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SOMMARIO 3 Due priorità Coordinare Intervenire 4 RICERCHE Leonardo a Locarno? 5 RESTAURI La cittadella di Alessandria trasformata in un centro commerciale e in alloggi per immigrati 5 NUOVA ASSOCIAZIONE È nata (con il contributo dell’Istituto) l’Associazione Ville d’Italia 6 CXI Consiglio Scientifico dell’Istituto CXVI Consiglio Direttivo dell’Istituto XLI Assemblea Ordinaria dell’Istituto Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti Nota integrativa al Bilancio al 31.12.2004 Relazione del Segretario e del Tesoriere sul consuntivo 2004 e sul preventivo 2005 Rendiconto al 31.12.2004 13 CALABRIA Il centro storico di Tropea La Valle dell’Esaro Convegno: Il castello e la città di Scilla 14 CAMPANIA Convegni, manifestazioni, ricognizioni di studio 2004 15 EMILIA ROMAGNA I castelli del Parmense e del Piacentino Conferenze e visite di studio 2001/2002 19 LAZIO Alla corte di Montefeltro 19 LIGURIA Le fortificazioni che hanno segnato la storia di Genova Il centro storico di Lavagna 22 LOMBARDIA I castelli del Piacentino I castelli del Novarese La Val Cavallina Castelli-recinto e borghi murati della provincia di Mantova I castelli della Val d’Enza Primo corso di specializzazione in storia e conservazione dell’architettura fortificata Le fortificazioni altomedievali della Lombardia nordoccidentale Presentazione Atti del Convegno Internazionale 25 MARCHE Attività della sezione 26 MOLISE Gambatesa, il maniero ed i suoi affreschi 27 PIEMONTE Atlante Castellano del Piemonte 28 PUGLIA Il castello di Taranto e le Masserie di Crispian 29 SICILIA Viaggio nazionale in Boemia per visitare Praga e i castelli 29 TRENTINO Seminario: Conoscere per restaurare 30 UMBRIA Castelli e ville della campagna Lucchese Genova e i suoi palazzi I castelli del Galles: un tuffo nel passato A Roma alla mostra: I colori del bianco - Mille anni di colore nella scrittura antica EDITORIALE NOTE E NOTIZIE ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO SEGNALAZIONI ATTIVITÀ DELLE SEZIONI CRONACHE CASTELLANE Fondatore Vittorio Faglia Direttore Flavio Conti Redattore Mariarosa Fonio Collaboratori Francesca Albani Mila Antonietti Anna Caroli Damiano Jacobone Sonia Merendino Luisella Rosti Progetto grafico Mariarosa Fonio Impaginazione Luisella Rosti Redazione: via S. Galdino 6, 20154 Milano, tel./fax 02.33.61.15.97, e-mail [email protected]. Stampa: La Futura, via Missori 19/a, 20035 Lissone (MI), tel./fax 039.21.43.115. Il presente notiziario, stampato in 3000 copie, è una circola- re interna di informazione per i soci dell’Istituto Italiano dei Castelli. Autorizzazione del tribunale di Monza n. 147 del 23.4.1968. I testi possono essere riprodotti previa autorizzazione e citando la fonte. Istituto Italiano dei Castelli ONLUS. Fondato da Piero Gazzola nel 1964. Associato all’Internationales Burgen Institut, ora Europa Nostra / Internationales Burgen Institut, organizzazione internazionale sotto gli auspici dell’UNESCO e del Consiglio D’Europa. Sede legale Castel Sant’Angelo, Roma. Sede operativa Via G.A.Borgese 14, 20154 Milano, tel./fax 02.34.72.37, e-mail: [email protected] http://www.castit.it . In copertina A sinistra dall’alto: Ladispoli (RM), castello di Palo Laziale; Grosseto, il cassero senese; Corciano (PG), castello. Al centro: Massa Carrara, castello Malaspina. A destra dall’alto: Santa Marinella (RM), castello di Santa Severa; Fontanellato (PR), Rocca; Serralunga d’Alba (CN), castello. Nella controcopertina A sinistra dall’alto: Bracciano (RM), castello; Sarzana (SP), rocca di Sarzanello; Montagnana (PD), mura urbiche; Gallese (TV), castello. A destra: Bormio (SO), Torre delle Ore; Magliano di Tenna (AP), Porta da Bora.

SOMMARIO · 2015. 11. 16. · tel./fax 039.21.43.115. Il presente notiziario, stampato in 3000 copie, ... bliografia dell’architettura fortificata che finalmente, dopo venti e passa

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  • SOMMARIO

    3 Due prioritàCoordinareIntervenire

    4 RICERCHELeonardo a Locarno?

    5 RESTAURILa cittadella di Alessandria trasformata in uncentro commerciale e in alloggi per immigrati

    5 NUOVA ASSOCIAZIONEÈ nata (con il contributo dell’Istituto)l’Associazione Ville d’Italia

    6 CXI Consiglio Scientifico dell’IstitutoCXVI Consiglio Direttivo dell’IstitutoXLI Assemblea Ordinaria dell’IstitutoRelazione del Collegio dei Revisori dei ContiNota integrativa al Bilancio al 31.12.2004Relazione del Segretario e del Tesoriere sulconsuntivo 2004 e sul preventivo 2005Rendiconto al 31.12.2004

    13 CALABRIAIl centro storico di TropeaLa Valle dell’EsaroConvegno: Il castello e la città di Scilla

    14 CAMPANIAConvegni, manifestazioni, ricognizioni di studio 2004

    15 EMILIA ROMAGNAI castelli del Parmense e del PiacentinoConferenze e visite di studio 2001/2002

    19 LAZIOAlla corte di Montefeltro

    19 LIGURIALe fortificazioni che hanno segnato la storia di GenovaIl centro storico di Lavagna

    22 LOMBARDIAI castelli del PiacentinoI castelli del NovareseLa Val CavallinaCastelli-recinto e borghi murati della provinciadi MantovaI castelli della Val d’EnzaPrimo corso di specializzazione in storia econservazione dell’architettura fortificataLe fortificazioni altomedievali della LombardianordoccidentalePresentazione Atti del Convegno Internazionale

    25 MARCHEAttività della sezione

    26 MOLISEGambatesa, il maniero ed i suoi affreschi

    27 PIEMONTEAtlante Castellano del Piemonte

    28 PUGLIAIl castello di Taranto e le Masserie di Crispian

    29 SICILIAViaggio nazionale in Boemia per visitare Praga ei castelli

    29 TRENTINOSeminario: Conoscere per restaurare

    30 UMBRIACastelli e ville della campagna LuccheseGenova e i suoi palazziI castelli del Galles: un tuffo nel passatoA Roma alla mostra: I colori del bianco - Mille annidi colore nella scrittura antica

    EDITORIALE

    NOTE E NOTIZIE

    ATTIVITÀ DELL’ISTITUTOSEGNALAZIONI

    ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

    CRONACHE CASTELLANEFondatore Vittorio FagliaDirettore Flavio ContiRedattore Mariarosa FonioCollaboratori Francesca Albani

    Mila AntoniettiAnna Caroli

    Damiano JacoboneSonia Merendino

    Luisella RostiProgetto grafico Mariarosa FonioImpaginazione Luisella Rosti

    Redazione: via S. Galdino 6, 20154 Milano, tel./fax02.33.61.15.97, e-mail [email protected]: La Futura, via Missori 19/a, 20035 Lissone (MI),tel./fax 039.21.43.115.Il presente notiziario, stampato in 3000 copie, è una circola-re interna di informazione per i soci dell’Istituto Italiano deiCastelli.Autorizzazione del tribunale di Monza n. 147 del 23.4.1968.I testi possono essere riprodotti previa autorizzazione ecitando la fonte.

    Istituto Italiano dei Castelli ONLUS.Fondato da Piero Gazzola nel 1964.Associato all’Internationales Burgen Institut, ora EuropaNostra / Internationales Burgen Institut, organizzazioneinternazionale sotto gli auspici dell’UNESCO e del ConsiglioD’Europa.Sede legale Castel Sant’Angelo, Roma.Sede operativa Via G.A.Borgese 14, 20154 Milano,

    tel./fax 02.34.72.37, e-mail: [email protected]://www.castit.it.

    In copertinaA sinistra dall’alto: Ladispoli (RM), castello di Palo Laziale;Grosseto, il cassero senese; Corciano (PG), castello.Al centro: Massa Carrara, castello Malaspina.A destra dall’alto: Santa Marinella (RM), castello di Santa Severa;Fontanellato (PR), Rocca; Serralunga d’Alba (CN), castello.Nella controcopertinaA sinistra dall’alto: Bracciano (RM), castello; Sarzana (SP),rocca di Sarzanello; Montagnana (PD), mura urbiche;Gallese (TV), castello.A destra: Bormio (SO), Torre delle Ore; Magliano di Tenna(AP), Porta da Bora.

  • Due priorità. Il Quarantennale ci sta alle spalle. Ora dobbiamo affrontare il futuro.E questo ci pone una serie di problemi da affrontare e risolvere. Tra tutti, emergono duepriorità.Coordinare. La prima è il coordinamento dell’attività scientifica. Di tutti i campi in cuil’Istituto opera quello scientifico è di gran lunga il più sviluppato e ricco di risultati. Lestesse notizie riportate in questo numero, come la possibile scoperta di un insospettatorivellino leonardesco a Locarno, ne sono l’ultima testimonianza. E gli studi castellani sisono ormai diramati e moltiplicati ovunque. La questione, in questo caso, è forse di comin-ciare a mettere ordine in questa proliferazione. Dopo alcuni decenni di ricerche specifiche,spesso monografiche, è probabilmente giunto il momento di nuove sintesi, volte a dareun corretto quadro d’insie-me delle nostre conoscenze.A questo deve servirel’Atlante Castellano d’Italia,la ‘struttura’ intorno a cuifar convergere le proprieconoscenze (a proposito, unsentito applauso per quantofatto in questo campo dallasezione Piemonte, presentatoa Roma dalla professoressaMicaela Viglino Davico edall’architetto Andrea Bruno:un lavoro superbo). A que-sto servirà certamenteanche la monumentale bi-bliografia dell’architetturafortificata che finalmente, dopo venti e passa anni di lavoro, Marino Viganò ha in dirit-tura d’arrivo.Intervenire. Il secondo campo è quello della salvaguardia. E qui c’è ancora molto dafare. Anzi, potremmo persino dire che, rispetto agli esordi dell’Istituto, abbiamo fatto unpasso indietro. Certo alcuni recenti casi ci hanno visto protagonisti (ultimo quello deidemenziali lavori intorno alla Fortezza da Basso, che grazie anche all’intervento delpresidente del Consiglio Scientifico, che ha scomodato persino il presidente dellaRepubblica, sono stati bloccati). Ma in altri (come la pericolosissima dismissione dellacittadella di Alessandria) abbiamo rischiato di arrivare a guasti fatti. Occorrerà, in que-sto settore, che ogni sezione crei una sua task force - una piccola squadra apposita, perchi preferisce l’italiano - che si incarichi di vigilare sul territorio, intervenendo quandoè il caso. Se riuscissimo a creare questa struttura entro l’anno, sarebbe una buona cosa.

    Flavio Conti

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    EDITORIALE

    La Fortezza da Basso di Firenze, in cui l’intervento dell’Istitutoha ottenuto la sospensione di lavori deleteri.

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    NOTE E NOTIZIE

    LEONARDO A LOCARNO?

    Un’ipotesi affascinante, frutto di lunghe ricerche, fa attri-buire al grande genio del Rinascimento il rivellino delCastello.

