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L'Oscar del giorno lo assegniamo alla fami- glia Ricci. Dal 2005 hanno preso in pugno le redini del quotidiano Primo Piano Molise pro- iettandolo ai vertici delle vendite dei giornali molisani. L'ultima ripartizione dei contributi fatta dalla regione Molise ha visto la pro- prietà contestare i criteri di riparto tanto che ha deciso di destinare la somma a benefi- cenza. Del resto, il loro impegno nel campo dell'editoria è lodevole e ha portato alla cre- scita dello stesso per gli impegni assunti e gli investimenti fatti. Sarebbe il caso che avesse ben altra considerazione. Il Tapiro del giorno a Michele Petraroia Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petra- roia. L'assessore regionale al Lavoro parla e scrive su tutte le questioni ma, fino a questo momento, non ha portato a nessun risultato pratico. Al contrario, da due anni è fermo il cosiddetto Piano giovani perchè non è stata composta la commissione e i 100 selezionati non possono proseguire. Così restano fermi oltre un milione e mezzo di euro che avreb- bero potuto, invece, produrre i suoi effetti. Non farebbe bene, allora, ad occuparsi di fatti concreti invece di scrivere sempre? GIORNALE SATIRICO 30.000 copie in omaggio Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: [email protected] E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero ANNO X - N° 178 - VENERDÌ 5 SETTEMBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA www.lagazzettadelmolise.it | [email protected] RESTA AGGIORNATO, SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO L’Oscar del giorno alla famiglia Ricci

5 settembre 2014

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Page 1: 5 settembre 2014

L'Oscar del giorno lo assegniamo alla fami-

glia Ricci. Dal 2005 hanno preso in pugno le

redini del quotidiano Primo Piano Molise pro-

iettandolo ai vertici delle vendite dei giornali

molisani. L'ultima ripartizione dei contributi

fatta dalla regione Molise ha visto la pro-

prietà contestare i criteri di riparto tanto che

ha deciso di destinare la somma a benefi-

cenza. Del resto, il loro impegno nel campo

dell'editoria è lodevole e ha portato alla cre-

scita dello stesso per gli impegni assunti e gli

investimenti fatti. Sarebbe il caso che avesse

ben altra considerazione.

Il Tapiro del giorno

a Michele Petraroia

Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petra-

roia. L'assessore regionale al Lavoro parla e

scrive su tutte le questioni ma, fino a questo

momento, non ha portato a nessun risultato

pratico. Al contrario, da due anni è fermo il

cosiddetto Piano giovani perchè non è stata

composta la commissione e i 100 selezionati

non possono proseguire. Così restano fermi

oltre un milione e mezzo di euro che avreb-

bero potuto, invece, produrre i suoi effetti.

Non farebbe bene, allora, ad occuparsi di fatti

concreti invece di scrivere sempre?

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel.: 0874.698012Fax: 0874.494461E-mail Redazione Campobasso: [email protected]

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Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)

Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

L’Oscar del giorno

alla famiglia Ricci

Page 2: 5 settembre 2014

C’è da rompersi la testa con Petraroia, Frattura, la giunta

regionale, il partenariato, le forze sociali, il Patto per il lavoro,

la Vertenza Molise per il riconoscimento dell’area di crisi del

distretto industriale Boiano-Isernia-Venafro cui Francesco To-

taro intende aggiungere l’area di crisi del Basso Molise. In-

somma, un tourbillon pazzesco di documenti, comunicati

stampa, dichiarazioni, e sollecitazioni all’unità delle forze e

delle risorse per dare al Molise un minimo di speranza nel fu-

turo. Il più dotato di inventiva in questo accrocco che abbiamo

elencato è certamente Michele Petraroia.

Si esercita in tutte le manifestazioni dell’animo pur di tenere

desta l’attenzione su di sé, sui problemi che snocciola, sulle

soluzioni che prefigura, sulle delusioni che inanella.

Frattura in questo “entra ed esci” dalla cronaca ci fa la fi-

gura del fesso.

Dopo aver fatto fuoco e fiamme per giungere finalmente

alla sottoscrizione dell’intesa tra la Regione, le forze sociali e

il partenariato economico allo scopo di fare pressione sul Go-

verno di Roma per ottenere il riconoscimento di area di crisi

del distretto industriale Boiano-Isernia-Venafro, a ridosso del

Ferragosto, finalmente con il sole che scotta, ecco la doccia

fredda di Petraroia sui pochi e timidi entusiasmi che aveva

generato appena qualche giorno prima.

Rifacendosi ad una notizia riportata sulle testate giornali-

stiche nazionali, il vice presidente della giunta regionale, di

nuovo superando e sopravanzando il sempre più cupo e ta-

citurno Frattura , ha messo in risalto che tra le 150 situazioni

di crisi nazionali aperte presso il Ministero dello Sviluppo, non

ci fosse il Molise. Apriti cielo!

E via libera alla inveterata diatriba tra Nord e Sud: “Si am-

plifica il dramma occupazionale del Nord e si occulta quello

del Mezzogiorno arrivando ad ignorare i 1.200 posti di lavoro

a rischio tra Gam, Ittierre e l’indotto metalmeccanico tra Bo-

jano, Isernia e Venafro, come a voler derubricare in un’Italia

minore non degna di nota, i numeri che in proporzione al to-

tale degli occupati sono tra i primi in assoluto a livello nazio-

nale”. A seguire, di nuovo la stucchevole tiritera sull’unità

d’intenti, detta da loro (Petraroia e compagni) che sono la

quintessenza dei divisivi.

Eccolo dunque all’opera: “Ciò deve indurre le parti sociali

del Molise, il sistema delle autonomie locali, le associazioni

imprenditoriali, la Regione, i parlamentari e le forze del terzo

settore ad alzare il tiro nei confronti del Governo. L’intesa sul

Lavoro e sul riconoscimento dell’area di crisi rappresenta il

presupposto per ottenere il risultato”. Ma non dice che solo da

qualche settimana l’intesa è stata raggiunta e trasmessa a

Roma, peraltro senza la firma della delegazione parlamentare

in quanto non resa partecipe.

Le 150 situazioni di crisi nazionali cui fa riferimento eviden-

temente sono state elaborate con maggiore tempestività e

coerenza. Per cui, resosi conto di come stanno le cose, con-

traddicendo la sopra invocata unità tra le parti, preso dalla

sconforto, s’è lasciato andare a questa amara riflessione:

“Non bisogna commettere l’errore di confondere la sottoscri-

zione dell’intesa sul Molise che non si arrende con il percorso,

che si annuncia irto di ostacoli, per vedersi riconosciuta la si-

tuazione di crisi ai sensi dell’art. 27 della Legge 134/2012 con

le relative risorse straordinarie necessarie ad invertire il trend

e a sostenere gli investimenti per le imprese e per l’occupa-

zione”.

Vallo a capire. Comunque, l’invito a non confondere l’intesa

con l’oggettiva difficoltà ad avere il riconoscimento dell’area

di crisi, va preso in seria considerazione. Ma Petraroia non

è più solo ad esternare a getto continuo. In Nicola Palumbo

da Montenero di Bisaccia, membro dell’Assemblea nazionale

del Pd (Laboratorio Politico per la Sinistra), ha un epigono in-

tenzionato ad eguagliarlo e, se possibile, a superarlo nell’ag-

ganciare fatti e notizie adattandoli “ad usum Delphini”.

Palumbo lo abbiamo già segnalato in questa sua caratteri-

stica, preannunciandolo per prossimi traguardi elettorali (lo

vedremo certamente tra i candidati alle prossime regionali).

Lo confermiamo, dando uno spaccato della sua verve po-

litica e della sua tempestività a stare sui fatti.

Eccolo sulla intesa “Il Molise che non s’arrende”, prenden-

dosela con le classi dirigenti regionali, i rappresentanti del

partenariato economico ed il mondo dell’associazionismo

“che non si uniscono in una battaglia condivisa con il Governo

per portare in Molise 200 milioni di euro, preferendo spac-

carsi, dividersi e polemizzare su tutto nell’auspicio che il ten-

tativo fallisca per chiedere le dimissioni della Giunta

Regionale (ohibò, notizia da prima pagina per la Gazzetta del

Molise! –ndr)”.

Chiosa finale: “Se nel Molise non si supera questo approc-

cio nichilista, dove si contrasta ogni iniziativa positiva con il

solo gusto di impedire la soluzione dei problemi, non si andrà

mai da nessuna parte”.

Tutto vero, purtroppo. Intanto un consiglio al vice presi-

dente della giunta regionale: “Si guardi le spalle; novelli Pe-

traroia crescono!”.

Dardo

2

5 settembre 2014

Esternatore: professione politico-amministrativa per il successo e la notorietà

TAagliolto

CAMPOBASSO. Il consigliere regionale Salvatore Micone in-

terviene sullo stato dei lavori del Piano Integrato Giovani Molise,

avviso pubblico approvato dalla Regione Molise nel mese di di-

cembre 2012. "L'avviso, spiega Micone, costituisce un'importante

azione di politica attiva del lavoro, finalizzata all'inserimento lavo-

rativo di 100 giovani laureati e diplomati disoccupati o inoccupati

che non abbiano superato i 35 anni di età. L'azione è finanziata

con risorse a valere sul Programma Obiettivo Giovani Regione

Molise per un importo complessivo pari a €1.742.000,00, così

suddiviso:

Borse di studio per i tirocini per un importo pari ad € 300.000,00;

Incentivi per assunzione e creazione d'impresa per un importo

pari ad €1.400.000,00;

Oneri per l'attuazione dei tirocini per un importo pari ad

€42.000,00.

Più di 2000 - puntualizza Micone - le domande pervenute agli

sportelli della Regione Molise, da parte di giovani che, a distanza

di due anni, sono ancora in attesa di sapere gli esiti della sele-

zione. Presentate le domande, la procedura amministrativa si è

arenata con la nomina delle Commissioni che avrebbero dovuto

procedere all'esame delle domande e alla redazione della relativa

graduatoria. Le motivazioni di tale ritardo, già chieste ufficialmente

con apposita interrogazione in Consiglio Regionale - sottolinea

ancora Micone - restano ad oggi ignote, non avendo l'Assessore

al Lavoro fornito risposta scritta esplicativa delle ragioni del man-

cato completamento dell'iter procedimentale. A nulla servono,

puntualizza il Consigliere, giustificazioni legate ad inverosimili rior-

ganizzazioni del servizio delle Politiche per l'Occupazione, a di-

stanza di un anno e mezzo dall'insediamento presso

l'Assessorato o ad improbabili difficoltà ad operare da parte delle

Commissioni. Ritengo che in questo periodo storico ed econo-

mico critico anche per la nostra regione, sia dovere del Governo

Regionale utilizzare in maniera congrua e celere le risorse desti-

nate ad iniziative volte alla creazione di nuovi posti di lavoro. E’ as-

surdo lasciare i tanti ragazzi ad aspettare, non si sa chi e cosa

visto che le risorse ci sono; tutto questo mi lascia molto perplesso

e dispiaciuto per come si continuano ad ingannare i nostri gio-

vani”, conclude infine Micone.

Lo sostiene il consigliere regionale Micone per l'attesa di due anni

Piano integrato giovani Molise: un fallimento

Il vice presidente della giunta regionale non è più il solo ad esternare

a getto continuo. In Nicola Palumbo da Montenero di Bisaccia, membro

dell’Assemblea nazionale del Pd (Laboratorio Politico per la Sinistra),

ha un epigono intenzionato ad eguagliarlo e, se possibile, a superarlo

Giovani Petraroia crescono

Page 3: 5 settembre 2014

CAMPOBASSO. Sta cercando di creare

un regime di monopolio politico. E’ lui,

l’europarlamentare di Forza Italia, il

grande Aldo Patriciello. Da buon politico

sa perfettamente che i molisani non con-

sentiranno mai a lui o a qualche suo co-

gnato illustre di reggere le redini della

presidenza regionale. Perché Aldo fa

paura ma non gode proprio di ottima repu-

tazione.

E non è una diffamazione. Patriciello ha

distrutto quasi tutti i partiti che è riuscito a

gestire.

L’ultimo ricordo risale a Democrazia Eu-

ropea, il partito politico d’ispirazione cat-

tolica e centrista, fondato nel 2001 e

guidato a livello nazionale da Sergio D’An-

toni, ex segretario generale della Cisl. Pa-

triciello è riuscito ad ottenerne la guida a

livello regionale perchè la sua potenza

economica gli permette sempre, in ogni

momento, di accaparrarsi la simpatia degli

esponenti romani. “Dove lo trovi un tipo

che sborsa quattrini per finanziare un par-

tito?” sarà la frase tipica che si pronuncia

nelle segrete stanze di chi conta. Ma a li-

vello politico, di impegno per il bene co-

mune, per l’interesse collettivo, non viene

a mente una sola azione di patricielliana

memoria.

