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La Pieve Pag. 1 Pag. 2 Catechesi: Beati gli operatori di pace Pag. 3 Riflessioni: Propositi per un “altro giorno”. Pag. 4 Vita della Parrocchia: Il nostro presepe Pag. 5 Vita della Parrocchia: La storia della “mangiatoia” di Ronta. Al Bonci per e con Cristina. Pag. 6 Vita della Parrocchia: Ringraziamenti. Pag. 8 Avvisi mese di Gennaio Pag. 7 Vita della Parrocchia: Diventa anche tu donatore Sommario Sommario Sommario Sommario Gennaio 2013 Periodico delle parrocchie di Ronta e S.Martino www.rontasanmartino.it Anno XIV° - N. 1 La Pieve alle famiglie della comunità parrocchiale Signore, alla fine di questo anno voglio ringraziarti, per tutto quello che ho ricevuto da te, grazie per la vita e l’amore, per i fiori, l’aria e il sole, per l’allegria e il dolore, per quello che è stato possibile e per quello che non ha potuto esserlo. Oggi, Signore, voglio anche chiedere perdono, per il tempo sprecato, per i soldi spesi male, per le parole inutili e per l’amore disprezzato, perdono per le opere vuote, per il lavoro mal fatto, per il vivere senza entusiasmo e per la preghiera sempre rimandata, per tutte le mie dimenticanze e i miei silenzi, semplicemente … ti chiedo perdono. Signore Dio, Signore del tempo e dell’eternità, tuo è l’oggi e il domani, il passato e il futuro, e, all’inizio di un nuovo anno, io fermo la mia vita davanti al calendario ancora da inaugurare e ti offro quei giorni che solo tu sai se arriverò a vivere. Oggi ti chiedo per me e per i miei la pace e l’allegria, la forza e la prudenza, la carità e la saggezza. Voglio vivere ogni giorno con ottimismo e bontà, chiudi le mie orecchie a ogni falsità, le mie labbra alle parole bugiarde ed egoiste o in grado di ferire, apri invece il mio essere a tutto quello che è buono, così che il mio spirito si riempia solo di benedizioni e le sparga a ogni mio passo. Riempimi di bontà e allegria perché quelli che convivono con me trovino nella mia vita un po’ di te. Signore, dammi un anno felice e insegnami e diffondere felicità. Nel nome di Gesù, amen. Arley Tuberqui (giovane contadino sudamericano) Preghiera per il nuovo anno SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE Agenzia Generale di Cesena/161 Via Piave, 97 - 47023 CESENA (FC) Tel 0547.21205 - 23626 Verifica se sei un guidatore prudente e hai ricevuto l’Attestato di Rischio con tutte le annualità a doppio zero. Lo sconto è calcolato sulle tariffe base RCA Cattolica di riferimento e può

AA Gennaio 2013 - Ronta – S. Martino · suppone un’evoluzione spirituale, un’educazione ai valori più alti, una visione nuova della storia uma-na. Occorre rinunciare alla falsa

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La Pieve Pag. 1

Pag. 2 Catechesi:

Beati gli operatori di pace

Pag. 3 Riflessioni: Propositi per un “altro giorno”.

Pag. 4 Vita della Parrocchia: Il nostro presepe

Pag. 5 Vita della Parrocchia: La storia della “mangiatoia” di Ronta. Al Bonci per e con Cristina.

Pag. 6 Vita della Parrocchia:

Ringraziamenti.

Pag. 8 Avvisi mese di Gennaio

Pag. 7 Vita della Parrocchia:

Diventa anche tu donatore

SommarioSommarioSommarioSommario

Gennaio 2013 Periodico delle parrocchie di Ronta e S.Martino www.rontasanmartino.it