    Chi progettò il rivellino del Castello di Locarno, il bastio-ne alto una dozzina di metri (oggi seminascosto da edifi-ci posticci) che proteggeva l’entrata principale della for-tezza? Non posso affermare con certezza: il rivellino è diLeonardo da Vinci. Ma dopo mesi di ricerche mi chiedo:se non è di Leonardo, di chi è? Quale altro ingegnerec’era, nel Ducato di Milano, in grado di realizzare un’o-pera complessa, di evidente scuola toscana, ai primi delCinquecento? Che mi risulti, nessuno.Per ora sono domande, più che risposte definitive. Madomande che aprono scenari affascinanti.A porle è un ricercatore lombardo, Marino Viganò, inca-ricato dei moduli di storia dell’architettura militare allaCattolica di Milano, che nel rivellino locarnese ha visto lamano del grande genio del Rinascimento. Un manufattoleonardesco a Locarno?Un anno fa Viganò ha consegnato al Cantone un primorapporto in cui parlava di forti indizi in tal senso. Poi l’in-dagine è proseguita, e gli indizi si sono fatti ancora piùsolidi e numerosi.Per la sua struttura, spiega lo studioso, questo baluardo èdel tutto diverso dal resto del Castello. Non ha niente ache fare con l’età medievale, dei Visconti, nè con quelladei Rusca. Dai documenti datiamo la sua costruzione al1507: un’epoca tarda per la storia del Castello.Di norma una struttura così innovativa in una terra peri-ferica come Locarno, ce la potremmo aspettare solomolto più tardi: attorno al 1520, non prima. Invece è data-bile al 1507! E allora dobbiamo chiederci cosa ci facciaqui a Locarno e a quell’epoca: starebbe bene nellaToscana del ‘500, ma qui è del tutto anacronistica.Fra il 1470 e il 1510, quando - a seguito dell’introduzio-ne di nuove artiglierie dirompenti - nell’Italia centraleavvenne una rapida evoluzione strutturale e tecnologica.I costruttori attivi nelle Marche, in Umbria, in Toscana, ein seguito anche nel Lazio, decisero di abbassare le archi-tetture difensive - ricavandovi in cima delle piazze di tiroper le proprie artiglierie - e di ispessirle con strati di terrain grado di assorbire i colpi nemici.

    All’interno di queste mura, inoltre, aprirono casematte,dalle quali tirare con i pezzi d’artiglieria.Il rivellino di Locarno si rifà a questa tipologia.Ha mura spesse oltre tre metri e mezzo, con una piazza ditiro superiore e quattro casematte sotterranee. Di più:sopra le quattro postazioni di tiro ci sono altrettanti cami-ni, per evacuare le polveri - tossiche - e calare i proiettilidalla piazza di tiro sovrastante. Si tratta di un genere diarchitettura che dopo il 1494 si trova solo in Toscana enel Lazio.Come mai invece ne troviamo una tanto a nord, in un’a-rea geografica dove non ce ne sono altre? E ancora: ilrivellino di Locarno ha pianta pentagonale, non a ferro dicavallo (una conformazione più antiquata) come in tuttoil resto del Ducato di Milano.Si tratta di una forma perfezionata dalla scuola diGiuliano e di Antonio da Sangallo il Vecchio. Perciò sideve ritenere che questo bastione sia opera di scuolatoscana, meglio ancora fiorentina.E non svizzera, dunque.Gli Svizzeri queste opere, in quegli anni, non le sapeva-no fare. Ci volevano architetti e maestranze lombarde,che avessero fatto pratica con i Sangallo in Toscana. Sefosse un’opera svizzera, inoltre, dovrebbe essere poste-riore al trattato di Friburgo del 1516.Ma dai documenti, come accennavo prima, risulta risa-lente al 1507. Sappiamo anche che durante il dominiofrancese, quindi fra il 1499 e il 1513, la gente di Luino fucostretta a lavorare alla fortificazione del Castello e ilocarnesi a cedere le case attorno (in cambio della pro-messa di rimborsi che non vennero mai).Di più: sappiamo che l’ordine venne dato da Charlesd’Amboise, grand maître di Francia a Milano dal 1502 al1511. Nel 1507 egli fece fortificare tutto il Ducato,aggiungendo alle fortezze dei rivellini e demolendo casee vigne circostanti per procedere agli allargamenti: esat-tamente come fatto a Locarno.Effettuò di persona il giro di queste fortezze: Milano,Como, Lecco, Lodi, Pavia. E Charles d’Amboise vennedi sicuro anche a Locarno.Quando, nel 1500, Bellinzona si consegnò agli Svizzeri,e nel 1503 venne loro ceduta in modo definitivo, ilCastello Visconteo divenne una fortezza di frontiera, dapotenziare con urgenza.E, secondo logica, i Francesi non fortificarono il suo latosul lago, ma l’accesso principale, dotandolo di un nuovobastione.Questi fatti ci confermano la data del rivellino locarneseal 1507. Allora dobbiamo chiederci: che ingegnere puòaver fatto un’opera simile, di scuola toscano-fiorentina,qui e già nel 1507?E dunque: che ingegnere toscano c’era nel Milanese inquell’epoca? Dai taccuini di Leonardo sappiamo che giànel 1489 aveva proposto al signore di Milano, Lodovicoil Moro, di costruire un rivellino di quel genere.E nel 1499 - prima di lasciare la città, passata nel frat-tempo sotto i Francesi - Leonardo fondò appunto duerivellini di scuola toscana (oggi scomparsi) al CastelloSforzesco: vennero terminati nel gennaio del 1500.Leonardo, lasciata Milano per la Toscana, dovette pren-dere la strada della Cisa: qui vide il rivellino delSarzanello, vicino a Sarzana, bastione di scuola sangalle-sca, ancora in costruzione, con casematte, e ne rimasetanto impressionato da schizzarlo nei suoi appunti inpianta e in alzato.Bene: nel maggio 1506 Charles d’Amboise richiamaLeonardo a Milano, e solo un anno dopo compare aLocarno un bastione dello stesso tipo di uno dei duecostruiti a Milano e, “gemello” di quello del Sarzanello!

    RICERCHE

    Un interno del rivellino.

  • Coincidenze perlomeno singolari.Ma non ancora risolutive.Non posso dire: «il rivellino di Locarno è di Leonardo».Ma se ci chiediamo qual’era il tecnico in grado, in quelmomento, di realizzare quell’opera, chi poteva aver datoalle maestranze il disegno e il modellino in legno, comesi usava all’epoca, non ne vedo altri. Se non Leonardo,chi? Per quanto mi riguarda, mi arrendo alle evidenze.Ma in ogni caso, anche se non dovesse essere opera diLeonardo, il pregio di quest’opera militare è davveronotevole: ripeto, questo rivellino non dovrebbe esserequi, già nel 1507, e già così sofisticato, con tanto di sfia-ti per i fumi.Il suo valore culturale è incomparabile, e spero che vengacondotta una campagna intensiva di scavi e di risana-mento, così da dargli il risalto che merita.

    (Intervista rilasciata al giornalista Mauro Euro)

    LA CITTADELLA DI ALESSANDRIA TRASFORMA-TA IN UN CENTRO COMMERCIALE E IN ALLOGGIPER IMMIGRATI

    Umberto Eco, uno dei suoi più illustri cittadini, quandone parla dice sempre: «Qui ad Alessandria non succedemai nulla». Come si sbaglia. Guerre, invasioni, catacli-smi: è dal 1700 che l’antica città piemontese non trovapace. E dove la natura non arriva, a distruggere ci pensal’uomo. La Cittadella di Alessandria, la più grande for-tezza napoleonica che l’Europa possa vantare sta infattiper essere abbattuta dagli amministratori della città. Dientrambi gli schieramenti, visto che tutti sembrano d’ac-cordo. Settantotto ettari di patrimonio culturale verrannorivoluzionati, smembrati. In una parola: distrutti. Anchese il Comune preferisce dire “riqualificati”. Il progetto,perseguito dal 1988, farà smarrire ad Alessandria la pro-pria identità storica. I bastioni d’ingresso dell’anticomaniero saranno presto abbattuti e trasformati in giardinipubblici. Nei fossati verranno piantati alberi. Una stradanuova di zecca condurrà infine ad un centro commercia-le. Altro che antica gloria militare. Sarà un supermercatoa regnare sovrano al centro della Cittadella.

    Quando, nel 1745, Napoleone con il suo esercito invadela città strappandola ai piemontesi, per il popolo è unochoc: Alessandria, circondata dal fiume Tanaro, ha lafama di essere imprendibile. Invece i soldati d’Oltralpe sene impossessano in un batter d’occhio. Stessa sorte nel1799, quando sono gli Austro-Russi ad accerchiarla.Napoleone, a riscossa avvenuta, decide di smantellarebuona parte degli edifici e di trasformare Alessandria inuna roccaforte inespugnabile. Dalle costruzioni vecchienascono le nuove: tutto a misura militare. Anche laCittadella nel 1802 viene ristrutturata: l’antico progettoseicentesco del costruttore Vaubant viene perciò rivolu-zionato sotto la direzione del generale Françios deChasseloup-Laubat. Un anno dopo, i lavori sono in ese-cuzione quando Chasseloup riceve da Napoleone l’ordi-ne di completare un secondo piano: coinvolgere città eCittadella nell’organizzazione difensiva globale delcampo trincerato. Quello che è sopravvissuto alle guerree persino, più avanti nel tempo, ai bombardamenti dellaSeconda Guerra Mondiale, sta invece per cedere alleruspe comunali. Che abbatteranno secoli di storia per farposto ad un supermarket e a qualche casa. Il mercato delmattone ad Alessandria è in crisi: i bambini non nasconoe la gente non mette su casa. Gli unici ad aver bisogno diun “tetto”, sono le orde di immigrati (soprattutto suda-mericani e nordafricani) che ogni anno arrivano in città.Ma le case, agli extracomunitari, servono a buon prezzo.E la Cittadella, una volta abbattuta, creerà spazio per con-domini, uffici, villette a buon mercato. Gli acquirentidegli immobili contribuiranno così a ripinguare le taschecomunali.

    da: Libero venerdì 11-2-2005di Arianna Giunti

    È NATA (CON IL CONTRIBUTO DELL’ISTITUTO),L’ASSOCIAZIONE VILLE D’ITALIA

    Il 14 dicembre 2004, nella sede del Ministero per i Benie le Attività Culturali, è stato redatto l’atto di Fondazionedell’Associazione Ville d’Italia, che unisce in un unicoorganismo tutte le varie associazioni locali - dall’EnteVille Venete all’Associazione delle Ville PalazziLucchesi all’Ente Ville Vesuviane e così via - tutte leassociazioni che nel nostro Paese si occupano di edificistorici.Tra i soci fondatori della nuova associazione vi è anche ilnostro Istituto, rappresentato, a nome del presidentenazionale, dalla presidente della sezione Lazio duchessaAltea Hardouin Altemps di Gallese.Lo scopo è di unire le nostre voci e di farle pesare in tuttele questioni e le sedi ove si tratti di edifici storici, così dameglio diffondere la conoscenza, la salvaguardia e lavalorizzazione. Da parte nostra ci impegneremo concostanza ed entusiasmo per far si che la neonata organiz-zazione cresca e si rafforzi, per il bene comune.Un sentito ringraziamento va al presidente della sezioneVeneto, conte Maurizio Sammartini, che ha ‘istruito’ lapratica, partecipando alle riunioni preliminari, e alla giàcitata presidente della sezione Lazio per la sua partecipa-zione all’atto di fondazione. All’Associazione Villed’Italia i nostri più caldi auguri.

    NOTE E NOTIZIE

    5

    RESTAURI

    NUOVA ASSOCIAZIONE

    La Cittadella di Alessandria, 1846.

  • CXI CONSIGLIO SCIENTIFICORoma, Palazzo Borghese, 12 marzo 2005

    Presenti: Carafa, Chiarizia, Conti, Corazzi, De Tommasi,Fasanella, Foramitti, Labaa, Maglio, Marchesi,Mariano, Martegani, Mauro, Palloni, Taddei,Viglino Davico, Villari.

    Assenti giustificati: Bellucci, Calderazzi, Cuppini,Jacobone, Manenti Valli, Palazzo, Viganò.

    Assenti: Guida, Magnano, Montaldo, Perbellini,Santoro, Tamborini, Valente.

    Uditori: Bruno, Cagliostro, Guido Davico, Presidentee vicepresidente della sezione Lazio.

    La Presidente della sezione Lazio Altea Harduin diGallese dà il benvenuto ai presenti e successivamente ilPresidente Taddei apre la seduta alle 15.30 ringraziandola sezione Lazio per l’ospitalità.

    1) Approvazione del verbale della seduta precedenteIl Consiglio approva il verbale all’unanimità.

    2) Cooptazione nuovi membriMauro lamenta l’uscita di Flavio Russo dal ConsiglioScientifico e ne propone la cooptazione, per il notevolecontributo che ha portato all’Istituto e per la qualità dellasua produzione scientifica.Taddei risponde che, al fine di garantire una maggiorepartecipazione dei membri alle riunioni del ConsiglioScientifico., ha iniziato ad applicare con maggiore rigi-dezza il regolamento del Consiglio e così, dopo un certoperiodo di costanti assenze, i membri vengono cancellatie sostituiti; e questo indipendentemente dall’indiscussovalore personale e scientifico. Per il caso specifico,dovrebbe eventualmente essere la Sezione Campania ariproporre la candidatura dell’ing. Russo.Conti ricorda che sono stati già proposti due nuovi mem-bri per la cooptazione, in attesa che il Consiglio Direttivoapprovi l’incremento del numero dei consiglieri.

