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Alubel News Periodico trimestrale di informazioni commerciali edili Anno 12 Numero 1 - maggio 2006 Tariffa Regime Libero: Poste Italiane s.p.a. - Spedizioni in Abbonamento Postale - 70% - DCB - Reggio Emilia pag. 3 ALUFON PARETI FONOASSORBENTI Il silenzio ritrovato pag. 6 ETERINOX CANNE FUMARIE IN ACCIAIO INOX Perché i tetti bruciano pag. 10 ETERAL Il sistema di ricopertura veloce ed economico BARRIERE ANTIRUMORE

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pag. 3

ALUFON PARETI FONOASSORBENTI

Il silenzio ritrovato

pag. 6

ETERINOX CANNE FUMARIE IN

ACCIAIO INOX

Perché i tetti bruciano

pag. 10

ETERAL

Il sistema di ricopertura

veloce ed economico

BARRIERE ANTIRUMORE

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LA SCELTA TECNOLOGICAAlubel spa - Via Torricelli, 8 - 42011 Bagnolo in Piano (RE) Italy - Tel. 0522 957511 - Fax 0522 951069

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Il traffico stradale e ferroviario, molteattività produttive, le discoteche e glispettacoli concertistici, rappresenta-no alcune delle maggiori fonti dirumore della nostra epoca e soventele abitazioni, le scuole, i fabbricatidestinati agli uffici, gli ospedali e lecase di riposo sono esposti a un veroe proprio inquinamento acustico conlivelli di intensità dei suoni molestianche particolarmente elevati.L’amplificazione del volume e delladurata del rumore viene considerataoggi come la causa di molteplicidisturbi nocivi per la salute che cau-sano stress, insonnia, abbassamentodel grado di concentrazione e colpi-scono tutte le persone sottoposte asorgenti di vibrazioni sonore oltreuna certa soglia. Le norme nazionali in materia diinquinamento acustico e di rumoreambientale, in particolare la LeggeQuadro n. 447 del 26.10.95, defini-sce non solo gli aspetti tecnici e giu-ridici, ma anche le responsabilità e icompiti dei soggetti coinvolti e lefonti di finanziamento necessarie perattuare l’attività di bonifica acustica.Gli Organi dello Stato e leAmministrazioni Locali (Regioni,Province e Comuni), devono svolge-re una serie di adempimenti checomprendono la determinazione dei

valori limite di livello sonoro al qualefare riferimento in funzione del tipodi sorgente, la classificazione acusticadel territorio comunale e i criteri dicontrollo delle emissioni ai fini delrispetto dei valori previsti dalla nor-mativa stessa. La Società Alufon produce un’ampiarassegna di pareti fonoassorbenti efonisolanti, studiate per ottenere i

più elevati risultati nel settore delrisanamento acustico e in linea conle norme nazionali e comunitarie cheriguardano le attrezzature fisse perattenuare i suoni molesti e la loromarcatura CE a testimonianza dellaconformità con quanto indicato dallediverse direttive. Le pareti antirumore, di costruzionemodulare e in gran parte preassem-

blate, vengono situate tra lasorgente del rumore e l'edificioo l'area da proteggere in mododa ostacolare la propagazionedelle onde sonore e creare unazona d'ombra dove i suonidiminuiscono fino a valori nonpericolosi. Le pareti antirumo-re Alufon sono collocabilidovunque e possono trovareposto ai margini di una stradao di una ferrovia oppure ven-gono installate come schermoverso un edificio con un'atti-vità produttiva rumorosa ouna discoteca. Per l'ambientespecifico di destinazione, lepareti antirumore Alufon sonoconnotate da diversi altrirequisiti oltre a un grado ade-guato di assorbimento acusti-co: sicurezza e assenza di peri-coli in caso di urto, non pro-pagazione delle fiamme, resi-

IL SILENZIO RITROVATO

di Umberto Menicali Le pareti e i sistemi fonoassorbenti Alufon

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stenza agli agenti atmosferici e aicolpi di vento, semplicità costruttiva,aspetto estetico immutabile e integra-to con l'ambiente, leggerezza e faci-

lità nel montaggio e nella manuten-zione. Le caratteristiche fonoassorbenti diAlufon derivano dalla specifica tipo-logia costruttiva che impiega mate-riali in grado di trasformare l’energiasonora e le vibrazioni in calore. Ognielemento modulare e autoportantedella barriera, nella misura standarddi 50 cm in altezza e di 12 cm inspessore e con una lunghezza di 3 m,è costituito da una cassetta profi-lata in lamiera di alluminio che alcentro racchiude e ripara un pan-nello fonoassorbente in fibreminerali, da 60 mm di spessore econ densità standard di 100kg/m3, protetto da un velo divetro e reso insensibile alleintemperie con un trattamento abase di resine. Gli elementi, consuperfici esterne nervate e profi-late per rendere più robusta erigida la struttura, sono destinatia essere sovrapposti in opera perraggiungere le altezze di progetto.Il paramento metallico rivoltoverso la fonte del rumore, è prov-visto di una fitta serie di fori cheaumenta le doti fonoassorbentidel sistema e mette in comunica-zione l'esterno con la parte inter-na del pannello dove è collocatoil materassino di fibre mineralidestinato ad abbattere ulterior-mente il rumore.

