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Abilitare l’innovazione.Il percorso formativo per Direttori dei
Servizi Generali e Amministrativi
PON Per la scuola competenze e ambienti per l’apprendimento
01 dicembre 2016I.C. D’Avarna
Il percorso di formazione3
Modulo
1 Il PNSD e l’identità della scuola
Mo
du
lo 2 Competenze
tecniche del DSGA per la realizzazione del PNSD M
od
ulo
3 Competenze comunicative del DSGA per la realizzazione del PNSD
Mo
du
lo 4 Competenze
finanziarie del DSGA per la realizzazione del PNSD M
od
ulo
5 Competenze organizzative del DSGA per la realizzazione del PNSD
Mo
du
lo 6 Competenze
tecniche del DSGA per la realizzazione del PNSD
Mo
du
lo 5 Comunicazione interna ed esterna; organizzazione del lavoro e
modelli di organizzazione in team; amministrazione digitale; soft skill:
capacità individuali di relazione e di comunicazione
Le Azioni del PNSD per organizzare l’innovazione
● Azione #25 –Formazione in servizio per l’innovazione didattica
e organizzativa
● Azione #27 –Rafforzare la Formazione iniziale sull'’innovazione
didattica
● Azione #28 – Un animatore digitale in ogni scuola
● Azione #29 – Accordi territoriali
● Azione #30 – Stakeholders’ Club per la scuola digitale
● Azione #32 – Dare alle reti innovative un ascolto permanente
5
7
Secondo l’Osservatorio Tecnologico nel 2014/2015:• 99.3% delle scuole ha un proprio sito
web• 58.3% utilizza forme di comunicazione
scuola–famiglia online• il 69.2% utilizza una tipologia di
registro elettronico di classe• il 16.5% utilizza forme di gestione
centralizzata LMS • 68% non ha un sistema informatico di
gestione documentale• 80% non possiede un sistema
conservazione sostitutiva a norma di legge.
Tema 1- Innovare la Scuola
#infrastruttura
● Azione #1 - Fibra per banda ultra-larga alla porta di ogni scuola● Azione #2 – Cablaggio interno di tutte le scuole (LAN/W-LAN)● Azione #3 - Canone di connettività: il diritto a Internet parte a
scuola● zione #4 - Ambienti per la didattica digitale integrata● Azione #7 - Piano per l’apprendimento pratico (laboratori)● Azione #11 - Soluzioni abilitanti e digitalizzazione amministrativa
della scuola● Azione #12 - Registro elettronico● Azione #13 - Strategia dati della scuola● Azione #22 - Standard minimi e interoperabilità degli ambienti
online per la didattica
Progettare l’infrastruttura tecnologica della Scuola: sito d’istituto,rete, registro elettronico, piattaforme, laboratori, dispositivi,connessione, assistenza tecnica, etc
Tema 1- Innovare la Scuola
#infrastruttura
Progettare l’innovazione con creatività
Tema 1- Innovare la Scuola
#infrastruttura
Tutti connessi
Tema 2 - Formare i docenti
12
#formazioneinterna
● Azione #4 - Ambienti per la didattica digitale● Azione #7 - Piano per l’apprendimento pratico (laboratori)● Azione #12 - Registro elettronico● Azione #15 - Scenari innovativi per lo sviluppo di competenze digitali applicate● Azione #16 - Una research unit per le Competenze del 21mo secolo● Azione #25 - Formazione in servizio per l’innovazione didattica e organizzativa● Azione #27 - Rafforzare la formazione iniziale sull’innovazione didattica
Percorsi, attività o iniziative di formazione interna per docenti:coinvolgimento dei colleghi, piattaforme per l’apprendimento ela condivisione, didattica collaborativa, etc
Tema 2 - Formare i docenti
13
#formazioneinterna
Competenze in rete: un’opportunità per cambiare la didattica
Tema 3 - Innovare la didattica
14
#innovazionedidattica
● Azione #3 - Canone di connettività: il diritto a internet parte a scuola● Azione #4 - Ambienti per la didattica digitale integrata● Azione #6 - Linee guida per politiche attive di BYOD (Bring Your Own Device)● Azione #22 - Standard minimi e interoperabilità degli ambienti on line per la
didattica● Azione #15 - Scenari innovativi per lo sviluppo di competenze digitali applicate● Azione #17 - Portare il pensiero computazionale a tutta la scuola primaria● Azione #18 - Aggiornare il curricolo di “Tecnologia” alla scuola secondaria di
