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N° 7 - Septembre 1984 3ème année - Nouvelle série 200 lires Expédition abonnement groupe postal 3 e (70%) Le Syndicat Autonome Valdôtain Ti Organe mensuel du SAVT Syndicat Autonome Valdôtain des Travailleurs Dopo il periodo estivo vi è come ogni anno il brusco ri- torno alla realtà, alla quoti- dianità, alla ripresa del lavo- ro. Da alcuni anni però set- tembre rappresenta anche il riproporsi sempre più dram- matico della sommatoria di ' problemi inerenti il mondo del lavoro. Problemi che, purtroppo, si cancellano troppo facil- mente a giugno e che quindi tanto più pesanti si ripresen- tano a settembre. Poi, come ogni anno, set- tembre ci fa scoprire che nella pausa estiva, qualcuno si è impegnato a progettare ed at- tuare iniziative altrimenti im- possibili in momenti di tensio- ne politica come quello au- tunnale. Iniziative che si chia- mano: aumento dei prezzi forzatamente voluto dalla Confcommercio, progetti di ristrutturazione aziendali, con conseguenti riduzioni oc- cupazionali, aumento dei tas- si bancari nonostante l'infla- zione stia diminuendo, inizia- tive sul costo del lavoro e pro- getto sulle pensioni che sfug- gono a ogni giudizio e indica- zione dei lavoratori, defini- zioni di progetti politici che si ripercuoteranno per il resto dell'anno. Verrebbe quasi da pensare che certi ministri e personaggi economici e politici, lavorino solo d'estate e poi vadano in ferie per il resto dell'anno. Va quindi recuperato co- me sindacato il terreno perdu- to, imponendo alle parti e controparti sociali il confron- to sull'occupazione, primo grande male, per riuscire quanto meno a realizzare ac- cordi e iniziative che modifi- chino le tendenze alla disoc- cupazione e al continuo ricor- so alla CIG. Il ruolo e l'impegno sinda- cale di quest'autunno si chia- ma quindi occupazione ed è un impegno assunto anche dall'Amministrazione Regio- nale, nel suo documento pro- grammatico, impegno che pe- rò non è mai andato oltre alla presentazione di una generica mappa di aziende disponibili a insediarsi in Valle d'Aosta. Come S.A.V.T. riteniamo che in questo momento l'Am- ministrazione Regionale deb- ba mettere a disposizione, per una ripresa occupazionale, maggior volontà politica, co- spicui mezzi finanziari, at- tuando inoltre una politica di sostegno alle aziende tramite i fattori energia, formazione professionale e centro di ser- vizi. Non dobbiamo avere pau- ra di spendere e far spendere forti somme per consentire la ripresa produttiva e occupa- zionale, anche perché se non si attuano spese negli investi- menti, si cade inevitabilmente UN AUTUNNO QUANTO MAI DIFFICILE nella trappola delle spese per l'assistenzialismo. Nel contempo, non pos- siamo però perdere di vista quelle che sono le nostre con- troparti storiche e cioè il pa- dronato, sia privato che pub- blico, in quanto grave sarebbe pensare di ipotizzare una so- luzione industriale che passi solo attraverso l'Ente Regio- ne, scaricando sulla stessa funzioni che non sono sue. In Valle d'Aosta, dobbia- mo ricostruire un tessuto in- dustriale che è ormai vecchio e decadente. Certamente la Regione ha delle responsabili- tà, ma lo smantellamento in- dustriale deriva, oltre che dal- le dimensioni della crisi anche dal fatto che la creazione dell'industria Valdostana non fu determinata da criteri di imprenditorialità con i quali si sarebbe consentito in futu- ro la creazione di un tessuto industriali stabile e legato alla rimanenza dell'economia re- gionale, ma dipese soprattut- to dalla possibilità di sfrutta- mento delle risorse e dal ten- tativo di annientamento dell'autonomia e della realtà culturale-linguistica tramite la costruzione di grandi insedia- menti che insieme all'incontro scontro tra diverse culture di lavoratori immigrati avrebbe- ro dovuto distruggere la real- tà Valdostana, basando in so- stanza lo sviluppo dell'econo- mia valdostana sulla rapina e sull'annientamento culturale. Oggi, venuto meno lo sfruttamento delle materie prime con attacchi all'auto- nomia su altri fronti, notiamo che l'industria di Stato, che in precedenza rappresentava ol- tre VSO°7o dell'occupazione in- dustriale regionale, sta lenta- mente ma inesorabilmente ab- bandonando la Regione. Dobbiamo perciò puntare ad avere un confronto con il Governo per consolidare una quota di occupazione median- te le aziende di Stato, definen- do per la Valle d'Aosta, setto- ri produttivi che siano basati su concetti imprenditoriali e non di rapina. Ma anche gli imprenditori privati non pos- sono sfuggire alle loro re- sponsabilità; è da anni infatti che aspettiamo un ruolo atti- vo dell'Associazione Indu- striale Valdostana, che a dif- ferenza delle altre associazio- ni regionali non è neppure riuscita a presentare un pur minimo piano di salvataggio di un'azienda o un qualsivo- glia progetto di ristrutturazio- ne o sviluppo. Su questo difficile scena- rio, come sempre purtroppo, facile diventa prestarsi a stru- mentalizzazioni o a vere e proprie speculazioni politiche che servono ben poco ad una politica di rilancio produttivo e occupazionale, e che invece riescono pienamente a creare confusione soprattutto tra i lavoratori, distogliendoli dai veri obiettivi. Un tema infine caro a noi del S.A.V.T.; quello dell'autonomia. Dobbiamo registrare in tal senso un duro scontro nel paese, infatti vi è una marcata tendenza, in que- sta fase di debolezza e di mi- nor tensione politica per l'au- tonomia, a ridurre fasi di de- centramento, ricentralizzan- do funzioni a attaccando i momenti di autogoverno e gli statuti di autonomia. Casi emblematici ci ven- gono forniti dalla situazione Sarda, dove i cosiddetti parti- ti stato-nazionali, impongono direttamente da Roma le for- mazioni di governo Regiona- le, dimenticandosi completa- mente sia le indicazioni dell'elettorato, sia la doman- da di autogoverno e di auto- nomia. Si arriva perfino a mi- nacciare, come nel caso del Ministro alle PP.SS. On. Da- rida, che se si attuasse una certa formula di governo con la presenza degli autonomisti, lo stesso Ministro toglierebbe degli investimenti nella Regio- ne Sarda. C'è da chiedersi a questo punto, vista la scarsità di finanziamenti nelle aziende industriali pubbliche presenti nella ns. Regione, da quanto tempo si fa questo in Valle d'Aosta, considerando che la Giunta Valdostana è retta da autonomisti? Un altro caso ci viene for- nito dal piano Agnes, piano che centralizzerebbe tutte le trasmissioni su Torino, Mila- no, Napoli e Roma, creando problemi occupazionali, di in- formazione e di diniego dei diritti di una Regione a statu- to speciale per le trasmissioni in bilinguismo e di rispetto della situazione etnico lingui- stico previsti dalla legge 103 sulla riforma della RAI. Ma l'atto maggiormente lesivo per l'autonomia è rap- presentato dalla iniziativa del- la Commissione di Coordina- mento sugli atti amministrati- vi della Regione. Infatti il Presidente della Commissione di Coordinamento per la pri- ma volta ha inviato alla Corte dei Conti, dopo averla appro- vata, una delibera regionale, quando per Statuto tale com- pito è demandato appunto al- la Commissione stessa. Come non pensare ad un primo attacco sfrontato, ad uno dei pilastri dell'autono- mia, che consiste appunto nel mettere in vigore le leggi re- gionali direttamente in Valle d'Aosta tramite il visto del Presidente della Commissione di Coordinamento? Infine come giudicare cer- ti atteggiamenti inerenti situa- zioni regionali, quando dalla Commissione di Coordina- mento certe delibere sul Casi- nò vengono rinviate non vi- state usando motivazioni qua- li «la deliberazione è in con- traddizione con le leggi di mercato» e poi verificare che gli stessi principi vengono ap- plicati in altri Casinò. Forse perché interessa privilegiare altre case da gioco? O forse danneggiare quelle di St. Vin- cent? Certi comportamenti fanno pensare, soprattutto quando si viene a conoscenza che il Presidente della Com- missione di Coordinamento è la stessa persona che il Mini- stro degli Interni, On. Scalfa- ro, ha nominato Commissa- rio straordinario per il Casinò di Sanremo. Due questioni infine da chiarire, anche per non cadere in futili polemiche: — la prima riguarda la que- stione dell'energia e delle cen- trali Cogne e qui occorre pun- tualizzare alcuni fatti: nel di- cembre del 1980 con delibera- zione unanime il Consiglio Regionale approvava il pas- saggio di Chavonne all'ENEL, questo anche in considerazione che al momen- to vi era pressione politica af- finchè tutte le centrali passas- sero all'ENEL. Altra conside- razione è che precedentemen- te a tale deliberazione ir solo S.A.V.T. era favorevole al mantenimento delle centrali alla Cogne mentre altre forze richiedevano esplicitamente il passaggio delle centrali all'ENEL. Anzi in tale occa- sione il S.A.V.T. fu accusato di visione parziale, di campa- nilismo, di regionalismo e di non sapere guardare oltre Pont-St-Martin. Sarebbe troppo facile ri- spondere oggi a queste perso- ne che adesso si rifugiano nel- le accuse a destra e a sinistra sfuggendo a loro precise re- sponsabilità. Riteniamo co- munque di non aprire polemi- che e di operai e tutte le nostre risorse per costruire proposte che amplino le capacità legi- slative della regione, in quan- to riteniamo queste come uni- ca possibilità per poter co- struire un tessuto regionale di autoproduzione capace di ri- spondere alle esigenze indu- striali, a quelle della popola- zione valdostana. — La seconda riguarda le ini- ziative sul costo del lavoro e il recupero dei punti di contin- genza; anche qui occorre fare alcune puntualizzazioni: co- me S.A.V.T. rifiutiamo il D.L. del 14/2/84 in quanto rappresentava un intervento autoritario sul salario, nel ruolo e nella funzione sinda- cale e ritenevamo necessario aprire un confronto globale con il governo e padronato. Stessa considerazione va svolta oggi; al di là di ogni au- tonoma iniziativa che ogni partito può intraprendere, in questo caso il referendum promosso dal P.C.I., il sinda- cato sbaglierebbe a demanda- re ad altri la sua funzione di agente contrattuale. Pertanto riteniamo che il sindacato, riappropriandosi della sua funzione propositi- va, definisca un progetto sulla riforma del salario e forte del sostegno dei lavoratori inizi la discussione con la Confindu- stria. Grave sarebbe star fer- mi lasciando strada al refe- rendum il quale accentrerebbe in modo dirompente l'atten- zione sul punto più acuto del contrasto nel sindacato. Bene ha fatto Lama a ricordare che il vero problema non sono i 4 punti di scala mobile ma l'unità dei lavoratori e la solu- zione occupazionale. Ritenia- mo anche noi che questa sia la strada da percorrere anche per non sottostare a minacce della Confindustria di disdet- ta della scala mobile qualora si realizzi il referendum. In definitiva il rischio reale con la realizzazione del referen- dum è di porre un'ulteriore spaccatura nel sindacato, creando un immobilismo che porti come unica alternativa il referendum, il quale consenti- rebbe alla Confindustria di disdettare l'accordo sulla sca- la mobile, obbligando poi co- munque il sindacato a recupe- rare, con il ritardo di un an- no, ciò che può fare benissimo adesso. Come si può vedere il pa- norama è molto difficile e complesso, presuppone: quin- di da parte di tutti noi la mas- sima coesione e partecipazio- ne alla vita della ns. Organiz- zazione in quanto, nessuno può risolvere tutti questi pro- blemi se non gli stessi lavora- tori. Ezio DONZEL «le Réveil Sodai» compie 30 anni Quasi non ce ne accor- gevamo ma il nostro giorna- le compie 30 anni: il primo numero del «Réveil Social» porta infatti la data del set- tembre 1954. Il «Réveil» usciva allora sotto la direzio- ne di Italo Cossard. Da allo- ra il «Réveil» ha avuto vita difficile: ha chiuso e ripreso le pubblicazioni più volte fi- no a quando il SAVT è riu- scito a dargli nuova spinta e a farne l'organo dinamico e puntuale di un sindacato moderno. Nessuna celebra- zione quindi, ma l'occasione per un grazie a chi dal 54 a oggi, lo ha scritto, lo ha let- to, lo ha apprezzato o lo ha criticato. 30 anni, anche per un giornale uscito non sempre con regolarità, non sono po- chi: è tjutta la storia del SAVT che si costituì nel 52 e fece uscire, due anni dopo il gior- S. A.V.T. naie; tra i primi che lavoraro- no al Réveil alcuni non sono più fra noi, altri sono già in pensione: il «Réveil» è anche la loro storia. È un anniversario, que- sto del «Réveil» che impe- gna il SAVT a migliorare il giornale, a diffonderlo anco- ra di più preparandosi a... celebrare i prossimi 30 anni! c.m. Aosta. 8 Settembre 1S5* Risveglio Social Organo del Sindac n \i"nl 21\> Semeitte l. 100 ~ Dilezione: Aosta Auwnwifr Valdostano "Travailleur:

