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SABATTI TACTICAL SYN CAL. 6,5X47 LAPUA 186 monta una canna di elevato diametro, 22 o 27 millimetri in volata, utilizza l’azione “corta”, quella adatta a cartuc- ce lunghe al massimo 71 millimetri, e propone una nuova calciatura sintetica che appunto dà il nome all’allestimento e di cui parleremo tra poco. Tra i calibri disponibili abbiamo scelto il 6,5x47, recente realizzazione che ha già dato ottima prova di sé e si propone sia come cartuccia estremamente precisa sia per il tiro a 300 metri sia per quello sulla soglia delle 1000 yard: sulle caratteristi- che di questa munizione rimandiamo al riquadro specifico. L a gardonese Sabatti produce una vasta gamma di armi lunghe, come doppiette e sovrapposti per quanto riguarda la canna liscia nonché combinati, express, kipplauf e bolt action per quella rigata: delle poche aziende industriali produttrici di carabine bolt action italiane, la Sabatti è certamente la più attiva nel pre- sentare di anno in anno versioni specialistiche del suo prodotto, adeguandolo alle nuove esigenze di cacciatori e tiratori. L’arma base è sulla breccia da molti anni e si chiama Rover 870: personalmente la “frequentiamo” da circa venti anni e l’abbiamo vista crescere ed affinarsi sempre più, fino agli ultimi allestimenti. La proposta più recente si chiama Tactical Syn ed è indirizzata al tiro di precisione e alla lunga distanza: La famiglia delle bolt action Sabatti cresce in continuazione, proponendo tra l’altro allestimenti specifici per le varie discipline di tiro. L’ultimo arrivato si chiama Tactical Syn ed è in grado di dare filo da torcere a tante carabine più blasonate, grazie all’indiscutibile qualità delle canne “made in Gardone” di Giuliano Cristofani Sintetica precisione L’azione Sabatti L’azione corta della Sabatti è molto par- ticolare e adotta soluzioni meccaniche esclusive: a fronte di una finestra di e- spulsione di ridotte dimensioni, il castel- lo, nel lato inferiore, è lungo esattamente come quello della Long Action, in modo da rendere compatibili le calciature e i sottoguardia, consentendo così un certo risparmio costruttivo. Dato che i ponti, anteriore e posteriore, hanno le stesse mi- sure della long action e la finestra, come detto, è dimensionata su munizioni corte, per poter mantenere lo stesso interasse tra le viti di fissaggio dell’azione alla cal- L LONG RANGE LONG RANGE LONG RANGE

186 LONG RANGE Sintetica precisione - Armi Magazine · una vasta gamma di armi lunghe, come doppiette e sovrapposti per quanto riguarda la canna liscia nonché combinati, express,

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monta una canna di elevato diametro, 22 o 27 millimetri in volata, utilizza l’azione “corta”, quella adatta a cartuc-ce lunghe al massimo 71 millimetri, e propone una nuova calciatura sintetica che appunto dà il nome all’allestimento e di cui parleremo tra poco. Tra i calibri disponibili abbiamo scelto il 6,5x47, recente realizzazione che ha già dato ottima prova di sé e si propone sia come cartuccia estremamente precisa sia per il tiro a 300 metri sia per quello sulla soglia delle 1000 yard: sulle caratteristi-che di questa munizione rimandiamo al riquadro specifico.

La gardonese Sabatti produce una vasta gamma di armi lunghe, come doppiette e

sovrapposti per quanto riguarda la canna liscia nonché combinati, express, kipplauf e bolt action per quella rigata: delle poche aziende industriali produttrici di carabine bolt action italiane, la Sabatti è certamente la più attiva nel pre-sentare di anno in anno versioni specialistiche del suo prodotto, adeguandolo alle nuove esigenze di cacciatori e tiratori.L’arma base è sulla breccia da molti anni e si chiama Rover 870: personalmente la “frequentiamo” da circa venti anni e l’abbiamo vista crescere ed affinarsi sempre più, fino agli ultimi allestimenti. La proposta più recente si chiama Tactical Syn ed è indirizzata al tiro di precisione e alla lunga distanza:

