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PRIVATO SOCIALE Corso di Psicodinamica di gruppo Prof. Claudio Neri 09/02/2012 Dott.ssa F. Costigliola Dott.ssa M. Rossetti

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PRIVATO SOCIALE

Corso di Psicodinamica di gruppo Prof. Claudio Neri

09/02/2012

Dott.ssa F. CostigliolaDott.ssa M. Rossetti

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SINONIMI

Terzo SettoreAzione Volontaria

Terzo SistemaEconomia Civile

Terza DimensioneSettore No Profit

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DEFINIZIONEComplesso di istituzioni che, all’interno del sistema economico, si collocano tra lo stato e il mercato ma non sono riconducibili né all’uno né all’altro.Si tratta di soggetti organizzativi di natura privata ma volti alla produzione di beni e servizi a destinazione pubblica o collettiva. Le organizzazioni del Terzo Settore forniscono al benessere della società un contributo non inferiore, anche se di natura diversa, da quello di Stato e Mercato.

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REQUISITI

Costituzione formaleNatura giuridica privataDivieto di distribuzione dei profittiAutogovernoVolontariato

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DEFINIZIONE DELL’ORDINE DEGLI PSICOLOGI DEL LAZIO

Il Terzo Settore comprende tutti quegli interventi in cui la professionalità psicologica viene richiesta:- da un committente pubblico- al di fuori del rapporto di lavoro organico- per finalità sociali e socio-sanitarie- in aree primariamente ad interesse pubblico, storicamente presidiate dallo Stato Sociale- sotto il controllo diretto o indiretto della pubblica amministrazione

Questa definizione prescinde dall’esistenza di una struttura organizzativa ed inserisce in questo settore anche le attività professionali svolte dagli psicologi in rapporto diretto con enti locali, su progetti limitati alle finalità sociali e socio-Sanitarie.

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TIPOLOGIE DI SERVIZI

Gruppi di auto mutuo aiutoCase famiglia

Ambulatori socialiCooperative sociali

Associazioni di volontariatoONG (Organizzazione non governativa )

ONLUS (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale)

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MOVIMENTO ANTIPSICHIATRICO

Manicomi

Obbligatorietà

Ricovero

Visite Specialistiche

Bisogni

Servizi

Consenso

Presa in carica

Relazione Terapeutica

Diritti

→I dipartimenti di salute mentale come contesti istituzionali e nuove organizzazioni della cura (Boccara, 2011).

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TIPOLOGIE DI SERVIZI

Gruppi di auto mutuo aiutoCase famiglia

Ambulatori socialiCooperative sociali

Associazioni di volontariatoONG (Organizzazione non governativa )

ONLUS (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale)

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GRUPPI DI AUTO MUTUO AIUTOSono delle reti sociali artificiali create allo scopo di produrre aiuto e sostegno reciproco tra individui che condividono gli stessi problemi (di ordine personale, comportamentale, familiare, sociale, medico, etc .).Sono costituiti da un numero limitato di persone o famiglie e vi si accede per libera sceltaNon offrono terapie nel senso tradizionale del termine ma permettono l’attuazione di un cambiamento attraverso la condivisione di esperienze di vita comuni.

I valori alla base del gruppo sono: LEGAME, FIDUCIA, RISPETTO.

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CASE FAMIGLIAComunità residenziali di tipo familiare. Sono delle normali abitazioni in cui operatori specializzati coordinano le attività e la vita delle persone che ne fanno parte e che collaborano nella gestione della casa. Il fine è l'accoglienza di minori, disabili, anziani, persone affette da AIDS, persone con problematiche psico-socialiLa richiesta di ospitalità in una casa famiglia deve essere inoltrata ai servizi sociali del proprio Comune, che valuta la situazione personale e che, se necessario, può coprire i costi della retta in modo parziale o totale.

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CASE FAMIGLIA PER I MINORIMettono in atto interventi socio-assistenziali ed educativi integrativi o sostitutivi della famiglia.I tratti di maggiore affinità con la famiglia sono i seguenti:• Presenza di figure parentali (materna e paterna) che eleggono le persone

accolte a loro famiglia, facendone la propria casa a tutti gli effetti.• Presenza di un numero ridotto di residenti per garantire che i rapporti

interpersonali siano quelli di una famiglia.• La casa deve avere le caratteristiche architettoniche di una comune

abitazione familiare, compatibilmente con le norme eventualmente stabilite dalle autorità sanitarie.

