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mensile 15.000 copie in 15.000 famiglie - Distribuzione gratuita Fondato nel 1969 da Luigi Pallottino Anno XL - Novembre/Dicembre 2008 - Roma, mensile Tel./Fax 06-35503317 - E-mail: [email protected] 252 252 www.montemario.org In vista del 2009 Care lettrici, cari lettori, “Monte Mario” giunge stavolta all’ap- puntamento di fine anno dopo vari mesi di assenza dalle edicole, dovuti – dopo la consueta pausa estiva – a difficoltà nella raccolta di pubblicità, verosimil- mente aggravata dalla crisi economica. E la pubblicità, acquisita senza compro- messi, è il mezzo che permette all’As- sociazione “Amici di Monte Mario” - onlus di pubblicare questo giornale senza incrinarne i principi informatori. Come sapete, “Monte Mario” vuole essere, senza alcun condizionamento, al servizio della cultura e della tutela del territorio, nonché degli interessi della cittadinanza. Faremo ogni sforzo per assicurare al giornale un 2009 più regolare, ma chie- diamo anche un sostegno ai lettori più affezionati: per esempio mediante l’i- scrizione all’Associazione “Amici di Monte Mario”. Quali prospettive per i nostri quartieri, nel nuovo anno? I problemi sono in gran parte quelli delle altre parti di Roma, delle altre città. Non vi tedieremo ora con l’e- lenco degli interventi infrastrutturali che attendiamo da tempo, come quello dei servizi pubblici. Vogliamo invece indiriz- zare agli Amministratori comunali e municipali, assieme agli auguri di un pro- ficuo lavoro, due auspici: anzitutto quello che pongano maggiore attenzione al quo- tidiano, ovvero all’osservazione del terri- torio, alle manutenzioni, alla vigilanza; in altre parole che si mettano veramente nei panni dei comuni cittadini, seguendo il loro percorso ad ostacoli di ogni giorno. E poi che non intendano la contrapposizio- ne politica come lotta pregiudiziale, quasi fine a sé stessa, ma sempre come confron- to dialettico rivolto ad obiettivi concreti. A tutti voi, care lettrici e cari lettori, gli auguri più vivi di serene Feste e lieto, prospero Anno nuovo, nella speranza che questo giornale possa segnarne molti buoni momenti. L’immagine, ora rimossa, che rappresenta la Madonna con il Bambino e Sant’Anna era posta sul portale d’ingresso del padiglione 29, già alloggio delle suore al S. Maria della Pietà e ora sede degli uffici del Municipio.

amici montemerio 252

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rivista amici montemario 252

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Page 1: amici montemerio 252

mensile

15.000 copie in 15.000 famiglie - Distribuzione gratuita

Fondato nel 1969 da Luigi Pallottino

Anno XL - Novembre/Dicembre 2008 - Roma, mensileTel./Fax 06-35503317 - E-mail: [email protected]

252 252 www.montemario.org

In vistadel 2009Care lettrici, cari lettori,“Monte Mario” giunge stavolta all’ap-puntamento di fine anno dopo vari mesidi assenza dalle edicole, dovuti – dopola consueta pausa estiva – a difficoltànella raccolta di pubblicità, verosimil-mente aggravata dalla crisi economica.E la pubblicità, acquisita senza compro-messi, è il mezzo che permette all’As-sociazione “Amici di Monte Mario” -onlus di pubblicare questo giornalesenza incrinarne i principi informatori.Come sapete, “Monte Mario” vuoleessere, senza alcun condizionamento,al servizio della cultura e della tuteladel territorio, nonché degli interessidella cittadinanza.Faremo ogni sforzo per assicurare algiornale un 2009 più regolare, ma chie-diamo anche un sostegno ai lettori piùaffezionati: per esempio mediante l’i-scrizione all’Associazione “Amici diMonte Mario”.Quali prospettive per i nostri quartieri, nelnuovo anno? I problemi sono in granparte quelli delle altre parti di Roma, dellealtre città. Non vi tedieremo ora con l’e-lenco degli interventi infrastrutturali cheattendiamo da tempo, come quello deiservizi pubblici. Vogliamo invece indiriz-zare agli Amministratori comunali emunicipali, assieme agli auguri di un pro-ficuo lavoro, due auspici: anzitutto quelloche pongano maggiore attenzione al quo-tidiano, ovvero all’osservazione del terri-torio, alle manutenzioni, alla vigilanza; inaltre parole che si mettano veramente neipanni dei comuni cittadini, seguendo illoro percorso ad ostacoli di ogni giorno. Epoi che non intendano la contrapposizio-ne politica come lotta pregiudiziale, quasifine a sé stessa, ma sempre come confron-to dialettico rivolto ad obiettivi concreti.A tutti voi, care lettrici e cari lettori, gliauguri più vivi di serene Feste e lieto,prospero Anno nuovo, nella speranzache questo giornale possa segnarnemolti buoni momenti.

L’immagine, ora rimossa, che rappresenta la Madonna con il Bambino e Sant’Anna era posta sul portale d’ingressodel padiglione 29, già alloggio delle suore al S. Maria della Pietà e ora sede degli uffici del Municipio.

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Anche questo è Monte Mario

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Un’occupazione abusivaLa casa era disabitata, le serrande tutte chiuse. Ma ecco in pienaestate un’improvvisa presa di possesso. Attraverso la sottile fes-sura che si trova tra la serranda e la cornice in travertino dellefinestre penetrano nelle stanze esposte ad ovest, una ad una,migliaia di api. Si, proprio migliaia. Uno sciame così enormenon si era mai visto nell’intera zona. Il forte ronzio si potevasentire dall’ultimo piano dell’edificio e lo spettacolo, visto dal-l’alto era insieme impressionante ed esaltante.Attorno all’ape regina si muoveva vorticosamente un nugolo diapi, anche a detta degli esperti, di proporzioni insolite. Allertata la Protezione Civile, è bastata poi l’opera paziente diun apicoltore che ha agito all’interno della casa e ha fatto entra-re in una cassetta di legno lo sciame con un’abile manovra nonpriva di rischio. Chissà quanto miele avrà ormai prodotto!E mentre gli abitanti del palazzo tiravano un sospiro di sollievo,proprio quel giorno i giornali parlavano di un’epidemia che stafalciando le api in molti paesi del mondo e ricordavano che sonoun prezioso indicatore delle stato di salute dell’ambiente e con-tribuiscono a migliorare la produzione agricola, specialmentedella frutta.

Simona Aragno, disegno a penna.

Tutti in filaIl ragazzo cammina lungo il vialetto che conduce al casale pocodistante da via Rocca di Mezzo. Alle sue spalle un’ampia zonadi verde ancora incontaminata. Ad un tratto è raggiunto e affiancato da un istrice che procede inmodo goffo e grugnisce, seguito da un grosso topo che si muovevelocemente, seguito da un gatto che avanza con passo felpato.Ognuno di loro sembra andare per i fatti propri. Ma non è così.Il ragazzo vuole arrivare fino alla porta, l’istrice esplorare illuogo, il topo raggiungere una preda forse impossibile, il gattoazzannare il topo e farne un solo boccone. Infatti è sera e pertutti, il ragazzo, l’istrice, il grosso topo e il gatto, è ora di cena.Anche questo è Monte Mario.

S.G.

Rivista mensile editadall’Associazione

AMICI DI MONTE MARIO

Direzione, redazione e pubblicitàTel. 06 35503317

00135 [email protected]

Direttore responsabileSILVIA SAMARITANI GIORDANI

Direttore editorialeGIO. MANTOVANI

Coordinatore di redazioneMARIELLA CASINI-CORTESI

In redazioneLUCIANA FRAPISELLI

ANNAMARIA MARCHESINIFRANCESCO ROCCO

MARIA ROSSARO

Ha collaborato a questo numeroALDO FALIVENA

VideocomposizionePUBBLISHOCK

Incisione e stampaSEA, TIPOLITOGRAFIA s.r.l.

Via Cassia bis km 36,300 - Nepi (VT)Tel. 0761 527323 / Fax 0761 527523

Reg. Tribunale di Roman. 12985 del 18-9-1969

Numero chiuso il 2 dicembre 2008

DISTRIBUZIONE GRATUITA

È vietata la riproduzione di testied immagini senza l’autorizzazione

scritta dell’editore

Un quartiere belloma trascuratoMi è capitato qualche tempo fadi leggere il giornale degliAmici di Montemario, ricco dinotizie ed iniziative interessan-ti. È molto bello impegnarsi perfar vivere il proprio quartiere econtribuire attivamente al suomantenimento! Complimenti!Monte Mario è un bellissimoquartiere, immerso nel verde elo porto nel cuore. Purtroppo,alcune zone sono però lasciateandare ed è un vero peccato.Abito in via G. Taverna, la stra-da è stata rifatta di recente, manon è stato conservato un suffi-ciente sistema di scolo delleacque piovane e lo spazio verdeche costeggia il liceo statale sista trasformando in una discari-ca edilizia, con tanto di furgon-cino abbandonato. Vi è ancheun giardinetto, molto carino macompletamente tralasciato,all’entrata di Santa Rita, infondo alla strada; di fronte, oquasi, si trova una via di acces-so abbastanza avventurosa perla riserva naturale dell’Insu-gherata: è possibile chiedereche questi spazi verdi pubblicivengano curati? a chi rivolger-si? esiste la possibilità che laloro gestione venga affidata aun’associazione di vicini?

