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leggi A Roma ultima tappa della Biennale e Assemblea dell'Alleanza Appuntamento il 31 gennaio e 1 febbraio nella capitale Anno V - n. 4 del 28 gennaio 2019 Note della redazione Questo numero è stato chiuso domenica 27 gennaio alle ore 20 Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Organo ufficiale della Lega Na- zionale delle Cooperative e Mutue Settimanale di notizie a cura del- l'Ufficio Stampa di LegaCoop Direttore Responsabile: Dora Iacobelli Registrazione del Tribunale di Roma n.109 del 22 giugno 2015 L’evento di chiusura della Biennale della Cooperazione Italia- na si terrà a Roma il 31 gennaio, presso il Palazzo della Coo- perazione, via Tori- no 146 Il cooperare è di tutti. Non ha confini, non ha colore, non ha appartenenze. Il cooperare è inno- vazione e moderni- tà. È competitività per il Paese, è radi- camento con lo sguardo in avanti. È tenuta e sviluppo durevole. È una diversa propo- sta di economia so- stenibile, che non ha cloni. Primo incontro plenario, a livello na- zionale, delle nuove cooperative nate, delle start-up inno- vative e dei giovani, per mettersi in rete, raccontare la coope- razione che guarda al futuro e tracciare una originale e mo- derna proposta di associazione al ser- vizio delle imprese e delle persone. Par- teciperanno coope- rative aderenti negli ultimi anni alle tre centrali cooperative ed il focus specifico sarà su cooperative innovative e/o a pre- valenza femminile e/o a prevalenza giovanile. Accanto a questa platea parte- ciperanno i coordi- namenti regionali e nazionali delle asso- ciazioni giovanili. L’i- niziativa è organiz- zata e coordinata in- sieme ai Giovani dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. segue a pag. 2 Legacoop, la task force CoopAID chiude l'anno ad Amatrice Il 21 dicembre è stato l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale, an- che per i bambini di Amatrice. Nel piccolo Comune del reatino, devastato dal sisma del 2016, gli abitanti hanno tentato più che mai di tornare ad una sorta di normalità: le canzoni natalizie, le decorazioni colorate e la neve a fare da cornice e a coprire quel che resta – ancora molto, purtroppo – del- le macerie. segue a pag. 9 Stagione di Assemblee pag. 3-8 "Giovani e impresa coop" pag. 10-11 Beni confiscati in Lazio pag. 12 Rapporto Coop 2018 pag. 20-21 SWG Dazi e stop a chi importa inquinamento pag. 29

A Roma ultima tappa della Biennale e Assemblea dell'Alleanza · per mettersi in rete, raccontare la coope-razione che guarda al futuro e tracciare una originale e mo-derna proposta

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A Roma ultima tappa della Biennalee Assemblea dell'Alleanza

Appuntamento il 31 gennaio e 1 febbraio nella capitale

Anno V - n. 4 del 28 gennaio 2019

Note della redazioneQuesto numero è stato chiusodomenica 27 gennaio alleore 20

Segreteria di Redazione:Anna ColomberottoTel. 06-844.39.372Fax 06-844.39.402

Organo ufficiale della Lega Na-zionale delle Cooperative eMutue

Settimanale di notizie a cura del-l'Ufficio Stampa di LegaCoopDirettore Responsabile:Dora Iacobelli

Registrazione del Tribunale di Roman.109 del 22 giugno 2015

L’evento di chiusuradella Biennale dellaCooperazione Italia-na si terrà a Roma il31 gennaio, pressoil Palazzo della Coo-perazione, via Tori-no 146Il cooperare è di tutti.Non ha confini, nonha colore, non haappartenenze.Il cooperare è inno-vazione e moderni-tà. È competitivitàper il Paese, è radi-camento con losguardo in avanti. Ètenuta e sviluppodurevole.È una diversa propo-sta di economia so-stenibile, che non hacloni. Primo incontroplenario, a livello na-zionale, delle nuovecooperative nate,delle start-up inno-vative e dei giovani,per mettersi in rete,

raccontare la coope-razione che guardaal futuro e tracciareuna originale e mo-derna proposta diassociazione al ser-vizio delle imprese edelle persone. Par-teciperanno coope-rative aderenti negliultimi anni alle trecentrali cooperativeed il focus specificosarà su cooperativeinnovative e/o a pre-valenza femminilee/o a prevalenzagiovanile. Accanto aquesta platea parte-ciperanno i coordi-namenti regionali enazionali delle asso-ciazioni giovanili. L’i-niziativa è organiz-zata e coordinata in-sieme ai Giovanidell’Alleanza delleCooperative Italiane.

segue a pag. 2

Legacoop, la task force CoopAIDchiude l'anno ad Amatrice

Il 21 dicembre è stato l’ultimo giorno discuola prima delle vacanze di Natale, an-che per i bambini di Amatrice. Nel piccoloComune del reatino, devastato dal sismadel 2016, gli abitanti hanno tentato più chemai di tornare ad una sorta di normalità: lecanzoni natalizie, le decorazioni colorate ela neve a fare da cornice e a coprire quelche resta – ancora molto, purtroppo – del-le macerie.segue a pag. 9

Stagionedi Assemblee

pag. 3-8

"Giovani eimpresa coop"

pag. 10-11

Beni confiscatiin Lazio

pag. 12

RapportoCoop 2018

pag. 20-21

SWGDazi e stopa chi importainquinamento

pag. 29

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A Roma evento di chiusuradella Biennale della

Cooperazione Italiana

L’evento di chiusura della Biennaledella Cooperazione Italiana si terràa Roma il 31 gennaio, presso il Pa-lazzo della Cooperazione, via Tori-no 146Il cooperare è di tutti. Non ha confi-ni, non ha colore, non ha apparte-nenze.Il cooperare è innovazione e moder-nità. È competitività per il Paese, èradicamento con lo sguardo inavanti. È tenuta e sviluppo durevo-le.È una diversa proposta di economiasostenibile, che non ha cloni.Primo incontro plenario, a livello na-zionale, delle nuove cooperativenate, delle start-up innovative e deigiovani, per mettersi in rete, rac-contare la cooperazione che guar-da al futuro e tracciare una origina-le e moderna proposta di associa-zione al servizio delle imprese edelle persone. Parteciperanno coo-perative aderenti negli ultimi annialle tre centrali cooperative ed il fo-cus specifico sarà su cooperativeinnovative e/o a prevalenza femmi-nile e/o a prevalenza giovanile. Ac-canto a questa platea parteciperan-no i coordinamenti regionali e na-zionali delle associazioni giovanili.L’iniziativa è organizzata e coordi-nata insieme ai Giovani dell’Allean-za delle Cooperative Italiane.

L’evento di chiusura della Bien-nale della Cooperazione Italianasi terrà a Roma il 31 gennaio,presso il Palazzo della Cooperazio-ne, via Torino 146Il cooperare è di tutti. Non ha confi-ni, non ha colore, non ha apparte-nenze.

Il cooperare è innovazione e mo-dernità. È competitività per il Pae-se, è radicamento con lo sguardoin avanti. È tenuta e sviluppo dure-vole.È una diversa proposta di econo-mia sostenibile, che non ha cloni.Primo incontro plenario, a livellonazionale, delle nuove cooperativenate, delle start-up innovative e deigiovani, per mettersi in rete, rac-contare la cooperazione che guar-da al futuro e tracciare una origina-le e moderna proposta di associa-zione al servizio delle imprese edelle persone. Parteciperannocooperative aderenti negli ultimianni alle tre centrali cooperative edil focus specifico sarà su coopera-tive innovative e/o a prevalenzafemminile e/o a prevalenza giova-nile. Accanto a questa platea par-teciperanno i coordinamenti regio-nali e nazionali delle associazionigiovanili. L’iniziativa è organizzatae coordinata insieme ai Giovanidell’Alleanza delle Cooperative Ita-liane.Il giorno succesivo, gli Stati Gene-rali dell’Alleanza delle CooperativeItaliane, si riuniranno in Assem-bleaa Roma, presso il Teatro Eli-seo in Via Nazionale 183, per rap-presentare al Paese il mondo dellecooperative e le loro proposte dievoluzione e di cambiamento, incorso e in divenire.Evento che, in chiusura della primaBiennale della Cooperazione Italia-na, ne diventa in realtà il punto dipartenza per l’attivazione concretadi idee maturate nel corso dellastessa. Sarà l’occasione per con-frontarsi con la politica e le Istitu-zioni sulle opportunità di cambia-mento in ordine ai punti cardine delManifesto e in coerenza ai goal2030 dell’ONU. Sui temi condivisinel Manifesto la cooperazione pre-senterà una serie di obiettivi suiquali impegnarsi e i cui i risultaticostituiranno un punto di partenzaper la Biennale 2020.Programma

Alleanza CooperativeItaliane in assemblea il1° febbraioGli Stati Generali dell’Alleanzadelle Cooperative Italiane, si riu-niranno in Assemblea il 1° feb-braio a Roma, presso il TeatroEliseo in Via Nazionale 183, perrappresentare al Paese il mondodelle cooperative e le loro propo-ste di evoluzione e di cambia-mento, in corso e in divenire.Alle ore 9.45 – dopo la presenta-zione del copresidente BrennoBegani e i saluti del sindaco Vir-ginia Raggi – aprirà i lavori un vi-deo che ricorderà contributi eproposte dal percorso dellaBiennale, con le tappe finorasvolte: a Bari per “Cambiare ilMezzogiorno Cooperando, daSud il cambiamento”, a Bolognacon “Cambiare l’Italia Cooperan-do, Dialoghi e Visioni”, a Milanocon “Cambiare l’Italia Cambian-do, idee innovative dal 1° Hac-kathon Cooperativo Italiano” e aRoma con gli Stati generali delleStart-up innovative cooperative.Alle 10.15 la relazione del presi-dente Maurizio Gardini e a se-guire l’intervento del presidentedel Consiglio Giuseppe Conte.Alle 12, dopo la chiusura dellaparte pubblica, i lavori proseguo-no in forma riservata ai membridell’Assemblea dell’Alleanza del-le Cooperative Italiane per losvolgimento degli adempimentiassembleari e per l’elezione delPresidente dell’Alleanza delleCooperative Italiane.Al termine si svolgerà l'Assem-blea della Alleanza delle Coope-rative Italiane, conil seguente or-dine del giorno:1. Approvazione verbale prece-dente Assemblea2. Comunicazioni Presidente3. Preventivo 20194. Modifiche statutarie5. Elezione organi6. Elezione Presidente7. Varie ed eventuali

2PRIMO PIANO

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ANCC – COOP: Convocazione dellaAssemblea Speciale

La Direzione di ANCC-COOP – riu-nitasi in seconda convocazione il10 gennaio 2019 in Casalecchio diReno

premesso che:- con separata delibera, adottata aisensi dell'art. 10 comma 1 delloStatuto, ha previsto la convocazio-ne dell'Assemblea Ordinaria estraordinaria di ANCC- Coop per igiorni 27 - 28 marzo 2019, stabilen-do che ogni Associata avrà dirittoad un delegato ogni 30.000 soci ofrazione superiore e che, per lecooperative che non raggiungonotale limite, si provvederà alla nomi-na dei delegati in una Assembleaspeciale;- ai sensi dell'art. 12, comma 2, haapprovato il Regolamento attuativoper la fissazione dei criteri per ladeterminazione del numero di dele-gati da eleggere in AssembleaSpeciale;

DELIBERAai sensi dell'art. 10, comma 3, delloStatuto, la convocazione dell'As-semblea speciale, fissando conte-stualmente il numero dei delegatida eleggere sulla base dei criteri in-dividuati nell'apposito Regolamentoe dispone l'immediata pubblicazio-ne dell'avviso di convocazione del-l'Assemblea speciale nel periodicodi Legacoop.L'Assemblea Speciale è convoca-ta in Via Guattani n. 9 – 00161

Roma in prima convocazione il 15febbraio 2019 ore 8.00 e, in se-conda convocazione, il 15 feb-braio 2019 ore 10.30 per delibe-rare sul seguente punto unicoall’ Ordine del Giorno: Elezionedi n. 32 delegati e di 10 supplentiper la 4° Assemblea ordinaria estraordinaria dei Delegati diANCC-COOP, a sua volta convo-cata in Genova presso i Magazzinidel Cotone, in prima convocazionealle ore 8.00 del 27 marzo 2019, e,in seconda convocazione, alle ore14.30 del 27 marzo 2019 con pro-secuzione dei lavori il giorno 28marzo 2019 per discutere il se-guente OdG:- Nomina del Tavolo di Presidenzaper il Coordinamento dei lavori as-sembleari e presa d’atto della de-cadenza degli Organi Associativi;- Deliberazione sulle linee di indiriz-zo quadriennali della politica asso-ciativa: discussione e approvazionedella Relazione programmatica e dieventuali altre risoluzioni sottopo-ste all’esame assembleare ;- Approvazione di modifiche alloStatuto dell’Associazione nazionalein relazione ai seguenti articoli: artt.9 e 10 (compiti e modalità di convo-cazione dell’Assemblea), art. 14(Ufficio di Presidenza), art. 15 (Pre-sidenza) e art. 16 (Comitato deiGaranti);

- Elezione degli organi previsti dallo Statu-to;

- Varie ed eventuali.

I delegati dell’Assemblea Speciale do-vranno essere ripartiti come segue:(i) cooperative con numero soci compre-si nella fascia tra 12.000 e 30.000: totale4 delegati;(ii) cooperative con meno di 12.000 soci:totale 9 delegati;(iii) consorzi di sistema totale 19 delega-ti, di cui 6 Coop Italia, 4 Inres, 3 ScuolaCoop, 3 Consorzio Nord Ovest, 3 Cen-trale Adriatica.

Per poter validamente esprimere il voto inAssemblea speciale i rappresentanti del-le cooperative e consorzi interessati do-vranno depositare delega a firma delproprio Legale rappresentante da redi-gere come segue, anticipandola viamail alla segreteria della Presidenza diANCC- Coop entro venerdì 1 febbraio2019 all'indirizzo:[email protected]

Il sottoscritto …………….............................in qualità di Legale Rappresentantedi………………………………………………delega il sig.r…………………………….......a rappresentare la citata cooperativa/con-sorzio, alla Assemblea speciale dell’Asso-ciazione Nazionale Cooperativa di Consu-matori – Coop, che si terrà il giorno 15 feb-braio 2019 in Via Guattani n. 9 – 00161Roma, in prima convocazione alle ore 8.00e, in seconda convocazione, alle ore 10.30, dando per rato e valido il suo operato.Data e timbro della Cooperativa/Consorzioe firma del Legale rappresentante

ANCC - COOPAssociazione NazionaleCooperative ConsumatoriVia Guattani, 900161 – RomaC.F. 97070490582

3Assemblee

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Si è tenuta il 17 gennaio a Milano,presso una sala del Westin PalaceHotel gremita per l’occasione, l’As-semblea Nazionale delle Cooperati-ve di Logistica e Trasporti aderentia Legacoop Produzione e Servizi.Circa 500 cooperative attive neisettori della logistica e movimenta-zione merci, nel trasporto merci enel trasporto persone, per un valoredella produzione pari a 2,88 miliardinel 2017 e per una forza lavoro paria quasi 42.000 addetti, di cui il 75%sono soci. Una cooperazione increscita in questi anni, che pur sof-frendo di un mercato frequente-mente, ed in modo crescente, se-gnato da una concorrenza sleale,ha saputo reagire facendo leva sul-

la capacità di incrementare qualitàdell’offerta, produttività e flessibilità.L’Assemblea, introdotta dalla relazio-ne di Alessandro Massarelli, Re-sponsabile del comparto Logistica eTrasporti di Legacoop Produzione eServizi, è stata l’occasione per riflet-tere sulle importanti sfide, tecnologi-che ed ambientali in primis, e sul fu-turo di un settore fortemente impe-gnato in un processo di rinnovamen-to per rispondere ad un mondo pro-duttivo sempre più automatizzato edinterconnesso.“In questi anni – ha dichiarato Massa-relli – vi è stata una forte perdita dicompetitività delle nostre imprese ditrasporto merci rispetto ai vettoristranieri, a vantaggio di quei Paesi a

più basso costo del lavoro. Per con-trastare questa situazione le impreseitaliane hanno iniziato a coprire il gapdi produttività con una maggiore effi-cienza e misure più strutturate. Dob-biamo proseguire su questa strada,con un sistema di mobilità delle mer-ci più efficiente e competitivo, propo-nendo politiche sulla legalità, la sicu-rezza, la sostenibilità e l’innovazione.Risorse, regole e confronto continuocon Governo e Parlamento sono lavia da percorrere per affermare econsolidare il ruolo strategico del tra-sporto e della logistica per il nostroPaese”.Accogliendo positivamente lo stanzia-mento di 240 milioni di euro per iltriennio 2019-2021 a favore del set-

tore, Massarelli ha sottolineato come“da anni si sta premendo per una ri-visitazione dei singoli provvedimenti,andando al di là degli aiuti a pioggia,ma concentrandosi su misure per laristrutturazione e le aggregazioni del-le imprese”.In materia di portualità, Massarelli hasottolineato come l’Associazione ab-bia rafforzato la sua interlocuzionecon le istituzioni competenti per valo-rizzare e testimoniare una presenzarilevante di cooperative associatenelle aree portuali, porti e interporti eper seguire stabilmente e fattivamen-te questo particolare settore che po-trebbe diventare sempre più strategi-co per la logistica del Paese.Il dibattito alla tavola rotonda è statointrodotto dall’intervento di MarcoMelacini, Professore di Logistics Ma-nagement al Politecnico di Milano eDirettore dell’Osservatorio “ContractLogistics Gino Marchet”, con la pre-sentazione del report 2018 dell’Os-servatorio che testimonia, in base aidati presentati, la dinamicità del set-tore della logistica; dinamicità riscon-trata sia dalla crescita del fatturatoche dall’incremento del traffico merci,sia in termini di innovazione tecnolo-gica, startup e attenzione alla custo-mer experience da parte delle impre-se.A seguire l’intervento di Emilio Bocca-lini, Presidente di AppTaxi, che hafocalizzato l’attenzione sulle nuovesfide organizzative e tecnologicheper il mondo cooperativo dei tassisti.Un settore, quello del servizio di tra-sporto di persone non di linea chesta conoscendo un’ondata di innova-zioni che obbligano ad una profondariflessione sulle modalità di presta-zione dei servizi.Protagoniste della tavola rotonda lecooperative del settore che hannoportato il contributo della cooperazio-

ne di logistica e trasporti alla discus-sione, con particolare attenzione atematiche quali la centralità del sociolavoratore, la qualità del lavoro, laformazione, gli investimenti, i CCNL,le politiche di settore e la legalità.Sono intervenuti Livio Pallicelli, Di-rettore Generale Transcoop, WilliamGiovannini, Presidente CFP Mode-na, Maurizio Guarducci, PresidenteCDM Firenze, Lorenzo Borgi, Diret-tore della Logistica CLO, Carlo Di-leo, Vicepresidente Aster Coop,Emanuele Marocchi, PresidenteNewcoop.Il dibattito è stato - come rimarcatoda Mauro Lusetti, Presidente di Le-gacoop, nel suo intervento al termi-ne della tavola rotonda – “occasioneper le cooperative per misurarsi traloro con esperienze e buone prati-che; un importante momento di con-fronto e condivisione, nonché di ap-profondimento che contribuisce adaccrescere le competenze e di con-seguenze la credibilità del sistemacooperativo. Lavoro, sostenibilità, le-galità, innovazione e welfare – hasottolineato Lusetti – sono 5 pilastriche hanno caratterizzato gli inter-venti dei relatori e dei cooperatori insala, gli stessi pilastri che si ritrova-no all’interno del dibattito verso il40° Congresso di Legacoop”.Le conclusioni della mattinata sonostate affidate a Carlo Zini, Presiden-te di Legacoop Produzione e Servizi,che, oltre a ribadire l’importanza diquesti momenti di confronto e condi-visione, ha ricordato come “la rap-presentanza dei soci lavoratori è l’e-lemento distinto e fondante di Lega-coop Produzione e Servizi” e come“il lavoro rappresenta il primo ele-mento”, sottolineando l’importanza diuna partecipazione efficace ed attivadel socio alla cooperativa. Zini, sot-tolineato come prioritario per la coo-perazione è la valorizzazione del la-voro, ha inoltre sottolineato che a ta-le scopo l’Associazione ha assuntol’importante impegno di accelerare lachiusura dei CCNL ancora aperti.Al termine dei lavori dell’Assemblea èstata approvata la composizione delComitato di comparto nazionale del-le Cooperative di Logistica e Tra-sporti, come previsto dallo Statuto diLegacoop Produzione e Servizi.

