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Sanremo AIR SHOW 21 - 09 - 2008 Euro 2,50 Sanremo Air Show 2008 14

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2008 14 Euro 2,50 Sanremo AIR SHOW 21 - 09 - 2008 PROGRAMMA DI VOLO Sanremo Air Show 21-09-2008 1 2 Le Frecce Tricolorii raccolgono llesperienza e lladdestramento di piu` di 45 anni di acrobazia aerea italiana; nel solco di coloro che hanno cresciuto il Gruppo fino a portarlo alllattuale livello di capacita`, viene tramandato un programma acrobatico che unisce, in un insuperabile compromesso, spettacolarita` e tecnica di volo. 3 4 La Formazione 2008 delle Frecce Tricolori 5

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Sanremo AIR SHOW21 - 09 - 2008

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Sanremo Air Show2008

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PROGRAMMA DI VOLO Sanremo Air Show

21-09-2008

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Il 313° Gruppo AddestramentoAcrobatico �Frecce Tricolori� e`dislocato sull�aeroporto di Rivol-

to, a pochi chilometri da CodroipoUdine�, nel cuore del Friuli VeneziaGiulia. La base e` anche sede del 2°Stormo �Mario D�Agostini� . Chiun-que avesse visitato il �cenacolo�dell�acrobazia collettiva, nata pro-prio qui quasi 80 anni fa, sa che pergiungere all�ingresso dell�aeroportosi percorre l�ultimo tratto dellaPontebbana, la statale che taglial�alta pianura friulana da Udine aPordenone. Tutti gli appassionatiche lo hanno fatto, non possononon confessare di aver provatoun�emozione del tutto particolarenel momento in cui hanno supera-to il corpo di guardia e sonoentrati nella dimora delle �FrecceTricolori�. Eppure l�atmosfera chesi respira e` di assoluta naturalenormalita`. Subito dopo l�ingresso di �Rivolto�un viale alberato conduce diretta-mente in prossimita` della pista.L�area logistica si concentra infat-ti in prossimita` dell�ingresso dellabase, con il comando di Stormo e igruppi di supporto. L�area operati-va si sviluppa invece lungo il latomeridionale della pista 06/24, unastriscia d�asfalto lunga 2.990metri e larga 45, sulla quale siaffacciano infrastrutture eteroge-nee sorte in epoche differenti.Procedendo verso l �estremita`opposta della base si incontranoinvece edifici dal design piu`moderno, come la torre di con-trollo o le avveniristiche tenso-strutture impiegate per �hangara-re� gli MB.339 del 313o Gruppo.

A Rivolto lo spazio non manca,oltretutto la base sorge all�internodel CTR di Aviano, un�ampia zonariservata al traffico aereo milita-re, abbastanza lontana dagli scali

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Le �Frecce Tricolori� raccolgono l�esperienza e l�addestramento di piu` di 45 anni di acrobaziaaerea italiana; nel solco di coloro che hanno cresciuto il Gruppo fino a portarlo all�attuale

livello di capacita`, viene tramandato un programma acrobatico che unisce, in un insuperabilecompromesso, spettacolarita` e tecnica di volo.

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regionali e dalle trafficate aeroviedel Nord Italia: zona ideale perun�attivita` che si sviluppa princi-palmente sul piano verticale,come quella che vede impegnateper sei mesi all�anno le �FrecceTricolori�.

Dell�Aeronautica Militare le �Frec-ce Tricolori� sono la componentesicuramente piu` conosciuta e visibi-le, ma in realta` rappresentano lasintesi delle capacita` dei piloti edegli specialisti dell�intera ForzaArmata. Perche´ questo bisognasempre rammentare quando si parladella PAN Pattuglia AcrobaticaNazionale�: tutti i suoi componenti,piloti e tecnici, sono inquadrati neiruoli dell�Aeronautica Militare edhanno quindi subito una selezioneper l�arruolamento e percorso uniter istruzionale e formativo chenon differisce da quello dei loro col-leghi in servizio presso gli altrireparti dell�A.M.. La compagineacrobatica piu` numerosa al mondo,con un programma di volo che pre-vede l�impiego di dieci velivoli,erede di una tradizione prestigiosa,e` quindi in tutto e per tutto unreparto del�Aeronautica Militarecon particolari compiti di rappre-sentanza ma che non ha per questoperso i connotati piu` prettamenteoperativi. Il 313° Gruppo Addestra-mento Acrobatico �Frecce Tricolori�e` inquadrato nel Comando delleForze Aerotattiche di attacco e rico-gnizione �Drago�, con sede a Mila-no, ed e` in grado di svolgere, qualo-ra la catena di Comando lo ritenganecessario, operazioni di supportoaereo offensivo in appoggio alleforze terrestri.

Ardimento, capacita`, disciplina,affiatamento, spirito di appartenen-za, generosita` e soprattutto espres-sione di una grande tradizione cul-turale non solo aeronautica ma diun intero Paese queste sono le�Frecce Tricolori�.

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La Formazione 2008 delle Frecce Tricolori

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CALENDARIO DELLE ESIBIZIONI PAN - 2008

20 settembre Manifestazione Aerea Citta` di Varazze Varazze �SV� Esibizione

21 settembre Manifestazione Aerea Sanremo �IM� Esibizione

27 settembre Ferrara Balloons Festival Ferrara Esibizione

04 novembre Festa Unita` Nazionale e delle FF.AA. Roma Sorvolo

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Il programma 2008 delle Frecce Tricolori si com-pone come quello delle scorso anno di 18 figureche danno vita ad uno spettacolo unico e vera-mente di pregio anche agli occhi degli spettatoripiu` smaliziati ed esigenti.Una delle peculiarita` di questa armonia tutta tri-colore e` quella di essere uno spendido conti-nuum�. Sono 25 minuti da passare in apnea alter-nando lo sguardo tra la formazione di nove, ledue sezioni, il solista, incroci, salite, tonneaux,schneider per concludersi nel grande ed emozio-nante tricolore finale dell�Alona.

Programma Acrobatico 2008

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IL PROGRAMMA ACROBATICO

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di aprile ed e` interamente dedicato all�addestra-mento e all�inserimento in formazione dei pilotineoassegnati. In questo periodo la PAN opera principalmenteda Rivolto, volando in media tre sortite al giornoper cinque giorni alla settimana. Il normale turn-over che caratterizza ogni reparto operativo pre-vede che, prima dell�inizio della stagione estiva,uno o due nuovi piloti siano selezionati perentrare a far parte della formazione nelle posi-zioni che si rendono libere per il naturale avvi-cendamento all�interno del gruppo. Anche il meccanismo della selezione si basa su unmodello ormai ben consolidato: una prima scre-matura dei candidati segnalati dai vari gruppiviene eseguita direttamente dal Comando dellaSquadra Aerea sulla base del profilo di carrieradel pilota. L�esito della prima valutazione riducea non piu` di 8-10 il numero dei candidati che,superato lo sbarramento iniziale, sono invitati atrascorrere, tra marzo e aprile, una settimana aRivolto per la seconda e decisiva selezione, con-dotta direttamente dalle Frecce Tricolori�. Anche se durante il soggiorno a Rivolto e` previ-sto un volo con il comandante, uno in coppia euno con la formazione completa, i nuovi pilotisono scelti non solo sulla base dello skill�, maanche e soprattutto per le qualita` caratteriali. Ci spiega il comandante: Trattandosi di pilotiche possiedono gia` un certo bagagliod�esperienza, tutti i candidati sono dotati piu` omeno delle stesse capacita` di pilotaggio.Conseguentemente, la valutazione e la successi-va scelta si basano su altri criteri. Quel che contain pattuglia e` l�umilta`, la capacita` di mettersi indiscussione, lo spirito di sacrificio e la possibilita`di inserirsi velocemente nel gruppo.

L�ADDESTRAMENTO

L�anno delle Frecce Tricolori� puo` essere suddi-viso in due grandi periodi, impropriamente defi-niti stagione estiva� e stagione invernale�. Lastagione estiva si identifica con l�intero periododelle manifestazioni, che inizia ufficialmente il 1°maggio con la tradizionale esibizione di Rivolto etermina generalmente verso i primi di ottobre.La stagione invernale invece coincide grossomodo con il periodo che va da novembre alla fine

