐ +๐1๐1
2
12๐1ฬ = 0 (3.7)
Con
๐น๐ผ๐1 =๐1๐12
๐1ฬ +๐1๐๐ (3.8)
Raccogliamo tutte le equazioni sviluppate in un sistema matriciale del tipo
mostrato nellโequazione (3.2). La matrice di massa รจ una matrice [nxn]
esplicitabile come segue
[๐] = [๐11 โฆ ๐1๐โฆ โฆ โฆ๐๐1 โฆ ๐๐๐
] (3.9) con
๐๐๐ =๐๐๐๐
2
3+๐๐+1
๐
๐
๐๐2 (3.10)
๐๐๐ =๐๐๐๐๐๐
2+๐๐+1
๐
๐
๐๐๐๐ (3.11)
34
Consideriamo lo smorzamento di Rayleigh, quindi una combinazione lineare
della matrice di massa e rigidezza
[๐ถ] = ๐ผ[๐] + ๐ฝ[๐พ] (3.12)
La matrice di smorzamento, di conseguenza si presenta come segue:
[๐ถ] = [๐ถ11 โฆ ๐ถ1๐โฆ โฆ โฆ๐ถ๐1 โฆ ๐ถ๐๐
] (3.13) con
La matrice di rigidezza รจ una matrice tridiagonale poichรฉ ogni elemento sarร
in relazione soltanto con il precedente e con il successivo
[๐พ] = [๐พ11 โฆ ๐พ1๐โฆ โฆ โฆ๐พ๐1 โฆ ๐พ๐๐
] (3.16) con
Con
๐ผ =๐๐
๐ธ๐ผ ๐พ๐ =
๐
๐ผ=๐ธ๐ผ
๐
ricavato dalla teoria delle travi, per una trave incastrata con un momento
allโestremitร libera.
Infine, consideriamo i termini al secondo membro, rappresentativi dei carichi
del vento e di quelli sismici. Il vettore delle forze del vento si puรฒ esprimere
come segue:
๐น0(๐ก) = [๐น1โฆ ๐น๐ โฆ๐น๐]๐ (3.20)
Con
๐น๐ = ๐ถ๐ + ๐๐ (๐น๐๐+. . +๐น๐๐+1 +๐น๐๐2+ ๐น๐) (3.21)
๐ถ๐๐ = ๐ผ ๐๐๐ + ๐ฝ ๐พ๐๐ (3.14)
๐ถ๐๐ = ๐ผ ๐๐๐ + ๐ฝ ๐พ๐๐ (3.15)
๐พ๐๐ = ๐พ๐ + ๐พ๐+1 โ ๐๐๐ (๐๐
2+ ๐๐ก๐๐ก +๐๐
๐
๐+1
) (3.17)
๐พ๐๐ = โ๐พ๐ ๐๐๐ ๐ = ๐ ยฑ 1 (3.18)
๐พ๐๐ = 0 ๐๐๐ ๐ โ ๐ ยฑ 1 (3.19)
35
Mentre il vettore relativo alle azioni sismiche รจ rappresentabile come di
seguito indicato:
๐ ๐๐ = [๐ด1โฆ ๐ด๐ โฆ๐ด๐]๐ (3.22) e ๐ด๐ = ๐๐๐๐ (๐๐+. . +๐๐+1 +
๐๐
2) (3.23)
Questo sistema puรฒ essere risolto utilizzando lโanalisi modale o con metodi
di integrazione numerica espliciti o impliciti, quale il metodo di Newmark.
Di seguito, si รจ risolto il problema agli autovalori considerando la torre divisa
in N=400 elementi di lunghezza pari a 0,09 m ciascuno. Ipotizzando uno
smorzamento nullo, si risolve con Matlab il sistema MDOF a N gradi di
libertร [๐]{๏ฟฝฬ๏ฟฝ} + [๐พ]{๐} = 0 ricavando gli autovalori e gli autovettori, che
saranno poi confrontati con i valori ottenuti con le altre tipologie di analisi,
mostrato in Tabella 7.
Tabella 7 Frequenze proprie - approccio multilink
Le deformate in funzione dell'angolo ฮธ relative ai primi tre modi sono
mostrate in Figura 3-7.
Modo i=1 i=2 i=3 i=4 i=5
๐๐ [rad/s] 8.6940 55.1167 155.4359 306.4303 509.103
F [Hz] 1.3837 8.7721 24.7384 48.7699 81.0264
T [s] 0.7227 0.11399 0.04042 0.0205 0.0123
Figura 3-7 Modello multilink a pendoli inversi โ deformate dei primi tre modi in funzione dellโangolo
36
3.1.2. Principio di Hamilton
Un altro approccio attuabile per studiare le vibrazioni sulla torre si basa sul
ricavare lโequazione del moto di un corpo continuo partendo dal principio
variazionale di Hamilton, il quale afferma che il moto naturale di un sistema
fisico tende a minimizzare lโintegrale temporale della lagrangiana ๐ฟ(๐, ๏ฟฝฬ๏ฟฝ, ๐ก)
quindi le deformate saranno punti stazionari della stessa [15] [16] [17]. Ciรฒ si
traduce nella seguente equazione
๐ฟ โซ ๐ฟ ๐๐ก๐ก2
๐ก1
+โซ ๐ฟ๐๐๐ ๐๐ก๐ก2
๐ก1
= 0 (3.24)
La lagrangiana del sistema รจ esprimibile come differenza tra lโenergia cinetica
T e lโenergia potenziale U dellโaerogeneratore.
๐ฟ = ๐ โ ๐ (3.25)
Definiamo il sistema di coordinate della torre, che sarร sottoposta agli stessi
calcoli giร precedentemente citati e che saranno inseriti nella trattazione delle
forze non conservative ๐๐๐.
Il sistema da studiare, una trave incastrata ad unโestremitร e libera allโaltra, รจ
mostrato in Figura 3-8. Per ogni punto della struttura possiamo esplicitare la
posizione, la velocitร e lโaccelerazione, esprimibili dalle seguenti relazioni:
๐ = ๐ฅ ๏ฟฝฬ๏ฟฝ + ๐ง๏ฟฝฬ๏ฟฝ (3.26)
๐ฃ =๐๐
๐๐ก=๐๐ฅ
๐๐ก ๏ฟฝฬ๏ฟฝ +
๐๐ง
๐๐ก ๏ฟฝฬ๏ฟฝ (3.27)
๐ =๐๐ฃ
๐๐ก=๐2๐
๐๐ก2=๐2๐ฅ
๐๐ก2 ๏ฟฝฬ๏ฟฝ +
๐2๐ง
๐๐ก2 ๏ฟฝฬ๏ฟฝ (3.28)
|๐ฃ| = โ(๐๐ฅ
๐๐ก)2
+ (๐๐ง
๐๐ก)2
(3.29)
37
Definiamo un punto P(X,Z) sulla configurazione indeformata, che dopo la
deformazione sarร P*(x,z), mentre s sarร la variazione dellโaltezza della torre
eolica, da 0 a L. Per il calcolo dellโenergia cinetica e potenziale si รจ seguito
lโapproccio di Dellezzopolles [17].
Energia cinetica
Di seguito รจ riportata lโespressione per lโenergia cinetica e la sua derivata. Per
semplificare lโanalisi verrร considerata la massa uniformemente distribuita
lungo la torre
๐ = โซ๐
2
๐ฟ
0
|๐ฃ|2๐๐ (3.30)
Con m massa per unitร di lunghezza, che verrร supposta costante lungo z.
๐ฟโซ ๐๐๐ก๐ก2
๐ก1
= (๐
2)โซ โซ ๐ฟ
๐ฟ
0
[(๐๐ฅ
๐๐ก)2
+ (๐๐ง
๐๐ก)2
] ๐๐ ๐๐ก๐ก2
๐ก1
(3.31)
P P*
s
Figura 3-8 Configurazione indeformata (nero) e deformata (blu)
38
Integriamo per parti da t1 a t2, considerando che il sistema รจ incastrato da un lato
(๐ฟ๐ฅ(๐ก1) = ๐ฟ๐ง(๐ก1) = ๐ฟ๐ฅ(๐ก2) = ๐ฟ๐ง(๐ก2) = 0)
๐ฟโซ ๐๐๐ก๐ก2
๐ก1
= (๐
2)โซ โซ ๐ฟ
๐ฟ
0
(๐๐ฅ
๐๐ก)2
๐๐ ๐๐ก๐ก2
๐ก1
+ (๐
2)โซ โซ ๐ฟ
๐ฟ
0
(๐๐ง
๐๐ก)2
๐๐ ๐๐ก๐ก2
๐ก1
(3.32)
Deriviamo lโequazione (3.32) e otteniamo lโespressione dellโenergia cinetica:
๐ฟโซ ๐๐๐ก๐ก2
๐ก1
= โซ โซ ๐๐ฟ
0
(๐2๐ฅ
๐๐ก2)
2
๐ฟ๐ฅ๐๐ ๐๐ก๐ก2
๐ก1
+โซ โซ ๐๐ฟ
0
(๐2๐ง
๐๐ก2)
2
๐ฟ๐ง๐๐ ๐๐ก๐ก2
๐ก1
(3.33)
Energia potenziale
Lโenergia potenziale si puรฒ scrivere come somma di due componenti, una
relativa allโenergia potenziale gravitazionale e una allโenergia potenziale
elastica.
๐ = ๐๐ + ๐๐ (3.34)
Lโenergia potenziale gravitazionale puรฒ essere calcolata dalla sua definizione e
derivata come segue, per calcolarne la variazione:
๐๐ = โ(๐๐)โซ ๐ง๐๐ ๐ฟ
0
(3.35)
๐ฟโซ ๐๐๐๐ก๐ก2
๐ก1
= โ๐๐โซ โซ ๐ฟ๐ง๐๐ ๐๐ก๐ฟ
0
๐ก2
๐ก1
(3.36)
39
Lโenergia potenziale elastica invece รจ calcolabile facendo riferimento alla
meccanica non lineare e al modello di torre di Eulero Bernoulli, poichรฉ la
deformazione della torre non รจ lineare. Definiamo la curvatura come la derivata
dellโangolo ฮธ rispetto ad s, dove ฮธ รจ lโangolo formato dalla tangente alla
deformata con lโasse verticale, definito come nella Figura 3-9 successiva.
Con X, Z coordinate del punto P nella configurazione indeformata, e x, z
coordinate del punto P* nella configurazione deformata.
Manipoliamo lโespressione della curvatura come segue.
๐ =๐๐
๐๐
๐๐
๐๐ =
1
1 + ํ
๐๐
๐๐ (3.40)
Sostituiamo allโinterno dellโequazione (3.40) le equazioni (3.39) e (3.38),
ottenendo lโequazione successiva:
๐๐
๐๐=[๐๐ฅ๐๐
๐2๐ง๐๐2
โ๐๐ง๐๐
๐2๐ฅ๐๐2
]
(1 + ํ)2 (3.41)
Ipotizziamo che la torre sia inestensibile (ฮต=0 e ๐๐ = ๐๐ ), condizione espressa
nellโequazione (3.42), e calcoliamo lโespressione della curvatura che sarร usata
nellโenergia potenziale elastica.
ฮธ ๐ =๐๐
๐๐ (3.37)
Con
๐๐๐ ๐ =1
1 + ํ ๐๐ฅ
๐๐ (3.38)
๐ ๐๐๐ =1
1 + ํ ๐๐ง
๐๐ (3.39)
Figura 3-9 Definizione di curvatura
40
(๐๐ฅ
๐๐ )2
+ (๐๐ง
๐๐ )2
= 1 โ๐๐ง
๐๐ = โ1 โ (
๐๐ฅ
๐๐ )2
(3.42)
๐2๐ง
๐๐ 2= โ(
๐๐ฅ
๐๐ ) (๐2๐ฅ
๐๐ 2)
21
โ(1 โ (๐๐ฅ๐๐ )2
)
(3.43)
๐ =๐๐
๐๐=๐๐
๐๐ = โ
๐2๐ฅ๐๐ 2
โ(1 โ (๐๐ฅ๐๐ )2
)
(3.44)
Per le seguenti applicazioni, si esegue lโespansione di Taylor del quadrato della
curvatura, come mostrato nellโequazione (3.45)
๐ 2 =(๐2๐ฅ๐๐ 2
)2
1 โ (๐๐ฅ๐๐ )
2 โ (๐2๐ฅ
๐๐ 2)
2
[1 + (๐๐ฅ
๐๐ )2
] + ๐(4) (3.45)
Prima di procedere al calcolo dellโenergia potenziale elastica, si riportano di
seguito delle utili manipolazioni della condizione di inestensibilitร e della sua
derivata. In particolare, calcoliamo lo sviluppo di Taylor dellโequazione (3.42) e,
integrando, otteniamo unโespressione unica per la variabile z, equazione (3.47).
(๐๐ง
๐๐) = โ1 โ (
๐๐ฅ
๐๐)2
โ 1 โ1
2(๐๐ฅ
๐๐)2
+ ๐(4) (3.46)
๐ง = โซ (1 โ1
2(๐๐ฅ
๐๐)2
)๐๐ ๐
0
(3.47)
Dalla derivata dellโequazione (3.42), mostrata nellโequazione (3.48), isoliamo la
variazione della derivata di z in relazione a s e ne calcoliamo lo sviluppo in serie
di Taylor nellโequazione (3.50).
(๐๐ฅ
๐๐ ) ๐ฟ (
๐๐ฅ
๐๐ ) + (
๐๐ง
๐๐ ) ๐ฟ (
๐๐ง
๐๐ ) = 0 (3.48)
41
๐ฟ (๐๐ง
๐๐ ) = โ
(๐๐ฅ๐๐ )
(๐๐ง๐๐ )๐ฟ (๐๐ฅ
๐๐ ) (3.49)
1
๐๐ง๐๐
=1
โ1 โ (๐๐ฅ๐๐ )2 โ 1 +
1
2(๐๐ฅ
๐๐ )2
+ ๐(4) (3.50)
Sostituiamo lโequazione (3.50) nellโequazione (3.49) e otteniamo lโequazione
(3.51)
๐ฟ (๐๐ง
๐๐ ) = โ
(๐๐ฅ๐๐ ) ๐ฟ (
๐๐ฅ๐๐ )
โ1 โ (๐๐ฅ๐๐ )2
= (๐๐ฅ
๐๐ ) [1 +
1
2(๐๐ฅ
๐๐ )2
] ๐ฟ (๐๐ฅ
๐๐ ) (3.51)
Possiamo ora integrare per parti lโequazione (3.51) ottenuta, considerando
che alla base della torre cโรจ un incastro perciรฒ ๐ฟ๐ฅ = 0 per ๐ = 0.