    3) Premio per tesi di laurea 2005 (sede organizzatrice)Taddei spiega che, a causa di problemi interni, la sezioneEmilia Romagna non potrà organizzare il premio di lau-rea 2005. La sezione Toscana si è quindi attivata per lastampa dei volantini, ma è necessario che una sezione sioffra di organizzare il Consiglio Scientifico di ottobre conla premiazione delle tesi. La sezione Emilia Romagna siè resa disponibile per il 2006.La mostra delle tesi verrà portata a Pisa ed in altre loca-lità e regioni: è disponibile per tutte le sezioni che larichiedono.Il presidente informa inoltre che l’arch. Pasqualetti delComune di Pisa ha pubblicato nel fascicolo “ArchitetturaPisana”, che fa parte della collana “Castella”, i progettidel settimo premio di laurea, oltre all’elenco dei lavorigià premiati nelle passate edizioni.Fasanella offre la disponibilità della sezione Calabria perorganizzare il Consiglio Scientifico di ottobre con il pre-mio di laurea nel castello di Scilla.Foramitti propone che nel corso del Consiglio Scientificoi vincitori del premio espongano sinteticamente i conte-nuti delle loro tesiTaddei propone di lasciare tale decisione alla sezione cheospiterà il premio.Per la commissione giudicatrice propone Carafa, Corazzi,De Tommasi, Fasanella, Foramitti, Jacobone, Labaa,Mariano, Martegani, Viganò, Viglino Davico, la prof.ssaCagliostro.Palloni ricorda a Taddei che, quando organizzerà il pre-

    mio, valuti la possibilità di istituire una sezione per le tesidi dottorato.Fasanella ricorda che è bene fare attenzione al fatto chei commissari non siano relatori delle tesi presentate.

    4) Atlante castellanoConti si dichiara soddisfatto dell’andamento dei lavoridell’Atlante e aggiorna i consiglieri sull’avanzamento deilavori a livello nazionale. Ritiene necessaria una riunioneper omogeneizzare i dati, da tenersi a Firenze o a Milanoentro la seconda metà di ottobre. Successivamente chiedea Micaela Viglino Davico di esporre il lavoro realizzatodalla sezione Piemonte.Viglino Davico riferisce che i lavori sono iniziati nel 2002con le province di Torino e Cuneo, con la catalogazione el’approfondimento della ricerca anche tramite l’analisi didocumenti di “prima mano”. Dell’impostazione scientifi-ca del lavoro si sono occupati Francesco Novelli, GianGiorgio Massara, Micaela Viglino Davico.La Fondazione San Paolo ha finanziato il progetto, la cuirealizzazione è stata affidata a giovani laureati specialistiche hanno approfondito gli studi, effettuato i sopralluoghi eredatto le schede predisposte dalla commissione scientifica.Nella Provincia di Torino sono state redatte circa 250schede, in quella di Cuneo poco più.Andrea Bruno espone ai presenti il lavoro fatto e descri-ve nel dettaglio l’impostazione ed i contenuti di alcuneschede, con grande interesse dei consiglieri.Taddei si complimenta per il lavoro svolto.

    5) Resoconto situazione Fortezza Da Basso (Firenze)Taddei relaziona sulla costruzione di un centro commer-ciale con giardino pensile addossato alle mura dellaFortezza Da Basso, contro il quale è personalmente inter-venuto sui quotidiani e presso la Soprintendenza. Anchea seguito di tali azioni, pare che attualmente i lavori sianostati fermati dal Sindaco. Anche il Comitato di Settore delministero ha dato pesanti prescrizioni per i lavori.Conti riferisce che gli sono giunte diverse segnalazionirelative alla possibilità che la Cittadella di Alessandria siaprivatizzata e parcellizzata, e chiede alla sezionePiemonte di informarsi sui potenziali pericoli che ilmonumento potrebbe correre. Propone di organizzare unconvegno sulla manutenzione e riuso delle fortificazionibastionate: pare che ci siano diversi problemi di questogenere anche a Bergamo, a Palmanova ed altrove.Mariano è d’accordo con Conti, anche per l’attualitàdella problematica a livello nazionaleTaddei propone di organizzarlo a Ferrara, per l’ottimoesempio fornito dagli interventi effettuati in quella città.Conti propone di organizzarlo per ottobre 2006.

    6) Altre attività scientificheConti riferisce che la sezione Molise intende organizzare inmaggio un convegno sul restauro dei castelli e le ipotesi sulloro riutilizzo e chiede se i consiglieri vogliono partecipare.Foramitti informa che la sezione Friuli sta organizzandoper la fine di maggio un convegno sull’archeologia ed ilrestauro dei castelli, ed invita i consiglieri interessati aproporre una relazione.

    7) Varie ed eventuali:Conti ricorda che entro giugno va organizzata la riunionedel comitato di redazione di Castellum.Taddei risponde che prenderà i necessari contatti conRuggero.La riunione si conclude alle 17.30.

    Il segretarioVittorio Foramitti

    6

    ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO

  • CXVI CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ISTITUTORoma, Palazzo Borghese, 13 marzo 2005

    Presenti: Appino Genco, Bragadin, Caramanti,Chiappini, Chiarizia, Colmuto Zanella,Conti, De Tommasi, Fasanella, Federici,Fenici, Giusso del Galdo, Hardouin diGallese, Labaa, Marchesi, Martegani,Perrella, Pieragnoli, Pignatelli, Rosati,Sabatini, Taddei, Viglino Davico, Villari.

    Deleghe: Ventimiglia a Pignatelli, Rosboch a ViglinoDavico, Sammartini a Chiappini, Foramitti aConti, Del Carretto a Rosati, Bellucci aFederici.

    Uditori: Cavallucci, De Tommasi, Marchesi,Merendino, Sabatini, Taddei.

    Conti ringrazia la Sezione Lazio e in particolare la suaPresidente, Altea Hardouin di Gallese, per la come sem-pre calorosa accoglienza. Altea Hardouin saluta l’assem-blea e augura buon lavoro a tutti.

    1) Approvazione del verbale della riunione precedenteIl verbale viene approvato.

    2) Comunicazione del PresidenteConti informa il Consiglio che insieme a Fenici è statomesso a punto il distintivo dell’Istituto e lo mostra ai pre-senti. Fenici, dopo aver distribuito un prototipo ad ognipresente, informa che il costo unitario sarà di circa Euro2,00 per un’ordinazione di 3000 copie circa. Per ovvimotivi di costi sarebbe meglio fare una sola ordinazione eper questo motivo chiede ai presidenti di sezione di quan-tificare quanti distintivi vorrebbero avere per la propriasezione. Conti ringrazia Fenici per la sua disponibilità.

    3) Approvazione del bilancio consuntivo 2003 e pre-ventivo 2004Caramanti illustra il bilancio e ne distribuisce copia aipresenti. Mostra come la situazione soci si stia stabiliz-zando, anche se leggermente in discesa. Ricorda chesarebbe auspicabile che tutte le sezioni si uniformasseroal sistema di pagamento in tranches, mentre, invece, solomeno della metà lo ha già assunto stabilmente. Si rallegraperché a livello consolidato 2003, sono aumentati i con-tributi ottenuti sul loro territorio dalle sezioni, i quali,però, sono stati spesi pressoché interamente per pubbli-cazioni non sempre facilmente distribuibili o commercia-bili. La nota negativa è dovuta al fatto che l’anno 2004 siè chiuso in perdita. Ma questo è stato l’anno della cele-brazione del quarantesimo anniversario della costituzionedell’Istituto, avvenuta mediante molteplici manifestazio-ni a livello nazionale e ciò ha ovviamente comportato l’o-nere di spese straordinarie che tuttavia, grazie ancheall’utilizzo del Fondo appositamente costituito in anniprecedenti, non hanno gravato eccezionalmente. In più ilrendiconto degli investimenti finanziari è decisamentecalato, tenuto conto delle notevoli riduzioni dei tassi, maanche dell’effetto dei sensibili realizzi degli ultimi anniper necessità di tesoreria.Sabatini legge la Relazione del Tesoriere e presenta il pre-ventivo 2005 che rientra nei limiti di una perdita menoconsistente, dovuta comunque all’avvio di ulteriori nuoviprogetti e spese per le pubblicazioni, con ulteriore abbatti-mento degli interessi attivi. In più sono calati gli interessiattivi. Conti fa notare come la situazione economicadell’Istituto si sia stabilizzata su una situazione di deficitcostante. È possibile correggere questo andamento soloaumentando il numero dei soci e accentuando l’aspetto

    scientifico dell’Istituto che dovrebbe imparare a “vendere”correttamente il suo enorme patrimonio scientifico e cultu-rale, valorizzandolo. Labaa sottolinea come il bilancio pre-ventivo 2005 sia alquanto pessimistico, ma che certo esi-stono margini per arrivare a un consuntivo più felice. Continon nega la tendenza al pessimismo (necessaria in terminidi previsione, per non avere sgradite sorprese), ma fa pre-sente che per poter essere ottimisti è necessario investire suattività che portino nuove entrate: aumentare i soci, ottene-re finanziamenti per le nostre attività scientifiche, trovaresponsorizzazioni per le varie iniziative. Ricorda come, perpoter diminuire le spese, quest’anno siano stati fatti usciresolo due numeri (ognuno con numerazione doppia) diCronache Castellane, ma questo è semplicemente un espe-diente provvisorio, che non può bastare. Il bilancio viene approvato all’unanimità.

    4) Riorganizzazione operativa dell’IstitutoConti ricorda come nel consiglio precedente si era parla-to di una ristrutturazione operativa dell’Istituto e a taleproposito sollecita ciascun consigliere affinché si assumala responsabilità di portare avanti un progetto in manierafattiva. A tale proposito propone che Labaa si occupi del-l’aspetto dell’ampliamento della base sociale. Labaa,conscio delle difficoltà che tale compito comporta, accet-ta con riserva, nel senso che produrrà un piccolo proget-to che individui strategie e politiche di ampliamento.Conti informa che, per il miglior funzionamento dellaSegreteria, d’ora in poi la dott.ssa Merendino si occuperàmaggiormente dei rapporti esterni, mentre la signoraCaroli, già collaboratrice della segreteria, si occuperàmaggiormente degli aspetti interni e amministrativi. Atale proposito informa che la segreteria resterà apertaanche il lunedì e il mercoledì pomeriggio. Per i rapporticon le autorità politiche Conti avrebbe pensato a FrezzaFederici, la quale accetta volentieri. Taddei ricorda l’importanza delle Commissioni, intesecome gruppi di persone che elaborino progetti attuabili.Ricorda inoltre come sia importante per il nostro Istitutofarsi maggiormente conoscere all’esterno, e a tal finechiede che vengano riallacciati i rapporti con i giornalisti,in particolare con Bevilacqua. Federici informa di essere in contatto con questo giorna-lista e si impegna a procurare un incontro al fine di potereventualmente organizzare un servizio giornalistico dovecompaia l’Istituto. Chiappini sottolinea come siano i viaggi e le manifesta-zioni a portare soci alle sezioni. Anche Conti ricordal’importanza dei viaggi e per questo rammenta alle sezio-ni di comunicare sempre alla segreteria generale i pro-grammi dei viaggi. Non solo, le sezioni che organizzanoviaggi in altre regioni dovrebbero mettersi sempre in con-tatto con la sezione della regione visitata, in modo di pro-muovere “gemellaggi”. Pignatelli, in fase di ristrutturazione di Istituto, chiedeche venga nominato un responsabile viaggi nazionale checoordini le diverse iniziative. Fasanella chiede che ven-gano ripristinati i viaggi nazionali. Oltre alla gestione rapporti con gli organi politici e allostudio per l’ampliamento delle basi dell’istituto, Conticercherebbe una persona che si occupi del reperimentofondi, attingendo a bandi e concorsi nazionali e europei.A tal proposito chiede a Pignatelli se non conosca qual-cuno indicato a occuparsi di questo aspetto. Alcuni presenti chiedono che venga aumentata la quotasociale. Si sottolinea inoltre come sia assurdo far pagarealle soprintendenze solo 31 euro, mentre alcuni lamenta-no l’esigenza di convertire la quota studenti in quota“juniores”, in modo da poter permettere ai giovani di

    7

    ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO

  • pagare un po’ più a lungo questa quota. Altri membri dis-sentono sull’aumento della quota. Si decide allora all’unanimità di mettere all’ordine delgiorno del prossimo consiglio un punto dedicato all’au-mento quote sociali. In quella sede verrà messa a vota-zione la mozione di aumento. Conti informa che le prossime convocazioni verranno spe-dite, per chi la possiede, unicamente attraverso la posta elet-tronica. Gli altri continueranno a ricevere l’invio cartaceo.