Anno XIV° - N. 1

La Pieve alle famiglie della comunità parrocchiale

Signore, alla fine di questo anno voglio ringraziarti, per tutto quello che ho ricevuto da te, grazie per la vita e l’amore, per i fiori, l’aria e il sole, per l’allegria e il dolore, per quello che è stato possibile e per quello che non ha potuto esserlo. Oggi, Signore, voglio anche chiedere perdono, per il tempo sprecato, per i soldi spesi male, per le parole inutili e per l’amore disprezzato, perdono per le opere vuote, per il lavoro mal fatto, per il vivere senza entusiasmo e per la preghiera sempre rimandata, per tutte le mie dimenticanze e i miei silenzi, semplicemente … ti chiedo perdono. Signore Dio, Signore del tempo e dell’eternità, tuo è l’oggi e il domani, il passato e il futuro, e, all’inizio di un nuovo anno, io fermo la mia vita davanti al calendario ancora da inaugurare e ti offro quei giorni che solo tu sai se arriverò a vivere. Oggi ti chiedo per me e per i miei la pace e l’allegria, la forza e la prudenza, la carità e la saggezza. Voglio vivere ogni giorno con ottimismo e bontà, chiudi le mie orecchie a ogni falsità, le mie labbra alle parole bugiarde ed egoiste o in grado di ferire, apri invece il mio essere a tutto quello che è buono, così che il mio spirito si riempia solo di benedizioni e le sparga a ogni mio passo. Riempimi di bontà e allegria perché quelli che convivono con me trovino nella mia vita un po’ di te. Signore, dammi un anno felice e insegnami e diffondere felicità. Nel nome di Gesù, amen. Arley Tuberqui (giovane contadino sudamericano)

Preghiera per il nuovo anno

SOCIETA’ CATTOLICA DI ASSICURAZIONE Agenzia Generale di Cesena/161

Via Piave, 97 - 47023 CESENA (FC) Tel 0547.21205 - 23626

Verifica se sei un guidatore prudente e hai ricevuto l’Attestato di Rischio con tutte le annualità a doppio zero. Lo sconto è calcolato sulle tariffe base RCA Cattolica di riferimento e può

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Catechesi Catechesi

Beati gli operatori di pace

46° giornata Mondiale della pace.

“ La pace non è un sogno, non è un’utopia: è pos-sibile. L’uomo è fatto per la pace che è dono di

Dio”. Ma “per diventare autentici operatori di pace sono fondamentali l’attenzione alla dimensione tra-scendente e il colloquio costante con Dio. Così l’uomo può vincere quel germe di oscuramento e di negazione della pace che è il peccato in tutte le sue forme: egoismo e violenza, avidità e volontà di po-tenza e di dominio, intolleranza, odio e strutture ingiuste”. Lo scrive Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata mondiale della pace intitolato “Beati gli operatori di pace”. Un testo, nel quale il Pontefi-ce tratteggia una sorta d’identikit dell’operatore di pace definito come “colui che ricerca il bene dell’-altro, il bene pieno dell’anima e del corpo, oggi e domani. Proprio per questo si può ritenere che le vie di attuazione del bene comune siano anche le vie da percorrere per ottenere la pace”. Le strade della pace. Una di queste è “il rispetto per la vita umana”. Operatori di pace sono coloro che, afferma il Papa, “amano, difendono e promuo-vono la vita, dal suo concepimento e sino alla sua fine naturale, nella sua integralità, in tutte le sue dimensioni: personale, comunitaria e trascendente”. Per Benedetto XVI, “chi vuole la pace non può tol-lerare attentati e delitti contro la vita. Coloro che sostengono per esempio la liberalizzazione dell’a-borto, forse non si rendono conto che in tal modo propongono l’inseguimento di una pace illusoria. Ogni lesione alla vita, specie nella sua origine, pro-voca inevitabilmente danni irreparabili allo svilup-po, alla pace, all’ambiente”. Anche la struttura na-turale del matrimonio “va riconosciuta - si legge nel messaggio - e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridi-

camente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la dan-neggiano e contri-buiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo ca-rattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale”. Coo-perazione alla pace è anche il riconosci-