๐ฟ๐ง = โโซ [(๐๐ฅ
๐๐ ) ๐ฟ (
๐๐ฅ
๐๐ ) +
1
2(๐๐ฅ
๐๐ )3
๐ฟ (๐๐ฅ
๐๐ )]
๐
0
๐๐ (3.52)
๐ฟ๐ง = [(๐๐ฅ
๐๐ ) +
1
2(๐๐ฅ
๐๐ )3
] ๐ฟ๐ฅ โ โซ [(๐2๐ฅ
๐๐ 2) +
3
2(๐๐ฅ
๐๐ )2
(๐2๐ฅ
๐๐ 2)] ๐ฟ๐ฅ
๐
0
๐๐ (3.53)
Possiamo quindi procedere al calcolo dellโespressione dellโenergia potenziale
elastica, richiamando la condizione dโinestensibilitร , per cui la deformazione
della linea centrale della torre รจ nulla, ํ = 0.
๐๐ =๐ธ
2โซ [๐ดํ2 + ๐ผ(1 + ํ)2๐ 2]๐๐ ๐ฟ
0
โ ๐๐ =๐ธ๐ผ
2โซ [๐2]๐๐ ๐ฟ
0
(3.54)
Dove E รจ il modulo di elasticitร dellโacciaio, mentre A ed I sono rispettivamente
lโarea e il momento di inerzia della sezione trasversale della torre.
42
Deriviamo lโespressione dellโenergia potenziale elastica e integriamola da t1 a t2,
ottenendo lโequazione (3.55), in cui andremo a sostituire lโequazione (3.45).
๐ฟ โซ ๐๐๐๐ก๐ก2
๐ก1
=๐ธ๐ผ
2โซ โซ ๐ฟ [(
๐2๐ฅ
๐๐ 2)
2
[1 + (๐๐ฅ
๐๐ )2
]] ๐๐ ๐๐ก๐ฟ
0
๐ก2
๐ก1
(3.55)
๐ฟ โซ ๐๐๐๐ก๐ก2
๐ก1
= ๐ธ๐ผ โซ โซ [(๐2
๐๐ 2)((
๐2๐ฅ
๐๐ 2)
2
+ (๐2๐ฅ
๐๐ 2) (๐๐ฅ
๐๐ )2
)]๐ฟ๐ฅ๐๐ ๐๐ก๐ฟ
0
๐ก2
๐ก1
โ ๐ธ๐ผโซ โซ [๐
๐๐ ((๐2๐ฅ
๐๐ 2)
2
(๐๐ฅ
๐๐ ))] ๐ฟ๐ฅ๐๐ ๐๐ก
๐ฟ
0
๐ก2
๐ก1
(3.56)
๐ฟ โซ ๐๐๐๐ก๐ก2
๐ก1
= ๐ธ๐ผ โซ โซ [(๐4๐ฅ
๐๐ 4) + 4(
๐๐ฅ
๐๐ ) (๐2๐ฅ
๐๐ 2)(๐3๐ฅ
๐๐ 3) + (
๐2๐ฅ
๐๐ 2)
3
] ๐ฟ๐ฅ๐๐ ๐๐ก๐ฟ
0
๐ก2
๐ก1
+ ๐ธ๐ผโซ โซ [(๐4๐ฅ
๐๐ 4)(๐๐ฅ
๐๐ )2
] ๐ฟ๐ฅ๐๐ ๐๐ก๐ฟ
0
๐ก2
๐ก1
(3.57)
Lโequazione (3.57) risulta essere lโenergia potenziale elastica del sistema da
sostituire nellโequazione (3.34).
Lavoro delle forze non conservative
Il lavoro delle forze non conservative comprende il lavoro compiuto da tutte le
forze agenti sul sistema. Per semplificare la trattazione, esso verrร
momentaneamente posto uguale a zero per ricavare lโequazione non lineare della
risposta libera del sistema e verrร reintrodotto in seguito, nellโanalisi lineare.
โซ ๐๐๐๐๐ก = 0๐ก2
๐ก1
(3.58๐)
Per quanto riguarda lo smorzamento, si considera un coefficiente generico di
smorzamento ฮพ, per cui esso sarร espresso come:
๐ถ = 2๐๐๐๐๐ฅ
๐๐ก (3.58๐)
43
Equazione del moto non lineare
Prima di scrivere lโequazione del moto, si procede ad esplicitare la variabile z
nelle equazioni dellโenergia cinetica e dellโenergia potenziale elastica in funzione
di x, facendo uso delle due relazioni precedentemente calcolate nelle equazioni
(3.47) e (3.53) e della derivata di secondo ordine dellโequazione (3.47).
๐2๐ง
๐๐ก2= โซ โ[(
๐
๐๐ก
๐๐ฅ
๐๐ )2
+ (๐๐ฅ
๐๐ ) (
๐2
๐๐ก2๐๐ฅ
๐๐ )] ๐๐
๐
0
(3.59)
Sostituiamo le precedenti equazioni nellโequazione (3.33) e otteniamo, dopo una
serie di semplificazioni e manipolazioni, lโespressione dellโenergia cinetica:
๐ฟ โซ ๐๐๐ก๐ก2
๐ก1
= โโซ {๐โซ ((๐๐ฅ
๐๐ )โซ [(
๐
๐๐ก
๐๐ฅ
๐๐ )2
+ (๐๐ฅ
๐๐ ) (
๐2
๐๐ก2๐๐ฅ
๐๐ )]
๐
0
๐๐ ) ๐ฟ๐ฅ๐ฟ
0
}๐๐ก๐ก2
๐ก1
+โซ {๐โซ (๐2๐ฅ
๐๐ 2)(โซ โซ [(
๐
๐๐ก
๐๐ฅ
๐๐ )2
+ (๐๐ฅ
๐๐ ) (
๐2
๐๐ก2๐๐ฅ
๐๐ )]
๐
0
๐ฟ
๐
๐๐ ) ๐ฟ๐ฅ๐๐ ๐ฟ
0
} ๐๐ก๐ก2
๐ก1
โ โซ โซ ๐(๐2๐ฅ
๐๐ก2) ๐ฟ๐ฅ๐๐ ๐๐ก
๐ฟ
0
๐ก2
๐ก1
(3.60)
Allo stesso modo, sostituiamo le equazioni nellโenergia potenziale
gravitazionale, equazione (3.36), per ottenere lโespressione seguente,
equazione (3.61).
๐ฟ โซ ๐๐๐๐ก๐ก2
๐ก1
= ๐๐โซ โซ [(๐๐ฅ
๐๐ ) +
1
2(๐๐ฅ
๐๐ )3
] ๐ฟ๐ฅ๐๐๐๐ก๐ฟ
0
๐ก2
๐ก1
+๐๐โซ โซ (๐ โ ๐ฟ) [(๐2๐ฅ
๐๐ 2) +
3
2(๐๐ฅ
๐๐ ) (๐2๐ฅ
๐๐ 2)] ๐ฟ๐ฅ๐๐ ๐๐ก
๐ฟ
0
๐ก2
๐ก1
(3.61)
Raggruppiamo lโequazione (3.57), (3.60), (3.61) derivandole rispetto al tempo e
a ๐ฟ๐ฅ in unโunica espressione, che sarร lโequazione di moto non lineare del
sistema:
44
๐(๐๐ฅ
๐๐ )โซ [(
๐
๐๐ก
๐๐ฅ
๐๐ )2
+ (๐๐ฅ
๐๐ ) (
๐2
๐๐ก2๐๐ฅ
๐๐ )]
๐
0
๐๐
โ ๐ (๐2๐ฅ
๐๐ 2)โซ โซ [(
๐
๐๐ก
๐๐ฅ
๐๐ )2
+ (๐๐ฅ
๐๐ ) (
๐2
๐๐ก2๐๐ฅ
๐๐ )]
๐
0
๐ฟ
๐
๐๐ ๐๐ + ๐ (๐2๐ฅ
๐๐ก2)
+ ๐ธ๐ผ [(๐4๐ฅ
๐๐ 4) + 4 (
๐๐ฅ
๐๐ ) (๐2๐ฅ
๐๐ 2)(
๐3๐ฅ
๐๐ 3) + (
๐2๐ฅ
๐๐ 2)
3
+ (๐4๐ฅ
๐๐ 4) (๐๐ฅ
๐๐ )2
] + 2๐๐๐๐๐ฅ
๐๐ก
+๐๐ [(๐๐ฅ
๐๐ ) +
1
2(๐๐ฅ
๐๐ )3
] + ๐๐(๐ โ ๐ฟ) [(๐2๐ฅ
๐๐ 2) +
3
2(๐๐ฅ
๐๐ ) (๐2๐ฅ
๐๐ 2)] = 0 (3.62)
3.2. Analisi lineare
Poichรฉ per entrambi i metodi precedentemente illustrati le soluzioni analitiche
non sono percorribili e necessiterebbero di analisi numeriche, si รจ deciso di
linearizzare il problema. Come giร mostrato nel Paragrafo 3.1.1 e
nellโequazione (3.2), il modello puรฒ essere schematizzato come un MDOF, le
cui equazioni di equilibrio dinamico sono:
[๐]{๏ฟฝฬ๏ฟฝ} + [๐ถ]{๏ฟฝฬ๏ฟฝ} + [๐พ]{๐ฅ} = {๐น0(๐ง, ๐ก)} โ {๐ ๐๐} (3.63)
Il modo piรน semplice per modellizzare la torre eolica รจ approssimarla ad un
sistema massa-molla-smorzatore, mostrato in Figura 3-10 [18].
Figura 3-10 Sistema massa molla smorzatore
๐ธ, ๐ผ, ๐ด
๐ฟ
๐๐ก x(t)
x(t) ๐๐ก
45
Si assume che la massa allโestremitร della trave sia pari alla massa della
navicella piรน un terzo della massa della torre e che il carico concentrato
allโestremitร libera sia pari a ๐น = (๐๐ก +1
3๐๐ด๐ฟ) ๐. Dalla teoria dei materiali
si ha che la deflessione della trave e di conseguenza la rigidezza della molla
equivalente sia pari a:
๐ฟ =๐น๐ฟ3
3๐ธ๐ผ ๐พ =
๐น
๐ฟ=3๐ธ๐ผ
๐ฟ3 (3.64)
ร quindi possibile calcolare la frequenza propria del sistema ad un grado di
libertร equivalente.
๐๐ = โ๐พ
๐๐ก +13๐๐ด๐ฟ
= 7.59 ๐๐๐/๐ (3.65)
Questo approccio, troppo semplicistico, non sarร ulteriormente trattato perchรฉ
la massa della torre eolica non รจ trascurabile, per cui i risultati ottenuti sono
distanti da quelli calcolati con lโanalisi modale del sistema continuo, che
saranno mostrati di seguito.
Passiamo dal sistema MDOF dellโequazione (3.63) allโanalisi del modello
continuo, assimilando la torre eolica ad una trave di Eulero Bernoulli
incastrata con una massa allโestremitร libera (cantilever beam tip), mostrata
in Figura 3-11. Indichiamo con ๐๐ก ๐ ๐ผ๐ก rispettivamente il peso e il momento
di inerzia della massa concentrata e con ๐,๐ธ, ๐ผ rispettivamente la massa per
unitร di lunghezza, il modulo elastico e il momento di inerzia della trave.
46
Lโequazione (3.66) mostra lโandamento delle vibrazioni flessionali forzate
per una trave continua con una massa allโestremitร , in presenza di
smorzamento [19].
[๐ +๐๐ก๐ฟ(๐ง โ ๐ฟ)] ๐2๐ฅ(๐ง, ๐ก)
๐๐ก2+ 2๐๐๐
๐๐ฅ(๐ง, ๐ก)
๐๐ก+ ๐ธ๐ผ
๐4๐ฅ(๐ง, ๐ก)
๐๐ง4
= ๐น๐ค(๐ง) + ๐น๐ sin(3๐๐๐ก) ๐ฟ(๐ง โ ๐ฟ) โ๐๐๐๐ฟ(๐ง) (3.66)
Dove m รจ la massa per unitร di lunghezza della torre, Mt รจ la massa
concentrata del rotore e della navicella, mentre gli altri termini sono stati giร
descritti nei paragrafi precedenti.
3.2.1. Definizione e soluzione dellโautoproblema differenziale
Analizziamo lโequazione che descrive le vibrazioni flessionali libere di una
cantilever beam tip priva di smorzamento [20], mostrata nellโequazione
(3.67):
๐๐ก, ๐ผ๐ก
๐
๐ธ, ๐ผ
Figura 3-11 Cantilever Beam Tip
47
๐๐2๐ฅ
๐๐ก2+ ๐ธ๐ผ
๐4๐ฅ
๐๐ง4= 0 (3.67)
Con ๐ = ๐ +๐๐ก๐ฟ(๐ง โ ๐ฟ).
Ipotizziamo una soluzione a variabili separate, in cui lo spostamento x รจ
definito come moltiplicazione di due funzioni armoniche, una dipendente
esclusivamente dallo spazio, detta autofunzione, e la seconda dipendente
esclusivamente dal tempo, detta coordinata modale.
๐ฅ(๐ง, ๐ก) = ๐(๐ง) ๐(๐ก) (3.68)
Poniamo ๐(๐ก) = ๐0 sin(๐๐ก + ๐ผ) (3.67) e la sostituiamo nellโequazione
(3.66), ottenendo lโequazione (3.69):
๐๐2๐
๐๐ก2 ๐(๐ง) + ๐ธ๐ผ
๐4๐
๐๐ง4๐(๐ก) = 0
โ๐2 ๐ ๐(๐ง) ๐0 sin(๐๐ก + ๐ผ) + ๐ธ๐ผ๐4๐
๐๐ง4๐0 sin(๐๐ก + ๐ผ) = 0
๐ธ๐ผ๐4๐
๐๐ง4โ ๐2 ๐ ๐(๐ง) = 0 (3.69)
Definiamo ๐ฝ4 = ๐๐2
๐ธ๐ผ (3.70) e la sostituiamo per ricavare lโautofunzione
๐(๐ง), espressa come segue:
๐(๐ง) = ๐ด cos(๐ฝ๐ง) + ๐ต sin(๐ฝ๐ง) + ๐ถ cosh(๐ฝ๐ง) + ๐ท sinh(๐ฝ๐ง) (3.71)
Dove A,B,C,D sono le costanti da determinare imponendo le condizioni al
contorno del sistema.