La famiglia delle bolt action Sabatti cresce in continuazione, proponendo tra l’altro allestimenti specifici per le varie discipline di tiro. L’ultimo arrivato si chiama Tactical Syn ed è in grado di dare filo da torcere a tante carabine più blasonate, grazie all’indiscutibile qualità delle canne “made in Gardone”

di Giuliano Cristofani

Sintetica precisione

L’azione Sabatti

L’azione corta della Sabatti è molto par-ticolare e adotta soluzioni meccaniche esclusive: a fronte di una finestra di e-spulsione di ridotte dimensioni, il castel-lo, nel lato inferiore, è lungo esattamente come quello della Long Action, in modo da rendere compatibili le calciature e i sottoguardia, consentendo così un certo risparmio costruttivo. Dato che i ponti, anteriore e posteriore, hanno le stesse mi-sure della long action e la finestra, come detto, è dimensionata su munizioni corte, per poter mantenere lo stesso interasse tra le viti di fissaggio dell’azione alla cal-

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del dente di scatto, soluzione onerosa spesso assente su armi anche di gran nome ma standard nelle bolt action Sabatti. Per scomporre l’otturatore serve solo un piccolo perno, come una graffetta di buon spessore o una sottile chiave a brugola, da inserire nel foro

ciatura si è adottato un escamotage che vede il castello sopravanzare nella parte inferiore il bordo dell’anello an-teriore. Le sezioni del castello, realizzato me-diante microfusione e poi ripreso di macchina sulle superfici, sono no-tevoli e questo, associato alla struttura squadrata di tutto l’insieme, per-mette ai Rover una rigi-dità a tutta prova.

Otturatore robustissimo

Anche l’otturatore, con due tenoni fron-tali, è realizzato in microfusione con acciai titolati e poi ripreso di precisione: è robustissimo e la manetta, realizzata di

pezzo, può svolgere la funzione di terza chiusura di sicu-rezza, se mai ce ne fosse bisogno; un estrattore a gan-cio tipo Sako ed un espulsore con

pistoncino molleggiato completano il sistema di chiusura di questa carabi-na. All’otturatore è avvitato il tappo posteriore che trattiene la molla del percussore e funge da schermo in caso di sfuggita di gas; lo stelo del percus-sore è avvitato e spinato al complesso

La nuova calciatura della Sabatti pre-

vede la regolazione dell’altezza del

poggiaguancia

m e d i a n t e i l

grosso anello

centrale, men-

tre allentando

le due brugo-

le superiori è

possibile tra-

slarlo lateral-

mente di alcuni

millimetri

La finitura con

piccole semisfe-

re sulle zone di

presa consente

un ottimo grip

in tutte le con-

dizioni

Sull’arma è montata una lunga slitta Picatinny in acciaio che

consente di installare ottiche di grosse dimensioni

Volata: in evidenza

i quattro principi di

guida e la prote-

zione ribassata

L’astina lascia completamente flottante la canna

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che spunta alla ra-dice del percusso-re quando questi è armato.È cosa nota che

negli anni passati alcuni esemplari di Rover, soprattutto quelli con azione lunga, hanno presentato uno scorri-mento non ottimale dell’otturatore nel castello, ma negli ultimi tempi si è lavorato per migliorare questo aspetto, rivedendo le quote di lavorazione e aggiungendo una guida antisbanda-mento sull’aletta destra dell’otturatore cui corrisponde una piccola rotaia all’interno del castello. Questo accor-gimento è ora presente anche sulla versione con azione corta: il risultato è decisamente positivo e incertezze e indurimenti dovrebbero essere ormai un ricordo del passato. Dicevano sopra che l’interasse delle viti di fissaggio alla calciatura è lo stesso dell’azione lunga, ma qui, anziché un serbatoio interno a presentazione alternata, troviamo un caricatore amovibile monofilare, per cui l’intero sottoguardia è specifico per l’azione corta: realizzato in fusione di una qualche lega leggera ricoperta da

una spessa finitura nera, ha un’estetica un po’ “pesante”, dovendo riempire lo spazio previsto per il serbatoio bifi-lare. L’astuccio fornito con la carabine, da soli tre colpi, ali-menta con fluidità ma a causa della geometria del 6,5x47 non si riempie facilmente dato che i labbri coprono praticamente tutto il corpo della cartuccia, non lasciando spazio su cui premere. In effetti il Tactical Syn è arma da alimentare col-po per colpo: sarebbe quin-

La s icura

manuale ha

due posi-

zioni. Quan-

do inserita

b l o c c a i l

gruppo di

scatto e il

movimento

dell’ottura-

tore

Il tasto che permet-

te di sfilare l’ottura-

tore dal castello

L’astuccio del caricatore Sa-

batti, in secondo piano, è ben

progettato e ben realizzato

ma i suoi labbri coprono quasi

completamente il corpo della

cartuccia 6,5x47, complican-

done il riempimento. Come si

vede il problema sarebbe an-

cora più evidente su caricatori

tipo AICS (in primo piano), su

cui però è possibile premere

nella parte posteriore

Il sottoguardia

e il caricatore

amovibile. No-

tare che le due

viti di fissaggio

hanno la stessa

impronta di bru-

gola ma diametri

differenti

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di preferibile fornirla con un finto caricatore che funga da cucchiaia per la guida della cartuccia e, al più, fornirlo con gli astucci da cinque colpi disponi-bili per altri modelli della Casa.