mento del “diritto all’uso del principio dell’obiezio-ne di coscienza nei confronti di leggi e misure go-vernative che attentano contro la dignità umana, come l’aborto e l’eutanasia”. Altra via da percorrere in vista della “vita pacifica dei popoli”, è quella del-la libertà religiosa, un diritto, si legge nel testo, da promuovere “dal punto di vista positivo, nelle sue varie articolazioni, come libertà di testimoniare la propria religione, di annunciare e comunicare il suo insegnamento; di compiere attività educative, di beneficenza e di assistenza che permettono di appli-care i precetti religiosi; di esistere e agire come or-ganismi sociali, strutturati secondo i principi dottri-nali e i fini istituzionali che sono loro propri”. Pur-troppo, anche in Paesi di antica tradizione cristiana, denuncia Benedetto XVI, “si stanno moltiplicando gli episodi d’intolleranza religiosa, specie nei con-fronti del cristianesimo”. Nuovo modello di sviluppo. Tra i diritti oggi mag-giormente minacciati vi è quello al lavoro: “Ciò è dovuto al fatto - scrive il Pontefice - che sempre più il lavoro e il giusto riconoscimento dello statuto giuridico dei lavoratori non vengono adeguatamen-te valorizzati, perché lo sviluppo economico dipen-derebbe soprattutto dalla piena libertà dei mercati. A tale proposito, ribadisco che la dignità dell’uomo, nonché le ragioni economiche, sociali e politiche, esigono che si continui a perseguire quale priorità l’obiettivo dell’accesso al lavoro o del suo manteni-mento, per tutti”. Ne consegue per Benedetto XVI la necessità di “un nuovo modello di sviluppo, come anche un nuovo sguardo sull’economia” che abbia Dio “come riferi-mento ultimo”. ( continua a pag. 3 )

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Beati gli operatori di pace

Catechesi

(Continua da pag. 1)

Riferendosi poi alla crisi finanziaria ed economica, il Papa afferma che “l’operatore di pace esercita l’attività economica per il bene comune, vive il suo impegno come qualcosa che va al di là del proprio interesse, a beneficio delle generazioni presenti e future”. Ben più grave della crisi finanziaria è, ad avviso di Benedetto XVI, quella alimentare. Per fronteggiarla, gli operatori di pace “sono chiamati a operare insieme in spirito di solidarietà, dal livello locale a quello internazionale, con l’obiettivo di mettere gli agricoltori, in particolare nelle piccole realtà rurali, in condizione di poter svolgere la loro attività in modo dignitoso e sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico”. Nella ri-cerca del bene comune, gli operatori di pace sono, inoltre, chiamati a “coltivare la passione per il bene comune della famiglia e per la giustizia sociale, nonché l’impegno di una valida educazione sociale. Nella famiglia nascono e crescono gli operatori di pace, i futuri promotori di una cultura della vita e

dell’amore. In questo immenso compito di educa-zione alla pace sono coinvolte in particolare le co-munità religiose, la Chiesa, attraverso la nuova e-vangelizzazione, e le istituzioni culturali, scolasti-che ed universitarie”. Una pedagogia del perdono. Emerge, in conclu-sione, la necessità di promuovere una pedagogia della pace. Bisogna, scrive Benedetto XVI, “insegnare agli uomini ad amarsi e a educarsi alla pace, e a vivere con benevolenza, più che con sem-plice tolleranza. Ciò richiede il diffondersi di una pedagogia del perdono. È un lavoro lento, perché suppone un’evoluzione spirituale, un’educazione ai valori più alti, una visione nuova della storia uma-na. Occorre rinunciare alla falsa pace che prometto-no gli idoli di questo mondo e ai pericoli che la ac-compagnano. Al contrario, la pedagogia della pace implica azione, compassione, solidarietà, coraggio e perseveranza. E Gesù incarna l’insieme di questi atteggiamenti”.

