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1. Vedere le politiche pubbliche
2
Che cosa sono le politiche pubbliche?
Il concetto di ‘politica pubblica’ non è né pacifico, né evidente.
Non è pacifico, perché è traversato da una tensione tra due
definizioni: le politiche pubbliche sono
1. risposte a problemi di rilevanza collettiva
ma anche2.decisioni vincolanti per la collettività
1. Prime definizioni
3
1 definizione: l’elemento centrale è un problema di rilevanza collettiva,
pubblica.
Le politiche pubbliche sono tentativi messi in atto per fronteggiare
un problema collettivo mobilitando risorse pubbliche e/o private per avviarne
la soluzione.
2 definizione: l’elemento centrale è la decisione vincolante per la
collettività. Con le loro scelte, le autorità pubbliche possono
•assegnare le poste in gioco tra i diversi contendenti,
•ridurre o esasperare i conflitti
•rinviare o mettere la sordina a un problema ....
1. Prime definizioni Che cosa sono le politiche pubbliche?
4
problema pubblico soluzione
intenzionalità
finalizzazione a un obiettivo
autorità pubblica decisione vincolante
molteplicità di interessi e idee conflitti
compromessi
1. Prime definizioni Che cosa sono le politiche pubbliche?
politica pubblica
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1. Prime definizioni
Italia, idea di politica assoluta: “L’azione politica, essendo intesa come il solo tipo di azione capace di trasformare la società, è anche il solo attraverso cui la vita dell’umanità, o di una nazione, può essere migliorata in vista di un dato ideale” (Pizzorno, 1993)
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1. Prime definizioni La politica che manca all’italiano
l’italiano ha un unico termine per identificare due diversi campi di azione di rilevanza collettiva. "in politica sono i voti che contano" "la politica pensionistica pesa troppo sul deficit pubblico“inglesi e americani utilizzerano due termini diversi:
– politics nel primo caso, – policy nel secondo
“Il termine policy è libero da molte delle indesiderabili connotazioni collegate alla parola political, che spesso è considerata sottintendere ruoli partigiani e corruzione.” (Lasswell, 1951)
Corriere della sera, 17 febbraio, 2004 Pag. 015La «cura Blair»: via 80 mila statali, largo ai computer
di Alessio Altichieri
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA - Che bella la politica vera, che riguarda le tasche dei cittadini, i loro legittimi interessi, e non le fumose ideologie, i pregiudizi e le false promesse. La lingua inglese ha anche parole diverse per indicare queste due politiche: politics è la politica in generale, l' arte del governare, mentre policy indica gli indirizzi, le scelte concrete: politica politicante, quindi, o politica come amministrazione.
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1. Prime definizioni La politica che manca all’italiano
Il termine ‘politica’, da solo, non permette di discriminare le notizie di policy da quelle di politics
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Ancora oggi, molti giornalisti pongono il termine ‘politiche ‘ tra virgolette, come si fa per le espressioni strane o esotiche, e per evitare che sia confuso con ‘le donne che fanno politica’:
“L’inconsistenza della cultura politica nazionale è l’autentica cifra del centro******; ne condiziona la capacità di dar vita al cambiamento promesso, e mai attuato, e di produrre «politiche» davvero modernizzatrici. “ (Piero Ostellino, Uno spettacolo desolante, Corriere della sera, 24 settembre 2010)
1. Prime definizioni
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1. Prime definizioni La politica che manca all’italianoQuestioni di vocabolario
la differenza politics/policy non è • la differenza tra politica e
amministrazione (v. oltre)l’aggettivo (politica) ‘pubblica’ non è • un rinvio al diritto pubblico
pubblico: cfr pragmatismo americanouna tensione e a un impegno che ci coinvolgono in quanto individui non completamente liberi di disporre delle nostre vite, perché legati ad altri da quella comune avventura che è la convivenza entro una stessa epoca e una stessa società. Questo legame è dotato di una tenacia più forte delle formule politico-istituzionali in cui si concretizza.
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1. Prime definizioni
Differenze tra fare politiche e fare leggi: politiche senza leggi, leggi senza politiche
Anche se molte politiche pubbliche hanno alla base una legge, soprattutto in Italia, possono esistere politiche senza leggi, e leggi senza politiche. Sono diversi i ventagli di risorse. Per le politiche, contano anche
–ruolo dell’informazione e della persuasione–la collaborazione dei destinatari...
L’esempio che segue mostra l’importanza della comunicazione, anche in assenza dell’approvazione di documenti giuridicamente vincolanti.
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(...)Nell'allegato alla presente ministeriale si illustrano quindi i principi e i contenuti generali degli interventi che questo Dicastero intende attuare, al fine di conseguire questi obiettivi (la Tabella finale riassume gli interventi e gli strumenti previsti). L'effettiva attuazione di tali interventi richiederà tempi differenziati in relazione allo strumento normativo o amministrativo che dovrà essere utilizzato al riguardo. Le Università, peraltro, possono fin d'ora mettere a punto l'offerta formativa per l'a.a. 2010/2011 tenendo presenti gli obiettivi qui esposti, anche valutandone attentamente le implicazioni per quanto riguarda la prosecuzione dell'attività nelle sedi decentrate. “http://www.miur.it/UserFiles/3143.pdf
1. Prime definizioni Differenze tra fare politiche e fare leggi
Effetti annuncio
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1. Prime definizioni Differenze tra fare politiche e fare leggi
Politiche senza leggi, leggi senza politiche
L’implementazione di una politica è cosa diversa dall’applicazione di una legge. La prima cerca di contenere le difficoltà che si verificano strada facendo.Esempi:
–v. leggi sull’immigrazione, talvolta ridefinite con circolari ministeriali..–v. tv digitale terrestre:
”Digitale terrestre: il calendario dei passaggi 2010 in Nord Italia(LC, 21 Gen 2010) - Le elezioni regionali e il campionato mondiale di calcio previsti questa primavera hanno consigliato il Comitato Nazionale Italia Digitale (CNID) di programmare per il prossimo autunno il definitivo passaggio al digitale terrestre nelle regioni interessate dall'operazione quest'anno. “ http://portale.italradio.org/index.php?name=News&file=article&sid=1660
In realtà tutti e due gli eventi erano prevedibilissimi. Ma all’inizio non ne avevano tenuto conto.
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1. Prime definizioni Differenze tra fare politiche e fare leggi
INTERNET
Web: tollerare 'furti' giovanissimi Urbani: tollerare che i ragazzi scarichino dalla rete
(ANSA) - ROMA, 14 SET -'Bisognera' avere un occhio di riguardo per i giovanissimi che scaricano cose da internet per uso personale e privato', cosi' Urbani. Nel suo intervento agli Stati Generali dell'editoria, il ministro ricordando la legge sulla pirateria ha sottolineato che 'sempre di furto si tratta, ma in una societa' mammista come la nostra possiamo chiudere un occhio'. 14/09/2004 21:33© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
da http://www.ansa.it/awnplus/internet/news/2004-09-14_2672214.html
Leggi senza politiche
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Politiche pubbliche e public management
es: universitàmanagement: aumento della produttività delle segreterie
studentipolicy: individuazione e valutazione di strategie per aumentare
il successo dei laureati sul mercato del lavoro, o per avvicinare la ricerca al mondo produttivo..
1. Prime definizioni
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1. Prime definizioni
Differenza tra policy e managementAbu Ghraib: Mismanagement, not policy
Tuesday, May 11, 2004; 2:28 PMwashingtonpost.com > Politics > In Congress Transcript : Taguba, Cambone on Abu Ghraib Report General Taguba, based on your investigation, who gave the order to soften up these
prisoners, to give them the treatment? Was this a policy? Who approved it? TAGUBA: Sir, we did not find any evidence of a policy or a direct order given to
these soldiers to conduct what they did. I believe that they did it on their own volition. I believe that we did collaborate it with several M.I. interrogators at the lower level, based on the conveyance of that information through interviews and written statements.
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A17812-2004May11.html ---------------August 25, 2004Fay-Jones Commission Report: Failure of Management - Not Policy - Led to
Abu Ghraib AbusesThe sharply critical commission report calls the situation at Abu Ghraib prison
chaotic. Still, the commission says the abuses, described as sadistic, were not policy but rather the freelance work of a few.
http://www.politinfo.com/articles/article_2004_08_24_0453.html )
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2. L’affermazione del paradigma
Negli ultimi 50 anni, è stata prodotta un’enorme mole di studi definiti con termini quali public policy, policy studies, policy sciences, policy analysis, policy evaluation.La crescita continua anche negli ultimi anni.