Fari puntati su qualità del lavoro,formazione, innovazione e legalità

Assemblee Assemblee4 5

Veneto: 8 febbraioassemblea regionale delsettore pesca

In preparazione dell’11° Congressodi Legacoop Veneto, che si terrà il14 marzo prossimo, è in program-ma l’assemblea regionale del setto-re Agroalimentare – Pesca di Lega-coop Veneto venerdì 8 febbraiodalle ore 10.30 alle 12.30, presso lasala Ravagnan della sede di Lega-coop Veneto a Marghera (Venezia),via Ulloa 5. All’ordine del giorno, laRegione Veneto e la nuova pro-grammazione comunitaria2021/2027 per l’Agricoltura e la Pe-sca, e la nuova Pac-Politica agrico-la comune.Apriranno l’assemblea i saluti diGiuseppe Pan, assessore all’Agri-coltura e Pesca della Regione delVeneto e di Adriano Rizzi, presi-dente di Legacoop Veneto.A seguire, gli interventi di GianlucaFregolent, direttore Agroambiente ePesca della Regione del Veneto sultema “Psr e Feamp scenari per ilfuturo dell’agricoltura e della pescanel Veneto”; e di Paolo De Castro,vicepresidente Commissione Agri-coltura e sviluppo rurale del Parla-mento Europeo sulla nuova Pac.A coordinare i lavori, Antonio Got-tardo, responsabile del settoreAgroalimentare-Pesca di LegacoopVeneto.Previsto, inoltre, un momento dedi-cato alle proposte dei rappresen-tanti della cooperazione agricola edella pesca per il settore agroindu-striale -ittico.Per confermare la propria partecipa-zione: segreteria organizzativa diLegacoop Veneto - [email protected] - 041/5490273-274

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Si è tenuta il 17 gennaio a Milano,presso una sala del Westin PalaceHotel gremita per l’occasione, l’As-semblea Nazionale delle Cooperati-ve di Logistica e Trasporti aderentia Legacoop Produzione e Servizi.Circa 500 cooperative attive neisettori della logistica e movimenta-zione merci, nel trasporto merci enel trasporto persone, per un valoredella produzione pari a 2,88 miliardinel 2017 e per una forza lavoro paria quasi 42.000 addetti, di cui il 75%sono soci. Una cooperazione increscita in questi anni, che pur sof-frendo di un mercato frequente-mente, ed in modo crescente, se-gnato da una concorrenza sleale,ha saputo reagire facendo leva sul-

la capacità di incrementare qualitàdell’offerta, produttività e flessibilità.L’Assemblea, introdotta dalla relazio-ne di Alessandro Massarelli, Re-sponsabile del comparto Logistica eTrasporti di Legacoop Produzione eServizi, è stata l’occasione per riflet-tere sulle importanti sfide, tecnologi-che ed ambientali in primis, e sul fu-turo di un settore fortemente impe-gnato in un processo di rinnovamen-to per rispondere ad un mondo pro-duttivo sempre più automatizzato edinterconnesso.“In questi anni – ha dichiarato Massa-relli – vi è stata una forte perdita dicompetitività delle nostre imprese ditrasporto merci rispetto ai vettoristranieri, a vantaggio di quei Paesi a

più basso costo del lavoro. Per con-trastare questa situazione le impreseitaliane hanno iniziato a coprire il gapdi produttività con una maggiore effi-cienza e misure più strutturate. Dob-biamo proseguire su questa strada,con un sistema di mobilità delle mer-ci più efficiente e competitivo, propo-nendo politiche sulla legalità, la sicu-rezza, la sostenibilità e l’innovazione.Risorse, regole e confronto continuocon Governo e Parlamento sono lavia da percorrere per affermare econsolidare il ruolo strategico del tra-sporto e della logistica per il nostroPaese”.Accogliendo positivamente lo stanzia-mento di 240 milioni di euro per iltriennio 2019-2021 a favore del set-

tore, Massarelli ha sottolineato come“da anni si sta premendo per una ri-visitazione dei singoli provvedimenti,andando al di là degli aiuti a pioggia,ma concentrandosi su misure per laristrutturazione e le aggregazioni del-le imprese”.In materia di portualità, Massarelli hasottolineato come l’Associazione ab-bia rafforzato la sua interlocuzionecon le istituzioni competenti per valo-rizzare e testimoniare una presenzarilevante di cooperative associatenelle aree portuali, porti e interporti eper seguire stabilmente e fattivamen-te questo particolare settore che po-trebbe diventare sempre più strategi-co per la logistica del Paese.Il dibattito alla tavola rotonda è statointrodotto dall’intervento di MarcoMelacini, Professore di Logistics Ma-nagement al Politecnico di Milano eDirettore dell’Osservatorio “ContractLogistics Gino Marchet”, con la pre-sentazione del report 2018 dell’Os-servatorio che testimonia, in base aidati presentati, la dinamicità del set-tore della logistica; dinamicità riscon-trata sia dalla crescita del fatturatoche dall’incremento del traffico merci,sia in termini di innovazione tecnolo-gica, startup e attenzione alla custo-mer experience da parte delle impre-se.A seguire l’intervento di Emilio Bocca-lini, Presidente di AppTaxi, che hafocalizzato l’attenzione sulle nuovesfide organizzative e tecnologicheper il mondo cooperativo dei tassisti.Un settore, quello del servizio di tra-sporto di persone non di linea chesta conoscendo un’ondata di innova-zioni che obbligano ad una profondariflessione sulle modalità di presta-zione dei servizi.Protagoniste della tavola rotonda lecooperative del settore che hannoportato il contributo della cooperazio-

ne di logistica e trasporti alla discus-sione, con particolare attenzione atematiche quali la centralità del sociolavoratore, la qualità del lavoro, laformazione, gli investimenti, i CCNL,le politiche di settore e la legalità.Sono intervenuti Livio Pallicelli, Di-rettore Generale Transcoop, WilliamGiovannini, Presidente CFP Mode-na, Maurizio Guarducci, PresidenteCDM Firenze, Lorenzo Borgi, Diret-tore della Logistica CLO, Carlo Di-leo, Vicepresidente Aster Coop,Emanuele Marocchi, PresidenteNewcoop.Il dibattito è stato - come rimarcatoda Mauro Lusetti, Presidente di Le-gacoop, nel suo intervento al termi-ne della tavola rotonda – “occasioneper le cooperative per misurarsi traloro con esperienze e buone prati-che; un importante momento di con-fronto e condivisione, nonché di ap-profondimento che contribuisce adaccrescere le competenze e di con-seguenze la credibilità del sistemacooperativo. Lavoro, sostenibilità, le-galità, innovazione e welfare – hasottolineato Lusetti – sono 5 pilastriche hanno caratterizzato gli inter-venti dei relatori e dei cooperatori insala, gli stessi pilastri che si ritrova-no all’interno del dibattito verso il40° Congresso di Legacoop”.Le conclusioni della mattinata sonostate affidate a Carlo Zini, Presiden-te di Legacoop Produzione e Servizi,che, oltre a ribadire l’importanza diquesti momenti di confronto e condi-visione, ha ricordato come “la rap-presentanza dei soci lavoratori è l’e-lemento distinto e fondante di Lega-coop Produzione e Servizi” e come“il lavoro rappresenta il primo ele-mento”, sottolineando l’importanza diuna partecipazione efficace ed attivadel socio alla cooperativa. Zini, sot-tolineato come prioritario per la coo-perazione è la valorizzazione del la-voro, ha inoltre sottolineato che a ta-le scopo l’Associazione ha assuntol’importante impegno di accelerare lachiusura dei CCNL ancora aperti.Al termine dei lavori dell’Assemblea èstata approvata la composizione delComitato di comparto nazionale del-le Cooperative di Logistica e Tra-sporti, come previsto dallo Statuto diLegacoop Produzione e Servizi.

Fari puntati su qualità del lavoro,formazione, innovazione e legalità

Assemblee Assemblee4 5

Veneto: 8 febbraioassemblea regionale delsettore pesca

In preparazione dell’11° Congressodi Legacoop Veneto, che si terrà il14 marzo prossimo, è in program-ma l’assemblea regionale del setto-re Agroalimentare – Pesca di Lega-coop Veneto venerdì 8 febbraiodalle ore 10.30 alle 12.30, presso lasala Ravagnan della sede di Lega-coop Veneto a Marghera (Venezia),via Ulloa 5. All’ordine del giorno, laRegione Veneto e la nuova pro-grammazione comunitaria2021/2027 per l’Agricoltura e la Pe-sca, e la nuova Pac-Politica agrico-la comune.Apriranno l’assemblea i saluti diGiuseppe Pan, assessore all’Agri-coltura e Pesca della Regione delVeneto e di Adriano Rizzi, presi-dente di Legacoop Veneto.A seguire, gli interventi di GianlucaFregolent, direttore Agroambiente ePesca della Regione del Veneto sultema “Psr e Feamp scenari per ilfuturo dell’agricoltura e della pescanel Veneto”; e di Paolo De Castro,vicepresidente Commissione Agri-coltura e sviluppo rurale del Parla-mento Europeo sulla nuova Pac.A coordinare i lavori, Antonio Got-tardo, responsabile del settoreAgroalimentare-Pesca di LegacoopVeneto.Previsto, inoltre, un momento dedi-cato alle proposte dei rappresen-tanti della cooperazione agricola edella pesca per il settore agroindu-striale -ittico.Per confermare la propria partecipa-zione: segreteria organizzativa diLegacoop Veneto - [email protected] - 041/5490273-274

Page 6: A Roma ultima tappa della Biennale e Assemblea dell'Alleanza · per mettersi in rete, raccontare la coope-razione che guarda al futuro e tracciare una originale e mo-derna proposta

Lo scorso anno la Puglia creativa ècresciuta più del doppio rispetto al-l’Italia.“Se il paese sulla creatività è cre-sciuto il 2%, noi siamo cresciuti il4%. Questi sono i dati che sarannopubblicati e ciò vuol dire che abbia-mo puntato sulla creatività non a pa-role. Condividere una strategia ci haportato bene. Come la strategia del-le biblioteche di comunità su cui ildato nazionale oggi risente dellascelta della Puglia” Lo ha detto l’as-sessore alla cultura della RegionePuglia, Loredana Capone conclu-dendo i lavori del primo congressoRegionale di Culturmedia e alla cuiplatea ha portato anche un altro da-to positivo sulla Puglia.“Siamo la seconda regione in Italia –ha detto – per numero di cooperati-ve nel settore della creatività e dellacultura. Questo vuol dire che questovostro lavoro, ma in qualche modoanche nostro per lo stimolo alle as-sociazioni a fare diversamente, stadando i suoi frutti”.

Con una larga partecipazione si èconcluso nella sede di Legacoop Pu-glia il primo congresso regionale diCulturmedia il settore di Legacoopche riunisce le imprese culturali, del-l’editoria e del turismo e che in Pu-glia conta 37 cooperative, con oltre600 soci e un fatturato che supera i 9milioni di euro. Un settore in fortecrescita e con ampi margini, soprat-tutto se si pensa al suo carattere tra-sversale ed aperto. “ Partiamo dall’i-dea – ha spiegato il presidente Na-zionale di Culturmedia Roberto Cala-ri – che la cultura sia un elementotrasversale per lo sviluppo sostenibi-le del territorio e dall’idea che le coo-perative del settore turismo, comuni-cazione e cultura siano quelle chefavoriscono lo sviluppo competitivoche si basa proprio sulla concentra-zione di creatività e cultura. Dove c’èpiù concentrazione di competenze inquesti settori, c’è anche una maggio-re capacità di crescita. In questosenso il Sud è una esperienzastraordinaria . Qui c’è una visione di

futuro molto forte che fa da collantealle tante reti che stanno nascendo.Il fatto che all’interno di Legacoopstia crescendo questo universo chesi aggrega, che fa rete è molto indi-cativo. Il Sud – ha concluso – ha unavisione solidale e inclusiva dello svi-luppo e dà l’idea di una società chepuò essere incentrata sulle persone,sui valori che crescono a base cultu-rale e turistica. Il Sud, dunque, inquest’ottica è una potenzialità pertutto il Paese. È una risorsa di idee,energie. Tutto patrimonio da valoriz-zare”.“In Puglia – ha detto il Presidente diLegacoop Puglia, Carmelo Rollo inapertura di assemblea – c’è un gran-de fervore. Ci sono imprese che giàsono nate, ci sono cooperative chestanno facendo progetti per i territoriinterni. Perché questo il nostro impe-gno è quello di portare cultura ecreatività anche nelle zone interne,dove non è così scontato parlare diinnovazione culturale e di comunica-zione digitale”. Nel settore dell’edito-ria in Puglia si stanno facendo grandiprogetti: ci sono i cantieri antimafia,le librerie di comunità. L’obiettivo del-la cooperativa è dare valore alle per-sone e al territorio”. A proposito dieditoria, una parte dei lavori del con-gresso non poteva non prevedere unpassaggio sul delicato momento chesta attraversando la Gazzetta delMezzogiorno. “Noi abbiamo detto eridetto – ha sottolineato Rollo – chesiamo disposti a stare intorno ad untavolo, perché noi siamo convinti chesi possa arrivare ad una soluzioneche salvaguardi tutti, e dico tutti i li-velli occupazionali. Io sto chiedendoun tavolo ufficiale dove il movimentocooperativo si possa sedere e pro-porre la propria idea”.Le azioni di Culturmedia Puglia dopoquesta prima assemblea sarannoportate anche sui tavoli nazionali, co-me ha precisato Leonardo Palmisa-no, membro del coordinamento na-zionale di Culturmedia. “Lavoreremo– ha detto – sul doppio livello dimen-sionale: aumentare il numero dellecooperative e ingrandire la dimensio-ne delle cooperative esistenti, so-prattutto nella direzione di costruire

dei consorzi e delle reti di impreseche possano rispondere meglio aibandi. Noi abbiamo in testa di co-struire finalmente qualcosa che fino-ra non è stato fatto ovvero una siner-gia positiva tra reti associative i quar-tieri, la popolazione pugliese e lecooperative facendole sorgere dalbasso convinti che questo possarappresentare anche il mantenimen-to del rispetto del territorio e dellacultura tradizionale pugliese e chepossa far emergere le idee più inno-vative che sono nella società puglie-se ma non trovano ancora adeguatispazi di mercato, perché soffocati dagrandi giganti che vivono di rapina,noi non lo consentiremo più”.Al congresso è intervenuto anchel’assessore alla cultura del Comunedi Bari Silvio Maselli che ha ripercor-so la storia dei teatri a Bari negli ulti-mi 4 anni ricordando in particolare larinascita del Teatro Petruzzelli e lepolitiche adottate perché al Petruz-zelli potessero essere avvicinati an-che i giovanissimi. “Oggi il politeamabarese – ha ricordato – avvicina 32-mila under 18”. Segnale questo chesì è cominciato a lavorare sull’abbat-timento di schemi culturali fissi.Uno degli obiettivi questo al centrodell’attività di Culturmedia Puglia edella neo responsabile nominata dal-l’assemblea, la giovanissima ed atti-vissima Vittoria De Luca: “Nell’otticadella intersettorialità e del suo carat-tere aperto, Culturmedia sarà attentaai temi del lavoro, dell’industria 4.0 edella sostenibilità. Tutte attività chein realtà già facciamo, ma che vannomesse a sistema”.

Congresso Culturmedia, "La Puglia creativacresce a velocità doppia"

Assemblee Assemblee6 7

Nuovo sito web per raccontare coop e imprese sociali

Comunicazione, innovazione, visione.Il nuovo sito Legacoopsociali si inse-risce nel progetto Sent-Social Enter-

prise e prova a risponde alle nuoveesigenze della cooperazione e del-l’impresa sociale.Sono stati ampliati gli spazi dedicatialle news di primo piano e quelle chearrivano dalle regioni. Un ruolo cen-trale è riservato alle aree tematichepermettendo di consultare i docu-menti di lavoro a disposizione delsettore.Uno spazio particolare viene dato aiprogetti speciali come Sent e NuoveVisioni. Anche per l’audiovisivo unnuovo spazio è aperto ai video e alle

foto. Per lo storytelling è previsto uncollegamento diretto al blog futuro.-coop, esperienze di eccellenza del-la cooperazione sociale di inseri-mento lavorativo e di innovazionesociale.Facile da consultare, più spazio alleimmagini e collegato ai nostri canalisocial per permettere di interagirecon le notizie, le storie, i progetti ele innovazioni delle cooperative edelle imprese sociali.Visita il sito

Oltre gli argini, assembleadei delegati Legacoopsociali“Oltre gli argini della cooperazionesociale” questo il tema dell’assem-blea dei delegati di Legacoopsocialiche si terrà a Roma il 6 febbraio,presso la sede Ance (Via Guattani,16).La sessione pubblica dell’Assembleadei delegati di Legacoopsociali costi-tuisce la seconda tappa del percorsoche l’Associazione ha deciso di intra-prendere attraverso l’istituzione delThink Tank SEnt (Social Enterprise).Il percorso finalizzato alla creazionedi uno spazio di confronto itinerantee permanente, per connettere i luo-ghi della trasformazione culturale,sociale ed economica del Paese conla visione e il potenziale innovativodell’azione presente e futura dellaimpresa sociale cooperativa.L’obiettivo che la prima edizione delThink Tank SEnt si pone quello diidentificare una cornice comune chepossa essere la base per la defini-zione di nuovi contenuti e metodolo-gie di rappresentanza di strategie disviluppo e innovazione per le coope-rative.A seguito della riflessione avviata conl’Assemblea di Pensiero di Torino,

tre sono gli ingredienti che caratte-rizzano questo secondo appunta-mento:Socializzazione dei risultati deiworkshop dell’Assemblea di Pen-siero; approfondimento sui temiemersi dell’identità della coopera-zione sociale fra mission sociale eruolo imprenditoriale con il contribu-to di tre interventi specialistici; con-fronto interno attraverso i contributimirati espressi da cooperatori.Nel pomeriggio luogo la sessione ri-stretta – destinata ai Delegati – perprocedere con il dibattito e gliadempimenti finalizzati anche aportare un contributo originale delsettore al 40° Congresso Legacoo-p.Il programmaOre 10: relazione della presidentenazionale Eleonora VanniTavola rotonda con: Paolo Venturi,presidente Aiccon; MassimilianoValerii, direttore Censis; Mauro Lu-setti, presidente nazionale Lega-coop. Modera Federico Ruffo, gior-nalista Rai.A seguire le aree tematiche e gli in-terventi dei cooperatori sociali.

Page 7: A Roma ultima tappa della Biennale e Assemblea dell'Alleanza · per mettersi in rete, raccontare la coope-razione che guarda al futuro e tracciare una originale e mo-derna proposta

Lo scorso anno la Puglia creativa ècresciuta più del doppio rispetto al-l’Italia.“Se il paese sulla creatività è cre-sciuto il 2%, noi siamo cresciuti il4%. Questi sono i dati che sarannopubblicati e ciò vuol dire che abbia-mo puntato sulla creatività non a pa-role. Condividere una strategia ci haportato bene. Come la strategia del-le biblioteche di comunità su cui ildato nazionale oggi risente dellascelta della Puglia” Lo ha detto l’as-sessore alla cultura della RegionePuglia, Loredana Capone conclu-dendo i lavori del primo congressoRegionale di Culturmedia e alla cuiplatea ha portato anche un altro da-to positivo sulla Puglia.“Siamo la seconda regione in Italia –ha detto – per numero di cooperati-ve nel settore della creatività e dellacultura. Questo vuol dire che questovostro lavoro, ma in qualche modoanche nostro per lo stimolo alle as-sociazioni a fare diversamente, stadando i suoi frutti”.

Con una larga partecipazione si èconcluso nella sede di Legacoop Pu-glia il primo congresso regionale diCulturmedia il settore di Legacoopche riunisce le imprese culturali, del-l’editoria e del turismo e che in Pu-glia conta 37 cooperative, con oltre600 soci e un fatturato che supera i 9milioni di euro. Un settore in fortecrescita e con ampi margini, soprat-tutto se si pensa al suo carattere tra-sversale ed aperto. “ Partiamo dall’i-dea – ha spiegato il presidente Na-zionale di Culturmedia Roberto Cala-ri – che la cultura sia un elementotrasversale per lo sviluppo sostenibi-le del territorio e dall’idea che le coo-perative del settore turismo, comuni-cazione e cultura siano quelle chefavoriscono lo sviluppo competitivoche si basa proprio sulla concentra-zione di creatività e cultura. Dove c’èpiù concentrazione di competenze inquesti settori, c’è anche una maggio-re capacità di crescita. In questosenso il Sud è una esperienzastraordinaria . Qui c’è una visione di

futuro molto forte che fa da collantealle tante reti che stanno nascendo.Il fatto che all’interno di Legacoopstia crescendo questo universo chesi aggrega, che fa rete è molto indi-cativo. Il Sud – ha concluso – ha unavisione solidale e inclusiva dello svi-luppo e dà l’idea di una società chepuò essere incentrata sulle persone,sui valori che crescono a base cultu-rale e turistica. Il Sud, dunque, inquest’ottica è una potenzialità pertutto il Paese. È una risorsa di idee,energie. Tutto patrimonio da valoriz-zare”.“In Puglia – ha detto il Presidente diLegacoop Puglia, Carmelo Rollo inapertura di assemblea – c’è un gran-de fervore. Ci sono imprese che giàsono nate, ci sono cooperative chestanno facendo progetti per i territoriinterni. Perché questo il nostro impe-gno è quello di portare cultura ecreatività anche nelle zone interne,dove non è così scontato parlare diinnovazione culturale e di comunica-zione digitale”. Nel settore dell’edito-ria in Puglia si stanno facendo grandiprogetti: ci sono i cantieri antimafia,le librerie di comunità. L’obiettivo del-la cooperativa è dare valore alle per-sone e al territorio”. A proposito dieditoria, una parte dei lavori del con-gresso non poteva non prevedere unpassaggio sul delicato momento chesta attraversando la Gazzetta delMezzogiorno. “Noi abbiamo detto eridetto – ha sottolineato Rollo – chesiamo disposti a stare intorno ad untavolo, perché noi siamo convinti chesi possa arrivare ad una soluzioneche salvaguardi tutti, e dico tutti i li-velli occupazionali. Io sto chiedendoun tavolo ufficiale dove il movimentocooperativo si possa sedere e pro-porre la propria idea”.Le azioni di Culturmedia Puglia dopoquesta prima assemblea sarannoportate anche sui tavoli nazionali, co-me ha precisato Leonardo Palmisa-no, membro del coordinamento na-zionale di Culturmedia. “Lavoreremo– ha detto – sul doppio livello dimen-sionale: aumentare il numero dellecooperative e ingrandire la dimensio-ne delle cooperative esistenti, so-prattutto nella direzione di costruire

dei consorzi e delle reti di impreseche possano rispondere meglio aibandi. Noi abbiamo in testa di co-struire finalmente qualcosa che fino-ra non è stato fatto ovvero una siner-gia positiva tra reti associative i quar-tieri, la popolazione pugliese e lecooperative facendole sorgere dalbasso convinti che questo possarappresentare anche il mantenimen-to del rispetto del territorio e dellacultura tradizionale pugliese e chepossa far emergere le idee più inno-vative che sono nella società puglie-se ma non trovano ancora adeguatispazi di mercato, perché soffocati dagrandi giganti che vivono di rapina,noi non lo consentiremo più”.Al congresso è intervenuto anchel’assessore alla cultura del Comunedi Bari Silvio Maselli che ha ripercor-so la storia dei teatri a Bari negli ulti-mi 4 anni ricordando in particolare larinascita del Teatro Petruzzelli e lepolitiche adottate perché al Petruz-zelli potessero essere avvicinati an-che i giovanissimi. “Oggi il politeamabarese – ha ricordato – avvicina 32-mila under 18”. Segnale questo chesì è cominciato a lavorare sull’abbat-timento di schemi culturali fissi.Uno degli obiettivi questo al centrodell’attività di Culturmedia Puglia edella neo responsabile nominata dal-l’assemblea, la giovanissima ed atti-vissima Vittoria De Luca: “Nell’otticadella intersettorialità e del suo carat-tere aperto, Culturmedia sarà attentaai temi del lavoro, dell’industria 4.0 edella sostenibilità. Tutte attività chein realtà già facciamo, ma che vannomesse a sistema”.

