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Mensile delle associazioni di volontariato della Provincia di Lecce Maggio 2008 - Anno III - n.21 Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Postale - D.L. 353/2003 L. 27/02/2004-N.46 a.1-c.2-CNS LE SOS Volontariato? LUIGI RUSSO L a nuova stagione del volontariato - quella che lo dovrebbe portare a un rilancio nel Sud per effetto della strutturazione territoriale dei CSV e delle risorse della “Perequazione” - si potrà porta- re a compimento? Oppure uno tsunami si abbatterà sui fondi del volontariato, quelli dell’art. 15 della Legge 266/1991, che fanno gola alla politica, al siste- ma del credito, alle università, ma anche ad altri soggetti del privato? Se è vero che in passa- to si è tentato in tutti i modi di azzannare questo piccolo patri- monio del volontariato, certa- mente non si possono fare sonni tranquilli; come ha detto Marco Granelli del CSV.net nell’as- semblea nazionale di Padova, c’è bisogno di “ricucire le rela- zioni con il nuovo governo” per evitare guai seri, e “c’è bisogno di anticipare partite che potreb- bero diventare pericolose e distruttive del sistema dei CSV”. Ma i pericoli nei confronti del volontariato, evidentemen- te, non vengono solo dall’ester- no, dalla classe politica o da altri soggetti forti del sistema economico. A mano a mano che aumentano i servizi che i CSV realizzano sul territorio, e quin- di diventa visibile la loro opera- tività, la tentazione che soggetti più smaliziati del cosiddetto Terzo Settore tentino di mettere anche loro le mani su queste risorse, per stornarle magari verso enti a loro paralleli o con- fluenti, si fa sempre più forte, come dimostrano le turbolenze interne a quasi tutti i CSV, generate spesso da lobby che evidentemente non hanno a SEGUE A PAG. 15 PAG. 16 PAG. 16 PRIMO PIANO Disabilità ed integrazione una sfida possibile APPROFONDIMENTO Parte da Tricase il viaggio nel mondo del volontariato salentino "Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane." Italo Calvino Il 25 aprile, a Parigi, il Consiglio direttivo del Forum del Mediterraneo per la Pace, ha scelto di tenere la prima riunione del Forum proprio nella Fortezza di Acaja il prossimo novembre. Acaja, fortezza di pace Il Forum del Mediterraneo per la Pace si svolgerà nel castello di Acaja Lo scopo di Principi Attivi è promuovere la capaci- tà progettuale, creativa e di intrapresa dei giovani pugliesi. Attraverso la concessione di contributi per la realizzazione diidee innovative. Arrivano i Principi Attivi È l’iniziativa regionale inserita nel più ampio programma “Bollenti Spiriti” Dossier alle pagg. 8-9 PENSIERI&PAROLE

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Volontariato Salento - mensile delle associazioni di volontariato della provincia di Lecce

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Mensile delle associazioni di volontariato della Provincia di Lecce Maggio 2008 - Anno III - n.21

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SOSVolontariato?

LUIGI RUSSO

La nuova stagione delvolontariato - quella chelo dovrebbe portare a un

rilancio nel Sud per effetto dellastrutturazione territoriale deiCSV e delle risorse della“Perequazione” - si potrà porta-re a compimento? Oppure unotsunami si abbatterà sui fondidel volontariato, quelli dell’art.15 della Legge 266/1991, chefanno gola alla politica, al siste-ma del credito, alle università,ma anche ad altri soggetti delprivato? Se è vero che in passa-to si è tentato in tutti i modi diazzannare questo piccolo patri-monio del volontariato, certa-mente non si possono fare sonnitranquilli; come ha detto MarcoGranelli del CSV.net nell’as-semblea nazionale di Padova,c’è bisogno di “ricucire le rela-zioni con il nuovo governo” perevitare guai seri, e “c’è bisognodi anticipare partite che potreb-bero diventare pericolose edistruttive del sistema dei CSV”.

Ma i pericoli nei confrontidel volontariato, evidentemen-te, non vengono solo dall’ester-no, dalla classe politica o daaltri soggetti forti del sistemaeconomico. A mano a mano cheaumentano i servizi che i CSVrealizzano sul territorio, e quin-di diventa visibile la loro opera-tività, la tentazione che soggettipiù smaliziati del cosiddettoTerzo Settore tentino di mettereanche loro le mani su questerisorse, per stornarle magariverso enti a loro paralleli o con-fluenti, si fa sempre più forte,come dimostrano le turbolenzeinterne a quasi tutti i CSV,generate spesso da lobby cheevidentemente non hanno a

SEGUE A PAG. 15

PAG. 16 PAG. 16

PRIMO PIANO

Disabilità ed integrazione

una sfida possibile

APPROFONDIMENTO

Parte da Tricaseil viaggio nel mondo

del volontariato salentino

"Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane."

Italo Calvino

Il 25 aprile, a Parigi, il Consiglio direttivo delForum del Mediterraneo per la Pace, ha scelto ditenere la prima riunione del Forum proprio nellaFortezza di Acaja il prossimo novembre.

Acaja, fortezza di pace

Il Forum del Mediterraneo per laPace si svolgerà nel castello di Acaja

Lo scopo di Principi Attivi è promuovere la capaci-tà progettuale, creativa e di intrapresa dei giovanipugliesi. Attraverso la concessione di contributi perla realizzazione diidee innovative.

Arrivanoi Principi Attivi

È l’iniziativa regionale inserita nel piùampio programma “Bollenti Spiriti”

Dossier alle pagg. 8-9

PENSIERI&PAROLE

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5 X Mille aggiornati gli elenchi

Nuova sede per il CSV SalentoI nuovi locali sono a Lecce in via Gentile n. 1 (quar-tiere San Lazzaro). La nuova sede dispone di unampio locale attrezzato ad aula informatica per laformazione delle associazioni. I tradizionali servizisono distribuiti logisticamente in maniera migliore epiù accessibile. Come sempre, siamo contattabili ai nostri numeri ditelefono: tel. 0832/392640 e fax 0832/391232, oltreche all’indirizzo e mail: [email protected]

Csv Salento/Graduatoria Bando Patrocini 2008Sul sito www.csvsalento.it è possibile visionare l’e-lenco delle associazioni ammesse ai finanziamentiprevisti dal Csv Salento per iniziative di diffusionedel volontariato e approfondimento di temi di comu-ne interesse. Sono state individuate le associazioniche hanno presentato la domanda entro il 15 aprile2008 per iniziative da realizzare dal 25 aprile al 30giugno 2008. Rimangono aperti gli altri due terminidi scadenza: 15.06.2008 e 15.09.2008.

Appello alle Associazioni da Bollenti SpiritiI primi di maggio sarà pubblicato il bando diPrincipi Attivi, la nuova iniziativa di Bollenti Spiriti(Regione Puglia) per la creatività e l’attivazione gio-vanile. Si vogliono coinvolgere enti locali, associa-zioni, gruppi giovanili e altre realtà nella promozio-ne di questa opportunità. Scopri come organizzare un incontro di presentazio-ne di Principi Attivi collegandoti al sito http://bol-lentispiriti.regione.puglia.it

Piani di zona, nuova scadenzaIl nuovo termine fissato è quello del 31 maggio2008. La scelta è stata effettuata per consentire il rin-novo delle cariche amministrative nei comunipugliesi interessati che necessiteranno quindi ditempi più lunghi per avviare le procedure relativeall’approvazione della documentazione richiesta.Elena Gentile, assessore regionale alla solidarietà,avverte: "La proroga non deve essere un alibi per icomuni inadempienti".

Partono da Lecce i tavoli regionali sulla disabili-tàÈ iniziato con l’incontro di sabato 19 aprile pressoil Csv Salento di Lecce, un ciclo di riunioni tecnichee tematiche su tutto il territorio regionale dellaPuglia, organizzate dall’Osservatorio regionale delvolontariato. Obiettivo: valutare il nuovo piano dellasalute di prossima approvazione in particolare per lariabilitazione e la salute mentale. Seguiranno altriincontri nelle altre province.

Call center Sanità regionale per StranieriRispondendo al bisogno di informazioni multilingueespresso da cittadini non comunitari, sul sito dellaRegione Puglia relativo al Call Center Sanità,"Sezione Stranieri", sono state pubblicate in linguaalbanese, araba, rumena e tigrigna le modalità diiscrizione obbligatoria e volontaria al sistema sanita-rio nazionale dei cittadini non comunitari e quellesull'accesso alle prestazioni per stranieri irregolari.www.sanita.puglia.it

Sindrome di iperattività, presto un osservatorioin PugliaLo hanno promosso l’assessorato del comune diLecce e quello regionale alle politiche della saluteinsieme alle associazioni che hanno partecipato alconvegno "Una malattia discussa: Adhd, uso e abusodegli psicofarmaci nei bambini” tenutosi a Lecce il23 aprile scorso. Obiettivo: monitorare il fenomenoin Puglia e dare indicazioni sull’applicabilità di pro-tocolli e direttive in materia.

Ospedale di Galatina: un’attesa di 15 anni pernefrologiaL’associazione "Galatina Altra" scrive una letteraaperta al commissario straordinario della Asl diLecce Rodolfo Rollo e denuncia la grave situazionedi stallo del reparto di Nefrologia dell’ospedale gala-tinese, in costruzione da 15 anni. "E’ inspiegabilecome l’opera, estremamente necessaria, non sia stataancora portata a termine" scrivono i cittadini.

Appello per AnnaLa signora Anna D'Amico, 40 anni, di Brindisi, èaffetta da una grave patologia e costretta ad un viag-gio della speranza a Dallas. I costi per accedere alleterapie ammontano a 100.000 euro. Per aiutarla èstato aperto un conto corrente intestato a D’AmicoAnna - Via Venezia, 20 - Brindisi IT: 25 A - ABI:01030 - CAB: 15901 - C/C: 000000136078 BancaMonte Paschi di Siena – Brindisi. Imid AssociationPuglia e CittadinanzAttiva stanno diffondendo l’ap-pello per aiutarla.

Gli encomiabili sforzi messi in campo dalleOdv per realizzare gli interventi sono spessofrutto di una sofisticata attività progettualeche molte volte però manca di sistematicità. Per questo il Csv Salento ha voluto organiz-zare un corso di formazione con l’obiettivodi fornire alle Odv gli strumenti utili perperfezionare le competenze necessarie al la-voro per progetti.Contenuti del corso:Gli elementi della progettazione sociale:dall'analisi del contesto agli indicatori socia-li, alle modalità di costruire reti significativeallo sviluppo di interventi.L’analisi: dalle problematiche alle strategie diintervento, alla definizione degli strumenti.La gestione del ciclo del progetto: la fase diprogettazione, lo sviluppo delle attività.Il ruolo della rete e dei suoi componenti in

funzione del progetto e dei suoi obiettivi.L'analisi di fattibilità economico/finanzia-ria: progettare in funzione di bandi e leggi.Elementi di rendicontazione finanziaria.Docenti:Pasqua Demetrio, sociologa, esperta di pro-gettazioneGirolamo Lo Priore, progettistaCalendario e Sede dei corsi:Saranno realizzati due percorsi formativi di20 ore ciascuno, presso le sedi di Casarano(dal 5 giugno al 14 giugno) e Tricase (dal 15maggio al 24 maggio).Il corso è gratuito e rivolto a 25 volontari (se-condo l'ordine cronologico delle domande).Per partecipare: inviare la scheda di iscrizio-ne che trovate sul sito www.csvsalento.it,sezione Formazione, indicando la sede pre-scelta:

Csvs - Sportello di TricaseMaria Grazia Talianivia Ottone Rosai, 7 73039 Tricasetel e fax: [email protected]@csvsalento.it

Csvs – Sportello di CasaranoStefania ManciniVia Leopardi, 56 73042 Casaranotel e fax: 0833.512247

[email protected]

Dall'idea al ProgettoIl Csv Salento organizza un Corso di formazione sulla progettazionesociale per le Organizzazioni di Volontariato salentine.

Sono 77.017 i potenziali destinatari delle somme del 5 permille dell’Irpef. Disponibili sul sito internet dell'Agenziadelle entrate (www.agenziaentrate.it) gli elenchi aggiornati.Rispetto alla versione pubblicata il 7 aprile, risultano varia-ti l'elenco relativo agli enti del volontariato e quello fornitodal Coni per le associazioni sportive dilettantistiche. In-variati gli elenchi della ricerca scientifica e sanitaria. Entro il 30 giugno 2008 i legali rappresentanti delle orga-nizzazioni presenti nell’elenco devono trasmettere (a mezzoraccomandata a.r.), alla Direzione regionale dell’Agenziauna dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante lapersistenza dei requisiti per l’ammissione all’elenco.

Bando Fondazione SudLa Fondazione per il Sud ha deliberato il primo Bando2008 sulla "Tutela e valorizzazione del patrimonio Storico-Artistico e Culturale".Si fa riferimento al patrimonio storico-artistico e culturale insenso lato, inteso come beni storicoartistici di particolare pre-gio, ma anche come tradizioni culturali (feste, riti, ecc.) eforme della cultura locale (tradizioni produttive artigianali eagro-alimentari, tradizioni eno-gastronomiche, ecc.).Le regioni interessate dal Bando sono: Basilicata, Calabria,Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.Le proposte devono essere inviate alla Fondazione entro il30 agosto 2008.Il Bando è scaricabile sul sito della Fondazione Sud:www.fondazioneperilsud.com

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A servizio del volontariato europeo: il Gruppo Europa di CsvNet

I prossimi impegni per il Csv.netSi sono svolti a Padova, nei

giorni 9 e 10 maggio, dueimportanti momenti forma-

tivi promossi dal CoordinamentoNazionale dei Centri di Servizio alVolontariato.