Se non la propria elezione o quella dei

suoi cognati pronti ad occupare posti stra-

tegici per delineare le scelte governative

nella direzione degli interessi di famiglia.

Un esempio?

La sanità, le cliniche private e le richie-

ste accontentate oggi da Paolo Frattura.

Si pensi alla clinica a Salcito: 600 euro al

giorno per ogni posto letto e Frattura

gliene ha regalati 40.

Già, Frattura. Anche lui uomo di Patri-

ciello mascherato da Pd. E non poteva es-

sere diversamente visti gli affari

imprenditoriali in comune tra il governa-

tore del Molise e l’europarlamentare e fa-

miglia. L’ingordigia è un vizio duro a

demolire ed ecco che Aldo, politicamente

parlando, ha succhiato sangue per anni da

Forza Italia nascondendosi dietro al più

politicamente credibile Michele Iorio per

poi rifilare un bidone colossale all’intero

schieramento di centrodestra.

Oggi Patriciello è un elettrone che orbita

intorno al nucleo Berlusconi con una pe-

culiarità: più si avvicina a Forza Italia più è

alta la certezza che in Molise quel partito

non riprenderà forza e vigore. Patriciello

prova a dimostrare la sua forza facendo

nominare Ivan Forte, suo braccio destro,

segretario provinciale di Forza Italia Mo-

lise nella provincia di Isernia sancendo,

definitivamente, la morte del partito nella

provincia pentra (eccezion fatta per i suoi

fedelissimi che si avvicineranno da Rial-

zati Molise al partito di Berlusconi) perché

poco credibile dal punto di vista politico.

Patriciello, con il suo gruppo, vuol es-

sere in Molise maggioranza ed opposi-

zione allo stesso tempo, non sapendo

svolgere né un ruolo né l’altro: Forza Italia

nel collegio elettorale delle Europee, al-

leato d’acciaio del centrosinistra in questo

desolato e povero di consensi (per lui) Mo-

lise. Insieme a Frattura hanno applicato

uno spoil sistem che neppure la peggiore

Democrazia Cristiana ai tempi del Caf

(l’accordo tra Craxi, Andreotti e Forlani) ha

mai osato applicare. Come? Sostituendo

alla Regione tutto ciò che si poteva, ed

anche quello che non si poteva, con figure

oscure ma in possesso di assegni eletto-

rali che la nomenclatura deve onorare. In

questo modo il politico non si è garantito

gli stessi risultati elettorali raggiunti da

Cutro a Platì, Rosarno, Polistena, Gioia

Tauro, Spezzano Albanese, Crotone, San

Severo, Caserta, Casal di Principe, Giu-

gliano, Nola, San Giuseppe Vesuviano

etc, ma ha mantenuto quella sufficienza

di consensi molisani che si sommano con

i paesi campani. Il tutto con il silenzio as-

senso del Partito Democratico, anche que-

sto conquistato dai patricielliani (confluiti

su Micaela Fanelli) con la mancata oppo-

sizione del senatore Ruta e dei suoi.

E visto l’andamento amministrativo della

Regione Molise, il sospetto che anche la

politica molisana stia andando verso

l’abisso inizia a diventare una certezza.

35 settembre 2014

TAagliolto

CAMPOBASSO. Andrea Cutillo, segretario regionale della Uil Ri-

cerca Università ed Afam commenta, con amarezza, la notizia circa il

mancato rinnovo del contratto per i pubblici dipendenti: “Il governo

ha gelato le legittime aspettative dei lavoratori del pubblico impiego

con l’annuncio del blocco delle retribuzioni fino a tutto il 2015. Le

rassicurazioni del Ministro Madia, rispetto ai timori delle Organizza-

zioni Sindacali, purtroppo si sono rivelate illusorie.

Ancora una volta a pagare il prezzo più alto della crisi sono i dipen-

denti pubblici i cui stipendi sono fermi al palo dal 2010, mentre ancora

nulla di concreto, per esempio, viene fatto per una seria lotta all’eva-

sione fiscale”.

Ritornando su tematiche più squisitamente regionali, Cutillo sotto-

linea il ruolo determinante che Ricerca ed Università rivestono per il

Molise: ”Siamo convinti che Ricerca, l’Università e l’AFAM possano

dare un importante contributo alla crescita della nostra Regione, at-

traverso la valorizzazione di proposte e progetti in tema di ricerca,

sviluppo tecnologico ed alta formazione.

Questo perché se Cultura, Ricerca e Innovazione, sono a livello na-

zionale le chiavi per dare risposte risolutive a problemi di forte ur-

genza sociale come la disoccupazione, il precariato ed il disagio sociale,

questo vale ancor di più per la Regione Molise, una realtà territoriale

in cui il mondo imprenditoriale, le piccole e medie imprese, l'organiz-

zazione dei servizi pubblici, la stessa pubblica amministrazione espri-

mono una domanda di innovazione e di competitività la cui risposta

può venire soprattutto da una più stretta collaborazione e sinergia

con le strutture pubbliche di ricerca.”

“A mio avviso- prosegue Cutillo- le potenzialità di questi settori

non sono state finora completamente utilizzate nelle politiche per lo

sviluppo dei servizi del Molise. L’importante patrimonio di risorse

umane specializzate ed altamente formate presenti nell’Università e

negli Enti di Ricerca potrebbero ridurre i costi di gestione dei servizi

e migliorare la qualità degli stessi.”

Ciò può avvenire anche con un oculato e razionale utilizzo dei fondi

europei: “bisogna essere pronti e in grado di accedere a queste risorse

e utilizzarle per promuovere un reale sviluppo della Regione, evitando

la loro dispersione e il loro sottoutilizzo e contrastando una eventuale

gestione non in linea con le esigenze del territorio”.

Cutillo conclude il proprio intervento con una considerazione sul

valore del lavoro e del sindacato: “Oggi più che mai non possiamo tra-

lasciare il valore del lavoro rispetto al disvalore del profitto da raggiun-

gere a tutti i costi e con ogni mezzo. Ed è per questo motivo che si

riscopre il valore del Sindacato, osteggiato tanto dai governi di destra

che di sinistra, come unico baluardo in difesa di un modello sociale

fondato sul lavoro, sulla dignità del lavoratore, e sulla solidarietà”.

“Il Molise riparte se valorizza la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’alta formazione”

Il Segretario Regionale della UIL-RUA, Cutillo,

pone l’accento sulla centralità delle istituzioni culturali per la regione

L’europarlamentare governa il Pd regionale e vuole conquistare le destre

Patriciello: il terminator del Molise

Page 4: 5 settembre 2014

CAMPOBASSO. "Colpo di mano della Giunta

Regionale del Molise, dove si lavora alacremente

anche di notte per consentire ai cacciatori di eser-

citare la loro “passione”. lle 00,30 del 3 settembre

2014 una delibera di giunta viene partorita per an-

ticipare la apertura della caccia al 3 settembre

2014!". Lo sostiene il Wwf Molise. "Questo è un

ennesimo regalo ai cacciatori. Pubblicare delibere

all’ultimo momento è una prassi comune nella Re-

gione Molise. Infatti, anche il calendario venatorio

è stato pubblicato il 25 agostoa ridosso della aper-

tura, invece che il 15 giugno come previsto dalla

normativa. Dopo appena sette giorni è già stato

modificato, impedendo di fatto ogni possibile ri-

corso e ledendo gli interessi dei soggetti diffusi

previsti dalla legge 241/90.

La stagione venatoria dovrebbe aprirsi regolara-

mente dalla terza domenica di settembre ovvero il

21, ma visto che la legge consente la cosiddetta

“pre-apertura”, non è venuta meno la possibilità di

abbattere legalmente 60.000 tortore nelle giornate

del 3, 6 e 7 settembre 2014.

Anche se si tratta di una stima teorica, non esi-

stono elementi certi e concreti per stabilire

quanto sia lontana dalla realtà e quante tortore

siano presenti nel territorio regionale.

Infatti, anche se nella delibera è scritto:

“relativamente alla specie Tortora “il prelievo ve-

natorio risulta sostanzialmente praticabile solo ri-

correndo alla cosiddetta “pre-apertura” secondo

quanto previsto dalla legge 157/92, art.18, comma

2” e “tuttavia visto lo stato di conservazione della

specie, tale facoltà dovrebbe essere limitata a tre

giornate fisse nel periodo 1-20 settembre, con un

carniere giornaliero e stagionale non superiore ri-

spettivamente a 5 e 20 capi per cacciatore e nella

forma esclusiva dell’appostamento”

non esistono, a tutt’oggi, studi e censimenti sul

numero delle tortore presenti in Molise. Studi che

permetterebbero di programmare un prelievo so-

stenibile della specie, onde evitare di stabilire nu-

meriche non hanno nessuna giustificazione

scientifica e tecnica.

Peraltro, nella delibera si legge testualmente

“Nelle giornate 3, 6 e 7 settembre 2014 è consen-

tito, solo ai cacciatori residenti in Molise, il prelievo

venatorio da appostamento temporaneo di esem-

plari di fauna appartenenti alle specie Tortora” e

inoltre “Per la specie Tortora è previsto un prelievo

giornaliero massimo di 5 capi per un totale di 20

capi per tutto il periodo di pre-apertura.”

Ci si chiede, se le giornate sono tre e il numero

capi è di 5 al giorno come ma il numero massimo

di capi da poter abbattere è 20 e non 15?

Non entriamo nel merito a quale specie di tor-

tora si riferisca la delibera. Infatti, si parla generica-

mente di specie di “tortora” senza specificare se

si riferisce a Tortora selvatica (Streptopeliaturtur)

o a Tortora dal collare (Streptopeliadecaocto).

Stanchezze notturne a parte, la caccia ai primi di

settembre è di gravissimo danno e impatto per gli

animali selvatici e per questo il WWF da anni

chiede che non venga più praticata.

La tarda estate è un momento particolarmente

delicato nel ciclo biologico di molte specie e molti

giovani esemplari non sono ancora autonomi; si

comincia a sparare quando sul nostro territorio

sono presenti ancora specie protette migratrici,

che sono così oggetto di sicuro disturbo ed anche

di danno diretto (uccisionia ccidentali o dolose); in

particolare per gli anatidi, il mondo scientifico

chiede da anni il divieto della pre-apertura della

caccia, perché non sono ancora giunti i contingenti

migratori dal nord e quindi il “prelievo” si concen-

tra sulle poche coppie nidificanti sul nostro terri-

torio. Inoltre gli adulti in buona parte non hanno

ancora completato la muta delle penne e hanno

quindi difficoltà di volo (infatti nelle anatre la muta

è sincrona, cioè perdono tutte le penne del volo

insieme e restano inetti al volo per alcuni giorni).

Non a caso le Direttive europee per la tutela

della fauna selvatica, anche recepite dalle leggi ita-

liane (legge 157/1992 , che è ancora l’unica legge

italiana per la tutela della fauna selvatica, e legge

96/2010 art 42 ) , limitano o vietano del tutto

la caccia nei periodi più delicati per la fauna selva-

tica (migrazione, riproduzione, etc.). Nonostante

questo, anche quest'anno la pre-apertura è diven-

tata la regola: sitratta dell'ennesimaconferma di

come la caccia venga gestita sulla base non dei dati

scientifici e normativi, ma in base alle richieste dei

cacciatori.

La Penisola italiana, ricorda il WWF, è un im-

portantissimo “corridoio biologico”, una sorta di

autostrada attraversata ogni anno da oltre due mi-

liardi di uccelli migratori che si s postano tra

l’Africa, l’Europa e l’Asia per riprodursi e sver-

nare. Purtroppo ogni anno milioni di animali, com-

presi molti appartenenti a specie protette, trovano

la morte nei nostri cieli e in quelli degli altri Paesi

del Mediterraneo, dopo viaggi che durano anche

migliaia di chilometri.

Tutto ciò senza considerare la piaga del bracco-

naggio e delle tante altre forme di caccia illegale,

che incidono pesantemente sulla fauna. Il WWF

continuerà a vigilare con decine di avvocati e cen-

tinaia di guardie volontarie, anche ricorrendo ai tri-

bunali italiani ed europei.

