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Premio Letterario XVII edizione L’editoriale I n questo numero del nostro notiziario, l’ultimo prima della pausa estiva, diamo conto delle attività svolte dall’Antonianum negli scorsi due mesi, presso la nostra biblioteca. Gli eventi sono stati molti, e il pubblico ha risposto con grande interesse, affollando ogni volta la sala e mostrando di gradire le nostre proposte. Ne siamo contenti, e ringraziamo tutti coloro che hanno reso pos- sibile realizzare le nostre attivi- tà. Riferire di ciascuna di esse – la cerimonia di premiazione del Premio Letterario, le confe- renze sulla poesia di Gloria Casati, il testo messo in scena da Clara Monesi e dalla compa- gnia dei Rabdomanti, l’incon- tro con Riccardo Tammaro – in maniera estesa richiederebbe più spazio. Ci limitiamo quindi a un rapido racconto fotografi- co, lasciando che a parlare siano le immagini. Enrico Lotti Direttore responsabile: Enrico Lotti - Collaboratori: Andrea Boccotti, Gloria Casati, Giorgio Castellari, Giacomo de Antonellis, Clara Monesi, padre Pio Emer, padre Luigi Francesco Ruffato, Riccardo Tammaro, don Sergio Tomasello, Deborah Traversa. Disegni: Raffaella de Antonellis,Alessia Marrazzo. Progetto grafico: Francesco Vecchi Registrazione del Tribunale di Milano n. 157 del 27-2-1987 Stampato in proprio - Conto Corrente postale N°53559209 intestato a Centro Culturale Antonianum IBAN: IT61P0335901600100000067175 (Banca Prossima) Sede e redazione: Corso XXII Marzo 59/A, 20129 Milano Tel/Fax 02-733327 email: [email protected] ANTONIANUM NOTIZIE in formato PDF è scaricabile gratuitamente da www.centroculturaleantonianum.it Il Centro Culturale Antonianum è un’associazione senza fini di lucro:il lavoro dei collaboratori è volontario e gratuito L o ha detto Papa Francesco.Ma chi sono gli ipocriti? “I falsi credenti”.“Tutti coloro che non hanno imparato a fare bene il bene”.Anche il non credente ha il dovere della trasparenza e di operare senza malizia, di costruire buone e sincere relazioni.Credenti e non credenti, uomini e donne, non sono diversi nell’obbedienza alla propria natura, ma nell’esercizio della propria libertà.Nessuno nasce buono o cattivo, falso o trasparente.Imparare a essere virtuosi del bene è un dovere di tutti e non di pochi.Il non credente fa leva sulla propria coscienza e il credente si lascia illuminare da Dio, da cui dipende come maestro di vita e non solo Creatore:“Lavatevi, purificatevi, allontanatevi dal male e imparate a fare il bene.Cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova”.Così comanda la Bibbia.Perché ognuno di noi, ogni giorno, fa qualcosa di brutto e non impara a fare il bene, come noi insegniamo ai bambini a essere con i fatti migliori del giorno prima.Si tratta di uno stile di vita che possono praticare anche i non credenti. Non lo vogliono utilizzare gli ipocriti. Costa troppo anche