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Per saggiare queste qualita` puo` essere piu`utile andare a cena con i candidati e scam-biare quattro chiacchiere che volarci.�Le caratteristiche peculiari dei candidativengono valutate dai quattro piloti piu`anziani del 313�: il capoformazione 1�, ilcapo della seconda sezione 6�, il solista 10�e, ovviamente, il comandante 0�, cui spet-ta comunque la decisione finale. I nuovi piloti si aggregano alla Pattuglia astagione estiva in corso, durante il periodopiu` intenso dell�attivita` delle Frecce� perconfrontarsi fin dall�inizio con i ritmi moltoparticolari della PAN. Il pilota che arriva a Rivolto haun�esperienza di 4-5 anni presso il repartooperativo e una combat readiness� consoli-data. Tuttavia il tipo di attivita` che si svolgepresso il 313o Gruppo e` molto diverso dalvolo in coppia o dalle formazioni volate algruppo d�appartenenza o durante l�iteraddestrativo per il conseguimento delBrevetto di Pilota Militare. Si cerca quindi diintrodurre i nuovi arrivati gradualmente:durante la prima stagione estiva si vola ilpiu` possibile da passeggeri, poiche´ e` impor-tante osservare da vicino l�attivita` della for-mazione, l�organizzazione delle trasferte, leproblematiche con cui ci si confronta a ogniintervento in Italia e all�estero. E� durante lasuccessiva stagione invernale che s�inizia afare sul serio con tutta la fase addestrativapropedeutica all�inserimento in formazione.In sei mesi scarsi, un pilota deve essere ingrado di prendere parte alla prima esibizio-ne ufficiale attraverso un percorso formati-vo che prevede un apprendimento gradualee verifiche intermedie, e che e` quindi carat-terizzato da un livello crescente di difficol-ta`. Si procede secondo uno schema a blocchidel tutto simile a quello impiegato presso lescuole di volo, con sortite che coinvolgonoun numero via via crescente di velivoli. Altermine di ogni blocco di missioni, il pilotain addestramento deve eseguire un volo dicontrollo con uno dei piloti piu` anziani del-la formazione, il cui compito e` quello divalutare se il contenuto informativo delblocco e` stato correttamente assimilato. Ilcontrollo dell�indice di progresso e` serrato:ogni 15 giorni i quattro piloti piu` anziani siriuniscono per discutere il livello di appren-dimento dei piloti in addestramento. Al termine del periodo invernale, i neo asse-gnati saranno in grado di volare nella for-mazione completa in una delle posizioni piu`arretrate: quelle corrispondenti ai numeri7�, 8� e 9�.

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Il Solista

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Il solista merita un discorso a parte. Nell�economia delprogramma della Pattuglia rappresenta uno spettacolonello spettacolo, e` colui che consente alle �Frecce

Tricolori di offrire al pubblico quella armonia e continuita`nella sequenza delle figure che e` altra caratteristica pecu-liare della PAN. Come per il resto della Pattuglia, il pro-gramma del numero �10 viene messo a punto durante lafase invernale dell�addestramento. Si analizza quindi ognisingola figura e si decide l�introduzione di qualche �tecnici-smo o di piccole personalizzazioni che generalmente nonvanno a stravolgere un programma consolidato negli anni. Durante la stagione invernale, ogni volo d�addestramentodel solista prevede l�esecuzione di tutto il programma dellaPattuglia perche´ una buona parte della difficolta` del volo

del solista e` costituita dalla scelta dei tempi di inserimen-to tra le figure eseguite dalla formazione. Il rispetto deitempi di ingresso e` una responsabilita` del solista il qualedeve modificare la propria esibizione per riuscire ad accor-darsi al ritmo dettato dal capoformazione, un ritmo chepuo` dipendere dalla copertura nuvolosa, dal vento, dalluogo in cui si svolge l�esibizione. Il 60% della difficolta`dell�esibizione del solista sta nell�esecuzione delle mano-vre; il restante 40% sta nel rispetto della tempistica. I voli di addestramento del solista richiedono la presenzacostante presso la biga �in collegamento radio� del coman-dante, l�unico pilota titolato a commentare e a seguire gliaspetti di sicurezza del volo del �10. Il comandante solita-mente si limita a esprimere considerazioni sulla qualita`estetica della manovra senza fornire suggerimenti tecnici:solo il solista titolare detiene il bagaglio di conoscenze tec-niche necessarie a correggere eventuali difetti di esecuzio-ne delle figure acrobatiche a suo appannaggio. Del resto, anche dal punto di vista addestrativo il solista e`abbastanza autonomo rispetto alla formazione potendopianificare, eseguire e gestire nella sua interezza il proprioallenamento.

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Le �Frecce Tricolori� dispongono in mediadi 15 velivoli MB.339A nella versione PANche si differenzia da quella �di serie�, in

servizio presso il 61o Stormo, per la livrea blu eper il sistema che genera i fumi colorati.Comandato attraverso due pulsanti quellosulla cloche per i fumi bianchi e quello sullamanetta per i colorati�, l�impianto sfrutta unserbatoio subalare di carburante da esibizionesuddiviso in due comparti, uno da 170 litri el�altro da 65 chili di colorante, e due ugelli postinel cono di scarico per l�immissione del colo-rante nel getto e la successiva vaporizzazioneche genera la scia colorata. Altra peculiarita` e`che i velivoli della PAN per aumentare la mano-vrabilita` lungo l�asse longitudinale e diminuireil sovraccarico delle semiali� volano senza i�tip-tank� cilindrici da 510 litri, montati soloper le trasferte piu` lunghe e sostituiti daun�apposita carenatura che serve a coprirel�estremita` alare. I grandi numeri gialli cheidentificano gli aeroplani sono adesivi e vengo-no rimossi in occasione delle revisioni e neicambi velivolo. All�interno della formazione lesollecitazioni sono distribuite in modo non uni-forme ed e` per questa ragione che i velivoli dis-posti lungo la linea centrale subiscono fattoridi carico inferiori rispetto agli esterni, e quindirimangono per piu` stagioni nella stessa posizio-ne mantenendo il proprio numero, mentre il�10�, ovvero quello del solista, viene sostituitoogni anno con la cellula che ha meno ore divolo o quantomeno con quella nelle miglioricondizioni. L�efficienza dei velivoli e` assicuratadal personale del servizio tecnico responsabiledegli interventi sui velivoli fino al 2o livellomanutentivo. Gli specialisti, volontari selezio-nati secondo criteri simili a quelli previsti per ipiloti, svolgono un ruolo fondamentale nell�e-conomia della Pattuglia dovendo garantire la�produzione� delle ore di volo non solo sullabase di Rivolto, ma anche e soprattutto, sugliaeroporti di rischieramento dove puo` esserenecessario eseguire delle riparazioni o dei verie propri interventi manutentivi per assicurarelo svolgimento dell�esibizione. Un C-130J della46a Brigata Aerea supporta gli MB.339 duranteogni trasferta, trasportando il personale spe-cialista di supporto, un sistema AGE, pneumati-ci di scorta e un certo numero di pezzi di ricam-bio scelti su base annuale, tenendo in conside-razione il tasso di rottura e la velocita` di invec-

MB.339 PAN

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chiamento degli stessi. Per rendere minimi itempi di reazione a un guasto, una parte deglispecialisti vola con gli MB.339; oltre ad inter-venire direttamente sugli scali intermedi, que-sti tecnici possono eseguire un primo asses-sment del problema in volo e comunicarne iltipo e l�entita` all�aeroplano di supporto affin-che´ il personale specialista a bordo possa predi-sporre quanto necessario per l�intervento aterra. Qualora un problema richieda tempi dilavoro incompatibili con la manifestazione, siricorre a una delle due riserve: la prima, sulposto, e` il velivolo del comandante, mentrel�altra e` uno dei �339� rimasti a Rivolto. E� ovvioche durante il periodo estivo l�attivita` del per-sonale tecnico sia finalizzata a garantire la dis-ponibilita` di tutti i velivoli della formazione perle varie manifestazioni mentre durante il perio-do invernale sono �pane quotidiano� le manu-tenzioni programmate delle 150 che richiedo-no un fermo macchina di una settimana�, 300due settimane� e 900 ore un mese�, e le revi-sioni generali, eseguite al raggiungimento delle1.500 ore di volo LOF, Limite Orario diFunzionamento� o degli otto anni di impiegoLIC, Limite Impiego Calendariale�, che richie-dono un fermo macchina di 7-9 mesi. Poiche´ adifferenza degli altri reparti di volo, i velivolidelle Frecce volano piu` o meno le stesse orenello stesso intervallo di tempo, un�attentaprogrammazione della manutenzione e` indi-spensabile per avere il numero minimo di veli-voli disponibili per l�attivita` addestrativa egarantire tutti gli aeroplani �abili e arruolati�alla fine di aprile per l�inizio della nuova sta-gione delle manifestazioni.

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EQUIPAGGIAMENTO PER IL VOLO

A. Il casco da volo dispone di interfono e di doppia visiera, antisole oneutra. B. La maschera dispone di microfono incorporato e di uno specialesensore che ne consente lo sgancio automatico in caso di caduta inacqua. C. Il giubbotto �secumar� si gonfia automaticamente a contatto conl�acqua. D. Il colore azzurro della tuta da volo e` un ulteriore elemento distin-tivo dei piloti delle �Frecce Tricolori�.E. Al momento dell�espulsione dal velivolo, l�attivatore della radiod�emergenza aziona il dispositivo che facilita la radiolocalizzazionedel pilota da parte delle unita` di soccorso.F. Lo spinotto collega l�interfono del casco all�impianto radio del veli-volo. G. Durante le manovre a elevata accelerazione, il pantalone anti-g sigonfia � e` alimentato ad aria compressa � per ridurre l�afflusso disangue verso la parte bassa del corpo, prevenendo cosi` una carenzadi ossigeno al cervello che potrebbe portare alla �visione nera� e allaperdita di conoscenza. H. Indossate a mo� di giarrettiere, le cinghie sono collegate al seg-giolino eiettabile e assicurano che le gambe siano posizione correttaprima che il pilota abbandoni il velivolo.I. Calzari da volo.L. Attraverso il tubo corrugato viene erogata la miscela di aria nor-male o l�ossigeno puro che alimenta la maschera del pilota.M. Guanti da volo impermeabili.