Congresso Culturmedia, "La Puglia creativacresce a velocità doppia"

Assemblee Assemblee6 7

Nuovo sito web per raccontare coop e imprese sociali

Comunicazione, innovazione, visione.Il nuovo sito Legacoopsociali si inse-risce nel progetto Sent-Social Enter-

prise e prova a risponde alle nuoveesigenze della cooperazione e del-l’impresa sociale.Sono stati ampliati gli spazi dedicatialle news di primo piano e quelle chearrivano dalle regioni. Un ruolo cen-trale è riservato alle aree tematichepermettendo di consultare i docu-menti di lavoro a disposizione delsettore.Uno spazio particolare viene dato aiprogetti speciali come Sent e NuoveVisioni. Anche per l’audiovisivo unnuovo spazio è aperto ai video e alle

foto. Per lo storytelling è previsto uncollegamento diretto al blog futuro.-coop, esperienze di eccellenza del-la cooperazione sociale di inseri-mento lavorativo e di innovazionesociale.Facile da consultare, più spazio alleimmagini e collegato ai nostri canalisocial per permettere di interagirecon le notizie, le storie, i progetti ele innovazioni delle cooperative edelle imprese sociali.Visita il sito

Oltre gli argini, assembleadei delegati Legacoopsociali“Oltre gli argini della cooperazionesociale” questo il tema dell’assem-blea dei delegati di Legacoopsocialiche si terrà a Roma il 6 febbraio,presso la sede Ance (Via Guattani,16).La sessione pubblica dell’Assembleadei delegati di Legacoopsociali costi-tuisce la seconda tappa del percorsoche l’Associazione ha deciso di intra-prendere attraverso l’istituzione delThink Tank SEnt (Social Enterprise).Il percorso finalizzato alla creazionedi uno spazio di confronto itinerantee permanente, per connettere i luo-ghi della trasformazione culturale,sociale ed economica del Paese conla visione e il potenziale innovativodell’azione presente e futura dellaimpresa sociale cooperativa.L’obiettivo che la prima edizione delThink Tank SEnt si pone quello diidentificare una cornice comune chepossa essere la base per la defini-zione di nuovi contenuti e metodolo-gie di rappresentanza di strategie disviluppo e innovazione per le coope-rative.A seguito della riflessione avviata conl’Assemblea di Pensiero di Torino,

tre sono gli ingredienti che caratte-rizzano questo secondo appunta-mento:Socializzazione dei risultati deiworkshop dell’Assemblea di Pen-siero; approfondimento sui temiemersi dell’identità della coopera-zione sociale fra mission sociale eruolo imprenditoriale con il contribu-to di tre interventi specialistici; con-fronto interno attraverso i contributimirati espressi da cooperatori.Nel pomeriggio luogo la sessione ri-stretta – destinata ai Delegati – perprocedere con il dibattito e gliadempimenti finalizzati anche aportare un contributo originale delsettore al 40° Congresso Legacoo-p.Il programmaOre 10: relazione della presidentenazionale Eleonora VanniTavola rotonda con: Paolo Venturi,presidente Aiccon; MassimilianoValerii, direttore Censis; Mauro Lu-setti, presidente nazionale Lega-coop. Modera Federico Ruffo, gior-nalista Rai.A seguire le aree tematiche e gli in-terventi dei cooperatori sociali.

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A Catanzaro l’assemblea regionale diCulTurMedia

Cultura, turismo e comunicazioneambiti strategici per la crescita delPaese e leve per lo sviluppo soste-nibile della Calabria. E’ questa ladirettrice su cui si è sviluppato ilconfronto che ha animato la primaassemblea regionale di CulTurMe-dia, importante settore di Legacoopche aggrega le cooperative ope-ranti nei tre settori e che viaggiaspedito verso il prossimo congres-so nazionaleL’Assemblea – che si è svolta il 23gennaio nella sede di LegacoopCalabria a Catanzaro, alla presen-za del presidente nazionale del set-tore Roberto Calari – si inseriscenel quadro delle attività program-mate in vista del Congresso Nazio-nale di settore, che si terrà il 7 e 8febbraio 2019 presso l’Auditoriumdell’Acquario di Genova, e prevedeall’ordine del giorno la costituzionedel Coordinamento CulTurMediadella Calabria e l’espletamento del-le formalità previste per il Congres-so.Dopo la relazione del presidenteCalari che ha illustrato il documen-to nazionale, e del coordinatoreuscente Antonio Blandi, concluso ildibattito, le procedure hanno regi-strato la votazione unanime sullacomposizione del nuovo coordina-mento regionale che vede la con-ferma di Antonio Blandi (Officicina

delle Idee); Francesco Geraci (Coo-perativa Vittorio Veneto); NancyValente (Coop. Kairos); PierpaoloBonaccorso (TeatroP); Maria RitaGalati (Mediatica); e l’ingresso diFrancesco Loreto (Cluster); AngeloCarchidi (Kiwi); Andrea Simonetta(Doc Servizi).Oltre al presidente Calari, hannopartecipato il presidente reggentedi Legacoop Calabria, Claudio Liot-ti, e il vice presidente Lorenzo Si-bio, oltre che Maurizio De Luca del-l’Ufficio di presidenza e numerosirappresentanti delle 30 cooperativeche aderiscono al settore. CulTur-Media è nata sulla base di una vi-sione condivisa: quella che ritieneche la cultura rappresenti un fattorerilevante dello sviluppo sostenibiledel Paese Italia. È, infatti, a partireda questa visione della funzionestrategica della cultura e della suatrasversalità nel determinare nuovepossibilità di sviluppo che è natadue anni fa iniziando il suo percor-so di elaborazione e proposta, po-tendo contare sulla straordinariaesperienza cooperativa negli ambitidella cultura, del turismo, della co-municazione. Una realtà, quellacooperativa, che ha saputo costrui-re, nel corso di decenni di lavoro,processi solidi e virtuosi di nuovoprotagonismo dei cittadini nella vitaculturale, nella fruizione, nel consu-

mo e, insieme, nella costruzione diuna nuova consapevolezza dellacentralità della cultura nella vita diuna comunità. Inoltre, essa ha sa-puto dare centralità alle persone eaffermare il valore del lavoro profes-sionale nella cultura e, nel contem-po, quello dell’impresa culturale ecreativa, anche nella sua capacitàdi produrre innovazione sociale.“In tutti i territori italiani cultura, turi-smo, comunicazione, industria cul-turale e creativa si integrano e siconnettono, dando il segno di un’im-portante presenza cooperativa. LaCalabria – ha spiegato Roberto Ca-lari – ha un immenso patrimonioculturale e ambientale, sul qualetante cooperative stanno lavorando,e questo è positivo perché significache c’è un interessante trend dicompetenze in Calabria e c’è unbell’humus su cui si può lavorare.Considerando che nel futuro i segnipiù sono legati al lavoro che si creain questi settori, lavoro professiona-le, qualificato e innovativo, è impor-tante che insieme tutti i portatori diinteresse, la Regione, i Comuni, leforze economiche e sociali com-prendano che c’è un terreno di inve-stimento comune: in questo proces-so – ha aggiunto il presidente diCulTurMedia – la cooperazione c’èe intende svolgere un ruolo da pro-tagonista”.Il presidente reggente, Claudio Liotti,dando anticipazioni sull’organizza-zione del congresso regionale dellaLega che si terrà il prossimo 25marzo, e sarà incentrato sul temadel Lavoro, ha evidenziato come “lamission di CulTurMedia sia quella dimettere insieme le cooperative delsettore culturale turistico e della co-municazione, in una logica che se-gue l’andamento delle politiche co-munitarie e nazionali, nelle qualicultura, turismo e comunicazionesono massa critica dello stesso ra-gionamento”.Fonte

8Assemblee

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Le sfide dei Competence Centere del sistema Impresa 4.0

I Competence Center del Piano Im-presa 4.0, otto secondo la gradua-toria pubblicata nel giugno 2018,stanno prendendo forma, proce-dendo, in questi primi mesi del2019, alla costituzione e alla forma-zione della legal identity, per poipartire con le attività vere e proprie.Si sono attivati i poli di Milano, Tori-no, Bologna, Padova, Pisa e Ro-ma, ma tutti ed otto stanno lavoran-do per avviare l’operatività – dallaconcessione dei finanziamenti, al-l’allestimento materiale dei capan-noni – e divenire luoghi di innova-zione e formazione, con un ruolocentrale nell’accompagnamentodelle PMI nei processi di trasforma-zione digitale. I Competence cente-r, in ordine secondo il punteggio ingraduatoria, sono:Manufacturing 4.0, che fa capo alPolitecnico di Torino, Made in Italy4.0, cui ente capofila è il Politecni-co di Milano, BI-REX, ente capofilaUniversità di Bologna, Artes 40,Scuola Superiore Sant’Anna di Pi-sa, SMACT, Università degli studidi Padova, Industry 4.0, Universitàdegli Studi di Napoli Federico IIStart 4.0, che vede come ente ca-pofila il CNR – Consiglio nazionaledelle ricerche Cyber 4.0, Universitàdegli Studi di Roma “La Sapienza”.Ma saranno effettivamente capacidi traghettare le piccole e medienella rivoluzione 4.0? Di certo que-sti PPP (Parternariati Pubblico-Pri-vati), strumenti su cui anche laCommissione Europea punta mol-to, hanno dalla loro parte un net-work molto capillare sul territori.Tuttavia, per fare in modo che lePMI vengano a conoscenza di que-sta opportunità, un ruolo fonda-mentale spetterà ai Digital Innova-tion Hub, come alle Associazioni dicategoria o ai PID delle Camere diCommercio. Inoltre, c’è da lavorareaffinché, una volta conclusi i tre an-

ni di finanziamento del MiSE, iCompetence Center evolvano eproseguano a lavorare in manieraindipendente dal finanziamento del-lo Stato.E il supporto ai processi di innova-zione delle imprese è sempre piùnecessario perché queste rimanga-no competitive e crescano sul mer-cato. Secondo uno studio di IntesaSanpaolo, infatti, tra le 17milaaziende manifatturiere attive nei di-stretti, le 1.632 che sono decollatenegli ultimi 7 anni hanno puntatosull’innovazione. L’ufficio studi diBanca Intesa Sanpaolo, che le mo-nitora dal 2012, fa emergere comequeste per crescere costantementepiù della media abbiamo fatto inno-vazione di prodotto, puntato susoftware e brevetti (103 ogni 100imprese, mentre in media 100aziende non eccellenti ne hannoappena 38), ampliato l’export (il53% vende all’estero contro il 33%della media nazionale). Le impresemonitorate sono nel 588 «eccellen-ze» nel settore metalmeccanico,403 nella moda, 226 nell’agroali-mentare, 167 nelle materie plasti-che, 163 nei mobili a arredamento,85 in altri settori.Chiudiamo la nostra rassegna di og-gi, segnalando che il 23 gennaio siè chiuso, al termine del primo gior-no utile di apertura, a causa, dell’e-saurimento delle risorse finanziarie,lo sportello per la presentazionedelle domande per i progetti di ri-cerca nei settori applicativi “Fabbri-ca intelligente” e “Agrifood”, nelleregioni meno sviluppate (Basilicata,Calabria, Campania, Puglia e Sici-lia) e in transizione (Abruzzo, Moli-se e Sardegna). Sono state pre-sentate, tramite la piattaforma infor-matica dedicata, 349 domande:139 per il settore “Agrifood” e 210per la “Fabbrica intelligente”, per unfabbisogno complessivo pari a cir-

ca 595 milioni di euro, superiore ai167 milioni di euro disponibili a va-lere sulle risorse comunitarie delProgramma operativo nazionale“Imprese e competitività”2014-2020 FESR. Partirà adessol’attività istruttoria che consentirà diselezionare i progetti di ricerca esviluppo più promettenti in termini diinnovazione di prodotto o processo.

Ecco i Competence Center Industria4.0: la partenza e le prossime mos-seI Competence Center, accreditati agiugno 2018, sono in fase di costi-tuzione. Quali sfide dovranno af-frontare per sostenere le PMI nelcomplesso processo di trasforma-zione digitale?

Cosa fanno le 1.632 imprese italianeche crescono e assumonoInnovazione ed export, ecco i segre-ti del successo delle 1.632 aziendemanifatturiere attive nei distretti, de-collate negli ultimi 7 anni, secondol’ufficio studi di Banca Intesa San-paolo che le monitora dal 2012.

“Fabbrica intelligente” e “Agrifood”,349 domande presentateBen 349 le domande presentate e595 milioni di euro i finanziamenti ri-chiesti per ottenere i 167 milioni dieuro del PON “Imprese e competiti-vità” 2014-2020 FESR e sviluppare,nelle regioni meno sviluppate, pro-getti di ricerca nei settori applicativi“Fabbrica intelligente” e “Agrifood”.

9Coop 4.0

I contenuti della settimana

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Si è svolto il 24 gennaio presso ilComune di Cuneo l’evento “Giovanie impresa cooperativa” organizzatoda Legacoop Piemonte e dalla Coo-perativa Nova Coop.Alla Presenza di circa 60 studentidell’Istituto Tecnico ProfessionaleSettore Servizi Sebastiano Grandis,Istituto Tecnico Settore TecnologicoV. Virginio e Istituto Tecnico SettoreEconomico Franco Andrea Bonelli,una mattinata dedicata ai giovanicon l’obiettivo di promuovere la co-noscenza del mondo delle coopera-tive e delle opportunità che l’impre-sa cooperativa può creare per l’oc-cupazione giovanile.Dopo i saluti istituzionali di FedericoBorgna Sindaco del Comune di Cu-neo, Giuseppe Viada ConsigliereGenerale della Fondazione CassaDi Risparmio Di Cuneo e DomenicoPaschetta Componente di Giuntadella Camera di Commercio di Cu-neo, il Presidente di Legacoop Pie-monte Giancarlo Gonella ha spiega-to ai giovani presenti in sala le ca-

ratteristiche che costituiscono la di-stintività dell'impresa cooperativa ri-spetto alle altre forme di impresa apartire dai principi cooperativi finoalla gestione amministrativa.“Le imprese cooperative sono im-prese più longeve, in quanto accu-mulano le riserve e questo costitui-sce un elemento fondamentale cheporta all'intergenerazionalità perchéconsente all’impresa di durare neltempo trasmettendo alle generazio-ni future il patrimonio della coope-rativa stessa. Le Cooperative sonopiù longeve inoltre perché sono in-novative e sono in grado di adattar-si al cambiamento dei mercati di ri-ferimento. - ha continuato Gonella– Come Legacoop promuoviamo esviluppiamo, insieme alle cooperati-ve aderenti, due strumenti rivolti aigiovani: il Servizio Civile e l'Alter-nanza Scuola Lavoro che consen-tono di conoscere il mondo dellacooperazione e programmare unfuturo cooperativo”.“Legacoop Piemonte e Nova Coop

hanno fortemente voluto organizzarequesta giornata di promozione coo-perativa, in quanto, oggi più che mai,la cooperazione è uno strumento at-tuale. E’ fondamentale che i giovaniche si approcciano al mondo del la-voro siano a conoscenza dell’oppor-tunità occupazionali che crea la coo-perazione” ha commentato Gianlo-renzo Viarengo Consigliere di Ammi-nistrazione della Cooperativa NovaCoop.Le tre realtà che hanno raccontatoagli studenti la loro esperienza coo-perativa fanno parte delle quasi 500imprese che Legacoop rappresentasul territorio piemontese.La Cooperativa Nova Coop, con sedelegale a Vercelli, è una delle maggio-ri catene di distribuzione operante inPiemonte e tra le maggiori cooperati-ve di consumatori aderenti al siste-ma nazionale Coop con 64 puntivendita su tutto il territorio regionale,oltre 600.000 soci e quasi 5.000 di-pendenti. Opera nell'interesse deisoci ai quali garantisce qualità, servi-

zio e sicurezza sui prodotti. Lo scopoistituzionale della cooperativa è rap-presentato dalla tutela dei consuma-tori che persegue congiuntamenteattraverso la politica commerciale el'attività sociale. Come sottolineatoda Silvio Ambrogio Direttore Politi-che Sociali e Relazioni Esterne, at-traverso il racconto della lunga storiadi coop in Italia dal 1852 ad oggi -“La missione di Coop è nel suoDNA, Coop è una società aperta edemocratica opera quotidianamenteper la tutela di tutti i consumatori del-la comunità”.“Nova Coop vuole scommettere sullacreatività e la freschezza dei ragazziattraverso percorsi di formazione esuccessivi momenti di co-progetta-zione, che facilitano la costituzionedi comunità di giovani sui diversi ter-ritori e la realizzazione di eventi, pro-getti su tutto il territorio piemontese,soprattutto all’interno dei nostri puntivendita e gallerie commerciali”. Que-sto lo scopo del progetto Coop Aca-demy spiegato da Alessandro Mes-sina, responsabile di zona per le atti-vità sociali e relazione esterne e pa-drino di Coop Academy, l’incubatoredi giovani di Nova Coop.La presenza della Cooperativa Car-tiera Pirinoli ha permesso di spiega-re ai giovani il fenomeno del Wor-kers Buyout, ossia imprese fallite ri-generate dai dipendenti dell'impresastessa attraverso la trasformazionein cooperativa.Dalle parole del Vicepresidente Fer-diando Tavella: “dopo aver condivisoi vari presupposti e il piano industria-le che avrebbe dovuto dare origineal rilancio del sito produttivo, sotto laguida di Legacoop, con il supportodel Comune di Roccavione e dellaRegione Piemonte 70 ex dipendentidiedero origine alla Società Coope-rativa Cartiera Pirinoli. La neo Coo-perativa venne capitalizzata con ilversamento dell’indennità di mobilitàanticipata di tutti soci lavoratori e icapitali messi a disposizione dal fon-do mutualistico Coopfond e CFI (in-vestitore istituzionale) e le leggi di fi-nanziamento (Marcora, L.23) feceroil resto e il 16 aprile 2015, dopo oltretre anni di fermo, la cooperativa ri-prende l’attività produttiva della stori-ca cartiera. Oggi lo stabilimento diRoccavione, specializzato nella pro-duzione di cartoncino patinato rici-clabile al 100%, produce circa85.000 tonnellate all’anno di carton-cino, occupa 89 lavoratori di cui 74soci e vende in oltre 20 Paesi”.

Ha concluso Paola Gula Socia eResponsabile della Comunicazionedella Cooperativa La Poiana. “Lanostra cooperativa nasce nel 1982con il preciso scopo di far conosce-re e tutelare i prodotti della ValleGrana, primo fra tutti il Castelma-gno. Caso abbastanza raro, i socidella cooperativa sono produttori, inmodo da mettere in risalto le prero-gative dei diversi casari che trasfor-mano il latte delle vacche, delle pe-core e delle capre allevate sul terri-torio in preziosi formaggi artigianali.Quando i formaggi sono pronti peressere trasferiti, vengono affidati al-le sapienti mani degli affinatori deLa Poiana che, a seconda della ti-pologia, li destinano alle diversecantine di stagionatura, antiche omoderne, seppur rispettose delleantiche metodologie, in modo daesaltarne le caratteristiche”.Si tratta di una realtà unica nel suogenere, sempre più apprezzata checoniuga la tradizione millenaria acui la cooperativa resta fedele conl’innovazione della vendita on lineche mette a disposizioni in tempiveloci prodotti che affondano le ra-dici nel passato.

Piemonte: evento “Giovanie impresa cooperativa”

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Al via il percorso didatticocon Legacoop Fvg eUniversità di Trieste

Prenderà il via il prossimo 19 febbraioil percorso formativo di 27 ore dedica-to agli studenti dell’Ateneo giulianoma anche ai non iscritti, interessati adun iter didattico capace di portare al-l’elaborazione di un’idea imprendito-riale in forma cooperativa concretizza-bile nell’immediato futuro. L’iniziativa ènata dalla collaborazione fra Lega-coop Fvg e l’Università degli Studi diTrieste e a spiegarne le motivazioni èil presidente di Legacoop Fvg EnzoGasparutti.“La nascita e lo sviluppo di nuova coo-perazione – afferma – passa ancheattraverso la conoscenza. Conoscerela forma cooperativa significa infattipoter disporre di una opzione in piùper costruire prospettive professionalie di lavoro. Come nel passato, la coo-perazione mette a disposizione unaforma di impresa in cui le idee, e non icapitali, la collaborazione in rete deisoci e non l’individualismo, la culturadella collaborazione e non il lavoroper settori distinti, sono i distinguo dal-le altre forme di impresa. Siamo moltosoddisfatti della collaborazione instau-rata con l’Università di Trieste e sup-porteremo operativamente sia il per-corso formativo sia l’eventuale costitu-zione e sviluppo di nuove start up”.Inserito all’interno di ContaminationLab, l’aggregatore di percorsi innovati-vi di didattica e supporto alla creazio-ne di nuova impresa dell’Ateneo, ilpercorso prevede una prima parteteorica di 11 ore e una seconda partepratica dedicata allo sviluppo di veri epropri progetti imprenditoriali, della du-rata di 16 ore. Le lezioni si terrannonelle giornate di martedì 19 e 26 feb-braio e 5, 12 e 19 marzo 2019 dalleore 17 alle ore 19 e venerdì 22 feb-braio e 1, 8, 15 e 22 marzo dalle 14alle 17. Le iscrizioni sono già aperte: èsufficiente inviare una e-mail a [email protected] con una breve descrizionedell’idea imprenditoriale.

