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1. INTRODUZIONE
L’accesso delle piccole e medie imprese (PMI) ai finanziamenti è di fondamentale
importanza per favorirne la crescita e
l’innovazione.
Secondo un’indagine condotta in tutta
l’UE e pubblicata il 30 novembre 2016, l’accesso ai finanziamenti risulta essere il
problema principale per il 9% delle PMI.
Negli ultimi anni, si è riscontrato un
notevole miglioramento della situazione in questo settore, in quanto la
percentuale di PMI con difficoltà di
accesso ai finanziamenti è diminuita, passando dal 16% del 2009 al 9% del
2016.
Tuttavia, i risultati variano da paese a
paese. In Grecia e a Cipro, l’accesso ai finanziamenti da parte delle PMI
rappresenta un problema di grandi proporzioni (24% in entrambi i paesi).
Tale problematica è evidenziata anche
dalle imprese più piccole (il 10% delle microimprese) e dalle imprese a forte
crescita di recente costituzione (il 13%
delle imprese conosciute come “gazzelle”)1.
Le modalità con cui i finanziamenti vengono erogati alle PMI dei paesi
dell’UE sono estremamente variegate.
Tale diversità riguarda:
l’entità relativa delle varie fonti di
finanziamento impiegate dalle imprese;
il grado di sviluppo di diversi tipi di istituti finanziari come banche, fondi
di investimento, fondi pensione e assicurativi;
il grado di sviluppo di segmenti dei mercati finanziari quali la borsa
valori, il mercato delle obbligazioni e i
mercati delle cartolarizzazioni.
Le fonti dirette di finanziamento esterno
più importanti per le PMI sono le linee di credito, i prestiti bancari e le locazioni
finanziarie.
Per contro, il finanziamento azionario
costituisce una fonte essenziale per le imprese innovative a forte crescita e le
start-up. Sebbene l’ammontare totale di
tale tipologia di finanziamento non sia tanto considerevole quanto le altre fonti
1 Secondo l’indagine, le “gazzelle” sono
imprese nate da meno di 5 anni che hanno
riscontrato una crescita media annua del 20% nel corso degli ultimi tre anni. Commissione europea/Banca centrale
europea, 2016, Survey on the access to finance of enterprises (SAFE), http://ec.europa.eu/growth/access-to-finance/data-surveys_it
SCHEDA TEMATICA PER IL SEMESTRE EUROPEO
ACCESSO DELLE PICCOLE E MEDIE
IMPRESE AI FINANZIAMENTI
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di finanziamento, i finanziamenti azionari permettono di incentivare la crescita e
l’occupazione, anche grazie alle
innovazioni create dalle imprese beneficiarie.
Figura 1 — Fonti di finanziamento esterno rilevanti per le PMI
Fonte: Commissione europea/Banca centrale europea, 2015, Survey on the access to finance of enterprises
(SAFE), risultati del 2016 riguardanti le PMI dell’UE.
Gli Stati membri hanno messo in atto un
certo numero di politiche e programmi per affrontare gli ostacoli che le PMI
incontrano nell'accedere a diverse fonti di finanziamento.
A livello dell’UE, la Commissione europea
collabora con diversi istituti finanziari per incentivare l’accesso delle PMI ai
finanziamenti disponibili, promuovendo la concessione di prestiti e capitali di
rischio tramite strumenti finanziari disponibili nell’ambito del programma
per la competitività delle imprese e le piccole e medie imprese (COSME), il
programma Orizzonte 2020, i fondi
strutturali e d'investimento europei e il Fondo europeo per gli investimenti
strategici. Inoltre, le PMI ricevono finanziamenti da parte della Banca
europea per gli investimenti perlopiù tramite banche commerciali partner
selezionate e altri intermediari.
Tramite l’iniziativa Unione dei mercati dei
capitali, la Commissione intende
raggiungere una maggiore diversificazione del finanziamento
dell’economia, rivolgendo particolare
attenzione alle PMI2.