    5) Programmazione prossima giornata dei castelliCome è ormai consuetudine, l’ultimo week-end del mesedi settembre si svolgerà la giornata nazionale dei castelli.Conti chiede che tutte le sezioni si impegnino ad organiz-zare un evento e a darne tempestiva comunicazione allasegreteria nazionale, in modo da poter comunicare orari eprogrammi alla stampa nazionale, che ormai ben conoscequesto nostro appuntamento tradizionale. Si stabilisce chei programmi giungano in segreteria entro il 20 luglio 2005.Si stabilisce inoltre che per quest’anno i poster delle gior-nate vengano stampati in due formati: uno tradizionale el’altro in formato A4, perché questa dimensione è piùgestibile da tutti.

    6) Premio tesi di laureaConti comunica che Fasanella si è reso disponibile perospitare il prossimo premio di laurea, la cui premiazioneavverrà a Scilla (RC). Taddei legge i membri che ilConsiglio Scientifico ha scelto come giuria per il prossimopremio. Il Consiglio approva. La commissione si riunirà aMilano il giorno 25 giugno. Conti chiede che ad ogni con-siglio le sezioni presentino una relazione sulle loro attività.

    7) Modifiche al regolamento del Consiglio Scientifico(ampliamento dell’organico da 30 a 35 membri)Conti ricorda che nel consiglio scorso fosse stata discus-so e approvato l’ampliamento dell’organico del consiglioscientifico da 30 a 35 membri, che tuttavia non potevaessere formalizzato perché il punto non era stato previstonell’ordine del giorno, per cui si era rimandata la forma-lizzazione al consiglio odierno. L’ampliamento permet-terà di ‘coprire’ le regioni ancora scoperte di referentiscientifici, avendo il consiglio ritenuto che, in questafase, sia opportuno che ogni sezione abbia almeno unreferente scientifico a cui far capo per le attività di ricer-ca e produzione scientifica..

    8) Varie ed eventualiMarchesi ricorda che è venuto a mancare il socioGiannattasio, ciò sarebbe da evidenziare su Cronache,vista l’importanza che il socio ha ricoperto in occasioniimportanti della vita dell’Istituto.Villari, alla luce dell’attuazione della riforma scolastica,evidenzia la necessità di creare un gruppo di lavoro che,rivolgendosi alla scuola media di primo e di secondogrado, analizzi e ricerchi gli strumenti adatti per un cor-retto studio della storia delle fortificazioni, troppo spessotrascurato nel nostro paese.

    9) Convocazione prossimo Consiglio Direttivo eScientificoScilla, Sabato 8 ottobre 2005 - CXII Consiglio Scientificodell’Istituto e premiazione VIII Premio per tesi di Laurea 2005.Scilla, Domenica 9 ottobre 2005 - CXVII ConsiglioDirettivo dell’Istituto.La seduta è tolta alle h. 12,20.

    Il segretario Il presidenteGiancarlo Caramanti Flavio Conti

    XLI ASSEMBLEA ORDINARIA DELL’ISTITUTORoma, Palazzo Borghese, 13 maggio 2005

    Alle ore 13,00 il presidente Conti apre la riunione e, con-stata la validità della convocazione e delle presenze,dichiara aperta la seduta e passa all’ordine del giorno.Approvazione del bilancio consuntivo 2004Il segretario Caramanti illustra la relazione di bilancio, inprecedenza approvata dal Consiglio Direttivo. L’assem-blea approva.Approvazione del bilancio preventivo 2005Allo stesso modo viene illustrato il bilancio preventivo2005, che viene approvato all’unanimità.Conti, ringrazia Caramanti e Sabatini per il lavoro svoltoe per l’impegno nel garantire il funzionamento finanzariodell’Istituto.La seduta è tolta alle ore 13,25.

    Il segretario Il presidenteGiancarlo Caramanti Flavio Conti

    RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEICONTI

    Signori Consoci,ll bilancio dell’anno 2004 che viene presentato alla vostraapprovazione, fornisce la composizione del patrimoniosociale, così come previsto dall’art.4 dello Statuto, nelrispetto della normativa vigente, e così si riassume:

    Titoli di Stato, fondi, obbligazioni,crediti ed altre attività liquide euro 585.606

    Patrimonio sociale e Fondo di Riserva euro 573.606Debiti diversi euro 12.000

    euro 585.606

    Il patrimonio sociale include l’importo di euro 180.760vincolato quale riserva indisponibile, come previsto dalD.P.L. n.° 11 del 31.1.1991, pubblicato sulla G.U. n.° 133del 8.6.91. L’accantonamento al Fondo per il CongressoNazionale di euro 15.477 è stato utilizzato a parzialecopertura della perdita conseguita nell’anno in seguitoalle spese sostenute per le manifestazioni del CongressoNazionale indetto a Firenze per la celebrazione del qua-rantesimo anniversario della costituzione dell’Istituto.Le relazioni del Consiglio e del Tesoriere danno ampiodettaglio dei movimenti avvenuti nel corso dell’anno2004 e pertanto ad esse Vi rimandiamo. Abbiamo esami-nato il preventivo per l’anno 2005 e ne condividiamo leindicazioni in esso contenute.Nel corso dell’esercizio abbiamo provveduto ad effettua-re le verifiche di nostra competenza alla contabilità tenu-ta dalla Segreteria Generale dell’Istituto. Attestiamo cheil presente bilancio è redatto secondo i requisiti stabilitidall’art. 2427 del C.C. e si compone pertanto dello StatoPatrimoniale, Conto economico e Nota Integrativa.Ad esso viene allegato il rendiconto consolidato al31.12.2003 della gestione economica di tutte le sezioni,essendo quello dell’anno 2004 disponibile solo dopo lacelebrazione della vostra assemblea.Al riguardo ricordiamo che a termini di Statuto e diRegolamento, la gestione dei fatti amministratividell’Istituto è svolta direttamente ed in modo autonomodalla Segreteria Generale di Milano e dalle singoleSezioni, ciascuno di tali Enti operante con proprie conta-

    8

    ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO

  • bilità separate.Pertanto i fondi disponibili presso leSezioni, riportati nei singoli Rendiconti delle Sezioni edapprovati annualmente dalle rispettive assemblee anorma di quanto previsto dagli artt. 12 e 13 delRegolamento, sono inclusi nel patrimonio nettodell’Istituto, ma sono utilizzabili solo dalle relative sezio-ni per le loro finalità operative.Vi invitiamo a voler approvare il Bilancio Consuntivodell’anno 2004 ed il Preventivo per il 2005, così comepropostovi dal Consiglio Direttivo.

    I REVISORI DEI CONTI: Luigi Piceci, Bruno Bagnoli,Giampietro Lauri.

    NOTA INTEGRATIVA AL BILANCIO AL 31.12.2004(a norma dell’art. 2427 del Codice civile)

    Principi e metodi contabiliIl bilancio dell’esercizio è stato predisposto in base allanormativa vigente e con l’accordo del Collegio deiRevisori, applicando principi contabili omogenei conquelli dell’esercizio precedente.Vengono indicati anche i fondi in giacenza presso leSezioni alla data dell’anno precedente, essendo quellidell’anno in esame disponibili solo dopo l’approvazionedei rispettivi bilanci.

    Composizione delle voci e variazioni rispetto al 2003:STATO PATRIMONIALECrediti verso sociPassano da euro 42,8 mila a euro 55,9 mila e sono cosìcomposti:-quote soci morosi anno 2003 e 2004 euro 33,1 mila-quote soci depennati o in corso d’incasso 22,8

    TitoliSono esposti al valore adeguato a quello di mercato al31.12.2004.Passano da euro 330,7 mila a euro 311,7 e sono così com-posti:-Titoli di Stato: euro 51,9 mila-Fondi obbligazionari 51,2-Obbligazionii Italia: 120,7-Obbligazioni Estero: 87,9

    Fondi presso Sezioni anno precedentePassano da euro 176,0 mila a euro 195 mila e sono cosìripartiti:Sezione Campania euro 17,5 milaSezione Sardegna (SS) 27,9Sezione Lazio 36,6Sezione Marche 16,4Sezione Toscana 20,3Sezione Lombardia 12,6Sezione Umbria 16,2Altre sezioni 47,5

    Attivo circolantePassa da euro 28,6 mila a euro 22,9 così composto:- valori in cassa, banche e c/postale euro 10,7 mila- crediti diversi 12,2

    Patrimonio nettoPassa da euro 576,4 mila a euro 573,6 ed è così composto:saldo al 31.12.02: euro 576,4 mila- risultato del periodo: -19,4- utilizzo Fondo Congresso Naz. -15,5

    + incremento crediti verso soci 13,1+ incremento fondi presso sezioni 19,0DebitiSono esposti al valore nominale.Passano da euro 2,0 a euro 12,0 e sono inerenti a com-pensi professionali maturati ma non ancora corrispost eda fatture da pagare.

    CONTO ECONOMICOLe singole voci del conto economico vengono indicatedettagliatamente nel prospetto di bilancio, con il raffron-to all’esercizio precedente.La perdita dell’esercizio di euro 34.915 è stata ridotta aeuro 19.438 mediante l’utilizzo del Fondo accantonatoper il Congresso Nazionale.Ulteriori informazioni vengono date al riguardo nellarelazione del Tesoriere.

    RENDICONTO DI TESORERIALa disponibilità finale è rappresentata dai titoli e circo-lante, al netto della Riserva Vincolata.

    RELAZIONE DEL SEGRETARIO E DEL TESORIERESUL CONSUNTIVO 2004 E SUL PREVENTIVO 2005(valori indicati in migliaia di Euro)

    L’anno 2004 è stato l’anno della celebrazione del quaran-tesimo anniversario della costituzione dell’Istituto, avve-nuta mediante molteplici manifestazioni a livello nazio-nale, tra cui la pubblicazione di libri, la consegna di tar-ghe di riconoscimento, visite ai castelli e culminate con ilCongresso Nazionale di Firenze.Ciò ha ovviamente comportato l’onere di spese straordi-narie per le manifestazioni che, nell’anno, sono aumenta-te di 12,5 mila euro rispetto all’anno precedente(Congresso Firenze +7,0; pubblicazioni e stampe +5,5).Anche le altre spese hanno in genere risentito di un certoaumento, in particolare quelle per Cronache, ora concopertina a colori), e quelle per le relative spedizioni.Le quote sociali incassate, leggermente aumentate (111mila contro 105 del 2003) non hanno influito molto sulrisultato dell’anno.Risultato della gestione ordinaria fortemente negativoche però ha potuto essere economicamente ridotto adeuro 31.055 grazie all’utilizzo del Fondo per il CongressoNazionale, appositamente costituito in anni precedentiper le suddette manifestazioni. La perdita si riduce poi adeuro 19,4 mila tenendo conto del rendimento degli inve-stimenti finanziari, che, purtroppo, ha quest’anno mani-festato il crollo ormai preannunciato da tempo, passandodai 19,2 mila euro del 2003 agli 11,6 attuali, tenuto contodelle notevoli riduzioni dei tassi, ma anche dell’effettodei sensibili realizzi degli ultimi anni per necessità ditesoreria.Di conseguenza le disponibilità finanziarie si riduconoulteriormente, da 161,3 a 153,9 mila euro anche se quel-le presso le sezioni (riferite all’anno precedente e nondisponibili) passano da 176.000 a 195.000 euro.Il preventivo 2005 rientra nei limiti di una perdita menoconsistente, dovuta comunque all’avvio di ulteriori nuoviprogetti e spese per le pubblicazioni, con un ulterioreabbattimento degli interessi attivi.La redazione del presente bilancio, viene effettuata secon-do i requisiti dell’art.2427 del Codice Civile.

    Il Segretario generale Il TesoriereGiancarlo Caramanti Paolo Sabatini

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    ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO

  • ATTIVITÀ DELL’ISTITUTO

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    RENDICONTO AL 31 DICEMBRE 2004 (valori in euro)

    SITUAZIONE PATRIMONIALE

    anno 2004 anno 2003 prev. 2005ATTIVOA) Crediti v/sociB) Immobilizzazioni

    III.3. Titoli4. Fondi presso Sez. anno prec.