ACCORDO ALLA SOCIETÀ' AUTOSTRADE VALDOSTANE LA …win.savt.org/Reveil/1984/19840901.pdf · nilismo, di regionalismo e di non sapere guardare oltre Pont-St-Martin. Sarebbe troppo

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N° 7 - Septembre 19843ème année - Nouvelle série200 liresExpédition abonnementgroupe postal 3e (70%)

Le Syndicat Autonome Valdôtain Ti

Organe mensuel duSAVT Syndicat AutonomeValdôtain des Travailleurs

Dopo il periodo estivo vi ècome ogni anno il brusco ri-torno alla realtà, alla quoti-dianità, alla ripresa del lavo-ro. Da alcuni anni però set-tembre rappresenta anche ilriproporsi sempre più dram-matico della sommatoria di 'problemi inerenti il mondodel lavoro.

Problemi che, purtroppo,si cancellano troppo facil-mente a giugno e che quinditanto più pesanti si ripresen-tano a settembre.

Poi, come ogni anno, set-tembre ci fa scoprire che nellapausa estiva, qualcuno si èimpegnato a progettare ed at-tuare iniziative altrimenti im-possibili in momenti di tensio-ne politica come quello au-tunnale. Iniziative che si chia-mano: aumento dei prezziforzatamente voluto dallaConfcommercio, progetti diristrutturazione aziendali,con conseguenti riduzioni oc-cupazionali, aumento dei tas-si bancari nonostante l'infla-zione stia diminuendo, inizia-tive sul costo del lavoro e pro-getto sulle pensioni che sfug-gono a ogni giudizio e indica-zione dei lavoratori, defini-zioni di progetti politici che siripercuoteranno per il restodell'anno.

Verrebbe quasi da pensareche certi ministri e personaggieconomici e politici, lavorinosolo d'estate e poi vadano inferie per il resto dell'anno.

Va quindi recuperato co-me sindacato il terreno perdu-to, imponendo alle parti econtroparti sociali il confron-to sull'occupazione, primogrande male, per riuscirequanto meno a realizzare ac-cordi e iniziative che modifi-chino le tendenze alla disoc-cupazione e al continuo ricor-so alla CIG.

Il ruolo e l'impegno sinda-cale di quest'autunno si chia-ma quindi occupazione ed èun impegno assunto anchedall'Amministrazione Regio-nale, nel suo documento pro-grammatico, impegno che pe-rò non è mai andato oltre allapresentazione di una genericamappa di aziende disponibilia insediarsi in Valle d'Aosta.

Come S.A.V.T. riteniamoche in questo momento l'Am-ministrazione Regionale deb-ba mettere a disposizione, peruna ripresa occupazionale,maggior volontà politica, co-spicui mezzi finanziari, at-tuando inoltre una politica disostegno alle aziende tramite ifattori energia, formazioneprofessionale e centro di ser-vizi.

Non dobbiamo avere pau-ra di spendere e far spendereforti somme per consentire laripresa produttiva e occupa-zionale, anche perché se nonsi attuano spese negli investi-menti, si cade inevitabilmente

UN AUTUNNO QUANTO MAI DIFFICILEnella trappola delle spese perl'assistenzialismo.

