45149411-tecniche-infermieristiche

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DEllO STESSOEDITORE AA. W. - L'inglesemedico essenziale Andreoni B. - Assistenzadomiciliare integrata Angeletti l.R., Gazzaniga V. - Scienzeumane. Storia, filosofia ed etica generale della medicina Antonaci A., De Arcangelis A., Paggi A. - Medicina clinica Associazione Infermieri di Assistenza Oncologica - Assistenzainfermieristica in oncologia Associazione Infermieri di Urologia Ospedaliera - Lineeguida sul cateterismouretro-vescicale Associazione Infermieristica per lo Studio delle Lesioni Cutanee - Le ulcere dell' arto inferiore Associazione Nazionale Infermieri Neuroscienze - Procedure, protocolli e linee guida di assistenza infermieristica

Bertazzoni G. - Medicina e chirurgia d'urgenza e terapia intensiva Bistoni F., Nicoletti G., Nicolosi V.M. - Microbiologia e microbiologia clinica Bossi A., Conte l., Cortinovis I., Mordacchini V. - Fisica medica, statistica, informatica Canestrari R., Guerra l. - Antropologia, psicologia generale e pedagogia Carinci P., Gaudio E., Marinozzi G. - Anatomia umana e istologia Cattorini P. - Bioetica - Il edizione Di Orio F. - Igiene, epidemiologia e statisticamedica Eusebi F., Gatti E. - Fisiologia e Scienza dell'alimentazione Frati P. - Diritto sanitario, deontologia generale e bioetica applicata Gaston A., Gaston C.M. - Psichiatriae igiene mentale Gioia A. - L'infermieree il malato cardiaco Hess C.T. - Guida clinica alla cura delle lesioni cutanee Lunadei M., Curtoni S. - Biologia e genetica lusi9na~i M., Mangiacavalli B., Casati M. - Infermieristicagenerale e organizzazione della professione

Manzoni E. - Storia e filosofia dell'assistenzainfermieristica Mercuel A. e colI. - Colloquio e relazione d'aiuto Netter F.H. - Atlante di anatomia umana Ortelli S. - Metodologia infermieristicaapplicata Pareras l.C. - Internete medicina - III edizione (con CD-Rom) Quevauvilliers J., Perlemuter l. e colI. - Dizionario medico dell'infermiere Santoni A., Girelli G., Gandolfo G.M. - Immunologia, immunoematologiae patologia diagnostica clinica

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A cura di Marisa Cantarelli e Luigi Frati

Tecniche infe ITIlie risti cheCecilia Sironi Stefania Di Mauro Enrico Malinverno Antonella Colombo Antonio Galantino Monica Bianchi Anna Giudici

MASSON

Tut/c le copie devono

portare

il contrassegno

della S'IAE

Masson S.p.A. - Milano 1998 - Prima edizione 1999 - Ristampa corretta 2000 - Ristampa 200 l - Ristampa 2003 - Ristampa Printed in Italy

Fotografie: Antonio Galantino Disegni: Claudio Pertile. Margherita Sironi

I diritti di traduzione. di memorizzazione elettronica. di riproduzione e adattamento totale o parziale. con qualsiasi mezzo (compresi i microfilrn e le copie fotostatiche). sono riservati per tutti i Paesi. Tuttavia il lettore potr effettuare fotocopie per uso personale nei limiti del 15% del presente volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68. comma 4. della legge 22 aprile 1941 n. 633 ovvero dall'accordo stipulato tra SIAE. AIE. SNS e CNA. CONFARTIGIANATO. CASA. CLAAL CONFCOMMERCIO. CONFESERCENTI il 18 dicembre 2000. Le riproduzioni ad uso differente da quello personale potranno avvenire. per un numero di pagine non superiore al 15% del presente volume. solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO. via delle Erbe 2. 20121 Milano. telefax 02 809506. e-mail: aidro@io!.it

m

A MediMedia Cornpany Masson S.p.A. - Via Muzio Attendolo detto Sforza 7/9. 20141 Milano - Tel. 02.57.49.52.1 Fax 02.57.49.52.371 - E-mail: [email protected] - Sito Internet: www.masson.itFinito di stampare nel mese di marzo 20m presso "La Fenice Grafica" s.e. a r.1. - Borghetto Lodigiano (Lo)

M A 55

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IV

Cecilia Sironi, I.I.D. - Responsabile del Settore Formazione di base e complementare del Dipartimento infermieristico. Azienda ospedaliera "Ospedale di Circolo e F Macchi" di Varese, con funzioni di Coordinatore dell'Insegnamento tecnico-pratico e Docente del Corso DUI della Facolt di Medicina e Chirurgia, Universit degli Studi de li ,lnsubria.

Stefania Di Mauro, I.I.D. - Caposala in servizio presso l'Azienda ospedaliera "Ospedale S. Gerardo" di Monza, con funzioni di Docente e Tutor del Corso DUI, sede di Monza, della Facolt di Medicina e Chirurgia di Milano, Universit degli Studi di Milano. Enrico Malinverno, I.I.D. - Antonella Colombo, D.D.S.1. - Infermieri professionali in servizio presso il Settore Formazione di base e complementare del Dipartimento infermieristico, Azienda ospedaliera "Ospedale di Circolo e F Macchi" di Varese, con funzioni di Docenti e Tutor del Corso DVI della Facolt di Medicina e Chirurgia, Universit degli Studi dell 'Insubria. Antonio Galantino, I.P. - Monica Bianchi, LP. - Anna Giudici, LP. - Infermieri professionali in servizio presso il Settore Formazione di base e complementare del Dipartimento infermieristico, Azienda ospedaliera "Ospedale di Circolo e F Macchi" di Varese, con funzioni di Assistenti di tirocinio del Corso DUI della Facolt di Medicina e Chirurgia, Universit degli Studi dell 'Insubria.

v

In un documento dell'Organizzazione Mondiale della Sanit sulla ricerca infermieristica viene prospettato un cambiamento, un passaggio ad una assistenza complessa, che richiede, da parte dell'infermiere, giudizio autonomo, decisione ponderata basata sulla conoscenza del proprio lavoro e sulle informazioni che possiede e, inoltre, doti di creativit ed iniziativa. Nello stesso documento, tra l'altro, si legge: Nella professione infermieristica, come in altre richieste di prestazione di servizi, le azioni da compiere sono dettate da un certo numero di principi. In altri termini, l'assistenza infermieristica deve avere il suo fondamento su principi scientifici. Per cui anche la formazione degli infermieri comprende l'insegnamento di discipline quali l'anatomia, la psicologia, la fisiologia, la sociologia ecc., cos come la scienza infermieristica. Le conoscenze che esige la professione infermieristica si basano su una moltitudine di fatti, concetti, principi e teorie. La scienza infermieristica molto improntata alle scienze mediche, biologiche e sociali; ma principalmente descrive e spiega i problemi e l'assistenza infermieristica. In Italia l'opportunit di un passaggio dali' assistenza semplice all'assistenza complessa pu essere data dali' avvenuto cambiamento legislativo della formazione. Infatti, il passaggio della formazione infermieristica in Universit, ove sono previsti i Corsi di Laurea e di Laurea Specialistica, pu essere l'occasione per formulare obiettivi perseguibili, quali: la capacit di elaborare propri modelli, non mutuati da altre professioni, in grado di elevare la qualit dell'assistenza infermieristica; il riconoscimento dell 'infermiere quale professionista che risponde ad una necessit della societ e, di conseguenza, acquisisce una diversa immagine sociale.

A tal fine il "momento formativo"

viene riconosciuto come il pi ricettivo per l' acquisizione e l'arricchimento delle conoscenze, nonch per ipotizzare un cambiamento, essendo quello il periodo nel quale viene formato il professionista. Infatti il professionista infermiere, risultato del nuovo curriculum universitario, verr posto successivamente nell'esercizio professionale quale portatore di alcune

VII

Presentazione della Collana

garanzie da offrire alla comunit che riceve assistenza injermieristica e fra queste riconosce prioritarie: che l'assistenza infermieristica risponda ai bisogni delle persone e non ai vincoli delle istituzioni o di altre professioni; che i singoli professionisti infermieri e la professione non abbiano scopi eticamente in contrasto tra loro ma integrati attraverso regole predefinite; che vi sia quindi un sistema formativo che prepari professionisti altamente qualificati e pertanto capaci e competenti; che vi sia un modello di regolamentaiione e di sviluppo della professione che permetta di garantire il mantenimento della competenza a fronte dei cambiamenti che intervengono nelle scienze. Questa la filosofia che ha guidato gli autori nella stesura di questa Collana, che segue l'impostazione dell 'ordinamento didattico del Corso di Laurea per la preparazione dell'infermiere e che, per facilitare gli studenti, ha previsto i contenuti dei testi in relazione ai contenuti dei corsi e agli esami da sostenere; ogni testo, infatti. corrisponde ad un corso integrato e la scansione dei programmi (e dei testi) coordinata in senso verticale, sicch i concetti teorici e le loro applicazioni SO/lO finalizzati a raggiungere gli obiettivi complessivi professionalirranti del Corso. La Collana pu essere altres utile per agevolare i corsi di formazione permanente, sempre pi richiesti per venire incontro alle esigenze di aggiornamento culturale e tecnico degli infermieri gi introdotti nel mondo del lavoro.MARISA CANTARELLI - LUIGI FRATI

VIII

Questo testo di tecniche infermieristiche si colloca, in linea con quanto espresso dai Direttori della presente Collana, come contributo al raggiungi mento degli obiettivi educativi del triennio per Infermiere espressi da Cantarelli nei primo volume C). Il costante riferimento per la sua stesura stato infatti lo stesso Modello concettuale che orienta anche gli altri libri di Scienze infermieristiche. L'apprendimento delle tecniche accompagna lo studente Infermiere sin dall'inizio del suo iter formativo, dal primo semestre del l " anno di corso. Ci fa assumere particolare rilevanza a questa pubblicazione che potr essere suggerita per l'adozione dai primi mesi del IO anno accademico e accompagnare lo studente per tutto il triennio. Avendo degli ovvi vincoli editoriali, stata operata una selezione delle procedure tecniche da trattare in riferimento agli Atti infermieristici secondo i seguenti criteri: significativit all'interno del Modello concettuale adottato e congruenza con la filosofia ad esso sottesa; importanza per l'apprendi mento delle attivit cliniche svolte nel triennio dagli Studenti di un Corso di Laurea; grado crescente di complessit delle procedure tecniche sia per i docenti che per i discenti. In ogni caso, la maggior propensione ed il pi vivo interesse degli Studenti ad apprendere le abilit manuali proprie del professionista Infermiere possono essere utilizzati come rinforzo motivazionale per stimolarli a riflettere sulle Azioni di tutte le finalit del continuum. I contenuti sono stati proposti in modo da consentire agli Studenti un successivo approfondimento delle conoscenze necessarie per attuare dalle procedure pi semplici a quelle pi complesse. Nel)' approccio infermieristico pi corrente, infatti, sono ritenute generalmente pi difficili le procedure in cui ci si sostituisce totalmente alla persona. Si invita, invece, a riflettere sulla complessit del ruolo infermieristico in situazioni dove sono richiesti interventi di prevalente indirizzo e

guida.I criteri sopra esposti hanno portato all' esclusione delle tecniche inferrnieristiche svolte in aree cliniche ad alta criticit per la vita della persona, tecniche che

(') Vedi

Ca n t a r e l l i M.,

Il

Modello delle Prestazioni in iermierist iche, Ma sson,Milano, 1996, p VII.