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Si è svolto il 24 gennaio presso ilComune di Cuneo l’evento “Giovanie impresa cooperativa” organizzatoda Legacoop Piemonte e dalla Coo-perativa Nova Coop.Alla Presenza di circa 60 studentidell’Istituto Tecnico ProfessionaleSettore Servizi Sebastiano Grandis,Istituto Tecnico Settore TecnologicoV. Virginio e Istituto Tecnico SettoreEconomico Franco Andrea Bonelli,una mattinata dedicata ai giovanicon l’obiettivo di promuovere la co-noscenza del mondo delle coopera-tive e delle opportunità che l’impre-sa cooperativa può creare per l’oc-cupazione giovanile.Dopo i saluti istituzionali di FedericoBorgna Sindaco del Comune di Cu-neo, Giuseppe Viada ConsigliereGenerale della Fondazione CassaDi Risparmio Di Cuneo e DomenicoPaschetta Componente di Giuntadella Camera di Commercio di Cu-neo, il Presidente di Legacoop Pie-monte Giancarlo Gonella ha spiega-to ai giovani presenti in sala le ca-

ratteristiche che costituiscono la di-stintività dell'impresa cooperativa ri-spetto alle altre forme di impresa apartire dai principi cooperativi finoalla gestione amministrativa.“Le imprese cooperative sono im-prese più longeve, in quanto accu-mulano le riserve e questo costitui-sce un elemento fondamentale cheporta all'intergenerazionalità perchéconsente all’impresa di durare neltempo trasmettendo alle generazio-ni future il patrimonio della coope-rativa stessa. Le Cooperative sonopiù longeve inoltre perché sono in-novative e sono in grado di adattar-si al cambiamento dei mercati di ri-ferimento. - ha continuato Gonella– Come Legacoop promuoviamo esviluppiamo, insieme alle cooperati-ve aderenti, due strumenti rivolti aigiovani: il Servizio Civile e l'Alter-nanza Scuola Lavoro che consen-tono di conoscere il mondo dellacooperazione e programmare unfuturo cooperativo”.“Legacoop Piemonte e Nova Coop

hanno fortemente voluto organizzarequesta giornata di promozione coo-perativa, in quanto, oggi più che mai,la cooperazione è uno strumento at-tuale. E’ fondamentale che i giovaniche si approcciano al mondo del la-voro siano a conoscenza dell’oppor-tunità occupazionali che crea la coo-perazione” ha commentato Gianlo-renzo Viarengo Consigliere di Ammi-nistrazione della Cooperativa NovaCoop.Le tre realtà che hanno raccontatoagli studenti la loro esperienza coo-perativa fanno parte delle quasi 500imprese che Legacoop rappresentasul territorio piemontese.La Cooperativa Nova Coop, con sedelegale a Vercelli, è una delle maggio-ri catene di distribuzione operante inPiemonte e tra le maggiori cooperati-ve di consumatori aderenti al siste-ma nazionale Coop con 64 puntivendita su tutto il territorio regionale,oltre 600.000 soci e quasi 5.000 di-pendenti. Opera nell'interesse deisoci ai quali garantisce qualità, servi-

zio e sicurezza sui prodotti. Lo scopoistituzionale della cooperativa è rap-presentato dalla tutela dei consuma-tori che persegue congiuntamenteattraverso la politica commerciale el'attività sociale. Come sottolineatoda Silvio Ambrogio Direttore Politi-che Sociali e Relazioni Esterne, at-traverso il racconto della lunga storiadi coop in Italia dal 1852 ad oggi -“La missione di Coop è nel suoDNA, Coop è una società aperta edemocratica opera quotidianamenteper la tutela di tutti i consumatori del-la comunità”.“Nova Coop vuole scommettere sullacreatività e la freschezza dei ragazziattraverso percorsi di formazione esuccessivi momenti di co-progetta-zione, che facilitano la costituzionedi comunità di giovani sui diversi ter-ritori e la realizzazione di eventi, pro-getti su tutto il territorio piemontese,soprattutto all’interno dei nostri puntivendita e gallerie commerciali”. Que-sto lo scopo del progetto Coop Aca-demy spiegato da Alessandro Mes-sina, responsabile di zona per le atti-vità sociali e relazione esterne e pa-drino di Coop Academy, l’incubatoredi giovani di Nova Coop.La presenza della Cooperativa Car-tiera Pirinoli ha permesso di spiega-re ai giovani il fenomeno del Wor-kers Buyout, ossia imprese fallite ri-generate dai dipendenti dell'impresastessa attraverso la trasformazionein cooperativa.Dalle parole del Vicepresidente Fer-diando Tavella: “dopo aver condivisoi vari presupposti e il piano industria-le che avrebbe dovuto dare origineal rilancio del sito produttivo, sotto laguida di Legacoop, con il supportodel Comune di Roccavione e dellaRegione Piemonte 70 ex dipendentidiedero origine alla Società Coope-rativa Cartiera Pirinoli. La neo Coo-perativa venne capitalizzata con ilversamento dell’indennità di mobilitàanticipata di tutti soci lavoratori e icapitali messi a disposizione dal fon-do mutualistico Coopfond e CFI (in-vestitore istituzionale) e le leggi di fi-nanziamento (Marcora, L.23) feceroil resto e il 16 aprile 2015, dopo oltretre anni di fermo, la cooperativa ri-prende l’attività produttiva della stori-ca cartiera. Oggi lo stabilimento diRoccavione, specializzato nella pro-duzione di cartoncino patinato rici-clabile al 100%, produce circa85.000 tonnellate all’anno di carton-cino, occupa 89 lavoratori di cui 74soci e vende in oltre 20 Paesi”.

Ha concluso Paola Gula Socia eResponsabile della Comunicazionedella Cooperativa La Poiana. “Lanostra cooperativa nasce nel 1982con il preciso scopo di far conosce-re e tutelare i prodotti della ValleGrana, primo fra tutti il Castelma-gno. Caso abbastanza raro, i socidella cooperativa sono produttori, inmodo da mettere in risalto le prero-gative dei diversi casari che trasfor-mano il latte delle vacche, delle pe-core e delle capre allevate sul terri-torio in preziosi formaggi artigianali.Quando i formaggi sono pronti peressere trasferiti, vengono affidati al-le sapienti mani degli affinatori deLa Poiana che, a seconda della ti-pologia, li destinano alle diversecantine di stagionatura, antiche omoderne, seppur rispettose delleantiche metodologie, in modo daesaltarne le caratteristiche”.Si tratta di una realtà unica nel suogenere, sempre più apprezzata checoniuga la tradizione millenaria acui la cooperativa resta fedele conl’innovazione della vendita on lineche mette a disposizioni in tempiveloci prodotti che affondano le ra-dici nel passato.

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Al via il percorso didatticocon Legacoop Fvg eUniversità di Trieste

Prenderà il via il prossimo 19 febbraioil percorso formativo di 27 ore dedica-to agli studenti dell’Ateneo giulianoma anche ai non iscritti, interessati adun iter didattico capace di portare al-l’elaborazione di un’idea imprendito-riale in forma cooperativa concretizza-bile nell’immediato futuro. L’iniziativa ènata dalla collaborazione fra Lega-coop Fvg e l’Università degli Studi diTrieste e a spiegarne le motivazioni èil presidente di Legacoop Fvg EnzoGasparutti.“La nascita e lo sviluppo di nuova coo-perazione – afferma – passa ancheattraverso la conoscenza. Conoscerela forma cooperativa significa infattipoter disporre di una opzione in piùper costruire prospettive professionalie di lavoro. Come nel passato, la coo-perazione mette a disposizione unaforma di impresa in cui le idee, e non icapitali, la collaborazione in rete deisoci e non l’individualismo, la culturadella collaborazione e non il lavoroper settori distinti, sono i distinguo dal-le altre forme di impresa. Siamo moltosoddisfatti della collaborazione instau-rata con l’Università di Trieste e sup-porteremo operativamente sia il per-corso formativo sia l’eventuale costitu-zione e sviluppo di nuove start up”.Inserito all’interno di ContaminationLab, l’aggregatore di percorsi innovati-vi di didattica e supporto alla creazio-ne di nuova impresa dell’Ateneo, ilpercorso prevede una prima parteteorica di 11 ore e una seconda partepratica dedicata allo sviluppo di veri epropri progetti imprenditoriali, della du-rata di 16 ore. Le lezioni si terrannonelle giornate di martedì 19 e 26 feb-braio e 5, 12 e 19 marzo 2019 dalleore 17 alle ore 19 e venerdì 22 feb-braio e 1, 8, 15 e 22 marzo dalle 14alle 17. Le iscrizioni sono già aperte: èsufficiente inviare una e-mail a [email protected] con una breve descrizionedell’idea imprenditoriale.

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CoopAID: la task force di Legacoop chiude il2018 ad Amatrice

Il 21 dicembre è stato l’ultimo giornodi scuola prima delle vacanze diNatale, anche per i bambini diAmatrice. Nel piccolo Comune delreatino, devastato dal sisma del2016, gli abitanti hanno tentato piùche mai di tornare ad una sorta dinormalità: le canzoni natalizie, ledecorazioni colorate e la neve a fa-re da cornice e a coprire quel cheresta – ancora molto, purtroppo –delle macerie.Ad un primo sguardo, l’aria nataliziacrea l’illusione che sia ormai lonta-no il dramma vissuto da questa co-munità. Le ferite di chi ha perso tut-to, anche i propri cari, riaffioranoperò nei disegni dei bambini, negliocchi lucidi delle maestre, nei sorri-si tirati dei genitori, nelle macerieche ricordano ogni momento ciòche è successo.Passata l’emergenza e “sistemata”la logistica, sono in molti ad averabbandonato questi luoghi. La rico-struzione delle “cose”, certamente

fondamentale, sembra spesso di-menticarsi delle persone. E’ proprioda questa constatazione che na-sce, nel 2017, il progetto CoopAID.La Task force inter-cooperativa Le-gacoop è attualmente composta daun nucleo specializzato di 13 ope-ratori, formati specificatamente perintervenire nella gestione delle va-rie fasi dell’emergenza, in collabo-razione con le istituzioni locali e na-zionali preposte.Come recentemente dichiarato dallostesso Sindaco di Amatrice, FilippoPalombini, “Le persone comincianoa capire, a rendersi conto che ri-marranno in questa situazione pertanti anni e allora il problema loro inquesto momento è la testa. Il postterremoto si deve affrontare per lepersone non per le case, perché èun problema sociale non è un pro-blema solo fisico. I tecnici son tanti,son bravi, le regole si fanno, le nor-me si fanno. Magari ci sono pure isoldi però poi alla fine uno non si

rende conto che la prima cosa chedevi ricostruire è una comunità eadesso qui facciamo molta fatica.”(Sky Tg24 – “Amatrice il borgo tradi-to”)La Mission scelta da CoopAID, nona caso, è proprio “soccorrere le vitti-me di situazioni emergenziali, con-tribuendo a far rinascere le personeprima ancora che i luoghi”. Stimo-lando la resilienza, gli operatori pun-tano a ricostruire un senso di comu-nità e un “luogo sicuro” dentro cia-scuno.Dopo un intenso periodo di forma-zione pratico-teorica, il 21 dicembreè stata realizzata un’iniziativa “sulcampo” per i bambini del Polo sco-lastico di Amatrice. “Comunità ingioco” nasce per realizzare un’oc-casione di vicinanza e solidarietà al-la comunità di Amatrice e avviareun confronto progettuale su temati-che psico-sociali, in grado di favori-re il senso di appartenenza e dicoesione sociale.Grazie al contributo delle Cooperati-ve Altri Colori, Aelle Il Punto, Cotra-d, H-Anno Zero, La Sponda e Usci-ta di Sicurezza, il movimento coope-rativo ha avuto l’occasione di porta-re un sorriso ai bambini del Poloscolastico, coinvolti nelle attività lu-dico-ricreative del coloratissimo Lu-dobus di Altri Colori. Ad accompa-gnare gli operatori, i responsabili diLegacoop Lazio e IsraAID, organiz-zazione umanitaria non-governativaisraeliana co-ideatrice del progetto.L’iniziativa del 21 dicembre ha an-che permesso di raccogliere ulterioritestimonianze e avviare importantisinergie, in grado di dare nuovaspinta al progetto e di indirizzare gliinterventi in base alle reali esigenzedella comunità di riferimento. Traqualche lacrima e molti sorrisi, laTask force CoopAID ha chiuso cosìi lavori del 2018. Non un addio masolo un arrivederci, grazie alle attivi-tà già in cantiere per il 2019.

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Lazio: firmato con laRegione il protocollo per il

riutilizzo dei beniconfiscati

“Grazie all’impegno del mondo del-l’associazionismo stiamo vivendouna fase importante, nuova e deli-cata sui beni confiscati alla mafia.In 40 comuni stanno per essereconsegnati 490 beni sequestrati al-le mafie, un patrimonio immenso.Trasformiamo la lotta alla mafia inqualcosa di popolare e diffuso. Tuttie tutte, con responsabilità, possonoessere protagonisti di questa lottacon un impegno che va nella tra-sformazione di un bene. La parolaconfisca porta con sé il significatodi ‘togliere’, ma noi mettiamo alcentro il ‘riconsegnare’: togliamo achi, con risorse illecite, si è impos-sessato di un bene e lo riconse-gniamo in forma di servizi“.Queste le parole del Presidente Ni-cola Zingaretti, a margine dell’in-contro che si è tenuto lo scorso 18gennaio tra la Regione Lazio e irappresentanti del mondo del TerzoSettore. L’occasione era la firma diun importante Protocollo, che ren-derà più semplice l’assegnazione eil riuso di centinaia di beni confisca-ti sul territorio laziale.Tra i firmatari anche Legacoop La-zio che, attraverso il lavoro dellaCooperazione sociale, si pone dasempre l’obiettivo di far crescere emigliorare il riutilizzo dei beni confi-scati, affinché i beni sottratti allacriminalità possano rivivere, contri-buire a rigenerare i territori ed es-

sere effettivamente utili alla comu-nità. Una scelta coerente, quindi,con la Mission cooperativa.La gestione di un bene confiscato,sebbene assegnato a titolo gratui-to, è complessa e onerosa sottotanti aspetti. La Cooperazione èpronta ad assumersi questa re-sponsabilità, perché il suo scopo èquello di coniugare il valore eco-nomico, l’occupazione e la crea-zione di valore sociale. Importantesarà anche il ruolo delle CentraliCooperative, che avranno il com-pito di sostenere le proprie asso-ciate e supportarle in tutte le fasi,dalla co-progettazione alla fase distart up, anche facilitando il reperi-mento di strumenti finanziari.Il riuso dei beni confiscati deveavere come modello proprio la re-te, in cui ciascuno apporta il pro-prio contributo in termini di compe-tenze, professionalità, know how,risorse economiche e radicamentoterritoriale. La buona volontà, sep-pur importante, da sola non puòbastare per avviare un nuovo cir-colo virtuoso, in grado di ridareuna nuova vita ai beni, rigenerare iterritori, essere effettivamente utilealla comunità e creare occupazio-ne, con particolare riferimento ailavoratori svantaggiati.

Gazzetta delMezzogiorno, la propostadi Legacoop per salvareil giornale

Una proposta concreta, forse lapiù concreta avanzata fino a que-sto momento e la più inclusivaperché si propone non solo di sal-vare La Gazzetta del Mezzogior-no, ma anche tutti i suoi livelli oc-cupazionali. E’ la proposta di Le-gacoop Puglia e che oggi, dopoaverne sondato la fattibilità pres-so i vertici nazionali, il Presidenteregionale Carmelo Rollo, in occa-sione del primo congresso di Cul-turmedia ha ufficializzato e spie-gato nel dettaglio. L’idea di Car-melo Rollo è una società di servi-zi, eventualmente utile anche adaltre testate giornalistiche. MaRollo si spinge anche oltre e nonesclude una società mista che ve-da da un lato un imprenditore pri-vato che si fa carico della redazio-ne e dall’altro Legacoop con lasocietà di servizi. “Per noi – hasottolineato – sarebbe un grandeevento quello di mettere in giocole persone e renderle protagoni-ste costituendo una cooperativa.Lo abbiamo detto e ribadito a chidi dovere, aspettiamo una convo-cazione anche dall’Agenzia perl’amministrazione e la destinazio-ne dei beni confiscati alle mafie”.Parole le sue che hanno riaccesole speranze se dal profilo face-book del gruppo Io sto con la gaz-zetta, un gruppo di poligrafici si èdetto pronto ad un “incontro fina-lizzato – si legge nel post – al per-fezionamento della proposta dapresentare alle parti interessatealla soluzione della nostra verten-za”.

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Conad: su liberalizzazionefarmaci traditi ancora una

volta i cittadini

«Ancora una volta il Parlamento hadisatteso le aspettative e tradito lafiducia dei cittadini, che da anni at-tendono un provvedimento che li-beralizzi la vendita dei farmaci difascia C, consentendo di acquistar-li a prezzi più ragionevoli», cosìSergio Imolesi, segretario naziona-le di Ancd Conad sulla bocciaturadegli emendamenti al Dl Semplifi-cazioni che proponevano di esten-dere la vendita dei medicinali a ca-rico del cittadino alle parafarmacie.«Si apprende dalla stampa che tredelle proposte correttive presentatein fase di conversione del Decretolegge 135/2018, che avevano l’o-biettivo di semplificare l’accesso al-le cure e stimolare lo sviluppo delsettore, sono state respinte. Suc-cede, paradossalmente, negli stes-si giorni in cui la stampa dà notiziadegli aumenti di prezzo che inte-ressano circa 770 medicinali nonrimborsabili. Aumenti stabiliti dallecase produttrici, e che secondo al-cune stime comporteranno per i cit-tadini un esborso medio di circa uneuro in più a confezione».«Ancora una volta - sottolinea il se-gretario di Ancd Conad - dobbiamoconstatare che, nonostante gli an-nunci, la politica ha preferito cede-re alle pressioni delle lobby e si èdimostrata sorda ai bisogni dellepersone. Non dimentichiamo cheoggi moltissimi farmaci per la tera-pia di malattie croniche e invalidan-ti rientrano nella fascia C e sono a

totale carico del cittadino».Secondo i dati del Banco farma-ceutico, nel 2018 la spesa per me-dicinali non rimborsati dal Serviziosanitario nazionale ha sfiorato unrecord storico, raggiungendo il40,6% della spesa farmaceuticatotale. Come dire che ogni 10 eurospesi in farmaci in Italia, 4 sono acarico delle famiglie. Nel 2018,inoltre, 13,7 milioni di italiani han-no dovuto risparmiare su questocapitolo di spesa, e i dati Istat rife-riscono che nel Paese sono circa4 milioni le persone che rinuncianoa curarsi per motivi economici. «Inun simile scenario, una classe diri-gente responsabile dovrebbe pro-muovere misure che consentanodi abbattere monopoli e oligopoli,stimolando le sane dinamiche con-correnziali. D’altra parte gli effettipro-welfare della liberalizzazionedella vendita dei medicinali sonocosa nota: nelle sole parafarmacieConad vengono applicati sui medi-cinali da banco sconti medi del20%, con punte del 40%».«Da tempo – conclude Imolesi -chiediamo una spinta liberalizzatri-ce in questa direzione, per esten-dere i benefici già ottenuti sui far-maci di automedicazione a tutta lafascia C. Il Dl Semplificazioni èl’occasione per intervenire: da go-verno e Parlamento ci aspettiamouna posizione chiara e misureconcrete».

Legacoop Romagna:chiusura E45, le richiestedell’autotrasporto aToninelliRiconoscere i danni alle aziende del-l’autotrasporto, rendere agibile la via-bilità ordinaria, aprire con urgenza untavolo di area vasta per monitorare lasituazione, verificare con rapidità tut-ta l’infrastruttura. Sono le richiesteche Legacoop Romagna e CNAavanzano in modo congiunto alle isti-tuzioni di fronte alla grave crisi dellaviabilità nazionale seguita alla chiu-sura al traffico del viadotto Puletodella superstrada E45.Il blocco è stato disposto nei giorniscorsi dalla Procura di Arezzo per ilrischio di crollo. Le ragioni dell’auto-trasporto verranno presentate marte-dì 22 gennaio a Roma dai rappresen-tanti del sindacato e delle associazio-ni di impresa che fanno parte delladelegazione romagnola che incontre-rà Toninelli a Roma.CNA e Legacoop chiedono innanzitut-to di adottare ogni misura necessariaper risolvere i gravi problemi causatiall’economia nazionale e locale. Leaziende di autotrasporto romagnole,per la maggior parte associate inconsorzi cooperativi, stanno subendodanni notevoli dalla chiusura dellaE45. Basti pensare che i mezzi dellacooperativa Polo Autotrasporti di Ce-sena solcavano la superstrada conoltre 100 passaggi a settimana. Aqueste vanno aggiunte le altre impre-se che sono interessate dalla chiusu-ra, come il consorzio Consar di Ra-venna, i cui autotrasportatori sonosottoposti ad aumenti di percorrenzadi oltre 100 chilometri e 90 minuti pertratta, a cui vanno sommati i costi au-tostradali.Di fronte all’emergenza, in particolare,è urgente ripristinare la viabilità ordi-naria, in modo da evitare a popola-zione e settore dell’autotrasporto diallungare di oltre il 30% il tragitto, conconseguente aggravio di costi, disagie inquinamento. Infine artigiani e coo-perative chiedono che siano compiu-te con celerità le verifichesulla stabili-tà dell’infrastruttura attualmente sot-toposta a blocco e che sia istituito untavolo di area vasta per monitorare inmodo costante la situazione, coinvol-gendo Regione, Province e Prefettu-re.