La posizione intermedia del pannel-lo, lascia una camera di risonanzaverso la lastra posteriore per miglio-rare lo smorzamento acustico. La

parete opposta alla fonte di rumore ècontinua e contribuisce con la suamassa alla riduzione del suono. Labarriera antirumore Alufon costruitain alluminio, permette di ottenereuna notevole leggerezza accompa-gnata da una particolare resistenzaalla corrosione anche in presenza diinquinanti industriali o di nebbiesaline nell’ambiente. I pannelli scatolari possono essere

realizzati anche in acciaio, ma inogni caso sono preverniciati con unaresina poliestere resistente alle intem-perie e disponibile in diversi colori a

scelta secondo il catalogo RALo Sikkens. Per le versioni inalluminio, la finitura non servecome protezione, ma per atte-nuare l'impatto della barrieranei confronti del paesaggiomimetizzandola con i colorinaturali. Alufon non richiedemanutenzioni successive almontaggio e solo in caso diforte collisione, con una note-vole variazione nella geometriadel sistema, bisogna ricorrerealla sostituzione delle parti. I pannelli Alufon sono confor-mati a incastro continuomaschio e femmina lungo ibordi orizzontali per assicurareun collegamento stabile tra glielementi. I lati di testata sonochiusi da due calotte in PVC, aloro volta contornate da guar-nizioni di compensazione alistello di EPDM che hanno lafunzione di smorzare le vibra-zioni e consentire il libero

movimento tra i pannelli e i montan-ti verticali di supporto del sistema.Per il montaggio in opera, vengonoutilizzati dei profilati di acciaio HEA 160 che sono provvisti di gola latera-le in grado di trattenere saldamentela pila dei pannelli sovrapposti traloro a formare la barriera. I montantipossono essere installati con più varianti di fondazione, a singolo plin-to con HEA battuto e cilindrone

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Intercapedine compensata con guarnizioni antivibrazione

Montanti in travi HEA

Eventuale pannello trasparente in PMMA

Pannello ALUFON

Eventuale pannello trasparente in PMMA

Montanti in travi HEA

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armato per il fis-saggio sutirafondi oppu-re con fonda-zione continuacasserata sulsito, a traverovescia o amicropali econ montan-ti infilati ofissati sutirafondi. Il sistemacostruttivoè adattoanche almontag-

gio con elementiverticali collegatisu un manufattoin calcestruzzogià esistente. Ip a n n e l l iAlufon vengo-no inseritidall'alto tra im o n t a n t iposti ad i s t a n z emodula r i ,

con ciascuna estremitàche trova posto tra le ali dei profilati eviene trattenuto dalle guarnizioni dicompensazione senza ricorrere a col-legamenti rigidi. La stabilità è assicu-

rata anche dalla presenza del profilodi chiusura orizzontale conformato aincastro continuo che, senza limitarei movimenti dovuti alle dilatazionitermiche, evita le deformazioni egarantisce una maggiore resistenzadel sistema agli urti, al vento e al cari-co da neve. La gamma di paretifonoassorbenti proposta dalla SocietàAlufon, si estende a molteplici tipolo-gie che permettono di inserire le bar-riere in ogni contesto ambientalesenza creare contrasti con il paesag-gio. Insieme ai sistemi di pareti conaspetto continuo realizzate con ele-menti in alluminio o in acciaio pre-verniciati, è possibile realizzare ognivariante con l’inserimento di partitrasparenti in PMMA oppure versionirealizzate integralmente o conscansione di diversi materiali e sullequali vengono utilizzati pannelli inlegno, in calcestruzzo vibrocompres-so colorato nella massa o in polime-tiletacrilato trasparente e in più tona-lità. La produzione Alufon di sistemiper la bonifica acustica e per miglio-rare il benessere ambientale, riguardaanche la realizzazione di rivestimentie risanamenti di gallerie stradali emetropolitane, dove vengono utiliz-zati materiali innovativi come i pan-nelli porcellanati e i prodotti inacciaio inossidabile oppure materialipiù tradizionali come l’alluminio ver-niciato e l’acciaio.

