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L'Oscar del giorno lo assegniamo a Tecla Boc- cardo. La sindacalista della Uil funzione pub- blica potrebbe diventare a giorni segretaria regionale del sindacato. Le va riconosciuta la forte tempra sui problemi a partire da quelli della sanità. Ed ora potrebbe arrivare a guidare la Uil Molise in un periodo di forti tensioni sociali ed economiche e con una politica regionale che non riesce ad assicurare una programmazione in grado di affrontare i problemi sul tappeto. Ci auguriamo che la dinamica sindacalista conti- nui sulla strada intrapresa. Il Tapiro del giorno a Associazione Costruttore di Eventi Il Tapiro del giorno lo diamo ad Associazione Costruttore di Eventi. L'associazione aveva or- ganizzato una manifestazione all'ex Romagnoli, l’esibizione di una vasta gamma di dj, nazionali ed internazionali. Il Comune non ha ritenuto di rilasciare la relativa autorizzazione perchè l'as- sociazione non ha pagato l'occupazione del suolo pubblico. "Pagamento questo che però non è avvenuto”, ha detto il sindaco Battista. Perchè, con un biglietto d'ingresso previsto di 20 euro non si è provveduto a pagare la tassa di occupazione suolo pubblico? GIORNALE SATIRICO 30.000 copie in omaggio Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: [email protected] E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero ANNO X - N° 175 - DOMENICA 31 AGOSTO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA www.lagazzettadelmolise.it | [email protected] RESTA AGGIORNATO, SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO L’Oscar del giorno a Tecla Boccardo

31 agosto 2014

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Romagnoli: No Cosap, No Party.

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Page 1: 31 agosto 2014

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Tecla Boc-

cardo. La sindacalista della Uil funzione pub-

blica potrebbe diventare a giorni segretaria

regionale del sindacato. Le va riconosciuta la

forte tempra sui problemi a partire da quelli

della sanità. Ed ora potrebbe arrivare a guidare

la Uil Molise in un periodo di forti tensioni sociali

ed economiche e con una politica regionale che

non riesce ad assicurare una programmazione

in grado di affrontare i problemi sul tappeto. Ci

auguriamo che la dinamica sindacalista conti-

nui sulla strada intrapresa.

Il Tapiro del giorno

a Associazione

Costruttore di Eventi

Il Tapiro del giorno lo diamo ad Associazione

Costruttore di Eventi. L'associazione aveva or-

ganizzato una manifestazione all'ex Romagnoli,

l’esibizione di una vasta gamma di dj, nazionali

ed internazionali. Il Comune non ha ritenuto di

rilasciare la relativa autorizzazione perchè l'as-

sociazione non ha pagato l'occupazione del

suolo pubblico. "Pagamento questo che però

non è avvenuto”, ha detto il sindaco Battista.

Perchè, con un biglietto d'ingresso previsto di

20 euro non si è provveduto a pagare la tassa di

occupazione suolo pubblico?

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino

Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)

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Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606

Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)

Il lunedì non siamo in distribuzione

La collaborazione è gratuita

Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero

ANNO X - N° 175 - DOMENICA 31 AGOSTO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

L’Oscar del giorno

a Tecla Boccardo

Page 2: 31 agosto 2014

Gli apparati di sostegno alla politica del vice presidente della

giunta regionale del Molise Michele Petraroia ieri, nel corso

della tavola rotonda sul tema “Il Molise tra nuova emigrazione

e flussi di immigrazione e solidarietà”, hanno dato un saggio

della loro capacità e bravura.

Tema ampio, aperto ad ogni sorta d’incursione politica, dia-

lettica, sociale, culturale. Come piace a Petraroia che della ta-

vola rotonda è stato il coordinatore. L’iniziativa è dei Cristiano

Sociali che - è noto -, al pari degli Eco.Dem, sono attigui a Pe-

traroia svolgendo con buona lena il compito di ampliarne il pen-

siero e, dove possibile, l’azione. Oggi, ad esempio, in

collaborazione con l’Associazione sociale e culturale “G. Tede-

schi”, toccheranno molti punti sensibili, a cominciare da questo

dato: il 44,8% dei molisani non riesce più a sbarcare il lunario

e sempre più spesso la soluzione è quella di emigrare verso re-

gioni nazionali, europee ed extraeuropee più attrattive. Quindi

saranno affrontati i problemi dell’immigrazione nella loro com-

plessità, e il corollario dei gesti di solidarietà di cui si contor-

nano. Nel Molise sono 640 i migranti provenienti dall’Africa e

dalle nazioni in guerra (Libia, Siria Iraq, Afganistan, Somalia)

che richiedono e attestano “un forte impegno degli attori socio-

economici e di parte della classe politica molisana”. Nella parte

politica certamente è attore e protagonista Michele Petraroia,

che con i Cristiano Sociali e la “G.Tedeschi” spazia da un capo

all’altro del Molise in convegni, incontri, dibattiti. I temi sociali e

della solidarietà hanno una loro valenza politica e il vice presi-

dente della giunta regionale li cavalca con costanza e abilità

dialettica, felicemente al riparo dei suddetti apparati di sostegno

che non mancano di sottolinearne l’impegno e la presenza.

D’Altronde esempi molisani di solidarietà non mancano,

fanno sapere i Cristiano sociali. Sulla scia di Suor Filomena

Zappone, che dal 1968 gestisce gli orfanotrofi di Touboro e

Ngaoundéré, e di Padre Antonio Germano che dal 1977 presta

la sua opera missionaria in Chuknagar in Bangladesh. La rete

solidaristica regionale annovera circa 20 associazioni che ade-

riscono al Banco Alimentare che mensilmente distribuisce cibo

alle famiglie in difficoltà. A petto di questa condizione generaliz-

zata di difficoltà, sempre dalla tavola rotonda, verrà fuori – come

piace soprattutto a Petraroia – che nel Molise c’è chi “continua

a sperare e a lottare sporcandosi quotidianamente le mani”.

Piace soprattutto a Petraroia far sapere in giro (e che la voce si

diffonda!) che a sperare e a lottare sono i “ragazzi che in questi

giorni stanno aderendo ai bandi regionali per l’autoimpiego (by

Petraroia – ndr); sono coloro che investono sulle proprie com-

petenze e si inventano nuove attività su un territorio per anni

violentato da logiche assistenzialistiche e disfattiste (dagli a Mi-

chele Iorio, salvo poi a chiedere collaborazione e solidarietà! –

ndr); sono i volontari che con poche risorse e tanta forza di vo-

lontà cercano di valorizzare tutto il bello che la nostra terra ha

da offrire “.

Un Molise double-face: bianco e nero; povero e ricco; rasse-

gnato e reattivo. Tutto e il contrario di tutto. Condizione splen-

dida per i politici demagogici, camaleontici, arruffapopoli. A

riprova di quanto diciamo, il sottotitolo del tema della tavola ro-

tonda (“Il Molise tra nuova emigrazione e flussi di immigrazione

e solidarietà”) è il seguente: “Dal messaggio di Papa Francesco

sul patto per il lavoro al rilancio di un progetto di riforme regio-

nali radicali”.

Come siano conciliabili lo sanno solo Petraroia e chi gli tiene

bordone.

Dardo

231 agosto 2014

Oggi, nella sala convegni del Convento S. Giovanni Battista a cura dei Cristiano

sociali, Tavola rotonda sul tema “Il Molise tra nuova emigrazione e flussi

di immigrazione e solidarietà: dal messaggio di Papa Francesco sul patto

per il lavoro al rilancio di un progetto di riforme regionali radicali”

TAagliolto

di Antonio Tedeschi

Riscontro l'esternazione di Ivan Forte, a seguito della mia

presa di posizione. Ribadisco: mi interessano i problemi della

mia Regione soprattutto, per cui il pettegolezzo lo lascio ad

altri!

Mi fa piacere constatare che Ivan Forte, lo scorso agosto si

trovava a Roma intento a sostenere Berlusconi e non ho dubbi

in proposito. Senza tema di smentite, affermo ancora una volta

che nel gennaio 2013,invece, il Forte si trovava presso la sede

di Aldo Patriciello, occupato insieme a questi ed ad altri, a sti-

lare le liste di Rialzati Molise a sostegno di Frattura.

Se dobbiamo dirla tutta, il vero ed insormontabile problema

è che Forte, insieme al suo sodale, rappresenta una politica

vecchia, fatta di interessi , e completamente distante dalla re-

altà Molisana.

Hanno occupato il Partito, ma non il cuore della gente.

Per quanto mi riguarda, farò di tutto per evitare che il Centro

- Destra finisca nelle mani di costoro, ossia di chi ha contribuito

alla distruzione del tessuto economico della nostra Regione.

Il mio vuole essere un appello rivolto alle persone pulite,

oneste, che vogliono una vera rinascita del Molise, all'insegna

di una politica nuova.

Sento il dovere di ringraziare tutti coloro, e sono tanti, che

hanno avvertito il bisogno di sostenermi ed incoraggiarmi nella

mia iniziativa.

