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P iù di un anno fa è accaduto il grave in- cidente all’incrocio Umbria-Comelico che ha anche ridotto così lo spartitraffi- co che delimita i binari del tram 16. Dobbiamo constatare che nessuno si è finora preoccupato (ATM, Comune di Milano?) di so- stituire la barriera. Quando su questo giorna- le parliamo di arredo urbano, parliamo anche di questo: la sciatteria con cui (non) ci si pren- de cura della città di tutti i giorni. Chi deve provvedere? Gli incidenti continuano Esattamente un anno fa, presentavo in Consi- glio di Zona una mozione urgente sulla perico- losità dell’incrocio Umbria/Comelico/Ennio. Il 16 gennaio 2006 l’allora Assessore al Traffico, prof. Giorgio Goggi, inviava al dott. Colucci, Direttore Settore Traffico e Viabilità della Po- lizia Municipale, una richiesta di verificare la pericolosità dell’incrocio e di prendere even- tuali provvedimenti per la messa in sicurezza. Non essendo successo niente in questo anno e continuando invece a verificarsi incidenti, a ot- tobre sollecito di nuovo il Consiglio di Zona, ed il Presidente Paolo Zanichelli si informa presso il Settore competente, venendo a sape- re che il dott. Colucci è andato in pensione a settembre e che la nuova responsabile non è al corrente della problematica. Si ricomincia quindi da capo, nella speranza che qualche provvedimento venga preso. Proposte? La più radicale, ma risolutiva, sarebbe quella di im- pedire l’attraversamento del viale (tranne che al tram), facendo utilizzare agli automobilisti le vie parallele meno pericolose perchè a sen- so unico o semaforizzate. Poi, a scendere in radicalità, limitare il numero di possibili per- corsi (a seconda da dove si parte: dritto-dritto, dritto-sinistra, dritto-destra, destra-dritto-sini- stra, e tutte le combinazioni possibili!!) Stefania Aleni Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel.02 45485050 fax 02 45485051 e-mail [email protected]. Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: STEM Editoriale S.p.A. – via Brescia, 22 – Cernusco s/N. Direttore responsabile: Stefania Aleni. Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Ugo Basso, Sergio Biagini, Giovanni Chiara, Federica Giordani, Chiara Orlandi, William Porzio, Francesco Pustorino,Vito Redaelli, Mirella Siboni, Riccardo Tammaro, Gianni Tavella. Hanno collaborato a questo numero: Andrea Cafiero, Sabrina De Luca, Gaia Levi, Antonio Padoa Schioppa, Simone Paloni. Aderente al Coordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2007: 15 euro, sostenitore 25 euro – cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 15.000 copie. COPIA OMAGGIO Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini anno X, numero 79, novembre 2006 La roggia Gerenzana, storico corso d’acqua pag. 6 Un nuovo spazio ai bambini pag. 3 La famiglia seconda Samantha, di Giovanni Chiara pag. 15 Aperto il Centro anziani Mazzini pag. 5 Il nuovo oratorio di San Pio V pag. 17 Curiosi per natura pag. 6 Arte e cultura pag. 18-19 Nelle pagine interne: A dicembre facciamo 80! Uscita un po’ speciale il 12 dicembre con le iniziative per il periodo natalizio e tutti i nostri servizi sulla tua zona R estiamo in Viale Um- bria per segnalare alcu- ni punti critici su cui avevamo già fatto delle segna- lazioni sia su QUATTRO che in Consiglio di Zona. Un punto è l’incrocio Umbria/Comelico, di cui parliamo a parte, mentre qui ci occupiamo di un’altra inter- sezione, quella con via Collet- ta, e della viabilità intorno al Centro commerciale. Ci avvi- ciniamo infatti al periodo nata- lizio e, l’esperienza insegna, soprattutto in alcune giornate e in alcuni orari, il traffico im- pazzisce, con conseguenze che dal viale Umbria si diffonde- ranno su tutta la città, per il pas- saggio delle filovie 90-91-92. Qual è il problema? I clienti del Centro commerciale quan- do escono con la macchina dal parcheggio sotterraneo posso- no solo svoltare a sinistra sul- la nuova via Magistri e di nuo- vo a sinistra su via Colletta. Dopo 20 metri possono girare a destra in via Lattanzio o pro- seguire fino all’incrocio con viale Umbria. Quando le mac- chine sono decine e decine contemporaneamente, il traffi- co va in tilt: via Magistri, a doppio senso, ha sempre una corsia occupata da macchine in sosta vietata che restringono notevolmente la carreggiata; chi svolta in via Lattanzio si trova all’incrocio con Tertul- liano in coda e a dover affron- tare un attraversamento peri- coloso; chi arriva all’incrocio con Umbria si trova un sema- foro verde piuttosto corto, poi c’è sempre qualcuno che pas- sa col giallo/rosso e si piazza in mezzo all’incrocio, bloc- candolo tutto. Su questo in- crocio convergono anche le au- tovetture provenienti dall’altro tratto di via Colletta e il bloc- co è praticamente garantito con ripercussioni poi anche sul piazzale Lodi: vi assicuriamo che è un vero disastro. Che fare? Avevamo chiesto al Consiglio di Zona (anche su sollecitazione del direttore del Centro, che lo scorso anno a volte si era dovuto improvvi- sare vigile per regolare il traf- fico in uscita, dopo eterne co- de di attesa sulle rampe) di af- frontare con il settore compe- tente della Vigilanza e del Co- mune la situazione della viabi- lità in tutta l’area circostante, anche alla luce del prolunga- mento della via Sannio verso l’esterno. Purtroppo, ad oggi non abbiamo avuto risposta: e l’ingorgo è assicurato e prean- nunciato. Per fare colore, ag- giungiamo che lo scorso anno la direzione del Centro non è neppure riuscita ad avere sem- pre i vigili a pagamento, es- sendo gli straordinari volonta- ri. Uno dei motivi era l’ag- gressività di molti automobili- sti. Per questi, evidentemente il Natale non serve per diven- tare più buoni. Il gioco dell’incrocio In quanti modi si può attraversa- re questo incrocio? Chi manderà per primo la pian- tina con tutte le frecce dei possi- bili movimenti, riceverà in omag- gio due biglietti per uno spetta- colo al Nuovo Teatro Oscar. Ad altri 5 sarà dato in omaggio il li- bro di racconti “Il diluvio” del nostro Giovanni Chiara. E la chiamano corsia riservata ai mezzi pubblici Storie di ordinaria amministrazione (purtroppo) Anche per questo problema viabilistico, i lettori ci possono pro- porre soluzioni, visto che l’Amministrazione non ci pensa. Altri 5 libri in omaggio alle idee migliori che perverranno entro il 30 no- vembre. Giudice insindacabile il nostro collaboratore di Paesag- gi urbani, arch. Vito Redaelli. Restiamo in viale Umbria

A dicembre facciamo - QUATTRONET2quattronet2.it/wp-content/uploads/2014/04/Quattro-79.pdf · Storie di ordinaria amministrazione (purtroppo) Anche per questo problema viabilistico,

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P iù di un anno fa è accaduto il grave in-cidente all’incrocio Umbria-Comelicoche ha anche ridotto così lo spartitraffi-

co che delimita i binari del tram 16.Dobbiamo constatare che nessuno si è finorapreoccupato (ATM, Comune di Milano?) di so-stituire la barriera. Quando su questo giorna-le parliamo di arredo urbano, parliamo anchedi questo: la sciatteria con cui (non) ci si pren-de cura della città di tutti i giorni. Chi deveprovvedere?

Gli incidenti continuanoEsattamente un anno fa, presentavo in Consi-glio di Zona una mozione urgente sulla perico-losità dell’incrocio Umbria/Comelico/Ennio. Il16 gennaio 2006 l’allora Assessore al Traffico,prof. Giorgio Goggi, inviava al dott. Colucci,Direttore Settore Traffico e Viabilità della Po-lizia Municipale, una richiesta di verificare la

pericolosità dell’incrocio e di prendere even-tuali provvedimenti per la messa in sicurezza.Non essendo successo niente in questo anno econtinuando invece a verificarsi incidenti, a ot-tobre sollecito di nuovo il Consiglio di Zona,ed il Presidente Paolo Zanichelli si informapresso il Settore competente, venendo a sape-re che il dott. Colucci è andato in pensione asettembre e che la nuova responsabile non è alcorrente della problematica. Si ricominciaquindi da capo, nella speranza che qualcheprovvedimento venga preso. Proposte? La piùradicale, ma risolutiva, sarebbe quella di im-pedire l’attraversamento del viale (tranne cheal tram), facendo utilizzare agli automobilistile vie parallele meno pericolose perchè a sen-so unico o semaforizzate. Poi, a scendere inradicalità, limitare il numero di possibili per-corsi (a seconda da dove si parte: dritto-dritto,dritto-sinistra, dritto-destra, destra-dritto-sini-stra, e tutte le combinazioni possibili!!)

Stefania Aleni

Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98. Redazione: viale Umbria 58, Milano tel.02 45485050 fax 02 45485051 e-mail [email protected]. Sito internet: www.quattronet.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: STEM Editoriale S.p.A. – via Brescia, 22 – Cernusco s/N. Direttore responsabile: Stefania Aleni.Amministrazione: Antonio Ferrari. Redazione: Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Ugo Basso, Sergio Biagini, Giovanni Chiara, Federica Giordani, Chiara Orlandi, William Porzio, Francesco Pustorino, VitoRedaelli, Mirella Siboni, Riccardo Tammaro, Gianni Tavella. Hanno collaborato a questo numero: Andrea Cafiero, Sabrina De Luca, Gaia Levi, Antonio Padoa Schioppa, Simone Paloni. Aderente alCoordinamento dei giornali di zona di Milano. Abbonamento 2007: 15 euro, sostenitore 25 euro – cc postale 42773200 intestato a QUATTRO. Tiratura 15.000 copie. COPIA OMAGGIO

Giornale di informazione e cultura della Zona 4 Vittoria Forlanini

anno X, numero 79, novembre 2006

La roggia Gerenzana, storicocorso d’acqua

pag. 6

Un nuovo spazioai bambini

pag. 3

La famiglia secondaSamantha, di Giovanni Chiara

pag. 15

Aperto il Centro anziani Mazzini

pag. 5

Il nuovo oratoriodi San Pio V

pag. 17

Curiosi per natura

pag. 6

Arte e cultura

pag. 18-19

Nellepagineinterne:

A dicembre facciamo 80!

Uscita un po’ specialeil 12 dicembre

con le iniziative per il periodo natalizio e tutti i nostri servizi sulla tua zona

R estiamo in Viale Um-bria per segnalare alcu-ni punti critici su cui

avevamo già fatto delle segna-lazioni sia su QUATTRO che inConsiglio di Zona. Un punto èl’incrocio Umbria/Comelico, dicui parliamo a parte, mentre quici occupiamo di un’altra inter-sezione, quella con via Collet-

ta, e della viabilità intorno alCentro commerciale. Ci avvi-ciniamo infatti al periodo nata-lizio e, l’esperienza insegna,soprattutto in alcune giornate ein alcuni orari, il traffico im-pazzisce, con conseguenze chedal viale Umbria si diffonde-ranno su tutta la città, per il pas-saggio delle filovie 90-91-92.

Qual è il problema? I clientidel Centro commerciale quan-do escono con la macchina dalparcheggio sotterraneo posso-no solo svoltare a sinistra sul-la nuova via Magistri e di nuo-vo a sinistra su via Colletta.Dopo 20 metri possono girarea destra in via Lattanzio o pro-seguire fino all’incrocio con

viale Umbria. Quando le mac-chine sono decine e decinecontemporaneamente, il traffi-co va in tilt: via Magistri, adoppio senso, ha sempre unacorsia occupata da macchine insosta vietata che restringononotevolmente la carreggiata;chi svolta in via Lattanzio sitrova all’incrocio con Tertul-

liano in coda e a dover affron-tare un attraversamento peri-coloso; chi arriva all’incrociocon Umbria si trova un sema-foro verde piuttosto corto, poic’è sempre qualcuno che pas-sa col giallo/rosso e si piazzain mezzo all’incrocio, bloc-candolo tutto. Su questo in-crocio convergono anche le au-tovetture provenienti dall’altrotratto di via Colletta e il bloc-co è praticamente garantito conripercussioni poi anche sulpiazzale Lodi: vi assicuriamoche è un vero disastro.Che fare? Avevamo chiesto alConsiglio di Zona (anche susollecitazione del direttore delCentro, che lo scorso anno avolte si era dovuto improvvi-sare vigile per regolare il traf-fico in uscita, dopo eterne co-de di attesa sulle rampe) di af-frontare con il settore compe-tente della Vigilanza e del Co-mune la situazione della viabi-lità in tutta l’area circostante,anche alla luce del prolunga-mento della via Sannio versol’esterno. Purtroppo, ad ogginon abbiamo avuto risposta: el’ingorgo è assicurato e prean-nunciato. Per fare colore, ag-giungiamo che lo scorso annola direzione del Centro non èneppure riuscita ad avere sem-pre i vigili a pagamento, es-sendo gli straordinari volonta-ri. Uno dei motivi era l’ag-gressività di molti automobili-sti. Per questi, evidentementeil Natale non serve per diven-tare più buoni.

Il gioco dell’incrocio

In quanti modi si può attraversa-re questo incrocio? Chi manderà per primo la pian-tina con tutte le frecce dei possi-bili movimenti, riceverà in omag-gio due biglietti per uno spetta-colo al Nuovo Teatro Oscar. Adaltri 5 sarà dato in omaggio il li-bro di racconti “Il diluvio” delnostro Giovanni Chiara.

E la chiamano

corsia riservata ai mezzi pubblici

Storie di ordinaria amministrazione (purtroppo)

Anche per questo problema viabilistico, i lettori ci possono pro-porre soluzioni, visto che l’Amministrazione non ci pensa. Altri 5libri in omaggio alle idee migliori che perverranno entro il 30 no-vembre. Giudice insindacabile il nostro collaboratore di Paesag-gi urbani, arch. Vito Redaelli.

Restiamo in viale Umbria

Vi ConsiglioChiudiamo la vicenda del gruppo di AN in Consiglio di Zona,dando diritto di replica al consigliere Lupo.