E. Blasi

L’eterno cantiereSono passati ormai quattro annidall’apertura della galleria Gio-vanni XXIII e nella zona delMinistero degli Esteri prospi-ciente l’ingresso della galleriastessa, continua ad essere aper-to, inspiegabilmente, il cantierecon materiale da costruzioneapparentemente abbandonato eil capannone-ricovero per glioperai. Tutto questo continuaad aumentare il degrado dellazona già deturpato dai lavori emai risistemato, come pure leaiuole che circondano il Mini-stero e l’ingresso al Parco diMonte Mario in via dei Collidella Farnesina. Lo stessoabbandono lamenta la stazionedella metropolitana di VignaClara, progettata e inauguratain occasione dei Mondiali d’I-talia ‘90, con grande sperperodi denaro pubblico e mai utiliz-zata. È evidente che la riapertu-ra della stazione risolverebbe iproblemi di traffico e di “accer-chiamento”, ormai a cadenzabisettimanale che i residentidella zona sono costretti a subi-re in occasione delle partite dicalcio. Come residente e cometanti altri aspetto risposte dairesponsabili: Municipio,Comune, Assessorato ai Giar-dini?

Angelo Cutolo

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“Dopo aver visitato lechiese e i palazzi,Corinne condusse

Oswald alla Villa Mellini, giardinosolitario senza altro ornamento chemagnifici alberi. Si vede da quelluogo nella lontananza la catenadegli Appennini, la trasparenzadell’aria colora quelle montagne,le fa apparire più vicine e le farisaltare in maniera singolarmentepittoresca. Oswald e Corinne resta-rono in quel luogo per gustare ilfascino del cielo e la tranquillitàdella natura. Non si può avere ideadi questa strana calma quando nonsi è vissuti nei paesi del meridione.In un giorno caldo non si senteneppure il più leggero soffio divento. I più fragili fili d’erba sonoin un’immobilità perfetta; gli ani-mali condividono l’indolenza ispi-rata dal bel tempo; a mezzogiornonon si ode il ronzio delle moschené il frinire delle cicale, né il cantodegli uccelli; nulla si affanna inuna agitazione inutile e passegge-ra, tutto dorme fino al momento incui i temporali, o le passioni, risve-gliano la natura veemente che sirisveglia impetuosamente dal suoprofondo riposo.Vi è, nei giardini di Roma, un grannumero di alberi sempreverdi cheaumentano ancor più l’illusionecreata già dalla dolcezza del climadurante l’inverno. Pini d’una ele-ganza particolare, larghi e frondosiverso la cima e vicini gli uni aglialtri, formano come una specie disuperficie piana nell’aria che fa uneffetto fascinoso quando la si vededall’alto. Gli alberi più bassi sonoal riparo da questa volta di verdura[…] «Non trovate - disse Corinne aOswald contemplando la campagnache li circondava – che la natura inItalia ci fa sognare più che altrove?Si direbbe che qui sia in rapportopiù stretto con l’uomo e che il Crea-tore se ne serva come di un linguag-gio tra Lui e le sue creature».Questa è la traduzione di un branodel romanzo autobiografico Corin-ne ou l’Italie di Madame de Staël,pubblicato nel 1807, esattamente200 anni fa. Madame de Staël era figlia di unricco banchiere di Ginevra che piùtardi diverrà ministro di Luigi XVI,re di Francia. Era nata a Parigi nel1766 e il suo vero nome era Anne-Louise-Germaine Necker. Sposò ilbarone de Staël Holstein, amba-sciatore di Svezia a Parigi, ed è per-

Villa Mellini duecento anni fain un romanzo francese:Corinne ou l’Italie

Gérard, Corinne au cap Misène (particolare). Museo delle Belle Arti di Lione.

ciò conosciuta con il nome diMadame de Staël. Fu oppositrice diNapoleone e quindi costretta daquesti ad allontanarsi da Parigi. Siritirò allora nel castello di suo padrea Coppet in Svizzera dove era cir-condata da una vera corte di amicifra i quali Benjamin Constant, dalei amato per parecchi anni, l’auto-re del romanzo romantico Adolphe

e Madame Récamier amata da Cha-teaubriand. Ma a Madame de Staëlpiaceva viaggiare: visitò la Germa-nia dove conobbe Goethe e Schillera Weimar e August Wilhelm Schle-gel, poi visitò l’Italia e fu l’Italiache le ispirò il romanzo Corinnedopo un precedente romanzo intito-lato Delphine.Come abbiamo già detto, neldicembre 1804 aveva visitato l’Ita-lia: Torino, Milano, dove sog-giornò in casa di Vincenzo Montiche rimarrà per sempre suo amico.Attraversò l’Emilia e le Marche,

arrivò a Roma nel febbraio 1805durante una piena del Tevere. ARoma, dove fu nominata “pastorel-la” dell’Accademia dell’Arcadia,conobbe Angelica Kauffmann, lacelebre pittrice anche lei svizzera,visitò lo studio di Antonio Canova.Wilhelm von Humboldt ambascia-tore di Prussia a Roma, uomo intel-ligente e coltissimo, l’accompa-

gnava nelle sue passeggiatearcheologiche. A Roma rimasesolamente due settimane, poi partìper Napoli e ritornò a Roma il 13marzo. Lasciò definitivamenteRoma verso l’8 maggio e partì perFirenze dove conobbe la Contessad’Albany “vedova” del grandedrammaturgo Vittorio Alfieri. VideVenezia e il 4 giugno arrivò a Mila-no dove Napoleone era stato dapoco incoronato re d’Italia. Poirientrò a Coppet. Con la caduta diNapoleone e con la Restaurazionepotette finalmente rientrare a Pari-

gi dove riceveva in un suo salottoletterario.I suoi romanzi sono autobiograficie anticipatori del Romanticismo:ella vi esprime i suoi sentimenti, lasua melanconia, la sua inquietudi-ne, la sua sete di libertà e la solitu-dine dell’artista.Da questo primo soggiorno aRoma (Madame de Staël vi ritor-nerà ancora nel 1815) nacque l’i-spirazione per il romanzo Corinnedi cui la figura dominante è un per-sonaggio immaginario, personifi-cazione dell’autrice: Corinne è unapoetessa romana, improvvisatrice,danzatrice, sacerdotessa dell’arte edella letteratura, una specie disibilla incoronata in Campidogliocome lo fu Petrarca per la sua arte.Si innamora di Oswald lord Nelvil,nobile scozzese, anch’egli malinco-nico e sensibile come lei. Corinnelo conduce a visitare i monumentiantichi di Roma, le chiese, le tombedella via Appia, le ville patrizie delRinascimento, i musei, cioè tutti iluoghi artistici che Madame deStaël aveva visitato con Humboldt.Alla fine del romanzo Oswald, ben-ché anche egli innamorato profon-damente di lei, per mantenere lapromessa fatta al padre morente,sposa un’altra donna più semplice,non una donna superiore comeCorinna e questa, da vera eroinaromantica, morirà d’amore. Ilromanzo termina così in tragediaMadame de Staël aveva una solidacultura classica, conosceva profon-damente la letteratura italiana poi-ché possedeva, nella sua bibliote-ca, una ricca sezione di libri italia-ni. Il romanzo è, perciò, anche unaspecie di guida dell’Italia con rife-rimenti alla letteratura antica emoderna, con citazioni in latino, ininglese, in italiano, lingue general-mente conosciute dalle personecolte dell’epoca.Il canto improvvisato da Corinnadurante l’incoronazione in Campi-doglio è un inno all’Italia: “Italiaimpero del sole, Italia padrona delmondo, Italia culla della letteratu-ra, ti saluto. Quante volte la razzaumana fu a te sottomessa! Tributa-ria delle tue armi, delle tue arti edel tuo cielo!” Questo canto, que-sto inno che Madame de Staëlmette in bocca alla sua eroina,esprime quali erano i suoi senti-menti verso la natura, la cultura el’arte dell’Italia.

Luciana Frapiselli

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È oggetto di ripensamenti l’intervento sul tratto vicino alla scuola NazarioSauro. Sono condivisibili le preoccupazioni per la vivibilità della zona,ma il lasciare tutto com’è non sembra la soluzione migliore. È auspicabile unadeguamento del progetto che comporti anche una vera riqualificazione dipiazza Monte Gaudio. Il tappeto di auto parcheggiate, ai lati di quelle incorsa, che tagliano il quartiere, non sembra essere una situazione da tutelare.

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L’allargamento di via Trionfale

Proseguono i lavori del 2° stralcio funzionale dell’allargamentodi via Trionfale, attorno al Forte omonimo.Qui vediamo il tratto tra via Morandi e via degli Scolopi, dove sono statitagliati alcuni alberi ed iniziati i movimenti di terra sulla sinistra.

All’interno del cantiere, di fronte a via degli Scolopi, si vede prendereforma la nuova carreggiata in direzione periferia e la bretella di raccordotra le due carreggiate, che consentirà ai veicoli provenientidall’uscita del Policlinico Gemelli su via Trionfale di invertire la marciaper procedere verso Monte Mario alto e Pineta Sacchetti.

