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Progetto LIFE 08 ENV/IT 00426 COAST-BEST
Action 2.3: Piano di caratterizzazione ambientale dei fondali delle aree
portuali di: Porto Garibaldi, Cervia, Cesenatico, Bellaria Igea Marina
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 79 of 681
7.2.3 Action 2.3 (Characterization projects) (in Italian)
LIFE Project Number LIFE08 ENV/IT 000426
LIFE+ PROJECT NAME or Acronym CO-ordinated Approach for Sediment Treatment and
BEneficial reuse in Small harbours neTworks” COAST_BEST
Deliverable: Piano di caratterizzazione ambientale dei fondali delle aree portuali di:
Porto Garibaldi
Cervia
Cesenatico
Bellaria Igea Marina
(Action 2.3)
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 80 of 681
Summary (in English)
The document describes the environmental characterization strategy applied to each harbour for
the management of dredged sediments. A specific conceptual model for each harbour was first
defined, and then the environmental characterization plan was designed, on the basis of the
following objectives:
determine the spatial distribution (horizontal and vertical) of the contaminant
concentrations;
determine the main textural characteristics of the sediments;
determine the possible relationships between the contaminants distribution and sediment
grain size;
assess the quality of the waters;
identify useful elements to design dredging activities in the harbour areas.
The environmental characterization strategy adopted was the same for each harbour and it was
optimized on the basis of the information available on the area, as well as its variability,
according to the guidelines contained in the technical volume “Manual for handling of marine
sediments” (ICRAM-APAT 2007). It accounts for conceptual model, potential variability in
sediment quality, type and location of harbour structures, as well as areas to be dredged and
volume of sediments.
The sampling strategy involves a distribution of sampling stations according to a variable-size
grid, depending on the distance to potential sources of contamination:
50x50 m, when close to port structures such as wharves, breakwaters, etc.
100x100 m up to a maximum of 200x200 m with increasing distance from harbor
facilities or coastline.
One sediment core is placed in each grid and the sampling depth is a function of the expected
dredging depth. In this specific context the size distribution of the grid is uniform and provides a
full picture of sediment quality which is functional to the following management phase. The
following parameters are required to be analyzed in all samples:
Grain size distribution
pH
Redox potential
Concentrations of following parameters:
Heavy metals: Aluminum, Arsenic, Cadmium, Total Chromium, Mercury, Nickel,
Lead, Copper, Vanadium, Zinc;
Polychlorinated Biphenyls (PCB): PCB 28, PCB 52, PCB 77, PCB 81, PCB 101,
PCB 105, PCB 114, PCB 118, PCB 123, PCB 126, PCB 128, PCB 138, PCB 153,
PCB 156, PCB 157, PCB 169, PCB 170, PCB 180, PCB 189 and their sum;
Polycyclic Aromatic Hydrocarbons (PAHs): Naphthalene, Anthracene,
Acenaphthylene, Benzo (a) pyrene, Benzo (b) fluoranthene, Benzo (k) fluoranthene,
Benzo (g, h, i) perylene, Acenaphthene, Fluorene, Phenanthrene, Fluoranthene,
Pyrene, Benzo (a) anthracene, Chrysene, Dibenzo (a, h) anthracene, Indeno (1,2,3-
cd) pyrene;
Hydrocarbons (C ≤ 12 and C > 12);
Total Nitrogen;
Total Phosphorus;
Total Organic Carbon (TOC) or total organic matter;
Organotin compounds as the sum of mono-, di- and tributyl tin;
Organochlorine pesticides: Aldrin, Dieldrin -HCH, β-hexachlorocyclohexane, γ-
hexachlorocyclohexane (Lindane), DDD, DDT, DDE (for each substance: the sum of
isomers 2.4 and 4.4), hexachlorobenzene, HCB, heptachlor, heptachlor epoxide,
oxychlordane, cisclordano, trans-chlordane, trans-nonacloro, cisnonacloro, eldrin,
mirex, methoxychlor;
Ecotoxicological tests.
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 81 of 681
Full text (in Italian)
Introduzione
Nel progetto vengono considerate alcune realtà territoriali costiere dell’Emilia Romagna, ovvero
porti di piccole dimensioni, per i quali è necessario predisporre un sistema di gestione integrata
tra le attività di dragaggio dei sedimenti finalizzate alla manutenzione dei fondali portuali, e
quelle di trattamento e successivo recupero, riutilizzo e/o smaltimento portuali degli stessi.
Tra le finalità del progetto sono incluse: la realizzazione di un’unità mobile dimostrativa
per il trattamento dei sedimenti contaminati derivanti dal dragaggio dei fondali da
mettere al servizio di 9 piccoli porti, comunali e regionali, presenti nella Regione Emilia -
Romagna;
la valutazione dei meccanismi in grado di generare un mercato (attualmente inesistente)
del materiale risultante dal trattamento dei sedimenti, con particolare attenzione alle
frazioni granulometriche ottenute dopo opportuno trattamento di separazione meccanica.
La strategia di coordinamento verrà definita sulla base di fattori territoriali (tipologia e
dimensione dei porti, strutture viarie di collegamento, disponibilità di aree per il trattamento,
presenza di aree a specifica destinazione d’uso, caratteristiche dell’ambiente costiero ed
eventuale necessità di ripascimenti, ecc.), economici (realtà industriali locali presenti sul
territorio, costi associati alle modalità di applicazione del trattamento, costi di trasporto dei
materiali, costi di smaltimento) ed ambientali (caratteristiche e destinazione dei residui dalle
attività di escavazione, separazione e trattamento, analisi del ciclo di vita di materie prime e
seconde). Nell’ambito di tali finalità si rende pertanto necessaria, per ciascun’area portuale, la
raccolta delle seguenti informazioni:
1. Informazioni di base
2. Caratterizzazione ambientale dei sedimenti dragati
3. Sperimentazione in laboratorio e in impianto pilota
4. Definizione di un sistema integrato di gestione dei sedimenti
5. Identificazione di applicazioni ecocompatibili dei sedimenti di dragaggio
6. Divulgazione.
Per poter raggiungere tali obiettivi, è necessario definire una strategia di caratterizzazione
ambientale dei sedimenti finalizzata al successivo dragaggio e trattamento degli stessi, riportata
nel presente documento.
Inquadramento dell’area
L’area costiera in esame ricade, da un punto di vista geologico, all’interno della pianura
emiliano-romagnola, caratterizzata da depositi di origine marina e continentale appartenenti al
Pliocene e Pleistocene. In quest’area il principale contributo sedimentario è dato dal bacino del
Fiume Po, con un bacino di drenaggio di estensione pari a circa 71.000 km2 (Boldrin et al., 2005)
costituito da sedimenti d’origine sia alpina che appenninica. Due ambienti strutturali sono
presenti all’interno del bacino: la catena a falde appenninica vergente verso Nord e sepolta sotto
la copertura Plio-Quaternaria, e una piattaforma lievemente degradante dalle Alpi verso il
bacino. La tettonica locale e i cambiamenti climatici sono i principali motori della
sedimentazione, con la conseguente alternanza di sabbie e argille. La ghiaia è presente solo nei
depositi alluvionali della catena appenninica e delle Alpi (Carminati e Martinelli, 2002).
L’area marina antistante il settore di studio, è inclusa nel Mar Adriatico centro-settentrionale
(Figure 17), caratterizzato da fondali medio-bassi, regolari e gradualmente pendenti verso Sud-
Est fino all’isobata dei 200 m, dove si trova la Fossa di Pomo. La circolazione marina
dell’Adriatico Centro-Settentrionale (NCS) è prevalentemente di tipo ciclonico (Zore-Armanda,
1956; Buljan & Zore-Armanda, 1976, Franco et al., 1982, Orli´c et al., 1992, Artegiani et al.,
1997a, Poulain & Cushman-Roisin, 2001a) con una corrente entrante diretta verso NW, che
fluisce al largo del margine orientale (EAC), bilanciata da una corrente uscente (WAC) che
invece scorre a ridosso della costa italiana.
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 82 of 681
Figure 17 - Mare Adriatico. Batimetria da GEBCO. http://www.bo.ismar.cnr.it
La prima introduce nel bacino acque relativamente calde e con elevata salinità, mentre la
seconda trasporta acque più diluite e cariche di sedimenti a granulometria fine verso le regioni
più meridionali del bacino. Nonostante il suo volume relativamente ristretto, il l’Adriatico
Centro-Settentrionale riceve da solo circa il 20% delle acque dolci di tutto il Mar Mediterraneo
(Russo e Artegiani, 1996), con apporto proveniente prevalentemente dal fiume Po. In seguito
all’inversione termica primaverile, l’aumento di temperatura nella colonna d’acqua, unito
all’aumentato carico fluviale, determina una stratificazione dell’acqua che limita gli scambi fra
strati superficiali e masse d’acqua di fondo, ricche di sostanza organica in decomposizione. In
questo contesto, un ruolo importante è giocato anche dal sedimento di fondo, sia come recettore
che destinatario finale delle sostanze prodotte localmente o trasportate dalla dinamica
sedimentaria del bacino, che come reattore e scambiatore di sostanze con le acque sovrastanti.
Secondo diversi Autori (Van Straaten, 1965; Brambati et al., 1973) i sedimenti nell’Alto
Adriatico (cfr. Figure 18) si distribuiscono per fasce batimetriche con la seguente successione, da
costa verso largo: sabbie, quale prosecuzione della spiaggia emersa (sabbie costiere); materiali
fini (fascia limosa); zona di transizione con sabbia limosa, limo sabbioso e loam; e infine
un’ampia fascia di sedimenti sabbioso e sabbioso-limosi (sabbie di piattaforma), conosciuti con
il termine di “sabbie relitte” in cui la sedimentazione attuale è quasi assente (Stefanon, 1984).
Inoltre, nell’area di studio risulta presente anche l’affioramento di diverse concrezioni
biogeniche (AA.VV., 1979).
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 83 of 681
Figure 18 - Schema semplificato della composizione granulometrica dei sedimenti superficiali e delle principali correnti superficiali dell’Alto e Medio Adriatico (Ravaioli et al., 2003)
Secondo Colantoni et al. (1978), solo le prime due tipologie più costiere di sedimenti sono
dovute all’attuale dinamica sedimentaria e, quindi, condizionate dagli apporti fluviali attuali. In
particolare, le sabbie costiere hanno estensione e potenza molto limitata, spingendosi
mediamente da costa fino a una profondità massima di 5-7 m con uno spessore, in media di 2-3
m sulla battigia, che diminuisce verso largo (AA.VV., 1979).