La Commissione incentiva inoltre i paesi
dell’UE a condividere buone prassi in materia di miglior accesso ai
finanziamenti in modo da poter trarre
vantaggio dalle esperienze reciproche. L’accesso ai finanziamenti rappresenta
uno dei principi del “Small Business Act” per l’Europa (SBA), l’iniziativa faro
dell’UE volta a mettere in atto misure strategiche per sostenere le PMI. Ogni
anno, la Commissione pubblica “schede informative SBA” con l’intento di
migliorare la comprensione delle
tendenze recenti e delle politiche nazionali in materia di PMI. L’accesso ai
finanziamenti costituisce una delle aree di interesse dello SBA affrontate dalle
schede informative.
La presente scheda tematica per il
semestre europeo mira a presentare brevemente le principali sfide strategiche
2 Commissione europea, 2015, Piano di azione per la creazione dell'Unione dei mercati dei capitali, COM(2015) 468; SWD(2015) 183 e la relativa revisione
intermedia, COM(2017) 292 final.
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
Altre fonti
Titoli di debito
Factoring
Capitale azionario
Altri prestiti
Utili non distribuiti
Sovvenzioni o prestito bancario agevolato
Credito commerciale
Leasing
Prestiti bancari
Linea di credito, credito in conto corrente
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in tale ambito e a descrivere alcuni strumenti strategici posti in essere
attualmente dagli Stati membri per
affrontare tali sfide.
2. SFIDE STRATEGICHE: ACCESSO
DELLE PMI AI MERCATI FINANZIARI NEI PAESI DELL’UE
2.1. Ecosistema di finanziamento
generale per le PMI
I paesi dell’UE hanno adottato diverse
misure strategiche per migliorare l’accesso delle PMI ai finanziamenti, con
risultati tra loro differenti.
Nelle schede informative SBA, la
Commissione misura le prestazioni di ogni paese in merito all’accesso delle PMI
ai finanziamenti rispetto alla media UE.
Vengono presi in considerazione indicatori che riflettono la disponibilità di
diverse fonti di finanziamento e altre condizioni pertinenti3.
Stando agli ultimi dati4, i paesi dell’UE possono essere raggruppati in tre
categorie:
3 Nelle schede informative SBA, l’accesso
delle PMI ai finanziamenti rappresenta uno dei dieci ambiti monitorati ed è caratterizzato dai seguenti indicatori: investimenti in capitale di rischio, forza dei diritti giuridici,
completezza riguardante le informazioni sui crediti, tempo totale necessario per essere pagati (giorni), perdita di credito inesigibile,
costi di finanziamento per prestiti di importo ridotto rispetto a quelli di importo elevato, domande di finanziamento respinte e offerte
di finanziamento inaccettabili, accesso al sostegno finanziario pubblico, comprese le garanzie, disponibilità delle banche a concedere un prestito, finanziamenti azionari
disponibili per imprese di nuova creazione e in crescita, investimenti da parte di investitori informali (business angel) professionisti
disponibili per imprese di nuova costituzione e in crescita, finanziamento collettivo
(crowdfunding) di investitori privati. 4 Commissione europea, 2016, scheda informativa SBA; nessun punteggio relativo a Malta per mancanza di dati; http://ec.europa.eu/growth/smes/business-
friendly-environment/performance-review_it.
sostanzialmente in linea con la media UE (deviazione standard di +/-
0,5): Lussemburgo, Bulgaria,
Croazia, Repubblica ceca, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria,
Irlanda, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia;
al di sopra della media UE: Belgio, Estonia, Finlandia, Lettonia, Polonia,
Svezia e Regno Unito; al di sotto della media UE: Austria,
Cipro, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna.
Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) ha inoltre proposto un nuovo
indicatore composito per il finanziamento delle PMI in Europa. Tale indicatore si
fonda su tre fonti di finanziamento per cui sono disponibili sufficienti dati sulla
qualità: prestiti, crediti e locazioni
finanziarie, e finanziamenti azionari. È altresì incluso un indicatore che riflette le
condizioni macroeconomiche5. I risultati relativi all’anno 2016, nonché agli anni
2013, 2014 e 2015 sono riportati nel grafico sottostante.
5 In totale, sono state incluse 23 serie
temporali, raggruppate in quattro sottoindici.
