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Provincia dell’Ogliastra
Amministrazione straordinaria
Servizio Viabilità Trasporti Infrastrutture
via Pietro Pistis - 08045 LANUSEI
tel. 0782 473600 – fax 0782 41053
via Mameli – 08048 TORTOLÌ
tel. 0782 600900 – fax 0782 600920
codice fiscale / p. IVA 01174270916
www.provinciaogliastra.gov.it
AAAA Il Committente:
Amministrazione
Provinciale dell'Ogliastra
RUP
Geom. Aurelio Grosso
- PROGETTISTI –
Ing. Mauro Foddis
_______________________
_______________________
_______________________
(a cura dell’Ufficio tecnico Provinciale)
Data:
Novembre 2015
FASE PROGETTUALE: PROGETTO PREL – DEF -ESECUTIVO
RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
Interventi di messa in sicurezza e manutenzione
Istituto d’Arte di Lanusei
Tecnico Industriale e Licei Associati - Tortolì
RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
2
1. descrizione
Il progetto prevede la realizzazione di diversi interventi finalizzati all’adeguamento alle norme
dell’Istituto d’Arte di Lanusei.
In particolare saranno realizzati dei lavori finalizzati all’incremento della sicurezza nei luoghi di
lavoro di cui al D.Lgs 81/2008 e ss.mm.ii nonché il rispetto delle linee guida in materia di
sicurezza emanate dal Ministero dell’Istruzione nel 2013.
Descrizione analitica dell’edificio
----------------------------------------------------------------------------------------
IDENTIFICAZIONE DELL'EDIFICIO
Provincia: Ogliastra
Comune: Lanusei
Tipologia Edificio
- Indirizzo: CIRCONVALLAZIONE EST
- Numero civico SNC
- C.A.P.: 08045
DISTRETTO SCOLASTICO: num. 009
658.27
735.25
548.47
K 91
640.09
Hotel
576.55
K 93
di Girilonga
LANUSEI
Ponte523.39
572.23
FuntanaCoroddis Scuola
Professionale
480.73
531.91
469.81 465.97
NULAI
C.Lai
426.67
NOTIZIE GENERALI SULL'UBICAZIONE DELL'EDIFICIO
DATI CATASTALI
L'edificio e' accatastato (N.C.E.U.) Si
Foglio 12
Particella 1310
CONSISTENZA AREA
Dati dimensionali dell'edificio
RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
3
Superficie totale dell'area scolastica
Superficie coperta dell'edificio in esame(*) 1645
Superficie coperta delle attrezzature sportive 450
Superficie totale dell'area libera
Volume lordo dell'edificio scolastico(*) 17100
Prospetti a vista 4
ORIGINE ED ETA'
L'edificio in esame è stato costruito Costruito appositamente per usi scolastici
Anno di costruzione - dal 1976
Morfologia Dell'edificio
L'edificio in esame è cosi articolato:
Numero totale di piani 5
Numero di piani fuori terra 3
Numero di piani interrati 2
493,00
572
AREA DI SOSTA
AUTOCISTERNA
AUTOBOTTE GPL
719
1891
306
4093
4663
RECINZIONE REALIZZATA IN ROBUSTARETE METALLICA ALTA ALMENO 1,8 M EDOTATA DI PORTA APRIBILE VERSOL'ESTERNO E CHIUDIBILE CONSERRATURA O LUCCHETTO (TAVOLE 4 E5 DEL DM 31.3.1984).
89B/C.
Deposito costituito da ununico serbatoio dellacapacità di 1 mc
RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
4
Dimensioni complessive dell'edificio
Quota superficie altezza interna
Piano Interrato - 7.60 542 3.00
Piano Seminterrato - 3.60 1036 3.70
Piano Terra 0.00 1177 3.10
Piano Primo 3.40 1058 3.10
Piano Secondo 6.40 1058 3.10
Altezza della linea di gronda(m) 10.00
----------------------------------------------------------------------------------------
Allo stato attuale l’edificio ospita circa un centinaio di alunni, inoltre è presente il corpo docente
e personale ATA per alcune decine di unità.
L’edificio non dispone ancora del certificato di agibilità, mentre nel 2014 è stata presentata la
SCIA relativa alla prevenzione incendi.
Dalla verifica delle attività precedentemente svolte e dalla documentazione presente, allo stato
attuale, sono necessari diversi interventi di seguito elencati.