Papa Benedetto XVI

Riflessioni

Inizia un altro giorno Gesù vuol viverlo in me. Lui non si è isolato. Ha camminato in mezzo agli uomini. Con me cammina tra gli uomini d'oggi. Incontrerà ciascuno di quelli che entreranno nella mia casa, ciascuno di quelli che incrocerò per la strada, altri ricchi come quelli del suo tempo, altri poveri, altri eruditi e altri ignoranti, altri bimbi e altri vegliardi, altri santi e altri peccatori, altri sani e altri infermi. Tutti saranno quelli che egli è venuto a cercare. Ciascuno, colui che è venuto a salvare. A coloro che mi parleranno, egli avrà qualche cosa da dire. A coloro che verranno meno, egli avrà qualche cosa da dare. Ciascuno esisterà per lui come se fosse il solo. Nel rumore egli avrà il suo silenzio da vivere. Nel tumulto, la sua pace da portare. Gesù, in tutto, non ha cessato di essere il Figlio. Vuole in me rimanere legato al Padre. Dolcemente legato, ogni secondo, sospeso su ciascun secondo, come un sughero sull'acqua.

Dolce come un agnello di fronte a ogni volontà del Padre. Tutto sarà permesso in questo giorno che viene, tutto sarà permesso ed esigerà che io dica il mio sì. Il mondo dove Lui mi lascia per esservi con me non può impedirmi di essere con Dio; come un bimbo portato sulle braccia della madre non è meno con lei per il fatto che lei cammina tra la folla. Gesù, dappertutto, non ha cessato d'essere inviato. Noi non possiamo esimerci d'essere, in ogni istante, gl'inviati di Dio nel mondo. Gesù in noi, non cessa di essere inviato, durante questo giorno che inizia, a tutta l'umanità, del nostro tempo, di ogni tempo, della mia città e del mondo. Attraverso i fratelli più vicini ch'egli ci farà servire amare salvare, le onde della sua carità giungeranno sino in capo al mondo, andranno sino alla fine dei tempi. Benedetto questo nuovo giorno che è Natale per la terra, poiché in me Gesù vuole viverlo ancora. (Madeleine Delbrêl)

Propositi per “un altro giorno”

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Vita della Parrocchia

N ella religione cristiana il presepe è un importan-te simbolo legato alla tradizione, in quasi tutte

le case infatti, se ne trova uno, non importa se picco-lo o grande, vecchio oppure nuovo. Ha il compito di ricordarci la nascita di Cristo. Nella nostra parroc-chia, il presepe ha una certa importanza per tutti, an-che se nella maggior parte dei casi vediamo solo il risultato finale del grande lavoro che c’è dietro. Co-me faccio a saperlo? Tutto è iniziato alcuni fa, quan-do parlando con alcuni amici siamo arrivati all’argo-mento “presepe nella parrocchia”, così dopo varie riflessioni assieme a loro mi sono chiesta: che cosa, e soprattutto chi c’è die-tro il presepe che vedia-mo nella nostra chiesa la notte di Natale? Per-ché queste persone han-no scelto di partecipare alla realizzazione del presepe? E soprattutto, qual è il loro concetto di presepe e di Natale? Per rispondere a queste domande ho deciso di spostarmi proprio in parrocchia, dove una mezza dozzina di baldi giovani era già all’ope-ra nonostante il freddo e la ristrettezza dei tem-pi, in un continuo via e vai di muschio, lucine e per-sone, poi solo silenzio e un clima di grande concen-trazione interrotto occasionalmente da qualche battu-ta. Mi sono tuttavia sentita autorizzata a disturbarli un po’ per porre qualche domanda; per prima cosa mi sono rivolta a Silvano, che collabora alla realizzazio-ne del presepe ormai da diversi anni, e gli ho chiesto il motivo per cui anche quest’anno avesse deciso di aiutare nell’allestimento di questo importante simbo-lo: “L’ho fatto soprattutto per i bambini-mi ha rispo-sto- perché lavorandoci insieme nel corso delle do-meniche d’Avvento mi sono reso conto che il presepe era importante soprattutto per loro. Molti infatti con-tinuavano a chiedermi perché non fosse ancora stato fatto? E questo mi ha colpito, il fatto che loro più di tutti sentissero l’esigenza di vedere una rappresenta-zione della Natività non solo nelle loro case, ma an-che in chiesa. Dopo questa risposta la mia curiosità non è certo di-minuita e ho deciso di sentire cosa pensasse il resto

