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17-18 luglio 2012
Terapia orticolturale o orticoltura terapeutica?
Secondo AHTA American Horticultural Therapy Associationc’è una profonda differenza
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Il ruolo dell’ orticolturanel promuovere il benessere umano e lo sviluppo sociale Diane Relf, 1992
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Una procedura di trattamento incentrata su operazioni che
riguardano le piante
Un paziente a cui sia stata definita la diagnosi e anche la
terapia
Un obiettivo del trattamento valutato e misurato
Un professionista qualificato che somministri il trattamento
Sono indispensabili 4 elementi per individuare un’attività di TO:
Si tratta di individuare la progettazione migliore per i bisogni della persona contestualizzandolacioè incontrandola nel suo sistema di relazioni ( Zampetti A.,Leggio C. Sabatini P. Rapporto Istisan 11/29)
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Tutto centrato sulla persona
• L’orticoltura è un supporto ai mezzi terapeutici
• Interazione con la natura
Ruolo del terapista
• formazione
Progetto terapeutico
• obiettivi• verifiche
Terapia orticolturale
L’orticoltura viene utilizzata come supporto ai mezzi terapeutici di riabilitazione fisica e psichica di persone con handicap o disturbi o disagio sociale (Matsuo,1998)
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ORTICOLTURA TERAPEUTICA
È un processo che usa le piante e la relazione con
esse come mezzo per creare o migliorare il
benessere nei partecipanti.
Non ci sono obiettivi definiti clinicamente e documentati.
Nell’orticoltura terapeutica è centrale la pianta.
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Dove si usano?
centri diurni per anziani
comunità di ricovero e riabilitazioneprogrammi e strutture per malati
terminalicomunità alloggio
programmi di sostegno al dolore
istituti per ciechi
gruppi famiglia
programmi per malati oncologici
ospedali
programmi di disintossicazione
unità di riabilitazioneprogrammi di sostegno ai malati di
demenzacentri di salute mentale
sistemi scolastici
rifugi per vittime di abusi
programmi per giovani a rischio
istituti correzionali
rifugi per senzatetto
programmi per il recupero di disabilità
Dove si usano?
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I LUOGHISetting terapeutico
Terapia orticolturale
Setting di lavoroLavoro in azienda con attività legate alle abilità della persona
Setting ricreativoCommunity gardens , orti sociali
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SETTING TERAPEUTICO
vi operano persone con apposita formazione psicologica ed agronomica insieme, in Italia spesso fatta sul campo vista la mancanza di una figura professionale definita e riconosciuta. Necessita di un programma terapeutico preciso con obiettivi definiti.
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SETTING DI LAVORO
gli utenti fanno lavori in azienda aiutando i gestori nelle attività di ogni giorno che però devono essere legate alle capacità della persona e agli obiettivi che deve raggiungere.
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SETTING RICREATIVOI cosiddetti “community gardens” in cui gli aspetti terapeutici non sono così evidenti. Le persone lavorano da sole o in gruppo nel loro giardino. Non è una forma di terapia diretta e sebbene gli effetti benefici ci siano gli utenti non ne sono sempre consapevoli. A questo setting appartengono gli orti sociali che si sono molto diffusi nelle città negli ultimi anni, anche in Italia
Tremont Community Garden, Bronx
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PERCHÉ L’AGRICOLTURA?
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L’agricoltura si presta bene perché
In letteratura•La stessa attività può essere utilizzata per soddisfare diversi bisogni terapeutici : una singola attività può essere presentata in vari modi a seconda delle abilità e delle possibilità del paziente. (Haas & al., 1998)•Le attività possono essere modificate in modo da gratificare la persona (Jarrot et al., 2002)•Permette di ottenere benefici contemporaneamente in più sfere diverse (Haas &al.1998)•Permette relazioni reciproche tra natura e persone (Stein 1997, Mackenzie et alii 2000).
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Il lavoro agricolo può essere semplice da eseguire
Il contesto agricolo si rivela adatto ad accogliere persone che in altri contesti non potrebbero essere inserite
Gli imprenditori agricoli possono integrare il proprio reddito
Ritmi non incalzanti
Varietà dei lavori poco ripetitivi
Tutti sono partecipi del risultato anche coloro che possono svolgere solo funzioni marginali
I prodotti non portano i segni dei disagi delle persone
L’orto porta ai fondamenti della vita.