Google 06.04.2004 Google 22.09.2010
“policy analysis” 1.590.000 2.730.000 “policy studies” 942.000 2.320.000
“policy sciences” 25.400 170.000
“policy evaluation” 76.600 384.000
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2. L’affermazione del paradigma Una storia americana
”Nonostante alcuni sforzi nella direzione opposta (...), le policy sciences sono ancora per la maggior parte basate sugli Stati Uniti per quanto riguarda la cultura, i valori impliciti ed espliciti, le assunzioni e le ortodossie” (Dror, 1994)
“In Giappone e in Europa è stata legittimata la competizione tra i partiti (alla stregua di gerarchie rivali), ma non ancora la competizione tra idee di policy che provengono dall’esterno dei partiti o della burocrazia” (Wildavsky, 1992)
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2. L’affermazione del paradigma Una storia americana
”Nonostante alcuni sforzi nella direzione opposta (...), le policy sciences sono ancora per la maggior parte basate sugli Stati Uniti per quanto riguarda la cultura, i valori impliciti ed espliciti, le assunzioni e le ortodossie” (Dror, 1994)
“In Giappone e in Europa è stata legittimata la competizione tra i partiti (alla stregua di gerarchie rivali), ma non ancora la competizione tra idee di policy che provengono dall’esterno dei partiti o della burocrazia” (Wildavsky, 1992)
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2. L’affermazione del paradigma Una storia nella scienza politica L’orientamento pragmatico della prima scienza politica americana
L’interesse per le politiche pubbliche deve molto ”..al pragmatismo e al movimento progressista dell’inizio del ventesimo secolo, e precisamente alle figure di John Dewey e di Charles Merriam: questa storia continua tra molte sfide, fino a condurre ai tre contributi di Harold Lasswell, di Herbert Simon e di Charles Lindblom, che mirano a plasmare l’orientamento verso le politiche pubbliche; questa storia culmina, ma non finisce, negli attuali tentativi di creare un orientamento che sappia evitare e sfidare una impostazione tecnocratica” (Torgerson, 1995)
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2. L’affermazione del paradigma Una storia nella scienza politica L’orientamento pragmatico della prima scienza politica americana
Pragmatismo”Le risposte della mente pragmatica operano senza
il sostegno di una teoria generale del bene. Vanno incontro alle esigenze pubbliche considerando gli specifici elementi di una particolare situazione. Il pragmatismo è particolarista e orientato alla situazione nella sua etica. A differenza dell’utilitarismo o della deontologia, non muove da una teoria ideale e non cerca di derivare da essa le proposte di policy” (Heineman et al., 1990, p. 175)
Le buone politiche sono quelle che danno buoni risultati raccolta di dati sperimentazione scientifica
anni '20 e '30: molte università decidono di incoraggiare la ricerca nei settori della pianificazione territoriale e della lotta contro l’emarginazione urbana.
http://www.bitcircle.com/clothing-and-fashion/the-history-of-blue-jeans-in-america.html
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2. L’affermazione del paradigma Una storia nella scienza politica L’orientamento pragmatico della prima scienza politica americana
Movimento progressista (fine ‘800-inizio ‘900) Woodrow Wilson linee guida di una scienza progressiva della politica:•a un parlamento preda del compromesso e della corruzione, occorreva contrapporre una presidenza forte e un’amministrazione professionale.•nei corsi universitari di scienza politica, tre criteri guida:
–competenza –efficienza –efficacia
http://library.albany.edu/subject/publicadministration
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2. L’affermazione del paradigma Una storia nella scienza politica L’orientamento comportamentalista
http://www.mnstate.edu/severson/behavi1.gif
B.F. Skinner http://www.pigeon.psy.tufts.edu/psych26/images/histor1.jpg
Comportamentalismo
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2. L’affermazione del paradigma Il caso italiano
Italia. Indicatori del ritardo le grandi trasformazioni degli anni ‘60 e ’70
– l’avvio e la crisi della programmazione economica,– l’espansione dell’industria di stato– l’intervento nel Mezzogiorno
sono state studiate non dai politologi, ma da studiosi con altre specializzazioni.
Il primo posto spetta ai giuristi il vero ponte tra riflessione scientifica e attivo coinvolgimento nella soluzione di problemi di rilevanza collettiva in Italia è stato costruito e piantonato dalle discipline giuridiche Predieri, Amato, Cassese, Cammelli, Bassanini, Rotelli, Rodotà, Biagi, Treu, …
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2. L’affermazione del paradigma Il caso italiano
Da: YYY, Data: Ven Apr 16, 2004 2:59 pmOggetto: Fare l'analista a Lucca...La Provincia di Lucca ha bandito il seguente concorso: CONCORSO PUBBLICO PER TITOLI ED ESAMI PER LA COPERTURA DI N. 1 POSTO PROFILO SPECIALISTA IN ANALISI E SVILUPPO DELLE POLITICHE PUBBLICHECATEGORIA D - POSIZIONE ECONOMICA D1La scadenza per presentare la domanda è quella del 3 maggio 2004. Affrettatevi!Il bando lo trovate a questo indirizzo:http://www.provincia.lucca.it/bandiconcorso.asp SalutiP.S.Il bando sembrerebbe riservato ai soli laureati in economia e giurisprudenza...
Da: KKK, Data: Lun Apr 19, 2004 8:44 amOggetto: Re: [comap] Fare l'analista a Lucca...E' un vero problema, che non riguarda solo la laurea in Scienze Politiche, ma anche in Sociologia, Statistica, ecc. Meriterebbe una qualche azione di tipo legale (ricorso al TAR?), ma soprattutto un bel dibattito sulla cultura della PA. Un caro saluto
Da: XXX Data: Lun Apr 19, 2004 9:19 amOggetto: Re: [comap] Fare l'analista a Lucca...Mi ero fatta anche io la stessa domanda leggendo il testo del bando così questa mattina ho chiamato l’ufficio personale dell’Ente ponendo la questione. Pare che per i laureati in scienze politiche (qualsiasi indirizzo) non ci sia proprio speranza; sebbene la laurea sia equipollente a quella in giurisprudenza non è ammissibile al concorso perché la dicitura “altre lauree equipollenti” non è espressamente specificata nel bando.La beffa è raddoppiata per gli “scienziati politici” con diploma di master in analisi delle politiche pubbliche… Viene un po’ da ridere…. o da piangere….
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2. L’affermazione del paradigma Il ruolo delle organizzazioni internazionali
ATTUALITA' POLITICA EUROPEA
Sostegno finanziario UE agli enti locali per progetti di energie rinnovabili ed efficienza energetica
La nuova strategia quinquennale per la parità fra uomo e donna
Risoluzione del Parlamento Europeo sulla “Strategia europea per lo sviluppo economico e sociale delle regioni di montagna, delle isole e delle zone scarsamente popolate”.
Sintesi riunione commissione ENVE del CdR - 22 settembre 2010
CONSULTAZIONI APERTE
Consultazione sui programmi dell’UE post 2013 : istruzione e formazione, politiche giovanili e cooperazione internazionale in materia d’istruzione superiore e dello sviluppo umano
Consultazione sul futuro programma UE per la cultura dopo il 2013
Consultazione sulla futura strategia dell'UE a tutela della biodiversità
EVENTI
Giornate europee per lo sviluppo
Città europee contro la povertà ed esclusione
BANDI APERTI
Invito a presentare proposte per azioni di informazione riguardanti la politica agricola comune
Dalla newsletter CittaliaEuropa: bollettino da Bruxelles ■ n.7 29/09/2010
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2. Uno spaccato della disciplina
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Uno spaccato della disciplina
Le politiche pubbliche sono molto complicate:raramente hanno un andamento lineare
Colpi di scena e incongruenze sono molto probabili
sono partite giocate tra molti attori
Talvolta collaborano. Talvolta si ostacolano a vicenda
sono governate dalle leggi
Ma anche dalle circolari, dagli accordi, dagli articoli di giornale...
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Uno spaccato della disciplina
2 fonti di complessità
1. la pubblicità dei problemisono pubblici i problemi che non possiamo risolvere
•da soli •ricorrendo al mercato•ricorrendo alla sfera delle relazioni primarie (famiglia..)
•problemi di coordinamento•problemi di allocazione dei costi e dei benefici ....