Caratteristiche dei piccoli porti
La fascia costiera della Regione Emilia-Romagna è, come noto, un’area instabile caratterizzata
da fenomeni di subsidenza ed erosione costiera risultanti prevalentemente dalla naturale
evoluzione geologica del territorio ma anche da un eccessivo sfruttamento dell’area. In
particolare, l’apporto, il trasporto e la ridistribuzione dei sedimenti lungo la linea di costa e
attraverso la piattaforma continentale, sono i principali processi naturali che influiscono sulle
dinamiche dell’ambiente costiero e di spiaggia.
La fascia costiera è costituita da un esteso cuneo di sabbia appartenente alle fronti deltizie e ai
cordoni litorali che si sono generati negli ultimi 5-6.000 anni a seguito del progressivo
arretramento del Mar Adriatico. La dinamica di progradazione dei cordoni litorali ha generato
allineamenti di sabbie di duna, topograficamente rilevati e orientati N-S, che si alternano ad aree
depresse occupate da sottili orizzonti spessi pochi metri, e da sedimenti argillosi e limosi, spesso
organici, deposti nelle acque stagnanti di retrocordone. Quest’allineamento di cordoni sabbiosi è
interrotto localmente dai depositi fluviali che i corsi d’acqua abbandonano, durante le
esondazioni, nel loro tragitto verso mare (fiume Savio, fiumi Uniti, fiume Reno, ecc.).
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 84 of 681
Nel XIX secolo, in seguito all’aumento dei traffici marittimi, i più importanti approdi del litorale
emiliano-romagnolo furono potenziati e i relativi canali d’accesso attrezzati con banchine e moli
di ormeggio. Si assiste, inoltre, alla totale sostituzione dei moli in legno con moli compatti non
filtranti, costruiti con strutture monolitiche in cemento armato. In quasi tutti i casi, il
cambiamento di tipologia costruttiva viene accompagnato da un marcato prolungamento dei moli
stessi a causa delle variazioni sostanziali che determinavano sulla circolazione costiera, sul
relativo trasporto di sedimenti litoranei e sul conseguente insabbiamento dei canali, con
l’esigenza di costruire moli sempre più protesi. Infatti, se la testata dei moli raggiunge fondali
profondi, l’opera arresta praticamente il trasporto delle sabbie litoranee impedendo l’ostruzione
delle imboccature. Questo beneficio però non risulta quasi mai definitivo in quanto, in presenza
di deriva litoranea, le sabbie tendono con il tempo ad accumularsi sopraflutto finché riescono ad
aggirare l’opera andando così ad ostruire nuovamente la foce.
Ne deriva, quindi, che il prolungamento dei moli non risolve quasi mai in maniera definitiva il
problema dell’ostruzione delle imboccature portuali mentre determina, in molti casi, una marcata
alterazione della naturale evoluzione della linea di costa. Alcuni moli hanno, infatti, causato un
avanzamento delle spiagge poste a Sud e innescato, invece, un processo erosivo in quelle a Nord
con conseguente distruzione degli apparati dunari retrostanti che costituivano una barriera contro
le ingressioni marine. In tal modo le terre e gli abitati si sono trovati direttamente esposti alle
mareggiate. Tutto ciò ha reso necessario il ricorso ad opere artificiali di difesa, prevalentemente
scogliere, che a causa della loro dinamica funzionale hanno a loro volta causato processi di
erosione a catena, allargando a dismisura le aree protette. La loro presenza interessa ormai
decine di chilometri di costa e altera profondamente la dinamica e la morfologia della zona di
mare prospiciente la battigia (Regione Emilia Romagna, 2004).
Di seguito si riportata un breve inquadramento con le caratteristiche geomorfologiche e
sedimentologiche delle aree portuali individuate per le attività del progetto, finalizzato alla
definizione della strategia di caratterizzazione da adottare. A tal fine vengono anche riportate,
sulle base delle informazioni ottenute dai seguenti Enti locali consultati, ove disponibili, delle
attività di dragaggio effettuate negli anni precedenti o previste in futuro nei singoli porti:
Comune di Goro - Servizio Lavori Pubblici;
Comune di Comacchio - Lavori Pubblici, Partecipazione e Tutela Ambientale;
Comune di Cervia - Settore Urbanistica e Politiche Ambientali;
Comune di Cesenatico - Lavori Pubblici, Ambiente, Protezione Civile;
Comune di Bellaria Igea Marina - Ufficio Gestione del Territorio – Settore Ambiente;
Comune di Rimini - Direzione Infrastrutture Mobilità e Ambiente;
Comune di Riccione - Settore Qualità Ambientale;
Comune di Misano Adriatico - Servizio Tecnico Ambientale, Mobilità, Patrimonio;
Comune di Cattolica;
Provincia di Ferrara;
Protezione Civile del Comune di Cesenatico;
Regione Emilia-Romagna - Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica.
Porto di Goro
Il porto di Goro (Figure 19) si trova all’interno della Sacca di Goro, unità fisiografica di recente
formazione situata nella parte meridionale del delta del Po, costituita da una laguna separata dal
mare da un sottile scanno sabbioso emerso che, dalla foce del Po di Goro si spinge verso SW per
circa 7 km.
La Sacca di Goro è un’area importante non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sotto il
profilo economico per l’intensa attività di molluschicoltura che vi si svolge. L’allevamento di
vongole veraci avviene in aree definite comunemente concessioni all’interno della Sacca. Nella
configurazione attuale presenta due bocche di comunicazione con il mare aperto: una
occidentale, più vasta e antica, l’altra orientale più piccola e recente. Il porto di Goro è collegato
con il mare aperto da una canale lungo 3 miglia che attraversa l’intera Sacca con direzione Nord-
Sud. Il canale, con sezione di progetto di profondità 3 m e larghezza 30 m, è soggetto solo in
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 85 of 681
alcuni tratti ad interramento con la conseguente necessità di dragaggio. Per garantire ai
pescherecci d’altura l’accesso al porto, il fondale viene mantenuto a una profondità di 3 m.
Precedenti attività di dragaggio hanno interessato prevalentemente la Sacca di Goro mentre non
si hanno informazioni aggiornate su dragaggi all’interno dell’area portuale.
Figure 19 - Area portuale di Goro
Porto Garibaldi
Porto Garibaldi è un porto peschereccio di notevole importanza. Dal punto di vista idraulico
rappresenta lo sbocco a mare dell’idrovia ferrarese, ovvero un canale navigabile che mette in
comunicazione il fiume Po, all’altezza di Pontelagoscuro, e Ferrara con il mare. Il porto
rappresenta, inoltre, lo sbocco a mare di numerosi canali di bonifica derivanti da un
comprensorio di decine di migliaia di ettari e la bocca di comunicazione tra il mare e ciò che è
rimasto del complesso di valli che un tempo circondava l’abitato di Comacchio (Figure 20).
Al fine di contrastare i processi erosivi determinati dal prolungamento dei moli su queste ultime
spiagge, è stata realizzata, a partire dagli anni ’30, una serie ininterrotta di scogliere di lunghezza
complessiva pari a 9 km; mentre, per ridurre il processo di insabbiamento dell’imboccatura sono
stati prolungati, nel corso degli anni i moli esistenti.
Per quanto riguarda informazioni pregresse sulle attività di dragaggio dei fondali, ne risulta una
nel 1996 con il dragaggio di 33.000 m3 dall’imboccatura portuale: tali sedimenti, con
caratteristiche tessiturali sabbiose, sono stati refluiti in una cassa di colmata temporanea e
successivamente trasportati circa 4 km a Sud per rinforzare una spiaggia in erosione. Un ulteriore
dragaggio risale al 2001, durante il quale sono stati dragati 36.000 m3, sversati in un’area di
scarico a mare. In entrambi i casi si tratta di sedimenti prevalentemente sabbiosi essere
potenzialmente riutilizzabili, in caso di caratteristiche chimiche idonee, per attività di
ripascimento di tratti di litorale in erosione.
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Figure 20 - Area portuale di Porto Garibaldi
Dalle informazioni raccolte la quota di progetto dei fondali portuali risulta pari a 4,50 m e il
canale, in sezione (Figure 21), evidenzia brusche variazioni batimetriche; risulta infatti che in
sponda sinistra (lato nord) la batimetria sia mediamente più elevata rispetto alla sponda destra
(lato sud).
Figure 21 - Sezione canale di Porto Garibaldi
Porto di Cervia
Il porto di Cervia, la cui attività in passato era soprattutto legata al trasporto di sale e alla pesca,
negli ultimi decenni ha assunto carattere prevalentemente diportistico. È situato alla foce del
canale delle Saline ed è costituito da un porto-canale, dalla vecchia darsena e dalla più recente
marina turistica (Figure 22). L’imboccatura, larga circa 25 m, è formata da due moli, quello di
levante con lunghezza pari a 150 m e quello di ponente che si spinge al largo per circa 100 m. La
profondità attuale del porto-canale di Cervia risulta compresa tra 1 e 3 m, quest’ultima quale
profondità da mantenere per garantire l’accessibilità al porto in condizioni di sicurezza.
Gli studi sull’idrodinamica del litorale hanno dimostrato che il porto di Cervia è situato in
prossimità di un “punto di zero”, rappresenta ovvero di un punto di convergenza del materiale
sabbioso movimentato dal mare durante le mareggiate di scirocco e bora. Tale dinamica litoranea
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 87 of 681
ha una ripercussione diretta sull’accesso all’imboccatura del porto.
I moli del porto di Cervia non sono molto lunghi e, causa il basso fondale del canale di accesso,
si determina un suo rapido interramento. Questo comporta la necessità di dragaggi di
mantenimento con periodicità almeno semestrale.
Il continuo e rapido processo d’insabbiamento dell’imboccatura rende necessaria una continua
attività di dragaggio. Dalle informazioni raccolte, si stima che nel decennio 1985-1995 siano stati
movimentati esternamente al porto circa 80.000 m3
di sedimenti, mentre nel 1999 ne risultano
scaricati in mare circa 4.000 m3. Per ridurre tempi e costi di questi interventi il Comune di Cervia
attua, ormai da diversi anni, una tecnica alternativa al dragaggio con scarico in mare. Tale
tecnica consiste nello spostamento con l’ausilio di eliche dei sedimenti dall’imboccatura del
porto verso la costa. Ai fini della stabilità litoranea quest’operazione è da considerare tra le meno
impattanti in quanto non determina sottrazione di materiale al bilancio sedimentario litoraneo.