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UN PASSATO GLORIOSO

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L� acrobazia aerea militare collettivaha avuto la sua prima espressioneverso la fine degli anni 20, presso

l�Aeroporto di Campoformido �Udine�,sede allora del 1° Stormo Caccia. Fu pro-prio il comandante di questo Reparto, ilcolonnello Rino Corso Fougier, pioniere einiziatore del volo acrobatico collettivo inItalia, a convincere lo Stato Maggiore del-l�allora Regia Aeronautica che il pilotamilitare avrebbe potuto utilizzarel�aeroplano con la massima efficacia nel-l�impiego bellico solo dopo aver acquisitosicurezza, padronanza, sensibilita` e coor-dinazione in qualsiasi assetto di volo. Daallora i vari reparti da caccia formarononumerose pattuglie, con compiti sia adde-strativi che dimostrativi, pronte ad esibir-si nelle piu` importanti manifestazioniaeree italiane ed estere.

Una tradizione riscoperta negli anni Cin-quanta, con l�Aeronautica Militare e ilPaese in piena ricostruzione. In moltiricorderanno ancora nomi come �Cavalli-no Rampante , �Guizzo , �Getti Tonanti ,�Diavoli Rossi e �Lancieri Neri , entratiormai nella leggenda dell�acrobazia aerea.Lo Stato Maggiore dell�A.M. decise nel1961 di costituire una sola Pattuglia Acro-batica Nazionale composta, su base per-manente, da piloti provenienti da tutti ireparti da caccia dell�Aeronautica Militare.

Cosi` in Friuli Venezia Giulia, a Rivolto,nei pressi di Codroipo �Udine�, a soli pochichilometri dalla storica sede di Campofor-mido, sotto la sapiente guida del maggio-re Mario Squarcina, prese vita il 313° Grup-po Addestramento Acrobatico �Frecce Tri-colori che a oggi, con la formazione dinove velivoli e un solista, costituisce anco-ra la piu` numerosa compagine acrobaticadel mondo, universalmente riconosciutatra le piu` prestigiose.

Da allora la Pattuglia Acrobatica Nazio-nale e` stata affettuosamente adottata daifriulani, persone generose che, conside-randola parte integrante della realta`regionale, ne condividono, con orgoglio,successi e fama.

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UN PASSATO GLORIOSO

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Derivato dal Canadair CL-215, del quale conserval�impostazione generale, il Bombardier Aerospace CL-415 e` un velivolo anfibio multimissione anche se utiliz-

zato principalmente per la lotta agli incendi boschivi.Potenzialmente e` impiegabile anche come pattugliatore marit-timo e per ricerca e soccorso SAR, Search And Rescue�.

Del suo predecessore il CL-415 conserva la caratteristica dipoter ricaricare i serbatoi per l�acqua da scaricare sugli incendidirettamente durante il flottaggio. Per imbarcare fino a unmassimo di oltre 6 tonnellate d�acqua occorrono appena 12secondi e circa 1.300 m di flottaggio. Grazie ai nuovi motoriturboelica il CL-415 ha, rispetto al �215�, un incremento dipotenza del 15% e una maggiore velocita` di crociera.Questo anfibio � nato per operare efficientemente in regionidensamente forestate, ma ricche di specchi d�acqua � e` oggiampiamente diffuso in tutto il mondo. In Italia il CL-415 e`impiegato dal Dipartimento della Protezione Civile, che haaffidato la gestione della propria flotta a una societa` civile. Perconseguire una maggiore flessibilita` operativa nella lotta anti-cendio, ogni estate i CL-415 della Protezione Civile vengonorischierati lungo la Penisola in modo da poter raggiungere leprevedibili situazioni di emergenza in meno di un�ora di volo.I CL-415 sono solo alcuni degli aeromobili che compongono laflotta aerea del Dipartimento della Protezione Civile che pro-prio per una migliore gestione di questa componente dall�ot-tobre si e` dotato della Direzione �Attivita` Aeronautica�: La

Direzione � che si avvale di professionalita` altamente qualifi-cate, attinte prevalentemente dell�Aeronautica Militare, maanche dalle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato � halo scopo di curare le problematiche connesse con la gestionedella flotta aerea del Dipartimento CL-415, P.180. A.109 eAW.139� mantenendone il livello operativo costantementeadeguato alle esigenze del Paese.

BOMBARDIER AEROSPACE CANADAIR� CL-415apertura alare 28,60 m - lunghezza 19,82 m- altezza 8,98 m- superficie alare 100,33 mq - peso a vuoto 12.882 kg - pesomassimo al decollo 21.319 kg dall�acqua�, 19.890 kg daterra� - impianto propulsivo: 2 turboelica Pratt & WhitneyCanada PW123AF da 1.775 kW 2.380 sHP� al decollo - velo-cita` massima a 10.000 ft 375 km/h 203 kts� - corsa di decol-lo 814 m da terra� 844 m dall�acqua� - corsa di atterraggio664 m da terra� 674 m dall�acqua� - autonomia di trasfe-rimento 2.427 km 1.310 mn� - equipaggio: 2 piloti, 4 spe-cialisti/osservatori

Canadair CL-415

foto

: Fuc

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Nell�attivita` operativa dell�Aeronautica Militare,grande risalto hanno gli interventi a favoredella collettivita`, impieghi che vanno dal con-

corso in occasione di pubbliche calamita` �in coordina-mento con la Protezione Civile all�intera tipologiadelle missioni SAR �Search And Rescue, ricerca e soc-corso. L�Aeronautica assicura questi interventi tuttol�anno, ventiquattr�ore al giorno con equipaggi ed eli-cotteri pronti al decollo con brevissimo preavviso. Loschieramento e le caratteristiche ognitempo degli eli-cotteri biturbina HH-3F e AB.212 permettono di rag-giungere qualsiasi parte del territorio nazionale o delleacque territoriali in un massimo di un�ora e mezza divolo. Insieme ai velivoli da trasporto, gli HH-3F del 15°Stormo di Pratica di Mare sono anche tra gli assetti piu`versatili a disposizione dell�Aeronautica Militare perl�impiego in missioni �fuori area�, oltre i confini dellanostra tradizionale �area di responsabilita`�.

Lo dimostrano le migliaia di volo effettuate dagli HH-3F in Iraq nell �ambito dell �operazione �AnticaBabilonia�.

I reparti HH-3F hanno anche sviluppato una capacita`Combat SAR, molto apprezzata in campo internaziona-le e alleato, che rende possibile condurre, anche inambiente ostile, operazioni di soccorso e di evacuazio-ne sanitaria, cosi` come missioni di trasporto o di sup-porto alle forze speciali, a cominciare dagli operatoridel Reparto Incursori e dei Fucilieri dell�Aria, unita` dinuova costituzione dell�Aeronautica Militare concepi-te per operare nei moderni scenari d�intervento. Conopportuni equipaggiamenti gli HH-3F possono essereimpiegati anche nel ruolo SMI �Slow MoverInterceptor contribuendo, nell�ambito di dispositivi diprotezione aerea, alla capacita` di contrasto di even-tuali attacchi terroristici condotti con aeromobili lentie non convenzionali.

AGUSTA-SIKORSKY HH-3F PELICANdiametro rotore 18,90 m � lunghezza 22,25 m �con rotore in moto � altez-za 5,52 m � peso massimo al decollo 10.000 kg - impianto propulsivo dueturbine General Electric T58-GE-5 da 1.521 sHP � velocita` massima 260km/h � tangenza 3.500 m - autonomia 750 km � equipaggio 2 piloti, 2 spe-cialisti polivalenti, 2 aerosoccorritori � armamento: 2-3 mitragliatricibrandeggiabili cal. 5,56 mm.

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Aeroporto �Luigi Conti� di Cadimare

L�aeroporto militare �Luigi Conti� di Cadimare, situato nelGolfo di La Spezia, e` stato negli anni 20 e 30 uno dei piu` attiviidroscali dell�Aeronautica Militare. Dalle acque prospicienti ilcircolo ufficiali prendevano il volo gli S.55, i Cant. Z.501 e 506sia per missioni di bombardamento, ricognizione e soccorso, siaper imprese epiche che hanno dato lustro all�aviazione italiana.

Cessate le attivita` di volo nel 1958, la base divento` sede del-l�istituto �U. Maddalena� che ancora oggi ospita gli allievidell�ONFA �Opera Nazionale Figli degli Aviatori�.

Dall�inizio degli anni 80 vi si e` insediata la ScuolaAddestramento Volontari di Truppa dell�A.M., posta alle dipen-denze del Comando Generale delle Scuole che, per quasi ven-t�anni, ha provveduto, insieme alla SVTAM di Taranto alla for-mazione basica a carattere tecnico-professionale del personaleVFB �Volontari di truppa in Ferma Breve�.

Dopo la chiusura della scuola, avvenuta il 28 febbraio 2007,sull�aeroporto e` stato costituito il Distaccamento A.M., postoalle dipendenze del Comandante della 1a Regione Aerea, recen-temente ridenominato Centro Logistico SupportoAreale/Istituto �U. Maddalena�.