L’intervento

Patriciello non è il nuovo Centrodestra, svegliati

Un Molise double-face: bianco e nero; povero e ricco; rassegnato e reattivo. Tutto e il contrario di tutto. Condizionesplendida per i politici demagogici, camaleontici, arruffapopolo

Cicero pro Petraroia

Page 3: 31 agosto 2014

“Est modus in rebus”. Ci sono Regioni che sanno di-

fendere i propri interessi e Regioni, al contrario, inca-

paci di farlo. In quest’ultima categoria svetta la Regione

Molise che, ad esempio, a differenza della consorella

toscana, non è capace di farsi valere nei confronti di

Trenitalia colpevole, a maglie larghe, di una lunga serie

di intoppi e di disagi procurati ai viaggiatori molisani di-

retti a Napoli e a Roma.

La cronaca regionale è zeppa di corrispondenze in

cui si segnalano accidenti di varia natura (carrozze

sporche, porte che non funzionano, guasti alle motrici,

ritardi mai giustificati e comunicati ai passeggeri, sop-

pressione di corse, e chi più ne ha più ne metta) a di-

mostrazione della assoluta inincidenza della Regione

Molise a mettere in chiaro le cose e, soprattutto, a chie-

dere e ad ottenere il pagamento delle penali contrat-

tuali. Differentemente, la Regione Toscana – riferiscono

le cronache nazionali – per gli stessi accidenti capitati

ai viaggiatori molisani ha imposto a Trenitalia di pagare

una penale di oltre 600mila euro.

La differenza di comportamento è talmente evidente

che esime il cronista dal commentarla.

Ciò vuol dire soprattutto che la Regione Toscana, a

differenza della consorella molisana, ha messo in atto

tutti i controlli previsti dal contratto di servizio con Tre-

nitalia per vedere sanzionate le violazioni degli stan-

dard di qualità del viaggio. A tale scopo non ha infatti

lesinato uomini e risorse.

Le cronache toscane riferiscono che sono stati 145

gli ispettori inviati sui treni dalla Regione e che i con-

trolli effettuati alla fine hanno sommato una cifra astro-

nomica: 14.263 nel solo 2012. Cosa abbia fatto e in che

misura la Regione Molise non siamo in grado di quan-

tificarlo in quanto la Regione Molise si guarda bene dal

mettere in luce i propri doveri e le proprie responsabi-

lità.

L’unica certezza sono e rimangono i problemi e le in-

soddisfazioni dei viaggiatori molisani alle prese con

Trenitalia sulle tratte ferroviarie per Napoli e Roma, pro-

blemi e insoddisfazioni puntualmente e reiteratamente

riportati dalle pagini dei giornali e dai microfoni delle

radio e delle televisioni locali.

Non risulta invece alcuna notizia sui controlli regionali

e sui risultati, semmai sono stati fatti. Per cui, mentre in

Toscana il disagio procurato ai viaggiatori ha generato

un costo salatissimo per Trenitalia, nel Molise il disagio

sofferto dai viaggiatori rimane inopinatamente un van-

taggio economico per la società di trasporto su rotaia.

Ribadiamo: “Est modus in rebus”.

Ci sono Regioni che sanno difendere i propri interessi

e Regioni, al contrario, incapaci di farlo.

Dardo

331 agosto 2014

TAagliolto

Caro Presidente con la presente per portare alla

Vostra attenzione alcune considerazioni in merito

all’iter di approvazione del calendario venatorio.

La legge regionale 19/93 all’art. 28 cita: Entro e

non oltre il 15 Giugno la Giunta regionale, sentiti

l’Istituto nazionale per la fauna selvatica (ora ISPRA)

e la competente commissione consiliare, approva e

pubblica il calendario ed il regolamento relativo al-

l’intera stagione venatoria (omiss).

Entro e non oltre…… , non oltre che cosa signi-

fica ? Che oltrepassato il limite non c’è possibilità di

rimediare o che poi è tutto possibile e approviamo

il calendario a ridosso della stagione venatoria? Lei

presidente o assessore incaricato ( perche nel frat-

tempo la delega e stata data) si sta rendendo conto

che sta offendendo l’intelligenza dei seguaci di Diana

e comunque non sta rispettando una legge ? Sia Na-

zionale che Regionale?

Non state rispettando la legge.

Vergogna, perché e pur vero che avete ereditato

guasti dal passato, ma è pur vero che vi state com-

portando pressoché allo stesso modo. Approviamo,

non approviamo, aspettiamo l’ultimo momento utile,

forse non fanno in tempo a fare ricorso: Presidente

ed assessore a che gioco state giocando ? Siete così

diversamente di sinistra che compiendo il giro siete

tornati a destra ? O non lo siete mai stati?( di sinistra

intendo) Lei o chi per Lei, sta realizzando che sta fa-

cendo magre figure e state attuando le stesse meto-

dologie dei vostri predecessori pur di accontentare

quei quattro “interlocutori” che vengono a bussare

ai vostri scranni regionali per avere una certa visibi-

lità e poter poi eventualmente arrogarsi il merito di

aver fatto tutto il meglio per la Caccia.( e se poi

non ci sono riusciti va bè pazienza).

In tutto ciò le associazioni venatorie dove sono, in

vacanza anche loro ? Perché non difendono i diritti

dei cacciatori in maniera chiara ed inequivocabile.

Dove sono e dove sono state quando era sotto gli

occhi di tutti che più il tempo passava e più in man-

canza delle prescrizioni di legge la caccia nella re-

gione ogni anno si fa più restrittiva. Date una

occhiata agli altri calendari venatori in regioni dove

tutti e dico tutti hanno fatto e fanno il loro dovere

nei confronti della attività venatoria. Fanno solo pro-

clami e dichiarazioni con le quali fare adeguata cam-

pagna tesserativa. Dove sono le associazioni

venatorie che ben sanno che e più di un anno che

non esiste la commissione di abilitazione per l’atti-

vità venatoria e ci sono persone che non riescono

per mancanza della stessa a poter esercitare la cac-

cia nonostante che abbiano pagati i certificati occor-

renti e che tra l’altro sono anche scaduti.

E adesso che cosa succede? Vi inventerete qualche

delibera dell’ultimora per poter anticipare qualche

giornata di caccia e qualche specie in barba a tutte

le norme per prestare il fianco ad eventuali ricorsi

che potrebbero sospendere l’attività venatoria? Il

merito o il demerito di chi sarà?

Tutto questo è un film già visto, Vi state compor-

tando alla stessa stregua dei vostri predecessori. As-

sessori e consiglieri prima di voi hanno mostrato la

via da seguire e bisogna riconoscergli il merito di es-

sere degli ottimi maestri. Anche se alla luce dei fatti

non vi era alcun bisogno, vi state dimostrando di es-

sere ben preparati.

Per adesso mi fermo qui, e vorrei permettermi di

esprimere qualche consiglio a Lei presidente, visto

che ha dichiarato di accettare qualsiasi contradditto-

rio con i cittadini nei limiti della correttezza e nelle

diversità di opinioni: stia a sentire i consigli della

struttura preposta alla preparazione del calendario

sia per evitare danni e sia perché ben sappiamo che

l’eredità che lei ha ricevuto anche in materia vena-

toria, ha bisogno di tempo per apportare correttivi

che ci permettano al pari di altre regioni di avere di-

gnità di trattamento; dimostri alacrità tenacia e im-

mediatezza per costruire nel prossimo futuro solide

basi perché noi cacciatori possiamo fruire in maniera

libera e totale della nostra passione; non stia a sen-

tire le voci di coloro che si spacciano come deposi-

tari delle soluzioni in materia venatoria perché sono

gli stessi che dobbiamo ringraziare per averci por-

tato a questo punto ( non ereditate anche loro); ul-

timo ma non per ultimo riconoscere che si può

avere una falsa partenza potrebbe essere utile, l’im-

portante però è non perseverare.

Un consiglio anche ai cacciatori o presunti tali, leg-

gete bene il futuro calendario venatorio e vi accor-

gerete che la nostra unica arma non sono le

doppiette, ma il non pagare né le tessere associative

e né le tasse di concessione governative, per un anno

si dovrebbe attuare lo sciopero venatorio. (Magari

fosse possibile)

Anche quest’anno ho atteso la pubblicazione del

calendario venatorio per poter esercitare un mio di-

ritto, per il quale si pagano bei soldini, e anche

quest’anno avete perseverato a non rispettare la

legge. Anche quest’anno vi inventerete delibere

strane, e deroghe dell’ultimo minuto per non rispet-

tare la legge, anche questo anno siamo sotto tiro di

possibili ricorsi che potrebbero bloccare la caccia, (

speriamo che gli anticaccia continuino a non capirci

nulla), anche questo anno ci sarà la corsa ai tesserini(

e i cacciatori anche questo anno si lamenteranno) .

Se tutto ciò potrebbe danneggiarmi come utente,

non e una minaccia, ci vedremo nelle sedi oppor-

tune.