per i disonesti. Sono due categorie di persone che non si lasciano aiutare dagli altri. Si chiudono in se stessi come in un guscio.Nemmeno Dio può scovarli.Perché ritengono sapienza non credergli.Difficile vivere con loro e sperare di cambiare in meglio.Non accettano nemmeno il perdono per timore di essere considerati peccatori.Vivono rifiutando la umiltà di credere e la necessità di essere amati. Gli ipocriti non amano il bene, fatto bene. (*) frate del Santo, fondatore del Centro Culturale Antonianum. Parola di... Luigi Francesco Ruffato * Meglio non credenti che ipocriti T ra marzo e maggio si è tenuto il ciclo di “Incontri in biblioteca”, nei locali della biblioteca del Centro Culturale Antonianum (foto 1), seguiti da un pubblico attento e numeroso. Gloria Casati (foto 2) ha tenuto due incontri dedicati alla “poe- sia dell’ombra”, nel corso dei quali ha raccontato la vita e l’opera di Emily Dickinson (1 aprile) e Alda Merini (8 aprile), con letture poetiche di Clara Monesi. A maggio è stata la volta di Riccardo Tammaro, che ha pre- sentato il suo ultimo libro “Antichi borghi della periferia milanese” ( foto 3), illustrato dalle fotografie di Roberto Visigalli. La conferenza è stata un excursus tra la storia, la topo- nomastica e la geografia della nostra città, alla riscoperta degli antichi borghi che sorgevano al di là della cerchia dei Bastioni. Lo scorso 11 marzo, infine, la compagnia dei Rabdomanti ha presentato “Pericolo d’istruzio- ne...” (foto 4), lavoro teatrale sul tema dell’istruzione femminile, di cui abbiamo parlato diffusa- mente nel numero scorso. INCONTRI IN BIBLIOTECA Una carrellata fotografica sulle più recenti attività del CCA di Riccardo Steiner S i è svolta lo scorso 6 maggio, sempre presso la nostra biblioteca, la cerimonia di premiazione del Premio Letterario del Centro Culturale Antonianum, alla presenza de presidente del Municipio 4 del Comune di Milano, Paolo Bassi. In alto: foto di gruppo dei premiati, con alcuni componenti della Giuria. In alto a destra: Simone Moscardi (1° classificato Poesia) riceve la targa e l’originale dell’illu- strazione da parte di Mario Quadraroli e Paolo Bassi. In basso, Luciana Volponi Massei (1° classificato Narrativa) riceve la targa da Paolo Bassi. A destra, la copertina del libretto che raccoglie tutti i testi dei primi tre classificati, con le illustrazioni originali di Quadraroli. ANTONIANUM NOTIZIE Periodico di cultura e attualità edito dal Centro Culturale Antonianum - Numero 48 - Maggio 2017 Associazione iscritta al Registro Provinciale dell’Associazionismo, settore B Cultura (Lr. 28/96 decreto N° 181/2002) Insignita della Benemerenza Civica dal Comune di Milano il 7 dicembre 2007 Associazione iscritta al Registro Provinciale dell’Associazionismo, settore B Cultura (Lr. 28/96 decreto N° 181/2002) Insignita della Benemerenza Civica dal Comune di Milano il 7 dicembre 2007 1 2 3 4

