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Ufficiale di regata race officer, jud- ge, umpire internazionale (l’unico ufficiale di regata italiano ad avere tutte e tre le qualifiche internazio- nali della World Sailing), occasio- nalmente ancora regatante. Stiamo parlando di Alfredo Ricci che raggiungiamo al telefono fra una regata e l’altra. L’ultimo suo impegno importante, in ordine di tempo, prima di questa nostra chiacchierata, è stato a Ca- pri dove da diversi anni è il PRO (Principal Race Officer) della Rolex Capri Sailing Week, una manife- stazione complessa da gestire dove sul mare ci sono diversi cam- pi di regata, quello a bastone per le imbarcazioni ORC e quelli costie- ri per Maxi e Mylius Cup. Nato e cresciuto a Salerno per lui lo sport della vela è uno stile di vita e una professione. In barca a vela da quando è nato - ricorda di aver visto qualche foto in cui ha solo po- chi mesi (per la cronaca fra le braccia del padre a bordo di un FJ) - è poi diventato atleta, ufficiale di regata, dirigente sportivo e orga- nizzatore. “La pratica sportiva – inizia così l’in- tervista – supportata da un forte amore per il mare è poi diventata il mio lavoro. Ho avuto l’opportunità di viag- giare verso i quattro angoli del globo e di prendere parte alle più importanti regate del mondo. Olimpiadi a Pe- chino, Londra e Rio de Janeiro; Cop- pa America a Valencia e alle Bermu- da, nonché numerosi eventi interna- zionali e di match race in tutti e cinque i continenti. Ho maturato esperienze umane e professionali che mi hanno consentito di essere quello che sono oggi. Credo fortemente nella leader- ship e trovo molto stimolante lavora- re in team. Sono nato e vivo sul mare, con un pa- dre ex decatleta e insegnante di edu- cazione fisica che da sempre mi ha educato allo sport: durante la setti- mana con mio fratello Michele si pra- ticavano tanti sport differenti - palla- volo, tennis, pallanuoto, atletica - nei weekend si andava in barca, prima con le derive da ragazzino e poi con il suo VI classe IOR che mi avvicinò al mondo delle regate a handicap. E’ stato poi l’incontro con l’indimenticato Luciano Giacomi, come per la mag- gioranza degli ufficiali di regata italia- ni, a far nascere in me la passione per l’aspetto regole di regata in partico- lare per il match e team racing”. Dopo le regate ha iniziato la trafila per diventare UdR: dai primi impegni Alfredo Ricci Ufficiale di regata a tutto tondo LAURA JELMINI - L’INTERVISTA DEL DIRETTORE Alfredo Ricci in azione al mondiale di Ancona 2013 - Foto Fabio Taccola 4 85

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Ufficiale di regata race officer, jud-ge, umpire internazionale (l’unicoufficiale di regata italiano ad averetutte e tre le qualifiche internazio-nali della World Sailing), occasio-nalmente ancora regatante.Stiamo parlando di Alfredo Ricciche raggiungiamo al telefono frauna regata e l’altra.L’ultimo suo impegno importante,in ordine di tempo, prima di questanostra chiacchierata, è stato a Ca-pri dove da diversi anni è il PRO(Principal Race Officer) della RolexCapri Sailing Week, una manife-stazione complessa da gestiredove sul mare ci sono diversi cam-pi di regata, quello a bastone per leimbarcazioni ORC e quelli costie-ri per Maxi e Mylius Cup.Nato e cresciuto a Salerno per luilo sport della vela è uno stile di vitae una professione. In barca a velada quando è nato - ricorda di avervisto qualche foto in cui ha solo po-chi mesi (per la cronaca fra lebraccia del padre a bordo di un FJ)- è poi diventato atleta, ufficiale diregata, dirigente sportivo e orga-nizzatore.