Buone feste

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Progettata dall’architetto SilvioCasadori, la chiesa di SantaPaola Romana fu eretta a par-

rocchia nel novembre 1951 sudecreto del Cardinal Vicario Cle-mente Micara e affidata al clerodiocesiano. La chiesa fu costruitapresso quella antica di SanctaMaria Virgo a Puteo extra PortamAngelicam, chiesa del capitolo di S.Pietro in Vaticano, purtroppo demo-lita. La copia settecentesca dell’im-magine della Madonna del Pozzo,conservata situata nella cappella disinistra della parrocchia, da sempreè oggetto di profonda venerazionecome dimostrano i fiori freschi cheogni giorno le portano i fedeli.Il territorio di competenza dellaparrocchia, dove oggi vivono 6000,

famiglie, fu stabilito entro il peri-metro che da via Papiniano, all’in-crocio con via Proba Petronia, va alargo Maccagno, piazza Friggeri,via Vercillo, viale delle Medaglied’oro fino a via Publio Stazio, pro-segue tagliando via Tito Livio, per-corre via Clivo di Cinna, via Fedro,piazzale Socrate, un tratto di viaCornelio Nepote poi, con una lineaimmaginaria, taglia via Marziale,sfiora via E. Turba e via Villa Binie prosegue verso sud per piegare indirezione prima di via DomiziaLucilla e poi della ferrovia Roma-Viterbo che costeggia per un trattofino a via S. Fulgenzio, piega adovest, taglia via A. Di Tullio,imbocca via Scarabellotto, viaProba Petronia fino all’incrocio

con via Papiniano, da dove siamopartiti. Ci rivolgiamo al parroco, donMario Magistrato, per avere notiziesulle attività sociali di Santa Paola.Ci accoglie con benevolenza pun-tualizzando che “la parrocchia èuna realtà cristologica ma anchesociale a servizio dell’uomo. È unbene apprezzato per il lavoro chesvolge, specie quando ci si trova indifficoltà. È l’albero sotto l’ombradel quale si spera di trovare risto-ro”. Poi prosegue illustrando levarie attività.Il Centro d’ascolto, diretto dallavolontaria Mirella Soldati, è unpunto di accoglienza e di attenzio-ne verso coloro che hanno un’esi-genza particolare. Si tratta per lo

Le attività sociali delle parrocchie di Monte Mario

Santa Paola Romanapiù di richieste e di offerte di lavo-ro per badanti, colf, baby sitter eanche per servizi saltuari, comel’assistenza infermieristica. Un ser-vizio legale gratuito suggeriscesoluzioni ai vari problemi, unamediatrice famigliare dà consiglispecie ai separati e infine, già dadue anni, è in funzione un corso diitaliano per stranieri diviso in treclassi, anche se si lamenta una certadiscontinuità nelle presenze. Inoltreil Centro trasferisce ad altre struttu-re idonee, con le quali è in continuorapporto, tutti quei problemi chenon è in grado di risolvere.Da oltre 25 anni il Club SantaPaola presta servizio di rispostaalla solitudine. Fondato da AdeleFalcolini, sensibile ai problemidella terza età e al bisogno di com-pagnia, questo Club è un piacevolepunto di ritrovo per trascorrereinsieme alcune ore dedicate allosvago, alternate a quelle culturali.Si gioca a carte assaporando tè epasticcini, ci si dedica alla lettura,all’ascolto di conferenze, si orga-nizzano gite, si va al cinema, alconcerto, al teatro, meglio se ilgruppo teatrale è quello nato nellostesso Club.“Nel periodo d’oro il Club era fre-quentato da 136 persone: giovani emeno giovani, uomini e donne. – cidice con un pizzico di nostalgiaMarisa Bonanni, una delle veterane- Ora siamo ridotti a una trentina,ma l’importante è che si sono crea-te vere amicizie. Questo Club è unaspecie di mutuo soccorso. Se sietesoli venite da noi”.Un altro servizio, fondato nel 1974da alcuni scout, riguarda giovanidiversamente abili, oggi circa unadozzina, che sono intrattenuti da ungruppo di volontari con lo scopo distimolare le loro cognizioni. Si trat-ta di attività di movimento (giococon i birilli oppure palla a volo uti-lizzando un palloncino leggerissi-mo), oppure di giochi più tranquillicon i blocchi e i puzzle, ma anchedi passeggiate all’aperto, fuoridella parrocchia. Il sabato il gruppocucina, formato da quei ragazzi chesaranno inseriti in una casa fami-glia, prepara i cibi per la cena daconsumare tutti insieme. “Questoservizio, – ci confida Giovanni Fal-colini – nato quando la realtà eradiversa e che, invece, ha continuatoad operare coraggiosamente pertutti questi anni, gradirebbe nuovivolontari”.La San Vincenzo è presente per ladistribuzione di pacchi viveri checonsegna direttamente alle famigliebisognose.Purtroppo la parrocchia non dispo-ne di grandi spazi esterni, ad esclu-sione di un campo di calcetto per ipiù giovani, organizzati da una pic-cola associazione sportiva, In com-penso si stanno ristrutturando,all’interno, alcuni locali per farneuno più grande per il cineforum e ilteatro.

M.C.C.La parrocchia di Santa Paola Roma in via Duccio Galimberti.

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Colori d’autunno

Avevano già mostrato voglia di vivere i tigli tagliati in via Trionfale, presso viaColli di Sant’Agata. Ora è toccato a quelli vicini a via degli Scolopi. Questo,in particolare, presenta un vistoso nuovo fogliame sviluppatosi dopo il taglio.

Una foto al meseVoglia di vivere

Nelle nostre frequenti visite allachiesetta di S. Lazzaro dei Lebbro-si don Pio ci accoglieva sempre conun sorriso. Ora quel sorriso si èspento, perché don Pio Abresch èscomparso. È scomparso in silenziodurante l’estate e perciò non abbia-mo potuto darne la notizia prima.Aveva un sorriso semplice, che nonfaceva presagire l’importanza delpersonaggio; don Pio, infatti, cheaveva celebrato due anni orsono il50° anniversario della sua ordina-zione sacerdotale, era ancora con-sultore della Congregazione per iVescovi dopo esserne stato CapoUfficio, ed anche consultore dellaCongregazione per le ChieseOrientali. Inoltre aveva prestato lasua opera nella segreteria del Con-cilio Vaticano II. Era stato insignitodi molte onorificenze, come Came-riere d’Onore di Sua Santità, Cap-pellano di S.S., Protonotaro Apo-

stolico supernumerario.L’antichissima chiesetta di S. Laz-zaro dei Lebbrosi (o S. Lazzaro inBorgo, come l’aveva ribattezzatalui), celebre nel Medioevo perchésosta dei futuri imperatori del SacroRomano Impero che venivano aRoma per essere incoronati dalpontefice, che era ridotta in unostato miserevole di degrado, erastata fatta restaurare per sua inizia-tiva dalla Soprintendenza Architet-tonica di Roma, e recentementeerano stati restaurati anche gliaffreschi, sempre su sua sollecita-zione.L’Associazione Amici di MonteMario, che ha organizzato diversevolte l’itinerario sul tratto urbanodella via Francigena con sosta a S.Lazzaro, è stata sempre accolta conestrema gentilezza da don PioAbresch, ed è profondamente addo-lorata della sua scomparsa.

Il sorriso di don Pio si è spento

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Articoli da regaloStrenne natalizie - Belle artiLibri per ragazzi - Libri vari

Fotocopie colore/bnStampe da file colore/bn

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Via della Stazione di Monte Mario, 5/700135 Roma - Tel. 06 3386275

ORARIO NO STOP 7.30-19.30

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Cambio della guardia nella strutturaalberghiera attiva nel grande edificiodegli Scolopi, nella via omonima, chesi diparte dalla via Trionfale all’altezzadel Forte. Alla precedente gestione èsubentrata la catena Excel Hotel &Resorts, già presente a Ciampino eVenezia, e l’albergo, a 4 stelle, ha presoil nome di Excel Monte Mario.

brevi dai quartieri

Trionfale bassoPresto il nuovomercato

Medaglie d’OroI lavori del gas

BelsitoPino pericolante

Sant’OnofrioInterruzioneper buca

FarnesinaGli effettidella grandinata

CamillucciaVigili del fuocoal lavoro

Rispetto per i pedonied il trasporto pubblico

In viale Antonino di San Giuliano unaidrovora è al lavoro per prosciugare illaghetto che si era formato e avevainvaso tutta la sede stradale.Rimossi anche i mucchi di grandineche facevano pensare ad una intensa eimprovvisa nevicata.

Anche in piazzale Medaglie d’Oro iVigili del Fuoco stanno per interveniresul piazzale. Un pino si è piegato versola sede stradale. Sul fondo si nota unaltro pino da rimuovere perché comple-tamente secco.

La chiusura da via Mario Fani da viaStresa e da via Trionfale rende difficileil traffico ogni giorno nell’ora di punta.Per il resto, nonostante il disagio per iparcheggi, via Fani sembra un’isolapedonale.

In via della Camilluccia il ramo di unpino pericolante sta per essere tagliato.Le chiamate, dopo la grandinata didomenica 30 novembre, sono statenumerose anche nella nostra zona.

L’apertura del nuovo mercato Trionfa-le, con i relativi parcheggi e gli altriservizi inseriti nel grande edificio, è oraannunciata per il prossimo mese di feb-braio. Termineranno così, con notevoleritardo, i lavori iniziati nel 2004 e fini-ranno i disagi ed i rischi causati dallosparpagliamento dei banchi dello stori-co mercato su tutta via Andrea Doria.Si sono levate voci di dissenso per lamole e l’aspetto del nuovo edificio, lacui tipologia è ben diversa da quella delquartiere in cui si è inserito, ed il tempoci dirà se è questione di abituarsi o se si

Il traffico nel tratto inferiore di vialeMedaglie d’Oro è stato messo in gran-di difficoltà dai lavori per il rinnovodelle condutture del gas. L’interventosull’importante arteria avrebbe richie-sto una migliore programmazione deicantieri, articolandone più funzional-mente l’estensione ed i tempi. A lavorifiniti, sarà bene verificare che il ripristi-no della pavimentazione sia fatto aregola d’arte e non alla bell’e meglio,come spesso accade.