Sei virgola Cinque… o Trecento?

Abbiate pazienza: vi sommergeremo di numeri. Desideriamo analizzare le performance del nostro 6,5x47 in rela-zione ai due calibri con cui viene spesso confrontato: il .308 Winchester e il .300 Win Mag. Premettiamo che i dati che proporremo sono calcolati con semplici programmi balistici (in inglese), in par-ticolare con quelli della Berger e della Sierra: il primo utilizza il coefficiente balistico G7 mentre il secondo ricorre al G1 “a fasce”, in modo da adattarsi me-glio alle traiettorie di palle appuntite e boat tail, ben diverse dal tozzo proiettile

di riferimento G1. Ovviamente, come si può vedere dalle tabelle allegate, i valori calcolati non coincidono perfettamente, a dimostrazione della “variabilità” delle equazioni balistiche. Nelle equazioni utilizzate si prevede un comportamento perfetto del proiettile, senza alcun sban-damento sull’asse, senza attriti anomali dovuti alle deformazioni provocate dalla rigatura e così via, ma sul terreno? Dato che comunque questi problemi possono interessare qualsiasi proiettile, lo studio teorico rimane validissimo per dare in-dicazioni sulle performance delle nostre

ricariche, ma in ogni caso la pratica è lo strumento sovrano per valu-tare la bontà delle nostre cartucce. Ma andiamo a comin-ciare...

Pesi e caratteri-

stiche

Partiamo dal ca-libro più diffuso per il tiro a media e lunga distanza: il .308 Winchester. Quali sono i pesi più paganti in questa cartuccia? Risposta facile: 155, 168 e 175, con

alcuni “svolazzi” fino ai 185-190 grani, ovviamente tutti in formato Hpbt. Quali sono le caratteristiche di questi proietti-li? Limitiamoci ai prodotti più facilmente reperibili di Sierra e Nosler: la 155 è ac-creditata di un coefficiente balistico G7 di .234, la 168 arriva solo a .213, la 175 sale a .243, mentre la 190 spunta un valore di .270. Netta superiorità, come logico, del proiettile più pesante, ma il proble-ma è vedere a quali velocità si possono ragionevolmente spingere queste palle in un .308 Winchester: diciamo, ottimisti-camente, 2900 per il leggero 155 grani, 2700 fps per il 168 e per il 175 e 2600 per il 190 (rispettivamente 884, 823 e 792 metri al secondo). Questi valori fanno sì che i quattro proiettili considerati, in condizioni atmosferiche standard (Icao), scendano sotto la soglia transonica (1,2 Mach, circa 410 metri al secondo o 1350 Fps) a 830, 670, 770 e 800 metri, valori calcolati con il programma fornito dal tecnico balistico Bryan Litz insieme al suo indispensabile testo “Applied Ballisi-tic for Long Range Shooting”, ma reperi-bile anche sul sito della Berger.Con il programma Sierra Infinity e Coefficiente G1 queste distanze diven-tano, rispettivamente, 800, 710, 810 e 810 metri, differenze tutto sommato ininfluenti per la nostra disamina. Nessun proiettile, almeno in teoria, è quindi adatto per le 1000 yard, perché una volta che si entra in regime transo-

Il castello è realizzato in microfusione ma ripreso quasi dappertutto:

notare la perfetta spianatura delle superfici intorno al recoil lug

Lo smontaggio da campo della bolt action di Sabatti

Il gruppo di scatto

e la nuova calciatura

Ancora una volta non possiamo che tessere le lodi del gruppo di scatto dei Sabatti Rover: un ottimo tre leve, com-

pletamente regolabile che può reggere a testa alta il confronto con i mostri sacri di oltre oceano: sull’arma in prova lo sgancio avviene a 830 grammi ed è risultato molto costante, con uno scarto