Il Centro fornisce tuttora supporto logistico a numerosi corsiorganizzati sia dalla Forza Armata �corsi di statistica per per-sonale sottufficiale, corsi �Helo Dunker�, corsi di MetodologiaDidattica per ufficiali e sottufficiali e corsi di istuttori di volo edi specialita` per ufficiali� sia da altri Enti, tra cui quelli per ilpersonale impiegato nel programma VTS �Vessell TrafficService�, dedicati alla gestione del traffico portuale, gestiti dalComando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.

L�ente provvede, infine, all�assistenza diretta degli allievidell�Istituto �U. Maddalena�, inquadrati nella CompagniaAllievi, che usufruiscono delle strutture della base fino al ter-mine delle scuole medie superiori.

Dal comandante del Centro dipende anche il soggiorno esti-vo �Isola Palmaria�, aperto al personale dell�amministrazione

Difesa nel periodo giugno-settembre di ogni anno.

Distaccamento A.M. Sarzana-Luni

L�aeroporto di Sarzana-Luni, intitolato al serg. magg. pil.Bartolomeo Arrigoni, nasce come campo di aviazione militarenel 1918.

Durante la seconda guerra mondiale fu base di rischieramen-to del 24o Gruppo Caccia, della 385a Squadriglia CacciaNotturni e dell�8o Gruppo del 2o Stormo per assicurare il sevi-zio d�allarme e la protezione aerea della citta` di La Spezia, sedestrategica della Regia Marina.

Al termine del conflitto, un susseguirsi di eventi hanno lega-to l�aeroporto alle vicende dell�aviazione navale.

Il 31 marzo 1973 il Comando aeroporto, costituito nel 1959, e`stato disciolto per assumere la configurazione diDistaccamento A.M. ed inserito nella circoscrizione aeropor-tuale della 46a Aerobrigata di Pisa all�interno della stazione eli-cotteri �Ammiraglio Fiorini� della Marina Militare, dove insisteattualmente.

Nell�ottobre del 1994, col riordino territoriale delle RegioniAeree, il Distaccamento e` passato alle dipendenze della 1a R.A.di Milano e inserito organicamente nella circoscrizione aero-portuale del 50o Stormo di Piacenza.

Con la ristrutturazione della Forza Armata del 1o marzo 1999il Distaccamento e` stato inserito nell�organigramma dellaSquadra Aerea, quale ente dipendente, gerarchicamente e logi-sticamente, dal Comando della 46a Brigata Aerea.

46a Brigata Aerea �Silvio Angelucci�

La 46a Brigata Aerea �Silvio Angelucci� trae origine dal 46o

Stormo Bombardamento Terrestre, costituito sull�aeroporto�Arturo dall�Oro� di Pisa il 15 febbraio 1940 sui Gruppi 104o e105o, entrambi equipaggiati con gli S.79. Trasformatosi inreparto aerosiluranti, lo Stormo fu attivamente impegnato

L’AERONAUTICA MILITAREin Liguria e in alta Toscana

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durante il secondo conflitto mondiale.Dopo I�Armistizio, i velivoli superstiti furono riuniti nella

253a Squadriglia che prese parte alla guerra di Liberazione.E� di questo periodo la costituzione dello Stormo Trasporti

�2o e 98o Gruppo�. Nel dopoguerra, lo Stormo Trasporti, basa-to sull�aeroporto di Roma-Centocelle, diede vita al 46o Stormo,ricostituito a Pisa nel 1949 e, con I�arrivo dei C-119, i famosi�Vagoni volanti�, si trasformo` in 46a Aerobrigata TrasportiMedi.

Gli avvenimenti successivi portarono gli equipaggi della�46a� sulle rotte di tutto il mondo, fino a Kindu dove, nel 1961,I�Aerobrigata perse 13 uomini impegnati nell�assolvimento diuna missione di pace, trucidati da truppe congolesi in rivolta.

L�arrivo dei C-130H nel 1972 �assegnati al ricostituito 50o

Gruppo� e dei G.222 nel 1978, che sostituirono definitivamentei C-119, amplio` notevolmente la capacita` dell�Aerobrigata chenel 1985 adotto` I�attuale denominazione di 46a Brigata Aerea.

Molto spesso gli uomini e i velivoli del Reparto sono stati iprimi e unici ambasciatori della Nazione, sia quando e` statonecessario provvedere al trasporto di aiuti a popolazioni colpi-te da calamita` naturali, sia quando si e` dovuto procedere allatempestiva evacuazione di nostri connazionali dai territorisconvolti da guerre civili. Un�attivita densa di rischi e nellaquale hanno trovato, purtroppo, la morte i quattro membridell�equipaggio di un G.222 abbattuto durante un volo umani-tario diretto a Sarajevo. Altro importante contributo e` statoquello fornito, a partire dal 1978, alla lotta agli incendi boschi-vi, attivita` che e` costata la vita a due equipaggi di G.222.

II 21 settembre 2000, il 2o Gruppo ha ricevuto il primo deinuovi C-130J Hercules II, mentre a giugno 2003 si e` conclusa lagloriosa carriera operativa del C-130H.

II 10 settembre 2005 si e` svolta la cerimonia ufficiale di dis-missione del G.222, sostituito dal nuovo velivolo da trasportotattico C-27J Spartan.

Alle dipendenze della 46a Brigata Aerea �Silvio Angelucci�,dislocata sull�aeroporto di Pisa - San Giusto, oggi operano,riuniti nel Reparto Volo, il 2o, il 50o e il 98o Gruppo, il CAE�Centro Addestramento Equipaggi� e il GEA �GruppoEfficienza Aeromobili�. Completano I�organigramma il 446o

Reparto STO, il 546o Reparto SLO e il Gruppo Difesa. Il 2o e il50o Gruppo impiegano il C-130J nelle due versioni standard e�stretched� �C-130J-30�, per il trasporto, tattico e strategico, eper I�aviolancio di uomini e materiale. Dismesso il G.222, il 98o

Gruppo e` transitato nel corso del 2007 sul C-27J Spartan. Laformazione degli equipaggi di entrambe Ie linee e` affidata alCAE che a questo scopo si avvale anche dell�NTC �NationalTraining Center�, uno dei centri di addestramento per velivolimilitari piu` grandi e moderni d�Europa, dotato tra I�altro delsimulatore di volo �full motion� del C-130J. Nel corso del 2007la 46a Brigata Aerea ha svolto oltre 13.500 ore di volo, traspor-tando 63mila passeggeri e circa sei milioni di kg di carico.

Oltre al supporto fornito alle operazioni in Libano, inAfghanistan e nei Balcani, la Brigata ha effettuato 71 sortiteper trasporti sanitari d�urgenza e il trasporto di pazienti affettida patologie altamente diffusibili, imbarcati su una specialebarella in atmosfera controllata e isolata. Sempre nel 2007 la�46a� ha svolto 113 voli, coordinati con il Ministero dell�lnterno,per il trasporto di clandestini dal centro di permanenza tempo-raneo di Lampedusa. ■

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Nella pag. a fianco, la foto storica di un Cant. Z. 501 ormeggiato nelgolfo di La Spezia. Sopra, la torre di controllo del distaccamentoA.M. di Sarzana - Luni; sotto, una veduta aerea della base. In basso,il nuovo velivolo da trasporto tattico C-27J in dotazione alla 46a

Brigata Aerea.

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La Prima Sezione Volo Elicotteri Guardia Costiera diSarzana-Luni nasce nel dicembre 1991, presso la localeStazione Elicotteri della Marina Militare. Il 13 aprile 1993

viene consegnato il primo elicottero AB412SP e il personaledi volo inizia l addestramento su questa macchina, ultima-to nel maggio 1995: il reparto volo diventa operativo. Neldicembre dello stessoanno la Prima SezioneVolo Elicotteri si spo-sta presso il ComandoBase Aeromobili, strut-tura appena ultimata ecostruita appositamen-te per le Capitanerie diPorto.

A quindici anni dalli-nizio dellattivita`, conoltre 15.000 ore di volo,la Prima Sezione Eli -cotteri ha sviluppato uniter di addestramentostandardizzato per man-tenere le qualifiche ope-rative dei primi equipag-gi di volo e per assicura-re una valida formazione

di tutto il personale che tuttora garantisce la forza della compo-nente. Contemporaneamente si e` specializzata nellassolvimentodei compiti istituzionali quali: lattivita` di ricerca e soccorso inmare, polizia marittima, antinquinamento, sorveglianza costiera,collegamento e trasporti sanitari.

Per ampliare la capacita` operativa il personale della PrimaSezione Volo della Guardia Costiera, in collaborazione con il gia`

esperto personale dellaMarina Militare, sta lavo-rando al nuovo pro-gramma di addestra-mento con gli NVG�night vision goggles�,visori notturni.

La Prima SezioneElicotteri dispone di unalinea volo di sei AB.412,con nominativo radioKoala. Attualmente e` incorso lampliamento del-le strutture della Baseper ospitare una secondalinea volo, la quale sara`formata dal nuovoAW.139, elicottero diultima generazione.