IX

Prefazione

dovranno essere trattate in testi per la formazione continua e l'aggiornamento del personale operante in settori specialistici e in manuali per i futuri studenti dei corsi di formazione complementare dell' Assistenza infermieristica. La scelta stata "sofferta": ci spiaciuto, infatti, escludere alcune tecniche di base, quali ad esempio quelle messe in atto dall'Infermiere per Monitorare lo stato della cute e delle mucose o per Fornire ausili per l'eliminazione, in quanto siamo ben coscienti che la complessit di qualsiasi Atto infermieristico legata all'unicit e alle peculiari caratteristiche anche cliniche della persona assistita. Si cercato di fornire allo studente alcune sintetiche conoscenze fondamentali con delle Schede tecniche al termine del libro che precisano le modalit di svolgimento di alcune tecniche di base fornendo anche elementi teorici su mezzi e metodi sottintesi nelle procedure descritte nel testo (detergenti, disinfezione e disinfettanti, sterilizzazione, ecc.). Gli Atti trattati non sono esposti sempre intendendoli rivolti a persone che richiedono interventi dall'indirizzo alla sostituzione (2). Ogni capitolo, corrispondente ad ogni singola Prestazione infermieristica, inizia con una breve Premessa sulla sua strutturazione e sulle procedure tecniche trattate. La finalit di ogni Atto e procedura compare sempre sia nei vari paragrafi che nell' indice del libro. Ovviamente non deve essere mai dimenticato che lo scopo di tali schematizzazioni meramente didattico: la filosofia sottesa al Modello delle Prestazioni infermieristiche e a tutte le Azioni e Atti quella della pi completa valorizzazione dell'unicit di ogni singola persona. infatti praticamente impossibile prevedere o standardizzare in modo rigido e prescrittivo ci che l'Infermiere decide di volta in volta nelle diverse situazioni. Prima di delineare pi precisamente i contenuti e l'articolazione del testo opportuno ribadire a chi rivolto. Si gi detto, innanzitutto, che un testo per gli Studenti del Corso di Laurea per Infermiere, ma non solo. Essendo un risultato del lavoro svolto in questi anni a partire dall'adozione del Modello delle Prestazioni infermieristiche sia per la programmazione teorica del triennio che per quella delle attivit cliniche, il frutto dell' insegnamento, delle esercitazioni e delle attivit pratiche condotte dagli Assistenti di tirocinio e dai Tutor del corso di Varese. Si suggerisce quindi a tutti quegli Infermieri che, presso le sedi universitarie e presso le Unit operative ospedaliere e territoriali, seguono pi direttamente gli studenti infermieri. Ma non solo. Vista la sempre maggiore diffusione del Modello delle Prestazioni infermieristiche in diverse Regioni e Aziende sanitarie italiane, specie legata all'elaborazione di strumenti infermieristici di raccolta dati (schede e cartelle infermieristiche), ci pare che questo testo possa essere utile a tutti quegli Infermieri che stanno da tempo impiegando con entusiasmo le loro energie per migliorare la propria professionalit. Il primo capitolo connette alcuni contenuti teorici disciplinari fondamentali con il metodo, gli strumenti e le tecniche infermieristiche, accennando al loro insegnamento nel corso per Infermiere alla luce dell' esperienza maturata in questi anni di insegnamento. Dal secondo al dodicesimo capitolo si entra nel vivo dell' assistenza di base. Ogni capitolo si occupa di una Prestazione infermieristica partendo da alcuni spunti per raccogliere i dati sul bisogno corrispondente. Della Prestazione infermieristica sono

( ) Cantarelli 114.

M.,

op. cit. , p.

x

Prefazione

stati scelti le Azioni e gli Atti da spiegare con la logica del Modello concettuale. Le procedure sono trattate, all'interno di ogni Prestazione, nell'ordine seguente, che tiene conto della successione seguita prevalentemente nell' insegnamento teorico e delle attivit svolte dagli studenti nelle sedi di tirocinio dallo al 3 anno di corso: Assicurare l' interazione nella comunicazione Assicurare un ambiente sicuro Assicurare l'igiene Assicurare i1 movimento Assicurare l' eliminazione urinaria e intestinale Assicurare l'alimentazione e l'idratazione Assicurare il riposo e il sonno Assicurare la respirazione Assicurare la funzione cardiocircolatoria Applicare le procedure terapeutiche Eseguire le procedure diagnostiche cap. cap. cap. cap. cap. cap. cap. cap. cap. cap. cap. 2 3 4 5 6 7 8 9 lO 11 12

Pi precisamente, ogni capitolo strutturato come segue. Dopo la Premessa e gli spunti per effettuare la Raccolta dati sul bisogno compare il titolo di ogni paragrafo che corrisponde all' Atto preceduto dalla dicitura Procedimento tecnico seguita dalla finalit. Le parti successive, comuni ad ogni Procedimento tecnico, sono intitolate: Obiettivi didattici (in aggiunta a quelli generali del capitolo),

Definizione e scopo/i, Conoscenze finalizzate alla tecnica, Atti di supporto e, infine, Procedura. Per quanto riguarda gli obiettivi didattici, si scelto di avere presente non solo ilraggiungimento delle performance tecniche e manuali da parte dello Studente, ma di insistere sulla verifica delle conoscenze necessarie al professionista per essere sempre in grado di decidere sul "quando, dove, quale e come" delle tecniche infermieristiche. Negli obiettivi da raggiungere sono sempre implicate sia la sfera cognitiva che quella motoria e, se non emergono particolarmente la valutazione degli atteggiamenti, della qualit della relazione con la persona e i princpi etici e deontologici, solo perch pareva una forzatura la loro valutazione in situazioni simulate. L'intento, comunque, stato quello di formulare obiettivi anche raggiungibili direttamente presso le sedi del tirocinio clinico. Nelle Conoscenze finalizzate alla tecnica si inteso selezionare gli elementi cognitivi minimi di riferimento che sono pi approfonditamente trattati in altre pubblicazioni e pi specificamente negli altri testi di questa Collana. Il fine stato sempre la spiegazione delle tecniche e l'impiego del testo per l'insegnamento e apprendimento tecnico-pratico (sala esercitazione, unit operative). Negli Atti di supporto prevista anche l'elencazione del materiale occorrente per eseguire l'Atto infermieristico. Viste le differenze esistenti nell' uso di materiale fra diverse realt operative, si tralasciato di specificare dettagliatamente le caratteristiche del materiale lasciando ai Docenti di declinare le indicazioni e integrare le spiegazioni. Ad esempio, ove non specificato, i guanti sono sempre mO/lOUSO; il materiale il polietilene (meno costoso) o il/alTice, a volte specificamente richiesto per le sue caratteristiche. Al termine di ogni capitolo compaiono la bibliografia di riferimento, schede di autovalutazione utilizzate per valutare l'apprendimento delle abilit da parte degli studenti o dei brevi test di autovalutazione. La definizione accurata degli obiettivi

XI

Prefazione

specifici consente infatti agli Studenti e ai Docenti di costruire agilmente pi di 500 domande di valutazione dell' apprendimento teorico-pratico. Al termine del testo si deciso di allegare le Schede tecniche sui seguenti argomenti: I) Igiene e sicurezza dell'infermiere; II) Detergenti, disinfettanti e antisettici; III) Sterilizzazione; IV) Lavaggio delle mani; V) Uso dei guanti; VI) Rifacimento del letto libero; VII) Rifacimento del letto occupato; VIII) Strumenti chirurgici comunemente impiegati nell' assistenza infermieristica. Infine, sono state riportate le pagine comprensive di tutte le Azioni e gli Atti per ogni Prestazione infermieristica dal testo di Marisa Cantarelli. Un testo come questo non pu che risentire, oltre che dello stato attuale delle conoscenze, delle diverse esperienze cliniche degli Autori all'interno di differenti ambiti sanitari. Per renderlo uno strumento sempre pi utile e adeguato alla realt italiana confidiamo nei suggerimenti e pareri da parte di tutti i Colleghi. In ogni caso si vuole concludere questa prefazione sottolineando calorosamente l'ineliminabile ruolo dell'Infermiere docente che solo pu insegnare l'Assistenza infermieristica, disciplina e arte, alle nuove generazioni di professionisti. Questa pubblicazione non avrebbe mai visto la luce senza il collegiale lavoro degli Autori, fra i quali Antonio Galantino ha anche dovuto trasferire in ambito professionale il suo interesse per la fotografia. Si ringraziano in particolare i colleghi Diego Brambilla (Autore delle schede), Giliola Baccin e Nadia Bosio e i disponibilissimi e bravissimi disegnatori: Claudio Pertile e Margherita Sironi.CECILIA SIRONI

XII

Autori Presentazione Prefazione

della Collana

. Pago V . VII . IX.

Capitolo 1 - DISCIPLINA E TECNICA INFERMIERISTICA 1.1 Insegnamento clinico e qualit dell'assistenza infermieristica 1.2 Il nesso tra disciplina e tecnica inferrnieristica 1.3 Le tecniche inferrnieristiche nella formazione dell'infermiere BibliografiaTest di autovalutazione

. . . ..

23

S 9 IO

Capitolo 2 - ASSICURARE L'INTERAZIONENELLA COMUNICAZIONE.............................................................

2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 2.6

Fornire stimoli sensoriali (Sostituire).... ... Utilizzare e/o far utilizzare la comunicazione mimica e gestuale (Sostituire) ..................................................................................... Fornire/utilizzare mezzi e tecniche che consentono la comunicazione orale e scritta (Compensare)........................................................................... Intraprendere e/o mantenere linterazione con la persona (Sostenere) .......... Intraprendere e/o mantenere I" interazione con le persone significative (Sostenere) ................................................................................. Incoraggiare l'espressione orale di eventi e situazioni che preoccupano la persona assistita e/o le persone significative (Sostenere) ...........................

Il 13IS

16 17 17 1720

Bihliog rafia............................................................................................................... Test di autovalutazione

21

Capitolo 3 - ASSICURARE UN AMBIENTE SICURO 3.1 Indicare i comportamenti e le modalit per evitare i traumi e le cadute (Guidare) 3.2 Indicare i comportamenti e le modalit per evitare avvclenamenti/intossicazioni (Guidare) :....... 3.3 Indicare i comportamenti e le modalit per intervenire sul rnicroclirna (Guidare) 3.4 Predisporre i locali per lisolatnento (Sostituire)............................................ 3.S Insegnare come predisporre i locali per I" isolamento (Guidore)....................