Sant’OnofrioNuova gestionedell’albergo

Questa è la situazione che spesso si presenta la mattina sul tratto basso diViale Medaglie d’Oro, che costringe i pedoni a scendere dal marciapiedee gli autobus del servizio pubblico ad abbandonare la corsia riservata. Lecomprensibili esigenze dell’albergo dovrebbero essere soddisfatte in altromodo, mentre il parcheggio di auto sui marciapiede è, in generale, atto danon tollerare. Quella pedonale è la prima forma di mobilità da tutelare!

tratta realmente di un corpo estraneo.Speriamo in ogni caso che il mercatotorni all’importanza di una volta, ma inun quadro di funzionalità ed igiene.

Dal produttoreal consumatore

DOROTA&

ERMELINDAqualità e convenienza

MERCATO DI MONTE MARIO

PIAZZA THOUAR

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L’estate ha portato qualche cam-biamento nella rete autobus diMonte Mario. Da luglio le linee 48e 990 sono tornate a fare capolineanella parte alta di via Pieve diCadore, accogliendo finalmente le

Raddoppio del servizio sulla linea 990? No, un autobus in avariain via Marziale ed il successivo che raccoglie i passeggeri.

In via Igea il 999 ora effettua solo una fermata, ma deve comunque farlain terza fila per la perdurante sosta irregolare.

Trasporto pubblico: un quadro statico

reiterate richieste dei residenti indetta via e degli utenti del decen-trato ufficio postale. L’arretramen-to del capolinea era stato provoca-to dai lavori del Passante ed erapassato tanto tempo dalla fine diquesti lavori che l’ignaro redattoredell’annuncio dell’Atac ha parlatodi prolungamento anziché di ripri-stino. Sulla linea 990 perdurano leirregolarità dei passaggi, causatedalla tortuosità dell’itinerario e

dagli ostacoli alla marcia degliautobus generati in più punti dallasosta ingombrante di automobili,sistematicamente tollerata. Altro cambiamento, l’eliminazio-ne del capolinea di via Igea della

linea 999: ora gli autobus effettua-no lì una normale fermata e lasosta necessaria per la pausa nellaguida e per l’aggiustamento deitempi di viaggio, viene fatta sol-tanto in via Dalla Chiesa, come èpossibile grazie alla limitata lun-ghezza della linea. Si sono cosìaccontentati quanti lamentavanol’ingombro degli autobus fermi inmezzo alla strada in via Igea,peraltro a causa delle auto par-

cheggiate dove non avrebberodovuto. È però discutibile la deno-minazione di “circolare” data allalinea nel nuovo assetto; la man-canza della sosta ad un estremo èun criterio di esercizio, che nontocca la configurazione dell’itine-rario, e la diversità dell’itinerariostesso, tra andata e ritorno, restalimitata all’anello Camilluccia -Igea - Trionfale, piccola parte del-l’intero percorso. Non si tratta diuna pedanteria, perché ne derivanosvantaggi pratici: che cosa puòcapire, ad esempio, un utente nonabituale che aspetta l’autobus indirezione periferia e lo vede arri-vare con la tabella “circolare - viaDalla Chiesa”?In tema di anelli, perdura l’assurdoitinerario della linea 913 a MonteMario alto, che costringe tutti colo-ro che provengono dalla zona attor-no ed a monte di piazza N.S. diGuadalupe a sorbirsi un’attesa alcapolinea di via Castiglioni o acambiare lì autobus, se lo trovanoin sosta. E perdura anche l’opinabi-le esercizio festivo, con la lineasdoppiata. Sabato e domenica, infi-ne, i passaggi sono troppo spessocosì radi da rimpiangere di averescelto l’autobus per scendere incentro. Come se non bastasse, èstato ipotizzato un arretramento delcapolinea interno a piazza Cavour enon si capisce perché soltantoMonte Mario debba essere colpito,in modo così semplicistico, dall’in-tento di ridurre la presenza di capo-linea nel centro storico. Un problema che non ha trovatoancora soluzione è quello dellafermata di scambio con la metro inviale Giulio Cesare, all’altezza divia Ottaviano, che è situata oltrel’incrocio, invece che prima (comesarebbe permesso grazie alla limi-tazione di traffico in via Ottavia-no), e impone quindi agli affanna-ti passeggeri la perdita di tempoper l’attesa al semaforo ed il trattoin più. Il disagio è aggravato dallo

spostamento della fermata ancorapiù avanti per i lavori della metro,vicini però alla fine, e dalla conge-stione nella quale devono muover-si gli autobus tra via Leone IV evia Ottaviano, per la sosta senzaregole, in particolare dei furgonidegli ambulanti. È incredibile cheuna strada ampia come viale Giu-lio Cesare, messa per di più asenso unico, sia diventata un collodi bottiglia. Va preso come unsegno di chi conta di più?A proposito di scambi, non si capi-sce perché gli utenti della linea990 debbano fare 300 metri a piediper prendere la metro e non sipossa ripristinare l’istradamentosu via Ottaviano (dopo aver messoordine in viale Giulio Cesare, s’in-tende). E bisognerebbe anche tro-vare il modo di migliorare loscambio tra la metro e le linee 991e 999 in direzione periferia.Del servizio della metro non si puòdire male, tutto considerato. Inuovi treni hanno migliorato dimolto il servizio, in termini diconfort e di regolarità, e sembrache abbia smesso di piovere sullascala di Cipro.Invece, sulle rotaie al diretto servi-zio di Monte Mario - quelle dellaFR3 - la situazione non è ancorasoddisfacente. Il servizio è statorinforzato nelle ore di punta, cer-cando di attenuare il conflitto tra leesigenze della domanda di traspor-to regionale e di quella metropoli-tana, ma ritardi e corse saltate con-tinuano a creare forti disagi e adallontanare utenza potenziale. Si èpiù volte detto che è necessarioaumentare la capacità della linea egiungere ad una più netta distin-zione tra il servizio regionale equello metropolitano, anche perquanto riguarda il materiale rota-bile, ma ciò richiederà tempo edintanto va fatto qualche ulterioresforzo per migliorare l’offerta coni mezzi attuali.

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Potrebbe accadere, se non è giàaccaduto, al piano attico di unapalazzina in via Appiano, a

Monte Mario.Quando il vecchio professore si sve-glia un mattino da sogni inquieti sitrova trasformato nel proprio letto inuna persona fisica con gli stessi genidella precedente ma inaspettatamen-te irrorata da un fluido rigoglioso erigenerante che gli trasmette una

Racconto di Natale

Una breve metamorfosidi Aldo Falivena

Rosa Corvo Falivena Stanza da letto, acquarello, 1955.

imprevista vitalità. Quasi fosseattecchita in lui una nuova primave-ra. Cerca istintivamente una confer-ma all’immediato benessere. Provaa flettere la gamba destra e l’eserci-zio gli riesce senza provocarglidolore perché la gonartrosi di cuisoffre sembra sparita. Si tocca ilbulbo oculare insidiato dal morbo diPaget e avverte che l’orbita si è nor-malizzata. Osserva le sue mani econstata che la pelle non è più macu-lata. Passa la destra sul volto e nontrova la verruca che la punteggia dinero.L’evento non sembra coinvolgerepiù di tanto sua moglie che è al suofianco. La vede arresa nella coltredel sonno non più limpido, scarsa-mente benefico, perché l’ondainquieta dei figli, dei nipoti e, per-ché no, del marito di lei più vecchio,non la fanno navigare tranquillaneanche la notte.

In silenzio cerca altre conferme.Scende dal letto, è in piedi. Nonavverte quell’instabilità e insicurez-za che, di solito, gli consigliano diricorrere subito alle pillole del mat-tino. Che cosa è successo, pensa,non sembra un sogno. Anche se dalprofondo del suo io ho sempre spe-rato, e atteso, che un’improvvisa emiracolosa ventata di giovinezza lospogliasse dalla vecchiaia come da

un abito usato controvoglia. Perchéstupirsi quindi se accade, no?Ora il professore decide di control-lare con circospezione la stanzamatrimoniale per verificare se c’èqualche anomalia nell’arredo chegiustifichi il passaggio o il soprav-venire di forze sconosciute o irritua-li che hanno alterato, durante il suosonno, il suo equilibrio esistenziale.L’ambiente è luminoso quel tanto diluce che filtra dalle persiane che nonsono abbassate del tutto perchémarito e moglie avversano il buiocompleto foriero di apprensioni e diincubi notturni.Ma la camera da letto è tranquillacon i suoi quattro muri ben noti. Allepareti nature morte e paesaggi dipin-ti da pittori che il vecchio professo-re presentò in occasioni di mostred’arte o cataloghi a stampa. Sul cas-settone ottocentesco, alla sinistra dichi entra, due campane di vetro

occupate da personaggi ugualmenterassicuranti. In una c’è un BambinGesù cresciuto, e paffutello, e sem-bra in grado di gestire da solo la suainfanzia. Nell’altra campana c’è unaMadonna molto giovane. È drap-peggiata e tutt’avvolta in un abitodal quale affiora la stupita e soffertafemminilità del suo volto mentreascolta la Parola dell’angelo. Si èposato sulla sua spalla destra sotto la

forma di un grande volatile bianco.E le annuncia il più grande misterodella storia dell’Umanità: sarà insie-me vergine e madre.E lui, il professore, dovrebbe stupir-si se questa mattina ha ritrovatoqualcosa che un tempo gli apparte-neva?In realtà la risposta che si deve dareè per nulla rassicurante.La giovinezza non è per sempre. Echi aspira a possederla all’infinito èfuori di senno anche se in convegni,studi, lezioni, articoli, saggi appareben fornito di talento, di riflessività,di fantasia.Forse uscendo dalla stanza può met-tere alla prova il corpo, movimenta-re i suoi arti. Se non correre almenocamminare speditamente verso ilgrande terrazzo dal quale si godeuna vista grandangolare dall’Osser-vatorio di Monte Mario all’algidomonumento nel milite ignoto.

