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Il terrore degli inquilini delle Case Popolari
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L'Oscar del giorno lo assegniamo a Dario Fran-
ceschini. Che il ministro ai Beni Culturali abbia
deciso di sposare una donna di Bonefro è mo-
tivo di gioia. Speriamo, però, che qualche poli-
tico molisano abbia fatto presente all'esponente
di governo in quale stato penoso stiano i mo-
numenti molisani e di quali attenzioni essi ab-
biano necessità. Speriamo che i corifei e i
palafrenieri che si sono visti a Bonefro abbiano
rappresentato le giuste aspettative dei molisani
in modo che possano plaudire all'evento e non
al gossip. E che i confetti siano per i risultati.
Il Tapiro del giorno
a Michele Petraroia
Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petra-
roia. L'assessore regionale sembra essere di-
ventato, per davvero uno e trino. Il cerchio
messo in piedi dal vice presidente della giunta
regionale Michele Petraroia e la sua segreteria
con gli Eco.Dem e con i Cristiano sociali, è
come il gioco delle tre carte, in cui è difficile, se
non impossibile, indovinare quale dei tre pen-
sieri che vengono di solito espressi e manifestati
è quello giusto. E così è possibile parlare in
prima persona oppure esprimere concetti di-
versi attraverso la lettura che ne fanno le due
associazioni.
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel.: 0874.698012Fax: 0874.494461E-mail Redazione Campobasso: [email protected]
E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected]
Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606
Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)
Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita
Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero
ANNO X - N° 171 - MARTEDÌ 26 AGOSTO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
L’Oscar del giorno
a Dario Franceschini
Fanno il gioco delle tre carte, quello delle fiere paesane,
in cui era difficile per i giocatori indovinare la carta giusta
manipolata dal prestigiatore. Il cerchio messo in piedi dal
vice presidente della giunta regionale Michele Petraroia e
la sua segreteria con gli Eco.Dem e con i Cristiano sociali,
è come il gioco delle tre carte, in cui è difficile, se non impos-
sibile, indovinare quale dei tre pensieri che vengono di solito
espressi e manifestati è quello giusto.
Lo andiamo scrivendo da tempo, sperando che il gioco
scoperchiato inducesse i protagonisti ad essere più cauti e,
soprattutto, più coerenti. Invece continuano, imperterriti, a
dire Petraroia una cosa, gli Eco.Dem delle volte a dargli so-
stegno, altre a cambiare i contenuti, e i Cristiano sociali fare
altrettanto con gli Eco.Dem e con Petraroia. Per cui diventa
difficile, se non impossibile, indovinare il reale pensiero del
vice presidente dell’esecutivo regionale.
Ultimamente gli Eco.Dem si sono lanciati in una denuncia
a tutto campo delle carenze regionali, mettendo a nudo un
Molise privo strumenti di programmazione.
Una denuncia che dopo un anno e passa di governo di
centrosinistra, con Petraroia costantemente in prima pagina,
certo non gli fa gioco né onore, offrendo il fianco alla critica
giornalistica di rilevare, appunto, quanto sia in ritardo, lenta
e complicata l’azione politica e amministrativa del governo
Frattura. Difatti è così.
La Regione Molise non dispone di un Piano energetico, di
un Piano paesistico (da oltre tre anni è in fase di allesti-
mento da parte dell’università del Molise, ma non vede la
luce – ndr) , di norme di salvaguardia ambientale, di una
legge Quadro in materia di urbanistica, di un Piano per la
viabilità e i trasporti, di un Piano per il dissesto idrogeologico
e di misure che valorizzino le aree protette esistenti o che
promuovano le aree molisane inserite nel Parco nazionale
d’Abruzzo e sostengano l’istituzione del Parco regionale del
Matese.
Lo dicono gli Eco.Dem, ma per essere collegati politica-
mente, culturalmente e ideologicamente al vice presidente
Petraroia, per la legge dei vasi comunicanti applicata alle
idee, è come se lo dicesse Petraroia.
Il che diventa paradossale, essendo egli il vice presidente
della giunta regionale nonché personaggio di spicco di ciò
che resta della nomenclatura ex comunista, eletto per tro-
vare, con il suo rigore ideologico, una soluzione ai problemi
del lavoro e dell’occupazione. Ma la Regione Molise è in re-
gime anarchico - autarchico, in mani inadatte a sostenere il
peso della gestione amministrativa del territorio e dei valori
culturali (architettonici, storici e ambientali) che esso con-
tiene.
D’altronde, le cave a cielo aperto, l’inquinamento dei ter-
reni (non solo per mano della camorra), dell’acqua e del-
l’aria, l’avanzata delle pale eoliche e dei pannelli solari in
siti di pregio paesaggistico e ambientale, l’avanzata del ce-
mento, nelle forme peggiori di distruzione del territorio, sono
lì a testimoniare l’anarchia delle attività umane, e l’autarchia
degli strumenti di contenimento.
Inoltre gli Eco.Dem (quindi Petraroia) si dicono preoccu-
pati e, quindi, contrari alla Termoli – San Vittore che però, a
differenza di Petraroia, è sostenuta a spada tratta dall’as-
sessore regionale ai Lavori pubblici Pierpaolo Nagni, e dal
gruppo dell’Italia dei Valori.
Al pari degli Eco.Dem, peraltro, Nagni è sostenitore del
miglioramento della viabilità interna (modernizzazione della
linea ferroviaria Roma-Campobasso e della messa in sicu-
rezza delle Fondovalli del Trigno, del Biferno e degli assi di
collegamento con Benevento, con Foggia, con Napoli), con-
siderati elementi base della mobilità e dello sviluppo territo-
riale. Perdurando però questa evidente disarmonia, questa
aperta dissonanza politica e amministrativa dentro e fuori la
giunta regionale, non possiamo che prevedere il lungo per-
manere di un Molise privo di strumenti di programmazione e
di coerenza. Privo di futuro.
Dardo
226 agosto 2014
Il Molise non programma, va avanti a tentoni:
lo dicono in tanti, anche nella maggioranza a Palazzo Moffa
TAagliolto
di Massimo Dalla Torre
Una volta erano i motivi dei Righeira, di Giuni Russo, delle Les
Ketckups o i ritmi latino americani ad impazzare sulle spiagge
come tormentoni estivi, ora tocca alle docce gelate che, hanno
dato l’avvio a una serie di performance a prova di fisico. Prove
stile campi militari estremi che, a quanto si apprende dalla stampa
locale, hanno contagiato finanche i politici molisani che, non
hanno perso tempo a farsi immortalare, mentre una “secchiata”
li investe con tanto di facce ed espressioni che lasciano il tempo
che trovano. Una moda che, nella sua accezione più pura, invita su-
bito dopo, ma solo pochi lo fanno seriamente, scusate se dubi-
tiamo i nostri big non crediamo lo facciano, dopo essere stati
“gelati sotto tutti i punti di vista” a donare somme di danaro con
cifre anche a sei zeri a favore della ricerca sulla SLA.
La malattia genetica che in questi ultimi anni è sempre più pres-
sante e soprattutto invalidante con una prognosi infausta dato
che ancora è lontana la soluzione, nonostante la medicina faccia
passi da gigante ogni giorno.
Sulla simpatica, si fa per dire simpatica, moda di farsi “secchiare”
avremo molto da scrivere, anche perché, a nostro modesto giudi-
zio, troviamo la trovata, di cattivissimo gusto perché denota una
goliardia non concepibile specialmente nei riguardi di chi è co-
stretto ad affrontare questa terribile patologia. Una patologia che
mostra dati allarmanti tant’è che gli sforzi dei ricercatori si sono
decuplicati al massimo.
Una patologia che lascia letteralmente gelati, non a causa del
ghiaccio contenuto nel secchio, ma per le conseguenze che deva-
stano la vita a chi ne è colpito.
Una patologia che invece dovrebbe far pensare seriamente
come nel nostro Paese, Molise compreso, si dileggia e si penalizza
pesantemente la sanità, leggasi chiusura dei centri di ricerca, can-
cellazione di reparti importanti, dimezzamento di posti letto. Tutte
cose che invece servono a dare lo stimolo giusto e soprattutto ri-
solutivo a quello che è la ricerca, accantonata per favorire altre
cose che potrebbero attendere perché di poca importanza.
Una patologia di cui ci si ricorda soltanto in alcuni periodi del-
l’anno, quando si da l’avvio a maratone televisive per la raccolta
dei fondi e ora con questo “giochino” che, se ci è permesso, de-
finiremo “innocente e sotto certi aspetti demenziale, affrontato da
persone che pur di essere alla ribalta” si fanno immortalare con
la speranza di trovare emuli, senza sapere che la semplice doccia
gelata non risolve assolutamente la questione che è seria anzi se-
rissima. Questione che specialmente in questa non estate è stata
barattata sotto forma di “gavettone” senza alcun nesso logico, anzi
illogico, tant’è che scorrendo le pagine del social network oppure
guardando i servizi televisivi, l’amarezza si palesa in modo dirom-
pente perché più passano i giorni e più ci si rende conto che la
“pochezza” aumenta e lascia spazio a una cosa che lascia poco
spazio al razionale e cede molto all’irrazionale trasformato in un
azione “stupida”.
La quale, questo il lato deleterio della questione, nella maggior
parte delle volte purtroppo è seguita da fatti non concreti dove
i flash o le telecamere anche amatoriali fanno da padrone. Mezzi
che invece se utilizzati nel modo giusto supportati, non ci stanche-
remo mai di scriverlo, ecco il perché della ripetizione, da fondi o
donazioni potrebbero essere il mezzo risolutivo a favore di chi
una mattina credendo in un affaticamento o a un torpore musco-
lare scopre di essere stato aggredito da un qualcosa che attra-
verso due consonanti la S e la L e una vocale, la A è agghiacciante
e non una moda che ha contagiato ignominiosamente chi non si
rende conto che la realtà è diversa e soprattutto non svanisce in
pochi attimi.