� Sistemazione infiltrazioni d’acqua dai lucernai del vano scala;
� Sistemazione dei pavimenti scollati negli anditi dei diversi livelli;
� Sistemazione degli esterni e attrezzature sportive;
� Sostituzione porte interne danneggiate da atti vandalici;
� sostituzione degli infissi esterni;
RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
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� piccoli interventi di dettaglio sulle centrali antincendio e sugli esterni quali realizzazione
di una porta in ferro per chiusura vano riserva idrica (€ 210), lo spostamento di 50 cm
del gruppo di pressurizzazione antincendio dal muro laterale (€ 700,00), messa in opera
di un chiusino in ferro classe D 400 nel piazzale esterno al piano secondo seminterrato
(€ 350,00), fornitura e messa in opera di kit allarme acustico – visivo (€ 350,00),
fornitura e posa in opera di sensore di fumo nel locale presidiato (€ 300,00),
spostamento della elettropompa esistente della riserva idrica in locale adiacente a
quello utilizzato allo stato attuale (€ 450,00), due congegni di auto chiusura locali
tecnici (€ 330,00);
� messa in opera di tende.
Lo scrivente nell’ultimo periodo ha effettuato diversi sopralluoghi presso l’edificio al fine di
individuare le diverse criticità presenti. Durante i sopralluoghi sono stati concordati con i
rappresentanti dell’Istituto e con il dirigente scolastico (datore di lavoro) gli interventi
prioritari.
Dopo una prima analisi economica delle esigenze è emersa la necessità di eseguire gli
interventi per stralci.
Antincendio
Si è data priorità alla risoluzione degli interventi richiesti dai VV.F. a seguito della
presentazione della SCIA i quali devono essere realizzati entro il termine ultimo imposto dalla
normativa vigente per l’ottenimento del Certificato Prevenzione Incendi, fissato per il
31.12.2015.
Gli interventi di adeguamento richiesti sono già stati quantificati dall’ufficio, subito dopo la
richiesta del Comando dei Vigili del Fuoco di Nuoro, in circa € 2.690,00 + IVA al 22%
Questi interventi possono essere scorporati dall’appalto complessivo, seppure ricompresi tra le
somme a disposizione della Stazione Appaltante e affidati nel più breve tempo possibile al fine
di ottemperare alla scadenza del 31.12.2015.
Infiltrazioni d’acqua e sistemazione pavimenti
Le infiltrazioni d’acqua verranno temporaneamente risolte al di fuori del presente appalto
mediante affidamento alla Nugoro S.p.A. dei lavori di riparazione. La società avrà il compito di
pulire adeguatamente le vie di scorrimento dell’acqua e sigillare ogni possibile fessura.
Allo stesso modo verrà richiesto alla Nugoro S.p.A., nell’ambito del contratto di servizio,
l’intervento di manutenzione delle piastrelle dei disimpegni.
RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
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Le piastrelle esistenti verranno riutilizzate mediante un ulteriore incollaggio con materiali
idonei. Alcune piastrelle rotte dovranno invece essere sostituite con un prodotto identico o
equivalente, anche da un punto di vista cromatico.
Nella foto a fianco si individuano le
carenze oggi presenti nella
pavimentazione degli anditi. Si è potuto
verificare che molte piastrelle risultano
non idoneamente incollate al piano di
calpestio, le fughe sono deteriorate e
alcune piastrelle presentano rotture o
deformazioni.
Sarebbe opportuno, in un prossimo
intervento, utilizzare una tipologia di
piastrella con un PEI adeguato alle
nuove normative.
Infissi
Oltre agli interventi di cui sopra, verranno sostituiti gli infissi esterni del piano terra – primo –
e secondo presenti nelle aule e nei corridoi, oltre ad alcuni locali di supporto.
A causa della carenza di risorse, non verranno sostituiti gli infissi dei gruppi servizi, delle uscite
di sicurezza, gli infissi del piano primo e secondo seminterrato dove trovano ubicazione i
laboratori di falegnameria, metalli, ceramica, etc.
Allo stato attuale gli infissi si presentano in condizioni di scarsa efficienza a causa della
difficoltà a reperire i pezzi di ricambio quali maniglie e serrature.
RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
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La chiusura dell’infisso viene garantita da un sistema precario di serratura a baionetta, il quale
in presenza di forti sollecitazioni dovute all’azione del vento, potrebbero far aprire l’infisso
verso l’interno generando potenziali pericoli per l’incolumità degli alunni e del personale
docente.
Particolare infisso
Sistema precario di chiusura utilizzato a causa dell’impossibilità di reperire pezzi di ricambio.
RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
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Si da atto che il datore di lavoro ha previsto misure organizzative finalizzate ad individuare il
pericolo e materializzare sul pavimento una striscia gialla che delimita l’area di sicurezza per il
transito e la sosta degli alunni.
Inoltre gli infissi non soddisfano i nuovi requisiti fissati dalle linee guida del Ministero Istruzione
le quali prevedono che, nell’ambito della sicurezza:
VI. SICUREZZA ... Per i parapetti si consiglia di mantenere una altezza superiore a quella minima di legge, ed è consigliabile utilizzare quote di cm 115-120 per evitare scavalcamenti. Gli infissi dovranno rispondere alla recente normativa europea ed essere realizzati con vetri antisfondamento sia all’interno che all’esterno dell’infisso, di classe 2B2, come prescritto dalla direttiva UNI EN 12600, e di
RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
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classe 1B1 per le superfici finestrate ad altezza parapetto fino a cm 90 da terra o comunque a pericolo di caduta. Le soglie degli infissi nelle aule e nel disimpegnano risultano ad altezza variabile tra 90 e 92
cm, mentre le linee guida prevedono un parapetto ad altezza superiore di 115 – 120 cm.