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Toscana: quattro i gruppifinalisti della seconda

edizione di Smart and Coop

Sono 4 (e non 3, come inizialmenteprevisto) i gruppi finalisti della se-conda edizione di Smart and Coop.Visto l’alto livello qualitativo delleproposte presentate, la Commissio-ne di valutazione riunitasi l’11 gen-naio scorso presso la sede di Fon-dazione CR Firenze ha infatti deci-so di dare a 4 team la possibilità diaccedere al programma di accele-razione imprenditoriale contempla-to dal bando.I 4 gruppi finalisti sono AEquilibriu-m, G-Move, Helix Felix, I Diavolac-ci.Ecco una brevissima descrizionedelle 4 proposte progettuali checontinueranno il loro percorso nel-l’ambito di Smart and Coop 2.AEquilibrium - Il dispositivo che ren-de la tua bici un mezzo più sicuroUn fanale posteriore con funzionesalvavita: un dispositivo di sicurez-za, collegato tramite bluetooth allosmartphone, che funzioni come lascatola nera degli aerei, ma con uncosto di produzione e vendita ridot-to.G-Move - G-Move elimina le distan-ze!Creare un meccanismo gestibile daremoto per ottimizzare l’orienta-mento di antenne direzionali Wi-Fio LTE agevolando la gestione dellarete da parte del WISP, cioè delfornitore dei servizi internet, e a cuisi aggiunge un servizio di misura-zione della qualità dell’aria.

Helix Felix - Sentirsi a casa e sen-za frettaRiqualificazione dell’ambiente, atti-vità di coinvolgimento di ragazzicon disabilità e produzione di prin-cipi attivi per prodotti cosmetici at-traverso un allevamento elicicolo(da lumache).I Diavolacci - Sant’Angelo vive: ri-torno alle origini, guardando al fu-turo!Aggregare le aziende agricole at-torno al complesso della Chiesa diSant’Angelo a Vicolabate (nel co-mune di San Casciano in Val diPesa) per mettere a punto una fi-liera di trasformazione unica deiprodotti, per realizzare attività di-dattiche e di agricoltura sociale eper una rivitalizzazione del luogo.Lunedì 21 gennaio ha preso il via ilpercorso di formazione e potenzia-mento che porterà ciascun grup-po, con il supporto di mentor edesperti, a definire un piano di svi-luppo concreto per il proprio pro-getto. Il percorso prevede 300 oredi formazione tra didattica frontale,visite a realtà produttive e parteci-pazione a convegni; uno spazio dico-working per 3 mesi presso Im-pact Hub Firenze e un servizio dimentoring; una visita studio pres-so una realtà europea di riferimen-to nel campo dell’innovazione so-ciale.

Rivoluzione digitale, aFaenza seminario suinnovazione etecnologiaLe tecnologie digitali stanno rivo-luzionando, e in parte hanno giàrivoluzionato, tutti i processi e iprodotti delle imprese. Quali sa-ranno le prossime sfide? E comele sta affrontando il movimentocooperativo nel suo complesso?Si intitola "Rivoluzione Digitale"l'appuntamento che LegacoopRomagna ha organizzato su que-sti temi martedì 22 gennaio aFaenza, presso l’Incubatore Tor-ricelli di Romagna Tech.Tra i relatori il presidente del Digi-tal Transformation Institute, Ste-fano Epifani, l’amministratore de-legato di Hoda, Silvio Siliprandi, ildirettore di Legacoop nazionale,Giancarlo Ferrari, la sociologadel lavoro Anna Maria Ponzellinie i responsabili di alcune dellepiù significative esperienze digi-tali del mondo cooperativo roma-gnolo, dal "jobs market place" diZerocento all'agricoltura di preci-sione delle cooperative agricolebraccianti, fino alla logistica robo-tizzata di Formula Servizi. Pren-deranno parte ai lavori anche ilpresidente di Legacoop Roma-gna, Guglielmo Russo, il direttoregenerale, Mario Mazzotti, il presi-dente di Legacoop Emilia-Roma-gna, Giovanni Monti. A moderareil convegno Francesca Montalti,di Innovacoop Romagna.In questo momento la cosiddetta“digital transformation” è al centrodella attività associativa e il semi-nario ha rappresentato un’occa-sione per presentare alle asso-ciate la nascita del nuovo Digitalinnovation hub cooperativo, laRete Pico 4.0. L’altro obiettivoprimario è quello di sensibilizzarele imprese a livello territoriale sultema non più rinviabile dell'impat-to della trasformazione digitalesui processi e sui modelli di busi-ness.Il seminario era rivolto alle oltre450 imprese associate a Lega-coop Romagna, ma anche in ge-nerale al tessuto economico eimprenditoriale romagnolo.

15Legacoop

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Traghettare le realtà cooperativeverso la transizione digitale, unavera rivoluzione che tutte le impre-se, oggi, devono affrontare per po-ter stare sul mercato. E’ questo unodegli obiettivi più importanti che Le-gacoop si è assunta per il prossimofuturo e, per raggiungerlo, ha mes-so in campo, fra le altre cose, il pro-getto Pico 4.0. A parlarne è il diret-tore di Legacoop nazionale Gian-carlo Ferrari.In che modo Legacoop Fvg può aiu-tare le cooperative a innovarsi?“La nostra organizzazione vuole es-sere a fianco delle imprese coope-rative per favorirne l’innovazione.Oggi, infatti, l’innovazione non è piùuna caratteristica in grado di darevantaggio competitivo, ma è unacondizione permanente per il man-tenimento della competitività suimercati. Per questo stiamo ripen-sando tutti i nostri servizi nell’ottica

della transizione digitale affinchésiano utili e adeguati alle imprese.Stiamo lavorando per riposizionarefortemente tutta la nostra filiera diservizi al fine di generare consape-volezza, formazione e trasferimentotecnologico”.In senso più ampio, come si può fa-vorire la trasformazione digitale nel-la cooperazione?“La trasformazione digitale modificain maniera fondamentale le regoledel gioco anche quando si parla diinnovazione. Siamo stati abituati apensare all’innovazione come a ciòche, all’interno dell’impresa, per-metteva di ottimizzare le risorse, fa-re ricerca e sviluppo, diversificare ilprodotto. Per molto tempo l’innova-zione è stata pensata in relazioneal “come” produrre in maniera piùefficiente beni e servizi. Oggi la ri-voluzione digitale pone un proble-ma assolutamente nuovo perché

porta l’imprenditore a riflettere nonpiù sul “come” ma sul “cosa” produr-re. In questi anni abbiamo assistitoalla scomparsa di grandi marchi del-l’imprenditoria mondiale che sonostati investiti da questa rivoluzione,basti pensare all’impatto degli smart-phone sulla vendita delle macchinefotografiche. L’ambiente esterno,quindi, condiziona fortemente il con-cetto di innovazione”.In quest’ottica un ruolo importate ècostituito dalla rete Pico 4.0 Di cosasi tratta?“Pico 4.0 è la risposta che vogliamodare alle cooperative, è il Digital In-novation Hub cooperativo, ricono-sciuto dal ministero dello Sviluppoeconomico, è lo strumento a disposi-zione di tutte le imprese cooperativedi Legacoop per concretizzare latransizione digitale. Il principaleobiettivo di Pico 4.0 è far sì che l’in-novazione digitale possa essere uno

strumento per tutte le imprese coope-rative a prescindere dalla dimensio-ne e dalla collocazione territoriale.Pico 4.0 avrà un modello distributivomolto vicino ai territori e ai mercati diattività delle nostre imprese e faràessenzialmente tre cose: si occupe-rà della formazione e della sensibi-lizzazione territoriale, importante percomprendere quali nuove attitudini sirendono necessarie per poter svilup-pare la transizione digitale; metteràpoi in contatto le nostre imprese conuna serie di attività e centri di ricercache potranno essere utili alle realtàche imboccano il percorso di innova-zione nella transizione digitale, infi-ne, si occuperà di capire come i prin-cipi cooperativi, la modalità di lavoroe la distintività cooperativa potrannoessere sviluppati nella dimensionedigitale. Parleremo dunque non solodi piattaforme, ma di piattaformecooperative, dove il valore delloscambio possa essere ripartito inmodo democratico ed equo fra lepersone che partecipano o tra i socidella piattaforma. Cercheremo direndere il più fruibile possibile allenostre imprese l’innovazione dispo-nibile facendo capire a tutti coloroche si avvicinano alla transizione di-gitale che lo strumento cooperativopuò essere idoneo per realizzarel’innovazione democraticamente e inmodo partecipato. Per fare questoconcorderemo con tutti i territori del-la nostra organizzazione la possibili-tà di mettere a disposizione dell’im-prese un laboratorio per svilupparele attività di trasformazione e trasfe-rimento tecnologico e lo sviluppodelle distintività cooperative”.La rivoluzione digitale è un’opportuni-tà? In quest’ottica bisogna sapere in-centivare non solo lo sviluppo digita-le e tecnologico ma anche la capaci-tà di trovare soluzioni innovative perrispondere a nuovi bisogni?“Indubbiamente la transizione digitaleimpone a tutti un nuovo paradigma,un nuovo modo di pensare al merca-to, alle persone e all’innovazione. Ri-teniamo però che il ruolo principaledebba essere sempre svolto dallepersone: l’innovazione dovrà servirealle persone e dovrà essere utile ereplicabile”.

Rete Pico 4.0 per la transizione digitaledelle cooperative anche in Friuli

Rete Pico Rete Pico16 17

Epifani “Competenze per affrontare latrasformazione digitale"

Consapevolezza e competenza. So-no questi, per Stefano Epifani docen-te dell’Università La Sapienza di Ro-ma, i due elementi ai quali le impre-se, anche quelle cooperative, do-vranno affidarsi per affrontare la tra-sformazione digitale, un’urgenza piùche un’esigenza per poter operaresul mercato.L’innovazione digitale è ancora lentanelle imprese, cooperative incluse?“Sì, è ancora molto lenta nelle impre-se italiane che si trovano al quartulti-mo posto in Europa, in quanto a per-formance relative all’innovazione di-gitale. Va detto che le cooperativenon registrano una performancepeggiore della media di altre forme diimpresa anzi, rispetto alle dinamichepeculiari della trasformazione digita-le, hanno probabilmente una marciain più”.La società, come abbiamo visto piùvolte nel passato, è ostile al cambia-mento. Nel caso della trasformazio-ne digitale la difficoltà è doppia per-ché richiede un cambiamento nonsolo nel come fare le cose ma nelcosa e richiede di capire anche ilcambiamento di senso, ad esempiodei processi del business?“La trasformazione digitale e, in gene-rale, l’innovazione, sono general-mente ostate dalla società che èstrutturalmente conservativa. Il pas-sato è ricco di esempi di come la so-cietà abbia fatto resistenza al cam-biamento e con la trasformazione di-gitale questa dinamica non fa ecce-zione. Si registra però un elemento

di complessità in più: La trasformazio-ne digitale non riguarda soltanto ilcome fare le cose ma anche cosa hasenso fare”.Che cosa serve alle imprese percomprendere non solo la direzionedel cambiamento ma anche la ne-cessità del cambiamento?“Dobbiamo innanzitutto capire che latrasformazione digitale è un cambia-mento che non dipende dalla singolaimpresa. L’azienda non è nelle con-dizioni di decidere se cambiare omeno, l’azienda si trova inserita in uncontesto che si sta modificando; ilcambiamento è una strada che si stapercorrendo e che sta portando unmutamento nei modelli di business.Per rimanere competitivi nell’era del-la trasformazione digitale dobbiamopartire dai punti di forza che essa of-fre a ogni impresa. Il rischio di noncogliere i vantaggi della trasforma-zione digitale ci sottopone alla cer-tezza di subirne le minacce”.La trasformazione digitale spesso èfrenata anche dalla mancanza dicompetenze. Come sostenere o age-volare le imprese a intraprenderepercorsi di formazione?“Il ruolo dellecompetenze è centrale ma bisognatenere in considerazione anche unaltro fattore: la consapevolezza.Spesso le nostre aziende non sononella condizione di comprendere ladirezione del cambiamento: se nonso che devo scalare una montagnadifficilmente mi attrezzerò per farlo.Quindi prima deve esserci la dimen-sione della consapevolezza e, subitodopo, quella della competenza, unadimensione che rappresenta un’e-norme sfida da cogliere per le impre-se che devono comprendere modali-tà nuove per formare le persone sutemi nuovi”.

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Traghettare le realtà cooperativeverso la transizione digitale, unavera rivoluzione che tutte le impre-se, oggi, devono affrontare per po-ter stare sul mercato. E’ questo unodegli obiettivi più importanti che Le-gacoop si è assunta per il prossimofuturo e, per raggiungerlo, ha mes-so in campo, fra le altre cose, il pro-getto Pico 4.0. A parlarne è il diret-tore di Legacoop nazionale Gian-carlo Ferrari.In che modo Legacoop Fvg può aiu-tare le cooperative a innovarsi?“La nostra organizzazione vuole es-sere a fianco delle imprese coope-rative per favorirne l’innovazione.Oggi, infatti, l’innovazione non è piùuna caratteristica in grado di darevantaggio competitivo, ma è unacondizione permanente per il man-tenimento della competitività suimercati. Per questo stiamo ripen-sando tutti i nostri servizi nell’ottica

della transizione digitale affinchésiano utili e adeguati alle imprese.Stiamo lavorando per riposizionarefortemente tutta la nostra filiera diservizi al fine di generare consape-volezza, formazione e trasferimentotecnologico”.In senso più ampio, come si può fa-vorire la trasformazione digitale nel-la cooperazione?“La trasformazione digitale modificain maniera fondamentale le regoledel gioco anche quando si parla diinnovazione. Siamo stati abituati apensare all’innovazione come a ciòche, all’interno dell’impresa, per-metteva di ottimizzare le risorse, fa-re ricerca e sviluppo, diversificare ilprodotto. Per molto tempo l’innova-zione è stata pensata in relazioneal “come” produrre in maniera piùefficiente beni e servizi. Oggi la ri-voluzione digitale pone un proble-ma assolutamente nuovo perché

porta l’imprenditore a riflettere nonpiù sul “come” ma sul “cosa” produr-re. In questi anni abbiamo assistitoalla scomparsa di grandi marchi del-l’imprenditoria mondiale che sonostati investiti da questa rivoluzione,basti pensare all’impatto degli smart-phone sulla vendita delle macchinefotografiche. L’ambiente esterno,quindi, condiziona fortemente il con-cetto di innovazione”.In quest’ottica un ruolo importate ècostituito dalla rete Pico 4.0 Di cosasi tratta?“Pico 4.0 è la risposta che vogliamodare alle cooperative, è il Digital In-novation Hub cooperativo, ricono-sciuto dal ministero dello Sviluppoeconomico, è lo strumento a disposi-zione di tutte le imprese cooperativedi Legacoop per concretizzare latransizione digitale. Il principaleobiettivo di Pico 4.0 è far sì che l’in-novazione digitale possa essere uno

strumento per tutte le imprese coope-rative a prescindere dalla dimensio-ne e dalla collocazione territoriale.Pico 4.0 avrà un modello distributivomolto vicino ai territori e ai mercati diattività delle nostre imprese e faràessenzialmente tre cose: si occupe-rà della formazione e della sensibi-lizzazione territoriale, importante percomprendere quali nuove attitudini sirendono necessarie per poter svilup-pare la transizione digitale; metteràpoi in contatto le nostre imprese conuna serie di attività e centri di ricercache potranno essere utili alle realtàche imboccano il percorso di innova-zione nella transizione digitale, infi-ne, si occuperà di capire come i prin-cipi cooperativi, la modalità di lavoroe la distintività cooperativa potrannoessere sviluppati nella dimensionedigitale. Parleremo dunque non solodi piattaforme, ma di piattaformecooperative, dove il valore delloscambio possa essere ripartito inmodo democratico ed equo fra lepersone che partecipano o tra i socidella piattaforma. Cercheremo direndere il più fruibile possibile allenostre imprese l’innovazione dispo-nibile facendo capire a tutti coloroche si avvicinano alla transizione di-gitale che lo strumento cooperativopuò essere idoneo per realizzarel’innovazione democraticamente e inmodo partecipato. Per fare questoconcorderemo con tutti i territori del-la nostra organizzazione la possibili-tà di mettere a disposizione dell’im-prese un laboratorio per svilupparele attività di trasformazione e trasfe-rimento tecnologico e lo sviluppodelle distintività cooperative”.La rivoluzione digitale è un’opportuni-tà? In quest’ottica bisogna sapere in-centivare non solo lo sviluppo digita-le e tecnologico ma anche la capaci-tà di trovare soluzioni innovative perrispondere a nuovi bisogni?“Indubbiamente la transizione digitaleimpone a tutti un nuovo paradigma,un nuovo modo di pensare al merca-to, alle persone e all’innovazione. Ri-teniamo però che il ruolo principaledebba essere sempre svolto dallepersone: l’innovazione dovrà servirealle persone e dovrà essere utile ereplicabile”.

Rete Pico 4.0 per la transizione digitaledelle cooperative anche in Friuli

Rete Pico Rete Pico16 17

Epifani “Competenze per affrontare latrasformazione digitale"

Consapevolezza e competenza. So-no questi, per Stefano Epifani docen-te dell’Università La Sapienza di Ro-ma, i due elementi ai quali le impre-se, anche quelle cooperative, do-vranno affidarsi per affrontare la tra-sformazione digitale, un’urgenza piùche un’esigenza per poter operaresul mercato.L’innovazione digitale è ancora lentanelle imprese, cooperative incluse?“Sì, è ancora molto lenta nelle impre-se italiane che si trovano al quartulti-mo posto in Europa, in quanto a per-formance relative all’innovazione di-gitale. Va detto che le cooperativenon registrano una performancepeggiore della media di altre forme diimpresa anzi, rispetto alle dinamichepeculiari della trasformazione digita-le, hanno probabilmente una marciain più”.La società, come abbiamo visto piùvolte nel passato, è ostile al cambia-mento. Nel caso della trasformazio-ne digitale la difficoltà è doppia per-ché richiede un cambiamento nonsolo nel come fare le cose ma nelcosa e richiede di capire anche ilcambiamento di senso, ad esempiodei processi del business?“La trasformazione digitale e, in gene-rale, l’innovazione, sono general-mente ostate dalla società che èstrutturalmente conservativa. Il pas-sato è ricco di esempi di come la so-cietà abbia fatto resistenza al cam-biamento e con la trasformazione di-gitale questa dinamica non fa ecce-zione. Si registra però un elemento

di complessità in più: La trasformazio-ne digitale non riguarda soltanto ilcome fare le cose ma anche cosa hasenso fare”.Che cosa serve alle imprese percomprendere non solo la direzionedel cambiamento ma anche la ne-cessità del cambiamento?“Dobbiamo innanzitutto capire che latrasformazione digitale è un cambia-mento che non dipende dalla singolaimpresa. L’azienda non è nelle con-dizioni di decidere se cambiare omeno, l’azienda si trova inserita in uncontesto che si sta modificando; ilcambiamento è una strada che si stapercorrendo e che sta portando unmutamento nei modelli di business.Per rimanere competitivi nell’era del-la trasformazione digitale dobbiamopartire dai punti di forza che essa of-fre a ogni impresa. Il rischio di noncogliere i vantaggi della trasforma-zione digitale ci sottopone alla cer-tezza di subirne le minacce”.La trasformazione digitale spesso èfrenata anche dalla mancanza dicompetenze. Come sostenere o age-volare le imprese a intraprenderepercorsi di formazione?“Il ruolo dellecompetenze è centrale ma bisognatenere in considerazione anche unaltro fattore: la consapevolezza.Spesso le nostre aziende non sononella condizione di comprendere ladirezione del cambiamento: se nonso che devo scalare una montagnadifficilmente mi attrezzerò per farlo.Quindi prima deve esserci la dimen-sione della consapevolezza e, subitodopo, quella della competenza, unadimensione che rappresenta un’e-norme sfida da cogliere per le impre-se che devono comprendere modali-tà nuove per formare le persone sutemi nuovi”.

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Bilancio Coopfond,crescono raccolta dal 3% e

domanda

I dati positivi non mancano, anzi. Siregistra, infatti, un significativo in-cremento dell’attività deliberativamentre cresce la raccolta dal 3%.Grazie al contenimento dei costi ead una buona tenuta dei ricavi, lastruttura del conto economico è inlinea con l’esercizio precedente,ma si assiste a un significativo as-sorbimento delle disponibilità liqui-de, prosegue la necessità di appo-stare rilevanti fondi rischi e la quali-tà del portafoglio registra qualchetendenza al peggioramento.Sono questi i principali risultati delbilancio 2017/18 di Coopfond ap-provato dal Consiglio di ammini-strazione sul finire dell’anno. Perquel che concerne il dato storico,l’attività risulta interamente finan-ziata dalla raccolta del 3%. Il 95%della raccolta netta totale è presen-te nel patrimonio della società, rea-lizzando una importante tutela delpatrimonio cooperativo grazie a ro-tatività degli interventi e gestionedel rischio del portafoglio.“Abbiamo salvaguardato il patrimo-nio ed oggi abbiamo un patrimonioimportante però occorre fare moltaattenzione alla gestione ed allescelte. Faccio un esempio – com-

menta il direttore generale AldoSoldi – per far comprendere me-glio. Nell'ultimo esercizio il fondoha dovuto accantonare a salva-guardia dei rischi del portafogliouna cifra che sfiora il 70% di quan-to incassato dal 3%. Occorre ave-re l'esatta consapevolezza che lerisorse del Fondo non sono infiniteed è sempre più necessario porregrande attenzione nella salvaguar-dia del portafoglio esistente e so-prattutto nella allocazione delle ri-sorse, pensando non solo all'im-mediato ma anche agli effetti nelmedio periodo".Considerando la complessità dellediverse tipologie di progetti, i wor-kers buyout presentano una ri-schiosità media moderata mentresono ottime le performance dellecooperative sociali: solo il 13% sicolloca in una classe di rischio ele-vata. Peggiora però la dinamicanei primi consigli di amministrazio-ne del nuovo esercizio, con per-centuale in progressiva crescita.