23

2S28

30 32 39

XIII

Indice

Bibliografia Test di autovalutazione Capitolo 4 - ASSICURARE L'IGIENE 4.1 Aiutare la persona a farsi il bagno o la doccia (Compensare) 4.2 Eseguire il bagno o la doccia (Sostituire) 4.3 Lavare i capelli - Pettinare (Sostituire) 4.4 Eseguire il pediluvio (Sostituire) 4.5 Aiutare la persona a lavarsi il viso e le mani (Compensare) 4.6 Lavare il viso e le mani (Sostituire) Igiene degli occhi (58). Igiene del naso (60). Igiene delle orecchie (61). 4.7 Eseguire l'igiene perineale (Sostituire) 4.8 Aiutare la persona nell' igiene orale (Compensare) 4.9 Eseguire l'igiene orale (Sostituire) Togliere, pulire e mettere le protesi dentarie (68). 4. IO Radere (Sostituire) 4.11 Tagliare le unghie (Sostituire) 4.12 Togliere/mettere gli indumenti (Sostituire)

. . . . . . . . . . . . . . .

41 42 43 47 49 52 55 56 57 62

:

6465 69 71 72

4.13 4.14

Togliere/mettere gli indumenti (parte superiore) (73). Togliere/mettere gli indumenti (parte inferiore) (77). Insegnare i princpi con cui effettuare l'igiene e la cura del corpo (Guidare) .... Fornire il consueto materiale per l'igiene o materiali e prodotti particolari (Sostenere) .del procedimento del procedimento tecnico: eseguire l'igiene perineale tecnico: eseguire l'igiene orale . . .

77 79 80 81 83 85 95 98 99 101 103 106

Bibliografia Scheda di valutazione Scheda di valutazione

Capitolo 5 - ASSICURARE IL MOVIMENTO 5.1 Aiutare la persona nella deambulazione (Compensare) 5.2 Posizionare e/o mantenere la persona supina (Sostituire) 5.3 Posizionare e/o mantenere la persona in decubito laterale (Sostituire) 5.4 Posizionare e/o mantenere la persona in decubito prono (Sostituire) 5.5 Posizionare e/o mantenere la persona semi seduta (Sostituire) 5.6 Trasferire la persona dal letto alla poltrona/carrozzina (Sostituire) 5.7 Trasferire la persona dal letto alla barella e/o viceversa (Sostituire) Bibliografia Scheda di valutazione del procedimento tecnico: posizionare e/o mantenere la persona/trasferire la persona dal letto alla Capitolo 6 - ASSICURARE L'ELIMINAZIONE URINARIA E INTESTINALE

.. . . . . . . . . .

IlO113 114 117 119 121 125 126 129 137 140 142 143 145

6.16.2 6.3

6.46.5

6.66.7

. Rilevare i caratteri delle feci e dell'evacuazione (extra finalit) . Rilevare i caratteri della diuresi e della minzione textra finaliti Rilevazione della diuresi (123). Misurazione della diuresi oraria (124). Eseguire lo svuotamento manuale dell'ampolla rettale (Sostituire) . . Eseguire il clistere evacuativo (Sostituire) . Eseguire il cateterismo vescicale (Sostituire) Rimozione del catetere vescicale ( 136). Applicare ausili per la raccolta/drenaggio dei residui organici (Compensare) ... Indicare i comportamenti che favoriscono una eliminazione regolare (Guidare) . . . .

Bibliografia Scheda di valutazione del procedimento tecnico: eseguire il clistere evacuativo Scheda di valutazione del procedimento tecnico: eseguire il cateterismo vescica le

XIV

Indice

Capitolo

7 - ASSICURARE L'ALIMENTAZIONE

E L'IDRATAZIONE

7.1 Rilevare peso e/o altezza (extrafinalit) 7.2 Introdurre il sondino nasogastrico (Sostituire) Rimozione del sondino nasogastrico (156).7.3 7.4 Somministrare alimenti e/o liquidi tramite sondino (Sostituire) Imboccare (Compensare) 7.5 Fornire i normali mezzi che consentono di portare il cibo e le bevande alla bocca e/o quelli che consentono di mangiare e bere senza sbavare (Sostenere) 7.6 Insegnare i comportamenti per favorire una alimentazione e idratazione equilibrata (Guidare) 7.7 Monitorare il bilancio idrico (extra finalit)Bibl iografia Scheda di valutazione del procedimento tecnico: introdurre il sondino naso gastrico

. . . . .

149 151 153 156 159 161 162 164 170 171 173 175 177 178 179 181 183 185 187 189 191 193 194 195 197 200 202 204 206 209 213 220 221 225 226 231 232 233 235 243 245

. . . . . . . . . . . . . . . . .

Capitolo 8 - ASSICURARE IL RIPOSO E IL SONNO 8.1 Indicare i comportamenti che favoriscono il riposo e il sonno (Guidare)Bibliografia Test di autovalutazione

Capitolo 9 - ASSICURARE LA RESPIRAZIONE 9.1 Insegnare la pulizia della cannula tracheale (Guidare) 9.2 Pulire la cannula tracheale (Compensare) 9.3 Aspirare le secrezioni delle prime vie aeree (Sostituire) 9.4 Far assumere una posizione di sicurezza (Sostituire) 9.5 Eseguire la ventilazione manuale con Ambu (Sostituire) 9.6 Rilevare i caratteri della respirazione (extrafinalit) 9.7 Insegnare alla persona come rilevare le caratteristiche della respirazione (Guidare) BibliografiaTest di autovalutazione

..

Capitolo 10 - ASSICURARE LA FUNZIONE CARDIOCIRCOLATORIA 10.1 Applicare la borsa dell'acqua calda (Sostituire) 10.2 Applicare la borsa del ghiaccio o ghiaccio sintetico (Sostituire) 10.3 Applicare impacchi caldo-umidi (Sostituire) 10.4 Insegnare come utilizzare le applicazioni di caldo e freddo (Guidare) 10.5 Effettuare massaggio cardiaco esterno (Sostituire) 10.6 Rilevare la temperatura corporea (extra finalit) 10.7 Insegnare come rilevare la temperatura corporea (Guidare) 10.8 Rilevare la frequenza cardiaca (extra finali t) 10.9 Insegnare come rilevare la frequenza cardiaca (Guidare) 10.10Rilevare la pressione arteriosa (extra finalit) 10.11Insegnare come rilevare la pressione arteriosa (Guidare)Bibliografia Scheda di valutazione del procedimento rilevare la pressione arteriosa tecnico:

.. . . . . . . . . . . . . . . .

Capitolo 11 - APPLICARE LE PROCEDURE TERAPEUTICHE 11.1 Far assumere sostanze terapeutiche per via orale (Sostituire) 11.2 Far assumere sostanze terapeutiche attraverso sondino nasogastrico (Sostituire)

XV

Indice

Far assumere sostanze terapeutiche attraverso le mucose (Sostituire) Il.3.1 - Somministrazione sublinguale (248). Il.3.2 - Instillazioni oculari e applicazione di pomate (249). Il.3.3 - Instillazioni nasali e applicazione di pomate (251). I 1.3.4 - Instillazioni auricolari e applicazione . di pomate (253). Il.3.5 - Applicazione di ovuli e candelette vaginali (254). Il.3.6 - Applicazione di supposte (256). Il.4 Far assumere sostanze terapeutiche per via transcutanea (Sostituire) . Il.5 Far assumere sostanze terapeutiche per via sottocutanea (Sostituire) . Somministrazione sottocutanea (260). Somministrazione intradermica (263). Il.6 Far assumere sostanze terapeutiche per via intramuscolare (Sostituire) . Il.7 Introdurre sostanze terapeutiche per via endovenosa (Sostituire) . Il.8 Introdurre e controllare i cateteri venosi periferici (Sostituire) . Il.9 Controllare i cateteri venosi centrali (Sostituire) . Il.10 Effettuare ossigenoterapia (Sostituire) . Il.11 Controllare i drenaggi (Sostituire) . Il.12 Effettuare fasciature (Sostituire) . Il.13 Medicare ferite (Sostituire) . Il.14 Preparare le sostanze terapeutiche per l' autosomministrazione (Sostenere) .. 11.15 Insegnare ad ottenere il dosaggio delle sostanze terapeutiche (Guidare) . 11.16 Insegnare le modalit di utilizzo dei materiali e dei presidi sanitari (Guidare) . Bibliograjia . Test di autovalutationc . Capitolo 12 - ESEGUIRE LE PROCEDURE DIAGNOSTICHE 12.1 Eseguire ECG (Sostituire) 12.2 Raccogliere le urine (Sostituire) 12.3 Raccogliere le feci (Sostituire) 12.4 Insegnare le modalit per prelevare un campione di feci e/o urine (Guidare) 12.5 Raccogliere le secrezioni (escreato) (Sostituire) 12.6 Eseguire tamponi per esami colturali (Sostituire) 12.7 Eseguire prelievo di sangue venoso (Sostituire) 12.8 Eseguire prelievo ematico capillare (Sostituire) Bibliografia Scheda di valutazione del procedimento tecnico: eseguire prelievo di sangue VCI10S0 SCHEDE TECNICHE I Igiene e sicurezza de li' infermiere II Detergenti. disinfettanti ed antisettici III Sterilizzazione IV Lavaggio delle mani V U so dei guanti VI Rifacimento del letto libero VI [ Rifacimento del letto occupato VIII Strumenti chirurgici comunemente impiegati nell'assistenza . . . . . . . . . ..

Il.3

247

257 260

266 283 286 289 299 304 306 314 320 320 320 327 328 331 333 338 345 347 348 350 353 358 360 361 363 364 366 374 380 384 388 392 394 396 397 403

'

.. .. . . . . .. .

infermieristicaBibliografia

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Risposte ai test Indice analitico

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Alle Persone che in questi anni abbiamo assistito e che ci hanno guidato a comprendere ogni giorno ci di cui avevano bisogno. Agli Studenti di ieri, di oggi e di domani, perch sappiano fidarsi ancora dei "Maestri" appassionati che incontreranno nel loro cammino professionale. Ai nostri Cari che hanno collaborato, nei pi svariati modi, alla realizzazione di quest'opera.

Definire

il significato di tecnica nel linguaggio comune. Definire, in un'ottica disciplinare, il significato di tecnicainfermieristica. Indicare il legame esistente tra disciplina e tecnica infermieristica. Con riferimento al modello delle prestazioni infermieristiche, spiegare il nesso esistente tra tecnica infermieristica, atto specifico dell'azione e procedimento tecnico.

Disciplina e tecnica infermieristica

(i) Le tre sfere "classiche" per le quali si elaborano obiettivi educativi cognitivi, gestuali o psico-motori, psicoaffettivi o relazionali.

('l Vedi Devoto G., Oli c.c.. Il Dizionario della lingua italiana, Le Monnier, Firenze, 1990, p. 1949. (') Il riferimento in particolare all'insegnamento che utilizza e sviluppa le capacit critiche, di ragionamento e logica implicite in qualsiasi processo diagnostico (Experiential Learning, CriticaI Thinkingl. Si segnala qualche esempio bibliografico sull'argomento al termine di questo capitolo.

