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Alcune esperienze nel campo della
certificazione energetica
1. MINERGIE ..................................................................................................................................2
2. CASACLIMA...............................................................................................................................6
3. PROVINCIA DI MILANO – POLITECNICO DI MILANO BEST .........................................9
4. REGIONE PIEMONTE ...........................................................................................................11
5. PROVINCIA DI REGGIO EMILIA E REGIONE EMILIA ROMAGNA..............................13
6. COMUNE DI MODENA ..........................................................................................................16
1. MINERGIE
Il marchio di qualità MINERGIE® (marchio MINERGIE®) designa e qualifica beni e servizi che
permettono un impiego razionale delle risorse energetiche ed un ampio ricorso alle energie
rinnovabili, migliorando al tempo stesso la qualità di vita, salvaguardando la competitività del
marchio e riducendo il carico ambientale. Tutto l’edificio viene trattato come un sistema integrale:
l’involucro costruttivo assieme alle installazioni tecniche. Sotto il marchio MINERGIE sono
raccolti gli standard MINERGIE e MINERGIE-P. Lo standard MINERGIE-P comporta un
fabbisogno energetico più basso di quello MINERGIE.
Accanto agli standard per edifici MINERGIE ci sono anche delle prescrizioni per singoli elementi
costruttivi e sistemi: i moduli certificati MINERGIE. Finora sono stati certificati solo elementi che
fanno parte dell’involucro dell’edificio, in futuro questo servizio sarà esteso anche ad altri elementi.
L’impiego dei moduli MINERGIE facilita il raggiungimento dello standard MINERGIE, tuttavia
non è obbligatorio.
� Campo di applicazione
MINERGIE è differenziato per 12 categorie di edifici: abitazioni plurifamiliari; abitazioni
monofamiliari, terziario, scuole, commercio, ristorazione, luoghi d'incontro, ospedali, industrie,
deposti, installazioni sportive,piscine coperte.
MINERGIE-P è invece applicabile per le sole abitazioni plurifamiliari, abitazioni monofamiliari
e amministrazioni.
� Documenti
Il marchio di qualità per gli edifici, che consiste in un certificato accompagnato da una targhetta
in alluminio, viene rilasciato a costruzione avvenuta ed ha una validità di 5 anni.
� Soggetti coinvolti
Per la conformità MINERGIE® e l'attribuzione del marchio MINERGIE®, gli organi
competenti sono i seguenti: uffici di certificazione cantonali, MINERGIE Agenzia
Costruzioni, Giuria MINERGIE.
� Costi della certificazione
Per il marchio MINERGIE® viene percepito un emolumento per la registrazione e il
controllo del progetto, nonché per il controllo a caso.
� Indicatori
o Lo standard MINERGIE definisce cinque esigenze per gli edifici:
o esigenze globali riguardanti l'involucro per garantire una costruzione sostenibile;
o ricambio d’aria tramite l’aerazione controllata;
o valore limite dell’indice energetico che permette di quantificare la qualità della
costruzione e quindi di valutarla in modo attendibile;
o esigenze aggiuntive, a dipendenza della categoria di edificio, che riguardano
l’illuminazione, la produzione industriale di freddo e caldo;
o l’investimento supplementare rispetto ad un oggetto analogo convenzionale può
essere al massimo del 10%.
Per quanto riguarda MINERGIE-P devono essere rispettate precise e severe indicazioni:
o bassa potenza termica specifica
o basso fabbisogno di energia termica
o basso indice energetico ponderato per aerazione, riscaldamento e acqua calda
o elevata impermeabilità all'aria dell'involucro
o elettrodomestici di classe energetica A e A+
� Schema - Classi energetiche
Per ogni tipologia costruttiva MINERGIE distingue tra edifici di nuova costruzione e ed edifici
di vecchia costruzione (ante 1990).
Abbreviazioni:
Qh: fabbisogno di calore per il riscaldamento, secondo SIA 380/1 (2001)
Qhli: valore limite per il fabbisogno di calore, secondo SIA 380/1 (2001)
P: potenza
Per quanto riguarda MINERGIE – P l’ indice energetico ponderato deve essere:
Per edifici d'abitazione AP e AM Egew 30 kWh/m2 (108 MJ/m2)
Per edifici amministrativi Egew 25 kWh/m2 (90 MJ/m2)
� Procedura
La maggior parte dei documenti necessari per la certificazione MINERGIE sono gli stessi
necessari per la procedura d’autorizzazione a costruire. Per quanto riguarda MINERGIE – P la
procedura è simile, con alcune variazioni nel formulario di verifica.