“La pratica sportiva – inizia così l’in-tervista – supportata da un forteamore per il mare è poi diventata il miolavoro. Ho avuto l’opportunità di viag-giare verso i quattro angoli del globoe di prendere parte alle più importantiregate del mondo. Olimpiadi a Pe-chino, Londra e Rio de Janeiro; Cop-pa America a Valencia e alle Bermu-da, nonché numerosi eventi interna-zionali e di match race in tutti e cinque

i continenti. Ho maturato esperienzeumane e professionali che mi hannoconsentito di essere quello che sonooggi. Credo fortemente nella leader-ship e trovo molto stimolante lavora-re in team.Sono nato e vivo sul mare, con un pa-dre ex decatleta e insegnante di edu-cazione fisica che da sempre mi haeducato allo sport: durante la setti-mana con mio fratello Michele si pra-ticavano tanti sport differenti - palla-volo, tennis, pallanuoto, atletica - nei

weekend si andava in barca, primacon le derive da ragazzino e poi conil suo VI classe IOR che mi avvicinò almondo delle regate a handicap. E’stato poi l’incontro con l’indimenticatoLuciano Giacomi, come per la mag-gioranza degli ufficiali di regata italia-ni, a far nascere in me la passione perl’aspetto regole di regata in partico-lare per il match e team racing”.

Dopo le regate ha iniziato la trafila perdiventare UdR: dai primi impegni

Alfredo Ricci

Ufficiale di regataa tutto tondo

LAURA JELMINI - L’INTERVISTA DEL DIRETTORE

Alfredo Ricci in azione al mondiale di Ancona 2013 - Foto Fabio Taccola

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come posa boe al Circolo CanottieriIrno della sua città natale fino ad ar-rivare ai massimi livelli in campo in-ternazionale.Questo aspetto gestionale e mana-geriale fa parte anche della sua for-mazione con gli studi che ha seguitoe che poi gli permettono di avere unavisione a 360° nel suo lavoro di PROo di Regatta Director: sicuramente lasua laurea in Economia e Commercioconseguita presso l’Università degliStudi di Salerno con una tesi “Lo sportdella vela e la nautica da diporto, svi-luppi economici e turistici” già la di-ceva lunga sulle sue prospettive pro-fessionali per il futuro, non a caso ave-va inserito un capitolo dedicato all’A-merica’s Cup.“Il mio metodo di lavoro nel corso diquesti ultimi anni è risultato vincen-te, sempre più spesso vengo ri-chiesto per le mie capacità di ge-stione con un team che ormai mi se-gue da molto tempo e con cui ab-biamo raggiunto un livello di affiata-mento molto elevato: io sono molto

meticoloso sia nella preparazioneche nello svolgimento del lavoro e hoanche la fortuna di poter contare sucollaboratori che mi seguono in tut-to e per tutto, nulla è lasciato al casoe questo permette di ottenere il ri-sultato più importante: provare a ren-dere felici i regatanti.Guardo indietro con il sorriso ai tem-pi in cui il CdR diceva “le bandiere par-lano” e il resto era vero e proprio mi-stero. Al giorno d’oggi abbiamo a chefare con regatanti preparatissimi e chepossono contare su strumentazionisofisticate che permettono loro di ave-re nei minimi dettagli tutte le infor-mazioni necessarie a scendere inmare per ottenere il massimo e mi-gliore risultato possibile. La mia ge-nerazione parla per radio, deve farlo,per fornire con precisione i dati inerential se si va in orario, la lunghezza delcampo, la posizione delle boe, l’in-tensità del vento, ecc. Bisogna sem-pre ricordare che come CdR siamo alservizio dei concorrenti: l‘aspetto pu-ramente agonistico è importantissimo,ma anche il divertimento ha la sua par-te e se tutto fila liscio siamo tutti piùcontenti”.

Parlando Alfredo Ricci mi fa notare an-che che per un UdR è importante es-sere sempre sul pezzo, alzare le an-tenne per captare umori e commen-ti dei regatanti, è importante sentirli lamattina prima di scendere in mare epoi risentirli a fine regata, non esisteun UdR che sappia tutto, c’è semprequalcosa da imparare per migliorareil lavoro.“Fin da piccolo, grazie alla mia fa-miglia, ho imparato a stare con lagente: come dicevo prima mio pa-dre era insegnante e dirigente spor-tivo, mia madre aveva una boutiquedi abbigliamento e mio nonno era unconosciuto sarto salernitano. Hoimparato a stare con la gente e a in-teragire con tante persone diverse insituazioni differenti. Credo ancheper questo motivo sono riuscito adarrivare fin qui e a costruire questamia professione con l’obiettivo dipuntare a traguardi sempre più am-biziosi”.