dell’équipe, composta da Andrea, Marco e Micael abilmente guidati da Enrico. Ho chiesto loro una li-bera riflessione su quali fossero state le loro emozio-ni durante la preparazione del presepe, e cosa ne pen-sassero adesso che il lavoro era quasi ultimato. “Io penso che sia venuto benissimo nonostante tutto - dice Marco- quando abbiamo iniziato a montarlo sembrava talmente impossibile riuscire a finirlo che qualsiasi risultato sarebbe stato un record! Ho tenuto molto a fare il presepe,soprattutto quest’ anno”. “Per me la costruzione di un presepe è fonte di gioia, e dietro questo c’è un lavoro di gruppo fatto sia di

divertimento che di difficoltà”. Commenta Andrea: “questo prese-pe lo vedranno in molti e davanti ad esso na-scerà amicizia”. “Credo che il presepe finito sarà sempre ap-prezzato da alcuni e criticato da altri - dice invece Micael – ma in questo caso la sua rea-lizzazione è servita, perché è stata un’occa-sione per conoscerci meglio. Mi sono poi rivolta ad Enrico, che anche que-

st’anno ha diretto la costruzione del presepe, e credo che la sua risposta riassuma lo spirito generale che ha accomunato il gruppo durante il lavoro: “Quest’anno i tempi erano molto più ristretti rispetto agli anni pas-sati e le difficoltà sono emerse più volte nel corso del lavoro, ma poi so che al termine rimarrà solamente la gioia del risultato. Facendo il presepe sentivo la ne-cessità di un po’ di spirito natalizio, quello che preve-de unità, collaborazione e solidarietà tra le persone, mostrato attraverso un gesto comune che tutti potes-sero vedere. Così come i pastori si sono prostrati da-vanti a Gesù, altrettanto dobbiamo fare noi, ma con la consapevolezza del fatto che non bisogna pensare agli altri solo in questo periodo, ma tutto l’anno.” Da semplice spettatrice, a questo punto posso solo concludere lasciando a voi il compito di riflettere e portare avanti il messaggio lasciato da un bambino nato in una fredda notte in un’umile greppia. M.G.

Il nostro presepe …

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Vita della Parrocchia

S abato 15 Dicembre alle ore 21, nella splendida cornice del teatro Bonci di Cesena, si è svolto

l'evento “Da Cristina a Penelope … un cammino d'a-more”, a ricordo del 20° anniversario dalla scompar-sa di Cristina Golinucci e del 10° dalla costituzione di PENELOPE ITALIA, di cui fu cofondatrice Mari-sa Degli Angeli Golinucci, madre di Cristina. Prima i saluti delle autorità locali e regionali, della presidente nazionale dell'Associazione Penelope ed infine quel-lo di Marisa, il cui messaggio è sempre appassionato e ricco di quella umanità che non si rassegna mai. Da subito si è avvertito che Cristina era lì con tutti noi. La sua presenza si toccava con mano, quando il grup-po musicale “Cheope” ha riproposto le sue canzoni preferite, da Claudio Baglioni a John Lennon, e quando il Coro delle voci bianche “Città di Gambet-tola” diretto dal maestro Cacchi ha fatto risuonare

lieve le melodie dei canti di Natale, sulle note dell'or-gano del maestro Campana. Il “Laboratorio DANZA E TEATRO di Longiano” di Heydi Pasini ha corona-to la seconda parte della serata con un tripudio di bal-li e di suoni, che il pubblico ha sottolineato con vivis-simi applausi. Ha condotto la manifestazione l'attore Massimiliano Fusai, che di volta in volta ha ricordato i momenti più significativi della giovane vita di Cri-stina. Per concludere,una cosa è risultata chiara a tut-ti: Cristina con la sua scomparsa, ha lasciato attorno a sé non solo smarrimento e dolore, ma ha seminato anche tanti fiori, sempre pronti a sbocciare nel cuore di sua madre, di quanti l'hanno conosciuta ed amata e di quelli che nel tempo hanno ascoltato la sua storia. Carmen Fantini

Al Bonci per e con Cristina!

