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27/12/2013

27/12/2013 - Portale Ufficiale del Comune di Fiesole · Qui Beato Angelico, oltre ad aver dipinto (1440 circa) su una delle pareti del convento una dolcissima visione della Na-scita

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27/12/2013

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

27/12/2013

Pagina I

Fiesole

24/12/2013 p. 2 Il Natale tra noi Sergio RisalitiCorriere Fiorentino 1

24/12/2013 p. 13 Gioielli e orologi, ma anche rosari Presa la gang dei «ladricredenti»

Nazione Firenze 5

24/12/2013 p. 15 Messa in suffragio di Antonio CordoneNazione Firenze 6

24/12/2013 p. 19 La passerella del Pallaio è tornata agibile DanielaGiovannetti

Nazione Firenze 7

22/12/2013 p. 3 Un libro di Riccardo e Renato Burigana ripercorre le trestoriche visite papali

Toscana Oggi 8

22/12/2013 p. IV La cresima per ventinove ragazzi Giulio BencistàToscana Oggi LaParola Di Fiesole

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22/12/2013 p. IV L'ultimo giorno dei salesiani all'Oratorio Laura BorgheresiToscana Oggi LaParola Di Fiesole

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22/12/2013 p. VI Il Museo Archeologico festeggia 100 anniToscana Oggi LaParola Di Fiesole

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22/12/2013 p. VII «Prestare servizio agli altri? Aiuta a crescere come persona» Paola ContiToscana Oggi LaParola Di Fiesole

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Iniziative ed eventi

24/12/2013 p. 19 FIESOLE: IL PRESEPE ARTISTICO A VILLA RIGOLINazione Firenze 15

La storia di Betlenune attraverso l'arte. l'e Mone, non solo per effi credeE che rivive ogní gíorno, tra gran di e ba fini, il1 tut :i gli angolí della Toscana

di SERGIO RISALITI

L

a nascita del figlio di Ma-ria di Nazaret , l'adorazionedegli umili pastori , l'epifa-

nia del piccolo Re del mondo,sono tra i temi più cari al pub-blico e tra i più rappresentatidel calendario cristiano in pittu-ra e in scultura . Dal punto di vi-sta dell'artista, il soggetto dellaNatività metteva nella condizio-ne di lavorare su molteplici regi-stri espressivi e simbolici, in-trecciando la storia e la favola,li reale e il meraviglioso , il parti-colare e l 'universale . Ne sononate immagini che ancora oggiriattivano antiche emozioni,proprie dell 'infanzia, età dell'oc-chio limpido, quando lo stupo-re prevale sull'erudizione, la me-raviglia sulla dottrina e la storiadell'umanità può essere letta inminiatura . Nel passato , era faci-le condividere queste sempliciscene fino all'immedesimazio-ne dei fedeli . Ogni elemento sifaceva riconoscere negli stratipiù umili e poveri della società,a differenza forse dell 'Adorazio-ne dei Magi , in cui a prevalereera l'aspetto sontuoso ed esoti-co della storia, argomenti fintroppo esoterici e filosofici, chesuscitavano meraviglia ma tene-vano a distanza la maggioranzadella popolazione , non educataalla comprensione dei significa-ti riposti . Non è un caso che laNatività con l'annuncio ai pa-stori, abbia poi avuto successonegli ambienti e nei periodi più«poveristi» della storia dell'ar-te, laddove prevalgono espres-sioni figurative più popolari erealistiche.

Nel Chiostrino dei Voti dellaSantissima Annunziata si ap-prezza una tra le più belle Nati-vità del Quattrocento fiorenti-no. Fu affrescata da Alesso Bai-dovinetti nel 1460 circa conqualche problema tecnico. Vasa-ri descrive l'opera nelle Vite:«Fece nella Nunziata di Firenzeuna Natività di Cristo , fatta con

tanta fatica e diligenza, che inuna capanna che vi è, si potreb-bero annoverar le fila et i nodidella paglia . Vi contraffece anco-ra in una rovina d'una casa, lepietre muffate , e dalla pioggia edal ghiaccio logore e consuma-te; con una radice d 'ellera gros-sa, si ricopre una parte di quelmuro, nella quale è da conside-rare che con lunga pazienza fe-ce d'un color verde il ritto dellefoglie e d 'un altro il rovescio, co-me fa la natura né più né meno,e oltra ai pastori vi fece una ser-pe, o vero biscia , che camina super un muro , naturalissima». Ilrudere è quasi sorretto da un al-bero che allarga i suoi rami inogni direzione. Albero della vi-ta, della morte e della rinascita,a simboleggiare la vicenda uma-na e divina del figlio di Maria. Ilcielo è azzurro , l'aria tersa.L'orizzonte è tutto occupato dal-la piana tra Firenze e Prato conville, fattorie , campi , sentieri,olivi e cipressi, e «simili cose».

