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363 Nuovi profili professionali Verbale di Incontro Con riferimento all'Accordo Aziendale del 3 marzo 1998, la Direzione Aziendale e le RSU si sono incontrate per verificare congiuntamente l'attività di analisi e ridefinizione dei profili professionali finora attuata. Sulla base del piano di lavoro desumibile dall'Elenco e priorità aree di intervento allegato all'accordo stesso, sono stati esaminati dettagliatamente i documenti elaborati che descrivono i nuovi o rinnovati profili professionali dei reparti della funzione "Produzione Officina" e che evidenziano le peculiarità distintive delle professionalità espresse nelle aree "Officina GD1 e Officina GD2”. Le parti, pertanto, nel rispetto degli impegni presi nell'Accordo del 3 marzo, dopo ampia ed approfondita discussione, concordano quanto segue: vengono approvati i documenti redatti che costituiscono parte integrante del presente verbale; viene data una prima applicazione a quanto convenuto nei documenti di cui sopra con la definizione di un numero di passaggi di categoria e/o momenti di sperimentazione così come specificati nel documento allegato. Contestualmente alla sigla del presente documento, le parti si impegnano a proseguire il confronto a partire dalle aree dei Montaggi, proseguendo secondo quanto previsto nell'elenco concordato. Per la G.D SpA Per Fiom Per le RSU Fim Uilm Bologna, 18 giugno 1998

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Nuovi profili professionali Verbale di Incontro Con riferimento all'Accordo Aziendale del 3 marzo 1998, la Direzione Aziendale e le RSU si sono incontrate per verificare congiuntamente l'attività di analisi e ridefinizione dei profili professionali finora attuata. Sulla base del piano di lavoro desumibile dall'Elenco e priorità aree di intervento allegato all'accordo stesso, sono stati esaminati dettagliatamente i documenti elaborati che descrivono i nuovi o rinnovati profili professionali dei reparti della funzione "Produzione Officina" e che evidenziano le peculiarità distintive delle professionalità espresse nelle aree "Officina GD1 e Officina GD2”. Le parti, pertanto, nel rispetto degli impegni presi nell'Accordo del 3 marzo, dopo ampia ed approfondita discussione, concordano quanto segue: • vengono approvati i documenti redatti che costituiscono parte integrante del presente verbale; • viene data una prima applicazione a quanto convenuto nei documenti di cui sopra con la definizione di

un numero di passaggi di categoria e/o momenti di sperimentazione così come specificati nel documento allegato.

Contestualmente alla sigla del presente documento, le parti si impegnano a proseguire il confronto a partire dalle aree dei Montaggi, proseguendo secondo quanto previsto nell'elenco concordato. Per la G.D SpA Per Fiom Per le RSU Fim

Uilm Bologna, 18 giugno 1998

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ELENCO E PRIORITÀ AREE DI INTERVENTO ACCORDO DEL 3.3.1998 1) Produzione Officina - Officina G.Dl

Officina G.D2 2) Montaggio Meccanico Packer (Montaggio macchine e montaggio formati) (Montaggio ricambi) 3) Montaggio elettrico Packer 4) Montaggio meccanico Maker (Montaggio macchine e formati) 5) Montaggio elettrico Maker 6) Direzione Tecnica (Progettazione meccanica) 7) Compartimento elettrico (Progettazione elettronica) 8) Logistica Acquisti, Magazzini, Spedizioni (Pulizia Macchina) 9) Ricambi - Coordinamento ricambi, Servizi, Prevenzione - Protezione e Servizi 10) Staff - Personale, Amministrazione, Programmazione Produzione, Sistemi Informativi,

Commerciale, Assicurazione Qualità ecc.ecc.

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5/5/1998 NOTA ESPLICATIVA Queste note hanno lo scopo di favorire la comprensione di cos'è oggi il lavoro in officina e come sta evolvendo, in modo da poter identificare, con ragionevole sicurezza, i criteri per inquadrare correttamente, i lavoratori che utilizzano macchine utensili a CN. 1) La prima tappa dello sviluppo professionale di un operatore su Macchine Utensili a CN è caratterizzata dal raggiungimento dell'autonomia esecutiva su tutti i lavori che vengono eseguiti su quella macchina a CN: i particolari lavorati sono divenuti numerosi e variegati, la conoscenza del CN consente all'operatore interventi di ottimizzazione del nastro e di esecuzione di programmi nuovi, il “magazzino utensili” delle macchine è già conosciuto ed utilizzato al meglio nella sua completezza. La varietà dei particolari eseguiti ha portato ad un buon livello la conoscenza del disegno meccanico, dei materiali da costruzione e dei trattamenti termici usati. Sull'importanza dell'esperienza descritta nelle righe precedenti non si insisterà mai abbastanza, perché la completezza dell'esperienza delle lavorazioni è destinata a duplicarsi e a differenziarsi nelle tappe di sviluppo ulteriore e costituisce il “modulo di base” sul quale andare a costruire. Storicamente nelle nostre officine, si è verificato che il passo successivo è stato determinato dalla capacità della persona di sviluppare una eguale autonomia su una seconda macchina a CN della stessa famiglia di lavorazioni e/o su un secondo CN, aumentando quindi il grado di complessità del proprio lavoro con una ulteriore conoscenza di lavorazioni, un nuovo CN, diversi piazzamenti. Questa è una tappa storica che ha chiesto all'operatore una forte opera di razionalizzazione della propria esperienza e, al contempo, una forte capacità di affrontare difficoltà nuove e diverse, che costituiscono un salto di continuità rispetto alle difficoltà affrontate fino a quel momento. L'evoluzione della tecnologia delle lavorazioni meccaniche porta oggi l'operatore ad affrontare problematiche nuove e diverse che si possono sintetizzare in tre tendenze: a) possibilità di eseguire sulla stessa macchina tipologie di lavorazioni differenti (per es. tornitura e fresatura). La maggio re complessità delle lavorazioni appare quindi evidente: il piazzamento deve consentire una poliedricità di lavorazioni molto maggiore, il programma del CN contiene istruzioni più diversificate, gli utensili eseguono un numero maggiore di lavorazioni, la conoscenza del disegno deve essere completa e non più “finalizzata” ad una tipologia omogenea di lavorazioni da eseguire. b) la possibilità di razionalizzare a bordo macchina le sequenze dei pezzi da lavorare. L'aumento del numero dei pallets che servono una MU e della lunghezza del tempo delle lavorazioni che possono essere eseguite "non custodite", hanno reso possibile un maggior intervento dell'operatore sui programmi (nuovi o da ottimizzare) del CN. Nel caso delle macchine a 6 pallets, una delle maggiori novità consiste nella possibilità di schedulare a bordo macchina la successione dei pezzi da lavorare, con l'obiettivo di "ottimizzare il tempo di lavoro della macchina" facendo lavorare la macchina non custodita alla fine del secondo turno e durante gli intervalli di mensa. E' importante sottolineare che questa possibilità di programmare il lavoro e di discutere con il capo reparto la sequenza dei particolari, si basa su una ampia conoscenza delle lavorazioni meccaniche e dei programmi a CN, che consente di "schedulare" correttamente lavorazioni fra di loro anche molto diverse.

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c) L'evoluzione delle macchine utensili a CN e delle caratteristiche tecniche dei particolari meccanici delle macchine automatiche, stanno rendendo possibile che una parte degli operatori MU diventino "conduttori di impianti", ove per impianto si intende anche la conduzione di una o più Macchine Utensili. In questo panorama, l'ampiezza e l'approfondimento delle conoscenze meccaniche (dai materiali al disegno) saranno ancora l'asse portante della professionalità degli operatori. Per concludere ci sembra che gli aspetti e le cose fondamentali che influenzano in maniera sempre più determinante la professionalità del lavoro in officina sono: I. la cultura meccanica ; fortunatamente l'evoluzione delle MU sta sottolineando l'importanza della conoscenza del disegno meccanico,, della varietà degli utensili e dei materiali da costruzione, delle potenzialità del controllo numerico. Una conoscenza ampia ed approfondita del mondo delle lavorazioni meccaniche (che abbiamo definito "cultura meccanica") è sempre più la condizione indispensabile per un utilizzo tecnicamente corretto ed economico delle Macchine Utensili. Proprio per questo la Scuola MU evolverà da una formazione esclusivamente per giovani operatori ad una formazione anche per diversificare la professionalità di personale esperto. Il. La capacità di ottimizzare il tempo di lavoro della macchina e/o dell'impianto. La cultura meccanica trova il massimo della sua possibilità di essere applicata nell'attenzione a razionalizzare la propria attività in funzione della ottimizzazione delle potenzialità della macchina. E' sempre più frequente la situazione nella quale è "produttivo" avere MU con il piazzamento già eseguito.("fisso") dallo stesso operatore. Possiamo dire di essere in presenza di un circuito virtuoso: lavorare piccole serie su MU a CN sviluppa la cultura meccanica degli operatori. La cultura meccanica rende possibile l'investimento in MU dell'ultima generazione. Lo sfruttamento integrale di MU e/o impianti dell'ultima generazione sviluppa ulteriormente la cultura meccanica degli operatori e rende possibile nuovi investimenti. In questo panorama ci sembra vadano ricercati i criteri per un corretto inquadramento professionale, in particolar modo i criteri inerenti ad un inquadramento nel 6° liv. che, sulla base di ragionamenti espressi precedentemente, non costituirà più il riconosc imento di capacità professionali o situazioni tecnologiche eccezionali, ma potrà diventare il corretto inquadramento di capacità professionali e situazioni tecnico - organizzative abbastanza diffuse e codificabili. Ne consegue che per l'inquadramento in 6 livello si può pensare alla presenza contemporanea di 3 criteri: • la possibilità di applicare il concetto di impianto e la sua "ottimizzazione"; dove per impianto si

intende generalmente una macchina multi pallets. La capacità di ottimizzare un "impianto" è la dimostrazione di una cultura meccanica vasta ed approfondita che consente di migliorare la molteplicità delle operazioni compiute dall'impianto.

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• la possibilità di completare il più possibile il pezzo, comprensivo del controllo anche elettronico; questa

possibilità non può essere definita in modo tassativo data l'alta variabilità delle nostre lavorazioni. Bisogna perseguire l'obiettivo che, fin tanto che il pezzo è a bordo macchina, bisogna cercare di eseguire il più elevato numero di operazioni possibili, anche semplici, ma che evitano al particolare meccanico movimenti interni e soste in altri reparti.

• la possibilità di evolvere con l'evoluzione della tecnologia e della organizzazione d'officina ad essa

connessa; in particolar modo avendo un ruolo attivo, con capacità di proposta e di analisi critica del proprio lavoro. La rapida evoluzione della tecnologia richiede sempre più una capacità costante di evoluzione che non può essere esaurita in un “percorso” per arrivare a realizzare una volta per tutte prestazioni di eccellenza, ma che si protrae e resta costante nel tempo

N.B. - L'estensione del concetto di impianto a più macchine complesse gestite da un operatore, sarà oggetto di specifiche occasioni di sperimentazione che, gradualmente, verranno proposte dalla Direzione Aziendale; le eventuali conseguenze sull'inquadramento degli operatori saranno oggetto di discussione fra Direzione Aziendale e RSU. In ogni caso il metodo per l'introduzione di questa e delle altre innovazioni tecnico - organizzative sarà quello della sperimentazione già applicata positivamente in altre occasioni di inserimento di nuove tecnologie.

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OPERATORE MACCHINE UTENSILI 4 LIVELLO Lavoratori che eseguono particolari meccanici anche complessi, su macchine a CN. La capacità raggiunta è esemplificata anche dalla possibilità di eseguire non solo particolari consolidati, ma anche particolari nuovi, che esigono ragionamenti sulla scelta degli utensili, sui risultati delle lavorazioni, sulla correttezza del piazzamento. Inoltre eseguono le operazioni di controllo possibili a bordo macchina con attrezzature individuali o di reparto. 5 LIVELLO Lavoratori che realizzano in autonomia esecutiva tutti i particolari complessi che vengono eseguiti su una macchina utensile a CN. L'operatore ha raggiunto una conoscenza del CN che gli consente interventi di ottimizzazione del nastro, esecuzione di programmi nuovi non particolarmente lunghi, l'utilizzo al meglio del magazzino utensili nella sua completezza, ed esegue le operazioni di controllo possibili a bordo macchina con attrezzature individuali o di reparto. 5S

Lavoratori che eseguono in autonomia lavorazioni complesse con conoscenza di diversi CN, oppure che seguono tipologie diverse di lavorazioni sulla stessa macchina a CN (ad es. tornitura e fresatura semplice), ottimizzano i programmi esistenti del CN e/o curano la stesura di nuovi programmi eseguiti a bordo macchina, razionalizzano e controllano la sequenza dei particolari da eseguire in modo da fare lavorare la macchina utensile non custodita, quando possibile, con una maggiore efficienza, eseguono le operazioni di controllo possibili a bordo macchina con attrezzature individuali o di reparto.