Il corpo lo asseconda con freschezzae agilità inconsuete e, rimuginandofra sé e sé, si ripromette perfino pia-ceri condivisi e negletti per impossi-bilità.Ma un’improvvisa e vasta nuvolatransumante oscura il sole, che pri-meggiava fino a poco fa, e spandeun’ombra molesta sui limoni, l’a-rancio, il gigantesco vaso delleorchidee e turba anche le sue aspet-tative con pensieri improvvisi eimbarazzanti, apparentementesopravvenuti dal nulla, però sempreformicolanti e vivi, perché lo spiritocritico può anche sonnecchiare, nontace all’infinito.I suoi figli più che adulti, e conprole, come accoglierebbero questoinspiegabile ringiovanimento.Diverrebbe espressione di un’ano-malia all’interno della famiglia, tra inipoti, i parenti e i coetanei soprav-vissuti, come lui, al funesto rosariodella morte. Avrebbero vivo e vege-to fra loro un quarantenne fisico che,all’anagrafe, ha ormai ottanta e piùanni. Potrebbe essere visto addirittu-ra come un’anomalia da spettacolocircense.Che strano, non averci pensato subi-to, medita il professore e per un po’affonda lentamente nel suo stessostupore. Poi si lascia irretire da unguizzo di speranza: non potrebberestare quel vecchio che è, però dasano integrale, privo di quelle infer-mità invalidanti che trasformano lavecchiaia in una lunga ed estenuan-te penitenza fisica?Anche in quest’occasione la rispo-sta non è rassicurante. Può darsi cheun giorno... ma chissà quale giorno.E decide, infine. Se questa meta-morfosi dovesse escluderlo dallanormalità e dalle leggi supremedella Natura, preferisce rinunziare.Anzi si augura che sia di breve dura-ta. Ben vengano invece gli anni, siapure malconci, che gli toccherannoancora con sua moglie, i figli, inipoti, gli amici.E, finalmente, per la prima volta daquando si è svegliato, si sente sere-no e consapevole di avere già avutotanto. Perché il fiume non può scor-rere dalla foce verso la sorgente soloper favorire i salmoni. Non c’è vitacontromano; è cosa saggia accettar-si. Lo dice anche il suo amato Sán-dor Márai nel romanzo Le braci:“Essere diversi da ciò che siamo, datutto ciò che siamo, è il desiderio piùnefasto che possa ardere in un cuoreumano. Perché l’unico modo di sop-portare la vita è quello di rassegnar-si a essere ciò che siamo ai nostriocchi e a quelli del mondo”.Ora ha bisogno di un caffé. Suamoglie, in cucina, l’ha appena fattoe gli offre una tazzina. “Se poi tidistendi sul letto”, dice, “ti faccio unmassaggio dorsale e ai fianchi perlenire il dolore al ginocchio”.“E poi che fai?”, chiede il vecchioprofessore.“Dopo”, dice sua moglie, “scendo almercato Trionfale e comprerò delpescespada o del tonno per te e per inipoti che oggi sono a pranzo danoi”.

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Che cosa c’è dentro una poltrona? Per avere una risposta abbiamoincontrato i titolari del laboratorioartigiano di via Mario Fani, Fabio eCarla Aiuti. Il laboratorio è attivo dal 1991 manello stesso spazio Fabio lavoravacome apprendista già dalla fine del‘78 presso il vecchio tappezziereBenvenuto che in zona molti anco-ra ricordano e di cui ha preso ilposto. Fa parte del Consorzio arti-giano tappezzieri d’arte che vuoldire, oltre allo scambio di esperien-ze, poter reperire direttamente daiproduttori ovatta di puro cotone ealtri materiali antiacari e anallergi-ci, non riciclati ma di prima scelta epiuma d’oca. Oggi non esistono piùi grandi allevamenti di oche cheerano nei paesi dell’ex Unione

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ARTI E MESTIERI

Il tappezziere

Sovietica dai quali arrivava lapiuma dell’animale adulto e sulmercato si trova anche piuma dianatra di provenienza cinese. Mate-rie prime di qualità, dunque, lavo-rate in un ambiente certamente nonasettico, perché il laboratorio non èuna sala operatoria, ma tiene contodelle regole di igiene.Quando si smonta un “ manufatto”,come si dice in gergo, si pulisconotutte le molle, si sostituiscono le

parti usurate, si disinfetta, si tratta-no con l’antitarlo le parti in legno enei casi limite si fa ricorso alrestauratore e alla camera a gas. Sentiamo Aiuti che ci racconta checosa nasce dal suo laboratorio:divani imbottiti con sistemi artisti-co-tradizionali, ovvero telai in mas-sello con montanti in faggio, sedu-te a molle, imbottiture in crinevegetale e animale, juta, piume,proprio come si faceva una volta,letti, ovvero sommier, sia a molleche con piani rigidi, parati in stoffa,poltrone, sedie antiche e moderne.Forme attuali ma anche classiche,ovvero in stile e che sono quelle piùrichieste nel quartiere. Nel laboratorio di via Fani si lavoraanche per alcuni palazzi nobiliariromani e Fabio Aiuti è spesso impe-

gnato tra via Giulia e piazza Vene-zia, via delle Tre Madonne e i Pario-li. A volte, quando risale su per laTrionfale, ha un carico di poltronedel seicento, divani Luigi XVI oimpero da far restaurare e tappezza-re con lampasse, velluti di seta inta-gliati, preziosi damaschi, ma anchetessuti più moderni ed attuali. Intanto nel laboratorio, presidiatoda Carla, lavora Costanzo, lungapratica in una storica tappezzeria diRoma.Camice bianco, aria dottorale,maneggia strumenti quali il martel-letto per battere le sellerine (il chio-do tipico del tappezziere), leva-chiodi e forbici, aghi ricurvi amezza luna, spagone, ovvero spagogrosso.Se si passa in via Fani attraverso ilvetro si può osservare Costanzo allavoro, quando non lo si incontracon in braccio un carico di tessutiappena tagliati, mentre fa la spolacon un altro laboratorio che è pocodistante. Qui cuciono a macchina ea mano altre tre lavoranti, impegna-te nel realizzare tende, mantovane ecoperte.Sotto le abili mani di Costanzo e losguardo vigile dei titolari, prendo-no forma nuovi e vecchi fusti. Iltappezziere imbottisce sommier,smonta e dà nuova vita al divanoscovato in soffitta, recupera pol-troncine, come la “nonnina”, quellache si teneva ai piedi del letto e cheserviva per poggiare la sera “ipanni”.Se avete perciò anche voi una vec-chia poltrona che vi sembra proprioda buttare, non fatelo.Passate al laboratorio di via Fani echiedete un consiglio e scopriretecon quanta passione e competenzasanno fare il check up al testimonedelle vicende di casa vostra.Forse potrà anche capitare chetogliendo strati e strati di tessuto –perché a volte i tappezzieri nonsmontano come si dovrebbe il vec-chio – si arrivi a ritrovare la rico-pertura originale. Quando si reperi-scono tessuti antichi – spiega FabioAiuti – si spediscono al Museodella tappezzeria che è a Bologna.È successo più di una volta.Di recente da una sedia provenien-te da un palazzo nobiliare di Romaè saltato fuori, dopo tre strati, ilprezioso tessuto originario con lostemma della casata.

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Ora si chiama Rome Cavalieri edentra a far parte della “WaldorfAstoria collection”, un club esclu-sivo di hotel unici, ispirati al leg-gendario hotel di New York.Nato 45 anni fa come Rome Cava-lieri Hilton, o semplicemente Hilton,è la prima struttura in Europa a farparte della prestigiosa “collection”.Sorge all’interno di un parcomediterraneo di sei ettari ed èfamoso anche per “La Pergola”,

Il 28 novembre la caserma Arnal-do Ulivelli, al Forte Trionfale, èstata teatro di una suggestiva ceri-monia per il passaggio di conse-gne tra il 10° Comandante del 3°Reggimento Trasmissioni, Colon-nello Enrico Bologna ed il suben-trante Colonnello Salvatore Napo-litano.

Il 3° Reggimento Trasmissioni haantiche origini, che risalgono al1895, quando il 3° ReggimentoGenio prese il nome specifico di3° Reggimento Genio Telegrafisti,con sede in Firenze. Dopo varievicende organizzative, nel 1944quello che era divenuto Battaglio-ne Trasmissioni venne trasferitonel Forte Trionfale; dal 1993 èstato ricostituito in Reggimento,articolato in tre Battaglioni, consedi a Roma, Firenze e Cagliari,più tre Reparti Lavori, nelle stessesedi, e due Sezioni distaccate.

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tre stelle dalla guida Michelin,diretto dallo chef Heinz Beck.Ospita una preziosa collezione pri-vata di dipinti, arazzi, mobili d’e-poca che ne fanno un vero museo.Vale la pena visitarlo sia per gode-re del panorama su Roma, sia perprendere un caffé davanti a duesplendidi Tiepolo.

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Riprendiamo gli incontri con glialunni delle scuole elementari su untema di scottante attualità, la raccol-ta differenziata. Scottante anche per-ché le notizie di questi giorni sul-l’immondizia a Roma non sonoaffatto rassicuranti. Non vorremmoche dopo l’accumulo della spazzatu-ra nelle strade si passasse anche quiagli incendi. Si aggiunga che Romaè in notevole ritardo sulla raccoltadifferenziata.