1. domanda
Progettisti, architetti o ingegneri, inoltrano la domanda al centro di certificazione
cantonale. La domanda contiene il calcolo secondo la norma SIA 380/1 “L’energia
termica nell’edilizia” come pure il formulario di verifica MINERGIE. La
documentazione necessaria per la certificazione è già disponibile per via della
procedura per l’ottenimento della licenza edilizia. In alcuni cantoni la verifica
MINERGIE sostituisce la verifica energetica cantonale.
2. certificato provvisorio Il centro di certificazione esamina l’incarto del progetto e rilascia, se le esigenze
sono soddisfatte, un certificato provvisorio. Da questo momento l’edificio,
rispettivamente il progetto, può essere denominato quale oggetto MINERGIE, anche
a scopo pubblicitario.
3. realizzazione Gli istanti annunciano al centro di certificazione la fine dei lavori di costruzione, a
nuovo o di ristrutturazione, come pure che la realizzazione è conforme al progetto. I
professionisti se ne assumono così la responsabilità.
4. certificazione
Il centro di certificazione è competente per il rilascio del marchio. Un certificato
definitivo, con il numero di registrazione, garantisce che si tratta di un edificio
MINERGIE. La qualità viene esaminata tramite dei sopralluoghi a caso, anche
durante la fase di cantiere. In questo modo MINERGIE offre un efficace sistema di
controllo della qualità.
2. CASACLIMA
Il certificato CasaClima informa il consumatore attraverso una presentazione semplificata riguardo
al fabbisogno energetico di una casa. Il senso del certificato CasaClima è, tra le altre cose, quello di
facilitare l’utente nel decidere l‘acquisto o l’affitto di un’abitazione mediante la trasparenza dei
costi energetici.
� Campo di applicazione
La certificazione CasaClima è applicabile ad edifici nuovi o risanati, in complessi abitativi e in
case monofamiliari.
� Documenti
Vengono rilasciati il Certificato Energetico che informa in modo facilmente comprensibile
riguardo al fabbisogno termico dell’edificio e la targhetta CasaClima che riporta la classe
energetica dell’edificio e viene applicata all’esterno.
Il Certificato CasaClima contiene 2 sezioni di classificazione energetica:
o nella prima viene riportata la classe di isolamento termico;
o nella seconda la qualità degli impianti tecnologici.
Con l’ausilio di una tabella policromatica possono essere riconosciute le varie classi di
fabbisogno termico (verde per un basso fabbisogno/rosso per un alto fabbisogno) e quindi
sapere se si consuma poca o tanta energia.
� Soggetti coinvolti e costi della certificazione
In Alto Adige la certificazione CasaClima viene prodotta gratuitamente dall’Ufficio Aria e
Rumore dell’Agenzia Provinciale dell’Ambiente.
� Indicatori
Lo schema di classificazione CasaClima offre una scala di valori o indice termico (espressi in
kWh/anno) a cui si assegna una classe di merito dell’edificio. Il fabbisogno energetico viene
ricavato sulla base della documentazione inoltrata in fase di progetto e con l’ausilio di un
metodo di calcolo uniformato.
La classificazione si riferisce però solo al riscaldamento invernale e non tiene conto di altri
fabbisogni specifici come il condizionamento estivo, l’energia elettrica per l’illuminazione, la
ventilazione ed altre applicazioni, limitandosi a classificare il fabbisogno dell’involucro e
trascurando il rapporto involucro-impianti e la valorizzazione di soluzioni impiantistiche low
energy1.
� Schema - classi energetiche
Vi sono 3 categorie di CasaClima:
o CasaClima Oro, ha la migliore efficienza energetica avendo un fabbisogno termico
di 10 kWh/m2 anno. Essa viene chiamata “casa da un litro” perché in un anno
consuma un solo litro di gasolio per metro quadrato di superficie abitata.
o CasaClima A; sono case che hanno un fabbisogno termico fino a 30 kWh/m2 anno.