Inoltre i vetri presenti non rispettano i nuovi requisiti di classe secondo la norma UNI EN
12600.
Pertanto verrà ridisegnata la nuova tipologia dell’infisso che presenterà una parte fissa in basso
sino all’altezza di 115 -120 cm e le parti apribili in alto.
Al fine di determinare l’altezza ideale, nell’ambito di quanto consigliato nelle linee guida, lo
scrivente con i rappresentanti dell’istituto hanno simulato diverse altezze di apertura
dell’infisso con la presenza di un alunno seduto nella sedia in dotazione e in piedi.
Si da atto che le aule sono molto spaziose rispetto alle postazioni presenti e che i banchi non
sono ubicati in prossimità degli infissi.
Inoltre si è ipotizzato un meccanismo di apertura parziale dell’infisso che, nel garantire il
ricambio dell’aria, mantenga l’apertura entro i limiti della soglia, il tutto al fine di proteggere lo
spigolo vivo dell’anta facendo in modo che non sporga all’esterno.
Si è valutata la possibilità di utilizzare un meccanismo con la doppia apertura di cui una a
vasistas, ma tale possibilità non è consigliata nel caso di utenza particolare come quella degli
studenti, a causa della delicatezza del meccanismo della serratura.
Allo stesso modo è stata scartata la possibilità di utilizzare un infisso con apertura scorrevole,
avendo verificato con altri rappresentanti di enti pubblici proprietari di edifici scolastici che tale
meccanismo di apertura genera un potenziale effetto ghigliottina, da sconsigliare in un
ambiente come quello scolastico.
Per quanto detto sopra si passerà dalla tipologia esistente
Alla nuova configurazione di cui all’abaco degli infissi allegato al presente progetto:
RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
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Oltre ai requisiti di sicurezza i nuovi infissi dovranno verificare i requisiti di isolamento acustico,
di efficienza energetica, con dei nuovi infissi in alluminio aventi telai a taglio termico e muniti
di vetri a basso valore emissivo aventi Ug pari a 1,4W/m2K, di tenuta la vento, di permeabilità
all’acqua.
RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
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Normativa vigente
----------------------------------------------------------------------------------------
� Decreto Legislativo n. 192 del 19 agosto 2005 " Attuazione della Direttiva CEE 2002/91/CE relativa al rendimento energetico in edilizia"
� Decreto Legislativo n. 311 del 29 dicembre 2006 "Disposizioni correttive e integrative al decreto legislativo 192105, recante attuazione della direttiva 2002191ICE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia"
� Decreto del Presidente della Repubblica n. 59 del 2 aprile 2009 "Regolamento di attuazione dell'art. 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002191ICE sul rendimento energetico in edilizia"
� Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997 "Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici"
� Circolare Ministeriale del 22 maggio 1967 "Criteri di valutazione e collaudo dei requisiti acustici negli edifici scolastici"
� Decreto Legislativo n. 115 del 17 marzo 1995 "Attuazione delle direttive 92/89/CEE relativa alla sicurezza generale dei prodotti"
� Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 "Attuazione dell'articolo I della legge 3 agosto 2007, n, 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro"
� Decreto 14 Aprile 2015 Misure per l'efficientamento energetico degli edifici scolastici [Gazzetta Ufficiale n. 109 del 13/05/2015]
� Decreto 26 Giugno 2015 Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici
� Decreto 26 Giugno 2015 Adeguamento del decreto del Ministro dello sviluppo economico, 26 giugno 2009 - Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici
� Decreto 26 Giugno 2015 Schemi e modalita' di riferimento per la compilazione della relazione tecnica di progetto ai fini dell'applicazione delle prescrizioni e dei requisiti minimi di prestazione energetica negli edifici
� Decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102 Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE
� Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 74 Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del d.lgs. 19 agosto 2005, n. 192
� Decreto legislativo 29 dicembre 2006, n. 311 Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo n. 192 del 2005, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia
� Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia
� Decreto ministeriale (sviluppo economico) 26 giugno 2009 Linee guida nazionali per la
� certificazione energetica degli edifici Decreto Legislativo 19 agosto 2005 n. 192 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia
RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
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Direttiva 2002/91/Ce del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002 Rendimento energetico nell'edilizia Decreto Ministeriale 2 aprile 1998 Modalità di certificazione delle caratteristiche e delle prestazioni energetiche degli edifici e degli impianti ad essi connessi
Efficienza energetica
--------------------------------------------------------------------------------------
In materia di efficienza energetica la Comunità Europea ha indicato la strada da
percorrere ai Paesi membri attraverso la Direttiva 2002/91/CE "Rendimento energetico
nell'edilizia" e la Direttiva 2006/32/CE "Efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi
energetici".