Meno “gavettoni ghiacciati” piu’ fondi per la ricerca
A chi bisogna credere, a Petraroia, agli Eco.Demo ai Cristiano sociali?Perdurando la disarmonia, la dissonanza politica e amministrativa dentro e fuori la giunta
regionale, non possiamo altro che prevedere un Molise privo di coerenza e di futuro
CAMPOBASSO. Non sono riu-sciti a stare dietro le pressioni delrecupero credito per gli alloggi po-polari dello Iacp di Campobasso ese non si sistemeranno con gli ar-retrati entro poche settimane ri-schieranno di finire sotto sfratto. È una "bomba ad orologeria" per
le famiglie che a Campobasso, manon solo, che abitano nelle casepopolari, le quali pur avendo unreddito molto basso, e quindi i re-quisiti per conoscere una dilazionenel tempo degli arretrati (visto chela Regione non prevede il contri-buto sociale anti-morosità) e cherischiano di andare in mezzo allastrada. qualcuno allo Iacp di Cam-pobasso se ne sta rendendoconto? E' pur vero che bisogna mettere
con le spalle al muro i "furbetti",che come sempre non mancano,ma bisognerebbe cercare di tro-vare una soluzione per chi non è ingrado di pagare l'affitto intero. Per-chè non cercare di individuare i"morosi incolpevoli" perchè si èperso il lavoro, o si è malati gravi oin carcere. Nessuno non vuole pa-gare, a parte i soliti furbetti, ma bi-sogna metterli nelle condizioni dipotere pagare il minimo. Il rischioè lo sfratto così come sta acca-dendo per tante, troppe famiglie. E poi? C'è la necessità di tro-
vare un metodo per stabilire se uninquilino è moroso colpevolmenteoppure no, senza basarsi solo sulreddito dichiarato, ma anche sultenore di vita, sulla sua situazionesociale, magari incrociando i dati
in possesso dei Servizi sociali. Altrimenti il rischio è che al-
l'emergenza sfratti si sommi unanuova emergenza, questa voltatutta dentro le case popolari. Ed al-lora potrebbe scoppiare una verae propria rivolta sociale. Non èpossibile, dunque, continuare cosìcome è stato fatto fino a questomomento nell'insensibilità piena eassoluta dei vertici dello Iacp diCampobasso. Mandare ufficiali giudiziari un
giorno sì e uno no a casa di inqui-lini che non hanno più capacitàeconomiche per potere fare fronteall'affitto è disdicevole in assenzadi una qualsiasi programmazionecapace di fare il punto della situa-zione e cercare possibili strade al-ternative al solo sfratto.
326 agosto 2014
TAagliolto
Iacp, sfratti dirompenti
CAMPOBASSO. Nella città dei colletti bian-chi, dei fuoristrada, delle ville in campagna, c’ègente della media borghesia che non paga(perché non può) l’affitto, e per questo sfrat-tata. E’ un dato di fatto preoccupante che si ac-compagna alla situazione che riguarda gliinquilini delle Case Popolari e delle case co-munali (Cer) atavicamente, ormai, nella condi-zione di difficoltà e sempre con la spada diDamocle sul collo, da un momento all’altro, ditrovarsi in mezzo alla strada. Non capita ancora perché c’ha messo un
pezza la Caritas e, per altra parte, la politicadel soccorso ultimamente ha licenziato lalegge regionale numero 12 del 25 luglio 2013che di fatto regala le case agli inquilini che lavogliono comprare (a metà prezzo) e a quelliche non vogliono o non possono, il fitto è statougualmente ridotto a metà. La teoria che ha portato a questa conclu-
sione s’avvale del fatto che sia lo Iacp che ilComune non sono stati e non sono nella con-
dizione di assicurare la manutenzione straor-dinaria dei fabbricati e dei singoli appartamenti.Il degrado che n’è disceso è palese e non am-mette repliche. Ammette, però, che lo Iacp e ilComune vengano ritenuti responsabili delladissennatezza con cui hanno amministrato egestito il loro ingente patrimonio abitativo. Nondiversamente dissennata e colpevole è statala politica abitativa della Regione Molise cheha fatto mancare le risorse allo Iacp, senza maiporsi il problema delle conseguenze. Né ha mai impostato un piano edilizio in fa-
vore delle categorie sociali più deboli. Ha lu-crato, non solo politicamente, come hannolucrato gli amministratori delle case popolari,sui favori che si sono potuti fare centellinandoqua e là i finanziamenti, dando in appalto i la-vori, consentendo favoritismi finanche - perfare un esempio - sul cambio delle caldaie ter-miche negli appartamenti. Negli Anni ’50 e ’60 ha lucrato la Dc, co-
struendo milioni di appartamenti popolari as-
segnandoli anche a chi non aveva diritto; poilo sfacelo. E nello sfacelo c’è ancora gente chelucra mantenendo il beneficio di un apparta-mento non avendone più diritto a norma dilegge (sentite come s’è espressa la Caritas aproposito del sistema di assegnazione degli al-loggi in base al quale “Spesso gli inquilini sonostati indotti in errore da atteggiamenti lassisti estrizzatine d’occhio degli amministratori succe-dutisi da molti anni a questa parte”). Anche la legge numero 12 del 25 luglio
scorso che ha dimezzato il valore patrimonialedello Iacp, ha l’obiettivo di creare centinaia diproprietari di appartamenti a metà prezzo delvalore calcolato con una formula a sua volta difavore attraverso le revisione delle rendite ca-tastali. La verità è che sull’edilizia popolare e so-
ciale è stata fatta sistematicamente razzia di ri-sorse, di guadagni indebiti, e una politicasporca. Compresa la legge ultima, come diciamo,
per la quale da parte dei tecnici dello Iacp èstata proposta una serie di correttivi che do-vrebbe attutirne gli effetti disastranti. Che ci sia in quella legge un sottofondo po-
litico è confermato dalla campagna avviata congli inquilini da parte del consigliere regionaleSalvatore Ciocca e dall’ex sindaco di Campo-basso, Augusto Massa, che ha cavalcato latigre da amministratore e da oppositore il chesta a dire quanto la faccenda delle case popo-lari si presti alla demagogia. L’intero discorsoconferma storicamente la verità secondo cuil’edilizia popolare e quella residenziale pub-blica sono state e sono considerate un osso daspolpare. E ci sono riusciti se, com’è nell’amara realtà
di oggi, sono stati costretti a svendere e mai apoter costruire nuove case. Al punto che nellacittà dei colletti bianchi, dei fuoristrada, delleville in campagna, c’è gente della media bor-ghesia che non paga (perché non può) l’affitto,e per questo sfrattata. La legge regionale numero 12 del 25 luglio
scorso non fa altro che coprire le gravi respon-sabilità accumulate nel corso degli anni dallagestione degli Iacp e dai governi regionali, evi-tando di porsi il problema di una seria, valida,concreta possibilità di varare un piano ad hocin grado di affrontare il degrado delle vecchiecase e di costruirne di nuove.
La politica abitativa della Regione Molise ha fallito
Ora la strana spremitura di quanti assegnatari che non sono in grado di pagare l'affitto
Crescono i casi di famiglie rimaste senza reddito che non possono
più fare fronte all'affitto e rischiano di essere sfrattate. E la Regione?
CAMPOBASSO. “In questi ultimi giorni abbiamo assistito
a un risveglio collettivo, negli ambienti politici e istituzionali,
dell’interesse verso le sorti dell’autonomia giudiziaria del Mo-
lise. Ad ogni livello sono intervenuti consiglieri, segretari e
assessori, ma teniamo a precisare quello che è stato il lavoro
sin dalla vigilia di Ferragosto, quando si è avuto sentore della
proposta di revisione della geografia giudiziaria nel Paese”.
A fare il punto della situazione è l’onorevole molisana del
Pd, Laura Venittelli, che ribadisce in modo fermo la necessità
ineludibile di conservare il criterio dei tre tribunali per salva-
guardare non solo la Corte d’Appello, ma l’autonomia e l’ac-
cesso alla giustizia da parte dei cittadini sul territorio, non
dismettendo uno dei cardini costituzionalmente garantiti più
significativi per l’ordinamento repubblicano.
“L’opera certosina di sollecitazione parlamentare che ab-
biamo promosso è stata rivolta nei riguardi di colleghi con
funzioni e competenze, non verso chicchessia e soprattutto
sensibili al problema delle paventate soppressioni di Corti
d’appello e tribunali minori. Tra i primi, il capogruppo Roberto
Speranza, in considerazione del rischio corso dalla sua
stessa regione, la Basilicata”.
L’onorevole Venittelli ha lavorato di concerto con i presi-
denti degli ordini forensi di Larino e Campobasso Antonio De
Michele e Demetrio Rivellino, avviando contatti con altri par-
lamentari di territori a rischio come Marche e Abruzzo, tra
questi il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Fi-
nanze Giovanni Legnini, avvocato che esercita nel foro di
Chieti.Coinvolto nel ragionamento anche il capogruppo Pd
alla Commissione Giustizia Walter Verini, umbro e per questo
altrettanto interessato al tema.
“Per raggiungere una posizione univoca insieme al presi-
dente De Michele abbiamo promosso una corrispondenza
fitta, con cui sono stati messi a fuoco i punti deboli della ri-
forma, spingendo il capogruppo Verini a discuterne col Mini-
stro Andrea Orlando, al quale è stato ribadito che tutte le
regioni, sia della cosiddetta fascia adriatica che altre, da-
ranno battaglia senza tregua per conservare l’autonomia giu-
diziaria, esattamente come faremo per il Molise. Siamo
agguerriti e non cederemo le armi”.
Un lavoro di raccordo importante che vedrà i suoi frutti a
partire dalla ripresa dell'attività parlamentare, ma il monito
del deputato molisano è lo stesso di quello raccolto a mar-
gine dell'assemblea di giovedì scorso a Termoli: coesione per
salvare il Molise, non solo sull'ordinamento giudiziario.