Il primo riguardava un semina-rio sui modelli di governance edorganizzativi dei Csv e il secondol’Assemblea dei soci.

I Centri di Servizio per il Vo-lontariato, dopo dieci anni di atti-vità, sono una realtà fondamentaledel volontariato italiano che, agiudizio ormai quasi di tutti, han-no aiutato lo sviluppo e la qualifi-cazione delle Organizzazioni diVolontariato ai diversi livelli.

I principi inseriti in manieralungimirante nell'art. 15 della leg-ge 266/91, che prevedono il go-verno del volontariato, la destina-zione vincolata di risorse signifi-cative e una capillare diffusionesul territorio, hanno innescato unprocesso complesso di individua-zione di una nuova realtà costitui-ta dall'insieme del volontariatopresente nei territori che in essa hasaputo individuare un luogo diconfronto di lavoro comune, discelta dell'indirizzo e di sperimen-tazione dei servizi alla ricerca del-la migliore efficacia.

Questo sistema necessita di

modelli di governance adeguati al-la complessità del mondo del vo-lontariato e dell'importante com-pito assegnato.

Il confronto sui modelli di go-vernance e sui significati che sonoall'origine degli stessi, è fonda-mentale per il futuro dei CSV maancora di più per un volontariatoconsapevole e capace di svolgerela propria missione.

Per questi motivi l'assembleadi CSV.net ha inserito nel pro-gramma di quest'anno un percorsodi lavoro teso alla definizione deimodelli di governance in continui-tà con il lavoro già svolto lo scor-so anno da ISSAN.

Per il 2008 il Consiglio Diret-tivo ha deliberato tre azioni a par-tire dal questo mese:1. Un seminario di confronto e

formazione aperto a tutti iCentri di Servizio aderenti allarete di CSV .net che si è svol-to, come già detto, venerdì 9maggio, a Padova.

2. Un percorso di formazione eaccompagnamento rivolto aiCSV interessati e disponibili asperimentare la proposta dimodello di governance duale.Il primo momento di questopercorso consiste in un lavorocomune (che si svolgerà nelle

giornate del 13 e 14 giugno2008) volto a creare le condi-zioni pratiche per una concretaapplicazione dei modelli di go-vernance. A tale momento se-guirà un accompagnamentospecifico concordato da ISSAN,CSV.net e i singoli CSV inte-ressati.

3. Stesura di un documento sullagovernance dei CSV realizzatocon: diversi contributi diISSAN, di CSV.net e di even-tuali altri interlocutori che mo-tivi, presenti, descriva, esem-plifichi i modelli di governan-ce, definisca alcune linee gui-da di strumenti (statuto, rego-lamento, ...), definisca alcuniarticolati per la riforma del

DM attuativo dell'art. 15 dellalegge 266/91.

Nello specifico, il seminarioavrà come contenuti l’approfondi-mento delle finalità istituzionalidei CSV, gli obiettivi dell'azionedei CSV nei territori e gli elemen-ti base per un coerente assetto isti-tuzionale ed organizzativo affin-chè sia affrontato in modo adegua-to il raccordo tra gli organi deciso-ri e gestionali dei CSV con le Or-ganizzazioni di Volontariato delterritorio, il volontariato nel suocomplesso, ed i diversi portatori diinteresse. Inoltre, la definizionedei requisiti che gli organi delCSV devono possedere.

Luigi Conte

La volontà di contribuirealla costruzione di un’Eu-ropa sociale e solidale e di

formare una coscienza europeadel volontariato è alla base deilavori del Gruppo Europa diCSVNET, riunitosi mercoledì 23aprile a Roma per discutere dellaprogrammazione 2008. “Siamoalle porte di una nuova stagionedei CSV dove i Centri acquiste-ranno un ruolo sempre più incisi-vo nelle politiche della societàcivile in Italia e in Europa, agen-do come canale di partecipazionedel volontariato”, ha commentatoMarco Granelli, Presidente diCSVNET. Proprio da questa con-sapevolezza hanno preso il via ilavori del Gruppo, creato alloscopo di amplificare il ruolo diinterlocutori dei CSV con le isti-tuzioni europee ed allargare leopportunità di partnership per

progetti e bandi. La sfida –accol-ta con entusiasmo anche dai refe-renti del CSVS partecipanti alGruppo– è quella di creare unpercorso che consenta di trasferi-re a livello comunitario le espe-rienze e le buone prassi dei Cen-tri di Servizio italiani, sviluppan-do allo stesso momento nelleODV una cultura di appartenenzaad un ambito sovranazionale. Il

2008 rappresenta per il GruppoEuropa, tra l’altro, l’anno di av-vio di alcuni primi servizi speri-mentali imperniati su tematichespecifiche, con l’attivazione didue sportelli di supporto infor-mativo e formativo sul program-ma europeo Gioventù in Azione -che finanzia una pluralità discambi e iniziative transnazionalitra cui il Servizio Volontario Eu-

ropeo (SVE) - e sui Fondi Strut-turali europei per l’anno 2007-2013. Attività che integrano, inmaniera necessaria, le competen-ze e le capacità dei CSV per so-stenere e stimolare l’apertura el’innovazione nelle ODV locali.Il CSVNET, come membro delCEV (Centro Europeo del Volon-tariato), insieme ad altre grandifederazioni europee, è inoltre im-pegnato nell’anno in corso nellacampagna per la proclamazioneda parte delle istituzioni europeedel 2011 “Anno europeo per ilvolontariato”, quale occasioneper aumentare la consapevolezzapubblica riguardo alla portata, alvalore e all’impatto del volonta-riato in Europa, evidenziandonealtresì il fondamentale contributoalle nostre comunità.

Daria Caione

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Le consulte, uno strumento di partecipazioneFra gli obiettivi del CSVS vi èquello di sostenere le odv nellacrescita al fine di renderle semprepiù protagoniste nella progetta-zione di interventi rispondenti aireali bisogni del territorio.Anche per questo motivo, il con-siglio direttivo del CSVS nel2007 ha avviato un importanteprocesso ideando ed istituendo 9consulte di settore, coinvolgendoinizialmente le associazioni so-

cie. L'idea di fondo è stata quelladi sviluppare la partecipazionedelle odv alla vita del CSVS,attraverso momenti di scambio,ideazione e progettazione condi-visa.Le consulte sono state suddivisein 9 aree di intervento (Disa-bilità, donazioni, tutela dellasalute, terza età, devianze-dipen-denze, diritti civili-immigrazio-ne-detenuti ed ex detenuti, cultu-

ra-sport-infanzia-adolescenza,tutela del territorio-ambiente-patrimonio artistico, protezionecivile) e raggruppano attualmen-te oltre 100 associazioni del ter-ritorio provinciale. Le idee pro-gettuali concertate e declinate inciascun settore trovano attuazio-ne negli strumenti gestionali delCSV Salento.Possiamo definire il 2007 l'annodella sperimentazione, molto uti-

le a verificare l'impostazione ini-ziale delle consulte, l'organizza-zione e la progettazione da essescaturita. Anche a seguito di unaattenta verifica di questo primoanno di lavori, si andranno viavia a delineare alcune buoneprassi utili per la progettazione erealizzazione di interventi sem-pre più condivisi fra le odv e per-tanto sempre più incisivi nel ter-ritorio.

DONAZIONI: Il progetto, concluso, ha sviluppato un pianodi educazione alla salute e alla solidarietà,finalizzato alla incentivazione della donazio-ne del sangue, attraverso: sensibilizzazionedegli alunni delle scuole della provincia diLecce, realizzazione di materiale promozio-nale di supporto alle odv per attivare campa-gne pubblicitarie omogenee nella provincia.DISABILITA': Il progetto, in atto, promuove il protagonismodelle persone con disabilità e lo sviluppo dellecompetenze dei volontari, attraverso:Corso per operatori di servizio di sportellosociale;Corso “Verso una vita autonoma e indipen-dente:quali occasioni per potenziare gli ap-prendimenti e l'integrazione di persone condeficit”;Formazione per diversamente abili addetti al-la gestione di un lido;Produzione e realizzazione video sui dirittidelle persone; Costruzione e realizzazione di una web radiogestita da operatori e persone disabili;Attivazione di sportelli di segretariato sociale

PROTEZIONE CIVILE:Il progetto, avviato, attua azioni volte all'ap-profondimento delle competenze dei volonta-ri impegnati nel servizio di Protezione Civilee azioni di sensibilizzazione degli alunni dellescuole primarie:

- Formazione su: “Psicologia dell'emergen-za”; Primo soccorso; Rischio idrogeologico ecartografia; Unità cinofile;- Informazione e sensibilizzazione degli alun-ni delle scuole elementari attraverso incontri emateriale informativo;TUTELA DELLA SALUTE: Il progetto, concluso, ha realizzato l'obiettivodi sensibilizzare e formare volontari e cittadi-ni attraverso seminari di approfondimento,quali:- “Il vaso d'argilla l'anziano e le sue proble-matiche”;- “Il ruolo del volontariato nella traumatolo-gia da incidenti stradali”;- “La famiglia spazio privilegiato della rela-zione umana: il ruolo del consultorio”;- “Eventi stressanti, emozioni, disturbi e stra-tegie di adattamento per bambini e adulti”; - “Il volontario Avo al servizio dell'ammalatoe della società”;- “Le malattie reumatiche e la gestione di fasiavanzate di malattia”.CULTURA – SPORT – INFANZIAADOLESCENZA: Il progetto mira a favorire la partecipazione eil protagonismo delle delle odv attraverso lareale messa in rete delle stesse, la condivisio-ne di percorsi formativi comuni e la realizza-zione di un intervento/evento promozionale edi sensibilizzazione nella provincia di Lecce.DEVIANZE E DIPENDENZE: Il progetto, avviato, mira a formare i volonta-ri, promuovere il volontariato e la solidarietàsoprattutto tra le giovani generazioni, sostene-re e qualificare le odv, attraverso le seguentiazioni:- formazione e qualificazione dei volontarioperanti “con” e “per” i giovani;- formazione di peer educator per la promo-zione del volontariato e della solidarietà;- informazione, documentazione e consulenzaalle odv operanti sul fronte della prevenzionedel disagio giovanile.

AMBIENTE: L'intero progetto mira alla Promozione dell'e-ducazione ambientale, nei sui diversi aspetti:

- la scuola ecologica, - difendere l'acqua, - monitoraggio ambientale di microinquinan-ti, - cani e padroni buoni cittadini, - medicine complementari e ecologia domesti-ca, - percorsi turistici sul territorio salentino

TERZA ETA':Obiettivo del progetto è rivalutare il ruolo del-l'anziano nella società di oggi attraverso:- formazione/informazione sugli aspetti psi-cologici e sanitari degli anziani;- esperienze di confronto intergenerazionali(giovani e anziani si raccontano)- racconti di vita, testimonianzeDIRITTI CIVILI, IMMIGRATI DETENUTI EX DETENUTI: Il progetto mira a consolidare la rete delle odve sviluppare le competenze dei volontari eprodurre informazioni utili da divulgare ai cit-tadini:- seminari e attività formative per volontari;- carta dei servizi, mappa delle opportunitàofferte dal territorio in materia - informazione, documentazione e consulenzaalle odv

Maria Grazia Taliani

I progetti 2007

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Accogliere per andare incontro al disagioA Lecce la ‘Casa Accoglienza Tina e Giuseppe Luperto’ ospita le donne che assistono i propri cari ricoverati nellestrutture sanitarie cittadine.

Una casa pronta a dare calore a chi viveun momento difficile, aperta per acco-gliere donne che assistono i propri cari

ricoverati: con questo spirito nel gennaio scor-so è stata inaugurata a Lecce la “Casa Acco-glienza Tina e Giuseppe Luperto”, Associazio-ne di volontariato accoglienza Lecce (Aval)che – in modo del tutto gratuito – offre alledonne che assistono i loro familiari ricoveratipresso strutture sanitarie leccesi ma provenien-ti da fuori città un appartamento completamen-te arredato a loro disposizione. L'appartamen-to, che si trova a Lecce in via Amba Alagi n. 3in una zona centrale, vicino alla chiesa di San

Guido, raggiungibile facilmente da ogni partedella città con l'autobus di linea, consentirà alledonne accolte di assistere i propri cari in modopiù agevole.

Nelle strutture sanitarie di Lecce, infatti, sieffettuano annualmente centinaia di ricoveri dipazienti provenienti da altre province.

Ai disagi che colpiscono queste personespesso si aggiungono difficoltà di carattereeconomico, perché molti sono costretti adallontanarsi dalla propria residenza per lunghiperiodi. Questa la logica con cui nasce la CasaAccoglienza, con l’intento di andare incontro aquesti disagi, offrendo una casa con cinque

posti letto. “Questo progetto nasce dalla volon-tà di tenere vivo il ricordo di mio maritoGiuseppe –ha detto la signora Luperto– con cuiho intrapreso molti ‘viaggi della speranza’ neltentativo di sconfiggere la malattia.