L'Italia recepisce i contenuti della Direttiva 2002/91/CE con la pubblicazione del Decreto
Legislativo 19 agosto 2005 n. 192 "Attuazione della Direttiva 2002/91/CE relativa al
rendimento energetico nell'edilizia", entrato in vigore 1'8 ottobre 2005.
Il contenuto di questo decreto è stato poi modificato e integrato dal Decreto Legislativo
29 dicembre 2006 n. 311 "Disposizioni correttive ed integrative al Decreto Legislativo 19
agosto 2005 n. 192, recante attuazione della Direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento
energetico nell'edilizia", che entra in vigore a partire dal 2 febbraio 2007.
L'attuazione completa del D. Lgs. 192/05 prevede la pubblicazione di ulteriori decreti
attuativi che secondo l'art. 4 dello stesso, completeranno il quadro sui seguenti temi:
� i criteri di calcolo e requisiti minimi per gli impianti;
� i criteri generali di prestazione energetica per l'edilizia convenzionata, pubblica e
privata;
� i requisiti professionali e di accreditamento per la certificazione.
Il legislatore con il DPR n. 59 del 2 aprile 2009 "Regolamento di attuazione dell'art. 4,
comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente
attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia", entrato in vigore il
25 giugno 2009, dà attuazione ad alcuni dei punti previsti dall'art. 4 del decreto legislativo
192/05 ed in particolare introduce un nuovo quadro di disposizioni obbligatorie, che
sostituiscono le indicazioni "transitorie" dell'allegato I del D.Lgs. 311/06.
All'art. 4, comma 4, lettera c) del D.P.R. 59/09 si legge che "per tutte le categorie di
edifici, così come classificati in base alla destinazione d'uso all'art. 3 del Decreto del Presidente
della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, ad eccezione della categoria E.8, il valore massimo
della trasmittanza (U) delle chiusure apribili, comprensive degli infissi, considerando le parti
trasparenti e/o opache che le compongono, deve rispettare i limiti riportati nelle tabelle 4.a e
4.b al punto 4 dell'allegato C al decreto legislativo"; ed ancora l'art. 4, comma 15, recita: "In
tutti i casi di nuova costruzione o ristrutturazione di edifici pubblici o a uso pubblico, così come
definiti ai commi 8 e 9 dell'allegato A al decreto legislativo, devono essere rispettate le
seguenti ulteriori disposizioni:
RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
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� i valori limite già previsti ai punti 1, 2 , 3 e 4 dell'allegato C al decreto legislativo sono
ridotti del 10 per cento"
Il sistema è sempre quello dell'attribuzione dei limiti per zona climatica (individuata dai
gradi giorno) e per tipologia di edificio. Per zona climatica vengono definiti i valori massimi di
calore che può essere disperso, la trasmittanza termica, attraverso:
� strutture opache verticali
� strutture opache orizzontali (pavimenti e coperture)
� chiusure trasparenti e vetri.
Nel caso in esame ci si occuperà, vista la tipologia di intervento che si intende
realizzare, unicamente delle chiusure trasparenti e delle relative superfici vetrate, oltre che
delle opere accessorie necessarie.
Come già anticipato, i valori limite di trasmittanza termica che devono rispettare le
chiusure trasparenti comprensive degli infissi sono riportati nella tabella 4a dell'allegato C del
D. Lgs 311/06. Nel medesimo decreto viene confermata ed aggiornata anche la tabella 4b dello
stesso allegato, che indica le prestazioni che devono avere i soli vetri.
Nella tabella che segue sono riepilogati i valori limite di trasmittanza in vigore dal 1
gennaio 2010 (dal 1 gennaio 2011 per i vetri):
RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
14
Riassumendo i dati del decreto in una unica tabella si ottiene:
zona
climatica
strutture
verticali
opache
U Whn2K)
strutture opache
orizzontali o
inclinate di
copertura
strutture opache
orizzontali o
inclinate di
pavimento
Chiusure
trasparenti.
comprensive degli
infissi
Vetri
U (W/m2K)
A 0,62 0,38 0,65 4,6 3,7
B 0,48 0,38 0,49 3,0 2,7
C 0,40 0,38 0,42 2,6 2,1
D 0,36 0,32 0,36 2,4 1,9
E 0,34 0,30 0,33 2,2 1,7
F 0,33 0,29 0,32 2,0 1,3
Si da atto che Lanusei si trova in zona climatica D
Prestazioni per la sicurezza
Il Decreto Legislativo n. 172 del 21 maggio 2004 recepisce la direttiva 200119510E
relativa alla sicurezza generale dei prodotti e rende obbligatoria l'osservanza della normativa
UNI 7697 "Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie".