Si impara il concetto di rete perché la natura non conosce settori ma tutto è collegato
Concetto di cicli, purtroppo la nostra società non ragiona in termini di cicli ma di senso unico
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Le aziende agricole più adatte sono quelle che hanno • dimensioni medio-piccole e familiari che favoriscono le relazioni e i contatti tra le persone• elevato grado di diversificazione di prodotti e servizi• adozione di pratiche di coltivazione biologica•attività con un elevato impiego di lavoro e poco meccanizzabili.
Modello delle care farms olandesi
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Cosa ha di particolare l’ortoterapia?
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Il contatto con la natura ha un effetto positivo sul benessere psicofisico di ogni persona, indipendentemente dalla presenza o meno di uno stato di patologia. La persona tocca con mano, proprio nel senso letterale dell’espressione, i frutti del proprio lavoro.
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EVIDENZE IN LETTERATURA
• I benefici delle pratiche di orticoltura e di terapia assistita con gli animali sono oggetto di analisi da circa trenta anni; la letteratura internazionale riporta studi sistematici su varie tipologie di utenza e su contesti specifici, spesso non generalizzabili ma comunque altamente significativi della validità delle attività.
• Una vasta rassegna bibliografica sulla terapia orticolturale si trova sul sito dell’American Horticultural Therapy Association (AHTA)
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In generale, emerge una validità della terapia orticolturale sul piano cognitivo, psicologico, fisico e sociale; in particolare essa produce benefici in termini di benessere individuale e miglioramento della qualità della vita attraverso la riduzione dello stress e il miglioramento della coesione sociale.
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BENEFICI PSICOLOGICI • Effetti positivi immediati sulla soddisfazione della vita, il benessere, la
percezione di sé, (Perrins-Margalis et al., 2000), • Livelli ridotti di stress e fatica mentale e una maggiore integrazione sociale
e culturale (Armstrong 2000).• Aumento della sicurezza di sé , aumento dell’autostima e concentrazione,
miglioramento dello stato di salute, senso della comunità, realizzazione di sé , apprendimento di nuove abilità, possibilità di inserimento sociale (Gezoindheidsraad, 2004).
• Aumentata autostima, consapevolezza e responsabilità (Kaiser 1976)• Aumentato senso di tranquillità (Kaplan 1973)• Sensazione di rilassamento, autonomia e apertura (Gezoindheidsraad,
2004).• Deterioramento più lento delle condizioni fisiche e mentali nelle persone
anziane ( Sempik et al. 2003)• Soddisfazione e senso di realizzazione quando le piante danno il loro
prodotto (Kaplan 1973 e Lewis 1979)
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• alte correlazioni tra il giardinaggio e il benessere psicofisiologico, indagine effettuata su 361 giardinieri (Kidd and Brascamp 2004• Aiuta a riconciliarsi con i ritmi naturali della natura (cohen, 2009; Haller & Kramer , 2006; Porter & Porter, 2009• migliora la qualità della vita (Willets e Sperling, 1983; Waliczek et al., 1996); • aumenta l’autostima (Moore, 1989; Blair et al., 1991; Smith e Aldous, 1994; Feenstra et al., 1999; Pothukuchi e Bickes, 2001); • migliora la sensazione di benessere (Relf et al., 1992; Ulrich e Parsons, 1992; Galindo e Rodrieguez, 2000; Kaplan, 2001; Jarrott et al., 2002; Barnicle e Stoelzle Midden 2003; Hartig, 2003); • riduce lo stress (Ulrich e Parsons, 1992; Whitehouse et al., 2001; Rodiek, 2002);
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•migliora l’umore (Wichrowski et al., 2005; Whitehouse et al., 2001); • riduce l’ansia (Mooney e Milstein, 1994); • allevia la depressione (Relf, 1978; Mooney e Milstein, 1994; Cooper e Barnes, 1999); • aumenta il senso di controllo (Relf et al., 1992); • migliora la sensazione del proprio valore (Smith e Aldous, 1994); • aumenta la sensazione di calma e di rilassamento (Moore, 1989; Relf et al., 1992); • migliora le interazioni interpersonali (Langer e Rodin, 1976; Moore, 1989; Perrins-Margalis et al., 2000); • fornisce migliori schemi di funzionamento sociale (Langer e Rodin, 1976);• migliora la coesione del gruppo (Bunn, 1986)
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aumenta il senso di stabilità (Blair et al., 1991; Feenstra et al., 1999; Pothukuchi e Bickes, 2001); aumenta la propria soddisfazione personale (Blair et al., 1991; Smith e Aldous, 1994; Feenstra et al., 1999; Pothukuchi e Bickes, 2001); aumenta la sensazione di valere, l’orgoglio di sé (Hill e Relf, 1982 migliora la qualità della vita (Waliczek et al., 1996); aumenta l’autostima e la sensazione di benessere (Pothukuchi e Bickes, 2001; Relf et al.,1992); riduce lo stress e lo stato di ansietà (Rodiek, 2002; (Mooney e Milstein, 1994); migliora l’umore e allevia la depressione (Wichrowski et al., 2005; Cooper et al., 1999); aumenta la sensazione di valere, l’orgoglio di sé (Matsuo, 1995).
