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3a Edizione EnAIPress Cittadella

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Edizione speciale per l'unità d'Italia di EnAIPress Cittadella

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Page 1: 3a Edizione EnAIPress Cittadella

Viaggio tra gli eroi dell’Unità d’Italia A. Abdul Osuman e

A. Bertoncello Brotto

Il tricolore M. Ştefan 150 motivi per essere italiano 1^MB Testimonianza di Tiberiu Savoiu 1^ MA Testimonianza di Hamza Guettaya 1^MB Testimonianza di Zhen Zhen Liu 3^ PV Testimonianza di Leonardo Foglia 1^ MB Testimonianza di Gianluca Bottero 1^MB Testimonianza di Dejan Petkovic 1^ MB I 150 anni dell’Unità d’Italia festeggiati all’EnAIP di Cittadella di A. Bertoncello Brotto e A. Abdul Osuman (1^PV) 150 dell’Unità d’Italia — Incontro con il prof. Massimo Cacciari di G. Ion (2^ PV)

Nel mondo ci si può di-menticare alcuni persone. Ma ci sono altri che non si possono dimenticare per-ché ci sono stati del gran-de aiuto come i nostri eroi che hanno sacrificato le loro vita per la nostra li-bertà e felicità. Questi persone sono: Giuseppe Garibaldi, Cavour, Carlo Alberto,Mazzini Giusep-pe, Vittorio Emanuele II e cetra. Ma il più importan-te è stato Giuseppe Gari-baldi. Rappresenta uno dei protagonisti più incisi-vi della storia italiana. Detiene il primo perso-naggio più citato nelle vie e nelle piazze delle città italiana. IL successo è le-gato alla sua vita avven-turosa, il suo coraggio e il suo viscerale amore per l'umanità intera. Questa sue Qualità hanno fatto di lui uno dei protagonisti assoluti della storia ita-liana e non solo. E' cono-sciuto anche come L'ERO-E DEI DUE MONDI per-

ché ha combattuto per la libertà dell'Italia e sud A-merica dove conobbe la mo-gie Anita come il marito Garibaldi, Anita era una donna coraggiosa, silenzio-sa e mitica che combatte al fianco del marito nella bat-taglia. Muore a 28 anni per contribuire alla causa ita-liana con il suo uomo anche se era straniera. Nonostan-te la morte della moglie A-nita, Garibaldi continuò a combattere per la nostra libertà. Partecipò in segui-to alla terza guerra d'indi-pendenza. Nel corso degli anni ebbe diverse relazioni e nel 1880 uffici realizzò la sua unione con Francesca Armosino, dalla quale ebbe tre figli. Morì nel 1882 a Caprera costretto da una brutta artrite sulla sedi a rotelle. Queste persone me-ritano di essere ricordati non solo perché hanno com-battuto per la nostra liber-tà ma anche perché è gra-zie a loro che siamo diven-tati cosi.

Viaggio tra gli eroi dell’Unità d’Italia—di A. Abdul Osuman e A. Brotto Bertoncello (1^ PV)

EnAI P P RES S 150 anni dell’ Unità d’Italia 3^ Edizione—marzo 2011

Edizione speciale

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Il tricolore italiano quale bandiera nazionale nasce a Reggio Emilia il 7 gen-naio 1797, quando il Par-lamento della Repubbli-ca Cispadana, su propo-sta del deputato Giusep-pe Compagnoni, decreta

"che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori: verde, bianco e rosso. E che questi tre colori si u-sino anche nella Coccar-da Cispadana, la quale della portarsi da tutti". Ma perché proprio questi tre colori? Nell' Italia del 1796, attraversata dalle vittoriose armate napole-oniche, le numerose re-pubbliche di ispirazione giacobina che avevano soppiantato gli antichi Stati assoluti adottarono quasi tutte, con varianti di colore, bandiere carat-

terizzate da tre fasce di uguali dimensioni, chia-ramente, ispirate al mo-dello francese del 1790. E anche i reparti militari "italiani", costituiti all' epoca per affiancare l' e-sercito di Bonaparte, eb-bero stendardi che ripro-ponevano la medesima foggia. In particolare, i vessilli reggimentali del-la Legione Lombarda presentavano, appunto, i colori bianco, rosso e ver-de, fortemente radicati nel patrimonio collettivo di quella regione: il bian-co e il rosso, infatti, com-parivano nell' antichissi-mo stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre verdi erano, fin dal 1782, le uniformi della Guar-dia civica milanese. Gli stessi colori, poi, furono adottati anche negli stendardi della Legione Italiana, che raccoglieva i soldati delle terre dell' Emilia e della Romagna, e fu probabilmente que-sto il motivo che spinse la Repubblica Cispadana a confermarli nella pro-pria bandiera. Al contro

