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Analisi dei casi di disagio lavorativo e mobbing
Prof. Luigi PerbelliniDipartimento di Medicina e Sanità
Pubblica-Medicina del LavoroUNIVERSITÀ DI VERONA
“Occupational psychiatry” occupa molte pagine nelle riviste anglosassoni, in Italia “sembra
aspettare le normative …”
Rapporto tra Medicina del Lavoro e Neuro-psichiatria
• Sintomi dominanti: cefalea, astenia ed iper-emotività ansiosa; associati a quadri neuro-psichici di tipo
• a) confusionale, • b) amnesico-confabulatorio alla Korsakoff • c) distimico con fasi alterate di esaltazione e di depressione affettiva
Esposizione cronica a Solfuro di carbonio
Insonnia grave con onirismo a carattere terrificante (sogni con fiumi di sangue e precipizi che causano allucinazioni e risvegli frequenti); agitazione maniacale, ansia, confusione mentale con deperimento fisico e psichico.
Sintomi del tutto caratteristici delle esposizioni croniche a piombo tetraetile
Nei piani operativi della Regione del Veneto tra il 2003 e il 2007 vi è stata una
chiara attenzione ai rischi psico-sociali
• In una prima fase ci è stata chiesta la collaborazione per “pesare” il problema “mobbing” nel Veneto
• In fasi successive siamo stati coinvolti nel Progetto Regionale “Promozione del benessere organizzativo negli ambienti di lavoro e sviluppo di azioni di contrasto dei rischi psicosociali” che si è posto i seguenti obiettivi specifici.
A) Documentare le principali problematiche del benessere organizzativo della Regione Veneto
B) Acquisire una metodologia di analisi del benessere organizzativo e di valutazione delle patologie professionali derivanti dalle costrittività organizzative
C) Promuovere azioni di prevenzione dei rischi psicosociali.
Il network nazionale per la prevenzione del disagio psicosociale nei luoghi di lavoro con
ISPESL come punto di riferimento
1° Gruppo di lavoro (protocollo)
2° Gruppo di lavoro (procedure)
Nel 2005: Centro per l’Analisi dei Rischi e delle Patologie Psico-sociali di Origine Lavorativa
del Dip. Di Medicina e Sanità Pubblica (Univ. Verona)
Riferimento regionale per gli SPISAL ed Osservatorio Regionale (DGR 4407/05 – Regione Veneto)
Tra gli obiettivi del centro:
• Approfondire strumenti di valutazione dei rischi attribuibili a forme di distress (compresi mobbing e burn out) nell’ambiente di lavoro;
• impostare un programma di diagnostica clinico-psicologica per i pazienti con disturbi attribuibili a condizioni di distress vissuto in ambito lavorativo;
• Diffondere informazioni sul benessere organizzativo;
Convenzione con “Sportello Ambulatoriale per la gestione dello Stress da lavoro” supportato dalla Provincia e Comune di Venezia e da Contromobbing O.n.l.u.s.
Convenzione con l'Azienda per i Servizi Sanitari n. 6 "Friuli Occidentale" per
a) costruzione di uno Sportello S.P.S.A.L. dell’Azienda Sanitaria, per la gestione di casi con disturbi psico-sociali associabili al lavoro;
b) invio dei casi selezionati al Centro del Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica dell’Università di Verona per l’attività valutativa diagnostica;
c) progettazione ed erogazione di percorsi formativi specifici per dirigenti e preposti dell’azienda sanitarie
Valutazione Clinica
Controllo psicologico (Psicologo clinico)
Controllo specialistico (Medicina del Lavoro)
1) Anamnesi familiare, patologica, remota, prossima;2) Anamnesi occupazionale;3) Anamnesi sociale (tempo libero, eventi di vita, casa/lavoro);4) Sintomatologia.
Medico del lavoro Psicologo clinico
Psichiatra Psicologo del lavoroGiuslavorista
CENTRO PER L’ANALISI DEI RISCHI E DELLE PATOLOGIE PSICO-SOCIALI DI ORIGINE
LAVORATIVA
PATOLOGIE PSICHIATRICHE CHE ABBIAMO RITENUTO IN RELAZIONE CAUSALE CON L’ATTIVITA’ LAVORATIVA
SVOLTA DAI PAZIENTI A NOI PERVENUTI
- Disturbi depressivi – ansiosi: 42 %
- Disturbi dell’adattamento con prevalenti sintomi depressivi: 32 %
- Disturbi depressivi 14 %
- Disturbo-bipolare: 1 %
14%
42%
32%
1%
9%
2%
Disturbi d’ansia: 9 % Disturbo post-traumatico da stress: 2 %
Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (IV edizione: descrive 370 tipi di disturbi mentali che suddivide in 15 diverse categorie)
2) i disturbi dell'infanzia, della fanciullezza e dell'adolescenza;
3) il delirium, la demenza, i disturbi amnestici e altri disturbi cognitivi;
4) i disturbi indotti da sostanze;
5) la schizofrenia e gli altri disturbi psicotici;6) i disturbi dell'umore (disturbo depressivo maggiore e bipolare)
7) i disturbi d'ansia (fobie, disturbo di panico, disturbo d'ansia generalizzato, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo post-traumatico da stress e disturbo acuto da stress)
8) i disturbi somatoformi;
9) i disturbi fittizi;
10) i disturbi dissociativi;
11) i disturbi sessuali e di identità di genere;
12) i disturbi dell'alimentazione;
13) i disturbi del sonno;
14) i disturbi del controllo degli impulsi;
15) i disturbi dell'adattamento;
16) i disturbi di personalità.