6 LIV. Lavoratori che eseguono una ampia gamma di particolari meccanici su macchine utensili anche multipallet con autonomia di iniziativa, curando la completezza delle lavorazioni necessarie ad ottenere un pezzo il più possibile finito e controllato nelle specifiche dimensionali. I lavoratori inquadrati in questo livello sono in grado di dare un rilevante contributo personale alla ottimizzazione delle operazioni (attrezzatura, controllo degli utensili, stesura di programmi, ecc.) e di seguire l'evolversi delle tecnologie impiegate in officina. Esemplificando la situazione attuale sono lavoratori che: • eseguono lavorazioni meccaniche particolarmente lunghe ed impegnative (per es. alesatura di

basamenti) curando le operazioni di controllo, razionalizzando la ottimizzazione dei tempi di lavoro della macchina e dando un rilevante contributo personale alla definizione del ciclo e delle attrezzature, alla ottimizzazione del programma e collaborando con gli uffici tecnici di officina

• lavorano su un unica macchina multipallets di cui curano la programmazione del CN e la ottimizzazione

dei tempi di lavoro della macchina

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• eseguono tipologie diverse di lavorazioni sulla stessa macchina a CN (ad es. tornitura e fresatura con una conoscenza approfondita della specificità delle singole lavorazioni) e curano il completamento del pezzo eseguendo operazioni di aggiustaggio connesse con le operazioni eseguite alla M.U. e controllo anche elettronico

• eseguono particolari unici, riparazioni o particolari di prototipi dei quali curano l'attrezzatura, il

controllo manuale e/o elettronico anche quando esige l'esecuzione di operazioni di controllo non consolidate.

NOTA: le operazioni di controllo manuale e/o elettronico di cui si parla nei profili sono parte integrante della professionalità richiesta dai vari livelli di inquadramento.

Le procedure di autocontrollo certificato sono oggetto di accordi specifici e possono coinvolgere anche gli operatori inquadrati nel 6° livello.

5/5/1998

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COLLAUDO All'interno del reparto Collaudo, sono stati individuati 3 percorsi individuali da esperimentare con l'obiettivo arricchire la professionalità degli operatori di collaudo; in questo modo si cerca di favorire l'ampliamento del numero di collaudatori che si specializzano in aspetti professionalmente qualificanti, non consentendo la natura del lavoro ed il numero delimitato delle attrezzature complesse uno sviluppo professionale uniformemente generalizzato. Il completamento positivo di questi percorsi, potrà comportare progressivi passaggi di categoria; la definizione dei percorsi, la durata delle sperimentazioni ed i relativi passaggi di categoria verranno definiti tenendo conto dei livelli professionali di partenza delle persone che entrano in sperimentazione. 1° percorso: allargamento dell'esperienza nell'uso della strumentazione elettronica sia all'interno della sala

metrologica che all'esterno. L'obiettivo da perseguire è una conoscenza ed una autonomia completa nell'uso della strumentazione elettronica (programmazione delle macchine, esecuzione dei controlli, affidabilità ed interpretazione dei dati). L'autonomia e l’affidabilità nell'uso di tutta la strumentazione elettronica complessa potrà comportare l'inquadramento nel 6° livello. Tappe intermedie in questo percorso di sviluppo professionale potranno essere costituite dall'autonomia nell'uso di strumentazione elettronica a diversi livelli di complessità e dalla installazione di strumenti elettronici di misura all'interno dei reparti di produzione di Officina dei quali i collaudatori cureranno la stesura dei programmi e la taratura iniziale. 2° percorso: specializzazione nel collaudo degli ingranaggi. L'obiettivo da perseguire è la conoscenza delle tecniche di base nelle lavorazioni degli ingranaggi, l'autonomia nell'uso di tutte le macchine di misura e l'affidabilità nella fornitura ed interpretazione dei dati di collaudo riguardanti gli ingranaggi. L'autonomia e l’affidabilità nella esecuzione di questa tipologia di collaudi si avvale di buone basi di conoscenza dei materiali e dei trattamenti utilizzati e delle tecniche della lavorazione specifica, acquisita anche mediante permanenze presso fornitori specializzati. Il raggiungimento di questo livello di autonomia e conoscenza potrà comportare l'inquadramento nel livello 5S. 3° percorso: approfondimento delle conoscenze dei materiali di lavorazione e dei trattamenti superficiali più aggiornati e complessi. L'obiettivo da perseguire è quello di formare la figura di uno specialista che, per il bagaglio delle conoscenze ed esperienze acquisite, diventi il punto di riferimento di tutto il reparto per ogni problema inerente i materiali di lavorazione utilizzati ed i trattamenti termici, con riporti di materiali i più vari che dovranno subire i particolari meccanici. Un contributo professionale di questo livello, esperimentato con continuità in modo da provare la capacità di seguire l'evolversi delle tecnologie, potrà comportare l'inquadramento nel livello 5S.

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AGGIUSTAGGIO Stante la specificità del lavoro di aggiustaggio, che richiede particolari capacità manuali, l'autonomia nella esecuzione di tutte le operazioni più delicate eseguite in aggiustaggio (raddrizzatura, incollaggi, piccoli montaggi e/o basamenti, casse complesse) e la personale perizia dimostrata nell'eseguire riparazioni, modifiche ed interventi di particolare delicatezza sui pezzi che hanno già ricevuto lavorazioni al alto valore aggiunto, potranno comportare un inquadramento nel livello 5S. La progressiva autonomia in una o più delle operazioni descritte precedentemente scandirà i passaggi intermedi di categoria; l'obiettivo è quello di progressivamente coinvolgere nelle occasioni professionali più ricche gli aggiustatori in modo da poter acquisire elementi di esperienza nelle operazioni più qualificanti REPARTO RETTIFICHE ED AFFILATRICI In questi reparti si sta’ intensificando l'inserimento di M.U. con CN complessi che richiedono la capacità di programmare su 3 o più assi controllati (dove per asse controllato si intende un movimento dell'utensile o del pezzo comandato dal CN; l'affilatura con diamante della mola è considerato un servizio). In prospettiva si può pensare che, al reparto Rettifiche il CN integrerà le particolari capacità professionali maturate sulla base di una prolungata esperienza, mentre nelle lavorazioni di affilatura e di "rettifica tangenziale" questo impatto sarà meno forte e più diluito nel tempo. Ne deriva che l'inquadramento nel livello 5S potrà essere attribuito non solo sulla base di una particolare perizia personale (come già avviene oggi), ma anche ricorrendo al criterio della complessità del CN o di più CN semplici abbinato alla capacità individuale maturata su questa tipologia di lavorazioni meccaniche. Inoltre nel reparto rettifiche G.D2 a fronte dell'inserimento di una M.U. complessa (una affilatrice a CN che lavora su 4 assi) si sta studiando la possibilità di arricchire ulteriormente la dotazione di M.U. del reparto in modo da consentire una lavorazione completa dei "piastrini". Tenuto conto che la maggioranza dei particolari meccanici lavorati nel Rep. Rettifiche sono "piastrini" tagliati al laser, si può prevedere che l'autonomia nell'uso e nella programmazione del CN più complesso, delle altre M.U. necessarie e l’esecuzione delle operazioni di aggiustaggio per il completamento di particolari, possano comportare l'inquadramento nel Liv. 5S. In questo modo si potrebbe ottenere un ciclo completo di lavorazioni per la produzione di una tipologia di particolari ("piastrini"). Pur tenendo conto dell'esiguo numero di persone che lavorano nel reparto Rettifiche di G.D2, è pensabile ad un arricchimento della mansione dei rettificatori inquadrati in 3 e 4 livello, facendoli ruotare su operazioni di aggiustaggio. Per finire è prevedibile anche che l'inserimento di nuove M.U. a C.N. renderà possibile accedere al N.B. di pagina 3 della nota esplicativa e che, dopo il reparto Frese, sarà possibile esperimentare procedure di autocontrollo.

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PROFILI OPERATORI MACCHINE UTENSILI NEI REPARTI RETTIFICHE ED AFFILATRICI 5 LIV. Lavoratori che realizzano in autonomia esecutiva la tipologia completa dei particolari lavorati al rep. Rettifiche o al rep. Affilatrici, completando l'esecuzione del pezzo con le operazioni di aggiustaggio e controllo. L'operatore ha raggiunto una conoscenza delle lavorazioni di rettifica o affilatura che gli consente di lavorare particolari meccanici richiedenti livelli di precisione ottenibili non solo con un utilizzo corretto delle MU, ma anche grazie all'esperienza e al contributo personale. 5S Lavoratori che eseguono in autonomia lavorazioni di rettifica o affilatura particolarmente delicati e difficili, dove è richiesto un rilevante contributo personale per raggiungere gradi di precisione non diversamente ottenibili. Lavoratori che eseguono in autonomia lavorazioni di rettifica o affilatura che, oltre alla capacità di dare un apporto personale alla precisione, al completamento ed al controllo delle lavorazioni, richiedono anche l'uso e la programmazione di una MU con un CN complesso o con conoscenza di più MU con CN semplici.

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REPARTO TAGLIO FERRO Premessa Nell'area del Taglio ferro il modello organizzativo, nell'attuale fase tecnologica, dovrà vedere un operatore lavorare su più macchine. In questo contesto verranno esperimentate per 6 mesi delle coppie di lavoratori che svolgeranno la loro attività su tre macchine utensili, nello stesso tempo un singolo lavoratore dovrà operare su due macchine. Questa struttura organizzativa fa riferimento al posizionamento attuale delle macchine. Inoltre gli operatori eseguiranno le operazioni di carico e scarico del materiale tramite terminale ("buono elettronico") ed eseguiranno le operazioni di prelievo fisico del materiale compatibili con la cura della macchina operatrice. Le parti si danno atto che, all'interno del profilo di 5° livello, potranno trovare collocazione anche altre operazioni tecniche e di trattazione di dati mediante supporto informatico che, in futuro, potranno arricchire l'autonomia esecutiva del reparto taglio ferro. All'interno di questa struttura organizzativa viene definito il seguente profilo di 5° livello: e lavoratori che, oltre a possedere le caratteristiche del 4° livello, operano con autonomia esecutiva svolgendo la lavorazione dei particolari in carico all'area, con polivalenza sulle macchine taglio ferro, e che tendono alla ottimizzazione dell'efficienza e dell'efficacia delle macchine del reparto. Rientrano nell'autonomia degli operatori le operazioni di imputazione dati a terminali per il carico e scarico del materiale ed il relativo smistamento.

P.S.: In via indicativa si ritiene opportuno predisporre appuntamenti di verifica dell'esperimento alla fine del 1°, 2°, 4° e 6° mese.