Tale norma fornisce i criteri di scelta dei vetri da impiegarsi, sia in esterni che in interni,
in modo che, nella destinazione di impiego prevista, sia assicurata la rispondenza fra
prestazioni dei vetri e requisiti minimi necessari per la sicurezza dell'utenza. Oltre alla
definizione delle varie tipologie di vetro (lastre di vetro temprato termicamente, di vetro
stratificato di sicurezza, di vetro armato ecc.), in base alle applicazioni nella norma viene fatta
RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
15
distinzione fra vetrazioni interne ed esterne. Nel caso in esame si tratta unicamente di vetrate
esterne in quanto di separazione tra un ambiente esterno ed un ambiente interno.
La norma tratta anche la posa delle lastre, le azioni e le sollecitazioni alle quali possono
essere esposte le superfici vetrarie, i danni o i rischi conseguenti alla loro rottura e i criteri di
scelta delle lastre da impiegare nelle varie applicazioni (che presentano o non presentano un
potenziale pericolo). In assenza di specifiche disposizioni comunitarie, di specifiche
regolamentazioni nazionali e del recepimento nazionale di specifiche norme europee non
cogenti, la sicurezza del prodotto è valutata in base alle norme nazionali in vigore nello stato
membro in cui il prodotto è commercializzato (D.Lgs. 6 settembre 2005 n. 206 Codice del
Consumo).
Questa norma, armonizzata alle direttive europee concernenti la sicurezza personale
nelle costruzioni, ha lo scopo di stabilire i criteri di scelta e di impiego dei vetri e delle
vetrazioni in genere, compreso quindi telai e quanto necessario alla loro costruzione, in base
alla destinazione d'uso garantendo i requisiti minimi necessari per la sicurezza dell'utenza.
Il punto 6 della norma UNI 7697/2007 precisa che il progettista di vetrazioni (per
progettista si intende, in senso lato, sia il progettista dell'opera, il vetraio, il serramentista
nonché l'eventuale rivenditore dei serramenti stessi) deve tener conto di una possibile serie di
azioni e sollecitazioni che trova dettaglio come segue:
� Carichi dinamici dovuti a vento, folla, traffico pedonale, onde di pressione e
depressione ecc.;
� Carichi statici: peso proprio, carichi imposti, neve, pressione idrostatica;
� Urti da grandine
� Vibrazioni;
� Torsioni da azionamento di parti apribili;
� Fatica;
� Sollecitazioni sismiche: conseguenza di fenomeni tellurici;
� Urti da impatto di persona con riferimento alla UNI EN 12600;
� Urti di pietre, colpi di mazza e/o ascia, dovuti ad azioni di vandalismo o tentativi di
effrazione (UNI EN 356);
� Urti da proiettile (TINI EN 1063);
� Incendi (UNI EN 357);
� Esplosioni (UNI EN 13541).
Al punto 7 la stessa norma analizza i danni e/o i rischi conseguenti alla rottura delle
lastre: il progettista della vetrazione nella fase di progetto dovrà tener conto dei rischi e dei
danni causati dalla rottura delle lastre, escludendo da questa considerazione solo i danni
limitati alla sostituzione di lastre danneggiate per cause accidentali:
RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
16
� Danni a persone e cose quando la rottura del vetro possa causare ferita a persone,
animali o cose;
� Caduta nel vuoto, se vi è rischio di cadere da un'altezza uguale o superiore a 1 metro,
causa rottura della lastra;
� Danni sociali, quando la rottura della lastra causa danni alla collettività.
Al punto 8 della medesima norma si ritrovano due affermazioni categoriche:
8.1 Nelle applicazioni che non presentano pericolo non è prescritto l'impiego di vetri di
sicurezza;
8.2 Nelle applicazioni che presentano un potenziale pericolo bisogna usare vetri di
sicurezza, facendo riferimento al lato dell'impatto.
Nel prospetto 1 della norma 7697/2007 sono riportati i vari casi di applicazioni vetrarie
e la conseguente tipologia delle lastre da impiegare.
Negli asili, scuole, ospedali ed istituti, oltre che negli edifici pubblici, in genere i vetri di
sicurezza sono prescritti indipendentemente dall'altezza dal calpestio. Sono vetri di sicurezza
contro ferite e lesioni alle persone quelli previsti dalla norma UNI EN 12600. Facendo
riferimento al rischio coinvolto in caso di rottura del vetro (rischio di ferite, caduta nel vuoto
ecc.) ed al tipo di applicazione i vetri di sicurezza ammessi sono i vetri temprati (classificati
dalla norma con la lettera C), stratificati (lettera B), stratificati e temperati insieme ed in alcuni
casi i vetri armati. I vetri di sicurezza previsti dalla UNI EN 12600 hanno diversi livelli di
resistenza (1, 2, 3, in ordine decrescente di resistenza).