primo grado
Processi di innovazione didattica: infrastruttura, didattica etecnologie in rete, coinvolgimento degli attori coinvolti, privacy esicurezza, comunicazione interno/esterno, problem posing andsolving, coding, tinkering, making, robotica educativa, etc
Tema 3 - Innovare la didattica
15
#innovazionedidattica
Digital Space: un ambiente per apprendere senza limiti di spazio e di tempo
Tema 3 - Innovare la didattica
16
#innovazionedidattica
Intraprendere la metodologia BYOD a scuola
Tema 3 - Innovare la didattica
17
#innovazionedidattica
FabSchooLab
Tema 4 - Gestire la conoscenza
18
#gestioneconoscenza
● Azione #13 - Strategia “Dati della scuola”● Azione #14 - Un framework comune per le competenze digitali degli studenti● Azione #15 - Scenari innovativi per lo sviluppo di competenze digitali applicate● Azione #23 - Promozione delle Risorse Educative Aperte (OER) e linee guida su
autoproduzione dei contenuti didattici● Azione #24 - Biblioteche Scolastiche come ambienti di alfabetizzazione all’uso
delle risorse informative digitali● Azione #31 - Un galleria per la raccolta di pratiche
Processi che rafforzano le competenze su: metadati e archiviazione,folksonomia, licenze e riuso materiali, piattaforme e contenutiproprietari e aperti, OER e distribuzione contenuti, consapevolezzanell’uso delle tecnologie, distribuzione contenuti, etc
Tema 4 - Gestire la conoscenza
19
#gestioneconoscenza
GA4E per una conoscenza partecipata nella scuola digitale
Tema 4 - Gestire la conoscenza
20
#gestioneconoscenza
Bibliomedianet
Tema 5 - Costruire reti territoriali
21
● Azione #5 - Challenge Prize per la scuola digitale (Ideas’ Box)● Azione #29 - Accordi territoriali● Azione #30 - Stakeholders’ Club per la scuola digitale● Azione #32 - Dare alle reti innovative un ascolto permanente● Azione #33 - Osservatorio per la Scuola Digitale● Azione #34 - Un comitato Scientifico che allinei il Piano alle pratiche internazionali
#retiterritoriali
Progettazione e gestione di processi di innovazione in rete:analisi del territorio, definizione e analisi degli stakeholders,fundraising, costruzione di reti territoriali, definizione di accordi direte, ecc.
Tema 5 - Costruire reti territoriali
22#retiterritoriali
Progetto App-hour – Castelli in rete
PNSD e Scuola
● La scuola è, potenzialmente, il più grande generatore
di domanda di innovazione, e quindi di digitale, ed è
anche in quest’ottica che deve essere letto il Piano.
● Del resto, la “scuola digitale” non è un’altra scuola.
Più concretamente parliamo di
«sfida dell’innovazione della scuola»
23
PNSD e la scuola |2
Un’azione culturale, che parte da un’idea rinnovata discuola, intesa come spazio aperto per l’apprendimentoe non unicamente luogo fisico, e come piattaforma chemetta gli studenti nelle condizioni di sviluppare lecompetenze per la vita.
Le tecnologie diventano abilitanti, quotidiane, ordinarie,al servizio dell’attività scolastica, in primis le attivitàorientate alla formazione e all’apprendimento, maanche l’amministrazione, contaminando - e di fattoricongiungendoli - tutti gli ambienti della scuola: classi,ambienti comuni, spazi laboratoriali, spazi individuali espazi informali. Con ricadute estese al territorio.
PNSD, Scuola, digitale: qualche dato
Secondo l’Osservatorio Tecnologico nel 2014/2015
● Sono 326.000 le aule degli oltre 33.000 plessi scolastici
“attivi”: il 70% è connessa in Rete in modalità cablata o
wireless (ma generalmente con una connessione
inadatta alla didattica digitale), il 41,9% è dotata di LIM
e il 6,1% di proiettore interattivo.
● Sono in totale 65.650 i laboratori delle scuole, per una
media di 7,8 per istituto. Di questi, l’82,5% è connesso
in Rete in modalità cablata o wireless, il 43,6% è dotato
di LIM e il 16,9% di proiettore interattivo.
25
26
Competenze degli studenti
• L’Italia è 25ma in Europa per numero di utenti Internet
(59%) e 23ma per competenze digitali di base (47%).