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5S REPARTO VERNICIATURA Lavoratori che eseguono in autonomia la verniciatura di tutti i particolari eseguiti in reparto e, sulla base delle competenze tecniche acquisite, svolgono compiti di coordinamento (risoluzione di problemi, distribuzione del lavoro, controllo della qualità di esecuzione dei pezzi più difficili) durante il proprio turno, in assenza del capo reparto

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COME STA CAMBIANDO IL "MESTIERE" DEL MONTATORE MECCANICO PREMESSA Qui di seguito vengono elencati alcuni elementi che, partendo dalla realtà delle nostre macchine automatiche, influenzano il contenuto del lavoro svolto dai montatori meccanici. Riteniamo che la discussione e l'approfondimento di questi temi (e di altri che dovessero aggiungersi) sia un utile lavoro preparatorio per arrivare alla definizione di profili professionali che recepiscano le più rilevanti novità tecniche ed organizzative. ALCUNI ELEMENTI DI NOVITA' 1. Il parco macchine attuale è molto più ampio che in passato, la sua ampiezza è destinata a consolidarsi e, entro certi limiti, anche ad aumentare. Questo fatto provoca uno sviluppo della professionalità che prevede l'autonomia ed il controllo del montaggio meccanico di gruppi e macchine, o l'esperienza del collaudo formati in azienda e/o in trasferta sui complessi packer più consolidati (X2, XA) e successivamente sulle macchine di nuova generazione (X2000, X2000 NV, X3 e, domani X700). In ogni caso l'esperienza in trasferta può accelerare lo sviluppo professionale dei montatori, tenuto conto che il lavoro di montaggio ha la sua naturale conclusione con il collaudo finale presso il cliente. Al momento non esistono opzioni preferibili, la strada da percorrere sembra essere allargare progressivamente la sfera delle capacità e dell'autonomia dei montatori in modo da tendere verso l'obiettivo di acquisire una buona conoscenza ed una capacità di collaudo su tutta la gamma delle Packer" o 'Maker" prodotte. 2. Si è passati dall'esigenza di ottenere un'autonomia basata su una manualità raffinata all'esigenza di ottenere una autonomia basata sull'attenzione e la capacità critica. A tutt'oggi resta valida l'esigenza di acquisire una buona manualità nella esecuzione delle operazioni di montaggio ricorrenti (ad esempio ingranamenti, montaggio di cuscinetti etc.) e l'adattamento dei particolari è divenuto più frequente al montaggio formati che al montaggio macchine. Si fa sempre più uso di attrezzi, di strumenti di precisione, di documentazione e di tabelle per cui si è arrivati ad un montaggio che esige una chiara comprensione del perché ed una conoscenza funzionale sempre più ampia. Ne consegue una richiesta di maggiori capacità di controllo di quello che si fa ed una acuta capacità critica per evitare di generare problemi che si manifesteranno solo in fase più avanzata di montaggio e di collaudo, con gravi perdite di tempo e con la generazione di difficili problemi tecnici. La precisione delle lavorazioni meccaniche a CN, l'aumento della velocità delle macchine automatiche e sistemi meccanici sempre più complessi hanno generato una richiesta di attenzione e controllo sul proprio lavoro di montaggio che è venuto ad aggiungersi e ad integrare la richiesta di attenzione dovuta alla elevata manualità degli interventi di adattamento.

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3 Sulle macchine automatiche sono oggi utilizzate delle nuove tecnologie che richiedono interventi di manipolazione, regolazione, adattamento da parte dei montatori. Queste tecnologie possono essere l'evoluzione e la sofisticazione di tecnologie consolidate nella nostra cultura tecnica (per es. quello che è avvenuto nel campo di cinematismi e delle cammes con l'inserimento di esperienze nuove oppure l'evoluzione nell'uso di materiali o di trattamenti superficiali più moderni per la costruzione dei particolari) oppure possono rappresentare un uso molto più massiccio e diffuso di tecnologie fino a ieri scarsamente utilizzate (per es. la pneumatica). In ogni caso tutte richiedono una buona conoscenza di base dei loro elementi fondamentali e una buona capacità di usarli, di intervenire, di modificare, di regolare il loro funzionamento su una macchina automatica. Questo tipo di tecnologie richiede uno sforzo di approfondimento e rientrano nel sistema delle competenze tecniche che sono richieste, a vari livelli, al nostro personale di montaggio meccanico. 4. Sulle macchine automatiche sono utilizzate oggi anche altre tecnologie che sono importanti per la loro "conoscenza funzionale" per la comprensione del "a che cosa servono" ma che non possono rientrare a pieno titolo negli "strumenti professionali" di un montatore meccanico. Pensiamo per esempio ad una conoscenza seria della funzionalità dei pr incipali componenti elettrotecnici - elettronici, all'utilizzo di sistemi CAD per la consultazione di disegni, alle tecnologie che riguardano le colle (spruzzatori, controllori di livello ad ultrasuoni), alla conoscenza dei vari tipi di comportamento del materiale d'incarto ed alla loro evoluzione nel tempo. Per questo insieme di tecnologie sembra più opportuno pensare ad una conoscenza della funzionalità, del "a che cosa serve" che consenta al montatore meccanico di avere in ogni caso una visione completa del ciclo di confezionamento della macchina automatica. Cercando di condensare in uno slogan le cose scritte nei punti precedenti, ci sembra di poter dire che si sta’ evolvendo "dal gruppo al sistema". L'autonomia del montatore meccanico si manifesterà sempre più nell'effettuare regolazioni di un sistema meccanico piuttosto che in interventi caratterizzati da grande abilità manuale sul singolo congegno. Le nuove generazioni di macchine tendono verso la sostituzione di gruppi e le successive regolazioni del "sistema macchina" piuttosto che la sostituzione di particolari meccanici e la regolazione di congegni. Questa, naturalmente, è una linea di tendenza e non sostituisce dall'oggi al domani la realtà attuale ma, con altrettanta chiarezza, bisogna dire che il MIP (Modulo Integrato Polifunzionale) è il primo "impianto" che viene proposto all'esperienza di un montatore meccanico e, su un impianto, sono i parametri che misurano il funzionamento di tecnologie diverse che diventano il punto di riferimento per gli interventi di un montatore meccanico.

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La comprensione e l'interpretazione di questi parametri guideranno la capacità di intervento di un montatore meccanico che resterà saldamente meccanico come "nocciolo duro" delle proprie competenze professionali, ma con aperture a conoscenze e comprensioni sempre più complesse. Avremo quindi tre grandi componenti professionali: la "materia specialistica di partenza", la conoscenza funzionale dell'impianto, l'apertura a conoscenze complesse ( per es. meccaniche elettriche). Questo ampio spettro di competenze, se accompagnate da una buona conoscenza della lingua inglese, consentirà di portare a termine il lavoro affidato, di assumersi la responsabilità tecnica di altri montatori, e di unificare e tenere le fila dei rapporti con i clienti durante il lavoro in trasferta. Gli "specialisti di impianto" potranno svolgere compiti di assistenza o installazione e collaudo presso il cliente, al rientro dalla trasferta, verranno adibiti a compiti operativi, per consentire a questi "specialisti di impianto" di migliorare le loro competenze sulle macchine meno conosciute, e per approcciare macchine nuove e diverse. La particolare disponibilità all'apprendimento e la flessibilità nello svolgere alternativamente ruoli professionali operativi e assunzioni di responsabilità tecnica, rendono il sentiero individuale e non generalizzabile la possibilità di accedere al vertice delle professionalità descritte. 5. In questi ultimi anni è consolidata la richiesta da parte dei clienti, di interventi di nostri tecnici di montaggio sulle parti di macchina, non solo sui formati, così come era tradizione. Questi interventi hanno portato in trasferta montatori di recente inserimento e montatori esperti del montaggio macchine per eseguire una tipologia di interventi che si prevede in aumento (manutenzione straordinaria, sostituzione di particolari di macchina etc.). Questa tipologia di esperienze può essere considerata una buona palestra per montatori di recente inserimento che diventeranno trasfertisti una volta maturata una buona conoscenza del collaudo formati. In ogni caso, questa esperienza può essere considerata un elemento di valorizzazione professionale. 6. La responsabilità tecnica del lavoro di altri montatori, in un "cantiere all'estero" e una esperienza sempre più frequente, dovuta alla complessità delle macchine ed all'esigenza di realizzare più installazioni contemporaneamente. La conduzione di un gruppo di lavoro (3-5 persone) presso il cliente implica una profonda competenza tecnica che faccia di questa persona il punto di riferimento tecnico per i colleghi e per il cliente, e richiede anche la formalizzazione di un ruolo organizzativo e di contatto. La conduzione efficace di un gruppo di lavoro e la capacità di esprimersi in inglese sono condizioni di successo per molti collaudi presso il cliente che possono essere definiti "cantieri" e meritano un'attenta considerazione nella valutazione professionale dei montatori meccanici. 7. La piena comprensione della filosofia della "Assicurazione Qualità" e la costante applicazione degli standards richiesti, sono caratteristiche che hanno pervaso, ai diversi livelli, i lavori di montaggio e collaudo dei complessi. E' importante sottolineare che, accanto ai risultati qualitativi, è sempre più richiesta una formalizzazione, non burocratica e puramente formale, delle procedure adottate e dei risultati ottenuti. Bologna, 25 settembre 1998

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Bologna, 25/09/98 PROFILI PROFESSIONALI REPARTO MONTAGGIO Fino al 4° livello vedi declaratorie e profili del C.C.N.L. 5° LIVELLO MONTAGGIO MECCANICO E MONTAGGIO RICAMBI Lavoratori che realizzano in autonomia esecutiva il montaggio di un gruppo o sezione complessa di una tipologia di macchina. Il montatore ha raggiunto una conoscenza del gruppo che gli consente di migliorare il percorso di montaggio, l'uso degli strumenti e il controllo della conformità del gruppo. MONTAGGIO FORMATI Lavoratori che realizzano in autonomia esecutiva il montaggio e il collaudo del formato di una tipologia di macchina. Il montatore ha raggiunto una conoscenza del formato che gli consente di migliorare il percorso di montaggio e collaudo, l'uso degli strumenti e il controllo della conformità del formato. Nell'attività di lavoro in trasferta, dà un contributo significativo alla installazione, collaudo ed avviamento di un complesso. 5° LIVELLO SUPER MONTAGGIO MECCANICO E MONTAGGIO RICAMBI Lavoratori che realizzano in autonomia il montaggio di gruppi o sezioni complesse di una tipologia di macchina o di gruppi appartenenti a diverse famiglie di macchine. Il montatore ha raggiunto una conoscenza dei gruppi o delle sezioni che gli consente interventi di ottimizzazione dei percorsi di montaggio, nell'uso di strumenti, nel controllo della conformità dei gruppi e nella polivalenza sulle diverse tipologie di macchine, e nella saltuaria responsabilità tecnica del gruppo di lavoro. Con le conoscenze sopra indicate il lavoratore può anche affrontare interventi di ripristino delle parti di macchina presso i clienti. MONTAGGIO FORMATI Lavoratori che realizzano in autonomia il montaggio ed il collaudo dei formati di una tipologia di complesso (impacchettatrice e cellofanatrice). Il montatore ha raggiunto una conoscenza del formato che gli consente interventi di ottimizzazione nei percorsi di montaggio o collaudo, nell'uso degli strumenti, nel controllo della conformità del formato di tutto il complesso. Nell'attività di lavoro in trasferta cura l'installazione, il collaudo e l'avviamento di un complesso

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6° LIVELLO MONTAGGIO MECCANICO Lavoratori che realizzano in autonomia di iniziativa il montaggio di più tipologie di macchine e collaborano alla normalizzazione delle prime serie in rapporto con la Direzione del Montaggio e gli Uffici Tecnici. Il montatore che ha raggiunto una conoscenza delle macchine che gli consente interventi di ottimizzazione nei processi di montaggio, nella realizzazione e nell'uso di attrezzature, nel controllo della conformità delle macchine e nella polivalenza sulle diverse tipologie di macchine. E' in grado di valutare, anche in base alle informazioni acquisite in azienda, lo stato di usura di un complesso in funzione presso il cliente e dà pareri e valutazioni tecniche sulla possibilità/opportunità di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. MONTAGGIO FORMATI Lavoratori che realizzano in autonomia di iniziativa il montaggio e il collaudo dei formati di più tipologie di complessi e collaborano alla normalizzazione delle prime serie in rapporto con la Direzione del Montaggio e gli Uffici Tecnici. Il montatore ha raggiunto una conoscenza dei complessi che gli consente di intervenire e ottimizzare i percorsi di montaggio e collaudo, la realizzazione e l'uso di attrezzature, il controllo di conformità delle macchine e la polivalenza sulle diverse tipologie di complessi. Nell'attività di lavoro in trasferta è in grado di: realizzare un collaudo finale presso il cliente di un complesso, esercitando un ruolo di responsabilità tecnica di altri montatori ed intrattenendo corretti rapporti con il cliente oppure • svolgere compiti generali di assistenza su impianti MIP (Modulo Integrato Polifunzionale), già collaudati e funzionanti, avendo acquisito una conoscenza della funzionalità dell'impianto mediante esperienza personale e con adeguati periodi di addestramento, in azienda ed in trasferta, tale da consentirgli interventi di ripristino della funzionalità, interve nti di ordinaria manutenzione e la comprensione delle ragioni di problemi funzionali. 7° LIVELLO Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6° livello, hanno acquisito una notevole e prolungata esperienza nel campo del montaggio meccanico e formati ed hanno raggiunto una ampiezza ed una profondità di conoscenze tali da consentire l'assunzione della responsabilità tecnica in trasferta dell'attività di installazione e collaudo di un impianto MIP (Modulo Integrato Polifunzionale). La conoscenza della funzionalità dell'impianto e dei parametri che influenzano il volume e la qualità della produzione consentono l'assunzione della responsabilità tecnica anche di specialisti diversi (meccanici ed elettrici) e una buona conoscenza della lingua inglese consente di essere il punto di riferimento unificante per intrattenere corretti rapporti con il cliente.