Sulla base delle caratteristiche granulometriche dei sedimenti dragati si può ipotizzare una
valorizzazione degli stessi come materiale da ripascimento.
Figure 22 - Area portuale di Cervia
Porto di Cesenatico
Il porto di Cesenatico riveste una notevole importanza dal punto di vista portuale, in quanto sede
di flotta pescherecci e di un numero elevato di imbarcazioni da diporto. Si colloca a notevole
distanza da fiumi con significativa portata solida. La foce più vicina è, infatti, quella del fiume
Rubicone, con carico sedimentario modesto, che sfocia in mare a 5 km di distanza dal porto
(Figure 23).
In virtù della forte componente tangenziale del trasporto solido litoraneo, che localmente ha
direzione prevalente Sud-Nord, questo porto, progettato da Leonardo ai primi del ’500, risulta da
sempre soggetto ad insabbiamento. Per ridurre l’entità di questo fenomeno e gli oneri
conseguenti, sono stati prolungati ripetutamente i moli, in particolare quello Sud, che attualmente
si spinge in mare per circa200 m. Dalle informazioni raccolte risulta che nel 1996 sono stati
dragati 60.000 m3 di sedimenti al suo interno e 5.500 m
3 all’imboccatura. Nel 2003, invece, ne
risultano dragati 11.250 m3, mentre nel 2005 ne sono stati dragati 24.800 m
3. In tutti i casi i
sedimenti dragati sono stati sversati in un’area di scarico a mare.
Per quanto riguarda i sedimenti che tendono ad accumularsi all’imboccatura le loro
caratteristiche granulometriche li rendono idonei ad attività di ripascimento.
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 88 of 681
Figure 23 - Area portuale di Cesenatico
Porto di Bellaria-Igea Marina
Il porto di Bellaria-Igea Marina si colloca nel tratto terminale del fiume Uso ed è principalmente
un porto di pescatori anche se negli ultimi anni è stato utilizzato anche come porto turistico.
Attualmente il porto di Bellaria è classificato come porto comunale (Figure 24).
Figure 24 - Area portuale di Bellaria-Igea Marina
In considerazione della posizione geografica del porto i principali accumuli derivano da apporti
sedimentari di origine sia marina che fluviale, con netta prevalenza di questi ultimi. I sedimenti
risultano prevalentemente a tessitura fine nell’area interna e sabbiosa all’imboccatura.
I fondali risultano dragati con cadenza annuale nel tratto terminale del fiume Uso, e sono pari a
circa 15.000 m3. Dal 2000 al 2008 ne sono stati dragati complessivamente circa 103.000 m
3. In
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 89 of 681
generale si tratta di sedimenti a prevalente granulometria fine, con una piccola parte con
caratteristiche idonee al ripascimento.
Porto di Rimini
Il porto di Rimini è uno dei più antichi del litorale emiliano-romagnolo in quanto risale a circa
2.200 anni fa. È situato in corrispondenza dell’antica foce del fiume Marecchia Con le sponde
banchinate e prolungate da due moli guardiani molto lunghi che presentano un passo di circa 45
m; il molo di levante si protende in mare per circa 460 m mentre quello di ponente per circa 390
m. Attualmente il porto di Rimini è classificato come porto regionale e le sue principali fonti di
attività sono il turismo e la pesca (Figure 25).
In considerazione delle caratteristiche idrodinamiche litoranee dell’area, i moli hanno
determinato un costante avanzamento della spiaggia verso Sud. Per contrastare il fenomeno di
insabbiamento dell’imboccatura sono stati effettuati nel tempo innumerevoli prolungamenti dei
moli stessi.
I materiali dragati dal porto di Rimini sono sempre stati scaricati in mare, nelle aree al largo.
Negli anni ‘70 i quantitativi dragati si aggiravano intorno ai 50.000 m3/anno. La successiva
riduzione del trasporto litoraneo ha portato alla riduzione di questi volumi. Dal 2000 ne risultano
dragati complessivamente 52.000 m3, di cui 49.000 m
3 nel 2001 e circa 3.000 m
3 nel 2008.
Figure 25 - Area portuale di Rimini
Porto di Riccione
Il porto di Riccione è stato ricavato in corrispondenza della foce dei Rio Melo con i moli che
svolgono la funzione sia di difesa a mare della foce del Rio Melo sia di accesso al mare alle due
piccole darsene interne (Figure 26). In considerazione della loro modesta estensione a mare
(circa 50 m) non hanno mai rappresentato una turbativa significativa sulla dinamica costiera, pur
essendo il paraggio in questione caratterizzato da una forte componente tangenziale della
corrente di trasporto litoraneo, avente direzione Sud-Nord.
La modesta lunghezza di questi moli, se da un lato non determina effetti rilevanti sulla linea di
riva, crea però grossi problemi per l’agibilità del porto-canale che risulta frequentemente
interrato all’interno e bloccato da una barra di foce all’esterno. Nella parte interna si accumulano
sedimenti fini di origine fluviale, mentre nella parte prossima all’imboccatura i sedimenti
risultano costituiti da sabbie di spiaggia. Dal 1999 al 2008 risultano dragati 35.630 m3 di
sedimenti.
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 90 of 681
Figure 26 - Area portuale di Riccione
Porto Verde
Si tratta di un porto turistico privato, situato nelle vicinanze del torrente Conca. La darsena ha
forma ellittica con l’imboccatura protetta da due moli di lunghezza pari a circa 40 m. Le
banchine di attracco si sviluppano per circa 600 m (Figure 27). Non si sono reperite informazioni
relative ad attività di dragaggio e caratterizzazione dei sedimenti.
Figure 27 - Area portuale di Porto Verde
Porto di Cattolica
Il porto di Cattolica risulta costituito prevalentemente da moli che svolgono la funzione sia di
difesa dal mare della foce del torrente Tavollo sia di imboccatura del porto-canale. La mezzeria
del porto-canale rappresenta il confine amministrativo tra le regioni Emilia-Romagna e Marche
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 91 of 681
(Figure 28).
Cattolica è da sempre usato come porto pescherecci per cui tra le due guerre è stata costruita la
darsena a Nord dei moli in sostituzione della spiaggia. La costruzione della darsena, e il
contemporaneo prolungamento dei moli, ha certamente influenzato il processo erosivo che ha
investito la spiaggia di Cattolica dopo la seconda guerra mondiale e che ha raggiunto livelli
accentuati alla fine degli anni ’50. Essendo, infatti, il trasporto solido litoraneo diretto
costantemente da Sud a Nord, il prolungamento dei moli ha spostato più a largo la barra litoranea
alimentata dai sedimenti provenienti dalla costa marchigiana. A seguito di questo processo, la
spiaggia di Cattolica, nel corso degli anni ’60, è stata protetta da una serie ininterrotta di
scogliere parallele emerse. Negli anni ’90 il sedimento dragato corrispondeva a circa 30.000
m3/anno e veniva scaricato in mare mentre, dal 1999 al 2008 ne risultano dragati
complessivamente 85.775 m3.
Figure 28 - Area portuale di Cattolica
Caratterizzazione ambientale
Sulla base delle caratteristiche ambientali riscontrate per ogni porto ne sono stati individuati
quattro con caratteristiche tali da consentire lo sviluppo delle diverse tematiche previste dal
progetto. Per tale finalità sono, quindi stati individuati i seguenti porti: Porto Garibaldi, Porto di
Cervia, Porto di Cesenatico e Porto di Bellaria Igea Marina.
Per ciascun porto è stato definito il modello concettuale, sulla base del quale è stata quindi
predisposta una caratterizzazione ambientale, finalizzata ad una successiva attività di dragaggio e
di trattamento dei sedimenti movimentati, con i seguenti obiettivi .
determinare la distribuzione spaziale (orizzontale e verticale) delle concentrazioni degli analiti
ricercati;
determinare le principali caratteristiche tessiturali dei fondali;
determinare le possibili relazioni esistenti tra la distribuzione delle specie contaminanti e le
caratteristiche granulometriche dei sedimenti;
valutare la qualità dei fondali interessati, anche sulla base di saggi biologici;
individuare elementi utili alla progettazione degli interventi di dragaggio delle aree portuali.
Modello concettuale di migrazione dei contaminanti
Il modello concettuale è stato elaborato sulla base delle informazioni acquisite per ogni porto ed
è funzionale alla definizione delle criticità ambientali dell’area, relativamente ai differenti
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contaminanti, alle possibili sorgenti, alle vie di trasporto, agli ambienti recettori, alle specie
bersaglio e alle relative modalità di esposizione.
Le sorgenti di contaminazione che possono incidere in diversa misura sullo stato di qualità dei
sedimenti marini sono costituite da:
apporto di acqua contaminata dalle foci dei fiumi;
ruscellamento diretto, da aree costiere contaminate, di acque dilavanti;
scarichi industriali e civili;
drenaggio diretto delle falde sotterranee in mare;
attività di carico e scarico da pontili o aree portuali;
attività cantieristica;
lavaggio delle cisterne delle navi al largo;
sversamenti accidentali o sistematici di prodotti legati all’attività industriale o
commerciale.
Le vie di trasferimento preferenziali dei contaminanti risultano essere:
volatilizzazione dal suolo, accumulo e/o dispersione nell’atmosfera anche da zone non
comprese all’interno del sito;
ruscellamento di acque meteoriche dilavanti le superfici contaminate con sversamento in
mare;
migrazione all’interno della falda;
trasferimento dalla falda ad altri corpi idrici recettori;
trasporto idrico superficiale;
assorbimento, attraverso il suolo, di acqua contaminata proveniente dalla zona satura, da
parte della vegetazione presente nell’area.
I potenziali recettori degli agenti contaminanti sono i seguenti:
atmosfera sovrastante, a seguito di passaggi di stato;
suolo e sedimenti delle zone circostanti le aree industriali e portuali;
acqua di falda;
corpi idrici superficiali in diretto contatto con la falda contaminata.
Le aree portuali e le relative aree marino costiere risultano essere il bersaglio principale del
flusso di contaminazione sopra descritto.
Porto Garibaldi
Uno dei principali fattori di inquinamento dei sedimenti e delle acque di porto Garibaldi deriva
dall’impianto di depurazione dei reflui urbani che scarica nel canale navigabile di fronte a via
Marina. Il sistema di depurazione risulta particolarmente insufficiente in concomitanza con
l’aumento estivo del carico antropico, causando fenomeni di inquinamento microbiologico.