Imponiamo le condizioni al contorno, facendo riferimento al sistema
modellato come trave incastrata con una massa allโestremitร [21].
Estremitร incastrata: spostamento nullo e pendenza nulla
48
๐(0) = 0 (3.72) ๐๐
๐๐ง|๐ง=0
= 0 (3.73)
Estremitร con massa: momento nullo e taglio nullo
[๐ธ๐ผ๐2๐
๐๐ง2โ ๐2๐ผ๐ก
๐๐
๐๐ง]๐ง=๐ฟ
= 0 (3.74)
[๐ธ๐ผ๐3๐
๐๐ง3+๐๐ก๐
2๐]๐ง=๐ฟ
= 0 (3.75)
Date le condizioni al contorno, risolviamo lโequazione (3.76)
๐4๐
๐๐ง4โ ๐ฝ4 ๐(๐ง) = 0 (3.76)
Applicando le condizioni (3.72) e (3.73) riduciamo il sistema a sole due
variabili, A e B.
๐ด + ๐ถ = 0
๐ต + ๐ท = 0
Perciรฒ possiamo riscrivere ๐(๐ง) come segue:
๐(๐ง) = ๐ด(cos(๐ฝ๐ง) โ cosh(๐ฝ๐ง)) + ๐ต(sin(๐ฝ๐ง) โ sinh(๐ฝ๐ง)) (3.77)
Risolviamo quindi un sistema matriciale di due equazioni, (3.74) e (3.75) in
due incognite, mostrato nellโequazione (3.78):
[cos(๐ฝ๐ฟ) + cosh(๐ฝ๐ฟ) โ
๐ฝ3๐ผ๐ก
๐(sin(๐ฝ๐ฟ) + sinh(๐ฝ๐ฟ)) sin(๐ฝ๐ฟ) + sinh(๐ฝ๐ฟ) +
๐ฝ3๐ผ๐ก
๐(cos(๐ฝ๐ฟ) โ cosh(๐ฝ๐ฟ))
sin(๐ฝ๐ฟ) + sinh(๐ฝ๐ฟ) +๐ฝ๐๐ก
๐(cos(๐ฝ๐ฟ) โ cosh(๐ฝ๐ฟ)) โcos(๐ฝ๐ฟ) โ cosh(๐ฝ๐ฟ) +
๐ฝ๐๐ก
๐(sin(๐ฝ๐ฟ) โ sinh(๐ฝ๐ฟ))
] {๐ด๐ต} = {
00}
(3.78)
Escludendo le soluzioni banali, per cui A=0 e B=0, si calcola il determinante della
matrice dei coefficienti e lo si pone uguale a zero per ottenere lโequazione
caratteristica del sistema studiato.
49
[cos(๐ฝ๐ฟ) + cosh(๐ฝ๐ฟ) โ๐ฝ3๐ผ๐ก
๐(sin(๐ฝ๐ฟ) + sinh(๐ฝ๐ฟ))] [โ cos(๐ฝ๐ฟ) โ cosh(๐ฝ๐ฟ) +
๐ฝ๐๐ก
๐(sin(๐ฝ๐ฟ) โ sinh(๐ฝ๐ฟ))] โ [sin(๐ฝ๐ฟ) + sinh(๐ฝ๐ฟ) +
๐ฝ3๐ผ๐ก
๐(cos(๐ฝ๐ฟ) โ
cosh(๐ฝ๐ฟ))] [sin(๐ฝ๐ฟ) + sinh(๐ฝ๐ฟ) +๐ฝ๐๐ก
๐(cos(๐ฝ๐ฟ) โ cosh(๐ฝ๐ฟ))] = 0 (3.79)
Moltiplicando i singoli termini e raccogliendo e semplificando i termini
comuni si ottiene lโequazione caratteristica mostrata nellโequazione (3.80),
che, risolta, darร gli autovalori del sistema.
1 + cos(๐ฝ๐ฟ) cosh(๐ฝ๐ฟ) +๐ฝ๐๐ก
๐ (cos(๐ฝ๐ฟ) sinh(๐ฝ๐ฟ) โ sin(๐ฝ๐ฟ) cosh(๐ฝ๐ฟ))
โ๐ฝ3๐ผ๐ก๐
(sin(๐ฝ๐ฟ) cosh(๐ฝ๐ฟ) + cos(๐ฝ๐ฟ) sinh(๐ฝ๐ฟ))
+ ๐ฝ4๐๐ก๐ผ๐ก๐2
(1 โ cos(๐ฝ๐ฟ) cosh(๐ฝ๐ฟ)) = 0 (3.80)
Se si ipotizza, per semplificare, una massa puntiforme e dunque ๐ผ๐ก = 0, si
ottiene lโequazione (3.81) e la corrispondente autofunzione รจ mostrata
nellโequazione (3.82).
1 + cos(๐ฝ๐ฟ) cosh(๐ฝ๐ฟ) +๐ฝ๐๐ก
๐ (cos(๐ฝ๐ฟ) sinh(๐ฝ๐ฟ) โ sin(๐ฝ๐ฟ) cosh(๐ฝ๐ฟ)) = 0 (3.81)
๐๐(๐ง) = ๐ด๐[cos(๐ฝ๐ง) โ cosh(๐ฝ๐ง) + ๐๐(sin(๐ฝ๐ง) โ sinh(๐ฝ๐ง))] (3.82)
Con Ai costante modale e
๐๐ =sin(๐ฝ๐๐ง) โ sinh(๐ฝ๐๐ง) +
๐ฝ๐๐๐ก
๐(cos(๐ฝ๐๐ง) โ cosh(๐ฝ๐๐ง))
cos(๐ฝ๐๐ง) + cosh(๐ฝ๐๐ง) โ๐ฝ๐๐๐ก
๐(sin(๐ฝ๐๐ง) โ sinh(๐ฝ๐๐ง))
(3.83)
Dove r=1,2.. sono i modi di oscillazione del sistema, per ognuno dei quali si
puรฒ calcolare la frequenza naturale non smorzata, tramite lโequazione (3.84).
๐๐ = ๐ฝ๐2โ๐ธ๐ผ
๐ (3.84)
50
Gli autovalori cosรฌ ottenuti soddisfano la condizione di ortogonalitร , per cui
โซ ๐ ๐๐ ๐๐ ๐๐ง = {๐๐ ๐ ๐ ๐ = ๐0 ๐ ๐ ๐ โ ๐
๐ฟ
0
(3.85)
โซ ๐๐ ๐ธ๐ผ๐๐๐
๐๐ง4 ๐๐ง = {
๐๐ = ๐๐๐๐2 ๐ ๐ ๐ = ๐
0 ๐ ๐ ๐ โ ๐
๐ฟ
0
(3.86)
Per semplificare ulteriormente la trattazione, si potrebbe ipotizzare di
utilizzare il modello di trave incastrata ad unโestremitร e libera allโaltra in cui
lโequazione (3.81) si riduce allโequazione (3.81b).
1 + cos(๐ฝ๐ฟ) cosh(๐ฝ๐ฟ) = 0 (3.81๐)
In seguito, si confronteranno questi valori approssimati con i valori reali dati
dallโanalisi FEM della struttura.
Le soluzioni della (3.79) sono ottenute numericamente tramite software
Matlab e sono riassunte nella Tabella 8. Nella Figura 3-12, sono mostrate le
prime tre forme modali.
Tabella 8 Valori delle costanti - trave incastrata libera con massa allโestremitร
Modo i=1 i=2 i=3
๐ท๐๐ณ 1.8042 4.5374 7.6190
Figura 3-12 Modi flessionali della trave incastrata libera con massa
51
Dati i valori delle costanti รจ possibile stimare le prime tre frequenze proprie
della struttura, mostrati in Tabella 9.
Modo i=1 i=2 i=3
๐๐ [rad/s] 8.739 55.271 155.8355
F [Hz] 1.391 8.797 24.802
T [s] 0.7189 0.113 0.040 Tabella 9 Parametri fondamentali dei primi tre modi con massa
Di seguito, invece, รจ riportato in Figura 3-13 il confronto tra i primi tre modi
della trave senza massa, in rosso, e le frequenze proprie per la trave con
massa, in blu, precedentemente calcolate. In Tabella 10 sono mostrate le
prime tre frequenze proprie della trave senza massa [20]:
Modo i=1 i=2 i=3
๐ท๐๐ณ 1.875 4.694 7.855
๐๐ [rad/s] 9.439 59.1537 165.6322
F [Hz] 1.502 9.415 26.361
T [s] 0.665 0.106 0.03793 Tabella 10 Parametri fondamentali dei primi tre modi senza massa
Figura 3-13 Confronto tra le frequenze proprie della cantilever beam con (blu) e senza (rossa) massa
52
Riprendendo lโequazione (3.66), possiamo considerare il singolo modo,
equazione (3.87). Poichรฉ il sistema ha infiniti modi di vibrare, possiamo
calcolare la risposta generale come sommatoria dei singoli contributi di tutti
i modi flessionali, mostrata nellโequazione (3.88). Infine, sostituendo
lโespressione della coordinata modale e dellโautofunzione, otteniamo
lโespressione finale del movimento del sistema, nellโequazione (3.89)
๐ฅ๐(๐ง, ๐ก) = ๐๐(๐ง) ๐๐(๐ก) (3.87)
๐ฅ(๐ง, ๐ก) =๐๐(๐ง) ๐๐(๐ก)
โ
๐=1
(3.88)
๐ฅ(๐ง, ๐ก) =[cos(๐ฝ๐ง) โ cosh(๐ฝ๐ง) + ๐๐(sin(๐ฝ๐ง) โ sinh(๐ฝ๐ง))] ๐0 sin(๐๐ก + ๐ผ)
โ
๐=1
(3.89)
3.2.2. Analisi della risposta forzata โ Metodo di Galerkin
Data la complessitร del problema, per analizzare la risposta forzata della
struttura useremo il metodo di discretizzazione di Galerkin che permette di
pervenire ad una formulazione debole e approssimata, a causa di un residuo
R non nullo da minimizzare [19]. Il metodo di Galerkin permette di passare
da unโanalisi continua ad una discreta del problema, ponendosi come
intermezzo tra una soluzione analitica e una soluzione agli elementi finiti,
trattata in seguito in questo lavoro di tesi.
Per prima cosa si procede a dividere la struttura in una griglia di punti
nellโintervallo 0 โค ๐ง โค ๐ฟ e ciรฒ crea di conseguenza degli intervalli. I punti
cosรฌ definiti sono i nodi della struttura e saranno indicati con zk, con k=1,2โฆn.
Poichรฉ lโobiettivo della discretizzazione รจ conoscere la deformata della
cantilever beam tip, per ognuno dei nodi cosรฌ definiti approssimiamo la
deformata con un prodotto tra una funzione di forma ๐๐(๐ง) e un parametro
53
dipendente solo dal tempo ๐๐(๐ก) incognito. La soluzione del problema,
riportata nellโequazione (3.90), assume quindi la seguente forma:
๐ฅ(๐ง, ๐ก) โ ๐ฅโ(๐ง, ๐ก) =๐๐(๐ง) ๐๐(๐ก)
๐
๐=1
(3.90)
Questa soluzione รจ approssimata, perchรฉ nella realtร si avranno infiniti nodi
ed infiniti gradi di libertร , per cui esisterร un errore nel dominio pari alla
differenza tra la soluzione reale e la soluzione approssimata. Si definisce
quindi una funzione residua da minimizzare nel dominio ๐ท โ [0, ๐ฟ], mostrata
nellโequazione (3.91):
๐ [๐ฅ(๐ง, ๐ก)] ={[๐ +๐๐ก ๐ฟ(๐ง โ ๐ฟ)]๐๐๐2๐๐
๐๐ก2 + 2๐๐๐๐๐
๐๐๐
๐๐ก + ๐ธ๐ผ
๐4๐๐
๐๐ง4๐๐
๐
๐=1
โ ๐น๐ค(๐ง) โ ๐น๐ ๐ ๐๐(3๐๐๐ก) ๐ฟ(๐ง โ ๐ฟ) + ๐๐๐๐ฟ(๐ง)} (3.91)
Annullando il prodotto tra il residuo cosรฌ definito e la funzione di forma, si
ottiene un sistema di equazioni lineari che ha come sole variabili le coordinate
generalizzate ๐๐ del sistema discretizzato.
โซ ๐ [๐ฅโ(๐ง, ๐ก)]๐๐(๐ง)๐๐ง๐ฟ
0
= 0 ๐๐๐ ๐ = 1,2โฆ๐ (3.92)
Sostituendo lโespressione del residuo, mostrata nellโequazione (3.91), si
ricava il sistema di N equazioni in N incognite, descritto nellโequazione (3.93)
54
[โซ [๐ +๐๐ก ๐ฟ(๐ง โ ๐ฟ)]๐ฟ
0
๐๐(๐ง)๐๐(๐ง)๐2๐๐
๐๐ก2๐๐ง + โซ 2๐๐๐
๐ฟ
0
๐๐(๐ง)๐๐(๐ง)๐๐๐
๐๐ก๐๐ง
๐
๐=1
+โซ ๐ธ๐ผ๐4๐๐(๐ง)
๐๐ง4๐4๐๐(๐ง)
๐๐ง4๐๐๐๐ง
๐ฟ
0
]
= โซ (๐น๐ค(๐ง) + ๐น๐ ๐ ๐๐(3๐๐๐ก) ๐ฟ(๐ง โ ๐ฟ) โ ๐๐๐๐ฟ(๐ง))๐๐(๐ง)๐๐ง๐ฟ
0
๐
๐=1
(3.93)
Il sistema puรฒ essere scritto in forma compatta nellโequazione (3.94) ed รจ
risolvibile con unโintegrazione numerica, implicita o esplicita, tramite un
codice Matlab.
[๐]{๏ฟฝฬ๏ฟฝ} + [๐ถ]{๏ฟฝฬ๏ฟฝ} + [๐พ]{๐} = {๐} (3.94)
Con M, C e K, rispettivamente massa generalizzata, smorzamento
generalizzato e rigidezza generalizzata, espressi nellโequazione (3.95) e f
vettore generalizzato dei carichi.