Coopfond sostiene losviluppo della CoopGiornalisti Associati

Il piano di investimenti e lo sforzodei soci della cooperativa editoria-le Giornalisti Associati che attual-mente edita il Corriere Romagna,venduto in abbinamento al quoti-diano la Stampa, e che possiedeil 100% delle Edizioni Sammarine-si srl e di Publicor srl, agenzia diraccolta pubblicitaria, saranno so-stenuti da Coopfond, il fondo mu-tualisitco di Legacoop, attraversodue strumenti: una partecipazionetemporanea e un prestito.Negli ultimi anni la cooperativa haportato avanti progetti di transizio-ne al digitale e una particolare at-tenzione all’incremento della rac-colta pubblicitaria, con 8.300 co-pie giornaliere vendute, ha ricaviannui pari a 4 mln di euro per unrisultato di esercizio in utile negliultimi tre anni (previsioni 2018:euro). Per il triennio 2019-2021 èstato elaborato un piano di svilup-po per la ristrutturazione e l’arre-do della sede e l’acquisto di unnuovo sistema editoriale.La cooperativa ha 44 dipendenti,30 dei quali sono giornalisti, 8 po-ligrafici e 7 amministrativi. I socilavoratori sono 43. Negli ultimi an-ni per fronteggiare gli effetti dellariduzione dei contributi pubblici alsettore, la cooperativa ha realiz-zato una riorganizzazione che si ètradotta in una riduzione di tutti icosti, in particolare quello del la-voro: del costo dei giornalisti(-19%) e degli altri lavoratori(-7%).

18Coopfond

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Iren Rinnovabili e la reteRe-build per la

riqualificazione energetica

Favorire e lanciare un programmadi riqualificazione energetica degliimmobili condominiali è il cuore del-l’accordo firmato venerdì 18 genna-io al Tecnopolo da Ettore Rocchi,Presidente di Iren Rinnovabili, Pao-lo Bonaretti, Amministratore Dele-gato di Iren Rinnovabili, e RobertoMeglioli, Presidente della rete d’im-prese reggiane Re-build, alla pre-senza di Alex Pratissoli, Assessorealla Rigenerazione urbana.L’atto apre la fase operativa dellacollaborazione già attivata in prece-denza tra il Comune di Reggio Emi-lia, Iren, le associazioni di rappre-sentanza Confcooperative, CNA,-Lapam, Legacoop Emilia Ovest,Unindustria, insieme a Iren Rinno-vabili ed Enea. Nell’ambito del pri-mo accordo sono state realizzateoltre 130 analisi energetiche su al-trettanti condomini energivori delcomune di Reggio Emilia, delinean-do la necessità di riqualificare circa3.250 appartamenti abitati da circa12.000 reggiani.Iren Rinnovabili, con il brand SmartSolutions e la controllata Studio Al-fa, si è focalizzata nel settore del-l’efficienza energetica, vuole identi-ficare interventi finalizzati alla ridu-zione dei costi e consumi energeticidi clienti privati e pubblici. Si occu-perà della gestione dei progetti dal-la fase di consulenza preliminare

all’intervento, alla progettazione, si-no alla fase di esecuzione dei la-vori e monitoraggio delle presta-zioni. Iren Rinnovabili opera conmodalità finanziarie e contrattualiinnovative, che anche attraversola cessione del credito di impostae degli incentivi (Ecobonus e Si-smabonus), possono prevederel’investimento diretto e l’anticipa-zione da parte di Iren.Re-build, è attivo nel campo dellariqualificazione energetica espri-mendo una rete di 12 imprese reg-giane di tre tipologie: studi di pro-gettazione, imprese generali di co-struzioni, imprese impiantistiche.In dettaglio sono: Cairepro, coope-rativa architetti e ingegneri proget-tazione, Ccdp, Centro Cooperativodi progettazione, C.f.C. Consorziofra costruttori s.c., CSA ConsorzioServizi e Appalti, C.A.T., Coopera-tiva Termoidraulici, Koinos s.c.r.l.Montanari Luigi s.r.l., SICREA s.-p.a., Guidetti Serri Engineering s.-r.l., Tamagni Costruzioni s.r.l.,TECTON s.c.r.l., Torreggiani & C.s.p.a.Con la sottoscrizione di questonuovo documento si definisce lareciproca collaborazione per unaproposta “chiavi in mano” con ilminore impatto finanziario possibi-le per il cliente.

Legacoop: una ricercaper valorizzare l’innova-zione negli appaltipubbliciCome individuare e ‘pesare’ ade-guatamente le innovazioni neiprogetti di gara da parte delle im-prese? Vuole rispondere a questointerrogativo il percorso di ricercaproposto da lega coop Produzio-ne e Servizi in collaborazione conla Scuola Nazionale dei Servizi,che Coopfond ha deciso di soste-nere con un contributo a fondoperduto. Il progetto di chiama “IN-NO STATION – Misurare le inno-vazioni per competere nel merca-to pubblico”.Ad oggi i criteri di punteggi nonconsiderano le proposte innovati-ve proprio perché manca un siste-ma di assegnazione di punteggi ingrado di misurarne l’impatto sulservizio e sul contratto. La difficol-tà di valutare l’innovazione si ri-verbera anche sul calcolo dei co-sti del ciclo di vita che la pubblicaamministrazione richiede alle im-prese in fase di predisposizionedelle offerte.Dal confronto con il mercato emer-gono i limiti del sistema di acquistipubblici che sulla carta favorisce ildialogo tra le parti e invita a valo-rizzare le aziende che offrono so-luzioni innovative di prodotto, pro-cessi e servizi. Ad oggi infatti i cri-teri di assegnazione di punteggisulle innovazioni si limitano a con-siderare solo le migliori propostedalle imprese, senza considerarequelle innovative proprio perchémanca un sistema di assegnazio-ne di punteggi in grado di misurar-ne l’impatto sul servizio e sul con-tratto.Il progetto sarà realizzato dallaFondazione Scuola NazionaleServizi e dai suoi partner tecnolo-gici e si svilupperà nel corso di 18mesi, attraverso fasi che andran-no dalla ricognizione, al coinvolgi-mento delle imprese, all’imposta-zione di uno schema, dal confron-to con gli stakeholder pubblici allasperimentazione/simulazione sucapitolato/disciplinare di gara perfinire con la divulgazione dei risul-tati.

19Innovazione

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Gli italiani ci provano ad essere otti-misti, nonostante tutto e tutti, ben-ché la promessa tradita di una ripre-sa nel 2018 gravi sulle prospettivedei prossimi 12 mesi. Per il 2019 laprima parola che scelgono è ancorauna volta “speranza” (19%), anchese la speranza da sola non bastapiù: infatti nel 2016 la sceglieva il34%, il 33% nel 2017, il 21% nel2018 e poi meno del 20% di oggi.Una parabola discendente a cui fan-no da contraltare parole di rotturacome “cambiamento”, che passadal 14% del 2016 al 16% del 2019,parole che sembrano scompariredall’orizzonte degli italiani come “ti-more” (dal 14% del 2016 al 4% del2019) o termini che rimandano allaricerca di edonismo individuale co-me “benessere” (un salto di ben 10punti percentuali, dal 2% del 2016 al12% del 2019). Insomma, seppursempre meno speranzosi gli italianicontinuano a sentire forte il deside-rio di miglioramento e di riscatto. Acrederci di più gli under 35 che nel

16% dei casi prediligono tra le paro-le del 2019 la “novità”, contro il 4%degli over 55, e che vanno in cercadi “soddisfazione”, scelta dal 14%dei millennials, contro il 4% dei ba-by boomers. È questa la fotografiadell’ “Italia che verrà” scattata con ilsondaggio di fine anno Coop-Nomi-sma e le previsioni sui consumi delRapporto Coop redatto dall’UfficioStudi di Ancc-Coop (AssociazioneNazionale Cooperative di Consu-matori) con la collaborazione scien-tifica di REF Ricerche, il supportod’analisi di Nielsen, e i contributioriginali di Iri Information Resource-s, GFK, Demos, Nomisma. Pwc,Ufficio Studi Mediobanca. Ora inversione completa dopo l’anteprimadigitale dello scorso settembre.Certo l’Italia rimane un Paese pola-rizzato e diviso. Se un 27% è con-vinto che nei prossimi 12 mesi l’e-conomia nazionale accelererà, un19% è invece certo che l’Italia en-trerà in recessione. Gli antieuropei-sti sono una minoranza, il 7% è

convinto che l’Italia uscirà dall’Euro,ma anche gli non sono molti: solo il14% crede in un rafforzamento del-l’Unione. Il vento dell’ottimismo sullapresa di velocità dell’economia soffiapiù al Sud e nelle Isole, che si con-trappongono a un Nord più scettico.E proprio dalla situazione economicadel Paese gli italiani non sanno benese aspettarsi un 2019 in cui dover fa-re economia o in cui concedersiqualche soddisfazione in più. Lagrande maggioranza è convinta chedovrà pagare di più bollette e utenzeinteressate dai rincari e il discorso èlo stesso per carburante e altri costidi trasporto (31% mentre era 18%nel 2018), servizi sanitari e speseper la salute (24%, era 21% l'annoscorso). Ma almeno per viaggi esmartphone non si accettano rinun-ce; così l’83% degli italiani dichiara dipensare di regalarsi un soggiorno ouna visita da qualche parte (eral'84% nel 2018) e solo il 15% loesclude (era il 14% nel 2018). Subitoal secondo posto la tecnologia con lo

smartphone (54% di favorevoli a que-sta spesa e un 30% che dichiara dinon prevederla), i tablet e computer(ai quali pensano un 54% di italianivs il 35% di chi dichiara di non preve-derla), superati dai grandi elettrodo-mestici (54% vs 33%). Scartate nelleprevisioni invece l’acquisto di unanuova casa (72% dei no contro il22% dei sì), o dell’auto ibrida o elet-trica (67% dei no vs 29% di sì) chevengono superate solo dalla chirur-gia estetica (91% dei no contro l'8%dei sì).E nel 2019 la tavola sembra riaffer-mare la propria centralità. Gli italianisono convinti di spendere di più intutte le voci dell'alimentare (pensanoinvece di investire meno nei capi dimoda). Il 25% degli italiani è convintoche investirà di più nell'acquisto diprodotti a base di farina integrale, il21% nei tradizionali e il 19% nei biosalutistici. In rallentamento invece iveg (il 45% degli italiani dichiara cheo non lo consumerà affatto o ne ri-durrà il consumo, solo l’11% in au-mento), i senza glutine e lattosio (il47% non li consumerà o li ridurrà,solo il 10% in aumento) e i senza sa-le (il 29% non lo consuma o lo dimi-nuisce, solo il 13% in aumento). Unpo' a sorpresa si assiste al recuperoalmeno nelle intenzioni dei ristorantidi cucina tipica e della tradizione (inaumento per il 19% degli italiani e indiminuzione per il 10) che surclassa-no i fast food (in aumento solo per il

10% degli italiani ma in diminuzioneper il 21%), i ristoranti etnici (cresco-no per il 9% e diminuiscono per il15%) e rallenta anche la crescita delfood delivery. Nel tempo libero l’ ana-logico batte il digitale e cosi più cine-ma (in aumento per il 22% degli ita-liani) più manifestazioni all’ aperto(+19% ), più lettura (+32%) e più atti-vità sportiva (+34%).L’anno dello zero virgola- E comun-que, già anticipato dalla frenata dellaseconda metà del 2018, il 2019 sipresenta come un anno incerto perl’economia italiana con elementi difragilità che derivano sia dal contestointernazionale (un export non più co-sì trainante) che dal quadro internodove si vedranno le prime reazionigenerate dalla nuova politica delnuovo governo. Decelerazione eco-nomica e contrazione dei salari realida un lato provocheranno una varia-zione del Pil inferiore all' 1% (0,6%),mentre il potere d’acquisto delle fa-miglie potrebbe beneficiare dalle at-tese nuove misure (soprattutto il red-dito di cittadinanza) mantenendo untasso di crescita prossimo all’1% conun ritmo superiore al Pil. Su ritmi dipoco inferiori la crescita dei consumi,comunque in calo rispetto agli anda-menti 2015-2017 quando i tassi era-no compresi fra l’ 1,5% e il 2%.È d' altronde da considerare che sul2019 potrebbe già gravare l’incognita2020 quando, con lo scenario possi-bile di un ricorso alle clausole di sal-

vaguardia (leggi Iva) per manteneregli impegni presi con l’Ue, le fami-glie potrebbero ulteriormente ridur-re i consumi destinando i loro mag-giori redditi a rimpinguare i risparmi.Guardando nel dettaglio le singolevoci dei consumi l’ anno che verràsembra caratterizzarsi per un ral-lentamento nell’ acquisto di benidurevoli (l’auto fino al 2018 ha as-sorbito buona parte dell’ aumentodella spesa degli italiani e giocofor-za ora il ciclo si conclude) e un ri-torno di alcuni consumi di base tracui l’ alimentare. Complice in que-sto la nuova politica fiscale del go-verno che con la misura del redditodi cittadinanza sposta circa 6 mld dieuro all’ anno verso una platea dipersone caratterizzata da una pro-pensione elevata verso consumibasici. Ma stando alle previsioninon potranno che crescere per ef-fetto dell’ andamento demograficole spese per i servizi sanitari e lasalute (per le quali il 24% degli ita-liani è convinto spenderà di più), ef-fetto evergreen per la telefonia (il53% degli italiani inserisce losmartphone tra le spese da realiz-zare nel 2019) mentre viaggi e va-canze si confermano il vero mantradegli italiani (il 83% degli italiani neha messo in calendario almeno unoe il 2% è convinto che spenderà dipiù) .

Rapporto Coop 2018,prove tecniche di ottimismo

Coop Coop20 21

Page 21: A Roma ultima tappa della Biennale e Assemblea dell'Alleanza · per mettersi in rete, raccontare la coope-razione che guarda al futuro e tracciare una originale e mo-derna proposta

Gli italiani ci provano ad essere otti-misti, nonostante tutto e tutti, ben-ché la promessa tradita di una ripre-sa nel 2018 gravi sulle prospettivedei prossimi 12 mesi. Per il 2019 laprima parola che scelgono è ancorauna volta “speranza” (19%), anchese la speranza da sola non bastapiù: infatti nel 2016 la sceglieva il34%, il 33% nel 2017, il 21% nel2018 e poi meno del 20% di oggi.Una parabola discendente a cui fan-no da contraltare parole di rotturacome “cambiamento”, che passadal 14% del 2016 al 16% del 2019,parole che sembrano scompariredall’orizzonte degli italiani come “ti-more” (dal 14% del 2016 al 4% del2019) o termini che rimandano allaricerca di edonismo individuale co-me “benessere” (un salto di ben 10punti percentuali, dal 2% del 2016 al12% del 2019). Insomma, seppursempre meno speranzosi gli italianicontinuano a sentire forte il deside-rio di miglioramento e di riscatto. Acrederci di più gli under 35 che nel

16% dei casi prediligono tra le paro-le del 2019 la “novità”, contro il 4%degli over 55, e che vanno in cercadi “soddisfazione”, scelta dal 14%dei millennials, contro il 4% dei ba-by boomers. È questa la fotografiadell’ “Italia che verrà” scattata con ilsondaggio di fine anno Coop-Nomi-sma e le previsioni sui consumi delRapporto Coop redatto dall’UfficioStudi di Ancc-Coop (AssociazioneNazionale Cooperative di Consu-matori) con la collaborazione scien-tifica di REF Ricerche, il supportod’analisi di Nielsen, e i contributioriginali di Iri Information Resource-s, GFK, Demos, Nomisma. Pwc,Ufficio Studi Mediobanca. Ora inversione completa dopo l’anteprimadigitale dello scorso settembre.Certo l’Italia rimane un Paese pola-rizzato e diviso. Se un 27% è con-vinto che nei prossimi 12 mesi l’e-conomia nazionale accelererà, un19% è invece certo che l’Italia en-trerà in recessione. Gli antieuropei-sti sono una minoranza, il 7% è

convinto che l’Italia uscirà dall’Euro,ma anche gli non sono molti: solo il14% crede in un rafforzamento del-l’Unione. Il vento dell’ottimismo sullapresa di velocità dell’economia soffiapiù al Sud e nelle Isole, che si con-trappongono a un Nord più scettico.E proprio dalla situazione economicadel Paese gli italiani non sanno benese aspettarsi un 2019 in cui dover fa-re economia o in cui concedersiqualche soddisfazione in più. Lagrande maggioranza è convinta chedovrà pagare di più bollette e utenzeinteressate dai rincari e il discorso èlo stesso per carburante e altri costidi trasporto (31% mentre era 18%nel 2018), servizi sanitari e speseper la salute (24%, era 21% l'annoscorso). Ma almeno per viaggi esmartphone non si accettano rinun-ce; così l’83% degli italiani dichiara dipensare di regalarsi un soggiorno ouna visita da qualche parte (eral'84% nel 2018) e solo il 15% loesclude (era il 14% nel 2018). Subitoal secondo posto la tecnologia con lo

smartphone (54% di favorevoli a que-sta spesa e un 30% che dichiara dinon prevederla), i tablet e computer(ai quali pensano un 54% di italianivs il 35% di chi dichiara di non preve-derla), superati dai grandi elettrodo-mestici (54% vs 33%). Scartate nelleprevisioni invece l’acquisto di unanuova casa (72% dei no contro il22% dei sì), o dell’auto ibrida o elet-trica (67% dei no vs 29% di sì) chevengono superate solo dalla chirur-gia estetica (91% dei no contro l'8%dei sì).E nel 2019 la tavola sembra riaffer-mare la propria centralità. Gli italianisono convinti di spendere di più intutte le voci dell'alimentare (pensanoinvece di investire meno nei capi dimoda). Il 25% degli italiani è convintoche investirà di più nell'acquisto diprodotti a base di farina integrale, il21% nei tradizionali e il 19% nei biosalutistici. In rallentamento invece iveg (il 45% degli italiani dichiara cheo non lo consumerà affatto o ne ri-durrà il consumo, solo l’11% in au-mento), i senza glutine e lattosio (il47% non li consumerà o li ridurrà,solo il 10% in aumento) e i senza sa-le (il 29% non lo consuma o lo dimi-nuisce, solo il 13% in aumento). Unpo' a sorpresa si assiste al recuperoalmeno nelle intenzioni dei ristorantidi cucina tipica e della tradizione (inaumento per il 19% degli italiani e indiminuzione per il 10) che surclassa-no i fast food (in aumento solo per il

10% degli italiani ma in diminuzioneper il 21%), i ristoranti etnici (cresco-no per il 9% e diminuiscono per il15%) e rallenta anche la crescita delfood delivery. Nel tempo libero l’ ana-logico batte il digitale e cosi più cine-ma (in aumento per il 22% degli ita-liani) più manifestazioni all’ aperto(+19% ), più lettura (+32%) e più atti-vità sportiva (+34%).L’anno dello zero virgola- E comun-que, già anticipato dalla frenata dellaseconda metà del 2018, il 2019 sipresenta come un anno incerto perl’economia italiana con elementi difragilità che derivano sia dal contestointernazionale (un export non più co-sì trainante) che dal quadro internodove si vedranno le prime reazionigenerate dalla nuova politica delnuovo governo. Decelerazione eco-nomica e contrazione dei salari realida un lato provocheranno una varia-zione del Pil inferiore all' 1% (0,6%),mentre il potere d’acquisto delle fa-miglie potrebbe beneficiare dalle at-tese nuove misure (soprattutto il red-dito di cittadinanza) mantenendo untasso di crescita prossimo all’1% conun ritmo superiore al Pil. Su ritmi dipoco inferiori la crescita dei consumi,comunque in calo rispetto agli anda-menti 2015-2017 quando i tassi era-no compresi fra l’ 1,5% e il 2%.È d' altronde da considerare che sul2019 potrebbe già gravare l’incognita2020 quando, con lo scenario possi-bile di un ricorso alle clausole di sal-

vaguardia (leggi Iva) per manteneregli impegni presi con l’Ue, le fami-glie potrebbero ulteriormente ridur-re i consumi destinando i loro mag-giori redditi a rimpinguare i risparmi.Guardando nel dettaglio le singolevoci dei consumi l’ anno che verràsembra caratterizzarsi per un ral-lentamento nell’ acquisto di benidurevoli (l’auto fino al 2018 ha as-sorbito buona parte dell’ aumentodella spesa degli italiani e giocofor-za ora il ciclo si conclude) e un ri-torno di alcuni consumi di base tracui l’ alimentare. Complice in que-sto la nuova politica fiscale del go-verno che con la misura del redditodi cittadinanza sposta circa 6 mld dieuro all’ anno verso una platea dipersone caratterizzata da una pro-pensione elevata verso consumibasici. Ma stando alle previsioninon potranno che crescere per ef-fetto dell’ andamento demograficole spese per i servizi sanitari e lasalute (per le quali il 24% degli ita-liani è convinto spenderà di più), ef-fetto evergreen per la telefonia (il53% degli italiani inserisce losmartphone tra le spese da realiz-zare nel 2019) mentre viaggi e va-canze si confermano il vero mantradegli italiani (il 83% degli italiani neha messo in calendario almeno unoe il 2% è convinto che spenderà dipiù) .