Prima SezioneVolo Elicotteri

Guardia Costiera

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Periodico di aeronautica e spazio iscritto al n. 47/2007 del registro della stampa

presso il tribunale di RomaDirettore responsabile: Alessio Piano

Editore: Associazione IDEAE via Gianfilippo Usellin, 434 � 00125 Roma

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e-mail: [email protected]./p.IVA: 09339321003

testi: Aeronautica Militare, Brochure PAN, David Cenciotti, Alessio Pianoprogetto grafico ed impaginazione: Fabio Simonelli

foto: © Frecce Tricolori 2007 - Troupe Azzurra

Anno 2° - numero 14 - 21 settembre 2008finito di stampare nel mese di settembre 2008

presso gli stabilimenti dellazienda tipografica editoriale Litograf srlZona Industriale Pian di Porto, 148/7/T/1- 06059 TODI �PG�

Tel. 075.898041 - Fax. 075.8987110www.litograf.it

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PROGRAMMA DI VOLO Sanremo Air Show

21-09-2008

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Il 313° Gruppo AddestramentoAcrobatico �Frecce Tricolori� e`dislocato sull�aeroporto di Rivol-

to, a pochi chilometri da CodroipoUdine�, nel cuore del Friuli VeneziaGiulia. La base e` anche sede del 2°Stormo �Mario D�Agostini� . Chiun-que avesse visitato il �cenacolo�dell�acrobazia collettiva, nata pro-prio qui quasi 80 anni fa, sa che pergiungere all�ingresso dell�aeroportosi percorre l�ultimo tratto dellaPontebbana, la statale che taglial�alta pianura friulana da Udine aPordenone. Tutti gli appassionatiche lo hanno fatto, non possononon confessare di aver provatoun�emozione del tutto particolarenel momento in cui hanno supera-to il corpo di guardia e sonoentrati nella dimora delle �FrecceTricolori�. Eppure l�atmosfera chesi respira e` di assoluta naturalenormalita`. Subito dopo l�ingresso di �Rivolto�un viale alberato conduce diretta-mente in prossimita` della pista.L�area logistica si concentra infat-ti in prossimita` dell�ingresso dellabase, con il comando di Stormo e igruppi di supporto. L�area operati-va si sviluppa invece lungo il latomeridionale della pista 06/24, unastriscia d�asfalto lunga 2.990metri e larga 45, sulla quale siaffacciano infrastrutture eteroge-nee sorte in epoche differenti.Procedendo verso l �estremita`opposta della base si incontranoinvece edifici dal design piu`moderno, come la torre di con-trollo o le avveniristiche tenso-strutture impiegate per �hangara-re� gli MB.339 del 313o Gruppo.

A Rivolto lo spazio non manca,oltretutto la base sorge all�internodel CTR di Aviano, un�ampia zonariservata al traffico aereo milita-re, abbastanza lontana dagli scali

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Le �Frecce Tricolori� raccolgono l�esperienza e l�addestramento di piu` di 45 anni di acrobaziaaerea italiana; nel solco di coloro che hanno cresciuto il Gruppo fino a portarlo all�attuale

livello di capacita`, viene tramandato un programma acrobatico che unisce, in un insuperabilecompromesso, spettacolarita` e tecnica di volo.

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regionali e dalle trafficate aeroviedel Nord Italia: zona ideale perun�attivita` che si sviluppa princi-palmente sul piano verticale,come quella che vede impegnateper sei mesi all�anno le �FrecceTricolori�.

Dell�Aeronautica Militare le �Frec-ce Tricolori� sono la componentesicuramente piu` conosciuta e visibi-le, ma in realta` rappresentano lasintesi delle capacita` dei piloti edegli specialisti dell�intera ForzaArmata. Perche´ questo bisognasempre rammentare quando si parladella PAN Pattuglia AcrobaticaNazionale�: tutti i suoi componenti,piloti e tecnici, sono inquadrati neiruoli dell�Aeronautica Militare edhanno quindi subito una selezioneper l�arruolamento e percorso uniter istruzionale e formativo chenon differisce da quello dei loro col-leghi in servizio presso gli altrireparti dell�A.M.. La compagineacrobatica piu` numerosa al mondo,con un programma di volo che pre-vede l�impiego di dieci velivoli,erede di una tradizione prestigiosa,e` quindi in tutto e per tutto unreparto del�Aeronautica Militarecon particolari compiti di rappre-sentanza ma che non ha per questoperso i connotati piu` prettamenteoperativi. Il 313° Gruppo Addestra-mento Acrobatico �Frecce Tricolori�e` inquadrato nel Comando delleForze Aerotattiche di attacco e rico-gnizione �Drago�, con sede a Mila-no, ed e` in grado di svolgere, qualo-ra la catena di Comando lo ritenganecessario, operazioni di supportoaereo offensivo in appoggio alleforze terrestri.

Ardimento, capacita`, disciplina,affiatamento, spirito di appartenen-za, generosita` e soprattutto espres-sione di una grande tradizione cul-turale non solo aeronautica ma diun intero Paese queste sono le�Frecce Tricolori�.

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La Formazione 2008 delle Frecce Tricolori

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CALENDARIO DELLE ESIBIZIONI PAN - 2008

20 settembre Manifestazione Aerea Citta` di Varazze Varazze �SV� Esibizione

21 settembre Manifestazione Aerea Sanremo �IM� Esibizione

27 settembre Ferrara Balloons Festival Ferrara Esibizione

04 novembre Festa Unita` Nazionale e delle FF.AA. Roma Sorvolo

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Il programma 2008 delle Frecce Tricolori si com-pone come quello delle scorso anno di 18 figureche danno vita ad uno spettacolo unico e vera-mente di pregio anche agli occhi degli spettatoripiu` smaliziati ed esigenti.Una delle peculiarita` di questa armonia tutta tri-colore e` quella di essere uno spendido conti-nuum�. Sono 25 minuti da passare in apnea alter-nando lo sguardo tra la formazione di nove, ledue sezioni, il solista, incroci, salite, tonneaux,schneider per concludersi nel grande ed emozio-nante tricolore finale dell�Alona.

Programma Acrobatico 2008

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IL PROGRAMMA ACROBATICO

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di aprile ed e` interamente dedicato all�addestra-mento e all�inserimento in formazione dei pilotineoassegnati. In questo periodo la PAN opera principalmenteda Rivolto, volando in media tre sortite al giornoper cinque giorni alla settimana. Il normale turn-over che caratterizza ogni reparto operativo pre-vede che, prima dell�inizio della stagione estiva,uno o due nuovi piloti siano selezionati perentrare a far parte della formazione nelle posi-zioni che si rendono libere per il naturale avvi-cendamento all�interno del gruppo. Anche il meccanismo della selezione si basa su unmodello ormai ben consolidato: una prima scre-matura dei candidati segnalati dai vari gruppiviene eseguita direttamente dal Comando dellaSquadra Aerea sulla base del profilo di carrieradel pilota. L�esito della prima valutazione riducea non piu` di 8-10 il numero dei candidati che,superato lo sbarramento iniziale, sono invitati atrascorrere, tra marzo e aprile, una settimana aRivolto per la seconda e decisiva selezione, con-dotta direttamente dalle Frecce Tricolori�. Anche se durante il soggiorno a Rivolto e` previ-sto un volo con il comandante, uno in coppia euno con la formazione completa, i nuovi pilotisono scelti non solo sulla base dello skill�, maanche e soprattutto per le qualita` caratteriali. Ci spiega il comandante: Trattandosi di pilotiche possiedono gia` un certo bagagliod�esperienza, tutti i candidati sono dotati piu` omeno delle stesse capacita` di pilotaggio.Conseguentemente, la valutazione e la successi-va scelta si basano su altri criteri. Quel che contain pattuglia e` l�umilta`, la capacita` di mettersi indiscussione, lo spirito di sacrificio e la possibilita`di inserirsi velocemente nel gruppo.

L�ADDESTRAMENTO

L�anno delle Frecce Tricolori� puo` essere suddi-viso in due grandi periodi, impropriamente defi-niti stagione estiva� e stagione invernale�. Lastagione estiva si identifica con l�intero periododelle manifestazioni, che inizia ufficialmente il 1°maggio con la tradizionale esibizione di Rivolto etermina generalmente verso i primi di ottobre.La stagione invernale invece coincide grossomodo con il periodo che va da novembre alla fine