[๐] = โซ ๐๐ฟ
0
๐(๐ง)๐(๐ง)๐๐ง + ๐๐ก๐2(๐ฟ)
[๐ถ] = โซ 2๐๐๐๐ฟ
0
๐(๐ง)๐(๐ง)๐๐ง
[๐พ] = ๐ธ๐ผ โซ๐4๐๐(๐ง)
๐๐ง4๐4๐๐(๐ง)
๐๐ง4๐๐ง
๐ฟ
0
3.3. Analisi agli Elementi Finiti (FEM)
La scelta della funzione di forma รจ fondamentale per la formulazione agli
elementi finiti. Esse descrivono la cinematica dellโelemento tramite un
numero finito di parametri e, attraverso lโintroduzione di vincoli cinematici,
si fa in modo che lโelemento si muova e si deformi secondo leggi imposte
[22].
(3.95)
55
Le funzioni di forma devono soddisfare le condizioni di:
Completezza
- Devono essere continue allโinterno dellโelemento e possedere derivata
fino allโordine n;
- Devono rappresentare il moto rigido corrispondente ad energia di
deformazione nulla;
- Devono rappresentare uno stato di deformazione costante.
Compatibilitร
- Non ci devono essere discontinuitร tra due elementi adiacenti.
Se si verificano entrambe le condizioni di completezza e compatibilitร la
funzione di forma รจ detta conforme. Tipicamente le funzioni di forma sono
espresse da funzioni polinomiali, poichรฉ sono facilmente derivabili e
approssimano con errore trascurabile gli spostamenti incogniti.
ร necessario, prima di esplicitare la funzione di forma, definire il grado della
funzione stessa in modo che risponda alle proprietร precedentemente citate.
Nel caso in esame, si richiama lโequazione (3.92) e si esplicita il residuo per
un unico elemento, come mostrato nellโequazione (3.96).
โซ ๐ [๐ฅโ(๐ง, ๐ก)]๐๐(๐ง)๐๐ง๐ฟ
0
= 0 ๐๐๐ ๐ = 1,2โฆ๐ (3.92)
โซ ๐๐ [[๐ +๐๐ก ๐ฟ(๐ง โ ๐ฟ)]๐2๐ฅ๐๐๐ก2
+ 2๐๐๐๐๐ฅ๐๐๐ก
+ ๐ธ๐ผ๐4๐ฅ๐๐๐ง4
โ ๐น๐ค(๐ง)๐ฟ
0
โ ๐น๐ ๐ ๐๐(3๐๐๐ก) ๐ฟ(๐ง โ ๐ฟ) + ๐๐๐๐ฟ(๐ง)] ๐๐ง (3.96)
Consideriamo il termine di ordine massimo, corrispondente alla rigidezza
della trave e lo integriamo per parti due volte.
56
โซ ๐๐๐ธ๐ผ๐4๐ฅ๐๐๐ง4
๐๐ง๐ฟ
0
= ๐๐๐ธ๐ผ๐3๐ฅ๐๐๐ง3
โโซ๐๐๐
๐๐ง๐ธ๐ผ๐3๐ฅ๐๐๐ง3
๐๐ง๐ฟ
0
=
= ๐๐๐ธ๐ผ๐3๐ฅ๐๐๐ง3
โ๐๐๐
๐๐ง๐ธ๐ผ๐2๐ฅ๐๐๐ง2
+โซ๐2๐๐
๐๐ง2๐ธ๐ผ๐2๐ฅ๐๐๐ง2
๐๐ง๐ฟ
0
(3.97)
Per soddisfare la conformitร delle funzioni di forma, perciรฒ, รจ sufficiente una
funzione polinomiale di terzo grado che ammetta derivata seconda, espressa
nellโequazione (3.98).
๐ฅ๐(๐ง, ๐ก) = ๐ + ๐๐ง + ๐๐ง2 + ๐๐ง3 = [๐1 ๐2โฆ ๐๐] {
๐1๐2โฆ๐๐
} = [๐(๐ง)]{๐(๐ก)} (3.98)
๐๐ฅ๐(๐ง, ๐ก)
๐๐ง= ๐ + 2๐๐ง + 3๐๐ง2 (3.99)
Dove a, b, c e d sono le costanti incognite che devono essere calcolate
imponendo le condizioni al contorno. Si considera lโelemento trave riportato
in Figura 3-14 e si esplicitano nellโequazione (3.100) lo spostamento e la
rotazione dellโelemento trave nei due estremi.
Possiamo scrivere le quattro condizioni precedentemente riportate anche in
forma matriciale, equazione (3.101).
[
1 0 0 00 1 0 0
1 ๐ฟ ๐ฟ2 ๐ฟ3
0 1 2๐ฟ 3๐ฟ2
] {
๐๐๐๐
} =
{
๐ฅ๐(0)
๐๐ฅ๐(0)
๐๐ง๐ฅ๐(๐ฟ๐)
๐๐ฅ๐(๐ฟ)
๐๐ง }
โ [๐ด]{๐} = {๐} (3.101)
1 z=0
2 z=Li
Li ๐ฅ๐(0) = ๐
๐๐ฅ๐(0)
๐๐ง= ๐ (3.100)
๐ฅ๐(๐ฟ๐) = ๐ + ๐๐ฟ๐ + ๐๐ฟ๐2 + ๐๐ฟ๐
3
๐๐ฅ๐(๐ฟ)
๐๐ง= ๐ + 2๐๐ฟ๐
2 + 3๐๐ฟ๐2
Figura 3-14 Elemento trave - funzioni di forma
57
Dove {๐} รจ il vettore delle condizioni al contorno del singolo elemento trave.
Possiamo quindi invertire la matrice [A] e ricavare il vettore delle costanti
{๐}, equazione (3.102), che andremo a sostituire nellโequazione (3.98) per
calcolare le funzioni di forma.
{๐} = [๐ด]โ1{๐} (3.102) con [๐ด]โ1 =
[
1 0 0 00 1 0 0
โ3
๐ฟ2โ2
๐ฟ
3
๐ฟ2โ1
๐ฟ2
๐ฟ31
๐ฟ2โ
2
๐ฟ31
๐ฟ2 ]
๐ฅ๐(๐ง, ๐ก) = ๐ + ๐๐ง + ๐๐ง2 + ๐๐ง3 = [1 ๐ง ๐ง2 ๐ง3] {
๐๐๐๐
}
= [1 ๐ง ๐ง2 ๐ง3][๐ด]โ1{๐} = [๐1 ๐2 ๐3 ๐4]{๐} (3.103)
Con [๐1 ๐2 ๐3 ๐4] delle funzioni di forma esplicitate come segue nelle
equazioni (3.104):
๐1 = 1 โ3๐ง2
๐ฟ2+2๐ง3
๐ฟ3 (3.104) ๐2 = ๐ง โ
2๐ง2
๐ฟ+๐ง3
๐ฟ2
๐3 =3๐ง2
๐ฟ2โ2๐ง3
๐ฟ3 ๐4 = โ
๐ง2
๐ฟ+๐ง3
๐ฟ2
Si sostituiscono le funzioni di forma cosรฌ ottenute nellโequazione (3.96) e si
ricava la formulazione del problema agli elementi finiti. Al secondo membro
dellโequazione si trovano le forze di taglio S e il momento flettente M interni
e le forze esterne.
โซ [๐ +๐๐ก ๐ฟ(๐ง โ ๐ฟ)]{๐}[๐]๐๐ง๐ฟ
0
{๏ฟฝฬ๏ฟฝ} + โซ 2๐๐๐{๐}[๐]๐๐ง๐ฟ
0
{๏ฟฝฬ๏ฟฝ}
+ โซ ๐ธ๐ผ{๐โฒโฒ}[๐โฒโฒ]๐๐ง๐ฟ
0
{๐}
= {
๐1๐1๐2๐2
} +โซ {๐}[๐น๐ค(๐ง) + ๐น๐0 ๐ ๐๐(3๐๐๐ก) ๐ฟ(๐ง โ ๐ฟ) โ ๐๐๐๐ฟ(๐ง)]๐๐ง๐ฟ
0
(3.105)
58
Con
๐1 = โ๐ธ๐ผ๐3๐
๐๐ง3|๐ง=0
๐2 = โ๐ธ๐ผ๐3๐
๐๐ง3|๐ง=๐ฟ
๐1 = ๐ธ๐ผ๐2๐
๐๐ง2|๐ง=0
๐2 = ๐ธ๐ผ๐2๐
๐๐ง2|๐ง=๐ฟ
Risolvendo le moltiplicazioni tra matrici e gli integrali, si ottengono le matrici
di rigidezza e di massa per lโelemento trave. La matrice di massa cosรฌ costruita
sarร detta consistent poichรฉ usa lo stesso modello di spostamento usato per la
matrice di rigidezza, ma puรฒ essere sostituita dalla matrice di massa lumped,
di formulazione piรน semplice [22]. Entrambe le matrici sono approssimate, in
particolare la matrice consistent, equazione (3.108), sovrastimerร le
frequenze naturali esatte, mentre la matrice le lumped, equazione (3.109)
sottostimerร .
[๐พ] = โซ ๐ธ๐ผ{๐โฒโฒ}[๐โฒโฒ]๐๐ง๐ฟ
0
=๐ธ๐ผ
๐ฟ3[
12 6๐ฟ โ12 6๐ฟ6๐ฟ 4๐ฟ2 โ6๐ฟ 2๐ฟ2
โ12 โ6๐ฟ 12 โ6๐ฟ6๐ฟ 2๐ฟ2 โ6๐ฟ 4๐ฟ2
] (3.107)
[๐] = โซ ๐ธ๐ผ{๐}[๐]๐๐ง๐ฟ
0
=๐๐ฟ
420[
156 22๐ฟ 54 โ13๐ฟ22๐ฟ 4๐ฟ2 13๐ฟ โ3๐ฟ2
54 13๐ฟ 156 โ22๐ฟโ13๐ฟ โ3๐ฟ2 โ22๐ฟ 4๐ฟ2
] + ๐๐ก [
0 0 0 00 0 0 00 0 1 00 0 0 0
] (3.108)
[๐] =1
2[
๐๐ฟ 0 0 00 ๐ผ 0 00 0 ๐๐ฟ 00 0 0 ๐ผ
] + ๐๐ก [
0 0 0 00 0 0 00 0 1 00 0 0 0
] (3.109)
Per quanto riguarda le forze esterne applicate alla torre, essi si esplicitano
come segue, nellโequazione (3.110)
(3.106)
59
โซ ๐น๐ค(๐ง){๐}๐๐ง๐ฟ
0
+โซ ๐น๐0 ๐ ๐๐(3๐๐๐ก) ๐ฟ(๐ง โ ๐ฟ){๐}๐๐ง๐ฟ
0
โโซ ๐๐๐๐ฟ(๐ง){๐}๐๐ง๐ฟ
0
(3.110)
Per i carichi concentrati, si sfrutta la proprietร della funzione Delta di Dirac,
per cui โซ ๐(๐ง)๐ฟ(๐ง โ ๐ง0)๐๐งโ
โโ= ๐(๐ง0) (3.111), come mostrato di seguito,
mentre il carico distribuito in esame ha una dipendenza logaritmica per cui si
effettuerร lโintegrale numericamente.
โซ ๐น๐ค(๐ง){๐}๐๐ง๐ฟ
0
+ ๐น๐0 ๐ ๐๐(3๐๐๐ก) {๐(๐ฟ)} โ ๐๐๐{๐(0)}
โซ ๐น๐ค(๐ง){๐}๐๐ง๐ฟ
0
+ ๐น๐0 ๐ ๐๐(3๐๐๐ก) {
0010
} โ๐๐๐ {
1000
} (3.112)
Se consideriamo la torre eolica come un insieme di n travi assemblate, le
matrici di massa lumped e di rigidezza del sistema assemblato, indicate con
un asterisco sono mostrate nelle equazioni (3.113) e (3.114).
[๐พ]โ =
[ ๐พ111 ๐พ12
1 0 0
๐พ211 ๐พ11
2 + ๐พ221 ๐พ12
2 0
0 ๐พ212 ๐พ11
๐ + ๐พ22๐โ1 ๐พ12
๐
0 0 ๐พ21๐ ๐พ11
๐ + ๐พ22๐โ1]
(3.113)
Con
๐พ11๐ =
๐ธ๐ผ
๐ฟ3[12 6๐ฟ6๐ฟ 4๐ฟ2
] ๐พ12๐ =
๐ธ๐ผ
๐ฟ3[โ12 6๐ฟโ6๐ฟ 2๐ฟ2
]
๐พ21๐ =
๐ธ๐ผ
๐ฟ3[โ12 โ6๐ฟ6๐ฟ 2๐ฟ2
] ๐พ12๐ =
๐ธ๐ผ
๐ฟ3[12 โ6๐ฟโ6๐ฟ 4๐ฟ2
]
[๐]โ =
[ ๐1 0 0 0 00 ๐ผ1 0 0 00 0 โฑ 0 00 0 0 ๐๐ +๐๐ก 00 0 0 0 ๐ผ๐]
(3.114)
60
Calcolati gli autovalori del sistema, si otterranno 2n frequenze proprie. Il
sistema cosรฌ assemblato puรฒ essere scritto in maniera compatta
nellโequazione (3.115), coincidente con lโequazione (3.94).
[๐]โ{๏ฟฝฬ๏ฟฝ} + [๐ถ]โ{๏ฟฝฬ๏ฟฝ} + [๐พ]โ{๐}
= โซ ๐น๐ค(๐ง){๐}๐๐ง๐ฟ
0
+ ๐น๐0 ๐ ๐๐(3๐๐๐ก) {
0010
} โ๐๐๐ {
1000
} (3.115)
Il sistema ricavato nellโequazione (3.115) รจ stato implementato in un codice
Matlab per calcolare le frequenze proprie che sono mostrate in Tabella 11 e
in Figura 3-15, per N=100.
Tabella 11 Frequenze proprie - approccio FEM
Modo i=1 i=2 i=3 i=4 i=5
๐๐ [rad/s] 8.7387 55.2716 155.8368 307.2032 510.3757
F [Hz] 1.3908 8.7967 24.8022 48.8929 81.2288
T [s] 0.719 0.1137 0.0403 0.0205 0.0123
Figura 3-15 Elementi finiti - primi tre modi per N=100
61
4. ANALISI NUMERICA
4.1. Analisi Modale
Lโanalisi modale รจ lo studio del comportamento dinamico della struttura e
permette la determinazione delle frequenze proprie, in base ai vincoli a cui la
struttura รจ sottoposta. Nel capitolo precedente si sono calcolate analiticamente
le frequenze proprie corrispondenti ai primi tre modi fondamentali,
approssimando la torre ad una cantilever beam e considerando anche la
presenza di una massa, considerando la torre come una successione di pendoli
inversi o creando un modello agli elementi finiti. Si procede ora a
modellizzare la torre su Ansys Workbench R2020 per validare i risultati
ottenuti attraverso la procedura analitica. Si richiamano in Tabella 12 le
dimensioni della torre in analisi.