Rapporto Coop 2018,prove tecniche di ottimismo

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Page 22: A Roma ultima tappa della Biennale e Assemblea dell'Alleanza · per mettersi in rete, raccontare la coope-razione che guarda al futuro e tracciare una originale e mo-derna proposta

Il nuovo polo per l’infanzia “Falò” diCastel de’ Britti ha aperto le sueporte a tanti bambini, genitori ededucatori, con una cerimonia moltosentita.La vecchia scuola di Castel de’ Brittiha infatti cambiato totalmente volto,per lasciar spazio a un progetto in-novativo che vedrà bambini da 1 a6 anni di età crescere e imparareinsieme, in un ambiente all’avan-guardia e soprattutto gratuito per lefamiglie.A tagliare il nastro di questo nuovoe attesissimo servizio educativo, ilsindaco Isabella Conti, il presidentedella Regione Emilia-RomagnaStefano Bonaccini, l’assessore co-munale alla Scuola Benedetta Si-mon e Franca Guglielmetti, presi-dente della Cooperativa Cadiai, chegestisce il servizio educativo. L’exscuola di Castel de’ Britti, chiusaper problemi strutturali dovuti al si-sma del 2012, è stata completa-mente ristrutturata, rinnovata e resaantisismica per una spesa com-plessiva di circa 645mila euro, co--finanziata dalla Regione Emilia-Ro-magna per oltre 286mila euro.“Una struttura bella, accogliente, al-l’avanguardia, sia per l’organizza-zione degli spazi che per il tipo diprogetto didattico scelto- sottolineail presidente Bonaccini -. Con que-

sto nuovo polo per l’infanzia si raf-forza e qualifica ulteriormente il si-stema educativo non solo di SanLazzaro, ma dell’intero territorio re-gionale. Dall’inizio del nostro man-dato abbiamo posto famiglie ebambini al centro delle politiche diWelfare: solo nel 2018, tra risorsestatali e regionali, i servizi per l’in-fanzia hanno ricevuto oltre 27 milio-ni di euro, e anche quest’anno sa-remo in grado di assicurare ai Co-muni risorse ingenti, che potrannoessere utilizzate per contenere lerette, aumentare le convenzioni oridurre le liste di attesa. Continuere-mo a lavorare assieme ai territoriper dare risposte concrete ai biso-gni delle famiglie, in un ambito cosìimportante come quello del soste-gno alla genitorialità”.“Il nuovo polo per l’Infanzia Falò èuna rinascita – spiega il sindacoConti -, è l’emblema del lavoro cheabbiamo messo in campo per i nidid’infanzia. Falò è il primo nido gra-tuito che, assieme ad altre misurecome gli incentivi per l’acquisto deipannolini lavabili, ci consente di da-re un aiuto concreto alle famiglie ealle giovani coppie alle prese con lesfide quotidiane della genitorialità.La nostra missione di rendere tutti inidi gratuiti nel 2020 inizia con que-sto primo passo”.

“Quello del Polo per l’Infanzia Falò eun progetto di cui abbiamo curatonon solo la ristrutturazione dei luoghi– aggiunge l’assessore alla ScuolaSimon -, ma anche e soprattutto ilcontenuto educativo, che privilegia lasocializzazione tra età diverse e unforte legame con la natura e l’am-biente esterno. Si tratta di un proget-to innovativo in linea con i nuoviorientamenti pedagogici. Questa pri-ma esperienza è inoltre il primo pas-so verso una riorganizzazione com-plessiva dei servizi educativi comu-nali della prima infanzia in poli perl’infanzia”.“L’apertura di una struttura dedicataall'infanzia è in generale sempre unabella notizia per la comunità - affer-ma Franca Guglielmetti di Cadiai -.Siamo quindi contenti di gestire que-sto nuovo servizio educativo che si-curamente consolida la collaborazio-ne tra Cadiai e il Comune di SanLazzaro. La struttura, inoltre, si inte-gra perfettamente con l’approcciopedagogico della cooperativa, basa-to sull’attenzione alle esigenze delbambino sia rispetto alle sue emo-zioni e attitudini, sia per quel che ri-guarda la concezione degli spazi edei materiali utilizzati. Il Polo per l’in-fanzia Falò è il luogo ideale per svi-luppare questo tipo di approccio incui il rispetto per l'ambiente, l'outdoor

education, l’utilizzo e la sperimenta-zione su materiali naturali sono parteintegrante del modello educativo”.Il progetto educativoUna scuola a misura di bambino, do-ve crescere attraverso la relazionecon gli altri e con l’ambiente che cicirconda. Questa è la filosofia chesta alla base del nuovo Polo per l’In-fanzia Falò, nato dalla riqualificazio-ne della vecchia scuola della frazio-ne di Castel de’ Britti.Gli spazi sono stati progettati e alle-stiti per favorire il senso di acco-glienza e di socializzazione, in modoche ogni bambino possa essere at-tore e creatore attivo del proprio pro-cesso cognitivo, lasciando ampiospazio alla fantasia e all’apprendi-mento di gruppo, ma anche allo svi-luppo della propria identità e autono-mia.Ogni sala è organizzata attraverso“angoli di interesse” (come l’angololettura, l’angolo delle costruzioni,l’angolo del gioco simbolico, etc.),tra i quali i bambini possono muover-si liberamente, esplorando, co-struendo, inventando, collaborandoe riordinando. Grande importanzasarà data alla lettura condivisa di li-bri e alle attività manuali ed espres-sive, che avranno negli atelier il pro-prio fulcro.Nell’anno educativo 2018/2019 Falòaccoglie una sezione di bambini dai12 ai 36 mesi, mentre dall’anno edu-cativo 2019/2020 includerà una se-zione di nido e una sezione di scuo-la dell’infanzia che condividerannoun percorso educativo integrato.Un percorso che guarda molto all’e-sterno, e che attribuisce una grandeattenzione all’esperienza outdoordella crescita: non a caso il giardinodi Falò sarà ridisegnato per assicu-rare ai bambini un contatto direttocon la natura, attraverso l’esplora-zione, il gioco spontaneo e l’utilizzodei sensi. La natura stessa entra co-sì a far parte dell’esperienza quoti-diana dei bambini, negli arredi, neilaboratori realizzati con elementi na-turali, ma anche attraverso proposteeducative e didattiche che contribui-scano a stabilire un legame impor-tante e duraturo tra i più piccoli el’ambiente, fatto di positività, rispettoe cura.

San Lazzaro, inaugurato il primo polo perl’infanzia gestito da Cadiai

Cooperative Cooperative22 23

Nasce il consorzio dieditori indipendenti“Doclibris”

CIRFOOD dona due defibril-latori alle scuole diTermoli

È sostenuto dall’idea di una buonacooperazione che nasce a Saviglia-no (CN), il Consorzio DOCLIBRIS –da chi legge a chi scrive, che metteinsieme cooperazione ed editori, conuno sguardo attento ai mercati e aiservizi per la filiera editoriale. La pre-sidenza è stata affidata a LucettaPaschetta.All’inizio del 2018 SCS Consulting eCulturmedia hanno costruito un tavo-lo di lavoro che, oltre ad aver prodot-to idee innovative relative all’editoria,ha iniziato un percorso lungo un an-no dal quale è nata una società con-sortile a modello cooperativo. Daquando una certa parte della filiera,più attenta ai contenuti e al lavoroculturale e sociale, ha cominciato aporsi il problema di come superarealcuni momenti difficili del mercato, itermini più usati sono stati: coopera-re, cooperazione, rete, filiera, con-sorzio, unione, messa in uso comu-ne delle risorse.Con il Consorzio, gli editori sono arte-fici del loro sviluppo giungendo a unasoluzione collegiale ai loro singoliproblemi: piattaforma informatica,gestione e amministrazione, comuni-cazione, promozione e vendite. Glieditori soci di Doclibris, con la colla-borazione della rete Doc e della Fon-dazione Centro Studi Doc, hannosposato sostanzialmente un’idea diinnovazione che prenda le mossedal mondo della cooperazione, il piùadatto a rispondere alle loro esigen-ze. La fondazione del Consorzio èun primo passo a cui seguiranno altripercorsi di analisi e di studio percoinvolgere tutti gli attori della filiera:dagli editori, ai nuovi mercati, alle li-brerie, con l’unico scopo di portare ilibri dove non ci sono.

È avvenuta il 21 gennaio nella salaConsiliare del Comune di Termoli laconsegna dei due defibrillatori donatida CIRFOOD a due plessi scolasticitermolesi: la scuola media Maria Bri-gida e il plesso scolastico di DifesaGrande.Presenti al momento della consegnail sindaco Angelo Sbrocca, il vice sin-daco Maria Chimisso e le dirigentidelle due scuole, Matilde Tartaglia eRosanna Scrascia, insieme ad alcunistudenti. Per CIRFOOD ha parteci-pato alla cerimonia invece Bruno Lo-iacono, responsabile operativo Areacentro sud.Nel suo intervento, il primo cittadinodi Termoli, ha ricordato quanto im-portante sia avere dispositivi come idefibrillatori, dislocati in più punti del-la città «Dopo quello installato inpiazza Monumento grazie ai Lions –ha sottolineato il sindaco Sbrocca –adesso grazie a CIRFOOD anche al-tre due aree molto popolose comel’area del Carmelo e il quartiere di Di-fesa grande, potranno avere a dispo-sizione un defibrillatore da usare incaso di necessità.»Soddisfazione è stata espressa dalledirigenti scolastiche Tartaglia e Scra-scia, che hanno ringraziato CIR-FOOD e l’Amministrazione comuna-le, sottolineando come sarà cura deidue istituti, collocare questi importan-ti dispositivi salvavita, in una posizio-ne che ne consenta l’utilizzo anchein casi di emergenza che coinvolges-sero le aree circostanti le due scuo-le.

Page 23: A Roma ultima tappa della Biennale e Assemblea dell'Alleanza · per mettersi in rete, raccontare la coope-razione che guarda al futuro e tracciare una originale e mo-derna proposta

Il nuovo polo per l’infanzia “Falò” diCastel de’ Britti ha aperto le sueporte a tanti bambini, genitori ededucatori, con una cerimonia moltosentita.La vecchia scuola di Castel de’ Brittiha infatti cambiato totalmente volto,per lasciar spazio a un progetto in-novativo che vedrà bambini da 1 a6 anni di età crescere e imparareinsieme, in un ambiente all’avan-guardia e soprattutto gratuito per lefamiglie.A tagliare il nastro di questo nuovoe attesissimo servizio educativo, ilsindaco Isabella Conti, il presidentedella Regione Emilia-RomagnaStefano Bonaccini, l’assessore co-munale alla Scuola Benedetta Si-mon e Franca Guglielmetti, presi-dente della Cooperativa Cadiai, chegestisce il servizio educativo. L’exscuola di Castel de’ Britti, chiusaper problemi strutturali dovuti al si-sma del 2012, è stata completa-mente ristrutturata, rinnovata e resaantisismica per una spesa com-plessiva di circa 645mila euro, co--finanziata dalla Regione Emilia-Ro-magna per oltre 286mila euro.“Una struttura bella, accogliente, al-l’avanguardia, sia per l’organizza-zione degli spazi che per il tipo diprogetto didattico scelto- sottolineail presidente Bonaccini -. Con que-

sto nuovo polo per l’infanzia si raf-forza e qualifica ulteriormente il si-stema educativo non solo di SanLazzaro, ma dell’intero territorio re-gionale. Dall’inizio del nostro man-dato abbiamo posto famiglie ebambini al centro delle politiche diWelfare: solo nel 2018, tra risorsestatali e regionali, i servizi per l’in-fanzia hanno ricevuto oltre 27 milio-ni di euro, e anche quest’anno sa-remo in grado di assicurare ai Co-muni risorse ingenti, che potrannoessere utilizzate per contenere lerette, aumentare le convenzioni oridurre le liste di attesa. Continuere-mo a lavorare assieme ai territoriper dare risposte concrete ai biso-gni delle famiglie, in un ambito cosìimportante come quello del soste-gno alla genitorialità”.“Il nuovo polo per l’Infanzia Falò èuna rinascita – spiega il sindacoConti -, è l’emblema del lavoro cheabbiamo messo in campo per i nidid’infanzia. Falò è il primo nido gra-tuito che, assieme ad altre misurecome gli incentivi per l’acquisto deipannolini lavabili, ci consente di da-re un aiuto concreto alle famiglie ealle giovani coppie alle prese con lesfide quotidiane della genitorialità.La nostra missione di rendere tutti inidi gratuiti nel 2020 inizia con que-sto primo passo”.

“Quello del Polo per l’Infanzia Falò eun progetto di cui abbiamo curatonon solo la ristrutturazione dei luoghi– aggiunge l’assessore alla ScuolaSimon -, ma anche e soprattutto ilcontenuto educativo, che privilegia lasocializzazione tra età diverse e unforte legame con la natura e l’am-biente esterno. Si tratta di un proget-to innovativo in linea con i nuoviorientamenti pedagogici. Questa pri-ma esperienza è inoltre il primo pas-so verso una riorganizzazione com-plessiva dei servizi educativi comu-nali della prima infanzia in poli perl’infanzia”.“L’apertura di una struttura dedicataall'infanzia è in generale sempre unabella notizia per la comunità - affer-ma Franca Guglielmetti di Cadiai -.Siamo quindi contenti di gestire que-sto nuovo servizio educativo che si-curamente consolida la collaborazio-ne tra Cadiai e il Comune di SanLazzaro. La struttura, inoltre, si inte-gra perfettamente con l’approcciopedagogico della cooperativa, basa-to sull’attenzione alle esigenze delbambino sia rispetto alle sue emo-zioni e attitudini, sia per quel che ri-guarda la concezione degli spazi edei materiali utilizzati. Il Polo per l’in-fanzia Falò è il luogo ideale per svi-luppare questo tipo di approccio incui il rispetto per l'ambiente, l'outdoor

education, l’utilizzo e la sperimenta-zione su materiali naturali sono parteintegrante del modello educativo”.Il progetto educativoUna scuola a misura di bambino, do-ve crescere attraverso la relazionecon gli altri e con l’ambiente che cicirconda. Questa è la filosofia chesta alla base del nuovo Polo per l’In-fanzia Falò, nato dalla riqualificazio-ne della vecchia scuola della frazio-ne di Castel de’ Britti.Gli spazi sono stati progettati e alle-stiti per favorire il senso di acco-glienza e di socializzazione, in modoche ogni bambino possa essere at-tore e creatore attivo del proprio pro-cesso cognitivo, lasciando ampiospazio alla fantasia e all’apprendi-mento di gruppo, ma anche allo svi-luppo della propria identità e autono-mia.Ogni sala è organizzata attraverso“angoli di interesse” (come l’angololettura, l’angolo delle costruzioni,l’angolo del gioco simbolico, etc.),tra i quali i bambini possono muover-si liberamente, esplorando, co-struendo, inventando, collaborandoe riordinando. Grande importanzasarà data alla lettura condivisa di li-bri e alle attività manuali ed espres-sive, che avranno negli atelier il pro-prio fulcro.Nell’anno educativo 2018/2019 Falòaccoglie una sezione di bambini dai12 ai 36 mesi, mentre dall’anno edu-cativo 2019/2020 includerà una se-zione di nido e una sezione di scuo-la dell’infanzia che condividerannoun percorso educativo integrato.Un percorso che guarda molto all’e-sterno, e che attribuisce una grandeattenzione all’esperienza outdoordella crescita: non a caso il giardinodi Falò sarà ridisegnato per assicu-rare ai bambini un contatto direttocon la natura, attraverso l’esplora-zione, il gioco spontaneo e l’utilizzodei sensi. La natura stessa entra co-sì a far parte dell’esperienza quoti-diana dei bambini, negli arredi, neilaboratori realizzati con elementi na-turali, ma anche attraverso proposteeducative e didattiche che contribui-scano a stabilire un legame impor-tante e duraturo tra i più piccoli el’ambiente, fatto di positività, rispettoe cura.

San Lazzaro, inaugurato il primo polo perl’infanzia gestito da Cadiai

Cooperative Cooperative22 23

Nasce il consorzio dieditori indipendenti“Doclibris”

CIRFOOD dona due defibril-latori alle scuole diTermoli

È sostenuto dall’idea di una buonacooperazione che nasce a Saviglia-no (CN), il Consorzio DOCLIBRIS –da chi legge a chi scrive, che metteinsieme cooperazione ed editori, conuno sguardo attento ai mercati e aiservizi per la filiera editoriale. La pre-sidenza è stata affidata a LucettaPaschetta.All’inizio del 2018 SCS Consulting eCulturmedia hanno costruito un tavo-lo di lavoro che, oltre ad aver prodot-to idee innovative relative all’editoria,ha iniziato un percorso lungo un an-no dal quale è nata una società con-sortile a modello cooperativo. Daquando una certa parte della filiera,più attenta ai contenuti e al lavoroculturale e sociale, ha cominciato aporsi il problema di come superarealcuni momenti difficili del mercato, itermini più usati sono stati: coopera-re, cooperazione, rete, filiera, con-sorzio, unione, messa in uso comu-ne delle risorse.Con il Consorzio, gli editori sono arte-fici del loro sviluppo giungendo a unasoluzione collegiale ai loro singoliproblemi: piattaforma informatica,gestione e amministrazione, comuni-cazione, promozione e vendite. Glieditori soci di Doclibris, con la colla-borazione della rete Doc e della Fon-dazione Centro Studi Doc, hannosposato sostanzialmente un’idea diinnovazione che prenda le mossedal mondo della cooperazione, il piùadatto a rispondere alle loro esigen-ze. La fondazione del Consorzio èun primo passo a cui seguiranno altripercorsi di analisi e di studio percoinvolgere tutti gli attori della filiera:dagli editori, ai nuovi mercati, alle li-brerie, con l’unico scopo di portare ilibri dove non ci sono.

È avvenuta il 21 gennaio nella salaConsiliare del Comune di Termoli laconsegna dei due defibrillatori donatida CIRFOOD a due plessi scolasticitermolesi: la scuola media Maria Bri-gida e il plesso scolastico di DifesaGrande.Presenti al momento della consegnail sindaco Angelo Sbrocca, il vice sin-daco Maria Chimisso e le dirigentidelle due scuole, Matilde Tartaglia eRosanna Scrascia, insieme ad alcunistudenti. Per CIRFOOD ha parteci-pato alla cerimonia invece Bruno Lo-iacono, responsabile operativo Areacentro sud.Nel suo intervento, il primo cittadinodi Termoli, ha ricordato quanto im-portante sia avere dispositivi come idefibrillatori, dislocati in più punti del-la città «Dopo quello installato inpiazza Monumento grazie ai Lions –ha sottolineato il sindaco Sbrocca –adesso grazie a CIRFOOD anche al-tre due aree molto popolose comel’area del Carmelo e il quartiere di Di-fesa grande, potranno avere a dispo-sizione un defibrillatore da usare incaso di necessità.»Soddisfazione è stata espressa dalledirigenti scolastiche Tartaglia e Scra-scia, che hanno ringraziato CIR-FOOD e l’Amministrazione comuna-le, sottolineando come sarà cura deidue istituti, collocare questi importan-ti dispositivi salvavita, in una posizio-ne che ne consenta l’utilizzo anchein casi di emergenza che coinvolges-sero le aree circostanti le due scuo-le.

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Melpignano, la coop di comunità perl’Apicoltura biosostenibile

APIS Puglia (Associazione Apicolto-ri Pugliesi) organizza un corso gra-tuito di introduzione all’ApicolturaBiosostenile. Questo evento è il pri-mo di quattro date – Melpignano,Lecce, Latiano e Melendugno – sucome sia possibile fare apicoltura,per hobby o da reddito, utilizzandotecniche apistiche orientate al mas-simo rispetto delle api e della biodi-versità del territorio. L’appuntamen-to di Melpignano, inoltre, rappre-senta il primo evento per realizzareil primo Apiario di Comunità in Pu-glia.L’iniziativa è parte integrante delProgetto della Comunità Cooperati-va di Melpignano denominato "S.-C.A.M.B.I.O – Solidarietà Con An-ziani, Mamme, Bambini InsiemeOggi", risultato vincitore e quindiammesso al finanziamento per leazioni a supporto dell'economia so-ciale in Puglia.“L’obiettivo è quello di coinvolgereanziani e giovani della nostra Co-munità nella creazione di un apiario

che –sottolinea Grazia Giovannetti,Presidente della Comunità Coope-rativa Melpignano – favorisca le oc-casioni di incontro tra generazionima soprattutto crei opportunità dilavoro ecosostenibile. L’associazio-ne Apis ci accompagnerà in questopercorso creando un apiario di die-ci arnie e formando 20 partecipantii quali, gratuitamente, avranno l’op-portunità di divenire apicoltori e pic-coli produttori di miele di qualità.Vorremmo che la nostra comunitàfosse proprio come una famiglia diapi – continua Grazia Giovannetti -operosa e coesa per il suo benes-sere e al contempo, amica dell’am-biente e sentinella di biodiversità”.Apis Puglia, oltre ad essere partnerdi questo progetto, è stata la primaAssociazione pugliese a sottoscri-vere la Carta di San Michele all’A-dige un elaborato dalla comunitàscientifica italiana denominato “Ap-pello per la tutela della biodiversitàdelle sottospecie autoctone di Api-smellifera Linnaeus, 1758 in Italia”.

