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7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf
1/19
'.
t
t- ..'
.'
g
La
maggior
parte
dei segnali a effetto
analgesi-
co
deriva dalla corrente monodirezionale:
fanno
eccezione
le correnti interferenziali
che,
come
ab-
biamo
visto, sono
bidirezionali.
Il motivo per
cui molti
segnali
elettrici
sono in
grado
di indurre
analgesia
legato
alla
complessi-
t della
trasmissione
dello
stimolo doloroso
da
parte
del tessuto nervoso,
che si
basa
su
sinapsi
e
interconnessioni
a
diversa
soglia
di depolarizza-
zione.
In realt,
un campo elettrico
di
adeguata
inten-
sit
e
durata
sempre
in
grado
di
alterare la
con-
ducibilit
dei
tessuti nervosi
e,
nel
caso
specifico,
quella
di una fibra
sensitiva.
Questo
spiega perch
tutte le correnti
elettriche hanno
sempre
un effet-
to
analgesico,
la
cui entit
e
durata
assai
diversa
in relazione
al
tipo di
segnale erogato,
Le
correnti utilizzate
in elettroanalgesia
sono le
correnti
di adinamiche, ).e
cor renti
interferenziali,
l'elettroanalgesia
a
modulazione
di
frequenza
e, so-
prattutto,
la tecnica
nota
come TENS.
CORRENTI DIADINAMICHE
Le
correnti diadinamiche
rappresentano
le pri-
me
correnti a bassa frequenza utilizzate
a
scopo
analgesico; esse
hanno
un
ruolo
storico
importan-
te,
ma sono ancora
molto
utllizzate
in
ambito
fi-
sioterapico.
Questa
tipologia
di
segnale
di
facile
produzione,
in
quanto
tutte
le
varianti
delle dia-
dinamiche
vengono
realizzate
a
partire
dalla cor-
rente
alternata
di
rete
a 50
I{z,
eliminando
la
par-
te negativa
del
segnale;
si ottiene
cos
un
segnale
"base"
semisinusoidale
monodirezionale
a
50
Hz.
Le
correnti diadinamiche
agiscono
soprattutto
in
funzione dell'iperpol
arizzazione
che determi-
nano
al
polo positivo.
Leffetto
biologico prevalen-
te
quello
analgesico,
ma a intensit
elevata
com-
pare
anche
quello
eccitomol.orio.
Esistono
vari tipi
di correnti diadinamiche,
rea-
lizzate mediante
l'inserimento
di multipli,
sotto-
multipli
e
pause
della frequenza
di
50
Hz
Le correnti di
base
sono
la monofase
ela
difuse.
La
corrente
monofase
(Fig.
6.1a A),
deriva
dal
E
LETTROTE
RAPIA
ANTALG I
CA
O
ELETTROANALGESIA
*-f'
il
,"1-'
raddrizzamento parziale
di una corrente sinusoi-
dale;
presenta
un
f-on
della durata
di
10 ms,
una
frequenza
di 50 Hz; ha
un effetto
analgesico
tar-
divo.
La
corrente
difase
(Fig.6.14B),
di frequenza
100 Hz
e
T-on
di 10 ms,
deriva dalraddrizzamen-
to totale
di
una corrente
sinusoidale;
presenta
un
effetto
analgesico precoce,
ma di breve
durata.
Queste
correnti
base
vengono
variamente
mo-
dulate
in altri
tipi
di correnti
diadinamichei
cor-
to
periodo,lungo
periodo,
sincopata
(Fig.
6.15
A,
B,
C).
Questi
diversi segnali
sono stati
concepiti per
superare
il
problema
dell'accomodazrone
delle
fi-
bre
nervose.
Infatti, il
segnale
monodirezionale
in-
nalzala
soglia
di conduzione
delle fibre
nervose
sensitive;
tuttavia,
queste
si
adattano
rapidamente
a uno stimolo
costante; le
correnti diadinamiche
forniscono
una
periodica
variabilit
del segnale,
agendo
soprattutto sul periodo
(T).
Alcuni
anni
fa
gli
apparecchi venivano regolati
iri,."
1
r
tig.
.14 Ar
B
-
0
Diodinomko
monofose o
50
Hz;
B)
Diodinomico
difo-
se
o 100
|-iz.
i+
+i+
+
l10ms l10msl
7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf
2/19
ELrnnorrnar
una
tar-
un
o-
cor-
A,
fi-
in-
E
E
difo-
Fig.
.15
A,4(
-
A)
Corro
periodo,
olrernonzo
di 50
e 100
Hz;
B)
Lungo
periodo,
lo
monofose
si olterno
o
una difose
moduloto
nell'inlensid;
C)
Corren.
fe
sincopoo.
Lo
monofose
modulato
do
pouse
di
I
secondo.
manualmente,
attraverso
la
selezione
successiva
dei diversi
tipi
di corrente
diadinamica;
nelle
ap-
parecchiature
pi
recenti,
invece,
vi
una regola-
zione
automatica,
con
sequenze
di segnali
pre-im-
postate.
Le
correnti
diadinamiche,
essendo
monodire-
zionali,
possono
provocare
effetti
di
elettrolisi,
per
cui
non
opportuno
stiTizzarle
in
presenza
di
mezzi
di
sintesi
metallici.
MODALITA
DI
TRA'I-TAMENTO
CON
CORRENTI
DIADINAMICHE
Lelettrodo
attivo
(anodo),
viene
posizionato
sul
punto
do[ente,
mentre
l'elettrodo
negativo
viene
posto distalmente
o
in
opposizione (Fig.6.16). En-
trambi
gli
elettrodi
sono
posizionati
sulla
cute
me-
diante
interposizione
di
una
spugna
inumidita.
Lintensit
(mA)
della
corrente
viene
modulata
con
la
collaborazione
del paziente;
f
intensit
del
segnale
elettrico
deve
essere
sopra
la
soglia
di per-
cezione,
ma
non
evocare
disagio.
Le
sedute
sono
in
genere
di
breve
durata
(10-15
minuti);
in
questo
lasso
di tempo
vengono
som-
minltrali
v1:
tip,i
di
segnale.
Fig.
.17
-
conenriinbrferenzioli.
-il7
----------rF-
los .____
Fig.
.1
-
[onenti
diodincmiche: posizionomeno
degli
elefirodi
in un
cosc
di
gonolgio.
In
genere,
si inizia
con
una
corrente
difasica,
meglio
tollerata
dal paziente,
per
l-2
minuti,
segui-
ta da
correnti
a
breve
periodo
e
a
lungo
periodo.
coRRENTt
TNTERFERENZIALI
(Dl
NEMC)
Le
correnti
interferenziali
(Fig.
6.17)
derivano
dalla
sovrapposizione
di
due
correnti
alternate
sr-
nusoidali
di
frequenza
lievemente
differente
tra di
loro,
attorno
a
4000
Hz.Lo
sfasamento
tra le
due
correnti
determina
la
formazione,
nel
punto
d,in-
contro,
di
una
corrente
a bassa
frequenza,
con
ef-
fetto
eccitomotorio
(10
Hz)
sul
muicolo
innerva-
to
e
analgesico
sulle
fibre
nocicettive
(100
Hzt:
inoltre,
vi
anche,
sopra
i
50
Hz,
un
effetto
vaso-
motorio.