Per maggiori informazioni, consultare la relazione del FEI, European Small Business Finance Outlook, 2017, pagg. 7-9, http://www.eif.org/news_centre/publications/
eif_wp_43.pdf
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Figura 2 — Risultato dell’indice FEI sul finanziamento delle PMI
Fonte: European Small Business Finance Outlook, FEI, 2017, figura 8, pag. 9.
In generale, tutti i vari istituti finanziari,
così come i mercati finanziari, rivestono un ruolo importante nella creazione di un
ecosistema di finanziamenti fondamentale per tutte le imprese6. Nel
caso delle PMI, sebbene tali realtà non
offrano opzioni di finanziamento dirette, rappresentano spesso un punto di uscita
per gli investitori.
In tal modo, gli investitori posso
trasferire il loro investimento, liberando
6 Un’analisi più dettagliata
sull’intermediazione finanziaria nei paesi dell’UE è disponibile nel documento di lavoro della Commissione del 2015 riguardante l’analisi economica a sostegno del piano di
azione per la creazione dell'Unione dei mercati dei capitali, SWD(2015)183, nel documento di lavoro della Commissione del
2017 riguardo all’analisi economica a sostegno della revisione intermedia del piano
d'azione per l'Unione dei mercati dei capitali,
SWD(2017)224 final, nonché nel documento di lavoro della Commissione europea del 2016, European Financial Stability and Integration review, SWD(2016)146,
capitolo 2.
fondi da riciclare in nuove PMI. Mentre i
prestiti bancari (cfr. sotto) rappresentano ancora la principale fonte
di finanziamento per la maggior parte delle PMI, le imprese innovative a forte
crescita si avvalgono soprattutto di
finanziamenti azionari.
Inoltre, l’accesso ai finanziamenti
rappresenta in generale un ostacolo più per le imprese a forte crescita che per
altri tipi di PMI7. Sebbene in termini assoluti la presenza di tali imprese
nell’UE sia piuttosto modesta, i lavoratori impiegati in tale settore rappresentano il
7 Sulla base di fasi consecutive dell’indagine
comunitaria sull’innovazione, analizzate nello studio, “Does the analysis of innovation
barriers perceived by high growth firms
provide information on innovation policy priorities?”, Hölzl, W., & Janger, J.Technological Forecasting and Social Change, volume 80, numero 8, 2013,
pagg. 1450-1468.
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18,8% del totale degli occupati dell’UE8. Tali occupazioni tendono inoltre a essere
più durature e a maggiore intensità di
conoscenza9. Le imprese in questione mostrano altresì un livello maggiore di
crescita media della produttività e di attività di ricerca e innovazione,
favorendo così la competitività e l’intensità di conoscenza delle economie
dell’UE10.
2.2. Prestito bancario
Le banche sono i maggiori intermediari finanziari in tutti i paesi dell’UE, sebbene
la loro importanza relativa vari significativamente da un paese all’altro. I
prestiti rappresentano generalmente la maggior parte degli attivi bancari, anche
se gran parte delle banche investe anche nei mercati dei capitali.
In media, nel 2016, le PMI hanno
riscontrato un aumento della disponibilità di credito bancario, insieme ad una
diminuzione dei tassi d’interesse. Tuttavia, le PMI hanno inoltre riportato
un aumento dei costi di finanziamento non legati al tasso d’interesse e dei
requisiti di garanzia.
Le difficoltà di accesso al prestito
bancario stanno interessando
particolarmente le imprese più piccole e innovative.
8 Commissione europea, 2016, European
Innovation Scoreboard, https://ec.europa.eu/growth/industry/innovation/facts-figures/scoreboards_it 9 Ciriaci, D., Moncada-Paternò di Castello, P., & Voigt, P., 2014, “Does size of innovative
firms affect their growth persistence?”,
Brussels Economic Review, vol. 57, numero 3, pagg. 317-346. 10 Commissione europea, 2016, Science, research and innovation performance of the
EU 2016, pagg. 247-276.
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Figura 3 — Prestiti bancari — PMI che hanno richiesto e ottenuto l’intero importo domandato (2016)
Fonte: SAFE (2016), ibid.