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23/10/98 CARATTERISTICHE SALIENTI E POSSIBILITA' DI EVOLUZIONE DEL “MESTIERE” DEL MONTATORE ELETTRICO PREMESSA Gli elementi che caratterizzano il lavoro attuale all'interno del Montaggio Elettrico sono due: a) il forte aumento della componentistica hardware, sia come numero che come importanza dei componenti applicati alla macchina e la diversificazione delle tecnologie software. b) L'affermarsi di macchine e gruppi a tecnologia prevalentemente elettrotecnica - elettronica. E' prevedibile che queste due realtà siano destinate a rafforzarsi nel prossimo futuro e che presenteranno intensi ritmi di evoluzione come è caratteristico nel settore elettronico; ne consegue che il livello professionale dei montatori elettrici sarà determinato da come l'autonomia, l'iniziativa e la capacità di apprendimento individuali si sposeranno con il rapido evolversi della tecnologia hardware e software e con la capacità di intervento sulle nuove generazioni di macchine automatiche. a) LO SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA HARDWARE E SOFTWARE E' difficile dire se l'aumento della velocità delle macchine automatiche ha generato l’impiego di tecnologie elettrotecniche - elettroniche più sofisticate o se lo sviluppo della tecnologia ha consentito e promosso prestazioni più elevate (sia come velocità che come controllo). Probabilmente i due fenomeni si sono alimentati a vicenda e questa positiva combinazione ha elevato il numero e la complessità di tutta la componentistica utilizzata per la rilevazione delle posizioni del prodotto (ad esempio trasduttori, fotocellule etc.), ha aperto le porte a motorizzazioni sempre più “individuali” e personalizzate al singolo movimento, ed ha sviluppato un software di controllo sempre più pervasivo e differenziato. Si può concludere che la seconda metà degli anni ottanta ha visto l'affermarsi del software come tecnologia necessaria per le macchine automatiche veloci, e che la seconda metà degli anni novanta ha riportato in evidenza l'importanza della componentistica hardware, in particolar modo proponendo motorizzazioni sempre più complesse e numerose. La professionalità dei montatori è quindi determinata anche dalla capacità di seguire l'evoluzione della tecnologia e di applicare ai montaggi, alle regolazioni ed ai collaudi, informazioni e conoscenze sempre più differenziate. La vasta gamma delle innovazioni richiede un sempre più forte intreccio fra le occasioni strutturate di formazione ed addestramento ed una spiccata capacità personale di studio ed approfondimento.

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Sul versante della formazione sarà importante dare seguito alle iniziative dei corsi di base per neo assunti (che fino ad oggi sono stati svolti sul complesso più richiesto dal mercato: X2 con Micro2) • con una valorizzazione dei rapporti con il Training Center, del quale utilizzare in parte strutture e competenze e con un completamento della struttura interna contenente le attrezzature finalizzate all'aggiornamento su singole tecnologie e/o componenti, da utilizzare prevalentemente a livello individuale, approfittando di momenti opportuni (ritorno da trasferte, attese fra un lavoro e l'altro, ecc.). La dimensione individuale dell'apprendimento e la capacità critica dei singoli diventano particolarmente importanti per aiutare il montatore ad identificare correttamente le nuove conoscenze ed esperienze che dovrà acquisire con uno sforzo personale e, invece, quali sono le informazioni che è bene chiedere all'U.T.E. per evitare fatiche eccessive e sovrapposizioni inutili. Parallelamente alle iniziative di formazione ed all'impegno individuale nell'apprendimento, le occasioni di trasferta svolte in affiancamento a personale esperto hanno una funzione positiva nella crescita professionale dei montatori elettrici di più recente inserimento e costituiscono un elemento di valorizzazione professionale. Nel corso di queste trasferte vengono compiuti lavori di diverso peso tecnico riguardanti la manutenzione e/o l'aggiornamento tecnologico degli impianti, operazioni ed interventi all'interno di lavori di assistenza ed installazione, affidati ai montatori di recente inserimento da chi ha la responsabilità tecnica del collaudo. Queste occasioni di lavoro contribuiscono allo sviluppo delle persone favorendo la comprensione dell'importanza delle operazioni di preparazione e collaudo svolte all'interno ed una progressiva maturazione dell'autonomia delle persone. b) MACCHINE E GRUPPI A PREVALENTE TECNOLOGIA ELETTROTECNICA - ELETTRONICA Questa rilevante novità ha ampliato la sfera degli interventi dei montatori elettrici portandoli a d iretto contatto con la problematica del confezionamento del prodotto, della qualità dell'incarto, del comportamento dei materiali. Da questo ne è derivata una maggiore assunzione di responsabilità nella conduzione e nella interpretazione dei risultati dei test e dei collaudi, nella identificazione delle cause di cattivo funzionamento della macchina e nella proposta delle soluzioni. Inoltre la possibilità di intervenire più direttamente sui collaudi dei gruppi e parti di macchina a prevalente tecnologia elettrotecnica ed elettronica ha comportato la necessità di un feed back all'U.T.E. ed al reparto montaggio più formale e strutturata.

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Questa maggiore attenzione alle informazioni di ritorno che documentano esperienze sempre più diversificate va di pari passo con la crescente richiesta da parte dei clienti di non avere soltanto "una macchina che finzioni" ma anche una documentazione completa ed una realizzazione accurata e formalmente ineccepibile anche delle parti di impianto più semplici ed "esecutive". La documentazione della "Assicurazione Qualità" , recentemente inserita in Azienda, rappresenta un utile punto di sintesi finale nella quale fare confluire la formalizzazione delle esigenze espresse nelle righe precedenti. Infine la necessità di un intervento più diretto sulla funzionalità della macchina ha sviluppato i rapporti di collaborazione fra meccanici ed elettrici, e oggi richiede una notevole capacità di programmazione del proprio lavoro di collaborazione con altri specialisti e di assumersi la responsabilità tecnica di altri montatori, in quanto il collaudo di un complesso in sede o presso il cliente, interseca sempre più frequentemente il lavoro del meccanico con quello dell'elettrico.

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23/10/98 PROFILI PROFESSIONALI REPARTO MONTAGGIO ELETTRICO Fino al 4° livello vedere le declaratorie ed i profili del C.C.N.L. 5° LIVELLO MONTATORE CABLATORE Lavoratori che realizzano in autonomia esecutiva il cablaggio e la verifica elettrica di un tipo di macchina e con la conoscenza di due tipologie tecnologiche di controllore. Il montatore ha raggiunto una conoscenza della macchina che gli consente di migliorare il percorso di cablaggio e verifica, l'uso degli strumenti ed il controllo di conformità del cablaggio macchina. MONTATORE ELETTRICO Lavoratori che realizzano in autonomia esecutiva il collaudo elettrico funzionale di una tipologia di macchina e con la conoscenza di una sola tipologia tecnologica di controllore. Il montatore ha raggiunto una conoscenza della macchina che gli consente di migliorare il percorso di collaudo funzionale, l'uso degli strumenti ed il controllo di conformità della macchina. Nell'attività di lavoro in trasferta, dà un contributo significativo alla installazione, collaudo ed avviamento di un complesso. 5° LIVELLO SUPER MONTATORE CABLATORE Lavoratori che realizzano in autonomia il cablaggio e la verifica elettrica di una tipologia di complesso (packer o maker) e con la conoscenza di due tipologie tecnologiche di controllore. Il montatore ha raggiunto una conoscenza del complesso che gli consente interventi di ottimizzazione dei percorsi di cablaggio e verifica, nell'uso degli strumenti e nel controllo di conformità delle macchine. Con le conoscenze sopra indicate il lavoratore può anche affrontare interventi di ripristino dei cablaggi di complessi presso il cliente. MONTATORE ELETTRICO Lavoratori che realizzano in autonomia il collaudo elettrico funzionale di un complesso, intervenendo su una sola tipologia tecnologica di controllore. Il montatore ha raggiunto una conoscenza del complesso che gli consente interventi di ottimizzazione dei percorsi di collaudo, nell'uso degli strumenti e nel controllo di conformità del complesso. Nell'attività di lavoro in trasferta collabora a ttivamente con i meccanici all'installazione, collaudo e avviamento di un complesso, programma i propri interventi con i colleghi, e cura il collaudo finale della parte elettrotecnica - elettronica del complesso.

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6° LIVELLO MONTATORE ELETTRICO Lavoratori che realizzano in autonomia di iniziativa il collaudo elettrico funzionale di più tipologie di complessi o di un complesso con sistemi di misura, lavorazione e controlli, in tempo reale, di qualità prodotto ad elevata complessità. I lavoratori intervengono in autonomia su una tipologia tecnologica di controllore a contenuto informatico ed hanno la conoscenza di una seconda tecnologia di controllore; inoltre collaborano con UTE e con la Sala Esperimenti elettrica alla applicazione di tecnologie e componenti di nuova generazione e/o alla normalizzazione delle prime serie. Il montatore ha raggiunto una conoscenza dei complessi che gli consente di intervenire ed ottimizzare il collaudo funzionale in particolare di macchine e di gruppi a prevalente tecnologia elettrica, di diagnosticare guasti, di programmare prove su circuiti e componenti, e di eseguire il controllo di conformità delle macchine. Nell'attività di lavoro in trasferta e' in grado di: • realizzare un collaudo finale presso il cliente di un complesso, esercitando un ruolo di responsabilità

tecnica di altri montatori ed intrattenendo corretti rapporti con il cliente oppure

• svolgere compiti generali di assistenza di impianti MIP (Modulo Integrato Polifunzionale) già collaudati e funzionanti, avendo acquisito una conoscenza della funzionalità dell'impianto mediante esperienza personale e con adeguati periodi di addestramento, in azienda ed in trasferta, tale da consentirgli interventi di ripristino della funzionalità, interventi di ordinaria manutenzione e la comprensione delle ragioni di problemi funzionali.

7° LIVELLO Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6° livello, hanno acquisito una notevole e prolungata esperienza nel campo del montaggio elettrico ed hanno raggiunto una ampiezza ed una profondità di conoscenze tali da consentire l'assunzione della responsabilità tecnica in trasferta dell'attività di installazione e collaudo di un impianto MIP (Modulo Integrato Polifunzionale). La conoscenza della funzionalità dell'impianto e dei parametri che influenzano il volume e la qualità della produzione consentono l'assunzione della responsabilità tecnica anche di specialisti diversi (elettrici e meccanici) e una buona conoscenza della lingua inglese consente di essere il punto di riferimento unificante per intrattenere corretti rapporti con il cliente.

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PROFILI PROFESSIONALI REPARTO MONTAGGIO

Azienda e RSU hanno ritenuto opportuno, ai fini di aderire maggiormente alla realtà organizzativa dell'area Montaggi, di descrivere un ulteriore profilo professionale oltre a quelli già precedentemente definiti.

5° LIVELLO

INSTALLATORE LAY-OUT Lavoratori che realizzano in autonomia esecutiva i collegamenti e scollegamenti di tutte le sezioni di macchina che compongono almeno tre tipologie di complessi, sia in sede che presso il Cliente, seguendo la documentazione di lay out. Inoltre completano i collegamenti di canali trasporto prodotto, canalette per cavi elettrici, e in trasferta effettuano il collegamento dei cavi medesimi, in modo da consegnare al tecnico montatore il collegamento della macchina completato e pronto per ricevere la tensione. Per esigenze tecnico-organizzative il lavoratore potrà svolgere attività di preparazione e/o montaggio su gruppi semplici. Viene definita una sperimentazione dei lavoratori coinvolti, con prima verifica entro il 31/12/2002. Bologna, 31 luglio 2002 Per l'azienda per la RSU

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INQUADRAMENTO PERSONALE MAGAZZINO PREMESSA Le novità più rilevanti nel mondo dei magazzini sono costituite dall'inserimento di sistemi di automazione, di movimentazione e stoccaggio che, nel nostro caso, sono normalmente corredati da software gestionali estremamente potenti e richiedenti conoscenze operative più vaste e diffuse. Contemporaneamente la variazione delle quantità delle immissioni e dei prelievi e l'intensificarsi del numero delle operazioni eseguite ha rafforzato quella necessità di precisione nella esecuzione di operazioni semplici che è da sempre una delle caratteristiche principali del lavoro nei magazzini. L'estrema variabilità delle dimensioni fisiche dei pezzi da movimentare indica in una buona diversificazione dei sistemi di movimentazione e stoccaggio una "ulteriore" costante del nostro ambiente lavorativo. Sulla base di queste considerazioni, i profili descritti cercano di cogliere le novità più rilevanti, con l'obiettivo di fornire dei criteri per un corretto inquadramento del personale che si troverà ad operare con i nuovi sistemi di automazione dei magazzini.