I
generatori
pi
recenti
erogano
una cor-
rente
di
bassa
frequenza
che
va
a
modulare
un'al-
tra
a
frequenza
media.
Il razionale
dell'tttlizzo
di
una
corrente
"base"
alternata
di
frequenza
media
(4000
Hz),
sta
nel
fatto
che
le frequenze
medie
assicurano
un'alta
pe-
netanza
cutanea
e
una
buona
tollerabilit
da
pir-
te del paziente.
Inoltre,
le
correnti
interferenziaii
sono
bidirezionali
e non
causano
lapolarzzazo_
ne
dei tessuti
attraversati.
7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf
3/19
ffi
remer*
p15164,=N
TecNoLoer rN
MEDKTNA,RhsrLrTATrvA
Attualmente,
le correnti
interferenziali
sono po-
co
ttilizzate; pressoch
abbandonato
risulta il lo-
ro
lutilizzo
a
scopo
trofico
(1+10
Hz)
e vasomoto-
rio
(>50
Hz),
mentre
ancora
valido il loro im-
piego
a scopo analgesico.
lazione
analgesica
awiene
in
maniera simile
al-
la TENS
(vedi
oltre), anche se con effetti meno se-
lettivi:
*
effetto
Gate
Control;
-
aumentata
secrezione
di
endorfine;
-
rimozione
di
sostanze algogene,
secondaria
al-
la
vasodilatazione.
MODALI
DI
TRAT:I-AMENTO
CON
CORRENTI INTERFERENZIALI
Le
correnti interferenziali
vengono
erogate me-
diante
quattro
elettrodi posizionati
in
modo
tale
che i
poli positivi
siano in diagonale
con
quelli
ne-
gativi.
I
campi elettrici
generati
devono
essere
in-
crociati
tra di
loro
e centrati sul
punto
datrattare
(Fig.6.18);la
cute va accuratamente
detersa.
L'in-
tensit
viene aumentata progressivamente
fino
a
che il paziente
non
ar,.verta
un leggero formicolio.
',"
ll8
Le
sedute sono
quotidiane
e
durano
general-
mente 10-30
minuti,
per
un
totale di 10-15
vol-
te.
ELETTROANALGESIA
A MobuLAZr'N
iir
FREouENZA
Questo
tipo di terapia
stata introdotta recen-
temente
e
si
richiama,
in
un
certo
modo,
alle
cor-
renti
interfe
r
enziali.
Il
presupposto
della metodica
si basa
sulla
ca-
pacit
delle
correnti
elettriche
di
generare
effetti
biologici
diversi in
relazione
alla frequenza:utiliz-
zafa.
Secondo la
classificazione
di
Hansjrgens
(2002),le
basse frequenze
(1000
Hz)
sono in
gra-
do
di
generare
potenziali
d'azipne,
con effetti
ec-
citomotori.
Le medie
frequenze
(1000-300.000
Hz)
invece,
a
intensit
di corrente
bassa e
costan-
te,
provocano
effetti
biostimolanti,
che aumenta-
no
proporzionalmente
con
l'incremento
della fre-
quenza.
La
maggior parte
delle
metodiche
di elettro-
terapia tradizionale
non sono quindi
in grado
di
ottenere
simultaneamente
entrambi
gli effet-
ti: solo
le
correnti interferenziali
possono
forni-
re
gli effetti
delle medie frequenze in
prossimi-
t degli
elettrodi
e
gli effetti
delle
basse
frequen-
ze
in
profondit,
dove le
due
correnti
sono
mo-
dulate.
I elettr
o
an alge
sia a m o
dulazion e
di
fr
e
quenz
a
ha
sviluppato
ulteriormente
questo
concetto, iliz-
zando
correnti alternate sinusoidali
a
intensira
co-
stante,
con
modulazione
automatica
di
freqtenza
da 4400 Hz
a
12.300
Hz, per ottenere
contempo-
raneamente
sia I'effetto
eccitomotorio
che quello
biostimolante.
Infatti,
a 4400 Hz I'intensit
risulta
essere
sopra
la
soglia
di
stimolazione, con
conseguente
insor-
genza
del
potenziale
d'azione stimolante,
mentre
a 12.300 Hz l'intensit
sotto
la
soglia,
con effet-
to biostimolante
(Fig.
6.i9).
MODALITA
DI
TRATTAMEN.TO
CON LE
CORRENTI A
MODUIAZIONE DI FREQUENZA
I
programmi
di trattamento
sono differenziati
in
funzione
dell'effetto
biologico desiderato:
sti-
molazione,
analgesia, vasocostrizione,
ecc.
Il
programma
pi interessante
e originale risul-
ta
essere
quello definito
"scan",
dove
la
frequenza
di erogazione cambia lentamente,
in
senso
"oriz-
ig.
.18
-
Erogozione o
"compi
inaocioi"
7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf
4/19
ELEnRorena""r
YOI-
cor-
ca-
gra-
ec-
fre-
soglia
di stimolazione
4400
12300
Hz
Fig.
.19
-
Elettroonolgesio
o modulozione
di
frequenzo;
effetto
eccfomo-
orio
e biostimolonle
in
modolio
"scon".
zontale"
da
4440
Hz a
12.300
iH:z,
con
un'imposta-
zione
costante
dell'intensit,
in
modo
da fornire
al
paziente
una
sorta
di stimolazione
e rilassamento
successivi.
Le
modalit
d'applicazione
pi
comune
quel-
la quadripolare,
ove
gli
elettrodi
sono
applicati
a
un
determinato
segmento
corporeo
in
modo
da
formare
un
campo
d'azione
comune,
come
gi
vi-
sto per
le
correnti
interferenziali.
Assai
particola-
re
l'applicazione
sistemica,
con
applicazione
de-
gi
elettrodi
ai palmi
delle mani
e dei piedi,
per
fa-
vorire un
rilassamento
"total body'] utile
per
ulte-
riori
approcci
chinesiterapici.
Il tempo
di trattamento
generalmente
com-
preso
tra 20
e 30 minuti.
TENS
facronimo
TENS
significa
Transcutaneous
Elec-
trical
Nerve
Stimulation.
Questa
tecnica,
nata
sul
finire
degli
anni
'70,
ha
rappresentato
un
notevole
salto
qualitativo
nel
campo
della
terapia
antalgica.
Il
progetto'TENS"
si
infatti
sviluppato
con
I'obiettivo
di
eccitare
selettivamente
le
fibre
di
grosso
calibro
di
tipo
A.
Negli
anni
'80,
I'evoluzione
dell'elettronica
ha
permesso
di realizzare
segnali
aventi queste
carat-
teristiche,
cio impulsi
di
durata
molto
breve,
del-
l'ordine
del
microsecondo,
simili
alla
cronassia
delle fibre
di
grosso
calibro.
Alla
base di
questa
terapia
antalgica
vi
la
teo-
rra
del
G11e
Clntrol.,elaborara
da Melzack
e Wall
negli
anni'60,
secondo
la quale
le
fibre
di
sr.-.:.i
calibro
controllano
le
fibre
di piccolo
Lalihrrr
:
:_.
modulano
la
percezione.