• Il DSM-IV non fa uso di termini quali malattia o infermità, ma ricorre al più generale concetto di “disturbo mentale” che si discosta significativamente dalla “normalità”.
Il disturbo mentale può essere definito come la manifestazione di una disfunzione comportamentale, psicologica o biologica
dell'individuo, clinicamente significativa.
La biopsia cerebrale di conferma non è ancora possibile !!!
Alla Prima Conferenza Nazionale per la Salute Mentale (giugno 2001) sono stati illustrati dati che stimano, in circa 10 milioni, gli italiani che soffrono di disturbi psichici.
I più frequenti sono: a) disturbi d'ansia; b) disturbi di personalità; c) disturbi dell' umore;
Caratteristiche del Disturbo depressivo
• Scarsa fiducia in se stessi• Bassi livelli di autostima
con vari livelli di autobiasimo, autoriprovazione, autosvalutazione …
• Senso di inutilità• Scarsa speranza nel futuro
(di – sperazione…)
Stato di tristezza – isolamento sociale – riduzione delle attività anche lavorative – modificazione dell’appetito –
perdita del desiderio sessuale – mancanza di energia specie psicologica – incapacità di provare piacere - disturbi del
sonno – disturbi psicosomatici
Eziologia della Depressione(Aprile 2008 Langlieb e De Paulo – J. Hopkins School – Baltimore)
• E’ lontana da essere chiaramente capita!- Ipotesi biochimica con coinvolgimento di neurotrasmettitori monoaminici (norepinefrina) e/o quelli del sistema serotoninergico con la partecipazione di fattori neuro-endocrini
- Ipotesi genetica sostenuta da alcuni studi su gemelli e dal fatto che nelle donne i disturbi depressivi sono 2-3 volte più frequenti che negli uomini
- Ipotesi psico-sociologica in relazione ai molteplici “elementi stressogeni della vita” (life stressors)
Negli USA depressione e ansia sono le cause più frequenti di richiesta di disabilità. Circa 19 milioni di statunitensi (circa 9,5 %) lamenta disturbi da depressione: i giorni di lavoro persi per questi problemi superano quelli attribuibili a ipertensione arteriosa, ulcera gastro-duodenale, diabete ed artropatie messe assieme!
Segni di depressione sul posto di lavoroJOEM aprile 2008
• Tendenza all’isolamento sociale (meeting, mensa, chiacchere…)• Lamentele fisiche e richiesta di interventi sanitari• Tristezza, sensazione di fatica, svogliatezza• Irritabilità o ansietà• Più conflitti interpersonali• Maggior assenteismo o preassenteismo (aumento di pause, pigrizia …)
• Ridotta produttività nonostante l’impegno• Accidenti ed errori• Maggior passività e rigidità• Maggior attenzione da parte dei collaboratori• Modificazioni del peso o riduzione della pulizia personale• Aumento nell’assunzione di alcool e/o stupefacenti
5 %DIRIGENTE
10 %ALTRO (O.T.A., CUSTODE, ASSISTENTE SOCIALE,
COLLABORATORE SCOLASTICO, GIORNALISTA, AVVOCATO …)
percentoMANSIONE
3 %TECNICO
5 %INFERMIERE - CAPOSALA
3 %MEDICO
3 %AGENTE DI COMMERCIO
5 %INSEGNANTE
9 %COMMESSO
16 %OPERAIO
41 %IMPIEGATO
5 %BANCA/ENTI ASSICUR.
8 %SCUOLA (34 %)TOTALE
3 %ISTITUTI FORMATIVI (66 %)TOTALE
10 %SANITÀ
16 %PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (Agenzia delle Entrate, Provincia, Ministero di Grazia
e Giustizia, Comuni ecc…)
DISTRIBUZIONE PER SETTORE PUBBLICO (n. soggetti)
20 %SERVIZI 18 %INDUSTRIA
DISTRIBUZIONE PER SETTORE PRIVATO (n. soggetti)20 % COMMERCIO
0
10
20
30
40
50
60
70
80
< 30 anni 30 - 39 > 40 anni
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53
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Disagiolav.
Mobbing Costr.Organ.
Altro Molestiesessuali
0
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30
40
50
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nti
< 1 anno 1 - 5 > 5 anni
Durata dei disturbi
Psicologico/clinico di sostegno:
a) Counselingindividuale/familiare
Psicoterapia:Individuale e di
gruppo
FOLLOW UP CLINICO –
PSICHIATRICO PERIODICO
Il nostro Centro propone eventuali trattamenti
RISULTATI “G.H.Q.-12” - Goldberg
0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
1di
st.s
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utili
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medie I° valutazione medie II° valutazione
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m.alt
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60 pazienti: tra 6 e 12 mesi dopo il 1° controllo
Considerazioni conclusive• L’attività lavorativa può creare condizioni che possono contrastare
o favorire la comparsa di disturbi a carattere depressivo;
• I “costi” di questi disturbi sono rilevanti soprattutto per i lavoratori coinvolti oltre che per la società in generale e per le aziende;
• La “Depressione al lavoro” deve essere vista in relazione ai problemi che persone depresse pongono in ambito lavorativo, ma anche come espressione di condizioni lavorative che possono favorire o accentuare tali disturbi;
• Il Medico del Lavoro con l’essenziale collaborazione paritetica di altre figure professionali (psicologo del lavoro, psicologo clinico, giurista del lavoro …) può ottenere risultati clinici particolarmente soddisfacenti in questo campo.