Questo divario è visibile anche nel caso delle competenze
specialistiche sull’ICT (Italia 17ma) e nel numero di laureati
in discipline Scientifiche o Tecnologiche (STEM), per cui
l’Italia è 22ma, con 13 cittadini ogni 1.000.
• Quanto agli studenti, dicono i recenti dati OCSE, ogni
quindicenne italiano usa il computer in classe 19 minuti al
giorno, contro una media Ocse di 25 minuti e picchi in
Grecia (42 minuti) e Australia (52).
PNSD, Scuola, digitale: qualche dato |2
33PNSD, Scuola, digitale: qualche dato |9
Le competenze digitali [Azione #14 – Un
framework comune per le competenze digitali e l’educazione ai media degli studenti]
Le competenze per il XXI secolo:
conoscenze, abilità e atteggiamenti nelle aree di
informazione, comunicazione, creazione di contenuti,
sicurezza e problem solving.
Le competenze digitali e la cittadinanza digitale:
i diritti della rete, l’educazione ai media e alle dinamiche
sociali online, attendibilità delle fonti, diritti e doveri nella
circolazione delle opere creative, privacy e protezione dei
dati, information literacy.
Le competenze digitali [Azione #14 – Un
framework comune per le competenze digitali e l’educazione ai media degli studenti]
Link di approfondimento
Le competenze digitali [Azione #14 – Un
framework comune per le competenze digitali e l’educazione ai media degli studenti]
Lin
k d
i ap
pro
fon
dim
en
to
In questo paradigma, gli studenti devono essere utenticonsapevoli di ambienti e strumenti digitali, ma ancheproduttori, creatori, progettisti.
E i docenti, dalla loro parte e in particolare per quantoriguarda le competenze digitali, dovranno essere messi nellegiuste condizioni per agire come facilitatori di percorsididattici innovativi basati su contenuti più familiari per i lorostudenti.
Le competenze digitali [Azione #15 – Scenari
innovativi per lo sviluppo di competenze digitali applicate]
DigComp 2.0: Digital Competence Framework for Citizens
39
Link al documento
DigComp 2.0: Digital Competence Framework for Citizens |2
40
Link al documento
DigComp 2.0: Digital Competence Framework for Citizens |3
41
Link al documento
Le competenze secondo l’Isfol
Competenze trasversali
Un insieme di abilità di ampio spessore che sono implicate in
numerosi tipi di compiti, dai più elementari ai più complessi, e che
si esplicano in situazioni tra loro diverse e, quindi, ampliamente
generalizzabili:
● diagnosticare
● relazionarsi
● affrontare
42
Le competenze secondo l’Isfol |2
Diagnosticare
• "diagnosticare le caratteristiche dell'ambiente
e del compito", analizzare capire rappresentare
la situazione, il problema, se stessi (le risorse
che possono essere utilizzate o incrementate
all'occorrenza) come condizione indispensabile
"per la progettazione e la esecuzione di una
prestazione efficace" (abilità cognitive)
Relazionarsi
• "mettersi in relazione adeguata con l'ambiente", le
persone e le cose di un certo contesto per
rispondere alle richieste (abilità interpersonali o
sociali: insieme di abilità emozionali, cognitive e
stili di comportamento, ma anche abilità
comunicative)
Le competenze secondo l’Isfol |3
Le competenze secondo l’Isfol |4
Affrontare
• affrontare, fronteggiare, "predisporsi ad affrontare
l'ambiente e il compito, sia mentalmente che a livello
affettivo e motorio", "intervenire su un problema (uno
specifico evento, una criticità, una varianza e/o una
anomalia) con migliori probabilità di risolverlo",
costruire e implementare le "strategie di azione,
finalizzate al raggiungimento degli scopi personali
del soggetto e di quelli previsti dal compito)
La «sfida» dell’innovazione nel PNSD
Comprendere la scuola nell’era digitale significa capire la profondità dei processi di innovazione che la sottendono.
La sfida della digitalizzazione è la sfida dell’innovazione
L’obiettivo è propagare l’innovazione all’interno di un’organizzazione complessa come un istituto scolastico
46
La «triade» per l’innovazione secondo il PNSD
47
PNSD
Innovazione a scuola
Animatore digitale
DSGA
DS
Triade
La «triade» per l’innovazione secondo il PNSD |2
● I DSGA sono nodo fondamentale della «triade»composta dall’animatore digitale e dal dirigentescolastico, che insieme dovranno:
● convertire gli obiettivi e le innovazioni di questoPiano nella vita scolastica;
● creare le condizioni per un forte stimoloall’innovazione.