L’inquinamento da nutrienti che, fino ad un recente passato, poteva portare alla completa anossia
delle acque costiere per ampi tratti di costa, è stato efficacemente controllato tramite l’adozione
di strategie di defosfatazione per fosforo e azoto, soluzioni tecniche di tipo impiantistico
(nitrificazione-denitrificazione agli impianti di trattamento acque reflue urbane). Di
fondamentale importanza per la riduzione del fenomeno sono state le campagne di prevenzione
indirizzate prevalentemente al comparto agricolo e zootecnico.
In generale, le principali attività che si svolgono nel canale di porto Garibaldi riguardano la
pesca e il diporto, elementi che se non adeguatamente governati sono in grado di generare
impatti negativi sull’ambiente circostante. Nella strategia di caratterizzazione andrà quindi tenuto
in considerazione il potenziale impatto derivante da:
sistema di depurazione dei reflui civili insufficiente;
incidenti marittimi che coinvolgono sostanze inquinanti o pericolose e il potenziale
sistema di prevenzione rischi, di gestione delle emergenze e di minimizzazione degli
inquinamenti adottato;
normale operatività delle navi, in primo luogo di quelle che trasportano sostanze
pericolose e nocive, ma anche di quelle che esercitano altre attività - commerciali e non -
quali la pesca, il turismo o il diporto (ad esempio i sistemi antivegetativi da applicare
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 93 of 681
sulle navi, come le vernici a base di composti organostannici);
gestione portuale dei rifiuti e dei residui del carico provenienti dalle navi, tenendo conto
sia dell’adeguatezza delle strutture e degli impianti portuali sia della loro integrazione
con il sistema della pianificazione e della gestione dei rifiuti.
Porto di Cervia
Il Porto Canale di Cervia non nasce alla foce di un fiume, ma si sviluppa attorno ad un canale
artificiale; riceve le acque provenienti dalle saline di Cervia e le acque piovane dell’abitato di
Cervia e Milano Marittima. Un tratto di porto canale attualmente è privo di sponda da un lato e
l’argine, con scarsa capacità coesiva è progressivamente franato verso il centro del canale
secondo un angolo di naturale declivio, che non permette l’utilizzazione né ancoraggi di alcun
tipo. Il canale, utilizzato prevalentemente per lo scarico delle acque interessanti l’intera area
delle saline, presenta una scarsa profondità con riduzione consistente della sezione idraulica. Le
banchine esistenti sul lato interno l’abitato sono di non recente esecuzione e di cattivo stato
manutentivo. Su queste banchine esistenti si affacciano edifici commerciali e residenziali con
alcuni elementi di notevole interesse storico, potenzialmente coinvolgibili in un’operazione di
riqualificazione dell’intera area. L’altro lato del canale, quello privo di banchine, corre adiacente
ad una strada di intenso traffico.
Le imbarcazioni trovano riparo in una piccola darsena comunale, che in parte accoglie le barche
degli associati ai club nautici locali, e in una grande darsena privata.
Nella strategia di caratterizzazione andrà quindi tenuto in considerazione il potenziale impatto
derivante da:
incidenti marittimi che coinvolgono sostanze inquinanti o pericolose e il potenziale
sistema di prevenzione dei rischi, di gestione delle emergenze e di minimizzazione degli
inquinamenti adottato;
normale operatività delle navi, in primo luogo di quelle che trasportano sostanze
pericolose e nocive, ma anche di quelle che esercitano altre attività - commerciali e non -
quali la pesca, il turismo o il diporto (ad esempio i sistemi antivegetativi da applicare
sulle navi, come le vernici a base di composti organostannici);
gestione portuale dei rifiuti e dei residui del carico provenienti dalle navi, tenendo conto
sia dell’adeguatezza delle strutture e degli impianti portuali sia della loro integrazione
con il sistema della pianificazione e della gestione dei rifiuti.
Porto di Cesenatico
Al porto canale di Cesenatico affluiscono acque provenienti da una fitta rete di fossi e scoli,
senza una definita portata, che drenano prevalentemente acque meteoriche e ricevono scarichi, di
natura prevalentemente civile, da alcune frazioni dei Comuni di Cesena e Cesenatico, non
completamente allacciate ai depuratori comunali. Vi pervengono, inoltre, anche i reflui di portata
più consistente, dei depuratori comunali di Cesena e Cesenatico. Quello di Cesena attraversa per
diversi chilometri l’entroterra agricolo prima di giungere al Porto Canale, mentre quello di
Cesenatico scarica a circa 2 km dal litorale, nell’entroterra. Entrambi i depuratori attuano la
disinfezione del refluo con biossido di cloro (quello di Cesenatico da alcuni anni utilizza anche
l’acido peracetico) e, in periodo estivo, eseguono un trattamento chimico di defosfatazione sulla
porzione di refluo non recuperato a scopi irrigui. In piena stagione balneare, inoltre, giungono
direttamente al porto canale alcuni scarichi civili non ancora convogliati al depuratore comunale.
Questi reflui non trattati sono notevolmente diminuiti negli ultimi anni grazie
all’ammodernamento dei sistemi fognari di Cesenatico. Gli apporti che caratterizzano il bacino
del porto canale di Cesenatico determinano una scadente qualità igienica delle acque, una forte
ricchezza di nutrienti algali e la conseguente variabilità cromatica derivante da fioriture
fitoplanctoniche.
Il Porto Canale è frequentato da una discreta flotta di pescherecci, che si ormeggiano lungo i
moli, e da numerose imbarcazioni da diporto che stazionano nella darsena. Lo sbocco a mare è
accompagnato da protezioni lunghe circa 300 m che distribuiscono lontano dal litorale balneabile
le acque provenienti dall’entroterra.
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 94 of 681
Nella strategia di caratterizzazione andrà quindi tenuto in considerazione il potenziale impatto
derivante da:
scarichi civili non ancora convogliati al depuratore;
incidenti marittimi che coinvolgono sostanze inquinanti o pericolose e il potenziale
sistema di prevenzione dei rischi, di gestione delle emergenze e di minimizzazione degli
inquinamenti adottato;
normale operatività delle navi, in primo luogo di quelle che trasportano sostanze
pericolose e nocive, ma anche di quelle che esercitano altre attività - commerciali e non -
quali la pesca, il turismo o il diporto (ad esempio i sistemi antivegetativi da applicare
sulle navi, come le vernici a base di composti organostannici);
gestione portuale dei rifiuti e dei residui del carico provenienti dalle navi, tenendo conto
sia dell’adeguatezza delle strutture e degli impianti portuali sia della loro integrazione
con il sistema della pianificazione e della gestione dei rifiuti.
Porto di Bellaria Igea Marina
La situazione della qualità chimico-microbiologica del fiume Uso, che sfocia poi nel porto-
canale di Belluria Igea Marina, riporta una criticità rappresentata dal parametro COD, una
diminuzione del tasso di ossigeno disciolto, con correlati aumenti di BOD5, azoto ammoniacale
ed Escherichia coli.
Il letto del fiume è caratterizzato da una bassa portata. Estese aree fluviali sono soggette a
fenomeni di anossia, soprattutto in corrispondenza delle rive, dove sono presenti scarichi diretti
di reflui urbani ed è facile che aumentino i fenomeni di torbidità.
Il porto canale è soggetto ad intensa attività peschereccia nonostante non consenta l’attracco di
grandi imbarcazioni.
Le piccole barche da diporto hanno a disposizione una parte di banchina, di lunghezza pari a 40
m, gestita da un circolo nautico locale mentre, la restante parte, è riservata all’ormeggio
temporaneo di quelle di media lunghezza e di imbarcazioni da pesca.
Nella strategia di caratterizzazione andrà quindi tenuto conto del potenziale impatto derivante da:
incidenti marittimi che coinvolgono sostanze inquinanti o pericolose il potenziale sistema
di prevenzione dei rischi, di gestione delle emergenze e di minimizzazione degli
inquinamenti adottato;
normale operatività delle navi, in primo luogo di quelle che trasportano sostanze
pericolose e nocive, ma anche di quelle che esercitano altre attività - commerciali e non -
quali la pesca, il turismo o il diporto (ad esempio i sistemi antivegetativi da applicare
sulle navi, come le vernici a base di composti organostannici);
gestione portuale dei rifiuti e dei residui del carico provenienti dalle navi, tenendo conto
sia dell’adeguatezza delle strutture e degli impianti portuali sia della loro integrazione
con il sistema della pianificazione e della gestione dei rifiuti
Strategia di caratterizzazione
La strategia di caratterizzazione prevista è la stessa per ciascun porto ed è stata ottimizzata sulla
base delle informazioni fino ad oggi disponibili, dell’esperienza acquisita dall’Istituto nelle
attività di caratterizzazione ambientale eseguite in altre aree portuali o all’interno di siti di
bonifica di interesse nazionale e delle indicazioni contenute nel “Manuale per la movimentazione
di sedimenti marini” (ICRAM-APAT 2007), riferimento tecnico a livello nazionale sugli aspetti
di movimentazione di sedimenti in ambito marino-costiero.
La strategia di campionamento tiene conto del modello concettuale formulato, della potenziale
variabilità qualitativa dei sedimenti, della tipologia e posizione delle infrastrutture presenti nei
rispettivi porti, nonché delle aree da dragare e dei relativi spessori. La scelta degli analiti da
ricercare si basa, invece, sulle principali criticità ambientali evidenziate dal modello concettuale,
sulle attività antropiche che in passato hanno interessato gli specchi acquei portuali, e sui risultati
delle caratterizzazioni ambientali pregresse.
Lo schema di campionamento prevede una distribuzione delle stazioni di campionamento
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secondo maglie con dimensioni variabili, secondo la vicinanza o meno a potenziali sorgenti di
contaminazione, ovvero:
maglie 50x50 m a ridosso di strutture portuali quali banchine, dighe foranee, ecc.;
maglie 100x100 m fino ad un massimo di 200x200 m all’aumentare della distanza dalle
stesse.
Per ogni maglia è previsto il prelievo di una carota, la cui lunghezza è funzione dello spessore di
dragaggio previsto. La distribuzione delle maglie risulta in questo modo uniforme e le stazioni
posizionate in base a tale criterio forniscono un quadro completo sulla qualità dei sedimenti
funzionale anche alla successiva fase di gestione.