2. la molteplicità degli attorii poteri di veto sono distribuiti tra molte categorie
è improbabile che le preferenze o le percezioni coincidano
Nei sistemi democratici, le politiche pubbliche devono fare i conti con entrambe queste fonti di complessità
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Uno spaccato della disciplina
La soluzionePer dare conto di un fenomeno complesso, è utile analizzarlo da
molti punti di vista diversi.Disporre di molte prospettive aiuta a capire i problemi: v.
applicazioni in fotogrammetria
www.cif.org/Nom2003/Images/3d.gif
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Uno spaccato della disciplina
Disporre di molte prospettive diverse aiuta a capire i problemi
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Uno spaccato della disciplina le tante dimensioni rilevanti
Disporre di molte prospettive diverse aiuta a capire i problemi: v. applicazioni in medicina
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Molteplicità dei metodi di studioLe politiche pubbliche possono raccontare storie molto diverse
a seconda del metodo con cui sono studiate, della lente con cui sono analizzate
Esempio: le politiche per la sicurezza dei cittadini• possono essere studiate da un economista per i loro costi e
benefici monetari: prevenire costa meno che reprimere?• possono essere studiate da un politologo per il loro impatto
sul consenso elettorale dei vari partiti: quanti voti porta la prevenzione? e la repressione?
• possono essere studiate da un sociologo per i ruoli sociali che i diversi attori interpretano: come reagiscono le varie componenti della società a un rafforzamento della prevenzione o della repressione?
Uno spaccato della disciplina
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http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6298
La scena è sempre la stessa. Ma le interpretazioni possono essere diverse, a seconda degli occhi con cui la si guarda
Uno spaccato della disciplina
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La crescita dell’interesse per l’analisi delle poliche pubblicheNegli ultimi 50 anni, è stata prodotta un’enorme mole di studi definiti con termini quali public policy, policy studies, policy sciences, policy analysis, policy evaluation.La crescita continua anche negli ultimi anni.
Google 06.04.2004 Google 22.09.2010
“policy analysis” 1.590.000 2.730.000 “policy studies” 942.000 2.320.000
“policy sciences” 25.400 170.000
“policy evaluation” 76.600 384.000
Uno spaccato della disciplina
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Per lo studio delle politiche pubbliche, due dimensioni sono particolarmente rilevanti
le finalità della ricercai m
etod
i
politica
pubblica
Uno spaccato della disciplina le tante dimensioni rilevanti
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Le finalità della ricerca
Studiare per migliorare le capacità di intervento:
•Progettisti di politiche
•Valutatori
all’interno dei ministeri o degli assessorati
negli studi professionali
nelle organizzazioni di categoria
nelle organizzazioni internazionali
Studiare per capire come funzionano i centri di governo:
•Ricercatori
•Studenti
all’interno delle università
nei centri di ricerca
Il polo descrittivoIl polo prescrittivo
Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate
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I metodi della ricerca
Il polo induttivo
Il polo deduttivo
Dalla formulazione degli assunti alla verifica empirica
Esempi: dimostrazioni geometriche
Nello studio delle politiche pubbliche, è il modo di ragionare dell’economia
Dalla raccolta dei dati alla formulazione delle ipotesi
Esempi: ricerca su fonti statistiche in sociologia o in biologia
Nello studio delle politiche pubbliche, è il modo di ragionare della sociologia, della scienza politica, della psicologia
Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate
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FINALITA’
prescrittive descrittive
METODI
induttivi
deduttivi
analisi razionale delle politiche pubbliche(rational policy analysis)
scelta pubblica (public choice)
Logica dell’homo oeconomicus
Che cosa si deve fare per indurre attori razionali a perseguire l’interesse comune?
Come gli attori razionali sfruttano a loro vantaggio le situazioni di scelta pubblica?
Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate
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FINALITA’
prescrittive descrittive
METODI
induttivi policy inquiry politiche pubbliche (public policy)
deduttivi
analisi razionale delle politiche pubbliche(rational policy analysis)
scelta pubblica
(public choice)
Logica dell’attore sociale
Che cosa si può fare per indurre gli attori sociali a perseguire fini collettivi?
Come si muovono gli attori sociali nei processi che generano politiche pubbliche?
Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate
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Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate
FINALITA’
prescrittive
descrittive
METODI
induttivi policy inquiry politiche pubbliche (public policy)
deduttivi
analisi razionale delle politiche pubbliche(rational policy analysis)
scelta pubblica (public choice)
politica
pubblica
sociologia
psicologia sociale
antropologia
scienze cognitive
scienza politica
sociologia politica
storia
scienza delle finanze
management sciences
teoria delle decisioni
microeconomia
game theory
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Esempio: controllo dell’immigrazione clandestina FINALITA’
prescrittive descrittive
METODI
induttivi policy inquiryQuali risorse possono essere attivate per raggiungere un accordo sostenibile?es: interessi organizzaties; risorse informali (badante di Sirchia)
politiche pubbliche (public policy)
Gli attori sono molto sensibili agli interessi in gioco:•I politici sono attenti agli umori dei loro elettorati•Le organizzazioni non vogliono perdere consenso•I burocrati coprono le inefficienze dell’amministrazione
deduttivi
Quali sono i costi e i benefici della regolarizzazione? Costi: amministrativi, finanziari ..Benefici: riduzione dei passaggi alla clandestinità
analisi razionale delle politiche pubbliche(rational policy analysis)
Gli attori sono molto sensibili agli interessi in gioco:•I politici sono attenti agli umori dei loro elettorati•Le organizzazioni non vogliono perdere consenso•I burocrati coprono le inefficienze
dell’amministrazione
scelta pubblica (public choice)
Uno spaccato della disciplina una mappa con due coordinate
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3 L’analisi razionale delle politiche
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Analisi razionale delle politiche pubbliche prime definizioni
•Metodo ‘deduttivo’, ‘scientifico’, ‘razionale’, ‘economico’ •Finalità prescrittive
La domanda “che cosa ha senso fare davanti a un problema di policy?” è riformulata in questi termini: “quali procedure logiche occorre adottare per massimizzare le probabilità di successo e minimizzare i rischi di fallimento?”
2 tratti distintivi:•l’accento sulla razionalità delle procedure•l’importanza delle misurazioni
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Analisi razionale delle politiche pubbliche prime definizioni
1. l’accento sulla razionalità delle procedure
All’inizio sta il problema
Poi seguono una serie di operazioni per risolverlo in modo razionale
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Analisi razionale delle politiche pubbliche prime definizioni
2. l’importanza delle misurazioni
“Se non puoi misurare una cosa, non puoi migliorarla”
Lord Kelvin, primo presidente della International Electrotechnical Commission (1906) e inventore della
47Dunn, 1981, p. 48
Analisi razionale delle politiche pubbliche
Le fasi dell’analisi delle politiche
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Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
Fase Interrogativi1. Comprensione del
problemaQual è il problema?Come si manifesta il disagio?Chi lo manifesta?
2. Raccolta delle evidenze Che cosa si sa delle cause e delle conseguenze del problema?Quali variabili possono influire sugli esiti?
3. Individuazione delle finalità, degli obiettivi e delle alternative
Quali sono le finalità generali? Quali sono gli obiettivi specifici?Quali sono le realistiche alternative di policy?
4. Valutazione ex ante Quali vantaggi e quali svantaggi presentano le varie alternative?
5. Monitoraggio e valutazione in itinere
Le cose vanno realmente secondo le linee approvate?
6. Valutazione ex post Col ‘senno di poi’ che cosa si può dire?
7. Chiusura del ciclo E adesso che si fa?
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Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
1. La comprensione del problema
Obiettivi • dare maggiore precisione, concretezza e chiarezza a un problema• scomporlo nei suoi multiformi aspetti• darne una prima quantificazione• proteggerlo dall'influenza delle mode, dei pregiudizi, della propaganda.
Rilevanza • è più grave sbagliare problema che sbagliare soluzione Strumenti • spie del disagio (stampa, internet.)• Interviste di gruppo, Focus group, Braistorming..
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L’economia dà importanti spunti per capire l’origine di molti problemi di rilevanza collettiva
I fallimenti del mercato
•Esternalità
•Beni pubblici
•Monopoli
•Asimmetrie informative
•Squilibri distributivi
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
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Beni privati ed efficienza del mercato
Beni privati–escludibili e rivali: scarpe, case..
è logico attendersi che i mercati funzionino in modo efficiente nel procurare questi beni
Rivali Non-rivali
Escludibili Beni privati Monopoli naturali
Non-escludibili Risorse comuni Beni pubblici e esternalità
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
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Risorse comuni, beni pubblici, esternalità ed efficienza del mercato
Beni pubblici–non escludibili e non rivali: la difesa nazionale, la lotta alle epidemie...