In
linea
di
principitr.
s:r-
molando
le
fibre
di
grosso
calibro
tipo
Au
e \p.
vengono
inibite
le
fibre
tipo
AE
e
C, deputate
alh
nocicezione
(Fig.
6.3,
paragrafo:
Effetti biologic
della
corrente
elettrica).
Agendo
sulla
durata
dell'impulso
di
una
corren-
te polarizzata
di basso
voltaggio,
possibile
un'at-
tivazione
selettiva
dei potenziali
di
depolarizzazio-
ne
delle
fibre
di
grosso
calibro
di
tipo
A
(Tab.
6.II
.
Tob.
.ll
-
Iipi
di
fihre
nervose
sensititle,
loro funzione
oll,interno
del
sistemo
del
Gote
Control
e depolorizzozione
in
funzione
delio
duroto
dell'impulso
elettrico.
In
realt,
mentre
assai
faclle
realizzare
stimoli
attivi
selettivamente
sulle
fibre
A
e non
attivi
sulle
fibre
C,
pi
complessa
risulta
la realizzazione
di
se-
gnali
attivi
all'interno
del
gruppo
delle
fibre
A.
Spes-
so,
infatti,
anche
stimoli
di
breve
durata
(5
+
100
ps)
evocano
fastidiose
contrazioni
muscolari
per
I'atti-
vazione
dei
motoneuroni
presenti
nella
zona.
Come
si
pu
vedere
dalla
tabella
seguente,
gli
impulsi
di
durata
maggiore
di
150
;.rs,
tipici della
TENS
definita
"endorfinica"
(vedi
oltre),
essendo
poco
selettivi,
vengono
erogati
a bassissima
fre-
quenza
per
ridurre
al
minimo
I'evocazione
delle
contrazioni
muscolari
parassite.
Tobellu
.lll
-
Corotteristiche
tecnkhe
dello
TENS
trodizionole
e
dello TtNS
"endorfinico".
j
i
:i
li
:
;
TEilS
TtPo
, DURATA,il'tPUtS0
[sJ
L-
dossiro
30
+
150
[ndorfiniro:
200
FREOUINZA
COilINAAOU
Hz
tUSCOtAnl
l0:]50
i-"=
)
Le
correnti
di tipo TENS
si
cararterrzr.:
5.:1t
folma
e.alla
frequenza.
$
{
il9
7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf
5/19
ffircaaelaF|s|cA
i
Nupyp
rcNorocr
w,MrorqNa
Rragturarvn
, .tt
tig.
.20
-
Vori tipi
di segnole T[NS.
La forma
d'onda
in
genere
rettangolare,
che
assume
l'aspetto
di impulsi
ultra-brevi, quando
la
durata
del
tempo
attivo
diviene
estremamente
pic-
cola,
cio
inferiore
a
50
ps.
Alcuni
apparecchi
ero-
gano
un
segnale
bifasico
simmetrico
oppure
asim-
metrico
(Fig.
6.20).
In
realt,
quest'ultima
forma,
pi
che
una
necessit
elettrofisiologia,
appare
spes-
so
essere la
conseguenza
delTa
difficolt
tecnica
del
controllo
inerziale delf
impulso,
quando
questo
scende
dai
valori positivi
verso l'isoelettrica.
La frequenza
dell'onda
sempre
molto
bassa,
in
genere
compresa
fta IHz
e
150
Hz. Tuttavia,
nell'ambito
di
questo
ristretto
range,
appare
mol-
to utile personalizzare
il
trattamento
in
funzione
dell'individuo,
della patologia
e
delle
indicazioni
cliniche
(Zati,1983).
Orientativamente,
vengono
definite bassissime,
le
frequenze
comprese
tra
I Hz
e
50
Hz
e basse,
quelle
comprese
tra
50
Hz
e
150 Hz. Lintensit
degli
impulsi
compresa
tra
0
mA
e
100
mA.
TENS.CLASSICA
La
TENS
originale nasce
con
impulsi
della
du-
rata
(t-on)
dell'ordine di alcuni
ps
(30 +
100
ps)
e
con una
frequenza
compresa tra3}Hz
e
150 Hz.
I
dispositivi di
elettroterapia analgesica pir
re-
centi
presentano
la
possibilit
di modulare
la
fre-
quenza
in base
alla
responsivit
del paziente;
esempi tipici
sono le modulazioni:
30
+
80
Hz
e
50
+
150
Hz.
IJazione
analgesica
spesso
sorprendentemen-
te
rapida, ma
di
durata
incostante.
TENS
ENDOR.FINICA
Alcuni
segnali rettangolari,
monodirezionali,
con tempo
attivo di
200
ps,
vengono
inquadrati
nella
metodica TENS
col nome
di
"TENS
endorfi-
nica".
Secondo la
teoria endorfinica,
queste
onde
di
bassissima
frequenza
(1
+
5 }{z)
stimolano
le
fibre
A
e
induconola
secrezione da
parte
dell'ipotala-
mo
di
sostanze
morfino-mimetiche,
quali
encefa-
line
ed
endorfine.
La TENS
endorfinica,
inoltre,
induce
sporadi-
che
contrazioni
muscolari
che
causano
un marca-
to effetto iperemico,
favorente
il
drenaggio
dei ca-
taboliti acidi
e dei
radicali
liberi
accumulati nelle
zone
muscolari
contratte.
L
analgesia
di
questo
tipo di
TENS
meno
im-
mediata di
quella
classica,
ma
sembra
pi
duratu-
ra nel
tempo.
possibile,
anzi
consigliabile,
I'asso
ciazione
tra
la TENS
tradizionale
e
quella
endorfinica.
MODALITA
DI
TRATTAAAENTO
CON.TENS
I
due elettrodi
vengono
posizionati
sulla cute
con l'interposizione
di
un
gel
conduttore,
oppure
sono autoadesivi.
Lelettrodo
a
polarit
negativa
deve
essere
posto
in
corrispondenza
della zona
origine
del
dolore, mentre guello
positivo
nella zo-
na
di
irradiazione
del
dolore.
Se
il
segnale
bidi-
rezionale,
simmetrico,
alternato,
non
c'
una po-
larit definita
degli
elettrodi.
Nelle apparecchiature
multicanale
possibile
uttTizzare
4
elettrodi
che,
solitamente,
vengono po-
sizionati in
contrapposizione,
con gli
elettrodi ne-
gativi prossimali
(Fig.
6.2
1
).
Lintensit
deve
essere regolata
su base
sogget-
tiva
ed
eventualmente
modificata
nel
corso della
seduta,
per
evitare fenomeni
di accomodazione.
Il
tempo
di
trattamento
di
entrambe le TENS,
classica ed
endorfinica,
generalmente
di
30
mi-
nuti,
ma
in
casi
particolari
pu
essere
condotto
per
tempi
pi
lunghi.
ig.
6.21
-
Posizonomento
da 4
elettrodi
in
conilapposizione in
un
con
d
lombolgio.
--
"
1--*'-*
I
120
7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf
6/19
i
La
cadenza
delle sedute
quotidiana; I'applica-
zione pu
essere
fatta
anche
pi
volte
al
giorno.