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Per saggiare queste qualita` puo` essere piu`utile andare a cena con i candidati e scam-biare quattro chiacchiere che volarci.�Le caratteristiche peculiari dei candidativengono valutate dai quattro piloti piu`anziani del 313�: il capoformazione 1�, ilcapo della seconda sezione 6�, il solista 10�e, ovviamente, il comandante 0�, cui spet-ta comunque la decisione finale. I nuovi piloti si aggregano alla Pattuglia astagione estiva in corso, durante il periodopiu` intenso dell�attivita` delle Frecce� perconfrontarsi fin dall�inizio con i ritmi moltoparticolari della PAN. Il pilota che arriva a Rivolto haun�esperienza di 4-5 anni presso il repartooperativo e una combat readiness� consoli-data. Tuttavia il tipo di attivita` che si svolgepresso il 313o Gruppo e` molto diverso dalvolo in coppia o dalle formazioni volate algruppo d�appartenenza o durante l�iteraddestrativo per il conseguimento delBrevetto di Pilota Militare. Si cerca quindi diintrodurre i nuovi arrivati gradualmente:durante la prima stagione estiva si vola ilpiu` possibile da passeggeri, poiche´ e` impor-tante osservare da vicino l�attivita` della for-mazione, l�organizzazione delle trasferte, leproblematiche con cui ci si confronta a ogniintervento in Italia e all�estero. E� durante lasuccessiva stagione invernale che s�inizia afare sul serio con tutta la fase addestrativapropedeutica all�inserimento in formazione.In sei mesi scarsi, un pilota deve essere ingrado di prendere parte alla prima esibizio-ne ufficiale attraverso un percorso formati-vo che prevede un apprendimento gradualee verifiche intermedie, e che e` quindi carat-terizzato da un livello crescente di difficol-ta`. Si procede secondo uno schema a blocchidel tutto simile a quello impiegato presso lescuole di volo, con sortite che coinvolgonoun numero via via crescente di velivoli. Altermine di ogni blocco di missioni, il pilotain addestramento deve eseguire un volo dicontrollo con uno dei piloti piu` anziani del-la formazione, il cui compito e` quello divalutare se il contenuto informativo delblocco e` stato correttamente assimilato. Ilcontrollo dell�indice di progresso e` serrato:ogni 15 giorni i quattro piloti piu` anziani siriuniscono per discutere il livello di appren-dimento dei piloti in addestramento. Al termine del periodo invernale, i neo asse-gnati saranno in grado di volare nella for-mazione completa in una delle posizioni piu`arretrate: quelle corrispondenti ai numeri7�, 8� e 9�.

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Il Solista

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Il solista merita un discorso a parte. Nell�economia delprogramma della Pattuglia rappresenta uno spettacolonello spettacolo, e` colui che consente alle �Frecce

Tricolori di offrire al pubblico quella armonia e continuita`nella sequenza delle figure che e` altra caratteristica pecu-liare della PAN. Come per il resto della Pattuglia, il pro-gramma del numero �10 viene messo a punto durante lafase invernale dell�addestramento. Si analizza quindi ognisingola figura e si decide l�introduzione di qualche �tecnici-smo o di piccole personalizzazioni che generalmente nonvanno a stravolgere un programma consolidato negli anni. Durante la stagione invernale, ogni volo d�addestramentodel solista prevede l�esecuzione di tutto il programma dellaPattuglia perche´ una buona parte della difficolta` del volo

del solista e` costituita dalla scelta dei tempi di inserimen-to tra le figure eseguite dalla formazione. Il rispetto deitempi di ingresso e` una responsabilita` del solista il qualedeve modificare la propria esibizione per riuscire ad accor-darsi al ritmo dettato dal capoformazione, un ritmo chepuo` dipendere dalla copertura nuvolosa, dal vento, dalluogo in cui si svolge l�esibizione. Il 60% della difficolta`dell�esibizione del solista sta nell�esecuzione delle mano-vre; il restante 40% sta nel rispetto della tempistica. I voli di addestramento del solista richiedono la presenzacostante presso la biga �in collegamento radio� del coman-dante, l�unico pilota titolato a commentare e a seguire gliaspetti di sicurezza del volo del �10. Il comandante solita-mente si limita a esprimere considerazioni sulla qualita`estetica della manovra senza fornire suggerimenti tecnici:solo il solista titolare detiene il bagaglio di conoscenze tec-niche necessarie a correggere eventuali difetti di esecuzio-ne delle figure acrobatiche a suo appannaggio. Del resto, anche dal punto di vista addestrativo il solista e`abbastanza autonomo rispetto alla formazione potendopianificare, eseguire e gestire nella sua interezza il proprioallenamento.

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Le �Frecce Tricolori� dispongono in mediadi 15 velivoli MB.339A nella versione PANche si differenzia da quella �di serie�, in

servizio presso il 61o Stormo, per la livrea blu eper il sistema che genera i fumi colorati.Comandato attraverso due pulsanti quellosulla cloche per i fumi bianchi e quello sullamanetta per i colorati�, l�impianto sfrutta unserbatoio subalare di carburante da esibizionesuddiviso in due comparti, uno da 170 litri el�altro da 65 chili di colorante, e due ugelli postinel cono di scarico per l�immissione del colo-rante nel getto e la successiva vaporizzazioneche genera la scia colorata. Altra peculiarita` e`che i velivoli della PAN per aumentare la mano-vrabilita` lungo l�asse longitudinale e diminuireil sovraccarico delle semiali� volano senza i�tip-tank� cilindrici da 510 litri, montati soloper le trasferte piu` lunghe e sostituiti daun�apposita carenatura che serve a coprirel�estremita` alare. I grandi numeri gialli cheidentificano gli aeroplani sono adesivi e vengo-no rimossi in occasione delle revisioni e neicambi velivolo. All�interno della formazione lesollecitazioni sono distribuite in modo non uni-forme ed e` per questa ragione che i velivoli dis-posti lungo la linea centrale subiscono fattoridi carico inferiori rispetto agli esterni, e quindirimangono per piu` stagioni nella stessa posizio-ne mantenendo il proprio numero, mentre il�10�, ovvero quello del solista, viene sostituitoogni anno con la cellula che ha meno ore divolo o quantomeno con quella nelle miglioricondizioni. L�efficienza dei velivoli e` assicuratadal personale del servizio tecnico responsabiledegli interventi sui velivoli fino al 2o livellomanutentivo. Gli specialisti, volontari selezio-nati secondo criteri simili a quelli previsti per ipiloti, svolgono un ruolo fondamentale nell�e-conomia della Pattuglia dovendo garantire la�produzione� delle ore di volo non solo sullabase di Rivolto, ma anche e soprattutto, sugliaeroporti di rischieramento dove puo` esserenecessario eseguire delle riparazioni o dei verie propri interventi manutentivi per assicurarelo svolgimento dell�esibizione. Un C-130J della46a Brigata Aerea supporta gli MB.339 duranteogni trasferta, trasportando il personale spe-cialista di supporto, un sistema AGE, pneumati-ci di scorta e un certo numero di pezzi di ricam-bio scelti su base annuale, tenendo in conside-razione il tasso di rottura e la velocita` di invec-

MB.339 PAN

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chiamento degli stessi. Per rendere minimi itempi di reazione a un guasto, una parte deglispecialisti vola con gli MB.339; oltre ad inter-venire direttamente sugli scali intermedi, que-sti tecnici possono eseguire un primo asses-sment del problema in volo e comunicarne iltipo e l�entita` all�aeroplano di supporto affin-che´ il personale specialista a bordo possa predi-sporre quanto necessario per l�intervento aterra. Qualora un problema richieda tempi dilavoro incompatibili con la manifestazione, siricorre a una delle due riserve: la prima, sulposto, e` il velivolo del comandante, mentrel�altra e` uno dei �339� rimasti a Rivolto. E� ovvioche durante il periodo estivo l�attivita` del per-sonale tecnico sia finalizzata a garantire la dis-ponibilita` di tutti i velivoli della formazione perle varie manifestazioni mentre durante il perio-do invernale sono �pane quotidiano� le manu-tenzioni programmate delle 150 che richiedo-no un fermo macchina di una settimana�, 300due settimane� e 900 ore un mese�, e le revi-sioni generali, eseguite al raggiungimento delle1.500 ore di volo LOF, Limite Orario diFunzionamento� o degli otto anni di impiegoLIC, Limite Impiego Calendariale�, che richie-dono un fermo macchina di 7-9 mesi. Poiche´ adifferenza degli altri reparti di volo, i velivolidelle Frecce volano piu` o meno le stesse orenello stesso intervallo di tempo, un�attentaprogrammazione della manutenzione e` indi-spensabile per avere il numero minimo di veli-voli disponibili per l�attivita` addestrativa egarantire tutti gli aeroplani �abili e arruolati�alla fine di aprile per l�inizio della nuova sta-gione delle manifestazioni.

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EQUIPAGGIAMENTO PER IL VOLO

A. Il casco da volo dispone di interfono e di doppia visiera, antisole oneutra. B. La maschera dispone di microfono incorporato e di uno specialesensore che ne consente lo sgancio automatico in caso di caduta inacqua. C. Il giubbotto �secumar� si gonfia automaticamente a contatto conl�acqua. D. Il colore azzurro della tuta da volo e` un ulteriore elemento distin-tivo dei piloti delle �Frecce Tricolori�.E. Al momento dell�espulsione dal velivolo, l�attivatore della radiod�emergenza aziona il dispositivo che facilita la radiolocalizzazionedel pilota da parte delle unita` di soccorso.F. Lo spinotto collega l�interfono del casco all�impianto radio del veli-volo. G. Durante le manovre a elevata accelerazione, il pantalone anti-g sigonfia � e` alimentato ad aria compressa � per ridurre l�afflusso disangue verso la parte bassa del corpo, prevenendo cosi` una carenzadi ossigeno al cervello che potrebbe portare alla �visione nera� e allaperdita di conoscenza. H. Indossate a mo� di giarrettiere, le cinghie sono collegate al seg-giolino eiettabile e assicurano che le gambe siano posizione correttaprima che il pilota abbandoni il velivolo.I. Calzari da volo.L. Attraverso il tubo corrugato viene erogata la miscela di aria nor-male o l�ossigeno puro che alimenta la maschera del pilota.M. Guanti da volo impermeabili.