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LOGISTICA 4° LIV Magazziniere qualificato che esegue con precisione e affidabilità le diverse operazioni di carico e scarico, mediante terminale, che interessano il magazzino nel quale è inserito; che esegue e verifica personalmente la composizione numerica dei prelievi e completa la documentazione necessaria. 5° LIV Magazziniere che in autonomia esecutiva opera sulle funzioni di "ricezione, traslo/modula, spedizione" dell'impianto automatico, utilizzando i programmi di software su piattaforma PC; cura le operazioni di prelievo e distribuzione fisica dei pezzi, assicurando l'esattezza delle quantità e la completezza delle documentazioni Magazziniere che in autonomia esecutiva opera con completezza sulle funzioni di "ricezione, elaborazione, preparazione e spedizione" nei diversi magazzini, utilizzando i programmi di software su piattaforma PC per es. WINDSTORE, GDQUAL); cura le operazioni di distribuzione fisica dei pezzi prelievo e distribuzione), assicurando l'esattezza delle quantità e la completezza delle documentazioni. 5S LIV Magazziniere che, oltre a operare in autonomia sui sistemi informativi e sugli impianti avanzati (traslo, modula, ecc.) di stoccaggio e movimentazione, svolge mansioni di coordinamento e di controllo del lavoro di gruppi di addetti al magazzino, assicurando le priorità dei lavori e curando la distrib uzione delle operazioni da eseguire. 6 LIV Responsabile di un magazzino "dedicato" (ad es. ricambi): assicura la qualità del servizio sia verso l'esterno (clienti) che verso l'interno (reparti ed uffici interessati), collaborando alla definizione ed attuazione dei miglioramenti tecnico - organizzativi e coordinando il lavoro degli addetti.

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Caratteristiche salienti e possibilità di evoluzione delle competenze professionali all'interno degli ambienti di progettazione meccanica ed elettrica. ALCUNE CONSIDERAZIONI GENERALI Le note che seguono non vogliono essere una descrizione esaustiva di tutti tratti salienti che caratterizzano gli ambienti di progettazione nella nostra Azienda; non hanno nemmeno la pretesa di proporre una ponderazione precisa delle cose importanti e di quelle meno importanti. Lo scopo di questo testo è fornire una quadro di riferimento e alcuni spunti di discussione, soprattutto per approfondire le linee di evoluzione più importanti che oggi caratterizzano il lavoro in progettazione e che vanno ad affiancarsi a caratteristiche già consolidate che i n questo documento sono solo accennate. Le considerazioni di carattere generale comuni ad entrambi gli ambienti (meccanico ed elettrico) sono: a) L'ampiezza delle informazioni e delle conoscenze oggi utilizzate in progettazione è molto aumentata rispetto al passato. Per avere successo in progettazione oggi è richiesto di possedere un know-how molto più dilatato ed esteso rispetto al passato. b) Essendosi ampliati i confini delle conoscenze richieste ed essendo aumentato "lo spazio" della progettazione si sono molto diversificati anche i "sentieri di sviluppo" delle persone che lavorano in progettazione. Le modalità di crescita e di acquisizione di competenze partono da livelli di scolarità comune (Scuola media superiore, Università) per diversificarsi sulla base delle concrete esperienze ed occasioni di lavoro e si ricompongono in maniera più omogenea nelle professionalità di alto livello. c) Per quanto possa sembrare una affermazione scontata, la progettazione meccanica è diventata sempre più "meccanica" e la progettazione elettrica - elettronica è diventata sempre più "elettrica - elettronica". Questo ulteriore arricchimento delle discipline originarie ha aumentato l'importanza dell'

"approccio interdisciplinare" alle soluzioni dei problemi progettuali, di quelle discipline di "confine" e di quelle conoscenze comuni che consentono a specialisti diversi di colloquiare sullo stesso progetto. Qui di seguito verranno descritte separatamente le caratteristiche salienti della progettazione meccanica e della progettazione elettronica.

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L'AMBIENTE DELLA PROGETTAZIONE MECCANICA In questi anni si sono consolidate alcune linee di sviluppo che erano già presenti da tempo nell'ambiente della progettazione meccanica: - Si sono sviluppati i sistemi CAD (a 2 e 3 dimensioni) e sono aumentati (come numero e potenzialità) gli strumenti informatici (ad es. data base) a disposizione del disegnatore/progettista. Si può dire che non è cambiato l'oggetto del lavoro (produrre disegni e/o progetti), sono aumentati e si sono diversificati gli strumenti nel "cassetto degli attrezzi" a disposizione del disegnatore/progettista. Poiché si tratta di strumenti informatici complessi ed evoluti la loro acquisizione richiede attenzione, formazione continua, impegno nei processi di apprendimento ed influenza la flessibilità di impiego delle competenze professionali ed il risultato finale del lavoro. - E' aumentata l'importanza del "costruire bene" particolari, gruppi, macchine, e del processo di industrializzazione del progetto meccanico. Questa caratteristica (il "costruire bene") fa parte della tradizione della nostra Società ma i cambiamenti del mercato del tabacco (l'accentuarsi della concorrenza sui prezzi, la riduzione del ciclo di vita della macchina, la diversificazione del portafoglio prodotti l'aumento delle macchine speciali) hanno aumentato l'importanza di "pensare in maniera industriale fin dalla prima progettazione" in modo da ottenere una struttura dei costi di produzione competitiva con i concorrenti. - L'aumento della velocità delle macchine i problemi ecologici e la ricerca di materiali di confezionamento sempre più economici da parte di tutti i clienti, hanno contribuito a sottolineare l'importanza della conoscenza di come si comportano i materiali durante il processo di confezionamento. Come si comportano i materiali (fra di loro molto vari: tabacco, carta, colle, ecc.) è una "scienza empirica" : occorre imparare dall'esperienza, adattare alle nostre macchine ed alle specifiche situazioni delle diverse manifatture le informazioni reperite nella scarna letteratura esistente e dalle aziende fornitrici. Questo insieme di informazioni e conoscenze diventa fondamentale quando si affronta la dimensione del progetto. - Accanto alle competenze prettamente meccaniche (dalle caratteristiche dei materiali da costruzione

alla cinematica) si è affermato un insieme di discipline (pneumatica, fluidodinamica, calcolo) a cui il progettista meccanico fa riferimento con continuità (pneumatica), saltuariamente se lavora sulla Maker (fluidodinamica), cercando un rapporto con specialisti (calcolo). Questa elencazione non vuole essere esaustiva della realtà, ma solo esemplificativa di come sul solido tronco delle competenze meccaniche, si siano "ramificate" altre tipologie di competenze. E' facile prevedere che questo processo di "gemmazione" continuerà ad avere degli sviluppi.

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Le novità che ci sembra di poter sottolineare sono due: 1) Sulle nuove generazioni di macchine veloci l'impiego di motori elettrici delle ultime generazioni ha richiesto l'acquisizione di competenze elettroniche di base da parte di progettisti meccanici. Oggi il progettista meccanico può risolvere problemi di moto o in maniera meccanica o utilizzando componenti elettrici - elettronici (motori azionamenti) di cui deve conoscere i principi di base di funzionamento e valutare le prestazioni funzionali. Si può dire che, nel settore dei motori elettrici, è successo lo stesso fenomeno verificatosi nel calcolo meccanico: un progettista deve avere delle competenze di base per potere essere autonomo nella soluzione dei problemi più semplici e per potere essere un interlocutore intelligente dello specialista quando affronta i problemi complessi. La differenza fondamentale (ed importante nella nostra attuale riflessione) è che, per la prima volta, alla maggioranza della popolazione dei progettisti meccanici (e non solo a qualche sparuto caso) viene chiesto di acquisire ed utilizzare serie competenze di base su un insieme di componenti (motori ed attuatori) propriamente non meccanici e non legati a problematiche meccaniche. 2) Accanto alla progettazione di nuove generazioni di macchine veloci, che vedono impegnati progettisti capaci di confrontarsi con profonde innovazioni nella soluzione dei problemi di confezionamento e di incarto, la nostra Società è impegnata nello sforzo di proporre al mercato modelli di macchine a diversi livelli di prestazioni e "macchine speciali". Questa tipologia di progetti ha coinvolto progettisti con una profonda conoscenza delle macchine esistenti, capaci di coniugare insieme modifiche ed adattamenti consistenti con alcune soluzioni nuove garantendo, da subito o quasi, elevata affidabilità di prestazioni e costi di costruzione contenuti. L'AMBIENTE DELLA PROGETTAZIONE ELETTRICA-ELETTRONICA La caratteristica più evidente che balza agli occhi osservando il lavoro di progettazione elettrica - elettronica è che si tratta di una "progettazione di sistema": vengono scelti dei componenti, li si collega all'interno di uno schema di impianto, si sviluppa il sistema di controllo e lo si applica ad una funzione di macchina. Ne deriva che la professionalità di chi lavora in questo ambiente può seguire due grandi direttrici: svilupparsi seguendo l'incremento di complessità del sistema oppure presidiare una specializzazione. Il tutto in un contesto di rapidissima evoluzione delle tecnologie che sottolinea l'importanza del progettista di sistema che innova, modifica, migliora con rapidità il proprio progetto utilizzando le tecnologie più adeguate alla soluzione del problema e dello specialista che sorveglia e studia l'evoluzione tecnologica di settori impegnativi e sofisticati. Le componenti tecnologico - professionali più importanti di questo "sistema progettuale" ci sembrano essere:

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a) La tecnologia di controllo della macchina automatica: è la "componente software" oggi importante non solo per il suo "peso" all'interno del progetto ma anche per la sua grande diversificazione e per la necessità di offrire al mercato contemporaneamente più tecnologie di sistemi di controllo. b) La conoscenza della funzionalità della macchina: oggi, molto più che in passato la tecnologia elettrica - elettronica può contribuire a risolvere problemi di funzionalità delle macchine. Ne deriva che le conoscenze del processo di confezionamento, dei comportamenti dei materiali di incarto, di problemi della qualità del prodotto, ecc. sono molto più impor tanti che in passato. c) Motori ed attuatori dell'ultima generazione sono la "novità tecnologica" più importante e più innovativa che ha caratterizzato questi ultimi anni 90. Per di più sono componenti che cominciano ad avere una programmazione interna e richiedono la conoscenza di linguaggi specifici. Si può dire che questi componenti rappresentano un 'prepotente ritorno" all'importanza dell'hardware e dei linguaggi - macchina nel settore dell'automazione, dopo gli anni in cui l'avvento del software di controllo macchina e lo sviluppo di linguaggi sempre più potenti e "friendly" avevano rappresentato l'innovazione più importante. d) Su Maker e Mettifiltro si sono sviluppate delle tecnologie molto particolari e non utilizzate diffusamente, perché richieste da controlli di qualità nel processo di confezionamento molto specifici. Usando un linguaggio elettronico, si può dire che si tratta di tecnologie "dedicate" al controllo delle macchine che producono la sigaretta, di importanza decisiva per il successo sul mercato di queste macchine. Queste tecnologie possono essere prese come esempio dell'importanza della specializzazione nel settore elettronico. e) Il ricondurre a dimensioni industriali (riproducibilità, costo, affidabilità) lo sche ma elettrico, l'impianto, l'applicazione elettronica nel suo complesso è diventato sempre più importante e "critico" per il successo della macchina automatica. Questo ottenere un risultato finale "industriale" è tanto più importante in quanto l'innovazione nel settore elettrico - elettronico è frutto di curiosità, di ricerca sperimentale. di disponibilità a cambiare che. alla fine del lavoro, viene completata da un lavoro sistematico di ottimizzazione che consente allo sforzo di innovazione di realizzarsi in un processo industriale.