Poiché il tasso di domande respinte
include sia progetti fattibili dal punto di vista economico sia quelli non fattibili, a
livello di singolo paese tale tasso costituisce un indicatore approssimativo
dell’irrigidimento o dell’attenuazione dei criteri per la concessione del credito
applicati dalle banche per l’approvazione di prestiti o linee di credito. Tra l’altro,
alcune PMI evitano addirittura di
richiedere prestiti bancari per paura di veder respingere la loro domanda,
soprattutto in Grecia (26%11).Il tasso di approvazione delle domande di prestito
bancario presentate dalle PMI è aumentato, passando dal 60% nel 2014
ad una media del 70% nel 2016. Tuttavia, il tasso di domande respinte
resta elevato in alcuni paesi dell’UE,
come in Grecia (20%), Lituania (20%), Lettonia (20%) e nei Paesi Bassi (17%).
2.3. Altre fonti di finanziamento per le PMI
Sebbene limitato in tutti i paesi dell'UE, il
capitale di rischio rappresenta una
fonte di finanziamento importante, soprattutto per progetti e imprese di
11 SAFE (2016), ibid.
carattere innovativo e a più alto rischio.
Se si considera la dimensione del mercato, il capitale di rischio può ancora
essere visto come una soluzione di nicchia rispetto alle tradizionali forme di
finanziamento. Le attività legate al capitale di rischio sono più intense nei
mercati dei capitali più sviluppati (i paesi dell’UE più grandi, il Benelux, i paesi
nordici). Sebbene sia più adeguato alle
esigenze delle start-up e delle imprese più rischiose, il capitale di rischio
costituisce una piccola porzione del private equity ed è maggiormente diffuso
in Svezia, Finlandia, Irlanda e nel Regno Unito. Le imprese di assicurazione e i
fondi pensione si classificano tra i principali investitori istituzionali in fondi
di capitale di rischio.
Il crowdfundig, anche detto finanziamento collettivo, è una fonte di
finanziamento emergente. Esso consiste nell'invitare il pubblico, in genere tramite
Internet, a finanziare progetti mediante donazioni o contributi in denaro in
cambio di una ricompensa, della prenotazione di un prodotto, di prestiti o
investimenti. Ogni tipo di organizzazione
può avviare una campagna di crowdfunding. Le PMI, gli artisti, le start-
up innovative e gli imprenditori sociali
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possono beneficiare di diverse forme di crowdfunding. In alcuni paesi dell’UE, il
crowdfunding si è diffuso rapidamente.
Si stima che, in Europa, il mercato finanziario alternativo online, che include
il crowdfunding, il prestito tra pari (peer-to-peer) e altre attività, sia cresciuto in
totale del 92%, raggiungendo i 5 431 milioni di EUR nel 2015. In
Europa, escludendo il Regno Unito, ossia il mercato più vasto, il settore finanziario
alternativo online è cresciuto del 72%, passando dai 594 milioni di EUR nel 2014
ai 1 019 milioni di EUR nel 201512.
I business angel, o investitori informali, sono operatori privati, spesso ad alto
potenziale di investimento e forti di esperienze professionali nel campo, che
investono direttamente parte del proprio patrimonio personale in aziende private
di nuova costituzione o in crescita. I business angel possono investire
personalmente o in qualità di membri di
un consorzio, dove un investitore informale riveste generalmente un ruolo
guida. Oltre al capitale, gli investitori informali offrono all'imprenditore
esperienza nella gestione dell'impresa, competenze e contatti. I business angel
ricoprono un ruolo importante nell’economia poiché, in molti paesi,
costituiscono la seconda maggiore fonte
di finanziamenti esterni per le imprese di nuova costituzione, dopo la famiglia e gli
amici. I business angel sono sempre più importanti nell'apporto di capitale di
rischio e nel contribuire alla crescita economica e ai progressi tecnologici. Il
Regno Unito è capofila nel mercato europeo dei business angel, seguito da
Spagna, Germania, Francia e Finlandia13.