Da una analisi complessiva, pertanto, emerge la necessità di utilizzare per le finestre
oggetto di intervento delle lastre di vetro stratificato, costituiti da due lastre di vetro unite tra
loro su tutta la superficie mediante l'interposizione di materiale plastico.
Dovendosi realizzare vetrate in grado di garantire un determinato valore di trasmittanza
termica, si dovranno utilizzare configurazioni con doppio vetro, dei quali uno deve essere
necessariamente di classe 1(B)1 (anticaduta), secondo la classificazione della UNI EN 12600,
l'altro dovrà essere anch’esso di classe 1(B)1 per gli infissi con ante mobili o fissi, dove le due
parti possono essere soggette ad essere colpite da persone, negli altri casi non dovrà essere di
classe inferiore alla 2(B)2 (antiferita).
Lo spessore dei vetri da utilizzare è indicato nei paragrafi successivi in funzione di
parametri in gioco considerati.
Prestazioni acustiche
Il Decreto del 5 dicembre 1997 "Determinazione dei requisiti acustici passivi degli
edifici", entrato in vigore nel marzo 1998, ha determinato l'obbligo di progettare e costruire
RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA
17
secondo parametri precisi per garantire l'isolamento acustico. L'obbligo di soddisfare precisi
requisiti in termini di isolamento acustico dalla trasmissione dei rumori aerei ed impattivi
imposta dal decreto citato implica l'utilizzo di materiali idonei.
Il D.P.C.M. 5.12.97 impone valori massimi ai livelli di rumore delle sorgenti interne agli
edifici ed il rispetto dei requisiti acustici passivi dei loro componenti in opera, al fine di
ridurre l'esposizione umana al rumore.
Gli edifici sono classificati in categorie: gli edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i
livelli e assimilabili rientrano nella categoria E.
Nella tabella B riportata nel D.P.C.M. citato, sono riportati i requisiti acustici passivi
degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici, che dovrebbero essere rispettati
in fase di costruzione o di ristrutturazione.
L'indicatore di maggiore interesse per il vetro è l'indice di isolamento di facciata
definito D2m,nT,w ed espresso in dB, che, secondo il decreto, deve essere preso in
considerazione sia per le nuove costruzioni, sia ogni volta che si vanno a sostituire i
serramenti. L'isolamento acustico garantito dalla facciata di un edificio dipende dalle
prestazioni dei singoli elementi che la costituiscono. Visto che il plesso è stato realizzato
prima del 1997 e poiché la parte in muratura delle facciate è costituita da laterizi di spessore
compresi gli intonaci di 30 cm è lecito ipotizzare che il potere fonoisolante sia inferiore al
valore dei 48 dB imposto dal decreto, pertanto installare degli infissi con un potere
fonoisolante superiore o pari ai limiti fissati per la facciata cioè rispettare i limiti di 48 dB per
gli infissi significherebbe richiedere vetri di spessore esagerato, con notevole aggravio di
peso e soprattutto di costi.
Pertanto agli infissi che si andranno a sostituire si richiederà un valore del potere
fonoisolante non minore di 35 dB, facilmente ottenibile con le tipologie di vetri e di spessori
determinati in base alle ulteriori prestazioni che questi devono garantire. Ovviamente le
prestazioni a cui si farà riferimento e che l'azienda fornitrice dovrà garantire, sono quelle
complessive della finestra, che comprende oltre al vetro anche il telaio, realizzato in
alluminio. Particolare attenzione sarà posta nella scelta della tipologia di infisso, il quale
dovrà essere dotato di tutte le necessarie guarnizioni in grado di garantire la massima
tenuta all'aria e all'acqua, in assenza delle quali si avrebbe una notevole diminuzione del
potere fonoisolante delle finestre stesse.
Il fornitore dell’Infisso avrà l’onere di produrre la certificazione del
serramento prodotto con tutti i dati compreso quello della prestazione acustica.
Particolare attenzione, inoltre, deve essere prestata durante la posa in opera, per
evitare ponti acustici vanificando le prestazioni della finestra. A tal proposito si consiglia,
per il riempimento dei giunti di interfaccia serramento/parete, l'uso di materiali isolanti,
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anziché assorbenti, ovvero materiali che trasformano l'energia sonora in calore per effetto
dell'attrito a tutto vantaggio della prestazione acustica del serramento. Per i sigillatiti è,
invece, utile ricorrere a quelli molto deformabili, cioè a basso modulo di elasticità per
l'elevato isolamento acustico che garantiscono. Comunque occorrerà realizzare sempre una
doppia sigillatura (interna ed esterna) perché offre una elevata resistenza al flusso sonoro
e la riduzione dei fenomeni di risonanza. Infine l'utilizzo di schiuma poliuretanica o di
materiali simili come fondo-giunto è sempre da preferirsi in quanto grazie alla sua capacità
di riempimento del giunto garantisce una maggior tenuta e, quindi, una migliore
prestazione acustica.