I trattamenti
prolungati
sono
indicati
soprat-
tutto
nei
pazientr
con
dolore di origine
neoplasti-
ca;
in
questo
caso,
al
fine
di
evitare danni
alla cu-
te, sono
necessari
programmi
dove
la
pausa
mol-
to
piir
lunga
del
tempo
attivo.
mulc
i,.rc
nr
.,;,
,,
Le
correnti
analgesiche
sono indicate nel tratta-
mento
sintomatico del dolore
periferico.
Il loro
ef-
fetto
pertanto
nullo
nel dolore centrale
o
psico-
somatico, al
di l dell'effetto
placebo
comune
a
tanti altri
presidi
terapeutici.
Le
correnti
analgesiche sono
particolarmente
efficaci nelle nevralgie
primitive
o
secondarie;
sono
anche efficaci
nella
gestione
del dolore che accom-
pagna
la maggior
parte
dei
processi
Jlogistici
e
nel-
l'artrosi. Anche tl, dolore neoplastico,
sensibile
al-
I'uso di correnti
analgesiche,
specie alla
TENS,
sia
pure
con
gli opportuni
programmi.
La
metodica
delle
correnti
analgesiche
appare
essere
ancora
in
evoluzione,
essendo
in
progetta-
zione
segnali
ancora
pir)
selettivi.
CONI,'ROINDICAZIONI
Le contro
in
dicazioni delle correnti analgesiche
riguardano
i portatori
di
pacemaker,
la presenza
di
lesioni
cutanee,
di infezioni,le
zone
in
prossi-
mit dell'utero
gravidico
e
dei
glomi
carotidei.
Cautela
richiesta nelle
zone in
prossimit
di
mezzi
di
sintesi.
rt
lLl
7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf
7/19
ELETTROTERAPIA
DI
STIMOI
ZIONE
A BASSA
FREQUENZA
HBRI ilERV0SE
Iob.
.V
-
Closificozione
delle fibre
muscolori.
-
Le
fibre
tipo II
o veloci, hanno
tempo
di
contra-
zione
veloce,
sono raggruppate
in
unit
moto-
rie
piccole,
a
metabolismo
anaerobico.
Esse pre-
valgono
nei muscoli
ad attivit
dinamica
o fa-
sica.
La
reattivit
agli
stimoli
elettrici
appare
diversa
nei due
tipi
di
fibre: le
fibre
tipo
I
sono
stimolate
prevalentemente
da
impulsi
a
bassa
freqtenza
(25
+
50
Hz);
le
fibre
di tipo
II
sono
attivate
soprattut-
to
da
impulsi
a frequenza pii
alta
(70
+
100 Hz).
Unit
motoria.
-
I'unit
funzionale
di un mu-
scolo;
costituita
da un motoneurone
e
dalle
fibre
muscolari
da
esso
innervate,
tramite
la placca
mo-
trice.
Le
unit motorie
possono
essere
di due
tipi:
-
unit
motorie
toniche:
dotate
di
motoneuroni
piccoli,
a
elevata
soglia
di scarica
e bassa
velo-
cit di
conduzione,
che
innervano
fibre musco-
ari
tipo I;
-
unit
motorie fasiche;
costituite
da
motoneuroni
grandi,
a bassa
soglia ed
elevata
velocit
di
con-
duzione,
che
innervano
fibre muscolari
tipo II.
ECCITABI
LITA ELETTRICA
DELLE
FIBRE
MUSCOIARI
E
NERVOSE
Le
correnti
elettriche
di
stimolazione
hanno
co-
me
substrato
biologico
i
tessuti
eccitabili,
cio
il
tessuto
nervoso
e il
tessuto
muscolare,
che
sono in
stretta
relazione
funzionale
tra loro.
Fibre
nervose.
-
Si
possono
classificare
in
base
alla
presenza
o
meno
della
guaina
mielinica,
al
diametro
e
alla
velocit
di
conduzione
(Tb.
6.IV).
Fibre
muscolari.
-
Sono
innervate
da
motoneu-
roni
diversi
e
hanno
caratteristiche
differenziate
per
quanto
riguarda
il
tipo e la
velocit
di contra-
zione,
il
metabolismo
e la funzione.
Le
fibre
muscolari
(Tab.
6.V)
si classificano
es-
senzialmente
in fibre
di
tipo I o lente
(slow
twitch
fibers)
e fibre
di tipo,
veloci
(fast
twitch
fibers).
-
Le
fibre
tipo
I,hanno
tempo
di
contrazione
len-
to,
partecipano
ad
ampie
unit
motorie
e
sono
ricche
di
mioglobina
e mitocondri,
per
svilup-
pare
un
metabolismo
prevalentemente aerobi-
co.
Esse prevalgono
nei muscoli
a funzione
po-
sturale
o tonica.
Iob.
.lV
-
0osificozione
delle
fibre
nervose.
FIBRE IIIUS(OLARI
Embryonol
totipotentiol f ibers
122
7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf
8/19
pre-
\zJ
I.
,
I
_l
I
I
I
i
I
i
l
I
i
I
-,.1
I
INTERAZIONE
DEGLI
STIMOLI
ELETTRIC]
CON
I
TESSUTI
ECCITABILI
Le
diverse
caratteristiche
anatomo_fisioloeiche
delle
fibre
nervose
e
delle
fibre
muscolari
si
psso_
no
evidenziare
variando
la
durata
di
un
impulso
elettrico
elementare,
quale,
per
esempio,
queil
ret_
tangolare
fornito
da
una
corrente
monodirezionale.
Come
abbiamo
visto,
la
reobase
e la
cronoassia
delle
fibre
muscolari
e
delle
fibre
nervose
sono
molto
diverse,
in
quanto
quest,ultime
sono
molto
pi
eccitabili
delle
fibre
muscolari
(Fig.6.22).
Questa
diversa
eccitabilit
tra
le
fibie
muscola_
ri
e
le
fibre
nervose
pu
essere
sfruttata
in
senso
terapeutico.
.
Infatti,
se
impostiamo
in
maniera
adeguata
la
durata
del
tempo
attivo
dell,impulso
elettrio,
pos_
siamo
eccitare
le
une
e non
eccitare
le
altre.
In
particolare,
se
si
utilizza
un impulso di
du_
rata
inferiore
a
1
ms,
non
si
eccita
maila
fibra
mu_
scolare,
ma
solo
la
fibra
nervosa
competente.
In-
fatti,
il
potenziale
d'azione
di
quest,ultima
assai
pi
rapido
di
quello
della
fibra
muscolare
e
viene
attivato
per
primo
(Fig.6.23).
.
Questo
principio
stato
utjlizzato
fin
dai
tempi
dell'uso
della
corrente
neofaradica
(t_on
,l00
ms; lo
simolozione
dei muscoli
innervoi
posibile
con
t-on
.
mo
solo con
oho
inlensitd.
Fig.
.28
-
Sirolor;;; .ln
murolo normclmente
innervoro;
correne
rettongolare
bifosko:
r-on
=
0,'l
5
:
0,35 ms.
Fig.
.30
-
Stimolozione
di
un muscolo
tofolmene
c
t:ii:
-;--:
::::.
voto,
ovendo come torget fibre
denervole.
Correne
irirnclt:': ::s,::
inpul-
so
equilibrolo),
t-on
=
50 +
200
ms.