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PROFILI UFFICIO TECNICO MECCANICO 5° LIVELLO DISEGNATORE DI PARTICOLARI Lavoratori che in autonomia operativa realizzano e modificano disegni costruttivi di particolari meccanici di media complessità o parti di gruppi static i, inoltre preparano una semplice distinta base degli elementi funzionali o di formato. Il disegnatore ha raggiunto una conoscenza dei particolari e dei gruppi che gli consente di avere il controllo dei metodi di lavoro, degli strumenti informatici e delle conformità del prodotto. 5° LIVELLO SUPERIORE DISEGNATORE DI GRUPPI Lavoratori che in autonomia realizzano e modificano disegni costruttivi di gruppi meccanici semplici, statici e dinamici, inoltre elaborano le distinte base degli elementi funzionali o di formato. Questi lavoratori hanno conoscenze di base sui materiali manipolati dai gruppi e sugli elementi di industrializzazione dei gruppi stessi. Il disegnatore ha raggiunto una conoscenza dei gruppi che gli consente di intervenire nei metodi di lavoro, nell'uso degli strumenti informatici e matematici e nel controllo di conformità del gruppo. Inoltre ha raggiunto un livello di esperienza con la quale può assumere la responsabilità tecnica di alcuni disegnatori esterni all'azienda. 6° LIVELLO PROGETTISTA DI GRUPPI Lavoratori che svolgono in autonomia di iniziativa l'attività di progettazione di gruppi funzionali complessi o di gruppi formato di macchina e inoltre progettano le distinte basi degli elementi funzionali o di formato. Questi lavoratori hanno conoscenze specifiche sui materiali manipolati dai gruppi e sugli elementi di industrializzazione dei gruppi stessi. lì progettista ha raggiunto una conoscenza dei gruppi che gli consente di migliorare i metodi di lavoro, gli strumenti informatici, matematici e concettuali e il controllo di conformità dei gruppi o dei formati. Inoltre ha raggiunto un livello di esperienza con la quale può assumere la responsabilità tecnica di alcuni disegnatori. PROGETTISTA SPECIALISTA Lavoratori che svolgono in autonomia di iniziativa l'attività di progettazione in una particolare area di specializzazione su gruppi complessi (esempi: industrializzazioni, rifacimenti, calcolo, personalizzazioni, pneumatica, …), inoltre progettano le distinte basi degli elementi funzionali. li progettista ha raggiunto una conoscenza dell'area di specializzazione che gli consente di migliorare i metodi di lavoro, gli strumenti informatici, matematici e concettuali e il controllo di conformità del gruppo. Inoltre ha raggiunto un livello di esperienza con la quale può assumere la responsabilità tecnica di alcuni disegnatori.

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7° LIVELLO PROGETTISTA DI MACCHINA Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6 ° livello, hanno acquisito una notevole e prolungata esperienza nel campo della progettazione delle macchine realizzando studi con elementi innovativi di particolari e di gruppi, funzionali o di formato, a elevata complessità. Il progettista ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità e ampiezza, con le quali può assumere la responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro, tenere rapporti con altre aree e/o funzioni aziendali e avere, in alcuni casi, rapporti con i clienti. PROGETTISTA SPECIALISTA Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6 ° livello, hanno acquisito una notevole e prolungata esperienza nel campo della progettazione in una particolare area di specializzazione (esempi: industrializzazione, rifacimenti, calcolo, personalizzazioni, pneumatica, ...).Lo specialista ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità e ampiezza, con le quali può assumere la responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro, tenere rapporti con altre aree e/o funzioni aziendali e avere, in alcuni casi, rapporti con i clienti. 7° LIVELLO QUADRO "PROFESSIONAL" Lavoratori che, con carattere di continuità, svolgono attività di progettazione, di ricerca e di innovazione nella realizzazione di macchine o all'interno di un area di specializzazione nella quale sviluppano notevoli contributi su macchine diverse. L'elevata competenza consente a questi lavoratori di intrattenere rapporti diretti con i clienti, di contribuire alla definizione degli obiettivi di prodotto, di assumere la responsabilità tecnica di gruppi di progetto e di curare la crescita professionale e il raggiungimento dei risultati.

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PROFILI UFFICIO TECNICO ELETTRICO 5° LIVELLO DISEGNATORE DI SCHEMI Lavoratori che in autonomia operativa realizzano e modificano schemi e parti di programmi semplici di impianti elettrici, di costruttivi elettrici, di circuiti elettronici e di logica delle macchine, inoltre preparano una semplice documentazione di supporto. Il disegnatore ha raggiunto una conoscenza degli schemi e dei programmi che gli consente di avere il controllo dei metodi di lavoro, degli strumenti informatici e della conformità del prodotto. 5° LIVELLO SUPERIORE DISEGNATORE ELETTRICO Lavoratori che in autonomia realizzano e modificano schemi e parti di programmi di media complessità di impianti elettrici, di costruttivi elettrici, di circuiti elettronici e di logica delle macchine, inoltre elaborano la documentazione di supporto. Questi lavoratori hanno conoscenze di base sugli elementi di industrializzazione delle parti elettriche. Il disegnatore ha raggiunto una conoscenza degli schemi e dei programmi che gli consente di intervenire nei metodi di lavoro, nell'uso degli strumenti informatici e matematici e nel controllo di conformità del prodotto. Inoltre ha raggiunto un livello di esperienza con la quale può assumere la responsabilità tecnica di alcuni disegnatori esterni all'azienda. 6° LIVELLO PROGETTISTA ELETTRICO Lavoratori che svolgono in autonomia di iniziativa l'attività di progettazione di sistemi elettrici o elettronici e software complessi di macchina e inoltre progettano la documentazione informativa e costruttiva di supporto. Questi lavoratori hanno conoscenze specifiche sugli elementi di industrializzazione dei sistemi progettati. Il progettista ha raggiunto una conoscenza dei sistemi che gli consente di migliorare i metodi di lavoro, gli strumenti informatici, matematici e concettuali, il controllo di conformità dei sistemi e di partecipare all'aggiornamento delle tecnologie usate. Inoltre ha raggiunto un livello di esperienza con la quale può assumere la responsabilità tecnica di alcuni disegnatori.

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PROGETTISTA SPECIALISTA Lavoratori che svolgono in autonomia di iniziativa l'attività di progettazione in una particolare area di specializzazione su sistemi elettrici o elettronici o software complessi (esempi: motori elettrici, sensori e attuatori, controlli di prodotto, industrializzazione hardware, piattaforme software, ...), inoltre progettano la documentazione informativa e costruttiva di supporto. Il progettista ha raggiunto una conoscenza dell'area di specializzazione che gli consente di migliorare i metodi di lavoro, gli strumenti informatici, matematici e concettuali, il controllo di conformità dei sistemi, di partecipare all'aggiornamento delle tecnologie usate ed alla sperimentazione di nuovi componenti. Inoltre ha raggiunto un livello di esperienza con la quale può assumere la responsabilità tecnica di alcuni disegnatori. 7° LIVELLO PROGETTISTA ELETTRICO DI MACCHINA Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6 ° livello, hanno acquisito una notevole e prolungata esperienza nel campo della progettazione elettrica delle macchine che consente a loro di avere una visione generale del progetto (centralina, software e funzionalità della macchina) e di realizzare studi con elementi innovativi di schemi e sistemi elettrici ad elevata complessità. Il progettista ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità e ampiezza, con le quali può assumere la responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro, promuovere l'aggiornamento delle tecnologie usate, tenere rapporti con altre aree e/o funzioni aziendali e avere, in alcuni casi, rapporti con i clienti. PROGETTISTA SPECIALISTA Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6 ° livello, hanno acquisito una notevole e prolungata esperienza nel campo della progettazione elettrica in una particolare area di specializzazione (esempi: motori elettrici, sensori e attuatori, controlli di prodotto, industrializzazione hardware, piattaforme software,..). Lo specialista ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità e ampiezza, con le quali può assumere la responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro, promuovere l'aggiornamento delle tecnologie usate e la sperimentazione di nuovi componenti, tenere rapporti con altre aree e/o funzioni aziendali e avere, in alcuni casi, rapporti con i clienti. 7° LIVELLO QUADRO "PROFESSIONAL" Lavoratori che, con carattere di continuità, svolgono attività di progettazione, di ricerca e di innovazione nella realizzazione delle strutture elettriche di macchine o all'interno di un area di specializzazione elettrica nella quale sviluppano notevoli contributi su macchine diverse. L'elevata competenza consente a questi lavoratori di intrattenere rapporti diretti con i clienti, di contribuire alla definizione degli obiettivi di prodotto, di assumere la responsabilità tecnica di gruppi di progetto e di curare la crescita professionale e il raggiungimento dei risultati.

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ALCUNE CONSIDERAZIONI SULLA EVOLUZIONE DEL LAVORO DEGLI UFFICI TECNICI DI OFFICINA In questi ultimi anni e per il prossimo futuro, gli Uffici Tecnici di Officina (quell'insieme di uffici che si occupano di tutto il processo di industrializzazione e costruzione di particolari) hanno sviluppato l'uso di strumenti CAM (Computer Aided Manufacturing) più evoluti e potenti, in particolar modo a 3D, che hanno permesso una riduzione dei tempi di elaborazione e programmazione, ed una riduzione delle possibilità di errore. Anche in questo caso l'uso di strumenti CAM più sofisticati, che - per esempio consentono di "programmare" con continuità su tutte le facce del particolare non ha coinvolto tutti gli ambienti dell'officina, ma ha interessato particolarmente le lavorazioni di fresatura ed alesatura. A questa "naturale" evoluzione degli strumenti CAM, si possono affiancare alcuni fenomeni significativi che sono frutto sia di scelte aziendali che di evoluzioni tecnologiche. a) In genere si può dire che l'industrializzazione è "risalita un passo a monte"; in altre parole chi svolge un ruolo nel processo di industrializzazione ha anticipato i tempi di incontro e discussione con gli Uffici tecnici, per poter proporre alternative costruttive al momento dell'analisi dei gruppi. Allo stesso modo si stanno studiando metodi di preventivazione rapida che, senza sostituire la classica analisi "tempi e metodi" di tutti i particolari, sia in grado di fornire indicazioni veloci ed attendibili, in grado di orientare, il più anticipatamente possibile, il lavoro del progettista. b) Si sta consolidando l'esperienza di analisi "tempi e metodi" dei montaggi. Ai primi lavori di "tempificazione" delle nuove generazioni di macchine automatiche, verrà fatta seguire un'attività di aggiornamento ed approfondimento, anche sulla base delle prime positive esperienze. c) Verrà sviluppata l'esperienza di raggruppamento in famiglie di pezzi simili, per consentire una programmazione dei lavori che ottimizzi i tempi di attrezzatura e le modalità di lavorazione. Anche in questo caso non sarà un lavoro "totalizzante", ma sarà importante determinare quelle famiglie dei pezzi che, nel vasto oceano delle lavorazioni meccaniche, richiedono e giustificano studi ed attenzioni specifiche. d) I "prelavorati" si sono arricchiti di molte tipologie di pezzi (stampati, pressofusi, microfusi, sinterizzati, ecc...) che si pongono in alternativa alle lavorazioni dal pieno. Questo insieme di "metodi costruttivi" , dai quali partire per ottenere il particolare finito, è in forte evoluzione e si arricchisce, con continuità, di nuove realizzazioni tecnologiche. e) E' in fase di studio una definizione di costi "standard" per tipologie di pezzi, ed indici economici di possibili costi attesi per tipologie di prelavorati, pressofusi, stampati etc. Questo sforzo di "definizione economica" di costi attesi si inserisce nel più vasto quadro di messa a punto di strumenti moderni per i lavori di industrializzazione. Bologna, 29/06/2000

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PROFILI UFFICI TECNICI DI OFFICINA AREA TECNICA DI FABBRICAZIONE INDUSTRIALE 5° LIVELLO ANALISTA DI DISEGNI Lavoratori che in autonomia operativa verificano i disegni meccanici di particolari in rapporto ai cicli di lavorazione e disegnano attrezzature semplici, inoltre preparano una documentazione semplice di supporto. L'analista ha raggiunto una conoscenza dei particolari che gli consente di avere il controllo dei metodi di lavoro, degli strumenti informatici e di conformità del risultato. 5° LIVELLO SUPERIORE DISEGNATORE INDUSTRIALE Lavoratori che in autonomia analizzano criticamente e migliorano il disegno dei particolari, realizzano l'industrializzazione di disegni meccanici di particolari dal pieno e/o da semilavorati, definiscono i cicli, i materiali e i trattamenti e disegnano le attrezzature, inoltre elaborano la documentazione di supporto. Il disegnatore ha raggiunto una conoscenza dei particolari che gli consente di intervenire nei metodi di lavoro, nell'uso degli strumenti informatici e nel controllo di conformità del risultato. 6° LIVELLO DISEGNATORE INDUSTRIALE DI GRUPPI Lavoratori che in autonomia di iniziativa realizzano l'industrializzazione, la messa a punto e l'impiegabilità di particolari, relativi a gruppi meccanici, ricavati dal pieno e/o da semilavorati, intervengono negli elementi economici del gruppo, definiscono i cicli, le norme, i materiali, i trattamenti e disegnano le attrezzature, inoltre realizzano la documentazione informativa e costruttiva di supporto. Il disegnatore ha raggiunto conoscenze tecniche nell'utilizzo dei particolari, dei gruppi e delle lavorazioni di officina che gli consente di migliorare i metodi di lavoro, gli strumenti informatici e concettuali, il controllo di conformità del risultato e contribuisce nelle scelte progettuali. Inoltre ha raggiunto un livello di esperienza con la quale può assumere la responsabilità tecnica di alcuni disegnatori e/o analisti. 7° LIVELLO INDUSTRIALIZZATORE DI MACCHINE Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6° livello, hanno acquisito una notevole e prolungata esperienza nel campo d'industrializzazione delle macchine e di gruppi meccanici complessi e innovativi inoltre hanno raggiunto un livello ampio di autonomia nelle decisioni sull'impiego di particolari in gruppi meccanici completi, assumono responsabilità tecniche nella introduzione di innovazioni tecnologiche nei loro settori, sono in grado di realizzare preventivazioni rapide su gruppi complessi e innovativi e intervengono nelle scelte di tipo funzionale. Il lavoratore ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità e ampiezza, con le quali può assumere la responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro e tenere rapporti con altre aree e/o funzioni aziendali.