Sono case da 3 litri di gasolio o 3 metri cubi di metano per metro quadrato di
superficie abitata.
o CasaClima B; sono case che hanno un fabbisogno termico fino a 50 kWh/m2 anno.
Sono case da 5 litri di gasolio o 5 metri cubi di metano per metro quadrato di
superficie abitata.
1 Vi possono essere infatti casi, in particolare negli interventi sull’esistente, in cui non è tecnicamente o
economicamente conveniente e possibile raggiungere classi alte di fabbisogno, ma in cui si possono trovare adeguate
soluzioni sul piano tecnologico per un ricorso elevato a fonti rinnovabili.
La denominazione di CasaClimapiú
viene data a quegli edifici abitativi che vengono costruiti in
modo ecologico e che utilizzano energie rinnovabili per il proprio fabbisogno di calore. Lo
scopo di questa denominazione é di promuovere lo sviluppo di costruzioni realizzate nel pieno
rispetto dell’ambiente. Le CasaClimapiú
devono soddisfare i seguenti criteri:
o il fabbisogno termico deve essere inferiore ai 50 kWh/m2 anno;
o il riscaldamento deve essere garantito da fonti energetiche rinnovabili, l’impianto
termico cioè funziona senza combustibili fossili;
o non vengono utilizzati materiali di costruzione dannosi per l’ambiente e per la salute;
o almeno uno dei seguenti provvedimenti ecologici deve essere adottato: pannelli
fotovoltaici, collettori solari, per l’acqua sanitaria o per il riscaldamento, utilizzo di
acqua piovana, tetto verde.
� Procedura
In Alto Adige per ottenere il certificato di abitabilità i nuovi edifici devono rientrare almeno
nella categoria di consumo C. Bolzano ha infatti introdotto nel proprio regolamento edilizio la
certificazione CasaClima, rendendo obbligatorio, per le nuove costruzioni, il raggiungimento di
fabbisogni energetici inferiori a 70 kWh/m2.
Ogni costruttore e/o proprietario di un edificio, insieme al proprio team di progettazione, può
ottenere il certificato presso l’Ufficio Aria e Rumore dell’Agenzia Provinciale dell’Ambiente
che mette a disposizione un programma di calcolo standard per calcolare gli indici termici. Per
la valutazione ecologica e tecnica vi è da compilare un apposito formulario
La classificazione energetica dell’edificio avviene solamente ad opera ultimata e non sulla base
del progetto. I tecnici verificano la costruzione in loco con l’ausilio di termografie e del
“Blower-Door-Test”. Per la valutazione ecologica e tecnica vi è da compilare un apposito
formulario
3. PROVINCIA DI MILANO – POLITECNICO DI MILANO BEST
La Provincia di Milano all’interno di un tavolo di lavoro con la Regione e i Comuni della Provincia
di Milano ha predisposto delle linee guida per il risparmio e la certificazione energetica per i
regolamenti edilizi comunali. Queste linee guida per il momento non hanno trovato applicazione
integrale.
� Campo di Applicazione
Edifici nuovi o esistenti, residenziali o assimilabili come alberghi, edifici socio assistenziali
ecc. Essa è inoltre applicabile anche agli edifici pubblici e agli uffici (che però non abbiano
climatizzazione centralizzata) e ai singoli appartamenti di edifici ad uso residenziale. Non si
applica a tutte le strutture che siano dotate di impianto di climatizzazione.
� Documenti
1. Attestato di Certificazione energetica relativo a tutto l’edificio (fabbisogno
energetico specifico dell’involucro + fabbisogno specifico globale di energia
primaria);
2. Attestato di Certificazione energetica relativo al singolo appartamento;
3. Targa energetica relativa all’intero edificio (fabbisogno energetico specifico
dell’involucro)
� Soggetti coinvolti
o Ente preposto per la gestione dei documenti di certificazione energetica: Comune o
Ente di accreditamento
o Certificatore (appartenenti ad un albo gestito dal Comune o dall’Ente di
accreditamento)
o Progettista e/o il proprietario.
� Costi della certificazione
Il Certificatore svolge il proprio compito per conto dell’Amministrazione Comunale, la
quale si rivarrà sul costruttore per il rimborso delle spese sostenute, nell’ambito degli oneri
di urbanizzazione secondaria.