426 agosto 2014
TAagliolto
L'onorevole Venittelli fa il punto della situazione
sulla proposta di soppressione della Corte d'Appello
"Coesione per salvare il Molise"
di Vincenzo Musacchio*
La riforma della giustizia a cui sta la-
vorando il ministro Orlando farà un im-
portante passo in avanti il 29 agosto
prossimo, quando dovrebbe esser pre-
sentata al Consiglio dei ministri. Lì si ca-
pirà qual è il clima.
Si vedrà anche se c’è la possibilità di
un accordo più ampio o se c’è da atten-
dersi una frenata. Importante, inoltre, è
capire quale sarà la reazione di Forza
Italia, visto che il tema giustizia inte-
ressa e non poco al leader del partito.
L’opportunità della riforma a mio giudi-
zio è condivisibile e non dovrebbe af-
fatto essere in discussione, ma il
metodo proposto e la precipitazione con
la quale è stata disegnata rischiano di
condurre a soluzioni inappropriate e pe-
ricolose.
L’esperienza sul campo ci dimostra
chiaramente che una riforma organica
non può prescindere da una seria valu-
tazione d’impatto della nuova regola-
mentazione sotto il profilo politico,
economico, sociale e territoriale.
Ciò richiede la raccolta e l’analisi ap-
profondita dei dati di efficienza e di
spesa relativi alla funzionalità dell’at-
tuale assetto della geografia giudiziaria,
esercizio che presuppone la ricogni-
zione dei costi e della redditività del ser-
vizio di giustizia, l’indagine sulla
specificità della geografia reale e della
situazione infrastrutturale del bacino di
utenza (morfologia territoriale, tessuto
industriale e produttivo, livelli di crimina-
lità ordinaria ed organizzata), nonché
l’individuazione dei fabbisogni reali di un
sistema funzionale ed efficiente, al fine
di disegnare delle strutture che rappre-
sentino una sintesi ottimale tra effi-
cienza e costi del sevizio. Su queste
premesse, che a mio giudizio prescin-
dono da prese di posizione aprioristiche
e ideologiche, dovrebbe ragionevol-
mente fondarsi un’iniziativa progettuale
idonea alla definizione di un rinnovato
sistema giustizia, superando l’attuale
assenza di visione prospettica che in-
duce a ridurre l’esistente senza creare
nulla di nuovo.
Le riforme devono nascere da progetti
e non da soppressioni più o meno
estese. Con questa visione progettuale
si può aspirare a sviluppare e mante-
nere un sistema pubblico della giustizia
efficiente, eliminando gli sprechi, massi-
mizzando gli investimenti, razionaliz-
zando e monitorando il servizio, nel
rispetto della superiore esigenza di ga-
rantire a tutti il pieno ed effettivo eserci-
zio del diritto di accesso alla giustizia.
Sempre a mio giudizio, è assolutamente
indispensabile coinvolgere il Parla-
mento nella definizione di future scelte
correttive del sistema giudiziario nonché
l’opportunità di riflettere ad una riforma
globale dell’organizzazione giudiziaria,
nell’ottica di assicurare ai cittadini la tu-
tela effettiva dei propri diritti.
Al Parlamento spetta in maniera
esclusiva la definizione dei principi e dei
criteri che devono fondare interventi di
questa natura, nonché l’individuazione
degli obiettivi da raggiungere. Allonta-
nandosi dalla sua sede naturale, quella
parlamentare, il processo di riforma
della giustizia perderà di potenzialità ed
efficacia, e il sentimento che la riforma
si lascia alle spalle è quello della solita
occasione perduta.
* già Docente di diritto penale
presso l’Alta Scuola di Formazione
presso la Presidenza
del Consiglio in Roma
Le riforme devono nascere daprogetti e non da soppressioni
L'intervento
"Un colpomortale perla regione"Anche l'Udc si schiera
a favore della permanenza
in vita della struttura
giudiziaria in MoliseCAMPOBASSO. "Il Molise è sotto attacco non
solo mediatico, ora vogliono privarci anche della
possibilità di avere giustizia allontanando ancora
di più il cittadino dalle aule, tutto questo solo per-
ché siamo piccoli e vogliono farci sparire. Noi non
ci stiamo e ci difenderemo con le unghie e con i
denti perché il Molise possa continuare a vivere».
Ad affermarlo è il segretario regionale dell’Udc del
Molise, Teresio Di Pietro, che interviene per com-
mentare la decisione di sopprimere in Italia quat-
tro Corti d’Appello tra cui quella di Campobasso.
«Sarebbe un colpo mortale non solo per la giusti-
zia ma per la soppressione della Regione Molise
dopo aver perduto già tanti enti.
Così – aggiunge Di Pietro – si ritornerebbe in-
dietro di oltre 30 anni quando prima eravamo co-
stretti ad andare a Napoli o Roma». Il segretario
regionale dell’Udc ribadisce come così si allontani
ancor di più il cittadino dalla giustizia e riferisce
che stamane ha avuto un colloquio con il segreta-
rio nazionale Lorenzo Cesa il quale avrebbe rive-
lato come il prossimo 29 agosto il governo
chiederebbe solo una delega generica per affron-
tare il tema della riorganizzazione del sistema giu-
stizia e Corti d’Appello ma «si tratta solo di
rinviare il discorso allungando il collo per altri
mesi senza risolvere ed eliminare il pericolo per
Campobasso».
Di Pietro annuncia che sia a livello di partito che
in Regione con il capogruppo Pippo Sabusco si
metteranno in campo iniziative per evitare una ca-
tastrofe i cui costi ricadranno sulle spalle dei cit-
tadini che dovendo pagare di più per far valere i
loro diritti in appello si sono visti aumentare anche
i contributi unificati dopo l’illusoria concessione di
80 euro in busta paga e solo per alcune categorie
di cittadini. «Lancio un appello – conclude Teresio
Di Pietro – affinché tutte le forze politiche della
nostra regione facciano quadrato su una que-
stione che potrebbe avere effetti devastanti per il
futuro del nostro bistrattato Molise».
Il contrasto è netto. Chi ha voglia di fare, di lavorare, di
innovare, di razionalizzare il lavoro alla Regione Molise
spesso si trova nell’impossibilità di agire e, quindi, chiede di
lasciare, di cambiare aria, di trovare dimensioni organizza-
tive, amministrative e politiche adeguate alle personali capa-
cità e aspirazioni.
E’ la storia in sintesi del dirigente dell’Area quarta, Rodolfo
Cocozza che, vistosi tarpato le ali in ogni tentativo di cam-
biamento di metodo e mentalità, ha chiesto di rescindere in
maniera consensuale il rapporto che dal 15 gennaio 2014
lo lega alla Regione.
Ma alla Regione di gente che abbia voglia di fare, inno-
vare, razionalizzare ce n’è estremo bisogno per tentare,
come è stato detto e ridetto, di riorganizzare i servizi e gli uf-
fici dell’ente per sottrarlo al progressivo deperimento umano
e funzionale. Di questa necessità s’è reso di nuovo inter-
prete l’assessore ai lavori pubblici Pierpolo Nagni e con lui
la presidenza della giunta e l’intero esecutivo.
Da qui, l’invito all’ingegnere Cocozza di restare dov’è, di
continuare il percorso di rinnovamento avviato e già contras-
segnato dalla presentazione di tre proposte di leggi regio-
nali: una sui Lavori pubblici, un’altra sulla gestione del
territorio (legge urbanistica), e una terza sulla tutela sismica
del territorio.
Tre leggi per dare sostanza all’Area quarta, lavoro ai ser-
vizi e agli uffici in termini di contenuto e di funzionalità, con
un chiaro riverbero di effetti benefici sulla collettività.
Fin qui la faccenda nella sua macrodimensione, il cui svi-
luppo è nella decisione di Cocozza di accogliere o meno l’in-
vito a restare dov’è e di continuare il lavoro avviato. Se il
moto di rinuncia è realmente motivato dalla difficoltà di su-
perare gli ostacoli che in misura notevole e ingiustificata gli
sono stati frapposti, e non già nella presunta superficialità di
un atteggiamento che a qualcuno è apparso troppo facil-
mente rinunciatario, c’è da credere che resti dov’è e che cer-
chi di continuare il lavoro avviato. Il vero nodo da sciogliere
pertanto è la possibilità o meno che gli vengano dati gli stru-
menti, i mezzi, e le facoltà di agire e d’incidere concreta-
mente e a fondo nella messa a punto del progetto di
riorganizzazione dell’intera Area quarta, dei servizi e degli
uffici che la compongono.
Diversamente le sollecitazioni a restare, gli apprezzamenti
elargiti, il riconoscimento del profilo direttoriale espresso e
posto in essere rimarrebbero vuote espressioni di pramma-
tica se non, addirittura, un modo peloso a copertura di ciò
che sarebbe uno smacco e una precisa denuncia di ineffi-
cienza degli apparati amministrativi dell’ente, qualora ve-
nisse da Cocozza confermata la volontà di lasciare
l’incarico.
Allo stato delle cose, purtroppo, risultano invariate e irre-
movibili le situazioni che andrebbero riviste e modificate, il
personale e le competenze che le sostengono, cui aveva
messo mano. Cioè, invariate e irremovibili le incrostature di
anni di lassismo, di clientelismo, di strumentalismo, di un
modello comportamentale in cui gli egoismi (personali e di
categoria) sono statati gli unici comuni denominatori.
La scommessa che il direttore dell’Area quarta, la presi-
denza della giunta e la giunta regionali vogliono vincere è
racchiusa nella volontà di agire contro tutte le forme d’inter-
dizione che sono la specialità degli apparati regionali (in pri-
mis i sindacati interni) da cui, peraltro, gli apparati partitici e
politici hanno tratto non pochi vantaggi elettorali.
L’impresa è come scalare l’Everest senza bombola d’os-
sigeno.