(omissis..)Riguardo alle dichiarazioni del Consigliere Giancarlo Ga-limberti vorrei chiarire quanto segue: le mie dimissioni da AN, conil relativo passaggio al Gruppo Misto, sono state date nel momentoin cui non mi è stato riconosciuto nessun incarico che sicuramentemeritavo essendo arrivato primo fra tutti i consiglieri di AN della zo-na 4, preferendo altri Consiglieri meno votati. La mia decisione èstata presa comunque dopo avere ascoltato numerosi miei elettori,naturalmente non tutti perché si parla di quasi 400 persone, e ancheloro concordano pienamente con la mia scelta continuando a consi-derarmi il loro Consigliere di riferimento della zona 4. La mia deci-sione è stata subito dichiarata nella prima seduta del Consiglio di zo-na 4, a cui hanno fatto seguito i miei ringraziamenti al partito di ANper avermi dato per la terza volta la possibilità di candidarmi. Nel mio operato sono sempre stato leale con AN, lavorando sempreper farlo crescere e consentendogli, per tre legislature, di aumenta-re i propri voti ed ottenere grossi risultati. Ringrazio soprattutto i cit-tadini che mi hanno votato: ricambierò tale onore rendendomi utilea loro per qualsiasi problema della zona, come ho sempre fatto danumerosi anni. (omissis)

Carmelo Lupo

La meschinità La saggezza

Chissà quanti cittadini avrebbero “storie di vigili” da raccontare, manon è questo che vogliamo sollecitare, ci serve come premessa per ospi-tare “l’avventura” capitata al consigliere di zona Alfredo Grando.

V orrei raccontarvi un fatto ac-cadutomi il 27 settembre invia Botta. Lì, dinanzi al civi-

co 19, sulle righe gialle, avevo posteg-giato il mezzo, dovendomi recare pres-so un cittadino per parlare di alcuniproblemi, evidenziando la fotocopiadel pass (l'ufficiale era già stato ricon-segnato e mi era stato impossibile inmattinata ritirare il nuovo già pronto).Dopo circa 40 minuti scendo e non tro-vo più l'auto: mi dico "me l'hanno ru-bata" e grande era l'amarezza in quan-to malgrado sia vecchia le sono moltoaffezionato. Confuso, ho cominciato ausare il telefono, mettendo subito in ap-prensione la famiglia, poi ho chiamatoun amico (vero amico!) Luciano, di cuiometto il cognome, ma per chi ha vis-suto la "zona" negli ultimi 10 anni nonsarà difficile individuarlo. Luciano mi ha dato il numero dei vigi-li per chiedere di una eventuale rimo-zione ed informazioni utili per il da far-si. Purtroppo, o per fortuna (per me)l'auto era stata rimossa. Vado allora inpiazza Beccaria e chiedo di parlare conun ufficiale di ispezione. Iincontro due squisite persone: i signoriVisentini e Bortolomeo. Spiego loro ilmio problema: si attivano via telefonoe viene loro confermata da Bezzecca larimozione e relativa multa causa foto-copia pass, sembra (poi confermato) su

esplicita richiesta di un cittadino un po’troppo solerte! Anche dagli ispettoriricevo, oltre che attenzione, utili indi-cazioni. L'indomani mi reco a ritirare il passpresso il Consiglio di zona 4, poi daivigili in Bezzecca. Anche qui mi ritro-vo con persone gentilissime: subito laSig.ra Mighini (la vigilessa che era in-tervenuta per la rimozione), alla qualespiego il tutto, mi indirizza al respon-sabile del comando, dott. Albanese, l'u-nico in grado di poter risolvere la fac-cenda. Compilazione di alcune carte edi nuovo in Beccarla per chiudere ilcerchio. Lì ritrovo il Sig. Visentini che mi ac-celera la procedura per il ritiro dell'au-to, che avviene verso fine mattinata inviale Molise, senza esborso alcuno. Morale della favola: un ringraziamen-to agli uomini e alle donne della Poli-zia Urbana, spesso bistrattati e mal-trattati a causa di qualche elemento ne-gativo che esiste purtroppo in ogni "fa-miglia", per la loro costante sollecitu-dine, malgrado la melma burocraticanella quale dovevano navigare. Un monito ai molti cittadini che cre-dono talvolta di fare sommaria giusti-zia con rivalse stolte, inutili e dispen-diose di tempo e danaro per la comu-nità tutta.

Alfredo Grando

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CasAmica è un’associazione di vo-lontariato che, dal 1986, offre ospita-lità a malati prevalentemente in tera-pia oncologica- ed ai loro familiari-che vengono a Milano provenienti datutta Italia per sottoporsi a cure in Isti-tuti Ospedalieri.CasAmica offre ai suoi ospiti tre Ca-se d’Accoglienza in Zona Città Studi(via Saldini 26 - via Fucini 3 – via S.Achilleo 4) per 83 posti letto com-plessivamente, oltre l’uso di cucinaed altre attrezzature utili o necessarieper sentirsi “a casa”.Essere volontario a CasAmica signi-fica dare compagnia e sostegno al ma-lato e al suo familiare, persone che at-traversano un momento difficile. Chivuole offrire un po’ del proprio tem-po libero può telefonare ai seguentinumeri: 02 76114720 (martedì e gio-vedì mattina) - 347 9952254 (marte-dì e giovedì pomeriggio). www.casa-mica.it – [email protected]

Incontro pubblico con Livia Pomodoro

Il Consiglio di Zona 4incontra

Livia PomodoroPresidente del Tribunale dei Minorenni di Milano

LUNEDI’ 27 NOVEMBRE 2006dalle ore 18 alle ore 20

presso il Teatro della Quattordicesimavia Oglio 18

verrà presentato il libro di Livia Pomodoro “a quattordici smetto”

ed. Melampo,sui temi del bullismo

LETTURA SCENICA A CURA DITERESA POMODORO CON GLI

ATTORI DELLOSPAZIO TEATRO NO’HMA

L’ULTIMO SALUTO A RENATA

Renata, la mamma della nostra caraamica Giovanna Ferrante, è mancata.Mancherà a lungo a tutti noi, che l’ab-biamo apprezzata per la sua affabilità emilanesità.A Giovanna la nostra vicinanza e tuttoil nostro affetto, Renata sarà con noi neinostri più cari ricordi, che sono il mo-do migliore per sentirLa vicina.

Circolo “Il Dibattito”

Il meglio della Prima Repubblica in zona 4

P er iniziativa dell’instancabi-le Velio Piccioni, presidentedel Circolo culturale Il Di-

battito ed ex-consigliere di Zona 4,quando ancora i Consigli di Zonanon erano elettivi e la sede era inviale Molise, nelle Palazzine del-l’ex-Macello, si sono ritrovati peruna riunione conviviale (ovverouna abbondante cena) una ventinadi ex consiglieri della Zona 4, tuttirigorosamente della Prima Repub-blica. Ad eccezione di MentoreGiovanelli, candidato ancora nelleultime elezioni zonali per la Rosanel pugno, nessuno più si occupaattivamente di politica, chi per l’e-tà, chi perché attivo nel volontaria-to o nell’associazionismo, chi per-ché impegnato nella propria pro-fessione. Ma hanno dato tanto al-la zona e il loro “spessore” a voltelo rimpiangiamo.

Una Zona, un Comando: la Polizia municipale si riorganizza

L’idea non era certamente nuova, ma sembravauna di quelle “…intanto non si farà mai”; invecedal 1° novembre sono stati riorganizzati i Co-mandi di Polizia municipale, che sono passati da15 a 9 e che corrispondono ora alle 9 zone del de-centramento. Quindi se abitate in zona 4, non vi

capiterà più di chiamare, ad esempio, i vigili divia Bezzecca e di sentirvi rispondere che la viaTal dei tali dipende da Oglio.La sede del Comando di Polizia municipale Zo-na 4 è ora in via Oglio 18 - Telefono 02 77272000Commissario Capo Responsabile: Paolo Giussani

Commissario Capo: Damiano ZampinettiPersonale assegnato: 1 Commissario Capo re-sponsabile, 1 Commissario Capo, 15 Commissariaggiuntivi e 262 Agenti per un totale di 279 unità. Restano aperti ed operativi i presidi in via Bezzec-ca, viale Ungheria, a Linate e all’Ortomercato.

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liberamente ispirato al Canto di Nataledi Charles Dickens

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e Circolo Culturale Il Dibattito

* raggiungibile con l’autobus 84 (fermata Tribunale)

Nel mese di settembreavevamo scritto dell’i-niziativa “Ci siamo

fatti in quattro per la Zona 4”che quattro mamme e titolaridi altrettante attività legate aibambini avevano avviato: lapulizia con la collaborazionedi genitori e bambini dell’areagiochi del Parco Formentano.Da cosa nasce cosa ed ecco unprogetto molto interessantepresentato all’assessoreCadeo che ne ha pro-messo la presentazionein Giunta, assicurandoche avrebbe fatto cono-scere il parere degliesperti. Si tratta di una capilla-re riqualificazione e ri-progettazione dell’areaattualmente dedicata aigiochi (ben pochi espesso danneggiati) inLargo Marinai d’Italia.Il progetto chiamato an-che dei “Cinque sensi”prevede, a partire dallarecinzione dello spazioe con l’aggiunta di nuo-ve attività ludiche e ri-creative, la rimessa infunzione delle colonnemusicali da tempo fuo-ri uso (l’udito), dellacreazione di un’area tat-tile con un percorsosensoriale, uno spaziodedicato alla vista concannocchiali, giochi dispecchi, caleidoscopi,una parte olfattiva con la pian-tumazione di una parte delprato con cespugli di pianteodorose (in contrasto con gliodori poco gradevoli che arri-vano dalla vicina zona cani) einfine la parte merenda - eccoil gusto - con un piccolo chio-sco, da dare in concessione an-

nuale, dove si potranno acqui-stare succhi e frullati. Moltoparticolare il collegamento tral’area giochi dei piccoli equella più ampia a ridosso divia Anfossi: un ponte in legnosopra il prato a collegare i duespazi in modo molto elegante.Lo sviluppo di queste idee èstato curato da una mamma ar-chitetto che le ha trasferite sul-la carta ricavandone a nostro

avviso un gradevole insieme esoprattutto un modello da ri-petere in altri punti della cittàdove lo spazio dedicato aibambini soffre della mancan-za di un adeguato arredamen-to. La necessità di avere unospazio curato, e “Ci siamo fat-ti in quattro per la Zona 4” fa-

rebbe da supervisore, riparatodalle incursioni canine, “di unluogo dove i bambini potran-no essere lasciati liberi senzal’assillo di dove sono finiti”come ci ha raccontato una del-le promotrici, dove si potreb-be installare un contenitorechiuso per giochi da utilizza-re nell’area, ha trovato l’ap-poggio di molte mamme chefrequentano lo spazio del For-

mentano e che da tempo la-mentano l’incuria e a volte ildegrado dell’area giochi.A completamento del progettoanche la messa in sede di pian-te (simpatica la proposta che ibambini possano dare il loronome ad un albero) e cespugli,in modo che in futuro i giochi

non siano più al sole come ora.Un’ultima cosa, anch’essa im-portante: nel disegno è inseri-to anche un wc come quello infunzione presso la bocciofila,e soprattutto l’installazione diun paio di fontanelle.Finora dal Comune non sonogiunte né notizie né richiestedi convocazione per illustrarenei dettagli quanto espostosulla carta, ma le quattro atti-

vissime signore non disperanoe solo per l’entusiasmo che di-mostrano e l’impegno chestanno mettendo meriterebbe-ro una immediata risposta esoprattutto una promessa di unrapido inizio dei lavori.

Sergio Biagini

Un nuovo spazio ai bambini

V olo, raffa, pétanque, bronzine. Gliaddetti ai lavori hanno già capito dicosa stiamo parlando. Di bocce. Di

quel gioco praticato da moltissime persone,soprattutto di una certa età, ma c'è ancheuna seppur esile, agguerrita schiera di gio-vani. Un gioco che associamo a trattoria,pergolati con l'uva, un buon panino e un ot-timo bicchiere ma anche ai campi dove sidisputano campionati ad ogni livello.In Zona 4 c'è, dal 1935, il negozio dove ac-quistarle e anche rimetterle in sesto dopotante battaglie; lo trovate in via Colletta. Fuaperto da Albano Paccagnella di professio-ne ebanista ma in seguito costruttore di boc-ce di legno, che confezionò anche per l’al-lora re Vittorio Emanuele III. “E ha co-struito anche le ruote degli schettini” ci rac-conta la figlia Adelia che ha preso il testi-mone dal padre nel 1980.Ma si fa presto a dire bocce. Bisogna sape-re anzitutto che ci sono misure e pesi benprecisi, sia per uomini sia per donne, per po-terle usare in gara, e che secondo il tipo digioco è preferibile usarne una piuttosto cheun'altra. Una volta le bocce erano di legno,poi si è passati alle attuali ottenute da gra-nuli che vengono fusi in forme apposite: lamassa informe che si ottiene è successiva-

mente fresata, resa tonda, lucidata per tra-sformarsi in boccia.Le bocce vanno da un minimo di 860 adun massimo di 950 grammi, con un dia-metro che varia da 10,5 a 10,9 cm; il setda quattro bocce nuove ha un prezzo tragli 85 e i 160 euro. Le donne, e non so-no poche, in gara usano al massimo quel-

le da 900 grammi.Ma a lungo andare le bocce si segnano, sischeggiano. Ecco allora la strana macchinache campeggia nel negozio di Adelia Pac-cagnella che serve appunto a questo scopo.La boccia viene posizionata in un appositoincavo, lavorata in modo che riacquisti lagiusta sfericità e successivamente posta inun'altra macchina (sembra un’impastatricedi cemento) che la lucida: in mezzora si ri-mettono a nuovo quattro bocce, ma poichéla dimensione e il peso si modificano nonsono più adatte per gare ufficiali. Per quat-tro bocce “come nuove” si spendono 35 eu-ro.Oggi la moda vuole le bocce colorate, nonpiù quelle marroncine di una volta, e alloraecco il giallo, il rosso, il verde, l’arancioneANAS, con strisce irregolari in tonalità o dicolore contrastante. Un’altra curiosità checi ha raccontato la signora Adelia: quelleleggere sono utilizzate dai giocatori specia-listi nel tirare al volo, quelle più pesanti peri “puntisti”. Mentre la signora ci spiega tutto questo, lanostra attenzione viene attirata da alcunebocce di legno con accanto un cartello“Bocce in legno quebracho. Sud America”.Una rarità.Oltre a quelle che tutti noi conosciamo, no-tiamo due tipi di bocce diverse esposte nel-la piccola vetrina. Una è quella usata in Li-guria e Piemonte, chiamata bronzina per ilmateriale con cui è realizzata e che ha ca-ratteristiche diverse: diametro unico e pesounico (circa un chilo). Con questa boccia sigioca solo al volo.L’altra utilizzata soprattutto in Francia, sichiama Pétanque ed è anch’essa in metallocon un diametro variabile tra 70 e 73 milli-metri ed un peso tra i 700 e 730 grammi.Viene usata principalmente, e la moda staprendendo piede anche in Italia, per strada,sui campi, in qualsiasi posto dove ci sia unospazio piano dove poter giocare. E questoè l’unico negozio a Milano che le vende.Quando la signora Adelia deciderà di ab-bassare la saracinesca sarà come abbassareil sipario su un lavoro artigianale che reste-rà solo un ricordo: speriamo che almeno lamacchina per rettificare le bocce finisca inun museo. Per la memoria di tutti.