Tabella 12 Caratterizzazione geometrica della torre eolica
Modello Ghre Power 25-60
Potenza elettrica nominale 59.9 kW, trifase, 400 VAC, 50 Hz
Altezza navicella 36 m
Diametro esterno alla base 2 m
Diametro esterno ad altezza
navicella
1.6 m
Spessore concio 0.1 m
Peso Navicella e rotore 7000 kg
Densitร Torre ฯ=7850 kg/m3
Per poter analizzare come variano le frequenze proprie al variare della
geometria della torre eolica, si sono costruiti quattro diversi modelli, ciascuno
piรน realistico dellโaltro, riportati in Figura 4-1, e su ognuno di essi si รจ svolta
lโanalisi modale:
62
a) Torre cilindrica a diametro costante;
b) Torre cilindrica a diametro costante con massa allโestremitร ;
c) Torre rastremata;
d) Torre rastremata con massa allโestremitร ;
a) b)
c) d)
Figura 4-1 Modelli di torre eolica: a) diametro costante senza massa; b) diametro costante con massa all'estremitร ; c) rastremato senza massa; d) rastremato con massa.
63
La navicella sarร simulata come una massa puntiforme concentrata MASS21
ad altezza z = 36 m, collegata alla torre attraverso elementi rigidi MPC184 a
densitร nulla, usati per interfacciare modelli rigidi con modelli flessibili. Tutti
i modelli sono incastrati allโestremitร inferiore per simulare il vincolo della
fondazione in cemento armato e sono meshati con elementi SOLID186.
In Tabella 13 sono mostrate le frequenze proprie dei primi dieci modi dei
modelli considerati. Il numero dei modi da analizzare รจ stato scelto in modo
tale che il fattore cumulativo di partecipazione della massa arrivi ad un valore
prossimo al 95% e ciรฒ avviene, per tutte le direzioni, tra il settimo e il decimo
modo. Tutti i modelli sono simmetrici, per cui si hanno le stesse frequenze
nel piano XZ e nel piano YZ, semplicemente sfasate di 90ยฐ. Nella realtร , il
modello non รจ simmetrico, poichรฉ la massa della navicella e del rotore non
sono distribuite allo stesso modo allโestremitร della torre.
Tabella 13 Frequenze proprie dei primi dieci modi della torre eolica
Si puรฒ notare come, a caratteristiche simili, corrispondano frequenze simili,
per cui i modelli analitici considerati nel Capitolo 3 sono validati e abbastanza
accurati per studiare il sistema. Ad esempio, la prima frequenza naturale del
sistema Beam con Massa differisce dal corrispondente modello Ansys
solamente per lo 0.35 %, mentre la terza ha un errore relativo del 6.4%.
MODI
MODELLO FEM
N=100 [Hz]
MULTILINK N=400
[Hz]
BEAM SENZA MASSA
[Hz]
BEAM CON
MASSA [Hz]
DIAMETRO COSTANTE
SENZA MASSA [Hz]
DIAMETRO COSTANTE
CON MASSA
[Hz]
RASTREMATA SENZA
MASSA [Hz]
RASTREMATA CON MASSA
[Hz]
1 1.3908 1.3837 1,502 1,391 1,497 1,3861 1,5399 1,4014
2 1,502 1,391 1,497 1,3862 1,5399 1,4014
3 8.7967 8.7721 9,415 8,797 9,128 8,5483 8,5633 7,8824
4 9,415 8,797 9,128 8,5487 8,5634 7,8824
5 - - - - 22,275 22,275 25,564 25,564
6 24.8022 24.7384 26,361 24,802 24,561 23,21 22,538 20,989
7 26,361 24,802 24,562 23,211 22,538 20,989
8 - - - 35,940 34,509 37,676 35,885
9 48.8922 48.7699 45,695 43,527 41,954 39,48
10 45,693 43,527 41,954 39,47
64
In Figura 4-2 si riporta una comparazione dei primi tre modi dei modelli Beam
senza Massa e Torre rastremata con Massa allโestremitร , modellati in Ansys,
che risultano essere rispettivamente il modello piรน lontano e piรน vicino alle
condizioni reali della torre. Nella seconda colonna รจ riportato lโerrore
percentuale per ciascun modo, calcolato come nellโequazione (4.1).
%๐๐๐๐๐ =|๐๐๐๐ ๐ก๐๐๐๐๐ก๐ โ ๐๐๐๐๐|
๐๐๐๐ ๐ก๐๐๐๐๐ก๐ ๐ฅ 100 (4.1)
ERRORE
PERCENTUALE
TORRE
RASTREMATA CON
MASSA
CANTILEVER BEAM SENZA MASSA
Primo
modo
7.17%
65
Secondo
modo
19.42%
Terzo
modo
25.59%
Figura 4-2 Confronto tra le deformate e le frequenze
Si sottolinea come allโaumentare dei modi considerati, lโerrore percentuale
aumenti, facendo risultare il modello semplificato non adeguato ad ulteriori
analisi. Per questo motivo, di seguito sarร usato il modello agli elementi finiti
della torre rastremata con la massa allโestremitร per effettuare unโanalisi
armonica e transiente.
66
4.2. Analisi Armonica
Si procede ora a valutare la risposta del sistema nel dominio delle frequenze,
in presenza di una forzante di tipo armonico. Se si applica una forzante a
partire dallโistante t=0, con la struttura ferma, la risposta mostrerร un
transitorio iniziale, che si esaurisce dopo un certo tempo, in presenza di
smorzamento, a seguito del quale la struttura oscillerร con ampiezza costante.
Richiamiamo lโequazione (3.115) e applichiamo due diverse tecniche di
soluzione per calcolare la risposta alla forzante armonica [20]:
- Metodo diretto
- Metodo di sovrapposizione modale
[๐]โ{๏ฟฝฬ๏ฟฝ} + [๐ถ]โ{๏ฟฝฬ๏ฟฝ} + [๐พ]โ{๐} = {๐น0} cos(๐๐ก) = {๐น0} ๐๐๐๐ก (3.115)
Metodo diretto
Poichรฉ lโequazione del moto รจ lineare, cerchiamo una soluzione nella forma
mostrata nellโequazione (4.2) e la sostituiamo nellโequazione del moto,
equazione (4.3).
{๐} = {๐๐}๐๐๐๐ก {๏ฟฝฬ๏ฟฝ} = {๐๐} ๐๐๐
๐๐๐ก {๏ฟฝฬ๏ฟฝ} = โ{๐๐}๐2๐๐๐๐ก (4.2)
(โ๐2[๐]โ + ๐๐[๐ถ]โ + [๐พ]โ){๐0} = {๐น0} (4.3)
Dove (โ๐2[๐]โ + ๐๐[๐ถ]โ + [๐พ]โ) = [๐พ๐๐๐] รจ la matrice di rigidezza
dinamica. Possiamo ottenere il vettore {๐0} dallโequazione (4.4), calcolando
lโinverso della matrice di rigidezza dinamica, che sarร la matrice di recettanza
[๐ผ(๐)]:
{๐0} = [๐ผ(๐)]{๐น0} (4.4)
67
Metodo di sovrapposizione modale
Per evitare lโinversione della matrice, si esegue una trasformazione modale
diretta, premoltiplicando per [๐น]๐ entrambi i membri dellโequazione (3.115)
e ricordando che
{๐(๐ก)} = [๐น]{๐(๐ก)} ={๐น๐}
๐
๐=1
๐๐ (4.5)
Dove [๐น] รจ la matrice modale, costituita dagli autovettori del sistema, e
{๐(๐ก)} รจ il vettore delle coordinate modali. Otteniamo cosรฌ un sistema di n
equazioni disaccoppiate, mostrato nellโequazione (4.6).
(โ๐2๐๐ + ๐๐๐ถ๐ + ๐พ๐)๐๐(๐ก) = {๐น๐}๐{๐น0}๐
๐๐๐ก (4.6)
Con ๐๐(๐ก) = ๐๐0๐๐๐๐ก. Definiti ๐๐2 =
๐พ๐
๐๐ ๐ 2๐๐๐๐ =
๐ถ๐
๐๐ e normalizzando gli
autovettori, per ciascun modo r si ha
๐๐0 ={๐๐}
๐{๐น0}
(๐๐2 โ ๐2 + 2๐๐๐๐๐๐) (4.7)
E, di conseguenza
{๐0} ={๐๐}{๐๐}
๐ {๐น0}
(๐๐2 โ ๐2 + 2๐๐๐๐๐๐)
๐
๐=1
(4.8)
Si definisce la recettanza, come
๐ผ๐๐(๐) =๐๐0
๐น๐0|๐น๐=0 โ๐โ ๐
(4.9)
๐ผ๐๐(๐) =๐๐๐๐๐๐
(๐๐2 โ ๐2 + 2๐๐๐๐๐๐)
๐
๐=1
(4.10)
Dove k indica il grado di libertร in cui รจ applicata la forza, mentre j il grado
di libertร in cui andiamo a valutare la risposta.
68
Definiamo quindi le frequenze di risonanza come quelle che rendono
massimo il modulo della recettanza, pari al numero di gradi di libertร scelto.
Se la struttura non รจ smorzata, sono presenti anche delle frequenze di
antirisonanza, in cui la recettanza รจ nulla.
Per la nostra analisi si รจ utilizzato il modello FEM ricavato nel paragrafo 3.3
e si รจ divisa la struttura in 100 elementi, ciascuno lungo 3.6 m. La struttura,
perciรฒ, avrร 200 gradi di libertร , ma si considereranno solo le prime sei
frequenze proprie, poichรฉ le frequenze di ordine superiore non hanno
importanza strutturale. In Figura 4-3 รจ riportata la recettanza ๐ผ200,200,
corrispondente allโestremitร libera, ricavata con il software MATLAB, al
variare del coefficiente di smorzamento (nullo, 2%, 5%). Si puรฒ notare come
il massimo della risposta corrisponda alle frequenze di risonanza, riportate in
Tabella 14 (Cfr. Tabella 11).
Modo i=1 i=2 i=3 i=4 i=5 r=6
๐๐ [rad/s] 8.7387 55.2716 155.8368 307.2032 510.3757 765.6519
F [Hz] 1.3908 8.7967 24.8022 48.8929 81.2288 121.8573
Tabella 14 Frequenze di risonanza - recettanza
69
Figura 4-3 Recettanza - a) smorzamento nullo - b) smorzamento ฮพ=0.02 - c) smorzamento ฮพ=0.05
๐) ๐ผ200,200 ๐๐๐ ๐ = 0
๐) ๐ผ200,200 ๐๐๐ ๐ = 0.02
๐) ๐ผ200,200 ๐๐๐ ๐ = 0.05
70
La stessa tipologia di analisi รจ svolta attraverso il software Ansys Workbench
R2020. Si considera il modello della torre eolica rastremata con massa
allโestremitร a cui sono applicati i carichi descritti nella pagine precedenti di
questa relazione. Poichรฉ il carico dato dalla rotazione delle pale sulla torre,
equazione (2.18), dipende dal tempo, considereremo il caso di carico
peggiore, per cui sin(3๐๐๐ก) = 1 e, di conseguenza, ๐น๐ = ๐น๐0. Sono trascurati
i carichi sismici, i quali saranno trattati separatamente in una successiva
analisi. La struttura cosรฌ composta รจ mostrata in Figura 4-4, insieme alle
frequenze proprie precedentemente calcolate con lโanalisi modale.
In Figura 4-5 รจ mostrata la deformazione della struttura al variare della
frequenza, per valori di smorzamento nullo, ๐ = 0.02 e ๐ = 0.05. Il massimo
valore di spostamento, per la struttura non smorzata รจ pari a ๐ฟ๐๐๐ฅ = 0.442 ๐,
negli intorni della prima frequenza propria della struttura, che pur diminuendo
allโaumentare dello smorzamento, rimane sempre critico. Si sottolinea,
quindi, lโimportanza di non far lavorare mai la turbina eolica a frequenze piรน
alte rispetto a quella di funzionamento prevista, pari a ๐ = 0.75 ๐ป๐ง, per la
quale si ha un valore di spostamento pari a ๐ฟ = 0.0728 ๐ per ๐ = 0 e ๐ฟ =
0.065 ๐ per ๐ = 0.05.
A: forza distribuita su tutta la torre ๐น๐ค(๐ง)
B: forza concentrata allโestremitร ๐น๐ = ๐น๐0
C: massa puntiforme ๐๐ก
D: incastro allโestremitร
TORRE RASTREMATA CON MASSA [Hz]
1,4014
7,8824
20,989
39,48
Figura 4-4 Analisi armonica - impostazione dei carichi
71
๐) ๐ฟ ๐๐๐ ๐ = 0
๐) ๐ฟ ๐๐๐ ๐ = 0.02
๐) ๐ฟ ๐๐๐ ๐ = 0.05
Figura 4-5 Spostamento - a) smorzamento nullo - b) smorzamento ฮพ=0.02 - c) smorzamento ฮพ=0.05
72
Per poter confrontare le due soluzioni, utilizziamo il principio di separazione
degli effetti, considerando esclusivamente la forza delle pale sulla torre ๐น๐0 =
24850 ๐ applicata allโestremitร libera e ricavando i risultati sia per il modello
FEM, costruito in Matlab (Figura 4-3), che per quello modellato in Ansys
Workbench, mostrato in Figura 4-6. Si valuta la risposta alla frequenza di
funzionamento della turbina, ๐ = 0.75 ๐ป๐ง, in Tabella 15.
Tabella 15 Confronto tra gli spostamenti - analisi armonica
Smorzamento Recettanza dB (m/N) ฮด Matlab
(m)
ฮด Ansys
(m)
ฮพ=0 โ122.2703 (7.699 โ 10โ7) 0.019134 0.01304
ฮพ=0.02 โ122.2740 (7.6946 โ 10โ7) 0.019121 0.01299
ฮพ=0.05 โ122.2930 (7.667 โ 10โ7) 0.01894 0.01273
Le differenze tra gli spostamenti trovano giustificazione nelle differenze
geometriche tra modelli e nel fatto che i modelli studiati presentano frequenze
naturali diverse. Lโordine di grandezza dello spostamento รจ, perรฒ, lo stesso,
per cui i risultati sono stati considerati soddisfacenti.