Nel contempo, non pos-siamo però perdere di vistaquelle che sono le nostre con-troparti storiche e cioè il pa-dronato, sia privato che pub-blico, in quanto grave sarebbepensare di ipotizzare una so-luzione industriale che passisolo attraverso l'Ente Regio-ne, scaricando sulla stessafunzioni che non sono sue.

In Valle d'Aosta, dobbia-mo ricostruire un tessuto in-dustriale che è ormai vecchioe decadente. Certamente laRegione ha delle responsabili-tà, ma lo smantellamento in-dustriale deriva, oltre che dal-le dimensioni della crisi anchedal fatto che la creazionedell'industria Valdostana nonfu determinata da criteri diimprenditorialità con i qualisi sarebbe consentito in futu-ro la creazione di un tessutoindustriali stabile e legato allarimanenza dell'economia re-gionale, ma dipese soprattut-to dalla possibilità di sfrutta-mento delle risorse e dal ten-tativo di annientamentodell'autonomia e della realtàculturale-linguistica tramite lacostruzione di grandi insedia-menti che insieme all'incontroscontro tra diverse culture dilavoratori immigrati avrebbe-ro dovuto distruggere la real-tà Valdostana, basando in so-stanza lo sviluppo dell'econo-mia valdostana sulla rapina esull'annientamento culturale.

Oggi, venuto meno losfruttamento delle materieprime con attacchi all'auto-nomia su altri fronti, notiamoche l'industria di Stato, che inprecedenza rappresentava ol-tre VSO°7o dell'occupazione in-dustriale regionale, sta lenta-mente ma inesorabilmente ab-bandonando la Regione.

Dobbiamo perciò puntaread avere un confronto con ilGoverno per consolidare unaquota di occupazione median-te le aziende di Stato, definen-do per la Valle d'Aosta, setto-ri produttivi che siano basatisu concetti imprenditoriali enon di rapina. Ma anche gliimprenditori privati non pos-sono sfuggire alle loro re-sponsabilità; è da anni infattiche aspettiamo un ruolo atti-vo dell'Associazione Indu-striale Valdostana, che a dif-ferenza delle altre associazio-ni regionali non è neppureriuscita a presentare un purminimo piano di salvataggiodi un'azienda o un qualsivo-glia progetto di ristrutturazio-ne o sviluppo.

Su questo difficile scena-rio, come sempre purtroppo,facile diventa prestarsi a stru-

mentalizzazioni o a vere eproprie speculazioni politicheche servono ben poco ad unapolitica di rilancio produttivoe occupazionale, e che inveceriescono pienamente a creareconfusione soprattutto tra ilavoratori, distogliendoli daiveri obiettivi.

Un tema infine caro anoi del S.A.V.T.; quellodell'autonomia. Dobbiamoregistrare in tal senso un duroscontro nel paese, infatti vi èuna marcata tendenza, in que-sta fase di debolezza e di mi-nor tensione politica per l'au-tonomia, a ridurre fasi di de-centramento, ricentralizzan-do funzioni a attaccando imomenti di autogoverno e glistatuti di autonomia.

Casi emblematici ci ven-gono forniti dalla situazioneSarda, dove i cosiddetti parti-ti stato-nazionali, impongonodirettamente da Roma le for-mazioni di governo Regiona-le, dimenticandosi completa-mente sia le indicazionidell'elettorato, sia la doman-da di autogoverno e di auto-nomia. Si arriva perfino a mi-nacciare, come nel caso delMinistro alle PP.SS. On. Da-rida, che se si attuasse unacerta formula di governo conla presenza degli autonomisti,lo stesso Ministro toglierebbedegli investimenti nella Regio-ne Sarda. C'è da chiedersi aquesto punto, vista la scarsitàdi finanziamenti nelle aziendeindustriali pubbliche presentinella ns. Regione, da quantotempo si fa questo in Valled'Aosta, considerando che laGiunta Valdostana è retta daautonomisti?

Un altro caso ci viene for-nito dal piano Agnes, pianoche centralizzerebbe tutte letrasmissioni su Torino, Mila-no, Napoli e Roma, creandoproblemi occupazionali, di in-formazione e di diniego deidiritti di una Regione a statu-to speciale per le trasmissioniin bilinguismo e di rispettodella situazione etnico lingui-stico previsti dalla legge 103sulla riforma della RAI.

Ma l'atto maggiormentelesivo per l'autonomia è rap-presentato dalla iniziativa del-la Commissione di Coordina-mento sugli atti amministrati-vi della Regione. Infatti ilPresidente della Commissionedi Coordinamento per la pri-ma volta ha inviato alla Cortedei Conti, dopo averla appro-vata, una delibera regionale,quando per Statuto tale com-pito è demandato appunto al-la Commissione stessa.

Come non pensare ad unprimo attacco sfrontato, aduno dei pilastri dell'autono-

mia, che consiste appunto nelmettere in vigore le leggi re-gionali direttamente in Valled'Aosta tramite il visto delPresidente della Commissionedi Coordinamento?

Infine come giudicare cer-ti atteggiamenti inerenti situa-zioni regionali, quando dallaCommissione di Coordina-mento certe delibere sul Casi-nò vengono rinviate non vi-state usando motivazioni qua-li «la deliberazione è in con-traddizione con le leggi dimercato» e poi verificare chegli stessi principi vengono ap-plicati in altri Casinò. Forseperché interessa privilegiarealtre case da gioco? O forsedanneggiare quelle di St. Vin-cent? Certi comportamentifanno pensare, soprattuttoquando si viene a conoscenzache il Presidente della Com-missione di Coordinamento èla stessa persona che il Mini-stro degli Interni, On. Scalfa-ro, ha nominato Commissa-rio straordinario per il Casinòdi Sanremo.

Due questioni infine dachiarire, anche per non caderein futili polemiche:— la prima riguarda la que-stione dell'energia e delle cen-trali Cogne e qui occorre pun-tualizzare alcuni fatti: nel di-cembre del 1980 con delibera-zione unanime il ConsiglioRegionale approvava il pas-saggio di Chavonneall'ENEL, questo anche inconsiderazione che al momen-to vi era pressione politica af-finchè tutte le centrali passas-sero all'ENEL. Altra conside-razione è che precedentemen-

te a tale deliberazione ir soloS.A.V.T. era favorevole almantenimento delle centralialla Cogne mentre altre forzerichiedevano esplicitamente ilpassaggio delle centraliall'ENEL. Anzi in tale occa-sione il S.A.V.T. fu accusatodi visione parziale, di campa-nilismo, di regionalismo e dinon sapere guardare oltrePont-St-Martin.

Sarebbe troppo facile ri-spondere oggi a queste perso-ne che adesso si rifugiano nel-le accuse a destra e a sinistrasfuggendo a loro precise re-sponsabilità. Riteniamo co-munque di non aprire polemi-che e di operai e tutte le nostrerisorse per costruire proposteche amplino le capacità legi-slative della regione, in quan-to riteniamo queste come uni-ca possibilità per poter co-struire un tessuto regionale diautoproduzione capace di ri-spondere alle esigenze indu-striali, a quelle della popola-zione valdostana.— La seconda riguarda le ini-ziative sul costo del lavoro e ilrecupero dei punti di contin-genza; anche qui occorre farealcune puntualizzazioni: co-me S.A.V.T. rifiutiamo ilD.L. del 14/2/84 in quantorappresentava un interventoautoritario sul salario, nelruolo e nella funzione sinda-cale e ritenevamo necessarioaprire un confronto globalecon il governo e padronato.

Stessa considerazione vasvolta oggi; al di là di ogni au-tonoma iniziativa che ognipartito può intraprendere, inquesto caso il referendumpromosso dal P.C.I., il sinda-

cato sbaglierebbe a demanda-re ad altri la sua funzione diagente contrattuale.