� Usi energetici presi in considerazione:
o Riscaldamento
o Ventilazione
o Acqua calda igienico sanitaria
Inoltre entrano nel calcolo gli apporti da fonti rinnovabili in particolare pannelli solari
termici, pannelli solari fotovoltaici sistemi solari passivi.
� Indicatori utilizzati
o Fabbisogno energetico specifico dell’involucro (PEH)
o Fabbisogno di energia primaria specifico per la climatizzazione invernale (PEHP)
o Fabbisogno energetico specifico per acqua calda sanitaria (PEW)
o Fabbisogno di energia primaria specifico per la produzione di acqua calda sanitaria
(PEWP)
o Contributo energetico specifico dovuto alle fonti rinnovabili (PEFR)
o Fabbisogno specifico globale di energia primaria (PEG)
� Schema - Classi energetiche
Classe A - Fabbisogno energetico ≤ 30 kWh/m2 anno
Classe B - Fabbisogno energetico ≤ 50 kWh/m2 anno
Classe C - Fabbisogno energetico ≤ 70 kWh/m2 anno
Classe D - Fabbisogno energetico ≤ 90 kWh/m2 anno
Classe E - Fabbisogno energetico ≤ 120 kWh/m2 anno
Classe F - Fabbisogno energetico ≤ 160 kWh/m2 anno
Classe G - Fabbisogno energetico >160 kWh/m2 anno
� Procedura
� Modalità di verifica
Sono previsti tre livelli di verifica: a)verifica del progetto b)verifica di cantiere c)verifica dei
documenti ed emissione del certificato
4. REGIONE PIEMONTE
La Reg ione Piemonte ha elaborato il disegno di legge regionale n.256 presentato il 09 Marzo 2006
“Disposizioni in materia di rendimento energetico nell'edilizia”.
� Campo di Applicazione:
Edifici di nuova costruzione, a tutti quelli oggetto di ristrutturazione, nonché in tutti i casi di
compravendita o locazione degli edifici, si applicano le disposizioni relative alla
certificazione energetica.
Sono invece escluse le seguenti categorie di edifici: 1) gli immobili ricadenti nell'ambito della disciplina della parte
seconda e dell'articolo 136, comma 1, lettere b) e c), del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 (Codice dei beni
culturali e del paesaggio, ai sensi dell' articolo 10 della L. 6 luglio 2002, n. 137) e quelli individuati come tali negli
strumenti urbanistici; 2) i fabbricati residenziali isolati con una superficie utile totale inferiore a 50 metri quadrati;3) i
fabbricati industriali, artigianali e agricoli non residenziali quando gli ambienti sono riscaldati per esigenze del processo
produttivo o utilizzando reflui energetici del processo produttivo non altrimenti utilizzabili.
� Documenti:
1. attestato di certificazione energetica (da esibire nell'edificio a cui si riferisce, in
luogo facilmente visibile per il pubblico). Per gli edifici esistenti, l'attestato è
corredato da suggerimenti in merito agli interventi più significativi ed
economicamente convenienti per il miglioramento della prestazione energetica.
2. targhetta di efficienza energetica da appendere all’esterno dell'edificio in un luogo
ben visibile.
3. Relazione tecnica (prevista dalla legge 10/91, art 28, comma 1) con la valutazione
delle prestazioni energetiche integrate dell'edificio e l'indicazione del rispetto dei
requisiti minimi di prestazione energetica. Da presentare in Comune con la richiesta
di costruire.
4. Perizia asseverata dal direttore dei lavori relativa alla conformità delle opere
realizzate rispetto al progetto e alla relazione tecnica. Da presentare contestualmente
alla dichiarazione di fine lavori.
� Soggetti coinvolti
o Certificatori, un professionista abilitato al rilascio dell'attestato di certificazione. Al
fine di poter essere inserito nell'elenco della Regione Piemonte, i professionisti
devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
a) iscrizione all'albo professionale da almeno due anni;
b) attestazione di partecipazione, con esito positivo, al corso di specializzazione,
le cui modalità di svolgimento sono disciplinate con deliberazione della Giunta
regionale.
o L’Amministrazione comunale.
o Progettista e/o il proprietario.
� Costi della certificazione
Da definirsi entro 18 mesi dall’entrata in vigore della legge regionale.