L'opera maggiore di Gentileda Fabriano , pittore marchigia-no nato intorno al 1370 , è la ce-leberrima Adorazione dei Magi,terminata nel 1423 per la cap-pella Strozzi in Santa Trïnita, sucommissione di Palla Strozzi.Tutto in quest 'opera (oggi agliUffizi) è meraviglia, sontuosa ri-camatura, fioritura di bellezza.Attardiamoci, tuttavia nella con-templazione di una delle predel-le, in particolare quella con laNatività : Giuseppe si è appenaappisolato , il cielo è bellissimo,punteggiato di luminosissimiastri. Poesia purissima, indi-menticabile , che fa tornare allamente una poesia moderna diR. M. Rilke: «Se in te semplicitànon fosse , come T 'accadrebbe ilmiracolo di questa notte lucen-te?». Di Lorenzo Monaco, unodei massimi esponenti del goti-co internazionale , ammiriamodue piccole predelle d'identicosoggetto : una Natività è incorni-ciata nella celebre Annunciazio-ne (1420 - 1424) della Cappella

Bartolini Salimbeni , in SantaTrinita. L 'altra, sempre una pre-dellina, fa parte di quella gran-de macchina pittorica che è l'In-coronazione della Vergine (Uffi-zi), realizzata nel 1414 per il mo-nastero camaldolese di SantaMaria degli Angeli, dove l'arti-sta aveva preso i voti nel 1391,e dove aveva lavorato come mi-niatore. Lorenzo Monaco, a dif-ferenza di Gentile da Fabriano,partecipa al crepuscolo del Goti-co con maggiore sobrietà, seb-bene di quella cultura approvila dimensione di fiaba , la trasfi-gurazione onirica della vita edei sentimenti . Non casualmen-te la cornice in basso ospitaval'episodio della Natività, offertoad altezza degli umili di cuore,gente semplice e bambini.

Sostando nel silenzio del tran-setto sinistro di Santa Trinita cisi perde in un'altra dimensionedell'arte che è quella più realisti-cadi Domenico Ghirlandaio, si-curamente influenzato dai pitto-ri d'oltralpe. Nella Cappella Sas-setti, da lui affrescata, si troval'Adorazione dei pastori dipintasu tavola da Domenico nel1485. La capanna che ha ospita-to la famiglia dell'Unigenito èimmaginata come compositastruttura con il tetto di paglia ele colonne di marmo antiche. IlBambino è adagiato sul mantel-lo di Maria, incorniciato dal pra-to fiorito di cui si contano i fio-rellini. Un sarcofago romanoserve da mangiatoia per il bue el'asinello. L 'iscrizione recita:«ENSE CADENS SOLYMOPOMPEI FVLV/IVSJ AVGVRNVMEN AIT QUAE ME CON-TEG/IT/ VRNA DABIT». Si faqui riferimento all'assedio di

Gerusalemme e alla predizionedell'augure Fulvio secondo cuiil proprio sepolcro sarebbe ser-vito all 'avvento del Messia. As-sai simile al dipinto di Ghirlan-daio è una Natività di Lorenzodi Credi agli Uffizi . In questo ca-so il Bambino è steso su un pic-colo lenzuolo ; a poca distanzada Maria un giovane pastorellococcola tra le braccia un agnelli-no. Due particolari figurativiche addolciscono la fredda ana-lisi della realtà . Capolavoro delQuattrocento èl'alieno TritticoPortinari (1477- 1478, Uffizi) diIlugo van derGoes, dove tuttiadorano il Bam-bino infreddoli-to e gracilino eil vaso di vetrotrasparente ma-gnificamente di-

Fiesole Pagina 1

pinto . L'opera provocò , irritò espiazzò gli artisti fiorentini, co-me Leonardo e Michelangeloche biasimarono quel tipo di vi-sione troppo analitica . I poveristraccioni riprodotti con fedel-tà dovettero , tuttavia, impres-sionare l 'intellettualistica socie-tà fiorentina . Agli Uffizi, le sor-prese artistiche non hanno maifine. Ecco la raffinata poesia diSimone dei Crocifissi , una Na-tività datata 1380 circa. Il detta-glio con l 'asinello che raglia ( oforse canta all'unisono con gliangeli in cielo), e quel pastorel-lo che si contorce , spaventato oimpressionato , sono un pezzodi teatro «espressionista» giàmoderno.