125
7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf
11/19
i#
TERAPIA
FISICA
-
Nuovr TrcNoLooe
lN
MrorcrNn
Rnsrlrnnvl
durre I'eccessiva
polarizzazione
della
cute
e dun-
que
migliorare
la
tolleranza
del
paziente
verso
queste
correnti
(Fig.
6.30).
MUSCOLI
PAMIAI.I\/1ENTE
DEN
ERVATI
Quando
ci
troviamo
atrattare
un muscolo
nor-
malmente
innervato
o
totalmente
denervato, non
abbiamo problemi
di scelte terapeutiche.
I
dubbi
possono
insorgere
nel caso
di
un mu-
scolo
parzialmente
denervato;
in
questo
caso, le
ipotesi
di lavoro possono
essere
varie,
in
relazione
alle
condizioni
cliniche
in
cui
si trova
il paziente.
Proponiamo
tre
esempi
(Tab.
6.VI):
1
Se abbiamo
ragione
di ritenere
che
la
condizio-
ne
di
deneryazione
parziale
sia
definitiva,
allora
pu
essere
opportuno
decidere
di
stimolare
le
fibre
innervate per
ottenere
la
cosiddetta
iper-
trofia
compensatoria.Il
segnale
pir
idoneo
di
morfologia
rettangolare
con un
tempo
inferio-
re
a
0,5
ms, eventualmente
bifasico,
se la
tecno-
logia
lo
contempla.
2.
Se
invece
si
ritiene
che
il
muscolo
parzialmente
denervato
possa
essere
soggetto
a
reinneryazio-
ne, allora
plausibile
stimolare
selettivamente
le
fibre
denervate,
con
una corrente
triangolare,
con tempo
attivo
compreso
tra i
50 ms
e
200
ms.
3.
In
una condizione simile
alla precedente, cio
di
denervazione
con
probablle
r
einn
ery azi
o
n e, ma
in
cui
si
preveda
tnalungafase
di
paralisi
(per
esempio
nella lesione
di un lungo
tronco nervo-
so)
pu
essere logico
attuare
un
programma
mi-
sto, alternando
i due precedenti
trattamenti.
Tob.
.Vl-
kempidituottomento
di muscoli
porziolmente
denervoti.
SCHEMA
GENERALE
DI
TMJTAMENTO
necessario
conoscere
approfonditamente
il
se-
gnale
elettrico
che
si intende
utilizzare.
Polarit.
-
Se utilizziamo
una
corrente
classica
monodirezio
nale, l,
polo
negativo
il polo
stimolan-
fe
per
eccellenza;
se
ci
troviamo
invece
di fronte
a
un
segnale
bidirezionale,
I'elettrodo
allora
indifferen-
te,
in quanto
a
polarit
continuamente
si alterna.
Tempo
attivo.
-
Un
altro
aspetto
importante
la larghezza
degli impulsi,
cio il
tempo
attivo
(t-on)
del
segnale.
La
maggior parte
delle
appa-
recchiature
di ultima generazione
in
grado
di
erogare impulsi
dilarghezza
molto vicina
alla
cro-
noassia
dei
nervi motori
che
si vogliono
trattare.
Indicativamente,
il
tempo
attivo
0,15
+
0,20 ms
per
gli arti
superiori
e
il
tronco, 0,25
+
0,35
ms
per
gli
arti inferiori
(muscoli
normo-innervati).
Pausa.
-
Deve
esser
calibrata
in
maniera
tale da
consentire
il
ristoro
muscolarel
la pausa
deve
es-
sere
almeno
di
durata
uguale
al
tempo
attivo;
tut-
tavia, il
rapporto
1
:
1
pu
essere
mantenuto
solo
in presenza
di
segnali
di
durata
assai
breve,
dell'or-
dine
di
0,5
+
1 ms
e
per
pochi
minuti.
Nei
segnali
con
-on
pi lungo
(tOO
+
200
ms),
il tempo
attivo
deve
essere
assai minore
della
pau-
sa;
per
esempio,
in
un rapporto
di l:3
o
1:5.
Frequenza
degli
impulsi.
-
In
base
a quanto
detto
in
precedenza,
le
unit motorie
fasiche
ri-
spondono
a
frequenze
pi
alte
(70 +
100
lFrz)
r-
spetto alle
unit
motorie
toniche
(25 +
50
ltsrz).
Tempo
di trattamento.
-
La
durata
di ciascuna
seduta
varia
da 20
a 60 minuti,
per
un
totale
di
10-
20
sedute.
Preparazione.
-
Per quanto
riguarda
gli
aspetti
pratici di
una seduta
di
elettroterapia
di
stimola-
zione
opportuno,
prima
diiniziare
il
trattamen-
to,
detergere
accuratamente
la
cute e depilare
le zo-
ne
pi
ricche
di
peli.
Gli
elettrodi vanno posti
sul-
la
cute con f interposizione
di
gel
conduttore
e po-
sizionati
agli estremi
del ventre
muscolare, paral-
lelamente
alle fibre
muscolari
(tecnica
bipolare),
oppure
con I'elettrodo
negativo
sul punto
motore
e
il positivo
nelle
vicinanze
(tecnica
monopolare).
Per
quanto
riguarda
I'atteggiamento
del musco-
lo durante
I'elettrostimolazione,
la
stimolazione
pi
efficace si
ottiene con
il
muscolo
in
contrazio-
ne isometrica
e a una lunghezza
intermedia.
MODALITA
DI
TMf,IAMENTO
DEI
MUSCOLI
NORMO-INNERVATI
Il
programma
di
stimolazione
composto
in
genere
da
tre fasi,
dove la pi
importante
ed
effi-
cace la fase
di lavoro
(Tab.
6.VII).
AMIOTROFIA
Il
target
biologico di
questo
trattamento
sono
le
fibre di
tipo I
"lente";
siutilizza
un segnale
si-
mile
alla cronoassia
di
queste
fibre,
con frequenza
126
Conenti reftongolori
bifoskhe
7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf
12/19
ELrnnorrcARA
6
di
cro-
ms
ms
es-
tut-
solo
ms),
pau-
ri-
ri-
10-
e
zo-
e
po-
in
effi-
sono
si-
35+45
4
35:45
4
i
{
1
;
x,
*
I
#
$
j
*
Tob.
.Vll-
Schemo
bose
per
un
progrummo
dielettro$imolozione
di muyoli
normolmente
innervoti.
cace
per
il
trofismo
vero
e proprio,
senza
inc*::t-
re
in
una
reazione
dolorosa.
Successivamente
si
passa
allala
se
di
ltu.r.:,..
::,=
dura
complessivamente
20
+
30 minuti.
\ns1.1u.
erogati
set di impulsi
con
una frequenza
di
-j_i
+
-:
l{zper
pochi
secondi,
alternati
a
fasi
di
rilassamen-
to
attivo in
cui gli
impulsi
sono
emessi
a
una e-
quenza
molto
bassa
(aHz).
Lo
scopo
di
realizza-
re
una
contrazione
etanizzante,che
quella
piu
et-
ficace
per
il rinforzo
muscolare,
per
un tempo
limi-
tato; infatti,
la
contrazio
ne
tetanizzante
nn
der-e
essere prolungata
oltre
un
certo
tempo
perch
ri-
duce
I'irrorazione
sanguigna
della
fibra
muscolare.