Sergio Biagini

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I l Comitato Forlaninista prendendo una se-rie di iniziative allo

scopo di riqualificare laCascina Monluè.La prima consiste in unaraccolta di firme per ri-chiedere che i concertiestivi vengano tenuti inaltra sede: secondo il Co-mitato, a Monluè nonsembra possibile né farerispettare l'orario di fineconcerto, né far tenere ilvolume basso, né limita-re la confusione "di con-torno". Anche se fosse possibilein qualche maniera rego-lamentare tutto ciò, per ilComitato è la collocazio-ne che non ha senso per-ché Monluè (cioè un pic-colo borgo, sotto un'abba-zia del 1200, raggiungibi-le attraverso un'unica stra-dina stretta) non è il postoadatto a tenere questo ti-po di manifestazioni. Fi-nora sono state raccoltepiù di 500 firme, la rac-colta prosegue fino al 25novembre, dopo di cheverranno inviate in Co-mune. Per la riqualificazione diMonluè, il Comitato stapensando a proporre del-le iniziative di varia natu-ra, dal concerto di musicaclassica alla ristruttura-zione del sottopassaggio.Una manifestazione posi-tiva da valorizzare, inve-ce, si è tenuta lo scorso 5novembre all’interno del-la chiesetta di Monluè:l’esibizione di un coro cheha cantato musiche diDvorak e Fauré, organiz-zata dalla AssociazioneMusica Laudantes diretta

da Riccardo Doni, chepromuove tutti gli anni lamanifestazione "Musicaper le abbazie", includen-do dall'anno scorso nelprogramma anche la chie-setta di Monluè.

Questa raccolta di firmetrova la contrarietà di mol-ti giovani: Marco Volante,segretario della sezioneDS Corvetto, ci dice che“Cascina Monluè è l'uni-co luogo nella nostra zo-na in cui da anni si svol-gono manifestazioni cul-turali a pieno regime pertutta la stagione estiva. Ol-tre ai concerti, che daqualche parte si dovrannopur fare (o stiamo tutti acasa a guardare la tv?), lìsi svolgono rassegne diogni tipo di arte e incontriinteressantissimi. Ognistagione migliaia di citta-dini usufruiscono dei suoispazi. Cascina Monluè èun luogo di inclusione,dove si sta bene insieme,dove le culture si incon-trano e confrontano attra-verso percorsi inconsuetialla maggior parte dei luo-ghi di cultura della nostracittà. Cascina Monluè non è so-lo un luogo dove si ascol-ta la musica, ma è consi-derata il cortile di casa damigliaia di cittadini checredono che la libertà siaun valore imprescindibileche si può perseguire an-che con la cultura diffusae popolare. Salvare Mon-luè significa evitare chevenga svuotata del suocontenuto, della sua gen-te, della sua musica, dalsuo significato.”

Concerti sì o no a Monluè?

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In un palazzo di pochi piani, situatonel cortile interno di via Mompiani5, hanno preso il via da qualche

giorno le attività del nuovissimo “Cen-tro Anziani Mazzini”, un vitale puntod’incontro dedicato a chi abbia com-piuto o superato il 55esimo anno d’età.Lo spazio, che è stato messo a disposi-zione dal Comune e completamente ri-strutturato, sta diventando pian pianoun luogo di ritrovo per molte personedel quartiere Corvetto e non solo.È un martedì mattina e ci riceve MariaRosa, una dolce signora affabile e sor-ridente che ci conduce alla scopertadelle varie sale del centro, in cui quo-tidianamente si ritrovano gli iscritti (or-mai circa 170) per socializzare e divertirsi. Ap-pena entrati visitiamo la biblioteca, un’ampiastanza ordinata e soleggiata che, grazie alle do-nazioni degli utenti, ospita già più di trecentovolumi. Il posto sembra tranquillo e senza trop-pi rumori, l’ideale per chi vuole immergersinella lettura. Sono quasi le 11 e nel frattempogiungono le prime allieve per la lezione setti-manale di ginnastica coordinata dalla giovanee bionda Moira. “Le attività fisiche – mi spie-ga l’insegnante – hanno più successo tra le don-ne del Centro. Gli uomini preferiscono invecededicarsi ad altri svaghi, come la lettura o ilgioco delle carte”. Ore 11 in punto, è tempo di cominciare la le-zione e noi di Quattro, in compagnia di MariaRosa, assistiamo ai primi minuti dell’attività.Dieci dinamiche signore sulla sessantina, mu-

nite di tappetino blu, prendono posto nella sa-la centrale mentre la ragazza compila il regi-stro dell’appello mattutino. La ginnastica nonè l’unico sport previsto: si organizzano anchelezioni di ballo e il latinoamericano risulta ilpiù richiesto e apprezzato. Scopro infatti che ilgiorno 27 novembre si terrà un saggio di ballicaraibici presso il Teatro delle Erbe.Ma le attività proseguono e spaziano verso al-tri orizzonti. Numerose gite sono previste nelcalendario del centro Mazzini tra cui la casta-gnata, appuntamento autunnale per eccellenza,

e l’escursione a Torino fissata per il 3 dicem-bre che comprenderà anche la visita a PalazzoReale. Ci sono inoltre progetti futuri. Il comi-tato del circolo, presieduto dal signor Di Mar-tino, si sta già adoperando per organizzare nuo-vi corsi nei prossimi mesi tra cui uno di reci-tazione, uno di lingua inglese e uno probabil-mente dedicato alle tecniche mnemoniche.Nel pomeriggio le sale del Centro sono più af-follate e compaiono anche gli uomini soci, rara-mente accompagnati dalle rispettive consorti. Lanostra sempre sorridente guida mi rivela che esi-ste un personaggio “storico”, frequentatore delCentro, denominato il maestro poiché di pro-fessione faceva l’insegnante. Aleggiano leggen-de sulla sua età e si racconta che preferisca cal-colarla in base agli anni che lo separano dal rag-giungere il secolo. Voci di corridoio mormora-

no siano sedici, ma sarebbe interessan-te incontrarlo di persona per approfon-dire le arcane dicerie sul suo conto.A proposito di numeri: sessantacinqueè l’età media degli abituali frequenta-tori e cinque euro e cinquanta è la quo-ta associativa annua. Pensionati e non,a cui non manca certamente il motivoper uscire di casa, sono parte di que-sta nuova realtà. Anziani (si fa per di-re), dinamici, socievoli e disponibilipopolano giornalmente la biblioteca,la stanza delle riunioni, la sala da bal-lo e il bar di questo Centro situato nelturbolento quartiere Corvetto.In questa zona problematica dove cisono ormai evidenti difficoltà di inte-grazione si attendeva da tempo l’av-vento di un sano punto di riferimento,

un’oasi creata da chi è meno giovane ma an-cora vitale, volta a stimolare il confronto e l’ac-coglienza reciproca. Chiunque sia interessatoa partecipare attivamente o voglia semplice-mente ricevere informazioni può telefonare alnumero 02 55 24 90 46 tutti i giorni, domeni-ca compreso, dalle 14.30 alle 18.00, al marte-dì e al giovedì anche dalle 10 alle 12.. Garantiamo qualcosa che non ha prezzo: unarisposta cordiale e almeno un sorriso.

Chiara Orlandi

Avevamo bisogno diuno spazio dove i so-gni dei ragazzi potes-

sero prendere forma. Un luo-go di formazione dove la dan-za potesse essere vissuta comescelta, come impulso e gran-de necessità. Un laboratoriopermanente di creatività dovele varie discipline artistichepotessero confrontarsi l’unacon l’altra: teatro, musica, ar-ti visive. E ancora lei, la gran-de protagonista che prendeforma in molte delle sue pos-sibili sfaccettature, la danza.Ora Jazz, ora Tango, poi Con-temporanea, Classica e Mo-derna. Questo luogo ora c’è: ènata Accademia Danza, in viaCadolini 37, proprio accantoalla sede di via Tertulliano delTeatro Franco Parenti. Susan-na Beltrami, danzatrice e co-reografa di fama internazio-nale, nonché esperta di didat-tica della danza, dirige l’Ac-cademia. La sua fortuna peròla deve tanto a bravura e a gra-zia che le appartengono, quan-to alla preziosa collaborazio-ne dei professionisti (inse-gnanti e non) che la circonda-no. Qualche nome? AndreaBisicchia, Matteo Bittante, Sa-brina Camera, Tiziana Cona,Katia Cusin, Sandro Mandria,Luigi Guainieri, Davide Mon-tagna, Carmen Raggianti eDaniele Figlioli. Senza di-menticare il prezioso aiuto da-to dai ragazzi che SusannaBeltrami sostiene siano i verifondatori di questa scuola, lavera forza che tutto muove.

E infatti qui c’è posto proprioper tutti. Per quanti già pro-fessionisti della danza moder-na e contemporanea volesseroaffinare la propria tecnica, perquanti volessero seguire corsidi perfezionamento a livellonazionale e internazionale, peravvicinare bambini e ragazziattraverso il gioco a questaparticolare attività, che sareb-be riduttivo chiamare sport,per tutti coloro che volesserofare di questa arte un sempli-ce passatempo. L’Accademiapropone infatti corsi di variogenere e livello, sia in orariopomeridiano che serale.Ognuno è chiamato ad espri-mere e a tirare fuori la propriacapacità critica attraverso unpercorso fatto ogni giorno dipiccole magie e di profondeemozioni. Tra i tanti progettiche iniziano a prendere forma

ricordiamo la prossima (ce loauguriamo di cuore) nascitadel primo Istituto di tango ar-gentino (da gennaio?), la gran-de festa teatrale all’Audito-rium di corso San Gottardo,“Le Sacre du Printemps”(mercoledì 6 dicembre alle 21,ingresso libero) e “Il suo no-me…Carmen” (spettacolo in-serito in Invito a Teatro, in sce-na dal 16 al 19 Novembre, ore21/domenica ore 15.30, Audi-torium San Gottardo). Susanna Beltrami ha afferma-to che “qualcosa inizia ad agi-tarsi”. Auguriamo a tutti que-sti giovani futuri artisti di re-galarci emozioni e di conti-nuare a credere nell’arte.Per informazioni www.teatro-francoparenti.com – tel. 02599944203.

Sabrina De Luca

Accademia Danza,la nuova casa della danza, in zona 4

Nuove vetrine al posto del Bar Bajlini,una istituzione in via Anfossi, per l’ar-rivo de “La Casa del Habano” il primo

locale in Italia dove trovare il manufatto piùfamoso di Cuba: il sigaro nelle sue moltepli-ci versioni. Sigari che potranno essere degu-stati, assaporati in uno spazio dove i cultori,gli estimatori delle più raffinate marche di si-gari dell’isola caraibica, ma anche di prodot-ti della tabaccheria dominicana, potranno gu-starne il profumo, assaporarne il gusto in unambiente raccolto, raffinato. La Casa del Ha-bano è inoltre Lounge Bar e sala ristorante do-ve la cucina mediterranea, anche con alcune

rivisitazioni, ne sarà l’interprete principale.Non manca la tabaccheria tradizionale e l’an-golo dedicato ai fumatori di pipa che trove-ranno sugli scaffali le loro miscele preferite erelativi accessori. Il locale, indirizzato ad untarget di clientela medio-alto, è già aperto alpubblico, ma l’effettiva inaugurazione avver-rà il 28 novembre con la partecipazione del-l’ambasciatore cubano e dei responsabili delgruppo Habano, presente in molti Paesi delmondo con locali di questo genere. Ma noncon le caratteristiche de La Casa del Habanodi via Anfossi: la prima al mondo con risto-rante e la più grande in Europa.

Un nuovo locale, e che locale!

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La roggia Gerenzana, storico corso d'acquaA cura della Fondazione Milano Policroma - Testo di Riccardo Tammaro - fotografie di autori vari

In questi due articoli ci ac-cingiamo ad esplorare ilpercorso e le tracce della ri-

levante storia di un corso d'ac-qua che, nei tempi più recenti,è stato associato unicamente adegrado e sporcizia: la roggiaGerenzana. Certo, a vederla scorrere nelproseguimento di via Venosaviene un po' di tristezza. D'al-tra parte la soluzione, più vol-te proposta, di coprirla conasfalto e tombinarla ricorda unpo' il luogo comune della por-tinaia che nasconde l'immon-dizia sotto lo zerbino. Una ve-ra rivalutazione del tratto sco-perto della roggia, che pure co-me vedremo riserva angoli sug-gestivi, sarebbe un primo pas-

so per la sua fruizione da partedella cittadinanza. Partiamo però dall'inizio: laroggia Gerenzana attraversaprimariamente due zone mila-nesi, la 3 e la 4. Essa infatti na-sce in zona 2, ma il suo per-corso in quella circoscrizione èdi poche centinaia di metri. Laroggia si dirama dall'incrociodel Seveso e del Naviglio del-la Martesana, da cui prendel'acqua, nell'isolato che attual-mente è contornato dalle vieMelchiorre Gioia ad ovest,Schiaparelli a nord, Copernicoad est e Tonale a sud, e nellostesso punto ha origine ancheil torrente Sevesetto, di cui pe-rò non ci occuperemo. A que-sto punto la roggia attraversa il

quartiere adiacente alla Stazio-ne Centrale (il suo percorso inquesto tratto venne modificatotra il 1888 ed il 1923) per rag-giungere il corso Buenos Aires,attraversato il quale, all'altezzadi via Boscovich, percorre tut-ta via Spallanzani, e si infila trale case di via Spallanzani 6 e10 dove c'è ancora un trattoscoperto, di cui è stata più vol-te chiesta la valorizzazione; do-po di che essa rasenta le vieSirtori e Mascagni, ed è qui cheappare il suo primo tratteggiodi importanza storica. Nell'ottocento, la roggia Ge-renzana alimentava i bagni Dia-na, la prima piscina pubblica al-l'aperto di Milano. Anche dopola trasformazione in Hotel Kur-saal Diana, nello spazio inter-no, i camerini cingevano sottole fronde del giardino la vasca,parallela al bastione e alimen-tata dalla roggia Gerenzana, lacui acqua veniva filtrata trami-te mucchi di ghiaia e sabbia.Inoltre, nel quadrilatero com-preso tra Piazza Oberdan, viaSpallanzani, via Melzo, viaLambro e Mascagni, lì accan-to, fu costruito nel 1861 lo sta-bilimento della Società Anoni-ma Omnibus e Tramways, chegestì la rete dei tramway di Mi-lano e la prima linea di tram acavalli tra Milano e Monza,inaugurata nel 1876 dal Princi-pe Umberto. Ebbene, anche quila roggia Gerenzana veniva uti-lizzata, in quanto riforniva gliabbeveratoi per cavalli. Concludiamo questo primo ar-ticolo descrivendo il percorsodella roggia, che come dettoraggiunge la nostra zona perpoi attraversarla in direzionenord-ovest - sud-est. Essa co-

steggia la circonvallazione deibastioni, fatto salvo un allarga-mento in corrispondenza delconvento dei cappuccini di viaKramer, per poi distaccarseneall'altezza dell'odierna via An-fossi, dopo di che seguendo ilpercorso della vecchia stradapaullese (da lei evidentementecondizionato) costeggia le viePaullo, Spartaco, Maestri Cam-pionesi, Pistrucci. Attraversata piazza Insubria, ilsuo percorso inizia a rendersi

visibile e si conclude nellecampagne di San Giuliano Mi-lanese, un tempo proprietà deiMarchesi Brivio Sforza, i cuicampi irrigava. Il periodo au-reo della famiglia Brivio fu trail XV e il XVI secolo, quandoalcuni dei suoi membri furonoinsigniti delle più alte carichedello Stato Milanese. La co-stante fedeltà dei Brivio allesorti del ducato milanese fupremiata con la concessionedell'autorizzazione ad abbina-

re il nome del casato degliSforza a quello del proprio ca-sato: cosicchè la nobile fami-glia potè, da allora, chiamarsiBrivio-Sforza. Nel 1606 essiacquistarono i terreni necessa-ri per la costruzione della rog-gia Gerenzana.