Il viaggio fiorentino alla ricer-ca di presepi ed epifanie in pit-tura o terracotta potrebbe conti-nuare al Museo di Casa Siviero,(Domenico di Zanobi), in San-ta Croce (Giovanni dei Bion-do), al Pian del Mugnone-Con-vento di Santa Maria Maddale-na (Andrea della Robbia); op-pure al Museo Nazionale delBargello dove si conserva la bel-la Natività di Giovanni dellaRobbia, eseguita per la Chiesadi San Girolamo delle Poverine;infine nel Museo di San Marco(Sportelli dell'Armadio degli Ar-genti- Scene della vita di Cri-sto). Qui Beato Angelico, oltread aver dipinto (1440 circa) suuna delle pareti del conventouna dolcissima visione della Na-scita di Gesù, ha concepito tra il1451 e il 1453 anche un piccolo«presepe» che arde di luce mi-stica. Dove si sente che luce èamore, e che il progetto dell'in-carnazione è la salvezza nel-l'amore.

5 RIPRODUZIONE RISERVATA

UN DOPPIO YOA

mezzanotte sarà Natale. E come sempre saranno lecampane delle nostre chiese (seppur in ordine

sparso, non più tutte insieme come avveniva inpassato) ad annunciare l'inizio della festa più sentita.Fede e non solo. Finita la corsa ai regali, stannoarrivando le ore che ogni anno ci promettiamo didedicare alla visita dei presepi, ma anche agli affetti,all'intimità delle nostre case, alla riflessione. Sono leore in cui, salvo eccezioni, recuperiamo pacatezza:Natale smussa le spigolosità e avvolge di ovatta ognidisputa. Privata o pubblica. Si litiga meno e si pensa dipiù, insomma. E una buona occasione per un viaggioattraverso i secoli (breve o lungo), andando a riscoprirecome i grandi maestri della pittura si immaginarono,interpretarono e ci tramandarono quell'evento diBetlemme che cambiò la storia dell'umanità. E SergioRisaliti - critico d'arte ed editorialista del CorriereFiorentino - a farci da guida, con l'articolo chepubblichiamo qui sotto, tra i capolavori conservati inchiese e musei di Firenze. Immagini piene di significatie anche di sfumature. Che da secoli emozionano, anchechi non crede, e che dopo duemila e più anniripropongono la vita in quella grotta alla sensibilità diogni tempo. Per questo, al viaggio di Sergio Risaliti neabbiamo voluto affiancare un altro, chiedendo aMassimi Sestini e ai fotografi che collaborano con noidi cogliere scene e volti delle natività dei giorni nostri.Mamme, padri, bambini. Di ogni colore, di ogni lingua,di ogni religione. Colti tutti ieri sulle piazze, sullestrade, nei mercati, nelle mense della regione. Non pervelare la sacralità della festa cristiana, ma perscambiarci valori profondi, come la dignità di ciascuno,che tutti possono condividere.

La niangiatoía nella capannadel irl lo?

Un sarcofago dell'antica Roma

Quell'asMello che raffiasembra cantareinsieme con gli angeli

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Dettaglio del «TritticoPortinari» di Hugo van derGoes (Uffizi) con il Bambinogracile e infreddolito. L'operairritò e spiazzò gli artistifiorentini Leonardo eMichelangelo che criticaronoquella visione troppo analitica

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A sinistra «La Natività» di Simonedei Crocifissi (Uffizi); sopra un particolaredi quella di Alesso Baldovinetti (Chiostrinodei Voti, Santissima Annunziata)

«La Natività» del Beato Angelico(Sportelli dell'Armadio degli Argenticon Scene della vita di Cristo)nel Museo di San Marco

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,fcatnseívitiica CARLOS FOLGOSOe TOMMASO GASI'IFILINI

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Gioielli e orologi, ma anche rosariPresa , dei ,,i %

credentï»Operazione l polda e carabinieri, arresta` tre giovaní albanesi

1 ladri non risparmiavano niente

I TRE TOPI d'appartamento non ri-sparmiavano niente: dai gioielli agliorologi passando per le penne stilogra-fiche, i set di coltelli, i telefonini e imazzi di chiavi. Nella refurtiva seque-strata ai tre giovani albanesi la squadramobile e i carabinieri di Scandicci, chehanno firmato insieme i loro fermi co-me indiziati del reato continuato di fur-to in abitazione in concorso, hanno tro-vato perfino alcuni rosari.L'indagine è iniziata a novembre quan-do gli inquirenti individuarono a Scan-dicci un'Audi A6 rubata durante unfurto in abitazione. Durante gli appo-stamenti e i pedinamenti successivi glioperatori hanno monitorato a distanzagli spostamenti del mezzo e dei suoi oc-cupanti, abilissimi a far perdere le pro-prie tracce soprattutto nell'hinterlandfiorentino. Nei giorni successivi gli in-vestigatori avrebbero poi notato una se-conda auto, una Punto, intestata ad unprestanome e quindi «pulita» che veni-va utilizzata dai sospetti. A quel punto,anche attraverso le intercettazioni, poli-zia e carabinieri hanno ricostruito glispostamenti del gruppo risalendo an-che al «quartier generale», in via Gri-feo. Poi, giovedì pomeriggio, la svolta.I tre si sono messi in movimento perandare a mettere a segno quello che sa-

rebbe stato il loro ultimo colpo. Sospet-tosi e ben organizzati, gli stranieri han-no battuto gran parte delle colline fio-rentine, per entrare infine in azione aFiesole. Qui, hanno infatti portato viada un'abitazione i gioielli in oro e perleche la padrona di casa aveva lasciatosul comò. La razzia in questo caso erastata bruscamente interrotta dai prio-prietari che rincasavano per la cena.

