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A.S. 2019/2020 STORIA DELL’ARTE 2° G
A & A
Arte e Architettura
Sandro Botticelli
A.S. 2019/2020 STORIA DELL’ARTE 2° G
Sandro Botticelli
Alessandro Filipepi, detto il «Botticelli»
(1445-1510), pittore fiorentino, è stato uno
tra i più grandi artisti del rinascimento
italiano. Il cognome “Botticelli” sembra
derivare dal fratello di Sandro, Giovanni,
che fu poi esteso a tutti i maschi della
famiglia.
E’ probabile che abbia per un periodo
lavorato presso la bottega del fratello
Antonio che era orefice. Svolse il suo
apprendistato con Filippo Lippi a Prato dove
lavorò con lui negli ultimi affreschi
delle nella cappella maggiore della
cattedrale della città, insieme ad altri allievi.
Filippo Botticelli, Autoritratto, in «Adorazione dei Magi», 1475 ca, Galleria degli Uffizi
A.S. 2019/2020 STORIA DELL’ARTE 2° G
Tornato a Firenze lavora alla bottega del Verrocchio dove conoscerà il più
giovane Leonardo Da Vinci, anche lui nella bottega per formarsi dal grande
maestro. A Firenze viene a contatto con molti artisti del tempo. L’influenza del
Verrocchio si vedrà in alcune opere del Botticelli, come nei quadri delle famose
Madonne. Botticelli fu l’artista fiorentino più legato alla famiglia Medici.
Sandro Botticelli, Madonna del roseto (a sx), Madonna in
gloria di serafini (centro)1469-70, Madonna col bambino e
due angeli (sopra)1468, National Gallery; Londra
A.S. 2019/2020 STORIA DELL’ARTE 2° G
Le principali caratteristiche
della pittura del Botticelli
risiedono nella composizione
equilibrata e nella centralità
vera e propria del disegno.
Le figure sono definite grazie
ad un disegno dalle linee
leggere, eleganti e sinuose.
Sono fondamentali per la
composizione. Ad esse
rispondono il colori, le
inquadrature ed i volumi.
Non c’è chiaroscuro e ciò
rende freddi i colori,
donando alle figure una
bellezza idealizzata.Sandro Botticelli, Madonna del magnificat, 1485, tempera su tavola, Firenze, Uffizi
A.S. 2019/2020 STORIA DELL’ARTE 2° G
Botticelli «sposò» il
classicismo e ciò gli
permise di essere
ammesso alla corte
di Lorenzo il
Magnifico che gli
commissionò
diverse opere tra
cui la ben nota
Adorazione dei
Magi (1475). Qui
ritrasse i membri
della famiglia
Medici e,
probabilmente, sé
stesso (il ragazzo in
basso a dx che
guarda verso
l’osservatore) Sandro Botticelli, Adorazione dei Magi, 1485, tempera su tavola, Firenze, Uffizi
A.S. 2019/2020 STORIA DELL’ARTE 2° G
Negli anni Ottanta
del Quattrocento
Botticelli viene
inviato a Roma,
insieme ad altri
artisti fiorentini,
per contribuire ai
lavori della
Cappella Sistina.
Sono anche gli anni
in cui dipinge i suoi
capolavori più
conosciuti: La
Primavera (1478-
1482) e La Nascita
di Venere (1482-
1485). Oggi le
opere sono
entrambe visibili
alla Galleria degli
Uffizi di Firenze. Sandro Botticelli, La Primavera, 1478-1482, tempera su tavola, Firenze, Uffizi
A.S. 2019/2020 STORIA DELL’ARTE 2° G
Probabilmente destinati al Palazzo Medici di via Larga, furono commissionati dal cugino di
Lorenzo il Magnifico: Lorenzo di Pierfrancesco. La raffinatezza e la bellezza idealizzata, oltre
alla scelta del soggetto mitologico, hanno reso il dipinto celebre universalmente. Al centro
della scena c’è Venere, dea dell’amore , che un cupido bendato accompagna dall’alto
mentre sta per scoccare la sua freccia. Intorno a lei un bosco di aranci e molte e diverse
piante. Alla sua sinistra Zefiro rapisce Clori. Dal loro amore nascerà Flora, la primavera, che
arriva spargendo fiori col vestito ricamato con motivi vegetali. A destra di Venere danzano
le tre Grazie e Mercurio disperde le nuvole con il caduceo simbolo di pace.
Sandro Botticelli, La Primavera, 1478-1482, tempera su tavola, Firenze, Uffizi. A sx particolare di Flora (la Primavera)
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La vegetazione ha
grande rilievo nella
composizione.