Lezione “differenziata”Una iniziativa dell’Associazione Amici di Monte Mario

Dopo aver incontrato gli alunni dialcune classi elementari della scuolaNazario Sauro e di via Taverna, lalezione “differenziata” ha raggiuntodue sezioni di prima e due sezioni diseconda elementare della Scuolastatale di via Vallombrosa, una tra-versa di via Cortina d’Ampezzo.In seconda B i bambini, quindicimaschi e sei femmine, sono quasitutti presenti. “La plastica si devemettere con la plastica, il vetro tra ilvetro”, sentenzia subito Matteo, nonappena introduciamo il tema dell’in-contro. Intervengono a turno un po’

tutti, Filippo, Bryan, Riccardo. Sonointeressati e preparati. Lo confermala maestra che spiega che i bambinisono già abituati a riutilizzare lacarta e che proprio in questi giornistanno preparando con i fogli dialluminio, che le mamme usano peravvolgere le merende, i decori perl’albero di Natale.Ora costruiscono con il cartone trecassonetti in miniatura che devonoripetere nella forma e nei coloriquelli che sono lungo le strade.Poi la sorpresa: i contenitori sonodelle piccole opere d’arte: sonoavvolti rispettivamente con cartablu, bianca e verde e sono tutti deco-rati.

In prima A Riccardo, quando chie-diamo che cosa significa raccoltadifferenziata, ci spiega: “in un sec-chio va la carta, in uno la plasti-ca…” Interviene Edoardo che “satutto”, come ci annuncia e completaesattamente l’elenco e i colori deicassonetti. In questa classe ci sem-bra forte il concetto di riutilizzo: lodeduciamo da quanto ci dicono ibambini. Prima di gettare una botti-glia di pomodoro, “usarlo per nonsprecarlo” e lavare la bottiglia – diceIlaria – “perché sennò ci vanno gliinsettini a mangiare tutto”. Lascia-mo che i bambini costruiscano edecorino i cassonetti in miniatura eandiamo oltre.In prima B i bambini stanno cantan-do “ A Natale puoi … fare quelloche non puoi fare mai, a Natale sipuò fare di più…”. “Fare un regaloall’ambiente”, aggiungiamo, perintrodurre il tema dell’incontro,

“ovvero fare un regalo a noi stessi”.La classe è formata da pochi bambi-ni e forse per questo ben seguiti epreparati sull’argomento “differen-ziata”, che - spiegano – significa “riciclare”.Ora i bambini si apprestano, comenelle altre classi a lavorare con carto-ne, cartoncini, forbici, colla e matitecolorate, mentre l’incontro con lascuola di via Vallombrosa si conclu-de in II A: diciannove bambini, pron-ti ed attenti, sanno che vetro, plasticae metallo vanno depositati nel casso-netto blu, carta, cartone e cartoncinonel cassonetto bianco e tutto ciò chenon si può riutilizzare in quelloverde. Fra di loro c’è chi raccontache nell’orto del nonno gli avanzi dicucina, il cosiddetto “umido”, si tra-sforma in concime “che fa bene allepiante”. Mentre colorano e decoranole scatole-cassonetto, qualcuno diloro scrive su un foglio: “Separiamole cose per rispettare l’ambiente”,“Olio e acqua non buttare nei rifiutida riciclare”. Antonio conclude conun cartello sul quale si legge: “Sepa-riamo i rifiuti / carta e cartone uniti /vetro e plastica puliti / per amore delnostro mondo / e ridiamo tutti intondo”.

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“Pronto, posso avere un appunta-mento con l’otorino”?Il numero di telefono di casa èsimile a uno dei tanti del Policli-nico Gemelli e le chiamate di chivuole prenotare una visita medicasono all’ordine del giorno. Avolte i pazienti pretendono, dopodue o tre tentativi, di sapere conchi parlano, si lamentano perchéchiamano da fuori Roma o con uncellulare, vogliono sentirsi ripete-re il numero per confrontarlo con

quello digitato, incalzano peravere la certezza che il numeronon sia proprio quello.Una mattina suona il telefono maquesta volta non è per l’incontrocon il solito medico.“Pronto, Pane e pasta? Parlo conla smilza o con la cicciona”?La tentazione di rispondere che sitratta della “cicciona” è forte mapoi, come prendere l’ordinazio-ne?

S.G.

Papere, errori al telefono

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Esordio coraggioso – con laSettima di Beethoven, piùmusiche da film – per una

nuova orchestra, che mercoledì 29ottobre ha aperto in anteprima laXVIII stagione dei concerti all’Au-ditorium dell’Università Cattolica.Si chiama Orchestra SinfonicaGiovanile e, garantita dalla presen-za di professionisti provenienti daalcune importanti istituzioni roma-ne, schiera fra i suoi quarantaseielementi anche una decina di stu-denti della facoltà di medicina echirurgia. Anzi, l’iniziativa èappunto di uno studente del sestoanno, Massimo Ferrucci, clarinetti-sta, e di Francesco Lanzillotta,giovane direttore d’orchestra, vin-citore del Concorso internazionaledi composizione “Valentino Buc-chi”. “Il nostro obiettivo - diconoFerrucci e Lanzillotta - è soprattut-to quello di avvicinare in particola-re i giovani alla musica classica,troppo spesso considerata unaforma di cultura d’élite, ma che inrealtà è la più semplice e affasci-nante espressione dell’animoumano.” Il primo passo è stato pro-mettente, l’augurio è che altri futu-ri medici musicalmente preparatitrovino il modo, fra un esame el’altro, di entrare in orchestra. Delresto, la stessa direzione artisticadei Concerti del Mercoledì vedeaffiancati, ormai da nove anni, unappassionato musicofilo apparte-nente all’ateneo, il professor PietroBria docente di psichiatria e, come“esterno”, il giovane maestro Ales-sandro De Luca, didatta e concerti-sta di fama internazionale.De Luca è stato poi il protagonistadella serata inaugurale, il 12novembre, eseguendo il Concertoper pianoforte e orchestra in mibemolle maggiore k 449 di Mozart.Anche questa volta era presente

un’orchestra di giovani, la Camera-ta Italica qui diretta da FrancescoQuattrocchi. L’esperienza e la sen-sibilità del pianista, apprezzate dagrandi direttori come Maazel e Prê-tre e da orchestre anche statuniten-si che l’ hanno voluto come solista,si sono fatte sentire nell’interpreta-zione di un’opera che lo stessocompositore definiva “da far suda-re”. “Fra i tre concerti, in mibemolle, in re, e in do maggiore -aggiungeva Mozart - quello in mibemolle, sta a sé. È un concertotutto speciale, pensato piuttosto perpiccola che per più grande orche-stra. Quanto a difficoltà, superaquello in re”. Qui la Camerata Itali-ca ha trovato una guida di buonpiglio nel sulmonese FrancescoQuattrocchi, giovane direttore dallesolide basi conquistate alla Chigia-na con Gelmetti e dalle moltepliciattività in campo musicale.Il programma si era aperto con laSinfonia da “Zenobia in Palmira”di Pasquale Anfossi, prolifico ope-rista settecentesco stimato dallostesso Mozart che ne elaborò alcu-ne invenzioni tematiche, e che aRoma fu maestro di cappella a SanGiovanni in Laterano. Della sinfo-nia, Quattrocchi ha presentato unasua revisione mettendo in luce, conuna vivace esecuzione, un musici-sta solo in parte esplorato.Ha chiuso festosamente la serata ilGloria in re maggiore di Vivaldi,con il Coro Melos Ensemble diret-to da Filippo Manci, il sopranoGiovanna Manci, il mezzosopranoBeatrice Mercuri e ancora Alessan-dro De Luca al pianoforte.Il prossimo appuntamento è permercoledì 10 dicembre con il Quar-tetto di Fiesole, che collabora all’e-secuzione integrale dei quartetti perarchi di Beethoven, un’iniziativapromossa dalla direzione artistica

dei Concerti del Mercoledì e che siconcluderà in questa stagione. IQuartetti op.18 n.3 e op.131 saran-no preceduti dal Quartetto in domaggiore k 157 di Mozart. Vario eallettante il programma del primoconcerto del 2009, il 14 gennaio:

Bach, Debussy, Fauré, Ravel, Pou-lenc con l’Orchestra Roma Italicadiretta dal suo fondatore, l’organi-sta Giorgio Carnini, e con la parte-cipazione di Lydia Oshhavkova alflauto e Claudia Antonelli all’arpa.

Maria RossaroI Concerti del Mercoledì al Gemelli

Anteprima con sorpresa

Per festeggiare il cinquantesimoanno dalla sua fondazione, laCorale Nuova Armonia ha

organizzato una esposizione dimanifesti, programmi, targhe ecoppe che testimoniano una lunga eprestigiosa carriera artistica. Lamostra si è svolta dal 19 al 23novembre scorso nella sala, messa adisposizione dalla parrocchia SanFulgenzio, dove settimanalmente icoristi si riuniscono per le provesotto la guida del maestro Ida Maini.La Corale nacque nel lontano 1958su iniziativa della stessa Ida Mainiaffiancata, successivamente, dalmaestro Ermanno Testi che ne èanche il presidente. Agli inizi preseil nome della parrocchia San Pio Xche l’ha ospitata per 36 anni, dedi-candosi sia al canto liturgico sia aquello profano per le attività con-certistiche. Il suo repertorio spaziadalla monodia medievale allapolifonia europea, dal rinascimentoai giorni nostri, compresi canti fol-cloristici nazionali e internazionali.Un repertorio così vasto, unito alserio impegno dei coristi e allacapacità del direttore, ha permesso

alla Corale di tenere molti concertisia a Roma sia in altre città italiane,di effettuare tournée in varie nazio-ni europee (Francia, Austria,Inghilterra, Ungheria, Svezia, Spa-gna, Portogallo) e di partecipare afestival, a concorsi nazionali einternazionali ottenendo coppe epremi. Da segnalare il primo pre-mio, una grande coppa che troneg-gia nella mostra, vinta al ConcorsoNazionale di Polifonia a Roma nel1969 e il terzo premio ai Rencon-tres Internationales de Chant Cho-ral che si svolse a Tours, nel 1986.Inoltre la Corale ha partecipato aliturgie solenni in varie basilichesia in Italia sia all’estero, come èdocumentato dai numerosi manife-sti che tappezzano le pareti dellasala della mostra. Averla visitata èstata una piacevole sorpresa nonsolo per la quantità del materialeesposto, ma anche per l’opportunitàdi ascoltare, attraverso un video, labrava Corale Nuova Armonia nel-l’eleganza dell’esecuzione e dellesue uniformi. Le auguriamo tantianni ancora di gloriosa attività.