La cartolarizzazione è il processo con cui viene creato uno strumento
finanziario, generalmente da un organismo mutuante come una banca,
aggregando attività ( ad esempio prestiti alle PMI) da vendere agli investitori. Tale
processo consente di accedere più
12 Università di Cambridge, Judge Business
School, Sustaining Momentum, The 2nd European Alternative Finance Industry Report, 2016. 13 EBAN, 2016, European Early Stage Market
Statistics 2015.
facilmente a una gamma più ampia di investitori, aumentando al contempo la
liquidità e liberando risorse di capitale
dalle banche per favorire nuovi prestiti. Nell’UE, il livello di diffusione della
cartolarizzazione varia enormemente da paese a paese. I Paesi Bassi detengono il
primato in termini di portata del mercato delle cartolarizzazioni (il 32% del PIL),
dove le principali garanzie reali sono rappresentate da mutui ipotecari. Anche
altri paesi presentano un mercato delle cartolarizzazioni abbastanza sviluppato:
gli stock di attività cartolarizzate
rappresentano tra il 10% e il 20% del PIL in Belgio, Portogallo, Irlanda,
Spagna, Grecia e nel Regno Unito. In altri paesi europei di grandi dimensioni,
sebbene la quantità di attività cartolarizzate in essere sia relativamente
modesta in termini di percentuale del PIL, il relativo mercato è considerevole in
numeri assoluti. Si tratta di paesi quali la
Francia, la Germania e l’Italia. Nella maggior parte degli altri paesi dell’UE, il
valore delle attività cartolarizzate in essere rispetto alle dimensioni
dell’economia è molto ridotto.
La quotazione in borsa permette alle
PMI di accedere a una fascia potenzialmente più ampia di investitori in
titoli azionari. Particolarmente
interessanti per le PMI sono i mercati azionari di crescita che offrono
opportunità di quotazione con requisiti semplificati per imprese che non possono
o non vogliono essere quotate sui principali mercati azionari.
Il leasing, o locazione finanziaria, essendo una forma di finanziamento
basata sulle attività, è spesso una fonte
di finanziamento molto attraente per le PMI per poter finanziare diversi tipi di
attività. In genere, non è richiesto alcun tipo di garanzia supplementare o
collaterale. Tra i fornitori di servizi di leasing figurano le banche commerciali,
gli organismi di credito non bancario o società di leasing. Secondo i risultati
dell’indagine SAFE del 2016, il leasing è
rilevante per il 47% delle PMI dell’UE, con percentuali che oscillano dal 23% di
Cipro al 68% della Finlandia. Nei sei mesi precedenti, tale forma di finanziamento è
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stata utilizzata dal 23% delle PMI dell’UE14.
La microfinanza potrebbe
rappresentare un'ulteriore fonte di finanziamento per le microimprese
esistenti, così come per coloro che intendono avviare un’attività per sfuggire
alla povertà o alla disoccupazione, contribuendo a creare posti di lavoro.
Gli erogatori europei di microfinanziamenti appartengono a
tipologie molto diverse tra loro. Oltre alle banche commerciali che considerano le
microimprese parte della loro tipica
attività di finanziamento nei confronti delle PMI, lo spettro degli operatori
europei di microcredito include molte associazioni finalizzate al profitto o senza
scopo di lucro.
I mercati delle obbligazioni
societarie sono pertinenti solo per PMI di maggiori dimensioni e più indicati per
imprese a media capitalizzazione o per
grandi imprese. In tutti i paesi dell’UE, i mercati delle obbligazioni societarie sono
di dimensioni più ridotte rispetto ai mercati borsistici, sebbene si riscontrino
14 SAFE (2016), ibid.
ancora differenze a livello nazionale.
Figura 4 — Investimenti in capitale di rischio in % del PIL, statistiche di mercato: ubicazione della società in portafoglio
https://www.investeurope.eu/media/651727/invest-europe-2016-european-private-equity-activity-final.pdf
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3. LEVE STRATEGICHE PER IL SUPERAMENTO DELLE SFIDE
La letteratura accademica, le organizzazioni internazionali e altre fonti
hanno proposto varie raccomandazioni strategiche per affrontare le
problematiche relative alle difficoltà incontrate dalle PMI per accedere alle
diverse forme di finanziamento. Tenuto conto della varietà di mercati finanziari
disponibili per le PMI e delle molteplici
sfide presenti in ogni mercato, la presente valutazione si concentra solo su
alcune aree strategiche e non mira a fornire un’analisi esaustiva di tale
campo.