    C) Attivo circolanteIV.1. Depositi bancari e postali

    2. Denaro e valori in cassa3. Crediti diversi

    Totale attivo (A+B+C)

    PASSIVOA) Patrimonio netto

    VII Riserva vincolataVIII Fondo per Congresso Nazionale

    D) Debiti6. Verso fornitori

    12. Verso Istituti previdenziali e soc.13. Diversi, ratei e risconti

    Totale passivo (A+D)

    CONTO ECONOMICO anno 2004 anno 2003 prev. 2005

    ENTRATEA) 5 Quote sociali

    Contributo Ministero Beni CulturaliProventi da attività collaterali

    TOTALE A)

    USCITEB) 6 Attività delle Sezioni

    B) 6 Spese generali: CastellumCronacheSpedizioniCancell. e manutenz.Luce, telefono, internetPostaliImposte e diverse

    B) 7 Compensi professionali lordiB) 8 Affitto localiB) 14 Spese di rappresentanza

    Spese per manifestazioni istituzionali

    TOTALE B)

    Utilizzo fondo per Congresso Nazionale

    DIFFERENZA (A-B)C) 16 Interessi attivi

    RISULTATO (A-B+C)

    RENDICONTO DI TESORERIA

    Disponib. inizio anno (escl. ris. vinc. e fondi sez.)Risultato del periodoVariazione crediti/debiti

    Disponib. fine anno (escl. ris. vinc. e fondi sez.)

    55.908

    311.711195.000

    10.61891

    12.278

    585.606

    392.846180.760

    0

    12.000

    585.606

    111.8355.5713.888

    121.474

    -55.918

    -10.753-20.290-6.349-4.959-5.554-2.086

    0

    -49.991

    -17.987-7.973-3.874

    -32.263

    -168.006

    15.477

    -152.529

    -31.05511.617

    -19.438

    161.375-19.43812.001

    153.938

    42.823

    330.782176.000

    24.089285

    4.456

    578.435

    380.198180.76015.477

    2.000

    578.435

    104.7645.9994.375

    115.138

    -52.382

    -12.631-15.401-3.348-4.085-6.230-2.584

    -494

    -44.773

    -18.634-7.539-5.149

    -19.848

    -148.325

    -148.325

    -33.18719.263

    -13.924

    191.926-13.924-16.627

    161.375

    570.000

    570.000

    110.00010.0005.000

    125.000

    -55.000

    -50.000

    -18.000-7.500-5.500

    -17.000

    -153.000

    -153.000

    -28.00010.000

    -18.0000

    154.000-18.000

    136.000

  • 12

    La tenuta “La Campana” è posta al centrodelle Crete Senesi, un superbo paesaggiocaratterizzato da un susseguirsi di collineargillose che si estendono a sud di Siena eimpreziosito di piccoli boschi che sialternano a coltivi e calanchi, disegnandouno scenario di singolare bellezza.È caratterizzata da una serie di fabbricatidi grande interesse storico artistico, tra cuispicca per bellezza architettonica la villapadronale. Comprende anche una cappellaseicentesca dove ogni domenica si svolgonole funzioni religiose. Gli appartamenti pergli ospiti sono ricavati nei fabbricati checompongono e completano questo deliziosoborgo di gusto medioevale.

    Tenuta “LA CAMPANA” - 53041 Asciano(SI) - tel. 0577.718103 - fax 0577.719497

    TenutaLA CAMPANA

  • LA VALLE DELL’ESARO31 ottobre 2004

    Domenica 31 ottobre i soci si sono incontrati per unaricognizione alla Torre Normanna di San MarcoArgentano - centro storico - edificata da Dragone nel1408 oggi di proprietà comunale.Si è proseguito per Malvito a visitare il Castello di origi-ne Longobarda, infeudato nel 1083 a Roberto dettoScalone, figlio di Roberto il Guiscardo, successivamentedei Sanseverino fino al 1605, quindi dei baroni La Costache lo donarono al Comune. Gentilmente accolti, nelmaniero, dal Sindaco Dott. Fulvio Callisto che ha illu-strato i lavori di restauro effettuati. Al termine è seguitoun rinfresco.Indi incontro a Palazzo La Costa nel centro storico.Successivamente sopralluogo al Casino “Rose”, maesto-sa costruzione con imponente portale con colonne e torricilindriche angolari, risolte in forma poligonale medianteintonaco; di proprietà Baroni La Costa ora dell’eredeAvv. Francesco Pacelli.Nel pomeriggio visita ai monumenti storici di Altomonte.

    Rosalbino Fasanella d’Amore di Ruffano

    IL CENTRO STORICO DI TROPEA19 dicembre 2004

    Domenica 19 dicembre numerosi soci si sono incontrati aTropea per lo scambio degli auguri natalizi e del nuovoanno.È seguita la visita guidata dei seguenti monumenti delcentro storico:Seggio di Tropea che era, insieme a Sorrento, Trani,Salerno e Bari, uno dei cinque Seggi chiusi del Regno diNapoli, sede del Consiglio degli Ottimati e sulle cui pare-ti sono rappresentati gli stemmi delle famiglie iscritte. Iltutto recentemente restaurato.Cappella dei nobili, sede della congregazione di SanNicola dei Bianchi o congrega dei nobili, che conserva unpregevole organo del secolo XVII.

    Chiesa del Gesù, edificio barocco a croce greca, chesorge sul sito dell’antica Cattedrale, edificata dal bizanti-no Niceforo nell’861, in occasione della sua visita aTropea dopo la cacciata degli Arabi dell’Emirato diAmantea.Cattedrale normanna del secolo XIII che conserva nel-l’interno numerosi reperti storici ed artistici.Chiesa dell’Annunziata con un notevole soffitto ligneo.Tra le tombe esistenti vi è quella di un cavaliere teutoni-co, Coppiere di Carlo V, morto a Tropea durante la visitadell’Imperatore.Nel pomeriggio visita al castello Toraldo di Caria, resi-denza in stile guelfo dei primi del ‘900.

    CONVEGNO: IL CASTELLO E LA CITTÀ DI SCILLAScilla, 6 novembre 2004, Castello dei Ruffo

    L’interessante convegno svoltosi a Scilla il 6 novembre2004, dal titolo Il castello e la città di Scilla, lo sviluppo delterritorio culturale attraverso la valorizzazione dei castelli,ha toccato importanti temi, quali: la tutela e la valorizzazio-ne del patrimonio castellano della Calabria, il Castello diScilla tra presente e futuro, i Castelli del PIS Calabria.Dopo i saluti del sindaco di Scilla, avvocato GaetanoCiccone, sono intervenuti i seguenti relatori:Arch. Francesco Prosperetti, Direttore Regionale per ibeni culturali e paesaggistici, La valorizzazione del patri-monio nell’ambito del sistema integrato.Ing. Francesco Paolo Cecati, Soprintendente ai BeniArchitettonici della Regione Calabria, La tutela e la valo-rizzazione dei castelli in Calabria.Proff.sa Simonetta Valtieri, Ordinaria di restauro architet-tonico, Università mediterranea di Reggio Calabria, Unprogetto compatibile per il futuro del castello.Antonio Vita, Asessore al turismo e vicesindaco delcomune di Scilla, Il Castello di Scilla, volano di svilupposocio-economico dell’area della Costa Viola.Sono intervenuti anche i rappresentanti dei comuni di:Corigliano, Pizzo Calabro, Santa Severina.Ha concluso i lavori l’Onorevole Saverio Zavettieri,Assessore ai Beni Culturali della Regione Calabria.Era presente anche il Presidente della Sezione Calabria,Rosalbino Fasanella, che ha portato i saluti dell’IstitutoItaliano dei Castelli.

    13

    ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

    Veduta prospettica della città di Tropea eseguita dal Berotti databile al 1795 che mostra l’alta torre ancora salda, cioèprima del terremoto del 1783.

    CALABRIA

  • CONVEGNI, MANIFESTAZIONI, RICOGNIZIONI DISTUDIO 2004

    La Sezione quest’anno ha avuto l’opportunità di coinvolgereun discreto numero di giovani laureati e laureandi inIngegneria, Architettura e Conservazione di Beni Culturali,che si sono iscritti all’Istituto in occasione della Ia edizione del“Ciclo seminariale sulle architetture fortificate dellaCampania”. I neo soci, coordinati dall’arch. Luigi Maglio,nell’intento di approfondire la conoscenza sulle fortificazionipresenti nel territorio campano, anche con visite in sito, hannolavorato sul tema “Il sistema delle fortificazioni di Napolicapitale”, realizzando una serie di tavole analitiche che sonostate presentate alla mostra“Pietre tra le rocce”. La manife-stazione, organizzata dall’Università degli Studi di Salerno -Dipartimento di Ingegneria Civile, si è tenuta a Salerno il 29e 30 aprile, in occasione dei Colloqui internazionali “Castellie città fortificate, storia, recupero, valorizzazione”.Il lavoro di ricerca svolto in questa occasione è stato suc-cessivamente sviluppato e presentato in formato cd-rommultimediale “Viaggio attraverso le fortificazioni diNapoli dalle origini al XVIII secolo”nel corso delleGiornate Nazionali dei Castelli di quest’anno.Sempre con lo spirito di promuovere la conoscenza dellearchitetture fortificate, l’arch. Maglio ha coinvolto inuovi soci in vere e proprie ricognizioni di studio nel ter-ritorio campano. Un primo sopralluogo è stato organizza-to nella zona tra i comuni di Quarto e Marano in provin-cia di Napoli: sono stati visitati il castello federiciano diMonteleone (1227 ca.), che domina il cratere di Quarto,e il Castello angioino di Scilla (1250 ca.), arroccato sullacollina di Marano. A conclusione della stimolante visitadi due esempi di fortificazioni, profondamente alteratenella loro originaria architettura, i partecipanti hannoavuto modo anche di apprezzare un manufatto aragoneseben conservato nel tempo, la torre Caracciolo.Nel mese di marzo è stata inoltre organizzata una gior-nata di studio nella zona del Cilento (Salerno) con visiteai castelli di Rocca Cilento (secolo XIV-XV) e diAgropoli (secoloXV), quest’ultimo di proprietà dell’ar-ch. Nino Dente, socio dell’Istituto, che ci ha gentilmenteaccolto. Tra una visita e l’altra il gruppo è stato affettuo-samente ospitato per il pranzo dai soci Mario e PalmiraAttisani, presso la loro casa di Agropoli. Le visite sonostate curate dal dott. Antonio Capano, Sovrintendente alsito archeologico di Grumentum(Val d’Agri).

    Conferenze• 28 febbraio: Davide del Vaglio - Le fortificazioni delloStato dei Presidi di ToscanaPartendo da un breve excursus sui tipi di fortificazione

    presenti nell’area dei Presidi di Toscana, zona storica-mente ricca di apprestamenti fortificati, il relatore ha ana-lizzato le tipologie presenti ed in particolare ha presenta-to uno studio sullo sviluppo della fortificazione diOrbetello. Immagini fotografiche e cartografie storichesono state confrontate con la ricostruzione grafica, a curadel relatore, relativa alle varie fasi del manufatto.• 3 aprile: Rosa Carafa - Il paesaggio fortificato dell’areadel medio VolturnoLa relatrice ha illustrato con l’ausilio anche di diapositi-ve le fortificazioni presenti nella valle attraversata dalfiume Volturno che oggi ospita più di cinquanta comuniafferenti alle provincie di Caserta, Benevento ed Isernia.E’ stata evidenziata la valenza strategica delle opere for-tificate, poste a controllo delle principali vie di accesso edi comunicazione, ed in particolare lo stretto rapporto cheintercorre fra paesaggio e costruito fortificato.• 8 maggio: Gigliola Ausiello - Tecniche di costruzionedei castelli medioevali in CampaniaPartendo dall’analisi dei materiali, delle loro caratteristi-che, dei sistemi di estrazione in cava e di lavorazione,l’ingegnere ha illustrato, con una presentazione multime-diale, le tecniche utilizzate per la costruzione del Castellodi Arechi (Salerno). Il relatore ha inoltre mostrato le sche-de elaborate personalmente utilizzate per consentire un’a-nalisi dettagliata degli elementi e dei sistemi costruttivi.• 24 giugno: Alessandro Baratta - Terremoti ed architet-tura fortificataIl relatore ha illustrato l’Historic Damage Method(HDM) e le sue applicazioni alle architetture fortificate.Tale metodo consente una valutazione della vulnerabilitàsismica e quindi del danno atteso di un edificio, attraver-so l’analisi storica dei sismi subiti nel passato e la rico-struzione della sequenza danno-sisma.• 23 ottobre: Flavio Russo - Le torri semaforiche romanealla luce degli eventi del 79 d.C.Un attento excursus sui sistemi di trasmissione a distanzautilizzati nella storia, a partire da quelli romani di tipo siaacustico che ottico. Gli acustici non avevano un estesoraggio di trasmissione, ma risultavano ideali nelle foresteo nelle battaglie. Quelli ottici a loro volta si dividevano intipi a variazione di luminosità (acceso/spento) e tipi avariazione di immagine (innalzamento di uno stendardo odi una colonna di fumo). Entrambi potevano essere usatiin associazione, pur rimanendo limitato il messaggio tra-smesso (si/no). Un grosso passo in avanti si ebbe con lacostruzione del “telescrittore sincrono” costituito da uncontenitore vuoto graduato che veniva riempito contem-poraneamente nelle due torri in comunicazione. Ad ogninumero della scala graduata corrispondeva un messaggio;in questo modo si potevano trasmettere messaggi lettera-ri in breve tempo coprendo lunghe distanze.• 11 dicembre: Luigi Maglio - Le fortificazioni bastionatedi Saint-Malo