45 settembre 2014

TAagliolto

La soppressione della Corte d'Appello comporterà una serie di squassi nel sistema

"Caccia, lo scandalo delleaperture anticipate"

"Chiuderanno altri11 uffici giudiziari"

Anche il Wwf contro il provvedimento adottato dalla Regione Molise"Potenzialmente abbattibili dai cacciatori 60 mila tortore"

CAMPOBASSO. Presso il Tribunale di Campobasso il pre-

sidente dell’Associazione nazionale magistrati della sezione

distrettuale del Molise, Enzo Di Giacomo, il pm Nicola D’An-

gelo e il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati

Demetrio Rivellino hanno incontrato gli organi di stampa

dopo l’incontro con il Sottosegretario Cosimo Ferri.

“ Il Disegno Governativo di legge delega di soppressione

di alcune Corti d’Appello e Tribunali si propone in due obiet-

tivi: incrementare l’efficienza e risparmiare la spesa.

Ma la realtà non è questa, in quanto il disegno di legge

delega non è in grado di perseguire nè l’uno nè l’altro obiet-

tivo.

Abbiamo studiato delle proposte concrete per migliorare

l’efficienza del processo civile, proposte cioè volte a ridurre

drasticamente i tempi della giustizia, abbiamo studiato tra

l’altro un meccanismo in grado di giungere alla pubblica-

zione delle sentenze civili definitive entro 1 anno.

L’importanza delle proposte è che l’Italia da un paese lu-

maca potrebbe diventare il primo paese in Europa per i temi

di giustizia; l’attuazione di una importante riforma strutturale,

come chiede l’Europa; si darebbe una scossa all’economia

che attirerebbe capitali stranieri e non farebbe fuggire i no-

stri”, questo il preambolo del Presidente Di Giacomo.Ma la

questione è ben più grave di quanto l’opinione pubblica po-

trebbe pensare, la possibile soppressione che riguarda la

Corte D’appello di Campobasso creerebbe un effetto a ca-

tena e verrebbero soppressi conseguenzialmente 11 uffici

giudiziali.Enzo Di Giacomo continua: “La soppressione delle

Corti d’Appello e dei Tribunali intanto non avverrà ( nè po-

trebbe avvenire) per Decreto – Legge, ma con Legge De-

lega e lo Schema governativo del Disegno di Legge è già

pronto.

Al momento la cosa importante è che non sia stato portato

nel CdM del 29 agosto, nè verrà portato nel CdM del 13 set-

tembre, ma esiste il concreto pericolo che lo stesso venga

portato in un successivo CdM anche in tempi assai ravvici-

nati. In tale eventualità la Corte d’Appello di Campobasso

sarà la prima a saltare, insieme ai Tribunali di Isernia e La-

rino.

Certo la soppressione diventerà operativa dopo che il Par-

lamento avrà approvato il Disegno di Legge governativo

conferendo la Delega al Governo e dopo che il Governo

avrà emanato la Legge Delegata. Sarebbe un colpo duris-

simo, una catastrofe per la già povera economia della nostra

regione).

Nicola D’Angelo pone l’attenzione proprio sull’effetto a ca-

tena che la soppressione della Corte d’Appello causerebbe.

“L’organizzazione degli uffici giudiziari è su basi distret-

tuali e circondariali, il distretto è la Corte d’Appello e il cir-

condariale il Tribunale, se viene meno il distretto tutti gli

uffici distrettuali automaticamente verrebbero a mancare,

non parliamo di conseguenze future ma automatiche.

Non esisterebbe più il Tribunale per i minorenni, ad esem-

pio un processo si dovrebbe svolgere, probabilmente se-

condo una delle ipotesi avanzate all’Aquila o ad Ancona,

non esisterebbero più le aliquote di polizia giudiziaria che

stanno presso la Procura dei minori, non esisterebbe più la

Procura distrettuale Antimafia, sul piano interno organizza-

tivo la Procura distrettuale che ha sede presso la procura

che sta in Corte d’Appello si ridurrà a tre o quattro unità di

personale.

Ancora la Procura distrettuale Antimafia di Campobasso

ha strettamente legati gli uffici di polizia Giudiziale che au-

tomaticamente verrebbero meno.

Il ROS dei Carabinieri esiste a Campobasso perchè c’è la

Procura Antimafia, lo SCO presso la Squadra Mobile esiste

perchè c’è la Procura Antimafia, il CIGO della Guardia di Fi-

nanza a sua volta verrebbe soppresso, parliamo non di soli

magistrati ma venendo meno la DDa di Campobasso ver-

rebbero soppressi anche questi settori, mancanza di lavoro

per centinaia di uomini delle forze dell’ordine e la sicurezza

per la Regione. Stessa cosa si può dire per i Tribunali re al

Procura di Larino e il Tribunale di Isernia.

Questa riforma così come è strutturata riduce da 11 Uffici

Giudiziali e 2, rimarrebbe solo il Tribunale e la Procura di

Campobasso con l’eliminazione di una serie di articolazioni“.

Page 5: 5 settembre 2014

CAMPOBASSO. Rose e viole per la Fondazione Giovanni

Paolo II dopo le prese di posizione della Regione dei mesi

scorsi? Se lo augurano tutti anche se bisogna restare a guardare

quali gli intendimenti regionali nei confronti della struttura sanita-

ria. Intanto, si è tenuta la prima riunione del nuovo Consiglio di

Amministrazione della Fondazione “Giovanni Paolo II” di Cam-

pobasso.

La Fondazione gestisce l’omonima struttura ospedaliera voluta

dalla Università Cattolica del Sacro Cuore ed operativa in Molise

ormai dal 2002. Il nuovo Consiglio di Amministrazione, che si è

insediato il 1 agosto 2014, ha come Presidente il Direttore Gene-

rale del Policlinico “Gemelli” di Roma, Dott. Maurizio Guizzardi,

ed è composto da tre importanti rappresentanti dell’Università

Cattolica (il Pro-Rettore Prof. Stefano Baraldi, il Preside della Fa-

coltà di Medicina Prof. Rocco Bellantone e il consigliere di ammi-

nistrazione dott. Giovanni Raimondi) e da un membro che, come

da statuto, deve essere indicato dalla Regione Molise.

All’incontro del Consiglio di Amministrazione ha partecipato

anche l’ing. Enrico Zampedri, nuovo Direttore Generale della

Fondazione.

Nella riunione sono stati esaminati i dati di attività della struttura

ospedaliera e le principali criticità che richiedono un intervento

urgente e quelle che richiedono il coinvolgimento dell’Università

Cattolica quale ente fondatore. In particolare è stato dato man-

dato al Direttore Generale di individuare gli ambiti di attività che

possono beneficiare di un rinnovato collegamento con il Policli-

nico “Gemelli” di Roma, come è stato nei primi anni di attività

della struttura, e di predisporre un piano di interventi per raggiun-

gere l’obiettivo imprescindibile del pareggio di bilancio.

Alle ore 12.00 Il nuovo Consiglio di Amministrazione al

completo ha incontrato, presso la Curia di Campobasso

Bojano, i Vescovi del Molise. A fare gli onori di casa, l’Ar-

civescovo Metropolita di Campobasso Bojano, Mons.

GianCarlo Bregantini, da sempre molto vicino alla Fonda-

zione, erano presenti anche il Vescovo di Termoli Larino,

Mons. Gianfranco De Luca, il Vescovo di Trivento, Mons.

Domenico Angelo Scotti, e il Vicario Generale della Diocesi

di Isernia Venafro, Mons. Claudio Palumbo.

Ai Vescovi Molisani è stato confermato il rinnovato impegno

dell’Università Cattolica per il sostegno della istituzione. I Presuli

hanno espresso parole di apprezzamento e confermato il loro

sostegno a un’opera di grande importanza per la cura, la ricerca

e la didattica della Regione e di grande valore sociale e occupa-

zionale. Con i Vescovi è stato anche ricordato come troppo

spesso si considera la Fondazione solo come un soggetto pri-

vato, dimenticando che opera senza scopo di lucro, traendo le

proprie origini nell’impegno della Chiesa Cattolica per la cura

degli ammalati e la vicinanza ai loro famigliari.

Nel pomeriggio c’è stato inoltre un importante incontro con il

Presidente della Regione Molise, Arch. Paolo di Laura Frattura,

al quale anche è stato ribadito l’impegno dell’Università Cattolica

per il rilancio della istituzione e confermata la piena disponibilità

del nuovo Consiglio di Amministrazione a valutare con la Re-

gione i progetti di integrazione della struttura nel contesto del si-

stema sanitario regionale, dialogando con la massima

disponibilità con tutti i soggetti interessati.

55 settembre 2014

TAagliolto

Ex Cattolica, nuovi spiragli?L'insediamento del rinnovato Consiglio di amministrazione un primo passo

di Massimo Dalla Torre

Dopo la Corte di Appello ora tocca al Corpo Forestale

dello Stato. Questa la sentenza che è stata annunciata e che in

queste ore sta risvegliando dal lungo letargo chi siede nelle

stanze dei bottoni. Realtà che lentamente si sta cercando si

svuotare perché considerata un “palla al piede” di un sistema

le cui linee guida passano per azioni che portano ad una sola

volontà: annientamento. Un annientamento che indica come

regioni poco propositive, cosa assolutamente non vera, de-

vono essere azzerate o private dei propri gangli vitali.

Un annientamento che la dice lunga come il Paese è ostag-

gio di personaggi, nessuno escluso, che pensano di cambiare le

cose, senza sapere che se si vuole salvare quel poco di buono

che è stato realizzato necessita mantenere gli assetti e soprat-

tutto le realtà come sono, anche se quest’ultime possono

sembrare “zavorra” che poi zavorra non è; ecco perché ci fa

specie la levatura di scudi arrivata solo all’ultimo momento.

Una resistenza, a nostro modesto giudizio, passiva che non

produce nulla, se non ad aggravare la situazione che porta ine-

quivocabilmente a fare una considerazione drammatica: ina-

deguatezza al governo da parte di chi occupa i palazzi del

potere. Inadeguatezza che ha nuovamente illuso i molisani

ignari di quello che poteva accadere e sta accadendo. Inade-

guatezza di chi ha elevato la bandiera dell’innovazione, senza

sapere che il cambiamento deve esserci, nelle azioni, esterna-

zioni, indignazioni e prese di posizione.

Cambio di una classe politica che in dialetto sono chiamati

“tira seggie” cui è servita la “pappa” senza alcuno sforzo. Cam-

bio di chi è abituato a prendere a non restituire ma soprat-

tutto a distruggere.

Questa è l’analisi dei fatti che stanno mettendo a soqquadro

il sistema Molise. Fatti che, nell’assurdità della questione, vede

inutili riunioni condite con ordini del giorno buoni solo a

riempire le pagine dei giornali o le cronache dei tg locali. Fatti

che indicano come la volontà di distruggerci si sta concretiz-

zando senza che ci sia alcuna soluzione positiva a nostro fa-

vore. Fatti che si palesano soprattutto se si pensa che il

Molise, ma anche altre realtà del Meridione, sono state prese

a mo di bersaglio cui scagliare i dardi che lentamente ci hanno

condotto alla morte morale e materiale.

Condizione non accettabile perché non siamo disposti a

soccombere.

Condizione figlia di una cultura che non ci appartiene, che

ci ha relegati al ruolo di “servi della gleba” di una signoria che

ha quale connotato: poca comprensione delle esigenze e as-

servita al “selfie” che impazza sui social network. Una con-

danna che è definitiva senza alcuna possibilità né di appello né

tanto meno di revisione del processo. Un verdetto favorito

dalle illusioni di chi ha creduto di poter far parte del “cerchio

magico” che avrebbe salvaguardato i privilegi riservati “ai so-

liti noti”.

Verdetto con una non difesa, quella di adesso è “d’ufficio”,

che costringe ad assistere allo svuotamento totale di quello

che è il Molise. Regione che a breve potrebbe tornare a es-

sere appendice di un qualcosa che ci azzittirà grazie all’uso di

mezzi e materiali che dissolvono quel poco di buono e di po-

sitivo che ancora esiste.

I Molisani non sono disposti ad essere azzerati

Tocca, però, alla Regione Molise definire una diversa programmazione

CAMPOBASSO. “La vicenda della esclusione di alcuni pazienti dal

Programma Attuativo per la non autosufficienza non mi convince per

niente e voglio vederci chiaro” - è quanto afferma il consigliere regio-

nale Filippo Monaco che ha appreso dagli organi di informazione l’av-

vio del ricorso da parte di cinque pazienti esclusi dal fondo di sussidio

economico per la non autosufficienza. “Vi sono persone affette da

gravi disabilità che si ritrovano a non esser state ammesse al finan-

ziamento e le ragioni addotte, se verificate e pertanto risultassero

veritiere, mi lasciano sconcertato se non esterrefatto. Ho bisogno di

capire quali siano stati i criteri reali dell’assegnazione dei finanzia-

menti e perché persone affette da disabilità quali il Parkinson o l’Al-

zheimer si ritrovino senza alcun sussidio. E’ per questo che ho

interrogato direttamente l’Assessore alle Politiche Sociali proprio

per sapere, oltre ai criteri con cui si è provveduto alla compilazione

della graduatoria, se è vero che talune domande siano state escluse

a priori - adducendo motivazioni diverse come la non corretta com-

pilazione della domanda – semplicemente perché la copertura finan-

ziaria non avrebbe permesso di soddisfare tutte le richieste.”