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COPERTURA PER TETTI PIANI

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Domanda: Sig. Bertagnoli, alla luce dellaSua trentennale esperienza in campo ter-motecnico, può dirci quali sono secondoLei le cause più frequenti di incendionelle abitazioni?Risposta: Se si prescinde dalle cause diimprudenza o negligenza dell’uomo, le causeprincipali di incendio nelle abitazioni deriva-no da fenomeni elettrici, come cortocircuiti,sovraccarichi elettrici, ecc. seguiti subito dopodagli impianti termici, di cui una parte rile-vante spetta ai camini ed aicondotti fumari in generale.D.: Quando parla di“imprudenza o negligen-za dell’uomo”, più preci-samente cosa intende?R.: E’ curioso rilevare che imozziconi di sigaretta nonspenti e gettati, rappresenta-no una delle cause più fre-quenti dell’insorgenza diincendio; anche se la siga-retta accesa costituisce solola causa di un innesco.Infatti, affinché l’incendio siverifichi occorre il concorsodi altre condizioni favorevolialla fase di ignizione legatealle condizioni del materialecombustibile o infiammabi-le, alla sua temperatura,all’umidità dell’aria, allaventilazione, ecc.D.: I fulmini, a Suo pare-re, sono da classificarsitra le cause elettriche peruno sviluppo di incendioin una abitazione?R.: Come ho già detto i“fenomeni elettrici” sono daritenersi tra le cause più fre-quenti di incendio ed il ful-mine rappresenta la più “naturale” dellecause elettriche. D.: Certo; ma ora vorremmo che Lei ciparlasse, con parole semplici, degli incen-di di abitazioni causati dalle canne fuma-rie e dai camini. Come Lei saprà, la cro-naca ci ha informato che negli ultimitempi si sono verificati molti incendi diabitazioni, troppi, causati dalle cannefumarie. Cosa si può dire a tal proposito?R.: Quando si parla di incendi di camini,

canne fumarie o di condotti fumari in genera-le, è necessario fare una netta distinzione traun incendio che avviene all’interno del condot-to fumario e quello che invece avviene all’e-sterno dello stesso: di solito ben più pericoloso.D.: Bene, vediamo l’incendio che si svi-luppa all’interno della canna fumaria; ache cosa è dovuto?R.: Può accadere, specie in vecchi fabbricati,che le canne fumarie possano essere la sede ola causa di un incendio. Infatti si accende la

fuliggine depositata sulle pareti interne delcamino. La fuliggine è carbonio che ad untratto può prendere fuoco con manifestazionevistosa e rumorosa, ma non particolarmentepericolosa. Si può spegnere un tale incendiousando acqua in modo molto parsimonioso esoprattutto sabbia o ghiaia fine per asportarepiù efficacemente dalle pareti la fuliggine.Quanto detto accade ovviamente in tutti queicondotti fumari in cui non viene praticata unapulizia periodica all’interno degli stessi; così

facendo non si asporta la fuliggine che siviene a depositare e prima o poi questa finiràper prendere fuoco. Ma ripeto: un incendioall’interno di una canna fumaria è di granlunga meno pericoloso di un incendio che sisviluppi all’esterno della stessa e provocatoproprio da questa stessa canna fumaria.D.: Potrebbe spiegarsi meglio? Che nedirebbe di approfondire maggiormente lecause e gli effetti sugli incendi che si svi-luppano all’interno delle canne fumarie e

poi quelli che avvengonoall’esterno delle stesse?Questo almeno per rende-re il più chiaro possibileai nostri lettori tali peri-colosi fenomeni edapprendere nel contempoquelle tecniche ed usarequelle avvertenze cherichiedono questi manu-fatti termici.R.: Volentieri. Ritornando alproblema inerente gli incendiche si possono sviluppareall’interno delle canne fuma-rie e dei loro condotti, vadetto che il primo accorgi-mento da prendere ha carat-tere preventivo, nel senso chesi dovranno assumere quegliaccorgimenti atti ad assicu-rare una combustione rego-lare nelle caldaie, stufe, ecc.,affinché la produzione difuliggine e di fumo nero siaquanto più possibile limita-ta: ciò richiede pertanto ungoverno del fuoco corretto,vale a dire con un appropria-to eccesso d’aria in funzionedel combustibile utilizzato,ed inoltre che questo sia di

buona qualità, come ad esempio la legna chedev’essere ben asciutta, il gasolio con bassocontenuto di zolfo, ecc. Questi accorgimenti cipermetteranno di limitare al massimo la for-mazione di fuliggine o di materiale particola-to.D.: Esattamente in cosa consiste questomateriale particolato?R.: Sono particelle solide che si formanodurante la combustione e che in parte si depo-sitano nel circuito dei fumi sotto forma di

Tralasciando tutti i casi di imprudenza,negligenza o, peggio, di dolo dovuti all’a-zione dell’uomo, esaminiamo, con l’aiutodel responsabile dell’ufficio ricerche e svi-

luppo Fibrotubi, il termotecnico G. CarloBertagnoli, le cause di incendio che riguar-dano più da vicino gli impianti termici e gliimpianti ad essi collegati.