Noi abbiamo sofferto molto e sappiamoquali sono le difficoltà che in questi casi unafamiglia deve affrontare. Da questa sofferenzaè nato il progetto, con la speranza di andareincontro ai bisogni di altre persone”.

Per contattare la Casa basta chiamare la se-greteria dell’associazione al numero 329-7649594.

Sara Mannocci

Partono le adesioni per il secondo Forum Provinciale del Volontariato

L’obiettivo – spiega Luigi Russo, presi-dente del CSVS – è di organizzare unamanifestazione costruita con l’apporto

di tutti coloro che credono nel volontariato elo praticano. Per questo chiediamo alle asso-ciazioni di farci pervenire idee, suggerimenti,proposte concrete. Fondamentalmente credia-mo non tanto negli eventi, intesi quali risulta-ti finali, quanto nei processi, e quello che vo-gliamo costruire è un vero e proprio processodi partecipazione collettiva. Da qui il coinvol-gimento di tutte le associazioni del territoriosalentino a cui estendiamo l’invito di aderirealla nostra campagna di idee compilando lascheda". Infatti affinché il confronto sia allar-

gato e realmente partecipativo, oltre che con-creto, il Centro Servizi ha organizzato un pri-mo incontro tecnico invitando, il 23 aprilescorso, tutte le associazioni che nella scorsaedizione parteciparono al Forum. Paralle-lamente è partita la campagna di adesione alForum, rivolta a tutte le OdV del territorioprovinciale. “Sul nostro sito – informa LuigiRusso – è disponibile la scheda di adesioneche dovrà pervenire entro il prossimo 30 mag-gio”. La scadenza è davvero importante per-ché consentirà al CSV Salento di organizzareal meglio tutte le attività previste all’internodel Forum. “È un vantaggio per tutti – spiegaValentina Valente responsabile del settore

promozione e comunicazione del CSV Sa-lento – al fine di pubblicizzare a dovere l’e-vento e distribuire a tutte le associazioni ilmateriale promozionale prodotto (locandine,brochure, etc), affinché a loro volta possanodivulgarlo presso le proprie sedi e le istituzio-ni o enti vicini. Inoltre –continua la Valente– iritardatari non saranno esclusi. Le adesionisuccessive al 30 maggio e che perverrannocomunque entro il 30 giugno, consentirannola partecipazione al Forum e l’assegnazione diuno stand, ma non la presenza del nome del-l’associazione sul materiale promozionale edivulgativo prodotto dal CSV Salento”.

Serenella Pascali

Si scaldano i motori per l’evento più atteso dalle associazioni del territorio. Momento di conoscenza, confronto, promozione, approfondimento di temi comuni. Consegna delle adesioni entro il 30 maggio

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Tricase, il punto sul volontariato

Negli ultimi anni lo sviluppodell'associazionismo ha rap-presentato nel Sud Salento un

importante elemento di novità. Sicura-mente si tratta di un fenomeno com-plesso che si presta, proprio in quantotale, a differenti chiavi di lettura; tut-tavia, presenta degli interessanti ele-menti di originalità e differenziazionerispetto alla restante compagine terri-toriale della provincia di Lecce, chenon possono essere trascurati se sivuole concretamente comprendere ilsignificato latente, o meglio ancora, sesi vuole dare voce al “non palesemen-te detto”, a quel silenzio rumoroso cheè l'indicatore principale sotteso adogni forma di manifestazione di tipoassociativo.

Proprio in tale ottica, il ri-guarda-re la realtà dell'associazionismo ciapre una finestra sul mondo quotidia-no dei tanti piccoli centri del SudSalento, rapendo la nostra attenzioneverso quella “voglia di comunità” chele tante forme associative – ome mani-festano molti dei Presidenti– seppurcon grande difficoltà, si impegnano aricercare, dovendosi confrontare, mol-to spesso, anche con un sistema pub-blico con cui si fa fatica ad interloquiree che resta sordo alle diverse istanzesociali della popolazione, problemati-che che le forme associative veicolanoe portano alla luce con zelante capar-bietà e necessaria insistenza.

Ecco che l'associazionismo, so-prattutto quello più recente, diventaun indicatore fondamentale di una piùgenerale crisi sia della comunità chedel ruolo attivo ricoperto in passatodalle istituzioni tradizionali, momentodi profondo disorientamento che staattraversando capillarmente la realtàsud salentina.

La progressiva scomparsa dellasocietà tradizionale, l'indebolimentodelle reti parentali e di vicinato, lamigrazione dei giovani verso i grandicentri urbani, il peso dell'essere “con-tadino” e dover rincorrere a tutti i co-sti un progresso subito e mai profon-damente partecipato, hanno profonda-mente trasformato la vita di questi luo-ghi. Sono cambiate le abitudini, si èannidato il fantasma del familismo che,attraverso un gioco collettivo di rimorsie voglia di rivalsa, ha distrutto quei le-gami sociali che garantivano la vita diuna comunità coesa, cooperativa e so-prattutto “a dimensione d'uomo”.

Questo fenomeno, che animato dauna cieca rincorsa al modello cittadinoda imitare “a tutti i costi” barattandoanche la propria individualità e tradi-zione, si è poi rilevato un boomeranginaspettato, andandosi a diffondere unsistema di relazioni sicuramente piùfluide e svincolate dai tanti “dovericulturalmente imposti” ma meno si-gnificativo socialmente poiché semprepiù “opzione individuale”, che ha im-

poverito la rete di protezione dell'indi-viduo stesso e lo ha reso più espostoall'isolamento, con tutte le conseguen-ze che ne derivano.

Di tutto questo l'associazionismone è un valido indicatore, un testimo-ne attivo nel raccontarci il desiderio dimolte persone di un “ritorno alla co-munità”, di recuperare quel ruolo fon-damentale dello “stare insieme” comemomento e fattore di ricomposizionedelle disarmonie che la trasformazio-ne ha portato come eredità; soprattut-to alle nuove generazioni che si trova-

no sempre più il balia ad una doppialinea di tendenza, molto spesso con-flittuale, tra un futuro “ai margini” nelproprio paese e l'attrazione verso unmondo “globale” sempre più incerto edisumanizzante.

Un prezioso capitale sociale, l'as-sociazionismo, che barcollando silen-ziosamente cerca di contrastare questogenerale degrado sociale, culturale eterritoriale, valorizzando la propriacultura e la nostalgica purezza di unmondo che si allontana sempre piùnella notte dei ricordi, con un opera, avolte anche discontinua, di richiamo aduna dimensione umana, e rispetto diquei diritti civili e sociali fondamentali.Un associazionismo sempre più “auto-nomo” dalle forme più istituzionalizza-te, un associazionismo radicalmente“laico” e lontano dalle vecchie logichedi “partito” stile anni 60, periodo in cuii grandi partiti di massa promuovevanosul territorio “nicchie di catalizzazionemascherate” attraverso cui raggiungerecapillarmente la popolazione per coer-cizzarne il consenso.

Questo dato dovrebbe far rifletteresulla perdita di importanza di quei tra-dizionali centri di aggregazione, cheun tempo costituivano fondamentalimomenti di condivisione di valori ecooperazione verso obiettivi comuni.Deve far riflettere anche quando siguarda l'associazionismo in generale eil volontariato in particolare, soprat-tutto per liberare l'immaginario collet-tivo dalle angustie di una definizioneimpulsiva e semplicistica che vedel'associazionismo come attività per

“gente che ha tempo da perdere”, o ilvolontariato come “fisiologica sup-plenza” dell'assente principale: il ser-vizio pubblico, ma valorizzi questapreziosa realtà come espressione di unepoca problematica, e in quanto talene rispetti il valore aggiunto e il ruolodi propulsore del cambiamento. Unriconoscimento che sistematicamentemanca, quando è lo stesso Titolo Vdella Costituzione Italiana a sancirlo,in modo particolare ed esplicito conl'articolo 118 comma 4, in cui si solle-cita un rapporto collaborativo tra isti-

tuzioni pubbliche e i soggetti privati,in cui non solo le associazioni divolontariato vengono ufficialmente eistituzionalmente riconosciute nelleloro competenze, ma sono chiamate aconcorrere alla formazione dell'inte-resse generale, a diventare “forza trai-nate” delle stesse istituzioni.

Un ruolo importante che incontrada parte dell'associazionismo nonpoche difficoltà. Tante sono le cadutedurante la vita di un associazione,tanto i segnali di sofferenze e richiestedi aiuto per sopravvivere. Molte asso-ciazioni, nel Sud Salento, sono caren-ti delle necessarie attrezzature perfronteggiare le diverse necessità, sonoprive dei luoghi e dei capitali necessa-ri per svolgere bene le attività, masoprattutto sono “isolate” tra loro. Ununiverso associativo che “verificato”ha portato ad un data base “territoria-le”, sicuramente non definitivo, maeuristicamente significativo di 146associazioni, tra le quali sono presenti66 OdV, ovvero: associazioni cherientrano a pieno titolo nei requisitidella legge 266/1992, quali: prevalen-za dell'azione volontaria, democratici-tà degli organismi, obiettivi di solida-rietà sociale e civile. Un volontariatoche si presenta però “formalmente”ancora molto debole per emergere conprotagonismo all'interno della miriadedi realtà associative che si trovano sulterritorio, che proprio per tale motivonecessita del supporto di una strutturaoperativa: il CSV, prevista dall'art. 15della Legge 266 del 1991, che si inse-risca attivamente in affiancamento

alle diverse organizzazioni, fornendo-ne gratuitamente gli strumenti e i ser-vizi necessari per lo svolgimento dellapropria “missione sociale”, garanten-done la propria autonomia e identità.

Un collagene per permettere allacultura del dono di fare rete, ecco ilCSV Salento. Una rete di cooperazio-ne e supporto reciproco che possa per-mettere alle diverse esperienze divolontariato di uscire dagli oscurimeandri delle difficoltà, del silenzio, econdividere “in comunità” il proprioruolo e quel desiderio collettivo di unasocietà migliore. Un sogno ad occhiaperti che molti giovani nel profondoe desolato Salento desiderano “ine-spressamente” e verso cui la società“adulta” ha il dovere di ascolto. Comeemerso anche nelle due ricerche delCSV Salento: “Giovani mutanti dalprofondo inespresso” e “Custodi dellamemoria e costruttori di legami”, incui si evidenziava più volte la mag-giore richiesta di “modelli a dimensio-ne umana” da parte dei giovani e lanostalgia di una comunità sicuramentepiù “semplice” ma magicamente piùpura, venendosi così a rimarcare quelcollettivo senso e voglia di “comunità”.

Questa è una grande sfida, che ilCSV Salento con il territoriale diTricase non può rinunciare di suppor-tare e promuovere, in direzione di queltanto atteso “miracolo salentino” checontinua a oscillare ancora tra le pauredei rischi e le opportunità incatenatealla nostalgia di un mondo nuovo chestenta a tradursi in azione concreta. Edecco che a distanza di 4 mesi dall'a-pertura, nonostante le difficoltà incon-trate ed esistenti ancora, occorrerebbespostare l'attenzione dai palchetti deiprimi successi, delle adesioni, del dire“ci sono”, occorre ridurre l'ottimismo,e spostare l'attenzione verso quellaplatea silenziosa e spesso disattenta,per mettere a fuoco quel potenziale dicrescita che nel Sud Salento attende diessere attivato, guidato e supportato.Occorre “azione concreta” sul territo-rio, nel territorio, con il territorio e peril territorio, un azione che diventi sup-porto concreto e collagene attivo diuna realtà “variopinta e colorata”, cheancora non è stata ben focalizzata, efocolare di diffusione di una piena ematura “cultura del dono”, aiutandocosì il volontariato a trovare voce“attiva” e “fare rete”.

Sicuramente tutto ciò richiederàmaggior attenzione e maggior concen-trazione di energie, rispetto a quellepresenti nel Territoriale, per una “pro-getta-azione” delle attività più vicinaalle realtà di un territorio “ai margi-ni”, ma che, proprio in quanto tale, vari-guardato, con il duplice atteggia-mento di chi ritorna a guardare aven-do riguardo.