Segue
la
fase
di
rilassamento,
della
durata
di
qualche
minuto,
con
impulsi
erogati
a
bassissima
frequenza
(3
minuti
a 3
Hz),
durante
la
quale
la
fi-
bra
muscolare
sollecitata
viene
riportata
gradual-
mente
allo
stato
di
riposo.
RINFOMO
MUSCOIARE
Rappresenta
il
tipico
trattamento
dello
sporti_
vo,
avendo
come
target
principale
le
fibre
di
tipo
II. A
tale
scopo,
si ricorre
a
segnali
con
tempo
at-
tivo pi
lungo
rispetto
ai
precedenti,
con frequen-
ze
tetanizzanti
per
le
fibre
veloci.
bene
ricordare
che
lo
sportivo
presenta
una
notevole
tolleranza
alla
stimolazione
elettrica:
sop-
porta
intensit
pi
elevate
e tempi
di trattameno
pi
lunghi
rispetto
a
un individuo
non
allenato.
Gli sportivi
sono
poi
psicologicamente
portati
a
sopportare
alti
carichi
di lavoro
e condizioni
for-
temente
stressanti
per
il
sistema
muscolo-tendi-
neo;
in
questi
individui
ci
si pu
dunque
awici-
nare
ai
limiti
massimi
consentiti.
Il
programma
di stimolazione
presen
ta
una
fa-
se
di
riscaldamento
di
durata
e
frequenza
maggio-
ri
rispetto
al programma
per
l'amiotrofia
(4
mi-
nuti
a
30 Hz).
tAst
TIPO
TEMP0
(min.)
Riscoldomenlo
2:
l0
ll
Lavoro
20;0
ill
Rilossomento
tl
Flg.
.31
-
Elettroteropio
disimolozione
del murolo
quodricipite
femorole.
tetanizzar'te.
Si
ottiene
cos una
stimolazione
effi-
cace,
ben
tollerata
dal
paziente
)
senza
ricorrere
a
intensit
particolarmente
elevate
(Fig.
6.31).
prevista
tnabreve
fase
di
riscaldamento
abas-
sa frequenza
(2-6
minuti
a
6
+
g
Hz)
che prepara
la
muscolatura
a
recepire
il
segnale
elettrico
effi-
b.
.Vlll-
Esempio
diprogrommo
per
l'omiorofio.
0,
5
+
0,20
orti
sup.
e ronco
0,25 +
0,35
orti
inf
0,1
5
+
0,20
orti sup.
e
ronco
0,25 +
0,35
orti inf.
0,,
5
+
0,20
orti sup.
e tronco
0,25
;0,35
orti
inf.
i
t2t
FREOUENZA
Hz
TTMPO
2
minut
6',
B
"
8'
SEGNATE
7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf
13/19
Iob.
.lX
*
Esempio
di
progrommo
per
il rinforzo
muscolore.
FASE
STGNATT
RTTTAI{GOI.ARE
t-on
(ms)
FRTOUTNZA
Hz
TTIUIPO
I
Riscoldomeno
0,25 +
0,25
orti sup.
e tronco
0,35
+
0,40
ori inf.
30
4
minuti
tl
L0v0r0
0,25 +
0,25
orti sup. e ronco
0,35 +
0,40
ori inf.
/5 :85
4
/5
;85
4
4',
8' +
10"
4',
"+B"
l5
minutiTOTALE
ill
Rilossomento
0,25 +
0,25
orti
sup.
e tronco
0,35 +
0,40
orti inf.
3
4
minuti
6
TERAPIA
FISICA
-
Nuovr
TrcNoLoolr
tN
MEDtctNA
Rnsllrarve
La
fase
di
lavoro
si sviluppa
con
impulsi
a fre-
qtenza
pi
elevata,
seguiti
da
fasi
di riposo
attivo
frequenza
pi
bassa,
per
consentire
la
ripresa del
flusso
ematico
(4
secondi
a75
+
85 Hz,alternati
a
4Hzper
8-10
secondi).
Infine,
si termina
con
una
fase
di
rilassamento
(4
minuti
a
3
Hz),
allo
scopo
di
favorire
la
rimo-
zione
dei
cataboliti
tossici.
TONOLISI
Questo
programma
utile per
il
trattamento
delle
contratture
muscolari.
La
tonolisi
impie-
gata
in
ambito
sportivo,
ma
non
solo,
in
quanto
la
contrattura
una
comune
alterazione
del
to-
no
muscolare
dovuta
all'accumulo
di
cataboli
tossici
nei
muscoli
sottoposti
a
sovraccarico
fun-
zionale.
Il
trattamento
prevede
l'utilizzo
di
correnti
ret-
tangolari
monofasiche,
asimmetriche
a
bassissima
frequenza
(1
Hz)
e
bassa intensit,
con
impulsi
di
durata
da
0,15
+
0,25
ms
(Fig.6.32).
L
obiettivo
di
questo
programma
incrementa-
re
la
vascolarizzazione
muscolare
facilitando
il
wash-out
dei
cataboliti
tossici.
La
durata
del tratta-
mento
solitamente
dell'ordine
dei
20
minuti
ed
sempre
ben
tollerato
dal paziente (Tab.
6.X).
Tab.
.X
-
hempio
di
progrommo
per
lo
tonolisi.
FAST
STGNATT
RETTAI{GOI.ARE
r-on
{ns}
FRTOUENZA
Hz
TEfIPO
unr0
0, 5
orti sup.
0,20
ronco
0,25
ori inf.
l
20
min,-
MODALITA
DI
TRATTAMENTO
DEI
MUSCOLI
PAMIAIJVIENTE
O
TOTAI.AENTE
DENERVATI
STIMOLAZIONE
DELLE
FIBRE
DENERVATE
CON
SEGNALE
TRIANGOIARE
Come
visto
pi
sopra,
possibile
stimolar;
;=-
lettivamente
le
fibre
muscolari
denervate
med_.--,-
te una
corrente
triangolare.
La
classica
corrente
triangolare
si
imposta
:.
r
tempi
attivi
compresi
tra 100
ms
e
300
ms
e
:j_-
se
di
300
+
1000
ms.
Ricerca
della pendenza
ottimale
del
segna_to
-
La
"pendenza"
uno
degli
aspetti
fondamenr-_
:u
questo
segnale;
pu
essere
rappresentata
dalla
:..,-_
centuale
di crescita
dell'intensit
del
sesnale
::-.--
golare;
essa
dipende
sia
dalla
durata
deiregna'-
:-
on),
che
dall'intensit
utilizzata
(t).
Alcuni
apparecchi
di
recente
sviluppo
so:
.rl
grado
di
impostare
la pendenza
della
cun'a.
.-:;-
verso
modalit
manuali
o semi-automatiche.
,
.-
ne
di ottimizzarela
stimolazione
di
queste
fr:,.
nr
rapporto
alle
caratteristiche
del paziente
c _:
,i.
sua patologia.
Modalit
manuale.
-
Inizialmente
si
in:.
,:;il
manualmente
sia
il
tempo
(t-on)
che
I'inr=:.,
:,r
(I)
dell'impulso;
in questa
maniera
viene
ie _' r
:
Fig.