Dardo
526 agosto 2014
TAagliolto
Il direttore dell’Area quarta della Regione Molise Rodolfo Cocozza, che voleva
gettare la spugna di fronte alla impossibilità di modificare lo stato di fatto,
è stato caldamente invitato a restare al suo posto
di Luigi Zappone*
La crisi economica che ancora investe il nostro Paese,tra recessione e
austerity, ha fatto in modo che i lavoratori autonomi in generale e quelli
del settore commerciale in particolare, risultino essere la fascia che, pro-
porzionalmente, ha pagato il conto più salato di questi c anni di crisi, per-
dendo man mano circa 420 mila posti di lavoro e bruciando circa 70
miliardi di reddito disponibile. E' da tempo che andiamo sostenendo che
occorre quantomeno un momento di riflessione sulla vicenda, almeno
dal punto di vista "del lavoro".
Avevamo lanciato l'allarme - almeno da un paio di anni addietro – fa-
cendo rilevare come per i lavoratori autonomi, composti in larga parte
da piccoli e micro imprenditori (in prevalenza del settore commerciale,
almeno nella nostra realtà territoriale) fosse diventato insostenibile il
"peso" che, tra fisco e recessione, stava finendo – come poi ha finito – di
"schiacciare" la categoria. In verità, in taluni proclami, anche del Governo
centrale viene riconosciuta l'esigenza di ridurre la pressione fiscale anche
attraverso un piano di tagli della spesa pubblica inefficiente e improduttiva:
ma ancora siamo in attesa di verificare come i tagli saranno portati avanti
in modo coraggioso. E' un dato certo e verificabile in qualsiasi momento
(.... basta fare un "giro" per le strade storicamente votate al commercio
della città capoluogo della Regione Molise: Via Mazzini, Viale Elena, il
corso......) per rendersi conto che gli effetti della crisi sul "lavoro auto-
nomo" (leggi commercio) si siano fatti sentire a partire dalle molte chiu-
sure di attività in proprio e dai conseguenti effetti sull'occupazione. Si è
trattato e si tratta di un "sacrificio" elevatissimo e, proporzionalmente,
molto più alto rispetto al lavoro dipendente,che non è sostenibile, soprat-
tutto in una realtà territoriale come il Molise che ha fin qui "vissuto" di
terziario.
Questo mix di crollo occupazionale (che, poi, equivale a dichiarazioni
di "fallimento" per molte attività commerciale), insieme alla pressione fi-
scale sul "patrimonio" e sui servizi, ha determinato una pesante diminu-
zione ( se non completo azzeramento!!!!) dei "redditi primari" della
famiglie che di attività commerciali hanno fin qui vissuto. L'ammontare
dei "redditi smarriti" e che la "politica" (anche locale) non prova a far ri-
trovare ci ha portato al convincimento che servono – ora più che mai –
interventi diretti a favorire la ripresa occupazionale e la crescita dei redditi
delle famiglie che rappresentano una priorità , non solo per la politica
economica del Paese, ma anche e soprattutto per le genti molisane.
Le risorse necessarie vanno trovate, sicuramente, nei tagli alla spesa
della "finanza pubblica" (....anche il Governo regionale!!!!!...) e, nell'intanto,
come provvedimento immediato, visto che si è "finanziato" (con soldi
pubblici) zuccherificio, "gallinificio", "abitificio", e......., si potrebbe, quanto
meno intervenire presso la Finanziaria dell'Ente Regione ( la FINMOLISE)
procedendo al "congelamento", "rimodulazione", "piano di rientro e o di
abbattimento" dei finanziamenti a suo tempo concessi agli operatori del
terziario che, allo stato, non sono in grado di "restituire" ed "onorare" in
quanto "caduti nel fallimento" e nella cessazione di attività: rimanendo
senza alcun reddito.
Anche questa – che può sembrare provocatoria – è una proposta pre-
cisa che facciamo alla Regione Molise, nell'ottica di "cambiare rotta" e di
andare ( prima volta nella storia) "incontro ai commercianti" e non solo
e sempre ad altre categorie: un intervento di tale portata sarebbe vera-
mente un segnale di vero cambiamento.
*Confimpresa
Il commercio dimenticato e sepoltoL'intervento
“Quel poco di buono che c’ècerchiamo di non perderlo”
Sta per essere siglato un proto-
collo d’intesa tra il Comune di
Campobasso, l’istituto compren-
sivo “F. Iovine”, la Casa Circonda-
riale di Campobasso,
l’associazione “Il Nostro Quartiere
San Giovanni” per la promozione
del lavoro di pubblica utilità in fa-
vore della comunità locale da parte
di detenuti.
L’amministrazione comunale di
Campobasso, nell’ambito delle
linee programmatiche di governo,
intende proseguire, attraverso i
servizi sociali, la realizzazione di
tutte le azioni orientate a mettere
la persona al centro del proprio
agire, soprattutto quelle che si tro-
vano in difficoltà, migliorando al-
tresì la qualità dei servizi esistenti
e avviando anche la sperimenta-
zione di nuovi progetti che pos-
sano rispondere ai bisogni sempre
più articolati delle persone.
L’Anci e il Dipartimento per l’Am-
ministrazione penitenziaria, al fine
di implementare il flusso di oppor-
tunità occupazionali mediante la
promozione, ricerca ed organizza-
zione di attività lavorative in favore
della popolazione detenuta, hanno
ritenuto fondamentale promuovere
il valore della “cultura e del lavoro
e del sapere” attraverso la sotto-
scrizione di un protocollo d’intesa
finalizzato alla promozione di un
programma per lo svolgimento di
attività lavorative extramurarie da
parte di soggetti in stato di deten-
zione in favore delle comunità lo-
cali. Detto Protocollo, sottoscritto
in data 20 giugno 2012 è stato
nella sostanza recepito dalle varie
Amministrazioni comunali.
Occorre considerare, infatti,
come il lavoro riveste un ruolo di
assoluta centralità in ogni percorso
riabilitativo finalizzato al reinseri-
mento sociale del detenuto che,
attraverso l’impegno e la respon-
sabilità del lavoro possa indivi-
duare percorsi alternativi al cri-
mine.
In questo contesto, la program-
mazione di una serie di iniziative
che coinvolgono i detenuti in un
percorso di sensibilizzazione al-
l’educazione ambientale ed alla tu-
tela della sicurezza pubblica è
condizione imprescindibile per la
creazione sistematica rete occupa-
zionale per l’impiego di attività la-
vorativa, fuori dalle mura del
carcere, dei soggetti detenuti ri-
stretti nei penitenziari dislocati.
Proprio per questo il Comune di
Campobasso ha deciso di pro-
muovere un’iniziativa che punta
alla stipula di un Protocollo d’in-
tesa tra l’Istituto comprensivo “F.
Iovine”, la Casa Circondariale di
Campobasso, l’associazione “Il
Nostro Quartiere San Giovanni”per
l’utilizzo di detenuti presso la Casa
circondariale di Campobasso.
626 agosto 2014 Campobasso
Lavoro alla pari, incontro informativo a Palazzo Magno
Detenuti, l’amministrazione comunale promuove il valore del lavoro
Questa mattina alle 9,30 presso la Provincia di Campobasso, il
Centro di informazione Europe Direct e l'Agenzia Termoliaupair or-
ganizzano il secondo incontro informativo per conoscere da vicino le
opportunità offerte dal lavoro au pair.
Perchè scegliere una esperienza di lavoro au pair???
Per una serie di validi motivi: ti permette di vivere un anno al-
l'estero in un paese che puoi scegliere tra quelli disponibili senza il
problema di cercarti casa perchè hai vitto ed alloggio gratis; ti rendi
indipendente economicamente; ti consente di fare nuove amicizie; ti
permette di conoscere ancora meglio una lingua straniera e di cono-
scere molto da vicino la cultura del paese ospitante.
Coinvolgimento, entusiasmo, par-
tecipazione numerica ed emotiva,
questi i risultati ottenuti dalla prima
riuscita edizione di CercemaJazz
svoltasi a Cercemaggiore dome-
nica scorsa. L’evento, ideato dalla
Pro Loco di Cercemaggiore “Gio-
vani Cercesi”, e dall’Assessore alle
politiche giovanili del Comune di
Cercemaggiore Daniele D’Aversa,
ha segnato di sicuro un punto di
svolta nell’organizzazione e nel-
l’ideazione di manifestazioni ca-
paci di unire cultura e socializza-
zione in un ambito non solo
strettamente locale, ma più aperto
al coinvolgimento e alla diffusione
esterna delle proprie peculiarità
produttive e storiche. La serata,
aperta e chiusa dal sound di Femix
Dj, ha regalato alla comunità cer-
cese e agli appassionati di jazz ar-
rivati anche da Campobasso e dal
circondario, il concerto jazz dei Ja
Moods, gruppo musicale molisano
nato nel 2012, combinato con la
sapiente maestria e professionalità
dell’Associazione Italiana Somme-
lier Molise, che ha condotto degu-
stazioni di vini di tutte le cantine
molisane ad un ampio pubblico di
consumatori abituali e non, infor-
mandoli sulle qualità delle produ-
zioni molisane in ambiente
vitivinicolo. Un connubio riuscito e
produttivo che non andrà disperso
in futuro. Il centro storico di Cerce-
maggiore, grazie anche all’inte-
resse della Pro Loco guidata da
Alfredo Pietraroia, ha brillato di
luce propria, valorizzato da un
evento musicale ed enogastrono-
mico di qualità che ha saputo col-
pire al cuore e donare nuova linfa
alle speranze di chi ritiene che la
qualità delle proposte culturali ripa-
ghi sempre e sia avvertita come
necessaria oramai dagli stessi cit-
tadini, che chiedono non solo di-
vertimento ma anche possibilità di
confronto culturale.Con questi ri-
sultati pensare ad uno sviluppo fu-
turo di CercemaJazz, con una
seconda edizione per il prossimo
anno, per il comune di Cercemag-
giore e per l’Associazione Italiana
Sommelier Molise diventa più che
un semplice augurio, ma quasi una
vera e propria felice manifesta-
zione d’intenti.