Giovanni Monteduro

Parte da questo numero un’analisi sulle realtà associative della provincia di Lecce. Prima tappa a Tricase

APPROFONDIMENTO

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Maggio 2008 7

Era iniziato nell’ottobre 2006 illavoro concertato con le Re-gioni per la definizione dei

nuovi Livelli Essenziali di Assisten-za che, com’è noto, sono le presta-zioni e i servizi che il Servizio Sa-nitario Nazionale (SSN) è tenuto agarantire a tutti i cittadini, gratuita-mente o in compartecipazione, gra-zie alle risorse raccolte attraverso ilsistema fiscale.Definiti con il DPCM 29 novembre2001, i LEA sono stati oggetto direvisione straordinaria da parte delGoverno, che il 23 aprile 2008 haridefinito il “paniere” dei servizi edelle prestazioni offerte dal Ssn atutti i cittadini, per un totale di oltre5.700 tipologie di prestazioni e ser-vizi per la prevenzione, la cura e lariabilitazione.I nuovi Lea sono stati realizzati inattuazione di quanto previsto dall’In-tesa Stato-Regioni del 5 ottobre 2006“Patto sulla salute”, e dalla legge 27dicembre 2006, n. 296, e sono inte-gralmente sostitutivi del DPCM 29novembre 2001 “Definizione dei Li-velli essenziali di assistenza”. Con-tengono numerose novità rispetto alprecedente elenco di prestazioni eservizi erogati dal Ssn, per esempio ilnuovo "nomenclatore tariffario deipresidi, delle protesi e degli ausili" ei nuovi elenchi delle malattie croni-che e delle malattie rare esentate dalpagamento del ticket.IN SINTESISono oltre 5.700 le tipologie di pre-stazioni e servizi per la prevenzione,la cura e la riabilitazione. I "numeri"dei Lea prevedono 500 classi di pre-stazioni ospedaliere, nelle quali sonocomprese tutte le prestazioni giudi-cate appropriate per il paziente inregime di ricovero ospedaliero ordi-nario o diurno (tranne quelle esplici-tamente escluse, come le prestazionidi chirurgia estetica), cui si aggiun-gono tutte le prestazioni di prontosoccorso. Fra i livelli essenziali, ga-rantiti su tutto il territorio nazionale,ci sono 2.230 prestazioni specialisti-che, 190 tipi di ausili monouso,1.670 protesi su misura (contando idiversi modelli o misure per tipo, gliaggiuntivi e le riparazioni), 1.010ausili di serie (contando i diversimodelli e misure per tipo, gli ag-giuntivi) e ancora 78 programmi diprevenzione collettiva per altrettantepatologie prevenibili, 20 tipi di pre-stazioni termali, 10 tipologie di assi-stenza domiciliare e residenziali per

anziani non autosufficienti, 4 tipolo-gie di prestazioni riabilitative inten-sive extraospedaliere e 25 altre tipo-logie di prestazioni per soggettiappartenenti ad aree di bisogno so-cio-sanitario complesso (salute men-tale, dipendenze, disabilità ecc). Ec-co le principali innovazioni area perarea. PREVENZIONE COLLETTIVANell'area della prevenzione colletti-va e sanità pubblica sono ricompresele prestazioni che riguardano la pro-filassi delle malattie infettive, inclu-si i programmi vaccinali, la tuteladella salute e della sicurezza nei luo-ghi di lavoro, negli ambienti aperti,nella sanità animale e nell'igieneurbana e veterinaria. La novità di maggior rilievo è senzadubbio l'introduzione della vaccina-zione anti Papillomavirus Umano(HPV), il virus responsabile del can-cro alla cervice uterina, per tutte leragazze tra l'undicesimo e il dodice-simo anno di età (circa 280 milaogni anno).ASSISTENZA DISTRETTUALELe attività comprese nell'area del-l'assistenza distrettuale sono orga-nizzate e distinte in assistenza sani-taria di base, continuità assistenzia-

le, assistenza ai turisti; emergenzasanitaria territoriale; assistenza far-maceutica; assistenza integrativa(erogazione di dispositivi medicimonouso, di presidi per diabetici, diprodotti destinati ad un'alimentazio-ne particolare); assistenza speciali-stica ambulatoriale, protesica e ter-male. Rientrano in questa area anchel'assistenza sociosanitaria domicilia-re e territoriale e l'assistenza socio-sanitaria residenziale e semiresiden-ziale, sebbene nel documento sianodescritte in un capitolo a parte (CapoIV), data la peculiarità del loro esse-re integrate con le attività socialiproprie degli Enti Locali. Per quanto riguarda l'assistenza pro-tesica, tra le novità è particolarmen-te importante l'attenzione ai portato-ri di gravi disabilità con l'introduzio-ne di nuovi ausili informatici dicomunicazione e di controllo am-bientale (tra i quali i comunicatori asintesi vocale o a display, i sensori dicomando, i sistemi di riconoscimen-to vocale), ausili per la mobilità per-sonale (sollevatori mobili e fissi),ausili per la cura e l'adattamentodella casa (stoviglie adattate, mani-glie e braccioli di supporto), appa-recchi acustici di ultima generazione

per le persone con sordità preverba-le e periverbale, ecc. Per quanto riguarda invece l'assi-stenza domiciliare e territoriale leprincipali novità e precisazioni ri-guardano anzitutto l'articolazionedelle cure domiciliari in quattro li-velli caratterizzati da un grado cre-scente di complessità del bisogno edi intensità dell'intervento assisten-ziale, e poi i malati in fase terminale(per essi infatti è prevista un'areaspecifica di cure domiciliari, di ele-vata intensità assistenziale, che tute-la e sostiene non soltanto il pazientema anche la famiglia) e i servizi ter-ritoriali di assistenza sociosanitaria(consultori familiari, dei CSM, deiservizi neuropsichiatrici per minori,dei servizi di riabilitazione per dis-abili gravi, dei servizi per le personecon dipendenze patologiche), per iquali è presente la declinazione pun-tuale delle prestazioni erogate; lanuova definizione di servizi per lepersone con dipendenze patologicheconsente di includere i centri per iltrattamento delle dipendenze daalcool, da fumo, ecc. già attivati innumerose Regioni.

MALATTIE RARE E CRONICHEAmpliata, infine, l'assistenza specifi-ca a particolari categorie per le per-sone affette da malattie rare e damalattie croniche. Per le malattie rare l'elenco è statointegralmente rivisto con l'amplia-mento dell'esenzione ad altre 109malattie o gruppi. Questo processodi revisione è il frutto del lavoro dicondivisione e studio proposto dalTavolo interregionale per le malattierare e dalla Commissione nazionaleLea; si evidenzia che la celiachia,data l'alta prevalenza dei casi, è tra-sferita nell'elenco delle malattie cro-niche. Per le malattie croniche, l'elenco diquelle tutelate ed esentate dal ticketè stato sostituito da un nuovo elencoche recepisce la proposta dellaCommissione nazionale Lea; taleproposta prevede l'inserimento di 6nuove patologie gravi (BPCO, Renepolicistico autosomico dominante,Osteomielite cronica, Sarcoidosi gra-ve, Malattie renali croniche, Sindro-me da talidomide) e la revisionedelle prestazioni garantite in esen-zione per numerose altre patologie.

Serenella Pascali

Nuovi LEA: finalmente realtàUna vera e propria rivoluzione quella definita nei nuovi livelli

essenziali di assistenza dal governo uscente. La parola alla Fish regionale

LA PAROLA ALLA FISH PUGLIA

Per quanto riguarda le regolamentazioni che determinano diritti esi-gibili nei distretti socio-sanitari di tutto il Paese si tratta di un prov-vedimento storico che mai, prima d'ora, era stato affrontato in

maniera così complessiva ed articolata. Per la prima volta nella storia lepersone con disabilità sapranno con certezza quali sono le prestazionirealmente esigibili nel territorio e senza alcuna differenza in tutto ilPaese. Questo ulteriore mattone, che va a ridefinire il sistema di prote-zione sociale delle persone con disabilità, genera anche le opportunitàdel suo monitoraggio e della sua eventuale revisione, qualora non rispon-da adeguatamente ai bisogni delle persone con disabilità.

All'interno dei Lea distrettuali vi è il rinnovo del nomenclatore tarif-fario delle protesi e degli ausili che finalmente, dopo ben 9 anni di atte-sa, è stato aggiornato con le nuove tecnologie. Le persone con disabilitàavranno accesso a tecnologie che finora erano state negate, al contrariodi quanto accadeva in altri paesi europei. Nel provvedimento vi è unarivoluzione profonda che consente il diritto di scelta in ogni parte delpercorso prescritttivo, valutativo ed erogativo. Una modalità chiara e tra-sparente che mette in discussione ciò che si è stratificato nel tempo.

Dichiara il Presidente della FISH PUGLIA Vincenzo Falabella: "Con l’approvazione dei Livelli Essenziali di Assistenza SanitariaDistrettuale e del Nomenclatore Tariffario ci sentiamo sempre più citta-dini di questo Paese. La Federazione Italiana per il Superamento del-l’Handicap ha avuto un ruolo essenziale nella stesura e approvazione deidocumenti e questo mi fa particolarmente onore perché sono sempre piùsicuro che i diritti esigibili contenuti in quel provvedimento avranno unimpatto enorme per le politiche di inclusione sociale. Attendiamo ora chele Regioni rendano noto in che modo intendono attuare l'erogazione diqueste prestazioni. La parola è al territorio".

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Maggio 2008 8DOSSIER

Ibambini e gli adolescenti dioggi? Una generazione diffi-cile, alle prese con un conte-

sto familiare in trasformazione,un afflusso enorme di informa-zioni da un mondo 'globalizza-to', la sfida di crescere in unarealtà che può offrire opportuni-tà ma anche esporre a rischi.Questo il quadro emerso dall'Ot-tavo Rapporto nazionale di Euri-spes e Telefono Azzurro sull’in-fanzia e l’adolescenza, i cui ri-sultati saranno al centro dellariflessione il prossimo 31 mag-

gio, alle ore 11, nel corso dellaprima giornata di “Bimbo andfamily” manifestazione dedicataal mondo del bambino e dellafamiglia, aperta fino al 2 giugnopresso il quartiere fieristico diGalatina.

Interverranno alla presenta-zione dell’indagine anche GianMaria Fara, presidente di Euri-spes, e Ernesto Caffo, presidentedi Telefono Azzurro. Molti i fe-nomeni che coinvolgono le nuo-ve generazioni e che il Rapportoprova a tracciare. Genitori sem-pre più impegnati nel lavoro esempre meno nella cura dellarelazione affettiva ed educativadeterminano un capovolgimentodei ruoli nei rapporti con i figliarrivando ad assumere spesso at-teggiamenti troppo accondiscen-denti, come reazione alla stan-chezza e per allontanare i sensi

di colpa. Un altro fronte critico è quel-

lo dell’alimentazione e della sa-lute, con i rischi connessi al con-sumo eccessivo di prodotti calo-rici a discapito di frutta e verdu-ra e l’approccio precoce aglialcolici: secondo il Rapporto peril 17,5% degli adolescenti italia-ni il primo approccio con l’alcolè avvenuto prima degli 11 anni,e l’11,3% beve spesso.

E se le nuove tecnologie, losviluppo di internet in primoluogo, hanno spalancato gli oriz-zonti della conoscenza, stannoperò anche determinando neigiovani il desiderio di essere‘connessi’ sempre e ovunque, lafrequentazione assidua di blog echat, la partecipazione a giochidi ruolo, la nuova tendenza del‘cyberbullismo’ nei confronti deipari. Il tutto avviene nella mag-gior parte dei casi senza alcuncontrollo da parte dei genitori.

Ma insieme a rischi ed aspet-ti critici c’è anche la realtà con-fortante del 20% dei ragazzi ita-liani aperti al volontariato e al-l’impegno associativo.

Sono circa 3 milioni i giova-ni tra i 15-34 anni che dichiara-no di aver almeno una volta ri-nunciato a parte delle vacanzeper aiutare persone anziane o di-sabili o partecipare ad operazio-ni di protezione civile.

Il Rapporto concentra l’at-tenzione anche sullo stato di sa-lute mentale – con la presenza inetà adolescenziale di disturbilegati a dipendenza da sostanze,problemi relazionali, malattie –e sul dramma dei minori scom-parsi, ben 11.941 dal 1971 adoggi. Come educare dunquequesta adolescenza?

Il Rapporto non offre ricette,occorre senza dubbio una strate-gia globale che vada dalla curadella famiglia a quella del mino-re investendo seriamente tutte lerisorse in campo, per una curareale dei diritti.

S. M.

La sfida di essere adolescenti oggi

Sembra sempre più diffici-le vivere l’adolescenzaoggi. Un quadro illumi-

nante sulla condizione dei gio-vani italiani è quello che trac-cia ogni anno il Rapporto diEurispes e Telefono Azzurroche richiama la nostra attenzio-ne su un contesto complicato incui i ragazzi si trovano a cre-scere, con un contesto familia-re in trasformazione, nuovetecnologie, molte opportunitàma anche molti rischi. IlRapporto concentra l’attenzio-

ne sul capovolgimento in attodei ruoli dei genitori nei rap-porti con i figli, con gli adultiche arrivano ad assumere spes-so atteggiamenti troppo accon-discendenti; un altro fronte cri-tico è quello dell’alimentazio-ne e della salute, con i rischiconnessi al consumo eccessivodi prodotti calorici e l’approc-cio precoce agli alcolici. Losviluppo di internet ha sicura-mente spalancato gli orizzonti

Giovani d’Europa, ledifficoltà di crescere

Dagli adolescenti arrivano messaggi diversima le premesse sono comuni. Cercano guide,punti di riferimento e risposte che stentano atrovare. Tre spaccati da Francia, Germania,Gran Bretagna

E’ arrivata di recentedalla Francia la notiziache incitare all’anores-

sia potrebbe diventare reato.E’ la strada che sta percorren-do il Parlamento francese, cheha detto il primo sì per perse-guire penalmente chi, condiversi mezzi di comunicazio-ne a cominciare dai diffusi sitie blog sul tema, spinge ragaz-ze e ragazzi all´autodistruzio-ne, nell´obiettivo antibiologi-co di rifiutare il cibo fino amorirne. La proposta di leggeprevede sanzioni fino a 30milaeuro e carcere fino a 2 anni perchi commette tali reati, conpene che arrivano a 45milaeuro di ammenda e a 3 anni dicarcere se la ricerca dellamagrezza eccessiva ha provo-cato la morte della persona.L’iniziativa sta facendo moltodiscutere, in Francia e non

solo. Può bastare una legge?“Chi cerca di fare proselitiportando le persone all’autodi-struzione va colpito senzadubbio, però bisogna farglipubblicità il meno possibile –ha commentato Stefano Vicari,responsabile dellaNeuropsichiatria dell'ospedale

Francia, una legge puòfrenare l’anoressia?