ATTRAVERSAMENTO SCORRETTO

CANNE FUMARIE

IN ACCIAIO INOX

SPECIALE

PERCHÈ I TETTIBRUCIANO?LE CAUSE PIÙ FREQUENTI DI INCENDIO NELLE ABITAZIONI

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fuliggine, in parte escono con i fumi conferen-do ad essi il tipico colore nerastro.Il materiale particolato consta essenzialmente:- di ceneri, ossia di sostanze incombustibilipresenti in varia forma nei combustibili e con-seguentemente ineliminabili;- di incombusti, ossia di sostanze combustibilinon bruciate. In conclusione, quindi, parte delmateriale particolato si deposita nel circuitodei fumi (passaggi dei fumi nelle caldaie, rac-cordi fumari, canali fumari, camino) sottoforma di fuliggine più o meno agglomerata.D.: Ma questo avviene solo con i combu-stibili solidi, come legno e carbone,oppure può accadere anche con i combu-stibili liquidi e gassosi?R.: Con i combustibili gassosi è praticamenteescluso, mentre con quelli liquidi può ancoraavvenire, in special modo con le nafte pesanti,più ricche di zolfo e soprattutto quando ven-gono bruciate in condizioni di combustionenon perfette (scarso eccesso d’aria, ugellisporchi, ecc.); infatti durante una combustio-

ne regolare le particelle carboniose, dopo esse-re divenute incandescenti, finiscono per bru-ciare completamente combinandosi con l’ossi-geno; se invece le condizioni non lo consento-no, tali particelle non bruciano totalmente evanno a costituire la parte predominante deicosiddetti incombusti e diciamo la parte pre-dominante perché anche nei combustibililiquidi e specialmente nell’olio combustibile enel gasolio vi è sempre una sia pur limitatissi-ma quantità di materiali non combustibili(dell’ordine dello 0,05%). Per ridurre la for-mazione di particelle di carbonio incombustooccorre in definitiva che ogni particella brucitotalmente nel tempo brevissimo in cui si trovasospesa nella camera di combustione.D.: Quali sono i rimedi affinché non siformino eccessive quantità di particolatoe fuliggine all’interno dei condotti fuma-ri, utilizzando combustibili liquidi?R.: Oltre a quanto ho già detto, diciamo cheassume importanza notevole che non si verifi-chino formazioni di condense acide all’interno

della caldaia enei condottifumari. Lozolfo contenuto neicombustibili, bruciando eper una reazione chimica, sviluppanei fumi una certa quantità di anidride solforo-sa che se si viene a condensare in parte in acidosolforico è estremamente corrosiva.La forma-zione delle condense acide sulla superficieinterna della caldaia e dei vari condotti di eva-cuazione dei fumi, dipende ovviamente nonsolo dalla temperatura di rugiada del fumo, maanche dalla temperatura dei fumi e dalla tem-peratura delle superfici con le quali i fumi ven-gono a contatto.In pratica, nel caso di fumi di oli combustibiliaventi il punto di rugiada a 150 °C, la tempe-ratura dei fumi stessi, se si vuol evitare la for-mazione di condense acide, non può scenderesotto i 210 °C, se la faccia interna delle paretiè a 90 °C e sotto i 250 °C se la faccia internadelle pareti ha temperatura di 50 °C. Mi sonointrattenuto su questo fenomeno in quanto ècausa non soltanto di corrosioni nella caldaiama anche della aggregazione delle particellesotto forma di flocculi. In altre parole il mate-riale particolato che circola nel circuito deifumi non si agglomera né si attacca alle paretisin quando queste hanno una temperaturasuperiore a quella del punto di rugiada acido,mentre allorché esse hanno una temperaturainferiore si deposita sulle pareti un velo diacido solforico che cattura, per così dire, leparticelle, formandone agglomerati semprepiù grandi. Queste sono le circostanze in cui siforma il materiale particolato, quando si trat-ta di combustibili liquidi.D.: In conclusione quindi oltre ad unabuona e regolare combustione ritiene chesia necessaria di conseguenza una seriapulizia degli impianti fumari; ho capitobene?R.: Sicuramente. I condotti di evacuazione deifumi ed il camino, specialmente se destinati afocolari per combustibili liquidi o solidi, deb-bono essere sgombri di fuliggine, ciò cherichiede la loro pulizia a fondo, almeno allafine di ogni stagione di riscaldamento, e, nelcaso di impianti a servizio continuativi, anchedue volte all’anno. La pulizia va eseguita afondo, ossia anche e soprattutto nei recessimeno accessibili, e, possibilmente, con l’ausi-lio di un aspiratore. Particolare attenzione vaposta nei canali fumari e nei raccordi fumariche, a causa del loro andamento suborizzon-tale, più si prestano a diventare ricettacoli digrandi quantità di fuliggine.D.: Molto bene. Lei ha approfondito lecause di formazione della fuliggine etutto questo è importante al fine di evita-re il più possibile che si possano svilup-pare successivamente incendi all’internodei condotti fumari; ci vorrebbe ora par-lare degli incendi che si possono svilup-pare invece all’esterno dei condotti dafumo? Qui la fuliggine non c’entra, vero?R.: Talvolta le canne fumarie sono in adiacen-