48
La «triade» secondo il PNSD
● I DSGA avranno un ruolo importante in:
● avvio delle pratiche di dematerializzazione;● agevolazione della partecipazione alle procedure legate
a bandi;● acquisti e contrattualizzazione che scaturiranno dal
Piano.
● I DS avranno un ruolo importante in:
● avvio e indirizzo di politiche di innovazione;● costruzione di forti relazioni sul territorio;● promozione di curricoli per le competenze digitali;● valorizzazione di reti formative e progettuali;● sostenibilità delle scelte e compatibilità degli investimenti
49
Il profilo dell’animatore digitale: l’azione #28 del PNSD |1
● figura di sistema: ruolo strategico nella diffusione dell’innovazione a scuola
● conoscenza di tutti i temi del PNSD
● sviluppo di progetti, nel POF triennale, su 3 ambiti:
●formazione interna
●coinvolgimento della comunità scolastica
●creazione di soluzioni innovative
50
Il profilo dell’animatore digitale: l’azione #28 del PNSD |2
Formazione interna
stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD,
attraverso l’organizzazione di laboratori formativi (senza essere
necessariamente un formatore), favorendo l’animazione e la
partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative,
come ad esempio quelle organizzate attraverso gli snodi formativi.
51
Coinvolgimento della comunità scolastica
favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli
studenti nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche
strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti
formativi aperti alle famiglie e ad altri attori del territorio, per la
realizzazione di una cultura digitale condivisa.
52 Il profilo dell’animatore digitale: l’azione #28 del PNSD |3
Il profilo dell’animatore digitale: l’azione #28 del PNSD |4
Creazione di soluzioni innovative
individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da
diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. uso di
particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la
pratica di una metodologia comune; informazione su innovazioni
esistenti in altre scuole; un laboratorio di coding per tutti gli
studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa,
anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da
altre figure.
53
Il DSGA abilita l’innovazione: organizzazione del lavoro e modelli di organizzazione in
teamAzione #25 #27 #28
DSGA abilitatore dell’innovazione
● Abilitare: esercitarsi per acquistare abilità ovvero lacapacità di svolgere una particolare forma di attività
● Innovazione: ● a. L’atto, l’opera di innovare, cioè di introdurre nuovi
sistemi, nuovi ordinamenti, nuovi metodi di produzione esim
● b. In senso concr., ogni novità, mutamento,trasformazione che modifichi radicalmente o provochicomunque un efficace svecchiamento in un ordinamentopolitico o sociale, in un metodo di produzione, in unatecnica, ecc.
Il DSGA permette di esercitare l’innovazione
56
ATTIVITA’
OBIETTIVI
RESPONSABILITA’
RELAZIONI
COMPETENZE
Il ruolo del DSGA |1
Organizzazione Persona
Ruolo
CONTESTO
ORGANIZZATIVO
STORIA E
TRAIETTORIA
PERSONALE
CARATTERISTICHE
OCCUPAZIONALI
RUOLO PROFESSIONE
PERSONA
RUOLOAGITO
Il ruolo del DSGA |2
Comunicazione
Cooperazione
CollaborazioneCondivisione
Conoscenza
Il DSGA e i collaboratori per l’innovazione
I collaboratori dovrebbero:
● condividere gli stessi valori;
● saper cooperare;
● saper comunicare;
● sapere conservare, condividere, aggiornare conoscenze;
● definire i problemi;
● risolvere i problemi e raggiungere obiettivi;
● controllare i processi;
● innovare le attività.
Il DSGA e i collaboratori per l’innovazione |2
EFFICIENZA
LAVORO PARCELLIZZATO
• LAVORO PRESCRITTO
• CONTENUTO POVERO
• ASSENZA DI SIGNIFICATO
BASSA PARTECIPAZIONE
E IMPEGNO
ESIGENZA DI CONTROLLO GERARCHICO E FORTE
NORMAZIONE
PASSIVITA’, DIPENDENZA, ASSENZA DI AUTONOMIA
Dal circuito vizioso…
Patrizia Cinti - Open Hub
Il DSGA e i collaboratori per l’innovazione |3
EFFICIENZA, QUALITA’, FLESSIBILITA’
LAVORO “RICOMPOSTO”
RESPONSABILITA’CONTENUTO RICCO
INTEGRITA’ DEL RUOLO
ALTA PARTECIPAZIONE E
IMPEGNO
MINORE ESIGENZA DI CONTROLLO
GERARCHICO; DELEGA
IMPEGNO, AUTONOMIA, IMPRENDITIVITA’…al circuito virtuoso
Il DSGA e i collaboratori per l’innovazione |4
Fonte: Patrizia Cinti - Open Hub
Cosa cambia?