L'INDOMANI gli uomini della sezio-ne reati contro il patrimonio e i milita-ri del nucleo operativo e radiomobiledi Scandicci, coordinati rispettivamen-te dal commissario capo Domenico Bal-samo e dal capitano Stefano Caneschihanno effettuato la perquisizione nellacasa in zona Gareggi, su decreto del pmDe Gregorio. Sono stati sequestrati mo-nili in oro, orologi rubati, oggetti dascasso, oltre alle chiavi dell'utilitariautilizzata dalla banda che gli inquiren-ti sperano vengano riconosciuti da al-tre vittime di furti. Intanto, in un giar-dino poco distante, nascosti in una sca-

tola tanto malridotta da sembrare spaz-zatura, sono stati recuperati i gioielli

dell'ultimo furto. I tre albanesi, di etàcompresa tra i 19 e i 30 anni, sono a Sol-licciano. Uno aveva già pendente un'or-dinanza di custodia cautelare.

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Messa in suffragio di Antonio CordoneA CURA del Comitato "Dalla parte di Abele", giovedì alle 18, nellachiesa di Santa Maria Primerana a Fiesole, messa in suffragio diAntonio Cordone ucciso per strada il 26 dicembre '89 da unpluriomicida evaso e di tutte le vittime della criminalità.L'iniziativa è del figlio Marco (fondatore del Comitato e consigliereprovinciale della Lega): «Nel ricordo di mio padre pretendocertezza della pena: i criminali devono stare in galera».

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a vassereUa del PaHaio e tomata aidbileInaugurazione létí dopo un anno r c lLl .iLlra per 1lvl dí sicurezza

ECCOLO, finalmente. E' il restau-rato "ponte del pallaio", che conl'inaugurazione di ieri mattina ètornato agibile per la gioia dei tan-ti appassionati, che frequentanol'area ricreativa di Mimmolle. Lavecchia passerella in legno è statainfatti risistemata e rivestita in me-tallo per garantire nel tempo il suoutilizzo in sicurezza.Un lavoro che si è dimostrato piùcomplicato del previsto non tantodal punto vista pratico, quanto perla progettazione. E' stato infatti ne-cessario presentare una nuova do-cumentazione e passare un nuovocollaudo. Così la passerella è rima-sta chiusa per un anno. «Sono mol-to felice di poter riconsegnare agliabitanti delle Caldine questo pas-saggio, che permette di raggiunge-re con facilità l'area verde e di go-dere delle strutture lì presenti - hadetto il vicesindaco Giancarlo Ga-mannossi, durante il taglio del na-

stro- Da oggi, l'area ricreativa è in-fatti nuovamente raggiungibile di-rettamente dall'entrata principa-le».

LA CERIMONIA di ieri è statapreceduta da alcune polemiche,che si sono aggiunta a quelle sui co-sti. A innescarle la comparsa suimuri delle Caldine di alcuni invitiall'evento firmati dal circolo Pddella Valle del Mugnone. «L'ope-ra - denuncia il consigliere comu-nale FdI, Alessandro Monnetti -è stata realizzata dal Comune,spendendo ben 45mila curo, chesecondo noi sono davvero tanti sol-di per un momento difficile comequesto. Ma soprattutto sono soldidi tutti i contribuenti. Quindi do-veva essere l'amministrazione adinvitare i cittadini, non certo unsingolo partito». Di atto «inappro-priato, discutibile e soprattuttoamministrativamente scorretto»

parla la capogruppo dei Cittadiniper Fiesole, Anna Ravoni che inmerito ha presentato un'interroga-zione a risposta scritta urgente persapere " i motivi per cui non è sta-ta organizzata, come accade pertutte le opere pubbliche, un'inau-gurazione ufficiale da partedell'amministrazione comunale».