ATTRAVERSAMENTO CORRETTO

CANNE FUMARIEIN ACCIAIO INOX

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za a travi in legno o sono molto prossime a solai inlegno e quindi non è difficile che il calore provochi unprincipio di incendio non sempre e prontamente rile-vabile. I fumi che scorrono nei condotti fumari hannouna temperatura piuttosto elevata (180° ÷ 300 °C edanche più) per combustibili come legna, carbone,gasolio, ecc.. Nelle caldaie a gas la temperatura deifumi in uscita di caldaia è di circa 120 °C per caldaiea basamento con il corpo in ghisa e attorno ai 100 °C(anche meno) per le murali; è evidente quindi che lasituazione maggiore di pericolo si verifica quando siutilizzano combustibili solidi e liquidi.D.: Ma è possibile che una canna fumaria, sup-poniamo in acciaio inox, che sia appoggiata aduna trave in legno, possa innescare un incen-dio? Non occorre anche una fiamma perché ciòavvenga?R.: Non necessariamente. Il legno è formato essen-zialmente da cellulosa, lignite, resine (pino, abete),tannino (castagno, quercia), acqua. E’ un materiale ingrado di bruciare con fiamma viva come senza fiam-ma, come di carbonizzarsi.Costituenti del legno sono:- il carbonio (circa 50%) che nei processi di combu-stione combinandosi con l’ossigeno produce anidridecarbonica (CO2) o, in difetto dello stesso, ossido dicarbonio (CO);- l’ossigeno (O) che è l’elemento comburente nellecombustioni;- l’idrogeno (H) che è un altro elemento facilmentecombustibile; combinandosi con l’ossigeno producenella combustione acqua (H2O) sotto forma di vapo-re. Interessante è il comportamento del legno nei pro-cessi di combustione, come pure di altri prodotti abase di legno o simili ugualmente combustibili (carta,cartone, cotone, lino, canapa, iuta, ecc.).Generalmente si reputa che la temperatura di circa200 °C corrisponda alla temperatura d’accensione dellegno: in realtà l’accensione dipende dalla pezzatura,dal tipo di essenza, dalla ventilazione e dall’esposizio-ne all’azione del calore. In non pochi casi si è consta-tato che la prolungata esposizione di materiali legnosianche a temperatura inferiori a 200 °C ha prodottoun inizio di carbonizzazione, quando addirittura nonsi sia verificato un incendio con sviluppo di fiamma.Come è facile comprendere, quanto più un materiale èsuddiviso finemente tanto più risulta combustibile,avvicinandosi alle condizioni ideali di combustibilitàdi gas (o polveri) ed aria. Nel caso delle polveri comele farine di vegetali e la segatura e nel caso delle fibretessili vegetali finemente disperse nell’aria, presentan-dosi in intimo contatto con l’ossigeno è sufficiente unmodesto apporto di energia, quale ad esempio una scin-tilla, per provocare combustioni talmente rapide daprodurre addirittura effetti esplosivi con sviluppo incon-trollato di enormi quantità di calore (quindi incendio),aumento repentino di pressione fino a 10 atmosfere epiù. In conclusione molto più della temperatura diaccensione assume importanza lo stato di suddivisionedi una sostanza combustibile allo stato solido. Il legno massiccio in pratica risulta difficilmente com-bustibile ed abbisogna di un notevole tempo di esposi-zione alla fiamma per la sua ignizione. Ancora v’è daconsiderare un’altra proprietà del legno: la sua bassaconduttività del calore che ne fa un buon isolanteanche quando è intaccato dal fuoco per cui porte otravi di legno anche dopo molti minuti di esposizioneall’incendio mantengono le proprie doti di resistenza