Sarebbe bello che qualche dirigente di associa-

zione venatoria facesse sentire una voce fuori dal

coro, ma non è successo per altre cose più impor-

tanti e non credo che succeda ora, anche nel loro

piccolo sono amministratori, ma a tutto può esservi

un inizio.

Non mi voglio dilungare oltre, anche se ci sareb-

bero molte cose da dire, ma non è più tempo, ab-

biamo quello che ci meritiamo

Mi aspettavo chiarezza e serietà soprattutto per-

ché tra i Suoi voti c’è anche il mio.

Buon lavoro.

Ps. L’assessore alla caccia potrebbe anche fare una

conferenza dibattito per spiegare le sue scelte. O

no?

Zed

La montagna ha partorito il topolinoLettera aperta al presidente della Regione Molise

La Regione Molise finora non è riuscita a farsi risarcire da Trenitalia

le varie disfunzioni lamentate dai viaggiatori

Esiste un protocollo a garanziadella qualità del viaggio?Non si hanno notizie sui controlli e sui risultati, semmai sono stati fatti

Page 4: 31 agosto 2014

di Filippo Poleggi*

Mentre ieri inneggiavamo all’avio del-

l’azione dell’Autorità dei trasporti è venuta

fuori la” doppiezza” di Ferrovie Italiane che

con una delle sue società ha trattato con

l’Assessore Nagni i progetti d’innovazione

che da anni anche noi perseguiamo, con

l'altra sua società preparava il colpo alla

schiena sconfessando gli accordi per con-

sentire alla Regione Molise il rientro gra-

duale dal suo debito.

Abbiamo sostenuto con tutta la nostra

possibile forza lo sforzo dell’Assessore

Nagni ma lo abbiamo sempre messo in

guardia; non ci siamo mai fidati e non ci fi-

diamo del sistema Ferrovie Italiane. Par-

liamo di sistema perché non facciamo la

guerra ai mulini a vento. Siamo “glocal”,

agiamo locale e pensiamo globale. In questo

caso “ globale” è la riforma delle Ferrovie

dello Stato, spacchettata in due società ;

una per la gestione della rete, l’altra del mo-

vimento e dei passeggeri con varie sottoar-

ticolazioni. Nelle intenzioni del legislatore

l’organizzazione in due società Autonome

doveva servire ad una maggiore flessibilità

‘ rapidità e agilità d’intervento in una fase di

transizione verso la liberalizzazione del set-

tore; mancando la liberalizzazione si è tra-

dotta in una duplicazione della burocrazia,

guerra tra le due società, lievitazione dei

costi. Non ci fidiamo per questa organizza-

zione e gli ultimi accadimenti confermano la

nostra dichiarata diffidenza confermando

che abbiamo ragione a denunziare la anni la

necessità di una riforma.

C’è speranza: l’entrata in campo recente

dell’Agenzia del trasporto. Ci fidiamo nel-

l’Autorità Andrea Camanzi per la sua com-

petenza nella materia per la quale ha

ricevuto incarico e che, nella recentissima

prima relazione resa alla Camera dei depu-

tati, ha dichiarato che il suo maggiore sforzo

sarà per attivare la liberalizzazione del set-

tore; vogliamo vedere presto il trasporto

come la telefonia. godibile a prezzi accessi-

bili e meccanismi di tutela per i cittadini che

sanno e vogliono usarli. All’Assessore Nagni

diciamo di non limitarsi a minacciare, conti-

nui a trattare con lealtà e convinzione ma in-

tanto lavori alla predisposizione della

procedura di evidenza pubblica, cosa che

consigliamo da tempo, per la quale offriamo

la nostra piena collaborazione

*Presidente del Forum TPL Molise

Continuano i festeggiamenti dei venti anni dell’Associa-

zione Nazionale Città dell’Olio (ANCO) che si conclude-

ranno, nella prossima metà di dicembre, a Larino, la città

che l’ha vista nascere.

L’altro giorno, con i nuovi vertici dell’Anco del Molise, An-

tonio Sorbo, sindaco di Venafro, e Assunta D’Ermes, vice-

sindaco di Larino, l’applauso, per questa ricorrenza, di

Poggio Sannita, il piccolo centro della provincia di Isernia

che ha dato subito la sua adesione, quando, all’inizio del

1994, ho parlato agli amministratori ed ai dirigenti molisani

di questa mia idea.

Soprattutto della voglia di far nascere, dopo aver avuto il

pieno assenso dell’Enoteca Italiana di Siena (nel 1987 culla

delle Città del Vino) e dell’allora presidente Riccardo Mar-

gheriti, a Larino e nel Molise, la mia terra, le Città dell’Olio

da affiancare a quelle del Vino. Sentivo lo stesso entusia-

smo di quando avevo accolto e fatta mia l’idea di Elio Archi-

mede di associare i territori del vino e di rendere i sindaci,

ancor prima dei produttori, responsabili di una coltivazione,

la vite, che, con il suo vino, era tanta parte di quel patrimo-

nio storico-culturale, paesaggistico – ambientale e così ricco

di tradizioni.

Tanto da trasformare il vino in un testimone importante, e,

nella gran parte dei casi, il più importante di questo o quel

territorio che del vino era l’artefice primo della qualità.

L’olivo, con il suo olio, aveva le stesse ragioni della vite con

il suo vino, anzi qualcuna in più, soprattutto quelle legate

alla cucina e alla tavola, alla salute del consumatore nel mo-

mento in cui non aveva l’alcol da giustificare.

Ero, oltretutto, dopo i cinque anni che mi avevano visto di-

rigere l’Associazione delle Città del Vino, non solo convinto

della validità dell’idea, ma, visto che coinvolgevo l’olivo e la

mia terra, ancor più entusiasta. Caratteri – ci tengo a sotto-

linearlo - che sono in piena sintonia con le esigenze del con-

sumatore, in particolare quello che vuole dalla tavola una

risposta, certo, al piacere e al gusto, ma, anche, al benes-

sere fisico che l’olio è in grado di dare.

Un consumatore, grazie anche alle mirate iniziative delle

Città dell’Olio, sempre più preparato ed esigente, con l’olio,

per secoli panacea contro ogni male, che ha tutto per reci-

tare una nuova parte, quella della prevenzione, con le sue

proprietà e peculiarità, in particolare la sua fama di potente

antiossidante essenziale per godere la salute.

Oggi l’Anco, forte di oltre trecentocinquanta soci e della

sua “Carta dei Fondamenti”, che ha saputo anticipare i tempi

e, come tale, di grande attualità, ha uno straordinario ruolo

da giocare in questa fase di “Rinascimento” dell’olio, cioè

del passaggio da un consumatore che non ha mai cono-

sciuto l’olio, quello extravergine di oliva, o lo conosce solo

per sentito dire, e un consumatore che dell’olio sa e vuole

sapere tutto per le ragioni che prima sottolineavo.

Oltretutto, a vent’anni è quasi d’obbligo un cambiamento,

che, nel caso specifico delle Città dell’Olio, riguarda relati-

vamente l’immagine, ma soprattutto la voglia di raggiungere

nuovi traguardi e cogliere nuovi straordinari successi.

I valori riportati nella “Carta dei Fondamenti” dell’Associa-

zione, espressi in dieci punti nel documento che ha dato vita

alle Città dell’Olio e che, come poco prima scrivevo, sono

tutti di grande attualità, ha saputo anticipare i tempi al punto

da poter programmare, oggi, i prossimi vent’anni.

Penso, in primo luogo, al valore del territorio quale conte-

nitore di un ricco patrimonio di biodiversità e origine della

qualità dell’olio, espressione di ambiente e paesaggio, come

pure di storia e di cultura o, anche, quelli strettamente legati

alle tradizioni.

Un valore espresso nei fondamenti:

1. La città dell’olio esprime l’origine dell’olio e come tale la

qualità;

2. E’ il luogo dell’ospitalità con consolidate tradizioni le-

gate alla memoria storica del proprio territorio;

3. Tutela e promuove l’ambiente e il paesaggio olivicolo

o, anche,

4. Diffonde la storia e la cultura espresse dell’olivo e

dall’olio. Penso, anche, all’impegno a eleggere l’olio, e non

solo l’olio, testimone di questo territorio, come nei fonda-

menti: 5. Attiva, con la collaborazione dei produttori locali, il

riconoscimento della denominazione di origine per una va-

lorizzazione dell’immagine dei caratteri dell’olio dop sui mer-

cati del mondo e per garantire il consumatore, e fondamento

7. Elabora, insieme con le altre città a d. o. e le istituzioni

aderenti, norme capaci di tutelare e valorizzare le aree ad

alta vocazione olivicola e gli ambienti storici dell’olio.Nel fon-

damento

6 c’è l’attenzione alla biodiversità olivicola italiana, ricca di

oltre 500 varietà autoctone, quando dice “Incentiva lo studio,

la ricerca e la sperimentazione per una valorizzazione delle

varietà locali ed i caratteri degli oli”. Per poi chiudere con

un’attenzione speciale alla comunicazione di un mondo par-

ticolare, qual è quello dell’olivo e dell’olio, il fondamento

8. Programma la diffusione dell’olivo e la produzione del-

l’olio in stretto rapporto alle dinamiche del mercato;

9. Promuove seminari, incontri, dibattiti sui risultati relativi

alla ricerca ed alla sperimentazione in campo olivicolo, con

particolare attenzione alla qualità ed al suo stretto rapporto

con la buona salute; punto

10. Partecipa alle iniziative per una informazione ed edu-

cazione del consumatore ad una corretta alimentazione. Un

insieme di impegni portati avanti con successo dall’Associa-

zione Nazionale delle Città dell’Olio con le sue articolazioni

regionali.