Nel prossimo articolo esami-neremo in dettaglio il suo per-corso tuttora rintracciabile ela sua rilevanza storica, parti-colarmente nella zona 4.

CURIOSI PERRubrica a cura di Lorenzo Baio

✤ L’AUTUNNO PRIMAVERILENon finisce di stupire questo lungo autunno cal-do. Belle giornate, temperature tiepide e piace-voli che rimandano il momento di tirare fuoridagli armadi le giacche pesanti, e…fiori.Sparuti fiori su isolati ciliegi, forsizie, cotognigiapponesi e molte altre piante erbacee e lamancata caduta delle foglie dagli alberi sonoun indizio importante del fatto che questo cli-ma non è normale, o meglio non è il clima ti-pico di dieci anni fa. Dove sono andati gli au-tunni piovosi e freddi della pianura seguiti dai

tanto roman-tici arrossa-menti (o in-giallimenti) degli alberi con la conseguente perdita delle fo-glie? Meglio avere fiori per due volte l’anno, mi potrete con-testare voi. Ma io vi potrei rispondere che le piante delle no-stre latitudini soffrono e soffriranno per queste variazioni perdifferenti motivi. Il primo è che non riescono a “prepararsi”adeguatamente al freddo e al gelo, e ciò determinerà un fortetrauma all’arrivo delle prime forti gelate con conseguenti dan-ni a tessuti e uno sfasamento nelle fioriture e nella maturazio-ne di frutti e semi. Il secondo è che invece di accumulare le ul-time riserve, le stanno spendendo in inutili e sterili fioriture. Insomma, autunni caldi, primavere anticipate, estati aride contemperature elevate…e poi qualcuno dice che il tempo non stacambiando??

Anno 2001Approvazione da parte dell’AmministrazioneComunale dello studio di elaborazione delPIANO PARTICOLAREGGIATO DEL TRAF-FICO, che prevede il progetto dell’ ISOLAAMBIENTALE “LODI-XXII MARZO” conparcheggi nel sottosuolo di P.le Libia.

13 dicembre 2001Delibera n° 210 del Consiglio di Zona 4 chevaluta positivamente lo studio dell’ ISOLAAMBIENTALE.

31 gennaio 2002Provvedimento del Sindaco n° 4 del 31gennaio 2002 che approva il VI° AG-GIORNAMENTODELPROGRAMMAURBA-NOPARCHEGGI (P.U.P) che conferma la co-struzione dei parcheggi nel sottosuolo di P.leLibia.

Novembre 2002Su richiesta dell’AmministrazioneComunale,laCooperativapresenta il progettopreliminaredei parcheggi “LIBIA/LAZIO” e “LIBIA/CI-RENE”.

7 gennaio 2003Delibera n° 6 del Consiglio di Zona 4 che es-primeparerenegativo sul progettopreliminaredei parcheggi.

14 luglio 2003Provvedimento del Sindaco n° 205 del 14luglio 2003 che approva il VII° AGGIOR-NAMENTO DEL PROGRAMMA URBANOPARCHEGGI, che conferma la costruzionedei parcheggi nel sottosuolo di P. le Libia.

1 aprile 2004Delibera n° 58 del Consiglio di Zona 4 chechiede lo “stralcio”della localizzazione “Libia”dal PROGRAMMA URBANO PARCHEGGI.

14 maggio 2004Su richiesta dell’AmministrazioneComunale,la Cooperativa presenta il progetto definitivodel parcheggio, con modifiche rispetto allaversione preliminare per migliorare la com-

caratteristiche ambientali di P.le Libia”.

25 e 30 novembre 2005Consegna degli elaborati del progettodefinitivo aggiornati nella versione “finale” perl’approvazione da parte della Direzione Pro-getto Parcheggi del Comune di Milano e da

parte dellaCommissioneEdilizia per l’esamedi conformità paesaggistica.

9 dicembre 2005Consegna degli elaborati “tecnico-eco-nomici” edelle tavolecon l’organizzazionedelcantiere durante le varie fasi dei lavori.

21 dicembre 2005Consegna del progetto per l’esame da partedelComandoProvinciale dei Vigili del Fuoco.

patibilità con il vincolo ambientale.

Febbraio 2005Esame del progetto definitivo da parte dellaCONFERENZA DEGLI ENTI GESTORI DEISERVIZI conprescrizioni sulla salvaguardia esugli interventi nelle reti dei servizi sotterranei.

Marzo 2005Esame del progetto definitivo da parte dellaCONFERENZA INTERSETTORIALE, con lapartecipazione dei Settori Comunali che loapprovano con prescrizioni da recepire nellasua stesura finale.

17 marzo 2005Delibera n° 23 del Consiglio di Zona peresprimere parere negativo sul progettodefinitivo perché “…. non compatibile con le

17 gennaio 2006Rilascio da parte del ComunediMilano dellaAUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA n°14/2006 del 17 gennaio 2006.

Febbraio 2006Trasmissione dell’ AUTORIZZAZIONE PAE-SAGGISTICA alla Sovrintendenza per i BeniArchitettonici e Ambientali.

13 marzo 2006Consegna di ulteriori elaborati relativi agliimpianti antincendio per esame del progettoda parte del Comando Provinciale dei Vigilidel Fuoco.

27 marzo 2006Sopralluogo nell’area d’intervento con i res-ponsabili del Settore Viabilità per acquisire ilbenestare all’impianto del cantiere e al-l’assetto della circolazione durante e alla finedei lavori.

17 maggio 2006Rilascio del PARERE DI CONFORMITA’ AIFINI DELLA PREVENZIONE INCENDI daparte del Comando Provinciale dei Vigili delFuoco.

11 luglio 2006Trasmissione alla Direzione Progetto Par-cheggi del Comune di Milano della seriecompleta degli elaborati del progetto de-finitivo “finale” con richiesta di stipula dellaCONVENZIONEcon il contestuale rilasciodelPERMESSO DI COSTRUIRE.

29 settembre 2006Provvedimento del Sindaco n° 624 del 29settembre 2006per sottoporre il progetto deiparcheggi “LIBIA/LAZIO” e “LIBIA/CIRENE”ad una procedura di revisione del “…pro-cedimento e del contenuto dei progetti …”(da concludere entro il 15 dicembre 2006)prima dell’esame da parte della GiuntaComunale.

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COMITATO COORDINAMENTOCOOPERATIVE PARCHEGGI

Presentiamo il progettodei parcheggi nel sottosuolodi Piazzale Libia

Tutte le approvazioni già acquisiteManca solo la delibera della Giunta Comunale

TROVIAMO POSTOALLEAUTOLA CITTA' MIGLIORA

Con queste pagine presentiamo una novitàimportante: a conclusionedi una lunghissimae complessa fase istruttoria si avvicina lapossibilità di costruire nel sottosuolo diPiazzale Libia parcheggi con box destinati achi vive e lavora in zona.

A seguito degli sviluppi di una gara pubblicaavviata nel luglio 1985, l’AmministrazioneCo-munale ha richiestonel 2002allaCooperativaMEGLIOMILANO– inqualità di soggetto vin-citore della gara – di presentare il progettodefinitivo per due parcheggi, entrambilocalizzati nel sottosuolodel piazzale, in pros-simità, daunaparte, di Viale Lazio e, dall’altraparte, in prossimità di Viale Cirene.

Come documentiamo qui sotto, questi pro-getti hanno acquisito tutte le approvazioni.Comprese quelle più importanti e decisiveper il rispetto del vincolo ambientale (Autoriz-zazione Paesaggistica del 14 gennaio 2006)eper la normativadi prevenzione incendi (Pa-rere di Conformità da parte del ComandoProvinciale dei Vigili del Fuocodel 17maggio2006).

strade laterali del piazzale in prossimità degliedifici e nella grande aiuola centrale.

Cosi tutto il patrimonio arboreo viene con-servato dove si trova, senza tagli alle radicied accerchiamentodei tronchi con cementoperché le pareti perimetrali degli edifici sot-terranei noncircondanogli alberi e sonoposi-zionate ad una distanza di oltre 2,5 metri, ri-tenuta di assoluta sicurezza per proteggerelepiantedurante i lavori comeampiamentedi-mostrato nella realizzazionedimolti altri par-cheggi sotterranei a Milano.

Conclusa lacostruzione, tutti gli alberi e le zo-neaverdediP.zaLibiavengonocurati eman-tenuti per 90 anni dai Condomini costituitidagli acquirenti dei box.

Viene garantito anche il rispetto del disegnourbano derivante dalle scelte di piani-ficazioneadottate all’inizio del secolo scorso;le uniche “emergenze” in superficie (rampecarrabili e accessi pedonali) sono concen-trate nelle piccole aiuole alla confluenza conViale Lazio e Viale Cirene, senza stravolgere

Adesso manca solo la delibera conclusivadella Giunta Comunale per la stipula dellaConvenzione e l’avvio dei lavori, che – pro-babilmente – arriverà a gennaio 2007 dopoun riesame finale del procedimento di ap-provazione e del contenuto dei progetti.

Siamo fiduciosi perché – se la Giunta daràl’autorizzazione finale - possiamo finalmenteoffrire una risposta concreta ai cittadini chevogliono ricoverare al sicuro le loro auto, sen-za essere costretti a lasciarle nelle strade, suimarciapiedi e nelle zone verdi perchè gli edi-fici incuivivonosonopriviocarentidi spaziperla sosta.

Circa 600 vetture troverannoposto nei nuoviparcheggi sotterranei e “libereranno” in su-perficie più di tre chilometri di spazi pubblicioggi “invasi” ed “inquinati” dalle lamieredelleauto in sosta, spesso irregolare e selvaggia.

Comedimostriamonellepagineseguenti, ilpo-sizionamento dei parcheggi è progettato ingranpartesotto lecarreggiatestradali, cones-clusione di qualsiasi intervento nei viali, nelle

l’assetto urbanistico. Anche le griglie di ae-razione naturale sonoposizionate nelle zonea prato, complanari alla superficie e confor-matesecondol’andamentocurvilineodellecar-reggiate stradali.

Così gli interventi vengonoeseguiti senzadi-struggere il piazzale, che – a lavori conclusi –non cambia emigliora per la riqualificazionedell’arredo urbano e del verde esistente.

La costruzione dei box rispetta il valore am-bientale di Piazzale Libia e porta vantaggi atutti perché trovando posto all’auto tutto ilquartiere migliora.

Lidia LommiPresidente della Cooperativa MEGLIOMILANO

Anno 2001Approvazione da parte dell’AmministrazioneComunale dello studio di elaborazione delPIANO PARTICOLAREGGIATO DEL TRAF-FICO, che prevede il progetto dell’ ISOLAAMBIENTALE “LODI-XXII MARZO” conparcheggi nel sottosuolo di P.le Libia.

13 dicembre 2001Delibera n° 210 del Consiglio di Zona 4 chevaluta positivamente lo studio dell’ ISOLAAMBIENTALE.

31 gennaio 2002Provvedimento del Sindaco n° 4 del 31gennaio 2002 che approva il VI° AG-GIORNAMENTODELPROGRAMMAURBA-NOPARCHEGGI (P.U.P) che conferma la co-struzione dei parcheggi nel sottosuolo di P.leLibia.

Novembre 2002Su richiesta dell’AmministrazioneComunale,laCooperativapresenta il progettopreliminaredei parcheggi “LIBIA/LAZIO” e “LIBIA/CI-RENE”.

7 gennaio 2003Delibera n° 6 del Consiglio di Zona 4 che es-primeparerenegativo sul progettopreliminaredei parcheggi.

14 luglio 2003Provvedimento del Sindaco n° 205 del 14luglio 2003 che approva il VII° AGGIOR-NAMENTO DEL PROGRAMMA URBANOPARCHEGGI, che conferma la costruzionedei parcheggi nel sottosuolo di P. le Libia.

1 aprile 2004Delibera n° 58 del Consiglio di Zona 4 chechiede lo “stralcio”della localizzazione “Libia”dal PROGRAMMA URBANO PARCHEGGI.

14 maggio 2004Su richiesta dell’AmministrazioneComunale,la Cooperativa presenta il progetto definitivodel parcheggio, con modifiche rispetto allaversione preliminare per migliorare la com-

caratteristiche ambientali di P.le Libia”.

25 e 30 novembre 2005Consegna degli elaborati del progettodefinitivo aggiornati nella versione “finale” perl’approvazione da parte della Direzione Pro-getto Parcheggi del Comune di Milano e da

parte dellaCommissioneEdilizia per l’esamedi conformità paesaggistica.

9 dicembre 2005Consegna degli elaborati “tecnico-eco-nomici” edelle tavolecon l’organizzazionedelcantiere durante le varie fasi dei lavori.