Se non può disporre di un addetto
stampa o di un portavoce, l’amministratore
comunale eviti di firmare i comunicati, spe-
cie se elogiativi della propria attività poli-
tica. E’ di cattivo gusto. Racconta di
un’amministrazione naif, che tarda a darsi
strutture funzionali, peraltro necessarie per
una corretta comunicazione all’esterno. In-
fatti, sarebbe stato del tutto coerente che
dando notizia dell’inizio dei lavori di rifaci-
mento del manto stradale in Contrada
Colle delle Api, in Via Sant’Antonio dei Laz-
zari, e nella zona industriale per l’importo
di mezzo milione di euro, l’addetto stampa
o il portavoce (se ci fossero stati) aggiun-
gessero anche una breve dichiarazione di
compiacimento dall’assessore ai Lavori
pubblici. Che l’abbia fatto invece l’asses-
sore direttamente, cambia radicalmente
l’aspetto della questione, rendendola molto
antipatica. Anche perché, ad esempio,
l’assessore Maio ha omesso di dire che
quei soldi, quei progetti e quegli appalti non
sono farina del suo sacco ma risalgono alla
gestione amministrativa di Gino Di Bartolo-
meo. Se a stendere e a firmare il comuni-
cato fosse stato un professionista della
comunicazione avrebbe certamente e cor-
rettamente dettagliato la notizia in tutte le
sue componenti (politiche, tecniche e am-
ministrative), confermando così il valore
deontologico della professione. L’asses-
sore Maio non l’ha fatto e lo si può capire
(Cicero pro domo sua), ma non vorremmo
che prendesse gusto a dare informazioni
che lo gratificano anche quando non ha
meriti da vantare e/o da far valere. A strin-
gere il brodo, una deontologia deve esserci
anche per gli assessori.
726 agosto 2014Campobasso
In merito ai lavori pubblici per 500 milioni di euro di recente appaltati
CercemaJazz colpisce al cuore
Asilo Bianconiglio, da lunedì bimbi al nido Riapre lunedì l’asilo comunale Bianconiglio.
La struttura di via Vega può ospitare settanta
bambini divisi in gruppi in base all’età: C’è la
sezione dei piccoli o lattanti con un educatrice a
disposizione per ogni sei lattanti cioè bimbi dai
tre mesi ai dodici mesi, e poi c’è la sezione dei
medi con un educatrice a disposizione ogni dieci
bambini di età compresa dai tredici ai ventitre
mesi. Infine c’è la sezione dei grandi con un
educatrice a disposizione per dieci bambini di
età compresa dai ventiquattro ai trentasei mesi.
Il menù è scelto dal pediatra con collaborazione
di un nutrizionista e si divide tra la colazione e il
pranzo principale che oltre al primo e secondo
prevede sempre frutta e verdura di stagione. In
casi di allergie il pediatra provvederà ad una
dieta specifica seguendo la certificazione del
medico curante. L’orario previsto è dal lunedì al
venerdì dalle 7,45 alle 14,30 e il sabato dalle 8
alle 13,30 ma, qualora ce ne fosse bisogno in
base alle richieste dei genitori, si attiverà un
orario prolungato per andare incontro alle esi-
genze delle famiglie. Le iscrizioni possono es-
sere effettuate all’ufficio scuola di via Cavour dal
lunedì al venerdì dalle 10 alle 12,30 e il martedì
e il giovedì dalle 16 alle 17,30.
Pietro Maio, i comunicatistampa, e la deontologiaprofessionale
GIORNALE SATIRICO
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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
ISERNIA. Sulla ventilata
soppressione del Tribunale
di Isernia, una lettera aperta
è stata scritta dal Tiziano Di
Clemente al Ministro.
Egregio sig. Ministro,
essendo in forza presso
l’INPS di Isernia ho svolto e
continuo a svolgere, tra l’al-
tro, la funzione di supporto
tecnico in numerose
udienze presso il Tribunale
di Isernia (oltre 100 l’anno) ,
afferenti a risvolti penali con-
nessi ad omissioni contribu-
tive nel settore
previdenziale, che si consu-
mano in danno ai lavoratori
ed allo stato sociale.
Nella nostra realtà (come
nelle altre) tale funzione di
accertamento tecnico ha
concorso e concorre, per di-
versi milioni di euro, al recu-
pero di crediti previdenziali,
necessari al finanziamento
delle prestazioni previdenziali
e sociali (tanto più nella situazione di acuta
crisi attuale). Le ho fatto questa premessa af-
ferente alla mia attività lavorativa quotidiana,
per porre l’attenzione su uno dei tantissimi
esempi, che dimostrano come la Sua “riforma
della giustizia” , laddove paventa la soppres-
sione del Tribunale di Isernia (come di altri),
non solo è antisociale, ma appare irrazionale
ed in palese contraddizione anche con la
enunciata finalità del “risparmio”.
Infatti Le chiedo: se essa dovesse essere
attuata, quanta spesa pubblica in più vi sa-
rebbe ad esempio per l’INPS di Isernia, lad-
dove la predetta funzione di servizio dovesse
essere svolta presso tribunali di Roma o di
Napoli o comunque altrove a centinaia di chi-
lometri? Quanto costerebbero in termini di
energie e tempi lavorativi, rischi di infortunio,
e spese materiali, all’INPS di Isernia, 100
viaggi-missione l’anno per udienze che peral-
tro impegnano tutta la giornata date le note at-
tese ? E se moltiplichiamo per tutte le sedi
d’Italia dell’INPS tale misfatto, quanto coste-
rebbe in più la sua “riforma” già solo per que-
sto “dettaglio” ?
Certo, questo è solo un banalissimo esem-
pio e neanche il più importante; però già è
emblematico per disvelare come le Vs deci-
sioni siano totalmente scevre dalle esigenze
sociali cui dovrebbero essere finalizzati i ser-
vizi pubblici. E per dimostrare che in realtà i
Vostri provvedimenti, dietro le astratte enun-
ciazioni di miglioramento, rispondano a ben
altri interessi: risparmiare sulla pelle delle
classi meno agiate, per garantire miliardi di in-
teressi annui sui titoli pubblici, passati, come
frutto di anni di rapine sociali, nella titolarità di
capitalisti e banchieri, cioè di coloro che
hanno in mano il governo reale del paese.
Tralascio altre e superiori argomentazioni,
data la qualità in cui mi esprimo in questa
sede; esse saranno poste sul piano politico ed
in altra veste, di fronte alle masse popolari
molisane.
Tuttavia vorrei chiosare accennando ad un
problema di fondo: a parte le diffuse ed impu-
nite ingiustizie giudiziarie contro le parti de-
boli, che annullano il buon operato dei pochi
magistrati seri non avvezzi a coprire i soprusi,
la questione di fondo di cui mai si parla nelle
vostre (contro)riforme reazionarie è il carat-
tere di classe della giustizia, sempre meno ac-
cessibile ai ceti popolari e sempre più
appannaggio dei ceti benestanti e potenti.
1126 agosto 2014Isernia
ISERNIA. È stato pubblicato sul sito web del Comunedi Isernia l’Avviso Pubblico finalizzato alla formazioned’un elenco di operatori economici per l’affidamentodei servizi tecnici dell’urbanistica (varianti al Prg, ri-clas-sifi¬cazioni, piani di lottizzazione, atti di pianificazione,ecc.), da affi¬dare in economia, nel rispetto dei principidi rotazione, parità di tratta¬mento e trasparenza delleprocedure di affidamento. L’elenco non pone in esserealcuna procedimento selettivo, né prevede gra¬duatoriedi merito delle figure professionali, ma semplicementeindivi¬dua gli operatori economici da invitare per l’affi-damento dei servizi tecnici in questione. Resta ferma, inogni caso, la facoltà del Comune di invitare o interpel-lare anche operatori economici ritenuti idonei ma noninseriti nell’elenco. Possono concorrere alla formazionedell’elenco i soggetti, ingegneri e ar¬chitetti, aventi lespecifiche competenze di carattere tecnico, economico-finanziario, amministrativo e organizzativo. I soggettimedesimi devono essere in possesso, a pena di esclu-sione, dei requisiti indicati nel bando e far pervenire ledomande entro le ore 14 del giorno 8 settembre. Perulteriori informazioni è opportuno consultare attenta-mente l’Avviso Pubblico, disponibile sulla homepage delsito internet comunale.
E' stato un successo inaspettato l'evento che Le Rotaie Molise, l’unica associazione dimodellismo ferroviario presente in Molise, ha organizzato in occasione del settembre iser-nino. La risposta della popolazione è andata oltre ogni più rosea aspettativa per una realtàculturale così “di nicchia”. Da anni tuttavia Le Rotaie portano avanti con grandi soddisfa-zioni diversi progetti per rivalutare la ferrovia in Molise e la memoria storica intorno allestrade ferrate. Sono stati circa una quarantina i ragazzi ed i bambini che si sono cimentatinella realizzazione di modellini di treni: in cartoncino per i più piccoli, fino ai dieci anni d'età;modelli in scala assemblati da kit di montaggio per i più grandi. Le Rotaie hanno così, nellapratica, fatto conoscere le attività che l'associazione da diversi anni a questa parte svolgecon grande consenso di pubblico. Gli avventori hanno così sperimentato il modellismo fer-roviario, venendo a conoscenza della maestria che si cela dietro questo hobby, “elitario” aigiorni nostri. La manualità in generale è stata spodestata dall'informatica che ha presopiede anche tra i cultori di questa passione. Ad arricchire la giornata infatti è stato messoa disposizione un diorama ferroviario e anche un simulatore multimediale di condotta deitreni: il “vecchio” e il “nuovo” insieme per far conoscere la passione per il mondo delle fer-rovie. Il plauso dell'organizzazione del Settembre Isernino non si è fatto attendere. In par-ticolare l'assessore Bice Antonelli, referente dell'organizzazione che cura il programmadegli eventi, ha proposto, con grande disponibilità, la possibilità di riproporre l'evento nelmese di settembre. Si spera così di far conoscere ad un pubblico maggiore non solo l'artemodellistica, ma anche altri ambiti dell'attività associativa: collezionismo, fotografia, docu-menti storici e cimeli ferroviari...Per tutti coloro che vogliono entrare nel mondo de LeRotaie Molise è possibile visitare il sabato, la domenica ed i festivi, durante tutto l'anno, dalleore 17.00 alle ore 20.00, il Museo di Cultura Ferroviaria, presso l'Officina della Cultura edel Tempo Libero, ex rimessa della stazione ferroviaria di Isernia.