E come te la cavi con l’aspetto co-municazionale che, vuoi per la pre-senza di sponsor, non solo dai nomiprestigiosi (che investono molte risorseeconomiche nella vela) vuoi per la ne-cessità di visibilità dei Circoli orga-nizzatori e delle località dove si svol-gono le manifestazioni?“Finalmente quest’anno, e facciol’esempio della Rolex Capri SailingWeek, sono riuscito a introdurre nel-l’organizzazione anche il discorsomedia, cioè la possibilità di avere abordo della barca comitato una per-sona completamente dedita a que-sto compito dall’inizio alla fine. Infattibisogna sempre essere in grado diaggiornare i giornalisti sull’anda-mento della regata, sia per la ne-cessità di essere tempestivi nella dif-fusione dei comunicati stampa coni risultati, sia per facilitare il lavoro dioperatori TV e fotografi per ottimiz-zarne l’operatività. Faccio un esem-pio classico: di solito deve alzarsi involo l’elicottero, ma questo deveavvenire nel momento giusto perpoter cogliere momenti specifici del-la regata, diciamo la flotta con i Fa-raglioni sullo sfondo, e senza far lie-vitare i costi inutilmente. Fortunata-

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mente la tecnologia moderna ci aiu-ta e grazie al fatto di aver creato ungruppo Whatsapp ad hoc il tutto hafunzionato perfettamente”.

Vista la tua esperienza in tutti i tipi diregate secondo te l’UdR che opera nelsettore della vela d’altura deve averecompetenze diverse rispetto a quel-lo che fa lo stesso lavoro alle Olimpi-di o alla CA?“E’ evidente che vi è una parte co-mune – si girano le boe e servono leclassifiche – pur essendo diverse la ti-pologia di regata. La differenza so-stanziale per quanto riguarda l’alturaconsiste nel fatto che con il sistemaa handicap è necessario stabilire iltempo corretto, dover costruire, comesi dice in gergo, il percorso. Per fareciò bisogna conoscere la lunghezzadel percorso, la lunghezza e l’orien-tamento di ogni lato, la direzione delvento per poter decidere poi il siste-ma migliore da applicare per stilareuna determinata classifica. E’ neces-sario avere conoscenze specifichedelle barche, acquisire le cosiddette

“polari”, cioè quei dati che ti permet-tono di calcolare, quando è possibi-le, la lunghezza del percorso in basealla velocità delle imbarcazioni rispet-to alle condizioni e un determinato ran-ge di vento. Tutto questo soprattuttoin relazione al fatto che in una giornatasi devono portare a termine più pro-ve e quindi tutto deve essere calco-lato con precisione per non perderetempo e portar a termine il program-ma previsto”.

Sempre riferendoci al tuo recente im-pegno a Capri come si fa a gestire unamanifestazione con così tante barchediverse?“Ho la fortuna di poter contare su unasquadra “come Dio comanda”, com-posta da persone con cui vado in bar-ca da oltre 20 anni: mi ritengo un buonmotivatore e il lavoro di squadra, comegià ho affermato precedentemente, mipiace moltissimo e comunque ho an-che la consapevolezza di avere il sup-porto dei club velici con cui collaboro,incluso quello dello Yacht Club Capri (dicui sono anche socio e tesserato)”.

Il tuo prossimo impegno come PROnella vela d’altura?“Sarò a fine agosto come Race Di-rector della Palermo - Montecarlo chepartirà il 21 Agosto: "dal 2011, annoin cui ho avuto questo incarico, la re-gata è cresciuta moltissimo, lavoria-mo costantemente per poter miglio-rare i servizi a chi partecipa oltre a in-trodurre alcune novità tecniche comeil cancello a Porto Cervo che permettedi fare già una classifica a metà per-corso nel caso non ci sia vento. In-somma una grande regata d’altura acui tengo molto”.

Dopo queste chiacchierata pos-siamo definire Alfredo Ricci unUdR a tutto tondo, soprattuttograzie alle sue diverse competen-ze, skills si direbbe in inglese la lin-gua che ovviamente conosce mol-to bene sin da piccolo oltre allospagnolo che ha studiato durantela sua esperienza a Valencia con laCA – accumulate durante la suavita: la famiglia, gli studi, lo sport siapraticato che come UdR.

LAURA JELMINI - L’INTERVISTA DEL DIRETTORE

Foto Carlo Borlenghi

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