Sul versante dei prestiti, il settore
bancario europeo si trova a dover affrontare il grave problema dei crediti
deteriorati, che gravano pesantemente
su alcuni sistemi bancari nazionali. I crediti deteriorati hanno un impatto
fortemente negativo sulla redditività delle banche e sulla loro capacità di
erogare prestiti, anche alle PMI. Di conseguenza, è di gran lunga
vantaggioso mettere in atto strategie che aiutino le banche a gestire meglio i
crediti deteriorati. Tra le possibili
soluzioni si possono menzionare: i) la promozione di regimi più efficienti e
prevedibili di recupero crediti e di insolvenza, atti a permettere ai creditori
garantiti di recuperare rapidamente il valore dei crediti; ii) più trasparenza che
permetta ai potenziali acquirenti di crediti deteriorati sul mercato secondario
di accedere al mercato di tali
“prodotti”15.
Attirare grossi investitori verso il
mercato dei capitali di rischio risulta abbastanza complesso, data la
dimensione modesta e la natura frammentaria di questo settore nell’UE. A
tale scopo, è possibile impiegare alcune leve strategiche per riportare l’attenzione
degli investitori verso la classe di attività
del capitale di rischio. Tra le leve, si annovera la possibilità di adattare misure
prudenziali e regolamentari alle esigenze
15 IMF, Global Financial Stability Report,
aprile 2014 e aprile 2015.
degli investitori istituzionali (ad esempio, le imprese di assicurazione). Gli incentivi
fiscali possono costituire un altro
strumento utile per rendere la classe di attività del capitale di rischio più
allettante per gli investitori istituzionali16.
In risposta alla rapida crescita del
crowdfunding, gli Stati membri interessati da tale fenomeno stanno
adottando misure per definire le condizioni di questo nuovo modello
operativo, facendo a volte ricorso a una legislazione mirata. Tuttavia, sarà
necessario tutelare gli investitori a fronte
della continua espansione di questa fonte di finanziamento emergente17.
In seguito alla crisi economica, nell'UE i mercati delle cartolarizzazioni
rimangono significativamente compromessi, a causa delle
preoccupazioni in merito al processo di cartolarizzazione e ai rischi ad esso
connessi. Le politiche volte a stimolare la
fiducia degli investitori potrebbero rappresentare un mezzo efficace per far
sì che le cartolarizzazioni costituiscano un efficace canale di finanziamento per
l'intera economia e un meccanismo di diversificazione dei rischi18.
4. ANALISI DELLA SITUAZIONE NEGLI STATI MEMBRI
I paesi dell’UE hanno adottato diverse misure strategiche per incentivare
l’accesso delle PMI ai finanziamenti, con risultati tra loro differenti. L’attività
normativa ha interessato soprattutto quei paesi in cui l’erogazione del credito
bancario alle PMI è diminuito durante la
crisi. Tra le misure più diffuse si annovera il potenziamento dei regimi di
garanzia dei prestiti, espandendone principalmente il campo di applicazione e
16 Invest Europe (2017) http://www.investeurope.eu/research/. 17 AFME (2017), The shortage of Risk Capital for Europe's High Growth Businesses,
https://www.afme.eu/globalassets/downloads
/publications/afme-highgrowth-2017.pdf. 18 Bank of England e BCE (2014), The case for a better functioning securitisation market in the European Union, A discussion paper,
maggio 2014.
Pagina 10 |
aumentando l’assegnazione di fondi pubblici al loro interno.
Altre misure strategiche, seppur meno
diffuse, sono state attuate a livello nazionale per:
facilitare la cartolarizzazione dei prestiti alle PMI;
potenziare il settore pubblico del capitale di rischio, sia tramite fondi
pubblici di capitale di rischio con investimenti diretti in imprese giovani
e innovative, che tramite strumenti di "fondi di fondi" caratterizzati da
investimenti in fondi privati di
capitale di rischio; agevolare l’accesso a informazioni
finanziarie e la relativa comunicazione;
sviluppare ulteriormente i mercati delle obbligazioni societarie e mercati
alternativi per le PMI.