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    ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

    CAMPANIA

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    Ovo

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  • Saint-Malo conserva gran parte delle fortificazionibastionate erette sul finire del XVII secolo sul piano diVauban, successivamente portato avanti dal suo allievoSimeon de Garenegean. Le strutture bastionate che cir-condano la città insistono su precedenti fortificazionierette nella prima metà del XVI secolo dal fondatore diSaint-Malo, Jean de Châtillon. La difesa della piazzabastionata era integrata dal Castello a pianta quadrilateracon ai vertici grossi torrioni cilindrici casamattati. Ladifesa avanzata era invece garantita da una serie di fortilocalizzati sulle piccole isole prospicienti la baia. Tuttequeste opere sono state realizzate durante le trasforma-zioni di fine Seicento e sono: Fort de l’Ile Harbour, FortRoyal, fort du Petit Bé, fort du Grand Bé, fort de laConchée. Quest’ultimo presenta un doppio ordine difuoco in casamatta ed è stato considerato da Vauban lasua opera migliore, in quanto gli spessori adottati per lemurature e le volte superavano di gran lunga le dimen-sioni adotatte abitualmente.L’ultima conferenza dell’anno 2004 si è svolta congiun-tamente all’inaugurazione della nuova sede della SezioneCampania ubicata sempre in Castel dell’Ovo. Alla rela-zione dell’arch. Luigi Maglio è seguito un festoso brindi-si che ha visto coinvolti tutti i soci della Sezione.

    Ciclo seminariale sulle fortificazioni della CampaniaII a edizioneSulla scorta degli ottimi risultati raggiunti dalla primaedizione, nel periodo aprile-giugno 2004 si è svolta pres-so la Sede in Castel dell’Ovo la IIa edizione del “Cicloseminariale sulle architetture fortificate dellaCampania”. Grazie inoltre all’adesione di alcuni diparti-menti universitari che hanno fornito il patrocinio, la par-tecipazione al ciclo di studi ha offerto agli studenti la pos-sibilità di richiedere al proprio Corso di Laurea un primoriconoscimento dell’attività svolta.Gli interventi si sono articolati in modo da fornire aglistudenti una prima valida chiave di lettura per la correttaconoscenza del vasto patrimonio di architettura fortifica-ta presente sul territorio e sono stati i seguenti:Flavio Russo - La difesa attiva nelle fortificazioni diepoca classicaRosa Carafa - Fortificazioni normanno-sveve in CampaniaRosa Carafa - Caratteri dell’architettura difensiva angioinaLuigi Maglio - Architettura militare di transizioneLuigi Maglio - Fortificazioni vicereali nel regno di NapoliFlavio Russo - Il torreggiamento vicereale nel regno di NapoliGigliola Ausiello - Tecniche e materiali da costruzione

    nei castelliMarina Fumo - Recupero e valorizzazione delle architet-ture difensiveLe lezioni, accompagnate da proiezioni di diapositive esupportate da materiale didattico, sono state integrate davisite di studio a Castel dell’Ovo, Castelnuovo e ForteS. Elmo, condotte dall’arch. Luigi Maglio.

    ViaggiIn primavera la dott.ssa Palmira Attisani ha organizzatoper i soci della Sezione un viaggio nelle città di Trieste eGorizia. Durante i giorni di permanenza nei due centricon i Castelli di S. Giusto (fine XV secolo) e Castello diGorizia, i partecipanti hanno avuto modo anche di visita-re la zona archeologica ed il museo paleocristiano diAquileia, colonia militare romana, come pure la cittadinamedioevale di Muggia, estremo sud-orientale della pro-vincia di Trieste. Un’ulteriore tappa è stata effettuata alCastello di Miramare (1856) con proseguimento alCastello di Duino (XIV secolo) dove i soci sono stati cor-dialmente ricevuti dai Principi di Torre e Tasso. Alla visi-ta della città di Gorizia è seguita inoltre una tappa alParco Formentin e al Sacrario di Redipuglia, posto allependici del Monte Sei Busi.Nel mese di maggio, in occasione delle mostre delBotticelli e di Filippino Lippi, è stato inoltre organizzatoun fine settimana a Firenze durante il quale è stato possi-bile apprezzare i capolavori provenienti da musei e colle-zioni private di tutto il mondo, in mostra per la primavolta al Palazzo Strozzi.

    Festa degli auguri18 dicembre 2004Un’interessante visita di studio a Persano (Salerno) hafatto da sfondo alla tradizionale festa degli auguri, comed’abitudine ambientata in una cornice storica e monu-mentale: la “Real Casina di Caccia Borbonica”, oggiComprensorio militare e sede del Comando del X°Reggimento di Manovra.L’ampio edificio costruito nel 1735 per volere di CarloIII, risulta essere stato oggetto di un intervento di restau-ro di Luigi Vanvitelli, autore della più famosa Reggia diCaserta e presenta una pianta quadrata simmetrica. Si svi-luppa su due piani ed è arricchito da quattro originali torriottagonali. Nel loro interno trovano posto ardite scale achiocciola, non sostenute da pilastri, ma sistemate adincastro nei muri perimetrali. Le stanze sono adornate daricchi stucchi in stile rococò e da volte a vela finementedecorate. Conserva tutto il suo fulgore settecentesco laCappella gentilizia con i suoi dipinti.

    Luigi Cosenza

    I CASTELLI DEL PARMENSE E DEL PIACENTINO

    Lo scopo principale del viaggio è stato quello di metterea confronto quattro tipologie di architetture fortificatefortemente connotate per il loro stato di conservazione eper la loro diversa utilizzazione.Si è iniziato con la visita al Castello di Varano deiMelegari, situato in posizione dominante sulla riva sini-stra del fiume Ceno a 9Km. da Fornovo. Di origini moltoantiche (già esisteva ne sec. XI) venne distrutto ne 1295,e, successivamente ricostruito; appartenne, con alterne

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    ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

    Il Castello di Gorizia.

    EMILIA ROMAGNA

  • vicende ai Pallavicino fino al 1805. L’aspetto attuale risa-le alla seconda metà del Quattrocento, quando le cortinee le torri, costruite con i ciottoli del fiume Ceno, vennerocoronate da camminamenti merlati sostenuti da lunghibeccatelli in mattoni. Il castello si discosta dalle tipologiericorrenti presenti nel territorio per la dissimetria dellacollocazione delle torri: il mastio è posto nell’angolo set-tentrionale e originariamente era isolato dal resto dellafortificazione e collegato ad essa con un ponte levatoioposto a grande altezza, di cui si riconoscono le evidentitracce. Il lato sud che guarda il borgo è difeso da tre pos-senti torri, delle quali la centrale funge da ingressoanch’esso anomalo in quanto posto sul fianco della torree non frontalmente e difeso da una saracinesca, il che fapensare ad una rampa di accesso senza ponte levatoio.Manca la torre sull’angolo occidentale, mai costruitaforse a causa delle caratteristiche morfologiche del sito. Ilcastello si trova attualmente in restauro che riguardasoprattutto le coperture. Il progettista e direttore dei lavo-ri , arch. Mario Leonardi, si è reso disponibile per unavisita guidata al cantiere. I partecipanti al viaggio tra iquali il presidente onorario N.D. Alberta FranchiScarselli, il presidente della sezione Ing. Gian LuigiBragadin, l’ing. Dino Palloni membro del ConsiglioScientifico Nazionale, il vice presidente LorenoConfortini, l’addetto culturale Paolo Nannelli sono statiaccolti dal sindaco del Comune di Varano con grandesoddisfazione per l’interesse dimostrato dall’Istituto alrestauro del castello che impegna notevoli risorse del pic-colo Comune.La tappa successiva ha avuto come obiettivo la Rocca diNoceto, situata nelle vicinanze della via Emilia versoFidenza: Il castello ha origini molto antiche ed ha fin daitempi remoti sostituito una significativa posizione strate-gica, posto come è nei pressi della via Emilia e dell’anti-ca via Francigena. Fortificato nel duecento daiPallavicino del ramo di Busseto che ne erano i signori, ilcastello fu al centro, a partire dal 1345, di aspre contesetra i Pallavicino e i Sanvitale che portarono a reiteratedistruzioni della fortezza, prima nel 1370 e successiva-mente negli anni 1402, 1409, 1416. Entrato in possesso diPier Maria Rossi a partire dal 1448 il castello fu rico-struito nelle forme attuali. Ritornato ai Sanvitale, alla finedel quattrocento, restò in loro possesso con alterne vicen-de fino al 1805, anno della confisca napoleonica. La for-tezza, chiamata Rocca dei Nocetani, è connotata da unimpianto rettangolare con torrioni rotondi angolari, com-pleto nel suo tracciato, e dal mastio, posto al centro dellacortina sud-orientale, che ne risulta l’elemento più signi-ficativo dal punto di vista castellologico: è costituito dadue possenti parallelepipedi sovrapposti, contornati dalunghi beccatelli su tutti i lati, secondo la tipologia tipicadelle fortificazioni rossiane, molto simile ai torrioni diTorrechiara e di Roccabianca. La rocca è di proprietàcomunale che ne ha curato il restauro; recentemente èstato aperto il piano nobile che ospita mostre e manife-stazioni culturali. Da segnalare anche il bel giardino pub-blico ricavato all’interno del perimetro dei bastioni, e lasistemazione della piazza pedonale nell’area antistante lafortezza.La “pausa pranzo” è stata consumata nel chiostrodell’Abbazia Cistercense di Fontevivo, fondata nel 1142.Il ristorante “I 12 monaci” si trova nel monastero recen-temente restaurato, di impianto settecentesco; la salaristorante è ambientata nell’antico refettorio del monaste-ro; La Chiesa conserva l’originario aspetto romanico;all’interno custodisce nella navata di destra una preziosaMadonna col Bambino, scultura attribuita a BenedettoAntelami (inizio sec. XIII).

    Nel pomeriggio ci si è trasferiti nel piacentino per una visi-ta al Borgo fortificato di Vigoleno. Posto in posizionedominante la valle dello Stirane, il castello ed il borgo for-tificato di Vigoleno costituiscono un unitario sistema difen-sivo a scala urbanistica, tra i meglio conservati del territo-rio piacentino. Il castello appartenne agli Scotti a partire dal1200. Distrutto per ordine di Giangaleazzo Visconti, e rien-trato in possesso degli Scotti a partire dal 1385, fu riedifi-cato in varie epoche fino a raggiungere le forme attuali.L’accesso al borgo è caratterizzato da un imponente rivelli-no che protegge la porta dominata dall’alta torre dellarocca, collegata a sua volta al castello vero e proprio da unpoderoso camminamento a doppia cortina merlata, che cir-conda la rocca anche nella parte interna. Il castello vero eproprio conclude la sequenza delle fortificazioni, nell’ordi-ne: rivellino, torre portaia, mastio, rocchetta, terrapieno,torre di sopralzo. Si tratta di un edificio trasformato in varieepoche che denota la sua funzione residenziale. Gli Scottilo abitarono fino al 1908. Dal 1922 al 1934 ne fu proprie-taria la principessa Ruspoli duchessa di Gramont; in questoperiodo il castello visse momenti di grande splendore trafeste e ricevimenti. Nel borgo, perfettamente conservato,sorge la Pieve di San Giorgio edificata nella seconda metàdel 1100. Il tempio è a forma basilicale a tre navate e treabsidi. Notevoli i capitelli romanici ed il portale d’ingressocon la lunetta che contiene il bassorilievo di San Giorgioche uccide il drago. Nell’interno sono stati riportati allaluce e restaurati affreschi del XV secolo.Il viaggio si è concluso al castello di Zena, ospiti dellaproprietaria signora Carla Perotti. Il castello insignito, nel1990, della targa di segnalazione dell’Istituto Italiano deiCastelli, è il risultato di attenti restauri condotti dalla pro-prietà, a partire dal 1973, che con grande amore ha ripor-tato la costruzione ai fasti di una sontuosa residenzacastellata quale doveva apparire nel secolo XVIII, quan-do i fratelli Anviti, funzionari del duca FrancescoFarnese, furono insigniti del titolo di conte e divenneroproprietari del castello e del feudo; castello che come tuttigli altri del territorio parmense e piacentino, non era sfug-gito alla sequenza di distruzioni, rifacimenti, passaggi diproprietà, cambi di destinazione.

