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6 Dicembre 2015 L'Eco di Bergamo - Andrea Frambosi «Il tema del libro? Il nostro rapporto con la morte»: aiuto! Regista, attore, drammaturgo, fondatore del gruppo Compagnia Brincadera, scrittore: è proprio in questa ultima veste che abbiamo sentito il bergamasco Giuseppe Goisis che ha appena pubblicato il suo ultimo libro, una raccolta di racconti intitolata «Le cento care. Variazioni nel tema», da pochi giorni in libreria o acquistabile su Internet sul sito dell'editore Musicaos (www.musicaos.it ). Giuseppe Goisis, comincerei dal titolo:«Le cento care» variazioni «nel» tema. «Il titolo “Le cento care” - dice - è un po' un segreto che forse non vale la pena di essere svelato, lo lascerei fare al lettore. Mentre per quanto riguarda il sottotitolo “le variazioni nel tema” si riferisce al fatto che i racconti si rifanno alle variaizoni sul tema di uno spartito musicale. Variazioni “nel tema” perché c'è un tema, che è il motivo dominante che unisce tutti i racconti che è quello del rapporto con la morte, coniugato a volte in modo grottesco, a volte divertente, quasi comico, a volte molto più duro, più secco, altre più sfumato». Ci incuriosisce il rapporto tra il teatro e la scrittura letteraria; come coniuga il teatro e la scrittura, chiediamo ancora a Goisis:«Il mio modo di scrivere è già molto vicino a una scrittura per la scena e questo probabilmente è frutto della pratica quotidiana. È come se ci fosse una comunicazione tra la scrittura letteraria e la scrittura teatrale, come se il mio modo di scrivere e il mio modo di fare tratro comunicassero, tanto che i miei romanzi o racconti possono arrivare sulla scena con pochissimi adattamenti, non perché ci abbia pensato prima ma perché c'è un rapporto che si basa soprattutto sul ritmo della scrittura, molto scabra, che assorbe una partitura fisica estremamente essenziale». Sappiamo che lo state promuovendo in maniera curiosa:«Sì – risponde – con un reading-teatrale tratto dall'ultimo dei sei racconti del libro che si intitola “Eroi”. Lo stiamo portando in giro per l'Italia presentandolo in case private, quello che ormai viene definito come “teatro domestico”. Lo ripresenteremo domani a Curno nell'ambito delle attività collaterali “In Necessità Virtù” che si svolge fino a oggi. Il Festival vero e proprio è stato preceduto e sarà seguito da un pre e un post Festival con spettacoli e mostra fotografica sul tema scelto: il disincanto».

6 Dicembre 2015 - L'ECO DI BERGAMO - Andrea Frambosi intervista Giuseppe Goisis e recensisce "Le cento care. Variazioni nel tema"

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6 Dicembre 2015L'Eco di Bergamo - Andrea Frambosi

«Il tema del libro? Il nostro rapporto con la morte»: aiuto! Regista, attore, drammaturgo, fondatore del gruppo CompagniaBrincadera, scrittore: è proprio in questa ultima veste che abbiamo sentito il bergamasco Giuseppe Goisis che ha appenapubblicato il suo ultimo libro, una raccolta di racconti intitolata «Le cento care. Variazioni nel tema», da pochi giorni in libreriao acquistabile su Internet sul sito dell'editore Musicaos (www.musicaos.it).Giuseppe Goisis, comincerei dal titolo:«Le cento care» variazioni «nel» tema. «Il titolo “Le cento care” - dice - è un po' unsegreto che forse non vale la pena di essere svelato, lo lascerei fare al lettore. Mentre per quanto riguarda il sottotitolo “levariazioni nel tema” si riferisce al fatto che i racconti si rifanno alle variaizoni sul tema di uno spartito musicale. Variazioni “neltema” perché c'è un tema, che è il motivo dominante che unisce tutti i racconti che è quello del rapporto con la morte,coniugato a volte in modo grottesco, a volte divertente, quasi comico, a volte molto più duro, più secco, altre più sfumato».Ci incuriosisce il rapporto tra il teatro e la scrittura letteraria; come coniuga il teatro e la scrittura, chiediamo ancora aGoisis:«Il mio modo di scrivere è già molto vicino a una scrittura per la scena e questo probabilmente è frutto della praticaquotidiana. È come se ci fosse una comunicazione tra la scrittura letteraria e la scrittura teatrale, come se il mio modo discrivere e il mio modo di fare tratro comunicassero, tanto che i miei romanzi o racconti possono arrivare sulla scena conpochissimi adattamenti, non perché ci abbia pensato prima ma perché c'è un rapporto che si basa soprattutto sul ritmo dellascrittura, molto scabra, che assorbe una partitura fisica estremamente essenziale».Sappiamo che lo state promuovendo in maniera curiosa:«Sì – risponde – con un reading-teatrale tratto dall'ultimo dei seiracconti del libro che si intitola “Eroi”. Lo stiamo portando in giro per l'Italia presentandolo in case private, quello che ormaiviene definito come “teatro domestico”. Lo ripresenteremo domani a Curno nell'ambito delle attività collaterali “In NecessitàVirtù” che si svolge fino a oggi. Il Festival vero e proprio è stato preceduto e sarà seguito da un pre e un post Festival conspettacoli e mostra fotografica sul tema scelto: il disincanto».