C osa ti offriremo, o Cristo nostro Dio, per essere apparso sulla Terra assumendo la nostra stessa

umanità? Ogni creatura plasmata da te ti offre qual-cosa per renderti grazie. Gli angeli ti offrono il loro canto, i cieli ti offrono la stella, i magi presentano i doni, i pastori il loro stupore e noi ti offriamo una Madre Vergine. Signore, che esisti prima che il tem-po esistesse, abbi pietà di noi! La parola presepe significa letteralmente “mangiatoia” e per antonomasia la mangiatoia è dove fu collocato il Bambino Gesu’ alla sua nascita, come racconta Luca nel suo Vangelo. A Ronta questa mangiatoia esiste e domenica 16 di-cembre abbiamo potuto celebrare, con tutta la comu-nità, la rappresentazione vivente del Natale, visto con gli occhi dei bambini della scuola elementare. Dall’anno scorso le insegnanti propongono il presepe vivente e quest’anno è stato elaborato non solo con la scenografia dei ragazzi ma anche con l’ allestimen-to di laboratori artistici ed artigianali dell’epoca nelle sale sottostanti l’edificio scolastico. La preparazione è stata impegnativa e per questo rin-graziamo in primo luogo tutte le maestre della scuola elementare per l’impegno profuso e devo constatare che il risultato raggiunto è stato soddisfacente non solo dal punto di vista delle presenze della comunità, richiamata ad ammirare l’evento, ma anche per aver ricreato un’atmosfera soave e delicata, tipica di un tempo oramai lontano! Basta pensare … anzi ammi-

rare i vari laboratori dei calzolai, vasai, vetrai, fornai, fabbri, falegnami, tessitori eccetera, tutti resi incredi-bilmente veritieri e curati perché decorati con mate-riale povero, oggetti ritrovati e macchinari arrugginiti riproposti per ricordare un tempo passato. E’ neces-sario ringraziare tutti i genitori che con il loro sup-porto hanno contribuito alla realizzazione del prese-pe, i genitori che hanno donato i ricchi premi per la lotteria e naturalmente l’Associazione Girasoli sem-pre disponibili con le proprie mani e con i propri cuo-ri a ricreare momenti di ritrovo per il nostro ricco “paesello”. Dimenticavo di ringraziare i grandi protagonisti del-l’evento e cioè i nostri ragazzi che si sono immedesi-mati nei personaggi assegnati, divertendosi allegra-mente fra di loro! All’esterno dell’edificio invece c’eravamo anche noi, sì noi genitori che dentro le casette in legno (ancora una volta ben “confezionate” dai nostri cari papà) abbiamo preparato tipiche degustazioni tradizionali quali: zuppa di ceci (ottima!!), poi ai ceci e lupini, pane con formaggio, mitiche cantarelle e i preziosi cuciarul, per passare infine al pandoro che non è poi così tipico ma un tocco di modernità ci stava bene. E visto il freddo che faceva, prima del rientro nelle pro-prie case echeggiavano gli auguri di buon natale as-saporando un profumato bicchiere di vin brule’. KATIA MOSCONI

La storia della “mangiatoia” di Ronta.

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6 Gennaio ore10.45 Messa - Festa con i Re Magi 2 Febbraio In Teatro CINEFORUM in preparazione della Festa della Famiglia 3 febbraio Festa della Vita 9 Febbraio In Teatro Festa di Carnevale per tutti 10 Febbraio Festa della famiglia con pranzo comunitario 13 Febbraio Sante Ceneri ( ore 15 Ronta / Ore 20 S. Martino) 17 Febbraio Prima Domenica di Quaresima: inizio incontri domenica mattina Elementari Medie 24 Febbraio Giornata del pensiero - SCOUT 22 marzo Via Crucis serale 29 Marzo Via Crucis pomeridiana coi bambini ed anziani 31 Marzo S. Pasqua 7 Aprile Festa dei Battezzati (giornata di accoglienza delle famiglie) 21 Aprile Prima Confessione 25 Aprile Pellegrinaggio diocesano alla Basilica di S. Apollinare a Ravenna 19 Maggio Pentecoste: presentazione dei cresimandi 18/19Maggio Festa diocesana della Famiglia 26 Maggio Uscita di fine catechismo 29 Maggio Rosario animato 31 Maggio Pellegrinaggio diocesano al santuario della Madonna del Monte 1-2 Giugno Uscita finale SCOUT