� Usi energetici presi in considerazione
o Riscaldamento
o Contenuti nell’allegato della direttiva 2002/91
� Indicatori utlizzati
La Giunta Regionale dovrà definire, entro 18 mesi dall’entrata in vigore della legge
regionale, la metodologia di calcolo, i requisiti minimi prestazionali degli edifici e le
prescrizioni specifiche, sulla base del quadro generale per il calcolo del rendimento
energetico.
� Schema delle Classi e Procedura
Da definirsi entro 18 mesi dall’entrata in vigore della legge regionale.
Regime transitorio:
o per il calcolo delle prestazioni energetiche, si applica la metodologia prevista dalla
norma UNI EN 832;
o il valore minimo del rendimento globale medio stagionale dell'impianto termico deve
essere il seguente: (g = (75 + 3 log Pn) % dove log Pn è il logaritmo in base 10 della
potenza utile nominale del generatore o dei generatori di calore al servizio del
singolo impianto termico, espressa in kW.
La certificazione per unità immobiliari facenti parte di uno stesso fabbricato può
fondarsi, oltre che sulla valutazione dell'unità immobiliare interessata:
1. su una certificazione comune dell'intero edificio, per i fabbricati dotati di un
impianto termico centralizzato;
2. sulla valutazione di un'altra unità immobiliare, rappresentativa della stessa tipologia.
� Modalità verifica
La Regione, in accordo con il Comune, dispone annualmente:
o accertamenti e ispezioni a campione in corso d'opera sugli edifici costruiti, in
costruzione ed oggetto di ristrutturazione almeno entro cinque anni dalla data di fine
lavori dichiarata dal committente, per verificare la regolarità della documentazione
tecnica e dell'attestato di certificazione energetica.
o controlli a campione sulla regolarità degli attestati di certificazione energetica,
relativi agli edifici oggetto di compravendita e locazione.
I costi delle attività delle verifiche eseguite su richiesta del proprietario, dell'acquirente e
dell'occupante dell'immobile, sono a loro carico.
La Regione Piemonte ha inoltre predisposto nel 2005 un prezziario regionale, come strumento di
riferimento e di indirizzo per gli operatori pubblici e privati. Tale documento prende in
considerazione tutti i lavori relativi ai settori delle opere pubbliche nelle loro varie fasi, comprese le
attrezzature impiantistiche e i requisisti minimi richiesti dalla pubblica amministrazione.
5. PROVINCIA DI REGGIO EMILIA E REGIONE EMILIA ROMAGNA
La Regione Emilia Romagna ha firmato nel novembre 2005 un Protocollo d’Intesa con la Provincia
di Reggio Emilia, Comune di Reggio, Comune di Bagnolo in Piano ed ACER RE per la
predisposizione di un sistema di certificazione energetica. Nel luglio 2006 anche il Ministero dello
Sviluppo Economico lo ha appoggiato formalmente. Sono inoltre coinvolti Università di Modena e
Reggio Emilia, le PMI, Enìa Spa e i rappresentanti di associazioni di professionistio e di categoria.
Il progetto pilota, promosso con il protocollo di intesa, consentirà alla provincia di Reggio Emilia di
affrontare i cambiamenti in atto nel quadro normativo edilizio, anticipandone i contenuti attraverso
la sperimentazione, su scala locale, di un sistema di certificazione energetica degli edifici, da
riprodurre successivamente su scala regionale.
La fonte delle indicazioni di seguito riportate è un verbale di una riunione del tavolo tecnico del
protocollo e da una presentazione fatta dall’Ing. Paolo Ferri durante la settimana della
Bioarchitettura.
� Soggetti coinvolti
o Progettista: responsabile della richiesta di certificazione energetica dell’edificio.
o Certificatori: avranno il compito del collaudo dell’edificio, in termini di verificadella
rispondenza fra quanto dichiarato in fase di richiesta di certificazione e quanto
effettivamente realizzato.
o Pubblica Amministrazione: avrà il compito di accreditare i certificatori e di effettuare
un controllo ex post su di un campione ridotto degli edifici certificati. Dovrà inoltre
costituire un catasto degli edifici certificati.l’Ente Pubblico dovrà accreditare, tramite
meccanismi che verranno meglio definiti da uno studio di Nuova Quasco, i
certificatori individuati dal mercato. Si ritiene inoltre opportuno lasciare libertà ai
tecnici progettisti, di adottare modelli di calcolo differenti, purché conformi alla
normativa europea UNI EN 832. Il Comune, a sua volta, dovrà dotarsi di un proprio
modello di calcolo per la verifica dei requisiti prestazioni dichiarati, che verrà reso
pubblico.