Diversi sono gli elementi che pongono l'insegnamento delle tecniche infermieristiche al centro dell' interesse dei professionisti infermieri ed in particolare di chi si occupa della loro formazione. Se il processo di insegnamento-apprendimento si rivolge a persone (gli studenti) nella loro interezza, coinvolgendone caratteristiche biologiche e cognitive, affettive ed emozionali, motorie e comportamentali C), anche vero che la verifica di tale apprendimento non si pu che attuare nelle sedi cliniche. Solo di fronte a problematiche reali da risolvere, a situazioni che richiedono l'intervento diretto e magari immediato del professionista in fase di formazione si pu valutare l'esito di tutto quanto stato insegnato in diversi ambiti e discipline. Sottintesi ad ogni intervento infermieristico ci sono complessi processi di analisi e sintesi, logica e ragionamento, intuizione e creativit, selezione e decisione dei quali, specie in fase di formazione, bene rendere consapevole lo studente. La principale nemia sempre presente nelle sedi di tirocinio clinico, vincolo oggettivo o retaggio di abitudini e usi passati, quella che possiamo chiamare "cultura del fare". Ogni professionista utilizza strumenti, segue norme, applica praticamente quanto appreso nel proprio ambito scientifico e disciplinare, senza dimenticare che la teoria legata all'arte. Purtroppo, le degenerazioni in tecnicismo, fenomeno riscontrabile nell'ambito di diverse scienze e discipline, hanno nuociuto anche agli infermieri. Il termine "tecnico" viene ormai genericamente contrapposto, in senso limitativo, a ci che pi teorico, pi "scientifico". Si tende a definire il tecnico come una persona che sa fare, ma che possiede un tipo di preparazione che esclude la formazione teorica. Oppure, al contrario, si connota positi vamente il tecnico contrapponendolo ai teorici e ai professionisti (2). Nella realt lavorativa quotidiana, quindi, importa ci che si sa fare, si considerati per quanto si fa, incentivata la rapidit del fare. Lo studente respira questo clima e tende a saltare subito i fondamentali passi che portano al come fare per fare subito, fare presto, fare tanto. Proprio su questi passaggi che portano alla decisione di come fare si dovrebbe quindi insistere particolarmente nella programmazione delle atti vi t didattiche. Scopo di questo testo non quello di soffermarsi sugli aspetti pi teorici dell' insegnamento clinico, per i quali si rimanda alla bibliografia esistente (3), ma di essere un concreto supporto nella programmazione e attuazione di alcune attivit pi tecniche importanti per l'acquisizione di capacit di coordinamento motorio e di abilit manuali fondamentali per ottenere un' assistenza infermieristica di qualit. L'obiettivo sintetico dell' insegnamento delle tecniche inferrnieristiche garantire la qualit dell' assistenza infermieristica anche mediante l'elaborazione di linee guida e protocolli. ' Ovviamente, il nesso delle tecniche con il "fare" dell' infermiere inevitabile. Quali allora le differenze rispetto a quanto si insegnava nelle Scuole per Infermieri di qualche anno fa?

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Disciplina e tecnica infermieristica

Nel linguaggio comune, il significato attribuito al termine "tecnica" quello di un complesso di norme che regolano l'esercizio pratico e strumentale di un'arte, di una scienza, di una attivit prof\ssio~~le. CI); ancora, quello di serie di norme che regolano il concreto svolgirriento di un' attivit manuale o intellettuale, sfruttando le conoscenze e le acquisizioni della scienza C). Per meglio capire il nesso esistente tra disciplina e tecnica infermieristica opportuno richiamare l'attenzione su alcuni elementi significativi, gi approfonditi nel l e nel 2 volume della Collana, proprio a partire dal concetto di professione e quindi di professione infermieristica. Greenwood definisce una professione come gruppo organizzato avente continui interscambi con la societ che forma la sua matrice, un gruppo che compie la sua funzione sociale attraverso una rete di relazioni formali ed "informali (6). Ogni professione trova la propria ragione d'essere, la propria funzione sociale, i problemi ai quali applica la propria conoscenza nella societ stessa; proprio per questo motivo deve esistere sempre una _precisa rispondenza tra necessit sociali e servizio offerto dai professionisti. Secondo l'approccio classico, ogni professione caratterizzata dalla competenza tecnica esclusiva C), che delimita il campo di azione del professionista, e dall'ideale di servizio, che orienta e guida il suo agire verso l'interesse della persona. La competenza tecnica esclusiva rappresenta quindi lo specifico di ogni professione, il margine di operativit del professionista. In tal senso, con riferimento alla professione infermieristica, Cantarelli afferma che ogni infermiere ha uno schema di riferimento, ognuno ha un suo concetto della professione, ogni persona ha un suo modo di capire il proprio ruolo. Tuttavia, se l'ideazione che si fa della propria professione non abbastanza chiara, precisa, difficilmente si pu giungere a descriverla. [...] Ecco l'importanza di applicare alla professione infermieristica uno schema concettuale che definisca l'ambito specifico della professione, che innalzi al massimo il suo ruolo di supporto per il raggiungimento dello stato di indipendenza dell'individuo, e ne costituisca un riferimento al quale ogni infermiere attinga per un possibile confronto C). Il Modello delle prestazioni infermieristiche C) si inserisce in questo ambito, con l'obiettivo di rappresentare un quadro concettuale di riferimento della professione infermieristica nella formazione, nel!' esercizio e nella ncerca. L'attivit professionale svolta dal! 'infermiere l'assistenza infermieristica, la quale si esplica con l'erogazione di prestazioni infermieristiche; essa rappresenta il comportamento professionale, la manifestazione tangibile dell'applicazione della conoscenza disciplinare e della deontologia professionale. proprio l'insieme delle conoscenze disciplinari che guida il professionista nel suo agire quotidiano. Una disciplina in quanto tale non pu esimersi, quindi, da una riflessione di tipo teorico-filosofico. L'assistenza infermieristica pu configurarsi come una disciplina in quanto, da un punto di vista epistemologico, ne possiede tutte le caratteristiche: il campo materiale di studio, la compattezza del corpo di conoscenze, il meto-

(') Devoto G., Oli G.c., Op. cit., p. 1949. C,)Zingarelli N., Vocabolario della lingua italiana, Zan ichell i, Bologna, 1984, p. 1%9.(lo) Prandstraller G.P" Sociologia delle professioni, Citt Nuova, Roma, 1980, p.104,

Cl Tousijn W., Sociologia delle professioni, Il Mulino, Bologna, 1979, p. 133, (") Cantarelli M., Un modello professionale per l'essistenz infermieristica: il passaggio da un'essistenze per mansioni ad un'assistenza per prestazioni! Atti . del Convegno della Scuola Universitaria di Discipline Infermieristiche, Universit degli Studi di Milano, Milano, 2-3 ottobre 1987, Quaderno n. 2 della S.U.D.I., Tipografia Il Fiorino, Milano, 1988! p. 21. (,')Vedi Cantarelli M.! /I Modello delle prestazioni infermieristiche, Masson, Milano, 1997.

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Disciplina e tecnica infermieristica

do (processo di assistenza infermieristica), lo scopo, il campo di applicabilit e una ragione storica di esistenza ('0). Dalla diversa interpretazione e coniugazione dei quattro concetti fondamentali della disciplina infermieristica (uomo, ambiente, salute/malattia e assistenza infermieristica) nascono diverse elaborazioni disciplinari, sino a giungere, nell' ambito delle diverse Scuole di pensiero, ai diversi modelli teorici di interpretazione del significato di assistenza infermieristica e di infermiere. Il Modello delle prestazioni infermieristiche focalizza la sua attenzione sul destinatario dell' assistenza infermieristica (la persona) e chiarisce in modo inequivocabile la competenza tecnica esclusiva dell'infermiere nell'esercizio professionale. La competenza tecnica esclusiva si traduce quindi nella risposta ai bisogni di assistenza infermieristica che la persona manifesta; bisogni intesi nelle loro componenti bio-fisiologica, psicologica e socio-culturale ('I). L'individuazione dei bisogni di assistenza infermieristica nel Modello non casuale; deriva dall' osservazione del "fare infermieristico", rappresentato dalle numerose attivit effettivamente svolte dall'infermiere. La prestazione infermieristica risolve un bisogno specifico e viene definita come il risultato conseguito mediante lo svolgimento di un complesso di azioni fra loro coordinate, per risolvere un bisogno specifico manifestatosi in un cittadino/malato ('2). L'infermiere sceglie e finalizza la prestazione inferrnieristica alla risposta di un bisogno di assistenza inferrnieristica, utilizzando azioni e atti individuati in base alla valutazione del singolo caso, mediante un processo mentale sistematico. L'atto infermieristico, per il suo significato intrinseco all'interno del Modello, non coincide con la semplice tecnica, ma pu essere espresso attraverso un procedimento tecnico che la include. Solo se esiste tale esplicitazione plausibile asserire che la tecnica infermieristica diventa un mezzo con cui rispondere ai bisogni di assistenza infermieristica della persona rispetto al continuum autonomia-dipendenza. Alla luce di quanto detto, possibile rappresentare graficamente (Fig. 1. I) il nesso esistente tra disciplina e tecnica infermieristica. Nella figura 1.2 sono schematizzati alcuni dei sottosistemi della disciplina infermieristica.

Disciplina infermieristicaE., Storia e filosofia dell'assistenza infermieristica, Masson, Milano, 1997, p. 165. (''') Manzoni

~ Modello concettuale Tecnica i nferm ieristica

(") Ibidem, pp. 168 e 185. (") Cantarelli M., op. cit., p. 109.

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Disciplina e tecnica infermieristica

L'obiettivo della professione infermieristica attraverso la formazione a qualsiasi livello (di base, permanente o complementare) quello di migliorare la qualit dell' assistenza infermieristica, migliorare cio il modo in cui l' infermiere eroga prestazioni di assistenza infermi eristica. La formazione infermieristica deve assumersi, infatti, nella propria finalit, la responsabilit sociale di creare un professionista in grado di esercitare nella pratica un' assistenza infermieristica di qualit. Essa ha la responsabilit di definire e trasmettere lo specifico professionale: la competenza tecnica esclusiva del professionista infermiere. Compito della formazione di base quello di far acquisire allo studente una chiara identit professionale affinch possa espletare la propria attivit con competenza, autonomia e responsabilit, ossia con professionalit. la professionalit che rende le persone capaci di ricercare e scegliere le modalit pi adatte a conseguire specifici risultati.

Il paragrafo precedente ha sintetizzato lo sviluppo concettuale avvenuto in questi anni all'interno della disciplina infermieristica che ha portato, unitamente a quello di altre discipline e scienze ('3), a delle vere e proprie rivoluzioni sia nel significato di "tecnica" che nell' utilizzo della stessa nell' erogare assistenza infermieristica. Si pensi ad esempio al materiale monouso e sintetico che ha sostituito quello in vetro, metallo e fibre naturali; ai fattori che hanno mutato i quadri infettivi, specie nosocomiali; al sempre pi rapido scambio di informazioni e dati che rende immediatamente applicabili i risultati di ricerche svolte all'altro capo del mondo. Se, da un lato, si devono quindi continuamente aggiornare i contenuti eliminando quelli che via via risultano obsoleti, dall'altro non si deve per scordare la disomogeneit presente da sempre nel nostro Paese proprio in ambito sanitario tra realt anche molto vicine, magari addirittura tra unit operative della stessa Azienda sanitaria. Ad esempio, le forniture di materiale, influenzate dalla variabilit del mercato, dei costi e degli appalti, portano alla presenza di presdi anche molto diversi nelle varie sedi lavorative. Indubbiamente si potr valutare la riuscita della formazione del futuro professionista anche dalla sua capacit

(' l) La tecnologia proprio lo studio delle scienze applicate "con particolare riferimento ai diversi procedimenti per la trasformazione della materia prima in prodotti di impiego o di consumo (Devoto G., Oli G.c., op. cit., p.1949).