Nell’ottavo Rapporto di Eurispes e Telefono Azzurro le difficoltà di crescere tra famiglie in trasformazione,

nuove tecnologie in pieno sviluppo, opportunità e rischi. Se ne parla il 31 maggio a Galatina al ‘Bimbo and family’

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Maggio 2008 9DOSSIER

Gran Bretagna a 11 annil’infanzia è finita

Germania, disagio sociale dietro il razzismo

Preoccupa in Germania la crescita degliattacchi a sfondo razzista e antisemita, daparte di estremisti di destra in gran parte

giovani. Un documento del novembre 2007 ren-de noto che, secondo i dati forniti dal Ministerodegli Interni tedesco, le persone aggredite tragennaio e settembre dello scorso anno sono cre-sciute del 26% rispetto ai primi nove mesi del2006. Guido Caldiron, responsabile dell'ufficiostampa del ministro della Solidarietà sociale del-l’ultimo governo Prodi, Paolo Ferrero, e autoredi numerosi saggi sulla diffusione dell'estremadestra in Europa, ha commentato che “l'incre-mento delle aggressioni da parte degli estremistidi destra è un dato che non stupisce. Ci sononumerosi gruppi di giovani, soprattutto nellaGermania Est, che delusi per non aver visto unasvolta economica importante dopo la caduta delMuro di Berlino, accusano un forte risentimentosociale che sfocia poi nelle aggressioni al diver-so, allo straniero. La maggior parte degli aggres-sori, infatti, sono giovani disoccupati, che siritrovano negli ex club della gioventù hitleriana”.La parlamentare Petra Pau, membro del Partitodella sinistra (Pds), ha però precisato che mal-

grado la crescita delle aggressioni, sono in nettocalo gli arresti di estremisti di stampo neo-nazi-sta. Basti pensare che nei primi nove mesi del2006 erano state fermate 67 persone, sospettatedi aver commesso crimini a sfondo anti-semita,mentre il totale dello stesso periodo del 2007 è disoli 21 fermi. Ma il settimanale Stern ha ancheevidenziato che sta prendendo sempre più campoil finora inosservato fenomeno delle donne neo-naziste: si parla di 'Lega delle donne germani-che', 'White german girls' oppure 'Fronte di azio-ne nazionale femminile', e si tratterebbe di un'ar-ma segreta dell'estrema destra in Germania.

S.M.

“I bimbi hanno fretta di crescere,a 11 anni l’infanzia è finita”. Cosìtitolava “La Repubblica” nel mar-zo scorso riassumendo il succo diun sondaggio condotto in GranBretagna, pubblicato dal “Tele-graph”. Le pretese, in sostanza,arrivano prima a causa dei tantistimoli e l’adolescenza diventa unperiodo lunghissimo. Il sondag-gio, condotto dalla RandomHouse Children’s Book su 1.170padri e madri di adolescenti nelRegno Unito, ha rilevato che il75% dei genitori britannici per-mette ai figli di bere alcolici sottoi 18 anni, il 45% consente ai figlisedicenni di dormire a casa delfidanzatino/a. Inoltre risulta che più della metàdei ragazzi sotto i 16 anni non vaa dormire fino a dopo le 11, e cheuna ragazzina su due sotto i 14anni ha il permesso dei genitori ditingersi i capelli e truccarsi. Gliesperti sottolineano come nelnostro Paese la situazione non sia

dissimile. L’adolescenza in questomodo tende a diventare un perio-do infinito, vi si entra sempreprima e la si abbandona moltotardi. Secondo Tilde Giani Gallino, pro-fessoressa di psicologia dello svi-luppo all’Università di Torino, “èpresente nei genitori un desideriodi mostrarsi liberali e progressisti,una grande forma di indulgenzache può essere trascinante mentrebisogna saper dire no anche se èmolto più semplice dire sì. Lacosa più difficile è dunque trovarela giusta misura, non essere trop-po permissivi né troppo autoritari.Dovremmo essere più severi, per-ché quello che manca ai ragazzioggi è soprattutto una guida. Si sentono liberi di fare tutto quel-lo che vogliono ma insicuri, senon addirittura abbandonati a lorostessi. E la consapevolezza dipoter fare tutto ciò che si vuolepuò far precipitare nell’illecito”.

S.M.

della conoscenza, ma sta anchedeterminando nei giovani ildesiderio di essere ‘connessi’sempre e ovunque, la frequen-tazione assidua di blog e chat,la partecipazione a giochi diruolo, la nuova tendenza del‘cyberbullismo’ nei confrontidei pari. A dare conforto è larealtà del 20% dei giovani ita-liani aperti al volontariato eall’impegno associativo, segnodi una fiducia nei valori della

solidarietà e della condivisio-ne. Ma gli aspetti critici e isegni di disagio coinvolgononon solo i giovani del nostropaese. Abbiamo raccolto e quipresentiamo tre spaccati direaltà diverse – in Francia,Germania, Gran Bretagna –accumunate dal bisogno deiragazzi di cercare significato eforse dalla difficoltà di trovar-lo.

Sara Mannocci

pediatrico Bambin Gesù –.Il terrorismo non serve.Quello che è utile è porre ilperché, suscitare un pensie-ro critico”. Secondo i datiinternazionali controllabili,per il 5% delle persone ano-ressiche nel mondo giungela morte. E si abbassa sem-pre più l´età di chi si amma-la: all´ospedale pediatricoBambin Gesù arrivano sem-pre più spesso bambine di12 anni che rischiano la vita,portate dal 118, perché ano-ressiche. E i nuovi casi“sono più resistenti ai tratta-menti tradizionali – ha pre-cisato Vicari –, bisogna farescelte strategiche importan-ti. Funzionano percorsi diffe-renti, serve la psicoterapia ela terapia cognitivo-compor-tamentale, funziona la resi-denzialità, e anche l´uso delfarmaco non va demonizza-to nei casi di minori se servenella fase acuta e se usatocon oculatezza".

S.M.

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Maggio 2008 10

La denuncia dell’Oms. Alcol e droghe: è allarme salute mentale

Oltre 150 milioni di personeal mondo soffrono di de-pressione, 50 milioni di epi-

lessia, 25 milioni di schizofrenia, 24milioni di Alzheimer, mentre oltre115 milioni hanno disturbi mentalilegati all'abuso di alcol o droghe.Ogni anno quasi un milione di per-sone si toglie la vita per problemilegati a disabilità mentali. Stima nonveritiera per difetto, per la mancan-za dei dati relativi alla quasi totalitàdell'Africa e a numerosi paesi traMedio Oriente e Sud-est asiatico.Sono questi i numeri portati all’evi-denza da Benedetto Saraceno, diret-tore del dipartimento di Salute men-tale dell'Organizzazione Mondialedella Salute (OMS), presentata loscorso aprile a Rimini in occasionedell'apertura del meeting internazio-nale 'Rafforzare i sistemi di salutementale nei paesi a basso e medioreddito'. L’obiettivo è quello di met-tere a confronto le autorità di 15paesi a basso reddito - dall'Albaniaall'Uganda, dal Bangladesh allaGiamaica - e i referenti di agenziesanitarie e ONG nazionali e interna-zionali, con l'obiettivo di facilitarelo scambio di conoscenze e buonepratiche, individuare gli strumentinecessari per sviluppare i sisteminazionali di salute mentale ed esten-dere le cure ai 400 milioni di perso-ne con disturbi psichici che non

hanno accesso a servizi sanitari espesso vivono nell'isolamento.“Esiste una relazione fra povertà esalute mentale - ha spiegatoSaraceno analizzando i dati sulladiffusione dei disturbi mentali -. Lapovertà può essere un fattore scate-nante o un fattore di rischio per la

depressione, il suicidio, l'abuso dialcool e sostanze illecite, il ritardomentale. Per altre patologie lapovertà contribuisce al peggiora-mento delle condizioni, come succe-de con la schizofrenia”.

Nel mondo solo il 9% dei 450milioni di persone con disturbi men-tali riceve cure adeguate. Il restante91% vive in gran parte nei paesipoveri. Qui alla salute mentale èriservato tra l'1,54% e il 2,78% deltotale del budget sanitario (contro il

6,89% dei paesi ad alto reddito), psi-chiatri e infermieri specializzatispesso sono solo uno ogni 100.000abitanti e oltre l'85% dei malati congravi patologie non riceve alcuntipo di cura.

“Le risorse per la salute mentaleglobale sono scarse, distribuite ini-

quamente e utilizzate in manierainefficiente –ha continuato Sa-raceno–. Nei paesi a basso e medioreddito la situazione è poi peggioreperchè povertà, scarse risorse umanedisponibili, mancanza di servizi, maanche stigma e discriminazione impe-discono la presa di coscienza delladimensione del problema e la conse-guente realizzazione di sistemi dicura adeguati”.

Ma l’OMS non si ferma alladenuncia. Esiste un programma il

“MhGAP” (Mental health GlobalAction Programme), il cui obiettivo èaumentare l'attenzione dei governiverso le malattie mentali e i disturbicorrelati ad alcol e droghe.

“Ridurre il numero delle perso-ne con disturbi mentali non curati sipuò- afferma Saraceno -. Bisognaaumentare la consapevolezza deigoverni che devono investire di più'in salute mentale. Bisogna formarepiù operatori sanitari nella gestionedei problemi psichiatrici.

“Bisogna educare le comunità auna maggiore tolleranza e unaminore discriminazione. E bisognaspostare l'asse degli interventi daitradizionali ospedali psichiatrici aiservizi comunitari”.

Ma quale rivoluzione possibilenella salute mentale? “L'OMS si èposta tre obiettivi prioritari.Innanzitutto promuovere ed esten-dere la tutela dei diritti dei malatipsichiatrici. Quindi sensibilizzare igoverni e impegnarci insieme alleautorità sanitarie nazionali, alleagenzie internazionali, alle ONG ealla società civile per realizzareun'organizzazione dei servizi noncentrata sull'ospedale ma diffusa sulterritorio. Infine promuovere global-mente una politica seria per ridurrel'abuso di alcol, che causa disturbimentali e disastrosi effetti sociali”.

Serenella Pascali

Sono 115 milioni le persone che hanno disturbi mentali legati all'abuso di alcool o droghe. In aumento le patologie psichiatriche. Solo il 9% dei pazienti riceve cure adeguate

In Albania, dove il 30% dellapopolazione ha un'età inferiore a16 anni, il 10% è affetto da dis-

turbi neuropsichiatrici, mentre inSerbia circa 8.000 bimbi sono rin-chiusi nei manicomi. I numeri arriva-no dall'associazione rimineseCittadinanza che da diversi anni portaavanti progetti di cooperazione inter-nazionale nei tre paesi. A Berat, inAlbania, dove è presente un istitutomanicomiale in cui risiedono 39 trabambini e adolescenti disabili,Cittadinanza ha realizzato un centrodiurno di riabilitazione che accoglie ipiccoli e i disabili psichici che vivo-no in famiglia. Qui i pazienti, spiega-no dall'associazione, hanno la possi-bilità di ricevere cure adeguate,seguire programmi di riabilitazione,vivere non isolati e senza il rischio di

subire torture. In India, invece, secondo i dati

dell'Oms, le persone con disabilitàpsichiche sono dai 20 ai 30 milioni,di cui 9 milioni sono malati gravi. Lemalattie mentali colpiscono dal14,4% al 31,7% di bambini. Anchequi le strutture mancano e non esisteun sistema sanitario diffuso: gli ospe-dali psichiatrici sono 40 per un totaledi 20 mila posti letto e circa 3 milasono gli psichiatri, cioè circa unoogni 3.000 malati gravi. Dal 2003Cittadinanza ha sostenuto diversiprogrammi per raggiungere adulti ebambini con disturbi mentali che,vivendo nelle aree più remote hannodifficoltà di accesso a cure e riabilita-zione. Nella città di Vellore,Cittadinanza sostiene, con attività diconsulenza e di monitoraggio, il cen-

tro diurno "Best New Life Shelter",creato da Catherine Inbarajan - madredi un ragazzo con grave ritardo men-tale. Le attività all'interno del centrocomprendono istruzione, riabilitazio-ne, fisioterapia con l'utilizzo e il rici-claggio di materiali poveri, prepara-zione al lavoro e semplici attivitàcome la produzione di candele egessi. Bambini e ragazzi vengonoogni giorno curati, puliti e nutriti.