Nelle aree, dove sono previsti interventi di dragaggio, al fine di raccogliere informazioni
complete sullo spessore di sedimento da movimentare per la successiva gestione e trattamento,
vengono individuati livelli consecutivi di sedimento da sottoporre ad analisi.
Scelta dei campioni
La strategia di campionamento precedentemente descritta viene adeguata alle aree individuate
per il dragaggio, sulla base delle informazioni ottenute dagli Enti locali e/o sulla base delle
seguenti considerazioni:
risultano maggiormente insabbiate e quindi sono potenzialmente destinate ad interventi di
dragaggio per il ripristino delle profondità operative;
le analisi granulometriche evidenziano una concentrazione di sabbia pari al 60-70%,
quantitativo utile alle successive fasi di trattamento del campione in laboratorio e presso
l’impianto pilota.
Le carote prelevate devono essere misurate per la loro lunghezza di prelievo e, successivamente,
da ciascuna di esse devono essere prelevate sezioni consecutive di sedimento di spessore pari a
50 cm sino alla quota di 2 m (4 sezioni); oltre i 2 m di profondità e sino alla quota di progetto
deve essere prelevata una sola sezione di 50 cm per ogni metro lineare di lunghezza della carota,
nel caso in cui tale sezione sia rappresentativa dell’intero metro; qualora, invece, a causa della
presenza di strati eterogenei, non sia possibile selezionare una sezione di 50 cm rappresentativa
dell’intero metro, devono essere prelevate due sezioni consecutive di 50 cm.
Dalle carote saranno, quindi, prelevate ed analizzate le sezioni corrispondenti ai seguenti livelli,
partendo dal top:
0-50 cm, 50-100 cm, 100-150 cm, 150-200 cm per carote di lunghezza fino a 2 m;
0-50 cm, 50-100 cm, 100-150 cm, 150-200 cm e un ulteriore livello di spessore pari a 50
cm rappresentativo di ogni successivo intervallo per carote di lunghezza superiore ai 2 m;
Ogni livello di prelievo deve essere accompagnato da una descrizione macroscopica del
sedimento, effettuata da personale specializzato.
In Table 21 è riportato lo schema di campionamento relativo ai sedimenti dei fondali. Per
ciascun porto è quindi stato individuato un numero rappresentativo di stazioni su cui analizzare
l’intero spessore di sedimento da dragare anche in funzione della successiva fase di trattamento
dello stesso.
Table 21 - Schema riassuntivo della caratterizzazione ambientale nei porti individuati
Porto
Garibaldi Porto di Cervia
Porto di Cesenatico
Porto di Bellaria Igea Marina
n. maglie di campionamento 50x50 m 73 31 45 26
n. totale stazioni di prelievo 5 15 10 10
n. totale livelli da analizzare 11 17 16 18
n. complessivo di stazioni di prelievo 40
n. complessivo di livelli da analizzare
62
Analisi previste
Sulla totalità dei campioni prelevati si determineranno i seguenti parametri:
Granulometria
pH
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Potenziale redox
Concentrazioni di:
Alluminio
Arsenico
Cadmio
Cromo tot
Mercurio
Nichel
Piombo
Rame
Vanadio
Zinco
Policlorobifenili (PCB), Congeneri: PCB 28, PCB 52, PCB 77, PCB 81, PCB 101, PCB
105, PCB 114, PCB 118, PCB 123, PCB 126, PCB 128, PCB 138, PCB 153, PCB 156,
PCB 157, PCB 169, PCB 170, PCB 180, PCB 189 e loro sommatoria
Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA): Naftalene, Antracene, Acenaftilene,
Benzo(a)pirene, Benzo(b)fluorantene, Benzo(k)fluorantene, Benzo(g,h,i)perilene,
Acenaftene, Fluorene, Fenantrene, Fluorantene, Pirene, Benzo(a)antracene, Crisene,
Dibenzo(a,h)antracene, Indeno(1,2,3-cd)pirene
Idrocarburi (C≤12)
Idrocarburi (C>12)
Azoto totale
Fosforo totale
Carbonio organico (TOC) o sostanza organica totale;
Composti organostannici (sommatoria di mono-, di- e tri-butilstagno);
Pesticidi organoclorurati: Aldrin, Dieldrin –esaclorocicloesano, β– esaclorocicloesano,
γ–esaclorocicloesano (Lindano), DDD, DDT, DDE (per ogni sostanza: somma degli
isomeri 2,4 e 4,4), esaclorobenzene, HCB, eptacloro, eptacloro epossido, ossiclordano,
cisclordano, trans-clordano, trans-nonacloro, cisnonacloro, eldrin, mirex, metossicloro;
Indagini ecotossicologiche (saggi biologici) su organismi marini, privilegiando quelli a contatto
con i sedimenti, per i parametri maggiormente significativi dell’inquinamento presente nelle aree
in esame.
Schema di campionamento
Di seguito si riporta, per ciascun porto, il numero di stazioni di campionamento previsto e il
rispettivo numero di campioni da prelevare e analizzare. Come già precedentemente evidenziato,
da ciascuna carota saranno prelevati livelli di spessore pari a 50 cm.
Le carote saranno fotografate, ispezionate visivamente da personale specializzato e misurate per
l’intera lunghezza di prelievo. Su apposita scheda saranno riportate osservazioni relativamente a:
colore, odore, tipologia dei sedimenti, grado di idratazione, presenza di frammenti conchigliari,
presenza di residui e di materiale organico, presenza di strutture sedimentologiche. Le carote
saranno poi successivamente subcampionate, isolando le sezioni corrispondenti ai livelli da
prelevare. Ogni livello di prelievo sarà accompagnato da una descrizione macroscopica del
sedimento, effettuata da personale specializzato.
Porto Garibaldi
La strategia di caratterizzazione, applicata nelle aree portuali interne a distanza inferiore ai 50 m
da manufatti (banchine, pontili, darsene, ecc.) e in quelle aree dove, dal modello concettuale
siano evidenziati elementi di criticità, prevede un numero di stazioni di campionamento pari a
quello ottenuto immaginando di sovrapporre su tali aree un reticolo di maglie regolari 50x50 m.
Il numero complessivo di stazioni e livelli da caratterizzare è riportato in Table 22.
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Table 22 - Strategia di campionamento nel Porto Garibaldi
Schema della strategia di campionamento dei sedimenti di Porto Garibaldi
Spaziatura delle maglie di campionamento 50x50 m
n. totale maglie di campionamento 73
n. totale stazioni di campionamento per ciascuna maglia 1
n. totale maglie individuate per la caratterizzazione 5
n. totale stazioni individuate per la caratterizzazione 5
n. carote da 1 m 4
n. carote da 1,5 m 1
n. di livelli da prelevare per ciascuna carota da 1 m 2
n. di livelli da prelevare per ciascuna carota da 1.5 m 3
n totale di livelli da prelevare 11
n totale di livelli da analizzare 11
n. di livelli totali da conservare 11
Nel dettaglio saranno prelevati i livelli riportati in Table 23.
Table 23 - Profondità e livelli di ciascuna carota (Porto Garibaldi)
Maglie Lunghezza carota Numero livelli per ciascuna carota
GR67 150 cm 3
GR66 100 cm 2
GR65 100 cm 2
GR64 100 cm 2
GR63 100 cm 2
TOT. 11
In considerazione della quota di progetto dei fondali portuali, pari a 4,50 m, e delle
caratteristiche morfologiche dell’alveo del canale (Figure 21), sarà importante verificare in fase
di campionamento la posizione delle carote rispetto alle sponde. Sulla base di tali considerazioni,
e ai fini di una caratterizzazione più rappresentativa del sedimento da dragare, è probabilmente
opportuno decentrare le stazioni di campionamento stesse rispetto all’asse del canale .
Le suddivisioni sopra proposte potranno comunque subire variazioni sulla base delle
osservazioni sulla stratigrafia della carota. Se dall’osservazione della carota si evidenziasse, in
uno strato non incluso tra le sezioni prescelte, una condizione di sospetta contaminazione, anche
quest’ultimo sarà prelevato ed analizzato. Parimenti, nel caso in cui i livelli selezionati
coincidano con substrato roccioso o sedimento con caratteristiche granulometriche tali che
presuppongano l’assenza di contaminazione (ad esempio materiale grossolano) dovrà essere
prelevata, in alternativa, la sezione corrispondente agli ultimi 50 cm di sedimento incoerente.
Il sedimento corrispondente ad ogni sezione andrà omogeneizzato e suddiviso in due aliquote
destinate all’analisi e alla conservazione per eventuali analisi successive, in funzione della
contaminazione riscontrata nei campioni esaminati.
Porto di Cervia
La strategia di caratterizzazione, applicata nelle aree portuali interne a distanza inferiore ai 50 m
da manufatti (banchine, pontili, darsene, ecc.) e in quelle aree dove, dal modello concettuale
siano evidenziati elementi di criticità, prevede un numero di stazioni di campionamento pari a
quello ottenuto immaginando di sovrapporre su tali aree un reticolo di maglie regolari 50x50 m.
In Table 24 è riportato il numero delle stazioni ottenute mediante l’adozione della strategia di
campionamento, sui fondali di porto di Cervia.
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 98 of 681
Table 24 - Strategia di campionamento nel porto di Cervia
Schema della strategia di campionamento dei sedimenti del porto di Cervia
Spaziatura delle maglie di campionamento 50x50 m
n. totale maglie di campionamento 31
n. totale stazioni di campionamento per ciascuna maglia 1
n. totale maglie individuate per la caratterizzazione 15
n. totale stazioni individuate per la caratterizzazione 15
n. carote da 0.50 m 13
n. carote da 1 m 2
n. di livelli da prelevare per ciascuna carota da 0.50 m 1
n. di livelli da prelevare per ciascuna carota da 1 m 2
n totale di livelli da prelevare 17
n totale di livelli da analizzare 17
n. di livelli totali da conservare 17
In considerazione della quota di progetto dei fondali, pari a 3 m e della quota attuale del fondale,
saranno prelevati i seguenti livelli (Table 25).