Pasquale Di Lena

431 agosto 2014

TAagliolto

Biodiversità, legame col territorio, ospitalità e memoria storica.

La sfida sta nel passaggio da un consumatore che non ha mai

conosciuto l’extra vergine di oliva, o lo conosce solo per sentito

dire, e un consumatore che dell’olio sa e vuole sapere tutto

La doppiezza delle Ferrovie

Le Città dell'olio e le carte per il Rinascimento dell'extra vergine

Page 5: 31 agosto 2014

CAMPOBASSO. Previsioni rispet-

tate, il Consiglio dei ministri non ha trat-

tato il famigerato punto 11 della riforma

della giustizia che prevedeva, di fatto,

la chiusura della Corte d’Appello di

Campobasso e dei tribunali di Isernia e

Larino. Scampato, per ora, il pericolo,

l’Anm del Molise che aveva preannun-

ciato il rinvio dice ufficialmente no al

provvedimento e mette in agenda ini-

ziative adeguate per scongiurarlo del

tutto.

"Non è vero che la presenza della

Corte d’Appello a Campobasso deter-

mina una diseconomia sul piano dell’ef-

ficienza e della qualità del servizio

giustizia – sostiene il presidente della

sezione Vincenzo Di Giacomo – perché

i livelli ed i tempi di produttività della no-

stra Corte sono non solo del tutto posi-

tivi, ma anzi anche superiori alla media

nazionale”. L’Anm segnala, in secondo

luogo, i disagi enormi per il personale,

gli avvocati, le parti processuali e i testi-

moni nel dover raggiungere la nuova

Corte di riferimento, lunghi viaggi per

svolgere una causa che si aggiunge-

rebbero agli ancora troppo lunghi tempi

dei processi. Inoltre, la chiusura della

Corte e della procura generale provo-

cherebbe la chiusura automatica degli

altri uffici distrettuali (tribunale e procura

dei minori, tribunale di sorveglianza, di-

rezione distrettuale antimafia, avvoca-

tura distrettuale dello Stato).

Senza contare – sottolinea l’Anm –

importanti presidi per la lotta alla crimi-

nalità quali i comandi regionali delle

Forze dell’Ordine e magari (specie su

Isernia) anche quelli provinciali, la pre-

fettura e la stessa questura.

E, ancora, il Tar, la Corte dei conti, la

commissione tributaria regionale. tutti

uffici che potrebbero subire la stessa

sorte della Corte d’Appello e, probabil-

mente, dei tribunali di Isernia e Larino.

Un processo a catena che potrebbe

sradicare e travolgere gli uffici dello

Stato sul territorio". In definitiva, anche

per l’Anm la revisione della geografia

giudiziaria potrebbe risolversi nella per-

dita dell’autonomia regionale.

Dunque, le prossime tappe.

Il 3 settembre il presidente dell’Anm

Molise Vincenzo Di Giacomo, il segreta-

rio Nicola D’Angelo e il presidente del

Consiglio distrettuale forense Demetrio

Rivellino incontreranno al ministero

della Giustizia il sottosegretario Cosimo

Ferri.

La questione ‘molisana’ sarà portata

anche alla riunione dell’Anm dell’11 ot-

tobre.

531 agosto 2014

TAagliolto

di Michele Iorio

Credo che qualche amico di Michele Petra-

roia dovrebbe avere la compiacenza di avver-

tirlo del fatto che da un anno è mezzo è vice

presidente della regione e assessore al lavoro.

Un incarico che fino ad oggi ha prodotto una

crisi sproporzionata con effetti di gran lunga

superiori a quelli creati dalla crisi nazionale e

internazionale da anni in corso nell’Italia e del

sud. I dati sono riscontrabili dalle varie analisi

e statistiche che dovrebbero essere conosciute

anche da Petraroia: relazioni Banca d’Italia,

Istat, Osservatorio di Mestre. Ma soprattutto i

segni di questo tracollo sono riscontrabili nelle

strade e tra i cittadini di tutti e 136 i comuni del

Molise.

La sua è stata una gestione, lo dico da mo-

lisano, purtroppo disastrosa ed è ancor più tra-

gico il fatto che non solo non si pensa ad un

minimo di strategia per porvi rimedio, ma si

cerca di distrarre l’attenzione scaricando ogni

colpa sul passato. Innanzitutto l’amico di Pe-

traroia gli dovrebbe anche ricordare che

quando al governo c’ero io e il centrodestra la

GAM era aperta e in piena operatività con i

suoi operai e gli allevatori, lo era anche l’It-

tierre, lo Zuccherificio e tante altre aziende che

ora o sono completamente chiuse o lo stanno

facendo in questi giorni. Il Molise aveva dati

economici, di PIL e occupazionali, che ne fa-

cevano la prima regione del Mezzogiorno con

livelli del Lazio e dell’Abruzzo.

E’ bastato un anno di Petrarioia e del centro

sinistra, con i loro tavoli, le loro lunghe disqui-

sizioni e i confronti infiniti per far scendere il

Molise in tutte le classifiche e porlo in questa

condizione drammatica. Occorrono azioni con-

crete e non chiacchiere caro Petraroia. Ai tanti

disoccupati del Molise, alle aziende che chiu-

dono perché soffocate dai debiti con le banche

e dal crollo della domanda interna, le commis-

sioni di inchiesta non servono.

Personalmente non ho problemi a vedere at-

tiva una commissione di inchiesta sul passato,

purchè essa si occupi certo degli anni del mio

governo, ma analizzi parimenti questo anno e

mezzo del governo di Petraroia e Frattura.

Petraroia sa di essere assessore?L'intervento

Giustizia, per ora Molise salvoL'associazione magistrati punta ad evitare la chiusura della Corte d'Appello

Egregi signori,

Il Nostro derelitto Molise rischia un ulteriore depauperamento, che ne

decreterebbe, di fatto, la fine.

Le voci che provengono da Roma, fanno temere per la sorte della

Corte di Appello di Campobasso, così come per la sorte dei Tribunali di

Larino e di Isernia, con la conseguenza di privare il cittadino molisano di

un servizio essenziale.

Un eventuale smantellamento dei presidi giudiziari molisani, anche di

uno solo di essi, avrebbe ricadute esiziali sulla gente. Il ricorso alla giustizia

diverrebbe non solo più costoso, ma addirittura quasi impossibile. Il cit-

tadino che domanda giustizia, non avrebbe un presidio al quale rivolgersi.

Il cittadino chiamato a testimoniare in un processo, dovrebbe sobbar-

carsi gli oneri di una trasferta, addirittura verso altre regioni.

In termini di ricaduta sul territorio, lo smantellamento degli uffici giu-

diziari comporterebbe la chiusura, o comunque, il ridimensionamento

dei presidi dell’Arma dei Carabinieri, il ridimensionamento della forze

della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza. In definitivo un ulteriore im-

poverimento di quella che è forse la Regione più povera e più bistrattata

d’Italia.

Il Sig. Prefetto, il sig. Questore, ciascuno per quanto di competenza, de-

vono mettere il potere centrale sull’avviso che, con il venire meno dei

presidi giudiziari, quella che dal punto di vista della criminalità era consi-

derata un’isola felice, diventerà terra di conquista per le bande criminali

che fino ad oggi si è riuscito a fronteggiare.

Alle ambasce di cui soffre la sanità molisana, si aggiungerebbero le am-

basce per la privazione del servizio giustizia. Due servizi essenziali, quello

della sanità e quello della giustizia, rischiano di venire smantellati. La so-

cietà civile deve reagire!!!!

Le categorie professionali e le associazioni tutte sono chiamare a levare

la voce contro questa ulteriore spoliazione!!!

Le istituzioni e la politica devono fare quadrato, per scongiurare il pe-

ricolo. Tutti, tutti, tutti, devono rispondere al grido di dolore che oggi si

leva dall’avvocatura del Basso Molise, che si mobilita non per difendere i

propri interessi, ma perché si fa interprete degli interessi della gente.

Ognuno, per quello che può fare, è chiamato a collaborare, è chiamato a

sensibilizzare il vicino, a sensibilizzare l’amico, a sensibilizzare il collega.

Tutte le categorie, tutte le associazioni, tutte le persone consapevoli, sono

invitate a far pervenire all’Ordine degli Avvocati di Larino, il loro grido di

dolore, il loro grido protesta.