.32
-
Segnole
osimmetrico
compensoto.
-,
128
7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf
14/19
iu
I
lL
ii"
rnll
l
-r
.oefficiente
di
pendenza,
che
sar mantenuto
:.:
tutto
il
tempo
di
trattamento, indipendente-
:-rnte
dall'intensit di lavoro
(Fig.6.33).
\ titolo
esemplificativo,
si
pu
fissare
la durata
::--"impulso
a 100
ms;
questo
T-on
consente un
:":nale
efficace ed
selettivo per le
fibre
denerva-
:::
.uccessivamente, si
imposta
l'intensit ipoteti-
--r
ii lavoro
(per
es.: 4 mA);
in
questa prima fase
,r :
determinato
un
rapporto
tra il
tempo attivo
e
-:::ensit
del
segnale,
che
verr
mantenuto
co-
rii::i.
Si
ricerca
poi I'intensit
effettiva
di
tratta-
::::-to,
cio
quella
meglio
tollerata
dal
paziente;
il
r.
rr,r-.1r
dell'apparecchio
proweder
a mantene-
-j
:.-,stante
i rapporto
I/t
predefinito
durante
tut-
:;
-
.rosazione
dell'elettroterapia.
\fodalit
automatica.
-
Alcuni
apparecchi
: :::troterapia presentano
un
software
di
ricerca
u
':
,-
:natica della pendenza
pi
efficace. La
ricerca
ar:
:
-
ratica
ar,viene in
questa
maniera:
I'apparec-
-:r-',
iroqa
ogni 500
ms
un impulso
di durata pa-
r
i
-.,0
ms, a
un'intensit
crescente
di step
di
|
"
-:
r:r-\.
Quando
si
ottiene la
contrazione
otti-
mrc,=-
.i memorizzano
i
parametri.
l
-:ante
il
trattamento
si
potr
modificare
I'in-
'lhsrri;::
del segnale;
tuttavia, l'apparecchio
manter-
'r
: :remoria il coefficiente
di
pendenza
inizial-
mc:.::
-inpostato
e varier
automaticamente i pa-
'rirzu:.:::
n
t
tFig.
6.34).
tr
-I.3
-
{i
:
"+
monuole di impostozione
dello
pendenzo
dello rurvo
lll fl{{llff0t]E
il1:
:,':':.
t]
3|'
-
uLrx::i-.
:r'l
mctico
d'impo$ozione dello
pendenzo
dello curvo
,6$,
rylpn||l|]|l
-[.{i]
tii
ELrnnorrRqpn
6
Entrambe
le modalit
si
propongono
di indivi-
duare
i
parametri
pii
validi
a
superare l'accomo-
dazione delle fibre
nervose.
STIMOIAZIONE
DELLE FIBRE NORMO-
INNERVATE
CON SEGNALE
RETTAN@IARE
Si utilizzano
segnali
rettangolari
di
impulso
compreso tra
50
ms
e
100
ms, al fine
di
raggiun-
gere I'ipertrofia
compensatoria
delle
fibre
musco-
lari
innervate
(Fig.
6.35).
Come
procedura,
si stabilisce
come
primo
pa-
rametro
la
durata
dell'impulso
(per
es.: 100
ms).
Si varia
poi
f
intensit
fino
a
ottenere la
contrazro-
ne
ottimale.
Negli
apparecchi
ove consentito,
si
memorizza
l'intensit
che viene
adeguata
automa-
ticamente
al variare
della
resistenza
dei
tessuti.
Sono
consigliate
pause
molto
lunghe,
fino
a rea-
lizzare
periodi
(pausa
+
tempo
attivo)
di
circa
1000
+
2000 ms.
Quest'accortezza
assicura
al mu-
scolo
il
necessario
"ristoro"
elettrofisiologico,
al fi-
ne
di
rispondere
sempre
in
maniera
efficace
al
successivo
segnale.
T-on
=
100
ms
T:
1000
ms
t
Fig. .35
-
Stimolozione
delle
fibre
innervae medionte segnoli
rettongolo-
ri
con
r-on di 50-100
ms.
CONTROINDICAZIONI
Tutte
correnti eccitomotorie presentano
le
tipi-
che
controindicazioni
dell'elettroteraoia:
sono da
evitare
nei portatori
di pacemaker,
nella
donna
gravida nelle
vicinanze
del7a zona
uterina,
in
pros-
simit
dei
glomi
carotidei,
in
caso
di lesioni
cuta-
nee, infezioni
e neoplasie.
Molta
cautela
deve essere risen'ata
ai pazienti
affetti
da
paralisi
di nervi misti, perch
la
sensibi-
lit
cutanea
spesso
compromessa
e sono possi-
bili
lesioni
cutanee anche
di
note\.ole
grat-it.
La spasticit
e,
in
generale,
tutte le
condizioni
di
spasmofilia,
sono le altre
condizioni in
cui non
opportuno,
n vantaggioso,
erogare
segnali elet-
trici
stimolanti.
129
7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf
15/19
ELETTROTERAPIA
Dl
STIMOT
\Z|ONE
CON
CORRENTI
A
MEDIA
FREQUENZA:
LE
CORRENTI
DI
KOTZ
10
ms
ti
per
una
serie
di
considerazioni:
innanzitutto,
le
correnti
bidirezionali
permettono
di erogare
all'individuo
intensit
di
corrente
pi
elevate
della
correnti
monodirezionali;
inoltre,
a
2500
Hz
g\i
impulsi
elettrici
stimolano
pi
facilmen_
te
le
fibre
nervose
motorie
rispetto
a
quelle
sen_
sitive.
Per
contro,
a
partire
dalla
frequen
za
dj
3000
Hz
fino
a 8000
Hz,
il
segnale
elettric,
ail,intensit
ade_
guata
per
ottenere
una
stimolazione
muscolare
massimale,
causa
al paziente
una
reazione
tale
da
rendere
il
trattamento
disagevole
(Djourno,
1949
i.
Un altro
aspetto
elettrofisiologico
importante"
circa
le
correnti
sinusoidali
a
media
frequenza,
e
quello
relativo
al
fatto
chelaforza
di
contrazione
massimale
diminuisce
dopo
12,5
secondi
di stimo_
lazione;
lo
stesso
fenomeno
al.viene
se la
Dausa r
inferiore
a 20
secondi,
a causa
del
fenomeno
del-
I'accomodazione.
Queste
considerazioni
hanno
portato
alla
idea_
zione
delle
correnti
di Kotz.
PARAMETRI
E
MODALITA
DI
TRATIAMENTO
Le
correnti
di
Kotz
classiche
hanno
una
fit-
qltenza
di
2500
Hz,
erogate
in
pacchetti
modula_
ti
a 50
Hz
(10
ms
di
tempo
attivo
e 10
ms
di tern_
po
non
attivo).
Sono
necessarie,
inoltre,
delle pause
molto
lun_
ghe
dopo
I'erogazione
dei pacchetti
di
onde
sinu-
soidali;
il rapporto
ottimale
tra
la
somma
dei
terl:_
pi attivi
e
la somma delle
pause
di i/5.
il
protc_
collo
pi
usato
di
l0
secondi
di
stimolazlone
:
50
secondi
di
pausa.