Table 25 - Profondità e livelli di ciascuna carota (porto di Cervia)
Maglie Lunghezza carota Numero livelli per ciascuna carota
CV19 50 cm 1
CV18 50 cm 1
CV17 100cm 2
CV16 100cm 2
CV15 50 cm 1
CV14 50 cm 1
CV13 50 cm 1
CV12 50 cm 1
CV11 50 cm 1
CV10 50 cm 1
CV9 50 cm 1
CV8 50 cm 1
CV7 50 cm 1
CV6 50 cm 1
CV5 50 cm 1
TOT. 17
Le suddivisioni sopra proposte potranno comunque subire variazioni sulla base delle
osservazioni sulla stratigrafia della carota. Se dall’osservazione della carota si evidenziasse, in
uno strato non incluso tra le sezioni prescelte, una condizione di sospetta contaminazione, anche
quest’ultimo sarà prelevato ed analizzato. Parimenti, nel caso in cui i livelli selezionati
coincidano con substrato roccioso o sedimento con caratteristiche granulometriche tali che
presuppongano l’assenza di contaminazione (ad esempio materiale grossolano) dovrà essere
prelevata, in alternativa, la sezione corrispondente agli ultimi 50 cm di sedimento incoerente.
Il sedimento corrispondente ad ogni sezione andrà omogeneizzato e suddiviso in due aliquote
destinate all’analisi e alla conservazione per eventuali analisi successive, in funzione della
contaminazione riscontrata nei campioni esaminati.
Porto di Cesenatico
La strategia di caratterizzazione applicata in aree a distanza inferiore ai 50 m da manufatti
(banchine, pontili, darsene, ecc.) e in quelle aree dove, dal modello concettuale siano evidenziati
elementi di criticità, prevede un numero di stazioni di campionamento pari a quello ottenuto
immaginando di sovrapporre su tali aree un reticolo di maglie regolari 50x50 m.
In Table 26 è riportato il numero delle stazioni ottenute mediante l’adozione della strategia di
campionamento, sui fondali di porto di Cesenatico.
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 99 of 681
Table 26 - Strategia di campionamento nel porto di Cesenatico
Schema della strategia di campionamento dei sedimenti del porto di Cesenatico
Spaziatura delle maglie di campionamento 50x50 m
n. totale maglie 45
n. totale stazioni di campionamento per ciascuna maglia 1
n. totale maglie individuate per la caratterizzazione 9
n. totale stazioni individuate per la caratterizzazione 9
n. carote da 0.5 m 4
n. carote da 1 m 6
n. di livelli da prelevare per ciascuna carota da 0.5 m 1
n. di livelli da prelevare per ciascuna carota da 1 m 2
n totale di livelli da prelevare 16
n totale di livelli da analizzare 16
n. di livelli totali da conservare 16
Nel dettaglio saranno prelevati i livelli riportati in Table 27.
Table 27 - Profondità e livelli di ciascuna carota (porto di Cesenatico)
Maglie Lunghezza carota Numero livelli per ciascuna carota
CS39 50 cm 1
CS38 50 cm 1
CS37 50 cm 1
CS36 50 cm 1
CS13 100 cm 2
CS12 100 cm 2
CS11 100 cm 2
CS10 100 cm 2
CS9 100 cm 2
CS8 100 cm 2
TOT. 16
La quota di progetto prevista per il porto di Cesenatico è pari a 3,50 m.
Le suddivisioni sopra proposte potranno comunque subire variazioni sulla base delle
osservazioni sulla stratigrafia della carota. Se dall’osservazione della carota si evidenziasse, in
uno strato non incluso tra le sezioni prescelte, una condizione di sospetta contaminazione, anche
quest’ultimo sarà prelevato ed analizzato. Parimenti, nel caso in cui i livelli selezionati
coincidano con substrato roccioso o sedimento con caratteristiche granulometriche tali che
presuppongano l’assenza di contaminazione (ad esempio materiale grossolano) dovrà essere
prelevata, in alternativa, la sezione corrispondente agli ultimi 50 cm di sedimento incoerente.
Il sedimento corrispondente ad ogni sezione andrà omogeneizzato e suddiviso in due aliquote
destinate all’analisi e alla conservazione per eventuali analisi successive, in funzione della
contaminazione riscontrata nei campioni esaminati.
Porto di Bellaria-Igea Marina
La strategia di caratterizzazione, applicata in aree portuali interne a distanza inferiore ai 50 m da
manufatti (banchine, pontili, darsene, ecc.) e in quelle aree dove, dal modello concettuale siano
evidenziati elementi di criticità, prevede un numero di stazioni di campionamento pari a quello
ottenuto immaginando di sovrapporre su tali aree un reticolo di maglie regolari 50x50 m. In
Table 28 è riportato il numero delle stazioni ottenute mediante l’adozione della strategia di
campionamento, sui fondali di porto di Bellaria Igea Marina.
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 100 of 681
Table 28 - Strategia di campionamento nel porto di Bellaria-Igea Marina
Schema della strategia di campionamento dei sedimenti del porto di Bellaria Igea Marina
Spaziatura delle maglie di campionamento 50x50 m
n. totale maglie 26
n. totale stazioni di campionamento per ciascuna maglia 1
n. totale maglie individuate per la caratterizzazione 10
n. totale stazioni individuate per la caratterizzazione 10
n. carote da 0.5 m 2
n. carote da 1 m 8
n. di livelli da prelevare per ciascuna carota da 0.5 m 1
n. di livelli da prelevare per ciascuna carota da 1 m 2
n totale di livelli da prelevare 18
n totale di livelli da analizzare 18
n totale di livelli da conservare 18
In considerazione della quota di progetto del porto di Bellaria Igea Marina, pari a 3 m, e della
batimetria attuale, saranno prelevati i seguenti livelli (Table 29).
Table 29 - Profondità e livelli di ciascuna carota (Bellaria-Igea Marina)
Maglie Lunghezza carota Numero livelli per ciascuna carota
BL26 50 cm 1
BL25 100 cm 2
BL24 100 cm 2
BL23 50 cm 1
BL22 100 cm 2
BL21 100 cm 2
BL20 100 cm 2
BL19 100 cm 2
BL18 100 cm 2
BL17 100 cm 2
TOT. 18
Le suddivisioni sopra proposte potranno comunque subire variazioni sulla base delle
osservazioni sulla stratigrafia della carota. Se dall’osservazione della carota si evidenziasse, in
uno strato non incluso tra le sezioni prescelte, una condizione di sospetta contaminazione, anche
quest’ultimo sarà prelevato ed analizzato. Parimenti, nel caso in cui i livelli selezionati
coincidano con substrato roccioso o sedimento con caratteristiche granulometriche tali che
presuppongano l’assenza di contaminazione (ad esempio materiale grossolano) dovrà essere
prelevata, in alternativa, la sezione corrispondente agli ultimi 50 cm di sedimento incoerente.
Il sedimento corrispondente ad ogni sezione andrà omogeneizzato e suddiviso in due aliquote
destinate all’analisi e alla conservazione per eventuali analisi successive, in funzione della
contaminazione riscontrata nei campioni esaminati.
Una sintesi della strategia di caratterizzazione adottata per ciascuno dei porti oggetto
dell’indagine è riportata nei grafici da Figure 29 a Figure 32.
Metodologia di campionamento e subcampionamento dei sedimenti
Tutte le fasi dell’indagine saranno eseguite da personale specializzato. Il campionamento dei
fondali sarà essere effettuato con l’ausilio di un mezzo navale (imbarcazione, pontone, ecc.)
adeguato al raggiungimento delle stazioni di campionamento previste, e utilizzerà un sistema di
localizzazione satellitare con metodologia differenziale DGPS (Differential Global Positioning
System).
Per il prelievo delle carote sarà utilizzato un carotiere con un diametro non inferiore ai 10 cm. Il
carotiere scelto, preferibilmente del tipo a rotazione o vibro-corer, dovrà consentire un recupero
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del 100% del campione ed il prelievo di sedimento per quanto possibile indisturbato.
Saranno evitate contaminazioni della carota da parte della strumentazione utilizzata: a tal fine si
utilizzerà un rivestimento interno (liner) al carotiere in polietilene inerte, in polipropilene o in
policarbonato, si eviterà il ricorso a sostanze detergenti, normalmente utilizzate per la pulizia o
per l’ottimizzazione della funzionalità degli strumenti (lubrificanti, CRC, ecc.), e si curerà al
massimo la pulizia dei liner.
Il quantitativo di campione sarà sufficiente per tutte le determinazioni analitiche da effettuare.
Trattamento e conservazione dei campioni di sedimento
Per ogni stazione di prelievo sarà preparata una scheda riassuntiva in cui saranno riportate le
coordinate di campionamento secondo il sistema richiesto, la profondità di campionamento, la
data e l’ora in cui è avvenuto il campionamento, il codice del campione secondo quanto riportato
nel piano operativo ISPRA e le sezioni prelevate. Inoltre, per ogni campione prelevato, si
provvederà a:
descrizione stratigrafica: sarà riportata una descrizione macroscopica del sedimento
campionato per tutta la lunghezza delle carote. Le carote saranno fotografate e
ispezionate visivamente da personale specializzato. In ogni foto comparirà una targa
identificativa del campione e la lunghezza della carota. Inoltre saranno riportate
osservazioni relativamente a: colore, odore, tipologia dei sedimenti, grado di idratazione,
presenza di frammenti conchigliari, presenza di residui e materiale organico e presenza di
strutture sedimentologiche.
misurazione di pH e potenziale di ossidoriduzione: le misure saranno effettuate sui
singoli livelli selezionati prima della suddivisione in subcampioni.
descrizione del campione: ogni livello di prelievo sarà accompagnato da una descrizione
macroscopica del sedimento, effettuata da personale specializzato.
preparazione del campione: i sedimenti prelevati da ogni livello saranno preventivamente
omogeneizzati e suddivisi in due subcampioni, uno dei quali verrà conservato in
contenitori di teflon o in alternativa in contenitori in HDPE a temperatura compresa tra –
18°C e –25°C e tenuto a disposizione per eventuali analisi di controllo.