● da mansioni individuali, prescritte e parcellizzate a ruolipiù discrezionali e fondati sulle competenzeprofessionali;
● da compiti a obiettivi;
● organizzazione per gruppi di lavoro e per processi;
● spinta verso responsabilità e impegno;
● spinta verso l’ampliamento delle competenzeprofessionali.
Il DSGA e i collaboratori per l’innovazione |5
Insieme di persone che si
percepiscono in interazione
reciproca rispetto ad uno
scopo
Obiettivo comune
Possibilità e necessità di interagirecon tutti
Sentimento di appartenenza
Senso del noi
Complementarietà e interdipendenzadei ruoli
Gruppo di lavoro: i fattori chiave
Fonte: Patrizia Cinti - Open Hub
Gruppo
interazione
coesione
interdipendenza
negoziazione
integrazione
Gruppo di lavoro
uniformità
differenze
Fonte: Quaglino, Casagrande, Castellano, 1992
Gruppo di lavoro: i fattori chiave |2
67 Gruppo di lavoro: i fattori chiave |3
1. obiettivo
2. metodo
3. ruoli
4. leadership
5. comunicazione
6. clima
7. sviluppo
Gruppo di lavoro
Elementi strutturali(1.2.3.)
Strutturano il gruppo e la sua attività
Elementi processuali:(5.6.7.)
Determinano la qualità dei processi del gruppo
La leadership (diffusa e orizzontale) garantisce l’equilibrio tra elementi strutturali e processuali
Fonte: Quaglino, Casagrande, Castellano, 1992
I problemi dei gruppi di lavoro sono:
● scadimento della produttività;
● aumento delle lamentele;
● ostilità tra i componenti;
● sovrapposizione di ruoli;
● comunicazione poco trasparente;
● elaborazione del disaccordo al di fuori dei contesti dilavoro;
● rinvio nel prendere le decisioni;
● scarso coinvolgimento;
● assenze ingiustificate;
● rinvio delle attività.
Gruppo di lavoro: i fattori chiave |4
Gruppo di lavoro: comunicazione
La comunicazione si basa su tre diversi canali:
● Verbale - Parola / Linguaggio
● Paraverbale – Tonalità della voce
● Non verbale – Tutti i segnali trasmessi attraverso il corpo
L’ascolto è un processo a due vie:
Ascoltare / Comunicare l’ascolto
Tecniche verbaliParafrasare i contenuti
Esplicitare le implicazioni del messaggio ricevuto
Interpretare gli stati d’animo dell’interlocutore
Stimolare ulteriori chiarimenti (uso di domande, tecniche di riformulazione e
ricapitolazione, ecc.)
Le tecniche non verbali: Guardare con attenzione
AssentirePrendere nota mantenendo il contatto visivo
Mostrare empatia
Gruppo di lavoro: comunicazione |2
La comunicazione è:
Interna
● è rivolta a: personale dellascuola, studenti, USR/MIUR,famiglie, sindacati
● influisce su comportamenti eprocessi decisionali
● è in grado di sviluppare unaforza coesiva
Esterna
● è rivolta ai sistemi ambientalientro cui operano DS e DSGA:istituzioni del territorio, scuole,operatori sociali e commerciali,media, fornitori, famiglie
● integra e mette in relazionel’istituto con il contesto diriferimento in cui si colloca
Gruppo di lavoro: comunicazione |3La comunicazione è:
Istituzionale
Tecnica
Gestionale
Sociale/aggregativa
Interna
● Istituzionale: registro elettronico
● Tecnica: aree comuni (es. GoogleDrive, Dropbox, ecc.),workshop
● Gestionale: Sito web, email perPTOF, PAA, RAV, verbali
● Sociale/aggregativa: Forum, SN
Esterna
● Istituzionale: registro elettronico,SIDI, Sito web
● Tecnica: aree comuni (es. GoogleDrive, Dropbox, ecc.),workshop
● Gestionale: Sito web, email perPTOF, PAA, RAV, verbali
● Sociale/aggregativa: Forum, SN,media, eventi
Fonte: Giuseppe Iacono
Un insieme di sforzi coordinati nel tempo
(Kerzner, 1995)
Un insieme di persone e di altre risorse temporaneamente riunite per raggiungere uno
specifico obiettivo, di solito con un budget determinato ed entro un periodo stabilito
(Graham, 1990).