21 dicembre 2005Consegna del progetto per l’esame da partedelComandoProvinciale dei Vigili del Fuoco.

patibilità con il vincolo ambientale.

Febbraio 2005Esame del progetto definitivo da parte dellaCONFERENZA DEGLI ENTI GESTORI DEISERVIZI conprescrizioni sulla salvaguardia esugli interventi nelle reti dei servizi sotterranei.

Marzo 2005Esame del progetto definitivo da parte dellaCONFERENZA INTERSETTORIALE, con lapartecipazione dei Settori Comunali che loapprovano con prescrizioni da recepire nellasua stesura finale.

17 marzo 2005Delibera n° 23 del Consiglio di Zona peresprimere parere negativo sul progettodefinitivo perché “…. non compatibile con le

17 gennaio 2006Rilascio da parte del ComunediMilano dellaAUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA n°14/2006 del 17 gennaio 2006.

Febbraio 2006Trasmissione dell’ AUTORIZZAZIONE PAE-SAGGISTICA alla Sovrintendenza per i BeniArchitettonici e Ambientali.

13 marzo 2006Consegna di ulteriori elaborati relativi agliimpianti antincendio per esame del progettoda parte del Comando Provinciale dei Vigilidel Fuoco.

27 marzo 2006Sopralluogo nell’area d’intervento con i res-ponsabili del Settore Viabilità per acquisire ilbenestare all’impianto del cantiere e al-l’assetto della circolazione durante e alla finedei lavori.

17 maggio 2006Rilascio del PARERE DI CONFORMITA’ AIFINI DELLA PREVENZIONE INCENDI daparte del Comando Provinciale dei Vigili delFuoco.

11 luglio 2006Trasmissione alla Direzione Progetto Par-cheggi del Comune di Milano della seriecompleta degli elaborati del progetto de-finitivo “finale” con richiesta di stipula dellaCONVENZIONEcon il contestuale rilasciodelPERMESSO DI COSTRUIRE.

29 settembre 2006Provvedimento del Sindaco n° 624 del 29settembre 2006per sottoporre il progetto deiparcheggi “LIBIA/LAZIO” e “LIBIA/CIRENE”ad una procedura di revisione del “…pro-cedimento e del contenuto dei progetti …”(da concludere entro il 15 dicembre 2006)prima dell’esame da parte della GiuntaComunale.

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COMITATO COORDINAMENTOCOOPERATIVE PARCHEGGI

Presentiamo il progettodei parcheggi nel sottosuolodi Piazzale Libia

Tutte le approvazioni già acquisiteManca solo la delibera della Giunta Comunale

TROVIAMO POSTOALLEAUTOLA CITTA' MIGLIORA

Con queste pagine presentiamo una novitàimportante: a conclusionedi una lunghissimae complessa fase istruttoria si avvicina lapossibilità di costruire nel sottosuolo diPiazzale Libia parcheggi con box destinati achi vive e lavora in zona.

A seguito degli sviluppi di una gara pubblicaavviata nel luglio 1985, l’AmministrazioneCo-munale ha richiestonel 2002allaCooperativaMEGLIOMILANO– inqualità di soggetto vin-citore della gara – di presentare il progettodefinitivo per due parcheggi, entrambilocalizzati nel sottosuolodel piazzale, in pros-simità, daunaparte, di Viale Lazio e, dall’altraparte, in prossimità di Viale Cirene.

Come documentiamo qui sotto, questi pro-getti hanno acquisito tutte le approvazioni.Comprese quelle più importanti e decisiveper il rispetto del vincolo ambientale (Autoriz-zazione Paesaggistica del 14 gennaio 2006)eper la normativadi prevenzione incendi (Pa-rere di Conformità da parte del ComandoProvinciale dei Vigili del Fuocodel 17maggio2006).

strade laterali del piazzale in prossimità degliedifici e nella grande aiuola centrale.

Cosi tutto il patrimonio arboreo viene con-servato dove si trova, senza tagli alle radicied accerchiamentodei tronchi con cementoperché le pareti perimetrali degli edifici sot-terranei noncircondanogli alberi e sonoposi-zionate ad una distanza di oltre 2,5 metri, ri-tenuta di assoluta sicurezza per proteggerelepiantedurante i lavori comeampiamentedi-mostrato nella realizzazionedimolti altri par-cheggi sotterranei a Milano.

Conclusa lacostruzione, tutti gli alberi e le zo-neaverdediP.zaLibiavengonocurati eman-tenuti per 90 anni dai Condomini costituitidagli acquirenti dei box.

Viene garantito anche il rispetto del disegnourbano derivante dalle scelte di piani-ficazioneadottate all’inizio del secolo scorso;le uniche “emergenze” in superficie (rampecarrabili e accessi pedonali) sono concen-trate nelle piccole aiuole alla confluenza conViale Lazio e Viale Cirene, senza stravolgere

Adesso manca solo la delibera conclusivadella Giunta Comunale per la stipula dellaConvenzione e l’avvio dei lavori, che – pro-babilmente – arriverà a gennaio 2007 dopoun riesame finale del procedimento di ap-provazione e del contenuto dei progetti.

Siamo fiduciosi perché – se la Giunta daràl’autorizzazione finale - possiamo finalmenteoffrire una risposta concreta ai cittadini chevogliono ricoverare al sicuro le loro auto, sen-za essere costretti a lasciarle nelle strade, suimarciapiedi e nelle zone verdi perchè gli edi-fici incuivivonosonopriviocarentidi spaziperla sosta.

Circa 600 vetture troverannoposto nei nuoviparcheggi sotterranei e “libereranno” in su-perficie più di tre chilometri di spazi pubblicioggi “invasi” ed “inquinati” dalle lamieredelleauto in sosta, spesso irregolare e selvaggia.

Comedimostriamonellepagineseguenti, ilpo-sizionamento dei parcheggi è progettato ingranpartesotto lecarreggiatestradali, cones-clusione di qualsiasi intervento nei viali, nelle

l’assetto urbanistico. Anche le griglie di ae-razione naturale sonoposizionate nelle zonea prato, complanari alla superficie e confor-matesecondol’andamentocurvilineodellecar-reggiate stradali.

Così gli interventi vengonoeseguiti senzadi-struggere il piazzale, che – a lavori conclusi –non cambia emigliora per la riqualificazionedell’arredo urbano e del verde esistente.

La costruzione dei box rispetta il valore am-bientale di Piazzale Libia e porta vantaggi atutti perché trovando posto all’auto tutto ilquartiere migliora.

Lidia LommiPresidente della Cooperativa MEGLIOMILANO

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204 alberi di Piazzale Libia

POSIZIONAMENTO PARCHEGGI

Il patrimonio arboreo di Piazzale Libia è co-stituito da 204 alberi, collocati nelle grandi a-iuole che caratterizzano il disegno urbani-stico e presenta le seguenti caratteristiche:

-aiuola centrale : sonopresenti40alberi:n. 24 Tilia argentea D.C.(Tiglio americano);n. 14 Ostrya carpinifolia (Carpino nero);n. 2 Populus nigra Italica (Pioppo cipressino).

-aiuola all’angolo Est del piazzale travia Cadore e viale Cirene:sono presenti 41 al-beri di cui: 27 Platanus xhybrida Brot. (Pla-tano); 2 Cedrus atlanticacv. Glauca (cedro dell’Atlante argentato); 2Juglans nigra (No-ce nero); 3 Acer NegundoL. (Acero ne-gundovariegata); 5 Acerplatanoides glo-bosum; 1 Acer platanoides

Particolare cura sarà adottata per rispettare il vincolo disalvaguardia delle essenze arboree più prossime alle zone diintervento, per le quali si è cercato di mantenere i manufattia distanza adeguata, adottando la speciale tecnica di scavoattraverso l’uso di paratie in calcestruzzo armato.

In fasedi scavoper la realizzazionedelle operenel sottosuolo,considerata la distanza dallepiantechehaunamediadi circam. 5.20 con solo tre casi a m. 3.60/3.80 rispetto ai Tiglidell’aiuola centrale e una distanza minima di m. 2.80 daalberature di modeste dimensioni come i Prunus cerasifera,saranno comunque prescritti accorgimenti cautelativi perevitare danneggiamenti al tronco, ai rami e all’apparato ra-dicale delle piante.

Questi gli interventi più significativi:• Tutte le essenze arboree perimetrali alle zone di interventorimarranno tassativamente all’esterno dell’area di cantiere.• I duePinimacedoni che si trovanonelle piccole aiuole versoViale Lazio e Viale Cirene saranno conservati e protetti inluogocostruendocon le paratie un “pozzo” conundiametronon inferiore a 8,50metri, inmododa salvaguardare chiomeed apparati radicali.• Gli scavi manuali o meccanici saranno eseguiti a unadistanza non inferiore rispetto a quella necessaria per larealizzazione al limite dei diaframmi.• Prima di iniziare la posa dei diaframmi sarà eseguita, ovenecessario, unapotatura con tecnica idoneanel rispettodellapianta, chemantenga la conformazione spaziale della chio-ma,ovecorrettamente formata, o tendaa riportarla aunacor-retta riforma per piante sbilanciate.• Prima di iniziare lo scavo sarà posizionato alla base dellapianta, ove necessario o richiesto, un telaio in profilato di ac-ciaio fissato al suolo con due puntoni,mantenendo la piantaal centro della struttura, per evitare il franamento della terrain superficie. Quindi si provvederà al fissaggio di un “lamie-rone” che fungeràdaprotezionedell’apparato radicale edallacui parte opposta verrà collocato uncordolo guidaper la rea-lizzazione dei diaframmi.• Gli scavi in fase iniziale nella zona più prossima alle pianteverranno avviati amano con cautela per non danneggiare leradici, apartiredal “lamierone”precedentementeposizionato.In casodi significativa presenzadi radici lo scavo in tale zonaproseguirà a mano fino alla profondità di cm 60 e le radiciverranno potate e opportunamente trattate e disinfettate.• Sarà prestata la massima attenzione per non danneggiarele branche e i rami che anche dopo la potatura dovesserosovrastare la zona di lavoro delle macchine operatrici.Inquesti casi lo scavodovràessere realizzatooperandoprimada un lato e quindi sull’altro del ramo in modo da “scaval-care” lo stesso.•Durante i lavori tutte lemacchine operative e le attrezzatureo materiali di cantiere non dovranno interessare o esseredepositati nella zona sottostante la chioma.• Realizzata la struttura portante perimetrale e tolta la pro-tezionepostaper l’apparato radicale, si provvederàad inseriresostanza organica fertilizzata, per stimolare lo sviluppodell’apparato radicale supportatodaun’adeguata irrigazione.

- aiuola in linea con via Tiraboschi:sonopresenti un arbustodiPunicagranatum(Melograno) e un cespuglio di Hibiscus sy-riacus, circondati da una siepe di Ligustrumovalifolium (Ligustro);

-aiuola all’angolo Ovest del piazzaletra via Tiraboschi e viale Lazio:sono presenti 40 alberi di cui: 28 Platanus xhybridaBrot. (Platano); 2Cedrus atlantica cv.Glauca (ce-dro dell’Atlante argentato); 8Juglans nigra (Noce nero); 1 Acer NegundoL. (Acero ne-gundo variegata) e Laburnumanagyroides (Maggiociondolo)

- aiuola all’angolo Nord del piazzale– tra via Cadore e viale Lazio:sono presenti 42 alberi di cui: 30 Platanus xhybridaBrot. (Platano); 2Cedrus atlantica cv.Glauca (cedro del-l’Atlante argentato); 5Juglans nigra (Noce nero); 3 Acer Negundo

L. (Acero riccio) e 1 Prunus cerasiferapissardi(Mirabolano a foglie rosse)

- aiuole in linea con viale Cirene econ viale Lazio:per ognuna è presente 1 albero, un Prunuspeuce (Pino macedone), circondato da unasiepedi Ligustrumovalifolium (Ligustro);

- aiuola all’angolo Sud del piazzaletra viale Cirene e via Tiraboschi:sono presenti 39 alberi di cui: 28 Platanus xhybridaBrot. (Platano); 2Cedrus atlantica cv.Glauca (cedro dell’Atlante argentato); 4Juglans nigra (Noce nero); 2 Acer NegundoL. (Acero negundo variegata); 3 Prunuscerasifera pissardi (Mirabolanoa foglie rosse)

L. (Acero negundo variegata) e 2 Prunuscerasifera pissardi (Mi-rabolano a foglierosse)

- aiuola in linea con via Cadore:sono pre-senti un arbusto di Punicagranatum (Melograno) e un cespuglio diHibiscus ciriacus, circondati da una siepe diLigustrum ovali-folium (Ligustro).In tutte le aiuole sono poi presenti cespuglidi varie essenze: Forsythia x intermedia,Philadelphus coronarius, Philadelphus virgi-nalis; Spiraea x vanhouttei, Chaenomelesjaponica (Cotogno in fiore), Chimonanthus(Calicanto), Photinia villosa; è anche pre-sente un altro arbusto di Punica granatum(Melograno).

Conservati dovesono...

durante i lavori......protetti

ACCORGIMENTI IN DIFESADELLE ALBERATURE ESISTENTI

perché si collocano tutte nelle parti centrali.

Al fine di conservare il disegno urbanistico,sonostate studiate conparticolare cura le so-luzioni per posizionare le parti dei parcheggisotterranei emergenti in superficie: accessicarrabili e pedonali, intercapedini di aera-zione naturale e uscite di emergenza.

Le scale di accesso pedonale e l’ascensore,a norma per portatori di handicap, sono inprossimità delle rampe carrabili di ogni par-

scale, ascensore, griglie di aerazione) permigliorare il loro inserimento nelle opere disistemazione dell'area e lasciare ampi spazialla riqualificazione ambientale.

Dagli elaborati di progetto risulta chiaro che:- restano inalterate l’aiuola centrale e le duepiù piccole verso Via Cadore e Via Tirabo-schi, che non vengono nemmeno interessa-te dagli scavi;- le quattro grandi aiuole agli angoli del piaz-zale non sono interessate dal cantiere nelle

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L’ambiente urbano di Piazzale Libia e dellezone circostanti è sommerso dalle auto insosta, di giorno e di notte.

La costruzione dei parcheggi sotterranei hacome obiettivo prioritario quello di offrire aquanti vivono nel quartiere un’alternativaall’obbligo di “abbandonare” le auto in sostanelle carreggiate stradali e sui marciapiediperché non esistono altri spazi privati dovericoverarle.