Un grido collettivo, una protesta collettiva, deve servire ad indurre il

potere centrale a riporre nel cassetto la paventata improvvida iniziativa.

Il Molise ha diritto di continuare ad esistere; la gente Molisana ha diritto

ai servizi essenziali; il cittadino molisano non è un cittadino di serie infe-

riore!

L'Ordine degli Avvocati di Larino

Se va via la Corte d'Appello è un impoverimento per tutti

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La delega tra le più corpose di

quelle assegnate agli assessori dal

sindaco Battista, la detiene Emma

De Capoa, titolare delle attività cul-

turali, degli spettacoli, dell’istru-

zione, dello sport,

dell’associazionismo e delle politi-

che giovanili nonché dell’educa-

zione alla legalità, delle pari

opportunità e della sanità urbana.

Sarà per il rango che evoca il co-

gnome, sarà che la signora De

Capoa è particolarmente predispo-

sta alle materie che le sono state

date, sarà che come le colleghe Bi-

biana Chierchia e Alessandra Sal-

vatore è mossa da un fortissimo

spirito di servizio. Sta di fatto che

le attese che la circondano sono

tante e tutte motivate. Campo-

basso si porta addosso un abito

consunto e sdrucito che gli viene

da anni passati in povera e vuota

attività in fatto di manifestazioni ed

eventi culturali, spettacolari e spor-

tivi. Ha bisogno di cambiarsi, di

darsi un aspetto e un tono diversi e

possibilmente confacenti a un ca-

poluogo di regione. Pare che l’as-

sessore sia determinata nella

ricerca dei mezzi e dei sostegni

che le consentano di centrare

l’obiettivo. Mancando di altre infor-

mazioni ci limitiamo a supporre

che l’impegno assessorile sia nella

fase d’avvio, prevalentemente im-

prontato al reperimento degli stru-

menti, delle collaborazioni e delle

strutture necessarie. Ciò perché,

per quanto riguarda la cultura, gli

spettacoli e lo sport, non abbiamo

spunti ed appunti su cui impiantare

una considerazione ampia e circo-

stanziata. Mentre, ad esempio, per

ciò che riguarda la sanità urbana,

l’assessore qualcosa l’ha detto,

partendo da una necessità condi-

visa da molti: la sanificazione degli

edifici comunali dall’amianto. Que-

stione seria, per la pericolosità del

materiale e per le gravi conse-

guenze che genera a chi ne viene

a contatto. Esordio responsabile,

quindi, in materia di sanità urbana

che per la prima volta, crediamo,

faccia titolo in un assessorato a

Palazzo san Giorgio. Tra gli edifici

comunali, il primo a meritare una

verifica sulla presenza o meno

dell’amianto sembra essere pro-

prio il municipio. Vedremo come si

svilupperà la faccenda appena

aperta dall’assessore De Capoa. Il

cui “nobile” cognome evoca anche

una priorità tra gli interventi sanifi-

catori che si sarebbe preposto.

Mettere mano, con l’urgenza del

caso, alla rimozione dell’amianto

(la cui esistenza è accertata) nella

struttura dell’omonimo ex Orfano-

trofio. Lo stabile ha fatto storia a

Campobasso, dono della contessa

De Capoa, alla fine del diciannove-

simo secolo, e per decenni ha ac-

colto orfanelle, per poi finire, allo

stato delle cose, in condizioni di

precarietà funzionali e gestionali,

oggetto di controversie giudiziarie,

praticamente lasciato all’insulto del

tempo.

Anche se in modo quasi clande-

stino (la qual cosa conferma il

grado di disinteresse per questa

struttura da parte del Comune)

pare venga frequentato dai soci di

un circolo per anziani. Vicissitu-

dine anche questa delle tante che

sono seguite alla chiusura dell’Or-

fanotrofio nelle quali, a diverso ti-

tolo e con diverse finalità, sono

stati coinvolti la Regione, la Prefet-

tura e l’Arcivescovado. L’asses-

sore De Capoa, facendo leva sul

suo cognome, ha motivazioni suf-

ficienti, vogliamo credere, per met-

tere di nuovo a fuoco la faccenda

dell’ex Orfanotrofio nelle sue pie-

ghe amministrative, legali e funzio-

nali e, come ha detto di voler fare,

di bonificare la struttura dal “ve-

leno” dell’amianto. Non le sarà di

conforto sapere che appena qual-

che anno fa la Regione ha stan-

ziato solo 200mila euro per una

campagna di cui non s’è saputo

granché, tesa a togliere dal territo-

rio regionale i focolai d’inquina-

mento d’amianto. Purtroppo,

senza soldi non si cantano messe!

Dardo

Il gruppo di opposizione mostra vicinanza ai genitori

dell'Istituto Comprensivo di Sant'Elia a Pianisi, diffon-

dendo una nota sulla vicenda. Con ordinanza n.

3508/2014 il Consiglio di Stato ha accolto in via caute-

lare il ricorso dei genitori contro la decisione del tempo

pieno. In ottemperanza al contenuto dell'ordinanza dei

giudici, la dirigente scolastica ha convocato , domani

pomeriggio, una riunione per effettuare il "riesame" del

procedimento, garantendo la partecipazione degli inte-

ressati.

Il gruppo di opposizione, a questo riguardo, invita la

maggioranza a garantire ufficialmente un sostegno con-

creto e fattivo all'Istituzione scolastica per rendere effet-

tive le decisioni che emergeranno da questo incontro, in

modo imparziale rispetto alle diverse opzioni prescelte.

Si coglie l'occasione per sottolineare che l'ammini-

strazione non deve "sponsorizzare" una soluzione piut-

tosto che l'altra, ma deve invece essere "arbitro",

svolgendo un ruolo di difesa dell'interesse pubblico

della comunità di Sant' Elia a Pianisi, ossia del diritto

all'istruzione degli alunni e della popolazione scolastica

del paese.

831 agosto 2014 Campobasso

Il “nobile” cognome evoca una priorità tra gli interventi sanificatori che si sarebbepreposto. Mettere mano, con l’urgenza del caso, alla rimozione dell’amianto (la cui esistenza è accertata) nella struttura dell’omonimo ex Orfanotrofio

Titolare delle attività culturali, degli spettacoli, dell’istruzione, dello sport, dell’associazionismoe delle politiche giovanili nonché dell’educazione alla legalità e delle pari opportunità

Sovraccarica di deleghe, tra cui la sanità urbana, l’assessore Emma De Capoa farà guerra all’amianto

Proseguono le aperture domenicali

della Villa De Capoa.

Anche il 31 agosto 2014 la Villa re-

sterà aperta dalle ore 11.00 alle ore

20.00.

Molte e variegate iniziative sono pre-

viste questa domenica nella Villa De

Capoa che sarà tenuta aperta anche

grazie al diretto intervento della Giunta

Comunale che ha fortemente voluto

garantire ai cittadini la fruizione di que-

sto bellissimo sito anche in un giorno

festivo. Si ringraziano l’associazione

Molistart, l’A.D.S. Nuova Pallavolo, gli

artigiani, le band, il Maestro Cornac-

chione e tutti coloro che renderanno

piacevole la permanenza nella “nostra

Villa De Capoa”; in particolar modo si

ringrazia l’attore Giorgio Careccia che

rappresenterà il monologo “LA CA-

PARRA”, testo di Adelchi Battista.

Villa De Capoa, anche oggi aperta dalle 11 alle 20

Sant'Elia a Pianisi, opposizione dalla parte dell’istituzione scolastica

Tutto il giorno esposizioni artistiche e creative

Iniziative ludiche e sportive per bambini con la A.S.D. Nuova Pallavolo

Ore 11.30 dimostrazione di Tai Chi con il “Maestro Cornacchione”

Ore 18.00 “LA CAPARRA”

Monologo di Giorgio Careccia Testo di Adelchi Battista

Ore 19.00 concerto band “Erroe number 96” e “Warblings”

Molte altre sorprese e soprattutto la villa aperta per tutti!!!

Si riporta di seguito il link del manifesto per il 31/08/2014:

https://drive.google.com/file/d/0Byl6CDmCYg0UbnE2OHhWTDdTVUU/edit?usp=sharing

Programma domenica 31 agosto 2014

Page 9: 31 agosto 2014

D.A., classe 1965, è stato arre-

stato dai Carabinieri della Compa-

gnia di Campobasso i quali lo

hanno sorpreso con eroina occul-

tata all’interno del proprio corpo.

Che da Campobasso soggetti

dediti all’uso e spaccio di stupefa-

centi si recassero in Campania e

Puglia per rifornirsi di quella so-

stanza era già noto ai Carabinieri

della Compagnia del capoluogo

pertanto quando l’uomo, già noto

al personale dell’Ali-

quota Radiomobile per i

suoi trascorsi penali, è

stato notato alle prime

ore dell’alba nei pressi

della stazione ferrovia-

ria, i militari hanno su-

bito cercato di

comprendere dove po-

tesse essere diretto.