“Ho chiesto all’Assessore Petraroia anche che la struttura compe-

tente renda pubblici, ai pazienti e familiari che lo richiedono, le mo-

tivazioni della esclusione con relativa presa visione degli atti contenuti

nella domanda così come inviati alla struttura competente, per ov-

viare al dubbio – così come riportato da fonti giornalistiche- che chi,

per conto terzi, abbia inviato la domanda l’abbia fatto escludendo do-

cumenti e atti che il paziente avrebbe invece fornito”.

“Non è possibile che siano sempre i più deboli a pagare. Coloro

che hanno più bisogno delle istituzioni al loro fianco non devono sen-

tirsi emarginati ed esclusi dalla società, quando ci sono già le loro di-

sabilità invalidanti a chiuderli in un mondo asociale. Io sono al loro

fianco, e mi batterò perché i loro diritti vengano riconosciuti, in nome

soprattutto della trasparenza e della onestà”.

"Nessuna autosufficienza, e i fondi?Il consigliere regionale Monaco:" Non

possono pagare sempre i più deboli”

Page 6: 5 settembre 2014

Il consigliere comunale del Pd e compo-

nente della commissione urbanistica Lello

Bucci in merito alla seduta del consiglio co-

munale di Campobasso dell’altro ieri avente

ad oggetto, tra l’altro, la lottizzazione “Parco

dei Pini” sente l’esigenze di fare alcune pre-

cisazioni con obbiettività e cognizione di

causa e non al solo scopo di fare la solita e

stucchevole passarella sui mass-media.

“La vicenda ha la sua origine durante l’am-

ministrazione “Di Bartolomeo” ove il consiglio

comunale adottò una delibera che non con-

sentiva le richieste di ampliamento fatte dalla

ditta costruttrice. Delibera condivisibile ma

che forse andava maggiormente motivata.

Sta di fatto che dopo poco la ditta fece ricorso

al TAR deducendo anche una incompetenza

del Consiglio comunale a favore della Giunta.

Qui iniziano i problemi poiché l’ex amministra-

zione comunale decise di non costituirsi, ri-

nunciando di fatto ad una difesa. Il Tar in sede

cautelare ordinò al Comune di riesaminare la

vicenda entro il 9 settembre. Ed eccoci al con-

siglio comunale di ieri. Il movimento cinque

stelle presenta un atto, a metà fra un emen-

damento ed una nuova delibera, in cui si di-

chiara certo che la competenza in materia è

della Giunta e non del Consiglio. Contestual-

mente anche l’ex sindaco Di Bartolomeo pre-

senta una documentazione composta da

sentenze di TAR e CDS che avrebbero potuto

contribuire a chiarire la vicenda. Altro fatto è

che la ditta, sapendo ovviamente che il Con-

siglio aveva in discussione la delibera su cui

essa era interessata, ha inviato una nota nella

quale proponeva all’amministrazione , in cam-

bio di una soluzione favorevole ad essa Ditta

della vicenda, di rinunciare al giudizio e di ce-

dere alcuni terreni in loco. Di fronte a tutti que-

sti elementi nuovi la maggioranza ha chiesto

una sospensione per esaminare le varie que-

stioni. Si è iniziato soprattutto dall’aspetto

della competenza per poi passare alla nota

inviata dalla ditta. Ques’ultima, pur se perve-

nuta sul filo di lana è stata meritevole di es-

sere considerata in quanto

un’amministrazione attenta al bene comune

deve sempre valutare se in una proposta vi è

un vantaggio per la collettività oppure no. La

discussione in maggioranza è stata ricca di

contenuti, non sempre coincidenti ma tutti tesi

a non esporre il Comune ad errori e a ulteriori

spese in un giudizio in cui, si ribadisce, non ci

si è costituiti, non per decisione dell’attuale

amministrazione. Volendo essere sicuri delle

posizioni da prendere in aula, da prendere

anche con eventuali pareri scritti dell’avvoca-

tura, dell’urbanistica e di tutti gli altri soggetti

competenti in materia, si è proposto un ag-

giornamento al giorno dodici ritenendo che in

tale data la decisone sarebbe stata scevra da

errori e condizionamenti.Tale proposta appro-

vata con i voti della maggioranza non va ad

aggirare l’ordine del TAR di decidere entro il

nove settembre poiché la discussione non è

chiusa ma solo sospesa, tanto che il consiglio

è solamente aggiornato .Riconoscendo a tutti

i principi democratici di manifestare il proprio

pensiero, come il diritto delle opposizioni di

stimolare la maggioranza, si stigmatizzano

tutti gli atteggiamenti presi al solo scopo di

avere pubblicità sulle reti locali e sui giornali,

mettendo al primo posto dell’ azione ammini-

strativa il proprio apparire, magari usando me-

todi eclatanti e rissosi che si pensa possano

fare più presa sulla collettività. Nel caso spe-

cifico probabilmente si è sputato fango sulla

maggioranza senza sapere quale sarà la de-

cisione in consiglio e senza conoscere quale

sarà l’esito della vicenda ( rectius: senza co-

gnizione di causa!) La maggioranza ha ag-

giornato soprattutto per esaminare una

proposta pervenuta da un gruppo di opposi-

zione e una documentazione prodotta in Con-

siglio dall’ex Sindaco Di Bartolomeo. Cmq al

di là delle chiacchiere inutili, la maggioranza

farà anch’essa una conferenza stampa dopo

il consiglio di venerdì 12, spiegando le proprie

posizioni , su dati obbiettivi e documentati e

soprattutto dopo la decisone consiliare”.

65 settembre 2014 Campobasso

Nella seduta del 3 settembre

2014 il Consiglio comunale di

Campobasso ha approvato le pro-

poste di deliberazioni riguardanti

la TA.S.I. e la TA.RI. che la “legge

di stabilità” 27.12.2013, n.147 ha

introdotto a decorrere dal 1° gen-

naio 2014. E’ stato un atto dovuto

per adeguare i tributi locali alla ci-

tata riforma tributaria rispettando i

termini di legge (i Comuni più vir-

tuosi lo hanno deliberato nel corso

del primo semestre dell’anno

2014).

L’aliquota TA.S.I. (Tassa sui Ser-

vizi Indivisibili) è stata fissata al

2,5 per mille ed il gettito verrà uti-

lizzato per coprire, seppur non in-

tegralmente, i costi dei servizi

indivisibili (viabilità e segnaletica,

illuminazione pubblica, manuten-

zione rete idrica e degli impianti di

depurazione, verde pubblico, ecc.)

che non beneficiano più dei tra-

sferimenti da parte dello Stato.

La struttura comunale preposta ha

reso noto che per tutte le rendite

catastali il cui valore supera €.

450,00 l’importo da versare sarà

inferiore a quello dell’IMU prece-

dentemente in vigore sulla prima

abitazione. Non è stato utilizzato

l’ulteriore possibile incremento

dello 0,8 per mille. Per il 2015 la

TASI andrà rimodulata in modo da

favorire le fasce più deboli.

Per la TA.RI. (Tassa sui Rifiuti)

l’importo da versare è mediamente

inferiore del 10-12% rispetto a

quello versato per la TA.RES. (in

vigore lo scorso anno) sia per le

utenze domestiche che per quelle

non domestiche, ad eccezione di

un numero limitatissimo di utenze

non domestiche per le quali ci sarà

un aumento del 7-8 %. Questa

Amministrazione, subentrata da

circa due mesi e mezzo, è forte-

mente intenzionata a combattere

ogni forma di evasione tributaria in

modo tale che “paghiamo tutti e

paghiamo meno”. Dal 12 settem-

bre 2014 si potrà consultare il sito

web www.comune.campobasso.it

per avere ulteriori informazioni e/o

per calcolare gli importi da ver-

sare utilizzando il programma di si-

mulazione presente sul sito

stesso. Per ogni ulteriore infor-

mazione ci si potrà rivolgere

agli uffici comunali di Piazza

Cuoco n22. (lun-merc-ven ore

10,30/12,00 e mart-giov ore

16,00/17,30).

Date da ricordare:

- Per la TASI il versamento ha

luogo in unica soluzione entro il 16

dicembre 2014 mediante F24.

- Per la TARI l’acconto per il 2014

è pari al 75% dell’importo corrispo-

sto a titolo di TARES nel 2013 e

può essere versato in tre rate di

uguale importo aventi scadenza ri-

spettivamente il 30 settembre, il 30

ottobre e il 30 novembre 2014; è

tuttavia consentito il pagamento in

unica soluzione entro la scadenza

del 30 settembre 2014.

di Massimo Dalla Torre

“Aria nuova non senza sorprese”.

Questo è il commento che fac-

ciamo a quanto approvato nella

seduta del Consiglio Comunale di

Palazzo San Giorgio che ha por-

tato le aliquote massime della Tasi.

Nome che non è assolutamente

quello di un supereroe dei fumetti

targati Manga. Nome che da un

giorno riecheggia e assilla la

mente dei Campobassani che, an-

cora una volta sono stati gabbati

da chi preannunciava cambia-

menti. I quali, ci sono stati si ma a

sfavore della collettività che vede

un ulteriore aggravamento delle

spese che svuotano ancora di più

il portafoglio alquanto vuoto per le

numerose gabbelle che si è co-

stretti a pagare. Aria nuova che

sotto mentite spoglie ha colto di

sorpresa chi ha inneggiato al cam-

biamento che oggi condanna

senza alcuna possibilità di appello.

Aria nuova che dopo aver spirato

e sotto certi aspetti “spazzato”

quello che era obsoleto e stantio,

vede una levata di scudi all’indi-

rizzo della maggioranza che go-

verna il Palazzo di città. Aria che in

barba alle promesse fatte in cam-

pagna elettorale pone una lunga

serie d’interrogativi soprattutto

perché chi ha promesso una

svolta, si è dimostrato poco credi-

bile e soprattutto inaffidabile. Aria

che allo stato attuale ammorba e di

conseguenza costringe molti a fare

il mea culpa nei riguardi di chi si è

presentato sotto le mentite spoglie

di difensore della collettività.

Un’innovazione che maschera pro-

blemi irrisolti che hanno un unico

mittente, il cittadino contribuente e

non certamente chi ha pensato

bene di gravare di altre tasse i

Campobassani. I quali, sorpresi

più che mai hanno iniziato a fare i

conti con la speranza di essere in

grado di poter pagare quanto loro

richiesto, senza alcuna possibilità

di dilazione. Campobassani che

hanno appreso la notizia con molto

sconcerto soprattutto perché

hanno sperato che qualcosa fosse

cambiato. Un non cambiamento

specialmente per quanto riguarda

la parte economico/finanziaria le-

gata a doppio filo a quanto si deve

al Comune che denota come la vo-

lontà di tartassare non è passata

assolutamente in second’ordine,

anzi è rincarata tanto da far gri-

dare allo scandalo. Un grido che

ha riempito le prime pagine della

stampa locale che, non hanno

perso tempo a dare voce alle op-

posizioni, compreso qualche espo-

nente di maggioranza. I quali,

hanno stigmatizzato quanto acca-

duto e mosso critiche aspre al go-

verno cittadino. Prese di posizione

che stanno riecheggiando a tre-

centosessanta gradi, tant’è che i

problemi della città momentanea-

mente sono stati accantonati. Ne-

cessità di incamerare liquidi?

Prova di forza? Oppure atti dovuti?

Non è ancora dato saperlo. Unica

certezza che la città è in subbuglio

e gli echi dei fatti non hanno tar-

dato ad arrivare conditi con epiteti

che, per correttezza non ripor-

tiamo.

Molti hanno intravvisto in questa

nuova manovra poca accortezza,

altri dilettantismo amministrativo,

altri ancora hanno detto che non

pagheranno e aspettano armati le

cartelle esattoriali. Insomma un

“guazzabuglio” che fa pendere il

piatto della bilancia a sfavore di chi

regge le sorti di Campobasso e dei

Campobassani che hanno chio-

sato molto prosaicamente il tutto

dicendo: stavamo meglio quando

stavamo peggio.