della fascia bianca, lo stemma della Repubbli-ca, un turcasso conte-nente quattro frecce, cir-condato da un serto di alloro e ornato da un tro-feo di armi. Duecento anni ormai so-no e precisamente nella primavera del 1796 av-venne un fatto che a-vrebbe sconvolto la sto-ria della nostra Italia. Un giovane generale francese, Napoleone Bo-naparte, **tra dalle Alpi in territorio piemontese, sconfigge rapidamente l' esercito del Regno di Sa-voia, batte poi quello au-striaco, entra a Milano impone l' armistizio e poi le condizioni di pace all' Imperatore d' Austria. In tale modo pose le pre-messe per la creazione di un primo Stato veramen-te italiano, la Repubblica Cisalpina, a cui, come vedremo, ne seguiranno altre, fino alla creazione di una vera e propria Re-pubblica Italiana, diven-ta poi Regno d' Italia

Il tricolore — di M. Ştefan (2^MB)

Pagina 2 EnAIP PRESS

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• Essere orgogliosi della propria patria

• Essere fieri del pro-prio ordinamento poli-tico

• Poter partecipare tut-ti alle elezioni politi-che

• Avere il diritto a cure sanitarie

• Avere la libertà di pensiero e parola

• Poter professare la propria religione

• Poter decidere la pro-pria professione

• Perché la pasta al su-go come la facciamo noi in Italia non la fa nessuno

• Campioni del mondo di calcio nel 2006! Il cielo è azzurro sopra Berlino

• Siamo orgogliosi esse-re italiani semplice-mente perché l' Italia è il nostro paese di O-RIGINE

• E' bello essere italiani perché l' Italia è av-volta dalla natura

• L' Italia è famosa per-ché ci sono stati autori famosi.

• L' Italia è bella previa dei suoi movimenti storici e anche perché

è ricca di storia

• L' Italia è più con me-no bullismo

• L' Italia è più bella con meno inquina-mento

• Non si scappa da se stessi

• L' Italia ha una città sott' acqua che è Ve-nezia

• L' Italia ha inventato la medicina a Padova

• Per me se sei orgoglio-so di te stesso, non ti interessa essere ita-liano, belga, norvege-se, spagnolo o africa-no. Per questo, per me, chi dice" L' Italia mi fa schifo" intende dire " la mia vita fa schifo". E' la sua vita

farebbe schifo anche se fosse in Belga, Spa-gna, Francia, ecc.

• Per me, infine, i 10 motivi per essere ita-liani non esistono o se esistono valgono solo per le persone che non sono d' accordo con quello che ho scritto prima

• Perché mangiamo gli stessi cibi

• Perché guardiamo gli stessi canali televisivi

• Perché usciamo una lingua comunicare

• Perché abbiamo le stesse leggi da rispet-tare

• Perché abbiamo tutti gli stessi diritti

• Perché abbiamo una cultura

• Perché ascoltiamo le stesse canzoni

• Per le ragazze paesag-gi belli!

150 motivi per essere italiano - 1^MB 3^ Edizione—marzo 2011 Pagina 3

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La mia avventura è cominciata 8 anni fa. Ero in Romania, e dopo tanto tempo vidi mio padre, mi aveva portato un casino di dolci e moltissimi giocattoli, e io mi ricordo che ero feli-cissimo mi avevano già detto che mi portava via con lui, si un po’ li di-spiaceva, solo che ero ancora molto piccolo e certe cose non le so fare. passate le 3 settimane, siamo partiti per venire qua. Il viaggio e stato lunghissimo e molto noioso, ma finalmente dopo tan-to, siamo arrivati. Mio papà mi portò nel suo mini appartamento affit-tato a Padova, dove dopo tanto rincontro anche mia mamma. Siamo stati li per un anno e mezzo. Non avevo quasi nessun amico a parte quelli a scuola ma che vedevo solo li, in questo periodo per me è stato veramente molto difficile. Poi siamo venuti a Belvedere dove abbiamo affittato una casa molto più grande e bella. Ho ricominciato la scuola li,e si è stato abbastanza difficile perché dovevo ricominciare da zero con tutto ma per fortuna mi andò meglio, adesso ci siamo comprati una cosa (sempre a belvede-re) e fa una vita stupenda, ho tanti amici, ho una bellissima compa-gnia tante belle cose. posso dire che in Italia ho passato più o me-no metà della mia vita, qua sono cresciuto e mi sono sentito bene, perché i miei genitori sono sempre riusciti a darmi quello che vole-vo e desideravo, si l'Italia fa anche le sue parti negativa o magari parti deboli, ma mi va bene perché in Romania sarò cresciuto molto peggio perciò grazie all'Italia e a tutti voi.