L’attuale livello di “invasione” dell’ambienteurbanocon le auto in sostapuòessere ridottodi circa il 30%epuò essere consolidato conaltre iniziative che l’Amministrazione Comu-nale deve adottare contestualmente alla co-struzione dei parcheggi sotterranei con loscopo di evitare che gli spazi pubblici “li-berati” venganooccupati con la sostadi altreauto:

1) interventi di riqualificazionepermigliorarel’ambiente urbano ed impedire la sosta suimarciapiedi, in tutte le aiuole spartitrafficodeiviali alberati, in particolare Via Cadore e ViaTiraboschi;2) riorganizzare la regolamentazione dellasosta superficiale, anche in tal caso con l’o-biettivo di offrire spazi più adeguati alle di-verse tipologie di sosta.

La costruzione dei parcheggi, soprattuttoquelli con box pertinenziali e residenziali,porta vantaggi per tutti. In particolare perrecuperare, attraverso i corrispettivi di con-cessione, le risorse per finanziare la rea-lizzazione di opere di riqualificazione del-l’ambiente urbano contestualmente alla rea-lizzazione degli stessi parcheggi.

Poiché una delle motivazioni del vincoloambientale riguarda il “pregevole disegnourbanistico…….” del complesso di stradelimitrofe e piazze, che costituiscono un“…insiemeunitariodovesi armonizzanonellagrande regolarità spazi pubblici, architetturae natura”, la collocazione dei parcheggi haassunto l’obiettivo prioritario di rispettare lemotivazioni del vincolo adottando le seguentisoluzioni:

• contenere almassimo l'ingombro inpiantaper limitare le interferenzecon la viabilità, sen-za coinvolgere le carreggiate laterali del Piaz-zale e lasciando libera la fascia centrale (com-presa la grandeaiuola) per una larghezzanoninferiore a 25metri, nella direttrice di attraver-samento Via Cadore - Via Tiraboschi;• conformare le sagome dei parcheggi sot-terranei per concentrarle sotto le aree asfal-tate, escludendooccupazioni dell’aiuola cen-trale eprevedendo l’interferenzasoloconpic-cole zone di tappeto erboso (per una fasciacon profonditàmassima di 2,50/3,0metri) inprossimità dei marciapiedi al centro delPiazzale;• adottare tecniche costruttive che riduca-no l'area interessata dagli scavi per garanti-re, in particolare, la conservazione di tutto ilpatrimonio arboreo;• diminuire e concentrare gli elementi delparcheggio emergenti in superficie (rampa,

parti centrali enei fronti versogli edifici,maso-no interessatemarginalmente dai lavori solonei lati verso la parte centrale, con il ripristinoalla fine dei lavori dello stesso disegno;- le sedi stradali ai lati del piazzale non sonointeressate dai lavori, mentre quelle centralia conclusione dei lavori saranno sistemateconcalibri e conformazione identica aquellaesistente;- solo le piccole aiuole verso Viale Lazio eViale Cirene sono più direttamente coinvoltenei lavori, con la scelta di ricostruire lo stes-so disegno urbanistico, che viene confer-mato anche con la comparsa delle rampecarrabili e del volume di accesso pedonale

Rispettati i vincoli ambientali

CONSERVARE IL DISEGNOURBANO

SCALE DI ACCESSO PEDONALEE ASCENSORE

IL DISEGNOURBANISTICODI PIAZZALE LIBIA NONCAMBIA

PROGETTO DI SISTEMAZIONE

1

1

2

zione superficiale. Qui vengono protette dapannelli grigliati in acciaio zincato, dimen-sionati per sopportare carichi di categoriastradale. Altre intercapedini di aerazionesaranno incanalate inmododa sfociare sullepareti dei tratti terminali delle rampe carrabili.Nel sottosuolo le intercapedini sono realiz-zate lungo il perimetro delle paratie; prima diarrivare in superficie, sfruttando lo spessoredi due metri di terra sopra la copertura delparcheggio, viene prevista una traslazionefinalizzata sia a limitare l’ingresso di acquapiovananelle intercapedini, sia a curare il loroinserimento nel disegno urbano.Infatti particolare attenzione è stata posta alposizionamento delle griglie superficiali pre-vedendo che:- siano complanari rispetto alle quote su-perficiali per evitare l’emergenza di elementidi disturbo e di impatto visivo;- non ricadano in sede stradale e sui mar-ciapiedi con intralcio ai percorsi pedonali;- siano collocati in prossimità deimarciapiedie ai margini della zona da sistemare a prato,a distanzadi almeno tremetri dal tronco deglialberi esistenti;- presentino un andamento curvilineo che siallinea con quello dei marciapiedi per man-tenere l’uniformità del disegno del Piazzale.

Le uscite di emergenza, anch’esse obbli-gatorie in base alle norme antincendio, sonocollocate in posizione defilata e sono costi-tuite da due vani scala per ciascun parcheg-gio che arrivano in superficie e sono protetticongrigliati complanari con le opere di siste-mazione. Assolvono solo a funzioni di sicu-rezza antincendio e vengono realizzate conmeccanismi di apertura automatica, concontrappesi a sganciamento.Il loro posizionamento e le loro dimensionisono state curate con criteri analoghi a quellidelle griglie delle intercapedini di aerazione,delle quali costituiscono la continuazione peromogeneità di finitura e collocazione.

un solo punto i corpi emergenti e le zone didisturbodella superficie; ne consegueancheunmaggiore rispetto dell’assetto urbanisticoe una specularità dell’inserimento di questinuovi elementi (volume scale/ascensore,parapetti rampe) a tutto vantaggio dell’uni-tarietà del disegno del Piazzale.Le rampe per gli ingressi e le uscite deiveicolisonopreviste a sensounicodimarcia,con una larghezza di 3 metri ed una pen-denza massima del 16% e vengono rea-lizzate in calcestruzzo, di colore naturale, ariquadri regolari dentellati a “spinadi pesce”.L’innesto superficiale della rampanella sedestradale è progettato con una zona protetta

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Piazzale Libia non cambia emigliora

INTERCAPEDINI DI AERAZIONE

USCITE DI EMERGENZA

Rampe carrabili

Scale/ascensore

Griglie di areazione

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cheggio per limitare i percorsi interni e percurare l’inserimentodei volumiemergenti nel-la nuova sistemazione dell’area, che risul-tano così concentrati in posizioni marginalidi Piazzale Libia, nelle aiuole poste alla con-fluenza con Viale Cirene e con Viale Lazio.

In superficie i blocchi d’ingressopedonalecon l’ascensore si caratterizzano per laforma geometrica elementare completa-mente vetrata e trasparente. Accantoadessisono collocate anche le rampe di ingresso euscita carrabile, che nella parte emergentesono rettilinee.Questa soluzionepermette di concentrare in

per favorire lo smistamento dei flussi di cir-colazione eper creare così, nel rispetto dellenormative e dei regolamenti vigenti, lo spa-zio per l’accumulo dei veicoli in modo da evi-tare compromissioni con la viabilità esistente.

Le intercapedini di aerazione hanno dimen-sioni determinate dal rispetto della norme disicurezza antincendio, sono posizionate prin-cipalmente lungo imarciapiedi del lato semi-circolaredelle grandi aiuole agli angoli di piaz-zale Libia, inserite nel limite del verde, inmo-do da contenere l’impatto nella sistema-

SUPERFICIALE DI PIAZZALE LIBIA

1

1

2

1

2

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La convenzionale definizione delle tipologieche caratterizzano la domanda di sosta, tro-va nell'area in esame una particolare con-ferma.Assumendocome riferimento un ambito ter-ritoriale di circa 300/400 metri circostante lalocalizzazione dei parcheggi, anche attornoa Piazzale Libia questa domanda si può de-scrivere:

- operativa e breve: (solo diurna) che si ma-nifesta per impegni occasionali e molto li-mitati nell'arco della giornata;

- terminale o permanente: (diurna e nottur-na) determinata da chi risiede in zona;

- sistematica eprolungata: (prevalentementediurna) determinata da chi svolge attivitàcontinuativa in zona.

Dal sommarsi di tutte queste tipologie di do-manda deriva una conferma evidente ancheper questa zona della città: le auto che nontrovano ricovero negli spazi a parcheggiointerni agli edifici privati, invadono in modopermanente carreggiate stradali e marcia-piedi, creandoostacoli alla circolazione ede-terminando situazioni diffuse di soffocamen-to dell’ambiente urbano.

Per offrire adeguate risposte a queste in-comprimibili e – purtroppo – crescentidomandedi sosta, è necessario agire in duefondamentali direzioni:

1) recuperare, in modo graduale ma signi-ficativo, ilmaggior spazio possibile per la cir-colazione, spostando sempre più al di fuoridella carreggiate stradali le auto che oggi leoccupano inmodopermanente e selvaggio;

2) reperire, attrezzare ed organizzare spazi aparcheggio in aree non stradali e nel sot-tosuolo per liberare gli spazi pubblici oggi in-vasi dalle auto in sosta.

Il primo obiettivo è ovviamente condizionatodal secondo: infatti per liberare dalla sosta lestrade e marciapiedi si può tentare dicomprimerne ladomanda (regolamentazionea pagamento, multe, ecc.); il più delle volteperò - specialmente quando si vogliono rag-giungere risultati significativi - é necessariorispondere alla domanda predisponendoadeguateareedi sosta fuori dalla sedi stradalie costruendoparcheggi, in spazi privati e nelsottosuolo di aree pubbliche.

Sulla base delle rilevazioni condotte durantela giornata, in tutte le vie della zona, i lati dellecarreggiate risultano completamente oc-cupate da auto parcheggiate.

L’occupazione regolamentata con il regimedi pagamento a tariffa oraria riguarda solo al-cuni tratti dell’ambito 16e vi possonosostarecirca 300 veicoli.Nei rimanenti tratti e in tutte le altre strade èin vigore il regimedegli spazi riservati alle autodei residenti (strisce gialle), che durante lagiornata presentano molti spazi vuoti ooccupati da vetture senza regolare tagliandodi autorizzazione.

In Via Vasari, in Via Muratori , in Via Cadore,

576 auto ricoverate nei box....in Via Maj, in Via Sigieri e in Via Tiraboschi sirilevano diffuse situazioni di auto (circa 500)che sommergono inmodopermanentemar-ciapiedi e zone spartitraffico, con situazionidi sosta “tollerate” in palese violazione dellenorme del Codice della Strada.

Quale indicatore attendibile della domandadi sosta potenziale dei residenti è stato as-sunto il numero delle auto in sosta notturna.

Nellamattinata del 25 settembre 2005 (nottetra sabato edomenica), sono state compiuteindagini dirette nelle vie compresenel bacinodi influenzadel parcheggio, rilevando le autoin sosta tra le ore 5.00 e le ore 7.00 delmattino.

Questo metodo è stato scelto per evitare lepresenze delle auto dei non residenti. Altempo stesso si sono programmate le in-dagini escludendo le notti di pulizia della stra-da in modo da minimizzare la contempora-neità degli eventi (rilevazione e lavaggiostrade).

Nel conteggio sono stati distinti i veicoli sucarreggiata stradale daquelli sumarciapiedee aree spartitraffico.Comesi vededai dati riportati, nelle vie dellazona di notte risultano presenti quasi 3.000veicoli che non trovano ricovero negli edificiprivati perché privi di adeguati spazi per ilparcheggio. Più di 500 sono “tollerate” in so-sta su marciapiedi.Nella tabella allegata sonoevidenziatequestesituazioni “critiche” che evidenziano anchele strade in cui maggiore risulta il fabbisognodi spazi per la sosta delle auto dei residenti.I dati della rilevazione sono evidenti e non ri-chiedono particolari commenti: dimostranosolo l'urgenzadi intervenire per trovarepostoalle auto di quei residenti che non possonoricoverarle negli edifici privati per carenza dispazi adeguati.

TIPOLOGIE DELLADOMANDADI SOSTA

LA SOSTADIURNADELLE STRADE

LA SOSTANOTTURNADEI RESIDENTI

dall’invasione delle auto in sosta... 3 km di spazi pubblici liberati

Rilevazione diretta delle auto in sostatra le 5.00 e le 7.00 del mattino

del 25.09.2005

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Il box è chiuso con porta basculante ditipo bilanciato a contrappesi, realizzata inmetallo zincato. La porta è fornita di ser-ratura, maniglia e chiavistello di chiusuraverso la parte superiore del telaio. Il man-to della porta ha uno spessore non infe-riore a 6/10 di millimetro ed è rifinito in ba-se alla normativa antincendio.

Box senza aperture di aerazione: la portaha il manto tutto “pieno”, con piccole feri-toie nella parte superiore e inferiore.

Box collegati con le intercapedini di aera-zione: tutto il manto della porta è realizza-to a “persiana”, con alette inclinate checonsentono il passaggio dell’aria.

I box sono dotati di impianto elettrico “au-tonomo”, così costituito: plafoniera conlampada a basso consumo, interruttoree presa di corrente in prossimità dell’in-gresso, lettore di consumi per ogni sin-golo box con interruttore magnetotermi-co 6A (900 W).Le derivazioni dell’impianto di illumina-zione, sono realizzate mediante tubazionirigide e scatole di derivazione fissate allepareti e/o ai soffitti del parcheggio.Tutte le parti dell’impianto, unificate secon-do norme, garantiscono l’idoneo grado diisolamento e protezione.

Le pareti sono gettate in opera con clsarmato (quelle strutturali) o realizzate conblocchetti di cls vibrocompressi (quelledi tamponamento) “stilati a faccia a vista”.Il soffitto risulta anch’esso o gettato inopera o realizzato con elementi prefab-bricati posati con giunti di accostamen-to (“fughe”) non sigillati tra un pannello el’altro. Pareti e soffitto non vengono in-tonacati, ma curati per garantire un ade-guato grado di finitura prima di essere tin-teggiati con due mani di idropittura.Box senza aperture di aerazione: soffitti epareti sono completamente chiuse.Box collegati con le intercapedini di aera-zione: hanno aperture nella parte finaledel soffittoperconsentire il passaggiod’a-ria; queste aperture sono protette, conpannelli grigliati di sicurezza.

Il pavimento del box è di tipo industriale,in calcestruzzo con indurimento superfi-cialee finituraantisdrucciolo. Lapavimen-tazione del box è realizzata in pendenzaper convogliare l'eventuale acqua, intro-dotta al seguito dell'autovettura, ai poz-zetti di drenaggio.