Permeabilità all'aria, tenuta alla pioggia battente, resistenza al carico del vento
La permeabilità all'aria è una prova eseguita sulle finestre, in accordo alle norme
EN 1026 ed UNI EN 12207, per verificare la capacità della stessa di impedire infiltrazioni
d'aria, anche quando ci siano differenze di pressione tra interno ed esterno. Questa prova
garantisce, dunque, l'assenza di spifferi.
Per le finestre che si andranno a sostituire si richiede la classe 4, come definita dalla
citata c.
La tenuta all'acqua è una prova eseguita sulle finestre, in accordo alle norme
EN.1027 ed UNI EN 12208, per determinare la capacità di impedire infiltrazioni d'acqua,
anche in seguito a violentissimi acquazzoni, accompagnati da raffiche di vento, che creino
una pressione differenziata tra interno ed esterno, Questa prova garantisce, quindi, la
tenuta stagna.
Per le finestre che si andranno a sostituire si richiede la classe 9A, come definita
dalla citata norma.
La resistenza al carico del vento è una prova eseguita sulle finestre, in accordo
alle norme EN 12211 e -UNI EN 12210, che misura la capacità di un infisso, sottoposto a
violente pressioni e/o depressioni, come quelle causate da raffiche di vento, di mantenere
una deformazione ammissibile, di conservare le sue proprietà e di evitare aperture
accidentali. Questa prova garantisce, dunque, la sicurezza per gli utenti, che potrebbero
venir colpiti da aperture improvvise del serramento, nonché la robustezza e la sicurezza
dei sistemi di chiusura, anche in condizioni atmosferiche eccezionali.
Per le finestre che si andranno a sostituire si richiede una classe minima C5, come
definita dalla citata norma.
A tal fine gli infissi di dimensioni più rilevanti, ubicati al piano terra, dovranno essere
dotate di elementi di irrigidimento necessari alla certificazione in classe C5.
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Gli infissi in progetto essere realizzati con profilati estrusi nel rispetto delle tolleranze
previste dalla norma UNI EN 12020 in lega primaria d’alluminio 6060 secondo le norme
UNI EN 573 allo stato fisico T6 secondo la normativa UNI EN 515. Il sistema richiesto
dovrà essere quello denominato “a giunto aperto” con profili a taglio termico nel rispetto
delle disposizioni previste dalla norma UNI 10680. La caratteristica principale di tale
soluzione prevede la guarnizione di tenuta centrale disposta in posizione arretrata rispetto
al filo esterno dei profilati, in modo da realizzare un’ampia camera di equalizzazione delle
pressioni (giunto aperto).
Per la realizzazione di finestre e portefinestre saranno impiegati profilati complanari
all’esterno con profondità del telaio fisso di 65/74 mm e telaio mobile con profondità di 74
mm. Lo spessore medio dei profilati dovrà essere conforme alla normativa UNI EN 755.
I vari componenti dovranno rispondere ai requisiti dalla normativa UNI 3952.
Le caratteristiche di uniformità nella sezione, la complanarità negli angoli e la
resistenza delle giunzioni di collegamento (a 45° o a 90°) tra profilati orizzontali e
verticali, saranno assicurate dall’impiego, sia nella parte esterna che interna dei profilati,
con squadrette di sostegno e allineamento e/o cavallotti di collegamento, in lega
d’alluminio estruso, incollati con colla bicomponente e bloccati mediante sistema di
spinatura e/o cianfrinatura.
In particolare il sistema delle giunzioni dovrà impedire movimenti reciproci fra le
parti collegate e dovrà assicurare l’equa ripartizione su tutta la sezione dei profilati degli
sforzi indotti da sollecitazione a torsione e a flessione derivanti dalla spinta del vento, dal
peso delle lastre e dagli sforzi dell’utenza.
I punti di contatto tra i profilati dovranno essere opportunamente sigillati e protetti
per evitare possibili infiltrazioni di aria, acqua e l’insorgere di fenomeni di corrosione.
Gli accessori dovranno essere originali, studiati e prodotti per il sistema.
L’infisso dovrà essere dotato di certificazione CEE presentato dal fornitore.
I sistemi di movimentazione e chiusure dovranno essere idonei a sopportare il peso
delle parti apribili e a garantire il corretto funzionamento secondo la normativa UNI 7525
(Peso del vetro, spinta del vento, manovra di utenza).
Gli accessori di chiusura saranno montati a contrasto per consentire rapidamente
un’eventuale regolazione o sostituzione anche da personale non specializzato.
Nel caso di finestre apribili ad anta posizionati centralmente alla spalletta
dovrà essere applicato un limitatore di apertura al fine di contenere l’anta entro
lo spazio della soglia esistente.