• La casa deve essere radicata nel territorio, deve cioè usufruire dei servizi locali (negozi, luoghi di svago, istruzione) e partecipare alla vita sociale della zona.

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AMBULATORIO SOCIALE

È diretto a individui, coppie o famiglie di tutte le età, credo, nazionalità, classe sociale con difficoltà di varia natura (psicologiche, sanitarie, etc.) che non riescono a trovare risposta né nel pubblico né nel privato.(Ambulatorio sociale di psicoterapia Don Calabria).

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COOPERATIVE SOCIALI

Perseguono l'interesse generale della comunità alla promozione e integrazione sociale dei cittadini attraverso: la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi (tipo A) (Magliana 80); lo svolgimento di attività diverse (agricole, industriali, commerciali o di servizi) finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate (tipo B) (ITAS Garibaldi).

I servizi offerti sono vari: alloggio minori; informazione/orientamento; aggregazione giovanile; servizi di animazione territoriali; comunità terapeutiche per soggetti tossicodipendenti; comunità/alloggio/centri diurni per handicap fisici e psichici; assistenza domiciliare; centri diurni per anziani; recupero di persone svantaggiate; case di riposo; inserimento lavorativo.

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RUOLO DELLO PSICOLOGO Servizi di welfare d'accesso (per esempio i centri di prima accoglienza, di informazione, i servizi sociali all'interno delle amministrazioni comunali e delle Asl):

• presa in carico, redazione della cartella clinica, rilevazione di ogni elemento di carattere psicosociale e sanitario utile per la definizione del programma di trattamento individuale;• ascolto, orientamento, chiarificazione, sostegno e assistenza nel progetto di recupero.

Strutture residenziali e semiresidenziali:• programmazione, organizzazione e svolgimento di tutte le attività che si effettuano all'interno della struttura residenziale; • valutazione dei bisogni psichici ed emotivi della persona e del suo contesto per favorire il processo di comunicazione fra il paziente e gli operatori della struttura. • assicura una presenza programmata nella struttura.

Osservatori regionali:• concorre all'analisi delle problematiche psicosociali e alla programmazione e progettazione di specifici interventi.

Servizi domiciliari: • sostegno psicologico e consulenza agli operatori nell'ambito dell'attuazione dei piani di intervento.

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RISCHI DEL MESTIEREIl problema del ruolo dello psicologo nel terzo settore deriva dalla peculiarità del contesto:

incertezza del ruolo, che spesso è squalificato e messo ai margini oppure soppiantato da altre figure professionali (in molte situazioni confina con l’assistente sociale e con l’educatore). connotazione volontaristica del servizio che non permette il riconoscimento del valore aggiunto costituito dalla professionalità tecnica dello psicologo. limitatezza dei fondi che non garantisce un’adeguata remunerazione e una prospettiva di crescita professionale creando un senso di precarietà.

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LAVORARE PER IMITAZIONEIl problema del ruolo dello psicologo nel terzo settore deriva dalla peculiarità del contesto:

“ha funzionato con me e con quello prima di me e funzionerà anche con te”. Senza mentalizzazione (applicare al contesto le conoscenze acquisite durante gli studi) il rischio è di lavorare per imitazione, cercando di assumere, contemporaneamente, l’identità del leader e della comunità. La pericolosità dell’imitazione senza un approfondimento è di dimenticare l’essere umano che si ha davanti, la sua storia, le sue emozioni, le sue fragilità Per relazionarsi con l’utente che arriva al servizio e imparare a mantenere la distanza emotiva e a gestire il proprio ruolo sono fondamentali la pratica e il tirocinio.

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MENTALIZZAZIONEPer mentalizzare lo psicologo dovrebbe:

chiedersi cosa farebbe in una determinata circostanza e perché l’operatore di riferimento si è comportato in quel modo; mettere in contatto le due risposte; confrontarsi e porre domande all’operatore.

Per facilitare il processo di mentalizzazione è importante il monitoraggio.