AN 48 STAMPA - Sito del Centro Culturale Antonianum · Passato e presente del Califfato Maurizio Molinari, corrispon-dente de “La Stampa”,nel suo recente libro Il Califfato del

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Premio Letterario XVII edizione

L’editoriale

In questo numero del nostronotiziario, l’ultimo primadella pausa estiva, diamo

conto delle attività svoltedall’Antonianum negli scorsidue mesi, presso la nostrabiblioteca. Gli eventi sono statimolti, e il pubblico ha rispostocon grande interesse, affollandoogni volta la sala e mostrandodi gradire le nostre proposte. Nesiamo contenti, e ringraziamotutti coloro che hanno reso pos-sibile realizzare le nostre attivi-tà. Riferire di ciascuna di esse –la cerimonia di premiazionedel Premio Letterario, le confe-renze sulla poesia di GloriaCasati, il testo messo in scenada Clara Monesi e dalla compa-gnia dei Rabdomanti, l’incon-tro con Riccardo Tammaro – inmaniera estesa richiederebbepiù spazio. Ci limitiamo quindia un rapido racconto fotografi-co, lasciando che a parlaresiano le immagini.

Enrico Lotti

Direttore responsabile: Enrico Lotti - Collaboratori: Andrea Boccotti, Gloria Casati, Giorgio Castellari, Giacomo de Antonellis, Clara Monesi, padre Pio Emer, padre Luigi Francesco Ruffato, Riccardo Tammaro, don Sergio Tomasello,Deborah Traversa. Disegni: Raffaella de Antonellis,Alessia Marrazzo. Progetto grafico: Francesco Vecchi

Registrazione del Tribunale di Milano n. 157 del 27-2-1987 Stampato in proprio - Conto Corrente postale N°53559209 intestato a Centro Culturale Antonianum IBAN: IT61P0335901600100000067175 (Banca Prossima)Sede e redazione: Corso XXII Marzo 59/A, 20129 Milano Tel/Fax 02-733327 email: [email protected] ANTONIANUM NOTIZIE in formato PDF è scaricabile gratuitamente da www.centroculturaleantonianum.it

Il Centro Culturale Antonianum è un’associazione senza fini di lucro: il lavoro dei collaboratori è volontario e gratuito

Lo ha detto Papa Francesco. Ma chi sono gli ipocriti? “I falsi credenti”.“Tutti coloro che non hanno imparato a fare bene il bene”.Anche il non credenteha il dovere della trasparenza e di operare senza malizia, di costruire buone e sincere relazioni. Credenti e non credenti, uomini e donne, non sonodiversi nell’obbedienza alla propria natura, ma nell’esercizio della propria libertà.Nessuno nasce buono o cattivo, falso o trasparente. Imparare a essere

virtuosi del bene è un dovere di tutti e non di pochi. Il non credente fa leva sulla propria coscienza e il credente si lascia illuminare da Dio, da cui dipendecome maestro di vita e non solo Creatore:“Lavatevi, purificatevi, allontanatevi dal male e imparate a fare il bene. Cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso,rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova”.Così comanda la Bibbia.Perché ognuno di noi, ogni giorno, fa qualcosa di brutto e non imparaa fare il bene, come noi insegniamo ai bambini a essere con i fatti migliori del giorno prima. Si tratta di uno stile di vita che possono praticare anche i noncredenti. Non lo vogliono utilizzare gli ipocriti. Costa troppo anche per i disonesti. Sono due categorie di persone che non si lasciano aiutare dagli altri. Sichiudono in se stessi come in un guscio. Nemmeno Dio può scovarli. Perché ritengono sapienza non credergli. Difficile vivere con loro e sperare di cambiarein meglio.Non accettano nemmeno il perdono per timore di essere considerati peccatori.Vivono rifiutando la umiltà di credere e la necessità di essere amati.Gli ipocriti non amano il bene, fatto bene. J (*) frate del Santo, fondatore del Centro Culturale Antonianum.

Parola di... Luigi Francesco Ruffato *

MMeegglliioo nnoonn ccrreeddeennttii cchhee iippooccrriittii

Tra marzo e maggio si ètenuto il ciclo di “Incontriin biblioteca”, nei locali

della biblioteca del CentroCulturale Antonianum (ffoottoo 11),seguiti da un pubblico attento enumeroso.Gloria Casati (ffoottoo 22) ha tenutodue incontri dedicati alla “poe-sia dell’ombra”, nel corso deiquali ha raccontato la vita el’opera di Emily Dickinson (1aprile) e Alda Merini (8 aprile),con letture poetiche di ClaraMonesi.A maggio è stata la volta diRiccardo Tammaro, che ha pre-sentato il suo ultimo libro“Antichi borghi della periferiamilanese” (ffoottoo 33), illustratodalle fotografie di RobertoVisigalli. La conferenza è stataun excursus tra la storia, la topo-

nomastica e la geografia dellanostra città, alla riscoperta degliantichi borghi che sorgevano aldi là della cerchia dei Bastioni.Lo scorso 11 marzo, infine, lacompagnia dei Rabdomanti ha

presentato “Pericolo d’istruzio-ne...” (ffoottoo 44), lavoro teatrale sultema dell’istruzione femminile,

di cui abbiamo parlato diffusa-mente nel numero scorso.J

INCONTRI IN BIBLIOTECA Una carrellata fotografica sulle più recenti attività del CCA

di Riccardo Steiner

Si è svolta lo scorso 6 maggio, sempre presso la nostrabiblioteca, la cerimonia di premiazione del Premio