FINITURE INTERNEDEIBOX

PORTA BASCULANTE PARETI E SOFFITTI

PAVIMENTI

IMPIANTO ELETTRICO

Le automobili entrano nei parcheggi per-correndo rampe che collegano i piani sot-terranei. Le rampe hanno pendenza con-tenuta, ampio raggio di curvatura e dop-pio senso di marcia. Ingresso e uscita pe-donale avvengono con un corpo scala –ascensore che parte dal 3° piano e arri-va fino alla quota stradale.Tutti questi elementi consentono l'uso delparcheggio anche a persone portatrici dihandicap.

Rampe e corsie di circolazione internasono realizzate per garantire facilità di ma-novra e percorsi semplificati. Hanno unalarghezza minima di 6 metri. L'illuminazio-ne interna del parcheggio è permanente,ed è garantita anche da appositi accu-mulatori di energia elettrica.

I parcheggi sono dotati di un locale con-trollo con impianti TV a circuito chiuso.I percorsi veicolari sono accessibili contelecomandi. Dalla centrale di controlloviene verificato anche il regolare funziona-mento di tutti gli impianti attraverso segna-li di allarme.

Il sistema antincendio è costituito da nu-merosi idrantiamuro,dall’impiantoapiog-gia (“sprinkler”) e da estintori.La ventilazione all'interno del parcheggioè assicurata da intercapedini che permet-tono la naturale circolazione dell'aria.

SICUREZZAE SORVEGLIANZA

ANTINCENDIOE AERAZIONE

Dati progettuali e costruttivi

ACCESSI PEDONALIE CARRABILI

CIRCOLAZIONEE ILLUMINAZIONE

Parcheggio "LIBIA - CIRENE"

Parcheggio "LIBIA - LAZIO"

FUNZIONAMENTODEIPARCHEGGI

240 box

uando, dopo il con-sueto giro di SMS frai compagni di classe,

Sammy si rese conto che gliscellerati alle 3 pomeridianeavevano già liquidato il com-pito assegnato per l’indoma-ni, ci rimase di stucco. Ma co-me: riflessioni sulla propriafamiglia, e questi hanno bel-lo che riflettuto e già stannosbivaccati davanti alla play-station con la prospettiva direstarci fino a stasera? Mache famiglia ha certa gente, sidomandò con disgusto. Lei,invece; e guardò la doppia pa-gina ancora bianca del qua-derno delle riflessioni, deci-sa a mettercisi di buzzo buo-no: “La mia famiglia è fattada sei persone. La prima per-sona sono io, che mi chiamoSamantha, ma tutti mi chia-mano Sammy, e sono moltobella, ho i capelli biondi a ca-schetto e gli occhi azzurri, esono simpatica e ho un buoncarattere, e se qualche ba-stardo dice che somiglio a Pi-perita Patty, quella di Linus,gliene suono tante che glipassa la voglia. Poi c’è miononno Luigi, che tutti chia-mano Luiss. Ha ottant’anni, èpiccolo con i capelli rossicci,che però adesso mica ce nesono più tanti e mica sono piùtanto rossicci, e ha fatto laResistenza da ragazzo e il ’68quasi da vecchio, e a sentirelui metà degli abitanti dellaZona 4 potrebbero essere fi-gli suoi, da tanto che ci ha da-to dentro. Quando ha sete be-ve un bianchino, e ha sempremolta sete. A briscola non lofrega nessuno e parla soltan-to in milanese, sicché io, che

sono cresciuta con lui, sonopraticamente bilingue. La ter-za persona è nonna France-sca, che tutti chiamano Fran-ca, ed è moglie di nonnoLuiss, e ogni volta che se nericorda dice sempre maledet-to quel giorno. Nonna Fran-ca è molto più giovane e mol-to più alta di lui, è bionda congli occhi azzurri, e a casa lofa filare moltissimo, sicchélui, che ha poca voglia di fi-lare, a casa sta il meno possi-bile. La quarta persona è lamia mamma, che si chiamaMaria Antonietta come quel-la di Lady Oscar, ma che tut-ti chiamano Mary, ed è unagran gnocca, ma fine, mica diquelle che te la spalmano sulmuso. E’ alta un metro e ses-santuno e madre natura le hamesso tutte le cose giuste alposto giusto nella quantitàgiusta, e quando cammino perstrada con lei io sono conten-ta, perché avere una mammagnocca è meglio che avercelacome la gramigna in mezzoall’ortica che non la vuolenessuno. E’ bionda, ha gli oc-chi azzurri e tante lentigginidappertutto, e non si depilaperché i peli non le crescono,e ha un sorriso molto dolce,ma quando si incazz…(can-cellatura) si arrabbia volanopezzi di cadavere, e con me siincazz…(cancellatura) si ar-rabbia quelle cinquecento vol-te al giorno che qua è tutto unvolare di pezzi di cadavereche sembra sempre Hallowen.La mia mamma fa la maestrad’asilo e i bambini le voglio-no molto bene, con loro sì cheha pazienza, e quando incon-tra uno dei suoi bambini per

strada si abbracciano, e ioprenderei il bambino, gli in-filerei nel…in quel posto unospiedo, e lo farei andare efuoco lento, cosìmentre…quoce…kuoce…(cancellature) si rosola, capisceche deve abbracciare la sua dimamma e non rompere i san-tissimi a quelle degli altri. Laquinta persona della famigliasi chiama Bianca, e ormai èmia sorella perché l’abbiamoadottata. Prima stava in cor-tile, poi il nonno l’ha portatain casa, e io mica la potevosoffrire ed ero gelosa, ma laruffiana si è messa a dormirecon me e a farmi le fusa, e lamattina quando mi sveglio milecca tutta, capelli compresi,sicché faccio a meno anche dilavarmi, e come si fa a nonvolerle bene, anche se quan-do si fa le unghie sul mio zai-no mi incazz…(cancellatura)arrabbio moltissimo. Poi c’èzio Renato, che non è propriomio zio, ma io lo chiamo zioe lui è contento perché non hanessuno. Lui di mestiere fal‘anarchico, ma bombe nonne mette, anzi è abbastanzacontrario. E’ molto povero,perché Berlusconi a lui lapensione mica l’ha aumenta-ta, e mangia sempre da noi.La mia famiglia è tutta qui. Cisarebbe anche uno zio vero,mica come zio Renato, fra-tello maggiore della mamma,ma io non l’ho mai visto per-ché non andava d’accordo nécoi nonni né con la mamma ese n’è andato presto di casa,e si è sposato due volte e si èpure divorziato perché nonandava d’accordo con le mo-gli, e deve avere dei figli, ma

dicono che non li vede maiperché non va d’accordoneanche con loro, a me mi satanto che ha qualche proble-ma. Perciò la mia famiglia èdavvero tutta qui, perché ilpapà io non ce l’ho. Rocco di-ce che il suo papà è un pirla,e Simo che il suo è una gran-dissima testa di…(cancella-tura) uno stupido, e a me cer-te volte piacerebbe dire che ilmio papà è queste cose qui,ma non posso perché non l’-ho proprio mai conosciuto,anche se la mamma si è la-sciata scappare che è questecose qui e tante altre ancora.La mamma certe volte arrivacon un fidanzato, ma sicco-me ne cambia un casino iomica posso metterli tutti nel-la mia famiglia, perciò la miafamiglia finisce qui. Io dagrande voglio avere una fa-miglia uguale identica allamia, perché ci vogliamo be-ne e ci divertiamo tantissi-mo.” Sammy rilesse, distribuìuna pioggia di virgole chefanno sempre la loro figura,chiuse il quaderno e fece ungestaccio che implicava l‘usocontemporaneo del palmodella mano sinistra e delbraccio destro. “Tie’! Voglioproprio vedere chi ce l’ha unafamiglia come la mia!” escla-mò con fierezza. L’indomanila maestra, leggendo le ri-flessioni di Sammy, la pensòallo stesso modo, e riuscì an-che a spiegarsi parecchie co-se che fino allora le eranosfuggite. Ma la lettura av-venne privatamente, eSammy ci restò male.

Giovanni Chiara

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Dopo il diluvio/18

LA FAMIGLIA SECONDO SAMANTHA Alla Casa della Poesia Palazzina Liberty - Largo Marinai d’Italia

Giovedì 30 novembre ore 21

MARIA ANNA “NANNERL” NATA MOZART

Pièce in otto quadri, cinque ariee due brani pianisticidi Giovanni Chiara

Interprete: Maddalena BalsamoSoprano: Anita Dordoni

Pianista: Maurizio CarnelliRegia: Marco Filatori

Ingresso libero

Su Mozart è stato detto tutto, dopodiché si è dato fondo alresto. Nessun musicista possiede una mole di biografie, ric-che allo stesso modo di dettagli minuziosi e di luoghi comunidiscutibili, paragonabile a quella del genio di Salisburgo.Scrivere ancora di Mozart e cercare di essere originali è per-ciò difficile. Il presente lavoro teatrale ripercorre in otto ve-loci quadri, attraverso i ricordi della sorella Marianna, i pun-ti salienti dell’esistenza dell’artista. Vengono così evocati ipersonaggi significativi dello stereotipo mozartiano: solo unacitazione per il bieco Salieri corrotto dall’invidia, più spazioa Da Ponte e al suo pensiero libero e libertino, fino a un in-tero quadro per il monolito di un Beethoven chiuso e intran-sigente.La peculiarità sta nella rivisitazione del tema già percorso fi-no all’abuso del “tradimento”.Mozart non più solo traditore di femmine, bensì “il più gran-de traditore dopo Giuda”. Mozart reo di avere tradito tuttoe tutti sorprendendo e sconvolgendo e bruciando affetti easpettative, fino ad arrivare, morendo, al tradimento estremo,cioè quello della musica, privata di chissà quali e quanti ca-polavori. L’aria di Donna Elvira “Ah fuggi il traditor” segnai confini, apre e chiude, “perché morendo Mozart ha traditola musica, il castigo è stato la morte.”

Giovanni Chiara

Q

Centro Odontoiatrico Sanfelice:la prevenzione al centro

Ampio e acco-gliente, il CentroOdontoiatrico San-felice si trova nellavia omonima, checongiunge Piazza-le Martini con via-le Molise, percorsadalla linea tranvia-ria 12, che appenadopo fa capolinea. Il Centro offre tuttii servizi attinentialla prevenzione ealla cura dei denti:dall’igiene allaconservativa, dallachirurgia e implan-tologia alle protesifisse e mobili, dal-la pedodonzia e or-todonzia alle ripa-razioni urgenti del-le dentiere.Il Centro ospita anche un laboratorio odontotecnico – si evitacosì di mandare all’esterno le protesi - e vede la collaborazio-ne in loco perfino di un ortopedico (per scoprire che cosa c’en-tra un ortopedico con i denti, leggete la colonna sulla destra).

La CARTA SMILE ☺: per sorridere anche dal dentistaCon la CARTA SMILE ☺☺ il Centro Odontoiatrico Sanfelicevuole offrire ai propri pazienti, vecchi e nuovi, una soluzionemolto conveniente, rivolta anche ai familiari, riguardo alla cu-ra del proprio sorriso…

Attraverso una formula di autoconvenzionamento sarà possi-bile curarsi a prezzi molto vantaggiosi; pagando una quota an-nuale (quota singola o quota familiare fino a 4 persone); la Car-ta Smile permetterà di risparmiare su tutti gli interventi.Un paio di esempi? L’ablazione del tartaro non profonda a65,00 euro invece di 100,00 euro; una carie non penetrante a70,00 euro invece di 95,00 euro.

L’idea della Carta è nata come contributo del Centro alle fa-miglie, per alleggerire i costi delle spese dentistiche, dopo chele ASL hanno chiuso i convenzionamenti per le cure odontoia-triche, se non per situazioni definite ad “alto rischio”.

La carta darà inoltre diritto ad una serie di agevolazioni e ser-vizi compresi nel prezzo:- visite di controllo gratuite- promemoria appuntamenti di controllo- pagamenti personalizzati- precedenza sugli appuntamenti

E’ possibile fin d’ora richiedere la CARTA SMILE 2007 ☺☺:le sottoscrizioni fino al 31 gennaio avranno in omaggio

una ablazione tartaro.

Un ortopedico dal dentista?

Nel nostro corpo tutto è collegato: e allora può capitare, e ca-pita, che da una malocclusione, ovvero “quando i denti non ma-sticano bene”, sorgano problemi che causano dolori all’artico-lazione della mandibola e alle fasce muscolari, che di conse-guenza si possono trasmettere al collo, alla schiena e alle giun-ture di sostegno. Negli anni, quindi, si possono causare danninotevoli. Lacol labora-zione di unortopedicoall’internodel Centrorisulta quin-di particolar-mente utile,proprio perindividuarele cause an-che di unmal di schie-na!Tutto questiproblemi pe-rò si posso-no evitarecon l’orto-donzia. Nella fasciadi età giova-ne, si riposi-zionano identi con ap-positi apparecchi ortodontici, in modo da permettere una ma-sticazione corretta.In età adulta, si può ancora intervenire e porre rimedio al pro-blema, dopo aver individuato la causa della errata masticazio-ne: denti troppo consumati, ponti a corona non più in buonecondizioni, o altri difetti.

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“Le mani si stringono”:alla scoperta

della storia locale

D opo la pubblicazione del libro “Panni al sole e alvento – Storia dei Lavandai milanesi”, Claudio DeBiaggi ha presentato presso la Cooperativa di con-

sumo di Ponte Lambro lo scorso 5 novembre, il suo nuo-vo lavoro di ricerca sulla storia locale “Le mani si stringo-no – Storie di contadini, operai e cooperative fra Linate alLambro e Peschiera Borromeo”.Particolare attenzione è dedicata alla storia delle coopera-tive: dalle società di mutuo soccorso, al successivo svilup-po del movimento cooperativo in un territorio compresofra gli attuali quartieri di Ponte Lambro e Morsenchio, neiprimi decenni del Novecento frazioni del Comune di Li-nate al Lambro e di Peschiera Borromeo.Il tutto inquadrato negli avvenimenti sociali e politici deiprimi cinquant’anni del secolo scorso.Un libro arricchito da documenti e articoli di giornali, connumerose fotografie e cartoline d’epoca.Chi fosse interessato può richiederlo direttamente all’au-tore, allo 02 58012517.

Claudio De Biaggi alla presentazione del suo libro

L o scorso 5 novembre la parrocchiadegli Angeli Custodi in via Collet-ta ha accolto il suo terzo parroco,

don Guido Nava, originario di Merate,classe 1963, laurea in filosofia. La ceri-monia, presieduta dal vicario episcopaleErminio De Scalzi, è stata seguita da unanotevole partecipazione di parrocchiani:parole burocratiche, espressioni rituali, maanche emozione e richiami evangelici sianel saluto del vescovo, sia nell’omelia delparroco. Inviti e promesse: sobrietà dellavita, attenzione a tutti e a ciascuno anchea quelli, la maggior parte, che in chiesa non

entreranno mai, ricerca del linguaggio perparlare di Dio oggi, gratuità dell’opera delsacerdote. Qui, a porta Romana, per donGuido fino all’estate scorsa una zona ano-nima sulla pianta di Milano e ora la sua par-rocchia, uomini e donne con volti e nomicon i quali vorrebbe condividere fraterna-mente il tempo e le venture dei prossimianni.