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AREA TEMPI E METODI 5° LIVELLO PREVENTIVISTA DI BASE Lavoratori che in autonomia operativa verificano i tempi e i metodi di lavorazione, alle macchine utensili o al montaggio, analizzano criticamente disegni semplici e le relative scelte dei materiali, definiscono cicli semplici, modificano e aggiornano cicli esistenti e supportano, con le indicazioni ricevute, le attività di commessa analizzando dati gestionali di singoli codici, inoltre preparano una documentazione semplice di supporto. Il preventivista ha raggiunto una conoscenza dei tempi e dei metodi che gli consente di avere il controllo dei propri metodi di lavoro, degli strumenti informatici e di conformità del risultato. 5° LIVELLO SUPERIORE PREVENTIVISTA DI PARTICOLARI Lavoratori che in autonomia realizzano preventivi per i tempi e i metodi di lavorazione su particolari, alle macchine utensili o al montaggio, di gruppi meccanici semplici, analizzano criticamente i disegni, definiscono cicli di media complessità e contribuiscono a definire i tempi con i fornitori esterni, inoltre elaborano la documentazione di supporto. Il preventivista ha raggiunto una conoscenza dei particolari o dei gruppi semplici che gli consente di contribuire al lancio e all'iter di commessa, di effettuare controlli sulle lavorazioni a prezzo e le relative fatture e di intervenire nei propri metodi di lavoro, nell'uso degli strumenti informatici e nel controllo di conformità del risultato. 6° LIVELLO PREVENTIVISTA DI GRUPPI Lavoratori che in autonomia di iniziativa svolgono l'attività di preventivazione per i tempi e i metodi di lavorazione, alle macchine utensili o al montaggio, di gruppi meccanici, definiscono i cicli complessi e la struttura completa dei costi di lavorazione, inoltre realizzano la documentazione informativa e costruttiva di supporto. Il preventivista ha raggiunto una conoscenza dei particolari e dei gruppi che gli consente di migliorare i propri metodi di lavoro, gli strumenti informatici e concettuali e il controllo di conformità del risultato. inoltre contribuisce nelle scelte progettuali e intrattiene rapporti diretti con i fornitori esterni. 7° LIVELLO PREVENTIVISTA DI STUDI Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6° livello, hanno acquisito una notevole e prolungata esperienza nel campo della preventivazione di gruppi meccanici complessi di progetti innovativi e di studi, inoltre intervengono nelle scelte di tipo funzionale, elaborano i costi di macchina o di complessi e realizzano la preventivazione rapida di gruppi in fase di progetto. Il preventivista ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità e ampiezza, con le qua li può assumere la responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro e tenere i rapporti con altre aree e/o funzioni aziendali.

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AREA TECNICA DI OFFICINA 5° LIVELLO PROGRAMMATORE DI BASE Lavoratori che in autonomia operativa realizzano programmi di lavorazione semplici per macchine utensili a controllo numerico, disegnano attrezzature semplici e inseriscono cicli di lavorazione, inoltre preparano una documentazione semplice di supporto. Il programmatore ha raggiunto una conoscenza della programmazione che gli consente di avere il controllo dei propri metodi di lavoro, degli strumenti informatici e di conformità del risultato. 5° LIVELLO SUPERIORE PROGRAMMATORE CONTROLLO NUMERICO Lavoratori che in autonomia realizzano programmi per macchine utensili a controllo numerico, disegnano attrezzature di media complessità, modificano cicli esistenti e intervengono sugli utensili impiegati, inoltre elaborano la documentazione di supporto. Il programmatore ha raggiunto una conoscenza della programmazione che gli consente di intervenire nei propri metodi lavoro, nell'uso degli strumenti informatici e nel controllo di conformità del risultato. 6° LIVELLO PROGRAMMATORE DI MACCHINA Lavoratori che in autonomia di iniziativa svolgono l'attività di programmazione complessa su almeno una famiglia di macchine utensili a controllo numerico (esempi: alesatrici, copiatrici, fresatrici….), disegnano le attrezzature complesse, i cicli e le norme di lavorazione, programmano gli utensili da usare e contribuiscono alla introduzione di nuovi strumenti di programmazione, di nuova utensileria o nuove macchine a controllo numerico, inoltre realizzano la documentazione informativa e costruttiva di supporto. Il programmatore ha raggiunto una conoscenza della programmazione che gli consente di migliorare i propri metodi di lavoro, gli strumenti informatici e concettuali e il controllo di conformità del risultato 7° LIVELLO PROGRAMMATORE DI OFFICINA Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6° livello, hanno acquisito una notevole e prolungata esperienza nel campo della programmazione delle macchine utensili a controllo numerico presenti nell'officina inoltre curano l'introduzione di rilevanti trasformazioni tecnologiche e operano su particolari meccanici nuovi e innovativi. Il programmatore ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità e ampiezza, con le quali può assumere la responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro e tenere i rapporti con altre aree e/o funzione aziendali.

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L'ELABORAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DELLE MACCHINE AUTOMATICHE G.D: SITUAZIONE ATTUALE E PROSPETTIVE Nel settore della documentazione possono essere identificati due grandi filoni di innovazione: 1) la documentazione di una macchina sarà sempre più un "data base" unitario ed integrato, una "libreria completa", al quale accedere per estrarre le informazioni che interessano all'utente/cliente. Ne deriva che diminuiscono di importanza le documentazioni dedicate (cataloghi e/o manuali per i ricambi, le parti di macchina, i formati, la parte elettrica o meccanica) si sta progressivamente affermando un'unica documentazione di base, che descrive tutta la macchina, alla quale si potrà accedere per soddisfare le esigenze di informazioni di persone con ruoli diversi (per es. un montatore o un manutentore meccanico che deve intervenire su un formato, un acquisitore che deve ordinare parti di ricambio, ecc.) A tutt'oggi non sono stati realizzati esempi completi di questa tendenza, ma alcuni esempi parziali confermano l'evoluzione della documentazione tecnica in questa direzione: - La macchina per sigari ha unificato la documentazione di macchina e di formato. Terminato il progetto della macchina, i disegni sono stati corredati dei cicli di montaggio dai "Tempi e Metodi" ed è stato possibile elaborare la documentazione prima della produzione della macchina seguendo una logica funzionale e partendo dal disegno di progetto: una parte di macchina che esegue una particolare funzione viene descritta /documentata nella sua interezza, macchina e formato. - La nuova steccatrice BV è stata interamente disegnata a 3D, i disegni in esploso sono stati approntati durante la permanenza del prototipo in Sala Esperimenti ed i cicli di montaggio erano pronti in larga parte prima dell'entrata in produzione della prima commessa. Questi risultati sono stati possibili perché da tempo si era imboccata la strada dell'unificazione della parte meccanica ed elettrica nel settore delle istruzioni, i sistemi CAD a 3 D consentono l'estrazione automatica di particolari e gruppi ed i disegni di progetto sono di più facile lettura e non è più indispensabile ridisegnare i disegni meccanici in disegno esploso, i Tempi e Metodi da più di un anno lavorano sulla definizione preventiva dei cicli di montaggio. Naturalmente questa descrizione dei "prototipi" della documentazione futura è sommaria e non rende giustizia della complessità e del lavoro che ha richiesto, per es., l'unificare la logica dei gruppi meccanici con la logica della distinta base "parametrata" degli elettrici, la fatica dell'apprendimento di un CAD a 3D ecc., ma indica con sufficiente chiarezza la strada che verrà percorsa. 2) Si stanno affermando strumenti CAD dedicati alla documentazione. L'evoluzione dell'informatica ha portato anche nel settore della documentazione tecnica la possibilità di archiviare grandi numeri di informazioni su CD Rom, di trasmettere dati mediante la rete, ma ha anche proposto sistemi grafici nati principalmente per elaborare documentazione tecnica. In passato un sistema grafico nasceva per progettare, si arricchiva di collegamenti con il mondo della produzione e, infine, poteva essere utilizzato, investendo in software, anche per la documentazione tecnica. Oggi esiste la possibilità di prendere in considerazione strumenti CAD "dedicati" alla documentazione con prestazioni decisamente notevoli.

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L'influenza che questi due filoni di innovazione possono avere sul contenuto professionale del lavoro delle persone che prestano la propria attività nell'ambito della documentazione tecnica si manifesta nei punti seguenti: a) La conoscenza della funzionalità della macchina diventa sempre più importante. Capire come funziona la macchina automatica, (cosa fa, come lo fa, a cosa serve quel movimento o quel controllo) è fondamentale non solo per descrivere e documentare in maniera integrata la macchina nella sua interezza, ma anche per capire il punto di vista di un singolo utente, valutare l'importanza di un particolare ed il dettaglio che bisogna fornire. b) Non più solo CAD, ma CAD più informatica. Mentre in passato il sistema CAD era l'espressione più avanzata dell'informatica nel lavoro di documentazione, oggi gli strumenti informatici di cui ci si può avvalere sono sistemi CAD sempre più potenti e sempre più inseriti in un "paniere" di strumenti informatici che consentono l'elaborazione, l'archiviazione e la trasmissione di disegni e testi, di foto ed immagini in movimento. c) Disegno e stesura di testi, ma non solo. I cataloghi e i manuali "dedicati" comportavano una specializzazione nell'esecuzione di disegni (in esploso) e di testi a diversi livelli di sofisticazione. L'evoluzione della tecnologia informatica e la visione integrata della documentazione ha semplificato le specializzazioni ed ha ampliato gli strumenti e le informazioni da elaborare ed organizzare: il CAD semplifica l'estrazione dei "particolari da studio", ma i nuovi mezzi di rappresentazione consentono l'uso di immagini (foto, "punti luce") che aggiungono anche un aspetto estetico e di ricerca di una maggiore gradevolezza della documentazione tecnica. 14 Settembre 2000

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PROFILI UFFICI DOCUMENTAZIONE 5° LIVELLO DOCUMENTARISTA DI BASE Lavoratori che in autonomia operativa documentano particolari e gruppi meccanici semplici descrivendo e/o disegnando schemi funzionali o esplicativi relativi a parti di manuali o disegnando tavole esplose e allegando descrizioni tabellari relative a parti di cataloghi. Il lavoratore ha raggiunto una conoscenza della funzionalità dei gruppi che gli consente di mantenere il controllo delle modalità di lavoro, degli strumenti informatici e di conformità del risultato. 5° LIVELLO SUPERIORE DOCUMENTARISTA DI GRUPPI Lavoratori che in autonomia documentano gruppi meccanici complessi, con primi elementi di parametrizzazione, per alcune tipologie di manuali (funzionali, regolazione, manutenzione, sicurezza, ...) o per cataloghi ricambi; inoltre eseguono i relativi aggiornamenti. Il lavoratore ha raggiunto una conoscenza dei gruppi meccanici che gli consente di intervenire nei propri metodi di lavoro, ne ll'uso degli strumenti informatici e nel controllo di conformità del risultato. 6° LIVELLO DOCUMENTARISTA DI MACCHINE Lavoratori che in autonomia di iniziativa svolgono attività di documentazione parametrica di macchine nuove o rifacimenti o loro parti di elevata complessità per realizzare una tipologia di manuale per alcune famiglie di macchine oppure alcune tipologie di manuali (funzionali, regolazione, manutenzione, sicurezza, ...) per una sola famiglia di macchine o per realizzare cataloghi completi e finiti per diverse famiglie di macchine. I lavoratori, inoltre, avendo acquisito una elevata conoscenza della funzionalità delle macchine, sono in grado di avere una particolare attenzione agli aspetti estetici e alla gradevolezza, di capire il punto di vista di un singolo utente e di valutare l'importanza di un particolare o di un gruppo ed il dettaglio che bisogna fornire. Il lavoratore ha raggiunto conoscenze tecniche nella documentazione delle macchine che gli consente di migliorare i propri metodi di lavoro, gli strumenti informatici e il controllo di conformità del risultato, inoltre ha acquisito un esperienza con la quale può assumere la responsabilità tecnica di alcuni documentaristi di base e/o di gruppi.