Risorse comuni–rivali, ma non escludibili: pascoli, bacini per la pesca..
i mercati sono inefficienti quando sono in gioco questi beni, perché non riescono a garantire la loro produzione ottimale
Rivali Non-rivali
Escludibili Beni privati Monopoli naturali
Non-escludibili Risorse comuni
Beni pubblici e esternalità
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
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Risorse comuni, beni pubblici, esternalità ed efficienza del mercato:
iI problema del free riderQuando sono in gioco risorse comuni, beni pubblici o beni con
esternalità, è razionale per ciascun individuo godere di quel bene senza pagare i costi necessari alla sua produzione o senza curarsi delle conseguenze per gli altri
La tragedia dei commonsQuando non è possibile escludere i consumatori, la tendenza è
uno sfruttamento eccessivo del bene comune, fino ad arrivare alla sua distruzione
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
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La tragedia dei commons
www.lbl.gov/Education/ELSI/pollution-main.html http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d6/Water_pollution.jpg
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
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Asimmetrie informative
Nei mercati competitivi, il prezzo di mercato è un indicatore sintetico delle informazioni rilevanti per le parti coinvolte nelle transazioni.
Se le informazioni rilevanti per lo scambio sono asimmetricamente distribuite tra le parti, allora una di esse gode di un vantaggio conoscitivo sull’altra parte.
La consapevolezza del vantaggio conoscitivo può dar luogo ad un comportamento opportunistico da parte del contraente che gode del vantaggio conoscitivo.
I comportamenti opportunistici possono generare equilibri inefficienti.
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
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Asimmetrie informative
http://www.bonfantigarage.com/staff.htm http://www.lpch.org/aboutus/news/releases/2006/lapBand.html
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
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Asimmetrie informative
ANSA.it
In Italia e' record di parti cesarei
In ospedali Sud 60%, toccando addirittura 78% con i privati
31 agosto 2010
ROMA, 31 AGO - I parti cesarei, in costante aumento in Italia, nel 2007 hanno raggiunto il 38% delle nascite. L'Italia e' cosi' ai vertici (in negativo) della classifica europea. E con gli ospedali del Sud che sfiorano il 60%, toccando addirittura il 78% nelle strutture private. E' quanto afferma Onda, l'Osservatorio Nazionale sulla salute della donna, secondo la quale la percentuale dei parti cesarei arriva al 60,5% in Campania e al 52,4% in Sicilia.
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
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Squilibri distributivi
Nel modello ideale, il mercato competitivo e il meccanismo dei prezzi aumentano il benessere degli attori perché permettono loro di migliorare la loro posizione iniziale.
Questo a patto che coloro che entrano nelle transazioni di mercato abbiano una dotazione minima di beni da scambiare.
Ma non è sempre così.
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
17 ottobre 2008L'annuncio esposto all'ospedale Molinette di Torino
«Vendo rene e midollo». Disoccupato cerca i soldi per tornare in Puglia Immigrato 57enne, da tre anni senza lavoro: «Voglio tornare in campagna, è un paradiso rispetto a questa città»
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
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2. La raccolta delle evidenze Obiettivi • costruzione di un modello con le principali variabili:
– come evolve il sistema in assenza di interventi? – su quali variabili occorre intervenire per riportarlo a equilibri
accettabili? – quale influenza possono esercitare le varie soluzioni sul tappeto?
Rilevanza • un quadro delle relazioni tra cause e effetti
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
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3. Individuare finalità, obiettivi, alternative Finalità generali Obiettivi strumentali Opzioni alternative di policy
Finalità 1 ridurre i costi di produzione di un laureato
Obiettivo A ridurre del 5% in 3 anni l’abbandono degli studi universitari
Politica 1eliminazione dei vantaggi legati all’immatricolazione
Politica 2migliore informazione sui corsi di studio
Politica 3creazione di due diversi tipi di laurea
Finalità 2 ridurre il gap con gli altri paesi europei
?? ??
Finalità 3 avere laureati più rispondenti alle esigenze del mercato del lavoro
Obiettivo B ridurre del 20% in 5 anni il tempo di attesa tra laurea e prima occupazione
Politica 4favorire gli stages con incentivi per le imprese
Politica 5favorire gli stages con incentivi agli studenti
Finalità 4 ridurre i costi per le famiglie Obiettivo C accorciare del
20% in 5 anni i tempi medi di laurea
Politica 6aumentare le tasse per i fuoricorso
Politica 7penalizzare le facoltà con molti fuoricorso
Politica 8controllare i carichi didattici dei corsi
Finalità 5 utilizzare in modo più intensivo le risorse degli atenei
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
62
4. La valutazione ex ante
Obiettivi:
– anticipare gli effetti positivi e negativi
– orientare la scelta tra politiche alternative
Rilevanza
– decisiva: da questa fase le alternative escono ordinate dalla più preferibile alla meno preferibile
Strumenti 4 “e”:– Misure di economicità Economy – Misure di efficienza Efficiency – Misure di efficacia Effectiveness – Misure di equità Equity
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
63
Economicità
cioè, fare in modo che le risorse necessarie abbiano i costi più bassi e siano disponibili nei tempi più appropriati
stimare correttamente i costi, e ridurli il più possibile
Efficienzacioè, individuare la soluzione con il miglior rapporto tra le
risorse assorbite e i prodotti erogati
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
64
Misure di efficienza
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
65
Misure di efficienza – L’analisi costi benefici (ACB o CBA)
1.Individuazione di tutte le conseguenze - negative e positive - derivanti dall’adozione di un'alternativa di policy
2. Quantificazione dei costi e dei benefici in termini monetari e individuazione dell'orizzonte temporale.
3. Riduzione dei valori futuri al loro valore attuale
4. Stima delle probabilità e calcolo delle conseguenze attese
5. Confronto tra i risultati
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
66
Misure di efficienzaL’ACB richiede che:1. una politica pubblica abbia un chiaro, singolo obiettivo, e un unico criterio per
misurare il suo raggiungimento: l’uso più efficiente possibile delle risorse2. le risorse e le conseguenze delle diverse linee di policy siano monetizzabili
Ma non sempre è così. Le politiche pubbliche possono 1. avere obiettivi molteplici, valutabili con parametri che includono l’efficienza, ma
anche altri criteri (appropriatezza, precauzione..)2. avere risorse e conseguenze non esprimibili in termini monetari3. richiedere una valutazione non solo quantitativa, ma anche qualitativaIn questi casi, si ricorre ad altri strumenti, quali l’analisi multicriterio
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
67http://www.inspq.qc.ca/jasp/archives/pdf/2002/20021120-Goldner-HealthSystemBritishColumbia.pdf
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
68
Misure di efficaciaL’efficacia è la capacità di una politica pubblica di raggiungere i risultati per i quali era stata disegnata.
Per sapere ex ante se una politica pubblica sarà o no efficace, si può ricorrere a questi strumenti:
• Valutazione sperimentale
• Analisi secondaria dei risultati conseguiti in altri contesti..
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
69
IL METODO SPERIMENTALE
Gruppo di controllo
Gruppo sperimentale
Esposizione alla policy
Tempo t1 Tempo t2
Differenza tra e = effetti policy
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
70
In molti settori di policy, un vero e proprio metodo sperimentale è difficile da adottare: i diritti non possono essere assegnati ad alcuni e negati ad altri, ecc.
Ma si possono adottare provvedimenti in via sperimentale, a termine, e si possono studiare delle clausole valutative per vedere se i risultati ci sono stati o no
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
71
Misure di equità uguaglianza dei punti di arrivo?uguaglianza delle risorse?
Oggi, oltre che alle diseguaglianze economiche, sono considerati altri tipi di diseguaglianze:
Age Dependants/caring responsibilities Disability Gender Race Religious Belief Transgender or transsexual Sexual Orientation
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
72
Il monitoraggio e la valutazione in itinere Obiettivi
–prevedere i requisiti per una corretta messa in opera–sorvegliare la concreta attuazione della politica
Rilevanza –Le storie dell’implementazione come storie dell’orrore–L’approccio top-down
Strumenti –L’analisi dell’input –L’analisi del processo –L’analisi degli esiti
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
73
L’analisi dell’input »quali risorse sono davvero assorbite dal programma? »L’analisi del processo »ha funzionato il coordinamento tra le varie componenti?»L’analisi degli esiti »Prodotto (output)»Risultato (outcome)»Impatto
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
74
La valutazione ex post
–Obiettivi sistematico approfondimento e rielaborazione dei dati sui risultati e l’impatto
confronto con i dati attesi nella valutazione ex ante
l‘obiettivo è formulare una teoria delle cause dei successi o dei fallimenti, per proporre il riaggiustamento del programma o la sua soppressione
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
75
La valutazione ex post Se esistono strutture per il costante monitoraggio dei programmi, il compito del valutatore ex post è facilitatoEs: Expect More, della Presidenza Usahttp://www.whitehouse.gov/omb/expectmore/index.html
Se sono state previste clausole valutative già nel disegno della politica, il compito del valutatore ex post è facilitato.