Come in gran parte dei paesi abasso reddito, anche in Serbia man-cano cure e assistenza adeguate per idisabili mentali; soprattutto per ibambini che spesso vengono allonta-nati dalle famiglie per essere interna-ti in manicomi. All'interno di questegrandi strutture - ne sono presenti piùdi 60 in tutto il paese e alcune arriva-no a raccogliere fino a 1.200 pazienti

- le condizioni di vita sono precarie."Sono circa 8.000 oggi i bambinisepolti vivi nei manicomi serbi - pre-cisa Cittadinanza - vite innocenti chesi consumano in un inferno terreno enel silenzio più totale. L'aria che sirespira e gli odori di questi lager sonoinsopportabili. Sporcizia, rubinetti diacqua gelata, fumi del rancio e muffadei muri scrostati.

Molti bambini presentano segnidi denutrizione, pelle piagata, feriteprovocate da risse e subiscono l'usodelle camicie di forza". Anche qui,l'associazione ha dato vita a un "DayCare Center", un centro diurno perbambini e adolescenti che soffrono digravi malattie mentali, inaugurato il26 ottobre 2002 a SmederevskaPalanka, una cittadina di campagna asud di Belgrado, e realizzata in colla-borazione con l'associazione Save theChildren, il Ministero degli Affarisociali serbo e le autorità locali. Ilcentro di Smederevska è il primo intutto il paese a rispettare gli standardeuropei per tipo di costruzione, arre-damenti e tecniche di riabilitazione.

Donato Melcarne

In Serbia un "day care center" per salvare i bambini dai manicomiL’Associazione riminese Cittadinanza segue in Albania, India e Serbia progetti di cooperazione internazionale per bambini affetti da disturbi neuropsichiatrici

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Il 25 aprile si sono aperti i lavo-ri del 47° Congresso Naziona-le FIDAS ad Udine. Il Presidente Nazionale, Aldo

Ozino Caligaris, ha illustrato nellasua relazione in alcuni punti sa-lienti il nuovo decreto del Ministrodella Salute recante il “Programmadi autosufficienza nazionale delsangue e dei suoi prodotti per l’an-no 2008” e l’accordo recante la“Definizione dello schema tipo perla stipula di convenzioni tra le Re-gioni, le Province autonome e leAssociazioni e Federazioni di do-natori di sangue”.

I quattro gruppi di lavoro sisono poi riuniti nella mattina del26 aprile ed hanno trattato i relati-vi argomenti: “Istituzioni e Volon-tariato”; “Sviluppo della donazio-ne: obiettivi e strategie”; “I com-piti e i ruoli dei Responsabili asso-ciativi nell’organizzazione dellaFIDAS: esigenze ed assetti”; “Ilrinnovamento interno alleAssociazioni: il ruolo dei giovani

per il futuro della FIDAS”.Il Coordinamento Giovani FI-

DAS, nel 2007, ha organizzato im-portanti e partecipati momenti diformazione e di confronto. L’entu-siasmo e l’autonomia dei giovanihanno realizzato, e stanno realiz-zando, iniziative a livello naziona-le di grande coinvolgimento.

Si sta operando per assicurareun futuro alla donazione volonta-ria del sangue e dei suoi compo-

nenti, non ci si può permettere diarretrare o di fallire. E’ necessarioche anche all’interno delle Asso-ciazioni Federate, e dei propriorganismi, siano coinvolti rappre-sentanti giovani, accettando lasfida di accrescere e di rinnovarela FIDAS.

La partecipazione a tutti ilivelli del volontariato richiede lapresenza di rappresentanti consa-pevoli del ruolo di tutela dei dona-

tori e di promozione di solidarietà:rappresentanti associativi volonta-ri, preparati ed informati.

Dalle relazioni conclusive deilavori dei quattro gruppi è emersoin particolar modo l’educazione insenso socratico dell’atto educativoalla donazione, e la formazionepermanente.

Il rinnovamento della popola-zione dei donatori deve essere ac-compagnata dal rinnovamento deirappresentanti del volontariato,fatto da persone motivate chesvolgono ruoli attivi nel mondodel lavoro, da giovani e da donne:da tutti coloro che sono in grado,responsabilmente, di contribuiread accrescere la donazione.

A chiusura del Congresso perle strade di Udine si è svolto uncorteo a cui hanno partecipatooltre 20.000 donatori, dandoappuntamento a tutti l’anno pros-simo a Roma per festeggiare il 50°anniversario della FIDAS.

Mi.Se.

Fidas, incontrarsi per donare

Donazioni in cifreNel 2007 i donatori FIDAS hanno effettuato 380.016 donazioni.Aumento dell’1,38% per le donazioni di sangue intero, del 6,34%del numero delle donazioni effettuate mediante aferesi, ma un calodel 4,73% delle donazioni multicomponenti.Il numero dei donatori iscritti FIDAS nell’anno 2007 è salito a429.782, con un incremento del 1,66% rispetto all’anno 2006.In calo quest’anno, del 2% il numero dei nuovi donatori e di piùdell’8% il numero dei donatori giovani, ossia in età compresa tra i18 ed i 28 anni.Rispetto al fabbisogno di plasma e dei suoi derivati l’Italia ha undeficit del 50%.

Sono stati sufficienti unanuova legge, una miglioreorganizzazione sanitaria e

un po' di informazione in più e gliitaliani hanno scoperto di esserecapaci di scelte di grande altrui-smo. In poco meno di tre anni ledonazioni di organi sono triplica-te: più 50% per i trapianti dicuore; più 100% per rene, fegato epancreas; più 350% per i trapiantidi polmone. Merito della scienza edella legge che hanno fatto chia-rezza, assicurato garanzie, dispo-sto inequivocabilmente quando èpossibile procedere al prelievo.

Purtroppo tutto questo nonbasta e ancora oggi sono migliaiai bambini, gli uomini e le donnein angosciosa attesa di un trapian-to. Secondo i dati del Centro Na-zionale Trapianti i pazienti in listadi attesa sono 10.260.

La dichiarazione della volontàdi donare gli organi è regolamen-tata dalla legge n.91 del 1 aprile1999 e dal decreto ministerialedell'8 aprile 2000. L'art 4 della

legge n.91/99 introduce il princi-pio del silenzio assenso, in base alquale a ogni cittadino maggioren-ne viene chiesto di dichiarare lapropria volontà sulla donazionedei propri organi e tessuti, dopoessere stato informato che lamancata dichiarazione di volontàè considerata quale assenso alladonazione.

Tale principio non è ancora invigore. In questa fase transitoria,prima dell'applicazione del silen-zio - assenso, la manifestazionedella volontà è regolamentata dal-l'art. 23 della stessa legge (dispo-sizioni transitorie) che introduceil principio del consenso o deldissenso esplicito.

A tutti i cittadini viene data lapossibilità (non l'obbligo) diesprimere la propria volontà inmerito alla donazione dei propriorgani. Attualmente queste sonole possibilità per esprimere lavolontà:1) Una dichiarazione scritta che

il cittadino porta con sé con i

propri documenti. 2) La registrazione della propria

volontà presso la AUSL diriferimento o il medico di fa-miglia.

3) La compilazione del tesserinoblu inviato dal Ministero dellaSanità nel maggio del 2000che deve essere conservato in-sieme ai documenti personali.

4) L’atto olografo o la tesseradell'AIDO o di una delle altreassociazioni di volontariato odi pazienti.Per i minorenni sono sempre i

genitori a decidere e se uno deidue è contrario, il prelievo nonpuò essere effettuato.

In caso di morte possono veri-ficarsi tre casi: 1. il cittadino ha espresso in vita

la volontà positiva alla dona-zione: i familiari non possonoopporsi

2. il cittadino ha espresso volon-tà negativa alla donazione:non c'è prelievo di organi

3. il cittadino non si è espresso:

il prelievo è consentito se ifamiliari non si oppongono

Tutti siamo potenziali donato-ri, ma diventiamo tali solo nelmomento in cui il nostro cervelloha perso la capacità di funzionarea causa di lesioni irreversibiliprovocate da emorragie, traumicranici, aneurismi etc. E' lo statoche viene definito "morte encefa-lica": il cervello non è più ingrado di inviare messaggi al restodel corpo per farlo funzionare.

Non si può decidere a chidonare i propri organi, che vengo-no assegnati ai pazienti in listad'attesa in base all'urgenza e allacompatibilità clinica e immunolo-gia del donatore.

I pazienti non devono pagareper ricevere un organo in quanto icosti del trapianto sono a caricodel Servizio Sanitario Nazionale.Inoltre è illegale comprare e ven-dere organi umani: la donazione èsempre gratuita e anonima.

Mimina Sergi

Donare gli organi, una scelta di vitaIn aumento le donazioni salvavita, in attesa della legge sul silenzio-assenzo

Si è tenuto ad Udine il 47° Congresso Nazionale Fidas

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Ora manca la ratifica del-l’Italia: così Pietro Bar-bieri, presidente della

Federazione italiana per il supe-ramento dell’handicap (Fish), hasalutato la tanto sospirata e final-mente ufficiale entrata in vigore,dal 3 maggio, della ConvenzioneOnu sui diritti delle persone condisabilità, il primo grande tratta-to sui diritti umani siglato nelterzo millennio. Grazie alla ratifica da parte di 20Stati, la quota necessaria perl’entrata in vigore, i Paesi ade-renti sono chiamati a analizzarela propria legislazione internaper adeguarla al dettato dellaConvenzione. Il documento nonintroduce nuovi diritti, ma in 50articoli si prefigge lo scopo dipromuovere, proteggere e assi-curare alle persone con disabilitàil pieno ed eguale godimento deldiritto alla vita, alla salute, all'i-

struzione, al lavoro, alla mobili-tà, alla libertà di espressione e ingenerale alla partecipazione allavita politica e sociale. Notadolente, la mancata ratifica deldocumento da parte del nostropaese, che ha visto l’iter arenarsi

a causa della crisi di governodopo che il Consiglio deiMinistri aveva approvato il dise-gno di legge di esecuzione dellaConvenzione. Spetterà dunque alnuovo Parlamento portare a ter-mine il percorso, per contribuiread una grande sfida di tutela egaranzia dei diritti.

Garantire i diritti vuol direconsentire ad un bambino disa-bile di essere a scuola insieme adaltri compagni, di usufruire degliaiuti necessari per apprendere eproseguire la propria strada.Quello dell’integrazione scola-stica – di cui parliamo in questodossier in relazione al convegnoAipd del 18 aprile a Lecce e aicriteri emanati per il sostegnoscolastico – è un problema serio,con molte implicazioni e nodiche Salvatore Nocera, vicepresi-dente della Fish, ha recentemen-te ribadito legati a precariato,

formazione e aggiornamento ditutti i docenti, di sostegno maanche curriculari.

Riuscire a trovare una collo-cazione adeguata alle propriepossibilità nel mondo del lavoroè certamente un’altra componen-te centrale di un’integrazioneefficace, e ben vengano quindigli interventi che favoriscono ilcollocamento mirato e quelli chepromuovono i tirocini formativi,di cui riportiamo in queste pagi-ne un esempio con l’iniziativapromossa dalla Provincia di Lec-ce. Garantire i diritti è anche eli-minare le barriere architettoni-che con investimenti per l’auto-nomia e l’indipendenza.

Intanto un piccolo ma signifi-cativo esempio di lotta alle bar-riere, di cui riferiamo, arriva dalComune di Galatina.

S.M.

Disabilità: come si costruisce l’integrazione?L’entrata in vigore della Convenzione Onu segna un passo avanti.

Ma c’è ancora molto da fare sul fronte scuola, lavoro, e contro le barriere

Troppe barriere? Eliminia-mole insieme! Questol’invito che parte dal Co-

mune di Galatina, nell’intento diriprogettare la città, renderla piùaccessibile e più godibile da par-te di tutti. In questa logica il Co-mune ha invitato tutti i cittadinia segnalare gli ostacoli e i punticritici della città, in modo dapredisporre una mappatura dellebarriere esistenti, stratificate dadecenni, in parte smantellate, main buona parte da eliminare o inqualche modo da correggere.“Un lavoro di qualità può resti-tuire qualità alla vita di tutti i cit-tadini, non solo di quelli diversa-mente abili”, precisa il SindacoAlessandra Antonica. “Non saràmai abbastanza ciò che possia-mo fare –sottolinea Maria Rosa-ria Romano, assessore ai ServiziSociali– sia che siamo motivatida spirito di solidarietà che dainteresse pubblico”. Va sottoli-

neato comunque che il Comunedi Galatina, capofila di zona deiservizi sociali, sta lavorando ala-cremente per sostenere situazio-ni di fragilità, per l’integrazionee la socializzazione delle perso-ne disabili. Nelle settimane scorse, infatti, èstata avviata la gara per l’affida-mento del servizio di trasporto inmodo da consentire a chi vivecondizioni di disagio di raggiun-gere le strutture ricreative ed iservizi di riabilitazione esistentisul territorio. Si tratta di iniziati-ve che concorrono a garantire lasicurezza e la fruizione di servi-zi pubblici, per superare in qual-che modo quelle barriere archi-tettoniche presenti sul territoriocomunale e che per alcune per-sone più di altre sono insormon-tabili. Inoltre il ministero deiTrasporti ha concesso un contri-buto di 82.500 euro in modo dariuscire ad adeguare gli attraver-

samenti semaforizzati alle esi-genze delle persone non vedenti.Il Comune aveva infatti richiestoil finanziamento nel giugno2007, su un progetto definitivoredatto dal settore lavori pubbli-ci e che interessa gli impianti

semaforizzati nel centro dellacittà e quindi nei vari punti ne-vralgici, sulle strade di collega-mento con uffici pubblici, scuo-le, banche.