Vita della Parrocchia

Programma di massima per gli appuntamenti maggiori della parrocchia fino a Giugno 2013

Quest’anno in occasione dell’Avvento è stato chiesto ai bambini del catechismo di rinunciare ad un proprio

gioco per farne dono ai bambini poveri. Durante la celebrazione della messa, al momento dell’offertorio i gio-

cattoli sono stati portati all’altare e successivamente consegnati al centro “Aiuto alla Vita”. Pubblichiamo il

ringraziamento del presidente del centro.

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Vita della Parrocchia

Diventa anche tu donatore !!!

Gesù, fa' che il suono della tua voce riecheggi sempre nelle orecchie, perché io impari a capire come il mio cuore, la mia mente e la mia anima, ti possano amare. Concedimi di accoglierti negli spazi più nascosti del mio cuore,

tu che sei il mio unico bene, la mia gioia più dolce, il mio vero amico. Gesù, vieni nel mio cuore, prega con me, prega in me, perché io impari da te a pregare. (Madre Teresa di Calcutta)

Concedimi di accoglierti nel mio cuore

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Appuntamenti delle Parrocchie - Gennaio

Redattori: Don Ettore, Pierino Alessandri, Annamaria Berlini, Stefano Berlini, Lazzaro Dall’Acqua, Piero Forti, Elisabetta Manuzzi, Katia Mosconi, Marco Paolini, Terzo Zoffoli. Collaboratori: Elisa Arfilli, Costantino Berardi, Rino Berlini, Filippo Berlini, Maria Chiara Berlini, Benedetta Collini, Angela Collini, Lara Casadei, Angelica Castellani, Alberto Castellani, Silvano Crociani, Pierluigi Dallara, Alessandro Di Roma, Piero Forti, Marino Foschi, Fabio Malatesta, Pietro Malatesta, Alberto Manuzzi, Enrico Mele, Erick Nkoso Mpela, Alex Pazzaglia, Ilaria Ricci, Elisa Ricci, Michele Sacchetti, Alex Vaccina, Luisa Zanelli Indirizzi: Chiesa della Natività di Maria in Ronta Via Chiesa di Ronta 140, Ronta, 47020 Cesena (FC). Tel.\Fax. 0547 353359 - 342 0602925 Chiesa di S. Martino in Fiume Via Com.le S. Martino in Fiume 331, San Martino in Fiume 47020 Cesena (FC) E Mail: [email protected]

Gennaio Ronta San Martino

Domenica 13 Festa del Battesimo di Gesù

SS. Messe ore 8,00 - 10,45 Festa del Battesimo di Gesù

S. Messa ore 9,15

Giovedì 17 Festa di San Antonio

SS. Messe ore 8,00 - 11,00 - 20,00 Ore 20,30 Sagra del dolce e spettacolo

Festa di San Antonio

( Celebrazioni di S. Antonio a Ronta)

Domenica 20 SS. Messe ore 8,00 - 10,45 Memoria di San Antonio

S. Messa ore 9,15

Domenica 27 SS. Messe ore 8,00 Processione Rogazioni, Messa e benedizione della terra ore 10,45

S. Messa ore 9,15

Auguri di Buon Anniversario

Rosa e Arnaldo Meleti 05 / 01 / 1957 Ada e Vittorio Defenu 20 / 01 / 1946 Isabel e Cristian Saccomandi 23 / 01 / 2005 Eva e Giorgio Ridolfi 26 / 01 / 1975

In occasione della festa della famiglia,

Domenica 10 Febbraio 2013,

vorremmo festeggiare le coppie di cui ricorre il 1°, 5°, 10°, 25°, 50°, 60°

anniversario di matrimonio. Segnalate i nominativi alla Famiglia Zoffoli, Tel. 0547 / 353521 o Famiglia Pazzaglia, Tel. 0547 / 353376