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
76
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
77
La chiusura del ciclo
1. la prosecuzione della politica, giudicata tutto sommato soddisfacente
2. la sua consistente modifica, con il ritorno all’inizio dello stesso percorso che abbiamo seguito, a partire da una diversa strutturazione del problema, capace di inglobare le difficoltà emerse nella fase di implementazione;
3. la sua conclusione, perché gli obiettivi
• hanno perduto rilevanza,
• oppure sono stati conseguiti,
• o, all’opposto, si sono rivelati irraggiungibili anche con una profonda revisione dell’intervento
tre possibili scelte:
Analisi razionale delle politiche pubbliche le fasi
78
La vulnerabilità politica – Il conflitto con i principi democratici – La tendenza ai risultati negativi – La sottovalutazione dei fallimenti del pubblico – L’ignoranza dei costi politici
Logica economica e logica politica non coincidono
il caso della scelta di un programma di derattizzazionebudget disponibile: 10.000 euro
Analisi razionale delle politiche pubbliche questioni aperte
costo per trattamento % di successo trattamenti finanziabili
n. casi risolti
metodo A 100 90% 100 90
metodo B 40 50% 250 125
metodo C 20 10% 500 50rielaborato da Stokey e Zeckhauser, 1978
79
4. La policy inquiry
80
Dove siamo
FINALITA’
prescrittive descrittive
METODI
induttivi policy inquiry politiche pubbliche (public policy)
deduttivi
analisi razionale delle politiche pubbliche (ARP)(rational policy analysis)
scelta pubblica (public choice)
Contributo delle scienze sociali:
Sociologia
Scienza politica
Psicologia sociale
Antropologia
Teoria delle organizzazioni...
81
La policy inquiry Prime definizioni
Metodo
Finalità prescrittive
Induttivo, ‘empirico’, ‘socio-psicologico’, ‘bottom-up’ I policy makers come attori sociali
2 tratti distintivi•l’accento sulla complessità dei processi•l’importanza delle rielaborazioni sociali: raccontare
deduttivo, ‘scientifico’, ‘razionale’, ‘economico’I policy makers come attori razionali
2 tratti distintivi:•l’accento sulla razionalità delle procedure•l’importanza delle misurazioni: contare
Problem solving
82
La policy inquiry Prime definizioni
Metodo
Finalità prescrittiveInduttivo, ‘empirico’, ‘socio-psicologico’, ‘bottom-up’ I policy makers come attori sociali
“quali processi sociali occorre avviare per raggiungere risultati accettabili?”
La domanda “che cosa ha senso fare davanti a un problema di policy?” È formulata in termini diversi:
deduttivo, ‘scientifico’, ‘razionale’, ‘economico’I policy makers come attori razionali
“quali procedure logiche occorre adottare per massimizzare le probabilità di successo e minimizzare i rischi di fallimento?”
83
La policy inquiry Prime definizioni
Perché il termine inquiry Questo approccio, poco conosciuto in Italia, potrebbe essere chiamato ‘Analisi sociale delle politiche pubbliche’ o, meglio, ‘Analisi delle politiche pubbliche come costrutti sociali’.
Ma la lingua inglese ha un termine che riassume bene lo spirito di questo approccio: ‘inquiry’.
84
La policy inquiry Prime definizioni
Perché il termine inquiry ‘Inquiry’ è un termine difficilmente traducibile: è andare alla scoperta dell’ignoto per risolvere un problema
http://www.collectivewisdominitiative.org/files_doorways/inquiry_door.htm
85
La policy inquiry Prime definizioni
Perché il termine inquiry ‘Inquiry’ è un termine molto usato e molto amato dai pragmatisti americani
Dewey, intitola una delle sue opere maggiori ‘Logic: the Theory of Inquiry’ (1938)
Termini collegati: scoperta, esperienza, apprendimento collaborativo
86
La policy inquiry Prime definizioni
Perché il termine inquiry
http://inquiry.uiuc.edu/
87
La policy inquiry Prime definizioniPerché il termine policy inquiryInquiry è un modo di insegnare e di imparare
da http://www.inquiry.uiuc.edu/action/scrapbox/scrapbox.php
88
La policy inquiry Prime definizioni
Perché il termine policy inquiry Nel manuale è stata scelta questa etichetta per raggruppare tutti gli approcci che partono da un dato: le politiche pubbliche sono fatte – progettate, implementate, godute – da uomini e donne, che pensano e agiscono non in isolamento, ma come attori sociali.
89
Le origini: La nuova scienza dell’amministrazione
1947: Herbert Simon pubblica il suo rivoluzionario lavoro The Administrative Behavior: i principi del scientific management sono vaghi, contradditori, continuamente smentiti dalla pratica
1948: Dwigtt Waldo pubblica il volume, The Administrative State: le pretese della Progressive Era sono utopistiche
1954: Norton Long riassume in questi termini il risultato di tante evidenze empiriche: “Per quanto possa essere attraente un’amministrazione che riceve i suoi valori da policy makers legittimati politicamente, quest’idea ha un difetto fondamentale: non si accorda con i fatti della vita amministrativa”
La policy inquiry le origini
90
Il disincanto Anni ’70, Usa: riflessione sui limiti della prima generazione di
ARP e sulle sue promesse mancate. Dalle grandi speranze alle grandi delusioni
“Verso la fine degli anni sessanta stava diventando chiaro che le decisioni vanno distinte nettamente e sistematicamente dai loro effetti sociali. La strada verso la catastrofe sociale può essere lastricata delle migliori intenzioni. Leggi (o assegnazioni autoritarie) emanate per ridurre la povertà, per impedire l’inquinamento, o per alleviare le tensioni razziali possono finire in realtà per aggravare proprio quelle situazioni che erano dirette a migliorare” (Easton, 1971, p. 403 trad. it.)
“Le notizie erano spaventose. Niente sembrava funzionare come doveva. I programmi lanciati con grandi speranze e suon di fanfare si rivelavano incapaci di raggiungere il loro obiettivo di cambiare la vita della povera gente” (C. Weiss, 1987, p. 41)
La policy inquiry le origini
91
Reinventare il governoImpostazione anti o post manageriale, oggi spesso definita ‘Management 2.0’:
Peter Drucker (1969 e 1985)Edwards Deming (1986)Tom Peters e Robert Waterman (1982)
“In Out of the Crisis, page 101, Dr. Deming states the following as one of the seven deadly diseases:
Evaluation of performance, merit rating, or annual review... The idea of a merit rating is alluring. the sound of the words captivates the imagination: pay for what you get; get what you pay for; motivate people to do their best, for their own good. The effect is exactly the opposite of what the words promise.”
da http://curiouscat.com/deming/performanceappraisal.cfm
La policy inquiry
92
Reinventare il governoL’esperimento americano del 1992
“Gran parte di quello che definiamo management consiste nel rendere difficile alle persone svolgere il proprio lavoro” (National Performance Review, p. 42 trad. it.)
“Nel tentativo di controllare praticamente qualsiasi cosa, siamo diventati talmente ossessionati dal dettare come le cose dovrebbero essere fatte - regolamentazione del processo, controllo degli input - al punto da ignorarne l’esito, i risultati (...). Nel pubblico, la teoria aziendale non è sufficiente” (Osborne e Gaebler, 1992, p. 47 e p. 55 trad. it.)
“Sono le persone che lavorano accanto ai problemi che possono sapere meglio di chiunque altro come risolverli” (National Performance Review, 1993, p. 38 trad. it.). “Chi lavora in prima linea conosce meglio il lavoro e il modo di renderlo più efficiente dei manager che stanno a Washington” (National Performance Review, 1997, p. 2)
La policy inquiry l’affermazione del paradigma
93
Riferimenti teorici e metodologici
4 prospettive in larga parte complementari
La policy inquiry
Le politiche
come costrutti sociali
come ‘bidoni della spazzatura’
come processi complicati
come interazioni tra molti attori
come conoscenze in uso
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1.Le politiche come conoscenze in uso Per le scienze sociali, alla base delle politiche pubbliche stanno idee che riescono a farsi strada perché considerate plausibili, socialmente accettabili.
50 anni fa, bocciare i bambini di prima elementare era considerato un modo efficiente di garantire qualità all’istruzione pubblica. Oggi non più. Oggi è considerato un errore.