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MONITORAGGIONei servizi del terzo settore il monitoraggio dello psicologo avviene in tre momenti distinti:

• Autovisione: è costituita da un momento di riflessione che permette allo psicologo di guardare retrospettivamente come è andato un intervento consentendogli di elaborare le emozioni suscitate dal caso. Viene condotta alla fine di un incontro, di un colloquio o di una terapia;

• Intervisione: confronto con il resto dell’équipe, ad esempio con gli operatori con cui si è attuato uno specifico intervento;

• Supervisione: permette di fare un lavoro per monitorare come l’operatore si rapporta con i colleghi durante un loro intervento e come si rapporta con gli utenti. Consente, inoltre, una riflessione sulle emozioni che sono state scatenate in una situazione particolare. La supervisione è l’aspetto più importante di un équipe che lavora per strada o in un’unità terapeutica.

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DON CALABRIAEmarginiamo l’emarginazione

L’Istituto Don Calabria è un Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto, impegnato in Italia e all‘estero con programmi riabilitativi, formativi ed assistenziali rivolti agli “ultimi”, che nelle realtà specifiche locali hanno come protagonisti i minori, le persone disabili, i detenuti, le persone bisognose di cure mediche. L'Istituto Don Calabria, è presente a Roma da settanta anni nella borgata di Primavalle. Dopo la Legge 180/78 (la legge Basaglia), la Casa dell‘Opera don Calabria a Roma comincia ad ospitare nella sua struttura gli ex pazienti dell'Ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà. Allo stato attuale dei fatti, all’interno dell’Istituto Don Calabria di Roma sono presenti servizi e progetti a scopo riabilitativo, assistenziale e ricreativo, diurni e residenziali accreditati e convenzionati con le istituzioni, che si rivolgono a persone con problemi di salute mentale e alle loro famiglie.

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DON CALABRIAAmbulatorio Sociale

Si propone come una realtà privato sociale: Solidale, Accessibile, Sostenibile,Competente.

L'Ambulatorio inoltre si vede costantemente impegnato anche sui versanti di: Formazione, Ricerca in psicoterapia, Sensibilizzazione e promozione di temi inerenti alla salute mentale e alla disabilità.

Nonostante si trovi in una struttura religiosa, il servizio di psicoterapia è assolutamente laico ed è portato avanti esclusivamente da professionisti.

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DON CALABRIAAmbiti di intervento

• Incontri con persone afflitte da problemi psicologici o relazionali• Incontri di coppia per problemi relazionali in qualsiasi fase del ciclo vitali• Sostegno alla funzione genitoriale in casi di conflittualità coniugale inconciliabile• Incontri per promuovere una genitorialità consapevole in coppie in attesa di un figlio• Incontri sulla conflittualità intergenerazionale• Incontri sulle problematiche delle coppie adottive ed affidatarie• Incontri con genitori e fratelli di persone con disabilità e disturbi psichici• Incontri con persone con difficoltà a sostenere malattie organiche gravi, croniche o comunque stressanti, e con i loro familiari• Incontri per il sostegno della qualità della vita nella terza età

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MAGLIANA 80La cooperativa sociale (tipo A) Magliana ’80 è nata nel 1980 per rispondere alle situazioni di disagio e tossicodipendenza che all’epoca andavano emergendo come le più gravi e rischiose per le fasce giovanili del nostro territorio. Oggi la Cooperativa sociale Magliana ’80 ha per oggetto sociale lo svolgimento in collaborazione con Enti pubblici e privati di attività inerenti la salvaguardia e la cura della salute nonché la lotta contro i fenomeni dell’esclusione sociale, con particolare attenzione alle problematiche quali tossicodipendenze, lotta alla tratta, migrazione e povertà.Il modo di lavorare è frutto dell’integrazione fra componenti del volontariato e operatori professionali che formano un’équipe multidisciplinare. Genitori, cittadini e parti sociali sono il sostegno e l’integrazione per progetti tecnici portati avanti da ex-tossicodipendenti, ex-detenuti, psicologi e medici.