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Disciplina e tecnica infermieristica

di rispondere ai bisogni di assistenza infermieristica delle persone salvando i princpi scientifici fondamentali nel suo agire quotidiano, nonostante le limitazioni nella disponibilit di materiale sanitario e, pi in generale, delle risorse che gli verranno messe a disposizione. Dopo tutto, non si cerca di trasmettere da diversi anni il metodo scientifico di soluzione dei problemi? Se importante insegnare e aggiornare continuamente le tecniche infermieristiche per l'evidente positiva ricaduta sulla qualit dell'assistenza, il "salto" di qualit da operare nel loro insegnamento riguarda la collocazione, la modalit di insegnamento e quindi il loro ruolo al! 'interno del curricolo formativo dell 'infermiere. Il principale elemento caratterizzante la formazione infermieristica in universit la scelta, da parte dei docenti infermieri, dei tutor e degli assistenti di tirocinio C-l) o altre figure previste nei protocolli d'intesa, di un unico Modello concettuale infermieristico per orientare tutta la programmazione didattica teorico-pratica. L'ideale poi che gli studenti possano lavorare e quindi fare diretta esperienza dell' impiego dello stesso Modello, con metodo e strumenti ad esso coerenti, nelle sedi operative che frequenteranno durante il corso. L'acquisizione delle tecniche infermieristiche rientra in questo percorso formativo e ne condivide totalmente le caratteristiche: come il metodo disciplinare utilizza propri strumenti e tecniche (l'I), cos il metodo (mA, mB, mC, ...) orientato da un Modello concettuale ben preciso determina gli strumenti (sA, sB, sC, ...) e colloca le tecniche in un modo peculiare e unico (Fig. 1.3). L'apprendimento delle tecniche infermieristiche risulta in questo modo contestualizzato e facilitato perch collocato nello stesso ambito teorico del professionista anche grazie all'impiego di un linguaggio chiaro e univoco. L'infermiere sceglie le azioni, gli atti, le loro modalit e i tempi di esecuzione in base al continuum A +-+ D e alle caratteristiche peculiari di ogni persona.

Disciplina infermieristica

('1) Questi termini fanno riferimento alla realt lombarda, nella quale, ad oggi, sono stati individuate due figure per seguire le esperienze cliniche degli studenti: il tutor e l'assistente di tirocinio (Regione Lombardia, Linee guida per la stesura del protocollo d'intesa tra la regione Lombardia e le Universit lombarde per l'attivazione del corso di diploma universitario in Scienze infermieristichc, marzo 1995).

Modello concettuale

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(' ,) Manzoni E., op. cit., p. 169.

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Disciplina e tecnica infermieristica

Questa congruenza presuppone una omogenea ed elevata preparazione di docenti e infermieri a diversi livelli e una diffusa sensibilizzazione verso la ricerca infermicristica. Ottenere questi risultati richiede numerosi anni, ma la chiarezza di finalit e obiettivi porta a dei risultati positivi per la soddisfazione delle persone assistite e dei professionisti (6) che giustificano senz' altro le risorse professionali e motivazionali impiegate. Ma in questa cornice come insegnare le tecniche infermieristiche? Le attuali variabili di contesto dell' ambito formativo infermieristico e del Servizio sanitario in cui si svolgono prevalentemente i tirocini porta a suggerire di scorporare completamente l'insegnamento degli aspetti tecnicopratici da quello degli aspetti teorici, pur garantendo una complementarit con gli stessi. I vantaggi di tale opzione risultano essere: - chiarezza per lo studente della collocazione delle tecniche all' interno della Disciplina infermieristica come mezzo per rispondere ai bisogni di assistenza infermieristica rispetto al continuum autonomia-dipendenza della persona; - consapevolezza di quali aspetti della tecnica possibile delegare a chi (persona, persone significative, altri operatori) e in quali situazioni; - elasticit nell'impiego del monte ore a disposizione per il tirocinio e le attivit programmate al suo interno; - chiarezza sul ruolo dello studente quale futuro professionista che si prepara, prima di "fare", per espletare con consapevolezza e al meglio quelle attivit tecniche che richiedono una buona padronanza gestuale e specifiche abilit psico-motorie; - autonomia ma integrazione e complementarit con i contenuti via via insegnati e appresi nei corsi teorici delle discipline afferenti ai vari corsi integrati; - il qualificato insegnamento delle tecniche in tutto il triennio consente di evitare il possibile rischio insito nel passaggio alla formazione universitaria: eccesso di teoria a scapito della pratica; - migliorare nello studente la capacit di comprendere o fissare i contenuti teorici e di verificare le motivazioni dell'iter di studio intrapreso attraverso un approccio con gli aspetti applicativi della professione scelta. A questo proposito ineliminabile il rapporto tra docenti infermieri titolari dei corsi e gli altri infermieri che svolgono attivit formative nei confronti degli studenti. Risulta impagabile il mirato impiego dell' esperienza clinica degli infermieri (docenti, tutor e assistenti di tirocinio) per consentire l'acquisizione di una chiara identit professionale. Non questa la sede per entrare nel merito delle varie fasi della progettazione degli interventi didattici. Seguiranno solo alcune brevi considerazioni sugli obiettivi, l'uso di audiovisivi e la valutazione dell'apprendimento. L'elaborazione di obiettivi di tirocinio, congruenti con il Modello teorico adottato e quindi con l'insegnamento dei corsi infermieristici teorici, fondamentale per avere garanzie sulla qualit della formazione. La logica sottesa agli obiettivi deve essere triennale, rispondente alla finalit del corso, prevedere quindi obiettivi generali, intermedi e specifici per l'insegnamento delle tecniche previste. Proprio per l'elaborazione di questi ultimi, il docente

(",) Ci si riferisce ai risultati di ricerche infermieristiche: si veda ad esempio la ricerca finalizzata della regione Lombardia n. 737 condotta presso l'Ospedale di Circolo di Varese dalla Scuola per infermieri professionali con la collaborazione di colleghi del Servizio infermieristico e dell'Unit operativa di Gastroenterologia (Miglioramento della qualit,,! della formazione infermieristica mediante l'impiego di un modello professionale per l'assistenza infermieristica) negl i anni 1994/95, l'estratto della ricerca Individuazione di un modello professionale per la valorizzazione della figura infermieristica e la giornata di Convegno su La soddisfazione della persona nell'assistenza infermieristica promosso dalla Scuola Universitaria di Discipline Infermieristiche, Universit degli Studi di Milano, Milano, 27 giugno 1997.

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Disciplina e tecnica infermieristica

Spiegazione della tecnica

_..

Mezzi audiovisivi

_..

Simulazione esercitazione

_..

Tirocinio clinico

dovrebbe effettuare una sorta di "mediazione pedagogica" che permetta di integrare l'aspetto formale (livelli di apprendimento) con quello materiale (contenuti disciplinari) ('7). La revisione degli obietti vi dovrebbe essere annuale, anche se la loro verifica risulta di fatto continua. Un insostituibile mezzo per l'insegnamento e l'apprendimento delle tecniche l'uso mirato di strumenti audiovisivi. Per lo studente inesperto l'utilizzo di questi mezzi didattici che mostrano la realt o situazioni realistiche collocabile tra il momento teorico della spiegazione della tecnica finalizzata all' esecuzione degli atti e l'effettuazione di simulazioni/esercitazioni che anticipano l'applicazione diretta nelle sedi di tirocinio (Fig.1.4 ).

Il primo passo, per chi programma le attivit didattiche, conoscere l'esistente; se non si pu disporre di materiale adeguato, l'ideale costruirlo. In ogni caso resta l'indicazione di impiegarlo ad hoc e non perch semplicemente a disposizione o pu sostituire l'intervento dell' infermiere nella spiegazione della tecnica. La valutazione dei risultati in termini di performance raggiunte dagli studenti (raggiungimento degli obiettivi specifici) un momento particolarmente significativo. L'uso dei rinforzi e l'apprendimento dall'errore, l'impiego di schede di osservazione delle tecniche e frequenti prove pratiche in itinere, aiutano lo studente ad essere consapevole della qualit dei propri interventi assistenziali. Anche i continui richiami ai contenuti teorici di tutte le discipline trovano il campo ideale per l'integrazione nelle sedi di tirocinio e durante le attivit tecnico-pratiche. L'impiego di diverse modalit di valutazione, la costruzione di strumenti, la variet e l'accordo dei valutatori, forniscono garanzie del raggiungimento di un importante obiettivo di chi forma un professionista che opera sull 'uomo: far comprendere agli studenti durante il corso gli aspetti da migliorare. Nel concludere questo capitolo si vuole sottolineare la necessit di sollecitare continuamente gli studenti a utilizzare le conoscenze etiche e deontologiche e rifletterle nelle situazioni reali incontrate. Competenza, autonomia e responsabilit possono restare parole vuote senza un' adeguata e costante riflessione sul "saper essere", che implica l'assunzione di modelli positivi sia professionali che umani. La sfida e il rischio impliciti nell'educazione riguardano proprio il come far acquisire il senso di responsabilit che porta il professionista ad operare sempre al meglio. Per chi insegna, come per chi svolge una professione di responsabilit e a contatto diretto con persone di ogni et, etnia, cultura ed estrazione sociale come quella infermieristica, una buona regola da perseguire quella di non accontentarsi mai: non mai troppo ci che si fa per gli altri perch porta a incommensurabili benefici per s.

(17)

Baldacci M. r Insegnare per obiettivi cognitivi, EIT, Teramo, 1990, pp. 85-95.

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Disciplina e tecnica infermieristica

Burnard P., Learning Human Skills, Butterworth-Heinernann, Oxford, 1990. Cantarelli M., Un modello professionale per l'assistenza infermieristica: il passaggio da un 'assistenza per mansioni ad un 'assistenza per prestazioni, Atti del Convegno della Scuola Universitaria di Discipline Infermieristiche, Universit degli Studi di Milano, Milano, 2-3 ottobre 1987, Quaderno n. 2 della S.U.D.I., Tipografia Il Fiorino, Milano, 1988. Cantarelli M., Il Modello delle prestazioni infermieristiche, Masson, Milano, 1997. Castellucci A., Saiani L. et al., Viaggi guidati. Il tirocinio e il processo tutoriale nelle professioni sociali e sanitarie, Franco Angeli, Milano, 1997 e bibliografia ivi citata. Manzoni E., Storia efilosofia dell'assistenza infermieristica, Masson, Milano, 1997. Nursing Education, voI. 35, n. I, January 1996 (Special Issue: Critical Thinking Revisitedi; voI. 36, n. l, January 1997 (Special Issue: Critical Thinking). Prandstraller G.P., Sociologia delle professioni, Citt Nuova, Roma, 1980. Scuola Universitaria di Discipline Infermieristiche, Universit degli Studi di Milano, Proposta di ordinamento didattico universitario relativamente al corso di diploma universitario in Scienze infermieristiche, Milano, 16 giugno 1993, in Abstract del Convegno su La Disciplina infermieristica. Il Modello delle prestazioni infermieristiche. Sironi C; Malinverno E., Colombo A., Quale percorso disciplinare infermieristico ali 'interno della tabella XVIII/ter-04?, L'Infermiere dirigente, n. I, 1998. Sironi C; Grippaldi G. et al., I Tutor e gli Assistenti di tirocinio degli studenti del corso di diploma universitario in Scienze infermieristiche, Professioni inferrnieristiche, anno 49, n. 3, 1996, pp. 22-40. Tousijn W., Sociologia delle professioni, Il Mulino, Bologna, 1979. Vita A.M., Ortelli S., Fiamminghi M., Il Modello delle prestazioni infermieristiche. Un riferimento concettuale nella formazione universitaria di base. Pianificazione dell'insegnamento, Quaderno n. 6 della Scuola Universitaria di Discipline Infermieristiche dell' Universit degli Studi di Milano, aprile 1993.