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7° LIVELLO DOCUMENTARISTA SPECIALISTA Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6° livello, hanno una notevole e prolungata esperienza nel campo della documentazione di macchine innovative e di elevata complessità e assumono responsabilità tecniche nella sperimentazione e introduzione di nuovi metodi e tecnologie per l'elaborazione, l'integrazione, l'archiviazione e la trasmissione di disegni, di testi, di foto, di immagini e di filmati su supporti tradizionali o innovativi. I lavoratori, inoltre, definiscono le linee guida e promuovono, assumendone la responsabilità tecnica, l'innovazione degli aspetti di estetica e di gradevolezza nella documentazione. Il lavoratore ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità e ampiezza, con le quali può assumere la responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro e tenere i rapporti con le altre aree e/o funzioni aziendali e in particolare con gli utenti interni ed esterni dei manuali o dei cataloghi.

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IL CONTESTO TECNICO ORGANIZZATIVO DEL SISTEMA INFORMATIVO E SUA POSSIBILE EVOLUZIONE Lo "scenario" sul quale possiamo collocare il nostro Sistema Informativo è formato di due grandi componenti: - la tecnologia EDP (linguaggi, sistemi, reti ecc.), che si sviluppa all'esterno della G.D, con ritmi di cambiamento molto veloci e con innovazioni "generazionali" che costringono gli specialisti del settore ad affrontare non solo la naturale evoluzione di una tecnologia ma anche frequenti "salti generazionali" che comportano l'apprendimento e l'uso di concetti, tecniche, modalità operative profo ndamente differenti - i processi aziendali, la cui conoscenza sempre più approfondita diventa condizione indispensabile per il dialogo con l'utente e per applicazioni informatiche sempre più raffinate. Questa conoscenza è dinamica", in altre parole richiede una partecipazione alla sua elaborazione che contribuisce a farla evolvere: il miglioramento dei processi aziendali avviene anche sotto la spinta ed al momento di implementare applicazioni EDP. Ne consegue che la professionalità delle persone che operano all'interno del Sistema informativo è influenzata da queste due componenti, sia singolarmente che (nella maggior parte dei casi) in maniera coniugata. Qui di seguito cerchiamo di descrivere momenti importanti nella "generazione" di competenze e professionalità: a) la ricerca all'esterno e la diffusione all'interno di nuove tecnologie informatiche (dai linguaggi ai sistemi). L'evoluzione esterna è talmente veloce che diviene fondamentale conoscere, studiare, testare quello che altri inventano e che, forse, può essere utile al nostro ambiente. E' quell'attività che viene definita "scouting" e che generalmente è affiancata dalla attività di diffusione all'interno di quanto si è trovato all'esterno. Questa attività di diffusione e di prima applicazione richiede capacità diverse dallo scouting: chi ricerca all'esterno è curioso, capace di studiare e testare, capace di immaginare come applicare alla G.D strumenti e concetti inventati ed usati altrove. Chi diffonde deve essere capace di informare, convincere, spiegare, al limite "vendere"; per quanto le due attività richiedano capacità diverse devono convivere nella stessa persona perché altrimenti risulta difficile portare all'interno e far capire problematiche complesse e, spesso, profondamente nuove rispetto alla realtà professionale esperita tutti i giorni b) la personalizzazione che esperimenta usi "estremi" di tecnologie importate. L'esigenza di applicare a processi aziendali complessi linguaggi, software, sistemi porta ad esperimentare l'uso 'non standard" o particolarmente approfondito (verrebbe da dire 'non convenzionale") di strumenti informatici fino ad arrivare ad una certa "originalità applicativa".

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c) la poliedricità delle tecnologie presenti: è ormai una costante per il nostro sistema informativo. Le applicazioni approfondite e le esigenze particolarmente diversificate degli utenti hanno comportato, fino ad oggi, una "copresenza" di strumenti, linguaggi, sistemi diversi che hanno notevolmente contribuito alla complessità del sistema informativo e, in alcuni casi, alla poliedricità delle professioni. d) approfondite conoscenze dei processi aziendali: applicare sistemi nuovi e processi complessi implica un approfondimento progressivo del processo aziendale in quanto tale. Questa conoscenza progressiva può consentire di partecipare alla discussione dell'architettura del processo, di sue modifiche ed evoluzioni combinando insieme in modi anche nuovi ed originali le possibilità offerte dalla tecnologia informatica e le esigenze "di partenza" dell'utente.

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PROFILI AREA SISTEMI INFORMATIVI

5° LIVELLO OPERATORE SISTEMA Lavoratori che in autonomia operativa eseguono e controllano procedure per la conduzione di un sistema complesso di elaborazione dati. L’operatore ha raggiunto una conoscenza del sistema di elaborazione che gli consente di migliorare i percorsi di conduzione, l’uso degli strumenti e il controllo di conformità delle procedure. OPERATORE SOFTWARE Lavoratori che in autonomia operativa realizzano e modificano sezioni di software di media complessità o parti di moduli semplici, inoltre preparano una semplice documentazione degli elementi funzionali o di parametrizzazione. Il programmatore ha raggiunto una conoscenza delle sezioni e dei moduli che gli consente di avere il controllo dei metodi di lavoro, degli strumenti informatici, dei linguaggi di programmazione, e delle conformità del prodotto.

5° LIVELLO SUPERIORE SISTEMISTA BASE Lavoratori che in autonomia eseguono, controllano e modificano componenti hardware e software per la conduzione di un sistema complesso di elaborazione dati. Il sistemista ha raggiunto una conoscenza del sistema di elaborazione che gli consente di ottimizzare i percorsi di conduzione e di manutenzione, l’uso degli strumenti e il controllo di conformità del risultato. PROGRAMMATORE BASE Lavoratori che in autonomia realizzano e modificano moduli software complessi, inoltre realizzano la documentazione degli elementi funzionali o di parametrizzazione. Il programmatore ha raggiunto una conoscenza dei moduli che gli consente di intervenire nei metodi di lavoro, nell’uso degli strumenti informatici e logici e nel controllo di conformità del prodotto.

6° LIVELLO SISTEMISTA Lavoratori che in autonomia di iniziativa svolgono attività di gestione per alcune piattaforme componenti un sistema complesso di elaborazione dati, in particolare per quanto riguarda i software di base, le banche dati e l’hardware, inoltre intervengono nel software, interno e/o di mercato, per realizzare personalizzazioni, modifiche, ottimizzazioni e progetti sulle procedure e/o sui DB aziendali. Il sistemista ha raggiunto una conoscenza del sistema che gli consente di migliorare i propri metodi di lavoro, gli strumenti analitici e concettuali e il controllo di conformità del risultato, inoltre contribuisce alla soluzione di problemi inerenti le connessioni tra le varie piattaforme e intrattiene rapporti diretti con gli utenti aziendali, e di contenuto tecnico con i fornitori esterni.

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ANALISTA/PROGRAMMATORE Lavoratori che in autonomia di iniziativa svolgono attività di micro analisi funzionale nei processi aziendali e di programmazione software applicativi complessi e intervengono nella manutenzione, modifica e personalizzazione degli applicativi aziendali e commerciali, inoltre elaborano la documentazione di supporto informativo e formativo. Il lavoratore ha raggiunto una conoscenza dell’analisi e della programmazione che gli consente di migliorare i propri metodi di lavoro, gli strumenti analitici e concettuali, di assistere gli utenti all’uso dei programmi e di verificare la conformità dei prodotti, è inoltre in grado di correggere direttamente eventuali errori riscontrati.

7° LIVELLO SISTEMISTA ESPERTO Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6° livello, hanno acquisito una notevole e prolungata esperienza nel campo della gestione e innovazione di un sistema complesso di elaborazione e governano l’installazione, la verifica, la personalizzazione e le modifiche di nuove strutture software e hardware, inoltre affrontano la risoluzione di problemi complessi relativi alla interconnessione fra sistemi diversi. Il sistemista esperto ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità e ampiezza che aggiorna con studi di fattibilità e ricerche, e può assumere la responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro, tenere i rapporti con le altre funzioni aziendali e relazionare con i fornitori esterni di software e hardware. ANALISTA ESPERTO Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6° livello, hanno acquisit o una notevole e prolungata esperienza che aggiornano con studi di fattibilità e ricerche, nel campo dell’analisi macro di processi aziendali funzionali/interfunzionali e nella programmazione di sistemi software applicativi. La prolungata esperienza consente a questi lavoratori di fornire significativi contributi all’innovazione e personalizzazione delle applicazioni software, inoltre definiscono gli orientamenti e la documentazione di supporto informativo e formativo L’analista ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità ed ampiezza, con le quali può assumere la responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro e tenere i rapporti con le altre funzioni aziendali. ESPERTO SOFTWARE Lavoratori che, oltre alle caratteristiche di professionalità del 6° livello, hanno acquisito una notevole e prolungata esperienza nel campo della programmazione di sistemi software applicativi con l’uso di linguaggi e/o tecniche di programmazione diverse e nell’analisi di processi aziendali funzionali complessi che aggiornano con studi di fattibilità e ricerche. Le capacità specialistiche consentono a questi lavoratori di realizzare applicazioni software innovative e personalizzate, inoltre definiscono gli orientamenti e la documentazione di supporto informativo e formativo. Il programmatore ha raggiunto rilevanti conoscenze, in profondità ed ampiezza, con le quali può assumere la responsabilità tecnica di un gruppo di lavoro o di alcuni programmatori esterni all’azienda e tenere i rapporti con le altre funzioni aziendali.

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7° LIVELLO QUADRO SISTEMISTA“PROFESSIONAL” Lavoratori che, con carattere di continuità, svolgono attività di gestione, di ricerca e d’innovazione nei sistemi informatici primari, nei quali sviluppano notevoli contributi per l’implementazione e l’integrazione dei sistemi informatici applicativi. L’evoluzione dei sistemi informatici richiede che questi lavoratori conoscano, studino e testino le innovazioni delle tecnologie EDP in vista di eventuali applicazioni aziendali. L’elevata competenza consente a questo lavoratore di intrattenere rapporti diretti con fornitori e consulenti esterni e con gli utenti interni, di contribuire alla definizione degli obiettivi tecnici e gestionali, di assumere la responsabilità tecnica di gruppi di lavoro, di determinarne la crescita professionale e il raggiungimento dei risultati. ANALISTA/ SOFTWARISTA “PROFESSIONAL” Lavoratori che, con carattere di continuità, svolgono attività di analisi, progettazione, ricerca e innovazione nei processi aziendali interfunzionali, e nei sistemi di software. Questi lavoratori inoltre realizzano e sviluppano applicazioni, e intervengono con notevoli contributi nell’implementazione e integrazione di tali applicazioni nel sistema aziendale di utenti. Le conoscenze ed esperienze approfondite consentono a questi lavoratori di contribuire all’evoluzione e personalizzazione dei processi informatici aziendali, e nel contempo, di fornire orientamenti utili alla loro ottimizzazione . L’evoluzione continua del software richiede inoltre che conoscano, studino e testino le innovazioni nei linguaggi e nei sistemi e metodi di programmazione, in vista di eventuali applicazioni e diffusioni aziendali. L’elevata competenza consente al lavoratore di intrattenere rapporti diretti con fornitori e consulenti esterni, e con gli utenti interni, di contribuire alla definizione degli obiettivi tecnici e gestionali, di assumere la responsabilità tecnica di gruppi di lavoro, di determinarne la crescita professionale e il raggiungimento dei risultati.