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meccanica producendosi sulla superficie ester-na una carbonizzazione che favorisce la coi-bentazione. V’è da rilevare un’altra proprietàdel legno: quando per effetto di un incendio, inambiente scarsamente ventilato, si verifica unaumento della temperatura, inizia anche nelmateriale legnoso non direttamenteinteressato dalle fiamme un proces-so di distillazione da pirolisi chedetermina la liberazione di gas evapori combustibili i quali a lorovolta possono incendiarsi contem-poraneamente provocando una spe-cie di esplosione conosciuta comeflash-over. Tale fenomeno, determi-nato soprattutto da una inizialescarsità di ventilazione, è partico-larmente pericoloso perché aumen-ta impensatamente la velocità dipropagazione di un incendio allastessa stregua dell’incendio deimateriali infiammabili liquidi ogassosi. Infine, tra i combustibilifossili vanno ricordati, anche seoggi hanno scarsa rilevanza com-merciale a causa del problema“inquinamento”, le torbe, le ligniti,le antraciti, il litantrace (carbonfossile). Quest’ultimo è soggetto piùdegli altri al fenomeno dell’auto-combustione. D.: Veramente molto interes-sante. Spesso ho notato che nelsottotetto oltre al legno vi è delpolistirolo o comunque deimateriali plastici in vicinanzadella canna fumaria; questoanche è pericoloso?R.: Svariati sono i materiali plasti-ci impiegati in edilizia, fra questi iprincipali sono la formica, il p.v.c.,il polistirolo, il politene, il poliure-tano, il plexiglas, la bachelite emolti altri ancora. Tutte queste sostanze sono, alcune in modomaggiore altre in modo minore, combustibili,

ciascuna però con un determinato comporta-mento al fuoco per cui spesso occorre porreparticolare attenzione al loro impiego aseconda delle circostanze. Tutte queste sostan-ze bruciando producono fumi neri, densi,soffocanti, nocivi quando non tossici: infatti i

prodotti della combustione possono contenere(oltre al vapor acqueo) anidride carbonica,ossido di carbonio, idrogeno solforato, anidri-

de solforosa, acido cianidrico,vapori nitrosi, fosgene, ammo-niaca, acroleina.D.: In conclusione mi dica:quali sono allora gli accorgi-menti da adottare e qualisono le corrette soluzioni daimpiegare affinché vi sia lasicurezza che la canna fuma-ria non diventi essa stessa lacausa della formazione di un

incendio?R.: La soluzione èestremamente sem-plice: per primacosa si dovrà evita-re nel modo piùassoluto che il con-dotto fumario sia inadiacenza (menodi 25÷30 cm) adun trave di legno

od a qualunquealtro materialecombustibile.T a n t o m e n odovrà essere addossatoagli stessi: questo è più che ovvio.

Ma queste sono soluzioni diciamo di base enon certo tecniche e non sempre sono possibilida realizzare in pratica, come accade negliattraversamenti di solette o del sottotetto. Inquesti casi occorre innanzitutto che la cannafumaria sia del tipo a doppia parete con inter-posto materiale isolante (ma a me questo nonbasta) ed inoltre sarebbe bene inserire undistanziatore-disgiuntore al fine di creare unvero e proprio distacco dal materiale infiam-mabile, come le travi e l’assito in legno. In definitiva, il tutto si può ridurre ai seguentipunti:- abbassamento della temperatura superficialeesterna del condotto fumario tramite un con-dotto a doppia parete con isolante ignifugo;- inserimento di un distanziatore che mantengacomunque distante la canna fumaria dal legna-me e da ogni altro materiale combustibile;- perfetta esecuzione a regola d’arte del mon-taggio della canna fumaria (giunzioni, ecc.),con l’impiego di materiali di ottimaqualità, certificati, come tutti iprodotti della gamma Eterinox diFibrotubi.

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Tipo di prodotto Pezzatura Umidità Zolfo Ceneri Materiali

(mm) (%) (%) (%) volatili (%)

Coke 15 x 15 37 7,50 8 x 8 30

Antracite 15 x 20 37 9,50 8 x 8 31

Carboni (da vapore) 20 x 20 45 12,4 9 x 9 45

Ligniti 25 x 25 46 15,5 9 x 9 54

Torbe 50 x 50 65 50 13 x 13 218

Tabella 1 - Caratteristiche di alcuni combustibili solidi (valori medi)

Materiale C H N S O Fabb. teor

. d’aria Nm/kg

Legna essiccata all’aria 50 6 0,1 / 44 3,9

Lignite 65÷75 5÷8 0,5÷2 0,5÷4 15÷25 5,8

Coke 97 0,4÷0,7 1÷1,5 1 0,5÷2 8,4

Carbon fossile 80÷90 4÷6 1 0,7÷1,5 4÷12 8,5

Tabella 2 - Composti e caratteristiche di alcuni combustibili solidi (valori medi)