Letterario del Centro Culturale Antonianum, alla presenzade presidente del Municipio 4 del Comune di Milano, PaoloBassi. In alto: foto di gruppo dei premiati, con alcunicomponenti della Giuria. In alto a destra: Simone Moscardi(1° classificato Poesia) riceve la targa e l’originale dell’illu-strazione da parte di Mario Quadraroli e Paolo Bassi. Inbasso, Luciana Volponi Massei (1° classificato Narrativa)riceve la targa da Paolo Bassi. A destra, la copertina dellibretto che raccoglie tutti i testi dei primi tre classificati, conle illustrazioni originali di Quadraroli.

ANTONIANUM NOTIZIE

Periodico di cultura e attualità edito dal Centro Culturale Antonianum - Numero 48 - Maggio 2017

Associazione iscritta al Registro Provincialedell’Associazionismo, settore B Cultura (Lr. 28/96decreto N° 181/2002) Insignita della BenemerenzaCivica dal Comune di Milano il 7 dicembre 2007

Associazione iscritta al Registro Provincialedell’Associazionismo, settore B Cultura (Lr. 28/96decreto N° 181/2002) Insignita della BenemerenzaCivica dal Comune di Milano il 7 dicembre 2007

1 2

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4

•••Narrativa

W. SmithL’ultimo faraoneLonganesi, 2016 – Narr D 1840

S. AvalloneDa dove la vita è perfettaRizzoli, 2017 – Narr D 1841

S. DazieriL’angeloMondadori, 2016 – Narr D 1839

A. OzTocca l’acqua, tocca il ventoFeltrinelli, 2017 – Narr D 1838

O. PamukLa donna dai capelli rossiEinaudi, 2017 – Narr D 1837

G. SimenonLa casa dei KrullAdelphi, 2017 – Narr D 1836

•••Narrativa (segue)

M. ConnellyLa cadutaPiemme, 2014 – Narr D 1835

E. ScalfariIl labirintoEinaudi, 2016 – Narr D 1834

P. RumizMorimondoFeltrinelli, 2013 – Narr D 1833

J. LansdaleParadise SkyEinaudi, 2016 – Narr C 2344

C. PoulainIl grande marinaioNeri Pozza, 2016 – Narr C 2343

M. De GiovanniPaneEinaudi, 2016 – Narr C 2342

•••Narrativa (segue)

E. O’BrienOggetto d’amoreEinaudi, 2016 – Narr C 2341

A. MunroUna cosa che volevo dirti da un po’Einaudi, 2016 – Narr D 1843

I. McEwanNel guscioEinaudi, 2017 – Narr D 1842

A. CamilleriL’altro capo del filoSellerio, 2016 – Narr A 736

•••Storia

M. ScottDelfiLaterza, 2015 – Storia D 493

Antonianum Notizie - n. 48, Maggio 2017 - pagina 2

IL DIALOGO E LA PAURATra cronaca e storia, una rassegna di testi per comprendere il fenomeno del terrorismo islamico

di Gloria Casati

La realtà degli episodi diterrorismo di matrice isla-mica è quotidianamente

sotto i nostri occhi e comincia acondizionare le nostre vite, lenostre scelte, costringendoci avivere in un clima di paura e disospetto.Ma come si è arrivati a questo?E soprattutto, sono possibili vied’uscita, è possibile percorrerealtre strade, o l’unica soluzioneè quella della guerra continua,della lotta, che alimentano l’in-tolleranza e la violenza?Il percorso che proponiamo inquesto breve excursus va pro-prio in questa direzione: attra-verso la lettura delle pagine dialcuni studiosi che hannoapprofondito l’argomento, pro-viamo a capirci qualcosa di più.