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MAGLIANA 80Le attività svolte sono:• conduzione e gestione di servizi riguardanti l’accoglienza di persone

tossicodipendenti, di persone vittime di tratta, migranti;• consulenze e progettazioni di servizi nel campo della tutela della

salute e per l’inclusione sociale;• promozione e gestione di attività di carattere sociale e culturale

volte alla sensibilizzazione della popolazione generale rispetto alle problematiche suddette;

• progettazione di attività per l’inserimento di giovani in Servizio Civile Volontario;

• studi, ricerche scientifiche e progettazione per conto di Enti pubblici a carattere comunale, regionale e nazionale;

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MAGLIANA 80I servizi offerti sono quindi eterogenei e comprendono:

Centri di Accoglienza per Tossicodipendenti (3 Diurni, 1 Notturno) Area Prevenzione giovani e riduzione del danno (4 UDS) Lotta alla tratta Migranti Ricerca e formazione Volontariato I progetti attivi attualmente sono due:

Progetto per l’Avvio al lavoro di stranieri Neocomunitari (PANE) Sportello Bussola del Migrante

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MAGLIANA 80I gruppi terapeutici all’interno delle comunità residenziali o diurne, dove i soggetti vivono in relazione tra loro, sono gruppi di confronto che non superano le 15 persone. Gli psicologi sono entrati a lavorare nelle comunità dopo gli anni ’90: in precedenza i gruppi venivano condotti da operatori ex-tossicodipendenti che avevano seguito uno specifico training formativo.

Si possono individuare tre tipologie di gruppi di confronto, qualitativamente diverse, che si susseguono nel tempo in un percorso di crescita.

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MAGLIANA 80 Gruppi comportamentali

Prima di effettuare gruppi terapeutici veri e propri, alcune comunità sono solite proporre all’utenza la partecipazione a “gruppi di incontro sui comportamenti”: gruppi brevi effettuati con una frequenza di due volte al giorno, ogni mattina e sera, con l’obiettivo di riflettere sui comportamenti tenuti durante la giornata.

Gruppi dinamiciIn questi gruppi una persona può esternare le emozioni che prova nei confronti di un’altra in presenza di quest’ultima, facendo riferimento a una situazione vissuta insieme. Questi gruppi sono difficili da condurre poiché può succedere che gli utenti si sfoghino senza comprendere realmente il loro stato emotivo, ma sono necessari per permettere una maggiore conoscenza di se stessi e il passaggio ad un nuovo livello di crescita.

Gruppi staticiGruppi in cui ci si confronta sulla propria storia personale e in cui si ha la possibilità di descrivere i propri livelli emotivi. Tra questi troviamo il gruppo con psicodramma (Moreno) e il gruppo NIP (nuove identità personali) (Casriel)

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ITAS GARIBALDIAll’interno dell’ ITAS Garibaldi di Roma, è stata creata una cooperativa sociale di tipo B finalizzata all’inserimento lavorativo dei ragazzi con disabilità che frequentano l’ITAS stesso. Tale cooperativa ha dato vita a diversi progetti:

L’orto capovoltoLa terra che cura, la cura della terra, l’orto dei sempliciLa trattoria sociale “Articolo 14”.

I macro obiettivi riguardano:- valorizzare le specificità di ogni individuo, sostenerne i deficit, correggerne gli eccessi ed

apprezzarne le “diverse abilità”; - valorizzare l’importanza del sostegno scolastico e particolarmente dell’integrazione in

generale; - sviluppare percorsi di inserimento scolastico e professionale, attraverso la discussione e

determinazione di un progetto di vita condiviso da famiglia, istituzioni e territorio; - garantire ai ragazzi diversamente abili ed alle loro famiglie i diritti alla crescita, allo studio

e al lavoro, in proporzione alle effettive potenzialità di ognuno.

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ITAS GARIBALDILaboratori integrati

Con l’obiettivo di perseguire le finalità del progetto sopra citato e creare un nuovo tipo di didattica, sono stati avviati quattro “laboratori integrati” trasversali alle lezioni normali: abilità sociali, grafica, orto, cucina.La selezione dei ragazzi disabili per ogni laboratorio è stata effettuata tenendo conto sia di quelle che erano le loro preferenze ed attitudini, sia del tipo e del livello della loro disabilità valutata all’inizio dell’anno accademico. I quattro laboratori condividevano gli stessi macro obiettivi: miglioramento delle abilità sociali, integrazione, avviamento professionale. I micro obiettivi invece erano specifici per ogni laboratorio e stilati in base alle competenze di ogni ragazzo disabile.

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PRIVATO SOCIALE

Corso di Psicodinamica di gruppo Prof. Claudio Neri

06/02/2012

Dott.ssa F. CostigliolaDott.ssa M. Rossetti

Grazie per

l’attenzione