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BENEFICI COGNITIVI
• migliora le funzioni cognitive (Kaplan e Kaplan, 1989; Cimprich, 1993; Herzog et al., 1997);
• migliorare la concentrazione (Wells, 2000; Taylor et al., 2001);
• stimolare la memoria (Namazi e Haynes, 2004); • Aumenta la possibilità di raggiungere degli obiettivi (Willets
e Sperling, 1983). • migliora la capacità di attenzione (Hartig et al., 1991; Ulrich
et al., 1991; Ulrich e Parsons, 1992; Ulrich, 1999; Taylor et al., 2001).
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BENEFICI SOCIALI• Favorisce il lavoro di gruppo e di conseguenza il potenziamento di
abilità sociali e comunicative ( Sempik et al. 2003) (Seller at al. 1999)
• I contatti sociali riducono il senso di solitudine e di depressione Gezoindheidsraad, 2004
• I community gardens in alcune città hanno contribuito alla rivitalizzazione e alla coesione sociale in periferie a basso reddito (Lewis 1992)
• aumentare le interazioni sociali (Perrins-Margalis et al., 2000);• fornire migliori schemi di funzionamento sociale (Kuo et al., 1998); • Aumentare la coesione sociale tra vicini (Armstrong 2000) • aumentare l’integrazione sociale (Kweon et al., 1998);
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BENEFICI FISICI • migliorare la risposta immunitaria (Hartig et al., 1991; Ulrich et al., 1991;
Ulrich e Parsons 1992; Ulrich, 1999); • ridurre lo stress (Rodiek, 2002); • abbassare il ritmo cardiaco (Wichrowski et al., 2005); • promuovere la salute fisica (Ulrich e Parsons, 1992; Kweon et al., 1998;
Cooper e Barnes, 1999; Armstrong, 2000; Rodiek, 2002); • migliorare la motricità fine e grossolana e il coordinamento oculo-
manuale (Moore, 1989). • diminuzione della frequenza cardiaca e aumento del colesterolo protettivo
in gruppi di anziani compresi fra i 69 e 90 anni di età che praticano almeno tre ore di giardinaggio alla settimana ( Huppert, 2002)
• Nel 1984 Ulrich pubblica i risultati di una ricerca fondamentale per quanto riguarda gli effetti misurabili dell’influenza della natura sulla salute. Studio seguito da altri che adesso sono alla base delle teorie degli architetti del paesaggio (Verderber & Reuman, 1987; Kaplan & Kaplan, 1989; Cimprich 1990, 1992; Ulrich et al., 1991; Grahn, 1993; Küller & Küller, 1994).