Dopo l’11 settembrePartiamo da un autore ben notoal pubblico, soprattutto graziealle sue frequenti apparizionitelevisive. Si tratta di MagdiAllam, giornalista da sempreimpegnato nello studio delletematiche legate al dialogo traVicino Oriente e Occidente.Mi soffermo su uno dei suoilibri, intitolato Kamikazemade in Europe e che ha comesottotitolo Riuscirà l’Occidentea sconfiggere i terroristi isla-mici?. Il testo è del 2004: noneravamo lontani dell’attentatoalle Torri Gemelle del 2001.Magdi Allam parte, nella suaanalisi, da una considerazione: ilterrorismo non è un fenomeno“estraneo”, esterno a noi: vivecon noi, abita la nostra società,frequenta i nostri stessi luoghi.Il grande fenomeno migratorioche è sotto gli occhi di tutti noi,se da un lato ha offerto ospitali-tà e vie di fuga a migliaia didisperati, ha anche offerto amolti estremisti l’opportunità

di infiltrarsi nel nostro tessutosociale. Come un cavallo diTroia, afferma Allam, il terrori-smo è entrato nella fortezzaoccidentale e ne sfrutta la tute-la giuridica e le garanzie demo-cratiche. Da qui un grido diallarme: se l’Occidente nonadotta strategie di illuminatafermezza, non riuscirà ad argi-nare questa escalation di terro-re e di morte. Il primo passosuggerito è la riconquista dellemoschee, sulle quali occorrevigilare perché siano luoghi diculto e non di propaganda inte-gralista. Il secondo è l’integra-zione degli immigrati, che nonsi fermi alla garanzia di un lavo-ro e di una casa, ma percorrasoprattutto la via di una condi-visione di valori.Sono parole che, scritte più didieci anni fa, alla luce degliavvenimenti che sono seguiti,fanno seriamente riflettere.Più complessa e articolata èl’analisi dell’universo terroristache fa Talad Asad nel suo libro Ilterrorismo suicida uscito nel2009.L’obiettivo dell’autore è dievidenziare come questa “cultu-ra della morte” deriva non tantoda un odio verso una nazione oun “nemico” specifico e identifi-cato, ma verso un’identità cultu-rale che viene avvertita come

nemica, contraria ai propri valo-ri e nei confronti della quale èimpossibile ipotizzare un’azio-ne costruttiva.È anche interessante la riflessio-ne finale sul senso della vita edella morte che percorre legrandi religioni monoteiste, apartire da quella ebraica perpassare a quella cristiana emusulmana. È a partire dalsenso che viene attribuito allavita e alla morte che si può giu-stificare o meno la difesa del-l’essere umano o la sua immola-zione, il rispetto della sacralitàdell’esistenza o la giustificazio-ne al massacro.

Passato e presente del CaliffatoMaurizio Molinari, corrispon-dente de “La Stampa”, nel suorecente libro Il Califfato delterrore – Perché la svolta isla-mica minaccia l’Occidente,edito nel 2015, evidenzia comeil terrorismo affondi le proprieradici non solo in motivazionipuramente ideologiche, bensìall’interno di interessi economi-ci su larga scala.Coloro che decidono di farsiesplodere all’interno dellemetropolitane, dei luoghi diritrovo, nelle piazze affollate,non sono singoli fanatici facilialla suggestione religiosa, ma

persone appartenenti a popola-zioni che il Califfato ha saputosalvare dalla povertà e dall’igno-ranza, offrendo non solo ciboed elettricità, ma anche scuole,moschee, corsi di formazioneche l’hanno reso credibile emeritevole di fiducia agli occhidi tanti.La stessa considerazione vienefatta da Sergio Paini, giornalistaRAI, inviato in terra bosniaca altempo della guerra dei Balcani.Nel suo ultimo libro, uscito loscorso anno, La mezzalunad’Europa – I musulmani neiBalcani dagli Ottomani finoall’Isis, sottolinea come proprioquella zona sia diventata terradi conquista dell’Islam radicalesoprattutto attraverso fondazio-ni umanitarie legate agli Statipiù ricchi del golfo Persico, chehanno finanziato lo sviluppodelle aree depresse e distruttedopo la guerra (a cominciare daSarajevo), costruito grandimoschee, promosso la forma-zione di imam. In questo modoAlbania, Kosovo, Macedonia eMontenegro sono diventatevivaio di milizie del sedicenteCaliffato, nonché preziose basilogistiche per l’addestramentodi terroristi.La considerazione amara è chequesto fanatismo sta distrug-gendo a poco a poco l’islammoderato, quello che per secoliha convissuto pacificamentenel rispetto e nel dialogo con lealtre culture e le altre religioni eche, solo, potrebbe porsi comebaluardo a questo scontro diciviltà.Impegnativo, ma sicuramenteaffascinante, è infine il testo diFranco Cardini Il Califfato el’Europa, un saggio uscito nelgennaio del 2016, in cui si riper-corre la storia tra Europa eIslam dal Medioevo all’età con-