Daniela Giovannetti

II sindaco FabioIncatasciatoe l'assessore alleopere pubblicheGiancarloGamannossiieri al al tagliodel nastro

Ila iki.areE u AcJ Pali- c tumat

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Un libro di Riccardo e Renato Buriganaripercorre le tre storiche visite papali

olo VI nel 1964, Giovanni Paolo II nel 2000 (per il grandeGiubileo) e Benedetto XVI nel 2009. Tre papi che si son fatti

pellegrini in Terra Santa, «indicando a tutti noi una strada dapercorrere per riscoprire e alimentare lanostra fede». Questi tre storici viaggivengono riproposti da Renato e RiccardoBurigana nel volume «I Papi in TerraSanta», terzo quaderno dei «ColloquiaMediterranea» (2013, pp. 144, curo 12),pubblicati dalla Fondazione «GiovanniPaolo II», presieduta dal vescovo emeritodi Fiesole, mons. Luciano Giovannetti enata per essere vicini a chi vive nella terradi Gesù. Il volume, che si apre con laprefazione di Bartolomeo I, Patriarcaecumenico di Costantinopoli e una post-prefazione dei francescano padre IbrahimFaltas (che curò tutta la preparazione dellavisita di Giovanni Paolo II), ripropone imomenti significativi dei tre pellegrinaggipontifici e pubblica poi una scelta deidiscorsi più importanti pronunciati inquell'occasione dai pontefici (nelle lingueoriginali).

La Terra Santa ha bisogno di pace e di riconciliazione. E questoimperativo ha guidato anche le tre visite dei papi, risuonando nelleloro parole e nei loro gesti. Come non ricordare l'abbraccio traPaolo VI e Atenagora che pose le basi di un nuovo impegnoecumenico. E come non ricordare la preghiera silenziosa diGiovanni Paolo II davanti al Muro del pianto o l'appello alla pacelanciato da Benedetto XVI.

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GREVE Celebrazione molto partecipata. IlVescovo ha salutato tutti augurando tanta gioia

DI GIULIO BENCISTA

omenica 15 dicembrecon un certo anticiporispetto agli annipassati ventinove

adolescenti della parrocchiagrevigiana hanno ricevuto ilsacramento della cresima nellamessa vespertina presiedutadal Vescovo di Fiesole MarioMeini. Le panche della navatacentrale erano tutte riservate aicresimandi e alle loro famigliee ospitavano quattro personeciascuna. Tutti gli altri fedelidovevano accontentarsi dellepanche delle navate laterali,ma una buona parte deipresenti non aveva altresoluzioni che quella dirimanere in piedi . Insomma lapresenza dei fedeli era moltosuperiore a quella delledomeniche normali. Primadell'inizio della cerimonia ilparroco ha invitato genitori eparenti dei ventinove ragazzi anon eseguire le fotografie inquanto nella chiesa erapresente il fotografo che leavrebbe fatte per tutti. IlVescovo ha iniziato lacerimonia salutando icresimandi e i loro genitori eparenti e ha lasciato spazioalla prima parte della messache si è conclusa con l'appellodei ragazzi. Ha cominciatol'omelia con l'elogio dellagioia alla quale chiama lalettura del brano del profetaIsaia e i ripetuti inviti di papaFrancesco, che si avvale di variinviti ad essa da parte dei

vangeli; anche se purtroppo inquesto tempo avvengonomolti fatti ed episodi che lafanno almeno interrompere,generando un'alternanza digioia e di tristezza, magariseparate da periodi didistrazione e noncuranza. Cisono anche momenti disconforto e sofferenza generatidalla confidenza troppoaccentuata sulla propriapersona e per la carenza omancanza di fede o eccessivasicurezza in sé. È la fede inDio e nel suo figlio Gesù chelibera da ogni problemaumano, perché da solo l'uomo

non ce la fa: è il Signore GesùCristo che può salvarci in ognisituazione difficile. È beneavere fiducia in Lui el'incontro con Lui èrassicurante e genera in noi lagioia consentendo la nostrarinascita. Il prossimo e vicinoNatale di Gesù può essereanche un natale nostro eriportare in noi la gioia e lasperanza . Ci invita ariaccostarsi alla fede e allagioia per la speranza di unabuona vita che magari è stataritrovata dopo averla perduta.Il tema della gioia, che era ilcardine della festività della

terza domenica di avvento, èstato presente in tutte le partidella preghiera dei fedeli, oltreche nei momenti nei quali èstato impartito il sacramento aciascuno dei ventinovecresimandi. E nel saluto finaledel Vescovo, dopo unringraziamento rivolto alparroco don Luca, a tutti iragazzi è stata augurata tantagioia. La cerimonia è stataaccompagnata dai canti dellacorale parrocchiale i cuicomponenti dopo la fine dellamessa sono stati salutatipersonalmente dal Vescovoche a tutti ha augurato unbuon Natale.Purtroppo il sacramento dellaCresima è diventato per moltigiovani l'addio alla chiesa ealla religione cattolica, comeormai è riconosciuto da tutti ifedeli più vicini alleparrocchie e dai sacerdoti,vescovi e altri religiosi.Speriamo che nella comunitàgrevigiana il fenomeno abbiauna rilevanza meno negativarispetto a quanto si verificaspecialmente in centri piùgrossi o nelle città, dove lechiese sono più deserte e lamentalità delle persone più«evoluta» e dedita ad attivitàritenute più moderne eprestigiose dell'oratorio: checostituisce un luogo eun'attività che nellaparrocchia di Greve impegnamolte diecine di giovani, oltreun centinaio, che siadoperano nell'educazione enella catechesi dei più piccoli.