    Arch. Paolo Nannelli

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    ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

    Noceto, particolare del mastio.

  • CONFERENZE E VISITE DI STUDIO 2001/2002

    Attività Anno 2001L’attività del 2001 della Sezione è iniziata col consuetociclo di conferenze invernali denominato IncontriCastellani tenutosi nella sede della Banca Popolare diMilano, gentilmente concessa per l’occasione, nei giorni16 febbraio, 23 febbraio, 2 marzo, 9 marzo.Le relazioni sono state tenute da docenti dell’Universitàdi Bologna:Roberta Esposito della Facoltà di Lettere e Filosofia Dip.di Medievistica che ha parlato sul’argomento: Castel SanPietro: un caso di governo del contado tra pieno e tardomedioevo.Roberta Budrieri del Dip. di Archeologia che ha disserta-to su: Edifici di culto e questioni di incastellamento.Tiziana Lazzari del Dip. di Paleografia e Medievisticache ha intrattenuto l’uditorio sull’argomento: Il sistemadelle rocche nelle città romagnole da Federico II allesignorie cittadine.Massimo Mantovani Ordinario di Storia Medievale cheha illustrato agli incuriositi ascoltatori un argomentoinsolito: Alimentazione e cucina in un castello medie-vale.Il 10 marzo la sezione, unitamente al gruppo di Firenze,ha effettuato l’interessante visita al Castello di SanMartino di proprietà dell’ingegner MichelangeloPoletti, socio della Sezione, che ha gentilmente conces-so la visita. Il dottor Cesare Fantazzini ha illustrato lastruttura del castello ed i lavori di restauro effettuati neivari periodi.Dal 20 al 23 aprile è stata effettuata una visita di stu-dio nel piacentino con il seguente itinerario: Paternavisita al castello di proprietà Pettorelli Casali, VigoloMarchese: chiesa e battistero romanici illustrati conperizia dal parroco don Botti. Visita esterna al castel-lo di Montanaro. San Giorgio Piacentino di proprietàGazzola di Settima.Podenzano castello di proprietàcomunale, Riva castello di proprietà Fortuzzi,Vigolzone castello di proprietà Landi di Chiavenna.Vi sita guidata alla Rocca Olgisia di proprietàBengalli, visita guidata al castello di Rivalta di pro-prietà Zanardi Landi, castello di Lisignano, castello diAguzzano proprietà Gonzaga Anguissola. Castello diCorso, a Ponticelli d’Ongina nel castello Pallavicini-Casali di proprietà comunale sono stati visitati in par-ticolare la Cappella con interessanti affreschi e le can-tine con il Museo Etnografico ed Acquario del Po. SanPietro in Cerro visita al castello di proprietàSpaggiari. ACortemaggiore visita del Duomo con gliaffreschi del Pordenone e visita esterna del Palazzo.Dopo una veloce visita al paese di Busseto, visita alcastello di Roccabianca di proprietà Scaltriti. APiacenza, accompagnati dal conte AlessandroBrondello di Brondelli si è visitato: il Duomo romani-co, il Palazzo cittadino (XIII sec.), Palazzo Farnese, ilmuseo archeologico con il famoso “fegato etrusco” inbronzo per l’insegnamento dell’aruspicina, il Museodelle carrozze, la Pinacoteca, La Cappella. ACastelnuovo Fogliani visita al castello di proprietàdell’Istituto dell’Università Cattolica, quindi allachiesa, alle torri e agli spalti di Vigoleno, e ai nuoviambienti aperti alle visite del castello Sanvitale aFontanellato.Il 24 giugno 2001 la Sezione ha partecipato alla pre-sentazione del volume: “Canossa nel sistema fortifi-cato matildico” a cura di Franca Manenti Valli, ed.Diabasis, Belvedere Guide. Questa interessantissimaed elegante guida è curata da Franca Manenti Valli,

    architetto e membro del Consiglio Scientificodell’Istituto Italiano dei Castelli, vicepresidente dellaSezione e consigliere dell’Istituto Beni Culturali dellaRegione Emilia Romagna. Il libro si apre con la pre-fazione di Mario Federico Roggero professore emeri-to al Politecnico di Torino, membro onorario delConsiglio Scientifico dell’Istituto Italiano dei Castellie del Consiglio Direttivo dello stesso Istituto, e conuna premessa di Franca Manenti Valli. I testi di PierGiorgio Oliveti, Luciano Patroncini, ClaudioFranzoni, Rea Silvia Motti, Franca Manenti Valli,Dino Palloni, Mario Rossi, Luigi Zarotti, LorenoConfortini, Gino Badini, Emanuela Galimberti spazia-no dalle regioni storico-geografiche, che hanno deter-minato la scelta del luogo sul quale si erge Canossa,allo studio archeologico del luogo con tracce di inse-diamento romano, al successivo reimpiego delle anti-chità classiche, allo studio analitico della chiesa diSant’Apollonio, alle fortificazioni e alle notevolistrutture difensive che hanno fatto di Canossa unluogo praticamente inaccessibile agli assedi chedovette subire nei secoli X e XIII, alla sua particolareed interessante geomorfologia, all’utilizzazione dellarocca durante il periodo estense, concludendo con unaricca documentazione sulle carte canossane reperibiliin archivi ed un’attenta analisi e rilettura delle leg-gende fiorite su essa. La presentazione è stata tenutaal castello di Rossena. Dopo l’introduzione di AlfredoGennai, sindaco di Canossa, e di MaurizioCammellini, presidente della Sezione CulturaProvincia di Reggio Emilia, hanno preso la parolaDino Palloni, vicepresidente della Sezione EmiliaRomagna, Sergio Venturi dell’Istituto dei BeniCulturali dell’Emilia Romagna, Franca Manenti Valliconsigliere scientifico, Alessandro Scansani direttoreeditoriale Diabiasis. Un pubblico attento e vivamenteinteressato all’argomento ha riempito la sala edapplaudito clamorosamente i relatori.La Sezione si è poi recata a visitare il castello diBianello, concesso gentilmente alla visita dalla pro-prietà, terminando così questa escursione nelle terrematildiche.Dal 2 all’11 ottobre si è svolto il consueto viaggio distudio autunnale con meta la Sicilia. Partendo daCatania, dopo una visita al castello Ursino, i parteci-panti hanno visitato Augusta, Siracusadove hanno visi-tato il Duomo, il tempio di Apollo, la fonte Aretusa, ilCastello Maniace, il palazzo Bellomo, la GalleriaRegionale, il Parco Archeologico della Neàpoli checomprende la maggior parte dei monumenti classici diSiracusa greca e romana. Dopo breve visita ad AciReale, Aci Trezzae Aci Castelloil gruppo è giunto aTaormina. Il quarto giorno i partecipanti dopo avervisitato Enna e Piazza Armerina, sono giunti adAgrigento che hanno visitato la mattina seguente men-tre nel pomeriggio hanno visitato il castello diMussomeli. Quindi è stata la volta delle visite aSelinunte, Salemi (castello di Mokarta) e Marsala.Visitata Erice si sono recati a Segesta e Carini.L’ottavo giorno è stato interamente dedicato alla visitadei monumenti di Palermo ed il giorno dopo è stata lagiornata delle visite alle ville barocche di Bagheria,alla Cattedrale di Cefalù, al castello medievale diCastelbuono e Caccamo. L’ultimo giorno visita aMonreale.Il 17 novembre la sezione ha effettuato una visita guida-ta di un giorno con meta il Borgo della Scola, di proprietàdel socio dottor Montanelli ed al castello di Mentasico diproprietà Tannini.

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    ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

  • ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

    Attività Anno 2002Il consueto ciclo di conferenze ha aperto l’attività del2002 della sezione. Le conferenze tenute presso la sededella Banca Popolare di Milano in via Carbonesi 11 ver-tevano su: Il cantiere medievale che ha avuto come rela-tore il prof. Andrea Ugolini dell’Università di Ferrara (25gennaio), Le fortificazioni di Malta che ha avuto comerelatore il prof. Giampiero Cuppini dell’Università diBologna (1 febbraio), La fabbrica dei castelli crociatiche ha avuto come relatore il prof. Luigi Marinodell’Università di Firenze (15 febbraio), Indagini archeo-logiche a Porta Galliera (22 febbraio).Il 2 febbraio è stata effettuata la visita alla mostra Dualenella Villa Aria a Marzabotto e al Museo Etrusco.Il 15 marzo presso il Circolo Ufficiali di Presidio si è tenu-ta la conferenza La quarta cerchia: Le ultime fortificazio-ni di Bologna riguardante quel Campo Trincerato diBologna, grandiosa opera di ingegneria militare costituitada forti, terrapieni e batterie che a settentrione cingevanocome un enorme semicerchio, praticamente senza solu-zione di continuità, il centro urbano e le sue immediateadiacenze da Casalecchio a Villa Mazzacorati, e a mezzo-giorno i colli dominando la città stessa ed i suoi accessi.Il 24 marzo il Gruppo Giovani ha effettuato una visita distudio nella Valle del fiume Lamone, a sud di Faenza eBrisighella, alla ricerca dei resti di due importanti fortifi-cazioni ridotte da secoli allo stato di ruderi che hanno incomune, oltre alla sorte di abbandono, la stratificazionedi differenti tecniche costruttive e danno possibilità, met-tendole a confronto, di studiare, a partire da esse, la sto-ria del luogo.Dal 20 al 24 marzo insieme alla Sezione Marche è stataeffettuata una visita di studio nel senese meridionale sultema: “Opere fortificate del senese meridionale con par-ticolare attenzione ai castelli rurali”. Sono stati visitati:Montecchio Vesponi (castello duecentesco), Castigliondel Lago (grande castello con rarissimo mastio triangola-re), Cuna (imponente grancia fortificata dello Spedaledella Scala di Siena), Monteroni d’Arbia (visita esterioredel mulino fortificato dei primi decenni del trecento),Lucignano d’Arbia (borgo fortificato con cinta del XIVsecolo), Monte Oliveto Maggiore (grandioso complessomonastico fondato nel 1313), San Giovanni d’Asso (visi-ta esteriore del grande cassero trecentesco), Bibbiano(interessante castello rurale della metà del quattrocento),Buonconvento (mura trecentesche con beccatelli senesi),Spedaletto (grancia fortificata dello Spedale della Scaladi Siena), Pienza (città rinascimentale voluta da Pio II nel1459), la città rinascimentale di Montepulciano,Montalcino (castello del 1361), la Chiesa abbaziale diSant’Antimo, i ruderi del castello duecentesco diCastiglione d’Orcia, Rocca d’Orcia (visita esteriore delcastello torre), la grande gotica di San Galgano, la chie-setta con la celebre “spada nella roccia” di Montesiepi, lachiesa con robbiane di Santa Fiora, Abbadìa San