Accertati i treni in par-

tenza e studiati gli orari

di arrivo è stato predi-

sposto dai Carabinieri

un articolato servizio

presso la Stazione Fer-

roviaria cittadina e

presso quelle limitrofe,

non potendo escludere

che, come spesso ac-

cade, per allontanare ogni so-

spetto o disfarsi dello stupefacente

prima di giungere in città il “cor-

riere” potesse scendere prima.

L’intuito investigativo ha dato ra-

gione ai militari che appostatisi nei

vari scali ferroviari hanno sorpreso

l’uomo alla stazione di Vinchiaturo.

Sottoposto a perquisizione perso-

nale il cinquantenne non ha dato

particolari segni di insofferenza

cosa che è invece accaduta

quando, condotto presso gli uffici

dell’Aliquota Radiomobile, gli è

stato comunicato che sarebbe

stato accompagnato presso l’ospe-

dale Caldarelli per essere sottopo-

sto ad accertamenti clinici. L’esito

delle analisi infatti, ha evidenziato

la presenza nell’ampolla rettale, di

un corpo sacciforme riferibile a

corpo estraneo.

Di fronte all’evidenza degli esiti

clinici il cinquantenne ha confes-

sato ai Carabinieri di aver occul-

tato all’interno del proprio corpo

dell’eroina.

45 i grammi dello stupefacente

sequestrato per un valore non in-

feriore a 4.800,00 euro (tutto di-

pende dal grado di purezza della

sostanza) e destinato alla piazza

del capoluogo e dei comuni limi-

trofi che, con il loro pronto inter-

vento, i Carabinieri hanno evitato

venisse spacciato.

L’uomo è stato tradotto presso la

sua abitazione in regime di arresti

domiciliari in attesa della convalida

della misura precautelare.

Di Massimo Dalla Torre

Con sorpresa e sconcerto ho letto la notizia dell’annullamento della manifestazione pre-

vista all’ex stadio Romagnoli. Manifestazione che avrebbe permesso di vivacizzare quest’

ultimo scampolo di non estate Campobassana. Manifestazione che sicuramente, visto il co-

spicuo numero di biglietti venduti, avrebbe avuto successo specialmente tra il pubblico più

giovane che, nella nostra città, non trova stimoli cultural/musicali cosa che nel terzo millennio

a base di coreografie e luci non avrebbe guastato certamente l’atmosfera. Invece, no, perché

all’ultimo momento “ze’ ammntunat tutt” uso il dialetto per rafforzare la vicenda. Causa

forse la mancanza di fondi che la dice lunga di come a Campobasso di là dalle manifesta-

zioni canoniche, leggasi Corpus Domini, Venerdì Santo, Infiorata, San Giorgio e Sant’Antonio

Abate, cui mi sento di accomunare iniziative varie che vivacizzano alcuni quartieri periferici

cittadini, non è assolutamente possibile né pensare e tanto meno organizzare. Un qualche

cosa che, visto l’epilogo alquanto deludente, ancora una volta denota poca accortezza e po-

chissime considerazioni nei riguardi di chi da tempo cerca di far uscire dal pantano più be-

cero il capoluogo di Regione. Città che, proprio perché cerca di risvegliarsi, meriterebbe

qualche opportunità in più anche se questa potrebbe portare disagio alla cittadinanza che,

tutto sommato risponde la maggior parte delle volte positivamente alle iniziative. Colpe?

Mancanza di programmazione? Di volontà? Pressioni dei cosiddetti perbenisti pensanti che

hanno prevalso ancora una colta come per la visita del Santo Padre? Questioni economiche?

Ripeto: non è dato sapere, anche se mi piacerebbe conoscere il perché di questa retromarcia

repentina. Molti in queste ore si sono scatenati sulle pagine di Facebook, finanche alcuni

esponenti politici della cosiddetta opposizione a Palazzo San Giorgio. I quali, hanno stigma-

tizzato l’accaduto e solidarizzato con gli organizzatori che a loro volta con un comunicato

alquanto polemico, sempre sullo stesso social network, cosa che mi sento di avallare, perché

è inconcepibile che all’ultimo minuto si debba cancellare una manifestazione mascherando

il tutto dietro scuse più o meno credibili, che dal primo settembre saranno rimborsati tutti

i biglietti precedentemente venduti. La domanda ora è questa, perché tutto questo? Sicu-

ramente, come sempre, le risposte saranno condite con una serie di motivazioni più o

meno credibili, come se i giovani di questa città sono degli alieni e non persone pensanti. Ri-

sposte che sicuramente aumenteranno ancora di la loro rabbia tant’è che

lamentano da sempre un immobilismo pantofolaio e sfiduciati non vedono

l’ora di poter “emigrare” verso altri lidi dove situazioni come questa acca-

dono soltanto in caso di calamità naturali o impedimento improvviso degli

artisti. Ragazzi che rappresentano invece, il volto innovativo del capoluogo

di regione del Molise. I quali, proprio perché tali, dovrebbero ricevere, spe-

cialmente da chi si professa innovatore e sbandiera il cambiamento più

attenzioni. Un’innovazione e un cambiamento che, visto i risultati, ha an-

cora una volta i connotati del tutto errati, caratterizzati da promesse non

mantenute e dallo sport per antonomasia: le illusioni che però devono

trasformarsi in certezze di cui la nuova generazione dei Campobassani

ha necessità altrimenti per questa città non c’è futuro, anche se questo è

vergato sul pentagramma musicale.

E’ stata annullata la manifestazione

che ieri e l’altro ieri sera avrebbe do-

vuto accendere il rettangolo di gioco

dell’ex Romagnoli e rianimare il pe-

riodo morto. L’evento era stato pro-

posto all’amministrazione

dall’associazione culturale Costrut-

tore di Eventi e prevedeva “l’esibi-

zione di una vasta gamma di dj,

nazionali ed internazionali, partico-

larmente di tendenza in questo pe-

riodo, con l’obiettivo di richiamare un

pubblico non solamente locale ma

anche regionale ed interregionale”.

“Non è ammissibile che sia buttato

fango sull’amministrazione di Cam-

pobasso”. Ci è andato giù duro il sin-

daco, Antonio Battista, su tutte le

furie per le polemiche che hanno

fatto seguito all’annullamento del

BPM Love Festival che doveva te-

nersi il 29 e 30 agosto sul terreno

dell’Ex stadio Romagnoli. Nella con-

ferenza stampa convocata per ri-

spondere alle accuse mosse dai

promotori della manifestazione, l’as-

sociazione culturale ‘Costruttori di

Eventi’, il primo cittadino sbatte i

pugni e alza la voce perché, dice

“voglio che i cittadini sappiano come

sono andate realmente le cose.

Quell’area era a disposizione solo

dopo che gli interessati avessero pa-

gato l’occupazione del suolo pub-

blico. Pagamento questo che però

non è avvenuto”.

“Il Comune – prosegue Battista – ha

fatto di tutto per assicurare l’evento.

Dovevamo garantire la concessione

dell’area e tutte le altre prescrizioni

e, così è stato. Tutte le decisioni non

fanno certo parte di appunti scritti su

una quaderno segreto, ma sono vi-

sibili a chiunque nella delibera di

giunta 119 del 26 agosto”.

Il sindaco non ci sta nemmeno sui

tempi del rilascio dell’autorizzazione

che, secondo più di qualcuno, sareb-

bero stati troppo stretti, dato che

l’evento era stato programmato solo

tre giorni dopo la decisione assunta

da Palazzo San Giorgio. “Quella de-

libera è stata approvata il 26 agosto

perché abbiamo dovuto ragionare

bene sulla questione, anche attra-

verso un confronto serrato con gli

stessi organizzatori. Si trattava di

una manifestazione che in termini di

giovani avrebbe portato sull’area del-

l’ex Romagnoli la metà delle persone

che il 5 luglio ha preso parte alla

Messa di Papa Francesco. Con que-

sto Festival si aspettavano circa 9

mila persone e ci

siamo presi del

tempo per ragio-

nare”.

“Sono pronto a

imparare – rilan-

cia Battista –

perché non ho

mai fatto il sin-

daco e quando

sbaglierò sarò

pronto ad am-

metterlo, ma in

questa circostanza l’amministra-

zione comunale ha dialogato con i

promotori dell’evento. Abbiamo va-

gliato tutte le situazioni possibili e

solo la sera prima l’associazione ci

ha invece inviato una nota stampa

con cui ci comunicava l’annulla-

mento del Festival. Ecco perché a

nessuno è consentito infangare la

città di Campobasso”.

“Le imprese locali – precisa ancora

il primo cittadino – troveranno sem-

pre la nostra vicinanza, ma non è

giusto e non è opportuno che le re-

sponsabilità vengano rimandate al

Comune. Questa città deve ritrovare

l’orgoglio e la dignità e tornare a es-

sere una città che le occasioni le ge-

nera, perché di certo quando sono

generate non saranno ostacolate. La

nostra è un’amministrazione vir-

tuosa. Non capisco cosa è successo

e non mi interessa nemmeno sa-

perlo, ma voglio che la gente cono-

sca come sono andate le cose”.