M.C.C.

La Corale Nova Armoniacompie cinquanta anni

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Anche quest’anno, subitodopo l’estate, è cominciata lastagione artistica alla galleria

R.D.F. Arte in via Festo Avieno.Il 23 settembre, per festeggiare i 90anni di Paolo Cristiano – pittore epoeta che già da vari anni conoscia-mo ed apprezziamo – è stata allesti-ta una mostra, a lui dedicata, daltitolo “Dal disincanto alle stelle”.Per rendergli omaggio, vi eranoesposte una decina di opere createper l’occasione dal pittore FrancoValente, oltre ad alcuni disegni non

Mostre d’autunnoalla Galleria R.D.F. Arte

Tonino d’Amore Frantumazione 2 cm 50x70.

recenti di Paolo Cri-stiano.Paolo Cristiano eFranco Valente: dueartisti così diversi traloro, quasi agli anti-podi. Eppure, miste-riosamente, c’è comeun filo che li lega,qualcosa che li acco-muna: innanzi tutto,una dedizione asso-luta all’arte, intesacome elemento fon-damentale nella lorovita, ed una grandestima reciproca. Maanche, forse, il desi-derio che provanoentrambi di lasciarsitrasportare dalla fan-tasia per esplorarenuovi spazi, e spin-gersi verso l’infinito.Le opere dei due arti-sti erano esposte leune di fronte allealtre: le improntedelicate e leggere, avolte quasi evane-scenti, dei disegni diCristiano – qua e làpiù serrate per for-mare addensamenti egrovigli – e le stelledi Valente, inserite inuno schema geome-trico, solo apparente-mente semplice.Quei colori pastosi ebrillanti nasconoinfatti attraverso unlavoro di impasti

cromatici che assorbono la luce ene rimandano qua e là bagliori eluminiscenze.La mostra personale del pittoreTonino d’Amore (dal 12 al 18 otto-bre) nella quale erano esposte unaventina di sue opere recenti, è statainvece per me un’autentica sorpre-sa. Di questo artista, che ha espostodiverse volte in questa galleria, hosempre apprezzato la pittura morbi-da, quasi romantica, i paesaggi neiquali il colore si fa soffice e prezio-so, coprendo di azzurro le monta-

gne sullo sfondo, imbiancando lepiccole case fra gli alberi, o trasfor-mando una piccola locomotiva inun giocattolo dimenticato. Ma negliultimi due anni, d’Amore ha senti-to il bisogno di rinnovare completa-mente il suo linguaggio pittorico,sperimentando nuove tecniche edusando materiali insoliti e inediti.Questa ricerca, che gli ha dato unacarica ed un entusiasmo nuovi, loha portato a seguire due percorsidiversi. Nel primo, che approda adesiti completamente astratti e mate-rici, l’artista, dopo aver steso suuna tavola uno strato di catrame, loscalda e lo brucia qua e là – secon-do una scelta immediata e persona-le – e vi passa sopra vigorosamentecon pezzi di legno o di metallodalle forme irregolari, creando stri-sce materiche in rilievo sulla super-ficie: forme scattanti e dinamiche,itinerari che si incrociano, si acca-vallano, si spingono verso l’alto osi serrano in intrecci e reticolati.Infine, stende il colore negli spazi

rimasti fra gli asfalti bruciati: edecco i rossi cupi e profondi, i verdispenti, i gialli intensi, che illumina-no la scena con bagliori che sem-brano affiorare dal profondo.Nel secondo percorso, invece, d’A-more sceglie due materiali diversi:la iuta, di varie sfumature cromati-che, ed i fili di lana, dai colori bril-lanti, che tesse ed intreccia sullaiuta per creare immagini piene divitalità e di ritmo, alcune completa-mente astratte, altre in cui, tra leangolature geometriche, si inseri-scono esili figure stilizzate. Belli epuri i colori, eleganti le forme, cherivelano il desiderio dell’artista direcuperare una manualità antica, ela sua felicità nel sentirsi libero direalizzare soltanto ciò che la fanta-sia gli detta.Dal 22 novembre fino al 2 dicem-bre, infine, una personale del pitto-re Luciano Buttiglia che espone ingalleria una serie di suoi disegnirecenti.

Annamaria Marchesini

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Franco Valente ....abbagliato sulla terra dalla stella...

Tonino d’Amore Frantumazione 2.

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Alemanno: Foro Italico bis a Tordi Quinto, Corriere della Sera, 18ottobreStadio Olimpico solo per nazionaledi calcio e atletica (e l’impegno acompletare il progetto a Tor Verga-ta). Il sindaco ha confermato chel’iniziativa sportiva “ridotta” verràrealizzata per i prossimi mondialid’acqua e per gli internazionali diTennis del 2009: una struttura leg-gera rimovibile che rispetti il valo-re architettonico del Foro Italico.Alemanno ha parlato anche delrecupero del capolavoro di Moretti,la Casa delle Armi.Con le risorse per il 150° anniver-sario dell’Unità d’Italia si potrannofare i restanti, a cominciare da que-sta sfera. Dovranno essere spostatela caserma dei carabinieri e quelche resta dell’aula bunker.Una strada per “Gabbo Sandri”,Corriere della Sera, 12 novembreÈ stato avviato l’iter per intitolare aGabriele una via del suo quartiere,la Balduina. A un anno dalla morte,si è svolta una fiaccolata fino alsagrato della Chiesa di piazza dellaBalduina. Il prete legge la letterache il presidente Napolitano e ilPapa hanno inviato alla famiglia.Poi le scritte, gli striscioni, manife-sti. Dicono tutti la stessa cosa: giu-stizia per Gabriele.Nasce un hospice per malati ter-minali, Corriere della Sera, 20novembreUna scuola di formazione in curepalliative, che organizza corsi emaster; un day hospice e ambulato-ri di cure palliative e 25 cameresingole; un centro di telemedicinaattivo 24 ore su 24 e di prossimaapertura; una clinica per il tratta-mento del dolore cronico, progettopilota, operativo sul territorio del-l’Asl Roma-E.Il centro Antea, che è stato visitatodal presidente della Regione Mar-razzo, si trova nel parco di SantaMaria della Pietà.Il nuovo mercato Trionfaleaprirà il prossimo 1°febbraio, Corriere della Sera, 21novembreDopo un iter tecnico-amministrati-vo durato più di cinque anni, ilquartiere avrà finalmente il suo

mercato rionale e via Andrea Doriasarà liberata dai banchi e dai boxche hanno invaso la sede stradale.L’annuncio è dell’assessore capito-lino al Commercio, Davide Bordo-ni. È stato costituito un Comitato diControllo per la gestione dellastruttura e sono state stabilite letariffe per le postazioni.Malati di cancro e invalidi in filaper ore per una visita, Il Messag-gero, 22 novembreSanta Maria della Pietà, l’ex mani-comio, ospita un’altra follia, lacorsa al numeretto per ottenerel’accesso all’Ufficio invalidi del-l’Asl RmE. Si arriva che è buio el’importante è tagliare il traguardodelle ore sette del mattino e rientra-re fra i primi 30 numeri. L’inchiestaparte da un’E-mail in cui il parentedi un malato racconta a che cosa sideve sottoporre chi ha un handicapanche grave: uffici fatiscenti in unpadiglione in ristrutturazione, orariscandalosi, recapito telefonicodalle 12 alle 13.Il direttore, un medico legale, DiGiannantonio, spiega che ci sono inmedia 1300 richieste al mese con-tro le 250 degli anni novanta, acausa dell’invecchiamento e del-l’impoverimento della popolazionee a fronte di un organico insuffi-ciente per quattro municipi emezzo milione di utenti.Campidoglio-Municipi, è batta-glia sul Natale, Corriere dellaSera, 23 novembreIl Comune ha comunicato “perconoscenza” ai municipi di averrilasciato autorizzazioni per attività“socioculturali di antiquariato, arti-gianato e oggettistica”, senza chie-dere pareri. Convocherò presto unaconferenza dei servizi, dice il presi-dente del XX, Giacomini. Visto chec’erano altre richieste che stavamoesaminando – spiega – darò la miaapprovazione solo se è un veromercatino della pulce, come è statodetto. La scelta dell’area non è feli-ce – spiega – hanno parlato di 100stand dove stanno partendo i lavo-ri di riqualificazione dell’ex areadel mercato.Non ci saranno imposizioni,risponde dal Campidoglio l’asses-sore alla Cultura Cioffi. Concorde-

(ottobre - dicembre)