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FIGLINE II 15 dicembre l'«addio» ufficiale. Ora sarà la parrocchia della Collegiata a guidare le attività

L'ultimo giorno dei salesiani all 'OratorioE così è giunto il 15 dicembre: i Padri

Salesiani, la scorsa domenica, hannolasciato ufficialmente l'Oratorio diFigline Valdarno, dopo 115 anni dipresenza sul territorio, terminando laloro opera all'interno della Diocesi diFiesole. Una bella atmosfera,commovente, ma anche propositivaper il futuro, con tanto sanoentusiasmo per i giorni che attendonoil cortile più famoso della città, haaccompagnato la concelebrazioneeucaristica delle 11, presieduta dalvescovo diocesano, mons. MarioMeini, all'interno della graziosa Chiesadell'Oratorio. Presenti, fra i celebranti,don Leonardo Mancini, ispettoresalesiano dell'Italia Centrale, il vicariodella Diocesi, mons. GiovanniSassolini, a cui è stato affidata lagestione dell'Oratorio incardinatoall'interno della sua parrocchia, quelladell'Insigne Collegiata di Figline, etanti altri sacerdoti, ciascuno con lapropria storia, con un trascorsosalesiano nello storico cortile osemplicemente con un vincolo di

origine o di amicizia per quanti lohanno frequentato. Vari i momenti daricordare, iniziando dal grazie checiascuna realtà oratoriana ha espressonei confronti del direttore, don MarioUllucci, che proseguirà la sua missionepresso la Basilica romana del SacroCuore, di don Pietro Pagotto e donSergio Bugada in partenza per l'OperaSalesiana di Scandicci; gli ultimi tresacerdoti di un numero distraordinarie figure che negli anni sisono succedute in città. Come nonricordare poi la lettera inviata aifiglinesi da don Andrea Marianelli,storico direttore, oggi alla guida dellarealtà di Latina, letta al termine dellaCelebrazione. Emozionante e ricco dipathos, dunque questo passaggio diconsegne per la guida della struttura divia Roma: un futuro radioso attendel'ambiente oratoriano, guidato dai laiciche ne proseguiranno l'operacoordinati da mons. Sassolini. Comedire: la storia continua, una storia dascrivere tutti quanti insieme.

Laura Borgheresi

Fiesole Pagina 10

FIESOLE Una mostra sui Longobardi con reperti inediti, un volume, percorsi multimedialisuTablet e una fragranza dedicata alla Città. Domenica 22 dicembre la presentazione del libro

II Museo Archeologicofesteggia 100 anniI

1 Museo CivicoArcheologico di Fiesolefesteggia 100 anni nel2014. Lo fa con un volume

dal titolo «Fiesole MuseoCivico Archeologico»(Edizioni Polistampa), unamostra che permetterà diesporre per la prima volta ireperti rinvenuti nelle ultimecampagne di scavo condottedalla Soprintendenza per iBeni Archeologici dellaToscana nell'Area Garibaldi aFiesole, una guidamultimediale che porta aconoscere il Museo come nonè stato mai visto e, infine, conuna fragranza dedicata perl'occasione alla città. Unsecolo di bellezza, comericorda il sottotitolo delvolume realizzato dalComune per l'occasione, èquello custodito nelle sale delMuseo Archeologico, che ha lasua sede nell'AreaArcheologica (via Portigiani,1).«Con questo centenariochiudiamo un capitolo moltoimportante dell'attivitàamministrativa - spiega PaoloBecattini , assessore allaCultura del Comune di Fiesole-, consolidando il ruolo delMuseo Archeologico di Fiesoleanche attraverso il recupero intoto tutte le emergenzearcheologiche della nostracittà e, d'altra parte, aprendoloall'innovazione, appunto conl'adozione della guidamultimediale attraverso itablet».«Le iniziative organizzate inoccasione del centenario sonocaratterizzate dallo sforzo dinon voler essere effimere, mapiuttosto tese a rafforzare ilmuseo di oggi nei suoicontenuti, nei suoi apparati diallestimento e di rapporto conil pubblico - afferma MarcoDe Marco , Conservatore deiMusei di Fiesole -. Premesottolineare anche che tutte leiniziative programmate sonostate definite in pieno accordoe in collaborazione con laSoprintendenza per i Beni