Affermazione che ci sentiamo di

avvallare perché se prima le cose

non trovavano la cosiddetta qua-

dratura del cerchio, oggi, visto i ri-

sultati, nessuna figura geometrica

potrà dare la soluzione affinché i

conti personali, non certamente di

quelli che occupano gli scranni del

Comune, non si tingano ancora di

più di rosso.

Tasi e Tari, come e quando si paga “C’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria…anzi di antico” Tasi alle stelle

"Ottomila mc di cemento" a Parco dei Pini, il M5S non si arrende

Lottizzazione Parco dei Pini,Lello Bucci fa chiarezza

Presentata ieri mattina da parte del

MoVimento 5 Stelle una diffida nei con-

fronti dei componenti del Consiglio co-

munale, del sindaco e della Giunta, degli

uffici tecnici delle struttura (e per cono-

scenza alla Corte dei Conti perché si in-

daghi su eventuali profili di danno

erariale) affinché ognuno provveda a

quanto di competenza per bloccare la

realizzazione del polo commerciale nella

zona Parco dei Pini. “Un'Amministrazione

(con la A maiuscola, appunto) - com-

menta il consigliere Luca Praitano - ga-

rantisce i diritti dei singoli cittadini ma,

soprattutto, tutela gli interessi della col-

lettività. Non si lascia "portare a spasso"

da un'impresa e da uno studio legale. Se

poi il sindaco Battista, la sua Giunta e la

maggioranza in Consiglio vogliono 3 pa-

lazzine commerciali nella succitata zona

se ne assumano la responsabilità attra-

verso gli atti amministrativi necessari. A

noi sembra che si stia invece facilitando

il commissariamento che esautorerebbe

il Comune di Campobasso da ogni deci-

sione a riguardo. La politica non può sem-

pre scappare e decidere di non decidere.

Page 7: 5 settembre 2014

Soldi concessi con determina-

zioni dirigenziali e poi (a posteriori)

sospesi per problemi di legittimità.

Quindi da discutere e valutare. Sa-

ranno discussi davanti al giudice

del tribunale e, quindi, valutati. Co-

munque, questioni antipatiche al-

l’interno di un’amministrazione

pubblica. In questo caso tra l’istrut-

trice direttiva amministrativa del

servizio statistica Lea Fosca D’Am-

brosio e il dirigente del settore av-

vocatura, Antonio Calise, di

Palazzo san Giorgio. In discus-

sione la legittimità della pretesa di

8.454,32 euro che la D’Ambrosio

rivendica per il lavoro di rilevazione

dei prezzi al consumo dei beni e

servizi sul territorio cittadino, svolto

per conto dell’Istat (Istituto nazio-

nale di statistica). Per vederseli as-

segnati, la D’Ambrosio ha fatto

ricorso a un decreto ingiuntivo cui,

però, immediatamente è seguita

l’opposizione di Calise “per acqui-

sire informazioni in merito alle atti-

vità effettivamente svolte da

ciascuno dei dipendenti del servi-

zio statistica e per introdurre (final-

mente, diciamo noi - ndr) criteri di

distribuzione dei compensi”. Si dà

il caso, infatti, che da tempo imme-

morabile al servizio statistica arri-

vano soldi dall’Istat che gli addetti

al rilevamento poi si spartiscono,

ma in assenza di regole predeter-

minate. Come sia possibile che la

rimessa dell’Istat non passi per la

ragioneria è già di per sé un ar-

cano. Che poi venga detto che il la-

voro per conto dell’Istat venga

svolto con lo straordinario, senza

alcuna autorizzazione o verifica, è

un altro arcano. Quella che s’è

consolidata è una tacita accetta-

zione, favorita dal disinteresse

dell’amministrazione a metterci il

naso e dall’abilità di trovare la ma-

niera di accontentare un po’ tutti,

facendo scorrere così bene le cose

da non muovere l’attenzione né il

controllo del dirigente. Il quale, in-

fatti, come abbiamo detto, in prima

battuta non ha sollevato alcuna

eccezione alla richiesta degli otto-

mila e passa euro della D’Ambrosio

di cui 4,655,98 relativi al primo se-

mestre 2012 e 3.798,34 al se-

condo, sottoscrivendo le relative

determinazioni di pagamento. Il

meccanismo s’è inceppato nel mo-

mento in cui la D’Ambrosio ha rite-

nuto di attribuirsi il 73 per cento dei

compensi lasciando le briciole agli

altri. Che però non hanno affatto

gradito sollevando una e più que-

stioni di legittimità e di opportunità

che all’avvocato Calise sono ser-

vite per annullare in autotutela le

determinazioni da lui stesso firmate

in favore della D’Ambrosio. La so-

spensione cautelativa fa leva, in-

fatti, sulle pretese degli altri

dipendenti per il lavoro svolto e

non tenuto in considerazione; sulla

necessità di verificare se il lavoro

per l’Istat è stato svolto o meno

come straordinario (e se autoriz-

zato) e, ancora una volta, sulla in-

dilazionabilità di criteri chiari e

trasparenti di distribuzione dei

compensi. La diatriba, come si

evince, mette in luce aspetti scon-

fortanti su come si lavora a Pa-

lazzo san Giorgio e come il lavoro

possa essere facilmente (e indimo-

strabilmente) fatto passare per

straordinario, anche in assenza di

specifiche autorizzazioni a svol-

gerlo. Compromessi e sott’intesi

come questi appena accennati pro-

babilmente sono consuetudine e

formano una rete di reciproci inte-

ressi che difficilmente vengono a

galla. Infatti, se non si fosse rotto

l’incantesimo della tacita riparti-

zione dei compensi, non sarebbe

venuta a galla nemmeno la fac-

cenda D’Ambrosio - Calise. Consi-

derazione finale. Per il futuro,

indipendentemente dalla conclu-

sione giudiziaria della vicenda,

sarà giocoforza che il prosciutto

che fodera gli occhi degli ammini-

stratori e dei dirigenti qualcuno

dovrà pure rimuoverlo. Perché fi-

nalmente ci si veda chiaro. E

chissà quant’altre situazioni del ge-

nere ci sono all’interno del Pa-

lazzo!

Dardo

75 settembre 2014Campobasso

Alunni di Gambatesa ‘depositati’ a Tufara

Un decreto ingiuntivo del responsabile del serviziostatistica Lea Fosca D’Ambrosio e la sospensionecautelativa degli atti amministrativi in autotutela del dirigente Antonio Calise hanno fatto esplodere un caso a Palazzo san Giorgio

A partire da settembre, diversi sono gli Istituti scolastici della regione Molise de-

stinati ad essere "riassorbiti" da altri. Cambia la geografia scolastica del territorio,

e anche Gambatesa rischia di smantellare le scuole. Gambatesa, quindi, rischia l’ac-

corpamento delle scuole con la vicina Tufara, non per mancanza di edifici scolastici

a norma di sicurezza o di servizi, ma per mancanza di alunni. Lo spopolamento non

aiuta a mantenere in vita strutture scolastiche nelle nostre realtà. Le conseguenze

del piano di dimensionamento hanno ricadute negative a livello economico-sociale.

Suscita preoccupazione la paventata e inopportuna possibilità di far frequentare ai

nostri figli una scuola che abbia pluriclassi; perché ogni alunno ha un suo ritmo di

sviluppo e la didattica deve adeguarsi a questo ritmo poiché nella stessa classe ci

sono scolari con capacità e tempi di apprendimento diversi. L’altra ipotesi, quella

di accorpare le classi delle scuole medie di Gambatesa a quelle di Tufara e, viceversa,

di accorpare le classi di scuola primaria di Tufara a quelle di Gambatesa non ha con-

vinto più di mezzo paese. Inoltre, va ricordato che tre anni fa l’attuale sindaco,

quand’era componente del Consiglio d’Istituto, stigmatizzava l’atteggiamento dell’ex

sindaco che voleva adottare la stessa scelta. E’cambiato qualcosa ? sono maturati

altri interessi, o si è semplicemente resa conto che non vi sono altre possibilità ?

L’attuale sindaco, negli ultimi mesi, ha convocato diverse volte i genitori degli alunni,

comunicando loro puntualmente che occorreva votare se scegliere di andare o meno

a Tufara. In sostanza, insisteva per far assumere ai soli genitori le responsabilità sot-

traendosi alle proprie che gli competono in quanto amministratore. Nel frattempo

il Provveditorato, già da tempo, aveva iscritto d’ufficio gli alunni di entrambi i paesi

presso il plesso di Gambatesa. Oltretutto, i genitori di Tufara sono determinati a

iscrivere i propri figli in altre scuole, a meno che non si giunga ad un accordo: le

medie a Tufara e le elementari a Gambatesa. A Tufara motivano che non vogliono

perdere le scuole. A Gambatesa argomentano che qui le scuole sono più sicure e vi

sono tutti i servizi. Giovedì 28 agosto, il Sindaco convoca i genitori di Gambatesa

e comunica che tutti i genitori voteranno il giorno dopo, venerdì 29 agosto. Chiara-

mente, in maniera affrettata e senza le adeguate comunicazioni, così come senza

un minimo di preparazione anche per stabilire e pubblicare le regole per lo svolgi-

mento delle elezioni. Però, quando si chiude il seggio e si procede alla conta delle

schede, ce ne sono sette in più. Vince il fronte del NO, cioè per non andare a Tufara

e rimanere a Gambatesa: 39 schede no, 33 si. La cosa non sta più bene a chi ha

votato si, che chiede addirittura un annullamento di comodo. Il sindaco, giustamente,

afferma che ora non si può più annullare, ma, ricordandosi di essere una stella del

foro invoca un principio giuridico che risolve tutto, la “prova della resistenza”. Il sin-

daco afferma di dover escludere le 7 schede in più, per cui avrebbe vinto il si per

un solo voto. Scusa Avvocato Sindaco, sulla base di che cosa la prova di resistenza

andrebbe a escludere 7 voti solo al no ? Di fronte alla confusione, sostiene che

non ha vinto nessuno e che avrebbe deciso Lei con la sua maggioranza. In realtà,

ha deciso con alcune mamme motivate ad andare a Tufara. Allora, non era dove-

roso tornare a votare, semmai con maggiore serietà? Si pensava fosse scongiurata

così l’ipotesi che aveva preso forma dell’accorpamento delle classi delle medie e

delle elementari tra le scuole di Gambatesa e Tufara: un’opzione a cui più della

metà dei genitori dei ragazzi si è opposta attraverso le cosiddette elezioni. Espri-

miamo la 'totale condivisione' delle motivazioni che portano a scongiurare la pro-

posta di accorpamento che creerebbe gravi problemi di sicurezza e inizierebbe un

percorso di ridimensionamento che porterebbe inevitabilmente al definitivo sman-

tellamento. Bisogna scongiurare, ugualmente, l'avvio di un nuovo periodo, quello del

‘pendolarismo dei piccoli scolari’. E non era ancora scongiurata, però, l’ipotesi ‘plu-

riclasse’ I-III media, rimasta in piedi, anzi, sembrava l’unica possibile. E così, in vista

dell’anno scolastico 2014-2015, fino ad oggi 3 settembre non sappiamo ancora, per

la scuola di Gambatesa, se si va ufficializzando la pluriclasse I-III media con legit-

time preoccupazioni da parte dei genitori degli alunni o se ancora si esperisce qual-

che tentativo, questa volta d’imperio, da parte del Sindaco per portare le medie a

Tufara. Siamo rimasti in attesa che il Sindaco si ritirasse per decidere ! Un colpo

di scena, pare, sia avvenuto. Il sindaco, ieri sera si è riunito con la sua maggioranza

e, dietro la spinta di alcune mamme, ha deciso per l’accorpamento a Tufara. Il nu-

mero uno di “Gambatesa partecipa” ci ha fatto partecipare ad una farsa, ha insistito

per le elezioni, che sono state vinte da chi non voleva andare a Tufara, e ora decide

Lei. Ma aveva già deciso da tempo. Insomma, si è fatto credere alle mamme

che si va a Tufara per un anno e poi si torna definitivamente a Gambatesa. Chi

paga le conseguenze di questo politica sono bambini e famiglie. Scuola non significa

esistenza dell’edificio scolastico o campanile, ma efficienza e qualità del servizio sco-

lastico, perché i veri utenti della scuola sono i bambini, i cittadini del futuro. Per

questo occorrono collaborazione e disponibilità al dialogo, per il raggiungimento del

bene comune. L’unica e inderogabile soluzione condivisa è quella che porta alla

qualità del servizio scolastico. Nel caso specifico, a dire della maggior parte dei ge-

nitori, si potrebbe risolvere creando un polo didattico per raccogliere in un luogo

strategico studenti della nostra area, dove far frequentare ai propri figli corsi di stu-

dio regolari e non pluriclassi. C’è notevole apprensione tra i genitori delle scuole di

Gambatesa e di Tufara. E perciò si stanno organizzando diverse iniziative con l’obiet-

tivo di scongiurare in extremis l’accorpamento e le pluriclassi: entrambe le ipotesi,

infatti, rappresentano un notevole danno per l’interscambio didattico ed educativo

dei nostri ragazzi. Se viene confermata la decisione del Sindaco, siamo davanti ad

un atto di prepotenza e arroganza che fa moltiplicare i disagi. Intanto, i genitori ina-

scoltati si vanno organizzando e si mobilitano, preparando tutte le iniziative per

scongiurare scelte che vanno contro gli interessi degli studenti.