L’altro subcampione dovrà essere prontamente suddiviso in aliquote, da conservarsi e
trasportarsi secondo il seguente schema:
aliquota per analisi granulometrica, peso specifico: il campione è raccolto in contenitori
di plastica, quindi trasportato e conservato a temperature comprese tra i +4°C e i +6°C. In
alternativa, si possono utilizzare sacchetti in polietilene ad alta resistenza, con sistema di
chiusura ermetica o a nastro.
aliquota per la chimica organica (Idrocarburi C>12, TOC, IPA, policlorobifenili, pesticidi
organoclorurati, composti organostannici - sommatoria di mono-, di- e tri-butilstagno
espressi come stagno): il sedimento è raccolto in contenitori decontaminati in teflon
(PTFE). In alternativa, è possibile utilizzare contenitori in polietilene ad alta densità
(HDPE), possibilmente dotati di sottotappo, per garantire l’integrità del campione. Il
trasporto viene effettuato a temperature comprese tra +4°C e +6°C; in laboratorio i
campioni vengono conservati in congelatori a temperature comprese tra –18°C e –25°C.
aliquota per l’analisi di metalli ed elementi in tracce: il campione è raccolto in contenitori
decontaminati in HDPE e il trasporto avviene a temperature comprese tra +4C° e +6°C;
una volta in laboratorio il campione è conservato in congelatori a temperature comprese
tra –18°C e –25°C.
aliquota per l’analisi di composti organici volatili (Idrocarburi C≤12,): il campione deve
essere raccolto, avendo cura di non utilizzare sedimento che sia stato a contatto con il
liner o l’atmosfera, in contenitori decontaminati in vetro, generalmente compatibili con lo
strumento utilizzato per l’analisi, e in quantità idonea, subito ben chiusi tramite tappo a
vite o a ghiera dotato di setto in PTFE. Il trasporto e la conservazione avvengono a
temperature comprese tra +4°C e +6°C. I campioni dovranno essere analizzati
preferibilmente entro 14 giorni.
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aliquota per l’analisi di azoto e fosforo: il campione è raccolto e trasportato in appositi
contenitori di HDPE; il trasporto in laboratorio viene effettuato a temperature comprese
tra +4°C e +6°C; in laboratorio i campioni sono conservati in congelatori a temperature
comprese tra –18°C e –25°C.
Il campione per i saggi ecotossicologici da effettuare in laboratorio è raccolto in contenitori di
polietilene o vetro decontaminato, e trasportato e conservato a temperature comprese tra +4°C e
+6°C. Le analisi dovranno essere eseguite entro 10 giorni dal prelievo, salvo diversa indicazione
del metodo di riferimento utilizzato.
In base alle esigenze dei laboratori che effettueranno le analisi sui campioni di sedimento, le
aliquote di campioni per le diverse tipologie di contaminanti, qualora sia prevista la
conservazione all’interno di contenitori dello stesso tipo, potranno, in fase di subcampionamento,
essere riunite all’interno dello stesso contenitore.
Metodiche analitiche
Le procedure analitiche utilizzate per la determinazione dei parametri ricercati saranno scelte fra
quelle riportate nei protocolli nazionali e/o internazionali (IRSA/CNR, EPA, ISO, ecc.), se
esistenti. In assenza di un protocollo come sopra specificato sarà documentata la validità della
procedura utilizzata.
I laboratori forniranno un Rapporto di Prova, datato e firmato dal responsabile del laboratorio,
che riporterà:
identificazione univoca del campione analizzato;
elenco dei parametri determinati, con relativo risultato analitico ottenuto;
incertezza di misura espressa nella stessa unità di misura del risultato;
metodo di riferimento usato;
limite di quantificazione.
In particolare, i limiti di quantificazione relativi ai parametri chimici da ricercare nei sedimenti
saranno compatibili con i valori di riferimento intesi quali standard di qualità dei sedimenti nei
corpi idrici marino-costieri e di transizione riportati nell’allegato 1 al D.M. 56/2009 e, per i
parametri non presenti in tale allegato, devono risultare compatibile con i valori Livello Chimico
di Base (LCB) come riportato nel “Manuale per la movimentazione dei sedimenti marini”
(ICRAM-APAT, 2007).
Le procedure analitiche utilizzate per l’esecuzione delle indagini ecotossicologiche, saranno
scelte fra quelle riportate nei protocolli nazionali e/o internazionali o essere di validità
internazionalmente riconosciuta (ASTM, EPA, ISO, AFNOR, CNR-IRSA, APAT, ecc.). Qualora
vengano applicate variazioni, le modifiche rispetto al protocollo originale saranno dettagliate ed
opportunamente motivate con idonei riferimenti bibliografici.
Per quanto riguarda la composizione della batteria di saggi biologici, essa includerà almeno 3
specie-test, differenti per caratteristiche ecologiche e per filogenesi.
La batteria di saggi biologici avrà inoltre caratteristiche tali da poter contemplare
complessivamente l’analisi di almeno due matrici ambientali costituite da:
sedimento tal quale o umido;
acqua interstiziale o elutriato;
La selezione delle specie-test sarà effettuata nell’ambito della seguente lista di organismi:
ALGHE
o Skeletonema costatum
o Dunaliella tertiolecta
o Pheodactylum tricornutum
o Minutocellus polymorphus
BATTERI
o Vibrio fischeri
ROTIFERI
o Brachionus plicatilis
CROSTACEI
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o Ampelisca diadema
o Corophium orientale
o Corophium insidiosum
o Acartia tonsa
o Acartia clausi
o Tisbe battagliai
o Tigriopus fulvus
o Balanus amphitrite
MOLLUSCHI
o Mytilus galloprovincialis
o Tapes philippinarum
o Cassostrea gigas
ECHINODERMI
o Sphaerechinus granularis
o Paracentrotus lividus
o Arbacia lixula
PESCI
o Dicetrarchus labrax
o Sparus aurata
I risultati dei test condotti conterranno tutte le informazioni necessarie a consentire
un’interpretazione inequivocabile della correttezza del dato. In particolare, dovranno essere
fornite, in funzione delle caratteristiche dello specifico protocollo impiegato:
metodo utilizzato per l’esecuzione del test;
modalità di conservazione del campione;
eventuale pretrattamento del campione;
giorni intercorsi tra la data di campionamento e la data di analisi;
n. repliche e n. diluizioni adottate;
EC50 e/o EC20 con i relativi limiti di confidenza al 95%;
effetto massimo (%) e corrispondente diluizione;
effetto medio (%) ± Dev. St;
parametri statistici atti a valutare la significatività del risultato rispetto al controllo
(esempio p statistico del t-test).
La determinazione delle caratteristiche granulometriche dei sedimenti prevedrà l’individuazione
delle principali frazioni dimensionali (ghiaia, sabbia, silt e argilla) secondo le classi dimensionali
riportate in Table 30.
Table 30 - Suddivisione delle classi granulometriche
Frazioni dimensionali Dimensioni
GHIAIA > 2 mm
SABBIA 2 mm > x > 0,063 mm
PELITE SILT 0,063 mm > x > 0,004 mm
ARGILLA < 0,004 mm
La caratterizzazione della frazione pelitica nelle frazioni silt e argilla è richiesta per tutti i
campioni aventi percentuale di frazione pelitica maggiore del 10%.
Per l’esecuzione di tale caratterizzazione si utilizzerà un sedigrafo a raggi X o un granulometro
laser, oppure di strumentazione idonea a fornire tale informazione analitica.
Specifiche per la restituzione dei risultati analitici
Tutti i dati raccolti durante la caratterizzazione (dati numerici, alfa numerici, grafici, raster,
vettoriali o misti, dati conseguenti all’elaborazione dei dati grezzi, dati derivanti dalle analisi di
laboratorio, ecc.) dovranno essere restituiti in formato digitale, per essere poi inseriti in una
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 104 of 681
banca dati relazionale, georeferenziata e dettagliatamente documentata, ed infine trasferiti in un
unico Sistema Informativo Territoriale.
Tutta la cartografia dovrà inoltre essere riportata in forma digitale, per permettere eventuali
confronti e correlazioni, la cui organizzazione, struttura e formato dovranno essere compatibili
con il citato Sistema Informativo.
In particolare, i dati derivanti dalle attività di caratterizzazione dovranno essere resi disponibili
su supporto digitale, in un’unica tabella in formato MDB (Microsoft Access), secondo le
specifiche delineate nel presente paragrafo, accompagnati dai Rapporti di Prova in formato pdf
(portable document format), completi di tutte le informazioni richieste.
Si ricorda la necessità di verificare ed assicurare l’esatta corrispondenza tra il dato riportato sul
Rapporto di Prova ed il dato in forma digitale, corredato delle coordinate effettive registrate al
momento del campionamento.
La formattazione dei dati dovrà rispondere ai seguenti requisiti:
I nomi dei campi della tabella non dovranno contenere né spazi né caratteri speciali o di
punteggiatura.
É ammesso l’uso del carattere underscore (_) e del carattere ().
Tutte le coordinate dovranno essere riferite al datum WGS84. Le coordinate geografiche
dovranno essere restituite come gg pp.mmmm (4 cifre decimali per le frazioni di primo),
le coordinate cartografiche in metri.
Tutte le quote dovranno essere espresse in metri (1 cifra decimale).
Ad ogni campione dovrà essere associato un unico record di una tabella che dovrà
contenere tutte le informazioni richieste.
I nomi dei campi relativi ai risultati analitici dovranno indicare il parametro analizzato e
l’unità di misura (a esempio: l’Arsenico in mg/kg ss dovrà essere indicato come
Arsenico_mg_kg_ss, mentre il Benzo(g,h,i,)perilene come
Benzo_g_h_i_perilene_mg_kg_ss).
I campi relativi alle tipologie di analisi che prevedono risultati di tipo descrittivo
(granulometria, descrizione del campione, qualità organolettiche…) dovranno essere di
tipo testo.
I campi relativi alle informazioni e alle tipologie di analisi che prevedono dati di tipo
numerico (ad es. coordinate, profondità, analisi chimico-fisiche, microbiologia…)
dovranno essere unicamente di tipo numerico. La precisione dovrà essere adeguata al
parametro descritto.
Tutti i risultati analitici al di sotto del limite di rilevabilità dovranno essere indicati con
un valore pari alla metà del limite stesso.
Si consiglia l’adozione di specifici e univoci codici alfa numerici per l’identificazione delle
stazioni e dei campioni.
I primi campi della tabella dovranno essere obbligatoriamente i seguenti:
Codice ISPRA della stazione (Codice_Ispra_Stazione)
Codice ISPRA del campione (Codice_Ispra_Campione)
Gradi Latitudine (Lat_Gradi)
Primi Latitudine (Lat_Primi)
Gradi Longitudine (Long_Gradi)
Primi Longitudine (Long_Primi)
Nord Utm (Nord)
Est Utm (Est)
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Laguna di Venezia. Convegno Scientifico Nazionale P. F. Oceanografia e Fondi Marini, Roma,
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Figure 29 – Strategia di caratterizzazione per Porto Garibaldi
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Figure 30 – Strategia di caratterizzazione per il porto di Cervia
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Figure 31 – Strategia di caratterizzazione per il porto di Cesenatico
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Figure 32 – Strategia di caratterizzazione per il porto di Bellaria-Igea Marina
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Below a detail is reported of the operating characterization worksheet for each harbor (see Table
31 for Porto Garibaldi, Table 32 for Cervia, Table 33 for Cesenatico and Table 34 for Bellaria –
Igea Marina).