Pertanto riteniamo che ilsindacato, riappropriandosidella sua funzione propositi-va, definisca un progetto sullariforma del salario e forte delsostegno dei lavoratori inizi ladiscussione con la Confindu-stria. Grave sarebbe star fer-mi lasciando strada al refe-rendum il quale accentrerebbein modo dirompente l'atten-zione sul punto più acuto delcontrasto nel sindacato. Beneha fatto Lama a ricordare cheil vero problema non sono i 4punti di scala mobile mal'unità dei lavoratori e la solu-zione occupazionale. Ritenia-mo anche noi che questa sia lastrada da percorrere ancheper non sottostare a minaccedella Confindustria di disdet-ta della scala mobile qualorasi realizzi il referendum. Indefinitiva il rischio reale conla realizzazione del referen-dum è di porre un'ulteriorespaccatura nel sindacato,creando un immobilismo cheporti come unica alternativa ilreferendum, il quale consenti-rebbe alla Confindustria didisdettare l'accordo sulla sca-la mobile, obbligando poi co-munque il sindacato a recupe-rare, con il ritardo di un an-no, ciò che può fare benissimoadesso.

Come si può vedere il pa-norama è molto difficile ecomplesso, presuppone: quin-di da parte di tutti noi la mas-sima coesione e partecipazio-ne alla vita della ns. Organiz-zazione in quanto, nessunopuò risolvere tutti questi pro-blemi se non gli stessi lavora-tori.

Ezio DONZEL

«le Réveil Sodai» compie 30 anniQuasi non ce ne accor-

gevamo ma il nostro giorna-le compie 30 anni: il primonumero del «Réveil Social»porta infatti la data del set-tembre 1954. Il «Réveil»usciva allora sotto la direzio-ne di Italo Cossard. Da allo-ra il «Réveil» ha avuto vitadifficile: ha chiuso e ripresole pubblicazioni più volte fi-no a quando il SAVT è riu-scito a dargli nuova spinta ea farne l'organo dinamico e

puntuale di un sindacatomoderno. Nessuna celebra-zione quindi, ma l'occasioneper un grazie a chi dal 54 aoggi, lo ha scritto, lo ha let-to, lo ha apprezzato o lo hacriticato.

30 anni, anche per ungiornale uscito non semprecon regolarità, non sono po-chi: è tjutta la storia del SAVTche si costituì nel 52 e feceuscire, due anni dopo il gior-

S. A.V.T.

naie; tra i primi che lavoraro-no al Réveil alcuni non sonopiù fra noi, altri sono già inpensione: il «Réveil» è anchela loro storia.

È un anniversario, que-sto del «Réveil» che impe-gna il SAVT a migliorare ilgiornale, a diffonderlo anco-ra di più preparandosi a...celebrare i prossimi 30 anni!

c.m.

Aosta. 8 Settembre 1S5*

Risveglio SocialOrgano del Sindac

n \i"nl 21\> Semeitte l. 100 ~ Dilezione: Aosta

Auwnwifr Valdostano "Travailleur:

Septembre 1984 leRéveilsocial page 2

ACCORDO ALLASOCIETÀ' AUTOSTRADE VALDOSTANE

L'azienda prevede la chiusura di una parte della sede di Aosta

Da diverso tempo i lavo-ratori (118) della S.A.V. ri-chiedevano il servizio mensa efinalmente il giorno 20 delmese di agosto si è raggiuntoun accordo che prevede l'isti-tuzione della mensa aziendale

e la definizione della mansio-ne della Sala Radio.

L'istituzione della mensaavrà carattere sperimentaleper una durata di sei mesi dal-la sua istituzione ed in un primomomento solamente al nucleo

COMUNICATOSi comunica che per gli accertamenti ed aggravamenti

delle malattie professionali (silicosi, Broncopneumopatie,ecc) e pensioni di invalidità il S.A.V.T.-I.N.A.S. si avvaledella consulenza medica del dott. CERETTO R., specialistain malattie polmonari (esami radiografici e prove di funzio-nalità respiratorie) e che le visite si effettuano secondo ilnuovo orario:

In VERRES presso l'ambulatorio Via Duca d'Aosta 44-Tel. (0125) 92214 - tutti i mercoledì delmese dalle ore 1 6,30 alle 1 8 e in altro giornosu appuntamento;

In DONNAS presso l'Ambulatorio Comunale il 3° venerdìdel mese dalle ore 1 8 alle ore 1 9.

ORARIO UFFICI ZONALI DELLA BASSA VALLEPONT-ST.-MARTIN Via E. Chanoux 108(adiacente al Bar Rosarossa) - Tel. 84.383Mercoledì dalle ore 9 alle 1 2 e dalle 1 4 alle 1 6,30Giovedì dalle ore 9,40 alle 1 2,30 e dalle 1 8 alle 1 9Sabato dalle ore 9 alle 12VERRES Via Duca d'Aosta 29Lunedì e Venerdìdalle ore 9 alle 1 2 e dalle 1 6,30 alle 19HONE Presso Trattoria BordetGiovedì dalle ore 8 alle 9,30Rivolgetevi con fiducia presso i nostri uffici che garantisco-no gratuitamente un completo servizio di assistenza e con-sulenza con serietà e professionalità.

con sede a Châtillon (60 per-sone). Al termine dei sei mesisi verificherà la funzionalitàdella sperimentazione nonchèla estensione della mensa adaltri nuclei di dipendenti.

Si è convenuto di dare ap-plicazione all'art. 39 lett. Gdel CCNL con le seguenti mo-dalità:- La stipulazione di una con-venzione con un ristorante lo-cale che fornirà un pasto cal-do composto da un primo(normale o dietetico), un se-condo con contorno, pane,frutta, un quarto di vino o1/2 di minerale.- Il pagamento dei pasti saràparte a carico dell'azienda eparte a carico dei lavoratori,secondo intese e modalità daverificare e stabilire traAzienda e RappresentanzaSindacale Aziendale.- Dal momento dell'istituzio-ne della mensa cesserà la ero-gazione della relativa indenni-tà sostitutiva ai dipendenti delnucleo ove esiste la mensa.

Per la Sala Radio la Dire-zione Aziendale ripristinerà ilservizio di centralino telefoni-co, destinandovi una idoneapersona inquadrata nel previ-sto terzo livello contrattuale,con una migliore distribuzio-ne del lavoro a fronte per altrodi una più funzionale e artico-lata prestazione che garantiscala copertura del servizio.

IVO GUERRAZ

Accordo alla Birreria SIB di Polleindi Ivo GUERRAZ

II giorno 27 Giugno1984 è stato siglato l'ac-cordo integrativo alla Birre-ria S.I.B. di Pollein che ri-guarda: Piano di investimen-ti, Istituzione di una mensaaziendale e Rinnovo del pre-mio di produzione per gli an-ni 1985 e 1986.

In base all'accordo sigla-to, la S.I.B. ha confermatol'impegno di completare ilpiano di investimenti (inizia-to nel 1 983) entro il prossi-mo anno con una spesacomplessiva di circa 1 1 mi-liardi e 756 milioni di cui 5miliardi ottenuti dalla Regio-ne nel triennio 1983-1984e 1 985. Questi investimentigià iniziati sono stati neces-sari per il completamentodel reparto produzione (ser-batoi birra per cottura, altrisilos, filtrazione ecc.) e di al-tri impianti dello stabilimen-to, con una previsione diuna ripresa del mercato del-la birra che dovrebbe far re-gistrare un aumento delladomanda. Per il prossimoanno la S.I.B. prevede inol-

tre di portare la propria pro-duzione a 470 mila ettolitricontro i 400 mila ettolitriprevisti per il 1984 e poiprodotti solo 410 mila etto-litri per una diminuzione del-la domanda di birra e conse-guente flessione del merca-to.

Quest'anno l'aziendamalgrado il momento pocofelice della produzione e delmercato ha assunto 1 1 di-pendenti (le nuove assun-zioni dovrebbero arrivare a23 unità nel 1985) attual-mente l'organico è di 1 58unità fisse. Questa cifraesclude il tournover e le as-sunzioni stagionali. Un ri-flesso negativo conseguen-te alla diminuzione del mer-cato della birra riguarda glistagionali (una quarantinacirca), che saranno impiega-ti per un periodo più breverispetto agli scorsi anni.

L'accordo prevede poil'istituzione di una mensaaziendale tradizionale (conla produzione dei pasti in

azienda) gestita da una Dit-ta esterna, all'interno dellaS.I.B.

Rinnovo premio di pro-duzione: a partire dal primofebbraio del 1985 il premiodi produzione mensile e per14 mensilità, per i dipen-denti della S.I.B. subirà de-gli incrementi che tendonoin particolar modo a consoli-dare la professionalità degliaddetti con una divisione intre fasce con aumenti pari a20 mila lire per la 6a e 5a

categoria, di 22 mila lire perla 4 a , 3 a , 3A, e di 26 milalire per la 1 a e 1 A.