“E’ un importante documento- spie-ga Loredana Mazzotta Presidentedi Apis Puglia - in cui si dimostrache, malgrado l’ape sia allevata dal-l’uomo da tempi immemorabili, essarimane un animale selvatico e, co-me tale, deve essere tutelato per-ché solo mantenendo inalterate tut-te le sue caratteristiche selvatiche ela sua straordinaria biodiversità, leapi riusciranno a sopravvivere allenumerose avversità. Ringraziamoinoltre l’Amministrazione Comunaledi Melpignano che, oltre a fornire glispazi necessari alla realizzazionedell’Apiario di Comunità, offrirà unfondamentale supporto alla realiz-zazione di un area protetta per lasalvaguardia della nostra ape au-toctona”.“Le api sono spie di salubrità del-l’ambiente - sottolinea Ivan Stomeo,sindaco di Melpignano - dove nonvolano, possiamo essere sicuri chec’è un alta concentrazione di agentiinquinanti che non permettono lorodi vivere e che, di conseguenza, so-no dannosi anche alla nostra salute.Purtroppo negli ultimi decenni la vitaper questi utili insetti è diventatasempre più difficile, dall’uso di pesti-cidi ed altri prodotti chimici in agri-coltura, alla scarsa biodiversità checaratterizza oggi le nostre campa-gne, sono ormai molte le cause di-rette ed indirettamente che vanno acolpire la salute delle api. ComeAmministrazione Comunale, grazieall’aiuto dell’Associazione BorghiAutentici d’Italia, abbiamo aderitoalla Rete Europea delle Città Liberedai Pesticidi promossa da PAN Eu-rope - Pesticide Action Network,con l'obiettivo di limitare l'uso di pe-sticidi chimici, utilizzando alternativesostenibili, così da ridurre i danni al-la salute pubblica e all’ambiente eperché no, permettere alle api di ri-tornare a vivere nei nostri territori.Cercheremo in seguito la collabora-zione di altri Comuni virtuosi perestendere la zona di tutela in tutta lapenisola Salentina, geograficamen-te perfetta a questo scopo”.Fonte

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Coop Di Vittorio: ad Orbassano nasce ilcondominio solidale

Il 15 gennaio scorso a Torino pres-so il Collegio Carlo Alberto, conuna grande partecipazione di pub-blico, potenziali utenti/inquilini/con-duttori e di giornalisti, si è svolta laconferenza stampa di presentazio-ne del progetto di social housingOrbassano 2, che prevede, per laprima volta in Italia, l’integrazionedi appartamenti destinati ad un’u-tenza caratterizzata da gravi diffi-coltà motorie all’interno di un con-dominio di edilizia sociale con loscopo di creare una comunità inte-grata. La convinzione della bontàdell’iniziativa è stata confermatadall’entusiasmo portato dai poten-ziali utenti con disabilità motorie in-tervenuti che vedono in Orbassano2 una possibile svolta nella loroqualità di vita quotidiana.

Riportiamo di seguito alcuni stralcidell’articolo di Maria Teresa Marti-nengo comparso a pagina 28 del-l’edizione nazionale del quotidiano“La Stampa” lo scorso 16 gennaioche ben descrivono il quadro gene-

rale dell’iniziativa.“L’idea sembra semplice, ma spes-so anche le idee semplici hanno bi-sogno di tempo per maturare econcretizzarsi. Parliamo del socialhousing (edilizia residenziale socia-le) che nascerà ad Orbassano, pri-ma cintura torinese, progettato perandare incontro al disagio abitativoe, insieme, per la prima volta in Ita-lia, per rispondere alle esigenze dicasa delle persone affette da disa-bilità motorie gravi, in particolare le-sioni midollari e patologie neurove-getative.Sul progetto [...] il presidente dellaCompagnia di San Paolo France-sco Profumo ha sottolineato che«in Italia si pensa spesso prima alcontenitore, poi al progetto da met-terci. In questo caso si è procedutoal contrario, con un salto culturaleimportante: il progetto ha tenutoconto da subito di chi ha bisogno diservizi diversi da quelli per le per-sone normodotate per poter con-durre una vita migliore».I serviziIl social housing, nato all’insegna

del «Condividere gli spazi, includerele differenze», sarà ultimato entro il2020 e avrà 70 unità abitative, 7 del-le quali pensate per le esigenze pra-tiche delle persone con «I sette al-loggi - ha spiegato Graziella Mercuridella Cooperativa Di Vittorio, proget-tista e direttore dei lavori - sarannotrasformabili in modo da poter acco-gliere, se necessario, anche perso-nale di cura, realizzando un secon-do bagno e un’altra stanza». Il com-plesso avrà spazi comuni per favori-re l’integrazione tra gli abitanti, as-sociazioni del territorio cureranno at-tività e servizi a disposizione dei re-sidenti e dell’intero quartiere. All’ulti-mo piano una grande terrazza at-trezzata per le attività comuni saràun ulteriore valore aggiunto per lepersone con disabilità.Il progetto, «Orbassano 2», sviluppa-to, progettato e realizzato dalla Coo-perativa Giuseppe Di Vittorio cheselezionerà anche gli utenti e gesti-rà gli alloggi, sarà finanziato da In-vestire SGR per conto del Fasp,Fondo Abitare Sostenibile Piemon-te,CDPi e dalla Compagnia di SanPaolo (che con uno stanziamentoaggiuntivo di 350mila euro ha contri-buito alla realizzazione delle setteabitative), e si realizzerà presso ilQuartiere Arpini, come prosecuzio-ne di un intervento inaugurato nelnovembre 2017, «Orbassano 1».Importanti, per realizzare «il sogno»,sono stati gli appelli delle associa-zioni rappresentate da Tiziana Nasi,presidente della Fisip, Federazioneitaliana sport invernali paralimpici, eda Laura Capponi Bertinaria, coordi-natrice del Gruppo di sostegno allepersone con grave disabilità. «Il pro-blema più grande nelle spinali è lacasa - ricorda Mariella Baucia, per35 anni assistente sociale spinaledel Cto di Torino -, le case hannoascensori piccoli, bagni non idonei eristrutturare costa molto. Spesso ipazienti non possono essere dimes-si, con spese aggiuntive per la Aglianziani, in particolare, l’ospedale famale a livello intellettivo, per la vitadi relazione. Questa iniziativa è im-portante perché può diventare unmodello replicabile».

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“Memorie”, la raccolta di libri organizzatada Coop Alleanza 3.0

“Sono Liliana Segre e credo che ilmodo migliore per coltivare e tene-re viva la memoria sia attraverso leparole di un libro. Il monito di PrimoLevi ci deve sempre accompagna-re: ‘È accaduto, può accadere an-cora’. Per questo, è così importanteconoscere, approfondire, ricordare,trasmettere conoscenza, e per que-sto vi invito a partecipare a ‘Memo-rie’: il 26 gennaio regalate un libroai ragazzi perché anche loro pos-sano conoscere e ricordare”.Con queste parole la senatrice Lilia-na Segre, superstite dell’Olocausto,ha voluto sostenere “Memorie –Storie da ricordare, storie da rega-lare”, l’iniziativa organizzata per sa-bato 26 gennaio da Coop Alleanza3.0 in occasione della “Giornatadella memoria”: una raccolta di libri,da portare da casa o da acquistare,promossa con Librerie.Coop eDoppiozero, che già nel 2018 hapermesso di destinare libri a scuolee associazioni dei territori in cuiopera la Cooperativa.“Memorie” ha coinvolto quest’anno11 scrittori, che hanno selezionato11 libri da proporre alla lettura: ogni

scrittore ha infatti declinato, attra-verso i testi scelti, la sua idea dimemoria o di libro da salvare, per-ché detentore di un sapere da pre-servare e trasmettere, specie ai piùgiovani.La Giornata della Memoria (che ca-de il 27 gennaio) ricorda lo stermi-nio del popolo ebraico, le leggi raz-ziali, la persecuzione di chi ha subì-to la deportazione, la prigionia, lamorte, e di chi, anche in schiera-menti diversi, ha protetto i perse-guitati, anche a rischio della propriavita.La meccanica dell’iniziativa: i nego-zi, i libri, gli scrittori, i partnerIl 26 gennaio in 68 negozi dellaCooperativa – dal Friuli-VeneziaGiulia alla Sicilia – e in 35 Librerie.-Coop, soci e clienti hanno potutodonare uno o più testi, a propriascelta o attingendo alla lista propo-sta dagli scrittori che hanno aderitoa “Memorie”. I libri portati da casa oacquistati; sono stati consegnati aivolontari ai banchi presidiati nei ne-gozi in cui era attiva l’iniziativa. I li-bri raccolti saranno donati allescuole, biblioteche e istituzioni indi-

viduate sul territorio, per costruireuna piccola “biblioteca della memo-ria”.I titoli proposti sono: “Diario” di AnneFrank, “Se questo è un uomo” diPrimo Levi, “ I sommersi e i salvati”di Primo Levi, “L’amico ritrovato” diFred Uhlman, “Suite francese” diIrène Némirowsky, “Il giardino deiFinzi Contini” di Giorgio Bassani, “Isentieri dei nidi di ragno” di ItaloCalvino, “Maus” di Art Spiegelman,“Una questione privata” di BeppeFenoglio, “Odissea” di Omero e“Destinatario sconosciuto” di Kathe-rine Kressman Taylor, che per l’oc-casione è stato stampato da Bur inun’edizione speciale per Coop Al-leanza 3.0 e Librerie.Coop al prezzosimbolico di 3,90 euro.Gli scrittori coinvolti sono: Eraldo Af-finati, Marco Belpoliti, Ermanno Ca-vazzoni, Marcello Fois, Nicola La-gioia, Valerio Magrelli, Maria Nadot-ti, Alessandra Sarchi, Nadia Terra-nova, Grazia Verasani, Sandro Ve-ronesi. Partner dell’iniziativa sonol’Ucei, Anpi, Libera, Arci e Auser.Fonte

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Andrea Prandi nominato direttore delle Relazioni esterne diConad

Andrea Prandi è il nuovo direttoredelle Relazioni Esterne e Comuni-cazione Corporate di Conad.

Prandi vanta una lunga esperienzanel mondo della comunicazione.Ha iniziato la sua carriera comegiornalista al Resto del Carlino perpoi passare alla comunicazionecon Edelman, partecipando al lan-cio di Omnitel (ora Vodafone) e la-vorando con aziende come TexasInstruments, UPS, Ericsson.Successivamente ha diretto le rela-zioni esterne e la comunicazionedi Indesit (ex Merloni Elettrodome-stici). Dal 2004 al 2016 ha guidatola comunicazione di Edison ed è

stato membro del cda della Fonda-zione.Dal 2017 è stato Executive Vice Pre-sident di Edelman ed ha sviluppatol’agenzia di comunicazione e mar-keting digitale Smartitaly. E’ statoanche tra i fondatori di Vaielettrico.i-t.Ha fatto parte dell’Unità di missioneper l’Agenda digitale istituita dallaPresidenza del consiglio ed è statopresidente della Ferpi - Federazionerelazioni pubbliche italiana.

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Itaca: Pieve di Cadore “A360° sulla 180”

Una giornata di incontro per interro-garsi e dialogare insieme su me-moria e attualità, diritti e relazionitra le persone e per gettare unosguardo, a quarant’anni dalla pro-mulgazione della Legge Basaglia,sullo stato della salute mentale og-gi. “A 360° sulla 180. Spunti di ri-flessione sulla salute mentale” è iltitolo della tavola rotonda prevista il2 febbraio dalle 9 alle 12.30 nellaSala Oasi di Pieve di Cadore, pro-mossa da associazione Momenta-neamente Assenti e Cooperativasociale Itaca, con il patrocinio diAzienda Ulss n.1 Dolomiti, Comunedi Pieve di Cadore, Provincia diBelluno Dolomiti e Unione MontanaCentro Cadore.La Momentaneamente Assenti èun’associazione di Pieve impegna-ta a promuovere nel territorio la lot-ta allo stigma nell’area del disagiopsico-sociale, valorizzando doti epassioni che ognuno possiede, mache spesso non può o non riesce acondividere. Tra gli obiettivi delleattività, come anche della giornatadi studio del 2 febbraio, da un latoridare dignità e diritto di cittadinan-za a chi li ha persi a causa dellasofferenza mentale, dall’altro offrirespunti alla cittadinanza per supera-re la diffidenza e la paura nei con-fronti dei disturbi mentali.Momentaneamente Assenti e Coo-perativa Itaca, in occasione dei 40anni dalla legge 180, intendono ri-cordare il suo promotore FrancoBasaglia, organizzando il 2 febbra-io una tavola rotonda per un con-fronto sulla salute mentale nei suoidiversi aspetti. Itaca, con sede a

Pordenone, ma con gestione dellecomunità psichiatriche nel Bellu-nese dal 1998, da 25 anni è impe-gnata nel settore socio sanitario,nello specifico ha avuto origineproprio dall'applicazione della rifor-ma della legge Basaglia.La tavola rotonda, prevista dalle 9nella Sala Oasi gentilmente messaa disposizione dalla Parrocchia,sarà presieduta in qualità di mode-ratore dal sindaco di Pieve di Ca-dore, Giuseppe Casagrande. In-terverranno il dott. FrancescoStoppa, già responsabile dell’areariabilitativa del Dsm di Pordenone,componente del Forum Lacanianoin Italia e curatore del volume Larivoluzione dentro. Per i 40 annidella legge 180, il dott. Fabio Can-deago, primario dell’Uop di Pievedi Cadore, il dott. Giovanni Com-modari, psichiatra e cofondatore diMomentaneamente Assenti e ladott.ssa Maria Grazia Vizzini, me-dico di base e socia di Momenta-neamente Assenti. Porteranno illoro contributo anche Cooperativasociale Itaca, Aitsam e un benefi-ciario del servizio di salute menta-le del Cadore. Tutta la popolazio-ne è invitata, in particolare benefi-ciari e familiari, operatori della sa-lute mentale, medici di medicinagenerale, insegnanti, amministra-tori pubblici e quanti sono sensibilial tema della salute mentale.

Responsabilità sociale,alcune aziende in visitaal Gruppo UNIPOL

Giovedì 17 gennaio alcune Aziendedelle province di Ravenna e Ferrarahanno svolto una visita aziendalepresso la sede del Gruppo UNIPOLa Bologna nell’ambito del Progettola “Responsabilità Sociale in Rete.Per una nuova conciliazione, tracompetitività delle imprese, benes-sere delle persone e tutela dell’am-biente”, promosso dalle Camere diCommercio di Ferrara e Ravenna,gestito dalla RTI composta da coo-perativa CDS e SCS Consulting –con azioni sperimentali nell’area diRavenna dalla Cooperativa Ricer-cAzione – e il cui obiettivo è quellodi offrire strumenti concreti alle im-prese per promuoverne la respon-sabilità sociale in conformità conl’Agenda 2030 delle Nazioni Uniteper lo Sviluppo Sostenibile (SDGs).Le imprese che hanno partecipatosono: Meeting Point, Clara Spa,Cooperativa Muratori CementistiCMC, Faenza Spurghi, Domus No-va, San Vitale soc. coop., Simatica,Associazione Insieme a te, TampieriFinancial Group Spa e Trasporti LaValle. Alla visita aziendale hannopartecipato anche due funzionaridella Regione Emilia-Romagna, En-te finanziatore del Progetto RSI.Gli interventi, a più voci, dei respon-sabili del Gruppo Unipol hanno toc-cato diversi temi: la strategia di so-stenibilità di Unipol e la sua integra-zione nel Piano industriale delGruppo, quale fattore di crescita delbusiness e di creazione di valorecondiviso; le tematiche del welfareaziendale, attraverso i servizi di wel-fare di secondo livello, e l’impegnoall’inclusione dei lavoratori con disa-bilità, a partire dall’analisi dei biso-gni e sviluppando percorsi di forma-zione, servizi dedicati e ausili tecno-logici in grado di valorizzarne il ta-lento; il rapporto con le Comunità,attraverso l’impegno al coinvolgi-mento degli stakeholder, per lo svi-luppo di processi di innovazione so-ciale; l’esperienza CUBO Condivi-dere Cultura, il Museo d’Impresa delGruppo Unipol, uno spazio in cui lacultura è strumento di sviluppo, in-clusione e dialogo sociale.

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La coop La Mimosapremiata agli Stati Generali

delle Donne a Matera

Il 24 e 25 gennaio a Matera, all’av-vio delle manifestazioni per la cittàcapitale della cultura 2019, si è te-nuta la riunione degli Stati generalidelle donne. Il movimento da anni èimpegnato, attraverso l’operato didonne espressioni di diversi settoridell’economia e della società, apromuovere l’eguaglianza di gene-re in maniera trasversale nel nostropaese. Nelle due giornate si sonosucceduti interventi, presentazionidi progetti, laboratori artistici, pro-mozione di specialità gastronomi-che che hanno anche fatto emer-gere le eccellenze della regioneospitante.L’Alleanza delle cooperative italianeè stata invitata a rappresentare ilcontributo che il sistema cooperati-vo ha dato e potrà ancora dare peril raggiungimento in Italia di una ve-ra e praticata uguaglianza di gene-re. Per l’Alleanza sono intervenuteAnna Manca, Presidente dellaCommissione Donne e Parità e Do-ra Iacobelli, Presidente della Com-missione Pari Opportunità Lega-coop ed è stata presente ai lavoriuna vasta rapprsentanza di coope-ratrici della regione BasilicataTra gli eventi di spicco della manife-

stazione c’è stata l’assegnazionedel Primo Premio Europeo per leimprese femminili, con il patrociniodi Unioncamere.Tra le imprese femminili premiatec’è la cooperativa La Mimosa diGrassano, provincia di Matera..La cooperativa, costituita simboli-camente l’8 marzo 1987 da 13 socifondatori di cui 12 donne, ha sapu-to interpretare i bisogni di servizianche di rilevante valenza sociale,come quelli di assistenza al disa-gio psicologico, espressi dal terri-torio.Recentemente e’ entrata nel seg-mento dell’accoglienza per l’inclu-sione lavorativa di migranti, chegestisce in una logica di integrazio-ne di qualità nelle comunità di rife-rimento. Sempre attenta a garanti-re buone condizioni di lavoro per leproprie lavoratrici e socie, sta an-che avviando un progetto di ac-compagnamento per donne vittimedi violenza.Si potrebbe dire ”l’inclusione è unacaratteristica dell’essere donna” ela cooperativa La Mimosa l’ha in-terpretata al meglio e per questoimpegno ha ricevuto il premio diimpresa femminile d’eccellenza.Ha ritirato il premio Grazia Mazzo-ne, già presidente della cooperati-va ed ora componente del CdA. LaMazzone ha sottolineto come i ri-sultati della Mimosa siano statipossibili grazie alla partecipazionedi tutta la base sociale, prevalente-mente femminile, agli obiettivi dellacooperativa, all’attenzione allaqualità del lavoro e all’inserimentonel network cooperativo.In questo modo ha evidenziatoquali sono i principali elementi diattrattività di una cooperativa per ledonne che vogliono fare impresa.

“Sapere Coop”, 500 classiai percorsi didattici diCoop Alleanza 3.0Sono oltre 500 le classi che, nella so-la provincia di Modena, hanno richie-sto di partecipare a “Sapere Coop”,uno dei più diffusi e importati progettieducativi italiani che nel 2017/18 harealizzato gratuitamente oltre 4.100percorsi educational, coinvolgendole scuole dell’infanzia, primarie e se-condarie di I grado e II grado in tuttoil territorio di riferimento di Coop Al-leanza 3.0: dalla Sicilia al Friuli Ve-nezia Giulia.Il progetto, iniziato già dal 1980 e ri-conosciuto dal MIUR dal 1999 e dicui la cooperativa La Lumaca cura larealizzazione dei percorsi didatticinell’intera provincia modenese, haun ricco catalogo di offerta formativa,in grado di contribuire a far sviluppa-re nei ragazzi quelle competenze uti-li a elaborare un autonomo e origina-le punto di vista in tema di scelte e dimodelli di consumo.Anche quest’anno risultano in cresci-ta i dati di adesione delle scuole mo-denesi, segno del grande apprezza-mento da parte degli insegnanti edegli studenti nei confronti dei per-corsi didattici messi a disposizionegratuitamente dalla cooperativa diconsumo.Attraverso i percorsi educativi di “Sa-pere Coop” infatti, Coop Alleanza 3.0rinnova il proprio impegno nella co-struzione di un impianto organizzati-vo e culturale sul tema dell’educazio-ne al consumo consapevole. Lescuole del territorio possono giovarsicosì di educatori, professionisti edesperti per trattare temi quali la co-municazione, la sostenibilità, la coo-perazione, il consumo critico conmetodologie didattiche nuove chemettono al centro il gioco, la cono-scenza, la partecipazione attiva, ilconfronto cooperativo “tra pari” e checonsentono di sperimentare una di-dattica collaborativa, un apprendi-mento continuo e la pratica di com-petenze trasversali.Nel territorio modenesi le attività di-dattiche con le scuole in classe o al-l’interno dei punti vendita sono giàiniziate lo scorso novembre e prose-guiranno per tutto l’anno scolastico

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SWG - Dazi e boicottaggio agli importatoriche inquinano

La preoccupazione per il clima haregistrato un forte salto in avantidopo la scorsa estate. Una quotacrescente di cittadini mostra oggiuna spinta radicale e vorrebbe ve-dere sanzionati i Paesi che si rifiu-tano di aderire agli accordi interna-zionali sul clima o che li disattendo-no: quasi la metà vorrebbe chel’Europa introduca dazi sulle impor-tazioni e oltre un terzo si mostra di-sposto addirittura a boicottarne leimportazioni.“La situazione ambientale del luogoin cui vivo mi preoccupa sempre dipiù” è una frase nella quale si rico-nosce oggi l’81% della popolazionenazionale. Un dato eclatante seconfrontato con il 70% dell’annoprecedente. Ciò che preoccupa dipiù sono proprio il surriscaldamentoglobale e la gestione dei rifiuti(42%), l’inquinamento dell’acque edell’aria (36 e 35%) così come l’au-mento della plastica (30%).Le principali responsabili dell’inqui-namento planetario risultano leaziende multinazionali, additate dapiù della metà della popolazionenazionale (55%). Ne escono megliole piccole e medie e imprese nazio-

nali (10%). Ma gli stessi cittadini sisentono responsabili al pari dei go-verni (43%-42%) invocando in ex-tremis il meccanismo del bastone edella carota: per il 43% l’Europa

deve introdurre dazi verso gli impor-tatori che inquinano e, per il 37%, icittadini hanno il dovere di boicotta-re i prodotti provenienti dai paesinon allineati alle politiche globali sulclima. In entrambi i casi i più ag-guerriti risultano gli anziani e il cetomedio, mentre i giovanissimi e i cetipiù poveri registrano un adesionemeno convinta.Alla domanda su chi debbano esse-re i principali attori del cambiamen-to, nella direzione della sostenibilitàambientale, i cittadini mettono alcentro se stessi (49%), con i propricomportamenti quotidiani, ma invo-cano a gran voce e il Governo italia-no (48%) al quale richiedono un im-pegno deciso e solerte.

NOTA INFORMATIVA: Dati archivioSWG. Sondaggio di opinione nazio-nale cati- cami-cawi svolto su 2.0 00italiani maggiorenni tra l’8 e l’11 no-vembre 2018.

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