Cos’è un progetto
● Complessità: alla fase realizzativa partecipano numerosiattori (interni ed esterni) di differenti culture ed estrazionetecnica, ciascuno dei quali opera svolgendo moltepliciattività fra loro correlate da stretti vincoli di interdipendenzadi natura logica, fisica e temporale.
● Unicità: è finalizzato alla realizzazione di un oggetto o unservizio non preesistente, e per il quale il contenuto di novitànon consente l’applicazione di procedure standardizzate.Lo scenario sociale-economico-finanziario e di mercato èogni volta differente.
● Temporaneità: ha una data di inizio e una di fineprestabilite, e le partnership che devono eseguirlo vengonocreate appositamente per la durata del progetto.
Caratteristiche di un progetto
75 Che cos’è un problema?
Deviazione dalla norma: l’obiettivo è recuperare la
qualità
Problema come una perdita di qualità da recuperare, si ricerca la soluzione ottimale per eliminarlo o correggerlo
«Cosa è andato storto che ci sta portando ad una perdita
della qualità?»
Ricerca della scelta migliore: l’obiettivo è innovare
Situazione indeterminata priva di una soluzione esatta, con molti esiti possibili e senza alcun riferimento al passato
«Cosa possiamo fare di nuovo e meglio per rispondere a nuovi
bisogni?»
Un problema ben formulato è:
● espresso in termine negativo o esprime una situazionenegativa;
● reale, basato di fatti concreti e non su idee, luoghicomuni o opinioni;
● chiaro e comprensibile;
● specifico;
● non contiene una soluzione.
Come formulare un problema?
L’albero dei problemi
Conseguenze dei problemi
(situazione attuale)
Problema
Cause del problema
Cause del problema
Problema
Cause del problema
Effetti
Cause
Un obiettivo ben formulato:
● non implica, né esprime o sottintende azioni o strategie;
● si può raggiungere in un tempo determinato edeterminabile;
● è un punto di arrivo, non un processo;
● è desiderabile da parte degli stakeholders o partners;
● non contiene la negatività espressa dal problema.
Formulazione degli obiettivi
82 Domande guida
Qual è il problema primario che vogliamo esplorare e risolvere?
Chi sono i beneficiari del progetto?
Chi sono i soggetti coinvolti?
Chi sono i potenziali partner e/o coloro che possono collaborare alla buona realizzazione delle attività del progetto?
Cosa ci guadagna ciascuno dei soggetti dal progetto?
Quale è la metodologia di lavoro compatibile con le attività che già svolgiamo?
Quali sono le fasi logiche e temporali del progetto (calendario delle attività)?
Quali sono le potenziali criticità e come possiamo prevenirle?
Quali soluzioni possiamo immaginare per alleggerirci dai vincoli?
Il progetto è a impatto finanziario e organizzativo sostenibile?
Parliamo del fatto che non siamo soli al mondo e che perrealizzare progetti e portare avanti il nostro lavoro abbiamobisogno di relazionarci con una molteplicità di attori.
Dobbiamo imparare a:
● riconoscere quelli che sono maggiormente funzionali allariuscita delle nostre attività progettuali;
● capire quali strategie attivare per coinvolgerli in manieraefficiente ed efficace all’interno di una rete.
Perché costruire una rete?
Per “reti” si intendono dei meccanismi operativi e cooperativitramite i quali attori pubblici e privati, attivi su un determinatoterritorio, a fronte di un accordo ad hoc, erogano servizi di cuihanno definito:
● la finalità;
● il valore;
● i fruitori;
● gli standard qualitativi;
● il livello di servizio.