“Che succede se chiude il Tribunale?”
E' stato pubblicato sul
sito web del Comune
di Isernia per un
elenco di operatori
Urbanistica, bando per l’affidamento dei servizi
Turismo, qualcosa si muove
ISERNI. A Isernia vi sono molteplici attrazioni di tipo turistico-culturale: il Paleolitico, il Museo Civico dedicato al bombarda-mento alleato che subì la città nel 1943, dedicato anche allafigura mistica e misteriosa di Celestino V e al tombolo di Isernia;gli scavi archeologici dell’ambiente ipogeo della Cattedrale diIsernia che mettono in luce un tratto della Isernia latina nell’areadel foro del III sec. a.C. A tutto questo, poi, vanno aggiunti i servizidi accoglienza e di organizzazione del tempo libero dei turistiofferti dall’Ufficio turistico comunale di piazza Celestino V, gestitodai volontari del locale Centro Turistico Acli. Le precisazioni sulleattività della struttura da una operatrice del Cta, Stefania Bu-stelli: “Dalla sede dell’Uit, aperta al pubblico tutti i giorni dalle10 alle 13 e dalle 16 alle 19, viene distribuito materiale infor-mativo e di promozione gratuito (dépliant, guide, cartine emappe), messo a disposizione da privati ed enti pubblici. Sono,inoltre, dispensate informazioni sui monumenti, sui luoghi di in-teresse naturalistico ed artistico, sulle strutture ricettive, sui risto-ranti, sui trasporti, sulle manifestazioni, sulle iniziative culturalie sportive. Viene offerta gratuitamente la Carta del Turista che,se esibita nei locali di Isernia convenzionati, riserva sconti e van-taggi ai visitatori. Vengono effettuate operazioni di prenotazionenelle strutture ricettive o nei ristoranti di Isernia in particolare edel Molise in generale. I servizi più richiesti, inoltre, e che rap-presentano il fiore all’occhiello del nostro ufficio turistico sono igiri turistici nel centro storico della città che si svolgono alle 11
e alle 16 ogni giorno e le visite guidate in sella alle bici elettrichedi Isinbici, un prodotto turistico destinato soprattutto ai visitatoripiù dinamici e che include anche la visita guidata al sito Paleo-litico di Isernia la Pineta”. Sui numeri dell’Uit, il commento delpresidente del Cta di Isernia Barbara Avicolli: “Dal mese di giu-gno, secondo i report che redigiamo dalla nostra struttura suiflussi turistici di incoming della città è possibile rilevare che inmedia trenta visitatori al giorno hanno usufruito dei nostri ser-vizi. Si registrano presenze da ogni parte d’Italia, oltre a nume-rosi turisti provenienti dall’estero, di area soprattutto anglofonae francofona. Il dato, però, che ci motiva fortemente a proseguirelungo il percorso intrapreso a Isernia con forte senso di respon-sabilità e abnegazione, è che quotidianamente circa dieci visita-tori partecipano ai nostri tour guidati, a piedi o in bici elettrica.Il grado di soddisfazione e di apprezzamento sia per il serviziodi guida espletato, sia per le bellezze che la città storicamentee artisticamente offre ci conforta, aprendoci ad una prospettivafutura rosea e ottimistica”.Nello staff del Centro Turistico Acli vi è la presenza di profes-
sionisti di spiccata preparazione nell’ambito dei Beni Culturali,del Turismo e dell’Archeologia, abilitati nell’esercizio di professionilegate alla promozione e alla valorizzazione dei Beni Culturalie conoscitori di lingue straniere. Infine, i servizi di accoglienza edi informazione turistica vengono espletati senza alcun onere dispesa per l’ente comunale.
Primo bilancio dell'attività dell'ufficio istituito al Comune di Isernia
Lettera aperta la ministro di Grazia e Giustizia sui danni economici allo stesso Stato
Grande soddisfazione per l'evento del 24agosto in occasione del Settembre Isernino
“Incontro con il modellismo”
TERMOLI. Cinque esibizioni in 4
giorni. Archiviate le tradizionali e
partecipate feste agostane, pren-
derà corpo da domani sera a ve-
nerdì prossimo 29 agosto la
rassegna ‘Musica in Borgo – note
ed emozioni tra i vicoli’. La manife-
stazione di fine estate con cui l’am-
ministrazione comunale vuole
valorizzare la sua perla medievale,
riproponendo nello scenario caro
ad altri prestigiosi festival del pas-
sato, nomi di spicco. Il cartellone è
stato illustrato stamani in confe-
renza stampa. Sul palco di piazza
Duomo saliranno Adam Ben Erza,
Antonio Forcione e Sarah J. Morris
Duo, Rosalia De Souza Maurizio Di
Fulvio Trio, l’orchestra giovanile
Punto di valore e il clou di sabato
sera con ‘The Manhattan Transfer’.
Alla conferenza in sala consiliare
oltre al sindaco Angelo Sbrocca,
c’erano il presidente del consiglio
Manuela Vigilante, l’assessore
Pino Gallo e il consulente in pec-
tore del Turismo Michele Macchia-
godena, curatore dell’estate
termolese, insieme allo staff del-
l’assessorato. Un impegno di
spesa di 23mila euro complessivo
e la capacità di portare nel cuore
del centro storico un gruppo che in
Italia si esibirà solo a Termoli e a
Narni, come ‘The Manhattan Tran-
sfer’, per la non iperbolica cifra di
15mila euro. Il primo cittadino ha
colto l’occasione per ringraziare chi
abbia organizzato l’estate termo-
lese, dichiarandosi pienamente
soddisfatto, peraltro sottolineando
come per l’evento principale sa-
ranno accreditati anche dei media
internazionali. Un altro messaggio
di ringraziamento ha raggiunto la
categoria dei ristoratori e degli ope-
ratori turistici, capaci di cogliere
con sensibilità l’occasione, spo-
sando un progetto che punta a va-
lorizzare la località e fornendo
massima collaborazione.
Proprio la nuova sinergia in dive-
nire tra l’amministrazione comu-
nale e il tessuto economico sociale
devono rappresentare valore ag-
giunto e canovaccio dei futuri im-
pegni comuni per rendere più
appetibile Termoli.
1226 agosto 2014 Termoli
Rotary e Rotaract,la solidarietà
TERMOLI. Solidarizzando di-
vertendosi. Questa la formula
ormai collaudata con cui il Ro-
tary club e il Rotaract stanno
promuovendo delle serate per
raccogliere fondi destinati a ini-
ziative benefiche.
Dopo l’acquisto dello stru-
mento musicale in favore di
una scuola media del territorio,
avvenuto col ricavato del-
l’evento del 25 luglio scorso al
lido Gabbiano, sul litorale nord
di Termoli, stavolta a Sud, alla
Cala dei Longobardi, bis con lo
staff del Dr. Why Molise-
Abruzzo e una manifestazione
che ha sancito il primo evento
dopo il passaggio del martel-
letto da Rossella Travaglini a
Martina Gonnella al vertice del
Rotaract, la componente giova-
nile rotaryana, supportata dal
presidente del club seniores
Michele Di Tomasso.
Decine di ospiti e amici
hanno aderito all’invito per tra-
scorrere alcune ore in competi-
zione e allegria, disputandosi i
premi in palio e soprattutto con-
sentendo di centrare l’obiettivo
prefissato: raccogliere alcune
centinaia di euro da distribuire
sotto forma di buoni spesa per
le famiglie bisognose della
città.
Un modo per combinare ag-
gregazione e utilità sociale,
servire al di sopra di ogni inte-
resse personale, che è il motto
di questa associazione radicata
in tutto il mondo.
TERMOLI. Una vera e propria doccia gelata per il Termoli Calcio che a pochi
giorni dal match di coppa contro il Campobasso perde il proprio allenatore.
La notizia, appena trapelata, vede Nicola Cesare, presidente della società,
particolarmente tranquillo: “Abbiamo convenuto per questa scelta in quanto
sussistevano troppe divergenze con il nostro direttore sportivo. Inoltre, non
essendo in discussione la sua posizione, abbiamo deciso di andare avanti so-
stituendo l’allenatore”.
Top secrete il nome del futuro sostituto, sta di fatto che domani è program-
mato un confronto societario per decidere il da farsi.
E così, Sergio La Cava ha lasciato la società giallorossa insieme al suo se-
condo Eduardo Gargiulo. Per la precisione, non si tratta né di un esonero, né
di dimissioni, in quanto il tecnico che ha svolto tutto il ritiro precampionato non
aveva ancora sottoscritto alcun contratto con la società di Nicola Cesare.
La fine del rapporto tra le parti è giunto “di comune accordo” e forse a se-
guito delle incomprensioni culminate sull’acquisto di alcuni giocatori. Il toto-al-
lenatori è così partito con Paolo Di Lena, ex guida tecnica dei giallorossi nel
2012, che appare il pole position; urge comunque decidere in fretta, dopo la
coppa Italia ci saranno appena una manciata di giorni prima del debutto in
campionato di domenica 7 settembre contro il Chieti tra le mura amiche del
Cannarsa.
MONTECILFONE. Un divieto di sosta crea
scompiglio a Montecilfone, tanto da indurre i resi-
denti alla resa dei conti. Il sindaco Franco Pallotta
lo scorso 21 agosto ha disciplinato la viabilità nel-
l’ex via Vicenza, ora denominata via Venezia.