Per uno scienziato sociale, è importante capire:
• come ci formiamo le idee dei problemi sociali
• come ci convinciamo delle cause che li provocano
• come ci affezioniamo a determinate soluzioni
Insomma, per uno scienziato sociale il modo in cui si sviluppa la conoscenza dei fatti sociali è un tema di ricerca fondamentale per capire come nascono le politiche pubbliche e come si può intervenire per modificarle.
La policy inquiry riferimenti teorici e metodologici
95
L’approccio alla conoscenza delle scienze economiche e manageriali tradizionali dà per scontato che la conoscenza sia:• oggettiva, perché è sempre possibile distinguere i fatti
dai valori
• sistematica, ‘naturalmente’ tendente alla completezza
• universalmente riconoscibile
• disponibile, priva di costi e di controindicazioni
• facilmente dominabile dalla mente umana
Questa impostazione è spesso etichettata come ‘razionalità sinottica’
La policy inquiry le politiche come conoscenze in uso
96
Per la policy inquiry, fondamentale per migliorare l’intervento nel policy making è ragionare non in termini di informazioni e di dati, ma di conoscenze:
• Capacità di riferire i dati ai contesti sociali in cui nascono
• Capacità di vedere i condizionamenti che influenzano la nostra percezione dei problemi sociali
• Capacità di avere un forte orientamento all’azione e di cogliere le possibilità di cambiamento
La policy inquiry Le politiche come conoscenze in uso
97
Non tutti i problemi di policy sono dello stesso tipo
ELEMENT
STRUCTURE OF PROBLEM
Well structuredModerately Structured Ill Structured
Decision maker(s) One or few One or few Many
Alternatives Limited Limited Unlimited
Utilities (values) Consensus Consensus Conflict
Outcomes Certainty or risk Uncertainty Unknown
Probabilities Calculable Incalculable Incalculable
da PPA 691 – Seminar in Public Policy Analysis , www.csub.edu/~rdaniels/PPA_691_Lecture3-4.ppt
La policy inquiry Le politiche come conoscenze in uso
98
La policy inquiry Le politiche come conoscenze in uso
I problemi, le soluzioni, le tecniche, i destinatari, sono socialmente definiti e devono essere socialmente accettati per poter generare una politica pubblica.
•Il lavoro minorile•I danni dell’ubriachezza•La sicurezza sui luoghi di lavoro•Lo spreco di energia•I diritti dei conviventi•Il diritto alla privacy in ambito sanitario
sono tutti esempi di problemi percepiti in modo molto diverso nei diversi decenni e nei diversi gruppi sociali.
•50 anni fa, che un bambino non desse una mano nell’officina del padre o nel negozio della madre era considerato un comportamento negativo.
•In alcune zone d’Italia, il grappino prima di andare a lavorare è considerato un modo corretto di iniziare la giornata.
•mettere il casco in molti cantieri edili è considerato poco virile. Ecc
99
i diversi significati evocati dal binomio sicurezza/città (ricerca del 20.10.2008)
La policy inquiry Le politiche come conoscenze in uso
100
La policy inquiry linee di ricerca
Se la politica pubblica è
analizzata come conoscenza in
uso
L’analisi diventa pratica sociale
riflessiva
101
La policy inquiry l'analisi come pratica sociale riflessiva
La plasmabilità dei frames Il compito dell’analista di policy è:
•portare alla luce i frame impliciti,
•mostrare il loro radicamento nei ruoli sociali interpretati dalle diverse categorie di policy makers,
•agevolare il loro scongelamento, in modo da migliorare l'adattamento reciproco
Attenzione: è un compito di grande responsabilità, che rischia di sconfinare nella manipolazione
102
L’importanza della sperimentazione
"Le politiche non devono essere considerate come verità eterne, ma come ipotesi soggette a modifica e sostituzione da altre migliori, che a loro volta saranno rimpiazzate" (Wildavsky, 1992, p.16).
Il pregiudizio a favore dell'azione
Tom Peters: "salta prima di guardare"
Le verità provvisorie
Il senso comune
"Lo studioso che nel suo lavoro volga le spalle agli argomenti del senso comune e al rapporto che quest'ultimo ha con gli impegni attivi del vivere, lo fa a proprio rischio" (Dewey e Bentley, 1945)
La policy inquiry l'analisi come pratica sociale riflessiva
103
http://www.ucop.edu/ucophome/businit/presentations/what/what/sld006.htm
L’esperienza diretta è una straordinaria fonte di conoscenza, sia per i policy makers, sia per i policy takers
La policy inquiry l'analisi come pratica sociale riflessiva
104
http://www.cilt.org/resources/CILT_MediaLab98.ppt
Da dove viene la conoscenza:
impostazione top down impostazione bottom up
La policy inquiry l'analisi come pratica sociale riflessiva
105
Seconda risorsa: l'apprendimento Imparare a imparare
"Gli analisti dovrebbero valutare le politiche prendendo a riferimento il grado di apprendimento che consentono, la facilità con cui portano a identificare gli errori, e le motivazioni a correggerli prodotte dagli incentivi organizzativi" (Wildavsky, 1992, p. 392)
La policy inquiry l'analisi come pratica sociale riflessiva
106
Terza risorsa: la riflessività
Vedersi giocare"Noi sosteniamo che gli esseri umani possono fare oggetto di riflessione e di apprendimento il gioco del policy making anche mentre lo stanno giocando; più precisamente, durante l'azione essi sono capaci di riflettere sui conflitti tra i frame su cui si basano le controversie, in modo da scalfire la loro intrattabilità” (Schön e Rein, 1994).
Re-framing
La policy inquiry l'analisi come pratica sociale riflessiva
107
http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6298
La scena è sempre la stessa. Ma le interpretazioni possono essere molte
La policy inquiry l'analisi come pratica sociale riflessiva
108
Terza risorsa: la riflessivitàL’analista come professionista riflessivo
”L'ultimo principio raccomandato dalle policy sciences avanzate è di essere riflessivi, cioè consapevoli, autocritici, e capaci di autotrasformazione" (Dror, 1994).
La capacità di mettersi nei panni degli altri come requisito per condurre una buona analisi
L’analisi come mestiere e come arte
"portare avanti la valutazione è un emozionante esercizio di immaginazione" (Cronbach, 1982)
La policy inquiry l'analisi come pratica sociale riflessiva
109
Esempio di Learning Organization/Organizational Learning in campo profit
La policy inquiry l'analisi come pratica sociale riflessiva
110
La policy inquiry
2. Le politiche come interazioni I presupposti teorici: che cosa sostiene la teoria
democratica pluralista
“Risorse e bisogni esistono, in pratica, solo per il fatto che c’è qualcuno che ne è al corrente; a questo proposito, tutti gli interessati, presi nel loro complesso, ne sapranno sempre infinitamente di più di quanto ne potrà mai sapere l’autorità più competente” (Hayek, 1952, p. 207 trad. it.).
”Soltanto chi ha un interesse di parte è affidabile perché, proprio in quanto autointeressato, porterà alla luce ogni fatto e ogni argomento a sostegno del suo interesse” (Lindblom, 1980, p. 35).
“Le affermazioni sui bisogni ‘oggettivi’ delle persone stanno solo ad indicare le opinioni di qualcuno su ciò che gli altri dovrebbero desiderare” (Hayek, 1952, p. 148 trad. it.)
111
La policy inquiry
se la politica pubblica è
analizzata come interazione
l’analisi diventa aggiustamento
reciproco tra interessi di parte
112
La policy inquiry ll’ aggiustamento reciproco tra interessi di parte
DUE STILI ALTERNATIVI DI ANALISI DELLE POLITICHE
Ponderazione intellettuale (cfr ARP)
Interazione sociale
Istituzioni Pianificazione Mercati e politica
Calcoli Onnicomprensivi Parziali
Calcolatori Decisione onnicomprensiva di una mente unitaria
Molte menti che interagiscono
Processo decisionale Inclusione e decisione Scambio e contrattazione
Errore Prevenzione Correzione
Criteri Il bene L’accordo
Amministrazione Per ordini Per reazioni
Tratta da Wildavsky, 1992, p. 123
113
Perché partigiano
“L’analista rinuncia all’irrealizzabile obiettivo di trascendere gli interessi di parte, e impara a contenerne gli effetti col bilanciare quelli degli uni con quelli degli altri” (Fox, 1990).
Perché reciproco
La negoziazione e il compromesso che stanno alla base del processo democratico hanno un fondamento non solo pragmatico, ma anche normativo:
“I programmi sono soluzioni, le soluzioni sono compromessi, e i compromessi sono più spesso fattibili anziché ottimali, soddisfacenti anziché perfetti, tollerabili anziché desiderabili" (Wildavsky, 1992).