La festa, che dalla chiesa si sposta, cordialee vivace, nei locali dell’oratorio, resta nelricordo di chi c’era e comincia la entusia-

smante fatica di ogni giorno fra le nostrecase. I primi impegni sono la conoscenzadelle persone, per la quale il saluto natali-zio nella case, la benedizione delle fami-glie, sarà uno strumento faticoso ma im-portante; e l’inserimento nella storia dellaparrocchia che ha dei suoi connotati matu-rati nel tempo: don Guido è ben consape-vole –così infatti conclude il suo primo in-tervento al consiglio pastorale- “che i par-roci passano, ma le comunità rimangono”.

Senza entusiasmo non si parte per un’av-ventura come questa, e senza entusiasmo

don Guido non avrebbe lasciato il ruolo divicerettore del collegio “San Carlo”, in cuiha vissuto per quasi vent’anni impegnatonell’insegnamento, nella programmazionedidattica, nell’organizzazione di una gran-de e complessa istituzione scolastica; sen-za entusiasmo non si può parlare dell’e-vangelo, probabilmente mai, certo non inquesto nostro tempo distratto e rumoroso.Ma se i frequentatori di un prestigioso isti-tuto appartengono tendenzialmente a grup-pi sociali e culturali definiti, la parrocchiapermette, favorisce, chiede il contatto con

tutti e a ciascuno vorrebbe offrire acco-glienza, comprensione, rispetto; ciascunoche lo desidera dovrebbe riuscire a trovar-ci un proprio posto.

E questa, in una piacevole conversazionein cui gli ho chiesto una presentazione disé anche per i lettori di QUATTRO, mi èparsa la ragione essenziale della scelta didon Guido: mettersi a disposizione di tut-ti, per ascoltare, per cercare insieme sensoe speranza, per aiutare a ritrovare la nor-malità della vita, nella sua bellezza quoti-diana, nelle emozioni che offre ogni gior-no, nei momenti brillanti e in quelli più dif-ficili. Senza pretendere proprio nulla, conil gusto della gratuità libera da ombre diclericalismo, prossimo a chi condivideesperienze di fede e a chi ne è lontano performazione, per delusioni, per difficoltànella ricerca di un oltre. Una fede da testi-moniare e sostenere, senza presumerla nel-l’interlocutore.

Gli studi universitari e soprattutto l’inte-resse per la filosofia offrono strumenti dicomprensione dell’uomo che nei secolidella sua storia si è posto domande e hacercato risposte ai grandi problemi dell’e-sistenza: da dove vengo? Dove vado? Per-ché la sofferenza? Perché l’amore? E ogniipotesi prospettata dai grandi ingegni, perquanto provvisoria e relativa, è un passonella comprensione dell’uomo, di ogni uo-mo, del suo cammino e della sua ricerca.Così attraverso lo studio dei grandi pensa-tori la conoscenza diventa strumento di sa-pienza, quella sapienza, umile e attenta, vi-gile e paziente che aiuta a comprendere efa sentire a proprio agio chi ti sta accanto.

Perché tutto questo sia possibile occorro-no anche le strutture materiali, quelle chesi vedono: occorrono edifici e orari, oc-corrono servizi e presenze, occorrono or-ganizzazione e collaborazione. Problemicomplessi che, pur con qualche preoccu-pazione inevitabile, non scoraggiano donGuido: sono la normalità e anche in questiambiti ho sentito entusiasmo e fiducia, de-siderio di cimentarsi, senza la presunzionedi riuscire in tutto, con l’aiuto dei collabo-ratori impegnati da anni con esperienza ecompetenza. Buon lavoro, dunque: ci co-nosceremo!

Ugo Basso

Terzo parroco agli Angeli Custodi

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R iprendiamo, dopo una lunga pausa, lanostra ricerca di librerie tematiche inzona … e riprendiamo con qualcosa di

allegro e rilassante! Tutti ormai sanno che esi-stono librerie specializzate in fumetti e “co-mics”, ma non tutti sanno che una “fumette-ria” è presente anche in Zona 4: si tratta diKingdom Comics, sita in via Negroli in pros-simità dell’incrocio con viale Corsica. Ci sia-mo andati per chiacchierare col titolare, Dani-lo Smoquina, e con suo padre Stefano che loaiuta in questa avventura iniziata circa cinqueanni fa. Ma cosa ha indotto Danilo a lanciarsi, diquesti tempi, in un settore merceologico noncerto facile? Per la verità, sin dal 1988, Dani-lo aveva aperto una ditta di accessori per “fu-metterie” (la DSD Collectors’Planet) che pro-duce buste in polietilene, raccoglitori, conteni-tori in cartone, etc.; se a ciò si aggiunge unapassione di famiglia per i fumetti tramandata-gli dal padre e dal nonno (già accaniti colle-zionisti) si comprende come aprire una libreriain tema era il logico sbocco per proporsi diret-tamente al pubblico e operare in un settore a luicongeniale.Ciò non significa , ovviamente, vita facile: lospazio non basta mai, ma operando in questosettore non ci si può permettere negozi più am-pi e più centrali; la concorrenza non manca, so-prattutto nel settore dell’usato; i margini di gua-dagno non sono certo molto ampi. E allora?Danilo ha fatto delle scelte precise, affiancan-do alla semplice vendita una serie di servizi.Innanzitutto Kingdom Comics è una “fumet-teria del nuovo”, dove si vendono prevalente-mente fumetti pubblicati negli ultimi cinque/seianni; inoltre si effettuano ricerche su richiesta,si accettano prenotazioni ed è attivo un servi-zio di “casella” per abbonamenti, soprattutto

per quanto riguarda le pubblicazioni america-ne (il cliente prenota una certa rivista e può pas-sare periodicamente a ritirare i fascicoli senzail rischio di perdere qualche numero e senza so-vrapprezzo).Ma cosa cercano oggi i lettori di fumetti? Igrossi filoni sono fondamentalmente due: iManga (termine col quale vengono indicati tut-ti i fumetti giapponesi), alcuni dei quali – con-trariamente a quanto ritengono i profani – an-che di buona fattura, e i fumetti USA dellaMarvel (quelli dei “super-eroi”), anche in edi-zione italiana (tradotti, per esempio, dalla Pa-nini di Modena). Non mancano, comunque, ifumetti di Dylan Dog, gli albi di Martin Myste-re, i Grandi Classisi Disney, etc. Niente usato,dunque? Qualcosa sì, ma non di ‘antiquaria-to’, un settore impegnativo che richiede moltospazio e nel quale Danilo – che frequenta spes-so fiere e manifestazioni specializzate comequella di Lucca – si impegna limitatamente esoprattutto su richiesta. Una curiosità: nel set-tore dell’usato si trovano anche libri di ‘fan-tasy’ e fantascienza, fra i quali i mitici Uraniadella Mondatori, a partire dagli inizi degli an-ni ’60! Danilo ritira anche l’usato (fumetti, li-bri di fantascienza, giochi e gadget in tema),ma con discernimento: quindi inutile portargli“Topolino”, a meno che si tratti di uno dei pri-mi cinquecento numeri !!!Uscendo noto in vetrina anche pupazzi, giochie gadget di vario tipo, inevitabile complementoper gli amanti dei personaggi dei fumetti. Quin-di, se siete accaniti lettori di fumetti o avete de-gli amici “fumettofili”, prima di Natale fate unacapatina da Kingdom Comics, in via Negroli 2,aperto il lunedì dalle ore 12.00 alle 19.30 e dalmartedì al sabato dalle 10.30 alle 19.30 (tel.02.89692978 - e-mail: [email protected] ).

Francesco Pustorino

FUMETTI, CHE PASSIONE!D omenica 25 giugno

2006 in S. Pio V: è ungiorno importante e

atteso che dà speranza e fa so-gnare dopo tante attese e tantirinvii.Stavolta però è vero, stavolta cisiamo: si costruirà il nuovoOratorio!Ma la gioia è anche venata diuna certa tristezza: la palazzi-na del nostro Oratorio, la sto-rica palazzina, viene abbattu-ta; con essa sembrano quasi an-darsene una fitta rete di rap-porti personali, di ricordi. Unsignore anziano esclama: “han-no portato via i ricordi dellamia giovinezza!” e mentre lodice gli scende una lacrima da-gli occhi.Ma l’abbattimento è stato ne-cessario: la palazzina costruitatanti anni fa oramai era in sta-to di degrado e la demolizioneè il primo segno di una nuovagiovinezza del nostro Oratorio.E quanto è accaduto in questimesi quasi senza strutture espazi conferma che l’Oratorio

è più vivo che mai: lo animanoragazzi, giovani, adulti che siritrovano insieme con un mo-tivo in più di interesse: fare inmodo che i lavori siano realiz-zati il più presto possibile;sembra che gli sguardi attenticon cui si seguono i lavori, iprogetti di attività future, ser-vano quasi ad affrettare la rea-lizzazione del nuovo Oratoriosognato e desiderato tanto.Un gruppo sempre più folto dipersone si riunisce ogni setti-mana con idee e proposte, si èformato il COMITATO AN-CH’IO PER SAN PIO .Questo Comitato, oltre a stu-diare i modi di coprire i costidella costruzione (1.500.000euro) vuole far conoscere a tut-ta la gente del territorio qualisono le finalità educative del-l’Oratorio: la costruzione di unmodo di stare insieme più fra-terno e solidale.L’Oratorio è come una fami-glia che ha un suo progettoeducativo ed è aperto a tutti iragazzi, agli adolescenti, ai

giovani, alle famiglie che sen-tono importanti i valori dell’a-micizia e della condivisione inmezzo ad ambienti che sem-brano produrre solo solitudinee vuoto nell’animo.Vogliamo far conoscere questaproposta anche a chi non vie-ne in Chiesa, anche a chi nonha mai fatto esperienza di ora-torio; per far questo abbiamoanche stampato un volumettocon il nostro progetto e la no-stra proposta di vita.A voi che leggete diciamo: da-teci una mano a costruire infretta il nuovo Oratorio! Saràun luogo le cui strutture saran-no utilizzate dai vostri figli edai vostri nipoti.Sarà un luogo che renderà piùbello vivere insieme nel nostroquartiere perché saranno sem-pre più numerosi quelli cheguarderanno gli altri con ami-cizia, saranno sempre di piùquelli che contribuiranno a co-struire una società più bella,giusta, solidale.

Andrea Cafiero

IL NUOVO ORATORIO DI SAN PIO V

Maffei 29 - tel 02 5455615

Sabato 25 novembre ore 20.45domenica 26 novembre ore 15.30

la Compagnia Teatro Nodopresenta

OTELLO E JAGO CORDAMI E SPAGOGrottesco ambrosiano

in due tempi di Giordano Pitt

Buon inizio per il basket di zona

Due vittorie per il Basket Milano 76, lasquadra di pallacanestro di Zona 4, chenei primi due incontri ha piegato sia i Clo-chard sia il Brusuglio con due punteggiche non lasciano dubbi sulle intenzionidella compagine che si allena e gioca alVerri di via Lattanzio: i play off come mi-nimo. La terza sfida il 22 novembre conla trasferta di San Donato contro la SSMetanopoli. Su www.basketmilano76.ittutte le notizie e le curiosità.

E’opera della pittriceGianna Berettinil’acquarello qui ri-

prodotto. Come dice PierreRestany, la Berettini è unadelle migliori acquarelliste ei suoi lavori sono stati ripro-dotti come affiches dalle piùimportanti case mondiali.Gianna Berettini insegna ac-quarello, anche ai più giova-ni, proprio nella nostra zona,al Centro culturale L’Atelier,in via Pistrucci 23. Con leisegue gli allievi il marito, ilpittore Ennio Cazzaniga. Perinformazioni tel 02 8056923– 347 2440200.

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Mikail Ilin e Elena Segal

Come l’uomo divenne gigante

Come è potuto accadere che un modesto an-tropoide abbia potuto elaborare una intelli-genza, una capacità di lavoro e una forma diconvivenza deltutto eccezionalirispetto agli altrianimali? A que-sti interrogatividanno una chia-ra risposta i dueautori.

OFFERTA PER I LETTORI DI QUATTROOgni volume 4,00 euro

Rivolgersi a QUATTROViale Umbria 58 – tel. 02 45485050 – e mail: [email protected]

DUE APPASSIONANTI VOLUMI CHE RACCONTANO LA STORIA DELL’EVOLUZIONE DELL’UOMO

Circolo culturale Atelier: a scuola di acquarello

D ue muratori sono al lavoro, di not-te, per chiudere con un muro il pal-coscenico di un teatro in disuso.

Siamo a Roma, e l'area è stata ceduta al su-permercato confinante che deve ampliareil magazzino. Comincia così la nuova com-media di Edoardo Erba. Lo sviluppo è im-prevedibile: in teatro ci sono presenze pron-te a uscire come topi per spalancare vora-gini di emozioni. MURATORI è una com-media dove si lavora e si parla di lavoro,della condizione, delle aspettative, dei so-gni e delle amarezze di chi lavora. Ma è an-

che un inno d'amore al teatro, un irresisti-bile ritratto di due perdenti, comico, im-prevedibile, delicato e poetico.Alla esasperata concretezza dell'azione por-tata avanti dai due muratori si contrapponeil misterioso disegno di una aristocratica fi-gura femminile quasi irreale. Due mondidiversi, due dimensioni incomprensibili cheun interminabile muro vorrebbe tenere se-parate per evitare il caos che un impossibi-le rapporto potrebbe generare. Ma è dav-vero sufficiente alzare un muro per metter-si al riparo dalle nostre diversità?

Nuovo Teatro OscarVia Lattanzio 58 – tel 02 55196754

Dall’1 al 17 dicembre

Muratoricon Paolo Triestino e Nicola Pistoia

Mikail Ilin

Comel’uomo dominala natura

Quest’opera èdedicata alla de-scrizione deglielementi natura-li in rapportocon la storia dell’uomo.I fenomeni naturali e le modificazioni apportate dall’uomo vengono descritti dall’autorecon il suo stile piano e la sua discorsività concreta e ricca di riferimenti storici, di aned-doti e di curiosità.

Come ha fattol’uomo a diventare

dominatoree padronedella Terra?