Parallelamente, in diversi paesi dell’UE
esistono o stanno prendendo forma
istituti finanziari di promozione19. Infine, alcuni Stati membri offrono incentivi
fiscali per investimenti in capitale di rischio in imprese innovative giovani al
fine di mobilitare fonti di finanziamento private20. Mentre il meccanismo di
garanzia sui prestiti è alla base di vari strumenti strategici a sostegno
dell’accesso ai finanziamenti in generale,
19 Per maggiori informazioni, consultare la
relazione per paese relativa a ogni Stato membro: https://ec.europa.eu/info/business-economy-
euro/economic-and-fiscal-policy-coordination/eu-economic-governance-monitoring-prevention-correction/european-
semester/european-semester-your-country_it; consultare inoltre le schede informative SBA relative a ogni paese: http://ec.europa.eu/growth/smes/business-
friendly-environment/performance-review-2016_it 20 Cfr. lo studio della Commissione effettuato
nel 2016, Commission study on the effectiveness of tax incentives for venture
capital and business angels to foster the
investment of SMEs and start-ups, accessibile tramite il seguente link: https://ec.europa.eu/taxation_customs/sites/taxation/files/final_report_2017_taxud_ventu
re-capital_business-angels.pdf
i regimi di sostegno a favore di imprese innovative a forte crescita si concentrano
maggiormente sull’offerta di
finanziamenti azionari.
In Italia sono state promosse varie
iniziative per incentivare l’accesso delle start-up e delle PMI al credito
bancario. Il Fondo pubblico di garanzia per le PMI è stato rinforzato, concedendo
alle start-up innovative la possibilità di accedervi in modo veloce, semplice e
gratuito. La garanzia copre fino all’80% dei prestiti bancari concessi alle start-up
innovative, raggiungendo un massimo di
2,5 milioni di EUR a impresa.
Nella maggior parte degli Stati membri
esistono fondi pubblici di capitale di rischio che investono direttamente nelle
imprese. Gli investimenti di tali fondi si concentrano principalmente sul settore
biotecnologico, delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e
delle tecnologie di produzione avanzate.
Sebbene alcuni fondi si concentrino esplicitamente su imprese in fase di
espansione, con l’intento di incentivarne la rapida crescita, le start-up in fase
iniziale rappresentano la quota maggiore del portafoglio dei fondi pubblici di
capitale di rischio. Alcune valutazioni disponibili indicano che tali regimi
permettono generalmente di incentivare
la crescita e la competitività di imprese giovani in modo efficace. Tuttavia,
poiché la maggior parte di tali sistemi è ancora relativamente recente, non sono
disponibili molti dati sul successo dei meccanismi di disinvestimento. In alcuni
Stati membri (come, ad esempio, la Germania e la Finlandia), i fondi di fondi
pubblici che investono in fondi privati di
capitale di rischio ricevono volumi di finanziamento maggiori rispetto ai
finanziamenti pubblici diretti in capitale di rischio. Questo tipo di strumento
finanziario permette una maggiore diversificazione del portafoglio e, al
contempo, consente di impiegare in molteplici settori l'esperienza acquisita
dai gestori di fondi privati in settori
specifici. Tuttavia, non sono disponibili elementi sufficienti per dimostrare
l’impatto economico dei fondi di fondi sulle imprese beneficiarie rispetto a
Pagina 11 |
quello dei meccanismi di finanziamento pubblico diretto in capitale di rischio.
Secondo le schede informative SBA,
dal 2011 sono state adottate o attuate quasi 500 misure strategiche riguardanti
l’accesso delle PMI ai finanziamenti. Tra queste, più di 80 misure strategiche sono
state adottate o attuate nell’arco del periodo di riferimento attuale per le
schede informative SBA (2015 e il primo trimestre del 2016), ripartite
principalmente tra programmi di finanziamento, programmi di coesione
impiegati per le PMI e incentivi fiscali per
investimenti.
Il grafico sottostante mostra i risultati
conseguiti dai paesi dell'UE in termini di prestazioni recenti (2015 e primo
trimestre del 2016) e di progressi nel tempo (2008-2016) riguardo agli
indicatori che fanno capo al principio SBA di “accesso ai finanziamenti”. Stando ai
dati, solo alcuni paesi non hanno
mostrato progressi in tale ambito o ne hanno conseguiti pochi. Dal 2008, la
maggior parte dei paesi dell'UE ha conseguito progressi e registrato
prestazioni di modesta entità.