931 agosto 2014Campobasso

Ultimo scampolo di estate l’ex stadio Romagnoli rimane muto

Nascondeva in corpo 45 grammi di eroina, arrestato dai carabinieri

“B.P.M. love festival”, gli organizzatorinon pagano l’occupazione dell’ex Romagnoli e la festa salta

Page 10: 31 agosto 2014

ISERNIA. “La crisi del tessile ha lasciato stra-

scichi negativi sull'economia del Molise, dopo

aver assicurato, negli anni, importanti livelli occu-

pazionali, deve trovare nuove e valide alternative

attraverso proposte imprenditoriali capaci di sti-

molare un nuovo percorso di sviluppo del si-

stema moda in Molise. La collaborazione tra

privati e isitituzione vuole far si che si possa at-

tuare un progetto che prevede la creazione di

una rete d'imprese, collaborativa, produttiva e

commerciale, in grado di offrire nuove opportu-

nità di sviluppo in un settore fondamentale del-

l'economia regionale. La firma di un protocollo di

partenariato con un'Azienda leader nel comparto

moda, la Missardi S.p.A, significa che si vuole

tentare concretamente il rilancio di questo settore

produttivo in sintonia con le esigenze del sistema

moda attuale che vogliono la creazione di un

prodotto tutto made in Italy. Per le imprese moli-

sane è una buona possibilità prima di tutto per di-

mostrare le qualità e le capacità imprenditoriali

già poste in evidenza negli anni passati, poi per-

chè la “rete di imprese” può accedere alle diverse

opportunità comunitarie e nazionali, destinate

proprio a finanziare i progetti di aggregazione che

rappresentano anche uno degli obiettivi strategici della

nuova Programmazione Europea tesa a rafforzare lo svi-

luppo del tessuto produttivo e la sua capacità competitiva

in seno ai mercati internazionali. Infine e non da ultimo, la

collaborazione diretta di un'importante azienda del settore

come la Missardi, ne rappresenta una valida garanzia per-

ché il progetto riesca e il Molise, in questo settore, torni a

far parlare di se in senso positivo.“

1031 agosto 2014 Isernia

Nell’ambito di una vasta operazione che

ha interessato gran parte del territorio

della provincia “pentra”, i carabinieri del

Comando Provinciale di Isernia hanno pro-

ceduto con una denuncia in stato di libertà

nei confronti di cinque persone resesi re-

sponsabili di reati di vario genere. A Civita-

nova del Sannio, i militari del Nucleo

Operativo e Radiomobile della Compagnia

di Agnone, hanno denunciato un 60enne

di Giugliano in Campania nel Napoletano,

per violazioni alle norme sulla protezione

della fauna selvatica e per il prelievo ve-

natorio. L’uomo, pregiudicato per nume-

rosi reati, è stato sorpreso in possesso di

una gabbia metallica con all’interno una

cinquantina volatili di varie specie che ve-

rosimilmente sarebbero finiti sul mercato

illegale. La gabbia era occultata all’interno

del cofano dell’autovettura alla cui guida

c’era il pregiudicato. Sia gli animali che il

veicolo sono stati sottoposti a sequestro.

Successivamente, i carabinieri dopo aver

fatto intervenire un veterinario, hanno poi

liberato tutti i volatili che sono ritornati nel

loro habitat naturale. A Sant’Angelo del

Pesco, i militari della Stazione di Castel

del Giudice, hanno denunciato un 40enne

di Agnone per gravi minacce nei confronti

di un 50enne del luogo, scaturite a se-

guito di una lite per motivi economici. A Ve-

nafro, un 25enne del posto è stato

denunciato dai militari del Nucleo Opera-

tivo e Radiomobile della locale Compagnia

per guida in stato di ebbrezza alcolica. Il

giovane è stato sorpreso nel corso della

notte alla guida della propria autovettura

completamente ubriaco, mettendo in gra-

vissimo pericolo la propria incolumità e

quella degli altri utenti della strada. Dal

controllo eseguito tramite l’apparato etilo-

metro in dotazione, i carabinieri hanno ac-

certato che il tasso alcolemico superava di

ben cinque volte quello consentito dall’at-

tuale normativa. Nei suoi confronti è scat-

tato anche il ritiro della patente di guida e

il sequestro del veicolo. E sempre a Vena-

fro, un 18enne del posto, è stato denun-

ciato per guida senza patente, in quanto

trovato alla guida di un’autovettura senza

aver mai conseguito il prescritto docu-

mento di guida. Infine a Pozzilli, con l’in-

tervento dei carabinieri del N.A.S., si è

proceduto alla chiusura di un magazzino

adibito a deposito di prodotti alimentari per

gravi carenze igienico-sanitarie, mentre il

titolare è stato segnalato alle competenti

Autorità.

ISERNIA. Un’ indagine effet-

tuata dall’A.S.La Cobas di Cas-

sino, condotta su circa 700

pensionati, ex dipendenti

aziende private, collocati in

pensione dal 2003 al 2012, ha

fatto emergere che il 65% di

questi sono vittima di errore di

calcolo da parte dell’Inps nella

somma accreditata a titolo di

pensione. Errori di calcolo sulle

pensioni“Infatti – As La Cobas

– attraverso una revisione con-

tabile, è emerso che nei contri-

buti figurativi dovuti per i

periodi di cassa integrazione

ordinaria o straordinaria, effet-

tuate in particolare da aziende

private del comparto industria,

nell’ultimo decennio, non sono

state considerate la tredice-

sima e il premio di risultato

aziendale, nonché il valore

dell’indennità sostitutiva delle

ferie non godute alla fine del

rapporto di lavoro. Secondo

l’interpretazione degli esperti,

come previsto dall’art. 8 della

legge 151 del 1981, invece,

questi importi dovevano essere

considerati nell’ammontare alla

base di calcolo della retribu-

zione pensionabile. Il Nostro

convincimento – sottolineano –

trova conforto in due sentenze

della corte di Cassazione: la

prima è del 2004, l’ultima del

2010. Gli arretrati spettanti agli

ex dipendenti privati della Pro-

vincia di Isernia vanno da una

decina di euro al mese fino a

più di un centinaio. Dipende

dai casi. Senza considerare gli

arretrati, che possono raggiun-

gere cifre a tre zeri: 5mila,

10mila, 15mila euro. Soldi fre-

schi potrebbero per finire nelle

tasche di molti pensionati . E

non finisce qui – aggiungono –

perché altri pensionati , che

negli ultimi dieci anni di lavoro

hanno trascorso un periodo in

malattia o di infortuno, possono

presentare domanda per la ri-

valutazione del proprio asse-

gno mensile”.

di Vincenzo Monaco*

Il prossimo 12 ottobre i Sindaci ed i consiglieri comunali della provincia di Isernia saranno chiamati “al voto”

per eleggere il presidente della provincia ed il consiglio provinciale. Si tratta di una grossa novità, un nuovo sistema

elettorale, definito di secondo grado, che chiama al voto non più tutti gli elettori, ma pochissimi soggetti (circa

600) che dovranno decidere chi guiderà la provincia di Isernia nei prossimi quattro anni, ammesso che queste

amministrazioni non vengano definitivamente “cancellate” come istituzioni prima ancora della scadenza dalla

carica del prossimo presidente provinciale. La legge n. 56 dello scorso 7 aprile 2014 disciplina questa nuova mo-

dalità elettorale. Un vero ginepraio di articoli, poco comprensibili, cui ha fatto seguito una circolare del Ministero

dell’Interno anch’essa poco chiara in diversi passaggi.

Il novellato sistema elettorale si fonda sul calcolo dell’indice di ponderazione spettante ad ogni comune a se-

conda di diverse fasce demografiche.

Quel che è certo è che, come al solito, vengono penalizzate le aree interne, quelle più disagiate e meno po-

polate. La legge n. 56, meglio conosciuta come legge Del Rio, va anch’essa in questa direzione con l’obiettivo di

accentrare sempre più nelle mani dei rappresentanti dei centri più popolati anche le amministrazioni provinciali

che si andranno ad eleggere tra meno di due mesi. Nel caso della provincia di Isernia la Del Rio (PORCELLUM

DEL RIO) fa sprofondare in oscuri abissi le piccole comunità, perché nel leggere i primi indici di ponderazione

per fasce demografiche pubblicati sul sito del Ministero dell’Interno, ai nostri piccoli comuni (quelli inferiori ai 3mila

abitanti ovvero 48 Comuni su un totale di 52 dell’intera provincia) viene ridotta la loro reale percentuale di rap-

presentanza che passerà, come indice di ponderazione, dal 52,13% al 35%, a favore delle fasce demografiche

più elevate. Per chiarire questo astruso concetto basta solo dire che il voto espresso da un consigliere comunale

di un comune con popolazione inferiore ai 3mila abitanti ha un indice di ponderazione quasi nullo rispetto ad

un Comune con più di 3mila abitanti o più di 5mila abitanti. Conseguenze di una norma imposta, non discussa,

e che porterà ulteriori penalizzazioni per le aree interne.