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UN PASSATO GLORIOSO

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L� acrobazia aerea militare collettivaha avuto la sua prima espressioneverso la fine degli anni 20, presso

l�Aeroporto di Campoformido �Udine�,sede allora del 1° Stormo Caccia. Fu pro-prio il comandante di questo Reparto, ilcolonnello Rino Corso Fougier, pioniere einiziatore del volo acrobatico collettivo inItalia, a convincere lo Stato Maggiore del-l�allora Regia Aeronautica che il pilotamilitare avrebbe potuto utilizzarel�aeroplano con la massima efficacia nel-l�impiego bellico solo dopo aver acquisitosicurezza, padronanza, sensibilita` e coor-dinazione in qualsiasi assetto di volo. Daallora i vari reparti da caccia formarononumerose pattuglie, con compiti sia adde-strativi che dimostrativi, pronte ad esibir-si nelle piu` importanti manifestazioniaeree italiane ed estere.

Una tradizione riscoperta negli anni Cin-quanta, con l�Aeronautica Militare e ilPaese in piena ricostruzione. In moltiricorderanno ancora nomi come �Cavalli-no Rampante , �Guizzo , �Getti Tonanti ,�Diavoli Rossi e �Lancieri Neri , entratiormai nella leggenda dell�acrobazia aerea.Lo Stato Maggiore dell�A.M. decise nel1961 di costituire una sola Pattuglia Acro-batica Nazionale composta, su base per-manente, da piloti provenienti da tutti ireparti da caccia dell�Aeronautica Militare.

Cosi` in Friuli Venezia Giulia, a Rivolto,nei pressi di Codroipo �Udine�, a soli pochichilometri dalla storica sede di Campofor-mido, sotto la sapiente guida del maggio-re Mario Squarcina, prese vita il 313° Grup-po Addestramento Acrobatico �Frecce Tri-colori che a oggi, con la formazione dinove velivoli e un solista, costituisce anco-ra la piu` numerosa compagine acrobaticadel mondo, universalmente riconosciutatra le piu` prestigiose.

Da allora la Pattuglia Acrobatica Nazio-nale e` stata affettuosamente adottata daifriulani, persone generose che, conside-randola parte integrante della realta`regionale, ne condividono, con orgoglio,successi e fama.

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UN PASSATO GLORIOSO

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Derivato dal Canadair CL-215, del quale conserval�impostazione generale, il Bombardier Aerospace CL-415 e` un velivolo anfibio multimissione anche se utiliz-

zato principalmente per la lotta agli incendi boschivi.Potenzialmente e` impiegabile anche come pattugliatore marit-timo e per ricerca e soccorso SAR, Search And Rescue�.

Del suo predecessore il CL-415 conserva la caratteristica dipoter ricaricare i serbatoi per l�acqua da scaricare sugli incendidirettamente durante il flottaggio. Per imbarcare fino a unmassimo di oltre 6 tonnellate d�acqua occorrono appena 12secondi e circa 1.300 m di flottaggio. Grazie ai nuovi motoriturboelica il CL-415 ha, rispetto al �215�, un incremento dipotenza del 15% e una maggiore velocita` di crociera.Questo anfibio � nato per operare efficientemente in regionidensamente forestate, ma ricche di specchi d�acqua � e` oggiampiamente diffuso in tutto il mondo. In Italia il CL-415 e`impiegato dal Dipartimento della Protezione Civile, che haaffidato la gestione della propria flotta a una societa` civile. Perconseguire una maggiore flessibilita` operativa nella lotta anti-cendio, ogni estate i CL-415 della Protezione Civile vengonorischierati lungo la Penisola in modo da poter raggiungere leprevedibili situazioni di emergenza in meno di un�ora di volo.I CL-415 sono solo alcuni degli aeromobili che compongono laflotta aerea del Dipartimento della Protezione Civile che pro-prio per una migliore gestione di questa componente dall�ot-tobre si e` dotato della Direzione �Attivita` Aeronautica�: La

Direzione � che si avvale di professionalita` altamente qualifi-cate, attinte prevalentemente dell�Aeronautica Militare, maanche dalle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato � halo scopo di curare le problematiche connesse con la gestionedella flotta aerea del Dipartimento CL-415, P.180. A.109 eAW.139� mantenendone il livello operativo costantementeadeguato alle esigenze del Paese.

BOMBARDIER AEROSPACE CANADAIR� CL-415apertura alare 28,60 m - lunghezza 19,82 m- altezza 8,98 m- superficie alare 100,33 mq - peso a vuoto 12.882 kg - pesomassimo al decollo 21.319 kg dall�acqua�, 19.890 kg daterra� - impianto propulsivo: 2 turboelica Pratt & WhitneyCanada PW123AF da 1.775 kW 2.380 sHP� al decollo - velo-cita` massima a 10.000 ft 375 km/h 203 kts� - corsa di decol-lo 814 m da terra� 844 m dall�acqua� - corsa di atterraggio664 m da terra� 674 m dall�acqua� - autonomia di trasfe-rimento 2.427 km 1.310 mn� - equipaggio: 2 piloti, 4 spe-cialisti/osservatori

Canadair CL-415

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Nell�attivita` operativa dell�Aeronautica Militare,grande risalto hanno gli interventi a favoredella collettivita`, impieghi che vanno dal con-

corso in occasione di pubbliche calamita` �in coordina-mento con la Protezione Civile all�intera tipologiadelle missioni SAR �Search And Rescue, ricerca e soc-corso. L�Aeronautica assicura questi interventi tuttol�anno, ventiquattr�ore al giorno con equipaggi ed eli-cotteri pronti al decollo con brevissimo preavviso. Loschieramento e le caratteristiche ognitempo degli eli-cotteri biturbina HH-3F e AB.212 permettono di rag-giungere qualsiasi parte del territorio nazionale o delleacque territoriali in un massimo di un�ora e mezza divolo. Insieme ai velivoli da trasporto, gli HH-3F del 15°Stormo di Pratica di Mare sono anche tra gli assetti piu`versatili a disposizione dell�Aeronautica Militare perl�impiego in missioni �fuori area�, oltre i confini dellanostra tradizionale �area di responsabilita`�.

Lo dimostrano le migliaia di volo effettuate dagli HH-3F in Iraq nell �ambito dell �operazione �AnticaBabilonia�.

I reparti HH-3F hanno anche sviluppato una capacita`Combat SAR, molto apprezzata in campo internaziona-le e alleato, che rende possibile condurre, anche inambiente ostile, operazioni di soccorso e di evacuazio-ne sanitaria, cosi` come missioni di trasporto o di sup-porto alle forze speciali, a cominciare dagli operatoridel Reparto Incursori e dei Fucilieri dell�Aria, unita` dinuova costituzione dell�Aeronautica Militare concepi-te per operare nei moderni scenari d�intervento. Conopportuni equipaggiamenti gli HH-3F possono essereimpiegati anche nel ruolo SMI �Slow MoverInterceptor contribuendo, nell�ambito di dispositivi diprotezione aerea, alla capacita` di contrasto di even-tuali attacchi terroristici condotti con aeromobili lentie non convenzionali.

AGUSTA-SIKORSKY HH-3F PELICANdiametro rotore 18,90 m � lunghezza 22,25 m �con rotore in moto � altez-za 5,52 m � peso massimo al decollo 10.000 kg - impianto propulsivo dueturbine General Electric T58-GE-5 da 1.521 sHP � velocita` massima 260km/h � tangenza 3.500 m - autonomia 750 km � equipaggio 2 piloti, 2 spe-cialisti polivalenti, 2 aerosoccorritori � armamento: 2-3 mitragliatricibrandeggiabili cal. 5,56 mm.

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Aeroporto �Luigi Conti� di Cadimare

L�aeroporto militare �Luigi Conti� di Cadimare, situato nelGolfo di La Spezia, e` stato negli anni 20 e 30 uno dei piu` attiviidroscali dell�Aeronautica Militare. Dalle acque prospicienti ilcircolo ufficiali prendevano il volo gli S.55, i Cant. Z.501 e 506sia per missioni di bombardamento, ricognizione e soccorso, siaper imprese epiche che hanno dato lustro all�aviazione italiana.

Cessate le attivita` di volo nel 1958, la base divento` sede del-l�istituto �U. Maddalena� che ancora oggi ospita gli allievidell�ONFA �Opera Nazionale Figli degli Aviatori�.

Dall�inizio degli anni 80 vi si e` insediata la ScuolaAddestramento Volontari di Truppa dell�A.M., posta alle dipen-denze del Comando Generale delle Scuole che, per quasi ven-t�anni, ha provveduto, insieme alla SVTAM di Taranto alla for-mazione basica a carattere tecnico-professionale del personaleVFB �Volontari di truppa in Ferma Breve�.

Dopo la chiusura della scuola, avvenuta il 28 febbraio 2007,sull�aeroporto e` stato costituito il Distaccamento A.M., postoalle dipendenze del Comandante della 1a Regione Aerea, recen-temente ridenominato Centro Logistico SupportoAreale/Istituto �U. Maddalena�.