Perché aggiustamento
“Anziché proporsi 'soluzioni' che possano essere giudicate con gli standard della razionalità, il policy making persegue accomodamenti, riconciliazioni, aggiustamenti e accordi che possono essere valutati solo provvisoriamente alla luce di standard quali l'onestà, l'accettabilità, l'apertura alla riconsiderazione e la rispondenza a una varietà di interessi" (Lindblom, 1980).
La policy inquiry l’ aggiustamento reciproco tra interessi di parte
114
L’intervento in positivo: la valorizzazione dei networks
"Le politiche pubbliche sono formulate in misura crescente in infrastrutture politiche informali, al di fuori di canali convenzionali quali le organizzazioni legislative, esecutive e amministrative. Gli attuali processi di policy emergono da complesse costellazioni di attori e da interdipendenze delle risorse, e le decisioni sono spesso prese in modo molto decentralizzato e informale" (Kenis e Schneider, 1991, p. 27).
La policy inquiry ll’ aggiustamento reciproco tra interessi di parte
115
La policy inquiry
3. Le politiche come processi ”Noi consideriamo il policy making come un processo estremamente complesso, senza un inizio o una fine, con confini che rimangono in gran parte incerti” (Lindblom, 1980, p. 5)
”Il governo è un continuo via vai di attività, con gente in vari ruoli che s’imbatte in problemi, nuove condizioni, regole discordanti, richieste di servizi senza precedenti e proclami di altri uffici. Sbrigando il suo lavoro giornaliero, questa gente avanza per piccoli passi da diverse direzioni, senza una piena consapevolezza che le sue azioni stanno spingendo una politica lungo una certa strada, precludendo altre risposte (..). Con l’andare del tempo, questa serie di piccoli atti fissa la direzione di quella politica, e anche i suoi limiti. La gente diventa consapevole del fatto che è stata fatta una politica pubblica solo retrospettivamente” (Weiss, 1982, p. 25)
116
La policy inquiry le politiche come processi
La prospettiva top-down:
dalla definizione dei fini alla scelta dei mezzi per la concreta
implementazione
La prospettiva bottom-up:
dai mezzi per la concreta implementazione all’interpretazione
dei fini
“La formulazione del problema è più vicina alla fine che all’inizio dell’analisi” (Wildavsky, 1992)
117
La circolarità del policy making
Ogni momento del policy making può essere visto come
•chiusura di un percorso, o come inizio di un altro,
•come implementazione di una precedente scelta, o come irruzione di un nuovo problema
La policy inquiry le politiche come processi
118
La policy inquiry
se la politica pubblica è
analizzata come processo
l’analisi diventa gestione
dell’incrementalismo sconnesso
119
L’implementazione come momento della verità
”La tesi è che non c’è politica pubblica finché l’azione dei governi non produce conseguenze che sono percepite dai vari pubblici e che sono da loro considerate significative” (Lynn, 1987, p. 31).
‘La verità non può essere separata dal processo della sua implementazione. Lo ripetiamo: la 'verità' è la conoscenza che si acquisisce attraverso il processo di implementazione" (Churchman e Mitroff, 1998, p. 117)
1973: Pressman e Wildavsky, Implementation
sottotitolo: ”Come le grandi aspettative a Washington sono infrante a Oakland; ovvero, perché sarebbe sorprendente che i programmi federali funzionassero veramente, in questa saga dell’amministrazione dello sviluppo economico raccontata da due osservatori simpatetici, che cercano di costruire una morale su una base di speranze crollate”.
La policy inquiry l’incrementalismo sconnesso
120
L’implementazione come momento della verità
A Milano
L'antivirus sfida il Tribunale «Troppo pesante, rete in tilt»
Bloccati i pc del Riesame
MILANO - È la cancelleria dell'ufficio giudiziario competente sui 9.000 detenuti di 12 carceri lombarde: eppure in questi giorni i computer del Tribunale di Sorveglianza di Milano lavorano alla moviola quando va bene, si fermano quando va male. Rallentati. A singhiozzo. Qualche volta proprio «impallati». Perché nessuno li nutre? Al contrario: perché sono nutriti «troppo» bene. Protetti, da qualche giorno, da un antivirus molto efficace: un software che però, per funzionare, richiede una quantità di memoria ram che la maggior parte dei vetusti computer delle cancellerie non possiedono. È l'ultimo dei tanti paradossi della digitalizzazione della giustizia, tanto sbandierata a parole quanto ancora velleitaria nei fatti. (..)
Luigi Ferrarella15 ottobre 2010
La policy inquiry l’incrementalismo sconnesso
121
Il ribaltamento del rapporto mezzi/fini “(Il policy making) è un processo di approssimazioni
successive a qualche obiettivo desiderato, dove anche ciò che è desiderato è continuamente sottoposto a riconsiderazione” (Lindblom, 1959, 86).
“Noi scopriamo i nostri obiettivi e l’intensità che assegniamo loro solo quando consideriamo politiche o programmi specifici. Articoliamo i nostri fini quando valutiamo i nostri mezzi” (Schultze, 1968, p. 38)
“Fini e mezzi sono scelti insieme, e ciò che la vita ha unito, la policy analysis non separi” (Wildavsky, 1992, p. 27)
La policy inquiry l’incrementalismo sconnesso
122
http://www.absint.com/aisee/gallery2.htm
La policy inquiry l’incrementalismo sconnesso
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L’opzione a favore della linea del fronte
Lipsky, 1980: “Le decisioni dei burocrati a livello di strada, le routine che adottano e i marchingegni che inventano per fronteggiare le incertezze e le pressioni del lavoro, diventano le politiche pubbliche effettivamente attuate”
National Performance Review, 1993: “I dipendenti pubblici di prima linea, vale a dire coloro che lavorano giornalmente a contatto con i clienti, sono spesso i più adatti ad indicare soluzioni e strategie atte a promuovere il servizio. Giorno dopo giorno, essi sono il punto di riferimento delle più disparate lamentele e delle più ragionevoli richieste; giorno dopo giorno, essi registrano immediatamente la soddisfazione che manifestano i clienti quando le loro aspettative sono soddisfatte. Non vi è dubbio alcuno che, una volta interpellati i clienti per identificare i servizi richiesti, siano poi proprio i front-line workers a poter indicare il modo migliore per fornirli”
La policy inquiry l’incrementalismo sconnesso
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E’ nei particolari che si nasconde il diavolo
http://www.osha.gov/SLTC/etools/evacuation/egress_demo.html
La policy inquiry l’incrementalismo sconnesso
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L’incrementalismo e la responsabilità sociale
1973 - Pressman e Wildavsky “Si fanno meno promesse quando si ha una più chiara consapevolezza degli ostacoli per rispettarle: ma se ne mantengono di più”
1977 - Vincent Ostrom: “La tirannia in piccolo non è più giustificata di quella in grande”
1992 – Wildavsky: “E’ da irresponsabili sia impiegare le risorse per finalità secondarie, reprimendo le potenzialità degli altri, sia promuovere obiettivi che non possono essere perseguiti, quanto meno a costi accettabili”
1993 - National Performance Review: “Una delle regole basilari del servizio al cliente è quella di non promettere più di quanto possa essere concretamente mantenuto; al limite, è preferibile promettere prestazioni più limitate ed eventualmente riservare motivo di sorpresa con un risultato superiore (...) Del resto, anche la Disney procede con lo stesso criterio: lungo i percorsi di attesa posiziona cartelli che precisano il tempo necessario per raggiungere un’altra destinazione, come il Monte Space o i Pirati dei Caraibi”
La policy inquiry l’incrementalismo sconnesso
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A Chiaverano, comune del Torinese, nasce una nuova figuraDal guasto al problema personale, in giunta c'è chi rispondeL'assessore che risolve solo le Piccole cosedal nostro inviato JENNER MELETTI
CHIAVERANO (Torino) - Dice di non essere invidioso degli altri assessori. (...) Lui, Nicola Moscato, anni 33, professione artigiano giardiniere, è "Assessore alle Piccole Cose". "All'inizio - ammette - ci sono rimasto male. Quando il sindaco mi ha consegnato questo assessorato, con un nome che può anche fare ridere, ho pensato: allora conto davvero poco. Poi ho scoperto una cosa importante: in un Comune che ha pochi soldi, si riescono a fare solo le piccole cose. Altra osservazione: le piccole cose riguardano ogni branca del Comune. Conclusione: mi sono accorto di essere, forse, l'assessore più importante".