    Salvatore (chiesa e borgo medievale), Radicofani (impor-tante via di controllo della via franchigena, il cui castellofu rinforzato nel 1198 da Innocenzo III), Saertano (visitaesteriore del Castello), la celebre cinta muraria del 1226di Monteriggioni, il monumentale complesso di Staggia.Il 14 aprile la sezione ha effettuato una visita di studioche ha avuto come meta la visita di tre castelli:Bevilacqua, Sanguinetto e Salizzole.Il 18 maggio si è svolta una simpatica visita di studio sulSile dopo aver visto il Castello e la Torre di Casale sulSile, e nel pomeriggio la visita a Villa Lates a Istrana.Il 18 maggio il Gruppo Giovani ha effettuato una visita distudio a due castelli medievali nei pressi di Verona:Montorio veronese e Illasi.Il 15 giugno la sezione ha partecipato, nel Castello diMantecchio, alla presentazione del volume degli atti delConvegno “Fortificazione Canossiane”. Nel pomeriggiosono stati visitati, a Reggio Emilia, la Mostra del Tiarininel Palazzo Magnani, e i Chiostri di San Domenico.IL 28 giugno la sezione ha partecipato al SeminarioInternazionale “Malta baluardo d’Europa” svoltosi aBertinoro.Dall’11 al 15 ottobre si è svolta la visita di studio autun-nale, realizzata con la sezione Marche, che ha avuto comemeta “Il Lago Maggiore” . Sono stati vistati: il CastelloSforzesco a Milano, Bellinzona (visita della Murata e deiCastelli di Castegrande, Montebello e di Sasso Corbaro),Locarno (Castello Visconteo e Santuario della Madonnadel Sasso), Castello di Bruni di Jerago, Castello Viscontidi San Vito a Somma Lombardo, Rocca Borromea diAngera, Santuario di Santa Caterina del Sasso Ballaro,Castello di Masnago, la cinquecentesca Villa Medici diMarignano di Frascarolo, visita di Castelserpio, visita delCastello Visconteo di Pavia, visita del Castello Visconteodi Sant’Angelo Lodigiano.Il 26 ottobre 2002 si è tenuto a Castel San Pietro Terme ilIII° Convegno Nazionale su: “Fortificazioni altomedievaliin terra e legno: ricerche, territorio, conservazione” i rela-tori iscritti erano: Aldo Settia (Università degli Studi diPavia), Jadranka Bentini (Soprintendente per i BeniArtistici e Storici), Mario Librenti, Maurizio Molinari,Roberta Michelini (Gruppo valorizzazione dei BeniCulturali ed Ambientali della Valle del Sillaro), Elisa Prunoe Chiara Monducci (Università degli Studi di Firenze),Tiziano Cannoni (Istituto Storia della Cultura Materiale),Rosa Pagella (Istituto Storia della Cultura Materiale), LuigiMarino (Università degli Studi di Firenze), Mirella CalviniCavani. Domenico Taddei (Università degli Studi diMilano) e Dino Palloni (Consiglio Scientifico dell’IstitutoItaliano dei Castelli) sono stati i moderatori.Il 17 novembre la sezione è stata ospite del SocioGiovanni Sapori Lazzari per la proiezione delle diaposi-tive sullo splendido viaggio di studio sul Lago Maggiore.

    Bianca Maria Rusconi

    Bellinzona, una veduta diinsieme di Castel Grande,fortilizio cardine di tutto ilsistema difensivo della città.

  • ALLA CORTE DEI MONTEFELTRO8-11 novembre 2004

    La Sezione Lazio ha effettuato, dall’8 all’11 novembre2004, una visita di studio nelle Marche alla corte deiMontefeltro.Accompagnati dallo storico dell’arte Costantino D’Orazio,si è seguito un itinerario nel tempo dal 300 al 500.Prima tappa Gubbio, borgo medievale del 300 e attivocomune fino all’arrivo nel 1384 dei Montefeltro.La scoperta di Cagli col suo torrione Martiniano e le suestupende chiese illustrato sapientemente dal dott. AlbertoMazzacchera, assessore alla Cultura, vice sindaco e vicepresidente della Sezione Marche.Base del soggiorno è stata Urbino dove ci ha ricevuti laSovrintendente dott.ssa Mochi Onori.Pesaro ci ha rivelato il Palazzo Ducale, realizzato nel 500da Guidobaldo II della Rovere e la stupenda collezione dimaioliche famosa nel mondo.Quindi tocco di modernità nella visita da Guido e MilenaUgolini con la scoperta di una prestigiosa collezione diarte moderna da Fontana a Burri passando per l’artepovera di Kounellis e Mertz seguita da una colazionegentilmente offerta dagli anfitrioni.L’ing. Dino Palloni, vice presidente della Sezione EmiliaRomagna, venuto da Rimini, ci ha illustrato con dovizia diparticolari e approfondimenti scaturiti dai suoi studi, laRocca Malatestiana di Fano e i bastioni del Sangallo splen-didi spazi che hanno subito recentemente ottimi restauri.Il Presidente della Sezione Marche, ing. Pietro Fenici, ci hapoi ricevuti con la gentile consorte nella sua splendida resi-denza per un pranzo con altri soci della Sezione Marche.Il viaggio si è concluso con la visita della settecentescavilla Spada Lavini appartenente ai Conti Gherardo eMaria Consolata Balbo di Vinadio, quindi Loreto ricevu-ti da S. E. Angelo Comastri, Vescovo titolare che ci haguidati sui camminamenti di difesa del Santuario.

    Olga Caputi

    LE FORTIFICAZIONI CHE HANNO SEGNATO LASTORIA DI GENOVA

    Continua, con la conferenza La città dei forti tenuta dal-l’architetto Renato Fenoglio alla sala Chierici dellaBiblioteca Berio, l’attività della sezione Liguriadell’Istituto.Tema dell’incontro: I forti di Genova. Considerati nonsolo come installazioni militari ma esaminati in un conte-sto più ampio, nell’importanza che hanno avuto nello svi-luppo della città.Quell’inestricabile rete di camminamenti, torri, polve-riere, bastioni, caserme oggi in stato di abbandono,che ne costituisce il complesso fortificato, circondal’abitato di Genova dalle alture al mare estendendosiper circa dodici chilometri. Nessun’altra città almondo può vantare una cinta muraria così imponente.I quindici forti di Genova, sei dei quali inseriti diret-tamente nella poderosa muraglia del 1633, sono dovu-ti all’opera del Genio Militare Sabaudo. Furonoappunto i Savoia a dare l’impulso decisivo alla costru-zione delle fortezze, che vennero completate tra il1818 e il 1840. Con un imponente stanziamento dicapitali. I piemontesi fecero di Genova una piazzafor-te imprendibile, con il compito di ospitare la cortenell’eventualità che Torino subisse un’invasione.Genova, che contemporaneamente intraprese unavasta opera di rinnovamento, si trasformò pertanto inuna vera e propria caserma. E molte furono costruiteproprio all’interno della città sui luoghi dove sorgeva-no antichi conventi (San Benigno, San Domenico)requisiti per ospitare le truppe. «Si calcola che su unapopolazione di circa centoventimila abitanti vi fosse-ro non meno di trentamila soldati. - ricorda RenatoFenoglio - In pratica, a quei tempi, una persona suquattro portava la divisa».Questo ingente spiegamento di forze, che incise profon-damente nello sviluppo della città, serviva non solo arespingere un eventuale attacco nemico, ma anche a tene-re a bada l’irrequieta popolazione genovese, sempre gelo-sa della propria libertà ed indipendenza. Tre dei forti, SanGiorgio, Castelletto, ricostruito dai Savoia dopo trecentoanni e Sperone, avevano le batterie puntate verso la città.Nel 1849 i genovesi, durante una rivolta poi violente-mente repressa, riuscirono a distruggere definitivamentel’odiato Castelletto, da secoli simbolo della tirannia dei“foresti”.

    Matteo Bertolotti

    IL CENTRO STORICO DI LAVAGNA

    Domenica 5 dicembre 2004 arrivo a Lavagna e visitaguidata a Casa Carbone (FAI) e giardino. L’edificiosituato nel centro storico di Lavagna, coerente esempioabitativo di stile fin-de-siècle tipicamente ligure nelledecorazioni esterne e nella struttura architettonica. Riccadi arredi e dipinti dell’epoca. Casa Carbone conservainfatti eccezionalmente intatto l’ambiente domestico diuna famiglia borghese del Novecento ligure prima che “leesigenze della nostra civiltà spersonalizzassero le nostreabitazioni”.

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    ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

    Il palazzo Ducale di Urbino.

    LIGURIALAZIO

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    Colombo MobiliCOLLEZIONE

    VILLA OLMO

    La ditta Colombo, fondata lo scorso secolo da due mobilieri, Filippo e Carlo, ècresciuta e si è estesa, divenendo una delle principali aziende del mobile in Europa enegli U.S.A. Armonizzandosi con il mercato ed i gusti in continua mutazione, il design

    e l’esecuzione vengono costantemente migliorati. Perciò oggi, Gabriele e AdrianoColombo continuano a produrre una collezione raffinata di mobili davvero pregiati.

    Colombo Mobili S.r.l. - 20036 Meda (MI) - Via Verdi 23 -Telefono 0362.34.05.72/3/4 - Telefax 0362.34.05.80 -

    e-mail [email protected] - http://www.colombomobili.com

  • Nel pomeriggio arrivo a La Spezia e visita guidata alMuseo LIA, via del Prione 234 (Dipinti databili dal XIIIal XVIII sec., Miniature italiane e straniere dal XIII alXVI sec., Sculture e Oggetti antichi e moderni, ecc.),visita guidata al Museo del Sigillo, via del Prione 236 (Lapiù completa raccolta di Sigilli dal IV millennio A.C. aigiorni nostri, vedi Fabergé, Lalique ecc.).

    I CASTELLI DEL PIACENTINO17 aprile 2004

    Numerosi soci, guidati dall’ing. Palloni, hanno visitatoquattro interessanti castelli del piacentino.Castell’Arquato . Rocca. Imponente complesso fortifica-to fatto innalzare nel 1342 dal Comune di Piacenza e poirafforzato nel 1347 da Luchino Visconti in posizione stra-tegica allo sbocco della Val d’Arda per il controllo del-l’importante strada che, passando per Bardi e per BorgoVal di Taro, raggiungeva la Liguria e la Lunigiana. Sicompone di due recinti fortificati, muniti di torri angolari,posti rispettivamente a mezza costa e alla sommità di unripido pendio di un’altura dominante la Valle dell’Arda.Il recinto più elevato è contraddistinto da un’alta torre, omastio, che sormonta l’ingresso principale adiacente alla“Piazza Alta” sulla quale prospettano le absidi della col-legiata romanica di Santa Maria e il Palazzo Pretorio del1293, oggi municipio.Vigolo Marchese. Chiesa di San Giovanni. Faceva partedi un più antico complesso monastico.Presenta un organismo romanico dalla pianta a tre navatecon copertura lignea e alto campanile a struttura laterizia.Battistero. Sorge attiguo alla chiesa e presenta pure essoun organismo romanico dalla pianta circolare trilobatacostituita da un ambulacro di contorno separato, median-

    te pilastri circolari, da un vano centrale coperto da calot-ta emisferica.Paderna di Pontenure. Vasto e articolato complesso for-tificato forse risalente all’XI secolo e soggetto poi ademolizioni e ricostruzioni fino al Quattrocento.Presenta un impianto trapezoidale circondato da fossatoancora con acqua, difeso da torri quadrangolari e avvici-nabile per la sua conformazione al tipo del ricetto.All’interno si trova un oratorio altomedievale dalla pian-ta a croce greca, divisa in nove campate coperte da volte.Forse risalente al IX secolo, costituisce la parte più anti-ca del complesso.Singolare la torre isolata, vero e proprio dongione ester-no, anteposta alla fronte settentrionale lungo il contornodel fossato, dotata di ingresso proprio e in origine muni-ta di ponte levatoio e di ponticella pedonale.Zena di Carpaneto Piacentino. È ignota la data dicostruzione del Castello originario che, già esistente nelsecolo XIII, ha subito nel corso del tempo devastazioni,ricostruzioni e numerosi passaggi di proprietà.Tuttavia conserva ancora l’originario impianto quadrango-lare a corte centrale chiusa che oggi si presenta aperta a set-tentrione in seguito alla demolizione avvenuta nel settecen-to. L’ingresso posto sulla fronte occidentale, reca le traccedel ponte levatoio sul fossato che circondava il fortilizio.

    I CASTELLI DEL NOVARESE16 ottobre 2004

    Numerosi soci accompagnati dal Presidente Nazionale FlavioConti hanno visitato Castelli, palazzi e chiese del Novarese.Galliate. Grandioso Castello fatto sistemare da GaleazzoMaria Sforza nel 1476, su progetto degli ingegneri duca-li Ambrogio Ferrari e Danesio Maineri, per trasformareed aggiornare il preesistente fortilizio visconteo; presen-ta i caratteri propri dell’architettura militare sforzesca conpoderose cortine murarie circondate da ampio fossato emunite di caditoie dagli slanciati beccatelli in mattoni,torri sorgenti in corrispondenza dei quattro angoli, torrisugli ingressi munite di caditoie dalla triplice mensola inpietra simili a q