Come sindacato abbia-mo dato una valutazione po-sitiva dell'incontro e dell'ac-cordo raggiunto con l'azien-da perché abbiamo avuto laprova che si tratta di unaazienda seria che mantiene isuoi impegni sia in termini diprogrammi di investimentoche di produzione con un in-cremento dell'occupazioneed un aumento consistentesul lato economico.

PREMIO DI PRODUZIONE MENSILE

CATEGORIE

1 6-5

2 4-3-3A

3 2-1-1S

VALORE

ATTUALE

70.225

73.225

76.225

VALORE DAL 1.2.85

AUMENTO

10.000

11.000

14.000

TOTALE

80.225

84.225

90.225

VALORE DAL 1.1.86

AUMENTO

10.000

11.000

12.000

TOTALE

90.225

95.225

102.225

TOTALE

AUMENTO

20.000

22.000

26.000

LA FEDERAZIONE UNITARIACGIL-C1SL-SAVT-UIL

RESPINGE IL PIANO DIRISTRUTTURAZIONE DELLA RAIdi Carlo ROSSI

Riguardo ai problemi cheinvestono la RAI - RADIO-TELEVISIONE ITALIANAe in modo particolare la SedeRegionale di Aosta, dopo ilpiano di ristrutturazione eriorganizzazione dell'aziendaproposto dal Direttore Gene-irale Biagio Agnes, ha preso| posizione anche la Federazio-ine Unitaria della Valle d'Ao-jsta CGIL-CISL-SAVT-UIL.In un documento inviato alPresidente del Consiglio dei

! Ministri, al Ministro delle Po-i ste e Telecomunicazioni, allej varie Commissioni ministeria-li competenti, agli organi diri-genti della RAI e a tutte le au-torità e alle forze politiche re-Igionali, le OO.SS, hanno de-nunciato il piano presentato(definito «piano Agnes») so-jprattutto per la parte che ri-! guarda la chiusura delle Strut-' ture di Programmazione delleSedi Regionali (e quindi an-jche Aosta). Il provvedimento| provocherebbe negativi ri-i svolti sul piano occupaziona-jle, ed è questo un fatto non| trascurabile per una regione! già pesantemente colpita comei la Valle d'Aosta. In questa fa-se, lamenta il Sindacato, viene

| completamente ignorata laj particolarità di regione a Sta-jtuto Speciale e di minoranza! etnica e linguistica della VdA,e le proposte fatte dalla Dire-zione Generale della RAI co-stituiscono un progetto di ac-centramento, presupponendoun ridimensionamento pro-gressivo di tutte le strutturedella RAI nella nostra regio-ne.

Il Consiglio d'Aziendadella Sede di Aosta ritiene in-vece che il «piano Agnes» nelprevedere una semplice ope-razione di contenimento dellespese e di riduzione dei costi,intacca, al di fuori di una vi-sione organica dei problemi,alcune importanti funzioni estrutture dell'azienda, e so-stiene che l'attività della Sededi Aosta è più che produttivaper l'azienda, non solo nellafunzione specifica del serviziopubblico decentrato, ma an-che rispetto ai costi e giudicapertanto assurdo un progettoche sacrifichi una strutturaproduttiva e che per di più harichiesto investimenti notevolinegli ultimi anni. La Federa-zione Unitaria, nel fare sue letesi dei delegati della Sede,giudica inadeguato e contrad-ditorio il piano di ristruttura-zione della RAI, il cui risana-mento può conseguirsi soloattraverso un'impostazionediversa e una regolamentazio-ne per legge dell'intero siste-ma radiotelevisivo italiano eha formulato una serie di ri-chieste.

Secondo il Sindacato deve: essere sospeso ogni provvedi-

mento riguardante la VdAcontenuto nel «pianoAgnes», e occorre giungereentro breve termine alla stipu-la della convenzione riguar-dante l'applicazione dell'arti-colo 19 della Legge 103, cheobblighi la RAI, attraversoun finanziamento statale, aprodurre per la nostra regioneprogrammi in lingua france-se. E un diritto inalienabile diogni minoranza linguistica. IlConsiglio di Amministrazionedella RAI ha approvato damesi la proposta di conven-zione, rimangono ancora dasuperare i problemi (politici?)sollevati dal Ministero dellePoste e Telecomunicazioni. Èinoltre necessario che vengadefinito l'assetto e il futurodel servizio pubblico radiote-levisivo e uno dei primi passi èil rinnovo del Consiglio diAmministrazione, che deveessere svincolato da condizio-namenti, e reso in grado digarantire una gestione mana-geriale e pluralista dell'azien-da RAI.

Deve essere infine garantitoil decentramento e per questoanche la Regione deve diven-tare promotrice di un proget-to alternativo all'attuale in uncampo che ha visto sinoratroppo disinteresse da partedell'amministrazione pubbli-

ca. La Federazione Unitaria eil Sindacato tutto, si sonodunque schierati accanto ailavoratori della Sede Regio-nale di Aosta, impegnati nellabattaglia per il mantenimentoin Valle della Struttura diProgrammazione e per l'inte-grità produttiva della sede einvitano le forze istituzionali,politiche, sociali e culturalidella regione a battersi per ilconseguimento di questiobiettivi.

Il mondo dell'emittenzaradiotelevisiva in costanteevoluzione (con la costituzio-ne del monopolio privato diBerlusconi) e l'esigenza di unalegge che finalmente regola-menti il settore, possono ren-dere vecchio già primadell'applicazione dei primipunti previsti, il «pianoAgnes», ma il pericolo dismantellamento della SedeRAI di Aosta rimane reale secontinua a prendere corpo ildisegno centralista che l'at-tuale governo sta attuando,favorendo sfacciatamente laprivatizzazione. È una batta-glia di autonomia per la no-stra regione e primi fra tutti ilavoratori, il Sindacato devo-no far sentire la loro voce e laFederazione Unitaria CGIL-CISL-SAVT-UIL si metta inprima fila in questa battaglia.

VISITE DI CONTROLLOPER I LAVORATORI

IN MALATTIAII Decreto Legge n° 463

del 1983 convertito conLegge n° 638/1983 modi-fica la precedente normati-va per quanto riguarda le fa-sce di reperibilità, per la visi-te di controllo di malattia eprevede anche delle sanzioni.

In particolare tutti i lavo-ratori pubblici e privati, atempo indeterminato, e atempo determinato dovran-no in caso di malattia rispet-tare le seguenti fasce orarieper le visite di controllo al

proprio domicilio: dalle 9 al-le 1 2 e dalle 16 alle 19 pertutti i giorni della settimana,compresi i riposi, le domeni-che e i giorni festivi.

In caso di mancata repe-ribilità al lavoratore sarannoapplicate le seguenti sanzio-ni: la perdita totale dell'in-dennità di malattia per i pri-mi 1 0 giorni anche retroatti-vi all'accertamento per il50% dei giorni restanti, finoa quando il lavoratore nonriprende il lavoro.

Esempio: lavoratore in

malattia dal 1 ° Agosto al20 Agosto assente alla visi-ta di controllo al proprio do-micilio il giorno 7 Agosto,dal 1 ° al 10 Agosto perditadel 100% della retribuzio-ne, dall'1 1 al 20 Agostoperdita del 50%.

Qualora venga cambiatodomicilio occorre segnalaretempestivamente il nuovoindirizzo sia al datore di la-voro che all'I.N.P.S.

Si raccomanda pertantoai lavoratori di attenersi allesuddette normative.

leRéveilsocialLe Réveil SocialSAVT, 2 Piace Manzetti11100 Aosta (Tel. 0165-44336)Dir. Resp. DINO VIERINV. Dir. LUCIANO CA VERIStampa Arti Grafiche E.DUC73, Av. Bataillon Aoste11100 Aoste (Tel. 0165-41147)Autorizzazione Trib. Aostan. 15 del 9.12.1982

Septembre 1984 leRéveilsocial page 3

Disciplinadella

invaliditàpensionabileUna nuova disciplina

della invalidità pensionabileè posta dalla legge approva-ta a fine maggio dal Parla-mento.