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Disciplina e tecnica infermieristica

1. Scrivere cosa si intende per tecnica nel linguaggio comune.

i seguenti termini/ spiegare il nesso che li lega: a. Tecnica infermieristica b. Atto specifico dell'azione c. Procedimento tecnico

2. Dopo aver definito

esplicitazione plausibile asserire che la . diventa un . con cui rispondere ai bisogni di assistenza infermieristica della persona rispetto al continuum autonom ia/d i pendenza.

4. Spiegare il nesso tra Disciplinainfermieristica, Modelli concettuali e tecniche infermieristiche.

3. Completare

il seguente brano fondamentale del capitolo (ad ogni linea di puntini corrispondono una o due parole):

5. Fornire

una definizione pria di professionalit.

pro-

L'atto i nferm ieri stico, per i I suo sign ificato i ntri nseco all' interno del , non coincide con la semplice tecnica, ma pu essere espresso attraverso un che la include. Solo se esiste tale

6. A quali conoscenze

imprescindibili il professionista deve ricorrere per rispondere con competenza/ autonomia e responsabilit al mandato della societ?

lO

Indicare le principali variabili riconducibili ai quattro concetti fondamentali della Disciplina infermieristica utili per raccogliere i dati sul bisogno di interazione nella comunicazione. Elencare gl i Atti trattati i n questo capitolo l'interazione nella comunicazione con per assicurare riferimento al

continuum autonom ia-d ipendenza.Rispondere al bisogno di interazione nella comunicazione della persona con i procedimenti tecnici descritti in questo capitolo.

Assicurare l'interazione nella comunicazione

PremessaNel presente capitolo viene trattata la prestazione infermieristica Assicurare l'interarione nella comunicazione. All'interno di tale trattazione si scelto di non considerare l'azione Raccogliere dati finalizzati al!' assistenza infermieristica (mediante colloquio elo registrazione), in quanto approfondita in numerosi testi come prima fase del processo di assistenza infermieristica e in scritti di altre discipline per quanto riguarda l'ascolto, il colloquio e l'intervista al fine dell' utilizzo nei loro contesti specifici. Dell' azione Illustrare alla persona i fattori che possono influenzare l'interazione e la comunicazione (indirizzare), si forniscono i contenuti nella raccolta dati sul bisogno di interazione nella comunicazione. L'ordine con cui sono state esposte le tre azioni che costituiscono questo capitolo il seguente: Sostituire: Usare mezzi e metodi in sostituzione della comunicazione verbale Compensare: Aiutare la persona nel trasmettere e comprendere i messaggi Sostenere: Favorire la comunicazione verbale Vista la somiglianza della situazione relazionale agli atti Intraprendere e/o mantenere l'interarione con la persona e Intraprendere e/o mantenere l'interazione con le persone significative, corrisponde un unico procedimento tecnico.

Raccolta dati sul bisogno di interazione nella comunicazioneLa capacit comunicativa costituisce uno degli strumenti fondamentali che l'infermiere deve possedere per entrare in relazione con la persona, raccogliere i dati riguardo ai suoi bisogni e proseguire nell' applicazione del metodo disciplinare. Per questo opportuno che il professionista rifletta sulle sue caratteristiche personali e su quelle che dovrebbe acquisire e sviluppare, specie in merito alle abilit relazionali, a partire dalla formazione di base. La comunicazione costituisce, all'interno del Modello concettuale delle prestazioni infermieristiche, uno degli elementi trasversali C). Si ricorda, inoltre, che per mettere a proprio agio la persona durante l'interazione e per condurre un colloquio mirato ad evidenziare la presenza dei bisogni di assistenza infermieristica, non mai irrilevante l'ambiente fisico nel quale si instaura la relazione, specie se nella sua fase iniziale. Per identificare il bisogno di assistenza infermieristica di interazione nella comunicazione, l'infermiere effettua una raccolta dei dati riconducibili alle variabili bio-fisiologiche, psicologiche e socioculturali della persona. L'approccio analitico-riduzionista/bio-medico, prevalente nelle realt assistenziali, influenza la raccolta dati inerente a questo bisogno. La conseguenza inevitabile la non individuazione delle richieste di aiuto che la persona, in modo pi o meno manifesto, esprime nelle diverse situazioni. Tali richieste riguardano non solo il bisogno di interazione nella comunicazione, ma tutti i bisogni di assistenza infermieristica e possono essere misconosciute se il professionista non instaura una relazione di aiuto efficace basata, oltre che sulla competenza professionale, su quella umana C). Fra le variabili bio-fisiologiche, evidente la rilevanza dello stadio evolutivo

(') Cantarelli M., Il Modello delle prestazioni infermieristiche, Masson, Milano, 1997, p.117. (i) Sironi

c..

Il Counselling infermieri-

stico, in C.C. Bellotti, M.L. Bellani, Il Counselling nell'infezione da HIV enell'AIDS, McCraw-H 1997, p. 546. i Il, Milano,

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Assicurare l'interazione nella comunicazione

della persona. Il generale miglioramento delle conoscenze ha contribuito a dissipare1'erronea convinzione che il neonato non sia in grado di comunicare O. Nel corso della vita si passa dall'Iniziale utilizzo del pianto e del tono muscolaredel neonato (rigidit, rilassamento), alla graduale acquisizione del linguaggiodel bambino fino alla diminuzione della funzionalit degli organi di senso con evidenti influssi sulla capacit di comunicare dell' anziano. La presenzadi alterazioni organiche un ulteriore fattore influenzante la comunicazione. Esempi significativi sono rappresentati dalle persone con dolore, intubazione tracheale (con diversi possibili livelli di coscienza), grave difficolt respiratoria, patologie a carico degli organi di senso, demenze e afasie, patologie psichiatriche, interventi chirurgici mutilanti (laringectomia totale) e). Anche l'assunzione di farmaci e di sostanze psicotrope (alcol, stupefacenti) pu influenzare la comunicazione sia nell' espressione che nella comprensione. Le caratteristiche della personalit, cos come la situazione emozionale (depressione/eccitazione,ansia, paura, felicit, ecc.), differenziano le modalit e la volont di entrare in relazione. Il primo passo quello di rendersi conto di questidiversi stati grazie all'ascolto e all'attenta osservazione delle manifestazioninon verbali della persona (gestualit, distanza, mimica facciale, sguardo, tonodella voce). Solo cos sar possibile effettuare una raccolta dati completa. Anche le abitudini personali rispetto al soddisfacimento di questo bisogno (numerodi persone con le quali la persona entra normalmente in relazione; adozioneabituale di comportamenti favorenti la comunicazione, quali interessi condivisi con altre persone o gruppi o adesione ad associazioni culturali o sportive,ecc.) forniscono indicazioni utili per rilevarne la presenza. La raccolta dati, inoltre, deve comprendere un'indagine sulla composizione del nucleo familiare, sull' attivit lavorativa, sulla rete amicale, sul tempo libero. La conoscenzadi precedenti esperienze in ambito sanitario o assistenziale, magari con carenze di informazione e comunicazione da parte degli operatori, risulta essenzialeper comprendere il comportamento attuale della persona. L'insieme di tutti questi aspetti pu condizionare positivamente o negativamentela risposta autonoma al bisogno. L'elaborazione di tutti i dati raccolti consente all'infermiere di individuare 1'eventuale presenza del bisogno di assistenza infermieristica di interazione nella comunicazione e a che livello del continuum autonomiadipendenza la persona si colloca in quel momento.

Procedimento tecnico (finalit:

Sostituire)(') Ortelli s., Metodologia infermieristica applicata, Masson, Milano, 1997, pp. 93-96 e 126-130. (") Redigolo D., Kaldor K., Illica Magrini R., Il processo comunicativo nella relazione di aiuto, Rosini, Firenze, 1994, pp. 227-265.

Obiettivi didatticil. Definire cosa si intende per fornire stimoli sensoriali a una persona. 2.Elencare almeno 4 situazioni assistenziali nelle quali opportuno fornire stimoli sensoriali.

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Assicurare /'interazione nella comunicazione

3. Esemplificare ognuno dei seguenti tipi di stimoli che possibile fornire alla persona: - uditivi;olfattivi; - tattili;

- termici. 4. Spiegare attraverso quali strumenti possibile fornire stimoli sensoriali alla persona. 5. Fornire stimoli sensoriali ad una persona in una situazione reale.

Definizione e scopoPer fornire stimoli sensoriali si intende sottoporre la persona a delle sollecitazioni di diversa natura (verbali e non verbali) per mantenere la relazione/comunicazione.

Conoscenze finalizzate alla tecnicaL'infermiere, nel corso della sua attivit, pu imbattersi in situazioni nelle quali la persona presenta alterazioni del livello di coscienza che condizionano le sue possibilit espressive e di comprensione (alterazione della vita di relazione). Alcune situazioni nelle quali opportuno fornire stimoli sensoriali riguardano l'assistenza a persone in stato comatoso, sia in unit operative ad alta intensivit (unit coronarica, terapia intensiva), sia di medicina, neurologia, geriatria, post-operatorie neurochirurgiche. possibile fornire stimoli uditivi utilizzando diversi toni di voce anche di familiari e persone significative; nastri magnetici con voci, rumori, suoni, musiche conosciute dalla persona. Nessuna di queste fonti sonore, tuttavia, pu sostituire il continuo stimolo costituito dalle parole che gli infermieri rivolgono costantemente alla persona durante l'esecuzione delle attivit assistenziali quotidiane. Per comunicare utilizzando l'olfatto si possono impiegare aromi, profumi, essenze particolarmente intense, senza tralasciare quelle preferite dalla persona o connesse al suo ambiente di vita (ad es., cibo preferito, profumo o dopobarba). Tali stimolazioni possono evocare la presenza di persone care o situazioni piacevoli gi vissute che, in quanto tali, agiscono in senso positivo sulla persona. Gli stimoli tatti li sono costituiti essenzialmente dalle modalit di manipolazione del corpo della persona durante le normali attivit quotidiane (ad es., igiene, mobilizzazione). Fra i vari effetti dell'uso finalizzato del tocco si trova quello di contrastare la monotonia percettiva tipica degli ambienti ad alta tecnologia e di comunicare alla persona attenzione, accettazione, empatia, tranquillit (o frettal). Si pu facilmente utilizzare il momento dell' igiene personale per produrre delle stimolazioni termiche mediante opportune variazioni della temperatura dell' acqua. Un'ultima considerazione riguarda l'importanza di alternare i vari stimoli forniti alla persona nell' arco della giornata.