Figura 4-6 Spostamento a f=0.75 Hz - a) smorzamento nullo - b) smorzamento ฮพ=0.02 - c) smorzamento ฮพ=0.05
73
4.3. Analisi Transiente
Lโanalisi transiente permette di valutare come reagisce il sistema in analisi in
risposta ad un carico dipendente dal tempo di tipo non periodico. Si utilizzano
le stesse tecniche precedentemente descritte nellโanalisi armonica, in caso di
smorzamento proporzionale e costante. In alternativa si possono usare metodi
di integrazione diretta, impliciti ed espliciti, in presenza di uno smorzamento
generico. A monte dellโanalisi transiente devono esserci lโanalisi strutturale
statica e lโanalisi modale. Lโanalisi modale รจ stata svolta precedentemente,
mentre lโanalisi strutturale statica sarร svolta contestualmente allโanalisi
transiente.
In questa analisi vale il teorema di Betti, o di reciprocitร , che afferma che,
dati due sistemi equilibrati di forze, il lavoro che le forze del primo sistema
compiono sugli spostamenti causati dal secondo รจ uguale al lavoro che le
forze del secondo sistema compiono sugli spostamenti prodotti dal primo. Ciรฒ
avviene poichรฉ le matrici di massa e di rigidezza sono simmetriche, per cui รจ
indifferente scambiare il punto di applicazione con il punto di lettura dei
risultati [22].
Nellโanalisi in esame, si considererร il carico applicato in corrispondenza
della massa rigida rappresentante la navicella e il rotore e i risultati saranno
letti in corrispondenza dellโestremitร della torre. Si otterrร la risposta nel
tempo dello spostamento, al variare del coefficiente di smorzamento. Il carico
applicato sarร assimilabile ad un impulso, durerร esclusivamente 0.05 s e sarร
pari in modulo a ๐น๐ก๐๐ก = ๐น๐0 + ๐น๐ค(โ๐ก๐๐๐๐). ร importante la scelta del passo di
integrazione che deve essere di almeno un decimo del periodo della frequenza
piรน alta da considerare nellโanalisi. Il numero di frequenze da tenere in
considerazione si sceglie in base al proprio fattore di partecipazione, poichรฉ
bisogna scegliere un numero di modi che coinvolga almeno il 90% della
massa nella direzione di applicazione del carico, asse x. Nel caso in analisi,
74
si considereranno dieci modi, in cui lโultimo avrร una frequenza f=39.4803
Hz e T=0.025 s, per cui ๐ก๐๐๐ก๐๐ < 0.0025 ๐ . Si sceglie ๐ก๐๐๐ก๐๐ = 0.002. Il
carico รจ applicato in tre blocchi, mostrati in Figura 4-7:
- Blocco 1 0<t<3 s: la struttura รจ a riposo e nessun carico รจ applicato;
- Blocco 2 3<t<3.05 s: viene applicato un carico pari a ๐น๐ก๐๐ก = ๐น๐0 +
๐น๐ค(โ๐ก๐๐๐๐) = 518.668 ๐๐;
- Blocco 3.05<t<10: non esistono carichi applicati alla struttura, la
quale si muove solo per effetto del carico impulsivo.
Nelle seguenti figure (Figura 4-8, Figura 4-9, Figura 4-10) รจ riportato
lโandamento della deformazione totale e direzionale (asse x) dellโestremitร
libera della torre in funzione del tempo, al variare del coefficiente di
smorzamento. In particolare, in verde รจ riportata la deformazione massima, in
rosso la deformazione minima e il blu la media. Si sottolinea come,
allโaumentare dello smorzamento, la risposta della struttura diminuisce fino a
quasi annullarsi per ฮพ=5%.
Figura 4-7 Carico analisi transiente
75
Smorzamento nullo
Smorzamento ฮพ=0.02
Figura 4-8 Analisi transiente - Smorzamento nullo - a) deformazione totale - b) deformazione direzionale asse x
Figura 4-9 Analisi transiente - Smorzamento 0.02 - a) deformazione totale - b) deformazione direzionale asse x
76
Smorzamento ฮพ=0.05
4.4. Analisi di risposta spettrale per i carichi sismici
Infine, si esegue sulla struttura unโanalisi di risposta spettrale per valutare le
sollecitazioni sismiche sulla struttura. Lโanalisi di risposta spettrale
(Response Spectrum Analysis โ RSA) รจ un metodo di analisi statistica
dinamica lineare che misura la risposta strutturale ai carichi stocastici, quali
gli eventi sismici, e calcola la massima risposta modale dagli spettri usando
la sovrapposizione modale [23] [24]. In questo modo si puรฒ calcolare la
massima deflessione della struttura al variare della frequenza e verificare che
esso sia nei limiti previsti e che, di conseguenza, la struttura riesca a resistere
durante i possibili eventi sismici che caratterizzeranno la sua vita utile.
Figura 4-10 Analisi transiente - Smorzamento 0.05 - a) deformazione totale - b) deformazione direzionale asse x
77
Lโinput dellโanalisi di seguito svolta รจ lo spettro relativo allo stato limite di
collasso in direzione X dellโaccelerazione alla base della struttura, ricavato
nella Figura 2-9, richiamata di seguito, che mostra in ascissa il periodo di
riferimento T e in ordinata il massimo valore dellโaccelerazione ricavata per
quel periodo ag, per un valore di smorzamento pari a ฮพ=5%, scelto
convenzionalmente nel paragrafo 2.4.1.
Lโanalisi รจ stata svolta attraverso il tool Response Spectrum di Ansys
Workbench, avendo a monte risolto lโanalisi modale per ottenere i modi
propri della torre eolica. Nel tool di Ansys Workbench non รจ possibile inserire
altre tipologie di carico che non siano sottoforma di spettro, per cui non
saranno tenuti in considerazione i carichi precedentemente analizzati. Di
conseguenza, lo spostamento che si otterrร sarร solo dovuto al carico sismico,
quindi sottostimato poichรฉ la torre, anche se non funzionante, sarร comunque
soggetta alle sollecitazioni del vento.
Dato il periodo di ogni modo proprio, รจ possibile ricavare la corrispondente
Pseudo accelerazione dal grafico in Figura 2-9 (Cfr. pagina 21). Combinando
i picchi per ogni modo, si ottiene la risposta totale della struttura in termini di
spostamento. I metodi per la combinazione modale sono principalmente due:
Figura 4-11 Spettro elastico dellโaccelerazione
78
- Somma dei valori assoluti di tutti i picchi dei vari modi, ma non รจ
realistica perchรฉ assume che tutti i picchi siano in fase;
- SRSS (Radice quadrata della somma dei quadrati) che non tiene conto
dellโinterazione mutuale tra i modi;
- CQC (Combinazione Quadratica Completa) che tiene conto
parzialmente dellโinterazione mutua tra i modi.
Per la nostra analisi, data la presenza di frequenze vicine tra di loro, si userร
il metodo CQC. In Figura 4-12 si riportano la deformazione e lโaccelerazione
direzionale lungo lโasse X. Si puรฒ notare come entrambe mostrino il proprio
valore massimo in corrispondenza dellโestremitร libera; in particolare la
deformazione ha un valore massimo pari a ๐ฟ = 0.0429 ๐, mentre
lโaccelerazione presenta un valore massimo di ๐๐ = 0.461 ๐ = 4.5312 ๐/
๐ 2.
Figura 4-12 Risultati dell'analisi - Directional Deformation (sinistra) e Directional Acceleration (a destra)
79
4.5. Analisi a Fatica
Le torri eoliche rientrano nei casi definiti dallโEurocodice 3 in cui รจ necessaria
la valutazione della resistenza a fatica, in quanto elementi soggetti a
vibrazioni indotte dal vento [25]. La verifica a fatica ha lโobiettivo di
assicurare il corretto funzionamento della struttura durante lโintera vita di
progetto e di evitare il collasso a causa di fenomeni di fatica, cioรจ del graduale
propagarsi di una cricca a seguito di sollecitazioni cicliche sotto la tensione
di rottura. Considerando la struttura soggetta a sollecitazioni comprese tra un
limite superiore ๐๐ ed un limite inferiore ๐๐, possiamo definire la tensione
media e lโampiezza come segue.
๐๐ =1
2(๐๐ + ๐๐) ๐๐ =
1
2(๐๐ โ ๐๐) (4.11)
Wohler stabilรฌ che, per ogni valore della ๐๐, esiste un valore massimo
dellโampiezza ๐๐ per il quale il materiale puรฒ resistere indefinitamente, detto
limite di fatica [26]. Definiamo quindi la curva di Wohler, mostrata in Figura
4-13 che definisce, per ogni valore dellโampiezza ๐๐, il numero di cicli per
cui si รจ verificata la rottura su un provino normato.
Nel caso in esame, la curva di Wohler dellโacciaio S235J0 usato per la torre
รจ riportata in Figura 4-14, in scala semilogaritmica, ricavata da Ansys.
Figura 4-13 Curva teorica di Wohler in scala Log Log
80
Il limite di fatica, per il materiale in esame รจ ๐ = 86,2 ๐๐๐, per cui, per ogni
sollecitazione al di sotto di quel valore, la torre avrร vita infinita. Per il carico
a fatica si รจ considerata la configurazione riportata nellโEurocodice 1, relativa
ai carichi equivalenti allo Stato Limite di Danno (SLD), per un numero di
cicli pari a 107 e una vita utile di 20 anni, mostrati in Figura 4-15 al variare
della pendenza della curva di Wholer [27]. In particolare, il carico รจ stato
considerato costante e alterno tra limiti simmetrici, di conseguenza con ๐๐ =
0 e โ๐ = ๐๐ = โ๐๐ , come si puรฒ vedere in Figura 4-16.
Figura 4-14 Curva di Wohler per l'acciaio S235J0
Figura 4-15 Carichi equivalenti a fatica per 10e7 cicli e 20 anni di vita
81
Per prima cosa si รจ svolta unโanalisi statica, applicando alla torre i carichi
succitati e valutando la deformazione totale e la tensione equivalente di Von
Mises (Figura 4-17). La massima deflessione della torre รจ ฮด = 0.073 m = 7.3
cm, mentre la massima tensione equivalente รจ ฯ = 29.85 MPa, in
corrispondenza dellโestremitร ancora al suolo. Essendo la tensione massima
al di sotto del limite di fatica, ci si aspetta una durata infinita della torre.
Figura 4-16 Carico alterno simmetrico
Figura 4-17 Analisi statica - a) Tensione equivalente di Von Mises b) Deformazione totale
82
Lโanalisi a fatica รจ stata condotta attraverso il Fatigue Tool di Ansys
Workbench, il quale permette di ricavare il coefficiente di sicurezza e la vita
a fatica. Si mostrano i risultati nella Figura 4-18.
Come si puรฒ notare dai risultati, il coefficiente di sicurezza รจ sempre
maggiore di 1 e la vita prevista dalla torre รจ ovunque maggiore di 106 cicli,
per cui รจ escluso un collasso per fatica. Il minimo coefficiente di sicurezza
(CS = 2.8878) si ottiene in corrispondenza della massima tensione
equivalente di Von Mises, ciรฒ evidenzia che la zona di interfaccia acciaio-
calcestruzzo armato sarร una zona critica, poichรฉ vi sono presenti saldature e
collegamenti bullonati.
Figura 4-18 Analisi a fatica - a) Cicli di vita b) Coefficiente di sicurezza
83
Si sottolinea, tuttavia, che in questa analisi si รจ considerata la torre come un
concio unico, mentre nella realtร le torri eoliche sono costruite come conci
sovrapposti di diametro progressivamente decrescente saldati tra loro e
presentano elementi che ne diminuiscono la resistenza a fatica, quali aperture
per porte e i collegamenti bullonati con la base in calcestruzzo armato.
Lโanalisi a fatica di questi elementi esula dallo scopo della tesi, ma potrร
essere riconsiderata per scopi futuri.
84
5. CONTROLLO DELLE VIBRAZIONI
Come si รจ visto nelle precedenti pagine, le torri eoliche oscillano per effetto
del vento e delle sollecitazioni sismiche. Tuttavia, queste vibrazioni possono
inficiare il corretto funzionamento della turbina stessa. Una soluzione
risiederebbe nellโaumentare la sezione della torre per incrementarne la
rigidezza, ma ciรฒ comporterebbe maggiori costi e maggior ingombro, perciรฒ
si rende necessario lโutilizzo di dispositivi esterni atti a smorzare le
vibrazioni. I sistemi di controllo delle vibrazioni possono essere attivi, se
modificano la dinamica del sistema grazie ad unโenergia esterna che li
alimenta, o, viceversa, passivi.
Gli aerogeneratori sono strutture che non prevedono la presenza dellโuomo a
meno di azioni manutentive per cui, per la maggior parte delle volte, sono
dotati di sistemi di controllo passivo. Il controllo delle vibrazioni puรฒ
avvenire a livello del rotore con dispositivi quali i blade pitch control, che
cambiano lโangolo di incidenza delle pale, a livello della navicella, con i
Tuned Mass Damper (TMD), o a livello della base della torre, usando
dispositivi quali i Coil Spring Dampers (CSD). In questo lavoro di tesi, si
analizzeranno solamente gli ultimi due metodi, poichรฉ hanno una diretta
influenza sullo spostamento della torre.
5.1. Controllo con Tuned Mass Damper (TMD)
Uno smorzatore a massa accordata (Tuned Mass Damper TMD), mostrato
schematicamente in Figura 5-1, รจ un sistema di controllo delle vibrazioni
passivo costituito da una massa aggiuntiva collegata alla struttura mediante
una molla e un ammortizzatore. Il sistema viene sintonizzato in modo tale da
oscillare in controfase e, di conseguenza, smorzare la risposta globale del
sistema per un ristretto intervallo di frequenze. Questo presuppone quindi
unโelevata accuratezza nella sintonizzazione, perchรฉ un qualsiasi errore
85
potrebbe portare ad un mancato effetto o addirittura ad unโamplificazione
della vibrazione.