Numerose sarebbero state le segnalazioni giunte
in municipio, sui problemi di interesse locale, con i
veicoli a sostare ai lati della carreggiata, creando
intralcio alla circolazione, proprio dove insistono
più palazzi. Per questa ragione il primo cittadino ha
ordinato (provvedimento sindacale n. 13 del 2014)
di istituire il divieto permanente di sosta con rimo-
zione forzata in entrambe le direzioni. Una deci-
sione vista come fumo negli occhi dai consiglieri di
opposizione del movimento civico ‘Il Girasole’.
“Siamo stufi di questo modo scadente di gestire
la cosa pubblica. Vogliamo fare sapere alla cittadi-
nanza come il sindaco di Montecilfone dopo anni
di gestione si ricorda di porre divieto davanti ad
abitazioni di gente che per scelta e democrazia ha
votata presumibilmente l’altro candidato in lizza il
25 maggio 2014 – accusano Di Lisio, Manes e
Gissi – noi non vogliamo cadere in basso ma ci
sentiamo in dovere di difendere la popolazione
tutta da abusi di potere e soprusi. Segnaliamo da
subito alle autorità competenti che in questo paese
ci sono strade primarie e secondarie bloccate da
auto e da altri abusi oramai da anni. Se bisogna ri-
spettare le regole vale per tutti.
Oltretutto, tra i primi risultati della delibera fatta
ad personam dal sindaco Pallotta, due residenti
della via incriminata ieri mattina si sono picchiati
con successivi ricoveri ospedalieri e intervento dei
carabinieri della locale stazione. La minoranza
chiede a gran voce alle istituzioni, Prefetto in prima
fila, le dimissioni di sindaco e giunta per incapacità
di gestione di questo piccolo e tranquillo comune.
Dal giorno dopo le elezioni di maggio 2014
hanno avuto la capacità di rialzare il muro di Ber-
lino dentro un paese che vive di poche cose, con
tradizioni e storia di tutto rispetto”.
A Termoli le due associazionihanno raccolto fondi per iniziative benefiche
Musica in Borgo
Schiaffi e spintoni per un parcheggio
La società giallorossa
è ora alla ricerca del nuovo tecnico
La Cava lascia la guida del Termoli
A Montecilfone non poche polemiche
per il divieto di sosta in via Venezia
A Termoli quattro serate per la rassegna musicale tra i vicoli
TERMOLI. Dal 24 luglio scorso il
69enne imprenditore termolese
Pietro Raffaele Valente è in scio-
pero della fame. Una decisione as-
sunta a dieci giorni dall’arresto
subito ad opera del Ros e del Noe,
per l’inchiesta portata avanti dalla
Procura di Roma, che lo accusa di
aver tentato di riciclare soldi per la
famiglia Ciancimino.
Una vicenda seguita dal legale
penalista termolese Joe Mileti, che
è intenzionato a farne un caso ‘na-
zionale’ e ora dopo che l’eclatante
protesta del suo assistito ha rag-
giunto un mese e non ha prodotto
effetti sperati, col rigetto del-
l’istanza di scarcerazione anche
del Riesame, è deciso ad agire a
tutto tondo. Valente lo scorso 19
agosto ha fatto partire un dossier
circostanziato di tredici pagine, in-
dirizzo al Capo dello Stato, al
Guardasigilli, al premier Renzi, alla
Corte dei Conti Antimafia e al tribu-
nale di Roma.
“Raffaele Valente è in carcere
dal 14 luglio 2014 e sta cercando
ormai da oltre 6 anni di far com-
prendere anche alla Procura di
Roma che la sua posizione nel-
l’ambito del procedimento che lo
vede coimputato nel tentativo di ri-
ciclaggio del tesoro di Ciancimino
presso la discarica di Bucarest, è
totalmente infondata – riafferma
Mileti – dopo esposti, denunce,
memorie, sommarie informazioni
innanzi alla Dia di Palermo che lo
vedeva co-indagato per riciclaggio
sempre del tesoro di Ciancimino
presso la discarica di Bucarest, la
Dia di Palermo ha proposto ben 4
richieste di archiviazione ed al-
l’esito della quarta richiesta il gip di
Palermo il 26.11.2013, nel dichia-
rarsi incompetente per territorio,
comunque teneva ad evidenziare
l’estraneità del Valente nel detto
procedimento penale per i fatti an-
teriori al 17 aprile 2008.
Il procedimento penale di Pa-
lermo quindi approda presso la
procura di Roma che viene riunito
ad altro procedimento avente ad
oggetto la medesima indagine con
la differenza che il Valente Raf-
faele a Roma risponde di tentativo
di riciclaggio e solo dopo anni di in-
dagine viene emessa dal gip di
Roma Massimo Battistini l’ordi-
nanza di custodia cautelare rite-
nendo che il Valente, nonostante i
sequestri italiani e rumeni interve-
nuti sulla discarica di Bucarest che
di fatto impediscono da parte di
soci ed amministratori qualsivoglia
interferenza nella vicenda societa-
ria, possa reiterare il reato o co-
munque portarlo a compimento.
Se a questo si aggiungono
anche provvedimenti giudiziari ru-
meni emanati dalle competenti au-
torità sia civili che penali e che
sanciscono la regolarità dell’ope-
rato del Valente, ben si può com-
prendere la forzatura della tesi
accusatoria romana. Una carcera-
zione profondamente ingiusta, che
dovrebbe scuotere tutti, e per cer-
care di farsi ascoltare il Valente ha
iniziato lo scorso 24 luglio lo scio-
pero della fame perché sono anni
che Raffaele Valente dichiara che
la questione della discarica di Bu-
carest riveste interessi che vanno
ben oltre i procedimenti penali.
Emblematico è l’articolo apparso il
3 aprile 2014 su Affaritaliani.it inti-
tolato ‘Dal Procuratore capo Pi-
gnatone: tra qualche giorno non
saprò dove mettere i rifiuti’ e dove
il Sindaco di Roma lamenta che
‘Tra qualche giorno non saprò
dove mettere i rifiuti.
Due sono le soluzioni: o Roma
coperta di rifiuti o conferire a Co-
lari. E’ uno scacco matto perfetto
di giurisprudenza. Il 26 maggio
scade l’ordinanza che ho firmato e
non saprò dove conferire i rifiuti’.
Così il sindaco di Roma, Ignazio
Marino, al termine dell’incontro con
il procuratore Giuseppe Pignatone
al Tribunale sulla questione rifiuti’.
Il Procuratore capo Giuseppe Pi-
gnatone che era a Palermo
quando si indagava sulla Agenda
21 Spa per la questione discarica
di Bucarest, e che oggi è a Roma
titolare della stessa indagine dopo
che la Dia di Palermo si è vista co-
stretta, per ben quattro volte, a ri-
chiederne l’archiviazione! Raffaele
Valente ha anche inviato alle mas-
sime autorità una denuncia di
quanto è accaduto e sta acca-
dendo nei suoi confronti, con l’au-
spicio che la verità venga al più
presto riconosciuta e che non ar-
rivi, come a volte è accaduto,
troppo tardi!”
LARINO. I carabinieri del nu-
cleo operativo e radiomobile
della compagnia di Larino, nelle
prime ore del 24 agosto, hanno
tratto in arresto in flagranza di
reato F.B. 34enne, già noto alle
forze dell’ordine perché sor-
preso all’interno di un’abitazione
del luogo, ove poco prima aveva
asportato vari monili in oro per
un valore complessivo di 2mila
euro circa.
L’attività scaturisce dalla ri-
chiesta d’intervento da parte del
proprietario dell’abitazione ai
Carabinieri di Larino, ai quali
l’uomo segnalava la presenza
all’interno della stessa di un
sconosciuto. L’immediato inter-
vento da parte dei militari con-
sentiva l’individuazione del
soggetto che veniva pronta-
mente bloccato ed a seguito di
perquisizione personale ese-
guita sul posto, venivano rinve-
nuti vari oggetti in oro
precedentemente asportati.
Tuttavia la refurtiva rinvenuta,
non corrispondeva a quella di-
chiarata dalla vittima, essendo
la stessa solo una parte di
quella asportata.
Per tale ragione i militari in-
tuendo e ritenendo che lo stesso
potesse occultare la restante re-
furtiva solo sulla sua persona e
con modalità più note nel settore
degli stupefacenti, accompagna-
vano F.B. presso il locale Ospe-
dale Civile, ove veniva fatto
sottoporre ad esami radiografici.
Il “fiuto” dei militari dava loro
ragione, poiché gli esami ese-
guiti consentivano di individuare
che lo stesso aveva occultato
nel retto la rimanente refurtiva.
La stessa interamente recupe-
rata veniva restituita al legittimo
proprietario.
L’uomo veniva tratto in arresto
e trattenuto presso le camere di
sicurezza di quel Comando a di-
sposizione dell’Autorità Giudi-
ziaria.
1326 agosto 2014Termoli
Ruba oro e li nasconde nell’anoDroga, l’attività della Finanza
Valente attua lo sciopero della fameL'uomo in carcere con l'accusa di riciclaggio mafioso ha scritto a Napolitano
TERMOLI. Ambienti cittadini
hanno registrato nuovo impulso
sull’attività delle Fiamme gialle e
specie negli angoli più sensibili del
territorio, vedi la zona del Pozzo
dolce, ricettacolo di comitive e gio-
vinastri (intendiamo l’area, non
l’omonima attività di somministra-
zione) e insieme alle bottiglie
spesso si smercia anche fumo.