Gli aranci hanno
insieme fiori e frutti,
simbolo di perenne
abbondanza; dietro
Venere si riconosce
la pianta di mirto a
lei sacra; a terra vi è
un tripudio di fiori
ed erbe. Il luogo
dove si svolge la
scena sarebbe, per
alcuni critici, l’isola
di Cipro, dove
secondo la leggenda,
si trovava il giardino
della Dea.
Sandro Botticelli, La Primavera, 1478-1482, tempera su tavola, Firenze, Uffizi
Mercurio VenereLe Grazie Primavera Clori
Zefiro
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Sandro Botticelli, La Primavera, 1478-1482, tempera su tavola, Firenze, Uffizi. particolari
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Sempre negli anni Ottanta del Quattrocento Botticelli dipinge La Nascita di Venere (1482-1485). La
ricerca della bellezza perfetta e senza tempo fa sì che in secondo piano rimanga la costruzione
realistica dello spazio che, come nella Primavera, non si cura troppo dell’effetto prospettico, in quegli
anni oggetto di attente ricerche, né tantomeno della perfetta proporzione dei corpi. Il modo di
rappresentare le figure pagane è comunque lo stesso con cui Botticelli tratta le immagini sacre della
cristianità.
Sandro Botticelli, La Nascita di Venere ,1482-85, tempera su tela, Firenze, Uffizi
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Venere, nata
Secondo Omero, da
una conchiglia
uscita dal mare –
secondo altri miti,
dalla spuma del
mare-, arriva
sull’isola di Cipro
sospinta da Zefiro e
da Aura, la brezza
che lo abbraccia
(secondo alcuni
sarebbe Clori).
Viene accolta da
una ninfa delle Ore
che le porge, per
coprirsi, un
mantello rosa
fiorato.
Botticelli usò per
quest'opera il
supporto della tela,
spesso usata per
opere destinate a
residenze signorili.Sandro Botticelli, La Nascita di Venere ,1482-85, tempera su tela, Firenze, Uffizi
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La fonte principale
alla quale Botticelli
si è ispirato è senza
dubbio la Venere
Capitolina, una
Venere pudica,
della quale
esistevano molte
copie in età
romana e che sono
sopravvissute.
per il volto pare
che Botticelli abbia
avuto ispirazione
dalla bellissima
Simonetta
Vespucci, giovane
donna cantata da
molti artisti
fiorentini, amata da
Giuliano de’
Medici.Sandro Botticelli, La Nascita di Venere ,1482-85, tempera su tela, Firenze, Uffizi. In alto a destra, Simonetta Vespucci ritratta dal Botticelli.
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Una fra le opere del Botticelli
maturo è la Madonna della
melagrana secondo alcuni
studiosi commissionata
nel 1487 da parte della
magistratura fiorentina dei
Massai di Camera per la
propria Sala delle Udienze
in Palazzo Vecchio.
Sono evidenti le somiglianze
con la Madonna del
Magnificat, che è datata a
qualche anno prima, al 1485.
Oltre alla riproposizione del
«tondo» le somiglianze delle
due Madonne, del
bambinello e degli angeli
sono chiare. Lo stesso vale
per i colori e per la linea
netta del disegno.
Sandro Botticelli, La Nascita di Venere ,1482-85, tempera su tela, Firenze, Uffizi. In alto a destra, Simonetta Vespucci ritratta dal Botticelli.
A.S. 2019/2020 STORIA DELL’ARTE 2° G
Nel 1492 muore Lorenzo il
Magnifico. Le predicazioni di
Savonarola diventano sempre
più presenti così come le accuse
di dissolutezza verso la corte
medicea.
Non passerà molto tempo dalla
morte di Lorenzo che i Medici
verranno cacciati da Firenze.
Botticelli sente questo
avvenimento come la fine di un
mondo, il mondo al quale era
legato. Questo comporterà un
cambio anche nel suo modo di
pensare e dipingere oltre alla
perdita di committenti e lavoro.
Leonardo e Michelangelo,
intanto, cominciano a dominare
la scena artistica. Morirà il 17
maggio del 1510 in condizioni
economiche precarie. Sarà
seppellito nella tomba di
famiglia nella chiesa di
Ognissanti a Firenze.
Sandro Botticelli, Natività mistica, 1501, tempera su tela, Londra, National Gallery
Chiesa di Ognissanti a Firenze e lapide della tomba di
Famiglia di S. Botticelli (Filipepi)