Testimonianza di Tiberiu Savoiu (1^MA)

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Testimonianza di Hamza Guettaya (1^MB) Ciao mi chiamo Hamza e ho 16 anni vengo dal Marocco, sono venuto in Ita-lia a 5 anni e ho iniziato a frequentato la prima elementare ed e stata molto duro per me perche non sapevo parlare italiano ma col tempo mi sono abituato dopo un bel po’ di anni mi sono trasfe-rito a Fontaniva dove ho trovato altri amici. Testimonianza di Zhen Zhen Liu (3^PV) Mi chiamo Zhen Zhen, ho 18 anni e so-no nata in Cina a Fu Jian. Sono venu-ta in Italia 5 anni fa. Era la prima vol-ta che venivo qui, dove non conoscevo nessuno. Il più grande ostacolo era la lingua. E stata una cosa difficile, per-ché è una lingua che non lo mai stu-diato, inoltre è molto diversa dalla mia lingua madre. Dopo quasi 2 anni di scuola media, ho imparato l'italiano. Ho iniziato a comunicare con gli altri e a conoscerli. Quando ho iniziato a fre-quentare la scuola superiore,capire la lingua era un vantaggio per me, cosi non rimanevo indietro con le lezioni e mi aiutava a conoscere tutti gli altri compagni. Adesso sono già abituata a vivere qua in Italia e non mi trovo più in difficoltà. Adesso sono felice di vive-re qui perché ho conosciuto tanti ami-

ci, anche a scuola non mi trovo più in difficoltà e mi trovo bene con i miei compagni di classe. Tra pochi mesi finirò la scuola, e spe-ro di trovare un lavoro come commes-sa, che riguarda il corso che ho segui-to. Nel futuro spero di rimanere in Italia a vivere con la mia fami-glia. Testimonianza Leonardo Foglia (1^MB) Ciao!mi chiamo Leonardo,e sono Ita-liano. Ho 15 anni abito a Curtarolo. Per me l'Italia è un bellissimo paese in cui ci sono molti luoghi belli e inte-ressanti da visitare. Io sono felice di essere nato in Italia perché mi ha da-to molte soddisfazioni e molte possibi-lità,come quella di studiare, potendo cosi così studiare meglio la storia del nostro paese. Qui ho molti amici e so-no simpatici e gentili. Io in Italia mi trovo bene e sono contento di abitar-ci,non cambierei mai paese perché qui non ho problemi.

3^ Edizione—marzo 2011 Pagina 5

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Testimonianza di Gianluca Botte-ro (1^MB)

ciao mi chiamo Gianluca e sono italia-no. ho 14 anni abito a san Giorgio in bosco (PD). per me l'Italia e un bellissi-mo paese e non potrò sperare di nasce-re in un paese più bello e più acco-gliente di questo. io sono felice di essere nato in Italia perché mi ha dato e mi sta ancora dan-do la possibilità di studiare per poi u-scire con un lavoro che soddisfi, mi ri-tengo anche molto fortunato di abitare in questa nazione perche c'è abbastan-za lavoro e quindi la mia famiglia non ha mai di trasferirsi come altre perso-ne che per bisogno di denaro e di lavo-ro si sono dovuti di staccare dalla pro-pria madre patria e dai parenti; e ami-ci per provare a fare una vita migliore quindi in Italia magari c'è più lavoro più risorse e più diritti per i cittadini. io penso che non lascerò mai l'Italia perché mi trovo bene e spero che anche i miei figli potranno avere la mia stes-sa possibilità in questo bellissimo pae-se chiamato Italia. l'unica cosa che l'Italia dovrebbe mi-gliorare sono le leggi, secondo me c'è ne sono troppe e non vengo-no mai vi-sitate, c'è ne dovreb-bero esse-re di meno e magari vorrebbero rispettate di più.

Testimonianza di Dejan Petkovic (1^MB) Ciao mi chiamo Dejan, ho 15 anni e provengo dalla Serbia, uno stato che si trova 1000km da qua. Però se anche se sono di nazionalità serba io in verità sono nato qui in una città Schio, la maggior parte della mia vita fino ades-so, l'ho vissuta qua in Italia e che per questo mi sento anche un po’ italiano e quindi sono anche un po’ orgoglioso di questo. Che cosa mi piace dell'Italia? per rispondere a questa domanda dico solo una cosa: "un po’ di tutto". Mi pia-ce il posto in qui vivo, mi piace la gente che ce qua che sono quasi tutti gentili e disponibili ma naturalmente non tut-ti, ma una cosa dell'Italia che mi piace tanto come molti è naturalmente la pizza. Poi l'Italia mi sta offrendo tutto quello che mi serve per avere un buon futuro davanti a me. Mi integra il fatto che questo stato è ricco di stria e monumenti storici e so-pratutto misteri. In futuro io spero di rimanere qui, anche lavorare qui. quando raccoglierò abbastanza soldi rimanere nel nostro paese dove passe-rò felicemente il resto della mia vita