Sei sono stati i ragazzi segnalati
in Prefettura come assuntori di so-
stanze stupefacenti. In subbuglio
anche le stazioni di servizio, in
quattro sarebbero state pizzicate
con le colonnine taroccate, mentre
sequestri e denunce avrebbero ri-
guardato la vendita di merce con-
traffatta. Indiscrezioni provenienti
dal territorio, che ha registrato una
massiccia presenza di finanzieri,
anche per dar man forte sull’emer-
genza incendi di sabato pomerig-
gio
Sei i ragazzi segnalati in Prefettura come assuntori di sostanze stupefacenti
Non c’è crisi economica che
possa giustificare il completo disin-
teresse verso la valorizzazione
delle aree archeologiche e il vasto
patrimonio artistico e architettonico
dei nostri territori, né tantomeno
l’impegno civile di denunciare i gra-
vissimi e preoccupanti fenomeni di-
scriminatori di inaccettabile inciviltà
che ne impediscono la fruizione, a
chiunque vive in condizione di disa-
bilità. Volevamo ricordare che esi-
stono anche loro, basta recarsi un
attimo nei luoghi più esemplari per
senso civico, amore, sollievo e
conforto presenti in regione, per
rendersi conto che “gli invisibili”
esistono e dovrebbero anche loro
usufruire del diritto di poter visitare
luoghi culturali di incantevole bel-
lezza.
Uno dei pochi casi di esemplare
rispetto e attenzione, per chi vive la
propria esistenza da disabile e che
rappresenta un “modello” da imi-
tare, è la riserva MAB di Montedi-
mezzo, in agro di Vastogirardi, in
provincia di Isernia, in cui il bellis-
simo patrimonio naturale della bio-
sfera, si concede, con i suoi ausili e
sussidi, ai tanti visitatori che vivono
difficoltà motorie e sensoriali, per-
manenti e temporanee, la propria
esistenza. Le problematiche non ri-
guardano solo l’accesso alle aree
archeologiche e agli spazi museali,
in cui insuperabili barriere architet-
toniche ostacolano l’accesso ai
possibili visitatori, ma continuano
spesso anche all’interno delle aree
espositive, per l’assenza di per-
corsi obbligatori e sicuri utilissimi
per guidare e aiutare chiunque sia
affetto da problemi motori. I pro-
blemi si complicano poi, per i visi-
tatori con difficoltà sensoriali, che
non trovano ausili e sussidi tiflolo-
gici inclusivi, ormai diffusi in molti
musei italiani. Nessuna audio
guida, nessun catalogo digitale e in
braille con disegni in rilievo dei beni
più significativi, nessun modello in
scala delle opere, nessuna applica-
zione per smartphone e ancor
peggio, nessun percorso tattile,
corredato con delle mappe in ri-
lievo degli spazi e delle descrizioni
in alfabeto Braille, che illustrano i
reperti e le opere dei vari musei.
Come spesso accade, a pagare le
conseguenze di tagli e razionaliz-
zazioni, dei finanziamenti ai beni e
alle attività culturali e alle conse-
guenti discriminanti barriere archi-
tettoniche, sensoriali e percettive,
sono sempre i più bisognosi di at-
tenzioni che, insieme ai giovani e
agli anziani sono di continuo privati
dei diritti economici, sociali e cultu-
rali, anche nella nostra piccola re-
gione che si ritiene impropriamente
civile.
L’attuale dilagante insensibilità
verso la “diversità”, potrebbe rile-
varsi un’opportunità da non per-
dere in futuro, per valorizzare
efficacemente il vasto e diversifi-
cato patrimonio culturale molisano,
nel renderlo, con appropriati ausili
e sussidi tecnici ed informatici, “ac-
cessibile e unico”. Ciò favorirebbe
l'integrazione sociale e culturale e il
pieno rispetto dei diritti costituzio-
nali, dei tanti visitatori affetti da di-
sabilità motorie e sensoriali,
attualmente privati del piacere di
“toccare con mano”, le tante bel-
lezze del vasto patrimonio cultu-
rale della nostra “piccola regione” .
prof. Elvio Petrecca
1526 agosto 2014Opinioni
Nicoletta Radatta*
Settembre è alle porte, ma quelle
della scuola di San Felice del Molise
resteranno chiuse. Qui a tre anni si
diventa già pendolari: zainetto in
spalla, invece di uscire cinque minuti
prima dell’inizio della lezione e an-
dare a scuola a piedi, si prende il
“taxi” per andare fuori. Brutta pagina
per il nostro comune quella della
chiusura della scuola; ennesima de-
cisione subita con passiva rassegna-
zione dal nostro sindaco che ha così
scaricato su altri le sue responsabi-
lità. Il decreto di chiusura non è arri-
vato come un fulmine a ciel sereno,
era nell’aria da molto tempo, ma il
primo cittadino cosa ha fatto? Invece
di prendere il toro per le corna e ri-
solvere la questione in modo tempe-
stivo- insieme ai genitori e sindaci
dei paesi limitrofi - ha aspettato che
la profezia si auto avverasse, ingan-
nando il tempo con inutili sotterfugi.
Dov’era il sindaco quando, pur es-
sendo aperta la scuola a San Felice,
alcuni genitori hanno preferito iscri-
vere i figli altrove? Nessuno ha av-
vertito il campanello d’allarme
mentre la scuola materna si andava
trasformando in un deserto. Non era
forse quello il preludio alla chiusura
della scuola? Chi per primo doveva
dare l’esempio, usufruendo di un
servizio essenziale che nel nostro
paese c’era, ha preferito accompa-
gnare il figlio fuori, un’altra ferita mor-
tale per la nostra scuola. Se è vero
che esisteva un problema, questo
andava affrontato apertamente in
maniera collettiva e non attraverso la
soluzione individuale: l’egoistico si
salvi chi può messo in pratica da al-
cuni genitori. La maggioranza aveva
fatto dell’unificazione delle tre scuole
dei paesi di minoranza linguistica il
suo fiore all’occhiello, che fine ha
fatto il progetto? Era così difficile tro-
vare un accordo con gli altri sindaci?
Era così difficile pensare ad una
scuola itinerante?
Ma per il sindaco, evidentemente,
questa non era una questione rile-
vante, c’erano altre cose a cui pen-
sare: i parcheggi, gli appuntamenti
enogastronomici, il calendario delle
feste estive, la promozione turistica
del nostro paese. Ma nell’elenco
delle priorità è assente il futuro del
nostro paese. Si, perché quando si
parla di scuola si parla del nostro fu-
turo, delle nuove generazioni e delle
famiglie che probabilmente con l’eli-
minazione di un servizio essenziale
–l’istruzione - avranno un motivo in
meno per restare a San Felice. La
chiusura della scuola avrà effetti a
catena anche sulle altre attività,
commerciali e non, esistenti nel no-
stro piccolo comune. Ma forse il sin-
daco ha trovato finalmente il modo
per attirare curiosi turisti: trasformare
il nostro in un paese fantasma! Altri-
menti non si spiega perché tante ri-
sorse per una fantomatica
promozione turistica. Promozione di
cosa? Persone che parlano la lingua
dei nostri antenati si contano ormai
sulle dita di una mano, gli artigiani
hanno chiuso bottega da un pezzo e
la sistemazione dell’area pic-nic del
Castello è rimasta sulla carta. Cosa
c’è da promuovere? Un edificio sco-
lastico nuovo di zecca ma privo di
vita?
Oggi ciò che resta è solo un’
amara constatazione: c’era una volta
il sindaco! Punto di riferimento per la
cittadinanza e per i suoi bisogni reali
e quotidiani, soprattutto nei piccoli
comuni. C’erano una volta i sindaci
con progetti lungimiranti, utili prima
di tutto agli abitanti e poi a chi veniva
da fuori. C’erano una volta i sindaci
che erano al servizio della comunità,
non a capo di essa; protagonisti attivi
del loro territorio, difensori dei diritti
di chi ha scelto di vivere nei piccoli
centri.
*Consigliera di opposizione
al comune di San Felice del Molise
Le meritorie iniziative promosse
da comuni, associazioni culturali e
Pro-Loco, per valorizzare le mille-
narie vie tratturali, si scontrano
con una cronica sottovalutazione
del valore ambientale, turistico, so-
ciale ed economico del tratturo. In
due decenni il tratturo è stato uti-
lizzato per far transitare strade, im-
piantare linee elettriche e
telefoniche, costruire opere pubbli-
che e campi sportivi, o per ogni
altro intervento impattante che non
si voleva sui terreni privati.
E’ mancata un’anagrafe del pa-
trimonio tratturale sia per i quattro
tratturi principali che per i tratturelli
di collegamento riportati sulle
mappe ma scomparsi nei fatti da
illo tempore. Chiunque si trovi in
difficoltà per scaricare materiali
inerti o occupare spazi con Rotoli
di balle, legnami e/o prodotti di
varia natura utilizza il suolo trattu-
rale. I timidi tentativi di costruire
una segnaletica e delle staccio-
nate non hanno avuto fortuna ed è
sempre più raro percorrere delle
strade asfaltate che scorrono sul
tratturo vedendo le antiche vie
verdi. Come Associazione degli
Ecologisti Democratici sollecitiamo
un intervento normativo teso a sal-
vaguardare con maggiore efficacia
le vie della transumanza, almeno
quelle principali, e costruendo
un’anagrafe aggiornata dei confini,
delle particelle date in fitto e della
parte occupata da strade e opere
pubbliche. Serve un progetto di va-
lorizzazione da finanziare anche
con il Piano di Sviluppo Rurale
Agro-Ambientale 2014-2020 da
condividere tra Stato e Regione,
tra Ministero dei Beni Culturali e
Assessorato all’Agricoltura e al-
l’Ambiente, ma prima di ipotizzare
un qualsiasi intervento di promo-
zione serve riappropriarsi concet-
tualmente di quella identità storica
della nostra comunità che per mil-
lenni hanno saputo preservare un
bene pubblico più unico che raro.
Se non si riparte da qui il tratturo
sparirà in silenzio nel giro di poco
tempo e nessuno saprà spiegarne
le ragioni.
Ecodem
Accessibilità e valorizzazionedei beni culturali molisani
Da subito un intervento normativo per la Tutela e la valorizzazione dei tratturi
Scuola chiusa per fuga di iscrizioni?