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insignificante su numerose misurazioni. Quello che abbiamo descritto fino ad ora, in effetti, è praticamente la mecca-nica dei Rover ad azione corta e canna pesante, disponibile da alcuni anni in varie configurazioni e di cui, in effetti, avevamo già parlato in occasione di un

confronto in famiglia (vedi Armi Maga-zine ottobre 2011), ma quello che carat-terizza il Tactical Syn, come accennato sopra, è la nuova calciatura sintetica: ergonomica, regolabile, rigida e alta-mente funzionale. Con questo avrem-mo già detto tutto, ma scendiamo

nico diventano fondamentali altri fattori, come la geometria delle palle: è noto, ad esempio, che proprio la 168 Hpbt, sicuramente la più utilizzata dai tiratori ma come si vede la meno performante, tende a destabilizzarsi facilmente in questa fase del volo, per cui è meglio evitarla per tiri dai 700 metri in su.Prendiamo ora il 6,4x47, dove i proiettili più utilizzati sono da 123, 139 e 142 gra-ni, con G7, rispettivamente di .263, .290 e .301: già così si vede che il più leggero è comunque più performante del 175 del .308 ed il più pesante surclassa la palla da 190.

E le velocità?

Ma a quali velocità possiamo arrivare in una canna da 24-26”? Rimanendo entro i limiti pressori del calibro è facilissimo raggiungere i 2850 con la 123 ed i 2750 con la 139-142, il che porta il limite del transonico a 910 e 950/980 metri ri-spettivamente: una vera debacle per il nostro .308 Winchester! A consolazione del calibro .308 ricordiamo come le e-nergie siano invece a suo favore stante la maggior massa dei proiettili, ma questo è un aspetto insignificante per chi si de-dichi esclusivamente a bucare bersagli di carta. E rispetto al .300 Winchester Magnum? Qui la palla da 190 grani può raggiungere tranquillamente i 2950 fps e le performanti 208-210 (CB .323-.324) possono essere spinte a 2700-2750 fps

e oltre: la grossa cartuccia statunitense vince rispetto al 6,5x47, ma a prezzo di un rinculo non facilmente gestibile da tutti e da un consumo di polvere e risor-se quasi doppio.Fin qui i freddi numeri delle equazioni balistiche da noi utilizzate, ma vi sono altri aspetti importanti. Ad esempio il piccolo 6,5x47 mostra una costanza velo-

citaria incredibile, con scarti ridottissimi tra il colpo più lento ed il più veloce: sulle lunghe distanze questo potrebbe signifi-care rosate compatte in verticale e tutto sommato anche la canna dovrebbe avere vibrazioni costanti e ripetitive. Questo, ripetiamo in teoria: in pratica è necessa-rio trovare un campo di tiro adeguato e provare, provare...

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G1

)

.308 Win. 155 .234 2900 830 1223 800

168 .218 2700 690 1050 710

175 .243 2700 770 1144 810

190 .270 2600 800 1201 810

6,5x47 123 .263 2850 910 1339 900

139 .290 2750 950 1385 1040

142 .301 2750 990 1427 950

.300 Win. Mag. 175 .243 3000 910 1338 950

190 .270 2950 980 1440 990

210 .316 2700 1000 1444 1030

Note: Calcolo con il programma della Berger. CB G7 come indicati da Bryan Litz. Atmosfera standard ICAO (15°- pressione 760 – 0% umidità – densità aria 1,225 kg/M3)Notare l’apparente incongruenza dei dati relativi alle palle da 139 e 142 del 6,5 calcolati con il programma Sierra: la prima, con CB inferiore, sembra reggere meglio la distanza.Il fatto è che il programma del produttore statunitense utilizza un CB a fasce per i propri proiettili ma si limita ad utilizzare i G1 medi forniti dai vari altri costruttori

Il gruppo scatto è un ottimo tre leve:

peccato per la finitura esterna e dei

particolari come la leva di sicura, la-

sciati un po’ troppo grezzi

Sulla faccia dell’otturatore si no-

tano l’espulsore a pistoncino, il

grosso estrattore “tipo Sako” e la

fresatura di guida sulla superficie

dell’aletta destra

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nei dettagli. È realizzata in nylon caricato con ben il quaranta per cento di fibra di vetro, a garanzia di rigi-dità e durezza; il suo peso sfiora i 1870 grammi e la sua forma riprende un po’ quel-la “mitica” delle McMillan. La pala presenta la regola-zione dell’appoggiaguancia ed è possibile allungarla mediante l’interposizione di appositi spessori polimerici; le superfici di astina e pistola sono fini-te con piccole semisfere sporgenti che consentono una presa ottima.La calciatura non presenta pillar bedding, dato che il rigido materiale ne svolge egregiamente la funzione, mentre è presente un piccolo bedding in resina in corrispondenza del punto di appoggio posteriore della meccani-ca. In definitiva un ottimo calcio, che può essere fornito separatamente dalla Sabatti per “aggiornare” modelli pre-cedenti.