Volontari inbiblioteca

Il CCA esamina candidatureper turni in biblioteca.Se interessati, scriveteci via e-mail a:[email protected]

oppure via fax a: 02/733327

In bibliotecaMolti dei testi citati nell’articolosono disponibili nella bibliote-ca del Centro CulturaleAntonianum.

M.AllamKKaammiikkaazzee mmaaddee iinn EEuurrooppeePolitica B 339

T.AsadIIll tteerrrroorriissmmoo ssuuiicciiddaaPolitica D 168

M. MolinariIIll CCaalliiffffaattoo ddeell tteerrrroorreePolitica C 371

F. CardiniIIll CCaalliiffffaattoo ee ll’’EEuurrooppaaPolitica D 182

ACQUISIZIONI RECENTIUna selezione delle ultime opere acquisite dalla Biblioteca del Centro Culturale Antonianum

temporanea, passando per leCrociate, per la conquistadell’Impero Romano d’Orientead opera dei Turchi e la succes-siva storia dei secoli d’oro deisultani, fino ad arrivare alle dueGuerre Mondiali e da quella chepossiamo definire la “terzaondata” di invasione musulma-na, quella di coloro che voglio-no “conquistare e convertire”.Anche Cardini, a conclusionedella sua lunga dissertazione, sipone il quesito su se e come siapossibile arginare questo feno-meno.La sua risposta è duplice:da un lato la riscoperta e la riaf-fermazione della propria “iden-tità”, dall’altra la conoscenza diquella altrui; senza nascondersiche trovare la giusta via traomologazioni e salvaguardiadelle differenze è compito tut-t’altro che facile.

L’ultima parolaA conclusione di questa breveanalisi del problema, non pos-siamo fare altro che constatareche stiamo vivendo un difficilee complesso periodo storico;che nessuno ha in mano solu-zioni semplici e a breve termi-ne. Dobbiamo solo sperare chela grande massa delle personemoderate e disponibili al dialo-go e al rispetto, che sono i più,da una parte e dall’altra, trovi laforza e la modalità di far sentirela propria voce, di agire effica-cemente nel tessuto sociale.Solo così è possibile ipotizzareuna società in cui diversità dilingua, religione, usi e costumidiventino ricchezza e non osta-colo.J

Il consiglio del bibliotecario

RR.. AAllaajjmmooCarne miaSellerio, 2016 – Narr C 2345

Anni Novanta, Borgo Vecchio, unquartiere popolare di Palermo aimargini della zona più prestigiosadella città. Quasi un paesello a séstante in ogni dettaglio, soprattut-to per quanto riguarda la sferamorale. Qui la famiglia Montanacampa grazie a una bancarellaabusiva di frutta e verdura,di quel-le sempre aperte. Poi, una notte, ilpadre, Calogero Montana, smettedi tornare a casa, e la piccola atti-vità dovrà essere portata avantidalla moglie e dai due figli, Enzo eFranco,“il piccolo pare più grandedel grande, e il grande più piccolodel piccolo”. Una storia semplice,che mette al centro la famiglia,con un finale inaspettato, con unalingua e uno sguardo che riman-gono incollati ai fatti e ai perso-naggi.