CANNE FUMARIEIN ACCIAIO INOX

SPECIALE

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Il Decreto Ministeriale relativo allemetodologie tecniche di applica-zione della Legge n. 257 riguarda-te la cessazione dell’impiego del-l’amianto, tra le diverse prescrizio-ni indica tutte le modalità per lareal izzazione dei r isanamentimediante ricopertura delle vecchielastre in fibrocemento costruitecon la tecnologia del passato.Ogni intervento in questo settoredeve quindi essere eseguito secon-do la norma così da bloccare ognidispersione di fibre di amiantonel l ’ambiente e garant ire , nelmedesimo tempo, la tenuta alleintemperie della nuova copertura.I sistemi finora utilizzati per labonifica mediante sovracoperturanon sono però realmente rapidi damettere in opera e così semplicida ridurre in maniera sensibile icosti di installazione pur con tuttele garanzie di sicurezza, durabilitàe di impermeabil i tà del tet to.Tutto ciò e stato risolto da Alubelcon Eteral System, il nuovo siste-ma di risanamento delle vecchiecoperture in cemento amianto che

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Fissaggio sull’onda alta

Vite Alublok

Nuova lastra spessore 6/10

Lastra in fibrocemento

Vecchio fissaggio

Microventilazione

Microventilazione

IL SISTEMA DIRICOPERTURA VELOCEED ECONOMICO di Alessio Valentini

Eteral, la lastra nata per rinnovare

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utilizza una lastra in alluminiocostruita con un particolare profi-lo che non può essere definitocome grecato e neppure comeondulato, ma come un insiemedelle due sagome. Le grandi lastreche connotano Eteral sono confe-zionate in alluminio, primo puntodi forza del sistema in quantomateriale, che anche per spessorilimitati è notevolmente resistentea tutte le intemperie e inattaccabi-le dalla corrosione persino in pre-senza di forti carichi di inquinantiatmosferici aggressivi, presenti

sovente nelle aree industriali dovemaggiormente sono r ichiesteopere di bonifica per sovracoper-tura delle vecchie lastre. Gli ele-menti, di grandi dimensioni perridurre i tempi di lavoro, sonodisponibili nella versione naturaleo preverniciata e nello spessore di0,6-0,7 mm, non solo in allumi-nio, ma anche in lamiera, per leapplicazioni che richiedono unamaggiore riduzione dei costi dellamateria prima.Il profilo innovativo di Eteral èconnotato dal fondo dei canali e

dalla parte alta del corrugamento,costruiti con forma piana unitamediante raccordi ai fianchi dellagreca a onda caratterizzati a lorovolta da un’inclinazione apposita-mente studiata, e si adatta perfet-tamente alla tipologia di lastra incemento amianto maggiormentediffusa, la versione Euro 110 conpasso 177/51. Le parti inferiori a canale del pro-filo di alluminio, grazie ai raccor-di, si connettono alla perfezionecon il vecchio manto e appoggia-no ai canali preesistenti lungo solodue linee (punti di maggior resi-stenza) mentre i colmi di Eteralrimangono rialzati rispetto allavecchia onda così da mantenersidistanziati e sovrastare le preesi-stenti viti mordenti munite di ron-del la romboidale . Tra le duecoperture s i crea così in ognipunto un’ampia intercapedine,continua nel senso della pendenzadel tetto, per la microventilazionee per lo smaltimento di eventualicondense o di inf i l t razioni .Inoltre, proprio per la stretta con-nessione tra Eteral e la coperturapreesistente, il vecchio manto dilastre diviene la guida di posa perla nuova sovracopertura, accele-rando le fas i del l ’ intervento.Alcuni dei grandi vantaggi nell’ap-plicazione di Eteral sono senz’al-tro la possibilità di lavorare senzadover r imuovere le lastre dicemento amianto anche quandosono parzialmente rotte o fissatecon viti fortemente arrugginitenon più in grado di essere svitate

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Larghezza totale = 923

177 177 177 177 170

44

32

33

63

9

9

Larghezza utile = 885

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o a rischio di rottura e a nondover rimuovere il vecchio fissag-gio. Le lastre di alluminio hannoanche la capacità di adattarsi allaforma della copertura e, soprat-tutto se questa è stata montatasenza rispettare la planarità lungole falde, la flessibilità di Eteralconsente di eseguire la posa persi-no in presenza di irregolarità nelpasso della copertura preesisten-te. Per il peso molto contenutodell’alluminio, oltre a poter con-servare il vecchio manto di lastre,Eteral consente di riutilizzare peril fissaggio la struttura sottostantesenza ricorrere a onerose demoli-zioni e rifacimenti del sistemaportante del tetto.