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Assicurare l'interazione nella comunicazione

Procedura per fornire stimoli uditiviSpiegare ai familiari l'importanza di fornire degli stimoli uditivi mirati alla persona incosciente e chiedere la loro collaborazione. Chiedere ai familiari di portare un registratore e delle cassette contenenti rumori, suoni familiari e musiche preferite dalla persona. Recarsi dalla persona con registratore e cassette. Applicare cuffia o auricolari alla persona e mettere in funzione il registratore con un volume medio. Chiedere al familiare presente di osservare la persona, di comunicare le sue reazioni e, se possibile, di individuare il particolare stimolo uditivo che le ha provocate.

Procedimentotecnico (finalit: Sostituire)

Obiettivi didatticil. Definire cosa si intende per utilizzare e/o far utilizzare la comunicazione

mimica e gestuale.2. Elencare almeno 4 situazioni assistenziali nelle quali indicato utilizzare e/o far utilizzare la comunicazione mimica e gestuale. 3. Fornire almeno 3 esempi di modalit di comunicazione mimica e gestuale che possibile impiegare in sostituzione della comunicazione verbale. 4. Utilizzare e/o far utilizzare la comunicazione mimica e gestuale ad una persona in una situazione reale.

Definizionee scopoPer utilizzaree/o far utilizzare la comunicazione mimica e gestuale si intende instaurare e mantenere la relazione con la persona mediante l'impiego di gesti e atteggiamenti espressivi e significativi del messaggio che si intende comunicare.

Conoscenze finalizzate alla tecnicaIn presenza di una persona che non in grado di parlare, necessario ricorrere a modalit alternative caratterizzate dall'impiego di gestualit e atteggiamenti di cui si segnalano quelli di pi comune impiego. Se la persona in grado di eseguire semplici movimenti, pu essere invitata ad utilizzare, rievocandolo dai tempi della sua fanciullezza, una sorta di alfabeto muto, anche aiutandosi inizialmente con delle tabelle rappresentanti le lettere dell' alfabeto. possibile anche stabilire con la persona il significato di alcuni semplici gesti da utilizzare reciprocamente nella comunicazione (ad es., ad una sola apertura e chiusura degli occhi pu corrispondere il "s", a due il "no"). I gesti verranno ovviamente scelti in base alle capacit funzionali residue della persona e alla sua facilit ad eseguirli.

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Assicurare l'interazione nella comunicazione

All' impiego di mimica e gestualit possono essere inoltre associati tabelloni con parole ed espressioni di uso corrente o disegni rappresentanti oggetti di uso comune. La persona potr cos indicare di volta in volta ci che vuole comunicare o l'aiuto richiesto per la soddisfazione di altri bisogni.

Procedura Recarsi dalla persona dopo aver acquisito tutti i dati clinici e infermieristici necessari per valutare le sue capacit comunicative. Scegliere la modalit comunicativa mimica/gestuale pi adeguata alle capacit residue della persona. Utilizzare la comunicazione mimica e gestuale scelta rispettando i tempi di comprensione e di risposta della persona.

Procedimento tecnico (finalit: Compensare)

Obiettivi didatticime::.::.i e tecniche che consentono la comunicazione orale e scritta. 2. Elencare almeno 4 situazioni assistenziali nelle quali indicato fornire/utilizzare mezzi e tecniche che consentono la comunicazione orale e scritta. 3. Fornire almeno 3 esempi di mezzi e tecniche che consentono la comunicazione orale e scritta che possibile impiegare per aiutare la persona a trasmettere e comprendere i messaggi. 4. Fornire/utilizzare mezzi e tecniche che consentono la comunicazione orale e scritta alla persona in situazione reale.

1. Definire cosa si intende per [ornire/utilizzare

Definizione e scopoPer fornire/utilizzare mezzi e tecniche che consentono la comunicazione orale e scritta si intende mettere a disposizione della persona strumenti e sussidi e farle apprendere tecniche al fine di trasmettere e comprendere i messaggi che intende comunicare.

Conoscenze finalizzate alla tecnicaLe moderne acquisizioni tecnologiche hanno portato alla produzione di strumenti e sussidi che utilizzano i principi dell'informatica per aiutare la persona con handicap o limitazioni funzionali a comunicare in forma sia orale che scritta Oltre agli strumenti tecnici gi in uso da anni (ad es., controcannula occlusi va per persone laringectornizzate, uso di amplificatori e interfono), importante ricordare che i mezzi pi semplici, economici e facilmente reperibili sono sempre validi. Si ricordano i vari modelli di lavagne in commercio (in carta, magnetiche, tipo "lavagna magica"), semplici blocchi di carta in vari formati, pennarelli, penne biro e matite.

n.

C) Vedi centri specializzati nel fornire informazioni sui piLI recenti impieghi tecnologici, come ad esempio il S.I.V.A. (riferimento dettagliato in bibliografia}.

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Assicurare l'inferazione nella comunicazione

Procedura Recarsi dalla persona dopo aver acquisito tutti i dati clinici e infermieristici necessari per valutare le sue capacit di comunicazione sia orale che scritta. Fornire/utilizzare i mezzi e le tecniche pi adeguate alle capacit della persona di parlare e seri vere. Valutare l'efficacia dei mezzi e delle tecniche utilizzate e registrarle sulla documentazione infermieristica.

Procedimento tecnico (finalit: Sostenere)

Obiettivi didatticiI.Definire cosa si intende per incoraggiare l'espressione orale di eventi e situarioni che preoccupano la persona assistita e/o le persone significative. 2. Definire cosa si intende per intraprendere e/o mantenere linterarione con la persona e con le persone significative, 3. Specificare cosa si intende per persone significative. 4. Enunciare lo scopo fondamentale dell'infermiere nell'intraprendere e mantenere qualsiasi tipo di interazione con la persona. 5. Elencare almeno 5 elementi utili per iniziare, mantenere e favorire la comunicazione verbale con la persona. 6. Fornire almeno 3 esempi di atteggiamenti e tecniche che confermano alla persona la comprensione di quanto ci ha comunicato. 7. Elencare almeno 6 modalit di interazione da evitare in quanto non aiutano la persona a sentirsi compresa e accettata. verbale di una persona in situazione 8. Favorire la comunicazione reale.

Definizioni e scopiPer intraprendere e/o mantenere l'interarione CO/1 la persona e COI1 le perseme significative si intende mettere in atto comportamenti e assumere atteggiamenti mirati a favorire la comunicazione verbale. Per incoraggiare l'espressione orale di eventi e situazioni che preoccupano la persona assistita e/o le persone significative si intende mettere in atto

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Assicurare l'inferazione nella comunicazione

comportamenti e assumere atteggiamenti che facilitino la comunicazione di ci che in quel momento causa ansia e apprensione. Lo scopo fondamentale dell'infermiere nell'intraprendere e mantenere qualsiasi tipo di interazione con la persona (Il), per qualsiasi motivo questa abbia inizio, quello di instaurare una relazione di aiuto efficace. La relazione di aiuto viene cos a connotarsi come orientata all' individuazione e alla risposta ai bisogni di assistenza infermieristica della persona. Solo in presenza di una relazione di aiuto efficace la persona esprimer eventuali motivi di apprensione o preoccupazione a chi l'assiste.

Conoscenze finalizzate alla tecnicaUn primo scopo dell' interazione pu essere quello di ottenere dati e informazioni dalla persona anche al fine di renderla partecipe degli interventi assistenziali e ottenere la sua collaborazione (compliance). L'infermiere utilizza la comunicazione anche per informare la persona di interventi diagnostici o terapeutici prescritti e di comportamenti da adottare o evitare per promuovere la salute. Ogni atto assistenziale un' occasione di comunicazione non solo per spiegare ci che si intende effettuare e ottenere la collaborazione della persona, ma anche per verificare l'esito dell' intervento creando un' ulteriore occasione di dialogo. Gli elementi sintetici da ricordare per iniziare e mantenere un'interazione sono: la motivazione; l'interesse per l'altro; l'osservazione, l'attenzione e l'ascolto; l'uso consapevole dell' asimmetria o della complementarit nella relazione; l'autenticit e la sincerit; l'accettazione non giudicante o incondizionata; l'empatia; l'uso opportuno di momenti di silenzio O. Alcuni esempi di modalit da utilizzare per instaurare e mantenere la relazione in quanto dimostrano all'altro che si compreso ci che vuole comunicare sono riportati qui di seguito.

Esempi di modalit di dialogoRipetere () riaffermare Persona: Mi sono agitato quando ho capito che mi avrebbero portato ospedale ... Infermiere: Il fatto di venire qui in ospedale le ha messo agitazione ... (') Si intende con il termine persona

In

Riprendere P: Mi sono agitato quando ho capito che mi avrebbero le ... I.: Diceva che si agitato'? .. Riassumere portato in ospeda-

anche le persone significative (componenti ciel nucleo familiare, parenti, amici o chi altri abbia assunto un ruolo rilevante nella vita della persona). Il termine persona sar quindi usato con questo duplice significato: varier ovviamente il contenuto dei messaggi In hase ai diversi interlocuton.

P:

C) Pezzotta P., Bellani M.L., Il counselling, in C.C. Bellotti, M.L. Bellani, op. cit., pp. :1-30.

I. :Quindi la prima causa di agitazione stata il fatto di venire in ospedale, poi di non sapere se i sintomi che provava erano gravi e infine se la diagnosi le avrebbe impedito di recarsi al lavoro.

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Assicurare l'interazione nella comunicazione

Riflettere o rispecchiare P: Mi sono agitato quando ho capito che mi avrebbero portato in ospedale... I.: il doversi ricoverare che le ha messo agitazione ... Se si desidera favorire e incoraggiare l'espressione orale di eventi e situazioni, specie se questi preoccupano la persona, utile ricordare che certe frasi o modi di dire sono da evitare. In particolare, la persona si sente compresae accettata se si evita di: - negare la sua situazione attuale (di disagio, sofferenza, problematicit, difficolt), ad esempio cambiando argomento; - interpretare affrettatamente i messaggi e fornire consigli non richiesti; - sdrammatizzare l'evento o la situazione che sta vivendo; - paragonare la sua attuale esperienza con la propria o quella di altri; - generalizzare la sua situazione contingente; - fornire false rassicurazioni se la situazione realisticamente suggerisce un esito o una prognosi infausta o il perdurare di eventi negativi. Infine, importante evidenziare che, come per la fase iniziale, anche quella conclusivadi ogni momento di interazione significativa per la persona. Se i comportamenti e gli atteggiamenti avranno comunicato empatia la persona, a prescindere dall' atto tecnico subto, potr aver fatto un' esperienza significatv i a.