Pasquale Abiuso

Capogruppo opposizione Comune Gambatesa

Sarà che chi troppovuole, nulla stringe?

Il sindaco di Gambatesa, prima

impone elezioni per una libera scelta

e poi, all’esito del risultato, decide

Lei per l’accorpamento a Tufara

Soldi dell’Istat dati in assenza di regole che stabiliscano criteri di distribuzione e che dimostrinoche le attività di rilevazione siano svolte in orario diverso da quello d’ufficio al centro della querelle

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GIORNALE SATIRICO

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

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VENAFRO. In due, ben ve-

stiti e dai modi cordiali, sta-

vano cercando di raggirare un

anziano di Venafro con la so-

lita tecnica: “Siamo amici di

vostro figlio. Ci ha mandati lui

perché ci deve dei soldi…”.

Questa volta, però, ai due

truffatori è andata male, per-

ché alcuni passanti, insospet-

titi dall’insolita scena, si sono

fatti avanti con aria decisa.

Temendo il peggio, gli imbro-

glioni hanno acceso il motore

della loro vettura e si sono dati alla fuga per le vie del centro storico.

Scampati al linciaggio, i truffatori dovranno ora fare i conti con i Cara-

binieri della Compagnia di Venafro, ai quali è stato segnalata la loro de-

scrizione, il tipo di vettura ed anche la targa. I Militari sarebbero già

sulle tracce dei malviventi. Potrebbe trattarsi degli stessi truffatori che

negli ultimi tempi hanno raggirato altri anziani della città.

VENAFRO. Eludendo i sistemi di

allarme, i malviventi sono penetrati

all’interno della banca forzando un

ingresso secondario. Con il fare

preciso ed efficace dei “professioni-

sti”, hanno fatto “saltare” il cassone

blindato del bancomat e, avvalen-

dosi della fiamma ossidrica, hanno

prelevato il “forziere” contenente le

banconote. Stimato in circa 20mila

euro il bottino. La banda, probabil-

mente proveniente dalla limitrofa

Campania, ha agito col favore delle

ombre, prima dell’alba, probabil-

mente attorno alle quattro. Imme-

diata la reazione dei Carabinieri

della Compagnia di Venafro, che

starebbero già vagliando le imma-

gini riprese dalle telecamere. Non è

da escludere che i malviventi pos-

sano essere assicurati alla giustizia

in tempi brevi. Ingenti i danni cagio-

nati alla sede della Banca Toscana,

che non è nelle condizioni di fornire

alcun servizio alla clientela. “Chi ha

necessità di effettuare operazioni -

fanno sapere dall’Istituto di credito-

, può rivolgersi alla filiale di Isernia

del Monte dei Paschi di Siena”.

11

5 settembre 2014Isernia

Assaltata la Banca Toscana

Malintenzionati cercavano

di raggirare un anziano.

Carabinieri sulle loro tracce

Scoperti due truffatori

CAPRACOTTA. An-

cora un evento di na-

tura culturale,

nell’ambito dei festeg-

giamenti del centenario

dello Sci Club di Capra-

cotta, il Comitato “Ca-

pracotta 2014”, lo Sci

Club ed il Comune di

Capracotta, con la pre-

ziosa collaborazione

della Fondazione del

Banco di Napoli, hanno

organizzato una espo-

sizione di documenta-

zione storica bancaria

riprodotta su carta anti-

chizzata, i cui originali

sono custoditi nell’archivio Storico

del Banco di Napoli – Fondazione.

I documenti che saranno esposti

riguarderanno i Comuni di

Agnone, Boiano, Campomarino,

Casacalenda, Isernia, Larino,

Morrone, Ururi e Venafro. Inoltre

sarà esposto materiale sul “Ri-

scatto schiavi molisani” e sull’ac-

quisto del feudo di Capracotta

1617 – 1674.

Altra documentazione riguar-

derà uomini illustri:

- Giuseppe Maria Galanti,

economista, storico, politico

(Santa Croce del Sannio 1743 –

Napoli 1806)

- Cosimo De Horatiis, me-

dico, scienziato e letterato (Cac-

cavone, odierna Poggio Sannita

1771 – Napoli 1850)

- Giuseppe Zurlo, Ministro

dell’Interno (Baranello 1759 – Na-

poli 1828)

L’esposizione sarà allestita

nella sala museo della “Civiltà

Contadina, Arti e Mestieri”, nel

Palazzo Baronale di Capracotta,

in Piazza Falconi, sarà inaugurata

venerdì 5 settembre 2014, alle ore

16,30 e resterà aperta fino al 9

settembre 2014.

Alla cerimonia di inaugurazione

saranno presenti il Prof. Daniele

Marrama, Presidente della Fonda-

zione Banco di Napoli, il Direttore

dell’Archivio Storico Dr. Eduardo

Nappi, il Direttore della Fonda-

zione Dr. Aldo Pace ed alcuni

componenti del consiglio di ammi-

nistrazione della Fondazione.

A Capracotta mostra dei documenti originali conservati al Banco di Napoli

Si aprono gli archiviParte il corso di tombolo

ISERNIA. Il Centro Turistico Acli

di Isernia lancia le prossime attività

di carattere culturale fissate nei

mesi di ottobre e novembre pros-

simi. A ottobre si terrà “Dimmi come

parli e ti dirò chi sei”. Ogni merco-

ledì dalle ore 15.00 alle ore 16.00

presso la sede del Centro Turistico

Acli di Piazza Celestino V a Isernia

è in programma un corso di artico-

lazione e dizione italiana. La prima

si occupa essenzialmente della

‘chiarezza’ nella pronuncia delle

parole, la seconda della ‘corret-

tezza’ di questa pronuncia. In cin-

que appuntamenti (mercoledì 1, 8,

15, 22 e 29 ottobre 2014) saranno

spiegate le regole basilari del par-

lare correttamente l’Italiano.

“Il parlare è un’arte, – ha dichia-

rato il presidente del Cta Barbara

Avicolli – saper parlare corretta-

mente aiuta in ogni ambito della

quotidianità di ciascuno di noi. A

volte trascuriamo quest’aspetto e

non consideriamo che, con la sem-

plice applicazione di poche regole

di articolazione e dizione, po-

tremmo ottenere un risultato di

maggiore efficacia e impatto su

quanti ci ascoltano. Il corso è, in-

fatti, aperto a tutti. A partire dall’età

di 10 anni, chiunque può parteci-

parvi. Consigliamo, infatti, ai geni-

tori di frequentare il corso assieme

ai figli, per attivare in famiglia la

pratica del parlare correttamente”.

Il corso di tombolo, invece, si

terrà nel mese di novembre. Sem-

pre previsto il mercoledì alle ore

15.00 in p.zza Celestino V, n.33, il

percorso formativo include l’ap-

prendimento delle seguenti lavora-

zioni: la trina di base, la legatura, la

coppia esterna, la mezza coppia,

l’abb’rrite e il fiore. “La remota ori-

gine e la delicata lavorazione delle

trine a tombolo – ha spiegato an-

cora il presidente del Cta – sono i

fattori essenziali che contribui-

scono a far conoscere e stimare

ancora oggi questa preziosa arte.

Per diversi anni il tombolo è stato

anche parte del percorso didattico

degli allievi dell’istituto artistico

della città. Oggi, però, soltanto

poche donne isernine sono in

grado di lavorarlo. Ecco perché di-

viene necessario mettere in campo

iniziative che promuovano la pre-

giata lavorazione. Il Cta, sempre at-

tivo nell’ambito della valorizzazione

delle attività produttive locali e tipi-

che, consapevole del potenziale di

quest’arte, organizza un percorso

formativo nel quale la tradizionale

lavorazione al tombolo possa es-

sere insegnata e divulgata”.

A promuovere le attività il centro turistico Acli di Isernia

I malviventi sono entrati all'interno dell'istituto. Bottino: 20mila euro

Page 12: 5 settembre 2014

TERMOLI. Non c’è dubbio, la que-

stione dell’asilo di via Montecarlo è pro-

prio la polemica del mese, non della

settimana.

Dopo la replica del vice sindaco con

delega agli Affari sociali e all’Istruzione,

Maria Chimisso (peraltro lei stessa capo

d’istituto) l’ex sindaco Basso Antonio Di

Brino, chiamato in causa come precur-

sore del ridimensionamento dell’offerta

scolastica in quella struttura ha voluto

fare chiarezza dal suo punto di vista.

“Non vorrei possa passare come una

questione personale con la professo-

ressa Maria Chimisso, ma sento il dovere

di fare alcune precisazioni in merito alle

dichiarazioni dell’assessore alle politiche

scolastiche, nonché vicesindaco, pubbli-

cate alcuni giorni fa sulla vicenda della

soppressione delle sezioni alla scuola

Madonna delle Grazie di via Montecarlo.

Negli articoli di stampa l’assessore ri-

tenendo che fosse ora di fare chiarezza,

dichiarava:

‘la decisione di istituire una sola se-

zione di piccoli presso la scuola di Via

Montecarlo, unanimemente assunta dalla

Giunta Comunale, non è nuova.

Già nel 2012 la Giunta Di Brino aveva

previsto per l’anno educativo 2012/2013

una sola sezione di piccoli e aveva indi-

viduato i criteri di ammissione’.

Purtroppo, per l’assessore, dalla lettura

del dispositivo della delibera numero 73

del 12-03-2012 approvata dalla mia

Giunta ed avente ad oggetto: Scuola d’in-

fanzia comunale Madonna delle Grazie –

via Montecarlo anno scolastico

2012/2013 – Provvedimenti – , risulta

quanto segue:

‘DELIBERA

Di istituire per l’anno scolastico

2012/2013 n. 2 sezioni piccoli per la

scuola dell’Infanzia Comunale;

Di ammettere per l’anno scolastico

2012/2013 tutti coloro che hanno fatto ri-

chiesta entro il 20 febbraio 2012 ed ac-

cogliere, ulteriori domande, fino al

numero massimo di posti disponibili.

Da quanto riportato si evince senza

ombra di dubbio che l’assessore non

abbia detto il vero, o meglio abbia dichia-

rato il falso; peccato però che le bugie

abbiano le gambe corte e diventino ancor

più sgradevoli se raccontate da rappre-

sentanti politici ed istituzionali”.

12

5 settembre 2014 Termoli

TERMOLI. Il mensile d’infor-

mazione turistica del Corriere

della Sera, nel numero di settem-

bre, tra i tanti servizi belli e inte-

ressanti che ha pubblicato, ci

offre un ampio reportage corre-

lato di tante foto sul Molise rela-

tivo alle camminate sui tratturi.

L’articolista spiega nel pezzo,

con dovizia di particolari, i per-

corsi e gli itinerari con relative

tradizioni culturali e culinarie

della nostra regione, con risvolti

particolari rivolti al Bassomolise.

L’Autore dell’articolo, inoltre,

descrive quasi come stesse scri-

vendo una poesia quello che lui

“ha toccato con mano” stando

qualche giorno nella nostra Re-

gione per realizzare l’approfondi-

mento.

Il corposo e dettagliato servi-

zio, inoltre, restituisce alla nostra

regione i meriti che molti altri un

po’ troppo superficialmente tol-

gono con i soliti luoghi comuni;

ecco, leggendo le pagine del

mensile, si può intuire quanto

questa nostra piccolissima re-

gione possa nascondere dei te-

sori inestimabili che altri

sicuramente c’invidiamo.

L’unica pecca che abbiano è

che noi il nostro prodotto pur

bello non sappiamo venderlo af-

fatto, mentre altri sì e molto; per

accorgerci del tesoro che ab-

biamo in mano dobbiamo aspet-

tare che altri, come questo

giornalista del mensile “Dove”,

ce lo venga a raccontare in di-

retta.