Essa pone un diversoparametro di giudizio, intro-duce due nuove prestazioniin sostituzione della pensio-ne di invalidità, corrispon-denti a diversi gradi di invali-dità, e più pesanti requisiticontributivi per il perfezio-namento del diritto alle sud-dette prestazioni.

La legge, del 1 2 giugnou.s., è pubblicata nella Gaz-zetta Ufficiale del 1 6 giugno'84 con il n. 222; pertanto,entra in vigore dal 1 ° luglio.Per espressa disposizione dilegge, conseguentemente,le nuove disposizioni trova-no applicazione alle presta-zioni liquidate con decorren-za dal primo agosto.

Facciamo seguire una il-lustrazione della normativa,accompagnata da alcuneprime note interpretative edi orientamento.

Va innanzitutto dettoche le prestazioni connessecon la invalidità sono:- l'assegno ordinario di inva-lidità (Art. 1);- la pensione ordinaria diinabilità (Art. 2);- l'assegno di assistenzapersonale e continuativa aipensionati di inabilità (Art.5);- l'assegno privilegiato di in-validità e la pensione privile-giata di inabilità diretta e in-diretta.1. . - ASSEGNO ORDINA-RIO DI INVALIDITÀ'Spetta all'assicurato la cuicapacità di lavoro, in occu-pazioni confacenti alle sueattitudini, sia ridotta a menodi un terzo.Si tratta quindi di una invali-dità non più rapportatata al-la riduzione di capacità diguadagno sulla quale per-tanto non ha alcuna inciden-za la valutazione dei fattorisocio-economici ambientali.1.1. - PREESISTENZAAi fini del riconoscimentodell'assegno ordinario di in-validità non ha rilievo il fattoche la riduzione della capa-cità di lavoro oltre i due terzisia preesistente al rapportoassicurativo; è necessarioperò che ci sia stato succes-sivo aggravamento delle in-fermità preesistenti o chesiano intervenute nuove in-fermità. Questa ultima si-tuazione dovrebbe essere diper sé prova certa di aggra-vamento.1.2. -COMESI CALCOLAL'assegno ordinario di inva-lidità si calcola su base retri-butiva per i lavoratori dipen-denti e su base contributivaper i lavoratori autonomi.Se l'importo così ricavato èinferiore al trattamento mi-nimo della pensione nellesingole gestioni, l'assegno èintegrato a carico del FondoSociale, entro il limite mas-simo dei suddetti trattamen-

ti minimi, con un importoche non può comunque su-perare il valore della pensio-ne sociale prevista per i cit-tadini ultrasessantacin-quenni.A questo riguardo va ricor-dato che la pensione socialenell'anno '84 assume i se-guenti valori: dal 1/8 £.200.700; dal 1/11 £.203.850.

1.3. - ESCLUSIONE DELLAINTEGRAZIONE

L'integrazione non spet-ta se l'interessato possiederedditi assoggettabili ad IR-PEF pari a due volte l'am-montare annuo della pensio-ne sociale; se poi il richie-dente è coniugato, e non se-parato legalmente, si devefare il cumulo dei redditi edin tal caso l'integrazio-ne non compete se essi so-no superiori a tre volte il va-lore dell'importo annuo del-la pensione sociale. È esclu-so dal computo il solo reddi-to della casa di abitazione.

Nel silenzio della legge,si deve ritenere che il reddi-to cui fare riferimenti - dadenunciare con apposita di-chiarazione di responsabilità- debba essere quello conse-guito o che si presume ven-ga conseguito nell'anno cuisi riferisce la prestazione;peraltro, per quanto attieneal limite, poiché la legge fariferimento all'ammontareannuo della pensione socia-le subisce si ritiene che ai fi-ni di cui trattasi, debba te-nersi conto delle variazioniche la pensione sociale subi-sce nell'arco dell'anno, avu-to riguardo al decreto mini-steriale, riferito all'anno didecorrenza dell'assegno or-dinario di invalidità.Pertanto considerato cheper il 1984 il valore annuodella pensione sociale è diLire 2.571.300, i limiti sud-detti sono per quest'anno ri-spettivamente di Lire 5 mi-lioni 1 42.200 e Lire 7 milio-ni 713.900.

1.4. PERIODICITÀ'DELL'ASSEGNOORDINARIO DIINVALIDITÀ'Come si chiede e come siconserva.L'assegno ordinario di inva-lidità viene riconosciuto, adomanda, per un periodo ditre anni; ove permangono lecondizioni di riduzione dellacapacità lavorativa nei limitidi legge, l'assegno può es-sere - a domanda - confer-mato per periodi di ugualedurata.Dopo tre riconoscimenticonsecutivi l'assegno èconfermato automatica-mente ed in via definitiva,salva però la possibilità direvisione sia attiva che pas-siva in qualunque momento.In modo generico la leggedispone che in sede di con-ferma si tiene conto anchedell'eventuale attività lavo-

segue in 4a pag.

RENDITE I.N.A.I.L.DAL 1-7-84 AL 30-6-85

LA PRESENTE È VALIDA SOLO PER I TITOLARI DI RENDITA INAIL LA CUI RETRIBUZIONE PRESA A BASE PER IL CALCOLO DELLASTESSA RAGGIUNTA 0 SUPERI IL NUOVO MASSIMALE DI £ 16.030.000 OPPURE SIA INFERIORE AL NUOVO MINIMALE DI £ 8.631.000

GR.INAB.

11%12%13%14%15%16%17%18%19%2 0 %2 1 %2 2 %2 3 %2 4 %2 5 %2 6 %2 7 %2 8 %2 9 %3 0 %3 1 %3 2 %3 3 %3 4 %3 5 %3 6 %3 7 %3 8 %3 9 %4 0 %4 1 %4 2 %4 3 %4 4 %4 5 %4 6 %4 7 %4 8 %4 9 %50%5 1 %5 2 %53%54%55%56%57%58%59%6 0 %6 1 %6 2 %6 3 %6 4 %6 5 %6 6 %6 7 %6 8 %6 9 %7 0 %7 1 %7 2 %7 3 %7 4 %7 5 %7 6 %7 7 %7 8 %7 9 %8 0 %8 1 %8 2 %8 3 %8 4 %8 5 %8 6 %8 7 %8 8 %8 9 %9 0 %9 1 %9 2 %9 3 %9 4 %9 5 %9 6 %9 7 %9 8 %9 9 %

100%

MASSIMALE RETRIBUIVO: £ 16

ALIQ.

556066717682879398

104109115121126132138144150155162169176183190198205213220230240250260271282292304315326338350367385403421440459479499519540561583605627650660670680690700710720730740750760770780790800810820830840850860870880890900910920930940950960970980990

1000

NOTE: 1) Q.l.=

MASSIMALE INDUSTRIA 16Annuo

881.650961.800

1.057.9801.138.130

1.218.2801.314.4601.394.6101.490.7901.570.9401.667.1201.747.2701.843.4501.939.6302.019.7802.115.9602.212.140

2.308.3202.404.5002.484.6502.596.8602.709.0702.821.2802.933.4903.045.7003.173.9403.286.1503.414.3903.526.6003.686.9003.847.2004.007.5004.167.8004.344.1304.520.4604.680.7604.873.1205.049.4505.225.7805.418.1405.610.5005.883.0106.171.550

6.460.0906.748.6307.053.2007.357.7707.678.3707.998.9708.319.5708.656.2008.992.8309.345.4909.698.150

10.050.81010.419.50010.579.80010.740.10010.900.40011.060.70011.221.00011.381.30011.541.60011.701.90011.862.20012.022.50012.182.80012.343.10012.503.40012.663.70012.824.00012.984.30013.144.60013.304.90013.465.20013.625.50013.785.80013.946.10014.106.40014.266.70014.427.00014.587.30014.747.60014.907.90015.068.20015.228.50015.388.80015.549.10015.709.40015.869.70016.030.000

quota individuale per2) per chi non raggiunge il massimaledi £

Mensile

73.47080.15088.17094.840101.520109.540116.220124.230130.910138.930145.610153.620161.640168.320176.330184.350192.360200.380207.050216.410

225.760235.110

244.460253.810264.500273.850284.530293.880307.240320.600333.960347.320362.010376.710390.060406.090420.790435.480451.510

467.540490.250514.300538.340562.390587.770613.150

639.860666.580693.300721.350749.400778.790808.180837.570868.290881.650895.010908.370921.730935.080948.440961.800975.160988.520

1.001.8801.015.2301.028.5901.041.9501.055.3101.068.6701.082.0301.095.3801.108.7401.122.1001.135.4601.148.8201.162.1801.175.5301.188.8901.202.2501.215.610

1.228.9701.242.3301.255.6801.269.0401.282.4001.295.7601.309.1201.322.4801.335.830

.030.000 - MINIMALE RETRIBUIVO £ 8.631.000

..030.000Q.I.