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Tale meccanismo sarà finalizzato ad evitare che gli spigoli dell’infisso possano
sporgere oltre la soglia e creare un potenziale pericolo per gli utenti.
I profilati fermavetro dovranno essere del tipo inseriti a “baionetta” con aggancio di
sicurezza per sopportare senza cedimenti la spinta del vento e consentire una pressione
ottimale sulla lastra del vetro.
L’altezza del fermavetro dovrà essere di 19 mm per garantire un adeguato
contenimento del vetro e/o pannello e dovrà garantire un’adeguata copertura dei sigillanti
utilizzati nella composizione dei vetrocamera, proteggendoli dai raggi solari ed evitare il
loro precoce deterioramento.
I vetri dovranno avere uno spessore adeguato alle dimensioni e all’uso degli infissi su
cui verranno montati.
Gli spessori dovranno essere calcolati secondo la norma UNI 7143.
La vetrazione dovrà essere eseguita secondo quanto previsto dalle norme UNI 6534
con l’impiego di tasselli aventi adeguata durezza a seconda della funzione portante o
distanziale.
I tasselli dovranno garantire l'appoggio di entrambe le lastre del vetro e dovranno
avere una dimensione idonea al peso da sopportare. La tenuta attorno alle lastre di vetro
dovrà essere eseguita con idonee guarnizioni preformate in elastomero etilene-propilene
(EPDM) opportunamente giuntate agli angoli.
La guarnizione cingivetro sarà posizionata sullo stesso piano rispetto al filo esterno
del serramento, in modo da ridurre la sezione in vista della guarnizione, riducendo l’effetto
cornice (guarnizione tipo tournant).
Criteri di sicurezza: Nella scelta dei vetri sarà necessario attenersi a quanto
previsto alla norma UNI 7697.
Dovranno essere utilizzati vetri di sicurezza del tipo stratificato o laminato cioè
composto da due (o più) lastre di vetro o unite tra loro su tutta la superficie mediante
l’interposizione di materiale plastico, il più diffuso è il polivinilbutirrale detto PVB
(generalmente dello spessore di 0.38 mm e multipli), l’assemblato risulta dopo il processo
produttivo nuovamente trasparente. Il vetro creato viene indicato con una sigla che indica
lo spessore delle lastre e del PVB (ad esempio un laminato composto da due lastre float da
5 mm interposte da due fogli di PVB viene indicato con la sigla 55.2).
Il vetro stratificato da utilizzare negli ambienti scolastici dovrà essere di classe 1(B)1
secondo UNI EN 12600.
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I vetri di sicurezza del tipo stratificato comporranno una vetrocamera 6/7 15 6/7 con
vetro basso-emissivo, riempito con gas argon, da due lastre distanziate da una camera
isolante contenente gas Argon. Le due lastre, interna ed esterna sarà formata due vetri
accoppiati tra loro con un foglio di polivinilbutirrale (PVB) da 0,76 mm
Prestazioni
Le prestazioni minime richieste per i manufatti finiti dovranno corrispondere alle
classi previste dalla normativa e non dovranno essere inferiori ai seguenti valori :
Classificazione secondo le norme: UNI EN 12207, UNI EN 12208, UNI EN 12210
- Permeabilità all’aria: classe 4 UNI EN 1026 (metodo di prova)
- Tenuta all’acqua: classe 9A UNI EN 1027 (metodo di prova)
- Resistenza al carico del vento: classe C5 UNI EN 12211 (metodo di prova)
Il serramento a taglio termico garantirà un valore di trasmittanza Uf adeguato alla
tabella C sopra richiamata.
Tali valori di trasmittanza dovranno essere certificati da laboratori riconosciuti a
livello europeo.
La trasmittanza media termica del serramento, completo in ogni sua parte (allumino
+ vetro) dovrà avere un coefficiente Uw 1,5 (Trasmittanza termica media).
Detto valore varierà in base alla scelta dei diversi materiali componenti il serramento
e potrà essere calcolato mediante la norma UNI 10077.
Nella voce di elenco prezzi dell’infisso sarà previsto l’onere per la rimozione e il
conferimento a discarica del vecchio infisso, il quale avrà un’incidenza di € 20,00/mq.
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QUADRO ECONOMICO FINALE
lavori e sicurezza
Lavori € 164.427,62
oneri per la sicurezza € 5.013,53
Sommano € 169.441,15
Somme a disposizione dell'Amministrazione
per IVA 22% € 37.227,05
Lavori esclusi dall’appalto € 3.281,80
per Spese Tecniche € 0,00
Contributo ANAC € 225,00
per incentivi prog. € 3.442,62
accordi bonari € 5.332,38
imprevisti € 50,00
Sommano € 49.558,85
TOTALE € 219.000,00
Lanusei ,lì 17.11.2015
Il Progettista
Ing. Mauro Foddis