� Usi energetici presi in considerazione
Il modello di calcolo (la cui definizione verrà affidato all’Università di Bologna) adottato
dalla Pubblica Amministrazione, per il controllo dei requisiti prestazionali, dichiarati dai
tecnici progettisti, dovrà prendere il considerazione non solo il fabbisogno termico
dell’involucro edilizio, ma anche i consumi energetici relativi al raffrescamento estivo.
Occorrerà dunque far riferimento al fabbisogno di energia primaria (come introdotto dal
D.Lgs 192 del 19-08-05), inteso come la quantità di energia primaria globalmente richiesta,
nel corso di un anno, per mantenere negli ambienti riscaldati la temperatura di progetto, in
regime di attivazione continuo, misurato in Kwh/mqa.
� Indicatori utilizzati e Schema delle Classi
La Provincia di Reggio introduce il concetto di classe energetica parametrata, calcolata
cioè in funzione del rapporto S/V (Superficie disperdente/Volume netto riscaldato) e dei
G.G.(Gradi Giorno) della località in cui viene applicata. Alla base di tale considerazione vi è
il fatto che, al diminuire del parametro S/V, aumenta l’efficienza energetica dell’edificio, in
quanto diminuisce la superficie disperdente per unità di volume. Vanno infatti distinti due
effetti peculiari del rapporto S/V che incidono sui consumi energetici:
1. effetto volume, ovvero a parità di forma geometrica, all’aumentare del
volume, diminuisce il rapporto S/V;
2. effetto forma, a parità di volume, risulta più efficiente un edificio compatto
rispetto ad uno con una forma irregolare.
Si ritiene pertanto opportuno fissare dei limiti variabili per il fabbisogno di energia primaria,
in funzione della volumetria dei singoli edifici, sia per non penalizzare gli edifici più piccoli
(che avrebbero costi di costruzione proporzionalmente più elevati), sia per non agevolare
ulteriormente gli edifici più grandi (già intrinsecamente virtuosi).
Potrebbero dunque essere fissate quattro classi di riferimento, determinate dalla riduzione, in
termini percentuali, dei parametri stabiliti dalla Tab.1 allegato C, del D.Lgs n.192 del 19-08-
05:
1. classe D = D.Lgs n. 192/2005
2. classe C ≤ 70% D.Lgs n. 192/2005
3. classe B ≤ 50 % D.Lgs n. 192/2005
4. classe A ≤ 30 % D.Lgs n. 192/2005
5. classe A+ ≤ 15 % D.Lgs n. 192/2005
6.
Nel Comune di Reggio Emilia, i parametri stabiliti dalla Tab.1, allegato C del D.Lgs n.192,
determinati in funzione dei GG e dei diversi rapporti S/V, variano tra 48 KWh/m2a e 128
kWh/m2a. A solo scopo esemplificativo, all’interno dei due valori limite, si indicano di
seguito i valori minimi e massimi delle classi:
Per valori di S/V compresi tra i due valori limite si procede per interpolazione lineare:
� Modalità verifica
Controlli a fine lavori:
o tutti gli edifici di classe A e A+ ;
o almeno il 30% degli edifici in classe B
o almeno il 20% degli edifici in classe C
� Incentivi previsti
Incentivi comunali differenziati a seconda che siano nuovi costruzioni, ristrutturazioni o
demolizioni. Gli incentivi previsti per le nuove costruzioni che siamo almeno di classe C sono:
o scorporo parziale delle murature perimetrali
o scomputo degli oneri di urbanizzazione secondaria (dal 20 al 50%)
o bonus sulla SLU massima
o riduzione dell’ICI o un incentivo di pari valore fino a raggiungere uno sconto
massimo del 14% in 10 anni
o Raccolta dei certificati bianchi in collaborazione con Enìa.
6. COMUNE DI MODENA
Il Comune di Modena attualmente si sta occupando del contenimento energetico nell’edilizia
pubblica attraverso lo sviluppo di un modello dinamico per il calcolo del fabbisogno di energia di
un edificio. In figura è riportato il confronto tra il modello statico e dinamico del comportamento di
una parete con temperatura interna-esterna variabile.