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I 150 anni dell’Unità d’Italia festeg-giati all’EnAIP di Cittadella di A. Bertoncello Brotto e A. Abdul Osu-man (1^ PV) Per celebrare il 150°anniversario del-l'Unità d'Italia, il nostro direttore dott. Stefano Cicigoi ha dato la possibilità di festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia con l'aiuto delle terze vendite e alcuni professori: Silvia Cazzaro, Paola Cen-zon, Manuela Muraro, Mauro Gaspari-ni e i tutor. La festa è cominciata alle 11.30 nell'aula magna della scuola, do-ve il direttore ci ha presentato il pro-gramma dell’evento. Abbiamo ascoltato l'inno italiano cantato da Roberto Beni-gni durante il Festival di Sanremo 201-1. Poi alcuni ragazzi hanno letto delle slides sulle fasi di come si è giunti all'u-nità d'Italia e sul significato dei tre co-lori della bandiera italiana, la lira e quando è stata sostituita con l'euro. Successivamente alcuni ragazzi di altri paesi hanno raccontato la loro esperien-za in Italia. I ragazzi della 3^ omu e quelli della 1^ elettrici hanno cantato l'inno italiano. La festa è finita con un rinfresco tricolore.

3^ Edizione—marzo 2011 Pagina 7

150 anni dell’Unità d’I-talia — Incontro con il prof. Massimo Cacciari di G. Ion (2^ PV)

Il giorno 18 Marzo, in occasione delle iniziative promosse per celebrare il 150° anniversario dell'Unita d'Italia, il coordinamento scuole del Cittadel-lese, in collaborazione con tutte le scuole di Cittadella ha organizzato un incontro-intervista con il filosofo prof. Massimo Cacciari presso Palasport, al quale sono state invitate tutte le clas-se quinte delle scuole (Meucci, Girar-di, Fanoli, Caro) ed inclusa la 2°vendite dell'Enaip di Cittadella. Per la preparazione dell'incontro sia-mo stati guidati a creare delle doman-de da porre al prof. Massimo Cacciari e ci siamo preparati per un’esperienza indimenticabile e utile per il nostro futuro… http://video.moglik.com/t/massimo-cacciari.htm TESTIMONIANZE della classe 2^ vendite: L'incontro con Cacciari è stato molto interessante perché ha fatto capire a noi giovani che l'Unita d'Italia è molto importante per il nostro futuro perché senza un unita non potremmo essere una potenza europea. Ha fatto capire anche che il Sud fa anche parte dell'I-talia e non deve essere emarginata co-me molte persone fanno!!! "NON SIA-MO NE MAFIOSI NE’ DI SERIE B". (Maria Rosaria Riggio)

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EnAIP PRESS Redazione di Cittadella Viale dello Sport, 28/a

35013—Cittadella

to) L'incontro con Cacciari è stato utile perché abbia-mo avuto la possibilità di aver incontrato una per-sona di quei livelli. (Stephanie Fogale, Elma Izeirovska, Tatiana Ber-ton, Alessia Ceccheto) E' stato interessante... (Sabrina Pasquin) L'incontro del giorno 18 marzo secondo me è sta-to una cosa molto utile per noi ragazzi che ab-biamo assistito perché il prof. Massimo Cacciari ci

Io penso che l'Unità d'I-talia non verrà mai fe-steggiata veramente per-ché tutt'ora si fanno dif-ferenze tra Nord e Sud. si dovrebbe essere uniti e non fare differenze per poterla veramente fe-steggiare. (Sofia Pesavento) Questo incontro è stato interessante ma un po’ noioso. Noi alunni abbia-mo fatto delle domande a Massimo Cacciari e lui ha risposto correttamen-te alle nostre domande. (Giada Ruffato, Nicola Bussolin, Tatiana Brot-

ha spiegato e indicato le vie più giuste che po-tremmo prendere per il nostro futuro. Il profes-sore ci ha spiegato che la cosa più utile è essere u-niti perché divisi potre-mo mai fare qualcosa di giusto per noi e per tutti quelli che ci stanno in-torno...io da questo in-contro ho imparato che tutti sono uguali e che le differenze non esistono e che posso fare le scelte che io desidero per il mio futuro. (Georgiana Ion)

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Arrivederci al prossimo numero …!

Vi a g g i o t r a g l i e r o i d e l l ’ U n i t à d ’ I t a l i a

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