Perché costruire una rete? |2
● i nodi della rete
● le connessioni della rete
● il governo della rete
● la cooperazione nella rete
● la rete naturale
● la rete governata
● la leadership
● valori e regole nella rete
I termini chiave di una rete
MONITORAGGIOANALISI
DI
CONTESTO
ATTIVAZIONE
DELLA RETE
- Individuazione
esperienze e
relazioni esistenti
- Analisi dei bisogni
e delle opportunità
- Analisi degli
incentivi economici
a sostegno del
sistema produttivo
- Mappatura
stakeholder
- Definizione sistema
di convenienze
- Individuazione degli
attori da coinvolgere
- Definizione del ruolo
di ciascun attore
- Contatto degli attori
- Promozione del
progetto
- Definizione della
modalità di
coinvolgimento
- Animazione della rete
- Predisposizione
strumenti
- Analisi dei risultati
- Pianificazione azioni
correttive
- Analisi desk
- Incontri/Interviste
- Focus group
- Report di sintesi
- Network Analysis
Mappa di rilevazione
- Scheda sistema
convenienze
- Mappa stakeholder
- Sistema convenienze
- Rete attori potenziali
INDIVIDUAZIONE
DEGLI ATTORI
- Nodi di rete attivati - Report di
monitoraggio
- Piano correttivo
- Rete autosostenibile
- Schede di rilevazione
- Focus group
- Incontri
- Focus group-
- Piano Operativo
……
…… …………
……
- Piano Operativo stipulato
Att
ivit
àSt
rum
en
ti
Output
Le fasi per la costruzione di una rete
Variabili chiave:
● il grado di influenza, ovvero la capacità di condizionare, inpositivo e/o in negativo, gli esiti delle attività progettuali e quindiil perseguimento degli obiettivi prefissati;
● l’interesse che il singolo stakeholder ha nel partecipare alleattività progettuali, in funzione del ritorno che si aspetta intermini di benefici.
I risultati dell’attività di mappatura e di posizionamento deglistakedoler forniscono indicazioni operative importanti: priorità,modalità di coinvolgimento, scelta delle “convenienze” su cuiinvestire per un coinvolgimento efficace.
Influenza e interesse sono due concetti che cambiano in relazione al tempo e al contesto geografico.
Mappatura e posizionamento degli stakeholders
Consente di individuare per ciascun nodo della rete:
● le attività che può svolgere;
● gli strumenti che il nodo utilizza per fornire il suo contributo allarete;
● le convenienze “soggettive”, ossia l’interesse che il nodo ricavadalla partecipazione alla rete;
● le convenienze per la rete, ossia i benefici che il sistema direlazioni nel suo complesso può ricavare dall’inclusione di undeterminato attore.
La matrice delle convenienze
Stakeholder deboli
Stakeholder appetibili
Stakeholder essenziali
Influenza sugli obiettivi
Interesse a partecipare
-
-
+
+
Mappatura e posizionamento degli stakeholders |2
PRO CONTRO
• Sistematizzazione e migliore
conoscenza della rete delle relazioni
• Riconoscimento della influenza di
soggetti non identificati prima
• Necessità di revisione periodica e di
conseguente riprogettazione di
strategie e programmi
• Rischio di selezione di comodo degli
stakeholder
Mappatura e posizionamento degli stakeholders: i pro e i contro
Come realizzarla?
● rilevare l’esistenza e l’attivismo dei nodi della rete in ciascuncontesto locale;
● riflettere su quali convenienze investire, nella scelta dei nodidella rete considerati necessari;
● avere una visione chiara di quali siano le leve su cui agire percoinvolgerli con efficacia nelle attività.
La matrice delle convenienze |2
Nodi Attività StrumentiConvenienze
per il nodo
Convenienze
per la rete
Nodo della rete Indicare il
contributo che il
nodo fornisce
per il
funzionamento
della rete
Specificare quali
sono gli
strumenti che il
nodo utilizza per
fornire il suo
contributo
all'interno della
rete
Indicare qual è
la convenienza
(quindi
l'interesse) che
il nodo ricava
dalla
partecipazione
alla rete
Indicare qual è il
beneficio che la
rete nel suo
complesso
ricava dalla
partecipazione
del singolo nodo
… … … … …
… … … … ….
La matrice delle convenienze |3
Nodi Attività StrumentiConvenienze
per il nodo
Convenienze
per la rete
Associazioni di
categoria/Datoriali
Sostengo
finalizzato alla
promozione e
sensibilizzazione
alle azioni del
progetto
Analisi e/o
anticipazione dei
fabbisogni
•Ampliamento
dell’offerta di
servizi alla loro
utenza;
•Soddisfazione
bisogni
dell’utenza;
•Promozione dei
propri servizi
•Conoscenza del
territorio e/o dei
fabbisogni
aziendali;
•Creazione e
facilitazione
rapporti con le
aziende
Istituzioni locali Programmazione
e coordinamento
territoriale delle
azioni,
promozione del
progetto,
concertazione e
coinvolgimento
degli attori locali
Normativa •Partecipazione a
programmi di
sviluppo
territoriale
•Legittimazione
politico
istituzionale
La matrice delle convenienze |4
Il processo di formalizzazione della rete ha il vantaggio difavorire:
● il processo di condivisione della mission della rete;
● l’esplicitazione degli obiettivi da raggiungere e degli impegnireciproci;
● la trasparenza verso tutti i soggetti della rete sugli apportidei singoli attori;
● l’ampliamento della stessa ad altri attori potenzialmenteinteressati attraverso la pubblicizzazione della stessa;
● Il controllo e il monitoraggio utile a ridisegnare la rete in casodi funzionamento non adeguato ai bisogni iniziali che siintendevano soddisfare.