TERMOLI. I piani di dismissione

e valorizzazione dei patrimoni im-

mobiliari dei vari enti non sono

obiettivi di pertinenza solo della

pubblica amministrazione, ma

anche di quei soggetti come i con-

sorzi di Bonifica, che per compe-

tenza debbono provvedere alla

gestione dei bacini, all’erogazione

dell’acqua irrigua e alla manuten-

zione delle strade consortili. La ca-

renza di risorse, specie con la crisi

decennale dell’agricoltura, ha ri-

dotto sensibilmente anche le en-

trate, con le quote da parte degli

associati ad assottigliarsi e sempre

meno finanziamenti da parte dello

stato per opere di carattere infra-

strutturale.

Da qui la decisione del consorzio

di Bonifica Trigno e Biferno di Ter-

moli di cedere una delle proprietà,

con cui finanziarie evidentemente

le attività dell’ente di via Cairoli e

magari anche rimpinguare le casse

per far fronte alle spese di funzio-

namento. Il presidente Giorgio

Manes ha così fatto preparare un

bando ad hoc e la cosa che attira

la nostra curiosità è che l’immobile

in questione si trovi fuori regione, a

San Salvo. Evidentemente si tratta

di eredità del passato, quando la

competenza territoriale probabil-

mente andava oltre quelli che sono

gli attuali confini. Un lotto da 4 par-

ticelle e 13.660 metri quadrati, per

un valore commerciale stimato in

890mila euro, dunque un importo

considerevole. L’offerta scadrà al

30 settembre prossimo a mezzo-

giorno e l’asta pubblica avrà luogo

il primo ottobre. Chiunque vorrà

prendervi parte dovrà versare una

cauzione pari al 10% della somma

a baste d’asta, cioè 89mila euro.

“Assessore, le bugie hanno gambe corte”

Consorzio, all’asta i terreniIl Basso Molise su Dove

I piani di dismissione e valorizzazione per recuperare fondi

Il consigliere Di Brino replica sulla questione asilo di Via Montecarlo a Chimisso

Reportage del mensile d'informazione

turistica sull'area regionale

Page 13: 5 settembre 2014

TERMOLI. Il recente de-

creto Renzi denominato

”Sblocca Italia” si presenta

come il colpo mortale al ter-

ritorio, alla tutela della sa-

lute ed alla lotta

all’inquinamento. In nome

del debito e dei vincoli euro-

pei Renzi svende il nostro

territorio ai corrotti, alle ban-

che, alle multinazionali ed

alla criminalità organizzata,

immolandolo all “crescita”

infinita che tutti i migliori

economisti hanno ormai

sconfessato, a danno della

vita e del futuro dei giovani.

Addio bene comune “mare

pulito” molisano! Si intro-

duce la libertà di prospe-

zione e di ricerca di

idrocarburi, con buona pace

della subsidenza che, nel

caso di estrazioni “speri-

mentali” in mezzo al mare,

deve essere accertata a po-

steriori : se si verifica una

subsidenza, ci si deve fer-

mare ; se non emerge un fe-

nomeno del genere, i

programmi sperimentali,

della durata di 5 anni, pos-

sono essere prolungati di altri 5.

Addio lotta all’eolico selvaggio:

semplificazioni in materia di pae-

saggi tutelati (art.18 e 19): con la

scusa della piccola dimensione gli

impianti per la produzione di ener-

gia da fonti rinnovabili non sono

più soggetti alla autorizzazione

paesaggistica. Si tratta di una

norma incostituzionale, atteso che,

come è noto, la tutela del paesag-

gio prevale su ogni altro interesse,

ancorché economico: distruggere

un paesaggio tutelato è facile,

basta davvero poco e il nostro Bel

Paese ha subito fin troppe mano-

missioni senza che ad esse si deb-

bano aggiungere quelle facilitate

da Renzi (che del resto detesta le

Soprintendenze).

Ritorna in grande spolvero il si-

lenzio assenso, fonte di ogni possi-

bile corruttela, molto apprezzato

dai mascalzoni di ogni risma che

non rischiano nulla, non dovendo

firmare nessun atto amministra-

tivo, dato che è sufficiente fare

passare un po’ di tempo e ogni in-

tervento viene automaticamente

autorizzato con il semplice espe-

diente di porre la richiesta in fondo

alla pila di quelle depositate.

Addio lotta all’interramento di ri-

fiuti nocivi e pericolosi! Desta

enorme preoccupazione l’articolo

riguardante le terre e rocce di

scavo (art.12) . Viene consentito di

celare nelle terre provenienti da

scavi ogni tipo di velenoso inqui-

nante. Il fatto che il riutilizzo di

terre e rocce di scavo in interventi

infrastrutturali anche lontani con-

senta di non considerarle più rifiuto

desta ogni tipo di preoccupazione :

nessuno avrà più il diritto di con-

trollare un materiale che non è più

rifiuto, nessuno dovrà più tracciarlo

e potrà essere portato ovunque. Le

conseguenze sono facilmente im-

maginabili. I Casalesi ringraziano

sentitamente. Addio alla tutela

dell’aria e alla raccolta e riciclaggio

di rifiuti! Forza con gli inceneritori

(art.15).

I sindaci impegnati a ridurre i ri-

fiuti nel loro territorio e conseguen-

temente, se dotati di inceneritore,

intenzionati a ridurre progressiva-

mente le quantità da incenerire ve-

dono le loro politiche andare in

fumo : il governo farà un suo piano

nazionale e definirà gli inceneritori

esistenti ( e quelli previsti ) strate-

gici; quindi dovranno funzionare a

pieno regime, mandando in soffitta

ogni proposito di azione virtuosa.

Ai cittadini che si impegnano a fare

riciclo e raccolta differenziata

viene dimostrato che i loro sforzi

sono vani, i loro polmoni continue-

ranno ad essere inquinati per i ri-

fiuti che vengono da fuori,

distruggendo in un sol colpo il prin-

cipio della autosufficienza territo-

riale alla base di ogni

pianificazione in materia di rifiuti.

Questa breve analisi puntuale

delle norme del famigerato de-

creto, la cui approvazione – se do-

vesse avvenire – darebbe un colpo

mortale all’integrità fisica, all’iden-

tità culturale, alla vivibilità e alla

bellezza dell’Italia, ci porta a dire

che più che di “Sblocca Italia” do-

vremmo parlare di “Svendi Italia”.

Ci chiediamo ancora una

volta come potrà essere fir-

mato dal Capo dello Stato un

decreto del genere, del tutto

privo dei necessari requisiti

di necessità ed urgenza e

contenente materie del tutto

disomogenee.

Ormai è prassi: questo Go-

verno opera solo attraverso

decreti legge che hanno ca-

rattere ordinamentale, sot-

trae materie di competenza

parlamentare alla discus-

sione e approva ogni provve-

dimento facendo ricorso alla

fiducia, introducendo così di

fatto la più grave riforma co-

stituzionale, trasformando le

camere in semplici ratificatrici

delle decisioni dell’esecutivo.

In più, come se non ba-

stasse, introduce norme in

contrasto con la Costitu-

zione. Dopo aver chiuso gli

ospedali, scuole, i tribunali,

Corte d’Appello, inquinato il

territorio, abbandonata ogni

politica di valorizzazione turi-

stica basata sul bellezze del

mare, dei fiumi, delle colline

e delle montagne con conse-

guente valorizzazione dei borghi

e delle comunità in via di estin-

zione, l’Italia sarà colonizzata dalle

potenze senza scrupoli e vedrà la

morte definitiva di ogni barlume di

democrazia degli Enti Locali.

Il territorio, bene comune per ec-

cellenza, memoria della storia,

della tradizione e dell’identità di

coloro che lo hanno plasmato e

reso valore, sarà sottratto a chi

vuole farlo vivere per le future ge-

nerazioni.

Ma questo Renzi l’aveva detto?

E Frattura? E Sbrocca?

Noi da che parte stiamo?

Anche di questo parleremo a

Termoli, al seminario del debito

che si terrà sabato 6 settembre

dalle 15,00 alle 17,00 nella sala

convegni del Sacro Cuore in via

Argentina

CAMPOMARINO. Al palaz-

zetto dello sport di Campoma-

rino si interessano forse più i

malviventi delle associazioni

sportive.

Battute a parte, ancora una

incursione ladresca da parte

di malviventi stavolta interes-

sati a mettere le mani sulle

componenti in rame e sui cavi

elettrici dell’impianto che

sorge in paese. Il furto del-

l’oro rosso è stato denunciato

alla stazione carabinieri, che

sta indagando.

Secondo indiscrezioni il

bottino dovrebbe essere stato

ingente, coi malintenzionati

capaci di intrufolarsi all’in-

terno del palasport distante

qualche centinaio di metri dal

municipio e razziare il mate-

riale elettrico, sempre più ri-

cercato.

Secondo alcune indiscre-

zioni, sembra che i ladri ab-

biano tagliato la rete di

recinzione, ancora non si sa

la stima del danno ma tra

quello che hanno distrutto 10-

15 giorni fa con un atto van-

dalico e quello ultimo il

bilancio è davvero nefasto.

13

5 settembre 2014Termoli

Furti al Palazzetto dello sportVia Biferno di nome e di fatto

“Renzi distrugge il Molise”Seminario domani a Termoli per discutere su di una serie di questioni

TERMOLI. Una nostra lettrice ci porta a co-

noscenza del fatto che in Via Biferno e vie

adiacenti, zona San Pietro, basta uno scro-

scio di acqua e le strade suddette diventano

fiumi di acqua che portano sulla carreggiata,

insieme alla stessa acqua piovana, di tutto di

più tra pietre, terra e detriti vari che vengono

direttamente dalla stradine laterali sprovviste

di asfalto. Una situazione incresciosa e non

da città vivibile. Per non parlare dello stato del

manto stradale, che non è esclusiva solo di

via Biferno, davvero precario, ma di diverse

arterie cittadine sarebbe bene che siano presi

provvedimenti; alcune di queste strade, infatti,

come anche abbiamo visto in via Biferno

hanno dei punti dove il manto è sollevato per

via delle radici degli alberi che, non avendo

vie di sfogo, “escono all’aperto” con tutte le

conseguenze del caso. Noi le segnaliamo

grazie anche a voi lettori che ci date delle in-

dicazioni poi, se qualcuno vorrà potrà agire di

conseguenza, non potrà che farci piacere.

Ogni volta che piove la strada si allaga. "Il Comune ci ignora" A Campomarino proseguono le azioni di ignoti malviventi

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Il messaggio per la IX giornata del

Creato dal tema “Educare alla custodia

del creato,per la salute dei nostri paesi

e delle nostre città” nasce dalla reda-

zione delle due Commissioni Episco-

pali della CEI: quella per il Lavoro,

Giustizia, Pace e Creato, guidata dal-

l’arcivescovo di Campobasso –Bojano

S.E. mons. GianCarlo Bregantini e

quella per l’Ecumenismo e il Dialogo,

guidata da S.E. mons. Mansueto Bian-

chi. In Molise la giornata sarà Cele-

brata sabato 13 Settembre in unione

con la Giornata Mondiale per il Turi-

smo. Citando nell’incipit Osea, i ve-

scovi italiani intendono richiamare

l’attenzione su un problema grave e

gravoso per l’umanità. La nostra terra

non ha armonia, vessata e distrutta dai

consumismi imperanti che ne hanno

distrutto il delicato e osmotico equili-

brio. Il cerchio della vita è spezzato e il

giardino affidato da Dio all’uomo, affin-

ché ne fosse custode responsabile è

devastato dagli egoismi umani. Il mes-

saggio per la nona giornata per la cu-

stodia del creato che si celebra il 1°

settembre recepisce le esortazioni di

papa Francesco e le estende a tutti i

cristiani. Il giardino è stato violato da un

degrado esterno che “manifesta la cor-

ruzione interiore e dei valori fondativi

della vita”. A voler significare che la

corsa sfrenata verso la bellezza e il be-

nessere ci hanno fatto dimenticare il

senso dell’armonia e della misura,

della cultura e della sapienza antica ,

dirottando tutti gli interessi dell’essere

umano verso un appagamento solo

epidermico e superficiale dei propri pia-

ceri bestiali. Eppure religioni e filosofie,

da sempre, hanno ammonito il genere

umano invitandolo ed esortandolo a

perseguire vie di perfezione interiore,

in cui la parola comunità sostituisse il

termine egoismo. I vescovi denunciano

apertamente la sete del profitto che

spinge l’uomo ad azioni di violenza

contro il territorio in cui abitiamo. I nuovi

messaggeri di morti, astuti e subdoli

mafiosi, agiscono su terreni dell’eco-

mafia che fanno, almeno in apparenza,

poco rumore, ma che di certo condan-

nano a morte migliaia di persone. Ecco

allora il richiamo al senso di responsa-

bilità che deve penetrare nel cittadino,

giungendo a formare, soprattutto nelle

nuove generazioni, “una adeguata co-

scienza della gravità del problema”.