The operating characterization worksheets are specific documents containing, for each harbour,
the operating information required for sampling, including
Code of the sampling station
WGS84 coordinates of the sampling stations
Core length
Sampling depth
Sediment sample code
Parameters to be analyzed for each sample
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Table 31 – Characterization worksheet for the harbor of Porto Garibaldi
Codice della
stazione
Lunghezza
della carota
(m)
n° livelliSezione
(cm)Codice campione
Campione da
conservare
Campione
da
analizzare
Parametri da analizzare
Est UTM
32Nord UTM 32
Long gradi
decimali
Lat gradi
decimali
GR63/0001 757144.16 4952015.68 12.2443304 44.67541554 12 14.6598 44 40.5249 1 2 0000-0050 GR63/0001/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 GR63/0001/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
GR64/0002 757190.24 4952031.96 12.24491902 44.67554535 12 14.6951 44 40.5327 1 2 0000-0050 GR64/0002/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 GR64/0002/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
GR65/0003 757238.41 4952048.64 12.24553418 44.67567801 12 14.7321 44 40.5407 1 2 0000-0050 GR65/0003/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 GR65/0003/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
GR66/0004 757287.14 4952064.77 12.24615612 44.67580552 12 14.7694 44 40.5483 1 2 0000-0050 GR66/0004/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 GR66/0004/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
GR67/0005 757333.42 4952079.42 12.24674645 44.67592061 12 14.8048 44 40.5552 1.5 3 0000-0050 GR67/0005/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 GR67/0005/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0100-0150 GR67/0005/SC0100-0150 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
Coordinate in WGS84 delle stazioni di campionamento per i sedimenti dell'area
prospiciente Porto Garibaldi
Long
Grad+minLat Grad+min
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Table 32 – Characterization worksheet for the harbor of Cervia
Codice
della
stazione
Lunghezza
della carota
(m)
n°
livelli
Sezione
(cm) Codice campione
Campione
da
conservare
Campione
da
analizzare Parametri da analizzare
Est UTM 32 Nord UTM 32
Long gradi
decimali
Lat gradi
decimali
CV05/0001 767616.16 4906797.93 12.35285707 44.26520623 12 21.1714 44 15.9124 0.5 1 0000-0050 CV05/0001/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CV06/0002 767652.92 4906833.46 12.35333501 44.26551205 12 21.2001 44 15.9307 0.5 1 0000-0050 CV06/0002/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CV07/0003 767684.57 4906877.42 12.35375336 44.26589551 12 21.2252 44 15.9537 0.5 1 0000-0050 CV07/0003/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CV08/0004 767717.46 4906919.34 12.35418618 44.26626018 12 21.2512 44 15.9756 0.5 1 0000-0050 CV08/0004/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CV09/0005 767750.54 4906960.72 12.3546211 44.26661992 12 21.2773 44 15.9972 0.5 1 0000-0050 CV09/0005/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CV10/0006 767785.34 4906999.26 12.35507609 44.26695351 12 21.3046 44 16.0172 0.5 1 0000-0050 CV10/0006/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CV11/0007 767827.75 4907025.73 12.35562009 44.26717581 12 21.3372 44 16.0305 0.5 1 0000-0050 CV11/0007/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CV12/0008 767870.17 4907052.21 12.35616422 44.2673982 12 21.3699 44 16.0439 0.5 1 0000-0050 CV12/0008/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CV13/0009 767912.58 4907078.68 12.35670823 44.2676205 12 21.4025 44 16.0572 0.5 1 0000-0050 CV13/0009/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CV14/0010 767955.00 4907105.16 12.35725237 44.26784288 12 21.4351 44 16.0706 0.5 1 0000-0050 CV14/0010/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CV15/0011 767997.41 4907131.63 12.35779639 44.26806517 12 21.4678 44 16.0839 0.5 1 0000-0050 CV15/0011/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CV16/0012 768039.83 4907158.11 12.35834054 44.26828755 12 21.5004 44 16.0973 1 2 0000-0050 CV16/0012/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 CV16/0012/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
Coordinate in WGS84 delle stazioni di campionamento per i sedimenti dell'area
portuale prospiciente Cervia
Long Grad+min Lat Grad+min
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 113 of 681
Table 32 (continued)
CV17/0013 768082.24 4907184.58 12.35888456 44.26850984 12 21.5331 44 16.1106 1 2 0000-0050 CV17/0013/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 CV17/0013/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CV18/0014 768124.66 4907211.06 12.35942872 44.26873221 12 21.5657 44 16.1239 0.5 1 0000-0050 CV18/0014/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CV19/0015 768167.08 4907237.53 12.35997287 44.26895449 12 21.5984 44 16.1373 0.5 1 0000-0050 CV19/0015/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti
organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 114 of 681
Table 33 – Characterization worksheet for the harbor of Cesenatico
Codice della
stazione
Lunghezza
della carota
(m)
n°
livelli
Sezione
(cm)Codice campione
Campione
da
conservare
Campione
da
analizzare
Parametri da analizzare
Est UTM 32 Nord UTM 32Long gradi
decimali
Lat gradi
decimali
CS08/0001 771417.779 4899765.197 12.396761 44.200594 12 23.8057 44 12.0356 1 2 0000-0050 CS08/0001/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC -
composti organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 CS08/0001/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC -
composti organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CS09/0002 771433.84 4899812.47 12.39698681 44.20101292 12 23.8192 44 12.0608 1 2 0000-0050 CS09/0002/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC -
composti organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 CS08/0001/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC -
composti organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CS10/0003 771453.08 4899858.81 12.39725114 44.20142224 12 23.8351 44 12.0853 1 2 0000-0050 CS10/0003/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC -
composti organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 CS10/0003/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC -
composti organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CS11/0004 771472.37 4899905.05 12.39751605 44.20183064 12 23.8510 44 12.1098 1 2 0000-0050 CS11/0004/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC -
composti organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 CS11/0004/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC -
composti organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CS12/0005 771487.71 4899952.86 12.39773242 44.20225461 12 23.8639 44 12.1353 1 2 0000-0050 CS12/0005/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC -
composti organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 CS12/0005/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC -
composti organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
Coordinate in WGS84 delle stazioni di campionamento per i sedimenti dell'area
portuale prospiciente Cesenatico
Long
Grad+min
Lat
Grad+min
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 115 of 681
Table 33 (continued)
CS13/0006 771504.16 4900000.57 12.39796261 44.20267728 12 23.8778 44 12.1606 1 2 0000-0050 CS13/0006/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC -
composti organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 CS13/0006/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC -
composti organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CS36/0007 771733.74 4900394.37 12.40103472 44.20613103 12 24.0621 44 12.3679 0.5 1 0000-0050 CS36/0007/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC -
composti organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CS37/0008 771770.04 4900429.62 12.40150651 44.20643431 12 24.0904 44 12.3861 0.5 1 0000-0050 CS37/0008/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC -
composti organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CS38/0009 771806.24 4900464.75 12.40197699 44.20673655 12 24.1186 44 12.4042 0.5 1 0000-0050 CS38/0009/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC -
composti organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
CS39/0010 771842.54 4900500.00 12.40244879 44.20703983 12 24.1469 44 12.4224 0.5 1 0000-0050 CS39/0010/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA -
Idrocarburi Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC -
composti organostannici - Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 116 of 681
Table 34 – Characterization worksheet for the harbor of Bellaria – Igea Marina
Codice
della
stazione
Lunghezza
della carota
(m)
n°
livelliSezione (cm) Codice campione
Campione da
conservare
Campione
da
analizzare
Parametri da analizzare
Est UTM
32
Nord UTM
32
Long gradi
decimali
Lat gradi
decimali
BL17/0001 777434.10 4893621.51 12.47057208 44.14306282 12 28.2343 44 8.5838 1 2 0000-0050 BL17/0001/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 BL17/0001/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
BL18/0002 777484.65 4893618.32 12.46930745 44.14307256 12 28.1584 44 8.5844 1 2 0000-0050 BL18/0002/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 BL17/0001/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
BL19/0003 777535.27 4893617.39 12.46993870 44.14304499 12 28.1963 44 8.5827 1 2 0000-0050 BL19/0003/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 BL19/0003/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
BL20/0004 777585.84 4893619.79 12.47057107 44.14304737 12 28.2343 44 8.5828 1 2 0000-0050 BL20/0004/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 BL20/0004/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
BL21/0005 777636.01 4893618.52 12.47119652 44.14301691 12 28.2718 44 8.5810 1 2 0000-0050 BL21/0005/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 BL21/0005/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
BL22/0006 777694.94 4893632.79 12.47193949 44.14312277 12 28.3164 44 8.5874 1 2 0000-0050 BL22/0006/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 BL22/0006/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
Coordinate in WGS84 delle stazioni di campionamento per i sedimenti dell'area
portuale prospiciente Bellaria Igea Marina
Long
Grad+minLat Grad+min
Mid-term report Project Life+08 ENV/IT/426 Page 117 of 681
Table 34 - continued
BL23/0007 777741.39 4893670.84 12.47253926 44.14344708 12 28.3524 44 8.6068 0.5 1 0000-0050 BL23/0007/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
BL24/0008 777772.88 4893710.52 12.47295318 44.14379171 12 28.3772 44 8.6275 1 2 0000-0050 BL24/0008/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 BL24/0008/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
BL25/0009 777803.57 4893750.21 12.47335713 44.14413674 12 28.4014 44 8.6482 1 2 0000-0050 BL25/0009/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
0050-0100 BL25/0009/SC0050-0100 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici
BL26/0010 777821.20 4893790.48 12.47359841 44.14449193 12 28.4159 44 8.6695 0.5 1 0000-0050 BL26/0010/SC0000-0050 x x
pH e Potenziale redox - Granulometria - Peso specif ico - Metalli - PCB - IPA - Idrocarburi
Leggeri e Pesanti - Azoto totale - Fosforo totale - TOC - composti organostannici -
Pesticidi organoclorurati-Saggi Ecotossicologici