Il processo di formalizzazione della rete
Competenze per lo sviluppo delle reti organizzative
I ruoli che operano nella rete debbono possedere, a livello
elevato, capacità di collaborazione, cooperazione e integrazione
● capacità di lavoro in gruppo - capacità di integrare i propriobiettivi, attività e comportamenti con quelli dei colleghi
● autorevolezza - capacità di organizzare il consenso in virtùdella propria professionalità, credibilità, correttezza,leadership
● coordinamento e pianificazione - capacità di integrareattività, tempi, risorse e costi in modo organico e razionale alfine del perseguimento degli obiettivi dell’ente
● gestione di relazioni interfunzionali - capacità integrare puntidi vista diversi ed operare in sinergia con altri enti, funzioni,ruoli indipendentemente dall’esistenza di un rapportogerarchico)
97
InformazioneDefinizione: flusso unidirezionale di dati ed informazioni dalla scuola aglistakeholderStrumenti: newsletter, sito internet, …
Dialogo Definizione: flusso bidirezionale di dati ed informazioni dalla scuola aglistakeholder e viceversaStrumenti: tavoli, focus group, panel, …
ConsultazioneDefinizione: coinvolgimento nella formazione di decisioni, programmiStrumenti: forum, consultazioni on line, …
Le forme di coinvolgimento
CollaborazioneDefinizione: appoggio o supporto di una delle parti per la realizzazione diattività dell’altra parte che sono coerenti con i propri obiettiviStrumenti: cofinanziamento di progetti, attività di informazione
PartnershipDefinizione: attuazione di programmi per realizzare i quali i soggetti chepartecipano mettono in comune risorse e rischi e che non potrebberoessere perseguiti da uno solo dei partnerStrumenti: progetti di intervento nella comunità, campagne dicomunicazione, ...
InclusioneDefinizione: incorporazione degli stakeholder nel sistema di gestione dellascuola con un grado significativo di poteriStrumenti: comitati
Le forme di coinvolgimento |2
Il project work: alcuni esempi
● Corso Roma 07: Progetto FabSchooLab
● Presentazione: http://pw3rm07.wix.com/fabschoolab
● Project work: https://goo.gl/YNXrPA
● Corso Frosinone 01 : Progetto Bibliomedianet
● Presentazione: http://bit.ly/BIBLIOMEDIANETPW5
● Project work: https://goo.gl/ZaJfZI
● Corso Roma 03: Progetto Innovare la scuola con
creatività!
● Presentazione: https://goo.gl/PbNNoH
● Project work: https://goo.gl/WE6Wn1
101
Il project work: alcuni esempi |2
● Corso Latina 01: GA4E per una conoscenza partecipata
nella scuola digitale
● Presentazione: https://goo.gl/Cajz2c
● Project work: https://goo.gl/6cd1dn
●Corso Roma 03: Caffè digitali
●Presentazione: https://goo.gl/fzZQMO
●Project work: https://goo.gl/cxLerZ
●Corso Roma 10: Digital Space: un ambiente per
apprendere senza limiti di spazio e di tempo
●Presentazione: https://goo.gl/1kI2cl
●Project work: https://goo.gl/1fPw50
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Il project work: alcuni esempi |3
● Corso Roma 10: Archil@b 2.0
● Presentazione: https://goo.gl/Imt93a
● Project work: https://goo.gl/15KxVt
●Corso Roma 10: Competenze in rete: un’opportunità
per cambiare la didattica
●Presentazione: https://goo.gl/3vbttU
●Project work: https://goo.gl/Okzzuh
●Corso Rieti 01: Intraprendere la metodologia BYOD a
scuola
●Presentazione: https://goo.gl/eoif4V
●Project work: https://goo.gl/wnRmc9
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Grazie!Stefania Farsagli
Mi trovate:E-mail: [email protected]
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