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Esercizio fisico che ha ripercussioni positive sulla salute (Gezoindheidsraad, 2004).Esercizio fisico che ha ripercussioni positive su problemi mentali, ansia e depressione ( Sempik et al. 2003)Abbassamento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca (Owen 1994)La presenza di vegetazione accelera il recupero dopo uno stress (Ulrich et al. 1991) ricerca fondamentale per quanto riguarda gli effetti misurabili dell’influenza della natura sulla salute. Studio seguito da altri che adesso sono alla base delle teorie degli architetti del paesaggio (Verderber & Reuman, 1987; Kaplan & Kaplan, 1989; Cimprich 1990, 1992; Ulrich et al., 1991; Grahn, 1993; Küller & Küller, 1994). migliora la risposta immunitaria (Ulrich, 1999);
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L’attività di terapia orticolturale stimola le capacità affettive il paziente siprende cura delle piante che gli sono state affidate
E quindi cosa succede durante le sedute?
Aumenta la propria autonomia
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offre momenti di progettazione partecipata e la condivisione di microprogetti da parte di ogni componente del gruppostimola la persona a formulareproposte sui lavori da eseguire
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uso di abbigliamento adeguato e cura dell’igiene personale
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Spesso si ricevono commenti positivi dalle persone ; questo migliora il concetto di sé e facilita la socializzazione
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Riscoperta della propria manualità
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Nel giardino si può anche sperimentare il fallimento, se la natura non è perfetta tantomeno siamo tenuti noi ad esserlo
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Da’ un futuro a cui guardare
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Riempie vuoti ,dà un senso al proprio lavoro
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permette di capire il ciclo della vita e di sperimentare il tempo
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Il prodotto non discrimina perché è uguale per tutti, a prescindere da chi se ne è preso cura
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L’ambiente naturale di solito non incute timore, a parte casi particolari.
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Le piante hanno bisogno delle nostre cure, anche di quelle di chi ha bisogno delle cure degli altri
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ORTOTERAPISTA
Competenze
relazionali
Competenze medico -
riabilitative psicologiche
Competenze
agronomiche
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The New York Botanical Garden organizza un percorso di studio biennale per il conseguimento del diploma di terapista orticolturale in cui si studiano materie che vanno dalla botanica alla medicina riabilitativa alla psicologia e prevede 300 ore di praticantato in centri e/o ospedali specializzati.
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Negli Stati Uniti per esercitare la professione è necessario iscriversi all’albo dei terapistial quale si accede con adeguato titolo di studio e con un sistema di accreditamento a punti ottenibili con corsi, pubblicazioni ed esperienza professionale, organizzato in livelli therapist assistant, therapist e master therapist.
Logo della Kansas State University in cui circa trent’anni fa è iniziato il primo corso di laurea in ortoterapia
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In Inghilterra
Thrive is a small national charity, founded in 1978, that uses gardening to change the lives of disabled people. We use our passion for the power of gardening to change the lives of people touched by a disabilityhttp://www.thrive.org.uk
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In Italia la Scuola Agraria di Monza e la Fondazione Minoprio vicino a Como organizzano corsi professionali per operatori in ortoterapia
ma da noi non esiste alcun riconoscimento ufficiale della professione.
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A Catania è già al secondo anno un corso di tre giorni organizzato in collaborazione con l’ordine degli agronomi e la facoltà di agraria di Catania
E-mail: [email protected]
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Riconoscimento della figura professionale dell’ortoterapeuta
Utilizzo delle esperienze consolidate dei paesi anglosassoni
Costruzione di percorsi formativi specifici
Condivisione delle esperienze finora realizzate In Italia
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Le politiche sanitarie sono molto caute nei confronti delle “terapie verdi”, delle quali si riconosce l’attitudine a produrre benessere nei pazienti ma non a produrre guarigione. Manca, pertanto, in Italia una normativa organica in materia di attività e terapie assistite associate alle piante pur non mancando professionisti aggiornati e strutture in cui si pratica ortoterapia di qualità.
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collegare un’azione di ricerca e di
sperimentazione ad una di definizione di linee guida testate scientificamente e
recepite dalla pubblica amministrazione, per
fare in modo che queste attività siano svolte fornendo un
minimo di garanzie, sul piano scientifico, alle
persone che intendono beneficiarne
inserire queste problematiche
trasversalmente nelle politiche della salute,
della solidarietà sociale, dell’agricoltura, della
ricerca, dell’istruzione e nelle norme che
regolano l’esercizio delle professioni