Questa ponderazione porterà all’assurdo che a decidere chi sarà il nuovo Presidente della Provincia non sa-

ranno gli amministratori dei centri con meno di 3mila abitanti che rappresentano un valore reale di oltre il 52%

degli aventi diritto al voto. Ma deciderà una piccola minoranza della provincia di Isernia.

Fantasie matematiche di una legge che, come tante volte denunciato, non apporterà alcun beneficio in termini

di risparmio e che priva i cittadini del diritto di scegliere direttamente gli amministratori provinciali.

Si andrà a votare, in definitiva, non sulla base della reale rappresentanza territoriale, ma sulla base del POR-

CELLUM DEL RIO, alla faccia della democrazia e della reale rappresentatività.

*Sindaco di Capracotta

I carabinieri hanno operato sull'intera provincia di Isernia

“Progetto Moda Molise, un buon passo”

Cinque persone denunciate, durante una vasta operazione

Elezioni per il Presidente della Provincia di Isernia, gravissima penalizzazione per i centri con meno di 3mila abitanti

Per la Regione anche la Missardi S.p.A. potrà contribuire al rilancio del comparto moda molisano

Provincia, pensioni sbagliateErrori di calcolo dovrebbero portare ad una revisione secondo i Cobas

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TERMOLI. “Le ss.ll. sono invi-

tate all’incontro che si terrà nella

sala consiliare del Comune il

giorno 1 settembre 2014 alle ore

10 per interloquire sull’avvio dei

lavori di riqualificazione e pedona-

lizzazione del Corso Nazionale”.

Con queste parole il sindaco

Angelo Sbrocca invita i commer-

cianti a prendere parte alla riu-

nione che anticiperà i lavori in via

di realizzazione sul corso Nazio-

nale. Il sindaco, stamane, ha spe-

cificato ancora l’importanza del

corso evidenziando le opportunità

dettate dall’avvio dei lavori.

Per Sbrocca, che senza alcun

dubbio rinvierà i lavori subito dopo

l’inizio delle scuole, sarà necessa-

rio “riflettere sul progetto” racco-

gliendo le idee e i suggerimenti

dei tanti commercianti del corso.

Ma qui, monta già la prima rifles-

sione che, giunta da parte di un

commerciante, specifica: “Credo

sia opportuno non limitarsi a noi

esercenti ma chiamare in causa

anche i residenti perchè anche

loro avranno a subire i disagi dei

lavori e vivranno il restyling del

corso“.

Un invito che parte da Termo-

lionline.it e che radica le sue

istante anche dalle voci di corri-

doio che strizzerebbero l’occhio a

eventuali modifiche al progetto;

progetto che, a detta di molti,

avrebbe raccolto “troppe critiche”.

Sbrocca, in merito alle stesse

modifiche, ha già incontrato il pro-

gettista Giorgio De Cinque. A

breve si saprà di più ma con ogni

probabilità intorno al 20 settembre

Corso Nazionale si vedrà “occu-

pato” da divieti, limitazioni o inter-

dizioni temporanee a seconda

delle esigenze dell’impresa che

dovrà effettuare i lavori.

TERMOLI. Ha fatto non poco

rumore la possibilità di vedere

riattivato a regime il cinema

Sant’Antonio; ciò grazie a un

nuovo asset che potrebbe scatu-

rire da alcuni spostamenti che in-

teresserebbero la parrocchia di

Sant’Antonio e, con essa, anche

il cinema ad essa annesso.

Per dover di cronaca è oppor-

tuno precisare che il legale rap-

presentante dell’attività culturale

in Sant’Antonio è ancora don Sil-

vio Piccoli per questo ogni deci-

sione, data la nostra esclusiva,

potrebbe essere solo nei giorni

scorsi in quanto lo stesso presbi-

tero non sarebbe stato chiamato

ancora in causa.

Di certo fa gola un nuovo polo

cinematografico in città che, com-

porto di due sale, offrirebbe nel

contempo l’abbassamento dei

costi di gestione e un’offerta co-

stante e plurima per una città che

da sempre soffre la mancanza di

una sala adeguata e una pro-

grammazione costante.

Ne abbiamo parlato con Dome-

nico Farina, esperto di cinema e

organizzatore del Kimera film fe-

stival, rassegna cinematografica

di elevato spessore che in prima-

vera si tiene a Termoli.

Cinema Adriatico, Lumiere,

Sant’Antonio e Oddo: perché i ci-

nema a Termoli sembrano non

riuscire a radicarsi?

“Credo che fondamentalmente

il primo motivo sia la carenza di

cultura cinematografica nono-

stante la presenza di due circoli

del cinema in città. Se a questo

aggiungiamo l’offerta iper-infla-

zionistica data dalla TV, a paga-

mento o meno, la risposta è

semplice”. Sale non all’avanguar-

dia (il Sant’Antonio avrebbe biso-

gno di alcuni lavori per metterlo al

passo coi tempi) o difficoltà di ge-

stione? Quali, secondo te, i motivi

di una così limitata attività?

“Per prima cosa credo ci siano

difficoltà di gestione; l’assenza di

uno “zoccolo duro”, soprattutto

numericamente, non aiuta certo a

vedere le sale piene se non con

titoli di immenso richiamo o di

qualità ampiamente discutibile

(orridi cinepanettoni o squallidi

checcozaloni). Gli appassionati

sono in difficoltà perché le sale

devono sopravvivere e quindi de-

vono puntare al grosso pubblico. I

cineclub dovrebbero sopperire a

questa situazione ma è un pro-

cesso ultra decennale e che si

scontra con la carenza di risorse

pubbliche. Una sperequazione

che si riflette anche a livello regio-

nale con realtà sommerse vergo-

gnosamente d’oro e altre realtà,

altrettanto vergognosamente, la-

sciate appassire perché con

pochi amici”.

TERMOLI. Residenti ed esercenti del quartiere Sant’Alfonso sul piede

di guerra per i continui episodi di accattonaggio da parte degli immigrati,

sia provenienti dalle nazioni dell’Est Europa, sia dal continente africano.

Una lamentela diffusa, esplosa spontaneamente in via Montecarlo, via

di Francia e via Inghilterra, zone di bivacco costante e quotidiano.

“Siamo stanchi di questo continuo chiedere l’elemosina”, riferiscono al-

cuni abitanti della zona tra le più centrali tra i quartieri residenziali ter-

molesi.

Ma la lagnanza arriva anche per i capannelli di extracomunitari che

ormai hanno preso possesso di tutte le aree verdi attrezzate. Tra le zone

più a rischio, dove le persone si sentono infastidite, c’è quella vicina al-

l’ex Sidis, dove si svolge anche il mercatino settimanale e futura sede

del mercato rionale.

Si chiedono più controlli.

1131 agosto 2014Termoli

Cinema, a Termoli se ne discute

"La scuola non va chiusa"

Corso Nazionale, si parla dei lavoriIncontro in Comune fissato dal sindaco per fare il punto della situazione

TERMOLI. Spending review e blocco del turnover nella pubblica am-

ministrazione determinano scelte a volte impopolari.

Come quella assunta dall’amministrazione comunale di Termoli, che

ha riservato novità per la scuola d’infanzia di via Montecarlo, tra le più

gettonate della città adriatica. Una decisione che non è garbata alle de-

cine di genitori esclusi, con la soppressione della seconda sezione, che

hanno intasato i social network di commenti.

“Leggevo l’articolo della nobile iniziativa di Simona Barone – ha riferito

una mamma – se almeno potessimo contare sui servizi minimi come la

scuola sarebbe ancora più auspicabile. Ho iscritto mio figlio alla scuola

materna di via Montecarlo e da luglio chiamo per avere informazioni.

Mi è sempre stato detto in via rigorosamente ufficiosa che avrebbero

fatto due sezioni. Quindi ero tranquilla. Mio figlio sarebbe andato lì e alle

tre e mezza, mia madre che abita nei paraggi, sarebbe andato a pren-

derlo. Richiamo e visto che non arrivano comunicazione ufficiali e mi

viene detto che l’amministrazione comunale opterà per una sola sezione.

Mio figlio è fuori. Quindi a sole due settimane dall’inizio dell’anno sco-

lastico devo cercare una baby sitter per andare a prendere mio figlio.

Chiaramente il problema non è solo il mio, che lavoro fuori sede, sono

certa di non essere l’unica a lavorare fino alle 18 e ad avere nonni non

giovanissimi o non muniti di auto, che vadano a prendere i bambini.

La notizia di questi giorni del sindaco di un paesino che rinuncia allo

stipendio per permettere l’apertura dell’asilo nido sarebbe da porre all’at-

tenzione della nostra amministrazione comunale”.

I genitori del plesso di via Montecarlo aTermoli contrari alla decisione assunta

Bivacchi e accattonaggionel quartiere Sant’AlfonsoAncora lamentele da parte degli abitanti per gli immigrati provenienti dall'Est Europa

In città si sente la necessità della dotazione di nuove strutture

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