PEDONABILITÀ E SICUREZZA DURANTE LA POSAUn’ulteriore notevole economianel lavoro di installazione derivasenz’altro dal non richiedere l’im-piego, nei preliminari di posa, deiconsueti listelli di legno per il fis-saggio, sistemati in parallelo allalinea di gronda prima di eseguireogni altra opera. Ciò permette dilavorare con più sicurezza, evi-tando di camminare lungo la vec-chia copertura e, al contempo,riduce i costi riguardanti le primefasi delle operazioni di montag-gio.Per quanto riguarda la sicu-rezza del l ’’ instal latore, Eteralintroduce nel mondo del lavoro,sulle coperture preesistenti, unmodo nuovo di applicare le lastremetalliche, che non richiede retidi sicurezza, ma solo l’impiegodegli usuali dispositivi individualie di cantiere per la protezioneanticaduta. Le lastre Eteral sonocalpestabi l i senza pericolo disfondamento del vecchio tetto esenza produrre deformazioninella greca a onda, anche quandonon sono fissate agli arcarecci conle apposite viti. Al momento dellaposa l’installatore cammina sullelastre, che dispone nella posizio-ne definitiva davanti a sé con lun-ghezza parallela alla pendenza, edurante tutta la messa in operadel nuovo manto di tenuta non

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Fissaggio della lastra Eteral sulla vecchia copertura senza rimuovere ilvecchio fissaggio con viti Alublok.

Stesura del fissante Ecofix per evitare la dispersione di fibre di cementoamianto.

Posa della lastra Eteral sul vecchio manto. Le operazioni di posa si effet-tuano camminando sulle nuove lastre con notevole aumento della sicu-rezza del cantiere.

1A FASE

2A FASE

3A FASE

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percorre mai lavecchia copertu-ra, con un note-vole aumentodella s icurezzanel cantiere. Latecnica di posadiviene in ta lmodo moltosemplice e ,come fase inizia-le , prevede lastesura del f is-sante Ecof ixsul la vecchiacopertura perevitare la disper-sione di fibre dicemento amian-to. In successio-ne sono posatele lastre parten-do da un latodel la fa lda e ,camminando suqueste , s idispongono gli elementi con ilsormonto laterale di un’onda.Subito dopo si eseguono i fissaggicon le v i t i mordenti Alublok,munite di rondella con guarnizio-ne e avvitate a fondo in corrispon-denza dell’onda alta, dopo averpraticato un foro che attraverso lavecchia lastra raggiunga l’arcarec-cio prees is tente. L’operazioneavviene senza dispersione di fibrepericolose e soprattutto con larealizzazione in copertura di unpacchetto di strati collaborantistrutturalmente tra loro, costituitodall’insieme delle vecchie e dellenuove lastre, connesse dal sistemadi fissaggio e incastrate reciproca-mente grazie ai profili comple-mentari.

IDEALE PER LA TIPOLOGIA “TRAVE AD Y”Eteral, in versione curva, assicurale stesse prestazioni e le medesimeeconomie di posa anche per lasovracopertura del le lastre incemento amianto poste su fabbri-cati industriali con struttura for-mata da travi a Y. In questo caso

la lastra di alluminio garantisce lamassima pedonabi l i tà in ognipunto della copertura, grazie allamancanza di listelli di supportoche garantisce altresì la perfettaaderenza e l’assenza di vuoti tra ilprofilo di alluminio e il vecchiomanto. La nuova copertura puòcosì essere percorsa in piena sicu-rezza e risulta ideale all’ancorag-gio statico delle vecchie lastre,anche grazie alla possibilità diintervenire, in simili condizioni diimpiego, con fissaggi lungo l’ondabassa al bordo utilizzando sempreviti mordenti Alublok con cappel-lotto e guarnizioni, poste lungo ilbordo della copertura a intervalliregolari e con la fittezza desidera-ta . Per tut t i g l i intervent i sucoperture inclinate o su sistemicon travi a Y, la gamma EteralSystem assicura sempre una colla-borazione strutturale con il mantoesistente, crea un’intercapedine dimicroventi lazione continua, edispone di numerosi pezzi dicompletamento quali i colmi conangolo diversificato per il raccor-do di sommità tra le due falde deltetto.

I l s i s t ema innova t ivo d iricopertura Eteral, è copertoda un “brevetto di sistema”depositato.

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IsoCoppo Pianoè una lastra metallicacoibentata con il lato

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coibentata di grandidimensioni a forma di coppo

Il Coppo di Alubel è una lastra metallicadi grandi dimensioni

(lunghezza fino a 12 m)a forma di coppo