Archeologici della Toscana».IL LIBRO . «Fiesole MuseoCivico Archeologico»ripercorre la storia del Museopresentandone, al contempo, icaratteri originali. La secondaparte del testo costituisce,infatti, un catalogo illustrativodegli straordinari reperti inesso conservati, corredato daimmagini raccolte in unarecente campagna fotografica,espressamente realizzata.Grazie alla curatela di MarcoDe Marco, Conservatore deiMusei di Fiesole, e aicontributi di Carlo Salvianti eMario Cantini e ai testidiAndrea Pessina e diGiuseppina CarlottaCianferoni, rispettivamenteSoprintendente e FunzionarioArcheologo dellaSoprintendenza per i BeniArcheologici della Toscana, ilvolume offre uno sguardod'insieme sullo scrigno dipreziosi tesori costituito dalcentenario MuseoArcheologico di Fiesole. Percitarne alcuni: i bronzettivotivi etruschi, la stelefuneraria del VI sec. a.C. inpietra serena, i fregi marmorei

e le sculture dal Teatro e dalleTerme, la stipe votiva etruscadel tempio di Minerva, leantefisse fittili e il torso dileonessa in bronzo, tuttevestigia che permettono diripercorrere la storia dellacittà. Il libro verrà presentatoal pubblico per la prima voltadomenica 22 dicembre, alleore 11, nella Sala Costantinidello Museo Archeologico.LA MOSTRA . «Fiesole e iLongobardi» è, invece, il titolodella mostra organizzata per ilcentenario che verrà ospitatanelle sale del Museo dal 9aprile al 30 ottobre 2014.L'esposizione, realizzata incollaborazione con laSoprintendenza per i BeniArcheologici della Toscana,vede esposti per la prima voltai corredi funerari longobardirinvenuti nel corso degli scavicondotti dalla stessaSoprintendenza nell'AreaGaribaldi a Fiesole. Il museofiesolano diventerà così tra ipiù importanti in Toscana peril periodo longobardo. Lescoperte di questi ultimi annihanno, infatti, portato Fiesolealla ribalta dell'archeologia

longobarda: qui è statoscoperto un estesoinsediamento fortificato - almomento più di 40 lesepolture rinvenute che, sesommate a quelle già note,portano a più di cento letombe portate alla luce dallafine dell'Ottocento - digrande importanza strategicanel controllo delle vie ditransito dell'Italia centrale eassolutamente dominantesulla Firenze del periodo.Proprio per l'importanza diFiesole nella storialongobarda, nel contesto dellamostra è prevista ancheunagiornata di studio peraggiornare lo stato dell'artedell'archeologia longobardain Toscana e, più diffusamentein Italia, data la consistenza diquanto finora rinvenuto.

GUIDA MULTIMEDIALE.U antichità sposal'innovazione. Il progettomultimediale iniziato dalComune di Fiesole a luglio diquest'anno con l'entratadentro l'Area Archeologica diuna guida multimediale, dallafine del mese di dicembre siestenderà anche al MuseoCivico Archeologico. Ilpubblico potrà ritirare allabiglietteria dei musei (senzacosti aggiuntivi) i tablet con iquali poter compiere unviaggio interattivo fra i repertipiù significativi. La guida èrealizzata da C&T Crossmediacon la direzione scientifica diMarco de Marco, Conservatoredei Musei di Fiesole.UN'ESSENZA PER FIESOLE.Sempre in occasione delcentenario del Museo, allacittà viene dedicata unafragranza appositamenterealizzata dall'Antica Officinadel Farmacista che nasce nel1983 dalla passione dI PaoloVranjes , farmacista, chimico,cosmetologo. Dalla ricerca delDr. Vranjes e dei suoicollaboratori nascono, conl'attività dell'Officinatrattamenti innovativi eprodotti esclusivi.

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«Prestare servizio agli altri?Aiuta a crescere come persona»

DI PAOLA CONTI

La Toscana è una regionecon molti meriti non soloper ricchezza del suopatrimonio artistico-

letterario lasciato in eredità damolti suoi figli di grande valore,famosi in tutto il mondo,(nominarne alcuni è affrontoagli altri), ma anche per averoperato per i diritti dell'uomo eil suo riconoscimento dipersona, viste anche lenumerose Associazioni,Confraternite, oggi più attive chemai per un impegno solidale aservizio dei bisogni dellapopolazione, sia di natura fisicache spirituale. Ricordiamoci chela bellezza di questo territorio siconiuga con la capacità «divina»dei suoi abitanti, messa a frutto,senza perdere il senso dellamisura, in forme che hannotrovato il loro corrispondente inresponsabilità verso l'ambiente echi lo vive. Fra le Istituzioni chemeglio rappresentano il suoaspetto di generosità ealtruismo: la Confraternita dellaMisericordia, operativa da 177anni.A S. Giovanni Valdarno, il 13dicembre è stata festeggiataSanta Lucia, nella piccola chiesaa lei dedicata, patrona (insiemea S.Leopoldo) della Misericordialocale, con una grandecelebrazione liturgica presiedutadal Vescovo di Fiesole, MarioMeini e da don SimoneImperiosi, correttore della cittàmasaccesca e don FabianoFabiani, correttore della Sezionedi Cavriglia. La folla di personepresente ha, oltre ad averimplorato l'intermediazioneceleste della Santa, assistito alrito della vestizione di 18volontari, di cui 3 del Comunedi Cavriglia, con parità fra i duegeneri. Una testimonianza digrande impatto, confermatadalla lettura della formula,espressione di valori cristiani,percepiti e vissuti in primapersona, oltre alla recita della