Maurizio Martucci, giornalista escrittore, autore di saggi di storiacontemporanea, ha scritto un librosu Gabriele Sandri, ucciso da uncolpo di arma da fuoco da un agen-te della polizia stradale, l’11novembre 2007. Il volume è statopresentato alla libreria Pergamon, adue passi dal negozio del padre delgiovane ucciso.L’autore non ha conosciuto Gabrie-le né conosceva la famiglia Sandri,prima della tragedia, ma varcandola soglia della camera ardente inCampidoglio dove giaceva il corpodi Gabriele, vedendo l’espressionedel padre Giorgio, accasciato,costretto a vivere un lutto contronatura, e leggendo nei suoi occhiuna sola domanda “perché”, è statoispirato a documentarsi e a scriverela drammatica storia di una giovanevita spezzata per sempre senza unperché. Il ricavato della vendita dellibro andrà a beneficio della “Fon-dazione Gabriele Sandri”, istituitadalla famiglia e dal Comune diRoma, per opere benefiche fra lequali l’organizzazione dei gruppi didonatori di sangue per l’ospedaleBambino Gesù.Gabriele era nato e cresciuto allaBalduina, aveva conseguito lamaturità scientifica e per un breveperiodo aveva frequentato laFacoltà di Scienze della Comunica-zione all’Università “La Sapienza”,ma amava sopratutto la musica eperciò scelse di fare il disc jokey alPiper Club e in altre località diRoma e provincia, l’estate sullaCosta Smeralda e l’inverno a Corti-na. Gli amici lo chiamavanoGabbo. Di giorno aiutava il padrenel negozio di abbigliamentomaschile alla Balduina. Era unbravo ragazzo, semplice, solare,pieno di gioia di vivere. MaGabriele era anche un tifoso:

amava la sua Lazio, fede trasmes-sagli dal padre, così come amava lamusica. La domenica 11 novembredell’anno scorso, aveva deciso direcarsi a Milano per assistere allapartita Inter-Lazio, ma non avevavoluto rinunciare al suo lavoro di djal Piper Club dove aveva suonatoininterrottamente fino alla 4.30 delmattino. Malgrado fosse stato scon-sigliato dal padre, Gabriele siincontra con gli amici e in due mac-chine partono per Milano alle 6 delmattino dell’11 novembre. Si fer-mano nell’area di servizio di Badiaal Pino Est fra Arezzo e Monte S.Savino, dove avviene la tragedia:Gabriele muore mentre dorme nellamacchina, colpito al collo dalproiettile della pistola sparato dal-l'altro lato dell’autostrada dall’a-gente della stradale.Il libro è documentatissimo, narraminuto per minuto tutte le fasi deldramma, e termina con un’intervi-sta al fratello maggiore Cristiano,avvocato penalista.A un anno dalla scomparsa diGabriele, per le vie della Balduinasi è svolta una fiaccolata e unamessa di suffragio è stata celebratanella parrocchia di S. Pio X, a cuihanno assistito circa duemila per-sone che si sono strette intorno alpadre Giorgio, alla mamma Danie-la e al fratello, che ancora non sidanno pace per quella perditaassurda e aspettano verità e giusti-zia.I quotidiani hanno dedicato pagineintere all’anniversario e il padre hapartecipato a trasmissioni televisi-ve a cui ha assistito un pubblico digiovani commossi.

L.F.11 novembre 2007 - L’uccisionedi Gabriele Sandri, una giornatabuia della Repubblica (SoveraEditore, Roma)

11 novembre 2007di Maurizio Martucci

remo con i presidenti. I mercatinisono collegati a iniziative di solida-rietà.“Mai più file per i malati e ascen-sori a misura di disabile”, Il Mes-saggero, 23 novembre.Dopo la denuncia a “Dillo al Mes-saggero”, il governatore del Laziointerviene con un decreto d’urgen-za. “Un provvedimento straordina-rio di immediata attuazione. AlleAsl del Lazio può esserci carenzadi personale, spiega Marrazzo, maa pagarne i costi non devono esseremalati e anziani. L’ufficio invalididi S. Maria della Pietà deve essereoperativo 6 giorni la settimana,compreso il sabato e nel pomerig-

gio, da lunedì al venerdì per alme-no 3 ore. A tal fine verrà messo adisposizione personale opportuna-mente formato fino allo smaltimen-to delle pratiche arretrate. Restanomolte domande. Perché non c’è undata-base per pianificare le visite esi lascia la gestione di un ufficiocosì delicato ai numeretti?Ponte Milvio, da oggi i lavori,Corriere della Sera, 24 novembrePrendono via i lavori di messa insicurezza dell’area, dell’ex merca-to. Saranno rimossi i pericolosiallacci elettrici e l’area totalmentebonificata, sarà destinata a par-cheggio pubblico.

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L’associazione “Amici di Monte Mario” organizzazione non lucrativa di utilità sociale(ONLUS), costituita il 28 maggio 1969, persegue fini di promozione sociale, civica e cul-turale nei quartieri di Monte Mario. Non legata a partiti politici e aconfessionale, l’Asso-ciazione dipende esclusivamente dai propri soci, nello spirito di solidarietà verso tutti gliabitanti del territorio. Per aderirvi va presentata domanda su apposito modulo. La misuradella quota d’iscrizione è libera. La quota associativa annuale è di € 30,00 per i soci ordi-nari; € 90,00 per i sostenitori; € 10,00 per i familiari e gli studenti. Versamenti nel contocorrente postale n. 40706004, intestato all’Associazione Amici di Monte Mario. Perinformazioni telefonare al numero 06 35503317 con segreteria automatica funzio-nante 24 ore su 24. e-mail: [email protected]

Lingua inglese. Corsi per principian-ti, di conversazione a livello medio edi conversazione a livello avanzato,tenuti dal dott. Conor Rowan (dimadrelingua inglese), il martedì e ilgiovedì.

Training autogeno. Un corso basatosulla tecnica di apprendimento gra-duale di esercizi per realizzare l’e-quilibrio neurovegetativo e la calma,impartito dalla psicoterapeutadott.ssa Lucia Guerrieri, in 12 sedu-te. Il primo incontro a ingresso libe-ro è introduttivo. Avrà luogo lunedì17 gennaio dalle 17 alle 18, per poiproseguire ogni lunedì alla stessaora.

Letteratura inglese. Dalle origini aigiorni nostri. Docente: prof.ssa Eli-sabetta Perotti.

Lingua francese. Anche conversa-zione. Docente: prof.ssa Maria Tere-sa Livadiotti (di madrelingua france-se).

Lingua e letteratura russa. Corsiper adulti e ragazzi. Docente:prof.ssa Annelisa Alleva.

Archeologia paleocristiana - Storia

dell’arte e delle tecniche artisti-che.. Un corso integrato, tenuto dalladott.ssa Emanuela Marino, storicadell’arte. Le tecniche artistiche com-prendono: pittura su tavola, su tela,su carta, su vetro; affresco e mosai-co.

Storia. Un corso sul tema “Lorenzoil Magnifico e il suo tempo”, tenutodalla prof.ssa Maria Attilia Dall’O-glio, inizierà il 5 febbraio e conti-nuerà ogni giovedì per 10 lezioni.

Disegno. Dalle prime informazionisulle tecniche a matita fino alle tec-niche pittoriche, attraverso lo studiodal vero e lo studio di autori delNovecento. Un corso tenuto dallascultrice Marina Mele, in 25 lezionidi 2 ore ciascuna (il venerdì dalle 17alle 19).

Altri corsi. Sono in fase di definizio-ne altri corsi, in diversi campi didiscipline: Letteratura italiana,Storia delle Religioni, Storia delTeatro (tutti e tre a cura dellaprof.ssa Mimma Fabbrini), Storiadella Musica, Lingua araba, tede-sca e spagnola, Psicologia, Grafo-logia.

Libera Università di Monte Mario LUMMI corsi si tengono presso l’Istituto Comprensivo “Dionigi Chiodi”,

via Appiano 15 (piazza Giovenale - bus 990 o FR3 fermata Appiano)

ANNO ACCADEMICO 2008-2009Per la partecipazione a qualsiasi corso è necessaria la previa prenotazione

Per informazioni e prenotazioni rivolgersi all’Associazione o alla dott.ssa LucianaFrapiselli (06 35453636, 9-13 o dopo le 20). Ulteriori informazioni saranno anchetempestivamente pubblicate sul sito www.montemario.org.

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A seguito del cambio di gestionedella “Residenza Monte Mario” lasede dell’Associazione ha perso lapossibilità di essere ospitata nellastruttura di via degli Scolopi 31.Pertanto, in attesa di individuareuna nuova soluzione, è sospesa l’a-

pertura della segreteria ai soci ed alpubblico.Per qualsiasi richiesta i soci sonoinvitati a prendere contatto telefo-nico, chiamando il numero06.35503317.

Lasciata la sede di via Scolopi

Tradizionale cena di NataleSabato 13 dicembre soci, loro parenti ed amicisono invitati a partecipare alla tradizionalecena di Natale che si terrà presso l’albergo“Casa Valdese”, via Alessandro Farnese 18,alle ore 20.Informazioni al numero 06 35498208 (dott.ssaPatrizia Torlonia).

Il 28 ottobre scorso ha avutoluogo, presso l’abitazione messagentilmente a disposizione dallaconsigliera dott.ssa Rosanna Bar-biellini Amidei, la cena di iniziostagione dell’Associazione. Èstata un’ottima occasione perritrovarsi e parlare dei futuri pro-grammi del sodalizio gustando gliottimi manicaretti e gli squisiti

dolciumi preparati dalla padronadi casa e da alcune socie volente-rose.Nel corso della serata è stato pre-sentato il nuovo libro del criticoDomenico Guzzi: Renzo Vespi-gnani “questa mia quotidianaavventura” – De Luca Editore –realizzato a cura dell’Archiviodella Scuola Romana.

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