Sara Mannocci

L’impegno di garantire il servizio trasporto ed adeguare i semafori alle esigenze delle persone non vedenti

Galatina contro le barriere

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SCUOLA, IL PUNTO A 30 ANNI DALLA LEGGE 517

Elementi critici formazione e aggiornamento docenti, rispetto della normativa

Stabiliti i nuovi criteri per il sostegno scolastico

Dopo aver attentamente esami-nato le problematiche inerentil’integrazione scolastica nella

scuole della Provincia di Lecce, ilGLIP, Gruppo di Lavoro In-teristituzionale Provinciale, nellaseduta del giorno 8 aprile 2008, ha sta-bilito i criteri per l’assegnazione delleore di sostegno nelle classi in cui sonopresenti alunni con disabilità. Neldocumento, trasmesso a tutte le scuoleed in particolare all’attenzione deiDirigenti scolastici, si rende notoanche che c’è stato un apprezzatoincremento dei posti in organico didiritto passati da 638 a 805.

S.B.D.

Gli elementi di inclusione sono tre: la scuola, lafamiglia, il territorio. E, ci tiene a precisare Vin-cenzo Nicolì, dirigente scolastico dell’Itas ‘Gra-

zia Deledda’ di Lecce, “devono integrarsi fra loro perchési abbiano dei risultati”. Il ruolo cruciale della scuola nelpercorso di crescita e sviluppo di bambini e ragazzi dis-abili è stato al centro del 3° convegno nazionale promos-so dall’Aipd (Associazione italiana persone down) diNardò il 18 aprile scorso.

U n ’ i n i z i a t i v aimportante per fare ilpunto sui passi avan-ti e gli aspetti ancoraoscuri a distanza di30 anni dalla legge517 del 1977. Moltele questioni spinosesul tappeto: forma-zione e aggiorna-mento dei docenti,continuità didattica, rispetto della normativa.

Per quanto riguarda le scuole superiori, nell’area lec-cese gli studenti con disabilità sono concentrati in trescuole, l’Itas Deledda, l’Istituto professionale De Pace el’Istituto Alberghiero, “ma occorre lavorare perché tuttele scuole, anche quelle che non hanno alunni disabili,siano attrezzate per accoglierli – sottolinea Nicolì –. Cisono problemi di natura organizzativa e didattica e la que-stione è più complicata nelle scuole superiori, dove èaccentuato il carattere disciplinare e c’è maggiore doman-da di funzionalità da parte dell’utenza”. Dunque l’inclu-sione di un ragazzo disabile a scuola, in una classe, in uncontatto quotidiano con altri compagni è un risultato cherichiede per essere raggiunto un ‘patto educativo’.

Una scommessa che chiama in causa le risorse sul terri-torio e la famiglia, la formazione degli insegnanti ha unruolo determinante, ma viviamo una realtà scolastica in cui“non c’è un sistema di valutazione dei docenti, dei presidi,dei servizi erogati, né un sistema premiante. In questo modocertamente la formazione non è incentivata, né è resa obbli-gatoria”.

“Occorre finalizzare tutto a ciò che può andare beneper la persona disabile – precisa Maria Teresa Calignano,presidente dell’Aipd di Nardò –, vedere i bisogni cheesprime, adattare in questa logica il contesto, invece dicostringere la persona ad adattarsi. Le associazioni posso-no fare molto, noi ci preoccupiamo di informare i genito-ri anche sul fronte della normativa sull’integrazione sco-lastica, molto spesso ignorata, di organizzare gruppi dilavoro, fare consulenza agli insegnanti. Nel 2007 abbia-mo realizzato progetti di percorsi misti scuola–lavoro,tirocini formativi, portiamo avanti corsi di autonomia per-sonale ed educazione motoria per i più piccoli, di autono-mia sociale per gli adolescenti, e poi educazione stradale,formazione all’uso di una cucina, stage estivi, ed è statoattivato un centro diurno per coloro che hanno concluso lescuole. Offriamo la nostra collaborazione per migliorarela qualità della scuola e della vita nel suo complesso”.

Disabili vendono organi per sopravvivere:provocatoria iniziativa a Genova

Disabilità con scarsa assisten-za, indigenza, scadenze fina-nziarie a cui sembra impossi-

bile far fronte con pensioni di soli256 euro al mese. E così un gruppo didisabili genovesi ha messo in venditai propri organi per ottenere denaro edevitare sfratti incombenti, pagare bol-lette di luce e gas arretrate, ma ancheper sfamarsi. Diecimila euro è larichiesta di tre donne in situazione diprofondo disagio e povertà, per ogniparte del corpo ceduta: un rene, ilfegato e addirittura un occhio. La piùgiovane ha 44 anni e due figli minoria carico; la più anziana 65. Si diconopronte alla drammatica decisione inquanto sull'orlo del precipizio finan-ziario e chiedono l'anonimato perdignità, ma anche temendo problemicon la giustizia, come spiega RitaErba, portavoce di un'associazioneche raggruppa una cinquantina di dis-abili e della quale fanno parte le tresignore, "in quanto la legge italianavieta iniziative del genere". E infatti le disabili si sono rivolte auna società svizzera e di due altriPaesi europei. "Abbiamo parlato conun medico svizzero - racconta la por-tavoce - che ci ha invitato a ripensarea una decisione tanto grave; a ponde-rarla bene prima di prenderla e achiamarlo la prossima settimana nelcaso l'idea, nel frattempo, non cambi.Se ciò non avverrà, qualcuno deglisvizzeri verrà in Italia, farà visitare le

donne da un medico per constatareche l'organo sia sano e quindi si potràeventualmente procedere nell'opera-zione". E il gruppo di disabili haavvertito il Parlamento europeo del-l'intenzione di offrire organi in cam-bio di denaro, inviando un fax aHélène Flautre, presidente dellaCommissione dei Diritti umani. Nelfax scritto a mano le genovesi disabi-li e prive di lavoro spiegano che, inquesto momento, è la loro unicaalternativa alla miseria, informandoche, negli ultimi tempi, cercano spes-so "nei cassonetti della spazzatura diGenova qualche avanzo di cibo perfar fronte alla fame"."Giorni fa abbiamo inscenato unamanifestazione in centro città per sol-lecitare gli enti locali ad aiutarci -ricorda Rita -, ma nonostante le pro-messe, finora non è accaduto nulla diconcreto". "Resta tuttavia il contrastodell'azione con la legge", ricordaGiovanni Battista Gramatica, avvo-cato di fiducia di Rita Erba, che invi-ta alla cautela pur spiegando di capiredisperazione e situazione delledonne. "In Italia - dice il legale - èvietata la donazione di organi travivi, salvo casi particolari a scopoterapeutico e a titolo gratuito. In caso contrario c'è persino la reclu-sione. È invece vario l'orientamentodei Paesi all'estero".

Donato Melcarne

Diecimila euro la richiesta di tre donne: il denaro serve a pagare bollette diluce e gas arretrate e a evitare lo sfratto, ma anche per sfamarsi

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Psichiatria, si apre all’elettroshockUna raccolta di firme per tornare all’elettroshock, promossa da un gruppo di professionisti,

fa discutere e divide il mondo della psichiatria

Nell’Auditorium del Museo SigismondoCastromediano, venerdì 18 aprile, si ètenuto il Convegno intitolato “La sfida

globale al cambiamento climatico, profili giuri-dici ed economici”, organizzato dall’Associa-zione Universitaria Progetto Universitas.

Questo tema di grande attualità è stato ana-lizzato da molteplici punti di vista: la Iª sessionedel convegno ha introdotto “il problema plane-tario del cambiamento climatico”, la IIª ne haanalizzato “i profili giuridici” e nella IIIª si sonoindividuati “gli strumenti di mercato, coopera-zione allo sviluppo e lotta al cambiamento cli-matico”.

Particolarmente interessante è stato l’inter-vento del dott. Gualdi del CMCC di Bologna,che nella sua relazione ha illustrato le cause deicambiamenti climatici, dividendole in esterne(l’attività del sole, cambiamenti nell’orbita ter-restre e la vicinanza a meteoriti), interne manaturali (eruzioni vulcaniche e deriva dei con-tinenti) e interne antropiche (emissioni di gas aeffetto serra, particelle, uso del suolo) ed è

giunto a dimostrare come gran parte del riscal-damento terrestre, negli ultimi ’50 anni, siadovuto all’attività umana.

Il dott. Luigi Palmisano dell’AISA di Lecceha analizzato le risposte degli ecosistemicostieri ai cambiamenti ambientali. “Il soloaumento del livello del mare –ha affermato-può determinare l’aumento della salinità deisistemi, la riduzione dello scambio di acqua ela variazione della composizione di flora efauna”. L’intervento si è concluso con unadomanda che ci interessa da vicino: “quantotempo ancora potranno resistere i nostri sistemicostieri?”.

Sono ancora da segnalare, tra gli altri, l’in-tervento del dott. Massai del TMC dell’AJA,che ha trattato il regime giuridico europeo delcambiamento climatico, e quello del dott.Galluccio del CMCC di Milano, che si è occu-pato del rapporto tra mercato e cambiamenticlimatici, dei meccanismi flessibili del Pro-tocollo di Kyoto e del mercato del carbonio.

Sara Beaujeste D’Arpe

La sfida globale al cambiamento climatico

Soltanto la parola ancora oggimette paura, ansia, preoccu-pazione. Ma loro non hanno

paura ad utilizzarla. Anzi. E’ congrande forza che un gruppo con ipiù grandi psichiatri italiani dellaSopsi (la società italiana di psico-patologia) chiede di incoraggiarenel nostro paese l’uso dell’elet-troshock.

Una petizione che chiede chia-ramente più centri per la praticadell’elettroshock, ufficializzata nel

mese di febbraio a Roma durante ilavori del loro congresso naziona-le. A sostenerla in prima linea sonoA. Koukopoulos (uno psichiatragreco che da sempre lavora inItalia) e con lui, Giovan BattistaCassano, Giulio Pertugi e MarioGuazzelli (Pisa), Paolo Girardi,Roberto Delle Chiaie e GiuseppeBersani (Roma), Alessandro Rossi(L’Aquila), Giovanni Muscettola(Napoli), Carlo Magini (Parma),Marcello Nardini (Bari). Chiedono

tutti la stessa cosa: sdoganare l’e-lettroshock dai vincoli culturali epolitici in cui è rimasto prigionie-ro. La terapia elettroconvulsiva,secondo gli illustri psichiatri,costituisce tuttora il più efficacetrattamento delle sindromi depres-sive 8soprattutto quelle più gravi),psicotiche e con più alto rischio disuicidio. Con la tecnica modernadella sua applicazione gli effettiindesiderabili sono irrilevanti. E asupporto di questa teoria, i numeri.In Germania c’è un posto attrezza-to per l’elettroshock ogni 500 milaabitanti, in Belgio ogni 333 mila,in Gran Bretagna ogni 373 mila, inOlanda ogni 465 mila. E poi picchinordici: in Norvegia uno ogni 104mila abitanti, inFinlandia uno ogni130 mila.

“In Italia ci sono soltanto 9strutture psichiatriche dove unpaziente può essere trattato con laTec”, dice Koukopoulos. E spiega:“Sei sono strutture pubbliche: Bre-scia, Oristano, Cagliari, Bressa-none, Brunico, Pisa. Le altre sonocliniche private: la San Valentino aRoma, la Santa Chiara a Verona, laBarruziana a Bologna. E possodire che lo fanno senza alcun inte-resse economico”.

Donato Melcarne

LE REAZIONI

Basaglia era totalmente contrario. “E’ come tirare un pugno auna televisione per cercare di rimetterla a posto”. Scrittori,intellettuali: non fa mistero di nomi famosi l’elenco dei

pazienti che sono stati trattati con l’elettroshock per curare alcuni dis-turbi psichici. Il poeta Dino Campana diceva:”non si chiamava ancora elettroshock,ma gia veniva usato a scopo punitivo sui pazienti”. Del resto tuttiabbiamo ancora negli occhi le immagini del film di Milos Forman,Qualcuno volò sul nido del cuculo; come dimenticare lo sguardo diJack Nicholson dopo la terapia con gli elettrodi che gli sparano elet-tricità dentro al cervello? Ma la testimonianza più importante viene da Alda Merlin, torturataper ben 46 volte, che definisce tale pratica “una barbarie, una sevizia,una tortura”. “Ti sistemavano in una stanzetta buia. Ti bloccavanobraccia e gambe. Ti sistemavano gli elettrodi alle tempie e ti davanoquesta tremenda sberla… e l’effetto era uno svuotamento mentale efisico della persona, e quando ti riprendevi avevi addosso un’aggres-sività tremenda”.