Negli aerogeneratori sono principalmente usati due tipi di TMD, mostrati in
Figura 5-2 [28]:
a) Una massa ancorata alla parte inferiore della posteriore della navicella
che trasla lungo due binari;
b) Una massa sospesa e collegata alla navicella da cavi (pendulum).
TMD
M
KTMD CTMD
K C
Figura 5-1 Schema di un Tuned Mass Damper
Figura 5-2 Aerogeneratore con TMD classico (a) e TMD pendolo (b) - Figura tratta da [28]
86
Una parte fondamentale della progettazione risiede nella determinazione dei
parametri del Tuned Mass Damper. Numerosi studi sono stati condotti per
quanto riguarda il calcolo dei parametri ottimali per un TMD. I criteri piรน
utilizzati per ottenere frequenza naturale e smorzamento per tutti i tipi di
TMD sono quelli di Den Hartog e Warburton [29] [30]. Definito ฮผ come il
rapporto tra la massa del TMD e la massa modale della struttura e f come la
frequenza naturale della struttura, il criterio di Den Hartog (1928) si esplicita
nelle equazioni (5.1) e (5.2), mentre il criterio di Warburton (1980) รจ mostrato
nelle equazioni (5.3) e (5.4). La differenza principale risiede nel fatto che il
criterio di Warburton, sviluppato cronologicamente dopo partendo dagli studi
di Den Hartog, puรฒ essere usato anche per sollecitazioni stocastiche quali
terremoti.
๐ท๐๐ ๐ป๐๐๐ก๐๐ ๐๐๐๐ท,๐๐๐ก = ๐1
1 + ๐ (5.1)
๐๐๐๐ท,๐๐๐ก = โ3๐
8(1 + ๐)3 (5.2)
๐๐๐๐๐ข๐๐ก๐๐ ๐๐๐๐ท,๐๐๐ก = ๐
โ1 โ๐2
1 + ๐ (5.3)
๐๐๐๐ท,๐๐๐ก = โ๐ (1 โ
๐4)
4(1 + ๐) (1 โ๐2) (5.4)
Per quanto riguarda il TMD a pendolo, invece, Zuluaga [31] propone delle
relazioni per calcolare la lunghezza e lo smorzamento ottimale quando la
struttura รจ sottoposta ad una forza aleatoria, mostrati nelle equazioni (5.5) e
(5.6).
๐ฟ๐๐๐ก =(2๐(๐ + 1) + 2โ(๐๐ + ๐)2 + 2๐๐๐2(๐ + 2))
2๐2(๐ + 2) (๐ + 1) (5.5)
87
๐๐๐๐ก =โ๐(๐ + 2)(3๐ + 4)(๐ + 1)
2๐2(๐ + 2)2 ๐ด (5.6)
๐ด = โ(๐๐ + ๐)2 + ๐๐๐2(๐ + 2) + ๐(๐ + 1)โ(๐๐ + ๐)2 + 2๐๐๐2(๐ + 2)
Con ๐ frequenza della struttura da smorzare e ๐๐2 =๐พ๐๐๐ท
๐๐๐๐ท [๐๐
๐๐] (5.7)
rapporto tra rigidezza e massa del pendolo TMD , diverso dalla frequenza
naturale del TMD che sarร ๐๐๐๐ท2 =๐พ๐๐๐ท+๐๐๐๐ท๐๐ฟ๐๐๐ก
๐๐๐๐ท๐ฟ๐๐๐ก2 [(
๐๐๐
๐ )2
] (5.8๐).
In particolare, la lunghezza L del pendolo determinerร la frequenza naturale,
che aumenterร al diminuire della lunghezza considerata, come mostrato
nellโequazione (5.8b).
๐๐๐๐ท = โ๐
๐ฟ๐๐๐ก (5.8๐)
Per quanto riguarda lโaerogeneratore in esame, si seguirร la procedura
proposta da Avรฌla [32] per dimensionare un pendulum TMD con lo scopo di
smorzare gli effetti delle sollecitazioni sulla torre.
Richiamiamo lโequazione che regola la dinamica del nostro sistema,
equazione (3.66), indicando genericamente tutte le sollecitazioni che
interessano la torre con F(z,t).
[๐ +๐๐ก๐ฟ(๐ง โ ๐ฟ)] ๐2๐ฅ(๐ง, ๐ก)
๐๐ก2+ 2๐๐๐
๐๐ฅ(๐ง, ๐ก)
๐๐ก+ ๐ธ๐ผ
๐4๐ฅ(๐ง, ๐ก)
๐๐ง4= ๐น(๐ง, ๐ก) (3.66)
Dal sistema a parametri distribuiti si vuole determinare il sistema SDOF
equivalente, per cui, ipotizzando, come fatto nellโequazione (3.68), una
soluzione a variabili separate, assumiamo che lโautofunzione ๐(๐ง) relativa al
modo che deve essere controllato dal TMD sia descritta dallโequazione (5.9)
[32] e sostituiamo per ottenere lโequazione (5.10).
88
๐ฅ(๐ง, ๐ก) = ๐(๐ง) ๐(๐ก) (3.68)
๐(๐ง) = 1 โ cos (๐๐ง
2๐ฟ) (5.9)
๐ฅ(๐ง, ๐ก) = ๐(๐ง) [1 โ cos (๐๐ง
2๐ฟ)] (5.10)
Sostituendo lโequazione (5.9) nellโequazione (3.105) si ricavano la massa
generalizzata (eq. 5.12), la rigidezza generalizzata (eq. 5.13) e lo
smorzamento generalizzato (eq. 5.14) del sistema SDOF equivalente, definito
dallโequazione (5.11).
๐โ๏ฟฝฬ๏ฟฝ + ๐ถโ๏ฟฝฬ๏ฟฝ + ๐พโ๐ฅ = ๐น (5.11)
๐โ = ๐๐ก +โซ ๐{๐}2๐๐ง๐ฟ
0
= ๐๐ก +๐โซ [1 โ cos (๐๐ง
2๐ฟ)]2
๐๐ง๐ฟ
0
= ๐๐ก +๐
2๐[3๐๐ง + ๐ฟ sin (
๐๐ง
๐ฟ) โ 8๐ฟ sin (
๐๐ง
2๐ฟ)]0
๐ฟ
=
= ๐๐ก +๐๐ฟ
2๐(3๐ โ 8) (5.12)
๐พโ = โซ ๐ธ๐ผ{๐โฒโฒ}2๐๐ง๐ฟ
0
= ๐ธ๐ผ๐4
16๐ฟ4 โซ cos2 (
๐๐ง
2๐ฟ) ๐๐ง
๐ฟ
0
= ๐ธ๐ผ๐4
16๐ฟ4[๐ฟ
2] =
๐ธ๐ผ ๐4
32๐ฟ3 (5.13)
๐ถโ = โซ 2๐๐๐{๐}[๐]๐๐ง๐ฟ
0
= 2๐๐๐โซ [1 โ cos (๐๐ง
2๐ฟ)]2
๐๐ง๐ฟ
0
=๐๐๐
๐[3๐๐ง + ๐ฟ sin (
๐๐ง
๐ฟ) โ 8๐ฟ sin (
๐๐ง
2๐ฟ)]0
๐ฟ
=
=๐๐๐
๐(3๐ โ 8) (5.14)
Sostituendo i dati geometrici definiti nei capitoli precedenti e considerando
uno smorzamento nullo, si ottiene ๐โ = 45251 ๐๐ e ๐พโ = 3700695 ๐
๐ per
una frequenza propria di ฯ=9.043 rad/s (f=1.4392 Hz) , molto vicina alla
prima frequenza propria del nostro sistema.
89
Dopo aver ottenuto il sistema ad un grado di libertร rappresentante la torre,
inseriamo il pendolo TMD, trasformandolo in un sistema a due gradi libertร ,
cioรจ lo spostamento x(t) globale del sistema e la rotazione del pendolo ฮธ(t). Il
sistema da studiare รจ mostrato in Figura 5-3.
Definite con ๐๐๐๐ท , ๐ฟ๐๐๐ท , ๐ถ๐๐๐ท ๐ ๐พ๐๐๐ท rispettivamente la massa, la
lunghezza, lo smorzamento e la rigidezza del pendolo, si imposta il sistema
che raccoglie le equazioni del moto della massa rappresentante
lโaerogeneratore e del pendolo TMD, mostrato nellโequazione (5.15) e in
forma matriciale nellโequazione (5.16), valida per piccole oscillazioni.
{๐โ๏ฟฝฬ๏ฟฝ + ๐๐๐๐ท๏ฟฝฬ๏ฟฝ + ๐๐๐๐ท๐ฟ๐๐๐ท๏ฟฝฬ๏ฟฝ + ๐ถ
โ๏ฟฝฬ๏ฟฝ + ๐พโ๐ฅ = ๐น(๐ก)
๐๐๐๐ท๐ฟ๐๐๐ท2 ๏ฟฝฬ๏ฟฝ + ๐๐๐๐ท๏ฟฝฬ๏ฟฝ๐ฟ๐๐๐ท + ๐ถ๐๐๐ท๏ฟฝฬ๏ฟฝ + ๐พ๐๐๐ท๐ + ๐๐๐๐ท๐๐ฟ๐ = 0
(5.15)
[๐โ +๐๐๐๐ท ๐๐๐๐ท๐ฟ๐๐๐ท๐๐๐๐ท๐ฟ๐๐๐ท ๐๐๐๐ท๐ฟ๐๐๐ท
2 ] {๏ฟฝฬ๏ฟฝ๏ฟฝฬ๏ฟฝ} + [
๐ถโ 00 ๐ถ๐๐๐ท
] {๏ฟฝฬ๏ฟฝ๏ฟฝฬ๏ฟฝ} + [
๐พโ 00 ๐พ๐๐๐ท +๐๐๐๐ท๐๐ฟ
] {๐ฅ๐}
= {๐น(๐ก)0} (5.16)
Dato il sistema matriciale, si possono ricavare le funzioni di risposta in
frequenza, considerando ๐ฅ(๐ก) = ๐ฅ0๐๐๐๐ก, ๐(๐ก) = ๐0๐
๐๐๐กe ๐น(๐ก) = ๐น0๐๐๐๐ก e
sostituendoli per ottenere lโequazione (5.17).
๐โ
๐พโ
๐ถโ
x(t)
ฮธ(t)
๐น
Figura 5-3 Schema a due gradi di libertร con pendolo TMD
๐๐๐๐ท
90
[โ(๐โ +๐๐๐๐ท)๐
2 + ๐ถโ๐๐ + ๐พโ โ๐๐๐๐ท๐ฟ๐๐๐ท๐2
โ๐๐๐๐ท๐ฟ๐๐๐ท๐2 โ๐๐๐๐ท๐ฟ๐๐๐ท
2 ๐2 + ๐ถ๐๐๐ท๐๐ + ๐พ๐๐๐ท +๐๐๐๐ท๐๐ฟ] {๐ฅ0๐0}
= {๐น00} (5.17)
Prima di valutare gli effetti del TMD sullโaerogeneratore, si esplicitano i
parametri che saranno utilizzati nei calcoli. Il valore ottimale del rapporto di
massa sarebbe ฮผ=0.05 ma esso รจ un limite superiore in termini di fattibilitร
[33], perciรฒ si userร ฮผ=0.02, da cui
๐๐๐๐ท = ๐ ๐โ = 905.02 ๐๐
Per il calcolo di ๐พ๐๐๐ท, si sono seguiti due diversi approcci, entrambi
approssimati, poichรฉ la rigidezza รจ scelta in funzione delle applicazioni
pratiche e, in alcuni casi, puรฒ anche essere in grado di adattarsi per poter
rispondere ad un range piรน ampio di frequenze.
Il primo approccio consiste nel ricavare ๐พ๐๐๐ท, ๐ฟ๐๐๐ e ๐๐ da un sistema
formato dalle equazioni (5.5) (5.7) (5.8a โ 5.8b), mostrato nellโequazione
(5.18).
{
๐ฟ๐๐๐ก =
(2๐(๐ + 1) + 2โ(๐๐ + ๐)2 + 2๐๐๐2(๐ + 2))
2๐2(๐ + 2) (๐ + 1)
๐๐2 =
๐พ๐๐๐ท๐๐๐๐ท
๐
๐ฟ๐๐๐ก=๐พ๐๐๐ท +๐๐๐๐ท๐๐ฟ๐๐๐ก
๐๐๐๐ท๐ฟ๐๐๐ก2
(5.18)
Da cui si ricava ๐ฟ๐๐๐ก = 0.23452 ๐, ๐พ๐๐๐ท = 1869.92 ๐๐, ๐๐ = 1.43 ๐๐๐/
๐ , ๐๐๐๐ท = 6.467 ๐๐๐/๐ .
Il secondo approccio consiste, invece, nel ricavare ๐๐๐๐ท = 8.86 ๐๐๐/๐
dallโequazione (5.1), ๐ฟ๐๐๐ก = 0.1248 ๐ dallโequazione (5.8b) e ๐พ๐๐๐ท =
995.03 ๐๐ dallโequazione (5.8a).
91
Considerando una molla torsionale, per cui la rigidezza รจ definita come ๐พ =๐ธ๐ผ
๐ฟ e il momento di inerzia come ๐ผ = ๐๐4
64, possiamo calcolare il diametro del
filo che collega la massa sintonizzata alla torre. Per il primo approccio si
ottiene ๐ = 0.0143 ๐๐, mentre per il secondo approccio ๐ = 0.0104 ๐๐,
entrambi valori realistici che permettono di validare le assunzioni fatte.
Per quanto riguarda il coefficiente di smorzamento, si ricava ๐๐๐๐ก =
0.2095 per il primo approccio e ๐๐๐๐ก = 0.1739 per il secondo approccio.
La recettanza del sistema SDOF equivalente con smorzamento interno pari a
ฮพ=0.5% รจ mostrata in Figura 5-4. Si evidenzia che la massima ampiezza si ha
nellโintorno della frequenza propria della struttura ed รจ pari a ฮฑ= -91.39 dB,
mentre per la frequenza di funzionamento della struttura (f=0.75 Hz), si ha un
valore di ฮฑ= -128.6 dB.
Figura 5-4 Recettanza del sistema SDOF equivalente
In Figura 5-5 sono mostrate le recettanze del sistema smorzato con il TMD
dimensionato con i due diversi approcci. Si puรฒ notare che per entrambe le
recettanze, la frequenza a cui corrisponde la massima ampiezza si sposta
verso sinistra e non esiste piรน un picco molto marcato. Di conseguenza,
92
entrambe le progettazioni assolvono al compito di smorzare le vibrazioni,
dato che, a paritร di carico, si ottiene una deformazione ridotta del 44.7 % per
il primo approccio e del 43.68 % per il secondo approccio.