In questa estate, ribadiscono i pre-

suli, anche se storditi dai frastuoni di di-

scoteche o di luoghi di divertimento,

abbiamo assistito, inermi, a manifesta-

zioni spaventosi di questo disastro

ecosistemico: bombe d’acqua, escur-

sioni termiche spaventose, interi terri-

tori messi in ginocchio. Pur prestando

i primi soccorsi, la comunità nazionale

ed internazionale non si interroga debi-

tamente sulle cause di tali fenomeni, di

sicuro ascrivibili ed imputabili ad un

comportamento inquinante da parte

della razza umana, l’unica sul pianeta

terra che in una manciata di anni, sta

riuscendo a distruggere un’opera crea-

tiva di milioni di anni.

Ecco dunque l’esortazione alla fon-

dazione di una ” vera cultura preven-

tiva”, che potrebbe almeno iniziare,

anche se con grave ritardo, a proporre

elementi di discussione critica su que-

sta violazione abnorme del giardino di

Dio. Anche se cresce la coscienza eco-

logica, ammettono i vescovi, bisogna

scegliere tra una industrializzazione

selvaggia e la garanzia di un ambiente

sostenibile, in un dissidio che coinvolge

i potenti della terra. I vescovi esortano

la chiesa locale ad un impegno con-

creto verso questi tre impegni: “la co-

scienza di un impegno culturale; la

denuncia davanti ai disastri; la rete di

speranza nel futuro.” L’educazione ad

essere custodi del creato passa attra-

verso una “conversione ecologica”

che, deve condurre ad apprezzare la

vera bellezza e lo stupore dinanzi alle

sue meraviglie. E’ la sfida nei confronti

di una società epidermica ed aneste-

tizzata che non confida e non si affida

ai veri valori ma che è diventata sem-

pre più vittima di stereotipi dettati dagli

organismi di controllo sociale e media-

tico: Internet e i nuovi media. Contro

una economia dello sfruttamento è il

tempo di costruire una capacità lavo-

rativa che non violi e sfrutti la terra ma

che ne valorizzi le potenzialità: chiaro

è il riferimento alla rete che si deve

creare tra il rispetto dell’ambiente,

l’agricoltura, il turismo e il benessere

sociale. Il monito è all’unità che oggi è

sinergia, capacità di fare rete. Il male, si

legge tra le righe del messaggio, si

serve della divisione per colpire e ferire

a morte i figli di Dio e il luogo creato per

loro dal Dio dell’Amore.

Avere il coraggio di prendere posi-

zione, di denunciare il male provocato

da chi senza coscienza ed egoistica-

mente tende a violare l’armonia del

creato. La coscienza del cristiano im-

pone un nuovo e sempre più fervente

impegno nel sociale, avendo il corag-

gio di essere “sentinella” in ogni mo-

mento, segnalando le piccole grandi

violazioni a cui sottoponiamo l’am-

biente. Insomma i vescovi esortano a

far leva sulla responsabilità sociale

della persona umana che deve essere

“rete”. Sintomatico è l’invito a cambiare

stile di vita, cambiamento testimoniato

costantemente dall’operato di France-

sco che riafferma con forza la dignità

di un cristianesimo vissuto nell’impe-

gno. I vescovi concludono il messaggio

affidandolo ai giovani, sentinelle vigili

ed efficaci. Esortazioni di scottante at-

tualità: fondare la propria vita sulla

semplicità, ritornando alla sobrietà dei

nostri anziani significa ripensare ad un

futuro che, proiettato verso nuovi spazi,

custodisca e conservi il creato. Un

messaggio importante da diffondere e

discutere, prima che sia troppo tardi,

per avere il coraggio di iniziare un cam-

mino di conversione verso la vera bel-

lezza che è armonia tra gli uomini nel

giardino creato dal Padre.

15

5 settembre 2014Opinioni

Se ne è parlato nel corso di un convegno

sullo sport. A moderare il seminario il professor

Giovanni de Gaetano, responsabile del Dipar-

timento di Epidemiologia e Prevenzione del-

l’IRCCS Neuromed. “Studiare gli stili di vita ed

in questo caso la Dieta mediterranea – ha spie-

gato de Gaetano – presuppone un approccio

multidisciplinare. L’attuale sistema sanitario na-

zionale è impostato sulla malattia, impiegando

solo il 4% delle risorse in prevenzione, ma non

sul mantenimento dello stato di salute. Il nostro

programma di ricerca, Moli-sani, è pensato per

potenziare la salute e prevenire le ricerche. Bi-

sogna coinvolgere – ha poi detto de Gaetano –

l’individuo nella cura della struttura e delle fun-

zioni dell’organismo umano e nella preven-

zione delle malattie; per questo è bene

conoscere i fattori di rischio e le migliori prati-

che per preservare il nostro organismo dalle

malattie. Ed è proprio per questo – ha concluso

de Gaetano - che vogliamo discutere di questi

temi con dei ragazzi che domani saranno i ge-

stori della nostra società; proprio perché la sa-

lute non è un problema del Ministero dedicato

bensì di coloro che si occuperanno di gestire la

società”. L’essenzialità di predisporre un co-

stante monitoraggio delle condizioni socio eco-

nomiche di un Paese al fine di realizzare

adeguati programmi di salute è stato sottoli-

neato dalla sottoressa Licia Iacoviello, Capo

del Laboratorio di Epidemiologia Molecolare e

Nutrizionale dell’IRCCS Neuromed, che ha il-

lustrato la relazione di dipendenza tra l’alimen-

tazione, l’attività fisica e la salute tramite i

risultati prodotti dallo studio Moli-sani. “I deter-

minanti socio economici sono considerati indici

di progresso di un paese – ha detto Iacoviello

che ha poi illustrato i fattori di rischio e di pro-

tezione per la salute e l’importanza della Dieta

mediterranea diventata patrimonio immateriale

dell’umanità. I fattori di protezione quali l’atti-

vità fisica e la Dieta mediterranea – ha spiegato

Iacoviello - incidono non solo sulla salute ma

anche sulla spesa sanitaria di una nazione in

quanto riducono il rischio di ammalarsi e di

morte; purtroppo solo il 30% della popolazione

segue un livello minimo di attività fisica che non

è sufficiente a garantire il mantenimento dello

stato di salute. Se poi all’attività fisica, mode-

rata o intensa, aggiungiamo la giusta alimenta-

zione possiamo davvero prevenire l’insorgenza

di numerose malattie cardiovascolari, oncolo-

giche.

La Dieta mediterranea – ha continuato Iaco-

viello risulta essere la migliore con le sue cin-

que porzioni di frutta e verdura a giorno, il

consumo di pesce e la riduzione di grassi e

carne”. Purtroppo però la crisi economica, che

ha allontanato i cittadini dai cibi freschi e sani

verso i cibi supercalorici perché meno costosi,

ha condizionato fortemente le abitudini alimen-

tari e di vita. La dottoressa Marialaura Bonac-

cio, ricercatrice presso il Laboratorio di

Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale, ha il-

lustrato il rapporto costo-benefici dell’adesione

alla Dieta mediterranea. “La salute si muove

oggi per fasce di reddito – ha detto Bonaccio –

in questo contesto le abitudini di vita risultano

essere migliori nelle fasce alte della società

vale a dire nei ceti più agiati economicamente.

Questo è il profondo divario che ha tracciato la

crisi economica a causa della quale oggi il

costo del cibo fresco, della frutta, della verdura

e delle sane abitudini di vita hanno lasciato il

posto a quelle più economiche e meno salutari.

Nonostante la Dieta mediterranea sia nata

dalle fasce più povere della società, ed in par-

ticolare dal Sud Italia, oggi viene seguita preva-

lentemente dalla fasce più ricche

indipendentemente dal grado di istruzione. Dai

dati raccolti - ha continuato Bonaccio – si

evince che nel 2005 solo 34% della popola-

zione seguiva una dieta alimentare equilibrata

per arrivare nel 2007 ad un picco negativo del

19%. Questo porta non solo ad avere una po-

polazione più a rischio ma anche a costi sani-

tari sempre più alti per il Paese. Oggi il livello di

ricchezza influisce sull’alimentazione e, lo ab-

biamo visto anche in Molise, l’aumento della

povertà può produrre seri rischi per la salute”.

CAMPOBASSO – Per il terzo anno consecutivo si rinnova l’appuntamento con il con-

corso giornalistico sportivo denominato “Premio Pietro Fasolino”. I principi fondanti del-

l’iniziativa rimangono sempre gli stessi, promuovere e diffondere la cultura sportiva

intesa a 360 gradi e l’approfondimento verso tutte quelle discipline sportive che non

sempre riescono a trovare il giusto e meritato spazio sugli organi d’informazione locali,

ma tante sono le novità previste per l’edizione targata 2014. “Se siamo arrivati alla terza

edizione il merito è soprattutto di coloro che hanno sposato in pieno la mia idea e di chi,

anno dopo anno, mi ha dato consigli utili affinché il Premio Fasolino potesse crescere

e migliorare. E’ d’obbligo da parte mia ringraziare di cuore tutti gli Enti patrocinanti che

per il terzo anno consecutivo hanno voluto legare il proprio nome a quella che a tutti gli

effetti è un’iniziativa culturale/sportiva. Un grazie anche a tutti i colleghi Direttori Re-

sponsabili di testate giornalistiche che hanno rinnovato la loro partnership con il con-

corso per ospitare in una visita formativa i vincitori delle cinque categorie in gara presso

le loro redazioni. Non posso che essere grato ai due sponsor di questa edizione che

contribuiranno a donare ai partecipanti e ai migliori di ogni categoria un piccolo ma si-

gnificativo premio. Rinnovata stima e rispetto anche nei confronti di tutti i membri della

Giuria tecnica che hanno confermato con entusiasmo anche per quest’anno la loro ade-

sione all’iniziativa. Da tre anni la Giuria è sempre la medesima, questo è anche un

segno di forza dell’iniziativa! L’idea nata tre anni fa era quella di creare qualcosa che

potesse diventare patrimonio di tutti gli sportivi della Regione Molise che non sono legati

esclusivamente al calcio e al calcio a 5. Ebbene le premesse sono state mantenute e

grazie al supporto e all’apporto di diverse persone il Premio Fasolino si sta guada-

gnando, pian piano, un posto di tutto rispetto. Di questo non posso che esserne fiero.

Le novità di quest’anno sono il frutto di quei tanti consigli che ho ricevuto in questi tre

anni che hanno permesso al Premio Fasolino di poter aggiungere in ogni edizione qual-

cosa di diverso e di significativo. Ma partiamo con ordine: l’iscrizione e gli articoli do-

vranno essere spediti esclusivamente via email entro il 31 gennaio 2015 all’indirizzo

[email protected]; a tutti i partecipanti, non solo ai vincitori, sarà data l’oppor-

tunità di prendere parte ad uno o più allenamenti presso diverse società sportive della

Regione Molise con le quali è stato instaurato un protocollo d’intesa. Lo scopo è quello

di far conoscere tutti gli sport praticati sul territorio molisano. A questo proposito non

posso che ringraziare anche tutti i presidenti di società e di federazioni che hanno ac-

colto di buon grado il mio invito. Inoltre tutti i partecipanti potranno prendere parte ad

un corso teorico sui principi fondamentali della navigazione e sulle tecniche basilari del

windsurf. Il corso sarà gratuito. Data e sede del corso saranno concordate durante la

premiazione; saranno consegnati due premi speciali, due menzioni speciali a due espo-

nenti illustri dello sport molisano e della molisanità in Italia e nel Mondo. L’idea di asse-

gnare queste due menzioni speciali è nata dal fatto che alcuni degli sportivi più illustri

e più famosi, tutt’ora in attività, non solo sul territorio italiano ma anche e soprattutto in

Europa e nel Mondo sono del tutto sconosciuti ai più in Molise. Ebbene nel solco dei

principi fondanti del concorso si è deciso a partire da quest’anno di assegnare queste

menzioni d’onore, per così dire. Mi auguro che anche quest’anno la partecipazione sia

numerose come nelle passate edizioni – ha dichiarato l’organizzatore il giornalista cam-

pobassano Stefano Venditti –“.

Il premio Fasolino “Dieta Mediterranea e sport: quando la crisieconomica minaccia uno stile di vita”

Il messaggio per la Giornata del Creato

Al terzo anno la manifestazione letteraria

con il concorso giornalistico sportivo

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