Procedura per intraprendere elo mantenere l'interazione persona e le persone significative

con la

Averechiarezza sullo scopo o l'obiettivo dell'interazione. Incontrare la persona e, se non ci si gi conosciuti in una situazione precedente,presentarsi. Attuare l'interazione utilizzando, in base alla situazione specifica, le conoscenzeteoriche apprese. Concludere l'interazione salutando la persona e/o accordandosi per una sua prosecuzione a un momento successivo se se ne valutata l'opportunit. Effettuareuna valutazione dell' interazione in relazione allo scopo/obiettivo prefissato e annotare le considerazioni ritenute utili sulla documentazione infermieristica.

Procedura per incoraggiare l'espressione orale di eventi e situazioniche preoccupano la persona assistita elo le persone significative Ipotizzare l'evento o la situazione che maggiormente preoccupa la persona in quel momento. Incontrarela persona e, se non ci si gi conosciuti in una situazione precedente,presentarsi.

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Assicurare l'inferazione nella comunicazione

Attuare l' interazione utilizzando, in base alla situazione specifica, le conoscenze teoriche apprese. Concludere l'interazione salutando la persona e accordandosi per una sua prosecuzione a un momento successivo o proporre un incontro con un'altra figura professionale. Effettuare una valutazione dellinterazione anche in funzione dell'ipotesi iniziale e annotare le considerazioni ritenute utili sulla documentazione infermieristica.

Bellotti G.G., Bellani M.L., Il Counselling nell'infezione da HIV e nell'AIDS. McGraw-Hill, Milano, 1997. Birkenbihl V.F., L'arte d'intendersi, Franco Angeli, Milano, 1994. Bressa G.M., Mi sento svenire. Conoscere e affrontare l'ansia, Il Pensiero Scientifico Editore, Roma, 1991. Carpineta S., La comunicazione infermiere-paziente, La Nuova Italia Scientifica. Roma, 1992. Danzinger K., La comunicazione interpersonale. Zanichelli, Bologna, 1982. Hein E.C., Communication in Nursing Practice, Little Brown and Cornpany, Boston, 1980. Lindberg J., Hunter M., Kruszewski A., Assistenza infermieristica centrata sulla persona, voI. I, USES, Firenze, 1987. Ortelli S., Metodologia infermieristica applicata, Masson, Milano, 1997. Redigolo D., Kaldor K., Illica Magrini R., Il processo comunicativo nella relazione di aiuto, Rosini, Firenze, 1994. Rogers C., La terapia centrata sul cliente, Edizioni G. Martinelli, Firenze, 1989. Scabini E., Psicologia sociale della famiglia. Sviluppo dei legami e trasformazioni sociali, Bollati Boringhieri, Torino, 1995. Sironi C., Il Counselling infermi eristico, in G.G.Bellotti, M.L. Bellani, Il Counselling nell 'infezione da HIV e nell'AIDS, McGraw-Hill, Milano, 1997, pp. 543-559. S.I.V.A. - Banca dati degli ausili tecnici per la riabilitazione, l'autonomia e l'integrazione sociale delle persone disabili, Fondazione Pro Juventute Don Carlo Gnocchi IRCCS, via Capecelatro 66, Milano. Tschudin V., Counselling Skillsfor Nurses, Baillire Tindall, London, 1991. Watzlawick P., Helmick Beavin J., Jackson D.D., Pragmatica della comunicazione umana, Casa Editrice Astrolabio, Roma, 1971.

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Assicurare l'interezione nella comunicazione

1. Indicare almeno due motivazioni per le quali la comunicazione costituisce uno degli strumenti fondamentali impiegati dall'infermiere.

3. Esplicitare il fattore presente nelle realt assistenziali che riduce la capacit di raccogliere dati inerenti al bisogno di interazione nella comunicazione.

2. La comunicazione costituisce, all'interno del Modello Concettuale delle Prestazioni Infermieristiche, uno degli

4. Quali, fra le variabili elencate nel paragrafo sulla raccolta dati, sono riferite alla dimensione/componente psicologica del bisogno di assistenza infermieristica.

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Indicare le principali variabili riconducibili ai quattro concetti fondamentali della Disciplina infermieristica utili per raccogliere i dati sul bisogno di ambiente sicuro. Elencare gli Atti trattati in questo capitolo curare un ambiente sicuro con riferimento nuum autonomia-dipendenza. per assial conti-

Rispondere al bisogno di ambiente sicuro della persona con i procedimenti tecnici descritti in questo capitolo.

Assicurare un ambiente sicuro

Premessa"Un ambiente sicuro tale se fa sentire la persona che ci vive priva di preoccupazioni per la presenza di eventuali pericoli o di sensazioni di disagio" C). Per tale motivo si ritenuto opportuno trattare nella prestazione infermieristica Assicurare un amhiente sicuro, i procedimenti tecnici dell'azione avente finalit di guida Istruire la persona a prevenire rischi ambientali e in particolare: indicare i comportamenti e le modalit per evitare i traumi e le cadute; indicare i comportamenti e le modalit per evitare avvelenamentilintossicazioni; indicare i comportamenti e le modalit per intervenire sul microclima: insegnare come predisporre i locali per l'isolamento. Si deciso di affrontare in modo completo l'azione con finalit di guida sia perch essa orientata esclusivamente alla persona, a differenza di quelle di sostituzione in cui l'oggetto di intervento prevalentemente l'ambiente, sia perch buona parte dei contenuti relativi ai procedimenti tecnici di sostituzione prevista nella guida. Per quanto riguarda l'azione di sostituzione Prevenire le infezioni, per semplicit di esposizione i contenuti necessari per Predisporre i locali per l'isolamento precedono quelli di Insegnare come predisporre i locali per l' isolamento (guidare) in quanto l'infermiere che istruisce un familiare o una persona affetta da malattia contagiosa deve necessariamente possedere tutte le conoscenze per preparare lui stesso gli ambienti sia in ospedale che a domicilio. Infine, conoscenze utili per Mantenere una bassa carica microbica negli amhienti confinati ad alto rischio sono sintetizzati nelle Schede II "Detergenti, disinfettanti e antisettici" e III "Sterilizzazione" poste al termine del testo.

Raccolta dati sul bisogno di ambiente sicuroL'identificazione di questo bisogno di assistenza infermieristica presuppone da parte dell'infermiere una raccolta dati riguardante gli aspetti biofisiologici, psicologici e socioculturali che ne caratterizzano la manifestazione. Per la dimensione biofisiologica, la variabile pi significativa quella riconducibile allo stadio evolutivo dell'individuo. Esso influenza, ad esempio, la capacit da parte della persona (neonato, bambino, adulto e anziano) di muoversi nell'ambiente circostante, la funzionalit di organi e sistemi relativi all'attivit sensoriale (udito, vista, tatto, gusto, odorato) e l'equilibrio. L'et influisce anche sulla capacit di percepire una data situazione come potenzialmente pericolosa; valga come esempio uno dei pi frequenti incidenti nei bambini in et prescolare, che consiste nell'ustione dovuta a liquidi bollenti rovesciati prevalentemente in cucina. Le variabili della dimensione psicologica riguardano, in particolare, la capacit di apprendimento delle comuni norme di sicurezza, la loro applicazione nelle diverse situazioni e le condizioni emotive. Lo stress, l'agitazione e l' eccitazione possono indurre, ad esempio, un calo di attenzione nei confronti dell'ambiente circostante e conseguentemente determinare un aumento della probabilit di incorrere in traumatismi di varia natura (cadute, contusioni, fratture).

L., Zappa P., Assistenza iniermieristice in medicina interna, pediatria e specialit mediche con selezione di casi, Masson, Milano, (') Pasquot 199B, p. 29.

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Assicurare un ambiente sicuro

La raccolta dati deve prevedere un 'analisi esaustiva delle variabili relative all'ambientefisico, comprensiva sia del clima e microc1ima dell'abitazione, del luogodi lavoro e degli ambienti maggiormente frequentati nel tempo libero, sia dellecaratteristiche strutturali. La presenza di barriere architettoniche, di scale di diversotipo, di finestre a diverse altezze e con vari sistemi di apertura, di serrature e maniglie, di sistemi di riscaldamento e gas ad uso domestico, di impiantielettrici e apparecchiature/elettrodomestici pu acquistare una significativarilevanza in particolari stati sia fisiologici che patologici. Ad esempio, negliultimi mesi di gravidanza, alcune normali attivit possono risultare particolarmentedifficoltose, e cos anche per una persona anziana o disabile. di prioritariaimportanza controllare che, nell'ambiente domestico, sostanze quali detersivi,materiale per la pulizia degli ambienti, farmaci e disinfettanti, solventi e vernicisiano ubicate fuori della portata dei bambini, per prevenire il verificarsidi incidentidovuti alla loro ingestione. La zona abituale di residenza della persona int1uisce sul suo adattamento e la pu rendere pi sensibile alle variazioni ambientali: si pensi alle differenze fra zone marittime e lacustri (specie per la percentuale di umidit), zone montuosedi diverse altitudini (bassa temperatura o percentuale di ossigeno), zone industrialio ad inquinamento cittadino particolarmente elevato. Sia l'ambiente esterno che quello nel quale si passa la maggior parte del tempo, il proprio domicilio,sono causa di fenomeni allergici sempre pi frequenti e importanti (si pensi alle polveri raccolte in tappeti e moquettes o agli acari presenti sulla cute degli animali domestici). Sono le condizioni ambientali dei luoghi maggiomentefrequentati, sommate alle abitudini alimentari, igieniche e di costume/comportamento, a determinare il manifestarsi di malattie infettive facilmenteevitabili con semplici inteventi preventivi. Le sopraccitate variabili sono intluenzate anche dali 'ambiente socioculturale (famiglia, livello economico, gruppo etnico) e dalla presenza di vere e proprie alterazioni organiche. In particolare, durante precedenti esperienze di malattia o ricovero, potrebbero essersi manifestati episodi allergici nei confrontidi farmaci o disinfettanti o altro materiale sanitario che risulta letteralmentevitale conoscere per prevenire episodi di anafilassi. L'elaborazione di tutti i dati raccolti consente all'infermiere di individuare l'eventuale presenza del bisogno di assistenza infermieristica di ambiente sicuro e a che livello del continuum autonomia-dipendenza la persona si colloca in quel momento.

Procedimento tecnico (finalit: Guidare)

Obiettivi didatticiI. Definire il significato e lo scopo di Indicare i comportamenti e le modalit per evitare i traumi e le cadute.

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Assicurare un ambiente sicuro

2. Indicare le categorie di persone da considerare "a rischio" per possibili traumi e cadute. 3. Elencare le variabili la cui presenza pu essere causa di traumi e cadute. 4. Fornire almeno un esempio per ciascuna variabile elencata. 5. Indicare alla persona i comportamenti e le modalit per evitare i traumi e le cadute.

Definizione e scopoPer Indicare i comportamenti e le modalit per evitare i traumi e le cadute si intende fornire alla persona le nozioni e le conoscenze necessarie al fine di prevenire, nel massimo grado possibile per il suo livello di autonomia e il suo ambiente di vita, i traumi e le cadute.

Conoscenze finalizzate alla tecnicaDall'esperienza si rilevato che le persone che pi frequentemente incorrono in lesioni provocate da traumi di varia natura e cadute sono i bambini e gli anziani. Nel primo caso ci pu essere essenzialmente dovuto ad una immaturit dello sviluppo