preghiera delVolontario, densa disignificato.Un'intervista a donImperiosi ha permessodi cogliere meglio ilsignificato del gestocompiuto al terminedella Messa e il ruolodi correttore

all'internodell'Associazione.La consegna dellaveste nera concappuccio o Buffa èstato soltanto ungesto nel rispettodella tradizione o haassunto un nuovoruolo?«È giusto precisare cheè il primo anno dopomezzo secolo che èavvenuta la consegnadella veste storica; proposta cheha trovato condivisione edimpegno da parte del Magistrato(Organo di governo o Consigliodirettivo). Il suo valoresimbolico, di profondaappartenenza al Movimento,riporta meglio in luce ladifferenza fra "Confratello" e`Volontario". Il primo, con il ritodella vestizione aderisce allenorme statutarie e soprattuttocon la vita ai valori cristiani,nell'esempio della parabolaevangelica del Buon Samaritano,rendendo testimonianza ecostituendosi punto diriferimento. Il secondo è ilfratello che "entra", e puòrimanere Volontario o diventareConfratello, dopo l'anno diprova».Questo nel rispetto di ognipersona appartenente anche areligione diversa?«Certamente, al di là della sceltadi continuare in un modo onell'altro, tutti i volontari sono,comunque, tenuti al rispetto deivalori cristiani. La divisa attuale,quella della quotidianità, colorigiallo e azzurro, scelti dallaConfederazione fin dal 1899,con la quale il volontario si

identifica e dà visibilità, riporta ilsegno stesso della Croce,richiamando alla responsabilitàe Carità cristiana».Chi è il Correttore?«Un sacerdote di nominavescovile per le singoleMisericordie locali e di nominaCET (Conferenza EpiscopaleToscana) per quello regionale.Ogni Misericordia per essere taledeve avere il suo Correttore».Quale il compito o missione?«Oltre alla celebrazione dellevarie liturgie, una direzionemorale e cristiana sulle decisioniprese all'interno dell'Organodirettivo, che se non avallatedalla sua figura carismatica nonsaranno applicabili».Quanto incide la sua presenzanella formazione e nel vissutoquotidiano del volontario?«E una presenza ditestimonianza, fatta di ascolto econdivisione di vita, diesperienze di servizio alprossimo, con spirito pastorale».Da quanti anni svolge questoservizio?«Ho iniziato per spinta di unamico in quarta superiore, peramicizia e con tanto timorepensando a malattia e

sofferenza. Non hopiù smesso e sonopassati 20 anni. Il fattovocazionale delsacerdozio è natodurante gli anniuniversitari, quandosentendo crescerealtruismo, attenzioneverso il prossimo,chinandosi sui bisognidelle persone sole,anziane, povere nellasalute, ho incontrato il3 ignore».Cosa le ha insegnatoo in cosa lo haarricchito prestarequesto servizio?«Prestare servizio pergli altri non è stato

:atificazione in sestessa ma crescitacome persona oltre

che cristiano che mi ha aperto gliocchi sulle responsabilità dellavita. Molti miei compagni diviaggio si sentono gratificatiperché vedono che prestareservizio è utile e dà gioia».Dal 2010 è stato nominatoanche Correttore delleMisericordie della Toscana, unruolo oneroso che per la suaesperienza sta portando avanticon impegno ; quale improntasta imprimendo insieme alcompito di coordinamento?«Cercare di calarsi sempre piùnelle realtà territoriali persoddisfare al meglio specificibisogni nell'ambitodell'autonomia federale,mantenendo il rispetto dellanormativa statutaria a livellonazionale. Nello specifico:mettersi a servizio ascoltando,proporre percorsi morali espirituali perla vita delleMisericordie, in strettacollaborazione con i vescovidella Toscana, oltre ad esortare orichiamare a far bene il servizio».In questi anni fervidi diumanità, cosa l'ha colpita inmodo particolare?«Il grande spirito di misericordiadi chi non frequenta la chiesa».

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DON SIMONE IMPERIOSI Intervista al sacerdote diocesano che è correttore dellaMisericordia di S. Giovanni e correttore delle confraternite dellaToscana. II 13 dicembre lavestizione di 18 nuovi volontari della sezione sangiovannese che è unita a quella di Cavriglia

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E' APERTO il Presepe Artistico di Villa Rigoli, realizzato a Borguntoda un gruppo di appassionati capeggiati da Rolando Jahier.Ingresso libero tutti i giorni, con orario 10 -19, fino al 6 gennaio epoi fino al 26 gennaio solo il sabato e la domenica.

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