Lobiettivo
di
queste
correnti
,
infatti,
di dete:-
minare
nel
muscolo
una
contrazione
massima-.
isometrica
solo per
una
breve
frazione
tempora--
in quanto
durante
la
contrazione
isometrica
r._=-
ne rallentata
la
circolazione
sanguigna.
Le
correnti
di
Kotz
classiche
presentano
dunc-:
valori
ben
definiti
e in
un rapporto
ottimale.
pc:
cui
assai
facile
erogare
un
trattamento
effica-:
per
il
rinforzo
muscolare.
','ffi#
Un
capitolo
a parte
rappresentato
dalle
cor-
renti
di Kotz;
esse
sono
costituite
da
correnti
alter-
nate
sinusoidali,
a
media
freqtenza,
di tipo
inter_
rotto
(Fig.
6.36).
Questo
segnale,
nato
nel
I970
a
opera
del
dr.
Y.M.
Kotz
rappresenta,
nell'ambito
dell'elettrote_
rapia
di stimolazione,
una
soluzione
piuttosto
ori_
ginale
e
per
certi
versi
estrema.
Le
correnti
sinusoidali
a
media
frequenza
han_
no
propriet
eccitomotorie
assai
peculiari;
sonoattive solo sulle
fibre muscolari
normalmente
in-
nervate;
hanno
una
capacit
di
superare
la
barrie_
ra
cutanea
molto
superiore
alla
corrente
continua-
interrotta
e
inducono
una
contrazione
tetanica
massimale.
Da
molto
tempo
stato
dimostrato
(D,Arson_
val
1891)
che
l'effetto
eccitomotorio
delle
corren_
ti sinusoidali
varia
notevolmente
in
rapporto
alla
frequenza
di
stimolazione;
l'effetto
prticolar-
mente
evidenre
tra i
2500
e i 5000
Hz.
Dopo
10.000
Hz, il
segnale
induce
variazioni
elettriche
troppo
rapide per
essere
percepite dai
tessuti
eccitabili
umani,
per
cui l'effetto
motorio
scompare.
Oltre
questa
soglia,
si manifestano
le reazioni
tipiche
dell'alta
frequenza,
dovute
alla
vibrazione
degli
elettroni
e
degli
ioni
al
passaggio
della
cor-
rente:
ffitto
termico
(effetto joule)
ed
ffitto
bio-
stimolante.
Il
calore
endogeno
diviene
I'effetto
predominan-
te,
come
abbiamo
visto,
alle
frequenze
dell'ordine
dei
MHz
e
dei
GHz
(Marconi
e radar
terapia).
Kotz
pose
la
sua
attenzione
su queste corren_
10
ms
|n
:t1-
"T*'l'Korzdosthe
o
2500
Hz.
r30
7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf
16/19
rrnnorenam
ffi
Iob.
.Xl
-
Correntitipo
Kotz
e ropporli
consigliof
tu seg*
moduloto
$imolonte
e
pouso.
2500
sen-
Hz
ade-
da
e
del-
fre-
lun-
e
per
La
caratteristica
delle
correnti
di
Kotz
quella
di
essere disponibili
in
apparecchi
multicanale,
con
coppie
di
elettrodi,
per
stimolare
pir
gruppi
mu-
scolari, in
genere
agonisti
e antagonisti.
Questa
sti-
molazione
alternata
di
muscoli
agonisti
e
antago-
nisti facilitata
dalla
lunga
pausa
tra
una
contra-
zione muscolare
e
la
successiva,
tipica
del segnale
{Fig.6.37).
Il tempo
di
trattamento
di 10-20
minuti
al
massimo.
Alcuni
apparecchi
:utilizzano
correnti
tipo
Kotz
a
frequenza
di 1000
+
2500
Hz
e
modulazione
dj
3O
Hz,
con la
possibilit
di variare
il
rapporto
tra
il
tempo
attivo
e la
pausa.
In
questi
casi,
si
consiglia
comunque
di
mante-
nere
il
rapporto
il pi
possibile
vicino
a ll5, per-
ch rapporti pi
bassi
di
1/3
sono
decisamente
da
nitare,
in quanto possono
essere
scarsamente
tol-
lerati
dal
paziente
o
addirittura
creare
danni
mu-
scolari
(Tab.6.XI).
lNDtGMOfi.li.TE
PEUTffiE,,.,,,
Le
correnti
di Kotz
hanno
come
obiettivo
il
trattamento
dell'amiotrofia
e il rinforzo
muscola-
re;
non
sono
efficaci,
come
abbiamo
detto,
nel
trattamento
delle lesioni
nerrrose
periferiche.
Le
correnti
di
Kotz
sono
state
utilizzate
anche
nel
trattamento
della
scoliosi;
attualmente,
questa
indicazione
superata.
La
metodica
originale
appare
essere
nel
com-
plesso
valida,
ma
con
scarse possibilit
di
svilup-
po,
essendo le
varianti proposte
successivamente,
non
certamente
pitr
efficaci
e
non altrettanto
cer-
tamente
innocue.
CONROlN,OrceaOX
['
;,,,
;'
;,,
:
Oltre
ai
concetti
generali
gi
espressi
per
tutta
I'elettroterapia,
il limite
vero
delle correnti
di
Kotz
appare
essere
la
scarsa
tolleranza
che
alcuni
indi-
vidui,
soprattutto
non
sportivi,
presentano
verso
le
contrazioni
isometriche
indotte
per
diversi
se-
condi,
che ad
alcuni
appaiono
piuttosto
artificio-
se
e
dunque
di
difficile
accettazione.
PAIISA
I:P
5
25"
t/s
til
20"
t/4
5"
15"
t/3
B"
40"
t/5
B'
JI
t/4
8"
24'*
1/3
F+
.37
-
Conenti
di
Kotz:
$imolczione
di
gruppi
muscolori
ontogonisti.
r3l
7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf
17/19
PUNTI
MOTORI:
I
PRINCIPALI PUNTI
MOTORI
DEII.NIE:RVL.E
DEI
MUSCOLI
Si
definisce
"DLtnto
motore"
la
zona
cutanea
dove
l'appli
caziine
deil;lettrodo, a
parit
di
ca-
ratteristiche
dello stimolo, determina la contra-
zione
muscolare
pi
efficace.
Il
punto
motore
di
un nervo corrisponde
alla
zona
in cui il nervo
pir
superficiale, mentre
il
punto
motore
di un
muscolo
corrisponde
all'area della
placca
neuro-
muscqlrre. Nelle
seguenti
figure
abbiamo
eviden-
ziatole
mappe dei
principali
punti
motori.
',,,
x
X6
s
C
s
*""
t
0
*
Fig. .38
-
Punti motori del nervo focciole
(X)
e dei
muscoli
do eso
inner-
voi(*).
n,
sovrascapolare
n.
cii'conflesso
.
-\
i.
i*
:ri*
l
$
i ii ii
n.
gluteo
sup.
n.
gluteo
inf.
Fig.
.39
-
Punti moori dei muscoli innervoi dai nervi sovro;tapolcre, sot'
loscopolore, circonfleso,
glueo
superiore e
gluteo
inferiore
(*).
Fig.
.40
-
Punti
motori
dei
nervi
muscolo
7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf
18/19
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