Il Centro fornisce tuttora supporto logistico a numerosi corsiorganizzati sia dalla Forza Armata �corsi di statistica per per-sonale sottufficiale, corsi �Helo Dunker�, corsi di MetodologiaDidattica per ufficiali e sottufficiali e corsi di istuttori di volo edi specialita` per ufficiali� sia da altri Enti, tra cui quelli per ilpersonale impiegato nel programma VTS �Vessell TrafficService�, dedicati alla gestione del traffico portuale, gestiti dalComando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.

L�ente provvede, infine, all�assistenza diretta degli allievidell�Istituto �U. Maddalena�, inquadrati nella CompagniaAllievi, che usufruiscono delle strutture della base fino al ter-mine delle scuole medie superiori.

Dal comandante del Centro dipende anche il soggiorno esti-vo �Isola Palmaria�, aperto al personale dell�amministrazione

Difesa nel periodo giugno-settembre di ogni anno.

Distaccamento A.M. Sarzana-Luni

L�aeroporto di Sarzana-Luni, intitolato al serg. magg. pil.Bartolomeo Arrigoni, nasce come campo di aviazione militarenel 1918.

Durante la seconda guerra mondiale fu base di rischieramen-to del 24o Gruppo Caccia, della 385a Squadriglia CacciaNotturni e dell�8o Gruppo del 2o Stormo per assicurare il sevi-zio d�allarme e la protezione aerea della citta` di La Spezia, sedestrategica della Regia Marina.

Al termine del conflitto, un susseguirsi di eventi hanno lega-to l�aeroporto alle vicende dell�aviazione navale.

Il 31 marzo 1973 il Comando aeroporto, costituito nel 1959, e`stato disciolto per assumere la configurazione diDistaccamento A.M. ed inserito nella circoscrizione aeropor-tuale della 46a Aerobrigata di Pisa all�interno della stazione eli-cotteri �Ammiraglio Fiorini� della Marina Militare, dove insisteattualmente.

Nell�ottobre del 1994, col riordino territoriale delle RegioniAeree, il Distaccamento e` passato alle dipendenze della 1a R.A.di Milano e inserito organicamente nella circoscrizione aero-portuale del 50o Stormo di Piacenza.

Con la ristrutturazione della Forza Armata del 1o marzo 1999il Distaccamento e` stato inserito nell�organigramma dellaSquadra Aerea, quale ente dipendente, gerarchicamente e logi-sticamente, dal Comando della 46a Brigata Aerea.

46a Brigata Aerea �Silvio Angelucci�

La 46a Brigata Aerea �Silvio Angelucci� trae origine dal 46o

Stormo Bombardamento Terrestre, costituito sull�aeroporto�Arturo dall�Oro� di Pisa il 15 febbraio 1940 sui Gruppi 104o e105o, entrambi equipaggiati con gli S.79. Trasformatosi inreparto aerosiluranti, lo Stormo fu attivamente impegnato

L’AERONAUTICA MILITAREin Liguria e in alta Toscana

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durante il secondo conflitto mondiale.Dopo I�Armistizio, i velivoli superstiti furono riuniti nella

253a Squadriglia che prese parte alla guerra di Liberazione.E� di questo periodo la costituzione dello Stormo Trasporti

�2o e 98o Gruppo�. Nel dopoguerra, lo Stormo Trasporti, basa-to sull�aeroporto di Roma-Centocelle, diede vita al 46o Stormo,ricostituito a Pisa nel 1949 e, con I�arrivo dei C-119, i famosi�Vagoni volanti�, si trasformo` in 46a Aerobrigata TrasportiMedi.

Gli avvenimenti successivi portarono gli equipaggi della�46a� sulle rotte di tutto il mondo, fino a Kindu dove, nel 1961,I�Aerobrigata perse 13 uomini impegnati nell�assolvimento diuna missione di pace, trucidati da truppe congolesi in rivolta.

L�arrivo dei C-130H nel 1972 �assegnati al ricostituito 50o

Gruppo� e dei G.222 nel 1978, che sostituirono definitivamentei C-119, amplio` notevolmente la capacita` dell�Aerobrigata chenel 1985 adotto` I�attuale denominazione di 46a Brigata Aerea.

Molto spesso gli uomini e i velivoli del Reparto sono stati iprimi e unici ambasciatori della Nazione, sia quando e` statonecessario provvedere al trasporto di aiuti a popolazioni colpi-te da calamita` naturali, sia quando si e` dovuto procedere allatempestiva evacuazione di nostri connazionali dai territorisconvolti da guerre civili. Un�attivita densa di rischi e nellaquale hanno trovato, purtroppo, la morte i quattro membridell�equipaggio di un G.222 abbattuto durante un volo umani-tario diretto a Sarajevo. Altro importante contributo e` statoquello fornito, a partire dal 1978, alla lotta agli incendi boschi-vi, attivita` che e` costata la vita a due equipaggi di G.222.

II 21 settembre 2000, il 2o Gruppo ha ricevuto il primo deinuovi C-130J Hercules II, mentre a giugno 2003 si e` conclusa lagloriosa carriera operativa del C-130H.

II 10 settembre 2005 si e` svolta la cerimonia ufficiale di dis-missione del G.222, sostituito dal nuovo velivolo da trasportotattico C-27J Spartan.

Alle dipendenze della 46a Brigata Aerea �Silvio Angelucci�,dislocata sull�aeroporto di Pisa - San Giusto, oggi operano,riuniti nel Reparto Volo, il 2o, il 50o e il 98o Gruppo, il CAE�Centro Addestramento Equipaggi� e il GEA �GruppoEfficienza Aeromobili�. Completano I�organigramma il 446o

Reparto STO, il 546o Reparto SLO e il Gruppo Difesa. Il 2o e il50o Gruppo impiegano il C-130J nelle due versioni standard e�stretched� �C-130J-30�, per il trasporto, tattico e strategico, eper I�aviolancio di uomini e materiale. Dismesso il G.222, il 98o

Gruppo e` transitato nel corso del 2007 sul C-27J Spartan. Laformazione degli equipaggi di entrambe Ie linee e` affidata alCAE che a questo scopo si avvale anche dell�NTC �NationalTraining Center�, uno dei centri di addestramento per velivolimilitari piu` grandi e moderni d�Europa, dotato tra I�altro delsimulatore di volo �full motion� del C-130J. Nel corso del 2007la 46a Brigata Aerea ha svolto oltre 13.500 ore di volo, traspor-tando 63mila passeggeri e circa sei milioni di kg di carico.

Oltre al supporto fornito alle operazioni in Libano, inAfghanistan e nei Balcani, la Brigata ha effettuato 71 sortiteper trasporti sanitari d�urgenza e il trasporto di pazienti affettida patologie altamente diffusibili, imbarcati su una specialebarella in atmosfera controllata e isolata. Sempre nel 2007 la�46a� ha svolto 113 voli, coordinati con il Ministero dell�lnterno,per il trasporto di clandestini dal centro di permanenza tempo-raneo di Lampedusa. ■

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Nella pag. a fianco, la foto storica di un Cant. Z. 501 ormeggiato nelgolfo di La Spezia. Sopra, la torre di controllo del distaccamentoA.M. di Sarzana - Luni; sotto, una veduta aerea della base. In basso,il nuovo velivolo da trasporto tattico C-27J in dotazione alla 46a

Brigata Aerea.

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La Prima Sezione Volo Elicotteri Guardia Costiera diSarzana-Luni nasce nel dicembre 1991, presso la localeStazione Elicotteri della Marina Militare. Il 13 aprile 1993

viene consegnato il primo elicottero AB412SP e il personaledi volo inizia l addestramento su questa macchina, ultima-to nel maggio 1995: il reparto volo diventa operativo. Neldicembre dello stessoanno la Prima SezioneVolo Elicotteri si spo-sta presso il ComandoBase Aeromobili, strut-tura appena ultimata ecostruita appositamen-te per le Capitanerie diPorto.

A quindici anni dalli-nizio dellattivita`, conoltre 15.000 ore di volo,la Prima Sezione Eli -cotteri ha sviluppato uniter di addestramentostandardizzato per man-tenere le qualifiche ope-rative dei primi equipag-gi di volo e per assicura-re una valida formazione

di tutto il personale che tuttora garantisce la forza della compo-nente. Contemporaneamente si e` specializzata nellassolvimentodei compiti istituzionali quali: lattivita` di ricerca e soccorso inmare, polizia marittima, antinquinamento, sorveglianza costiera,collegamento e trasporti sanitari.

Per ampliare la capacita` operativa il personale della PrimaSezione Volo della Guardia Costiera, in collaborazione con il gia`

esperto personale dellaMarina Militare, sta lavo-rando al nuovo pro-gramma di addestra-mento con gli NVG�night vision goggles�,visori notturni.

La Prima SezioneElicotteri dispone di unalinea volo di sei AB.412,con nominativo radioKoala. Attualmente e` incorso lampliamento del-le strutture della Baseper ospitare una secondalinea volo, la quale sara`formata dal nuovoAW.139, elicottero diultima generazione.

Prima SezioneVolo Elicotteri

Guardia Costiera

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testi: Aeronautica Militare, Brochure PAN, David Cenciotti, Alessio Pianoprogetto grafico ed impaginazione: Fabio Simonelli

foto: © Frecce Tricolori 2007 - Troupe Azzurra

Anno 2° - numero 14 - 21 settembre 2008finito di stampare nel mese di settembre 2008

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