Un modello di TMD รจ stato anche costruito in Ansys, collegando la massa
alla torre con una molla di rigidezza pari a ๐พ๐๐๐ท e lunghezza ๐ฟ๐๐๐ก, come
mostrato in Figura 5-6
1ยฐ approccio
Max Funzionamento
f [Hz] 1.329 0.75
ฮฑ [dB] -124.4 -128.9
ฮฑ [m/N] 6.025.10-7 3.58.10-7
2ยฐ approccio
Max Funzionamento
f [Hz] 1.38 0.75
ฮฑ [dB] -122.3 -128.8
ฮฑ [m/N] 7.673.10-7 3.63.10-7
Figura 5-5 Recettanza dopo l'inserimento del TMD
93
In Figura 5-7 sono mostrate le risposte in frequenza, per condizioni di carico
di funzionamento, per entrambi gli approcci. Si sottolinea che la risposta
risulta nettamente smorzata, dato che si passa da ๐ฟ๐๐๐ฅ = 0.442 ๐ (per
f=1.4014 Hz) (cfr. pag. 72) a ๐ฟ๐๐๐ฅ,๐๐๐ท = 0.062739 ๐ (per f=1.312 Hz) per
il primo approccio e ๐ฟ๐๐๐ฅ = 0.072946 ๐ (per f=1.323 Hz) per il secondo.
Per quanto riguarda la frequenza di funzionamento, f=0.75 Hz, essa presenta
una deformazione di circa ฮด=0.035 m per entrambe le configurazioni.
Figura 5-6 Costruzione molla in Ansys Workbench
Figura 5-7 Risposta in frequenza - a sinistra: primo approccio - a destra: secondo approccio
94
Ripetendo ciรฒ che รจ stato fatto per lโanalisi armonica, si confronta in Figura
5-8 il valore dello spostamento ottenuto con Matlab con quello ottenuto su
Ansys, considerando la torre sollecitata allโestremitร libera da un carico
Fb=24850 N. Il massimo spostamento per il primo approccio รจ ฮด=0.01497 m
(per f=1.329 Hz) mentre per il secondo approccio รจ ฮด=0.01905 m (per f=1.37
Hz), confrontato con lo spostamento ottenuto dal modello costruito in Ansys
Workbench, per cui ฮด=0.00767 m per il primo approccio e ฮด=0.00887 m,
come mostrato in Figura 5-8, sia per Matlab che per Ansys.
Non cโรจ corrispondenza esatta tra i risultati, ma ciรฒ รจ riconducibile alle
numerose approssimazioni fatte per ricavare il sistema SDOF equivalente e
alle differenze geometriche dei modelli.
Figura 5-8 Risposta in frequenza per Fb - a sinistra: primo approccio (Ansys sopra e Matlab sotto) - a destra: secondo approccio (Ansys sotto e Matlab sotto)
95
5.2. Controllo con Elastoplastic Coil Spring Damper
(CSD)
Un altro metodo per smorzare le vibrazioni causate principalmente da eventi
sismici risiede nellโinstallazione di smorzatori a molle elicoidali
(elastoplastic coil spring dampers CSD) posti alla base dellโaerogeneratore
[34]. Esse sono molle ad elica in acciaio che fungono anche da smorzatori in
risposta ad un carico dinamico, ottenendo ottime prestazioni non essendoci
concentrazione di tensione ma anche perchรฉ la molla ad elica puรฒ utilizzare
la caratteristica di isteresi dellโacciaio.
Un esempio generico di molla รจ mostrato in Figura 5-9 e ne sono evidenziate
le caratteristiche principali.
D: diametro medio della molla;
d: diametro della singola elica;
P: passo tra le eliche;
L=ฯDNa: lunghezza attiva della molla;
C=D/d : indice della molla, generalmente tra 6-12.
p
D
L
d Figura 5-9 Coil Spring Damper - Schema e caratteristiche principali
96
Si definiscono attive Na (active coil) le eliche che prendono parte alla
deflessione della molla quando il carico รจ applicato. In genere, le eliche
intermedie sono attive, mentre la prima e lโultima sono inattive.
Dalla teoria delle molle [26], si ricava la deflessione ๐ฟ di una molla in risposta
ad un determinato carico F, nellโequazione (5.19) e la massima tensione di
taglio ๐๐๐๐ฅ, calcolata secondo il criterio di Tresca e mostrata nellโequazione
(5.20).
๐ฟ =8๐น๐ท3๐๐๐บ ๐4
(5.19)
๐๐๐๐ฅ =1
2๐๐ข๐๐ก๐๐๐๐ก๐ = ๐
8 ๐น ๐ท
๐๐3 (5.20)
Dove G รจ il modulo di elasticitร tangenziale, mentre W รจ il fattore di Wahl,
definito nellโequazione (5.21)
๐ =1โ 0.25๐ถ
1 โ ๐ถ+0.615
๐ถ (5.21)
Data la deflessione della molla รจ possibile calcolare la rigidezza, come
mostrato nellโequazione (5.22).
๐พ =๐น
๐ฟ=
๐บ ๐4
8๐ท3๐๐ (5.22)
Unendo le equazioni (5.22), (5.20) e (5.21) รจ possibile esplicitare la
deflessione in funzione dellโindice della molla, il risultato รจ mostrato
nellโequazione (5.23).
๐ฟ =๐
๐๐๐ท๐๐
1
๐บ(๐ท
๐) =
๐ถ ๐
๐
๐ฟ
๐บ (5.23)
Si considera la nostra torre soggetta ad una sollecitazione sismica e si
schematizza il sistema aerogeneratore โ CSD come in Figura 5-10 [35].
97
La turbina eolica รจ approssimata ad un sistema SDOF utilizzando i dati
ricavati nel paragrafo (5.1) (Cfr. Pagina 90). Tra la turbina e la base si crea
quindi un intermezzo flessibile che permetta di minimizzare le vibrazioni
causate da unโazione sismica o da una qualsiasi eccitazione alla base.
Non avendo dati pratici a disposizione circa le molle ad elica utilizzabili per
una turbina minieolica, si procederร ad unโanalisi esclusivamente teorica e
parametrica del sistema, perciรฒ si definiscono le equazioni del moto
nellโequazione (5.25), ipotizzando unโaccelerazione del terreno pari a ๏ฟฝฬ๏ฟฝ๐ =
๐๐.
{๐โ๐ฅ1ฬ + ๐ถ
โ(๐ฅ1ฬ โ ๐ฅ2ฬ) + ๐พโ(๐ฅ1 โ ๐ฅ2) = 0
+๐๐๐ฅ2ฬ + ๐ถ๐ถ๐๐ท(๐ฅ2ฬ โ ๐ฅ๏ฟฝฬ๏ฟฝ) โ ๐ถโ(๐ฅ1ฬ โ ๐ฅ2ฬ) โ ๐พ
โ(๐ฅ1 โ ๐ฅ2) + ๐พ๐ถ๐๐ท(๐ฅ2 โ ๐ฅ๐) = 0 (5.25)
Introduciamo delle variabili per concentrarci sugli spostamenti relativi:
๐ฆ1 = ๐ฅ1 โ ๐ฅ2 ๐ฆ2 = ๐ฅ2 โ ๐ฅ๐ (5.26)
Figura 5-10 Aerogeneratore con CSD
๐ฅ1(๐ก) = ๐ฟ๐๐๐๐ก
๐ฅ2(๐ก) = ๐20๐๐๐๐ก
๐พโ ๐ถโ
๐ฅ๐(๐ก) ๐พ๐ถ๐๐ท ๐ถ๐ถ๐๐ท
๐โ
๐๐
98
{๐โ๐ฆ1ฬ +๐
โ๐ฆ2ฬ + ๐ถโ๐ฆ1ฬ + ๐พ
โ๐ฆ1 = โ๐โ๐๐๐๐๐ฆ2ฬ + ๐ถ๐ถ๐๐ท๐ฆ2ฬ + ๐พ๐ถ๐๐ท๐ฆ2 โ ๐ถ
โ๐ฆ1ฬ โ ๐พโ๐ฆ1 = โ๐๐๐๐
(5.27)
[๐โ ๐โ
0 ๐๐] {๐ฆ1ฬ๐ฆ2ฬ} + [
๐ถโ 0โ๐ถโ ๐ถ๐ถ๐๐ท
] {๐ฆ1ฬ๐ฆ2ฬ} + [
๐พโ 0โ๐พโ ๐พ๐ถ๐๐ท
] {๐ฆ1๐ฆ2}
= โ {๐โ
๐๐} ๐๐ (5.28)
Per rendere simmetriche le matrici, si effettua una combinazione lineare delle
due equazioni, addizionando la prima alla seconda e sostituendola alla stessa.
Di fatto, quindi, si considera la traslazione congiunta del sistema base โ torre.
[๐โ ๐โ
๐โ ๐โ +๐๐] {๐ฆ1ฬ๐ฆ2ฬ} + [
๐ถโ 00 ๐ถ๐ถ๐๐ท
] {๐ฆ1ฬ๐ฆ2ฬ} + [
๐พโ 00 ๐พ๐ถ๐๐ท
] {๐ฆ1๐ฆ2}
= โ {๐โ
๐โ +๐๐} ๐๐ (5.29)
Poichรฉ ๐๐ โช ๐โ si puรฒ anche trascurare lโeffetto della massa della
fondazione e il sistema si semplifica ulteriormente come di seguito:
[๐โ ๐โ
๐โ ๐โ] {๐ฆ1ฬ๐ฆ2ฬ} + [
๐ถโ 00 ๐ถ๐ถ๐๐ท
] {๐ฆ1ฬ๐ฆ2ฬ} + [
๐พโ 00 ๐พ๐ถ๐๐ท
] {๐ฆ1๐ฆ2} = โ {
๐โ
๐โ} ๐๐ (5.30)
La frequenza propria del sistema 1DOF incastrato alla base รจ ๐ = โ๐พโ
๐โ a cui รจ
associato il periodo T, mentre se inseriamo un intermezzo flessibile,
introduciamo una nuova frequenza propria ๐๐ = โ๐พ๐ถ๐๐ท
๐โ+๐๐ [35]. Poichรฉ ๐พ๐ถ๐๐ท รจ
nettamente minore di ๐พโ, ๐๐ โช ๐ e di conseguenza ๐๐ โซ ๐. Il periodo lungo di
vibrazione รจ il fattore che permette lโisolamento e la riduzione delle vibrazioni,
poichรฉ si sposta il punto di funzionamento della struttura intera nellโanalisi
sismica (cfr. pagina 77) [36].
Nella progettazione degli smorzatori a molla elicoidale si terranno quindi
conto di tutti questi parametri e si procederร , anche attraverso lโanalisi
sperimentale, alla scelta ottimale del dispositivo di smorzamento adeguato.
99
6. CONCLUSIONI
Le torri per turbine eoliche sono costruite come strutture snelle e alte e ciรฒ
comporta anche che siano flessibili e vulnerabili alle vibrazioni causate dal
carico del vento e da altri carichi, quali le azioni sismiche. In questo lavoro di
tesi, si รจ studiato il comportamento dinamico di una torre eolica con diversi
approcci, sia analitici che numerici. Dapprima si sono elencati tutti i carichi a
cui รจ sottoposta la torre e si รจ scelta la configurazione di carichi da studiare.
In un primo momento si รจ partiti da modelli non lineari, ricavando le
equazioni del moto considerando la torre come un sistema multilink di
pendoli inversi o come trave continua, usando il principio di Hamilton. In
seguito, si รจ semplificato il modello, considerando la torre come una
cantilever beam con/senza massa allโestremitร e ricavandone le prime
frequenze proprie. A questi modelli analitici รจ stato affiancato un modello agli
elementi finiti, costruito dapprima analiticamente e in seguito su software,
quali Matlab e Ansys.
Sono state svolte cinque diverse tipologie di analisi: modale, armonica,
transiente, sismica e a fatica. Nellโanalisi modale sono stati confrontate le
prime frequenze proprie ottenute dai diversi modelli analitici e numerici e si
รจ raggiunta unโottima convergenza, per cui tutti i modelli possono
considerarsi validati. Nellโanalisi armonica si รจ confrontata la risposta della
struttura FEM costruita su Matlab con la torre simulata in Ansys, al variare
dello smorzamento. Gli spostamenti ottenuti differiscono a causa delle
semplificazioni geometriche del modello FEM, ma lโordine di grandezza รจ lo
stesso, per cui si ritengono i risultati soddisfacenti.
Le rimanenti analisi sono state svolte esclusivamente sul modello di torre
rastremata con massa costruito in Ansys e hanno portato alla definizione e
misura delle deformazioni in caso di carico transiente, carico sismico e carico
a fatica.
100
Infine, si รจ svolta una breve analisi sulle metodologie di controllo principali
per le vibrazioni. Ci si รจ focalizzati principalmente sulle due tipologie
principali, il controllo con Tuned Mass Damper (TMD) e il controllo con
Elastoplastic Coil Spring Damper (CSD).
Sono stati considerati due approcci per ricavare i parametri ottimali del TMD.
Si รจ aggiunta una massa nel modello di torre costruita in Ansys e si รจ
confrontata la risposta ad un carico armonico con il modello torre - TMD
costruito su Matlab. Per entrambi i modelli si sono evidenziate risposte
attenuate rispetto al caso non smorzato, ma non confrontabili tra loro a causa
delle forti semplificazioni. Infine, si sono definite le principali caratteristiche
di una CSD e si รจ delineato un modello matematico di progettazione e analisi
dellโisolamento alla base.
Sviluppi futuri possono riguardare lโapplicazione pratica delle precedenti
analisi, costruendo un modello in scala della turbina analizzata e
sottoponendola a diverse modalitร di carico, in modo tale da confrontare i
risultati sperimentali con quelli numerici e analitici. Ciรฒ permetterebbe di
applicare anche fisicamente i vari metodi di controllo delle vibrazioni e
confrontare i risultati con le analisi teoriche e numeriche. Infine, si potrebbero
considerare ulteriori fenomeni trascurati in questa analisi, quali lo shadowing,
o diverse modalitร di funzionamento, quali le modalitร estreme o di fermo di
sicurezza.
i
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