H2Oro-L’acqua un dirittodell’umanità è il signifi-cativo titolo di uno spet-

tacolo della Compagnia TeatraleItineraria, svoltosi alle Mani-fatture Knos il 15 aprile. “Da unprogetto di Fabrizio De Gio-vanni e Maria Chiara Di Marconasce questo teatro-documentoper sostenere il diritto all’acquaper tutti, per riflettere sui para-dossi e gli sprechi del “BelPaese”, per passare dalla presadi coscienza a nuovi comporta-menti”. Questo è lo scopo delmonologo di De Giovanni che,con il contributo video diJacopo Fo, pone l’accento sullibero accesso all’acqua: non“oro blu” del XXI sec., ma dirit-to inalienabile dell’umanità.

Attraverso una documenta-zione rigorosa e numerosi esem-pi concreti, De Giovanni affron-ta i temi della privatizzazione,delle multinazionali, delle guer-re dell’acqua, dell’uso di dighe,degli sprechi e dei paradossidella gestione nel nostro paese,auspicando un cambiamento dirotta nella mercificazione e pri-vatizzazione di questo benecomune.

H2Oro-L’acquaun diritto

dell’umanità

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UN LIBRO AL MESE

Lettere dalla prigionia

Sono trascorsi trent’anni dal tragico se-questro di Aldo Moro che portò all’ucci-sione dello statista democristiano e dei

cinque uomini della sua scorta. Il 9 maggio1978, dopo 55 giorni di prigionia, il corpo sen-za vita di Moro venne ritrovato nel portabaga-gli di una Renault 4 rossa, in via Caetani, nelcuore dell’antico ghetto ebraico di Roma. Daallora cinque processi e due commissioni par-lamentari di inchiesta non sono bastati a farluce su tutti gli aspetti della vicenda, ci sonoverità che ancora non si conoscono, zoned’ombra mai completamente chiarite dalle bri-gate rosse e anche da parte degli organi delloStato. Nel corso degli anni, misteri e incon-gruenze irrisolte, responsabilità politiche emanovre occulte mai definitivamente verifica-te e confermate hanno impedito una ricostru-zione storica dei fatti credibile e fondata, tant’èche ancora oggi il “caso Moro” costituisceforse l’episodio più oscuro e controverso dellastoria dell’Italia repubblicana, sbrigativamentee colpevolmente rimosso dalla coscienza na-zionale.

Il “buco nero” della vicenda Moro ha ingiu-stamente e strumentalmente offuscato anche ilprofilo storico e umano del leader democristia-no. E le lettere, scritte dalla cosiddetta “prigio-ne del popolo”, furono un elemento certamente

decisivo alla costruzione dell’immagine di Al-do Moro, durante e dopo il sequestro, un’im-magine necessariamente manipolata dalla cen-sura brigatista e cinicamente sacrificata dallaclasse politica di allora sull’altare della ragiondi Stato. Sui 97 messaggi redatti da Moro nellasua cella brigatista soltanto 8 furono distribuitie pubblicati dalla stampa, condizionando pe-santemente il giudizio dell’opinione pubblicariguardo all’atteggiamento non sufficientemen-te “eroico” dello statista.

La prima pubblicazione integrale e accerta-ta del carteggio, curata da Miguel Gotor, gio-vane ricercatore di Storia Moderna dell’Uni-versità di Torino, e recentemente pubblicata daEinaudi con il titolo “Lettere dalla prigionia”,potrebbe finalmente contribuire ad avviare unariflessione più lucida e rigorosa sulla figura diAldo Moro e su tutta la controversa pagina distoria italiana che lo vide protagonista. Nellibro il curatore compie una scrupolosa ricom-posizione filologica e cronologica degli origi-nali di tutte le lettere sinora conosciute (97 tralettere, testamenti, annotazioni e biglietti),quelle recapitate durante i 55 giorni del seque-stro e quelle ritrovate tra l'ottobre 1978 e il1990 nella base milanese delle Br in via MonteNevoso, dattiloscritte o in fotocopia.

Un lavoro paziente e minuzioso che per-

mette così di ricostruire con maggiore attendi-bilità il pensiero di Moro, analizzando i mecca-nismi di produzione del discorso e le intricatedinamiche della stesura, spesso sottoposta alvaglio della censura brigatista. “Anzitutto –spie-ga Gotor– si tratta di restituire dignità moralealla figura dell’uomo politico prigioniero, unrisarcimento postumo che, superando la ritualecommiserazione per la vittima della cieca vio-lenza terroristica ed evitando di farne un monu-mento statico ed esangue, si sforzi di interpre-tare anche le sue ragioni umane e politiche e direcuperare il valore del messaggio civile elabo-rato nel corso della sua tormentata, ma semprelucida agonia.”

Michela Santoro

A 30 anni dalla morte vengono pubblicate da Einaudi tutte le lettere scritte da Aldo Moro durante la prigionia

Il 15 aprile sono stati pubblicati i dati sulla penadi morte raccolti da Amnesty International,associazione da anni impegnata per il rispetto

dei diritti civili nel mondo e in famose campagnecome quelle contro la pena dimorte e la tortura.

Secondo i dati raccoltidurante il 2007, sono statemesse a morte almeno 1252 per-sone in 24 paesi e sono stateemesse un minimo di 3347 con-danne a morte in 51 paesi.Questi sono i casi a conoscenzadi Amnesty, ma il dato effettivoè sicuramente più alto. In moltipaesi in cui sussiste la pena dimorte, le esecuzioni avvengonoin segreto e spesso le autoritàrifiutano di divulgarne il nume-ro reale. Tra questi paesi ci sonoCina, Singapore, Malesia,Mongolia e Vietnam.

Il Relatore speciale delleNazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziarie,sommarie o arbitrarie ha dichiarato: “La trasparen-

za è essenziale ovunque la pena di morte sia appli-cata. Il segreto che avvolge le esecuzioni viola glistandard sui diritti umani. I dati sulle esecuzionidovrebbero essere pubblicati in resoconti completi

e accurati e una versione com-provata dovrebbe essere prepa-rata almeno una volta l’anno”.

In Cina le autorità hannonuovamente rifiutato di pubbli-care i dati sull’esecuzioni e inun paese così vasto, con un con-trollo così capillare dell’infor-mazione, solo il governo cono-sce la verità. Amnesty ha regi-strato un cifra minima di 470morti, mentre la FondazioneDui Hua, con sede negli Usa,stima che lo scorso anno sianostate messe a morte almeno6000 persone.

È da segnalare inoltre come,durante il 2007, in violazionedel diritto internazionale, 2

minorenni sono stati messi a morte in ArabiaSaudita, 7 in Iran e 1 in Yemen.

Pena di morte, le verità nascosteAmnesty International pubblica i dati sulla pena di morte nel mondo nel 2007

Monumento dedicato ad Aldo Moro a Maglie

cuore il Bene del volontariato, quellovero e autentico, generato da cittadiniresponsabili che si lasciano provocaredai bisogni del territorio.

In questo momento, per i CSVd’Italia una sola strategia potrà essereefficace, che si potrebbe definire “delgiusto equilibrio”: tra professionalità-specializzazione e ascolto dei veri biso-gni del territorio; tra corretta-legale-tra-sparente capacità di spesa e promozionedel valore autentico del dono (che è lavera radice del volontariato); tra prota-gonismo delle grandi realtà associativee innovatività-capacità di anticipazionedelle piccole e nuove organizzazioni divolontariato; tra centro e periferia.

Insomma, questo è tempo di mobili-tazione e degli occhi aperti, per evitareche anche questa importante risorsavenga stornata altrove; accrescendocontemporaneamente alleanze verticalie orizzontali e mantenendo la menteallenata alla creatività.

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SOS Volontariato

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Maggio 2008 16

Gli anziani sono oggi lacategoria più osservatadagli addetti alla sicurez-

za nei supermercati, perchè i furticommessi dai “nonni” sono au-mentati del 40% negli ultimi 4anni. Rubano esclusivamente ge-neri alimentari: prosciutto, carneo parmigiano, prodotti che nonpossono più permettersi. Os-servando le riprese di sicurezza

dei supermercati si nota come glianziani agiscano diversamentedagli altri ladri: adocchiano l’og-getto a lungo, sono molto lenti escelgono sempre il prodotto me-no costoso, come per far menodanno, quasi per sentirsi meno incolpa. Se scoperti molti reagiscono conil pianto e chiedono solo che nonsiano avvisati i propri figli.

Gli anziani costretti a delinquere

Il 25 aprile, a Parigi, il Consiglio direttivo del Forum del Me-diterraneo per la Pace, di cui fanno parte alcune imminenti persona-lità del mondo della cultura, dell’economia e della politica, ha scel-

to di tenere la prima riunione del Forum proprio nella Fortezza di Acajail prossimo novembre, quando si incontreranno i responsabili dell’auto-rità Palestinese e gli inviati del Governo Israeliano. Altre edizioni si ter-ranno in Egitto, in Palestina e in altri Paesi del Mediterraneo, mentre ilCastello salentino ospiterà un Segretariato dell’Unesco.

La presentazione ufficiale si è svolta nella serata del 1°maggio allapresenza entusiastica di autorità locali tra le quali il Presidente dellaProvincia, Giovanni Pellegrino, e il sindaco di Vergole, MarioMangione, e di ospiti d’eccezione come il vice-presidente del Forum,Federico Mayor-Saragoza, l’ambasciatore Omar Massalha, il delegatodell’Unesco per l’Italia Giulio Cesare Giordano e il premio Nobel per lapace Rigoberta Menchù.

Verso le ore 8 una gran folla, composta da gente comune e da auto-rità, era in attesa di Rigoberta Menchù, una donna che da tempo lotta perlo sviluppo del suo paese, il Guatemala, e per la pace nel mondo. Appenascesa dall’auto, con dolce semplicità, il Premio Nobel si è intrattenutacon la calorosa folla e, tra abbracci e parole di solidarietà, ha dato il viaalla presentazione del Forum.

“La pace è una meta. - ha sostenuto - Credo che tutti noi abbiamocoscienza del fatto che bisogna lavorare per un’umanità in pace. Bisognapromuovere il dialogo, la convivenza pacifica, ma anche la solidarietà ela cooperazione tra i popoli. Io sempre incito l’autostima, soprattutto trale donne e i giovani, che credo sia un primo passo verso una coscienzacivile”. Ha poi espresso apprezzamento per la scelta del luogo “questafortezza da luogo costruito per la guerra ora verrà usata per portare lapace. Acaja sarà il nuovo altare della pace”.

Sara B. D’Arpe

Lo scopo di Principi Attivi èpromuovere la capacitàprogettuale, creativa e di

intrapresa dei giovani pugliesi at-traverso la concessione di contri-buti per la realizzazione/speri-mentazione di idee innovative.

Principi Attivi si propone divalorizzare le energie e i talentidei giovani pugliesi come risorsaper lo sviluppo sociale, economi-co e territoriale della Puglia, incoerenza con la strategia indicatadal Documento Strategico Regio-nale.

L’obiettivo è duplice: verso igiovani: dare responsabilità, occa-sioni di apprendimento e di attiva-zione diretta; verso la comunitàregionale: dare un iniezione dienergia e innovazione al sistemasociale ed economico pugliese.

Attraverso il programma regio-nale si potranno realizzare: idee perla tutela e la valorizzazione del ter-ritorio (es. sviluppo sostenibile,turismo, sviluppo urbano e rurale,tutela e valorizzazione del patrimo-nio ambientale, culturale ed artisti-co etc.); idee a vocazione imprendi-

toriale con particolare riferimentoallo sviluppo dell’economia dellaconoscenza e dell’innovazione (es.innovazioni di prodotto e di proces-so, media, comunicazione, nuovetecnologie etc.); idee per l’inclusio-ne sociale e la cittadinanza attiva(es. qualità della vita, disabilità, an-tirazzismo, migranti, sport, pariopportunità, apprendimento, acces-so al lavoro, impegno civile, legali-tà etc.).

Potranno presentare progettitutti i giovani cittadini, italiani estranieri residenti in Puglia, di etàcompresa tra i 18 e i 32 anni, orga-nizzati in gruppi di lavoro infor-mali composti da un minimo di 2persone.

In caso di approvazione delprogetto, i gruppi informali si im-pegnano a costituirsi in un nuovosoggetto giuridico a propria scelta(associazione, cooperativa, impre-sa etc.). Non potranno parteciparele organizzazioni costituite primadella presentazione della doman-da. Il bando di Principi Attivi ap-pena pubblicato ha la scadenza del31 luglio 2008.

Arrivano i Principi AttiviÈ l’iniziativa regionale inserita nel più ampio

programma “Bollenti Spiriti” per favorire l’attivazione giovanile.

Acaja fortezza di paceIl Forum del Mediterraneo per la Pace

si svolgerà nel castello d’Acaja

Maggio 2008 – Anno III - n.21Iscritto al n. 916 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 24/01/2006

Redazione: Sergio De Cataldis, Valentina D’Amico, Serenella Pascali, Silvana Sarli, Luigi Conte, Donato Melcarne, Mimina Sergi, Michela Santoro, Sara Mannocci,

Michele Rosafio, Sara D’Arpe, Giovanni Monteduro, Daria Caione

Mensile delle associazioni di volontariato della Provincia di Lecce

Direttore Responsabile: Luigi Russo

sede: Centro Servizi Volontariato Salento - via don Luigi Sturzo 36 - LecceTel. 0832.392640 – Fax 0832.391232 – Direttore: 3356458557

Stampa: SERAFINO ARTI GRAFICHE - TRICASE Tel e Fax 0833 541866