3.6704.0104.4104.7405.0805.4805.8106.2106.5506.9507.2807.6808.0808.4208.8209.2209.620

10.02010.35010.82011.29011.76012.22012.69013.23013.69014.23014.69015.36016.03016.70017.37018.10018.84019.50020.30021.04021.77022.58023.38024.51025.72026.92028.12029.39030.66031.99033.33034.67036.07037.47038.94040.41041.88043.41044.08044.75045.42046.09046.75047.42048.09048.76049.43050.09050.76051.43052.10052.77053.43054.10054.77055.44056.110

56.77057.44058.110

58.78059.44060.110

60.78061.45062.12062.78063.45064.12064.79065.46066.12066,790

ogni familiare a carico corrispondente al 5%di £ 16.030.000

15.000.000 con una invalidità INAIL del 50%:

MINIMALEAnnuo

474.705517.860569.646612.801655.956707.742750.897802.683845.838897.624940.779992.565

1.044.3511.087.5061.139.2921.191.078

1.242.8641.294.6501.337.8051.398.2221.458.6391.519.0561.579.4731.639.8901.708.9381.769.3551.838.4031.898.8201.985.1302.071.4402.157.7502.244.0602.339.0012.433.9422.520.2522.623.8242.718.7652.813.7062.917.2783.020.8503.167.5773.322.9353.478.2933.633.6513.797.6403.961.6294.134.2494.306.8694.479.4894.660.7404.841.9915.031.8735.221.7555.411.6375.610.150

5.696.4605.782.7705.869.0805.955.3906.041.7006.128.0106.214.3206.300.6306.386.9406.473.2506.559.5606.645.8706.732.1806.818.4906.904.800

6.991.1107.077.4207.163.7307.250.0407.336.3507.422.6607.508.9707.595.2807.681.5907.767.9007.854.2107.940.5208.026.830

8.113.1408.199.4508.285.7608.372.0708.458.3808.544.6908.631.000

INDUSTRIA 8.631.000Mensile

39.56043.16047.47051.07054.66058.98062.57066.89070.49074.80078.40082.71087.03090.63094.94099.260

103.570107.890111.480116.520121.550126.590131.620136.660142.410147.450153.200158.240165.430172.620179.810187.010194.920202.830210.020218.650226.560234.480243.110251.740263.960276.910289.860302.800316.470330.140344.520358.910373.290388.400403.500419.320435.150450.970467.510474.710481.900489.090496.280503.480510.670517.860525.050532.250539.440546.630553.820561.020568.210575.400582.590589.790596.980604.170611.360618.560625.750632.940640.130647.330654.520661.710

668.900676.100683.290690.480697.670704.870712.060719.250

delia quota mensile.I calcolo della propria rendita mensile si fai n15.000.000 x 350 (che è

mesi 12 x

il coefficiente per

1.000

questo modo: esempioi! 5 0%> = £/mese

Q.I.

1.9802.1602.3702.5502.7302.9503.1303.3403.5203.7403.9204.1404.3504.5304.7504.9605.1805.3905.57058306.0806.3306.5806.8307.1207.3707.6607.9108.2708.6308.9909.3509.75010.14010.50010.93011.33011.72012.16012.59013.20013.85014.49015.14015.82016.51017.23017.95018.66019.42020.18020.97021.76022.55023.38023.74024.10024.45024.81025.17025.53025.89026.25026.61026.97027.33027.69028.05028.41028.77029.13029.49029.85030.21030.57030.93031.29031.65032.01032.37032.73033.09033.45033.81034.16034.52034.88035.24035.60035.960

retribuzione

Septembre 1984 leRéveilsocial page 4

Disciplinadella

invaliditàpensionabile

segue dalla 3a pag.rativa svolta. È una espres-sione che sembra ignorarel'usura.La conferma dell'assegnoha effetto:- dalla scadenza del prece-dente triennio, ove la do-manda sia inoltrata nei 1 80giorni precedenti la scaden-za stessa;- dal mese successivo allapresentazione della doman-da, ove la stessa sia presen-tata nei 1 20 giorni succes-sivi alla scadenza.La conferma richiesta nei120 giorni successivi allascadenza del triennio, nondovrebbe far venire meno lacontinuità dei Ticonosci-menti ai fini della fonfermaautomatica.Per evitare la perdita di ra-tei, è necessario pertantocurare l'inoltro della doman-da nell'arco dei sei mesi pre-cedenti la scadenza.

1.5. -SUPPLEMENTIDELL'ASSEGNOLa contribuzione successivaalla decorrenza originariadell'assegno - sia essa ob-bligatoria sia essa figurativao volontaria - dà diritto asupplementi dell'assegnostesso secondo le norme vi-genti per questo specificoistituto.Dispone la legge che nel ca-so di nuova liquidazione diassegno, la misura diquest'ultimo non può esse-re superiore al precedenteassegno, cui vanno aggiuntigli aumenti di perequazioneautomatica intervenuti nelfrattempo ed una maggiora-zione per la contribuzionesuccessiva, a titolo di sup-plemento.Tale disposizione oltre ad in-trodurre un sistema di cal-colo macchinoso, sembraviolare i principi costituzio-nali.Sul punto vale la pena di fa-re un doveroso approfondi-mento prima di prendere ini-ziative.

1.6. -TRASFORMAZIONEDELL'ASSEGNO DIINVALIDITÀ' INPENSIONE DIVECCHIAIAL'assegno di invalidità si tra-sforma in pensione di vec-chiaia al compimentodell'età pensionabile, sem-prechè l'interessato sia inpossesso dei requisiti di as-sicurazione e di contribuzio-ne richiesti per tale pensio-ne.A tal fine sono consideratiutili i periodi di godimentodell'assegno durante i qualinon sia stata prestata attivi-tà lavorativa. Non sono utiliinvece per la misura dellapensione la quale, in ognicaso, non potrà essere infe-riore all'importo dell'asse-gno in godimento al mo-mento del compimentodell'età pensionabile.Nonostante si parli di tra-

sformazione poiché nellasostanza si tratta di unanuova prestazione, occorre-rà farne richiesta, se non al-tro per sollecitarne la liqui-dazione. La trasformazionedovrebbe comunque garan-tire che tra le due prestazio-ni non ci sia soluzione dicontinuità.

1.7. - CUMULO ASSEGNO -RETRIBUZIONEII titolare dell'assegno puòsvolgere attività lavorativa;in tal caso potrà cumularecon la retribuzione solouna quota di assegno pari -al massimo - al trattamentominimo di pensione.

1.8. -IRREVERSIBILITÀ'DELL'ASSEGNO EDIRITTI DEISUPERSTITIL'assegno di invalidità non èreversibile e cessa quindicon la morte del suo titola-re. Ai superstiti, tuttavia,spetta la pensione di riversi-bilità in presenza dei requisi-ti che la legge per i superstitidi assicurato.La modifica del requisitocontributivo per la presta-zioni legate ad uno stato in-validante (di cui si dirà ap-presso), sembra incidere an-che sulla riversibilità che siacquisisce con 1 5 anni dicontribuzione ovvero 5 annidi cui tre nel quinquenniocon il regime transitorio dicui al capitolo specifico sulpunto; tuttavia è necessarioun ulteriore approfondimen-to, per il quale comunqueabbiamo tempo, data la gra-dualità di applicazione deinuovi requisiti contributiviprevisti dell'art. 4. Per ilconseguimento di quest'ul-timo requisito e quindi soloai fini del perfezionamentodel diritto alla riversibilità enon anche per la misura - siconsiderano utili anche i pe-riodi di godimento dell'asse-gno di invalidità purché nonci sia stato contemporaneosvolgimento di attività lavo-rativa.