La repubblica.it 24 novembre 2009
La policy inquiry l’incrementalismo sconnesso
127
4. Le politiche come bidoni della spazzatura (garbage can) Dubbi sulla razionalità economica
"Primo, in politica gli individui vedono ciò che si deve vedere (..)
•Secondo, in politica agli individui piace ciò che deve loro piacere (..)
•Terzo, in politica gli individui vedono quello che si aspettano di vedere (..)
•Quarto, in politica gli individui preferiscono quello che si aspettano di preferire (..)
•Quinto, in politica gli individui vedono quello che ci si aspetta che loro vedano e,
•Sesto, preferiscono ciò che ci si aspetta che loro preferiscano" (March e Olsen, 1989, pp. 74-75)
La policy inquiry
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Dubbi sulla razionalità economica
v. Corriere della Sera, 12 novembre 2008 -
Impossibile non dirci creduloniLa mente umana è istintivamente frettolosa nel trarre conclusioni e tende sempre a considerare come vero quello che le piace di più
“(..) Alla nostra innata approssimazione e frettolosità di giudizio si aggiunge anche l' universale propensione a credere a ciò che ci fa più piacere credere. Già Terenzio dice: «Tu credi in ciò che speri ardentemente», e gli fa eco Francesco Bacone: «L' uomo preferisce credere ciò che preferisce sia vero». Soprattutto si crede vero ciò di cui si è convinti. Le nostre convinzioni, o credenze - come le chiama l' autore - sono tra le cose alle quali siamo più affezionati e senza le quali, per dir la verità, non sapremmo vivere.”
Boncinelli Edoardo (recensione al libro di Lewis Wolpert, Sei cose impossibili prima di colazione,Codice Edizioni)
La policy inquiry Le politiche come bidoni della spazzatura
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Effetto A
Effetto B
Path dependency“dove si va a finire dipende da dove si viene” (Bowles and Gintis, 1993)Gli esiti delle decisioni sono condizionati dalla strada imboccata al momento della
prima biforcazione tra due scelte alternative.
percorso A
percorso B
politica x
politica x
La policy inquiry Le politiche come bidoni della spazzatura
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Path dependency:Dato che azzerare le condizioni di partenza può essere molto costoso, le alternative che sopravvivono agli aggiustamenti per prova-errore possono non essere quelle in astratto più efficienti
La policy inquiry Le politiche come bidoni della spazzatura
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I resoconti come giustificazione ex post
"Posti davanti alla confusione dell'ambiguità, dell'incertezza, del conflitto e dell'impotenza, gli attori politici (political) cercano di imporre un ordine e un senso al mondo intorno ad essi. E così sviluppano storie coerenti di esperienze e teorie circa il perché il mondo va come va" (March e Olsen, 1995. p. 202)
"L'uso dei resoconti per spiegare, giustificare e scusare l'azione è una caratteristica fondamentale del discorso civilizzato. L'azione umana deve essere interpretata come comprensibile, valutata, collocata nell'intelaiatura delle aspettative normali e giudicata come appropriata”.
Molteplicità degli attori
Complessità delle cause
Oscurità degli standard di valutazione
“La responsabilità politica è piena di ambiguità, ambivalenze e contraddizioni (...). Per molti aspetti, dunque, considerare qualcuno responsabile, o corresponsabile, è un atto di ingiustizia" (March e Olsen, 1995)
La policy inquiry Le politiche come bidoni della spazzatura
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La concomitanza temporale
1976: March e Olsen (1976) chiamano il loro approccio 'bidone della spazzatura‘
è il fattore tempo a determinare l'amalgama di quel miscuglio di problemi, soluzioni e attori che pomposamente definiamo scelte.
Analisi razionale modello causa-effetto
Garbage can criterio della concomitanza temporale
"Nel processo a bidone della spazzatura, si assume che gli arrivi delle occasioni di scelta, dei problemi, delle soluzioni e dei decisori siano esogeni e regolati dal tempo. Problemi e soluzioni sono attaccati alle scelte, e quindi tra di loro, non da qualche collegamento mezzi-fini, ma per la loro vicinanza temporale. Al limite, ad esempio, una qualunque soluzione può essere associata a un qualunque problema, purché entrambi siano evocati nello stesso tempo (...). Le occasioni di scelta mettono insieme decisori, problemi e soluzioni" (March, 1994, p. 200).
La policy inquiry Le politiche come bidoni della spazzatura
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opportunità di scelta
La policy inquiry Le politiche come bidoni della spazzatura
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Le decisioni sono quel che si produce quando un’opportunità di scelta crea un cortocircuito tra gli attori, le soluzioni e i problemi in quel momento sulla scena
La dissociazione tra processo decisionale e decisione
La policy inquiry Le politiche come bidoni della spazzatura
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La policy inquiry linee di ricerca
se la politica pubblica è
analizzata come bidone della spazzatura
l’analisi diventa stare in bilico sul
caos
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La policy inquiry in bilico sul caos
I limiti della sperimentazione e dell'apprendimento:
"Spesso gli eventi sono difficili da osservare con precisione o da capire interamente. Nello stesso momento succedono molte cose tra loro collegate, e la loro informazione è incompleta e deformata. Le organizzazioni sono complessi miscugli di individui con interessi, competenze, identità e sentimenti tutti diversi. Persone diverse imparano cose diverse dalla stessa ambigua storia" (March, 1994, p. 82)
“I decisori raccolgono informazioni e non le usano; ne chiedono ancora di più e le ignorano; prima decidono, poi cercano le informazioni cruciali; raccolgono ed elaborano una gran massa di informazioni che hanno poca o nessuna diretta rilevanza per le loro decisioni" (March, 1994)
“hot-stove effect” (March): il gatto che salta su una stufa bollente poi non ci salta più. Così perde l’occasione di saltarci su quando è fredda
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La nuova visone ‘on the edge of chaos”: il caos come
opportunità per il management "Sia la teoria del caos, sia il Total Quality Management danno forza all'idea che quando i sistemi abbandonano i loro normali parametri operativi, allora si dischiudono occasioni per nuovi processi e nuove soluzioni ai problemi" (Kiel, 1997)
”Un corpo in buona salute è un corpo caotico” (Gleick, 1987)
La policy inquiry in bilico sul caos
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"Una goccia d'acqua che si spande nell'acqua, le fluttuazioni delle popolazioni animali, la linea frastagliata di una costa, I ritmi della fibrillazione cardiaca, l'evoluzione delle condizioni meteorologiche, la forma delle nubi, la grande macchia rossa di Giove, gli errori dei computer, le oscillazioni dei prezzi Sono fenomeni apparentemente assai diversi, che possono suscitare la curiosità di un bambino o impegnare per anni uno studioso, con un solo tratto in comune: per la scienza tradizionale, appartengono al regno dell'informe, dell'imprevedibile dell'irregolare. In una parola al caos. Ma da due decenni, scienziati di diverse discipline stanno scoprendo che dietro il caos c'è in realtà un ordine nascosto, che dà origine a fenomeni estremamente complessi a partire da regole molto semplici."
(J.Gleick, Chaos)
http://hsa.usuhs.mil/pmo526/slides/526.02.GB.01_Intro.ppt
Ordine, complessità, caos
La policy inquiry in bilico sul caos
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http://www.ortho.lsumc.edu/Faculty/Marino/Temple/Temple.html
Complessità: i sistemi non lineari
La policy inquiry in bilico sul caos
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http://www.ortho.lsumc.edu/Faculty/Marino/Temple/Temple.html
Sistemi non lineari e sensibilità alle condizioni iniziali: cfr. Path dependency
La policy inquiry in bilico sul caos
http://wapedia.mobi/en/Cynefin
La policy inquiry in bilico sul caos
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Sistemi non lineari
«È come essere dentro un videogame: arriva un mostro, lo batti, e mentre tiri il respiro ne arriva un secondo, diverso. E poi un terzo, ancora più grande, e un quarto. Il primo mostro sono stati i mutui, ed in qualche modo sono stati gestiti. Ora sta arrivando il secondo, le carte di credito, che in America sono carte di debito, e anche questo potrebbe essere gestito. Si sta avvicinando il terzo mostro, i finanziamenti alle imprese, inclusi i corporate bond in scadenza. E sullo sfondo si profila il supermostro, i "derivati"». Che nessuno sa che forma abbia...”
dall’intervista del ministro Tremonti al ‘Corriere della sera’, 9 novembre 2008
La policy inquiry in bilico sul caos
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http://money.cnn.com/magazines/fortune/fortune_archive/2006/10/02/8387489/index.htm?postversion=2006100210
La policy inquiry in bilico sul caos