Mettiamola alla prova

Per la prova abbiamo ricevuto un esem-plare con la canna dotata di rigatura “tra-dizionale” a quattro principi e diametro in volata di 22 mil-limetri, misura più “umana” rispetto

a quella da 27: già così, con un’ottima Leupold Vx3 6,5-20x50 LR montata sulla lunga slitta Picatinny arrivata con la carabina, il peso arriva a sfiorare i

L’interno dell’astina è vuoto ma presenta settori di irrigidimento

nonché ben tre sedi predisposte per il montaggio di perni passanti

La calciatura è realizzata in un materiale rigido e stabile. Per me-

glio adattarsi al singolo esemplare è presente un piccolo bedding in

corrispondenza della vite posteriore

Per le prove a fuoco abbiamo utilizzato palle Sierra da 142 grani

(anello rosso) e Lapua Scenar da 139 (anello verde)

La lunghezza del

calcio può essere

variata mediante

l’interposizione di

un apposito spesso-

re fornito a corredo

insieme alla chiave

necessaria per va-

riare la posizione o-

rizzontale dell’astina

Per la prova è stato utilizzato un Leupold Vx3 6,5-20x50 LR

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6.350 grammi. Prima di utilizzare l’arma abbiamo effettuato delle verifiche: la cameratura è veramente al minimo e già con i bossoli nuovi la chiusura dell’ottu-ratore è molto pastosa, i piani del castello

sono finiti con cura e precisione, l’e-sterno della canna non mostra alcuna incertezza; ottimo, ma questo lo ab-biamo già detto, lo scatto a tre leve. Se le superfici esterne del castello sono ti-rate alla perfezione, l’interno, in effetti, è un pelo sottoto-no: una maggiore cura potrebbe per-mettere una scor-revolezza ancora

maggiore dell’otturatore. Per le prove abbiamo riproposto le ricette che già ci avevano dato buone soddisfazioni in pre-cedenza, limitandoci a proiettili da 139 e 142 grani ed a polveri come le Vihtavuori

N.150 e N.550 e la IMR 4350. Per veri-ficare le rosate abbiamo posto i bersagli a 300 metri, una distanza che in effetti mette a dura prova non solo l’arma ma anche il tiratore, a causa dell’inevitabile miraggio che fa apparire ballerino e molto mobile il pallino di riferimento. Anche nel miraggio più intenso siamo però riusciti a fare rosate eccellenti, sul mezzo MOA poi, approfittando di un temporanea scomparsa del fenomeno dopo uno dei tanti acquazzoni di questo periodo, abbiamo voluto strafare, realiz-zando varie rosate di dieci colpi ciascuna, sempre ai 300 e sparando a tutta velocità. Risultato stupefacente: l’arma, così come arrivata, ha realizzato rosate inferiori ai cinque centimetri di diametro, confer-mandosi come un ottimo strumento da tiro, preciso ed affidabile, insensibile alle variazioni di temperatura della canna e, soprattutto, piacevole da utilizzare, con un rinculo modesto perfettamente gesti-bile da chiunque. E pensare che, oltretut-to, costa il giusto.

Sabatti Tactical Syn cal. 6,5x47 Lapua

Costruttore: Sabatti spa, tel. 030 8912207, www.sabatti.itModello: Tactical SynTipo: bolt actionCalibro: 6,5x47 LapuaFunzionamento: ripetizione manuale Canna: 26” 650 mm - passo 1:8,5” 4 righeAlimentazione: caricatore amovibile da 3 colpiCongegno di scatto: a tre levePeso dello scatto: 800 g, regolabileEstrattore: a gancio su molla elicoidaleEspulsore: a puntone elasticoMire: assenti. Slitta Picatinny in acciaioCongegni di sicurezza: leva manuale a due posizioniCalciatura: sintetica: Nylon con 40% fibra di vetro. Peso 1860 gPeso: 5.400 gMateriali: acciai al cromo molibdeno, differenziati in funzione dell’uso. Sottoguardia in legaFinitura: meccanica finemente sabbiata Prezzo suggerito: 1.365 euro

LM

L’arma è stata provata con soddisfazio-

ne da vari tiratori

Rosate varie ottenute a 300 metri: si

commentano da sole, confermando la

qualità delle canne Sabatti

Si ringrazia per la collaborazione

l’armeria Bernardini di Carrara