1.9. - INCOMPATIBILITÀ'DELL'ASSEGNO ORDINA-RIO DI INVALIDITÀ' CONASSEGNO INVALIDICIVILILa nuova normativa pone laincompatibilità tra assegnoordinario di invalidità e asse-gno di invalidità civile.La legge pone tale incompa-tibilità con esclusivo riguar-do alla prestazione per inva-lidità di grado meno elevatointrodotta dalla legge stes-sa.Tratteremo nei prossimi nu-meri i punti riguardanti:- la pensione ordinaria diinabilità (Art.2);- l'assegno di assistenzapersonale e continuativa aipensionati di inabilità (Art.5);- l'assegno privilegiato di in-validità e la pensione privile-giata di inabilità diretta e in-diretta.

IL SINDACATOE LA QUESTIONE SARDAdi Claudio MAGNABOSCO

Non è certo compito delsindacato esprimere giudizi«politici» anche se tutte le ini-ziative sindacali, come quelleculturali e addirittura quellepersonali, hanno un significa-to «politico». Del resto nel'68 i giovani distinsero politi-ca e partiti... e la distinzione èancora valida. È nota a tuttila crescita, in Sardegna, deiconsensi al Partito Sardod'Azione: quello che nessunoha però notato è che il P.S.d'Az. è stato, in certo senso,lo strumento per dar voce allarinascita dei sardi.

Il Partito Politico, cioè,non assorbe tutto il sardismotant'è che dalla crisi economi-ca sarda, dalla situazione di«colonia» nella quale è rele-gata l'isola, sono i lavoratoriin prima persona a rivendica-re il sardismo. Prima ancoradei successi elettorali conse-guiti dal P.S. d'Az. le manife-

stazioni sindacali vedevanoun numero crescente di ban-diere sarde e di scritte in sar-do. Sta nascendo anche il sin-dacato sardo, sta nascendonon contro i sindacati italianima, al contrario, per lavorarecon il sindacato italiano daposizioni sardiste.

Le polemiche che sono na-te in Italia sul «separatismo»per le accuse che alcuni espo-nenti dei partiti italiani han-no rivolto ai sardisti, devonopreoccupare il sindacato (e ilSAVT in particolare...) poi-ché sono la prova che un nuo-vo e pericoloso centralismosta nascendo in Italia dalle ce-neri di governi che non hannosaputo far nulla per i lavora-tori.

Il partito sardo ha già isuoi difensori e i suoi alleatima chi aiuterà il «sindacatosardo» la cui nascita sarà cer-to denunciata all'opinione

pubblica come un segno del«separatismo» sardista?

Il Sindacato Sardo nasce-rà come forza autonoma dallaaspirazione e dalle organizza-zioni politiche sarde: esatta-mente come il SAVT affermae difende la propria «autono-mia» in Valle d'Aosta.

Quando De Mita parla disardi mezzo-terroristi, quan-do Saragat tuona «mai con iseparatisti!»; quando Craxi«porta fiori sulla tomba diGaribaldi» ma disprezza i sar-di vivi; quando Montanellidefinisce i • sardi«mantenuti»... quei terrori-sti, separatisti, mantenuti dadisprezzare sono i lavoratorisardi...

Per questo motivo i lavo-ratori sardi devono poter con-tare sull'appoggio dei lavora-tori valdostani, dei lavoratorifriulani, dei lavoratori slove-ni, di tutti i lavoratori

italiani... perché l'autonomiaè un bene prezioso per i lavo-ratori.

Non abbiamo dimenticatoil «terrorismo di stato».

Non abbiamo dimenticatoi «mantenuti» delle pensionida capogiro di privilegiati cit-tadini di serie «A» e la famedegli altri.

Non abbiamo dimenticatoil disprezzo di alcuni governiche facevano caricare dallapolizia le manifestazioni deilavoratori.

Non abbiamo dimenticatoil «separatismo» sociale ditutti i governi che escludono ilavoratori dalle decisioni checontano in materia di scelteeconomiche e industriali, se-parando sempre più il paeselegale da quello reale.

Non abbiamo dimenticatoi lavoratori sardisti... e siamocon loro perché anche il sin-dacato deve cambiare.

CORSI DI TERZA MEDIAPER ADULTI

«II Centro Documenta-zione Educazione Adulti co1

munica che, con riferimentoal l 'ordinanza emanatadall'Assessore alla PubblicaIstruzione della Regione Val-le d'Aosta, sono aperte leiscrizioni ai corsi di terzamedia per adulti (150 ore)per l 'anno scolast ico1984/85.

I corsi che avranno inizioil 1 ° ottobre 84 e seguiran-no il normale calendarioscolastico, si terranno pres-so la Scuola Media XXVAprile di Aosta e pressoqualunque località sede discuola media della regione acondizione che venga rag-giunto un numero minimo di20 iscritti.

Ai corsi che avrannoluogo dal Lunedì al Venerdìper un totale di 3 ore giorna-

liere di lezione in orari pome-ridiani, preserali e serali, sipossono iscrivere tutti colo-ro i quali abbiano compiutoo compiano entro il 31 di-cembre p.v. il 18° anno dietà e se minori di 23 annisiano in possesso del diplo-ma di licenza elementare odell'accertamento del gradodi cultura.

Le domande di iscrizioniche scadranno il 21 settem-bre 1 984 si ricevono pressoil Centro DocumentazioneEducazione Adulti di CorsoBattaglione 111 in Aostadal Lunedài al Venerdì conorario 9-12 e 14,30-18».

Ringraziando fin d'oraper la collaborazione presta-ta, distintamente saluta peril Centro DocumentazioneEducazione Adulti.

BANDI DI CONCORSOÈ indetta una selezione per

titoli ed esami, per il conferimen-to di incarichi e supplenze perposti di Coadiutore (5° livello)presso gli Istituti scolastici del-la Regione.

Per la partecipazione allaprova di selezione è richiesto ilpossesso del diploma di scuolasecondaria di 1° grado (scuolamedia inferiore).

I concorrenti, fra gli altri re-quisiti, devono aver compiuto il18° anno di età e non aver com-piuto il 35° alla data del 2 no-vembre 1984, salvo le eccezionidi legge.

La domanda di ammissionealla selezione deve pervenire al-la Presidenza della Giunta regio-nale entro le ore 17 del giorno 2novembre 1984.

I concorrenti dovranno so-

stenere un esame preliminare dilingua francese, consistente inuna conver-sazione. Coloro che non riporte-ranno la sufficienza nella provadi lingua francese non sarannoammessi alle prove successive.

L'esame della selezione com-prende le seguenti prove:a) prova pratica di dattilografiaconsistente nella copiatura conmacchina da scrivere elettrica onon, a scelta del candidato di unbrano dattiloscritto o a stampain lingua italiana ed un branodattiloscritto un lingua francese,della durata di dieci minuticiascuno.b) una prova orale vertente sul-le seguenti materie:- cultura generale, con partico-lare riferimento alla Storia ed allaGeografia della V.D.A.

- ordinamento della RegioneV.D.A.

L'ENEL informa che intendeeffettuare una selezione per il re-clutamento di n° 13 unità, da in-serire presso le proprie sedi dilavoro in Valle d'Aosta così sud-divisi.n° 10 Aiutanti genericin° 2 diplomati di istituto profes-sionalen° 1 diplomato di istituto profes-sionale ad indirizzo commerciale

Vi possono partecipare tut-ti coloro che abbiano un'etàcompresa tra il 18° e il 35° an-no e siano in possesso dei se-guenti titoli di studio:- per i 10 aiutanti generici è ri-chiesto il titolo di studio dell'at-tuale scuola d'obbligo.

- per i 2 diplomati di Istituto pro-fessionale occorre aver conse-guito il diploma di qualifica diIstituto Professionale di Stato olegalmente riconosciuto per l'in-dustria e l'artigianato o IstitutoProfessionale per l'attività Mari-nara o di licenza di scuola Tecin-ca Statale o legalmentericonosciuta per elettricista dibordo, elettricista installatore edelettromeccanico, elettricista in-stallatore AJ. e B.T. elettromec-canico.- per il diplomato di Istituto Pro-fessionale ad indirizzo commer-ciale occorre possedere ildiploma di addette alla segrete-ria d'azienda, addetto alla conta-bilità d'azienda.Per la presa visione dei bandi eper ulteriori informazioni, rivol-gersi presso la sede del SAVT.